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CENTRO REGIONALE ANTIDOPING “Alessandro Bertinaria” Nel Presidio Ospedaliero San Luigi Gonzaga Via Regione Gonzole, 10 – Orbassano TORINO Il Centro Antidoping: Olimpiadi Invernali Torino 2006 Ing. Fabio INZANI ABACO engineering srl TORINO

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CENTRO REGIONALE ANTIDOPING“Alessandro Bertinaria”

Nel Presidio Ospedaliero San Luigi GonzagaVia Regione Gonzole, 10 – Orbassano

TORINO

Il Centro Antidoping: Olimpiadi Invernali Torino 2006

Ing. Fabio INZANIABACO engineering srl TORINO

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping: Olimpiadi Invernali Torino 2006

La genesi del ProgettoLa genesi del Progetto

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

I principi dello sport

"L'attività sportiva è diretta alla promozione della salute individuale e collettiva e deve essere

informata al rispetto dei principi etici e dei valori educativi contro il doping".

art. 1 comma 1 della Legge n. 376 del 14 dicembre 2000

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il perché di un Centro Antidoping…

Nessuna struttura, pubblica o privata, né in ambito regionale che nazionale, riveste i compiti di:- Controllare il fenomeno del doping e della pratica di utilizzo delle sostanze mediche utilizzabili a fini di doping nelle attività sportive.- Eseguire dei programmi di sviluppo di protocolli di ricerca

La normativa sopra detta prevede (art.4 c.1 e c. 2) l'istituzione di uno o più laboratori accreditati dal C.I.O. o altro organismo internazionale.

L'assegnazione alla Città di Torino dell'organizzazione delle XX Olimpiadi invernali del 2006 è la ragione che dall’ideale di sport possa determinarsi l'esigenza di un Laboratorio Antidoping cui fare riferimento.

Al termine della manifestazione olimpica la struttura potrà continuare la sua

attività uscendo rafforzata dall’esperienza operativa nell’arco della manifestazione olimpica, integrandosi

nel contesto sanitario del Presidio

L’opera, in quanto connessa con lo svolgimento dell’evento

olimpico, è stata finanziata ai sensi dell’art. 1 della Legge

285/2000

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Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Con la designazione di Torino ad ospitare le XX Olimpiadi Invernali del 2006, si

schiudono pertanto gli scenari per la realizzazione di un nuovo centro per la lotta al doping e la repressione dell’uso illecito di

farmaci

Per volontà del dott. A. Bertinaria, allora Direttore Generale dell’A.S.O. San Luigi G., la scelta del sito ospitante la nuova struttura ricadde nel rigoglioso

parco del P.O. di Orbassano.

Il Centro è l’espressione della volontà di un Consorzio appositamente costituito da quattro Enti:-A.S.O. San Luigi di Orbassano (TO)-Regione Piemonte;-Università degli Studi di Torino;-Istituto di Medicina dello Sport.

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Come dovrà porsi il Centro Antidoping nel panorama internazionale?

1. Lo studio preliminare dell’ATI dei progettisti prima di ogni altro aspetto voleva dare risposte certe ai fruitori ultimi della struttura: i tecnici ricercatori.Il centro, pertanto, oltre che collocarsi su un livello paritetico rispetto alle analoghe strutture precedentemente sorte nel mondo, doveva garantire condizione di massima armonia nello svolgimento delle attività di ricerca.

2. Raffronto con gli altri Laboratori Antidoping Accreditati WADA:Le strutture ospitanti i centri di ricerca delle sostanze dopanti, quali Atene, Losanna e Barcellona, Salt LAke City, risultano essere evolute, ma non godono di una caratteristica peculiare che i tecnici operanti nei laboratori hanno più a cuore: la flessibilità degli ambienti e la totale fruizione degli spazi.

3. Ambienti spaziosi, luminosi, caratterizzati da una forte impronta tecnologica ed allo stesso tempo dotati di elevato comfort dovevano essere messi a disposizione degli addetti ai lavori.

L’edificio ha pertanto un’organizzazione semplicee chiara, con una distribuzione immediatamenteleggibile.Ciascuna area sarà distinta per evitare eventualisovrapposizioni ed interferenze delle attività.

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Il Centro Antidoping: Olimpiadi Invernali Torino 2006

La realizzazione del progettoLa realizzazione del progetto

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Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”Nella mente dei progettisti ecco dunque che prende forma l’idea concepita, il passaggio che lega la scintilla creativa allo spazio reale, alle forme, alle dimensioni.

E’ questa l’immagine che il centro porta di sé a tutti coloro che attorno a quell’idea ci hanno lavorato per così tanto tempo.

Bisogna adesso che quella creatura sia messa nelle condizioni ottimali per svolgere appieno il suo compito.

Fare cioè del Centro stesso la struttura più avanzata al mondo in termini funzionali, tecnologici e impiantistici come polo di prevenzione, formazione, informazione, diagnosi e repressione del fenomeno del doping.

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Il Centro Antidoping “Alessandro Bertinaria”Fruibilità degli spazi operativi

La suddivisione delle aree operative CENTRO ANTIDOPING

CENTRO ANTIDOPING

Area Operativa Area Tecnica e Amministrativa

Ciascuna di queste aree funzionali ha la propria specificità, sia in termini di

attività in essa svolta, che di caratteristiche degli spazi, degli impianti e

del controllo degli accessi

Area di LaboratorioPiano Primo: laboratorio di ricerca scientifica, sviluppato in open spacePiano Secondo: Laboratorio Antidoping sviluppato in open space

Area amministrativa e di StudioContenente gli uffici per la gestione e la direzione del centro, il servizio tecnico, gli studi per i farmacisti medici, i biologi, i tecnici, le salette riunioni

Aree di interfaccia con il territorioCostituite dai locali destinati al

ricevimento, gli ambulatori, sala prelievi, sala conferenze e biblioteca

Aree dei servizi di supportoDeposito reagenti, deposito

campioni, deposito e lavaggio vetrerie, servizi igienici, spogliatoi

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Il Centro Antidoping “Alessandro Bertinaria”Fruibilità degli spazi operativi

Planimetrie: Piano Inferiore

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping “Alessandro Bertinaria”Fruibilità degli spazi operativi

Planimetrie: Piano Terreno

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping “Alessandro Bertinaria”Fruibilità degli spazi operativi

Planimetrie: Piano Primo

1. Controllo, segreteria, accettazione;2. Studio;3. Deposito e lavaggio vetrerie;4. Deposito attrezzature;5. Celle frigorifere;6. Rest room;7. Radioimmonologia;8. Spettrometri di massa;10. Laboratorio antidoping;11. Preparazione campioni;12. Biologia molecolare;

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Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping “Alessandro Bertinaria”Fruibilità degli spazi operativi

Planimetrie: Piano Secondo

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1. Controllo, segreteria, accettazione;2. Conservazione campioni;3. Direzione;4. Studio;5. Deposito e lavaggio vetrerie;6. Deposito attrezzature;7. Rest room;8. Celle frigorifere;9. Laboratorio antidoping 1;10. Laboratorio antidoping 2;11. Archivio protetto

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping “Alessandro Bertinaria”Fruibilità degli spazi operativi

Planimetrie: Piano Copertura

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Il Centro Antidoping “Alessandro Bertinaria”

Ulteriori precisazioni1. Lo schema distributivo principale, caratterizzato da una forte assialità dei percorsi,

permette, come detto, un’organizzazione semplice e chiara delle aree destinate al laboratorio: il corridoio, infatti, disimpegna da un lato i locali di supporto, dall’altra l’area operativa;

2. La planimetria open space adottata consente una buona funzionalità operativa ed una notevole flessibilità, indispensabile per operare le modifiche e le integrazioni necessarie all’adeguamento continuo delle attrezzature e delle metodologie;

3. Il laboratorio è suddiviso in moduli impiantistici (delineati dallo spazio racchiuso singolarmente da ciascuna maglia strutturale degli elementi portanti);

4. Le utilities (gas tecnici, linee trasmissione dati, alimentazioni elettriche, adduzione idrica –acqua osmotizzata, ecc.) sono integrate in elementi sospesi ai quali si collega la strumentazione, garantendo la massima fruibilità delle superfici a pavimento;

5. Le partizioni interne sono realizzate con pareti mobili e/o attrezzate;

6. All’interno delle aree di lavoro sono previsti banchi di lavoro mobili che potranno essere spostati o modificati in altezza, in funzione delle esigenze che dovranno di volta in volta soddisfare, realizzando in tal modo un’elevato livello di flessibilità.

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Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Prospetto Longitudinale: Facciata Ovest

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Foto degli interni – n. 1

Layout tipico Laboratorio Open Space

Layout tipico Studio-Ufficio

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Foto degli interni – n. 2

Particolare utilities elementi sospesi

Corridoio di connessione/disgiunzione Locali di supporto – Laboratorio

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Foto degli interni – n. 3

Hall – Accoglienza

Sala Riunioni

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Area Operativa e Strumentazione

Spettrometro di massa alta risoluzione - GC-HRMS

Laboratorio Antidoping – Bancone attrezzato

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Il Centro Antidoping: Olimpiadi Invernali Torino 2006

Gli Impianti TecnologiciGli Impianti Tecnologici

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Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”IMPIANTI TECNOLOGICI

Alimentazioni suddivise per utenza

IMPIANTI ELETTRICIIMPIANTI MECCANICI

Gruppo elettrogeno di emergenza

Doppio UPS di continuità

Illuminazioni a basso assorbimento

Cablaggio strutturato

Sistema di rivelazione incendi

Sistema di controllo accessi - antintitrusione

Impianti Termici

Impianti di Condizionamento

Linea vapore HT

Impianto trattamento acqua

Impianto idrosanitario e di scarico

Impianto antincendio

Impianto gas tecnici

Videosorveglianza TVCC

Impianto diffusione sonora

Impianto TV ed Orologi

Impianto trattamento reflui speciali

Impianto sollevamento acque bianche

Sistema integrato di supervisione Imp. Mecc.

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Impianti Impianti FluidomeccaniciFluidomeccanici

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Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Impianti Meccanici: Facciata DoppiaPrincipi di funzionamentoRiscaldamento solare attivo dell'aria La radiazione solare viene trasformata in calore trasferito all'aria di ventilazione. Il calore prelevato prende il nome dicalore solare attivo e risulta pari ad una frazione dell'energiasolare disponibile. Il monitoraggio ha evidenziato come

l'efficienza di tali sistemi sia dipendente dalla portata d'ariaprelevata e dalla velocità e direzione del vento.Recupero di calore perduto dalla parete Il flusso di calore perduto attraverso la parete di separazionetra l'ambiente interno e l'intercapedine d'aria dipende dallaresistenza termica della parete stessa, dalla sua superficie,dalla temperatura dell’aria nell'ambiente interno e dalla temp.dell'aria all'interno dell'intercapedine. La % recuperata risultavariabile tra il 40%-60% della perdita misurata.I valori percentuali minori sono registrati durante le ore difunzionamento notturne.Effetto solare passivo - La tecnologia utilizza aria prelevatadal lato sud-est dell'edificio, mentre i sistemi tradizionali prevedono il prelievo d’aria esterna da serrande posizionatein altro modo. L'aria prelevata dal questo lato del fabbricato risulta notevolmente calda.Riduzione delle dispersioni di calore - Le tecnologie qui in analisi riducono le dispersioni di calore attraverso la parete di fronte alla quale viene installata. In condizioni normali il flussotermico risulta proporzionale alla differenza tra la temperatura dell'aria in ambiente e quella dell'aria esterna. Con l'introduzione dei sistemi qui in analisi, taleperdita diventa proporzionale alla differenza tra la temperatura dell'aria in ambiente e quella dell'aria all'interno della cavità.

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Unità Ventilante U.T.A. - A.P.

ESTATE GIORNO

Diurno estivo: in questo periodo, nell'intercapedine del sistema, saranno smaltite le potenze termiche provenienti dall'esterno e destinate agli ambienti interni; in tale situazione l'unità ventilante, per un dispositivo costruito con delle serrande motorizzate, fasà sì che il flusso di aria calda possa essere smaltito verso la copertura senza incidere termicamente sui locali interni. In tale configurazione l'apporto dell'impianto di condizionamento sarà ridotto di una quota parte stimabile nel 9% annuo rispetto ad un impianto tradizionale.

Unità Ventilante U.T.A. - A.P.

INVERNO GIORNO

A C

A

Diurno invernale: in questo periodo l'aria ascendente nell'intercapedine sarà captata dal sistema di climatizzazione, quindi trattata adeguatamente per il recupero del calore ed essere successivamente espulsa a seguito del preriscaldo dell'aria esterna mediante una miscela con l'aria preriscaldata proveniente dalla ripresa dei locali. In tale configurazione l'apporto dell'impianto di condizionamento invernale sarà ridotto di una quota parte stimabile nel 12% annuo rispetto ad un impianto tradizionale

A A

C

Unità Ventilante U.T.A. - A.P.

ESTATE NOTTE

A C

A

DiurnNotturno estivo: in questo periodo l'intercapedine avrà il compito di smaltire l'energia termica accumulatasi durante il giorno nei locali sempre attraverso il flusso d'aria generato dall'unità ventilante, che avrà il compito di trascinare esternamente attraverso la superficie vetrata il calore da smaltire provvedendo a ridurre l'inerzia termica dell'edificio, riportando naturalmente i locali alle temperature adeguate per l'attività diurna senza utilizzo di climatizzazione forzata. In tale configurazione l'apporto dell'impianto di condizionamento sarà ridotto di una quota parte stimabile nel 7% annuo rispetto ad un impianto tradizionale

Unità Ventilante U.T.A. - A.P.

INVERNO NOTTE

C C

C

Notturno invernale: in questo periodo l'intercapedine, mediante lo spegnimento dell'unità ventilante e la chiusura delle serrande di regolazione motorizzate, potrà conservare al suo interno l'energia termica che manterrà in temperatura i locali innalzando l'inerzia termica dell'edificio. In tale configurazione l'apporto dell'impianto di riscaldamento sarà ridotto di una quota parte stimabile nel 6% annuo rispetto ad un impianto tradizionale

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Impianto ventilazione facciata doppia

Unità di ventilazione facciata ventilata

Unità di ventilazione facciata ventilata.La direzione del flusso d’aria è convogliato sull’UTA Aria Primaria o espulso all’esterno attraverso il movimento di n. 3 serrande motorizzate che corredano il sistema.

Canalizzazioni estrazione/convogliamento aria parete doppia ventilata

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Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Impianti MeccaniciCome detto, ciascuna area operativa risulta essere servita da specifici impianti.Inoltre, poiché all’interno della medesima area operativa possano comunque ricadere condizioni a contorno diversi, anche tra locali immediatamente contigui (carichi endogeni differenti, range di funzionamento delle strumentazioni, ecc.) ecco che gli impianti di condizionamento dovranno essere in grado di soddisfare questa varietà simultanea di situazioni.Per far ciò, gli impianti sono così configurati:

IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO

Area operativa Area di supporto Area Amministrativa Area interfaccia territorio

Sistema V.A.V.

Cass. idroniche 2 tubi(emergenza in raffr.)

Aria Primaria

Cassette idroniche a soffitto a 4 tubi

+ +Aria Primaria

Post. Riscaldo a canale

+

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Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Impianti Meccanici: Area OperativaGli impianti a 4 tubi, corredati da sistemi di miscelazione per la regolazione dei fluidi, assicurano sempre le ottimali condizioni termiche, garantendo flessibilità di funzionamento per tutto l’arco dell’anno e per ogni variazione di carico termico.

Per garantire la completa ispezionabilità e manutenibilità degli impianti, tutte le distribuzioni fluidiche e aerauliche sono installate in controsoffitto.

I terminali aeraulici sono corredati di filtri assoluti con efficienza 99,999% DOP.

Impianto di climatizzazione: Schema degli elementiImpianto di climatizzazione: Schema degli elementi

Immissione/estrazione aria con sistema VAV

Filtrazione assoluta sulle UTA e sui terminali interni di diffusione

Possibilità di impostare i set point termoigrometrici da ciascun locale

Per ogni modulo sono remotizzati tutti parametri termoigrometrici

Cassette idroniche a soffitto a 2 tubi (sola emergenza in raffreddamento)

Area operativaLaboratori

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Dispositivi di regolazioneSonda di Umidità Relativa %

Potenziometro di taratura con controllo delle velocità del ventilatore a bordo della cassetta idronica

Sonda di Temperatura munita di display per l’impostazione del set-point di funzionamento

Segnalazione di allarme“Locale in pressione”

Tutte le letture, gli stati, gli allarmi ed i relativi parametri di funzionamento sono riportati al sistema integrato di supervisione da dove è possibile gestire e modificare tutte le impostazioni

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Impianti Meccanici – Viste

Carter AttrezzatoCarter tecnologico. In esso trovano allocazione le dorsali distributive degli impianti elettrici, le adduzioni fluidiche ed i condotti aria.Si notano i sottoquadri di zona per le alimentazioni dei banconi e le griglie di ripresa aria.

Unità di Trattamento AriaIn primo piano linee di distribuzione fluidica e valvole miscelatrici a 3 vie sulle batterie di preriscaldamento e raffreddamento.Il post riscaldo è effettuato o direttamente a canale per ciascuna zona, o sulle cassette VAV di mandata.

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Il Centro Antidoping: Olimpiadi Invernali Torino 2006

Impianti Elettrici e SpecialiImpianti Elettrici e Speciali

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Dalla reteM.T. del P.O.

ALIMENTAZIONE NORMALE

SERVIZI TECNOLOGICISERVIZI TECNOLOGICI

CONDIZIONAMENTOCONDIZIONAMENTO

IMPIANTO LUCE – F.M.IMPIANTO LUCE – F.M.

IMPIANTI ELEVATORIIMPIANTI ELEVATORI

ALIMENTAZIONE PRIVILEGIATA

Da Gruppo Elettrogenoalimentazione di riserva

Circuiti F.M. Priv. LABORATORI(gruppi frigo o servizi equivalenti)

Circuiti F.M. Priv. LABORATORI(gruppi frigo o servizi equivalenti)

ALIMENTAZIONE CONTINUITA’

Da U.P.S.

Circuiti F.M.LABORATORI ed UFFICI

Circuiti F.M.LABORATORI ed UFFICI

CED – SERVERTRASMISIONE DATI

CED – SERVERTRASMISIONE DATI

Illuminazione LABORATORI e ZONE COMUNI

Illuminazione LABORATORI e ZONE COMUNI

UNITA’ TRATTAMENTO ARIA(ambienti particolari)

UNITA’ TRATTAMENTO ARIA(ambienti particolari)

ASCENSORE DISABILIASCENSORE DISABILI

SECURETY & SAFETYSECURETY & SAFETY

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Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Impianti ElettriciLe torrette sono alimentate da due elettrocondotti protetti distinti, installati sottopavimento, come lo schema:

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Impianti ElettriciSchema di funzionamento impianto TV a circuito chiuso:

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Impianti ElettriciSchema di funzionamento loop tipo per Rivelazione Incendi

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping: Olimpiadi Invernali Torino 2006

Funzionalità, Comfort, Controllo e SicurezzaFunzionalità, Comfort, Controllo e Sicurezza==

CERTIFICAZIONE WADACERTIFICAZIONE WADA

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Il Centro Antidoping “A. Bertinaria”

Controllo, sorveglianza e sicurezza – Obiettivo primario

=

SORVEGLIANZASORVEGLIANZA

• Presidio H24• Vigilanza notturna armata• TVCC interno/esterno• Sist. Antintrusione

• Presidio H24• Vigilanza notturna armata• TVCC interno/esterno• Sist. Antintrusione

CONTROLLOCONTROLLO SICUREZZASICUREZZA

• Porte allarmate e temporizzate • Badge a livello di accesso personale• Sistema integrato supervisione• Ricevimento merci/fornitori

• Porte allarmate e temporizzate • Badge a livello di accesso personale• Sistema integrato supervisione• Ricevimento merci/fornitori

• Rivelazione incendi• Controllo doppio accessi• Diffusione sonora• Caveaux archivio• Tripla alimentazione elettrica(normale, privilegiata, continuità)

• Rivelazione incendi• Controllo doppio accessi• Diffusione sonora• Caveaux archivio• Tripla alimentazione elettrica(normale, privilegiata, continuità)

CONFORMITA’ ISO 17025

CONFORMITA’ CONFORMITA’ ISO 17025ISO 17025

Agenzia Mondiale Antidoping - WADA

Disposizioni C.I.O.

Centro Regionale Antidoping “A. Bertinaria”

Grazie per l’attenzione

Azienda Ospedaliera “SAN LUIGI G.”

Centro Antidoping A. BERTINARIA

Ing. Fabio InzaniABACO engineering srl TORINO