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Piccole gocce per il popolo delle montagne dell'Hindukush - Pakistan Gli alpinisti italiani, in particolare di Vicenza, hanno condotto sette spedizioni, la prima nel 1997, all'estremo nord del distretto di Gilgit-Baltistan Ghizer. Durante queste spedizioni è stato visitato il vasto e praticamente inesplorato ghiacciaio Chiantar scalando molte vette inviolate di cinque e sei mila metri, tra cui Italia peak 6189 m, Marostica peak m 6107, Renato Casarotto Kor 6185 m, Karka 6222 m, Haiz peak m 6105, Aga Khan peak m 5678, Iqbal peak m 5820 e altri. Durante questi viaggi, l’amicizia fra alpinisti italiani e la gente di Ghotolti, piccolo villaggio di montagna, l’abitato più remoto della valle di Bado Gah, è diventata sempre più forte. Con le generose donazioni di tanti sostenitori in Italia, abbiamo completato alcuni progetti umanitari: a) nel 2007si è costruito un piccolo bivacco vicino al lago Atar; b) nel 2009 è stata posata una conduttura di circa 1 km per portare acqua pulita e potabile dalla sorgente, la "Fonte dei Miracoli", alla fontana in muratura al centro del villaggio. Successivamente l'Aga Khan Foundation attraverso Aga Khan Planning and Building Services ha realizzato un grande serbatoio di accumulo che consente di distribuire l'acqua potabile in quasi tutte le famiglie di Ghotolti; c) nel 2009 è stata costruita un’unità sanitaria di base, Base Health Unit (BHU); d) nell’agosto dello scorso anno è stato eseguito il montaggio e la posa del “ponte dell’Amicizia Italia-Ghotolti Pakistan”, costruito in Italia, per collegare il villaggio con la vallata sottostante. Il ponte metallico solido e durevole ha sostituito il traballante e pericoloso ponte di legno e ha risolto l’annoso problema del transito, in particolare per i bambini che devono recarsi alle scuole. Durante l’inaugurazione abbiamo dedicato l’opera a Gigi Burei ricordandone la splendida figura come amico e pluri- presidente sezionale, maestro di vita nel cooperare con amicizia e rispetto fra persone. Il nostro piccolo e grande scopo, per il vincolo fraterno di amicizia instaurato con il villaggio di Ghotolti, è quello di realizzare il “Cristina Castagna Climbing Community Center” da dedicare alla memoria di Cristina, caduta dal Broad Peak nel luglio 2009. La sua realizzazione darà impulso al flusso turistico interno ma anche internazionale. Gruppo di lavoro della Spedizione Blue Sky Bridge Hindukush 2015: Manuel Ceccato, Stefano Mattiello, Gianmario Cignacco, Mirco Forte, Giuseppe Bosio, Bruno Vajente, Tarcisio Bellò. Per aiuti: con versamenti ‘fiscalmente detraibili’ alla onlus Montagne e solidarietà, su Cassa Rurale Banca di Credito Bassa Vallagarina filiale di Avio IBAN IT 19 J 08011 34320 000011042626, causale del versamento ''Offerta liberale di............ a favore del Centro Cristina Castagna''. Info: [email protected] 0039-334-8244111 Tarcisio Bellò ...ContinuaIntervista a Roberto Pigato e Piero Baù Agosto 2015 - Trekking della Quebrada di Santa Cruz Salita al Pisco – Ande Peruviane Come riuscite a destreggiarvi tra passione per la montagna e doveri famigliari? Piero - Io devo rendere conto a mia figlia di 15 anni che, ogni tanto, mi lancia frecciatine del tipo: “Questo è l'ultimo viaggio!”, ma poi scopro che è orgoglio sa quando torno vivo e soddisfatto. Abbiamo un legame importante, costruito sulla fiducia e sulla complicità; cerco di essere un buon esempio per lei, anche se non sono riuscito a trasmetterle pienamente la passione per la montagna. Roberto Anche con mia moglie frequento la montagna e, rispetto alla mia passione per questi grandi viaggi, sopporta che devo essere latitante verso gli obblighi familiari almeno 4 mesi prima della partenza per dedicarmi all’allenamento. Mi dispiace di non essere riuscito a piantare il seme della montagna nel cuore di mio figlio; studia e nel tempo libero ama la musica, è diventato un DJ e lavora per un’agenzia in diversi locali della zona. Come sport pratica la bicicletta e la CRONACHE E VOCI DELLA SEZIONE a cura del Gruppo di Redazione SCRIVETECI mail : [email protected] 20.02.2016 - N.2 - Anno 43 Prezzo di cop. 0,10 SpA - Spedizione Poste Italiane in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, DCB Vicenza Notiziario CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI MAROSTICA E SOTTOSEZIONE DI SANDRIGO

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Piccole gocce per il popolo delle montagne dell'Hindukush - Pakistan

Gli alpinisti italiani, in particolare di Vicenza, hanno condotto sette spedizioni, la prima nel 1997, all'estremo nord del distretto di Gilgit-Baltistan Ghizer. Durante queste spedizioni è stato visitato il vasto e praticamente inesplorato ghiacciaio Chiantar scalando molte vette inviolate di cinque e sei mila metri, tra cui Italia peak 6189 m, Marostica peak m 6107, Renato Casarotto Kor 6185 m, Karka 6222 m, Haiz peak m 6105, Aga Khan peak m 5678, Iqbal peak m 5820 e altri. Durante questi viaggi, l’amicizia fra alpinisti italiani e la gente di Ghotolti, piccolo villaggio di montagna, l’abitato più remoto della valle di Bado Gah, è diventata sempre più forte. Con le generose donazioni di tanti sostenitori in Italia, abbiamo completato alcuni progetti umanitari: a) nel 2007si è costruito un piccolo bivacco vicino al lago Atar; b) nel 2009 è stata posata una conduttura di circa 1 km per portare acqua pulita e potabile dalla sorgente, la "Fonte dei Miracoli", alla fontana in muratura al centro del villaggio. Successivamente l'Aga Khan Foundation attraverso Aga Khan Planning and Building Services ha realizzato un grande serbatoio di accumulo che consente di distribuire l'acqua potabile in quasi tutte le famiglie di Ghotolti; c) nel 2009 è stata costruita un’unità sanitaria di base, Base Health Unit (BHU); d) nell’agosto dello scorso anno è stato eseguito il montaggio e la posa del “ponte dell’Amicizia Italia-Ghotolti Pakistan”, costruito in Italia, per collegare il villaggio con la vallata sottostante. Il ponte metallico solido e durevole ha sostituito il traballante e pericoloso ponte di legno e ha risolto l’annoso problema del transito, in particolare per i bambini che devono recarsi alle scuole. Durante l’inaugurazione abbiamo dedicato l’opera a Gigi Burei ricordandone la splendida figura come amico e pluri-presidente sezionale, maestro di vita nel cooperare con amicizia e rispetto fra persone.

Il nostro piccolo e grande scopo, per il vincolo fraterno di amicizia instaurato con il villaggio di Ghotolti, è quello di realizzare il “Cristina Castagna Climbing Community Center” da dedicare alla memoria di Cristina, caduta dal Broad Peak nel luglio 2009. La sua realizzazione darà impulso al flusso turistico interno ma anche internazionale. Gruppo di lavoro della Spedizione Blue Sky Bridge Hindukush 2015: Manuel Ceccato, Stefano Mattiello, Gianmario Cignacco, Mirco Forte, Giuseppe Bosio, Bruno Vajente, Tarcisio Bellò. Per aiuti: con versamenti ‘fiscalmente detraibili’ alla onlus Montagne e solidarietà, su Cassa Rurale Banca di Credito Bassa Vallagarina filiale di Avio IBAN IT 19 J 08011 34320 000011042626, causale del versamento ''Offerta liberale di............ a favore del Centro Cristina Castagna''. Info: [email protected] 0039-334-8244111 Tarcisio Bellò

...Continua… Intervista a Roberto Pigato e Piero Baù

Agosto 2015 - Trekking della Quebrada di Santa Cruz Salita al Pisco – Ande Peruviane

Come riuscite a destreggiarvi tra passione per la montagna e doveri famigliari? Piero - Io devo rendere conto a mia figlia di 15 anni che, ogni tanto, mi lancia frecciatine del tipo: “Questo è l'ultimo viaggio!”, ma poi scopro che è orgogliosa quando torno vivo e soddisfatto. Abbiamo un legame importante, costruito sulla fiducia e sulla complicità; cerco di essere un buon esempio per lei, anche se non sono riuscito a trasmetterle pienamente la passione per la montagna. Roberto – Anche con mia moglie frequento la montagna e, rispetto alla mia passione per questi grandi viaggi, sopporta che devo essere latitante verso gli obblighi familiari almeno 4 mesi prima della partenza per dedicarmi all’allenamento. Mi dispiace di non essere riuscito a piantare il seme della montagna nel cuore di mio figlio; studia e nel tempo libero ama la musica, è diventato un DJ e lavora per un’agenzia in diversi locali della zona. Come sport pratica la bicicletta e la

CRONACHE E VOCI DELLA SEZIONE a cura del Gruppo di Redazione SCRIVETECI mail : [email protected]

20.02.2016 - N.2 - Anno 43 Prezzo di cop. € 0,10

SpA - Spedizione Poste Italiane in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46)

Art. 1, comma 1, DCB Vicenza

Notiziario CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI MAROSTICA E SOTTOSEZIONE DI SANDRIGO

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montagna proprio non la vede. Potete regalarci alcune vostre emozioni legate alla montagna? Piero – Un pomeriggio portai mia figlia, per la prima volta e su sua espressa richiesta, in valle Santa Felicita ad arrampicare; mi sono sentito orgoglioso nel vederla affrontare la parete con facilità, senza timori. Un momento particolare, di cui avverto ancora la sensazione di paura, è stato sul Monte Rosa alcuni anni fa. C’erano pochi metri da attraversare con neve in parte ghiacciata. “Non servono i ramponi”, avevo pensato, ma un istante dopo uno scarpone non fece più presa e scivolai per qualche decina di metri. Ne sono uscito solo con qualche escoriazione alle mani, ma sono stati momenti da brivido in cui la sensazione d’impotenza mi ha fatto capire quanto poco ci vuole a farsi veramente male e quanto noi siamo piccoli di fronte alla montagna. Roberto – Un’emozione è legata a mio figlio: se mia moglie mi fa sentire orgoglioso per quello che faccio, mio figlio riesce a rendere questo sentimento ancora più profondo. Lo avverto quando pubblicizza su facebook le mie avventure ai suoi amici. E’ un modo per dirmi che gli interessa, anche se non condividiamo la stessa passione. Un ricordo da brivido riguarda la notte trascorsa con

l’amico Tarcisio Bellò sulla parete Nord del Gran Paradiso a 3800 m di quota, sorpresi da un temporale. Abbiamo dovuto rifugiarci sotto un seracco, l'unica scelta possibile. E’ stato il momento in cui ho pensato: “Non andrò mai più in montagna”... ma dopo un mese avevo già gli scarponi ai piedi! Quale messaggio volete lasciare ai soci CAI che ci leggono? Roberto e Piero - La montagna è vista come un obiettivo da raggiungere mettendo alla prova le proprie capacità fisiche. Certo, è anche questo, ma il vero piacere è quella sensazione che un pezzetto di natura ti offre, un pezzetto di un mondo che ci appartiene e che conosciamo poco. E’ importante dedicare tempo alla conoscenza dell’ambiente in cui ti trovi, al paese che ti ospita, alla gente che ti circonda, al confronto con una tipologia di vita lontana dalla nostra e, se il tutto è condito dall’amicizia, l’esperienza diventa sublime. Questo aiuta a ridimensionare quelli che noi crediamo essere grossi problemi quando invece son piccole cose. Ceccato Francesca – Codutti Zenia

GRUPPO CAI BIKE Reportage fotografico - Ciclabile Parenzana

(o ciclabile delle forature) giugno 2015 - Tre giorni di sole

Il percorso, come si vede chiaramente dalle foto, costeggia l’ex linea ferroviaria a scartamento ridotto che, con i suoi 123 km, è stata la più lunga linea di questo tipo tra quelle costruite dall’Impero Austro-Ungarico. Passa attraverso le attuali Croazia e Slovenia, attraverso paesi dove, una volta, c’erano le fermate ferroviarie. Il percorso è stato un saliscendi sterrato, tra ponti e gallerie, immersi in una vegetazione selvaggia. La pista è particolarmente ricca di acacie che hanno causato innumerevoli forature. E’ veramente una fortuna avere al seguito abili meccanici. E’ stato bene avere anche caschi e infermiere al seguito per, purtroppo, cadute varie. Abbiamo potuto ammirare piccoli ma meravigliosi paesucoli in cima a cocuzzoli, come il paese di Groznjan, dove i cuori romantici si sono perduti. Il paesaggio poi è mutato mostrandoci il mare. Porto Rose, estremamente turistico, ci ha visto passeggiare sul lungo mare, incantati dalle sue atmosfere (pioggia compresa, sandali ai piedi). L’arrivo, in vista delle saline italiche, ci ha visto, con pedalata baldanzosa a mo’ di bersaglieri, conquistare il centro di Muggia e, in barca, la patriottica Trieste. Non poteva mancare una passeggiata al suo centro e un buonissimo gelato. Nota di delusione per i maschi per l’assenza di belle “mule”. Giovanni Costa

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Programma 2016 Andare in bici fa bene

10 aprile Ciclabile Vicenza – Noventa Direttori di gita: M. Assunta Polita - Sergio Barazzoni 01 maggio Delta del Po’ Direttori di gita: Gianni Carlana - Susy Guazzo Iscrizioni entro 30 marzo ‘16 - Tel. 3400087199 25-26 giugno Laghi di Fusine e Spilinbergo Direttori di gita: Eugenio Nicolli - Annalisa Barazzoni Iscrizioni dall’1.05 al 31.05.16

GRUPPO CAI NATURA 2016 Tema: “Oasi e Biotopi” Foto: 2015 - Posina: el castagneron

Visiteremo luoghi che per le loro caratteristiche sono aree naturali protette.

Le uscite: 24 aprile Oasi Vincheto di Celarda (Feltre) 19 giugno Oasi WWF Valtrigona (Calamento) 25 settembre - Riserva delle Viote (Monte Bondone). Foto: 2015 – Posina

Contrà Xausa

GRUPPO MANUTENZIONE SENTIERI 20 marzo 2016 Sentiero 786 Costa - Godeluna Dislivello 670 m - Difficoltà E - Mezzi propri - pranzo al sacco Partenza ore 7.45 da Marostica Via Dalle Laste - Rientro ore 16.30 Attrezzatura: guanti grossi da lavoro, forbice da potatura e buona volontà! Direttore di gita: Luca Menegotto

Questo percorso, collegamento tra la Valbrenta e la frazione di Godeluna, è molto particolare: diversamente dagli altri, infatti, dà l'impressione di essere a quote più elevate. Notevoli gli scorci che si possono godere sulla Valbrenta, e stupenda la cengia che si va a percorrere alla fine del sentiero. Per il terzo anno consecutivo condivideremo l'uscita con i ragazzi del gruppo Alpinismo Giovanile “Aquile”; confidiamo in una partecipazione numerosa.

GRUPPO ESCURSIONISMO

03 aprile 2016 Sentiero della Memoria o dei Capitelli - San Tomio di Malo

Dislivello 450 m - Difficoltà E - Ore cammino 6 - mezzi propri - pranzo al sacco Partenza ore 8.30 da Marostica Via Dalle Laste e da Sandrigo con ritrovo alla rotatoria di Breganze Rientro ore 18.30 Direttori di gita: G. Antonio Polita – M. Assunta Polita

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Si parte da San Tomio di Malo per contrada Poletti, dove incrociamo la “Mappa dei Capitelli”, una tabella che segnala dodici immagini sacre dipinte su affreschi, nicchie, edicole. Si percorre un tratto del “Sentiero degli Asini” lungo il quale transitavano, appunto, gli asini con i loro carichi. Si passano le contrade “Ceola”, località “Finco” e contrà “Coriele”, molto antica per l’architettura delle case e il pregevole forno nella corte che serviva a tutti per cuocere pane e dolci. Il sentiero riprende a salire fino alla località “Austria” per poi raggiungere la Chiesetta di San Valentino, dove ci sarà la sosta con pranzo al sacco. Da qui si ammira un panorama verso gli altopiani, le Piccole Dolomiti e la vasta campagna. Nella discesa si

costeggia una collina chiamata “Monte Palazzo”, dove sono state rinvenute tracce di un castelliere paleoveneto. Nelle vicinanze esiste un “focolare” di difficile datazione scavato nella roccia a semicerchio e con il soffitto affumicato. Sono stati ritrovati frammenti di ossa, corna di cervo, ciotole con borchie di rame, frecce e altri reperti ora conservati al Museo di S. Chiara a Vicenza. Si raggiunge “la Villa e il Barcoghelli” e da qui, in breve, si arriva al parcheggio di San Tomio.

GRUPPO CAI BIKE 10 aprile 2016 Ciclabile Vicenza – Noventa Vicentina

Partenza ore 8.00 da Marostica e ore 8.15 da Sandrigo – Rientro ore 18.00 – Mezzi propri e bicicletta Lunghezza percorso Km. 70 - Direttori di gita: M. Assunta Polita – Sergio Barazzoni

Si comincia a pedalare lungo la ciclabile passando davanti alla “Rotonda del Palladio”, Lumignano con il suo “Covolo”, Nanto, Mossano, Barbarano, zone famose per i loro prodotti (olio e vino). Si raggiunge Noventa Vicentina, bella cittadina con un antico palazzo, ora sede del comune, posto in una piazza con portici ai lati. Qui ogni anno in aprile si tiene la “Festa dei Fiori” dove fanno bella mostra colorate bancarelle di fiori in vendita. Dopo una sosta ed il pranzo al sacco ci si avvia per il ritorno a Vicenza.

GRUPPO ESCURSIONISMO 17 aprile 2016 Le maiolere del Monte Avena – Prealpi Feltrine

Dislivello 650 m - Difficoltà E - ore cammino 5.30 - mezzi propri - pranzo al sacco Partenza ore 7.45 da Marostica Via Dalle Laste - Rientro ore 17.00 Direttori di gita: Bortolo Moresco – Sergio Tasca

Sopra i 600-700 metri di quota, in quella che era la fascia del pre-alpeggio un tempo ricca di pascoli, dagli insediamenti rurali permanenti si passava gradualmente a quelli temporanei delle maiolère, utilizzate nel periodo primaverile, prima di portare i bovini alle malghe. Segno di questo passaggio sono le stalle a gradoni, d’impronta germanica, caratterizzate da spioventi molto inclinati originariamente coperti a paglia fissata con delle lastre. A pianterreno vi era la stalla e sopra il fienile cui si accedeva dal retro, sfruttando il pendio della montagna. Più tipica dell’area pedavenese è la maiolèra, costituita da due edifici dal diverso orientamento: la stalla e la casèra. Quest’ultima, ad un unico ambiente, era dotata di larìn (focolare per il riscaldamento e la preparazione dei cibi), con foro sulla parete per l’uscita dei fumi e che serviva per il ricovero dei pastori. Il pavimento era in terra battuta, i muri intonacati a calce e le aperture, in numero ridottissimo per non disperdere il calore, erano prive d’infissi. Sopra la stalla, seminterrata e realizzata in muratura, si estendeva il fienile, aperto ma protetto da tavolati per consentire la circolazione dell’aria. Siamo alle porte di Pedavena e la prima parte del percorso è di carattere turistico; si attraversano, infatti, i

paesi di Teven e Travagnola, dove sui muri delle case fanno bella mostra numerosi murales di artisti locali che riproducono scene di vita quotidiana e mestieri del luogo. Le prime rampe ci conducono al paese di Facen, dove incomincia la parte più impegnativa del percorso, prima per carreggiata poi per esile sentiero che sale ripido un bosco misto, dove alcuni vetusti esemplari di faggio e carpino bianco mostrano la loro bellezza e imponenza. Si raggiunge la chiesetta dei S.S. Susanna e Tiburzio, costruita da un eremita nel XVI secolo sui resti di un’antica fortificazione militare; si tratta di un piccolo santuario, meta di pellegrinaggio delle genti locali che salgono in processione percorrendo questi antichi sentieri l’11 agosto. Ci aspettano ancora pochi metri di salita per giungere ad un ampio pascolo con annessa maiolèra. Si godrà di un’ampia vista sulla Conca Feltrina e la bassa Val Belluna. Di queste costruzioni rurali ne vedremo altre seguendo la forestale che taglia in quota il Monte Avena. La discesa ci porta verso ovest nelle vicinanze dell’abitato “Le Fiere”, dove un antico sentiero con resti di capitelli votivi riconduce a Facen.

N.B. A) Le persone, non soci CAI, che intendono partecipare alle escursioni, devono dare la propria adesione in sede

entro il giovedì precedente con il pagamento della quota assicurativa. Se fosse previsto il pullman, tutti devono iscriversi entro il giovedì precedente versando la quota prevista. B) Il bollino deve essere rinnovato entro il 31.03.16.

Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa del 10.07.1974 n.3/74 del registro

Direttore responsabile: Sandro Vido – Direttore: Antonio Gusi – Edito da C.A.I. Sezione di Marostica Orari apertura sede: martedì e giovedì dalle ore 20,30 alle ore 22,00 – Tel. 366/4497419

e-mail [email protected] – Sito Web www.caimarostica.it - Stampa in proprio – Abbonamento annuo € 1,00