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COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE CULTURA TURISMO SPORT Servizio Musei Comunali NUOVO MUSEO di PALAZZO VECCHIO ALLESTIMENTO MUSEALE del SITO ARCHEOLOGICO Stesura preliminare del progetto Museologico a cura di Laura Longo Hanno collaborato alla stesura della presente bozza Dr.ssa Laura Longo, PhD, Archeologo, PO Ufficio Mostre, Servizio Musei Comunali, Coordinatore del progetto Dr.ssa Serena Pini, Curatore di Palazzo Vecchio Arch. Stefania Dileo, Ufficio Mostre, Servizio Musei Comunali Dr.ssa Arch. Alice Barsottini, esperta di museografia dei siti archeologici Dr.ssa Stefania Chipa, PhD, Università di Firenze, heritage marketing e comunicazione formativa Dr.ssa Valeria Perlini, Archeologa medievalista, esperta in geotecnologie informatiche Arch. Marco Piero Paolini, esperto di supporti multimediali per la museografia Dr.ssa Belen Ruiz Pomar, esperta di allestimenti per musei

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COMUNE DI FIRENZE

DIREZIONE CULTURA TURISMO SPORT

Servizio Musei Comunali

NUOVO MUSEO di PALAZZO VECCHIO

ALLESTIMENTO MUSEALE del SITO ARCHEOLOGICO

Stesura preliminare del progetto Museologico

a cura di Laura Longo

Hanno collaborato alla stesura della presente bozza

Dr.ssa Laura Longo, PhD, Archeologo, PO Ufficio Mostre, Servizio Musei Comunali, Coordinatore del progetto Dr.ssa Serena Pini, Curatore di Palazzo Vecchio Arch. Stefania Dileo, Ufficio Mostre, Servizio Musei Comunali Dr.ssa Arch. Alice Barsottini, esperta di museografia dei siti archeologici Dr.ssa Stefania Chipa, PhD, Università di Firenze, heritage marketing e comunicazione formativa Dr.ssa Valeria Perlini, Archeologa medievalista, esperta in geotecnologie informatiche Arch. Marco Piero Paolini, esperto di supporti multimediali per la museografia Dr.ssa Belen Ruiz Pomar, esperta di allestimenti per musei

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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Indice

1 NUOVO MUSEO di PALAZZO VECCHIO "ARCHEOLOGIA URBANA A FIRENZE"

1.Il sito archeologico di Palzzo Vecchio ................................................................................... .7

1.1 La Terza Corte di Palazzo Vecchio: risultati delle indagini archeologiche

1997 - 2006 ............................................................................................................................... 7

1.2 Valorizzazione del sito archeologico ................................................................................... 9

2 “PROGETTO MUSEOLOGICO PER L’AREA DEGLI SCAVI DI PALAZZO VECCHIO"

2. Una nuova strategia museale ............................................................................................. 13

2.1 Cloud Museum, per una nuova semantica della museologia ........................................... 15

2.2 Impostazione museologica ............................................................................................... 18

3 IL PERCORSO MUSEOGRAFICO DELL’AREA DEGLI SCAVI

3. Impostazione museografica ................................................................................................ 22

3.1. Ipotesi di suddivisione funzionale degli spazi .................................................................. 25

4 IL MUSEO OUTDOOR .................................................................................................. 43

5 STRATEGIA DI COMUNICAZIONE DIGITALE

5 Il digitale come supporto al progetto museografico ........................................................... 48

5.1 Realtà aumentata e social media ...................................................................................... 49

5.2 Il taglio comunicativo ........................................................................................................ 57

5.3 I prodotti editoriali ............................................................................................................ 58

6 VADEMECUM: SUPPORTI MULTIMEDIALI E I SOCIAL NETWORK

6. Supporti multimediali ......................................................................................................... 59

6.1 Elenco dei supporti multimediali prevedibili per l' allestimento...................................... 60

I redattori del progetto ................................................................................................. 63

Appendice ................................................................................................................... 66

Fabbisogno di apparati museografici ............................................................................. 73

Tavole .......................................................................................................................... 77

Bibliografia........................................................................................................................79

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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NUOVO MUSEO di PALAZZO VECCHIO

“ARCHEOLOGIA URBANA A FIRENZE”

di V. Perlini

1.Il sito archeologico di Palazzo Vecchio

Nel panorama dell’archeologia urbana italiana, uno dei

ritrovamenti archeologici più importanti per l’estensione delle

indagini effettuate, a partire dalla fine del XIX sec. sino ad oggi

(corrispondente a 4 ha ca. stratigraficamente scavati, 1/5 di 20 ha

della superficie interna alle mura medievali), investe il cuore del

centro storico di Firenze. L’analisi archeologica eseguita a Palazzo

Vecchio è un esempio singolare di studio che investe la città,

romana e medievale, per quanto concerne la complessità della sua

stratificazione e le vicende storiche ad essa associate, e meriterà

quindi di essere valorizzata con la destinazione a funzione museale

degli spazi adiacenti e il sito archeologico vero e proprio.

1.1 La Terza Corte di Palazzo Vecchio: risultati delle indagini

archeologiche 1997-2006

L’eccezionale rinvenimento, durante gli scavi condotti negli

anni dal 1997-2006 nei sotterranei della Terza Corte di Palazzo

Vecchio, riguarda i resti di alcune porzioni del teatro romano di

Florentia, già noto in precedenza attraverso fonti dirette e

indirette, sulle quali si sono depositate testimonianze stratigrafiche

databili fino all’epoca moderna. Tra questi ritrovamenti di notevole

importanza e pregio, rientrano le “burelle”, che, dal periodo della

dominazione bizantina, hanno avuto destinazione d’uso come

prigioni comunali fino alla costruzione del Palazzo dei Priori. I

risultati delle indagini archeologiche hanno consentito di rivelare la

precisa posizione del teatro, che risulta perpendicolare al corso

dell’Arno e ruotato d’alcuni gradi rispetto all’orientamento N-S

della città, determinandone la sua costruzione in appoggio ad un

declivio naturale.

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La Terza Corte di Palazzo Vecchio è stata oggetto di 4

campagne di scavo a partire dal 1994 e conclusasi nel 2010, che

hanno contribuito alla sua suddivisione storica in 6 periodi

cronologici:

Romano. Realizzazione del teatro romano in 2 fasi edilizie,

databili tra I e II sec. d.C.: la prima vede la costruzione della scaena,

orchestra e gradini in muratura per i maggiorenti della città

(bisellia) e in legno (gradonate per gli spettatori); la seconda

consente l’ingresso a platea e cavea in muratura. Successivamente

fu ampliato in epoca adrianea.

Tardoantico - Alto Medievale. Attività di spoliazione

alternate a depositi alluvionali (IV-V sec.) con continuità d’uso in

età tardo antica, ma in modo differente dalla sua originaria

funzione: una porzione della struttura del teatro fu adibita ad area

sepolcrale, una camera radiale fu impiegata come riparo e il resto

dell’edificio subì ingenti destrutturazioni, comportandone il crollo

o l’occlusione da accumuli di terra o strati alluvionali. In queste

trasformazioni si sono accumulati evidenti depositi di dark layers

(VII sec.) all’interno della struttura antica.

XI – inizi XIII sec. Costruzione di 3 edifici in pietra sopra

l’orchestra del teatro (XI- prima metà XII sec.) e spoliazioni dei

paramenti murari delle camere radiali. Recupero dell’area del

teatro con accumulo di strati di livellamento e costruzione di 2

terrazzamenti orientati N-S per adeguamento e realizzazione

d’edifici in pietra e torri, a nuove quote di calpestio. Posa in opera

dei primi acciottolati (seconda metà XII – inizi XII sec). Successivo

accorpamento dei ruderi della struttura in uno spazio urbano

gestito dalla famiglia ghibellina degli Uberti, che ne fece una vera e

propria enclave (comprendente anche la turris major, il Castello

d’Altafronte, l’anfiteatro e il porto); tuttavia il monumento

mantenne quasi intatta la sua dimensione e la sua configurazione

strutturale.

XIII sec. Nuova ristrutturazione urbanistica in concomitanza

con la crescita economica della città: recupero di una parte delle

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volte del teatro per la realizzazione di nuovi palazzi signorili.

Viabilità principale rappresentata da un basolato (antica Via

Bellanda).

XIV sec. Serie d’interventi di restauri strutturali. Alcuni edifici

posti in quest’area ospitarono i rappresentanti del Comune, quali

l’Esecutore di Giustizia.

XVII sec. Lavori di ampliamento di Palazzo Vecchio che

determinano un cambiamento fisionomico per la costruzione della

Terza Corte: le strutture murarie antiche furono rasate e

ri-orientate, furono innalzati nuovi muri perimetrali e posti in

opera smaltitoi, pozzi, pozzi di butto e canalizzazioni. Si attesta

quindi un continuo riadattamento delle strutture romane: le

fondamenta della Terza Corte sono appoggiate direttamente sui

resti dell’antico teatro.

1.2 Valorizzazione del sito archeologico

L’analisi approfondita delle stratigrafie di Palazzo Vecchio è

di estrema rilevanza e interesse per la comprensione delle grandi

trasformazioni che hanno investito quest’area, destinata a

diventare il centro della vita politica, sociale ed economica di

Firenze. E’, infatti, importante ricordare che l’Archeologia fornisce

un fondamentale contributo per la ricostruzione storica della città

di epoca classica, e dal V al X sec. d. C.

In alcuni casi, anzi, ne rappresenta l’unico mezzo di

interpretazione, a causa della scarsità dei documenti e dei reperti

quale segnale della crisi tardo-imperiale che investì la città.

All’incertezza delle tracce archeologiche a cavallo dell’anno Mille,

si sovrappone la presenza di strutture di epoca medievale (XI-XIV

sec. d.C.), che attraverso la complessa stratigrafia, testimoniano

l’uso ininterrotto della zona e la sua centralità nella storia delle

lotte intestine della città, come area investita di funzioni di alta

rappresentanza istituzionale dall’epoca della fondazione romana

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fino alla costruzione vera e propria del Palazzo della Signoria.

Tale continuità d’uso del luogo rappresenta il crocevia del

potere della città, dall’antichità fino ai nostri giorni.

In epoca romana vi si ergeva il già citato teatro (con platea

semicircolare verso Piazza della Signoria e scaena all’incirca lungo

l’attuale via dei Leoni).

Sulle rovine del Palazzo dei Fanti e del Palazzo dell’Esecutore

di Giustizia - posseduto fino al 1266 dalla famiglia degli Uberti - il

luogo torna a rivivere con la costruzione, nel 1299, del Palazzo dei

Priori dove troveranno protezione i magistrati durante i tempi

turbolenti che caratterizzarono la vita fiorentina. Tra il XII e il XIII

secolo le antiche cavità, situate sotto le arcate del teatro romano,

furono anche sfruttate come prigioni.

Successivamente dal 1302 il palazzo fu la dimora della

Signoria, ossia del Consiglio cittadino con a capo i Priori e il

Gonfaloniere di Giustizia.

L’attuale palazzo è un palinsesto, frutto di costruzioni e

ampliamenti susseguitisi dal XIII al XVI sec. senza dimenticare che

assunse anche il ruolo di Guardaroba, dopo essere stato la

residenza di Cosimo I de Medici, tra il 1540 e il 1550. All’epoca di

Ferdinando I la residenza dei Medici viene trasferita a Palazzo Pitti

e il palazzo di Piazza della Signoria assume ufficialmente il nome di

Palazzo Vecchio.

Alcuni secoli dopo assurge nuovamente ad un ruolo politico

importante diventando sede parlamentare nel quinquennio 1865-

71, quando Firenze fu capitale del Regno d’Italia.

Data l’importanza archeologica e storica del contesto qui

sinteticamente esposto, per realizzare questa nuova parte del

percorso museale di Palazzo Vecchio dovranno essere condotti

ulteriori lavori di scavo, a cura del Comune di Firenze sotto la

direzione scientifica della per i Beni Archeologici della Toscana.

L’area dei nuovi scavi interesserà quella che viene chiamata sala ex

Rotoscart (recentemente liberata dall’Ufficio Anagrafe) e

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premetterà la realizzazione della scala di accesso al sito e

l’allargamento della superficie visitabile, riportando alla luce una

porzione più ampia di vestigia archeologiche.

Il progetto di allestimento museale permanente intende

sfruttare anche lo spazio sotterraneo disponibile a fianco

dell’area archeologica emersa, al fine di rendere fruibile un’area

nascosta e spesso sconosciuta dell’antica Firenze di epoca romana

e medievale. Questa progettazione permetterà ai cittadini

fiorentini e ai visitatori di completare la visita del Palazzo, godendo

di approfondimenti di informazione che vengono dalle suggestioni

offerte dai resti archeologici e architettonici sottostanti gli elevati

tanto noti di Palazzo Vecchio.

Gli scavi condotti per almeno un decennio e di cui la prima

fase si è conclusa nel 2010, necessitano, per essere valorizzati, di

vari interventi in ordine al loro restauro e conservazione, allo

studio dei materiali e alle analisi archeometriche. A questi vanno

aggiunte le necessità che emergeranno dalle campagne di scavo

previste per il biennio 2012-2013.

Lo studio delle evidenze archeologiche sotto il

coordinamento scientifico della Soprintendenza per i Beni

Archeologici della Toscana, prevede interventi relativi alla

schedatura e all’esame dei reperti (ceramica, vetro, metalli, ossa

animali), nonché l’analisi antropologica (inclusi gli isotopi per la

ricostruzione della dieta alimentare) della sepoltura trovata nello

scavo. Per la ricostruzione dei contesti ambientali si prevedono

analisi geoarcheologiche, corredate di sezioni sottili anche delle

ceramiche, analisi chimiche e archeobotaniche dei residui organici

trattenuti nei pori del vasellame (legno, carbone, macroresti e

pollini), datazioni al radiocarbonio.

Di indubbia utilità sarebbe la realizzazione di scansioni 3D e

l’informatizzazione dei dati di scavo che così potrebbe confluire

nella piattaforma GIS della città ed essere più facilmente utilizzabili

nel progetto di musealizzazione del nuovo Museo di Palazzo

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Vecchio. Queste acquisizioni consentirebbero la realizzazione di un

geodatabase di scavo, la costruzione di un webgis per la

consultazione dei dati in remoto e la predisposizione e gestione di

un portale dello scavo da connettere a quello della città di Firenze.

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“PROGETTO MUSEOLOGICO PER L'AREA DEGLI SCAVI DI

PALAZZO VECCHIO”

di L. Longo

2. Una nuova strategia museale

La proposta di impostazione museologica per il nuovo

Museo di Palazzo Vecchio, che prevede anche adeguamenti

strutturali, si sostiene grazie all’originalità del percorso e alle

rappresentazioni che si vogliono evocare nel visitatore. Le

caratteristiche architettoniche di Palazzo Vecchio, de facto un

palinsesto sovrastrutturato di epoche e momenti costruttivi

differenti, hanno convissuto e continuano a coesistere in sinergia

tra loro e con le funzioni assolte dal Palazzo nel tempo.

L’allestimento museografico dedicato agli scavi, e quindi alla fase

più antica dell’area su cui insiste il palazzo, è stato ideato secondo

una logica che permetta di comprendere le radici della città e al

tempo stesso le fondamenta del Palazzo Vecchio.

Il teatro nella romanità era esibizione del potere, il luogo in

cui esso si sostanziava di contenuti attraverso la cultura. Questo

stesso luogo a Firenze ha mantenuto tale motivo di fondo,

sviluppandosi nei secoli come il luogo della rappresentanza e della

manifestazione del potere che trovava la più alta celebrazione nel

Salone dei 500. Ancora oggi Palazzo Vecchio è il fulcro dell’attività

politica e amministrativa della città, dopo aver svolto addirittura il

ruolo di sede parlamentare durante il quinquennio in cui Firenze fu

Capitale dell’Italia unita.

Il senso profondo di questa “significatività”, a testimonianza

del legame tra antico e presente, viene evocato come uno dei temi

di fondo del nuovo percorso museale, attraverso il quale il

visitatore è condotto a comprendere il significato di Firenze, icona

nel mondo, della bellezza come espressione e rappresentazione

del potere, al tempo stesso causa ed effetto di sviluppo economico

e influenza sociale e politica. Impossibile pensare all’uno senza gli

Genius Loci

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altri nella visione globale ante litteram dei Medici, di cui Palazzo

Vecchio esprime pienamente il Genius Loci e la sua

rappresentazione simbolica.

Il progetto museologico di seguito presentato si prefigge di

rendere esplicito tale forte messaggio che caratterizza il nuovo

Museo di Palazzo Vecchio. L’idea di fondo vede la storia del

palazzo e la storia della città andare in scena nella nuova

musealizzazione, che viene intesa come “il teatro del teatro e del

palazzo”, e rappresentate attraverso una iconografia più

tradizionale grazie all’esposizione dei reperti e alla rivalutazione

dei resti architettonici. Viene anche resa più accattivante e

comprensibile per il grande pubblico di oggi grazie all’ausilio dei

necessari supporti didascalici che saranno multimediali,

consentendo così una forte interattività. Il visitatore sarà condotto

a fluire, senza soluzione di continuità, attraverso i luoghi fisici da

attraversare, varcare, salire, scendere, risalire. Il pubblico sarà

messo nella migliore condizione per percepire questo continuum,

seguendo un itinerario scorrevole, tracciato in primis dalla

necessità di collegare fasi e momenti salienti del Palazzo, non

facilmente individuabili oggi dato il suo utilizzo promiscuo, sia

come sede museale che come sede dell’attuale potere politico e

amministrativo. Queste due funzioni, infatti, che convivono nel

Palazzo e costituiscono parte integrante della sua storia, devono

trovare nel nuovo allestimento museologico una sintesi e una

convergenza equilibrata.

Icona nel mondo

della bellezza

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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2.1 CLOUD MUSEM, per una NUOVA SEMANTICA della

MUSEOLOGIA

Per la realizzazione del Museo, senza alterare lo stato di

conservazione della struttura portante che poggia sopra le vestigia

del teatro romano, si prevede un impatto museografico leggero, a

tutela delle evidenze archeologiche e delle strutture

architettoniche che l’area degli scavi offre, e che permetta la

fruizione del patrimonio nel pieno rispetto della loro integrità.

Oggetti, manufatti, reperti, saranno selezionati per essere inseriti

in un assetto espositivo rispettoso della conservazione e della

“quantità” di informazione intrinseca. La loro collocazione servirà

anche a sottolineare il loro significato per la comprensione della

realtà più ampia che evocano, di cui il resto in sé e le strutture che

si possono apprezzare in situ sono alcune rappresentazioni reali e

concrete che il tempo ci ha restituito. Per ampliare ancora

maggiormente il potere informativo, le nuove tecnologie

svolgeranno un ruolo fondamentale (uso di QR-code, di microchip

per il collegamento virtuale) a supporto di un’informazione

aumentata nei contenuti.

Questa scelta espositiva è stata individuata anche con la

prospettiva della personalizzazione della visita. In tal modo,

ciascuno, grazie all’indicazione di links e/o di altri suggerimenti ed

evocazioni, avrà la possibilità di costruirsi una visita personalizzata

attraverso l’utilizzo dei personal-devices sui quali scaricare o

navigare tra i contenuti sensibili al contesto.

In questo senso, una particolare attenzione sarà dedicata

alla realizzazione di un pool di suggerimenti multimediali, che

permetta di collegare quanto il visitatore sta osservando in un

preciso punto (o quello che la ricostruzione sta suggerendo), con

contesti contemporanei nel resto del mondo e con contenuti

sensibili al contesto. Un visitatore potrà scegliere una lettura

Allestimento

museografico

leggero

Personalizzazione della visita

Pool di suggerimenti

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comparata dell’evidenza che sta osservando, contestualizzandola

in un quadro a lui più familiare abbattendo così le barriere

geografico - culturali e linguistiche. I contenuti per i suggerimenti

multimediali verranno costruiti grazie ad un lavoro di scouting

multimediale, da effettuarsi durante le fasi di preparazione

dell’allestimento mussale, e saranno parte integrante

dell’apparato didascalico di cui il nuovo museo sarà dotato.

Questa soluzione mediatica, finora mai proposta per un

allestimento museale permanente, consentirà di creare una

maggiore empatia con il visitatore, non solo fiorentino, quanto

della stragrande maggioranza dei fruitori del museo. L’offerta

didascalica così costruita per il nuovo Museo, oltre a offrire un

servizio di maggiore attenzione al visitatore a livello comunicativo

e informativo, consentirà di accrescere immensamente la sua

capacità di comprensione. Utilizzando i links opportunamente

selezionati, anche l’estensione linguistica sarà assicurata,

superando il limite dell’apparato didascalico tradizionale,

comunque previsto in doppia lingua. L’apposizione di QR-code o

microchip alla didascalia permetterà al visitatore di selezionare

quei links e pertanto impostare l’informazione nelle principali

lingue o comunque individuare in modo autonomo la tipologia di

informazione a cui intende accedere.

La rete wi-fi è già assicurata dalla rete open-data del

Comune che permette non solo la connettività integrata

all’interno del museo ma anche quella esterna. Questa situazione

infrastrutturale, già in essere, permette di realizzare il feed-back

visita indoor - visita outdoor. I percorsi outdoor si possono

attivare in anticipo rispetto alla visita del costruendo percorso

museale. Questo aspetto potrebbe rappresentare un’ottima

operazione di utilizzo della connettività open-data fin da ora,

creando immediato interesse per una parte della futura visita

integrata.

L’ingresso di visita al Museo, è ipotizzato con un nuovo

accesso attraverso una scala che, partendo dall’attuale ex-La scala

Dimensione

temporale

Empatia

Estensione

linguistica

Connettività integrata

Scouting multimediale

Lettura comparata di contesti contemporanei nel resto del mondo

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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Rotoscart, rappresenta il mezzo con cui il visitatore viene condotto

in un'altra dimensione temporale; scendere la scala diventerà

quindi un’esperienza conoscitiva in sé. In tal senso si prevede

l’utilizzo di colori diversi per i gradini, di un corrimano che si

trasforma in time-line e didascalia corrente e di altri effetti che

creeranno empatia e suggestione: il visitatore passerà così

dall’anno di visita alla fine del XII secolo (cortile della Dogana),

scenderà prima nella Firenze medievale tra VI e XIII secolo e poi,

ancora più indietro nel tempo, nella Florentia del Teatro romano (II

secolo a.C.).

Al tempo dei Medici, Firenze si distingueva a livello mondiale

sia in ambito economico sia in quello culturale. In quel contesto

storico, economico e politico era riconosciuto il ruolo della cultura

fiorentina all’interno dei processi che generano valore e vantaggi

strutturali per aumentare la competitività di un territorio. Basti

pensare che Firenze fu la prima a battere moneta d’oro zecchino,

svariati secoli dopo la scomparsa dell’aureum romano. Oggi questo

stesso binomio può tornare ad essere la chiave di volta di una

nuova economia della cultura e vede in Palazzo Vecchio un

ritorno al centro di questo processo virtuoso, generatore di flussi

di idee, di promozione sociale e di sviluppo economico e culturale

per la città.

Consci della peculiarità e grado di innovazione del progetto

museologico qui presentato per il nuovo Museo di Palazzo Vecchio,

va sottolineato che la sua realizzazione, così come proposta, dovrà

essere sottoposta all’attenta valutazione integrata del rapporto

costi/benefici, e dei tempi di realizzazione (prevedibili in almeno

24 mesi, tenendo conto dei necessari interventi strutturali: nuovi

scavi e consolidamenti, restauri, allestimento).

L’adesione definitiva ad un progetto museologico di tale

portata innovativa dovrà essere ragionata sulla base delle priorità

culturali di fondo fatte dall’Amministrazione comunale, e di

conseguenza delle concrete disponibilità economiche messe a

Ruolo cultura

Fiorentina

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diposizione per la realizzazione del nuovo Museo di Palazzo

Vecchio.

A supporto di una tale scelta – la presente proposta

rappresenta il concept del primo CLOUD MUSEUM al mondo -

vanno individuate le possibili fonti erogative, quali futuri grant e

fund-makers, per assicurare un sistemico supporto alle operazioni

di realizzazione del nuovo Museo. Non solo, in fase di realizzazione

per assicurarne la sostenibilità economica deve essere predisposta

un’attenta pianificazione dei costi e di valutazione degli interventi,

stabilendo rapporti di cooperazione con nuovi finanziatori e al

tempo stesso rafforzando il ruolo che deve esistere tra bisogni dei

cittadini fiorentini, istituzioni preposte e pubblico generale che

prevalentemente usufruisce dell’offerta museale cittadina.

2.2 Impostazione museologica

Differenti soluzioni mediatiche saranno realizzate allo scopo

di creare una maggiore empatia con il visitatore, che a Firenze è

prevalentemente di provenienza alloctona e, in futuro, sempre più

proveniente da aree geograficamente e culturalmente distanti

dall’Europa. Particolare attenzione sarà dedicata a costruire

percorsi informativi che consentano una lettura comparata del

resto archeologico o del reperto o del contesto visibile in loco,

prima di tutto attraverso un continuo richiamo tra la condizione di

visita all’interno dell’area degli scavi (visita indoor) e la

potenzialità di allargare il livello di comprensione del resto stesso

contestualizzandolo anche nell’area esterna agli scavi (visita

outdoor) grazie all’impiego delle tecnologie multimediali (Realtà

Aumentata, links e rete wi-fi). L’offerta didascalica tradizionale

sarà affiancata da una struttura mediatica multimediale, costruita

appositamente per il nuovo Museo, ma sfrutterà le potenzialità già

oggi disponibili del sistema “open-data” che assicura copertura wi-

fi su tutta la città e delle postazioni multimediali offerte dal

Progetto PIUSS, ma anche ATAF.

Lettura comparata

Cloud Museum

Offerta didascalica

tradizionale

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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Questa offerta di contenuti nei supporti multimediali, oltre a

offrire un servizio di maggiore attenzione al visitatore a livello

comunicativo e informativo, consentirà di accrescere

immensamente la sua capacità di comprensione. Il limite

dell’apparato didascalico tradizionale, comunque previsto in

doppia lingua – italiano e inglese - verrà integrato e ampliato al

punto che di fatto ogni visitatore potrà costruirsi la “sua” visita,

diversa da quella di ogni altro. Di fatto il primo museo “on

demand” al mondo, utilizzando i links opportunamente

selezionati, che proprio grazie alle innumerevoli possibilità di

“diverse visite” che ciascuno si può costruire, anche le successive

visite rappresenteranno un “unicum” irripetibile, visto che il vero

creatore della propria visita è il visitatore stesso.

Questa soluzione comunicativa permette anche di ovviare

uno degli aspetti strutturalmente problematici di una esposizione

permanente: l’obsolescenza dei contenuti e dell’apparto

iconografico. Con l’interattività consentita dai supporti

multimediali, dalla lettura comparata, dal continuo feed-back tra

visita indoor e visita outdoor si supera il fatto che le esposizioni

diventano in breve tempo desuete e non aggiornate.

L’invecchiamento e la mancanza di aggiornamento

dell’informazione viene superata dall’interazione del visitatore

stesso, che di fatto auto-aggiorna la sua visita e la quantità/qualità

di informazioni a cui accede. Allo stesso modo, lasciando traccia

del suo percorso ne crea di nuovi per chi, come lui, si sta

costruendo la sua personale visita comparata.

La possibilità di seguire il filo conduttore tra le storie

raccontate dai resti e dagli oggetti dentro il Museo è resa attuale

dai percorsi che verranno costruiti fuori il Museo (visite outdoor).

Queste traiettorie suggerite in parte dai contenuti didascalici e in

parte lasciate al visitatore, libero di “costruirsi la visita” on

demand, si realizzeranno nella città grazie all’inter-connettività

assicurata dalla rete wi-fi cittadina. Grazie alla possibilità di

scaricarsi apps e modalità di interazione differenti, il visitatore

Visita

personalizzata

Rinnovamento dei contenuti

Visita on demand

Museo on demand

Visita

indoor/outdoor

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potrà riconoscere lungo il percorso outdoor luoghi e contesti che

gli permetteranno di meglio comprendere quanto annunciato nella

visita in museo e/o approfondire temi e informazioni relativi ai

percorsi individuati/suggeriti durante la visita al Museo.

L’operazione feed-back outdoor - indoor potrà funzionare

anche al contrario. Il visitatore potrà anche scegliere di visitare

prima la città romana, medioevale o seguire altri percorsi tematici

grazie alle informazioni disponibili in rete o rintracciabili sui totem

messi a disposizione grazie al piano PIUSS e ATAF, e quindi

decidere successivamente di concludere la visita, grazie alle

informazioni raccolte, all’interno del percorso museale.

Al fine di raggiungere l’obiettivo del nuovo Museo di Palazzo

Vecchio, la proposta prevede l’inclusione di nuovi spazi – quali

l’area degli scavi nei sotterranei e il III piano - nel percorso

museale attualmente vigente e, di conseguenza, la necessità di

armonizzare e condurre la visita attraverso un flusso continuo non

solo di informazioni, ma anche con un accompagnamento

strutturale del percorso di visita. Pertanto si rende necessaria la

realizzazione di una visita del museo che permetta al visitatore di

comprendere e seguire il filo conduttore dell’esposizione e delle

storie che racconta. Come già premesso, la presente proposta di

Cloud Museum è dunque essenziale per tracciare la nuova

impostazione semantica che sottende all’idea di fondo del nuovo

museo di Palazzo Vecchio: museo della storia del palazzo e, al

tempo stesso, della storia della città.

Questa fase della visita della città e di preparazione alla

visita del museo può essere realizzata fin da subito e costituire un

viatico che crea stimolo e “attesa” nei confronti del progetto del

nuovo Palazzo Vecchio. Una sorta di preview o di trailer verso il

Cloud Museum di Palazzo Vecchio.

L’insieme delle soluzioni strutturali, dei messaggi che si

vogliono trasmettere e dell’integrazione co-attiva e immersiva tra

evidenze archeologiche e architettoniche, apparati didascalici

tradizionali e supporti multimediali, è di grande impatto visivo e

Integrazione

co-attiva e

immersiva

Feedback outdoor/indoor

Nuovi spazi

Flusso continuo

di informazioni

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

comunicativo, tale da consentire un continuo feed-back tra

“dentro il palazzo-fuori il palazzo”. Visita indoor e navigazione

outdoor sono proposte in modo tale da essere offerte al visitatore

come scelta, opzione, suggerimento, lasciandogli sempre il

massimo grado di libertà nel costruirsi una visita personalizzata.

Grazie alle varie possibilità messe a disposizione su un apparato

didascalico che prevede un uso equilibrato di esposizione

tradizionale, di supporti multimediali, di Realtà Aumentata e di

collegamenti virtuali (tutta l’area museale sarà wi-fi), il percorso di

visita verrà strutturato in modo tale che vi sia la possibilità di

essere fisicamente in quel luogo (Palazzo Vecchio, Firenze) in un

dato momento della storia (epoca romana, alto e basso medioevo)

oggi e contemporaneamente poter anche viaggiare nel tempo,

spostarsi nello spazio, percorrendo e navigando virtualmente in

altri mondi, paralleli all’esperienza che si sta vivendo all’interno

del museo. Ciò permetterà al visitatore di essere al tempo stesso

dentro la storia del Palazzo e poterne facilmente uscire, senza

muoversi, apprezzando quei contenuti al di fuori del percorso

museale, che possono essere evocati grazie alle nuove modalità di

interazione offerte dalle tecnologie.

Scelta opzione

suggerimento

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22

IL PERCORSO MUSEOGRAFICO DELL’AREA DEGLI SCAVI

di A. Barsottini, M.P. Paolini, S. Pini, L. Longo

3. Impostazione museografica

Nel maggio 2010, al termine dell’ultima campagna di scavi

condotta nel piano interrato di Palazzo Vecchio, l’area interessata

dal cantiere è stata consegnata dal Servizio Belle Arti e Fabbrica di

Palazzo Vecchio al Servizio Musei per renderla fruibile al pubblico,

come previsto dalla Convenzione stipulata il 17 settembre 2010 tra

il Comune di Firenze (proprietario dell’immobile) e la

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (proprietaria

delle strutture architettoniche e dei beni rinvenuti nel sottosuolo,

ai sensi dell’art. 91 del D.Lgs. 42/2004). Da allora le vestigia del

Teatro romano, ossia le "burelle" (corridoi sotterranei) sulle quali

era impostata la cavea, possono essere visitate, su prenotazione,

in gruppi di massimo 25 persone, di età non inferiore a 8 anni, con

almeno due accompagnatori qualificati, ovvero appositamente

istruiti dal Servizio Prevenzione e Protezione del Comune, secondo

un preciso protocollo di misure di sicurezza. Attualmente la visita si

svolge attraverso una serie di passerelle che conservano la

struttura delle opere provvisionali di cantiere.

Al fine di valorizzare questo importante e suggestivo sito

archeologico e consentirne una piena e ottimale fruizione, il

progetto prevede la creazione di un nuovo accesso agli scavi dai

locali dell’ex Rotoscart, più funzionale rispetto a quello attuale

posto all'esterno di Palazzo Vecchio, su via de' Gondi, e una

compiuta musealizzazione dell’area di scavo e degli ambienti

adiacenti.

Il progetto di musealizzazione intende coprire l’intervallo

temporale che intercorre tra l’insediamento romano e la

costruzione del Palazzo dei Priori (1299), colmando una

significativa lacuna del panorama museale cittadino.

Grazie alla nuova musealizzazione i visitatori potranno

burelle = corridoi

sotterranei

corridoi narrativi

Accesso libero

senza limiti di età

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

accedere liberamente agli scavi senza prenotazione e senza limiti

di età, e organizzare in autonomia il proprio percorso di visita

dentro e fuori il nuovo museo di Palazzo Vecchio, così da ottenere

una continuità narrativa, oltreché temporale, tra la storia della

città e la storia del Palazzo stesso. Storia della città e storia del

palazzo saranno i due grandi temi conduttori del rinnovato

percorso museale di Palazzo Vecchio.

Il progetto museografico presuppone quindi che all'interno

del sito archeologico vengano realizzate tutte le opere necessarie a

rendere il luogo conforme alle norme sulla sicurezza dei visitatori -

permettendone la visita libera - e accessibile anche da parte di

persone con difficoltà motorie o altre disabilità.

La musealizzazione dell’area degli scavi rende necessario

migliorare le condizioni ambientali prevedendo un idoneo

impianto di climatizzazione (necessario soprattutto per le visite

durante i mesi freddi). Al fine di supportare la sorveglianza del

luogo è auspicabile la realizzazione di un impianto di telecamere a

circuito chiuso.

Per la nuova fruizione museale risulta inoltre necessario

ampliare la superficie delle passerelle oggi esistenti in modo da

rendere la visita più confortevole e creare spazi che consentano ai

visitatori di soffermarsi per osservare le evidenze archeologiche e

leggere o ascoltare i dispositivi di informazione senza intralciare i

flussi. Secondo una stima approssimativa, si ritiene che

l’incremento complessivo della superficie delle passerelle

dovrebbe essere di almeno 40 mq, escluso il passaggio che si dovrà

realizzare per collegare l’area di sbarco della nuova scala al

percorso esistente. Si auspica che il piano di calpestio delle nuove

passerelle possa essere realizzato in cristallo temperato, almeno

nei punti in cui l’uso di diversi materiali impedirebbe la vista dei

sottostanti reperti archeologici.

Si presuppone infine che gli ambienti vengano almeno in

parte controsoffittati e che le pareti non interessate dallo scavo

Conformità alle

norme di sicurezza

Climatizzazione

Telecamere a

circuito chiuso

Ampliamento

delle passerelle

Scala di accesso

Adeguamenti a

fini espositivi

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24

siano trattate o rivestite in modo tale da renderle utilizzabili per

diversi scopi e necessità, anche di carattere espositivo (proiezione

di immagini e testi, iscrizione di grafici e testi mediante serigrafia o

caratteri prespaziati, ecc.).

Il sistema di illuminazione sarà parte integrante

dell’allestimento e dovrà essere studiato in modo da valorizzare il

sito e, al tempo stesso, facilitarne la comprensione, creando zone

di ombra e luce, anche temporalmente alternate e con diverse

tonalità cromatiche, in funzione della descrizione delle varie

stratificazioni archeologiche e in stretta relazione con i contenuti

degli apparati didascalici. I corpi illuminanti dovranno essere a

spettro UV ridotto, per non danneggiare i reperti. Lo studio

illuminotecnico dovrà essere messo a punto attraverso un

costante e preciso confronto con la fase esecutiva della

progettazione museologica.

L'allestimento dovrà rivolgersi a un target di pubblico ampio

di diversa provenienza geografico - culturale, dagli studenti delle

scuole superiori di primo grado agli adulti e agli specialisti del

settore. Per i più piccoli si potranno progettare aree attrezzate, con

giochi applicati alla didattica dell’archeologia, e specifici apparati

didattici con personaggio guida.

Il progetto prevede che i locali attigui all’area di scavo posti

tra via de’ Gondi e via dei Leoni siano dedicati a ospitare

testimonianze dell’assetto urbanistico, architettonico e sociale di

Firenze nei secoli cui si riferiscono le evidenze archeologiche

riportate in luce nel piano interrato di Palazzo Vecchio.

Qualora il racconto della storia di Firenze dovesse proseguire

al terzo piano per le epoche successive all’edificazione di Palazzo

Vecchio, ai fini della visita, che dovrebbe svolgersi secondo un

percorso logico-temporale continuo, sarebbe opportuno che dagli

ambienti adibiti a sale espositive del seminterrato fosse possibile

ricongiungersi direttamente con il terzo piano dell’edificio.

Sistema di

illuminazione

Studio

illuminotecnico

Target ampliato

Locali attigui

allo scavo

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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3.1. Ipotesi di suddivisione funzionale degli spazi

Il progetto prevede la suddivisione degli spazi in sezioni con

distinte funzioni che permetteranno ai visitatori di comprendere,

attraverso un percorso di visita cronologicamente scandito, la

stratificazione architettonica del sito e le sue relazioni con la storia

della città e con Palazzo Vecchio. Il concept progettuale della

presente proposta museografica si sviluppa intorno a due

tematiche generali che ne costituiscono le fondamentali chiavi di

lettura: la storia del palazzo e la storia della città.

La progettazione degli spazi prevede la seguente

suddivisione:

1) la scala di accesso agli scavi

2) gli scavi della Fiorenza medievale

3) gli scavi: da Fiorenza a Florentia

4) il "Teatro va in scena"

5) lo "Scavo in vetrina"

6) area interattiva e di approfondimento per adulti e

bambini

7) la storia del Palazzo

8) la storia della città: dalle origini al XIII secolo

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1) La scala di accesso agli scavi

La scala di nuova realizzazione svolge un

ruolo di primaria importanza nell’ambito della

presente proposta di musealizzazione.

Mediante opportuni accorgimenti

museografici, effetti cromatici e

videoproiezioni, la scala dovrà assumere la

funzione di scandire la discesa spazio-

temporale del visitatore, dall’epoca della

costruzione di Palazzo Vecchio al periodo alto-medievale e

romano, trasformando per esempio l’elemento del corrimano in

una time-line d’effetto. Il pubblico sarà proiettato indietro nel

tempo, passando repentinamente da un periodo storico all’altro.

La scansione temporale indicata dalla discesa lungo la scala aiuterà

i visitatori a percepire chiaramente questo “salto” cronologico e a

seguirne le diverse fasi. Analoghi apparati di scansione temporale

(time line) dovranno essere presenti anche in tutti gli spazi di visita

dello scavo, per consentire ai visitatori di ricondurre, sempre in

modo semplice e immediato, le diverse stratificazioni delle

evidenze archeologiche che stanno osservando ai periodi storici di

appartenenza ed evitare effetti di smarrimento.

A questo scopo opportune informazioni, anche frutto di

scouting multimediale, potremo aiutare nella lettura e

comprensione del resto in se e la sua collocazione spazio-

temporale in contesti più familiari ai visitatori.

La scala

Corrimano come

time-line storica

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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2) Gli scavi della Fiorenza medievale

A seguito della

realizzazione della nuova

scala interna di accesso al

piano interrato, la strada

medievale riportata in luce

dagli scavi costituirà la prima

tappa del percorso di visita

del sito archeologico. In

questa sezione gli apparati didascalici saranno prevalentemente

dedicati a illustrare le pertinenze storiche della strada medievale

che sovrasta i resti del teatro romano, parzialmente visibili ma

posti a un livello inferiore, sia stratigrafico che temporale.

Una caratteristica della presente proposta progettuale è

quella di privilegiare in ogni luogo della visita un determinato

periodo storico, lasciando al luogo stesso, e cioè alle evidenze

archeologiche dello scavo, la funzione primaria del racconto e

limitando l’intervento all’inserimento di apparati e dispositivi che

possano aiutare il visitatore a decodificarne il linguaggio e a

ricontestualizzarne l’originaria destinazione d’uso e il valore

documentario.

L’area in questione conserva testimonianze rilevanti di una

strada medievale che persino interrompe il tracciato del teatro

preesistente. Nell’ambito della storia della città i resti di questa

strada rappresentano un significativo “snodo” spazio-temporale

che si prevede di rendere leggibile con diversi strumenti. La

soluzione museografica proposta si avvale di: due ricostruzioni

prospettiche del presunto aspetto originario della strada, una

statica e una dinamica, poste ai lati estremi della stanza, per

rievocare la profondità spaziale dell’antico tracciato con effetti di

‘sfondamento’; corredo didascalico di tipo tradizionale e/o

multimediale con informazioni riguardanti la stratificazione

Strada con basoli

medioevali

S

Ricostruzioni

prospettiche

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architettonica del luogo e la vita cittadina che vi si svolgeva in età

medievale, a commento dei resti archeologici di maggiore

evidenza.

Poiché il percorso di visita dello scavo archeologico si svolge

in spazi ristretti, si prevede di limitare l’uso in situ di pannelli e

didascalie alle informazioni di base e di affidare gli eventuali

approfondimenti ad un’ applicazione audio (“voce narrante”) che i

visitatori potranno scaricare gratuitamente in modalità wireless sui

propri apparati (personal devices), o qualora ne fossero sprovvisti,

su apposti apparecchi forniti dalla biglietteria del museo.

Applicazione

audio = voce

narrante

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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3) Gli scavi: da Fiorenza a Florentia

In questa area lo scavo

suggerisce un raffronto diretto

tra le strutture romane e quelle

medievali. Particolari effetti

cromatici e di illuminazione

dovranno mettere in evidenza

le diverse stratificazioni,

mentre il sussidio audio di cui al precedente paragrafo ne illustrerà

i contenuti. Le porzioni di parete soprastanti l’area di scavo, una

volta liberate dagli attuali teli con riproduzioni, dovranno essere

opportunamente attrezzate per accogliere proiezioni video di

approfondimento. I video mostreranno la storia, la stratigrafia e la

funzione delle evidenze archeologiche dell’area, attraverso

ricostruzioni virtuali animate che, partendo dalla scena visibile in

situ, completeranno le parti mancanti delle strutture ivi esistenti,

singolarmente e in relazione l’una con l’altra.

In questa area i visitatori riceveranno quindi le prime

informazioni sulla struttura del teatro romano e sul modo in cui il

Palazzo Vecchio venne impostato sui suoi resti e saranno così

introdotti alle successive sezioni del percorso di visita incentrate

sulle testimonianze dell’antica Florentia.

Effetti

illuminotecnici

Pareti per

proiezioni video

Ricostruzioni

virtuali animate

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30

4) Il "Teatro va in scena"

La principale burella (o vomitorium) di

accesso al teatro è ben visibile in questa

“stanza”, che l’attuale allestimento già

presenta come una sorta di “Teatro del

Teatro”. I visitatori osservano la cavea dalla

passerella in modo analogo agli spettatori che

guardano gli spettacoli dall’alto dei palchetti,

con la differenza che in questo caso ad

“andare in scena” è la struttura stessa del

teatro. E’ qui dunque che inizia lo spettacolo

del teatro romano.

Al fine di rendere esplicito questo concetto museografico, si

ritiene necessaria una modifica degli attuali affacci sulla cavea con

la realizzazione di palchetti aggettanti sul vuoto dello scavo. Da

questi punti di vista privilegiati il pubblico potrà apprezzare le

sottostanti vestigia archeologiche, godere delle ricostruzioni del

presunto stato delle strutture originarie e partecipare

emotivamente alla rievocazione della vita del teatro grazie a

proiezioni bi-tridimensionali orizzontali e verticali.

Sulla parete est dell’ambiente, posta in corrispondenza

dell’originario fronte scena, si prevede di proiettare ologrammi

raffiguranti sia l’immagine statica della ricostruzione virtuale di un

palcoscenico romano che spettacoli di drammaturgia latina. Nelle

ulteriori fasi di progettazione si valuterà la possibilità di estendere

la proiezione a tutte e quattro le pareti dell’ambiente per

riprodurre l’intera cavea del teatro.

Palchetti

Proiezioni bi-

tridimensionali

Ologrammi

Proiezioni a 360°

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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5) Lo "scavo in vetrina"

Questa sezione, posta in una zona

di transito priva di scavi, sarà dedicata

alla descrizione delle campagne

archeologiche di Palazzo Vecchio che

hanno condotto all’eccezionale scoperta

e all’esposizione dei reperti che le stesse

hanno riportato alla luce.

Per la presentazione della

documentazione si prefigura la

realizzazione di una grande “libreria”, a

metà tra la vetrina delle meraviglie

(wunderkammer) e la scrivania interattiva, costituita da numerosi

cubi espositivi contenenti sia reperti originali rinvenuti nel

sottosuolo del palazzo, che testi, video, riproduzioni fotografiche

e schermi interattivi riguardanti la storia, gli studi e i materiali

delle campagne di scavo, disposti in modo da formare una sorta di

grande mosaico.

Esposizione

reperti

Wunderkammer

contemporanea

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6) Area interattiva e di approfondimento per adulti e

bambini

La sezione è concepita

come area di sosta, per il

riposo, lo svago e

l’approfondimento della

conoscenza del luogo da parte

dei visitatori. L’ambiente da

destinare a tale funzione è

stato individuato tenendo conto sia della sua centralità rispetto

alle varie sezioni del percorso di visita, sia della presenza al suo

interno di spazi sufficientemente ampi da permettere la

sistemazione di tavoli e sedute.

Per il pubblico adulto si prevede l’allestimento di sedute e di

dispositivi multimediali touchscreen o tavoli interattivi con

informazioni di dettaglio sullo scavo e sulle testimonianze emerse

durante le campagne archeologiche, organizzate per temi e livelli

di lettura, come apparati didascalici di integrazione, rispetto ai

supporti di taglio prevalentemente emozionale previsti per la parte

itinerante della visita.

Nello stesso ambiente potrà trovare collocazione un’area

riservata all’intrattenimento dei più piccoli, adeguatamente

attrezzata con sedute, piani di lavoro, giochi, video e/o applicazioni

multimediali stile cartoon sul tema dell’archeologia.

Riposo svago e

approfondimento

Touchscreen e/o

tavoli interattivi

Area per i piccoli

visitatori

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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7) La Storia del Palazzo

In questa parte dello scavo si

prevede di puntare l’attenzione sul

rapporto tra le vestigia di epoca romana

e medievale e le strutture di Palazzo

Vecchio che su di esse furono innalzate,

mettendo in evidenza, mediante idonei

apparati didascalici, le ragioni e le

dinamiche storiche e funzionali della

particolare continuità insediativa, le

tecniche di realizzazione degli innesti tra

antiche e nuove costruzioni e le tracce della passata vita del

palazzo conservate negli smaltitoi e pozzi che insistono sui resti del

teatro romano.

La sezione avrà la duplice funzione di preparare il pubblico a

comprendere, da un lato, il più ampio contesto delle

trasformazioni storiche e urbanistiche della città cui saranno

dedicati i successivi ambienti del percorso, dall’altro, l’importanza

del ruolo attribuito a Palazzo Vecchio fin dall’epoca della sua

costruzione e le ragioni della sua particolare conformazione

architettonica, in relazione con il già esistente itinerario di visita

dei quartieri monumentali. In questo ambiente si realizzerà la

connessione tra i due filoni tematici del nuovo Museo di Palazzo

Vecchio: la storia della città la storia dell’edificio.

Vita del Palazzo

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8) La Storia della città (dalle origini al XIII secolo)

Nell’ultima sezione del percorso il pubblico avrà la possibilità

di rapportare tutte le conoscenze acquisite attraverso la visita

dello scavo archeologico al contesto più ampio della storia dello

sviluppo urbanistico, architettonico e sociale di Firenze nei secoli

antecedenti all’edificazione di Palazzo Vecchio.

Gli spazi destinati a tale funzione sono quelli posti tra via de’

Gondi e via dei Leoni e indicati come “percorso museale” nel Piano

Unitario di Valorizzazione di Palazzo Vecchio, approvato con

deliberazione GM n. 60 del 05.04.2011.

In questa area dovrà essere collocato il grande plastico della

Florentia romana già esposto nel Museo storico-topografico

“Firenze com’era”, a diretto confronto con una riproduzione di

ampie dimensioni della planimetria o vista aerea della Firenze dei

nostri giorni recante la sovrapposizione grafica dei principali siti di

età imperiale (il foro, il Capitolium, gli impianti termali, ecc.). Le

due riproduzioni avranno la funzione di introdurre la ricostruzione

dei singoli siti prevista nei successivi spazi del percorso, agevolare

le attività didattiche che potranno svolgersi all’interno di questa

sezione del museo e supportare la pianificazione autonoma degli

itinerari cittadini a tema che il nuovo museo intende proporre ai

propri visitatori (visita outdoor), nell’ambito del concetto del cloud

museum.

I successivi spazi della sezione saranno dedicati a

documentare i luoghi e gli edifici più significativi della Firenze

romana e medievale e le loro trasformazioni e funzioni sociali,

culturali ed economiche, in ordine cronologico e topografico,

attraverso ricostruzioni virtuali (morphing) e l’esposizione di

reperti archeologici di pertinenza. Si prevedono sotto-sezioni

espositive sul Foro e il Capitolium, gli impianti termali, la Fullonica,

l’anfiteatro, i luoghi di culto, le necropoli, i modelli abitativi, i

sistemi viari, le cerchie murarie, ecc. Le sezioni espositive saranno

integrate, per ciascuna epoca, da apparati didascalici di sintesi dei

principali episodi della coeva storia politica, economica, culturale e

artistica della città, con richiami ai luoghi che ne conservano le

Vista aerea della

città

Esposizione di

reperti

Apparati

didascalici di

sintesi

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

testimonianze più significative.

I reperti e manufatti artistici e artigianali saranno selezionati

in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della

Toscana, che ne detiene la proprietà, tra quelli rinvenuti nel corso

delle varie campagne di scavo condotte in città e già esposti nel

Museo storico-topografico “Firenze com’era” o tra altre analoghe

testimonianze che la medesima Soprintendenza per i Beni

Archeologici della Toscana potrà proporre. Gli oggetti di

dimensioni medio-piccole e in materiali deperibili dovranno essere

esposti in vetrine stabilizzate con l’uso di idonee sostanze

igroscopiche. Saranno corredati di apparati didascalici e potranno

essere accompagnati da fotografie d’epoca e rilievi grafici delle

campagne di scavo da cui provengono, come i disegni e le cartoline

del fondo archivistico comunale di Corinto Corinti.

Quest’ultima sezione espositiva dovrà raccordarsi a quella

recentemente allestita nei locali adiacenti all’attuale biglietteria

con il titolo “Tracce di Firenze” o al nuovo itinerario museale che

potrà essere realizzato al terzo piano della Fabbrica Nuova, per la

prosecuzione del racconto della storia della città dal XIII secolo ai

nostri giorni.

Reperti esposti in

vetrine stabilizzate

Corinto Corinti

III piano

Morphing

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

SUGGESTIONI ED ESEMPI DI SOLUZIONI MUSEOGRAFICHE

1. spazi di sosta

2. passerella in cristallo temperato

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3. prospettiva statica

4. proiezioni architetturali

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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5. proiezione screenless

6. wunderkammer

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7. plastici esplicativi e supporti didattici touchscreen

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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IL MUSEO OUTDOOR

di S. Dileo

4. Prospettive verso una Smart City

Firenze rappresenta un caso singolare per l’Archeologia urbana italiana in quanto nella limitata area compresa tra Duomo, Piazza Signoria, Palazzo Vecchio, via Castellani (Uffizi), via del Proconsolo. a partire dalla fine del XIX secolo sino ai giorni d'oggi, ha attratto l’interesse degli archeologi. che vi hanno condotto numerose campagne di scavo, a volte anche molto

discusse. Sono inoltre numerosi gli

interventi archeologici che si

sono succeduti in tutto il resto del centro cittadino, di fatto i luoghi simbolo della Firenze di oggi, della Fiorenza medicea e medievale e della Florentia romana.

Grazie al nuovo approccio derivato dall’applicazione del concetto di CLOUD MUSEUM, sviluppato per la prima volta proprio per il nuovo Museo di Palazzo Vecchio, il fruitore, il visitatore, il turista che affronta la scoperta della città sarà accompagnato e guidato da alcuni elementi di supporto alla conoscenza e comunicazione dai contenuti sia in forma tradizionale che nell’innovativo approccio "on demand".

Il Digital Signage, unitamente all’estensione della copertura

Il

centro di Firenze con gli scavi ed i rinvenimenti inseriti all'interno della

cartografia attuale. In verde le aree urbane sottoposte a scavo o sterro. In nero

è disegnata una ricostruzione ipotetica delle mura romane con l'andamento

delle strade della colonia. Fonte: www.archeofirenze.unisi.it

Reti di

comunicazione

prossime sul

territorio

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del canale Wi-Fi su area metropolitana, realizzata dall’unione dell’infrastruttura già attiva di Firenze WiFi *1+, della costruenda WiMove *2+ e dall’infrastruttura Wi-Fi del progetto SICS [3], offrono un’opportunità senza precedenti per la comunicazione digitale mirata ai cittadini residenti e i visitatori dell’area metropolitana fiorentina, in particolare sui dispositivi mobile. Questa opportunità di comunicazione attraverso le forme più ‘tradizionali’ di internet, si affianca, in un contesto più generale, al mondo delle applicazioni web che tuttavia risulta essere in una fase di profonda trasformazione. Il nuovo modo di “offrire” divulgazione culturale è una realtà già potenzialmente fruibile a Firenze grazie all’attivazione di queste nuove forme di “sinergie” a favore dei cittadini residenti e dei visitatori.

E' in questo contesto che il “doppio binario narrativo” storia del palazzo/storia della città si sviluppa in questo progetto il concetto del CLOUD MUSEUM grazie alle soluzioni digitali presenti e quelle che, nel proseguo del tempo, confluiranno in una “nuvola” spazio-temporale in continua evoluzione.

I servizi software che, a breve, grazie il progetto SICS potranno essere messi a disposizione del fruitore della città costituiranno un tassello di un mosaico estremamente complesso e in continuo divenire grazie al server software per le DL “Digital Locations”. Le rappresentazioni digitali corrispondono a luoghi fisicamente riconoscibili, non rappresentano quindi una realtà virtuale ma un punto di contatto tra una realtà fisica e una realtà digitale. Ciascuna Digital Location possiede un suo identificativo univoco, gestito attraverso un ciclo di vita prestabilito e per il quale l’ente pubblico esercita una funzione di garanzia ed equità.

In una prima fase potranno essere messi a disposizione del turista o del cittadino residente dei tablet tramite noleggio in biglietteria grazie ai quali i sarà possibile compiere la visita outdoor.

I luoghi fulcro della città facenti parte del percorso turistico informativo diverranno dei luoghi digitali geo-localizzati accessibili tramite una piattaforma applicativa unica. Il turista arriverà ed utilizzando l' APPS del SICS usufruirà di quei contenuti presenti nell'area urbana di interesse. I contenuti saranno stratificati e correlati tra loro. Ad esempio il turista che si troverà in via di Capaccio/via Por Santa Maria potrà leggere ed immergersi alla fine del I secolo d.C. Tramite uno smartphone o il tablet, la ricostruzione del grande impianto termale addossato alla porta

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

ubica meridionale, di cui è stato scavato il frigidarium ed alcuni ambienti circostanti, potrà altresì vedere le foto d'archivio Alinari che datano la scoperta degli scavi ed eventuali video o commenti pubblicati. Il CLOUD MUSEUM è un'astrazione indefinita di un “concetto contenitore”, una piattaforma, ed esprime una nuova e sempre più ampia offerta culturale grazie alla continuità spazio-temporale, geografica e storica che, l'insieme di epoche, persone, religioni, lingue e contestualizzazioni differenti, andranno di volta in volta a costituire. Le infrastrutture digitali di cui la città si è già dotata (wi-fi e open data), rappresentano uno strumento duttile ed efficace grazie al quale, Firenze, avvalendosi dell'idea del CLOUD MUSEUM può essere la prima Smart City, dove l’intersezione tra patrimonio, storia, territorio e linguaggio realizzano una nuova piattaforma di conoscenza e questo meraviglioso mondo creato nel passato può essere reso vivo e universale per il mondo di oggi e del futuro.

Il percorso outdoor coinvolgerà il

visitatore interconnettendolo con gli spazi

della città attraverso continui richiami

feed-back tra lo spazio urbano da

esplorare ed i contenuti racchiusi dentro

lo spazio espositivo. Nelle vie principali di

comunicazione è prevista l’installazione di

Totem informativi, che accompagneranno

il visitatore dal museo o/a al museo.

Queste apparecchiature permettono di

interagire con WifiGuide ricercando

contenuti e informazioni con l’utilizzo di un sistema di ricerca

interno ed è possibile inoltre collegarli a internet e controllare

l’accesso a determinati siti web. I Totem informativi saranno posti

nei luoghi di maggiore “flusso” turistico e/o di pregio storico che

andranno a coincidere, non a caso, con i luoghi oggetto di studio di

campagne archeologiche.

Il percorso “dal museo” e “al museo” potrà così essere letto come sovrapposizione delle vicende storiche che si sono succedute relazionate al luogo degli eventi e alla geografia della città.

esempio di totem informativo

Firenze prima

Smart City

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Il sistema dei Totem informativi avrà un potere divulgativo ed educativo per far conoscere la storia delle strutture urbane della città partendo delle informazioni archeologiche, elaborate attraverso le tecnologie informatiche, che andranno a costituire un archivio aperto e consultabile per il fruitore della città e del museo.

Saranno posizionati nei punti strategici della città ed accoglieranno i contributi di storia urbana, dell’architettura, e di

storia di vita passata, ed andranno ad utilizzare tutte le possibili informazioni racchiuse nel sottosuolo cittadino.

I Totem costituiranno una rete di divulgazione informativa e saranno riconoscibili sul territorio da un segnale semantico grazie al sistema di emanazione di retroilluminazione tanto da costituire e segnalare le linee

guida di un percorso esterno outdoor. Il tentativo è quello costruire uno strumento innovativo di

collegamento per la storia e l’archeologia della città e dei monumenti di Firenze e vuole rappresentare anche un'occasione per far giocare un ruolo determinante e consapevole al passato della città nel delineare le linee di sviluppo del suo futuro.

esempio di totem informativo retroilluminato

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47

Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

Documentazione di riferimento:

[1] Firenze Wifi: servizio di connessione ad Internet in modalità senza fili

http://centroservizi.lineacomune.it/ssproxy/comune_di_firenze/informazione_e

_

comunicazione/60altri_sportelli_informativi/firenze_wifi/firenze_wifi.html

[2] Provincia di Firenze - F041 - Fornitura in opera di un sistema di

telecomunicazione

a servizio della linea 1 della tramvia di Firenze - CIG: 0716925937

http://www.provincia.fi.it/bandi-gare-concorsi/appalti-e-contratti/gare-eappalti/

proceduraf041/

[3] SISTEMA INFORMATIVO DELLA CITTÀ DEI SAPERI - Progetto di

fattibilità definitiva –

LOTTO I, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Comune di Campi

Bisenzio,

Comune di Scandicci, 26/10/2010 (allegato a [1]).

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48

STRATEGIA DI COMUNICAZIONE DIGITALE

di S. Chipa

5 Il digitale come supporto al progetto museografico

L’allestimento museale previsto per il nuovo Museo di

Palazzo Vecchio individua nelle tecnologie e nei linguaggi digitali

elementi strategici da sviluppare in stretta sinergia con la

pianificazione museologica e con la sua relativa progettazione

museografica, così come descritte nei paragrafi precedenti (cfr.

capitoli 2. Percorso museologico per l’area degli scavi di Palazzo

Vecchio e 3. Il percorso museografico), agendo non in sostituzione

dell’esperienza di visita che è opportuno che rimanga saldamente

ancorata alla visione in situ dei reperti e dei loro apparati

didascalico-esplicativi.

Partendo da un allestimento museografico leggero che

evidenzi prima di tutto i reperti, tutelando le loro evidenze

archeologiche e rispettando la quantità intrinseca di informazioni

di cui sono portatori, il digitale trova impiego, oltre che nella

strategia di allestimento descritta nel paragrafo precedente, anche

nella strategia di comunicazione della nuova proposta museale con

funzione rafforzativa rispetto ai contenuti esposti lungo le otto

aree in cui si articola il percorso di visita.

Accanto ai canali tradizionali, si prevede di utilizzare le

possibilità offerte dalla Realtà Aumentata e dai social media,

strumenti che hanno assunto un ruolo rilevante nelle dinamiche

comunicative contemporanee e che recenti, autorevoli rapporti

considerano asset in cui le istituzioni museali investiranno nel

prossimo futuro [NMC Horizon Report 2011: Museum Edition, The

New Media Consortium 2012].

L’impiego del digitale sarà pensato e progettato tenendo

conto della doppia chiave di lettura scelta per il nuovo allestimento

museale; essa prevede l’articolazione della mostra lungo due piani

narrativi: la storia del palazzo, luogo simbolo del potere politico,

Realtà aumentata e

social media

Due piani

narrativi: storia del

palazzo, storia

della città

Funzione

rafforzativa rispetto

ai contenuti esposti

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

economico e culturale, e la storia della città di Firenze e delle

trasformazioni urbanistiche e sociali che l’hanno attraversata fin

dal II sec. a.C.

Inoltre, particolare attenzione verrà posta sin da ora alla

gestione del sito web del Museo. Attualmente, il servizio musei

può contare su un sito che è una piattaforma di servizio per tutti i

musei civici fiorentini. Un’ipotesi di lavoro potrebbe essere quella

di costruire uno spazio online dedicato al nuovo Museo di Palazzo

Vecchio, che, in stretta sinergia con il sito esistente, permetta fin

da ora al visitatore di essere informato sul work in progress e di

programmare una futura visita ai nuovi allestimenti.

5.1 Realtà aumentata e social media

Realtà Aumentata e social media possono essere impiegati

nel nuovo Palazzo Vecchio per rafforzare il doppio binario

narrativo scelto per raccontare l’allestimento museale (storia del

palazzo/storia della città).

La dimensione palazzo/città, infatti, potrà trovare ulteriore

applicazione nel rafforzare le connessioni, già presenti a livello di

apparato esplicativo e didascalico, fra museo e città, fra visita

indoor ed esplorazione outdoor, attivando lungo il percorso di

visita dei rimandi al territorio (ad esempio alle aree di provenienza

dei reperti o ai musei in cui sono conservati gli oggetti rinvenuti

durante le campagne di scavo) o costruendo lungo la città percorsi

che sollecitino la visita al museo.

Tutto questo nell’ottica di fare del nuovo Museo di Palazzo

Vecchio un nodo, una cloud di un sistema narrativo che si estenda

alla città e la trasformi in un ambiente di conoscenza capace di

valorizzare le risorse già presenti sul territorio e di renderle visibili

e fruibili ad un numero sempre più ampio di cittadini e visitatori.

Una prospettiva che trova nel concetto di Cloud Museum una

eventuale applicazione; nel Cloud Museum, infatti, la

valorizzazione del patrimonio culturale viene interpretata come

Sito web del

Museo

Outdoor/indoor

Cloud di un

sistema narrativo

territoriale

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50

parte di una strategia più ampia basata sul coinvolgimento di tutto

il territorio, nelle sue diverse componenti sociali, economiche

culturali.

Inoltre, il continuo feedback fra dentro e fuori, potrà essere

applicato anche all’interno di Palazzo Vecchio per gestire il “dentro

e fuori gli spazi espositivi” che si rende necessario poiché lo

sviluppo del percorso si articola su tre piani non consecutivi

(seminterrato, piano terreno, terzo piano) che, fra l’altro,

s’intrecciano con gli ambienti riservati alla gestione politica e

amministrativa della città. In questo senso i media digitali possono

creare ‘corridoi narrativi’ di collegamento fra i tre luoghi,

sostenendo i visitatori, orientandoli rispetto al percorso e ai

contenuti da vedere. Inoltre, poiché gli ambienti del terzo piano

possono contare su affacci unici sui luoghi più significativi di

Firenze, il digitale potrebbe consentire a quei luoghi di comunicare

direttamente con i visitatori, ad esempio mostrando loro come

quell’evoluzione della città raccontata attraverso il grande plastico

della Florentia romana già esposto nel Museo storico-topografico

“Firenze com’era” si sia effettivamente realizzata.

Fig. 1

La Realtà

Aumentata

per mostrare

la città come

appariva nel

passato

Nella pratica, queste connessioni fra interno ed esterno, fra

palazzo e città, fra indoor e outdoor possono essere realizzate

attraverso la Realtà Aumentata:

Corridoi narrativi

Esempi per la

Realtà

Aumentata

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

1. nel palazzo, all’interno del percorso espositivo:

i. creando applicazioni capaci di espandere le possibilità

narrative dei reperti, affiancando visivamente agli oggetti esposti

altri oggetti che si trovano fisicamente in luoghi diversi del

territorio comunale, nazionale o addirittura internazionale (ad

esempio, poter visualizzare, inquadrando con un cellulare gli scavi

dell’antico teatro romano di Palazzo Vecchio, altri teatri realizzati

nella stessa epoca; oppure mostrare oggetti della stessa epoca

conservati nel Museo Archeologico di Firenze o in musei di altri

paesi)

ii. creando dei ‘corridoi narrativi’ che accompagnino i

visitatori lungo i tre piani del percorso espositivo, orientandoli

nella visita di ambienti che sono posti lungo livelli spaziali diversi.

Fig. 2

Un esempio di

Realtà

Aumentata

finalizzata

all’orientamen

to all’interno di

un ambiente

chiuso

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52

2. nella città, all’esterno del percorso espositivo, per

portare le collezioni fuori da Palazzo Vecchio, nelle strade e nei

luoghi significativi di Firenze, usufruendo anche delle postazioni

multimediali già create per il progetto PIUSS:

i. accogliendo i visitatori fin dal primo momento in cui

arrivano in città, ad esempio in stazione (all’Info Point di Santa

Maria Novella) o presso l’aeroporto, suggerendo il nuovo itinerario

museale di Palazzo Vecchio come una delle possibili occasioni per

conoscere Firenze

ii. costruendo, a partire dagli oggetti esposti in Palazzo

Vecchio, itinerari tematici alla scoperta delle risorse culturali della

città che, dal punto di vista infrastrutturale, potrebbero servirsi

delle reti wifi realizzate nell’ambito della rete open data; potrebbe

ad esempio essere strutturato un percorso sui luoghi del potere

economico e politico della Firenze nel tempo (un esempio per tutti:

Firenze capitale d’Italia che si irradi da Palazzo Vecchio, sede dal

1865 al 1870 della Camera dei Deputati, agli altri luoghi dei poteri

politici e amministrativi).

Fig. 3 – La città suggerisce itinerari di visita

Totem rete PIUSS

Rete open data

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

Accanto all’uso della Realtà Aumentata, la strategia di

comunicazione digitale potrà prevedere anche la gestione di canali

social come Facebook, Twitter, Youtube, ma anche Pinterest, il più

recente fra i social media, che ha già raggiunto un significativo

numero di utenti, tanto da farlo ritenere la rivelazione del 2012.

Pinterest, fra l’altro, basandosi unicamente sulla condivisione di

immagini, appare una modalità comunicativa particolarmente

interessante proprio per i musei.

I social media potranno essere impiegati per creare

comunità intorno al percorso espositivo, portando la proposta

museale direttamente all’interno delle ‘piazze virtuali’; da un lato,

coinvolgendo un pubblico ampio costituito non solo dai turisti che

fisicamente si recano a Firenze, ma anche dalla comunità del

popolo della Rete; dall’altro, attivando meccanismi di

socializzazione capaci di generare contenuti (anche sotto forma di

commenti o segnalazioni) che contribuiscano ad arricchire e a

mantenere sempre alta l’attenzione dei visitatori nei confronti

della proposta museale.

I social media, inoltre, costituiranno un notevolissimo

strumento di monitoraggio e di analisi degli utenti, sia

relativamente alle loro caratteristiche oggettive (sesso, età, paese,

città, lingua), sia alle dinamiche comunicative (ad esempio, quale

codice comunicativo è maggiormente utilizzato, se video, immagini

o testo) sia, infine, agli argomenti di discussione o di maggiore

interesse. Queste informazioni potranno risultare utili per valutare

una parte, comunque significativa, del pubblico di riferimento e

offrire contenuti in linea con le principali richieste o esigenze degli

utenti.

I social media, inoltre, potranno essere un importante

strumento per rafforzare l’identità comunicativa di Palazzo

Vecchio a supporto degli altri canali di comunicazione già esistenti

o da prevedere, grazie anche al fatto che il loro uso e la loro

presenza nella vita delle persone hanno assunto un ruolo di

Creare comunità

Monitoraggio

gradimento

Identità

comunicativa

Esempi per i

social media

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54

primissimo piano nella gestione delle dinamiche comunicative.

La straordinaria capacità che possiedono i social media di

diffondere informazioni in un tempo ridotto e a costi limitati

rispetto ai contatti che possono attivare fanno di essi degli

strumenti di comunicazione virali che le istituzioni museali

stanno utilizzando in maniera sempre più sistematica. Il

Museum of Modern Art (MOMA) di New York, ad esempio, è il

museo che, ad oggi, ha il maggior numero di “Like” su Facebook

(quasi un milione e centomila) e il maggior numero di

Followers (persone che ne seguono il canale) su Twitter (oltre

un milione e cinquantamila).

Fig. 4 – La pagina su Facebook del MoMA di New York

Trattandosi di ambienti di comunicazione aperti, queste

possibilità comunicative sono offerte gratuitamente. Questo non

significa che i social media debbano essere utilizzati comunque; il

loro impiego deve essere valutato in relazione alle esigenze

comunicative e organizzative di Palazzo Vecchio, confrontando i

benefici attesi con i costi di gestione che comunque esistono. È

necessario, infatti, prevedere del personale esperto nella gestione

di quelle dinamiche socializzanti proprie dei social media,

dinamiche che non possono in alcun modo, soprattutto nel caso di

istituzioni pubbliche, essere lasciate prive di un monitoraggio

continuo e di un adeguato aggiornamento.

Oltre alle funzioni fin qui esposte, Realtà Aumentata e social

media, in quanto strumenti che utilizzano i linguaggi digitali -per

Strumenti di

comunicazione

virali

Costi

contenuti

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

loro natura aperti a interpretazioni e riscritture, interattivi, in

quanto personalizzabili e capaci di accogliere i contributi di più

persone, dunque collaborativi -, possono essere utilizzati

nell’allestimento previsto per il nuovo Palazzo Vecchio come

opportunità per:

creare dei percorsi di visita personalizzati, offrendo ai

visitatori, tramite i device, personal o messi a disposizione dal

museo, la possibilità di accedere ai commenti e agli aggiornamenti

generati dagli altri utenti (sia quelli pubblicati durante la visita che

quelli raccolti nei momenti precedenti o successivi) oppure ai

contenuti inseriti direttamente dal Palazzo Vecchio e

contestualizzati rispetto all’oggetto di fruizione;

estendere dal punto di vista linguistico la proposta

culturale, prevedendo di affiancare agli oggetti esposti contenuti

che tengano conto delle diverse esigenze culturali, in modo da

garantire la comprensione di quanto raccontato anche a pubblici

con riferimenti geografici, culturali e linguistici tradizionalmente

lontani dai nostri, ma che costituiscono parte significativa del

nostro turismo culturale (ad esempio generando, anche attraverso

strumenti social come dipity.com che consentono la creazione di

timeline personalizzate, strumenti di interpretazione comparata

della linea del tempo relativa agli oggetti esposti)

generare empatia e partecipazione, provocando piacere e

diletto, nel caso della Realtà Aumentata grazie all’effetto

immersivo proprio della sua tecnologia che esperienze recenti

sottolineano favorire la memorizzazione [«Strong effective

experience fixes memory», Smithsonian Web Strategy], nel caso dei

social media grazie alle dinamiche socializzanti che valorizzano i

saperi dei visitatori e li stimolano a produrre nuovi contenuti

capaci di integrare quelli

presenti lungo i percorsi

espositivi.

Percorsi

personalizzati

Estensione

linguistica

Empatia e

partecipazione

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Fig. 5 Empatia e partecipazione all’interno di un museo

Per quanto riguarda le figure professionali, i social media,

una volta istituiti nell’offerta museale ordinaria, per la loro

gestione dedicata ai musei è prevista una figura specifica nel

regolamento sugli standard museali (DM 10.05.2011 All. 3 e 4).

Anche la gestione del sito web necessita di una figura

professionale precisa, prevista anche dagli standard delle

professioni museali come definiti nel DM del 10.05.2001 (all.ti 3 e

4). Ciò permetterebbe anche di offrire agli utenti le immagini delle

collezioni digitalizzate, che già il servizio musei sostiene ma in

modo molto più oneroso (costi di personale) e time-comsuming,

mediante uno schema aperto tipo Creative Commons o Wikimedia

Commons, siglando accordi preventivi per l’accesso. Il sito web

potrebbe inoltre accompagnare i visitatori nei momenti del 'prima,

durante e dopo la visita' svolgendo anch’esso una funzione

informativa, formativa e partecipativa. Queste funzioni saranno

progettate e gestite con l'obiettivo fondamentale di rafforzare

l'esperienza di visita, agendo in stretta sinergia con gli allestimenti

espositivi. Massima attenzione sarà inoltre prestata alle

connessioni che il sito web e le sue componenti social potranno

stabilire con le istituzioni del territorio, anche in funzione di far

vivere l'evento espositivo oltre i tempi e gli spazi classici della

visita.

5.2 Il taglio comunicativo

Il taglio comunicativo utilizzato sarà attento agli aspetti

informativi, ma anche a quelli formativi e partecipativi, così da

favorire i processi di trasformazione dell’informazione in

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

conoscenza e garantire l’attivazione di meccanismi socializzanti,

che supportino lo scambio e la condivisione del sapere. In

particolare, Realtà Aumentata, superfici interattive e social media

agiranno dal punto di vista:

informativo, offrendo ai visitatori contenuti attenti alle loro

necessità di approfondimento e accompagnandoli nelle fasi del

prima (la pianificazione), durante (la fruizione del percorso) e dopo

la visita (la riflessione su quanto visto);

formativo, utilizzando i linguaggi digitali (nei loro diversi

codici, testuali, iconici, ma anche audio e video) per favorire la

memorizzazione e l'acquisizione di conoscenza da parte di pubblici

eterogenei, che potranno trovare nelle soluzioni museografiche e

comunicative contenuti adeguati alle loro necessità anche culturali

e personalizzati sulle diverse competenze;

partecipativo favorendo, grazie anche alle possibilità

offerte dai social media, dinamiche socializzanti e generando

intorno al percorso espositivo comunità di utenti attivi nella

creazione e condivisione di esperienze e contenuti.

Informativo

Formativo

Partecipativo

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5.3 Prodotti editoriali

La Realtà Aumentata, nella sua versione più semplice poiché

non georeferenziata, potrebbe essere usata per diverse versioni

client oriented delle guide all’esposizione permanente, nel

catalogo delle mostre e nei prodotti editoriali, con l’apposizione di

QR-Code

Ogni produzione editoriale potrebbe avere un QR-Code

stampato nella copertina, per rimandare alla pagina web

informativa del percorso museale e in pagine specifiche, per

‘aumentare’ i contenuti delle opere o consentire una loro visione

approfondita ed emozionale (come ad esempio l’iniziativa del “J.

Paul Getty Museum”

http://www.getty.edu/art/exhibitions/north_pavilion/ar/index.ht

ml, che consente di osservare a trecentosessanta gradi, dunque in

tutte le sue sfaccettature, un’opera o una struttura archeologica o

architettonica particolarmente complessa).

Fig. 6 – Il QR-

Code del Getty

Museum

Client oriented

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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VADEMECUM: SUPPORTI MULTIMEDIALI

di B. Ruiz Pomar

6 Supporti multimediali

I supporti multimediali sono previsti nel nuovo percorso

museale degli scavi archeologici di Palazzo Vecchio come uno

strumento che deve servire a complemento e come elemento di

diffusione e valorizzazione del percorso stesso, dei resti e reperti

archeologici, delle evidenze architettoniche e non per sostituirle

(sopratutto nel caso cui l'oggetto sia presente). Verranno utilizzati

in modo equilibrato, integrando le più tradizionali scelte ostensive

e apparati didascalici, per aumentarne l’interattività e la capacità

di comprensione di una realtà complessa come l’evoluzione della

storia del palazzo e della storia della città.

Saranno quindi previsti con la finalità di aumentare le

potenzialità esplicative dei singoli reperti, in contesti ricostruttivi o

nel caso di strutture archeologiche non chiaramente individuabili.

Lo stesso criterio verrà applicato a strutture architettoniche o

ricostruzioni di rappresentazioni di epoche passate successive a

quella romana. In ogni caso, nulla può sostituire l'esperienza che si

esprime con il “vivere dal vivo “la contemplazione di un'opera

d'arte, di un resto archeologico, etc. permettere di comprendere

“com’era quello che non c’è” è il significato dell’applicazione della

realtà aumentata nel caso degli scavi di Palazzo Vecchio.

Infine, un moderno approccio museologico deve essere

attento ai cambiamenti in corso nella società e nei modi di

relazionarsi e comunicare. Musei e spazi culturali, in quanto punto

di riferimento riconosciuti dalla società, devono essere aggiornati

su questo fronte, per non essere anacronistici, perdendo cosi la

loro valenza sociale. Il Museo è da sempre un luogo principe della

comunicazione. Il progetto museologico di Palazzo Vecchio va

anche oltre, prefiggendosi un obbiettivo ambizioso mai realizzato

finora per un’esposizione permanente, il Cloud Museum

Aumentare

interattività

didascalica

Com'era quello

che non c'è

Valenza sociale

della

comunicazione

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I supporti multimediali intesi come complemento della

opera presente e come ricreazione di elementi mancanti o d’altre

epoche sono funzionali allo scopo di proporre un percorso museale

vivo, che cerca il feedback del visitatore, valorizzando l’interazione

e non limitandosi alla univoca trasmissione di informazioni.

I supporti multimediali, proposti per questo scopo in diversi

luoghi dal percorso museale, servono a coinvolgere i visitatori, a

mantenere alta l’attenzione e a farli partecipi del filo narrativo

proposto dell’allestimento museale. Avranno anche un ruolo

strumentale nel sintonizzare l’esperienza museale a seconda

dell’esigenza di ogni tipo di pubblico. L’obiettivo più ambizioso è

addirittura quello di permettere una fruizione personalizzata “on-

demand”, tale per cui ogni singolo visitatore possa costruirsi la sua

visita, unica e solo per lui. Un’esperienza immersiva, che attivi tutti

i sensi, da vivere permettendo diverse sfumature di informazione,

adattabili a tutti tipi di pubblico ed età. Una esperienza fatta di

informazioni con diversi gradi di complessità e interattività,

indirizzata a un pubblico sempre più interessato e conoscente.

6.1 Elenco dei supporti multimediali prevedibili per

l’allestimento

Allo scopo di rendere un’idea dell’offerta dei multimediali

più utilizzati nell’ambito archeologico e museale, di seguito

elenchiamo quelli che abbiamo valutato come possibili (tra i quali

poi verrà fatta la selezione ad hoc nel momento della realizzazione

del percorso) per questo allestimento Museale: Multitouch e

Direct LCD, Audio localizzato, Tavoli, Tappeti e Totem multimediali,

Ricostruzioni 3D, Libri virtuali, Ologrammi, Effetti ambientali,

Tecnologie screenless, Video-Proiezioni architetturali.

Di seguito si fornisce un elenco per orientarsi nell’offerta

oggi disponibile sul mercato. Per capire quali di questi si adattano

alle esigenze museali e narrative si può conoscere il loro

funzionamento nei siti delle aziende che li producono e con

Percorsi

interattivi

Fruizione

personalizzata on

demand

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

l’ausilio di alcuni promo e video, qui elencati:

http://www.progettidigitali.it/

http://www.touchrevolution.it/ita/page.php?s=ch_page.php

http://www.touchwindow.it/it/soluzioni/musei-interattivi.html

http://www.studiovgm.com/Servizi&tecnologieinnovative.htm

http://www.gruppometa.it/index.php?it/483/multimedia-exhibition

http://www.centrica.it/

Fog Screen

www.fogscreen.com

www.volume.it (resellers di fogscreen)

HoloCube

http://www.youtube.com/watch?v=eYWY0MCCJDA

Multi proiezioni sincronizzate e architetturali

http://www.digitalnetwork.it/prodotti-e-servizi/multiproiezioni-

sincronizzate.html

http://www.artmediastudio.org/CasaGiotto/CasaGiotto.html

http://www.globalmedia.it/ita/entertainmentliv2.php?ID1=30&ID2=64

Multitouch Lcd

http://www.youtube.com/watch?v=uI-YoI4IdJk

http://www.touchwindow.it/it/prodotti/tavolo_multitouch.html

Ologrammi

http://www.domsolution.it/news-lologramma-3d-con-domsolution.aspx

Ricostruzioni 3D

http://www.archeodigital.it/ricostruzioni-3d-archeodigital.html

http://www.gianosnc.it/3d.htm

http://www.numa3d.com/index.html

http://www.museoscienza.org/video/video.asp?video=22

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62

http://www.spacespa.it/portfolio/prodotti/risultati_categorie?categoria=Video-e-3D

http://www.panebarco.it/

Stand interattivo olografico

http://www.imatika.net/vetrovivo/soluzioni-vetrovivo/stand-olografico-interattivo.html

http://www.youtube.com/watch?v=q_Y5wcliRFE

Tappeto interattivo

http://www.corepixx.com/PixxFloor-Tappeto-Interattivo.html

http://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=endscreen&v=KbfDd_ekgQU

http://www.youtube.com/watch?v=FGPe9xUOtEo&feature=endscreen&NR=1

Totem interattivo

http://www.gruppoitec.com/

http://www.ngs.it/prodotti.htm

http://virtualearn.blogosfere.it/2012/03/informazione-culturale-i-totem-

interattivi-di-cremona.html

http://www.pixellabs.it/segnaletica_digitale.htm

http://www.edssolutions.it/led-firenze.php

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

I REDATTORI DEL PROGETTO

Laura Longo, Archeologa, PhD – PO Ufficio Mostre, Servizio Musei Coordinatore del Progetto

Presta servizio di ruolo, come Curatore, in musei civici dal 1998. Archeologa, Dottore di Ricerca in Antropologia, major in Paleontologia Umana. E’ segretario della 33° Commissione UISPP (Union International des Sciences Prehistoriques et Protohistoriques, costituito sotto l’egida dell’UNESCO. E’ Autore di più di 100 pubblicazioni su riviste internazionali e nazionali, tra cui Science, PNAS e PLOS-One. Ha organizzato vari incontri scientifici, tra cui una decina di congressi internazionali curandone sempre la pubblicazione degli atti in lingua inglese. E’ responsabile di alcune linee di ricerca e coordina gruppi di studio internazionali.

Come museologo si è occupata di vari allestimenti museali in Italia e all’estero, collaborando con gli architetti D. Chipperfield (GB) e F. Milou (FR) per i progetti museologici del Museo di Storia Naturale di Verona e del Museo del sito archeologico di Dmanisi (Georgia).

Serena Pini, Storica dell’Arte specializzata – Curatore Civici Musei e Chiese, Servizio Musei Comunali

Presta servizio di ruolo, come Curatrice, nel Servizio Musei del Comune di Firenze dal novembre 2003. Laureata in Lettere, indirizzo storico-artistico, con tesi in “Museologia”, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze, nel medesimo ateneo ha poi conseguito il Perfezionamento annuale in “Scienza per la Conservazione dei Beni culturali” della Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali e il diploma del corso triennale della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte. Lavora nella Pubblica Amministrazione dal 1994. E’ autrice di diversi saggi di argomento storico-artistico. Nel Comune di Firenze ha curato, dal 2003, la progettazione scientifica e la direzione dei lavori riguardanti la conservazione, la manutenzione, il restauro, la catalogazione e l’allestimento dei beni mobili di interesse storico-artistico dei principali seguenti musei e complessi monumentali: Palazzo Vecchio, Museo di Santa Maria Novella (fino al 2012), Fondazione Salvatore Romano, Museo storico-topografico “Firenze com’era” (dal 2011), Basilica di Santo Spirito, Basilica di Santa Maria Novella (fino al 2008), Chiesa di San Firenze (fino al 2012), Basilica della SS. Annunziata (dal 2011). Ha aggiornato gli apparati didascalici dei musei comunali sopra elencati, gestito rapporti di collaborazione con altri enti e istituti culturali e curato presentazioni e pubblicazioni.

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Stefania Dileo, Architetto - PO Ufficio Mostre, Servizio Musei

Presta servizio di ruolo come architetto in organico alla PO Ufficio Mostre – Servizio Musei. Architetto, laureata nel 2003 ha effettuato lungo studio villa Medicea di Careggi applicando strumentazioni diagnostiche, termografia applicata, per la ricostruzione delle fasi costruttive. Ha collaborato in diversi progetti di rilievo, mediante fotopiani per la riqualificazione ed il restauro architettonico. Tra i lavori effettuati si annoverano il rilievo topografico e fotogrammetrico delle mura medioevali del castello di San Giorgio a La Spezia, rilievo fotogrammetrico e progetto di restauro delle facciate di Palazzo Ciacci a Siena, di Palazzo Amati a Pistoia, e di palazzo Pinucci e Servadio a Firenze.

Alice Barsottini (1984) – Dott.ssa Arch. - Tirocinio Giovani Si, LR. 3/2012

Dottoressa in Architettura, si laurea nel Febbraio 2011 all’Università degli studi di Firenze elaborando come tesi un progetto di musealizzazione a Villa Adriana. Vince nel 2011 il Premio Piranesi dell’Accademia Adrianea di Roma. Attualmente sta frequentando il Master Itinerante in “Museografia, Architettura e Archeologia, Progettazione Strategica e Gestione Innovativa del patrimonio archeologico” dell’Accademia Adrianea di Architettura, diretta dal Prof. F. Caliari del Politecnico di Milano. Nell’ambito del master si sta occupando del gruppo di lavoro per la musealizzazione delle aree archeologiche di Segesta e Selinunte (Italia) e di Yenicapi (Turchia), del Castillo de Onda (Spagna) e di Villa Jovis a Capri.

Stefania Chipa, PhD – Ricercatrice dell'Università di Firenze

Svolge attività di ricerca e consulenza nell'ambito dell'heritage marketing e della comunicazione formativa con esperienza nell'uso dei linguaggi digitali e delle dinamiche partecipative anche attraverso i social media; in questi ambiti è autrice di pubblicazioni scientifiche in riviste italiane e internazionali. Suo è il saggio “Augmented Cultural Heritage” nel testo “Realtà Aumentate” in corso di pubblicazione presso Apogeo. Ha coordinato progetti per il MIUR, per l'Istituto Nazionale per la Documentazione e la Ricerca Educativa (INDIRE), per il Comitato Italia 150, per l'Opera di Santa Croce di Firenze, per European Schoolnet. Attualmente collabora con il Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze. Laureata in "Storia dell'Arte contemporanea", ha perfezionato lo studio dei linguaggi digitali e della comunicazione in chiave formativa con un Master in "Comunicazione multimediale" e un Dottorato di Ricerca in “Teorie e modelli dell'educazione". E' stata consulente per agenzie di comunicazione e gruppi editoriali. È membro della Commissione ICOM (International Council of Museums) sui “Musei della scuola”.

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

Marco Piero Paolini (1982) – Architetto - Tirocinio Giovani Si, LR. 3/2012

Architetto, si laurea nel 2010 all’Università degli Studi di Firenze, elaborando la tesi sulla musealizzazione interattiva del Museo Archeologico di Firenze. Dal 2008 si interessa di museografia partecipando anche alla musealizzazione Palazzo Bardini ed al restauro della chiesa del Salesiani di Firenze. Partecipa all'allestimento della mostra DolceStilNovo presso il Museo di Kaohsiung a Taiwan con Anzilotti Associati, attualmente, sta frequentando il Master Itinerante in “Museografia, Architettura e Archeologia, Progettazione Strategica e Gestione Innovativa del patrimonio archeologico” dell’Accademia Adrianea di Architettura, diretta dal Prof. F. Caliari del Politecnico di Milano. Collabora alla stesura di ipotesi per la “Progettazione Strategica e Gestione Innovativa del patrimonio archeologico” per la musealizzazione del Castillo de Onda (Spagna), dell’area archeologica di Yenicapi (Turchia) e per Villa Jovis a Capri.

Valeria Perlini (1982) – Archeologa - Tirocinio Giovani Si, LR. 3/2012

Archeologa medievista laureata nel 2008 presso l’Università degli studi di Siena. Dal 2002 al 2006 ha effettuato varie campagne di scavo in Toscana, in siti archeologici soprattutto medievali, collaborando con diverse università. Borsista Erasmus a Granada nell’ A.A. 2006-2007 per una tesi sui materiali da costruzione andalusi in epoca nazarì all’interno di un progetto di ricerca e investigazione dell’Università di Granada, si è poi specializzata con un Master in Geotecnologie applicate all’Archeologia. Dal 2010 al 2011 ha lavorato come professionista per progetti di fotogrammetria e georeferenziazione cartografica in ambito archeologico, realizzando anche modelli 3D per un progetto UNESCO con la FBK di Trento (2009) e il progetto MUSINT con la GECO di Firenze (2011). Nel 2009 ha partecipato a un progetto di riqualificazione e valorizzazione del Parco Archeologico di Tiermes, Soria, Castilla y Leòn (Spagna) in collaborazione con il DIPSA di Roma Tre.

Belen Ruiz Pomar – Storica dell’arte - Tirocinio Red Nerta

Esperta di museografia, allestimenti mostre. Si laurea in Storia dell'arte presso l'Università di Siviglia. Borsista Erasmus alla Università di Macerata, partecipa ad un studio sulla semiottica applicata all'immagine. Ha lavorato sui diversi aspetti dell’ambito museale in istituzioni come la Fundacion El Monte di Siviglia col montaggio della mostra “Historias de Papel”, la Fundaciòn Valentin de Madariaga di Siviglia, il Museo Leonardiano di Vinci, dove ha svolto uno stage collaborando nella elaborazione di mostre e nei preparativi per il nuovo allestimento di una sala del castello dei Conti Guidi. Ha lavorato nel settore del mercato dell'arte nelle gallerie d'arte Arteutopia a Milano e Vernon International Fine Arts Gallery a Praga, (Repubblica Ceca). Ha la qualifica di tecnico di commercio all'estero, e ha focalizzato la sua attenzione sugli aspetti dell’immagine corporativa degli istituzioni culturali e la loro diffusione da un punto di vista internazionale.

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APPENDICE

Realtà Aumentata, Social media e strumenti multimediali

La Realtà Aumentata è una tecnologia che può essere impiegata all’interno

dei musei e delle istituzioni culturali per:

moltiplicare le possibilità narrative degli spazi e degli oggetti, affiancando

ad essi contenuti digitali correlati e contestualizzati rispetto allo spazio e al tempo

della visita (ad es. mostrare accanto agli scavi dell’antico teatro romano di Palazzo

Vecchio oggetti della stessa epoca conservati nel Museo Archeologico di Firenze o nel

resto del mondo); la tecnologia della Realtà Aumentata consente di arricchire

l’offerta espositiva costruendo una rete di contenuti digitali correlati senza dover

affrontare le eventuali problematiche di una simile operazione realizzata con oggetti

reali, in considerazione di opportunità conservative che possono comportare

l’impossibilità o l’elevato costo per lo spostamento/ostensione degli oggetti, la

mancanza di spazi per contenerli, l’elevato numero di associazioni che potrebbero

rendere l’allestimento troppo complesso

rafforzare la dimensione della visita come esperienza unica e irripetibile che

non può essere replicata in nessun modo: i contenuti ‘aumentati’ sono visibili

insieme (nello stesso spazio e nello stesso tempo) agli oggetti fisici a cui si riferiscono;

questo non significa eludere i bisogni informativi del ‘prima’ e del ‘dopo’ la visita che

possono essere affrontati anche attraverso la Realtà Aumentata, coinvolgendo, per

esempio, gli spazi della città che hanno connessioni con gli oggetti presenti nel

percorso espositivo. In questo modo indoor e outdoor della visita si integrano,

creando un continuo feedback tra dentro e fuori il Museo (vista indoor e

collegamenti outdoor), che coinvolge massimamente il visitatore.

favorire la comprensione dei contenuti da parte dei diversi “pubblici”,

consentendo la costruzione personalizzata di una comunicazione dell’oggetto

attraverso linguaggi e codici individuali sulla base delle esigenze e delle aspettative

dei visitatori (si pensi alle didascalie e alla possibilità di espandere il loro linguaggio a

fruitori con competenze e interessi diversi dai cosiddetti ‘addetti ai lavori’);

favorire l’acquisizione della conoscenza: la Realtà Aumentata dà vita ad

un’esperienza immersiva che, ponendosi come una modalità di fruizione diversa da

quelle alle quali siamo abituati, genera un cosiddetto ‘effetto wow’ che favorisce la

memorizzazione [«Strong effective experience fixes memory», Smithsonian Web

Strategy+. D’altra parte quest’interazione, oltre ad essere spettacolare, è anche molto

naturale, se si pensa che la relazione con l’ambiente circostante avviene attraverso il

movimento del corpo, dunque senza la mediazione di una sua estensione (ad

esempio un mouse);

generare piacere e diletto, sensazioni che dovrebbero essere associate alla

fruizione culturale molto di più quanto accade e che possono essere amplificate

anche con il ricorso al meccanismo del gaming (si veda l’esperienza

lettura

comparata

visita

on demand

visita

personalizzata

effetto WOW

evocazione

sensoriale

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

dell’Exploratorium di San Francisco

http://conference.archimuse.com/mw2011/papers/mixing_realities_connect_people

_places_exhibits_using_mobile_augmented_reality;

http://conference.archimuse.com/mw2011/papers/implementing_mobile_augment

ed_reality_applications)

stimolare dinamiche socializzanti: le esperienze di Realtà Aumentata dello

Stedelijk Museum di Amsterdam hanno mostrato una stretta correlazione fra

immersività e aumento delle discussioni e delle conversazioni fra i visitatori

[http://conference.archimuse.com/mw2011/papers/augmented_reality_and_the_m

useum_experience

dare vita ad ambienti di comunicazione e cooperazione con il territorio: la

Realtà Aumentata, con la sua capacità di generare intorno ai contenuti delle reti di

collegamenti contestualizzati, contribuisce a creare intorno ai percorsi espositivi degli

ambienti di conoscenza che valorizzano i saperi e le risorse del territorio.

I social media si sono affermati come un elemento quotidiano di

comunicazione, una comunicazione basata sulla diffusione e condivisione

d’informazioni e opinioni, di gruppo o personale, che già oggi coinvolge la maggior

parte della società. Si tratta di un mezzo di trasmissione che offre l’opportunità, non

solo di avvicinarsi ad un elevato numero di “pubblici”, ma anche di attrarre DIVERSI

tipi di pubblico, non facilmente raggiungibili o coinvolgibili con i mezzi di

comunicazione tradizionali.

Tra i vantaggi che possono portare i social media per il nuovo progetto

museale di Palazzo Vecchio, rilevante è l’opportunità di far conoscere sia il percorso

museale sia le attività, a basso costo e con una veloce diffusione. Sono anche un

modo efficace di diffondere verso i potenziali visitatori del museo la storia, i valori e il

significato che, come centro simbolico e dinamizzante della città, ha avuto e ancora

ha il Palazzo. Inoltre possono contribuire a conformare l’immagine di Palazzo Vecchio

(Personal Branding) e sono un mezzo, a basso costo, per la promozione e pubblicità

delle attività culturali svolte dall’amministrazione comunale.

Ciò premesso è necessario capire in che modo usare i social network e fare

una scelta tra i più adeguati alla funzione di promuovere un prodotto culturale come

la visita di un museo. La valutazione riguarda anche quelli che possono essere usati

prima dalla visita, quelli utilizzabili a complemento della visita e durante il percorso e

quelli che servono a completare informazione e al coinvolgimento dopo la visita.

A questo scopo si riportano i risultati della ricerca condotta sulle presenze nei

musei e siti archeologici dei principali social media, confrontando le loro diverse

caratteristiche come livello scientifico, ripercussione, diffusione, costi, impegno di

personale e costi uomo, pubblicità, coinvolgimento, presentando un elenco dei social

media più conosciuti.

rinnovamento

dei contenuti

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Un esempio di uso massivo dei social media per comunicare le attività

museali è quello scelto dal Museo Thyssen Bornemisza di Madrid:

http://www.museothyssen.org/en/thyssen/redes_sociales.

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

Elenco dei principali strumenti social e multimediali:

ebook: i libri digitali raccontano storie usando, oltre alle parole e alle

immagini, anche video, audio e collegamenti alla rete. Si tratta di testi aumentati,

arricchiti nel linguaggio, ma anche nelle funzionalità: il digitale, oltre ad essere un

formato maggiormente trasportabile rispetto a quello cartaceo, consente, grazie alla

sua capacità di stabilire connessioni, di trasformare un libro in un ambiente di

conoscenza, aperto alla Rete e alla comunità dei suoi fruitori. Si tratta di una nuova

frontiera della lettura e della scrittura che anche in Italia sta raggiungendo risultati

incoraggianti (secondo una ricerca, presentata al Salone del Libro di Torino del 2012,

dell'Associazione Italiana Editori su dati Nielsen, i lettori di ebook in Italia sono

passati da 691.000 nel 2010 a 1.100.000 nel 2011):

http://www.biblet.it/home.php/ebook-museo-archeologico-di-denizli-hierapolis-

tullia-rittielena-miranda-liguori-editore-9788820745950.html

Dipity: Dipity è un ambiente social per la creazione di timeline. I contenuti

sono organizzati sulla base di una scansione temporale. Gli utenti possono creare

liberamente le proprie timeline, condividerle, integrare quelle esistenti con video,

audio, immagini, testi, link agli altri social media, la propria posizione geografica:

http://www.dipity.com/tickr/Flickr-arti-museo/

doodle: i doodle sono versioni modificate del logo di Google create

appositamente in occasione di particolari eventi, manifestazioni o ricorrenze. I

doodle possono essere a diffusione locale, dunque apparire esclusivamente nelle

versioni locali dell’homepage di Google, oppure "globali":

http://www.google.com/doodles/finder/2012/All%20doodles

facebook: è i social media più usato al mondo, non c’è un’istituzione

culturale di una certo rilievo che non abbia il proprio profilo o la propria pagina

Facebook. È un ambiente gratuito, ma deve essere aggiornato regolarmente:

http://www.facebook.com/MuseumofModernArt 1.081.847 “Mi Piace”.

feed: possibilità di ricevere automaticamente gli aggiornamenti dei contenuti

pubblicati in un sito web: con l'aiuto di un software apposito, un utente può leggere

gli aggiornamenti senza dover ogni volta ritornare nel sito. Un feed proveniente da un

sito può essere facilmente importato in un altro sito web per incorporare i contenuti

all'interno delle proprie pagine. Esistono aggregatori di feed che consentono agli

utenti di creare dei veri e propri ‘giornali digitali’ in cui ricevere gli aggiornamenti da

tutti i siti web a cui l’utente è abbonato:

http://www.archeologicatoscana.it/feed/rss/

flickr: luogo virtuale dove si condividono delle photogallery. Usato per i

musei per pubblicizzare sia degli eventi e le manifestazioni sia le singole opere

d’arte.: http://www.flickr.com/photos/maxximuseo/

foursquare: foursquare è un social network basato sulla geolocalizzazione

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disponibile tramite web e applicazioni per dispositivi mobili. Gli utenti eseguono il

check-in tramite la versione browser del sito o attraverso applicazioni su dispositivi

che utilizzano il GPS. I check-in sono retribuiti con punti e talvolta con dei "badge".:

https://foursquare.com/v/musei-vaticani/4b6fe570f964a5204fff2ce3

google artproject: Google Art Project è una raccolta online di immagini in alta risoluzione di opere d'arte esposte in vari musei in tutto il mondo. Offre anche una visita virtuale delle gallerie in cui esse sono esposte: http://www.googleartproject.com/it/collection/uffizi-gallery/museumview/

googlemaps (StreetView): Consente la ricerca e la visualizzazione di mappe

geografiche di buona parte della Terra. Oltre a questo è possibile ricercare servizi in

particolari luoghi, tra cui monumenti, trovare un possibile percorso stradale tra due

punti e visualizzare foto satellitari di molte zone con diversi gradi di dettaglio. Google

StreetView è una caratteristica di Google Maps che fornisce viste panoramiche a 360°

gradi in orizzontale e a 290º in verticale lungo le strade che permette agli utenti di

vedere parti di varie città del mondo a livello del terreno. Ci sono diversi progetti con

googlemaps per mostrare le città patrimonio dell’ Unesco, nella cui lista Firenze è

stata inserita fin dal 1982:

http://www.google.com/intl/it/culturalinstitute/worldwonders/florence/

Googleplus (Google+): Google+ è un social network gratuito fondato da Google. Google+ include nuovi contenuti multimediali, ossia la possibilità di avviare sessioni audio, video ed entrare a far parte di videoritrovi, stanze virtuali dove è possibile condividere video e parlare allo stesso tempo con tutti i componenti presenti all’interno, tramite microfono e webcam. Sempre tramite la chat gli utenti hanno la possibilità di scambiarsi file. Un’altra funzione di Google+ è detta "Spunti". Questa funzione permette di creare dei feed semplicemente dopo aver inserito in un box l'argomento interessato: http://www.googleplusblog.it/1144/google-plus/iraq-museo-nazionale-di-baghdad-e-ora-su-street-view.html

Linkedin: Rete professionale, per la discussione di temi tecnici, scientifici e di

lavoro. Favorisce i rapporti tra i diversi professionali e anche tra le diversi istituzioni

di un settore specifico:

http://www.linkedin.com/shareArticle?mini=true&url=http%3A%2F%2Fwww.pronto

roma.com%2Fguida%2Fmuseo-nazionale-etrusco-di-villa-

giulia.html&title=Museo+Nazionale+Etrusco+di+Villa+Giulia

Newsletter: “Giornale elettronico” che si riceve per posta elettronica una volta che l’utente si è registrato. Rientra tra le strategie di fidelizzazione. Offre le ultime notizie o argomenti divulgativi. La frequenza di invio è variabile, può ad esempio essere giornaliera, mensile o anche saltuaria. La ricezione in genere è gratuita: http://www.parcomontale.it/newsletter.shtml?PHPSESSID=24d51916ca7f62803b30fd397cde5bc4

Pdf: Si possono creare contenuti didattici o scientifici o di promozione

d’attività, scaricabili sul sito web, oppure da qualche applicazione smartphone.

Possono essere fruiti come complemento alla visita o come informazione

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

d’introduzione a questa. Per scuole o pubblico in generale. Economico ed abbastanza

usato per tutti tipi di musei:

http://www.polomuseale.firenze.it/didattica/download.php

Pinterest: http://pinterest.com/: si presenta come “online pinboard”, una

bacheca online in cui appuntare (to pin) e condividere, esclusivamente sotto forma di

immagini ,i propri interessi (interest), gli oggetti che ci piacciono e a cui siamo legati.

Il suo traffico è ancora modesto, ma è in crescita e si attesta intorno a 300mila

visitatori mensili. Sono ancora pochi, ma c'è chi lo sta tenendo d'occhio perchè

potrebbe rappresentare la rivelazione del 2012 nel panorama dei social media:

http://pinterest.com/palazzomadama/labels-parole-in-museo/

Podcast: Pre-recorded radio programs. “La radio in Rete”. Offre informazioni audio preregistrate, che si può scaricare via iTunes, Google, etc. L’ informazione deve essere aggiornata almeno ogni settimana/mese: http://www.volcei.net/podcast/podcast.html

Qr-code: I codici QR possono contenere sia indirizzi internet, che testi, numeri di telefono, o sms. Sono leggibili da qualsiasi telefono cellulare e smartphone munito di un apposito programma di lettura. Per leggere un codice QR è sufficiente inquadrarlo con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto il lettore. I QR Code si possono trovare sui depliant, totem informativi sia dentro del museo sia per strada ed altri supporti. Sono un buon mezzo per aggiungere informazione complementare a quella presente. Il limite? è indirizzato soltanto agli utenti di smartphones: http://www.guggenheim-venice.it/mobi.html

Sito web: è uno dei biglietti da visita di qualunque istituzione. Anteprima e

segno d’identità dal museo. Una finestra aperta sul mondo, dove si racconta tutto ciò

che si vuole comunicare. Il sito web rappresenta Il luogo centrale dove tutti gli

strumenti comunicativi convergono, sia quelli cartacei che online, anche i social

media: http://www.brooklynmuseum.org/

Smartphone app: ce ne sono di diverse e molteplici. Servono per inserire

informazioni addizionali all’offerta in sala (indoor) e per offrire contenuti che possano

essere usati in casa dopo la visita (outdoor). Permettono di creare percorsi

personalizzati e flessibili, che provvedano informazioni adatte alle diverse necessità

personali. Possono anche servire come ausilio divulgativo e di diffusione delle

attività. Possono essere sia gratuiti sia a pagamento. Tutte le spese tipo cuffie,

ricariche delle batterie, mantenimento in questo modo vengono sostenute

dall’utente, rappresentando un vantaggio economico per l’istituzione che si svincola

da onerosi costi di mantenimento dei devices: www.palazzostrozzi.org/firenzeintasca

Tripadvisor: Comprende più di 30.000 destinazioni nel mondo. Passa in rassegna le recensioni scritte dai viaggiatori che non vengono pubblicate se non sono conformi alle linee guida. Ad oggi ha più di 35 milioni di recensioni e 29 milioni di visitatori: http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187849-d194344-Reviews-Museo_Poldi_Pezzoli-Milan_Lombardy.html

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Twitter: si è rivelato uno strumento molto utile per comunicare in modo

massivo mostre, eventi e per gestire le relazioni con i visitatori. Promuove la

discussione e il dibattito. I grandi musei tradizionali italiani stanno iniziando a

utilizzarlo. L’esperimento a Palazzo Vecchio costituirebbe la prima esperienza in

Italia per la musealizzazione dell’area archeologica. Nei musei di altri paesi è invece

uno strumento comune di comunicazione. È un ambiente free, anche se necessita di

personale che aggiorni i contenuti e gestisca le interazioni con gli utenti.:

http://twitter.com/#!/mart_museum 5665 followers

Vimeo: è un ambiente per la condivisione dei video a condizione che l’opera sia stata creata unicamente dall'utente; in questa maniera il sito si pone come una vetrina internazionale per registi e creativi consentendo la possibilità di condividere e pubblicare video su altri siti e commentarli. Si possono caricare video ad alta definizione, primo sito di questo tipo a consentirlo. È un social network molto popolare iI cui numero di utenti registrati sta aumentando con grande celerità: vimeo.com/album/1315806 Museo dei ragazzi in Vimeo.

Wikipedia: Wikipedia è ormai diventata l’enciclopedia online maggiormente

consultata dai ‘navigatori’. È uno strumento collaborativo e gratuito. Di fatto è anche

un motore di ricerca universale, quindi un’opportunità per le istituzioni museali per

descriversi e raccontare online le proprie caratteristiche:

http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_del_Louvre

Youtube: è un ambiente di condivisione di video. Le istituzioni possono

creare un proprio canale dove pubblicare i propri contenuti multimediali, sia a

carattere promozionale che formativo o divulgativo. È il canale video attualmente più

usato, sebbene inizino a diffondersi alternative come vimeo:

http://www.youtube.com/user/museoscienza?feature=results_main

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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ALLESTIMENTO MUSEOGRAFICO del SITO ARCHEOLOGICO

FABBISOGNO di APPARATI MUSEOGRAFICI

del PROGETTO per il

NUOVO MUSEO di PALAZZO VECCHIO

Wi-fi guide (voce narrante) estesa a tutto il percorso

1 La Scala di acceso agli scavi

Illuminazione con effetti cromatici

1 Videoproiettore

Design e applicazione di vinili autoadesivi e/o stampa serigrafica

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

2 Gli Scavi della Fiorenza medievale

1 raffigurazione prospettica su supporto verticale (statica, cfr. inklink)

Raffigurazione prospettica

Supporto verticale

1 videoproiettore

1 supporto videoproiettore

1 superficie da proiezione (tessuto, vetro , plexiglass, lastra RP, ecc..)

1 sistema di diffusione audio

1 sistema di diffusione olfattiva

1 totem in cristallo temperato e/o multimediale touchscreen o touchless

1 rappresentazione planimetrica su totem

Rappresentazione planimetrica

Totem

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

3 Gli Scavi della Fiorenza alla Florentia romana

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1 videoproiettore

1 superficie da proiezione

1 illuminazione con effetti cromatici

ideazione e realizzazione di un video con ricostruzione in 3D dei contenuti da esplicare

1 totem in cristallo temperato e/o multimediale touchscreen o touchless

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

4 Il “ Teatro va in scena”

Tecnologie screenless orizzontali e/o verticali

1 Proiettore

1 Schermo da proiezione lamellare in materiali sintetici (elastic screen, door screen, spider screen)

3 palchetti aggettanti in acciaio e cristallo temperato

Ideazione e realizzazione di video e immagini con ricostruzioni in 2D e 3D dei contenuti

Tecnologia olografica 3D

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

5 Lo “Scavo in vetrina”

Progettazione volta alla realizzazione su misura di una vetrina (wunderkammer) espositiva in materiale da definire

2 schermi touch screen

1 sistema di diffusione audio

2 pannelli informativi serigrafati

Supporti per reperti archeologici

Tecnologia olografica su pellicola “Vikuiti” applicata ai singoli cubi della vetrina

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

SALA 6 Area bambini e approfondimenti per adulti.

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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1 postazione con 3 sedute, interattiva con 3 schermi touch per bambini

Progettazione e realizzazione postazione

Schermi touch

Realizzazione video

3 postazioni con seduta, interattiva con schermo touch per adulti

Progettazione e realizzazione postazione

Schermi touch

Realizzazione video e contenuti

Assistente virtuale o personaggio di visita per bambini

Gadget e giochi

1 tavolo interattivo

6 sedute

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

7 Storia del Palazzo

3 pannelli didattici serigrafati

1 totem in cristallo temperato o multimediale

1 proiettore per proiezioni architetturali

2 sedute

Realizzazione video e immagini da proiettare

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

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Storia della Città

Plastico di Florentia

1 videoproiettore

Realizzazione di immagini morphing1

Vetrine espositive

Pannelli didattici serigrafati

Realizzazione di ricostruzioni illustrate

Supporti per l’esposizione di fotografie

Corpi illuminanti come da progettazione illuminotecnica degli ambienti

¹ trasformazione fluida, graduale e senza soluzione di continuità tra due immagini di

forma diversa, che possono essere oggetti, persone, volti, paesaggi.

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

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TAVOLE

Suggestioni per l’allestimento museografico

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

BIBLIOGRAFIA

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Progetto museologico per gli scavi di Palazzo Vecchio.

Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Musei Comunali

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