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/**% pauperibus misit me

Anno II - n. 1 - Gennaio 1995 34 Anno dalla fondazione

Sc OfKfKO/e'/0

II seme delta parola

I Evangelizare Pauperibus

Alia sorgente

3 Pane bagnato ed olio

5 Siracide

7 P. Giovanni Minozzi

Pensiero murium

8 La salvezza del mondo

e il grembo di una Vergine

none, arte, culturu e vita

9 Tertio millennio adveniente

12 A proposito della lettera

del papa ai bambini

14 Riflessioni su "La Pace"

16 San Francesco di Sales

17 Ave Maria di Nazareth!

18 Spunti di cronaca gioiese... egioiosa

Dalle case nostre

20 Celebrato il S. Natale

21 Da Rocca di Mezzo

23 Amatrice: Un Natale condiviso

24 Istituto Principe di Piemonte

26 Ricordi di San Martino

La sveglia

28 Consuntivo 1994

29 Le attivita pianificate

30 La commemorazione di Padre Semeria

a Monterosso

31 Posta amici ed ex-:

32 Spizzicando

EVANGELIZARE pauperibus misit me

HOI.I.l i lTINOMliNSII.Ii DELLOPKRA NAZIONALE ITK II. MEZZOGIORNO DTI'AI.IA DIRIiTTA DAI.I.A 1'AMICI.IA DEI 01SCKPOI.1

Direttore Responsabile Don Michele Celiberti

Segretario di Amministrazione Michele Leone

Direzione - Redazione - Amministrazione: Via dei Pianellari. 7 - Tel. 06/68801409 I'ax 06/6861025 - C.c.p. 33870007 00186 R O M A

Copertina

"Gesu Maestro" ili /•'. Petruzzi. Potenza: Chiesa Istituto Principe di Piemonte.

Autorizz. Trib. Roma N. 185 del 27 aprilc llW4 Sped, in Abb. postale 50'/; - Roma

Stampa Tipolitogralia IN.GRA.C. s.r.l. - Tel. (0776)4200X8 03049 S. F.lia Fiumerapido (FR)

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UI NEVE Che stupendo fenomeno la neve! In me desta un'ebbrezza

addirittura. Quel vapor acqueo che le precipitazioni atmosferiche trasfor-

mano in cristalli che s'aggruppano insieme e in falde bianchissime scendono a ricoprir di candore la bruna terra, ad ammantare piamente con una coltre soffice le faticate sementi, a proteggere il lungo riposo invernale e preparare in pace il turgido risveglio primaverile, che splendore, che mirabile dono di Dio!

Imparate, figliuoli, ad ammirare la magnificenza creatrice dell'Altissimo e fate festa alia bella visitatrice, rendendo grazie a Colui che l'ha mandata.

P. Giovanni Minozzi

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r UNA PREGHIERA N

AINOSTRILETTORI ED AMICI

Desidereremmo avere per il nostro Archivio:

1) Manoscritti del P. Minozzi o del P. Semeria (anche in fotoco-pia); eventuali ricordi jotografici dei due Padri o delle Case nostre.

2) / seguenti numeri delle nostre Riviste:

"La Sveglia": 1947: Agosto - Settembre 1949: Settembre-Ottobre-Novembre 1955: annata intera.

"Mater Div. Providentiae": 1921: annata intera 1922: annata intera 1923: Novembre 1925: Maggio-Giugno

Se qualcuno, anche con pazienza, puo soddisfarci in qualcosa, puo rivolgersi a:

D. TOMMASO MOLINARO Casa dei Discepoli

Ofena (AQ) - 67025

Riceva fin d'ora il nostro ringraziamento, nel nome dei nostri venerati Padri.

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EVANGELIZARE PAUPERIBUS

II titolo del nostro mensile viene spesso letto con curiosita e con tendenze correttive perche mai letto in maniera completa. Se lo si legges-se per intero, senza trascurare quel "pauperibus misti me", non nascereb-be il sospetto di una "z" mancante. II latino infatti richiede una sola, non una doppia "z".

L'espressione: "Mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri" e di Isaia (61,1), il quale vede in essa il programma e il compimento della sua vocazione di profeta.

Luca (4,76-30), in riguardo, ci dice delle cose interessanti sulla mis-sione di Gesu. La prima volta che ritorna al suo paese, di sabato, Gesu va in sinagoga ed i cittadini Gli consegnano il rotolo della Bibbia, che, casualmente aperta, offre esattamente il citato passo di Isaia. Gesu lo legge e lo commenta in maniera sbalorditiva e scandalizzante. Dice solo:" Oggi (= qui e ora, nella mia persona) si e adempiuta questa Scrittura.."

La intollerabile affermazione Gli procura l'espulsione dal centro abi-tato e il tentativo di morte per precipitazione " dal ciglio del monte sul quale era posto la loro citta".

Un volonta di linciaggio popolare, da cui Gesu esce con una dignita che sbalordisce :" Ma Egli passando in mezzo a loro se ne ando ".

Interessante resta il fatto che Gesu vede realizzata la sua missione nell'evangelizzazione dei poveri. Come Isaia.

II nostro Fondatore, p. Giovanni Minozzi, dira che " il cristianesimo e tutto qui". II Cristianesimo e dunque una religione che o si realizza nei poveri o non e: questa la sua vocazione.

Come quella di Gesu. Di se padre Minozzi dira: "Nessuna considerazione umana potra ri-

muovermi mai dal bene dei poveri... Finche vivo restero fedele ai poveri a tutti i costi...Il bene sempre... comunque... dovunque". Anche per lui la realizzazione della sua vocazione e tutta qui, nell'amore ai poveri. Come quella della Chiesa.

In questo sta la vocazione anche dei Discepoli da lui fondati: "I poveri sono il segno distintivo onde il Padre Celeste ha ornato il vessillo della nostra Famiglia".

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Su quel vessillo e impressa a caratteri indelebili la frase isaiana: "Evangelizare pauperibus..."

I Discepoli dunque si realizzano anch'essi nell'amore di servizio ai po­veri. Come il loro Fondatore.

Eccoti spiegato, caro lettore, il perche dell'intestazione del nostro bollet-tino. Essa nasconde ovviamente un'ambizione: quella di poter dire, con Gesu, che, attraverso il contributo degli amici e sostenitori, ancora oggi quella Scrit-tura si vuole compiere nella Chiesa anche attraverso F Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia e la Famiglia dei Discepoli, che l'anima in sintonia di intend con le non poche congregazioni femminili, impegnate a dare, senza risparmio, il meglio di se stesse per i poveri.

Per questo i nostri cuori battono all'unisono con la Chiesa che fa dei poveri la sua scelta preferenziale.

Per la pubblicazione del bollettino non ci sono margini di attivo, ma se ci fossero hai capito ora chi ne sarebbe il beneficiario?

E se ti dico: rinnova il tuo abbonamento e procurane altri o contribuisci anche tu con la tua penna o con il tuo cuore a renderlo diverso, hai capito che anche in questo c'e solo quell'unico interesse di diffondere la cultura ed il benessere dei poveri?

Non si realizzerebbe anche la tua vocazione di cristiano? Come quella di Isaia, di Gesu di Nazareth, del cristianesimo, della Chie­

sa, di padre Minozzi, dell'Opera e della Famiglia dei Discepoli? Ma amarli come questi poveri? Come Lui li ha amati! Padre Minozzi dira a don Tito il 28 gennaio del 1923:" ama gli orfanelli

ed in essi Gesu, solamente Gesu !" Diventano essi oggetto di culto, perche impersonano e si idendficano in

Gesu stesso, diventano il luogo in cui trovarLo. Gesu diventa loro, si fa servire solo in loro, tramite loro, non direttamen-

te. In loro si rivela " il volto dolente e speranzoso del Pellegrino divino". Questo ben comprendendo, P.Minozzi dira ai suoi Discepoli che la "loro

specifica vocazione e quella di vivere per i poveri e con i poveri soprattutto, dividendone le fatiche e i dolori con semplicita ed umilta, senza retorica mai, fraternamente e amorosamente sempre".

E ancora a don Tito, 1'11.3.1930, cosi dira: "che possiamo, Tito mio. serbarci fedeli alia santa vocazione, che possiamo vivere per i poveri sempre, per i piu poveri, i piu abbandonati del mondo nel nome santo del nostro immutabile amore, Gesu!".

Cosi il padre aggiungeva ancora un ultimo tocco esplicativo: l'amore per i poveri e conseguenza dell'amore per Gesu. Anche per questo 'Tamore viene da Dio" (/ Gv 4,7). Gesu amato ci da la capacita di amare i poveri. Senza il primo non si spiega, non puo essercl 11 secondo amore.

D. Michele Celiberti

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PANE BAGNATO ED OLIO

E suor Gemma della Comunita delle Suore Stimmatine di Greve di Chianti, alia direzione della nostra Casa "Principessa di Piemon-te", a raccontarmi quanto a Lei piu volte riferito dalla consorella Suor Teresa Ancillotti, morta il 19 ottobre 1989 portando con se 47

Casa "Principessa di Piemonte" Greve di Chianti.

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anni di esperienza della Casa e lasciando nel paese il profumo delle sue virtu, espresse in un servizio di disponibilita continue* e di alta qualita spirituale.

I cittadini di Greve l'hanno voluta onorare con la pubblicazione delle sue "Preghiere e Pensieri Spirituali" — Edizioni Citta di Vita.

Suor Teresa dunque piu volte ha raccontato in comunita un significativo episodio di Padre Minozzi.

Un giorno, prestissimo, ella, aprendo il portone dellTstituto, vi trovo ad attendere padre Minozzi in persona, proveniente forse da Firenze. Quando fosse arrivato cola non le fu dato sapere.

Era costume infatti di padre Minozzi, quando arrivava tardi o in ora comunque, inopportuna nelle sue Case, non suonare, non bussa-re, non svegliare nessuno dei superiori/e per non spaventare i bambi­ni ricoverati. Si disponeva allora a passare la notte in un cantuccio esterno, a riparo dalle intemperie, o sotto qualche lampione pubblico a leggere, o a passeggiare per viali pregando.

Una cosa ammirabile e commovente insieme! Suor Teresa lo accoglie sbalordita e lo invita ad accomodarsi in

luogo caldo. Dopo la messa, e lui stesso a chiedere di far colazione con le

suore. E mentre le buone sorelle cercano di preparare qualcosa per ben comparire, padre Minozzi rovistando e aprendo armadi nella cucina, in un piatto vi vede fette di pane casareccio inzuppato di acqua.

E una esplosione di meravigliata sorpresa! Lo caccia fuori e giu un po' di olio di oliva, un pizzico di sale e

la colazione e pronta per tutti. Niente di meglio! Padre Minozzi la gusta quasi con avidita e con l'entusiasmo suo

proprio manifesta tutta la sua soddisfazione di condividere con le suore quello stupendo pasto francescano.

Grande la gioia delle Suore che non avevano proprio pensato che fosse cosi facile far tanta bella figura con il Fondatore dell'Ope-ra offrendogli una colazione eccezionale a base di pane bagnato! Ma cosi sono i Santi!

M.C.

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SIRACIDE...

("Parola strana?..." Forse... ma e il piu lungo Libra Sapienzale delta Bibbia, -scritto da Gesufiglio di Sirach verso il 200 a.C, in ebraico, di esso sono stati rinvenuti frammenti di antichi manoscritti contenenti i tre quinti del testo ebraico).

E ritenuto un

MANUALE DEL BUON COMPORTAMENTO

"Ogni sapienza viene dal Signore ed e sempre con Lui. la sabbia del mare, le gocce della pioggia, i giorni del mondo chi li

puo contare? "L'altezza del cielo, l'estensione della terra, la profondita dell'abisso

chi potra esplorarle?... "Se desideri la Sapienza, osserva i comandamenti, allora il Signore te

la concedera... "Non essere finto davanti agli uomini e controlla le tue parole; non

esaltarli per non cadere e non attirarti il disonore" (Siracide; 1° 1-3, 23-24, 26-27)

NORME DI VITA...

(Principi educativi presi, qua e Id da scritti di P. Giovanni Minozzi come lezioni di buon comportamento).

APPRENDERE PER INSEGNARE

Parlando agli studenti di Marsiglia che l'accolsero a festa, il 12 set-tembre 1931, Gandhi, il grande Mahatma, predicatore della non violenza, venuto in Europa per difendere, a Londra, l'autonomia dell'India, la liber-ta del suo popolo diletto, disse pensoso e dolce, seduto per la fiacchezza fisica che lo prostrava:

— Amici studenti, mi scuserete per la mia impossibilita fisica di parlarvi in piedi. Sono purtroppo molti anni che non posso piu farlo... Io non sono che uno studente sempre. Io non so nulla; io apprendo ogni giorno e cerco di infondere ai miei compatrioti il poco che apprendo... -

Come e bella questa umilta pudica, figliuoli, e come vera! Come e squisitamente cristiana! Umilta e generosita; virtu sempre unite, indissociabili.

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Apprendere per far apprendere, tenere accesa la nostra lampada perche altri, i fratelli, veggano; migliorarsi per migliorare; arricchirsi per donare, donare sempre, donare tutto...

Questa e la vita dello spirito, figliuoli miei, questo e il Cristianesimo. Ce ne da un esempio mirabile il filosofo, il patriota che pur non e

cristiano, non lo e teoricamente, teologicamente, no; ma lo e tanto, in questo, naturalmente cristiano, naturaliter cristianus, come direbbe Tertulliano.

Non siamo, figliuoli miei, da meno di lui. Ringraziamo Iddio che accende la sua luce in tutte le creature ch'Ei

manda pel mondo, un raggio della sua luce indefettibile; ma non faccia-mo, figliuoli miei, no, che al meriggio pieno debba dalla penombra antelucana balenare il lampo illuminatore.

No. Umilissimi, trepidi ogni giorno piu di santa umilta, lavoriamo in-

stancabilmente per moltiplicare nel mondo la Speranza e la Gioia nel nome di Dio.

P.G. Minozzi da "Buona Notte" - come parlo ai miei figliuoli - pag. 78)

Vir

\

ARMONIA

Mi limo sasso all'onda

e al suo tormento

e aliinclemente corso

del suo tempo

mi rimo oerso al oerbo

e mi declino all'essere

e ai volere.

Olimpia Orioli

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P. GIOVANNI MINOZZI

L'ebbrezza del mattino accarezza il tempo che passa ed il ricordo per quel grande amore a noi ragazzL.di allora. Sotto questo cielo di dicembre assorto nel mio strano tormento ascolto l'Ave Maria...! Dalle note di una viola lontana ti sento col tuo passo lento eco del tuo cammino. Ti vedo nell'alba di guerra asciugare i volti, rigati, dal pianto. Ti vedo camminare per vie che sanno di polvere antica. Ti vedo bussare con mano lenta dove s'ode il pianto di chi e solo. Ti vedo abbracciare questa mia terra che col tuo calore ha sciolto le pietre piu dure, con forza. Ti vedo baciare questa mia gente logorata da duro lavoro. Ora calde melodie m'arrivano da lontano... da tutte quelle opere che mi parlano, mi dicono... mi raccontano di te. E troppo fredda questa sera il mare ha fatto tacere le onde per non disturbare i miei pensieri. Mentre l'Ave Maria va verso la fine un brivido m'attraversa di dentro ho troppa paura di dimenticare.

Dario Lauterio 17.12.1994

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LA SALVEZZA DEL MONDO E IL GREMBO DI UNA VERGINE

Sotto una scultura del secolo XII intitolata: «La Vergine trono di Dio», posta nel timpano di un portale della chiesa di Corneilla de Conflent, si leggono queste parole: «Venite a lodare la Signora per mezzo della quale vien data la vita. II mondo viene riparato».

Ecco nel si dell'umile Vergine di Nazareth, che fa eco al si eterno del Figlio, sta la salvezza del mondo intero.

Per cui non sara mai troppa la nostra devozione filiale a Maria, seguendo I'insegna-mento di Paolo VI che cosi si esprimeva al riguardo: "Lo sviluppo della devozione verso la Vergine Maria inserita nell'alveo dell'unico culto che a buon diritto e chiamato cristiano — perche da Cristo trae origine ed efficacia, in Cristo trova compiuta espressio-ne e per mezzo di Cristo, nello Spirito, conduce al Padre — e elemento qualificante della genuina pieta della Chiesa (EA, introduzione).

Nel Vangelo intanto leggiamo che Gesu, "venuto nella sua patria, insegnava nclla loro sinagoga, e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non e egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria...? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?» (Mt 13,54-56)".

Questo tratto del Vangelo inquadra molto bene Maria nella storia umana e nel suo ambiente: vive a Nazareth, appartienc al ceto sociale dei poveri, dei lavoratori e conduce una vita comune a tutte le altre donne.

In lei non si avverte nulla di straordinario o di diverso dalle sue compagne. Per i suoi concittadini e semplicemente madre di Gesu, «il figlio del carpentiere».

Se qualche cosa di straordinario e'e, lo vedono in Gesu, non nella madre, il cui mistero, in questa fase della vita terrena di Maria, rimane nascosto e sconosciuto.

Bisogna attendere la fase post-pasquale, perche questo mistero della presenza di Maria in Cristo e nclla Chiesa incominci ad illuminarsi e a dischiudcrsi, rivelandosi via via in tutta la sua piu profonda realta.

E infatti nell'ambito della Chiesa nascente, che il culto di Maria, comincia a deli-nearsi nella sua giusta luce, in riferimento cioe al culto di Cristo risorto.

Se si dissocia Maria da Cristo, il suo culto, perde ogni ragione di essere, Maria e infatti tutta in funzione di Cristo. Senza Cristo e impensabile la stessa esistenza di Maria.

In Lei tutto e relativo a Cristo e tutto da lui dipendc in vista di lui Dio padre, da tutta I'eternita, scelse Maria ad essere la madre tutta santa e la orno di doni dello Spirito. mai a nessun altro concessi (EA 25).

La funzione del culto a Maria e di stabilire nelle anime una fede ferma e viva in Cristo, come la chiedeva sant'Anselmo con questa breve preghiera: «0 gloriosa Signora. fa che per te meritiamo di ascendere a Gesu, tuo figlio, che per tuo tramite si degno di scendere fra noi».

D. Michele Perriello

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ar TERTIO MILLENNIO ADVENIENTE

CONSIDERAZIONE SULLA LETTERA APOSTOLICA CIRCA LA PREPARAZIONE AL GIUBILEO DEL 2000.

Perche questa lettera apostolica al popolo cristiano riguardante la prepara-zione al giubileo dell'anno 2000?

La risposta piu semplice, immediata ed essenziale consiste ancora una volta nel mettere al centra delFattenzione di tutti gli uomini la figura di Gesu Cristo, consustanziale al Padre, Redentore degli uomini e unico mediatore fra Dio e gli Uomini.

Una sfida ardua, ma coinvolgente per gli uomini del nostra tempo perche

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Gesu Cristo rivela il disegno di Dio nei riguardi di tutta la creazione ed in particolare nei riguardi dell'uomo.

Come afferma in modo suggestivo il Vaticano II, Egli "svela pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione". II piu grosso errore delle dottrine atee o comunque "laiche" e , a mio avviso, quello di non aver compreso che la religione che si fonda su Gesu e religione di gloria.

Ma cos'e questa gloria? Tutta la creazione e manifestazione della gloria di Dio, ma in modo speciale lo e 1' uomo vivente, chiamato a vivere della pienez/.a della vita in Dio stesso. Che e come dire che gli interessi di Dio vanno nella direzione della grandezza e della gloria dell'uomo . Gli interessi di Dio sono rappresentati solo dalla piena realizzazione dell'uomo.

La religione cristiana si propone insomnia come religione per "per l'uomo", perche gli permette di amplificare le sue potenzialita positive, i suoi talenti vivendo della vita intima di Dio in virtu dello spirito Santo. Questo, al di la delle ombre e delle minacce che hanno frammezzato la storia, dovrebbe essere per l'uomo motivo di profondissima gioia. Ora giubileo significa proprio celebrazione di una gioia. La Chiesa gioisce e rende grazie per l'immenso dono della salvezza.

L'usanza dei giubilei che ha inizio nell'Antico Testamento e perdura nella storia della Chiesa, trova una delle conseguenze piu importanti nella generale emancipazione di tutti i bisognosi di liberazione.

Parallelamente tra le istanze piu significative e, se vogliamo, piu impegnati-ve e "provocatorie" che si propone la celebrazione del grande giubileo del 2000, troviamo : ripristino della giustizia sociale, tutele della dignita e diritti della persona umana, promozione della pace, della famiglia, della donna e della vita; riscoperta e valorizzazione della Parola di Dio, della missione dei laid e dei diversi carismi destinati ad interagire sinergicamente e in modo armonico per condurre l'uomo a quella statura perfetta "che conviene alia piena maturita di Cristo" (Ef,4,13).

Non saranno in questo contesto trascurati i segni di speranza presenti in quest'ultimo scorcio di secolo: progressi tecnico scientifici ed ecologici, solida-rieta fra i popoli, specie del nord-sud del mondo, dialogo inter religioso, unita dei cristiani, ricerca della verita...

Non manca oltre alle cose da fare, il riconoscimento della validita di quelle gia fatte, come, ad esempio, le canonizzazioni e le beatificazioni, molto piu numerose oggi che nei primi secoli e che attestano la vivacita delle Chiese locali.

La lettera apostolica invita inoltre a non dimenticare la testimonianza dei martiri del nostro secolo, definiti "militi ignoti" della grande causa di Dio: missionari, vescovi, presbiteri e laici che in ogni parte del mondo hanno reso testimonianza a Cristo sino alio spargimento di sangue.

Per quanto riguarda i tempi di questa preparazione, e sembrato opportune) articolare questo periodo in due fasi: la prima dovrebbe essere ante-preparatoria intesa a ravvivare nei popolo cristiano il significato del giubileo nella storia umana, mentre la seconda, piu prpopriamente preparatoria, si articolera nell'ar-co di tre anni, che dal 1997 al 1999 saranno incentrati rispettivamente su Cristo, sullo Spirito Santo e sul Padre. Di pari passo saranno approfonfite, nei

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corso dei tre anni, le tre virtu teologali e le conseguenze del loro esercizio sulla vitadell'uomo.

Alia crisi dei civilta — specie dopo la caduta dei grandi sistemi anti-cristiani nel continente europeo (nazismo prima e comunismo poi) occorre ri-spondere con la civilta dell'amore, fondata su quei valori universali, che trovano in Cristo la loro prima attuazione.

In questa grande sfida che proporra nuovamente agli uomini il messaggio esigente ma liberante del Vangelo, un ruolo rilevante spetta alle giovani genera-zioni che " in ogni situazione e in ogni regione della terra incontrano e cercano Cristo per interrogarlo ulteriormente".

Come si vede, enormi sono le prerogative che il giubileo si pone e certa-mente esse non potranno realizzarsi pienamente se ogni cristiano coraggiosa-mente e gioiosamente non si impegnera a costruire il Regno di Dio, che e anche il "suo" Regno, e a difendere la "sua" verita che sola rende liberi.

"Gesu Cristo e lo stesso ieri, oggi e sempre"(Eb.l3,8): cosi si apre e si conclude la lettera apostolica, ed e questa l'affermazione pregna di significato che dovra spingerci a credere, amare, lottare, sperare, costruire affidandoci alia celeste intercessione di Maria, la Stella che guida con sicurezza i nostri passi incontro al Signore. Buon lavoro per tutti!

Anna Maria Delli Veneri

IN MEMORIAM!

La nostra civilta tecnologicamente avanzata ci offre ogni benessere, ma ci tiene continuamente esposti al rischio.

II rischio della vita e presente all'interno e all'esterno delle nostre case, dei nostri ambienti piu sicuri.

Quando poi si vive nelle megalopoli con strutture ed infrastrutture non a misura di uomo, la perdita perfino della nostra esistenza e fatto quotidiano. Si aggiunga a cio la incoscienza o la superficiality di tanti cittadini, ed il quadro si fa tragicamente completo.

Cosi, molto spesso, non pochi nostri amici ci lasciano improvvisamente creando un incolmabile vuoto nel cuore.

Cosi e avvenuto per il nostra

R O B E R T O CESARINI

figlio diletto del nostra indimenticabile Raffaele. Solo la visione del mondo in senso cristiano consola e da senso all'assurdo! Non

diciamo altro! L'Opera e vicina alia desolata signora Marilena e ai suoi due giovani figli ed

innalza all'Onnipotente fervide preci di sostegno per loro e di suffragio per l'anima del caro scomparso.

La Redazione

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A PROPOSITO DELLA LETTERA DEL PAPA AI BAMBINI

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A ^^KBi-r

Cari bambini, tra pochi giorni "cele-

breremo" il Natale! Cos! il Papa inizia la

Sua lettera ai bambini del mondo intero "Celebrere-mo". II Natale e una festa che coinvolge tutti, piccoli e grandi, festa che i bam­bini attendono con cuore trepidante contando i gior­ni e le ore.

Fin dalle prime parole si sente vibrare il cuore e la sollecitudine pastorale di Giovanni Paolo II, sem-pre cosi sensibile verso i bambini con cui, in ogni parte del mondo, riesce a stabilire un rapporto di te-nerezza e di simpatia.

La lettera del Papa non e una pia esortazione, ne il solo racconto dell'infanzia e della vita del Redentore, e un immergersi nella vita dei bambini, nella loro psicologia per condividere, guidare, dare significato a quelle esperienze religiose infantili che tanta incidenza avranno nella loro vita.

II Natale e la festa dei bambini perche e la festa di un Neonato, di un Bambino che sara il Salvatore del mondo. Quindi, dice, il Papa, "e la vostra festa", "Voi vi preparate ad essa con gioia e con impazienza".

In tutto il mondo, nelle case e soprattutto nelle parrocchie i presepi ricostruiscono il clima e l'atmosfera in cui e nato il Salvatore del mondo. Nel presepe contemplate il Bambino Divino, la Sua Mamma... il Suo Papa...

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Pochi tocchi, brevi parole, per esprimere la realta umana del Figlio di Dio: una Mamma come la vostra, dei genitori come quelli che hanno e devono avere cura di voi!

La lettera non e rivolta solo ai piccoli ma anche ai genitori, primi responsabili dell'educazione dei figli.

Anche Lui, il Papa, quand'era ragazzo, visitava i presepi insieme ai compagni e tutti esprimevano col canto la loro gioia per la venuta del Salvatore. II ricordo personale sembra voler dire: anch'io vibravo come voi, anch'io, come voi, ero felice a Natale E una condivisione di espe-rienza spirituale che avvicina conquista

Di qui parte nella lettera il racconto dei fatti salienti dell'infanzia di Gesu con particolare riferimento alia sofferenza per la persecuzione di Erode. Come tanti bambini oggi, in tante parti del mondo, Gesu e stato perseguitato, e dovuto fuggire: "Nelle vicende del Bambino di Betlemme potete riconoscere le sorti dei bambini di tutto il mondo che soffrono per la malattia, la fame, subiscono violenze

Gesu cresce e diventa modello degli adolescenti: dialoga e sbalordi-sce i dottori nel tempio con le sue risposte e le sue domane, ed e cosi preso da quella catechesi, che dimentico persino i genitori... Qual'e, chie-de il Papa ai ragazzi e alle ragazze coetanei di Gesu il nostro atteggia-mento di fronte alle lezioni di religione?

E un richiamo alia responsabilita personale... Nella lettera il Papa continua a insistere sulla cura dell'infanzia;

Gesu dimostro sempre grande amore ai bambini, li presenta come modelli di semplicita, di abbandono, di purezza; si scaglia contro chi li scandaliz-za...

Che dire dell'esperienza profonda che il Papa vuole ancora una volta condividere con i suoi "piccoli amici" quando ricorda l'incontro indimen-ticabile con Gesu nell'accostarsi per la prima volta alia "Santa Comunio-ne"?.^

E un evento che segna profondamente la vita di ogni fanciullo ed e vissuta come una grande festa di famiglia e festa nella parrocchia. E un rivivere tutti insieme genitori, fratelli, amici, fedeli, l'atmosfera del primo "incontro con Gesu" fattosi per amore, Redentore dell'uomo.

A conclusione delta Sua lettera il Papa, affida ai bambini e ai ragazzi di tutto il mondo una "missione" molto importante: "Pregare".

"II Papa conta molto sulle vostre preghiere" dice, per la famiglia perche diventi sempre piu presenza di Dio e possa vivere nella pace. E certo di poter contare sulla loro piena collaborazione, perche ha fiducia dei suoi "piccoli amici", crede in loro ed e sicuro che la loro preghiera e a Dio gradita perche e fatta con semplicita e spontaneita... ed e proprio dai bambini che sale a Dio la lode piu pura ed autentica.

Una Ancella del S. Cuore

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RIFLESSIONI SU "LA PACE

L'anno appena trascorso si congeda, portandosi via il ricordo delle molte-plici celebrazioni che, un po' ovunque, lo hanno caratterizzato per le ampie considerazioni intorno "La Famigliu' posta al centro della comune riflessione. E gia il nuovo anno si appresta a fare il suo ingresso richiamando alle nostre coscienze la questione altrettando urgente che attiene "La Pace" a cui fa appello quotidiano Pontefice che, a tal proposito, rivolge un invito particolare alle donne perche si rendano promotrici per la costruzione di una forte cultura di pace. Un messaggio in tal senso, insito gia nel Natale, ci ha indotto a riflettere anche attraverso il racconto di Luca, sulla nascita di Gesu, laddove si afferma "... e apparve una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di Buona volonta". E contenu-to, tutto, in quel "pace agli uomini di buona volonta" il succo del messaggio che intende appunto che ai soli "di buona volonta" la pace viene da Dio concessa e, quindi, esclusivamente a coloro che fermamente la desiderano e sanno esserne costruttori veri.

E, sebbene il Natale ritorna tra noi puntuale, rinnovando impegni di cam-biamento nel popolo di Dio, portandoci, ad ogni scadenza, un messaggio che e di pace e di vita, appare inspiegabile come tutto rimanga immutato e che, per guerre mai cessate, molti popoli, nel giorno di Natale, contano morti e non elevano inni di gioia.

Scuola Materna "G. Fortunato" di Rionero.

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E mi e difficile non rivolgere un pensiero alle donne, che le guerre non fanno e non invocano, ma, che delle guerre, sempre, sono vittime privilegiate: offese ed oltraggiate nel corpo, annientate nella personality, private degli affetti piu cari, uniche superstiti 'poi' di una vita che neghera per sempre risposte sui troppi perche delle guerre. Sperimentando piu direttamente il dolore, sin dalla storia dell'uomo, le donne hanno imparato ad anteporre alle ragioni della mente, quelle del cuore laddove albergano valori veri: la tolleranza, il perdono, l'amore e dai quali, pud scaturire quel seme di pace agognato. L'invito rivolto alle donne dal Santo Padre, percio, non e casuale ma segnale forte. La chiesa riconosce i valori "del cuore" di cui la donna e portatrice ma, perche essi si affermino nel nostra tempo, dove il male dilaga sotto la spinta di ben altre ragioni, occorre che anche la chiesa dia il suo contributo perche alle donne venga riconosciuto il giusto posto a tavola e cioe maggior peso sociale, politico e ...religioso affinche le societa moderne, affidate ai soli uomini, non risultino fortemente squilibrate e abbandonate irriversibilmente alle sole ragioni del potere.

Dove c'e la storia dell'uomo, c'e quella del suo peccato ma accanto, per gli uomini di buona volonta, c'e quella della Redenzione attuabile attraverso uno stru-mento invidiabile che pud fortemente agire a favore della pace e della solidarieta: LA FAMIGLIA. Una famiglia aperta verso la societa puo svolgere un ruolo unico. E attraverso la famiglia che si possono trasmettere, e nel modo piu naturale, valori fondamentali imprescindibili, come la solidarieta, l'educazione alia pace ed alia tolleranza, il rispetto e il riconoscimento di una pari dignita per i piu deboli.

Lilians Guarino Torre

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// Santo del Mese

SAN FRANCESCO DI SALES

La Chiesa c per sua natura santa. Lo professiamo nel Credo, lo ricorda il Concilio Vaticano II quando afferma: "Tutti nella Chiesa, sia che appartengano alia gerarchia, sia che da essi siano diretti, sono chiamati alia santita, secondo il detto dell'apostolo: 'La volonta di Dio e questa, che vi santifichiate'(I Ts 4,3)" (Lumen gentium 39).

In questo mese di gennaio, livido e cupo per le sue brume invernali ma cosi ricco di luce per i Santi in esso ricordati, 1'attenzione devota si volge a un Santo che nel firmamento della Chiesa splende di particolare luce, a S. Francesco di Sales.

La sua memoria e celebrata il 24 gennaio, quando le sue spoglie furono trasferite ad Annecy per la definitiva sepoltura. Egli nacque nel 1567 in una delle piu nobili famiglie savoiarde; studio all'Universita di Parigi e poi in quella di Padova. Ma la sua vocazione era per la vita religiosa, nella quale entro a 26 anni, dandosi subito all'apostolato nei paesi infestati dai Calvinisti, pubblicando fogli volanti che faceva distribuire tra la popolazione.

Continuo in questa opera quando — giovanissimo — f'u eletto Vescovo di Gine-vra, citta quasi completamente calvinista. Mori a Lione nel 1622: e il patrono dei gioma-listi ed e dottore della Chiesa soprattutto per le sue opere intitolate "Introduzione alia vita devota" e "Trattato dell'amore di Dio".

In questi libri esalta l'amore di Dio e la devozione che possono essere vissuti in ogni vocazione e professione: "Dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alia vita perfetta".

La devozione di S. Francesco di Sales non ha nulla di convenzionale e di formali-smo, ma e il limpido e intimo riflesso del piu sincero amore di Dio. Quello dell'amore di Dio e stato l'argomento con il quale convinse i recalcitranti Ugonotti a tornare in seno alia Chiesa cattolica.

E pure il Santo della mitezza, che non era una sua dote innata ma un continuo esercizio di volonta: "Volete che in quarto d'ora io perda quel poco di mitezza che mi sono conquistato in vent'anni a prezzo di tante fatiche?".

D. Fernando Di Stasio

DEVO TROVARE LA CARITA, ALTRIMENTI NON POSSO VIVERE... DEVO ARRIVARE A COINCIDERE CON IMIEIPROBLEMI.

HUSSERL

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Esperienze

AVE, MARIA DI NAZARETH!

Nei miei due pellegrinaggi in Terra Santa, i giorni trascorsi a Nazareth li ho in-teramente dedicati alia Madonna.

La presenza di Maria in quel luogo e grande, direi che diventa tangibile: Maria entra nel cuore, ci prende, ci rapisce, ... ci immerge nel Suo Cuore.

Nei ritagli di tempo, rubati anche al sonno del luminoso mattino di Palestina, amavo correre alia Grotta dell'Annunciazio-ne ed immergermi in essa, come nel cuore della Mamma, approfittando dell'apertura anche della ringhiera di prote-zione, limitata alle primissime ore del mattino.

A Nazareth ha avuto origine la Nuova Era iniziata con il SI di Maria. Proprio quel SI, pronunciato in quella grotta, ha aperto il cuore dell'Eter-no e la Sua Grazia si e riversata nel mondo.

Immaginavo di vedere per le vie di Nazareth Maria che aveva per mano il piccolo Gesu. La pregai di prendere anche me per mano e di farmi da guida. Sentii la certezza che Ella, ben lieta, mi esaudiva, perche molto volentieri prende per mano chi La invoca e il Suo piu grande desiderio e esserci di guida.

E stata di guida al piccolo Gesu nell'umano incedere; lo ha fatto cosi bene che l'Eterno Le ha dato incarico di essere guida a tutti i mortali nell'ascolto della Parola e nel tendere aU'Eternita.

Cosi e divenuta Madre e Guida della Chiesa, Madre e Guida di tutti gli uomini.

La piccola figura di Maria di Nazareth e divenuta grande, immensa. Ha seguito Gesu dalla nascita alia morte, alia Risurrezione. Ha ereditato da Lui la maternita su tutti gli uomini. Ha moltiplicato in se tutte le grazie divine ricevute e si e interposta tra Ciclo e terra, per attrarre gli uomini a Dio, col riversare su di essi quel fiume di Grazia e di Amore che sgorga dal Suo Cuore di Padre.

Quella piccola grande Maria di Nazareth... che tende la mano a me, a te, a tutti gli uomini. Perche non seguirLa?

Gian Canio Elefante

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SPUNTI DI CRONACA GIOIESE... E GIOIOSA

Festa di tutti i santi

Questa voce vi giunge dall'antica cittadina di Gioia del Colle (Ba) ove tra I'altro, opera I'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia con una Casa per Anziani "P. Semeria" realizzata dai Discepoli di P. Minozzi.

Siamo una cinquantina di ospiti in questo Istituto, la cui struttura esteriore e morale, e non soltanto efficiente ma anche soddisfacente. I superiori si prodigano per rendere il nostro soggiorno il piu confortevole possibile, consapevoli dell'iniziale disagio, di ognuno di noi, nel lasciare la propria residenza per entrare in un ambiente completamente nuovo che presenta incognite.

Le persone, preposte alia organizzazione e conduzione della comuni-ta, non mancano di creare un'atmosfera familiare specialmente nelle ri-correnze piu importanti e significative che ognuno di noi sente particolar-mente.

In occasione della Festa di tutti i Santi particolare e stata l'organizza-zione per renderci contenti e far rivivere le nostre tradizioni; in particolare due momenti sono stati curati: la celebrazione ed il pranzo, preparato con insuperabile bravura da parte del personale addetto, completato da rituali "brindisi" assieme al direttore don Savino ed agli altri Sacerdoti; e, per chiudere, non sono mancate le foto ricordo di tale importante e liete ricorrenze.

Siamo grati al Signore che, nella sua Divina Provvidenza, ci concede di finire i nostri giorni nella serenita derivata dai dono della compagnia.

35° Anniversario della morte di Padre Giovanni Minozzi

L'undici novembre del 1959 si spegneva alia luce del mondo la nobile figura di Padre Giovanni Minozzi. II suo apostolato ha lasciato ai posteri una grande opera di carita verso i fratelli meno fortunati.

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Noi anziani tutti deiristituto "Padre Semeria" ci siamo uniti, al no­stra sacerdote Don Antonio Gravina ed abbiamo commemorato l'anniver-sario della sua scomparsa con animo commosso e riverente partecipando alia S. Messa celebrata al mattino.

Nel pomeriggio c'e stata la recita comunitaria del S. Rosario implo-rando, per la Sua anima eletta, la gloria del Cielo.

NeH'ambito parrocchiale la celebrazione per Padre Minozzi e stata realizzata alia Domenica 13. In tutte le celebrazioni e stato commemorato con cuore, dal Parroco Don Savino, il grande Sacerdote, apostolo della carita, educatore e fondatore delle due congregazioni maschili e femmini-li, i Discepoli e le Ancelle del Signore.

Inoltre e stato bandito un concorso aperto a tutti al fine di far cono-scere bene, attraverso gli scritti, il Padre Minozzi, Padre Semeria, l'Opera e le Congregazioni da lui fondate.

Letizia Romano Anziana dell'Istituto

* FIOCCO ROSA *

II nostro Ex GIAN CAMIO

ELEFANTE e al colmo della

felicita perche e arrivata

MARTA PASCALE

a renderlo nonnino!

Noi godiamo con lui, con

Adelina (nonna!) e con i

genitori Luciano e Paola

sognando in preghiera cose

grandi!

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Francavilla al Mare - Casa di Riposo Madonna della Pace

CELEBRATO IL S. NATALE

E stata celebrata, il 17 dicembre, la festivita del S. NATALE, terza "Festa-Incontro" dell'anno sociale 1994/95 organizzata dal direttore della Casa Don Bartolo.

Dopo la S. Messa officiata dal direttore stesso, tutti gli anziani, unitamente ai propri parenti e amici, hanno affollato il salone, trastormato come al solito, in teatro.

Un pomeriggio di serenita e leti-zia, in cui tutti i presenti, anziani e non, hanno potuto godersi uno spetta-colo di ottima musica e di bel canto. Sul palco il complesso vocale-stru-mentale "Armonie d'Abruzzo" com-posto da cinque elementi: il maestro Marcello Carbonetti al piano, Mario Pace al violino, Simona Abrugiato al violoncello, il soprano Maria Rita D'Orazio e il tenore Franco Becconi.

II presentatore, impeccabile come sempre, ha subito proiettato tutti i pre­senti nel clima del Santo Natale pre-sentando la prima parte del program-ma dedicata a canti e musiche natalizi. Gli spettatori, interessati e attenti han­no tributato ai concertisti fragorosi ap-plausi.

FRANCAVILLA. Particolare Casa Madonna della Pace.

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Nell'intervallo e intervenuto il poeta Dario Lauterio, una vecchia conoscenza della casa, che ha declamato in maniera inappuntabile quattro nuovissime poesie, una delle quali dedicata a Don Giovanni Minozzi, il sempre presente e mai dimenticato fondatore dei Discepoli.

Subito dopo e ripreso il concerto con la seconda parte dedicata, que-sta volta, al grande compositore abruzzese Francesco Paolo Tosti.

II soprano e il tenore, accompagnati dai tre valenti musicisti, si sono alternati sul palco cantando alcune tra le piu belle romanze del Tosti. Un tripudio di applausi ha accolto il termine del concerto. Gli artisti, accla-mati ripetutamente, sono scesi in mezzo agli anziani e tutti in coro hanno cantato "Tu scendi dalle stelle", il piu noto e tradizionale canto di Natale. Un fuori programma molto toccante.

Insomma un pomeriggio di pace e di serenita in cui la bella musica ha riunito le famiglie ed ha ravvivato lo spirito delle nonne e dei nonni ospiti della Casa.

Don Bartolo, grande animatore di queste "Feste-Incontro", si e dedi-cato alia realizzazione di un documentario suH'avvenimento ed al termi­ne, prendendo la parola, ha avuto parole di ringraziamento e di elogio per tutti coloro che con la loro fattiva collaborazione hanno reso possibile la perfetta riuscita della manifestazione.

La festa si e conclusa con il solito rinfresco servito dalle suore e dal personale della cucina, mentre la signora Marilena Angelucci chiudeva de-gnamente la festa con la distribuzione di suoi doni a tutti i nonni ospitati.

Sergio Di Nardo

DA ROCCA DI MEZZO

Anche quest'anno, a meta novembre, nella nostra parrocchia ha avu­to inizio il catechismo per i fanciulli ed i ragazzi, un'attivita fondamentale per la formazione spirituale dei bambini e, attraverso loro, anche delle famiglie. Come sempre i ragazzi, che quest'anno sono circa una novanti-na, sono stati divisi in base alia loro classe scolastica. L'inaugurazione dell'anno catechistico e'e stata il 12 novembre scorso con una s. messa preparata ed animata dai ragazzi con canti e letture.

Purtroppo bisogna constatare che i piu assidui sono i piu piccoli, mentre il gruppo, che sentendosi ormai grande, frequenta meno, e quello del post-eresima. Proprio per questo, noi catechiste, sempre con la guida di Don Vincenzo, abbiamo pensato di integrare il normale corso delle lezioni settimanali, con la visione di audiovisivi su temi biblici e simili.

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ROCCA DI MEZZO. D. Vincenzo Catalfo e il suo coro.

Questo tipo di catechismo e quello di formazione cristiana per la vita ed e impartito a tutti i ragazzi dalla 1° el. alia 3° media, mentre per la prepara-zione ai sacramenti della Comunione e della Cresima c'e un corso artico-lato in vari incontri settimanali. Infatti alcune di noi catechiste svolgono vari argomenti, atti ad una preparazione migliore al sacramento (ad es. la s. messa, la confessione, la Sacra Scrittura, rEucarestia)...NeH'ambito di questa catechesi si cerca di coinvolgere i genitori con incontri che hanno lo scopo di sensibilizzarli nella fede e nella testimonianza. E proprio a proposito di testimonianza di fede anche noi catechiste abbiamo fatto un mini-corso preparatorio all'anno catechistico. Adesso si avvicina il Santo Natale ed abbiamo in animo di realizzare alcune iniziative per far vivere meglio ai ragazzi il mistero della nativita. Per concludere: il coro polifonico parrocchiale ha avuto l'onore di partecipare il 13 novembre scorso alia commemorazione del 35° anniversario della morte di Padre G. Minozzi ad Amatrice ed alia S. Messa, durante la quale c'e stata la vestizione religiosa di Raimondo Ondza. L'emozione e stata maggiore perche il caro Raimondo e il 1° africano ad entrare nella congregazione dei Padri Discepoli. Tutti gli auguriamo perseveranza e prosperita.

II Gruppo Giovanile Parrocchiale

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AMATRICE: UN NATALE CONDIVISO

Natale, si sa, e per antonomasia la festa della gioia, della pace, della speranza cristiana che, alimentata di continuo alia sorgente fresca ed inesau-ribile della grotta di Betlemme, rinasce e cresce nel cuore di ogni uomo, soprattutto di chi e particolarmente provato a causa dell'eta, della malattia e della solitudine.

Quest'anno anche per gli anziani ospiti della Casa di Riposo "P. Minozzi" di Amatrice c'e stato un momento di particolare condivisione della gioia del Natale da parte della popolazione amatriciana. Infatti l'AS. V. AM. (associazione volontariato Amatrice), su iniziativa del Presidente, Scagnoli Eros, dell'instancabile animatore, Serafini Antonio, e di tanti altri amici e collaboratori, ha voluto organizzare per il 26 Dicembre scorso un pomeriggio tutto per i nostri anziani.

Dopo il S. Rosario e la celebrazione dell'Eucaristia, alle ore 17 ci si e ritrovati tutti nella sala mensa, dove si e svolta un'allegra tombolata. D'un tratto e sopraggiunto l'arrivo misterioso di Babbo Natale, interpretato egregiamente da Moriconi Benni e da Guerrini Elvira, che, unitamente agli

AMATRICE. D. Francesco Di Corleto con un gruppo di Anziani.

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auguri per il nuovo anno, ha distribuito a ciascun ospite anziano un dono ben confezionato, frutto della generosita di diversi negozianti amatriciani, cui va il nostro piu vivo ringraziamento, i quali, hanno voluto condividere la gioia del Natale con i nostri vecchietti, esprimendola con un gesto concreto.

Tra le tante persone intervenute, c'era il sindaco, Dott. Serva, il parroco, D. Sante, il simpatico Ferdinando con la sua immancabile fisarmonica, un gruppo di Scouts provenienti da Toffia e tanti altri amici.

Suor Cecilia e Suor Giovanna si sono esibite con il canto divertente e fantasioso delle litanie del vino, coinvolgendo i presenti neU'esecuzione del ritornello. II tutto si e concluso con un vario e appetitoso rinfresco offerto dagli organizzatori della manifestazione.

Mentre esprimiamo ancora un caloroso ringraziamento per i promotori e per tutti i partecipanti, auspichiamo che simili iniziative, del tutto lodevoli, si possano ripetere di tanto in tanto, per portare una ventata di novita, di alle-gria e di sincera fraternita tra i nostri ospiti anziani, carichi di eta e di rughe, ma anche ricchi di meriti e di tanta saggezza.

D. Francesco Di Corleto

Da Potenza

ISTITUTO PRINCIPE DI PIEMONTE

Un comunicato stampa arriva anche alia Redazione del nostro Evangelizare, foriero di buona e bella notizia: il magnifico presepio, sapientemente costruito dal Gruppo MASCI, "ha conseguito l'assegnazio-ne del I PREMIO nel prestigioso "Concorso del Sacro Presepio" promos-so dal Centro Newman, che ha visto Tentusiastica partecipazione di circa cinquanta opere tra Potenza e Provincia".

"II presepio, ci dice Attilio Torre, il Magister del Gruppo Potentino, e stato dedicato a Biagio Conte, un novello S.FRANCESCO ...di PALER­MO, un giovane che avrebbe potuto vivere nell'agiatezza e che ha invece scelto di stare con i poveri e gli emarginati.

A vincere il premio non e stato solo l'aspetto "artistico" dell'opera, ma la riscoperta di un nuovo senso dei valori delTuomo: la solidarieta, I'amore, la bonta, la pace, la famiglia.

II presepio rimarra allestito sino al due febbraio, per cui chi desidera potra visitarlo e lasciare una piccola offerta, affinche Biagio Conte possa ancora e meglio aiutare chi e meno fortunato di noi".

Cos! il Magister!

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POTENZA. 1st. Principe di Piemonte: Presepio.

Nulla da aggiungere da parte nostra se non la piena condivisione della gioia del premio conseguito e della finalizzazione dell'opera, vera-mente apprezzabile, a fini di carita.

Quanta nobilta di sentimenti e di pensieri! Quando poi c'e di mezzo il nostro Ex-alunno Biagio Conte, che, a

S.Martino delle Scale, con lo studio ha ereditato anche la passione per i poveri, nello spirito di Padre Semeria e Padre Minozzi, ci si sente costretti a ricorrere all'uso degli aggettivi superlativi per esprimere l'intensita del profondo sentimento che pervade l'anima.

Proprio nel tempo in cui abbandoniamo S.Martino per mancanza di destinatari, ci consola la presenza e l'azione del caro Biagio, che in tutti i modi vogliamo continuare a sostenere, con la speranza di averlo ancora ai nostri incontri nel prossimo future

II MASCI mai tanto ci e gradito come quando lo vediamo impegnato concretamente nella promozione dei bisognosi, culmine della vita cristia-na e specifico della spiritualita dei Discepoli. Ad maiora semper!

M.C.

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RICORDI DI SAN MARTINO

II tempo passa, senza chiederci il permesso, perche non ci appartiene...ma i ricordi restano per custodirlo, come uno scrigno che conserva oro e pietre preziose.

Tra i ricordi del mio cuore riaffiorano quelli legati a San Martino delle Scale (PA). Era il 24 novembre 1993 quando misi piede, per la prima volta, nell'istituto "P.G. Semeria". Avrei indossato i panni dell'as-sistente-animatore, ma capii presto che prima urgeva essere amico, fratel-lo, padre dei ragazzi ospitati. Ognuno aveva una propria storia di soffe-renza (personale, familiare, scolastica, sociale); ognuno, pero, aveva biso-gno d'amore, piu d'ogni altra cosa. L'educazione stessa si fonda sul-l'amore che, ci ricorda S. Paolo, tra l'altro: "...tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta..." (I Cor 13,7).

L'impatto con i ragazzi e stato duro come il confronto tra il mio e il loro mondo. Io venivo da un'esperienza di vita centrata sulla tranquillita, sulla convivenza pacifica e il rispetto altrui, sul perdono. I ragazzi, invece, si presentavano assai vivaci o irrequieti, in guerra uno contro l'altro, lontani mille miglia dal "mio" porgere l'altra guancia. Rimasi scosso e turbato e cercai di capire quale fosse la causa del loro comportamento. La risposta mi arrivo per lettera, da una cara arnica, Sandra: "...sono bambini feriti nella loro sensibilita, che hanno sofferto sin da piccoli; tu devi essere come il medico che cura il paziente, devi dare loro una nuova vita, affinche credano nell'amicizia, nell'affetto, nell'amore disinteressato...".

A me furono affidati i piu piccoli, che frequentavano la quarta e la quinta elementare. Ho cercato di accettarli, rispettando la liberta di ognu­no; di accogliere i loro sentimenti, i loro desideri, i loro ideali; di dimo-strare interesse e stima per cio che realizzavano (soprattutto a scuola); di amarli, facendo loro percepire il mio affetto con parole, gesti, espressioni del volto. Ce l'ho fatta? Non spetta a me rispondere: spero solo di aver lasciato qualcosa di me a ciascuno di loro; almeno un ricordo.

Io ne conservo tanti nel mio cuore, fin dal primo giorno. Durante la ricreazione, i ragazzi mi invitarono a giocare a calcio (mia dolente nota). Risposi che non ero capace, non conoscevo le regole del gioco, avrei fatto perdere la squadra. Si fece avanti Francesco, dieci anni, quinta elementa­re, alto poco piu di un metro e mi disse, in dialetto palermitano: "Non ti preoccupare, t'insegno io a giocare" e afferratomi per la mano mi condus-se al centro del campo.

Un'altra volta, dopo l'ennesima lite fra due di loro, decisi di parlare del perdono. Dissi tante belle parole, forse troppe, tanto che, uno di loro a nome di tutti replied: "Ma tu sei pazzo" e scoppiarono in una sonora risata.

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S. MARTINO DELLE SCALE. Card. Salvatore Pappalardo con i nostri alunni.

Mi ricordo del coraggio (o meglio della spavalderia) di G. che, spes-so, la notte si trasformava in paura del buio, dei- mostri, dei fantasmi. Quante notti ho passato insieme a lui, seduto sul suo letto, tenendo la sua mano tra le mie, accarezzandogli la testa e stringendolo al mio petto quando piangeva.

Mi ricordo di G. che con i numeri era in guerra. "Quando fa tre piu due?" gli chiedevo. Cinque" rispondeva pensandoci un po'. Dopo qualche minuto gli ripetevo la domanda scambiando l'ordine dei numeri: "E quan-to fa due piu tre?"; prontamente rispondeva "Sei"... e questo dopo avergli fatto fare decine e decine di addizioni.

Potrei continuare ancora a ricordare i momenti, piu o meno belli, vissuti a San Martino delle Scale: lo spazio pero m'impone dei limiti.

Un anno fa come oggi mettevo piede in istituto. Se potessi tornare indietro nel tempo, ripeterei l'esperienza anche se a volte mi son sentito fuori posto o un fallito. Lavorare per e con loro e stato difficile. Si richie-devano strumenti particolari: pazienza, speranza, amore.

Ringrazio di cuore i Discepoli di San Martino: d. Salvatore, d. Cesa-re, d. Carlo; i miei colleghi Giancarlo e Marcello; la maestra Marcella; sr. Domizia che mi ha sostenuto con la preghiera nei momenti piu bui.

E ai miei "figli", come li ho sempre chiamati, un abbraccio caloroso e un saluto affettuoso, racchiusi in cinque parole: Sarete sempre nel mio cuore!

Lillo Sciarrino

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LA M A NOTIZIARIO DELLA ASSOCIAZIONE EX - ALUNNI

CONSUNTIVO 1994

Da consigliere, da organizzatore ed anche da semplice Ex-alunno, posso dire bene dell'anno appena concluso. Ottimi voti al Padre Superio­r s don Michele Celiberti, a tutto il Consiglio dell'Opera e dei Discepoli.

Un anno di incontri, un anno importante! Le prime domeniche a Roma, l'incontro a Potenza, la Pasqua a Rocca di Mezzo, gite per TItalia, molte lettere, molte telefonate, diversi visi nuovi.

Indimenticabili giornate a Napoli per il saluto a don Francesco D'Angelo, a Sparanise per la commemorazione di P. Semeria, ad Amatrice per quella di P. Minozzi con la splendida relazione di Gigino Galaffu, la conoscenza con Anna Gloria Granieri, la Vestizione di Raymond Ondza e l'inizio del noviziato di tre aspiranti Discepoli a Roma. La gioia condivisa con il gruppo di Matera, guidato dal sempre scoppiet-

tante don Alba, e quello di Potenza animato dai Discepoli Don Cesare Faiazza e Don Rocco Grippo, attorniati da aspiranti e collegiali.

E che dire della bonta e del calore ogni

"•'ff^^r^^M*' a u ) ' t a manifestati dai ni-poti di P. Minozzi a Preta?

Le Ancelle poi come definirle meglio di "cuore minozziano" per la loro perenne, gio-iosa e generosa disponi-bilita? II Signore le molteplichi come le stelle del cielo!

La celebrazione del 75° dell'Opera sem-

PRETA DI AMATRICE. Ex-alunni e nipoti di Padre Minozzi. P r e a d A m a t n c e c o n

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una settimana di predicazione popolare da parte di Don Michele e don Carmine.

II ritorno dal Brasile, per una meritata vacanza, di don Carmine Mosca e la sensibilizzazione missionaria, che ha fruttato anche buone somme.

I tanti graditissimi incontri programmati ed improvvisi con chiassosi e simpaticissimi Ex quali Elefante, Curione, Le Rose, Angeloni, Cesaretti, Chieppa, Mastella, Giannattasio, Randazzo, Scaccianoci, Claps, Mucig, Palermo?!...

La conoscenza con i gruppi ecclesiali animati dai Discepoli: il Rin-novamento di Policoro, il Masci, la Legione e gli Intercessori di Potenza, i Pellegrini del Vangelo di Napoli...

E come dimenticare l'incontro con l'ex Biagio Conte e la sua meravi-gliosa attivita in favore dei poveri di Palermo?

Tutte realta che ci rendono pieni di gratitudine a Dio per quanto ci ha concesso e lasciato intravedere, con la speranza che il '95, appena inizia-to, ci veda piu uniti, piu impegnati e piu produttivi nella causa del bene, a far il quale "non si sbaglia mai".

Alvaro Vitale

LE ATTIVITA PIANIFICATE

In occasione dell'incontro del 18 dicembre sono state date indicazio-ni sulle attivita che verranno svolte nel primo semestre del 1995. Per informazione ne diamo notizia mentre stiamo andando in stampa. Nei prossimi numeri ci dilungheremo e dettaglieremo meglio i particolari.

Ecco le date e le manifestazioni gia previste: — 5.02.95 Santa Messa mensile nelle sede dell'Opera; — 12.03.95 Commemorazione di Padre Semeria a Monterosso; — 8/9.04.95 Celebrazione della Pasqua a Roccadimezzo. Oltre a queste manifestazioni II Padre Superiore Don Michele ha

fatto presente che c'e la disponibilita dell'Opera e dei Discepoli, una quindicina di giorni di vacanza per famiglie con lo scopo di diventare famiglia. II periodo e ancora da stabilire. E, pero, importantissimo che chi ne ha l'intenzione la faccia conoscere al piu presto in modo da stabilire il periodo e la localita.

Per quest'anno si ritiene che la scelta del luogo sara fatta fra: Siponto, Policoro e Monterosso. II periodo piu probabile la prima quindi­cina di luglio o un periodo precedente.

La cosa piu importante, comunque, e di pensarci immediatamente e di comunicare alia sede dell'Associazione il numero delle persone.

Altre informazioni relative all'argomento verranno date sia attraverso la rivista sia con lettera circolare.

La Presidenza

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LA COMMEMORAZIONE DI PADRE SEMERIA A MONTEROSSO

MONTEROSSO. Tomba di P. Semeria.

Come preannunciato nel programma della seconda parte dell'anno pubblicato nello scorso numero. quest'anno la Commemorazione della morte di Padre Semeria verra celebrata a MONTEROSSO al MARE nella casa in cui riposano le sue spoglie mortali.

A questa celebrazione sono invitati tutti gli Amici e tutti gli Ex di tutte le parti d'ltalia.

La giornata scelta per la manifestazione e il 12 marzo. Coloro che intendono partecipare, sia come singoli sia come gruppi, sono pregati di

dare tempestiva comunicazione aH'Associazione scrivendo o teletonando al numero 06/ 68801409 nelle ore d'ufficio dei giorni feriali.

La Direzione della casa di Monterosso ha dato la sua disponibilita ad ospitare quanti piu Amici sara possibile; perquesto motivo le prenotazioni sono importantissime.

II programma di dettaglio verra comunicato in seguito. I gruppi e bene, comunque, che si organizzino per giungere a Monterosso nella giornata di sabato 11 marzo.

La manifestazione vuole essere una specie di raduno nazionale di tutti gli Amici dell'Opera e di coloro che si riconoscono negli ideali di carita di Padre Semeria e Padre Minozzi.

Ci auguriamo di poter rivedere, in questa occasione, tantissimi Amici e di trascor-rere con essi momenti di gioia e di serenita.

Michele LEONE Presidente

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POSTA AMICI ED EX-ALUNNI

Caro don Michele, siamo i tre "passerotti" amatriciani che con tanta schiettezza e sem-

plicita tifacciamo gli auguri piii belli e sereni per il S.Natale. Con le nostre care Suore abbiamo e continuiamo a pregare il Signo-

re per te, perche il lavoro che svolgi e tanto e difficile. II nostro gioioso e tanto semplice augurio si estende anche al nuovo

anno: che, esso, sia sempre pieno di felicita e ti porti ogni giomo tante belle sorprese.

Ancora tanti tanti auguri dai tuoi tre "passerotti" che con filiate affetto ti chiedono una speciale benedizione.

Aff.mi Carla, Vincenza e Fabrizio

Istituto Femminile - AMATRICE

Quanto avete implorato dal Signore per me conceda a voi, passerottini miei, II Divino Bambino, ma in misura centuplicata! Mi ricor-date cosi che una delle gioie piu grandi ed incoraggianti per il padre Fondatore era il sapere che i bambini degli Istituti pregavano per lui: non poche volte, nei momenti piu difficili della sua storia, chiede aiuto a loro, che esercitano una pressione particolare sul cuore di Cristo, perche fan-ciulli e perche poveri! Chi puo resistere alle loro richieste ?

Amatrice per voi e diventata una nuova realta: non piu collegio, ma comunita-famiglia !

Grazie e a presto!

Carissimo don Michele, ringrazio sentitamente per le notizie relative agli indirizzi delle Case

di riposo che I'Opera ha messo in atto in varie cittd d~Italia. Far ritorno in una di quelle case e come se uno tornasse ad essere ragazzo e reduce questa volta da una vita abbastanza ben spesa per le vicissitudini supera-te, a volte, stringendo i denti e spingendo il carretto, come si suol dire.

Molti anni fa, mi trovai nella nostra Casa Madre ed ebbi la gioia di incontrare qualcuno, il cui nome mi basto a farmi tornare indietro nel tempo...

Monterotondo e vicino a Roma e una sorpresa potrb farvela. Grazie ancora di tutto. Con profonda stima.

Carmine Lanza Via Adige, 82 - 00015 Monterotondo (RM)

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SPIZZICANDO

// panorama politico del nostri giorni e certamente molto lurbato e molla poca chiarezza aleggia nei Palazzi del Potere.

E quasi palpabile lo scontro che sta avvenendo fra le diverse component! che rivesto-no le cariche piu important! dello Stato.

La battaglia che si sta combattendo e per stabilire "chi ha potere su chi e su che cosa ".

La lotta non e improntata, dunque, su chi deve andare alia Presidenza del Consiglio o quale Governo si dovra fare; la lotta e per stabilire i mtovi "equilibri di potere fra partiti, movimenti, gruppi sociali, potentati e interessi economici, corporativism! pubblici e privati, poteri dello Stato (Parlamento, governo, magistratura), istituzioni (presidenza del­ta Repubblica e presidenza del Consiglio), all'interno di enti pubblici (come la Rai), ecc...".

La politico degli ultimi 50 anni e statu impostata cost. 1 partiti avevano ciascuno la "propria influenza" su specifiche aree di potere (le partecipazioni statali, la RAI, la stam-pa, la scuola pubblica, Vuniversitd, parte della magistratura, etc..) ed in molti casi queste aree venivano condivise con gli alleati.

I partiti maggiori (DC e PCI), naturalmente, erano quelli che tiravano le fila, ma riconoscevano ed accettavano tacitamente Vesistenza delle aree di influenza dell'altro ed a volte, addirittura, ne favorivano I'allargamento. Basti un solo esempio per capire: RAM sotto il controllo diretto del PCI-PDS.

Insomma, per essere brevi, esisteva il consociativismo fra maggioranza ed opposiz.io-ne. La DC governava ed il PCI-PDS assicurava la "pace sociale ".

Ora tutto questo efinito. Gli equilibri internazionali sono caduti. I blocchi sono finiti. I paesi dell'ex blocco

URSS sono in completo disfacimento e le guerre civili nei vari lerritori all'online del giorno: basti vedere I'ex lugoslavia.

In Italia, per fortuna, le case vanno un pb meglio. Ma la guerra politico e in corso ed e bella aspra.

L 'obiettivo e quello di diventare i controllori del sistema. Leforze scaturite dalle ultime elezioni sono per la maggior parte nuove. La gerarchia politico ha, quindi, bisogno di riorganiz.z.arsi. Dovranno nascere nuove

forme di aggregazione politico. Finche non ci saranno continueremo a vedere certamente quello che in questi giorni e cronaca quotidiana: grande confusione a tutti i livelli politici ed istituzionali.

I partiti giocano a tutto campo e cercano di imporre la low influenza e la propria gerarchia di potere. Finche tale gerarchia non sara stabilita e riconosciuta anche dalle alt re forze ci saranno certamente turbolenze politiche e conflitti tra i partiti.

Siamo, in conclusione, nei bel mezzo di grossa tempesta durante la quale non man-cheranno certamente vittime illustri, in senso politico, naturalmente. Coloro che riusciran-no a sopravvivere e ad imporre le nuove regole del gioco saranno i vincitori.

Fare previsioni, oggi, e certamente molto difficile, anzi e propria impossibile. Augu-riamoci, comunque, di uscire al piu presto da questo brutto momenta ed auguriamoci di uscirne sani e salvi.

m.l.

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fiBBONfiMENTI E RINNOVI

LIRE 8.000 Tarquinio Peppina, Villetta Barrea.

LIRE 10.000 Ciammaglichella Nino, Chieti; D'Anello Caterina, Campo di Giove; Di Tursi Rosalba, Roma; Ghiglione Cesarina, Genova; Molaro Rosa, Roma; Musa Anna, Penne; Renzi Lino, Roma.

LIRE 15.000 Abbate Michele, Matera; Fioravanli Marina, Amatrice; Lancione Carla, Ofena; Manzella Rocco, Pietracalla; Miracoli Dante, Roma; Santucci Vincenzo, Pescara; Spagnolo Colombo, Orvieto.

LIRE 20.000 Accordino Francesco, Piacenza; Addario Fernando, Roma; Baccari Di Cesare Maria, Amatrice; Basciani Venturino, Chieti; Battistella Emilia, Castelvecchio Calv., Becci Angelo, Grassano; Berti Candida, S. Sofia; Bonanni Rosa, Sosmmati; Bruno Saverio, Chieri; Buonopane Ing. Alberto, Roma; Burattini Alvaro e Elsa, Roma; Calabrese Antonio, Rovigo; Calcaterra Gennaro, Roma; Caminati Maria, Ved. Grassi, Roma; Cherubini Stella, Roma; Continolo Assunta, Gioia del Colle; Costagliola Anna, La Spezia; Costantini Oreste, Roma; Cramarossa Stefano, Modugno; D'Addario Anselmina, Ofena; D'Amelio Nicola, Gioia del Colle; De Andreis Giuseppe, Roma; De Fina Franco, Matera; De Luca Mario, Roma; Di Censo Vincenzo, Atelli Alto; Di Gennaro, Irsina; Di Giammarco Assunta, Roma; Di Pierro Maria, Genzano Di Lucania, Foglia Emma, Roma; Forlenza Donato, Potenza; Galante De Lucia Triestina, Miracoli; Gallina Filomena, S. Stefano; Galotta Giuseppe, Potenza; Gioia Delfina, Pizzoli; Giunta Francesco, Spinetta Marengo; Lauterio Dario, Vasto; Lestini Tommasini Fernanda, Roma; Letizia Antonio, Scurcola Marsicana. Maddalena Maria, Troia; Mancini Salvatore, Roma; Marsilli Giovanni, Torre dei Passeri; Marsilio Dr. Giovanni, Tricarico; Mercurio Giuseppe, Miglionico; Merlino Cettina in Madonna, Lanciano; Pace Domenico, Potenza; Pastoressa Angelo, Salerno; Perrotta Nicola, Matera; Ptrocino Angelo, Gioia del Colle; Rasetta Augusto, Montesilvano Marina; Santo Rocchina Ved. Albano, Roccanova; Scafidi Ignazio, Roma; Scialanga Vittorio, Roma; Scuola Materna P.G. Minozzi, Civitacampomarano; Siano Angelo, Policoro; Silvi Pio, Roma; Suore del SS. Sacramento, Roma; Suore Figlie Maria SS. deH'Orto, Francavilla al Mare; Suore Immacolata Concezione D'lvrea, Fuscaldo; Tenerelli Antonietta, Bari; Testa Domenico, Acilia; Vespe Rocco, Matera; Zajotti, Orvieto; Zanini Ernesto, Roma.

LIRE 25.000 Bizzoni Claudio, Amatrice; Circeo Laurino, Pescara; Crippa Mario, Monterosso Al Mare; Di Giulio Fabio, Avezzano; Di Marco Brunella, Muggio; Fonzi Pasqua, Lunghezza; Francavilla Antonio, Francavilla al Mare; Leone Carmela, Gioia del Colle; Pace Zoni Vittoria, Domodossola Ramponi Antonietta, Genova; Salvaterra Bruno, Roma; Turinetto Franca, Roma.

LIRE 30.000 Armillei Ugo, Roma; Benedetti Don Umberto, Pietranico; Berna Paolo, S. Piero a Sieve; Ciambella Pantaleo Carlotta, Ripateatina; Ciancia Giovanni, Potenza; Decollanz Raffaele, Bari, Di Martile Arturo, Montesilvano Marina; Elefante Gian Canio, San Miniato; Famularo Canio, Benevento; Perragina Lenardo, Matera; Fiori Spartaco, Roma; Galeotti Sr. Maria Pia, Fiesole; Istituto Lo Sasso, Palazzo S. Cervasio; Lanaro Giovanni, Miglianico; Lancione Salvatore, Ofena; Letta, Avezzano; Lisio Temistocle, L'Aquila; Lopez Marta, Napoli; Lovisone

segue

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Dario Enrico, Torino; Marzi, Roma; Miraglia Marco, Torino; Morgillo Gianleo, Stigliano; Moscatelli Riccardo, Roma; Olivieri Antonio, Francavilla al Mare; Pelliccia Francesco, Amatrice; Pietrolungo Ciriaco, Montesilvano; Sabbatella Francesco, Roma; Santori Lilia, S. Stefano Di Corvaro; Santorsa Rag. Canio, Lucca; Scalzini Gino, Roma; Scalzini Oderisio, Roma; Scarnicci Emilio, Roma; Scuola Materna P.G. Minozzi, Lentella; Valenti Anelli Maria, Roma; Violante Mario, Scanzano lonico; Zambella Fiore, Barile.

LIRE 35.000 Bruschini Loi Marianna, Pisa; Ronzano Vito, Potenza

LIRE 40.000 Di Luzio Antonio, Roma; Luciani Ing. Antonio, Francavilla al Mare; Pace Emidio; Loreto Aprutino; Serafini Eulalia, Amatrice.

LIRE 50.000 Agata Giannoccari Giuseppe, Perrandina; Angeli Franco, Levanto; Aniballi Tito e Eola, Roma; Antonini Francesca, Roma; Bailo Carlo, Novi Ligure; Bonas Maria Adelaide, Roma; Capparella Angelo, Fabbrica di Roma; Capuano Gino, Roma; Casa di Riposo, Poggiobustone S. Piet; Casatriste Domenico, Roma; Centimo Antonio, Chieti; Cimarosa Michele, Palazzo S. Gervasio; D'Agostino Vincenzo, Cassino; D'Altonso Rosmunda, Roma; De lulis Luigi, L'Aquila; De Nigris Teodoro, Napoli; Di Giulio Gino, Ancona; Di Tursi Angela, Roma; Falletta Salvatore, Pontedassio; Ferrauto Lozzi Giulia, Roma; Forlani Roberto, Roma; Giunia Marcherita, Modica; Lerose Michele, Albano Laziale; Lippolis Ambrogio, Montescaglioso; Martino Anto­nio, S. Elia a Pianisi; Nunno Maria ved. Volpe, Monteleone Di Puglia; Pascucci Giuseppe, Roma; Pongiglione R&E, Genova; Santarelli Evelina, L'Aquila; Schiavone Innocenzo, Grassano; Scuola Materna P.G. Semeria, Celano Stazione; Tantillo Salvatore, L'Aquila; Tempera Francesca, Castel Di Lama.

LIRE 55.000 Alciati Ubaldo, Roma.

LIRE 100.000 Casa "Madonna delle Rocche", Rocca Di Mezzo; Centra Giovanile P.G. Minozzi, Policoro; Egidi Aldo, San Benedetto Del Tronto; Istituto Femminile P.G. Minozzi, Amatrice; Istituto Madonna degli Orfani, Roggiano Gravina; Lista Rocco, Policoro; Maldarelli Giulio, Roma; Marcella Onorina, Pisa; Marini Luigi, Avezzano; Olivieri Alberto, Roccaraso; Parrocchia S. Maria della Neve, Rocca di Mezzo.

LIRE 150.000 Baldo Lino, Padova; Casa di Riposo P.G. Semeria, Gioia del Colle.

LIRE 200.000 Carcani, Roma.

ABBONAMENTO Ordinario

Sostenitore

d'Amicizia

Una copia

L. 20.000

L. 50.000

L. 100.000

L. 1.500

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SEI TESTI PER CONOSCERE

Lfl NOSTRA OPERA

Egisto Patuelli P. GIOVANNI SEMERIA

Rodolfo Atzeni PROFILO D'UNA GRANDE ANIMA

P.G. Minozri RICORDANDO

P.G. Minozzi L'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO D'lTALIA

D. Virginio Di Marco SUL FILO DEI RICORDI

Romeo Panzone P. GIOVANNI MINOZZI

D. Michele Celiberti "NON RIUSCIVA AD ESSER TRISTE"

/ volumi possono essere richiesti alia Sede dell 'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italic Pianellari, 7 - 00186 ROMA.

pp. 217

pp. 137

pp. 135

pp. 198

pp. 153

pp. 153

pp. 171

Centrale i - Via dei

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NELLA VERITA E

NELL'AMORE

2Gv1,3

L. 1.500

In caso di mancato recapito si prega di restituire a:

EVANGELIZARE pauperibus misit me - Via dei Pianellari, 7 - 00186 ROMA