Note a margine 4/2016

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n° 1 • APRILE 2016 www.ccm-italia.org n° 1 • Aprile 2016 note amargine BURUNDI ETIOPIA KENYA SOMALIA SUD SUDAN UGANDA ITALIA Le caratteristiche dei nostri volontari Motivazione, consapevolezza, semplicità di MARILENA BERTINI - presidente CCM POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, NO/CUNEO PERIODICO DI INFORMAZIONE del Comitato Collaborazione Medica • REDAZIONE E DIREZIONE via Ciriè 32/E 10152 Torino • Direttore responsabile Silvia Trentini • IMPAGINAZIONE E STAMPA GRAPH ART, Manta (CN) • ISCRIZIONE al R.O.C. n. 25800 del 28/07/2015 Archivio CCM © Burundi, 2015 Il dott. Bordigoni in missione N ei Paesi dove siamo presenti, al fianco del nostro personale, ci sono sempre, attivi e laboriosi, i nostri volontari. Portano competenze, offrono assistenza, raccolgono testi- monianze. I volontari sono per il Co- mitato Collaborazione Medica - CCM anima e forza. In questo numero ve li raccontiamo attra- verso le loro parole. Ma desidero innan- zitutto presentarveli, attraverso una carta d’identità che li rende speciali. Tutti i volontari CCM hanno come primo requisito fondamentale una forte moti- vazione. Senza questa, le numerose dif- ficoltà fisiche e psicologiche che missioni come le nostre portano con sé sarebbero difficili da superare. Senza una dose so- stanziosa di motivazione probabilmente il volontario del CCM non diventerebbe un volontario seriale, come invece fortu- natamente spesso avviene. Un’altra importante caratteristica è la con- sapevolezza, di quello che sta per fare e dove sta andando a farlo. Il volontario del CCM conosce bene il Paese di destinazio- ne, la sua cultura, le sue leggi, le condizioni di vita e i compiti che lo aspettano. E’ inoltre ricco di spirito di iniziativa, ama l’indipendenza e si impegna a lavorare in gruppo. Spesso gli è richiesto anche un buono spirito di adattamento, poi- ché si troverà a vivere e lavorare in am- bienti inusuali e a volte difficili. Essere volontari con il CCM richiede an- che di abbracciare alcuni modi di essere nel profondo: la capacità di stare “con” le persone, la sobrietà e la semplicità dell’atteggiamento devono esserne il nu- cleo profondo, l’anima che ci porta vicino alla gente con attenzione e rispetto. Il CCM ha scelto fra i suoi valori fondanti e come sua caratteristica di azione il contatto diretto con le comunità e con le persone, la solidarietà della presenza, la condivisione della quotidianità, perché questa prossimi- tà ci dà capacità di ascolto e un minimo di- ritto di confronto. Ne ricaviamo il privilegio personale di entrare in una rete di fratellan- ze e di collaborare direttamente e concre- tamente a un’opera di giustizia. Andare in missione, sia questa sanita- ria, tecnica, antropologica, arricchisce in primis chi ci va. Tutti i nostri volon- tari tornano con questa impressione. Lo scambio con i pazienti e i collaboratori locali apre ad un mondo diverso dal nostro: torniamo con l’impressione di avere dato poco e ricevuto molto, specie come arricchimento umano. Avvicinarsi a culture molto differenti dalla nostra ci fa apprezzare i valori davve- ro essenziali presenti in ogni essere umano, e questi valori li potremo portare nel cuore quando torneremo alla nostra routine italiana. Comitato Collaborazione Medica

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Speciale volontari

Transcript of Note a margine 4/2016

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n° 1 • APRILE 2016

www.ccm-italia.orgn° 1 • Aprile 2016

noteamargine

B U R U N D I • E T I O P I A • K E N Y A • S O M A L I A • S U D S U D A N • U G A N D A • I T A L I A

Le caratteristiche dei nostri volontari

Motivazione, consapevolezza, semplicitàdi MARILENA BERTINI - presidente CCM

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, NO/CUNEO PERIODICO DI INFORMAZIONE del Comitato Collaborazione Medica • REDAZIONE E DIREZIONE via Ciriè 32/E 10152 Torino • Direttore responsabile Silvia Trentini • IMPAGINAZIONE E STAMPA GRAPH ART, Manta (CN) • ISCRIZIONE al R.O.C. n. 25800 del 28/07/2015

Archivio CCM © Burundi, 2015Il dott. Bordigoni in missione

Nei Paesi dove siamo presenti, al fianco del nostro personale, ci sono sempre, attivi e laboriosi, i

nostri volontari. Portano competenze, offrono assistenza, raccolgono testi-monianze. I volontari sono per il Co-mitato Collaborazione Medica - CCM anima e forza.In questo numero ve li raccontiamo attra-verso le loro parole. Ma desidero innan-zitutto presentarveli, attraverso una carta d’identità che li rende speciali.Tutti i volontari CCM hanno come primo requisito fondamentale una forte moti-vazione. Senza questa, le numerose dif-ficoltà fisiche e psicologiche che missioni come le nostre portano con sé sarebbero difficili da superare. Senza una dose so-stanziosa di motivazione probabilmente il volontario del CCM non diventerebbe un volontario seriale, come invece fortu-natamente spesso avviene.

Un’altra importante caratteristica è la con-sapevolezza, di quello che sta per fare e dove sta andando a farlo. Il volontario del CCM conosce bene il Paese di destinazio-ne, la sua cultura, le sue leggi, le condizioni di vita e i compiti che lo aspettano. E’ inoltre ricco di spirito di iniziativa, ama l’indipendenza e si impegna a lavorare in gruppo. Spesso gli è richiesto anche un buono spirito di adattamento, poi-ché si troverà a vivere e lavorare in am-bienti inusuali e a volte difficili.Essere volontari con il CCM richiede an-che di abbracciare alcuni modi di essere nel profondo: la capacità di stare “con” le persone, la sobrietà e la semplicità dell’atteggiamento devono esserne il nu-cleo profondo, l’anima che ci porta vicino alla gente con attenzione e rispetto. Il CCM ha scelto fra i suoi valori fondanti e come sua caratteristica di azione il contatto diretto con le comunità e con le persone, la

solidarietà della presenza, la condivisione della quotidianità, perché questa prossimi-tà ci dà capacità di ascolto e un minimo di-ritto di confronto. Ne ricaviamo il privilegio personale di entrare in una rete di fratellan-ze e di collaborare direttamente e concre-tamente a un’opera di giustizia.Andare in missione, sia questa sanita-ria, tecnica, antropologica, arricchisce in primis chi ci va. Tutti i nostri volon-tari tornano con questa impressione. Lo scambio con i pazienti e i collaboratori locali apre ad un mondo diverso dal nostro: torniamo con l’impressione di avere dato poco e ricevuto molto, specie come arricchimento umano.Avvicinarsi a culture molto differenti dalla nostra ci fa apprezzare i valori davve-ro essenziali presenti in ogni essere umano, e questi valori li potremo portare nel cuore quando torneremo alla nostra routine italiana.

ComitatoCollaborazioneMedica

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n° 1 • APRILE 2016SOCI E VOLONTARI

In occasione dell’Assemblea dei Soci del Comitato Collaborazione Medica - CCM che si è tenuta lo scorso marzo,

il Consiglio ha proposto una riflessione sul ruolo del consigliere, per chiarirne i contenuti e invitare i soci a prendere in considerazione anche questo tipo di impegno. Si è avviato così un dibattito, allargato anche al significato dell’essere volontario e al senso di appartenenza che accomuna sia chi si affianca al CCM dedicando il proprio tempo sia chi ne sposa la mission diventando socio.

La scelta di affrontare ora questo ar-gomento è collegata all’appuntamento che ci attende il prossimo 18 giugno, quando saranno rinnovate le cariche associative, momento importante per la vita e lo sviluppo del CCM. A inizio esta-te saranno infatti eletti i nuovi membri del Consiglio e fra loro individuati il Pre-sidente, il vicepresidente e il Tesoriere.

Al dibattito, i presenti all’Assemblea di marzo hanno preso parte subito e con interesse, dedicando particolare attenzione a una condivisione delle opportunità e delle sfide insite nell’es-sere volontariato. Da una parte i volontari ci hanno chiesto di creare nuove e più frequenti opportunità per attivarsi concretamente con noi, dall’altra è emersa la necessità di com-prendere meglio i loro bisogni e di

cercare modi e tempi per conciliare il più possibile le loro aspettative con le peculiarità dei nostri interventi sanitari nei Paesi e le esigenze delle comunità per le quali interveniamo. Fra i nostri soci e volontari è presente anche la vo-glia di conoscere meglio le attività che fanno parte della struttura operativa e di avere momenti di accoglienza e di condivisione delle esperienze vissute per alimentare quell’importante senso di comunità che deve caratterizzare un’associazione come il CCM. Alla base di volontari instancabili e di gruppi af-fiatati c’è infatti il senso di comunità, menzionato da Matteo Bolla volonta-rio del CCM - intervistato proprio in questo numero, che è forza e motiva-zione per volontari e soci.

Gli spunti e le idee emersi sono sta-ti tanti: si è visto un grande potenziale che deve essere colto e che potrà avere ricadute positive nell’impegno del CCM per promuovere il diritto alla salute.

L’anno scorso il CCM ha confermato nella strategia l’importanza dei volonta-ri nella sua azione, perché senza di loro perderebbe una parte importante della propria identità. Occorre allora conti-nuare a lavorarci insieme con impegno, trovando modi per cambiare e parte-cipare. E’ una sfida importante, che af-fronteremo insieme!

Cambiare per parteciparedi FILIPPO SPAGNUOLO - Direttore CCM

Verso Giugno 2016

È tempo di... rinnovare la quota sociale del CCM!

Entro il 18 giugno 2016 è possibile diventare Socio del CCM, rinnovando o versando per la prima volta la quota sociale. Anche per quest’anno la quota è di 50 euro oppure di 20 euro per i giovani al di sotto dei 30 anni.

Essere socio del CCM è un segno di partecipazione attiva a tutte le nostre attività in Africa e in Italia:

insieme perché il diritto alla salute sia globale, insieme per un reale processo di multiculturalità.  Essere soci significa inoltre condividere visione e missione, principi e valori che guidano da sempre l’Organizzazione.

È possibile effettuare il pagamento venendo in ufficio in Via Ciriè 32/e a Torino oppure, indicando la causale “Quota sociale 2016”:

sul c/c postale intestato a COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA, con versamento sul conto n.13404108;sul c/c bancario intestato a COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA, con bonifico IBAN IT85 I050 1801 0000 0000 0199848

I nostri volontari

Questo numero di Note a Margine è dedicato ai nostri volontari. Diamo spazio alle loro parole, alle loro difficol-tà ed esperienze per raccontare l’ani-ma del CCM, il suo spirito e il modo di agire sul campo.

Troverete in queste pagine Mau-rizio e Simonetta, che da anni dedi-cano tempo e professionalità, come singoli e come coppia, per la salute delle mamme e dei bambini africani, in particolare in Burundi. Ci sono Mar-cello e Peter, medici e amici, che in-stancabilmente continuano a tornare a Turalei in Sud Sudan, e che ci raccon-tano i cambiamenti visti nel tempo. C’è Matteo, artigiano e prestigiatore, che con gli amici del gruppo Pulia porta professionalità in Etiopia e raccoglie fondi in Italia, organizzando eventi e creando magie con i palloncini. Ci sono Andrea, Giorgia, Corrado, Lau-ra, Davide, Monique e tanti altri che sono pronti a correre, impacchettare, tradurre, formare… sono i volontari attivi su Torino.

Loro sono alcuni dei tanti volonta-ri che rappresentano il cuore del CCM e che lo rendono unico. Grazie a tutti.

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n° 1 • APRILE 2016

Le parole chiave di Simonetta e Maurizio, medici e volontari, moglie e marito, in missione.

La nostra ultima missione in Burundi si è svolta nel quarto trimestre del 2014, presso l’ospedale distrettuale

di Mabayi e a Kaburantwa, nella mater-nità e nel dispensario. Il nostro impegno era teso a dare conti-nuità sia alle attività cliniche sia, e soprat-tutto, a quelle formative per il personale medico e paramedico. Tenendo ben pre-sente la definizione di salute dell’Organiz-zazione Mondiale della Sanità, abbiamo sempre ritenuto doveroso partecipare ed essere co-attori in realtà socio-cul-turali in cui una presenza professionale potesse essere concretamente utile. Lo abbiamo sempre fatto in coppia, ed è una cosa molto forte e importate per noi e anche probabilmente per le persone cha abbiamo incontrato.Fondamentale nelle nostre missioni è il rapporto di amicizia e reciproca fiducia che si instaura con l’ambiente e le per-sone con cui si è in contatto quotidiano. E’ un arricchimento culturale attraverso un dialogo mai frivolo, e la scoperta di orizzonti nuovi, culture nuove e spesso sorprendenti.

Maurizio, quale il legame fra salute e formazione?Salute e formazione sono sempre state un binomio inscindibile nello spirito

delle nostre attività. Non si può dare salute se prima non ”si conosce”, sia per curare che per prevenire.La metodologia ed i contenuti degli interventi formativi sono determinanti in quelle realtà dove la già scarsa for-mazione del personale si caratterizza, principalmente, per essere molto nozio-nistica e poco ragionata.Ed è fondamentale non avere mai la presunzione di volersi sentire dei “pri-mi attori’ e i risolutori di tutti i proble-mi, bensì essere consapevoli di rap-presentare solo un ingranaggio di un meccanismo che deve coinvolgere nel tempo, con continuità ed efficacia, tut-ti i responsabili locali per i quali e con i quali andiamo a lavorare, nel reciproco rispetto personale e nel pieno rispetto delle tradizioni, delle disponibilità e del-le leggi locali.In tre parole: Partecipazione - Conti-nuità - Metodologie.

Simonetta, quale il legame tra salute ed empowerment femminile?Da anni le donne partecipano in massa ai programmi per la gestione della gra-vidanza, ma la risposta sanitaria rimane purtroppo inadeguata. Dal 1988 con-tinuo a vedere infatti ancora la stessa quantità di morti materne, di morti in

utero, di genitali devastati dai parti mal assistiti. L’adesione alla contraccezione è rimasta scarsissima e strettamente le-gata alla condizione socio-economica e culturale. Molte sono le scelte che remano con-tro a un reale miglioramento della condizione sanitaria della popolazione. Ad esempio, la riforma scolastica che prevede lo sbarramento alla 9^ classe in caso di bocciatura porterà di fatto a un peggioramento della condizione culturale, ed economica... e di conse-guenza anche sanitaria. Ma anche la legge del 2008 che ha introdotto l’assi-stenza gratuita alla gravidanza, al parto e al bambino fino a 5 anni, senza però prevedere forme di sensibilizzazione e di informazione, ha avuto come diretta e pericolosa conseguenza l’aumento della multiparità fino alla 15 gravidanza, con il moltiplicarsi dei rischi gravidici.Sono esempi questi, con i quali voglio raccontare l’ancora lungo e difficile percorso per un reale empowerment femminile, che favorisca concretamen-te la salute delle donne. Lo sforzo deve essere intenso e integrato, per passare da un continuo impoverimento a un rafforzamento vero.In tre parole: Cultura - Economia - Im-poverimento.

Fiducia, partecipazione, continuitàdi SIMONETTA DOLCE e MAURIZIO ARMISI - medici e volontari del CCM

VOLONTARI IN MISSIONE n° 1 • APRILE 2016

Archivio CCM © Burundi 2014 Il dott. Armisi in missione

al fianco di un collega burundese. La dott.ssa Dolce in missione incontra le donne della comunità

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n° 1 • APRILE 2016VOLONTARI IN MISSIONE

Scambio, evoluzione, capacitàdi MARCELLO SUBRIZI - medico e volontario del CCM

Le parole chiave di Marcello e Peter, medici, volontari e amici, in missione

La mia ultima missione con il CCM si è svolta in Sud Sudan presso l’Ospedale di Turalei, un villaggio che si trova nel-

la contea di Twic, stato di Warrap, dal 4 al 24 novembre 2015.Ho condiviso la missione con Peter Ta-liente, un chirurgo con lunga esperienza africana e che conosce molto bene l’o-spedale di Turalei in quanto, insieme alla moglie Resi, ne è stato uno dei fondatori.Nella mia attività ho seguito quotidiana-mente sia i pazienti ricoverati nelle corsie dell’ospedale (IPD: Inpatient Department), operando secondo i principi del training on the job, cioè uno scambio quotidia-no di esperienze con il personale resi-dente, al letto del malato, sia quelli che accedevano, numerosi e da una vasta area geografica, all’ambulatorio (OPD: Outpa-

tient Department). Inoltre ho partecipato direttamente, come docente, alle lezioni frontali che sono parte della formazione permanente del personale infermieristico.Quindi lavoro in IPD, in OPD e formazio-ne nell’ottica di quella cooperazione che favorisce la crescita attraverso il lavoro comune e lo scambio di conoscenze sul campo.Esiste uno stretto lega-me tra lo stato di salute della popolazione, in peggioramento in Sud Sudan -come osservato nel corso della missione - a causa di una povertà dilagante per i continui

conflitti bellici e della crescente svalu-tazione del denaro con il conseguente crollo del potere d’acquisto, e l’educa-zione sanitaria, che può essere svolta nell’ambito dei colloqui personali con i pazienti nel corso di una visita ambulato-riale, di un ricovero, di una vaccinazione, ma anche in ambiti più vasti. A Turalei ad esempio, dal 2015, il personale ospeda-

liero organizza incontri con gruppi di abitanti dei villaggi e promuove cam-pagne di informazione tramite la radio localesu importanti problematiche di salute pubblica (norme igieniche di base, alimen-tazione, gravidanza, parto in ospedale…).

La mia ultima missione con il CCM si è svolta nel novembre 2015. Come ogni anno dal 2004, sono stato all’Ospedale

di Turalei, nella contea del Twic, stato del Warrap (oppure se avverrà il cambiamento voluto dal presidente Salva Kiir, stato del Twic!). L’ospedale di Turalei è l’unico centro sanitario della Contea, che dall’ultimo cen-simento conta una popolazione di poco inferiore alle 300.000 persone, e di molte contee limitrofe.Turalei si trova al confine con il Sudan. La sua posizione così isolata comporta no-tevoli difficoltà nell’organizzazione della logistica dell’ospedale, che sono aumenta-te da quando è iniziata la guerra civile nel dicembre 2013. In generale la situazione del Paese è mol-to fragile: l’inflazione ad esempio è attual-

mente sopra al 200% e il potere d’acquisto è dimezzato, anche e in particolare per i generi alimentari. La conseguenza diretta è l’aumento della percentuale di malnutrizio-ne, che in particolare colpiscela popolazio-ne più a rischio cioè i bambini. Anche fra il personale locale dell’ospedale si è visto un notevole dimagramento...Sono partito con Marcello Subrizi, in-fettivologo ed amico. Il nostro gruppo, da numeroso, è divenuto negli ultimi anni più piccolo, un po’ per le difficoltà logistiche e di sicurezza, ma soprattutto per il personale già presente, sia nazionale che espatriato, che dimostra buona capacità nella gestio-ne dei sevizi ospedalieri. Sono chirurgo generale ma anche specia-lista in malattie tropicali, con qualche anno di esperienza di lavoro in ospedali rurali afri-cani. Ospedali di vario tipo ed attrezzatura. Turalei è passato da una piccola struttura con praticamente nessuna attrezzatura a quello che è adesso: un ospedale ben at-trezzato, pulito, gestito con competenza, con un numero di pazienti e di prestazioni più elevato ed il personale sanitario locale più capace - magari non tutti, ma sicura-mente quelli di “vecchia data”! Per me, es-sere parte di questa evoluzione negli

anni è sicuramente motivo di orgoglio.Nelle mie missioni, la chirurgia ha sem-pre rivestito un ruolo centrale. Nonostante questa sia stata ritenuta per molti anni la branca meno importante della medicina nei paesi emergenti e conseguentemente più trascurata. Ma finalmente l’OMS sta po-nendo rimedio a questa grave carenza, isti-tuendo anche una commissione ad hoc!! Le malattie chirurgiche sono infatti una grossa percentuale delle malattie in questi paesi e incidono significativamente sulla salute della popolazione. La loro cura quindi non deve essere rilegata solo agli ospedali centrali, ma si deve poter intervenire con sicurezza anche negli ospedali periferici. Questo comporta:• che venga garantita una formazione

adeguata del personale - chirurgo, ane-stesista ed infermieristico.

• che venga dotato di attrezzatura appro-priata, non necessariamente costosa!

• che la politica sanitaria del paese ricono-sca l’importanza di rendere gli ospedali periferici funzionanti, con conseguente riduzione dell’aggravio del lavoro degli ospedali centrali.

Turalei nel suo piccolo è un esempio di come si possa fare!!!

di PETER TALIENTE - medico e volontario del CCM

Archivio CCM © Sud Sudan 2015

Il dott. Subrizi durante una visita

Archivio CCM © Sud Sudan 2015

Il dott. Taliente con lo staff locale davanti alla sala operatoria

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n° 1 • APRILE 2016VOLONTARI IN ITALIA

Insieme a papà Ugliengo, ai suoi familiari e ai volontari del Gruppo in questi anni sono state realizzate grandi cose, con lo spirito che lo ha caratterizzato fin dalla nascita e un impegno costante fatto di azioni concrete in Sud Sudan e di momenti di sensibilizzazione e raccolta fondi fra amici, parenti e conoscenti.

Grazie papà Ugliengo.

Pino Ugliengo è stato un socio e un volontario speciale. Gui-da del Gruppo Amici di Nanni per tanti anni, ci ha lasciati dopo grande impegno per il Sud Sudan. Tutto il CCM lo ri-

corda con stima e affetto avendone apprezzato il calore umano, l’ instancabile attività e il generoso sostegno . Abbiamo deciso di salutarlo attraverso alcune parole di Pino Meo, co-fondatore del CCM mancato tre anni fa, che ha conosciuto Papà Ugliengo -così era chiamato- fin dall’inizio del suo impegno con il CCM nel 2004. In quell’anno anno nasce il Gruppo Amici di Nanni in ricordo del figlio dott. Nanni Ugliengo, morto in un’operazione di soccorso alpino.

Archivio CCM© Billing e Adior, Sud Sudan 2005

Il dott. Meo con la comunità locale durante

una delle missioni raccontate nell’articolo.

“Con Nanni avevo avuto soltanto rapporti di lavoro

in ospedale, ma avevo apprezzato il rigore e la severità

della sua competenza professionale e la sua predilezione

per le classi povere e i rapporti schietti e diretti con le

persone e con i fatti. Quando la famiglia e la Divisione di

Cardiologia dell’Ospedale di Cuneo propongono al CCM di

dedicare alla sua memoria un’azione umanitaria, ricordiamo

che Nanni aveva espresso il desiderio di unirsi agli altri

medici che, in servizio volontaristico, svolgevano consulenze

presso gli ospedali rurali del CCM in Sudan. La proposta

di sublimare il riserbo del dolore per la sua morte con

un’azione concreta sul campo ci onora. Così concordiamo

di affidare al Gruppo Amici di Nanni la ristrutturazione

del reparto di pediatria dell’Ospedale di Rumbek. Papà

Ugliengo si dimostra subito un fund raiser eccezionale e,

grazie al suo impegno, nasce una bellissima pediatria...

Ma il Gruppo non si accontenta, e nemmeno il CCM, e

proponiamo la costruzione[...] di un ambulatorio madre-

bambino a Billing.[...]. Un altro obiettivo è stato

identificato nell’Ospedale di Adior, il secondo ospedale

rurale che il CCM ha costruito e avviato nel 1993.

Il Gruppo contribuirà all’attuazione di un importante

programma di protezione materno-infantile È un impegno di

giustizia prima ancora che di solidarietà a cui non possiamo

sottrarci. Siamo convinti che con iniziative di volontariato

che partono dal piccolo e crescono insieme a persone di

buona volontà si possono realizzare grandi cose.”

Un saluto a papà Ugliengo

Pino Ugliengo, socio e volontario del CCM

n° 1 • APRILE 2016IN MISSIONE E IN ITALIA

Esistono diversi gruppi territoriali “amici del CCM” in Piemonte e in tutta l’Italia. Nati intorno a per-

sone che sono state in missione nei nostri Paesi e che al loro ritorno han-no coinvolto reti familiari e amicali in attività a favore dei nostri progetti, i gruppi territoriali rappresentano un punto di forza del CCM, perché attra-verso le loro attività la nostra associa-zione mette radici sul territorio.Matteo è il rappre-sentate del Gruppo Pulia: costituito per lo più da artigiani, basato nel cuneese tra Manta, Saluzzo e Moretta e molto attivo sia in Italia che in Africa.Ciao Matteo! Iniziamo da una curiosi-tà: da dove viene il nome Pulia e cosa rappresenta il vostro logo?Il nome “Pulia” è un termine pie-montese che significa puleggia. La puleggia è un organo di trasmissio-ne del moto e può essere libera o vincolata a un albero per imprimere movimento. L’abbiamo scelta come simbolo perché rappresenta la forza, il movimento che le donne africane trasmettono alla loro comunità; in-fatti, al centro del nostro logo c’è una donna che lavora con un bambino sulle spalle. Inoltre, ogni lettera del nome Pulia ha un significato preciso, che si ricollega alle nostre esperienze di missione:

P come power, l’energia che portia-mo attraverso i nostri pannelli solari e gli impianti idrici.U come utility, inteso come fornire la possibilità di accedere ai servizi pri-mari.L come light, luce, la corrente elettri-ca che aiuta nel lavoro, sempre nel rispetto della natura e della terra.In Africa, perché questa è la terra dei nostri interventi.Perché avete scelto di collaborare con il CCM?Da sempre il CCM mi ha affascinato. Ho conosciuto un pilastro come il

dott. Silvio Galvagno e ho avuto la fortuna di lavorare con il dott. Pino Meo. Pur non essendo medico o infermiere, ma artigiano, mi hanno accolto con rispetto e simpatia e mi sono sentito subito a casa.Io e altri componenti del gruppo collaboriamo anche con altre ONG - di recente siamo stati in Burkina-. Pensiamo che questo sia naturale, of-friamo il nostro contributo di tecnici dove ci viene richiesto. Comunque, sotto le ali del CCM stiamo bene!Il gruppo ha iniziato a lavorare con il CCM in Kenya e ora è passato a sup-portare un progetto in Etiopia. Come è avvenuto questo passaggio?Grazie al dott. Galvagno abbiamo

avuto il nostro battesimo africano in Kenya, nell’ospedale diocesano di Sololo. Incontrando volontari che da anni dedicavano tempo ed energie al progetto, siamo entrati nei meccani-smi della cooperazione internaziona-le e abbiamo appreso le tecniche per lavorare in Africa. Quando è termina-to il progetto a Sololo, il gruppo si è preso un periodo di riflessione, dopo il quale siamo ripartiti con un nuovo slancio, con un movimento di puleg-gia verso l’Etiopia.Qual è l’impegno del gruppo in Africa e in Italia?Abbiamo partecipato nel 2015 a una prima missione esplorativa in diver-si centri di salute del Bale in Etiopia, per visionare lo stato degli impianti elettrici e idraulici. Sulla base di foto, rilievi e indicazioni del capo proget-to e del personale locale, ci stiamo preparando ad affrontare la prossi-ma missione, che avrà l’obiettivo di rendere più ospitali e attrezzati due centri di salute. Per finanziare i lavori che svolgeremo siamo molto attivi sul territorio, inventandoci sempre forme e occasioni nuove di raccolta fondi. Ma per noi l’impegno in Italia non è solo questo, è innanzitutto un impegno di sensibilizzazione non solo rispetto ai nostri progetti, ma ri-spetto a tutto l’importante lavoro che il CCM svolge.

Passione, competenza, nuovo slanciodi ERIKA LARCHER - referente volontari del CCM

Il gruppo Pulia: non solo missioni sanitarie

Archivio CCM © Italia 2015

Matteo Bolla in occasione della Stramoretta ed. 2015

Archivio CCM © Etiopia 2015 Matteo Bolla in missione

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n° 1 • APRILE 2016VOLONTARI IN ITALIA

Andrea è così innamorato del Burundi che anche quando è in Ita-lia continua a pensare ai nostri pro-getti e organizza con il suo gruppo iniziative che ormai sono diventate tradizione.Erika non manca mai, che si tratti di un aperitivo di raccolta fondi o di impacchettare regali di Natale. E ci travolge ogni volta con la sua ener-gia, la sua disponibilità, i suoi sorrisi.Giorgia ha condiviso un po’ con noi la sua gravidanza, dedicando tanto tempo ai nostri progetti di sensibilizzazione in un periodo per lei speciale.Corrado coinvolge il suo gruppo, che risponde sempre alle nostre ri-chieste con entusiasmo e puntualità.Davide ha messo in gioco la sua professionalità in Africa ma anche in Italia, aiutandoci a raccontare il no-stro impegno nei confronti di mam-me e bambini.Franco è una sicurezza: organizza-tissimo, preciso e disponibile in ogni occasione.Daniela è un mago di Excel e per lei lo scanner non ha segreti.Grazia è precisa con le lettere e pa-ziente con lo staff. Carla e Marilena, che dire, sono le colonne portanti del CCM. Rap-presentano la memoria storica della nostra associazione, l’impegno quo-tidiano, la voglia di andare incontro al cambiamento restando fedeli alle proprie radici.Ci sono tanti modi e tempi per esse-re volontario CCM in Italia. C’è chi ci sostiene durante gli eventi, chi coin-volge gli amici nelle iniziative di sen-sibilizzazione e raccolta fondi, chi dedica il suo tempo in maniera co-stante e continuativa, supportando le attività ordinarie dell’ufficio, chi affianca lo staff nella progettazione, chi nelle scuole. Ma essere volonta-

Vuoi mettere in campo le tua abilità e donare un po’ del tuo tempo? Il CCM è sempre alla ricerca di volon-tari, in ambito sanitario e non. Il volontario è per noi una risorsa preziosissima!

Se sei interessato ad attività di  volontariato in Italia  scrivi a  [email protected].

Se invece desideri fare un’esperien-za di volontariato all’estero invia una mail a [email protected]. Oppure chiamaci o vieni a trovarci in sede.

Tanti modi di essere volontario CCM

Disponibilità, entusiasmo, condivisionedi ERIKA LARCHER - referente volontari del CCM

rio CCM non è solo donare il proprio tempo, significa anche partecipare a momenti di formazione, aggiornarsi sui nostri progetti, scambiare quat-tro chiacchiere davanti a un caffè e, perché no, trovare nuovi amici.Alla base ci sono la condivisione dei valori, la stima per il lavoro che svol-

giamo, la voglia di mettersi in gio-co con le proprie abilità, le proprie competenze e i propri interessi. Per ognuno di noi può sembrare poco quello che fa, ma sommando l’im-pegno di tutti possiamo davvero ar-rivare lontano, fino alle nostre mam-me e ai nostri bambini in Africa.

Archivio CCM © Italia 2015

I volontari alla Color Run di Torino

Archivio CCM © Italia 2015

Il dott. Garelli durante una lezione di soccorso infantile

Archivio CCM © Italia 2015

L’iniziativa Ogni pacco un sorriso

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n° 1 • APRILE 2016EVENTI E INIZIATIVE

Ong - Onlus con personalità giuridica Via Ciriè, 32/E • 10152 Torino • Italy • Tel. 011 660 27 93 • Fax. 011 383 94 55 • [email protected] • www.ccm-italia.org

C.F. 97504230018 • C/C POSTALE N. 13404108 • IBAN IT85 I050 1801 0000 0000 0199 848

Le donazioni al CCM in quanto ONG e ONLUS sono deducibili o detraibili fiscalmente dalla dichiarazione dei redditi.

IL CCM RINGRAZIA VIVAMENTE LE CARTIERE BURGO PER LA GENTILE DONAZIONE DI MATERIALE PER LA STAMPA DELLE PROPRIE PUBBLICAZIONI.

In partenza a breve: 1. gli incontri formativi su salute materna e infantile organizzati con l’ASL TO4 all’interno dell’iniziativa Legami che Uniscono; 2.il Corso di salute globale, organizzato in moduli e in lezioni in aula e FAD.

Info su www.ccm-italia.org

Un altro tour solidale con le Guide Bogianen. Con “Lo swing a Torino: dal Trio Lescano a Fred Buscaglione” scopri la Torino anni ‘30 e ‘40 e sostieni Sorrisi di madri africane.

Per saperne di più www.ccm-italia.org

Un incontro organizzato dal CCM per parlare con i candidati sindaco della città di Torino di opportunità e sfide legate alla comunità migrante presente sul territorio cittadino. Orientamenti, proposte e posizioni che riguardano integrazione, salute e benessere di tutta la comunità. Modera la giornalista Maria Teresa Martinengo de La Stampa.

Per info [email protected]

Da maggioPROPOSTE FORMATIVE

11 giugno 2016 ore 21:00GUIDE BOGIANEN,

UNA SERATA PER IL CCM

Dove Cosa Quando...24 maggio 2016 ore 18:00

MIGRANTI, INTEGRAZIONE E SALUTE

Bomboniere e liste solidali

In alternativa puoi scegliere la Lista Solidale: al posto della Lista nozze o battesimo, puoi invitare parenti e amici a sostituire il regalo con una donazione.

La scelta può essere comunicata con un messaggio da allegare alle partecipazioni o agli inviti.

Per informazioni e ordini puoi contattarci all’indirizzo mail [email protected] o telefonarci al numero 011.6602793.

La gioia di un evento speciale si accompagna ad un’azione concreta di solidarietà:

per il tuo matrimonio, battesimo, laurea o anniversario, scegli le nostre bomboniere e sostieni la campagna Sorrisi di madri africane.

Le classiche pergamene solidali con un messaggio personalizzato corredate di un nastro di raso.

I segnalibri o le pergamene colorate con quattro diverse linee: albero, cuori, luna e paperelle.

Le bomboniere gustose, piccoli vasetti contenenti marmellate, spezie o sali.

POTRAI SCEGLIERE TRA:

ComitatoCollaborazioneMedica

In collaborazione con Il Tucano Viaggi Ricerca, scopriamo i viaggi e l’impegno di Maresa Perenchio, neuropsichiatra infantile, volontaria CCM e autrice del libro “Nero Dolce Storie d’Africa”. L’appuntamento con l’autrice è presso il Tucano Viaggi Concept Store di Piazza Solferino 14.

Per info [email protected]

26 maggio 2016 NERO DOLCE STORIE D’AFRICA