numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN...

52
FOTO: MOSCA COPIA GRATUITA IN EDICOLA CON IL ROMA HAMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURRO HAMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURRO numero tre 2018 La Città - La Squadra – Gli Eventi ANTONIO SORBILLO: LA TRADIZIONE E L'INNOVAZIONE LORENZO MARONE: “CARA NAPOLINEVIO SCALA: IL PALLONE TRA I VIGNETI

Transcript of numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN...

Page 1: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

FOTO: MOSCA

COPIA GRATUITA IN EDICOLA CON IL ROMA

HAMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROHAMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROnumero tre 2018La Città - La Squadra – Gli Eventi

ANTONIO SORBILLO: LA TRADIZIONE E L'INNOVAZIONE

LORENZO MARONE: “CARA NAPOLI”

NEVIO SCALA: IL PALLONE TRA I VIGNETI

Page 2: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Agenzia per il Lavoro S.p.A.Via G. Palumbo 12 - 00195 - Roma

+39 06 83654635+39 340 8563012

Page 3: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

3

L’ Editoriale di Giovanni Gaudiano

Lo scrittore-tifoso Maurizio De Giovanni

“È un campionato triste

quello italiano”. L'espressione è

di Maurizio De Giovanni, lo

scrittore-tifoso che non perde

occasione per evidenziare le

pecche di uno sport che dovrebbe

essere di tutti gli italiani ma che

viene puntualmente utilizzato

per creare divisioni, fazioni e

senso di superiorità. È un

peccato che il gioco più bello del

mondo debba in Italia, un paese

noto per la sua creatività,

sottostare da qualche anno ad

una dittatura insopportabile,

spocchiosa, “assai antipatica” per

dirla alla maniera napoletana. La

situazione sembra difficilmente

sovvertibile almeno nel breve

periodo, ma tutte le cose che

hanno un inizio hanno anche una

fine ed allora un po' dappertutto

Un campionato senza colori, una Champions affascinante con il Napoli protagonista ed una città che brilla grazie alla sua tradizione

Carlo Ancelotti

si aspetta che quel momento

arrivi. el frattempo le milanesi N

cercano di rialzare la testa, la

Roma si rinnova, la Lazio di

Lotito tiene botta ed il Napoli

c e rca d i conqu i s tare una

posizione di vertice stabile anche

in Europa. Stasera Ancelotti al

San Paolo contro la Stella Rossa

d i B e l g r a d o p o t r e b b e

traguardare il primo obiettivo

della sua avventura partenopea

ma in realtà sarebbe il secondo.

La pacatezza, l'ironia, la lucidità,

la concretezza e la competenza

del tecnico emiliano hanno già

permesso alla squadra azzurra di

ben figurare in Champions e

questa cosa pare non sia gradita

ovunque. Se le squadre italiane

nella settimana di coppe vanno

bene se ne parla tanto, se vanno

male per alcune ci sono ampie

giustificazioni e arzigogolate

a r g o m e n t a z i o n i m e n t r e

qualcuno trova il modo di

c o n t e s t a r e e t a c c i a r e d i

provincialismo chi, a giusta

ragione, rivendica di essere

l ' u n i c a s q u a d r a i t a l i a n a

imbattuta in Europa. ue pesi, D

due misure, due di tutto ma a

Napoli a nessuno importa

davvero cosa ne pensano nel

resto del paese. Dalle nostre

parti abbiamo la capacità di

rinnovarci nella tradizione,

come dimostra i l servizio

riservato in questo numero alla

pizza e ad uno dei suoi maggiori

interpreti: Antonio Sorbillo;

siamo anche capaci di andare a

raccontare la storia di chi la

C h a m p i o n s l ' h a v i n t a d a

g i o c a t o r e c o n l a m a g l i a

r o s s o n e r a , e c c o a l l o r a

l'intervista a Nevio Scala, che

parla anche del suo amico

“Carletto” e di come oggi si stia

divertendo a fare quello che forse

desiderava fare da sempre: il

produttore di vino. Nel nostro

lavoro trova posto anche uno

spicchio di globalizzazione,

La formazione del Napoli a Belgrado

Napoli - Stella Rossa: Carlo Ancelotti e l’obiettivo possibile

Page 4: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

4

‘‘Napoli’’ La città, la squadra e gli eventi

Mensile a distribuzione Gratuita

entro lo spazio di un servizio,

come appare nel le pagine

dedicate a Raul Albiol; e mentre

non ci dimentichiamo dei figli

della grande cultura partenopea

con un viaggio sulla scrivania di

Lorenzo Marone, uno scrittore

giovane ma già da tenere in

libreria, troviamo tempo e

d e d i c h i a m o s p a z i o

a l l ' i m p o r t a n t e r a s s e g n a

r i s e r vata da l Pan a que l

‘‘geniaccio’’ di Escher, che non a

caso amava Napoli, la Costiera e

le nostre bellezze naturali e

storiche. n questo panorama un I

posto d'onore lo merita Marek

Hamsik, bandiera azzurra

venuta dalla Slovacchia, che ha

traguardato tutti i record

possibili con la maglia del

Napoli, al quale riserviamo uno

spazio per le sue gesta in

azzurro. nsomma che c'importa I

della tristezza e di chi la impone?

Noi abbiamo di più e non

dobbiamo brigare, armeggiare,

corrompere, imbrogliare le carte

per averlo. un pregio, è un È

limite o forse è un difetto?

Niente d i tutto c iò . È la

caratteristica tipica ed insita nel

modo di essere napoletani, un

regalo che ci è stato fatto per

permetterci di sopportare tutto

quello che ci viene negato. È una

sorta di compensazione che non

ha nulla a che vedere con quella

che i nostri arbitri gestiscono

per sbagliare due volte, è di fatto

soprattutto un premio per quello

c h e d i a m o o g n i g i o r n o

a l l ' u m a n i t à . a p o l i è N

straordinaria, unica, avvolta

dall'intelligenza ed attaccata alle

sue tradizioni e non conosce la

tristezza di chi non si diverte più

anche se vince sempre.

Hamsik in lotta con Neymar

“Un suono di campane

andava e veniva; una

leggera brezza scendeva,

facendo riverenze, da

Port'Alba; l'ombra dei

tram che ripartivano per

Secondigliano o per

Mariane l la g irava

sulla piazza ritraendosi

e allungandosi come una

cappa di torero; i tralci

di limoni intorno al

banco dell'acquaiolo

erano di un ronzante,

sciamante giallo di

vespa.” (da Gli Alunni del Sole) di Giuseppe Marotta

Direttore Responsabile: Giovanni GaudianoConsulenza Amministrativa: Francesco MarchionibusStampa, Grafica e Pubblicità: Sport and Marketing Srl

Progetto Grafico ed Impaginazione: Daniela AltrudaRedazione: Lorenzo Gaudiano, Bruno Marchionibus

Sede: Viale V. Lamberti - Trav. SpinelliArea Ex Saint Gobain - Caserta

Collaboratori: Marco Boscia, Marina TopaCon interventi di: Pier Paolo Cattozzi

Fotografie: Foto Agenzia Mosca

Direzione Editoriale della Soc. Editoriale Napoli SrlsSede Via F. Cilea, 129 Napoli - P.IVA 09045371219Tel. 081 5794009e.mail: [email protected] Web: www.magazinenapoli.it

Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del 8/11/2018

IL PROSSIMO NUMERO DI “NAPOLI” SARÀ IN EDICOLA CON IL QUOTIDIANO “ROMA” ED ALLO STADIO IL 22 DICEMBRE 2018

Page 5: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi
Page 6: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi
Page 7: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Carletto ed il suo “calcio famiglia” in allegria

Nevio Scala parla di Carlo Ancelotti, del Napoli e del suo Parma davanti ad una bottiglia del suo “Gargante” Nevio Scala

Se esistesse una Serie A dei produttori di vino,

LUI, prima o poi la vincerebbe. Perché quella di

arrivare primo è stata ed è una sua mania. Ora

dice che "collabora" con i figli perché glielo

hanno chiesto. Conoscendolo abbastanza bene e

ascoltandolo come parla del suo "Garganega in

purezza" non solo vien voglia di berlo, ma anche

di scommettere sul futuro Scudetto di

certificata gradazione alcoolica. LUI è NEVIO

SCALA, uno che prima di arrivare a esaltare il

suo Garganega, ha fatto il Calciatore e poi

l'Allenatore con la lettera maiuscola perché ha

vinto in patria e all'estero, Scudetti e Coppe,

compresa quella dei Campioni. Confermando

tutti gli elogi per il suo ottimo mosto in purezza,

è difficile non accusare direttamente Bacco di

aver sequestrato e relegato in cantina un

personaggio e un allenatore tanto stimato.

Ancor più dispiace al vostro umile scriba,

perché resta proprio il calcio (chiaro che non

poteva essere diversamente!) la sua prima

passione. Basta chiedergli se la Juve può

davvero mar amalde gg iare anche su l

campionato in corso. - Certo la Juve ha

rinforzato la squadra ma vedo nel Napoli, ma

anche nella mia ex Inter, squadre che

possono restare in corsa fino alla fine.

- Quando dice Napoli pensa ad Ancelotti come

valore aggiunto. - Sicuramente. Carletto ha

portato non so lo que l l ' esper ienza

internazionale che tutti gli riconoscono, ma

anche e soprattutto una carica di umanità Ancelotti e Scala nel 97 in occasione di Perugia - Parma

di Pier Paolo Cattozzi

che gli ha da subito garantito la fiducia del

pubblico.

- Vuol dire che il suo Carletto porta in campo

anche il pubblico. - Voglio dire quel che ho

detto. Preparare una squadra per me vuol

dire lavorare in sintonia con una intera città

e non mi riferisco ai soli tifosi.

- Vale a dire. - Voglio dire che in campo ci

vanno i giocatori, ma se da loro pretendiamo

il meglio, si devono sentire come in una

grande famiglia dove tutti collaborano, dal

Presidente all'allenatore ai tifosi.

- Se posso azzardare una battuta: calcio formato

famiglia detto da uno che ha vinto anche una

Coppa dei Campioni. - A Parma a vedere gli

allenamenti venivano intere famiglie, non

solo il papà tifoso e i dirigenti preposti. Per

me il calcio è allegria, gioia di viverlo al di là

di tutte le dietrologie di schemi, 4-4-2 e via

dicendo.

- Sempre se non sbaglio, lei era famoso per il suo

5-4-1. - Certo anche per il 5-4-1, ma nessuno

Page 8: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

8

Il Parma europeo di Scala

Apolloni e Nevio Scala nel 2016 festeggianola promozione del Parma in Lega Pro

ha mai pensato a una dittatura dei numeri

come si sente proclamare oggigiorno. Tutto

nasceva all'interno dello spogliatoio dove si

discuteva dei problemi, se c'erano dei

problemi, o si scherzava sempre in armonia.

Una sorta di uno per tutti e tutti per uno da

trasferire in campo, in casa e fuori, in Italia e

all'estero.

- Mi vuol dire che questa è anche la filosofia di

Ancelotti che ereditò il suo Parma dei

"miracoli”. - Dovrebbe chiederlo a lui che, in

effetti, ereditò una sola parte della mia

squadra, che era pur sempre una provinciale

con una rosa prevalentemente nazionale. A

lui comperarono grandi Campioni che gestì

subito con successo iniziando una carriera

strepitosa in giro per l'Europa. La voglia di

vincere e di fare felice il suo pubblico, che

regnava nel nostro spogliatoio, potrebbe

avere contagiato anche lui.

- Una famiglia con un Presidente, padre o

padrone. - Il rapporto Presidente-Allenatore

lo considero fondamentale! È la benzina che

porta lontano.

- Cosa pensa del Presidente De Laurentiis, che

non tutti giudicano "facile" visti i precedenti

con Sarri. - Da uomo di spettacolo si

permette qualche battuta, ma si sta

rivelando un ottimo Presidente. Con

Ancelotti mi pare di capire ci sia una vera e

propria amicizia. Mi riferisco anche alle

scelte tecniche e strategiche: gli obbiettivi

sono una affermazione in Europa e lo

Scudetto in Italia. Tutto a suo tempo non

dimenticando lo spettacolo: vincere in

allegria, come dicevo.

- Quindi arriveranno altri rinforzi. - Mi ripeto,

la mia stima per Carletto è grande: i rinforzi

sono sempre graditi, soprattutto se si ha a

che fare con corazzate tipo Juve e compagnia

bella, in Italia e in Europa. Mi pare però che

questo Napoli la sua figura la stia facendo.

- Basta sapere aspettare, dice lei, in allegria e

armonia ...- Direi proprio di sì: io ho fiducia

sul Napoli di Carletto.

- Una dozzina di italiane più squadre in mezza

Europa. Mai avuta la voglia di Mergellina? - Mi

sono sempre trovato bene al San Paolo e in

città. Quando giocavo evidentemente non

avevano bisogno di un mediano forte

fisicamente e non solo. Mi preferivano come

avversario.

- Visto che il Garganega fermentato in bottiglia

è lanciato, non ha mai pensato di ritornare in

campo? - Era capitato qualche anno fa. La

Roma non andava bene e penso che Totti

possa aver fatto il mio nome. Voi sapete che

gli allenatori vivono o in campo o al telefono.

Page 9: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

9

... Anche una Coppa dei Campioni

NEVIO SCALA: nato a Lozzo Atesino il 22.10.1947, sposato (moglie Janny tedesca, figli Sasha e Claudio, nipote Giacomo). Muove i primi passi nel calcio che conta prima nel Lanerossi Vicenza, poi nelle giovanili del Milan ('65/'66), quindi il debutto in serie A nel 1966 con la ROMA ('66/'67), poi di seguito al Milan ('67/'69), al Lanerossi Vicenza ( ' 69/ '71 ) , a l l a F iorent ina ('71/'73), all'Inter ('73/'75), di nuovo al Milan ('75), al Foggia ('76/'79), al Monza ('79/'80) ed infine all'Adriese ('80/'81).Una convocazione nella Nazionale U-21 nel 1969. Inizia ad allenare nelle giovanili del L.R. Vicenza nel l ' '85/ '87, poi Reggina ( '87/'89), Parma ( '89/'96), Pe r u g i a ( ' 9 7 ) , B o r u s s i a Dortmund ('97/'98), Besiktas ('01/'02), Sachtar ('02), Spartak Mosca ('04).

La carriera

Il Palmarés

Da calciatore, con la maglia rossonera: Scudetto e Coppa delle Coppe nella stagione '67/'68 e Coppa dei Campioni nel '68/'69. Da allenatore – Con il Parma: Coppa Italia nel '91/'92 - Coppa delle Coppe nel '92/'93 - Supercoppa UEFA nel '93 - Coppa UEFA nel '94/'95. Con il B o r u s s i a D o r t m u n d : C o p p a Intercontinentale nel '97. Con lo Sachtar Donec'k: Campionato Ucraino e Coppa Nazionale nel 2001-2002. Con lo Spartak Mosca: Coppa di Russia nel 2002-2003.

Nevio Scala con la maglia rossonera

Mancava solo un colpo di telefono, ma la

Roma quella domenica vinse e Ranieri fu

confermato.

- ... poi? - Mai dire mai. Io sono qui. Forza

Napoli e forza Carletto!

Page 10: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

10

Ne l l a p i a n u r a

veneta centrale, il

palcoscenico è

quello dei Colli Euganei: è

q u i d o ve s i i n c o n t r a

l'azienda agricola “Nevio

Scala”, nata da un progetto

volto a rilanciare l'azienda

di famiglia. Nasce così dalla

v i n i f i c a z i o n e d i u v e

garganega in purezza:

Gargante, per l'appunto un

B i a n c o d e l V e n e t o

rifermentato in bottiglia.

È un Bianco scorrevole e

b e v e r i n o , o t t i m o d a

s c e g l i e r e q u a n d o l e

occas ion i sono

i n f o r m a l i e

s p e n s i e r a t e .

S e m p l i c e e

disimpegnato ma

d'altro canto di

gran qualità,

per un aperitivo

t r a a m i c i

sposatelo con le

tartine con la

salsa di tonno

e il gioco è fatto.

Scala mentre cura le sue viti

Con il figlio Claudio ed i loro vini

Il Gargante di Nevio Scala

Page 11: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

11

Francesco Ferrando:

“Nevio Scala ha una faccia “antica”. Sembra scolpita nel legno, erosa dal vento e dalla pioggia, cotta dal sole: una faccia “biologica”. È la faccia pul i ta di un contadino (“scarpe grosse e cervello fino”), che per orizzontarsi nel mondo si è basato su “quattro punti cardinali”: onestà, lavoro, perseveranza, sincerità

Da un articolo di Luca Savarese:

“Mi sento – racconta – un ragazzino. Non ci si può fermare, né accontentare e dire “sono arrivato”, bisogna sempre avere un sogno davant i , per non f a r t i invecchiare lo spirito, un qualcosa che ti tiene vivo. È quello che dicevo ai miei ragazzi del Parma: non è t a n t o i m p o r t a n t e raggiungere obiettivi, ma a v e r e o b i e t t i v i d a raggiungere

Dicono di lui I pensieri di Nevio Scala

“Si può dire che la nostalgia riempia le mie giornate anche adesso che il calcio l'ho un po' a c c a n t o n at o . M a è u n a nostalgia non malinconica, perché suscitata da ricordi felici

“Fare il contadino è sempre stata una mia aspirazione

“Il calcio non è mai stata la mia unica ragione di vita, per questo non posso fare a meno di coltivare la terra

“Se un ragazzo è valido, non importa quanti anni ha. Ma il calcio italiano ha bisogno di ricominciare dalle giovanili. L'allenatore è bravo quando riesce a far innamorare il ragazzino del pallone, ora facciamo il contrario e ci concentr iamo solo sul la tattica. Quando un ragazzino si avvicina al settore giovanile gli par l iamo già d i l inea ,d i fuorigioco, di raddoppio ed allora si stufa e sceglie un altro sport. Dobbiamo tornare a far divertire i ragazzi

“A proposito dell'esperienza da dirigente a Parma: “Speravamo in un calcio diverso. Ma non è successo

Page 12: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi
Page 13: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

13

PROFILI

Raul Albiol, il comandante silenziosodi Bruno Marchionibus

artito al la volta di PN a p o l i d a M a d r i d

nell'estate del 2013,

Raul Albiol è diventato, stagione

dopo stagione, un perno sempre

p i ù i n s o s t i t u i b i l e p e r l a

retroguardia azzurra, al centro

della quale, mentre è in corso la

sua sesta stagione in Campania,

h a d i s p u t a t o o l t r e

centocinquanta partite e trovato

in più di un'occasione anche la

via del gol. Voluto fortemente da

Benitez, allenatore che ben

conosceva Raul dai tempi in cui il

difensore si affacciava al grande

calcio dal settore giovanile del

Valencia, è stato il triennio di

Sarri a consacrare Albiol come

uno dei centrali più affidabili e

tanto tecnicamente quanto

fisicamente validi a livello

e u r o p e o . A l l e a b i l i t à i n

marcatura e nello stacco aereo,

infatti, lo spagnolo unisce quelle

di impostazione nella gestione

del pallone, il che lo ha reso

durante il triennio del tecnico

toscano, e continua a renderlo

con Ancelotti, l'ideale regista

difensivo in grado di far iniziare

Il difensore spagnolo è il vero leader della difesa partenopea. Preciso, forte di testa, continuo nel rendimento e amante della sua famiglia che potrebbe aumentare …

A rendere fondamentale

l'apporto del numero 33

alla causa partenopea,

in ogni caso, sono

anche le sue doti di

l e a d e r s h i p , d a t e s i a

d a l l ' e s p e r i e n z a a c q u i s i t a

vestendo maglie notevolmente

prestigiose e vincendo numerosi

t r o f e i n a z i o n a l i e d

internazionali, sia dalla sua

innata capacità di manifestare il

proprio carisma senza il bisogno

di alzare la voce. Albiol, infatti, si

è dimostrato a pieno titolo un

comandante silenzioso, in grado

di far crescere sotto la sua guida

quel Koulibaly che ad oggi viene

unanimemente considerato tra

i migliori difensori al mondo,

e di contribuire in maniera

rilevante al far risultare

ormai stabilmente, al

t e r m i n e d i o g n i

campionato, la difesa

napoletana come una

di quelle meno

bat tute in

assoluto. Raul, la

dal basso l'azione.

Page 14: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

14

PROFILI

cui carriera era stata a rischio quando stava

appena cominciando, a causa di un brutto

incidente automobilistico di cui nel 2004 il

giocatore era stato protagonista proprio

mentre si recava a Madrid da Valencia dopo

essere stato ceduto in prestito al Getafe e che

aveva costretto i medici ad asportargli la

milza, nel corso delle stagioni vissute

all'ombra del Vesuvio, inoltre, ha stretto un

legame forte e sincero con la terra

partenopea. Il centrale ha dopo alcuni

tentennamenti rifiutato offerte da club

spagnoli di primo livello quali Valencia e

Villarreal, rinunciando all'opportunità di

ritornare nel proprio paese per rimanere nella

città che ormai ha a tutti gli effetti adottato

lui, sua moglie ed i suoi quattro figli, ai quali,

l'anno scorso, Raul ha promesso che in caso di

Tricolore azzurro potrebbe aggiungersene

anche un quinto.

Albiol parla di Napoli e di Maradona

“È stato Benitez a portarmi a Napoli e qui s to davvero benissimo. Un posto che ti resta dentro, perché l'affetto che mi hanno dato qui fin dal primo giorno è stato fantastico. Per capire Napoli ci vuole tempo. L' impat to può non e s sere semplice, ma poi respiri l'amore dei tifosi e di una città intera e diventa ancora più difficile andar via. Napoli ha un caos che ti colpisce, i napoletani hanno una generosità unica

“L'ar rivo di Ronaldo dà maggior lustro al campionato, m a a N a p o l i M a ra d o n a continua dopo tanti anni ad essere un idolo. Quella era una squadra normale che con Diego divenne grande

Lo spagnolo a Belgrado contro Boakye

Page 15: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

15

Statistiche Club:Stagioni Club Presenze Reti2002-2004 Valencia Mestalla 49 52004-2005 Getafe 19 12005-2009 Valencia 179 82009-2013 Real Madrid 119 22009- in corso Napoli 223 5*

*Statistiche aggiornate al 11/11/18

Statistiche Nazionale:Stagioni Nazionale Presenze Reti 2004 Spagna Under 19 7 02003-2005 Spagna Under 20 4 02005-2006 Spagna Under 21 8 02006-in corso Spagna 52 0*

* Statistiche aggiornate al 11/11/18

Il difensore spagnolo si oppone a Mbappé

Albiol al rinvio nella partita contro la Stella Rossa

Marcelino(Allenatore del Valencia)

“Albiol è un buonissimo giocatore,

esperto. Ha giocato negli ultimi anni in

una grande squadra come il Napoli tra

Champions e campionato. È un grande

difensore e sarebbe da sciocchi negare la

sua forza

Marco Lanna(ex difensore della Samp e dir. sportivo)

“Secondo me Benitez a Napoli non

aveva lavorato bene sulla fase difensiva

come poi ha fatto Sarri. Raul è un grande

professionista e sicuramente può aiutare

difensori più giovani a crescere al suo

fianco

Rafa Benitez (Allenatore del Newcastle)

“Albiol è un fenomeno in campo come

nello spogliatoio

Page 16: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Forniture per uffici Software e Hardware

Page 17: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Marek Hamsik:Storia di un record

Lo slovacco naturalizzato partenopeo che a Napoli è diventato il capitano, uomo e punto di riferimento per la squadra di Carlo Ancelotti

Marek e il suo numero 17

Hamsik e Cavani

na cresta da undici anni Usi aggira per il prato

del San Paolo, è la

cresta di Marek Hamsik, il

simbolo della grande scalata del

Napoli in A da neopromossa a

pretendente per lo Scudetto e nel

ranking Uefa grazie all'assidua

partecipazione in Champions. La

prima volta che la squadra e la

tifoseria partenopea rimasero

folgorate da questa cresta fu il 19

dicembre 2006. Era il campionato

di Serie B e il Napoli di Reja

sconfisse il Brescia. Lo slovacco

con la maglia delle rondinelle

s e g n ò u n g o l b e l l i s s i m o,

r iaprendo una par t i ta che

sembrava chiusa sul 2 a 0 poi

terminata 3 a 1 al fischio finale.

Quella rete probabilmente era

una proiezione futura del destino,

un'immagine a cui il pubblico

partenopeo avrebbe assistito con

continuità negli anni seguenti. l I

28 giugno 2007 arriva l'ufficialità

del passaggio di Hamsik al Napoli

grazie all'allora dg azzurro

Pierpaolo Marino, più veloce e

determinato degli altri nel dare

fiducia ad un giocatore di grande

prospettiva, che in A però non

aveva ancora giocato. Lo slovacco

sposa i l Napol i , crede nel

progetto azzurro e sogna di

diventare un idolo per la piazza

partenopea. Nessuno allora

pensava che Marek avrebbe

battuto ogni record e che sarebbe

d i v e n t a t o u n a b a n d i e r a ,

fenomeno più che raro in un

calcio dove lo strapotere del

denaro sta a mano a mano

s ov r a s t a n d o l a f o r z a d e i

sentimenti. amsik ha dato tanto H

al Napoli, anche la città però ha

dato tanto allo slovacco. Il grande

amore della tifoseria partenopea

ha accompagnato in questi anni la

crescita del numero 17 azzurro,

che s in da l suo ar r ivo ha

dimostrato grande talento ed un

forte attaccamento alla città. Le

tentazioni di Milan, Juventus e

della Cina hanno messo alla prova

l'amore di Hamsik per la maglia

a z z u r r a , m a i l s e n s o d i

riconoscenza e il grande amore

per la piazza hanno avuto il

sopravvento. Il capitano, infatti,

non è più soltanto slovacco ma

u n o s l ova c c o n a p o l e t a n o,

c o n s i d e r a n d o a n c h e l a

cittadinanza onoraria sportiva

ricevuta dal Coni sin dal 2014.

di Lorenzo Gaudiano

Page 18: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Reja: “Per lui sono stato come un papà, lui per me come un figliolo. Non si è mai lamentato e non ha ma i c rea t o p robl emi . Era impossibile con lui avere una discussione che durasse più di qualche secondoMazzarri: “È un fuoriclasse, a partire dai comportamenti. Nello spogliatoio gli dicevo spesso che in campo doveva essere più cattivoKozak: “Dopo l'Europeo 2016 gli consigliai di lasciare Napoli perché era all'apice della sua carriera e fisicamente stava benissimo. Ma Marek ama tanto Napoli e credo che chiuderà lì la carrieraNedved: “Hamsik è il mio erede. È i l c a l c i a t o r e c h e p e r caratteristiche e modo di giocare più si avvicina a me. Con Marek qualche volta ci vediamo. È un ragazzo brillante, un calciatore completo con grande carisma, corsa e piedi. Provai a portarlo alla Juventus ma lui rifiutò perché era il capitano e l'idolo della tifoseria partenopea. Per i napoletani è un mito

Hamsik e Lavezzi al loro arrivo a Napoli nel 2007

Nella classifica delle presenze e dei gol il suo nome

sovrasta tutti, persino tre colossi della storia

azzurra come Bruscolotti, Juliano e Maradona. In

dodici stagioni Hamsik è stato il punto di

riferimento di tutti gli allenatori, che hanno saputo

sfruttarne il grande fiuto per il gol, nonostante sia

un centrocampista, e la sua capacità di mandare in

porta i compagni. Il primo ad avere a che fare con

lui è stato Reja, che nel suo 5-3-2 richiedeva allo

slovacco una maggiore presenza in area di rigore a

sostegno delle due punte, Lavezzi e Zalayeta.

Mazzarri nel suo 3-4-2-1 ne esaltò visione di gioco

e capacità d'inserimento, Sarri invece nel suo 4-3-3

oltre a tutto questo anche il grande spirito di

sacrificio in fase di interdizione. Con Benitez il

rapporto non fu idilliaco. Nei primi tempi con il suo

canonico 4-2-3-1 i gol erano tanti, poi un brutto

infortunio ne condizionò le prestazioni, che

spingevano il tecnico spagnolo a sostituirlo con

frequenza. ue, invece, sono i meriti che vanno D

attribuiti ad Ancelotti riguardo ad Hamsik: l'averlo

convinto a restare a Napoli e il suo nuovo ruolo in

squadra. «Sapevo che aveva offerte importanti,

gli dissi di rimanere perché è un giocatore

importante e di grande esperienza. Al tempo

stesso gli precisai che avevo intenzione di

cambiargli posizione in campo e lui ha

accettato. Evidentemente voleva provare

qualcosa di nuovo» sono state le parole del

Page 19: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

L'urlo di Hamsik dopo la doppietta alla Juve nel 2009

t e c n i c o d i Re gg i o l o a l l o

s l ov a c c o , s u f f i c i e n t i p e r

convincerlo a rimanere ed a

mettersi in gioco in questo

nuovo r uo lo, dove i l suo

contributo al gioco verticale è

diventato più concreto. ome C

per gli allenatori, anche per la

tifoseria Hamsik è fondamentale.

Tanti sono i ricordi che vengono

alla mente, ricordando le tante

s t a g i o n i i n a z z u r r o d i

Marekiaro. Il primo gol ufficiale

con la maglia del Napoli in

Coppa Italia contro il Cesena, la

prima rete in A contro la

Sampdoria, la grande galoppata

chiusa con dribbling al difensore

avversario e gol contro il Milan, i

bellissimi tiri da fuori contro

Steaua Bucarest, Athletic Bilbao

e Besiktas, i bellissimi e difficili

colpi di testa contro Palermo e

Bologna sono una piccola parte

d e l s u o g r a n d e b o t t i n o

accumulato in questi anni. Il

ricordo più bello, però, è la

d o p p i e t t a a l l a Ju v e n t u s

all'Olimpico di Torino in quella

notte di Halloween del 2009, una

r i m o n t a i n c r e d i b i l e c h e

condusse il Napoli al successo

contro una delle sue più acerrime

rivali. a tifoseria oramai si è L

a b i t u a t a a

quella cresta, a

quell'urlo del

capitano dopo

ogni suo gol e

n o n p u ò

proprio farne a

meno. Hamsik

è una bandiera,

un amore forte

provato da una città che si

affeziona per natura a chi le dà

tanto. Lo slovacco ha ricevuto

tantissimo e il suo affetto per

Napoli lo ha spinto a continuare

la sua avventura con la maglia

azzurra, che ancora non è finita.

C'è ancora qualcosa da vincere al

di là delle due Coppe Italia e della

Supercoppa e qualche record da

migliorare per essere sempre più

nella leggenda.

Scambio di saluti tra lo slovacco e Ronaldo allo Stadium

Page 20: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

“Il calcio è importante per me e aver giocato per il Napoli per undici anni è stato l'onore più grande della mia vita ma la ragione per cui sono rimasto a Napoli va oltre il calcio. A Napoli mi sento parte di una comunità, di una famiglia che ha un posto speciale nel mio cuore. Nella vita ho bisogno non solo di uno stipendio e di trofei, ho anche bisogno di sentire profondamente nella mia anima. Napoli mi ha dato questo ed io le sarò grato in eterno

“A Napoli il calcio è come una religione e lo stadio San Paolo è la sua chiesa. Il Napoli è l'unica società calcistica della zona e i napoletani se ne sentono parte, perché lo sono. Il calcio è ciò a cui pensano quando si svegliano, quello di cui parlano tutto il giorno, è quello che sognano di notte. Spesso si ha l'impressione che il calcio sia l'unica cosa che conta

“La mia missione sarà compiuta solo con la vittoria dello Scudetto. Deve essere quello il punto d'arrivo della mia lunga storia con il Napoli. Poi potrò voltare pagina e dedicare un po' più di tempo alla mia scuola calcio, che ho già inaugurato in Slovacchia. Ho deciso che, quando smetterò con il pallone, insegnerò ai bambini come si diventa un calciatore

I pensieri di Marek

20FOTO: MOSCA

Page 21: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi
Page 22: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

KoulibalyI due Watussi delle difese

KOULIBALY: IL GIGANTECHE HA STREGATO NAPOLI

rancese, naturalizzato senegalese;

Fmuove i primi passi da calciatore nella

squadra della sua città. Lo nota il Metz

che nel 2010 lo fa esordire in Ligue 2. Dopo due

anni, la grande occasione arriva grazie al Genk,

con il quale esordisce oltre che nella massima

serie belga, anche in Europa League. La svolta

della carriera arriva nell'estate del 2014: Benitez

lo vuole fortemente nel suo nuovo Napoli e De

Laurentiis lo acquista per 8 milioni di euro. È un

difensore fortissimo fisicamente ma nel

contempo elegante, armonico nei movimenti ed

abile nel gioco aereo. Dopo le prime difficoltà

t e c n i c o - t a t t i c h e d ov u t e s o p r a t t u t t o

all'ambientamento nel campionato italiano, è con

Sarri in panchina che è riuscito a diventare uno

dei difensori più forti della Serie A e d'Europa. È

entrato definitivamente nel cuore dei napoletani

il 22 aprile 2018 con il gol all'Allianz Stadium di

Torino contro la Juventus, che ha permesso agli

azzurri di cullare il sogno, poi svanito, di tornare

sul tetto d'Italia.

Kalidou Koulibaly:nato a Saint-Dié-des-Vosges, età 27, nazionalità francese, altezza 195 cm, peso 85 kg

22

Page 23: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

23

Savicdi Napoli e Stella Rossa

SAVIC: IL FIGLIO D'ARTECHE SOGNA GLI OTTAVI

iglio di Dušan, autentica bandiera del

Fc l u b b i a n c o r o s s o c o n c u i h a

collezionato più di 200 presenze nel

decennio dal 1973 al 1983. Vujadin inizia la

carriera con il Rad Belgrado per poi passare

proprio alla Stella Rossa; breve parentesi poi sia

in Francia con il Bordeaux che in Inghilterra con

il Watford, prima di disputare due stagioni con lo

Sheriff Tiraspol, formazione moldava, e di

tornare poi alla base, diventando il capitano dei

serbi. Preziosissimo difensore centrale e punto

fermo dello scacchiere di Vladan Milojevic, con

una discreta esperienza anche a livello

internazionale. Fa del gioco aereo la sua migliore

caratteristica, tanto da essere risultato il

giocatore che ha vinto più duelli aerei di tutti

proprio nella partita di andata contro il Napoli.

In questa fase della Champions ha mostrato

anche buone doti nella marcatura pura che gli

hanno permesso di essere quasi sempre tra i

migliori in campo. Savic, dopo aver stravinto il

campionato serbo lo scorso anno, ora sogna di

trascinare i suoi agli ottavi.

Vujadin Savic: nato a Belgrado, età 28, nazionalità serba, altezza 194 cm, peso 85 kg

Page 24: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi
Page 25: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

LA STRADA PER MADRID

Gioca, soffre, va in svantaggio ma poi mette ancora una volta alle corde il favorito Psg con il pari di Insigne

25

Callejon tenta di beffare BuffonAllan lotta a centrocampo con Draxler

È un Napoli sempre più

e u r o p e o q u e l l o c h e

pareggia al San Paolo con

il Psg, la squadra dei campioni.

Ancelotti prepara la partita

benissimo e se non fosse stato per

quella sbavatura nel recupero del

p r i m o t e m p o g l i a z z u r r i

avrebbero potuto conquistare

l ' i n t e r a p o s t a i n p a l i o .

L'allenatore del Psg, il tedesco

Tuchel, però mostra nelle sue

scelte quanto la partita del Parco

dei Principi abbia lasciato il

segno non rischiando Cavani dal

primo minuto, coprendosi e

facendolo entrare solo nel finale

al posto di Di Maria per non

a l terare l ' equi l ibr io de l la

squadra. Per il Napoli ancora un

passo in avanti

c o n i l p r i m o

p o s t o n e l l a

c lass i f i ca de l

girone C e tanta

c a r i c a p e r

andare avanti.

Insigne mentre calcia il rigore del pareggio I due ex compagni Insigne e Cavani

C h a m p i o n s L e a g u e : i l N a p o l ia sorpresa capolista del Girone C

Page 26: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Una vittoria perpuntare agli ottavi

Prima squadra ad essersi qualificata alla fase

finale della Champions League partendo dal

primo turno preliminare, la Stella Rossa,

Campione d'Europa nel 1991, si è presentata ai

nastri di partenza del Girone C con l'etichetta di

“Cenerentola” del raggruppamento. Impensabile,

infatti, era parso al momento della compilazione dei

gruppi eliminatori che una compagine la cui ultima

partecipazione alla massima competizione europea

per club risaliva all'epoca in cui il torneo si chiamava

ancora Coppa dei Campioni potesse impensierire

squadre del calibro dei vice-campioni d'Europa del

Liverpool, del Paris Saint Germain e del Napoli di

Ancelotti. La Crvena Zvezda, invece, riuscendo a

sfruttare al massimo il fattore campo nelle gare

Sarà la serata della qualificazione? Il Napoli di Ancelotti ci prova per completare il percorso iniziato proprio a Belgrado il18 settembre

NAPOLI – STELLA ROSSA

STADIO SAN PAOLO 28 NOVEMBRE 2018 ORE 21.00

CHAMPIONS LEAGUE GRUPPO C5^ GIORNATA

NAPOLI

ALLENATORE ANCELOTTI

FABIAN RUIZ

EL FARDOU BEN

PAVKOV

Insigne in azione al Marakana

disputate al Marakana, forse lo stadio in assoluto più

caldo d'Europa, con lo 0 a 0 contro gli azzurri e la

vittoria per 2 a 0 sui Reds è riuscita fin qui non solo a

ben figurare in quello che è il girone più competitivo

della Coppa, ma anche, quando mancano 180 minuti

alla conclusione della prima fase, a restare in corsa

per il passaggio del turno e a scendere in campo

dunque al San Paolo decisa a giocarsi le sue chances di

firmare un'impresa che avrebbe i tratti del miracolo

sportivo. Quella con i biancorossi, dei quali è un

acceso tifoso il campionissimo di tennis Novak

Djokovic, sarà una partita dunque certamente da

non sottovalutare per i partenopei, i quali, in caso di

pareggio o vittoria del Liverpool nel contemporaneo

match del Parco dei Principi tra gli uomini di Klopp

ed il PSG, battendo i serbi otterrebbero con una

di Bruno Marchionibus

26

MERTENS

Page 27: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

27

NAPOLI – STELLA ROSSA

STADIO SAN PAOLO 28 NOVEMBRE 2018 ORE 21.00

STELLA ROSSA

ALLENATORE MILOJEVIC

FABIAN RUIZ

STELLA ROSSA 4

-2-3

-1

BORJAN

STOIKOVIC

SAVIĆ

DEGENEK

RODIC

KRSTICIC

JOVANCIC

SRNIC

MARIN

EL FARDOU BEN

PAVKOV

giornata di anticipo il pass per gli ottavi di finale.

Certo, il rendimento europeo della Stella lontano da

Belgrado, come testimoniano le due sonore sconfitte

subite a Parigi (6 a 1) ed in Inghilterra (4 a 0) è

tutt'altra cosa rispetto a quello tra le mura amiche,

dove nelle ultime 15 uscite continentali i ragazzi del

tecnico Milojevic hanno perso solo una volta, con

l'Arsenal nell'ottobre 2017, con un bilancio di 8

vittorie e 6 pareggi e solamente 5 reti subite, mai più

di una a partita, ma la pericolosità potenziale della

s q u a d r a s e r b a è t e s t i m o n i a t a a n c h e

dall'impressionante ruolino di marcia che la Crvena

Zvezda sta tenendo in campionato, nel quale ha già

accumulato un distacco notevole dal Radnicki e dagli

storici rivali del Partizan. Le armi in più del Napoli

nella sfida ai biancorossi, ad ogni modo, saranno

senza dubbio il gran momento di forma europeo di

Lorenzo Insigne, ormai leader degli azzurri ed a

segno nelle ultime tre gare di Champions,

l'imprevedibilità di Dries Mertens e la solidità e la

grinta di Allan e Koulibaly, elementi che partita

dopo partita, dopo aver raggiunto standard di

rendimento elevatissimi in Italia, si stanno

confermando sugli stessi livelli anche in campo

internazionale; c'è da dire, inoltre, che se è vero che

al Marakana la Stella ha potuto contare su un

pubblico capace di sostenere i suoi per novanta

minuti, il San Paolo, in special modo in Coppa, è stato

in questi anni per i partenopei allo stesso modo un

fattore in più nel raggiungimento di risultati al di là

di ogni più rosea previsione, come sarebbe in questo

caso la qualificazione alla fase ad eliminazione

diretta della Coppa.

Mihajlovic e Savicevic con la Coppa dei Campioni del 1991

Milik si fa largo sulla fascia

Insigne parla con Ancelotti

Page 28: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

GLI AZZURRI DEL DOMANI

28

Il Napoli Primavera di Baronio a caccia dei play - offB u o n i n i z i o d i s t a g i o n e p e r l e g i ova n i p r o m e s s e a z z u r r e

di Lorenzo Gaudiano

'ultima partecipazione del Napoli Primavera ai play-off risale al 2013. Come nel campionato Lprecedente anche quell'anno il cammino dei giovani partenopei si concluse ai quarti di finale,

quando in gara secca il Chievo ebbe la meglio. Era il Napoli di Giampaolo Saurini, al suo primo

anno sulla panchina azzurra. In quella stagione la Primavera partenopea raggiunse anche la finale di

Coppa Italia, dove nel doppio confronto ad avere la meglio furono i pari età della Juventus. Dopo quel

promettente avvio la gestione Saurini non ha prodotto i risultati sperati. Tra l'altro nella passata stagione

con la riforma dei campionati giovanili il Napoli si è giocato la permanenza in Primavera 1 all'ultima

giornata di campionato. Quest'anno la società ha voltato pagina alla ricerca di un miglioramento per

cancellare il rendimento deludente degli scorsi campionati, si è deciso di affidare all'ex tecnico della prima

squadra Edy Reja il ruolo di supervisore del settore giovanile azzurro. Come allenatore della Primavera,

quasi certamente su consiglio di Reja, è stato scelto Roberto Baronio. Sul mercato il Napoli ha operato

diversi acquisti come Vrakas, Lovisa, Zedadka e Zanoli. Il responsabile del settore giovanile, Gianluca

Page 29: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Grava, ha mirato a rinforzare la rosa della

scorsa stagione, inserendo qualche giocatore

proveniente dalla categoria inferiore degli

Under 17 come Gaeta e Labriola. aetano, G

Palmieri, Mezzoni, Senese, Esposito e Negro

(fuori quota) costituiscono l'ossatura e

l'esperienza su cui è stato plasmato il nuovo

organico. Con un anno di esperienza tra

campionato e Youth League il loro contributo

sarà fondamentale per poter puntare a

raggiungere l'obiettivo stagionale prefissato

nella conquista dei playoff-scudetto. a L

filosofia di gioco di mister Baronio si basa su un

3-4-1-2, dove l'impiego di Gaetano nel ruolo di

trequartista sta contribuendo alla prolificità

o f f e n s i v a d e l l a p u n t a P a l m i e r i e

all'imprevedibilità della manovra partenopea.

Il ruolo di esterno destro nel centrocampo a

quattro sta mettendo in risalto anche le doti

atletiche di Mezzoni, che è apparso in grado di

sostenere la squadra sia dal punto di vista

difensivo che offensivo. a fase iniziale del L

campionato ha evidenziato come il Napoli

abbia finalmente acquisito un'identità di gioco

rispetto al passato e come l'obiettivo play-off

sia perseguibile, anche se di partite ne

mancano ancora tante e le insidie da superare

saranno molteplici. dal 1979 che la È

Primavera del Napoli non vince il campionato

giovanile nazionale. Era il Napoli allenato da

Mariolino Corso, dove militavano Caffarelli,

Celestini, Marino e Volpecina che diventarono

protagonisti in prima squadra negli anni

successivi. In quel periodo non tutti i giovani

calciatori campani emigravano in altre regioni

italiane per trovare affermazione. Oggi il calcio è cambiato anche a livello giovanile, non sembra esserci

più spirito di appartenenza territoriale e soprattutto le dirigenze preferiscono dare spazio ai giocatori

stranieri, dotati di maggiore fisicità e sui quali si punta anche per realizzare interessanti e future

plusvalenze. 'obiettivo dei giovani azzurrini per questa stagione è stato fissato ed il lavoro tende anche a L

porre una solida base per la conquista di trofei a livello giovanile nei prossimi anni, senza dimenticare la

ricerca di qualche talento partenopeo che possa servire alla prima squadra.

L'allenatore bresciano dei giovani azzurri Roberto Baronio

Gianluca Gaetano festeggiato dai compagni

Si festeggia dopo il gol alla Stella Rossa in Youth League

Page 30: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi
Page 31: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

31

Il fenomenoDike Basket Napoli

L'ALTRO SPORT

Una squadra di vertice per il basket femminile cittadino con ambizioni precise per il prossimo futuro

Nella Napoli che vive di

sogni calcistici e che

lascia solo le briciole

agli sport diversi dal “pallone”, la

Saces Mapei Sorbino Dike

Napoli dalla stagione 2012-2013

scalda i cuori degli appassionati

di pallacanestro partenopei.

Nata dalle ceneri del Vomero

Basket, il percorso nel basket che

conta della squadra, che ha nella

passione e negli investimenti la

propria ragion d 'essere, è

luminoso ed entusiasmante: tre

campionati nella seconda serie

nazionale ad altissimo livello,

valorizzando le tante giovani

promesse napoletane sfornate

dal proprio settore giovanile, poi

la vittoria della Coppa Italia di

categoria, e poi il salto nella

tanto sognata A1. Alla prima

partecipazione nel campionato

più bello, è subito sesto posto in

regular season e play-off da

protagonisti fino alla semifinale

scudetto contro Ragusa. L'anno

dopo arriva l'esperienza nelle

coppe europee, e la Eurocup la

Dike l'affronta ancora una volta

da matricola terribile: supera il

girone di qualificazione con

autorità e si ferma solo davanti

alle ragazze della Dinamo

M o s c a . N e l c a m p i o n a t o

nazionale continuano i successi e

la Dike è ormai lì, tra le grandi

d'Italia raggiungendo un'altra

semi f ina le che assegna i l

tricolore contro la corazzata del

Famila Schio proprio nel maggio

scorso. Al suo settimo anno di

vita, la dirigenza non si nasconde

più e l'estate scorsa pronuncia la

parola magica: quest 'anno

vogliamo provarci, siamo tra le

squadre che possono arrivare in

fondo…: il nostro obiettivo è lo

di Umberto Buonocore

La Dike Basket Napoli contro Famila Schio

Page 32: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

32

Palmarés

Le atlete in visita ai bambini del Santobono

scudetto ! E per provarc i ,

arrivano a Napoli atlete che di

scudetti ne hanno vinti parecchi

proprio per insegnare a tutte

come si fa: Chicca Macchi, Kat

Ress e Marzia Tagliamento si

aggiungono alla capitana Chiara

Pastore, a Deborah Gonzalez,

Nene Diene, Elisa Mancinelli e

Maria Giuseppone per formare il

blocco delle italiane più forte mai

visto da queste parti. Lo sforzo

d e l l a s o c i e t à è d i q u e l l i

importanti anche nella scelta

delle straniere, perché tre stelle

d e l l a W n b a c o m e l e d u e

W i l l i a m s e l a H a r r i s o n

autorizzano a pensare in grande.

Tutto questo grazie al supporto

importante degli Sponsor storici

e nuovi, che hanno creduto in

questo progetto spor t ivo.

Qualche riga andrebbe utilizzata

per raccontare che il problema

del PalaVesuvio ha frenato e

r i s c h i a t o d i i n c e p p a r e

l'ingranaggio ma la storia di

questa Dike è ancora saldamente

Le atlete impegnate in un Progetto Scuola

pronta a descrivere episodi di

grande basket e pagine piene di

cronache di partite emozionanti.

Ha ragione chi sostiene che la

grandezza di una squadra la vedi

anche leggendo la lista degli

allenatori che hanno sposato il

suo progetto, perciò se tra i tanti

professionist i che s i sono

accomodati sulla panchina di

questa giovane società leggi tra

gli altri i nomi di Sandro

Orlando, Roberto Ricchini,

l'attuale coach Nino Molino

allora capisci che tutto è successo

molto velocemente ma era

giusto, forse logico, che questo

percorso fosse tanto vincente.

Una società che con i fari sempre

acces i sui propri impegni

sportivi, si sta impegnando

anche a diventare partner e

sostenitrice di tutte quelle realtà

associative che pongono in vetta

ai propri principi messaggi di

solidarietà e rispetto. Molte sono

le iniziative intraprese nel campo

dell’impegno sociale e grande la

sensibilità nei confronti di

progetti in cui vengono affermati

i principi della fratellanza, della

condivisione e dell’accoglienza.

E’ su questa scia che nascono nel

corso degl i anni amic iz ie

importanti con realtà come

ABIO Napoli, che assiste e

accompagna i piccoli pazienti

degli ospedali cittadini durante il

d i f f i c i l e m o m e n t o

dell’ospedalizzazione, oppure

c o m e L ’ A c c h i a p p a s o g n i

ONLUS, che si ispira alla cultura

ed ai principi del volontariato per

orientare il proprio sguardo

verso i meno fortunati, con

l’obiettivo di prevenire il disagio

sociale nel settore giovanile.

Sono solo alcuni esempi a

t e s t i m o n i a r e i l c o n c r e t o

i m p e g n o d e l l a s o c i e t à

nell’affermazione dell’utilità

sociale dello sport e la propria

disponibilità nei confronti del

meraviglioso mondo del sociale.

Page 33: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

www.protom.com

Page 34: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

IL TORNEO

34

Al Tennis Club Atheneoi Campionati Assoluti Campani I Campionati Assoluti Regionali per la prima volta

cambiano casa. Paolo La Cava del Tennis Club Atheneo spiega le ragioni di questa nuova scelta

di Bruno Marchionibus

al 6 al 16 dicembre, al DTennis Club Atheneo

di Napoli, si terranno i

Campionati Assoluti Campani di

t enn is, l a mani f es taz ione

tennistica che assegna di fatto il

t i tolo di “Campione del la

Campania” e che, dopo anni in

cui è stata disputata al CUS

Napoli, ha trovato per l'edizione

2018 una nuova casa. «Il bando

pubblicato sul sito della

Fe d e r a z i o n e è r i v o l t o

potenzialmente a tutti i circoli

della regione – afferma Paolo

La Cava, consigliere del

Circolo sito in via Arcamone e

grande appassionato del

nobile sport della racchetta –

ed ha rappresentato una

grande opportunità per il

nostro sodalizio di poter

organizzare un evento di

questo livello. Nello specifico,

erano tre i requisiti richiesti

p e r p o t e r o t t e n e r e

l'assegnazione: non aver mai

rinunciato, in passato, ad una

manifestazione nazionale,

avere nel circolo un dirigente

di secondo livello e, infine,

quello relativo al montepremi

da poter mettere in palio.

Anche g raz ie ad a l cun i

importanti sponsor, tra cui

“Articolo1”, nostro partner

ormai fisso che a settembre ha

già sponsorizzato sui nostri

campi un torneo Open che ha

raggiunto quota 150 iscritti,

abbiamo avuto la possibilità di

offrire un prize money di 5500

euro, contro i 5000 a cui è

arrivato il CUS». a non è stato M

solo quello economico il fattore

che ha permesso all'Atheneo di

portare sulla propria terra rossa

u n a c o m p e t i z i o n e c o s ì

importante a livello regionale; la

scelta si deve soprattutto alla

rapida ascesa di cui negli ultimi

anni i l Tennis Club del la

f amigl i a La Cava è s tato

protagonista, infatti hanno

concorso anche le strutture e lo

staff di assoluto livello che

costituiscono il fiore all'occhiello

d e l c i r c o l o . « L a n o s t r a

struttura – spiega La Cava – ha

a disposizione quattro campi

in terra battuta di cui, cosa

molto rara in Campania, ben

Francesco Genovese vincitoremaster Kinder 2018

Page 35: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

35

tre sono al coperto, il che permette di potersi

allenare con continuità anche in inverno e con

qualsiasi condizione climatica. È anche grazie a

questa possibilità che i nostri ragazzi, l'anno

scorso, hanno consentito al Tennis Atheneo di

compiere un exploit notevole a livello regionale: su

sei titoli Under nei cui tabelloni avevamo degli

iscritti (Under 10,11,12,13,14 e 16), ben quattro

sono stati vinti da tesserati del nostro sodalizio.

Inoltre abbiamo partecipato alla Serie C, e siamo

andati ad un soffio dal qualificarci per la fase

nazionale. Un risultato eccellente dovuto anche

alla passione ed alla professionalità di Carlo Di

Nola e di tutto lo staff, tecnico ed amministrativo,

che svolge il proprio lavoro innanzitutto con

grande passione, senza la quale non avrebbe senso

portare avanti questo progetto». Campionati I

Assoluti, dunque, per il Tennis Club della famiglia La

Cava rappresentano il giusto riconoscimento per i

passi da gigante compiuti da questa realtà nata da

meno di un decennio, ma che ormai vanta una prolifica

scuola di tennis con quasi 90 iscritti e che organizza

stabilmente eventi rilevanti, come sarà il prossimo

febbraio il Trofeo Kinder o a marzo il Torneo dei

Veterani. «Vederci assegnare questo torneo è stata

una grandissima soddisfazione, un bel premio. Ad

oggi nel circolo è già in atto un piccolo restyling

per farci trovare pronti al via della rassegna; stiamo

cercando di capire se sarà possibile iscriversi anche

per i residenti in Campania ma tesserati con

sodalizi di altre regioni, ma posso già dire che

attendiamo la partecipazione di circa 150 tennisti

di quarta, terza e seconda categoria. L'idea è quella

di disputare tanto il singolare che il doppio sia

maschile che femminile. Ad assistere alla

manifestazione, inoltre, dovrebbero esserci anche

dei rappresentanti del Comune; noi siamo una

realtà totalmente apolitica, ma è chiaro che la

partecipazione delle istituzioni ad un evento

targato Tennis Club Atheneo non può che far

piacere».

Antonella La Cava e Giovanni Cozzolino duranteun match di doppio giallo nel dicembre 2017

Alcuni ragazzi impegnati in un raduno tecnico seguiti dal maestro Carlo Di Nola

Un gruppo di iscritti durante una manifestazionetenutasi sul lungomare di Napoli nel maggio 2018

Page 36: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

36

STORIE NAPOLETANE

Antonio Sorbillo:Un manager moderno in pizzeria

di Giovanni Gaudiano

Pizzaiolo per volontà e storia familiare, sempre alla ricerca della giusta innovazione senza dimenticare la tradizione

Il logo della Pizzeria Sorbillo

Antonio Sorbillo

' idea dell 'architetto LMichele Cennamo di

valorizzare la c ittà

obliqua che Edoardo Bennato

volle portare in musica era

u n ' i d e a g e n i a l e r i m a s t a

purtroppo nel cassetto. Era

pensata soprattutto per la zona

flegrea della nostra città ma ben

si sarebbe adattata al centro

antico di Napoli , al cuore

pulsante di una città che per certi

aspetti sembra essersi fermata

nel tempo. Quei vicoli in salita e

poi in discesa, racchiusi nello

spazio che va da Piazza San

Non è piana, non è verticale,

una linea che sale in collina,

è una strada che parte dal mare

il percorso della città obliqua.

Scale mobili sotto la luna

diagonali e passaggi segreti

un cammino che esiste da sempre

il tesoro della città antica ... (Edoardo Bennato)

Domenico Maggiore a Via

D u o m o p a s s a n d o p e r

Spaccanapoli, via dei Tribunali e

poi ancora Via San Biagio dei

Librai e San Gregorio Armeno e

Corso Umberto in un percorso

tortuoso ed affascinante allo

stesso tempo, sono la vivente

testimonianza di una storia che

nessuna moder n i tà potrà

cancellare. È camminando per

quelle stradine, dove il sole fa

capolino raramente, piene di

piccoli e caratteristici negozietti

in mezzo ad una folla di persone

di tutte le età e delle più

disparate provenienze che

incontri ancora pezzi,

praticamente intatti, della

Napol i che fu : quel la

g reco-romana, quel la

spagnola, quella borbonica

e poi quella di tutti i

napoletani che amano

davvero la propria città. È

la Napol i d i Antonio

Sorbillo e di tutta la sua

squadra. Un ragazzo cresciuto ai

bordi del forno dove il padre

lavorava, un uomo che si è

f o r m a t o g u a r d a n d o ,

apprendendo, ripensando ancora

ed ancora a quel prodotto nato

p o v e r o e p o i e v o l u t o s i ,

i n t e r n a z i o n a l i z z at o s i m a

ve r acem en te pa r t en opeo.

Antonio Sorbillo è parte di una

grande famiglia ma è una

persona semplice, consapevole

che oggi è facile associare il suo

cognome alla pietanza più amata

dai napoletani. Fa parte di quei

personaggi capaci di parlare

Page 37: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

37

senza sforzo della grandezza

della nostra città, delle sue

origini, della sua famiglia

facendolo senza enfatizzazioni,

senza desiderio di stupire,

mantenendosi strettamente

ancorato alla realtà storica e poi

a quella di tutti i giorni. «Mio

nonno Luigi e la nonna,

C a r o l i n a E s p o s i t o , s i

conobbero nella zona di piazza

Mercato perché la nonna era

di quelle parti e mio nonno ci

lavorava. Il mio bisnonno,

però, aveva origini calabresi

ed era un cuoco, un “monsù”

(ndr: si tratta di un'espressione

dalle origini ottocentesche,

indicava il cuoco capace di

cucinare prelibatezze anche

partendo da ingredienti poveri),

ebbe 32 figli con 4 mogli e

Luigi era figlio della quarta

moglie. Mio nonno iniziò a

lavorare da ragazzo e si sposò

presto con la nonna che aveva

solo 18 anni quando ebbe la

prima figlia, zia Esterina.

Trovò questo locale in via dei

Tribunali e così ebbe inizio la

storia della nostra famiglia. La

nonna faceva figli e pizze fritte

ed il nonno Luigi si dedicava al

forno». Il racconto entra nel

vivo: «In questa strada c'erano

poche pizzerie, si contavano

sulle dita di una mano. C'era

Di Matteo che era solo

friggitoria, poi c'erano le

pizzerie Bellini e Portalba e

La sala della Pizzeria

Vincenzo Iannucci con Antonio e Gigi Sorbillo

l'elenco si fermava qua. Oggi

pizzerie, bar, posti dove

mangiare ed altro la fanno da

padrone. I figli crescendo

apprendevano ma senza

occupare il bancone. Lo si

faceva guardando, per poi

andare a lavorare presso altre

p i z z e r i e . I l n o n n o e r a

gelosissimo del suo mestiere e

p o i p e n s ava ch e i f i gl i

avrebbero imparato meglio,

l avo r a n d o p e r p e r s o n e

estranee dove sarebbero stati

trattati con più durezza, con

maggiore imparzialità. Nonna

Carolina mise al mondo 21

figli con due aborti, 23 parti in

totale, con 15 figli poi viventi

di cui 4 donne ed 11 maschi.

Mio nonno, che era un tifoso

accanito, cullava a questo

proposito un sogno: quello di

poter schierare una squadra di

Page 38: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

38

calcio formata dai suoi figli,

che però non condividevano la

sua stessa passione. Lui,

invece, la domenica lasciava la

pizzeria, si attaccava dietro al

tram e saliva fino al Vomero

per andare allo stadio Collana

a vedere la partita. Era un

tifoso vero sotto tutti gli

aspetti». Arriva il caffè e ci

ferma solo qualche attimo.

Completato il rito, la storia della

famiglia Sorbillo riprende: «Con

la morte dei nonni avvenuta a

breve distanza alla metà degli

anni '50 la conduzione della

pizzeria passò nelle mani di zia

Esterina, che era la più grande

dei figli e la più disponibile

visto che alcuni dei fratelli si

erano nel frattempo trasferiti

in altre città. Lei ha avuto il

merito di mandare avanti

l'attività, coadiuvata di volta

in volta dai vari fratelli. Zia

Esterina non ha avuto figli ed

ha dedicato la sua vita, che è

stata bella tosta, a questo

lavoro. Nel locale storico

c'erano solo quattro tavolini

di marmo e lei riusciva a

sostenere l'intera famiglia.

Po i è c r e s c i u t a l a m i a

generazione ed abbiamo

iniziato a dare una mano fino a

quando mio cugino Gino ha

rilevato l'attività, gestendola

con il marchio dedicato a Zia

Esterina». Il breve racconto del

ramo antico della famiglia

Sorbillo si interrompe e si arriva

ai giorni nostri, ad Antonio ed al

suo inizio: «Mio padre faceva il

pizzaiolo nel tempo libero:

p r i m a e r a u n a g u a r d i a

forestale, poi fu trasferito in

ufficio alla Regione a via Santa

Lucia, ma prima e dopo il

lavoro veniva a dare una mano

a Zia Esterina. La mattina

curava l'impasto e la sera

lavorava alla preparazione

delle pizze. Quando è arrivato

il mio turno, avevo l'esigenza

di costruire una mia attività ed

essendosi liberato il locale al

civico 38, dove ci troviamo

adesso, decidemmo io e mio

cugino Gigi nel 2007 di

iniziare insieme l'attività qui

dove c'era in quel momento un

negozio di abbigliamento.

Negli anni trenta, però, questo

locale era la cantina dove gli

studenti universitari venivano

STORIE NAPOLETANE

Eugenio Castaldi e lo staff con Corrado Ferlaino

Il forno e le pizze della pizzeria Sorbillo

Page 39: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

39

a mangiare, c'era una signora

che cucinava all'aperto nel

retrobottega piatti tipici della

nostra cucina povera. A mio

nonno, con il quale io lavoravo,

il posto, peraltro, era sempre

piaciuto molto anche perché

lui diceva che i locali ad

angolo sono sempre più

fortunati». Ora l 'attualità

presenta due locali vicini, con

due marchi diversi, separati da

quella che fu la pizzeria proprio

di Zia Esterina. L'evoluzione ha

portato i cugini alla scelta di due

strade separate nel segno

comunque di una tradizione che

non ha voluto abbandonare il

luogo dove tutto è nato. Antonio

da pizzaiolo cresciuto in famiglia

La Margherita e Via dei Tribunali

si è anche evoluto in un manager

capace di far crescere attorno a

sé altri bravi pizzaioli e cercando

una continua evoluzione del

prodotto grazie alla ricerca di

ingredienti sempre di qualità. «Ho avuto la fortuna – spiega

Antonio Sorbillo – di trovare

collaboratori predisposti a

fare questo lavoro. Dopo

un'esperienza a Lugano mi si è

presentata l'occasione di

poter tornare, che ho colto al

volo perché avevo in mente da

tempo l'idea di cambiare la

pizza proprio nel Centro

Storico di Napoli, partendo da

dove è nata la storia della mia

famiglia. Volevo cambiare e

differenziare il mio prodotto,

passando da quella che viene

denominata in gergo “ruota di

carro”, grande, stesa, molto

s t e s a e a b b o n d a n t e d i

condimento sopra ad una

pizza più piccola, quella che

altri chiamano “canotto”

perché presenta un cornicione

alto che noi però produciamo

c o n u n a l i e v i t a z i o n e

completamente diversa e con

u n r i s u l t a t o ch e n o n è

paragonab i le . I l nost ro

impasto è preparato il giorno

prima per il giorno dopo e non

la mattina per la sera. Il

procedimento ed il risultato

che ne deriva è totalmente

diverso. La scomposizione dei

l i ev i t i e degl i zuccher i

Page 40: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

40

STORIE NAPOLETANE

Antonio Sorbillo ed il suo staff

prolungata rende la pizza più

friabile e più digeribile

r i s p e t t o a l p r o d o t t o

tradizionale. Il risultato finale

è una pizza con un cornicione

fragrante anche se alto e una

parte centrale sottile. Tutto il

nostro lavoro s i g ioca

c o m u n q u e a n c h e s u l l a

temperatura del forno, che

non deve subire durante la

c o t t u r a v a r i a z i o n i

s igni f icat ive . Poi c 'è la

c o n t i n u a r i c e r c a d e g l i

i n g re d i e n t i g i u s t i e d i

tecniche innovative. Non

abbiamo timore di cambiare:

se un prodotto non è più

quello di prima e non ci

garantisce il risultato, può

essere sostituito da uno

migliore. In parole povere, se

quell'ingrediente è famoso

perché legato al nome di un

rinomato pizzaiolo non ci

i n t e r e s s a . P r e f e r i a m o

continuare a scegliere a modo

nostro, badando alla qualità».La professione si è trasformata

nel tempo, oggi il pizzaiolo di

qualità è un manager e Antonio

per la sua esperienza lo è forse un

poco di più di tanti altri. «Oggi

conta molto la relazione con il

c l iente , sp iegare i l tuo

prodotto senza esagerare,

p u o i p a r l a r g l i d e l l a

l i e v i t a z i o n e , d e l l a

maturazione ed è sufficiente a

fargli capire cosa gli stai

p r o p o n e n d o . P o i è

determinante conoscere,

s cegl i e re i p rodot t i da

utilizzare magari cercando

nuove aziende e devi dedicare

molto tempo a queste attività

anche perché noi usiamo a

parte il pomodoro in scatola

tutti prodotti freschi. Questo

ha determinato la creazione di

una scuola al nostro interno

con nuovi ragazzi che lavorano

e che sviluppano la propria

professionalità al punto di

poter pensare di avviare dopo

qualche anno una propria

attività. Nella mia pizzeria

facciamo due turni di lavoro

con due squadre composte da

due pizzaioli e due fornai, poi

Page 41: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

41

Il forno in piena attività

c'è il personale adibito alla

sala che copre entrambi i

turni» . A questo punto è

d'obbligo chiedere quale sia delle

due attività del pizzaiolo la più

i m p o r t a n t e : i m p a s t a r e o

infornare? «Senza dubbio

infornare, non tanto per la

giusta cottura ma soprattutto

p e r c h é d e v i r i u s c i r e a

mantenere la temperatura

cos tante ne l forno. Su l

particolare incide anche il

legno che usiamo, che in

relazione al suo grado di

u m i d i t à e d a l l a s u a

p r o v e n i e n z a t e n d e a

modificare il risultato del

p ro d o t t o f i n a l e s e n o n

opportunamente monitorato

durante la cottura. In sala,

comunque, se mi accorgo che

qualche cliente ha lasciato

pezzi delle nostre pizze mando

a chiedere se ci sono stati

problemi». A proposito cosa ne

pensi della pizza nel mondo, e

delle sue varianti? «È una

pietanza universale che si

p re s ta mol to ad e s se re

personalizzata. Gli americani

per esempio la fanno da tempo

a modo loro ed hanno sempre

avuto un grande successo. Ora

anche in Giappone stanno

aprendo molti marchi che

stanno diffondendo questo

prodotto e se ne inizia a

par lare anche in Cina» .

Tornando a Napoli, come sei

messo con il tifo? «Sono sempre

stato tifoso della nostra

squadra: prima andavo sempre

allo stadio, poi quando sono

nati i miei figli passo il tempo

libero in famiglia. Ma adesso il

mio figlio più grande mi ha

chiesto di portarlo alla partita

ed io sono felicissimo perché

così posso ritornarci per

vedere qualche gara dal vivo».Sei più legato al periodo di Sarri

o preferisci questo da poco

i n i z i a t o c o n A n c e l o t t i ?

«Sinceramente credo molto in

De Laurentiis che si definisce

incompetente ma che io

ritengo ci veda molto lungo.

Ha dovuto cambiare allenatori

negli anni ma non ha mai

t ra l a s c i a t o i l p ro g e t t o

principale e la sua continuità

p a r t e n d o s e m p r e d a l l a

squadra. Oggi ha scelto un

allenatore che per la sua

mentalità può mettere in

condizione il Napoli di fare il

definitivo salto di qualità».C o n A n t o n i o S o r b i l l o s i

potrebbe continuare a parlare di

tante cose per ore ma scelgo di

chiudere per il momento con un

b r eve r i t o r n o a l p a s s at o

chiedendogli ragguagli sulla

pizza “Esterina”: «Avevo nel

menù una pizza intitolata a

mia madre: “Marì”. Mia zia mi

domandò perché non ce ne

fosse una intitolata a lei ed

allora pensammo a questo tipo

di pizza fatta con ricotta,

provola , salame, pepe e

julienne di zucchine creando il

contrasto tra il grasso della

ricotta e del salame e la

croccantezza delle zucchine».

Page 42: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

42

LE TRADIZIONI

Margherita:la “Regina” delle pizze Raffaele Esposito, il pizzaiolo che la ideò, non pensava mai

che la sua pizza avrebbe ispirato cantanti, attori e registi

lla parola pizza, nel nostro scenario intellettivo, si apre un Auniverso fatto di sapori , colori , convivial ità ed

interconnessioni umane. Questo semplice piatto racchiude in

sé tutte queste caratteristiche come una sorta di Madeleine di

proustiana memoria, ma è doveroso puntualizzare che la pizza entrata

prepotentemente nella storia del mondo è la Margherita. Sì, perché,

anche se la parola pizza compare per la prima volta nel 997 in un

contratto di locazione di un mulino sul fiume Garigliano dove si

evinceva tra i vari obblighi l'annessione di "duodecim pizze" nel

giorno di Natale e Pasqua, la paternità della Margherita spetta

legittima al pizzaiolo Raffaele Esposito nel 1889 il quale, per

omaggiare la Regina d'Italia, coniugò gusto e senso patriottico

guarnendo il disco di pasta con mozzarella, pomodori e basilico quali

colori rappresentanti l'Italia e la chiamò appunto Margherita. Questo

connubio di emozioni gustative si è esteso in tutte le espressioni

artistiche, cominciando dalla musica, celebrandola in canzoni entrate

nel cuore e nella storia non solo partenopea ma anche italiana e

addirittura internazionale. Da "Ma tu vuliv 'a pizza" di Aurelio Fierro

alla digressione blues di "Fatte na pizza" dell'amatissimo Pino

Daniele. Nemmeno i protagonisti cinematografici sono immuni dalla

sua fragranza: da Totò in “Miseria e Nobiltà”, dove la parola "pizza" è

citata in quasi tutto il primo tempo, a Sofia Loren ne "L'oro di Napoli"

dove appunto la pizza è protagonista di un grottesco scandalo di

infedeltà coniugale. Procedendo addirittura oltreoceano, la nostra

regina della tavola trova degustatori dello spessore di Julia Roberts in

"Mangia, prega, ama" e di Woody Allen in “To Rome with Love”, dove

il regista battezza la Romantic-pizza e dulcis in fundo Robert

Zemeckis nel suo "Ritorno al futuro II".

di Paola Parisi

La Regina Margherita

La targa commemorativaper la nascita della “margherita”

Questo piatto, che ha conquistato

tutto il mondo, non trova un

riscontro benevolo nello slang

italiano, in quanto spesso e

volentieri ci si ritrova ad usarlo

come aggettivo poco edificante

nell'illustrare situazioni pesanti

o persone barbose, prolisse e

noiose. C'è tutto un mondo dietro

all'espressione "che pizza!".

Modi di dire: “Che Pizza”

Page 43: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

The Meat è la prima steakhouse

dove la carne è un’esperienza totale.

Carni pregiate nazionali ed internazionali,

showcooking al tavolo e vini scelti ad hoc.

Caserta 81100Corso Trieste, 225 0823 1501695 www.themeat.it

THE MEATsteakhouse experience

AT

Page 44: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

44

Anima e coraggio …i vostri sogni possono diventare realtà!

di Marina Topa

LO SCAFFALE PARTENOPEO

Lorenzo Marone, deposta la

toga, ha trovato nella scrittura

la sua realizzazione. Oggi

augura a tutti, soprattutto ai

giovani, di fare quello che

desiderano davvero nella vita

La storia di Lorenzo Marone, incontrato in occasione della presentazione del suo ultimo libro

“Cara Napoli”, apre il cuore alla speranza perché testimonia che, pur tenendo conto degli aspetti

materiali della vita, si deve avere il coraggio di dare una chance ai propri sogni perché possano

concretizzarsi. Dopo circa dieci anni di professione forense, presa coscienza che quella non era per lui

un'attività gratificante, Marone ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco, cambiando lavoro e aprendo il

suo cassetto dei sogni: lì c'erano scritti che attendevano da tanto tempo! Uno

dietro l'altro sono nati così vari libri, il riconoscimento di numerosi premi

letterari e addirittura la sua opera “La tentazione di essere felici” ha dato

spunto al film “La tenerezza” di Gianni Amelio. Quanto coraggio c'è voluto

per abbandonare la carriera forense e dedicarsi a tempo pieno alla

scrittura? - Diciamo che la cosa è andata in maniera meno romantica di

quanto si possa pensare, nel senso che non ho abbandonato l'avvocatura per

diventare nell'immediato uno scrittore. Ho lasciato la mia vecchia professione

perché, dopo diversi anni, ho capito che quella non era la mia strada e sentivo

la necessità di trovarne una nuova. In questo modo, poi, ho avuto modo di

recuperare la mia passione per la scrittura, che avevo già da ragazzino, e

quindi in un certo qual modo quel mio momento di “lucida follia” nel quale ho

abbandonato la carriera forense mi ha permesso di dedicarmi a tempo pieno a

Lo scrittore Lorenzo Marone

Il frontespizio di “Cara Napoli”

La locandina del libro ‘‘La tentazione di essere felici’’

Page 45: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

45

quest'attività, che è diventata la mia attuale professione grazie ad una lunga gavetta, considerando che il

romanzo che mi ha cambiato la vita (“La tentazione di essere felici”) è arrivato dopo cinque anni. n U

aspetto di Napoli che ami particolarmente ed una cosa della città che invece, se potessi,

cambieresti? na cosa che amo è sicuramente, come la chiamo io, la sua “cultura del vivere”, il suo modo - U

di approcciare alla vita, scanzonato e leggero ma solo tra virgolette, cioè quel saper far fronte alle

“mazzate” che arrivano con una semplice alzata di spalle e con tanta ironia. La capacità che noi napoletani

abbiamo di interloquire e di empatizzare con gli altri è un qualcosa di cui ci si rende conto soprattutto

quando ci si allontana da Napoli. Io, che sono spesso in giro anche al Nord, noto come il nostro modo di

rapportarci agli altri difficilmente si trovi altrove e quando sei fuori ti manca. na cosa che cambierei, U

invece, è il modo che a volte abbiamo di essere un po' menefreghisti, indolenti, in alcuni casi con scarsa

coscienza civica. È una cosa che magari ammettiamo solo tra noi, però è così. ual è la marcia in più che Q

Napoli può dare all'Italia? robabilmente è proprio la capacità di affrontare le cose di cui parlavo - P

prima, il modo che ha Napoli di essere accogliente, in un momento in cui in Italia l'accoglienza non è più

scontata. Il messaggio positivo che da Napoli può arrivare al resto del Paese è la nostra attitudine ad

accogliere, a saperci stringere, a “fare un posto in più a tavola”. n personaggio in particolare della U

La vita è fatta di pochi momenti importanti che, spesso, nemmeno riusciamo a

“scorgere mentre li viviamo. Loro ci seguono sempre un passo indietro e quando

ti volti è già tutto fatto, irrimediabilmente compromesso, nel bene o nel male

Un uomo moderno cresciuto all'antica

Page 46: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

46

LO SCAFFALE PARTENOPEO

La copertina del libroispirato dalla vicenda Siani

Un avvocato mancato, uno scrittore profondo

storia di Napoli a cui sei legato. e ne sono tanti, ma se devo - C

sceglierne uno in particolare sicuramente Massimo Troisi. Per

quelli della mia generazione, cresciuti negli anni '80, è stato come

uno zio, quasi un fratello maggiore, oltre ad essere stato

ovviamente un genio assoluto. Massimo è riuscito a parlare di

Napoli senza parlarne, con il suo garbo, la sua ironia, la sua

educazione e con la voglia di dire la sua e di far vedere le cose

attraverso il suo sguardo, senza tuttavia mai avere la pretesa di

insegnare qualcosa a qualcuno. ome convinceresti un giovane a provare a costruirsi qui il proprio C

futuro e quali sono secondo te le prospettive a breve della nostra città? - e prospettive a breve sono L

difficili da valutare. Io dico sempre che Napoli cambia per non cambiare mai. L'ultimo romanzo che ho

scritto è incentrato sulla figura di Giancarlo Siani ed è uscito quando su tutti i giornali impazzava

l'argomento “baby gang”; l'ultimo articolo scritto dal giornalista napoletano, più di trent'anni fa, parlava

proprio di questo fenomeno. Napoli è una città che ha i suoi problemi e sicuramente rispetto agli anni '80 è

una città migliorata, ma che dovrebbe imparare a convivere con questi suoi mali, senza dimenticare che

dovrebbero senza dubbio essere risolti dall'alto. È complesso anche immaginare cosa poter dire ad un

ragazzo napoletano per convincerlo a restare in questa terra. È chiaro che molti di quelli che partono lo

fanno per necessità, ma è anche vero che poi molti di quelli che in seguito ne hanno la possibilità ritornano.

È difficile capire quanta Napoli si ha dentro vivendo in questa città, perché spesso i lati positivi non

riusciamo ad avvertirli a fondo, salvo poi, quando ci si allontana da casa, notarli maggiormente

sentendone la mancanza. Ovviamente, però, mi rendo conto che questa non è una terra facile, soprattutto

per i ragazzi. osa prova uno scrittore nel vedere una sua opera tramutata in un film? sicuramente C - È

una sensazione molto bella, anche se il regista ha cambiato tanto rispetto al mio romanzo, quindi alla fine è

un film che non sento molto mio. Certo, c'è Renato Carpentieri che è bravissimo e somigliantissimo al

“mio” Cesare Nunziata, però come sempre accade in questi casi la pellicola segue una sua strada rispetto al

libro. È ovvio, in ogni caso, che il fatto che un mio romanzo sia stato riproposto sul grande schermo da un

maestro come Gianni Amelio è un qualcosa di estremamente gratificante e che mi ha cambiato la vita. n U

giudizio sul Napoli di Ancelotti. Sei più Ancelottiano o Sarrista? o non condivido il “contrasto a - I

tutti i costi” che sta caratterizzando la tifoseria napoletana, all'interno della quale sembra che ci si debba

per forza schierare da una parte o dall'altra. Credo che una maggiore unità

di intenti non potrebbe che fare bene. Ad ogni modo Ancelotti sta

dimostrando tutto il suo valore ed il suo Napoli è meraviglioso. livello A

ideale, preferiresti Scudetto o Champions? - cudetto senza dubbio. S

Vincere qualcosa in cui si è in competizione diretta con la Juventus

sarebbe il massimo.E speriamo che il massimo per i nostri lettori sia avere il coraggio di aprire

il proprio cassetto dei sogni, tirarne almeno uno, magari il più semplice da

realizzare, ed impegnarsi a farlo giusto per trovare il carico di energie

necessario per far fronte alle inevitabili “mazzate della vita” con “positiva

napoletanità” … e c'è un sogno a caso, in campo calcistico, che a fine

stagione di sicuro non spiacerebbe a nessuno!

Page 47: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

EVENTI IN CITTÀ

47

Un “geniaccio” olandese al PANMaurits Cornelis Escher torna a Napoli attraverso le sue opere Maurits Cornelis Escher e

la sua genialità

“Ero incredibilmente interessato al paesaggio del Sud Italia, non

al paesaggio italiano in generale, alle influenze dei mori come ad

esempio quei tetti tondeggianti ed ho trovato tutto questo

affascinante”. Il fascino e la meraviglia dei paesaggi del Sud Italia,

della Costiera Amalfitana in particolare, hanno lasciato una profonda

impronta anche in Maurits Cornelis Escher, incisore e grafico

olandese che visse tra gli ultimi anni dell'Ottocento e la seconda metà

del Novecento. Il territorio campano ha dato tanto all'artista: dai

bellissimi paesaggi, che hanno fatto da sfondo a gran parte delle sue

litografie, all'amore per la svizzera Jetta Umiker, diventata poi sua

moglie. Per questo motivo il Palazzo delle Arti di Napoli ha deciso di

ospitare la mostra dedicata al genio olandese, organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con

la M.C. Escher Foundation e curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandrea con la promozione

dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Fino al 22 aprile sarà possibile

ammirare una parte dell'immenso panorama di opere di un artista che è rimasto particolarmente

affascinato dalle bellezze della nostra terra. La rassegna ricostruisce l'evoluzione artistica di Escher, a

partire dalla sua ispirazione ai canoni dell'Art Nouveau per arrivare alla sua più grande capacità:

rappresentare una realtà colta da una prospettiva

diversa da quella ordinaria. “Solo coloro che

tentano l'assurdo raggiungeranno l'impossibile”.

La Relatività con le sue prospettive

“Ecco che le lingue si erano sciolte: 'Chi siete? Da dove venite? Che cosa fate qui? Dove siete diretti?' Ci invitarono a bere vino e noi ne bevemmo molto, troppo, il che non poté che migliorare le nostre relazioni

Le forme geometriche diventano uccelli in Giorno e Notte I

Page 48: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

EVENTI IN CITTÀ

48

“Non una vol ta mi d iedero una sufficienza in matematica... La cosa buffa è che, a quanto pare, io utilizzo teorie matematiche senza saperlo

L'artista olandese ha fatto qualcosa di impossibile con

le sue litografie, che offrono una visione del mondo

tra l'enigmatico e il paradossale. Le tante prospettive

di osservazione nella Relatività e la difficoltà ad

individuare il fondo dell'edificio nel Belvedere

costituiscono soltanto un esempio della genialità

dell'artista, interessato più a sovvertire i principi

matematici alla base del reale piuttosto che a colpire

esteticamente ed emotivamente l'osservatore.

Secondo questo principio, le figure geometriche

possono arrivare persino a trasformarsi in uccelli,

come in Giorno e Notte I, oppure in insetti, nella città

di Atrani ed in una scacchiera come nella Metamorfosi

II, un excursus artistico che rappresenta la ciclicità

della vita attraverso un'ipnotica serie di tassellature.

Il prestigio di Escher non è legato esclusivamente ai

suoi lavori. La sua influenza, tra l'altro, ha raggiunto

gli ambiti più disparati: la musica, i film, i fumetti e i

cartoni animati, il mondo della pubblicità, la moda e

l'arte contemporanea. La genialità di quest'artista è

senza confini. È motivo d'orgoglio per il territorio

campano essere stato fonte d'ispirazione per la

creazione artistica di questo fuoriclasse. Per Napoli è

un vanto, oggi, mettere in mostra una parte della sua

produzione artistica.

Belvedere

I blocchi tridimensionali prendono la forma della cittàdi Atrani in una sequenza della Metamorfosi II

Una delle sale interne del PAN dedicate alla mostra

Page 49: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

49

METTI UNA SERA A CENA

Si chiama “Taste” ma signi�ca “Gusto”Federico Dezi e Nadia Moskalenko e la loro cucina di ricerca offerta in un locale bello e particolare

Una sala di “Taste”

È possibile che un mancato parrucchiere ed una biatleta venuta dalla Russia diventino un punto di

riferimento per la cucina all'avanguardia, che fa del pesce il suo alimento principe in quel di Marcianise?

Se lui è Federico Dezi e lei è Nadia Moskalenko, l'alchimia può realizzarsi. Federico è un lucido “pazzo”

che crede in quello che fa come pochi ristoratori; lei è una chef calma, sorridente, forse a volte un po'

enigmatica, tratto tipico delle donne dell'est, ma brava davanti ai fornelli ed alla materia prima che lui le

fornisce tutte le mattine. Sulla pagina Facebook di “Taste”, così Federico ha voluto si chiamasse il suo

locale, la loro avventura professionale è diventata una storia d'amore per la cucina, fatta di convinzione

della tradizione, di studio applicato alla ricerca di prodotti non facilmente reperibili. Il ristorante è bello,

particolare con quelle sue vetrate a giorno come appare oggi, ma lui, il “pazzo”, assecondato da Nadia, ha

deciso di cambiarlo, di ampliarlo, di renderlo ancora più accogliente e a gennaio ci sarà un restyling quasi

totale per iniziare una nuova fase in un 2019 che dovrebbe consegnare ai due le soddisfazioni che

meritano. Le novità, però, non si limiteranno all'ambiente. Federico ha deciso di dare una svolta alla sua

offerta: «Appena dopo i lavori ripartiremo con un menù modificato. Offriremo un benvenuto ai

clienti con un prodotto fresco di giornata, una sorta di entrée, un modo per attendere il menù dove

proporremo qualcosa da bere che non sia il solito prosecco, potrebbe essere un gin tonic di inizio

pasto. Un modo, insomma, per avere i clienti con noi anche per l'aperitivo, mentre in sala si starà

provvedendo alla loro accoglienza ed in cucina si starà lavorando alle loro richieste». L'idea è

chiara: dare subito un saggio di alta qualità e invogliare il cliente, soprattutto quello nuovo, a provare le

offerte del menù senza remore, senza riserve mentali. «È un modo per iniziare un dialogo – spiega

di Giovanni Gaudiano

Page 50: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi

Federico – per sciogliere il ghiaccio e mettere subito sul

tavolo la nostra volontà di puntare sulla qualità. In

questi sedici mesi di vita di “Taste” abbiamo riscontrato

come ci sia richiesta da parte della clientela di provare

qualcosa di nuovo e come a volte non ci sia la capacità di

offrire tutto quello che abbiamo sullo scaffale. La

questione coinvolge anche la formazione del personale,

cosa che ci occuperà da subito per mettere in condizione

tutti di dare il giusto apporto quotidiano. Il mio pallino a questo proposito passa anche per

l'eliminazione del dolce dall'abituale menù. Ritengo sia più adeguato parlare di un fine pasto, c'è

da sceglierne tra una miriade, che possa risultare più leggero, più interessante ed anche diverso

dal solito». La storia dei due è comunque interessante e meriterebbe molto spazio: «Ho iniziato quasi

per caso – racconta Federico – andai all'isola del Giglio per lavorare nelle vacanze, non avevo

neanche diciotto anni, e guadagnare qualcosa. Conobbi Tonino D'Orazio, un ristoratore di

riferimento di tutta la zona. Ed è là che ho pensato di fare fino in fondo questo lavoro e che ne ho

acquisito i primi rudimenti. Era una giornata lunga, faticosa, consumata sotto lo sguardo vigile e

sanzionatorio di Tonino, che ancora oggi fa questo lavoro, che non lasciava correre nulla, ma

quella scuola mi è servita tanto». Per Nadia il discorso è diverso. Partita dalla Russia, dall'ex capitale

Glukhov, si è sposata ed ha avuto una figlia e non

lavorava. Ma l'atleta che era in lei, il biathlon è uno sport

duro, faticoso, dove si cammina a passo veloce sugli sci e

poi ci si ferma con il cuore a mille e si deve sparare in

piedi e distesi, non poteva restare ferma in casa.

«Volevo rendermi utile, uscire, non potevo stare

ferma – spiega Nadia – non avevo mai lavorato in un

ristorante, non sapevo cucinare. Fui fortunata ad

incrociare praticamente da subito Federico. E così

ho iniziato a prendere la mano, ad appassionarmi

sempre di più a questo lavoro, al contatto con il

pubblico. È stata e continua ad essere una sfida

nell'intento di migliorare sempre, anche perché in

cucina c'è sempre qualcosa da imparare. E poi c'è

Federico, la nostra simbiosi lavorativa è stata

sempre positiva, ricca di spunti, volta in un'unica

direzione: capire cosa desiderano i nostri clienti».

“Taste” oggi è una realtà e merita almeno una visita,

anche se tutti quelli che vi vanno dopo ritornano.

Un menù tipico di “Taste”

50

Federico Dezi e Nadia Moskalenko

Il piatto del menù di base

METTI UNA SERA A CENA

Page 51: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi
Page 52: numero tre 2018 AMSIK E IL SUO RECORD IN AZZURROmagazinenapoli.it/wp-content/uploads/2019/02/Rivista...Area Ex Saint Gobain - Caserta Collaboratori: Marco Boscia, Marina Topa Con interventi