Notizie Libere - Aprile 2010

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Informazioni locali curate dal gruppo consiliare “Liberi per Colbordolo” Aprile 2010 LA GIUNTA CI COSTA SEMPRE DI PIU’. Un primo risultato, la Giunta guidata dal Sindaco Pensalfini, l’ha già raggiunto, ed è quello di essere l’organo di governo comunale più costoso degli ulti- mi anni. Grazie infatti all’ultima delibera dello scorso 7 gen- naio, sono state “ritoccate” le indennità mensili di tutti i 5 assessori che, insieme al Sindaco, incide- ranno sul bilancio 2010 per oltre € 103.000 (+60% rispetto al totale dello scorso anno). Niente di illegale, per carità, ma permetteteci alme- no di sottolineare l’inopportunità della scelta. In primo luogo, il centrosinistra aveva distribuito un volantino durante la campagna elettorale del giu- gno scorso dove, tra le altre cose, si assicurava alla cittadinanza che il numero di assessori non sareb- be stato aumentato in caso di vittoria (immagine in alto). Nel ribadire questa volontà, sapevano bene di toc- care un punto molto caro al sentire comune, cioè i costi della politica e di conseguenza l’hanno utiliz- zato per ottenere consenso. Ebbene, la vittoria è arrivata e con essa sono arriva- ti 5 assessori, anche se il Sindaco Fabi aveva termi- nato il suo mandato con 4 . “Però aveva iniziato con 5, e quindi non è stato au- mentato un bel niente” ci è stato detto. Peccato che lo Statuto comunale (art.13) già chiari- sce che 5 è il massimo di assessori possibili. Il messaggio elettorale era quindi quantomeno su- perfluo se non addirittura utilizzato con astuzia. Ma i numeri di oggi sono incontestabili, anche quando, per giustificarsi, si richiamano continua- mente altre situazioni cercando, con affanno, di spostare l’attenzione altrove (gli stipendi dei parla- mentari o dei consiglieri regionali). Nell’ottobre del 2009, ad Ancona, fu discussa la proposta di legge per diminuire l’indennità dei con- siglieri regionali delle Marche. Il PD, compatto, si oppose, a dimostrazione che lo stipendio politico è una questione di famiglia. Dall’originale del volantino del centrosinistra in campagna elettorale Il gruppo comunale di Protezione Civile, formato su base volontaria, è attivo ormai da tempo a Colbordolo. Dopo i primi anni di rodaggio a supporto di alcu- ne manifestazioni locali e con compiti di monitoraggio del territorio, ora è tem- po di fare il salto di qualità. Il Sindaco è già abbondantemente in ritardo sugli obblighi che la Legge Regio- nale 32 del 2001 gli impone in materia, cioè predisporre il Piano Comunale di Protezione Civile, formare gli operatori e divulgarlo alla cittadinanza. L’assenza di tale documento comporta una mancanza di strategia di interven- to per i volontari e soprattutto una pericolosa disinformazione dei cittadini in caso di emergenze. Nessuno di noi conosce, ad esempio, dove siano i punti di ammassamento nel territorio comunale. Speriamo non ci sia l’intenzione di passare a comunicarlo casa per casa solo al momento “opportuno”. PROTEZIONE CIVILE, VOLONTARIATO DI QUALITA’

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Notizie locali curate dal gruppo consiliare di minoranza del Comune di Colbordolo

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Informazioni locali curate dal gruppo consiliare “Liberi per Colbordolo”

Aprile 2010

LA GIUNTA CI COSTA SEMPRE DI PIU’. Un primo risultato, la Giunta guidata dal Sindaco Pensalfini, l’ha già raggiunto, ed è quello di essere l’organo di governo comunale più costoso degli ulti-mi anni. Grazie infatti all’ultima delibera dello scorso 7 gen-naio, sono state “ritoccate” le indennità mensili di tutti i 5 assessori che, insieme al Sindaco, incide-ranno sul bilancio 2010 per oltre € 103.000 (+60% rispetto al totale dello scorso anno). Niente di illegale, per carità, ma permetteteci alme-no di sottolineare l’inopportunità della scelta. In primo luogo, il centrosinistra aveva distribuito un volantino durante la campagna elettorale del giu-gno scorso dove, tra le altre cose, si assicurava alla cittadinanza che il numero di assessori non sareb-be stato aumentato in caso di vittoria (immagine in alto). Nel ribadire questa volontà, sapevano bene di toc-care un punto molto caro al sentire comune, cioè i costi della politica e di conseguenza l’hanno utiliz-zato per ottenere consenso. Ebbene, la vittoria è arrivata e con essa sono arriva-ti 5 assessori, anche se il Sindaco Fabi aveva termi-

nato il suo mandato con 4 . “Però aveva iniziato con 5, e quindi non è stato au-mentato un bel niente” ci è stato detto. Peccato che lo Statuto comunale (art.13) già chiari-sce che 5 è il massimo di assessori possibili. Il messaggio elettorale era quindi quantomeno su-perfluo se non addirittura utilizzato con astuzia. Ma i numeri di oggi sono incontestabili, anche quando, per giustificarsi, si richiamano continua-mente altre situazioni cercando, con affanno, di spostare l’attenzione altrove (gli stipendi dei parla-mentari o dei consiglieri regionali). Nell’ottobre del 2009, ad Ancona, fu discussa la proposta di legge per diminuire l’indennità dei con-siglieri regionali delle Marche. Il PD, compatto, si oppose, a dimostrazione che lo stipendio politico è una questione di famiglia.

Dall’originale del volantino del centrosinistra in campagna elettorale

Il gruppo comunale di Protezione Civile, formato su base volontaria, è attivo ormai da tempo a Colbordolo. Dopo i primi anni di rodaggio a supporto di alcu-ne manifestazioni locali e con compiti di monitoraggio del territorio, ora è tem-po di fare il salto di qualità. Il Sindaco è già abbondantemente in ritardo sugli obblighi che la Legge Regio-nale 32 del 2001 gli impone in materia, cioè predisporre il Piano Comunale di Protezione Civile, formare gli operatori e divulgarlo alla cittadinanza. L’assenza di tale documento comporta una mancanza di strategia di interven-

to per i volontari e soprattutto una pericolosa disinformazione dei cittadini in caso di emergenze. Nessuno di noi conosce, ad esempio, dove siano i punti di ammassamento nel territorio comunale. Speriamo non ci sia l’intenzione di passare a comunicarlo casa per casa solo al momento “opportuno”.

PROTEZIONE CIVILE, VOLONTARIATO DI QUALITA’

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LA SICUREZZA DEVE ESSERE UNA PRIORITA’ di Carla Nicolini Oltre 30.000 abitanti, più di 120 Km2, un territorio fatto di borghi e piccole frazioni sparsi sulle colline oltre agli insediamenti più popolosi che si affacciano sulle strade provinciali, il Pian del Bruscolo, dipinto da qualcuno come la “Città Futura” è in realtà un’entità che anco-ra nessuno è riuscito a comprendere bene. In una evidente situazione di stallo amministrativo, dove nemmeno chi amministra sa bene

che strada prendere, ne risentono pesantemente i servizi essenziali come la sicurezza urbana che, alla luce delle caratteristiche del territorio sopra descritte, soffre di allarmanti carenze. Due stazioni dell’Arma dei Carabinieri (una a Tavullia e una a Montecchio) e un Comando di Polizia Muni-cipale, a fronte dell’impegno prodotto, non possono certo garantire una presenza capillare nei 5 Comuni, a causa dei limitati orari di servizio e carenza di uomini e mezzi. I borghi collinari sono le realtà che maggiormente ne risentono, con i loro residenti (soprattutto anziani soli) e operatori commerciali, sempre più spesso costretti a convivere con situazioni poco rassicuranti. L’attività delle Forze dell’Ordine è sempre stata garantita (anche superando evidenti difficoltà) ma quello che manca è un controllo costante e un contatto diretto con cittadini e commercianti. Per raggiungere il risultato è necessario l’impegno di tutti i rappresentati del territorio, sia politici che eco-nomici, affinché sia pienamente riconosciuta l’evidente necessità di un potenziamento dell’attività di controllo, prevenzione e repressione degli episodi criminosi. Oltre a questo, le amministrazioni comunali, dovrebbero lavorare per assicurare nuovi strumenti e solu-zioni alternative per agevolare il lavoro della Polizia Municipale. Qualche anno fa, l’Unione Pian del Bruscolo ha ottenuto un finanziamento per installare un impianto di videosorveglianza. Lo scorso dicembre è stato affidato l’incarico per la progettazione e la realizzazione. La speranza è che i tempi non si allunghino ulteriormente, perché la sicurezza non può attendere.

di Gabriele Ugolini Il nostro Comune non gode di ottima salute e mentre nel recente passato questa era una preoccupazione di pochi, oggi i dati dimostrano qual è la verità. In soli tre mesi, la centralina (foto) installata a Morciola (nuovo campo sportivo) per il con-trollo della qualità dell’aria in zona residenziale ha registrato, per ben 13 volte, il supera-mento al limite delle PM10, piccolissime particelle causate dall’inquinamento che non sono proprio un toccasana per i nostri polmoni. Ora, che la qualità dell’aria del nostro Comune viene certificata come scadente, torniamo a ribadire che senza adeguati strumenti di pianificazione non risolveremo mai il problema. Le amministrazioni del Pian del Bruscolo devono farsi carico dell’adozione del Piano Energetico Ambien-tale Comunale (PEAC) e del Piano Urbano del Traffico (PUT). I due strumenti di pianificazione permetteranno non solo di prendere coscienza di quanto male abbiamo fatto al nostro territorio ma di adottare le opportune contromisure.

A chi obietta che per redigere i due Piani ci vogliono soldi, rispondiamo che la Regione Marche mette a disposizione dei finanziamenti appositi. Perciò, basta la volontà. Nell’attesa che queste proposte vengano prese in considerazione, abbiamo presentato un documento consiliare che invita la Giunta alla sottoscrizione del “Patto dei Sindaci”, un impegno per l’amministrazione ad adottare poli-tiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabi-le, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi sull’uso razio-nale dell’energia.

Nessuno può rimanere con le mani in mano.

POLTICHE AMBIENTALI, LE NOSTRE PROPOSTE

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di Stefania Sordoni Correva l’anno 2005 quando ebbe inizio il progetto “A Scuola ci andiamo da soli”, per coin-volgere gli alunni delle elementari ad affrontare a piedi il percorso che da casa li conduce fino in Piazza Pio La Torre a Bottega. Fin da subito fu chiaro a tutti che, via della Libertà, cioè l’ultimo tratto del percorso, non era il massimo della sicurezza e, infatti, l’amministrazione comunale promise un intervento sul-

la viabilità e sui lavori pubblici. Di anni ne sono passati e quello che rimane il quartiere più popoloso di Bottega, non solo non ha visto l’intervento sulla viabilità (e quindi sulla sicurezza) ma ha registrato via via sempre nuovi problemi (come l’illuminazione) e visto che si tratta di un insediamento degli anni ‘70, tutto ciò era prevedibile. L’argomento è stato tema di più di una campagna elettorale e, ogni volta, i residenti hanno pensato che fosse quella buona, rimanendo puntualmente a bocca asciutta. Anche il Consiglio dei Ragazzi ha più volte ricordato al Sindaco (precedente ed attuale) che c’era stato un impegno preciso per realizzare un percorso pedonale che non li obbligasse a transitare dietro le macchi-ne in sosta. Durante l’ultimo Consiglio comunale, l’Assessore ai lavori pubblici si è detto fiducioso che questo potrebbe essere l’anno buono. Certo, l’investimento è impegnativo (€ 150.000) ma visto che alcuni interventi nel quartiere sono stati eseguiti (parte retrostante i palaz-zoni e dopo piazza Pio La Torre), l’auspicio è che si riesca finalmente a completare l’opera e che via della Libertà non sia più protagonista solo nella propaganda.

di Jonathan Olivieri Cappone vota e aspetta che qualcuno lassù si accorga di lei, la frazione che tante soddisfa-zioni ha dato alla sinistra ma che, dalla sinistra, non è stata mai ricambiata. Quella che una volta qualcuno chiamava “la piccola Russia” aspetta da tanti anni un cenno di attenzione, una volontà concreta di affidarle un volto nuovo. La ristrutturazione della vecchia scuola elementare, che già compariva nei programmi elet-torali del 2004, sembrava essere il punto di svolta per la nuova Cappone ma da allora molti anni sono trascorsi invano. Nel 2008, l’allora Sindaco Fabi rilanciò la promessa, con l’impegno di un intervento anche sul campetto adiacente, ormai ridotto a spazio inutilizzabile e insicuro visto il degrado in cui versa, ma anche questa dichiarazione si rivelò pura propaganda. Il Comune ha già messo da parte € 194.000 per i lavori sulla scuola e ne vorrebbe fare un centro di ag-gregazione per giovani e anziani. Il progetto non ci convince anche perché è legato ad un finanziamento regionale di € 150.000 che sta andando un po’ per le lunghe e che la Regione sta spostando continua-mente da un fondo all’altro con il terribile sospetto che, gli amministratori comunali se lo stiano facendo

scappare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, o almeno di chi da 6 anni si reca a votare (la ex scuola è anche sezione elettorale) in una struttura impra-ticabile. Diciamo che il patrimonio pubblico di Colbordolo non è proprio quello che si definisce un gioiello e di questo, ovviamente, ne risente tutta la comunità. Intanto Cappone vota e aspetta.

LA LUNGA ATTESA DI CAPPONE, FRAZIONE DIMENTICATA

VIA DELLA LIBERTA’: BASTA CON LA PROPAGANDA

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Luogo e data di pubblicazione: Colbordolo, aprile 2010.

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di Luca Lucarini Lo scorso 31 marzo, è stato approvato (con il voto contrario della minoranza) il Bilancio co-munale per l’anno 2010. Dopo tre mesi di esercizio provvisorio (causa di non poche difficoltà nella gestione di attività comunque inderogabili), è stata definita la programmazione economico-finanziaria dell’Ente, che, anche per l’anno in corso, non presenta cambiamenti di rotta rispetto alle

precedenti. Anche le lamentele, da parte degli amministratori, sono sempre le solite. La prima è naturalmente quella legata alla presunta perdita del gettito ICI prima casa, dopo che nel 2008, il Governo ha soppresso l’imposizione. Sull’argomento si sta facendo un bel po’ di demagogia ma tutti si guardano bene dal comunicare i nume-ri. Ebbene, il Comune di Colbordolo ha già incassato dallo Stato, come contributo per la perdita dell’ICI prima casa, € 230.000 (per l’anno 2008) e € 259.000 (per l’anno 2009) e si appresta ad ottenere lo stesso contributo per l’anno in corso. Queste cifre sono abbondantemente superiori a quelle che registrava l’Ufficio Tributi quando l’Imposta era ancora in vigore. A seguire c’è l’ormai annosa litania dei contributi statali che “starebbero subendo pesanti tagli”. Anche in questo caso qualche noiosa ma incontestabile cifra potrà fare chiarezza: Il totale dei trasferimenti arrivati da Roma direttamente nelle casse comunali (al netto della comparteci-pazione Irpef) è stato di € 926.000 per il 2008, € 909.000 per il 2009, e le promesse sono di € 904.000 per quest’anno. Il 2% in tre anni sarebbe il pesante taglio? Considerando il fatto che i vincoli dettati dal famoso “Patto di Stabilità”, incubo di ogni amministratore, sono sì rigidi e a volte eccessivi ma valgono per tutti i comuni d’Italia è evidente che i problemi di Colbor-dolo vanno cercati all’interno dei confini comunali. Il nostro bilancio, da troppi anni, è pericolosamente irrigidito su due parametri che limitano pesantemen-te lo sviluppo del territorio. Le entrate (circa 4 milioni di euro) sono legate ormai a doppio filo alle tasche dei cittadini/contribuenti che ne sostengono, in maniera diretta e indiretta, il 70% (media abbondantemente superiore a quella degli altri Comuni del Pian del Bruscolo) e nelle uscite la parte del leone è rappresentata dalle spese ge-nerali (cioè quelle che servono per la gestione ordinaria dell’Ente) che coprono il 75% del totale, lascian-do così le briciole per gli investimenti. La Giunta, nei prossimi anni, dovrà lavorare seriamente su questo aspetto anziché mettere continuamen-te le mani avanti e riversare su altri le proprie responsabilità.

IL PUNTO SUL BILANCIO COMUNALE DEL 2010.

PONTEVECCHIO, LA FRANA CONTINUA Puntuale come un orologio svizzero, alle prime abbondanti precipita-zioni è arrivata anche la frana di Pontevecchio, ormai considerata una concittadina, vista la frequenza con cui ogni anno, si impossessa dell’unica strada che collega Talacchio alla piccola frazione colbordo-lese. Questa volta, non è arrivata sola, ma si è fatta accompagnare da altri movimen-ti franosi a poca distanza tra loro, che

hanno reso ancora più pericolosa la viabilità in un tratto dove, ricordiamo, non c’è nemmeno la pubblica illuminazione. Siccome è intenzione dell’amministrazione comunale vendere, a breve, la ex scuola di Pontevecchio, ribadiamo in queste poche righe quanto già e-spresso in Consiglio: i soldi ricavati devono essere investiti, prima di tutto, per la completa messa in sicurezza di quella strada.

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