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Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Firenze Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna ù INFORM @ ZIONE LA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPO NEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA Marzo 2010, n. 52 C.I.R.P.A.C in questo numero: In primo piano Il 23 Febbraio 2010 si è tenuto a Prato il Seminario Conclu- sivo del Progetto di Iniziativa Regionale 2008 dal titolo La Salute come Motore di Co-Sviluppo, che aveva come scopo la presentazione dei risultati del primo anno di attività. Il Progetto è un piano di ricerca-azione strutturato su un periodo di tre anni, che mira a definire idee progettuali e strategie operative per il rafforzamento del Sistema Toscano di Cooperazione Sanitaria Internazionale (CSI) e a verificare l’assunto secondo il quale la salute può essere efficace mo- tore di co-sviluppo sostenibile. Le attività portate avanti nel corso del primo anno di progetto sono state: una revisione degli orientamenti e delle esperienze a livello europeo sui temi della cooperazione decentrata in ambito sanitario; la mappatura analitica di operatori, progetti e partenariati del sistema di CSI toscana; il confronto con esperti e operatori della cooperazione decentrata a livello regionale e nazio- nale; un’analisi delle esperienze e delle buona pratiche di cooperazione sanitaria toscana nei paesi partner; la stesura del rapporto annuale sulla base dei dati raccolti.- Nel corso del seminario, i ricercatori ARCO (Action Research for CO-Development), realizzatori del progetto, hanno spie- gato come si sia evoluto l’approccio della cooperazione de- centrata in ambito sanitario. Il modello tradizionale è quello dello “sviluppo-aiuto”, definito come un insieme di processi sociali indotti da operazioni di trasformazione poste in esse- re da attori esterni all’ambiente sociale interessato. segue a p. 2 in evidenza: p.13 Regione Toscana - Settore Attività Internazionali La Newsleer è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Gury (Scuola Superiore Sant’Anna) Redazione: Andrea de Gury, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna) Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa) Direore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna) Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna) SVILUPPO per lo LA SALUTE COME MOTORE DI CO-SVILUPPO EU-DCI/NSA RÉPUBLIQUE DÉMOCRATIQUE DU CONGO PIANO REGIONALE COOP. INTERNA- ZIONALE - DOC ATTUAZIONE 2010 p.21 IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE TOSCANA CONTRO L’HIV/AIDS IN AFRICA SUB-SAHARIANA p.25 Approfondimenti p. 2 Verso....il Nuovo Piano Integrato delle Attività Internazionali p. 6 Bandi p.11 I Progetti della RT in ...... p. 7 Documenti p.17 Eventi p.23 Useful Websites p.29

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Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace l’Analisi e la mediazione dei Conflitti

Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di FirenzeUniversità di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna

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ELA COOPERAZIONE DEI TERRITORI: INFORM@ZIONE PER LO SVILUPPONEWSLETTER DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA TOSCANA

Marzo 2010, n. 52

C.I.R.P.A.C

in questo numero:

In primo piano

Il 23 Febbraio 2010 si è tenuto a Prato il Seminario Conclu-sivo del Progetto di Iniziativa Regionale 2008 dal titolo La Salute come Motore di Co-Sviluppo, che aveva come scopo la presentazione dei risultati del primo anno di attività.

Il Progetto è un piano di ricerca-azione strutturato su un periodo di tre anni, che mira a definire idee progettuali e strategie operative per il rafforzamento del Sistema Toscano di Cooperazione Sanitaria Internazionale (CSI) e a verificare l’assunto secondo il quale la salute può essere efficace mo-tore di co-sviluppo sostenibile. Le attività portate avanti nel corso del primo anno di progetto sono state: una revisione degli orientamenti e delle esperienze a livello europeo sui temi della cooperazione decentrata in ambito sanitario; la mappatura analitica di operatori, progetti e partenariati del

sistema di CSI toscana; il confronto con esperti e operatori della cooperazione decentrata a livello regionale e nazio-nale; un’analisi delle esperienze e delle buona pratiche di cooperazione sanitaria toscana nei paesi partner; la stesura del rapporto annuale sulla base dei dati raccolti.-Nel corso del seminario, i ricercatori ARCO (Action Research for CO-Development), realizzatori del progetto, hanno spie-gato come si sia evoluto l’approccio della cooperazione de-centrata in ambito sanitario. Il modello tradizionale è quello dello “sviluppo-aiuto”, definito come un insieme di processi sociali indotti da operazioni di trasformazione poste in esse-re da attori esterni all’ambiente sociale interessato.

segue a p. 2

in evidenza:

p.13

Regione Toscana - Settore Attività Internazionali

La Newsletter è curata per conto del CIRPAC dalla Scuola Superiore Sant’Anna Coordinamento Scientifico: Prof. Andrea de Guttry (Scuola Superiore Sant’Anna)Redazione: Andrea de Guttry, Ilaria Dal Canto, Annarosa Mezzasalma (Scuola Superiore Sant’Anna)Alessandro Volpi, Alessandro Breccia, Chiara Macchi, Valentina Fei (Università di Pisa)Direttore Responsabile: Francesco Ceccarelli (Ufficio Comunicazione Scuola Superiore Sant’Anna)Concept Grafico: Michele Gonnelli (Scuola Superiore Sant’Anna)

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LA SALUTE COME MOTORE DI CO-SVILUPPO

EU-DCI/NSA RÉPUBLIQUE DÉMOCRATIQUE DU CONGO

PIANO REGIONALE COOP. INTERNA-ZIONALE - DOC ATTUAZIONE 2010 p.21

IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE TOSCANA CONTRO L’HIV/AIDS IN AFRICA SUB-SAHARIANA

p.25

Approfondimenti p. 2Verso....il Nuovo Piano Integrato delle Attività Internazionali

p. 6

Bandi p.11I Progetti della RT in ...... p. 7

Documenti p.17

Eventi p.23

Useful Websites p.29

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INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione APPROFONDIMENTI

Marzo 2010, n. 52

LA SALUTE COMEMOTORE DI CO-SVILUPPO

segue da p.1

Tale approccio, che prevede l’innesto dall’esterno di risor-se, tecniche e conoscenze, è sinteticamente definibile con il proverbio africano secondo il quale “la mano che riceve sta sempre sotto a quella che dà”.

Nei dibattiti più recenti, tuttavia, si sono sviluppati nuovi approcci che pongono speciale enfasi sulla partecipazio-ne, ovvero l’acquisizione, da parte delle comunità e delle agenzie governative coinvolte in un progetto di coope-razione, delle “attitudini necessarie per riflettere critica-mente sulla progettazione, attuazione e valutazione del progetto stesso”. A questo si collega il concetto di empo-werment, ovvero il rendere i beneficiari proattivi nei con-fronti delle agenzie autrici degli interventi di cooperazione, stimolando il partenariato.

Il terzo concetto fondamentale è quello di “co-sviluppo”, come si definiscono tutti quei percorsi di innovazione che interessano “simultaneamente e consapevolmente” sog-getti locali del Nord e del Sud, e all’interno dei quali le asimmetrie di potere si riducono. Gli autori della ricerca ritengono che il settore della sanità (assieme a quello edu-cativo) possa configurarsi come il motore capace di strut-turare il partenariato Nord-Sud secondo questi tre concet-ti, che costituiscono l’assunto politico in base a cui al quale si definisce la legittimità di un’azione di cooperazione. Il settore socio-sanitario può assolvere al ruolo di motore del co-sviluppo in quanto riguarda una dimensione impre-scindibile del benessere soggettivo e collettivo, coinvolge ampi strati della popolazione e si presta a un percorso consensuale e partecipato.

Per questo è importante definire le caratteristiche del Si-stema di Cooperazione Sanitaria della Regione Toscana (CSI), che, secondo le linee guida stilate nel 2007, si basa sui principi di universalità, equità e sussidiarietà solidale, mette al centro il territorio e preferisce un approccio inte-grato a quello verticale di lotta alla malattia. Quelli appena elencati sono tutti punti di forza del sistema toscano rilevati dalla ricerca ARCO, che mette anche l’ac-

cento sulla disponibilità di un ampio ventaglio di risorse strumentali e di specializzazioni qualificate in ambito sani-tario, sul coordinamento effettivo delle principali strutture sanitarie del territorio toscano e sull’esistenza di un pro-gramma permanente di formazione rivolto agli operatori del settore.Secondo la mappatura del sistema realizzata dai ricerca-tori ARCO, la CSI della Regione Toscana ha erogato oltre 6 milioni di euro nel biennio 2007/2008, di cui la porzione maggiore è stata assorbita dall’area geografica dell’Afri-ca Subsahariana. Nonostante le linee guida sanciscano la priorità data alla “primary health care” rispetto a in-terventi specialistici, tra i progetti implementati dalla CSI si registra una leggera prevalenza dei servizi specialistici rispetto a quelli di base. Grande importanza strategica, coerentemente con le linee-guida, viene attribuita alla for-mazione, che costituisce una componente di tutti i proget-ti di cooperazione sanitaria e della maggior parte di quelli del non-profit.Per quanto riguarda i partenariati, emerge lo scarso coin-volgimento di partner italiani non toscani, di partner inter-nazionali e dei migranti, con le loro associazioni e comu-nità. Infatti, la ricerca ARCO individua fra gli elementi di debolezza del Sistema Toscano di CSI la scarsa sistema-ticità dei rapporti esistenti con le organizzazioni interna-zionali e lo scarso coinvolgimento dei migranti e delle loro associazioni attive sul territorio toscano.La ricerca mette anche l’accento sulla necessità di orien-tare più decisamente i progetti di iniativa regionale verso la promozione di partenariati strategici e di spostare l’at-tenzione dagli interventi di assistenza/emergenza a pro-grammi di partenariato. Altri punti critici sono il rischio di frammentarietà delle azioni e l’ancora debole grado di integrazione degli strumenti operativi e delle attività della CSI nel quadro più ampio delle strategie di internaziona-lizzazione della Regione.

Nonostante questi limiti, il caso studio del Burkina Faso - primo dei tre studi di campo previsti dal Progetto - ha evidenziato una serie di punti di forza della CSI Tosca-na, che in alcuni casi caratterizzano già fortemente gli

di Chiara Macchi

APPROFONDIMENTO: LA COOPERAZIONE SANITARIA INT. TOSCANA

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Marzo 2010, n. 52INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione APPROFONDIMENTI

interventi posti in essere, in altri sono elementi presenti ma ancora da valorizzare e potenziare. Il principio della “partecipazione”, ad esempio, è rispettato nei progetti che svolgono attività di comunicazione, ma dovrebbe essere rafforzato anche nell’erogazione di servizi di cura e negli studi di fattibilità. Tutti i progetti esaminati dalla ricerca, inoltre, dedicano specifica attenzione al rispetto del prin-cipio di “equità”, permettendo un’azione più efficace nelle situazioni emergenziali e garantendo anche agli indigenti l’accesso alle cure. Il limite di questo approccio è la scarsa sostenibilità, e lo studio di campo suggerisce l’importanza di ricercare best practices e soluzioni innovative per con-ciliare equità e finanziamento sostenibile dei servizi. Nel corso del seminario la Dott.ssa Maria José Caldes, respon-sabile e coordinatrice per la Regione delle attività di CSI, ha sottolineato il ruolo che la politica deve svolgere in tale prospettiva, negoziando le condizioni necessarie per ga-rantire un equo accesso ai servizi erogati anche dopo la chiusura dei progetti. La responsabile ha poi ricordato l’importanza di creare re-lazioni all’interno dei Paesi nei quali la CSI Toscana opera, relazioni che devono andare al di là del singolo progetto e della necessità di far fronte all’emergenza, e che devono consentire un “governo dei processi” sostenibile e parte-cipato. Tale approccio si può essere rilevato anche nel do-cumento attuativo 2009-2010 della Strategia di CSI della Regione Toscana, dove si afferma che: “Non si tratta solo di realizzare interventi umanitari o di emergenza, ma di co-struire una vera e propria strategia il cui compito sia quel-lo di contribuire in maniera efficiente ed efficace a creare delle condizioni che migliorino la salute delle popolazioni - soprattutto di quelle più povere e vulnerabili - riducano la povertà e promuovano lo sviluppo umano sostenibile”.

In questo primo anno di progetto, i ricercatori ARCO hanno svolto interviste con referenti di CSI delle ASL toscane, ricavando alcune riflessioni circa i benefici che la coope-razione sanitaria apporta sia ai Paesi del Sud che al terri-torio toscano. Nell’erogare servizi di qualità e formazione in loco di operatori, la CSI contribuisce a dare visibilità alle strutture partner e a inserirle in reti internazionali. Allo stesso tempo, la percezione degli intervistati è che venga-no effettivamente sviluppate le qualità e le attitudini degli operatori toscani, sia dal punto di vista della sensibilità

interculturale, sia da quello del miglior controllo delle ma-lattie di importazione. Inoltre, la CSI è un’opportunità di crescita per il territorio toscano in quanto può facilitare la comprensione dei temi legati alla salute globale e dei principi di solidarietà e uni-versalismo che figurano alla base delle politiche regionali per la salute. Tali benefici, però, possono essere pienamente realizzati solo in presenza di una sufficiente comunicazione esterna della CSI, dei suoi valori e principi, e delle sue attività. La ricerca, dunque, raccomanda di sviluppare in futuro canali di comunicazione che sensibilizzino la società civile sui temi legati al diritto alla salute, anche allo scopo di promuovere una maggior apertura nei confronti del diritto alla salute degli immigrati presenti in Toscana. Garantire la diffusione dei risultati raggiunti dagli interventi di coopera-zione, secondo i ricercatori ARCO, rappresenta una scelta di trasparenza che contribuirà a rafforzare il sostegno pub-blico alle politiche di CSI.

PRESENTAZIONI DEL SEMINARIO “LA SALUTE COME MOTORE DI CO-SVILUPPO”

LINK

http://www.poloprato.unifi.it/it/ricerca/laboratori/arco-action-research-for-co-development-ita/documenti/presentazioni.html

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sezione APPROFONDIMENTI

IL PROCESSO DI RICONCILIAZIONE IN IRAQ RIFLESSIONI CON MARTINA PIGNATTI DI UN PONTE PER

In Iraq è in atto un tentativo di delegare il potere di risol-vere il conflitto politico alle istituzioni dello stato, centrali e decentrate. Il processo di riconciliazione ha cercato di ispirarsi a diversi esempi di buone pratiche, e in particolare a quello del conflitto irlandese nel quale, spiega Martina Pignatti di Un Ponte Per, “è stato svolto un lavoro molto importante per ricucire le linee del conflitto all’interno della società, grazie al coinvolgimento dei gruppi popolari, delle vittime e dei gruppi religiosi”. UNOPS ha portato in Iraq rappresentanti del processo di pace irlandese per fornire agli iracheni gli strumenti operativi necessari a mettere in piedi processi di riconciliazione che agiscano su più livelli. Tra i risultati positivi già ottenuti nel Paese, spiega Pignatti, va annoverato il riconoscimento da parte della stragrande maggioranza della popolazione irachena della legittimità del governo costituito e poi confermato nelle elezioni pro-vinciali dell’ottobre 2008, anche se tale governo “si reg-geva sul fragile sostegno di potenze straniere, e quindi non era certo nato in un contesto trasparente”. Questo è stato il punto di partenza per l’attività della società civile e soprattutto delle associazioni umanitarie, all’interno del-le quali persone di diversa appartenenza avevano molte difficoltà a lavorare insieme nel 2005-2006, ma che oggi – come avrebbe mostrato il forum della società civile irache-na organizzato da Un Ponte Per nel Novembre scorso nel quadro delle attività previste dal PIR 2009 promosso dal Tavolo Medio Oriente e Mediterraneo e cofinanziato dal-la Regione Toscana “Sostegno a LAONF, rete nonviolenta irachena,per la promozione di diritti umani e riconciliazione interna” – sono animate da un livello di collaborazione e di fiducia molto alto.

In Iraq, però, gli elementi di tensione sono ancora molti, e oggi fra i più preoccupanti pare importante citare i rappor-ti fra Baghdad e il Governo dell’entità autonoma federale del Kurdistan, nonché la frattura sociale fra Curdi e Ara-bi. Nel gennaio 2009, il Kurdistan ha iniziato a esportare il proprio greggio, con un’estrazione di 90 mila barili al giorno, allocando concessioni a compagnie straniere. Già nel 2003 il Governo Regionale del Kurdistan aveva firmato il primo accordo petrolifero con una compagnia turca, e in seguito ne aveva conclusi altri venti, per lo più con-

tratti di esplorazione. Il processo era stato portato avanti senza l’approvazione del Ministero iracheno per il Petrolio, in quanto le autorità del Kurdistan ritenevano che il bi-sogno di risollevare la produzione petrolifera del paese, ridimensionata dall’invasione dell’Iraq, avrebbe indotto il governo di Baghdad ad accettare le loro politiche. Questo ha dato invece luogo a un braccio di ferro con il Ministro uscente Shahristani, che si rifiuta di riconoscere i contratti firmati dal governo regionale curdo considerandoli illegali. Secondo Shahristani ogni contratto sarebbe dovuto passa-re attraverso l’approvazione di Baghdad, e le compagnie straniere firmatarie di accordi considerati “illegali” col Kur-distan dovrebbero essere inserite su una “lista nera” ed escluse da ogni investimento nel Paese.

Le tensioni con il governo centrale riguardano anche i ter-ritori contesi a prevalenza curda che si trovano al di fuori degli attuali confini del Kurdistan. Secondo Martina Pignat-ti, proprio a causa di queste zone oggetto di disputa, la frattura più grave in Iraq non è oggi quella fra sciiti e sun-niti, ma quella che divide Curdi e Arabi. Una frattura alla cui base figurano anche motivazioni di ordine economico e di controllo geopolitico del territorio, dal momento che in gioco ci sono alcuni dei maggiori bacini petroliferi del Paese. Uno dei nodi principali è rappresentato dalla città di Kirkuk, nei pressi della quale si trova uno dei più grandi giacimenti petroliferi al mondo, e che si è trovata al centro del dibattito sulla nuova legge elettorale irachena. Kirkuk è una città multietnica, abitata da curdi, arabi e turcomanni, e sottoposta da Saddam Hussein negli anni ’80 a una cam-pagna di arabizzazione in funzione anticurda. Qui si fondo-no dunque rivendicazioni identitarie e interessi economici. Visto che dopo l’invasione dell’Iraq nel 2003 molti Curdi hanno fatto ritorno nell’area, alterandone nuovamente la composizione demografica, è nato un contenzioso su quali fossero le liste elettorali da utilizzare in occasione delle ele-zioni del 2010: gli Arabi di Kirkuk chiedevano che venissero utilizzate quelle del 2004, mentre i Curdi appoggiavano la proposta della Missione di assistenza all’Iraq delle Nazioni Unite (UNAMI) di fare temporaneamente ricorso a quelli del 2009. Tale diatriba è stato uno degli elementi di scon-tro sulla legge elettorale, un dibattito infinito che, secondo

di Chiara Macchi e Valentina Fei

APPROFONDIMENTO: MEDIO ORIENTE E MEDITERRANEO

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sezione APPROFONDIMENTI

Pignatti, ha rischiato di indebolire la fiducia della società civile nel processo democratico formale.

Martina Pignatti rileva anche come all’interno della popo-lazione irachena vi sia una diffusa volontà di arrivare al ritiro delle truppe statunitensi, obiettivo per il quale la Rete LAONF è pronta a mettere in atto una campagna nazionale della società civile indipendente, anche con le azioni pre-viste ad hoc che il PIR cofinanziato dalla Regione Toscana di cui Un Ponte Per è soggetto capofila. Ma proprio la pau-ra del governo che si creino meccanismi di contropotere nella popolazione sta creando forti elementi di tensione fra istituzioni e società civile, e “un tentativo molto espli-cito di reprimere la libertà di associazione, di espressione e anche di sciopero, visto che la libertà sindacale non è mai stata sancita e i sindacati esistenti sono considerati illegali”. Inoltre, il Parlamento sta discutendo “una legge che dovrebbe regolamentare il funzionamento delle ONG irachene, ma che, per il suo carattere liberticida, rischia di mettere in pericolo l’esistenza della maggior parte di esse”. È molto importante, sottolinea Pignatti, che la “società ci-vile” si mobiliti per recuperare queste libertà, in quanto sono questi gli spazi pubblici all’interno dei quali è possibile ricomporre le conflittualità con modalità non violente. A maggior ragione perché spesso le componenti della socie-tà da “riconciliare” non sono in reale conflitto fra loro, ma sono “vittime delle decisioni delle alte sfere e del militari-smo imperante nel Paese”.È fondamentale, spiega Pignatti, dare vita a processi di riconciliazione dal basso tra fazioni sciite, sunnite, curde e turcomanne che sono state vittime delle politiche di potenza dei loro leader. La riconciliazione deve essere pla-smata sulle esigenze della comunità locale e avviata trami-te attività gestite sia a livello istituzionale che a livello della base, in modo da evitare processi imposti “dall’alto” e non condivisi dalla società nel suo complesso. La posizione di Un Ponte Per è inoltre che in società colpite da periodi di frammentazione e violazioni massicce dei diritti umani sia opportuna l’istituzione di commissioni di verità e riconcilia-zione, in modo che il “perdono sociale” alla base del pro-cesso non si traduca in un’amnistia legale dei responsabili delle violazioni. Un ruolo imprescindibile deve essere svolto dalla “società civile” irachena, che ha il compito “prepolitico” di dare sen-so alla democrazia nel Paese, facendo pressione affinché i programmi politici siano trasparenti e vengano rispettate le libertà pubbliche. Non bisogna dimenticare, precisa Pi-gnatti, che “la popolazione irachena è rimasta tagliata fuori dal resto del mondo per 13 anni di embargo, che hanno prodotto tragedie umanitarie ma anche intellettuali e poli-tiche”, per cui ONG internazionali e società civile irachena hanno oggi il compito di favorire lo scambio di buone prati-

che e di idee su come mettere insieme meccanismi virtuosi di collaborazione tra istituzioni locali e associazioni, allo scopo di ricucire le linee del conflitto sociale e di sottrarre la popolazione irachena a quell’isolamento in cui l’embargo e la guerra l’hanno a lungo relegata.Si ringrazia Martina Pignatti di UN PONTE PER per la collaborazione.

LAONF

http://www.laonf.net/default.aspx

Per informazioni sul PIR 2009 promosso dal Tavolo Medio Oriente e Mediterraneo e cofinanziato dalla Regione Toscana “Sostegno a LAONF, rete nonviolenta irachena,per la promo-zione di diritti umani e riconciliazione interna” si veda il N. 49 della Newsletter (http://www.sssup.it/UploadDocs/7294_Info-perloSviluppo_Newsletter_n_49.pdf)

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sezione APPROFONDIMENTI

VERSO...... IL NUOVO PIANO REGIONALEDELLE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI

a cura di Annarosa Mezzasalma

La Legge Regionale 22 maggio 2009, n. 26 “Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione Toscana” a partire dallo scorso anno regolamenta le attività della Regione in materia di: a) partecipazione al processo normativo comunitario dell’UE e di attuazione degli obblighi comunitari; b) sottoscrizione di accordi con Stati ed intese con enti territoriali interni ad altri Stati; c) adesione alle associazioni internazionali di regioni, partecipazione alle forme di collegamento, rapporti con gli organismi internazionali, scambi di esperienze e conoscenze con amministrazioni re-gionali e stati esteri, predisposizione di missioni ed eventi; d) cooperazione internazionale e attività in favore dei toscani all’estero (ex art. 2 LR 26/2009). La Legge Regionale abroga le disposizioni normative precedenti nelle materie di cui sopra (ex art. 56 LR 26/2009).

Al fine di favorire e promuovere l’integrazione delle attività svolte a livello internazionale dalla Regione, assicurando l’efficacia e l’efficienza alle azioni intraprese, gli interventi in materia saranno disciplinati da un unico “Piano integrato delle attività internazionali”, con l’eccezione delle azioni a sostegno delle imprese per le attività produttive finalizzate a promozione e internazionalizzazione; queste ultime azioni continueranno ad essere disciplinate dal Piano Regionale per lo Sviluppo Economico (PRSE), sebbene in forma coordinata con il Piano delle Attività Internazionali (ex art. 42 LR 26/2009).

Incaricata della redazione del nuovo Piano Integrato, che dovrà essere deliberato dal Consiglio Regionale, è la Direzione generale della Presidenza della Regione (ex artt. 43 e 44 LR 26/2009). Il primo Piano Integrato sarà adottato successi-vamente al Programma regionale di sviluppo della legislatura successiva a quella di entrata in vigore della presente legge (ex art. 55 LR 26/2009). Pertanto, considerato che le prossime elezioni regionali del 28-29 marzo p.v. daranno avvio alla nuova legislatura, la Regione Toscana ha provveduto a costituire nel settembre 2009 un “Gruppo di Lavoro” ad hoc in-caricato di individuare, nell’ambito della LR 26/2009 ed in maniera condivisa, le modalità operative necessarie a recepire nella pratica i contenuti della legge, con particolare riferimento ai nuovi strumenti della programmazione integrata. Nel Gruppo di Lavoro sono rappresentati: DG Sviluppo Economico, Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà, DG Politiche territoriali e ambientali, DG Politiche Formative/ Beni e Attività Culturali, DG Organizzazione e Sistema Informativo (appartenenti alla struttura della Presidenza della Regione); il Consiglio Regionale, Toscana Promozione, Arpat, Arsia e Irpet. Nello specifico il Gruppo di Lavoro è stato istituito al fine di:

• approfondire la riflessione e la valutazione per la definizione del Piano integrato delle attività internazionali ex LR 26/99 con riferimento a 3 livelli (1° Livello: Integrazione/ complementarietà degli obiettivi e delle modalità operative, 2° Livello: Inte-grazione/complementarietà dei sistemi di governance, 3° Livello: Integrazione organizzativa);

• elaborare proposte preliminari al Settore Attività Internazionali per la messa a punto del Piano integrato delle attività interna-zionali con riferimento ai tre aspetti dell’integrazione sopra indicati;

• accompagnare il Settore Attività Internazionali nel processo di redazione.Dopo aver realizzato una mappatura esaustiva della situazione esistente, in vista della redazione del Piano Integrato il Gruppo dovrà procedere all’individuazione di: una “strategia condivisa” circa il grado di possibile integrazione/comple-mentarietà dei diversi settori di riferimento; un metodo di costruzione del Piano; proposte preliminari di integrazione/complementarietà per ciascuno dei 3 livelli di sopra identificati (obiettivi/sistemi di governance/organizzazione). Il Gruppo di Lavoro, che si riunirà mensilmente per un totale di 10 incontri, sarà supportato scientificamente in questa ricerca/intervento da Irpet e SDA Bocconi.

LINK LR 26/2009

Nei prossimi numeri della Newsletter, questa Rubrica seguirà per i lettori lo sviluppo delle varie fasi di lavoro che condur-ranno al Nuovo Piano Integrato delle Attività Internazionali della Regione Toscana.

RUBRICA

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sezione APPROFONDIMENTI

LA COOPERAZIONE TOSCANA IN MEDIO ORIENTE

di Valentina Fei

Il programma di cooperazione decentrata Med Coopera-tion nasce nel 1999 tra città toscane, israeliane (Haifa, Akko, Taybeh) e palestinesi (Nablus, Gerico, Tulkarem) con lo scopo di sviluppare e consolidare le relazioni esistenti tra i partner della rete Med Cooperation e delle rispettive società civili, promuovendone lo sviluppo socio-economico locale attraverso la valorizzazione dei contesti territoriali di riferimento uniti dalla “Strada del Patrimonio Culturale della Terra Santa del Nord”. Il programma vede la Regio-ne Toscana come capofila e la partecipazione di: comuni e province toscane, organizzazioni non governative (CO-SPE, MEDINA, UCODEP riunite nel Consorzio Co.Opera) e la compartecipazione finanziaria, insieme alla Regione, di UE, Fondazione Monte dei Paschi e Associazione Arte Continua.

Med Cooperation affronta tre ambiti di intervento interes-santi per tutti i territori coinvolti: • recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, sto-

rico ed ambientale;• formazione professionale nel campo della valorizzazio-

ne del patrimonio culturale e ambientale e della pro-mozione turistica;

• promozione del turismo come risorsa di sviluppo so-stenibile.

La prima fase del programma (1999-2003) ha previsto il lavoro congiunto dei tre soggetti, divisi in 5 gruppi di lavo-ro diversi che avrebbero dovuto elaborare progetti esecuti-vi da realizzarsi sul terreno. Questa fase ha fatto registrare enormi difficoltà di realizzazione a causa dello scoppio del-la seconda intifada (settembre 2000), e le attività si sono concentrate soprattutto nello sforzo di tenere in piedi la rete appena costituita con un lavoro di animazione e con incontri periodici tra i partner per evitare lo sfaldamento della rete. Questo periodo è durato 3 anni, al termine del quale, il lavoro congiunto degli attori coinvolti ha identifi-cato come obiettivo principale la promozione dello sviluppo locale lungo una strada che unisce le sei città mediorientali partner del programma. Lo sviluppo economico delle città e delle aree interessate sarebbe stato promosso seguendo tre linee guida prioritarie: la salvaguardia e valorizzazio-ne del patrimonio culturale architettonico, la promozione turistica e la valorizzazione delle produzioni tipiche tra-dizionali. In questi tre ambiti d’intervento si sono quindi

MED COOPERATION

CAPOFILA

REGIONE TOSCANA

SEGRETARIATO OPERATIVO:CONSORZIO CO.OPERA (ONG COSPE, MEDINA E UCODEP)

DURATA 1999 - IN CORSO

LOCALIZZAZIONE

PALESTINA: CITTÀ DI NABLUS, GERICO, TULKAREMISRAELE: CITTÀ DI AKKO, TAYBEH, HAIFAITALIA: TOSCANA

PARTNER

Comune di Arezzo, Comune di Borgo San Lorenzo, Comune di Empoli, Comune di Fiesole, Comune di Firenze, Comune di Montevarchi, Comune di Pisa, Comune di Pitigliano, Comune di Pontedera, Comune di Quarrata, Comune di San Giovanni Valdar-no, Comune di Siena, Provincia di Arezzo, Provincia di Firenze, Provincia di Livorno, Provincia di Pisa, Provincia di Pistoia, Pro-vincia di Siena, Comune di Akko, Comune di Haifa, Haifa Tourist Board, Comune di Taibeh, ULAI – Union of Local Authorities in Israel, Comune di Nablus, Comune di Gerico, Comune di Tulkarem, Nablus Multipurpose Resource Centre.

BREVE DESCRIZIONE

IL PROGRAMMA INTENTE FAVORIRE LA COMPRENSIONE RECIPROCA E IL DIALOGO FRA PALESTINA E ISRAELE ATTRAVERSO AZIONI DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO LOCALE NEI SEGUENTI SETTORI: SALVA-GUARDIA DEL PATRIMONIO ARCHITETTO-NICO CULTURALE, VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI TIPICHE E PROMOZIONE TURISTICA DI UN PERCORSO CHE IDEAL-MENTE COLLEGHI LE 6 CITTÀ MEDIORIEN-TALI PARTNER.

BUDGET

Circa 900.000 Euro a disposizione per gli interventi programmati dal 2009 fino a metà 2011. Enti finanziatori: Regione Toscana, Unione Europea (Partnership for Peace budget line), Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Cassa di Risparmio di Volterra, Asso-ciazione Arte Continua, Enti locali toscani.

INFO: http://www.medcooperation.org/

INFO PROGETTO

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Marzo 2010, n. 52INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione APPROFONDIMENTI

concentrate le attività principali della seconda fase del progetto (2005-2007) nel corso della quale è stata realizzata la “Northern Holy Land Cultural Road” (Strada Patrimonio Culturale della Terra Santa del Nord), un percorso turistico vario e interessante, che da Akko a Nablus comprende tutti Comuni partner del progetto. Questa strada culturale contribuirà a dare un sostegno economico ai territori e a dimostrare che in queste terre di conflitto tradurre il processo di pace in collaborazione fattiva tra le due parti è possibile.

Guardando al programma Med Cooperation nei suoi dieci anni si può affermare che il primo elemento di successo è rappresentato dalla costituzione e dal mantenimento di una rete di partnership partner coesa sul territorio, nonostante le difficoltà sul campo dovute al conflitto, quindi un primo risultato da segnalare è il fatto che partner mediorientali e toscani sono riusciti a sviluppare un network al quale riconoscono un valore aggiunto. Un secondo risultato significativo è la realizzazione della “Strada Patrimonio Culturale della Terra Santa del Nord”, sulle cui potenzialità è necessario inve-stire e lavorare.

Il progetto nella sua terza fase, che è iniziata lo scorso febbraio intende quindi proseguire nella valorizzare del patrimo-nio socio-economico e culturale dell’area nord della Terra Santa, con azioni specifiche nei settori turismo e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio: entro 18 mesi si pensa di poter organizzare un afflusso di turisti consistente lungo la Strada della Terra Santa del Nord e la valorizzazione dei prodotti con il marchio Med Cooperation.

Si ringrazia Riccardo Sansone di UCODEP per le informazioni date al fine nella stesura dell’articolo.

A ROAD TO PEACE

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Marzo 2010, n. 52INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione APPROFONDIMENTI

LA COOPERAZIONE TOSCANA IN MEDIO ORIENTE

di Valentina Fei

PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE DEI GIOVANI PALESTINESIDAI FATTORI DI RISCHIO ALLA PARTECIPAZIONE

Il Progetto di Iniziativa Regionale “Percorsi di inclusione sociale dei giovani palestinesi: dai fattori di rischio alla par-tecipazione”, cofinanziato dalla Regione Toscana nel 2007, s’inserisce in percorso pluriennale e nasce dall’esperienza di lavoro in Palestina di diverse ONG e enti locali toscani che da anni lavorano nel territorio palestinese sul tema del disagio giovanile. L’idea di partenza del progetto è stata quella di mettere insieme i vari soggetti toscani e pale-stinesi con l’obiettivo di ottimizzare le risorse ed eserci-tare un maggiore impatto nella realizzazione delle attività a sostegno dei giovani sul territorio palestinese. La prima parte del lavoro si è focalizzata dunque sul processo di costruzione della rete, mettendo in sinergia i vari soggetti toscani e palestinesi, con l’obiettivo di rinforzare il dialogo, le esperienze, lo scambio di metodologie, le opinioni, le in-formazioni, ed i punti di vista all’interno del network. Sono stati realizzati seminari di condivisione e valutazione con-giunta su come lavorare sul disagio giovanile, ragionando sulle sue cause da cui questo deriva e su un approccio me-todologico comune da adottare. Alla fine di questa fase di studio, sono state pianificate le attività da realizzare, con un’attenzione particolare alla diversa natura delle cause del disagio giovanile che affliggono i due diversi luoghi di intervento. In particolare, mentre in Cisgiordania, i mag-giori disagi sono legati all’occupazione militare del territo-rio, a Gerusalemme est è evidente un processo di perdita dell’identità culturale dei giovani palestinesi causato dalle politiche delle autorità israeliane. Le attività che sono state svolte hanno in particolare favorito lo sviluppo dell’empo-werment e della partecipazione dei giovani alla vita so-ciale mediante la realizzazione di corsi per sviluppare le competenze, attività di sensibilizzazione sui diritti e attività culturali di varia natura per il rinforzo e riconoscimento dell’identità. Sono state organizzate inoltre visite guidate nei luoghi culturali, scambi tra gruppi di giovani provenien-ti dalle diverse parti dei territori e un campo invernale con la partecipazione dei giovani dei diversi luoghi per rinforza-re il loro senso di appartenenza e partecipazione.

L’esperienza della prima annualità del progetto ha messo in luce il valore aggiunto del lavoro in network, all’interno del quale è stato possibile condividere delle metodologie di lavoro, scambiare in loco esperienze ed expertise e svilup-

INFO PROGETTO

CAPOFILA UCODEP

DURATA Marzo 2008 - Luglio 2009

LOCALIZZAZIONE CISGIORDANIA: GOVERNATORATI DI BET-LEMME, HEBRON, GERUSALEMME EST

PARTNER

Partner italiani: Arci Comitato Regionale Toscano, Associazione Medina, Comune di Prato, Comune di San Giuliano Terme, Co-mune di Viareggio, Provincia di Massa Car-rara, Istituzione Centro Nord Sud; Progetto sviluppo CGIL Toscana, Ucodep, Cospe.Partner palestinesi: Youth Development De-partment (YDD); Dar Al-Tifel Al-Arabi (DTA) Institute; Defence for Children International/Palestine Section (DCI/PS); Nahdet Bent Al Reef Charitable Society; Nidal Center for Community Development; Palestinian Youth Union (PYU).

BREVE DESCRIZIONE

IL PROGETTO HA IMPLEMENTATO AZIO-NI VOLTE AL CONTRASTO DEL DISAGIO GIOVANILE ATTRAVERSO LA PROMOZIONE E LA TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLE FORME DI PARTECIPAZIONE DIRETTA DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE PALESTINESI DAL PUNTO DI VISTA CULTURALE, EDUCATIVO, FORMA-TIVO E SOCIALE.

BUDGET Circa 270.000 Euro.

INFO: http://www.ucodep.org/index.php

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Marzo 2010, n. 52INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana

sezione APPROFONDIMENTI

pare una certa complementarietà nell’azione. Certamente non è stato sempre facile far lavorare tutti i soggetti insieme, soprattutto a causa della natura diversa dei partner, sia nelle dimensioni che nelle capacità operative. Nonostante ciò, gli obiettivi del progetto, sono stati raggiunti e la rete è ancora attiva nella realizzazione di attività comuni. Tra i pat-ner italiani si è sviluppato un crescente coordinamento sull’azione di informazione, comunicazione e sensibilizzazione. In questo senso, l’ambizione è quella di attirare l’attenzione del pubblico italiano sui problemi che affliggono i giovani palestinesi, nonché quella di spingere la comunità toscana e italiana, spesso troppo silente, a prendere delle posizioni politiche sulla situazione palestinese per favorire una soluzione pacifica del conflitto.

Si ringrazia Riccardo Sansone di UCODEP per le informazioni date al fine nella stesura dell’articolo.

Workshop con le Scuole Italiane

Foto UCODEP

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZABANDI

TITOLO

DCI- INVESTING IN PEOPLE - GOOD HEALTH FOR ALLADVOCACY AND TECHNICAL SUPPORT FOR THE DEVELOPMENT OF NA-TIONAL SEXUAL AND REPRODUCTIVE HEALTH AND RIGHTS (SRHR) STRATEGIES AND SPECIFIC ACTIONS

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuopeAid/129203/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA PAESI IN VIA DI SVILUPPO

OBIETTIVOAiutare i PVS a migliorare la salute sessuale e riproduttiva e i diritti ad essa connessi (SRHR) sui loro territori rinforzando le organizzazioni della società civile perché possano sostenere efficacemente l’elaborazione e la messa in opera delle relative strategie, contribuendo a ren-dere disponibili servizi SRH negli Stati fragili.

AZIONI

Obiettivi specifici del presente bando sono:

1) Promuovere l’elaborazione e la messa in opera di strategie RSHR e di strategie di sensibi-lizzazione su questi temi.

2) Migliorare l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva così come l’accesso ai servizi destinati alle vittime di maltrattamenti e violenze negli Stati fragili.

Una proposta progettuale deve riguardare uno solo dei 2 obiettivi.

I progetti dovranno avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono presentare richiesta di cofinanziamento: Autorità non statali e organizzazioni inter-nazionali.

Possono inoltre partecipare a un progetto in qualità di partner:- enti pubblici o parastatali, autorità locali e loro associazioni o consorzi;- organismi aventi fini di lucro (organizzazioni private, operatori economici).

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 34.000.000 per entrambi gli obiettivi specifici.

Il contributo comunitario può coprire fino all’80% delle spese ammissibili, per un massimo 2.500.000 euro. Non saranno presi in considerazione progetti che richiedano una sovvenzione inferiore a 300.000.Se il proponente è una organizzazione intergovernativa internazionale il contributo potrà coprire solo fino al 50% dei costi ammissibili.Per progetti che siano considerati “essenziali” è possibile chiedere un contributo che copra il 100% dei costi ammissibili

SCADENZA 15/04/2010

FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLODCI/INVESTING IN PEOPLE - SUPPORT FOR SOCIAL INCLUSION AND SOCIAL PROTECTION OF WORKERS IN THE INFORMAL ECONOMY AND OF VULNERABLE GROUPS AT COMMUNITY LEVEL

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/129202/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA PAESI IN VIA DI SVILUPPO

OBIETTIVO Contribuire alla riduzione della povertà e all’inclusione sociale per le persone che lavorano nell’economia informale e per i gruppi vulnerabili.

AZIONI

Obiettivo specifico del presente bando è rafforzare la protezione sociale e sostenere l’occupa-zione a livello di comunità per i lavoratori dell’economia informale e/o per i gruppi vulnerabili anche attraverso la divulgazione e scambio di buone pratiche in queste materie maturate a livello locale, nazionale o transnazionale.

Sono incoraggiate la cooperazione e il partenariato fra attori non statali e amministrazioni lo-cali e nazionali, in un’ottica di sviluppo di nuovi modelli di protezione sociale e di occupazione per gruppi vulnerabili e lavoratori dell’economia informale.

I progetti devono svolgersi in uno dei Paesi indicati come prioritari dal bando.

I progetti dovranno avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono partecipare al bando attori non statali ed organizzazioni internazionali. I progetti possono essere presentati dal proponente da solo oppure da in partenariato con un altro soggetto ammissibile: se il proponente non ha la nazionalità di uno dei Paesi indicati come prioritari o è una organizzazione internazionale il partenariato con un partner locale di uno di questi Paesi è obbligatorio. Se il progetto si svolge in più Paesi destinatari, è necessario che il partenariato comprenda un partner per ognuno di questi Paesi.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 20.000.000, così ripartiti:

Per ogni progetto il contributo comunitario sarà compreso tra un minimo di € 500.000 e un massimo di € 2.000.000. Il contributo comunitario può coprire dal 50 all’80% delle spese ammissibili. Per progetti che siano considerati “essenziali” è possibile chiedere un contributo che copra il 100% dei costi ammissibili (le ragioni di tale considerazione devono essere dimo-strate dal proponente).

SCADENZA 21/04/2010

FORMULARI E DOCUMENTI http://ec.europa.eu/europeaid/what/social-protection/index_en.htm

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO EU-DCI/ACTEURS NON ETATIQUES ET LES AUTORITÉS LOCALES DANS LE DÉVELOPPEMENT EN RÉPUBLIQUE DÉMOCRATIQUE DU CONGO

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/129-831/L/ACT/CD)

AREA GEOGRAFICA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

OBIETTIVO

Obiettivo specifico del bando è sostenere le azioni proposte da Attori non statali volte a pro-muovere una società che investa nei principi di integrazione ed autonomia nella Repubblica Demovratica del Congo, ovvero promuovere il rafforzamento degli Attori non statali affinché sappiano rappresentare adeguatamente le opinione della popolazione e siano in grado di lavorare in maniera coordinata tra loro attraverso lo sviluppo di network.

AZIONI

Saranno finanziati prioritariamente i progetti che avranno i seguenti obiettivi:

1) migliorare la capacità degli Attori non statali di impegnarsi in processi decisionali a livello locale, nazionale ed internazionale;2) raforzare le capacità degli Attori non statali dii assicurare un seguito alle politiche ed alle attività di autorità centrali e locali in tema di riduzione della povertà e sviluppo sostenibile;3) migliorare le relazioni, i partenariati e la messa in rete tra Attori non statali ed Autorità locali (forum tematici, coordinamento, ricerca di consenso, sistemi di comunicazioen ed in-formazione, ecc...) ;4) facilitare l’interazione e gli scambi tra Attori non statali ed Autorità locali nei differenti contesti.

Le azioni dovranno avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

Le azioni dovranno aver luogo nella Repubblica Democratica del Congo.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono partecipare al bando Attori non statali congolesi o europei. Gli attori non statali europei dovranno obbligatoriamente presentare la loro proposta in partenariato con almeno un partner congolese.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 3.000.000.

Il contributo UE sarà compreso tra un minimo di € 100.000 e un massimo di € 300.000.

Il contributo UE potrà coprire fino al 90% della spesa complessiva ammissibile se il soggetto proponente è di nazionalità congolese, fino al 75% se di nazionalità europea.

SCADENZA 30/04/2010

FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO EU-CHINA CIVIL SOCIETY DIALOGUE

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/129551/L/ACT/CN)

AREA GEOGRAFICA CINA

OBIETTIVO Contribuire alla riduzione della povertà ed allo sviluppo sostenibile attraverso il sostegno ai processi di miglioramento della governance pubblica e privata.

AZIONI

Le azioni finanziate dal presente bando dovranno essere rivolte al conseguimento dei se-guenti risultati:1) reti e links tra soggetti della società civile europea e cinese sono realizzati in maniera stabile e durevole, suddette reti dovranno interessare le seguenti (elenco non esaustivo): diritto, giornalismo, religione, cultura, minoranze, genere, salute, ambiente, associazionismo sindacale, policy think tanks;2) l’operatività di settori rilevanti della società civile cinese è promossa;3) la conoscenza dei più importanti europei per la società civile cinese è migliorata.

Saranno tenute in particolare considerazione le iniziative che interesseranno i gruppi sociali più vulnerabili.

I progetti devono svolgersi in Cina o in Europa.

I progetti dovranno avere una durata compresa tra i 12 ed i 36 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono partecipare al bando ONG, operatori del settore pubblico, centri di alta formazione aventi sede in uno degli Stati membri UE, in uno Stato SEE o in Cina. I progetti presentati devono prevedere un partenariato minimo costituito almeno da un soggetto europeo ed un soggetto cinese. Ogni soggetto proponente può presentare un solo progetto. Un partner può essere partner di più progetti.

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 1.000.000, così ripartiti:

Per ogni progetto il contributo comunitario sarà compreso tra un minimo di € 400.000 e un massimo di € 1.000.000. Il contributo comunitario può coprire fino all’80% delle spese am-missibili.

SCADENZA 07/05/2010

FORMULARI E DOCUMENTI https://webgate.ec.europa.eu/europeaid/online-services/index.cfm?do=publi.welcome

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sezione BANDI

BANDO in EVIDENZA

TITOLO 10EDF ACP-EU WATER FACILITY OPEN CALL FOR WATER, SANITATION AND HYGIENE PROMOTION FOR THE MILLENIUM DEVELOPMENT GOALS

ENTE EROGATORE Commissione Europea (EuropeAid/129509/C/ACT/Multi)

AREA GEOGRAFICA PAESI ACP

OBIETTIVOAiutare a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che riguardano l’acqua e i servizi igienico-sanitari nei Paesi ACP che prevedono di dimezzare entro il 2015 la percentuale delle persone che non hanno accesso ad acqua potabile sicura e ai servizi igienico-sanitari di base, vitali in sé ma anche cruciali per ridurre la mortalità infantile e lottare contro le malattie.

AZIONI

Potranno essere presentati progetti relativi alle infrastrutture idriche di base e alla promozio-ne dell’igiene concentrati prevalentemente sui gruppi più vulnerabili e bisognosi nelle aree rurali e periurbane, promuovendo l’uso di idonee tecnologie su piccola scala e conducendo a miglioramenti nella salute, nell’istruzione e nello sviluppo socio-economico.Le proposte progettuali devono avere come risultato una maggiore disponibilità di acqua potabile sicura.

Saranno cofinanziate le seguenti tipologie di azione: 1. costruzione/recupero di migliori fonti di acqua potabile sicura;2. costruzione/recupero di strumenti migliori per l’igienizzazione di base;3. promozione dell’igiene.

I progetti devono svolgersi in uno dei Paesi ACP.

La durata dei progetto deve essere compresa tra i 36 ed i 60 mesi.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO

Possono richiedere il contributo comunitario attori non statali o autorità locali con nazionalità di uno dei 27 Stati UE o di uno degli Stati ACP, oppure organizzazioni internazionali.

I progetti devono essere presentati da un partenariato di almeno 2 soggetti (il proponente e un partner) comprendente almeno un beneficiario locale (con la nazionalità del Paese nel quale si svolge il progetto).

ENTITÀ CONTRIBUTO

Sono messi a bando un totale di € 110.000.000.

Per ogni progetto il contributo comunitario sarà compreso tra un minimo di € 500.000 e un massimo di € 2.500.000. Il contributo comunitario può coprire fino al 75% delle spese am-missibili.

SCADENZA 02/06/2010

FORMULARI E DOCUMENTI http://ec.europa.eu/europeaid/where/acp/regional-cooperation/water/

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INFORM@ZIONE per lo SVILUPPO - Newsletter della Cooperazione Decentrata Toscana Marzo 2010, n. 52

TITOLO DESCRIZIONE SCADENZA LINK

ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI PRESSO LE ISTITUZIONI UE

Consentire ai funzionari delle amministrazioni degli Stati membri, che hanno esperienze e conoscenze professionali in materia di politiche europee, di realizzare un’esperienza lavorativa presso i servizi della Commissione.

22/03/2010 23 Posti

http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Italiani/Op-portunita/Nella_UE/

Nelle_Istituzioni/EspertiNazionaliDi-staccati/Ricerca_

EspertiNazDistaccati.htm

BANDO 2010 “VOLONTARIATO” FONDAZIONE CARILIV

Sostenere attività di “Volontariato, filantropia e beneficienza” promos-se in particolari da soggetti del territorio livornese. 31/03/2010

http://www.fonda-zionecariliv.it/Bando.

aspx

CULTURA 2007-2013 AREA D’INTERVENTO 1.3 COOPERAZIONE CON I PAESI TERZI(2009/C 151/08)

Il Programma Cultura punta al raggiungimento di tre obiettivi specifici: promuovere la mobilità transnazionale degli operatori culturali; in-coraggiare la circolazione transnazionale delle opere e dei prodotti artistici e culturali; favorire il dialogo interculturale. Per l’Anno 2010 i Paesi terzi selezionati per i finanziamenti sono: Armenia, Bielorussia, Egitto, Georgia, Giordania, Moldova, Territori Occupati Palestinesi, e Tunisia.

03/05/2010

http://eacea.ec.europa.eu/culture/

funding/2010/call_strand_13_2010_

en.php

EU / HUMAN RIGHTS SOMALIA(EUROPEAID /129-651/L/ACT/SO)

Il bando finanzia azione volte a sostenere la società civile somala nello sviluppo di meccanismi e processi che sappiano promuovere la tutela dei diritti umani, il pluralismo politico e la partecipazione politica democratica.

06/05/2010

https://webgate.ec.europa.eu/europe-aid/online-services/index.cfm?do=publi.

welcome

LET’S COMICS! 2010 MULTICULTURALITÀ A FUMETTI

Raccontare la società multiculturale e farlo attraverso il fumetto, que-sta l’idea di quattro associazioni italiane e libanesi - COSV, Insan As-sociation, Najdeh and Samandal - che oggi lanciano “Let’s Comics! 2010”, un concorso per giovani fumettisti ed artisti dell’area Euro-Mediterranea. Fino al 31 maggio aspiranti comic writer tra i 18 e i 30 anni potranno fumettare il loro punto di vista sul multiculturalismo ed essere selezionati tra gli 8 vincitori che parteciperanno ad un wor-kshop finale sul fumetto a Beirut, in Libano.

31/05/2010 http://www.letscomi-cs.org/

EUROMED AUDIOVISUAL III(EuropeAid/129593/C/ACT/Multi)

Il bando vuole promuovere lo sviluppo dell’industria cinematografica nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Giorda-nia, Israele, Libano, Marocco, Siria, Palestina, Tunisia e Turchia. Le azioni ammissibili rientrano in tre assi: formazione per professionisti dell’industria audiovisiva; miglioramento delle capacità di distribuzio-ne e sostegno all’emergere di nuovi modelli di distribuzione; sviluppo di un’audience euro-mediterranea.

01/06/2010

https://webgate.ec.europa.eu/europe-aid/online-services/index.cfm?do=publi.

welcome

PARTNERSHIPS FOR CAPACITY DEVELOPMENT IN THE ACP WATER & SANITATION SECTOR(EUROPEAID/129510/C/ACT/MULTI)

Il bando intende promuover partnership (Nord-South e Sud-Sud) per sviluppare le capacità degli Stati ACP nei settori acqua e igiene, per una migliore gestione sostenibile della risorsa acqua.

06/10/2010http://ec.europa.eu/europeaid/where/

acp/regional-coope-ration/water/

ALTRI BANDI

sezione BANDI

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sezione DOCUMENTI

DOCUMENTO in EVIDENZA

DOCUMENTI

TITOLO WOMEN IN LABOUR MARKETS: MEASURING PROGRESS AND IDENTIFYING CHALLENGES

AUTORE ILO

DATA PUBBLICAZIONE Marzo 2010

SOMMARIO

Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), nonostante negli ultimi 15 anni si siano registrati progressi nell’uguaglianza di genere, il divario fra donne e uomini in termini di opportunità e qualità di impiego è ancora significativo.

Secondo il Rapporto “Donne nel mercato del lavoro: misurare i progressi e identificare le sfide”, a oltre dieci anni dall’adozione di un ambiziosa Piattaforma d’azione globale per l’ugua-glianza di genere e l’empowerment delle donne in occasione della IV Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino, la questione di genere rimane profondamente radicata nella società e nel mercato del lavoro.

Il Rapporto dell’ILO illustra come il tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro sia aumentato dal 50,2 al 51,7% fra il 1980 e il 2008, mentre il tasso maschile è diminuito lieve-mente dal 82,0 al 77,7%. Di conseguenza, il divario di genere nei tassi di partecipazione alla forza lavoro è sceso da 32 a 26 punti percentuali. Gli incrementi nella partecipazione femmi-nile si sono registrati pressoché in tutte le regioni del mondo, in particolare in America Latina e Caraibi. Tuttavia, in quasi tutte le regioni il tasso di crescita ha subito dei rallentamenti negli ultimi anni. I più importanti risultati in termini di numero di donne economicamente attive si sono registrati negli anni ’80 e primi anni ’90. Allo stesso tempo, la percentuale di donne impiegate in lavori salariati e stipendiati è cresciuta dal 42,8% del 1999 al 47,3% del 2009, e la quota di donne impiegate in occupazioni vulnerabili è diminuita dal 55,9 al 51,2%.

Secondo il Rapporto, nel mondo del lavoro sono tre gli ambiti in cui persistono le differenze di genere. Primo, quasi la metà (48,4) della popolazione femminile di età superiore ai 15 anni rimane economicamente inattiva, contro il 22,3% degli uomini. In alcune regioni, an-cora oggi ci sono meno di 4 donne economicamente attive per 10 uomini attivi. Secondo, le donne impiegano più tempo a trovare un lavoro rispetto agli uomini. Terzo, quando trovano un lavoro le donne vengono pagate meno e ricevono benefici inferiori rispetto ai lavoratori in eguali posizioni.

Il Rapporto afferma inoltre che, sebbene l’impatto della crisi in termini di perdita dei posti di lavoro sia stato uguale per i lavoratori e le lavoratrici, le conseguenze in termini di pari opportunità devono ancora manifestarsi.

DOCUMENTO INTEGRALE http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/---ed_emp/---emp_elm/---trends/documents/publication/wcms_123835.pdf

FONTE ILO

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLO BAMBINI E GIUSTIZIA DI TRANSIZIONE: VERITÀ, RESPONSABILITÀ E RICONCILIAZIONE

AUTORE UNICEF - UNIVERSITÀ DI HARVARD

DATA PUBBLICAZIONE Marzo 2010

SOMMARIO

Lo sfruttamento sistematico e l’abuso dei bambini nei conflitti in tutto il mondo è continuato, senza sosta, nel corso degli ultimi 20 anni. Le gravi violazioni che persistono nei confronti delle bambine e dei ragazzi comprendono omicidi, stupri, aggressioni, schiavitù sessuale e arruolamento forzato. Il rapporto “Children and Transitional Justice: Truth-telling, Accountability and Reconciliation” (Bambini e giustizia di transizione: verità, responsabilità e riconciliazione), a cura di UNICEF e Università di Harvard, analizza le esperienze pratiche al fine di determinare come l’insieme dei tribunali internazionali, delle commissioni per la verità e dei processi tradizionali possa es-sere applicato sia per migliorare la responsabilità nell’applicazione delle sanzioni e delle pene contro i criminali, sia per tutelare i diritti dei bambini coinvolti. L’ambizione e l’obiettivo della giustizia di transizione sono quelli di consentire alle società che sono state lacerate da conflitti e violenze di recuperare e di responsabilizzare i singoli individui - vittime, testimoni e autori – a raccontare le proprie esperienze e a concordare insieme misure di giustizia per il futuro.

La pubblicazione mostra anche che una commissione d’inchiesta può avere un impatto dura-turo, quando, terminato il suo lavoro, la gente riesce a notare una differenza tangibile nella propria vita. Istruzione, formazione professionale e ricostruzione delle scuole sono tutti stati indicati dai bambini come mezzi per recuperare gli anni perduti.

Il rapporto, scritto da esperti di diritto internazionale e dei diritti umani, comprende un’analisi giuridica e casi di studio sul coinvolgimento dei bambini nelle commissioni per la verità di Sudafrica, Sierra Leone e Liberia; i tentativi di usare l’azione penale e i procedimenti giudiziari per il riconoscimento delle responsabilità per i crimini commessi dal LRA in Uganda; nonché una rassegna delle nuove tecniche, riguardanti l’analisi genetica per l’identificazione e il ricon-giungimento familiare dei bambini scomparsi in Argentina e in El Salvador.

“Bambini e giustizia di transizione: verità, responsabilità e riconciliazione” dimostra che è di fondamentale importanza coinvolgere ragazzi e ragazze nei processi di transizione post-bellica.

DOCUMENTO INTEGRALE http://beta.unicef.it/Allegati/report_ENG.pdf

FONTE UNICEF Italia

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

ITOLO COERENZA DELLE POLITICHE PER LO SVILUPPO: OBIETTIVI, STRATEGIE, STRUMENTI

AUTORE CINI

DATA PUBBLICAZIONE Febbraio 2010

SOMMARIO

In occasione del Convegno organizzato dal CINI presso la Camera dei Deputati il 25 febbraio 2010, è stato presentato il Rapporto “Coerenza delle Politiche per lo Sviluppo: Obiettivi, Strategie, Strumenti”. Il rapporto analizza le principali aree di incoerenza delle politiche dell’ Italia rispetto agli impegni presi a livello internazionale e formula alcune raccomandazioni per superarle.

Uno dei risultati della globalizzazione è che le cosidette “beyond AID issues” come il com-mercio, le migrazioni, l’educazione, gli investimenti, i cambiamenti climatici, la sicurezza, la tecnologia, assumono un ruolo sempre più importante nel determinare le prospettive di sviluppo dei paesi poveri. I paesi più sviluppati devono assicurarsi che le loro “beyond AID policies” siano di sostegno o quanto meno non impediscano, i progressi verso le mete di svi-luppo internazionalmente concordate e perseguite, quali ad esempio gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Ciascun paese dovrebbe dunque cercare di raggiungere un elevato livello di coerenza tra le sue diverse politiche di relazione esterne.

La Peer Review del 2004 raccomandava all’Italia di rendere la coerenza delle politiche un obiettivo esplicito del governo. Il DAC raccomandava in particolare che l’Italia s’impegnasse attraverso una dichiarazione pubblica sulla coerenza delle politiche e che mobilitasse exper-tise e capacità analitiche, dentro e fuori dal governo, per identificare e modificare le politiche incoerenti con gli obiettivi dello sviluppo. Cinque anni più tardi l’Italia non ha fatto né l’una né l’altra cosa, dunque le raccomandazioni del 2004 restano valide ed attuali.

L’Indice dell’Impegno per lo Sviluppo (CDI) redatto ogni anno dal Center for Global Develop-ment di Washington, classifica i 22 Paesi più ricchi del mondo in base all’impegno nell’attua-zione di politiche a beneficio delle nazioni povere. Andando oltre i soliti confronti dei flussi di aiuti esteri, il CDI valuta l’operato nazionale in sette importanti aree di intervento per i Paesi in via di sviluppo: aiuti, commercio, investimenti, migrazione, ambiente, sicurezza e tecnolo-gia. L’Italia nel 2009 si è classificata al 18° posto in assoluto.

Nel presente rapporto il CINI cerca di analizzare le principali aree di incoerenza delle politiche del nostro paese e di offrire spunti di riflessione, suggerire possibili strumenti, strategie e obiettivi.

DOCUMENTO INTEGRALE http://www.cininet.org/wp-content/uploads/2010/03/Rapporto-CINI.pdf

FONTE CINI

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DOCUMENTO in EVIDENZA

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TITOLO LA TRATTA DELLE MINORENNI NIGERIANE IN ITALIAI DATI, I RACCONTI, I SERVIZI SOCIALI

AUTORE UNICRI, Cooperazione Italiana, Associazione PARSEC

DATA PUBBLICAZIONE Febbraio 2010

SOMMARIO

Le vittime della tratta sono in gran parte giovani donne e ragazze minori che sono costrette all’esercizio della prostituzione forzata o ad altre forme di sfruttamento sessuale. Grave viola-zione dei diritti umani, la tratta continua a coinvolgere molti Paesi del mondo, come Paesi di origine, di transito o di destinazione. Il fenomeno è stato attivamente contrastato con diversi strumenti a livello nazionale ed internazionale. Tuttavia, i gruppi criminali organizzati ade-guano rapidamente le loro dinamiche di rete e la tratta continua a garantire ingenti proventi economici.

L’Italia, come Paese di destinazione, ma anche di transito, si trova ad un crocevia di rotte della tratta da est a ovest e da sud a nord. L’UNICRI è attivamente coinvolto negli sforzi per ri-durre la tratta a fini di sfruttamento sessuale, attraverso un’ampia serie di attività di valutazio-ne e di programmi tecnici di intervento nei diversi paesi. Il Programma UNICRI “Prevenzione e contrasto della tratta di minori e giovani donne dalla Nigeria verso l’Italia”, finanziato dalla Cooperazione allo Sviluppo del MAE, è stato attuato in collaborazione con l’Ufficio UNODC in Nigeria, le autorità nigeriane-nello specifico NAPTIP, l’Agenzia nazionale per la proibizione del traffico delle persone e di altre questioni collegate- e ONG italiane e nigeriane. Questo programma, follow-up di un programma pilota che si è svolto dal 2002 al 2004, mira a creare condizioni tali da ridurre l’esposizione alla tratta e la vulnerabilità di giovani donne e minori nigeriane, attraverso istruzione, emancipazione economica, sociale e culturale; a sostenere le autorità nigeriane nello sviluppo di misure adeguate alla lotta contro la tratta e la criminalità organizzata e potenziare la prevenzione attraverso campagne di sensibilizzazione, per soste-nere le vittime della tratta e favorire la loro reinserimento nelle zone d’origine, con l’aiuto di ONG locali.

Il presente volume è una ricerca sui servizi e gli interventi di protezione sociale a favore delleminorenni nigeriane in Italia. L’indagine segue di sei anni una precedente ricerca condotta dalle Università di Torino e di Benin City volta ad esplorare il fenomeno della tratta dalla Ni-geria, dalle modalità di reclutamento al viaggio verso l’Europa, fino allo sfruttamento in Italia.Seguendo per quanto possibile un filone comparativo tra i due studi, emerge che nelle sue linee essenziali la tratta delle giovani donne nigeriane sembra seguire uno schema ormai consolidato, le cui caratteristiche principali non sono mutate dal precedente studio.

DOCUMENTO INTEGRALE http://www.piemonteimmigrazione.it/site/images/stories/newsletter/documenti_27/Tratta_minorenni_nigeriane_Italia_UNICRI10.pdf

FONTE Piemonte Immigrazione

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DOCUMENTO in EVIDENZA

sezione DOCUMENTI

TITOLOPIANO REGIONALE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E DELLE ATTIVITÀ DI PARTENARIATO 2007-2010: DOCUMENTO DI ATTUAZIONE ANNO 2010

AUTORE Regione Toscana, DG della Presideza-Settore Attività Internazionali

DATA PUBBLICAZIONE Marzo 2010

SOMMARIO

Con la Delibera di Giunta Regionale n. 269 del 08/03/2010 è stato approvato il Documento di attuazione Anno 2010 del Piano regionale della cooperazione internazionale e delle attività dipartenariato 2007-2010.

Il Documento di attuazione per l’anno 2010 del Piano regionale della cooperazione internazio-nale e delle attività di partenariato 2007-2010 di cui alla ex Legge regionale 23 marzo 1999, n. 17 (Interventi per la promozione dell’attività di cooperazione e partenariato internazionale, a livello regionale e locale), in quanto ultimo documento programmatico della vigente legi-slatura si pone come obiettivi essenziali: 1) contribuire a consolidare e qualificare le scelte relative alla localizzazione delle iniziative di cooperazione e 2) definire il percorso di attua-zione delle nuove disposizioni legislative di cui alla Legge regionale 26/2009, in particolare per quanto concerne la stesura del Piano integrato delle Attività Internazionali della Regione Toscana.

Il Documento di attuazione per l’anno 2010 affermare l’esigenza di:- focalizzare le priorità geografiche e tematiche degli interventi del Sistema toscano della cooperazione su aree e temi prioritari, anche con riferimento alle aree nelle quali si sono verificate eventi calamitosi straordinari o persistono condizioni di emergenza;- introdurre progressivamente un approccio operativo per ‘Progetti paese’ e/o ‘Progetti di area regionale’, processo già iniziato nel 2009.

Al tempo stesso esso di propone di perseguire il percorso, già avviato nel 2009, di miglio-ramento della qualità degli interventi di cooperazione del sistema toscano con particolare riferimento al funzionamento degli organismi del Sistema, all’innalzamento della qualità della progettazione, e da quest’anno, al monitoraggio e alla valutazione degli interventi, svilup-pando una sperimentazione e un’approfondimento mirati su metodi e strumenti che possano confluire nella programmazione futura.

DOCUMENTO INTEGRALE http://web.rete. toscana. i t /att inew/?LO=00000001a6b7c8d90000000300000031000035da397e22ef0000000000012b8000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000&MItypeObj=application/pdf

FONTE Regione Toscana

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TITOLO DESCRIZIONE DOCUMEN-TO

PIANO OPERATIVO UNAIDS PER LE DONNE, L’UGUAGLIANZA DI GENERE E L’HIV

Il Piano operativo dell’UNAIDS per le donne, l’uguaglianza di genere e l’HIV è stato sviluppato come risposta alla pressante necessità di far fronte alle persistenti disu-guaglianza di genere e violazioni dei diritti umani che espongono le donne ad un maggiore rischio di esposizione al virus dell’HIV, minacciando altresì di compromet-tere i progressi ottenuti nella prevenzione della trasmissione dell’HIV e nell’aumento degli accessi ai trattamenti anti-retrovirali.

http://data.unaids.org/pub/Report/2009/

jc1794_action_fra-mework_gender_equality_en.pdf

AT THE FRONTIER:YOUNG PEOPLE AND CLIMATE CHANGE

E’ stato pubblicata la quarta edizione del supplemento dedicato ai giovani del Rap-porto sullo stato della popolazione nel mondo dell’UNFPA. Lo “Youth Supplement” affronta l’argomento dei giovani e il cambiamento climatico, analizzandone l’impatto sulle vite, i mezzi di sostentamento, la salute, i diritti e lo sviluppo dei giovani. Il rapporto affronta questi argomenti partendo dal presupposto che i giovani di oggi saranno impegnati in prima linea negli anni a venire, affrontando le sfide del cam-biamento climatico.

http://unfpa.org/webdav/site/global/shared/documents/publications/2009/

youth_swp_2009.pdf

HUMANITARIAN HORI-ZONS - A PRATICTIO-NER GUIDE TO THE FUTURE

Il rapporto pubblicato dal Fenstein International Center, delinea le principali sfide che gli operatori umanitari si troveranno ad affrontare nei prossimi anni. Globalizzazione, cambiamento climatico e nuove tecnologie ridefiniranno radicalmente il contesto umanitario, sfidando il ruolo delle organizzazioni umanitarie.

http://www.link2007.org/assets/files/

documenti/Humanita-rian%20Horizons.pdf

SCHEMA DI DECRE-TO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA RECANTE REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MAE

Lo schema di regolamento Atto del Governo n. 192 ha ad oggetto la riorganizzazione del Ministero Affari Esteri e provvede a dare attuazione ad una norma dell’articolo 74 del DL n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, finalizzata a ridimensionare gli assetti organizzativi delle Pubbliche Amministrazioni secondo principi di efficienza, razionalità, economicità, operando la riduzione degli uffici dirigenziali di livello generale e di quelli di livello non dirigenziale dei Ministeri.

http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/

docnonleg/19128.htm

IL MIGLIO ROSA

La disuguaglianza di genere nel mondo rurale del Sud del mondo è l’anello mancante nell’analisi della crisi alimentare; l’empowerment delle donne contadine è il fattore su cui meno hanno scommesso i donatori nella risposta all’aumento del numero di affamati e malnutriti. A cinque anni dalla data per il raggiungimento degli obiettivi del millennio, il rapporto di Action Aid “Il Miglio Rosa” è un contributo per rimettere al centro del dibattito sulla fame nel mondo i diritti delle donne.

http://www.actionaid.it/filemanager/cms_actionaid/images/

Cosa_facciamo_pdf/Diritti_delle_Donne/

IlMiglioRosa.pdf

AL DI LÀ DEL MURO. VIAGGIO NEI CENTRI PER MIGRANTI IN ITALIA

A distanza di 5 anni dal primo rapporto, Medici Senza Frontiere è tornata nei luoghi di detenzione per i migranti privi di permesso di soggiorno e di transito per i richiedenti asilo. “Al di là del muro” rappresenta la seconda fotografia della realtà che si vive all’interno dei CIE (Centri di identificazione ed espulsione), CARA (Centri di acco-glienza per richiedenti asilo) e CDA (Centri di accoglienza) in Italia.

http://www.medi-cisenzafrontiere.it/

Immagini/file/pubbli-cazioni/ITA_somma-rio_aldila_muro.pdf

DALL’ACQUA PER L’ACQUA... FACCIA-MOLA BERE ANCHE IN TANZANIA

Lo scorso febbraio il CMSR di Livorno ha presentato la Relazione 2009 della Campa-gna di raccolta tappi “Dall’acqua per l’acqua... facciamola bere anche in Tanzania” e il progetto per la Campagna 2010. Attraverso la raccolta tappi, infatti, l’ONG ha potuto investire 19.000,00 € per la qualificazione dell’acquedotto del villaggio di Mulunduzi in Tanzania aiutando circa 3.000 persone. Inoltre sono stati destinati 15.000,00 € per sostenere progetti sanitari per villaggi di Indios in Brasile.

http://www.cmsr.org/Relazione%20Tappi%202009.doc

ALTRI DOCUMENTI

sezione DOCUMENTI

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EVENTO in EVIDENZA

TITOLO DALL’EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO VERSO UN’EDUCAZIONE PER LA CITTADINANZA MONDIALE

DATA 17 marzo 2010

LUOGO Torino

NOTE

Le sfide della sostenibilità e dell’integrazione, in una fase di tagli nella scuola, richiedono un salto di qualità nei percorsi di educazione allo sviluppo. I tradizionali interventi nelle scuole per sensibilizzare su pace, ambiente, diritti umani e sviluppo rischiano di ridursi a piccoli fregi di una costruzione sempre più pericolante. E’ da questa riflessione che si è sviluppata la ricerca-azione “Verso un sistema nazionale per l’Educazione allo sviluppo”, promossa da cinque ONG italiane (Acra, Cisv, Cospe, Ltm, Ucodep) e realizzata con le Associazioni regionali (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Campania) delle ong italiane.La ricerca-azione ha permesso di registrare consenso attorno alla necessità di percorsi edu-cativi che riflettano la complessità delle problematiche, a partire dal coinvolgimento di una pluralità di attori: non più interventi spot di poche ore nelle classi, ma iniziative in cui la scuola si apre e dialoga in maniera continuativa con i vari soggetti del territorio.

Il seminario nazionale “Dall’educazione allo sviluppo verso un’educazione per la cittadinanza mondiale” in programma per mercoledì 17 marzo, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, corso Stati Uniti 23 - Torino, vuole inserirsi in questa fase di riflessione sul futuro dell’educazione allo sviluppo nella costruzione di una rete per animare le realtà più attive sul territorio, per ragionare sui “sistemi loocali” di Eas con una forte dimensione europea.

INFORMAZIONI http://www.cisvto.org/public/sem_naz_educazione_sviluppo_ok.pdf

FONTE Volontari per lo Sviluppo

EVENTI

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO INFOPOVERTY WORLD CONFERENCE 2010

DATA 18 - 20 marzo 2010

LUOGO Milano

NOTE

In occasione del suo decennale, la Infopoverty World Conference 2010 intende approfondire le grandi tematiche collegate alla rivoluzione digitale analizzando i fenomeni che hanno profondamente cambiato la vita nell’ultimo decennio e individuando le opzioni aperte, che possiamo trasformare in reali opportunità per lo sviluppo sostenibile e il raggiungimento dei Millennium Development Goals e degli obiettivi di Lisbona. Particolare attenzione è rivolta al ruolo delle Organizzazioni internazionali e delle Istituzioni Europee che, anche tramite le ICT e l’innovazione hanno dato un importante contributo alla ricostruzione sostenibile delle aree colpite da disastri naturali. La Conferenza avrà una prospettiva dinamica, in modo da trasmettere ai partecipanti la consapevolezza che il futuro dipende dalle scelte che compiamo oggi, e dar loro gli strumenti per valutare e agire. Gli ultimi 10 anni hanno visto la rivoluzio-ne digitale crescere e divenire uno dei principali fattori di sviluppo nei Paesi industrializzati, grandi opportunità si sono aperte, non ancora pienamente colte. Sta a noi fare in modo che le sue applicazioni, dovutamente e sapientemente convogliate verso finalità di sviluppo sociale e regolate, siano utili per la nostra e le future generazioni onde evitare i disastri bellici che la rivoluzione industriale ha portato. Poiché lo sviluppo è governato da spinte differenti, i prin-cipali decision-makers e i rappresentanti di Organizzazioni internazionali, Istituzioni europee, aziende, centri di ricerca e sviluppo, università, ONG e società civile si confronteranno per individuare i mezzi migliori per raggiungere, con regole ben definite, gli obiettivi specifici di Lisbona e gli MDGs la cui attuazione può essere accelerata.

OCCAM, Ufficio a Milano del Parlamento Europeo, Provincia di Milano e l’Alleanza ONU per le ICT e lo Sviluppo invitano a partecipare alla “X Conferenza Mondiale Infopoverty”, in pro-gramma dal 18 al 20 marzo pv a Palazzo Isimbardi e videoconferenza diretta, nelle sessioni pomeridiane, con il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York.

La Conferenza farà una sintesi dei risultati raggiunti dalle nuove tecnologie nell’ultimo de-cennio, e individuerà gli strumenti e le pratiche utili per il prossimo, fornendo altresì soluzioni promosse dalla ricerca e le “killer application” pronte per essere diffuse su larga scala. Obiet-tivo della manifestazione è perciò quello di sensibilizzare i decision maker sulle trasformazioni promosse dalla rivoluzione digitale e il contributo che l’innovazione e le nuove tecnologie possono dare alle politiche di sviluppo a livello planetario. Una Conferenza, quindi, non solo di descrizione dello stato dell’arte nell’innovazione, ma anche di definizione dei prossimi passi e sviluppi futuri, catalizzando ulteriormente gli sforzi del sistema ONU e del mondo delle ICT per lo sviluppo sostenibile generalizzato.

INFORMAZIONI http://www.infopoverty.net/IWC2010ita.htm

FONTE INFOPOVERTY

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLOIL CONTRIBUTO DELLA REGIONE TOSCANA PER L’ACCESSO UNIVERSALE AI SERVIZI DI PREVENZIONE, TRATTAMENTO, CURA E SUPPORTO CON-TRO L’HIV/AIDS IN AFRICA SUB-SAHARIANA

DATA 22 marzo 2010

LUOGO Firenze

NOTE

Nell’ambito del PIR AIDS 2007, il Gruppo di Lavoro AIDS del Tavolo Africa organizza, in colla-borazione con l’AOU Meyer di Firenze, il Seminario dal titolo “Il contributo della Regione To-scana per l’Accesso Universale ai servizi di prevenzione, trattamento, cura e supporto contro l’HIV/AIDS in Africa Sub-sahariana”

Il suddetto appuntamento, che si terrà Lunedì 22 Marzo 2010 presso l’Aula Magna dell’AOU Meyer di Firenze, Viale Pieraccini, 24, dalle ore 9:00 alle ore 17:00, rappresenta la conclu-sione del ciclo di seminari realizzati in Toscana (Firenze, 9/4/2009) ed in Africa (Burkina, Ouagadougou, 5-7 Maggio 2009; Tanzania, Dodoma, 20-22 Gennaio 2010; Swaziland, Siteki, 22-24 Febbraio 2010) con la collaborazione e la partecipazione dei partner locali.

Durante tale incontro saranno diffusi i risultati del progetto ed indicate raccomandazioni per elaborare linee guida per il sistema toscano della cooperazione in merito a futuri interventi sul tema della lotta all’HIV/AIDS.

INFORMAZIONISegreteria organizzativa c/o Centro Mondialità Sviluppo Reciproco (CMSR)Fax: 0586 882132e-mail: [email protected]

FONTE CDT IAO

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO TRAFFICKING, DALLA PARTE DELLE VITTIME

DATA 25 marzo 2010

LUOGO Roma

NOTE

Lo chiamano “trafficking” il fenomeno della tratta di esseri umani ed è in allarmante crescita in tutto il mondo. Tutti gli Stati, si può dire, ne sono toccati, o come paesi d’origine, o come luoghi di transito oppure come destinazioni finali di questi viaggi. Su questo tema si terrà a Roma, il 25 marzo, un seminario nell’auditorium della Cassa nazionale forense (via Ennio Quirino Visconti), che s’intitola: “Trafficking, dalla parte delle vittime”.

Questo evento formativo nasce dalla collaborazione tra l’Unicri (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute), l’Unione forense per la tutela dei diritti dell’uomo e Cooperazione Italiana. Il seminario vuole essere il primo passo di un percorso di formazione ed informazione, che consenta una attiva partecipazione da parte del pubblico per poter confrontare le esperienze quotidiane e fornire stimoli per un maggiore approfondimento della materia.

Lo spirito di approccio globale e multidisciplinare al problema è rappresentato anche dal progetto «Preventing and Combating Trafficking of Minors and Young Women from Nigeria to Italy» (Prevenzione e lotta alla tratta delle minorenni dalla Nigeria verso l’Italia), finanziato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri . Nell’am-bito di questo progetto si sono svolti diversi seminari, rivolti ai diversi soggetti attivamente impegnati nel contrasto alla tratta.

INFORMAZIONI http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/download/depliantB.pdf

FONTE DGCS - MAE

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EVENTO in EVIDENZA

sezione EVENTI

TITOLO ACQUA E GOVERNANCE LOCALE IN AFRICA E IN ITALIACOME COSTRUIRE INSIEME UN FUTURO PER TUTELARLA

DATA 27 marzo 2010

LUOGO Firenze

NOTE

COSPE, in collaborazione con Ingegneria Senza Frontiere, organizza per sabato 27 marzo a Firenze (luogo da definire) l’incontro “Acqua e governance locale in Africa e in Italia. Come costruire insieme un futuro per tutelarla”.

La giornata si aprirà con la presentazione del libro del giornalista di Altraeconomia Luca Martinelli dal titolo provocatorio “L’acqua è una merce”. Modera : Fabio Laurenzi (presidente COSPE).

Tra gli interventi Obed Mfanimpela Ngwenya e Muzi Thulane Matsenjwa, rappresentanti Mini-stero delle Risorse naturali dello Swaziland, e Richard Ngombo Masimula coordinatore locale COSPE del progetto “Empowerment delle comunità per l accesso all acqua e ai servizi igienici nella Lubombo Region, Swaziland; Mercedes Frias, ATO Firenze, Tommaso Fattori, CGIL - Fo-rum italiano dei movimenti per l’acqua, Acqua e un rappresentante Ingegneria SF.

L’evento prevede la perfomance “Acqua” a base di letture a cura di Stefano Lucarelli.

INFORMAZIONI http://www.cospe.it/italiano/dettaglioNews.php?id=935&i=wy

FONTE COSPE

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TITOLO DESCRIZIONE LINK

FACCE DA STRANIERO

Dal 12 marzo al 18 maggio 2010 sarà allestita presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino la mostra fortografica “Facce da Straniero”. La manifestazione vuo-le raccontare attraverso l’arte fotografica, 30 anni di storia del fenomeno migratorio sul territorio italiano.

http://www.fieri.it/facce_da_straniero_la_mo-

stra.php

GIORNATA DI INCONTRO SULLA GESTIONE DELLE RISORSE NATURALI

Il seminario, promosso dal Master in Uso del territorio e gestione delle acque nei Paesi in via di sviluppo (PVS) dell’Università Bicocca di Milano si terrà il 1° aprile p.v. La giornata si propone di evidenziare punti di forza e di debolezza dei progetti sulla gestione delle Risorse Naturali nei PVS e di riflettere su come tali interventi debbano inquadrarsi in un contesto complessivo, per garantire alle azioni la sostenibilità nel tempo ed il rispetto per l’ambiente in cui sono inserite.

http://www.cosv.org/pu-blic/download/comunicato-

1aprileUnivBicocca.pdf

FESTIVAL DEL FUNDRAISING

La III Edizione del Festival del Fundraising si svolgerà dal 12 al 14 maggio 2010 a Castrocaro Terme. Il Festival si pone al servizio di coloro che operano NEL e PER il fundraising, con l’obiettivo di condividere buone pratiche.

http://www.festivaldelfun-draising.it/it/

MARCIA PER LA PACE PERUGIA-ASSISI

La Marcia si svolgerà domenica 16 maggio 2010. La Marcia, giunta dal 1961 alla 18° edizione, sarà preceduta da un grande Forum della pace che si terrà a Perugia il 14 e 15 maggio 2010.

http://www.entilocalipace.it/default.asp

SUMMER SCHOOL: “THE CIVILIAN PERSONNEL OF PEACEKEEPING AND PEACEBUILDING OPERATIONS”

La Scuola Sant’Anna organizza nei giorni 5-17 luglio 2010 la Summer School “The Civilian Personnel of Peacekeeping and Peacebuilding Operations”. Obiettivo del Corso è accrescere le conoscenze e le competenze professionali del personale che opera sul campo in missioni di pace. In particolare il corso si propone di migliorare le capacità di chi opera nel settore dei diritti umani e degli osservatori elettorali. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 19 aprile 2010.

http://www.sssup.it/context.jsp?area=46&ID_

LINK=695&page=1

LAVORARE IN AMBIENTE OSTILE: PROFILO, COMPETENZE E STRUMENTI PRATICI DELL’OPERATORE NTERNAZIONALE

La Scuola Sant’Anna organizza nei giorni 8-16 luglio 2010 il Corso di Alta Formazione “Lavorare in ambiente ostile: profilo, competenze e strumenti pratici dell’operatore internazionale”. Due sono gli obiettivi del Corso: 1) rendere i partecipanti maggior-mente consapevoli dei potenziali rischi personali così come dei diritti e dei doveri connessi al loro impiego sul campo nell’ambito delle tradizionali attività di coopera-zione promosse da organizzazioni internazionali, governi, attori della cooperazione decentrata e ONG; 2) fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per migliorare la capacità di lavorare in contesti problematici, potenziando la loro abilità di gestire situazioni di stress e/o pericolo. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre il 10 maggio 2010.

http://www.sssup.it/context.jsp?ID_

LINK=3051&area=46

MANAGEMENT OF PROGRAMMES FOR COMMUNICABLE DISEASES CONTROL IN SUB-SAHARAN AFRICA, MPCDC 2010

La Fondazione Ivo de Carneri, con il patrocinio dell’Istituto di Malattie Infettive e Tropicali, Università di Brescia – WHO Collaborating Center on the implementation of TB/HIV collaborative activities,organizza la 7° edizione del corso di formazione inter-nazionale “Management of Programmes for Communicable Diseases Control in Sub-Saharan Africa”. Il corso, aperto ad un massimo di 20 partecipanti con background medico e para-medico, 10 provenienti da Paesi in Via di Sviluppo (PVS) e 10 da Paesi avanzati, si terrà presso il Laboratorio di Sanità Pubblica Ivo de Carneri sull’isola di Pemba – Zanzibar (Repubblica Unita di Tanzania) dal 26 luglio al 6 agosto 2010.

http://www.fondazionede-carneri.org/training-course-

corso-di-formazione-3/

ALTRI EVENTI

sezione EVENTI

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sezione LINKS

INDIRIZZO WEB DESCRIZIONE

http://www.africaemediterraneo.it/ AFRICA E MEDITERRANEO

http://www.cgdev.org/section/initiatives/_active/cdi/ COMMITMENT TO DEVELOPMENTI INDEX 2009

http://www.cbd.int/ CONVENTION ON BIOLOGICAL DIVERSITY

http://www.cnca.it/CNCA

Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza

http://www.un.org/en/events/women/iwd/2010/ INTERNATIONAL WOMEN’S DAY

http://www.realizingrights.org/REALIZING RIGHTS

The Ethical Globalization Initiative

http://www.stoptb.org/events/world_tb_day/2010/ STOP TB PARTNERSHIP

http://www.unwater.org/worldwaterday/flashindex.html WORLD WATER DAY 2010

USEFUL WEBSITES

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COME CONSULTARE LA NEWSLETTER

CONTATTISCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA

Dott.ssa Ilaria Dal Canto

Dott.ssa Annarosa Mezzasalma

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La Newsletter del Sistema Toscano della Cooperazione Decentrata è articolata in sezioni dedicate alla presentazione di informazioni ed approfondimenti utili per i soggetti toscani attivi, a vario titolo, nell’ambito delle politiche di cooperazio-ne decentrata e solidarietà internazionale.

La sezione APPROFONDIMENTI è dedicata a rotazione ad un’area geografica d’intervento della Regione Toscana (Africa, Mediterraneo, America Latina, Asia, Europa) e prevede l’approfondimento di temi particolarmente rilevanti per gli ope-ratori del Sistema Toscano inerenti le priorità indicate nel Programmi Operativi di Area Geografica. La sezione ospiterà anche approfondimenti relativi a iniziative speciali organizzate o promosse dalla Regione Toscana.

La sezione BANDI illustra alcuni tra bandi internazionali, europei, nazionali e regionali aperti più rilevanti per il sistema toscano e propone una carrellata di altri bandi aperti in una breve scheda nella quale sono brevemente descritti i termini dei bandi ed indicati i link web dove ricavare maggiori informazioni.

La sezione DOCUMENTI riporta le novità più importanti in tema di cooperazione illustrando alcuni rapporti, proposte, studi ad hoc ed indica poi altri documenti rilevanti in una breve scheda nella quale è indicato l’oggetto dei vari docu-menti ed il link web dove poterli consultare.

La sezione EVENTI segnala seminari, convegni, manifestazioni, mostre, rassegne, corsi di formazione volti ad approfon-dire i temi della cooperazione allo sviluppo. Gli eventi che possono più interessare gli operatori della cooperazione de-centrata toscana, nonché le iniziative promosse dagli stessi soggetti del Sistema Toscano sono illustrati più in dettaglio, gli altri eventi selezionali sono riportati in una scheda che ne da una brevissima descrizione e rinvia al sito web dove è possibile avere maggiori informazioni sui vari eventi.

La sezione LINKS seleziona, infine, i siti web più interessanti per chi lavora nel mondo della cooperazione.