Novembre - Dicembre n.6/2011 · 2014. 2. 28. · Novembre - Dicembre n.6/2011 Notiziario ufficiale...

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Il “sogno”: uscire dall’isolamento a cui si rischia di essere condannati a causa della pluriminorazione; ritrovare la propria identità intesa come diritto di essere se stessi; sviluppare tutte le potenzialità per poter comunicare col resto del mondo e vivere un’esistenza attiva anche sul piano lavorativo; con- quistare gli stessi diritti di ogni cittadi- no per fare davvero parte dell’intera comunità. La “realtà”: un vissuto quo- tidiano spesso difficile e complesso; molti ostacoli alla realizzazione di desi- deri e necessità; il bisogno di costanti e competenti aiuti per raggiungere tra- guardi significativi. Il nostro Comitato delle Persone Sordocieche ha affron- tato questi problemi durante numerosi incontri e riunioni, decidendo di discu- tere e sviluppare queste tematiche... “Tra sogno e realtà”: come vivere serenamente fra il desiderio di autonomia e la difficile quotidianità ATTUALITÀ CONTINUA A PAG. 2 STORIE DI VITA SEGUE A PAG. 5 Difficilmente mamma Maria avrebbe immaginato un ambiente come quello in cui, con la sua Isabella, di appena due anni, ha passato a Osimo le tre settimane previste dal trattamento precoce... L’editoriale di Rossano Bartoli Cari amici, la 6 a Conferenza Nazionale delle Persone Sordocieche ha rappresen- tato, ancora una volta, un momen- to unico, intenso e ricco di emozio- ni. Dall’incontro e dal confronto fra tanti amici con problemi comuni e differenti esperienze di vita, dalle loro relazioni, testimonianze, di- scussioni, sono emerse tutte le loro capacità, la loro ricchezza, la forte volontà di raggiungere traguardi concreti, di assumere ruoli attivi nella società, di passare dal “sogno” alla “realtà” di un’esistenza diver- sa. Perché possano raggiungere una migliore qualità di vita, mag- giori soddisfazioni, realizzarsi co- me persone, tra le tante due so- prattutto sono le condizioni deter- minanti: che trovi effettiva attua- zione la legge 107, “Misure per il riconoscimento dei diritti alle per- sone sordocieche”, approvata l’an- no scorso, e che i nostri sostenitori, così numerosi nonostante le grandi difficoltà del momento, continuino a testimoniarci la loro vicinanza. La conferma di questa loro volontà è dimostrata della nuova ricerca che l’amico Enrico Finzi ha voluto regalare alla nostra Associazione: i dati emersi, che pubblichiamo in queste pagine, ci incoraggiano a proseguire con impegno e con fidu- cia nel nostro lavoro. NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro.Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a:Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN) Novembre - Dicembre n.6/2011 Notiziario ufficiale DELLA LEGA DEL FILO D’ORO Lega del Filo d’Oro - ONLUS via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN) Dal 1964 Una lunga storia di solidarietà per i sordociechi DALL’ASSOCIAZIONE DAI CENTRI E DALLE SEDI A PAG. 4 A Osimo ha comimciato la sua nuova vita Il coinvolgente tema è nato da incontri, confronti e riflessioni sui traguardi raggiunti da chi non vede e non sente e sul lungo cammino ancora da percorrere verso una vita piena e indipendente Le nuove esperienze vissute insieme Tante e tutte davvero interessanti le iniziative organizzate per gli ospiti e gli amici sordociechi alla fine dell'autunno e realizzate grazie anche all'aiuto prezioso di molti volontari. E quello che rimane nei ricordi e nel cuore è, come sempre, la gioia di essere stati "insieme". DAL 12 AL 16 OTTOBRE A SENIGALLIA ( AN) SI È SVOLTA LA 6 a CONFERENZA NAZIONALE DELLE PERSONE SORDOCIECHE Un riconoscimento significativo Loreto (An), 22 ottobre 2011. Nell’ambito del Progetto “SensoriABILIS” dedicato da Confindustria Ancona Turismo all’accessibilità senza barriere, durante una sim- patica cerimonia è stato assegnato alla Lega del Filo d’Oro il premio “Miglior Imprenditore”. La motivazione riconosce “il suo costante impegno a favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, declinato all’insegna di sinergie tra i diversi ambiti di inter- vento e di un’attività peronalizzata a stretto contatto con le famiglie di disabili”.

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Il “sogno”: uscire dall’isolamento a cuisi rischia di essere condannati a causadella pluriminorazione; ritrovare lapropria identità intesa come diritto diessere se stessi; sviluppare tutte lepotenzialità per poter comunicare colresto del mondo e vivere un’esistenzaattiva anche sul piano lavorativo; con-quistare gli stessi diritti di ogni cittadi-no per fare davvero parte dell’interacomunità. La “realtà”: un vissuto quo-tidiano spesso difficile e complesso;molti ostacoli alla realizzazione di desi-deri e necessità; il bisogno di costanti ecompetenti aiuti per raggiungere tra-guardi significativi. Il nostro Comitatodelle Persone Sordocieche ha affron-tato questi problemi durante numerosiincontri e riunioni, decidendo di discu-tere e sviluppare queste tematiche...

“Tra sogno e realtà”: come vivere serenamentefra il desiderio di autonomia e la difficile quotidianità

A T T U A L I T À CONTINUA A PAG. 2

S T O R I E D I V I TA SEGUE A PAG. 5

Difficilmente mamma Maria avrebbeimmaginato un ambiente come quello incui, con la sua Isabella, di appena dueanni, ha passato a Osimo le tre settimanepreviste dal trattamento precoce...

L’editorialedi Rossano Bartoli

Cari amici,la 6a Conferenza Nazionale dellePersone Sordocieche ha rappresen-tato, ancora una volta, un momen-to unico, intenso e ricco di emozio-ni. Dall’incontro e dal confronto fratanti amici con problemi comuni edifferenti esperienze di vita, dalleloro relazioni, testimonianze, di-scussioni, sono emerse tutte le lorocapacità, la loro ricchezza, la fortevolontà di raggiungere traguardiconcreti, di assumere ruoli attivinella società, di passare dal “sogno”alla “realtà” di un’esistenza diver-sa. Perché possano raggiungereuna migliore qualità di vita, mag-giori soddisfazioni, realizzarsi co-me persone, tra le tante due so-prattutto sono le condizioni deter-minanti: che trovi effettiva attua-zione la legge 107, “Misure per ilriconoscimento dei diritti alle per-sone sordocieche”, approvata l’an-no scorso, e che i nostri sostenitori,così numerosi nonostante le grandidifficoltà del momento, continuinoa testimoniarci la loro vicinanza.La conferma di questa loro volontàè dimostrata della nuova ricercache l’amico Enrico Finzi ha volutoregalare alla nostra Associazione: idati emersi, che pubblichiamo inqueste pagine, ci incoraggiano aproseguire con impegno e con fidu-cia nel nostro lavoro.

NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN)

Novembre - Dicembre

n.6/2011

Notiziario ufficialeDELLA LEGA DEL FILO D’ORO

Lega del Filo d’Oro - ONLUSvia Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)

Dal 1964Una lunga storia

di solidarietàper i sordociechi

DALL’ASSOCIAZIONE DAI CENTRI E DALLE SEDI A PAG. 4

A Osimoha comimciato la suanuova vita

Il coinvolgente tema è nato da incontri, confronti e riflessioni sui traguardi raggiunti da chi non vede e non sente e sul lungo cammino ancora da percorrere verso una vita piena e indipendente

Le nuove esperienze vissute insieme

Tante e tutte davvero interessanti le iniziative organizzate per gli ospiti e gli amici sordociechi alla finedell'autunno e realizzate grazie ancheall'aiuto prezioso di molti volontari. E quello che rimane nei ricordi e nel cuore è, come sempre, la gioia di essere stati "insieme".

DAL 12 AL 16 OTTOBRE A SENIGALLIA (AN) SI È SVOLTALA 6a CONFERENZA NAZIONALE DELLE PERSONE SORDOCIECHE

Un riconoscimento significativo

Loreto (An), 22 ottobre 2011. Nell’ambito del Progetto“SensoriABILIS” dedicato da Confindustria AnconaTurismo all’accessibilità senza barriere, durante una sim-patica cerimonia è stato assegnato alla Lega del Filod’Oro il premio “Miglior Imprenditore”.La motivazione riconosce “il suo costante impegno a favoredelle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali,declinato all’insegna di sinergie tra i diversi ambiti di inter-vento e di un’attività peronalizzata a stretto contatto con lefamiglie di disabili”.

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P A G I N A 2 N.6/2011

A T T U A L I T À

... durante la sua 6a

Conferenza Nazionale inti-tolata proprio “Tra Sogno eRealtà” (Senigallia, 16-18ottobre). Circa 150 i parte-cipanti – amici sordociechi,interpreti, volontari e ope-ratori della Lega del Filod’Oro – a cui hanno dato uncaloroso benvenuto il no-stro presidente, FrancescoMarchesi, il sindaco dellacittà ospitante, MaurizioMangialardi, altre autoritàe persone a noi legate comeLoda Santilli, sorella diSabina, la fondatrice del-l’Associazione. È stato sem-pre con noi anche GeirJensen, segretario generaledella Federazione Mondialedelle Persone Sordocieche epresidente dell’Associazio-ne norvegese.

Giovedì, 13 ottobreI lavori sono stati aperti daFrancesco Mercurio, pre-sidente del Comitato dellePersone Sordocieche, cheha cominciato la sua rela-zione ringraziando i presen-ti, gli organizzatori e,soprattutto, i volontari “chemettono a disposizione il lorotempo e senza i quali questoevento, come molte altre ini-ziative, non sarebbe stato pos-sibile”. Dopo aver tracciatouna breve storia delComitato, voluto più divent’anni fa da SabinaSantilli che ne fu la primapresidente, Francesco haricordato che si tratta di unorgano consultivo e propo-sitivo nato per far sentire lavoce dei sordociechi anchenelle decisioni degli organiistituzionali dell’Ente; peressere luogo di incontro e diconfronto fra persone divarie provenienze territoria-li, con problematiche diffe-renti e diversi sistemi dicomunicazione; per creareun senso di appartenenza edi unità fondamentale pernon sentirsi soli e abbando-nati. Ha sottolineato che lesei Conferenze Nazionaliorganizzate fino a oggihanno sempre avuto loscopo di essere occasione“di confronto e scambio diesperienze, di stare insieme,di acquisire piena e maturaconsapevolezza dei propridiritti e dei propri doveri”. Eha proseguito: “La scelta deltema di questa 6^ Conferenzada parte del Comitato è statafatta soprattutto alla luce didue eventi importanti cheriguardano il diritto interna-

zionale e la legislazione ita-liana: da un lato la legge107/10, che riconosce, purcon i suoi mille limiti, la spe-cificità della sordocecità; dal-l’altro la Convenzione ONUsui diritti delle persone disabi-li, stipulata a New York il 13dicembre 2007 ed entrata invigore in Italia con la legge18/09, che per la sua impor-tanza, per l’ampiezza dei sog-getti a cui è potenzialmenterivolta (la ConvenzioneONU riguarda tutto ilmondo, n.d.r.), per l’impor-tanza dei principi enunciati èla vera pietra miliare... attor-no alla quale ruota intera-mente questa Conferenza”. LaConvenzione stabilisce chela disabilità non è solo lamenomazione fisica, ma sievolve e si modifica secon-do l’ambiente. Una personasordocieca, perciò, comemolte altre con minorazio-ni, “sarà “meno disabile” inun ambiente che non la discri-mina, in una società che nonla isola e in un contesto in cuiavrà a disposizione guide-interpreti, auisili per miglio-rare l’autonomia e addestra-mento necessario per poterliusare al meglio... Corollari aquesta concezione della di-sabilità sono il riconoscimentodelle persone disabili all’u-guaglianza con gli altri; il lorodiritto ad avere le stesse possi-bilità degli altri, all’accessoall’informazione, all’istruzio-ne, al lavoro, alla salute, allalibertà di movimento, almatrimonio e alla propriafamiglia, a vivere una vitaindipendente e a parteciparepienamente alla vita dellacomunità. Non sembra la rea-lizzazione di un sogno?...”.

“La realtà, purtroppo è moltodiversa – ha concluso Fran-ceso –, ma la Convenzionerappresenta comunque ungrande traguardo, un puntod’arrivo, ma, soprattutto, dipartenza da cui il nostroComitato ha deciso di avviareuna riflessione che attraversiil confine fra sogno e realtà, avolte quasi invisibile, a volteinvalicabile”.Dopo una breve pausa, lagiornata è proseguita con lapremiazione di MonicaAndreolle, giovane amicasordocieca di Paterno delGrappa (Tv), vincitrice del“Concorso per Idee” orga-

nizzato per creare il logodella Conferenza. L’opera diMonica, “La speranza dis-setata”, rappresenta i suoistati d’animo nell’albero inparte triste e spoglio e inparte fiorito, sostenutodalle mani sicure di perso-ne amiche. Antonio Russo, di Cercola(Na), amico sordociecoseguito dalla nostra sede diNapoli, e Alessandra Broc-colo, che per molti anni halavorato con noi a Osimo,hanno ricordato LuciaD’Ugo, scomparsa tre annifa. Con grande forza divolontà, Lucia – nata nel1935 a Trabia (Pa) e vissutaa Osimo fin dal 1972 – rap-presenta l’immagine del-l’autonomia e dell’indipen-denza raggiunte nonostantei suoi tanti problemi: halavorato a lungo come guar-darobiera alla Lega del Filod’Oro e, nei suoi ultimianni, ha vissuto da sola inun piccolo appartamentofornito di molti supportistudiati per aiutarla, sempreseguita da operatori evolontari che ringraziavacon una vocina squillante epiccola come lei e con unsorriso affettuoso. Laura Mondaini, psicologapresso il nostro Settoreassociativo, ha poi illustratoi risultati di una interessan-

te “Ricerca sulle condizionidi vita delle persone sordo-cieche giovani e anziane”.Durante i lavori di gruppoche si sono svolti nel pome-riggio, alla luce del ricordodi Sabina Santilli e LuciaD’Ugo e in un clima di vici-nanza e condivisione, moltipartecipanti hanno raccon-tato le proprie esperienze, isogni, le tante speranze peril futuro.

Venerdì 14 e sabato 15 ottobre

Come aveva anticipatoFrancesco Mercurio nellasua relazione, i temi delle

sei sedute plenarie tenutedurante la Conferenzasono stati tratti dai singoliarticoli della ConvenzioneONU, svolti da persone sor-docieche e tradotti dalleguide-interpreti, daglioperatori e dai volontarisecondo i differenti metodidi comunicazione di tutti ipresenti.Venerdì sul tema “Identità”ha parlato Simona Na-talizia (Rm), spiegando chela parola stessa significa“diritto di essere se stessi”,non identificandosi comesordociechi, ma prendendocoscienza della propriaminorazione per “cresceredentro” e anche per costrui-re un’identità collettiva: uncammino difficile, un conti-nuo riadattamento alla con-dizione e all’ambiente, chela Lega del Filo d’Oro aiutaa percorrere organizzandoiniziative che favorisconoconoscenze e scambi diesperienze di vita. BarbaraVerna (Mo) ha spiegato che“Vita indipendente” non è,come alcuni pensano, unascelta obbligata dovuta allafutura, inevitabile assenzadella famiglia, ma è il rico-noscimento e lo sviluppodelle proprie potenzialitàper poter conquistare l’au-tonomia attraverso stru-menti e servizi adeguati

(corsi di orientamento emobilità, uso del computere del cellulare, apprendi-mento dei diversi sistemi dicomunicazione e della ge-stione della casa) e perpoter dimenticare la pauradell’isolamento. Su “Parte-cipazione” e “Comunica-zione e accesso all’infor-mazione” sono intervenutirispettivamente GiovanniMaio (Quarto – Na) e Ales-sandro Romano (Fiumi-cino – Rm), che hannochiarito come non possarealizzarsi la prima senza laseconda. Non si può, infat-ti, diventare parte attiva econsapevole della societàsenza saper comunicare edentrare in relazione con glialtri e senza essere informa-ti dei propri diritti e deipropri doveri. Le personesordocieche devono decide-re di uscire dal loro isola-mento con grande forza divolontà, sapendo di potercontare su aiuti e supportiadeguati, ma soprattuttodesiderando fortemente disentirsi vivi, capaci, integra-ti. Sabato pomeriggio Fran-cesca Donnarumma (Mez-zago – Mb) ha illustratol’importanza dell’ “Istru-zione” intesa non solocome apprendimento dimetodi di comunicazione,ma anche come generaleconoscenza del mondo.Partendo dalla difficileaccettazione del propriostato e dal coraggio diaffrontarlo, una personasordocieca motivata e desi-derosa di apprendere può,con strumenti adeguati,raggiungere livelli di istru-zione anche molto elevati etraguardi talvolta impreve-dibili sia a livello culturale,sia nella quotidianità e lasua vita sarà così una “fine-stra sempre aperta sulmondo”. Salvatore Iacono(Sassuolo – Mo) ha svilup-pato l’ultimo tema previsto,quello del “Lavoro”, stret-tamente legato a motivazio-ni economiche, relazionali,di affermazione delle pro-prie capacità, di bisogno dinormalità e di limitazionedella solitudine. La disabili-tà sensoriale non facilita laricerca o il mantenimentodi un lavoro; nel caso disordocecità progressiva,poi, si devono trovare stru-menti e strategie adeguatiper adattarsi alla situazionesenza dover nascondere ledifficoltà o, peggio, accetta-re compromessi avvilenti.La Conferenza si è chiusa

SEGUE DA PAG. 1

Nell’ambito del PremioInternazionale “Giusep-pe Sciacca” destinato apersone che si distinguo-no nel sociale, lo scorso10 novembre a FrancescoMercurio (nella foto con ilnostro presidente) è statoassegnato il Premio Spe-ciale Categoria Giovaniperché “con capacità, ener-gia, impegno e tenacia haottenuto grandi risultatinello studio e nel lavoro”.

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P A G I N A 3 N.6/2011

A T T U A L I T À

Quando “dono”vuol dire “solidarietà”Sono davvero molte le vieattraverso le quali si puòoffrire il proprio sostegno edimostrare così stima efiducia negli enti e nelleorganizzazioni impegnatead aiutare chi, come tutti inostri ospiti e amici sordo-ciechi e pluriminorati psi-cosensoriali, ha tanto biso-gno. Ancora più importan-te è percorrere queste vietutti insieme, perché cosìsi impara a conosceremeglio la realtà che si vuolesostenere e i problemi, idesideri, le necessità dellepersone che si decide diaiutare. A questo scoposono state avviate due ini-ziative che dureranno alungo e raggiungeranno ungrande pubblico: potremocosì contare su contributipreziosi e costanti e su unanuova e maggiore visibilità.

Donare “UNORA” di lavoro

Le cinque associazioni checompongono il ComitatoItaliano UNORA (Lega delFilo d’Oro, Actionaid,Aism, Amref, Intersos)hanno recentemente firma-to un accordo conl’Agenzia delle Entrateche prevede da parte deidipendenti una donazionelibera mensile pari al valo-re anche di una sola ora dilavoro, trattenuto diretta-mente in busta paga, dopoaver scelto quale progetto(uno o più d’uno) sostenerefra quelli proposti dalleassociazioni citate. E ilComitato UNORA, assicu-

rando la trasparenza delleoperazioni, terrà costante-mente aggiornati tutti idonatori sui risultati rag-giunti proprio grazie a loro.

Donare“Un altro Mondo”

Così si chiama il cofanettoproposto da RegalOne eGreensense, dedicato allasolidarietà e alla beneficen-za e in vendita nei principa-li punti di Grande Di-stribuzione. “Donare” si-gnifica, in questo caso,sostenere progetti promossida diverse associazioniOnlus – tra queste anche laLega del Filo d’Oro - nel-l’ambito dell’assistenza,della ricerca, dell’ambiente.Chi riceve in dono il cofa-netto trova all’interno unaguida per scegliere l’asso-ciazione a cui devolvere ilvalore dello stesso e unbuono da utilizzare sul sitowww.regalone.it per attiva-re la donazione e, se sivuole, integrarla con ulte-riori importi. Un’iniziativache raggiungerà tante per-sone, un’idea diversa mamolto generosa anche perun regalo di Natale all’inse-gna della solidarietà.

domenica 16 ottobre conl’intervento conclusivo delnostro segretario generale,Rossano Bartoli, che haricordato una a una le prece-denti Conferenze (“Fuoridall’isolamento” – Numana,1995; “Anche noi possiamo”– Sant’Agnello di Sorrento,1998; “Pari opportunità” –Roma, 2001; “Io in primapersona” – Lesmo, 2004; “Ioper gli altri” – Modena,2008), ha dimostrato vivoapprezzamento per le rela-zioni svolte e ha voluto sot-tolineare come siano proprio

le stesse persone sordociecheche noi seguiamo, con i lorosogni, i reali progressi, lagrande forza di volontà, imigliori testimonial dellavalidità del lavoro svolto el’aiuto più efficace per potercontare sempre sulla fiduciadi tanti sostenitori. Ai salutifinali del nostro attuale pre-sidente, Francesco Mar-chesi, si sono poi aggiunti,graditissimi, quelli del suopredecessore, Mario Tra-panese.

Visite interessantie divertimenti

per socializzareNon solo sedute plenarie,relazioni, lavori di gruppo,ma anche importantimomenti di svago e relax

organizzati per tutti i par-tecipanti: perché vivereinsieme nuove esperienzee prendere parte a giochidi gruppo e piacevoliserate vuol dire trasforma-re davvero, almeno perqualche ora, “il sogno inrealtà”. Dal cocktail dibenvenuto alla seratadanzante – durante laquale è arrivato, inatteso emolto gradito, il salutotelefonico di Renzo Ar-bore –, dalle visite al sug-gestivo centro storico diSenigallia a quelle alle

mostre allestite pressol’Hotel Ritz: tanti ausili estrumenti utili per accre-scere l’autonomia; unricordo di Lucia D’Ugo,esempio di grande forza di

Informarsi ora è più facile

Per ottenere maggiori indicazioni su come sostenere le attivitàdella Lega del Filod’Oro o effettuare

donazionicon carta di credito

o periodichechiamate il nostro

volontà tutto da imitare; ilavori realizzati da moltepersone sordocieche percreare il logo della Con-ferenza; i plastici dei piùimportanti monumenti diSenigallia e lo spazio in-formativo allestito dalMuseo Omero di Ancona,che vuole favorire l’ap-proccio all’arte per le per-sone sordocieche. E tutti hanno molto gradi-to e apprezzato la visitaeffettuata sabato mattinaalla motonave “Armonia”di MSC Crociere ormeg-giata ad Ancona che, cometutta questa flotta, è dotatadi dispositivi e strumentiche consentono anche aipasseggeri disabili di tra-scorrere vacanze serene ein totale sicurezza. Più di120 i partecipanti, accoltidal comandante dellamotonave, che hanno of-ferto alcuni doni e ricevutoun modellino della navecome ricordo e si sono poidivisi in quattro gruppi permuoversi più facilmente. Eche ci hanno scritto entu-siasti: “È stato un momentomagico, fatto di profumi,morbide moquette, cordialitàinfinita: un sogno che potreb-be diventare realtà per unviaggio… chissà!”.

Nel Suotestamento si ricordidelle personesordocieche

Il Suo testamento può diventare qualcosa dimolto importante. Infatti, con un lascito allaLega del Filo d’Oro Lei assicura un futuromigliore a tante persone sordocieche che pos-sono contare solo sul nostro aiuto. Anche gra-zie ai lasciti siamo riusciti a realizzare i Centridi riabilitazione di Lesmo e di Molfetta e a farproseguire i lavori a Termini Imerese e aModena. Ma tanti altri progetti aspettanoancora le risorse necessarie.

Ufficio Comunicazionee Raccolta Fondi071 7231763

Per avere più informazioni, richieda ilnostro opuscolo lasciti a:

DUE IMPORTANTI INIZIATIVE SOSTERRANNO LE NOSTREATTIVITÀ E CI AIUTERANNO A REALIZZARE NUOVI PROGETTI

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Castagne e montagne russe, bioparchi e teatro, tra il ludico e il socialmente utile

Centri e Sedi: le attività in attesa dell’inverno

Anche alla “Lega” si sfruttano lecaratteristiche stagionali: se a set-tembre si festeggia con la “tartufa-ta”, ai primi di novembre, per gliospiti e i volontari del nostroCentro di Lesmo, tocca... ma sì,alle castagne. Alla festa che, sottola veste ludica, quella più gradita emotivante per i nostri ragazzi,nasconde sempre intenti educativie socializzanti, ha partecipatoanche un gruppetto di persone sor-docieche provenienti da varie zonedella Lombardia e del Piemonte.Divisi i compiti tra chi si occupavapazientemente della preparazionedelle castagne e chi decideva di

partecipare a una serie di prove diabilità, è cominciata la kermesse.Nemmeno le condizioni climaticheche hanno costretto i nostri “casta-gnari” ad agire al coperto, sonoriuscite a guastare la festa. Tra i gio-chi più apprezzati, una speciale“caccia al tesoro” che prevedeva laricerca e l’identificazione di casta-gne e altri frutti disposti lungo unpercorso nei corridoi delle struttu-re. Poi, siccome “tutti i salmi fini-scono in gloria”, anche le castagnesono finite, insieme con altre chic-che della cucina brianzola, sullatavolata finale. Spiritoso e ben scritto l’articoloinviato dalla Sede di Roma e firma-to da Roberto. Alcuni ospiti romanidella “Lega” hanno partecipato, coni volontari, a due gite nello stessomese, un evento che secondoRoberto “farà passare alla storia que-sto ottobre”. La prima, definita“ordinaria” a Macchia Tonda; laseconda, “straordinaria”, propostada lui stesso, appassionato frequen-tatore di luna park, al parco giochidi Valmontone. Ecco alcuni branitratti dal suo divertente resoconto:«... La prima cosa che mi colpì fu un

susseguirsi di odori strani, tanto chedissi alla volontaria che mi accompa-gnava che mi sembrava di passeggiareper le vie di Lima, non di Valmontone(...) Abituato alle giostre dall’età dinove anni, ho fatto le più pericolosecome le montagne russe, che ho sem-pre considerato le “regine delle gio-stre” e che bisognerebbe tenere perultime, come il dessert (...) Ho fatto

DAI CENTRI

parlare quel bambino che alberga inciascuno di noi, che ha pieno diritto diesistere e che l’età adulta non ha alcundiritto di soffocare (...) L’unica notastonata è che ogni giro di giostra dura-va solo un paio di minuti. Io ne avreivoluti 10, e sulle montagne russe, chedovevano essere il rush finale, anche20, ma chi si contenta gode, recita unvecchio adagio...» Infine Robertonon ha dimenticato di ringraziare ivolontari: «Persone davvero meravi-gliose ed encomiabili... in questa socie-tà che va sempre di fretta ed è indiffe-rente nei confronti di chi ha qualcheproblema in più».Molte le attività anche nel nostroCentro di Molfetta a cominciaredal progetto di collaborazione conla locale Società Intermedix-Com-puGroup Medical Italia, specializ-zata nella gestione di Software sani-tario, che ha inserito un percorsosolidale nell’annuale campagna dicomunicazione rivolta ai suoi infor-matori scientifici. Al nostro Centro

hanno commissionato la realizza-zione di un manufatto in terracottache rappresentasse il raggiungi-mento del budget annuale: così il

nostro laboratorio di ceramica hacreato un abaco fatto di pallinecolorate, la cui lavorazione ha coin-volto diversi nostri utenti, con lasupervisione di un’esperta cerami-sta di Molfetta. Il lavoro, che harichiesto un impegno di tre mesi siè concluso con la consegna deimanufatti presso la sede dellaIntermedix, dove, alla presenza deimassimi dirigenti, i nostri noverappresentanti hanno ricevuto unmeritato attestato di partecipazio-ne. Sempre da Molfetta e semprein ambito artistico la notizia di una

manifestazione teatrale tenuta alTeatro Verdi di Martinafranca, cuihanno assistito i bambini che fre-quentano il nostro Centro, congenitori e volontari. Lo spettacolo,adatto anche ad un pubblico di

non vedenti e non udenti, grazieall’ausilio del respeaking, rientra-va nel progetto dell’associazioneteatrale romana “Il Teatro PerTutti”. Gli attori hanno infattiutilizzato un linguaggio LISsemplificato e hanno interagi-to con il pubblico, conaccompagnamento di suoni eluci. Inimmaginabile la gioiadei bimbi, ma anche quella di

genitori e volontari, per averofferto loro una serata ricca distimoli e di emozioni. Molfetta conclude con due

domeniche “importanti”: il 23 otto-bre e il 6 novembre. Durante laprima, ospiti del Centro sono statii circa 120 componenti dell’asso-ciazione “Fede e Luce”, un movi-mento internazionale di volonta-riato a favore delle persone disabilie delle loro famiglie, presente con1.500 comunità nei cinque conti-nenti. Le sei comunità pugliesihanno inaugurato proprio da noi ilnuovo anno sociale, familiarizzan-do con i nostri utenti, con genitorie operatori. Domenica 6 novembreè stato il turno dei 150 scout di“Agesci Molfetta 3” che, divisi inpiccoli gruppi di approfondimen-to, hanno trascorso anche qualcheora di divertimento nella nostrapineta e partecipato al pranzocomune.Scelte ecologiche quelle del Centrodi Termini Imerese: la natura, traflora e fauna, nel Bioparco diSicilia, a Villagrazia di Carini (Pa).Nelle numerose aree espositivedella struttura immersa nel verde inostri ragazzi hanno preso confi-denza con il mondo degli animali,partecipando al laboratorio espe-rienziale “La Fattoria di NonnaAnna”: spazzolare un pony, mun-gere una capretta o accarezzare unconiglio si sono rivelati fattori ras-sicuranti e, al tempo stesso, galva-nizzanti, in grado di arricchire leesperienze sensoriali dei nostriutenti tutti molto emozionati.

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STO R I E D I VITA

Isabella, bambina pugliese giustamente caparbia

... Al Centro Diagnostico dellaLega del Filo d’Oro, direttodalla dottoressa Patrizia Cec-carani, la piccola IsabellaGiovanna, nata nell’aprile del2009 a Manfredonia (Fg), hatrovato tutto ciò di cui avevabisogno per intraprendere ilpercorso verso la riabilitazionee il miglioramento della quali-tà della vita. Il racconto dimamma Maria, tornata da

poco nella sua città, parte pro-prio da quei venti giorni chehanno impresso alla sua esi-stenza e a quella della bambi-na una svolta decisiva.

“Da Arbore a Osimo”Manfredonia è vicina a Foggia,la città natale di Renzo Arbore,testimonial storico della“Lega”. Una coincidenza?«In effetti – spiega Maria – l’e-sistenza della Lega del Filo d’Oromi era nota grazie soprattuttoalla pubblicità televisiva conArbore, che trovo molto efficace,e ad altre fonti di informazione,ma sono stati i problemi diIsabella a farmi approfondirequesta conoscenza. A parlarmidiffusamente della bellissimaesperienza vissuta a Osimo èstata un’altra mamma, pugliesecome me, conosciuta per casodurante il ricovero di Isabella al“Bambino Gesù” di Roma.L’entusiasmo contagioso di quelladonna e il ricordo degli spot diArbore mi hanno convinta a ten-tare la via di Osimo e così, incapo a due mesi, avevo compila-to e spedito la domanda di acco-glienza e il questionario, ma nonmi aspettavo, come invece è av-venuto, di essere contattata tem-pestivamente dal Centro Dia-gnostico per il ricovero con trat-tamento precoce di Isabella, pro-grammato per la fine di gennaiodi quest’anno. Una sorpresa tratante altre. Tuttavia……»»Qualche contrattempo?

È arrivata a Osimo per il trattamento precoce e al Diagnostico si è subito ambientata

«Sì, anche se non tutto il maleviene per nuocere. Proprio inquel periodo Isabella si trovavasotto terapia antibiotica, per cuifu messa in lista di attesa e con-vocata per la metà di ottobre.Valutando il lavoro fatto al Dia-gnostico e le sue migliorate con-dizioni, è probabile che se fossestata ricoverata in gennaio, labambina, ancora troppo piccolae immobilizzata dalle protesi,avrebbe dato una risposta diver-sa dal punto di vista motorio.Invece quei mesi di attesa lehanno consentito di maturareanche quel caratterino che è allabase della sua voglia di recupero.Prima la bambina (affetta dauna malattia genetica ancorain fase di definizione, n.d.r.)era ostacolata da gesso, divarica-

tore e tutore. Ora è libera dimuoversi e fare ciò che nonaveva mai tentato: è un po’ comese fosse rinata a sedici mesi».

“Un luogo ideale”Dopo tre settimane un am-biente nuovo finisce col diven-tare familiare. Ma quale è stata l’impressionedella “prima volta”? «Sono arrivata a Osimo senza

avere la minima idea di come sisarebbero svolte le cose, mapiena di fiducia. La pediatra chesul territorio segue Isabella ealtri bambini arrivati alla Legadel Filo d’Oro ed è entusiasta deirisultati ottenuti lavorando sullascorta delle metodiche messe a

punto dagli specialisti del Dia-gnostico, mi ha incoraggiata avivere un’esperienza che si èrivelata straordinaria, sapen-do che poi a casa nulla, delprogramma di riabilitazionestudiato su misura di Isabella,sarebbe andato perduto. Illavoro di équipe della “Lega”,infatti, comprende un pro-gramma educativo per opera-tori territoriali, che dallenostre parti manca. La medi-

cina dei protocolli tradizionalivedeva Isabella come se fossedivisa in tanti pezzetti, da esami-nare separatamente, secondo lecompetenze specifiche degli ana-listi. Nessuno l’ha mai monitora-ta a 360 gradi e, dopo aver con-statato come invece il problemaviene affrontato alla “Lega”, hocapito perché certi risultati, rite-nuti altrove “impossibili”, aOsimo non li sono affatto. In

quelle tre settimane ho imparatoche solo una visione d’insieme delbambino consente di far emerge-re quelle abilità latenti, ma nondel tutto disattivate, da tradurrein competenze per la vita...»

“Più di una semplice speranza”

Ha imparato molte cose sulla“Lega”, a quanto pare.«...Sì. Prima di Osimo, tutto ciòche riuscivo a sapere di Isabellaera il grave ritardo a un anno emezzo di età. La bambina veni-va inquadrata dentro una corni-ce di luoghi comuni. Un erroreche ha fatto saltare molte tappeche invece andavano ricostruite,organizzate, come è avvenuto

alla “Lega”. Per non parlare delruolo fondamentale giocato daun ambiente capace di favorire ilrapido adattamento non solo deipiccoli pazienti, ma anche deigenitori: non l’interno imperso-nale di una clinica, ma il caloredi una quotidianità confortata datutti i servizi essenziali. La tuacasa. I bambini danno di più se sitrovano in un ambiente in cui sicrea empatia con i tecnici e glioperatori e sono stimolati da atti-vità sempre nuove e coinvolgenti.L’ambiente ideale per una comeIsabella, caparbia, orgogliosa,una che dà il meglio di sé quan-do è motivata e avverte l’amoredi chi le sta vicino. Il carattereforte e la sua tendenza a metter-si al centro della scena sono lasua fortuna. Durante le sedute èinstancabile, le difficoltà non laabbattono...»Lei nutre buone aspettative,allora.«...A Osimo ho capito che le atti-vità includono tutti gli aspettidella persona e che la via delrecupero passa attraverso il rap-porto umano. Il bambino si fidadi chi crede in lui. Isabella lavorasu due fronti, quello motorio equello del linguaggio. Sopportabenissimo gli impianti cocleari,sta seduta senza alcun sostegno epuò camminare. La dottoressaCeccarani ha confermato quelloche una mamma crede sempre divedere in una figlia: delle possibi-lità concrete di recupero. Io lecredo. A Osimo è nata molto piùdi una semplice speranza. Trabreve Isabella sarà pronta perl’asilo nido, in attesa del secondo,bellissimo appuntamento con la“Lega”, l’anno prossimo».

SEGUE DA PAG. 1

Ancora grazie a chi ci sostiene

Ufficio Comunicazione e Raccolta Fonditel. 071.7231763email: [email protected] internet: www.legadelfilodoro.it

Vogliamo dire grazie a tutti coloro - privati e aziende - che hanno scelto una o più proposte del nostro Catalogo Regali di Natale.

Il loro gesto è la testimonianza più valida della volontà di partecipare concretamentealla nostra crescita e rappresenta per noi un aiuto prezioso e

uno stimolo a proseguire nel nostro impegno e nel nostrolavoro. E se qualcuno deve ancora decidere il regalo “dell’ultimissimo momento”,c’è la possibilità di contattaresubito il nostro

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DALLE SEDI

È pronto il nostronuovo video

“I sostenitori della Lega del Filo d’Oro confermano stima, fiducia e affetto”

Realizzato dal regista EnzoSferra di Roma, è ormaipronto il filmato che rac-conta il nostro Ente attra-verso le parole dei “prota-gonisti” – operatori, volon-tari, familiari degli ospiti –e con immagini suggestiveche illustrano le attivitàsvolte e i servizi offerti. Il video può essere richie-sto al nostro UfficioComunicazione e RaccoltaFondi - tel. 071/7231763

[email protected]

Molti lo ricorderanno: qualchetempo fa è stato inserito in“Trilli nell’Azzurro” un questio-nario volto a conoscere le opi-nioni dei lettori del nostrogiornale. Come altre volte inpassato, l’istituto di ricerchesociali che presiedo ha - ovvia-mente a titolo gratuito - predi-sposto il testo delle domande,codificato ed elaborato lenumerosissime risposte (quasi2.500), interpretato e presenta-to i dati alla Lega del Filo d’Oro.Il mio compito è quello di rin-graziare coloro che hanno col-laborato a questa iniziativa e diraccontare a tutti i principalidati dello studio. Cominciamocol dire che gli intervistatisono stati per il 45% donne eper il 25% residenti nel nord-ovest, il 18% nel nord-est, il36% nelle regioni centrali, il21% al sud (incluse le due isolemaggiori); il 23% ha il titolo discuola media inferiore o ele-mentare, il 47% è diplomato, il30% è laureato; infine, ben il47% accede a Internet. Il rap-porto con la Lega del Filo d’Orodura da più di quindici anniper il 46% del campione, dadieci-quindici anni per il 34%,da meno di dieci anni per ilrestante 16%: il che dimostrasia la capacità attrattiva della“Lega” nei confronti di nuovisostenitori, sia specialmente lalunga fedeltà di moltissimi diessi. Tale “effetto calamita” etale durevolezza nel tempo delsostegno a questa organizzazio-ne derivano anzitutto dall’im-magine, tuttora straordinaria e

intatta, della Lega del Filod’Oro, la quale – a parere dipressoché tutti i suoi amici –riesce a dare dignità anche apersone gravemente disabili(per più del 99% degli intervi-stati); è seria e affidabile (per il99%); ha bisogno del sostegnodei cittadini e delle aziende,anche perché gli aiuti pubblicisono minoritari e in calo(99%); assiste con competenzae amore i bambini e gli adultiche più di tutti hanno bisognodi aiuto (98%); è preziosa eanzi insostituibile (97%); èsimpatica (96%); risulta effi-ciente e ben organizzata(95%); usa personale specia-lizzato (educatori, psicologi,infermieri, medici) di elevataqualità (95%); sa comunicarebene con i suoi sostenitori(92%); è una delle più noteorganizzazioni senza fini dilucro che si occupano di far delbene (91%); sa far sentire lasua gratitudine a chi l’aiuta(88%); utilizza bene le suerisorse (84%); è l’unica che sioccupa dei problemi di chi è

sordocieco (e a volte muto)oltre che dei suoi familiari(80%); investe tanti soldi nellaricerca scientifica (68%); staespandendosi velocemente(57%); ha numerosi contattiinternazionali con analogheorganizzazioni straniere (32%:ma il 60% non ha informazioniin merito). Tra l’altro, coloroche non si dicono d’accordocon i giudizi appena citati nonnegano quasi mai la loro veridi-cità ma semplicemente ritengo-no di non saperne abbastanza.In ogni caso, sono solo due lecritiche significative, anche seminoritarie: il 32% sostiene chela “Lega” non fa abbastanza perfarsi conoscere e il 28% ritieneche dovrebbe essere presentein un numero più elevato diregioni. È stato chiesto poi agliintervistati di esprimere unavalutazione complessiva circala Lega del Filo d’Oro tramiteun voto da 1/minimo a10/massimo: il risultato – dav-vero eccezionale – è sintetizza-to dal voto medio, pari a 9.2(con il 93% del campione cheha espresso voti da 8 a 10, il5% che ha scelto il voto 7 esolo il 2% che si è limitato al 6o – rarissimamente – a votid’insufficienza). Rispetto all’ul-tima indagine di qualche annofa, l’entusiasmo per la “Lega”è ancora cresciuto, anche per-ché taluni strumenti di comu-nicazione sono stati particolar-mente efficaci: la pubblicitàcon Renzo Arbore (90% di votida 8 in su), il materiale inviatoper posta (78%), “Trilli

nell’Azzurro” (64%), l’usodella televisione per raccoglierefinanziamenti (59%) e – dapoco tempo – il sito Internet(noto al 6% dei sostenitori dellaLega e giudicato assai bene dal61% dei suoi utilizzatori, anzi-tutto per quel che attiene allachiarezza, alla facilità d’uso,all’interesse, alla qualità comu-nicazionale). Anche questogiornale ottiene un largo con-senso: la metà degli intervistatine legge quasi tutti i numeri emolte parti o sezioni, giudican-dolo un periodico serio e credi-bile (93%), interessante (88%),con molte informazioni (85%),capace di evitare la troppa reto-rica (84%), facile da leggere(83%), ben fatto (73%), uniconel suo genere (72%). Infine,l’87% dei sostenitori dellaLega del Filo d’Oro intendecontinuare a sostenerla, invari casi accrescendo il soste-gno materiale dato a essa; soloil 13% risulta in difficoltà (permotivi collegati alla crisi econo-mica più che per preferenza peraltre organizzazioni oppure percritiche alla Lega). Inoltre, sonosempre più numerose le perso-ne che hanno disposto o si pre-parano a disporre un lascitoereditario o una grande dona-zione in vita: uno dei modi piùefficaci per aiutare la benemeri-ta causa della “Lega”, spessoper cifre importanti e dunquedi grande aiuto al suo bilancio.La conclusione è presto detta:anche l’ultima ricerca cheabbiamo condotto confermaquanto sia vasto, profondo,

convinto e permanente ilsostegno che ogni anno oltre400mila Italiani danno allaLega del Filo d’Oro. I consigliper un ulteriore miglioramentodelle sue prestazioni e delle suecomunicazioni non segnalanoalcuna insoddisfazione signifi-cativa e non si concentrano suun solo tema: si tratta dimigliaia e migliaia di suggeri-menti che verranno presi inconsiderazione uno per unodalla “Lega”, rincuorata dall’im-menso plebiscito di stima e diaffetto che costituisce ancorauna volta un gradito riconosci-mento per tutti i suoi collabora-tori oltre che uno stimolo a faresempre di più per i minoratiplurisensoriali giovani e adulti,per le loro famiglie, per la causasuprema dell’umana dignità.

Le numerose risposte al questionario inviato nel mese di luglio rappresentano un forte stimolo a proseguire il cammimo intrapreso

ENRICO FINZI, SOCIOLOGO, PRESIDENTE DI ASTRARICERCHE, ILLUSTRA I SODDISFACENTI RISULTATI DELL’INDAGINE SVOLTA RECENTEMENTE

…con insegnanti e operatorida parte dei nostri rappre-sentanti che hanno dato vitaal workshop “Promuoverel’autodeterminazione nellepersone con disabilitàgravi”. I lavori si sono svoltinell’ ambito dell’VIIIConvegno Internazionale“La qualità dell’integrazionescolastica e sociale” organiz-zato dal Centro StudiErickson a cui il nostro Enteha partecipato come collabo-ratore e patrocinatore(Palacongressi di Rimini,18/20 novembre 2011).

L’esperienza condivisa...

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DALL’ASSOCIAZIONE

La Lega del Filo d’Oro, perlavoro, la sente nominareun giorno sì e l’altro pure.Sara De Carli infatti è unagiornalista del settimanaleVITA, che si occupa disociale e soprattutto dàvoce alle tante realtà (asso-ciazioni, enti, fondazio-ni…) protagoniste delTerzo settore. Per tantetematiche «Rossano Bar-toli è un punto di riferimen-to». Ma Osimo e la realtàdei sordociechi non leaveva mai toccate conmano. Fino alla SestaConferenza Nazionale del-le persone sordocieche, chesi è tenuta a Senigallia dal12 al 16 ottobre. Comasca,33 anni, mamma diGiorgio (3 anni) e Filippo(14 mesi), è venuta perconoscere più da vicino lafigura di Sabina Santilli, lafondatrice della “Lega”, sucui si è messa in testa discrivere un libro.Cosa ti ha colpito di primoimpatto?Uno si immagina unambiente silenzioso, invecea tavola c’era un rumoreassordante. Babele forse èl’immagine giusta. Nonimmaginavo ci fossero tantemodalità comunicative di-verse. Non avevo mai vistola LIS tattile e anche solo ilcolpo d’occhio dei 22 inter-preti in «total black», in unrapporto uno a uno con isordociechi è stato moltoforte. Mentre ascoltavo lerelazioni, nella sala dellaconferenza per curiosità hocontato che erano contem-poraneamente attivi sei“canali” diversi per comuni-

care. Una bella sorpresa.Anche se…Anche se…La prima sensazione è quel-la di essere “tagliati fuori”.Per una volta hai una picco-lissima e assolutamente par-ziale percezione di quelloche può voler dire per unsordocieco non poter comu-nicare con il mondo dei“normali”. Una salutareesperienza di disabilità chesi è amplificata quando uninterprete è stato così gentileda parlarmi per qualcheminuto con la Lis tattile. Erocompletamente disorientata,e pensare che lui mi diceva«guarda che devi tenereanche gli occhi chiusi». Maci tengo a sottolineare chequesta sensazione di disagioè stata molto fugace: i volon-tari e le stesse persone sor-docieche sono state davverobravissime a mettermi (lo-ro!) a mio agio e in effetti c’èvoluto poco per riuscire aimbastire quella primacomunicazione che serveper chiacchierare a tavola.Pensa che la prima sera hoincontrato Barbara in ascen-sore e ci siamo parlate tran-quillamente, sai quelle cosetipo a che piano vai tu, hocapito solo dopo che era

anche lei sorda e con gravidifficoltà nella vista. La Conferenza nazionale èun momento importantedi incontro per i sordocie-chi. Come l’hai trovata?Straordinaria nel protagoni-smo assoluto delle personesordocieche, che si sonomesse in gioco e hanno pre-sentato relazioni con unospessore che sinceramentenon mi aspettavo. Pensavodi trovare più “testimonian-ze”, invece ci sono stati tantitanti contenuti, spunti, indi-cazioni di lavoro. Mi è piaciuta la definizioneche ne ha dato il grandissi-mo Francesco Mercurio:una stazione di servizio.Cioè un punto di ritrovo (ilvalore dell’incontrarsi eritrovarsi era palpabile nel-l’aria), ma anche unmomento per “fare riforni-mento”, ricaricarsi e riparti-re. Nonostante l’anno scorsosia stata approvata una leggead hoc che riconosce la sor-docecità come disabilitàspecifica infatti mi sembra dicapire che di strada ce n’èancora tanta da fare nell’esi-gibilità dei diritti. Bastavaguardare a quella personache arrivava dalla Norvegia,con due accompagnatoripagati dallo Stato: un altromondo. Ma è stato bellaanche la strada cheFrancesco ha indicato:prima di andare a dormireha detto «vi auguro sognid’oro e una realtà di plati-no». Una giusta vena diambizione, che pone subitolontanissimi dal cliché deldisabile lamentoso e “que-stuante”.

Come Sara ha scoperto la vera “Lega”VISTI DAL VICINO

“-7 per 150”: così si costruisce la solidarietàUn filo d’oro con i giovanissimi

Ricordate gli allievidel Liceo Artistico“Aldo Passoni” diTorino che hannocelebrato il 150°dell’Unità d’Italia rea-lizzando bellissimelampade tricolori?Ora torniamo a parla-re di loro perché adesso stan-no costruendo 150 modellinidi una statua che si chiama “-7”, alta quattro metri, rea-lizzata negli anni Novanta da

allievi dello stesso liceo einstallata nel 1999 nel museodel Carcere “Le Nuove” dellacittà. Ecco perché il progetto èstato intitolato “-7 per 150” ed

ecco perché “costruiscela solidarietà”: i ragaz-zi, d’accordo con ladirezione del Liceo equella del Carcere,hanno deciso di devol-vere il ricavato dellavendita dei modellini alnostro Ente, come ave-

vano già fatto con le lampadetricolori. Grazie giovani ecarissimi amici, a voi e tutticoloro che vi aiutano a esserecosì generosi!

“Laura ricorda la sua nonna Laura Mella, che oggi avrebbe compiuto 100 anni – 11/11/2011”.

Così è scritto sulla piccola targa sistemata presso il Centro di Lesmo dove la giovane nipote è nostra ospite.

Una data singolare per festeggiare un compleanno importante. La nonna, purtroppo, è scomparsa mesi fa, ma tutti i nipoti

e i bisnipoti hanno deciso di ricordarla sempre con questo gesto ricco di affetto e di rimpianto.

Auguri, nonna Laura, là dove sei ora, anche da tutti noi!

Il dolce ricordo di una nipotina

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AV VE N I M E NTI

L A PO STA

Cari bambini,sono una vostra ammi-ratrice; sono tanti anniche sono con voi. Vi scri-vo poche righe per dirviche vi voglio tanto bene.Vi faccio sapere chesono una persona moltoanziana. Vi ringrazioper il pensiero del gior-nale che mi avete man-dato.

Brunetta(Prato)

Cara Brunetta, sappia-mo che lei è unanostra assidua e fedelesostenitrice da ben 20anni e l’abbraccio concui i nostri bambini,se potessero farlo per-sonalmente, le dimo-strerebbero il loroaffetto, non bastereb-be a dirle “grazie” per

Per garantire la privacyI dati sono trattati per le attività di raccolta fondi, sia in formato cartaceo che elettronico, da Responsabili ed incaricati a ciò preposti e possono essesre comunicati a società di marketing diretto che effettuano l’invio di nostro materiale.

Per esercitare i diritti di cui all’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003 (tra cui modificare o cancellare i dati ) scrivere al Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi ( Responsabile del trattamento) presso Lega del Filo d’Oro Onlus Via Montecerno,1 60027 Osimo - AN (Titolare del trattamento).

Trilli nell’AzzurroNotiziario ufficialedella Lega del Filo d’OroAssociazione Nazionale riconosciutacon D.P.R. n. 516 del 19.5.1967 ONLUS(Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale)Via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)tel. 07172451 - fax 071717102c/c postale 358606

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Direttore editoriale Francesco MarchesiDirettore responsabile Rossano BartoliRedazione Maria Giulia Agostinelli,Gianluca de Tollis, Lorenzo Gatto, Antonio Mellone, Alessandra Piccioni, Elena Quagliardi, Daniela Ruini.Segreteria di redazione Anna Maria Catena,Maria Laura Volpini

Progetto grafico R.C.D. & PartnersCoordinamento editoriale, stampae distribuzione Postel S.p.A.Impaginazione Margaret Ferro - Proart s.a.s.

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 23/11/2011 ed è stato tirato in 405.000copie. Autorizzazione del Tribunale diAncona 29.7.1981 n.15. Bimestrale - PosteItaliane SpA - Spedizione in A.P. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)art.1, comma 2 - DCB Milano

Questo periodico è associato alla UnioneStampa Periodica Italiana

● Fotografa Raffaella Milandri - San Benedetto del Tronto (Ap)● Dipendenti Ceva Logistics - Assago (Mi)● Organizzazione Hobby Dance - Loreto (An)● Angelo Calogero Adamo - Paderno Dugnano (Mi) per estemporanea

di pittura● Bib Sport - Sforzacosta (Mc)● A.S.D. Pedale Lento - Monsampolo del Tronto (Ap)● A.S.D. Judo Kodokan Corsap - Foggia...

... e tantissime altre persone che ci hanno devoluto i loro contributi o hanno organizzato manifestazioni a nostro favore

CI HANNO AIUTATO

la sua dedizione. Creda: non si è maitroppo anziani per lasolidarietà.

Spettabile Redazione,ricevo da anni con moltopiacere la vostra rivista,sperando che diventimensile. Invio il miomodesto contributo spe-rando che serva ancheper questo: più si legge-rà, più saranno, saremoal vostro fianco. Con lapreghiera sempre viva visono vicino; ho pregatoanche durante un pelle-grinaggio (...) con il desi-derio che in ogni luogo cisiano persone cheabbraccino il vostro fined’amore e di solidarietà.Grazie, grazie per tutto.

Maria(Roma)

Cara Maria, l’apprez-zamento dei nostrilettori ci fa semprepiacere. L’informazio-ne, infatti, è per noiun fattore di capitaleimportanza. Per il momento, però,abbiamo deciso dimantenere la stessaperiodicità per “Trillinell’Azzurro”, di atti-vare anche altri canalidi informazione qualiil nuovo sito internete di investire il contri-buto di persone gene-rose come lei nellarealizzazione di nuoviservizi per i nostriutenti. Iniziative sullequali teniamo costan-temente aggiornati inostri sostenitori daqueste pagine, maanche sul nostro sito

internet e attraversomolti altri mezzi diinformazione.Importante è anchel’appoggio di enti,aziende e associazioniche con le loro inizia-tive a nostro favore ciaiutano a diffondere econsolidare l’immagi-ne della “Lega”. E,non ultimi, ci sietevoi, amici sostenitori,con la vostra voglia diparlare di noi e diincoraggiare i vostriconoscenti a farealtrettanto. Grazie di cuore.

“...Non conoscerò colo-ri, non conoscerò armo-nie – non vedrò le bel-lezze che ad altri dannomelodie – di quel cheson sicuro e non mi pos-

sono privare – è farragionamenti in questomodo singolare – l’uni-co rumor che sento,quello del mio cuore,son certo che andrà via– soltanto insieme aquel che mi fa uguale:l’anima mia...”

Anonimo

Ha scelto, per mode-stia, l’anonimato, unnostro sostenitore checi ha inviato un suocomponimento poeti-co, ispirato alle perso-ne sordocieche dellaLega del Filo d’Oro, dacui estrapoliamo que-sti brevi, significativiversi, scritti immagi-nando evidentementela condizione interioredi una persona sordo-cieca e pluriminorata.

La solidarietàprende il via:“Ciak... si suona......Viaggio tra musica eimmagini nel fantasti-co mondo del cinema”. Questo il titolo del con-certo di pianoforte cheha fatto sognare il foltopubblico, eseguito aquattro mani dal DuoAllevi-Guidi al Teatrodi Casatenovo (Lc) loscorso ottobre. Le com-posizioni di Nino Rota edi Ennio Morriconehanno ricordato a tutti imomenti più belli delnostro cinema e hannoportato un sostegnodavvero significativo alnostro Ente, che ha pro-mosso la serata insiemeall’Associazione Cul-

ringraziare l’amica Ma-ria Luisa, che ha decisodi devolvere alla nostraAssociazione l’ammonta-re del premio ricevuto ecosì meritato.

Un libroricco d’amoreSi tratta di un volumeche raccoglie le tantelettere scritte daDamiano Callari, di-ciottenne affetto dallaSindrome di Down, eraccolte dall’insegnanteche lo ha seguito neglianni della scuola prima-ria. Sono scritti che rac-contano le emozioni e isentimenti di questoragazzo, che ha volutoindirizzarli alle personeche in lui suscitano inte-

turale ASCA. Agli artisti,agli organizzatori e tuttii generosi presenti ilnostro “grazie di cuore”.

“Montalcino,la sua arte, la suastoria, il suo vino”…… è il titolo del premiovinto da Maria LuisaFumagalli, giornalistadel Corriere della Sera,nell’ambito della manife-stazione “Premio CasatoPrime Donne” organiz-zata anche quest’annodall’Azienda “Le Fat-torie” di DonatellaCinelli Colombini aTrequanda (Si) per rico-noscere il merito di chidivulga il territorio diMontalcino e i suoi vini.E noi non possiamo che

resse e fiducia. E chedimostra, insieme allasua famiglia, di averedavvero un cuore gene-roso perché ha offertoalla nostra Associazioneil ricavato della venditadel suo libro. Grazie, Damiano: spe-riamo che la vita ti sor-rida tanto e ti facciasorridere sempre!

5 serate “blues”per aiutarciSono quelle che l’As-sociazione Culturale“Kaleydos” di Assago(Mi) ha organizzato frasettembre e ottobre persostenere l’attività dellaLega del Filo d’Oro. A una di queste è inter-venuta Luigina Car-rella, responsabile edu-cativo riabilitativo delnostro Centro di Lesmo,che ha spiegato ai pre-senti chi siamo e che

cosa facciamo per i nostriospiti sordociechi. E pro-prio a loro sono staticonsegnati i contributiraccolti nelle diverseserate, durante una visitache gli organizzatori

hanno compiuto alCentro per conoscerne larealtà e per dimostrareancora una volta un’ami-cizia che continua anchesul social networkFacebook.

Così ci conosceranno in tanti!Sapranno molte cose di noi, della nostra attività, del lavoro che svolgia-mo, della realtà e dei problemi delle persone che vogliamo aiutare, dei

nostri progetti per il futuro e dei traguardi che abbia-mo raggiunto in tanti, lunghi anni. Sono tutti coloroche seguono la Serie B, sia sui campi di calcio, sia allatelevisione (ne abbiamo parlato a lungo anche sulnumero scorso, ricordate?): materialeinformativo, maglie con il nostrologo, messaggi degli speaker invite-ranno tutti a unirsi a noi con grande

solidarietà. E il nostro nuovo spot, visibile sulle retiRAI, Mediaste e Sky, raccontando di noi inviterà asostenerci direttamente attraverso l’invio di un smsdal proprio cellulare.

Sabato 12 novembre 2011 presso Palazzo Rospigliosi aRoma si è tenuto un prestigioso evento culturale orga-nizzato dall’Accademia del Notariato, sul tema“Etica, Estetica, Sussidiarietà: un percorso intercultu-rale a tutela dei diritti umani”. Il Presidente, notaioAdolfo de Rienzi, ha invitato la nostra Associazione aessere presente con un punto espositivo ed informati-vo che la nostra sede di Roma ha organizzato grazie alladisponibilità di molti volontari. Nel contesto culturaleparole di grande merito e di apprezzamento ci sonostate rivolte dal Presidente dell’Accademia e dal giorna-lista Rai dott. Franco Di Mare, che ha condotto la mani-festazione. È stata promossa la cultura del lascito testa-mentario e la piena solidarietà e attenzione verso la nostra“mission”. Il convegno è stato ideato come un’occasioneper riflettere sulla necessità di confermare i diritti fonda-mentali della persona attraverso un percorso che, par-tendo dall’etica, assicuri solidarietà e ha rappresentato unmomento di visibilità e di scambi interpersonali.

Un momento davvero importante

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