Genn feb 2014

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 1-2/2014 anno 57° La «Giornata mondiale delle migrazioni» si è svolta a Pergine, sempre con la partecipazione della Trentini nel mondo. TRENTINI nel MONDO Foto di Diego Dalmonech

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Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese di gennaio-febbraio 2014

Transcript of Genn feb 2014

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 1-2/2014anno 57°

La «Giornata mondiale delle migrazioni» si è svolta a Pergine, sempre con la partecipazione della Trentini nel mondo.

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CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 55 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 57 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniAustralia, Benelux, Brasile, ITTONA (Canada e Stati Uniti), Svizzera

CoordinamentiArgentina, Brasile e Germania

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EDITORIALE

L’INIZIATIVA POPOLARE CONTRO L’MMIGRAZIONE DI MASSA HA VISTO LA VITTORIA DEI «SÌ»

di Franco Narducci

L’esito dell’iniziativa popolare contro l’immigrazione di massa – approvata con una maggioranza di stretta misura – ha attirato le attenzioni di tutto il mondo sulla piccola e ricchissima Svizzera, una delle più antiche democrazie esistenti che nei secoli, tra alter-ne vicende, ha preservato e vivi-fi cato continuamente il patto con-federale fondativo che alimenta il suo DNA. Federalismo puro. Che tuttavia ad ogni votazione in materia d’immigrazione mostra le crepe profonde che separano le città dalla campagna, e le aree linguistiche del Paese, come è successo anche in quest’ultima votazione, che ha avuto esiti contrapposti nella Svizzera tede-scofona e francofona. Il Ticino, su cui tornerò, negli ultimi anni si è quasi sempre allineato ai cantoni di lingua tedesca.

La Svizzera non aveva da tempo una presenza così consistente nella stampa straniera, non solo quella cartacea: basta navigare sui siti online di quotidiani e blog stranieri per constatare come l’iniziativa sull’immigrazione lanciata dal partito della destra radicale svizzera, paradossal-mente autodefinitasi Unione Democratica di Centro, occupi le prime posizioni delle tematiche trattate e come abbia scatenato una quantità impressionante di commenti da parte dei lettori.

Ovunque emerge, oltre le va-lutazioni contingenti, la paura per le conseguenze che il voto svizzero potrà avere su tutto il continente, vista l’esultanza con cui è stato accolto dalle destre populiste e nazionaliste europee. Paure accresciute, tra l’altro, dall’imminenza delle elezioni per il Parlamento europeo (mancano tre mesi) che potrebbero segnare il punto di massimo impatto delle tendenze populistiche e partico-laristiche, un duro colpo per la legittimazione delle istituzioni dell’UE.

In questo fiume di giudizi e commenti si perdono di vista, in molti casi, le fi nalità dell’inizia-tiva e delle sue pesanti conse-guenze nei rapporti con l’Unione Europea ma anche sul piano

interno. D’altronde, la Svizzera è da anni nell’occhio del ciclone per via del suo sistema bancario e dei capitali stranieri, di ogni ge-nere, a cui ha dato “ospitalità”.

L’iniziativa approvata dal po-polo svizzero prevede il ritorno al contingentamento della mano-dopera, di qualsiasi genere, ne-cessitante al mercato del lavoro svizzero; contingentamento che riguarda sia i cosiddetti “paesi terzi” sia i paesi dell’Unione

Europea. La destra ha fatto leva, ora come in passato, sui sentimenti popolari e sulle derive xenofobe e protezionistiche che nella Confederazione elveti-ca, neutrale per antonomasia, rappresentano da sempre una componente considerevole della politica, come per altro dimostra la cronologia di tutte le iniziative anti-stranieri degli ultimi cin-quant’anni.

Ma l’iniziativa approvata scon-volge le strategie politiche adot-tate dal governo svizzero negli ultimi venti anni verso l’Unione Europea, la cosiddetta via degli accordi bilaterali negoziati e regolarmente ratifi cati dal po-polo sovrano. Tali (numerosi) accordi bilaterali hanno con-sentito alla Svizzera di accedere al mercato libero dell’UE, alle semplificazioni sul trasporto aereo e terrestre, all’accesso agli appalti pubblici europei, all’eliminazione degli ostacoli tecnici sul commercio di prodotti industriali, alla cooperazione in materia scientifi ca che ha con-sentito alle università svizzere di ottenere consistenti fondi europei e la location in Svizzera di presti-giosi progetti scientifi ci europei.

Certamente gli accordi bilate-rali costituiscono un vantaggio anche per l’UE: il 70% delle importazioni svizzere proviene dalla comunità europea. Con questo spirito, la Svizzera ha sottoscritto con l’UE anche l’accordo che ha introdotto, gra-dualmente, a partire dal 2002, la libera circolazione delle persone che statuisce le stesse condizioni di vita, d’impiego e di lavoro per i cittadini comunitari e per gli svizzeri sia nell’UE che nella Confederazione.

Grazie a questo accordo è stato eliminato, per esempio, lo statuto dello stagionale che per decenni ha visto la comunità italiana lottare per la sua abolizione e contro la vergognosa separazio-ne delle famiglie.

La reintroduzione del contin-gentamento dei visti d’ingres-so cozza, dunque, contro un principio portante dell’Unione Europea, quello della libera cir-

SOMMARIO

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazioneVia Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella,F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz,C. Donei, P. Duranti, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, G. Michelon, G. Molon,A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola

Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti - M. Dallapiccola

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 55,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 1/2 GENNAIO - FEBBRAIO 2014Stampato il 25 febbraio 2014

In copertina: l’edizione 2014 della «Gior-nata mondiale delle migrazioni»

PresidenteAlberto Tafner

Pagina 3AGENDA

Pagine 4-7LA VISITA IN TRENTINO

DEL SINDACO DI PRNJAVOR

Pagine 8-9GIORNATA MONDIALE

DELLE MIGRAZIONI

Pagina 10ATTUALITÀ

Pagine 11-14 GENTE E FATTI

Pagine 15-22

2013: UN ANNO DI INCONTRI

Pagine 23-27CIRCOLI

(Wollongong, New England,Bento Gonçalves, Ouro Fino,Porto Alegre, Bruxelles, Como,

Stoccarda, Charleroi)

Pagine 28-29EVENTI

Pagina 30DALLE VALLI

Pagina 31LI RICORDIAMO COSÌ

DirettoreAnna Lanfranchi

Quali conseguenze per l’Europadopo il referendum in Svizzera?

La reintroduzionedel contingentamento

dei visti d’ingresso cozzacontro un principio

portante dell’Unione Europea, quello della

libera circolazione delle persone, confl uito nella

normativa svizzera

Vista l’esultanza con cui l’esito è stato accolto c’èil timore che le imminentielezioni per il Parlamento europeo possano segnare

il punto di massimoimpatto delle tendenzepopulistiche: sarebbe

un duro colpoper la legittimazione

delle istituzioni dell’UE

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EDITORIALE

colazione delle persone confl uito nella normativa svizzera, al quale la UE non potrà mai rinunciare.

L’iniziativa “contro l’immigra-zione di massa” approvata, per altro, non indica un quadro nor-mativo prefi gurato e un percorso chiaro. Essa si è guardata bene dall’indicare le quote annuali da introdurre come limite all’in-gresso di stranieri, compresi i richiedenti d’asilo. Si sancisce semplicemente che il governo dovrà fi ssarle entro tre anni, per cui gli elettori hanno votato senza avere contezza sulle conseguenze del loro voto.

Ora, mentre sta partendo il confronto politico interno sugli sbocchi del voto e sulle deter-minazioni attuative che si do-vranno assumere, il Governo e la diplomazia s’interrogano sul come parare i colpi provenienti dall’UE che si preannunciano su ampi fronti e su quali soluzioni offrire ai partner europei. Nel frattempo, il clima dell’econo-mia locale — investimenti esteri inclusi — sarà indubbiamente offuscato dal braccio di ferro sull’immigrazione.

L’esito del voto è stato certa-mente condizionato dagli squi-libri del mercato del lavoro - nonostante la Svizzera abbia un tasso di disoccupazione tra i più bassi al mondo - dalla minaccia concreta di dumping salariale e sociale e dalla mancanza di

concrete misure correttive per combattere questi fenomeni. Quando fu introdotta la libera circolazione delle persone fu approvata contestualmente la legge sulle misure di accompa-gnamento che avrebbe dovuto garantire, attraverso l’adozione su larga scala dei contratti col-lettivi di lavoro o e quindi dei salari minimi, la lotta al pericolo di dumping salariale che preve-dibilmente avrebbe dato spazio ai timori e alle paure su una presenza eccessiva di stranieri. Questo strumento normativo non ha funzionato come si credeva.

Al contrario, molte imprese e datori di lavoro - anche con la copertura di certi ambienti politici ed economici - hanno speculato al ribasso sulla remu-nerazione del lavoro, portando a questa situazione di incertezza. Ma il prezzo che la Svizzera potrebbe pagare è talmente alto da comprometterne in prospet-tiva lo standard di benessere e di crescita dell’economia, resi possibili grazie anche al lavoro degli immigrati.

La schiacciante vittoria del “sì” in Ticino (68,2%) costi-tuisce l’elemento di maggior preoccupazione per la comunità

italiana e conferma i sentimenti di italofobia che sono cresciuti consistentemente nel Cantone di lingua italiana in questi anni di crisi, e che tempo fa hanno dato vita a vere e proprie campagne xenofobe (si pensi ai manifesti “bala i rat”) contro l’invasore italiano. Soprattutto per effetto del lavoro transfrontaliero. Ma non solo. I risentimenti ticinesi sono stati amplifi cati dall’ultimo scudo fiscale di Tremonti, dal conseguente braccio di ferro tra il ministro italiano e la Svizzera, dal fatto che l’Italia considera tuttora la Svizzera un paradiso fi scale tenendola sulla black list di tali nazioni .

Il voto del Ticino è stato in ogni caso interpretato con la chiave di lettura dei frontalieri e con la percezione che ne ha la popolazione ticinese. Ragione in più per vederci chiaro. Nel terzo trimestre del 2013 i frontalieri operanti in Svizzera erano com-plessivamente 277.356. Di questi 65.568 erano italiani, contro i 145.393 francesi e i 56.921 te-deschi. L’occupazione prevalente si riscontra nel settore terziario con 167.974 occupati sul totale e la dice lunga sui cambiamen-ti in atto. La concentrazione massima di frontalieri italiani è ovviamente nel Cantone Ticino, con 58.632 unità nel secondo trimestre 2013, con un aumento del 6,2% su base annua. In dieci anni i frontalieri sono aumentati dell’80%, di certo per effetto della crisi economica dei Paesi

confinanti, ma oggettivamente perché il mercato del lavoro sviz-zero esercita un’attrazione che i datori di lavoro hanno alimentato e sfruttato.

Il Ticino offre complessivamen-te circa 185mila posti di lavoro mentre la popolazione residente ne può coprire grosso modo 120mila; va da sé che per coprire la parte restante l’attrazione del-la manodopera transfrontaliera è irresistibile, con i fenomeni di dumping salariale già detti, anche in termini di responsabilità dei datori di lavoro. Tutto ciò non spiega però l’esito del voto, visto che in presenza di un numero più che doppio nei Cantoni di con-fi ne con la Francia, l’iniziativa contro l’immigrazione di massa è stata bocciata.

È presto per dire se il voto del 9 febbraio ha dato il colpo di grazia al negoziato sull’accordo fi scale tra l’Italia e la Svizzera, partito in ritardo e tra mille diffi coltà; in ogni caso, quanto accadrà nei prossimi mesi tra la Svizzera e l’UE è di fondamentale importanza per il futuro della Confederazione ma anche per gli europei e per gli Stati guida che sono chiamati a realizzare (fi nalmente) un progetto chiaro e condiviso, in grado di evocare e riportare alle origini del trattato l’Europa sociale dei popoli e della pace.

Franco Narducci Presidente dell’UNAIE

Quali conseguenze per l’Europa dopo il referendum in Svizzera?

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AGENDA

«Siamo in un periodo di transizionema guardiamo sempre più avanti»

SABATO 18 GENNAIO SI È SVOLTO L’«INCONTRO DI PROGRAMMAZIONE» DELL’ASSOCIAZIONE

Un grazie a Mirko DallapiccolaDal 21 novembre 2013 al 24

gennaio 2014, Mirko Dallapic-cola (al centro), che frequenta il quarto anno dell’Istituto pavonia-no per le arti grafi che Artigianelli di Trento, ha trascorso presso la Trentini nel mondo un periodo di «formazione aziendale», previsto dal programma di studi.

Mirko - che ringraziamo per la preziosa collaborazione prestata - ha «lavorato» con la segreteria dell’Associazione e con la reda-zione del giornale, realizzando diversi «prodotti grafi ci», come

ad esempio il biglietto di auguri inviato a Natale. A pagina 15 di questo numero del giornale c’è un altro lavoro fatto da Mirko: la «copertina» dell’inserto dedicato alle visite che l’Associazione ha avuto nel corso del 2013, che Mirko sta mostrando nella foto a fi anco, mentre posa con lo staff della Trentini nel mondo.

Anche nella foto pubblicata qui a fi anco c’è «lo zampino» di Mirko: è stato lui a scegliere l’«effetto» da applicare all’im-magine.

In marzo è in programma una trasferta per il presidente e il di-rettore della Trentini nel mondo, con tappe a Florianopolis (Brasi-le) e Buenos Aires (Argentina). Scopo del viaggio è incontrare i Coordinatori dei Circoli tren-tini dei paesi del Sud America. Quella del coordinatore è una figura istituita recentemente - anche a seguito delle modifi che statutarie apportate in occasione dell’assemblea dell’anno scorso - al quale la Trentini nel mondo attribuisce un ruolo molto impor-tante di «anello di congiunzione» fra i Circoli e l’Associazione (l’e-lenco completo dei Coordinatori è stato pubblicato nel numero 11-12/2013 del nostro giornale, a pagina 4).

Questo il programma degli incontri: giovedì 20 marzo, a Florianopolis con i cinque coor-dinatori del Brasile e con Iracema Moser, alla quale è stata affi data, in questa fase di avvio, la funzio-ne di «Coordinamento genera-le»; sabato 22 marzo, a Buenos Aires con i quattro coordinatori dell’Argentina; domenica 23 marzo, sempre a Buenos Aires, con i coordinatori (uno per paese) di Cile, Paraguay e Uruguay.

L’Associazioneincontra i suoi«Coordinatori»in Sud America

«Stiamo attraversando un pe-riodo di transizione condizionato da una generale crisi economica e sociale, ma non per questo ab-biamo intenzione di abbassare le braccia. Anzi vogliamo guardare sempre più avanti»: queste le pa-role del presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner, in apertura dell’«Incontro di pro-grammazione», il tradizionale appuntamento di inzio d’anno, che si è svolto il 18 gennaio presso la sede dell’Associazione.

Tafner ha poi precisato come la Trentini nel mondo sia impegnata su più versanti: a portare avanti le attività tradizionali; a svolgere un lavoro di continua analisi e ricerca di posizionamento nei confronti della Provincia e nei confronti dei Circoli, alla luce della realtà internazionale che continua a cambiare sempre più velocemente; a valutare idee e proposte per la ricerca di nuovi spazi e nuove attività che consen-tano di rafforzare il ruolo dell’As-sociazione anche all’esterno.

«La Trentini nel Mondo - ha affermato ancora il presidente - sta rispondendo alle istanze vecchie e nuove espresse dai tren-tini emigrati all’estero, cercando

contestualmente di elaborare un assetto strategico di governance che garantisca la partecipazione attiva dei rappresentanti degli emigrati e più in generale dei trentini all’estero, alla vita socia-le, alle relazioni con la comunità residente, agli scambi e alle ini-ziative di internazionalizzazione sempre più attinenti alla realtà attuale».

Secondo Tafner, nell’ottica della sussidiarietà e della razio-nalizzazione delle spese è indi-spensabile «che vengano chiariti

organicamente ruoli e ambiti di attività dell’Ente pubblico e dell’Associazione nel settore importante e delicato dell’emi-grazione e della presenza più in generale dei trentini all’estero».

Nel dibattito seguito alla re-lazione del presidente hanno preso la parola Ferruccio Pisoni, Aldo Degaudenz, Cesare Ciola, Erminio Lorenzini, Mauro Dal-lapè, Sergio Bragagna, Fabio Casagrande, Luciano Pontalti, Graziano Molon, Pio Dallavalle e Graziano Bacca.

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41/2 - 2014

ATTUALITÀ

L’incontro tra il sindaco di Prnjavor, Sinisa Gataric, e la Valsugana, avvenuto il 7 febbraio e organizzato dalla Associazione Trentini nel Mondo, ha avuto pieno successo, con prospettive di sviluppo nei rapporti culturali ed economici tra le comunità interessate.

Prnjavor è un Comune della Bosnia Erzegovina nel cui ter-ritorio è presente la frazione di Stivor, a noi legata per la presen-za di una comunità trentina, ed in modo particolare valsuganotta, dovuta alla emigrazione avviata a partire dal 1882, in seguito a calamità naturali e crisi econo-miche che colpirono vaste zone del Trentino.

A Stivor, negli anni, si conso-lidò una comunità che, inserita in un territorio straniero, molto diverso per cultura e tradizioni, mantenne, quasi gelosamente usi, costumi e religione portati dalla Valsugana.

Molti oriundi di Stivor sono tornati, in questi ultimi anni, nella terra dei padri alla ricerca di quel lavoro che la guerra nei Balcani e la conseguente crisi economica e sociale, avevano compromesso.

Oggi, con buona approssima-zione si calcola che gli “stivoroti” in Trentino siano circa 1.000, in maggioranza residenti in Valsu-gana; il cuore di molti, però, è rimasto a Stivor ed è viva la speranza di poter, un giorno, fare ritorno nei luoghi in cui sono nati e cresciuti.

La visita del nuovo sindaco di Prnjavor (eletto nel 2012) era stata proposta dal consigliere comunale Franjo Rover, oriundo trentino e unico rappresentante

della comunità italiana il quale, in qualità anche di coordinatore dei Circoli trentini dell’Europa Orientale, è stato l’accompa-gnatore della delegazione che era composta anche dal depu-tato al Parlamento della Bosnia Erzegovina, Milandin Stanic e da un imprenditore che opera a Prnjavor nel settore alimentare,

Dragan Gajic.La delegazione è stata accolta

presso la sede dall’ Associazione Trentini nel Mondo dal presiden-te Alberto Tafner, dalla direttrice Anna Lanfranchi, dal Consigliere Cesare Ciola e dal presidente del Circolo Trentini di Stivor Ignac Andreata. Durante la mattinata la delegazione è stata raggiunta

La trasferta in Trentino di Siniša Gatarićsindaco di Prnjavor, il Comune di Stivor

È STATA LA TRENTINI NEL MONDO A CURARE L’ORGANIZZAZIONE DEGLI INCONTRI E DELLE VISITE FRA IL 6 E IL 9 FEBBRAIO

dall’assessore ai rapporti inter-nazionali del Comune di Trento, Renato Tomasi.

Particolarmente importante, nel pomeriggio dello stesso giorno, è stata le visita alla sede della Cooperativa S.Orsola, molto nota per la coltivazione e commercia-lizzazione dei piccoli frutti.

CINQUE INCONTRIIN UNA GIORNATA

Su richiesta della delegazione di Prnjavor, la Trentini nel Mon-do ha programmato, tramite il vice presidente Aldo Degaudenz, le visite ai Comuni di Borgo Valsugana, Roncegno, Scurelle e Strigno con visita anche all’Ospe-dale S. Lorenzo di Borgo.

Le visite sono iniziate a Strigno dove la delegazione, accompa-gnata da Aldo Degaudenz, Anna Lanfranchi e Ignac Andreata è stata accolta dal sindaco Claudio Tomaselli, dall’assessore Attilio Pedenzini, dal capogruppo Sil-vano Tomaselli, dal consigliere Andrea Tomaselli la cui moglie è di Stivor, dal vice sindaco di Samone Renzo Dandrea e dal geometra del Comune Alain An-dreata, giovane di Stivor che ha vinto recentemente il concorso di assunzione.

È seguita la visita al municipio di Scurelle con l’incontro con il sindaco Fulvio Ropelato e l’assessore Gianna Valandro, al termine del quale è stata visitata la nuova caserma dei Vigili del Fuoco Volontari di Scurelle, completa di veicoli ed attrezza-ture di pronto intervento.

A Roncegno la delegazione si è incontrata con il sindaco Mirko

L’incontro al Comune di Strigno, da sinistra: Aldo Degaudenz (vice presidente della Trentini nel mondo), Alain Andreata, Ignac Andreata, Dragon Gajic, Andrea Tomaselli (parzialmente coperto), Milandin Stanic, Franjo Rover, Anna

Lanfranchi (direttore della Trentini nel mondo), Claudio Tomaselli (sindaco di Strigno), Sinisa Gataric (sindaco di Prnjavor), Silvano Tomaselli, Attilio Peden-zini, Renzo Dandrea.

In basso, un momento dell’incontro nella sede dell’Associazione Trentini nel mondo e, qui sopra, la foto scattata al termine (da sinistra): Alberto Tafner (presidente dell’Associazione), Sinisa Gataric (sindaco di Prnjavor), Anna Lan-franchi (direttore della Trentini nel mondo) e Renato Tomasi, assessore ai rap-porti internazionali del Comune di Trento.

Negli incontri con i Comuni di Borgo Valsugana,Roncegno, Scurelle e Strigno è emersa la comune

volontà di approfondire i legami di ordine culturale ed economico che possono interessare le due aree

geografi che della Valsugana e della zona di Prnjavor

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ATTUALITÀ

Montibeller e l’assessore Giu-liana Gilli, per concludere con l’incontro, a Borgo Valsugana, con il presidente del Consiglio Comunale Edoardo Rosso in rap-presentanza del sindaco, assente per un improvviso ed imprevisto sopralluogo ad una località con imminente pericolo di frana come conseguenza delle insistenti piog-ge degli ultimi giorni.

A completamento degli incontri uffi ciali la delegazione si è incon-trata, all’interno dell’ospedale S. Lorenzo di Borgo, con il respon-sabile dei servizi infermieristici e paramedici, Enrico Lenzi (che è anche sindaco di Samone), il quale ha illustrato l’organizza-zione del servizio sanitario di zona integrato tra servizi medici e paramedici sul territorio con i servizi e gli ambulatori presenti all’interno dell’ospedale; tutto ciò in risposta alle domande del sindaco di Stivor, che intende

dedicarsi nel prossimo futuro ad una organizzazione sanitaria più effi cace e decentrata nel Comune di Prnjavor.

Dai vari incontri è emersa una notevole omogeneità di impres-sioni e di contenuti che si pos-sono riassumere nelle seguenti considerazioni.

È stata apprezzata la volontà del sindaco Gataric di visitare i luo-ghi di provenienza degli abitanti di Stivor, unica rappresentanza di origine italiana presente nel comune di Prnjavor, anche se nettamente minoritaria rispetto al totale della popolazione re-sidente.

STIVORANI IN TRENTINO,INTEGRATI E APPREZZATI

I sindaci hanno evidenziato il fatto che tutti coloro che proven-gono da Stivor si caratterizzano, nel lavoro, per serietà, impegno e professionalità; si sono, inol-tre, integrati facilmente nella comunità locale; tutto ciò si è reso possibile perché essi si sono dimostrati fedeli interpreti dei valori e delle tradizioni trasmesse dai padri che partirono dalle valli del Trentino a fi ne ottocento alla ricerca di migliori condizioni di vita; valori e tradizioni che sono, quindi, legate alle nostre comuni origini ed alla nostra storia.

È emersa la comune volontà

di approfondire, anche a livello amministrativo, i legami di or-dine culturale ed economico che possono interessare le due aree geografiche della Valsugana e della zona di Prnjavor, attraverso la stipula di forme di partenariato (gemellaggio) su obiettivi condi-visi e concordati.

Può essere di interesse comune favorire rapporti tra associazioni di categorie economiche (indu-stria, artigianato, agricoltura, turi-smo, servizi, ecc...) per l’avvio di eventuali collaborazioni; contatti a livello di operatori privati sono già in via di perfezionamento.

Molti dei rientrati in Trentino da Stivor ritengono questa loro presenza lavorativa solo tem-poranea; il loro desiderio è di poter tornare defi nitivamente nei luoghi in cui sono nati e cresciu-ti; per questo stanno investendo risorse nella ristrutturazione delle loro abitazioni a Stivor; l’avvio di rapporti più stretti tra ammini-strazioni possono aiutare e anche accelerare un eventuale rientro.

All’Associazione Trentini nel Mondo, come rappresentante del mondo dell’emigrazione, si chiede di svolgere un’azione di intermediazione tra le singole persone, organizzate nei circoli, ed i Comuni, gli enti e le asso-ciazioni potenzialmente coinvolti in forme di collaborazione tra la Valsugana e Prnjavor.

Tutti i presenti ai vari incontri hanno ritenuto importante non la-sciar cadere nel vuoto gli stimoli ed i rapporti avviati in questi gior-ni ed hanno espresso la volontà di proseguire sulla strada tracciata.

Il programma della trasferta in Trentino del sindaco di Prnjavor, prevedeva anche la visita alla Campana dei caduti di Rovereto, avvenuta sabato 8 febbraio.

L’incontro con il Comune di Borgo Valsugana (da sinistra): Sinisa Ga-taric (sindaco di Prnjavor), Edoardo Rossa (presidente Consiglio Comu-nale di Borgo Valsugana).

L’incontro al Comune di Scurelle, (da sinistra): Gianna Valandro, Aldo De-gaudenz, Fulvio Ropelato (sindaco di Scurelle), Sinisa Gataric (sindaco di Prnjavor), Ignac Andreata (presidente circolo Trentini di Stivor), Dragon Gajic,

Roberto Sartor (comandante Vigili del Fuoco Volontari di Scurelle), Milandin Stanic (deputato al Parlamento della Bosnia Erzegovina), Anna Lanfranchi, Franjo Rover (Coordinatore dei Circoli trentini dell’Europa Orientale).

L’incontro al Comune di Roncegno, (da sinistra): Aldo Degaudenz, Franjo Ro-ver, Giuliana Gilli, Mirko Montibeller (sindaco di Roncegno), Sinisa Gatanic

(sindaco di Prnjavor), Dragon Gajic, Ignac Andreata (presidente circolo Tren-tini di Stivor)

L’incontro con il responsabile dei servizi infermieristici e paramedici dell’Ospedale di Borgo Valsugana, Enrico Lenzi.

CONTINUA A PAGINA 6

L’INCONTROCON GLI STIVORANI

IN TRENTINO

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ATTUALITÀ

Dalla collaborazione fra Trentino e Prnjavornuove prospettive di sviluppo per la Bosnia

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEL «CIRCOLO TRENTINI DI STIVOR», IGNAC ANDREATA, NELL’INCONTRO CON IL SINDACO GATARIC

Durante i quattro giorni di permanenza in Trentino la dele-gazione proveniente da Prnjavor il 7 febbraio ha avuto modo di incontrare il direttivo del Circolo Trentini di Stivor nella sua sede messa a disposizione dal Comune di Roncegno.

Il presidente del circolo Ignac Andreata ha sottoposto all’atten-zione del sindaco Gataric i proble-mi che interessano direttamente la comunità residente a Stivor e ha toccato alcuni argomenti che sono all’attenzione dell’amministrazio-ne comunale.

Sono stati ricordati i lavori che sono stati realizzati con il sup-porto diretto del Circolo come: i pozzi, le pompe e le fontane a Sibovska e Stivor, la costruzione parziale della caserma dei Vigili del Fuoco, le attrezzature per la scuola Elementare a Sibovskoj, la ristrutturazione della casa so-ciale di Stivor, la illuminazione stradale dalla Chiesa al cimitero di Stivor, le attrezzature per l’am-bulatorio a Sibovska, ecc...,

È stato poi esaminato il proble-ma del completamento dell’ac-quedotto, con gli allacciamenti alle utenze private, la difesa dell’unità territoriale di Stivor che, stando ad indiscrezioni, po-trebbe essere divisa ed assegnata

a due diverse circoscrizioni terri-toriali, la defi nitiva destinazione e completamento dell’edifi cio della caserma, l’asfaltatura della strada interna di Stivor, ecc...

Con l’attenzione alle prospet-tive di sviluppo locale, il pre-sidente Andreata ha tra l’altro affermato: «...la nostra idea è che, con la stretta collaborazione del Comune di Prnjavor, della Provincia di Trento, delle istitu-

zioni locali qui (in Trentino) e lì a Prnjavor, così come delle coo-perative e delle organizzazioni di imprenditori qui (in Trentino) e lì a Prnjavor, nel nostro Comune si possa creare un’atmosfera che farà partire l’economia e creerà nuovi posti di lavoro, in modo che serva come esempio ad altri comuni bosniaci. Questo - ha pro-seguito Andreata - permetterebbe anche, a coloro che lo volessero,

di tornare nelle nostre terre ed essere artefi ci di ulteriore svilup-po per la soddisfazione di tutti».

Secondo Ignac Andreata «come legame tra queste due realtà (Prnjavor-Trentino) si dovreb-bero utilizzare le nostre Organiz-zazioni: l’Associazione Trentini nel Mondo, il Circolo trentino a Stivor e il Circolo Trentini qui in Trentino».

La visita della delegazione di Prnjavor in Trentino si è conclusa con la cena allestita a cura del Circolo Trentini a Stivor presso la sala incontri dell’ex campo spor-tivo di Borgo Valsugana, aperta a tutti gli “stivoroti” presenti in Trentino, per un incontro in amicizia a carattere informale, ma denso di signifi cati e di speranze per il futuro.

Prima della cena hanno portato il loro saluto il sindaco di Prnja-vor, Sinisa Gataric, il deputato Milandin Stanic, il coordinatore dei Circoli trentini dell’Europa dell’Est, Franjo Rover, il presi-dente del circolo Ignac Andreata e il vicepresidente della Trentini nel Mondo, Aldo Degaudenz, in rappresentanza del presidente Alberto Tafner. All’incontro e alla cena era presente anche il consigliere della Trentini nel mondo, Cesare Ciola.

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ATTUALITÀ

Il sindaco di Prnjavor, Sinisa Gataric, negli incontri con i sin-daci ha presentato il Comune di Prnjavor nella sua realtà, nei suoi problemi e nelle sue potenzialità. Qui di seguito ne riportiamo gli aspetti più salienti.

Prnjavor è uno dei 142 Comuni che costituiscono lo Stato della Bosnia Erzegovina.

Il territorio Comunale com-prende numerose frazioni (tra le quali Stivor abitata per il 90% da oriundi trentini); ha una superfi -cie di circa 630 Kmq (superiore al 10% di tutto il territorio del Trentino) con una popolazione di quasi 55.000 abitanti.

Nel territorio comunale sono presenti numerose etnie, come risultato delle vicende storiche degli ultimi secoli: a serbi, croati e bosniaci, si aggiungono ucraini, cechi, italiani, magiari, slovacchi, tedeschi, polacchi ed ebrei; per questo insieme di etnie il Comune di Prnjavor viene defi nito come “piccola Europa”.

Il terreno quasi interamente collinoso e pianeggiante si pre-sta alla produzione di grano, frumento e per l’allevamento del bestiame; sta sviluppandosi la piantagione di vigneti e di altri prodotti agricoli di pregio; c’è la possibilità di ottenere terreno in concessione dalla pubblica amministrazione.

Si sta sviluppando l’industria privata in aree industriali in al-lestimento e si sta incentivando anche l’artigianato.

A Prnjavor è presente uno dei due unici allevamenti al mondo del famoso cavallo bianco lipiz-ziano (l’altro allevamento è in Slovenia).

Sul territorio sono presenti

insediamenti termali di grande effi cacia per le malattie della pel-le; sono disponibili altre risorse (pesca, caccia, cultura, ecc...) che possono favorire un interessante sviluppo turistico.

È in fase di avanzata costru-zione un’autostrada destinata a collegare Prnjavor con i grandi centri della Bosnia e della intera penisola balcanica.

Oggi Prnjavor sta conoscen-do una fase di grande sviluppo economico, tanto che il Comune si trova ormai al quinto posto in Bosnia per quanto riguarda il tasso di sviluppo.

«Guardiamo all’Europa e al suo modello di sviluppo economico con interesse e siamo pronti e disponibili ad avviare contatti con imprenditori che vogliano investire nella nostra città, che può offrire interessanti oppor-tunità e condizioni favorevoli», ha affermato il sindaco Gataric durante l’incontro presso la sede della Trentini nel mondo.

Prnjavor, la città detta «piccola Europa»,che vuole apririsi agli investitori europei

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ATTUALITÀ

La «Giornata mondiale delle migrazioni»,antidoto all’egoismo e all’individualismo

«Sono parecchi anni ormai che ci troviamo tutti assieme in occa-sione della giornata mondiale del-le migrazioni : un appuntamento che pur svolgendosi ogni volta in località diverse del Trentino, mantiene sempre il medesimo tono di festa popolare, piena di colori, di musica e di amicizia.

La Trentini nel Mondo parte-cipa sempre volentieri a questa celebrazione in quanto è fer-mamente convinta che, proprio da questi incontri di persone e di Comunità, possono nascere e maturare idee e proposte utili per capirsi, integrarsi e convivere meglio tutti assieme. Proprio per questo motivo la Trentini nel Mondo sta lavorando da qualche tempo per cercare di realizzare una grande e coesa Comunità Trentina capace di interagire e rapportarsi positivamente con altre Comunità che hanno come noi l’ideale della solidarietà e dell’aiuto reciproco.

Riteniamo che sia questa la strada (o almeno la strada che compete a noi) per sviluppare

l’antidoto all’egoismo e all’indi-vidualismo che – come ha detto anche Papa Francesco – oggi determinano il senso della globa-lizzazione mondiale condizionata da un’economia sempre più lon-tana dall’uomo.

La facilità con cui oggi si viaggia e la velocità con cui si comunica avrebbero dovuto ren-dere più semplici e collaborativi i rapporti internazionali: invece si assiste alla moltiplicazione dei focolai di guerra, si espande lo sfruttamento speculativo del ter-

ritorio e aumentano le prepotenze dei Paesi più ricchi nei confronti di quelli più poveri.

Proprio per questi motivi non dobbiamo abbassare le braccia, ed anzi è necessario aumentare l’impegno per combattere l’in-capacità e l’indifferenza che in troppi (soprattutto tra chi gestisce i poteri politici ed economici) praticano quotidianamente.

Certo non è facile, ma almeno noi dobbiamo provarci!

E lo dobbiamo fare perchè in questo Paese assediato da un generale degrado etico, culturale e civile ci sono ancora molti epi-sodi di altruismo, di generosità e di vero e proprio eroismo (come è avvenuto nei tragici sbarchi di Lampedusa) che danno spazio alla speranza.

In effetti viviamo in una socie-tà contraddittoria: da una parte si ascoltano quotidianamente discorsi spesso infarciti di pre-giudizi e di “frasi fatte” contro gli stranieri e gli “extracomunitari”; poi però vediamo che queste stesse persone sono pronte a

Si è svolta domenica 19 gen-naio a Pergine la «Giornata mondiale delle migrazioni», organizzata dall’Arcidiocesi di Trento attraverso l’Opera diocesana per la pastorale missionaria e la Pastorale delle migrazioni, insieme ai Decanati di Pergine, Civezzano e Piné.

Il tema di quest’anno era «Migranti e rifugiati verso un mondo migliore». Il maltempo ha impedito il previsto ritrovo dei partecipanti in piazza Mu-nicipio a Pergine e la sfi lata ver-so la chiesa parrocchiale, dove mons. Lauro Tisi ha celebrato la messa.

Al termine del rito religioso, c’è stata una festa presso l’Ora-torio di Pergine, con l’esibizio-ne del coro «Edera del Circolo pensionati e anziani di Pergine.

In chiesa hanno preso la paro-la il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer, e il presidente della Trentini nel mondo, Alberto Tafner. Qui di seguito ripor-tiamo il testo dell’intervento di Tafner.

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ATTUALITÀ

commuoversi davanti alla di-sperazione di donne, uomini e bambini aggrappati ai barconi della speranza.

Tutto questo ci deve dare il coraggio per andare avanti, cer-cando in primo luogo di far ricor-dare ai molti che hanno perso la memoria (per opportunismo o per ignoranza) come il nostro recente passato sia segnato dall’emigra-zione. Non si può dimenticare ad esempio come molti trentini che emigrarono oltreoceano lo fecero da clandestini e senza permessi regolari, come testi-moniano i registri parrocchiali, ma non per questo diventarono automaticamente tutti spaccia-tori e delinquenti: proprio come avviene per molti migranti di oggi che arrivano nel nostro Paese. La memoria è un patrimonio che va usato per costruire il futuro e per non ripetere gli errori del passato: cosa che invece, purtroppo, sem-bra non avvenire.

Oggi infatti si parla quasi esclu-sivamente del problema dei migranti che approdano in Italia,

e intanto non ci accorgiamo (o si fa finta di non accorgersi) che sempre più spesso i nostri giovani sono costretti a guardare all’estero come unica possibilità di lavoro e di opportunità di vita. Le statistiche più aggiornate af-fermano che la disoccupazione giovanile supera il 42% e questo sembra portare inevitabilmente ad un ritorno all’emigrazione. Magari oggi non si chiama più così, ma “fuga di cervelli”, la so-stanza comunque non cambia: si tratta sempre di esseri umani che se ne vanno, di persone costrette ad abbandonare la propria terra ed i propri affetti per cercare altrove un mondo migliore.

Di questo però se ne parla ancora poco. Forse perché si

dovrebbero mettere in discus-sione troppe cose (dal sistema scolastico a quello del lavoro, dai privilegi consolidati al mo-dello sociale) e perciò risulta più facile alimentare le paure dei clandestini, dei rom e degli extracomunitari per distogliere l’attenzione dal problema vero.

Con questo comunque - come si legge nel rapporto Italiani nel Mondo - non si vuole dire che emigrare oggi debba costituire un allarme sociale, in quanto potrebbe rappresentare invece la condizione attualmente più favorevole alla globalizzazione. La cosa importante – si afferma però – è cercare di limitare la rabbia con cui oggi molti degli italiani lasciano l’Italia.

Noi, nel nostro piccolo, ci proviamo e siamo convinti che anche attraverso manifestazioni come questa ci si possa aiutare a camminare tutti assieme verso un mondo che vorremo migliore.

Ma anche qui è questione di memoria. In molti non ricordano (per ignoranza o per opportuni-smo) che il primo migrante si chiamava Gesù: quello stesso Gesù che poi venne crocifi sso da chi riteneva pericolosamente rivoluzionarie le parole di ugua-glianza, di amore e di fraternità che andava predicando.

Sono parole che ancora oggi, come 2000 anni fa, continuano a suscitare lo stesso sospetto e la stessa diffi denza in chi gestisce il potere e si tendono quindi a non ricordare.

Proprio per questo è invece necessario continuare a ripeterle e farne testimonianza…..come quella che stiamo facendo oggi qui a Pergine tutti noi assieme che stiamo camminando verso un mondo che vorremo fosse migliore».

«La Trentini nel Mondo partecipa sempre volentieria questa celebrazione in quanto è fermamente

convinta che, proprio da questi incontri di persone e di comunità, possono nascere e maturare idee

e proposte utili per capirsi, integrarsi e convivere»

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ATTUALITÀ

Il Giorno della memoria rafforzale fondamenta della democrazia

LE PAROLE PRONUNCIATE IL 27 GENNAIO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, NAPOLITANO

«Il Giorno della Memoria è diventato un tassello essenziale del rafforzamento delle basi di conoscenza, di sensibilità umana e morale, di combattività in difesa della pace e dei diritti umani: che sono le basi fondamentali della nostra democrazia. Una demo-crazia che non può in nessun momento ignorare i rischi cui possono essere esposti, anche tornare - voglio dire - ad essere esposti gli innocenti e gli indifesi di sempre e cioè: “gli ebrei, i rom, i sinti, i disabili, i malati di mente, gli omosessuali”, e, aggiungo, gli stranieri»: queste le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, pronunciate al Quirinale il 27 gennaio scorso, in occasione del «Giorno della memoria», la ricorrenza inter-nazionale istituita nel 2005 con una risoluzione dell’ONU, che ogni anno commemora le vittime dell’Olocausto.

La cerimonia è stata aperta dalla proiezione di un estratto del fi lm «Anita B», del regista Roberto Faenza. È quindi inter-venuto il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italia-ne, Renzo Gattegna, cui hanno fatto seguito le testimonianze, accompagnate dalla proiezione

di un fi lmato di RAI Educational, di alcuni studenti di scuole che hanno partecipato ai Viaggi della Memoria. Successivamente ha preso la parola il Ministro dell’I-struzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza.

Nel corso della manifestazio-ne, il violinista Shlomo Mintz ha eseguito due brani musicali con un violino recuperato dagli strumenti in uso nei campi di concentramento e sono stati pro-iettati alcuni fi lmati d’archivio sulla musica nei lager.

La cerimonia si è conclusa con la premiazione delle scuole vincitrici della XII edizione del

concorso «I giovani ricordano la Shoah» e il discorso del Presiden-te della Repubblica.

«Partecipo quest’anno per l’ottava volta - ha affermato il presidente Napolitano - alla celebrazione di una ricorrenza e di un incontro, che mi hanno coinvolto in tutti questi anni come poche altre iniziative in Quirina-le. Coinvolto, voglio dire, anche emotivamente e in profondità, come fi glio di quel secolo per tanti aspetti terribile che è stato il Novecento, e come italiano, uno dei tanti italiani senza colpa sui quali il fascismo ha fatto ricadere la macchia delle leggi razziali e

della turpe complicità con la per-secuzione nazista contro gli ebrei.

Penso che siamo riusciti a dare dei contributi di qualità alla ri-fl essione sulla Shoah e sul valore della Memoria. Abbiamo cercato in generale di rafforzare il dialogo tra la cultura, la scuola, i giovani e lo sviluppo di una comune co-scienza storica e civile a presidio di un clima di autentico rispetto per l’ebraismo e di vigilanza contro ogni insorgenza di antise-mitismo comunque camuffato».

«I padri fondatori dell’unità europea e i continuatori della loro opera - ha concluso il Presidente della Repubblica - ci hanno con-segnato un’Europa che non può tollerare che vengano calpestati i principi e i valori su cui oggi poggia l’Unione e che si tenti di stravolgere il senso del suo tor-mentato percorso storico».

Anche Franco Nar-ducci, presidente del-lUNAIE (Unione Nazio-nale Associazioni Immi-grazione ed Emigrazio-ne), alla quale aderisce anche la Trentini nel monndo, ha diffuso una sua dichiarazione in occasione del «Giorno della memoria», che ri-portiamo qui di seguito.

«Nell’odierna giornata internazionale dedicata alla memoria delle vittime dell’Olocausto dobbiamo lodare con forza i docenti di tutte

le scuole del mondo che attraverso l’insegna-mento della storia toccano la coscienza e la sensibilità di milioni di giovani. La storia è fondamentale per far capire alle giovani ge-nerazioni la pericolosità dell’odio razziale e della paura per il diverso, soprattutto nell’era delle reti informatiche in cui viviamo e delle falsità e non-verità diffuse attraverso tali potenti strumenti, che tanti giovani utilizzano, spesso in perfetta solitudine.

La comunità internazionale ha voluto que-sto giorno per ricordare degnamente chi ha sofferto ed è morto nei campi di sterminio nazisti ma anche per incitare i governanti e le democrazie a essere vigili per il futuro perché l’orrore della Shoah non si ripeta mai più e

prevalgano invece il rispetto dei diritti umani e di ogni minoranza etnica o religiosa che sia.

Dobbiamo impegnarci tutti affinché il ricordo dell’olocausto generi una forte ten-sione morale, valore basilare per costruire la pace e il dialogo tra gli Stati e le culture. Dobbiamo riaffermarlo giorno per giorno so-prattutto di fronte all’insorgere dei molteplici confl itti e degli integralismi che avvelenano i rapporti tra i popoli e offuscano il senso più profondo della dignità umana. Dobbiamo lottare tutti assieme, ha precisato Narducci, per trasmettere e preservare la memoria dell’Olocausto, ma anche contro ogni forma politica e culturale di antisemitismo e nega-zione della Shoah».

Scuola e istruzione per non dimenticare

L’Italia non può in nessun momento ignorare i rischicui possono essere esposti gli innocenti

e gli indifesi di sempre e cioè: ebrei, rom, sinti, disabili, malati di mente, omosessuali e stranieri

LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELL’UNAIE, FRANCO NARDUCCI, IN OCCASIONE DEL «GIORNO DELLA MEMORIA»

Per comunicare con la redazione del mensile:[email protected]

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GENTE E FATTI

Bentornate Biancaccia e Rossetta di montagnaNei vigneti trentini tornano

due vecchie varietà di vite col-tivate un tempo principalmente in Valsugana e in Vallagarina. Si tratta della Biancaccia e della Rossetta di Montagna, “salvati” dai ricercatori della Fondazione Edmud Mach che hanno provve-duto al recupero delle varietà e all’iscrizione nel Registro nazio-nale delle varietà di vite idonee alla produzione di vino.

Ammontano così a nove gli antichi vitigni recuperati da San Michele, custoditi nella collezio-ne delle 24 varietà storiche del Trentino che si trova a Vigalzano e a disposizione di viticoltori e vivaisti.

Negli ultimi dieci anni il Cen-tro Ricerca e Innovazione ha recuperato Casetta (2002), Grop-pello di Revò (2002), Lagarino (2007) Verdealbara (2007), Maor (2009), Paolina (2009), “Saint Laurent” (2011), e le ultime “rinate” Biancaccia e Rossetta di Montagna (2013) a comple-

tamento del progetto di recupero del germoplasma presente nei vigneti trentini nei secoli scorsi.

Biancaccia. Questo vitigno è presente in provincia di Trento da tempi immemorabili; nel tempo però ha avuto una limitata diffu-sione. Le zone storiche dove si è maggiormente diffuso sono state principalmente la Valsugana e la Vallagarina. Citata dall’Acerbi

nel 1825 dove la considerava una delle varietà più coltivate in Valsugana, la varietà fi gura come Biancazza nella mappa “Ampelo-grafi a trentina. Varietà di viti do-minanti nei singoli paesi desunte dalle relazioni dei distretti 1875” nei dintorni di Pergine Valsuga-na. Oggi questa varietà non è più coltivata e si trova con qualche filare in alcuni vecchi vigneti

della Valsugana. Da qualche anno alcune aziende della zona si sono impegnate nel recupero con risultati incoraggianti.

Rossetta di Montagna. La Rossetta di Montagna è un vi-tigno presente in provincia di Trento da lungo tempo, pur avendo avuto una limitata diffu-sione. Le zone storiche dove si è maggiormente diffuso sono state principalmente la Valsugana e la bassa Valle del Sarca. Le notizie relative a questo vitigno giungo-no soprattutto dalle colline a nord di Verona e dalle zone orientali del lago di Garda, ai confi ni della provincia di Trento e risalgono al 1775 (riportate da Paronetto).

Oggi la varietà si trova in qualche fi lare in vecchi vigneti della Valsugana, anche se alcune aziende della zona si sono impe-gnate nel recupero, proponendola come vino bianco fermo o in uvaggio con altri uve da base spumante.

(s.c. - Fondazione Mach)

«NUOVA VITA» PER DUE ANTICHE VARIETÀ DI VITE COLTIVATE UN TEMPO PRINCIPALMENTE IN VALSUGANA E IN VALLAGARINA

Ciao a tutti, mi chiamo Luisa Do-nini, ho 17 anni, sono da San Lo-renzo in Banale e frequento il liceo scientifi co.

Era da molto tempo che pensa-vo di frequentare parte del quarto anno all’estero, ma non ero mai riuscita a trovare il modo per concretizzare questo desiderio. Tutte le associazioni e le agenzie a cui mi ero rivolta mi preospettavano qualche tipo di impedimento: per qualcuna mi ero interessata troppo tardi, per altre il programma prevedeva lo scambio e quindi avrei dovuto ospitare, ma questo per la mia famiglia non era possibile.

Alla fi ne sono venuta in con-tatto con l’associazione Trentini nel Mondo, che con molta dispo-nibilità mi ha aiutato a realizzare il mio sogno. Sono riusciti a mettersi in contatto con una scuola a Melbourne, la quale poi

ha trovato una famiglia.Finalmente il 9 luglio 2013

sono partita per l’Australia. Esattamente non sapevo cosa mi aspettasse là, ma avevo molta voglia di partire. Ero molto spa-ventata dal volo, non avevo mai fatto viaggi lunghi, con scali e soprattutto da sola.

Fortunatamente la signora che mi ha ospitato era italiana ed era venuta in Italia per una piccola vacanza, quindi ne ho approfi ttato e abbiamo fatto il viaggio assie-me, questo è stato un sollievo.

Appena arrivata a Melbourne ho conosciuto anche il resto della

famiglia: tutti sono stati molto carini e gentili con me, non ho mai avuto problemi.

Qualche giorno dopo essere arrivata ho iniziato ad andare a

LA TESTIMONIANZA DI LUISA DONINI CHE FREQUENTA IL LICEO SCIENTIFICO E HA TRASCORSO CINQUE MESI IN AUSTRALIA

Studiare all’estero, esperienza da farescuola. Era abbastanza diversa da quella italiana. Per prima cosa andavo a scuola dalle 9 di mattina fi no alle 4.15 di pomeriggio dal lunedì al venerdì, facevo ore da 60 minuti e non esisteva la campanella. La scuola poi era in centro città e si trovava al sesto e ottavo piano di un palazzo.

Non ho avuto molti problemi ad ambientarmi. I primi giorni ero molto spaventata anche per-ché non riuscivo a capire molto quello che mi dicevano e dovevo chiedere di ripetere. Poi però ho iniziato a fare amicizie e tutto è diventato più facile e più bello.

Ho conosciuto tante persone, di diverse nazionalità. Sono rimasta in Australia per cinque mesi ed è inutile dire che sono passati molto velocemente, ho fatto molte cose e visitato molti posti. Sono pure andata a fare una piccola vacanza a Sydney con una mia compagna di classe durante le vacanze sco-lastiche.

Consiglio di fare esperienze simili a tutti quanti coloro a cui piace viaggiare.

Luisa

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Le vite dei due protagonisti di questo racconto seguono strade ben diverse l’una dall’altra, ma hanno in comune storie di emi-grazione e un Paese, il Belgio, o più precisamente la regione di Charleroi. Le circostanze hanno voluto che i loro destini un bel giorno si incrociassero.

LUIGI FIORINI«EL GIGI» DELLA STUBE

Il primo personaggio è Lu-igi Fiorini, più noto come “el Gigi”. Vive a Noarna, frazione di Nogaredo, dove accoglie ben volentieri, nella sua splendida e particolare “stube”, tutti quelli della zona che amano stare in compagnia, ma soprattutto chi ar-riva dall’estero con nel bagaglio un po’ di storia di emigrazione ed in particolare se si viene dal Belgio. Parlare del Belgio a Lu-igi, infatti, signifi ca far affi orare alla memoria un capitolo dei più intensi della sua vita.

Luigi nacque nel 1939, quando in Italia e nel Trentino soffi avano già venti di guerra, e a soli otto anni, nel 1947, proprio in conse-guenza delle devastazioni portate dal confl itto, fu costretto a seguire i genitori che decisero di emigrare in Belgio, dove c’era allora una

grande richiesta di mano d’opera nelle miniere di carbone. La spe-ranza era quella di trovare almeno il pane per nutrire degnamente i fi gli, ma l’esperienza belga di Luigi durò ben poco.

Nel 1951 la famiglia Fiorini - per motivi che possiamo forse intuire: un lavoro, quello in miniera, dei più disumani che si possano immaginare, quasi una schiavitù, e la tremenda nostalgia che ti attanaglia il cuore – ritorna nella terra di origine, a Noarna.

Qui Luigi costruisce la sua vita. Si sposa con Gianna Nicolodi, di Patone, un’altra frazione di No-garedo, diventa papà e ristruttura

la casa di famiglia, recuperando anche gli avvolti e istallandovi la ormai celebre “stube del Gigi”.

Nel 2009, in occasione dell’an-nuale incontro della Consulta dell’Emigrazione della nostra Provincia, della quale facevo allora parte, dopo un momento di raccoglimento sulla tomba di Rino Zandonai, nel cimitero di Pedersano, altro paesino vicino a Noarna, i Consultori furono invitati a fare tappa “dal Gigi”.

È così che ebbi l’opportunità di conoscere il personaggio, e che personaggio!

Essendo io stato presentato come proveniente dal Belgio, Lu-

I «destini incrociati» di Gigi e Fabiotra Belgio, Noarna, Brusino e Rango

SI SONO INCONTRATI E CONOSCIUTI GRAZIE A UNA CONVERSAZIONE CARPITA AL VOLO IN UN LUOGO MOLTO AFFOLLATO

igi ne approfi ttò subito per parlare dei luoghi che ricordava, del suo breve soggiorno nella regione di Charleroi, dei parenti ed amici che ci vivono tuttora. L’anno successivo tornai a trovarlo e gli presentai mia moglie, che è belga. Un errore! Io non contavo più nulla.

Con lei parlava in francese ed esigeva le risposte nella stessa lingua. Ci recitò anche a memo-ria, nel francese che ricordava, una filastrocca imparata nella scuola di Roselies, concludendo con un largo sorriso: “Ma non ho mai saputo cosa dicevo. Potrebbe per favore tradurmela, signora?”. Fu facile soddisfare il suo deside-rio, anche perché pure noi l’ave-vamo imparata quella fi lastrocca, più o meno nella stessa epoca.

FABIO BERLANDADEL BAR «STELLA ALPINA»

Il secondo personaggio di cui vi voglio parlare è Fabio Berlanda, che ho conosciuto all’inizio di questo secolo in circostanze un po’ strane. Un bel giorno, infatti, ricevetti una sua telefonata nella quale mi chiedeva se potevo orga-nizzargli una breve gita in Belgio, con un’irrinunciabile visita alla miniera di Marcinelle. Come

Luigi Fiorini e Fabio Berlanda a Rango, quando si sono incontrati la prima volta. Nell’altra pagina, di nuovo insieme nella famosa «stube del Gigi».

GENTE E FATTI

Sono stati gli Abies alba a rappresentare il Trentino Alto Adige alla “Festa musicale delle regioni italiane”, che si è svolta a Roma domenica 2 febbraio, presso il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari.

Il gruppo trentino è stato il secondo a salire sul palco alle-stito nel grande Salone d’onore del Museo e per l’occasione ha proposto un brano nel quale ha fuso insieme “Limone limona-to”, una canzone che ha come testo una fi lastrocca raccolta a Faedo e “La bella riosa” una dan-za appartenente alla “Raccolta Sonnleithner”, custodita negli archivi di Vienna, contenente gli spart iti di ventuno motivi po-

polari trentini risalenti all’inizio del 1800.

“20 ma una” era il titolo scelto per il concerto, che ha visto la partecipazione di musicisti che si

occupano di musica tradizionale, provenienti da ciascuna delle venti regioni italiane.

Il concerto - durato quasi tre ore - ha registrato il tutto esaurito

e il ricavato sarà destinato a fi -nanziare progetti per l’infanzia in Sardegna, Basilicata e Calabria, le regioni colpite dalle alluvioni lo scorso autunno.

L’invito a partecipare era stato rivolto agli Abies alba diretta-mente dalla direttrice del Museo, Maura Picciau, e da Paolo Scar-necchia, direttore artistico dello spettacolo, che è stato condotto da Antonello Ricci e integralmen-te ripreso da Rai World.

I trentini Abies alba hanno suonato a Romaalla «Festa musicale delle regioni italiane»

ricavato sarà destinato a fi-

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Giuseppe Filippi, di Charleroi (Belgio) raccontacome senza volerlo è stato il tramite che ha fatto

nascere una nuova amicizia fra due personeche hanno in comune una storia di emigrazionee un grande spirito di accoglirenza e ospitalità

Leandro Fidelis è un giovane molto attivo all’interno del Circolo trentino di Venda Nova do Imigrante (Espirito Santo - Brasile) e di professione fa il giornalista. Un suo articolo, pubblicato sulla rivista «Safra ES», che si occupa di agricoltu-ra nello stato di Espirito Santo, ha vinto il primo premio in un concorso - giunto alla sua settima edizione - promosso dall’OCB (Organizzazione delle Cooperative del Brasile).

Nel suo articolo Leandro ha raccontato la storia di Benja-min Falqueto (86 anni) e di Maximo Lorenção (84 anni), due contadini discendenti di emigrati italiani, che con il

del suo premio - sono due persone di una saggezza sorpren-dente, che possono dare lezioni di vita a molti giovani che sono convinti di sa-pere già tutto».

Non è la prima volta che Leandro Fidelis viene pre-

miato. Il concorso della OCB prevede diverse categorie: stampa, radio, televisione, web e fotografi a. Nel 2011 Leandro aveva conquistato il terzo posto nella sezione radiogiornalismo. L’anno successivo, nella stessa categoria, si era aggiudicato il primo premio. Quest’anno ha voluto concorrere con un articolo nella sezione stampa.

Il premio è stato assegnato sulla base di una votazione da parte dei lettori e della valu-tazione di una giuria tecnica, formata da giornalisti profes-sionisti.

Anche la nostra redazione si complimenta con Leandro per il meritato riconoscimento.

Complimenti a Leandro, giornalista premiatoUN SUO ARTICOLO HA VINTO IL CONCORSO PROMOSSO DA «OCB», L’ORGANIZZAZIONE DELLE COOPERATIVE DEL BRASILE

13

Leandro Fidelis viene pre-

fosse arrivato fi no a me rimane un profondo mistero, ma la cosa andò in porto: arrivo in aereo in tarda mattinata, un tour veloce in pullman e ritorno con l’aereo alla sera dello stesso giorno! Così nacque la nostra amicizia. Anche la “passione” di Fabio per il Belgio ha origini nella storia della sua famiglia, pur se in modo diverso da Luigi.

Fabio, nato nel 1959 a Brusino di Cavedine, è sempre vissuto in Trentino; attualmente gestisce il bar “Stella Alpina”, il luogo di incontro più frequentato del suo paese. Cosa c’entra, quin-di, lui con il Belgio? Il legame viene dalla mamma, Giovannina Fravezzi, nata nel 1926 proprio nella regione di Charleroi, dove i suoi genitori erano emigrati all’indomani della Prima Guerra Mondiale.

Successivamente, vicende lega-te al secondo confl itto mondiale avevano costretto la famiglia di Giovannina a ritornare in Tren-tino, nel 1943. Finita la guerra, mentre la sorella, sposatasi da poco con un ragazzo di Stravino, riprendeva la strada della regione di Charleroi, dove vive ancora oggi con i figli, Giovannina rimase a Brusino, dove si sposò con Agostino Berlanda, dal quale ebbe due fi glie, oltre a Fabio.

Ma la lontananza era diffi cile da sopportare e così ogni tanto Giovannina veniva in Belgio a fare visita alla sorella, molte volte accompagnata da Fabio. Con l’arrivo dei voli “low cost”, poi, il ritmo delle trasferte si andò intensificando e nacque anche l’idea delle gite con amici.

In tutti questi anni Fabio è venuto in Belgio anche più volte

all’anno, con o senza amici, per fare visita alla zia ed ai cugini, ma anche per turismo o sem-plicemente per respirare un po’ di aria belga, che, stranamente, sembra mancargli ogni tanto. Un po’ come succede al sottoscritto con il Trentino.

AL MERCATINODI RANGO

Nel dicembre 2012, Fabio, fi utando una buona opportunità commerciale, aspetto non trascu-rabile in questo periodo di crisi, decise di partecipare, con uno stand in cui serviva “vin brulè” e altre bevande “energetiche”, al mercatino di Natale di Rango, nel Bleggio; un mercatino molto affollato, anche per la fama di Rango, che qualche anno fa è stato dichiarato “uno dei più bei Borghi d’Italia”.

Mentre serve tazze di vino caldo e panini, Fabio sente qual-cuno degli avventori parlare del Belgio e di un recente soggiorno a Charleroi: si tratta di Gigi, che sta raccontando ad alcuni amici la sua trasferta in Belgio con un coro trentino.

Incuriosito, Fabio si intromette nel discorso: “Sento che è appena tornato dal Belgio, che parla di

Marcinelle, di Bruxelles... Non è che per caso..., ma proprio per caso..., conosce un certo Filippi?”.

Fabio mi ha raccontato che, al solo sentire il mio cognome, lo sguardo di Luigi si è illuminato. E ora, ogni volta che immagino quel momento, io mi sento arros-sire, non so se di soddisfazione o di falso pudore, e mi chiedo che cosa mai quei due si saranno raccontati su di me.

Così, in modo casuale, è nata una nuova amicizia, senza che io avessi mai parlato all’uno dell’al-tro, nonostante i loro rispettivi paesi fossero separati solo da una montagna.

Quest’estate li ho incontrati insieme, Luigi e Fabio, e sono davvero contento di essere stato il tramite attraverso il quale si sono conosciuti.

E se vi dovesse capitare l’oc-casione, fermatevi alla “stube del Gigi” o al bar “Stella Alpina” di Brusino e, se volete, fate pure il mio nome, anche se sono sicuro che non sia per nulla necessario ad una buona accoglienza, visto il loro grande spirito di ospitalità e amicizia.

Così dovrebbe andare il mon-do! Non vi sembra?

Giuseppe Filippi

loro lavoro e il loro esempio hanno fatto la storia della coope-razione agricola nel-lo stato di Espirito Santo.

«Benjamin e Ma-ximo - ha scritto Le-andro nella lettera inviata alla nostra redazione con la notizia

GENTE E FATTI

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GENTE E FATTI

Pensioni 2014: pochi spiccioli in piùRiparte l’adeguamento all’in-

fl azione delle pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo (per il 2013 pari ad euro 1.443). L’adeguamento quindi, rimasto completamente conge-lato nel biennio 2012-2013 dal decreto “salva Italia” che ha bloccato le rendite di importo superiore al 1.443 euro, tornerà rivisitato nella nuova versione che blocca l’indicizzazione alle pensioni superiori ad euro 2.973.

Per poter applicare fin dal primo gennaio 2014 la rivalu-tazione delle pensioni, l’INPS

È ancora una donna, dopo la trentina Anna Defl orian nel 2013, a fi rmare il manifesto dell’edizione 2014 del Trento Film Festival. Si tratta dell’illustratrice Marta Iorio, origini napoletane, ma che ora vive e lavora a Bo-logna. Il Messico è il paese ospite di questa edizione e proprio al Messico è legata anche una signifi cativa esperienza di studio e di la-voro di Marta Iorio in questo paese, protrattasi per tre anni, dal 2003 al 2006.

E non si può del resto non pensare al Mes-sico e in particolare ai suoi celebri vulcani (Popocatepetl, Pico de Orizaba, tutti superiori ai 5.000 m) o ad altri del continente sudame-ricano - osservando la grande montagna in primo piano nell’immagine del nuovo mani-festo, a forma di cono e incappucciata dalla coltre di neve e un inconfondibile pennacchio che si innalza sopra la vetta.

Una montagna inserita in un contesto di paesaggio, ricchissimo di colori e sfumature, di natura selvaggia e lussureggiante come le foreste tropicali ai piedi delle grandi cime, popolate da branchi di animali liberi, ma anche minacciati, come il leopardo delle nevi in primo piano.

Una montagna che celebra la vitalità e il dinamismo della natura, che invita ad essere esplorata, scoperta dagli spiriti più curiosi,

che non incute timore.Gli stupa, le “wind horse”, le bandierine

che disperdono nel vento le preghiere in esse scritte, sono altre presenze immediatamente riconoscibili e riconducibili alle culture

delle terre alte in altri continenti, altrettanto familiari all’artista.

Il manifesto uffi ciale del 62° Trento Film Festival è stato elaborato graficamente dall’Agenzia Plus Communications di Trento, che da diversi anni si occupa dell’immagine coordinata della rassegna.

La prossima edizione del Festival si svol-gerà a Trento e a Bolzano dal 24 aprile al 7 maggio.

Sul fronte dell’organizzazione, lo staff del Trento Film Festival è da tempo al lavoro per la defi nizione del programma della manife-stazione che, ancora una volta si preannuncia ricco di eventi e proposte in una logica di continuità con il passato dal punto di vista della qualità e varietà dell’offerta culturale nell’arco dei quattordici giorni della rassegna.

Quindi fi lm innanzitutto, ma anche incontri alpinistici, mostre, spettacoli, la rassegna internazionale dell’editoria di montagna MontagnaLibri, il Parco dei mestieri per le famiglie ed i ragazzi, un ricco calendario di incontri con gli autori e di convegni a 360° sul mondo della montagna, dell’avventura e del viaggio, proposti nei diversi luoghi della città secondo un’idea di Festival sempre più “diffuso” che sarà rafforzata ulteriormente nell’edizione 2014.

LA MANIFESTAZIONE È IN PROGRAMMA DAL 24 APRILE AL 7 MAGGIO: IL PAESE OSPITE DI QUESTA EDIZIONE SARÀ IL MESSICO

Per la prima volta c’è anche un vulcanonel manifesto del Filmfestival di Trento

LE NUOVE PENSIONI MINIMEIMPORTOPENSIONE 2013

AUMENTOPROVVISORIO

AUMENTODEFINITIVO

AUMENTOMENSILE MASSIMO

fino a 1486 € 1.2 % (100% Istat) IDEM 17.83 €

da 1486 a 14982 € 1.08% (90% Istat) 1.14 % (95 % Istat) 22.59 €

da 1982 a 2477 € 0.90 % (75% Istat ) IDEM 22.29 €

da 2477 a 2973 € 0.60 % (50% Istat) IDEM 17.84 €

oltre 2973 € 0.48 % (40% istat) 14.27 €

PENSIONI MINIME 2014Pensione sociale Euro 369.00

Assegno sociale Euro 448.00

Trattamenti minimi Euro 502.00

Dal primo gennaio 2014 è scattato l’aumento delle pensioni all’1.2%: aumenti massimi fi no a 22 Euro

al mese. L’aggiornamento ISTAT delle pensionisuperiori a tre e quattro volte il trattamento minimo saranno oggetto di un nuovo adeguamento defi nitivo

ha applicato in via provvisoria l’indicizzazione prevista dalla legge di Stabilità 2014 approvata dal Senato;

A fi ne anno 2013 il Parlamento ha approvato il testo defi nitivo con alcune modifi che e, di con-seguenza, con la circolare INPS

del 17 gennaio 2014 sono state indicate le nuove modalità di ricalcolo che riguarderanno solo i trattamenti di pensione superiori ad euro 1486.00 mensili ed euro 2973.00 mensili.

Il disegno di legge votato dal governo prevede quindi per il

trattamento minimo, nel prossimo triennio 2014-2016 la rivaluta-zione automatica delle pensioni secondo il vecchio meccanismo. Prima del decreto “salva Italia” infatti le pensioni fi no a tre volte il trattamento minimo subivano un adeguamento pari al 100% dell’aumento del costo della vita; per gli altri importi invece superiori a 3 volte il minimo e fino a 5 volte percepivano un adeguamento pari al 90% dell’in-fl azione. Per chi superava di 6 volte il minimo l’adeguamento era limitato al 75%.

QUESTO ARTICOLOÈ STATO CURATODAL PATRONATO

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UNANNO

2013

di incontri

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UN ANNO DI INCONTRI

La sede della Trentini nel mondo, in via Malfatti 21a Trento, è la meta di molti emigrati e loro discendenti,

di passaggio in Trentino. L’anno scorso sulle paginedel nostro giornale abbiamo riferito di alcune visite

avute nel corso del 2013. Ma non siamo riuscitia parlare di tutte. Per questo dedichiamo questo inserto

alle visite che fi nora non hanno trovato spaziosul periodico: vogliamo così ricordare gli incontri

avvenuti, ringraziare chi è venuto a salutarci e rinnovare l’invito a visitare la «casa di tutti i trentini nel mondo»

Alceu Lenzi

Bruno Caviola

Maria Bonmassar

La persona ritratta nella foto è Bruno Cavio-la, per anni presidente della Famiglia trentina di Roma. Bruno è un artista e il grande quadro con il paesaggio montano che si trova nella «Sala Zandonai» presso la sede della Trentini nel mondo è una sua opera.

Il 27 giugno Caviola ha fatto visita alla Trentini nel mondo, per portare in regalo un’altro suo lavoro artistico. «Quando ho dipinto il logo della Trentini nel mondo sulla tela del quadro con le montagne, ho pensato che sarebbe stato bello realizzarne uno “tri-dimensionale”», ci ha raccontato. E dando seguito al suo desiderio, ha intagliato e dipinto del legno e ha dato forma a quello che aveva in testa e nel cuore di creare.

Maria Bonmassar (prima a destra nella foto) è nata a Trento e all’eta di quatto anni è emi-grata con la madre verso l’Argentina, dove suo padre già lavorara da un anno. Nella sua memoria è ancora vivo il ricordo dei ventotto giorni di viaggio sulla nave «Corrientes», che hanno preceduto lo sbarco a Buenos Aires.

Si è diplomata in ragioneria e ha lavorato nella segreteria di una scuola superiore. Ha però anche frequentato un corso universitario per diventare guida turisitica, attività che con-tinua a svolgere: in particolare accompagna i gruppi nella zona di Porto Madryn e Penisola Valdez in Patagonia.

Nella foto è insieme a suo cugino Mario Betta (primo a sinistra), che vive a Buenos Aires. Maria e Mario sono arrivati il 6 no-vembre nella sede della Trentini nel mon-do, accompagnati dal presidente onorario dell’Associazione, Bruno Fronza (seduto).

Era particolarmente emozionato e felice Alceu Lenzi quando il 23 ottobre 2013 ha fatto visita alla Trentini nel mondo: emozione e felicità gli derivavano dall’avere ricevuto pochi giorni prima la sua carta d’identità emessa dal Comune di Samone, il paese della Valsugana dal quale era emigrato il suo bisnonno Aleandro, nel 1875, ottenuta grazie alla legge 379/2000.

Alceu, nato a Rio dos Cedros (Santa Ca-tarina - Brasile) vive ora a Blumenau dove esercita le sue professioni di avvocato e di docente universitario. Come avvocato cura anche gli interessi di due ditte trentine che operano in Brasile.

Alceu era stato in Trentino altre due volte: nel 1993 per un interscambio giovanile e nel 2003. Nel 2013 è ritornato per motivi di lavo-ro e soprattutto per ritirare la carta d’identità, emessa il 18 ottobre 2013,

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UN ANNO DI INCONTRI

Zefferino Paoletto, in Trentino per la prima volta a 90 anni

Carlos Perini

David CorazzaDavid Corazza attuale presi-

dente del Circolo Trentino di Toronto (Canada) ci ha fatto visita nel mese di luglio.

David era in Trentino insie-me al papà Benny e al figlio Michael: un’esperienza per lui molto emozionante, come ha raccontato nell’articolo «Ben-ny, David e Michael: tre gene-razioni insieme nella terra dei padri», pubblicato nel numero 8-2013 del nostro periodico (a pagina 10).

Nella fotografi a scattata nella sede della Trentini nel mondo è con il direttore dell’Associazio-ne Anna Lanfranchi.

Zefferino Paoletto (quinto da destra) è nato il 5 agosto 1923 a Rio dos Cedros, nello stato di Santa Catarina in Brasile. Zefferino è discendente di Severino Paoletto, emigrato in Brasile da Samone, in Valsugana.

Nel giugno del 2013 ha realizzato il sogno di venire per la prima volta in Italia e in particolare in Trentino per conoscere il luogo di origine dei suoi antenati. Con grande tem-peramento ed entusiasmo, accompagnato da due dei suoi cinque fi gli, ha affrontato il lungo viaggio aereo e dopo alcuni giorni trascorsi a Roma è arrivato in Trentino.

Il 20 giugno Aldo Degaudenz (vice pre-sidente dell’Associazione) e Cesare Ciola

(membro di giunta) gli hanno dato il ben-venuto nella sede della Trentini nel mondo.

Ad aprire la strada del suo arrivo in Trentino

sono stati i contatti avviati con Cavedine, il suo comune di origine, da Giuliano Berti, che vive in Brasile a Nereu Ramos, nello stato di Santa Catarina. Proprio a Cavedine Zefferino è stato ospite del parroco.

Nel suo viaggio in Trentino, Zefferino era accompagnato da due dei suoi cinque fi gli: Alaor e Jusara (foto a fi anco). Gli altri fi gli si chiamano Annelor, Jurema e Janeida.

Nella foto in alto (da sinistra): Aldo Degau-denz, Renzo Travaglia (sindaco di Cavedine), Cesare Ciola, Valdemar Dell’Agnolo, Alaor Paoletto (fi glio), Silvia Lever, Zefferino, Ju-sara Paoletto (fi glia), Renata Signoretti, don Luigi Benedetti e Paolo Lever.

Carlos Perini (secondo da de-stra), 33 anni, è il presidente del Circolo trentino di Divino das Laranjeiras (Minas Gerais - Bra-sile). Carlos è laureato in infor-matica e nel settembre del 2013 ha iniziato un corso semestrale presso l’Università di Tor Ver-gata a Roma in comunicazione digitale e glottodidattica.

Ha approfi ttato del suo impe-gno di studio in Italia per una trasferta anche in Trentino, la terra di origine di tre dei suoi

quattro avi emigrati in Brasile: Giacomo Eustachio Perini da Mattarello, Maria Moser da Ma-drano e Giuseppina Pomarolli da Verla di Giovo.

Il 14 ottobre ha fatto visita alla Trentini nel mondo, insieme al fratello André (secondo da sini-stra) e a Leila Duarte. A salutarlo, oltre al personale dell’Associa-zione, quel giorno c’erano anche il presidente Alberto Tafner (ter-zo da sinistra) e il past president Ferruccio Pisoni.

Il 27 giugno c’è stata la visita da parte di una delegazione del Circolo trentino di Villa Regina (Argentina). A guidarla era il presidente del Circolo, Andrés Prieto (primo a sinistra nella foto), in Trentino per visitare alcune aziende frutticole, settore nel quale egli stesso opera in Argentina. Con lui c’erano Alejandra Perazzoli, Victoria Salgado, Tomas Salgado e Fabian Salgado.

Circolo di Villa Regina

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UN ANNO D

Cristiana Grillo

Maria das Graças GozzerMaria das Graças Gozzer, il marito Wantuir Dos Santos e Rosalina

Koelhert hanno fatto visita all’Associazione: Maria das Graças ha infatti origini trentine, sia da Novaledo (Gozzer) sia da Cembra (Dal-monech). Abitano a Santa Maria de Tetiba nello Stato di Espirito Santo. Nella foto sono insieme a Diego Dalmonech (secondo da sinistra) del gruppo volontariato dell’Associazione e parente di Maria das Graças.

Renata Del Negro

Claudia GiulianiClaudia Giuliani (a destra nella foto) è

una socia del Circolo trentino di Montreal (Canada), appassionata di canto lirico. Durante la sua visita in Trentino ha preso contatti per organizzare nell’estate 2014 una trasferta in Trentino del coro del quale lei è la voce solista.

Lazaro Tabach Boone, del Cir-colo Trentino di Venda Nova do Emigrante (Brasile), originario di Pieve Tesino, è arrivato per la prima volta in Trentino con l’interscambio giovanile della Provincia Autonoma di Trento. Nella foto (scattata nella sala “Rino Zandonai” nella sede dell’Associazione) è insieme a Francesco Bocchetti.

Anche Lukas Reiter Pezzini dal Circolo trentino di Blumenau (Brasile), in Trentino perl’inter-scambio giovanile della Provin-cia Autonoma di Trento, ci ha fat-to visita. Il suo trisnonno Alfonso Vettori Pezzini era emigrato nel 1873 da Nomesino, frazione di Mori. Nella foto è insieme a Jesus Prensa, giovane volontario europeo nell’Associazione.

Alcuni partecipanti all’interscambio giovanile provenienti dall’Ar-gentina hanno fatto visita all’Associazione.

Nella foto: da sinistra, Alejandra Zampedri del CT di Chajari, Al-berto Tafner presidente dell’Associazione, Cristian Ariel Conci del CT Colonia Tirolesa, Anna Lanfranchi direttore dell’Associazione, Cristian Jorge Zampedri del C.T. Buenos Aires, Gustavo Daniel Ceroleni del CT di Chajari e Francesco Bocchetti dell’Associazione.

Interscambio giovanile

Lazaro Tabach Boone e Lukas Reiter Pezzini

Dal Canada

Cristiana Grillo (seconda da sinistra) è la presidente del Circolo trentino di Wollongong (Australia): il 4 luglio ha fatto visita alla Tren-tini nel mondo, insiema al marito Gianfranco Giaconi e ai due fi gli Margherita (in braccio alla mamma) e Niccolò.

Renata Del Negro Feist Canelas (al centro nella foto) è stata la prima presidente del Cir-colo trentino del Portogallo, quando fu fonda-to nel 2005. Per la prima volta, in luglio, ha avuto la possibilità di visitare l’Associazione.

Padre Marco Bagnarol (di Toronto, in Canada) ogni anno organizza un viaggio in Italia per un gruppo di studenti. Anche quest’anno il programma della trasferta prevedeva la visita alla Trentini nel mondo, avve-nuta il 9 luglio.

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DI INCONTRI

Circolo di Rosario

Nel mese di luglio c’è stata la visita di Jorge Andres Cuvertino Santoni, che fa parte del Circolo Trentino di Santiago (Cile): ad emigrare da Sopramonte era stato il suo bisnonno Giovanni Girardi.

Jorge Andres ha partecipato nel 2012 al «Bando Ambiente» pro-mosso dall’Associazione con il video dal titolo «Microbosques», un piccolo documentario sulla particolare vegetazione della riserva naturale di Capo Horn.

Takahiko Ueno, dal Giappone

Gene Pellegrini

Jorge Andres Cuvertino

Dal Giappone e più precisamente da Tokio, Takahiko Ueno è venuto a trovarci per conoscere meglio l’attività dell’Associazione, della quale parlerà nella sua tesi di laurea.

Takahiko ha frequentato per un anno la Facoltà di Sociologia di Trento grazie ad un accordo stipulato tra l’Università di Trento e l’Hitotsubashi University di Tokio. Per lui è stata un’esperienza stupenda e unica. Nel suo percorso formativo si è avvicinato al tema dell’emigrazione e immigrazione.

Nel mese di marzo è prevista la presentazione della sua tesi di laurea sul tema: il confronto tra il fenomeno migratorio giapponese e quello trentino. Proprio per questo ha voluto visitare la Trentini nel mondo. Il contatto è avvenuto tramite Carla Nardelli, brasiliana di origine trentina conosciuta all’Università. Nella foto da sinistra: Rosanna Barchiesi dell’Associazione, Takahiko Ueno e la sua compagna di studi, Silvia di Lenna

Nella foto a sinistra, scattata nel gennaio del 2013 ,la prima a sinistra è Claudia Orto-lani Pinazza, presidente del Circolo trentino di Rosario (Argentina): sono con lei Sabina Corradini, Stefano Ruffo, che ha tenuto corsi di italiano a Rosario, Maximiliano Cafarella (marito di Claudia) e Mariano Roca (a quel tempo Consultore della Provincia di Trento per l’Argentina meridionale). Alla fi ne di ottobre (foto a destra) Stefano Ruffo è tornato nella sede dell’Associazione - accompagnato da Stefania Vasta - per consegnare un regalo che il Circolo ha voluto fare alla Trentini nel mondo.

Era il 23 settembre quando Gene Pellegrini (al centro nella foto) per molti anni presidente dell’ITTONA (la federazione dei Circoli trentini di Stati Uniti e Ca-nada), socio del Circolo trentino di Chicago (USA) ha fatto visita all’Associazione.

Era con lui la compagna Lor-raine Schaefer (seconda da de-

stra), con la quale stava facendo un viaggio in Europa.

Nella foto, insieme al presiden-te Alberto Tafner, ci sono anche il fi glio di Lorraine, Vincent (primo a sinistra) e sua moglie Carol (prima a destra). Per Lorraine, Vincent e Carol, che vivono in Ohio, si è trattato della prima volta in Trentino.

Josephine Leonardelli (ex presidente del Circolo trentino di New York - Stati Uniti) ha fatto visita all’Associazione verso la fi ne di settembre, in occasione del suo viaggio in Trentino, durante il quale ha fatto visita ai parenti. Al termine della sua permanenza in Trentino, Josephine ha raggiunto Venezia, dove si è imbarcata per una crociera nel Mediterraneo, insieme ad altri soci del Circolo di New York. Nella fotografi a è con il presidente della Trentini nel mondo,Alberto Tafner.

Josephine Leonardelli

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UN ANNO DI INCONTRI

Christine Robertson e Jenny Martinelli

Lilia Bonetto Risatti

Lovidio Bertodi ha «guidato» un gruppo formato da familiari e amici, tutti componenti del Circo-lo Trentino di Gaspar, durante un viaggio in Trentino e in Italia. Il 19 agosto hanno fatto tappa anche a Trento per visitare l’Associazio-ne Trentini nel mondo.

Nella fotografi a sedute (da si-

nistra): Bruna Bertoldi, Daniela Zucchi Bertoldi, Maria Teresinha Bertoldi e Celina Bertoldi Bernar-do. In piedi da sinistra: Alberto Tafner presidente dell’Associa-zione, Odilon Ascoli, Lovidio Bertoldi, Nivaldo Bertoldi attuale presidente del Circolo di Gasparin e Lino Bernardo.

Marisa Rado (prima a sinistra), vicepresidente del Circolo trentino di Zofi ngen (Svizzera), ha fatto visita alla Trentini nel mondo, ac-compagnata dal marito Franz (al suo fi anco). A salutarla, il personale dell’Associazione (nella foto c’è Giada Degasperi della segreteria), il direttore, Anna Lanfranchi e anche la consultrice per il Canada, Lucia Larentis Flaim. Marisa non è giunta a mani vuote: memore dell’ormai risaputa golosità dello staff dell’Associazione, ha portato una squisita e corposa fornitura di cioccolatini svizzeri, e un’altrettanto corposa scorta di una specialità tipica svizzera, cioè delle cialde dolci denominate «brezeli», che lei stessa aveva preparato.

Alcuni componenti del coro Citavi (Coro della Comunità degli Immigrati Trentini nell’Alta Valle del fi ume Itajaí) durante il loro soggiorno a Borgo Valsugana, dal 26 settembre al 2 ottobre in oc-casione del gemellaggio con il coro Valbronzale, hanno fatto visita all’Associazione.

Nella foto da sinistra Riccardo Baldi di Ospedaletto maestro del Coro Valbronzale,Valdir Sborz (Rio do Sul), Aroldo e Maria Lou-rdes Tambosi (Laurentino), Armando Ferrari (Rio do Oeste) e Ezio Brandalise (Bieno).

Circolo di Gasparin (Brasile)

Il Coro CITAVI di Rio do Oeste

Luciano Andreolli

Marisa Rado e... i «brezeli»

Socio del Circolo trentino di Buenos Aires (Argentina), per anni anche presidente della Federazione dei Circoli trentini dell’Argentina, Luciano Andre-olli il 30 ottobre ha fatto visita all’Associazione insieme alla moglie Evelin.

Lilia Bonetto Risatti e il marito Juan Carlos Thomas hanno fatto visita all’Associazione il 2 agosto. Per Lilia, nata e cresciuta in Uru-guay ma di origine trentine (i suoi provengono da Tiarno di Sotto e hanno lasciato la loro patria nel 1906 alla volta del Sudamerica), si è trattato della prima volta in Trentino (nella foto è insieme a Rosanna Barchiesi e a Ciro Russo).

Christine Robertson (seconda da sinistra) e Jennifer (Jenny) Martinelli (terza da sinistra), sono cugine fra di loro: entrambe sono nate e vivono in Australia, Christine a Sydney e Jennifer a Brisbane.

In settembre hanno trascorso un lungo periodo in Europa e nel loro programma di viaggio c’era anche il Trentino, e Isera in particolare, il paese da dove la

madre di Christine, Luisa Marti-nelli, nel 1933 era emigrata con la famiglia verso l’Australia. Per Jenny (fi glia di Franco, un fratello di Luisa Martinelli) è stata la sua prima volta in Italia, mentre Christine ci era già stata altre due volte. Con loro nella foto c’è an-che Sara Dapor (prima a destra), giovane roveretana che le aveva conosciute durante un soggiorno di lavoro in Australia, nel 2012.

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UN ANNO DI INCONTRI

Eugenio Pizetta

Dal Messico, Claudia Zilli e Luca Seresin

Circolo trentino di Montevideo (Uruguay)

Eugenio Pizetta, ex presidente del Cicolo Trentino di Erexim (Brasile), originario di Albiano ha fatto visita all'Associazione assieme a suo fi glio Diego.

Nella foto sono assieme a Ferruccio Pisoni, past president dell'Associazione.

Ornella PezziniOrnella Ines Pizzini (al centro

nella foto), vive a Blumenau (Santa Catarina - Brasile) e assie-me al marito Ademastor (al suo fi anco), in luglio ha soggiornato a Nomesino, paese della Val di Gresta da dove è partito il suo trisavolo Marcello Pezzini e dove da qualche anno ha comperato un appartamento.

Ornella era stata per la prima volta a Nomesino nel 2005, con suo padre, che ancora parlava il dialetto di quel paese. Fu un’e-sperienza molto bella e intensa, che rafforzò la sua volontà di riallacciare i rapporti con la terra di origine.

Dal 2005 Ornella torna ogni anno a Nomesino, insieme al marito e ai fi gli, che condividono la sua passione er il suo amore per il Trentino.

Ornella ha anche da poco com-

Dal 29 agosto al 9 settembre, un gruppo di cin-quanta persone formato da soci del Circolo trentino di Montevideo (Uruguay), ha partecipato ad un viaggio in Trentino, alla «riscoperta» delle loro radici. Il programma del viaggio prevedeva una serie di escursioni per conoscere alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del Trentino.

Il 5 settembre una delegazione del Circolo ha fatto visita alla sede dell’Associazione, dove è stata accolta dal direttore Anna Lanfranchi.

Durante la visita hanno omaggiato l’Associazione con una targa che il segretario del Circolo, Jorge Zas, ha consegnato ad Anna Lanfranchi (foto a destra).

Il 7 novembre è venuto a trovarci Luca Se-resin (foto a destra), che ora vive a Veracruz in Messico, dove si è trasferito «per ragioni di cuore».

Nell’estate del 2007 durante un interscam-bio giovanile ha conosciuto sua moglie, Fedo-ra Conzatti (fi glia del Presidente del Circolo Trentino di Veracruz, Ruben Conzatti). Si sono sposati nel 2008 in Messico a Boca del Rio. A Veracruz gestisce un ristorante - piz-zeria chiamato “Piccola Italia” (ma di questo parleremo più ampiamente nel prossimo numero del giornale).

Il 27 marzo era stata invece Claudia Zilli (foto a sinistra) anche lei messicana con origini trentine, a far visita all’Associazione.

pletato la stesura di un libro, che ha intitolato «Sulla pista degli an-tenati. Un ritorno nel Trentino», che sarà presentato il 13 marzo a Rodeio, presso il Centro de eventos alle ore 19.00. Nel libro Ornella racconta anche la sua per-sonale esperienza di discendente di emigrati trentini in Brasile che visita il paese di origine dei suoi

antenati e descrive le fatiche e i sacrifi ci affrontati da coloro che lasciarono il Trentino alla fi ne del 1800, per cercare fortuna oltre oceano. «È un documento - ha scritto Ornella nella prefazione del libro - che lascio ai discen-denti trentini affi nché conoscano e preservino la loro identità cul-turale e la loro identità»

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UN ANNO DI INCONTRI

L’incontro dei Consultori con Fabio Vettori

Durante l’annuale Conferenza dei Consultori all’estero della Provincia Autonoma di Trento, il 29 maggio si è svolto un simpatico incontro con Fabio Vettori (terzo da sinistra in piedi), il noto disegnatore trentino, che ha invitato Consultori e Associazione Trentini nel mondo nel suo negozio in centro storico

a Trento. Dopo aver parlato di come nascono i suoi lavori (con una dimostra-zione pratica che ha incantato i presenti) Vettori ha regalato a tutti un suo disegno originale (riprodotto qui sotto) dedicato proprio ai Consultori e all’Associazione Trentini nel mondo.

I Consultori presenti all’incontro erano

Mariano Roca (Sud Argentina), Giusep-pe Filippi (Europa Occidentale), Nadia Arnoldi (Cile), Rosemarie Viola (Stati Uniti), Franco Dondio (Australia), Laura Versini (Messico), Lucia Larentis Flaim (Canada), José Eraldo Stenico (Centro - Nord Brasile), Hugo Zurlo (Nord Ar-gentina), Laura Vera Righi (Uruguay).

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CIRCOLI

Fiabe al parco per i bambini di WollongongIl Circolo di Wollongong (Au-

stralia) ha voluto dedicare una giornata alle leggende trentine. Partendo dal presupposto che è di vitale importanza che le fi abe della tradizione popolare non vengano dimenticate, il Comi-tato del Circolo ha organizzato un evento centrato sui racconti popolari della nostra regione.

Trentini, discendenti trentini e italiani, bambini, genitori e non-ni, hanno potuto ascoltare dome-nica 8 dicembre, alcune leggende, veri e propri tesori letterari, che dovrebbero essere costantamente recuperati e tramandati di gene-razione in generazione.

Due nonni del Circolo, Albano e Oriana Cazzolli, hanno letto alcune leggende in italiano e in inglese ad un pubblico attento

ed interessato, che ha trascorso insieme un bel pomeriggio di estate in uno dei bellissimi parchi di Wollongong.

Al termine della lettura ai bambini sono state proposte

alcune attività (art craft) in tema con le fi abe appena ascolate. Un sottofondo di canzoni italiane per l’infanzia ha allietato l’impegno dei nostri bambini che hanno re-alizzato con grande soddisfazione

dei piccoli capolavori.Un grazie particolare a Giada

dell’Associazione Trentini nel Mondo per la preziosa collabo-razione offerta.

Cristiana Grillo

Iniziata con la tradizionale «festa d’inverno»l’attività 2014 del Circolo del New England

Il 5 gennaio 2014 il Circolo trentino del New England (Stati Uniti) ha tenuto la sua annuale festa invernale. Sono state circa un centinaio le persone che hanno partecipato a questo evento, pensato soprattutto per le famiglie. Sono già vent’anni che il Circolo organizza una festa nel periodo natalizio e di fi ne anno e in ogni occasione Babbo Natale non è mai mancato. Questo dimostra due cose. La prima, che Babbo Natale è un fan del Trentino e la seconda che ha molta fame di polenta. Staiumgumba!

Ogni anno il Circolo del New England organizza un pic nic con polenta d’estate e la festa d’inverno. Il 5 gennaio scorso particolare attenzione è stata dedicata ai bambini, ad ognuno dei quali è stato

fatto un piccolo regalo: durante la festa sono stati intonate alcune canzoni per bambini.

Per favorire la partecipazione dei «giovanissimi», per i minori di 18 anni non era previsto alcun costo di iscrizione.

La festa si è conclusa con la raccolta di offerte - per un totale complessivo di oltre duecento dollari - dersinate alle borse di studio.

All’iniziativa erano presenti anche il presidente dell’ITTONA, Ben Maganzini, con la moglie Gay-le. «Questa nostra festa d’inverno - ha affermato Ben - è un evento fantastico per iniziare il 2014. Lo spirito dei trentini è alto come le vette delle Dolomiti di Brenta».

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CIRCOLI

I Re Magi sono arrivati nella Vale dos VinhedosIl 5 gennaio 2014 nella Co-

munitade da Gloria, località chiamata anche della Madonna dell’Assunta al Monte dei Pre-sani, che si trova nella Valle dos Vinhedos (Rio Grande do Sul - Brasile), si è svolta - per inizia-tiva anche del Circolo trentino di Bento Gonçalves - una rappre-sentazione religiosa in ricordo

della tradizione dei Re Magi nella notte dell’Epifania, tradizione tramandata dagli emigrati trentini di questa valle.

I tre Re Magi, Baldassare, re d’Arabia con la carnagione nera, Melchiorre, re di Persia dalla carnagione chiara e Gasparre, re dell’India dalla carnagione mar-rone, rappresentavano i popoli di

ogni colore e nazionalità.Portavano doni per Gesù, doni

dal significato speciale: l’oro, simbolo di nobiltà, omaggio riservato solo ai re; l’incenso, simbolo della fede, riservato ai sacerdoti; la mirra, simbolo di soave profumo e sacrificio, omaggio offerto ai profeti.

Il Coro della Valle dos Vinhe-

dos, rappresentando quelli che nel Trentino sono chiamati i Cantori della Stella, ha eseguito, fra gli altri, anche il canto tradi-zionale della stella in italiano, augurando in questo modo alle famiglie conforto e benedizione, come fecero i Re Magi con Gesù.

Ad ogni fermata, per ogni fami-glia, una forte emozione. Storia e tradizione. Ricordi di ciò che facevano gli anziani che hanno preservato questo patrimonio. I Longhi, i Baldissarelli, i Zando-nai, i Giordani, i Conzatti e tanti altri che cantavano visitando le famiglie. Dicevano i più vecchi sorridendo: “Intanto che cantava-no e intrattenevano una famiglia, uno andava nel pollaio e rubava una gallina. E poi andavano nella famiglia successiva a fare il bro-do.” Così, con poco erano felici.

Alla fine della rappresenta-zione, le famiglie, il coro e tutti i presenti hanno condiviso il tradizionale pasto, al quale tutti avevano contribuito con qualcosa di dolce o di salato.

Da diciassette anni Conceição Aparecida Muñoz Mendonça de Almeida collabora con l’APAE di Ouro Fino (Minas Ge-rais - Brasile), l’associazione dei genitori e degli amici dei bambini con disabilità fi sica. Per iniziativa del Circolo trentino di Ouro Fino, il 30 gennaio scorso è stata organizzata una cerimonia per consegnare ad Aparecida una targa, come onorifi cenza per il suo prezioso lavoro.

Durante l’incontro ha preso la parola il presidente del Circolo trentino, Paulo Chi-stè, che ha sottolineato la nobiltà d’animo di Conceição Mendonça, che con grande affetto, dedizione, perseveranza, forza e amore, ha dedicato gran parte della sua vita a prendersi cura delle persone con bisogni speciali.

Chistè ha anche sottolineato che sia il presidente dell’Associazione Trentini nel Mondo, Alberto Tafner, sia il Servizio emi-grazione e solidarietà internazionale della Provincia Autonoma di Trento, hanno

inviato lettere di congratulazioni ad Apa-recida, conferendo così una dimensione internazionale alla cerimonia di omaggio.

Conceição ha espresso la sua commozio-ne e la sua gratitudine per l’iniziativa e si è detta onorata per aver ricevuto, attraverso il Circolo trentino, le lettere provenienti dall’Italia. Aparecida ha poi affermato che continuerà ad impegnarsi e a dedicarsi con passione alle persone con bisogni speciali, affermando anche che APAE, in questi 17 anni durante i quali lei ha collaborato, è cambiata in meglio, migliorando i servizi offerti.

A chiusura del suo intervento, Conceição ha ringraziato la Provincia Autonoma di Trento, l’associazione Trentini nel Mondo e il Circolo trentino di Ouro Fino.

L’omaggio a Conceiçao Aparecida Muñoz MendonçaIL CIRCOLO TRENTINO DI OURO FINO HA VOLUTO CONFERIRLE UNA TARGA PER IL SUO IMPEGNO VERSO I BAMBINI CON DISABILITÀ

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CIRCOLI

La ricorrenza del Natale è in tutto il mondo una lieta occasione per incontrarsi, per ritrovare un momento di pace e fratellanza, per riunire famigliari e amici. È anche un’occasione per rin-novare le tradizioni etniche e stimolare l’impegno a preparare, in ogni casa, il presepio, ogni anno sempre più suggestivo e ad addobbare l’abete natalizio con doni e luminarie, rinnovato e sempre più ricco.

Per noi trentini di Como e Lecco è un’attesa occasione per incon-trarci, per scambiarci gli auguri, per ricordare, come ogni anno, i trentini che non ci sono più, ma dei quali sentiamo la mancanza perché furono le colonne del nostro circolo, ma soprattutto un’occasione per fare un bilancio della nostra attività e per discutere i suggerimenti su ciò che riguarda

il programma futuro.Il 15 dicembre 2013 infatti i

trentini di Como e Lecco assieme agli amici, si sono riuniti presso l’Oratorio di S. Maurizio di Erba dove, dopo l’assemblea generale dei soci, abbiamo assistito alla Santa Messa. Successivamente abbiamo consumato il pranzo in un suggestivo ristorante cui è seguita una ricca lotteria.

Ci hanno onorato della loro presenza, amicizia e solidarietà Aldo Degaudenz, vice presidente dell’Associazione Trentini nel mondo, e l’on. Renzo Pigni, ex sindaco di Como e socio del nostro circolo. Non sono man-cati canti natalizi e cori trentini accompagnati dalla fi sarmonica del segretario Luigi Moser e del socio Eugenio che allietarono la

bella e intensa giornata. Infine, a tutto il personale

dell’Associazione Trentini nel Mondo esprimo il nostro più cordiale augurio di ogni bene e di buon anno 2014 con un grazie di cuore per l’invio della «Strenna Trentina» a conferma del profon-do legame che ci unisce.

Guido EndrizziPresidente Circolo trentino di Como

Assemblea, messa e pranzo di Natale per i soci del Circolo trentino di Como

ALLA GIORNATA DEL 15 DICEMBRE HA PARTECIPATO ANCHE IL VICE PRESIDENTE DELLA TRENTINI NEL MONDO, ALDO DEGAUDENZ

Il Circolo trentino di Porto Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile) il 27 novembre ha riunito i soci per festeggiare il ventiduesi-mo compleanno del Circolo, il primo anno di “residenza” nella nuova sede e la fi ne d’anno. Adulti e bambini hanno gradito e apprezzato la pizza che era stata preparata per l’occasione.

«Pizza di fi ne anno»al Circolo trentino

di Porto Alegre

Il Circolo trentino di Bruxelles (Belgio) il 25 gennaio scorso a Nivelles ha iniziato l’anno festo-samente.

Un gruppo di oltre trenta amici, rappresentanti del Trentino, del Friuli, della Lombardia nonché del nostro paese d’accoglienza, hanno partecipato al nostro tra-dizionale pranzo di Capodanno.

La «gioventù», nella persona di Barbara Kempner tornata dall’Australia per qualche giorno di vacanza, ci ha onorato della sua presenza.

Dopo l’aperitivo e il ben-venuto da parte del presidente

del Circolo, le persone presenti hanno gustato e apprezzato la gastronomia locale, in una bella atmosfera conviviale.

La festa si è conclusa con qual-che canto in ricordo delle nostre montagne.

Visto il successo, il comitato

del Circolo Trentino di Bruxelles s’impegnerà per riprogrammare l’incontro l’anno prossimo.

Mario Tiso

Inizio d’anno conviviale per il Circolo di BruxellesOLTRE TRENTA PERSONE HANNO ANIMATO IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO CHE HA RIUNITO TRENTINI, FRIULANI, LOMBARDI E BELGI

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261/2 - 2014

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CIRCOLI

Dopo tanti anni abbiamo pensato di rifare una «casta-gnata», organizzata e curata dal nostro presidente Luciano Zeni con la moglie Ives. Per noi è stata una piacevole sorpresa vedere che in molti hanno voluto partecipare all’appuntamento del 24 no-vembre. Ci siamo gustati favolose castagne e vin brulè, mele e arance, passando un pomeriggio con canti e in allegria.

La tradizionale festa di Natale per grandi e bambini del Circolo trentino di Stoccarda (Germania) si è svolta l’8 dicembre 2013. Come sempre, l’appuntamento è stato organizzato dal nostro Circolo trentino di Stoccarda, insieme ai Circoli dei Bellunesi nel mondo e dei Bergamaschi nel mondo e con la sezione ANA (As-sociazione Nazionale Alpini): il programma della festa prevedeva un favoloso pranzo, tombola e musica.

Nel pomeriggio è passato Sankt Nikolaus con un sacco di doni per i bambini.

Un doveroso ringraziamento, unito a un sacco di complimenti, va rivolto ai volontari che lavorano sempre instancabili, come l’equipe della cucina.

Nella foto Sankt Nikolaus con Fabio de Pellegrini, mentre di-stribuiscono i doni ai nostri bambini

Come tutti gli anni, anche nel 2013 il nostro Circolo trentino di Stoccarda ha partecipato il 17 novembre alla commemorazione dei caduti di tutte le guerre e confl itti nel Wald Friedhof di Stoccarda, organizzato dal gruppo A.N.A. Alpini di Stoccarda con la Santa Messa celebrata nella Cappella del Cimitero, poi la cerimonia al Mo-numento dei Caduti (vedi foto) e infi ne il pranzo (facoltativo, che serve anche per raccogliere offerte per iniziative di solidarietà. Il ricavato è

stato destinato al progetto «Bolivia comunat» co-ordinato dal padre scalabriniano Aldo Pasqualotto, e servirà a sostenere un anno di lavoro pastorale nell’arcidiocesi di La Paz in Bolivia, a servizio dei migranti e delle loro famiglie per il 2014.

Nella foto a destra: il capogruppo degli alpini di Stoccarda, Fabio de Pellegrini, che è anche nostro socio, a fi anco della madre Sabina di 91 anni che vive a Falcade, che si trovava a Stoccarda e ha voluto partecipare alla commemorazione.

Notizie dal Circolo trentino di Stoccarda

La castagnata

Commemorazione dei caduti di tutte le guerre al Wald Friedhof

Festa di Natale con Sankt Nikolaus

Per comunicare con la redazione del mensile:[email protected]

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CIRCOLI

Sarà forse il sole che sembra ancora autunnale, o già prima-verile, ma domenica 12 gennaio 2014 nelle sede del Circolo trentino di Charleroi (Belgio) si respirava un’aria di festa, di allegria e di sano agonismo.

L’invito era stato fi ssato alle 15,00, ma alcuni fra i soci più fedeli hanno anticipato il loro arrivo, tanto erano desiderosi di essere i primi a rinnovare la tesse-ra annuale. Cassiere e segretario, sorpresi ancora in preparativi, ma felici di tanta simpatia, si sono dunque messi all’opera per raccogliere ancor più che la sim-bolica quota di adesione, quello che essa rappresenta: un gesto di amicizia e sostegno che rassicura tutti i comitati di questo mondo. E si è creato immediatamente quel clima famigliare di festa che si respira sempre quando dei trentini, magari anche solo poche persone, si riuniscono.

Poi gli ospiti, “alleggeriti” del peso del loro contributo appena versato per rinnovare l’iscrizione al Circolo e contenti di ritrovarsi ancora una volta, o meglio, una volta di più insieme, hanno oc-cupato il tempo scambiandosi auguri per l’anno appena iniziato e sgranando, come si fa in queste occasioni, vecchi ricordi e notizie fresche.

Tutto questo mentre aspetta-vano l’arrivo dei “festeggiati” del giorno, una coppia di “gio-vani sposini” giunti alle loro Nozze d’Oro. Così la presidente del Circolo, Annie Giovanazzi, invitando tutti i presenti ad un brindisi augurale, ha riservato un

ricordo e un augurio particolari a Maria Teresa Berlanda, originaria di Brusino e al marito, Giuseppe Baiocco, con le più affettuose felicitazioni per il lusinghiero traguardo raggiunto.

Il segretario, Giuseppe Filippi, ha poi ricordato i legami che da

A Charleroi, vittoria di Claudine Coppineal terzo torneo di pirlo «Rino Zandonai»

DURANTE LA GIORNATA SONO STATE FESTEGGIATE ANCHE LE NOZZE D’ORO DI MARIA TERESA BERLANDA E GIUSPPE BAIOCCO

anni uniscono i nostri amici al Circolo, del quale Maria Teresa è stata, oltre che cassiera, la “Ma-dame Tombola” di tante cene, e con l’occasione ha ringraziato il marito per la libertà concessa alla moglie in quelle occasioni e la grande pazienza.

Il “clou” della serata è stato il tanto atteso “Gran Premio Rino Zandonai”, torneo di pirlo (roulette tirolese), giunto alla sua terza edizione. Sedici concor-renti, sedici adulti decisamente maturi, ma felici di ritornare ai tempi e ai giochi della loro infan-zia; fra di loro anche i vincitori delle precedenti edizioni che si sono sfi dati in quattro “manche” molto combattute, come si può ben immaginare.

Alla fi ne a spuntarla è stata la signora Claudine Coppine, una nostra simpatizzante, sempre presente ai nostri incontri, che si è aggiudicata la gara fi nale.

In chiusura, il segretario ha rin-graziato i convenuti, ricordando i numerosi appuntamenti proposti dal Circolo per i prossimi mesi e che non mancheremo di com-mentare nelle prossime edizioni di questo giornale, fosse solo per invogliare i fedeli lettori a venire a vivere con noi di Charleroi uno di questi momenti di “dolce festa di vaghi color”. GIeffe

sede in via Malfatti, 21 - 38122 TRENTO - tel. 0461 234379 - fax 0461 230840e-mail: [email protected] / sito internet: www.trentininelmondo.it

Alla sfi da hanno partecipato sedici concorrenti, sedici adulti decisamente maturi, ma felici di ritornare

ai tempi e ai giochi della loro infanzia; fra di loro anche i vincitori delle precedenti edizioni che si sono

sfi dati in quattro «manche» molto combattute

La consegna dell’omaggio floreale alla coppia che festeggiava le nozze d’oro. Sotto, (a sinistra) la vincitrice del torneo e alcuni momenti della «sfida».

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Nella sua edizione del 20 di-cembre, il quotidiano nazionale «Corriere della sera» ha dedicato due pagine alla mostra che veniva inaugurata in quella giornata al Castello del Buonconsiglio di Trento.

«Paesaggi lontani e meravi-gliosi» - questo il titolo della mostra organizzata dal museo del Castello del Buonconsiglio in collaborazione con il museo Pushkin di Mosca e con il Centro Tesino di Cultura, allestita nelle sale espositive del terzo piano di Castelvecchio, la parte più antica del Castello del Buonconsiglio, che si potrà visitare fino al 4 maggio - consente di ammirare un prezioso gruppo di stampe, dai soggetti affascinanti e curio-si, pubblicate nell’Ottocento da Giuseppe Daziaro, commerciante trentino originario della valle del Tesino.

La mostra comprende oltre cento stampe di particolare inte-resse, scelte tra quelle presenti nel museo Pushkin di Mosca e nelle collezioni del Buonconsiglio.

Si tratta di vedute delle princi-pali città dell’impero zarista, af-fi ancate da un interessante nucleo di illustrazioni di costumi russi, che, da un mondo ancora irrag-giungibile e misterioso, posto al

confi ne tra l’Europa e l’Oriente, portarono in Occidente, alla metà dell’Ottocento, immagini nitide e seducenti, che univano la cer-tezza della veduta prospettica al fascino di architetture ed usanze sconosciute.

Nel corso dell’Ottocento la

Russia immaginata dal resto d’Europa era un paese favoloso. L’infinita distanza, i territori sconfi nati, il clima estremo delle pianure ghiacciate e delle notti senza tramonto, i molti popoli dai costumi sconosciuti ne facevano un miraggio, tinteggiato dalle

suggestioni dell’Oriente.Meta avventurosa di un Grand

Tour per pochi eletti, era per i più un nebuloso mistero.

In una cultura come la no-stra, in cui le immagini virtuali raggiungono tutti e largamente sostituiscono la realtà, è diffi cile comprendere come, nel corso di una storia millenaria, sia stato impossibile alla maggior parte delle persone non solo costruirsi una visione sufficientemente credibile di luoghi lontani, ma anche semplicemente di sognarli. Fu dunque un fenomeno di porta-ta straordinaria quello costituito dalla circolazione delle immagini a stampa, la cui vasta produzione travolse a partire dal Settecento la civiltà occidentale, raggiungendo ampi strati della popolazione, per la quale divenne il maggior veicolo di conoscenza e il più ac-cessibile strumento di meraviglia.

Lo capì perfettamente Giu-seppe Daziaro, che si trasferì in Russia alla fi ne degli anni Venti dell’Ottocento, aprendo grandi negozi di stampe a Mosca e a San Pietroburgo.

Attorno al 1840 divenne edi-tore e iniziò a produrre decine di immagini per illustrare l’«impero del nord», con la moderna tec-nica della litografi a, seducente

Fu grazie all’intuizione di un trentinoche l’Europa scoprì «l’impero del nord»

FINO AL 4 MAGGIO IL CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO A TRENTO OSPITA LA MOSTRA «PAESAGGI LONTANI E MERAVIGLIOSI»

EVENTI

Giuseppe Daziaro, commerciante originariodella valle del Tesino, alla fi ne degli anni Venti

dell’Ottocento si trasferì in Russia aprendo grandi negozi di stampe a Mosca e a San Pietroburgo.

Attorno al 1840 divenne editore e iniziò a produrre decine di immagini che ebbero una grande diffusione

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29 1/2 - 2014

EVENTI

ed economico sostituto della pittura. I fastosi palazzi dello zar, i giardini, i viali maestosi e le immense piazze, ma anche le usanze dei molti popoli del grande paese, ritratti fra satira e realtà, furono diffusi in tutta Europa, incontrando i desideri di un vastissimo pubblico.

Compiendo a ritroso la strada un tempo percorsa dalla caparbia e intraprendente famiglia Da-ziaro, tanto avventurosa quanto legata alla sua terra d’origine, le stampe pubblicate a suo tem-

po in Russia sono ora tornate temporaneamente in Trentino per questa mostra al Castello

È stato un 2013 molto positivo per il Castello del Buoncon-siglio di Trento che ha chiuso l’anno con 135.481 presenze registrando un 20% in più rispetto al 2012 (quando gli ingressi furono 112.988).

Gran parte di questo aumento si deve al successo della mostra «Sangue di drago, squame di serpente» che si è conclusa lunedì 6 gennaio con un totale di 86.845 visitatori e una lu-singhiera media giornaliera di 668 ingressi. La mostra, che era stata precedentemente ospitata dal Landesmuseum di Zurigo dove era stata apprezzata da poco più di 60mila visitatori, ha riscosso l’interesse del più vasto pubblico, dai piccoli, alle famiglie, alle scuole, agli studiosi.

del Buonconsiglio (orario dalla ore 9.30 alle 17.00, giorno di chiusura il lunedì), che illustra una singolare pagina di storia,

esponendo una selezione delle immagini che contribuirono a diffondere la conoscenza di un mondo irraggiungibile.

135.481 presenze al Buonconsiglio nel 2013

A partire dal Settecento la circolazione delle immaginia stampa fu un fenomeno di portata straordinaria, raggiungendo ampi strati della popolazione, perla quale divenne il maggior veicolo di conoscenza

e il più accessibile strumento di meraviglia

Il mese con più ingressi è sta-to agosto con 27mila presenze con il record assoluto giorna-liero il 14 agosto con 2.813 presenze, seguito dal mese di dicembre con 18.452 ingressi. Si conferma febbraio il mese con meno visitatori (poco meno di tremila).

Sono stati venduti 460 cata-loghi della mostra, organizzati laboratori a tema per grandi e famiglie, visite guidate per le scuole (seimila ingressi scola-stici), attività teatrali e musicali che hanno riscosso interesse tra il pubblico.

Tra gli ultimi a visitare la mo-stra anche il cantautore Vinicio Capossela, affascinato dal mondo degli animali fantastici, che più volte ricorre nelle sue canzoni.

Qui sopra, il negozio di Daziaro a Mosca. In alto a sinistra, l’articolo pubbli-cato sul «Corriere della sera». Nelle altre immagini, lacune delle oltre cento-stampe i mostra al Castello del Buonconsiglio.

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301/2 - 2014

DALLE VALLI

È stato ultimato il cantiere per il restauro e l’ampliamento delle scuole «Francesco Crispi», in via San Giovanni Bosco a Trento. Il nuovo complesso ospiterà una scuola elementare, una scuola media e il nuovo conservatorio «F. A. Bonporti». Bambini e ragazzi potranno entrare nelle aule a settembre di quest’anno. Ci sarà spazio per tre sezioni delle scuole elementari e sei classi delle medie, oltre alle classi del conservatorio.

Con i lavori appena ultimati lo storico edifi cio di via San Gio-vanni Bosco è stato restaurato e sono stati realizzati, nel con-tempo, nuovi volumi totalmente interrati nei due cortili interni. In questi spazi hanno trovato posto la palestra, l’auditorium e due piani di parcheggio per ottanta posti.

Gli spazi si articolano in questo modo. La scuola elementare oc-cupa i primi piani della parte di edifi cio esistente corrispondente

al corpo est, a metà del corpo su via S. Giovanni Bosco ed a metà del corpo centrale che separa i due cortili.

La scuola media “Bonporti”, invece, viene collocata al secon-do piano della parte di edifi cio di proprietà comunale. A servizio di entrambe le scuole sono stati costruiti ex novo una palestra interrata sotto il cortile interno ed un piano del parcheggio ricavato sotto il cortile sud.

La nuova sede del Conserva-torio musicale «F.A. Bonporti» occupa, infi ne, la parte di edifi cio corrispondente al corpo ovest, a metà del corpo su via S. Giovanni Bosco ed a metà del corpo centra-le che separa i due cortili. Per il conservatorio sono stati costruiti

ex novo un auditorium interrato per 286 spettatori ed un piano del parcheggio ricavato sotto il cortile sud.

Nel corso del cantiere ci sono stati alcuni ritrovamenti archeo-logici e storico artistici impor-tanti, quali un tratto dell’argine medievale del torrente Fersina in corrispondenza del cortile centrale dell’edifi cio, dove è stata realizzata la palestra interrata, e decorazioni pittoriche all’interno di alcune aule.

I lavori, affi dati con un appalto europeo, hanno avuto inizio il 27 giugno del 2007 e sono stati completati il 30 dicembre 2013. L’investimento complessivo è stato pari a 27,1 milioni di euro, di cui 13.773.555 da parte della Provincia.

A settembre riaprono le scuole «Crispi»dopo sei anni di lavori di ristrutturazione

LO STORICO EDIFICIO DI TRENTO OSPITERÀ UNA SCUOLA ELEMENTARE, UNA MEDIA E IL CONSERVATORIO «BONPORTI»

A Termon la tradizionale benedizione del saleIl 17 gennaio la Chiesa ricorda Sant’Anto-

nio abate, protettore degli animali domestici e delle stalle, spesso raffi gurato con ai suoi piedi un maialino. Un tempo molto diffusa in quasi tutte le comunità rurali italiane, la tradizione della benedizione del sale per la prevenzione delle malattie degli animali ha origini antichissime ed è ricordata perfi no nel sud del Brasile, dove per i coloni emigrati è ancora oggi la ricorrenza di “Sant’Antonio del porcheto”.

In Trentino rivive ogni anno – dal 1896 – in Val di Non, dove la Famiglia Cooperativa Primanaunia del Presidente Ottorino Angeli la propone in modo itinerante nei paesi in cui è presente. Quest’anno è toccato a Termon di Campodenno, ed è stata proprio una bene-dizione coi fi occhi, in quanto svoltasi sotto

una fi tta nevicata che non ha comunque fatto mancare il folto pubblico che annualmente si ritrova per questo evento: amministratori del mondo cooperativo trentino, sindaci e politici delle comunità nonese, ma soprattutto tanta

gente comune e del mondo contadino. Il Presidente Angeli ha ricordato il signifi cato del rito, che coniuga tradizione e solidarietà e che vuole testimoniare anche alle nuove generazioni la fede sincera e semplice del mondo rurale.

Il sale benedetto da monsignor Luigi Fran-zoi (sacerdote missionario, avendo trascorso la maggior parte della sua vita prima in Ger-mania e poi in Africa) ogni anno viene messo in vendita ed il ricavato è destinato da tempo a sostegno di progetti di solidarietà della Onlus “Amici del Magadascar”, presieduta da Rita Cattani. Quest’anno sarà acquistato un macchinario per il prelievo di sangue, a corredo del dispensario medico costruito lo scorso anno con il contributo dell’associazio-ne. Cesare Ciola

LA CERIMONIA HA ORIGINI ANTICHISSIME: PER GLI EMIGRATI IN BRASILE È LA RICORRENZA DI «SANT’ANTONIO COL PORCHETO»

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Alessandro Fabio Lorenzi co-nosciuto da tutti come Fabio, è scomparso il 25 ottobre 2013: ecco come lo ricordano la moglie Pierina e i familiari.

«Nato il 13 dicembre 1928, lasciò il paese di Faver nel febbraio di 1951. Partì per lavorare nelle miniere di carbone del Belgio dove c’erano già due suoi fratelli. Si partiva per tro-vare una vita migliore però sognando di tornare al più presto in Patria.

Lavorò nella miniera di Marie Josè insieme ad altri compaesani.

Si sposò nel 1955 con la Pierina sua compaesana. Ebbero due fi gli Silvano e Herman.

Nel frattempo le miniere sono state-

chiuse e lui con la famiglia si trasferì a Bruxelles, in cerca di un altro lavoro. Lo trovò in un istituto scolastico (San Martin) il cui direttore era l’Abbè Charles Hoffman (Don Carlo) una persona per noi molto importante.

Fabio è stato co-fondatore e socio attivo del Circolo trentino di Char-leroi. Per tanti anni ha organizzato le feste dei Trentini nel mondo a Bruxelles, alle quale partecipavano i trentini da tutto il Belgio. Dopo aver conosciuto molte persone che ci sono ancora amiche, se ne torna con la famiglia al paesello natio, Faver. Nella nostra bella Valle di Cembra nella nostra amata Terra Trentina. Finalmente in Italia!!!!»

LI RICORDIAMO COSÍ

Il Circolo Trentino di Melbou-rne (Australia) ha perso un altro socio, Agnese Bertagnolli Pa-ternoster, fedele ed affezionata sostenitrice delle sue attività. Nata Agnese Bertagnolli a Fondo (Val di Non) nel 1931, negli anni dopo la guerra aveva incontrato Berto Paternoster di Cagnò.

Poco tempo dopo Berto par-tì per l’Australia; ma l’amore non conosce confi ni e distanze. Agnese partì anch’essa nel 1955 per raggiungere il fi danzato. Si sposarono a Cooma, un paese nel New South Wales, dove molti emigranti europei lavoravano alla costruzione del grande pro-getto idro-elettrico sulle Snowy Mountains.

A Cooma Berto e Agnese si co-struirono una casetta con le loro mani. Qui nacquero i due fi gli John e Albert. Poi si trasferirono a Melbourne, dove acquistarono un pezzo di terra con una casa alla periferia della città e allo stesso tempo diventarono soci del Circolo Trentino.

Agnese era una donna molto industriosa: nell’orto produceva

Pierina C a v a l e t (deceduta il 24 set-t e m b r e 2013) ori-ginaria di Mel (pro-vincia di Belluno), era sposata con Gerar-do Biasolli di Terlago e abitava a Basilea in Svizzera: anche lei era socia del Circolo trentino di Ba-silea (Gerardo è anche membro del direttivo). Lascia un grande vuoto in tutti quelli che l’hanno conosciuta e apprezzata per le sue qualità umane.

Augusto Pimpinelli, era nato a Roma il 13 giugno 1937 da Augusta Branz di Trento, fi glia di genitori di Sanzeno di Val di Non, si è spento il 14 febbraio 2012. Grande lavoratore, affettuoso con la famiglia, molto riservato, fu fi n da giovanissimo socio e collaboratore della Fa-miglia Trentina di Roma, quando era Presidente Mons. Carlo Callovini di Fondo. È stato un buon trentino. Ad un anno dalla sua scomparsa sono uniti nel ricordarlo il Consiglio e i soci tutti dell’Associazione.

Il 20 gennaio 2014, all’età di 88 anni, è scom-parso Osvaldo (Aldo) Zanoni. Era nato a Masso-ne di Arco in Trentino nel 1925 ed era emigrato negli Stati Uniti nel 1952.

Gli piaceva l’amicizia con gli altri Trentini che frequentano il Circolo trentino di Detroit (Stati Uniti) e amava partecipare alle Conven-tion ITTONA (l’appuntamento organizzato ogni due anni dalla Federazione che riunisce i

Circoli trentini di Stati Uniti e Canada) dove aveva l’occasione di incontrare gli amici trentini provenienti da tutto il continente.

Lascia la moglie Adriana, le fi glie Mary Jo (sposata con Larry) Bagans e Lora (sposata con Tony) Curvey, la cognata Sue e i nipoti Ga-brielle e Eric Zanoni, Nathan (Amy ) Schaffer e Anthony e Jack Curvey e la pronipote Isabella Schaffer.

Enrico Branz, Maresciallo Maggiore dell’Aeronautica di Milano, pluridecorato al Valor Militare a Tobruk in Africa, era nato a Trento il 13 marzo 1903 ed è deceduto a Trento il 18 maggio 2011.

Nel 1948, con la sorella Branz Augusta, era stato fra i fondatori della Famiglia Trentina di Roma. Il Consiglio e i soci coltivano la sua memoria con profondo sentimento di grande riconoscenza e lo ricorda come uomo di grande statura umana e civile.

ogni tipo dio verdura per la fami-glia e per gli amici, e la proprietà diventò una piccola fattoria con animali domestici… A casa Pa-ternoster c’era sempre ogni ben di Dio da condividere con paesani ed amici, e i piatti trentini erano sempre apprezzati da tutti.

Negli ultimi anni, i nipoti di-ventarono il centro della vita e dell’interesse familiare, ancor più per Agnese dopo la perdita del marito sei anni fa. Al funerale, celebrato da Padre Bertagnolli, erano presenti molti Trentini.

Ai figli John e Albert e alle loro famiglie vanno le condo-glianze del Circolo Trentino di Melbourne.

Il giorno 9 febbraio 2014 ci ha lasciati Pierre Bonazza, all’età di 71 anni.

Nato a Grenoble (Francia) da genitori trentini (di Roncone e Breguzzo), nel 1975 era stato fra i soci fondatori della “Baita Trentina di Grenoble” e ha fatto parte del comitato direttivo per ben 35 anni, sempre attivo, con il sorriso e la battuta pronta.

Ha dedicato molto tempo e molte energie alle iniziative pro-mosse dalla “Baita”, era sempre in prima fi la quando c’erano cose da fare, credeva con convinzione nel ruolo sociale del Circolo e nell’importanza di avere un luo-go di ritrovo e di aggregazione per i trentini emigrati nella zona di Grenoble, è stato un esempio di amicizia e di solidarietà.

Pierre era molto conosciuto fra i “trentini nel mondo” anche al di fuori del suo Circolo, perché ha sempre partecipato con entu-siasmo insieme alla moglie Anna agli Incontri dei Circoli trentini d’Europa, organizzati dall’As-sociazione Trentini nel mondo (la foto lo ritrae in occasione

dell’Incontro che si è svolto a Stoccarda nel 2012).

Lascia la moglie Anna, la fi glia Myriam con il marito Fabio e gli amati nipotini Patrick, Isabel e Melissa, nonché i parenti e nu-merosi amici sia in Francia che nel paese di Por - Pieve di Bono, dove trascorreva lunghi periodi da “pensionato” e dove la salma è stata “rimpatriata”.

Page 34: Genn feb 2014

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CALENDARIO5 gennaio

C.T. Bento Gonçalves (BR): Camminata con la stella.

7 gennaioC.T. Seattle (USA): Christmas party

C.T. Londra (GB): riunione del comitato

8 gennaioC.T. Denver – Colorado (USA):incontro mensile

11 gennaioC.T. Charleroi (BE): auguri, tesseramento e 3° gran premio Rino

Zandonai di Pirlo

17 gennaioC.T. Toronto (CA): saluto di commiato per Padre Marco Bagnarol e

per raccogliere fondi per la comunità in Brasile dove andrà a stabilirsi

18 gennaioIncontro di programmazione dell’Associazione Trentini nel Mondo

19 gennaioGiornata Mondiale delle Migrazioni a Pergine

25 gennaioC.T. Toronto (CA): cena canederli

C.T. Bruxelles (BE): pranzo di anno nuovo

30 gennaioC.T. Ouro Fino (BR): omaggio a Conceição Aparecida Munhoz

Mendoça de Almeida

2 febbraioC.T. Toronto (CA): “Superbowl”

C.T. Denver – Colorado (USA): “breakfast reception”

5 - 9 febbraio

Visita del Sindaco di Prjnavor in Trentino

7 febbraio

C.T. Portogallo (P):riunione sociale

12 febbraio

C.T. Denver – Colordo (USA): incontro mensile

15 febbraioC.T. Presidente Getulio (BR): cena in commemorazione dei 139 anni

di emigrazione italiana in Brasile

16 febbraioC.T. Charleroi (BE): festa dei popi trentini

17 febbraioC.T. Chilecito (AR): riunione sociale

19 febbraioC.T. Chilecito (AR): partecipazione con i costumi tipici alla sfilata

“Giorno di Chilecito”

22 febbraioC.T. Toronto (CA): cena mensile

Riunione del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani di SC e PR

23 febbraioC.T. Xalapa (MX): riunione sociale

22 febbraio - 10 marzoViaggio del consigliere Cesare Ciola in Brasile accompagnando la

missione esplorativa Associazione Artigiani del Trentino in Rio Grande do Sul e Santa Catarina.

Inaugurazione del Circolo trentino di Sao Miguel d’Oeste e incontri con i Circoli trentini di Passo Fundo, Sananduva, Bento Gonçalves,

Garibaldi, Gramado, Caxias do Sul, Florianopolis, Nova Trento, Rio do Sul, Rio dos Cedros e Rodeio.

1 marzoA Sao Miguel d’Oeste (BR): cerimonia insediamento nuovo Circolo

Trentino

1-15 marzoTour in Rio Grande do Sul e Santa Catarina (Brasile) del Coro

Soldanella di Brentonico visitando i seguenti circoli: Bento Gonçalves, Garibaldi, Gramado, Caxias do Sul, Encantado, Rio do Oeste, Rio

do Sul e Florianopolis

6 marzoC.T. Caxias do Sul (BR): presentazione del libro “Le Memorie

migratorie dell’Altopiano di Brentonico” e incontro con l’autrice Rita Pedrotti ed esibizione del coro Soldanella di Brentonico

9 marzoC.T. Windsor&Detroit (USA): assemblea generale

C.T. Ticino (CH): festa dei crauti

14 marzoC.T. Charleroi (BE): festa della Donna

A Trieste, Assemblea Unione Nazionale Associazione Immigrazione e Emeigrazione (UNAIE)

20 marzoA Florianopolis (BR), incontro dei coordinatori del Brasile

22 marzoA Buenos Aires (AR), incontro dei coordinatori dell’Argentina

23 marzoA Buenos Aires, incontro dei coordinatori del Cile,

Paraguay e Uruguay

29 marzoC.T. Toronto (CA): cena mensile

30 marzoC.T. Charleroi (BE): pranzo della primavera trentina

5 aprileC.T. Norimberga (DE): presentazione dei “prodotti e sapori trentini”

da parte del Gruppo giovani e volontari di Trento

12 aprileA Trento incontro di coordinamento dell’Europa

28 aprileAssemblea dell’Associazione Trentini nel Mondo onlus

26 aprileC.T. La Louviere (BE): cena sociale

27 aprileC.T. Windsor&Detroit (USA): torneo di bocce

1 - 4 maggioIncontro dei circoli trentini di Europa a Tuzla (BIH)

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Foto

di S

abin

a C

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dini

Di ritorno da Cima Bocche, nel Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino.