Nel Rinascimento le misure venivano espresse in rapporti

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NEL RINASCIMENTO LE MISURE VENIVANO ESPRESSE IN RAPPORTI Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta GIORGIOPPI 2016 n° 12

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NEL RINASCIMENTO

LE MISURE VENIVANO ESPRESSE IN RAPPORTI Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta

GIORGIOPPI 2016 n° 12

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Parte dei testi ed immagini di questo libro,

sono tratti da vari siti web e da http:/it.wikipedia.org

QUADERNO DI SCHEDE

Testo da correggere

PDF in elaborazione “Non so se avrò la possibilità di finirlo”

Questo materiale è liberamente utilizzabile, purché ne venga citata la fonte e l’autore. Materiale rilasciato sotto Licenze Creative Commons CC BY-SA.

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In queste pagine non troverete nessuna scoperta ma vedrete rappresentate con dei disegni (diagrammi), le soluzioni di alcuni rebus, che tutti i Ministeri Internazionali e milioni di persone conoscono da sempre.

IL TESTO E’ DA CORREGGERE MA I DISEGNI SONO PERFETTI

Questo lavoro deve essere giudicato esclusivamente per le soluzioni dei diagrammi. La soluzione corretta di ogni rebus o problema, si trova nel disegno (diagramma).

Avrei tanto desiderato che le mie schede contenessero solo delle immagini. Io ho riconosciuto la bellezza di un sistema dal quale ero stato escluso.

Solo attraverso delle immagini posso risolvere i problemi che “altri” hanno inventato con soluzioni matematiche.

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33 (anni), all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

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Diagrammi con le 3 Città Ideali di Luciano Laurana ed i loro rapporti: 26 x 92, 92 x 254, 81 x 154.

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La Città Ideale di Urbino, Luciano Laurana, 1470-72. Le “Città Ideali” di Urbino e Baltimora, sono state commissionate nel 1470 da Federico da Montefeltro (1422-1482)

conte di Urbino, all’architetto dalmata Luciano Laurana (1425-1479). Nel 1472 con la morte della contessa di Urbino, Battista Sforza (1446-1472), le due tavole sono state tagliate in basso ed ai lati. Le due opere

sono datate: 1470-1472. La Città Ideale di Laurana, poteva essere ricostruita con le sole regole della prospettiva da qualunque geometra o studente di architettura, senza conoscere il significato dei “rapporti” delle misure dell’opera. Qualunque unità di misura abbia usato Laurana per

La Città Ideale di Urbino, il “rapporto” tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era, è e sarà per sempre: 26 x 92. Queste misure possono essere trasformate in qualunque altra

unità di misura. Con il “taglio” della tavola, il rapporto delle misure del dipinto, è stato ridotto in: 24 x 87. Per tutti i Ministeri Internazionali della Cultura, il rapporto tra la

misura dell’altezza e la base del dipinto, oggi è: 24 x 85 (è stata considerata soltanto la parte dipinta e non tutta la lunghezza della tavola).

Traccia una linea in verticale a tuo piacimento e dalle il valore di 26. Dividi la tua linea per 26 e moltiplicala per 92. In questo modo otterrai un rettangolo identico nelle proporzioni

alla “Città Ideale” di Urbino intera, prima che la tavola fosse tagliata. Riduci la tua linea verticale di 26 in 24 e la base di 92 in 87, ed otterrai un rettangolo identico nelle proporzioni alla “Città Ideale” della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.

(LE TRE CITTA’ IDEALI INTERE, 1470. ISSUU Giorgioppi 2015, n° 9)

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La Città Ideale di Baltimora, Luciano Laurana, 1470-72. Le “Città Ideali” di Urbino e Baltimora, sono state commissionate nel 1470 da Federico da Montefeltro (1422-1482)

conte di Urbino, all’architetto dalmata Luciano Laurana (1425-1479). Nel 1472 con la morte della contessa di Urbino, Battista Sforza (1446-1472), le due tavole sono state tagliate in basso ed ai lati. Le due opere

sono datate: 1470-1472. La Città Ideale di Laurana, poteva essere ricostruita con le sole regole della prospettiva da qualunque geometra o studente di architettura, senza conoscere il significato dei “rapporti” delle misure dell’opera. Qualunque unità di misura abbia usato Laurana per La Città Ideale di Baltimora, il “rapporto” tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era, è e sarà per sempre: 92 x 254. Queste misure possono essere trasformate in qualunque altra

unità di misura. Con il “taglio” della tavola, il rapporto delle misure del dipinto, è stato ridotto in: 33 x 91. Traccia una linea in verticale a tuo piacimento e dalle il valore

di 92. Dividi la tua linea per 92 e moltiplicala per 254. In questo modo otterrai un rettangolo identico nelle proporzioni alla “Città Ideale” di

Baltimora intera, prima che la tavola fosse tagliata.

Traccia una linea in verticale a tuo piacimento e dalle il valore di 33. Dividi la tua linea per 33 e moltiplicala per 91. In questo modo otterrai un rettangolo identico

nelle proporzioni alla “Città Ideale” di Baltimora nella misura attuale. (LE TRE CITTA’ IDEALI INTERE, 1470. ISSUU Giorgioppi 2015, n° 9)

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Pala Montefeltro, intera: 299 x 184 cm (Giorgioppi 2008). Pala Montefeltro, tagliata: 251 x 172,5 cm.

Soltanto a chi ”non Massone, Sacerdote o Sovrintendente ai Beni Culturali”, ha riconosciuto il valore di 33 anni (dalla conchiglia al ginocchio di Gesù Bambino), è stato dato il dono di poter ricostruire

la Pala Montefeltro di Piero della Francesca, scoprire l’anno del “taglio” ed il “sistema del numero in codice” usato da tutti i Ministeri laici e religiosi del mondo.

Piero della Francesca

LA PALA MONTEFELTRO DI BRERA Il dipinto conosciuto come “Pala Montefeltro” o “Pala di Brera”, fu commissionato a Piero della Francesca (1419-1492) nell’anno

1471 da Federico da Montefeltro conte di Urbino, come “richiesta di grazia” per la nascita del primo figlio maschio, erede del casato Montefeltro, avvenuta successivamente il 24 gennaio 1472. Alla morte di Battista Sforza, moglie di Federico, avvenuta il 7 luglio del 1472, Piero della Francesca “abbandona” la tavola (in molte zone è ancora visibile l'imprimitura).

Le mani di Federico vengono successivamente finite dal pittore di corte Pedro Berruguete. Il 10 settembre 1482, Federico da Montefeltro muore a Ferrara e Piero della Francesca nello stesso anno "taglia" la Pala

Montefeltro su tutti quattro i lati. Il dipinto è datato: 1471-72 / 1482.

Come per la Flagellazione di Cristo (1458), la Pala Montefeltro (1471-72 / 1482) e la Madonna di Senigallia (1475), di Piero della Francesca, così le due Città Ideali (Urbino e Baltimora, 1470-72), di Luciano Laurana, i “rapporti” dei

formati originali delle opere (altezza e base), sono composti con le informazioni di Federico da Montefeltro.

La Pala Montefeltro poteva essere ricostruita con le sole regole della prospettiva da qualunque geometra o studente di architettura, senza conoscere il significato dei “rapporti” delle misure dell’opera. Qualunque unità di misura abbia usato

Piero della Francesca per La Pala Montefeltro, il “rapporto” tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era, è e sarà per sempre: 71,5 x 44. Queste misure possono essere trasformate in qualunque altra unità di misura.

Con il “taglio” della tavola, il rapporto delle misure del dipinto, è stato ridotto in: 60 x 41,25.

Traccia una linea in verticale a tuo piacimento e dalle il valore di 71,5. Dividi la tua linea per 71,5 e moltiplicala per 44. In questo modo otterrai un rettangolo identico nelle proporzioni alla Pala Montefeltro intera, prima che la tavola

fosse tagliata. Riduci la tua linea verticale di 71,5 in 60 e la base di 44 in 41,25, ed otterrai un rettangolo identico nelle proporzioni alla Pala Montefeltro della Pinacoteca di Brera di Milano.

(La Pala Montefeltro di Brera, numero in codice: 19.71.72.82.33. ISSUU Giorgioppi 2014, n° 2)

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Le misure ed i rapporti della Flagellazione di Cristo, della Pala Montefeltro, del Dittico dei conti di Urbino e della Madonna di Senigallia, di Piero della Francesca, sono composte con la somma dei numeri di Federico da Montefeltro,

Bonconte da Montefeltro, Battista Sforza e l’età di Cristo, morto a 33 anni. (pagina in elaborazione)

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PIERO DELLA FRANCESCA 1458, LA FLAGELLAZIONE DI CRISTO, rapporto: 53 x 74

Tempera su tavola, 58,4 x 81,5 cm (superficie dipinta), Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.

La Flagellazione di Cristo è stata commissionata nel 1458 (58) da Federico da Montefeltro (1422-1482) conte di Urbino, al pittore Piero della Francesca (1419-1492), in occasione della morte del figlio naturale Bonconte da Montefeltro (1441-1458).

Qualunque unità di misura abbia usato Piero della Francesca per La Flagellazione, il “rapporto” tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era, è e sarà per sempre: 53 x 74. Queste misure possono essere trasformate

in qualunque altra unità di misura. Traccia una linea in verticale a tuo piacimento e dalle il valore di 53. Dividi la tua linea per 53 e moltiplicala per 74. In questo modo otterrai un rettangolo identico

nelle proporzioni alla Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca.

Il rapporto delle misure della “Flagellazione”: 53 x 74, è composto con la somma dei numeri di Federico da Montefeltro: 36, del figlio Bonconte: 41, 17, dell’anno: 58 e di Cristo: 33.

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PIERO DELLA FRANCESCA LA FLAGELLAZIONE DI CRISTO

Tempera su tavola, 58,4 x 81,5 cm (superficie dipinta), Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.

La Flagellazione di Cristo è stata commissionata nel 1458 (58) da Federico da Montefeltro (1422-1482) conte di Urbino, al pittore Piero della Francesca (1419-1492), in occasione della morte del figlio naturale Bonconte da Montefeltro (1441-1458).

Qualunque unità di misura abbia usato Piero della Francesca per La Flagellazione, il “rapporto” tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era, è e sarà per sempre: 53 x 74. Queste misure possono essere trasformate

in qualunque altra unità di misura. Traccia una linea in verticale a tuo piacimento e dalle il valore di 53. Dividi la tua linea per 53 e moltiplicala per 74. In questo modo otterrai un rettangolo identico

nelle proporzioni alla Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca.

Federico da Montefeltro è nato nel 22 (1422) e nel 58 (1458) ha 36 anni. Bonconte da Montefeltro è nato nel 41 (1446) ed è morto a 17 anni nel 58 (1458).

Cristo è morto in croce a 33 anni.

Misure e rapporto 58,4 (cm) : 81,5 (cm) = 53 : 74

58,4 cm : 53 = 1.1018867. 1.1018867 x 74 = 81.5 cm

Il rapporto delle misure della “Flagellazione”: 53 x 74, è composto con la somma dei numeri

di Federico da Montefeltro: 36, del figlio Bonconte: 41, 17, dell’anno: 58 e di Cristo: 33.

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PIERO DELLA FRANCESCA

1466, DITTICO DEI CONTI DI URBINO, 1473

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1475, LA MADONNA DI SENIGALLIA, rapporto: 128 x 110. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

La Madonna di Senigallia è un dipinto, olio su tavola di noce (62,7 x 53,8 cm*), realizzato dal pittore Piero della Francesca e conservato nella Galleria Nazionale delle Marche. E’ databile al 1475.

*(Misure Mostra-Catalogo: La luce e il mistero. La Madonna di Senigallia nella sua città, 2011)

Qualunque misura abbia usato Piero per la “Madonna di Senigallia”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del disegno era, è e sarà per sempre: 128 x 110. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure della “Madonna di Senigallia”: 128 x 110, è composto con la somma dei numeri di Federico da Montefeltro: 22, 53, l’anno: 75 e l’età di Cristo: 33.

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RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI Olio e tempera su tavola di pioppo, 38,8 x 36,7 cm, Washington DC, National Gallery of Art.

In origine il dipinto misurava: 54 x 38 cm.

PERCHE’ LEONARDO HA DIPINTO IL RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI NEL 1478

E LO HA TAGLIATO NEL 1480?

I PROTAGONISTI Leonardo: il pittore, Ginevra: la modella, Bernardo Bembo: il committente.

Soluzione del problema

La data (80) del “taglio”, si trova nella misura originale dell’opera (54x38 cm) 26+21+45= 92. 54 (21+33) cm + 38 cm= 92 cm.

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RITRATTO DI GINEVRA DE’ BENCI,

Misure dei rapporti: 47 x 33 (intero) e 74 x 70 (tagliato).

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1473, PAESAGGIO DELLA VAL D’ARNO, rapporto: 50 x 75. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

Il Paesaggio con fiume (Paesaggio del Valdarno) è un disegno (19 x 28,5 cm) di Leonardo da Vinci, datato 1473 e conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi a Firenze. La data riportata in lato

a sinistra (5 agosto 1473) ne fa la prima opera sicuramente datata di Leonardo.

A meno che le misure non siano dei Ministeri Internazionali, qualunque misura abbia usato Leonardo per il “Paesaggio con fiume”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del

disegno era, è e sarà per sempre: 50 x 75. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure del “Paesaggio con fiume”: 50 x 75, è composto con la somma dei numeri di Leonardo da Vinci: 52, 21, l’anno: 73 e l’età di Cristo: 33.

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1490, UOMO VITRUVIANO, LEONARDO, misura: 199 x 142? LA MISURA E’ DI LEONARDO O DEI MINISTERI INTERNAZIONALI?

Uomo vitruviano, disegno a penna e inchiostro su carta, 34,5 x 24,6 cm (misura ufficiale) di Leonardo da Vinci del 1490,

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell'Accademia di Venezia.

Qualunque misura abbia usato Leonardo per il disegno “Uomo Vitruviano”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del disegno era, è e sarà per sempre: 199 x 142. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Leonardo nato nel 1452 (52) esegue l’Uomo Vitruviano

all’età di 38 anni nel 1490 (52+38=90). Cristo è morto a 33 anni. Leonardo, UOMO VITRUVIANO, 1490

Numero in codice: 52.38.90.33

Il rapporto delle misure dell’Uomo Vitruviano: 199 x 142, è composto con la somma dei numeri di Leonardo da Vinci: 52, 38, l’anno: 90 e di Cristo: 33.

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1490, RITRATTO DI FRANCHINO GAFFURIO, rapporto: 99 x 71. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

Il “Ritratto di musico'' è un dipinto a olio su tavola (44,7 x 32 cm) attribuito a Leonardo da Vinci, databile al 1490 e conservato nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

Il dipinto è stato ridotto di alcuni millimetri in basso.

In origine il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era: 110 x 78. Qualunque misura abbia usato Leonardo per il “Ritratto di Gaffurio”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del

dipinto era, è e sarà per sempre: 99 x 71. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure del “Musico”: 99 x 71, è composto con la somma dei numeri di Leonardo da Vinci: 38 e di Cristo: 33.

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1491, Belle Ferronnière, rapporto: 105 x 75. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

Ritratto di Cecilia Gallerani a 18 anni Il Ritratto di Dama (noto anche tradizionalmente come Belle Ferronnière) è un dipinto a olio su tavola

(63 x 45 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1490-1495 circa e conservato nel Musée du Louvre di Parigi.

Qualunque misura abbia usato Leonardo per la “Belle Ferronnière”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era, è e sarà per sempre: 105 x 75. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure della ”Belle Ferronnière”: 105 x 175, è composto con la somma dei numeri di Leonardo da Vinci: 39, di Cecilia Gallerani: 18, l’anno: 91 e l’età di Cristo: 33.

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1499, RITRATTO DI ISABELLA D’ESTE, rapporto: 193 x 141. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

Il Ritratto di Isabella d'Este è un disegno preparatorio eseguito a carboncino, sanguigna e pastello giallo su carta (63 x 46 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1499 e conservato nel Louvre a Parigi.

Qualunque misura abbia usato Leonardo per il “Ritratto di Isabella d’Este”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del

disegno era, è e sarà per sempre: 193 x 141. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure del “Ritratto di Isabella d'Este”: 193 x 141, è composto con la somma dei numeri di Leonardo da Vinci: 47 e l’anno: 99.

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1499, DE LUDO SCACHORUM, PACIOLI-LEONARDO, rapporto: 205 x 146. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

De ludo scachorum (sul gioco degli scacchi) è un manoscritto redatto in volgare nel 1499 dal matematico del

Rinascimento Luca Pacioli (1445-1517) e Leonardo da Vinci (1452-1519). Il manoscritto, dedicato alla marchesa di Mantova Isabella d'Este, riporta centoquattordici problemi di scacchi.

STUDI GORIZIANI, Rivista BSI, Anno 2001, Vol. XCIII-XCIV [Anonimo] (c.I Iniziale) Gioco degli scacchi/Manoscritto del XV° sec.

Inv. n. 7955. Sec. XV. Metà [Toscana o Padova?]. Carte : 48 num. 152 x 108 mm. Il ms. fu acquistato da Guglielmo Coronini Cronberg … (cfr. ASGo, fondo Coronini Cronberg, Materiali di studio, b.100, nn. 398 - 99).

Luca Pacioli nato nell’anno 45 (1445), scrive il manoscritto De Ludo Scachorum, all’età di 54 anni, nel 99 (1499) e Leonardo nato nel 52 (1452), ne esegue i disegni nel 99 (1499) a 47 anni.

A meno che le misure non siano di Duilio Contin,

qualunque misura abbia usato Leonardo per il formato del “De Ludo Scachorum”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del manoscritto era, è e sarà per sempre: 205 x 146. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure del manoscritto De Ludo Scachorum: 205 x 146, è composto con la somma dei numeri di Leonardo: 52, 47, di Pacioli: 54, l’anno: 99 e l’età di Cristo: 33.

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1508, LA SCAPIGLIATA, rapporto: 122 x 104. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

La Testa di fanciulla (detta La Scapigliata) è un dipinto a terra ombra, ambra inverdita e biacca su tavola (24,7 x 21 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1508 circa e conservato nella Galleria Nazionale di Parma.

Qualunque misura abbia usato Leonardo per la “Scapigliata”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del

dipinto era, è e sarà per sempre: 122 x 104. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure della “Scapigliata”: 122 x 104, è composto con la somma dei numeri di Leonardo da Vinci: 52, 56, l’anno: 108 e l’età di Cristo: 33.

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1515, L’ANGELO INCARNATO, rapporto: 133 x 98. Il rapporto è un numero puro, indipendente dall’unità di misura prescelta.

Salaì (1480-1524) e Leonardo da Vinci (1452-1519). “Angelo Incarnato”, 1515, Carboncino su carta ruvida blu, 268 x 197 mm.

A meno che le misure non siano di Carlo Pedretti,

qualunque misura abbia usato Leonardo per “l’Angelo Incarnato”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del disegno era, è e sarà per sempre: 133 x 98. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Il rapporto delle misure dell’Angelo Incarnato: 133 x 198, è composto con la somma dei numeri di Leonardo: 63, di Salaì: 35, l’anno: 90 e l’età di Cristo: 33.

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1516, AUTORITRATTO, LEONARDO rapporto: 151 x 97. LA MISURA E’ DI LEONARDO O DEI MINISTERI INTERNAZIONALI?

Autoritratto di Leonardo da Vinci, disegno a sanguigna su carta, 33,3 x 21,3 cm (misura ufficiale), del 1516.

Biblioteca Reale di Torino.

Qualunque misura abbia usato Leonardo per il suo “Autoritratto”, il rapporto tra la misura dell’altezza e la base del disegno era, è e sarà per sempre: 151 x 97. Queste misure possono essere trasformate in qualunque unità di misura.

Leonardo nato nel 1452 (52) esegue il suo Autoritratto

all’età di 64 anni nel 1516 (52+64=116). Cristo è morto a 33 anni. Leonardo, AUTORITRATTO, 1516 Numero in codice: 52.64.116.33

Il rapporto delle misure dell’Autoritratto: 151 x 97, è composto con la somma dei numeri di Leonardo da Vinci: 52, 64, l’anno: 116 e l’età di Cristo: 33.

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APPUNTI SULLA FLAGELLAZIONE DI CRISTO, DI PIERO DELLA FRANCESCA

Piero della Francesca dipinge la “Flagellazione di Cristo” in un ambiente malatestiano.

La Flagellazione di Cristo (1458). Stemma dei Malatesta e particolari dell’edificio in fondo alla piazza con alcuni elementi dello stemma dei Malatesta. Particolari del fregio che decora il basamento

del Tempio Malatestiano (1450-54) di Leon Battista Alberti.

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Stemma dei Malatesta Figura ricorrente è la rosa: quadrifogliata, dorata, simbolo di bellezza. Lo stemma più antico è quello dello scudo, sul quale è dipinta una

coppia opposta di tre teste maschili su sfondo verde, che si alterna ad una coppia di quadrati rossi e oro. L'elefante è una figura fondamentale dell'araldica malatestiana.

NELLA FLAGELLAZIONE DI CRISTO

PIERO DELLA FRANCESCA ANTICIPA WALT DISNEY All’interno della Flagellazione, ci sono tre uomini con il turbante e la proboscide (elemento che caratterizza l’elefante).

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NEL 1458 PIERO DELLA FRANCESCA ANTICIPA WALT DISNEY

IL FLAGELLO DI CRISTO “ALLA TESTA IL MALATESTA, NEL TURBANTE L’ELEFANTE”.

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Appunti

1) L'uomo col turbante visto di spalle, ordina la Flagellazione di Cristo. Questo personaggio rappresenta Giuda e Sigismondo Malatesta, nato nel 17 (1417). Nel copricapo è rappresentato un elefante, figura fondamentale nell’araldica dei Malatesta.

2) Solo conoscendo i “rapporti” delle misure del dipinto (53 x 74) si può capire l’accanimento di Federico da Montefeltro contro

Sigismondo Malatesta (1417-1468), messo da Piero della Francesca di schiena nei panni di Giuda. Sigismondo è nato nel 17 ed il figlio naturale di Federico, Bonconte, è morto a 17 anni nel 1458.

3) E’ uno scontro tra il male di Sigismondo Malatesta, nato nel 17 (1417), rappresentato con l’elefante nel turbante, ed il bene di Bonconte

morto a 17 anni nel 1458, ritratto in primo piano.

4) Per la storia il traditore di Gesù Cristo, si chiama Giuda Iscariota, per Federico da Montefeltro si chiama Sigismondo Pandolfo Malatesta.

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Piero della Francesca MADONNA DI SENIGALLIA, 1475

Piero della Francesca nato nel 19 (1419), nel 75 (1471) ha 56 anni.

Federico da Montefeltro nato nel 22 (1422), nel 75 (1475) ha 53 anni. Battista Sforza nata nel 1446 e morta a 26 anni nel 1472, nel 1475 ha 29 anni.

Guidobaldo da Montefeltro nato nel 72, nel 75 ha 3 anni.

54 ( 20+12+12+10) luci sulle imposte + 1 luce sul muro + 1 perla bianca, rappresentano l’età di Piero della Francesca: 56 anni. Sul corpetto della Madonna ci sono 29 lacciuoli. Il numero 29, rappresenta l’età di Battista Sforza morta 3 anni prima.

In origine sulla fronte della Beata Vergine Maria, vi era una perla bianca. 1 perla bianca + 29 lacciuoli + 1 rosa bianca + 22 perle al collo dell’angelo, rappresentano l’età di Federico da Montefeltro: 53 anni.

1 rosa bianca + 2 boccioli = 3. Il numero 3 rappresenta i 3 anni di Guidobaldo da Montefeltro, figlio dei duchi di Urbino.

Page 31: Nel Rinascimento le misure venivano espresse in rapporti

I miei studi iniziati nel 2000, hanno avuto origine da questo ragionamento. Perché Piero della Francesca, il pittore della simmetria, nella Madonna di Senigallia, doveva cambiarne la formula?

Perché l’angelo doveva stare all’angelo ed il Cristo Bambino stare alla luce? A : A = B : C?

Solo riconoscendo che: A : A = B : B, ho potuto riconoscere nella luce (Luce) il Cristo Risorto.

Page 32: Nel Rinascimento le misure venivano espresse in rapporti

Le pagine successive sono tratte da:

GIOCARE CON

LA MASSONERIA RAMSES II°, GIOVANNI BATTISTA, CRISTO

GIORGIOPPI 2016 n° 11

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PER UN MASSONE E’ VIETATO DIVULGARE I SEGRETI DEL MESTIERELeggendo le costituzioni massoniche del 1723, pubblicate ad opera di James Anderson postume all’unificazione del 1717,

si evince in moltissimi passaggi la particolare attenzione riservata al rapporto tra fratellanza massonica e società civile,proprio in funzione di ciò che è da preservare, tutelare, celare e tacere. Quest’attenzione per il rapporto tra iniziatie profani è sommamente evidente nell’articolo 4 del 6° capitolo (dedicato ai “Comportamenti”) delle costituzioni

che porta il titolo di “comportamento in presenza di estranei non massoni”, così recita:

«Sarete cauti nelle vostre parole e nel vostro portamento affinché l’estranenon è conveniente che egli apprenda;

rispettabile Fratellanza» [J. Anderson, “The constitution of the free

Quello che per la Massoneria è “manipolare con prudenza”, è un problema che non mi rigiudizio e comportamento è praticato anche nelle istituzioni ministeriali della Cultura, allora lo definisco “inganno”.

Poiché non sono mai stato iscritto alla Massoneria, a nessun OrSovrintendenza d’Arte, non sono tenuto a tene

PER UN SOVRINTENDENTE ALLA CULTURA E’ VIETATO DIVULGARE I SEGRETI DNessun dipendente dei ministeri alla Cultura, avrebbe mai potuto divulgare la

corretta” della Pala MontefeltroCittà ideali

PER UN MASSONE E’ VIETATO DIVULGARE I SEGRETI DEL MESTIERE

Leggendo le costituzioni massoniche del 1723, pubblicate ad opera di James Anderson postume all’unificazione del 1717,moltissimi passaggi la particolare attenzione riservata al rapporto tra fratellanza massonica e società civile,

proprio in funzione di ciò che è da preservare, tutelare, celare e tacere. Quest’attenzione per il rapporto tra iniziatievidente nell’articolo 4 del 6° capitolo (dedicato ai “Comportamenti”) delle costituzioni

che porta il titolo di “comportamento in presenza di estranei non massoni”, così recita:

e nel vostro portamento affinché l’estraneo più accorto non possa scoprire o trovare quantonon è conveniente che egli apprenda; dovrete sviare un discorso e manipolarlo prudentemente per l’onore della

[J. Anderson, “The constitution of the free-masons”, Londra, 1723, p 5

Quello che per la Massoneria è “manipolare con prudenza”, è un problema che non mi riguarda. Se però questoe comportamento è praticato anche nelle istituzioni ministeriali della Cultura, allora lo definisco “inganno”.

stato iscritto alla Massoneria, a nessun Ordine Religioso e non appartengo a nessunaSovrintendenza d’Arte, non sono tenuto a tenere segreto quello che considero un “gioco di logica”

PER UN SOVRINTENDENTE ALLA CULTURA E’ VIETATO DIVULGARE I SEGRETI DEL MESTIERENessun dipendente dei ministeri alla Cultura, avrebbe mai potuto divulgare la “ricostruzion

Pala Montefeltro di Piero della Francesca o le ricostruzioni delleCittà ideali di Luciano Laurana, pena la morte culturale.

Leggendo le costituzioni massoniche del 1723, pubblicate ad opera di James Anderson postume all’unificazione del 1717,

moltissimi passaggi la particolare attenzione riservata al rapporto tra fratellanza massonica e società civile, proprio in funzione di ciò che è da preservare, tutelare, celare e tacere. Quest’attenzione per il rapporto tra iniziati

evidente nell’articolo 4 del 6° capitolo (dedicato ai “Comportamenti”) delle costituzioni che porta il titolo di “comportamento in presenza di estranei non massoni”, così recita:

possa scoprire o trovare quanto prudentemente per l’onore della

masons”, Londra, 1723, p 55].

guarda. Se però questo e comportamento è praticato anche nelle istituzioni ministeriali della Cultura, allora lo definisco “inganno”.

dine Religioso e non appartengo a nessuna “gioco di logica”

EL MESTIERE “ricostruzione

di Piero della Francesca o le ricostruzioni delle

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IL GIOCO DEL 33

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33 (anni), all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale, ma anche di riconoscere

in Joseph-Louis Lagrange, il padre dell’unità di misura di lunghezza, il metro.

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Il metro è l'unità di misura di lunghezza. Si indica con la lettera Il padre del metro è

L’unità di misura di lunghezza, il metro, inizialmente definita come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre(fine Settecento) è stata ridefinita nel 1889 dalla Prima Conferenza Internazionale di Pesi

di una sbarra di platino-iridio costruita come prototipo e che viene conservata alla temperatura costante di 0°Cnel Bureau International des Poids et Mesures a Sèvres, vicino a Parigi. Su questo metro campione

sono stati tarati

IL METRO Il metro è l'unità di misura di lunghezza. Si indica con la lettera m.

Il padre del metro è Joseph-Louis Lagrange (1736-1813),

, il metro, inizialmente definita come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre(fine Settecento) è stata ridefinita nel 1889 dalla Prima Conferenza Internazionale di Pesi e Misure come la lunghezza

iridio costruita come prototipo e che viene conservata alla temperatura costante di 0°Cnel Bureau International des Poids et Mesures a Sèvres, vicino a Parigi. Su questo metro campione

sono stati tarati tutti i campioni delle varie nazioni.

, il metro, inizialmente definita come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre e Misure come la lunghezza

iridio costruita come prototipo e che viene conservata alla temperatura costante di 0°C nel Bureau International des Poids et Mesures a Sèvres, vicino a Parigi. Su questo metro campione

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IL PADRE DEL METRO JOSEPH-LOUIS LAGRANGE

Il metro fu coniato come termine nel 1675 da Tito Livio Burattini (al quale si deve un primo tentativo di definizione basato sulla lunghezza di un pendolo che batte il secondo, dato che il semiperiodo di un pendolo di tale lunghezza è 1,003 s). Già nel 1660

la Royal Society aveva proposto di legare le unità di tempo e lunghezza tramite pendoli con precise oscillazioni di tempo. I principi di giustizia e di equità che animano la rivoluzione francese rendono prioritaria l’abolizione delle iniquità e delle

difficoltà dovute al corrente sistema di misura. Nel 1790 Talleyrand, presidente dell’assemblea nazionale, propone di unificare le misure e chiede la collaborazione dell’Inghilterra per la creazione di una misura universale che possa valere “per tutti gli uomini

e per tutti i tempi. Si pone quindi il problema di “inventare” le nuove unità di misura (di lunghezza e di peso). Per l’unità di misura della lunghezza le proposte furono tre: la lunghezza del pendolo, un quarto di circolo dell’equatore, infine un quarto del meridiano terrestre”. La

scelta cadde sul meridiano perché poteva essere compiuta in Francia: il meridiano passante per Parigi, misurato su un arco di ben 9,5 gradi a cavallo del 45° parallelo, con i due estremi sul livello del mare. L'8 maggio 1790, l'Assemblea Nazionale

Costituente francese, su proposta di Talleyrand (vescovo di Autun), decise di definire un sistema unificato di pesi e misure. Dello studio si occupò una commissione dell'Académie Royale des Sciences di Parigi, formata da prestigiosi scienziati come Jean- Charles de Borda (1733-1799), Joseph-Louis Lagrange (1736-1813), Antoine-Laurent Lavoisier (1743-1794), Mathieu

Tillet (1714-1791) e il marchese di Condorcet (1743-1794), cui si aggiunsero Pierre-Simon de Laplace (1749-1827) e Gaspard Monge (174-1818). Il 7 aprile 1795 la Francia adottò il metro come unità di misura ufficiale. Come unità di misura della lunghezza fu scelta la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre, misurato tra Dunkerque e Barcellona, cui

fu dato il nome di metro. Fu quindi costruito il metro campione, che il 22 giugno 1799, fu depositato al Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi (tratto da: profporfidofrancesco.altervista.org/Blog/wp.../La-storia-del-metro.pdf).

Joseph-Louis Lagrange, nato Giuseppe Lodovico Lagrangia (Torino, 25 gennaio 1736 - Parigi, 10 aprile 1813), è stato un matematico e astronomo italiano per nascita e formazione e attivo nella sua maturità scientifica per ventuno anni a Berlino e per ventisei a Parigi.

Lagrange viene unanimemente considerato uno tra i maggiori e più influenti matematici del XVIII secolo. La sua più importante opera è il testo Mécanique analytique, pubblicato nel 1788. In campo matematico Lagrange è ricordato per le sue attività in teoria dei numeri, per

aver sviluppato il calcolo delle variazioni, per aver delineato i fondamenti della meccanica razionale nota come meccanica lagrangiana, per i risultati nel campo delle equazioni differenziali e per essere stato uno dei pionieri della teoria dei gruppi. Nel

settore della meccanica celeste condusse ricerche sul fenomeno della librazione lunare e successivamente sui movimenti dei satelliti del pianeta Giove, indagando con il rigore del calcolo matematico il problema dei tre corpi e del loro equilibrio dinamico.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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IL METRO, UNITA’ DI MISURA, LAGRANGE, 8 maggio 1790

Il metro è l'unità di misura di lunghezza. Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, detto Talleyrand, (1754–1838), l'8 maggio 1790, fece approvare dall'Assemblea Nazionale Costituente francese, il sistema unificato di pesi e misure. Dello studio si occupò una commissione dell'Académie Royale des Sciences di Parigi, composta da prestigiosi scienziati come Jean-Charles de Borda (1733-1799), Joseph-Louis

Lagrange (1736-1813), Antoine-Laurent Lavoisier (1743-1794), Mathieu Tillet (1714-1791) e il marchese di Condorcet (1743–1794), cui si aggiunsero Pierre-Simon de Laplace (1749–1827) e Gaspard Monge (1746–1818). Come unità di misura della lunghezza fu scelta la

quarantamilionesima parte del meridiano terrestre, misurato tra Dunkerque e Barcellona, cui fu dato il nome di metro. Fu quindi costruito il metro campione, che dal 1799 fu depositato al Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi e successivamente a Sèvres.

Lagrange nato nel 1736, nel 1790, ha 54 anni. Ramses II° è morto a 91 anni, San Giovanni Battista è morto a 28 anni e Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-massonico I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. 1790, Lagrange, età: 54. Ramses II°, età: 91 anni, numero chiave: 15, Giovanni Battista: 28 anni, Cristo: 33 anni.

La data: 8 maggio (128° giorno del calendario gregoriano) 1790 (2543 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Lagrange: 54, di Ramses II°: 91, il numero chiave: 15, l’età di San Giovanni: 28 anni e di Cristo: 33 anni.

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IL METRO, UNITA’ DI MISURA, LAGRANGE, 1791-1799 Convenzionalmente, la definizione del metro, indicato dal simbolo “m”, corrisponde alla lunghezza che assume, alla temperatura

di 0 °C, il prototipo internazionale realizzato con una lega di platino e iridio e modellato con sezione ad “H”. La “querele” dello schiacciamento dello sferoide terrestre e la misura del meridiano di Francia avviarono il dibattito scientifico sull’unità di

misura lineare e sulla natura geometrica e fisica di questa grandezza. Su proposta di J. de Borda, M. Condorcet, Joseph-Louis Lagrange (1736-1813), P. de Laplace e G. Monge, il 26 marzo 1791 l’Assemblea degli Stati Generali

deliberò che l’unità di misura delle lunghezze venisse definita dalla decimilionesima parte del quarto del meridiano terrestre e che fosse chiamata “metro”. Il prototipo di questa unità di misura fu costruito da Lenoir e Fortin e depositato

negli Archivi di Stato il 22 giugno 1799. Tale prototipo consisteva in un regolo di platino, che raggiungeva la voluta lunghezza alla temperatura del ghiaccio fondente e assunse il nome di “metro degli archivi”. Con la legge del

10 dicembre 1799, venne riconosciuto come "campioni definitivo per la misure di lunghezza".

Lagrange nato nel 1736, nel 1791, ha 55 anni e nel 1799 ha 63 anni. Ramses II° è morto a 91 anni, San Giovanni Battista è morto a 28 anni e Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-massonico I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. 1791-1799, Lagrange, età: 55 - 63 anni. Ramses II°, età: 91 anni, numeri chiave: 43, 3, 29, Giovanni Battista: 28 anni, Cristo: 33 anni.

Le date: 26 marzo (85° giorno del calendario gregoriano) 1791 (2544 dalla fondazione di Roma),

22 giugno (173° giorno del calendario gregoriano) 1799 (2552 dalla fondazione di Roma) e 10 dicembre (344° giorno del calendario gregoriano) 1799 (2552 dalla fondazione di Roma),

sono composte con la somma dei numeri di Lagrange: 55, 63, di Ramses II°: 91, i numeri chiave: 43, 3, 29, l’età di San Giovanni: 28 anni e di Cristo: 33 anni.

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IL METRO, UNITA’ DI MISURA, LAGRANGE, 1793-1795

Il 1° agosto 1793 in Francia entra in vigore il metro provvisorio. Il 7 aprile 1795 la Francia adottò il metro come unità di misura ufficiale.

Lagrange nato nel 1736, nel 1793, ha 57 anni e nel 1795 ha 59 anni. Ramses II° è morto a 91 anni, San Giovanni Battista è morto a 28 anni e Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-massonico I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. 1793-1795, Lagrange, età: 57 - 59 anni. Ramses II°, età: 91 anni, numeri chiave: 4, 6, Giovanni Battista: 28 anni, Cristo: 33 anni.

Le date: 1 agosto (213° giorno del calendario gregoriano) 1793 (2546 dalla fondazione di Roma), e 7 aprile (97° giorno del calendario gregoriano) 1795 (2548 dalla fondazione di Roma),

sono composte con la somma dei numeri di Lagrange: 57, 59, di Ramses II°: 91, i numeri chiave: 4, 6, l’età di San Giovanni: 28 anni e di Cristo: 33 anni.

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IL PADRE DEL “CALENDARIO RIVOLUZIONARIO FRANCESE”

JOSEPH-LOUIS LAGRANGE

Il calendario rivoluzionario francese o calendario repubblicano francese (calendrier révolutionnaire français o calendrier républicain français) fu elaborato da una commissione scientifica alla quale parteciparono

Joseph-Louis Lagrange, Gaspard Monge, Joseph Jerôme de Lalande, Pierre Simon Laplace e altri e presieduta da Gilbert Romme professore di matematica e fisica.

La Rivoluzione francese, dopo aver creato il Sistema metrico decimale ("Sistema metrico provvisorio", 1° agosto 1793), intervenne sul calendario. Il progetto fu presentato alla Convenzione nazionale

il 20 settembre 1793 e utilizzato in Francia a partire dal 24 ottobre 1793. La riforma fu motivata, come dichiarò Gilbert Romme, dal fatto che il tempo nuovo determinato dalla Rivoluzione doveva «incidere

con un nuovo bulino gli annali della Francia rigenerata», rinnegando «l'era volgare, era della crudeltà, della menzogna, della perfidia, della schiavitù; essa è finita con la monarchia, fonte di tutti i nostri mali». Costruito sul sistema decimale, il tempo nuovo si fondava sulla scienza moderna e, decristianizzato[2], assumeva valori laici; avendo a base il sistema agricolo, avrebbe

mostrato al popolo, disse Fabre d'Églantine, «le ricchezze della natura, per fargli amare i campi e designargli con metodo l'ordine delle influenze del cielo e delle produzione della terra». Associando a ogni giorno

il nome di un prodotto della natura, di uno strumento agricolo o di un animale domestico si mostravano «tutti gli oggetti che compongono la vera ricchezza nazionale».

Il calendario repubblicano venne soppresso da Napoleone I con decreto del 22 fruttidoro anno XIII (9 settembre 1805), e il calendario gregoriano rientrò in vigore dal 1º gennaio 1806.

Durante la Comune di Parigi fu adottato a partire dal 5 maggio 1871, o 15 fiorile secondo il Calendario rivoluzionario. Il calendario della Rivoluzione francese rimase in vigore, in Francia, dal 26 novembre 1793 al 1 gennaio 1806, quando venne abolito.

???

Il calendario rivoluzionario entra in vigore il 24 ottobre 1793 o il 26 novembre 1793? Probabilmente nessuna delle due date è reale.

Solo conoscendo la regola del gioco, si potrà scoprire che le due date ci danno le stesse informazioni.

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JOSEPH-LOUIS LAGRANGE

IL “CALENDARIO RIVOLUZIONARIO FRANCESE”

La Rivoluzione francese, dopo aver creato il Sistema metrico decimale

("Sistema metrico provvisorio", 1° agosto 1793), intervenne sul calendario. Il progetto fu presentato alla Convenzione nazionale il

20 settembre 1793 e utilizzato in Francia a partire dal

24 ottobre 1793.

Il Calendario Rivoluzionario Fransese è dell’anno 1793. Lagrange nato nel 1736, nel 1793, ha 57 anni. Ramses II° è morto a 91 anni, San Giovanni Battista è morto a 28 anni e Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-massonico

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

1793, Lagrange, età: 57 anni. Ramses II°, età: 91 anni, numeri chiave: 11, 12, Giovanni Battista: 28 anni, Cristo: 33 anni.

Le date: 20 settembre (263° giorno del calendario gregoriano) 1793 (2546 dalla fondazione di Roma) e 24 ottobre (297° giorno del calendario gregoriano) 1793 (2546 dalla fondazione di Roma).

sono composte con la somma dei numeri di Lagrange: 57, di Ramses II°: 91, i numeri chiave: 11, 12, l’età di San Giovanni: 28 anni e di Cristo: 33 anni.

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JOSEPH-LOUIS LAGRANGE

IL “CALENDARIO RIVOLUZIONARIO FRANCESE”

La Convenzione Nazionale, con decreti del 5 ottobre

e del 24 novembre 1793 introdusse il nuovo calendario, detto repubblicano, a far data dal 22 settembre 1792, giorno della proclamazione

della Repubblica ed anche data dell’equinozio di autunno per Parigi, e con entrata in vigore stabilita al 26 novembre 1793.

Il Calendario Rivoluzionario Fransese è dell’anno 1793. Lagrange nato nel 1736, nel 1793, ha 57 anni. Ramses II° è morto a 91 anni, San Giovanni Battista è morto a 28 anni e Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-massonico I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. 1793, Lagrange, età: 57 anni. Ramses II°, età: 91 anni, numeri chiave: 39, 9, 45, Giovanni Battista: 28 anni, Cristo: 33 anni.

Le date: 5 ottobre (278° giorno del calendario gregoriano) 1793 (2546 dalla fondazione di Roma),

24 novembre (328° giorno del calendario gregoriano) 1793 (2546 dalla fondazione di Roma) e 26 novembre (330° giorno del calendario gregoriano) 1793 (2546 dalla fondazione di Roma),

sono composte con la somma dei numeri di Lagrange: 57, di Ramses II°: 91, i numeri chiave: 39, 9, 45, l’età di San Giovanni: 28 anni e di Cristo: 33 anni.

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IL “CALENDARIO RIVOLUZIONARIO FRANCESE”

Il calendario rivoluzionario venne soppresso da Napoleone con un decreto del

9 settembre 1805. Durante la Comune di Parigi, fu riutilizzato a partire dal

5 maggio 1871, ma nuovamente soppresso al termine di quest'altra esperienza giacobina.

Il Calendario Rivoluzionario Fransese è dell’anno 1793. Lagrange nato nel 1736, nel 1793, ha 57 anni. Ramses II° è morto a 91 anni, San Giovanni Battista è morto a 28 anni e Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-massonico

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

1805, Lagrange, età: 57 anni. Ramses II°, età: 91 anni, numeri chiave: 24, 12, Giovanni Battista: 28 anni, Cristo: 33 anni.

Le date: 9 settembre (252° giorno del calendario gregoriano) 1805 (2558 dalla fondazione di Roma) e 5 maggio (125° giorno del calendario gregoriano) 1871 (2624 dalla fondazione di Roma).

sono composte con la somma dei numeri di Lagrange: 57, di Ramses II°: 91, i numeri chiave: 24, 12, l’età di San Giovanni: 28 anni e di Cristo: 33 anni.