Newsletter di progetto - Agorà dei diritti

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continua a pagina 6 continua a pagina 6 Newsletter di Progetto - Numero 2 Anno 2007 - Numero Unico L’esperienza del 1° Forum per lo Sviluppo: buona la ri L’esperienza del 1° Forum per lo Sviluppo: buona la ri- sposta del territorio, ma ancora tanto lavoro da fare sposta del territorio, ma ancora tanto lavoro da fare Si conclude la fase di avvio del Forum e dei Tavoli di Lavoro: gli attori lo Si conclude la fase di avvio del Forum e dei Tavoli di Lavoro: gli attori lo- cali chiedono, prima di tutto, competenze ed efficienza a chi deve gover cali chiedono, prima di tutto, competenze ed efficienza a chi deve gover- nare lo sviluppo. Adesso la parola passa agli attori istituzionali nare lo sviluppo. Adesso la parola passa agli attori istituzionali Con lʼincontro del 26 marzo scorso si è con- clusa lʼattività dei Tavoli di Lavoro, attraverso cui gli attori locali partecipanti hanno avuto la possibilità di esprimere le loro posizioni in merito alle prospettive di sviluppo da dare al nostro territorio ed ai principali ostacoli che bisogna affrontare per costruire il Piano Strategico. In tutto sono stai 6 gli incontri di lavoro rea- lizzati in questa prima fase del Forum per lo Sviluppo, nellʼambito dei quali hanno preso parte numerosi soggetti del territorio, la maggior parte intervenuti in rappresen- tanza di organizzazioni sociali, ordini professionali e pubbliche amministrazioni. In attesa di un esame più dettagliato dei risultati emersi dai Tavoli (che presen- teremo non appena sarà conclusa la fase di elaborazione), ci sembra intanto utile proporre, a caldo, alcuni primi elementi di valutazione in relazione a questa esperienza. Per iniziare, qualche cenno sul livello di partecipazione degli “attori locali”, che ci sembra soddisfacente rispetto agli obiettivi che ci eravamo prefissati: esclu- dendo i partecipanti agli incontri realizzati nella fase di preparazione del Forum, abbiamo registrato, infatti, lʼadesione di circa 50 soggetti in rappresentanza di circa 30 organizzazioni di livello locale e provinciale. 150, orientativamente, le “presenze” nellʼambito di tutti gli incontri. Tali numeri rappresentano, a nostro Sindaco, nelle scorse settimane si è conclusa la fase di avvio del Forum per lo Sviluppo, l’iniziativa centrale del Progetto Agorà dei diritti: in attesa che vengano presentati i risultati dallo staff tec- nico del progetto, quali sono le sue prime valuta- zioni in merito alla validità di questa originale esperienza di costruzione partecipata delle politi- che di sviluppo? La prima sensazione è che c'è voglia di par- tecipazione, di rendersi artefici del futuro della città. Un bisogno sincero, assolutamente scevro da alchimie partitiche o da tattiche e appartenenze politiche che spesso frenano lo sviluppo della comunità. C'è il desiderio di ridisegnare una città che, senza tradire le sue origini, il suo pas- sato, le sue tradizioni, si metta al passo con i tempi. Tempi in cui o si è competitivi o si è destinati a soccombere. Nell’ambito dei Tavoli di lavoro del Forum sono stati coinvolti svariati soggetti del terri- torio, sia a titolo individuale che in rappresentanza delle organizzazioni sociali del terri- torio (circa 170 durante tutto il percorso progettuale finora svolto). Una delle questioni principali emerse dai Tavoli fa riferimento alla necessità di creare strumenti più stabili di concertazione delle politiche in cui sia garantita anche una maggiore presenza da parte dei soggetti istituzionali: ritiene che una “istituzionalizzazione” del Forum possa essere una soluzione valida per dare maggiore efficacia e forza alla partecipazione, oppure va- luta che gli strumenti attualmente esistenti possano essere sufficienti in questo senso? L'esperienza del Forum è stata positiva perché ha dato a tanti la possibilità di A Favara “... A Favara “... c’è voglia di partecipazione c’è voglia di partecipazione ...” ...” A distanza di poche settimane dalla conclusione della prima fase del Forum, le prime impressioni del Sindaco Lorenzo Airò Il primo sito web istituzionale per consentire il dialogo tra i cittadini e lʼAmministrazione è adesso una realtà. Il sito www.agoradeidiritti.it infatti, è stato ufficialmente attivato nel novembre del 2006 con lo scopo di promuovere la comunicazione e lʼinfor- mazione on line tra la cittadinanza ed il Comune, soprattutto sui temi che ri- guardano lo sviluppo del territorio, la vi- vibilità urbana e la qualità dei servizi pubblici. Cosa offre il sito web alla città e quali cambiamenti può determinare lʼesi- stenza di uno strumento del genere nellʼorganizzazione pubblica? www.agoradeidiritti.it , in primo luogo, serve ad offrire informazioni ai cittadini: sulle attività del progetto Agorà dei diritti, sul Forum per lo svi- luppo e su altre iniziative del Comune attinenti le politiche di sviluppo per la città: quindi uno strumento di traspa- renza, essenziale per rinsaldare il rap- porto di fiducia tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione, per stimo- lare lʼinteresse verso i problemi della città e per consentire lo sviluppo di una maggior consapevolezza sul- lʼoperato della politica e dellʼammini- strazione pubblica. Il sito, inoltre, è uno strumento di ascolto e dialogo tra i cittadini ed il Comune: il cittadino oltre ad essere in- formato, ha anche la necessità di “dire la propria”, di farsi sentire e di avere un riscontro diretto rispetto ai suoi specifici bisogni di informazione. Per questo nellʼambito del sito abbiamo attivato il servizio “Il Comune risponde”, una “casella postale” elettronica attraverso cui poter scrivere al Sindaco e agli As- sessori Comunali, ricevendo una rispo- sta pubblica nelle pagine stesse del sito. Una novità assoluta nel panorama delle amministrazioni del nostro territorio, un ulteriore strumento per accorciare le di- www.agoradeidiritti.it prove di dialogo on line tra la città ed il Comune per un’Ammi- nistrazione più attenta ai bisogni del cittadino intervista di Umberto Re di Giusy Amella e Fabrizio Alaimo

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Newsletter n°2 - Anno 2007

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Newsletter di Progetto - Numero 2 Anno 2007 - Numero Unico

L’esperienza del 1° Forum per lo Sviluppo: buona la riL’esperienza del 1° Forum per lo Sviluppo: buona la ri --sposta del territorio, ma ancora tanto lavoro da faresposta del territorio, ma ancora tanto lavoro da fare

Si conclude la fase di avvio del Forum e dei Tavoli di Lavoro: gli attori loSi conclude la fase di avvio del Forum e dei Tavoli di Lavoro: gli attori lo--cali chiedono, prima di tutto, competenze ed efficienza a chi deve govercali chiedono, prima di tutto, competenze ed efficienza a chi deve gover--nare lo sviluppo. Adesso la parola passa agli attori istituzionalinare lo sviluppo. Adesso la parola passa agli attori istituzionaliCon lʼincontro del 26 marzo scorso si è con-clusa lʼattività dei Tavoli di Lavoro, attraversocui gli attori locali partecipanti hanno avuto lapossibilità di esprimere le loro posizioni inmerito alle prospettive di sviluppo da dare alnostro territorio ed ai principali ostacoli chebisogna affrontare per costruire il PianoStrategico.In tutto sono stai 6 gli incontri di lavoro rea-lizzati in questa prima fase del Forum per loSviluppo, nellʼambito dei quali hanno presoparte numerosi soggetti del territorio, la maggior parte intervenuti in rappresen-tanza di organizzazioni sociali, ordini professionali e pubbliche amministrazioni.In attesa di un esame più dettagliato dei risultati emersi dai Tavoli (che presen-teremo non appena sarà conclusa la fase di elaborazione), ci sembra intantoutile proporre, a caldo, alcuni primi elementi di valutazione in relazione a questaesperienza.Per iniziare, qualche cenno sul livello di partecipazione degli “attori locali”, checi sembra soddisfacente rispetto agli obiettivi che ci eravamo prefissati: esclu-dendo i partecipanti agli incontri realizzati nella fase di preparazione del Forum,abbiamo registrato, infatti, lʼadesione di circa 50 soggetti in rappresentanza dicirca 30 organizzazioni di livello locale e provinciale. 150, orientativamente, le“presenze” nellʼambito di tutti gli incontri. Tali numeri rappresentano, a nostro

Sindaco, nelle scorse settimane si è conclusa lafase di avvio del Forum per lo Sviluppo, l’iniziativacentrale del Progetto Agorà dei diritti: in attesache vengano presentati i risultati dallo staff tec-nico del progetto, quali sono le sue prime valuta-zioni in merito alla validità di questa originaleesperienza di costruzione partecipata delle politi-che di sviluppo?

La prima sensazione è che c'è voglia di par-tecipazione, di rendersi artefici del futuro

della città. Un bisogno sincero, assolutamente scevro da alchimie partitiche o datattiche e appartenenze politiche che spesso frenano lo sviluppo della comunità.C'è il desiderio di ridisegnare una città che, senza tradire le sue origini, il suo pas-sato, le sue tradizioni, si metta al passo con i tempi. Tempi in cui o si è competitivio si è destinati a soccombere.Nell’ambito dei Tavoli di lavoro del Forum sono stati coinvolti svariati soggetti del terri-torio, sia a titolo individuale che in rappresentanza delle organizzazioni sociali del terri-torio (circa 170 durante tutto il percorso progettuale finora svolto). Una delle questioniprincipali emerse dai Tavoli fa riferimento alla necessità di creare strumenti più stabili diconcertazione delle politiche in cui sia garantita anche una maggiore presenza da partedei soggetti istituzionali: ritiene che una “istituzionalizzazione” del Forum possa essereuna soluzione valida per dare maggiore efficacia e forza alla partecipazione, oppure va-luta che gli strumenti attualmente esistenti possano essere sufficienti in questo senso?

L'esperienza del Forum è stata positiva perché ha dato a tanti la possibilità di

A Favara “...A Favara “...c’è voglia di partecipazionec’è voglia di partecipazione...”...”A distanza di poche settimane dalla conclusione della prima fase del Forum, leprime impressioni del Sindaco Lorenzo Airò

Il primo sito web istituzionaleper consentire il dialogo trai cittadini e lʼAmministrazioneè adesso una realtà.

Il sito www.agoradeidiritti.itinfatti, è stato ufficialmente attivato nelnovembre del 2006 con lo scopo dipromuovere la comunicazione e lʼinfor-mazione on line tra la cittadinanza ed ilComune, soprattutto sui temi che ri-guardano lo sviluppo del territorio, la vi-vibilità urbana e la qualità dei servizipubblici.Cosa offre il sito web alla città e qualicambiamenti può determinare lʼesi-stenza di uno strumento del generenellʼorganizzazione pubblica?

www.agoradeidiritti.it, in primoluogo, serve ad offrire informazioniai cittadini: sulle attività del progettoAgorà dei diritti, sul Forum per lo svi-luppo e su altre iniziative del Comuneattinenti le politiche di sviluppo per lacittà: quindi uno strumento di traspa-renza, essenziale per rinsaldare il rap-porto di fiducia tra i cittadini e laPubblica Amministrazione, per stimo-lare lʼinteresse verso i problemi dellacittà e per consentire lo sviluppo diuna maggior consapevolezza sul-lʼoperato della politica e dellʼammini-strazione pubblica.

Il sito, inoltre, è uno strumento diascolto e dialogo tra i cittadini ed ilComune: il cittadino oltre ad essere in-formato, ha anche la necessità di “direla propria”, di farsi sentire e di avere unriscontro diretto rispetto ai suoi specificibisogni di informazione. Per questonellʼambito del sito abbiamo attivato ilservizio “Il Comune risponde”, una“casella postale” elettronica attraversocui poter scrivere al Sindaco e agli As-sessori Comunali, ricevendo una rispo-sta pubblica nelle pagine stesse delsito.Una novità assoluta nel panorama delleamministrazioni del nostro territorio, unulteriore strumento per accorciare le di-

www.agoradeidiritti.itprove di dialogo on line tra lacittà ed il Comune per un’Ammi-nistrazionepiù attenta ai bisognidel cittadinointervista di Umberto Re

di Giusy Amella e Fabrizio Alaimo

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Quale sviluppo è possibile? LaQuale sviluppo è possibile? Laparola agli attori del territorioparola agli attori del territorio

Dalle testimonianze dirette e dalle esperienze di alcuni attori dello sviluppo, le primeindicazioni per una visione di sviluppo condivisa

Quando una città ed un territorio decidono diavviare un percorso di pianificazione strategicadello sviluppo, così come sta succedendo a Fa-vara e nei comuni dellʼagrigentino, il primo pro-blema che ci si deve porre è quello di capireverso quale “direzione” e verso quali obiettivideve andare lo sviluppo del territorio: in praticascegliere su quali risorse od opportunità è me-glio puntare per attivare processi di sviluppo ingrado di garantire risultati efficaci.Quale sviluppo è necessario? Quale sviluppo èpossibile? Quali risorse e quali ostacoli intra-vedi in questa direzione? Insomma, quale “vi-sione” di sviluppo hai in mente per il futuro diquesto territorio e di questa città?Rispondere a queste domande non è certosemplice, considerata la molteplicità di inte-ressi.Valutare le diverse posizioni in campo però èfondamentale, non solo per capire la reale “di-sponibilità” degli attori locali ad impegnarsi inun processo di cambiamento sociale ed econo-mico, ma anche per individuare attorno qualiobiettivi questi stessi attori possono esseremeglio motivati e coinvolti.Eʼ con questo intento che, nellʼambito del pro-getto Agorà dei diritti, è stata realizzata unʼin-dagine di ascolto del territorio, al fine di faremergere le proposte di cambiamento e leaspettative che provengono direttamente dai di-versi protagonisti dello sviluppo.Lʼindagine è stata svolta attraverso una parti-colare metodologia di ricerca, denominata “out-reach”, realizzando 10 interviste in profonditàcon altrettanti “testimoni privilegiati” operanti neidiversi ambiti del contesto sociale ed econo-mico della nostra realtà territoriale.Dalle risposte fornite dagli intervistati abbiamotratto alcune prime indicazioni ed orientamentidi fondo che è opportuno tenere in considera-zione se si vuole costruire una proposta di svi-luppo e di Piano Strategico quanto piùrispondente alle attese ed ai bisogni cheesprime il territorio e la comunità locale.Dalla relazione finale sui risultati emersi dallʼin-dagine (realizzata dalla Società Avventura Ur-bana di Torino), riportiamo alcuni elementi disintesi che riguardano le proposte di sviluppoper il futuro e le potenzialità su cui investire perlo sviluppo attraverso lo strumento del PianoStrategico.

L’ATTIVITÀ DI INDAGINELʼindagine (realizzata utilizzando la metodolo-gia aut-reach) è stata svolta tra il 22 ed il 25novembre del 2006, attraverso la somministra-zione di 10 interviste in profondità a 10 sog-getti del territorio.

I soggetti sono stati individuati dalla società in-caricata di realizzare lʼindagine, sulla base diuna rosa di nominativi forniti dallo staff di pro-getto e definita in funzione dei seguenti criteri:

rappresentatività dei diversi ambiti di inte-resse professionale e lavorativo;rilevanza delle specifiche esperienze ocompetenze;rappresentatività di categorie sociali edeconomiche.

Per entrambe le questioni i soggetti intervistatisono stati invitati ad esprimersi non solo in re-lazione al contesto del Comune di Favara, maanche alla sua area territoriale di riferimento.

Soggetti intervistatiAntonio Liotta, presidentedell’associazione Medinova edirettore della Clinica del Do-lore;

Massimiliano Mauro, diret-tore dell’ Istituto di CreditoBanca Popolare Sant’Angelo;

Lucia Collura, esponentedel volontariato cattolico di Fa-vara, ex membro della Con-sulta Cittadina PastoraleGiovanile;

Mimmo Alessi, membrodell’Ordine degli Ingegneridella provincia di Agrigento -22 novembre 2006;

Luigi Sferrazza, membroCDA Ato-rifiuti e membro dellaCommissione per la Partecipa-zione del Consiglio Comunaledi Favara;

Stefano Pecoraro, direttoredell’Unione degli Industrialidella Provincia di Agrigento;

Rosario Manganella, inse-gnante presso il Primo CircoloDidattico e membroi del Movi-mento per la Rinascita Di Fa-vara;

Franco Criscenzo, Diri-gente dell’Ufficio Tecnico Co-munale di Favara eresponsabile del Gruppo diProgettazione del Piano Rego-latore;

Mariella Lo Bello, segretariaSPI-CGIL Agrigento;

Piero Giglione, segretarioCNA Agrigento.

a cura di Fabrizio Alaimo

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ERSIProgettualità e impreseProgettualità e imprese

di carattere innovativodi carattere innovativoInvestire nel campo dello sviluppo imprenditoriale, aparere della maggior parte degli intervistati, significafare un lavoro di tipo culturale, “cambiare le teste”,cominciare a finanziare progetti innovativi anzichéappiattirsi su forme di finanziamento date a progettispecifici che non hanno dietro unʼidea di sviluppo.Sarebbe auspicabile che lʼente pubblico sostenessele forme di imprenditorialità più innovativa, dal mo-mento che con lʼattuale sistema i finanziamentivanno principalmente a chi già dispone di un capi-tale, e vengono generalmente investiti nel “sicuro”settore edilizio.È fondamentale, quindi, sganciarsi dalla “culturadel mattone”, cioè smettere di investire unicamentenel settore edilizio.È necessario inoltre fare formazione alle imprese,individuando un soggetto in grado di fare formazionee dare informazioni alle aziende.La Pubblica Amministrazione dovrebbe sostenerereti, consorzi e cooperative.Politiche di sostenibilità ambientalePolitiche di sostenibilità ambientaleÈ necessario imparare a riutilizzare in chiave soste-nibile lʼacqua che proviene dalle piogge invernali,

promuovendo tecnologie innovative che consentano unʼotti-mizzazione delle risorse. Potrebbe essere utile diversificarelʼuso dellʼacqua, utilizzando lʼacqua potabile per le città equella di riuso per le attività industriali ed agricole.Valorizzare risorse naturali ed enogastronomiche eValorizzare risorse naturali ed enogastronomiche ecultura tradizionalecultura tradizionaleÈ auspicabile a parere di molti che siano valorizzati lʼartigia-nato, e le tipicità del territorio. Due esempi nel campo dellagastronomia: Agnello Pasquale e pane di Favara.Rilanciare l’agricolturaRilanciare l’agricolturaÈ opportuno secondo molti, in stretta relazione allo sviluppoturistico, ripensare ad uno sviluppo “sostenibile” e qualifi-cante dellʼagricoltura.A Joppolo il settore dellʼagricoltura è abbastanza redditizio,sarebbe quindi opportuno ipotizzare una verifica della possibi-lità di esportare il modello.La raccolta differenziataLa raccolta differenziataAlcuni propongono di ragionare sul sistema di raccolta diffe-renziata, valutando le possibilità offerte dal sistema di raccoltaporta a porta. “I centri storici con le loro viuzze rimangono ilmassimo della modernità del vivere la città; ed in quei luoghiil porta a porta è ottimale”3.Snellire l’iter burocraticoSnellire l’iter burocraticoMolti lamentano lʼeccessiva farraginosità della macchina am-ministrativa. È necessario partire quindi dalla “modernizza-zione della macchina amministrativa”, investendo nellacomunicazione intersettoriale, monitorando lʼefficienza dei set-tori e le capacità progettuale degli uffici. È parere di molti chesia necessario alleggerire gli iter burocratici, dare certezze,unificare i punti di riferimento per il cittadino e moltiplicarli sulterritorio; tutto ciò potrebbe avere interessanti risvolti sullo svi-luppo: “cʼè gente in giro per il mondo, pronta ad investire, male pratiche non devono scoraggiarli”.

Sviluppo economicoSviluppo economicoÈ auspicabile investire sullʼartigianato (competenze, prodotti,know-how, ecc.), per favorire lo sviluppo economico del terri-torio e contemporaneamente favorire una ricostruzione iden-titaria, nellʼottica di una riscoperta delle tradizioni. Si è investitomolto, negli anni scorsi, sul versante dello sviluppo industriale,

anche se i livelli di competitività raggiunti dalle impresenon sono considerati da molti soddisfacenti.Sarebbe inoltre opportuno attrarre nuovi investimenti:“qualunque scenario può essere prefigurato solo se cisi impegna prima a dare una risposta alla seguentedomanda: perchè gli investitori dovrebbero veniread investire ad Agrigento?”.Sviluppo turisticoSviluppo turisticoMolti sostengono la necessità di investire su un turi-smo di nicchia che valorizzi le risorse artigianali edenogastronomiche (enologia, olio, ecc.) del territorio,progettando per esempio percorsi ed itinerari enoga-stronomici che valorizzino i prodotti tipici.È auspicabile favorire la creazione di una filiera turi-stica, investendo sulla ricettività e sullʼaccoglienza tu-ristica, allo scopo di rafforzare le potenzialitàcompetitive delle imprese.InfrastruttureInfrastruttureSarebbe necessario trovare infrastrutture di collega-mento fra Villaggio Mosè, lʼarea Industriale di PortoEmpedocle (da potenziare come porto commerciale) elʼarea ASI: tutte le realtà economiche del territoriodovrebbero essere messe in rete.È fondamentale infine potenziare le infrastrutture dicollegamento.TurismoTurismoEmerge una serie di indicazioni che possono esseresintetizzate nel seguente elenco:Il turismo deve contare sugli imprenditori e su unsistema infrastrutturale ben fatto.Deve essere al contempo di tipo culturale e sui pro-dotti tipici, intrecciando i due filoni.Tour paesaggistici: valorizzazione dei centri storicie dei prodotti locali, puntando su una riscoperta dellacultura dei luoghi e proponendo percorsi enogastro-nomici.Recupero centri storici: non bisogna aver paura di de-molire, ove necessario, per poi valutare lʼopportunità diricostruire o di realizzare spazi verdi o parcheggi. “Perfare questo serve più elasticità nelle ristrutturazioni” 5.Sviluppare un turismo di completamento ad Agri-gento, tramite la valorizzazione e rivitalizzazione deicentri storici, con piccole botteghe artigiane. Svilup-pare, in definitiva, una sorta di “civicoturismo”.Presenza del Palacongressi: qualcuno propone divalorizzarlo attraverso la promozione di un turismo ditipo congressuale6.Favara Comitini ed Aragona sono collegati dalle mi-niere che possono diventare siti di interesse: culturae turismo si dovrebbero intrecciare in un unico pro-cesso.Sistema di masserie: buoni potenziali per agrituri-smi. È necessario tornare a vivere ed abitare il territo-rio: le strade che dovevano servire per lʼagricolturapossono diventare percorsi turistici.“Le gialle valli dello zolfo”, programma di promo-

zione del turismo della città di Favara, dovrebbe essere estesoagli altri comuni del Piano Strategico.Porto Empedocle come porticciolo turistico: a Porto Em-pedocle cʼè anche la casa di Pirandello, quindi bisogna faremolta attenzione a come sia possibile far convivere il portocommerciale con la vocazione turistica del comune.Una provocazione: “il rigassificatore porterebbe posti dilavoro immediati, il,turismo no.

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La sintesi delle indicazioni emerseLa sintesi delle indicazioni emerseAttraverso le interviste realizzate, due i temi chiave rispetto ai quali abbiamo cercato distimolare le riflessioni dei soggetti intervista: le questioni da affrontare in via prioritaria ele potenzialità su cui investire per lo sviluppo. Da questi elementi bisogna necessaria-mente partire per disegnare una visione di sviluppo realmente perseguibile.Di seguito riportiamo schematicamente a sintesi quanto emerso nel corso delle interviste.

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Ecco, dunque, alcuni dati che descrivono come si è articolata la partecipazione e la presenza degli attori del ter-ritorio alle attività del progetto.

I soggetti che hanno partecipato complessivamenteagli incontri finora realizzati nellʼambito del progettosono stati 163, di cui 88 hanno preso parte alle attivitàdel Forum per lo sviluppo e dei Tavoli Tematici di La-voro.Con riferimento al settore di appartenenza –pubblico/privato – si è registrata una prevalenza deisoggetti del settore pubblico, se si fa riferimento a tuttigli incontri di progetto (dato derivante soprattutto dallapresenza dei soggetti facenti capo al Comune di Fa-vara negli incontri precedenti il Forum), mentre nelForum ha partecipato in modo più prevalente il settoreprivato.

Le stesse motivazioni spiegano lʼarticolazione della ti-pologia dei soggetti partecipanti, che vede una preva-lenza dei soggetti appartenenti al Comune di Favara,seguiti dai soggetti delle Associazioni, se si conside-rano tutti gli incontri realizzati, mentre prevalgono i sog-getti che hanno partecipato a titolo individuale, seguitidalle Associazioni, se consideriamo soltanto il Forum.

Sempre per le stesse ragioni, se si analizza lʼambitoterritoriale di appartenenza, prevale lʼambito locale pertutte le attività del progetto, mentre la partecipazionedei soggetti appartenenti ad un ambito sovra locale su-pera quella dei soggetti di ambito locale (Favara) nel-lʼambito delle attività del Forum.

Se analizziamo la professione svolta dagli attori parte-cipanti, i dipendenti pubblici rappresentano la parte piùconsistente dei partecipanti nellʼambito di tutti gli in-contri svolti (sempre per le ragioni sopra illustrate). Leattività del Forum, invece, hanno visto prevalere unasignificativa presenza dei professionisti, immediata-mente seguiti dai dipendente pubblici.

Unʼanalisi di genere mette in evidenza, in entrambi icasi, una presenza delle donne alle attività del progetto

Il Progetto ed il Forum in numeriIl Progetto ed il Forum in numeriChi sono e che caratteristiche hanno i soggetti interessati a partecipare allo sviluppo della città?Da alcuni dati le prime indicazioni sul pubblico coinvolto dal progetto.

Significativa e soddisfacente la partecipazione dei soggetti delterritorio alle attività di Agorà dei diritti. Interessante ci pareanalizzare alcuni dati relativi alla partecipazione degli attori lo-cali, distinguendo le attività finora realizzate in due grandi fasi:una prima fase, nella quale sono stati realizzati numerosi in-contri con i soggetti del territorio, che ha avuto lʼobiettivo di in-formare e condividere le finalità ed i contenuti del progetto, siacon i dipendenti e gli organi politici (Giunta e Consiglio Comu-nale), sia con i cittadini. Una seconda fase, che rappresentail cuore del progetto, il Forum per lo sviluppo, finalizzato alla

elaborazione della Proposta condivisa di orientamento per ilPiano Strategico dʼarea vasta “Dal governo del territorio allagovernance dello sviluppo”, promosso dal Comune di Favarae dai Comuni dellʼinterland agrigentino; tale fase si è articolatain un tavolo di avvio delle attività -svoltosi nel novembrescorso- e in due sessioni di Tavoli Tematici di Lavoro - svoltisinei mesi di febbraio e marzo- sui seguenti argomenti: “Am-biente e assetto urbanistico e territoriale”, “Politiche di welfareurbano, promozione culturale e sociale”, “Sviluppo economico,formazione e politiche per il lavoro”.

S ETTORE DI APPARTENENZA DEI SOGGETTI PARTECIPANTI A TUTTI GLI INCONTRI DEL PROGETTO

Settore privato47%Settore

pubblico 53%

S ETTORE DI APPARTENENZA DEI SOGGETTI PARTECIPANTI AL FORUM

Settore privato61%Settore

pubblico 39%

T IPOLOGIA DEI SOGGETTI PARTECIPANTI A TUTTI GLI INCONTRI DEL PROGETTO

14%5%

6%

18%7%

30%

2%1%

3%6% 5% 3%

A titolo individuale

Associazione

Comunità ecclesiale

P.A.L.

Altra P.A.

AUSL

Istituto di credito

Scuola

Associazione imprenditoriale

Comune di Favara

Ordine professionale

Sindacato

a cura di Giusy Amella

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che non raggiunge neanche 1/3 dei partecipanti.

Lʼanalisi per titolo di studio posseduto dai partecipanti evidenzia una maggiore partecipazione di laureati ri-spetto ai diplomati, con una prevalenza ancora maggiore per quanto riguarda il Forum.

T IPOLOGIA DEI SOGGETTIPARTECIPANTI AL FORUM

21%

7%

9%

17%7%14%

3%1%

6% 10% 5%

Sindacato

A titolo individuale

Associazione

Comunità ecclesialeP.A.L.

Altra P.A.

AUSL

Istituto di credito

Associazione imprenditoriale

Comune di Favara

Ordine professionale

AMBITO TERRITORIALE DEI SOGGETTI PARTECIPANTIA TUTTI GLI INCONTRI DEL PROGETTO

Locale61%Sovralocale 39%

A MBITO TERRITORIALE DEI SOGGETTI PARTECIPANTI AI FORUM

Locale

42%Sovralocale

58%

P ROFESSIONE SVOLTA DAI SOGGETTIPARTECIPANTI A TUTTI GLI INCONTRI DEL PROGETTO

Dipendente privato

9%

Dipendente pubblico

58%

Imprenditore

10%

Professionista

23%

P ROFESSIONE SVOLTA DAI SOGGETTIPARTECIPANTI AL FORUM

Dipendente privato

11%

Dipendente pubblico

38%Imprenditore

11%

Professionista

40%S ESSO DEI SOGGETTI PARTECIPANTIA TUTTI GLI INCONTRI DEL PROGETTO

Donne

29%

Uomini

71%

S ESSO DEI SOGGETTI PARTECIPANTI AL FORUM

Donne

27%

Uomini

73%

TITOLO DI STUDIO DEI SOGGETTI PARTECIPANTIA TUTTI GLI INCONTRI DEL PROGETTO

Diplomati

37%

Laureati

63%

TITOLO DI STUDIO DEI SOGGETTI PARTECIPANTI AL FORUM

Diplomati

25%

Laureati

75%

P RESENZA DEI SOGGETTI PARTECIPANTIAL FORUM ED AGLI INCONTRI DI PREPARAZIONE

Presenza sì

38%

Presenza no

62%

P RESENZE PER T AVOLO

Tavolo avvio Forum

23%

TTL Ambiente e assetto urbanistico e territoriale

31%

TTL Politiche di welfare urbano, promozione culturale

e sociale

27%

TTL Sviluppo economico,formazione e politiche per il

lavoro

19%

Guardando più attentamente i dati del solo Forum e vo-lendo cogliere la costanza della partecipazione degli attoridel territorio, dallʼinizio delle attività progettuali fino alla con-clusione delle attività “off line” dei Tavolo di Lavoro, pos-siamo notare come il 38% dei soggetti che ha partecipatoal Forum per lo sviluppo, ha seguito fin dallʼinizio le attivitàdel progetto.

Infine, ci soffermiamo sulle “presenze” ai lavori dei Tavolidel Forum (complessivamente 128 presenze): notiamo chelʼambito tematico che ha registrato la partecipazione piùelevata è quello relativo allʼAmbiente ed assetto urbanisticoe territoriale.

Newsletter N°2 Anno 2007 Progetto Agorà dei DirittiQuesta newsletter non rappresenta una testata gior-nalistica in quanto viene aggiornata esclusivamentesulla base delle esigenze informative del progetto.Non può pertanto considerarsi un prodotto editorialeai sensi della normativa vigente.Realizzazione e Progetto Graficodi Alessio Amico

Ente coordinatore Comune di Favara

Ente partecipanteComune di Gela

STAFF DI PROGETTODirezione

Caterina Moricca

Progettazione e coordinamentoFabrizio Alaimo - Giusy Amella - Alessio Amico

SegreteriaEnza Castronovo

RECAPITI E INFORMAZIONItel: +39 0922 448843 fax: +39 0922 448844

[email protected]

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L’esperienza del 1° Forum per lo Sviluppo:L’esperienza del 1° Forum per lo Sviluppo:buona la risposta del territorio, ma ancora tanto lavoro da farebuona la risposta del territorio, ma ancora tanto lavoro da fare

parere, una risposta partecipativa positiva ed incoraggiante, specie se si considera la complessità del tema trattato e la difficoltàdi “agganciare” gli interessi settoriali e specifici delle singole organizzazioni del territorio con i problemi di carattere generale e di“scenario” imposti da questa fase preliminare della Pianificazione strategica. E dire che gli ostacoli incontrati durante tutto il percorsonon sono stati di poco conto; tra questi ci sembra opportuno evidenziare:

a) la difficoltà di costruire un terreno comune di confronto in relazione ad un tema complesso come il Piano strategicoe dovendo interloquire con tipologie di attori molto diversi, fatti anche di “non addetti ai lavori”;b) il dover operare in un contesto sociale poco “allenato” ad esercitare spazi e strumenti di partecipazione attiva nellavita pubblica e dove anche ampi settori della Pubblica Amministrazione e del sistema politico-istituzionale dimostranouna evidente diffidenza verso gli strumenti di partecipazione proposti.(non a caso la partecipazione degli attori poli-tico-istituzionali allʼattività del Forum è nettamente inferiore in rapporto ai soggetti privati).

Malgrado ciò riteniamo che gli obiettivi nel progetto Agorà dei diritti per la fase di attivazione del Forum, sono stati in granparte raggiunti: ne evidenziamo in questa sede i quattro più importanti:

1. lʼaver reso gli attori locali del territorio consapevoli e partecipi, in pieno anticipo rispetto al momento delle decisionifinali, in merito alle politiche di sviluppo urbano che lʼAmministrazione Pubblica si appresta ad assumere per la città;2. lʼaver promosso e attivato – sperimentando – il Forumper lo Sviluppo, ovvero uno spazio di partecipazione e dicostruzione condivisa delle scelte che riguardano lo svi-luppo del territorio e la qualità urbana;3. lʼaver attivato, a favore di tutta la comunità, uno stru-mento di comunicazione innovativa – www.agoradeidiritti.it– che consente di sviluppare unʼazione di informazione edocumentazione, sui temi del Forum e del Piano Strate-gico, facile e sempre accessibile a tutti;4. lʼaver fatto emergere, attraverso il confronto tra gli attoripartecipanti al Forum, gli elementi necessari per elaborareuna proposta “condivisa” di Piano Strategico, in grado diesprimere e rappresentare meglio istanze e visioni di svi-luppo degli attori del territorio.

Il percorso avviato con il Forum non si è certo concluso: lostaff tecnico, infatti, adesso dovrà elaborare e restituire informa completa e sistematica quanto emerso dal Forum.Dopo di ché, è necessario fare gli opportuni passaggi di ca-rattere tecnico e politico-istituzionale.Fra tutti, indichiamo lʼurgenza di attivare lʼorganismo di con-trollo politico-istituzione del Piano Strategico, senza il qualeviene a mancare, di fatto, il principale interlocutore per gli at-tori del territorio che hanno partecipato al Forum e che sa-ranno chiamati a sottoscrivere la proposta condivisa per ilPiano Strategico.Non meno urgente, inoltre, è la necessità di organizzare unorganismo di controllo tecnico che sia in grado, attraverso lenecessarie funzioni di analisi e di elaborazione tecnica, didare risposte adeguate alle istanze che provengono dal terri-torio.La partecipazione ha bisogno di spazi, continuità e la certezzadi interlocutori istituzionali che diano senso e valore allʼimpe-gno di chi accetta di partecipare. Il Forum, quale luogo di pro-posta e di elaborazione comune, adesso richiede spazi estrumenti che possano trasformare le idee in scelte concrete,assunzioni di impegni e responsabilità.Alla luce dellʼopportunità che lʼesperienza del Forum rappre-senta, quale strumento in grado di migliorare la qualità dellepolitiche dello sviluppo e conseguire una più moderna conce-zione della Pubblica Amministrazione Locale, confidiamo chenessuno si vorrà sottrarre a questa sfida.

inserirsi in un circuito virtuoso che ha offerto occasioni di in-contro, opportunità di confrontare idee, di formulare propo-ste, di esprimere giudizi, di indicare percorsi innovativi.Istituzionalizzare il Forum potrebbe essere un valore ag-giunto, uno stimolo in più per raggiungere traguardi di pre-stigio per una crescita sociale, economica, urbanistica, diimmagine in grado di segnare quella svolta da tanti auspi-cata. Affrancarsi da incertezze, bisogni, malessere socialemigliorando la qualità della vita dei consociati è l'obiettivoprimario di ogni amministrazione pubblica.La finalità principale del progetto Agorà dei Diritti era quelladi preparare il territorio e la Pubblica amministrazione localeall’uso di strumenti e metodi di partecipazione previsti perelaborare il Piano Strategico: considerati i passi avanti fattiin questo senso negli ultimi mesi, cosa ritiene sia necessariofare per promuovere ulteriormente e rafforzare questi stru-menti di partecipazione, anche in relazione agli altri Comunicoinvolti nel Piano Strategico? E’ pensabile pensare che Fa-vara possa diventare un “Laboratorio permanente” della par-tecipazione nel contesto della nostra Provincia?

Insistere nel coinvolgimento di partner istituzionali rappre-sentando la convenienza dello stare insieme è un altro degliobiettivi da raggiungere. Favara ha già dato prova di grandecapacità organizzativa in tale contesto. Deve insistere nonper una questione di sterile prestigio quanto perché ha dimo-strato di essere in grado di guidare la crescita dei Comunicoinvolti.Agorà dei diritti ha lavorato anche su un altro fronte di inno-vazione nelle modalità di gestire i rapporti tra Amministra-zione e territorio: quello della comunicazione on lineattraverso gli strumenti della tecnologia: Il Comune di Favaraè forse il primo in Provincia ad aver attivato un servizio dicomunicazione on line per mettere direttamente in contattoi cittadini e l’Amministrazione Comunale. Mentre nell’espe-rienza di altre città e di altri contesti politico-amministrativi lacittadinanza digitale” sta diventando la nuova frontiera perla modernizzazione della Pubblica Amministrazione, non ri-tiene che per garantire il successo di queste iniziative vi è lanecessità di investire maggiormente anche sulle compe-tenze e le modalità di lavoro del personale del Comune?

La comunicazione on-line pubblica amministrazione-cittadiniapre un dialogo diretto tra chi amministra e chi è ammini-strato. Uno scambio di informazioni immediato, inimmagina-bile fino a poco tempo fa, che serve soprattutto a chi haresponsabilità di governo di ascoltare la base, di migliorarel'erogazione dei servizi, di correggere certe impostazioni, dicostruire lo sviluppo anche attraverso i suggerimenti cheprovengono dai cittadini.

Segue intervista al Sindaco Lorenzo Airò

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Agorà dei diritti: la declinazione della partecipaAgorà dei diritti: la declinazione della partecipa--zione per l’Ufficio di Servizio Sociale Professionalezione per l’Ufficio di Servizio Sociale ProfessionaleOrmai da tempo lʼUfficio di ServizioSociale Professionale lavora nellʼot-tica della partecipazione per due mo-tivazioni di fondo.Da una parte, la normativa di settore,che fin dallʼemanazione della L.285/97 (“Disposizioni per la promo-zione di diritti e di opportunità per lʼin-fanzia e lʼadolescenza”) ha attribuitoai fruitori della prestazione il ruolo dipromotori e attuatori dellʼintervento,attraverso il loro coinvolgimento dallafase di progettazione a quella di valu-tazione dei risultati.E a seguire la L. 328/2000 (“Leggequadro per la realizzazione del si-stema integrato di interventi e servizisociali”), che riorganizza lʼassetto deiservizi socio-sanitari puntando alla va-lorizzazione dei principi di integra-zione e sussidiarietà e spostandolʼambito di programmazione e di rea-lizzazione degli interventi dal territoriolocale a quello distrettuale e rendereale il concetto di partecipazionenella complessa esperienza della ste-sura dei piani di zona (strumenti diprogrammazione dei servizi socio-sa-nitari) a cura di tutti gli attori localicoinvolti a vario titolo nel problema.Dallʼaltra, lʼadesione ad una correntedi pensiero, quale quella dellʼapproc-cio dialogico condiviso nella pro-gettazione sociale, che scaturiscedalla convinzione teorico-esperien-ziale della rilevanza dellʼapportomulti-settoriale quale strumento dilettura e di costruzione di un pen-siero condiviso rispetto ai bisognied alle relative risposte.Ad alimentare tale tendenza, infine, ilproliferare di molteplici esperienze nelcampo della riqualificazione urbana esociale che promuovono la partecipa-zione dei cittadini nella progettazionedei propri “spazi di vita”.La partecipazione diventa, in talmodo, strumento di definizione di unaidentità condivisa che trae fonda-mento dallʼappartenenza territoriale eche da essa prende spunto per evol-vere in una dimensione di sviluppopossibile nel rispetto della propria tra-dizione territoriale, nel tentativo di ge-nerare innovazione senza distruggereun passato oggettivamente ricco e, altempo stesso, denso di legami affet-tivi.

La prima esperienza locale di proget-tazione condivisa nel campo dei ser-vizi socio-sanitari, è promossadallʼUfficio di Servizio Sociale Profes-sionale nel mesedi marzo 2001,attraverso il “Pro-getto Dis-Abili”che ha coinvoltodiverse istituzioniquali: lʼUfficio diServizio SocialeProfessionale delComune, il Dipar-timento di Salutem e n t a l edellʼA.U.S.L. n.1 di Agrigento, le Co-munità Alloggio per disabili psichici“La mano amica” e “Madre Teresa” eil Centro di Assistenza e incontro perAnziani, minori ed inabili gestito dallaCooperativa Sociale UVAMAR.In tale circostanza un gruppo di corag-giosi operatori, estremizzando il con-cetto di partecipazione, puntarono alcoinvolgimento di una particolare tipo-logia di utenti: i disabili psichici, al finedi individuare interventi alternativi alleprestazioni fino ad allora prodotte inloro favore che potessero generarenuovi spiragli di evoluzione comples-siva dei servizi nel campo della salutementale.Lʼesperienza vissuta fu sorprendentema non tanto, nel senso che tutti glioperatori coinvolti si accingevano allasperimentazione metodologica con unpensiero comune riguardo al valoredella persona umana e sostenuti daun atteggiamento di accettazione po-sitiva ed incondizionata dellʼutenzadestinataria.In sede di valutazione dellʼesperienza,nellʼaccezione pura del termine di at-tribuzione di significato, il risultato evi-denziato dai soggetti coinvolti si èconfigurato nella conferma dellʼipotesirelativa al ruolo fondamentale deifruitori, nel percorso di costruzionedei servizi ad essi rivolti e, in sensopiù ampio, nella validazione dellʼipo-tesi dellʼesistenza di una comunitàcompetente rispetto ai temi di propriointeresse, in quanto soggetto porta-tore di tale interesse e dunque titolatoad esprimersi, non soltanto rispettoalla lettura del bisogno, ma anche allaprogrammazione di interventi in me-

rito. Lʼesempio citato si pone quasicome aneddoto in un discorso com-plessivo sulla partecipazione, intesadal Servizio Sociale Professionale

come strumentoessenziale diprogettaz ionesociale che ap-propriatamentesi colloca in undiscorso piùampio di pianifi-cazione territo-riale.Il servizio SocialeProfessionale, in-

fatti, trae spunto dal fondamento delriconoscimento del valore della dignitàumana e si ispira al principio dellʼauto-determinazione in quanto mobilita-zione delle risorse interne ed esterneper lʼattivazione di processi di fronteg-giamento finalizzati alla gestione delleproprie situazioni problematiche.Il medesimo concetto si amplia nelladirezione della comunità locale e sitraduce nello sviluppo delle compe-tenze di lettura e di analisi del territorioai fini di una mobilitazione di risorsecollettive per la prefigurazione diun futuro possibile, che tenga contodelle istanze di una popolazione com-plessiva che, nel rispetto del principiodelle pari opportunità, sia messa nellecondizioni di esprimere il proprio pen-siero allʼinterno di un percorso di evo-luzione del proprio territorio.In tal senso “Agorà dei diritti” diviene,per questo ufficio, il luogo della decli-nazione della partecipazione, laddoveesso sarà in grado di fornire le condi-zioni di fattibilità di tale processo dimobilitazione collettiva.Lʼufficio di Servizio Sociale sposapertanto lʼiniziativa lodevole atti-vata dal progetto in questione, rico-noscendo lʼAgorà dei diritti qualeluogo di attivazione di un ascoltointerattivo costante che riesca adessere strumento adeguatamenterappresentativo dellʼintera comu-nità locale in un percorso di ricercadel benessere individuale e collet-tivo.

a cura di Loredana Mazza - Assistente Sociale Coordinatrice dell’Ufficio di Servizio Sociale Professionale Comunale

stanze tra i cittadini ed il Comune, in quanto si istituisce uncanale diretto di comunicazione tra cittadino-utente e Am-ministratore.In questi primi mesi di sperimentazione del servizio i citta-dini hanno la possibilità di fare domandesolo al Sindaco ed agli Assessori: la sfida,quando questo strumento dovrà entrare aregime, è quella di mettere il cittadino nellecondizioni di formulare domande o interlo-quire direttamente con i responsabili degliuffici: è proprio sugli aspetti concreti e quo-tidiani dellʼattività amministrativa, infatti,che il cittadino necessita di avere rispostee soluzioni per i propri problemi.Infine, lʼultimo strumento messo in campoda www.agoradeidiritti.it: i forum on line,gli spazi di discussione aperti a tutti icittadini, attraverso cui è possibile esprimere le proprieidee e le proprie posizioni in merito a temi specifici che ri-guardano lo sviluppo della città e la vivibilità urbana.Uno spazio di libera espressione a disposizione di tutti,dove poter dire la propria e confrontarsi sui temi propostidai moderatori o su argomenti proposti dagli stessi utenti.Uno strumento veramente prezioso, se si considera comeè sempre più difficile trovare luoghi fisici dove potersi con-frontare sui problemi di carattere sociale e politico dellacittà. Nel nostro caso il forum on line è stato pensato, inmodo particolare, per poter garantire a tutti la possibilità dipartecipare, attraverso internet, al dibattito sulle prospet-tive di sviluppo da dare al nostro territorio ed esprimere leproprie opinioni in merito ai fattori critici che impediscono iprocessi di sviluppo e di crescita economica. Non sonomancati, fin dai primi interventi al forum on line, i contributidei più giovani, la categoria di cittadini che forse più di tuttiè in grado di apprezzare le potenzialità di questi strumenti.

Per le prossime settimane e per i prossimi mesi, ci atten-diamo, dunque, che i vantaggi offerti dagli strumenti attivatisiano apprezzati da un numero crescente di persone e chela “macchina amministrativa” possa utilizzarli nel modo mi-gliore.Ovviamente lʼutilizzo e lʼefficacia di questi strumenti è benlontano dallʼesprimere la massima potenzialità.. Dʼaltrondeil progetto Agorà dei diritti si pone solo lʼobiettivo di realiz-zare e sperimentare questi strumenti, proprio per promuo-verne successivamente lʼuso nelle modalità piùappropriate. Ancora molto lavoro resta da fare, sul campodelle competenze e dei “modelli organizzativi” necessari agestire le tecnologie. Ma non cʼè alcun dubbio che lʼappli-cazione delle nuove tecnologie nella Pubblica Amministra-zione e nella comunicazione tra Istituzioni e cittadinicostituisce, oramai, una risorsa fondamentale per la cre-scita complessiva di una realtà sociale.La speranza di chi ha lavorato e continuerà a lavorare perrealizzare il progetto, dunque, è che, quanto fatto conAgora dei diritti, possa essere adeguatamente valorizzato,e che a questo primo passo ne possano seguire altri nellamedesima direzione: ciò ci darebbe un ulteriore e concretosegnale che questa città è capace di volgere lo sguardoanche verso il futuro e non, invece, di dedicarsi prevalen-temente allʼaffannosa ricerca di risposte per le quotidianeemergenze del presente.

Le ragazze e i ragazzi di Favara hanno preso la parola iniziandoa mobilitarsi per dire la loro sul futuro della Città. “Agorà dei Diritti”

ha infatti coinvolto gli alunni di trescuole - lʼI.P.S.A.R.C.T. “G. Ambro-sini”, lʼI.P.I.A. “Marconi” e il LiceoScientifico “M.L. King” -, nelle attivitàdel progetto; si tratta complessiva-mente di trenta fra ragazze e ragazzi edi quattro professori (C. Campo, M. Ri-stretta, A. Ciulla, E. Fichera) chehanno il compito di coordinarli e di gui-darli insieme ai responsabili di “Agoràdei Diritti”. “La città dei ragazzi e delleragazze” si sta dunque sviluppando

come un vero e proprio laboratorio di progettazione parteci-pata nel corso del quale i trenta giovani favaresi si stanno ca-lando nei panni dei ricercatori sociali costituendo un nucleooperativo il cui obiettivo principale è promuovere lʼinteresse e ilcoinvolgimento dei coetanei alla costruzione del futuro della città;il progetto ha infatti affidato a questo gruppo di studenti e studen-tesse la responsabilità di diventare soggetti attivi nel processo dipartecipazione previsto nella cornice più ampia di “Agorà dei Di-ritti”. Per comprendere pienamente il senso di questa attività, nonè forse inutile ricordare come essa sia ʻemersaʼ in itinere dallʼesi-genza di molti degli interlocutori coinvolti nelle attività del progettodi vedere gli adolescenti divenire parte attiva del percorso; a que-sta esigenza di coinvolgere più direttamente i giovani e le scuole,“La città dei ragazzi e delle ragazze” ha dato una risposta attra-verso la costituzione di un gruppo di intervento e di attivazione for-mato proprio da giovani favaresi. Dopo aver partecipato agliincontri con i responsabili di “Agorà dei Diritti” e dopo aver presoparte ad alcune conferenze-laboratorio con gli esperti dellʼASL suitemi dellʼecologia urbana, i ragazzi - guidati dai loro docenti -,hanno iniziato a coinvolgere i compagni delle rispettive scuole pro-ponendogli la compilazione di un questionario sulle loro abitudinidi vita a Favara. Lʼidea del questionario è nata da un lavoro dibrainstorming (una tempesta di cervelli) che i ragazzi hanno fattoguidati da due membri dello staff di progetto che poi, insieme agliinsegnanti, hanno aiutato i ragazzi nella definizione dello stru-mento da utilizzare. Così, mentre da una parte il questionario èservito a conoscere il punto di vista dei ragazzi che vivono aFavara o che la frequentano per motivi di studio, dallʼaltra, haavuto lo scopo di diffondere fra i giovani della città informazioni enotizie su “Agorà dei Diritti” e su “La Città dei ragazzi e delle ra-gazze”. Infatti, i tre gruppi (dieci studenti per ognuna delle scuolecoinvolte), con una somministrazione “a tappeto” del questionario,sono riusciti a contattare un numero elevatissimo di compagni,centrando pienamente lʼobiettivo dellʼazione che li ha visti impe-gnati. Con la raccolta e lʼelaborazione delle informazioni sui lorocoetanei, questi ragazzi (insieme ai loro insegnanti) stanno of-frendo alla Città e ad “Agorà dei Diritti” interessanti elementi diconoscenza sulla realtà quotidiana dei giovani favaresi e, so-prattutto, stanno sperimentando in prima persona, il valoredellʼagire e del prendere parola, dando un contributo concretoalla progettazione del futuro di Favara.

Le ragazze ed i ragazzi di Favara a scuola diLe ragazze ed i ragazzi di Favara a scuola dipartecipazione: a loro la parola, per progetpartecipazione: a loro la parola, per proget--tare una città migliore anche per lorotare una città migliore anche per lorodi Simone Lucido e Maurizio Giambalvo - Esperti facilitatori processi partecipativi

DALLA PRIMAPAGINA - Prove di dialogo on lineProve di dialogo on linetra la città ed il Comune per un’Amministratra la città ed il Comune per un’Amministra--zione più attenta ai bisogni del cittadinozione più attenta ai bisogni del cittadino