Non è l’eterna promessa di andare a pescare sul …Terra e pastura Il campione del Team...

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aurizio Fedeli noto agonista del Team Ravanelli e collabo- ratore della ditta Trabucco ci ha invitato a segui- re una gara di preparazione in vista di una importante mani- festazione agonistica che di li a pochi giorni sarebbe andata in scena in quel di Ca’ Vecchia. Cordiale e disponibile come sempre si è prodigato a spie- garci approfonditamente le ca- ratteristiche di questo specchio d’acqua, i tipi di pesci presenti e le tecniche praticabili in com- petizione. Quando siamo giun- ti a ridosso del canale la frene- tica attività di preparazione dei numerosi concorrenti intenti a mettere a punto l’attrezzatura ci ha dato la possibilità di scor- gere, qua e là, i volti noti di pa- recchi agonisti di spicco del pa- norama nazionale. Bosi, Geno- vesi, Calosi, Forni e tanti altri erano infatti già all’opera in- tenti a maneggiare roubaisien- ne, lenze e secchi di terra di svariate tipologie e colori. L’ap- profondita analisi tecnica è ini- ziata con le caratteristiche di questo canale che proprio di questo tratto ha una ramifica- zione che forma nel punto di snodo un’isola triangolare. L’alveo del canale presenta delle comode sponde in ce- mento leggermente degradan- ti che permettono un agevole accesso ed un facile posiziona- mento di tutta l’attrezzatura necessaria alla gara. Le auto- mobili disposte lungo la strada non creano intralcio alla circo- lazione e danno la possibilità di scaricare la solita “quintalata” di attrezzatura in un batter d’occhio. Breme, blicche e ... acerine Maurizio ci spiega che in que- sto tratto le specie predomi- nanti sono le breme, le blicche ed i gardon con sporadiche, ma a volte determinanti, appa- rizioni di carassi e carpe. Un’al- tra specie che sta proliferando nel Canale Fissero-Tartaro è l’acerina. Il piccolo percide ha invaso rapidamente tutto il cor- so del canale e, soprattutto nel- le gare che prevedono l’utilizzo di fouilles e ver de vase, è di- ventato la vera e propria bestia nera dei concorrenti che si ve- dono costretti ad impostare la strategia di gara proprio in fun- zione della presenza o meno del piccolo pesce. La sua pro- verbiale voracità non da tregua agli inneschi dei malcapitati pe- scatori costretti a stravolgere, in corso d’opera, le tattiche stu- diate durante le competizioni di prova. Anche i siluri, di diver- se pezzature, sono presenti in gran numero e sovente riman- gono allamati agli esili terminali dei concorrenti. Terra e pastura Il campione del Team Rava- nelli è già all’opera e nei nu- merosi secchi sparsi sul pic- chetto possiamo notare alme- no cinque o sei tipi di terra di- versi che serviranno o a veico- lare le piccole larve di fouilles sul fondo o ad essere miscela- ti con le classiche pasture scu- re destinate alle breme. Fa- cendomi largo fra l’attrezza- tura sparpagliata a ridosso del panchetto domando ironica- mente a Maurizio se lui non abbia le idee un po’ confuse al riguardo. Dopo un’occhia- taccia seguita da un laconico sorriso, bonariamente mi spiega che lui è lì proprio per questo: provare il maggior 38 39 PESCA AL COLPO FEDELI al Fissero Non è l’eterna promessa di andare a pescare sul famoso canale in provincia di Mantova, ma la cronaca di un’uscita a breme fatta con il campione del Team Ravanelli Trabucco di Soresina. Testo di Stefano Falciani - Foto di Francesco Capomassi M La cattura di numerose piccole breme nelle prime fasi della competizione ha indotto Maurizio a cambiare strategia.

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aurizio Fedeli notoagonista del TeamRavanelli e collabo-ratore della ditta

Trabucco ci ha invitato a segui-re una gara di preparazione invista di una importante mani-festazione agonistica che di li apochi giorni sarebbe andata inscena in quel di Ca’ Vecchia.Cordiale e disponibile comesempre si è prodigato a spie-garci approfonditamente le ca-ratteristiche di questo specchiod’acqua, i tipi di pesci presentie le tecniche praticabili in com-petizione. Quando siamo giun-ti a ridosso del canale la frene-tica attività di preparazione deinumerosi concorrenti intenti amettere a punto l’attrezzaturaci ha dato la possibilità di scor-gere, qua e là, i volti noti di pa-recchi agonisti di spicco del pa-norama nazionale. Bosi, Geno-vesi, Calosi, Forni e tanti altrierano infatti già all’opera in-tenti a maneggiare roubaisien-ne, lenze e secchi di terra disvariate tipologie e colori. L’ap-profondita analisi tecnica è ini-ziata con le caratteristiche diquesto canale che proprio diquesto tratto ha una ramifica-zione che forma nel punto di

snodo un’isola triangolare.L’alveo del canale presentadelle comode sponde in ce-mento leggermente degradan-ti che permettono un agevoleaccesso ed un facile posiziona-mento di tutta l’attrezzaturanecessaria alla gara. Le auto-mobili disposte lungo la stradanon creano intralcio alla circo-lazione e danno la possibilità discaricare la solita “quintalata”di attrezzatura in un batterd’occhio.

Breme, blicche e ...acerineMaurizio ci spiega che in que-sto tratto le specie predomi-nanti sono le breme, le bliccheed i gardon con sporadiche,ma a volte determinanti, appa-rizioni di carassi e carpe. Un’al-tra specie che sta proliferandonel Canale Fissero-Tartaro èl’acerina. Il piccolo percide hainvaso rapidamente tutto il cor-so del canale e, soprattutto nel-le gare che prevedono l’utilizzodi fouilles e ver de vase, è di-ventato la vera e propria bestianera dei concorrenti che si ve-dono costretti ad impostare lastrategia di gara proprio in fun-

zione della presenza o menodel piccolo pesce. La sua pro-verbiale voracità non da treguaagli inneschi dei malcapitati pe-scatori costretti a stravolgere, incorso d’opera, le tattiche stu-diate durante le competizionidi prova. Anche i siluri, di diver-se pezzature, sono presenti ingran numero e sovente riman-gono allamati agli esili terminalidei concorrenti.

Terra e pasturaIl campione del Team Rava-nelli è già all’opera e nei nu-merosi secchi sparsi sul pic-chetto possiamo notare alme-no cinque o sei tipi di terra di-versi che serviranno o a veico-lare le piccole larve di fouillessul fondo o ad essere miscela-ti con le classiche pasture scu-re destinate alle breme. Fa-cendomi largo fra l’attrezza-tura sparpagliata a ridosso delpanchetto domando ironica-mente a Maurizio se lui nonabbia le idee un po’ confuseal riguardo. Dopo un’occhia-taccia seguita da un laconicosorriso, bonariamente mispiega che lui è lì proprio perquesto: provare il maggior

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PESCA AL COLPO

FEDELIal Fissero

Non è l’eterna promessa di andare a pescare sul famoso canale inprovincia di Mantova, ma la cronaca di un’uscita a breme fatta con ilcampione del Team Ravanelli Trabucco di Soresina.

Testo di Stefano Falciani - Foto di Francesco Capomassi

M

■ La cattura di numerose piccole breme nelle prime fasi della competizione ha indotto Maurizio a cambiare strategia.

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numero di mix di terre possi-bile per riuscire a trovare quel-lo giusto da utilizzare poi nel-la competizione che conta. Alriguardo mi mostra il primocomposto che ha già prepara-to. Il mix contiene un discretoquantitativo di terra di som-ma al quale sono stati aggiun-ti 1 kg di Team Master ProBremes ed 1 kg di Team Ma-ster Bremes Plus e servirà a fa-re il “fondo” iniziale. La pre-parazione del “letto di pastu-ra” fatta nei primi minuti digara, infatti, è fondamentalein quanto richiama gli abrami-di nei paraggi del nostro gal-leggiante. Al riguardo è beneprecisare che alle volte non èinfrequente vedere pastura-zioni “ad ampio raggio” fattea mano e che vengono scam-biate, dai non addetti ai lavo-ri, come sinonimo di scarsa

precisione nel lancio delle pal-le di sfarinato ma che vengo-no invece fatte apposta percreare un “pascolo” più am-pio possibile. Fedeli mescolaun’ultima volta il mix e confe-ziona otto bocce di terra e pa-stura che comprime energica-mente e posiziona in fondo alsecchio prima di appoggiarloaccanto al paniere. Noto chequeste palle sono tutte dellastessa dimensione tanto chesembrano fatte con lo stam-po. La ugual pesantezza servi-rà per essere molto precisinella fase di lancio quandoqueste dovranno essere get-tate, in rapida successione, atiro di roubaisienne.

Il “pongo”Maurizio intanto ha preso unaltro secchio e mi mostra il co-siddetto pongo. Si tratta di ter-ra di somma molto bagnatatanto da sembrare della comu-ne melma di campo comequella che di solito si appiccicasotto gli stivali. Il preparato hauna consistenza particolare enonostante venga amalgama-to con cura lascia le mani co-me quelle di un bambino in-tento a giocare con la famosapasta colorata. In questa terradovrà essere immesso il quan-titativo maggiore di fouillesche, data la sua collosità, rila-scerà le piccole larvette un po’

alla volta costringendo i pescia stazionare più a lungo sottola punta della canna. La diffi-coltà nel maneggiare questaterra è infatti inversamenteproporzionale alla facilità ditrattenere le piccole larve rosseobbligando le breme a faticarenon poco per liberarle dall’im-pasto.

La terra che... fumaDopo aver disposto anche ilsecondo secchio contenenteil pongo di lato al paniere Fe-deli è già all’opera sul terzorecipiente. Si tratta questavolta di normale terra disomma che servirà a veicola-

re sul fondo una piccolaquantità di larvette rosse cre-ando nell’acqua una colonnadi terra che si sgretolerà du-rante la discesa. L’impiego diquesto tipo di pasturazione“discendente” servirà nell’ul-tima parte della competizio-ne quando il pesce ormaisbrancato dovrà essere atti-rato sulla linea della roubai-sienne con un richiamo pocosostanzioso ma molto appa-riscente. Dal cartoccio vieneestratta una piccola quan-tità di fouilles e senzanemmeno separarloviene inglobato delica-tamente alla terra. E’bene ricordare che lepiccole larve di chiro-nomo possono essereaggiunte alla terra inun’unica soluzione men-tre se dovessero essere im-messe nella pastura questaoperazione sarebbe saggioeffettuarla un po’ alla volta epoco prima del confeziona-mento della pallina da getta-re. A contatto con gli ele-menti acidi della pastura, in-fatti, le larve tendono a mori-re in pochi istanti diventandonel contempo galleggianti erendendo tutto l’agglomera-to non idoneo al l ’uso. Acompletamento dell’opera-zione Maurizio aggiunge aquesta terra anche una man-ciata di bigattini allungatispiegandoci che servirannoper cercare di attirare sul pic-chetto i rari carassi e le car-pette presenti nel canale che,alle volte, si rivelano dei verie propri jolly facendo pende-re a proprio vantaggio le sortidi un picchetto disgraziato.

E quella che non... fumaIn un altro recipiente vieneora miscelata l’ultima sostan-za in preparazione. Mauriziochiarisce che si tratta di ben-tonite di color marrone cheverrà adoprata per far giun-gere sul fondo una discretaquantità di fouilles. L’opera-zione di bagnatura di questomateriale inerte è un po’ dif-ferente da quella che solita-mente svolgiamo per umidifi-care le altre terre e che si fautilizzando il trapano a batte-ria. L’accurata vagliatura e lalenta lavorazione a mano diquesta sostanza permette diottenere un composto dallecaratteristiche meccaniche

particolari e che lo fa“lavorare” in manieradiametralmente opposta

al precedente e cioè inmaniera “ascendente”. Per

chiarirci meglio il concetto ilcampione della Ravanelli con-feziona una piccola pallina dibentonite, non prima di aver-la farcita con numerose lar-vette scodinzolanti e la gettanell’immediato sottoriva. Lamodesta profondità e la tra-sparenza dell’acqua ci per-mette così di osservare il par-ticolare modo di disgregazio-ne di questa sostanza così la-vorata. Appena giunta sulfondo la pallina lentamente sidisgrega rilasciando delle pic-cole bollicine d’aria. Questaspecie di effervescenza tra-sporta con se il fouilles che ri-sale così verso la superficieper una ventina di cm per poiricadere delicatamente versoil basso disegnando sul fondoun perfetto e singolare cer-chio rosso di larve. Maurizioinfatti ha intenzione di prova-

re in partenza la pesca stacca-ta dal fondo e questo tipo dipasturazione gli permetterà ditenere in sospensione i pesci.

Il segretoLa pianificazione di quanto fi-nora descritto, da parte del-l’agonista del Team RavanelliTrabucco, gli ha consentito diessere in anticipo rispettoall’orario di partenza e perquesto lo sottoponiamo aduna specie di interrogatorioper riuscire a sapere più cosepossibili sui tipi di pesca effet-tuabili in questo famoso cam-po gara. “Il segreto di questocanale sta tutto nel saper do-sare la giusta quantità di fo-uilles da aggiungere alla ter-ra”, ci dice Fedeli incalzatodal sottoscritto e da un sem-pre più allibito Francesco abi-tuato ad avere a che fare conminnows ed aspi che con sec-chi, fouilles e terre varie. Il ti-po e il numero dei pesci pre-senti in quel momento sul pic-

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Fedeli al Fissero

■ 1. La miscelazione del mix pastura/terra di somma viene facilitata dall’uso del trapano a batteria. ■ 2. Per ottenere un uniforme grado di umidificazione la bentonite viene lavorata“a mano”. ■ 3. La giusta consistenza della bentonite viene ottenuta dopo un lungo lavoro. ■ 4. Le palle di “pongo” sono pronte per essere scodellate sotto la punta della roubaisienne.■ 5. Le piccole larve di fouilles vengono aggiunte alle terre senza essere separate. ■ 6. La bentonite “ascendente” riesce a trattenere un consistente quantitativo di fouilles.

■ Disponibilecome sempre,Fedeli ci hasvelato dei piccolitrucchi utilizzabiliin questosplendido campodi gara.

Questo posto sembra fatto apposta perospitare una manifestazione agonistica

■ Il colore scurodell’antenna rendemolto più facile la

“lettura” delle flebilitocche delle bremeche solitamente si

manifestano con unaleggera starata del

galleggiante. Sotto, il“grosso” della

piombatura è riunitoin un bulk che tara il

95% della lenza.

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chetto, infatti, condizionanopesantemente la strategia daadottare e le indicazioni avutepartecipando ad una gara og-gi potrebbero stravolgersi nelgiro di 24 ore. La presenza digrosse breme a tiro di roubai-sienne ci spingerà ad utilizza-re una terra arricchita conmolto fouilles mentre se sulpicchetto ci troveremo a chefare con blicche e bremette dipiccole dimensioni questaquantità dovrà essere drasti-camente ridotta per non sfa-mare i piccoli pescetti. Deiquattro tipi di terra preparatisolo il mix di terra di somma epastura finirà sicuramente inacqua mentre l’uso degli altrisarà sapientemente valutato

“in corso d’opera” ed in baseagli esperimenti fatti prece-dentemente.

Strategia di approccioA questo punto Maurizio èpronto e ci illustra come pro-cederà nelle prime fasi di ga-ra. Dopo aver fatto il “letto”di terra e pastura depositerà,prima a mano e poi con l’au-silio della coppetta, il “pon-go” farcito di molto fouilles.Successivamente scodelleràla bentonite sperando di stac-care i pesci ed inizierà la garapescando a una spanna dalfondo e in funzione delle pri-me mangiate deciderà al mo-mento il da farsi. I clacson di

alcune macchine segnalano ilvia della pasturazione pesan-te e in meno di due minuti lebocce di terra e pastura ven-gono lanciate una dopo l’al-tra nei dintorni del galleg-giante. Ora tocca alle palle dipongo che dopo essere stateridotte di dimensioni vengo-no quasi incastrate nella cop-petta. Il motivo di questaoperazione è facilmentecomprensibile osservando ilcupping kit manovrato condestrezza da Maurizio chedeposita, in una manciata disecondi, quasi tutto il conte-nuto del secondo secchioproprio sotto alla punta. Lapallina di terra così incastrata,infatti, non ballonzola nel

bicchiere e basta appoggiareil bordo della coppetta sullasuperficie dell’acqua per farlaagevolmente staccare. Lastessa operazione viene ripe-tuta per portare a destinazio-ne la bentonite “ascenden-te” ed è ormai tutto prontoper iniziare.

Galleggianti particolariL’ennesimo suono di clacsonda il via alla pesca e la distesad’acqua, dopo il rumorosobombardamento, torna ad es-sere liscia come l’olio. La lenzacon il piccolo galleggiante da1,50 gr viene adagiata sull’ac-qua e delicatamente accom-pagnata in pesca. Tutti i se-gnalatori di Maurizio sonodella serie Team Italy 1 Trabuc-co ed hanno la classica formaa “fiaschetto” con il collino el’antenna molto fini e dipintidi nero. L’assenza di vegeta-zione sulla riva opposta unitaal fatto di essere posizionaticon il paniere molto in bassorende il riflesso dell’acquamolto chiaro ed il colore scurodell’antenna rende molto piùfacile la “lettura” delle flebili

tocche solitamente manifesta-te con una leggera starata delgalleggiante. Le grammaturevanno da 0,50 ai 2 gr con unageometria molto simile. Ilbulk, composto da una cate-nella di pallini, tara il 95 %della lenza, viene completatoda uno o due pallini del 9 di-sposti in 30 cm. Il finale moltocorto dello 0,08 o dello 0,09termina con un amo del 16della nuova serie XPS Mod.TFK 40 ideale per innescaredue/tre scodinzolanti fili di verde vase.

Elastici specificiIl galleggiante appena so-spinto da un’impercettibilecorrente parte come un ful-mine e Fedeli alza la puntadella sua nuova roubaisienneTrabucco TRT Match One iltanto che basta per far uscirel’ammortizzatore dello 0,8mm. Nonostante sia palese lapresenza di un piccolo pesceattaccato all’amo, l’elastico èuscito per una quarantina dicm assecondando le flebili“puntate” di una blicca di 50gr che agevolmente viene“volata” e messa in nassa. Ilcampione ci dice che i dia-metri giusti di elastico perquesto tipo di pesca sono es-senzialmente due: lo 0,9 mmda usare quando avremo sot-to le breme di discreta tagliae lo 0,8 quando la pesca saràindirizzata ai piccoli gardoned al le bl icche. Le veloci

mangiate di questi pescetti sisusseguono e le molte “pa-delle” certificano anche l’en-trata in pastura delle voraciacerine.

Cambio di strategiaA questo punto, visto che lagara sta prendendo una pieganon tanto favorevole, Mauri-zio decide di cambiare strate-gia e dopo aver rimescolatol’ultimo composto a base diterra di somma ne lancia unpaio di palle sul galleggiante.Il discreto alone color noccio-la, che si propaga una voltache queste toccano l’acqua,certifica il repentino sgretola-mento della sostanza. Nonpassa nemmeno un minutoche il galleggiante si stara. La

fulminea ferrata e la conse-guente partenza dell’elasticoammortizzatore fanno pensa-re al peggio ma nemmeno unminuto dopo una grossa bre-me varca l’imboccatura delguadino. I lanci cadenzati diterra “fumante” stanno dan-do i frutti sperati ed in unaventina di minuti Maurizioriesce a recuperare il terrenoperso in precedenza. La garavolge al termine e rimanegiusto il tempo per guadinareun altro paio di breme di di-screte dimensioni ed una bel-

la carpa che si è lasciata ten-tare da un bigattino appunta-to sull’amo. Alla fine dellacompetizione di prova il risul-tato non è dei migliori perMaurizio che ci ride su e ciconfida: “L’importante è averosservato, provato e speri-mentato perché la vera com-petizione ci sarà domenica ela ricerca delle valide alternati-ve di pesca si può scoprire soloin questo modo”. Bisognasporcarsi le mani in prima per-sona... sporcarsi le mani condella terra naturalmente.

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■ I materiali utilizzati durante la prova e la nuova roubaisienne Trabucco TRT Match One.

Alla fine della competizione parecchi commensali si avvici-nano alla sponda approfittando del lauto banchetto di pe-sce che dopo le operazioni di pesatura viene rilasciato vivonel sottosponda. Aironi e garzette stazionano un po’ allalarga ma i siluri, come questo esemplare di una quarantinadi kg, arrivano quasi sotto i piedi e si lasciano facilmente in-gannare da un’esca sapientemente innescata.

INCONTRI INASPETTATI

■ 1. L’uso di recipienti bianchi facilita la scelta ed il prelievo del ver de vase. ■ 2. Due scodinzolanti larve di ver de vase appuntate per la testa. ■ 3. L’aggiunta di bigattini ai vari tipi di terra viene fatta per attirare sotto la canna i carassi e le carpe. ■ La famelica acerina ha invaso la maggior parte dei canali di questa zona.

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