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SOMMARIO 3 - Il futuro del mondo agricolo 4 - Adda, no alla nuova centrale 5 - Uffici, si cambia a Magenta 6 - Più agriturismi tra Milano e Lodi 7 - Allarme cinghiali nel Parco Ticino 8 - Psr, un miliardo di euro in 7 anni 9 - UeCoop Lombardia in assemblea 10 - Villoresi, progetti e asciutte 2014 Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI GENNAIO 2014 l DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871 Latte, c’è il prezzo 1 ANNO XXII

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SOMMARIO 3 - Il futuro del mondo agricolo 4 - Adda, no alla nuova centrale 5 - Uffici, si cambia a Magenta 6 - Più agriturismi tra Milano e Lodi

7 - Allarme cinghiali nel Parco Ticino 8 - Psr, un miliardo di euro in 7 anni 9 - UeCoop Lombardia in assemblea10 - Villoresi, progetti e asciutte 2014

Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI GENNAIO 2014 l DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871

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COLDIRETTI INTERPROVINCIALE DI MILANO, LODI, MONZA E BRIANZAIndirizzo: via Fabio Filzi, 27 – Milano - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49Presidente: Alessandro Ubiali - Direttore: Giovanni Benedetti

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UFFICIO ZONA DI CODOGNO Indirizzo: Via G. Carducci, 9 - Tel: 02.58.29.85.20 - Fax: 02.58.29.85.39Segretario di zona: Francesca ToscaniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

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* L’Ufficio Epaca rimane chiuso il giovedì per tutta la giornata

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La Coldiretti Interprovincialetra Milano, Lodi, Monza e Brianza

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Un 2014 fra speranze e attesecon al centro il mondo agricolo

Nella foto piccola Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza

Un 2014 a cavallo fra speranze di ripresa e attese per Expo 2015. I dodici mesi che abbi-

amo di fronte saranno un momen-to di svolta per l’agricoltura e per il nostro Paese, anche perché verran-no a maturazione molte questioni per le quali si è seminato nel corso del 2013. A cominciare dalla mod-ifica delle mappe di applicazione della direttiva nitrati che, se non ci fosse stata la Coldiretti, rischiava di penalizzare in maniera pesante gli allevamenti zootecnici delle nostre province di Milano Lodi e Monza Brianza e di tutto il Nord in gener-ale. Si tratta di una mappatura delle zone vulnerabili disegnata oltre 20 anni fa e che non tiene per niente conto dell’impatto che scarichi civili e scarichi industriali hanno sui livelli di inquinamento e che mette solo sulle spalle degli agricoltori la re-sponsabilità di una situazione che invece è molto più diversificata. L’agricoltura è stata usata quale comoda scusa per responsabil-ità di altri e se non ci fosse stata la Coldiretti gli allevatori si sareb-bero trovati a pagare per tutti. Adesso invece aspettiamo la nuova mappatura che la Regi-one si è impegnata a realizzare e che verrà proposta a Bruxelles. E sempre da Bruxelles stanno arriv-ano le indicazioni sulla nuova Pac, con la nostra associazione che ha una posizione chiara e semplice: i soldi vanno dati ai veri agricolto-ri, non a chi vive di rendita e sul

trattore non ci sale mai. Perché solo chi lavora sul serio i campi, chi segue gli animali in stalla, chi cura i vivai ha il diritto al sostegno economico garantito dalla comu-nità europea alle aziende agricole per le loro attività fatte anche a tutela del territorio e dell’ambiente. Mentre sempre troppo alte sono le tasse sulle imprese e grande è la confusione ingenerata dal-la questione IMU, ennesima di-mostrazione dell’incapacità della politica a risolvere i problemi del-la gente comune e delle aziende. Imprese come quelle agricole che anche nel 2014 si troveran-no di fronte al nodo del rinnovo dei contratti agricoli e a criteri di aste selvagge al massimo rialzo che in molti casi rischiano di met-tere fuori mercato aziende agricole storiche che hanno per decenni caratterizzato positivamente con le loro attività il territorio e le pro-duzioni alimentari della provincia. Così i veri agricoltori sono sempre più spesso messi in difficoltà anche dall’avanzata delle grandi opere, dalla Teem alla Pedemontana, solo per citare quelle che toccano le nostre province: il nostro impegno deve essere quello di garantire, al-meno, il massimo del risarcimento economico per chi trova l’azienda mutilata da questi serpenti di asfal-to. Come per i nitrati, non possono essere sempre gli agricoltori a do-ver pagare per tutti. Anche perché già troppe difficoltà esistono sul

fronte dei prezzi: da quello del latte a quello della carne, dai fiori all’or-tofrutta. Ormai molte aziende chiu-dono o hanno seri problemi per col-pa di un sistema che non permette di compensare il lavoro nella giusta misura. Tenendo conto delle carat-teristiche di ogni settore, dobbiamo invertire questa tendenza e sono sicuro che con Roberto Moncalvo, nuovo presidente nazionale della Coldiretti, riusciremo a far sentire la nostra, la vostra voce. Perché va cambiato tutto un sistema di con-siderare l’economia e lo sviluppo: dalla concessione dei crediti da par-te delle banche alle assicurazioni contro le calamità naturale, che a volte non tutelano appieno i costi sostenuti dalle aziende agricole. E così come si stanno accorpando le Apa e i Consorzi di Difesa, an-che La Coldiretti interprovinciale, per conto suo, ha già cominciato a cambiare, ristrutturando la propria rete fra Abbiategrasso, Magenta e Cuggiono e riorganizzando i servizi e il personale per garantire la mas-sima efficienza alle nostre aziende. Il 2014 sarà anche un anno prepa-ratorio verso Expo 2015 che, non dimentichiamolo, non deve parlare di industrie, meccanica o computer, ma deve raccontare il cibo, la ter-ra, l’agricoltura. Deve raccontare il nostro mondo, perché è da lì che il mondo deve ripartire.

Alessandro UbialiPresidente Coldiretti Milano

Lodi e Monza Brianza

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Adda “amputata” dalla maxi centrale Con la falda alta si teme l’effetto palude

Quei terreni vanno sotto quan-do il fiume si alza e l’argine tiene fino a un certo punto:

Ferdinando “Nini” Pastori, della cascina Casenuove, in 74 anni ne ha viste di piene. Per questo non lo lascia tranquillo la maxi centra-le idroelettrica che Edison vuo-le costruire sull’Adda a Bertonico (Lodi), tagliando di netto un’ansa e formando un bacino da 660.000 metri cubi di acqua. “Noi coltiviamo mais e sorgo, alleviamo le mucche, lavoriamo vicino al fiume, lo cono-sciamo - aggiunge Nini – se lo bloc-cano, mettendo sotto pressione la falda, l’acqua da qualche parte dovrà uscire e rischiamo una palu-de al posto dei terreni”. In quella zona si trovano anche le cascine Vinzasca, Giardino, Colombare, Piva, Gora e Gallinera. I comuni in-teressati, più o meno direttamente, sono: Bertonico, Gombito, Ripalta Arpina, Montodine, Moscazzano, Turano, Castiglione e Cornaleto. L’impianto, da 5.824 kilowatt, ver-rebbe realizzato poco a valle del ponte che collega le province di Lodi e Cremona, vicino alla con-fluenza del fiume Serio nell’Adda, prevede una diga di quasi tre metri,

un taglio dell’ansa di 200 metri e la costruzione di due canali: uno sul corso principale del fiume e l’altro a fianco della centrale per sfruttare la forza dell’acqua che verrebbe quin-di scaricata sull’altro lato dell’ansa. “Un’opera del genere minaccia l’e-quilibrio idrico della zona – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza – si tratta di un intervento invasivo che rischia di danneggiare non solo le cascine, ma anche tutto l’ambiente circostante, considerato poi che siamo nel Parco Adda Sud”. Nella documentazione depositata presso il Ministero dell’Ambiente dalla Edison, si ammette che “ri-sulta verosimile la possibilità di innalzamento della falda” legata all’aumento del livello dell’Adda per oltre 5 chilometri e del Serio per più di 4 chilometri. Ovviamente poi lo studio dei proponenti si affretta a concludere che “l’effetto indotto sarà di modesta entità e del tutto compatibile con le attuali oscillazio-ni piezometriche”.Bisogna vedere – commenta la Coldiretti – se sarà davvero così, considerato che sulla documentazione depositata al mini-stero si legge che: “L’area in esame

risulta essere oggetto di fenomeni di dissesto imputabili principalmen-te a eventi di esondazione” e i terri-tori comunali di Bertonico, Gombito e Montodine sono a rischio elevato R3 con “possibili problemi per l’in-columità delle persone, danni agli edifici, alle attività economiche e al patrimonio culturale”. Mentre il comune di Ripalta Arpina ha un li-vello di rischio ancora più elevato. “A volte si fatica a capire la logica di questi progetti - commenta il Presidente di Coldiretti, Alessandro Ubiali – invitiamo gli enti e le istitu-zioni che dovranno dare un parere a valutare attentamente l’impatto sull’ambiente e sull’agricoltura. Di solito con queste opere, il risulta-to è peggiorativo”. In attesa delle conferenze di servizi che dovreb-bero discutere dell’opera, i proget-tisti hanno già presentato un pro-gramma di massima che prevede la partenza dei lavori il primo ottobre 2014 e la conclusione nel giugno 2016. “Per ironia della sorte – con-clude Ubiali - vogliono realizzare la maxi centrale proprio nel periodo di Expo, quando i temi saranno la tutela dell’ambiente e la valorizza-zione del cibo”.

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IOA Codogno tornail mercato a Km 0

Coldiretti riorganizza gli uffici: si parte da Magenta

Boccata d’ossigeno per le stalle lombarde. Volano Grana Padano e Gorgonzola

Nuovo accordo sul prezzo del latte44,5 cent/litro da febbraio a giugno

Prezzo del latte, boccata d’ossi-geno per gli allevamenti. L’ac-cordo per 44,5 centesimi al li-

tro siglato il 16 gennaio con Italatte (che fa capo al gruppo Lactalis con i marchi Parmalat, Galbani, Inverniz-zi e Cademartori) riguarda un set-tore che in Lombardia conta 6 mila imprese e 18 mila addetti e munge oltre 4 milioni e mezzo di tonnel-late all’anno, pari al 40 per cento dell’intera produzione italiana. L’in-tesa raggiunta da Coldiretti con le altre organizzazioni di categoria, avrà validità dal primo febbraio fino al prossimo 30 giugno 2014. “Si tratta di un risultato importante che tiene conto dei segnali arrivati sia dal mercato nazionale che da quel-lo internazionale – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia –. Erano mesi che soste-nevamo la necessità di un adegua-mento al rialzo, segnalato anche dal continuo progresso del latte spot in Italia e all’estero. Siamo riusciti a raggiungere quindi un punto di sin-tesi importante che, considerata la produzione lombarda, potrà essere un punto di riferimento anche per il resto dell’Italia”. Aggiunge Prandini: “L’accordo con Italatte è il risultato di una comune presa di coscienza della situazione e permette di su-

perare quel limite di 42 centesimi al litro che era un valore troppo lontano dalle esigenze delle stalle e dalle reali condizioni del merca-to”. Il latte spot è a 49 centesimi contro i poco più di 40 registrati sia a gennaio del 2013 che nello stes-so mese del 2012. Il grana padano con 10 mesi di stagionatura è a 7,5 euro al chilo contro la media di 7 euro registrata nel 2013. Mentre il gorgonzola fresco, altro formaggio di punta delle produzioni Dop che

usano latte italiano, sta conferman-do un boom che va avanti ormai da diverse stagioni: ha raggiunto a gennaio i 3,98 euro al chilo, contro i 3,71 dello stesso mese del 2013 e contro i 3,68 del 2012. Dal 2009 a oggi le quotazioni del gorgonzola fresco sono aumentate di quasi il 25 per cento. “Il settore alimentare – conclude Prandini – sta diventan-do sempre più strategico, come di-mostra anche la centralità che Expo 2015 ha voluto riservare al tema”.

Cambia la struttura territoriale della Coldiretti di Mi-lano, Lodi, Monza Brianza. Nell’ottica di una riorga-nizzazione complessiva, la nostra associazione sta avviando la creazione di nuove macro aree sui terri-tori di competenza. Si comincia dall’ovest Milanese: dal mese di febbraio, i servizi finora offerti dalla zona di Magenta saranno assorbiti dagli uffici di Abbiate-grasso e di Cuggiono. Questo progetto – spiegano i vertici della Coldiretti Interprovinciale - rientra in un più ampio percorso di ristrutturazione generale, volta a migliorare i servizi rivolti ai nostri soci. Nel-lo specifico, la zona di Abbiategrasso sarà il nuovo riferimento per gli agricoltori residenti nei Comuni di: Rho, Settimo Milanese, Cornaredo, Bareggio, Se-driano, Vittuone, Corbetta e Pero. Gli uffici zona di Abbiategrasso si trovano in Viale G. Sforza, 62 (tel.

02/58.29.85.00 Segretario di Zona Enzo Locatelli). A Rho rimarrà comunque aperto il recapito di zona, tutti i lunedì e i mercoledì mattina, dalle ore 9.00 alle ore 12.00, presso il Centro Mast Polifunziona-le di Via San Martino 22. Allo stesso modo l’ufficio zona di Cuggiono, che si trova in via Roma, 2 (Tel. 02/58.29.85.40 – Segretario di Zona Orfeo Favotto) dal primo febbraio seguirà i soci che abitano nei se-guenti paesi: Pregnana Milanese, Mesero, Bolffalora Sopra Ticino, Marcallo con Casone, Magenta, Osso-na, Santo StefanoTicino, Arluno, Vanzago, Pogliano Milanese, Robecco Sul Naviglio, Lainate, Nerviano. Rimarrà attivo comunque presso l’ufficio di Magenta tutti i lunedì mattina il recapito di zona, con la pre-senza del Segretario e il servizio Epaca con la signo-ra Anna Bardelli.

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Più agriturismi da Milano a Loditra quote rosa e “master chef”

L’interno di un agriturismo in provincia di Lodi

Internet nei campi:record lombardo

Crescono gli agriturismi tra Mila-no, Lodi e Monza Brianza: negli ultimi cinque anni, nonostante

la crisi economica, il loro numero è aumentato di oltre il 14 per cento. E’ quanto emerge da un’elaborazio-ne della Coldiretti Interprovinciale su dati regionali diffusa in occasio-ne dell’Agriturismo in fiera che si è svolta a Novegro (MI) sabato 18 e domenica 19 gennaio. Un appun-tamento a cui ha partecipato anche Terranostra Lombardia, l’associazio-ne degli agriturismi promossa dalla Coldiretti regionale. Tante le iniziati-ve organizzate per i più piccoli: dal laboratorio per la semina di fiori e ortaggi al percorso alla scoperta dei segreti del bosco fino a quel-lo dedicato ai profumi della natura. Il trend degli agriturismi tra Milano, Lodi e Monza Brianza è da conside-rarsi positivo anche in vista di Expo – commenta la Coldiretti –. I 21 mi-lioni di visitatori attesi nel 2015 tro-veranno una rete di accoglienza che valorizza il territorio e i suoi tesori enogastronomici. “Dobbiamo puntare sui veri agriturismi – spiega Alessan-dro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza –, in-crementare la loro capacità ricettiva sia in termini numerici che in termini di servizi. Serve un impegno comu-ne con le istituzioni e l’Expo per far conoscere la nostra agricoltura e far apprezzare il lavoro degli imprendito-ri agricoli, che producono buon cibo e tutelano il paesaggio. L’agriturismo come le altre attività connesse al la-voro dei campi e all’allevamento rap-presentano un passaggio fondamen-tale per la costruzione dell’agricoltura del futuro”.

Milano, la locomotiva dell’agritu-rismo

Tra Milano, Lodi e Monza Brianza, la provincia più ricca di agriturismi è quella meneghina: 94 quelli attivi a metà del 2013, contro i 29 di Lodi e i 12 della Brianza. All’ombra della Madonnina a fine 2012 si contavano oltre 600 posti letto, in camera o abi-tazioni indipendenti, e 3.494 posti a sedere autorizzati. Gli agriturismi mi-lanesi oltre alla ristorazione (52%), offrono anche la possibilità di alloggio (37%), e altre attività (64%) come quelle culturali, didattiche e l’ippotu-rismo.

Lodi, la provincia più “gourmet”

Nel Lodigiano le strutture agrituristi-che dedite alla degustazione nel 2012 erano il 16,7 per cento del totale. Tra Milano e Monza, invece, quest’attività è meno diffusa. In queste aziende il consumatore può assaporare il gusto originario di prodotti selezionati re-alizzati dai produttori, come salumi, affettati, formaggi e vino.

Monza, la scalata delle agri-ma-nager

In Brianza cresce il ruolo delle donne, al comando degli agriturismi in due casi su cinque. Un valore superiore alla media lombarda dove le quote rosa dirigono circa il 36 per cento di questa tipologia d’impresa. Negli agriturismi della provincia di Monza Brianza l’attività più diffusa è la risto-razione (82%), ma non mancano gli alloggi (45%) e le attività ricreative, culturali e di svago (54%).

Record lombardo per l’infor-matica in campagna. Secondo un’elaborazione della Coldiretti regionale su dati Istat, la Lom-bardia è la prima regione a li-vello nazionale per numero di aziende agricole che usano una rete computerizzata per la pro-pria attività quotidiana: circa il 15 per cento del totale, contro una media italiana del 4 per cento. L’informatica nel settore rurale viene sfruttata per sem-plificare le operazioni ammini-strative (70 per cento), gestire gli allevamenti (40,9 per cento) e le coltivazioni (30,3 per cen-to). Tra le aziende più evolute dal punto di vista telematico un quinto utilizza internet, mentre quasi una su tre possiede un sito o una pagina web. A su-bire il fascino delle nuove tec-nologie in prima linea ci sono le donne. L’80 per cento delle agrimanager del nuovo millen-nio - secondo una rilevazione della Coldiretti Lombardia - usa regolarmente un computer nel-le attività quotidiane, il 30 per cento ha uno smartphone, il 5 per cento sta sperimentando il tablet, mentre il telefono cellu-lare è ormai uno strumento di uso comune per tutte. Anche i giovani guardano con interesse al mondo 2.0. Secondo il primo report sul “Ritorno alla terra” della Coldiretti Lombardia, la metà degli under 40 usa inter-net, facebook e twitter sia per lavoro che per i rapporti sociali.

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I cinghiali devastano il Parco Ticino:assalto ogni tre giorni, campi rovinati

Expo, le vie d’acqua sono patrimonio di tutti

Mentre festeggia i suoi primi quarant’anni dalla fondazio-ne, il Parco del Ticino deve

fare i conti con un’orda di cinghiali che nell’ultima decade ha devasta-to sempre più i territori di Varese, Milano e Pavia. Nel 2013 appena concluso sono stati rilevati danni per oltre 300 mila euro, in aumento rispetto al 2012 che ha fatto regi-strare in media un assalto ogni tre giorni ai campi coltivati, con danni per 298 mila euro, in aumento di ol-tre il 40 per cento rispetto al 2011, quando il conto delle devastazioni superò i 200 mila euro. “La situa-zione sta diventando insostenibile – spiega Ettore Prandini, Presiden-te di Coldiretti Lombardia – questi animali hanno una capacità ripro-duttiva incredibile. La Regione in-terviene per fortuna con risorse e progetti, ma bisogna rendere più in-cisivo il controllo della popolazione”. Fra Varese, Milano e Pavia, il Par-co del Ticino ha creato 5 garitte di osservazione e abbattimento e altre 10 saranno realizzate nel corso del 2014. Alcuni agricoltori si sono attrezzati anche con recin-ti elettrificati per difendere campi e cascine. In Lombardia – spiega la Coldiretti - i danni riguardano quasi tutte le province (da Brescia a Milano, da Lodi a Varese, da Pa-

via a Como, da Lecco a Bergamo) e superano il mezzo di milione di euro all’anno nonostante che gli ab-battimenti siano passati dai 1.836 del 2001 ai 5.470 del 2010, per un totale di oltre 34 mila capi. Duran-te il 2013 nel solo Parco del Ticino sono stati eliminati 600 esemplari. “Ma è sufficiente che sul territorio ci sia qualche cinghiale – spiega Ermes Sagula, responsabile Centro assistenza aziende della Coldiret-ti Lombardia – e nel giro di qual-che anno si formano popolazioni sempre più numerose che, alla ri-cerca di cibo, si spingono dentro i

campi coltivati e arrivano anche ai magazzini”. Il fronte più caldo della Lombardia – spiega la Coldiretti – sembra essere proprio quello occi-dentale, lungo tutta l’estensione del Parco del Ticino che comprende il territorio di 47 comuni su una su-perficie di oltre 91mila ettari, di cui il 60 per cento coltivati. Il problema in quella fascia di territorio – conclude la Coldiretti – è anche che durante i mesi estivi l’abbassamento del li-vello del fiume crea isolotti di ghiaia usati dai cinghiali per incursioni da una sponda all’altra fra Piemonte e Lombardia.

“Le vie d’acqua vanno realiz-zate con logica e buon senso. L’anello azzurro che il Consor-zio Villoresi sta costruendo in vista di Expo 2015 deve essere usato per valorizzare il territorio dal punto di vista ambientale, turistico e agricolo anche dopo la fine della manifestazione. Quest’opera sarà un patrimonio di tutti” spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Mi-lano Lodi e Monza Brianza dopo che il Presidente della Lombardia Roberto Maroni ha annunciato oggi che il tema delle vie d’ac-qua sarà uno di quelli portati al tavolo per l’Expo che si riunirà

lunedì a Milano. L’anello azzurro, partendo da Garbagnate Milanese da una derivazione del canale Vil-

loresi, arriverà sull’area Expo e proseguirà verso Milano fino allo scalo di San Cristoforo, per una lunghezza totale di 18 chilometri. In quel punto le sue acque an-dranno ad aggiungersi a quelle del Naviglio Grande. In caso di necessità – dicono i progettisti – potranno essere usate anche dal Parco Trenno dal Parco del-le Cave e dal Parco Fontanili. La portata sarà di due metri cubi al secondo, per un’altezza di circa un metro e una larghezza fra i 4 e i 6 a seconda della zone. Lungo il percorso verranno realizzate pi-ste ciclopedonali e aree verdi con essenze autoctone lombarde.

Il Presidente Alessandro Folli del Consorzio Villoresi

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Agricoltura, obiettivo lotta alla burocrazia inutile

Regioni e Ministero delle Politiche agricole hanno trovato l’intesa sull’applicazione della nuova

Pac e la ripartizione territoriale delle risorse. Alla Regione Lombardia an-dranno, per il periodo 2014-2020, più di 1,1 miliardi di euro, oltre 131 milioni di euro in più rispetto al pe-riodo 2007-2013. Complessivamen-te, alla Lombardia andranno per i prossimi sette anni 500 milioni dai fondi europei, 461 da risorse statali, mentre 197 saranno stanziati a bi-lancio regionale. Quattro saranno i Piani nazionali di Sviluppo rurale, costituiti dai seguenti segmenti: as-sicurazioni, irrigazione, rete rurale e zootecnia. In particolare il Ministero delle Politiche agricole ha accolto la richiesta delle Regioni affinchè il piano dedicato alla zootecnia vada a finanziare anche il sistema delle

Raggiunto l’accordo con il Ministero delle Politiche agricole

Psr, in Regione oltre 1,1 miliardi di euro 131 milioni in più sul periodo 2007-2013

associazioni allevatori. Relativamen-te ai pagamenti diretti agli agricol-tori, previsti dal Primo pilastro della Pac, la Conferenza Stato-Regioni ha deliberato di assumere come ambi-to per la convergenza interna quel-lo nazionale, in modo di assicurare maggiore uniformità. Eventuali ri-duzioni a carico di determinati com-parti produttivi saranno compensati attraverso i pagamenti accoppiati, fermo restando che le variazioni dovranno restare entro un range predeterminato. “Alla Lombardia si chiedono sacrifici superiori ad altre Regioni - osserva l’assessore Fava - ma non possiamo non riconoscere che in uno scenario così complesso come quello attuale, l’accordo chiu-so a Roma possa essere definito un risultato positivo per gli agricoltori lombardi”.

Sviluppo, spesa 2013:Lombardia sul podioLa Lombardia sale sul podio delle Regioni italiane che sono riuscite ad investire di più i fon-di del psr 2007-2013. Con un avanzamento della spesa pari al 78,24 per cento a fine di-cembre 2013, la Lombardia si piazza al terzo posto, precedu-ta solo dalle province di Bolza-no (89,25 per cento) e Trento (78,41 per cento). In cima alla classifica della spesa si con-fermano le Regioni del Cen-tro Nord con una percentuale prossima alla media della spe-sa fatta registrare dal gruppo “Competitività” (67,45 per cen-to). Per le Regioni del Sud, la percentuale rimane nettamen-te inferiore alla media naziona-le. Negli ultimi mesi del 2013 sono stati raggiunti risultati no-tevoli che hanno permesso di chiudere lo scorso anno con il minimo rischio di penalizzazioni finanziarie da parte della Com-missione Europea. Solo nel caso della Regione Basilicata non è stata raggiunta la quo-ta minima di spesa stabilita dai regolamenti comunitari. Negli ultimi dodici mesi sono stati erogati contributi pari a 2,5 mi-liardi di euro, di cui circa 1,16 miliardi messi a disposizione dell’Unione Europea.

Regione Lombardia prosegue nella lotta alla burocrazia inutile e al taglio dei costi per le imprese. È stata prevista una semplificazione delle procedure per la presentazio-ne delle domande e la rendicontazione delle spese del-le Misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, inerenti a criteri di selezione delle domande presentate, quantificazione dei massimali di spesa ammissibili a con-tributo, gestione delle varianti in corso d’opera, verifica dell’effettiva sostenibilità degli impegni richiesti al be-neficiario e alla loro verificabilità, utilizzo dei costi stan-dard per la quantificazione dell’importo del contributo,

modalità di rendicontazione della spesa sostenuta, docu-mentazione inerente la tracciabilità della spesa. Saranno introdotti nuovi criteri per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale per gli allevamenti suinicoli e avicoli. Anche le procedure legate alle emissio-ni in atmosfera di silos, impianti di essiccazione dei cereali hanno introdotto esenzioni per i casi scarsamente rilevan-ti. Semplificate le misure per i servizi di consulenza alle imprese agricole e forestali da parte di professionisti, con l’introduzione dei voucher e l’erogazione del contributo direttamente alla società di consulenza.

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9gennaio 2014

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Il pubblico presente all’assemblea di Ue Coop Lombardia

Si è tenuta il 16 gennaio a Mila-no l’assemblea regionale di Ue Coop, la nuova centrale coope-

rative nata su iniziativa di Coldiretti che, in pochi mesi dalla costituzio-ne, ha ottenuto il riconoscimento e ha associato diverse centinaia di realtà dei più svariati settori: dal so-ciale ai servizi, dall’edilizia alla cul-tura. Le cooperative lombarde sono giunte numerose all’appuntamento presso l’Hotel Hilton di via Galvani per l’assise preparatoria dell’assem-blea nazionale che si terrà il pros-simo 19 febbraio a Roma. Da tutte le province della Lombardia, i rap-presentanti di cooperative sociali, di servizio, agricole, di lavoro, edili e dello spettacolo hanno colto l’occa-sione per dare il proprio contributo al fine di plasmare la nuova centra-le secondo le vere esigenze di una cooperazione che pone al centro l’uomo, la solidarietà e la condi-visione. UeCoop Lombardia ope-ra in un contesto cooperativo che nella nostra regione conta oltre 11 mila realtà. Dopo l’introduzione di Alessandro Ubiali, presidente della Coldiretti di Milano che ha portato i saluti del presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, Mauro Tonello, membro di Giunta nazio-nale Ue Coop e vice presidente di Coldiretti, eletto presidente dell’as-semblea meneghina, ha dichiarato: “Dobbiamo disegnare un proget-to diverso da quanto fino ad oggi è stato proposto, un progetto che

Assemblea Ue Coop Lombardia:“La persona è al centro di tutto”

tenga veramente conto dei valori fondanti lo spirito cooperativo, un progetto che abbia come primo scopo la salvaguardia della persona e il sostegno al socio. Un proget-to che pur non dimenticando una corretta gestione d’impresa, sappia scrivere un giusto ordine di valori. Se così non fosse – ha proseguito Tonello - avremmo fallito il nostro compito a prescindere dalle dimen-sioni che potremmo raggiungere”. Vincenzo Sette, coordinatore nazio-nale di Ue Coop, dopo aver deline-ato il percorso finora tracciato dalla neonata centrale cooperative e le principali attività svolte, ha ram-mentato che entro il 30 di gennaio si concluderanno gli incontri regio-nali per sfociare nella prima assem-

blea nazionale che vedrà la nomina degli organi esecutivi per i prossimi quattro anni e le modifiche di statu-to secondo i suggerimenti che sono emersi nel corso degli incontri ter-ritoriali. Dopo i molti interventi che hanno messo in luce la straordina-ria realtà di una cooperazione sana e vivace, evidenziando le richieste delle cooperative lombarde deside-rose di realizzare una rete che met-ta insieme le eccellenze settoriali di ognuna a favore delle altre, il pre-sidente Tonello ha voluto chiudere con alcuni esempi di come sia pos-sibile concretizzare impresa e soli-darietà senza grandi investimenti, a costo zero per il pubblico, ma con grande passione e capacità di an-dare incontro ai nostri simili.

A Codogno tornail mercato a Km 0

Scelti i saggi del Pirellone. Paola Pozzi: “Obiettivo lavoro”La Lombardia ha nominato la com-missione di saggi per lo sviluppo del settore cooperativo e UECOOP fa il suo debutto con la lodigiana Paola Pozzi, responsabile regionale. “L’o-biettivo lavoro deve essere la priorità del 2014 – spiega Paola Pozzi – per questo lavoreremo con la Regione e con l’assessore Melazzini per mette-re in campo progetti e iniziative che permettano lo sviluppo del settore cooperativo e la creazione di nuovi posti di lavoro”. La Consulta regiona-le per lo sviluppo della cooperazione, istituita con Legge regionale 21/2003 esprime parere sulle proposte di leg-

ge, di regolamento o di atto ammi-nistrativo della Giunta regionale in materia di cooperazione. “UECOOP è ormai una presenza consolidata nel settore cooperativo in Lombar-dia e nel resto d’Italia con migliaia di realtà operative in tutti i setto-ri, dal sociale ai servizi, dall’agri-coltura all’edilizia – spiega Paola Pozzi - ed è anche grazie a questa presenza che possiamo avere una visione d’insieme del settore, dei problemi e delle opportunità”. La Consulta ha attivato tre tavoli tec-nici relativi al “Protocollo d’Intesa per lo sviluppo.

Paola Pozzi responsabile Ue Coop Lombardia

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A Codogno tornail mercato a Km 0

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Nel 2014 interventi per 120 milioniFolli: “Protagonisti in vista di Expo”

Il 2014 sarà un altro anno che vedrà il Villoresi protagonista su più tavoli, con l’attenzione sem-

pre rivolta ad Expo 2015. E’ quanto afferma Alessandro Folli, Presidente del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi illustrando i punti forti della fitta agenda di lavoro dell’anno da poco apertosi. Expo 2015 con gli interventi legati alla realizzazione dell’Anello Verde Azzurro, innanzi tutto, ma anche PIA-POR (Piano Integrato d’Area Navigli finanziato attraverso i fondi comunitari POR-FESR Asse 4) e PSR (Programma di Sviluppo Rurale). Sono molti i fronti sui quali ETVilloresi sarà im-pegnato nell’arco di quest’anno. “Con l’avvio anche della seconda fase del POR – evidenzia Folli – ar-riveremo ad un impegno di spesa vicino ai 120 milioni di euro, una parte dei quali destinata all’impor-tante partita legata alle Dighe del Panperduto, al risanamento di di-

versi tratti della rete del Villoresi e ai nuovi interventi di consolida-mento previsti lungo le sponde del Sistema Navigli”. Saranno interventi che andranno ad evidenziare l’evo-luzione ‘multifunzionale’ del Con-sorzio. Presso il sito di Panperduto sarà infatti avviata la realizzazione - da parte della società costituita con Enel Green Power - della nuova centrale idroelettrica; in contempo-ranea lungo il canale Villoresi, nella zona di Monza, scatterà la costru-zione di piccole centrali. Entrando poi nello specifico dei lavori, “sono stati già completati – ricorda Folli – tutti gli interventi inerenti i progetti previsti dal Programma di Sviluppo Rurale per oltre 10 milioni di euro”. “I lavori per il recupero del siste-ma Naviglio Grande – prosegue il Presidente di ETVilloresi – sono anch’essi di particolare importanza: è previsto il rifacimento dello sbar-ramento di regolazione del Naviglio

Grande a Turbigo, che per il nostro ente assume un fondamentale va-lore strategico per la sicurezza e la costanza delle portate. In concreto, l’attuale traversa tipo “Poirée” verrà sostituita con uno sbarramento do-tato di paratoie piane motorizzate e telecontrollabili, a fianco del quale verrà realizzata una nuova conca di navigazione. Per quanto riguarda invece l’asta del Martesana, prose-guirà il piano di maxi interventi del valore di quasi 14 milioni di euro”. Continueranno inoltre le attività di valorizzazione turistica e ambienta-le con il Villoresi che sarà reso navi-gabile sino ad Arconate, anche at-traverso il ripristino delle conche di navigazione a Panperduto e sul Ca-nale Industriale. In particolare, con riferimento al sistema museale di ETVilloresi, verranno avviati i lavori dell’emeroteca delle acque di Ca-stano Primo; prenderanno poi il via quelli del centro per la stabulazione

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11gennaio 2014

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Tutte le asciutte 2014

VERIFICHE E PERIZIE Rilevazioni fonometriche per la sicurezza sul lavoro Valutazioni rischio vibrazioni Pratiche prevenzione incendi Valutazioni stress da lavoro correlato

IGIENE, AMBIENTE E SICUREZZASicurezza sul lavoro D.Lgs 81/08 e s.m.i. Valutazione conformità attrezzature

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della fauna ittica di Abbiategrasso e del centro di servizio per le canoe (kayak-point) di Garbagnate Mila-nese. Contestualmente proseguirà l’adeguamento delle sedi consortili. “Nel 2014 grazie ad Expo e ai finan-ziamenti comunitari del PIA-POR - annuncia Folli – saranno resi pra-ticabili oltre 130 km di alzaie lungo i canali principali della rete e verrà ridisegnata la segnaletica dell’inte-ro Sistema dei Navigli e del Villo-resi, un traguardo fondamentale in vista dell’Esposizione Universale del 2015”.“Naturalmente – conclude Folli – tutti questi interventi avver-ranno con un occhio sempre atten-to al bilancio del Consorzio, che in questi anni è stato completamente risanato e consolidato. In quest’ot-tica proseguiranno anche gli sforzi orientati all’aumento di efficienza dell’intera struttura, sia a livello centrale che periferico”.

QUADRO RIASSUNTIVO ASCIUTTA PRIMAVERILE 2014 ASCIUTTA AUTUNNALE 2014

CANALE INIZIO FINE INIZIO FINE Villoresi In asciutta 7 aprile 8 settembre prosecuzione Naviglio Grande 27 gennaio 31 marzo 15 settembre 1 dicembre Naviglio Bereguardo 27 gennaio 31 marzo 15 settembre 1 dicembre Naviglio di Pavia 27 gennaio 31 marzo 15 settembre 1 dicembre Martesana 3 febbraio 15 aprile 15 settembre prosecuzione

Il Consorzio ETVilloresi, con de-libera dello scorso novembre, ha approvato il calendario delle

asciutte primaverili e autunnali del Canale Villoresi, del Naviglio Marte-sana, del Naviglio Grande, del Navi-glio di Bereguardo e del Naviglio di Pavia per l’anno 2014. I periodi di asciutta assumono un’importanza strategica per ETVilloresi in relazio-ne ai numerosi interventi straordi-nari programmati su tutte le aste principali dei canali, soprattutto in prospettiva di Expo 2015. In conco-mitanza delle asciutte, il personale di ETVilloresi sarà impegnato nel-

le consuete preventive operazioni tese alla salvaguardia della fauna ittica. Si segnala che il calendario delle asciutte potrebbe subire va-riazioni dettate dai lavori in corso. Allo stato attuale dei fatti, il Villoresi già in asciutta rimarrà tale fino al 7 aprile prossimo e poi dall’8 settem-bre; il Naviglio Grande sarà in secca dal 27 gennaio al 31 marzo e dal 15 settembre al primo dicembre. Stes-si intervalli di tempo per il Naviglio Bereguardo e il Naviglio di Pavia. Il Martesana, invece, rimarrà senz’ac-qua dal 3 febbraio al 15 aprile e dal 15 settembre 2014.

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5Firmato il protocollo per la partecipazione all’Esposizione Universale

Coldiretti in squadra con Padiglione ItaliaSei mesi di eventi per promuovere l’agroalimentare nazionale

Vincenzo GesmundoSegretario GeneraleMandato unico per la carica di Presidente della Confede-razione; introduzione della fi-gura del Segretario Generale; estensione da 4 a 5 anni del-la durata degli incarichi per gli organi elettivi. E’ quanto vota-to all’unanimità dall’Assemblea nazionale della Coldiretti, che ha apportato alcune importan-ti modifiche allo statuto nazio-nale. Viene introdotta, come detto, la figura del Segretario Generale, che avrà competen-ze di assistenza agli Organi confederali nella definizione e nell’attuazione delle linee di po-litica sindacale e generale del-la Confederazione. Oltre a ciò, come si legge nell’articolo 23 del nuovo statuto, “programma, dirige e coordina l’attività delle Aree ed esercita, proponendo-ne l’articolazione, il potere di indirizzo e vigilanza sulle strut-ture territoriali, per l’attuazione delle deliberazioni degli Organi Confederali, rispondendone al Presidente, ma svolgerà anche funzione di coordinamento e di indirizzo per le strutture nazio-nale e territoriali”. Il presidente della Coldiretti, Roberto Mon-calvo, assieme a tutti i compo-nenti della Giunta Esecutiva, ha indicato nel Segretario organiz-zativo, Vincenzo Gesmundo, la persona più idonea a ricoprire l’incarico di Segretario genera-le. La proposta è stata accolta all’unanimità dall’Assemblea, con un prolungato applauso.

La Coldiretti nazionale entra a far parte della squadra di Padi-glione Italia. E’ stato firmato il

protocollo che consentirà all’orga-nizzazione di diventare partner di contenuto del Padiglione durante l’Expo che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. L’accor-do prevede che Coldiretti sia pre-sente all’Esposizione Universale, nel Padiglione Italia anche con l’orga-nizzazione di un calendario di even-ti per tutti i sei mesi, con l’obiettivo di far conoscere le distintività ed i primati dell’agroalimentare Made in Italy. La collaborazione della più importante organizzazione agricola europea con Padiglione Italia è di straordinaria importanza per il suc-cesso dell’Esposizione del 2015 sia perché Coldiretti è in sintonia con il racconto di un’Italia che affon-da le proprie radici in un’identità contadina, sia perché il protocollo prevede per Coldiretti un ruolo di impulso e promozione del Padi-glione Italia. “Coldiretti è la prima grande associazione di categoria che firma un’intesa con Padiglione Italia, e questo ci fa molto piacere - afferma Diana Bracco, Commis-sario generale di Sezione del Padi-glione Italia - per la sua rilevanza nell’ambito dell’agricoltura europea

e la sua straordinaria capillarità. “Il Settore Agroalimentare italiano - ha aggiunto poi Diana Bracco - rappre-senta una eccellenza assoluta nella gestione del prodotto ‘dal campo alla tavola’ e il nostro paesaggio unico al mondo forma un binomio indissolubile con la tradizione agri-cola italiana. Del resto la “cultura” di un Popolo nasce e trae linfa pro-prio dalla sua “coltura” e dalla sua terra. Nel Padiglione Italia raccon-teremo tutto questo in modo attra-ente e didattico usando anche “sto-rie” emblematiche della millenaria tradizione alimentare italiane, ricca di influenze tra gruppi sociali con un mix di alimenti ricchi e poveri, nobili e villani e scambi con i popoli del mondo”. “L’Expo deve sostenere la riscossa delle campagne italiane e presentare al mondo il nostro mo-dello di sviluppo agricolo, la qualità delle nostre produzioni e le grandi potenzialità del cibo e di tutto il Made in Italy”, ha affermato il pre-sidente di Coldiretti, Roberto Mon-calvo nel sottolineare che “l’agroali-mentare italiano è il più apprezzato, ma anche il più copiato nel mondo e l’Expo è una storica opportunità per far conoscere le nostre produ-zioni autentiche che nascono da un territorio unico ed inimitabile”.

Il Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, con Diana Bracco di Expo 2015

Vincenzo Gesmundo

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13gennaio 2014

EXPO 2015

Lombardia, la mafia sale sul trattore: confiscati 50 tra terreni e fabbricati

La mafia sale anche sul trattore. Secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Anbsc, rea-

lizzata in occasione della firma, a Milano, del piano “Mafia free” tra Regione, Comune, Ministero dell’In-terno e Società Expo, in Lombardia sono stati sequestrati alla criminali-tà organizzata 50 terreni agricoli e fabbricati rurali in 29 comuni fra Mi-lano, Bergamo, Brescia, Como, Lec-co, Pavia, Sondrio e Varese. In to-tale sono 184 i centri dove lo Stato è intervenuto – spiega la Coldiretti regionale - delineando una “mappa della presenza mafiosa” che inte-ressa, a livello di sequestri, il 12% del territorio lombardo e riguarda, per la maggior parte, appartamenti, ville, box, capannoni e attività com-merciali. “La quantità dei beni con-fiscati – commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombar-dia – è da un lato un indicatore pre-occupante di infiltrazioni nei nostri territori, dall’altro però è il segnale di una grande attività di indagine e di repressione. Gli investimenti del crimine organizzato sembrano pun-tare in particolare sul settore immo-

biliare residenziale, come dimostra-no i dati dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati”. I 50 fra terreni agricoli e i fabbrica-ti rurali sequestrati in Lombardia si trovano: 25 in provincia di Milano (a Bernate Ticino, Buccinasco, Cesano Boscone, Gaggiano, Milano, Ner-viano, Rho, Sedriano e Segrate), 7 in provincia di Brescia (a Bovegno, Breno, Brescia, Calcinato, Capria-no, Pezzaze e Soiano sul Lago), 7 nel Comasco (a Caslino D’erba, Erba, Lomazzo, Lurago d’Erba e Tavernerio), 4 nel Lecchese (Cesa-na Brianza, Costa Masnaga, Lecco

e Olginate), 4 nel Pavese ( a Por-talbera e Vigevano), 1 a Sondrio (Madesimo), 1 a Varese (Luino) e 1 a Bergamo (Berbenno). In tota-le in Lombardia sono 1.186 i beni sequestrati: si tratta della prima re-gione del centro nord e la quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Ca-labria. In provincia di Milano il 43% dei comuni (58 su 134) e in quella di Monza il 24% (13 su 55) è stata interessata dalla confisca di appar-tamenti, box, aziende, capannoni, attività commerciali e terreni agri-coli riconducibili al crimine organiz-zato. La stessa cosa è avvenuta per quasi il 16% dei comuni bresciani (32 su 206), per il 13,5% di quelli in provincia di Varese (19 su 141), per il 10% in provincia di Como (16 su 160). Il 39% di tutti i 184 comuni dove si trovano beni confi-scati è concentrato fra le province di Milano e Monza, il 25% riguarda la fascia prealpina fra Varese, Como e Lecco. L’asse Bergamo-Brescia pesa per un 23%, mentre l’area basso padana fra Mantova-Cremo-na-Lodi-Pavia incide per il 12%, mentre l’1% è in Valtellina.

A Codogno tornail mercato a Km 0

Via al “World Expo Tour”: c’è anche la Coldiretti regionaleIl presidente di Regione Lombardia, Roberto Maro-ni, sta promuovendo i contenuti di Expo 2015 in giro per il mondo attraverso il cosiddetto “World Expo Tour”. Con lui anche Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia, membro della delegazione che accompagna il governatore lombardo nei suoi viag-gi. Un’iniziativa che era stata presentata durante l’incontro tra Coldiretti e Regione Lombardia tenu-tosi lo scorso dicembre, dove Roberto Maroni aveva anche colto l’occasione per ribadire la piena sintonia d’intenti tra Regione Lombardia e la nostra asso-ciazione per la tutela del vero made in Italy agro-alimentare e la lotta alla contraffazione. La prima tappa del “World Expo Tour” è stata Barcellona. Il viaggio si è tenuto il 16 e il 17 gennaio, obiettivo rafforzare il rapporto fra Lombardia e Catalogna e condividere il percorso di avvicinamento all’Expo che si terrà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Tema dell’Esposizione Universale sarà ‘Nutri-re il pianeta, energia per la vita’. La Catalogna ha sottoscritto il documento anticontraffazione alimen-

tare in vista di Expo 2015. Gli appuntamenti previsti successivamente sono in Francia (febbraio), Turchia (marzo), Russia (maggio) e kazakistan (giugno). Accanto alla promozione internazionale dell’Expo è prevista un’attività di valorizzazione di tutti i territori della Lombardia. Per questo è stato organizzato un tour in tutte e 12 le Provincie lombarde da febbraio 2014 a marzo 2015.

A sinistra Ettore Prandini all’incontro di Barcellona

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Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre la nuova Finanziaria

L’agricoltura nella Legge di Stabilità 2014Dallo stop all’Imu alla conferma delle agevolazioni per la Ppc

Stop all’Imu 2014 sui fabbrica-ti rurali, reintroduzione del-le agevolazioni per la piccola

proprietà contadina, terreni agricoli demaniali ai giovani. Sono alcune delle misure previste dalla Legge di Stabilità 2014, votata dal Parla-mento e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n° 302 del 27 dicembre 2013. “E’ sicuramente un risultato

positivo – commenta il presidente della Coldiretti. Roberto Moncal-vo – l’aver eliminato la doppia e assurda imposizione che subivano i fabbricati rurali, così come è rile-vante l’attenzione riservata all’ac-cesso alla terra, che si è tradotta da un lato nella reintroduzione delle agevolazioni alla compra-vendita dei terreni per le imprese agricole professionali e dall’altro anche con una presa di posizione forte del Governo in termini di ras-segnazione dei terreni demaniali, con una precedenza ai giovani non solo in termini di vendita, ma anche in termini di affitto a prezzi equi”. “Ciò di cui abbiamo bisogno ades-so – prosegue il presidente di Col-diretti - è di un sistema di regole che ci consenta di sostenere il Made in Italy vero, con misure come ad esempio la definizione dei decreti applicativi della legge sull’etichet-tatura d’origine degli alimenti, la pubblicizzazione dell’identità delle aziende che importano di prodotti alimentari, l’operatività della legge che vieta le pratiche di commercio sleali e la destinazione degli incen-tivi governativi esclusivamente alle imprese e alle cooperative che trattano alimenti made in Italy dal campo alla tavola. Misure – conclu-

de Moncalvo - che rappresentano elementi fondamentali per recupe-rare tutte quelle occasioni di svilup-po che oggi stiamo perdendo, nel resto del mondo, ma anche all›inte-rno del nostro Paese, a causa del fenomeno dell›italian sounding e della contraffazione”. Vediamo nel dettaglio le novità introdotte per il settore agricolo. A partire dal 2014 ifabbricati rurali sono esen-tati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille. È inoltre ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professiona-li iscritti alla previdenza agricola. Il 20 per cento dei terreni agricoli de-maniali verrà riservato per l’affitto agli under 40per favorire il ricambio generazionale nel comparto agri-colo. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazio-ni speculative finalizzate all’innalza-mento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferi-mento certo nell’applicazione della procedura. Il provvedimento preve-de che gli interventi per l’accesso al mercato dei capitali gestisti da Ismea attraverso il Fondo di Capita-le di Rischio siano prioritariamente

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15gennaio 2014

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destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani. Ripristinate le agevolazioni tributa-rie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fon-diari operati da Ismea. Tali opera-zioni sconteranno l’imposta di regi-stro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all’1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professiona-li. Negli altri casi l’aliquota è fissata al 12%. Viene ripristinata anche la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusiva-mente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio. Potrà poi essere utiliz-zato anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per ‘interventi di emergenza con finalità di svilup-po. Introdotto un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2014 per fondo rotativo per concessione fi-nanziamenti a tasso agevolato alle imprese che esportano. Riservato il 40 per cento in favore imprese del settore agroalimentare. Sono state anche inserite le attività agricole tra quelle finanziabili con fondo per calamità. Destinate risorse specifi-

che per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i Nac, per il contrasto alla criminalità agro ambientale, mentre un ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10, è stato deciso in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti. Previsto anche il ripristino della quo-ta di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato. Per garantire il funziona-mento della flotta aerea antincen-dio del Corpo forestale dello Stato il Programma “Interventi per soccor-si”, è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro a decorrere dall’an-no 2014. Confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul Fondo di solidarietà na-zionale per gli aiuti sulla spesa as-sicurativa, con i quali sarà possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all’attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza soluzioni di continuità che potreb-bero mettere a rischio non solo i ri-sultati fino ad oggi ottenuti ma an-che i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realtà produt-tive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione. Ancora, in

vista di Expo 2015 e al fine di soste-nere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo ed alimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99. L’articolo 8 della legge di stabilità stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall’Unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, del-lo sviluppo rurale e della pesca. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l’attivazione di un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verrà scelto, per il 70 per cento a carico dello Stato e per il restante 30 per cento a carico delle Regioni e Pro-vince autonome, che si affianche-ranno agli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). In questo modo, sarà presto possibile definire, in accordo con le Regioni e i rappresentanti del mondo agri-colo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno com-plessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni.

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Commissione Ue, da 7.500 a 15mila euro Così aumenta il “de minimis” agricolo

La Commissione Europea ha adottato due nuovi regolamenti sugli aiuti d’importanza minore

“de minimis”, compreso uno speci-fico per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli che por-ta da 7.500 a 15.000 euro il tetto per il settore. Tutte le misure che sod-disfano i criteri individuati dai due regolamenti non costituiscono aiuti di Stato e, pertanto, non devono essere notificate alla Commissione prima della loro attuazione. Vediamo nel dettaglio la nuova normativa. De minimis agricolo Reg. 1408/2013. Finora, in base al regolamento (CE) n. 1535/2007, gli aiuti che non su-peravano 7.500 euro per beneficia-rio e per triennio, o un massimale pari allo 0,75 per cento del valore della produzione agricola stabilito per ciascun Stato membro, erano considerati aiuti che non falsavano o rischiavano di falsare la concor-renza. Il nuovo regolamento, che si applica a decorrere dal 1° gennaio 2014, aumenta l’importo per bene-ficiario a 15.000 euro su un periodo di tre esercizi finanziari e il massima-le per Stato membro all’1 per cento del valore della produzione agricola. Il regolamento descrive inoltre in modo più completo i tipi di aiuti che possono rientrare nel suo campo di applicazione. De minimis non agri-colo Reg. 1407/2013. Il regolamen-to generale de minimis è applicabile a tutti i settori, esclusi gli aiuti con-

cessi a imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura e gli aiuti concessi a imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, ricomprenden-do però gli aiuti per la trasforma-zione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, a condizione che siano soddisfatte certe condizioni.A tale riguardo, non devono essere considerate trasformazione o com-mercializzazione di prodotti agricoli: le attività svolte nell’azienda agrico-la necessarie per preparare un pro-dotto animale o vegetale alla prima vendita; la prima vendita da parte di un produttore primario a riven-ditori o a imprese di trasformazio-ne, e qualsiasi attività che prepara

il prodotto per tale prima vendita. La vendita da parte di un produt-tore primario a consumatori finali è considerata commercializzazione se ha luogo in locali separati riservati a tale scopo. L’importo del massimale de minimis (generale) è mantenuto a 200.000 euro nell’arco di tre anni. Proroga del regolamento di esenzio-ne e degli orientamenti nel settore agricolo. La Commissione europea sta lavorando inoltre per un nuovo regolamento relativo alle esenzioni per categoria nel settore agricolo. Nel novembre 2013 la Commissio-ne ha adottato una comunicazione per prorogare al 30 giugno 2014 la validità dell’attuale regolamento di esenzione e degli orientamenti.

A Codogno tornail mercato a Km 0

Cooperative agricole e Ires: un’esenzione a tutto campoFatta eccezione per il 20 per cen-to degli utili netti annuali, il reddi-to delle cooperative agricole gode dell’esenzione dall’imposta sul red-dito non solo per le variazioni in au-mento derivanti dall’applicazione di norme del Testo unico delle imposte sul reddito (Tuir), ma anche per le altre variazioni previste ai fini Ires e rinvenibili in altre disposizioni nor-mative, quali quelle che derivano dall’indeducibilità dall’Ires dell’Irap e dall’indeducibilità dell’Ires dall’Ici. E’ quanto afferma l’Agenzia delle Entrate con la consulenza giuridica numero 954-20/2013, con la quale risponde a un quesito dell’Alleanza

delle cooperative italiane. L’Agenzia delle entrate ha chiarito che l’esen-zione dall’imposta sul reddito per le cooperative agricole, stabilita dall’ar-ticolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica numero 601 del 1973, è totale a eccezione della quo-ta pari al 20 per cento degli utili netti annuali, “la quale deve essere in ogni caso assoggettata ad imposizione”. Questo in base a quanto stabili-to dall’articolo 1, comma 461, del-la legge numero 311 del 2004. Quindi il reddito imponibile formato sia con utili risultanti dal conto eco-nomico (fatto salvo il 20 per cento) sia dalle riprese fiscali a fronte di co-

sti non deducibili, in base alle di-sposizioni del Tuir o di altre dispo-sizioni di legge, non è assoggettato ad Ires. Questa conclusione è co-erente con il criterio già utilizzato dalla stessa Agenzia delle Entrata nella risoluzione numero 151/E del 15 dicembre 2004 a commento dell’articolo 13, comma 46, del de-creto legge 269 del 2003, in base al quale, per i confidi “il reddito d’impresa è determinato senza ap-portare al risultato netto del conto economico le eventuali variazioni in aumento conseguenti all’appli-cazione dei criteri indicati nel testo unico delle imposte sui redditi”.

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LEGG

I E FISCO

Revisione delle macchine nei campi:l’obbligo slitta al primo gennaio 2015

La revisione obbligatoria delle mac-chine agricole è rinviata al primo gennaio 2015. E’ quanto stabilito

dal decreto Milleproroghe, che fa slit-tare esattamente di un anno la vecchia scadenza, prevista per il primo genna-io 2014. Il Milleproroghe, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 dicembre, è entrato in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione e va a modificare l’articolo 111 del nuovo codice della strada in base al quale, per garantire adeguati livelli di sicu-rezza nei luoghi di lavoro e nella cir-colazione stradale, il Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, dispone la re-visione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione a norma dell’articolo 110 dello stesso

codice della strada, al fine di accertar-ne lo stato di efficienza e la perma-nenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione. Nell’articolo 111 si specifica, inoltre, che la revisione obbligatoria deve avvenire per le macchine agricole in circolazione soggette ad imma-tricolazione in ragione del relativo stato di vetustà e con precedenza per quelle immatricolate antece-dentemente al primo gennaio 2009. Il Milleproroghe, oltre a posticipare la data della revisione, sposta al 30 giugno 2014 il termine ultimo entro il quale il ministero delle Infrastruttu-re e dei trasporti, sentito il ministero delle Politiche agricole, dovrà emana-re il decreto attuativo contenente le procedure, i tempi e le modalità delle revisioni.

Lavoro sommerso: aumentano le sanzioniStangata in arrivo per il lavoro nero. Il decreto legge numero 145 del 23 dicembre 2013, co-nosciuto con il nome di “Destina-zione Italia”, tramite l’articolo 14 comma 1 lettere a e b, prevede un aumento del 30 per cento per la maxi sanzione sul lavoro sommerso (comprese le maggio-

razioni) e per la somma aggiun-tiva prevista in caso di revoca del provvedimento di sospensio-ne dell’attività imprenditoriale. Decuplicate invece le sanzioni previste in caso di violazione delle norme sull’orario di lavoro setti-manale e sui riposi giornaliero e settimanale.

Dall’Ue stop alla patata OgmLo stop alla patata genetica-mente modificata è accolto positivamente da 8 cittadi-ni su 10 (76 per cento) che sono contrari all’utilizzo di or-ganismi geneticamente mo-dificati (Ogm) nell’agricoltura in Italia, dove si è giustamen-te fatta la lungimirante scel-ta di non coltivare biotech. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamen-te la decisione del Tribunale dell’Unione Europea di annulla-re le autorizzazioni della Com-missione Ue per l’immissione in commercio della patata Ogm Amflora della Basf poiché se-condo la sentenza di Lussem-burgo sono state violate le norme procedurali per l’autoriz-zazione degli ogm nell’Ue. Con questa decisione, nonostante le proprietà miracolistiche pro-pagandate dalle grandi multi-nazionali che producono Ogm, sono rimasti solo cinque su ventisette i paesi (Spagna, Por-togallo, Repubblica Ceca, Slo-vacchia e Romania) a coltivare Ogm nell’Unione Europea, con appena 129mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2012. Una percentuale irri-soria della superficie agricola comunitaria pari a molto meno dello 0,001 per cento della su-perficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa, se-condo le elaborazioni Coldiret-ti su dati ISAAA. Gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza am-bientale e alimentare, ma so-prattutto perseguono un mo-dello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy.

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Energia, ecco le novità per le rinnovabili In vigore il decreto “Destinazione Italia”

Bollette: elettricità più cara, nessun aumento per il gas

Con la pubblicazione in Gaz-zetta Ufficiale (n.300 del 24 dicembre 2013), è entrato in

vigore il decreto legge conosciuto con il nome di “Destinazione Italia”. Numerose le novità introdotte dal decreto riguardanti i settori delle rinnovabili e dell’efficienza ener-getica. Vediamole. Entro 90 giorni, l’Aeeg (Autorità per l’energia) dovrà aggiornare “i criteri per la deter-minazione dei prezzi di riferimento per le forniture destinate ai clienti finali non riforniti sul mercato libe-ro, tenendo conto delle mutazioni intervenute nell’effettivo andamen-to orario dei prezzi dell’energia elet-trica sul mercato”. A partire dal 1° gennaio 2014, i prezzi minimi ga-rantiti nell’ambito del Ritiro dedica-to “sono pari, per ciascun impianto, al prezzo zonale orario nel caso in cui l’energia ritirata sia prodotta da impianti che accedono a incentiva-zioni a carico delle tariffe elettriche sull’energia prodotta”. I titolari di impianti che beneficiano di incen-tivi sotto forma di Certificati Verdi, Tariffe onnicomprensive ovvero ta-riffe premio possono, in alternativa: “continuare a godere del regime in-centivante spettante per il periodo di diritto residuo. In tal caso, per un periodo di dieci anni decorren-

ti dal termine del periodo di diritto al regime incentivante, interventi di qualunque tipo realizzati sullo stes-so sito non hanno diritto di accesso ad ulteriori strumenti incentivan-ti, incluso ritiro dedicato e scam-bio sul posto, a carico dei prezzi o delle tariffe dell’energia elettrica. Oppure possono optare per una rimodulazione dell’incentivo spet-tante, volta a valorizzare l’intera vita utile dell’impianto. In tal caso il produttore accede a un incentivo ridotto di una percentuale specifica per ciascuna tipologia di impianto,

definita con decreto entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, da applicarsi per un pe-riodo rinnovato di incentivazione pari al periodo residuo dell’incen-tivazione spettante alla medesima data incrementato di 7 anni”. Pre-viste nuove sanzioni amministrative per mancata allegazione della copia dell’attestato di prestazione energe-tica, ove obbligatoria, al posto della nullità del contratto precedente-mente prevista dalla normativa. Per maggiori informazioni, consulta il sitohttp://www.fattoriedelsole.org/.

Dal 1° gennaio le bollette dell’energia elettrica registra-no un incremento dello 0,7 per cento mentre la spe-sa per il gas non subirà alcun aumento. Lo ha deciso l’Autorità per l’energia elettrica con l’aggiornamento dei prezzi di riferimento per il trimestre gennaio – marzo 2014 per i consumatori serviti in tutela. Per il gas è stato possibile mantenere invariate le bollette grazie alla riduzione delle tariffe di distribuzione (-0,5 per cen-to) e della componente RE destinata al Fondo per in-centivare le iniziative di efficienza energetica (-1,6 per cento). Queste decisioni hanno controbilanciato il rialzo stagionale dei prezzi all’ingrosso della materia prima per l’aumento dei consumi invernali (+1,9 per cento) e del costo di trasporto (+0,2 per cento), mantenendo quindi invariata la spesa per la famiglia tipo. Inoltre, dal prossimo aprile potranno intervenire riduzioni della bolletta del gas che andranno ad aggiungersi al -7,8 per cento già registrato da aprile a dicembre del 2013 per effetto della riforma del mercato del gas approvata dall’Autorità. Per l’elettricità, l’incremento complessivo dello 0,7 per cento della bolletta della famiglia tipo è

determinato dall’introduzione dal mese di gennaio di un nuovo onere generale di sistema, la componente ‘Ae’ per finanziare le agevolazioni alle imprese manifat-turiere con elevati consumi di energia elettrica introdot-te dalla legislazione. (vedi articolo sul sito Fattorie del Sole del 22/10/2013). Ricordiamo che i soggetti che possono beneficiare di tali incentivi sono le imprese manifatturiere con il codice Ateco da 10.xx.xx a 33.xx.xx, escludendo difatti molte imprese agricole energi-vore. Questa componente, da sola, ha determinato un incremento dell’1,6 per cento della spesa complessiva tutta legata agli oneri generali di sistema. Di fatto, que-sto aumento (+1,6 per cento) più la leggera variazione (+0,3 per cento) delle tariffe per i servizi di trasmissio-ne, distribuzione e misura riferibili a componenti ‘am-ministrate’ della bolletta, sono stati controbilanciati da un forte calo dei costi del chilowattora (-1,2 per cento) riferito invece ad un’attività in libera concorrenza. Per la famiglia tipo con consumi medi di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW la spesa complessiva su base annua aumenta di circa 4 euro.

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LITÀEtichettatura, dopo il Brennerola Camera vuole applicare la leggeDopo le manifestazioni di die-

cimila agricoltori ed allevatori al Brennero, Roma e Reggio

Emilia del dicembre scorso, la Ca-mera dei deputati ha approvato all’unanimità una mozione unitaria che impegna il Governo ad adotta-re i decreti applicativi della legge sulla etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. A darne notizia è la Coldiretti dopo il via libera dei deputati al documento presenta-to dagli onorevoli Mongiello, Sani, Rondini, Gallinella, Franco Bordo, Zaccagnini, Faenzi, Bosco, Catania e Schullian. “In un momento diffi-cile per l’economia dobbiamo por-tare sul mercato – ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attua-zione alle leggi nazionale e comu-nitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”. La mozione impegna il Governo ad “adottare, compatibil-mente con la normativa europea, i decreti ministeriali di attuazione dell’articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n. 4, al fine di rendere im-mediatamente applicabile la nor-mativa sull’etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari a tutela dei consumatori e degli operatori della filiera e a prevedere, per talu-ne tipologie di prodotti, modalità di inserimento volontario in etichetta di specifici sistemi di sicurezza re-alizzati mediante elementi di iden-tificazione elettronica e telematica”. “un segnale importante che rafforza la battaglia per la tracciabilità e la

lotta alla contraffazione intrapresa anche da Regione Lombardia in vi-sta di Expo 2015” ha commentato Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza. Si punta anche ad interve-nire nelle competenti sedi interna-zionali per bloccare l’introduzione di nomi generici a domini internet e la loro assegnazione a soggetti privati non utilizzatori delle deno-minazioni, a garanzia di tutela del sistema agroalimentare di qualità italiano e comunque a promuovere, a livello di Unione europea, un’azio-ne comune a difesa della posizione della «non concedibilità» dei nomi generici e della necessità rivede-re la governance di Internet con la definizione di regole condivise a livello internazionale. L’Italia dovrà anche sollecitare la Commissione europea a dotarsi di norme effica-ci, rigorose, chiare e trasparenti in materia di origine dei prodotti, pre-vedendo l’obbligatorietà dell’indica-zione dell’origine dei prodotti anche per quei settori attualmente non contemplati dalla regolamentazio-ne vigente. Occorre inoltre “intra-prendere, anche nelle competenti sedi europee, tutte le occorrenti iniziative volte a rafforzare la tutela della denominazione made in Italy nel campo delle produzioni agroa-limentari, dando particolare priori-tà all’attivazione di misure dirette a contrastare l’utilizzo della stessa denominazione in maniera falsa o ingannevole relativamente alla pro-venienza, all’origine, alla natura o alle qualità essenziali dei prodotti

agroalimentari di origine italiana”, combattendo “con maggiore deter-minazione ed efficacia il fenomeno dell’italian sounding”. Come richie-sto da Coldiretti al Brennero, la mo-zione invita il Governo a “prevedere, compatibilmente con la vigente nor-mativa europea, l’adozione, anche, per le carni suine e per tutte le altre produzioni importate, di un sistema analogo a quello previsto per gli oli di oliva vergini, dalla legge n. 9 del 2013, per assicurare l’accessibilità delle informazioni e dei dati sulle importazioni e sui relativi controlli”. Analoga proposta riguarda il latte e i suoi derivati. Si chiedono inoltre sanzioni più pesanti contro le frodi a tavola, l’incremento delle risorse fi-nanziarie per la promozione dei pro-dotti agroalimentari italiani, lo stop al cosiddetto semaforo, il sistema di etichettatura inglese che penalizza il made in Italy, iniziative di sensi-bilizzazione dei consumatori a una sana alimentazione, a predisporre “modalità di etichettatura facoltati-va per gli alimenti per i quali non sono stati utilizzati organismi gene-ticamente modificati in nessuna del-le fasi della filiera”. Un indirizzo che si sta affermando anche In Europa dove l’Europarlamento in sessione plenaria a Strasburgo, ha adottato la Risoluzione non legislativa sulla crisi alimentare, le frodi nella cate-na alimentare e il loro controllo, che sostiene, tra l’altro, l’indicazione del paese di origine sull’etichetta per contribuire a garantire una migliore tracciabilità lungo la catena alimen-tare e combattere le frodi.

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