News SA 30 2015

7
News 30/SA/2015 Lunedì,03 Agosto 2015 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticida in peperoncini in salamoia dall’Egitto e migrazione da posate cinesi. Ritirati dal mercato europeo 53 prodotti Nella settimana n°30 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff ) sono state 53 (9 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). Tra i prodotti distribuiti in Italia questa settimana non risultano esserci allerta né informative particolari. Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: eccesso di selenio in mangime completo per la trote dalla Germania, via Danimarca. Migrazione di cromo in due lotti di coltelli inox Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: residui di pesticida (dodina) e non sostanza autorizzata (carbendazim) in due lotti di peperoncini tondi rossi in salamoia (Capsicum annuum) dall’Egitto; eccesso di mercurio in saraghi refrigerati (Diplodus sargus) dalla Spagna; migrazione di cromo da pinze per pesce in acciaio dalla Cina; istamina in tonno affettato refrigerato (Thunnus albacares) dalla Maldive; migrazione

Transcript of News SA 30 2015

Page 1: News SA 30 2015

News 30/SA/2015

Lunedì,03 Agosto

2015

Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi

Pesticida in peperoncini in salamoia dall’Egitto e migrazione da posate cinesi. Ritirati dal mercato europeo 53 prodotti

Nella settimana n°30 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 53 (9 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).

Tra i prodotti distribuiti in Italia questa settimana non risultano esserci allerta né informative particolari. Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: eccesso di selenio in mangime completo per la trote dalla Germania, via Danimarca.

Migrazione di cromo in due lotti di coltelli inoxTra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, l’Italia segnala: residui di pesticida (dodina) e non sostanza autorizzata (carbendazim) in due lotti di peperoncini tondi rossi in salamoia (Capsicum annuum) dall’Egitto; eccesso di mercurio in saraghi refrigerati (Diplodus sargus) dalla Spagna; migrazione di cromo da pinze per pesce in acciaio dalla Cina; istamina in tonno affettato refrigerato (Thunnus albacares) dalla Maldive; migrazione di cromo e livello troppo alto di migrazione globale in due lotti di coltelli in acciaio inossidabile provenienti dalla Cina; presenza di DNA di ruminante in mangimi completi per trote prodotti in Italia, con materie prime provenienti da Germania, Italia e Spagna. (Articolo di Valeria Nardi)

Page 2: News SA 30 2015

Fonte: ilfattoalimentare.it

Allerta alimentare: il Ministero della salute invita le aziende e i supermercati a usare cartelli e siti internet per avvisare i consumatori.

Nuove regole in arrivo, ecco la bozza

Allerta alimentare” è un termine poco utilizzato dal Ministero della salute. Sul sito dell’istituzione solo due-tre volte compare, in una zona poco frequentata del sito, l’avviso del ritiro di un prodotto nocivo per la salute, quando in realtà le segnalazioni sono diverse decine. La lentezza di questa sezione del Ministero è disarmante, basta dire che nel corso di un’allerta per un sospetto caso di botulino in un vasetto di pesto venduto in tutta Italia dalle più importanti catene di supermercati, la notizia è stata diffusa quattro giorni dopo e le foto dei prodotti sono state pubblicate il quinto giorno. Dopo questo episodio che risale al 2013, abbiamo deciso di lanciare una petizione in rete chiedendo alle aziende e ai supermercati di pubblicare sui loro siti l’elenco dei prodotti ritirati dagli scaffali.Il nostro appello è stato accolto e adesso una decina di catene riportano in tempo reale le allerta alimentari con la foto dei prodotti. Il Ministero ha ignorato tutto ciò per cui si assiste al paradosso che da anni per conoscere quali sono gli alimenti a rischio gli stessi funzionari del Ministero si collegano a Il Fatto Alimentare. Perché l’ufficio preposto del Ministero, che possiede i dossier degli alimenti ritirati e classificati come pericolosi per la salute, preferisce custodire i fascicoli nei cassetti, a differenza di quanto avviene in Francia, Inghilterra, Belgio, Germania e altri paesi dove le liste sono in rete? L’altro paradosso è che Regioni come la Valle D’Aosta da anni pubblicano in rete le allerta dei prodotti ritirati localmente, altre come la Campania diffondono notizie di due tre ritiri l’anno (!) in contrasto con l’ottusa politica del Ministero della salute che preferisce ignorare il problema.  Più volte abbiamo chiesto spiegazioni alla direzione sanitaria che si occupa del Rasff ricevendo risposte vaghe.Il Ministero della salute ha pubblicato la bozza di un dossier sul richiamo dei prodotti e sulle allerta alimentari.Qualche settimana faarriva la grande notizia che aspettavamo da anni: la Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizionedel Ministero della salute ha pubblicato la bozza di un dossier sul richiamo dei prodotti e sulle allerta alimentari. Si tratta di un evento storico di una rivoluzione copernicana che coinvolge tutte le aziende e le catene di supermercati. La bozza anche se propone soluzioni da anni adottate in Europa,

Page 3: News SA 30 2015

non piace all’industria alimentare che ha intenzione di apportare modificare significative in grado di stravolgere il documento. Ecco i punti salienti.Il testo obbliga le aziende in base al regolamento 178/2002 CE, a informare i consumatori ogni qual volta venga richiamato un prodotto dal mercato indicando: nome del prodotto, marchio, lotto data di scadenza, sede dello stabilimento e altri particolari utili per la corretta identificazione oltre alla fotografia, al motivo del richiamo, le modalità per sostituirlo o per riavere il denaro e il numero verde per chiedere informazioni.Anche il Ministero della salute avrà una sua pagina denominata “avvisi di sicurezza” che riporterà le informazioni ricevute dal sistema di allerta europeo Rasff o da altre fonti ufficiali come: Asl, Regioni, Aifa, Arpa e Nas con l’elenco dei prodotti.

Page 4: News SA 30 2015

Schema per la valutazione del rischio messo a punto dal Ministero della salute

Il documento del Ministero sottolinea l’importanza di una valutazione del rischio da parte delle aziende che ritirano un prodotto per non allarmare i consumatori ma fornire corrette informazioni sul reale pericolo in caso di assunzione. L’autorità di Roma ha anche messo a punto uno schema che proponiamo nella foto per valutare se si tratta di un rischio immediato come nel caso dei soggetti allergici, intossicazioni … o di un effetto a lungo termine (eccesso di pesticidi, alimenti con sostanze teratogene o genotossiche, cibo radioattivo, Ogm…).

C’è di più: nel caso di tossicità acuta o comunque di un rischio elevato (per esempio  contaminazione da botulino) le aziende devono fare un richiamo attraverso un comunicato stampa da inoltrare anche a radio e tv tenendo conto del livello di distribuzione oltre che pubblicare la notizia sul sito aziendale o sul social network. Queste ultime due procedure (sito aziendale e social network) valgono anche nel caso di ritiro con un rischio di tossicità cronica. Se il rischio è sconosciuto è sufficiente un cartello nel punto vendita.

In ogni caso le aziende devono informare entro 48 ore l’Assessorato alla salute della Regione cui spetta il compito di controllare che tutte le procedure  di richiamo e ritiro previste siano rispettate. Anche i supermercati e i negozianti hanno l’obbligo di esporre nei punti vendita cartelloni per avvisare i clienti. Le ultime due note riguardano il Ministero della salute che contrariamente a quanto fatto sino ad ora si impegna a informare la popolazione in caso di epidemia o di crisi alimentare attraverso dei comunicati e di seguire la stessa procedura quando si tratta di prodotti importati dall’estero. Il documento è stato discusso nel mese di luglio dalle associazioni di consumatori e dalle aziende e sono previsti altri incontri. C’è chi spera di adottarlo entro la fine dell’anno. (Articolo di Roberto La Pira)

Fonte: ilfattoalimentare.it

Alimenti a fini medici speciali, linee guida Ministero Salute preannunciano novità dal 2016

Page 5: News SA 30 2015

Una nota già presente dal 2013, ma appena revisionata dal Ministero della Salute, che fornisce linee guida aggiornate. E premetta al via delle rivoluzione del 2016: stop agli “ADAP”, alimenti destinati ad una alimentazione particolare, revisione dei criteri per ammettere gli AFMS –alimenti destinati ai fini medici speciali.Ma – nonostante i chiarimenti italiani- ancora qualcosa manca come cornice a livello europeo. E ci si attende nei prossimi mesi un responso di Efsa, al fine di disambiguare le categorie degli AFMS dagli integratori.Le novitàL’abrogazione della direttiva 2009/39/CE sugli ADAP, per effetto delRegolamento (UE) 609/2013, farà per lo più confluire gli alimenti entro la categoria del food generale- quindi, sottoposto alle condizioni onnicomprensive del reg. 1169/2011. Con – a dire il vero- alcune previsioni specifiche per gli alimenti per l’infanzia (le “formule”), gli alimenti senza glutine o a basso contenuto di glutine.Con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 609/2013 il 20 luglio 2016, ai sensi dell’articolo 3 del medesimo, la Commissione avrà la possibilità di decidere se un prodotto classificato come AFMS da uno Stato membro rientri effettivamente in tale categoria.

La definizione di Alimento ai Fini Medici SpecialiPer corrispondere alla definizione di AFMS un alimento dovrà in via preliminare:- essere espressamente formulato, per utilizzo “sotto controllo medico”,- essere destinato all’alimentazione completa o parziale di pazienti, compresi i lattanti, con capacità limitata, disturbata o alterata di assumere, digerire, assorbire, metabolizzare o eliminare alimenti comuni o determinate sostanze nutrienti in essi contenute o metaboliti, oppure con altre esigenze nutrizionali determinate da condizioni cliniche,- sottendere a che gestione dietetica non possa essere effettuata esclusivamente con la modifica della normale dieta.Nel decretare o meno lo status di AFMS inoltre la Commissione valuterà se glialimenti già disponibili, integratori alimentari compresi, non bastino ad assicurare un trattamento dietetico completo ed efficace di una determinata turba o malattia.

EtichettaturaSono inoltre previste varie disposizioni specifiche per gli AFMS volte a favorirne un uso corretto –a partire dall’etichettatura. Va riportatal’etichettatura nutrizionale con il tenore in “nutrienti”, indicando all’occorrenza quello di aminoacidi, acidi grassi essenziali e polinsaturi a lunga catena, nonché quello di “sostanze di altro tipo” che non sono considerate in senso stretto nutrienti (come da reg. 1169). L’ etichetta deve poi riportare:- che il prodotto è “indicato per la gestione dietetica o il trattamento dietetico di…” specificando la malattia, il disturbo o lo stato patologico in questione.

Page 6: News SA 30 2015

- una “Avvertenza importante” seguita dall’indicazione che il prodotto deve essere utilizzato sotto controllo medico, è adatto o meno ad essere utilizzato come unica fonte alimentare, è destinato a consumatori di una certa fascia d’età e (se del caso) può comportare rischi per la salute se consumato da chi non presenta la malattia, il disturbo o lo stato patologico cui si prefigge di far fronte.Se del caso, vanno anche riportate avvertenze sulle opportune precauzioni o controindicazioniHealth claims proibiti…Gli Health claims autorizzati sugli alimenti di uso comune non sono però ammessi nel caso di AMFS. La letteratura necessaria per autorizzare un AFMS prevede un uso estensivo delle fonti più consolidate, a partire da studi pubblicati su riviste scientifiche con revisione dei pari.

Fonte:sicurezzaalimentare.it