Nuovi orizzonti nei sentieri di cura: il sentimento della ... · Una riflessione su alcune parole...

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Nuovi orizzonti nei sentieri di cura: il sentimento della tenerezza Giuliana Masera

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Nuovi orizzonti nei sentieri di cura: il sentimento della tenerezza

Giuliana Masera

Il linguaggio utilizzato nello svolgimento delle professioni dice del significato delle azioni che si compiono, e le parole che si utilizzano nell’elaborazione del pensiero hanno un peso e uno spessore decisivo nel veicolare le idee.

Una riflessione su alcune parole che fanno riferimento a una serie di atteggiamenti, disposizioni, modi d’essere può costituire un punto di partenza per ripensare quelle competenze esistenziali (to care) terreno su cui si dispiegano competenze tecniche (to cure).

Le parole acquistano valore e significato nella misura in cui si concretizzano attraverso gesti concreti vissuti nella quotidianità della relazione con quell’altro che ogni giorno mi sorprende, mi incuriosisce e mi inquieta.

Quale collocazione possono trovare nei luoghi della cura queste parole? E in che modo possono interrogare il sapere dei professionisti della cura? Un sapere speciale, a volte nascosto, che si sostanzia attraverso un linguaggio connotato da tonalità emotive.

«Uno stato d’animo che ci consente di entrare in un dialogo silenzioso con le persone e con le cose, in un dialogo scandito dagli sguardi e dalle parole… Nella tenerezza si incrinano le barriere che separano le persone le une dalle altre e si rigenerano slanci di cuore, che rendono palpitanti di vita le nostre relazioni con gli altri con la loro interiorità».

BORGNA E., L’indicibile tenerezza, Feltrinelli, Milano 2016, 165.

«La tenerezza vitale è sinonimo della cura essenziale. E’ una conoscenza che va al di là della ragione in quanto mostra un’intelligenza che intuisce, vede in profondità e stabilisce comunione. La tenerezza irrompe quando il soggetto si decentra da se stesso, va incontro all’altro, sente l’altro in quanto altro, partecipa alla sua esistenza, si lascia toccare dalla sua storia di vita».

BOFF L., Il creato in una carezza. Verso un’etica universale. Prendersi cura della terra, Cittadella Editrice Città di Castello 2000, 97.

«La tenerezza non ha uno scopo o un fine particolare. Essa non è limitata ad un sesso o un’età e meno di tutto si può esprimere con le parole, tranne forse in una poesia. Si avverte quasi sempre soprattutto nel modo in cui una persona può colpire un’altra, può guardarla, oppure nel tono della voce si potrebbe dire che ciò affonda le proprie radici nella tenerezza che una madre sente nei confronti del figlio, ma anche se è così, la tenerezza umana trascende molto quella della madre verso il figlio e dall’elemento narcisistico presente nell’amore materno. Fra tutti i sentimenti che l’uomo ha sviluppato durante la sua storia, non ve n’è probabilmente alcuno che superi la tenerezza in quanto attributo tipicamente umano». FROMM E., La rivoluzione della speranza, Etas, Milano 1978.

Apertura

Legame

Conoscenza

Promozione della vita

«E saprò accarezzare i nuovi fiori, perché tu mi insegnasti la tenerezza».

P. Neruda, La lettera lungo la strada