Notiz. n¡5-2005 (Natale) · geli parla di una cosa, senza la quale a lungo andare non ci può...

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Pace che ci viene dalla gloria di Dio «Il primo canto natalizio della storia, in cui fu stabilito per tutti i tempi il tono spirituale del Natale, non deriva da uo- mini: San Luca ce lo tramanda come il canto degli angeli, gli evangelisti della notte santa - gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama, agli uomini di buona volontà. Questo inno stabilisce un cri- terio e ci aiuta a capire il senso del Natale. Esso contie- ne una parola chiave, che pro- prio nel nostro tempo interes- sa come nessun’altra gli uomi- ni: pace. Il termine biblico shalom, che così traduciamo, dice molto di più della sempli- ce assenza della guerra e si- gnifica il giusto stato di cose umane, la salvezza, un mondo in cui regnano la fiducia e la fraternità, in cui non ci sono paura, indigenza, inganno e falsità. Pace sulla terra, que- sto è lo scopo del Natale. Prima, però, il canto degli an- geli parla di una cosa, senza la quale a lungo andare non ci può essere pace, parla della gloria di Dio. Questo è l’inse- gnamento della pace di Betlemme: la pace degli uomi- ni dipende dalla gloria di Dio. Chi ha a cuore gli uomini e la loro salvezza deve preoccupar- si anzitutto di rendere gloria a Dio. La gloria di Dio non è una faccenda privata, che ognuno può gestire secondo i suoi gu- sti, bensì è una faccenda pub- blica. Essa è un bene comune, e dove tra gli uomini non si rende gloria a Dio, lì neppure l’uomo viene a lungo andare onorato. Il Natale ha a che fare con la pace degli uomini perché in esso fu ristabilita tra gli uomini la gloria di Dio. Dio ha voluto e vuole il nostro amore “I suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11). Alla fine la nostra caparbia disperazione ci è più cara della bontà di Dio, che da Betlemme vorrebbe toccare il nostro cuore. Alla fine siamo troppo orgogliosi per lasciarci redimere. “I suoi non l’hanno accolto”: l’abisso di questa proposizio- ne non si esaurisce con il rac- conto della ricerca della lo- canda, che le nostre rappre- sentazioni del Natale attua- lizzano di continuo affettuo- samente. Né si esaurisce con l’appello morale a pensare ai senzatetto della terra e delle nostre città, per quanto im- portante questo appello sia. Questa proposizione parla di qualcosa di più profondo na- scosto dentro di noi, del moti- vo più profondo per cui la terra non offre alcun tetto a così tanta gente: la nostra su- perbia chiude le porte a Dio e di conseguenza anche agli uomini. Siamo troppo orgogliosi per vedere Dio. Ci succede come a Erode e ai suoi teologi specia- listi: a questo livello non si ode più alcun angelo cantare. A questo livello non si vuole più essere la ‘sua gente’, proprietà di Dio, bensì si vuole apparte- nere solo a se stessi. Di conse- guenza non possiamo più ac- cogliere colui che viene nella sua proprietà; per questo do- vremmo infatti cambiare noi stessi e riconoscerlo come il proprietario. Egli è venuto come bambino per spezzare la nostra super- bia. Forse davanti alla poten- za, davanti alla sapienza avremmo capitolato. Egli però non vuole la nostra capitola- zione, ma il nostro amore. Ci vuole liberare dal nostro or- goglio e renderci così vera- mente liberi. Lasciamo perciò che la gioia di questo giorno entri tranquilla- mente nella nostra anima. Essa non è un’illusione. È la verità. La verità - quella ulti- ma, quella reale - è bella, è buona, e l’incontro con essa rende l’uomo buono. E parla dal Bambino che è nello stesso tempo il Figlio di Dio» (J. RATZINGER, La benedizione del Natale, Brescia 2005, 83-85; 105-106). Auguri A partire dalle considerazioni tratte da alcuni testi scritti da Benedetto XVI quando era an- cora cardinale, anche a nome di don Antonio, don Sandro, don Angelo e don Giovanni vo- glio porgere a tutti i miei più sinceri auguri. Liberiamo la festa del Natale da tutte le incrostazioni e so- vrastrutture consumistiche e goderecce che gli uomini vi hanno aggiunto e che impedi- scono di coglierne in profon- dità il significato. Ritroviamo il mistero che con questa festa intendiamo cele- brare. Ritroviamo la convin- zione che soltanto la gloria di Dio manifestatasi in Gesù Cristo è capace di generare la pace nel cuore dell’uomo, tra gli uomini, tra i popoli. Che tutti sappiamo liberare il nostro cuore e la nostra vita dalla superbia che ci induce a considerarci i proprietari e dall’orgoglio che ci fa illudere di bastare a noi stessi. La ‘no- stra’ casa è realmente la casa di Dio da quando il Figlio suo si è fatto uomo. La nostra grandezza consiste nel ricono- scere il nostro bisogno di sal- vezza. La nostra gioia è gene- rata dalla sua visita. La no- stra pace è donata dalla sua gloria che si è fatta visibile e che aspetta di essere vera- mente accolta. A tutti, in modo particolare a coloro che sono ‘incerti’ o tiepi- di’ nella fede e a coloro che sono nella sofferenza e nella solitudine, i miei più sinceri auguri di “Buon Natale”, di un “Natale veramente cristiano”! Don Cesare CALENDARIO RELIGIOSO CALENDARIO RELIGIOSO 16 dicembre Inizio Novena del Natale (vedi programma a parte) 23 dicembre Alle ore 21.00 Celebrazione comunitaria del sacramento della penitenza 24 dicembre Alle ore 24.00 S. Messa di Mezzanotte “In Nativitate Domini” 25 dicembre Solennità del Natale del Signore L’orario delle celebrazioni è quello festivo: - ore 7.00, 8.30 e 10.00 S. Messa - ore 11.00 S. Messa solenne in canto - ore 16.30 S. Messa natalizia in Santuario - ore 18.00 S. Messa Vespertina 26 dicembre Santo Stefano, l’orario delle Messe è quello festivo 30 dicembre S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe 31 dicembre Ultimo giorno dell’anno - ore 16.00 Celebrazione e canto del Te Deum 1 gennaio ’06 Solennità di Maria Madre di Dio Giornata mondiale della pace. Orario festivo - ore 15.30 Vespri della solennità e preghiera per la pace - ore 16.30 S. Messa vespertina in Santuario - ore 18.00 S. Messa solenne in canto 6 gennaio Solennità dell’Epifania del Signore Giornata dell’infanzia missionaria Festa di precetto. Orario festivo - ore 11.00 S. Messa solenne in canto - ore 15.30 Vespri solenni e Bacio a Gesù Bambino 8 gennaio Festa del Battesimo del Signore Al pomeriggio, ore 15.30, celebrazione dei battesimi 17 gennaio S. Antonio Abate 18 gennaio Ottavario per l’unità dei Cristiani (fino al 25) 31 gennaio S. Giovanni Bosco Patrono della gioventù 3 febbraio - ore 15.00- 20.00 Esposizione dell’Eucaristia e adorazione 5 febbraio Giornata per la vita Al pomeriggio, ore 15.30, celebrazione dei battesimi Gloria a Dio e pace in terra ORARIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE C C O O L L L L E E G G A A M M E E N N T T O O P P A A N N D D I I N N O O - - D D I I C C E E M M B B R R E E 2 2 0 0 0 0 5 5 A A N N N N O O X X X X X X I I I I I I - - N N . . 5 5 GIORNI FERIALI - ore 7.30 S. Messa - ore 8.30 S. Messa - ore 20.00 S. Messa (a partire dal 1 gennaio 2006 alle ore 17.30, sempre in chiesa parrocchiale - ore 20.30 S. Messa in Santuario martedì: - ore 9.00 S. Messa per tutti i defunti (viene sospesa la messa delle ore 8.30) - nei mesi di giugno, luglio e agosto viene sospesa la messa delle ore 17.30 in parrocchia CONFESSIONI - Sabato e vigilie: dalle 14.30 alle 17.30 in chiesa parrocchiale dalle 17.30 alle 18.30 in Santuario Nei giorni festivi viene assicurata la presenza di un confessore mezz’ora prima dell’inizio delle Sante Messe. Messa festiva Sabato e vigilie: - ore 18.00 in Santuario - ore 20.00 in chiesa parrocchiale GIORNI FESTIVI - ore 7.00 e 8.30 S. Messa in parrocchia - ore 10.00 S. Messa per la gioventù - ore 11.00 S. Messa in parrocchia - ore 15.30 Vespri e benedizione eucaristica - ore 16.30 S. Messa vespertina in Santuario - ore 18.00 S. Messa vespertina in parrocchia - nei mesi di luglio e agosto viene sospesa la messa delle ore 16.30 al Santuario. INDIRIZZO DEI SACERDOTI DELLA PARROCCHIA PARROCO - DON CESARE Piazza Vittorio Emanuele, 5 Tel. 0373 90173 VICARIO - DON ANTONIO Piazza Borromeo, 17 (Oratorio S. Luigi) Tel. 0373 90138 COLLABORATORI PARROCCHIALI Via Tommasone, 1 (Santuario) - DON ANGELO Tel. 0373 920285 - DON GIOVANNI Tel. 0373 971819 «La semplicità del presepe contrasta con l’immagine del Natale che talora viene proposto in modo insistente dai messaggi pubblicitari» (Giovanni Paolo II). «Nell’odierna società dei consumi questo periodo subisce purtroppo una sorta di “inquinamento” commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratte- rizzato dal raccoglimento, della sobrietà, da una gioia non esteriore ma intima» (Benedetto XVI). BUSTA NATALIZIA Come è consuetudine, con questo numero di “Collegamento” viene re- capitata ad ogni famiglia anche la Busta Natalizia per le opere parroc- chiali. È un modo umile, semplice e concreto, per esprimere la propria partecipazione alle molteplici attività pastorali della parrocchia e di farsi carico delle sue necessità economiche, sia per la sua conduzione ordinaria sia per le opere di straordinaria manutenzione. Siamo in atte- sa di avere tutte le autorizzazioni per procedere agli appalti dei lavori di sistemazione dei campi da gioco e di demolizione e ricostruzione di uno dei due capannoni acquistati per ampliare l’oratorio San Luigi. Abbiamo già accantonato una buona parte degli oltre 500.000 euro necessari per questo intervento, ma non siamo ancora in grado di coprire tutta la spesa. Su questo numero di “Collegamento” viene illustrato in modo dettagliato l’intervento che contiamo di iniziare nei prossimi mesi. Si coglie qui l’occasione per ringraziare le famiglie (circa 550) che lo scorso anno hanno contribuito in questa forma alle necessità della par- rocchia e si invitano le altre (circa 2.000) a farsi consapevoli della loro appartenenza alla comunità parrocchiale e ad esprimerla con un gene- roso sostegno alle sue esigenze in ragione delle proprie risorse e della propria generosità.

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Pace che ci viene dallagloria di Dio«Il primo canto natalizio dellastoria, in cui fu stabilito pertutti i tempi il tono spiritualedel Natale, non deriva da uo-mini: San Luca ce lo tramandacome il canto degli angeli, glievangelisti della notte santa -gloria a Dio nell’alto dei cieli epace in terra agli uomini cheegli ama, agli uomini di buonavolontà.Questo inno stabilisce un cri-terio e ci aiuta a capire ilsenso del Natale. Esso contie-ne una parola chiave, che pro-prio nel nostro tempo interes-sa come nessun’altra gli uomi-ni: pace. Il termine biblicoshalom, che così traduciamo,dice molto di più della sempli-ce assenza della guerra e si-gnifica il giusto stato di coseumane, la salvezza, un mondoin cui regnano la fiducia e lafraternità, in cui non ci sonopaura, indigenza, inganno efalsità. Pace sulla terra, que-sto è lo scopo del Natale.Prima, però, il canto degli an-geli parla di una cosa, senza laquale a lungo andare non cipuò essere pace, parla dellagloria di Dio. Questo è l’inse-gnamento della pace diBetlemme: la pace degli uomi-ni dipende dalla gloria di Dio.Chi ha a cuore gli uomini e laloro salvezza deve preoccupar-si anzitutto di rendere gloria aDio. La gloria di Dio non è unafaccenda privata, che ognunopuò gestire secondo i suoi gu-sti, bensì è una faccenda pub-blica. Essa è un bene comune,e dove tra gli uomini non sirende gloria a Dio, lì neppurel’uomo viene a lungo andareonorato. Il Natale ha a chefare con la pace degli uominiperché in esso fu ristabilita tragli uomini la gloria di Dio.

Dio ha voluto e vuole ilnostro amore“I suoi non l’hanno accolto”(Gv 1,11). Alla fine la nostra

caparbia disperazione ci è piùcara della bontà di Dio, che daBetlemme vorrebbe toccare ilnostro cuore. Alla fine siamotroppo orgogliosi per lasciarciredimere.“I suoi non l’hanno accolto”:l’abisso di questa proposizio-ne non si esaurisce con il rac-conto della ricerca della lo-canda, che le nostre rappre-sentazioni del Natale attua-lizzano di continuo affettuo-samente. Né si esaurisce conl’appello morale a pensare aisenzatetto della terra e dellenostre città, per quanto im-portante questo appello sia.Questa proposizione parla diqualcosa di più profondo na-scosto dentro di noi, del moti-vo più profondo per cui laterra non offre alcun tetto acosì tanta gente: la nostra su-perbia chiude le porte a Dio edi conseguenza anche agliuomini.Siamo troppo orgogliosi pervedere Dio. Ci succede come aErode e ai suoi teologi specia-listi: a questo livello non si odepiù alcun angelo cantare. Aquesto livello non si vuole piùessere la ‘sua gente’, proprietàdi Dio, bensì si vuole apparte-nere solo a se stessi. Di conse-guenza non possiamo più ac-cogliere colui che viene nellasua proprietà; per questo do-vremmo infatti cambiare noistessi e riconoscerlo come ilproprietario.Egli è venuto come bambinoper spezzare la nostra super-bia. Forse davanti alla poten-za, davanti alla sapienzaavremmo capitolato. Egli perònon vuole la nostra capitola-zione, ma il nostro amore. Civuole liberare dal nostro or-goglio e renderci così vera-mente liberi.Lasciamo perciò che la gioia diquesto giorno entri tranquilla-mente nella nostra anima.Essa non è un’illusione. È laverità. La verità - quella ulti-ma, quella reale - è bella, è

buona, e l’incontro con essarende l’uomo buono. E parladal Bambino che è nello stessotempo il Figlio di Dio» (J.RATZINGER, La benedizione delNatale, Brescia 2005, 83-85;105-106).

AuguriA partire dalle considerazionitratte da alcuni testi scritti daBenedetto XVI quando era an-cora cardinale, anche a nomedi don Antonio, don Sandro,don Angelo e don Giovanni vo-glio porgere a tutti i miei piùsinceri auguri.Liberiamo la festa del Nataleda tutte le incrostazioni e so-vrastrutture consumistiche egoderecce che gli uomini vihanno aggiunto e che impedi-scono di coglierne in profon-dità il significato.Ritroviamo il mistero che conquesta festa intendiamo cele-brare. Ritroviamo la convin-zione che soltanto la gloria diDio manifestatasi in GesùCristo è capace di generare lapace nel cuore dell’uomo, tragli uomini, tra i popoli.Che tutti sappiamo liberare ilnostro cuore e la nostra vitadalla superbia che ci induce aconsiderarci i proprietari edall’orgoglio che ci fa illuderedi bastare a noi stessi. La ‘no-stra’ casa è realmente la casadi Dio da quando il Figlio suosi è fatto uomo. La nostragrandezza consiste nel ricono-scere il nostro bisogno di sal-vezza. La nostra gioia è gene-rata dalla sua visita. La no-stra pace è donata dalla suagloria che si è fatta visibile eche aspetta di essere vera-mente accolta.A tutti, in modo particolare acoloro che sono ‘incerti’ o tiepi-di’ nella fede e a coloro chesono nella sofferenza e nellasolitudine, i miei più sinceriauguri di “Buon Natale”, di un“Natale veramente cristiano”!

Don Cesare

CALENDARIO RELIGIOSOCALENDARIO RELIGIOSO

16 dicembre Inizio Novena del Natale (vedi programma a parte)

23 dicembre Alle ore 21.00 Celebrazione comunitaria delsacramento della penitenza

24 dicembre Alle ore 24.00 S. Messa di Mezzanotte“In Nativitate Domini”

25 dicembre Solennità del Natale del SignoreL’orario delle celebrazioni è quello festivo:- ore 7.00, 8.30 e 10.00 S. Messa- ore 11.00 S. Messa solenne in canto- ore 16.30 S. Messa natalizia in Santuario- ore 18.00 S. Messa Vespertina

26 dicembre Santo Stefano, l’orario delle Messe è quello festivo30 dicembre S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe31 dicembre Ultimo giorno dell’anno

- ore 16.00 Celebrazione e canto del Te Deum

1 gennaio ’06 Solennità di Maria Madre di DioGiornata mondiale della pace. Orario festivo- ore 15.30 Vespri della solennità e preghiera

per la pace- ore 16.30 S. Messa vespertina in Santuario- ore 18.00 S. Messa solenne in canto

6 gennaio Solennità dell’Epifania del SignoreGiornata dell’infanzia missionariaFesta di precetto. Orario festivo- ore 11.00 S. Messa solenne in canto- ore 15.30 Vespri solenni e Bacio a Gesù Bambino

8 gennaio Festa del Battesimo del SignoreAl pomeriggio, ore 15.30, celebrazione dei battesimi

17 gennaio S. Antonio Abate18 gennaio Ottavario per l’unità dei Cristiani (fino al 25)

31 gennaio S. Giovanni Bosco Patrono della gioventù

3 febbraio - ore 15.00 - 20.00 Esposizione dell’Eucaristiae adorazione

5 febbraio Giornata per la vitaAl pomeriggio, ore 15.30, celebrazione dei battesimi

Gloria a Dio e pace in terra

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE

CCCC OOOO LLLL LLLL EEEE GGGG AAAA MMMM EEEE NNNN TTTT OOOOPPPP AAAA NNNN DDDD IIII NNNN OOOO ---- DDDD IIII CCCC EEEE MMMM BBBB RRRR EEEE 2222 0000 0000 5555

AAAA NNNN NNNN OOOO XXXX XXXX XXXX IIII IIII IIII ---- NNNN .... 5555

GIORNI FERIALI- ore 7.30 S. Messa- ore 8.30 S. Messa- ore 20.00 S. Messa (a partire dal 1 gennaio

2006 alle ore 17.30, sempre in chiesa parrocchiale- ore 20.30 S. Messa in Santuario

martedì:- ore 9.00 S. Messa per tutti i defunti

(viene sospesa la messa delle ore 8.30)- nei mesi di giugno, luglio e agosto viene sospesa

la messa delle ore 17.30 in parrocchia

CONFESSIONI - Sabato e vigilie:dalle 14.30 alle 17.30 in chiesa parrocchialedalle 17.30 alle 18.30 in SantuarioNei giorni festivi viene assicurata la presenza di unconfessore mezz’ora prima dell’inizio delle Sante Messe.

Messa festiva Sabato e vigilie:- ore 18.00 in Santuario- ore 20.00 in chiesa parrocchiale

GIORNI FESTIVI- ore 7.00 e 8.30 S. Messa in parrocchia- ore 10.00 S. Messa per la gioventù- ore 11.00 S. Messa in parrocchia- ore 15.30 Vespri e benedizione

eucaristica- ore 16.30 S. Messa vespertina

in Santuario- ore 18.00 S. Messa vespertina

in parrocchia- nei mesi di luglio e agosto viene sospesa

la messa delle ore 16.30 al Santuario.

INDIRIZZODEI SACERDOTI

DELLA PARROCCHIA

PARROCO - DON CESAREPiazza Vittorio Emanuele, 5Tel. 0373 90173

VICARIO - DON ANTONIOPiazza Borromeo, 17(Oratorio S. Luigi)Tel. 0373 90138

COLLABORATORI PARROCCHIALIVia Tommasone, 1 (Santuario)- DON ANGELO Tel. 0373 920285- DON GIOVANNI Tel. 0373 971819

«La semplicità del presepe contrasta con l’immagine del Natale che talora vieneproposto in modo insistente dai messaggi pubblicitari» (Giovanni Paolo II).«Nell’odierna società dei consumi questo periodo subisce purtroppo una sorta di“inquinamento” commerciale, che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratte-rizzato dal raccoglimento, della sobrietà, da una gioia non esteriore ma intima»(Benedetto XVI).

BUSTA NATALIZIACome è consuetudine, con questo numero di “Collegamento” viene re-capitata ad ogni famiglia anche la Busta Natalizia per le opere parroc-chiali. È un modo umile, semplice e concreto, per esprimere la propriapartecipazione alle molteplici attività pastorali della parrocchia e difarsi carico delle sue necessità economiche, sia per la sua conduzioneordinaria sia per le opere di straordinaria manutenzione. Siamo in atte-sa di avere tutte le autorizzazioni per procedere agli appalti dei lavori disistemazione dei campi da gioco e di demolizione e ricostruzione di unodei due capannoni acquistati per ampliare l’oratorio San Luigi. Abbiamogià accantonato una buona parte degli oltre 500.000 euro necessari perquesto intervento, ma non siamo ancora in grado di coprire tutta laspesa. Su questo numero di “Collegamento” viene illustrato in mododettagliato l’intervento che contiamo di iniziare nei prossimi mesi.Si coglie qui l’occasione per ringraziare le famiglie (circa 550) che loscorso anno hanno contribuito in questa forma alle necessità della par-rocchia e si invitano le altre (circa 2.000) a farsi consapevoli della loroappartenenza alla comunità parrocchiale e ad esprimerla con un gene-roso sostegno alle sue esigenze in ragione delle proprie risorse e dellapropria generosità.

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2 - CCCC OOOO LLLL LLLL EEEE GGGG AAAA MMMM EEEE NNNN TTTT OOOO Dicembre 2005

Uscire dall’ignoranza e superare il pregiudizioAnche in occasione del Sinodo dei Vescovi, svoltosi a Roma nel mese di ottobre di quest’anno, è tor-nata ad essere argomento di discussione la questione della comunione eucaristica ai divorziati risposa-ti. Si tratta di questione che periodicamente, a scadenze sempre più ravvicinate, interpella la coscienzadei credenti e la ‘coscienza’ della comunità cristiana.Nella nostra diocesi, in questi ultimi due anni, si sono tenuti due convegni per presbiteri e laici sul temadelle crisi matrimoniali: “Separati … per sempre? La riconciliazione possibile” (gennaio 2004) e “I di-vorziati risposati membri della Chiesa” (gennaio 2005).Anche i consigli pastorali delle parrocchie della nostra zona nello scorso mese di giugno hanno sottoli-neato la necessità di farsi carico di questa problematica.Inoltre capita spesso, specie in occasione della richiesta del battesimo, dei sacramenti della comunionedella cresima per i figli, di incontrare persone che vivono in situazione ‘irregolare’ dal punto di vista delmatrimonio cristiano e che non conoscono affatto la disciplina della Chiesa e, soprattutto, le sue genui-ne motivazioni. È capitato anche di dover constatare quanto diffusi siano a tal proposito l’ignoranza e ilpregiudizio. Qualcuno dice di non aver mai letto o ascoltato le indicazioni della Chiesa in proposito equalcuno addirittura ritiene che esse escludano dalla partecipazione all’eucaristia gli stessi separati.Talvolta ai preti si attribuiscono pozioni lassiste (“quel prete mi ha consentito di fare la comunione”) opresunte rigoriste (“non andare da quel prete che è severo, è rigido, non sopporta le convivenze e i con-viventi, non battezza i figli dei conviventi”). Per tutti questi motivi è necessario fare chiarezza, anche se si tratta di una materia molto delicata, per-ché sono in gioco la vita e le scelte delle persone, le loro difficoltà e le loro sofferenze. E quando è così,bisogna parlare e scrivere con molta cautela, con molto rispetto, guardandosi dal pronunciare giudizi se-veri e dall’emettere sentenze definitive di condanna, memori del monito di Gesù: «Chi è senza peccatoscagli la prima pietra. E tutti se ne andarono, cominciando dai più vecchi».

Distinguere prima di tuttoLe situazioni ‘irregolari’ per riferimento al matrimonio cristiano sono almeno cinque. Non sono equi-parabili e quindi vanno distinte. Non si dovrebbe peraltro dimenticare che ogni situazione è diversa dal-l’altra perché la persona e le relazioni interpersonali sono sempre un ‘unicum’. Ma, dovendo parlare intermini generali, è opportuno raggruppare le diverse situazioni in cinque tipologie.- Prima di tutto i conviventi e gli sposati solo civilmente: la loro esclusione dalla piena partecipazioneall’eucaristia è dovuta al fatto che hanno rifiutato il sacramento del matrimonio e hanno impostato il lororapporto di coppia a prescindere dalla fede cristiana, anzi, si dovrebbe dire contro la fede cristiana e ladottrina della Chiesa che, sulla base della rivelazione biblica, vede nel matrimonio il consenso al pro-getto di Dio e la manifestazione-sacramento dell’amore di Dio per l’umanità in Cristo Gesù.Queste due situazioni, e quindi l’esclusione dalla comunione eucaristica, sono superabili con l’accessoal sacramento del matrimonio, anche se questo può avvenire solo attraverso una vera conversione checonsiste nel riconoscere e nell’accettare il senso e il valore del matrimonio cristiano e quindi nel pren-dere le distanze dalla scelta precedentemente compiuta della sua esclusione.- La situazione dei divorziati risposati è quella più difficile e carica di sofferenza: «Fedele al suoSignore, la Chiesa comunque non può ammettere alla riconciliazione sacramentale e alla comunioneeucaristica i divorziati risposati. Sono essi stessi a non potervi essere ammessi, dal momento che il lorostato e la loro condizione di vita sono in oggettiva contraddizione con la fede annunciata e celebrata neisacramenti: sono in aperta contraddizione con l’indissolubile patto d’amore tra Gesù Cristo e la suaChiesa, significato e attuato dall’Eucaristia; sono in netto contrasto con l’esigenza di conversione e dipenitenza presente nel sacramento della riconciliazione. È necessario, quindi, aiutare i divorziati rispo-sati, che desiderano accostarsi ai sacramenti, a comprendere che il significato profondo dell’atteggia-mento della Chiesa nei loro confronti non è quello dell’esclusione discriminatoria delle persone, bensìquello dell’autentico rispetto di tutte le persone e di tutti i valori in gioco e, soprattutto, quello della suafedeltà al Vangelo» (CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Direttorio di Pastorale Familiare, 1993, n. 219).- I separati e i divorziati non sono di per sé esclusi dalla comunione eucaristica, se non hanno allaccia-to nessuna relazione ‘paramatrimoniale’ e se non si sono risposati. Ovviamente, per poter accedere alsacramento della penitenza e alla piena partecipazione all’eucaristia, è necessario che riconoscano leloro responsabilità in ordine alla rottura del matrimonio, siano sinceramente disposti al perdono e, ovefosse possibile, a riprendere la convivenza coniugale.

La carità soprattuttoNon basta certamente distinguere le diverse situazioni e richiamare la disciplina della Chiesa a proposi-to dell’ammissione ai sacramenti per uscire dall’ignoranza e superare il pregiudizio. Non basta perchésarebbe necessario approfondire le motivazioni di ciò che può apparire, e spesso appare, un atteggia-mento rigido e severo dell’autorità della Chiesa. Ma non basta soprattutto perché si ometterebbe di ri-chiamare una verità importante: l’appartenenza alla Chiesa dei battezzati che vivono in situazione irre-golare. E si ometterebbe di richiamare tutti alla carità e all’accoglienza: «Come Gesù ha sempre difesoe proposto, senza alcun compromesso la verità e la perfezione morale, mostrandosi nello stesso tempoaccogliente e misericordioso verso i peccatori, così la Chiesa deve possedere e sviluppare un unico e in-divisibile amore alla verità e all’uomo: la chiarezza e l’intransigenza nei principi e insieme la com-prensione e la misericordia verso la debolezza umana in vista del pentimento sono le due note inscindi-bili che contraddistinguono la sua opera pastorale» (CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Direttorio diPastorale Familiare, 1993, n. 192).Questo comporta due esigenze che meritano di essere richiamate. Prima di tutto coloro che sono in si-tuazione irregolare non devono sentirsi separati dalla Chiesa, speriamo grazie al calore accogliente ditutti i membri della comunità. Anzi, devono prendere parte attiva alla sua vita e come tutti i battezzatidevono ascoltare la parola di Dio, perseverare nella preghiera, partecipare fedelmente alla messa (anchese non possono accostarsi alla comunione eucaristica), vivere secondo le esigenze della carità, educarecristianamente i figli.Inoltre, ogni comunità cristiana e, quindi, ogni suo membro, consideri coloro che vivono in situazioneirregolare «come suoi figli e li tratti con amore di madre; preghi per loro, li incoraggi e li sostenga nellafede e nella speranza; non si stanchi di illuminarli con la parola di Cristo, di stimolarli a un’esistenzamorale ispirata alla grande legge della carità, di invitarli alla conversione. Da parte della comunità cri-stiana e di tutti i suoi fedeli, pur qualificando come disordinata la loro situazione, ci si astenga dal giu-dicare l’intimo delle coscienze, dove solo Dio vede e giudica. Con grande delicatezza e cogliendo oc-casioni propizie (quali la nascita di un figlio e l’eventuale richiesta del battesimo, una sofferenza o unlutto familiare, la visita alle famiglie …), i sacerdoti, i parenti, i vicini di casa, altre coppie particolar-mente sensibili e preparate sappiano avvicinarli e iniziare con loro quel dialogo che potrebbe illuminarlicirca la posizione della Chiesa verso di loro, senza ingannarli sulla verità della loro situazione, ma in-sieme testimoniando una sincera carità fraterna» (CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Direttorio diPastorale Familiare, 1993, n. 215).

don Cesare

LE SITUAZIONI MATRIMONIALI IRREGOLARI

LA COMUNITÀ CRISTIANA PROVOCATA AD ESSERE LA CASA DI TUTTISACRAMENTO

DELLA PENITENZA

Sabato 17 dicembre- dalle 14.30 alle 17.30 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 17.00 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione

al Santuario

Lunedì 19 dicembre- dalle 9.00 alle 11.00 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 15.00 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione

Martedì 20 dicembre- dalle 9.00 alle 11.00 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 15.00 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione

Mercoledì 21 dicembre- dalle 9.00 alle 11.00 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 15.00 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione

Giovedì 22 dicembre- dalle 9.00 alle 11.00 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 15.00 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione

Venerdì 23 dicembre- dalle 9.00 alle 11.00 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 14.30 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione- alle ore 21.00 Celebrazione penitenziale

comunitaria. Saranno disponibilidiversi confessori per garantire atutti la possibilità di accedere alsacramento

Sabato 24 dicembre- dalle 9.00 alle 11.00 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 15.00 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione- dalle 17.00 alle 18.00 I sacerdoti sono a disposizione

al Santuario- dalle 21.30 alle 23.30 I sacerdoti sono a disposizione

- Raccomandiamo di non rinviare all’ultimo momento lacelebrazione del sacramento della penitenza.

- I ragazzi delle elementari e delle medie si attengano aigiorni e agli orari fissati.

- Non è consentito accostarsi al sacramento della penitenzadurante la celebrazione dell’Eucaristia.

Novena del Santo NataleVenerdì 16 dicembre

- ore 20.30 Novena per adolescenti, giovani e adulti: in chiesa parrocchiale

Domenica 18 dicembre- ore 15.30 Novena e benedizione eucaristica

in chiesa parrocchiale

Lunedì 19, martedì 20, mercoledì 21e giovedì 22 dicembre

- ore 16.15 Novena per i ragazzi delle elementari e delle medie- ore 20.30 Novena per adolescenti, giovani e adulti:

in chiesa parrocchiale

Venerdì 23 dicembre- ore 16.15 Novena per i ragazzi delle elementari e delle medie- ore 21.00 Celebrazione comunitaria del sacramento della

penitenza per giovani e adulti

Sabato 24 dicembre- ore 23.00 Veglia di preghiera

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“INSIEME PER UN ANNO”Il nuovo libro di Marmilia Gatti Galasi

Il 1° dicembre scorso è statopresentato nella Sala Civicail nuovo libro della nostracollaboratrice Marmilia GattiGalasi, intitolato “Insiemeper un anno”. Anche questavolta ha partecipato alla ma-nifestazione l’attore CarloRivolta, che, con la solitaarte, ne ha letto alcuni rac-conti. Altri due sono statiletti, tradotti in dialetto pan-dinese, da Marinella Cornal-ba e Vittore Melleri, suscitan-do l’allegria dei presenti. IlCoro del Castello ha interval-lato piacevolmente le letturecon due cori, uno di FabrizioDe Andrè e uno di caratterenatalizio.Ma l’intervento che più ha av-vinto il pubblico è stato quel-lo di padre Matteo, un missio-nario saveriano che opera daanni in Indonesia e precisa-mente nell’isola di Suma-tra.Egli era là quando il maremo-to ha distrutto paesi e cittàcostiere ed ha, perciò, potutoraccontare ciò che ha visto efatto in quei tragici giorni. Alui l’autrice ha destinato tuttoil ricavato della vendita deilibri di quella serata.Il volume “Insieme per unanno” è un libro tutto pandi-nese, con episodi, personag-gi, fotografie di ieri e di oggiche la gente certamente ri-corda.All’inizio di ogni mese sonostate inserite le fotografiedei bambini battezzati aPandino nel 2004 comesegno d’augurio per il nuovoanno, ma anche perché i let-tori riflettano e confrontino inostri nuovi piccoli concitta-dini, belli, sorridenti, ben nu-triti, coi bambini salvati dallotsunami, che in pochi attimisi è portato via i loro genito-ri, i parenti, le case.Ormai è la decima volta chel’autrice presenta al suo pub-blico un libro “tutto pandine-se”: un segno d’amore per ilpaese che l’ha accolta quasisessant’anni fa ed al quale èmolto affezionata.È un libro di racconti, come sidice nella prefazione, “inter-vallati da riflessioni e pensie-ri che fanno bene al cuore,con qualcosa, insomma, checi induca a vedere certiaspetti della nostra vita “in-sieme” sotto una luce diver-sa: qualcosa che ci renda piùsereni e più buoni”.“Insieme per un anno” do-vrebbe tenerci compagniaper tutti i dodici mesi dell’an-no nuovo che sta per comin-ciare.

Il libro è in vendita presso lalibreria “Libri & Co” e presso igiornalai di via Umberto, conun’offerta di 15 euro.Tutto il ricavato, come sem-pre da dieci anni a questaparte, verrà dato in benefi-

cenza, una parte, come ab-biamo detto, ai MissionariSaveriani di Parma che lavo-rano in Indonesia, e il restoalle opere di carità dellaParrocchia, in particolare allasan Vincenzo.

Dicembre 2005

Celebrazione “comunitaria”del battesimoSenza grosse difficoltà, nellanostra parrocchia, si è riuscitia prevedere celebrazioni co-munitarie del sacramento delbattesimo, generalmente alladomenica pomeriggio alle ore15.30, all’orario in cui solita-mente si celebrano i vespri.Tranne che in casi di partico-lari necessità, tutti i genitoriaderiscono cordialmente allaproposta di una celebrazionecomunitaria, di una celebra-zione in cui vengono battezza-ti anche altri bambini.Si è riusciti così nello stessotempo ad adeguarci ad unaprecisa indicazione diocesanae, soprattutto, a cogliere e a ri-spettare la dimensione “eccle-siale” e non individualisticadel sacramento del battesimo.Val la pena ricordarlo perchéla prassi che sembra ormaiconsolidata non ci faccia di-menticare questo importanteaspetto.Su questo punto ci resta anco-ra molta strada da fare. Se èvero che la celebrazione comu-nitaria, più solenne e più cu-rata di prima, è pacificamenteaccettata dai genitori, essa re-sta ancora in qualche modo un“fatto privato”: prima era rite-nuta faccenda di una coppia digenitori e dei loro parenti, oraè ritenuta faccenda di alcunecoppie e dei loro parenti.Resta ancora l’impegno di farmaturare la comunità interaperché colga nella celebrazio-ne dei battesimi ciò che, per loSpirito di Cristo, la fa crescerearricchendola di nuovi figli.Tutti dovrebbero avvertire chequando si battezza è tutta lacomunità che è impegnata adaccogliere nuovi suoi membrie a farsi carico della loro “ini-ziazione” cristiana. Anche lascelta di celebrare i battesimila domenica pomeriggio all’orain cui solitamente si celebranoi vespri è motivata appuntodall’intenzione di favorire lapartecipazione di tutti. Ma fi-nora l’invito non viene raccol-to e, purtroppo, si continua aconsiderare la celebrazionedei battesimi come “una fac-cenda privata”, a differenzadei funerali, che, probabilmen-te, in ragione della partecipa-zione umana e cristiana al do-lore, sono quasi sempre cele-brazioni della comunità.Qualche volta i battesimi sonostati celebrati durante l’euca-ristia domenicale e si spera infuturo di farlo ancora, anchese, evidentemente, non si devecorrere il rischio di “sopracca-ricare” - passi la parola - le ce-lebrazioni eucaristiche, tenen-do conto del fatto che la dome-

nica mattina sono molto ravvi-cinate e tenendo conto del nu-mero dei battezzati solitamen-te nutrito.

Le date dei prossimi mesiSono state individuate alcunedomeniche indicate dal Vesco-vo. Ad esse ne abbiamo ag-giunte alcune altre in ragionedel numero consistente dei ge-nitori che chiedono il battesi-mo per il loro figlio.Indichiamo quelle fissate per iprossimi mesi:- 8 gennaio, Festa del Batte-

simo di Gesù- 5 febbraio, Giornata per la

Vita- 12 marzo, II Domenica di

Quaresima- 15 aprile, ore 21.30, Veglia

Pasquale- 14 maggio, V domenica di

Pasqua- 4 giugno, Solennità di

Pentecoste- 23 luglio, Festa di Santa

Margherita, patrona dellaparrocchia

- 13 agosto.A questo proposito sia consen-tita un’osservazione. Rara-mente i genitori accettano dibattezzare il loro figlio nellaveglia di pasqua. Le ragionisono di ordine pratico e, percerti aspetti, comprensibili.Ma non si può fare a meno diinvitare tutti a non far pesaretroppo la durata della vegliapasquale, la comodità dellapartecipazione dei parenti o ildesiderio del cosiddetto “rin-fresco”, e quindi ad essere piùdisponibili a celebrare il batte-simo del proprio figlio nellanotte di pasqua.

Non rinviare e prepararsiSi sono riportate le date per lacelebrazione dei battesimi deiprossimi mesi perché i genito-ri le tengano presenti e noncedano alla tendenza ingiusti-ficata del rinvio. Nato il figlio,i genitori possono quindiorientarsi già circa il giorno incui celebrare il battesimo epassare dal parroco con uncerto anticipo per accordarsisulla data della celebrazione.Questo consente anche di pro-grammare la preparazione albattesimo attraverso incontricon il parroco, con la suora econ i catechisti pre-battesima-li. Perché il battesimo non siriduca semplicemente ad unatradizione o a un costume so-ciale è necessario infatti che igenitori riscoprano o appro-fondiscano la fede cristiana, inforza della quale la Chiesa ac-coglie la loro richiesta di bat-tezzare il figlio.

Don Cesare

Vogliamo il battesimoper nostro figlio

A pagina 84 del libro “INSIEME PER UN ANNO”, sotto la se-conda fotografia del bimbo che vi appare, bello e sorridente, c’èil cognome sbagliato. Il bimbo, infatti si chiama RICCARDOBURTONE (e non Mangili) e risiede in Via Salvo d’Acquisto.Chiedo scusa ai genitori per la svista e faccio tanti auguri alpiccolo Riccardo.

Marmilia Gatti Galasi

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A proposito degli orari dellacelebrazione della Messa

Messa feriale alle ore 17.30Da tempo non poche personechiedono di prevedere la cele-brazione della Messa al pome-riggio. Insieme alla richiestasi fa notare che le due messedella sera, anche se in duechiese diverse, sono celebratein orari ravvicinati, a distanzasoltanto di mezz’ora l’una dal-l’altra (ore 20.00 in chiesa par-rocchiale, ore 20.30 al santua-rio). Ci siamo informati anchesugli orari di altre parrocchiee abbiamo constatato che inmolte è prevista la celebrazio-ne della messa al pomeriggiotra le 16.30 e le 17.30.Se ne è parlato anche nellaseduta del Consiglio Pasto-rale e si è giunti alla conclu-sione di introdurre nella no-stra parrocchia la celebrazio-ne dell’Eucaristia nei giorniferiali (escluso il sabato) alleore 17.30 e di lasciare allasera la sola celebrazione alleore 20.30 al santuario, a par-tire dal 1 gennaio 2006.Questo creerà qualche diffi-coltà a quelle persone che so-litamente partecipano allaMessa in parrocchia alle ore20.00, ma si confida nella lorocomprensione.Riteniamo così di favorire lapartecipazione di tante perso-ne che al mattino o alla seranon possono o non se la sento-no di uscire di casa per “anda-re a messa”. E pensiamo inmodo particolare ai pensiona-ti che sono invitati a inserirenel loro ritmo di vita la parte-cipazione alla messa di ognigiorno.A fine anno si vedrà se mante-nere questo orario o se rive-derlo.

Messa domenicale e festivadelle ore 10.00Alcune mamme, da almenodue anni, ci chiedono di spo-stare la messa domenicale,detta dei ragazzi, dalle ore10.00 alle ore 11.00. Lo spo-stamento consentirebbe difare, alla domenica mattina,le cose con maggior calma, difare colazione insieme e digiungere puntuali, senza do-ver fare le corse, alla messa.L’insistenza della richiesta ci

ha indotti ad un sondaggio,fatto tra i genitori dei bambinie dei ragazzi del catechismo.La maggioranza si è schierataa favore del mantenimentodella messa “dei ragazzi” alleore 10.00 e, quindi, non ver-ranno apportati cambiamenti.Ma tutto questo offre lo spun-to per alcune, speriamo noninutili, considerazioni.

Messa dei ragazzi?Quando diciamo che la messadelle ore 10.00 è la “messa deiragazzi o dei bambini” inten-diamo riferirci al fatto che es-sa viene celebrata con partico-lare attenzione ai ragazzi chesono numerosamente presen-ti. Ma anche la Messa delle10.00, come ogni altra messa,è sempre la messa della Chie-sa, della comunità cristiana.Si è avuto modo di sottolinea-re più volte che la memoriadella passione, morte e risur-rezione di Gesù Cristo è sem-pre atto di tutta la comunità,che l’Eucaristia è nello stessotempo atto della comunità cri-stiana e atto che alimenta lacomunità cristiana come tale.Non sopporta quindi “appro-priazioni indebite” o “destina-zioni parziali”, specie di do-menica, giorno del Signore edella comunità.Questo significa che di per sénon c’è e non ci dovrebbe esse-re una messa per una catego-ria o per un gruppo o per unarco di età. E questo significache genitori e ragazzi possonopartecipare all’Eucaristia an-che alle ore 11.00 o alle altremesse previste di domenicanella nostra parrocchia. Nonesiste cioè un’indicazione vin-colante a partecipare a unamessa o all’altra.

Messa per i ragazzi?Il fatto che la messa è semprela messa della comunità cri-stiana come tale non impedi-sce che, nel modo di celebrare,nel modo di tenere l’omelia,nella scelta dei canti, nell’evi-denziazione dei segni e deigesti si tenga presente il fattoche ad una messa partecipinonumerosi bambini e ragazzi.Anzi! Ed è quello che avviene

alla domenica alle ore 10.00.Non si vorrebbe però che lamessa delle ore 10.00 vengaidentificata come la messa peri ragazzi. Preferiremmo chesia ritenuta e quindi parteci-pata come la messa per i ra-gazzi e i loro genitori.D’altra parte tutti si rendonoconto di come i partecipantialla messa delle ore 10.00siano tanti, in un certo senso“troppi” rispetto alla capacitàdella nostra chiesa e rispettoad una partecipazione attentada parte di tutti. Molti lamen-tano difficoltà, distrazioni echiacchiere, soprattutto infondo alla chiesa. Tutti poihanno modo di constatareche, per far posto ai ragazzi,dobbiamo ogni volta costrin-gere gli adulti ad arretrare.Abbiamo più volte discusso lapossibilità di rivedere tutti gliorari delle celebrazioni delladomenica mattina per favorirelo “spostamento” di un buonnumero di persone dallamessa per i ragazzi ad altramessa. Ma non ci pare sia pos-sibile, anche se tutti notanocome alla messa delle ore 8.30e alla messa delle ore 11.00 cisiano molti posti vuoti.Non resta che invitare i fre-quentanti la messa delle ore10.00 che possono a partecipa-re preferibilmente alla messadelle 8.30 o alla messa delleore 11.00 in modo che sia unpo’ più vivibile la messa “per iragazzi”, in attesa di rivederedavvero la distribuzione dellacelebrazione delle messe alladomenica mattina. Tra l’altro,è vero che l’omelia rivolta aibambini è destinata ancheagli adulti presenti che fannomeno fatica a seguire e a capi-re, ma non sarà bene talvoltanutrirsi della parola di Dioanche grazie ad una “predica”,forse un po’ più impegnativada seguire, ma più centratasugli adulti? Basterebbe ri-nunciare alle proprie abitudi-ni e recuperare la convinzioneche “‘si va a messa” scegliendodi andarvi per valide ragioni enon semplicemente si assolveun precetto nell’orario che ci èpiù comodo.

Don Cesare

Dicembre 2005

La Parrocchia in ReteNo, non è un titolo calcistico. “La Parrocchia in Rete” è solo il mottoche contraddistingue il termine di un lungo lavoro, il raggiungimentodella tanto sospirata meta: l’imminente apertura del Sito internetdella nostra Parrocchia, della nostra Comunità.Potremmo chiederci perché avere un sito. I motivi sono probabilmen-te da ricercare sia nel fondamentale ruolo che la comunicazione, equella telematica in particolare, sta assumendo all’interno del nostromondo, sia, e soprattutto, nelle potenzialità e possibilità che tale stru-mento può offrire alla Comunità Parrocchiale. Comunità infatti è unio-ne, è incontro, è abbraccio, e la rete informatica, oggi, si configuracome grande momento di unione, di scambio, di superamento di bar-riere e confini. Lo stesso allora Papa Giovanni Paolo II, nel messaggioper la 36° giornata delle Comunicazioni Sociali dell’anno 2002, scrive-va: “La Chiesa si avvicina ad internet con realismo e fiducia. […]Internet può offrire magnifiche opportunità di evangelizzazione. […]Offrendo informazioni e suscitando interesse, esso rende possibile unprimo incontro con il messaggio cristiano, in particolare ai giovani chesempre più ricorrono al ciberspazio quale finestra sul mondo. […]”.Un invito che non abbiamo voluto lasciar cadere nel vuoto.All’interno del Sito saranno perciò presenti molte informazioni di asso-luto interesse per i parrocchiani, ai quali sarà anche data possibilità diinterazione grazie agli indirizzi di posta elettronica che verranno forniti.Il sito (del quale possiamo vedere qui in anteprima l’immagine della“Home Page”) apparirà suddiviso nelle seguenti principali aree diinteresse: “Chiese”, “Parrocchia”, “Oratorio”, “Catechesi”, “Associa-zioni”, “Avvisi”, “Contatti”, “Links” e “Novità”.

La sezione “Chiese” vorrà fornire alcune interessanti notizie storico-ar-tistiche sugli edifici di culto della nostra Parrocchia, accompagnate daimmagini fotografiche.All’interno della sezione “Parrocchia” saranno reperibili informazioniriguardanti: gli orari delle celebrazioni, i sacerdoti, gli organismi dipartecipazione, i chierichetti, il calendario parrocchiale annuale, ilgiornale parrocchiale, i viaggi ed i pellegrinaggi effettuati ed in pro-gramma (con dettagliati resoconti delle giornate, ed immagini di quan-to visto), il bilancio, e la Casa della Accoglienza.La sezione “Oratorio” sarà dedicata ad informare in merito agli orari diapertura dell’Oratorio S. Luigi, e riguardo alle attività ed iniziativedallo stesso proposte nei vari periodi dell’anno.Nella sezione “Catechesi” si potranno trovare: orari della catechesisuddivisi per i vari gruppi di età, orari ed incontri delle proposte for-mative dalla Parrocchia indicate, le letture ed il vangelo della domeni-ca, il pensiero settimanale del parroco (rivolto a tutta la Comunità, edin particolar modo a coloro impossibilitati a partecipare alla SantaMessa, per i quali il sito internet potrebbe costituire importante puntodi avvicinamento alla vita parrocchiale, ed alla Parola della Domenica).La categoria “Associazioni” verrà dedicata alla presentazione di alcu-ne realtà associative presenti nella nostra Parrocchia.La sezione “Avvisi” conterrà il dettaglio degli avvisi della settimana.Grazie alla categoria “Contatti” sarà possibile, tramite gli indirizzi diposta elettronica che verranno comunicati, interagire con la parroc-chia, il parroco, l’oratorio, il vicario, la Casa della Accoglienza, e con ilWebmaster (il responsabile del sito, con il quale discutere eventual-mente di problemi tecnici, od al quale fornire suggerimenti e proposte,volti ad un continuo miglioramento).Nella sezione “Links” verranno messi a disposizione collegamenti au-tomatici a siti di interesse generale.Infine, la categoria “Novità” sarà riservata a mostrare le varie novità egli aggiornamenti che il Sito presenterà di volta in volta, nonché a for-nire importanti suggerimenti pratici per la sua corretta visualizzazione.In sostanza, il lavoro alle spalle è stato tanto, ma la felicità per la na-scita ufficiale (prevista per il periodo natalizio) di questa realtà telema-tica sarà grande. La parrocchia e lo staff del sito auspicano davvero chequanto fatto possa venire apprezzato per le grandi possibilità che puòoffrire, rivolte a tutte le fasce di età, avendo cercato, nella realizzazio-ne, un taglio che potesse abbracciare i più variegati campi di interesse.Nel ringraziare dunque sin d’ora tutti coloro che accoglieranno subitocon gioia la proposta, e tutti quelli che la abbracceranno in seguito,non ci resta che augurarvi una … buona navigazione nelle splendideacque telematiche della nostra Chiesa all’indirizzo …www.parrocchiadipandino.it!

Lo Staff

Gite per l’anno 2006� La Parrocchia organizza anche per il 2006 due gite, che tradizionalmente vengono proposte in

aprile-maggio e in agosto-settembre.La meta della gita primaverile, che si terrà dal 27 aprile al 1° maggio (o dal 26 al 30 aprile) èMonaco, Augusta e i castelli della Baviera.Iscrizioni: entro il 31 Marzo versando un acconto di Euro 250.

� Dal 29 agosto al 3 settembre: Caserta, Napoli, Pompei, Capri e Costa Amalfitana (in andataCortona; in ritorno: Montecassino).Quota di partecipazione: circa 700 Euro (la quota può subire nei prossimi mesi qualche va-riazione). Iscrizioni: entro il 31 giugno versando un acconto di Euro 350.

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CCCC OOOO LLLL LLLL EEEE GGGG AAAA MMMM EEEE NNNN TTTT OOOO - 5Dicembre 2005

UN SOGNO NATALIZIO

Stanotte ha fatto un sogno che miha costretto a girarmi e rigirarmia lungo nel letto. E se mi sveglia-vo, ci ripensavo così che, riad-dormentandomi, riapparivano lestesse immagini, le stesse situa-zioni, le stesse persone.Mi pareva d’esser diventata unacittadina del mondo, perché dopoil primo sogno ne arrivava un al-tro e poi un altro ancora, tutti di-versamente ambientati. Non vo-glio qui far nomi, tutti reali, però,tutti nomi di gente con mille pro-blemi che aveva bussato alle no-stre porte nei giorni precedenti.Ho sognato, dunque, d’essere inUcraina alla ricerca di due bimbi,rimasti praticamente soli, di cuimi aveva parlato il giorno prima,piangendo, la madre, in Italia daalcuni anni. Ora, dopo la mortedella nonna che li accudiva, leivorrebbe riprenderli con sé, inItalia, ma non ne ha la possibilitàfinanziaria.Poi ho risentito il racconto diquella madre del Perù che havisto raddoppiare il numero deisuoi figli con la nascita di due ge-melline, mentre la paga del mari-to è sempre la stessa: bassa era ebassa resta.E quella dell’Ecuador che ha lot-tato a lungo per riunire la fami-glia e che ora, essendo in arrivoun altro bimbo, avrebbe bisognodi un aiuto che stenta a trovare.C’è poi la mamma rumena conuna nidiata incredibile di figli,tutti in scala, e poche ore di lavo-ro al giorno e quindi pochi euroda portare a casa.E ancora quell’egiziana, con duefigli in età scolare, costretta adormire con loro per strada, per-ché non trova una casa.E poi … e poi … . Ma basta! Misono svegliata che non era ancoral’alba e mi son detta: “Almeno dinotte non voglio pensarci!”.Ma poi mi è tornato in mente chesi è quasi a Natale e che ancheGesù non aveva una casa quandoè nato. E che quando è fuggito in Egitto,di notte, perché Erode voleva uc-ciderlo, la sua mamma e il suopapà erano pieni di paura. E ancora che Gesù, fattosi adulto,parlava di amore alla gente, rice-vendo in cambio scherno, frusta-te e morte in croce … .E che una volta aveva detto cheanche le volpi hanno le loro tane,mentre il Figlio dell’uomo non hdove posare il capoE allora ho concluso che la storiadi Cristo si ripete ogni giornonella povera gente che bussa allenostre case.“Spalanchiamo le porte a Cristo!”gridava Giovanni Paolo II, ilPapa santo.Ascoltiamo la sua voce. Ci sonotanti bisogni anche nel nostropiccolo mondo. Nessuno chiudail suo cuore davanti a chi bussa incerca di aiuto. Spalanchiamo leporte a chi ha bisogno e le spa-lancheremo a Cristo stesso.

DA SANT’OMOBONOALL’AMORE PER GLI ALTRI

Nella omelia del 13 novembrescorso, don Cesare ha ricordatoun santo tutto cremonese, sant’Omobono, vissuto nel 1100, unlaico, il primo laico innalzato aglialtari.Dalla sua vita il Parroco ha trattopensieri che possiamo definire“natalizi” e ci piace riportarliperché, riflettendoci sopra anco-ra una volta, i lettori di “Colle-gamento” li prendano in conside-razione in occasione delle prossi-me festività.Omobono fa il sarto-mercante, èsposato ed ha figli, gode certa-mente di una buona condizionefinanziaria. È un uomo influenteanche nella vita cittadina. Proprioper questo è al corrente della mi-seria di tanta povera gente e deci-de che delle sue ricchezze nonsaprà cosa fare quando per luisuonerà l’ultima ora. Non sarà ildenaro che ha ammucchiato chegli aprirà le porte del cielo, maquello che egli avrà donato ai po-veri e ai sofferenti. Capisce, quindi, che non vale pro-prio la pena affannarsi a guada-gnare denaro solo per arricchirsi.Come Cristo ha detto e come silegge nel Vangelo, basta guardarei gigli del campo, che non filano enon tessono, eppure sono vestitimeglio del re Salomone.Mi piace ripensare alla vita diquesto santo tutto cremonese,sempre raffigurato nei vari dipin-ti, con una borsa in mano, sempreattorniato dai poveri che gli ten-dono le braccia. C’è infatti undetto, che spesso viene pronun-ciato da chi non vuole o non puòdonare con abbondanza: “Non hola borsa di sant’Omobono!” Unaborsa che a quei tempi sembravaveramente senza fondo tanta erala carità che egli elargiva ognigiorno.A Natale il cuore della gente so-litamente si fa più tenero, ci sicommuove più facilmente, si di-venta più buoni. Forse sarà per-ché si pensa di più a Gesù, allasua nascita in una stalla, più po-vero dei poveri di ogni tempo.E allora, anche se non si ha laborsa di sant’Omobono, dovreb-be essere sentito da tutti il ri-chiamo alla carità. C’è tanto bi-sogno di comprensione, di parte-cipazione, di generosità. C’ètanta gente che soffre, chemanca del necessario. E ce n’ètanta altra che ha molto, che am-mucchia ricchezze che non gliserviranno quando scoccheràl’ora fatale.Che Gesù parli al cuore di tutti eche si cominci, finalmente, nelmondo, iniziando da noi stessi, avivere anche per gli altri.Questo è l’augurio che la sanVincenzo rivolge a tutti in questoNatale 2005. Credete, è più belloe consolante donare che riceveredoni. Provate e crederete!

G. M. G.

Dalla San Vincenzo RICORDO DI ANGELO NISOLII collaboratori di “Collegamento” desiderano esprimere a don Cesare, alla sua mamma,

ai suoi fratelli e nipoti le più commosse condoglianze per la morte del padre, signorAngelo Nisoli.

Era una persona che apparteneva ormai alla nostra comunità, che sorrideva a tutti,che di tutti si interessava. Faceva, in aiuto al figlio, tanti piccoli servizi per la chiesa.Santa Marta era, si può dire, affidata a lui. Andava ad aprirla ogni mattina e la chiude-va la sera, tenendola d’occhio durante la giornata perché non vi entrassero dei male in-tenzionati a combinare guai.

Al Santuario si era unito subito al gruppetto di pensionati che, sollecitati dall’indi-menticabile don Carlo Severgnini, aveva costituito il famoso “Gi 8”, che si dedicava ai pic-coli lavori manuali di cui il Santuario e l’ambiente circostante avevano necessità. Lo ri-cordiamo quando, in tuta da lavoro, insieme agli altri, si mise d’impegno a ridipingeretutta la grande cancellata.

Nella chiesa parrocchiale, durante i funerali, dato che ormai mancano sia il sacresta-no che i chierichetti disponibili, era lui che apriva il portone quando il corteo funebrestava arrivando. Era lui che spegneva, la sera, i cerini accesi davanti agli altari e che in-naffiava il giardinetto della canonica. Era sempre attento a tutto.

Negli ultimi giorni della inesorabile e fulminea malattia, si rifiutava di tornare al suopaese, Brignano, dove la casa era più comoda, più calda e dove tanti parenti e amiciavrebbero potuto fargli visita. Gli piaceva di più restare a Pandino, voleva bene ai pan-dinesi e se ne andò solo quando il male gli tolse ogni forza.

Fin che poté, a piedi, piano piano, attraverso la “Rinascente”, raggiungeva il CentroSociale “Incontro” e vi si fermava per un po’ per guardare a giocare a carte: Diceva: “Ionon so giocare, ma mi piace vedere gli altri che giocano”.

È morto sapendo di morire, in pace con tutti, tenero con la moglie, facendo ai quattrofigli, ad uno ad uno, le ultime raccomandazioni.Ora riposa tra le “braccia del Padre”. Ha raggiunto la meta. Noi non lo dimenticheremo.

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Il famoso gruppo chiamato da don Carlo “G 8”. Oltre all’indimenticabile don Carlo ci hanno giàlasciato Luciano Pertusi e Angelo Nisoli.

Page 6: Notiz. n¡5-2005 (Natale) · geli parla di una cosa, senza la quale a lungo andare non ci può essere pace, parla della gloria di Dio. Questo è l’inse- ... Essa è un bene comune,

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2 OTTOBRE: INIZIO ANNO CATECHISTICO - Dovrebbe essere superfluo ricordare che, per i cattolici, laformazione deve essere assidua e continua. I dati di fatto, purtroppo, ci rammentano che, l’aspetto formativo(la catechesi) termina, per i più, con il Sacramento della Confermazione. È anche per questo motivo, per sot-tolineare l’importanza della catechesi, che il 2 ottobre in Parrocchia, durante la celebrazione Eucaristica, si èvoluto ufficializzare l’apertura dell’anno catechistico. Tutti i parrocchiani che si prestano per il servizio di ca-techisti hanno ricevuto un “mandato” cioè un segno concreto che sta a sottolineare sia la fiducia che la par-rocchia di Pandino ripone nei catechisti, sia l’importanza della formazione per tutti i parrocchiani senza esclu-sione d’età.

2 OTTOBRE: FAMIGLIE INSIEME - Il Vescovo Dante ha in un suo documento sottolineato l’importanzadella Pastorale famigliare e, in particolare, per i bimbi più piccoli. Raccogliendo queste indicazioni, il ConsiglioPastorale ha pensato di utilizzare la Casa della Gioventù per dare, nei giorni di domenica, alle famiglie dellaparrocchia un punto di riferimento. Ogni domenica pomeriggio, un nutrito gruppo di famiglie si ritrova quindinell’ex oratorio femminile, per stare insieme, discutere, e, soprattutto, per far sì che i propri figli familiarizzinotra loro. Non mancano, chiaramente, durante i pomeriggi, segni concreti che sottolineano l’ispirazione cristia-na della iniziativa.

9 OTTOBRE: FESTA DEL CIAO - Gli “acierrini” come ogni anno danno inizio al nuovo periodo associativo conuna festa. I tanti ragazzi presenti hanno trascorso un bellissimo pomeriggio all’oratorio. Dopo un momento dipreghiera hanno avuto inizio i giochi. L’ACR è più che mai viva nel nostro paese e l’esperienza formativa che essapropone è un concreto segno della attenzione che la nostra parrocchia ha verso i nostri giovanissimi ragazzi.

CONOSCI LA BIBBIA - Don Marco D’Agostino, don Roberto Vignolo e Don Maurizio Compiani sono stati i re-latori degli incontri, che già da 3 anni la parrocchia propone, aventi per tema “Conosci la Bibbia?”. Le seratehanno visto un auditorio attento e numeroso, segnale di apprezzamento per l’iniziativa. Nell’ultimo incontro,tenutosi in Chiesa Parrocchiale, c’è stata anche la preziosa partecipazione del Coro Gabrieli.

OTTAVARIO DEI DEFUNTI - La solennità di tutti i Santi è una festa importante dell’anno liturgico; come, al-trettanto importante, è l’ottavario dei defunti che caratterizza la prima settimana di Novembre. In particolare,durante l’ottavario, il fedele è chiamato, non solo al ricordo affettuoso verso i propri cari, ma anche ad una ri-flessione personale sulle realtà ultime. Durante le celebrazioni Eucaristiche, sempre molto affollate, i cele-branti ci hanno aiutato alla comprensione dei novissimi ed a vedere la realtà della morte con maggior serenità,quale momento di passaggio dalla vita terrena a quella eterna.

INCONTRI FORMATIVI - La Diocesi ha organizzato una serie di incontri formativi per catechisti ed operato-ri pastorali. Le serate, tenutesi a Caravaggio, hanno visto una nutrita presenza di pandinesi. La formazione con-tinua, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, riveste una importanza fondamentale sia per i giovaniche per gli adulti. Ora chi ha partecipato a questa serie di incontri dovrà trasmettere le esperienze acquisitenella nostra parrocchia, un dovere al quale, nessuno dei partecipanti dovrà sottrarsi.

FESTA DI CRISTO RE - L’anno liturgico termina con la Solennità di Cristo Re. Una festa che vuole essere oc-casione di bilancio per il fedele. Tutte le celebrazioni della giornata sono state dedicate a Cristo re dell’univer-so e hanno visto una larga partecipazione di fedeli.

MORTE DEL PAPÀ DI DON CESARE - Un tragico lutto ha colpito il nostro Parroco. Il papà, Angelo Nisoli, siè spento il 21 novembre dopo una breve, ma incurabile, malattia. Il sig. Angelo con il suo carattere cordiale, eradiventato una figura familiare per Pandino. Sovente lo si vedeva al Santuario del Tommasone, oppure al centrosociale; una persona pacata e sempre pronta al saluto. Numerosi sono stati gli attestati di solidarietà a donCesare e alla Sig.ra Cecilia da parte dei tanti parrocchiani accorsi a Brignano per un ultimo saluto al sig. Angelo.

27 NOVEMBRE Iª DOMENICA DI AVVENTO - Durante la prima domenica del nuovo anno liturgico, si èavuta la presentazione ai fedeli dei candidati alla cresima. Nel pomeriggio, poi, il Parroco ha voluto incontra-re i genitori dei futuri cresimandi per sottolineare l’importanza di una seria preparazione al Sacramento dellaConfermazione.

8 DICEMBRE - La Festa dell’Immacolata Concezione ha, come ogni anno, trovato una forte risposta nei par-rocchiani. I pandinesi sono particolarmente devoti alla Madre di Cristo ed il Santuario del Tommasone èsegno concreto di questa particolare devozione. Tutte le celebrazioni della giornata sono state vissute conparticolare fervore.

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La sera del 13 ottobre, presso ilSantuario della Madonna delRiposo, si è tenuta l’attesa pre-sentazione del libro che rifà lastoria sia dell’antico che delnuovo nostro Santuario dettodel Tommasone.Gli autori vi hanno lavorato permesi, con ricerche accurate epuntigliose, riguardanti un va-sto periodo storico, dal ‘400 aigiorni nostri, presso archivi e bi-blioteche di Pandino, Cremona,Lodi, Milano e Venezia. Essisono don Andrea Foglia, diretto-re dell’Archivio storico diocesa-no, Ferruccio Caramatti, ricerca-tore storico e archivista, Mario Marubbi, Conservatore dellaPinacoteca “Ala Ponzone” di Cremona e studioso di arte lombarda eClaudio Bettinelli, curatore attento del recupero dell’antico santua-rio e architetto progettista del nuovo, voluto da don Gino Alberti“per mantener fede ad una antica promessa”.La serata è stata introdotta dal Parroco, don Cesare Nisoli, che havoluto questo libro quasi a continuare l’opera del suo predecessore:avere cioè, accanto al nuovo Santuario, un ricordo visibile e prezio-so dell’antico, sperando anche di ravvivare la devozione per Maria.Alle parole del Parroco ha fatto seguito, davanti ad un pubblico at-tentissimo, tra cui tutte le autorità locali, la lunga e dettagliata de-scrizione di don Foglia delle ricerche storiche fatte da tutti gli autori.Ne è uscito un quadro molto interessante che ha dato anche l’ideadella vita nel borgo di Pandino durante i sei secoli che stanno allenostre spalle: una storia che tutti i pandinesi dovrebbero conoscere,con tanti dettagli ricavati da registri e documenti dell’epoca che su-scitano curiosità e vivo interesse.Questo è un volume che dovrebbe stare in ogni casa di Pandino, inogni biblioteca, in ogni scuola e al quale potranno attingere, nei de-cenni e nei secoli futuri, coloro che vorranno meglio conoscere leproprie “radici” per esserne orgogliosi.Il volume in bella edizione è arricchito da numerose pagine a coloridegli affreschi che sono riaffiorati sulle pareti di quello che venivacomunemente definito “il rudere”.Ora accanto al nuovo Santuario dalle linee moderne ed aeree, c’èanche una parte dell’antico e tutto ciò ha un fascino particolare: ledue costruzioni sono legate quasi da un filo ideale e noi leggendo-ne la storia, ritroviamo la “nostra” storia che ci arricchisce di notizie,ma anche di buoni sentimenti.

È giusto a questo punto ricordare anche coloro che per primi ebbe-ro fiducia e, sfidando l’opinione dei responsabili, che ingiungevanodi non avvicinarsi a delle mura pericolanti, hanno nascostamente in-dagato, magari alla luce solo di una pila, per scoprire qualcosa sullevecchie pareti che facesse pensare che quella era stata una chiesa.E con che gioiosa sorpresa Erminio Merici, Gianni Silva, Fazio Lauriahanno visto apparire, qua e là, le linee architettoniche di un edificioantico o i colori del manto di un santo, un volto, una mano … . Anche per merito loro, poi, un po’ tutti si son mossi per impedire cheil “rudere” crollasse sotto i colpi di una ruspa e per conservarlo,perché restasse un ricordo palpabile del nostro passato che parlas-se di Maria e della devozione dei nostri avi per la Madre di Dio.

Marmilia Gatti Galasi

“IL SANTUARIO DI SANTA MARIADELL’APPARIZIONE O DEL TOMMASONE”

P.S. Chi volesse acquistare una copia del volume può rivolgersi incasa parrocchiale e alla libreria “Libri & Co” di Via Umberto.

Santa Maria del Tommasone,le vestigia dell’antico santuariorecuperate e protette.

Santuario della Beata Verginedel Riposo. Veduta esternadel nuovo santuario

Conosci la Bibbia?Si è concluso in chiesa parrocchiale, venerdì 11 no-vembre, il breve ciclo di tre incontri sulla Bibbia, orga-nizzati anche quest’anno dalla parrocchia e dalla bi-blioteca comunale. Il suono dell’organo ha accompa-gnato il Coro Gabrieli nell’esecuzione di tre salmi.Insolita e sorprendete la struttura della serata, che havisto felicemente armonizzati gli interventi del relato-re don Maurizio Compiani, la lettura dei testi a più vocie la guida all’ascolto dei salmi che il coro “Gabrieli”via via interpretava. Intenso il coinvolgimento emotivo.I due precedenti incontri si erano tenuti presso la SalaCivica rispettivamente sui libri dell’Esodo (don MarcoD’Agostino) e del Qoelet (don Roberto Vignolo).Un grazie a Patrizia Di Vita e ad Antonio Invernizzi, in-tervenuti come lettori nella serata del 27 ottobre, fa-cendoci rincrescere che il poco tempo a disposizionenon permettesse loro una lettura più prolungata.La ricchezza e la profondità dei contenuti biblici pro-posti nei tre incontri, così come la competenza dei re-latori hanno confermato anche quest’anno la validitàdell’iniziativa.Nei giorni scorsi abbiamo registrato una curiosa coin-cidenza: il settimanale Famiglia Cristiana (20 novem-bre 2005) così titolava l’articolo di apertura a firma dimons. Ravasi: Portiamo la Bibbia tra i banchi di scuo-la. Si tratta di un appello ai governanti da parte di ungruppo di intellettuali laici (nota bene!) che, durante un

convegno tenutosi a Milano l’1 e il 2 novembre scorsi,ha voluto sollecitare l’elaborazione di iniziative didat-tiche nella scuola per «far sì che la conoscenza dellaBibbia e dei suoi influssi nell’arte, nel pensiero, nellaletteratura, nella stessa etica comune venga sempre piùconsiderata una componente indispensabile della for-mazione culturale di ogni studente o, meglio, di ognicittadino».Si chiedeva qualche anno fa lo scrittore UmbertoEco: «Ma perché mai i nostri ragazzi devono saperetutto di Omero e dei suoi eroi e nulla di Mosè? Perchél’Eneide e non il Cantico dei Cantici?».Monsignor Ravasi continua ribadendo che l’appello diquesti intellettuali va oltre l’invito rivolto al fedele cre-dente perché consideri sempre la Bibbia come “lampa-da per i suoi passi” nel cammino della vita.Si rivolge certamente ai credenti, ma si estende a tutti,perché comprendano che l’ignoranza delle Scritture èignoranza di se stessi.L’articolo di Famiglia Cristiana si chiude con la cita-zione di un grande scienziato e filosofo, Blaise Pascal,secondo il quale la Sacra Scrittura ha per ogni persona«passi adatti a inquietare le coscienze in tutte le situa-zioni e passi adatti a consolare in tutte le situazioni».E se l’anno prossimo, a Pandino, l’iniziativa “Conosci laBibbia?” (opportunamente adattata ai destinatari, sbar-casse anche tra i banchi di scuola? La parrocchia faràalla biblioteca comunale concrete proposte in merito.

G.S.