numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

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Anno 13, Numero 5 - 26 aprile 2010 Il Grillo Parlante V i siete mai chiesti perché la nostra scuola si chiama “Pertini”? Probabilmente no, del resto è normale usare a volte le parole senza cono- scerne con precisione il si- gnificato. Riteniamo però che sia arri- vato il momento di appro- fondire la questione, visto anche che lo scorso 24 feb- braio è stato ricordato quest’uomo, a vent’anni dalla scomparsa. Alessandro Pertini, detto Sandro, nasce il 25 Settem- bre 1896. Nel corso della sua vita consegue due lau- ree: una in giurisprudenza e l’altra in scienze politiche. Questi titoli di studio gli of- frono la possibilità di diven- tare avvocato. Sandro è un uomo corag- gioso, perché si oppone al regime fascista andando contro la mentalità di quel tempo e mettendo in perico- lo la propria vita. Infatti, trascorre molti anni in carcere e vive per un lun- go periodo come confinato politico. Difende le proprie Un uomo da ricordare E ravamo già mol- to emozionati, poi, quando ab- biamo visto quella pic- cola saletta riempirsi sempre più di gente, la tensione è arrivata alle stelle! Esibirsi in pub- blico non è per niente facile e noi, anche se avevamo già vissuto un'esperienza simile, eravamo comunque agi- tatissimi!! STOP, ci fermiamo un attimo perché di certo vi chiederete di cosa stiamo parlando, proce- diamo con ordine per farvi capire meglio. Il 7 marzo, con il labo- ratorio di canto, ci sia- mo recati alla casa di riposo degli anziani “L'Arca” per proporre loro “C'era una volta l'operetta”, lo stesso spettacolo che abbiamo rappresentato nella nostra scuola durante l'Open Day del 12 Di- cembre. La sala che avevamo a disposizione era ridotta, ma anche in quel piccolo spazio, siamo riusciti a dare il meglio di noi stessi, (Continua a pagina 4) Q ualche tempo fa le nostre professoresse di arte ci hanno proposto di partecipare a un concorso nazionale, organizzato dal Lions Club”, che consisteva nella realizzazione di un poster sul tema “La Forza della Pace”. Così noi alunni ci siamo messi al lavoro e, con tanta volontà, tanta fantasia e qualche suggerimento, ognuno di noi ha ideato e (Continua a pagina 5) 3 7 8 11 16 Una visita al Municipio Laboratorio Informatica Emozionandoci Magia a portata di mano Non mollare mai! ALL'INTERNO Attualità C’era una volta l’operetta POSTER PER LA PACE (continua a pagina 2 Istituto Comprensivo via Tolstoj scuola secondaria di 1° grado “S. PertiniDesio

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Il giornale della scuola secondaria di primo grado "Sandro Pertini" - Istituto Comprensivo via Tolstoj, Desio

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pagina 1 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo v ia Tols toj

Anno 13, Numero 5 - 26 aprile 2010

Il Grillo Parlante

V i siete mai chiesti perché la nostra scuola si chiama

“Pertini”? Probabilmente no, del resto è normale usare a volte le parole senza cono-scerne con precisione il si-gnificato. Riteniamo però che sia arri-vato il momento di appro-fondire la questione, visto anche che lo scorso 24 feb-braio è stato ricordato quest’uomo, a vent’anni dalla scomparsa. Alessandro Pertini, detto Sandro, nasce il 25 Settem-bre 1896. Nel corso della sua vita consegue due lau-ree: una in giurisprudenza e l’altra in scienze politiche. Questi titoli di studio gli of-frono la possibilità di diven-tare avvocato. Sandro è un uomo corag-gioso, perché si oppone al

regime fascista andando contro la mentalità di quel tempo e mettendo in perico-lo la propria vita. Infatti, trascorre molti anni in carcere e vive per un lun-go periodo come confinato politico. Difende le proprie

(Continua a pagina 2)

Un uomo

da ricordare

E ravamo già mol-

to emozionati,

poi, quando ab-

biamo visto quella pic-

cola saletta riempirsi

sempre più di gente, la

tensione è arrivata alle

stelle! Esibirsi in pub-

blico non è per niente

facile e noi, anche se

avevamo già vissuto

un'esperienza simile,

eravamo comunque agi-

tatissimi!!

STOP, ci fermiamo un

attimo perché di certo

vi chiederete di cosa

stiamo parlando, proce-

diamo con ordine per

farvi capire meglio.

Il 7 marzo, con il labo-

ratorio di canto, ci sia-

mo recati alla casa di

riposo degli anziani

“L'Arca” per proporre

loro “C'era una volta l'operetta”, lo stesso

spettacolo che abbiamo

rappresentato nella

nostra scuola durante

l'Open Day del 12 Di-

cembre. La sala che

avevamo a disposizione

era ridotta, ma anche

in quel piccolo spazio,

siamo riusciti a dare il

meglio di noi stessi,

(Continua a pagina 4)

Q ualche tempo

fa le nostre

professoresse

di arte ci hanno

proposto di

partecipare a un

concorso nazionale,

organizzato dal

“Lions Club”, che

consisteva nella

realizzazione di un

poster sul tema “La

Forza della Pace”.

Così noi alunni ci

siamo messi al lavoro

e, con tanta volontà,

tanta fantasia e

qualche

suggerimento, ognuno

di noi ha ideato e

(Continua a pagina 5)

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Una visita al Municipio

Laboratorio Informatica

Emozionandoci

Magia a portata di mano

Non mollare mai!

ALL'INTERNO

Attualità

C’era una volta l’operetta

POSTER PER LA PACE

(continua a pagina 2

Istituto Comprensivo via Tolstoj

scuola secondaria di 1° grado “S. Pertini”

Desio

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& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE

idee di libertà ad ogni costo, anche malato, anche di fronte alla domanda di grazia firmata dalla madre, rifiuta sempre di sottomettersi alla dittatura fascista. Torna libero solo il 7 Agosto 1943, ma è catturato dalle SS tedesche e con-dannato a morte. Evaso dal carcere, partecipa alla lotta partigiana contro fascisti e nazisti. Dopo la liberazione contribuisce alla stesura della nostra Costituzione, più volte eletto deputato, diviene il VII presidente della Repubblica italiana Disgraziatamente, il 24 Febbraio 1990, la vita di questo magnifico e

coraggioso uomo si spegne, ma la traccia che ha lasciato è ben visibile e merita di essere ricordata.

Giulia Guerra, 2^ B & Serena Scarfato 2^ C

(Continua da pagina 1)

Un uomo da ricordare

C ari lettori, vi vogliamo raccontare cosa è avvenuto

negli incontri con i nostri amici del “Consiglio

comunale delle ragazze e dei ragazzi”.

Il primo incontro ha avuto luogo il 12 gennaio nella no-

stra scuola ed è stato interessante e divertente. Per intro-

durre il discorso Piero Gasperini, ex direttore dei Beni

Culturali in Lombardia, ci ha parlato del progetto chiama-

to “Adotta un monumento”. Questo progetto prevede di

“adottare” un monumento cittadino per conoscerlo, ap-

prezzarlo eventualmente restaurarlo; una iniziativa che è

già stata praticata in molte città lombarde con l’aiuto di

alcuni volontari.

Successivamente abbiamo visto dei brevi filmati su alcuni

aspetti della nostra città, realizzati da noi ragazzi negli

incontri svolti in precedenza nelle rispettive scuole.

Alla fine dell'incontro ci sia-

mo divisi in cinque gruppi,

ciascuno con un diverso argo-

mento da approfondire. Ognu-

no di noi aveva infatti scelto

un tema tra quelli proposti in

seguito alla riflessione in me-

rito a che cosa si può miglio-

rare nella nostra città.

Nel nostro gruppo abbiamo

parlato della manutenzione

dei luoghi cittadini, in parti-

colare ci siamo occupati degli

spazi verdi, degli oratori, del

cinema e della piazza: luoghi

che sarebbero da pulire o sistemare.

Il secondo incontro del Consiglio si è tenuto alla

scuola Pirotta e il terzo alla scuola Rodari.

Dopo avere visto un altro breve video sui monu-

menti di Desio, ci siamo ritrovati in gruppo co-

me nell'incontro precedente e insieme abbiamo

cercato di rispondere alle domande che ci erava-

mo posti sulla situazione ambientale della nostra

città.

I vostri redattori e rappresentanti

Christian Balzano, 2^E & Massimiliano Arosio 2^B

Un Consiglio per Desio

Il Grillo

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pagina 3 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo v ia Tols toj

& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE

L a domanda rimane senza risposta.

Gli abusi ai quali sono sottoposti ogni anno gli animali

nel mondo sono in crescita, dalla vergognosa e sangui-

naria caccia alle balene fino alla cattura di alcune specie di vo-

latili con sottili reti per poi venderli a ristoratori senza scrupoli.

È un continuo susseguirsi di notizie che ci fanno inorridire.

Prendiamo ad esempio la caccia alle balene: il paese che per-

mette ai propri pescatori di uccidere questi enormi mammiferi è

il Giappone. Nonostante molte nazioni siano contrarie a questo

sterminio, il paese del sol levante continua imperterrito in que-

sto scempio. Ultimamente l’Australia ha dato l’ultimatum al

Giappone per fare cessare in modo definitivo la strage. Questi

animali sono, fra l’altro, a rischio estinzione, perché a volte,

disorientate dai sonar delle navi, si riversano in massa sulle

spiagge, dove muoiono disidratate. La caccia alle balene ha

origini molto antiche, da questa “pesca” si ricavava grasso per

produrre oli combustibili ed essenze per profumi. Oggi usano

l’intero cetaceo per la sua carne e per esperimenti scientifici.

Oltre a questa strage, purtroppo, da qualche tempo esiste un

traffico di cuccioli di cani e gatti dai paesi dell’est. Sono am-

massati in scatole di cartone senza acqua né cibo e trasportati

nei bauli di auto o furgoni per migliaia di chilometri, ma soprat-

tutto strappati ancora piccolissimi alle proprie mamme, senza

vaccinazioni, con il rischio che possano morire e infettare an-

che gli altri cuccioli. Sono venduti ad allevatori che falsificano

la provenienza, l’età e il pedigree rivendendoli a ignari clienti a

prezzi molto alti. Il traffico di questi animali è stato denunciato

dalla trasmissione televisiva “Striscia la notizia” che ha mostra-

to a tutti le condizioni in cui sono tenuti questi poveri cagnolini.

Sempre in questa trasmissione hanno fatto vedere in quale stato

sono tenuti gli animali di tutte le specie, malnutriti, malati e

segregati in ambienti che non si possono definire cucce o stalle,

ma veri tuguri dove gli animali alla fine muoiono di fame o di

malattia.

La cattiveria di queste persone arriva perfino ad addestrare i

pitbull, una razza molto robusta di cani, in modo da renderli

molto aggressivi per combattimenti clandestini. Per fortuna

esistono associazioni che aiutano e proteggono gli animali, si

prendono cura di loro e cercano di suscitare negli umani

quell’amore di cui queste creature hanno bisogno.

Cristina Caldarone & Martina D’Angelo 2^B

Perché maltrattare gli animali?

N el mese di gennaio gli alunni delle classi seconde

hanno avuto modo di visitare il municipio di De-

sio.

La prima tappa della visita è stata l'aula consiliare, il luo-

go in cui si riuniscono tutti gli assessori ed i consiglieri

durante le loro assemblee.

Quest'aula è rotonda, tutta fatta di legno comprese le po-

stazioni del sindaco e degli assessori. Al centro dell'aula

si trova una strana costruzione di legno alla quale è fissata

una telecamera che serve a registrare le sedute. Di fronte

alle postazioni degli assessori si trova lo spazio destinato

al pubblico con alcune comode poltrone.

Ci ha accolto il Sindaco, il signor Gian Piero Mariani, il

quale ci ha fatto accomodare nelle postazioni dei consi-

glieri.

Dopo una breve introduzione, durante la quale ci ha spie-

gato qual è il suo ruolo e quello del consiglio comunale,

ha iniziato a rispondere alle nostre domande.

Alcune delle no-

stre domande

riguardavano le

scuole desiane,

altre la pulizia

delle strade e dei

luoghi pubblici,

altre erano ine-

renti al

“Consiglio co-

munale delle

ragazze e dei ra-

gazzi”.

Il Sindaco ci ha

spiegato che il

“Consiglio comu-

nale delle ragaz-

ze e dei ragazzi”

è stato creato per

dare un

“supporto” al

Consiglio Comunale desiano in quanto può far conoscere

meglio bisogni ed aspettative delle scuole e dei ragazzi.

Al termine dell'incontro siamo stati invitati dal sindaco a

visitare la sala della giunta ed il suo ufficio, che si trova-

no al secondo piano del Municipio.

La sala è un locale spazioso con un grande tavolo ovale.

Accanto a questa si trova l'accogliente e luminoso ufficio

del sindaco.

La visita all'edificio si è conclusa qui, il sindaco ci ha of-

ferto delle deliziose caramelle e ci ha accompagnato ver-

so l'uscita perché aveva alcuni impegni da sbrigare.

L'incontro con Gian Piero Mariani è stato interessante

perché abbiamo avuto modo di vedere cose che non si

vedono tutti i giorni e perché abbiamo compreso alcuni

aspetti del funzionamento della amministrazione comuna-

le.

Massimiliano Arosio, 2^B

Una visita al Municipio di Desio

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pagina 4 I l Gri l lo Parlante Ist i tuto Comprens ivo v ia Tolstoj

C ertamente tutti conoscete il Teatro alla Scala,

uno dei teatri più famosi al mondo, e sapete quan-

to sia difficile trovare e acquistare i suoi costosis-

simi biglietti, potete perciò capire quale grande fortuna

abbiamo avuto noi ragazzi della classe II B, che invece

siamo riusciti ad andarvi, grazie alla nostra professoressa

di musica, pagando biglietti ad un prezzo ridotto.

E così, dopo tanta attesa e curiosità, il 22 febbraio, al mat-

tino presto, abbiamo

preso il treno, siamo

scesi alla stazione di

Sesto, percorso un tratto

in metropolitana e un

breve tragitto a piedi, e siamo finalmente arrivati davanti

alla facciata del famoso teatro milanese.

All'interno c'erano numerose maschere, ovvero personale

in divisa, che ci ha guidato verso i nostri posti e ci ha of-

ferto le locandine dello spettacolo. Devo dire che appena

entrato mi sono un po' stupito: il famoso teatro non è così

grande quanto me lo immaginavo!... però è tutto ricoperto

da specchi e da lamine d'oro.

All' inizio dello spettacolo si sono presentati i

tre famosi musicisti che hanno suonato duran-

te lo spettacolo: Davide Formisano (flauto),

Danilo Rossi (viola), Luisa Prandina (arpa).

Tutti i brani che hanno suonato li ho trovati

piacevoli, tranne l'ultimo che mi è sembrato

meno interessante.

Questa è stata una esperienza indimenticabile

e anche molto importante perché ho finalmen-

te ammirato il teatro della Scala dall'interno e

ho potuto ascoltare musicisti bravissimi.

Massimiliano Arosio, 2^B

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

cantando oltre che con la voce con il

cuore, lasciandoci trasportare dalla

giusta emozione.

È stata un'esperienza speciale sia

per noi, che abbiamo creato la magia

dell'Ottocento al di fuori della

scuola, che per gli anziani, ai quali

abbiamo fatto trascorrere un po-

meriggio felice. Grazie al nostro

spettacolo, sicuramente loro avran-

no ricordato altri intrattenimenti

musicali dei loro tempi e momenti

della loro gioventù. La commozione

nei loro occhi ci ha toccati profon-

damente, eravamo soddisfatti, per-

ché capivamo che lo spettacolo era

stato apprezzato dal benevolo e

simpatico pubblico di teneri nonnini.

Abbiamo ricevuto molti complimenti

sia per il canto, sia per la recitazio-

ne, sia per la gentilezza mostrata. È

stato un momento unico e indimenti-

cabile, un'occasione speciale che ci

ha fatto sentire felici e orgogliosi

di noi stessi. Siamo convinti che

questa esperienza ci abbia insegna-

to molto, ci ha reso consapevoli che

basta davvero poco per sentirsi be-

ne: un sorriso, un gesto, o semplice-

mente una canzone. Forse ci ha per-

messo anche di crescere un po' at-

traverso le sensazioni provate, gra-

zie al pubblico davvero straordina-

rio che ci ha trasmesso delle emo-

zioni irripetibili.

Vogliamo ringraziare la professo-

ressa Godino per averci dato questa

grande e magnifica opportunità e la

casa di riposo per averci ospitato.

Speriamo che questo sia solo il pri-

mo di tanti altri spettacoli da pro-

porre …

Martina Di Natali 2^B &

Chiara Masella 2^D

(Continua da pagina 1)

C’era una volta … l’operetta!

Una bella esperienza musicale

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pagina 5 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo v ia Tols toj

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

realizzato il suo poster personale, usando a

proprio piacimento varie tecniche di pittura dai

pastelli, ai pennarelli, alle tempere e così via.

Dopo un lungo lavoro abbiamo ottenuto disegni di

vario genere, più o meno complessi, ma tutti

stupendi; qualcuno ha elaborato un'immagine

semplice, ma molto significativa. Qualche poster

rappresenta bandiere della pace, altri arcobaleni

e colombe, mani, nastri, macchie colorate e

molti altri soggetti ancora. Sicuramente

possiamo dire che tutti ci siamo impegnati in

questo lavoro e siamo felici del risultato.

I nostri poster sono stati giudicati dalle prof

di lingue della nostra scuola che, valutando sia

la validità e l’efficacia del messaggio sia la

tecnica pittorica, hanno proclamato i vincitori:

1° classificato Andrea Gariboldi, classe 2^A;

2° classificato Chiara Consonni classe 3^A;

3° classificato Luca Venturato classe 2^A;

I poster selezionati sono passati

alle selezioni territoriali: ci

complimentiamo nuovamente con

Andrea Gariboldi perché ha

conquistato il 3° posto assoluto anche in questa

gara.

Alla fine del lavoro possiamo dire di essere

soddisfatti e di esserci divertiti, perciò per il

futuro consigliamo questa esperienza a tutti.

Inoltre vogliamo ringraziare tutti i partecipanti al

concorso e congratularci con i vincitori.

Chiara Arienti 2^A & Alessia Lunghi 2^ E

(Continua da pagina 1)

I l 6 marzo 2010 si è tenuta la premiazione del

concorso “Un poster per la pace”, al quale

hanno partecipato molti alunni di seconda del-

la nostra scuola. L’evento si è svolto alle 10.30 in

Villa Tittoni, a Desio.

E’ stato suddiviso in due momenti. Nel primo i giu-

dici del concorso e in parte il sindaco di Desio,

Gianpiero Mariani, hanno dato una breve spiega-

zione del progetto e del motivo per il quale è sta-

to organizzato il concorso.

Nel secondo momento si è svolta la premiazione

vera e propria, inizialmente di ogni singola scuola

e successivamente dei disegni migliori “IN ASSO-

LUTO”.

Tra i nostri compagni si è distinto Andrea Gari-

boldi (2^A) che ha vinto il terzo premio assoluto.

Sono stati assegnati inoltre due premi speciali a

Martina De Flaminio (2^E) e a Gaia Grisoni (2^A),

per le tecniche usate nel disegno. Ogni vincitore è

stato premiato con una medaglia, inoltre tutti gli

alunni-autori hanno ricevuto un attestato di par-

tecipazione.

I disegni, secondo noi, sono stati realizzati molto

bene, con precisione e anche i messaggi che tra-

smettono sono molto significativi.

Terminata la cerimonia, tutto il pubblico è salito

al primo piano dove erano esposti tutti i poster.

C’è stato il tempo di ammirarli con calma, dopodi-

ché è stato offerto un piccolo rinfresco nell’aula

al piano terra.

Si è conclusa così una mattinata diversa dal soli-

to, a chiusura di un’esperienza interessante che ci

ha dimostrato che anche ragazzi della nostra età

sono in grado di produrre piccoli “capolavori”. A

questo proposito ci congratuliamo in particolare

con i vincitori!

Serena Scarfato 2^C & Paulina Moskwa 2^E

… PREMI PER I POSTER

POSTER PER LA PACE …

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scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

Il Grillo Parlante

sostiene progetti in Camerun

P erché rinunciare a situazioni e momenti

emozionanti con le vostre compagne di

squadra? Non fate il grande sbaglio di non

approfittarne, ma cogliete al volo le varie occasio-

ni che vi vengono proposte.

Noi quest’anno abbiamo vissuto e passato due bel-

lissime esperienze con le nostre compagne.

La prima è stata a settembre, quando tutta la no-

stra società è andata a Barzio, un paesino di mon-

tagna, dove abbiamo potuto allenarci insieme.

Tutto ciò vi potrà sembrare banale, ma voi non

avete proprio idea del divertimento! Rimpiangiamo

ancora adesso quei momenti più che belli!

Alla fine di un allenamento, dopo una fatica sovru-

mana, ci riunivamo tutte e ci scatenavamo, rideva-

mo a crepapelle coinvolgendo tutte quante le no-

stre amiche. Le emozioni provate in certi casi non

si riescono neanche a esprimere. Il momento più

bello della giornata era la sera, questo non vuol

dire che per il resto fosse una noia mortale, anzi.

La serata era un momento di svago, nel quale era

consentito qualche scherzo che, magari, coinvol-

geva anche l’allenatore.

Il giorno del ritorno eravamo tutte infelici all’idea

di dover tornare alla normalità … però così è sta-

to!

Per fortuna lo sport non ti offre una sola occasio-

ne in un anno, ecco presentarsi allora la nostra

seconda bellissima esperienza.

La squadra “under 13” della Easy Volley, di cui

facciamo parte, si è recata a Cesenatico, località

di mare situata in Emilia-Romagna, nei giorni dal

31 marzo al 3 aprile.

A chi non piacerebbe andare a fare un torneo con

la propria squadra e soprattutto al mare?

Be’ a quanto pare a noi è piaciuto! Nonostante le

prime partite le avessimo giocate veramente male

… il divertimento era garantito.

La sera l’organizzazione proponeva delle feste a

cui tutti gli atleti potevano partecipare. In segui-

to ogni squadra tornava nel proprio “hotel” e ogni

ragazza nella propria camera … o almeno così

l’allenatore credeva! In realtà ci addormentavamo

(Continua a pagina 11)

Carpe diem

C ome ogni anno la nostra scuola partecipa a numero-si concorsi indetti da vari

Enti e Organizzazioni. Ecco i vincitori della fase interna al nostro istituto.

1° classificato Questi alunni hanno interpretato al meglio l’esigenza di creare una campagna di comunicazione per sostenere l’esigenza di rispettare l’ambiente e pensare alla salva-guardia delle condizioni necessa-rie al benessere di tutti i viventi.

2° classificato Motivazione: questo lavoro si di-stingue per la completezza delle informazioni fornite alla commis-

sione di valutazione e l’evidente impegno profuso nel produrre i vari materiali 3° classificato Motivazione: per l’evidente inten-zione di fornire messaggi semplici e chiari per ogni persona, relativa-mente al riciclaggio dei materiali

Scuola Ambiente Legalità

Il Grillo Parlante

sostiene progetti in Camerun

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scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

U na coppia di ragazzi, a turno, è passata nelle

classi seconde e terze e ha distribuito un fo-

gliettino bianco in cui ogni alunno poteva scri-

vere un voto numerico per esprimere il gradimento

verso la scuola. Si è chiesto alle classi che conoscono

meglio la scuola, avendo maggior esperienza. Chi voleva

poteva scrivere anche una motivazione al voto numeri-

co , dato anonimamente. I ragazzi che sono entrati nel-

le classi hanno spiegato che bisognava pensare alla

scuola nel complesso, e quindi il voto riassuntivo è sta-

to attribuito comprendendo il giudizio sulle strutture,

sui tipi di laboratori, sul clima delle lezioni, sui compiti

a casa, sulla severità dei professori etc.

Ecco la tabella che riassume i voti medi risultati in ogni

classe, dopo aver arrotondato i valori ai decimi.

Hanno votato tutti i presenti nella classe in quel gior-

no: secchioni e asinelli, persone serie e mattacchione.

Qualcuno ha colto l’occasione per divertirsi e per sfo-

gare lo stress e qual-

cuno ha pensato a

tutti i momenti belli

passati a scuola.

Tutto sommato, però,

dare i numeri per gli

alunni è un’ esperien-

za nuova!!

Dalle medie dei voti

dati risulta che la

scuola non è molto amata dagli alunni però il voto gene-

rale dalla scuola media Pertini è 6.6, più che sufficien-

te ma non tanto alto.

Volete sapere cosa hanno scritto i ragazzi che hanno

voluto scriverci il commento?

Scritto da Lorenzo e Federico

Cari lettori de “Il Grillo Parlante”, si è svolta una Indagine Statistica su un tema alquanto scottante che possiamo riassumere in “TI PIACE LA SCUOLA?”

LABORATORIO D’INFORMATICA - indagine statistica

Classe voto

3°A 6.8

3°B 5.9

3°C 6.8

3°D 5.9

2°A 7.1

2°B 7,0

2°C 6.2

2°D 6.9

2°E 6.4

NEGATIVI POSITIVI

Perché danno troppi compiti Tanti laboratori

Perché le strutture dentro non

sono messe benissimo ci sono an-

che i buchi dei tetti, poi i prof.

danno troppi compiti

Perché è una struttura ottima e ha in-

segnanti eccellenti

Troppi compiti troppe ore di

scuola Molto dotata di laboratori

I compiti sono eccessivi E’ bella

Non c’è carta per i bagni e per le

fotocopie Perché è una buona scuola

A causa dei compiti E’ un po’ sgangherata ma tutto somma-

to è una buona scuola

Perché non mi è mai piaciuto an-

dare a scuola

Perché mi trovo bene con i prof e con i

compagni

I laboratori sono molto belli, ma

in alcune parti della scuola cade

l’intonaco e cade dentro la scuola

Perché la trovo seria ed istruttiva

Per la disorganizzazione Mi piace la scuola e gli insegnanti sono

simpatici

Perché bisognerebbe aggiustare

le aule

Perché è molto organizzata ed è anche

un bel edificio

Se

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pagina 8 I l Gri l lo Parlante Ist i tuto Comprens ivo v ia Tolstoj

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

C ome ogni anno nella nostra scuola si sta svol-

gendo un torneo di lettura fra le classi

dell’istituto: prime contro prime, seconde con-

tro seconde e terze contro terze.

Quest’anno le classi prime hanno letto ”Banana football

club”, le seconde ”La moglie del mago Dimitri” e le ter-

ze ”L’amico ritrovato”, e poi si sono sfidate per vedere

chi è riuscito a memorizzare il maggior numero di in-

formazioni sul testo.

Queste le regole fondamentali:

ogni alunno deve leggere il libro proposto;

le classi hanno a disposizione due mesi di tempo

per la lettura;

il torneo prevede la forma a eliminazione diret-

ta per le classi prime e terze;

le classi seconde invece disputano due turni e le

due finaliste si scontrano nel gran finale;

le domande (chiuse e/o aperte) sono relative alla

trama, ai personaggi, ai luoghi del romanzo;

gli insegnanti non devono aiutare in nessun modo

la propria classe;

tutti i ragazzi devono collaborare;

per la gara bisogna scegliere un caposquadra che

scriva le risposte, dopo essersi consultato con i

compagni.

Le classi vincitrici riceveranno un attestato con il quale

verranno fotografate e la foto verrà esposta

all’interno della scuola.

L’anno scorso noi di 2^C abbiamo vinto, anche se per un

soffio, contro la 1^E, quindi, vista la nostra esperienza,

ci permettiamo di dare alcuni consigli su come organiz-

zarsi al meglio per essere imbattibili:

leggere attentamente il libro

non tralasciarne nessuna parte

interrogarsi tra compagni, cercando di trovare le

domande più difficili

essere un vera squadra unita

credere ciecamente nella VITTORIA

… come abbiamo fatto noi!!!

E un ultimo suggerimento … impegnarsi a fondo perché

vi assicuriamo che la soddisfazione è grande.

Ora non ci resta che augurare a tutti buona fortuna

per una gara appassionante: vinca il migliore!

Paola Cirigliano & Ilaria Zogno 2^C

CLASSI A DUELLO

I n queste settimane tutte le classi della nostra

scuola hanno partecipato al primo incontro del pro-

getto chiamato: ”A scuola di emozioni”, coordinato

da alcune psicologhe di nome Barbara, Giada e Lorenza.

Con loro abbiamo iniziato l’attività: per prima cosa ci

siamo seduti in cerchio e abbiamo ascoltato le regole

stabilite da loro, che noi abbiamo confermato.

Dopodiché abbiamo incominciato con il gioco delle car-

te, che consisteva nel pescarne una a testa e

nell’esprimere il proprio parere sull’argomento propo-

sto. In questo gioco alcuni dei nostri compagni, che di

solito per insicurezza non si espongono molto, hanno

trovato anche loro uno spazio in cui sono riusciti a tra-

smettere agli altri le loro emozioni, perché, in base a

una delle regole prestabilite, nessuno poteva giudicarli.

Finita questa attività, ne abbiamo iniziata un’altra: si

trattava di cercare sensazioni legate alla parola

“emozioni”. Ne sono emerse molte fra negative e posi-

tive e nessuno, neanche i più timidi, ha avuto ostacoli

particolarmente significativi.

Alla maggior parte di noi questo primo incontro è pia-

ciuto moltissimo, lo si è notato alla fine, quando abbia-

mo fatto il gioco del “semaforo”, nel quale ognuno si

doveva posizionare sul colore che rappresentava il suo

stato d’animo in quel momento, ossia verde-ottimo,

giallo-così così e rosso-pessimo: quasi tutti si sono di-

retti sul verde.

Questo progetto, a nostro giudizio, è molto utile per-

ché ciascuno di noi ha delle emozioni da esprimere e in

questi spazi trova la possibilità di tirarle fuori.

Vi aggiorneremo sugli altri incontri nel prossimo nume-

ro.

Paola Cirigliano & Ilaria Zogno 2^C

Cristina Caldarone 2^B

EMOZIONANDOCI

Page 9: numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

pagina 9 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo v ia Tols toj

C hi? I ragazzi di Maria de

Filippi naturalmente. Nelle

varie edizioni di questo

talent show sono emersi nuovi talen-

ti appunto, come Anbeta Toromani

(professionista), Marco Carta

(vincitore del festival di Sanremo

2009), Valerio Scanu (vincitore fe-

stival di Sanremo 2010) e tanti al-

tri.

“Amici” è il nome del programma che

seleziona giovani

che hanno studiato

varie discipline:

ballo, canto e reci-

tazione; negli ulti-

mi anni nell’ambito

del canto si distin-

guono cantautori e

cantanti lirici.

Questa è la nona edizione della tra-

smissione e da ottobre gli allievi

hanno cominciato un percorso per

migliorarsi e perfezionarsi.

I ragazzi nell’ultima fase del pro-

gramma, il serale, vengono divisi in

due squadre: i bianchi, Anna, Pierda-

vide, Emma e Stefanino (cantanti),

Stefano, Grazia e Michele

(ballerini), e i blu, di cui fanno par-

te: Matteo, Angelo, Enrico e Lore-

dana (cantanti), Borana, Rodrigo ed

Elena (ballerini).

Ogni domenica c’è una sfida che

consiste in dieci o undici prove, nel-

le quali due ragazzi delle squadre

avversarie si sfidano e poi il televo-

to del pubblico proclama il vincitore.

Alla fine delle varie prove, la squa-

dra in vantaggio deve fare il nome di

un avversario che vuole eliminare, il

quale, se non è tra i primi in classifi-

ca, deve rivolgersi alla commissione

che può salvarlo. I quattordici par-

tecipanti iniziali nel corso della gara

diventano quattro, che saranno i

finalisti.

Io personalmente adoro i blu perché

hanno dei ballerini di classico fanta-

stici e io me ne intendo abbastanza

(Continua a pagina 10)

& style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style

S empre più spesso nelle strade o nei parchi

“sfilano” cuccioli di ogni razza al passo con la

moda. Ciò dimostra che i padroni si preoccu-

pano sempre di più dell’aspetto dei propri animali

domestici, li portano dall’estetista per abbellire il

loro “look” con disparati trattamenti: lavaggio con

shampoo profumato, spazzolatura del pelo, limatura

delle unghie. I padroni acquistano anche cappellini

colorati, vestitini fashion con brillantini e decori.

Nelle case riservano uno spazio relax tutto per loro,

dove possano riposarsi in lettini morbidissimi, avvol-

ti in calde coperte, magari gustando i loro snack pre-

feriti. A volte i padroni esagerano un po’ troppo e

trattano questi cuccioli come star. Gli animali in que-

sto modo perdono la loro libertà e sicuramente si

sentono “soffocati” dalle attenzioni dei loro padroni,

che a volte vietano ai loro cuccioli di correre e diver-

tirsi nei prati perché non vogliono si rovinino il look.

Lucrezia Gatto, Sara Maresca 2^D & Martina Di Natali 2^B

Anche loro alla moda

C ari lettori, quest’anno l’ inverno si è rivelato

lungo e rigido con temperature spesso sotto lo

zero (brr!!!), più volte abbiamo ammirato la ne-

ve che ricopriva come un manto bianco tutta la città.

Lo ammetto, io adoro moltissimo tuffarmici dentro, sen-

tirla tra le mani è per me una sensazione davvero piace-

vole. Gli adulti la pensano diversamente, la neve crea

infatti molti disagi:il traffico nelle strade, i ritardi dei

treni … Sotto questo punto di vista non posso che dar

loro ragione, anche se a volte mi chiedo se non potreb-

bero metter da parte questi problemi e godersi la neve!

Ora però ho voglia di risentire il profumo dei fiori, il

cinguettio degli uccelli, insomma ho proprio voglia di

primavera!!!

Basta cielo nuvoloso e pioggia incessante, fatti avanti

bel tempo!! Eh si, anche perché in un giorno sereno chi

non si sente più allegro?

Quando il tempo lo permette si può inoltre organizzare

un goloso pic-nic con gli amici, una corsa al parco o un

gioco all’aria aperta per divertirsi tutti insieme.

L’unica cosa per niente gradita di questa stagione sono

le allergie; diverse persone sono costrette ad avere sem-

pre i fazzoletti in tasca per arginare l’immancabile onda-

ta di starnuti, altre resistono ad attacchi di tosse o a fa-

stidiose congiuntiviti che fanno lacrimare gli occhi.

Tutto sommato però in molti apprezzano questa stagio-

ne. Io personalmente amo molto poter passeggiare nei

prati, ma mi piace anche girovagare per la città, perché

la primavera esplode anche nell’abbigliamento: gli abiti

sono colorati e con motivi simpatici, i braccialetti hanno

ciondoli a forma di frutta o di fiori … insomma tutto è

più bello!!

Tutti insieme possiamo gridare:bentornata primavera!

Martina Di Natali, 2^ B

Finalmente

è tornata!

Saranno famosi

Page 10: numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

pagina 10 I l Gri l lo Parlante Ist i tuto Comprens ivo v ia Tolstoj

& style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style FASHION & STYLE fashion & style

B uongiorno amici lettori! Siete stanchi di articoli

seriosi e noiosi? Bene, non vi resta che giocare

con me!

Vi sfido a indovinare il nome di una tra le vip più strava-

ganti e glamour..

Cominciamo con l'aspetto fisico.

Nei suoi video è bionda, ma in verità sono solo parrucche,

il suo colore naturale è castano scuro… ha gli occhi verdi

e molti dicono che abbia un bel nasone! Il corpo, come

ogni vip che si rispetti, è molto snello.

Già indovinato? Se sì , siete portentosi!!! potete passare

ad altro. Se no, proseguite, prenderemo in esame il suo

guardaroba.

Poco frequentemente usa cappelli, ma se ne indossa uno

dev'essere estremamente grosso; i vestiti....beh i vestiti

sono strepitosi! Usa quasi sempre mix di colori, forme

geometriche, pupazzi e molte altre cose per i suoi abi-

ti...ma altrettante volte usa body neri e bianchi.

Per i suoi video musicali usa molte cose diverse come le

armadillo, le scarpe col tacco più alto che io abbia mai

visto !

Indovinato? Se sì , bravi!!! potete passare ad altro. Se no,

proseguite, prenderemo in esame la sua biografia

Dunque, il suo nome completo è Stefani Joanne Angelina

Germanotta, è nata nel 1986 a New York City, anche se è

di origini siciliane.

Pensate che quest'anno ha vinto un EMAs, un Europe

Music Awards per chi non lo sapesse, e l'ha vinto nella

categoria Best New Act; complimenti, anche se mi aspet-

tavo qualcosa di più da una cantante simile!

Beh, io non ho altro da aggiungere, credo abbiate capito

chi sia. Se volete potete inserire il nome nello spazio cre-

ato apposta per voi

Se ancora doveste avere dei dubbi sull'identità misteriosa,

beh non mi resta che un suggerimento ... documentatevi!

L _ _ _ G _ _ _

Chiara Masella, 2^D

Indovina chi è

visto che frequento il decimo anno di un corso di danza

classica e di hip-hop. Rodrigo, a parte l’aspetto fisico,

è davvero favoloso, fa dei gran jetè (salti con la spac-

cata) molto alti e puliti; Borana è carina e secondo me

bravissima, direi perfetta nell’eseguire i fuatè (giri) e i

pike arabesque (slanci della gamba all'indietro); Elena,

non solo è molto simpatica nel fare il dizionario della

lingua garofaliana, ma soprattutto balla benissimo e

infatti ha già ricevuto un contratto di lavoro . Tra i

ballerini dell’altra squadra anche Stefano ha firmato

un contratto grazie alla sua bravura.

Tra i quattro finalisti, Emma, Loredana, Pier Davide e

Matteo, si è aggiudicata la vittoria Emma, io però non

ho assistito alla trasmissione perché erano tutti can-

tanti e io tifo sempre per i ballerini. Speriamo che

l'anno prossimo vinca uno dei miei beniamini.

Valeria Galliani, 2^ C

(Continua da pagina 9)

Saranno famosi

I l gioco che di solito pratico al mare, sulla spiaggia si chiama bocce. Questo gioco per me è un vero passatempo, ma non

sono la sola a pensarla così, visto che in spiaggia tanta gente gioca a bocce... Per chi non lo sapesse si gioca così: un giocatore lancia il boccino e si danno due bocce ad ogni partecipante, poi uno per volta i giocatori lanciano una boccia. Vince il "proprietario" della boccia che è stata lanciata più vicino al boccino. Questo gioco mi diverte, ma solo per un po' di tempo, perché quando incomincio a perdere non lo trovo più così divertente, inizio a trovarlo noioso, molto noio-so,soprattutto quando non vinco mai. Vi sembro poco sportiva? Alcune persone, per svago, nel tempo libero, giocano anche sul terreno, in spazi aperti o in campi organizzati. Il gioco delle bocce del resto è conosciuto da tempi anti-

chissimi e ai nostri giorni molte persone lo praticano co-me sport e fanno anche delle gare a livello mondiale.. I veri professionisti giocano in modo più tecnico e svolgo-no le gare in apposite piste per bocce. A me non piacerebbe praticarlo come sport, perché pen-so che al mare non mi divertirei più. Preferisco continuare considerarlo un passatempo molto bello, capace di crea-re una magica armonia tra i giocatori. Consiglio a tutti di giocare a bocce quando andrete in spiaggia questa estate, perché secondo me è il passa-tempo più bello.

Chiara Cimino 2^B

Un gioco al mare

Il Grillo

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pagina 11 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo v ia Tols toj

cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA

C ari lettori, durante le vacanze di Pasqua ho letto

un libro che mi ha affascinato moltissimo.

L’ho trovato molto interessante perché mi ha per-

messo di scoprire tante curiosità sulla realtà di inizio Ot-

tocento; inoltre man mano che procedevo nella lettura la

storia si faceva sempre più intrigante e mi lasciava il più

delle volte con il fiato sospeso, non riuscivo a smettere di

leggere, ero inoltre piacevolmente colpita dalla figura

della protagonista dal suo coraggio e dalla sua determina-

zione.

Visto che questo libro mi è piaciuto particolarmente ho

deciso di fornirvi qualche notizia per scoprire se fa al ca-

so vostro (io lo ripeto, consiglio di leggerlo perché è dav-

vero bello!!)

AUTRICE: Bianca Pitzorno

TITOLO: “La bambinaia francese”

EDIZIONE: Oscar bestseller Mondatori

TRAMA: siamo a Parigi nel 1832, in una fredda sera di

gennaio Sophie Gravillon, orfana del padre e con la ma-

dre in punto di morte, sviene per la fame nella casa della

ballerina francese Celine Varèns dove si era recata per

consegnare della biancheria.

E’ l’inizio di una storia intensa e affascinante che porterà

Sophie a vivere nella casa della ballerina dell’Opéra in-

sieme a Toussaint, ragazzino nero adottato da Celine, al

Cittadino Marchese, padrino della ballerina e insegnante

dei due ragazzi, e a monsuer Eduoard, marito della balle-

rina e uomo cattivo e insensibile.

Nasce una sincera amicizia tra Sophie e Toussaint che

dovranno affrontare mille avventure pericolose in Francia

e in Inghilterra per salvare sia la ballerina, rinchiusa in

prigione e poi in manicomio perché accusata di essersi

impossessata dell’eredità del Cittadino Marchese, sia A-

dèle, figlia di Celine, portata dal padre a vivere contro la

propria volontà in un’inquietante dimora inglese chiamata

Thornfield Hall.

Riusciranno a liberare madame Celine e a ritornare in

Francia?

Martina Di Natali, 2^B

L eggere!

Un’ azione facile che non richiede molta energia,

magnifica, capace di portarti in un mondo fantasti-

co pieno di pericoli o tranquillo a seconda della trama, da

cui puoi entrare e uscire senza dover chiedere il permes-

so, un mondo magico, irresistibile.

Ogni libro trasmette mille sensazioni, ha quel fascino che

ti induce a prenderlo, ogni libro racconta una storia diver-

sa, che ti rimane impressa nel cuore e di cui tu diventi

uno dei personaggi, quello che ti ha colpito di più o quel-

lo più vicino a te nell’aspetto o nel carattere.

Quando leggi un libro non ti fermeresti mai, non vedi

l’ora di arrivare alla fine e di scoprire come si concluderà

la storia. Niente ti può distrarre. Quando ti trovi in quel

mondo incantato c’è come una forza che ti dice di prose-

guire e di non fermarti, perché la storia non è ancora ter-

minata.

Forse è per questo che leggo tanti libri in poco tempo:

perché c’è quella forza che mi spinge come qualcosa di

magico. Ho letto tantissimi libri e ho scoperto che sono

tutti diversi, perché ognuno racconta la sua storia, ma allo

stesso tempo sono tutti uguali, perché tutti sono riusciti a

portarmi in quel mondo in cui posso fantasticare ad ogni

ora, tutti mi hanno emozionata, lasciandomi un prezioso

consiglio, o una storia particolare da ricordare.

Ecco perché penso che leggere sia un grandissimo piace-

re, inoltre un buon libro ti tiene compagnia quando ti an-

noia l’attesa dal dentista, o ti rilassa

prima di addormentarti. Sono convi-

ta che i libri siano degli strumenti

utilissimi e spero che la loro magia

mi accompagni per sempre!!

Martina Di Natali, 2^B

Magia a portata di mano

La bambinaia francese

tardi, dopo esse-

re andate in

spiaggia, aver

giocato a beach volley, …

Sia ben chiaro che non abbiamo pensato solo a

divertirci, ma abbiamo cercato anche di dare il

meglio e rendere felice il nostro allenatore, clas-

sificandoci nel miglior modo possibile, compatibil-

mente col fatto che le nostre avversarie erano

tutte più grandi di noi di un anno.

Abbiamo onorato la nostra società e ci siamo di-

vertite come pazze. Non è meglio così anziché

stare a casa?

Noi cercheremo sempre di incoraggiarvi a seguire

le nostre orme, non rinunciate alle nuove espe-

rienze che vi si offrono e, come si dice in latino,

Carpe diem (cogli l’attimo).

Serena Scarfato 2^C & Cristina Caldarone 2^B

(Continua da pagina 6)

Carpe diem

Page 12: numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

pagina 12 I l Gri l lo Parlante Ist i tuto Comprens ivo v ia Tolstoj

cultura CULTURA cultura CULTURA cultura CULTURA cultura cULTURA cultura Cultura cultura CULTURA cultura CULTURA

I tre sospettati si girarono di colpo stupefatti,

compreso il commissario che era rimasto senza

parole. Per prima cosa dissi alla polizia di prendere

quell’oggetto che avevo visto sotto il divano e poi feci

accomodare i tre indiziati. “L’omicida potrebbe essere

lei signor Rossi: la vittima l’ha lasciata e lei per vendet-

ta l’ha avvelenata; ma anche lei signora Verdi aveva un

movente: ha scoperto che il suo fidanzato la tradiva e

ha ucciso la signora Gialli. In realtà nessuno di voi due

è l’assassino, il vero colpevole è il signor Bianchi.

Questa è la mia ricostruzione dei fatti: stamattina lei

è andato dalla sua amante per consegnarle i soldi del

ricatto, perché altrimenti la vittima avrebbe rivelato

tutto alla sua fidanzata. Così è andato a casa sua

all’orario stabilito e, mentre si è distratta un attimo,

ha versato un po’ di veleno nella tazza di tè, che stava

per bere, e l’ha uccisa. Poi ha scritto al computer il

messaggio di addio ed è scappato. Quando è tornato,

essendo un esperto dell’informatica, ha manomesso le

telecamere del supermercato.”

“Lei non ha nessuna prova per dire questo!” urlò il si-

gnor Bianchi, in preda alla disperazione.

“Ne è così sicuro?” ribattei io “Vede, lei è ripreso dalle

telecamere del supermercato alle 9.15 giusto? Pur-

troppo non sa che c’è stato un blackout oggi a quell’ora

che è durato mezz’ora: alle 9.15 le telecamere del su-

permercato erano spente.”

La faccia del signor Bianchi si fece cupa. “E non è fini-

ta qui. Commissario!” chiamai e il commissario mi portò

in una busta l’oggetto di prima. “Sa cos’è questo signor

Bianchi?” chiesi io “Eppure dovrebbe conoscerlo molto

bene:questo è il suo cellulare, sul quale la scientifica ha

rivelato le sue impronte, ma anche quelle della vittima:

sa perché? Perché la signora Gialli, cadendo a terra

avvelenata si è aggrappata a lei e le ha preso dalla ta-

sca il cellulare, che poi ha fatto scivolare sotto il diva-

no per darci un indizio. Lei era talmente agitato e

sconvolto per l’omicidio che non ha notato il particolare

della mano aperta, ma si è accorto di non avere il cellu-

lare troppo tardi, quando la polizia era già sul posto. Ed

è proprio nei messaggi di questo cellulare che ho tro-

vato le prove del ricatto. Vede, si parla di un incontro,

di soldi, se in contanti o no, e sono sms dei giorni scor-

si. Le consiglio di confessare signor Bianchi: è con le

spalle al muro.” Con lo sguardo abbassato e la fronte

sudata l’assassino mormorò: “Io l’amavo, ma quando mi

ha ricattato ho perso la testa e l’ho uccisa”.

La polizia lo portò al commissariato e io tornai a casa

molto stanco: è faticoso fare il detective! E avevo una

gran fame… la cena! Me n’ero completamente dimenti-

cato. Per andare più veloce inserii addirittura la sirena

e arrivai giusto in tempo all’ appuntamento.

Il resto non ve lo posso dire: cose private. Lorenzo Galizia, 2^ C

IL DELITTO DI SAN VALENTINO seconda parte

C erto, si tratta proprio del film Paranor-mal Activity di cui si è tanto parlato in

questo periodo. Girato in America con po-

chi soldi, ha un grande successo prima negli Usa e

poi anche in Italia. Nel nostro paese, però, è stato

anche molto criticato, soprattutto dai ragazzi che

sono usciti dalle sale molto delusi...

A chi non lo avesse ancora visto, io personalmente

consiglio di risparmiare i soldi del biglietto Per

convincervi ecco un breve riassunto della trama.

Il film è girato tutto in un interno, in una casa do-

ve una coppietta di fidanzati si ritrova in una si-

tuazione spiacevole: la notte si sentono strani ru-

mori e una presenza insolita e inquietante si aggi-

ra tra le stanze. Dopo un po' di tempo si scopre la

causa: il demonio si

è impossessato

della ragazza e

terrorizza la cop-

pietta divertendosi alle sue spalle. Come si conclu-

derà la storia: moriranno, si salveranno, il diavolo

se ne andrà? Non voglio rovinarvi il finale nel caso

qualcuno di voi abbia deciso di non seguire il mio

consiglio

Personalmente non mi è piaciuto per niente, l'ho

trovato noioso dato che è ambientato sempre nel-

lo stesso luogo, anche la scenografia non è un gran

che. Inoltre molte scene girate con l'intenzione di

terrorizzare lo spettatore secondo me hanno avu-

to l'effetto contrario: le ho trovate ridicole. Non

sono l'unica a pensarla in questo modo molti miei

amici condividono il mio giudizio.

Elena Brambilla, 2^ C

Terrore in America, due risate in italia

Page 13: numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

pagina 13 I l Gri l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo v ia Tols toj

SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI alunni sportivi ALUNNI SPORTIVI

S ono gli ultimi minuti della partita, le squadre stan-

no pareggiando, “Tigre” 3 “Scorpione” 3.

A un tratto due giocatori si rimpallano la sfera per

non farla prendere all’avversario, sono quasi vicino alla

porta, tutti aspettano che il numero 11 tiri al suo compa-

gno come aveva fatto finora, ma non è così,

all’improvviso si ferma, esegue strani movimenti con il

pallone, vista le velocità nessuno capisce cosa stia succe-

dendo … al momento giusto tira e fa gol!!!

Tutti si alzano e applaudono.

Tutti sono molto curiosi di capire chi sia il mitico gioca-

tore, che in quel preciso momento alza le mani in su, co-

me in segno di vittoria, poi

alza leggermente il cappelli-

no dalla testa e … colpo di

scena: si vedono scendere

dei lunghi e lucenti capelli.

Si sentono delle voci: “ Ma

quella è una ragazza!!” Per-

ché tanta incredibilità? Cosa

c’è di sorprendente? Oggi

anche le ragazze giocano a

calcio e si divertono tantissimo, alcune sono molto brave,

molte non diventeranno mai delle campionesse, ma per

loro il calcio è diventato ormai uno sport praticabilissimo

e fonte di soddisfazione.

Anche io giocavo a calcio, mi piaceva tanto ed ero abba-

stanza brava.

Non ho mai pensato che per praticarlo si dovesse essere

un “maschiaccio”, ma piuttosto che si dovesse entrare in

campo con determinazione e voglia di vincere.

Maria Radulovic, 2^E

Pareggio … EVVIVA!!!

T utti conoscono, appassionati e non, il gioco

del calcio, famoso in tutto il mondo.

Gli adulti in genere sono solo tifosi, men-

tre i ragazzi lo praticano per diversi motivi: stan-

no in compagnia, stringono nuove amicizie, si alle-

nano e cercano di seguire la strada dei loro idoli.

Il calcio è senz'altro uno degli sport più praticati

dagli adolescenti.

Purtroppo intorno al calcio ruotano affari da ca-

pogiro e capita che questo ambiente sia spesso al

centro di scandali di vario genere. Anche noi, seb-

bene “cugini” perché uno milanista e l'altro interi-

sta, non siamo d’accordo con le speculazioni che ci

sono dietro questo sport, soprattutto nei massimi

campionati. Infatti i giocatori, divertendosi e

senza faticare troppo, come invece fanno tutti,

sono tra gli uomini più pagati al mondo, escluso il

golfista americano Tiger Woods.

Gli adulti, che urlano e si sbracciano quando la lo-

ro squadra segna, vanno a lavorare ogni giorno,

svegliandosi presto e tornando tardi, per mante-

nere la pro-

pria famiglia

e vivere

spesso senza

concedersi

particolari

lussi o como-

dità, mentre i

calciatori per qualche allenamento, qualche ritiro,

una partita alla settimana, trascorrendo serate di

lusso circondati da belle donne, prendono una bar-

ca di soldi. I bambini e i ragazzi che giocano a pal-

lone spesso si illudono troppo perché, anche non

essendo dei fenomeni, sperano di diventare dei

giocatori professionisti, attirati anche dai com-

pensi favolosi dei campioni di serie A.

Sulla base di queste considerazioni, ribadiamo la

nostra condanna contro la speculazione esagerata

e l'enorme giro di soldi del mondo del calcio, che

fanno spesso dimenticare i valori reali dello sport.

Daniele Munno & Lorenzo Galizia 2^ C

TROPPI SOLDI

NEL PALLONE

Se vuoi, puoi inviare i tuoi articoli

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Page 14: numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

pagina 14 I l Gri l lo Parlante Ist i tuto Comprens ivo v ia Tolstoj

mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI

Bisogna inserire le cifre da 1 a 9 in ogni riga, in

ogni colonna e in ogni quadrato senza che vi siano

ripetizioni all’interno sia delle righe, delle colonne

e dei quadrati Sudoku 7 3 8 9 5 1

4 5 7 8

1 2 6 3 7 9 4

8 6 3 1 7

4 9 7 2 5 1 8

5 8 4 2 3

4 6 5 2 3 7 8

7 4 3 9

9 1 3 8 4 6 2

3 9 2 5 4

6 4 1 3 9 5 2

2 5 4 7 3

4 6 5 2 7 9 3

9 3 6 2

7 3 4 8 5 6 1

9 4 3 6 5

3 5 6 7 1 9 8

7 6 4 3 1

1 6 2 3 7 4

3 4 9 1 8 2

2 5 4 3 1

2 3 5 1 4

3 4 2 1 5

5 1 4 3 2

2 3 4 1

9 1 3 4 5 2 7

4 1 2 9 3

Sudoku a cura di Chiara Cimino, 2^B, Daniele Munno, 2^C, Lorena Marrone, 2^D & Riccardo Zappa, 2^E

L’intreccio a cura di Daniele Munno, 2^C & Riccardo Zappa, 2^E

F D H J O B E M G A C

M E R G D Q P C O G R

U C L I B F O D I A S

C T O O N U R Z G F R

C A N I B K T F O U M

A B C E T Q A X L J S

O F B L C M Z S O A D

C E U L Y I F B R Z S

R Z I O N A R I O D I

Q E L L U L A R E O C

O G A G A B P S T I L

arco - bagaglio - casa - cellulare - dizionario - drink

- gioiello - mucca - orologio - porta

L’intreccio

2 5 6

2

3 7 9

4 3

1

5 8

8 5 9

4

6 7 3

Page 15: numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

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mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI RELAX mini relax MINI

- Dove abita Mastro Lindo?

In Via Cal.

- Cosa fa un chicco di caffè sotto la doccia?

Si Lavazza.

- Perché i carabinieri quando prendono l’aereo si vestono

sportivi?

Perché sull’aereo c’è scritto “NO SMOKING”.

- Cosa chiede una pulce alla mamma prima di andare a

letto?

Se gli racconta la favola di Pidocchio.

- Cosa fanno due caramelle in un campo da calcio?

Si scartano.

- Se un gallo è in cima ad una montagna con da una parte

Cesena e dall’altra Forlì, fa un uovo, da che parte ca-

de?

Da nessuna parte: il gallo non fa le uova.

- Pesa di più mezzo pollo vivo o mezzo pollo morto?

Ha mai visto mezzo pollo vivo?

- Bisogna formare 30 centesimi con 2 monete, una delle

due non deve essere da 10 centesimi. Come si fa?

… con una da 10 e una da 20 centesimi, perché una

delle due monete non può essere da 10 centesimi, ma

l’altra sì.

- Chi la fa,la fa per vendere, chi la compra non la usa, chi

la usa non la vende, cos’è?

… la bara

- Quando si mette a ballare finisce per cadere, cos’è?

… il dente.

- Come si chiama il miglior dentista cinese?

… Tekuro Nakarie

- Quando ci sei non la fai e quando non ci sei la fai: che

cos’è?

… l’assenza

- Diceva Epicuro che non bisogna averne paura, quando

ci siamo noi, lei non c’è e quando c’è lei, non ci siamo

noi: di che cosa si tratta?

… la morte

- Quando troverai la risposta non ti tormenterà più: che

cos’è?

… il dubbio

Chiara Cimino 2^B, Lorenzo Galizia, 2^C & Lorena Marrone 2^D

TORNEO DI LETTURA

S i è concluso il TORNEO DI LETTURA

che vede vincitori le classi

1^B 2^A 3^C

Complimenti!

… adesso di nuovo tutti in pista per la seconda

parte del concorso

“Leggi l’incipit e scopri il libro”

Buon lavoro a tutti

IndovinellillenivodnIndovinellillenivodnI

BARZELLETTE

- Colmo per un pescatore?

- Avere la moglie sarda che si chiama Alice.

- Uno studente di agraria osserva un contadino men-

tre pota un albero e con superiorità gli dice:

“I suoi metodi sono antiquati … quell’albero non

farà neanche una mela!”

e il contadino risponde “Bravo è un pero!”

- Qual è il poliziotto più sfortunato?

… quello che muore al posto di blocco.

E quello più fortunato?

… blocco.

Page 16: numero 5, anno XIII - IlGrilloParlante

pagina 16 I l Gri l lo Parlante Ist i tuto Comprens ivo v ia Tolstoj

scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla

E ccoci giunti a destinazione,

siamo arrivati a Briosco. E’

una mattina di domenica e io

e la mia squadra di calcio, il G.S.O.

SAN CARLO SEREGNO, ci stiamo

preparando per affrontare la prima

in classifica, la BRIOSCHESE.

Arriviamo e ci raduniamo, squadra e

allenatori, negli spogliatoi. Ci cam-

biamo e, dopo una lunga predica del

nostro mister, scendiamo in campo

per il riscaldamento: i soliti esercizi,

con la massima concentrazione, per

circa mezz’oretta. Al termine tor-

niamo negli spogliatoi per indossare

le magliette della partita e per a-

spettare che l’arbitro effettui la

cosiddetta “chiama”. Entriamo in

campo: stretta di mano con gli av-

versari e l’augurio di una buon incon-

tro anche se, parlo per me ma penso

per tutti, spero per loro nel contra-

rio.

La partita ha inizio, ci attendono

trentacinque minuti regolamentari.

E’ un primo tempo entusiasmante,

soprattutto per noi che continuiamo,

con insistenza, ad attaccare; ma ec-

co la beffa su un contropiede avver-

sario: l’attaccante è a tu per tu con

il nostro portiere che sfortunata-

mente scivola. BRIOSCHESE 1 - S.

CARLO 0. Un altro gol simile al 20’ e

noi ovviamente cominciamo a demo-

ralizzarci: BRIOSCHESE 2 - S.

CARLO 0. Finisce il primo tempo che

vede la nostra squadra sotto di due

reti.

Il nostro allenatore ammette che

siamo stati sfortunati, ma continua

a ripetere che dobbiamo avere for-

za, grinta e determinazione! E così

torniamo in campo con questa canti-

lena che ci perseguita, ma che nello

stesso tempo ci dà coraggio.

Inizia il secondo tempo. Con la spin-

ta del nostro mister, del capitano e

di alcuni elementi della squadra vo-

gliosi di portare a casa i tre punti

della vittoria, ecco che dopo dieci

minuti il nostro bomber in velocità

insacca la rete che ci dà fiducia.

BRIOSCHESE 2 - S. CARLO 1. Dopo

circa dodici minuti, sopraggiunge la

perfetta punizione dal limite

dell’area per lo specialista, il capita-

no: la palla è fortissima e precisa,

tant’è che si piazza all’incrocio dei

pali. BRIOSCHESE 2 - SAN CARLO

2.

Sembriamo indemoniati, attacchia-

mo senza tregua, ma stavolta senza

sbilanciarci quindi senza correre il

rischio di prendere un altro gol. E’

davvero una partita stupenda. Man-

cano cinque minuti alla fine, quando i

nostri allenatori, osservando il gioco

da fuori, ci avvertono che, come si

suol dire, gli avversari “sono in pal-

la”.

Essendo attaccante, mi trovo in area

in possesso della palla, mentre, a

due minuti dalla conclusione, cerco

di far salire la squadra: subisco fallo

da dietro e l’arbitro decide di asse-

gnare la massima punizione, il rigore.

In cerca della sua doppietta perso-

nale nel campionato, ma anche per la

nostra volontà, il capitano si incarica

della battuta del calcio di rigore,

che potrebbe essere decisivo per la

partita e che quindi ci porterebbe

secondi ad un punto dalla prima

squadra. Ha una responsabilità enor-

me quando sente il fischio dell’ arbi-

tro: palla da una parte e portiere

dall’altra, riesce a spiazzarlo. Subi-

to, mentre lancia un urlo liberatorio,

corriamo tutti verso di lui per il co-

siddetto “caricone”. BRIOSCHESE 2

- S. CARLO 3.

Dopo l’esultanza, riprende la partita

e ci chiudiamo in difesa. Passati i

minuti di recupero, l’arbitro decreta

la fine della gara ed ecco realizzato

il nostro sogno: secondi in classifica

ad un punto dai primi.

Adesso si riprenderà a giocare a

febbraio e, di sicuro, ci saranno al-

tre battaglie come questa, anche se

noi puntiamo a vincere la guerra,

cioè a vincere il campionato. Questa

partita mi ha insegnato che, non solo

nel calcio, non bisogna mollare mai e

non bisogna mai smettere di lottare

nell’inseguimento di un traguardo.

Daniele Munno, 2^ C

NON MOLLARE MAI!

ISTITUTO COMPRENSIVO

via Tolstoj – DESIO

Scuola secondaria 1° grado

“S. Pertini”

IL GRILLO PARLANTE

anno XIII^ numero 5

redazione presso

2^ A - B - C - D - E

composta da

Alessia LUNGHI

Chiara ARIENTI

Chiara CIMINO

Chiara MASELLA

Christian BALZANO

Cristina CALDARONE

Daniele MUNNO

Elena BRAMBILLA

Giulia GUERRA

Ilaria ZOGNO

Lorena MARRONE

Lorenzo GALIZIA

Lucrezia GATTO

Marco GARDINA

Maria RADULOVIK

Martina D’ANGELO

Martina DI NATALI

Massimiliano AROSIO

Paola CIRIGLIANO

Paulina MOSKWA

Riccardo ZAPPA

Sara MARESCA

Serena SCARFATO

Valeria GALLIANI