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Nutri Previeni & TEST ANIMALE SOCIALE O SPIRITO SOLITARIO? IL SETTIMANALE GRATUITO PER LA TUA SALUTE SETTIMANALE NUMERO 11 ANNO III DAL 5 AL 11 LUGLIO 2017 IN FORMA nell’acqua TRA SURF, SUP E HYDROBIKE BELLEZZA Spray rinfrescante La ricetta home made Pelle La protezione è nel piatto METABOLISMO PIÙ BEVI PIÙ CONSUMI VIA CIUCCIO E BIBERON ECCO COME CARENZA DI FERRO ATTENZIONE ALL’UDITO PIEDI & UNGHIE RISCHI E RIMEDI Tatuaggi SCOPRI COME RIMUOVERLI Prova costume A TAVOLA CON ASTUZIA Pigrizia Un circolo vizioso IMMUNONUTRIZIONE CURARSI MANGIANDO BEBÈ A BORDO OCCHIO AI SEGGIOLINI TONNO Alimento top 5 per sportivi

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Nutri Previeni&T E S T A N I M A L E S O C I A L E O S P I R I T O S O L I T A R I O ?

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Spray rinfrescanteLa ricetta home made

PelleLa protezione è nel piatto

METABOLISMOPIÙ BEVI PIÙ CONSUMI

VIA CIUCCIO E BIBERON

ECCO COME

CARENZA DI FERRO

ATTENZIONE ALL’UDITO

PIEDI & UNGHIE

RISCHI E RIMEDI

TatuaggiSCOPRI COME RIMUOVERLI

Prova costume

A TAVOLA CON ASTUZIA

PigriziaUn circolo vizioso

IMMUNONUTRIZIONECURARSI MANGIANDO

BEBÈ A BORDO

OCCHIO AISEGGIOLINI

TONNOAlimento

top 5per sportivi

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2 N&P

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SE T TIMANALE - ANNO III - NUMERO 11 DAL 5 AL 11 LUGLIO 2017

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4 N&P

IN QUESTO NUMERO

Nutrizione6 Caffè e gravidanzaNon più di 2 tazzine al dì

7 Tonno Nella top 5 degli sportivi

Salute8 Pigrizia Un circolo vizioso

9 Bebè a bordoOcchio ai seggiolini

10 Carenza di ferro?Attenzione all’udito

12 MetabolismoPiù bevi più consumi

Bellezza14 Spray rinfrescanteRicetta home made

15 InvecchiamentoLa molecola “anti-aging”

Reportage16 In forma nell’acquaTra surf, sup e hydrobike

Focus24 Immunonutrizione Curarsi mangiando

26 Via ciuccio e biberonEcco come fare

28 TatuaggiCome rimuoverli

30 Prova costume A tavola con astuzia

32 Piedi e unghieRischi e rimedi

Test34 Animale sociale o spirito solitario?

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N&P 5

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Caffè in gravidanza sì o no? Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Ame-rican Journal of Epidemiology, un consumo moderato non danneggerebbe il nascituro. A

rassicurare le future mamme sono i dati di una ricerca del Nationwide Children’s Hospital, i cui risultati sug-geriscono che due tazzine al dì della bevanda naziona-le possono essere assunte durante la gestazione senza che le mamme debbano preoccuparsi di eventuali danni per il quoziente intellettivo (Qi) del nascituro e/o alterazioni dei suoi comportamenti nella prima infanzia. Gli studiosi hanno esaminato le informazioni relative a 2.197 donne in attesa di un bimbo, che han-no preso parte al Collaborative Perinatal Project, un progetto che si è svolto negli Stati Uniti tra il 1959 e il 1974. Secondo i ricercatori, questo è stato un periodo in cui il consumo di caffè durante la gravidanza era più diffuso di quanto lo sia oggi e c’era una minore preoccupazione per quanto riguarda la sicurezza della caffeina. Pertanto, indagando in quel periodo, è stato possibile ottenere informazioni sugli effetti di quanti-tà molto eterogenee di caffeina assunta dalle gestanti. I ricercatori hanno analizzato la quantità di paraxan-tina, un metabolita della caffeina, presente nelle mam-me e hanno cercato un’eventuale correlazione con il quoziente intellettivo dei bambini a quattro e sei settimane di vita. Sono così arrivati alla conclusione che non c’erano legami consistenti tra l’ingestione di caffeina, i livelli di paraxantina che arrivano in utero e lo sviluppo o il comportamento dei bambini, in quel particolare periodo della loro vita. Lo studio segue a uno precedente in cui non era stata riscontrata un’as-sociazione tra l’assunzione di caffeina in gravidanza e l’obesità dei bambini. “Nel complesso, consideriamo i nostri risultati rassicuranti per le donne in gravi-danza che consumano moderate quantità di caffeina, l’equivalente di 1 o 2 tazze di Caffè al giorno”, spiega la dottoressa Sarah Keim, coautrice dello studio.

I CONSIGLI DELLA SCIENZA A PORTATA DI MANO A CURA DI ELISABETTA FRIGERIO

NutrizioneCaffè in gravidanzaNon più di 2 tazzine al dì

“I ricercatori hanno visto che non c’erano legami consistenti tra l’ingestione di caffeina, i livelli di paraxantina che arrivano in utero e lo sviluppo o il comportamento dei bambini”

Le tazzine di caffè al dì che

le gestanti possono

concedersi

1-2

6 N&P

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N&P 7

N U T R I Z I O N E

TonnoNella top 5 degli sportivi

In insalata, come condimento per la pasta o come spuntino ac-

compagnato da un cracker, una cosa è certa, il tonno in scatola in Italia per quasi tutte le famiglie (94%) è un alimento che non può mancare in casa. Un italiano su 2 (43%) lo consuma almeno una volta a settimana, e sette sportivi su 10 lo in-seriscono nella “top five” degli alimenti a cui non saprebbero rinunciare, insieme a carni bianche, legumi, yogurt e bre-saola. Almeno così si evince da un’inda-gine commissionata dall’Associazione Nazionale Conser-vieri Ittici alla Doxa

che ha fotografato il vissuto e la cono-scenza degli italiani rispetto al tonno in scatola. I consu-matori più assidui? Gli under 25 e le famiglie con bam-bini. Molto apprez-zato anche da chi pratica sport - circa il 50% del campione analizzato - grazie in

virtù dei suoi valori nutrizionali, come le proteine nobili e gli omega 3.E il piatto a base di tonno preferito dagli italiani? Al primo posto troviamo gli spaghetti, seguito da insalata di riso e insalata di tonno, due cardini del cibo light e fast tipico

della bella stagio-ne. Quanto agli ingredienti con cui abbinarlo, tonno mai senza pomo-doro: per 1 italiano su 3 (31%) è questo l’ingrediente con cui viene accompagnato più spesso in cucina. Subito dopo trovia-mo pasta (27%), riso (16%), uova (9%),

peperoni (4%) e infine carciofi (3%). Inoltre, gli italiani scelgono salute e leggerezza anche durante la pausa pranzo: la ricetta più quotata da chi si porta il pasto da casa, infatti, è pro-prio l’insalata di riso con tonno e pomo-dori (40%), piatto che si è anche aggiu-dicato la denomina-zione di “superfood” per le valide qualità nutrizionali delle proteine del tonno, unite al potente effetto antiossidante dei pomodori. Natu-ralmente, c’è anche chi va veloce e non si fa mai mancare il classico panino o tramezzino con tonno e pomodoro (35%).

Il piatto a base di tonno preferito dagli italiani? Al primo posto troviamo gli spaghetti, seguito da insalata di riso e insalata di tonno, due cardini del cibo light e fast tipico della bella stagione

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8 N&P

SaluteI CONSIGLI DELLA SCIENZA A PORTATA DI MANO A CURA DI ATTILIA BURKE

Meno ci si muove, meno voglia di muoversi si ha. Non è dunque difficile

ricadere nel circolo vizioso della pigrizia, e questa volta a scriver-lo nero su bianco sono i ricer-catori americani del National Institute of Diabetes and Dige-stive and Kidney Diseases sulla rivista Cell Metabolism. Secondo Danielle Friend, prima autrice dello studio, e colleghi, una delle ragioni per le quali continuare a insistere nell’attività fisica è così difficile potrebbe risiedere nel fatto che più si è inattivi più diminuisce il desiderio di muo-versi, e il peso in eccesso accu-mulato - magari durante le feste - c’entra solo fino a un certo punto, contano di più alcuni meccanismi interni al cervello. Nella ricerca, dei topi sono stati divisi in due gruppi: il primo gruppo è stato sottoposto ad una dieta standard, l’altro ad una dieta ricca di grassi, per 18

settimane. A partire dalla secon-da settimana, i topi che avevano seguito una dieta non sana sono aumentati di peso e dalla quarta settimana hanno iniziato a muo-versi di meno e più lentamente. I roditori hanno iniziato a muo-versi meno già prima di mettere su la maggior parte del peso in eccesso e questo ha suggerito che i non fossero necessaria-mente i chili in più i responsabili del mancato movimento. Da qui allora l’ipotesi, legata a quanto osservato su topi con il morbo di Parkinson, di possibili disfunzio-ni a livello cerebrale nel sistema della dopamina, collegata ad esempio al piacere e alla felici-tà. Approfondendo, gli studiosi hanno così verificato che nei topi con peso in eccesso e inattivi vi era effettivamente deficit di un recettore della dopamina noto come D2. “Ci sono proba-bilmente altri fattori coinvolti, ma il deficit di D2 è sufficiente a spiegare la mancanza di attività”, spiega Friend.

PigriziaUn circolo vizioso

Attenzione, la pigrizia richiama altra pigrizia e

questa volta a dirlo uno studio made in Usa pubblicato sulla rivista Metabolism.

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S A L U T E

Bebè a bordoOcchio ai seggiolini auto

Secondo quanto emerge da uno studio dell’Università Bristol, nel Regno Unito, pub-

blicato su Archives of Disease in Childhood – Fetal and Neo-natal Edition, i neonati fino a due mesi di vita non dovreb-bero affrontare viaggi in auto nei seggiolini per oltre 30 minuti; potrebbero andare in-contro a problemi respiratori con esiti talvolta anche molto gravi. I ricercatori hanno pre-so in esame i dati relativi a 40 neonati (19 nati a termine, 21 prematuri), di un’età media di 13 giorni (in generale l’età va-riava da un giorno a due mesi) e di peso medio intorno ai due chili e mezzo. Hanno repli-cato in laboratorio gli effetti di una dormita sul seggiolino dell’auto in un viaggio a una velocità media di 48 chilome-tri orari. Dopo una mezz’ora nel seggiolino la quantità di ossigeno nel sangue dei bimbi risultava diminuita in modo significativo mentre aumen-tava la frequenza cardiaca. In bambini così piccoli - eviden-ziano gli studiosi - i problemi respiratori possono essere accentuati dal fatto che i mu-scoli del collo non sono forti abbastanza da impedire alla testolina di piegarsi.

Dopo una mezz’ora nel seggiolino la quantità di ossigeno nel sangue dei bimbi risultava diminuita in modo significativo mentre aumentava la frequenza cardiaca

2 mesiL’età massima dei bimbi che hanno preso parte allo studio

N&P 9

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10 N&P

S A L U T E

Carenza di ferro?Attenzione all’udito

In tutto il mondo, l’anemia da carenza di ferro (in inglese Iron deficiency anemia – Ida) colpisce centinaia di milioni di

persone e notoriamente questa condizione può portare ad una riduzione del numero di globuli rossi con una conseguente ridu-zione dell’ossigeno disponibile per i tessuti. Ma può anche por-tare a un abbassamento dell’u-dito. La carenza di ferro sembra infatti avere una stretta relazio-ne con la perdita di udito con un impatto significativo sul benes-sere complessivo dell’individuo. A far luce su questa relazione un recente studio, pubblicato su JAMA Otolaryngology – Head & Neck Surgery. Per indagare que-sta relazione, i ricercatori della Pennsylvania State University College of Medicine, negli Stati Uniti, hanno analizzato i dati

di 305.339 adulti con età media di 50 anni, osservando i livelli di ferritina e di emoglobina. Il team ha anche raccolto infor-mazioni riguardanti la perdita uditiva dei pazienti, a causa di problemi alle ossa dell’orecchio interno, danni alla coclea o al sistema nervoso periferico. Così facendo è stata trovata “un’as-sociazione significativa” tra anemia e sordità. Tra le ipotesi, l’associazione potrebbe trovare le sue radici nella riduzione dell’apporto di ossige-no all’arteria la-birintica che fornisce

l’irrorazione sanguigna all’orec-chio interno. Quest’area infatti è molto sensibile al danno cau-sato dalla riduzione del flusso di sangue, come dimostra il fatto che le persone con malattie ischemiche sono più suscettibili ad improvvisi cali di udito. Il passo successivo sarà capire se una supplementazione di ferro possa migliorare i problemi di udito.

È stata trovata un’associazione significativa tra anemia e sordità: tale associazione potrebbe trovare le sue radici nella riduzione dell’apporto di ossigeno all’arteria labirintica che fornisce l’irrorazione sanguigna all’orecchio interno

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12 N&P

S A L U T E

Affrontare con successo la prova costume, in vista dell’estate, è ‘facile come bere un bicchiere d’acqua’.

E non è una delle solite frasi fatte. In-fatti “la letteratura scientifica rende evidente il ruolo dell’acqua nell’atti-vare la termogenesi, ossia la produ-zione di calore da parte dell’organi-smo con dispendio energetico, che ci aiuta realmente a perdere peso”. Ad affermarlo è Nicola Sorrentino, esperto dell’Osservatorio Sanpellegri-no e docente di Igiene Nutrizionale all’Università di Pavia. Alcuni studi internazionali, sottolinea l’esperto, “hanno dimostrato che bere due bicchieri d’acqua a temperatura am-biente tre volte al giorno, preferibil-mente in concomitanza dei tre pasti principali, aumenta del 30% il tasso metabolico. L’aumento comincia 10 minuti dopo aver bevuto e raggiunge il suo apice a distanza di 30 minuti. Secondo gli studiosi, questo si deve al fatto che l’acqua, una volta bevu-ta, viene portata da 22°C a 37°C, un innalzamento in grado di ‘bruciare’ i grassi negli uomini e i carboidrati nel-le donne”. Inoltre, bere acqua prima dei pasti permette anche di limitare l’appetito, non tanto perché riempie lo stomaco, ma perché lo stimolo della sete e della fame sono correlati. Il consiglio di Sorrentino è anche quello di “bere 8-10 bicchieri di acqua distribuiti durante tutta la giornata e non grandi quantità in una sola volta. E’ preferibile anche bere sempre due bicchieri di acqua qualche minuto prima della colazione, del pranzo e della cena, uno a metà mattina e uno a merenda; infine, bisogna dare ampio spazio ai cibi ricchi di acqua, soprattutto a verdura e frutta”.

MetabolismoPiù bevi più consumi

Bere due bicchieri d’acqua

a temperatura ambiente tre

volte al giorno, preferibilmente in concomitanza

dei tre pasti principali,

aumenta del 30% il tasso metabolico. L’aumento

comincia 10 minuti dopo

aver bevuto e raggiunge il suo apice a distanza

di 30 minuti

8-10I bicchieri di acqua da

bere al giorno

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N&P 13

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14 N&P

I CONSIGLI DELLA SCIENZA A PORTATA DI MANO A CURA DI ELENA MAINARDI

BellezzaPelle LA PROTEZIONE COMINCIA A TAVOLA

La vitamina E dell’olio extravergine di oliva, il beta carotene delle carote, gli acidi grassi del salmone. L’acido rosmarinico del rosmarino, timo,

maggiorana e origano e l’acido ellagico dei frutti di bosco e delle bacche di goji. Ma anche gli antiossidanti del cioccolato e il resveratrolo del vino rosso. Ecco come, con un’alimentazione a base di cibi con polifenoli, vitamina E e B e antiossidanti, si può preparare la pelle all’esposizione al sole prima che arrivi l’estate. Le indicazio-ni sono arrivate, dal Congresso nazionale di dermatologia della Sidemast, da Serena Lembo, ricercatrice e docente della cattedra di Dermatologia dell’Università di Salerno. Per prepararsi all’esposizione al sole e ancor più se se si è di fototipo chiaro, ha spiegato l’esperta, si può iniziare proteggendosi con le creme o assumendo composti naturali o sintetici con funzione antiossidante, capaci cioè di fornire alle cellule i substrati neces-sari per neutralizzare ed eliminare i radicali liberi dell’ossigeno che inevitabilmente si producono durante l’esposizione al sole. “Come prodotti naturali c’è il polypodium leucotomos che è un estratto dalla felce”, ha consigliato Lembo, indicando anche il cioccolato che ha funzioni antiossidanti, il resveratrolo del vino rosso, i polifenoli e il già noto beta-carotene. Da non dimenticare inoltre “i tocoferoli derivanti dall’olio d’o-liva, gli acidi grassi del salmone o degli oli di pesce, l’acido ellagico dei frutti di bosco, l’acido rosmarinico, gli isoflavoni della soia e non ultima, la nicotinamide di sintesi, riser-va energetica per le cellule”.

6I fototipi di pelle esistenti,

dal tipo 1 (la più chiara) al tipo 6 (la più scura)

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N&P 15

B E L L E Z Z A

Spray alla mentaRicetta home made

Nelle calde e afose giornate di estate, quando anche le condizioni della vostra pelle si mettono di traverso al vostro relax, un sollievo potrebbe arrivare dallo

spray alla mente idratante fai da te. Una ricetta facile da preparare a casa. Ecco come:

RICETTA

2 bustine di té alla menta

1 tazza di acqua

1 limone spremuto

1 cucchiaino di glicerina vegetale

10 gocce di tea tree oil

10 gocce di olio essenziale alla menta

Mettere l’acqua a bollire in una casseruola di dimensioni medie. Una volta raggiunto il pun-to di ebollizione spegnere il fuoco e mettere in infusione le bustine di tè per almeno 10 minuti, dopodiché lasciare raffreddare. Una volta che il té si è raffreddato, aggiungere gli altri ingredien-ti, mescolare, versare il tutto in un contenitore spray utilizzando un imbuto e conservare in frigo. Shakerare sempre prima dell’uso e il vostro spray è pronto per l’utilizzo!

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16 N&P

REPORTAGE

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N&P 17

In forma nell’acqua

Tra surf, sup e hydrobikeGiornate più lunghe, caldo e stress possono aumentare la

nostra voglia di sciogliere la tensione immersi nell’acqua. Sfruttare il caldo estivo per praticare un po’ di sport

acquatici a cielo aperto è un buon modo per rimanere in forma senza sentire troppo il peso della fatica. Non c’è

infatti solo il nuoto, ma esistono una miriade di attività cui ricorrere per rinforzare il corpo e lo spirito

di Michela Perrone

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18 N&P

Dici acqua e subito la mente cor-re alle oziose giornate al mare oppure ai pomeriggi in piscina con le amiche. Il bello dell’acqua

è sicuramente lo stato di relax mentale che è in grado di indurre, ma è anche un mez-zo piacevole per migliorare la forma fisica, insomma, un vero e proprio toccasana per il corpo, a qualunque età. “Tra i benefici principali dell’attività svolta in acqua c’è la possibilità di tonificarsi riducendo al minimo il rischio di infortuni”, conferma Gianfranco Beltrami, medico specialista in Medicina dello Sport e vicepresidente della Federazione medico sportiva italiana. Quando ci immergiamo, infatti, la forza di gravità si riduce, noi siamo più leggere e tendiamo a galleggiare. “Questo significa far sparire quasi del tutto il rischio trau-matico eliminando quelle microsollecita-zioni articolari che possiamo avere in altre attività molto comuni come per esempio la corsa”, continua l’esperto. Inoltre, il passaggio dalla temperatura ambientale a quella dell’acqua stimola il microcircolo con effetti positivi sull’apparato cardiova-scolare.

Non solo nuoto

Il nuoto è l’attività sportiva per eccellenza da svolgere nell’acqua: “Si tratta di uno sport completo, perché mette in funzione quasi tutti i muscoli del corpo e tonifica braccia e gambe”, spiega lo specialista. Fare regolarmente qualche bracciata, però, non ha effetti solo sull’estetica: “Ci sono tutti i benefici tipici delle attività aero-biche: aumenta la capacità respiratoria, migliora l’attività cardiovascolare e favori-sce il dimagrimento”. Con benefici anche sull’umore, e non solo perché ci vediamo più magre e toniche: “Le attività in acqua favoriscono la produzione di endorfine, gli ormoni della felicità che hanno effetti positivi sul temperamento”. Non di solo nuoto però si vive in acqua. Anzi: negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria proliferazione di attività che si possono svolgere “a mollo”; oltre ai classi-ci nuoto e acquagym, si trova di tutto, dal-la hydrobike all’acquafit. Basta portare in acqua gli attrezzi da palestra e non porre limite alla fantasia. Possiamo così scegliere di pedalare immerse in acqua, oppure di

Il nuoto è uno sport completo, perché mette in

funzione quasi tutti i muscoli del corpo e tonifica braccia e

gambe

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correre su un tapis roulant fissato al fondo della piscina. “Sono tutte attività valide che impediscono di farsi male anche a chi ha qualche problema di mobilità”, eviden-zia il medico. L’importante è che ciascuno scelga un’attività adatta a sé e al proprio livello di allenamento.

Cosa fare per…

Combattere la cellulite: si può iniziare in modo soft con l’acquagym, magari in compagnia, per poi integrare con l’allena-mento individuale. “Per massimizzare gli effetti, ci si può per esempio aiutare con una tavoletta, in modo da concentrare lo sforzo solo su glutei e gambe”, sottolinea Beltrami.

Bruciare un gran numero di calorie: Se siete allenate, un’ora di nuoto a buon ritmo può farvi bruciare fino a 500 calorie. E se siete al mare potete aggiungere un bel paio di pinne per aumentare la fatica e massimizzare i risultati.

Rassodare cosce e gambe: con 2-3 sedu-te di hydrobike la settimana, avrete cosce belle toniche e un fondoschiena da urlo. La pratica di pedalare immerse nell’acqua, infatti, unisce i benefici della bicicletta a quelli dell’acqua, proteggendo le articola-zioni e rafforzando la muscolatura.

Tonificare gli addominali: anche in questo caso il nuoto è un sempreverde, ma se volete sperimentare qualcosa di diverso potete buttarvi sul deep running, una pratica che consiste nel correre in una vasca in cui non si tocca il fondo con un giubbotto salvagente. Gli addominali lavo-rano proprio per mantenere l’equilibrio in questa posizione irrituale per il corpo.

Come e quanto?

“Una volta ottenuto il via libera dal medi-co, l’unico limite è il buon senso: anche se sentiamo meno la fatica e, prese dall’impe-to del momento, sentiamo di poter sfogare tutte le nostre frustrazioni su una biciclet-

La pratica di pedalare immerse nell’acqua unisce

i benefici della bicicletta a

quelli dell’acqua, proteggendo le

articolazioni e rafforzando la

muscolatura

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Può puzzare di uova marce o essere inodore, ci si immerge in quella fredda ma anche in quella molto calda. Sotto il “cappello” dell’acqua termale si nasconde una varietà quasi infinita di caratteristiche e proprietà, e ciascun centro ha le sue peculiarità. La composizione deriva infatti dalle sostanze assorbite dal sottosuolo. In Italia i centri termali sono 380, distribuiti in 20 Regioni (tutte tranne il Molise). Come per le altre attività in acqua, ci si può immergere a puro scopo di relax, oppure per ricevere benefici sulla salute: la medicina termale è infatti riconosciuta dal Servizio sanitario naziona-le. Immergersi in acque sulfuree (quelle che puzzano di uovo marcio), per esempio, riduce i problemi dermatologici, mentre le acque alcaline riducono la formazione dell’acido lattico dopo un’intensa attività sportiva. Secondo un’indagine del 2014, nel mondo il 40% di chi ricorre all’idro-terapia con finalità terapeutiche lo fa per risolvere problemi all’apparato muscolo-scheletrico (tra cui artrosi e reumatismi) e il 17,5% per disturbi delle vie respiratorie e dell’apparato digerente.

“Lascia passare almeno 3 ore dal pranzo prima del bagno!”. È una frase ricorrente che ci siamo sentite ripetere fino alla nausea dai nostri genitori e che forse adesso ricordiamo ai nostri figli. Ma è davvero così? “Dipende da che cosa si mangia – premette Beltrami - alimentazioni: se si consumano solo carboidrati, mangiando magari un primo con qualche verdura, può ba-stare un’ora e mezza. Se invece scegliamo un pasto proteico le tre ore sono una buona indicazione”. In realtà esistono anche altri parametri da tenere in considerazione, come la temperatura dell’acqua: più è fredda e più si sarà a rischio di congestione. “In ogni caso non è mai una buona idea fare esercizio fisico con la digestione in atto, anche fuori dall’acqua – sottolinea il medico – Il sangue impiegato in questo processo viene infatti sottratto ai muscoli con un effetto controproducente sulla performance”.

Acqua termale

Quanto aspettare prima di un tuffo

ta immersa in acqua, è bene ricordare che il giorno dopo dovremmo riuscire ad alzarci dal letto. “Una persona in salute può fare senza problemi attività in acqua, indipendentemente dalla sua età anagra-fica – afferma Beltrami – L’importante è che queste attività non siano saltuarie: serve costanza. L’ideale sarebbe andare in piscina almeno tre volte la settimana”. L’altro aspetto importante è controllare l’intensità: “Indipendentemente dall’atti-vità che si sceglie, si può iniziare con una mezz’ora per volta, salendo poi a poco a poco fino ad arrivare a un’ora”.

La differenza tra mare e piscina

Con l’estate e le giornate più lunghe aumentano le possibilità di riuscire a ritagliarsi qualche piccolo spazio per le proprie attività. Ma c’è differenza tra mare o piscina? “Dal punto di vista della salute il mare è sicuramente meglio della piscina perché consente di respirare anche un’aria meno inquinata. Inoltre, gli ambienti umidi delle piscine possono trasformarsi in un ricettacolo di germi – spiega l’esperto – Tuttavia, è vero anche che l’acqua salata favorisce il galleggia-mento e il nostro corpo può arrivare a pesare anche il 90% in meno, mentre in piscina la riduzione di peso si attesta su livelli inferiori”, dunque in piscina si fa più fatica, se non altro quando si nuo-ta. Inoltre, occorre essere oculati nella scelta del mare in immergersi: “tutte le bandiere blu, per esempio, vanno bene”.

Tra grandi classici e “bruciagrassi” inaspettati

Sono tantissime le attività che si posso-no svolgere fuori dalla piscina durante le vacanze. Se quest’estate decidete di sfidare il vostro gruppo d’amici nell’ac-qua, sappiate che la pallanuoto, oltre a essere divertente, è uno degli sport più completi che si possano fare in acqua: sollecita l’apparato respiratorio e quello cardiocircolatorio e mette in movimento

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praticamente tutti i muscoli del corpo. Infatti, oltre alle braccia, si devono muo-vere costantemente le gambe per stare a galla e sollecitare addominali, dorsali e glutei per saltare. In media una persona di 60 kg brucia 590 calorie l’ora, che posso-no diventare quasi 820 in una persona di 80 kg. Se preferite sport più adrenalinici potete invece puntare sul surf e le sue varianti. Dall’ormai sdoganato windsurf al kitesurf (si pratica su una tavola trai-nata da un aquilone), non c’è limite alla fantasia. Tutti hanno in comune la forte sollecitazione dei muscoli di spalle, gambe e piedi, oltre all’intenso sforzo richiesto a livello respiratorio e cardiocircolatorio. Tra i tre, il kitesurf è quello più accessibile anche ai meno allenati e si può praticare in molte zone del centro e sud Italia. Per andare sul sicuro, tuttavia, meglio punta-re su zone del mondo più ventose, come le Hawaii, le Isole Canarie e Capoverde, oppure il sud del Portogallo. Una nota dolente di questi sport sono però le calorie

bruciate: in un’ora di surf – il più faticoso dei tre – se ne consumano appena 200. A sorpresa, sport meno spettacolari, come lo snorkeling, sono in grado di consumarne anche 350 e sono un toccasana per i glutei, sollecitati continuamente. Le mete d’ele-zione in questo caso sono il Mar Rosso, l’Australia e le Isole Fiji e le Maldive. Tra gli sport “bruciagrassi” inaspettati anche il Sup. Acronimo di stand up puddle, è una tendenza importata qualche anno fa dagli Usa che consiste in una tavola da surf e una pagaia. Obiettivo: tenersi in equilibrio. Si può praticare in mezzo alle onde, ma anche nelle placide acque di fiumi e laghi. Non serve una grande preparazione e può essere molto rilassante. Tra le varianti più apprezzate, per esempio, c’è lo Yoga Sup, che consiste nel meditare sulla tavoletta. Ebbene, questa specialità in un’ora per-mette di perdere tra le 400 e le 550 calorie, mentre la versione “standard” promette di bruciare anche 500 calorie ogni mezz’ora di esercizio.

Tra gli sport “bruciagrassi”

inaspettati anche il Sup, una tendenza importata qualche

anno fa dagli Usa che consiste in una tavola da surf e una

pagaia

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Immunonutrizione

Curarsi mangiando

Mai mischiare latte e

frutta, così come con il cioccolato o il tè. Sfruttare

i benefici dei batteri buoni, i probiotici, e dei cibi naturalmente

protettivi ad alto contenuto di Omega 3 come il pesce azzurro e l’olio extra vergine di oliva.

È l’Immunonutrizione a dirlo, con una serie di studi che svelano l’impatto del cibo sul sistema immunitario e

di conseguenza sulla salute

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Il principio base è quello secondo il quale ogni cibo introdotto nell’or-ganismo produce una

reazione del sistema immuni-tario. L’apparato digerente è, infatti, anche la sede dell’80% delle cellule del sistema im-munitario nei bimbi e del 60% negli adulti. Dunque, va da sé

che gli alimenti dei quali ci nutriamo impattano diretta-mente sulla capacità dell’or-ganismo di protezione nei confronti degli agenti esterni. Questo è anche uno dei motivi per i quali il cibo spazzatura è così rischioso per la salute. Il consumo di alimenti ad alto contenuto calorico, produce

una risposta immunitaria che dura per circa 6-8 ore dal pasto, ma il consumo di alimenti o bevande di origine vegetale in questi pasti può ridurre questo stress dell’or-ganismo. Ecco 9 cose che non sapevi sullo stretto legame tra sistema immunitario, salute e alimentazione.

Pochi ma buoni: le vita-mine e gli oligoelementi. Sono essenziali per la rego-lazione di alcune funzioni vitali dell’organismo e della modulazione della funzione immunitaria, svolgendo un ruolo attivo nei meccanismi di prevenzione dei processi infettivi a tutte le età.

Il consumo di acidi grassi polinsaturi con la dieta è benefico sul sistema immunitario: l’olio extra vergine d’oliva e il pesce az-zurro, esercitano un effetto preventivo sulle malattie cardio-vascolari.

Sui flavonoidi, sono ancora pochi gli studi nell’uomo ed è ancora tutto da chiarire sull’uso delle sostanze sintetizzate.

Cibi con molecole attive come frutta e verdura possono prevenire o atte-nuare le malattie croniche infiammatorie.

Il cibo è veicolo di svariati tipi di antigeni e può pro-vocare reazioni allergiche dannose per l’organismo in qualsiasi età della vita. Importante è eliminare fin dall’infanzia i cibi che hanno causato una reazione immu-nitaria avversa.

La percentuale di massa grassa costituisce un fattore di rischio per le patologie cardiache, cancro e diabete, più dell’eccesso di peso in sé.

I probiotici contribuiscono in modo significativo alla salute e al benessere aiutando a preve-nire e/o migliorare allergie, infiammazioni intestinali di varia natura e alterazioni im-munitarie associate all’obesità e/o all’invecchiamento. Questi batteri sembrano essere effi-caci e utili a tutte le età.

Anche il sistema immu-nitario “invecchia” con l’avanzare dell’età. Le difese dell’organismo, infatti, si abbassano con il trascorrere degli anni, proprio per que-sto motivo è più “rischioso” ammalarsi anche di una semplice influenza in età avanzata.

L’intestino contiene una massa di microbi e batteri che possono arrivare a pesa-re 1.5 kg e che costituiscono il cosiddetto “microbiota”, implicato nella modulazione del sistema immunitario.

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Via ciuccio,pannolini & biberon

I CONSIGLI DEI PEDIATRIDall’utilizzo della tazza ‘a beccuccio morbido’ per soppiantare

il biberon, al giusto approccio per rendere il distacco dal passeggino un processo totalmente naturale, a stilare le regole d’oro per appendere al chiodo senza timori ciucci e pannolini sono i medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma

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L’addio al ciuccio, pannolini, biberon e passeggino? Un momento delicato

nel processo di crescita che può intimorire non solo i bambi-ni, ma anche mamme e papà. Nessuna paura, perché ci sono piccole strategie da adottare per rendere meno traumatico il fatidico passaggio alla vita “adul-ta”. A dare le coordinate i medici dell’Ospedale Pediatrico Bam-bino Gesù di Roma. “In gene-rale entro il primo anno di vita – scrivono gli esperti – si può provare ad eliminare il ciuccio ed entro il secondo il biberon. Nell’arco dei primi 4 anni via an-che passeggino e pannolino. Ma se entro quell’età il piccolo non dovesse essersi reso autonomo allora sarà meglio parlarne con il pediatra”.

Biberon

Dal sesto mese introdurre la tazza ‘a beccuccio morbido’ oppure incentivare il piccolo a bere dal bicchiere del genitore. Molte mamme temono che il cambio di abitudine porti i piccoli a rifiutare il latte e in questo caso il passag-gio potrebbe avvenire non prima dei 5-6 anni di età. L’uso prolunga-to del biberon anche nelle ore del riposo può provocare carie preco-ci per via delle sostanze contenute in bevande zuccherate, succhi e latte. Il biberon va abbandonato entro i 24 mesi.

Ciuccio

Gradualità e momento giusto. Sono queste le parole d’ordine per dire addio al ciuccio il cui abbandono può anche avvenire in maniera spontanea attorno ai 2-3 anni. Lasciare il sostituto del capezzolo materno deve av-venire innanzitutto in maniera graduale, cercando di limitarne l’uso nel corso della giornata, lodando e gratificando il bimbo tutte le volte che riesce a farne a meno. Meglio non forzare la mano se il piccolo inizia a fre-quentare l’asilo, quando nasce un fratellino o magari si cambia casa. Utilizzarlo oltre i 24 mesi può provocare alcuni “effetti col-laterali” sul corretto sviluppo della bocca e della dentizione, deformando il palato e crean-do problemi di malocclusione. Può anche provocare otiti. In quest’ultimo caso andrebbe quindi abbandonato gradual-mente tra i 6 e 12 mesi per ridurre i rischi.

Pannolino

L’abbandono del pannolino avviene entro il quarto anno di età. L’ideale è sfruttare la bella stagione, quando è più facile spogliarsi. Una volta tolto mam-ma e papà dovranno insegnare al piccolo ad avvertirli che sta per arrivare la pipì. Importante è che il bimbo prenda familiarità al bambino con il vasino anche attraverso il gioco. Deve sentirsi tranquillo, ma anche comodo: per questo è utile introdurre un riduttore da water. Ma l’essen-ziale è non drammatizzare nel caso di “Incidenti di percorso”, che possono sempre capita-re. Inoltre come per il ciuccio è essenziale che il tutto non avvenga a ridosso di un evento importante come, ad esempio, l’ingresso all’asilo o la nascita di un fratellino.

Passeggino

Si può iniziare a limitare l’uso del passeggino a cominciare dai 2 anni, ma entro 4 anni, afferma-no gli esperti, il passeggino deve andare in soffitta. Nella fase di distacco va mantenuto un approccio graduale abituando il piccolo a percorrere a piedi, prima tratti non troppo lunghi per aumentare poi con dolce ma rapida progressione le distanze.

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Tatuaggi

Piccolo, nero e localizzato sul tronco. Sono queste le tre caratteristiche che contraddistinguono un tatuaggio di facile rimozione. Attenzione poi al fumo e, una volta intrapreso il trattamento, all’esposizione solare

ECCO COME RIMUOVERLI

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Siamo così prese dalla nostra nuova relazione che decidiamo di tatuarci il nome del nostro amato per sempre sulla pelle. Un gesto tanto doloroso

quanto romantico, ma che cosa fare se la sto-ria che sembrava così solida finisce? Oppure se non vogliamo continuare a portarci dietro quella bravata adolescenziale fatta di nascosto dai genitori e che oggi ci sembra una stupidag-gine? La bella notizia è che i tatuaggi si posso-no rimuovere. La brutta che non è un processo veloce e del tutto privo di conseguenze. Ne ab-biamo parlato con Luigi Naldi, direttore della Dermatologia all’ospedale di Vicenza e diret-tore del Centro studi Gised di Bergamo.

“La rimozione avviene oggi prevalentemente con un laser la cui lunghezza d’onda varia in base al co-lore da rimuovere”, spiega lo specialista. Togliere un tatuaggio non è però un processo breve: “Servo-no almeno 10-15 sedute, ciascuna delle quali a una distanza di almeno 2 mesi”, continua Naldi. Alme-no un anno e mezzo quindi, durante il quale il ta-tuaggio si attenua a poco a poco. La rimozione è un lavoro di squadra: da una parte c’è il laser, dall’altra il nostro corpo. “Il laser serve per frammentare il colore, dopodiché intervengono i macrofagi, una sorta di “cellule spazzino” che rimuovono a poco a poco le particelle”. Questo è il motivo per cui devono passare almeno otto settimane tra una se-duta e l’altra: per dare il tempo al nostro corpo di intervenire nella rimozione del tatuaggio.

“Il nero è il colore più facile da cancellare, mentre altre tonalità, soprattutto il giallo e il verde, possono creare problemi duran-te la rimozione: invece di attenuarsi, infatti, rischiano di virare in altri colori”, spiega il dermatologo. Oltre a questo occorre conside-rare la compattezza del colore: più è alta, più tempo servirà per riportare la pelle alla sua condizione originaria. Gli altri due parametri da considerare sono la dimensione e la parte del corpo interessata: un tatuaggio di pochi centimetri è più facilmente asportabile di uno più grande, uno sul tronco dà meno problemi di quelli su braccia e gambe, zone che posso-no essere soggette a problemi circolatori e che quindi vanno trattate con maggior cura.

“Se il laser è usato nel modo corretto non do-vrebbe rimanere alcuna cicatrice – chiarisce Nasi – Tuttavia ci sono alcune conseguenze temporanee, come per esempio il divieto di esporsi al sole per tutta la durata del tratta-mento”. Le sedute inoltre diventano più nu-merose se la persona che si sottopone a rimo-zione è una fumatrice: “Il fumo ha un effetto immunodepressivo sulle cellule del nostro corpo coinvolte nell’operazione e quindi ral-lenta il processo di rimozione”.

COSA RESTA

COME FUNZIONA

COLORE E DIMENSIONE

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A tavola con astuziaPer perdere qualche chilo non bisogna necessariamente liberare la dispensa da tutti i cibi che più ami o passare ore e ore in palestra, anche se l’esercizio fa sempre bene. Basta apportare leggere modifiche a pasti e abitudini sbagliate, lo dicono gli esperti in nutrizione

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BERE ACQUA PRIMA DI OGNI PASTO E SPUNTINONon molti sanno che la maggiorparte delle volte che ci viene vogliadi sgranocchiare qualcosa, in realtàè solo sete. Confondere le duecose, infatti, non solo è possibilema è anche più comune di ciò chesi possa pensare. Dunque abituatia bere acqua prima di consumareun pasto o uno snack per teneresotto controllo l’appetito. Cosìfacendo si mangia meno durante ilpasto e potenzialmente si assumo-no meno calorie in generale.

4NON SALTARE I PASTIFare piccoli spuntini leggeri in diversi momenti della giornata non solo non fa ingrassare, ma se gli alimenti sono quelli giusti, fa addirittura dimagrire. Infatti, il metabolismo per digerire con-suma notevoli energie e mantenendolo sempre in moto tutto il giorno se ne consuma una notevole quantità. Sba-gliato è anche saltare la colazione: se non viene introdotto il cibo al mattino, si instaura un meccanismo ancestrale che promuove il risparmio di energie tutto il giorno. E’ come se il tuo corpo dicesse “Ah, oggi non si mangia? Andia-mo di risparmio energetico”, e rimane rallentato tutto il giorno. Anche fare sport e movimento aiuta ad attivare il metabolismo.

INTRODURRE PROTEINE TUTTO IL GIORNOIntroduci una piccola quantità diproteine in ogni pasto e snack: yo-gurt, pistacchi, carne magra, pesce,pollo, tacchino, uova, lenticchie efagioli sono tutte ottime scelte. Leproteine aiutano a stabilizzare laglicemia, rendendoti meno tentatodi mangiare cibi non salutari.

ACQUA MINERALEStrano a dirsi, ma anche se l’acquaè vita e ci permette di sopravvive-re, c’è a chi proprio “non va giù”perché la trova ripugnante. Se faiparte di questa categoria di perso-ne, molla le bevande zuccherate efatti contaminare dalla mania delletisane: vai di infusi a frutti e erbe –agrumi, ananas, menta o zenzero –e vedrai che i momenti in cui avraivoglia di spezzare la fame con qual-cosa di solido durante la giornataverranno drasticamente ridotti,soprattutto se tieni duro almenoper le prime due settimane.

MANGIARE VERDURE A COLAZIONEVerdure a colazione? Perché no.Sfatiamo il mito secondo il quale“non è consono” mangiare deter-minati alimenti a colazione. Se nondisdegnate carote e sedani in pinzi-monio non è scritto da nessunaparte che la giornata non possainiziare con qualche verdura cruda,così come avviene di consueto inaltri Paesi. Le verdure sono ricchedi fibre, povere di calorie e sonopiene di vitamine e minerali cheaiutano a contrastare i gonfiori.

INIZIARE LA CENA CON UN’INSALATARiempire almeno metà del piatto di ogni pasto con verdure per-mette di appagare appieno testa e pancia. Un modo semplice di farlo è con l’insalata. Iniziare la cena con una ciotola di verdure ti fa sentire pieno prima di iniziare a mangiare la portata principale, aiutandoti a ingerire complessivamente meno calorie.

Estate in formaF O C U S

NUTRIZIONE

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Piedi e unghieRISCHI E RIMEDI

Un taglio errato può provocare

molti fastidi, tra cui l’unghia

incarnita. Scarpe chiuse possono favorire invece la formazione

di funghi. Ecco i consigli dell’esperto

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Con l’arrivo dell’estate è finalmente tempo di sfoggiare sandali e scarpe aperte e di far vedere la luce del giorno anche

ai nostri piedi, che passano la mag-gior parte dell’anno nascosti dentro le scarpe. Le unghie dei piedi sono spesso trascurate: “sorelle povere” delle unghie delle mani, protagoniste indiscusse per-ché ben visibili, rischiano di essere un po’ penalizzate. Impariamo a conoscerle meglio e a capire come riconoscere i problemi più frequenti che le affliggo-no grazie a Mauro Montesi, presidente dell’Associazione italiana di podologia e coordinatore della Podologia all’univer-sità Sapienza di Roma.

UNGHIA INCARNITACroce di molte, quell’unghia che si infila nella pelle (e spesso anche nella car-ne!) è dolorosa e pure antiestetica. “Il problema può essere legato a un taglio scorretto, oppure alla particolare con-formazione del piede, che comporta la deviazione della falange verso l’esterno e quindi il continuo sfregamento contro la scarpa”, spiega Montesi. Nel primo caso occorre imparare come fare una corretta pedicure: “È un problema che può riguardare anche bambini molto piccoli proprio perché i genitori hanno tagliato loro male le unghie”, nota il podologo. Per evitare il disturbo basta tagliare l’unghia senza arrotondarla ai lati e lasciando fuoriuscire legger-mente la parte bianca. Nel caso di una malformazione del piede il problema è invece più serio e occorre rivolgersi a un esperto. “I sintomi sono facilmente

riconoscibili: un dolore che può essere anche molto forte spesso accompagna-to da una piccola escrescenza di carne a lato dell’unghia”, continua l’esperto, che ricorda come a volte il solo contatto dell’unghia con il lenzuolo possa dare fastidio.

FUNGOL’altro disturbo molto diffuso alle unghie dei piedi è la micosi, cioè la presenza di un fungo sotto la superfi-cie dell’unghia. Tra le cause principali il persistere di una situazione umida, come per esempio un piede sudato dentro una scarpa chiusa. Per limitare il problema è importante cambiarsi spesso le calze, effettuare almeno un pediluvio al giorno ed evitare di camminare scalze in luoghi come piscine o palestre. “In questo caso è più difficile individuare il problema, perché normalmente questo disturbo non arreca dolore – spiega Montesi – L’unghia, però, assume una colorazione giallognola e, con il tempo, si può vedere un ispessimento”. Una volta notata la situazione, si devono evitare soluzioni fai-da-te: “Tentare di pulire l’unghia aiutandosi con le forbici-ne, per esempio, peggiora la condizione perché allarga lo spettro d’azione della micosi”. I microrganismi che provocano il fungo infatti sono “ghiotti” di chera-tina, la componente principale dell’un-ghia. Andando a manipolare l’unghia si rischia di aprire loro un’autostrada. “Il trattamento della micosi può essere effettuato con alcuni farmaci in com-mercio, oppure con il laser – spiega lo specialista – Purtroppo è un problema piuttosto lungo e fastidioso da trattare”.

L’unghia incarnita un problema che può riguardare anche bambini molto piccoli

Per limitare il problema dei funghi è importante cambiarsi

spesso le calze, effettuare almeno

un pediluvio al giorno ed evitare

di camminare scalze in luoghi come piscine o

palestre

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Test

Animale sociale

Casa vostra è un porto di mare, dove amici e parenti vanno e vengono, oppu-re non appena qualche conoscente si aggira nei pressi della vostra abitazione senza preavviso provate un pungente fastidio per la violazione della vostra privacy? Forse siete convinti di essere socievoli, ma poi provate un marcato disagio se qualcuno si presenta sulla porta senza un invito ufficiale, insom-ma, quanto siete veramente aperti da uno a 10? Scopritelo con il nostro test

Di E

va C

aron

es

o spirito solitario?

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36 N&P

1Finalmente vai in vacanza e per

allietare il lungo viaggio decidi

di portare con te un libro, ma

hai solo due opzioni. Cosa

scegli ?a) L’odisseab) I tre moschettieri

2 La cena fuori è:

a) Un piacere da concedersi più

volte a settimana

b) Un modo carino di festeggia-

re un evento, altrimenti meglio il tetto

di casa

3Finanze permettendo, preferi-

reste vivere:a) Per conto vostro, in un ap-

partamento dove regna la pace

b) In compagnia, che siano amici o

famiglia, l’importante è che ci sia tanta

allegria

4Sapete se il portinaio di casa

vostra o dell’ufficio ha fami-

glia?a) Sì

b) No

5Salite sull’ascensore con uno

sconosciuto:a) Rimanete in silenzio fissando

la parete

b) Tre volte su 4 attaccate bottone con

il vostro “compagno di viaggio”

6La casa per voi è:

a) L’unico posto in cui vorreste

essere quando avete bisogno di

relaxb) Un posto dove andare a dormire

7 Il weekend è:a) Un’occasione per andare

allo stadio o per visitare qualche

cittàb) Il momento di rilassarsi sul divano

davanti ad una partita o ad un docu-

mentario

8Un amico giù di morale viene

da voi per:a) Essere ascoltato

b) Trovare qualcuno che lo

distragga e lo faccia divertire

9 Capita spesso che siate al

centro dell’attenzione quando

siete in gruppo?

a) Sìb) No

10 Avete giochi di società

in casa?a) Sìb) No

11 State lavorando e ad un

certo punto vi rende-

te conto che il vostro

“vicino” di scrivania vi

scruta:a) Non ci fate più di un tanto caso

b) Vi infastidisce

12Il vostro gruppo di

amici si organizza per

imbastire una vacanza

tutti insieme, ma non è

esattamente quello che volevate fare

quest’estate:a) Mettete da parte la vostra idea inizia-

le e privilegiate il fatto di partire tutti

insiemeb) Rinunciate alla compagnia per qual-

che giorno

13Vi hanno regalato un

televisore 52 pollici con

dolby surround:

a) Trovate che sia un bel

modo di trascorrere le serate quando si

è a casab) Date l’addio al cinema

14Lavorereste mai come

dipendente o proprie-

tario di un negozio?

a) Sì

b) No

15Frequentate i vostri

parenti:a) Solo a natale e ai

compleanni

b) Spesso

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Test

1 B

2 B

3 B

4 A

5 B

6 B

7 A

8 B

9 A

10 A

11 A

12 A

13 A

14 A

15 B

PunteggioAttribuitevi un punto per ogni risposta corrispondente a quelle indicate

PROFILI

PUNTEGGIO TRA 15 E 10

Siete decisamente un animale sociale. Vi piacciono la com-

pagnia, l’allegria, ridere e scherzare e anche se siete felicemente

fidanzati o sposati ciò di cui avete bisogno è essere sempre circon-

dati da un’orda più o meno invadente di amici e parenti. Siete mol-

to espansivi ed estroversi, un vero e proprio punto di riferimento

per il vostro entourage, senza il quale la conversazione langue e le

iniziative scarseggiano.

PUNTEGGIO TRA 9 E 5

Amate stare in compagnia, ma questo non significa che non sappiate

apprezzare una serata a casa da soli con un buon libro. Ci sono mo-

menti per stare con gli amici e altri da dedicare a se stessi, e voi che

siete persone perfettamente equilibrate lo avete capito. Siete in grado

di accentrare l’attenzione degli altri su di voi, ma sapete anche mettervi

da parte quando necessario, non siete invadenti né egocentrici. Siete

curiosi e non amate fossilizzarvi all’interno della stessa cerchia di per-

sone, anche se avete forti amicizie sincere.

PUNTEGGIO TRA 4 E 0

Amanti della solitudine, a voi il rumore e il disordine non piacciono

proprio, almeno che non si tratti del vostro rumore o del vostro disor-

dine ovviamente. Nel tempo libero vi rilassate se siete da soli, avete al-

cuni cari amici con cui confidarvi ma non vi piace frequentarli quando

ci sono altri conoscenti e gli eventi mondani non vi interessano. Anche

in famiglia probabilmente siete molto chiusi, ma chi vi conosce vi ama

così come siete.

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