News SA 11 2015

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News 11/SA/2015 Lunedì,23 Marzo 2015 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Frammenti di vetro in wurstel vegani e i stamina in alici dalla Tunisia. Ritirati dal mercato europeo 68 prodotti Nella settimana n°11 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff ) sono state 68 (17 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprendono un solo caso: frammenti di vetro (o di plastica dura) in wurstel vegani biologici provenienti dalla Germania (leggi approfondimento ). Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in carne di agnello refrigerata dalla Macedonia; bricco per latte non idoneo ad essere utilizzato come materiale a contatto con alimenti (in acciaio inox AISI 201) importato dall’India, attraverso gli Stati Uniti; aflatossine in fichi secchi provenienti dalla Turchia; istamina in alici refrigerate dalla Tunisia. Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, il nostro paese segnala: migrazione di ammine aromatiche primarie (anilina, 4,4-diamminodifenilmetano) da stoviglie di nylon dalla Cina; aflatossine in mandorle da Afghanistan, spedite dalla Turchia; migrazione di cromo da coltelli con manico in legno provenienti dalla Cina; migrazione di cromo da lame per tritacarne dalla Cina; residui di pesticidi (azoxystrobin e fipronil) e sostanza non autorizzata (carbendazim) in peperoni rossi provenienti dalla Repubblica Dominicana. E ancora: allerta per Norovirus in ostriche concave dalla Francia; residuo di pesticida

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News 11/SA/2015

Lunedì,23 Marzo 2015

Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi

Frammenti di vetro in wurstel vegani e i stamina in alici dalla Tunisia. Ritirati dal mercato europeo 68 prodotti

Nella settimana n°11 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 68 (17 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).

L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprendono un solo caso: frammenti di vetro (o di plastica dura) in wurstel vegani biologici provenienti dalla Germania (leggi approfondimento).

Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in carne di agnello refrigerata dalla Macedonia; bricco per latte non idoneo ad essere utilizzato come materiale a contatto con alimenti (in acciaio inox AISI 201) importato dall’India, attraverso gli Stati Uniti; aflatossine in fichi secchi provenienti dalla Turchia; istamina in alici refrigerate dalla Tunisia.

Tra i lotti respinti alle frontiere od oggetto di informazione, il nostro paese segnala: migrazione di ammine aromatiche primarie (anilina, 4,4-diamminodifenilmetano) da stoviglie di nylon dalla Cina; aflatossine in mandorle da Afghanistan, spedite dalla Turchia; migrazione di cromo da coltelli con manico in legno provenienti dalla Cina; migrazione di cromo da lame per tritacarne dalla Cina; residui di pesticidi (azoxystrobin e fipronil) e sostanza non autorizzata (carbendazim) in peperoni rossi provenienti dalla Repubblica Dominicana.

E ancora: allerta per Norovirus in ostriche concave dalla Francia; residuo di pesticida

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(profenofos: sostanza non autorizzata) in peperoncino (Capsicum annuum) dallo Sri Lanka; aflatossine in granella di pistacchi provenienti dalla Turchia, con materie prime provenienti dall’Afghanistan; sostanza non autorizzata (carbendazim) in riso dall’India; livello di migrazione globale troppo alto in set di accessori per la tavola dalla Cina; allerta per mercurio in pesce spada confezionato sotto vuoto e refrigerato dalla Spagna; Salmonella spp. in mezzi petti di tacchino condito, disossato, senza pelle e congelato dal Brasile; migrazione di formaldeide da set in melammina (bicchieri, piatti, posate) dalla Cina.

Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, la Germania segnala residui di pesticida (clorpirifos) in pere; mentre la Romania ha lanciato un’allerta per la presenza di Salmonella typhimurium in lardo di maiale congelato. (Articolo di Valeria Nardi)

Fonte: ilfattoalimentare.it

Xylella, Coldiretti lancia progetto di Crowfunding per la Ricerca

Un'idea nuova, per sconfiggere un problema inatteso: se la Xylella rappresenta a tutti gli effetti una calamità difficile da controllare, servono armi non convenzionali: nasce così l'idea di un crowfunding, ovvero di finanziamento diffuso per salvare gli ulivi del Salento, finanziando la ricerca.

Coldiretti ha promosso intanto buone pratiche agronomiche. Il presidente Roberto Moncalvo ha sottolineato l’importanza di incrementare la ricerca in questo settore. Perciò l’organizzazione ha lanciato una raccolta fondi con il primo crowdfunding ambientale. Moncalvo ha poi invitato alla massima attenzione: “Ci vuole la massima lucidità perché le eradicazioni vengano fatte in modo intelligente. Non possiamo permetterci di distruggere più del necessario di un patrimonio fondamentale per questo territorio”. Il presidente nazionale di Coldiretti ha poi rassicurato i consumatori sul fatto che l’infezione tocca gli ulivi ma non intacca la qualità dell’olio salentino.

Fonte: www.sicurezzaalimentare.it

Mucca pazza addio, torna la “Pajata”

Torna la vera pajata che manca da quasi quattordici anni dalle tavole degli italiani per effetto delle restrizioni sanitarie adottate nel luglio 2001 a fronte dell’emergenza mucca pazza (Bse). E’ il risultato della lunga battaglia di Coldiretti culminata con il voto favorevole a Bruxelles dal comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione Europea nella serata del 17 marzo per la modifica del regolamento comunitario n. 999/2001 sulle misure di prevenzione e controllo

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della Bse". “Un risultato importante per consumatori, ristoratori, cuochi, macellatori e allevatori che oltre ad avere rilevanza sul piano gastronomico ha anche effetti su quello economico con la valorizzazione dell’allevamento italiano in un difficile momento di crisi” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “il determinante impegno del Ministero della Salute”.

Viene modificato l’elenco degli organi a rischio e consente di recuperare la colonna vertebrale ma, soprattutto, l'intero pacchetto intestinale. Una decisione che mette fine ad un doloroso divieto e apre finalmente le porte al ritorno del piatto piu’ tipico della tradizione romana nella sua forma originale.

La pajata è il termine romanesco per definire la prima parte dell'intestino tenue del vitello da latte che è stato fino ad oggi sostituito nei ristoranti e nelle trattorie dall' intestino d'agnello. E’ l'ingrediente principale di uno dei piatti piu' tipici della cultura gastronomica della capitale: i rigatoni con la pajata ma in alternativa puo' essere proposta alla brace, in forma di spiedino. La decisione della Commissione Europea è una giusta conseguenza del fatto che dal 2009 non si registrano casi di mucca pazza tra bovini in Italia per il rigido sistema di controlli e per le misure di sicurezza messe in atto anche con grandi sacrifici dagli allevatori. Una spinta decisiva al risultato è stata data dal giudizio positivo dell'Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie) che a fine maggio del 2013 nell'ambito dell'Assemblea generale ha adottato la risoluzione che aveva ufficialmente sancito per l'Italia un nuovo stato sanitario per l'encefalopatia spongiforme bovina (Bse), con il passaggio dal livello di rischio “controllato” a quello “trascurabile", il piu’ basso. L’Italia con Giappone, Israele, Olanda, Slovenia e Usa fa parte della ristretta cerchia di 19 Paesi, sui 178 aderenti all'Oie, che hanno raggiunto la qualifica sanitaria migliore di rischio “trascurabile” per la mucca pazza (Bse). Il nuovo regolamento di esecuzione dal comitato permanente vegetali, animali, derrate alimentari e mangimi dell’Unione Europea passa ora al servizio giuridico della Commissione Europea per la traduzione in tutte le lingue e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale entro 15- 20 giorni.

Fonte: www.sicurezzaalimentare.it

Firmato il protocollo di intesa tra Equitalia e Confagricoltura. Semplificazione e nuovi canali di assistenza per le imprese.

Parte il percorso di collaborazione tra Confagricoltura ed Equitalia finalizzato a favorire l’efficacia, l’efficienza e la trasparenza dell’azione di riscossione dei tributi. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto oggi dal presidente nazionale di

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Confagricoltura Mario Guidi e dal presidente di Equitalia, Vincenzo Busa. Con l’accordo, che avrà la durata di due anni, è prevista l’attivazione dello Sportello telematico, uno specifico canale dedicato che consente di offrire un’assistenza sempre più attenta e mirata alle esigenze dei contribuenti. Altra forme di collaborazione saranno realizzate attraverso modalità operative da concordare a livello locale, come ad esempio seminari o convegni finalizzati ad approfondire tematiche di interesse comune. In particolare, grazie allo sportello telematico accessibile dal sito internet www.gruppoequitalia.it, i delegati presenti presso gli organi locali della confederazione potranno interagire direttamente con le sedi provinciali di Equitalia per richiedere informazioni e confrontarsi con personale qualificato per analizzare i casi più delicati dei loro iscritti. «La collaborazione con Confagricoltura si inserisce nel percorso di semplificazione avviato da Equitalia per consentire un dialogo più veloce e diretto con le associazioni di categoria – afferma il presidente di Equitalia, Vincenzo Busa – L’interazione continua consentirà una più attenta gestione delle criticità che possono emergere nelle attività operative del servizio di riscossione dei tributi e favoriranno l’individuazione delle migliori soluzioni per evitare ogni possibile disagio alle imprese agricole». «Lo spirito della nostra collaborazione con Equitalia, che va a rinforzare un dialogo concreto e fondamentale - dice il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - sta nella forte volontà di promuovere migliori soluzioni per i problemi e le esigenze quotidiane delle aziende. Le modalità su cui si basa questo protocollo e i nuovi mezzi telematici messi a disposizione rappresentano un modello efficiente, per il quale intendiamo dare il massimo contributo, reso possibile proprio dall'identità di vedute con un interlocutore attento come Equitalia. Vedute che mettono al centro le nostre imprese ed il loro prezioso lavoro».

Fonte:confagricoltura.it