Non ho detto mai no all'amore

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NON HO DETTO MAI NO ALL’AMORE Giampaolo Flamini

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La raccolta di poesie "non ho detto mai no all'amore", incentrata particolarmente su varie sfaccettature dell'amore, sì rifà a tratti autobiografici ed esperienze personali. Molto originale e contorta, lusinga il senso della semplice vita e delinea tratti dell'esistenza umana che molti hanno perduto. Bisogna leggere e lasciarsi quasi trasportari dai mondi che la nostra mente percepisce ed immagina.

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NON HO DETTO MAI NO ALL’AMORE

Giampaolo Flamini

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« Mamma! Non posso giocare se il cielo resta così nero » « Mi sembra tu abbia dei gessi in mano piccolo, avanti su, colora l’eco dei tuoi sogni ». Dico allora addio all’oscurità, voglio dipingere la luce Intorno al tuo profilo, « Mamma, voglio dirti addio per colorare il tuo volto che diventa triste ». Sorridi ora che il sole è alto, verrà il tramonto anche per lui. « Madre, hai mai pensato che il passato non tornerà Mai più?, hai nascosto bene le lacrime che hai versato? » Io potrei dissolvere i tuoi occhi nel vento come denti di leone e donare la mia anima al diavolo per la tua eterna giovinezza. Sembra come se il mio sorriso svanisca nello sguardo intenso. Vengano dalle mie mani alberi di zucchero filato, nuvole ubriache, farfalle di foglie. I bambini disegnati prendono vita, scappano come lucertole, « Mamma, il cielo non è mai stato così azzurro come nei tuoi occhi ».

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Mi segnò la vita quella strada, lungo la mia gamba destra. E in un soffio dimenticai di averla vista ancora lì, che passeggiava nella terra scalza senza il soffio del vento che pian piano mi rabbrividiva la pelle … Di notte i viandanti avevano barbe lunghe e alzavano fiori al cielo danzando. Il mio sguardo mostrava loro l’impotenza, la voglia di urlare quando il raccolto aveva portato la felicità sulle nostre labbra. Jenny soffiava bolle di sapone verso il mare e la libertà piangeva il dolore di aver perso il passo, il sudore. E di non poter più correre.

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Ho messo la sveglia alle dieci e mi sveglierò già con la luna. L'esca è stata calata dal vecchio zio sfortunato, verrà a prendere i posti delle risate, i berretti, le allegrie. Il luogo qui è incantevole, le discese sono scoscese e gli uomini della montagna ci guardano con occhi glaciali coprendoci di farfalle. Soggiornai presso il monastero scarlatto dove incrociavo sacerdoti con pestilenze ardite, a cui neanche davo importanza. Fui sorpreso invece, di quanto loro badarono a me.

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Chi non sa decider del destin che fare, ahimè, troverà moglie facendo il giullare. Grandi serate di disco che dì non vuol trovare, l'uomo dal cuor cavalleresco che il pelo sa addentare. Mario è un pittore, un giocherellone, classico attore di romanzi d'autore, nato col talento, per l'equitazione.

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La notte è stupenda quando lascia il segno, un prematuro tocco di pennello di un pittore francese nasconde tutto ciò che qualche raggio rendeva visibile. Prova ad avvolgerti nell'oscurità, ogni volta che piange il serpente, sono quasi piacevoli i suoi morsi, sono letali i suoi abbracci. Placo il luogo del massacro con scaglie di infedele amore.

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Pensavo bastasse dare il mio cuore, per regalare il sorriso ad un viandante. I pensieri svaniscono, le idee sono in continua mutazione. Quando il sole tramonta, tutto ciò che posso fare è lasciar cadere una foglia e nel vento gridare ...

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Amo tutt'altro che il mondo, riesco a mettere via soltanto i miei passi. “ Sai quant'è lontano l'arrivo? “ “ sai che dopo tutto questo avrà fine? “ Mi godo l'ultimo sorso di speranza perche so che il momento che sto vivendo, ora, è già passato, e l'ho custodito. Vicino al tuo amore che pensa a puttane, il desiderio di uccidere è costante: non hai paura della reclusione, hai paura dell’ombra delle sue orbite.

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Viandanti, il vento maschera i passi di chi non resta col piede per terra, la notte vi sfiora, sente il vostro passaggio, ma un giorno soltanto implora: oh mio dio, se avessi udito le vostre parole sarebbe stato il mio unico dono del cielo ... A te viandante, che riposi sul marciapiede nell'ombra, non allontanare mai lo sguardo dalla luna che contempla il tuo pensare, ma seguila come se quella fosse la tua unica fede: oh mio dio, ti sento e penso che ora tutto è perduto per un uomo. Ascolta viandante, piangi finché i tuoi occhi non saranno cenere perche a te non servono per scoprire se si può vedere il sole sorgere, stanotte nei tuoi sogni dormirai in eterno:

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oh mio dio, non so se quella è una stella o il mio cuore, tanto la perderò e sarà lontana; scaverai la mia ultima vita, dal mio ultimo sorso d'amore ...

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Fabrizio scatta profili slavi, peli ottomani, inquietudini sensuali, scava per osservare il desiderio sciogliersi mentre nel suo sentire, vagheggia scrupolosamente incontrastati silenzi. Aida è in una piccola notte di sesso, Julia guarda negli occhi uno scienziato pazzo. Sarà talmente bello non guardare tra le tue gambe e sussurrarti di aver chiuso gli occhi, che lo sguardo incredulo verrà a bussare sul tuo respiro, ancor prima di aver aperto il sipario.

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Bacio a te, diretto, lasciando che le labbra scivolino lungo un leggero velo di trasparenza. Voglia di note. D'amore ...

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Donna, non muovere le mani in quel modo, potresti farmi impazzire. Non continuare ad arrotolare sulla tua lingua la sfera di zucchero, il suo numero è lì, il dottore delle menti aspetta soltanto una mia chiamata. Un brivido sopraggiunge dalle natiche ed è incontrastabile: la pazzia dell'uomo ha livelli emozionali che si enfatizzano con il suo respiro ogni volta che ha voglia di smuovere il suo cuore. Viviamo la notte, ora che nessun sindaco ha messo leggi sui nostri sentimenti di latta, sulle nostre lacrime elettriche.

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« Principessa posso rifiutarla? » Ho le labbra secche, il respiro affannoso. « Posso possederla? » « Si ricorda quando nel suo sangue scorreva l’alcolico, ed io la trasportavo nel fiume? ». Ora lei è qui accanto a me ed io ho il sole negli occhi. « Principessa si ricorda dell’incidente? » Ho ammirato la sua macchina distruggersi nella galleria, ma lei è ancora qui, ed è viva … Faceva schifo quella camera, « ma c’era lei, ricorda? » le ho assaporato la pelle e sapeva di sostanza, sapeva di sesso. Piccola ora sarà difficile rivederci, « non credi che sono andato via?, non credi che ho preso la strada di casa? ».

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Ogni volta che parlo è come se parlassi con me stesso. Hey, ho riferito lacrime, ho riferito lacrime. Fottiti uomo, il tuo sogno di zucchero l’ha portato via l’alba. La principessa è andata via, i suoi umili servitori tornano a casa …

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Farò di meglio, terrò i miei occhi lontani dal sonno, silenzio, atmosfera troppo strana. Traffico di carri armati sull’autostrada, eppure qui sembra di esser soli. Verso di me ci sono parole che non riuscirei a spiegare neanche ascoltando il tuo pensiero, sono isolato dalla mobilità, sono immobile, riconosco scene già viste. Pareti bianche fresche di pittura, notte sativa, luce diffusa, baci e occhi chiusi. Era la notte della concordia, io l’ho pianta.

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Mi saziai di fanciulle che non ho mai amato soltanto per guardare una volta ancora se fossi capace di piangere con una donna ammirando l'aurora. Ma ogni notte mi arrendevo, vedendo che non potevo fingere; le emozioni non si comprano ed io ne ho perse tante, senz’anima, la consapevolezza mi divora. " Ricordi di baci al cielo tutte quelle carezze morte, gli occhi che si chiudono al sole " per quanto fa male ora restan solo parole ... Io cinico, lasciai vivere la mia vita al tempo, così come le foglie alle stagioni.

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A volte senti il sole, che punge dietro la montagna, a volte una luce che piange sopra un tetto ed un viandante che divora emozioni sulle spine delle sue dita, che si intrecciano nel ricamo della sua vita, come un nido. È notte nel suo vivere, c’è oscurità nel vortice del pensiero.

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Gocce e lacrime dove non c’è fine, nella strada che attraverso l’arco, porta a vedere il castello. Qualcuno si accorge del mio passaggio e senza avere timore scappa verso la strada. Chi è seduto guarda l’acqua cadere, sorseggia, assapora, ingoia e torna così a perdersi nella solitudine, senza riuscire a comprendere da quale parte fosse la via per la propria morte. Esco dall’ombra, corro verso casa, le pietre a terra riflettono la paura che si apre sopra di me. E piove così tanto che non vedo neanche la luce del sole.

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Come nessuno può vedersi lontano dalla mamma che ama, anche io ho sempre vissuto rispecchiandomi nella dolce alba. Decisi di nascere quando ebbi appreso dal sole a vivere.

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Ero solo nella down’s highway, io e la paura in me stesso. Indiani al ciglio della strada guardavano la terra della morte, eravamo nel deserto con il sangue ed i miei genitori sapevano di non potermi tappare gli occhi. Strada lunga, infondo sono lunghi pensieri, ruote sull'asfalto, so di non potermi far sfuggire quella morte.

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Stefano amore mio, scrivo da qui, di fronte alla tua morte. Il sorriso si nascondeva nei tuoi occhi scavati, il tuo cuore era immerso tra il gioco del tuo maglione a righe. Era l’alba quando te ne andasti di casa, ed ora ha cominciato a piovere; ti ho mai detto che ho paura della solitudine?. È proprio vero che la morte è una sorpresa che portano sul volto le persone vive, il vespaio ha ridotto in cenere le piccolezze che permettono di rimembrare chi dio ha portato nella sua fabbrica di sofferenza. Immagino militari marciare, soltanto ferri e fango. Ci sono militari marcianti, per te è soltanto ferro e fango. Fantastico militari marcianti, favole in coda nella tua voce si disperdono come occhi in gocce di memoria. Buio.

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La lurida voce di Elvis, soave, suona nella prigione. Lontano si sente profumo di deserto, incollato al polline come polvere. Il jazz viene sfruttato come una povera bimba sahariana, figlia di nessuno, merce di mendicanti. Ho detto che non ci sono sogni per nessuno.

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Ceri rossi, annunciano l'urlo di un soldato nei pressi della guerra. Ceri accesi, ricordano la vita di una donna che contava gli anni sulle dita. Ceri spenti, illuminano la notte di chi ha perso la parola e la paura della morte.

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Nella notte, cieco, ho paura che qualcosa si possa rompere. Sento un passo e rimbomba, in un suono che si propaga cento volte dietro me. Mi chiedo se esistono ancora le api, se vecchio Augusto dorme, e non riesco ancora a capire a cosa servi la virilità o persino il mare. Ma quando ritrovo l'occhio, vedo la bellezza, il sogno, l'utopia ...

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Notte corrotta da fuochi d’artificio che esplodono come stelle cadenti, lascia cadere brandelli di detriti incendiati, infuocando l’ardore dell’attimo duraturo per un solo momento. In piccoli battelli di neve una luce si intona nel cielo, che ha ancora voglia di illuminarsi.

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Mostravi quanto era piccolo, il mondo, e non sapevi esprimerlo. Ci hai mostrato delle vecchie cineprese e poi l'impronta di un gelato sul viso; sorridevi, ma non volevi quasi farlo ... Gettasti l'amore al vento, il tuo ciuffo di capelli restò immobile, vedendo un'anima così piccola, che cadeva, che si rifiutava. Un giorno mi guardasti e mi dissi, incredulo: « non ho detto mai no all'amore ». dedicato a Luca Lecca 1985-2010

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Penso che a volte le persone abbiano un po’ di tristezza, hanno freddo, spesso sono rinchiuse. Tralasciando tutto il male, apprendiamo soltanto che la nostra insicurezza che talvolta ci circonda risiede soltanto nella nostra solitudine. Scopiamo e sorridiamo con espressioni che non sono nostre, frughiamo troppo spesso in vesti che non ci sono appropriate e non riusciamo a distinguere un gabbiano in volo da un pescatore sulla scogliera che sta pazientando. La vita mi porta lontano, sono come un sogno senza ricordo, qualcuno ha bevuto un bicchiere di troppo, è muto. Ascolta l'uomo quando parla della sua dipendenza, perche egli è nudo: l'invocazione è un aspetto che non sappiamo riconoscere nell'interpretazione artistica, vediamo il possente sopprimere la verità ed indipendentemente restiamo avvoltoi innocui. Tutti abbiamo dei sogni rispettabili ma nessuno ha lo sguardo in alto, " avete forse paura dei vostri progetti? ", " cos'è che vi porta a guardare a terra? ", eppure i vostri animi sono risoluti, le vostre cravatte ben strette. Spero che alla fine del nostro spettacolo tutti ritorneremo nella spiaggia dove siamo cresciuti senza l'amaro in bocca delle nostre cattive azioni, ma soltanto con i sorrisi di tutti i peccati che abbiamo commesso con ingenuità.

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Stanotte mi ricorderò di voi tra molti anni, un giorno ci diremo addio ma le mie parole vi saranno di conforto. I vostri sorrisi, quel giorno mi illuderò di poterli ancora percepire. Giampaolo Flamini " non ho detto mai no all'amore ".