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NUOVA CITTÀVenerdì 17 maggio - Anno I n° 13Editore Mediatrapani Direttore responsabile enzo tartamella Email: [email protected] - [email protected] [email protected] - [email protected] Viale Reg Margherita 31 Trapani - Tel/Fax 0923.1892021 - 0923.1891723 Stampa CO.IR Cinisi (Pa) - Reg. Tribunale di Trapani n° 350 del 13-3-2013

V I T T O R I A

S I A M O I N B

La festa ha ufficialmente

preso il via al triplice fi-

schio di Cremonese – Tra-

pani. In realtà aveva già

preso avvio con i gol del-

l’Albinoleffe al Lecce. E poi

tutti per strada. Ad esul-

tare, cantare, ballare. Cor-

tei fino a tarda sera

quando la squadra, atter-

rata a Palermo, ha fatto

rientro in città passando

dal pullman coperto a

quello scoperto, il “pano-

ramico”. All’arrivo in

piazza Vittorio Emanuele

la festa è ripartita alla

grande. Cori per il presi-

dente, salito a bordo al

cambio del pullman. Cori

per Anne Marie Morace e

Boscaglia che, dall’alto

della cabina guida, diri-

geva i cori dei tifosi.

Una mareagranata

per gli eroi

2 - www.trapanitrapani.it Venerdì 17 maggio 2013

“Da sempre mi sono sentito a mio agio”

Morace: “Mi sento

legato a questa città”Lei con le sue imbarca-

zioni ha affrontato pale-

stinesi e israeliani in

guerra, i mercanti russi,

l’indolenza della gente, il

Governo regionale con le

sue ostilità burocrati-

che… questa vittoria

dove la colloca ?

Il grande comandante

Vittorio Morace, sorride

sornione.

“Integra le esperienze

già fatte. Le partite di

calcio non cominciano e

finiscono allo stadio.

Credo nei trapanesi.

Il calcio rappresenta il ri-

poso, il gioco, la conten-

tezza di vincere.

E’ questo cumulo di emo-

zioni che in altre città, in

altri paesi non si riesce

ad avere.

E lo dico non soltanto

per la mia età e per i

miei impegni professio-

nali.

Grazie a Dio la fantasia è

viva e non metto limiti a

quello che posso fare”.

“Questa avventura del

calcio è nata perché io

ho voluto fare qualcosa

per la città.

Alla fine dello scorso

campionato c’era una

città in lacrime. Lacrime

vere.

Me ne sono reso conto

quando ho cercato di

consolare qualcuno e

non mi è riuscito.

Era quasi angosciato. Al-

lora io gli ho promesso

che con il nuovo campio-

nato ce l’avremmo fatta.

E ho lavorato perché

queste lacrime si trasfor-

massero in sorrisi. Ab-

biamo donato la gioia, la

felicità a tanta gente.

Con questo risultato mi

sembra di avere pagato

un debito che avevo con

la città e con la gente”.

La gioia di Vittorio Mo-

race è stata condivisa da

“tutti e otto i miei figli e

anche dai nipoti. Posso

dire ora che è stata una

vittoria dell’intera fami-

glia Morace”.

A memoria sua l’unico

armatore navale che si

era occupato di calcio in

Italia era stato “il grande

comandante Achille

Lauro. Fu un momento

felice, un bell’esempio”.

“Adesso bisogna met-

tersi subito a lavoro. Già

da domani mattina è pre-

vista una serie di riu-

nioni.

“L’amministrazione deve

essere ancora più at-

tenta. Presumiamo di

avere maggiori costi

nella gestione. Dalla

città mi attendo che mi

continuino a dare l’af-

fetto che mi hanno fin

qui tributato. Per questa

ragione a suo tempo

scelsi di fermarmi a Tra-

pani, perché qui tutto è a

dimensione d’uomo, la

gente è cordiale. Ab-

biamo affittato una casa

per fermarci pochi mesi,

ci siamo subito sentiti a

nostro agio e ci viviamo

da allora.”

Del resto l’interesse

verso il calcio è nato per

“fare una cosa a favore

della città che mostrava

di soffrire la precarietà

della squadra locale. Un

mancato successo che

veniva vissuto come una

mortificazione. Quasi

una umiliazione. Poi ab-

biamo scoperto questa

coralità, quasi un affetto

attorno a noi come se

all’improvviso tutti ci fos-

sero diventati parenti e

familiari.”

Un messaggio alla città?

“Forza Trapani. Conti-

nuate a volerci bene.

Non farò mancare il so-

stegno perché questo en-

tusiasmo continui, e che

innesti anche altri motori

in altri campi ”.

www.trapanitrapani.it - 3Venerdì 17 maggio 2013

Damiano: “Cerchiamo soluzioni per un nuovo stadio”

Cittadinanza onoraria

al grande patronSono due le cose che la

città -o meglio il sindaco

Vito Damiano- si sente im-

pegnata ad affrontare per

rispondere a questa affer-

mazione del patron Vitto-

rio Morace.

“La cittadinanza onoraria

è doverosa sottolinea il

primo cittadino. Nel rego-

lamento è previsto per co-

loro che hanno dato

sviluppo e lustro alla

città”. Anche sulla scorta

“dell’esemplare affezione

e interessamento verso la

città e la comunità trapa-

nese, con opere e inizia-

tive finalizzate a

promuovere la cono-

scenza e la valorizzazione

della realtà sociale, econo-

mica, artistica e storica”.

E nel caso di Morace e

della sua squadra gli ele-

menti ci sono tutti.

“Abbiamo già avviato trat-

tative che prevedono la ri-

cerca un’area adeguata

sulla quale far sorgere un

nuovo campo di calcio

adeguato alla serie B, così

come prescrive la Lega. La

Società, con l’apporto di

altri privati e con le proprie

risorse, potrà costruire

uno stadio e tenerlo in

concessione per un lungo

tempo, verosimilmente per

trenta anni. Potrà conte-

nere almeno diecimila

spettatori, quanti ne me-

rita una compagine calci-

stica che milita in quella

serie”.

Tutto questo, scatterà co-

munque soltanto quando

sarà accertata l’attribu-

zione (in assegnazione)

dell’attuale campo di Ra-

ganzili.

Attualmente l’Ente proprie-

tario è la Provincia. Dovrà

essere la Regione (nel

caso in cui si pervenisse

alla cancellazione del-

l’Ente intermedio) a stabi-

lire a chi assegnarlo e

quindi chi dovrà gestirlo a

sua cura e spese.

Un altro aspetto primario è

quello del sostegno econo-

mico alla compagine calci-

stica.

“Fermo restando quel

contestato contributo che

da sempre viene con-

cesso alle squadre profes-

sionistiche, dovrà essere

rivisto quello fin qui ero-

gato in favore dei Gra-

nata. Non se ne può fare

a meno, considerato che

il nuovo campionato in cui

militerà implica oneri ben

più rilevanti” –dice il sin-

daco Damiano. “Tenendo

anche presente che

quando la squadra scen-

derà in campo sarà evi-

dente il riferimento alla

città d’origine”.

D.T.

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“E sono solo al primo anno da Diggì”

Il trionfo di Anne Marie

con i “compiti a casa”Di Trapani non cono-

sceva nulla. Vi è arrivata

per la prima volta nel

1998, insieme al “co-

mandante”, come lo

chiama lei. E subito si di-

resse al porto, per gli ali-

scafi. Non parlava bene

neanche l’italiano. In

quindici anni, però, è di-

ventata un tutt’uno con

Trapani, tanto da diven-

tare la donna più impor-

tante ed influente della

città. Anne Marie Collart

Morace, domenica sera è

stata la prima ad uscire

dal terminal degli arrivi

all’aeroporto “Falcone

Borsellino” di Palermo e

tanta era la gioia che

solo dopo si è resa conto

di “aver perso la sua

squadra”. Eppure lei, da

un anno direttore gene-

rale del Trapani, una

donna in un ruolo che

normalmente viene rico-

perto da uomini, si stupi-

sce. Si stupisce del fatto

che, quando compare in

appuntamenti pubblici, le

fanno affrontare sempre

degli argomenti leggeri.

“Non mi chiedono mai

del mio lavoro, ma fanno

uscire solo il lato “pazze-

rello” del mio carattere” -

spiega lei, di professione

avvocato e che dal 1982

al 1990 ha esercitato in

Olanda e fino al 1998 in

Spagna.

Poi c’è stato l’arrivo a

Trapani. “Per me l’Ustica

Lines era un'avventura

nuova e, per affrontare

nel modo migliore il mio

nuovo compito, ho fre-

quentato dei corsi. Ho

studiato e mi sono infor-

mata bene, anche per-

ché quando devo

esprimere un mio giudi-

zio su qualsiasi argo-

mento voglio conoscere

bene ogni aspetto”.

E l’approdo al Trapani

nelle vesti di direttore ge-

nerale? “Ho dovuto ap-

prendere i termini

specifici del calcio – pro-

segue Anne Marie Mo-

race -Ho dovuto studiare

la normativa, che è “par-

ticolare”. I rapporti con la

Lega, anche se adesso

dovremo confrontarci con

una diversa, del tutto

nuova. Bisogna sempre

studiare e migliorare. Per

questo motivo, que-

st’anno, ho fatto i compiti

a casa. Mio figlio faceva

quelli della scuola ed io

quelli del Trapani Calcio.

E poi era solo il mio

primo anno da diggì”. Chi

vuol intendere intenda.

Ed il ruolo di direttore ge-

nerale? “Devo dire che

ho trovato ed ho cono-

sciuto delle persone fan-

tastiche”. Adesso

arriverà anche la cittadi-

nanza onoraria per il “co-

mandante”, mentre lei

dovrà affrontare i temi le-

gati all’adeguamento

dello stadio Provinciale.

“Tranquilli, ce la faremo”

sottolinea il diggì che, in

conclusione, si lascia an-

dare. “Ma ci rendiamo

conto di cosa è suc-

cesso? E non mi riferisco

al lato sportivo. Ho sem-

pre pensato che Trapani

fosse una città perfetta

per vivere, anche se

quando sono in Olanda

mi dicono che sono tra-

panese, mentre quando

sono qui sono troppo

olandese. Adesso non c’è

più nessuno che non co-

nosce Trapani. Ed allora

vorrei che tutti quanti ac-

cogliessero i turisti e chi

verrà in città nel modo

migliore. Vorrei che tutti

quanti si impegnassero

per tenere pulita la città.

Mi dicono “cosa abbiamo

fatto a Fontanelle”. Ma

abbiamo fatto soltanto il

nostro dovere. Niente di

più”. Antonio Trama

www.trapanitrapani.it - 5 Venerdì 17 maggio 2013

Vincere subito si può

Miracolo di FaggianoIl Trapani non festeggia. ed

è già al lavoro. La program-

mazione della stagione cal-

cistica 2013/14, che vedrà

per la prima volta i granata

al via del campionato di

serie B, da qualche anno ri-

nominato per motivi pubbli-

citari “Bwin”, è già

cominciata. E pure presto.

Alle 9 del mattino di lunedì

13 maggio. Parola di Da-

niele Faggiano, direttore

sportivo.

Lui, che negli ultimi due anni

ha ricoperto lo stesso ruolo

al Siena, ha deciso di accet-

tare la sfida propostagli da

Vittorio Morace e, ha firmato

un contratto biennale sa-

pendo che, giungendo a

campionato in corso, non è

semplice riuscire a vincere

subito. Difficile sì, impossi-

bile no, dato che c’è riuscito.

Ed anche mettendo a segno

qualche bel colpo di mer-

cato. Da Pacilli in quello di ri-

parazione, per finire con

Josè Castillo. L’attaccante

argentino, pur se poco utiliz-

zato, è stato pure un se-

gnale chiaro per tutte le

concorrenti per la promo-

zione diretta. “Il Trapani

punta alla serie B.

E lo farà anche nel caso in

cui sarà necessario ricorrere

ai play-off. Castillo è un

grandissimo giocatore che

ci è stato molto utile anche

nello spogliatoio e poi, in

caso di play-off, avremmo

avuto un’arma in più al no-

stro arco per centrare

l’obiettivo”. La programma-

zione del Trapani parte dallo

stadio. Inadeguato per ospi-

tare le gare della serie B. Al

vaglio c’è una possibile con-

venzione con la Provincia

che consenta alla famiglia

Morace di effettuare diretta-

mente i lavori necessari.

“Non c’è preoccupazione

per lo stadio – smorza su-

bito i toni Faggiano – dato

che abbiamo alle spalle una

società seria e solida: il Tra-

pani è il comandante e la si-

gnora. Quello che hanno

fatto loro è incredibile”. La

serie B non è la Lega Pro.

Con tutto il rispetto per la ca-

tegoria appena vinta. Si di-

sputano 42 partite di

campionato, contro le 32 di

quest’anno in Prima Divi-

sione e, dato che l’arco tem-

porale è pressoché uguale,

è chiaro che vengono dispu-

tati diversi turni infrasetti-

manali. Le squadre non

bisogna costruirle con

fretta. I giocatori giusti che

fanno al caso del Trapani

non devono arrivare per

forza ai primi di luglio. E Fag-

giano è un ds che gira tanto.

“E’ il mio mestiere e quando

è uscito fuori che sono an-

dato a La Spezia lo si è sa-

puto solo perché c’era un

giornalista allo stadio. Ma di

partite ne vedo talmente

tante che…”.

Faggiano prima di venire a

Trapani ha trascorso due

anni al Siena. E l’anno pros-

simo i bianconeri toscani sa-

ranno avversari dei granata

dato che sono una delle tre

formazioni retrocesse dalla

serie A. Emozioni partico-

lari? “Nessuna. Sono un

professionista ed affronto

tutti allo stesso modo, in

quello migliore”.

A.T.

“Dedicato a chi

ha sofferto con noi”

“Mister Promozione”. Ro-

berto Boscaglia dall’Eccel-

lenza alla Prima Divisione

non ha vinto soltanto il

campionato di serie D,

chiuso al secondo posto ad

un punto dal primato.

Anche se poi la Seconda Di-

visione è arrivata ugual-

mente, grazie ad un

ripescaggio. Play-off con

l’Akragas, vittoria ad Al-

camo ed a Caltanissetta in

Eccellenza, per poi trasfe-

rirsi a Trapani dove mette

insieme un secondo posto

in D alla prima esperienza,

un altro secondo posto in

Seconda Divisione con la

promozione in Prima Divi-

sione raggiunta attraverso i

play-off ed ancora un nuovo

secondo posto in Prima Di-

visione lo scorso anno,

prima del grandioso suc-

cesso conseguito que-

st’anno. Morale: il peggior

risultato conseguito da Ro-

berto Boscaglia è un se-

condo posto e, di

conseguenza, il suo palma-

res è già di altissimo livello,

nonostante sia un allena-

tore “giovane”. Scelto da

Vittorio Morace, unita-

mente a Domenico Lipari,

Boscaglia ha ripagato la fi-

ducia del presidente con

una incredibile capacità di

condurre in porto le sta-

gioni. Schiva gli ostacoli, su-

pera i momenti bui ed

ottiene quasi sempre il

massimo risultato possi-

bile.

“Abbiamo lottato e vinto il

campionato contro una

squadra di giganti se solo

consideriamo che il Lecce

ha una rosa di giocatori di

categoria superiore, molti

dei quali la scorsa stagione

militavano in serie A”. Ad ini-

zio stagione, infatti, era il

Lecce ad essere maggior-

mente accreditato per la vit-

toria finale. “Non solo il

Lecce, ma anche Cremo-

nese e Carpi. All'inizio il Tra-

pani non veniva nemmeno

menzionato. Dopo, però,

abbiamo migliorato diverse

cose e alla fine la nostra è

risultata la squadra che ha

perso di meno insieme a

Salernitana e Juventus. Il

nostro è stato un girone di

ritorno nel quale abbiamo

fatto 38 punti. Credo che

basti questa cifra a testimo-

niare da sola la grandezza

di quello che abbiamo fatto.

Probabilmente non ci

siamo ancora resi conto

dell’importanza di quello

che è stato realizzato. Vo-

glio dedicare questa pro-

mozione al nostro

presidente, a sua moglie, ai

nostri splendidi tifosi e a

tutti i giocatori che lo scorso

anno hanno pianto con noi

per la rabbia e, dopo la par-

tita, mi hanno chiamato per

augurarmi buona fortuna.

Sono sicuro che anche loro

in questo momento stanno

piangendo di gioia insieme

a noi”

Boscaglia “mister promozione”

“Abbiamo vinto contro i giganti”


“Prestazione da incorniciare”

Daì dei “miracoli”

Grazie dalla tifoseriaDavanti alla sua porta ivicini di casa gli hannolasciato un biglietto perringraziarlo del miracolo.Dell’ennesimo miracolo,il quarto in sei anni di mi-litanza con il Trapani. Nino Daì domenica hacoronato il suo sogno equello di moltissimi tifosigranata. Ha contribuito molto aportare il Trapani in serieB con una prestazioneda incorniciare, figliadella volontà e della de-terminazione, che lo haportato a vincere. Ha la grinta di non fer-marsi dinanzi a nulla e fi-darsi della suatestardaggine. Perché solo con la testar-daggine si può tornare incampo ad allenarsi dopoche lo scorso anno il de-stino si era preso beffadi lui, facendolo sprofon-dare con tutti i compagnidi squadra nella finaleplay-off con il Lanciano.Quest’anno, però, il de-stino gli ha restituitotutto. E con gli interessianche. Titolare con laCremonese, dopo unastagione passata tra lapanchina e la tribuna edautore dell’assist per il 3-2 di Abate, con tanto disalvataggio nella ripresa.Non è stato proprio comelo aveva sognato (pro-mossi con un suo gol),ma è stata ugualmenteuna grandissima soddi-sfazione.Il ritorno a casa. E’ avvenuto alle quattrodi notte, dopo che lafesta per le vie della cittàsi era conclusa. Ma ha ri-

schiato di non farlo datoche prima di partire per ilritiro di Cremona avevaconfidato a sua moglie:«Se non vinco non tornopiù a casa. L’anno scorsol’ho sfiorata, ma que-st’anno la serie B te laporto a casa».La sua carriera.Dopo le Giovanili con ilModena e due anni inprestito al Carpi, ha co-minciato a giocare suicampi polverosi fra laserie D con il Boca SanLazzaro e l’Eccellenzacon l’Alcamo prima ed ilTrapani in fine. Ha gio-cato contro formazioniche, adesso, sono preci-pitate in Terza categoriacome il Petrosino Mar-sala, e contro nobili de-cadute. E prima dellagara con la Cremonesenon riusciva a chiudereocchio. “Ho dormito ap-pena tre ore” confida. Ecome dargli torto? L’indo-mani c’era l’appunta-mento con la storia.L’esultanza. “Finita la partita con laCremonese sono rien-trato di corsa negli spo-gliatoi per chiamare miamoglie — racconta. Mi sono reso conto chenon avevo il cellulare conme perché lo avevo di-menticato sul pullman. Ecosì ho preso il primo te-lefonino che ho trovatoed ho cominciato a chia-mare casa. Mi ha risposto mia mo-glie che piangeva e sen-tivo le urla di gioia di miafiglia. È stata un’emozione in-descrivibile. Il giorno piùbello.

Solo dopo mi sono scu-sato con Simone Basso.Il telefonino, infatti, era ilsuo”.Ed ora?“La stagione non è finita– conclude. Abbiamo laSupercoppa di Lega con-tro l’Avellino e, a questopunto, vogliamo vinceretutto. Voglio sollevare lacoppa”.

Ha vinto la società trapa-

nese nella sua generalità,

anche se il veicolo per rag-

giungere il successo lo

hanno fornito Vittorio e An-

nemarie Morace, e il loro

staff. Grazie anche all’ex

sindaco Fazio che li ha in-

coraggiati a impegnarsi in

questa grande impresa.

E’ una grande vittoria della

gente comune. Ho visto

per le strade, a gridare

gioia e soddisfazione, pro-

fessionisti, imprenditori

grandi e piccoli, impiegati

pubblici e privati, artigiani,

fruttivendoli e demagoghi.

Vanno considerati anche i

tifosi, gli sportivi e quanti

sono andati ogni dome-

nica allo stadio e si sono

interessati alla squadra e

ne hanno seguito i suc-

cessi e le battute d’arre-

sto. Mi sono compiaciuto

di notare in mezzo alla

calca enorme -mai vista

tanta gente festante-

quelli che non si identifi-

cano nell’impotenza, nella

dichiarazione di immobili-

smo che uccide gli entu-

siasmi, anzi non li genera

affatto.

Ricordiamoci che cento

anni fa, questa città aveva

quattro banche proprie,

internazionali e investiva a

mare e sulla terra-ferma.

Era una società che aveva

un suo legittimo orgoglio e

una classe dirigente di li-

vello europeo. Non dimen-

t i c h i a m o l o ,

riappropriamoci di queste

prerogative. Senza vivere

di rendita, ma con il propo-

sito di imparare da loro e

ripercorrerne i passi con

umiltà.

Il segno che questa affer-

mazione ci dà, per me è

proprio questo: il coinvolgi-

mento, tutti pronti a soli-

darizzare e a condividere

un momento di gioia. Tra-

pani -come città a sé

stante, ma anche come

luogo rappresentativo di

un intero territorio- oggi

può dire che se c’è l’impe-

gno, si può vincere.

Questo grande successo

non è un punto d’arrivo,

semmai di ripartenza per

sbloccare la stasi. Al suc-

cesso della Squadra Gra-

nata bisogna collegare un

progetto, un orgoglio. Ora

è arrivato il momento: di-

mostriamolo. Siamo con-

sapevoli che non abbiamo

una classe politica effi-

ciente, e di una classe bu-

rocratica macilenta e

talvolta refrattaria.

C’è il malaffare, ma biso-

gna guardare anche oltre.

Non possiamo soffermarci

soltanto sulla parte mar-

cia che strozza la città.

Batterla. E’ vero, c’è chi ha

cambiato fronte, soltanto

per opportunismo, per

mantenere le proprie posi-

zioni e per assicurarsi un

potere che gestisce a pro-

prio vantaggio.

Quaranta anni fa, quando

cominciai la mia attività

c’era ottimismo, voglia di

lavorare, voglia di crescere

e di guadagnare, che è

una grande spinta. Oggi

non scorgo chiaramente

questi segnali. Avevamo

una classe politica forte,

una economia parcelliz-

zata ma con tanta voglia

di fare. Bisogna essere

orgogliosi di essere trapa-

nesi, ma senza troppo

vanto.


Cento anni fa avevamo quattro banche

Bulgarella, uno spunto

per rilanciare la città

“

Si tratta di una

grande vittoria

che premia

la gente

comune

”

12 MAGGIO 2013 F I N A L M E N T E

In alto, da sinistra:

Nino Daì

Giuseppe Madonia

Giusto Priola

Massimo Lo Monaco

Fernando Horacio Spinelli

Carmine Giordano

Cristian Caccetta

Alessandro Romeo

Luca Ficarrotta (a gennaio ce-

duto al Casale)

Matteo Mancosu

Luca Pagliarulo

Giacomo Filippi.

Al centro da sinistra:

Emanuele Lupo

Francesco Di Gaetano

Roberto Boscaglia

Anne Marie Collart Morace

Vittorio Morace

Fiammetta Morace

Marco Nastasi

Antonello Brambilla

Seduti, da sinistra:

Francesco Lo Bue

Giuseppe Pirrone

Federico Rizzi

Corrado Montalbano (ceduto a

novembre al Ribera)

Salvatore Gambino,

Emanuele Nordi

Gaetano Dolenti

Davide Morello

Rocco D’Aiello

Simone Basso

Giacomo Tedesco

Giovanni Abate

Emilio Benito Docente

In alto a parte:

Josè Ignacio Castillo

Mario Pacilli

Quando Nino Birrittella, al-

lora presidente del Trapani

Calcio, mi consegnò pratica-

mente nelle mani il titolo

sportivo della società al fine

di trovare un possibile ac-

quirente, mi recai dal sin-

daco Mimmo Fazio, che si

adoperò in tutti i modi per

consentire la sopravvivenza

della società. Trovammo

tanti imprenditori interessati

e, tra questi, c’era Vittorio

Morace, che io non cono-

scevo. Dopo diversi incontri,

nel corso dei quali quando

l’accordo sembrava rag-

giunto, invece, si doveva

praticamente ricominciare

daccapo, Vittorio Morace fu

risoluto e assunse l’onere di

guidare il Trapani Calcio.

Ebbe inizio l’era Morace. La

prima cosa che mi chiese,

lui che non aveva mai visto

una partita di calcio, fu

quella di condurlo allo sta-

dio. Fu così che vi en-

trammo e subito mi chiese.

“Quanti posti ci sono? Noi li

dobbiamo riempire tutti”. Fu

in quella circostanza che,

per la prima volta, dissi fra

me e me “Mamma mia, che

cosa ho combinato”. Ed in-

vece, con il passare degli

anni mi son dovuto ricre-

dere. Quando l’anno scorso

per la gara con il Siracusa lo

stadio era pieno, l’emozione

fu grandissima.

Qualche mese dopo, ma

prima che ritenessi obbliga-

torio defilarmi, dato che la

cordata di imprenditori che

doveva affiancarlo si dis-

solse, mi disse un’altra

frase “storica”. “Noi dob-

biamo andare in B”. Rimasi

senza parole, pensando.

“Mamma mia, che delu-

sione che prenderà que-

st’uomo”.

Oggi, invece, tutti quanti ab-

biamo compreso che si è

realizzato un sogno e, per

dirlo alla napoletana, dato

che lui è di origini napole-

tane anche se ormai è più

trapanese di tutti quanti noi,

ora sarebbe il caso di fare

come quando ai piedi del

Vesuvio vinsero lo scudetto

cioè recarsi al cimitero e po-

sare uno striscione che re-

citi: “Peccato, cosa vi siete

persi”. Quello a cui abbiamo

assistito è una vera e pro-

pria pagina di storia e rap-

presenta anche una

crescita sociale della nostra

città. Tutti quanti ci siamo

ormai resi conto del grande

coraggio e delle enormi ca-

pacità di un uomo che, con

grande altruismo, ha voluto

ricambiare l’amore che que-

sta città gli ha dato acco-

gliendolo come suo figlio e

ricambiandola con una ge-

nerosità d’altri tempi. Un po’

come il famoso Mecenate

fece con l’antica Roma.

Nella finale play-off di un

anno addietro con il Lan-

ciano, ero seduto qualche

fila sotto Morace e, per la

troppa rabbia, decisi di an-

dare via poco prima del tri-

plice fischio finale. Prima,

però, lo guardai dritto negli

occhi e vidi un uomo che

stava male per quello che si

stava verificando. Fu allora

che pensai: “Adesso, a fine

partita, dice lascio. Basta. E’

finita”. Ed invece mi stupì

per l’ennesima volta

quando rassicurò tutta la

città: “L’approdo in B è stato

solo rinviato di un anno”.

Quest’uomo è un imprendi-

tore che sa fare bene il suo

mestiere e che ha dimo-

strato al Trapani, a Trapani

ed ai Trapanesi che bisogna

avere fiducia in se stessi.

Questa città deve comin-

ciare a fare affidamento

sulla propria forza di volontà

e sconfiggere, invece, la sua

voglia di apatia. Trapani è

una città bella, ma trascu-

rata. Quella di Vittorio Mo-

race è una lezione che noi

dobbiamo prendere e fare

nostra. Abbiamo una

grande chance, quella di

non piangerci addosso e

smetterla di farci gli sgam-

betti da soli a causa dell’in-

vidia, insita nei trapanesi.

Una mia amica di San Pie-

troburgo mi dice sempre:

“Trapani è una bella città,

peccato che si guarda sem-

pre allo specchio al contra-

rio”. Ed allora, giriamolo

questo specchio. Sentia-

moci orgogliosi di essere

Trapanesi.

Anche in questa terra si pos-

sono costruire progetti im-

portanti, basta volerlo

veramente con programma-

zione e parsimonia. Del

resto, nei secoli passati

siamo stati una realtà im-

portante per tutto il Mediter-

raneo. Forse doveva proprio

arrivare Vittorio Morace per

ricordarci di poter ancora es-

serlo. Dipende da noi.

Forza Trapani, viva il Tra-

pani.


Tra il comandante e la città connubio indissolubile

Trapani, il Calcio e Morace

Così è stata scritta la storia


“Un traguardo che dà un’imma-

gine positiva della provincia di

Trapani e che va ben oltre il ri-

marchevole risultato sportivo”.

Questo il commento del sindaco

di Erice, Giacomo Tranchida, al-

l’indomani della vittoria, sul

campo della Cremonese, che ha

consentito al Trapani Calcio lo

storico balzo in serie B. “La

squadra granata dovrà affron-

tare un campionato impegna-

tivo, non solo sul piano

agonistico, ma anche su quello

logistico e dei costi – continua il

primo cittadino – e noi, come

Amministrazione nel cui territo-

rio sorge lo Stadio provinciale,

sollecitiamo le autorità compe-

tenti ad attivarsi per dare alla so-

cietà granata tutto il sostegno

possibile”.

Giacomo Tranchida, Erice

“Dà un'immagine positiva”

A Paceco i tifosi hanno festeg-

giato la promozione in serie B

del Trapani Calcio con caroselli

e cori festosi.

“Nessuna sudditanza ma nep-

pure sterili campanilismi con

Trapani, solo sincero compiaci-

mento e una grande soddisfa-

zione per i tanti appassionati

della nostra cittadina che

hanno seguito la brillante sta-

gione della compagine gra-

nata”, commenta il sindaco

Biagio Martorana che prose-

gue: “In questo momento di

crisi la promozione del Trapani

ci regala una sana “iniezione”

di euforia e di ottimismo”.

Biagio Martorana, Paceco

“Una iniezione di euforia”“Il Trapani Calcio corona il suo

sogno e dà lustro alle capacità

manageriali dimostrate in questi

anni dalla società”. Per il sindaco

di Valderice, Camillo Iovino, la

conquista della serie B è “una

grande opportunità di marketing

territoriale per la provincia tro-

vare, così, un’ampia ribalta na-

zionale sulla quale presentarsi”.

Il primo cittadino di Valderice am-

mette di non essere molto ap-

passionato di calcio ma si dice

“orgoglioso di questa vittoria. Il

Trapani Calcio potrà essere –

conclude – un ottimo ambascia-

tore del “saper fare” e delle tante

qualità della nostra provincia”.

Camillo Iovino, Valderice

“Un'opportunità di marketing”

A Custonaci il calcio è molto se-

guito. La compagine locale milita

nel campionato di Eccellenza, che

è un po’ l’anticamera del calcio

professionistico. Ecco perché il

sindaco Mario Pellegrino è entu-

siasta della promozione in B del

Trapani Calcio: “Sono tanti i tifosi

che seguono, in ogni partita, sia

la nostra squadra sia il Trapani”.

Un traguardo che Pellegrino ha at-

teso, con molti altri appassionati,

questo successo per lungo

tempo: “Ho sessantasei anni e

questo non mi era ancora capi-

tato di vederlo. Mi complimento

con Vittorio e Anne Marie Morace,

con i giocatori, il tecnico Boscaglia

e tutto lo staff granata”.

Mario Pellegrino, Custonaci

“Attendevamo questo successo”

Anche la città di Alcamo

ha festeggiato la promo-

zione in serie B del Tra-

pani.

In tanti hanno seguito la

partita in Tv, hanno tre-

pidato per la squadra di

Boscaglia, ma alla fine

la gioia per la vittoria è

stata immensa. Nel Tra-

pani militano Pirrone e

Daì, che provengono

dalla scuola calcio Adel-

kam. Il difensore Filippi

di Partinico è nato ad Al-

camo, città con la quale

ha uno stretto legame.

Boscaglia ha allenato

l’Alcamo che ha portato

in D. I complimenti al

Trapani sono stati inviati

dalla scuola calcio Adel-

kam. Dice il direttore ge-

nerale Gaetano Lo

Monaco: “Si tratta di un

successo ampiamente

meritato. La promozione

in serie B consentirà allo

sport di tutta la provin-

cia di crescere ulterior-

mente. Faccio i miei

complimenti ai dirigenti,

allo staff tecnico, alla

squadra e a tutta la tifo-

seria granata”.

La vittoria del Trapani Calcio entusiasma anche gli Alcamesi

I SINDACI TIFOSI

Pagina a cura di Ornella Fulco


“Le nostre località si prestano”

“Potremo inventarci

un turismo calcistico”Sì, una vittoria. Una grandevittoria. La promozione delTrapani Calcio in Serie B ècertamente un grandevanto. Ora, affinché Tra-pani trasformi questa entu-siasmante vittoriacalcistica in una vittoria peri suoi abitanti, bisogna chela usino da stimolo per su-perare altri traguardi.E chi avrebbe mai dettoche la vittoria del Trapaniavrebbe entusiasmatoanche gli artisti? La gio-vane pittrice Maria TeresaGiovenco esprime così lasua felicità: “La notizia delrisultato mi ha riempito di

orgoglio. Penso che la vitto-ria dei giocatori granatapossa portare ad un rinno-vamento del panoramaculturale della città”.È grande l’entusiasmo diquei trapanesi i quali pen-sano che la vittoria dellasquadra possa esseremolto più che un felice ri-sultato sportivo, comeAnna Marrone: “E’ statauna vittoria fantastica. Sof-ferta. Fino alla fine non cicredevo. Questa promo-zione deve fare da volanoper lo sviluppo di tutti queisettori fondamentali per la

città e per il suo territorio.È un’importante risorsa dasfruttare con intelligenza”.“Per la città questa vittoriarappresenta un punto dipartenza. Dobbiamo fare inmodo che l’orgoglio con cuisosteniamo i nostri gioca-tori si trasformi in orgoglioper la città. Fieri di esseretrapanesi non solo nei suc-cessi sportivi” - sostieneVito Bellomo.C’è chi vede in questa vit-toria lo spunto per una de-stagionalizzazione deiflussi turistici che a Trapaniinteressano il periodoestivo. “E’ un evento posi-tivo. Il campionato vienegiocato nei mesi che turisti-camente sono meno pro-

duttivi. Le trasferte dei ti-fosi delle squadre, che ver-ranno a giocare a Trapani,potranno essere un impor-tante fonte economica perchi vive di turismo” – diceBianca Lombardo.Non tutti sono dello stessoparere. A pensarla diversa-mente è Giovanna Mangia-pane che dice: “Anche sequesta vittoria rappresentaun vanto per i tifosi, ritengoche per il rilancio del terri-torio servano interventi checon il calcio poco hanno ache fare. Ci vuole un impe-gno concreto da partedell’amministrazione. C’è

bisogno che cambi la men-talità degli imprenditori af-finché si aprano nuoveprospettive per la città”.“Da trapanese non tifoso

penso che la promozionein Serie B sia un lustro chemancava, un merito peruna squadra che per moltirappresenta un simboloimportante della città, ma

non credo che per l’econo-mia rappresenti una veraopportunità. Gli sponsorporteranno ingenti sommedi denaro alla squadra, madubito che questi soldi pos-sano giovare al territorio. Civuole altro per far girarel’economia” – dice Salva-tore Ippolito.

Francesco Vivona

COMUNICATO PREVENTIVO PER LA DIFFUSIONE DEI MESSAGGI

POLITICI ELETTORALI RELATIVO ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

DEL 9 E 10 GIUGNO 2013

La società cooperativa Media Trapani, con sede in Trapani, proprietaria ed editrice del settimanale Nuova Città , inoccasione della campagna elettorale del 9 e 10 giugno 2013, mette a disposizione dei candidati, dei partiti politici,dei movimenti e delle liste spazi per la diffusione dei messaggi politici elettorali a pagamento. La pubblicazione deimessaggi è consentita, nelle forme ammesse dall’art. 7, comma 2, della legge 22 febbraio 2000, n° 28, fino al 7giugno compreso, garantendo a tutti gli aventi diritto la parità di accesso agli spazi; le condizioni temporali di preno-tazione degli spazi ed il tariffario sono indicati nell’apposito codice di autoregolamentazione, predisposto dalla so-cietà editrice e depositato presso la sede legale ( Viale Regina Margherita 31, 91100 Trapani); sono ammesse leseguenti forme di messaggio politico elettorale: annunci di dibattiti, tavole rotonde , conferenze, discorsi, pubblicazioni destinate alla presentazione dei programmi delle liste, pubblica-zione di confronto tra movimenti politici; ogni inserzione deve recare la seguente dicitura: “messaggio elettorale” eindicare il soggetto politico committente; qualora le richieste di inserzioni, provenienti da soggetti politici diversi chesostengono il candidato, fossero superiori alla disponibilità, la selezione viene operata secondo le indicazione delcandidato stesso; la pubblicazione delle inserzioni seguirà l’ordine cronologico di presentazione della richiesta; lapresentazione degli spazi, completa di indicazione dei dati di pubblicazione, nome dei richiedenti e materiale dapubblicare deve pervenire almeno quattro giorni prima della data di pubblicazione al seguente indirizzo: Nuova Città– Media Trapani società cooperativa, Viale Regina Margherita, 31 - 91100 Trapani o tramite e-mail a seguente indi-rizzo: [email protected] e maggiori chiarimenti possono essere richiesti chiamando il numero 0923.1892021 – 0923.1891723– o via mail al seguente indirizzo: [email protected]

Maria Teresa Giovenco

Anna Marrone

Vito Bellomo

Bianca Lombardo Giovanna Mangiapane Salvatore Ippolito


“Pensate a quanto girerà il nostro nome”

“Anche il commercio

potrà avvantaggiarsi”La vittoria del Trapani puòrappresentare un vantag-gio per l’economia dellacittà? Lo abbiamo chiesto ai

commercianti. Questo è illoro parere.A riferirci il suo punto divista è Paolo Menfi: “Lavittoria del Trapani è statail frutto di una maggioreconsapevolezza delle po-tenzialità della squadra. Èquesta consapevolezzache noi dobbiamo fare no-stra. Se saremo in grado disfruttare al meglio le ri-sorse che la promozione inB porterà a Trapani, conquelle derivanti dai suc-cessi della palla a volo equelle che potrebbero de-rivare dalla promozionedella Pallacanestro, se neavvantaggerebbero varisettori dell’economia citta-

dina, compreso il commer-cio”. “Non basta arrivare inserie B, bisogna che lasquadra consolidi il risul-

tato, affinchè vengano fattia Trapani investimenti chene potenzino le infrastrut-ture. Dobbiamo puntaresulla pubblicità che chiviene a Trapani può faretramite il passaparola, cosìda aumentare l’afflusso dituristi in città. Un aumentodel turismo porterebbe unsicuro vantaggio per l’eco-nomia di tutto il territoriotrapanese, non solo dellacittà” – dice Miche Urso.

Dice Francesca Billeri: “Ilsuccesso dei Granata èun’onda che tutti noi dob-biamo cavalcare. Molti tu-risti che vengono a Trapanici fanno i complimenti perla città, ma non basta.

Questa vittoria può essereun punto di forza, un vo-lano che può rilanciarel’economia per il bene deitrapanesi”. F.V.

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Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007/2013

ATTIVITA’ IN CORSO DI SVOLGIMENTO

1 ) Formazione dei docenti impegnati nell’insegnamento della matema-tica nella scuola secondaria di I grado, nell’ambito del Piano Nazionaleper lo Sviluppo Professionale dei docenti, cofinanziata con le risorse delFondo Sociale Europeo – annualità 2012/2013, con il “Corso di Mate-matica [email protected]+” (Ob. B Az. 10) codice: E-2-FSE-2012-236

2) Formazione dei docenti di scuola Primaria, nell’ambito del Piano diformazione per lo sviluppo delle competenze linguistico-comunicative dilingua straniera, cofinanziata con le risorse del Fondo Sociale Europeo– annualità 2012/2013, con il “Corso di Lingua Inglese Livello A0”

(Ob. E Az. E2) codice: E-2-FSE-2012-127

INIZIATIVE FORMATIVE PROGRAMMATE

1 ) Formazione dei docenti di scuola primariae secondaria di I grado e biennio del II grado,nell’ambito del Piano Nazionale per lo Svi-luppo Professionale dei docenti, promossidall’ex INDIRE e cofinanziati con le risorse delFondo Sociale Europeo – annualità 2013/2014,con il progetto “Didatec – livello base – D-5-FSE-2010-1” e “Didatec – livello avanzato -D-5-FSE-2010-2”.

Il percorso Didatec - livello base è finalizzatoad offrire ai docenti gli strumenti concettuali eoperativi per utilizzare le tecnologie digitali inpercorsi di aggiornamento e sviluppo profes-sionale.

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