Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e...

8
Nel 2012, in svizzera, quasi 258 mila perso- ne hanno beneficia- to di prestazioni di assistenza medico sociale. Le case per anziani della Confe- derazione, in quel periodo, accoglie- vano più di 121mila residenti, oltre alle 3800 persone che le hanno frequentate per beneficiare di cure e accoglienza diurne e ai 18mila ospiti che vi hanno soggiornato per un periodo inferiore ai 30 giorni. Negli ultimi anni, complice l’avanza- mento dell’età me- dia della popolazio- ne, i servizi di assi- stenza e le case per anziani si sono svilup- pati considerevol- mente e, nel 2012, hanno dato lavoro a quasi 155mila perso- ne, come dimostra- no i dati diffusi dal- l’Ufficio federale di statistica. In Ticino, oggi, gli ospiti delle case per anziani sono circa 4’200 e l’età media dei residenti è di 86 anni. “Il motivo di un’età media così elevata”, rileva Gior- gio Borradori, capo settore delle strutture per anziani presso l’ufficio anziani e cu- re a domicilio del Cantone, “è da a- scriversi al fatto che, in generale, il collo- camento presso una casa per anziani av- viene dopo gli ottan- ta anni , quando la persona non è o non si sente più in grado di vivere autonoma- mente al proprio do- micilio”. Il nostro territorio of- fre 67 strutture depu- tate all’accoglienza degli anziani; le quali sono collocate in maniera piuttosto capillare su tutto il territorio cantonale, in linea con il princi- pio di prossimità su cui si fonda la pianifi- cazione del Canto- ne sin dagli anni Set- tanta: “L’anziano che non ha più la possibilità di vivere al proprio domicilio a causa del suo stato di salute”, illustra Borradori, “deve a- vere la possibilità di rimanere il più possi- bile vicino al suo nu- cleo familiare o nell’- ambiente sociale in cui ha vissuto fino a quel momento”. Tut- te le strutture presen- ti sul territorio sono in grado di accogliere qualsiasi casistica, offrono cure di base, fisio ed ergoterapia, prestazioni alber- ghiere e animazione. Un futuro di cui prendersi cura Intervista a Giorgio Borradori capo settore case anziani DSS Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e 143 Riva S. Vitale il centro”Ai Gelsi” 3 “Qua la mano” Associazione Alzheimer Ticino 4 - 5 La parola a Papa Francesco 6 Domus Hyperion … eppur si muove 7 Sommario Amici miei ASSOCIAZIONE AMICI DEL TUSCULUM Numero 1.2014 Maggio 2014 Segue a pag. 4 e 5 Giorgio Borradori, caposettore delle strutture per anziani presso l’Ufficio anziani e cure a domicilio (DSS) del Canton Ticino.

Transcript of Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e...

Page 1: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

Nel 2012, in svizzera, quasi 258 mila perso-ne hanno beneficia-to di prestazioni di assistenza medico sociale. Le case per anziani della Confe-derazione, in quel periodo, accoglie-vano più di 121mila residenti, oltre alle 3800 persone che le hanno frequentate per beneficiare di cure e accoglienza diurne e ai 18mila ospiti che vi hanno soggiornato per un periodo inferiore ai 30 giorni.

Negli ultimi anni, complice l’avanza-mento dell’età me-dia della popolazio-ne, i servizi di assi-stenza e le case per

anziani si sono svilup-pati considerevol-mente e, nel 2012, hanno dato lavoro a quasi 155mila perso-ne, come dimostra-no i dati diffusi dal-l’Ufficio federale di statistica.

In Ticino, oggi, gli ospiti delle case per anziani sono circa 4’200 e l’età media dei residenti è di 86 anni. “Il motivo di un’età media così elevata”, rileva Gior-gio Borradori, capo settore delle strutture per anziani presso l’ufficio anziani e cu-re a domicilio del Cantone, “è da a-scriversi al fatto che, in generale, il collo-camento presso una

casa per anziani av-viene dopo gli ottan-ta anni , quando la persona non è o non si sente più in grado di vivere autonoma-mente al proprio do-micilio”.

Il nostro territorio of-fre 67 strutture depu-tate all’accoglienza degli anziani; le quali sono collocate in maniera piuttosto capillare su tutto il territorio cantonale, in linea con il princi-pio di prossimità su cui si fonda la pianifi-cazione del Canto-ne sin dagli anni Set-tanta: “L’anziano che non ha più la possibilità di vivere al proprio domicilio a causa del suo stato di salute”, illustra Borradori, “deve a-vere la possibilità di rimanere il più possi-bile vicino al suo nu-cleo familiare o nell’-ambiente sociale in cui ha vissuto fino a quel momento”. Tut-te le strutture presen-ti sul territorio sono in grado di accogliere qualsiasi casistica, offrono cure di base, fisio ed ergoterapia, prestazioni alber-ghiere e animazione.

Un futuro di cui prendersi cura Intervista a Giorgio Borradori capo settore case anziani DSS Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e 143

Riva S. Vitale il centro”Ai Gelsi” 3

“Qua la mano” Associazione Alzheimer Ticino

4 - 5

La parola a Papa Francesco 6

Domus Hyperion … eppur si muove

7

Sommario

Am

ici

mie

i A

SSO

CIA

ZIO

NE

AM

ICI

DEL

TU

SCU

LUM

Numero 1.2014

Maggio 2014

Segue a pag. 4 e 5

Giorgio Borradori, caposettore delle strutture per anziani presso l’Ufficio anziani e cure a domicilio (DSS) del Canton Ticino.

Page 2: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

Pagina 2

84 franchi al giorno: se si verifi-ca dai dati fiscali, che l’ospite non dispone di tale importo, interviene la Prestazione Com-plementare a copertura inte-grale della retta”. Le altre strutture, invece, fissano

autonomamente le rette in ba-se alle prestazioni offerte. La spesa globale annuale, impie-gata nella gestione delle case per anziani, è di circa 398 milio-ni di franchi: 136 derivano dalle rette a carico degli ospiti, 18 dagli assegni di invalidità gravi, 101 dalle assicurazioni malattia mediante convenzioni e 7 dalle entrate che conseguono; per esempio, dal recupero dei pasti per il personale, per i parenti e il servizio di bar. “Il Cantone si fa carico di 28 milioni di franchi”, chiarisce Borradori, “mentre 108 milioni vengono versati dai co-muni di domicilio degli ospiti. Il costo globale medio giornalie-ro di ciascuna casa per anziani è di circa 268 franchi, dei quali l’80/85%, vale a dire 227 fran-chi, è sostituito da costi del per-sonale. La spesa rimanente, si divide fra costi di struttura e consumo, spese alimenta-ri,spese amministrative e varie, fabbisogno medico e costi ipo-tecari. Gli anziani rappresentano oggi circa il 21% della popolazione ticinese, e la percentuale è de-stinata ad aumentare conside-revolmente nei prossimi 15 anni: “ La nuova pianificazione can-tonale riguardante il fabbiso-

gno dei posti letto all’interno delle strutture per anziani”, commenta Giorgio Borradori, “prevede la realizzazione di mil-le posti in più, da realizzare en-tro il 2020. Il piano comprende pertanto la costruzione di nuo-

ve strutture e alcuni amplia-menti di quelle esistenti”. Un’evoluzione che interesserà anche il mercato del lavoro, con la creazione di nuove posi-zioni e la formazione continua di nuove figure professionali: oggi, per esempio, la figura del-l’operatore socio sanitario ha sostituito quella dell’assistente geriatrico. Inoltre è stato recentemente introdotto un nuovo corso trien-nale riconosciuto a livello fede-rale, volto alla formazione dei cosiddetti specialisti in attivazio-ne. “Si tratta di una figura che permette di valorizzare le po-tenzialità ancora presenti nelle persone anziane per favorirne il coinvolgimento e la partecipa-zione nei vari momenti della giornata”, conclude Borradori.

Inoltre, una quindicina di case dispone di un reparto Alzhei-mer, che permette di gestire in modo più efficiente anche i malati di demenza, in una fase particolare della malattia: “nella pianificazione delle nuo-

ve strutture così come a seguito di ristrutturazioni importanti”, puntualizza Giorgio Borradori, “prevediamo sempre la gra-duale dotazione di questi re-parti. Un principio che appar-tiene alla nostra strategia di pianificazione, in linea con il concetto di prossimità”. Attual-mente, anche le strutture non dotate di un reparto specializ-zato accolgono persone affet-te da demenza. Inoltre, quasi tutte le case per anziani del canton Ticino offro-no la possibilità di usufruire di servizi diurni rivolti agli ospiti e-sterni, che forniscono sostegno terapeutico, socio assistenziale e attività ricreative. 58 delle 67 strutture del Cantone sono rico-nosciute e finanziate in base alla legge anziani, mentre 9 vengono finanziate limitata-mente alla copertura di costi residui di cura, perciò non sot-tostanno alle stesse direttive in materia di rette. “Gli ospiti delle case riconosciu-te in base alla legge”, illustra l’esperto, “pagano una retta commisurata alle proprie possi-bilità finanziarie, stabilite in base ai loro dati fiscali e regolamen-tata da apposite direttive. At-tualmente, la retta minima è di

AMICI MIEI

Page 3: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

NUMERO 1.2014 Pagina 3

Maroggia, Melano, Rovio e Arogno.

“Questo Centro, oggi, rappre-senta una sfida; ma noi ci ab-biamo creduto - ci dice il sinda-co di Riva San Vitale Fausto Medici –. La nostra speranza, quindi, è che abbia successo e sia di grande richiamo con le sue attività. Le premesse sono ottime, a cominciare dalla collocazione”. La struttura Ai Gelsi, del resto, è l’espressione della politica cantonale sul fronte dei centri diurni. Non a caso, ha ricevuto pieno soste-gno dal DSS, che ne ha sovven-zionato, per poco meno della metà, i lavori di ristrutturazione e coprirà le spese per quasi la totalità con 173mila franchi l’anno. In tempi di ristrettezze dello Stato, fa notare il capo dicastero Ivo Durisch, questa è una delle voci di spesa che ri-mane. A riprova, che c’è la vo-lontà di investire in forme di as-sistenza di prossimità.

“L’obiettivo di una realtà come quella rivense - spiega a sua volta il sindaco - è quello di sgravare le famiglie nella presa a carico dell’anziano, postici-pando, il più a lungo possibile, l’ingresso in un istituto geriatri-co”.

E “Ai Gelsi”, ribadisce Negri, le persone di una certa età trove-ranno, quasi sulla porta di casa, “tutte le comodità, oltre a un servizio e un’assistenza di quali-tà, a tutela della salute”. In questi nuovi spazi, fa presente ancora Durisch, “si integreran-no infatti le iniziative ricreative alla componente socio-assistenziale, a beneficio di chi non è del tutto autosufficiente, ma vive ancora nella propria abitazione. Tutto ciò in parallelo con il Servizio di assistenza e

cura a domicilio regionale e rifuggendo dalla ghettizzazio-ne, ma immaginando una strut-tura intergenerazionale”. Certo il Comune rivense conta sulla collaborazione delle agenzie sociali del territorio e confida nel risveglio del volontariato, al quale - anche da queste pagi-ne - si lancia un appello. “Adesso il Centro bisogna farlo funzionare. E per riuscirci abbia-mo bisogno della cooperazio-ne di tutti” fa capire Medici. Occorre, del resto, dare identi-tà e contenuto a un contenito-re che si è già rivelato prezioso. In quella che un tempo era una fabbrica di spazzole industriali, il Comune ha saputo reinventare gli spazi. …

INFO Orario d’apertura

Il nuovo Centro diurno socio-assistenziale regionale è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 17; il sabato dalle 9.30 alle 14.°°

Pasti al Centro

Su prenotazione è possibile consumare il pranzo nella strut-tura. I Pasti sono assicurati da Pro Senectute. Il costo di un pasto “Ai Gelsi” è di 13 franchi. Sono attese una ventina di persone al giorno; si spera che una decina si fermi a pranzo.

Contatti

Per informazioni o per annun-ciarsi come volontario chiama-re lo 091 630 59 30

[email protected]

Sa di nuovo appena varchi la soglia, lì in via del Gelsi33, pro-mette subito di essere acco-gliente. Il nuovo Centro diurno socio-assistenziale regionale “Ai Gelsi” a Riva San Vitale è spa-zioso e soprattutto luminoso. E non solo perché sul tetto cattu-ra la forza del sole, garanten-dosi un’autosufficienza energe-tica. La struttura, insomma, ha tutto per aprire le porte e il sole alla popolazione “over 65”. Di più : a prima vista, sembra pro-porsi anche come un antidoto efficace alle tristezze della vec-chiaia. Qui si assicura un po’ di compagnia e al contempo u-n’assistenza su misura a chi ha una certa età e qualche diffi-coltà quotidiana. Ad attenderli, gli utenti troveranno il coordina-tore, Lucio Negri, deciso, fin dal primo giorno, a dar loro la pa-rola e l’operatrice sociosanita-ria Valentina Peoti.

Da queste pagine del nostro giornalino permetteteci un salu-to ed un augurio a Valentina che ha svolto tutta la sua formazione sanitaria presso la Fondazione Tusculum (Casa Anziani “Luigi Rossi” Capolago). È per noi una punta d’orgoglio saperla impegnata oggi in una struttura così prossima e chissà, magari in futuro disposta anche a collaborare con i servizi della Fondazione, superando magari qualche campanilismo (?).

… Tant’è che non si nasconde un pizzico di orgoglio. In fondo questa nuova realtà di servizio non appartiene solo a Riva San Vitale, bensì all’intero compren-sorio e si prefigge di diventare un punto di riferimento anche per la città di Mendrisio (e me-glio i quartieri di Rancate e Capolago) Brusino Arsizio,

Riva San Vitale I “Gelsi” rinascono ad altra vita La Regione Ticino (13 maggio) di Daniela Carugati

Page 4: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

Pagina 4 AMICI MIEI

Qua la mano Periodico dell’Associazione Alzheimer Svizzera - Sezione Ticino N° 1 marzo 2014

Un incontro occasionale, l’inizio di un rapporto che auspichiamo sia duraturo nel tempo e proficuo. A fine febbraio uno scambio di mail e, subito, una data in agenda per ritrovarci, conoscerci e condivi-dere progetti e visioni. Poi la sorpresa: la sezione Ticino dell’associazione Alzheimer pubblica il suo nuo-vo periodico. Il N° 1 (marzo 2014) interamente dedicato alla Fondazione Tusculum, ne riportiamo alcuni stralci.

Page 5: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

Pagina 5 NUMERO 1.2014

Page 6: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

«Cari fratelli e sorelle, buongiorno !

Oggi vorrei parlarvi del Sacra-mento dell’unzione degli infer-mi, che ci permette di toccare con mano la compassione di Dio per l’uomo. In passato veni-va chiamato “Estrema un-zione”, perché era inteso come conforto spirituale nell’immi-nenza della morte. Parlare in-vece di “Unzione degli infermi” ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio.

Olio e vino sulle nostre ferite C’è un’icona biblica che es-prime in tutta la sua profondità il mistero che traspare nell’Un-zione degli infermi: è la parabo-la del «buon samaritano», nel Vangelo di Luca (10,30-35). Ogni volta che celebriamo tale Sacramento, il Signore Gesù, nella persona del sacerdote, si fa vicino a chi soffre ed è gra-vemente malato, o anziano. Dice la parabola che il buon samaritano si prende cura dell-’uomo sofferente versando sulle sue ferite olio e vino. L’olio ci fa pensare a quello che viene benedetto dal Vescovo ogni anno, nella Messa crismale del Giovedì Santo, proprio in vista dell’Unzione degli infermi. Il vino, invece, è segno dell’a-more e della grazia di Cristo che scaturiscono dal dono del-la sua vita per noi e si esprimo-no in tutta la loro ricchezza nel-la vita sacramentale della Chiesa. Infine, la persona soffe-rente viene affidata a un alber-gatore, affinché possa conti-nuare a prendersi cura di lei, senza badare a spese. Ora, chi è questo albergatore ?

È la Chiesa, la comunità cristia-na, siamo noi, ai quali ogni

giorno il Signore Gesù affida coloro che sono afflitti, nel cor-po e nello spirito, perché pos-siamo continuare a riversare su di loro, senza misura, tutta la sua misericordia e la salvezza.

Gesto antico che dona speranza e perdono Questo mandato è ribadito in modo esplicito e preciso nella Lettera di Giacomo, dove rac-comanda: «Chi è malato, chia-mi presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghie-ra fatta con fede salverà il ma-lato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli sa-ranno perdonati» (5,14-15). Si tratta quindi di una prassi che era in atto già al tempo degli Apostoli. Gesù infatti ha inse-gnato ai suoi discepoli ad avere la sua stessa predilezione per i malati e per i sofferenti e ha trasmesso loro la capacità e il compito di continuare ad elargire nel suo nome e se-condo il suo cuore sollievo e pace, attraverso la grazia spe-ciale di tale Sacramento. Questo però non ci deve fare scadere nella ricerca ossessiva del miracolo o nella presun-zione di poter ottenere sempre e comunque la guarigione.

Ma è la sicurezza della vicinan-za di Gesù al malato e anche all’anziano, perché ogni anzia-no, ogni persona di più di 65 anni, può ricevere questo Sa-cramento, mediante il quale è Gesù stesso che ci avvicina. Ma quando c’è un malato a volte si pensa: “chiamiamo il sacerdote perché venga”; “No, poi porta malafortuna, non chiamiamolo”, oppure “poi si spaventa l’ammalato”. Perché si pensa questo?

Perché c’è un po’ l’idea che dopo il sacerdote arrivano le pompe funebri. E questo non è vero. Il sacerdote viene per aiu-tare il malato o l’anziano; per questo è tanto importante la visita dei sacerdoti ai malati. Bisogna chiamare il sacerdote presso il malato e dire: “venga, gli dia l’unzione, lo benedica”.

È Gesù stesso che arriva per sollevare il malato, per dargli forza, per dargli speranza, per aiutarlo; anche per perdonargli i peccati. E questo è bellissimo !

E non bisogna pensare che questo sia un tabù, perché è sempre bello sapere che nel momento del dolore e della malattia noi non siamo soli: il sacerdote e coloro che sono presenti durante l’Unzione degli infermi rappresentano infatti tutta la comunità cristiana che, come un unico corpo si stringe attorno a chi soffre e ai familia-ri, alimentando in essi la fede e la speranza, e sostenendoli con la preghiera e il calore fraterno. Ma il conforto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel Sacramento è lo stesso Signore Gesù, che ci prende per mano, ci accarez-za come faceva con gli am-malati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla - neppure il male e la morte - potrà mai separarci da Lui.

Abbiamo questa abitudine di chiamare il sacerdote perché ai nostri malati – non dico am-malati di influenza, di tre-quattro giorni, ma quando è una malattia seria – e anche ai nostri anziani, venga e dia loro questo Sacramento, questo conforto, questa forza di Gesù per andare avanti ?

Facciamolo !

Pagina 6 AMICI MIEI

Nell’unzione degli infermi è Gesù che visita il malato. Catechesi del mercoledì di S.S. Papa Francesco

Page 7: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

Domus Hyperion … eppur si muove (?)

NUMERO 1.2014 Pagina 7

Qualche amico e qualche curio-so in queste settimane ci ha chiesto - con discrezione - : “ma è tutto fermo ?”, indicando la collina spoglia dove fino a po-che settimane prima sorgeva la “Domus Hyperion”. No, ma ab-biamo rischiato che lo fosse per un po’.

Lo scorso 7 ottobre (2013) alle ore 14.°° scadeva il termine di presentazione del concorso per prestazioni di servizio : progetta-zione edirezioni lavori. Dal 27 agosto ben 84 studi di architettu-ra da tutta europa (Lituania, Germani, Belgio, Francia, Italia e Spagna) ci hanno contattato, alcuni sono anche venuti ad ef-fettuare sopraluoghi. Poi final-mente alle 14.10 del 7 ottobre sono state aperte le 4 buste sigil-late, presentate in tempo utile, con le rispettive offerte. Dopo le verifiche del caso ed il parere del competente ufficio cantona-le, il Consiglio di Fondazione ha proceduto alla nomina del vinci-tore : lo studio Itten + Brechbühl di Lugano. Tutto sembrava pro-cedere per il meglio, quando, la mattina del 21 novembre, la posta ci recapitava una grande busta con indicato il mittente : Tribunale cantonale amministra-tivo / Tribunale d’appello.

Aprendo quela busta abbiamo “scoperto” che uno degli studi

aveva impugnato la nostra deci-sione. Si trattava, per la precisio-ne, di un consorzio composto da due studi di Catania / Lugano.

Dal quel giorno è seguito l’iter ordinario e solo la mattina del 10 febbraio il TRAM ci ha - con no-stra piena soddisfazione - comu-nicato che : “il ricorso è respin-to”, ma … attenzione : “contro la presente decisione è dato ricor-so in materia di diritto pubblico al Tribunale federale a Losanna entro il termine di 30 giorni …” e siamo arrivati al 10 marzo !

Ora la macchina è ripartita a pieno regime, con il completa-mento della squadra di speciali-sti : ingegnere civile, ingegnere

sanitario,ingegnere per la venti-lazione e riscaldamento, inge-gnere elettronico, fisico della costruzione, ingegnere sicurezza, geologo e qualche vicino vi po-trà confermare che si è proce-duto anche alle prove a futura memoria.

Tra qualche giorno sul foglio uffi-ciale verrà pubblicato il concor-so per l’impresa di costruzione ed anche qui i tempi sono “lunghi” - almeno 3 mesi - poi via e sarà la seconda metà di set-tembre inizio ottobre.

Chi va piano … arriva lontano !

Page 8: Numero 1.2014 Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142 e …tusculum.ch/app/uploads/2015/06/2014.01-Amici-miei.pdf · 2015. 10. 12. · Ticino Menagement - Gen/Feb 2014 - pag.142

Associazione Amici del TUSCULUM

c/o Casa Anziani Tusculum - 6822 Arogno

Tel.: +4191 6401050 Fax: +4191 6401059

e-mail: [email protected]

P.P. 6822 Arogno