Paganini, L’eterna magia di Aida divo senza tempo “E · 2019. 9. 16. · Paganini, divo senza...

8
“E cco uno che si fa avanti alla grande; questo innovatore non ha timidezze. Tutta la sua Aida supera di gran lun- ga ogni altro, perfino lo stesso Verdi. Egli ha battuto Il Trovatore, Mendelssohn, Wagner”. Così si esprimeva Modest Mussorgsky riguardo all’opera verdiana più magica che ci sia, ar- rivando a trarre spunto dalla scena del Nilo per i suoi bellissimi e pressochè sconosciuti brani corali come “La disfatta di Senna- cherib” e “Jesus Navin”. Leonard Bernstein, pochi mesi prima della sua morte, aveva dichiarato in più di un’occasione che il pro- getto di dirigere Aida era una delle cose che più gli stavano a cuore, e Dio solo sa che cosa sarebbe stata un’ Aida diretta da Lenny, il quale affermava di studiare la partitura da quarant’anni. Un altro grande musicista, Giuseppe Sinopoli, si congedò im- provvisamente dal mondo, dirigendo proprio l’apertura del terzo atto, vale a dire quel momento musicale magico ed incantevole, verso cui Verdi ha profuso una cura ed un senso del colore stu- pefacenti. Sì, perché è proprio a partire dalla scena del Nilo che la musica di Aida si fa sublime. Andante mosso indica Verdi in partitura e l’effetto di arabesco esotico che ne deriva è ancora più sorpren- dente perchè basato su un utilizzo magico della sola nota sol. Suonata in quattro registri differenti, questa ondeggiante cellula motivica è sostenuta e ripresa anche dalle viole (con sordina) e dai violoncelli in ppp senza sordina. All’entrata del coro (O tu che sei d’Osiride) il canto all’unisono adotta un’oscillazione di un semitono quasi bitonale, il coro poi prosegue in Mi minore, mentre la sacerdotessa risponde in Sol minore ed i violoncelli mantengono le loro armonie tenute in Sol. PERIODICO DI INFORMAZIONE MUSICALE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL CARLO FELICE E DEL CONSERVATORIO N. PAGANINI Autorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92 DINO BURLANDO ORAFO Pezzi unici di laboratorio 16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10 TEL. E FAX 010 589362 [email protected] L’ eterna magia di Aida n. 129 - dicembre 2018 Roberto Iovino (segue a pagina 2) Paganini, divo senza tempo K evin Zhu, Mariusz Patyra, Laura Marzadori, In Mo Yang. E poi il Quartetto di Cremona, lo Janoska Ensemble, il Trio Martynov. Sono i nomi più autorevoli del fitto programma del “Paganini Genova Festi- val” che nello scorso mese di ottobre ha calamitato l’atten- zione dei genovesi (e non solo). Lorenzo Costa (segue a pagina 2)

Transcript of Paganini, L’eterna magia di Aida divo senza tempo “E · 2019. 9. 16. · Paganini, divo senza...

  • “Ecco uno che si fa avanti alla grande; questo innovatorenon ha timidezze. Tutta la sua Aida supera di gran lun-ga ogni altro, perfino lo stesso Verdi. Egli ha battuto Il

    Trovatore, Mendelssohn, Wagner”. Così si esprimeva ModestMussorgsky riguardo all’opera verdiana più magica che ci sia, ar-rivando a trarre spunto dalla scena del Nilo per i suoi bellissimi epressochè sconosciuti brani corali come “La disfatta di Senna-cherib” e “Jesus Navin”. Leonard Bernstein, pochi mesi primadella sua morte, aveva dichiarato in più di un’occasione che il pro-getto di dirigere Aida era una delle cose che più gli stavano acuore, e Dio solo sa che cosa sarebbe stata un’ Aida diretta daLenny, il quale affermava di studiare la partitura da quarant’anni.Un altro grande musicista, Giuseppe Sinopoli, si congedò im-provvisamente dal mondo, dirigendo proprio l’apertura del terzoatto, vale a dire quel momento musicale magico ed incantevole,verso cui Verdi ha profuso una cura ed un senso del colore stu-pefacenti.Sì, perché è proprio a partire dalla scena del Nilo che la musicadi Aida si fa sublime. Andante mosso indica Verdi in partitura el’effetto di arabesco esotico che ne deriva è ancora più sorpren-dente perchè basato su un utilizzo magico della sola nota sol.Suonata in quattro registri differenti, questa ondeggiante cellulamotivica è sostenuta e ripresa anche dalle viole (con sordina) edai violoncelli in ppp senza sordina. All’entrata del coro (O tu che sei d’Osiride) il canto all’unisonoadotta un’oscillazione di un semitono quasi bitonale, il coro poiprosegue in Mi minore, mentre la sacerdotessa risponde in Solminore ed i violoncelli mantengono le loro armonie tenute in Sol.

    PERIODICO DI INFORMAZIONE MUSICALE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL CARLO FELICE E DEL CONSERVATORIO N. PAGANINIAutorizzazione del Tribunale di Genova del 22/1/92

    DINO BURLANDOORAFO

    Pezzi unici di laboratorio16121 GENOVA - PIAZZA COLOMBO, 3/10

    TEL. E FAX 010 [email protected]

    L’eterna magia di Aida

    n. 129 - dicembre 2018

    Roberto Iovino(segue a pagina 2)

    Paganini, divo senza tempo

    Kevin Zhu, Mariusz Patyra, Laura Marzadori, In MoYang. E poi il Quartetto di Cremona, lo JanoskaEnsemble, il Trio Martynov. Sono i nomi più

    autorevoli del fitto programma del “Paganini Genova Festi-val” che nello scorso mese di ottobre ha calamitato l’atten-zione dei genovesi (e non solo).

    Lorenzo Costa(segue a pagina 2)

  • 2

    La Lirica

    (dalla prima pagina)

    Arrivata alla sua seconda edizione, lamanifestazione fortissimamente volu-ta dagli Amici di Paganini (organizza-tori ufficiali insieme al Comune, allaFondazione Hruby, al Teatro CarloFelice e al Conservatorio “NiccolòPaganini”) ha confermato quanto eragià emerso lo scorso anno: un foltissi-mo pubblico si è diviso fra le decine diiniziative seguendo i concerti, maanche le conversazioni, i tour cittadininei luoghi paganiniani, le proposteculinarie fra ravioli, cioccolatini eaperitivi. Se si considera che in con-temporanea a Palazzo Ducale si èaperta la mostra su “Paganini rock-star”, si può concludere che il detto“nemo propheta in patria”, final-mente, non si addice più al nostroArtista. E si fa sempre più urgente lanecessità di arrivare alla creazione diun Istituto di Studi a lui dedicato sullafalsariga di ciò che esiste da tempoimmemorabile a Parma (Verdi), aPesaro (Rossini) a Jesi (Spontini ePergolesi),.In effetti, come è noto,Paganini è personalità così poliedricada suggerire molteplici azioni intornoa lui. Non è un caso che nei giorniscorsi alla manifestazione “MilanoLine Check” uno spazio sia stato dedi-cato a un dibattito sul tema “DaPaganini ai Talents: come è cambiatoil management artistico”. Intanto sicomincia a lavorare a quella del pros-simo anno. Il direttore artistico Miche-le Trenti sta impostando la prima gri-glia in vista della riunione con i part-ner per arrivare in tempi brevi a unadefinizione del programma. Ancheperché nel 2019 potrebbe esserci unanovità importante.E’ stata avviatauna trattativa con la Cina (Conserva-torio di Pechino dove direttore deldipartimento archi è Bin Huang, “Pre-mio Paganini” 1994) per realizzareanche lì il Festival che avrebbe dun-que una doppia sede.Insomma, Paga-nini può diventare davvero un amba-sciatore di Genova nel mondo.

    Roberto Iovino

    Paganini, divosenza tempo

    La ricchezza armonica di questa introduzio-ne (una trentina di battute) dimostra comeVerdi si spingesse sempre più in avanti ri-spetto alla parte strumentale delle sue ope-re e ci dice ancora una volta come la scrit-tura del Verdi maturo contenga perle di va-lore incredibile.Ancora una parola sul Finale, senz’altrouno dei più drammatici e più memorabilidi tutta la storia dell’opera. La struttura èlibera, ma con evidenti influssi della formacabalettistica. La melodia così felice e li-neare è sostenuta da armonici di violini evioloncelli, da accordi delle arpe e dalle fi-gurazioni dei legni, tutti concepiti in fun-zione della linea di canto purissima, inten-sissima (Aida si spinge al registro sovra-cuto) che tale non sarebbe se non ac-compagnata da tale strumentazione. Ai-da muore nelle braccia di Radàmes su una solo di due violini e i sacerdoti accom-pagnano l’ultimo accordo con un ‘Immen-so Fhtà” conclusivo. La magia del suono

    chiude l’opera. Vista l’occasione della pri-ma rappresentazione, vale a dire l’apertu-ra del Canale di Suez, stupisce come Ver-di, giunto al suo terz’ultimo lavoro operi-stico (seguiranno soltanto Otello e Fal-staff) non sposi in toto l’apparato grandoperistico alla Meyerbeer che forse moltisi aspettavano. Certamente il primo attoche inizia con “Celeste Aida” e si chudecon “Ritorna vincitor” è un omaggio allatradizione italiana; il secondo è doverosa-mente grandioso e spettacolare, ma gliultimi due atti sono giocati su orizzontiespressivi nuovi ed originali, dove la raffi-natezza e la preziosità della trama stru-mentale, danno ad Aida una luce edun’aura celestiale. Verdi è ormai creatoreunico per la magia delle sintesi che reg-gono il suo spirito, di istintiva potenza ematurata esperienza, che sa strapparealle remote e misteriose regioni della mu-sica, molti bagliori della scintilla divina.

    Lorenzo Costa

    L’eterna magia di Aida

  • D allo scorso mese di settembre ilcoro del Carlo Felice ha un nuovodirettore, Francesco Aliberti, classe1983, originario di Salerno. Lo abbiamoincontrato durante le prove di Aida.

    Ci parli del suo incontro con Genova econ il suo teatro…Sono giunto qui a Genova pochi mesi fa.Ho avuto diverse esperienze nei teatriitaliani e, ahimé, la situazione di criticitàcoinvolge un po’ tutto il mondo della mu-sica. Ma credo che sia fondamentaleprenderne coscienza serenamente ecercare delle soluzioni. D’altronde il bel-lo del nostro mestiere è proprio questo.

    Come ha trovato il Coro del Teatro dal punto di vista del-l’organico?Ho constatato una evidente carenza di organico e vorrei per-tanto, dopo aver conquistato fiducia e credibilità, poter lavo-rare per arrivare a un potenziamento. D’altra parte ho perce-pito che nel Coro c’è una grande volontà di crescita e di ri-scatto.

    Il direttore di Coro deve avere oltre alle ovvie capacità pro-fessionali anche doti umani e psicologiche:come si pone di fronte ai suoi cantanti?Cerco innanzitutto di mettere a frutto tutti imiei studi: mi sono diplomato in pianoforte aNapoli, mi sono laureato in Filosofia, e mi so-no dedicato alla teologia e ad approfondi-menti storici. Pertanto ho un background po-liedrico che mi permette di avere un’otticasulla musica per la musica. Ogni volta che siaffronta una partitura deve essere come unariscoperta: si trova sempre qualcosa di nuo-vo. Quanto all’aspetto umano ritengo sia mol-to importante ascoltare. Ogni parola derivada un fondamento, pertanto bisogna indaga-re e successivamente mediare. Troppo spes-so i problemi nascono dalla mancanza diascolto e di dialogo: è necessario invece ca-

    3

    Intervista

    Aliberti: il senso della coralitàpire che “si è tutti sulla stessa barcae che c’è una comune volontà di farbene”.

    Se il Direttore artistico le dessecarta bianca, facendole scegliere ilprogramma di un concerto cosa fa-rebbe?Senza ombra di dubbio Bach. In lui viè uno spirito corale preminente, in-teso non solo in senso musicale maanche sociale. Credo che sia l’autorepiù emblematico in questo senso.

    Nell’attuale stagione lirica cosa laspaventa di più e cosa invece la appassiona maggiormente?Ciò che mi spaventa di più sta passando: Aida. E’ un’operaestremamente delicata per gli organici e per la ricerca di co-lori negli episodi interni. Mi entusiasma, invece, poter ripren-dere Simon Boccanegra, un’opera che amo particolarmente.Mi piace notare che in entrambe Verdi lanci un messaggio dipace. Recita così Amneris in punto di morte: Pace ti imploro;e il doge Simone nella grande scena della congiura esorta: “Evo gridando pace, e vo gridando amor”.

    Nicole Olivieri

    Via 5 Dicembre, 12 - 16121 Genova - Tel. 010 580263 - web site: angelucci1919.comdal 1919

    Mercoledì 5 dicembre, ore 16PALAZZO DUCALE: “DA MONET A BACON”

    CAPOLAVORI DA JOHANNESBURG

    Martedì 15 gennaioGITA A PIACENZA per LA FORZA DEL DESTINO

    Mercoledì 16 gennaio 2019, ore 16PALAZZO REALE: “MARAGLIANO”

    ANDAR per Mostre e teatri

  • 4

    Anniversari

    La borghesia parlamenta-re che arbitrariamente cigo verna si sfascia. Essa

    ha fatto tutti gli esperimenti. In otto an-ni è passata dalla Destra a tinte un po’chiare del Lanza, alla destra tutta neradel Minghetti; dalla Sinistra fosca delNicotera alla rossa dello Zanardelli perripassare alla Sinistra millerighe delDepretis. Con questa è stata impoten-te sempre al governo. […] Ora assistia-mo all’ultimo punto della catastrofe.Una maggioranza enorme non riescead afferrare il potere … Qualcuno po-trebbe stupirsi, eppure queste parole,singolarmente attuali, furono espresseda Luigi Illica, noto ai più per aver datovita, in collaborazione con Giuseppe Giacosa, ai brevi sogni dellefragili eroine pucciniane … chi era dunque costui? Le testimo-nianze a lui contemporanee tratteggiano un uomo intrepido ebattagliero (giovane direttore del periodico “Don Chisciotte”, eb-be occasione di manifestarsi coraggiosamente attraverso quelfoglio, con il quale affrontò con vivacità di ingegno la situazionepolitica di allora), mediatore e propulsore di energie intellettua-li, lavoratore rapido, intelligente e pieno di spirito - eccellenti qua-lità per un librettista. Ma era anche una personalità difficile epoco equilibrata, impulsivo e di spirito caustico. Poteva esserenobile e generoso, ma il suo comportamento era imprevedibile… ostinato, vanitoso e aggressivo, si abbandonava all’ira alla mi-nima provocazione, reale o immaginaria,ponendosi sovente in situazioni estre-mamente sgradevoli. Oggi lo si ricordaquale versificatore di noti libretti d’ope-ra, forniti ai grandi musicisti dell’epoca …Puccini, Smareglia, Mascagni, Franchet-ti, Catalani, Giordano e tanti altri. Pochisanno che come commediografo fu ap-prezzato autore di lavori teatrali messiin scena dalle più importanti compagniedi prosa presenti in Italia e che fu parteattiva della “scapigliatura”, il noto movi-mento culturale che imperversò fra Mi-lano e Bologna nell’ultimo ventennio del-l’Ottocento proponendo il rinnovamentodell’arte italiana, impantanata in un cer-to provincialismo. La consacrazione perIllica giunse nel 1886 con il dramma Gliultimi Templari, ma la fama imperituragli derivò dai libretti d’opera a cui si an-dava dedicando. Fu l’amico Tebaldini amusicare nel 1887 il primo libretto, Fan-

    tasia Araba, che in seguito diede allefiamme salvando soltanto il prologoper orchestra. Illica anni dopo conse-gnò lo stesso testo a Franco Alfanoper l’opera Alla fonte d’Enschir. Il primoimportante impegno melodrammaticodi Giacosa fu però la fatica creativa diBohème. L’incarico della riduzione a li-bretto del romanzo di Murger fu affida-to da Ricordi a una coppia di autori,dando inizio alla quasi decennale colla-borazione di Luigi Illica con GiuseppeGiacosa. Molti dei compositori cheamiamo hanno scritto i loro capolavorigrazie non solo al loro infinito talentomusicale, ma anche al fortunato incon-tro con determinati librettisti con i qua-

    li hanno spesso creato meravigliosi sodalizi ... Mozart-Da Ponte,Bellini-Romani o Verdi-Piave. Puccini trovò la quadratura del cer-chio in questa singolare combinazione di letterati. Compito di Illi-ca era di stendere il canovaccio e sviluppare la trama nei parti-colari, mentre Giacosa versificava il testo, elaborava le situazioniliriche, introduceva un equilibrio maggiore nella successione del-le scene e, in genere, curava le rifiniture letterarie. Come libret-tista Illica mancava della visione poetica, della profondità e ric-chezza di sentimenti del suo collaboratore, ma lo superava nel-l’abbondanza di trovate teatrali e soprattutto nella capacità di ri-cavare da un dato soggetto una trama variata e agile, allonta-nandosi indubbiamente dalla tradizione ottocentesca, vale a dire

    da quella tradizione del librettista abileverseggiatore così ben incarnata da Giu-seppe Giacosa, l’altra metà della coppiaper antonomasia della librettistica italia-na. Illica rappresentava una figura davve-ro emblematica e un modello di riferi-mento assoluto, da seguire o combatte-re, secondo i vari punti di vista … proprionel confronto fra queste due figure di let-terati e di uomini di teatro si può cogliereil carattere contradditorio dell’opera ita-liana a cavallo dei due secoli, sempre tesain un difficile lavoro di sintesi fra fervori av-veniristi da una parte e ricadute passati-ste dall’altra. Un quadro assai complessoe affascinante che la vicenda umana e ar-tistica di Luigi Illica, a cento anni dalla suamorte, consente di rievocare in tutta lasua dovizia di particolari e suggestioni.

    Aureliano Zattoni

    L’altra metà della coppiaLuigi Illica a cento anni dalla morte

    Luigi Illica a sinistra e Giacomo Puccini

  • 5

    ... dal Kindergarten alla Maturità.Divertirsi da piccoli per essere internazionali da grandi

    Via Mylius 1, 16128 GenovaTel. 010564334 - E-mail: [email protected] - Homepage: www.scuolagermanica.it

    Attualità

    Lei è stato studente del Conservatorio,fino al diploma nell'85, com'è stato di-ventarne direttore?Sicuramente una grande emozione.Quando io ero studente, il Conservato-rio era una scuola puramente didattica,l'attività artistica si limitava ai saggi difine anno. Ora vorrei incrementare l'at-tività interna ed esterna, dare ai ragaz-zi qualche possibilità in più di quelle cheavevamo noi, aumentare le iniziative. Mipiacerebbe avere un dialogo continuocon gli studenti. In buona fede, si pos-sono fare scelte sbagliate ma confron-tandosi si può trovare sempre la solu-zione più adeguata che possa mettered'accordo tutti.

    Anche il corpo docenti ...Si, il desiderio è cercare di trovare un'armonia con tutti, siamoin conservatorio, l'armonia non può mancare! Anche perchécredo sia indispensabile per fare un buon lavoro.

    Ha in mente qualche progetto per il fu-turo?Si, vorrei incrementare le collaborazionicon la G.O.G. e con il Teatro Carlo Felice.La G.O.G. ha portato a Genova i più gran-di concertisti mondiali e, già com'è avve-nuto con Romanovsky, vorrei dare aglistudenti la possibilità di incontrarli, co-me ospiti presso il Conservatorio. Sem-pre per metterli in contatto con realtàinternazionali, c'è l'ipotesi di organizzaredegli incontri e scambi con altri Conser-

    vatori e Accademie europee. Quello chemi interessa, oltre al fatto che questiscambi possono essere molto utili per iragazzi, è che il nome del Paganini si pub-blicizzi il più possibile in Italia e nel mondo.

    E per quanto riguarda la nostra realtàcittadina?A Genova posso contare sulla collabora-zione con la Giunta comunale, con cui houna bella sintonia e un rapporto cordiale.Ci sono in progetto piccole stagioni con-certistiche nel territorio. Ad esempio sipensava ad una serie di concerti organi-stici nelle chiese della nostra città per va-lorizzare gli studenti ma anche il patrimo-nio artistico, architettonico e pittorico,

    che ci circonda. Ovviamente sono tutti progetti, e realizzarlisarà un lavoro duro che però intraprenderemo con ottimismoe entusiasmo. La speranza è quella di riuscire a fare molte co-se, ora vedremo come passare dai sogni alla realtà.

    Bianca Liuzzo

    ROBERTO TAGLIAMACCO è il nuovo direttore del Conservatorio

    Roberto Tagliamacco è il nuovo direttore del Conservatorio N. Paganini di Genova.Il primo di questo mese per lui, compositore e pianista, già docente presso il Conservatorio per la cattedra diTeoria e Solfeggio, è iniziato il mandato triennale nel ruolo di direttore dell'Istituzione in cui la sua carriera mu-sicale ha avuto inizio.

    Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. PaganiniQuote sociali

    Socio ordinario da € 85,00Socio sostenitore da € 145,00Socio familiare € 50,00Giovani fino al 25° anno di età) € 30,00

    Per coloro che desiderano iscriversi o rinnovare con bonifico: IBAN: IT 92 I 05034 01424 000000021647

  • 6

    Attualità a cura di Giuseppe Isoleri

    EDIL S

    EDIL SANTORO GEOM. VITTORIOIMPRESA EDILE16129 GENOVAVIA CASAREGIS 28/2 - Tel. 010 59 15 08

    Fino al 1777 Mozart suonò indiffer-entemente il clavicembalo, il clavicor-do e il pianoforte. In quell’anno, però,ebbe occasione di provare i nuovi pi-anoforti Stein e da quel momento si de-cise ad abbandonare le vecchie tastierea favore della nuova. Proprio al 1777risale il Concerto in mi bemolle maggioreK 271 per pianoforte e orchestra cheAndrea Bacchetti ha recentemente incisocon l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di-retta da Fabio Luisi.Un bel CD edito dalla “Concerto” che pro-pone anche il Concerto in la maggiore K414.Se la prima partitura, appunto del 1777,

    Il DISCO – Bacchetti e Luisi per Mozartappartiene ancora al periodo salisburgh-ese, il K 414 fa parte di una triade di con-certi scritti a Vienna fra il 1782 e il1783, dopo, dunque, la “cacciata” dallacorte del conte Colloredo e l’approdo allalibera professione. Mozart sperimenta e crea opere di stra-ordinaria vitalità e originalità nellacostruzione dei temi e nel rapporto frasolista e orchestra. Esecuzione inappunt-abile da parte di Bacchetti per chiarezzaespositiva, linearità di fraseggio e giocodi dinamiche. Luisi lo asseconda con laconsueta maestria, ben seguito dallastrumentale.

    r.i.

    Festa dell’AssociazioneQuella che si è aperta quest’anno è la trentesima stagione degliAmici del Carlo Felice e il decimo anniversario dell’unione con gliAmici del Conservatorio.Il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha perciò deciso di festeg-giare i due avvenimenti invitando tutti i Soci, il giorno

    18 DICEMBRE 2018 presso il FOYER DEL TEATRO CARLO FELICE alle ore 17

    In occasione di tale, per noi, importante ricorrenza verrano conse-gnate quattro borse di studio a giovanidel Conservatorio N. Paganini segnala-ti dalla Direzione dell’Istituto.Dopo tale cerimonia, saremo allietatida un concerto di

    SERENA GAMBERONI, soprano e MICHELE PATTI, basso

    DAVIDE CAVALLI al pianoforteIl concerto sarà seguito da un brindisi difesteggiamento.

    UN NUOVO VOLUME SU WAGNER

    G iorgio Pestelli ha scritto un nuovosaggio di Richard Wagner dedica-to al fantastico mondo dei Nibelunghi.Il volume, dal titolo “L’anello di Wagner”sarà presentato al pubblico genovesegiovedì 24 gennaio 2019 nell’Audito-rium “Euge-nio Montale”del TeatroCarlo Feliceal le ore17,30, pre-sente l’auto-re che saràintervistatodal Prof. Vit-torio Coletti.L’organizza-zione dell’e-vento è stata affidata alla nostra Asso-ciazione in cordiale collaborazione conl’Associazione Teatro Carlo Felice.

  • to su Divertimento in Mi bemolle mag-giotr K 563 “Gran Trio” di W.A. Mozarte la loro esecuzione è stata esemplaresotto ogni punto di vista e, nonostantela lunghezza del Trio, siamo tutti rima-sti affascinati dalla splendida interpre-tazione. Il concerto prevedeva anche il“Presto” dal Trio op. 9 n. 1 di L. VanBeethoven. Successo calorosissimo.

    7

    di Macchiavello Maura & Vescina Maria Flora s.n.c.Via Roma, 70-72 RECCO (GE) - Tel. 0185 74336

    [email protected] - www.mangiareinliguria.it/dalino

    I nostri Concerti a cura di Giuseppe Isoleri

    7

    Beethoven: Sonata op.10 n. 2, Prokofiev: Tre studi op. 2, Schumann: Fantasie-stücke op. 12. Questo il programma che Giovanni Pisanu, pianoforte ha affronta-to il 13 novembre nel suo concerto al Circolo. Giovanni, ventiduenne, ha dimostrato

    una capacità interpretativa,esaltata nella difficile provarichiesta dall’opera di Schu-mann, con una sicurezza e untalento musicale che ha stupi-to e appassionato il folto pub-blico presente al concerto. Abbiamo avuto subito numero-se richieste di ascoltarlo nuo-vamente. Certamente lo ria-scolteremo! Bravo Giovanni!

    Tre musicisti dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice

    I l 2 ottobre, tre musicisti del-l’Orchestra del Teatro CarloFelice: Pier Domenico Somma-ti, violino, Giuseppe Francese,viola e Giulio Glavina, voloncello,hanno inaugurato la nostra sta-gione musicale (la 30^) al Cir-colo Unificato dell’Esercito.Il loro programma era incentra-

    Ugo Armoni

    Ugo Armoni a l p ianoforte.Anche quest’anno il nostroAmico ha desiderato offrirci un sag-gio delle sue capacità con il concer-to del 16 ottobre. La prima parteera interamente dedicata a Chopinmentre la seconda conteneva laRapsodia op.79 n. 2 di Brahms,Danza Andalusa di Granados, Mor-morio di Primavera op. 32 n. 3 diSinding e, a grande richiesta, Ada-gio sostenuto dal Concerto n. 2 op.18 di Rachmaninoff magistralmen-te rielaborato per solo pianofortedallo stesso Armoni.Lo abbiamo ringraziato per l’ottimaimtepretaziopne dei singoli brani eper averci regalato un altro pome-riggio di grande musica.

    I l 30 ottobre abbiamoascoltato una giovanissi-ma allieva del “Paganini”,Beatrice Puccini, violista,accompagnata dal nostroAmico Christian Pastorinoal pianoforte. Il programma prevedeva Improvviso op.90 n. 4 di Schubert, Bal-lata in Sol minore op. 23 di Chopin, Il “trillo del diavolo” di Tartinie la Sonata op. 12 n. 1 di Beethoven. La giovane violinista e ilsuo accompagnatore al pianoforte, che l’ha “affettuosamente”sostenuta, hanno colto un brillante successo per le doti musica-li enunciate. Abbiamo scoperto una nuova musicista e, natural-

    mente, avuto conferma della sensibilità musicale di Christian.

    Una giovanissima allieva del Paganini

    Giovanni Pisanu

  • 8

    Attività sociale

    Periodico d’informazione musicaleDirettore responsabile

    Roberto IovinoAssociazione Amici del Carlo Felice

    e del Conservatorio N. PaganiniPresidente: Giuseppe Isoleri

    Segreteria: Maria Grazia RomanoTel. 010 583355 - Cell. 347 0814676

    www.AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.orgcontatti@AmiciCarloFeliceConservatorioPaganini.org

    Stampa: Arti Grafiche Francescane - Genova

    ATTIVITÀ SOCIALE DAL 24 NOVEMBRE 2018 AL 19 FEBBRAIO 2019Salone di Rappresentanza del Circolo Unificato - Concerti del Martedì, ore 16,00dell’Esercito - Via S. Vincenzo, 68: - Conferenze Musicali del Martedì e - Un Palco all’Opera, ore 15,30Auditorium “E. Montale” del Teatro Carlo Felice: - Conferenze illustrative - Professione Direttore!, ore 16,00Concerti nei Musei, ore 16.30 in collaborazione con la GOG

    INCONTRI ALL’AUDITORIUM: LE CONFERENZE ILLUSTRATIVEAIDA di G.Verdi. Relatore Lorenzo Costa, interverrà il sopranoLUISA MARAGLIANO, grande interprete del ruolo

    Martedì 27 novembre, ore 16TRIO PONASSI: DIEGO PAGLIUGHI, violino, CECILIA ANGELICAPONASSI, violoncello, MICHELE CARRARO, pianoforte,Musiche di Beethoven e Brahms

    Martedì 4 dicembre, ore 15,30VIAGGIO NELLA CANZONE ITALIANA (I^)A cura di Enrico Cinquini

    Martedì 11 dicembre, ore 16CONCERTO DI MARCO VISMARA, pianoforteMusiche di Schumann, Chopin, Franck

    Marted ì 18 dicembre, ore 17FOYER DEL TEATRO CARLO FELICE: FESTA PER I COM-PLEANNI DELL’ASSOCIAZIONE. CONCERTO DI SERENA GAM-BERONI, soprano e MICHELE PATTI, basso,

    Sabato 29 dicembre, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: LE CONFERENZE ILLUSTRATIVEWEST SIDE STORY di L. BernsteinRelatore Lorenzo Costa

    2019

    Martedì 8 gennaio, ore 16IL QUINTO ELEMENTO: FRANCESCA GIORDANINO, violino, MAR-CO DE MASI, violoncello e MASSIMILIANO LOTTI, voce recitante

    Venerdì 11 gennaio, ore 15,30UUN PALCO ALL’OPERA: LA CENERENTOLA di G. RossiniA cura di Maria Teresa Marsili

    Martedì 15 gennaioGITA A PIACENZA PER L’OPERALA FORZA DEL DESTINO di G. Verdi

    Giovedì 17 gennaio, ore 15,30VIAGGIO NELLA CANZONE ITALIANA (II^)A cura di Enrico Cinquini

    Sabato 19 gennaio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: PROFESSIONE DIRETTORELEONARD BERNSTEIN: LA GIOIA DELLA MUSICARelatore Lorenzo Costa

    Martedì 22 gennaio, ore 16I SOLISTI DEL CARLO FELICE; Ensemble,

    Giovedì 24 gennaio, ore 17,30INCONTRI ALL’AUDITORIUM: PRESENTAZIONE VOLUMEIn col laborazione con l’Associaz ione Teatro Carlo Fel icepresentiamo: “L’ANELLO DI WAGNER” di Giorgio Pestell iintervistato dal Prof. Vittorio Coletti,

    Sabato 26 gennaio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: PROFESSIONE DIRETTORELA GENERAZIONE RUSSA DEGLI ANNI ’30 (I^)Relatore Lorenzo Costa,

    Martedì 29 gennaio, ore 15,30L’ABATE PREVOST E LE DUE MANON, A cura di Silviano Fiorato

    Martedì 5 febbraio, ore 16CONCERTO DI GIOVANNA SAVINO, flauto e ROBERTO MIN-GARINI, pianoforte; “L’OPERA IN SALOTTO” Musiche di Belli-ni, Rossini, Donizetti e Bizet

    Venerdì 8 febbraio, ore 15,30MACBETH di G. VerdiA cura di Athos Tromboni

    Sabato 9 febbraio, ore 16INCONTRI ALL’AUDITORIUM: LE CONFERENZE ILLUSTRATIVESIMON BOCCANEGRA di G. VerdiRelatore Lorenzo Costa

    Martedì12 febbraio, ore 15,30GUSTAV MAHLER, L’ULTIMO VIAGGIOA cura di Marco Pescetto

    Martedì 19 febbraio, ore 16CONCERTO DI MATILDE AGOSTI, violoncello e CHRISTIANPASTORINO, pianoforteMusiche di Braahms e Shostakovich

    Accademia Ligustica di Belle Arti

    Accademia Ligustica di Belle Arti

    Si ringraziano per la concreta collaborazione

    88

    Museo d’Arte Orientale “E. Chiossone