Notiziario_settembre_2008

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Notiziario dell’Ispettoria Salesiana Sicula Anno XXXV n. 137 Settembre 2008 Inserto: Terremoto di Messina del 1908

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notiziario settembre 2008

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Notiziario dell’Ispettoria Salesiana SiculaAnno XXXV n. 137 Settembre 2008

Inserto: Terremoto diMessina del 1908

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Direttore ResponsabileFelice Bongiorno

Registrazione:Tribunale di CataniaN. 15 dell’11-04-2008

RedazioneGiuseppe FalzoneGaetano Urso

CollaboratoriVittorio CastiglioneAntonio Villari

Direzione e redazioneVia Del Bosco, 7195125 CataniaTel. 095 336369Fax 095 339720E-mail: [email protected] web: www.sdbsicilia.org

Stampa digitaleScuola Grafica SalesianaCatania-Barriera

SS oo mm mm aa rr ii oo

Insediamento del nuovo Ispettore pag. 1Messaggio del Rettor Maggiore » 4Lettera dell’Ispettore » 6Programmazione » 8Comunicazione sociale » 14Pastorale Giovanile » 20TGS » 24Associazioni salesiane » 26Frammenti di memoria... » 30Famiglia salesiana » 34Momenti di famiglia... » 38Dalle case salesiane... » 40Guardando altrove... » 51Brevemente... » 54Da ricordare » 55

In copertinaIl Papa a Sidney.

Foto: © L’Osservatore Romano.

Editoriale

Nel mese di settembre alcuni avvenimenti hanno inte-ressato la vita della comunità ispettoriale.

Giorno 3, nella cappella dell’“Emmaus” di Zafferana,ha avuto luogo la celebrazione per l’insediamento delnuovo Ispettore Don Gianni Mazzali.

Don Pier Fausto Frisoli, presiedendo l’Eucaristia, hasottolineato il suddetto evento ed i sei anni di servizio delcarissimo Don Luigi Perrelli, definendoli non atti forma-li, bensì un rendimento di grazie.

Altro argomento importante, la programmazione del-le attività organizzative e pastorali per l’anno 2008-2009.

Ecco in sintesi la linea programmatica proposta dadon Gianni: “Curare in ogni ambiente una più efficace in-tegrazione di evangelizzazione ed educazione, nella logicadel Sistema Preventivo”.

Quest’anno, il 28 dicembre, ricorre il centenario delterremoto di Messina. Si ricorda l’immane disastro cheprovocò una miriade di perdite di vite umane tra cui 9 sa-lesiani, 38 allievi e 4 collaboratori.

Nella lettera inviata a Don Rua, lettera riportata nel-l’inserto, Don Lovisolo, direttore dell’Istituto, evidenziala generosità e il sacrificio dei confratelli superstiti e di tut-ti coloro i quali giunsero da Catania, da Randazzo e da Pa-lermo che si prodigarono fino allo spasimo per portareaiuto e soccorrere quanti giacevano sotto le macerie.

Nell’inserto, grazie alla collaborazione di Don Gian-carlo Manieri, direttore del BS, possiamo rivivere, nellepagine del Bollettino Salesiano del febbraio del 1909, latriste realtà vissuta dalla comunità salesiana dello stretto.

Nel prossimo numero di “Insieme” verrà pubblicatouno “speciale” sul terremoto di Messina per onorare letante vittime del disastro e per evidenziare il coinvolgi-mento e la solidarietà espressa dalla realtà salesiana.

FFeelliiccee BBoonnggiioorrnnoo

La Bibbia – il libro piùdiffuso e tradotto nelmondo, oltre che il piùcommentato – non èdi facile lettura.Le pubblicazioni cheriguardano le proble-matiche bibliche,numerosissime e frut-to d’intensa attività diricerca da parte dieminenti studiosi,rappresentano unafonte culturale diestremo interesse.

La presente esposizione si limita ad alcune brevi eindispensabili nozioni, quelle che il cristiano non può nonconoscere per accostarsi al Libro dei Libri.

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Carissimi confratelli, ieri mattina, prima di partire sono passato dalRettor Maggiore a salutarlo. Come è facile im-maginare, mi ha raccomandato di portare il suosaluto ed il suo affetto a tutti voi. Quanto stiamocompiendo è molto più che un atto giuridico. Èanzitutto una Eucaristia, unaazione di grazie perché il Signo-re ci ha chiamati a seguirlo piùda vicino. È una Eucaristia, unrendimento di grazie per i seianni di servizio come Ispettorecompiuti dal carissimo Don Lui-gi Perrelli e per l’atto di obbe-dienza e di fede compiuto daDon Gianni Mazzali.

Siamo qui per pregare, perinvocare lo Spirito Santo su que-sta Ispettoria, sulle nostre co-munità perché sia Lui, lo Spiritodel Signore Risorto, a ridare vitaed entusiasmo, a ravvivare in noi la speranza, ariaccendere il fuoco dell’amore.

Ci rendiamo conto che molto del futuro diquesta Ispettoria dipende dalla sua vitalità fra-terna e spirituale. Mentre accogliamo il nuovoIspettore, vogliamo rinnovare l’impegno di acco-glierci tutti fraternamente: pensare bene di tutti,parlare bene di tutti, fare del bene a tutti, parlar-ci, sostenerci, perdonarci.

OOmmeelliiaa ddii DDoonn FFrriissoollii ppeerr ll’’iinnsseeddiiaammeennttoo ddeellll’’IIssppeettttoorree

Don Gianni Mazzali, nato a Torino il 1° febbraio 1947, fin da ragazzo è stato strettamente legato all’Ora-torio Salesiano Edoardo Agnelli. Dal 1958 al 1963 frequenta la scuola media e il ginnasio dell’IstitutoMissionario Cardinal Cagliero di Ivrea. Novizio a Villa Moglia, emette i primi voti il 16 agosto del 1964.Dopo il tirocinio frequenta il Saint Patrick’s College di Maynooth in Irlanda dove completa gli studi teo-logici. Ordinato sacerdote il 7 dicembre del 1974 a Bivio di Cumiana, consegue la Licenza in teologiapresso la Pontificia Università Lateranense e la Laurea in Lingue presso l’Università di Torino. Dopo leprime esperienze pastorali a Ivrea e a Castelnuovo Don Bosco, si trasferisce in Liguria ad Alassio comeinsegnante e successivamente come direttore dal 1987 al 1990, anno in cui viene nominato ispettoredella Ligure–Toscana. Il CG24 gli affida l’incarico di economo Generale.

Siamo qui per esprimere il nostro affetto e lariconoscenza a Don Luigi Perrelli. CarissimoDon Luigi, ti ringraziamo di vero cuore, perchései anni fa hai obbedito. Il percorso non è statofacile, come non lo è in altre ispettorie, ma tunon hai perso l’entusiasmo. Il tuo profondo

amore a Don Bosco ti ha spintoa non indebolire il carisma sale-siano in questa terra, dove è cosìprofondamente radicato. Haiaperto con coraggio strade nuo-ve di coinvolgimento della Fa-miglia Salesiana, hai saputomantenere una intensa collabo-razione con le Figlie di MariaAusiliatrice, hai creduto nellepotenzialità dei laici.

Ti sei sforzato con tutto testesso di amare i confratelli. Enelle difficoltà hai accettato ilcosto dell’incomprensione ed

hai saputo amare soffrendo. Ti ho visto patirepiù volte, ma hai saputo dimenticare e perdona-re. Guardando dall’esterno e da lontano non tut-ti comprendono l’operato di un Superiore e ci siaffretta rapidamente a dire ciò che avrebbe do-vuto o non dovuto fare. Ma, al di là dei com-prensibili limiti di ciascuno di noi, non tutti san-no ciò che sa un Superiore, il quale molte volteper amore di un confratello, deve addossarsi il

Don Gianni Mazzali, 22° Ispettoredei Salesiani di Sicilia

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suo fardello e tacere. Ti ringraziamo, carissimoDon Luigi perché in questi sei anni ti sei spesoper i confratelli, hai amato, hai sofferto anche fi-sicamente, hai gioito per loro. E questo è ciò cherimane. La carità non avrà mai fine.

Oggi ha inizio il mandato del nuovo Ispetto-re. Carissimo DonGianni, so benequanto desideravitornare alla primalinea, tra i giovani,dopo 6 anni daIspettore e 12 daEconomo generaledella Congregazio-ne. Posso com-prendere molto be-ne il desiderio, an-che fisico, di averestabilità di vita e dimissione, dopo 18anni di itineranza.Invece, il Signore tichiede ancora unavolta di levare latenda e “andare al-trove”. Hai obbe-dito alla richiestadel Rettor Maggio-re. Posso solo assi-curarti che qui inSicilia sarai ampia-mente ripagato daun affetto che saràper te indimentica-bile.

Per età, espe-rienza e saggezzapuoi ben farmi damaestro, eppureaccetta, caro donGianni che dia consemplicità due ri-cordi. Il primo. Nel momento di affidare a Pie-tro il compito di pascere e di guidare il gregge,Gesù gli chiede una sola cosa: “Mi ami tu?”, Nelcostituirlo Superiore e guida della chiesa nascen-te gli chiede un supplemento di amore.

Da oggi, carissimo Don Gianni, mentre ti ac-

cingi a prenderti cura dei confratelli di Sicilia tiè richiesto un di più di amore del Signore Gesù,di confidarti di più con Lui, ascoltare più atten-tamente nel silenzio la sua Parola, rafforzare unapiù profonda amicizia con Lui. Tu conosci benel’esempio che il Rettor Maggiore ha dato quoti-

dianamente a cia-scuno di noi suoicollaboratori: tuttele mattine, egli siferma in intimocolloquio con Ge-sù nella celebrazio-ne eucaristica, perun’ora intera, dalle5,30 alle 6,30, pri-ma di parteciparecon tutti i confra-telli alla meditazio-ne in comune.

Nel silenziodella preghiera af-fiderai a Gesù iproblemi, le perso-ne, le situazionispinose, le speran-ze di futuro, invo-cherai il dono dellenuovo vocazioniper questa ispetto-ria. Davvero il cuo-re di Gesù sarà perte fornace ardentedi carità, rifugio,forza, conforto.Dovrai girare mol-to, incontrare per-sone, presiedereriunioni, non per-dere di vista Gesù,amalo con intensitàmaggiore da oggiin poi.

Il secondo ricordo è questo: “Studia di fartiamare”. Sant’Agostino che nella Regola tracciaquesto profilo del Superiore: “Colui che vi pre-siede non si stimi felice perché domina col pote-re, ma perché serve con la carità. Davanti a voisia tenuto in alto per l’onore, davanti a Dio si

IIll 11°° IIssppeettttoorree ddeeii SSaalleessiiaannii ddii SSiicciilliiaaDDoonn CCeelleessttiinnoo DDuurraannddoo ((ddaall 11889900 aall 11889944))

Piemontese (1840-1907),alunno dell’Oratorio, ebbecome compagno DomenicoSavio. Da chierico ebbe affi-data da don Bosco una pri-ma ginnasiale di 96 alunni.Fu uno dei 17 Salesiani del18 dicembre 1859; da sacer-

dote diresse la Biblioteca della Gioventù italiana, unapubblicazione di autori classici purgati. Compilò fra l’al-tro due voluminosi vocabolari italiano-latino e latino-italiano. Chi scrive li ebbe in mano quando si trovò allaprese con “la lingua dei padri”.

Membro del Consiglio Generale per circa 40 anniebbe affidato l’incarico delle pratiche per l’apertura dinuove case; scriveva decine e decine di lettere al giornoper rispondere (spesso negativamente) a chi implorava odesiderava o pretendeva la presenza dei Salesiani.

Le sue lettere, modello di stile epistolare, al dire didon Bosco, si potevano stampare senz’altro.

Per alcuni anni diresse l’Ispettoria Estera di Ognis-santi che comprendeva vari Stati d’Europa, Africa edAsia. Per poco sulla sua Ispettoria non tramontava maiil sole…

Per la Sicilia in particolare, ricordiamo la sua venutacon don Giovanni Cagliero per firmare la Convenzioneper il San Basilio di Randazzo e la visita a Marsala perconferire col can. Alagna in merito alla Casa DivinaProvvidenza.

DDoonn GGiioovvaannnnii IIaaccoonnoo

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facendoti tu stesso Eucaristia per i tuoi confra-telli.

Infine a voi tutti confratelli, raccomando unacollaborazione sincera e leale. Abbiate fiducia,abbiate confidenza, sentitevi corresponsabili.L’Ispettore non è un “deus ex machina”: anche il

più ricco di doti umane non fa-rebbe nulla senza la piena cor-responsabilità dei confratelli,ed in particolare dei Direttori.

Compiendo, due anni fa lavisita straordinaria, rimasi col-pito dal fortissimo radicamen-to in questa terra del carismasalesiano, frutto del sacrificio edella dedizione di tanti confra-telli santi. Che si possa dire ungiorno lo stesso anche di voi.Siate santi. Lo Spirito Santovinca ogni durezza e accendaogni giorno in voi. il fuoco del-l’amore.

Maria, maestra e guida diDon Bosco, sia vostra guida evi accompagni. Amen.

Zafferana Etnea, 3 settembre 2008

insediamento del nuovo ispettore dei salesiani di sicilia insieme 3

prostri per timoreai vostri piedi. Sioffra a tutti comeesempio di buoneopere, moderi iturbolenti, inco-raggi i timidi, so-stenga i deboli, siapaziente con tutti.Mantenga conamore la discipli-na, la imponga conrispetto; e sebbenesiano necessarieentrambe tuttaviapreferisca piuttostofarsi amare che te-mere”.

I più anziani siaspettano di trova-re in te un padre, i più giovani una guida entu-siasta, i confratelli feriti, un medico paziente.

Celebrerai molte volte l’Eucaristia nelle co-munità e nelle Assemblee di confratelli. Pronun-ziando le parole della consacrazione “questo è ilmio corpo offerto in sacrificio per voi, questo èil mio sangue, versato per voi” rendile autentiche

Don G. Mazzali e Don P. F. Frisoli.

Don G. Mazzali, 22° Ispettore dei Salesiani di Sicilia.

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Carissimi Confratelli,appena concluso il Capi-tolo Generale 26°, che èstato una vera Penteco-ste per tutti noi, ci tro-viamo a vivere ed a cele-brare un nuovo eventodi grazia: il 150° anni-versario della fondazio-ne della Congregazionesalesiana da parte di donBosco.La sera del 18 dicembre

1859 all’Oratorio di San Francesco nella cameradi don Bosco si radunano alcuni convenuti alloscopo di “promuovere e conservare lo spirito di ve-ra carità che richiedesi nell’opera degli Oratori perla gioventù abbandonata e pericolante”; così scri-ve don Alasonatti nel verbale di quell’incontro. Acontinuazione si legge nello stesso verbale: “Piac-que pertanto ai Congregati di erigersi in Società oCongregazione che, avendo di mira il vicendevoleaiuto per la santificazione propria, si proponesserodi promuovere la gloria di Dio e la salute delle ani-me, specialmente delle più bisognose di istruzionee di educazione”

Il 1859 costituisce perciò l’anno di nascita del-la nostra Congregazione. Desidero per questo pro-porre a tutti i Confratelli di vivere il 2009 comeun anno di grazia, ricordando da dove veniamo,chi siamo e dove siamo diretti. Con questa celebra-zione della nostra identità carismatica inizia ancheil pellegrinaggio dell’urna di don Bosco in tutte leRegioni della nostra Congregazione e si apre cosìla preparazione al bicentenario della sua nascitanel 2015.

Questo avvenimento sarà vissuto da tutti noicome un cammino spirituale e pastorale, che ini-zierà con la solennità di don Bosco il 31 gennaio2009, avrà momenti salienti il 24 giugno, giornodel suo onomastico, e il 16 agosto, giorno della sua

Messaggio del Rettor Maggiore

nascita, e culminerà il 18 dicembre 2009 con larinnovazione della professione da parte di tuttinoi salesiani. Particolare riconoscenza a Maria sa-rà espressa il 25 maggio, solennità dell’Ausiliatri-ce. In questo modo ci è offerto di “ripartire da donBosco”, Fondatore della nostra Congregazione,della Famiglia Salesiana e del vasto MovimentoSalesiano.

Si tratta di prendere coscienza della nostraidentità di persone consacrate, votate al primato diDio, alla sequela di Cristo obbediente, povero e ca-sto, pienamente disponibili allo Spirito, e proprioper questo totalmente dedicate ai giovani. Èun’identità da vivere con gioia e da manifestare vi-sibilmente nell’ardore evangelizzatore, nell’amoreper la salvezza delle anime, nello slancio pastora-le, che si ispirano al programma di vita di don Bo-sco “da mihi animas, cetera tolle”. La nostra iden-tità si deve manifestare quindi nel fuoco della pas-sione apostolica.

Durante l’anno 2009 troveremo tempi e modiper approfondire, meditare e pregare le Costituzio-ni. Esse ci indicano la via della fedeltà al carismadi don Bosco e alla nostra vocazione. Se nel corsodell’anno avremo ripercorso e riscoperto gli impe-gni di santificazione tracciati dalla nostra Regoladi vita, allora la rinnovazione della professione del18 dicembre sarà il frutto di un cammino di con-versione e il punto di partenza di una rinnovataofferta della nostra vita a Dio per i giovani. Sonoda valorizzare particolarmente la preparazione e la

150° anniversario di fondazione della Congregazione salesiana

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NNaarrrraarree aaii ggiioovvaannii llaa ssttoorriiaa ddeegglliiiinniizzii ddeellllaa CCoonnggrreeggaazziioonnee

L’Editrice Elledici, in vista della ce-lebrazione nel 2009 del 150° anniversa-rio della nascita della CongregazioneSalesiana sta pubblicando una nuovabiografia su Don Bosco in lingua italia-na.

Il libro, scritto da Teresio Bosco,autore di altre fortunate edizioni dellavita del santo dei giovani, è stato pro-gettato in uno stile e in un formato in-novativo per l’editrice. Il formato del li-bro, discostandosi dai testi scolastici oreligiosi, sarà simile a quello dei “bestseller” tascabili, economico e accessibi-le anche per un pubblico più vasto.

L’iniziativa, pensata con un “lin-guaggio” e uno stile al passo con i tem-pi, è una prima risposta dall’EditriceElledici all’appello fatto dal RettorMaggiore nella sua lettera di indizionedel 150° anniversario della Congrega-zione Salesiana: “Il 2009 ci chiede dinarrare ai giovani la storia degli inizidella Congregazione, della quale essisono stati ‘confondatori’ insieme a donBosco”.

Il libro, la cuiprima edizio-ne conterà50.000 copie,sarà disponi-bile entro ilprossimo di-cembre.

Ulteriori informazioni su questapubblicazione e altre iniziative della El-ledici su: www.elledici.org

Fonte: [ANS, Rivoli (TO) 29 agosto 2008]

celebrazione della professione perpetua di que-st’anno. Ci dedicheremo anche allo studio del do-cumento del CG26 per conoscerne la lettera e perassumerne lo spirito. Il documento capitolare è ilvolto della Congregazione oggi.

La Congregazione salesiana è costituita findall’inizio da quei giovani dell’Oratorio che si so-no lasciati coinvolgere dalla passione apostolica diDon Bosco e dal suo programma di vita. Il 2009 cichiede di narrare ai giovani la storia degli inizidella Congregazione, della quale essi sono stati“confondatori” insieme a don Bosco, e ci chiedepure di coinvolgerli sempre più nell’impegno apo-stolico per la salvezza di altri giovani. Il coinvolgi-mento apostolico dei giovani è il terreno naturalein cui cresce la vocazione consacrata salesiana.Tanti giovani nel mondo, partendo dall’impegnoapostolico, anche oggi si lasciano affascinare daquesta vocazione. Abbiamo il coraggio di proporreai giovani la vocazione consacrata salesiana! Miauguro che questo sessennio, a partire di questa ri-correnza del 150° anniversario della nostra Socie-tà, sia davvero un periodo di grande fecondità vo-cazionale.

La Strenna del 2009 ci stimola anche a consi-derare il nostro compito nella Famiglia Salesiana.Nati 150 anni fa come Congregazione, siamo con-sapevoli che il nostro Padre non ha pensato solo anoi, ma da sempre ha voluto creare un “vasto mo-vimento di persone che, in vari modi, operano perla salvezza della gioventù” (Cost. 5). In esso e nel-la Famiglia Salesiana abbiamo particolari respon-sabilità. Noi siamo stati pensati come evangelizza-tori dei giovani e come animatori di una famigliacarismatica.

Fin d’ora nei cammini formativi e spiritualipersonali, comunitari e ispettoriali si potranno te-nere presenti queste particolari indicazioni. Ho co-stituito al riguardo una Commissione, coordinatadal Consigliere per la formazione, che vi offrirànei prossimi mesi alcuni sussidi al riguardo.

Lo Spirito di Cristo ci animi in questo cammi-no; Maria Ausiliatrice ci sostenga con la sua solle-citudine materna; Don Bosco sia nostro modello einterceda per noi.

Cordialmente nel Signore

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Cari Confratelli,mi rivolgo a tutti voi per laprima volta dalle pagine di“Insieme”, che ci comunica-no la vitalità della nostraispettoria, della FamigliaSalesiana e del MovimentoSalesiano in questa bella ter-ra di Sicilia.

Desidero in primo luogo ribadire quanto hogià espresso in occasione delle giornate di pro-grammazione ispettoriale a Zafferana. Sono con-tento di essere in mezzo a voi e sto affrontandol’obbedienza in totale abbandono al Signore e conla volontà di dedicare tutte le mie energie per iconfratelli, i giovani e le fiorenti opere dell’ispet-toria. Sono consapevole dei miti limiti e delle miecapacità. La mutua frequentazione dei prossimianni ci offrirà molte occasioni per aiutarci recipro-camente, stimarci e soprattutto volerci bene.

Ringrazio tutti indistintamente per l’acco-glienza cordiale, l’incoraggiamento fraterno e so-prattutto la fiducia. Ribadisco, nei confronti ditutti indistintamente, la mia fiducia, consapevoleche ciascuno di voi, con i suoi doni e suoi limiti,intende essere fedele alla sua vocazione salesiana,nel dono totale di sé a Dio e ai giovani.

Mi ripropongo quest’anno, nei contatti cheavremo anche tramite queste pagine, di approfon-dire con voi la conoscenza degli Atti del CG26,con l’unico obiettivo di “riscaldare il cuore” diogni salesiano, animandolo ad essere il don Boscovivo per i ragazzi e giovani del suo ambiente. Con-to anche sullo sforzo di ciascuno di voi per menta-lizzarne i contenuti sia a livello personale che incomunità.

Approfitto di questa occasione per introdurvial II nucleo “Urgenza di Evangelizzare” che abbia-mo anche scelto come area prioritaria del ProgettoIspettoriale 2008-2009. Mi farebbe piacere anchericevere le vostre osservazioni, suggerimenti ecommenti. È un modo simpatico per attivare undialogo che non si deve interrompere mai.

Lettera dell’Ispettore

UUrrggeennzzaa ddii EEvvaannggeelliizzzzaarree

Durante il dibattito e lo studio nelle commis-sioni, il titolo di questo nucleo è rimasto invaria-to. E ciò indica che il CG26 ha visto chiaramen-te che evangelizzare è oggi, in tutti i contesti, unavera urgenza.

Si è comunque fatta molta fatica per quantoriguarda i contenuti. Sebbene le indicazioni dateinsistessero sulle linee operative, il dibattito si èsvolto piuttosto sulla “chiamata di Dio” e sulla“situazione”. Può sembrare paradossale, ma ineffetti è proprio su questo terreno che si è mani-festata la diversità di impostazioni, la molteplici-tà delle esperienze e la notevole varietà dei con-testi. Si può certamente parlare di pastorale inchiave salesiana, ma ciò significa tante cose e tal-volta alquanto diversificate a seconda dei conte-sti, delle situazioni ed anche dei criteri teologicie pastorali.

La lettura attenta del documento fa rilevarela complessità del dibattito e la difficoltà a fon-dere in unità una notevole sovrabbondanza dicontributi e può anche dare l’impressione che ibrevi paragrafi abbiano voluto toccare punti cheavrebbero richiesto una riflessione diversa. Vachiarito che il CG26 fin dall’inizio si è posto sudi un piano pratico, operativo, con l’intento evi-dente di puntare sulle linee di azione e non suformulazioni di pensiero complete ed esaustive.È quindi importante non chiedere a questo nu-cleo ciò non intende dare. Anche una scorsa su-perficiale ai quattro titoli (comunità evangelizza-ta ed evangelizzatrice, centralità della propostadi Cristo, evangelizzazione ed educazione, evan-gelizzazione nei diversi contesti) da l’idea che citroviamo di fronte a temi imponenti, per i qualila documentazione disponibile è altrettanto im-ponente. Il nucleo ci può servire come traccia.

Tenuto conto di ciò vi offro una lettura sin-tetica del nucleo stesso, facendo lo sforzo di met-tere in evidenza le grandi idee che stimolano lanostra spiritualità ed azione pastorale.

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11.. CChhiiaammaattaa ddii DDiioo

Dio ci chiama ad accogliere il Vangelo, inte-so come “buona notizia”. Sostanza di questabuona notizia è la persona stessa di Gesù, cono-sciuto nella Parola, incontrato e vissuto nei Sa-cramenti, sperimentato nel fluire della vita e del-le esperienze. Vangelo in azione è pertanto sinte-si di Parola-Sacramenti-Vita e una vera evange-lizzazione si realizza in modo efficace se collega-ta con la Parola, con i Segni della presenza effi-cace di Gesù e l’esperienza vitale delle singolepersone e dei gruppi umani.

L’incontro con Gesù e il suo Vangelo si inse-risce nella storia di ogni persona e pertanto devetenere conto delle condizioni vitali, culturali esociali in cui ogni persona è inserita. Evangeliz-zare è pertanto accettare di essere in cammino(Itinerari), inserendosi nella crescita delle perso-ne, nella formazione umana e culturale (Educa-zione). Attraverso gli innumerevoli cammini del-l’educazione il Vangelo si inserisce nei valori enelle ispirazioni umane, così come sono vissutied interpretati nei diversi contesti e nelle diverseculture. Il Vangelo si fa cultura e genera cultura.

22.. SSiittuuaazziioonnee

Si può sintetizzare la lettura della situazionefatta dal CG26 evidenziando le luci e le ombreche ci caratterizzano in senso ampio.

22..11.. LLee lluuccii

La passione per Dio e per i giovani di molticonfratelli, impegnati nell’educazione dei giova-ni alla fede.

L’attualità del Sistema Preventivo.L’apertura di molti giovani alla ricerca di

senso, alla proposta cristiana e all’impegno inprima persona.

La crescita numerica di laici e di membri del-la FS che si assumono compiti pastorali. Forteimpegno, a livello di pubblicazioni, nel campodella evangelizzazione e della catechesi.

Vasto impegno, a tutti i livelli, nella missio adgentes.

22..22.. LLee oommbbrree

Mentalità secolarizzata, superficialità, attivi-smo e influsso dei modelli di vita borghese.

Dedizione parziale e frammentata alla mis-sione giovanile.

La complessità delle opere che assorbe leenergie in compiti gestionali.

Deboli processi di catechesi e accentuazionesugli eventi, piuttosto che sugli itinerari e cam-mini di fede.

La fatica che si percepisce nel constatare lalontananza di molti giovani dalla fede.

Poco coraggio nell’affrontare i problemi piùurgenti oggi, in un contesto di crisi del cristiane-simo e della cultura cristiana.

Poca presenza nello sviluppo del dialogofede e cultura.

Debole formazione dei laici.Le sfide e le difficoltà che provengono dal

contatto con l’Islam.

LLiinneeee ddii aazziioonnee

Processi da mettere in atto, per un cambio dimentalità :

– realizzare la continuità formativa, puntan-do sugli itinerari;

– coinvolgere la comunità ed inserirsi nellapastorale della chiesa locale;

– realizzare cammini di evangelizzazione cheaiutino a cambiare la persona e le strutture.

Vi propongo di dare particolare attenzione al-la linea di azione n. 6.

“Curare in ogni ambiente una più efficace in-tegrazione di evangelizzazione ed educazione, nel-lo logica del Sistema Preventivo”.

Assicurandovi un ricordo quotidiano al Si-gnore, vi saluto tutti, augurandovi un anno belloal servizio di Dio e dei giovani. Vostro,

DDoonn GGiiaannnnii MMaazzzzaallii

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insieme programmazione8

Piano di Formazione permanenteispettoriale 2008-2009

A partire dal C.G. 26, dall’urgenza interior-mente sentita di ritornare alla passione educativadi Don Bosco, mentre ci apprestiamo a celebrarei 150 anni dell’inizio della Congregazione Sale-siana (1859/60), ci proponiamo, come processo dirinnovamento interiore e di riflessione da inizia-re in questo anno pastorale 2008–09:

– Una approfondita lettura e conoscenzapersonale e comunitaria del C.G. 26;

– Una particolare attenzione e cura dei ritmidella nostra vita di comunità religiosa apostolicasalesiana;

– Una partecipazione puntuale a tutti gli in-contri Ispettoriali ;

– Un itinerario di riflessione e di conversionea partire dal secondo nucleo del C.G. 26 “Ur-genza di Evangelizzare”;

11.. AApppprrooffoonnddiittaa lleettttuurraa ee ccoonnoosscceennzzaa ppeerrssoonnaalleeee ccoommuunniittaarriiaa ddeell CC..GG..2266

– Personalmente ogni confratello si prendecura di leggere e rileggere attentamente il testodel C.G., per cogliere ed accogliere le motivazio-ni evangeliche, la passione apostolica che anima-no la Congregazione Salesiana oggi, come untempo don Bosco, e fare proprie le frontiereeducative che essa vuole percorrere oggi per ilbene dei giovani;

– Ogni comunità programma una riletturedegli Atti del C.G. ed un confronto comunitariosulle linee di azione che ogni nucleo contiene,nella giornata della comunità;

– Comunitariamente si fa una lettura conti-nuativa degli Atti del C.G. 26 e dei suoi allegati.

22.. UUnnaa ppaarrttiiccoollaarree aatttteennzziioonnee ee ccuurraa ddeeii rriittmmiiddeellllaa nnoossttrraa vviittaa ddii ccoommuunniittàà rreelliiggiioossaa--aappoossttoollii--ccaa ssaalleessiiaannaa

A) QUOTIDIANAMENTE– Momenti di preghiera liturgica del mattino e

della sera, curare la preparazione e la celebrazio-ne; offrire testi per la meditazione e per la lettu-ra spirituale adeguati al tempo liturgico e alle ce-lebrazioni ricorrenti, anno Paolino...; definire

bene i tempi che permettano la partecipazione ditutti. Il direttore proponga e promuova la formadella “lectio divina” come meditazione quotidia-na e procuri dei testi idonei soprattutto sulle let-tere di S. Paolo.

È bene leggere in forma continuativa alcuniarticoli delle costituzioni prima della lettura spi-rituale.

– Momenti di fraternità, curare bene i pasticomunitari, le ricorrenze dei confratelli, i mo-menti di svago...

– La buona notte quotidiana, momento quali-ficato di comunicazione fraterna e di comunionemira a far crescere il senso di appartenenza e diunità.

B) MENSILMENTESiano ben preparati, preannunciati e vissuti:– Il consiglio della Casa, luogo di verifica, di

programmazione e di decisione riguardo alla vi-ta della comunità e al servizio pastorale-educati-vo dell’opera; L’ O.d.G. preventivamente comu-nicato. non trascuri le problematiche comunita-rie ed apostoliche; Anche le piccole comunitàdevono fare un’incontro mensile con questa otti-ca e programma.

– La giornata della comunità, luogo di aggior-namento, confronto e dialogo su temi e situazio-ni di attualità e di formazione ecclesiale, salesia-na, educativa; con l’ausilio di un relatore qualifi-cato quando si ritiene opportuno. Il Direttore edi confratelli incaricati per l’animazione dellagiornata della comunità. la programmino all’ini-zio dell’anno e provvedano a coinvolgere ade-guatamente i confratelli. Elemento privilegiato,quest’anno, sia una rinnovata riflessione sulle Co-stituzioni SdB.

– Il Ritiro della comunità, tempo di spiritua-lità e di conversione. Sia programmato all’iniziodell’anno (argomenti, tempi e luogo) e si richia-mi l’attenzione di tutta la Comunità nel tempoopportuno.

– Il giorno della fraternità e della distensione,comunitaria o personale, per celebrare ricorren-

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programmazione insieme 9

ze, uscite comunitarie, e tempi riservati alla pro-pria persona. Anche queste giornate vanno pro-grammate.

C) OCCASIONALMENTE– La partecipazione a convegni e conferenze

nazionali, regionali, locali, dai direttori ed il suoconsiglio siano segnalati per tempo le opportuni-tà di aggiornamento e di cultura che il territoriopropone (ambiente ecclesiale, sociale, salesiano...); i direttori promuovano e sollecitino la parte-cipazione a convegni e giornate promosse dal-l’Ispettoria.

– Siano programmate ed organizzate attivitàdi formazione e di aggiornamento da parte dei va-ri settori dell’opera (scuola, cfp, oratorio, par-rocchia) per i salesiani ed i laici insieme, e ci siimpegni per una piena partecipazione di tutti.

Di tutto questo all’inizio dell’anno sia fattauna adeguata programmazione scritta ed ogni di-rettore ne consegni una copia in Ispettoria, peruna condivisione comune.

33.. IInnccoonnttrrii IIssppeettttoorriiaallii– Dei Direttori. Sono tempo di formazione e

di orientamento insieme all’Ispettore a partiredalla vita delle comunità, della situazione del-l’Ispettoria e delle proposte della Congregazio-ne; mirano ad incrementare il senso di apparte-nenza e della comunione ispettoriale attraversoun laboratorio di comunicazione esperienziale,di confronto e di discernimento; a prendere del-le decisioni insieme e alla condivisione delle scel-te del Consiglio Ispettoriale e degli Organismi dianimazione pastorale ispettoriale; alla formazio-ne dei direttori e alla loro abilitazione per l’ani-mazione delle Comunità e a comunicare infor-mazioni ed orientamenti pastorali.

– Degli Incaricati dei vari settori (scuola, cfp,oratorio, parrocchia). Anche questi incontri so-no momenti di formazione, di confronto e diorientamento condiviso di ogni specifico settore.

– Dei Quinquennisti e dei Tirocinanti. Sonomomenti di formazione, di comunione fraterna edi condivisione di esperienze per una crescita in-sieme e per riscoprire la bellezza della Vita Con-sacrata Salesiana.

– Esercizi Spirituali. “Sono tempi di ripresaspirituale che Don Bosco considerava come laparte fondamentale e la sintesi di tutte le prati-

che di pietà” ... “Sono una occasione particolaredi ascolto della Parola di Dio, di discernimentodella Sua Volontà e di purificazione del cuore”(Cost. 91 ). Va curata la preghiera ed il silenziocome tempo di chiarificazione della propria po-sizione dinanzi a Dio, dei propri desideri, più omeno coscienti, che caratterizzano il rapportocon Dio, con gli altri e con se stessi. Tema privi-legiato di quest’anno è “ La Vita Consacrata Sale-siana”.

– Il Rinnovamento dei voti e la professioneperpetua. In quest’anno, 150° dell’inizio dellaCongregazione Salesiana, siano ben preparati ecelebrati con particolare solennità.

44.. IIttiinneerraarriioo ddii rriifflleessssiioonnee ee ddii ccoonnddiivviissiioonneessuull 22°° nnuucclleeoo ddee CC..GG.. 2266 ““UUrrggeennzzaa ddii EEvvaannggeelliizz--zzaarree””

È preparato dalla CIF, per l’animazione deiritiri mensili o di altri momenti comunitari.

MMooddeelllloo ddii ccaammmmiinnoo vvooccaazziioonnaallee((AAssppiirraannttaattoo)) ee CCoommuunniittàà PPrrooppoossttaa

ppeerr iill 22000088--22000099

A partire dal seminario di studio fatto dagliincaricati ed animatori vocazionali SdB, di tuttele Ispettorie d'Italia (3-4 giugno 2008) si delineail cammino vocazionale dei ragazzi e dei giovaniche mostrano alcuni segni di chiamata alla vitaconsacrata salesiana e che già si interrogano sul-la loro vocazione e vogliono chiarificare e matu-rare il loro discernimento vocazionale.

Non si tratta di capire se un ragazzo ed ungiovane desideri farsi Salesiano, ma se Dio lo stiachiamando a questo stato di vita e a questa mis-sione nella Congregazione Salesiana.

Due sono le forme in cui alcuni ragazzi e gio-vani si presentano a noi nel momento in cuiemerge in loro un interrogativo vocazionale:

– Negli ultimi anni delle scuole superiori al-cuni ragazzi mostrano segni della chiamata delSignore alla vita salesiana e rivelano il bisogno difarsi accompagnare nel discernimento.

– Oltre le scuole superiori altri giovani si pre-sentano a noi con un orientamento vocazionalepiù sviluppato ed esplicito (maturato spesso lun-

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insieme10 insieme programmazione

go un percorso variegato nella realtà ecclesiale esalesiana) e sentono il bisogno di chiarificare ematurare le motivazioni e le prospettive con unserio discernimento ed accompagnamento.

In questi ultimi anni nella nostra Ispettoria èemersa di più la seconda forma, ma è necessarioattivare e curare anche la prima forma.

MMooddeelllloo ddii AAssppiirraannttaattoo ee CCoommuunniittàà PPrrooppoossttaaaapppplliiccaattoo aallll’’aannnnoo 22000077--22000088

Nel 2007 il Consiglio Ispettoriale ha decisoche l'Aspirantato fosse svolto, secondo la speci-fica situazione di ogni candidato, attraverso leseguenti modalità:

– Periodica breve permanenza in una comu-nità locale ove vi sia un salesiano che accompa-gni e segua;

– In alcune comunità locali bel individuateove gruppi di aspiranti possono fare il loro per-corso formativo scolastico, spirituale e salesianosempre con l'accompagnamento di un salesianolocale incaricato, con un incontro settimanale diformazione insieme con l'animatore vocazionaleispettoriale, possibilmente nella Comunità Pro-posta;

– Nella Comunità Proposta, parte viva di unacomunità locale, ove la comunione fraterna siaintensa, l'attività apostolica pluriforme, semprecon la possibilità di irradiazione nel territoriocircostante per alcune esperienze pastorali parti-colari ben guidate.

– La Comunità Proposta fosse il luogo delPrenoviziato.

MMooddeelllloo ((iinn eessppeerriimmeennttoo)) ddii AAssppiirraannttaattoo eeCCoommuunniittàà PPrrooppoossttaa ppeerr ll’’aannnnoo 22000088--22000099

– Pur mantenendo le scelte fatte per il 2007-2008, volendo porre più attenzione ai ragazzi e aigiovani delle scuole superiori (prima forma) è co-stituita la Comunità Proposta con un Responsabi-le a tempo pieno ed un Assistente che lo collaboria S. Gregorio di Catania.

– È compito di questa comunità creare una in-tensa comunione fraterna, offrire una attivitàapostolica pluriforme, sempre con la possibilitàdi irradiazione nel territorio circostante per alcu-ne esperienze pastorali particolari, e strutture edambienti idonei.

– Nella C.P. gli aspiranti fanno esperienza deiritmi della vita comunitaria salesiana, sviluppano

il loro senso di appartenenza facendosi carico ditutto ciò che la comunità e l'ambiente richiede esi esercitano con piena disponibilità nel servizioapostolico verso i giovani.

– In essa si accolgono e vivono ragazzi del 3°,4°, 5° superiore che si stanno interrogando sullapropria vocazione. Essi vengano accompagnaticon un programma ben definito che ha obbietti-vi, contenuti e modalità chiare e precise.

– Essi sono condotti a sviluppare in loro lagioia e la gratitudine di chi riceve un grande donoda Dio e si interroga sulla nuova identità che Egligli sta facendo dono.

– Il Responsabile - Animatore della ComunitàProposta è anche Animatore vocazionale e la coin-volge nell'animazione vocazionale a livello ispet-toriale.

– Ad essa fanno riferimento ed in essa si in-contrano settimanalmente quei giovani già suffi-cientemente orientati e che fanno il loro aspiran-tato in altre comunità locali (seconda forma).

– I giovani della C.P. collaborano alle attivitàispettoriali di Pastorale Giovanile ed il Responsa-bile Ispettoriale della Pastorale Giovanile fa co-stante riferimento alla Comunità Proposta.

– Essa è centro propulsore e di convergenzaper tutte le Case dell'Ispettoria e per l'attivazionee la promozione di esperienze giovanili vocazio-nali di singoli giovani e di gruppi. In essa, i gio-vani che lo richiedessero, possono fare, per bre-vi periodi, esperienza limitate di vita comunitariaed un cammino di discernimento.

– LA C.P. e l'ambiente idoneo anche perquei giovani che arrivano a fare il Prenoviziato.

SSttrraatteeggiiee PPaassttoorraallii

Tendere verso una PG più organica ed unita-ria:

– integrando maggiormente le offerte pasto-rali dei vari livelli (locale, zonale, interzonale, re-gionale), curandone la qualità e integrando inmaniera equilibrata le dimensioni della PG:

- spirituale;- pedagogico-formativa;- animazione e servizio.– attenzionando tutte le fasce di età dei no-

stri destinatari;

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insieme 11programmazione insieme

– diventando lo spazio in cui tutti gli am-bienti educativi (Oratorio. Scuola, FP, Parroc-chia, Comunità alloggio...) interagiscono e con-dividono esperienze;

– aiutando a fare sintesi delle varie tematicheformative proposte a livello ecclesiale e salesia-no;

– sviluppando il senso di appartenenza alMGS, luogo ordinario nel quale svolgiamo la no-stra missione di educatori ed evangelizzatori;

– realizzando una maggiore collaborazionetra SDB ed FMA;

– coinvolgendo i giovani e i membri della FSnel pensiero, nella progettazione e nella attuazio-ne del cammino formativo annuale attraverso unlavoro di equipe;

– operando una migliore calendarizzazione edistribuzione delle attività lungo l’anno facendointeragire i vari livelli di animazione e il servizioalle varie fasce di età.

TTeemmaa FFoorrmmaattiivvoo aannnnuuaalleePPrrooppoossttaa PPaassttoorraallee 22000088--0099

Sarete miei testimoni“In Movimento... per la salvezza dei giovani.

Il seme è diventato un albero e l’albero un bosco”

11..11 LL’’oorriizzzzoonnttee– Progetto Agorà della CEI: “Sarete miei te-

stimoni”.– Strenna del RM: “Un vasto movimento per

la salvezza dei giovani. La Famiglia Salesiana ie-ri e oggi: il seme è diventato un albero e l’alberoun bosco”.

– La peculiarità del 150° della fondazionedella Congregazione Salesiana: “un anno di gra-zia” (31 gennaio-18 dicembre 2009).

– L’eredità del CG 26: “Da mihi animas, ce-tera tolle”.

– CIF: “Urgenza di Evangelizzare” (piano diformazione per confratelli, CEP e famiglie).

– Anno paolino.– Sinodo sulla Parola di Dio.– Obiettivo prioritario annuale: la formazio-

ne e l’accompagnamento degli educatori.

11..22 SScceellttaa ddeell tteemmaaTutti questi orizzonti formativi hanno il loro

punto di incontro nella chiamata ad essere evan-gelizzatori e testimoni autentici di Cristo.

– Progetto Agorà: invita ogni ragazzo e giova-ne ad essere testimone di Cristo attraverso latestimonianza di una vita coerente ai valoricristiani.

– Strenna del RM: ci invita a compiere duemovimenti:

1. la salvezza dei giovani come obiettivo diogni nostra azione pastorale ed educativa;

2. la capacità di coinvolgere, in questa operadi salvezza, un movimento vasto di persone:insegnanti, educatori, animatori, catechisti. assi-stenti, allenatori e tutta la FS... realizzando quelmovimento di persone così caro a don Bosco e difar crescere l’identità del MGS come luogo dicondivisione e comunione di tutti coloro che fre-quentano le nostre opere e condividono la SGS,secondo la dinamica dell’albero che diventa unbosco.

– 150° della fondazione della CongregazioneSalesiana: ci spinge a curare la maturazione uma-

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insieme12 insieme programmazione

na e spirituale di ogni ragazzo fino all’accompa-gnamento spirituale e al discernimento vocazio-nale e a curare con particolare attenzione le vo-cazioni salesiane secondo la dinamica del semeche diventa un albero.

– L’eredità del CG 26: “Da mihi animas, cete-ra tolle” ci spinge a ritornare alle origini per es-sere fedeli e autentici discepoli di don Bosco e aconcentrare la nostra opera educativa alla curadelle “anime” dei nostri ragazzi.

– CIF: ci invita a coinvolgere nella “Urgenzadi Evangelizzare” tutti i nostri educatori e le fa-miglie dei nostri destinatari.

– Anno paolino: ci mette dinnanzi la figura diPaolo come esempio autentico di totale dedizio-ne a Dio e di zelo apostolico per le anime a lui af-fidate.

11..33 LL’’iiccoonnaa:: IIll sseemmee èè ddiivveennttaattoo uunn aallbbeerroo ee ll’’aall--bbeerroo uunn bboossccoo

SSeemmee:: Parola di Dio, Spirito Santo, sacra-menti della iniziazione cristiana, talenti ricevuti,don Bosco e il carisma salesiano.

AAllbbeerroo:: la maturazione globale della persona(nella totalità delle sue dimensioni: umana, psi-cologica, relazionale, affettiva, spirituale, voca-zionale, missionarietà); importanza di dare frut-to, necessità di concimare l’albero, di potare i ra-mi, avere radici profonde...

BBoossccoo:: diversità delle opere, dei servizi, del-le persone, delle vocazioni che condividono lostesso stile educativo; coinvolgere tanti in questaopera missionaria.

MMooddeelllloo ddii aanniimmaazziioonnee vvooccaazziioonnaallee

11)) LLaa CCoommuunniittàà llooccaallee– La comunità locale ed i singoli confratelli so-

no i primi animatori vocazionali, perché sentonol'urgenza di trasmetter la gioia della vita consa-crata salesiana che hanno ricevuto da Dio, comedono impareggiabile.

– Il direttore richiami costantemente l'atten-zione dei confratelli sui segni di Dio che in diver-se circostanze possono emergere nei ragazzi e neigiovani che sono oggetto del loro lavoro aposto-lico.

– Si inserisca nella programmazione annualedella comunità e nei suoi settori momenti di ani-mazione vocazionale in collaborazione con l'ani-matore vocazionale ispettoriale (settimane egiornate vocazionali, testimonianze della FS, dicoadiutori, dei giovani prenovizi, studenti...).

– Si invitino i giovani più sensibili ad alcunimomenti significativi e festivi della comunità, e siproponga loro di partecipare agli itinerari ispet-tori ali della PG e Vocaz.

– Cura i rapporti con i ragazzi ed i giovani piùmaturi spiritualmente, invitandoli ad avere un di-rettore spirituale ed un confessore stabile.

– Coinvolge l'animatore vocazionale ispetto-riale qualora emergesse in qualche giovane unaseria volontà di ricerca vocazionale.

22)) LL’’aanniimmaattoorree vvooccaazziioonnaallee iissppeettttoorriiaallee– È pienamente inserito nella Equipe di PG

ed in essa promuove l'attenzione all'aspetto vo-cazionale della PG;

– È presente, collaborando pienamente, neipercorsi della pastorale giovanile ispettoriale;

– Pone attenzione particolare ai segni di Dioche vanno emergendo nei ragazzi e nei giovaniper instaurare una relazionalità educativa perso-nalizzata;

– Promuove all'interno della PG una culturavocazionale attraverso contenuti, segni ed espe-rienze che alimentino nei ragazzi e nei giovani laricerca del senso e dell'orientamento della lorovita;

– Convoca, d'intesa ed in piena collaborazio-ne con il delegato di PG, i ragazzi ed i giovani cheesprimono un orientamento vocazionale alla vitaconsacrata salesiana;

– Può essere il responsabile-animatore della

Don E. Cutuli, Don M. Mazzeo e Don G. Mazzali.

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insieme 13programmazione insieme

Comunità Proposta e comunque fa parte di essae la coinvolge nell'animazione vocazionale a li-vello ispettoriale e locale;

– Tiene i contatti con l'ufficio vocazioni sale-siano nazionale e partecipa ai suoi incontri ed at-tività;

– Con alcuni confratelli, attenti alla dimen-sione vocazionale ed operanti in alcuni grossicentri salesiani, crea un rapporto particolare mi-rato alla riflessione, progettazione e intervento inquesta dimensione.

33)) AAnniimmaazziioonnee vvooccaazziioonnaallee nneellllee ccoommuunniittàà lloo--ccaallii ee nneellllaa FFaammiigglliiaa SSaalleessiiaannaa

– L'A.V. si relaziona con la comunità salesia-na (direttore, consiglio della casa, confratelli im-pegnati nell'Oratorio, nella Scuola, nella Parroc-chia, nelle associazioni) per promuovere una cul-tura vocazionale e attira l'attenzione dei confra-telli sugli atteggiamenti spirituali necessari percoltivare la fedeltà alla vita consacrata e per cre-scere nella sensibilità verso i giovani che il Signo-re chiama ad essa;

– Offre sussidi per la preghiera per le voca-zioni e per le feste salesiane, sottolineando la fi-gura del salesiano coadiutore;

– Si incontra con i ragazzi ed i giovani cheesprimono un orientamento vocazionale alla vitaconsacrata salesiana, e cura con essi un rapportocostante;

– L'A.V., il delegato di PG e l'equipe di PGsi rendono disponibili per animare iniziative vo-cazionali, locali e zonali;

– Cura rapporti periodici con le famiglie deiragazzi e dei giovani che esprimono un orienta-mento vocazionale alla vita consacrata salesiana;

– È il delegato per i SDB negli organismi diAV della Famiglia Salesiana;

– Propone alla Famiglia Salesiana l'esperien-za di preghiera del "monastero invisibile".

44)) AAttttiivviittàà eedd iittiinneerraarrii vvooccaazziioonnaallii– L'A.V. promuove un periodico discernimen-

to, a livello ispettoriale ( equipe di PG. ) e loca-le, su i ragazzi e giovani che partecipano a grup-pi ed itinerari di fede, di servizio missionario, li-turgico, per cogliere quei segni vocazionali cheemergono in alcuni di loro;

– Promuove e cura periodicamente quei ra-gazzi e giovani che esprimono segni vocazionali al-

la vita consacrata salesiana e con i quali già in-trattiene costante rapporto nelle comunitàlocali;

– Promuove e cura un Weekend mensile perquei giovani, ragazzi e ragazze, che sono in ricer-ca vocazionale in collaborazione con la FS (An-no per il tuo futuro);

– Accoglie e segue personalmente ragazzi egiovani che esprimono una volontà di ricerca voca-zionale rendendosi disponibile con la direzionespirituale, e propone loro un itinerario di cono-scenza di Don Bosco, della vita consacrata sale-siana, di discernimento e di scelta vocazionaleper chiarire le loro motivazioni, approfondire gliatteggiamenti e maturare una opzione alla vitaconsacrata salesiana;

– Promuove e cura esperienze di servizio nel-l'area del disagio giovanile per i giovani che sonoin discernimento vocazionale;

– Si avvale del periodico ispettoriale "Insie-me" per sensibilizzare i confratelli all'animazio-ne vocazionale e per diffondere iniziative edesperienze in questo settore.

55)) MMooddeelllloo ddii AAssppiirraannttaattooL'Aspirantato può essere svolto, secondo la

specifica situazione di ogni candidato, attraversovarie modalità:

– Per un periodo in una comunità locale ovevi sia un salesiano che accompagni e segua;

– In alcune comunità locali bel individuateove gruppi di aspiranti possono fare il loro per-cosso formativo scolastico, spirituale e salesianosempre con l'accompagnamento di un salesianoincaricato;

– Nella Comunità Proposta, parte viva di unacomunità locale, ove la comunione fraterna siaintensa, l'attività apostolica pluriforme, semprecon la possibilità di irradiazione nel territoriocircostante per alcune esperienze pastorali parti-colari.

– La Comunità Proposta può essere il luogodel Prenoviziato.

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insieme14 insieme comunicazione sociale

Giovani e media

DDiissiinnccaannttaattii ee ccrriittiiccii..“Medializzati” e capaci dipassare da un mezzo all’altro senza difficoltà,con il cellulare a farla da padrone in tasca a benil 97,2% degli intervistati e con il numero diutenti internet in crescita, dal 61% del 2003all’83% del 2007. È quanto emerge dall’indagi-ne sulle relazioni tra giovani e media realizzataper il 7° Rapporto sulla comunicazione Censis-Ucsi, “L’evoluzione delle diete mediatiche giova-nili in Italia e in Europa”, presentato il 9 giugnoa Roma. Tendenti al “nomadismo mediatico”,quindi, capaci di passare da un media ad un al-tro con un certo disincanto, ma anche fortemen-te critici, come evidenziato nel suo interventodal presidente emerito dell’Ucsi, Unione cattoli-ca stampa italiana, Emilio Rossi, di quella “vol-garità in tv, con diffusione tanto più significativaperché trasversale tra giovani e adulti, colti e me-no colti” e della “non adeguata tutela dei ragaz-zi nella programmazione”. L’indagine è il risulta-to di circa 5.000 interviste condotte nell’ottobre2007 su giovani di età compresa tra 14 e 29 anni.Di queste 919 sono a giovani italiani e 800 per glialtri Paesi, ovvero, Spagna, Germania, Francia,Gran Bretagna.

TToorrnnaannoo ii lliibbrrii.. Ciò che stupisce nell’indagi-ne non è tanto che il cellulare sia usato pratica-mente da tutti i giovani quanto constatare che il74,1% di essi legge almeno un libro all’anno(esclusi ovviamente i testi scolastici) e il 62,1%più di tre libri. Il 77,7% dei giovani legge unquotidiano (a pagamento o free press) una o duevolte alla settimana (il 59,9% nel 2003), mentreil 57,8% legge almeno tre giornali alla settimana.I periodici hanno un’utenza complessiva pari al50% dei giovani (era il 44% nel 2003). E la fles-sione che si registra nell’uso della tv tradizionale(dal 94,9% all’87,9%) è ampiamente compensa-ta dall’incremento conosciuto in questi anni dal-la tv satellitare (dal 25,2% al 36,9% dei giovani).Sulla tv tradizionale pesa anche una valutazionenegativa della qualità dei canali: “Il 68,3% deigiovani italiani li definisce talvolta troppo volga-ri e di cattivo gusto e il 62,6 poco attenti alle que-stioni veramente importanti”.

DDiiffffeerreennzzee ddii ggeenneerree.. Se le differenze di ge-nere si sono ridotte, ma non annullate – le don-ne ascoltano di più la radio (il 90,3% control’83,1% dei maschi) e leggono di più i periodici(il 55,2% contro il 45,3%), gli uomini inveceleggono di più i quotidiani (l’80,4% contro il74,6% delle ragazze) e guardano di più la tv sa-tellitare (il 39,9% contro il 33,6%) – più marca-te sono invece le differenze legate alle fasced’età. I giovanissimi, tra i 14 e i 18 anni, sono imaggiori consumatori di media, ma con due ec-cezioni: quotidiani e radio. Se il dato relativo al-l’ascolto della radio riferito a tutti i giovani è inaumento (gli utenti complessivi sono passatidall’82,8% all’86,5%), nella fascia 14-18 anni èin calo al 78,9%. A determinarlo il mutamentodel linguaggio radiofonico: oggi un adolescenteha a disposizione pod-cast e download di mp3dalla rete, telefonini e lettori usati anche comeradio, playlist scambiate nei blog.

NNoommaaddii ddeeii mmeeddiiaa.. Secondo il direttore ge-nerale del Censis, Giuseppe Roma, “da questa

7° Rapporto Censis-Ucsi: diete mediatiche giovanili in Italia e in Europa

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insieme 15comunicazione sociale insieme

indagine emerge che il sistema mediale non è incrisi, ma in espansione, certamente dal punto divista dell’uso e non da quello della qualità, gra-zie all’ingresso prepotente dei giovani nel siste-ma stesso. Gli utenti, in particolare quelli giova-ni, più vivaci e dinamici si stanno appropriandodei diversi mezzi di comunicazione. Siamo da-vanti, cioè, ad un esempio della tendenza al no-madismo dei giovani nel mondo digitale, dove sipassa da un mezzo all’altro senza badare troppoalla sua natura. È aumentato il numero dei me-dia ed i consumi dei giovani sono articolati, pre-vedono il contatto non solo con i nuovi media,internet e cellulari, ma anche con i più antichi, li-bri e quotidiani, senza attribuire importanza de-cisiva a nessuno di essi. Ciò che manca è una ve-ra prospettiva gerarchica tra i media”. Perman-gono ancora, all’interno del sistema media delPaese, “alcune criticità che vivono nella penom-bra del discorso pubblico” e mai del tutto af-frontate. Ad elencarle è stato il direttore di Desk,la rivista trimestrale dell’Ucsi, Paolo Scandaletti:tra queste “il pluralismo televisivo, il giornalismodi inchiesta quasi del tutto scomparso dalle te-state giornalistiche, la qualità delle fonti primariedi informazione. I giovani – ha detto – voglionoun sapere libero, per questo serve un sistemamedia compiuto e trasparente”.

NNoommaaddii ee rreeaalliissttii.. Una ricerca in Italia,Francia, Spagna, Regno Unito e Germania.“L’evoluzione delle diete mediatiche giovanili inItalia e in Europa”: è questo il titolo del 7° Rap-porto sulla comunicazione del Censis, Centrostudi investimenti sociali, l’istituto di ricerca so-cioeconomica italiana, e dell’Ucsi, l’Unione cat-tolica stampa italiana, presentato il 9 giugno aRoma. 5000 giovani di Italia, Francia, Spagna,Regno Unito e Germania, di età compresa tra i14 e i 29 anni, sono stati intervistati ad ottobre2007 e l’insieme dei dati acquisiti mostra il loroatteggiamento davanti ai media, un misto fra“nomadismo e disincanto” che li porta a passareda un’esperienza mediatica all’altra senza attri-buire molta importanza a nessuna di esse, indif-ferenti agli strumenti che usano.

UUnn mmooddeelllloo uunniiffoorrmmee.. Dal Rapporto emergeche i giovani europei stanno convergendo versoun modello uniforme di impiego dei media. Intutte i principali Paesi europei i giovani entrano

in contatto con un gran numero di media, inter-net ha conosciuto un elevatissimo indice di pe-netrazione, i consumi maschili e femminili ten-dono ad uniformarsi, ovunque ai primi posti nel-l’uso abituale dei media si trovano televisione,cellulare e internet, seguiti da radio, libri e quo-tidiani, sempre a livelli più alti di quanto regi-strato per le fasce d’età più elevate e tra i giova-nissimi queste tendenze risultano ancora più ac-centuate.

TTeelleeffoonniinnoo.. Ovunque si fa un grande uso deltelefonino, ma solo in Italia il 96,5% dei giovanilo adopera in maniera davvero abituale. Negli al-tri Paesi gli utenti abituali oscillano tra l’89,3%della Germania, l’83,9% della Gran Bretagna,l’83,7% della Spagna, per scendere al 73,8%della Francia. È interessante notare che nel 2006i giovani tedeschi si collocavano intorno al 75%di uso abituale del cellulare e sono ora arrivatiquasi al 90%, mentre i francesi si posizionavanointorno all’80% e ora si avvicinano al 70%. Glistessi spagnoli e britannici erano intorno al 90%e si sono leggermente allontanati dall’uso del te-lefonino, mentre solo gli italiani erano già oltre il90% e si stanno avvicinando al 100% (tra i 14 ei 18 anni sono già al 97,2%).

IInntteerrnneett ee lliibbrrii.. Se per gli italiani il telefoni-no è il perno intorno a cui ruota il loro sistemadella comunicazione, per i loro coetanei inglesi etedeschi il perno è internet. In Gran Bretagna eGermania l’uso abituale della rete raggiunge ri-spettivamente il 77,7% e 76,5% contro il 73,8%in Italia. I ragazzi spagnoli e francesi non solousano meno Internet (rispettivamente il 69,5% eil 65,7%), ma leggono anche meno libri dei coe-

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insieme16 insieme comunicazione sociale

tanei europei: almeno tre libri all’anno per il43,3% degli spagnoli e il 48,1% dei francesi, ri-spetto al 60,7% dei tedeschi, al 62,1% degli ita-liani e al 64,5% dei britannici. Attardati sono glispagnoli e i francesi, non solo usano meno inter-net (rispettivamente 69,5% e 65,7%), ma leggo-no anche meno libri dei loro coetanei europei (il43,3% gli spagnoli e il 48,1% i francesi, rispettoal 62,1% degli italiani, al 60,7% dei tedeschi e al64,5% dei britannici) e la stessa cosa accade, inmodo meno accentuato, anche per i quotidiani eper la radio.

TTeelleevviissiioonnee.. La televisione costituisce unodei punti di riferimento essenziali intorno ai qua-li le giovani generazioni costruiscono la loroesperienza di vita, ma la tv generalista perdepunti (non in Francia dove passa dall’80,5% diuso abituale del 2006 all’87,1% del 2007), men-tre ne guadagnano la tv satellitare (in Gran Bre-tagna raggiunge il 50,4%), la tv digitale terrestree tutte le forme di televisione via cavo e via inter-net (sempre più nei Paesi nordici rispetto a quel-li mediterranei). Le preferenze accordate ai me-dia nel tempo libero ne forniscono un riscontro.Ai primi tre posti delle preferenze giovanili ci so-no in tutti i casi internet, televisione e libri, manon sempre nello stesso ordine. In Francia al pri-mo posto si trova la tv (con il 42,1%) seguita dainternet (36,9%), ma i libri sono al 30,5%. InSpagna la situazione è analoga, anche se è inter-net (40,5%) in vantaggio sulla tv (34,1%), con ilibri a poca distanza al 31,9%. L’Italia si allinea

agli altri Paesi meridionali nell’apprezzamento diinternet (40,4%) ma procede in controtendenzagenerale, visto che presenta i libri al 38,7% e latelevisione al livello europeo più basso (31,9%).Le preferenze accordate agli altri media non so-no molto significative.

MMeeddiiaa ppiiùù vviicciinnii.. I media che i giovani euro-pei sentono come più vicini sono ancora televi-sione, cellulare e internet. Mentre in Germania ein Gran Bretagna l’ordine in cui si collocano i tremedia è lo stesso (internet, cellulare, televisione,con internet addirittura al 62,8% in Germania),negli altri tre paesi latini è sempre diverso. InFrancia la televisione (60,9%), è seguita dal cel-lulare (42,9%) e da internet (37,6%). In Spagnal’ordine è televisione, internet, cellulare, ma coni tre media abbastanza prossimi tra loro. In Ita-lia, infine, il cellulare è al primo posto, quasi allapari con la televisione, con internet a breve di-stanza.

MMaassssiimmoo MMiilloonneePresidente Nazionale

PP.. PPaassqquuaallee BBoorrggoommeeoo ss..ii..Consulente ecclesiastico

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insieme 17comunicazione sociale insieme

“Nuove tecnologie, nuove relazioni. Pro-muovere una cultura di rispetto, di dialogo, diamicizia”. È questo il tema scelto da BenedettoXVI per la Giornata Mondiale delle Comunica-zioni Sociali del 2009.

“Più che un semplice tema mi pare che il Pa-pa ci ponga di fronte a un vero e proprio pro-gramma di lavoro”, ha spiegato l’ArcivescovoClaudio Maria Celli, Presidente del PontificioConsiglio delle Comunicazioni Sociali.

Il tema è stato annunciato dal Dicastero vati-cano lunedì, 29 settembre, festa degli ArcangeliMichele, Raffaele e Gabriele. Il messaggio chescriverà il Papa sull’argomento per la GiornataMondiale delle Comunicazioni Sociali dovrebbeessere reso pubblico il 24 gennaio, giorno dedi-cato alla memoria di San Francesco di Sales, pa-trono dei giornalisti.

Il tema scelto dal Papa, a parere di monsi-gnor Celli, è “un compendio degli impegni e del-le responsabilità che la comunicazione e gli uo-mini della comunicazione sono chiamati ad assu-mersi in prima persona in un tempo così forte-mente segnato dallo sviluppo delle nuove tecno-logie che, di fatto, creano un nuovo ambiente,una nuova cultura”.

“In un certo senso – continua il Presidentedel Dicastero vaticano – si potrebbe dire che ilPapa chiede oggi agli operatori della comunica-zione quanto ha chiesto durante l’incontro con ilmondo della cultura a Parigi quello, cioè, di as-sumere un atteggiamento veramente filosofico:guardare oltre le cose penultime e mettersi in ri-cerca di quelle ultime, vere”.

“Appare evidente un senso di fiducia del Pa-pa nei confronti delle possibilità dei media”, ag-giunge monsignor Celli, il quale è convinto che“i media possano dare un grande aiuto nel favo-rire un clima di dialogo e di fiducia”.

“Nuove tecnologie, nuove relazioni”la proposta del Papa ai comunicatori

Tema per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2009

“Porre l’accento sul fatto che ai nuovi mezzidevono corrispondere nuove relazioni, significatoccare nel profondo il rapporto sul quale la co-municazione vive e si sviluppa; l’aggiornamentodegli strumenti non segna semplicemente unpasso avanti in un senso tecnico, ma crea semprenuove condizioni e possibilità perché l’uomo uti-lizzi e investa queste risorse per il bene comunee le ponga alla base di una crescita culturale am-pia e diffusa”.

Monsignor Celli aggiunge che “se conside-riamo che chi opera nei media è anzitutto unoperatore culturale, non può non tornare allamente quanto il Papa ha detto concludendo ilsuo discorso a Parigi agli intelettuali: ‘Una cultu-ra meramente positivista che rimuovesse nelcampo soggettivo come non scientifica la do-manda circa Dio, sarebbe la capitolazione dellaragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte equindi un tracollo dell’umanesimo, le cui conse-guenze non potrebbero essere che gravi’”.

Per rispondere all’invito del Papa, monsi-gnor Celli ha poi annunciato: “A marzo del pros-simo anno, abbiamo in programma di incontrarei Vescovi responsabili della comunicazione in unseminario di studi organizzato in collaborazionecon i docenti universitari esperti di media e dicomunicazione per giungere alla formulazione diuna più precisa e moderna pastorale dei mezzi dicomunicazione sociale”.

La Giornata Mondiale delle ComunicazioniSociali, l’unica celebrazione a livello globale vo-luta dal Concilio Vaticano II (Inter mirifica,1963), viene celebrata in quasi tutti i Paesi, perdecisione dei Vescovi del mondo, la domenicache precede la Pentecoste

Fonte: [Zenit.org, Città del Vaticano, 29 settembre 2008]

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insieme comunicazione sociale18

BBeenneeddeettttoo XXVVII::SSaann PPaaoolloo ““vvuuoollee ppaarrllaarree ccoonn nnooii ooggggii””

Inaugurazione dell'Anno Paolino a Roma

San Paolo non è“una storia passata,irrevocabilmente su-perata”, ma “vuoleparlare con noi og-gi”, ha affermato Be-nedetto XVI duran-te l'apertura solennedell'Anno Paolinonella Basilica roma-na di San Paolo fuo-ri le Mura. “Per questo ho volu-

to indire questo speciale 'Anno Paolino': perascoltarlo e per apprendere ora da lui, quale no-stro maestro, 'la fede e la verità', in cui sono ra-dicate le ragioni dell’unità tra i discepoli di Cri-sto”, ha osservato.

Riflettere sul “Maestro delle Genti”, affermail Pontefice, apre lo sguardo “al futuro, versotutti i popoli e tutte le generazioni. Paolo non èper noi una figura del passato, che ricordiamocon venerazione. Egli è anche il nostro maestro,apostolo e banditore di Gesù Cristo anche pernoi”.

Benedetto XVI ha invitato a considerare treaspetti della vita dell'Apostolo: il suo amore perCristo e il suo coraggio al momento di predicareil Vangelo; la sua esperienza dell'unità dellaChiesa con Gesù Cristo; la consapevolezza che lasofferenza è indissolubilmente unita all'evange-lizzazione.

Quanto al primo aspetto, il Papa ha ha riflet-tuto sulla confessione di fede contenuta nella let-tera ai Galati, in cui mostra che “la sua fede èl’esperienza dell’essere amato da Gesù Cristo inmodo tutto personale; è la coscienza del fattoche Cristo ha affrontato la morte non per unqualcosa di anonimo, ma per amore di lui – diPaolo – e che, come Risorto, lo ama tuttora”.

“La sua fede non è una teoria, un’opinionesu Dio e sul mondo. La sua fede è l’impatto del-l’amore di Dio sul suo cuore”.

Questa esperienza lo spingeva attraverso ledifficoltà, perché ciò che “lo motivava nel piùprofondo” era “l’essere amato da Gesù Cristo eil desiderio di trasmettere ad altri questo amore.Paolo era un uomo colpito da un grande amore,e tutto il suo operare e soffrire si spiega solo apartire da questo centro”. È questa la causa del-la sua libertà: “l’esperienza dell’essere amato fi-no in fondo da Cristo gli aveva aperto gli occhisulla verità e sulla via dell’esistenza umana –quell’esperienza abbracciava tutto”.

Fonte: [Zenit.org, Roma 30 giugno 2008]

Il bimillenario della nascita di San Paolo

IIll PPaappaa BBeenneeddeettttoo XXVVIInneellllaa BBaassiilliiccaa OOssttiieennssee

“L’azione della Chiesa è credibile ed efficacesolo nella misura in cui coloro che ne fanno par-te sono disposti a pagare di persona la loro fedel-tà a Cristo, in ogni situazione”, afferma il Papacelebrando i vespri nella basilica di San Paolo.Dedicato al bimillenario della nascita dell’apo-stolo, l’anno sarà celebrato con pellegrinaggi edeventi liturgici e culturali.

Roma (AsiaNews) – Avrà una particolare di-mensione ecumenica l’anno paolino che Bene-detto XVI ha lanciato oggi e che, sull’esempiodell’apostolo delle genti, vorrà indicare in modoparticolare che “l’azione della Chiesa è credibileed efficace solo nella misura in cui coloro che nefanno parte sono disposti a pagare di persona laloro fedeltà a Cristo, in ogni situazione”. È la te-stimonianza che unì Paolo e Pietro fino al marti-rio e che il Papa ha richiamato oggi pomeriggio,nella basilica romana dedicata all’apostolo dellegenti, nel corso della celebrazione dei primi ve-spri della solennità dei Santi Pietro e Paolo.

Pensato per celebrare il bimillenario dellanascita di San Paolo, collocata dagli storici tra il7 e il 10 dopo Cristo, l’anno paolino, nelle paro-

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comunicazione sociale insieme 19

le del Papa, prevede, tra il 28 giugno 2008 e il 29giugno 2009, “una serie di eventi liturgici, cultu-rali ed ecumenici, come pure varie iniziative pa-storali e sociali, tutte ispirate alla spiritualitàpaolina”. “Saranno pure promossi convegni distudio e speciali pubblicazioni sui testi paolini,per far conoscere sempre meglio l’immensa ric-chezza dell’insegnamento in essi racchiuso, veropatrimonio dell’umanità redenta da Cristo. Inol-tre, in ogni parte del mondo, analoghe iniziativepotranno essere realizzate nelle diocesi, nei san-tuari, nei luoghi di culto da parte di Istituzionireligiose, di studio o di assistenza, che portano ilnome di san Paolo o che si ispirano alla sua figu-ra e al suo insegnamento”. “C’è infine – ha det-to ancora – un particolare aspetto che dovrà es-sere curato con singolare attenzione durante lacelebrazione dei vari momenti del bimillenariopaolino: mi riferisco alla dimensione ecumenica.L’Apostolo delle genti, particolarmente impe-gnato a portare la Buona Novella a tutti i popo-li, si è totalmente prodigato per l’unità e la con-cordia di tutti i cristiani. Voglia egli guidarci eproteggerci in questa celebrazione bimillenaria,aiutandoci a progredire nella ricerca umile e sin-cera della piena unità di tutte le membra delCorpo mistico di Cristo”.

Quasi a dare concreta visione di tale auspi-cio, ad ascoltare Benedetto XVI c’era anche unadelegazione del Patriarcato ecumenico di Co-stantinopoli, inviata da Bartolomeo, venuta a ri-cambiare la presenza della delegazione dellaSanta Sede ad Istanbul, in occasione della festadi sant’Andrea, considerato il fondatore dellaChiesa ortodossa. “Questi incontri e iniziative –ha sostenuto il Papa – non costituiscono sempli-cemente uno scambio di cortesie tra Chiese, mavogliono esprimere il comune impegno di faretutto il possibile per affrettare i tempi della pie-na comunione tra l’Oriente e l’Occidente cristia-ni”. “Questa basilica, che ha visto eventi di pro-fondo significato ecumenico – ha detto ancoraBenedetto XVI – ci ricorda quanto sia importan-te pregare insieme per implorare il dono del-l’unità, quell’unità per la quale san Pietro e sanPaolo hanno speso la loro esistenza sino al su-premo sacrificio del sangue”.

Fonte: [annopaolino.org, Roma giugno 2008]

QQuuiinnttaa CCaatteecchheessii ddeell PPaappaappeerr ll’’AAnnnnoo PPaaoolliinnoo

Dedicata al rapporto tra San Paolo,gli Apostoli e la Chiesa

Benedetto XVI ha ripreso la Catechesiper l’Anno Paolino nell’Udienza generale dimercoledì 24 settembre (in quella della setti-mana precedente ha riferito sulla sua visitapastorale in Francia) parlando della “relazio-ne tra San Paolo e gli Apostoli che lo avevanopreceduto nella sequela di Gesù… Rapportisempre segnati da profondo rispetto e daquella franchezza che a Paolo derivava dalladifesa della verità del Vangelo”. In particola-re ha sottolineato: “L’importanza che egli(San Paolo) conferisce alla tradizione vivadella Chiesa, che trasmette alle sue comunità,dimostra quanto sia errata la visione di chi gliattribuisce l’invenzione del cristianesimo: pri-ma di evangelizzare Gesù Cristo, il suo Signo-re, egli l’ha incontrato sulla strada di Dama-sco e lo ha frequentato nella Chiesa, osservan-done la vita nei Dodici e in coloro che lo han-no seguito per le strade della Galilea”.

Ha concluso affermando: “Quanto piùcerchiamo di rintracciare le orme di Gesù diNazaret per le strade della Galilea, tanto piùpossiamo comprendere che Egli si è fatto ca-rico della nostra umanità, condividendola intutto, tranne che nel peccato. La nostra fedenon nasce da un mito, né da un’idea, bensìdall’incontro con il Risorto, nella vita dellaChiesa”.

L’Udienza generale era prevista nell’aulaPaolo VI ma per il grandissimo numero dipellegrini che chiedevano di parteciparvi –venuti a Roma per l’Anno Paolino – è stataspostata all’aperto, in piazza San Pietro cheper metà si è gremita. Benedetto XVI l’ha at-traversata in auto benedicendo i fedeli, lamaggior parte provenienti dalla Germania,dalla Polonia e da tutta Italia. Presenti grup-pi di ogni parte del mondo, parecchi da pae-si dell’America Latina e uno di cristiani di di-verse confessioni dell’Ucraina, organizzatidalla loro associazione italiana.

Fonte: [annopaolino.org, Roma 29 settembre 2008]

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insieme20 insieme pastorale giovanile

dei morti sul lavoro. A seguire la celebrazione vi-gilare. Intorno alle 21.00 lo spettacolo con artistidi strada ha allietato la serata in attesa della diret-ta da Sidney e con «le piazza salesiane italiane»per ascoltare in comunione il messaggio di PapaBenedetto XVI ed innalzare una preghiera cora-le. Anche con il Vescovo mons. Michele Pennisic’è stato un contatto virtuale, per dare il segnodella presenza viva della Diocesi di Piazza Arme-rina. I momenti di incontro hanno dato spazio al-la Notte Bianca.

Da Gela, dove la Pastorale Giovanile dellaDiocesi di Piazza Armerina sta lavorando per riu-scire a risvegliare le coscienze, parte un messaggioeducativo che testimonia il desiderio di cambiareregistro per non perdersi nello spettro degli idoli.«Oggi la Chiesa propone un’esperienza di vita incui i giovani si riconoscono - ha detto don Giu-seppe Fausciana delegato della pastorale giovani-le - molti si convertono, perché hanno capito chesi possono apprendere e condividere momenti di

Il Movimento giova-nile salesiano e laPastorale Giovaniledella Diocesi diPiazza Armerina so-no riusciti a raduna-re oltre duemila ra-gazzi a Gela, in oc-casione della Gior-nata mondiale dellagioventù.Una folta delegazio-ne di rappresentantidelle realtà ecclesialidi tutta la Sicilia

hanno dato vita ad un unico movimento pro-grammando la GMG siciliana, creando un vero eproprio ponte di collegamento con Sidney, dovel’esperienza di fede vede protagonisti ragazzi ditutte le etnie che testimoniano il valore dellaChiesa, diventando sentinelle della gioia e dellaparola di Gesù. Un vastoprogramma è stato stilatoper dar vita a una duegiorni cominciata nel se-gno dell’accoglienza daparte dei gruppi locali. Iragazzi arrivati in pullmansi sono recati nelle parroc-chie della città, dove sonostati distribuiti alcuni gad-get e dove ha avuto luogoun momento di catechesi,poi l’importante radunoin piazza Umberto, dinan-zi alla Chiesa Madre. Sulpalco hanno preso il viamomenti di animazione inricordo di quanti sonostati vittima di violenze,

A Gela oltre duemila ragazzi

Grande partecipazione alla «kermesse»organizzata dal Movimento Salesiano

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insieme 21pastorale giovanile insieme

vita veramente alternativa ». Ad unire la stradapercorsa è stata la parola di don Bosco, ricordataanche da don Carmelo Umana. «Don Bosco è sta-to definito padre e maestro dei giovani - ha detto- nel suo messaggio spesso diceva: voglio che voigiovani siate felici sempre, ma mai nell’effimero.Oggi stiamo vivendo realmente il suo insegna-mento». Presente anche il vicario foraneo mons.Grazio Alabiso: «La strada giusta da intraprende-re ci è già stata segnalata nella giornata di giovedìdal Papa da Sidney, ci dice che bisogna aprirsi al-lo Spirito, accogliendolo con energia per potercambiare, trasformare e testimoniare il nostrotempo e il messaggio della Chiesa». Anche oggi iragazzi staranno insieme per vivere la Celebrazio-ne eucaristica domenicale. Il senso principale stanel riuscire a mettere in atto uno scambio di espe-rienze, senza mai trascurare la Missione che ognireferente dei gruppi religiosi ha posto come pun-to fermo nel messaggio lanciato ai ragazzi: impe-gnarsi nel quotidiano, riportando i veri valori del-la vita al centro della quotidianità. Per condivide-re questo progetto sono venuti a Gela da Trapa-ni, Palermo, Modica, Aci Sant’Antonio e non so-lo, qualcuno anche da più lontano, dal Madaga-scar.

LL.. SS..

Fonte: [La Sicilia, Gela (CL) 20 luglio 2008]

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insieme22 insieme pastorale giovanile

Tutta la notte saranno riuniti a Gela i giova-ni del movimento giovanile salesiano e della dio-cesi.

Ecco il messaggio di Monsignor Pennisi chein questi giorni si trova a Sidney.

Carissimi giovani,all’inizio di questa ve-glia di preghiera invioil mio più cordiale sa-luto a voi giovani riu-niti a Gela per laGMG regionale delMovimento GiovanileSalesiano e per il Mee-ting diocesano dei gio-vani in occasione dellaveglia di preghiera perGiornata Mondiale della Gioventù di Sidney cheha come tema: «Avrete forza dallo Spirito Santoche scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At1,8).

Lo Spirito Santo è spirito di verità, d’amore edi fortezza che ci dona il coraggio di vivere il Van-gelo e di testimoniarlo a tutti.

Lo Spirito Santo è l’“anima”, il respiro vitaledella nostra vita cristiana e della Chiesa.

Lo Spirito Santo è il grande, unico, immensoDono che, si divide in tanti doni per tornare a ri-comporsi in unità nella Chiesa, per la quale tutti idoni sono dati.

Lo Spirito Santo è sorgente di ogni comunionee di ogni comunità.

Per comprendere la missione della Chiesa dob-biamo tornare nel Cenacolo dove i discepoli restaro-no insieme (cfr Lc 24,49), pregando con Maria, ma-dre della Chiesa, in attesa dello Spirito promesso.

La fecondità missionaria è frutto dell’inces-sante preghiera comunitaria che ci aiuta ad essere«un cuore solo e un’anima sola» (cfr At 4,32), e atestimoniare l’amore e la gioia che lo Spirito San-

to infonde nei nostri cuori .Carissimi giovani, anche oggi lo Spirito Santo

continua ad agire con potenza nella Chiesa .Nella misura in cui siete disposti ad aprirvi al-

la sua forza rinnovatrice egli produce il suo fruttocioè «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,bontà, fedeltà, mitezza e dominio di sé».

Una persona senza la presenza dello SpiritoSanto è come una macchina senza benzina. Senzalo Spirito Santo Dio è lontano, Cristo rimane nelpassato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa è unasemplice organizzazione umana, l'autorità è undominio, la missione una propaganda, la liturgiaun arcaismo, la condotta umana una morale daschiavi, la nostra società freme per i brividi dellamorte.

Ma nello Spirito Santo: Dio è vicino, Cristo ri-sorto è presente, il Vangelo è potenza di vita, laChiesa esprime la comunione della Trinità, l'auto-rità è un servizio liberatore, la missione è una Pen-tecoste, la liturgia è memoriale dell’amore di Cri-sto e anticipazione del Regno di Dio, lo Spiritoconsolatore cura i brividi delle nostre paura con lesue carezze divine.

Lo Spirito Santo è il “Maestro interiore” che ciapre alla fede , accende in noi il fuoco dell’amore, cirende missionari dell’amore di Dio, capaci di ama-re il prossimo e pronti a metterci al suo servizio.

Lo Spirito è il protagonista della missione cheviene ad aiutarci perché si realizzi il piano di Dioin noi superando ogni chiusura e ogni paura e sco-raggiamento.

Lo Spirito di Gesù oggi invita voi giovani adessere portatori della bella notizia di Gesù ai vo-stri coetanei. Voi conoscete le idealità, i linguaggi,ed anche le ferite, le attese, ed insieme la voglia dibene dei vostri coetanei.

Ognuno di voi abbia il coraggio di promettereallo Spirito Santo di portare altri giovani a GesùCristo, sapendo «rendere conto della speranza che

Grande successo della GMG Siciliana a Sidney

Messaggio di Mons. Michele Pennisi

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insieme 23pastorale giovanile insieme

è voi con dolcezza e rispetto» (cfr 1 Pt 3,15).Siate pronti a porre in gioco la vostra vita per

illuminare il mondo con la verità di Cristo e perproclamare la speranza di Cristo risorto in ogniangolo della terra.

La veglia di questa sera in unione ai tanti vo-stri coetanei che si trovano a Sidney attorno a Pa-pa Benedetto XVI è un’occasione provvidenzialeper sperimentare appieno la potenza dello SpiritoSanto.

Insieme invocheremo lo Spirito Santo, chie-dendo con fiducia a Dio il dono di una rinnovataPentecoste per la Chiesa e per l’umanità del terzomillennio.

Maria, unita in preghiera agli Apostoli nel Ce-nacolo, ottenga per tutti i giovani cristiani unanuova effusione dello Spirito Santo che ne infiam-mi i cuori.

In questa veglia pregherò con voi e per voi per-ché il dono dello Spirito fruttifichi nella vostra vi-ta, , apra i vostri cuori alla speranza, vi educhi aldialogo, vi insegni l’arte di amare Dio e il prossi-mo, vi renda testimoni gioiosi e coraggiosi di Ge-sù Cristo.

Con questi sentimenti vi benedico tutti congrande affetto.

MMoonnss.. MMiicchheellee PPeennnniissii

(Pubblicato da Agostino Sella)

Dopo la catechesi di tre presuli – monsignorDiarmuid Martin, Arcivescovo di Dublino (Ir-landa), monsignor Daniel Flores, Vescovo ausi-liare di Detroit (Stati Uniti), e monsignor PatrickDunn, Vescovo di Auckland (Nuova Zelanda) –,ha avuto luogo la celebrazione eucaristica.

Significativi sono stati il canto e le danze altermine della celebrazione: i suoni e i gesti offer-ti dal gruppo della Nuova Zelanda hanno comu-nicato l'emozione della preghiera.

La festa si è trasferita nei cortili dove, intor-no a un grande barbecue, i giovani hanno avutola possibilità di conoscersi e di condividere espe-rienze con quanti provenivano da altri Paesi.

Erano presenti più di 1.000 giovani, ai qualisi è aggiunto un centinaio di adulti per il serviziodi accoglienza. Nel pomeriggio ci sono stati tem-po libero ed esibizioni di gruppi musicali in atte-sa dell'incontro con il Rettor Maggiore.

Il centro dell'intervento di don Pascual Chá-vez si riassume nell'invito, o piuttosto nella rac-comandazione, a non lasciarsi sottrarre la fede,l'amore e la speranza.

Facendo molti riferimenti alle figure dei gio-vani che hanno maturato la propria fede cristia-na nel mondo salesiano, tra cui Domenico Savioe la beata Laura Vicuña, disposti a spendersi fi-no alla fine per la proclamazione della BuonaNovella, don Chávez ha sottolineato che la Chie-sa si affida alle nuove generazioni, chiamate adassumersi la propria responsabilità.

“Nessun altro può prendere il vostro posto –ha affermato –. Non pensiate che la Chiesa sianoi Vescovi, i preti, le suore. Anzitutto la Chiesa èCristo, e noi siamo tenuti a fare qualcosa perLui”.

Molti giovani ritengono che questo mondonon si possa migliorare, ma con lo stesso atteg-giamento di Papa Benedetto XVI è necessariolanciare l'appello affinché ciascuno faccia qual-cosa per il proprio popolo, come si è proposto ilbeato Zeffirino Namuncurá.

Nel suo saluto al termine dell'incontro donFrank Moloney, ispettore salesiano per l'Austra-lia e il Pacifico, ha sottolineato che la presenza didon Chávez alla GMG dev'essere considerata unsegno della sua volontà di essere vicino ai giova-ni in questa esperienza significativa.

PPrreesseennttee aa SSiiddnneeyy aanncchhee iill MMGGSS

Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don PascualChávez, ha incontrato a Sydney più di 1.000 gio-vani del Movimento Giovanile Salesiano che as-sistono alla Giornata Mondiale della Gioventù. Iragazzi hanno ricevuto la catechesi di tre Vesco-vi.

L'incontro si è svolto il 16 luglio nella pale-stra della scuola Don Bosco a Negandine, unsobborgo di Sydney. Erano presenti gruppi digiovani provenienti dalle realtà salesiane di tuttoil mondo, soprattutto dall'area del Pacifico; 'pre-valenza che caratterizza questo grande radunoche offre una prospettiva della Chiesa cattolicanuova e, forse, futura', informa l'agenzia di noti-zie salesiana ANS.

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insieme TGS24

“Armati” di bagagli, tanta voglia di avventu-ra e… una buona dose di pazienza (duramentemessa alla prova sin dalla nostra prima giornata diviaggio…), siamo partiti in 26 – giovani e… non– sotto la guida dei nostri “mitici” don Urso edon Camuto, per trascorrere insieme una setti-mana di vacanza (dal 16 al 23 agosto) in Tunisia.

Tralasciando il viaggio in aereo, un po’… av-venturoso (con un ATR ad elica della “SEVE-NAIR”, particolarmente piccolo e rumoroso!) e“costellato” di considerevoli ritardi ed attesesnervanti… nel complesso è stata un’esperienzaindubbiamente particolare ed interessante, checi ha permesso di conoscere la realtà di un Pae-se molto diverso dal nostro per cultura, lingua,religione e tradizioni (a dispetto degli appena 140km che lo separano dalle coste siciliane). Durantela nostra permanenza in Tunisia, abbiamo piace-volmente alternato giornate di relax e di libertà(piscina, shopping, mare, passeggiate…) con altre,invece, particolarmente intense e ricche di escur-sioni, specie nelle città della zona costiera del Sa-hel.

Diverse, e tutte interessanti, sono state le me-te toccate nel corso del nostro viaggio: El Djem,con il suo famoso anfiteatro (spesso, ma impro-priamente, chiamato “Colosseo”), il monumentopiù “impressionante” che hanno lasciato i Roma-ni in terra d’Africa, terzo al mondo dopo quellodi Capua e di Roma; Monastir, antica città forti-ficata, in cui si trova l’imponente e splendidomausoleo innalzato al primo presidente della Tu-nisia, Abib Bourguiba, ivi sepolto; Cartagine, an-tica città del bacino del Mediterraneo, di originefenicia, eterna rivale di Roma, di cui sopravvivo-no oggi solo poche, orgogliose rovine, unica te-stimonianza del suo glorioso passato dopo che iRomani ne cosparsero il suolo di sale, come au-gurio simbolico di eterna sterilità…; Tunisi, conla sua casba e lo splendido Museo del Bardo –antica residenza del bey – che ospita oggi la piùricca collezione di mosaici di epoca romana e pa-leocristiana; Sousse, terza città del Paese per po-polazione e suo importante polo turistico, defi-nita “la perla del Sahel”…; ed ancora Hamma-met, con il suo incantevole lungomare, e Nabeul,famosa soprattutto per la coltivazione di arancee la produzione di ceramiche…; e come dimen-ticare il pittoresco paesino andaluso di Sidi BouSaid, con il suo stile architettonico davvero uni-co, contraddistinto dai colori del Mediterraneo:l’azzurro e il bianco?

L’esperienza più toccante, però, – credo diinterpretare i sentimenti di tutti – è stata, indub-biamente, quella vissuta a Kairouan, capitale am-ministrativa della bassa steppa, situata un po’più all’interno, in una zona semiarida di pastori-zia, dove sopravvivono ancora tradizioni e ritua-li antichi. Qui, all’interno di una piccola mo-schea (il cosiddetto “Mausoleo del Barbiere”) ab-biamo assistito alla cerimonia di iniziazione di al-cuni bambini, sottoposti alla pratica della circon-cisione sotto il nostro sguardo scosso e inorridi-to… Sicuramente singolare anche l’esperienzaTunisia: Foto di gruppo.

Vacanze insieme in... Tunisia

T.G.S. Ibiscus Catania-Barriera16-23 agosto 2008

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TGS insieme 25

vissuta in prima persona dai nostri due “don”(chiedete a loro!), i quali, a Nabeul, sono riuscitia farsi ammettere nella sala di preghiera dellamoschea (là dove, solitamente, l’unico ambienteil cui accesso era consentito anche a noi… “infede-li” restava il cortile, quasi sempre porticato e conannesso minareto).

Nel corso di questa settimana, abbiamo po-tuto osservare da vicino il vero volto di un Paeseche vive fondamentalmente di turismo, agricol-tura e artigianato. Moderni ed eleganti gli alber-ghi che si susseguono, numerosi, soprattutto aSousse e ad Hammamet, lungo km di costa bian-ca e sabbiosa “punteggiata” di palme rigogliose.Particolarmente fiorente l’agricoltura, che resta,ancora oggi, la principale risorsa economica delPaese (dai datteri all’uva, dalle arance ai fichi, daimelograni agli ulivi… la Tunisia è il secondo Pae-se al mondo per produzione ed esportazione diolio d’oliva…).

Quanto all’artigianato, i prodotti più famosirestano i tappeti in lana (bellissimi quelli di Kai-rouan), abile frutto del lavoro certosino realizza-to da mani femminili, e le ceramiche smaltate edipinte (tipiche quelle di Nabeul), sulle quali ri-corrono, frequenti, le effigi del pesce – qui sim-bolo di fecondità – e della mano di Fatma (o Fa-tima, la figlia del profeta Maometto). Poche, inve-ce, ma pur sempre significative, le tracce dellareligione cristiana, “incalzata”, sin dai primi se-coli, dalla fortunata avanzata dell’Islam, e di cuioggi sopravvive la memoria nei magnifici mosai-ci paleocristiani custoditi al Museo del Bardo…

Ma in ogni città, il cuore “pulsante” della vi-ta tunisina resta, senza alcun dubbio, il suk (mer-cato) della medina, con il suo dedalo di stradinesinuose e di polverosi vicoli e il suo… “tripudio”di sapori, colori, odori davvero unici ed indi-menticabili. Qui vige una sola legge: l’arte dellacontrattazione! Assistiamo, quasi divertiti, adestenuanti “tira e molla” tra acquirente e vendi-tore. Questi muove da un prezzo iniziale spropo-sitatamente alto, per poi cedere la propria mercea pochi dinari: così l’acquisto sembra quasi unavittoriosa “conquista”, e si va via soddisfatti perla sensazione di aver concluso un buon affare!

Le nostre giornate si concludevano, solita-mente, con lunghe passeggiate a Port El Kantao-ui – il porto di Sousse, nei cui pressi sorgeva ilnostro hotel – una zona residenziale ed eleganteche si animava ogni sera di luci e suoni… certoin stridente contrasto con la realtà povera ed an-cora poco evoluta delle zone interne…

Molto ci sarebbe ancora da raccontare, maforse adesso è meglio richiudere la “scatola” deiricordi, per evitare che la nostalgia prenda il so-pravvento… (non sarà che il “mal d’Africa” esistedavvero?...).

Innumerevoli ed irripetibili le emozioni e leimmagini che ci porteremo “dentro”: dalle stu-pefacenti albe sulla spiaggia ai… misteri di unacultura ricca di fascino e di contraddizioni…

MMaarriiaa CCoonncceettttaa GGaannggeemmiiTunisia: Foto di gruppo.

Tunisia: Don N. Camuto e Don G. Urso.

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insieme26

EEmmeerrggeennzzaa EEdduuccaattiivvaaPossiamo dire in che cosa consiste l’emer-

genza educativa in cui ci troviamo? Essa è datada due fattori. Da una parte la generazione deifigli chiede – e non può non farlo – di entraredentro ad un universo vero, buono, bello; dal-l’altra parte la generazione dei padri è divenutastraniera all’universo di senso: non sa più che co-sa dire. L’emergenza educativa è l’interruzionedella narrazione che una generazione fa all’altra:è l’afasia della generazione dei padri e l’incapaci-tà della generazione dei figli di articolare perfinola domanda che urge dentro al loro cuore. I pa-dri non rendono presente nessuna tradizione,perché ne hanno perso la memoria, e diventanotestimoni del nulla e trasmettitori di regole. I fi-gli si trovano a vagabondare in un deserto privodi strade, non sapendo più da dove vengono edove sono diretti.

CCoommee uusscciirree ddaallll’’eemmeerrggeennzzaa eedduuccaattiivvaa??L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani.

Quale è una delle tesi fondamentali del libro?Che sradicati dalla grande tradizione che li hagenerati, i giovani si sono trovati in casa l’ospitepiù inquietante: il nichilismo. Non illudiamoci:questa è la condizione di molti giovani oggi. Edallora?”.

Da un canto il libro è venuto a confermareuna interpretazione e valutazione che mi facciodella situazione odierna giovanile, almeno in al-cuni paesi d’Europa, ma non solo, e, dall’altro,mentre egli parla da psicologo sociale, io leggo lastessa realtà dalla prospettiva pedagogica e aven-do alle spalle tutto il tesoro dell’esperienza diDon Bosco, del suo Sistema Preventivo e dellasua inculturazione nel mondo.

EEdduuccaazziioonnee ee CCuullttuurraaIl compito primario ed essenziale della cultu-

ra in generale e anche di ogni cultura è l’educa-zione. Questa consiste nel fatto che l’uomo di-venti sempre più uomo, che possa ‘essere’ di più

e non solamente ‘avere di più’, e che, di conse-guenza, attraverso tutto ciò che egli ‘ha’, tuttociò che egli ‘possiede’, sappia sempre più piena-mente ‘essere uomo’.

L’educazione è un cammino specifico diumanizzazione, cioè di sviluppo della persona.Cerca di costruire l’uomo dal di dentro, liberan-dolo dai condizionamenti che potrebbero impe-dirgli di vivere pienamente la propria vocazionee abilitandolo per un’espansione delle sue capa-cità creative.

Lo sviluppo dell’uomo come persona passanecessariamente attraverso la cultura, intesa anzi-tutto come un modo di rapportarsi della personacon il mondo, con gli altri, con se stesso, con Dio,ma intesa anche come incontro con un patrimo-nio oggettivo di conoscenze, beni e valori, e infi-ne come processo personale di assimilazione, rie-laborazione, arricchimento.

Perciò la cultura non è un patrimonio fisso,universale e pacificamente accettato da tutti. Oggiabbiamo a che fare con società sempre più com-plesse, post-ideologiche, incerte, ma soprattuttomulticulturali, con tutto il carico di ambiguitàche quest’ultimo termine evoca in fatto di aper-tura o di chiusura alla diversità. C’è poi da tenerpresente lo scenario della globalizzazione, che stri-tola tutte le identità e progettualità locali. E allo-ra, la sfida prossima ventura dell’educazione sa-rà appunto quella della mondialità e dell’inter-culturalità, dove il riconoscimento delle diffe-renze e lo smontare gli stereotipi sarà una neces-sità e una risorsa educativa.

L’educazione è proprio la mediazione cultu-rale capace di mettere a confronto le aspirazionie le situazioni che oggi vivono i giovani conl’esperienza dell’umanità espressa nel patrimo-nio culturale e nella cangiante mondialità attua-le. L’educazione salesiana è fondata su una scaladi valori che proviene da una particolare conce-zione dell’uomo:

insieme associazioni salesiane

Celebrazione quarantennale TGS - CGS

Saluto del Presidente CNOS Don Giuseppe Casti

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insieme 27associazioni salesiane insieme

– la maturazione della coscienza attraverso laricerca della verità e l’adesione interiore

ad essa;– lo sviluppo della libertà responsabile e crea-

tiva attraverso la conoscenza e la scelta del bene;– la capacità di relazione, solidarietà e rappor-

to con gli uomini, basata sul riconoscimento del-la dignità della persona umana;

– l’abilitazione alle responsabilità storiche,fondata sul senso della giustizia e della pace.

Le opere e le associazioni salesiane sono am-bienti di educazione e di cultura, in cui si offreun sapere che renda i giovani consapevoli deiproblemi del mondo di oggi, sensibili ai valori ecostruttivamente critici; in cui i giovani acquista-no atteggiamenti che permettono loro di agirecome uomini liberi e con capacità che li rendonocompetenti ed efficaci nell’azione.

È ben nota la situazione di incredulità in cuicresce oggi la maggior parte dei giovani europei.E questa incredulità ha una straordinaria rilevan-za culturale. Basta affacciarsi al mondo della let-teratura o del cinema. È difficilissimo trovare,negli ultimi decenni e nelle opere più rappresen-tative o di successo, qualche produzione i cuiprotagonisti ricevano dal cristianesimo l’ispira-zione per la vita o per la dignità della loro esi-stenza. L’esperienza religiosa viene presentata,con toni ridicoli e peggiorativi, come un fenomenodi infantilismo e di senso di colpa. Ciò nonostan-te, per noi Cristo è la migliore notizia e il donopiù prezioso che possiamo dare al mondo; in Luil’uomo raggiunge la massima dignità, in quantoviene riconosciuto come figlio di Dio e le frontie-re della sua esistenza si dilatano fino all’eternità.

Perciò l’obiettivo finale dell’educazione èl’evangelizzazione come sintesi tra fede e cultura,tra fede e vita. Gli ambienti educativi salesianicercano di avviare un dialogo vitale e un’integra-zione tra sapere, educazione e Vangelo. Nella di-sparità di concezioni e di prospettive, l’educazio-ne fa del riferimento a Cristo un criterio di valu-tazione per discernere i valori che edificano l’uo-mo e i controvalori che lo degradano. Infatti, èsoprattutto l’irrilevanza della fede nella cultura enella vita che fa diventare i giovani indifferenti oestranei al mondo religioso, rende insignificantela domanda su Dio, svuota il linguaggio religiosodel suo senso e tende a vanificare ogni impegno

di educazione integrale e di evangelizzazione.Per molti secoli la fede cristiana ha ispirato

in Europa la riflessione dei pensatori, le operedegli scrittori, le creazioni degli artisti e le com-posizioni dei musicisti. Con grande temerità (opiuttosto con cinismo, dato che non si tratta diignoranza) oggi si pretende di negare le radici cri-stiane della cultura europea.

Purtroppo è da molto tempo che si sente lamancanza di una presenza testimoniale ed efficacedi cattolici nei distinti ambiti della creazione e dif-fusione della cultura.

Mancano politici, scrittori, professori, medici,poeti, giuristi, giornalisti e altri professionisti cat-tolici. Se l’incredulità attuale ha una fortissimarilevanza culturale nel mondo occidentale, è evi-dente che il cattolico deve fare della cultura uncampo in cui essere presente, con impegno e te-stimonianza. Occorrono militanti, fermento cat-tolico nel mondo dell’arte, del pensiero e della co-municazione sociale, capaci di dare nuovo presti-gio all’evento cristiano. “La Chiesa – ha dettoGiovanni Paolo II – sollecita i fedeli laici ad esse-re presenti all’insegna del coraggio e della creativi-tà intellettuale, nei posti privilegiati della cultura,quali sono il mondo della scuola e dell’università,gli ambienti della ricerca scientifica e tecnica, iluoghi della creazione artistica e della riflessioneumanistica”.

L’educatore “secondo il cuore di Don Bosco” èconsapevole che il processo educativo è lo spazioprivilegiato in cui avviene la promozione totaledella persona e in cui la fede è proposta ai giova-ni. Nell’insegnamento illumina il sapere umanocon i dati della fede, senza distoglierlo dall’obiet-tivo che gli è proprio e ripensa, in vista dell’edu-cazione alla fede, sia il senso complessivo dellacultura, sia l’insegnamento delle singole discipli-ne, sia gli stessi rapporti personali e all’internodei gruppi.

Perciò nel processo educativo cerca di svi-luppare la cultura del singolo come capacità di co-munione e di ascolto degli uomini e degli avveni-menti, come dovere di servizio e di responsabili-tà verso gli altri e non come mezzo di affermazio-ne e arricchimento.

L’educatore salesiano aiuta a scoprire la pro-fonda coerenza tra la fede e i valori che la culturapersegue: rileva la funzione del Vangelo nella cul-

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insieme28

tura: elevarne le espressioni autentiche, rigenera-re e trasformare gli aspetti meno umani; abilitaagli atteggiamenti che predispongono i giovaniad una comprensione vitale e ad una risposta fa-vorevole al Vangelo.

Forse mai come oggi avvertiamo che il pas-saggio del cristianesimo da una generazione al-l’altra non è un dato scontato e implica di fatto,oggi come ieri, la necessità per il cristianesimo diessere appreso nuovamente da ogni generazione.Esso si rivolge alla libertà di ciascuna coscienza.E sono poi le persone di una generazione cheplasmano una cultura, costruiscono un ambienteumano ispirato alla fede vissuta.

C’è, perciò, una originalità e specificità diadesione a cristianesimo di ogni generazione. C’èuna sorte di reinventarsi del cristianesimo ad ognigenerazione, pur nel legame di fedeltà e nella ri-cerca della coerenza con le origini. L’aveva affer-mato già Tertulliano nel terzo secolo: cristianinon si nasce ma si diventa.

insieme associazioni salesiane

IInntteessaa ssuulllloo SSppoorrtt nneellllee nnoossttrree ccaassee ppeerrll’’aannnnoo 22000088//22000099 ttrraa IIssppeettttoorriiaa SSaalleessiiaa--nnaa SSiiccuullaa,, IIssppeettttoorriiaa ddeellllee FFiigglliiee ddii MMaa--rriiaa AAuussiilliiaattrriiccee ddii SSiicciilliiaa,, PPoolliissppoorrttiivvee

GGiioovvaanniillii SSaalleessiiaannee ddii SSiicciilliiaa

In data 29 Luglio 2008 Don Luigi Perrelli,Ispettore Sdb, e Sr. Giuseppina Barbanti, Ispet-trice Fma, hanno convocato congiuntamente:

il Sig. Maurizio Siragusa, Presidente Regio-nale PGS Sicilia, i suoi collaboratori Sig. EnzoCaruso e il Sig. Carmelo Pergolizzi;

Sr. Gina Sanfilippo (delegata uscente di pa-storale giovanile), Sr. Assunta Di Rosa (nuovadelegata di Pastorale giovanile), Sr. Rosetta Cali(delegata uscente e vicepresidente regionalePgs);

Don Marcello Mazzeo (delegato di pastoralegiovanile) e Don Edoardo Cutuli (delegatouscente e vicepresidente regionale Pgs).

Espongono innanzitutto il quadro della si-tuazione nazionale riguardo le PGS:

1. Il 26 maggio 2008, il Presidente del Cen-tro Nazionale Opere Salesiane (CNOS), DonGiuseppe Casti, ha comunicato al Sig. Giovanni

Gallo, Presidente Nazionale PGS, la recessionedell’Ente CNOS da Socio ed Ente Promotoredell’Associazione “Polisportive Giovanili Sale-siane” (PGS).

2. Il 18 Luglio 2008 la Presidente dell’Asso-ciazione Centro Italiano Opere Femminili Sale-siane (CIOFS), Sr. Paola Guidali, ha comunica-to al Sig. Giovanni Gallo, Presidente NazionalePGS, la recessione dell’Ente CIOFS da Socio edEnte Promotore dell’Associazione “PolisportiveGiovanili Salesiane” (PGS),

3. Il 18 Luglio 2008 la Presidente CII, Sr.Giuseppina Barbanti, a nome delle Ispettricid’Italia, specificava che “L’Ente CIOFS cessa diessere Ente Promotore, ma non allenta la propriapresenza all’interno della PGS, che rimane l’Asso-ciazione sportiva “di ispirazione”.

L’Ispettore e l’Ispettrice dopo aver presenta-to l’analisi della situazione che si è venuta a crea-re dopo la recessione di ambedue gli Enti(CNOS e CIOFS) dall’Ente PGS, esprimono lavolontà di ricerca di nuove sinergie, in relazionealle associazioni sportive attualmente operantinelle nostre Opere SDB ed FMA in Sicilia, maanche esterne.

Comunicano che, dopo aver analizzato i fat-ti avvenuti negli ultimi mesi, si è delineata unaposizione comune tra SDB, FMA e PGS Sicilia,in modo da garantire, ai destinatari delle associa-zioni sportive operanti negli ambienti FMA eSDB, per il nuovo anno 2008/2009, criteri unita-ri, chiari, concordati e flessibili in attesa di ulte-riori possibili sviluppi ai vari livelli.

Desiderano infine dare indicazioni per le dueIspettorie in vista dell’imminente inizio dell’an-no pastorale 2008/2009.

Ecco in sintesi le determinazioni condiviseassunte:

1. Con la comunicazione della recessione daEnti Promotori di CNOS e CIOFS decadono idelegati PGS CNOS e CIOFS ai vari livelli.

2. Gli SDB e le FMA che allo stato attualehanno ruoli elettivi negli organi periferici (regio-nali e provinciali) dell’Ente PGS li manterrannofino alle prossime assemblee elettive.

3. Le due ispettorie SDB ed FMA garanti-ranno il servizio formativo a livello regionale, perla continuità del carisma, attraverso i referenti

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insieme 29associazioni salesiane insieme

Formazione atleti, nei campi estivi program-mati, secondo le età.

Campo formazione giovani alleducatori.

DDaattee ssiiggnniiffiiccaattiivvee26 Ottobre: PGS Apertura anno sportivo.2-5 Gennaio: Stage di formazione per tecnici edirigenti.15-17 Maggio: Pigiessiadi Mini e Propaganda.30 Maggio – 2 Giugno: Pigiessiadi settore giova-nile.1-7 Luglio: 1° Campo atleti mini e propaganda.8-14 Luglio: 2° Campo atleti mini e propaganda.15-21 Luglio: 3° Campo atleti under 14.21-24 Luglio: 4° Camposcuola Juniores.25-1 Luglio-Agosto: Campo Alleducatori 1° li-vello.

DDoonn EEddooaarrddoo CCuuttuullii

regionali per lo sport indicati da Ispettore edIspettrice.

4. Le associazioni sportive locali esistenti,che vivono all’interno delle Opere SDB edFMA, potranno continuare ad affiliarsi alla PGSe svolgere attività con essa.

5. Il rapporto tra la Casa salesiana SDB edFMA e le associazioni sportive ivi esistenti saràregolamentato da una convenzione che discipli-nerà sia gli aspetti giuridico - economici sia gliaspetti educativi e pastorali.

6. Le associazioni sportive di cui sopra do-vranno sottoscrivere il “Codice etico” (L.231/01) predisposto da CNOS e CIOFS.

7. Ogni Associazione sportiva, in casa SDB oFMA, dovrà garantire la formazione degli opera-tori sportivi (alleducatori e dirigenti) e degli atle-ti nonché la partecipazione degli stessi alle inizia-tive formative indette ed organizzate da PGS Si-cilia congiuntamente ai referenti ispettoriali SDBed FMA della formazione nell’ambito dellosport.

8. Le associazioni sportive non appartenentiagli ambiti SDB ed FMA, su iniziativa del Comi-tato Regionale PGS Sicilia, sottoscriveranno ilmedesimo “Codice etico” (L. 231/01) e si impe-gneranno a partecipare alle iniziative formativeindette ed organizzate da PGS Sicilia congiunta-mente ai referenti ispettoriali SDB ed FMA del-la formazione nell’ambito dello sport.

Colle S. Rizzo (ME), 29/07/2008

AAttttiivviittàà ssppoorrttiivvee nneellllee OOppeerree SSaalleessiiaanneeAAnnnnoo 22000088//22000099

OObbiieettttiivviiRealizzazione dell’Intesa, per l’anno

2008/2009, tra Salesiani Don Bosco, Figlie diMaria Ausiliatrice, Comitato Regionale PGS - Si-cilia.

AAttttiivviittààFormazione dirigenti, tecnici ed alleducatori

sia a livello locale che regionale.Attività sportive a livello Locale e Provinciale.Occasioni di fraternità e sano agonismo tra

varie squadre, secondo le età e le discipline spor-tive (Pigiessiadi).

TTuurriissmmoo GGiioovvaanniillee ee SSoocciiaallee((TTGGSS--SSiicciilliiaa)) AAnnnnoo 22000088//0099

OObbiieettttiivvii1. Rilancio dell’Associazione TGS nei nostri

Oratori, Scuole e Parrocchie.2. Costituzione di un’Associazione Regiona-

le TGS, con relativo statuto, per il coordinamen-to delle varie Associazioni TGS locali esistenti.(Processo in corso)

3. Riscoperta della ricchezza del patrimonioartistico e culturale della nostra terra, sia nelleiniziative da intraprendere all’interno delle sin-gole associazioni TGS, sia nella proposta cultu-rale ai giovani delle nostre opere.

AAttttiivviittààPresentazione dell’Associazione TGS, ai vari

responsabili delle nostre opere, sia per la cono-scenza delle finalità tipiche del TGS sia per uti-lizzo delle opportunità educative che l’associa-zione presenta. Ciò verrà attuata durante il cor-so dell’anno, durante gli incontri dei vari settori.

Incontri lungo il corso dell’anno degli ade-renti alle associazioni locali TGS per vivere occa-sioni di fraternità e condivisione di esperienze.

DDoonn EEddooaarrddoo CCuuttuullii

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insieme30 insieme frammenti di memoria

Non sono molte le notizie che sono riuscito aracimolare sui confratelli periti nel terremoto diMessina, né di tutti sono riuscito a trovare una fo-to. Ma penso che queste poche notizie e queste po-che foto siano sufficienti a suscitare nei nostri cuo-ri tanta tristezza e nello stesso tempo tanta rasse-gnazione alla volontà di Dio, che ha permesso chealla radice dell’opera salesiana in Sicilia ci fossetanto sangue innocente.

CCLLAARRIISS SSaacc.. DDaarriioo nato a Savona il 4 gennaio1880; prof. a Foglizzo il 30settembre 1901 ; sac. a To-rino Valsalice 23 settem-bre 1905 ; † a Messina-S.Luigi il 28 dicembre 1908.Sepolto a Savona.Aveva fatto il noviziato a

Foglizzo nell’anno 1900-01. Proveniente da Ve-rona era sceso in Sicilia nel 1906 e assegnato al S.Luigi di Messina. Fu una vittima del terremotodel 1908. Il bollettino Salesiano ne dava la noti-zia in questi termini.

“Non contava ancora trent’anni il giovanissi-mo ed indimenticabile sacerdote Dario Claris,dottore in lettere e filosofia, che per due anni erastato virtuoso insegnante al S. Luigi di Messina.Era nato il 4 gennaio 1880 a Savona; ed a Savo-na per cura della desolata famiglia ne fu trasferi-ta la salma, e l’anima elettissima ebbe in quellacattedrale l’elogio del Vescovo e reiterati solennisuffragi”. (Dal Bollettino Salesiano, gennaio1909).

VVEENNIIAA CChh.. GGiiuusseeppppeenato a Bronte (CT) il 21 febbraio 1887; prof.

a San Gregorio (CT) il 1° ottobre 1905; † a Mes-sina-S. Luigi il 28 dicembre 1908.

Probabilmente aveva frequentato il CollegioCapizzi mentre c’erano i Salesiani. Nell’ottobredel 1903 entrò in noviziato. Emessi i voti rimaseancora un anno a S. Gregorio a studiare filosofia

In ricordo dei confratelli periti nelterremoto di Messina del 28 dicembre 1908

e poi andò tirocinante a Messina-S. Luigi. Soler-te istitutore di Don Bosco, come ben lo qualificòil Bollettino Salesiano del tempo, e giovane vitti-ma del terremoto del 1908. Assistente di una ca-merata al secondo piano, col chierico MarioManzini, nella notte del 28 dicembre il terremo-to abbatté la volta che cadde loro addosso; tra lemacerie si poterono salvare tutti gli altri calando-si con corde fatte di lenzuola e coperte. Tra gliaccorati richiami non risposero i due chierici eun giovane periti sotto le macerie. Il sacrificioconsumato da D. Giuseppe Venia è stato semefecondo di tre vocazioni salesiane: tre suoi nipo-ti: Gino D’Amico, Venia Daniele, Giuseppe Lu-po.

MMAANNZZIINNII CChh.. MMaarriioonato a Bologna il 17 novembre 1884; † a

Messina-S. Luigi il 28 dicembre 1908.Ancora chierico a Parma conseguì la licenza

in matematica e fisica e venne insegnante a Mes-sina nel 1907. La notte del 28 dicembre 1908 as-sisteva col chierico Venia in una camerata al se-condo piano quando avvenne la disgrazia.

LLOONNGGOO CCooaadd.. GGiiuusseeppppee SSaalloommoonneenato a Biancavilla (CT) il 4 settembre 1872;

prof. a San Gregorio (CT) il 19 settembre 1903;† a Messina-S. Luigi il 28 dicembre 1908.

Proveniente dal lavoro dei campi nel maggiodel 1900 era entrato a S. Gregorio per il novizia-to. Dopo la professione era stato mandato a Ran-dazzo e vi era rimasto tre anni. Nel 1906 era sta-to trasferito al S. Luigi di Messina.

RRAAPPIISSAARRDDAA SSaacc.. MMaauurroonato a Belpasso (CT) il 15 dicembre 1876;

prof. a S. Gregorio (CT) il 19 ottobre 1898; † aMessina-S. Luigi il 28 dicembre 1908.

Di lui e di un suo paesano il Bollettino Sale-siano del tempo scriveva: ‘“I buoni sacerdotiDon Mauro Rapisarda e Don Antonio Urso era-no ambedue di soli 34 anni essendo nati a Bel-passo (Catania) nel 1876. Ambedue disimpegna-

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insieme 31frammenti di memoria insieme

vano, nell’Istituto il delicato ufficio di direttorispirituali; ed hanno lasciato in molti giovani,amici e ammiratori, il più vivo rimpianto”.

LLOO FFAARROO SSaacc.. AArrccaannggeelloo nato a Biancavilla (CT) il 5aprile 1878; prof. a S. Gre-gorio (CT) il 25 novembre1894; † a Messina-S. Luigiil 28 dicembre 1908.Dopo il noviziato e la pro-fessione a S. Gregorio, ri-mase ancora due anni a

studiare filosofia. Al S. Luigi di Messina fece il ti-rocinio. Confratello esemplare lavorò nella casadi Bova con Don Eusebio Calvi. Nel 1908 a Mes-sina era insegnante e addetto a vari altri uffici, al-l’età di 30 anni fu travolto dalle rovine del terre-moto e finì la vita unitamente ad altri otto con-fratelli e a trenta giovani collegiali.

PPIIRRRREELLLLOO SSaacc.. VViinncceennzzoo nato ad Alcamo (TP) il 28agosto 1877; prof. a Tori-no Valdocco il 14 dicem-bre 1894; † a Messina il 28dicembre 1908.Era del gruppo di Mascali.Era consigliere scolasticoal S. Luigi di Messina. Aveva studiato all’Univer-sità di Pisa e si era laureato in lettere a Genova.Morì sepolto dalle macerie del terremoto, unita-mente ad altri 8 confratelli e a 30 giovani colle-giali.

PPAASSQQUUAALLII SSaacc.. GGiiuusseeppppee,,nato a Roma il 4 marzo 1868; † a Messina-S.

Luigi il 28 dicembre 1908.Proveniente da Loreto venne in Sicilia nel

1901, fu insegnante ed economo a Catania-Ciba-li e poi direttore per tre anni in Aragona. Si tro-vava al S. Luigi di Messina quando il terremotodel 1908 lo sommerse tra le macerie. Il suo cor-po, disseppellito dopo alcuni giorni da DonAmato, fu trasferito nel cimitero della città.

UURRSSOO SSaacc.. AAnnttoonniinnoonato a Belpasso (CT) il 17 gennaio 1876;

prof. a Torino Valsalice il 22 aprile 1892; † aMessina-S. Luigi il 28 dicembre 1908.

Vittima a 32 anni del terremoto. Dei primiconfratelli che nel 1892 diedero vita con DonPiccollo al noviziato in Sicilia a Mascali e poi a S.Gregorio dove Don Urso fu il primo maestro dimusica. Andò poi a Malta e a Bova Marina.“Giovane modello dei primissimi tempi – scriveDon Salvatore Sciuto – dai neri occhi pensosisoffusi di melanconia aerea e di poesia, era l’ido-lo dei suoi compagni per la sua indole natural-mente amabile, per il suo cuore d’oro, per l’inge-gno precocissimo”.

DDoonn SSaallvvaattoorree SSppiittaalleeSegretario Ispettoriale

2288 ddiicceemmbbrree 11990088

“Il 28 dicembre 1908, lunedì, alle ore

5,21 del mattino nella piena oscurità e

con gli abitanti in parte ancora nel sonno,

un terremoto, più forte di tutti quelli fino

allora subiti, che raggiunse il 10° della

scala Mercalli, e accompagnato da un ma-

remoto, mise a soqquadro le coste della

Calabria meridionale e della Sicilia Nord

Orientale con numerose scosse devastan-

ti. La città di Messina, con il crollo di cir-

ca il 91% dei suoi edifici venne totalmen-

te distrutta.

Il numero delle vittime non poté mai

essere accertato ma si calcola superiore

alle 70mila vittime.

I superstiti della tremenda sciagura

vennero soccorsi subito da russi, inglesi e

da altre Nazioni.

Gli Italiani, arrivarono in forte ritar-

do, tra lo stupore generale del mondo in-

tero”.

MM.. GGrriiffaassii

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MMaaggggiioo 22000044,, qquueellll’’iinntteerrvviissttaaddeellll’’aarrcciivveessccoovvoo iinn rraaddiioo ««DDaall ccrriissttiiaannee--

ssiimmoo uunnaa ccuullttuurraa sseemmpprree rriinnnnoovvaattaa»»

Il ruolo della par-rocchia nel territorio,della Sicilia nel Medi-terraneo, la questionedella multietnicità e iltema delle radici cri-stiane dell’Europa.Sono alcuni fra i temitoccati dal compiantoarcivescovo di Mon-reale, Cataldo Naro,in un’intervista rila-sciata a Vanni Nisticòcon la collaborazionedi Maria Angela Spitella andata in onda nellaquinta puntata della trasmissione «Il custode delgregge» del 22 maggio 2004 su Radio Tre. Unalunga, approfondita intervista, finora mai pub-blicata nei libri – apparsi finora – che raccolgo-no le riflessioni dell’arcivescovo scomparso il 29settembre 2006.

La funzione del vescovo? Egli «è portatoredella tradizione nel significato letterale del ter-mine, ossia ciò che viene trasmesso, che è il mes-saggio cristiano, il Vangelo – sottolineava Naro–. Ma nello stesso tempo è colui che con le an-tenne abbastanza tese dovrebbe essere in gradodi ridire questa eredità del Vangelo, questo pas-sato cristiano nell’oggi al fine di tramandarlo al-le nuove generazioni. Giovanni Paolo II usa direfrequentemente che si impone oggi una nuovaevangelizzazione. Credo che l’accezione più co-mune dello stesso pontefice, ma anche nella ac-coglienza, nella recezione di questo termine nel-la Chiesa, è che oggi ci sono delle necessità nuo-ve e quindi il Vangelo deve essere detto in ma-niera nuova. Ritengo che c’è sempre stato il biso-gno di una nuova evangelizzazione nel senso cheil Vangelo è sempre stato annunciato, ma l’ac-

insieme32 insieme frammenti di memoria

Sono passati due anni dall’improvvisa, prema-tura morte del compianto arcivescovo di Monrea-le, Cataldo Naro, spentosi il 29 settembre 2006. Ela Sicilia lo ricorda con alcune iniziative. Due cele-brazioni eucaristiche, innanzitutto.

Domani alle ore 17 nella chiesa matrice di SanCataldo (Caltanissetta) – il paese natale dell’insi-gne storico diventato vescovo – il vescovo di Cal-tanissetta Mario Russotto presiederà una Messa insuffragio di Naro. Un’altra concelebrazione euca-ristica sarà martedì alle 12 a Monreale, presso ilCentro Maria Immacolata di Poggio San France-sco e chiamerà a raccolta il presbiterio di Monrea-le: qui l’arcivescovo Salvatore Di Cristina, succes-sore di Naro sulla cattedra monrealese – dove que-sti giunse nel 2002 –, celebrerà la Messa. Ma vi èuna terza iniziativa in agenda, e riguarda il lin-guaggio dell’arte che tanto era apprezzato dal ve-scovo-storico di San Cataldo. Oggi alle 17 presso ilMuseo diocesano di Caltanissetta (viale ReginaMargherita, 29) verrà inaugurata la mostra «Vin-ce la luce. La ‘Via Lucis’ disegnata, dipinta e pla-smata da Silvana Pierangelini Recchioni». Intro-durrà l’esposizione Maria Antonietta Spinosa, do-cente di estetica presso la Facoltà Teologica di Si-cilia a Palermo – dove Naro fu preside; taglierà il

nastro inaugurale ilvescovo di Caltanis-setta, Mario Russot-to. Si tratta di un’ini-ziativa promossa dalMuseo diocesano incollaborazione con ilCentro studi «Cam-marata» di San Catal-do. La mostra rimarràaperta fino al 31 otto-bre. Gli orari: dal lu-nedì al venerdì dalle9 alle 12 e dalle 16 al-le 19; il sabato e ladomenica dalle 9 alle12.

Il ricordo di Cataldo Naroa due anni dalla morte

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frammenti di memoria insieme 33

coglienza di esso è sempre nuova. Ogni gene-razione accoglie in maniera nuova il Vangelo e loricomprende». Per Naro «se non c’è questa ac-cettazione nuova si spezza la catena e non c’è piùtrasmissione. Sono rimasto sempre impressiona-to – spiegò – da una considerazione di FernandBraudel nel suo magnifico libro Il Mediterraneoal tempo di Filippo II. Braudel, che non è creden-te, osserva che il cristianesimo in confronto al-l’islam ha questo di particolare: crea societàestremamente fragili. Sono società che devonore-inventarsi ad ogni generazione. È proprio nel-la natura stessa del cristianesimo perché cristianisi diventa. Ogni generazione accoglie il cristiane-simo, lo reinventa e costruisce una cultura. (...)Mi sembra una osservazione valida che riempiedi grande responsabilità però la Chiesa che haun compito per l’oggi, cioè quello di ridire inmaniera nuova il Vangelo, ma anche di sollecita-re una adesione nella nuova generazione».

VViinncceennzzoo GGrriieennttii

Fonte: [Avvenire, Caltanissetta 28 settembre 2008]

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insieme34

“Ma io vi dico”: Siate uomini e donne di speranza

Avvicinarsi alla realtà del Salesiano Coopera-tore, interrogarsi sulla propria vocazione, speri-mentare da vicino la specificità della vocazione eallo stesso tempo cogliere l’occasione per for-marsi e rinvigorirsi nel carisma e nello spirito so-no stati gli obiettivi su cui si è concentrato ilcammino dei giovani salesiani cooperatori, aspi-ranti e simpatizzanti che, dal 16 al 19 agosto,hanno partecipato al campo a loro dedicatopresso la casa FMA di “Le Vigne” (Biancavilla).Giovani da tutta la Sicilia, da Gela a Messina, daMarsala a Catania, si sono incontrati per condi-videre intensi momenti di spiritualità, formazio-ne, discernimento e testimonianza. La speranzaha accompagnato e ispirato il campo; quella“speranza affidabile” di cui ci parla BenedettoXVI nella sua ultima enciclica, quella speranzache nasce in Gesù Cristo (Ef 2,11-13).

Il primo giorno, dopo l’accoglienza e la siste-mazione nelle stanze, si è entrati subito nel vivodel campo con il momento di preghiera inizialein cui ognuno di noi è stato invitato a tenersid’occhio per non perdere mai l’entusiasmo e cre-scere spiritualmente. Non è una fatica, ma unagioia vivere da cristiani, quando l’amore di Dio tialimenta. Durante la preghiera è stato consegna-to uno zaino, simbolo della nostra vita personalecon cui ci presentiamo al Signore; una vita cosìcom’è, in tutte le sue dimensioni, con i suoi pun-ti di forza e le sue debolezza, con i suoi slanci

spirituali e le sue risorse umane, il buio dell’ani-ma e le difficoltà di uomo e di donna. Il deserto,che ci ha accompagnato per tutto il campo, co-me luogo e spazio di discernimento, ha seguito lapreghiera. Il primo giorno si è concluso con unmomento di adorazione. Nel silenzio dell’Etnasiamo entrati in intimo contatto con Gesù, no-stro compagno inseparabile. I forti tempi di pre-ghiera sono stati intervallati anche da un mo-mento di fraternità e da una cena che come tuttii pasti, che abbiamo consumato, è stata piacevo-le condividere insieme, nel servizio e nell’alle-gria.

Il secondo giorno abbiamo vissuto quattrointensi momenti. La mattina don Edoardo Cutu-li, seguendo il percorso spirituale di don Bosconel suo tempo di discernimento e scelta, ci hafornito quegli elementi cardine per guardaredentro noi stessi e percepire le esperienze chenella vita di ciascuno toccano in modo particola-re le corde della nostra anima, le “emozioni pri-vilegiate”. Ci ha insegnato a passare dall’IO chetroppo spesso siamo tentati di seguire a DIO, alsuo progetto per noi. La messa, vissuta in pie-nezza, ha concluso la mattinata. Dopo pranzodon Pippo Ruta ci ha lasciato una testimonianzadavvero toccante, quella di Nino Baglieri. Pos-siamo parlare di un Santo che, rimasto comple-tamente paralizzato a soli 17 anni, dopo anni dibuio ha incontrato Gesù, si è convertito e l’ha se-guito donando speranza intorno a sé (At 9,1-19).Oggi è uscito un libro su Nino, “Sulle Ali dellaCroce”, che raccoglie i suoi scritti e la sua mera-vigliosa vita. Ma la testimonianza di Nino haavuto un seguito davvero sorprendente nelle pa-role di Giuliana, che lavora nel difficile quartie-re di Librino a Catania, un luogo dove miseria,oppressione e ingiustizia sociale si toccano conmano. È bello ascoltare l’emozione e la passionedi una giovane che dedica la propria vita agli ul-timi, gli stessi per i quali Gesù ha predicato inGalilea, una giovane che vive nella sequela diGesù. La giornata si è conclusa con la buonanot-te salesiana da parte di Suor Pina, direttrice del-Campo Famiglie Don Bosco 2008.

insieme famiglia salesiana

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insieme 35famiglia salesiana insieme

la casa di Biancavilla, e con la visione del film “7km da Gerusalemme”, che racconta la vita di uo-mo che incontra Gesù e ritorna a sorridere e a vi-vere.

La mattina del terzo giorno è stata dedicataalla celebrazione penitenziale che si è conclusacon la Messa. Nel pomeriggio Marco Pappalar-do, nostro coordinatore provinciale, ha guidatoun momento di approfondimento sul Coopera-tore, con una dinamica coinvolgente e molto bel-la. La giornata si è conclusa con la recita del Ro-sario meditato, guidato da Sara Franco in Ricce-ri, cooperatrice di Biancavilla, che ringraziamoper il suo impegno e per il suo servizio durantetutto il campo insieme agli altri Cooperatori eSimpatizzanti del Centro.

L’ultimo giorno si è concluso con un mo-mento di preghiera davvero intenso che ha sti-molato i giovani partecipanti a passare da un at-teggiamento di giovani timorosi a giovani corag-giosi. “Cari giovani” - dice Benedetto XVI - “la-sciatevi coinvolgere nella vita nuova che sgorgadall’incontro con Cristo e sarete in grado di es-sere apostoli della sua pace”. E continua: “loSpirito di Gesù oggi invita voi giovani ad essereportatori della bella notizia di Gesù ai vostri coe-tanei … Cari amici, siate santi, siate missionari… Non abbiate paura di diventare santi missio-nari”. Ci siamo lasciati rinvigoriti nello Spirito,più consapevoli di noi stessi e dei nostri talenti epieni di speranza. Non possiamo che ringraziareil Signore per il dono di questo campo.

GGuuiiddoo DDii BBeellllaa ((CCeennttrroo SSaavviioo--MMee))

Campo Giovani 2008.

CCGGSS--SSiicciilliiaa AAnnnnoo 22000088--22000099

OObbiieettttiivvii1. Attuazione del 1° anno del piano qua-driennale CGS-Sicilia (da approvare nelCDR di Settembre).2. Condivisione lungo il corso dell’annodel progetto quadriennale approvato dalCDR, con i presidenti delle singole asso-ciazioni.

AAttttiivviittàà– Attuazione dell’iniziativa del percorso diformazione per giovani di III° livello (dai18 anni in su) sull’utilizzo di nuovi lin-guaggi comunicativi, per l’anno 08/09 (re-ferente Dott. Aldo Cultrera), da approva-re nella Consulta Regionale della FS del 14Settembre.– Incontro dei Cinecircoli per formazionee scambio di esperienze artistiche tra i gio-vani aderenti (Aeropago).– Formazione dirigenti: 2° Seminario Re-gionale di Formazione dirigenti ed anima-tori in Ottobre.

DDaattee ssiiggnniiffiiccaattiivvee

SSeetttteemmbbrree:: 6 Consiglio direttivo regionalea Catania-Cibali (ore 16-20).

OOttttoobbrree:: 24-26 Seminario regionale for-mazione dirigenti e animatori a Zafferana(sabato ore 15.30; domenica ore 19.15).

GGeennnnaaiioo:: 24 Consiglio direttivo regionalea Palermo (ore 15.30-19.30).

FFeebbbbrraaiioo:: 22 Assemblea Regionale Ordi-naria (CT-Barriera ore 08.40-19.15 + pm:CDR).

MMaarrzzoo:: 27-29 Assemblea elettiva naziona-le (Roma).

AApprriillee:: 18-19 Aeropago (Palermo - Calta-nissetta) pm: CDR.

LLuugglliioo:: 5 CDR + presidenti associazioni(odg: Programmazione e calendario 2009-10).

DDoonn EEddooaarrddoo CCuuttuullii

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insieme36

Rialzarsi dopo una caduta

Voglia di vivere oltre gli ostacoli

insieme famiglia salesiana

Un uomo “famoso”, ora; un ragazzo, a di-ciassette anni, che ha saputo di dover trascorre-re il resto della sua vita paralizzato, senza poterpiù fare quello che tutti gli altri giovani sognano:realizzare i propri progetti. Un incidente sul la-voro, di quelli che purtroppo si continuano asentire quotidianamente, tanti giri in vari ospe-dali, la rassegnazione, le visite di amici e parentie, infine, la solitudine. Elemento omicidaquest’ultimo, che spesso uccide anche chi diproblemi motori non ne ha e che invece Nino èriuscito a superare con la forza vera. quella diDio, scoperta per “caso” un Venerdì Santo, era il1978.

Da quel momento in poi la vita di Nino ècambiata, è stata d’esempio per la gente comunee il suo stato d’animo è ringiovanito quasi a tor-nare all’età infantile, quella nella quale il bambi-no scopre e impara, così come lui, capace, tantoera la sua voglia di comunicare con il mondo, dicominciare a scrivere con la bocca. Un esempiostraordinario da seguire, un percorso di fede chein quattro anni lo ha portato ad entrare nella Fa-miglia Salesiana come Cooperatore e poi comeconsacrato laico dei Volontari con Don Bosco;un passo che ha accentuato la sua voglia di esse-re guida per gli altri, portatore di motivazioniche, coloro che lo hanno conosciuto, ricordanocon grande emozione. Sicuramente un incontro,quello con Nino, che cambia la vita; presented’obbligo, nonostante lui si trovi al cospetto diDio, per la testimonianza lasciata da altri, per i li-bri scritti che danno l’immagine di una personache, nonostante gli handicap, ha vissuto una vitanormale che in molti, tra la gente comune, invi-diano. Un esempio, Nino, che non morirà mai,dal quale prendere spunto ogni qual volta vengain mente l’eutanasia.

FFaabbiioo AAlliibbrriioo

Fonte: [Prospettive, 27 luglio 2008]

Diritto alla vita o alla morte? È l’interrogati-vo comune, quello che fa notizia in tv e sui gior-nali. Ma è anche la domanda più importante,dunque la più delicata, alla quale ognuno dà unasua risposta, in un senso piuttosto che nell’altro.L’attualità riporta il nome, ormai risaputo, diEluana Englaro, trentasettenne di Lucca in statovegetativo dal 1992. Per lei, su richiesta del pa-dre, la Corte d’Appello di Milano ha acconsenti-to allo stop dell’alimentazione artificiale. Da quireazione sopra reazione, chi a favore e chi con-tro: tante parole e qualche iniziativa di protesta,su tutte le bottiglie di acqua, segno di vita, lascia-te davanti al Duomo. Situazioni come questa so-no fonte di riflessione sul significato dell’uomoin relazione a se stesso e agli altri. Dare un giudi-zio o proporle un commento va fatto su basi nonastratte ma concrete, partendo dalla vita vissuta,da quelle difficoltà accettate e superate sulla ba-se dell’amore per Dio, che dà forza, un vigore eduna resistenza che vanno oltre l’immaginabile e,attualizzando, sopra ogni possibile allenamentoin palestra. Riferimento immediato, senza pen-sarci neanche troppo: Nino Baglieri di Modica.

Nino Baglieri.

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insieme 37famiglia salesiana insieme

Famiglia Salesiana di Sicilia

Programma Anno 2008/2009

OObbiieettttiivvii ee iinniizziiaattiivveeConvegno di Famiglia Salesiana: verrà celebratoin data 13-15 Febbraio 2009. Approfondimen-to della strenna 2009. Don Bosco e il Movimen-to Salesiano. Famiglia salesiana e territorio:profezia in Sicilia (da sviluppare tramite labora-tori).

Famiglia Salesiana e Pastorale Giovanile:percorso biennale “Forma…giò” per giovanioltre i 18 anni sui nuovi linguaggi comunicativi(cfr. PG) (Dott. Aldo Cultrera, PresidenteCGS).

Famiglia Salesiana e Pastorale vocazionale(Iniziativa “Un annoper il tuo futuro08/09”). La positivaesperienza attuata inquesti anni nella zonaorientale (ME-CT-RG), si desidera siestenda anche alla par-te occidentale (PA-CL-TP). Con decisionedella Consultadell’08/06/2008, si co-stituisce un’equipe vo-cazionale di FS per lazona occidentale. Gliincontri avranno inizio nelle due zone contem-poraneamente a Novembre, secondo il calen-dario di FS concordato.

Corso di avviamento alla Lectio divina: perl’attuazione dell’iniziativa si stabiliscono le se-guenti date: 8/9 novembre; 10/11 Gennaio; 7/8marzo; 9/10 Maggio.

Per favorire la partecipazione dalla SiciliaOccidentale, si decide di predisporre di un pul-mino da Palermo per viaggiare insieme; e inol-tre di un pulmino dalla stazione di Catania peril trasferimento per e da Zafferana. Si prevedeper i partecipanti un corso di esercizi spirituali

in Terra Santa tra il 15 Luglio e il 15 Agosto.Esercizi Spirituali di Famiglia Salesiana: si

decide di unificarli con gli Esercizi Spiritualidei partecipanti al corso di avviamento alla lec-tio divina 2008/2009.

Prosieguo del cammino iniziato con i politi-ci di estrazione salesiana.

DDaattee ssiiggnniiffiiccaattiivveeSettembre14: Consulta Regionale di Famiglia Salesiana;Inizio 22° Capitolo Generale delle FMA.29: Incontro nazionale delegati FS (Roma)

Novembre:8-9: Corso Lectio divi-na 1°.22: Conclusione 22°Capitolo Generale del-le FMA.

Dicembre:8: Cerchio Mariano.

Gennaio:Consulta Regionale diFS.10-11: Corso LectioDivina 2°.22-25: Giornate di

Spiritualità della Famiglia Salesiana (Roma).

Febbraio:13-15: Convegno di FS.

Marzo:7-8: Corso Lectio divina 3°.

Maggio:9-10: Corso Lectio divina 4° e Formazione na-zionale per Delegati FS (Roma).

Giugno:Consulta Regionale di FS.

DDoonn EEddooaarrddoo CCuuttuullii

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insieme38 insieme momenti di famiglia

Festeggiamenti nella comunità salesiana di Gela

Avvenimenti pastorali e sociali dal 6 maggio al 7 giugno 2008

La comunità salesiana di Gela ha vissutoquest’anno tutta una serie di avvenimenti pasto-rali e sociali di rilievo iniziati con i festeggiamen-ti del 6 maggio, Festa di san Domenico Savio,proseguiti con la solenne Celebrazione Eucaristi-ca della Dedicazione della Chiesa e dell’altare,presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Michele Penni-si (Giubileo dell’opera salesiana Aldisio), e poiancora il 25° di ordinazione sacerdotale di donCarmelo Umana, direttore della casa e del 50° diMessa di don Di Bella e don Lillo De Gregorio;inoltre i festeggiamenti della festa di Maria ausi-liatrice con Celebrazione Eucaristica e proces-sione per le vie del rione Aldisio, la mostra foto-grafica sulla casa e delle vocazioni gelesi, la mo-stra dell’artigianato e del commercio (11^ edi-zione).

A conclusione di tutto questo e precedutodalla settimana vocazionale con veglia di pre-ghiera conclusiva ecco, il 7 giugno 2008, una or-dinazione sacerdotale: quella di don GiuseppeFavaccio, per l’imposizione delle mani e la pre-ghiera consacratoria di Mons. Michele Pennisi,vescovo di Piazza Armerina.

Don Giuseppe ha conosciuto i salesiani tra-mite il servizio di obiezione di coscienza, svoltopresso l’oratorio della Salette a Catania nel 1996;cammino di aspirantato e prenoviziato a Barrie-ra di Ct; anno di Noviziato a Monte Oliveto, Pi-nerolo (TO); studi filosofici al San Tommaso di

Messina; biennio di tirocinio nella casa di SanGregorio di Ct, con i ragazzi interni della scuolamedia; triennio di studi teologici al San Tomma-so di Messina. Nel settembre 2007, si è trasferitoa Torino, presso la comunità san Francesco diSales – Valdocco, per motivi di studio.

E’ originario di Noto, non è gelese; ma hacreduto bene chiedere di essere ordinato a Gelaper dare un tono vocazionalmente significativoalla festa, molto più che a Noto, visto che i sale-siani, nel suo paese, non sono presenti (anche seè stato allettato fino all’ultimo dalla Cattedrale diNoto da poco riaperta). L’oratorio di Gela è sta-to inoltre l’ultimo, cronologicamente, in cui haprestato il suo servizio ai giovani, nell’estate del2007, appena ordinato diacono.

La frase evangelica della sua immaginetta ri-cordo è tratta da Gv 15, 16: “Non voi avete scel-to me, ma io ho scelto voi e vi ho costituito per-ché andiate e portiate frutto”; una vocazione av-venuta per caso, ma non troppo.

Don Giuseppe ha celebrato la sua primaMessa presso la parrocchia Salesiana ‘San Do-menico Savio’ a Gela.

È stata una bella festa, una lode al Signore,con una buona partecipazione sia dei confratellisalesiani che dei ragazzi di Gela e degli altri ora-tori della Sicilia che lo hanno visto all’opera.

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insieme 39momenti di famiglia insieme

Ordinazione sacerdotale di Don L. M. Calapaj

Grande festa al Savio per i Salesiani e l’Arci-diocesi di Messina per l’ordinazione sacerdotaledi don Luigi Maria Calapaj. Il 5 luglio l’arcive-scovo Mons. Calogero la Piana, con la partecipa-zione dell’ispettore don Luigi Perrelli, dei con-fratelli e dei giovani della case in cui Luigi è sta-to in questi primi anni della sua vita salesiana, l’-ha ordinato sacerdote.

Nell’omelia l’arcivescovo ha richiamato il va-lore teologico del sacerdozio e i caratteri dellaserenità e mitezza di cuore ricordati nel vangelodel giorno.

Per l’ispettore non poteva esserci modo mi-gliore, come ha anche ricordato il neo-prebiste-ro nei ringraziamenti, per concludere il suomandato che con una ordinazione sacerdotale edi un giovane confratello di nome Luigi.

Don Luigi apre anche una fila di giovaniconfratelli formatisi in questi anni al Savio, do-no dello Spirito ma anche frutto dell’impegnopastorale della comunità. Protagonismo dei gio-vani, vita fraterna e preghiera intensa sono glielementi che, nella riflessione della comunità,hanno permesso la maturazione di questi fruttivocazionali.

Don Luigi ha celebrato la prima messa al Sa-vio, alla ‘messa dell’oratorio’, con la partecipa-zione dei suoi cari e di tutta la comunità, dome-nica 6 luglio alle ore 10.00.

DDoonn GGiiaannnnii

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insieme40

LLaa ccoommuunniittàà ddii GGiioossttrraa ssaalluuttaaddoonn PPaaoolloo TTeerrrraannaa ee aaccccoogglliiee

iill nnuuoovvoo ppaarrrrooccooA San Matteo grande festa nel segno

della gioia salesiana

Una partecipazione da grandi occasioni perla comunità di San Matteo di Giostra, riunita ie-ri al completo per il saluto al suo parroco e l’ac-coglienza al nuovo direttore della comunità sale-siana. Don Paolo Terrana, 47 anni, nativo di Ra-vanusa, parroco di Giostra da nove anni, lascial’oratorio e l’istituto per ottemperare al nuovoincarico di arciprete nella chiesa madre “Madon-na della Catena” di Riesi (Caltanissetta, diocesidi Piazza Armerina).

Una testimonianza di vita il suo impegno nel-la complicata realtà di Giostra, in cui i salesianida novant’anni costituiscono uno dei pochi pre-sidi per la formazione dei giovani e la diffusionedi modelli di famiglia cristiana.

Rimangono i progetti a parlare di lui, le atti-

vità che il movimento giovanile sal esiano ed icooperatori hanno portato avanti sempre piùspronati da lui: l’oratorio, il grest, il coro, il grup-po di danze liturgiche, le iniziative di ogni gene-re per far crescere quei germi genuini sparsi sulterritorio.

Con la fiducia e la speranza, mista alle lacri-me di un applauso infinito, la comunità ha salu-tato don Paolo, che ama definirsi un semplice“compagno di viaggio”, sulle orme però del «pa-dre, maestro ed amico della gioventù, San Gio-vanni Bosco». A lui dedicate le note di “Dove tumi vuoi”, a testimonianza dell’obbedienza cheesige la chiamata a seguire il progetto di Dio.

«La comunità va avanti a prescindere dallepersone che la guidano – ha commentato DonPaolo – per noi cristiani non esiste l’addio, masolo un modo diverso di sentirsi in contatto e dipregare a distanza», Tra le numerose iniziative,Don Paolo ha seguito con entusiasmo la nascitaquasi cinque anni fa della “Casa dei Giochi”, unprogetto pedagogico che accoglie neonati e bam-bini fino a sei anni e sviluppa, coinvolgendo quo-tidianamente le mamme dei piccoli, dinamichedi genitorialità e formazione alla famiglia.«Quella di Giostra è una comunità in crescita –ha detto don Perrelli – continuate a restare saldinel carisma salesiano, anche nei momenti dimaggiore difficoltà». Al posto di Don Paolo ar-riva Don Pippo Fallico, 46 anni, originario diBronte, che ieri, nel corso della celebrazione of-ficiata dal rettore dell’Ispettoria Sicula dei sale-siani Don Luigi Perrelli, ha espresso il suo giura-mento con la professione di fede. Don Fallico la-scia la comunità di San Filippo Neri nel rione Pi-canello di Catania, dove per 4 anni ha svolto unintenso servizio dedicato ai giovani disagiati del-la zona. «La sua caratteristica fondamentale è lafiducia che ha dato a tutti noi – tengono a preci-sare alcuni ragazzi della comunità catanese giun-ti a Messina per la cerimonia di insediamento –ha avuto il coraggio e la temperanza di sapercondurre ragazzi difficili sulla buona strada, congrande sensibilità e disponibilità verso tutti». Al

MMEESSSSIINNAA -- GGIIOOSSTTRRAA

Dalle case salesiane

insieme dalle case salesiane

Messina-Giostra: Don L. Perrelli e Don G. Fallico.

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insieme 41dalle case salesiane insieme

termine della cerimonia eucaristica la comunitàdi Giostra si è riunita nel cortile dell’oratorio perdar vita alla grande festa di commiato e acco-glienza allo stesso tempo.

Non è stato possibile utilizzare il salone-tea-tro dell’istituto, ancora in fase di ristrutturazio-ne, visto che i lavori sono stati avviati nel 2007dopo anni di attesa. Quando sarà completato,potrà essere una struttura preziosa al serviziodell’intero quartiere.

mm..dd..ss..

Fonte: [Gazzetta del Sud, Messina 31 agosto 2008]

IIll GGrreesstt nnoonn èè rroobbaa ppeerr bbaammbbiinnii

Il Grest non è roba per bambini... e si devepreparare bene e con impegno se si vuole che “ibambini si divertano ed imparino”.

È proprio questo lo stile che da quattro anniguida i dirigenti ed animatori del Grest Don Bo-sco di Canicattì (AG), nella preparazione delGrest.

Itinerario formativo originale ispirato ai te-mi ecclesiali o alla Strenna del Rettor Maggioredei Salesiani o alla GMG di quest’anno. E que-sto itinerario comprende il testo diviso in episo-di pronto per la recitazione, ma anche la fila-strocca e la preghiera per ogni episodio, i fumet-ti relativi, i giochi proposti, l’inno del Grest, iltutto corredato da un formidabile DatabaseGrest che più completo in Italia (e nel mondo?!) non ce n’è e tanti altri sussidi utilissimi. E co-sì abbiamo offerto a tutti gli Oratori della Sicilia,per il 2005 “Tarcisio, accendi l’amore” (adessostampato in forma di albo a fumetti), 2006 “UnaGita con Karol” (anch’esso stampato come rac-conto illustrato), 2007 “Al di là dei mari” (Il so-gno missionario di Don Bosco) ed infine 2008“Ehi, dico a te!” (Lo annuncio a te: il tema dellaGMG di Sydney, per il quale si è prodotto un Vi-deo di ben 45 minuti, diviso in 10 episodi, pro-tagonisti i giovani e ragazzi del Grest).

Il pregio indiscusso di questi itinerari è quel-lo che non ci si contenta di fare stampare la ma-glietta del Grest, magari ispirata a qualche favo-la e film che niente ha di formativo, ma di pre-

CCAANNIICCAATTTTÌÌ ((AAGG))

sentare un racconto interessante con spunti let-terari adatti ai ragazzi (romanzi o notizie varie dacui trarre disegni o ricerche in internet...) situa-zioni thriller con sorprese continue, coinvolgi-mento dei ragazzi, con risposte di gruppo e gio-co finale a punteggi, ecc.

E quest’anno siam partiti tutti assieme aiprotagonisti da Canterbury per un pellegrinag-gio sulla via Francigena che porta a Roma, mauno scambio di nave ed eccoli in viaggio versoLa Coruña in Spagna, in compagnia di altri viag-giatori e poi verso Cape Town in Sud Africa edinfine a Sydney, dove si svolge la GMG. Si pren-de al volo l’opportunità di portare l’annuncio delVangelo a questi nuovi amici e di trovarsi assie-me nella tenda della penitenza della GMG. Nonmancano due ragazzini che sulla Crosta Crociereprovocano movimento e… presenze di fantasmie mappe del tesoro, ma che aiutano ad allacciarevere amicizie.

Soluzioni dei misteri ottenuti anche grazie al-le trasmissioni di Radio for You (un corso vero eproprio di un mese con visita finale alla centraleradio di Catania).

Ehi, dico a te: lascia perdere La Fabbrica diCioccolato, Narnia, Harry Potter o Biancaneve ei Sette Nani!

Sii inventivo! O se non hai tempo o voglia,scrivi a [email protected]

DDoonn BBiiaaggiioo TTrriinnggaallee

PPEEDDAARRAA ((CCTT))

GGrreesstt 22000088 ddeellll’’OOrraattoorriioo SSaalleessiiaannoo““SS.. GGiiuusseeppppee”” ddii PPeeddaarraa

Sabato 2 agosto si è concluso il grest 2008con la S. Messa e una ricca premiazione, secon-do il punteggio ottenuto da ciascun grestino conla partecipazione ai giochi, con il comportamen-to, e con la partecipazione alla formazione e ailavoretti svolti nelle attività manuali o intellet-tuali.

Il grest è stato vissuto dai ragazzi come unmese abbondante di gioia e allegria e formazioneumana e religiosa, trascorso assieme ai compagnicon cui hanno socializzato. Molto partecipate so-

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insieme42

Pedara (CT): Un momento del Grest 2008.

insieme dalle case salesiane

no state le gite al mare, ai due parchi acquatici diS. Cataldo e di Marina di Melilli, alle due gite apiedi alla Casa delle farfalle di Viagrande e alparco dei Montirossi. Al primo parco acquaticosono andati solo i ragazzi con quattro pullman,mentre al secondo hanno partecipato anche ge-nitori e familiari, con sette pullman pienissimi,mentre alcuni son venuti in macchina.

Ma anche nei giorni in cui si stava dentrol’oratorio c’è stato molto fervore partecipandoalle varie attività e ai giochi sempre nuovi, che ibravissimi animatori avevano preparato già dagiugno. Il più atteso è stato “lo stratego”, un gio-co militare che stimolava i ragazzi a vestirsi inmaniera adeguata e con la faccia colorata, comese stessero andando in battaglia nella foresta onelle paludi del Vietnam. Il giovedì alle ore 20.30venivano tanti genitori al cosiddetto “falò”, concanti, balletti, scenette, giochi con i genitori euna bella fiamma con la legna che avevano por-tato i ragazzi stessi.

La serata finale ha visto presenti tantissimigenitori e parenti (le settecento sedie preparatenon sono bastate). Ci sono stati anche i rappre-sentanti delle autorità cittadine.

La riconoscenza, che tanti genitori hannomanifestata di presenza, è stata espressa in modospeciale da due fratellini, che hanno detto allamamma: “dobbiamo ringraziare gli animatoricon qualche cosa che li faccia stare allegri”. Edhanno preparato, un poco aiutati dalla mamma,dei bignè, una grande torta con il disegno delle

SSAANN CCAATTAALLDDOO ((CCLL))

magliette del grest e con i colori delle sei squa-dre, ed hanno dato a ciascun animatore un bi-glietto di ringraziamento; mentre per tutti è sta-to letto questo: “Per don Dominici, don Giusep-pe, don Cristian e per tutti gli animatori delGrest 2008. Durante questo percorso ci aveteguidati come delle stelle, illuminandoci il cam-mino. Abbiamo trascorso un mese bellissimo egioioso all’insegna dell’amicizia e della sanacompetizione. Per questo vogliamo ringraziarvi.Marcello e Francesca”. Penso che questo basti afar capire come è stato vissuto dai ragazzi questomese abbondante, dal 23 giugno al 2 agosto.

E tutti dobbiamo ringraziare il Signore, laMadonna e Don Bosco che ci hanno guidati eprotetti durante questo particolare periodo ora-toriano.

GGrreesstt iinnssiieemmee:: uunn’’iinnnnoovvaazziioonneeffaattttaassii ttrraaddiizziioonnee

Era il lontano 2003, quando un giovane san-cataldese, Arnaldo Riggi, pensò di riunire tutti igrest di San Cataldo per far passare ai grestinidella città un pomeriggio di solidarietà e fratel-lanza. In questa esperienza, pur avendo pocotempo per l’organizzazione, tutti i grest cittadinisi sono riuniti all’Eropark di San Cataldo peruna intera giornata. Mattina e pomeriggio gresti-ni e animatori si sono tanto divertiti in piscina fa-cendo anche nuove amicizie, mentre in serata idiversi grest si sono esibiti in balli, canti e scenet-te, mostrando la loro bravura. Anche le autoritàhanno partecipato con la loro presenza a questamanifestazione, dando un contributo finanziarioper la realizzazione dell’evento. Fedeli ormai al-la tradizione, i grestini di San Cataldo: la ChiesaMadre, l’Oratorio “San Luigi”, Santo Stefano,Cristo Re, l’Istituto “Maria Ausiliatrice”e San-t’Alberto Magno, si riuniscono annualmente inun unico luogo per vivere insieme delle ore difraternità e solidarietà. Durante la manifestazio-ne, ogni grest si impegna a mostrare agli altricanti, balli e scenette, prove del loro impegno edella loro bravura. Apparentemente l’evento po-

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insieme 43dalle case salesiane insieme

trebbe sembrare una gara, in cui ogni grest vuo-le battere l’altro nell’essere migliore, ma in real-tà non lo è, tanto che, ognuno alla sera, portacon se nella propria parrocchia o istituto un pre-mio: la soddisfazione di aver dato il massimo, diessersi divertiti e di aver fatto divertire gli altri. Èun momento in cui le divisioni in squadre e ad-dirittura in grest vengono annullate, e allora cisentiamo un unico grande gruppo che ha degliimportanti scopi: divertirsi in unità, volersi benee rispettarsi. Ogni grestino e animatore aspettacon ansia questo incontro, in cui regna l’allegria,la fratellanza, la solidarietà e il cui si fanno certa-mente nuove amicizie. Questo evento, unico nelsuo genere, sebbene si ripeta ormai da cinqueanni riesce sempre e comunque ad emozionare ipartecipanti e a rinnovare ogni volta quell’alle-gria e quell’unità che caratterizzano la giornata.Un’esperienza sicuramente indimenticabile, checi fa crescere e maturare insieme, favorendo ilconfronto reciproco. Questa manifestazione ol-tre ad essere gratificante per la città, lo è per noistessi. Queste giornate devono necessariamentecontinuare a ripetersi ogni anno per farci rivive-re questi momenti stupendi in unità. Peccato so-lo che dura un pomeriggio all’anno...

CChhiiaarraa FFuullccooMMaarrttiinnaa FFaallzzoonnee

CCAALLTTAANNIISSSSEETTTTAA

IIll GGrreesstt aall ““DDoonn BBoossccoo””::eerraann ppiiùù ddii 220000,, eerraannoo ppeessttii mmaa......

Dal 19 giugno al 19 luglio, oltre 200 ragazzie ragazze dai sette ai quattordici anni si sonosbizzarriti in molteplici attività nei cortili del-l’Oratorio Salesiano “Don Bosco” di Caltanisset-ta alla scoperta e alla difesa delle radici della pro-pria vita, calcando le orme di Hashale come nel-la storiella omonima. La scoperta porta i ragazziad apprezzare il valore della vita anche nella dif-ficoltà che si incontra ogni giorno, sapendo sem-pre essere se stessi anche e soprattutto quandonon è facile. Preziosa è stata la presenza di ragaz-zi e ragazze diversamente abili, che hanno datoun tocco particolare al Grest, invitando, ed è sta-

to bellissimo, gli altri ragazzi ad una accoglienzaaffettuosa e fraterna, con tanta cordialità.

Ogni mattino, alle ore 9.00, dopo il tempo diraduno dei grestini, si iniziava con il momento dipreghiera e la presentazione del tema della gior-nata, seguita dall’incontro delle singole squadreper una riflessione sul tema e la preparazione deigridi e degli inni di squadra. Dopo il momento digioco libero iniziava il lavoro di laboratorio.Ogni ragazzo/ragazza sceglieva l’attività propriae si partiva con grande slancio. Attività sportivecon addestramento di Calcio con Dario e Mar-cello, del Basket con Bruno e Volley con Zaira;attività di ballo seguita da tantissime ragazze ebambine, seguite da istruttrici, Chiara e Desia,veramente in gamba; attività di recitazione inpreparazione delle seratine teatrali settimanaliseguiti da Daniele, Roberta e Alessandro; attivi-tà artistiche con Chiara, Ilenia, Eliezer…: labo-ratorio di pittura, di disegno Artattack con laSig.ra Lina, Marco…; attività della costruzionedi icone, alcune veramente ben fatte, seguiti daMichele, Claudia... Ultima attività, il giornali-smo: ragazze e ragazzi che giravano con i fogliper appunti per segnare gli avvenimenti e la cro-naca da pubblicare settimanalmente nel giornali-no del Grest: “La piuma di Hashale” seguiti daMarta, Davide... La mattinata si concludeva alleore 12.30 (per i ritardatari si aspettava fino alle14.00).

Si ricominciava alle ore 16.00. Ma già alle ore15.00 parecchi grestini erano davanti al cancelloin attesa della riapertura dell’Oratorio. In teatrogli animatori sceneggiavano la storia di Hashalelasciando ai ragazzi spunti di riflessione. Seguivala parte più attesa: i giochi organizzati o le garedi torneo di calcio, di basket e di pallavolo. Ognisquadra si impegnava al massimo per poter gua-dagnare quanti più punti possibile per esserevincitore del Grest. Finito il tempo dei giochi sisvolgeva la gare dei gridi e degli inni di squadraseguite dal momento di preghiera. Si concludevala giornata con l’atteso annuncio del punteggioaggiornato per ogni squadra, formata da una set-tantina di ragazzi con 8/10 animatori.

Ogni martedì pomeriggio i ragazzi del grestdi Caltanissetta erano in visita per la città: quan-do era tutto pronto per salire su Monte S. Giu-liano, dove c’è la statua del Redentore, un bel

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insieme44

MMEESSSSIINNAA -- SS.. LLUUIIGGII

GGrreesstt 22000088 aall SSaann LLuuiiggii ddii MMeessssiinnaa

Piccolo grest, un centinaio di ragazzi e ragaz-ze, ma molto intenso.

Iniziato col pregrest dal 14 giugno, (mezzagiornata), il grest entra a pieno ritmo il 26 giu-gno, con la ormai abituale sfilata con palloncinicolorati, fino alla Villa Mazzini, e la festa di ini-zio.

La giornata del grest segue in genere questoschema: nella prima mattinata il Mundial grest(tornei di calcio e Basket tra le quattro squadre),il momento formativo con la narrazione dell’av-ventura del GREST (quest’anno su Don Bosco)e la preghiera (con brano biblico, riflessione e

insieme dalle case salesiane

temporale con tanta pioggia ci fece rincattuccia-re in teatro. La seconda visita è stato un incontrocon le Guardie di Finanza che hanno presentatoil loro ruolo parlando ed istruendo i ragazzi sul-la legalità. L’ultimo incontro è stato con il co-mandante dei Carabinieri di Caltanissetta. Sonovenuti puntualissimi portando alcune attrezzatu-re di servizio. Era previsto l’arrivo di unità cino-file, ma avendo lavorato tutta la mattinata i caninon erano disponibili, ed allora per attirare l’at-tenzione dei ragazzi hanno portato un robot an-tiesplosivo, per la ricerca di ordigni, mine, bom-be a mano, proiettili… Una bella chiacchieratacon domande e risposte, poi la funzionalità dellanuova auto con sirene spiegate…

Ogni giovedì i ragazzi andavano in gita: lameta, quasi obbligatoria, l’acqua. L’acquaparkConte di Sommatino ci ha visti due volte tuffar-ci nelle varie piscine o a fare corse nei vari scivo-li, accolti con tanta squisitezza dal personale del-l’impianto. Altra meta il mare nella zona di Mon-tallegro con giochi nella pineta, e soprattuttocon una bellissima caccia a tesoro rimasta a me-tà perché il tesoro era nascosto veramente bene!Ultima meta l’Acquapark Paradise di Melilli,con tanta acqua e divertimento.

Ogni venerdì sera i grestini davano dimostra-zione ai genitori e familiari delle loro abilità, conserate allegre: due ore di canti, danze, recite con-dotte da Lele, Ciccio e Mauro e organizzate daivari animatori delle varie attività.

Si chiudeva la settimana con la celebrazionedella S.Messa assieme ai genitori e familiari. IlGrest chiude sabato 19 luglio. Al mattino: la pre-miazione individuale, ogni ragazzo in base agliEurogrest e al punteggio ritirava, scegliendo, ilpremio: bicicletta, skatebord, videogiochi, bam-bole, racchette, canotti, palloni di tutti i tipi (cal-cio, basket, pallavolo, pallamano), scacchiere,costruzioni, flauti, tavole da mare…

Nel pomeriggio, dopo la celebrazione la pro-clamazione della squadra vincitrice, con tantagioia e rammarico per i perdenti, e soprattuttotanta nostalgia nel dover finire questa bella av-ventura che li ha visto crescere e volersi bene fa-cendo esperienza di famiglia. Questa la classificafinale: 1° posto la squadra dell’Acqua con14.625, al 2° posto la squadra della Terra 13.800,al 3° posto la squadra del Fuoco con 13.745, al

4° posto la squadra dell’Aria 13.675. Ringraziando il Signore, quest’anno non ci

sono stati incidenti di percorso per tutti i ragaz-zi del Grest.

Le parole di Don Angelo invitavano al ripo-so in preparazione delle nuove attività col pros-simo settembre: finisce il GREST = GRuppoESTivo, ma riparte a settembre il GRIN =GRuppo INvernale.

200 diavoletti seguiti da circa 60 animatoriguidati da Don Christian Konan, giovane Sale-siano oriundo dalla Costa D’Avorio e diretti daDon Enzo Galiano per la regia di Don AngeloCalabrò al suo 43° grest da salesiano.

Finisce questa esperienza estiva e già si pre-para l’avvio del nuovo anno tra tanto sport conle PGS e con le federazioni, tante attività cultu-rali, formative, artistiche, musicali e il nuovo cor-so di preparazione dei futuri animatori e ragazzileaders.

L’oratorio vuole continuare ad essere così co-me ha insegnato Don Bosco: Casa che accoglie:per tanti, ragazzi e non, diventa la seconda casa;Parrocchia che evangelizza, luogo di spiritualitàgiovanile con lo stile di Don Bosco; Scuola cheavvia alla vita, luogo dove ognuno è apprezzatoe valorizzato come persona che cresce; Cortiledove incontrarsi da amici e vivere l’allegria, nel-la gioia di sapersi amati uno per uno.

DDoonn AAnnggeelloo

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insieme 45dalle case salesiane insieme

Messina-S. Luigi: Momenti della gita a Monte Soro.

salmo adattato ai ragazzi), poi giochi di squadrae giochi liberi, tra cui la possibilità in alcuni ora-ri di usare la bicicletta, ma dopo conseguita lapatente a punti, che si dà solo a chi ha superatodei quiz (sul sito “Il Pianetino”), avviando così auna prima conoscenza del codice stradale.

Il pomeriggio scuola di canto e bans, giochidi squadra, preghiera della sera e buona notte egiochi liberi.

Ma nella settimana si avvicendano vari mo-menti caratteristici: un giorno c’è la gita, una se-ra la festa (fino alle 23 circa, con partecipazionedelle famiglie e buffet), un pomeriggio grandigiochi (graditissimi i giochi con l’acqua), il saba-to sera la santa messa prefestiva, se non si cele-brava in gita. Una sera si chiude prima per la riu-nione degli animatori per la revisione e la pro-grammazione settimanale.

Una delle feste si è svolta in forma di fieramissionaria, per sensibilizzare i ragazzi e le fami-glie e aiutare le missioni. Protagonista indiscussodelle feste il balletto della scuola di danza del-l’oratorio, allargato ad altri grestini.

A metà grest si spezza il ritmo abituale con leolimpiadi, (con una solenne inaugurazione, co-reografia e promesse), che continuano fino allafine del grest, con vari giochi e sport individualio di squadra.

A conclusione, la festa finale in teatro con lasolenne premiazione dei più buoni, delle squa-dre vincenti il grest, le olimpiadi, i mundial grest,e le coppe individuali secondo il punteggio delgrest.

Infine una bella gita finale riservata ai meri-tevoli ha concluso il Grest nell’allegria di tuffi egiochi in piscina.

Abbiamo riaperto dopo ferragosto, ma soloil pomeriggio, avviando così l’attività ordinariadell’oratorio.Messina-S. Luigi: Inaugurazione delle Olimpiadi.

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insieme46 insieme dalle case salesiane

SS.. GGRREEGGOORRIIOO ((CCTT))

TTuuttttoo ccoommee iinn uunnaa ggrraannddee ffeessttaa..EEssppeerriieennzzee ddii ccrreesscciittaa uummaannaa ee

ssppiirriittuuaallee aall GGrreesstt ddii SS.. GGrreeggoorriioo

Più di trecento persone fra bambini, pre-adolescenti, adolescenti, giovani e genitori han-no fatto da cornice all’inaugurazione del GREST2008, per le vie del paese di S. Gregorio di CT.Ad aprire la sfilata un grande “Totem” attornia-to da sbandieratori ed altri partecipanti, intenti adanzare e cantare per allietare la gente del centroabitato; grazie anche all’ausilio di strumenti mu-sicali e abbigliamento tipico degli indianid’America, da loro fabbricati. Anche la gente delpaese ha partecipato gioiosa al passaggio dellasfilata, offrendo bibite, dolci e sorridendo all’ini-ziativa come un buon auspicio per la località.L’augurio di crescere umanamente e spiritualmen-te è stato il motto sostenuto dal Sindaco e le Au-torità Civili che hanno dato inizio all’”issa ban-diera” e al giuramento dei grestini nel cortile del-l’oratorio, dopo un mix di fuochi pirotecnici.

A fare da filo conduttore a tutto ciò e per tut-ta la durata del grest, è bastata la storia fantasti-ca del giovane pellerossa “Hashale”, che ha tra-smesso messaggi positivi, connessi alla crescitaumana e spirituale, ai grestini e non. Grazie al-l’impegno degli animatori, che hanno utilizzatosvariate tecniche espressive come le obre cinesi,la drammatizzazione, i fumetti, i cortometraggi ele marionette; è stato possibile presentare in ma-niera nuova le vicende del protagonista, che su-perando svariate peripezie per diventare unosciamano, si fa difensore del suo popolo dai cat-tivi bianchi, usurpatori delle terre indiane.

Anche i laboratori, di attività manuali e non,come murales, squadra-volante, teatro, ballo,giornalismo, art-attak, cucina e arbitraggio; sonostati realizzati tenendo conto dell’ambientazionefantastica e di due obbiettivi fondamentali, qua-li l’abbellimento dei locali dell’oratorio e l’acqui-sizione di competenze utili per la futura anima-zione dell’oratorio.

Svarie sono state le gite. Acquapark di Melil-li e S. Cataldo, gole dell’Alcantara, lago Maulaz-zo e monti nebrodi, santuario della Madonna delTindari e i vicini scavi archeologici, hanno datola possibilità di crescere in esperienze umane, ci-viche, spirituali, culturali, naturalistiche. Mentrel’andare al mare ogni martedì mattina, e il viverei giochi fantastici, in particolar modo quelli adacqua ogni giovedì mattina; hanno contribuitoad aumentare un sano spirito di fratellanza ecompetizione, che ha avuto termine con la vitto-ria di due squadre a pari merito.

Infine vi sono stati altri fatti unici come:l’inaugurazione della Chiesa SS. Maria dei Mira-coli (totalmente restaurata), le Celebrazioni Eu-caristiche (opportunamente curate), la clowneria(con il simpatico personaggio di “concettino”),le olimpiadi, le seratine. Quest’ultime grazie al-l’esibizioni di schec, canzoni, video giornali, do-cumentari amatoriali, musica strumentale dal vi-vo, e momenti di convivialità come spaghettate egrigliate; hanno contribuito a far sentire, i giova-ni e gli adulti, come tutti facenti parte della stas-sa famiglia di Don Bosco.

aannoonniimmooS. Gregorio (CT): Inaugurazione del Grest 2008.

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insieme 47dalle case salesiane insieme

GGrreesstt 22000088

Come ogni anno, dal 16/06/08 al 28/07/08,l’oratorio salesiano ha organizzato il “Grest” e incontemporanea, l’“Estate Giovani”.

Con grande partecipazione di ragazzi, oltre500, collaborati da una settantina di animatori,mattina e pomeriggio per il grest, la sera perl’estate giovani, aiutati da due giovani confratel-li: Enzo Timpano e Roberto Maggiore ci siamodivertiti e stancati dietro i tanti giochi, le giorna-te di mare, due a settimana di un giorno intero ele tre gite previste dal calendario.

Un’altra attività importante è stato il mo-mento formativo: “La macchina del tempo”, sus-sidio che quest’anno abbiamo deciso di realizza-re noi stessi.

Il tutto allietato dagli spettacoli settimanali,dove i ragazzi si esibivano davanti ai genitori erealizzavano il frutto dei vari laboratori di ballo,teatro, musica, canto, scenette, sfilate, ecc.

Lo spettacolo finale, con le varie premiazio-ni e la proclamazione della squadra vincitrice,che quest’anno, grande novità, sono state due,arrivate pari merito, ha concluso il “Grest piùbello di Gela”.

II ggiioovvaannii aanniimmaattoorrii ddeellll’’OOrraattoorriioo

Gela (CL): Foto di gruppo.

GGEELLAA ((CCLL)) -- SS.. DDOOMM.. SSAAVVIIOORRiiaappeerrttaa llaa CChhiieessaa MMaaddrree SS.. MM.. ddeegglliiAAmmmmaallaattii ddii SS.. GGrreeggoorriioo

Il 16 luglio 2008 è stata inaugurata, a seguitodei lavori di ristrutturazione, la Chiesa Madre S.M. Ammalati.

In basso alcune foto.

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insieme48 insieme dalle case salesiane

IIll GGrreesstt--RRaaggaazzzzii,, iill GGrreesstt--AAddoolleesscceennttii,,iill GGrreesstt--FFaammiigglliiee

......ccoonn lloo ssttiillee ee iill ccuuoorree ddii DDoonn BBoossccooaallll’’OOrraattoorriioo SS.. CCuuoorree ddii BBaarrrriieerraa

I giochi in cortile, le attività sportive, i labo-ratori artistico, musicale e teatrale, le mattinateal mare, le gite, gli spettacoli delle seratine, la ca-techesi, i momenti di preghiera… questi sonostati ordinari e comuni motivi d’incontro di ra-gazzi, giovani, famiglie e salesiani che insiemehanno reso straordinaria l’estate 2008 dell’orato-rio “Sacro Cuore” di Barriera.

Come vivere un grest al massimo dell’alle-gria? Chi meglio di Don Bosco poteva educarcia vivere un estate ragazzi di grande qualità?

E così il Santo dei giovani diventa, insieme airagazzi, il vero protagonista del grest di Barriera.La vita di Don Bosco è stata strumento preziosis-simo per gli animatori e le famiglie per suggerireai ragazzi delle squadre Castelnuovo, Chieri,Morialdo e Valdocco le strade che conducono al-la santità quotidiana, alternando giochi, bans,balli e laboratori con i gruppi di catechesi e vi-vendo ogni sabato con ragazzi e famiglie la San-ta Messa festiva.

Nell’ordinario cammino del grest sarebberotanti gli eventi da porre in primo piano, ma a duein particolare vogliamo dare risalto: la gita aBronte, teatro dell’incontro con i ragazzi e gli

animatori del grest della parrocchia di “San Giu-seppe”, insomma una vera festa di famiglia, e laserata finale, naturale espressione della gioia edell’amicizia vissute in oratorio e condivise assie-me alle famiglie dei ragazzi.

Durante il mese di luglio, parallelamente algrest “ragazzi”, si è svolto il grest “adolescenti”in cui la spontanea, fattiva e generosa iniziativadi “adulti” animatori ha dato vita a serate aventigli stessi motivi formativi e gli stessi livelli d’en-tusiasmo del grest “ragazzi”; partecipi i genitori… alcuni come animatori, altri come “assistenti”salesiani, altri presenti alle preghiere, durante laS. Messa del sabato, nelle gite, durante gli spet-tacoli e in alcuni incontri formativi a loro dedica-ti…

Anche quest’estate, come in altri periodi, igiovani e le famiglie di Barriera, con la comunitàsalesiana sempre al loro fianco, hanno testimo-niato che vale veramente la pena investire buonaparte della loro vita per proporre ai ragazzi delproprio quartiere la Parola di Gesù, Parola del-l’unico vero Amico che porta alla Felicità.

Raggiungere questo obiettivo con i ragazziappare impegnativo, alle volte impossibile, malavorare insieme e vivere con lo stile e il cuore diDon Bosco rende tutto possibilissimo.

E allora grazie Barriera! Autentica realtà sa-lesiana.

DDoommeenniiccoo MMuusscchheerrààCatania-Barriera: I grestini nel salone-teatro.

CCAATTAANNIIAA -- BBAARRRRIIEERRAA

Catania-Barriera: I grestini nel cortile dell’Oratorio.

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insieme 49dalle case salesiane insieme

EE……ssttaattee aa SSaannttaa CChhiiaarraa

È un semplice gioco di parole, ma serve a de-lineare quello che è stato Santa Chiara per il pe-riodo estivo dal 18 giugno al 14 agosto. In primisil “tradizionale” Grest. Quest’anno il tema for-mativo si è ispirato a Don Bosco, il titolo “Felicesulla corda” si rifà all’abilità del giovane Giovan-nino che per allietare ed evangelizzare i suoicompagni fa il saltimbanco. Ma c’è anche un si-gnificato più profondo, stare sulla corda è ilcammino che ognuno di noi è chiamato a faregiorno dopo giorno, per fare questo nella vita oc-corre equilibrio, lo stesso che ha distinto la vitadi Don Bosco, lui ha avuto equilibrio perché ilsuo baricentro era Cristo. Quest’anno in con-temporanea al Grest soi è svolto anche il minigrest con 25 ragazzini dai 5 ai 7 anni, la loro ri-flessione si è incentrata su alcune parabole chevenivano visionate nella forma di cartoon di set-timana in settimana. Il minigrest ha visto la con-duzione di due mamme e di una suora combo-niana oltre che di alcune volontarie del Cesvop(centro servizi per il Volontariato di Palermo).

Il Grest ha registrato alcuni laboratori nuovicome quello di Pallamano, ed aerosol art oltre aiclassici di danza, teatro, musica(batteria-piano-forte), arti marziali, ceramica, cartapesta, mosai-co, disegno. La squadra vincitrice quella dei Sar-ti (uno dei mestieri di don Bosco).

Il 26 luglio gran finale con festa e premiazio-ne presenti diversi genitori che precedentemen-te avevano preso parte alle serate loro dedicate(il mercoledì) ed alla gita finale all’acquapark diS. Cataldo.

Il 28 luglio è iniziato il Grest Giovani grazieall’apporto dei volontari del campo di lavoropromosso dall’MGS Sicilia. I volontari in tutto 8provenivano dal Veneto, Friuli e dalle case diRandazzo e Barcellona. Tema formativo l’educa-zione all’amore vero, attraverso la visone e di-scussione del film “I passi dell’amore”. Giochi,tornei ed escursioni hanno interessato i circa 30giovani fino al 9 agosto. Grazie alla presenza de-gli scout di Vasto 1, Torino 24 e Roma è statopossibile animare i ragazzi che finito il grest con-tinuavano a frequentare l’oratorio. L’appunta-mento è ora per il 15 settembre quando partirà ilRI-Grest (Richiamo del Grest) fino al 25 settem-bre, e poi un nuovo anno oratoriano da vivereintensamente.

GGiioovvaannnnii DD’’AAnnddrreeaaPalermo-Santa Chiara: Momenti di Grest.

PPAALLEERRMMOO -- SSAANNTTAA CCHHIIAARRAA

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insieme50 insieme dalle case salesiane

CCAATTAANNIIAA -- CCIIBBAALLII

FFoorrmmaazziioonnee eessttiivvaa:: aassssoocciiaazziioonnee aallggrreesstt,, ssiinnoonniimmoo ddii ddiivveerrttiimmeennttoo

Un mix vincente che accontenta tutti, dai ra-gazzi ai genitori, passando per gli educatori. Unperiodo utile soprattutto per i giovani, animato-ri su tutti, nel quale, andando controcorrente ri-spetto ai modelli proposti dalla tv, si può capireciò che realmente il Signore chiede alla vita diognuno.

Due le fasi del grest dell’oratorio “San Fran-cesco di Sales”, detto anche Cibali, nelle quali iragazzi hanno vissuto esperienze indimenticabi-li: la prima, ovvero la più lunga, è partita il 19giugno per concludersi il 26 luglio; l’altra, utile alanciare le numerose attività formative e ricreati-ve invernali, si è protratta dal 29 agosto al 9 set-tembre, dando ai ragazzi un’ulteriore possibilitàdi divertimento prima dell’inizio della scuola.

Tante le attività svolte durante il grest, inte-ressante il momento formativo dal titolo “LaMacchina del Tempo”, illustrato ai ragazzi attra-verso simpatiche scenette organizzate dagli ani-matori che, dopo aver lanciato il messaggio sot-toforma di scherzo, si sono riuniti con le squadredi appartenenza per spiegare il significato di ciòche veniva rappresentato, concludendo il tuttocon un gioco a tema. Animatori che hanno giàprima del grest seguito un percorso formativocontinuato anche durante l’estate ogni martedìsera e coronato, per oltre la metà di loro, dallaGiornata Mondiale della Gioventù vissuta a Ge-la, in comunione con i giovani di tutta la Sicilia,organizzata dal Movimento Giovanile Salesianoper rivivere tutto ciò che succedeva dall’altra

parte del mondo, a Sydney, alla presenza di PapaBenedetto XVI.

Divertenti, realizzati due volte a settimana, sisono rivelati i laboratori di canto, ballo, teatro escenografia e le attività sportive di calcio, baskete pallavolo nelle quali i grestini, oltre alle con-suete partitelle, si sono cimentati in allenamentispecifici divisi per settore e per età, gestiti conprofessionalità da coloro che seguiranno i ragaz-zi anche durante la stagione invernale, dando co-sì continuità al progetto educativo e formativoiniziato durante l’estate.

Momenti sicuramente di comunità, oltre chedi divertimento, sono da ricercarsi nelle gite, sututte quelle dell’acquapark e di Gambarie nellaquale una splendida giornata di sole ha fatto sìche si potesse apprezzare lo splendido scenariodell’Aspromonte, in Calabria. Occasioni questeper conoscersi meglio, per giocare e cantare in-sieme ma anche, e soprattutto, per pregare in ununico coro ad inizio e fine giornata come volevaDon Bosco.

Il tutto coronato dall’esperienza del mare illunedì e martedì mattina. Ad ospitare il grest èstato il lido della Polizia, alla Plaja, al quale va undoveroso ringraziamento per l’ottimo servizioofferto e per aver concesso ai ragazzi di trascor-rere delle splendide mattinate nell’altrettantomeraviglioso mare di Catania, mettendo a dispo-sizione tutte le attrezzature disponibili come ilbar ed il campo di beach volley.

Stupenda infine la “serata sotto le stelle” rea-lizzata l’ultimo giorno della prima fase del grestche, oltre ad un momento di agape fraterna, haofferto a tutti gli spettatori un musical realizzatodurante le attività di canto, ballo e teatro, incen-trato proprio sul momento formativo.

FFaabbiioo AAlliibbrriioo

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insieme 51guardando altrove insieme

Guardando altrove

LLiibbrrii,, ddoottttrriinnee ee iissttiittuuzziioonnii rreelliiggiioossee ttrraaeettàà mmooddeerrnnaa eedd eettàà ccoonntteemmppoorraanneeaa

Ricordando Pietro Stella

In occasione dellapresentazione delvolume di saggi delprofessor PietroStella, dal titolo Illibro religioso in Ita-lia. Studi e ricerche,a cura di Maria Lu-pi (Roma, Viella,2008), è stata orga-nizzata una giorna-ta di studio suiprincipali temi og-getto del suo impe-gno scientifico.

Il Rev. Prof. don Pietro Stella, insigne studio-so e professore dell’Università Pontificia Salesia-na, è stato docente ordinario di Teologia moralenella Facoltà di Teologia dell’UPS sino al 15 ot-tobre 1979 e ordinario di Storia Moderna pressola Facoltà di Magistero dell’Università di Peru-gia dal 1977 e, nel 1981, fuchiamato a coprire la catte-dra di Storia della Chiesanella Facoltà di Magisterodell’Università degli Studidi Roma.

Pietro Stella si è affer-mato nel panorama accade-mico italiano come un gran-de studioso del Gianseni-smo in Italia con numerose pubblicazioni. Egliha saputo interpretare in maniera oggettiva l'an-noso dibattito sul giansenismo in Italia e in spe-cial modo sul noto Sinodo di Pistoia del 1786.Non possono essere dimenticate le note pubbli-cazioni: Giansenisti piemontesi nell'Ottocento:schede biografiche, riflessioni, documenti, SEI,1964, e il recente volume Il Giansenismo in Ita-lia opera in tre volumi edita, nell'aprile 2007,dall'hoepli editore.

IIll PPaappaa iinn FFrraanncciiaa

Lourdes – “Un bilancio molto positivo” del-la visita del Papa in Francia è stato tracciato dalportavoce vaticano, padre Federico Lombardi,per il quale “anche gli echi molto positivi che sisono sentiti qui in Francia e dappertutto confer-mano che il viaggio ha raggiunto pienamente isuoi scopi”. “Mi pare – ha sottolineato – chequesto viaggio in Francia si inserisca nella seriedi quelli di quest’anno, a partire dai viaggi negliStati Uniti e in Australia, in cui abbiamo notatouna grande accoglienza, un’accoglienza moltodisponibile, aperta, senza pregiudizi, in cui il Pa-pa ha potuto dare il suo messaggio con serenità,sia per la Chiesa sia per la societa’”. Secondo pa-dre Lombardi, “il tema della laicità positiva, cheè stato un po’ il segno sotto cui la visita si è aper-ta con l’incontro all’Eliseo, ed è sembrato ad al-cuni piuttosto nuovo” testimonia “un clima diserenità, costruttività, capacità di dialogo percollaborare a dare, da parte delle diverse istitu-zioni, sia lo Stato, sia la Chiesa, il contributo mi-gliore per il bene comune dei cittadini”.

Nell’intervista alla Radio Vaticana, il porta-voce della Santa Sede ha definito di “grande se-renità e costruttività” anche il discorso del Papaai vescovi francesi riuniti a Lourdes: “dal Papacome pastore universale, ci si attende – ha rileva-to – che dia una guida, un orientamento”.“Quelli che parlavano di una situazione dellaChiesa francese in difficoltà – ha detto ancoraLombardi – certamente trovano da parte del Pa-pa una fiducia, un’iniezione di fiducia, perchèquando ci si ricollega alle sorgenti della spiritua-lità cristiana, della fede, si possono affrontare an-che situazioni difficili, guardando in avanti conla convinzione di dare un contributo positivo”.

Del resto, ha aggiunto padre Lombardi, “an-che il grande discorso sulla cultura, quello fattoal College des Bernardins, ha dato molto chiara-mente la sensazione che il discorso sulle radicicristiane, su cui i Papi hanno tanto insistito, nonè un discorso di slogan, ma è uno con contenutiricchi e precisi”. “Il Papa – ha spiegato – ha fat-

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insieme52 insieme guardando altrove

to vedere molto bene come proprio a partire dal-la ricerca di Dio, a partire da una vita religiosa,si sviluppino tante dimensioni della cultura,quella delle lettere, delle arti, della musica, dellainterpretazione dei testi, della operosità, della la-boriosità pratica che sono dimensioni assoluta-mente fondamentali della nostra cultura euro-pea”. Infine, l’invito ai malati a “non voltare lespalle alla vita”, lanciato questa mattina a Lour-des. “Mi pare – ha concluso Lombardi – che iltema del sorriso di Maria e della speranza sia sta-to il termine quasi naturale di questo viaggio, cheindica il grande tesoro che la Chiesa ha di poteraiutare a trovare il senso della vita anche nelle si-tuazioni più difficili”.

((AAGGII))

LLaa cchhiieessaa ffrraanncceessee cchhee aassppeettttaa BBeenneeddeettttooPerché il cattolicesimo transalpino è in crisi,elitario e molto differente da quello italiano

La chiesa che attende l’arrivo di BenedettoXVI a Parigi è in crisi. Come già si osserva in al-tri paesi europei, il numero dei praticanti catto-lici è in continua diminuzione. In Francia moltediocesi potrebbero finire per essere chiuse a cau-sa della scarsità di clero e di fedeli. Ma la crisidella chiesa cattolica francese ha forse radici piùprofonde del secolarismo post-moderno che hacolpito la religione in Europa. Probabilmentenon si è mai più ripresa dai colpi ricevuti dallaRivoluzione francese. Da oltre due secoli laFrancia è ormai “scristianizzata”, o almeno lo è amacchia di leopardo. Nella patria di uno dei san-tuari mariani più amati e visitati dai pellegrini,quello di Nostra Signora di Lourdes, molte areesono a maggioranza atee o agnostiche.

Passata la rivoluzione, a partire dagli annidella restaurazione la chiesa francese è stata rico-struita soprattutto a livello elitario. Sono tornatigli intellettuali, gli alti prelati, i borghesi, ma lemasse sembrano non essere mai più state ricon-quistate. Prova di questo sono i grandi autoridella cultura cattolica che la Francia ha regalatoal mondo durante l’Ottocento e nei primi decen-ni del Novecento. Ma anche le chiese quasi vuo-te la domenica seguente al grande successo dellaGiornata mondiale della gioventù di Parigi, nel

1997, quando Giovanni Paolo II parlò all’Ippo-dromo di Longchamp. La chiesa francese in que-sto è molto diversa da quella italiana. Non è dipopolo, non ha parrocchie radicate sul territorioo parroci che parlano in dialetto con i fedeli. Ilprete francese, non soltanto nello stereotipo, èun intellettuale: per questo quella di Parigi è unachiesa culturalmente molto vivace. Il colpo fina-le a una struttura che non gode del favore dellemasse sono stati gli anni seguiti al Concilio Vati-cano II. Al concilio sono seguite proteste più po-litiche che dogmatiche, come ad esempio il casodei lefèvriani, che rispecchia ancora la lotta tramonarchici e repubblicani. E poi il “collasso”del clero.

Il post concilio è stato il miglior affare delmillennio per gli antiquari francesi: dopo il ’68 isacerdoti, in nome di “una chiesa del popolo”,hanno svenduto acquasantiere e paramenti. In-somma lo spirito del tempo pare essere riuscito afare ciò che nemmeno Robespierre seppe porta-re a termine. La stessa crisi tocca le vocazioni re-ligiose, in calo costante, soprattutto per quantoriguarda le donne. Se a Parigi le carmelitane diCompiègne preferirono essere ghigliottinatepiuttosto che rinunciare al velo e rinnegare la lo-ro fede, oggi in Francia gli ordini femminili sonoin difficoltà più che altrove. Perché nel frattem-po ci hanno pensato Simone De Beauvoir e ilfemminismo a falcidiare il numero di aspirantisuore e monache.

La chiesa francese differisce da quella italia-na anche sul tema della laicità, centrale nel dibat-tito attuale e nelle aspettative sul discorso di Be-nedetto XVI al Collège des Bernardins. Storica-mente, in Italia si è trattato di una questione so-prattutto geografica: bisognava riconquistare iterritori vaticani per fare di Roma la capitale del-la nazione. In Francia la laicità è altro. E’ unanetta e dura separazione fra stato e chiesa. Daiprimi del Novecento, le chiese francesi battonobandiera tricolore e il parroco possiede solo lacopia delle chiavi del portone. L’originale è nellemani del sindaco. Per questo il discorso sulla lai-cità unita alle radici cristiane della Francia cheSarkozy pronunciò a San Giovanni Laterano –quando venne a ricevere il titolo di Protocanoni-co d’Onore del Capitolo della Basilica lateranen-se – creò malcontento, soprattutto a sinistra. In

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insieme 53guardando altrove insieme

un paese che si professa asetticamente multicul-turale, in cui la comunità musulmana è fra le piùgrandi d’Europa. Del panorama cattolico france-se, però, fanno parte anche i giovani. Pure loro,come i coetanei europei, sembrano essere stan-chi di un progressismo imposto. Chiedono conforza i valori, la tradizione, vogliono la messa inlatino. La chiesa che attende Benedetto XVI ap-pare forse debole. Ma la patria di una chiesa in-tellettualmente forte è probabilmente la migliorecollocazione per il discorso di un Papa teologodavanti agli intellettuali.

VVaalleennttiinnaa FFiizzzzoottttii

Fonte: [Il Foglio, Parigi 9-11 settembre 2008]

««LLee aabbbbiiaammoo ppoorrttaattoo llaa nnoossttrraa ffeeddee»»All’inizio della messa, l’arcivescovo di Cagliari,monsignor Giuseppe Mani, ha rivolto al Papa

l’indirizzo di omaggio.

Santità, la accogliamo in questo tempio che ilSignore ci ha preparato. È il più bello. Questostupendo cielo di Sardegna ne sono le volte, lenostre spiagge sono le pareti, il pavimento, cicreda, è tutto intriso d’oro.

Tutta l’isola oggi è un tempio del Signore.C’è Lui, il Padre. C’è Gesù vivo e presente. LoSpirito ci ha convocati. C’è il Vicario di Cristoche è venuto a confermarci nella fede.

Tutta la Sardegna è qui. Ci sono i malati e glianziani uniti a noi con i mezzi di comunicazionesociale. Ci sono i nostri fratelli delle carceri chevi abbracciano. Ci sono anche coloro che nonvolendo partecipare occhieggiano qui e là con losforzo di non lasciarsi coinvolgere.

Santità, l’abbiamo voluta nelle sponde delnostro mare perché si sentisse a casa sua, a Ca-farnao, e soprattutto a Cesarea per farle sentiredi nuovo la voce di Cristo: “Pasci i miei agnel-li. Pasci le mie pecorelle”. Siamo noi, Santità.

Quelle barche e quei pescatori che vede nelmare siamo noi. Dopo aver lavorato tutta la not-te senza guadagnare nulla, guardando verso ter-ra, abbiamo visto un uomo vestito di bianco cheha acceso un fuoco e ci ha invitato: “Venite ame voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi

ristorerò”; “Non temete io sono con voi sempre,sino alla fine dei tempi”; “Io sono il pane vivo di-sceso dal cielo”.

Siamo venuti. E abbiamo trovato qualcosa dipiù squisito di un ottimo pesce arrostito. Abbia-mo trovato l’Eucaristia del Signore.

Santità, la Sardegna è tutta qui. Siamo venu-ti e le abbiamo portato quanto di più bello pos-sediamo: la nostra fede. Ce l’hanno consegnatai martiri, è nata nelle profondità delle nostre mi-niere, è stata fecondata da tanti testimoni, e vivi-ficata nelle nostre famiglie. Fu per questa fedeche un secolo fa, i nostri padri scelsero Maria co-me la loro massima patrona. Quel giorno disse-ro: ai sardi basta la Madonna! Questa fede lapresento a lei perché ci confermi. Ci dica che èla stessa fede che i martiri ci hanno portato, la fe-de di Gesù Cristo, quella che salva! Con questacertezza riprenderemo il nostro cammino per fa-re della nostra isola, come desideriamo, un lem-bo del Regno di Dio.

IIll CCaarrdd.. BBeerrttoonnee iinnaauugguurraall’’AAnnnnoo AAccccaaddeemmiiccoo 22000088//0099

L’UPS di Roma è pronta per ricominciare lesue attività accademiche.

La solenne Inaugurazione dell’Anno Acca-demico 2008/2009 è fissata per mercoledì 15 ot-tobre. Quest’anno ricorre il 59° anniversario del-la fondazione dell’Ateneo e il 34° della sua eleva-zione a Università. In questa occasione, presen-zia al solenne avvenimento accademico il Segre-tario di Stato Vaticano, S. Em. il Card. TarcisioBertone al quale è stato affidato il discorso diProlusione con una riflessione dal titolo “Uni-versità ed educazione oggi”. Come è ormai da tra-dizione, la giornata di inaugurazione dell’AnnoAccademico si apre con la celebrazione eucari-stica presso la chiesa parrocchiale di Santa Mariadella Speranza presieduta da don Adriano Bre-golin, Vicario del Rettore Maggiore, che presie-derà successivamente, nell’Aula Paolo VI, il so-lenne Atto Accademico durante la quale il Ret-tor Magnifico dell’UPS, Prof. don Mario Toso,presenta la sua relazione introduttiva. Quindi laProlusione del Cardinale Segretario di Stato, S.Em. Tarcisio Bertone.

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insieme54 insieme brevemente

Brevemente

VVoolloonnttaarrii ddii ««TTeelleeffoonnoo PPrroonnttoo»» iinn lliinneeaa aanncchhee nneeii ggiioorrnnii ddii FFeerrrraaggoossttoo

Ferragosto di grande impegno per i volon-tari di «Telefono Pronto», che in due giornihanno ricevuto numerose telefonate, soprat-tutto da parte di persone anziane o ammalate,ma anche semplicemente sole proprio nei gior-ni centrali dell’estate e delle vacanze. Il salesia-no psicoterapeuta responsabile di «TelefonoPronto» don Umberto Romeo, dell’ispettoriasalesiana di Catania, ricorda che a nessuno vie-

ne chiesto il nome e che si può comporre il numero anche semplicemen-te per dialogare con qualcuno.

Al «Telefono Pronto», che ha sede nell’istituto “Domenico Savio” diMessina, vengono girate diverse chiamate anche dai centralini delle For-ze dell’ordine. Il numero è lo 090/717271, attivo tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 17 alle 20.

Fonte: [La Sicilia, Catania 17 agosto 2008]

CCeelleebbrraazziioonnii GGiiuubbiillaarrii aa MMeessssiinnaa iill 2299 ggiiuuggnnoo 22000088

In un bagno di folla, giorno 29 Giugno 2008, nella Parrocchia San Matteo di Giostra Messina, si so-no celebrati gli Anniversari di Professione religiosa: 70 anni per don Mario Gozzo, 60 anni per don Do-menico Maiolino. Anniversari di Sacerdozio: 50 anni per don Giuseppe Polizzi e per don DomenicoMaiolino e 60 anni di Sacerdozio per don Mario Gozzo.

Il Parroco don Paolo Terrana, sottolineando ai parenti, amici, ai parrocchiani e ai vari gruppi il do-no del grande privilegio concesso dalla Divina Provvidenza di vivere questi momenti di fede, gratitudi-ne e festa con i due confratelli che lavorano in questa Comunità e con uno dei figli di questa Parrocchia.Presiede l’Eucaristia Don Luigi Perrelli, che nell’Omelia ha esaltato la ricchezza e la preziosità del Sa-cerdozio collegandolo con il lavoro salesiano dei tanti anni dei confratelli oggi festeggiati, a un grazie aDio, a Maria Ausiliatrice, a don Bosco e a loro.

Il Santo Padre Benedetto XVI ha voluto inviare, tramite il Segretario di Stato, Cardinale TarcisioBertone un telegramma con la pergamena e la Sua Benedizione per i festeggiati, parenti e presenti allasolenne concelebrazione.

AAllttrrii ffeesstteeggggiiaammeennttii aa SS.. GGrreeggoorriioo ((CCTT)) iill 44 lluugglliioo 22000088Nella Parrocchia Santa Maria degli Ammalati dal 1981 al 2002, DonMaiolino ha esercitato il Ministero di Parroco. Oggi 4 Luglio 2008, dauna moltitudine di Parrocchiani, da don Luigi Perrelli, Ispettore, dalnuovo Sindaco di San Gregorio di Catania, dott. Remo Palermo e damolti confratelli salesiani e autorità don Maiolino è accolto per cele-brare il 50° di Sacerdozio.Durante la Concelebrazione si notava la forza della gioia che illumi-nava i volti dei partecipanti che con la loro presenza hanno voluto di-re grazie per il bene ricevuto.Con i discorsi di occasione e rinfresco si è conclusa la manifestazione.

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insieme 55da ricordare insieme

ha fatto la prima professione religiosa ed è entra-to a far parte della famiglia, ma in prospettivasiamo molto di più se pensiamo che ben quattrogiovani hanno iniziato il loro noviziato (ne ab-biamo già parlato nel precedente numero). Atutti auguriamo fervore e perseveranza, alla fac-cia di qualsiasi ostacolo o sofferenza che la vitavuole preparare per loro.

PPrrooffeessssiioonnee PPeerrppeettuuaaDai preparativi si coglie subito che giorno 28

al S. Francesco di Sales ci sarà una grande festa:musica, canti, giochi pirotecnici e tanto altro.Certo la chiesa del S. Francesco non può compe-tere con la cattedrale di Catania, ma tutto som-

mato non so chi ci perde.Giovani dal cuore ardente sioffrivano allora al Signoreper sempre nella congrega-zione salesiana e anche qui;la si chiamavano: Domeni-co, Vincenzo…, qui si chia-mano Francesco, Giuseppe,Carlos, Andrè, ma tutti conla stessa volontà ferma e de-cisa di dire un SI deciso e

definitivo; la ci furono canti e musica e anchequi, anzi in un ambiente più raccolto risuoneran-no meglio; la c’erano centinaia di amici e paren-ti, anche qui (tanto a “casa capi quantu voli u pa-truni”). In più qui, a favore del S. Francesco, c’èun altro fattore: “si giuoca in casa” con tutti i ri-cordi e le emozioni che può suscitare la propriacasa dove centinaia di Confratelli hanno lavora-to per quei giovani verso i quali andranno questiquattro professi perpetui e che hanno reso gran-de la Congregazione in Sicilia. Noi auguriamoloro che sentano tutte queste emozioni e tutte levoci che sono risuonate in questi ambienti incento anni di storia salesiana e da tutto questoprendano slancio per la loro missione. E se poinon c’è la banda e neppure i giochi pirotecnici ipartecipanti saranno felici lo stesso.

DDoonn SSaallvvaattoorree SSppiittaalleeSegretario Ispettoriale

MMoommeennttii lliieettii......Arrivo di Don Mazzali.Abbiamo ancora viva nella mente la trepida

attesa della nomina del nuovo ispettore di Sicilia.Chi sarà? Da dove verrà? Sarà un siciliano o unodi fuori? Le voci si rincorrevano, gli annunzi e lesuccessive smentite, un nome, un altro, dieci no-mi. Tutto creava curiosità e aspettativa. Squillaun cellulare: Don Gianni Mazzali da Torino è ilnuovo ispettore. Tutte le congetture si fermano,gli animi si rilassano, abbiamo l’ispettore. Set-tembre, giorno tre mattina, Don Pier Fausto Fri-soli, rappresentante del Rettor Maggiore, presie-de la cerimonia dell’insediamento. All’omeliaDon Pier Fausto ringraziaDon Perrelli per il suo servi-zio all’ispettoria e fa gli au-guri al successore. È letto ildecreto di nomina del Ret-tor Maggiore, Don Mazzalifa la sua professione di fedee firma la sua condanna: sta-rà sei anni in Sicilia a dirige-re l’ispettoria. Ma non sipreoccupi, perché, come di-ce Don Frisoli: “Posso solo assicurarti che qui inSicilia sarai ampiamente ripagato da un affettoche sarà per te indimenticabile”.

PPrrooffeessssiioonneeDa giorno 8 settembre nella Sicilia salesiana

siamo aumentati di numero. Siamo una di più seconsideriamo il fatto che Don Luigi Lo Mascolo

Da ricordare

Professioni perpetue al “S. Francesco di Sales”.

MMoommeennttii ttrriissttii......Facciamo le condoglianze a

Don Enzo Andronaco per la perdi-ta della mamma, sig.ra Gaetana.Lo rassicuriamo che tanto luiquanto la famiglia salesiana avràun’altra protettrice in più in cielo.

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insieme56 insieme da ricordare

Il 25 agosto, alle ore 6 è decedu-to nella casa salesiana di CivitanovaMarche Alta, don Gaetano Scrivo di87 anni, già Vicario del Rettor Mag-giore.

Don Scrivo, nato il 10 marzo1921 a Serra San Bruno, Italia, avevasvolto diversi ruoli di responsabilitànella Congregazione Salesiana nellaquale emesse la prima professione il5 aprile 1937, e ordinato sacerdote il16 marzo 1947.

È stato superiore dell’Ispettoriaromana (IRO) dal 1962 fino a quan-do divenne, nel 1965, Consigliere Generale perla Pastorale Giovanile. Successivamente, nel1971 è stato eletto Vicario del Rettor Maggioredon Luigi Ricceri, VI successore di Don Bosco,carica in cui viene rieletto nel 1978 e riconferma-to ancora nel 1984 fino al1990.

“La notizia della sua mor-te ci ha commosso pensandoal servizio così grande che donGaetano ha reso a Don Boscoe alla Congregazione per tantianni come confratello, diretto-re, ispettore dell’IspettoriaRomana, Consigliere per laPastorale Giovanile, Vicariodel Rettor Maggiore e confes-sore”.

Sono queste alcune delleparole con le quali don Pascual Chávez, RettorMaggiore dei Salesiani, ha ricordato la vita el’opera di don Gaetano Scrivo, durante la cele-brazione dei suoi funerali. È stato lo stesso don

Chávez a presiedere la messa delle esequie il 27agosto presso la basilica della Santa Casa di Lo-reto, affiancato da don Adriano Bregolin, suoVicario e da don Giovanni Molinari, ispettoredei Salesiani dell’Italia-Adriatica. Tra i concele-

branti anche don Fabio At-tard, Consigliere per la Pasto-rale Giovanile, mons. DecioCipolloni, Vicario Generaledella Prelatura Territoriale diLoreto, e molti altri sacerdotiche, insieme a parenti e amici,hanno pregato Dio per l’eter-no riposo di don Scrivo.

Nella sua omelia, don Chá-vez ha sottolineato il fatto che“la partecipazione di don Scri-vo, come d’altronde quella deinostri confratelli salesiani de-

funti, alla Pasqua di Cristo costituisce pure unaspinta e un motivo di supplica perché ognuno dinoi possa continuare con fedeltà il proprio cam-mino, specie oggi quando si cede facilmente allatentazione del compromesso o dell’abbandono”.

Ringraziando Dio per il dono della vita delcompianto salesiano, il Rettor Maggiore ha volu-to ricordarlo ancora come regalo di Dio per lasua famiglia e per la Congregazione, “nella qua-le ha voluto vivere sempre fedele a Don Bosco eai giovani. Grazie per la tua signorilità e genero-sità, per la tua disponibilità, per il tuo impegnoinstancabile nella missione e la profondità dellatua vita spirituale”.

“Per me vivere è Cristo emorire un guadagno”

(Fil. 1,21)

Esempio luminosodi amore e fedeltà a Don Boscoha amato e servito la Congregazionein ruoli di grande rilievocon intelligenza, generosità e cuore.Dall’alto intercedaper un cammino fervidodi tutta la Famiglia Salesiana.

ÈÈ mmoorrttoo DDoonn GGaaeettaannoo SSccrriivvoo

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Sono tanti, credenti e non, che ogni mercoledìattendono le Parole del Papa.Con chiarezza, profondità e freschezza dilinguaggio Benedetto XVI, tassello dopo tassello,segna le tracce d’un percorso storico e spirituale.Ora la Libreria Editrice Vaticana, presentando laserie degli interventi pontifici dedicati agli Apostoli,li accompagna con un percorso artistico di autoriche hanno fatto la storia dell’arte. E questo il primodei volumi che in una sintesi fra contenutomagisteriale e iconografia viene offerto a lettori ecredenti.Gli Apostoli con la loro fede e azione hannocostruito la Chiesa, terra d’uomini che aspirano alCielo. Gli artisti con la loro ricerca e creatività nesono anche un segno.

Con questo volume si completano le catechesi delprimo ciclo. Paolo è un protagonista indiscusso dellaChiesa di ieri e di oggi, ma a noi eredi del beneprezioso del Vangelo e dell’esperienza cristianaprimitiva parlano anche i nomi di Stefano, Timoteo,Tito, Barnaba, Aquila e Priscilla e di altri.L’immagine caravaggesca di Paolo caduto dacavallo, accecato, è una immagine universale chespinge anche noi alla ricerca della luce così comequelle di Stefano protomartire ci richiamano quellachiesa d’oggi che continua a essere martirizzata.È una Chiesa che continua a palpitare per Cristo eper il suo Regno.

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Don Gianni Mazzali e Don Luigi Perrelli.

Zafferana Etnea (CT): Don Gianni Mazzali. Zafferana Etnea (CT): Don Gianni Mazzali,Don Pier Fausto Frisoli e Don Luigi Perrelli.

Zafferana Etnea (CT): Don Luigi Perrelli e

Don Antonino Rubino.

Zafferana Etnea (CT): Don Marcello Mazzeo,

Don Gianni Mazzali e Don Antonino Rubino.