Notiziario del Gruppo Alpino ANGET - Anno 9° - Numero 31 - … · Albania ed in Russia. Una guerra...

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Notiziario del Gruppo Alpino ANGET - Anno 9° - Numero 31 - Giugno 2011 Sommario - 40° sottozero a Nikolajewka 2 - 5 - Incontro con il 32° Rgt.g.gua.alpino 6 - 11 - Il Museo degli Alpini di Darfo-B.T. 12 - 17 - Gli incontri del 2011 18 - Lodi e "cazziatoni" 19 - Le mail di Giuseppe Ruggeri 20 - 21 - L'angolo della Posta 22 - 23 - Buon compleanno 24 Questo nella foto era il Museo degli Alpini di Darfo-Boario Terme con cui il nostro Gruppo si è gemellato il 24 e 25 settembre del 2005 (vds. Notiz. n. 9 del dicembre 2005). Ho scritto "era" perché oggi non è più così. Andate a pagina 12 e scoprirete che cosa è successo. Nonostante i tanti avvisi, ci sono ancora 34 soci che si sono dimenticati di rinnovare la loro iscrizione per il 2011 …. e siamo quasi a metà anno. !!!! Gli interessati troveranno un biglietto all'interno, come promemoria.

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Notiziario del Gruppo Alpino ANGET - Anno 9° - Numero 31 - Giugno 2011

Sommario - 40° sottozero a Nikolajewka 2 - 5 - Incontro con il 32° Rgt.g.gua.alpino 6 - 11 - Il Museo degli Alpini di Darfo-B.T. 12 - 17 - Gli incontri del 2011 18 - Lodi e "cazziatoni" 19 - Le mail di Giuseppe Ruggeri 20 - 21 - L'angolo della Posta 22 - 23 - Buon compleanno 24

Questo nella foto era il Museo degli Alpini di Darfo-Boario Terme con cui il nostro Gruppo si è gemellato il 24 e 25 settembre del 2005 (vds. Notiz. n. 9 del dicembre 2005). Ho scritto "era" perché oggi non è più così. Andate a pagina 12 e scoprirete che cosa è successo.

Nonostante i tanti avvisi, ci sono ancora 34 soci che si sono dimenticati di rinnovare la loro iscrizione per il 2011 …. e siamo quasi a metà anno. !!!! Gli interessati troveranno un biglietto all'interno, come promemoria.

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Questo è il titolo di un libro (1), ormai introvabile, che il Gen. Luigi Collo, Comandante del Genio del Comando Regione Militare Nord Ovest di Torino. negli anni a cavallo del 1970, ha scritto per ricordare la guerra combattuta dal II battaglione misto genio della Divisione Tridentina, sul fronte occidentale a Col de La Seigne, in Albania ed in Russia. Una guerra culminata con la battaglia di sfondamento di Nikolajewka del 26 gennaio 1943. In quel gennaio del ’43 “i genieri alpini, abbandonati i loro mezzi tecnici non più necessari, sono a fianco dei valorosi battaglioni del 5° e del 6° Alpini e in sedici giorni di epiche battaglie, di marce estenuanti, di sofferenze inaudite, in condizioni di clima spaventose, senza viveri, senza rifornimenti di alcun genere e con poche munizioni, contro un nemico immensamente superiore in armamento e mezzi, hanno impugnato il loro moschetto e si sono affiancati agli alpini, in epica gara di eroismi, lanciandosi all’assalto delle difese sovietiche

per rompere quel cerchio di ferro, di fuoco e di gelo che avrebbe voluto schiacciarli in una morsa mortale”. Nella battaglia di Nikolajewka, l’allora Cap. Collo resta gravemente ferito ad una gamba e sopporta tutto lo spaventoso tragitto da Nikolajewka a Kharkov. Soltanto dopo una settimana viene visitato dai medici i quali sono “concordi nell’affermare l’impossibilità di intervenire con una amputazione perché la ferita (dalla quale sale un lezzo insopportabile di carne in putrefazione) è troppo in alto vicino all’inguine e non c’è praticamente il franco per eliminare la parte infetta”. Allora “il medico dopo aver passato attraverso la ferita una lunga sonda metallica, lega all’estremità di questa numerose garze nelle quali ricava dei grossi nodi distanziati tra di loro; la tira quindi attraverso il foro e si dà un gran da fare per pulirlo come se fosse la canna di un moschetto”. Dopo un’altra settimana di notti insonni, viene “finalmente caricato per ultimo sul treno ospedale che lo porterà in Patria”.

1 L. Collo, 40 Sotto zero a Nikolajewka . Genieri alpini in Albania e Russia, Cavallotti Ed. Milano, 1973, pp. 259

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Questo è l’ultimo episodio personale narrato dal Gen. Collo, cui la ritrovata ”gioia di essere nuovamente in Italia…. non è però sufficiente a distoglierlo dal ricordo più accorato e doloroso del ”suo” II Battaglione Genio”. Dei 710 uomini del battaglione partiti per il fronte orientale, ne sono rientrati 120 illesi e 80 feriti. Purtroppo il cappellano, don Berto Emilio, che era al corrente della maggior parte delle testimonianze, è caduto a Nikolajewka. Dei genieri dati per dispersi, “moltissimi sono caduti lungo il percorso per sfinimento o sono caduti con le armi in pugno nelle battaglie di Opyt e di Nikolajewka”. “Circa duecento uomini sono stati catturati - illesi o feriti o congelati - dalle truppe russe; di questi risultano rientrati in Patria dopo inenarrabili sofferenze sopportate per anni in prigionia: n. 7 militari” (2)

L’Albo d’oro:

• Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Bandiera del 4° rgt. g. per il II battaglione misto della Div. Alpina “Tridentina” per l’eroico comportamento sul Fronte russo, battaglie di Opyt e di Nikolajewka;

• Ten. R. Fabiani, Aiutante Magg. in 2^ del btg., Caduto a Opyt, Medaglia d’Oro;

• Ten. D. Rossi, Com.te di plot.

della 122^ cp. Artieri, Caduto a Nikolajewka, Medaglia d’Oro.

Ricordare, anche se in maniera succinta, gli episodi, le vicende, gli eroismi, le incredibili sofferenze sopportate dai genieri alpini del II btg. misto genio, esula dai limiti impost i da una sempl ice recensione. Non possiamo che augurarci che venga promossa una ristampa, anche anastatica, del libro del Gen. Collo (3). Soltanto dalla sua lettura si potranno rievocare nei dettagli “i tre anni di guerra, dai ghiacciai del Bianco alle fangose ed inospitali montagne dell’Albania ed alle gelide ed insanguinate piste della steppa russa, … l’inferno di quei diciassette giorni di ripiegamento”. Si potrà leggere delle “compagnie di specialisti del Genio (del II btg. misto della Tridentina) che, trasformate in reparti di linea .. a O p y t , a S c h e l j a k i n o , a Malakajewka e a Nikolajewka, hanno scritto una pagina sublime nella storia gloriosa dell’Arma del Genio, andando incontro al

2 La maggior parte dei genieri alpini sono prigionieri nel campo di Krinovaja. Vds. in proposito: D. Carafoli, La fame dei vinti: 60mila gavette di rabbia. Prigionieri italiani in Urss. Tratto da: Il Giornale, 23.11.2005 (www.storialibera.it/)

3 Colgo l’occasione per ringraziare il Centro Studi Alpini di via V. Monti, 36 Milano, che mi ha consentito di approfondire al massimo la conoscenza di questo volume. Purtroppo il volume disponibile presso tale Centro è stato rilegato per meglio conservarlo e si è pertanto persa la copertina originale di cui tuttavia si inserisce una immagine tratta da Internet anche se relativamente poco chiara ma sufficientemente indicativa.

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supremo sacrificio con eroica freddezza, consapevoli di dover compiere fino in fondo il proprio dovere”. Dalla lettura del libro del Gen. Collo, si potrà altresì gustare tutta quella serie di aneddoti, di battute, di scherzi (4), che caratterizza la vita in comune dei reparti alpini. Ci piace sottolineare, a chiusura di queste brevissime note, come la 112^ compagnia trasmissioni del Cap. Collo, avesse steso una rete di collegamenti dello sviluppo complessivo di circa 280 km… connettendo “a noi, reparti tedeschi, unità laterali, reparti rumeni e, nell’ambito della nostra Divisione, anche tutti i comandi fino al battaglione e alle compagnie”. A questa constatazione, ci piace associare un fatto di estrema importanza accaduto nel gennaio 1943: ”alle 18.45 del 21 gennaio il Comando dell’8^ Armata riesce a trasmettere alla Tridentina l’ordine di puntare su Nikolajewka e non p iù su Waluik i , come in precedenza ordinato, in quanto questa località è saldamente nelle mani del nemico. L’ordine dell’8^ Armata viene intercettato soltanto dalla Tridentina: le Divisioni Cuneense, Julia e Vicenza, continueranno a marciare verso il loro drammatico destino”. Il merito di aver intercettato quell’ordine dell’8^ Armata, non dovrebbe

essere attribuito ai trasmettitori del Cap. Luigi Collo? Del II Corpo d’Armata Alpino, inizialmente forte di 57.000 uomini, a Gomel, nel marzo 1943, saliranno sulle tradotte che li riporteranno in Patria, soltanto 16.000 uomini ed un migliaio di muli. Sono i sopravvissuti alla battaglia di Nikolajewka ed agli stenti della ritirata con temperature sui 40° sottozero. Artefice dello sfondamento a Nikolajewka, la Divisione Alpina Tridentina. Una battaglia, quella di Nikolajewka, testimoniata dalle moltissime decorazioni tra cui brillano 23 Medaglie d’Oro alla memoria: due sono “nostre”, sono del II btg. misto genio: sono i Tenenti Fabiani e Rossi.

Piero Pesaresi

4 Quali ad esempio quello di “un sottotenente ... serio soltanto quando dorme; capace di percorrere 400 km in treno col solo scopo di soddisfare un bisogno corporale nella lussuosa camera da letto di un amico par suo, colpevole di avergli fatto uno scherzo, e di nascondere poi il corpo del reato, ben impacchettato, su un armadio”.

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La recensione pervenutami dal Gen. Piero Pesaresi mi ha fatto gioire in modo particolarmente vigoroso per una serie di motivi che cercherò di spiegare, anche se molte delle sensazioni che proviamo sono nostra proprietà privatissima e, come tali, difficilmente esportabili. Il Gen. Pesaresi è socio "Aderente" del nostro Gruppo Alpino in quanto socio effettivo alla Sezione Anget di La Spezia, dove risiede e dove ha trascorso i suoi ultimi anni di servizio. Dopo aver prestato servizio in vari reparti del Genio del nostro Esercito e per numerosi anni nel 2° Reggimento Genio - VII Battaglione di Riva del Garda, dove è s ta to anche Comandante di Battaglione, si è dedicato (essendo anche laureato in ingegneria) al settore del Genio Infrastrutturale ed in particolare al Genio Infrastrutture per la Marina Militare, nella sede di La Spezia. Ma quali sono i motivi del mio gioire? PRIMO: come avrete capito dalla lettura della sua recensione, si tratta di uno scrittore di pregio della cui collaborazione non posso che essere felice, anche a nome di tutti i lettori di questo notiziario. Quanto ho appena affermato è testimoniato dal fatto che stia per essere pubblicato un suo libro sull 'att ivi tà del Genio Mil i tare infrastrutturale per la Marina a La Spezia negli ultimi 150 anni e quindi particolarmente significativo in questo anno di ricorrenze. SECONDO: proprio nei giorni in cui

ero in contatto con lui per mandargli le immagini dei Direttori del Genio Marina presenti presso l'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio di Roma (ISCAG), sono stato contattato da un socio relativamente nuovo del nostro Gruppo (Mario Bottaro di Genova) che cercava notizie proprio di lu i , de l suo Comandante d i Battaglione. Ho trascorso due giorni a Torino in compagnia di Mario che mi ha raccontato di aver incontrato a La Spezia il Gen. Pesaresi e di aver percorso con lui un lunga strada di ricordi piacevolissimi. TERZO: ho finalmente ottenuto quella collaborazione che vado cercando da tempo, in primo luogo come aiuto per compilare queste 24 pagine di notiziario ogni tre mesi ma soprattutto perché essere o diventare soci del Gruppo Alpino e più in generale dell'ANGET vuol dire PARTECIPARE alla vita del gruppo con scritti, foto, idee e chi più ne ha più ne metta, ma vuole anche dire PARTECIPARE ai nostri raduni, specie a quelli nazionali rinunciando, se necessario, a quelli parziali di gruppo o di particolari aggregazioni tipo quelle della CPO di Ferruccio Pellegatta o del 130° AUC del Genio di Stefano Mariech o, ancora, di "quelli della Pio Pio" di Bruno Sancandi. Guarda un po’, Piero, che piacevole "Tsunami" hai provocato.

Roberto Scaranari

Doveroso commento del Capo Gruppo

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Torino, 7 maggio 2011

Non mi dite subito "Ahhhhh… ci sei cascato anche tu !" . Questo non è un articolo sulla 84^ Adunata Nazionale ANA che, nonostante la nostra doppia appartenenza, lasciamo ai notiziari dell'ANA, anche se l'adunata è stata u n ' o t t i m a o c c a s i o n e p e r organizzare un incontro con il 32° Reggimento Genio Guastatori Alpino, nella loro caserma. Grazie alla posta elettronica

ed a qualche scambio di telefonate, siamo riusciti ad avvertire un numero abbastanza elevato di soci che, non senza d i f f i c o l t à d o v u t e a l l a contemporanea partenza da Torino del Giro ciclistico d'Italia ed al conseguente blocco del traffico in mezza città, si sono ritrovati nella caserma Cavour, sede del Reggimento.

Una rappresentanza del 32° Reggimento Genio Guastatori Alpino

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La visita dei Genieri Alpini al 32° Reggimento era doverosa per una serie di motivi: - in primo luogo per rendere

omaggio ai caduti, e in particolare proprio a quelli che il Reggimento ha perso durante la sua ul t ima miss ione in Afghanistan;

- in secondo luogo per rivedere la statua all'alpino donata a suo tempo dalla famiglia Chini di Boario Terme al Battaglione Edolo, a Merano, e prima che la caserma Ross i ven isse definitivamente persa dalla Forza Armata, spostata da Gino Mariolini alla Caserma Cavour, dove c'era allora il XXX° Battaglione, inquadrato poi, nel 2004, nel 32° Reggimento .

I contatti dei giorni precedenti con il Col. Domenico Puglisi, Comandante del Regimento, ci avevano fatto temere che l'incontro con lui potesse andare a monte a causa di un impegno di lavoro a Milano che rischiava di tenerlo lontano dalla sua sede fino a tardi. E invece il Cte è arrivato puntualissimo ma è stata la fanfara Vallecamonica che, con il suo pulman, dopo lo scoppio di un pneumatico in autostrada, è rimasta bloccata nel traffico di Torino, anche se abbastanza vicino alla caserma. Abbiamo così reso gli onori ai caduti senza segnali di tromba e senza musiche ma i sentimenti non ne hanno risentito..

Una rappresentanza di soci e amici ANGET con ben 3 sindaci della Vallecamonica

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Deposta la corona è stata la volta di poche, semplici parole da parte

mia e da parte del Cte di Rgt. con il quale, poco dopo, c'è stato un simbolico scambio di crest.

Appena completata la semplice e breve cerimonia, come era

prevedibile, è a r r i va ta i n caserma la fanfara della Vallecamonica e con le sue suonate allegre la giornata è p a s s a t a r a p i d a m e n t e dal sacro al profano per poi tornare a cose molto più serie, con l'invito da parte del Cte di Rgt. a salire nel suo ufficio per salutare la

bandiera di guerra del Reggimento. Non ce lo siamo fatti dire due volte e insieme ai sindaci ed a tanti

amici tra cui spiccavano le p e n n e bianche di d i v e r s i generali, ci s i a m o intrattenuti a p a r l a r e q u a l c h e m i n u t o davanti alla Bandiera.

Con il Cte di Rgt. Davanti al monumento all'alpino dopo la deposizione della corona. Sulla sinistra del monumento la bandiera della sezione ANGET di Torino con il suo presidente Mattioda e sulla destra Luciano Canova con il labaro del nostro Gruppo ed altri amici con i gagliardetti alpini.

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Terminato i l momento d i raccogl imento davant i a l le decorazioni della Bandiera, ci siamo spostati nel refettorio della caserma dove il Cte aveva fatto

preparare il necessario per vincere qualche crampetto da fame per chi aveva viaggiato senza pranzare ma, soprattutto, per cancellare quel po' di sete classica degli alpini.

La fanfara Vallecamonica arriva sul piazzale dove avevamo deposto la corona.

Una vista parziale dell'ufficio del Comandante con la teca della Bandiera nella posi- Zione centrale ed una piccola aliquota dei presenti visibili nella foto.

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Terminati i momenti ufficiali, si è passati, nella foto in alto, ad un piacevole rinfresco e, nella foto in basso, alle consuete foto di gruppo tra amici o appartenenti alla stessa sezione o gruppo, con i relativi labari e gagliardetti.

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Incontro Programmato

Premessa: non è assolutamente la cronaca di una cerimonia organizzata. Sabato, presso la Caserma Cavour, alle ore 15.00 in via Brunelleschi 116, dove incontrando vecchi Amici del 5°, vi era anche il generale C.A Roberto Scaranari, abbiamo deposto una corona al monumento dell’alpino che, spostato dalla caserma Rossi di Merano, oggi rivive presso questa realtà.

Ma, come dicevo, è il resoconto di un trasferimento. Ero ai giardini Reali alle 13,00; mi incammino per raggiungere la mia meta – info "zero" - chiedo e mi indirizzano alla stazione. Altre info mi suggeriscono di prendere il metrò "solo 3 fermate e poi vedrà, 500 metri ed è arrivato" (non sapevano niente). Scendo e, seguendo le istruzioni, mi incammino - chiedo altre informazioni e continuo a camminare.

Risultato: arrivo alla Caserma alle ore 15,10 … alla faccia dei 500 metri. Poco dopo il mio arrivo vedo sopraggiungere Holzer "Ma ... Livio, come sei fresco" osservo e domando "Come sei arrivato?" "Col Taxi" mi risponde "…..ma perché non ho scelto la stessa soluzione?" mi dico.

Si partecipa alla semplice ma toccante cerimonia ricordando tutti gli Alpini andati avanti, poi ci viene offerto un rinfresco. Stringiamo amicizia con i nostri giovani genieri alpini in armi. Qualche foto, saluti e ci si programma per il rientro in centro.

Dopo info raccolte in Caserma, apprendo che la fermata del metrò dista effettivamente solo 500 metri. "Dai Livio! prendiamo il metrò e poi scendiamo alla stazione e proseguiamo a piedi sino alle nostre mete".

"Sei Matto… ma no… si riprende il Taxi". Dopo tanti tira e molla mi lascio convincere. Risultato: traffico pazzesco – intasamento globale: percorsi 500 metri – pagato tragitto - presa metro – e poi a piedoni, rientro.

Anche questa avventura e queste scarpinate fanno parte della storia Torino 2011.

A proposito dell'incontro alla Caserma Cavour, Giorgio Piccioni, rientrato a Legnano, ha mandato una mail raccontando la sua avventura. Ve la trascrivo con poche aggiunte di punteggiatura per mettere in evidenza i brani che Giorgio ha scritto come se fossero discorsi diretti tra lui ed altri interlocutori. Eccola.

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Come ho anticipato in copertina, quel museo si è fatto da parte per lasciare il posto a quello che vedete in questa pagina. La precedente struttura in rosso è quella che vedete adesso in bianco in questa foto e la parte in grigio è il nuovo piano che abbiamo aggiunto con il relativo magnifico tetto nuovo. A partire dal 2008, infatti, abbiamo

avuto qualche finanziamento dalla Reg ione Lombard ia , da l la Provincia di Brescia e dal Comune di Darfo-Boario Terme - e li ringraziamo tutti - che ci hanno consentito di partire con i lavori nel 2010 per arrivare adesso ad un b u o n p u n t o , m a a n c o r a abbastanza lontano dalla riapertura al pubblico del nuovo Museo. A proposito della situazione

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economica in cui ci troviamo adesso, mi ritorna alla memoria una frase che credo originaria del napoletano, o comunque del meridione, e che dice:

"L'acqua scarseggia e la papera non galleggia"

che, riferita al momento attuale, vuol significare che i soldi sono quasi finiti ma i lavori ancora no, per non parlare dell'arredamento interno e dell'illuminazione delle

varie sale. Facciamo il punto della situazione. Da circa un anno e mezzo il museo è chiuso ed i reperti che vi erano esposti sono accatastati nel locale a piano terra, che non farà parte del Museo a lavori finiti e che è stato coinvolto nei lavori solo per la realizzazione di un grosso plinto di fondazione, più o meno al centro del locale, su cui appoggia un pilastro che attraversa tutto il piano rialzato e tutto il primo piano fino

I meravigliosi soci alpini della zona ed amici del museo in genere che prestano la loro opera volontariamente per i lavori accessori, anch'essi assolutamente necessari per completare l'opera anche nei particolari

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ad arrivare a reggere il colmo del tetto. A proposito di questi reperti, un grazie particolare deve essere indirizzato a Michela Camossi, del Comune di Darfo-Boario Terme, per la sua opera intelligente ed appassionata nel catalogare tutti i materiali e reperti del museo, attività essenziale sia per avere un quaderno di carico, previsto tra l'altro dalla normativa in vigore e dal nostro statuto, sia per organizzare in modo congruo la nuova esposizione dei reperti che, a differenza di quanto avvenuto in tempi passati, deve puntare alla qualità dei reperti esposti ed alle

spiegazioni che vengono fonite per ciascuno di essi piuttosto che alla quantità di materiali, a volte ripetitivi e privi di didascalie esplicative. L'obiettivo, per quest'anno, si può articolare come segue: - completare i lavori esterni con la

sistemazione dei vialetti, della cancellata, delle aree verdi e dei reperti grandi (due obici ruotati ed un forno campale preda bellica su carro a quattro ruote ippotrainato) e questo sarà fatto, come avviene già adesso, dai nostri amici volontari che non finiremo mai di ringraziare;

- completare il piano rialzato con il pavimento, rasatura e verniciatura

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delle pareti, completamento dei servizi igienici, realizzazione dell'impianto elettrico ed acquisto e sistemazione degli arredi necessari.;

- acquisire e montare tutti gli infissi del primo piano per isolarlo sotto il profilo termico dall'esterno prima dell'inverno;

- inaugurare ufficialmente il nuovo museo, relativamente al solo piano rialzato, entro la fine del 2011.

Per questi lavori, facendo affidamento per alcuni di essi sulla consueta manodopera amica, abbiamo ancora una parte di fondi, p i c c o l a r i m a n e n z a d e l l e assegnazioni avute a suo tempo,

ma ci mancano circa 30,000 Euro. E' inutile esporre adesso l'obiettivo successivo, rappresentato dal completamento ed allestimento del primo piano, perché in questo caso abbiamo solo le opere murarie ed un fantastico tetto ma manca tutto il resto. Intanto è chiaro che il completamento di tutto il museo sarà attuato nel 2012 e un obiettivo significativo potrebbe essere r a p p r e s e n t a t o d a u n a inaugurazione in grande stile del nuovo museo completo da fare il 13 luglio 2013 e cioè proprio nel giorno del decimo anniversario della sua prima inaugurazione. Per conseguire questi obiettivi è assolutamente necessario reperire

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nuove risorse, con priorità assoluta per completare il piano rialzato ed in seconda istanza per i l completamento totale dell'opera. Mi rivolgo pertanto a tutti i soci del Gruppo ed a tutti gli amici che riceveranno questo notiziario invitandoli non tanto a fare donazioni in prima persona (per carità, se dovessero arrivare anche quelle non le rifiuteremo certo perché anche gli oceani sono fatti di piccole goccioline d'acqua) ma

soprattutto a suggerirci strade da percorrere, tentativi da fare, enti o persone da interessare per raccogliere i fondi necessari. Ovviamente, chi contribuirà in modo concreto a realizzare non il mio sogno ma quello di un'intera comunità sarà opportunamente ricordato non solo su questo notiziario che, tutto sommato, sarebbe ben poca cosa, ma soprattutto sul sito internet del Museo che sarà praticamente rifatto

In questa immagine la grande sala del piano rialzato, attraversata dal pavimento al soffitto dal pilastro che proviene dal piano terra e che prosegue fino al primo piano fino al tetto. Come si può vedere manca il pavimento ed oltre alle pareti da rasare, preparare e verniciare, ci sono le grandi travi a croce, messe per rinforzare il soprastante solaio, che devono essere trattate con materiale ignifugo.

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ex novo appena potremo fare le nuove fotografie degli interni con la nuova disposizione di materiali e reperti. A proposito degli aiuti che chiediamo, Io ho sempre raccontato questa massima:

"Se mi regali un pesce mi sfami oggi ma se mi insegni a pescare mi sfami per tutta la vita". E allora:

INTANTO VA BENE UN PESCE ma … INSEGNATECI A PESCARE Roberto Scaranari

La foto non riesce a rendere la bellezza di questo locale, di oltre 400 mq. che è il nuovo piano aggiunto sopra quello preesistente con il nuovo tetto in legno lamellare. Il nostro architetto Mauro Fontana, del Comune di Darfo-Boario Terme, ha lavorato bene in tutta la struttura ma questo primo piano è indubbiamente il suo capolavoro. Quando sarà posato il nuovo pavimento, saranno intonacate e verniciate le pareti e sarà realizzata l'illuminazione a mezzo di faretti mirati ai reperti, l'intero piano potrà rifulgere in tutto il suo splendore (non so se si capisce che ne sono entusiasta).

Associazione per il Museo degli Alpini della Città di Darfo Via Fucine, 60 - 25047 DARFO - BOARIO TERME (BS)

Conto Corrente N. 17821 Banca di ValleCamonica - Filiale di Darfo (0427) Codice IBAN = IT83I0324454441000000017821

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Come avrete certamente letto a pag. 1 del periodico ANGET n. 1/2011, nei giorni 27 e 28 ottobre ci sarà il 20° Raduno Nazionale Anget a Treviso.

Il programma definitivo, che potrà avere qualche variante di poco conto rispetto a quello già presentato sul periodico nazionale sarà stampato sul prossimo "Anget" insieme ad indicazioni di carattere logistico ed organizzative.

Posso comunque anticiparvi che la mensa della caserma De Dominicis ha la possibilità di servire 250 radunisti ed eventualmente fare un secondo turno (ma ritengo sconveniente attendere che il primo turno finisca di consumare il pranzo ed esca in una occasione dove il ritrovarsi con amici talvolta non visti da molti anni invita a prolungare la permanenza a tavo la per

chiacchierare e bere un bicchiere insieme). Quindi ritengo che sia opportuno cercare e prenotare soluzioni alternative presso ristoranti della zona che, nella giornata di venerdì non dovrebbero avere particolari difficoltà.

Nel prossimo notiziario del nostro Gruppo, quello di fine agosto, vi darò indicazioni più precise per quanto riguarda le modalità di partecipazione del nostro Gruppo che, in ogni caso, mira a presentarsi a Treviso con il massimo possibile dei soci, almeno nella giornata di venerdì 28.

Per la mia prossima comunicazione di fine agosto vedrò di agganciare al raduno una giornata - sabato 29 - per andare tutti insieme, ad esempio, al Sacrario del Monte Grappa con la possibilità di visitare zone di guerra nelle vicinanze.

Raduno annuale del Gruppo Alpino In relazione alla programmazione del raduno nazionale, il Gruppo non farà un raduno di gruppo. Questo non vuol dire che non ci si possa trovare in gruppi di più piccole dimensioni per effettuare escursioni o gite insieme, per esempio nel mese di settembre. A questo proposito, invito i compagni di altre escursioni (Pollini, Pellegatta, Merri, Carollo, Romele, Holzer, Carollo) ed eventualmente altri a propormi entro la fine di luglio possibili gite/escursioni da effettuare nel mese di settembre, meglio se con programmi di durata variabile. Aiutatemi ad organizzare qualche cosa che qui, più che il Colosseo ……...

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A pag. 17 del notiziario n. 29 di d icembre 2010 mi ero complimentato con 14 nuovi soci che si erano iscritti tra il 1° settembre 2010 (il primo è stato Giuseppe Scandurra) ed il 20 novembre 2010 (il 14° è stato Mario Bottaro con il quale ho trascorso una intensa giornata a Torino lo scorso 7 maggio). Poi, nel numero 30 di marzo, mi sono dimenticato di salutare gli ulteriori nuovi soci: me ne scuso e lo faccio adesso. Già nel mese di gennaio 2011 si sono aggiunti al Gruppo altri 4 nuovi soci ordinari:

. Paolo Cerretti di Sondrio; - Marino Pasquini di Novi Ligure (AL); - Orlando Formenti di Veduggio con Cozano (MI); - Paolo Zipponi di Castiglione delle Stiviere (MN). Poi, nel mese di marzo, si sono iscritti: - Ernesto Vercesi di Castel San Giovanni (PC); - Annibale Gabusi di Mazzano (BS) come socio aderente essendo già Iscritto nella Sezione di Brescia. A maggio, infine, gli ulimi due soci ordinari che, sommati a tutti gli altri , fanno arrivare i nuovi soci 2011 a 22: - Giorgio Piccioni di Legnano (MI) - Gaetano Fiore di Bolzano, entrambi graditi rientri, in particolare Fiore con cui ho condiviso non so quante fatiche negli anni '70 nel 2° Reggimento Genio di Bolzano.

Mi riferisco, ovviamente, al rinnovo delle iscrizioni per l'anno in corso che, come ho più volte scritto, sono iniziate il 1° settembre 2010 e avrebbero dovuto concludersi entro il 31 dicembre dello stesso anno. In tal modo il Gruppo avrebbe mandato questo notiziario soltanto ai soci che sicuramente saranno tali in questo anno e lo stesso

sarebbe avvenuto con il notiziario "ANGET" da parte della Presidenza Nazionale. Scusate la "sgridata" indirizzata solo ai 34 ritardatari ma non si tratta di un capriccio, bensì di un modo corretto di essere Capo Gruppo da una parte e soci dall'altra, per lo stesso obiettivo. Roberto Scaranari

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Quello che segue è uno scambio di e-mail (come potete vedere ci si scrive di più con la posta elettronica che con quella tradizionale) avvenuto poco prima di Pasqua tra Giuseppe Ruggeri ed il Capo Gruppo Alpino Anget.

Prima Mail di Ruggeri Le mando questo mio mesaggio innanzitutto per fare gli Auguri di Buona Pasqua a Lei e tutti i suoi familiari. Poi, mi tolga una curiosità. Io, nel 1973, ho partecipato al campo estivo a Malè ed ho preso parte all'esecitasione delle pattuglie in gara tra le compagnie dei vari battaglioni. Io facevo parte della c.c.p. del VII btg. che arrivò seconda, mentre si classificò prima una pattuglia del 2° rgt. di Bolzano. Non ricordo il btg. ma ricordo che la comandava un Capitano che portava gli occhiali (domanda: non è per caso Lei quel Capitano ?). Per me comunque è stata una bella esperienza. Auguri di Buona Pasqua

Risposta del Capo Gruppo Alpino Carissimo Giuseppe, quel capitano ero proprio io, ricordi benissimo.

Pensa che quelle gare erano state o rgan izza te da l Magg io re Lanfranco Castignani, che era allora il Vice Comandante del IV Battaglione Pionieri e che adesso è in pensione vicino a Bologna. Proprio questa mattina, mi ha fatto pervenire un simpatico fascicolo con un racconto sul suo periodo di Comandante di Battaglione del Genio Ferrovieri, quando montò un importante ponte ferroviario a Fondo Toce, sulla sponda del lago Maggiore. Intanto contraccambio il Buona Pasqua. Ciao

Ruggeri torna alla carica Buon giorno generale, Innanzitutto la ringrazio di aver risposto alla mia domanda. In questa settimana sono andato a Piombino a trovare un mio amico di naja; erano ben 37 anni che non ci vedavamo e le dico che è stato molto bello ritrovarci. Con un altro ex ragazzo di Treviso stiamo tentando di fare una rimpatriata con (tutti) i commilitoni che hanno fatto il militare nel 2° rgt. - VII btg. negli anni 73/74. Le mando 2 foto: una relativa all'incontro, bellissimo, con Franco Innocenti a Piombino e l'altra ritrae

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invece la Bandiera Italiana esposta a casa mia. Cordiali saluti - Giuseppe Ruggeri L'ultima parola al Capo Gruppo. Bè, ma hai un palo da

"alzabandiera reggimentale"! Avevi intenzione di fare molti figli e, al mattino, portarli all'alzabandiera? Grazie. Ciao.

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Giorgio Piccioni mi ha scritto quanto segue: Mi presento: sono Giorgio Piccioni - 3° 1947 Facevo parte della tua pattuglia ai Casta 1968 (allora si chiamavano ancora GISTA) ed ho avuto la possibilità di incontrarti dopo anni alla S. messa di Natale in Duomo a Milano e tu eri comandante delle Truppe Alpine. Poi ci siamo rivisti a Bergamo nel 2010. Ma perché ti scrivo: non è semplice da spiegare ma, avendo un sito su Facebook, ho avuto l’opportunità di ricevere messaggi da Sergio Gualdi e Ferruccio Pellegatta e lì è nato il coinvolgimento. Ho visitato il sito dei "Peones" dell'Orobica e mi sono ritrovato nelle foto del 1968. Ho preso contatti e ho trovato vecchi amici e compagni d’avventura. Poi, oggi è stata una giornata magnifica: telefonate, richieste di appuntamenti...... Risentire vecchie voci amiche e rivivere momenti magici……. Si….. Sig. Tenente… momenti magici, perché superata la giovane età, ci accorgiamo che questi momenti ci hanno plasmato, ci hanno fatto crescere nel rispetto dei valori ma soprattutto nel rispetto dei ricordi che fanno parte della tua vita e che forse vengono accantonati ma quando apri questi cassetti rivivi le emozioni, ti ricordi i cognomi e gli eventi che hanno unito questi giovani uomini.

Uomini che oggi hanno più di 60 anni, uomini che, penso da sempre, hanno lavorato per la società, per il bene e per l’onore di aver avuto la fortuna di transitare nelle Truppe Alpine e di essere oggi Capi gruppo consiglieri Sezionali ANA e di mantenere saldi, dopo anni, i nostri valori che non sono fatti di immagini nè, tanto meno, di riflettori accesi, ma sono costruiti sul silenzio, sulla presenza, sulla discrezione e sulla costanza. Questi, penso, erano e sono i nostri valori ! Questo, penso, ci ha insegnato un giovane Tenente usando non l’arroganza di un grado per farsi rispettare ma l'esempio e l’amicizia e con essa la dolcezza nel farci capire che i compiti sono assegnati e vanno rispettati, che i ruoli nessuno se li sceglie da solo, ma dobbiamo onorarli pienamente, ognuno per quanto gli compete e all’interno di essi dobbiamo essere solo Noi dando sempre il meglio di Noi e Tu e Noi lo abbiamo fatto. Ciao Tenente - Ci Vediamo a Torino

Giorgio Piccioni - 3°/47 - - - - - - - - - - - -

Risposta del CapoGruppo Caro Giorgio, ti ho risposto subito con una mail che non ripeterò qui al completo ma che, in sostanza, metteva in evidenza che avevi proprio centrato il problema: tutti voi "Peones" eravate una "banda"

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da prendere con le pinze ma dopo esserci spiegati e capiti bene, proprio sul fatto che ognuno di noi occupava una posizione ma che tutti insieme, come gli ingranaggi di un orologio, eravamo capaci di fare grandi cose, le abbiamo fatte. Ci siamo poi incontrati a Torino, nella Caserma Cavour, sede del 32° Reggimento Genio Guastatori Alpino ed abbiamo così avuto l'occasione di percorrere insieme altri ricordi. ----------------------------------------------- Ha scritto il Col. Lanfranco Castignani e mi ha mandato un bellissimo fascicolo di 81 pagine con altre 51 di fotografie dal titolo

"La mia strada…….. ferrata" (Divagazioni tra i ricordi)

che tratta delle sue entusiasmanti esperienze presso il Reggimento Genio Ferrovieri. Il racconto si sviluppa in 15 capitoli che lui chiama "traversine", i primi 7 dedicati al ripristino dell'interruzione verificatasi nell'ottobre del 1977 in località Verbania con un ponte unico nel suo genere, tipo SKB tedesco, 120 m. di luce, 20 m. di altezza sul pelo dell'acqua, 12 m. di altezza e 900 tonn. di peso. La foto testimonia le dimensioni della struttura in confronto agli uomini. La seconda parte del volume è t o t a l m e n t e d e d i c a t a a l l a trasformazione di un convoglio ferroviario in disuso in un "Convoglio di Pronto Intervento", adatto cioè a soddisfare le esigenze

logistiche di una unità a livello Cp. Genio ferrovieri in situazioni di emergenza. Tutto il volume trasuda tecnologia ad altissimo livello ma anche sentimenti ricchi di ideali, degni di un Comandante con la "C" maiuscola.

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Risposta del CapoGruppo Carissimo Lanfranco, ti ringrazio per il fascicolo che rispecchia la "verve" che ti caratterizzava quando eri il Vice Cte del IV Btg. Pionieri del 2° Rgt. Genio a Bolzano e che il tempo non ti ha cancellato. Sarebbe bello poterlo pubblicare tutto ma ci vorrebbero diversi notiziari di seguito. Intanto grazie - Bravo ! R.S..

Ponte SKB di Verbania (m. 120)-1978

Anno 9° - n. 31 - giugno 2011 DIREZIONE E REDAZIONE ISCRIZIONI 2011 (Euro 21.00) Via di S.Erasmo, 15 C.C. Postale n. 43041086 intestato a 00184 Roma Scaranari Roberto-Gruppo Alpino ANGET Tel. 348.7924800 e 06.77206968 Via di S.Erasmo, 15 - 00184 Roma e-mail: [email protected] Per bonifici bancari, il codice IBAN è: DIRETTORE: Roberto Scaranari IT12Z0760103200000043041086 Collaboratori per questo numero: Piero Pesaresi Giorgio Piccioni Giuseppe Ruggeri Lanfranco Castignani

Garzon Andrea 03 Cattaneo Giorgio 04 Malaspina Donato 04 Tagni Silvio 04 Mariolini Gino 05 Di Donato Giuseppe 05 Boari Filippo 07 Viezzer Egidio 08 Gabusi Annibale 09 Romelli Angelo 10 Lombardo Marios 10 Chiarini Ottorino 10 Properzi Piero 10 Carollo Girolamo 12 Filippini Antonio 13 Canziani Luciano 17 Frigerio Enrico 17 Cornali Gianfranco 18 Borgheresi Aldo 18 Munari Antonio 20 Bonassi Piero 22 Muscogiuri Antonio 23 Schimmenti Salvatore 29

D'Aurelio Salvino 02 Ferrarini Carlo 02 Fedon Giovanni 08 Liaci Carmelo 14 Ravani Martino 15 Biciotti Mario 16 Cecchini Ciriani Alberto 17 Viezzoli Lucio 17 Papa Lorenzo 20 Colavero Giorgio 23 Zerboni Alberto 24 Provenzano Luigi 25 Villa Adriano 25 Treachi Giovanni 26 Di Monaco Massimo 26 Spampinato Antonino 27 Bellomi Giuseppe 27 Montagna Gianfranco 27 Carlino Giuseppe 29 Di Giambattista Cesare 30 Salerno Luciano 30

Franci Roberto 02 Vittori Francesco 02 Gianotto Carluccio 03 Morella Alfio 03 Casotto Armando 05 Ceragioli Antonio 06 Penasa Alberto 06 Faccoli Giovanni 07 Panzeri Alberto 09 Bottazzi Carlo 10 Rivis Aldo Guido 11 Casellato Angelo Fern 11 Guaccio Alberto 11 Moricca Andrea 11 Polloni Osvaldo 13 De Toro Remo 15 Raneri Assunto 15 Ceschini Paolo 17 Nencini Eros 19 Evangelista Michele 25 Medolago Antonio 25 Astori Antonio 27 Colavero Sergio 27 Resce Ivan 30 Rajola Michele 31

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