Nella lezione precedente abbiamo parlato della divisione ...

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Nella lezione precedente abbiamo parlato della divisione del Sacro Romano Impero e della fine della dinastia carolingia. Questi eventi ebbero delle conseguenze molto gravi per i territori europei. L’Europa, infatti, si trovò nuovamente divisa in tanti Stati diversi, spesso in lotta tra loro e questo fatto la rendeva molto più debole dal punto di vista militare. Di questa debolezza ne approfittarono alcune popolazioni che tra IX e X secolo invasero il territorio europeo: da est arrivarono gli Ungari ; da sud arrivarono gli Arabi (detti anche Saraceni, vedi definizione a pag. 141 del nostro libro di storia); da nord arrivarono i Vichinghi (detti anche Normanni, una parola composta da “nord” e “man” cioè “uomo del nord”). Gli storici hanno chiamato questo periodo “seconde invasioni”, per mettere in evidenza il fatto che si ripete in Europa qualcosa di già successo. Se ricordate, infatti, quando abbiamo parlato della caduta dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.) abbiamo visto come una delle cause di questa caduta furono le invasioni germaniche. Dunque le invasioni germaniche del V secolo d.C. sono le PRIME INVASIONI, mentre quelle che studieremo in questa lezione sono le SECONDE INVASIONI. Inoltre notate come in entrambi i casi le invasioni avvengono in seguito a periodi di crisi politica ed economica. Questa carta mostra i vari percorsi seguiti da queste popolazioni protagoniste delle Seconde invasioni. Crisi dell’Impero romano d’Occidente V secolo d.C. Crisi del Sacro romano impero IX secolo d.C. INVASIONI GERMANICHE SECONDE INVASIONI

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Nella lezione precedente abbiamo parlato della divisione del Sacro Romano Impero e della fine della dinastia carolingia. Questi eventi ebbero delle conseguenze molto gravi per i territori europei. L’Europa, infatti, si trovò nuovamente divisa in tanti Stati diversi, spesso in lotta tra loro e questo fatto la rendeva molto più debole dal punto di vista militare. Di questa debolezza ne approfittarono alcune popolazioni che tra IX e X secolo invasero il territorio europeo: • da est arrivarono gli Ungari; • da sud arrivarono gli Arabi (detti anche Saraceni, vedi definizione a pag. 141 del nostro libro di storia); • da nord arrivarono i Vichinghi (detti anche Normanni, una parola composta da “nord” e “man” cioè “uomo del nord”).

Gli storici hanno chiamato questo periodo “seconde invasioni”, per mettere in evidenza il fatto che si ripete in Europa qualcosa di già successo. Se ricordate, infatti, quando abbiamo parlato della caduta dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.) abbiamo visto come una delle cause di questa caduta furono le invasioni germaniche. Dunque le invasioni germaniche del V secolo d.C. sono le PRIME INVASIONI, mentre quelle che studieremo in questa lezione sono le SECONDE INVASIONI. Inoltre notate come in entrambi i casi le invasioni avvengono in seguito a periodi di crisi politica ed economica.

Questa carta mostra i vari percorsi seguiti da

queste popolazioni protagoniste delle Seconde invasioni.

Crisi dell’Impero romano d’Occidente

V secolo d.C.

Crisi del Sacro romano impero

IX secolo d.C.

INVASIONI GERMANICHE

SECONDE INVASIONI

Gli Ungari erano una popolazione nomade proveniente dall’Asia centrale. Come tutti i nomadi la loro società era divisa in tribù ed erano un popolo molto bellicoso. Gli Ungari erano dei grandi allevatori di cavalli e come attività praticavano prevalentemente il commercio e la razzia. Essi a partire dal IX d.C. iniziarono una lunga serie di incursioni e razzie attaccando buona parte dei territori dell’Europa centrale (vedi la carta tematica nella diapositiva precedente). A un certo punto, però, furono sconfitti da alcuni feudatari tedeschi (battaglia di Lechfeld 995 d.C. ) e si stabilirono definitivamente nel territorio dell’attuale Ungheria, che da loro prende il nome. Qui si convertirono al cristianesimo e fondarono il regno d’Ungheria.

Nel IX d.C. l’impero arabo islamico continuò ad espandersi. Fu proprio in questo periodo che gli Arabi del Califfato di Tunisi conquistarono la Sicilia (ne abbiamo già parlato nella lezione dell’11 marzo). Oltre a conquistare nuovi territori, in particolare le isole del Mediterraneo (Sicilia, Creta e Cipro), gruppi di pirati arabi compirono una lunga serie di scorrerie e saccheggi anche nella penisola italiana. Molti centri abitati lungo le coste dell’Italia meridionale fecero degli accordi con gli Arabi e per non subire razzie e devastazioni pagavano regolarmente un tributo. Tuttavia in alcuni casi dei gruppi di arabi si stabilirono definitivamente in alcuni territori dell’Italia meridionale e proprio in Basilicata ancora oggi sono visibili le tracce lasciate da questa gente. Infatti in diversi Comuni lucani si trova un quartiere detto Rabatana (parola che deriva dall’arabo rabat che significa “borgo fortificato”). Questa gente, infatti, cercava dei luoghi posizionati sulle alture per meglio difendersi dai nemici, lì si insediavano e costruivano le loro case. Ecco le foto dei tre quartieri arabi che si trovano in Basilicata:

Rabatana di Tursi (MT)

Rabatana di Pietrapertosa (PZ)

Nella foto al centro si vede un particolare della Rabatana di Tricarico (MT), i cosiddetti orti saraceni. Una stupenda testimonianza della presenza araba sul nostro territorio e delle grandi conoscenze delle popolazioni arabe. Esse, infatti, riuscivano a sfruttare anche i terreni più difficili da coltivare, grazie all’uso dei terrazzamenti e utilizzando un ingegnoso sistema di raccolta delle acque piovane e sorgive.

Sempre nel IX d.C. iniziarono la loro espansione anche i Vichinghi, un gruppo di popolazioni germaniche originarie della Scandinavia. A differenza degli Ungari e degli Arabi, che solitamente svolgevano incursioni temporanee a scopo di razzia, i Vichinghi cercavano nuove terre dove stabilirsi. Infatti la loro regione d’origine era un’area povera e fredda, dove era impossibile coltivare e la vita era molto difficile a causa delle condizioni climatiche. Anche i Vichinghi, come tutti i popoli germanici che abbiamo incontrato finora, erano dei grandi guerrieri, e in più essi erano anche degli abilissimi marinai. Questo gruppo di popoli, quindi, lasciò la terra d’origine e si divise in tre gruppi. Ciascun gruppo seguì un percorso diverso nella sua migrazione (vedi la carta tematica nella prima diapositiva): 1° gruppo – Vichinghi norvegesi: andarono verso nord, colonizzando l’Islanda (prima disabitata), la Groenlandia e giungendo fino in Canada. Sembrerà strano ma i Vichinghi giunsero sul continente americano 5 secoli prima di Cristoforo Colombo. 2° gruppo – Vichinghi svedesi (detti Variaghi): andarono verso est, fondando un regno nell’Europa orientale, e andarono verso sud-est arrivando fino al Mar Nero e al Mar Caspio (usate la carta dell’Europa per localizzare questi luoghi). 3° gruppo – Vichinghi danesi (detti Normanni): andarono verso sud-ovest e attaccarono il regno dei Franchi. Dopo lunghi combattimenti riuscirono a conquistare una parte della Francia nord-occidentale. Da quel momento la regione prese il nome di Normandia cioè “terra dei Normanni”. Qui i Normanni si convertirono al cristianesimo. A questo punto, però, questi Normanni decisero di allargare ulteriormente i loro territori. L’espansione si diresse verso l’Inghilterra, lì attaccarono gli Angli e i Sassoni e dopo averli sconfitti (battaglia di Hastings 1066 d.C) fondarono il regno d’Inghilterra.

Nello stesso periodo, un altro gruppo di Normanni si diresse verso sud, raggiungendo e conquistando tutta l’Italia meridionale (prima dominata da Longobardi e Bizantini) e la Sicilia (prima dominata dagli Arabi).

Questa carta tematica mostra la Normandia (cerchiata in verde) e le direzioni che seguirono i Normanni nella loro espansione: verso l’Inghilterra e verso l’Italia meridionale.

La carta che vedete mostra la situazione dell’Italia meridionale nell’anno 1000, quindi poco prima dell’arrivo dei Normanni. Tre erano i popoli che dominavano questi territori: 1) Arabi, che come sappiamo occupavano

la Sicilia dove avevano fondato l’Emirato di Sicilia.

2) Bizantini, che occupavano la Calabria e la Puglia.

3) Longobardi, che occupavano il resto del territorio ed erano divisi in vari principati (Principato di Salerno, Principato di Benevento, Principato di Capua).

Arabi, Bizantini e Longobardi erano in continua lotta tra loro per conquistare nuovi territori e la situazione era molto instabile, infatti nessuno dei tre popoli riusciva a sconfiggere definitivamente gli avversari. All’inizio i primi gruppi di Normanni che giunsero in Italia furono chiamati proprio da Longobardi e Bizantini che avevano bisogno di uomini per combattere. I primi gruppi di Normanni, dunque, erano soldati mercenari, cioè soldati pagati per combattere.

Combattendo per conto di Longobardi e Bizantini, i Normanni riuscirono ad ottenere grandi benefici, in particolare uno di loro Guglielmo Braccio di Ferro (figlio maggiore di Tancredi d’Altavilla) ottenne dai Longobardi la Contea di Melfi (1043), cioè divenne una sorta di feudatario. La contea di Melfi passò poi nelle mani del fratello di Guglielmo, Roberto il Guiscardo. Roberto decise di rendersi indipendente dai Longobardi e avviò una serie di campagne militari in direzione nord. A un certo punto Roberto con il suo esercito conquistò molti territori arrivando ai confini con lo Stato della Chiesa, lì cominciò una guerra contro l’esercito del papa. Roberto riuscì a sconfiggere l’esercito del pontefice e fece prigioniero il papa (Leone IX). Il successore di papa Leone IX, che si chiamava papa Niccolò II decise di fare un accordo con Roberto il Guiscardo (Accordo di Melfi 1059). L’accordo prevedeva che i Normanni non avrebbero attaccato i territori dello Stato della Chiesa, però in cambio il papa li avrebbe aiutati a conquistare il resto dell’Italia meridionale e la Sicilia. Negli anni seguenti Roberto il Guiscardo e l’esercito normanno conquistarono l’intera Italia meridionale e la Sicilia. Bizantini, Longobardi e Arabi erano stato sconfitti e i Normanni diventarono i padroni di questi territori. In pratica i Normanni arrivarono all’inizio dell’XI secolo in veste di soldati mercenari chiamati da Longobardi e Bizantini e in pochi anni, approfittando della situazione di instabilità, riuscirono a conquistare tutti i territori dell’Italia meridionale e della Sicilia. In più diventarono anche alleati del papa.

L’immagine affianco mostra un banchetto dove si trova tutta la famiglia Altavilla con il capostipite Tancredi e tutti i suoi figli tra cui Guglielmo Braccio di Ferro e Roberto il Guiscardo. In tutto Tancredi ebbe 12 figli maschi e 5 figlie femmine.

Il Castello di Melfi A volerne la costruzione fu proprio Roberto il Guiscardo. In seguito il castello è stato ingrandito da altri importanti personaggi tra cui Federico II. Melfi rappresentò per i Normanni la base di partenza per conquistare l’intera Italia meridionale e la Sicilia.

Le mura medievali di Melfi Nel 2018 si sono festeggiati i 1000 anni dalla costruzione delle mura della vostra città. La prima parte di questa costruzione, infatti, inizia nel 1018 d.C. per volere dei Bizantini, allora signori di Melfi. Con la conquista da parte dei Normanni le mura furono ampliate ulteriormente. Oggi Melfi è una delle poche città al mondo che conserva ancora le sue mura medievali.