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27 Anno VII LUGLIO/SETTEMBRE 1999 Trimestrale. Sped. in abb. postale art. 2 comma 20/c - legge 662/96. Filiale di Padova, Cmp Redazione: Ordine dei Geologi - Regione del Veneto Via Diziani, 4/A - 30174 Venezia Mestre INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE IN MATERIA DI CAVE Influenza dei fattori meteoclimatici dell’acquifero indifferenziato nell’alta pianura veneta INDAGINI IDROGEOLOGICHE PER POZZI E/O SORGENTI

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27Anno VII

LUGLIO/SETTEMBRE

1999

Trimestrale. Sped. in abb. postaleart. 2 comma 20/c - legge 662/96.

Filiale di Padova, CmpRedazione:

Ordine dei Geologi - Regione del VenetoVia Diziani, 4/A - 30174 Venezia Mestre

INDIRIZZI PER LA

PROGETTAZIONE IN

MATERIA DI CAVE

Influenza dei fattori

meteoclimatici dell’acquifero

indifferenziato nell’alta

pianura veneta

INDAGINI

IDROGEOLOGICHE

PER POZZI E/O

SORGENTI

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VENETO GEOLOGI

2 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGIFoglio d’informazione

dell’Ordine dei Geologi Regione del Veneto

Anno VII / Nr. 27 / Luglio - Settembre 1999

Direttore responsabile: Antonio Rosso

Iscritto nel Registro Stampa del Tribunale di Padova alnr. 1521 il 20.07.96. / Trimestrale / Spedizione in abb.postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pa-dova Cmp.

Proprietà e Redazione:

Ordine dei Geologi Regione del VenetoVia Diziani, 4/A - 30174 Venezia Mestretel. 041/981186 - fax. e segr. 041/505 9056e_mail: [email protected]

Direttore editoriale: Gino BorellaDirettore redazionale: Paolo Spagna

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Segreteria di redazione: Elisabetta Milisenna

Collaboratori:

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Editore:

Libraria Padovana Editrice sas di G.P. Tonon & C.Casella postale, 990 - 35100 PadovaTel-fax: 049.8075286e_mail: [email protected]

“Veneto Geologi” viene distribuito gratuitamente agliiscritti all’Ordine dei Geologi Regione del Veneto, alleAmministrazioni periferiche dello Stato nel Veneto eagli Enti Locali del Veneto.Chiunque volesse ricevere regolarmente i numeri dellarivista dovranno dare corso ad un regolare abbonamen-to annuale versando L. 50.000 nel ccp 12855359 inte-stato a: Libraria Padovana Editrice sas - Via Maroncel-li, 123 ter - 35129 Padova.

Le notizie riportate sono desunte da fonti ritenute atten-dibili. La Direzione avverte comunque i lettori che nonsi assume alcuna responsabilità per eventuali danni ca-usati da informazioni errate. Gli articoli firmati espri-mono solo l’opinione dell’autore e non impegnano inalcun modo né l’editore né la redazione.

Stampa

Tipolito Aster, Padova.

Numero chiuso in redazione il 20 settembre 1999.

SOMMARIO

3 EDITORIALE

Buon lavoro Sindaco Borella

4 ATTIVITÀ DELL’ORDINE

Albo Professionale

5 Indirizzi per la progettazione in materia di cave

6 Segnalazione terne

7 CONSIGLIO NAZIONALE DEI GEOLOGI

Indagini idrogeologiche per pozzi e/o sorgenti

Alessio Fileccia

9 Il decreto Ronchi sulle acque: novità

Elisabetta Melisenna

In ricordo di: Ennio Lattisi e Andrea Marzemin

10 Guida alla compilazione delle Parcelle - 3

Luca Capecchi

11 REGIONE DEL VENETO: assunzioni a tempo determinato

12 Influenza dei fattori meteoclimatici nella ricarica dell’acquifero indifferenziato

dell’alta pianura veneta

Enrico Conchetto

CONVEGNI

13 Acque sotterranee nella provincia di Venezia

Andrea Garbellini

14 Sintesi dell’attività svolta dalla Provincia di Venezia in materia di difesa del suolo

e protezione civile durante la legislatura 1995-1999

Punti programmatici in materia di difesa del suolo e protezione civile della Giun-

ta Provinciale di Venezia

Andrea Vitturi

In copertina:

Provincia di Bolzano, Strada provinciale Ultimo Pro-ves: Posa prima centina, imbocco galleria di valico.(foto: Impresa Bonatti, Parma).

Orari Segreteria

ORDINE REGIONALE

GEOLOGI DEL VENETO

Tel. 041 / 981 186

Fax 041 / 505 9056

Lunedì - Mercoledì - Venerdì

h. 15.30 - 19.30

Martedì - Giovedì

h. 08.30 - 12.30

Segretaria: Sig.ra Cristina Lazzari

Sig.ra Irene Vettorel

Consulente legale:

Studio Legale Ceruti

Rovigo - Via All’Ara, 8

Vicenza- Contrà Barche, 33

Garanzia di riservatezza. Il trattamento dei dati personali che riguardano le persone fisiche viene svolto nell’ambito della banca dati elettronica della LibrariaPadovana Editrice e nel rispetto di quanto stabilito dalla legge 675/96 sulla “Tutela dei dati personali”. Garantiamo la massima riservatezza nel trattamento deidati e che non saranno comunicati o diffusi ad altri. L’interessato potrà richiederne gratuitamente in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione scrivendoal responsabile dati della Libaria Padovana Editrice. La Libraria Padovana Editrice è regolarmente iscritta presso il Garante al nr. 976.

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Luglio - Settembre 1999 3

VENETO GEOLOGI

Caro Presidente,

abbiamo accolto con gioia la Tua elezio-ne a Sindaco del Comune di SelvazzanoDentro, secondo centro per importanza eper numero di abitanti della Provincia diPadova.

È un risultato prestigioso che sottoli-nea e giustifica tra l’altro le scelte chemolti colleghi fecero già dieci anni fa,quando per la prima volta Ti elessero nel-l’allora C.C.R.

Ora, per noi, la speranza è di potermigliorare ulteriormente i rapporti con leistituzioni e in particolar modo con gliAmministratori regionali, convinti comesiamo che se da un lato la nostra profes-sione riceve consensi sul piano normati-vo (Merloni Ter, Testo unico sulle acque,etc.) dall’altro tutto rimane come prima,sia per una sorta di indolenza tipica del-l’ambiente pubblico che, peggio ancora,per pressioni storiche che altre categorieprofessionali esercitano sui centri di po-tere.

Mi dispiace sottolinearlo, ma cono-sciamo bene anche quali sono i problemiche attualmente affliggono gli OrdiniProfessionali e il rischio di una loro can-cellazione dal panorama istituzionale èdavvero forte. Una eventualità da scon-giurare perché perderemmo il controllodeontologico sui professionisti e si lasce-rebbero i cittadini privi di ogni tutela.

Passare quindi da una seduta di Giun-ta comunale a una di Consiglio dell’Or-dine sarà pertanto un’impresa; gli impe-gni per forza di cose andranno moltipli-candosi, ma abbiamo imparato a cono-scerTi e sappiamo che le difficoltà le haisempre sapute superare con grande sensodel dovere.

La nuova distribuzione delle caricheche il Consiglio ha deciso dovrebbe tut-

l’E ditoriale

tavia (lo spero!) essere in grado di com-pensare perlomeno sul piano operativo inumerosi impegni ancora “sul tappeto” egarantire comunque la nostra partecipa-zione a tutti i livelli.

Siamo convinti peraltro che le diffi-coltà servano talvolta a ridare impulso al-le iniziative e perché no! a reagire conmaggior vigore difronte ai problemi, sialocali che nazionali.

Infatti, a settembre dovremo ripren-dere i contatti con la Regione e riallaccia-re il dialogo intorno all’emanazione dellanuova Circolare interpretativa del DM11.03.1988.

Ma questo non è tutto, perché:1. bisognerà cercare di accelerare i

tempi e dare corso alle iniziative intra-prese dal Tecnamb, per aprire concreta-

mente nuove possibilità professionali insettori economico-produttivi spesso ge-stiti da professionisti non qualificati;

2. sarà indispensabile riprendere irapporti con l’Università di Padova suitemi professionali e sugli indirizzi da da-re al nuovo Corso di laurea in Geologia;

3. bisognerà trovare il modo di dialo-gare con il C.N.G., cercando con nuoveproposte di dissuaderlo dalla volontà ditrasformare gli Ordini Regionali in esosiOrdini Provinciali, cancellando così tuttigli sforzi fin qui compiuti per raggiunge-re quella dignità che oggi possiamo van-tare, a tutti i livelli, in campo regionale;

4. sarà necessario, infine, lavorare nelCoordinamento degli OO.RR. per solle-

citare il C.N.G. all’attuazione di alcunisuoi punti programmatici (modifica del-la Legge istitutiva, della L. 339/90 e delTariffario), affinché la rappresentativitàin seno ai Consigli trovi piena coerenzacon l’intero panorama ordinistico e sulpiano professionale ci venga riconosciu-ta la possibilità di progettare, perlomenoin campo ambientale.

Questi in sintesi, i temi importantiche bisognerà affrontare dal prossimoautunno, con quella partecipazione e

quel senso di responsabilità che sempreha contraddistinto il Consiglio. Allora,auguri di buon lavoro Presidente, par-don! Signor Sindaco.

Il V. Presidente O.R.G.V.

Paolo Spagna

BUON LAVORO

SINDACO BORELLA

INTERNET

e GEOLOGI VENETI

Si invitano i Geologi venetiiscritti all’Ordine a comunica-re via e_mail al seguente indi-rizzo

[email protected]

se sono dotati di collegamentointernet.

Chi ancora non ha collega-mento internet, deve comuni-care via fax

041.505 9056se nel corso del 1999 è inten-zionato a dotarsi di collega-mento internet.

Il collegamento Internet è, allesoglie del Duemila, uno stru-mento professionale.

NUOVA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO

DELL’ORDINE DEI GEOLOGI REGIONE DEL VENETO

Nella riunione del 22 luglio 1999, con Delib. n. 47/99, il Consiglio ha provvedutoalla seguente variazione degli incarichi statutari.

Presidente Dott. Geol. Gino BORELLAVice Presidente Dott. Geol. Paolo SPAGNASegretario Dott. Geol. Danilo BELLITesoriere Dott. Geol. Pietro ZANGHERIConsigliere Dott. Geol. Luca CAPECCHIConsigliere Dott. Geol. Paolo CORNALEConsigliere Dott. Geol. Alessio FILECCIAConsigliere Dott. Geol. Enrico NUCCIConsigliere Dott. Geol. Roberto SEDEA

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4 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

attività dell’ordineattività dell’ordineattività dell’ordineattivitàdell’ordineattivitàdell’ordine

Ordine dei Geologi

Regione Veneto

Venezia, 9 luglio 1999 - Prot. n. 191/P/99

Presidente della Repubblica ItalianaCarlo Azeglio Ciampi

Presidente del SenatoNicola Mancino

Presidente della CameraLuciano Violante

Presidente Forza ItaliaOn. Silvio Berlusconi

Presidente Alleanza NazionaleOn. Gianfranco Fini

Segretario Naz. Democratici di SinistraOn. Walter Veltroni

Segretario Federale Lega NordOn. Umberto Bossi

Segretario Naz. Partito Popolare It.On. Franco Marini

Presidente Rinnovamento ItalianoOn. Lamberto Dini

Segretario CCDOn. Ferdinando Casini

Segretario UDROn. Clemente Mastella

Segretario CDUOn. Rocco Buttiglione

Segretario Naz. Unione di CentroOn. Raffaele Costa

Presidente Unione dei DemocraticiOn. Antonio Maccanico

Federazione dei VerdiOn. Luigi Manconi

Componenti Commissione Bicamerale:Sen. Giuseppe MaggioreSen Michele BonatestaSen. Romualdo CovielloSen. Antonio Duva

Sen. Franco FaustiSen. Paolo GiarettaSen. Renzo GubertSen. Luciano MagnalbòSen. Vittorio MundiSen. Ettore RotelliSen. Massimo WildeOn. Giorgio BogiOn. Vincenzo Cerulli IrelliOn. Nuccio CarraraOn. Pietro FontaniniOn. Franco FrattiniOn. Giacomo GarraOn. Raffaele MarottaOn. Antonio MazzocchiOn. Gianantonio MazzocchinOn. Riccardo MiglioriOn. Lapo PiselliOn. Giacomo Stucchi

Le chiedo di bloccare il Decreto Le-gislativo sul Riordino dei Ministeri in di-scussione davanti alla Commissione Bi-camerale per la riforma amministrativa.

Il Decreto è un colpo di mano del Go-verno che, dopo le promesse elettorali,rifiuta oggi il confronto con gli Ordini, iCollegi e il CUP.

Riformare non significa abolire nécollocare le professioni sotto la vigilanzadel nuovo Ministero delle Attività Pro-duttive.

Gli Ordini hanno ancora un futuro sefanno rispettare la deontologia e se fannoformazione continua, garantendo cosìprestazioni elevate.

L’UE non chiede di parificare i pro-fessionisti alle imprese. Il Governo nonha rispetto del lavoro professionale che èanch’esso garantito dall’art. 4 della Co-stituzione.

Il Decreto in sostanzia depotenzia evanifica il Disegno di Legge sulle profes-sioni meglio noto come Progetto Mirone.

È urgente un’azione decisa prima cheil Governo renda definitivi i suoi propo-siti punitivi contro due milioni di cittadi-ni che con le famiglie raggiungono laconsidevole cifra di 5 milioni di elettori.

I professionisti italiani chiedono alGoverno e al Parlamento che siano, inve-ce, tutelati i loro saperi, che sono a untempo ricchezza e progresso della nazio-ne.

Il Presidente

Dott. Geol. Gino Borella

Ordine dei Geologi

Regione Veneto

Venezia, 30 giugno 1999

Regione del VenetoDirezione Geologicae Ciclo dell’acqua - Venezia

Oggetto: indirizzi per la progettazio-ne in materia di cave.

A conclusione di un lungo ed appro-fondito lavoro svolto dalla CommissioneAmbiente presieduta dal Dr. Geol. Lui-gino Scaramuzza, il Consiglio dell’Ordi-ne, in data 17.05.1999 con delibera n.44/99 ha approvato gli indirizzi tecnici dibase da seguire nell’espletamento degliincarichi di progettazione in materia dicave.

Partendo dai presupposti generali diammissibilità normativa e compatibilitàambientale, è avviso di questo Ordineche tali indirizzi possano rappresentareun elemento essenziale nell’attivitàistruttoria di codesta spettabile Direzionee un valido supporto per i commissaridella C.T.R.A.E.

Pertanto, con spirito di collaborazio-ne e nella certezza di fare cosa gradita, siinvia in allegato alla presente, copia delladocumentazione in oggetto.

Rimanendo comunque a disposizio-ne per ogni eventuale richiesta di chiari-mento, si porgono i più cordiali saluti.

Il Presidente

Dott. Geol. Gino Borella

Il Segretario

Dott. Geol. Paolo Spagna

ALBO PROFESSIONALE

Iscrizioni

BIONDANI FLAVIOValeggio sul Mincio Vr 22.07.99 n. 542

HÜRZELER SUSANNAArzignano / Vi 22.07.99 n. 543

FRANCESCHETTI UGOSan Giovanni Lupatoto / Vr 22.07.99 n. 544

Trasferimenti ad altri Ordini

CATTANEO ANDREAMilano Lombardia

MAGRIN DONATARoma Lazio

Cancellazioni

CALLEGARI ERMANNOCavarzere / Ve

DISPONIBILI IN SEGRETERIA

♦ B.U.R.

Bollettino Ufficiale della Regione Veneto

♦ G.U.

Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

♦ Tessere di Riconoscimento

Costo L. 25.000 (per il rilascio sono neces-sarie 2 foto tessera)

♦ Tariffario Professionale

Costo L. 5.000 (nuova ristampa con legisla-zione a cura del C.N.)

♦ Guida alla compilazione

delle parcelle

Costo L. 5.000 (nuova edizione 1998 ag-giornata)

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Luglio - Settembre 1999 5

VENETO GEOLOGI

attività dell’ordineattività dell’ordineattività dell’ordineattivitàdell’ordineattivitàdell’ordine

INDIRIZZI PER LA

PROGETTAZIONE IN

MATERIA DI CAVE

È fuor di dubbio che nel settore dellecave la progettazione ha ormai raggiuntoun elevato grado di maturazione, unalunga esperienza che è progredita, speciein questi ultimi anni, di pari passo anchecon lo sviluppo tecnologico, diffonden-do negli studi professionali in particolarel’uso dei mezzi informatici e compute-rizzati.

Parimenti, anche l’attenzione del le-gislatore verso gli aspetti di salvaguardiae tutela ambientale è notevolmente ac-cresciuta, e con essa anche la sensibilitàin ordine ad una migliore qualificazionedegli interventi: recentemente è infattientrata in vigore la Legge regionale 26aprile 1999, n. 10 che disciplina i conte-nuti e le procedure di valutazione di im-patto ambientale.

Diventa pertanto sempre più eviden-te l’esigenza di progettare in modo inter-disciplinare, ma con l’obiettivo di mi-gliorare la qualità della progettazione, siaper quanto riguarda i contenuti tecniciche gli elaborati cartografici.

In tal senso l’Ordine dei Geologi si èadoperato per definire dei criteri omoge-nei e degli indirizzi tecnici di base, da se-guire nell’espletamento degli incarichi inmateria di cave, con il duplice scopo diuniformare, da una parte il comporta-mento dei liberi professionisti nel rap-porto con i committenti, e dall’altra par-te, di fornire ai soggetti pubblici una vali-da traccia per coloro che esplicano gliadempimenti istruttori e per quelli chesono incaricati di esprimere pareri o diassumere le decisioni di competenza.

Nella progettazione in materia di ca-ve assumono fondamentale importanza ipresupposti generali di ammissibilità

normativa e di compatibilità ambientale,che pertanto devono essere esplicitatinella relazione illustrativa del progetto:

l’ammissibilità normativa riguardal’accettabilità dell’intervento di proget-tazione sul sito interessato dalla proget-tazione, disciplinato da specifiche normeche comportano o divieti assoluti, perchéinsormontabili, o impedimenti relativi,perché superabili con autorizzazioni oanche limitazioni o prescrizioni. La ri-cerca di tale requisito è indispensabilenon solo per il buon esito dell’incarico,

ma anche per sviluppare ed illustrare illavoro di progettazione: sarà così eviden-ziata la normativa che caratterizza il sitodi intervento, le eventuali problematicheconnesse e riprodotti stralci della carto-grafia necessari particolarmente sotto ilprofilo urbanistico-ambientale (P.T.R.C., P.R.G., ecc.);

la compatibilità ambientale riguardala possibilità di sussistere o di contempe-rarsi dell’intervento sul sito interessatodalla progettazione, anche se soggetto aparticolari norme, con esigenze di sicu-rezza e di adeguata tutela della qualitàambientale. La compatibilità dovrà ca-ratterizzare il lavoro di progettazione edovrà anche essere evidenziata nella re-lazione, con riferimento soprattutto agliaspetti ambientali coinvolti.

La fattibilità dell’intervento dipendequindi dai risultati dell’esame sia sul-l’ammissibilità normativa, sia da quellisulla compatibilità ambientale; per que-sti motivi il progetto di coltivazione diuna cava deve adottare soluzioni reali econseguenti ai problemi che emergononel corso dell’esame sulla compatibilitàdell’intervento.

Sulla base dei suddetti presupposti ilprogetto di coltivazione dovrà esserecorredato da relazioni chiare, esaurienti,dettagliate e da elaborati grafici precisi ecompleti.

1. GLI ELABORATI TECNICI

1.1. Relazione geologicaDeve contenere l’inquadramentogeologico, le caratteristiche litologi-co- tecniche di dettaglio dei terreniinteressati dai lavori di coltivazione,le caratteristiche idrogeologiche ge-nerali e di dettaglio, le caratteristichegeomorfologiche generali e di detta-glio dell’area di intervento, le condi-zioni di stabilità, le caratteristichetecniche del materiale estrattivo,ecc.Con riferimento al sito di intervento,in particolare, deve comprendere:

§ caratteristiche geomorfologiche;§ indagine geologica esplorativa me-

diante sondaggi, prospezioni e scaviin trincea, da rappresentare tramitecartografia e profili;

§ indagine idrogeologica mediante ri-levazione dati su pozzi, acque di fal-da affioranti, prospezioni geoelettri-che in sito;

§ valutazione dell’interferenza dell’at-tività estrattiva sulle caratteristichegeologiche, geomorfologiche, idro-geologiche, idrografiche paesaggi-stiche;

§ nel caso la cava dovesse interessareacque di falda, lo studio idrogeologi-co dovrà evidenziare le caratteristi-che dei corpi idrici e le relative inter-ferenze quali-quantitative derivantidall’apertura e dalla coltivazionedella cava, con particolare riferimen-to ai punti di approvvigionamentoesistenti.

1.2. Relazione sul programma di estra-zione per lottiÈ necessario che il progetto di cava,previsto per lotti, sia corredato datutti i dati necessari riguardanti volu-mi di materiale utile, volume di steri-le, volume di terreno organico dautilizzare per i ripristini, superfici,ecc.Per ogni lotto di coltivazione deveessere definito il volume di materia-le estrattivo, il volume di sterile, lasuperficie da ripristinare, la quantifi-cazione degli interventi di sistema-zione, ecc.Deve essere prevista la sequenza de-gli interventi di coltivazione (sca-vo-riporto, accumulo del materialeutile e dello sterile, lavori accessori,ecc.) e dei conseguenti interventi disistemazione (modellazione di scar-pate stabili a morfologia naturalifor-me, regimazione delle acque super-ficiali e sotterranee, riporto di terraorganica, inerbimento, piantuma-zione, lavori accessori, ecc.) da ese-guirsi per lotti a sfasamento tempo-rale ridotto in modo che le superficinon ripristinate esposte agli atmo-sferili ed alla vista siano minime.

1.3. Relazione sulla ricomposizione am-bientaleDeve contenere una descrizione det-tagliata sullo stato di fatto relativa-mente a uso del suolo, attività antro-piche, vegetazione, fauna, paesag-gio, ecc.Deve descrivere il progetto di siste-mazione ambientale nei suoi aspettiidraulici, forestali e morfologico-paesaggistici.Particolare cura dovrà essere rivoltaall’attuazione degli interventi perlotti in modo che la sistemazioneproceda di pari passo con la fase di

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6 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

Segnalazione

Terne

coltivazione, così da consentirne, ascavi ultimati, la sistemazione defi-nitiva del sito.Deve altresì contenere l’analisi deicosti di ricomposizione ambientale.

1.4. Verifiche di stabilitàDevono essere eseguite verifiche distabilità geologica, geotecnica e/ogeomeccanica dello stato attuale,dei lotti estrattivi e dello stato finale,attraverso i metodi analitici ed infor-matici in uso, sulla base di analisigeotecniche e geostrutturali di detta-glio.

1.5. Relazione economico-finanziariaDeve contenere:

§ Il computo metrico estimativo delleopere di sistemazione ambientalepreviste dal progetto;

§ una sintesi sui volumi del materialeestrattivo, le sue qualità tecniche, ilsuo possibile utilizzo, la destinazio-ne di mercato;

§ Il parco macchine previsto, gli im-pianti di prima lavorazione, le infra-strutture;

§ la manodopera impiegata;§ il Direttore dei Lavori.

2. GLI ELABORATI GRAFICI

2.1. Corografia, in scala 1:25.0002.2. Corografia, in scala 1:5.000 con am-

pio contorno (almeno 1 km), con in-dicata la viabilità interessata dall’in-tervento in progetto.

2.3. Planimetria catastale, con indicati imappali di proprietà e/o disponibili-tà.

2.4. Estratto dello strumento urbanistico,con legenda dei simboli indicati sul-la carta.

2.5. Planimetria dello stato di fatto: cartaa curve di livello con equidistanzaadeguata allo scopo, con indicazio-ne di tutti gli elementi utili (delimita-zione dell’area di cava, dell’area diintervento, ubicazione di eventualiimpianti di prima lavorazione, stra-da di accesso, ecc.).Il piano quotato a curve di livello olinee di discontinuità a scala adegua-ta avrà capisaldi possibilmente sta-zionabili e relative monografie concoordinate di rilevamento planime-trico e altimetrico (quest’ultimo inquota assoluta); quelli stazionabilidovranno avere il riferimento azi-mutale, dovranno essere riportati glielementi che danno luogo a distanzedi rispetto con relative fasce di ri-

attività dell’ordineattività dell’ordineattività dell’ordineattivitàdell’ordineattivitàdell’ordine

spetto.2.6. Carta geologica, in scala uguale a

quella della planimetria di progetto,con indicate le unità litologi-co-tecniche interessate dall’attivitàestrattiva e quelle al contorno. La le-genda della carta dovrà contenereindicazioni geologico-tecniche utiliper la destinazione dei vari tipi diterreni sciolti e/o rocce lapidee, infunzione del loro possibile utilizzo(materiale per inerti, sterile per ri-porti, sistemazioni, terreno agrario,pietre ornamentali, materiali per in-dustria).

2.7. Sezioni geologiche di dettaglio, conle indicazioni di cui sopra, le sagomedi scavo, gli eventuali riporti di pro-getto, le canalette previste, le altreindicazioni utili per l’individuazio-ne dei rapporti tra geologia e lavoridi coltivazione, la profondità dellafalda, le sue escursioni.

2.8. Documentazione fotografica e cartadei punti di presa e degli angoli vi-suali.

2.9. Sezioni dello stato di fatto e di pro-getto, in scala adeguata.

2.10.Planimetria dello stato finale, a cur-ve di livello, in scala analoga a quan-to riportato al punto 2.5, con rico-struzione della topografia finale didettaglio.

2.11.Carta della ricomposizione ambien-tale, in scala analoga a quanto ripor-tato al punto 2.5, con indicati gli in-terventi di mitigazione dell’impattoambientale e di sistemazione idroge-ologica (rinverdimento, piantuma-zione, opere di regimazione idrau-lica, consolidamenti, bonifiche).

2.12.Sezioni tipo di sistemazione am-bientale.

Il Presidente

Dott. Geol. Gino Borella

Il Segretario

Dott. Geol. Paolo Spagna

COMMISSIONE EDILIZIA

COMUNALE

Caerano San Marco / Tv

Roberto CallegariFrancesco TrischittaLorenzo Preziosilli

Castelgomberto / Vi

Michele De ToniPierluigi MarchettoRimsky Valvassori

Danta di Cadore / Bl

Giorgio VenutoFabio SteccazziniEugenio Colleselli

Ponte San Nicolò / Pd

Giovanni BertoFrancesco MarinoniPietro Daminato

Preganziol / Tv

Francesco TrischittaAlberto CoralFrancesca Dalla Giustina

Valdagno / Vi

Lanfranco VitaleFranco DarteniPaolo Cornale

Vallada Agordina / Bl

Ennio ChiesurinFabio SteccazziniEugenio Colleselli

COMMISSIONE EDILIZIA

COMUNALE: ESPERTI IN

MATERIA AMBIENTALE

ex art. 6 lr 31.10.94, n. 63

Ponte San Nicolò / Pd

Marina AurighiPietro ZangheriValerio Spagna

Preganziol / Tv

Francesco TrischittaDario BattistellaClaudio Bortoletto

COMMISSIONE PER BONIFICA

SITI CONTAMINATI

Pieve di Soligo / Tv

Gino LucchettaFrancesco TrischittaRoberto Avigliano

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VENETO GEOLOGI

Luglio - Settembre 1999 7

CONSIGLIO NAZIONALE

DEI GEOLOGI

Circ. n. 118, 11 maggio 1999

Oggetto:Regolamento per l’accesso ai docu-menti amministrativi

Si comunica che il Consiglio Nazio-nale dei Geologi ha adottato, con delibe-ra n. 40/99, il Regolamento per l’accessoai documenti amministrativi, di cui allalegge 241/1990 e al DPR 352/1992.

Considerato che anche gli Ordini inindirizzo sono assoggettati all’obbligo didotarsi di analogo strumento regolamen-tare, si ritiene che gli stessi Ordini possa-no adottare, previo apposito atto delibe-rativo, il medesimo testo di seguito pro-posto.

I Consigli in indirizzo vorranno in-viare a questo Consiglio Nazionale il te-sto del Regolamento approvato con deli-bera perché possa essere trasmesso alcompetente Ministero di Grazia e Giusti-zia.

Il Presidente

Dott. Geol. Pietro De Paola

Alessio Fileccia

La cospicua normativa in mate-ria di utilizzo di acque sotterra-

nee si è notevolmente arricchita negli ul-timi anni anche di circolari esplicative enorme tecniche che chiariscono in manie-ra esauriente sia le indagini che i risultatida ottenere.

Gli scopi dei diversi studi sono prin-cipalmente i seguenti:1. Caratterizzare l’acquifero e la sua geo-metria2. Caratterizzare la tipologia dell’opera dipresa3. Valutare l’influsso del pompaggio sul-la piezometria4. Evidenziare i centri di potenziale inqui-namento5. Valutare la velocità di spostamento dieventuali inquinanti6. Fissare tipo e periodicità delle analisichimiche e batteriologiche di controllo7. Delimitare le aree di protezione di di-verso grado8. Proporre dei vincoli al territorio per leattività

Come si può ben vedere le cose da fa-re sono molte, ma vanno scelte in numeroed approfondimento basato sull’entitàdei prelievi ed al loro utilizzo, in altri ter-mini all’impatto sull’acquifero.

Per le prese di acqua potabile, anchele più semplici, dovrebbero sempre esse-re contenute nella relazione, valutazioniqualitative, anche semplici, su ognunodegli aspetti elencati.

Analogamente alle opere pubblichedi tipo ingegneristico, si cerca di definirea priori, la fattibilità dell’opera di capta-zione e le conseguenze che l’interventopotrà provocare sulla falda idrica neltempo.

Questo per un duplice motivo:• Evitare un sovrasfruttamento difficil-

mente recuperabile a breve termine• Evitare il richiamo di acque inquinate

provenienti da centri di pericolo nellevicinanze

Secondariamente l’esame e l’archi-viazione dei diversi studi, permette all’Ente Pubblico, una corretta gestione allascala di bacino idrogeologico (ad esem-

pio riducendo i prelievi in un area e favo-rendoli in un’altra con potenzialità idri-che maggiori).

Vediamo ora in dettaglio, scopi e ri-sultati delle diverse indagini:

1. Va definito dal punto di vista geometri-co, litologico, idrogeologico, il corpoidrico sotterraneo, mediante studi bi-bliografici, di campagna, fotogeologia,sondaggi, prospezioni geofisiche, provedi tracciamento, misure piezometricheecc.).I parametri idrogeologici (permeabilità,porosità, immagazzinamento) si posso-no desumere dalla bibliografia nel casodi piccoli pozzi ad uso privato (2 – 5L/sec) o con prove in sito. Nel primocaso comunque, vanno esaminate lepossibilità che inquinamenti da montepossano raggiungere l’opera, o che ilpozzo stesso, mal costruito possa contri-buire al passaggio della contaminazioneverso acquiferi sottostanti. Per le sor-genti va ricordato che il bacino idrogeo-logico non coincide quasi mai con quel-lo idrografico e la sua delimitazione vaeffettuata ricorrendo anche a misure incontinuo per un periodo di 6 – 12 mesi,ed almeno dei seguenti parametri: pio-vosità, portata, temperatura, conducibi-lità.

2. Il progetto del pozzo deve contenere siaindicazioni e scelte costruttive che in-formazioni stratigrafiche ed idrogeolo-giche. È importante quindi che le speci-fiche siano chiare per la Ditta di perfora-zione, prevedendo:

• Profondità, diametro, tipo di sondaggioe fluido

• Avampozzo• Lunghezza e diametri dei tratti ciechi e

filtranti• Tipo di filtro e rendimento• Dreno eventuale in ghiaia• Tipo ed intervalli di cementazione• Spurgo e prove di portata a fine lavori

(in particolare prevedere una prova agradini da cui ricavare l’efficienza)

• Possibilità di misura dei livelli piezo-metrici

• Tipo e profondità della pompa

L’assistenza geologica durante la perfo-razione contribuirà inoltre a risolvere iproblemi che normalmente si verificanonel corso dei lavori, come ad esempio lascelta definitiva della luce dei filtri inbase alla granulometria del terreno. Vainoltre chiarito che una corretta esecu-zione del sondaggio, non garantisce apriori le portate previste se lo studio

INDAGINI IDROGEOLOGICHE PER

POZZI E/O SORGENTI

schema operativo in base alla normativa

Circ. n. 120, 4 giugno 1999

Oggetto:Pubblicazione alboed elenco speciale

Si informa che questo Consiglio Na-zionale, ottemperando al disposto previ-sto dall’art. 5 della legge 12 novembre1990 n. 339, ha provveduto alla stampadell’albo e dell’elenco speciale divisi insezioni regionali sulla base dei dati forni-ti dai singoli Consigli.

Pertanto si prega di prendere atto chea breve ci sarà una spedizione di copiedegli albi pari a circa metà degli iscritti.

Il Presidente

Dott. Geol. Pietro De Paola

Il Consiglio dell’O.R.G.V.,

nella seduta del 22.07.1999,

con delibera n. 56/99, ha ap-

provato il proprio “Regola-

mento per l’accesso ai docu-

menti amministrativi”.

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8 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

idrogeologico è carente.

3. La piezometria dinamica va misuratacon piezometri già esistenti od apposita-mente eseguiti ed aiuta a ricostruire ledirezioni di flusso causate dal pozzo ocampo pozzi. In altre parole il fronte dirichiamo così ricostruito si può conside-rare come il locale bacino sotterraneo.Tutti i filetti fluidi all’interno di esso,confluiscono al pozzo, ed esso va consi-derato come una porzione di volume diacquifero, estesa quindi nelle tre dire-zioni e non solo come l’area delimitatain pianta. Nel caso delle sorgenti , il li-mite del bacino idrogeologico avrà unandamento molto più irregolare, ed avolte imprevedibile.

4. Nella zona superficiale delimitata alpunto precedente, ed anche limitrofa, vaeffettuato un censimento e schedaturadelle attività potenzialmente inquinanti,dei sistemi di depurazione e dei punti dipossibile ingresso nell’ acquifero dellecontaminazioni (ad esempio pozzi ab-bandonati, grotte, inghiottitoi)

5. Ricostruito il reticolo di flusso, nei ter-reni porosi, sia su piano orizzontale cheverticale, si potrà calcolare la velocità diuna particella inquinante dai confinidell’area di alimentazione fino al pozzo.Nei casi più semplici si considera talevelocità pari a quella di una particellaidrica (senza assorbimento e degrada-zione) e la si può calcolare anche grafi-camente in base ai parametri idrogeolo-gici ricavati in precedenza. La velocitàdi flusso permette in pratica di posizio-nare i piezometri di controllo perl’effettuazione delle analisi periodichesulla falda. Negli acquiferi fratturati sipuò ricavare da idrogrammi di piena eda prove con traccianti.

6. Analisi e cadenze con le quali sono ef-fettuate vengono scelte in base alla tipo-logia dei siti inquinanti e velocità di spo-stamento della falda. Questo permette dievidenziare in anticipo l’arrivo dellacontaminazione.

7. Le indagini precedenti permettono didelimitare su carta ed attorno alla capta-zione, le aree a diverso grado di prote-zione in giorni. La linea di separazionedi queste zone indica il tempo previstoperché un inquinante raggiunga il pozzoo la sorgente

8. La fase finale consiste nella stesura diun regolamento per l’esercizio delle at-tività civili nelle fasce a diversa prote-zione.

In linea generale le fasi dello studioelencate vanno effettuate tutte ed in mo-do approfondito, nel caso di prelievi perpubblici acquedotti, mentre per pozzi aduso industriale, domestico, si potrà ricor-rere a semplificazioni da valutare casoper caso.

PRINCIPALI NORMATIVE IN CAMPO IDROGEOLOGICO

Legge Argomento

R. D. 11/12/33 n. 1775 Norme per la presentazione di una schedatura dei pozzi(esclusi quelli per uso domestico)

L. 30/12/70 n. 1292 Norme per l’assoggettamento a tutela del territorio dei Co-muni delle provincie di PD, TV, VE, VI

L. 4/8/84 n. 464 Norme per l’acquisizione da parte del Servizio Geologicodi elementi di conoscenza relativi alla struttura geologica egeofisica del sottosuolo nazionale.(obbligo di denuncia deilavori per ricerche idriche o di ingegneria civile a mezzo disondaggi (oltre i 30 m. di profondità), gallerie (oltre i 200m. di lunghezza) e prospezioni geofisiche (oltre i 30 m. diinvestigazione; la denuncia va effettuata in ogni caso dallaDitta che esegue i lavori o dal Committente; l’obbligo pre-vede una comunicazione di inizio lavori con 30 gg di anti-cipo e lo studio finale entro 30 gg dal completamento; sonopreviste sanzioni pecuniarie)

D.M. 11/3/88 Norme per le indagini sui terreni e sulle rocce a fini inge-gneristici (alla lettera L. nel progetto delle opere di emungi-mento si deve accertare che queste siano compatibili conl’acquifero e la stabilità del manufatto, vanno fissate le mo-dalità di estrazione del fluido, ed è sottolineato l’obbligodella relazione idrogeologica)

D.P.R. 236/88 n. 36 Norme per l’istituzione delle fasce di rispetto attorno aipunti di prelievo di acque pubbliche (elenca gli studi neces-sari per la conoscenza degli acquiferi attorno ai punti diprelievo, pozzi/sorgenti, e classifica le zone di tutela asso-luta, rispetto e protezione, contiene inoltre le norme tecni-che per lo scavo, perforazione, manutenzione e chiusura deipozzi d’acqua, art. 8 lettera g. , che si applicano a tutte leperforazioni che interessano acquiferi al fine di evitare illoro inquinamento; premette che la corretta progettazioneva basata su di uno studio idrogeologico, istituisce un cata-sto dei pozzi, fissa le specifiche e tipologie costruttive deipozzi

D.L. 26/3/91 Norme tecniche di prima attuazione del D.P.R. 236/88(elenca gli studi idrogeologici per la tutela dei punti di pre-lievo, conoscenza degli acquiferi, per la ricerca di nuovefonti di approvvigionamento, e le analisi chimiche di con-trollo da parte dell’U.S.S.L.)

D.L. 12/7/93 n. 275 Riordino in materia di concessione di acque pubbliche(norme per le denunce di nuovi pozzi; per i pozzi uso do-mestico lo scavo è libero salvo osservanza delle distanze ecautele prescritte, nonché disposizioni del Genio Civile; peri pozzi non domestici nei comuni sottoposti a tutela, serveuna autorizzazione del Genio Civile)

L. 571/94 n. 275 n. 36 Norme generali sull’uso importanza e tutela delle risorseidriche

CIRCOLARI E NORMATIVE REGIONALI

Norma Argomento

L. 3/2/63 n. 112art. 3 C - D

Legge istitutiva dell’Ordine dei Geologi (formano oggettodella professione le indagini geologiche relative alle acquesuperficiali e sotterranee ecc….

D.M. 18/11/71 Tariffario professionale ed integrazioni (sono previste leprestazioni sottoelencate: studi di carattere idrogeologi-co…..)

L. Regione Veneto.10/10/89 n. 40

Disciplina della ricerca e utilizzo delle acque minerali etermali, classifica le diverse acque e determina le modalitàdi concessione

Circ. Autorità di BacinoIsonzo, Tagliamento, Li-venza, Piave, Brenta,Bacchiglione del 4/3/94

In applicazione al D.L. 12/7/93 n. 275 e L. 5/1/94 n. 36(elenca le informazioni di carattere idrogeologico da rica-vare per le derivazioni di acque sotterranee potabili e non)

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VENETO GEOLOGI

Luglio - Settembre 1999 9

in Ricordo

Il 26 agosto 1999 è venuto a mancare ilPresidente dell’Ordine dei Geologi delTrentino Alto Adige,

Dott. Geol. Ennio LATTISI

Ciao EnnioLa prima volta che ho conosciuto En-nio è stata a Roma, in occasione di unaconvocazione del CNG.Appartenendo alla categoria dei “rudigeologi”, tutto mi sarei aspettato tran-ne che di incontrare una persona daimodi gentili ed educati, dai gusti raffi-nati, elegante.Ennio era una persona squisita.Geologo, ma anche inventore e per uncerto periodo Assessore provinciale aTrento, il Dott. Lattisi veniva apprez-zato da tutti i suoi interventi precisi, lu-cidi e sintetici, che esprimeva semprecon molto garbo, anche se quel filo divoce che lo caratterizzava esprimevapurtroppo tutte le difficoltà di una im-barazzante convivenza con una malat-tia che non gli dava tregua.L’ultima volta, a luglio, sempre a Ro-ma, pranzammo insieme parlando dipolitica, dei problemi della categoria,del più e del meno. Avevo trovato unamico.

Paolo Spagna

È prematuramente scomparso il 4 lu-glio 1999 l’amico e collega

Dott. Geol. Andrea

MARZEMIN

I famigliari con grande generosità han-no autorizzato la donazione degli orga-ni. Lascia la moglie Luciana e i fami-gliari nel dolore e nella certezza che latragica fatalità possa ridare il sorriso adaltri.Agli amici e ai colleghi che l’hannoconosciuto e apprezzato rimane il ri-cordo di una persona sempre disponi-bile, competente e cordiale.

Danilo Belli

IL DECRETO RONCHI SULLE ACQUE: NOVITÀ

Elisabetta Milisenna

Il decreto legislativo 11.05.1999,n. 152, in accordo con gli orienta-

menti comunitari, predispone una pro-fonda revisione della politica di preven-zione, tutela e risanamento delle risorseidriche. Innanzitutto, spostando l’atten-zione dal controllo del singolo scaricoall’insieme degli eventi che determinanol’inquinamento del corpo idrico, consen-te si superare uno degli ostacoli più gravia un’efficace politica di tutela. Non è in-fatti sufficiente controllare se uno scaricorispetta i limiti imposti da una tabella diemissione, ma bisogna garantire che l’in-sieme degli scarichi e delle altre attivitànon sia comunque tale da pregiudicare laqualità del corpo idrico.

Gli elementi di novità più importantidella legge sono dunque:• la nuova impostazione della politica di

risanamento e tutela basata sul concettodi obiettivi di qualità del corpo idricorecettore;

• una maggiore difesa delle acque sotter-ranee, anche attraverso una normativapiù severa riguardo agli scarichi sulsuolo e nel sottosuolo;

• una maggiore attenzione al corretto erazionale uso delle acque e, in generale,alla protezione quantitativa della risor-sa.

Per tutti i corpi idrici si individua untraguardo temporale per il raggiungi-mento dell’obiettivo ambientale: l’anno2016. Sulla base delle attività conosciti-ve e degli standard di qualità ambientalestabiliti dallo Stato, le Regioni e le Pro-vince autonome dovranno classificare icorpi idrici e conseguentemente predi-sporre i piani di tutela attraverso:• la definizione di nuovi limiti discarico,

sia in termini di concentrazione che dicarico (massa/tempo), necessari a per-seguire gli obiettivi di qualità;

• la definizione di opere e interventi;• la revisione delle autorizzazioni allo

scarico e delle concessioni alla deriva-zione.

I nodi critici da affrontare per l’ap-plicazione della legge sono soprattuttoquello finanziario e gestionale e quellodei controlli.

Per quanto attiene all’aspetto finan-ziario, relativo all’entità delle risorse dareperire e alle forme di finanziamento, lastima più recente quantifica in circa60.000 miliardi la somma di investimenti

necessari ad adeguare il sistema fognarioe depurativo italiano. È giusto sottolinea-re che tale cifra è in linea con quelle pre-viste dagli altri paesi dell’Unione Euro-pea. Infatti, l’importo stimato per taliopere in Italia è mediamente di L.540.000 per abitante equivalente, controil massimo della Germania di circa L.1.200.000 e il minimo di L. 220.000 dellaGrecia.

Tali risorse possono essere copertesolo in parte dallo Stato; la gran parte de-ve essere garantita attraverso la messa inatto del sistema tariffario previsto dallalegge 36/94, che purtroppo stenta ancoraa partire.

Ma non basta reperire i fondi per co-struire un impianto, bisogna anche man-tenerlo in funzione; di qui la necessità diottimizzare le capacità tecniche proget-tuali e gestionali. Infatti, il rapporto co-sti/benefici degli interventi effettuati nonsempre raggiunge un livello sufficiente.In molti casi gli impianti sono troppo pic-coli per essere gestiti bene, altre volte so-no inutilmente complessi per le esigenzelocali e, infine, troppo spesso i Comuni egli enti gestori non hanno personale ade-guatamente preparato per gestirli.

Su questi temi il Ministero dell’Am-biente sta lavorando per dare indicazionioperative o linee guida, anche attraversola nuova legge. Dovranno poi essere laRegione e gli enti locali a promuovere at-tività di formazione tecnica del personaleda adibire alla gestione degli impianti.

Il secondo nodo è quello dei control-li: anche a causa del mancato raggiungi-mento della piena funzionalità del siste-ma Anpa/Arpa, è evidente la grave ca-renza di strutture capaci di garantire ilmonitoraggio efficace e continuativodella qualità dei corsi d’acqua e degliscarichi. Non si tratta solo di carenzestrutturali, ma anche culturali: va infatticompresa appieno l’importanza che ilmonitoraggio, la raccolta, l’analisi el’aggiornamento delle informazioni ri-vestono per la gestione delle acque e il ri-sanamento dei corpi idrici.

Il nuovo testo unico sulle acque sipuò scaricare dal seguente indi-

rizzo internet:

www.yepa.net/studiosantoloci/istitu-zionali/novita/

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10 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

GUIDA ALLA COMPILAZIONE

DELLE PARCELLE - 3

Luca Capecchi

Presidente Commissione Parcelle

Eccoci qui per il terzo appunta-mento sulla guida alla compila-

zione delle parcelle, nei primi due appun-tamenti mi sono dilungato su su alcuneconsiderazioni, che ad una lettura super-ficiale potrebbero apparire banali, masulle quali ritengo valga invece la pena ri-flettere attentamente.

In questo articolo troverete invecequalcosa di più tecnico.

La giustificazione che spesso vieneportata per la non applicazione del tarif-fario a percentuale per le opere edilizie èla mancanza dell’importo dei lavori, maa questo può essere posto facilmente ri-medio eseguendo una stima approssima-ta dell’opera che si basa sulla tipologia esulla volumetria dell’ intervento seguen-do le seguenti indicazioni:

EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONELit. 250.000/m3

EDIFICI ARTIGIANALI E/O INDU-STRIALI

Lit. 300.000/m2

Spesso in “Commissione parcelle”giungono degli onorari in cui edifici diuna certa rilevanza vengono ascritti inclasse 1 a, in genere per mascherare ri-chieste al di sotto dei minimi tariffari, atale proposito si ricorda che, ai sensi del-la Delibera del C.N. n. 531 del 20.11.84sono ascrivibili in classe 1 a soltanto gliedifici con perimetro inferiore a 100 med altezza fuori tutto inferiore a 7,50 m eche incidano su terreni di fondazione la-pidei omogenei e/o terreni sciolti omo-genei scarsamente comprimibili e senzaproblemi di drenaggio, in entrambi i casisenza problemi di stabilità.

È opportuno ricordare che nel caso incui l’importo effettivo dei lavori (con-suntivo lordo) si discosti da quello com-putato per il calcolo della parcella, il pro-fessionista ha la facoltà di richiedere l’e-ventuale conguaglio dell’ onorario.

Si ricorda ancora che, affinché la par-cella sia corretta, nella determinazionedegli onorari a percentuale occorre tassa-

D - Esempio di calcolo dell’onorario

relativo ad un’indagine geologica, geomorfologica ed idrogeologica

per la stesura degli elaborati tecnici

a corredo di un P.R.G. (Le spese per eventuali indagini in sito non

sono state inserite nell’esempio)

Fac-simile di Richiesta di vidimazione di avviso di parcella

Il sottoscritto .......................... residente a ................................. con studio invia.................................. iscritto all’Ordine dei Geologi della Regione Veneto con ilN°....................... chiede la vidimazione dell’allegato avviso di parcella N°............ del............ relativo all’indagine geologica, geomorfologia e idrogeologica per la stesuradegli elaborati tecnici a corredo del P.R.G. del Comune di .......................

Nota illustrativa

Il lavoro interessa il territorio del Comune di ....................... che si estende suun’ area di 25 kmq.

Il programma di lavoro svolto è stato il seguente:1) Ricerca bibliografica e cartografica finalizzata alla raccolta di dati sulla stratigrafia

e geotecnica dei terreni nonchè notizie storiche per una ricostruzione dei fenomenigeologici e geomorfologici che hanno interessato l’area in esame.

2) Analisi delle fotografie aeree disponibili per il riconoscimento dei principali linea-menti geomorfologici.

3) Censimento dei pozzi e misure freatimetriche.4) Rilevamento geomorfologico esteso a tutta l’area alla scala 1 : 10.0005) Sezioni geologiche significative per evidenziare le caratteristiche strutturali della

zona in studio.6) Stesura delle seguenti carte:

Carta geologicaCarta geomorfologicaCarta idrogeologicaCarta delle penalità ai fini edificatori

7) Stesura della relazione tecnico-esplicativa.Il territorio comunale è per il 50 % pianeggiante o collinare e per il 50% montuoso,

con scarse difficoltà geologiche e senza difficoltà ecologiche, nel calcolo dell’onorarioa quantità sono stati utilizzati i seguenti parametri : A1

5= 3,5 ; B3= 5 ; C = 0.L’incarico è stato ricevuto in data ....................... e gli elaborati sono stati consegnati

in N° .......... copie in data ...................Oltre all’originale da vidimare allego N° 2 copie dell’avviso di parcella in oggetto e

copia della Convenzione sottoscritta con il Comune di ....................

Data............. Timbro e Firma

tivamente applicare l’interpolazione li-neare per importi intermedi tra quelli in-dicati in tabella III (Art. 22 - comma 3).

Gli onorari a percentuale compren-dono tutto quanto è dovuto al geologoper l’ esaurimento dell’ incarico conferi-togli (spese di ufficio, di personale d’ uf-ficio,cancelleria, copisteria, disegno…),non sono compresi e quindi dovuti a par-te ed in aggiunta i compensi a rimborso

di cui agli articoli: 12 comma d), ivi com-presi i tempi di accesso ai luoghi di lavo-ro, 14, comma a), c), d), e) ed art. 29, chequi elenco per sommi capi:

art. 12 comma d):il tempo impiegato ne viaggi di andata eritorno;

art. 14 comma a):le spese di viaggio , vitto, alloggio per iltempo passato fuori ufficio dal geologoincaricato e dal suo personale di aiuto e lespese accessorie;comma c):le spese di bollo, di registro, i diritti di uf-

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VENETO GEOLOGI

Luglio - Settembre 1999 11

(su carta intestata del professionista) Committente .....................Indirizzo .....................

Avviso di parcella N° ............... del .....................

Oggetto:Stesura degli elaborati tecnici a corredo del P.R.G. del Comune di ......................

A) ONORARIO A VACAZIONE Art. 12 - 13 - 14

Ricerca bibliografiche: h 20 x £ 110.000 = Lit 2.200.000Censimento Pozzi e misure freatimetriche : h 30 x £ 110.000 = Lit 3.300.000Sezioni geologiche : h 10 x £ 110.000 Lit 1.100.000Incontri con l’Amministrazione: h 8 x £ 110.000 = Lit 880.000Trasferimenti : h 25 x £ 110.000 Lit 2.750.000Spese per viaggi = 250 km x £ 450 = Lit 112.500Spese postali e telefoniche = Lit 250.000Spese per cancelleria e copisteria = Lit 500.000SOMMANO Lit 11.092.500

B) ONORARIO A QUANTITÀ Art. 15 - 16 - 17 - 37 - 38 - 39 - 40RILEVAMENTO GEOLOGICO E STESURACARTA GEOLOGICA (sc. 1 : 10.000 - kmq 25)O = S x P = 395.699 x 5S = 131.899+ (10.552 x 25) = 395.699P = A + B + C = A1

5+ B3+ C = 3,5 + 1,5 + 0 = 5 Lit 1.978.495

STESURA CARTA GEOMORFOLOGICA(60% della carta geologica) 1.978.495 x 0,60 Lit 1.187.097

STESURA CARTA IDROGEOLOGICA(60% della carta geologica) 1.978.495 x 0,60 Lit 1.187.097

STESURA CARTA PENALITÀ AI FINI EDIFICATORI(70% della carta geologica) 1.978.495 x 0,70 Lit 1.384.946

PER INTERPRETAZIONE FOTOGRAFIE AEREE(Categoria D Fattore di Riduzione Fr = 0,90)£ 49.744,8 x kmq 25 x 0,90 Lit 1.119.258

SOMMANO Lit 6.856.893

C) ONORARIO A DISCREZIONE Art. 27 - 28STESURA RELAZIONE Lit 7.000.000

TOTALE AVVISO DI PARCELLA (A+B+C)

AL NETTO DI IVA E CONTRIBUTO PREVIDENZIALE

Lit 24.949.393

fici pubblici o privati, le spese postali, te-legrafiche e telefoniche;comma d):le spese di scritturazione, di traduzione direlazioni o diciture in lingue estere su di-segni, di riproduzione di disegni ecceden-ti la prima copia;comma e):i diritti di autenticazione di copie di rela-zione o di disegni;

art. 29 riguarda le analisi e le prove dicampioni (si rimanda al testo dell’ artico-lo per gli importi).

Si deduce quindi che, affinché unaparcella a percentuale sia regolare, dovrànecessariamente comprendere il calcolodei compensi a rimborso sopra riportati,siano essi esposti in dettaglio (art. 19) oconglobati in una percentuale che non

potrà superare il 60% degli onorari a per-centuale(art. 20).

Se i compensi a rimborso sono espo-sti in dettaglio utilizzando gli artt. 12comma d), 14, commi a), c), d), e) ed art.29, la loro somma può anche essere supe-riore all’ importo che deriverebbe utiliz-zando il 60% massimo previsto dall’ art.20 (Del C.N. n: 174 del 24 giugno 1992).

REGIONE DEL VENETO

Assunzione a tempo determinato ai sensi

dell’art. 16 del C.C.N.L. e artt. 14 e 15

della D.G.R. n. 4157 del 25.11.1997.

AVVISO

Si comunica che la Giunta Regionale, nei casi pre-visti dall’art. 16 del C.C.N.L. per il personale delleRegioni e gli Enti Locali, procede ad assunzioni atempo determinato secondo le modalità previste da-gli artt. 14 e 15 della deliberazione della Giunta Re-gionale n. 4157 del 25.11.1997.Nelle sedi sottoindicate sono reperibili i moduli performulare la domanda nella quale va indicato il tito-lo di studio, la qualifica ed il profilo per i quali si in-tende essere assunti (dovrà essere presentata unadomanda per ogni qualifica e profilo professiona-le).Gli aspiranti in possesso del diploma di laurea do-vranno inoltrare richiesta per l’assunzione nellaqualifica di Istruttore Direttivo.L’assunzione nella qualifica di Funzionario si effet-tua nelle sole ipotesi di sostituzione di personale inpossesso di detta qualifica e quando una laurea spe-cifica è prevista solo nella qualifica di Funzionario(es. Medicina Veterinaria).Nell’occasione si fa presente che verranno effettua-te selezioni di personale a tempo determinato conmansioni di autista (collaboratore professionale peri servizi di rimessa già 5a q.f. ora categoria B3) perla sede di Rappresentanza di Roma. A tal fine è ri-chiesto il possesso della Scuola dell’obbligo ed ilpossesso della patente “C” o “D” unitamente al cer-tificato di abilità professionale di tipo KD per auti-sta.I moduli per l’inoltro della domanda sono disponi-bili presso la Direzione per la Gestione delle Risor-se Umane - Servizio Assunzioni, Mobilità e Gestio-ne del Rapporto di Lavoro - Palazzo Sceriman - Li-sta di Spagna, 168 - 30121 Venezia, nonché pressole seguenti sedi regionali:

§ Piazza Mazzini, 21 - 32100 Belluno§ Viale della Pace, 1/d - 45100 Rovigo§ Contrà Porti, 17 - 36100 Vicenza§ Via SS. Trinità, 7 - 37100 Verona§ Via dei Mille, 1/B - 31100 TrevisoIspettorato Reg.le per l’Agricoltura:§ Piazzetta Sartori, 6 - 35100 PadovaSede di rappresentanza di Roma:§ Piazza Borghese, 91 - 00186 Roma

Per informazioni: tel. 041.2792472 -2792473 - 2792168

Il Dirigente RegionaleDirezione per le Risorse UmaneDott. Roberto Priarolo

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12 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

Enrico Conchetto

Gli ultimi decenni di questo se-colo sono stati caratterizzati,

nella zona di ricarica del sistema idricosotterraneo del Veneto, da un graduale, ea quanto pare non ciclico, abbassamentodella superficie freatica. I danni arrecatiall’ambiente, alle zone umide ed alla ri-serva idrica sotterranea sono notevoli efacilmente intuibili.

Il depauperamento quantitativo delpatrimonio idrico sotterraneo trova ori-gine nell’aumento delle temperature del-l’aria che, attivo dall’inizio del secolo sututto il globo, ha indotto, nell’ambientemediterraneo, vaste aree di alta pressio-ne. Questa particolare situazione meteo-climatica, oltre a comportare la riduzionedegli eventi piovosi, ha determinato an-

che un sensibile incremento dell’evapo-traspirazione, riducendo, così, l’apportometeorico efficace.

Se, da una parte, le precipitazioni alsuolo rappresentano uno dei fattori di ri-carica meno importanti per l’acquiferoindifferenziato, dall’altra, sono diretta-mente responsabili, nelle regioni monta-ne, dell’andamento della portata dei fiu-mi, che costituiscono il principale fattoredi alimentazione delle falde in Alta Pia-nura. Ad aggravare ulteriormente la si-tuazione concorrono altri fattori, fra cui:la forte diminuzione delle portate dei fiu-mi, la diminuita capacità disperdente de-gli alvei, l’impermeabilizzazione dellesuperfici urbane sempre più estese, la ca-nalizzazione delle reti idrografiche mi-nori, l’accresciuto sfruttamento irrazio-nale delle risorse idriche sotterranee,

Precipitazioni relative al 1920 nell'Alta Pianura Veneta

Thiene

Sandrigo

Bassano del G.

Cittadella

Castelfranco V.

AsoloCornuda

Montebelluna

Istrana Treviso

Villorba

Nervesa della B.

Saletto

Sacile

Precipitazioni relative al 1990 nell'Alta Pianura Veneta

Thiene

Sandrigo

Bassano del G.

Cittadella

Castelfranco V.

AsoloCornuda

Montebelluna

Istrana Treviso

Villorba

Nervesa della B.

Saletto

Sacile

INFLUENZA DEI FATTORI METEOCLIMATICI

NELLA RICARICA DELL’ACQUIFERO

INDIFFERENZIATO DELL’ALTA PIANURA VENETA

STAZIONE EQUAZ.REGR. LINEARE

y = ax + b coeff. a (mm/anno)

THIENE . . . . . . . . . . . . . . . . . -2,1150

SANDRIGO . . . . . . . . . . . . . . . . 0,3203

BASSANO DEL GRAPPA . . . . . . . . -1,8715

CITTADELLA . . . . . . . . . . . . . . 0,0789

CASTELFRANCO VENETO . . . . . . -0,8269

ASOLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,6879

CORNUDA. . . . . . . . . . . . . . . . -2,5279

MONTEBELLUNA . . . . . . . . . . . -2,6910

ISTRANA . . . . . . . . . . . . . . . . -1,0620

TREVISO. . . . . . . . . . . . . . . . . -0,7659

VILLORBA. . . . . . . . . . . . . . . . -0,5939

NERVESA DELLA BATTAGLIA . . . . -1,1727

SALETTO . . . . . . . . . . . . . . . . -0,5456

SACILE. . . . . . . . . . . . . . . . . . -1,6376

ecc..Dall’analisi dei dati pluviometrici di

questo secolo, relativi alle stazioni ripor-tate nella tabella, si è potuto evidenziareuna generale tendenza alla diminuzionedelle piogge nell’Alta Pianura Veneta.Nelle stazioni di Asolo, Cittadella e San-drigo si è riscontrato, invece, un lieve au-mento delle precipitazioni medie annuelocali.

L’interesse per questo fattore di ali-mentazione ha portato ad elaborarequantitativamente le altezze di precipita-zione sulla base della superficie della fa-scia di ricarica, circoscritta dai rilievimontuosi e dalla linea delle risorgive.

I risultati dell’indagine dimostranocome i volumi d’acqua in gioco (il decre-mento medio complessivo è di circa2*106 m3/anno) non siano poi così eleva-ti da far imputare agli afflussi meteoricinell’Alta Pianura Veneta la causa direttadel diffuso abbassamento dei livelli difalda riscontrato. È certo, però, che un ul-teriore approfondimento sulla tipologiadelle precipitazioni (intensità, durata,condizioni climatiche) potrebbe far attri-buire, a queste ultime, una importanzadiversa. Infatti, a parità di altezza dipioggia, le infiltrazioni efficaci varianoin modo inversamente proporzionale ri-spetto all’intensità degli eventi piovosi.

CONVEGNI 1999

4 - 8OTTOBRE

MILANO METODI AVANZATI NELLAPROGETTAZIONE DI INTERVENTI DIINGEGNERIA NATURALISTICA PER LASISTEMAZIONE DI CORSI D’ACQUA

POLITECNICO DI MILANO - DIP. IIAR -PIAZZA LEONARDO DA VINCI, 32 - 20133MILANO - TEL. 02.23996293 (SIG.RASDRAVATO) - E_MAIL [email protected]

13 - 14OTTOBRE

PARMA III CONVEGNO NAZIONALE DELLEACQUE SOTTERRANEE PER IL TERZOMILLENNIO

CNR - GRUPPO NAZ. PER LA DIFESADALLE CATASTROFI IDROGEOLOGICHE -VIA PO, 5 - 40139 BOLOGNA - TEL.051.6223853 - E_MAIL [email protected]

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VENETO GEOLOGI

Luglio - Settembre 1999 13

ACQUE SOTTERRANEE

NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

Andrea Garbellini

Il giorno 26 aprile 1999 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico

Statale per Geometri “G. Massari” a Me-stre, è stato organizzato dalla Provincia diVenezia – Assessorato alla ProtezioneCivile, il convegno di presentazione della“Indagine Idrogeologica del TerritorioProvinciale”.

Il convegno è stato salutato dal Presi-dente della Provincia di Venezia, Luigi-no Busatto che ha commentato le finalitàdello studio volte ad approfondire le co-noscenze di base sulle acque sotterranee,in quanto bene prezioso, oltre alla realiz-zazione di uno strumento utile per chi la-vora in questo settore.

I lavori sono stati introdotti dall’As-sessore alla Protezione Civile, Delia Mu-rer, la quale ha sottolineato l’impegnodell’Amministrazione Provinciale nell’approfondire le conoscenze delle carat-teristiche fisiche del territorio, poiché ilcorretto amministrare non può prescin-dere da queste conoscenze di base. L’As-sessore ha tra l’altro introdotto gli aspettiambientali e normativi, sia a carattere na-zionale che regionale (L. 319/ 76, L.142/90, L.R. 61/85, L.R. 44/82, D.P.R.236/88, D.L. 130/89, D.L. 275/ 93, L.36/94), che hanno motivato lo studio diuna fondamentale georisorsa quale èl’acqua.

L’indagine idrogeologica, iniziatanel 1990, si è articolata per stralci territo-riali ed è stata realizzata in comparteci-pazione anche finanziaria con la maggiorparte dei Comuni interessati.

Quattro sono le aree in cui la provin-cia di Venezia è stata suddivisa: area delPortogruarese, area del Sandonatese,area Centrale e area Meridionale.

Il professor Antonio Dal Prà, del Dip.Geologia dell’Università di Padova, haillustrato gli obiettivi, le motivazioni el’organizzazione del lavoro, sottolinean-do la situazione generale delle risorseidriche sotterranee dell’alta e bassa pia-nura Veneta, soffermandosi infine sullanecessità di più approfondite conoscenzesulla gestione della georisorsa acqua, cheessendo un bene esauribile va soprattuttotutelata.

Coordinati dal dott. Andrea Vitturi,Dirigente della Provincia di Venezia, igeologi del gruppo di lavoro: dott. Vitto-rio Bisaglia, dott. Enrico Conchetto, dott.Andrea Garbellini e dott. Pietro Zanghe-ri, hanno presentato quanto da loro svol-to nell’analisi dei dati rilevati nelle quat-tro aree in cui è stata suddivisa la provin-cia di Venezia (area del Sandonatese;area Meridionale: Cavarzere, Chioggia eCona; area del Portogruarese e area Cen-trale: Miranese, Riviera del Brenta e Ve-neziano).

La finalità del lavoro, comune a tuttele aree sopra citate, è stata l’individua-zione di un modello idrogeologico loca-le, con verifica di alcuni parametri idrau-lici e chimico–fisici delle acque presentinel sottosuolo ed utilizzate per l’approv-vigionamento idrico autonomo.

Esso si è articolato in tre fasi:1. ricerca dati per all’acquisizione di

elementi utili alla ricostruzione geo-logica del sottosuolo ed in modoparticolare per l’individuazione deiprincipali acquiferi;

2. censimento di 3270 pozzi con pro-fondità maggiori di 10 metri, in cuisono state eseguite misure speri-mentali (ferro, ammoniaca, condu-cibilità elettrica, temperatura, livellopiezometrico, portata);

3. elaborazione di tipo statistico e rea-lizzazione di carte tematiche dei datiacquisiti.

I 3270 pozzi censiti prelevano acquada falde acquifere relativamente omoge-nee e continue, in livelli litologici domi-nati dalle sabbie. Gli acquiferi sono postia profondità variabile da 15 a 20 metri,sino a 600 metri e sono caratterizzati dacondizioni prevalentemente artesiane(53.7% dei pozzi censiti), con un prelie-vo complessivo stimato intorno ai 2630l/s (circa 83.000.000 di m3/anno).

Generalmente le acque hanno buonaqualità se captate negli acquiferi più pro-fondi e relativamente ai pozzi localizzatinelle zone del Miranese e dell’alto Porto-gruarese.

In generale è l’ammoniaca l’elemen-to tendenzialmente penalizzante la quali-tà dell’acqua, mentre il ferro presenta va-lori di concentrazione variabili.

Interessante è invece la presenza di

una zona ad acque termali, tra i comuni diS. Michele al Tagliamento e Caorle, cheriguarda le falde acquifere profonde oltrei 400 metri.

In diversi punti di misura l’acqua difuoriuscita dal boccapozzo raggiungetemperature comprese tra 40 e 50° C.

Gli utilizzi dell’acqua sono prevalen-temente domestici su tutto il territorio,con limitate zone in cui il consumo è so-prattutto destinato a scopi irrigui (zonadel Cavallino) o a scopi idropotabili (zo-na di Scorzè e Noale) o, ancora, a scopiindustriali (area Centrale).

In merito agli aspetti gestionali dellageorisorsa acqua sono emersi i seguentipunti:• diffuso abusivismo nella terebrazione

ed utilizzo dei pozzi, che in molti casi,riscontrati direttamente con un censi-mento “porta a porta” eseguito in alcu-ne aree della provincia di Venezia, nonsono stati autodenunciati all’Autoritàcompetente;

• notevole spreco dell’acqua per incautagestione dei pozzi artesiani, che spessovengono lasciati aperti a getto continuoanche in periodi in cui l’acqua non vie-ne utilizzata;

• mancanza di documentazione appro-priata e precisa, allegata alle autode-nunce dei pozzi (misure di portate, ditemperatura ecc.) ed alle richieste di te-rebrazioni presso le Autorità compe-tenti (profondità spesso imprecise e co-lonne stratigrafiche assenti).

Il dibattito seguito agli interventi deirelatori e le conclusioni del convegnoesposte dal Prof. Giovanni Maria Zuppi,hanno evidenziato la necessità di appro-fondire l’indagine, poiché i dati emersisono significativi per impostare una piùrazionale e corretta gestione della geori-sorsa acqua.

L’indiscriminato e continuo utilizzodell’acqua potrebbe avere ripercussionisull’ambiente, il territorio e l’economia:basti pensare al problema della subsiden-za, alla depressurizzazione degli acqui-feri, all’ingressione del cuneo salino nel-le zone costiere.

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14 Ordine dei Geologi Regione del Veneto

VENETO GEOLOGI

Andrea Vitturi

Dirigente - Provincia di Venezia

Le competenze istituzionali alleProvince in materia di difesa

del suolo e protezione civile discendonodirettamente dalla Legge n. 142/90 “Or-dinamento delle autonomie locali”; infat-ti l’art. 14 indica che “spettano alle pro-vince le funzioni amministrative di inte-resse provinciale che riguardano vastearee intercomunali o l’intero territorioprovinciale nei seguenti settori: a) difesadel suolo, tutela e valorizzazione del-l’ambiente e prevenzione delle calamità;b) tutela e valorizzazione delle risorseidriche …”; l’art. 15, inoltre, indica chenel Piano Territoriale di Coordinamentodevono essere indicate “le diverse desti-nazioni del territorio in relazione alla pre-valente vocazione delle sue parti” (ciòche comporta, tra l’altro, la conoscenza diaspetti fisico - ambientali già definiti nel-l’ambito della difesa del suolo) e “le lineed’intervento per la sistemazione idrica,idrogeologica ed idraulico - forestale edin genere per il consolidamento del suoloe la regimazione delle acque”.

Numerose leggi, statali e regionali,applicano i principi generali sopra espo-sti. A mero titolo d’esempio vengono ci-tate la Legge n° 319/76 (Legge “Merli”),la Legge n° 183/89 (“Difesa del Suolo”),la Legge n° 226/92 (“Protezione civile”),il D. Lgs. n° 112/98 (“Bassanini”), laL.R. n° 44/82 (“Attività estrattiva”), maaltri esempi potrebbero essere avanzati,sia per la difesa del suolo che per la prote-zione civile.

REALIZZAZIONI AVVENUTE

DURANTE LA LEGISLATURA

Preliminarmente si deve far presenteche, con l’adozione della nuova piantaorganica (1997) si è finalmente riusciti adare una collocazione specifica a tutte leindagini, prevalentemente geologiche,realizzate dalla Provincia. Infatti è statocreato, all’interno del Settore Tutela eValorizzazione del Territorio (che com-prende anche gli Uffici Caccia, Pesca,Polizia Provinciale e Protezione Civile),

l’Ufficio Difesa del Suolo al quale afferi-sce quanto attiene alle Scienze della Ter-ra. In organico però non vi è ancora nes-sun geologo in quanto lo scrivente è Diri-gente del Settore ed altri due colleghi so-no assunti come diplomati, e quindi ci siè avvalsi quasi esclusivamente delle con-sulenze di professionisti esterni (princi-palmente, ma non in via esclusiva, geolo-gi; complessivamente nei quattro anniconsiderati sono stati dati incarichi aduna trentina di geologi, quasi esclusiva-mente vincitori di apposite pubbliche se-lezioni o esperti di chiara fama).

La quasi totalità delle attività nelcampo della difesa del suolo confluiscein quella della protezione civile; i risulta-ti conseguiti hanno però mostrato un’im-portanza, a volte fondamentale, anche afavore di altri Settori della Provincia,quali il Settore Pianificazione territorialeed urbanistica relativamente al PianoTerritoriale Provinciale (PTP), per il Set-tore Politiche ambientali per il Piano Ge-stione Rifiuti (PGR), per il Servizio diSviluppo Agricolo per la Carta dell’at-titudine dei suoli allo spargimento dei li-quami zootecnici nell’ambito del PianoRegionale di Risanamento delle Acque(PRRA), e l’elenco potrebbe continuare.

Nel campo della difesa del suolo va-rie sono state le iniziative sia iniziate siaproseguite sia ultimate.

In primo luogo si deve rilevare che siè cercato di ottimizzare la situazione in-formatica, migliorando e potenziandol’hardware ed il software e bandendo,con selezione pubblica, una borsa di stu-dio per geologo (che lavora dal dicembre1998) per dare continuità al lavoro e for-nire di un punto di riferimento nel campodei G.I.S. tutto il Settore Tutela e Valo-rizzazione del Territorio; l’attività delSettore si basa molto, infatti, sulla crea-zione di banche dati, informatizzate, e suelaborazioni da esse derivate, sfocianti incartografie tematiche. Proprio per questogli studi da tempo in atto hanno potutoessere pienamente utilizzati per il PTP eper il PGR, applicando al massimo le va-rie sinergie utilizzabili. In particolare sivuole sottolineare l’importanza che han-no avuto gli studi geologici per il Piano

SINTESI DELL’ATTIVITÀ SVOLTA DALLA

PROVINCIA DI VENEZIA IN MATERIA DI DIFESA

DEL SUOLO E PROTEZIONE CIVILE DURANTE LA

LEGISLATURA 1995-1999

Territoriale Provinciale e nella normati-va connessa in quanto l’Amministra-zione provinciale è stata messa in gradodi comprendere la fondamentale impor-tanza che le regole nel campo della piani-ficazione hanno per la prevenzione e lamitigazione dei rischi geologici.

Inoltre, si è cercato di far sì che i dati ele cartografie, patrimonio provinciale inquanto comportano ricerche che necessi-tano, per essere serie e non eccessiva-mente costose, una durata pluriennale,fossero utilizzati al massimo, e non soloda altri utenti provinciali; per questo, conlo spirito anche della reciprocità, si sonostipulati appositi Protocolli d’intesa oAccordi di programma sia con ammini-strazioni comunali che con altri enti pub-blici (Regione del Veneto; ARPAV; Ve-neto Agricoltura; C.N.R.-I.S.D.G.M. diVenezia; Provincia di Padova; Universi-tà di Padova e di Bologna) e con Consor-zi di Bonifica. Si vuole infatti che talidati siano al servizio della collettività enon del singolo professionista, anche perevitarne per quanto possibile un uso di-storto se utilizzati da tecnici non geologi.

Tra quanto portato a compimento diparticolare importanza è la “Indagineidrogeologica del territorio provinciale”,che ha comportato il censimento dei poz-zi profondi (che è stato del tipo “porta aporta” nelle aree più ricche di acque sot-terranee) con la determinazione delle lo-ro principali caratteristiche; questa Inda-gine, unica nel Veneto a livello provin-ciale ed una delle poche in Italia con taleestensione e dettaglio, consente sia diadempiere a compiti d’istituto (ciò chepotrà comportare anche introiti relativialle sanzioni relative alle mancate auto-denunce), sia soprattutto ad evitare cheuna preziosa risorsa, come quella costi-tuita dalle acque sotterranee, venga spre-cata. L’indagine ha evidenziato che leacque “sprecate” nella sola provincia po-trebbero alimentare un acquedotto al ser-vizio di 300.000 abitanti.

Sempre nel campo delle acque sotter-ranee bisogna ricordare la “Rete di moni-toraggio delle acque sotterranee”; si trat-ta di un progetto che viene realizzato,mediante apposito Protocollo d’intesa, instretta collaborazione con la RegioneVeneto ed ha lo scopo d’individuare, sul-la base dei dati dell’Indagine idrogeolo-gica, la situazione qualitativa delle faldeprofonde esistenti nel territorio provin-ciale e di instaurare poi un periodico con-trollo sui pozzi selezionati. Quest’ulti-ma fase, destinata a prolungarsi nel tem-po, sarà di competenza dell’ARPAV,

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VENETO GEOLOGI

Luglio - Settembre 1999 15

che già ora collabora alle indagini. An-che qui si sottolinea l’importanza di averavviato conoscenze sistematiche in unterritorio nel quale insiste, tra l’altro, laseconda ditta italiana di acque minerali,ciò che evidenzia l’importanza della ri-sorsa.

Sempre nel campo delle acque sotter-ranee (però in questo caso è stata studiatala prima falda, quella freatica) è statocompletato lo “Studio sulla vulnerabilitàdegli acquiferi per la parte meridionaledella provincia”, mentre lo stesso studioper la parte centrale è quasi ultimato. Inquesto caso l’importanza delle cono-scenze acquisite consiste nel fatto che,per la prima volta, si è dato concreto e si-stematico avvio ad un’indagine riguar-dante la falda freatica, che ha molti ri-svolti d’interesse pratico, basti pensare aiproblemi d’inquinamento o all’intera-zione della falda con le costruzioni (edi-fici, infrastrutture, ecc.).

Nel campo dello studio dei suoli èstato ultimato lo “Studio geopedologicodell’area meridionale”, realizzato conl’Università di Bologna, e così pure la“Cartografia relativa all’attitudine deisuoli allo spargimento dei liquami zoo-tecnici”, in parte derivata dallo Studio,mentre è in avanzata fase di completa-mento lo “Studio geopedologico dellaparte centrale” e, analogamente, la Cartaper lo spargimento dei liquami relativaallo stesso territorio. Da rilevare in que-sto caso che le predette indagini rientra-no nell’ambito del Piano Regionale diRisanamento delle Acque e che compor-tano una notevole rilevanza per la ridu-zione dei carichi inquinanti (specie nelterritorio del bacino scolante in Lagunadi Venezia) ; inoltre, stante l’esistenza dinumerosi allevamenti zootecnici, è im-portante anche il risvolto economico del-le conoscenze acquisite per l’impatto chepuò causare sulla situazione in atto.Altra applicazione delle indagini è quel-la, relativa al Protocollo d’intesa stipula-to con Veneto Agricoltura (ex ESAV),relativa all’attitudine dei suoli alla vitivi-nicoltura della zona a DOC di Lison -Pramaggiore nel Portogruarese (in cor-so) che completa l’analogo studio (giàrealizzato dall’ESAV con la collabora-zione dellaProvincia) per l’alto Sandona-tese.

Strettamente correlato con le ricerchesopra descritte è lo “Studio geologico –ambientale della parte centrale della pro-vincia”, pure in avanzata fase di realizza-zione; le conoscenze così acquisite (an-che per il tramite di sondaggi apposita-

mente eseguiti) riguardano il sottosuolo,principalmente nella prima decina di me-tri, e consentono le numerose applicazio-ni che si sono ottenute per la stesura delPTP e del PGR e che possono essere este-se ad altre necessità, in particolare campodell’ecologia e dei lavori pubblici.

È in avanzata fase di realizzazione lo“Studio sulla intrusione salina nella faldadei territori dell’area meridionale”, cheviene realizzato, con specifico Protocol-lo d’intesa, con il C.N.R. – I.S.D.G.M. diVenezia. L’importanza, anche econo-mica, di questo studio è notevolissima,perché potrebbe bastare un eccessivopompaggio da parte di pochi agricoltorinei propri pozzi per creare condizioni didesertificazione nel territorio dove vi èuna fiorente agricoltura specializzata(orticoltura di Chioggia, principalmen-te).

Per la grande importanza del tema, eper il fatto che le indagini sull’intrusionesalina sono strettamente correlate conquelle riguardanti la subsidenza, si è a-vanzata ad altri enti la proposta di realiz-zare insieme, per il tramite di appositoAccordo di programma, il cosiddetto“Progetto ISES: intrusione salina e sub-sidenza”. Questo Progetto ha avuto unsuccesso rimarchevole, in quanto vi han-no aderito per il momento dieci enti (tra iquali il CNR-ISDGM di Venezia, checurerà l’aspetto scientifico, mentre il co-ordinamento tecnico-amministrativoviene mantenuto dalla Provincia di Ve-nezia, altri enti sono il Magistrato alleAcque, quattro Consorzi di bonifica, ilComune di Chioggia, la Provincia di Pa-dova, l’Autorità di bacino del FiumeAdige).

Si ricorda poi il Progetto “Carta geo-morfologica, informatizzata, del territo-rio provinciale”, di durata triennale, chesarà svolto con il Dipartimento di Geo-grafia dell’Università di Padova, con laquale è stato stipulato apposito Protocol-lo d’intesa; ad esso sta aderendo il Magi-strato alle Acque, Servizio Informativo,e vi collabora anche il Centro Agroam-bientale dell’ARPAV. Da rilevare che,per l’esecuzione del Progetto (che rivesteuna notevole valenza in relazione aicompiti d’istituto), ci si avvarrà del lavo-ro della vincitrice (già individuata) di ap-posita borsa di studio, biennale, prose-guendo nell’utilizzo, ove possibile, digiovani coordinati da personale più e-sperto, in modo da non soddisfare soloagli aspetti tecnici, ma anche di agevola-re, in qualche modo, i giovani nell’en-trare nel mondo del lavoro.

Un ulteriore progetto che ha impe-gnato notevolmente l’Ufficio Difesa delSuolo è quello che riguarda il “Rischioidraulico del territorio provinciale”; leindagini, tutte confluite nel PTP e nelProgramma Provinciale di Previsione ePrevenzione in materia di Protezione Ci-vile, hanno da un lato comportato unaraccolta ed analisi sistematica dei datiesistenti con la loro omogeneizzazione(in questo caso è stato utilissimo il Proto-collo d’intesa a suo tempo stipulato con iConsorzi di bonifica e con l’Unione Bo-nifiche), e dall’altro l’elaborazione diun’apposita cartografia, con note illu-strative, riguardante la “Classificazionedelle aree a rischio idraulico in funzionedelle priorità d’intervento”. La reale im-portanza di questi studi, che per la primavolta hanno consentito di avere una vi-sione unitario di un rischio di particolarerilevanza nel territorio provinciale (che èstato interessato, anche nel recente pas-sato, da alluvioni dei principali fiumi ita-liani: Po, Adige, Brenta – Bacchiglione,Piave e Tagliamento), oltre che da quellidella rete idrografica minore, non servevenga evidenziata in quanto è sotto l’oc-chio di tutti. Un apposito convegno, rea-lizzato proprio in occasione del trenten-nale dell’alluvione del 4.11.1966, haconsentito l’illustrazione, a livello nazio-nale, di quanto fatto dalla Provincia nelcampo del rischio idraulico.

Per quanto riguarda il delicatissimosettore della Protezione Civile, ci si èmossi su più fronti.

In primo luogo si è costituito l’Uf-ficio Tecnico Provinciale di ProtezioneCivile, costituito dalla Provincia, dallaPrefettura, dal Comune di Venezia e daiVV.F, il cui Comandante ne è il respon-sabile. Questa intuizione si è rivelatamolto felice nelle varie emergenze che sisono avute, in quanto ha consentito di ge-stire al meglio le risorse esistenti, tantoche il Sottosegretario Prof. F. Barberil’ha additata a modello anticipatore dellariforma legislativa a livello nazionaleche sta portando avanti.

Si è poi redatto il “Programma Pro-vinciale di Previsione e Prevenzione”,competenza istituzionale ai fini della leg-ge n° 225/92, e per questo in primo luogosi è assunto, a tempo determinato, un tec-nico che ha provveduto alla materiale re-alizzazione del Programma utilizzandoin gran parte la messe di dati, conoscenzee cartografie in possesso dell’Ufficio Di-fesa del Suolo. Ciò ha comportato la pos-sibilità di predisporre tale documento in

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VENETO GEOLOGI

tempi brevi e con costi contenuti, altri-menti impensabili. Nel campo del ri-schio industriale si è però dovuto iniziarepraticamente da zero, ed il lavoro fatto,pur complessivamente pregevole, devescontare il fatto che molti dati di base so-no mancanti o insufficienti, ed a ciò nonsi è potuto ovviare completamente inquanto essendo di competenza istituzio-nale di altri enti. Il Programma è statoprima (gennaio 1998) discusso, dal pun-to di vista metodologico, nel corso di unapposito Convegno nazionale (del qualesono in stampa gli Atti), alla presenza delSottosegretario di Stato alla ProtezioneCivile, Prof. Franco Barberi; a seguitodell’approvazione della metodologia si èprovveduto alla sua stesura definitiva,pure presentata nel corso di un appositoconvegno per darne la necessaria diffu-sione. Attualmente è in avanzata fase distampa.

In questo ambito si è promosso e fi-nanziato, relativamente al rischio idrau-lico, “Il modello matematico per la previ-sione delle piene su tutto il territorio pro-vinciale”; esso è già funzionante per learee adiacenti ai fiumi Adige e Taglia-mento ed è in corso di realizzazione sulrestante territorio provinciale; la sua pre-sentazione in due incontri tecnici (a Ca-varzere e a S. Michele al Tagliamento) hadestato molto interesse tra i tecnici e lapopolazione presente.

Si è molto insistito, anche per il tra-mite dell’Ufficio Tecnico Provinciale diProtezione Civile, perché i Comuni sidotassero dei Piani comunali di protezio-ne civile; per questo sono state fatte nu-merose riunioni e si è fatta una costanteopera propositiva e di supporto tecnico eamministrativo.

A seguito dell’approvazione del D.Lgs n° 112/98 (Bassanini), si è dato con-creto avvio alla nuova competenza relati-va al “Piano delle emergenze”; a seguitodi un lungo iter procedurale (legato allagara ad evidenza pubblica necessaria), siè provveduto recentemente a dare l’in-carico alla ditta che redigerà material-mente il Piano nel corso di circa un anno.

Sono stati istituiti n° 5 Premi di tesi dilaurea ogni anno (riservati a studenti indiscipline tecniche, tra le quali Scienzegeologiche), con lo scopo di incentivaresia ricerche nel territorio provinciale in-teressanti i compiti istituzionali nel cam-po della protezione civile sia la promo-zione di giovani che hanno mostrato diavere delle qualità particolari, e ciò an-che al fine di agevolarne l’ingresso nelmondo del lavoro.

Si tralascia di indicare un’altra attivi-tà collaterale, d’interesse specifico dellaprotezione civile, quali i corsi per volon-tari e per le scuole, l’acquisto di materialie mezzi, ecc., nonché quanto attiene agliaiuti umanitari. Per quest’ultimo aspettosi ricorda solo il “Progetto Kosovo - Mis-sione Veneto Arcobaleno” che ha con-sentito ad una ventina di personale di-pendente di andare a dare un aiuto diret-tamente in Albania ai profughi kosovari,dimostrando ancora una volta che la geo-logia non è limitata ai soli aspetti tecnici,ma consente anche iniziative, concrete,di solidarietà con chi soffre.

PUNTI PROGRAMMATICI IN

MATERIA DI DIFESA DEL

SUOLO E PROTEZIONE CIVILE

DELLA GIUNTA PROVINCIALE

DI VENEZIA

Si ritiene possa interessare conosce-

re, oltre a quanto realizzato dalla Pro-

vincia di Venezia nel corso dell�ultima

legislatura nelle materie di difesa del su-

olo e protezione civile, anche quali sono i

progetti ufficiali della nuova Ammini-

strazione su tali argomenti.

A. DIFESA DEL SUOLO

Il fatto che alcuni progetti in corso(Studio geoambientale; Studio geopedo-logico; Attitudine dei suoli allo spargi-mento dei liquami zootecnici; Carta Ge-omorfologica Informatizzata; ProgettoISES; Rete di Monitoraggio) siano plu-riennali, fa sì che le risorse principali an-dranno indirizzate da un lato al comple-tamento delle indagini in atto, dall’altroal potenziamento del personale (rico-prendo i posti previsti in organico) e dellastruttura per poter gestire al meglio l’e-sistente e quanto programmato.

Dal punto di vista dei programmi,particolare cura si darà all’attuazione delProgetto ISES (Studio su parte della pro-vincia dei fenomeni di subsidenza ed in-

gresso in falda del cuneo salino), ancheper il numero degli enti coinvolti oltreche per la particolare importanza del pro-blema.

Altro argomento che sarà proseguito,perfezionando quanto in corso, è uno stu-dio sulla prima falda (freatica) che com-porterà un apposito progetto pluriennale.

Si cercherà però soprattutto di con-centrare le risorse, prima che per avviarenuovi progetti, per ultimare quelli datempo in atto, con particolare riferimentoallo Studio geologico-ambientale, alloStudio geopedologico e alla Carta del-l’altitudine dei suoli allo spargimento deiliquami zootecnici, che dovranno essereultimati nell’arco della prossima legisla-tura.

B. PROTEZIONE CIVILE

Si conta soprattutto di ultimare il Pia-no delle emergenze e riprendere, per i ri-schi finora non considerati o trattabili inmodo più completo (rischio idraulico),sia il Programma Provinciale di Previsio-ne e Prevenzione che, subito dopo, il Pia-no delle Emergenze.

Altro impegno è quello di considera-re e potenziare l’Ufficio Tecnico Provin-ciale di Protezione Civile, in modo da af-frontare sempre meglio le varie emer-genze, facendone il punto focale di tuttoil sistema di Protezione Civile in Provin-cia, consolidando lo stretto rapporto conil Comando dei Vigili del Fuoco. Si ope-rerà per il riconoscimento ufficiale del-l’Ufficio Tecnico di Protezione Civilecome esperimento pilota a livello nazio-nale.

Sarà pure potenziata l’attività a favo-re dei Comuni per la redazione dei Pianidi Protezione Civile, ed in particolare afavore dei gruppi comunali, contribuen-do a dotarli delle attrezzature necessarie.

Sarà proseguita l’istituzione dei Pre-mi di Tesi di Laurea, se del caso integran-do con degli stages in Provincia nei casidi maggior interesse, e l’attività dei corsiper volontari.

PROSERVIZI SRL

Proservizi, società di servizi specializzata nel settore delle Libere Professioni, gestisce perconto di Consilp Confprofessioni Veneto, corsi per Coordinatore della progettazione eCoordinatore della esecuzione dei lavori nei cantieri temporanei e mobili (ai sensi del DL494/96) della durata di 120 ore e di 60 ore.I corsi rispondono ai parametri richiesti dalla Regione Veneto per il riconoscimentodell’attestato finale.

PROSERVIZI SRL - VIA LEONARDO DA VINCI, 14 - 36100 VICENZA - TEL. 0444.914236 - FAX 0444.913358 - E_mail [email protected] - sito http://wwwproservizi.it