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Davide Grandi NEL MONDO DEI SOGNI E DEI QUANTI ARMANDO EDITORE

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Davide Grandi

NEL MONDO DEI SOGNI E DEI QUANTI

ARMANDOEDITORE

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Sommario

Introduzione 11Prefazione 13

Capitolo primo: Ai confini del tempo 21

Capitolo secondo: Quando le immagini 29diventano quantiche

Capitolo terzo: L’entità umana 44

Capitolo quarto: Mente, corpo, anima; 53origine di una realtà o di un’illusione?

Capitolo quinto: Le frequenze creatrici e il moto 68 perpetuo. Il passato che è nel presente.“La vita e la morte”

Capitolo sesto: La mente cosmica 92

Capitolo settimo: I sogni 98

Capitolo ottavo: Società, mass media, credenze e 125condizionamenti; un mondo in agonia

Capitolo nono: Preconcetti e pregiudizi 140

Conclusioni 155

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Dedicato a due cari amici e giganti della medicina: Berardino Vaira, Professore Straordinario del Dipartimento

di Scienze Mediche e Chirurgiche del Policlinico Sant’Orsola/Malpighi di Bologna, uomo tenace e di grande caratura, e Cesare Toschi, medico chirurgo eccezionale e di altissima professionalità, Specialista in Chirurgia Generale.

Un grazie infinito a Sonia, carissima amica di lunga data, per avermi aiutato nella correzione anche di questa opera,

e a Susanna, mia sorella spirituale e cara amica, per la correzione della copia finale e per la stupenda copertina.

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La vita è mutevoledobbiamo quindi affrontare la vita ora per come è ora

e domani per come sarà domanialtrimenti non potremo mai dire di essere vivi.

Siamo noi gli unici responsabili di noi stessi.

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Introduzione

Desidero chiarire fin da subito che quando parlo di Dio mi riferisco all’entità superiore che regna in qualunque religione o credo.

Psichiatri, psicoanalisti, psicologi, guide religiose e guide spirituali sono persone che hanno scelto la loro professione e il loro percorso spinte dalla voglia di ricerca di risposte a domande che si sono trascinati e che alcuni, forse, si trascinano ancora, riguardanti la loro infanzia, certe situazioni e determinati sogni. Tramite questo fortissimo impulso guidato dalle proprie emozioni riescono a comprendere cose che nemmeno si sognavano di capire.

Gli psicoanalisti stessi seguono un processo psicoanalitico sotto la guida di un professionista della mente, altrimenti, senza una base seria di partenza non potrebbero raggiungere le conoscenze giuste e acquisire le capacità necessarie per diventare a loro volta professionisti del settore. Succede però, e purtroppo piuttosto raramente, che durante il loro percorso queste persone, intendo tutti quelli elencati nella prima riga, si inoltrino in vie nuove, misteriose e anche piene di ostacoli, che però non li fermano, anzi diventa per loro un ulteriore stimolo, che li motiva ad andare avanti fino ad entrare nel profondo delle cose e a portarli a riaffiorare armati di nuove spiegazioni, comprensioni e illuminazioni.

Ritengo queste persone eccezionali, veri lottatori, veri

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ricercatori, veri scienziati e guide, perché non si sono accontentate di ciò che hanno imparato dai loro maestri, ma sono andate oltre e hanno portato tra gli esseri umani nuove conoscenze. Il lavoro di queste persone è impagabile, non ha prezzo. Non sto ad elencarvi i nomi perché sono sicuro che li conoscete, la storia e il presente parla di loro ovunque. Mi limiterò, perciò, semplicemente a ringraziare Dio per averceli mandati, Lo ringrazio dal profondo del cuore.

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Prefazione

Conoscere la psicologia e la fisica quantistica mi ha messo nelle condizioni di poter aiutare tante persone, di cui molte avevano affrontato sedute psicoanalitiche, psicoterapeutiche e psicologiche, seguito seminari spirituali e conferenze scientifiche riguardanti la fisica quantistica, senza arrivare alla comprensione del meccanismo che ha creato loro i problemi psicologici che li avevano spinti a chiedere aiuto o senza comprendere a fondo ciò che veniva loro spiegato. Il mio vantaggio è di essere un acuto osservatore, in grado di assimilare tutto e un divulgatore scientifico e spirituale, con capacità di filtrare concetti complicati e comunicarli in un modo comprensibile a tutti.

Per farvi entrare nella dinamica di questa opera letteraria inizierò con un discorso che feci ad una presentazione di un mio precedente libro: Dio e D’io (Este Edition, 2015), ripubblicato col titolo Il Quanto di Dio e uscito in seconda edizione nel 2018 dalla stessa casa editrice e anche in ebook dalla Tiemme Edizioni, completamente revisionato.

Essere qui, davanti a voi e parlare di un argomento che amo moltissimo, mi provoca un’emozione grandissima. Bè, dovete sapere, visto che stiamo parlando di fisica quantistica, che ciò che sto provando ora trasmette, tramite il mio cuore, un’onda elettromagnetica. Questa onda, che è misurabile in Hertz, si sta espandendo nell’universo attraversando, alla velocità della luce, tutto quello che le si parerà davanti, anche voi. Durante

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il percorso di espansione la mia onda incontrerà particelle atomiche e sub-atomiche e attirerà, nel suo campo, tutte quelle che vibreranno alla stessa frequenza. Queste particelle, che sono i componenti della materia, raggiungeranno il punto da dove viene trasmesso il segnale che ha provocato questa onda, cioè il mio campo, e lo faranno sotto forma di eventi, cose, persone, animali, vegetali, ecc.

Per quanto riguarda gli effetti che questa mia onda di risonanza avrà su persone, animali e piante che mi sono vicino, dipenderà dal tipo di emozione che vi è impregnata, in questo caso molto positiva e piacevole; ne consegue che io sto trasmettendo una vibrazione o frequenza, benefica.

Il meccanismo che sta alla base di questo fenomeno quantistico è semplicissimo e si divide in tre fasi:

1. I cinque sensi percepiscono l’onda e inviano uno stimolo al cervello, il quale reagisce alle informazioni recepite, trasmettendo, in risposta, quella che riconosciamo come una sensazione di piacere, facendo subire gli effetti benefici di questo stimolo a tutto l’organismo.

2. Il cervello elabora un pensiero incisivo, un progetto (negativo o positivo che sia), e tramite i neuroni, prepara un miliardo di contenitori sferici (particelle) e vi mette dentro le immagini di tutte le possibilità di realizzazione di quel progetto.

3. Di questo miliardo di possibilità ne sceglierà una, la quale collasserà e, di conseguenza, il cuore, che ha appena ricevuto il segnale della scelta effettuata, avrà una reazione emotiva attinente al contenuto della particella, che si trasformerà in ulteriori dati informativi quantici, i quali andranno a completare il carico del quanto di luce. Quest’ultimo verrà poi trasmesso, sotto forma di onda, dal cuore all’etere.

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Questo fenomeno avviene inconsapevolmente in ogni persona ogni qualvolta pensa emotivamente a qualcosa, ma lo si può provocare anche volontariamente, cioè in modo consapevole, diventando così padroni e unici responsabili della nostra vita. Diventa perciò importante controllare i pensieri e le nostre emozioni, perché ciò che trasmettiamo, riceviamo.

Partiamo da ciò che i nostri cinque sensi percepiscono, perché è tramite loro che riceviamo le prime informazioni, chi le elabora sarà poi il cervello, da qui si estraggono i dati che daranno un senso ai nostri sogni e alle reazioni che abbiamo sia durante il sonno che durante la veglia. Intanto chiariamo subito una cosa: tre di loro (tatto, olfatto e gusto) servono per percepire la materia, i restanti due, l’udito e la vista, percepiscono: il primo, le onde sonore, e il secondo, le onde elettromagnetiche, cioè i fotoni, o quanti di luce. Se siamo stati forniti di cinque sensi vuol dire che per vivere è necessario usarli tutti, solo che noi questo non lo facciamo, oppure, non lo facciamo nel modo giusto. Noi usiamo i nostri cinque sensi in modo limitato.

Dovete sapere che se usassimo al massimo ogni senso ci renderemmo conto di percepire cose che fino ad ora non riuscivamo ad avvertire. Per fare ciò è sufficiente porre la giusta attenzione e concentrazione. Per capire bene questo concetto andate in un parco, sdraiatevi a terra di schiena in posizione vetruviana (a farfalla), poi, col palmo delle mani rivolte verso il basso, concentratevi e prestate attenzione a ciò che le dita, la parte tattile per eccellenza, percepiscono; riuscirete a realizzare chiaramente ciò che state toccando o semplicemente sfiorando: foglie, fili d’erba, micro sassolini, imperfezioni del terreno e la presenza di possibili insetti.

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Dopo di che concentratevi sull’olfatto, vi accorgerete di sentire odori che fino a poco prima non sentivate, potreste addirittura percepire l’odore di biancheria stesa all’esterno di una terrazza, o l’odore degli alberi e delle piante del parco. Successivamente spostate l’attenzione sull’udito, ascoltate tutti i rumori e suoni che vibrano nell’ambiente che vi circonda. Per finire aprite gli occhi e osservate il cielo, poi girate lentamente la testa verso destra e verso sinistra, contemplate quale meraviglia vi circonda. Tutti questi dati derivanti dai nostri sensi arrivano al cervello sotto forma di immagini, da lui elaborate e utilizzate per un eventuale scopo conscio. Successivamente queste informazioni vengono messe da parte, ma potrebbero venire nuovamente usate in futuro per altri scopi, perché sono comunque dati esperienziali, e le esperienze si sa, prima o poi, spinti da una forza misteriosa legata all’evoluzione, servono per farne delle nuove.

Questo fenomeno dell’accumulazione o registrazione dei dati informativi è necessaria per la nostra sopravvivenza. Ogni senso ha un compito ben preciso. L’udito, per esempio, percepisce le onde sonore e ci permette di mantenere l’equilibrio; il gusto percepisce dal cibo eventuali informazioni sulla sua commestibilità e consistenza, ci fa riconoscere un cibo da un altro e ci informa sugli ingredienti che lo compongono; l’olfatto percepisce gli odori prodotti dal cibo o dall’ambiente che lo circonda, mettendoci nelle condizioni di analizzare eventuali pericoli o altro; il tatto serve per avere una chiara comprensione di ciò che stiamo toccando; la vista permette di filtrare e analizzare i dati fotonici derivanti direttamente dalla luce solare e artificiale, o dai loro raggi dopo essere rimbalzati su elementi solidi, liquidi o gassosi, viventi e non.

Ogni dato che i nostri cinque sensi mandano al cervello, nonostante questo sia chiuso in una scatola buia, diventa

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immagine, un po’ come avviene al cinematografo, dove le immagini prendono forma all’interno della cinepresa, per essere successivamente proiettate contro la parete di una grande sala. Diventa chiaro che tutti i dati ricevuti sono impulsi elettromagnetici, onde di luce, vibrazioni quantiche.

Quando sogniamo elaboriamo le informazioni ricevute durante la giornata o derivanti da esperienze passate, e le traduciamo a seconda di come le abbiamo vissute. Da qui si creano i sogni, anch’essi creature luminose e sonore che, tramite le emozioni provocate al dormiente, producono effetti quantici. Ciò avviene perché i quanti di luce, di cui il sogno è composto, possono essere sia particelle che onde. Quindi ogni immagine ricevuta o elaborata e ogni onda emessa a causa delle emozioni, può per risonanza, potenzialmente concretizzarsi in un evento reale, divenire particella di materia. Il quanto di luce non è l’unica cosa che accomuna cervello e universo, anche il sistema neuronale funziona alla medesima maniera, com’è stato provato da vari scienziati, primo tra tutti Stuart Hameroff, medico anestesista statunitense. Esiste addirittura una foto che ritrae il sistema neuronale del cervello e la rete elettromagnetica dell’universo posizionate una a fianco all’altra: la reazione di Hameroff e degli scienziati che hanno visto per la prima volta quelle due immagini fu sbalorditiva, perché non si evidenziava nessuna differenza tra loro.

Gli studi di questo eccelso medico e ricercatore portarono a capire che non solo le immagini erano uguali, ma anche il funzionamento elettromagnetico avveniva nello stesso modo, con la sola differenza che nel cervello i fenomeni quantistici avvengono in un ambiente dove la temperatura è alta, invece nell’universo la temperatura è bassissima. Questo determina la velocità con cui avviene il fenomeno del collasso della funzione d’onda: nel cervello avviene velocemente e nell’universo molto

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lentamente. Ma visto che il tempo è relativo, a noi non interessa con che velocità avvenga, ma che avvenga!

Fino a prima di questa scoperta si poteva pensare che “sogni e quanti” fossero due argomenti che non avessero niente in comune, ma come avete visto non è così, perché entrambi fanno parte del mondo fotonico, e ora vi spiego il perché di questa mia affermazione.

Molti di voi, per via delle scoperte scientifiche che ormai da un decennio stanno inondando ogni ramo dell’informazione, probabilmente erano già al corrente del fatto che i sogni sono fatti di suoni (onde sonore) e quanti di luce (onde elettromagnetiche), e che queste ultime meravigliose particelle determinano le infinite possibilità che costituiscono la vita di tutto l’universo, danno forma ai sogni e plasmano la realtà.

Ma cosa sono i sogni e cosa li crea? E dei quanti di luce, cosa è importante sapere e quale è la loro utilità? In questo libro cercherò di spiegarvi, senza essere troppo tecnico, complicato e noioso, il significato dei sogni e il rapporto che li lega con i quanti di luce.

Chi vi sta parlando non ha una derivazione scientifica, ma ha conosciuto e compreso molto bene e fin dalla tenera età il significato dei sogni e il potere delle emozioni; questo perché a causa di situazioni personali emotivamente forti la mia mente ha sviluppato di molto i due emisferi cerebrali e ha portato il mio corpo a trasmettere delle frequenze molto particolari, che mi hanno messo in contatto con forze esterne alla dimensione materiale e di ricevere, da queste, anche preziose informazioni. Così succede che, improvvisamente e a ciel sereno, vengo a conoscenza di imminenti pericoli, di cambiamenti lavorativi o sociali, oppure che mi sveglio e ho una visione improvvisa di un evento, che poi si rivelerà il giorno stesso.

Ma non ho solo questo tipo di intuizioni, mi capitava, e

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ancora oggi mi capita, di percepire chiaramente le forze energetiche che scendono su questo livello materiale e i campi elettromagnetici emessi dagli esseri viventi che abitano questo pianeta. Inoltre riesco a creare il tipo di realtà che desidero, cioè a muovere la materia in modo consapevole.

Tutto questo potrebbe farmi apparire ai vostri occhi come una specie di stregone, o peggio ancora un burlone che vuole prendersi gioco di voi, o un bugiardo che vuole stupire e attirare l’attenzione della gente per mera forma di protagonismo e nutrimento dell’ego. Nulla di tutto ciò, chi mi conosce lo sa. L’unico motivo per cui vi parlo di questo è perché queste facoltà non sono solo mie, ma appartengono a tutti gli esseri umani. Qualsiasi essere che ha un cervello, seppur con un numero di neuroni bassissimo, può produrre effetti quantistici e interagire col tutto. Anche gli animali, nonostante il loro livello evolutivo non gli abbia permesso di raggiungere le nostre capacità intellettive e spirituali, hanno questa capacità inconsapevole.

Essendo consapevole delle potenzialità di cui ogni essere umano è dotato, non posso non cercare di rendere coscienti anche gli altri del dono che abbiamo tutti ricevuto, sarebbe un’offesa nei confronti di Chi mi ha permesso di comprendere il valore di queste potenzialità e un peccato non dare a tutti la possibilità di acquisire una conoscenza così importante da renderci consapevoli e unici registi della nostra vita. Lo faccio con gioia, nella speranza che, chi riuscirà a capire e a raggiungere quel grado divino di consapevolezza, trasmetta ad altri questa conoscenza. Perché la vita non è solo fatta delle futili cose, di cui ci circondiamo cercando di riempire il vuoto esistenziale della maggior parte di persone, c’è ben altro, qualcosa di molto profondo e potente, a tal punto da rimettere in discussione tutti i credi e le convinzioni.

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Cercate di essere aperti e di non farvi condizionare nelle vostre scelte, altrimenti succederà quello che succede a un bicchiere pieno di acqua sporca a cui si vuole aggiungere dell’acqua pulita. Chiaramente non ci sarà spazio per quest’ultima, la quale non farà altro che mescolarsi e traboccare insieme all’acqua sporca, con la conseguenza che non ci sarebbe più nessuna delle due acque originali, ma solo una miscela confusa. Svuotatevi del vecchio e riempitevi del nuovo, delle nuove nozioni, del nuovo sapere, perché da adesso in poi vedrete il mondo sotto un altro aspetto e vi renderete conto delle vostre vere potenzialità e di quanto siete divini.

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Capitolo primoAi confini del tempo

Voglio iniziare questo saggio con una breve presentazione che vi aiuterà a comprendere chi sono e perché ho deciso di scriverlo. Lo farò inserendo in questo Capitolo due mie esperienze tratte da uno dei quattordici racconti della bellissima opera antologica dedicata a Corrado Govoni, il poeta futurista ferrarese scomparso nel 1965. A lui, la casa editrice di Ferrara La Carmelina, di Federico Felloni, ha dedicato la pubblicazione dell’opera curata da Matteo Bianchi, Corrado Govoni 50, presentata alla rassegna letteraria “Autori a Corte” nel 2015.

Vi è mai capitato di viaggiare mentalmente nel tempo, sia a ritroso che nel futuro? Oppure di essere colti all’improvviso da una riflessione illuminante, che vi porta ad un gradino più alto verso la comprensione e la consapevolezza? Sono convinto di sì! Ma forse, nel primo caso, non avete provato di comprendere cosa stesse succedendo, o non vi siete lasciati trasportare da quell’impulso improvviso che vi porta ai confini del vostro tempo. E nel secondo caso, vivere un momento di illuminazione, cioè comprendere qualcosa di molto importante, può rivoluzionare i propri pensieri e le proprie idee, rimettendo in discussione ciò che credevamo di conoscere della vita. Posso capirvi, perché un viaggio mentale richiede comunque, per la maggior parte delle persone, uno sforzo molto impegnativo.

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Di viaggiare nel tempo a me è capitato varie volte e ogni volta tornavo con delle domande. Ora provo di spiegarvi cosa vedevo e percepivo durante quei meravigliosi, ma anche un po’ inquietanti, viaggi; mi basterà narrarvene uno, perché sono tutti uguali, sia nella modalità di inizio, che nella modalità di fine. Non posso narrare l’intermezzo del viaggio perché non c’era, partivo ed ero già arrivato.

Sono sul terrazzo di casa mia e sto guardando l’evoluzione di un temporale, fenomeno atmosferico da cui sono sempre stato affascinato, cosa che mi ha spinto fin dall’età di otto anni ad interessarmi assiduamente alla meteorologia. Sto osservando l’evolversi di quel sistema temporalesco quando ad un tratto una domanda, accompagnata da un’immagine dello spazio oscuro del cosmo, si intromette in quel mio stato di grazia. Istantaneamente la mia mente e le mie emozioni vengono coinvolte prepotentemente da questa ricezione.

Improvvisamente sono in viaggio, col cuore e con la mente, a volte indietro, a volte avanti nel tempo e a volte anche in entrambe le parti, e sento di essere stato messo in quella situazione per comprendere cosa troverò all’inizio e alla fine di questo tempo, che è il mio, cioè riguardante il mio essere. Chi o cosa mi ha proiettato su quella specie di mezzo di trasporto invisibile ve lo spiego alla fine di questo breve racconto.

Quando arrivo al punto dove l’inizio del mio tempo confina con l’altrove mi chiedo: “Cosa c’è oltre questo confine dove ha inizio la mia vita?”. Nel momento, in cui sembro sul punto di trovare la risposta, vengo violentemente riportato al tempo attuale, come se venissi aspirato da una forza proveniente dal mio tempo, quello in cui sto vivendo la mia esistenza. Ritorno in me e sono ancora sul terrazzo, nella stessa posizione in cui ero nel momento in cui sono stato rapito da quella ricezione.

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Mi accorgo di avere gli occhi aperti, probabilmente non li ho mai chiusi, come quando si fanno pensieri o sogni ad occhi aperti. A chi non è mai capitato qualche volta nella vita!

Guardo il cielo e noto che il quadro temporalesco non presenta cambiamenti significativi, prova indiscutibile che il viaggio è durato al massimo qualche istante. Infatti, ogni volta che ritorno nel presente, mi rendo conto che, durante i viaggi, il tempo è praticamente fermo.

Quando il viaggio, invece di portarmi solo indietro nel tempo, mi porta anche avanti, la domanda è quasi la medesima: “Cosa troverò oltre questo confine, alla fine di questo mio tempo, quando il mio essere organico sarà giunto al termine della sua esistenza?”. Anche in quell’istante, mentre sembro sul punto di vedere oltre quella misteriosa soglia, vengo prepotentemente aspirato e riportato nel presente.

Penso sia il caso di spiegarvi in modo più ordinato alcune cose, così che possiate trovare le risposte alle domande che sicuramente vi state già ponendo.

Quello che vi ho appena raccontato non è stato né il primo né l’ultimo dei miei viaggi.

Fin da quando ero piccolo, all’incirca dall’età di sei, sette anni, fino ai ventinove anni, mi capitava ogni tanto di venire come rapito dalla stessa riflessione involontaria: sto parlando delle due estremità della mia esistenza, l’inizio e la fine. Questa domanda mi accompagnava durante quei viaggi cosmici profondi che sembrano arrivare ai confini della vita, mi rapiva all’improvviso, magari mentre facevo i compiti, o mentre giravo in bicicletta, o in un momento in cui ero coinvolto dalle belle immagini che la natura spesso ci offre, ma che, purtroppo, altrettanto spesso non abbiamo il tempo di guardare e godere, in questo sistema sociale che va sempre di fretta. Rarissimamente mi succedeva mentre ero intento a

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giocare con altri bambini, perché il gioco mi distraeva davvero tanto ed evitava che venissi rapito completamente.

Quando mi capitavano queste riflessioni, che ripeto, erano involontarie, una volta tornato in me, mi accorgevo che, lo scenario che avevo lasciato pochi istanti prima, non era cambiato per niente, ma per qualche minuto mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Uscendo da quel torpore mentale avevo la strana sensazione di essere tornato da un lungo viaggio e di trovarmi di fronte a una scena che non sembrava più far parte della mia vita, mi sentivo come fuori da quel tempo. Solo dopo alcuni minuti, ma senza che si notasse nel mio comportamento una qualsivoglia stranezza, dovuta all’evento appena vissuto, riprendevo possesso del mio tempo e tornavo al presente.

Alla fine dei miei ventinove anni diventai padre di un bellissimo maschietto. Questo evento mi occupò davvero tanto, ma non mi allontanò di un solo millimetro dalle mie riflessioni e, soprattutto, non interruppe la ricezione di intuizioni, che mi giungevano sempre sotto forma di cortometraggi, il più delle volte appena sveglio o nel dormiveglia, quando sono attive nel cervello le onde Theta.

Dopo i quarant’anni, oltre a continuare a ricevere quel tipo di messaggi visivi, iniziai a vedere immagini chiarissime impresse su tronchi d’albero; questo succedeva e succede tutt’ora ogni volta che c’è un pericolo imminente o l’arrivo di una situazione particolarmente positiva.

A trentasette anni iniziai ad interessarmi seriamente a tematiche spirituali e alla fisica quantistica, da lì in poi trovai una dopo l’altra tutte le risposte (ad alcune delle quali non mi ero posto nemmeno le domande) che mi hanno portato alla consapevolezza di come stanno le cose: chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando e dove arriveremo. La

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fisica quantistica, infatti, grazie a luminari eccezionali, alcuni dei quali Premi Nobel, ha portato alla “luce” delle scoperte incredibili. Il motivo per cui ho messo il termine “luce” tra virgolette è perché è proprio dallo studio di questo elemento che fisici, astrofisici, astronomi, medici, neurologi, chimici, biologi, psichiatri e psicoterapeuti di fama mondiale sono giunti alle porte della verità. Il quanto di luce, o fotone, “particella elementare della luce o particella elementare dell’energia elettromagnetica”, è l’elemento che ha accompagnato la creazione, collaborando con essa dalla notte dei tempi, cioè dall’origine del tutto, arrivando in questo tempo per poi continuare il suo percorso fino a solcare il confine dell’infinito, per poi espandersi in un nuovo “dove”, portandosi dietro tutti i dati informativi raccolti durante la sua eterna permanenza in questo universo.

Tutto ciò mi ha permesso di dare una spiegazione scientifica ai miei viaggi e alle intuizioni che da sempre mi accompagnano: la mia mente in quei momenti ha recepito un impulso elettromagnetico, partito dalla zona dove tutto ha origine e dove il tempo e lo spazio non esistono, dove regna “l’Energia Divina”, la quale trasmette la sua eterna e incommensurabile conoscenza solo a chi è pronto mentalmente e spiritualmente a ricevere il suo messaggio. Esso contiene dati atti a far evolvere quell’individuo fino a farlo salire a uno o più piani energetici superiori che si trovano nell’etere. Questo fenomeno, che io vedo come una vera “Grazia Divina”, è conosciuto col termine “Ricezione Intuitiva”.

Durante la propria esistenza un essere umano può avere una o più esperienze intuitive, che lo portano ad avere improvvisamente le risposte su scelte importanti riguardanti la propria vita, oppure su cosa aspettarsi in futuro. Ma anche ad essere avvisato riguardo le imminenti situazioni di pericolo.

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Il regalo che ci viene fatto da Dio sotto forma di messaggio intuitivo non è da sottovalutare, anzi è da ascoltare, perché è colmo di verità. È il gesto d’amore più grande che Dio fa a chi ha fede in Lui, a chi Lo vuole ascoltare ed è in grado di farlo.

In merito vorrei raccontarvi un altro evento illuminante che mi è giunto in questo modo. Riguarda una comprensione avvenuta, anch’essa improvvisamente, tre anni fa, mentre guardavo mio figlio e mia madre: un bambino di quattro anni e un’anziana signora di ottantaquattro anni.

Non ricordo che momento della giornata fosse, so solo che mentre li guardavo chiacchierare e scherzare tra loro, ho avuto una sorta di risposta improvvisa al quesito che mi ponevo da sempre riguardo l’inizio e la fine della vita di un essere vivente, l’inizio e la fine del suo tempo. La risposta si è presentata sotto forma di immagine. Pensate ad un impulso, simile a quello prodotto dalla penna di un elettrocardiogramma quando traccia il cono causato dal battito cardiaco: c’è una linea diagonale che improvvisamente sale fino a raggiungere una determinata altezza, per poi scendere fino a tornare allo stesso piano da dove era partita, ma più avanti, formando un triangolo senza il lato alla base.

Immaginatevi ora un diagramma cartesiano di quel tipo su cui tracceremo un impulso relativo ad un anziano e un altro relativo ad un bambino; ad un certo momento della loro esistenza si trovano alla stessa altezza: l’anziano è sul lato discendente, il bambino è su quello ascendente. La cosa da notare è che in quel momento entrambi hanno in comune un punto, che in questo caso è la distanza dalla linea di base (quella che, per intenderci, dovrebbe essere il terzo lato del triangolo), con la sola differenza che il bambino da quel punto è appena partito e l’anziano, invece, lo sta per raggiungere. Quella base è il brodo primordiale, dove vi sono tutti gli elementi

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per creare infinite entità fatte di materia ed energia, ognuna contraddistinta da una caratteristica unica e irripetibile. Max Planck, padre della fisica quantistica e grandissimo scienziato, Premio Nobel per la Fisica, chiamava quel luogo dove tutto prende vita: “campo di punto zero”, e gli impulsi viventi, i pensieri che prendono forma: “schiuma quantica”. Stiamo parlando del più basso livello energetico quantistico esistente: 1033, 1 (dieci alla trentatreesima virgola uno, cioè 10 con 33 zeri, 1), il luogo dove vibra la frequenza da cui ha origine la vita.

La nostra vita è come un piccolo seme, ma con tutti gli elementi per diventare un grande albero. Non date poca importanza alle entità viventi di piccole dimensioni, perché in loro si racchiudono gli stessi elementi vitali presenti nelle entità più grandi.

L’inizio e il termine di questo impulso sono causati da una chiamata derivante da un ordine divino, a cui nessun essere può sottrarsi. Ognuno di questi infiniti impulsi dà origine a una vita e può essere di varie grandezze. Ogni impulso segue un processo vitale completo di durata variabile, nel quale segue tutti i processi di quell’esistenza: una mosca vive in un mese, che è la sua durata media di vita, quello che un essere umano vive in ottant’anni.

Questa scoperta la dice lunga su quanto sia eccezionale e veritiera la teoria della relatività di Albert Einstein. La cosa è però differente per quegli impulsi che vengono interrotti durante il loro percorso, o per incidenti o per fatalità. In quei casi, quelle espressioni universali, per cause che ancora sfuggono alla nostra logica, anche se qualche scienziato ha già una sua teoria, non riescono a svilupparsi. Per come la vedo io le due linee vitali, quella ascendente e quella discendente funzionano come una bilancia, quando il percorso sulle

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due linee si trova nello stesso punto, in quel lasso di tempo l’inizio e la fine sono in perfetto equilibrio; in quel momento un bambino e un anziano entrano in sintonia perfetta, perché entrambi fanno parte dello stesso spazio temporale.

Raccontandovi queste mie esperienze, spero di avervi dato una mano a comprendere che non siamo soli e che non abbiamo bisogno di cercare tanto per trovare la verità. La Sua mano è sempre tesa verso chi ha fede, Lui è ovunque noi siamo, perché Lui è in ogni luogo e in ogni tempo, onnipresente verso chiunque Lo ami e lo consideri; l’indifferenza è il solo atto che può tenerlo lontano, e questo vale anche per le forze celesti.

Egli viene reputato il “Padre”, essendo colui che ha creato, che impregna e avvolge tutte le cose, tra cui la “Materia”, parola che in etimologia significa “Mater (Madre)”, con la quale interagisce per rendere esprimibili le varie forme di energia. Possiamo vedere questa entità totale anche come “Lo Sposo della Madre”. Sono queste due immense entità che danno vita al Figlio, che è il prodotto dell’unione di Materia ed Energia. L’essere umano stesso è fatto di Materia ed Energia, in un perfetto equilibrio universale divino.

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Capitolo secondoQuando le immagini diventano quantiche

Quando si parla di immagini si parla di tutto ciò che è visibile ed osservabile nell’universo. Ma le immagini non dobbiamo aspettarcele logiche, come quelle offerte dal mondo che è intorno a noi, perché nell’universo vi sono posti dove le leggi della fisica non sono come noi le conosciamo, anzi sono a dir poco assurde. Questa scoperta ha fatto comprendere ai fisici di tutto il mondo che il cosmo è ancora un grande mistero per noi. Lo studio poi delle stringhe, che prevede l’esistenza di universi paralleli, ha portato a scoprire l’entropia, termine che ha a che fare con la teoria sui multiversi. In un universo come il nostro, che, si ipotizza, abbia un diametro di cento mila anni luce vi sono tanti tipi di leggi fisiche che non lo immaginiamo nemmeno, né quante siano né come siano. Per capire di che grandezze stiamo parlando vi basti pensare che la Via Lattea, che sarebbe la nostra galassia, paragonata all’universo è l’equivalente della metà di un chicco di riso appoggiato sulla superficie dell’Africa. Vi rendete conto in quale immensità il nostro pianeta è sospeso!

Dovete sapere che gli astronomi, astrofisici e fisici di ogni parte del mondo stanno addirittura prendendo in seria considerazione anche la possibilità dell’esistenza di molti universi, i quali potrebbero essere stringhe una vicina all’altra, come pagine quasi appoggiate una sopra l’altra, ma

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senza toccarsi! Teoria interessantissima, ma diversa dalla mia, di cui ho sentito parlare, con grande soddisfazione, anche da astrofisici di fama mondiale. Essa sostiene che il nostro universo potrebbe far parte di una specie di matriosca, quindi avere al proprio interno e al proprio esterno un numero infinito di universi; stiamo parlando dell’infinitamente grande ed infinitamente piccolo: macro e micro universo.

Bene, qualcosa connette tutti gli universi e gli esseri di questi universi.

Si tratta di un tipo di frequenza equilibratissima, che esiste dall’inizio di tutta la creazione, ma di cui non si conosce ancora l’esatta modulazione, anche se si ipotizza che potrebbe essere la “compassione” la vibrazione che la crea e che, per alcuni attimi, mette in contatto tutti gli esseri che riescono a provarla dentro di sé, anche se appartenenti ad altri universi.

Tornando alle immagini e alla loro composizione, non tutti sanno che il buio è anch’esso un tipo di luce. Addirittura, Frank Kinslow, medico e professore nel corso di laurea in medicina alternativa, presso l’Università di Everglades, ha trovato nel buio il punto di connessione quantica con l’universo. Infatti il metodo di guarigione da lui ideato si basa sul connettersi consapevolmente con il “vuoto universale”, quello conosciuto anche dai buddisti, per riequilibrare l’energia del proprio corpo in modo da guarire da ogni malattia o mantenersi sani. Egli è riuscito ad individuare lo spazio “vuoto” negli intervalli che intercorrono tra le immagini visualizzate durante le sue sedute di meditazione. L’esercizio consisteva nel porre prima l’attenzione alle immagini che si formavano davanti ai suoi occhi chiusi, poi, successivamente, nel concentrarsi su ogni immagine che si presentava, tanto da capirne l’angolo di provenienza e vederne chiaramente la forma.

Questa iper-attenzione gli consentì di osservarle come se

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fossero ferme, perché la sua concentrazione aveva raggiunto la loro stessa velocità di apparizione e movimento, dandogli modo di spostare l’attenzione sugli spazi vuoti che si presentavano tra un’immagine e l’altra; per chiarire, possiamo paragonare le immagini alle strisce tratteggiate bianche che delimitano una o più corsie della carreggiata e, la parte nera, al vuoto quantico o universale. Frank è riuscito a fermare il proprio sguardo mentale sul vuoto, cosa che ha reso possibile la connessione col cosmo, permettendogli di cambiare la propria vita in modo meraviglioso.

Quando parliamo di universo parliamo di un organismo che fa parte del tutto, al cui interno si formano tutte le possibilità immaginabili, che al momento richiesto saranno già pronte per diventare reali. È anche per questo che alcuni scienziati pensano che l’universo sia un luogo olografico. Questo significa che sarebbe composto da un’informazione visiva creata da un finissimo intreccio di onde d’interferenza prodotte, non artificialmente dall’uomo, ma da ogni essere organico, umani compresi, in grado di produrre pensieri ed emozioni sia in modo consapevole che inconsapevole.

All’interno di questa teoria, una corrente di pensiero ipotizzerebbe che, perfino la vita di ogni persona sia un’immagine olografica, creata appositamente da una mente, non necessariamente appartenente ad una forma di vita conosciuta. Anche se, personalmente, sono convinto che all’interno della società umana vi siano individui che hanno evoluto le loro facoltà mentali e il loro spirito in modo tale da poter dar vita a questi ed altri fenomeni.

Per comprendere la teoria della vita olografica di cui ho parlato poc’anzi, vi farò alcuni esempi.

Ipotizziamo diverse situazioni vissute contemporaneamente dalla stessa persona, che chiameremo P.

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Prima situazione: P. sta vivendo una vita gratificante a livello sociale, lavorativo e sentimentale, ma è cagionevole di salute.

Seconda situazione: P ha problemi col lavoro e sentimentali, ma a livello sociale e salutare va molto bene.

Terza situazione: P ha problemi sentimentali molto seri, gode di ottima salute fisica, ma non psicologica; la sua vita sociale infatti non funziona per niente bene a causa delle sue sofferenze d’ansia, disturbo che lo condiziona anche nel mondo del lavoro.

Potrei andare avanti all’infinito, perché le “possibilità” che P ha di vivere una vita in vari modi sono infinite. Si potrebbe immaginare questa teoria come una ruota di bicicletta di cui P è il perno (dove vi sono le sfere, per intenderci) e i raggi sono le situazioni, cioè le sue varie e infinite espressioni vitali possibili. Quando P finirà su uno dei raggi incontrerà le stesse persone e cose, ma con caratteristiche, personalità e realtà di vita differenti. Faccio un esempio: chiamiamo alcune persone con lettere dell’alfabeto, A, B, C, D ed E e mettiamoci in mezzo anche un cane e un gatto, che chiameremo X e Y. Il nostro personaggio, P sceglie il raggio numero 1; in questo troverà A che fa il calzolaio, B che fa il muratore, C che fa la commessa, D che è un’astrofisica, E che è un’imprenditrice, X che è aggressivo, ed infine Y che è cagionevole di salute.

Nell’altra possibilità, P sceglie il raggio numero 40; in questo troverà, A che è un criminale, B che è un medico, C che è un’astronoma, D che è una casalinga con tre figli, E che è una portatrice di handicap, X che è stato abbandonato e Y che è ben voluto dalla sua famiglia adottiva. Potrei continuare all’infinito che i personaggi ci saranno sempre, idem le situazioni su ogni

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raggio (percorso di vita). Possiamo raccontarne un numero infinito quante infinite sono le possibilità. Ma cosa condiziona la scelta di intraprendere un determinato percorso? La condizionano i pensieri, i desideri e le emozioni.

In attesa che gli addetti ai lavori scavino ancora più a fondo, in modo da trovare ulteriori elementi concreti, provabili sia in laboratorio che tramite risultati di calcoli matematici, che ne attestino la veridicità, aggiungo che, se la teoria dovesse rivelarsi esatta, rivoluzionerebbe tutte le teorie fisiche fino ad ora conosciute, compreso quella quantistica, anche se essa opererebbe dentro a questa nuova teoria comunque, perché i quanti di luce sono presenti ovunque vi siano fenomeni elettromagnetici luminosi, cioè visibili, e le immagini olografiche lo sono.

Molte culture, sia esoteriche che religiose, parlano di un numero preciso di elementi fondamentali che va da quattro o, come nel caso della medicina tradizionale cinese, cinque, che vengono anche considerati gli elementi vitali che contraddistinguono ogni essere umano, e sono: il fuoco, la terra, l’aria, l’acqua e il legno. È però il caso di fare chiarezza su uno di questi elementi: il legno; questo elemento è creato dalla collaborazione tra tre degli altri quattro elementi: la terra, che è l’ambiente dove nasce; il sole (fuoco), che stimola la fotosintesi clorofilliana e quindi la sua nascita e crescita; e l’acqua, l’elemento che lo nutre. C’è da precisare anche che il sole non è il diretto responsabile della fotosintesi, lo è la luce da lui prodotta, quindi il vero elemento che causa il fenomeno della fotosintesi è la luce! Se ne deduce che quando si parla di elementi se ne evidenziano quattro: la luce, la terra, l’aria e l’acqua. Vedete come il quadro ora prende una forma diversa, ma più chiara!

E quando parliamo di luce parliamo di Quanti, gli elementi che sono la causa del movimento perpetuo di tutto l’universo,

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quel luogo dove anche chi si trova ai suoi bastioni più estremi e trasmette un’onda elettromagnetica, quindi quantica, riuscirà a farsi sentire. Gettate due sassi in uno stagno, uno nel centro e uno vicinissimo alla riva, vedrete che le onde prodotte dall’impatto dei sassi con l’acqua si espanderanno entrambe per tutto il lago.

Ma approfondiamo la conoscenza del quanto di luce, o fotone, particella di cui gli astrofisici e astronomi di tutto il mondo stanno cercando di fare conoscenza dall’inizio del Novecento. Questa particella, presentandosi in forma sia materiale che di onda ha, insite in sé, due dimensioni universali: quella fisica (materiale) e quella metafisica (spirituale o energetica), esprimendo i propri dati informativi con immagini, e quando si parla di immagini si parla di luce. Proprio a causa di queste sue proprietà e caratteristiche, questa particella è stata definita divina. Chi lo afferma, non sono spiritualisti o religiosi, sono fisici e astrofisici; scienziati interessati a nuove teorie, che hanno avuto il coraggio e la determinazione di aprire capitoli scientifici innovativi nello studio del cosmo, in opposizione a vere e proprie caste scientifiche che, con i loro dubbi e attaccamento fedele e assoluto ai vecchi concetti fisici, non hanno fatto altro che frenare il loro lavoro, rendendo tutto più difficile.

Se poi si parla di Dio, in quanto questa particella ha proprietà fisiche e metafisiche che la rendono davvero divina, la situazione si complica ulteriormente, perché Dio è sinonimo di creazione e il quanto di luce è anch’esso sinonimo di creazione, quale componente indispensabile del pensiero creativo, frutto di interazioni elettromagnetiche. E quando si crea si diventa creatori, come Dio, ma con la differenza che Dio è imperturbabile (cioè la Sua frequenza è eternamente stabile) noi no, perché siamo condizionati dal nostro ego, che

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è l’elemento che ci mette nello stato di venire condizionati da interferenze elettromagnetiche.

Quando si parla di Dio bisogna pensare che non tutti sono convinti della Sua esistenza; infatti, molto spesso, fronti di pensiero differenti entrano in conflitto, non solo verbalmente, ma nel vero senso del termine. Alla fine ci si ritrova a confrontare i propri indirizzi religiosi alla stregua dei molteplici movimenti politici che invadono il panorama sociale mondiale. Politica e religione, un po’ come sta avvenendo per il mondo dell’astrofisica e quello spirituale, si sono trovate a percorrere la stessa direzione per raggiungere lo stesso obiettivo, ma su strade separate. Purtroppo gli orientamenti politici e religiosi, insieme agli ideali, hanno da sempre creato divisione tra i popoli e la gente, provocando guerre e stragi in loro nome, un po’ come succede in uno stadio tra persone che non si sono magari nemmeno mai conosciute, quindi rispettate, stimate o odiate, ma che si sentono improvvisamente invase da un senso di rivalità e di aggressività assurde, che può sfociare addirittura alla ferocia.

Questo comportamento non ha fatto altro (e ciò avviene tuttora) che mantenere l’essere umano separato, cosa che permette al mondo politico e religioso di manipolarlo e controllarlo. Ma anche personaggi influenti appartenenti a ceti sociali agiati, come ricchi imprenditori, personaggi del cinema, della musica, della cultura, dittatori, grandi condottieri ed eroi, hanno spesso avuto un forte peso nella società, determinando, sulle masse, potenti condizionamenti, a volte motivati da intenti onorevoli, ma, più spesso, spinti da obiettivi ben meno nobili, legati al denaro al potere e alla pura materialità. A mio parere ciò che è veramente importante, e che determina il benessere del corpo e dell’anima, attraendo, nel campo energetico di un essere vivente, ciò che è necessario

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per la sua felicità, non dipende dalla fama o dal ceto sociale di appartenenza, ma dai gesti compiuti e dall’intento che è dietro a questi gesti. L’agire per aiutare chi ha bisogno, chi è in difficoltà, a causa di problemi di salute, di denaro, morali o personali attiva la coscienza compassionevole, trasmettendo un’onda vibrazionale potentissima che, durante la sua espansione, irradierà di quella sua luce invisibile, ma divina, tutto ciò che incontrerà.

Chi riesce a raggiungere, partendo da qualunque ceto sociale, la cima della propria piramide, non avrà raggiunto la verità, quella cosa che rende liberi, leggeri e sereni, ma soltanto uno dei posti di comando di un sistema che è destinato a non durare, perché solo la verità è eterna. Lei governa sotto le leggi dell’universo, e dove governa l’assoluto non c’è posto per menzogna e divisione. Non ha alcuna importanza se una persona non crede in Dio, il pensiero deve poter fluire libero, in modo che, ogni individuo possa essere sinceramente e semplicemente sé stesso, non condizionato da giudizi altrui, specialmente se formulati da bigotti o falsi predicatori.

Non si riesce ad ingannare Dio, perché Lui è la coscienza che ci impregna e ci avvolge; davanti ad essa si rivela sempre e solo la verità. La persona atea, che ha il rispetto del prossimo e della vita, è molto più vicina a Dio di tanti credenti praticanti che hanno dedicato la loro intera esistenza ad una fede religiosa, ma hanno dimenticato di essere coerenti ai valori fondamentali, che sono la base del loro credo.

Dio è equilibrio, chi si avvicina a Lui è privo del concetto di vendetta: caratteristica umana primitiva. Gli esseri umani evoluti spiritualmente, sanno perfettamente che ogni azione produce una conseguenza pari ad essa, per chiarire questo concetto vi farò un esempio semplice: In tutte le cose c’è un equilibrio, anche dove viene tolto qualcosa qualcos’altro

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prende quel posto; ciò che viene tolto da un punto viene acquisito in un altro punto e ciò che occupava quest’ultimo punto va ad occupare il punto a cui è stato tolto il materiale che lo occupava.

Raccogliete dal terreno una vanga colma di terra e il vuoto che avrete creato in quel punto sarà riempito dalla stessa quantità di aria che la quantità di terra è andata ad occupare nello spazio. A ogni azione ne segue una conseguenza di pari valore; questa è una delle leggi che fanno parte del “movimento”.

Potrebbe assomigliare al fenomeno di “causa, effetto”, ma la cosa è molto più profonda.

Quando riuscirete a comprendere questo concetto sarete in connessione con Dio e il tutto.

Dio, tre lettere che unite, a seconda della persona, possono voler dire davvero tutto: fede, amore, paura, confusione. Penso che siano molto poche le persone che non conoscono questo nome, ma che siano tante ad avere dubbi sulla sua esistenza. Lasciate che vi racconti qualcosa di me, chissà che non vi sia di aiuto per colmare i vostri dubbi, prometto che sarò breve e poco noioso.

Durante i miei anni di vita ho percepito più volte e molto chiaramente una presenza divina potentissima e voglio condividere questa esperienza con voi, perché possa esservi di aiuto nella ricerca della verità e affinché possiate riconoscere la presenza di forze divine, qualora vi capitasse ciò che è capitato a me. Vi racconterò un paio di mie esperienze di forte impatto emotivo per spiegarvi le emozioni che si possono provare durante questi momenti meravigliosi.

Sono sul letto della camera padronale impegnato a scrivere uno dei capitoli di questo libro. Proprio all’inizio vengo

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distratto da una sensazione particolare, come un’onda che mi sommerge con delicatezza. Conosco questa sensazione perciò non oppongo nessuna resistenza, anche perché se ci provassi non potrei nulla contro di essa: quando arriva sei talmente coinvolto emotivamente che non la vuoi assolutamente fermare.

In pochi attimi vengo avvolto da un’energia fortissima impregnata di un amore talmente grande che mi commuove, e conosco solo un tipo di amore che ha così tanta forza e fa questo a livello emotivo: l’amore compassionevole.

Sento questa meravigliosa energia attraversare ogni punto del mio corpo e rimango come sospeso dentro a una bolla divina. Quando, dopo un paio di minuti, passa, mi sento frastornato, sconvolto, estasiato, pieno di gratitudine per questa esperienza, che ogni volta mi produce emozioni meravigliose. In quegli attimi, il tempo sembra fermarsi e i problemi non esistere più; provo una sensazione pazzesca, tutte le volte che mi capita, a tal punto da rimanere senza parole, con la sola voglia di ringraziare Chi mi sta facendo questo dono unico.

Nell’altra esperienza ero al telefono con un’amica, stavamo proprio parlando di Dio, del perché di tante cose a Lui connesse e del fatto che ci sono tante persone che, come lei, non hanno fede o pensano di non averne, cosa che peraltro non giudico, anzi è un motivo che ci fa intavolare numerose volte l’argomento “fede”. Sono seduto in auto, fermo in un parcheggio; mentre la nostra chiacchierata telefonica continua sento arrivare l’onda, è Lei. Mi ammutolisco per almeno un minuto, mentre la mia amica continua a parlare, ignara di quello che mi sta succedendo. Passa un altro minuto e, quell’onda meravigliosa, mi ha già attraversato, lasciandomi per qualche attimo sconvolto, in balia di quella sensazione di amore fuori da ogni schema logico.

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La mia amica termina il suo discorso e, dopo qualche secondo di silenzio, in attesa di una mia controbattuta sull’argomento di cui stavamo parlando, mi chiede se ci sono. Dopo ancora una manciata di secondi di mutismo, le racconto, in modo assopito, cosa mi è appena capitato. La cosa la incuriosisce e ci motiva a riprendere più animatamente il discorso, che si era per un attimo sospeso.

Ecco, queste sono due delle esperienze divine che ho vissuto e che vi auguro, di cuore, possiate vivere anche voi, fosse anche per una sola volta, perché è qualcosa che lascia il segno, credetemi. Non so che entità sia, né se è una sola, posso solo assicurarvi che è di natura divina, altrimenti non si spiega un’energia di tale portata. Questa è un’esperienza che, come altre esperienze spirituali, fa molto bene al corpo e all’anima.

Dovete rendervi conto che c’è un universo intorno a noi, meravigliosamente grande e, se ci fermassimo ad osservare, anche solo per pochi attimi, gli astri che si presentano nel cielo notturno e ci lasciassimo trasportare dalle emozioni causate dalla celestialità della scena, ci renderemmo subito conto di quanta pochezza siano le situazioni positive e negative che l’essere umano vive. Lo stesso discorso vale per le scelte superficiali che, a volte, compiamo nel tentativo di ottenere oggetti desiderati o di migliorare la nostra vita a livello lavorativo e personale. Ogni tanto dovremmo fermarci a riflettere, facendo tesoro delle esperienze vissute navigando tra i ricordi, solo così si può intuire chiaramente il funzionamento di tutto il processo, che coinvolge ogni cosa e ogni essere del cosmo riguardo la vita e la morte, l’inizio e la fine.

Il luogo da dove tutto parte e tutto ritorna è senza spazio e senza tempo. È da lì che input esterni mandano segnali informativi capaci di far emergere un’esistenza, un soggetto vivente con una sua unica e irripetibile identità, una vita. Alla

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sua morte, segnali simili per funzionamento, riportano alla “schiuma quantica”, nel “campo di punto zero”, ciò che ha preso vita. Questi input arrivano da un luogo dove vi sono tutti gli elementi energetici per creare un soggetto vivente, come nel cielo quando è terso e ad un certo punto, a causa di un’infiltrazione di aria diversa da quella stante, si formano una o più nuvole. Questo succede perché in quello spazio azzurro, che sembrava vuoto, vi erano invece tutti gli elementi per creare le nuvole.

Ogni cosa nasce da dove tutto ciò che muore finisce.

Fin da piccolo ho sempre sentito parlare di Dio, da parte di persone appartenenti a varie correnti religiose, come di un essere potentissimo di cui aver paura, perché non stare alle Sue regole, che erano poi formulate dall’uomo, poteva portare in perdizione il credente. Su questo concetto si sono create, in Suo nome, regole e punizioni e, a causa di pensieri e pratiche differenti, si sono divisi interi popoli. Non si capisce come l’uomo sia riuscito ad infrangere una realtà inconfutabile, che ci unisce gli uni agli altri dalla notte dei tempi: la comune origine del tutto da un unico punto.

Io mi ritengo un uomo di grande fede, privo di alcun dubbio riguardo l’esistenza di Dio, ne ho rispetto e provo un infinito affetto e amore sia per Lui che per la Santissima Madre Maria, lo stesso che può provare un fanciullo per i suoi genitori. Per questo motivo non capisco perché temerlo. Io, come sicuramente la maggior parte di padri, darei la vita per i miei figli e ho sempre fatto e farò di tutto per proteggerli, per dare loro una vita dignitosa e crescerli con dei valori e dei sani principi nel rispetto di tutte le creature.

Se io, semplice uomo, posso e riesco a fare questo, come

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si può solo pensare che un essere buono e giusto, di infinita potenza e amore, pretenda da me rispetto e devozione con la minaccia di punirmi qualora non accettassi le sue regole? Dio ci ama incondizionatamente, non ragiona e non agisce come la maggior parte di noi umani, Lui è sapienza infinita, è errato vederlo come una minaccia. Solo al pensiero che i miei figli mi obbediscano per timore della mia persona mi fa star male. Padre e Madre ci amano, l’ultima cosa che vorrebbero è crearci sofferenze inutili.

Ma chi è Dio e perché identifico la Madre come Maria di Nazareth? Vi posso rispondere in due modi: uno scientifico e uno spirituale, e allo stesso tempo collegarli. Nella realtà universale queste due spiegazioni sono le due facce della stessa medaglia. Scientificamente, Dio è l’equivalente dell’Energia Oscura, elemento che si trova fuori e dentro agli atomi; nell’universo ve ne è il 73% e viene conosciuto come “Vuoto”; l’atomo stesso è per la maggior parte fatto di spazio vuoto. Spiritualmente, Dio deriva da Theòs, che vuol dire “Tutto”, e questo “Tutto” circonda, impregna ed è il Creatore di ogni elemento, perché al suo interno vi è la sostanza che dà forma e nutre ogni cosa.

Etimologicamente, il termine “Madre”, come già detto nel Capitolo precedente, deriva da “Mater”, che significa “Materia”, la quale come sappiamo è composta da atomi. Essi compongono il 4,9% dell’universo. Ma solamente al nucleo atomico, conosciuto come “Nucleone” (la parte centrale dell’atomo, composta da protoni e neutroni, che a loro volta sono composti da Quark), si può dare la definizione di “Materia”, perché è l’unica parte veramente tangibile. Il nucleo costituisce circa l’1% dell’atomo, tutto il resto è spazio vuoto in cui orbitano gli elettroni, particelle puramente energetiche, che interagiscono con i prodotti presenti nel nucleo. Sono

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poi i protoni a determinare il tipo di forma (solida, liquida o gassosa) con cui la materia si presenta. Ma è tra gli orbitali che avvengono i fenomeni elettromagnetici e prende vita il quanto di luce.

Spiritualmente io identifico la Madre come “Madre Maria”, perché la percepisco e la identifico come figura materna per eccellenza. La Sua figura mi muove emozioni compassionevoli fin da quando ero fanciullo e ha un effetto su di me potentissimo.

Nel 1905, Einstein, su un’intuizione avuta da Max Planch due anni prima, scoprì il “quanto di luce”. Da allora ai giorni nostri fisici quantistici, scienziati, ricercatori e studiosi appartenenti al mondo della scienza, della medicina, della biologia, della neurologia, della psichiatria, dell’astronomia, dell’elettronica e dell’informatica hanno scoperto chi è Dio e come Esso opera. Lo prova il fatto che la scienza e la spiritualità, avendo scoperto di avere tantissimi punti in comune, si sono uniti nell’esplorazione dell’universo quantistico.

Io non credo che una religione sia più giusta di un’altra, è assurdo solo pensare che esista un popolo che ha l’esclusiva religiosa e il monopolio della verità. Ciò che fa la differenza tra una corrente e l’altra è il comportamento delle persone, il quale influisce sul modo di interpretare i principi della religione professata. È come la politica: il partito che figura meglio o peggio dipende da chi lo rappresenta. Nel contesto religioso, però, non va messo da parte il valore della Madre, la cui presenza è fondamentale per completare gli elementi creativi che hanno dato vita a tutto. Dico questo perché in molte culture, a causa dell’errata interpretazione dei principi fondamentali che sono alla base della religione, la figura femminile viene accantonata, messa da parte, considerata inferiore o inutile. Niente di più sbagliato, in quanto essa è

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di pari valore a quella maschile, cioè al Padre, perché l’Uno senza l’Altra non si completerebbero, non permettendo così quel processo cosmico che crea la vita.

C’è una frase di Gesù, che è in realtà un monito diretto agli uomini, che appoggio appieno: chi offende il Padre sarà perdonato, ma chi offende la Madre non sarà perdonato dal Padre.

Quando smetteremo di ragionare solo con la parte razionale di noi e inizieremo ad usare anche la parte spirituale vedremo una delle vie che porta alla verità. Per essere dei buoni credenti non è necessario praticare, è sufficiente vivere con la consapevolezza della Sua esistenza e del fatto che, Lui, ci avvolge e ci impregna contemporaneamente con la Sua unica e vera potenza, quella amorevole della compassione; tutto il resto è creato dalle nostre paure: paura di soffrire e paura di morire.

Quando l’uomo comprenderà smetterà di soffrire, quando Lo sentirà non avrà più timore della morte.

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Capitolo terzoL’entità umana

Le anime si vedono e si riconoscono tra loro, pur se celate nel profondo dell’involucro organico che le contiene.

La vita è davvero un qualcosa di misterioso e incredibile e più l’uomo si addentra nei meandri della sua origine più rimane estasiato.

Il nostro corpo organico (la materia che è in noi) “vive” perché al suo interno c’è un’entità energetica (l’anima) che glielo permette. Questa energia è riconoscibile dagli effetti che essa imprime al corpo sotto forma di emozioni e pensieri, e prende il nome di coscienza. È lei che determina tutto, che seguendo un ordine divino dà vita all’organismo e lo muove fin dai primi istanti in cui viene alla luce. Ma perché possa esprimersi deve avere un corpo organico con cui farlo. L’essere umano si può portare nell’altra vita anche l’esperienza materiale fatta nella vita precedente, perché anch’essa, come quella energetica, ha una sua evoluzione.

Le esperienze che la nostra coscienza (anima) fa, insieme al corpo, durante questo percorso di vita, possono permettere ad entrambi di condividere anche l’ultimo viaggio. Quando questo avverrà, le due forme che compongono quell’individuo saranno unite per sempre e l’essenza spirituale, creata dalle esperienze fatte dall’anima durante l’ultima vita all’interno

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del corpo, saranno il lascito più grande di due elementi infiniti da cui gli esseri organici e le anime ancora in evoluzione potranno attingere. In queste due entità unite si racchiude un pezzo di puzzle universale, un componente di Dio, perché noi di Lui siamo fatti, di verità assoluta.

Voglio approfondire ulteriormente questo discorso, perché comprenderlo appieno significa dare solidità al materiale di cui è composta la colonna portante del contesto divino.

L’anima, il corpo organico e lo spirito, cioè la parte energetica creata dalla collaborazione tra le prime due, completano un essere vivente; e ognuno di loro ha due aspetti che sono uno l’opposto dell’altro. Entrambe possono essere negative o positive, dipende dal momento e dal contesto in cui si trovano. Gli orientali le chiamano Yin e Yang, rispettivamente bianco e nero; gli occidentali invece le riconoscono come negativo e positivo. Queste due frequenze, compongono l’essere e, insieme, diventano un’unica frequenza: sono ciò che creano movimento nell’universo; il bene non esisterebbe senza il male e viceversa. Ma cosa sono il male e il bene? Per farvi capire quali siano questi due aspetti e quanto in realtà il bene è bene e il male è male vi faccio un esempio molto chiaro e semplice.

Immaginatevi di essere un agente delle forze dell’ordine, che si trova a dover affrontare un bandito armato; viste le circostanze di altissimo pericolo, l’agente decide di estrarre l’arma d’ordinanza e di fare fuoco sul malvivente. In quel caso quell’arma è stata negativa per il bandito e positiva per l’agente. A questo punto la domanda che viene da porsi è: quell’arma in realtà è buona o cattiva? Positiva o negativa? È contemporaneamente l’una e l’altra. Ciò che ha determinato la sua collocazione di oggetto positivo o negativo è stata la circostanza.

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Tutto ciò che avviene è determinato sia dal presente che dal passato; non solo dal passato recente, riguardante la vita in corso, ma anche dal passato di un tempo precedente a questo: cioè di una vita precedente. L’essere dovrà pagare anche le conseguenze di azioni compiute in un tempo remoto, con valori vibrazionali identici a quelli del tempo attuale. In sintesi, aveva un sospeso acquisito dalla vita precedente, le cui circostanze lo hanno messo in condizioni di saldarlo ora. Yin e Yang sono in continuo movimento; Yin in questo preciso momento potrebbe essere Yang e domani viceversa. Quando il nostro tempo organico su questa terra cesserà, ciò che abbiamo fatto, di bene e di male, avrà delle conseguenze nella nuova vita che, la nostra anima e il nuovo corpo, andranno insieme a percorrere. Nulla rimane in sospeso in eterno, ogni conto si paga e ogni semina avrà il suo raccolto; quindi, è bene riflettere prima di compiere qualunque azione.

Per ogni vita organica (il corpo fisico), l’essere, lascerà su questa terra il proprio segno, ma la sua anima continuerà, entrerà a far parte di un nuovo organismo e sarà resettata della sua memoria, cioè di tutto ciò che nella vita organica precedente ha fatto e vissuto. È anche per questo che in questa opera letteraria evidenzio l’esistenza della morte, proprio perché a livello organico è appurato che avviene, ma a livello spirituale no. L’anima prosegue e anch’essa subisce una specie di morte, perché ciò che ha vissuto e le azioni che ha compiuto nella vita organica precedente non sono più nella sua memoria.

Le esperienze passate nei corpi precedenti permetteranno la sua evoluzione o, nel caso si sia macchiata di azioni negative, dominate dall’invidia, dall’egoismo, dal sadismo, dalla voglia di usare violenza o dalla sete di denaro, la sua regressione. Da quando esistono le religioni l’essere umano ha pensato, o è

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meglio dire, creduto, che in ognuno di noi alberghi una sorta di entità energetica unica e irripetibile, la quale è stata definita e battezzata in vari modi, noi occidentali la conosciamo appunto come “Anima”.

Anche se la nostra anima ha una sua frequenza personale, questa viene condizionata dalle vibrazioni che riceve, come avviene per il campo magnetico del nostro pianeta, conosciuto come “Risonanza di Schumann”, il quale è, secondo gli studiosi, condizionato dai fulmini. Vi posso però garantire, e di questo parleremo in modo più approfondito più avanti, che essi non sono i soli a condizionarlo.

Riflettete sempre prima di agire, ponderate bene le probabili conseguenze dovute ad una vostra presa di posizione, perché, non mi stancherò mai di dirlo, “ciò che trasmettiamo, riceviamo”, che si può tranquillamente tradurre in un vecchio proverbio, “chi semina, raccoglie”.

Guardate le cose per quello che sono, non per quello che credete che siano, allora vedrete la verità.

Spesso capita di assistere a prove inequivocabili sulle capacità dell’anima di viaggiare avanti e indietro nel tempo, solo che la maggior parte delle persone non se ne accorge; questo succede perché sono condizionate da preconcetti personali o dettati dalla società in cui viviamo, che li limita nella comprensione di un determinato evento. A una di queste situazioni ho assistito personalmente poco tempo fa, durante una festa di compleanno organizzata da una coppia confinante con casa mia, per la più piccola delle loro quattro figlie.

Io e il mio bimbo eravamo fuori dal garage ad ammirare la moto, che avevo acquistato pochi giorni prima, quando, improvvisamente, uno dei bambini presenti alla festa, della

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stessa età del mio, ci guarda e, dopo pochi istanti, viene con passo deciso verso di noi. Impossibile non vedere i partecipanti alla festa, ma essendo una festa privata non ci siamo uniti a loro, anche se mio figlio si sarebbe precipitato al volo pur di giocare con gli altri bambini.

Il bambino si ferma a due passi da mio figlio; entrambi, fermi nelle loro posizioni, si guardano come per riconoscere nell’altro qualcosa. Dopo pochi attimi i due piccoli si dicono: “Ciao! Come ti chiami?… E tu?…” Dopo le presentazioni il bimbo gli prende la manina e lo invita a seguirlo, permettendogli di inserirsi alla festa e giocare insieme.

Questo è un chiaro esempio di attrazione vibrazionale tra due anime, che sicuramente avevano già avuto forti contatti in un altro tempo e un altro spazio, oppure attratti dai rispettivi campi perché in totale risonanza.

Ma che cosa è l’anima? Da dove viene? Dove è diretta? Perché esiste? Come la si può riconoscere in noi in modo consapevole?

L’anima è un’entità puramente energetica vibrante, equivalente a una nota musicale eterna di una sinfonia infinita del cosmo (è probabilmente per questo che ogni santo ha verso il prossimo un potere di guarigione per un determinato disturbo, cosa che li contraddistingue gli uni dagli altri), che viene da un luogo imprecisato dello spazio e del tempo, perché può essere ovunque, in ogni dove e in ogni tempo ed è diretta verso il livello più alto, dove vi è il controllo di tutto il movimento universale.

L’anima può essere paragonata ad una stringa, e le stringhe è ormai risaputo che sono l’equivalente di un filamento vibrante di una determinata lunghezza e frequenza, che può avere dimensioni micro o macro, si parla di misure infinitamente piccole o infinitamente grandi; gli astrofisici pensano che

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il nostro stesso universo sia una stringa. Questa cordicella vibrante che è dentro di noi e che determina ciò che siamo è più piccola di una particella. Potrà sembrarvi assurdo, ma nonostante la sua micro grandezza riesce a condizionare il corpo in cui dimora.

Il punto del nostro corpo dove è posizionata l’anima è ancora un mistero, però ci sono varie teorie a riguardo, una di queste viene da due scienziati, Stuart Hameroff (medico anestesista statunitense e professore dell’Università dell’Arizona, scopritore del fenomeno quantistico che avviene nel cervello e che permette il collasso della funzione d’onda, e studioso dei meccanismi che governano la coscienza) e Roger Penrose (Cosmologo e matematico, esperto di fisica quantistica, premio Wolf per la fisica, nonché professore emerito all’Istituto di Matematica dell’Università di Oxford), che insieme la ipotizzano nel cervello, inserita all’interno dei microtubuli, piccolissime strutture che si trovano dentro alle cellule nervose.

Un’altra ipotesi e di derivazione spirituale, la vede come il contenitore del corpo umano. Secondo altre correnti di pensiero, sempre di natura spirituale, sarebbe residente all’interno del cuore, il nostro secondo cervello. È già stato infatti dimostrato che il cuore ha anch’esso, come il cervello, un campo elettromagnetico, ma sessanta volte maggiore e cinquemila volte più potente.

Anch’io, come i due eccelsi scienziati menzionati poc’anzi, la immagino posizionata nel cervello, ma munita di tentacoli energetici collegati alle cellule nervose e non al loro interno. In base a queste due similari teorie diviene molto importante cercare di mantenere in connessione corpo e mente durante la propria esistenza.

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Se non avessimo modo di vedere il nostro corpo non ci accorgeremmo del tempo che passa.

Personalmente penso che l’anima sia riconoscibile ogni qualvolta la coscienza si attiva e prende il sopravvento sui pensieri e le azioni di un essere umano, soprattutto quando le sue scelte potrebbero causare dispiaceri o generare situazioni spiacevoli. Tutte le religioni del mondo (se ne contano circa duecentocinquanta) vedono l’anima come qualcosa di immortale, che può rendere immortali anche noi. Anche il mondo della filosofia la vede alla stessa maniera, cioè sostiene che l’essere umano può avvertire che la vita non finisce con la morte del corpo organico, ma che vi sia qualcosa di continuativo dopo questo termine. È un argomento delicatissimo, per questo motivo merita di essere preso nella giusta maniera, onde evitare di incorrere in discorsi che possono ledere, disturbare, offendere o creare confusione in chi sta iniziando un cammino spirituale, in chi lo ha già intrapreso da tempo e in chi sta pensando di farlo.

Intanto partiamo dal fatto che il 4,9% di materia cambia forma, ma la percentuale esistente nell’universo rimane invariata.

La morte, però, è un qualcosa di più complicato, in quanto quando un essere organico giunge al termine della sua esistenza, non esiste di fatto più. “Inizio” e “fine” sono due realtà indiscutibili, come lo sono la “vita” e la “morte”.

Chiaramente questo dato di fatto riguarda la materia, ma visto che la materia è fatta di atomi e gli atomi sono per quasi la loro totalità fatti di vuoto, e questo vuoto è colmo di energia, viene da dedurre che anche quest’ultima venga coinvolta in questo processo.

Siamo corpi fatti per la maggior parte di energia e ciò che facciamo e proviamo emotivamente si ripercuote

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nell’ambiente che ci circonda e nell’universo, per questo è importante rendersi conto che la vita e le conseguenze delle nostre gesta, che esprimiamo spinti dalle nostre emozioni, non sono solo relegate su questo pianeta, ma in un contesto molto più vasto, sto parlando del cosmo.

Quindi, non facciamo solo i conti del nostro operato con questo pianeta, ma anche con l’universo stesso, le cui leggi sono severissime e non vi è modo di sottrarvisi. I tempi, per via dell’informazione a cui ogni essere umano è in grado di poter attingere, sono ormai maturi e non permettono più di evadere dalle nostre responsabilità; l’umanità non può dire di non aver conosciuto il significato della parola “amore”, intendo l’amore vero, quello compassionevole, non quello passionale o sentimentale.

La differenza tra questi ultimi tipi di amore e l’amore compassionevole sta nel fatto che i primi due servono per colmare un desiderio proveniente dalla nostra parte individualista, utile soprattutto a nutrire il nostro ego e le nostre voglie carnali.

Il secondo, invece, è incondizionato; questo amore vibra su frequenze divine ed è la più equilibrata e potente frequenza che esista nell’intero universo. Ogni essere conoscerà prima o poi questa frequenza, anche se molti sono ancora lontani dal riuscirci; e quando succederà, costoro si eleveranno ai vertici celesti più alti. Non importa quando, ma succederà senz’altro; Dio, nella sua infinita bontà e saggezza, aspetterà, tra le porte dei tempi, che anche l’ultimo essere umano percepisca queste frequenze, per poi avvicinarlo a Lui, perché tutto parte da Lui e torna a Lui.

L’anima durante i tempi passa di corpo in corpo, la durata di questo suo viaggio dipende da come vivrà le varie esperienze materiali nel corpo dove è stata mandata, sia per

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completarlo con la sua presenza energetica sia per esprimersi. Il motivo della sua esistenza è lo stesso che hanno tutti gli esseri organici, come lo è il corpo dove lei dimora: evolversi. Quante volte riflettiamo sul tempo che passa e lascia il segno sui nostri volti e sui nostri corpi, ma con lo sguardo espressivo identico agli anni già passati? Ci si sente come in gioventù, con la sensazione di essere gli stessi di allora, non condizionati dalle leggi del tempo; come se il nostro vero essere eterno fosse all’interno del cervello, esattamente dietro agli occhi, i quali fungono in questo caso da parabrezza. Questo è il nostro spirito, la parte energetica che collega la parte razionale di ogni essere con quella intuitiva, che rimarrà eternamente presente anche dopo la fine organica del corpo. L’anima invece la si riconosce tramite le emozioni, perché è in loro che si cela la coscienza.

Per capire come riconoscere la propria anima sdraiatevi e concentratevi su ciò che gli occhi della vostra mente vedono al di là dello spazio fisico che vi circonda, ma senza guardare o prestare attenzione al corpo, così da rilassarlo al punto da non avvertirne più la presenza. Successivamente, che è la parte più impegnativa, provate a lasciare andare ogni pensiero che giunge dalla vostra mente razionale. Sarà necessario molto esercizio di questa pratica meditativa (anche anni) per giungere a questo risultato, ma se vi riuscirete avrete la prova dell’esistenza del vostro essere spirituale.

L’anima c’è ed è parte di noi, quindi quando sentiamo la nostra coscienza è bene ascoltarla, perché è la voce dell’anima e lei ha una sua saggezza intrinseca.

Il talento è una firma indubbia della nostra anima.

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Capitolo quartoMente, corpo, anima; origine di una realtà o di un’illusione?

Potrei parlarvi delle numerose teorie, alcune non molto fondate, partorite da menti più o meno brillanti, che vedono l’origine dell’essere umano da luoghi extraterrestri: per esempio quella che ci vede trasportati e disseminati sulla Terra da una cometa, oppure quella che sostiene che siamo stati creati da intelligenze extraterrestri che hanno appositamente sparpagliato il nostro DNA su più pianeti. Ma in questo contesto preferisco parlarvi delle ipotesi più verosimili, come quella del famosissimo biologo, naturalista e illustratore britannico Charles Robert Darwin (1809-1882), la cui teoria, riguardo l’evoluzione delle specie animali e vegetali, attribuisce la nostra creazione a partire da un processo evolutivo iniziato milioni di anni fa, quando sono comparse sulla terra le prime forme di vita unicellulari.

A tutt’oggi, quella di Darwin, è la teoria maggiormente accreditata a livello scientifico, anche se, in questi ultimi anni, stanno nascendo alcuni piccoli dubbi sulla sua veridicità.

Un’altra teoria, molto diversa, ma sempre di illustre provenienza, è quella del dottor Ellis Silver (ricercatore, scrittore ed ecologista statunitense), alla quale stanno aderendo sempre più scienziati e studiosi. In base a questa ipotesi gli esseri umani discenderebbero da alieni emigrati su questo

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pianeta migliaia di anni fa, quando, per cause sconosciute, il processo è dovuto ripartire da zero.

Insomma, c’è di che sbizzarrirsi a seguire e ascoltare tutte queste affascinanti ipotesi, ma il rischio è di entrare in confusione e di conseguenza perderci, allontanandoci sempre di più dalla verità. Una cosa certa, su cui nessuna teoria e scienziato fino a poco tempo fa ha alzato dubbi, è che dietro all’origine della vita ci sia l’acqua, e che senza questo elemento i processi vitali ed evolutivi non possono e non sarebbero potuti avvenire.

È vero che la luce scatena il processo di fotosintesi clorofilliana e altri processi vitali, ma senza l’acqua nessun processo potrebbe avere inizio. Questo fino alla stupefacente scoperta avvenuta quasi tre anni fa da parte della Nasa, in un lago salino della California, il Mono Lake. Qui è stata trovata una forma di vita che potrebbe rimettere in discussione il concetto che lega lo sviluppo della vita alla esclusiva presenza di acqua allo stato liquido. Stiamo parlando di un microorganismo della famiglia dei Gammaprotobatteri, che si sviluppa e si riproduce utilizzando principalmente l’arsenico invece del fosforo (quest’ultimo, insieme a carbonio, zolfo, idrogeno, ossigeno e nitrati è uno degli elementi indispensabili per tutte le cellule viventi). Questa sensazionale scoperta prova che la vita può crearsi e svilupparsi anche con elementi inimmaginabili.

Tuttavia l’acqua resta l’elemento che compone in percentuale maggiore gli organismi organici e il nostro stesso pianeta: la Terra per il 70%, l’essere umano e tutto il regno animale per il 99%.

Però l’acqua ha anche un’altra particolarità che la rende unica: ha una memoria, qualità che le permette di dare una forma alle vibrazioni (frequenze) che riceve o che percepisce intorno a sé. Ciò la rende il miglior mezzo di comunicazione,

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perché proprio questa sua proprietà mnemonica mette in contatto ogni essere vivente di questo pianeta. E visto che la vita su altri pianeti è maggiormente possibile se, su di essi o al loro interno, vi è l’acqua in stato liquido, diventa automaticamente logico che, proprio questo elemento incredibile, ci potrebbe, sempre secondo questa teoria, permettere di comunicare, tramite le sue frequenze, con esseri di altri pianeti. Quando parliamo di frequenze, parliamo di vibrazioni trasmesse da un corpo vivente tramite le emozioni. Ciò prova che le emozioni fanno parte di ogni essere vivente esistente nell’universo.

L’essere umano può dirsi divino solo quando diverrà consapevole di esserlo.

Darwin ha posto le basi della teoria che vede l’origine organica dell’uomo, ma questo non prova che tale teoria sia corretta. Oggi vari dubbi stanno emergendo nel mondo scientifico; tra coloro che ne rimettono in discussione alcuni concetti fondamentali, vi è il biologo Bruce Lipton.

Di certo vi è la nostra origine reale, cioè che non siamo frutto di un’illusione, ma bensì di qualcosa di molto più complesso, cioè che siamo esseri organici reali con potenzialità sia reali che illusorie. Una frase coniata da Cartesio “Ego cogito, ergo sum, sive existo” (Io penso, dunque sono, ossia esisto) prova inconfutabilmente la reale esistenza di chi sta leggendo questo libro. Quello che invece potrebbe essere messo in discussione è l’ambiente che ci circonda, dato che è provato sia l’osservatore a condizionarlo.

Ora che abbiamo parlato dell’origine umana e ne abbiamo provato la veridicità, proviamo ad entrare nell’argomento più reale in assoluto: la crescita di ogni singolo individuo e delle potenzialità racchiuse in esso.

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I primi tre anni di vita di un bambino sono i più puri, perché non è ancora stato condizionato dalla società in cui vive, dopo di che, fino a sette anni, la sua mente è plasmabile. Il protestante Italo-Svizzero, Pestalazzi era solito ripetere: “datemi un bambino fino a sette anni e poi tenetevi tutto il resto, quel bambino sarà sempre dalla mia parte”. Si è però scoperto in questi ultimi dieci anni che il cervello è riprogrammabile, anche a seconda dell’ambiente in cui vive, e in questo non vi è limite di età.

Il cervello è un organo incredibile, e ha il controllo di tutto il nostro corpo. Assomiglia curiosamente all’interno di una noce, pesa circa un chilo e mezzo e le sue capacità sono ancora poco conosciute. Il mondo della medicina è riuscito a spiegarle solo in parte; gli spiritualisti, sembrano invece aver intuito da millenni le sue incredibili capacità, che lo collegano anche all’infinito. Ma proviamo ad andare per gradi, intanto spiegando brevemente, senza entrare troppo nello scientifico, che cosa è il cervello, come è composto e come funziona.

Il cervello è un organo rassomigliante alla polpa che compone il midollo ed è, per la maggior parte, composto d’acqua, come del resto lo sono anche il corpo umano e il nostro pianeta. Questo organo è un insieme di fibre nervose composte da cento miliardi di cellule (neuroni), che hanno il compito di elaborare, ricevere e trasmettere i segnali elettrici provenienti sia dall’interno che dall’esterno del nostro corpo, quindi anche dall’ambiente che lo circonda. Il cervello è suddiviso in due emisferi: il destro ed il sinistro, il cui strato superiore costituisce la corteccia cerebrale.

L’emisfero destro è quello emotivo, creativo, spirituale; è la parte del cervello intuitiva, quella che riceve segnali o messaggi dal Cosmo. L’emisfero sinistro è quello razionale,

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calcolatore e logico, che ha la capacità di analizzare; dentro di lui alberga “la mente”. Essa, potentissima, determina i pensieri che invadono psicologicamente le nostre giornate.

Non solo: grazie alla corteccia cerebrale, che è la parte predominante del cervello ed esiste solo negli esseri umani, può ricevere segnali anche da luoghi molto lontani, intendo dall’etere che permea tutto il cosmo, perché questa parte è la più evoluta ed è la sede del pensiero e della coscienza.

In questo organo avvengono gli stessi fenomeni quantistici che si compiono nell’universo, e nella stessa maniera. L’unica cosa che li differenzia è l’ambiente in cui essi si verificano, perché lo spazio del cosmo è freddo e immenso, invece, nel cervello, lo spazio è ristretto e per di più, caldo. La temperatura determina la velocità esecutiva di detti fenomeni; infatti nel cervello avviene velocemente, invece nel cosmo avviene in modo molto più lento. Il fenomeno per eccellenza a cui mi riferisco è “il collasso della funzione d’onda”, che non è altro che il prodotto di un’emozione provocata da un pensiero formulato dall’essere a cui questo cervello appartiene. In quel preciso istante cuore e cervello cooperano con una sincronia perfetta; il cuore impregna di ulteriori informazioni quantiche la particella fotonica creata dal cervello.

Il cervello, come ogni organo, può ammalarsi o essere soggetto ad alterazioni del S.N.C. (sistema nervoso centrale), parlo di disturbi che includono: psichiatria, psicologia e neurologia. Nei casi neurologici, quando è possibile o lo si ritiene necessario, bisogna intervenire chirurgicamente e successivamente farmacologicamente, perché il più delle volte sono causati da problemi derivanti da serissime ernie cervicali o malattie che colpiscono l’encefalo.

Nei casi psichiatrici spesso è necessario abbinare una terapia farmacologica a sedute psicoanalitiche-psicoterapeutiche.

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Quando il disturbo è di tipo prettamente psicologico, allora il modo migliore di intervenire è con sedute psicoanalitiche-psicoterapeutiche o psicologiche con, nei casi più severi, una terapia di appoggio farmacologico a base di benzodiazepine.

Nei miei anni di esperienza, vissuti osservando attentamente il comportamento, non solo delle persone, ma anche degli animali, degli insetti e delle piante, ho notato che la migliore prevenzione dalle malattie non è di tipo materiale, bensì di tipo energetico, perché esse sono generate da uno squilibrio del campo elettromagnetico che avvolge il nostro corpo, minandone una o più parti, a seconda della frequenza che crea tale squilibrio.

Questo non vuol dire che bisogna odiare o rinnegare le medicine, basta non abusarne e farsi sempre seguire da un medico esperto. Si sentono e si leggono talmente tanti consigli, riguardanti metodi e cure diverse, propinate da sempre più numerosi esperti e saccenti medici, che non ci vuole nulla ad entrare in confusione. Lo stesso succede quando si è seguiti da nutrizionisti o dietologi: esistono talmente tante e svariate diete che c’è da perdersi. Perciò risulta importante la scelta del medico giusto.

Questo vale per il vasto mondo della giurisprudenza, della medicina, delle diete e delle cure omeopatiche; ogni “esperto” mette in campo le proprie esperienze e conoscenze, senza mettere in conto che, più dati vengono immessi in un panorama già saturo di informazioni di ogni genere, più aumenta il caos: esistono informazioni che annullano altre informazioni che, fino a quel momento, sembravano corrette.

Perché a certe persone danno fastidio degli alimenti che altre invece sopportano benissimo? Eppure siamo esseri della stessa razza!

Il motivo reale che ci fa ammalare dipende da quattro fattori

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che agiscono negativamente sul nostro equilibrio energetico; il primo è l’ambiente famigliare, cioè dove passiamo la maggior parte della nostra vita; il secondo è l’ambiente locale, che è il luogo (città, paesino, campagna, mare, ecc.) dove trascorriamo un’altra buona parte della nostra vita; il terzo, dove passiamo il restante tempo della nostra esistenza, è l’ambiente lavorativo (fabbrica, azienda, negozi, trasporti, ospedali o poli sanitari, forze di sicurezza, uffici, ecc.); infine c’è il quarto fattore, che è da imputare agli alimenti di cui ci nutriamo.

In sintesi, sono la vita che ognuno di noi conduce e l’ambiente dove nasce e cresce che condizionano il comportamento del nostro organismo. L’alimentazione viene all’ultimo posto. Una persona che cresce in un ambiente sereno, che gli infonde sicurezza, sopporta molto meglio ogni tipo di cibo, perché con una mente ben funzionante ed equilibrata il suo organismo vibra su frequenze che mantengono in perfetta efficienza le sue difese immunitarie e fa funzionare al meglio ogni cellula e ogni organo del suo corpo, soprattutto quello digerente.

E qua è il caso di aprire una piccola parentesi. Come vi ho accennato in uno dei capitoli precedenti, un corpo umano medio è composto all’incirca da cento mila miliardi di cellule, ma lo sapevate che ognuna di loro ha un suo sistema nervoso, un sistema endocrino, un sistema respiratorio, un sistema digestivo, un sistema riproduttivo e un sistema evacuatorio? Già… stiamo parlando di un essere vivente completo come chi lo contiene. Questo significa che l’essere umano è composto da una comunità e che questa comunità funziona come una città, la quale è guidata da un sindaco (cervello) e una giunta comunale (i centri nervosi). Ma noi umani, come tutti gli esseri organici, abbiamo un organo che ci rende speciali: il cuore, che come un’antenna trasmette i segnali all’esterno e ne riceve

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altri provenienti dall’ambiente. All’interno di questi segnali non vi sono solo i dati informativi per modificare il corpo a seconda dell’ambiente in cui vive, ma anche informazioni relative a messaggi provenienti da altri esseri organici (umani, animali, vegetali) o da entità aliene o spirituali.

Se il sindaco e la sua giunta trascurassero alcune zone, esse entrerebbero nel degrado e, nel caso del corpo umano, ciò corrisponderebbe all’ammalarsi di uno degli organi che lo compongono.

Individuare la fonte che causa la malattia è meglio di ogni cura farmacologica.

Seguendo questa stessa logica potremmo paragonare l’universo ad un grande organismo vivente, composto da cellule: le persone che vivono in esso. Se queste persone (cellule) percepissero l’ambiente in cui vivono come un luogo degradato, a cui non viene attribuito il valore che merita e a cui nessuno dei dirigenti presta la dovuta attenzione, si sentirebbero avvilite e impotenti, questa cosa ricadrebbe su di loro facendole ammalare. A meno che esse non riescano a vivere bene in quel genere di ambiente, percependolo in modo positivo, cioè standoci bene.

Questo è quello che accade alle moltissime persone che seguono in modo ferreo stili di vita e consigli, sia alimentari che non, ignorando che spesso, ciò che determina il crearsi di una malattia, è dovuto ad una somatizzazione di una situazione o un fatto.

Evitare di nutrirsi di certi alimenti indispensabili alla crescita umana ci porterebbe ad un indebolimento dell’organismo e ad un serio abbassamento delle difese immunitarie.

In questi ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di

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diete vegetariane e vegane, consigliate da chi già ne fa uso da tempo convinto di poterne trarre grandi benefici per il proprio organismo. Essi sostengono che la frutta e la verdura possono sostituire la carne e in alcuni casi anche i latticini o altri alimenti altamente proteici come le uova, donando all’essere umano più salute e una conseguente diminuzione quasi totale delle possibilità di ammalarsi di cancro.

Queste teorie sono sostenute anche da professori molto conosciuti e apprezzati, che, per far capire a chi li ascolta, quanta energia, calorie, forza e potenza si possano assumere nutrendoci solo di vegetali, prendendo come esempio la struttura resistente e possente di molti erbivori o animali che si nutrono di frutta e verdura (bovini, equini, primati come gorilla e orango e altri animali come giraffe, canguri ecc.), senza spiegare che la quantità di cui questi animali si nutrono è molto, ma molto maggiore di quella che il nostro sistema digerente potrebbe supportare. Un orango può mangiare anche venti banane al giorno, un toro può assumere in un solo pasto una carriola di vegetali misti e una pecora può mangiare un tavolo pieno di biada senza nessuna fatica digestiva. Provateci voi!

Noi siamo onnivori, abbiamo necessità di nutrirci in modo vario di ogni alimento, ascoltando come il nostro organismo risponde ad ogni sostanza che assume. È solo così che possiamo trovare l’alimentazione per noi più adeguata e non dalle esperienze di altre persone, perché ogni alimento ha un tipo di reazione diversa a seconda della persona che lo assume.

Non si può negare che alimentarsi in modo equilibrato sia una cosa saggia e un buon modo per stare bene è senz’altro nutrirsi ascoltando la reazione del proprio corpo dopo l’assunzione degli alimenti. Ma non basta alimentare il corpo, bisogna ascoltare anche la psiche, cercando di nutrire la mente e lo spirito di cose positive, sforzandosi di non

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farsi attrarre da situazioni che ci fanno stare male o che ci innervosiscono. Il nutrimento migliore per la nostra mente è avere un obiettivo, fare qualcosa che si ama e alimentarsi di alcune proteine, vitamine e un po’ di zuccheri. Il cuore, invece, si nutre di emozioni; se sono negative si intossica e si ammala, come succede al corpo umano quando assume alimenti a cui è allergico o intollerante. Ogni volta che l’organismo si intossica ne risentono negativamente anche la psiche e lo spirito, e viceversa, quando sono la psiche e lo spirito a soffrire, ne risente l’organismo, perché tutto è uno, tutto è connesso, collegato.

A questo punto la risposta al perché di molti nostri disturbi alimentari e di salute, viene da sé: la loro origine non è organica, ma bensì psicosomatica. E visto che quando si parla di Psiche, oltre che di reazioni mentali, si parla di Anima, se ne deduce che si entra nella metafisica, quindi nel mondo più profondo dei Quanti di Luce, dove albergano le onde emozionali e mentali.

I bambini, questi esseri meravigliosi.

Avete mai riflettuto sul potere che la mente ha sul corpo? La mente è la fonte della maggior parte dei mali di cui soffriamo, alcuni di essi possono essere trasmessi dai genitori al feto a causa dei pensieri che albergano nella loro mente. La trasmissione di dati negativi o dannosi non avviene solo nel momento in cui il padre produce il seme, o quando quest’ultimo entra nell’ovulo della madre, ma può avvenire anche durante la gestazione, il periodo in cui il feto si forma, perché in quei nove mesi riceve le onde trasmesse dai genitori e dalle persone che passano e si posizionano frequentemente, anche se per poco tempo, nel suo campo. Anche la madre e il

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padre, come il figlio appena venuto alla luce, hanno un corpo che è stato condizionato nel periodo della gestazione dai rispettivi genitori. Ma non solo in tale periodo, anche durante il percorso di crescita, la loro mente è stata condizionata. Successivamente, come in una sorta di staffetta, questo passaggio del testimone, che contiene tutti i dati condizionanti accumulati dalla notte dei tempi, verrà trasmesso al nascituro. Riuscire a controllare la mente significa trasmettere al proprio corpo e al feto vibrazioni equilibrate, positive, guaritrici, capaci di mantenere corpo e mente in ottima salute.

Pochi mesi fa il mio figlio più piccolo, di neanche cinque anni, ha subito un intervento al testicolo e nella zona inguinale a causa di un idrocele, problema molto comune nei bambini, che in futuro avrebbe probabilmente compromesso la buona crescita del testicolo, se non addirittura creato una strozzatura inguinale, che avrebbe portato a conseguenze molto più serie. Il giorno dell’intervento, le infermiere sono venute a prenderlo e lo hanno portato in sala operatoria, con me dietro che li seguivo. Poco dopo, quando gli hanno fatto l’anestesia, non ho potuto non notare l’apparente assenza della mente dal corpicino del mio bimbo. E lì mi sono chiesto: “dato che la mente è la fonte di ogni male, se si riuscisse ad interrompere l’influsso informativo negativo non verrebbero più distribuiti nell’organismo quei dati che sono causa di vari mali, con la probabile e logica conseguenza che il corpo guarirebbe”. Ma poi mi sono ricordato che la mente non è solo fonte di informazioni dannose, anzi può anche essere fonte di informazioni guaritrici.

A questo punto si potrebbe portare la mente, usando meditazioni particolari, a trasmettere all’organismo solo informazioni positive interrompendo la trasmissione di quelle negative, come fanno in modo naturale i bambini. Esseri

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meravigliosi, puri, non ancora inquinati dall’ambiente sociale contorto e distruttivo che abbiamo creato. Questi cuccioli hanno un campo con una frequenza personale fantastica, che a causa delle loro emozioni buone e sincere riescono a trasmetterle a chi gli sta vicino. Frequenze simili, se non addirittura uguali, le trasmettono anche gli animali, soprattutto i cani, a causa dell’amore vero che provano per il loro padrone, amore incondizionato, di pari livello all’amore per eccellenza, quello compassionevole.

I bambini a differenza degli adulti, non si pongono mai molte domande su un apparente disturbo, non si allarmano come noi, vivono le situazioni e i problemi solo quando si presentano. Elena, una mia carissima amica, un giorno mi ha detto una cosa verissima e profonda: “I bambini hanno dei filtri mentali che li aiutano e li rendono capaci di affrontare molto meglio degli adulti i problemi della vita”.

I bambini pensano alla malattia solo quando iniziano a sentire i suoi effetti. La stessa cosa succede con le difficoltà, che più volte nella vita capita a tutti di affrontare. Loro si pongono il problema solo quando gli si presenta, gli adulti invece se lo pongono molto tempo prima. Poniamo come esempio che tra due mesi abbiate da affrontare un esame universitario o di lavoro; come minimo inizierete a preoccuparvi un bel po’ di giorni prima, se non addirittura settimane. Un bambino invece si preoccuperà solo al momento, o al massimo il giorno stesso, in cui dovrà dare l’esame.

Questo succede perché il piccolo ha la mente che non si sofferma più di tanto su una cosa o un pensiero, è troppo preso dal mondo che lo circonda, il quale è per lui fonte di stimoli continui: non perde tempo a pensare a cosa lo aspetta o a comprendere il perché di una cosa o di una situazione.

Gli basta e non si pone ulteriori domande, volta pagina

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e si dedica ad altro, ma intanto ha assimilato tutti i dati importanti, di cui un giorno farà virtù. Tutto ciò solo nel caso che il piccolo abbia avuto un’infanzia serena, altrimenti ciò che registrerà sarà condizionato dall’ambiente negativo o violento in cui crescerà, perché comunque il cervello registrerà tutto e nel tempo farà le sue elaborazioni, che potrebbero un giorno emergere sotto forma di stati ansiosi, depressivi o compulsivi.

I bambini hanno anche un superpotere: l’entusiasmo. Osservateli quando gli chiedete di fare una cosa insieme a voi, del tipo andiamo a fare un giretto in bici? Ti va di venire con me a pesca? Andiamo a fare una gitarella, magari al mare o in montagna? Ci guardiamo un bel film? I loro occhi si accendono di una luce fantastica ed esprimono la loro gioia in modo inequivocabile, poi si armano di questo superpotere che coinvolge anche noi e ci fa fare anche cose che mai avremmo immaginato di fare a una certa età. Per non parlare di quello che genitori e nonni sopportano a causa di quella energia che li pervade e non riescono a trattenere, che è fonte di tante preoccupazioni e stress per i malcapitati famigliari. Ma con i cuccioli non si vince mai, il loro potere (entusiasmo), la coinvolgente energia e l’enorme dolcezza che li caratterizza e li rende esseri immensi ci mettono ai loro piedi. C’è da imparare tanto da questi cuccioli, prendiamo esempio da loro.

Facciamocene una ragione e godiamoci, anche se a caro prezzo, questi loro primi sei-sette anni di vita, perché dopo si trasformeranno e nel giro di altrettanti sei-sette anni non li riconosceremo più e, come se fossimo in astinenza di una droga potentissima, cercheremo in loro quelle caratteristiche che li contraddistinguevano: la dolcezza e l’energia. L’entusiasmo, il grande potere, è invece ancora molto attivo e presente, ma puntato altrove, non più intorno a noi o verso noi.

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Per comprendere a fondo ciò che sto cercando di dirvi provate una mattina, appena vi svegliate, ad andare col vostro bambino a fare colazione in un bar, poi sedetevi, guardatevi negli occhi mentre vi gustate le paste calde e sorseggiate un delizioso cappuccino. Dopo di che uscite e andate a farvi un giretto a piedi di mezz’oretta mano nella mano mentre vi scambiate brevi e semplici discorsi, che chiaramente verranno interrotti più volte dal piccolo mentre si perde salendo su un muretto e si lancia tra le vostre braccia alla ricerca di quella vostra presa sicura, che alimenta ancor di più nel suo piccolo cuore quel senso di sicurezza trasmesso dai vostri gesti quotidiani dettati dall’immenso amore che avete per lui.

Sarà in quei momenti che comprenderete che cosa è l’amore vero, quello incondizionato, quello compassionevole, che cosa davvero ha valore nella vita. In quel breve frangente di tempo sentirete di aver raggiunto l’obiettivo più grande e di aver esaudito il desiderio più completo e profondo: essere padre o madre.

E dei nonni? Che dire dei nonni e del rapporto che c’è tra loro e i bambini?! Sono legatissimi e hanno una sintonia unica, che li avvicina l’uno all’altro come una calamita. Questo per due motivi: il primo, perché trasmettono le stesse vibrazioni, dovuto al fatto che sono alla stessa altezza di due linee che formano ciò che io chiamo “triangolo della vita”, che può essere perfettamente rappresentato dagli impulsi che vediamo segnati nel tracciato degli elettrocardiogrammi, come ho spiegato chiaramente nel primo Capitolo. Il secondo motivo deriva, invece, dal fatto che il fanciullo non è ancora condizionato dalle frequenze provenienti dalla società e dall’ambiente. L’anziano, la cui vita ha già superato le varie tappe (fanciullezza, pubertà, maturità, mezza età e terza età) è

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già stato colmato della giusta esperienza necessaria alla crescita di un bambino acquistando una calma, nei confronti delle avversità della vita, che si riscontra molto nei piccoli. Questo stato emozionale particolarmente sereno crea una vibrazione nel campo quantico di entrambi di uguale frequenza. Ecco cosa li accomuna.

I bambini imparano dai nonni tantissime cose e apprendono una saggezza che è difficile trovare in un genitore, e questo proprio a causa della loro avanzata età. I genitori sono presi dagli impegni che contraddistinguono quel periodo di mezza età, che segna il percorso di quegli anni (lavoro, svaghi, rapporti di coppia, distrazioni esterne alla famiglia e quant’altro). Diversamente, i nonni, tutto questo se lo sono già lasciato alle spalle. Quindi, avendo la mente, lo spirito e il tempo liberi da impegni sono molto stimolati e motivati a dedicarsi con serenità ai loro nipotini.

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Capitolo quintoLe frequenze creatrici e il moto perpetuo. Il passato che è nel presente. “La vita e la morte”

Vivere nel passato è sbagliato, ma attingere dai propri ricordi non lo è, perché servono per muovere nel

momento del bisogno emozioni utili, curative e benefiche, indispensabili per affrontare il futuro.

Antoine-Laurent de Lavoisier (1743-1794), ricercatore scientifico francese del settecento, esperto in chimica, biologia, filosofia ed economia pronunciò un aforisma che è rimasto indelebile negli annali di storia, riguarda il principio di conservazione della massa: “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

Il contributo che questo eccelso scienziato ha dato alla scienza è enorme, e la veridicità sulla teoria della conservazione della massa è stata provata anche dagli studiosi di fisica quantistica. Infatti la percentuale di materia esistente nell’universo, la cui proprietà è definita, appunto, “massa”, è rimasta invariata dalla notte dei tempi al 4,9%. Significa che se avessimo inventato un’arma in grado di disintegrare intere galassie per un ipotetico 2% della materia esistente, ci troveremmo ad avere nell’universo sempre il 4,9% di materia. Questo, perché la materia disintegrata si è solo separata atomicamente, cioè sono stati separati gli atomi tra loro, ma,

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visto che quando si parla di atomi si parla di materia, se ne deduce che questa è ancora tutta esistente, solo che lo è in forma diversa.

La materia, essendosi disgregata anche a livello molecolare, si è in pratica distrutta, in quanto non compone più un soggetto ben definito. E dall’altro canto, dal momento che gli atomi, su un ordine implicato, si riuniranno, anche se in modo differente e con atomi diversi da quelli con cui erano uniti precedentemente, formando nuove molecole, stanno componendo senza ombra di dubbio altre nuove forme di vita, quindi creano. Si potrebbe dire e sintetizzare che la distruzione e la creazione esistono entrambe, ma che ciò che si distrugge e si crea è fatto degli stessi elementi: gli atomi.

Come già accennato nel quinto Capitolo, i due fenomeni universali per eccellenza: nascere e morire, creazione e distruzione permettono il moto perpetuo, cioè che nulla si fermi e scompaia definitivamente.

Ci tengo a chiarire che il concetto della legge di Lavoisier è corretto, solo che è mal interpretato, perché in realtà tutto si crea e tutto si distrugge per far sì che il movimento universale continui, altrimenti tutto si fermerebbe, come se avessimo raggiunto “lo zero assoluto”, cioè la temperatura di -273,15 gradi celsius, alla quale si presume che tutte le vibrazioni della materia costituente l’universo cessino. Se ciò accadesse e non ci fosse più il movimento vibrazionale a creare energia, cosa potrebbe rimettere in moto il tutto? Probabilmente nulla, per questo la definizione esatta di questa legge della massima importanza la vedo più adatta se coniata in questo modo: “Tutto si crea e tutto si distrugge, perché si trasformi”. Così che il movimento continui.

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Ogni essere del Cosmo, che sia umano, animale, vegetale, minerale o puramente energetico, è composto da elementi

che sono in movimento costante. Da questo movimento nasce la vita.

Ogni essere vivente ha una sua frequenza, unica e irripetibile, che lo contraddistingue, e tramite essa può comunicare con altri esseri, unirsi quantisticamente a loro e permettere a costoro di fare lo stesso con lui. Ogni essere, inoltre, non solo trasmette e riceve segnali, ma crea intorno a sé stesso un campo elettromagnetico di un raggio di circa due metri e mezzo-tre. Funziona cioè come i sensori volumetrici che vengono installati nei locali, nelle abitazioni o nelle aziende per prevenire furti o presenze indesiderate, collegati con una centralina e un sistema di allarme. Questa sorta di cerchio che ci circonda permette a ogni essere, indipendentemente dalla propria volontà, di percepire i campi elettromagnetici di altri esseri o elementi e di ricevere segnali di ogni frequenza.

Quante volte vi sarà capitato di sentirvi a disagio mentre entrate in un determinato locale o vi avvicinate ad una o più persone, senza che apparentemente questi vi abbiano fatto alcunché? Ciò dipende dalle vibrazioni di cui è impregnato l’ambiente o trasmesse dalle persone che sono presenti in quel momento, il cui campo è in contrasto con il vostro. Per comprendere che frequenza state trasmettendo o ricevendo basta ascoltare le emozioni che state provando in quel determinato momento. E per capire cosa accomuna le frequenze e le emozioni, provate ad ascoltare una canzone o una melodia che vi piace, è molto probabile che faccia emergere in voi frammenti del vostro passato, sognare ad occhi aperti o vedere in modo positivo l’ambiente che in quel

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momento vi circonda. Il potere delle emozioni è grandioso, curativo, sbalorditivo.

Pensando alla “frequenza creatrice”, per farvi capire cosa succede alla materia quando viene condizionata dalle onde elettromagnetiche, in questo caso, del nostro cervello, vi potrei fare l’esempio della sublimazione di un elemento, che è quel passaggio diretto che trasforma un elemento dallo stato solido allo stato aeriforme, evitando il passaggio intermedio quello allo stato liquido. Avete presente ciò che ci insegnavano a scuola riguardo la suddivisione della materia in tre stati: solido, liquido, gassoso? Bene, lo stato gassoso è quello che ci interessa, perché è quello aeriforme.

Normalmente e dipendentemente dalle condizioni ambientali, il passaggio di un elemento da solido a gassoso deve passare prima dallo stato liquido. Quando la pressione raggiunge determinate condizioni, come nel GPL (gas propano liquido), che si usa nelle auto, si sente il liquido venir sbalzato da una parte all’altra della bombola a causa dei movimenti del mezzo, per poi incanalarsi e raggiungere allo stato aeriforme le camicie dei cilindri del motore a scoppio; in quel momento sublima. L’unica differenza è che questo processo, in questo caso specifico, parte dallo stato liquido. E visto che il GPL non è un elemento solido, salta la prima fase del processo.

Ma se parlassimo di un elemento solido e la pressione fosse ancora più alta, si trasformerebbe in gas saltando la fase in cui diventa liquido. Senza diventare blasfemo, si potrebbe prendere ad esempio come atto di sublimazione la resurrezione di Cristo: il corpo che in un preciso momento e all’istante si sublima e si divide in tutti gli atomi di cui è composto, proiettandosi insieme all’anima verso un altro spazio-tempo, disseminando in ogni luogo e tempo che ha vissuto e che vivrà alcuni suoi elettroni, al cui interno vi sono i dati informativi

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riguardo ciò che è stato nella sua ultima esistenza: la potenza, la conoscenza e la compassione che lo hanno contraddistinto.

Sicuramente sarete a conoscenza del comportamento del nostro organismo quando subisce un prelievo del sangue! In poche ore gli eritrociti (globuli rossi) persi vengono riprodotti in uguale numero nel midollo osseo dalle cellule staminali. Cosa che peraltro succede anche agli altri organismi animali quando subiscono una perdita di sangue. Il nostro organismo non si comporta così solo con gli eritrociti, si comporta così con ogni cellula del nostro corpo. Ogni globulo o cellula riprodotta sarà una copia di quella perduta, ma non identica al 100%, perché ogni essere vivente, anche se riprodotto, è un soggetto unico e irripetibile; senza contare che la cellula riprodotta ha registrato un avanzamento di età, cioè viene costruita secondo i criteri della cellula che sta sostituendo, dettati dalle informazioni provenienti dalla mente, quest’ultima condizionata dai dati informativi che percepisce dall’ambiente sia naturale che sociale. Alla stessa maniera funziona l’universo.

Questo processo avviene quando il corpo funziona correttamente, cioè gode di ottima salute; regola anch’essa che vale, ripeto, anche per il cosmo, perché tutti gli organismi funzionano come lui. Basta quindi osservare il comportamento di un corpo per comprendere anche il funzionamento del cosmo. Ogni essere è un universo composto da esseri viventi (le cellule), che a loro volta sono micro universi contenenti molecole viventi. L’atomo stesso contiene un universo.

La creazione avviene ovunque, in ogni dimensione organica ed energetica, e ciò che la causa non è sempre dovuta all’unione di due esseri di differente sessualità ed energia, come Yin e Yang, caldo e freddo, notte e giorno, bianco e nero, uomo e donna, ecc. ma anche dall’unione di un terzo elemento, il più importante, perché divino: l’anima. Due

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entità fatte di materia ed energia creano con la loro unione un altro essere che diventerà vivente nell’istante in cui entrerà e si attiverà in lui l’anima, che lo completerà, mantenendo attivo quel movimento incessante conosciuto come “moto perpetuo”. Un termine stentoreo riguardante un concetto che ha tenuto e tiene tutt’ora attiva l’attenzione di numerosissimi scienziati e studiosi. Ma cosa è realmente il “moto perpetuo”?

Tanti cercano la prova della sua esistenza, quella prova inattaccabile che dissipi ogni dubbio e faccia di questa legge, vista spesso come mera illusione fantastica partorita dalla mente umana, una concretezza sulla sua esistenza.

Ma ancora oggi non si è arrivati a un nulla di fatto. Eppure la risposta è semplicissima ed è addirittura davanti ai vostri occhi! Guardatevi intorno, osservate il cielo, le nuvole che si muovono costantemente anche quando sembrano ferme, che calamitano la vostra attenzione fino quasi a farvi coinvolgere sentimentalmente dal loro movimento. Che sensazione meravigliosa, vero?! E che dire del vapore acqueo, che si condensa fino a formare queste masse consistenti e ben visibili, o che si dissolve fino a rispalmarsi nell’atmosfera a tal punto da non essere più visibile nonostante possa essere ancora presente. Che fenomeno fantastico!

Guardate anche gli alberi, i rami e le foglie che si muovono sotto l’effetto del vento; il sole che sorge e tramonta ogni giorno senza fermarsi un solo attimo durante le sue fasi, in movimento incessante da quattro miliardi e mezzo di anni, età della sua esistenza. Osservate la vita e la morte; le stagioni con il loro clima, che mutano in continuazione coinvolgendo, in questa loro trasformazione, tutto l’ambiente.

Osservando l’universo lo vediamo nel pulsare delle stelle, nel movimento dei pianeti del nostro sistema solare, nelle aurore boreali, guardando la luna e tutte le sue fasi. Più ci si

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concentra in modo rilassato ad osservare qualcosa più ci si accorge della sua reale struttura, vedendone più chiaramente il funzionamento. Se poi si usano degli strumenti ottici che ci permettono di osservare molto più da vicino ciò che ci interessa, noteremo che ciò che prima sembrava una massa quasi priva di movimento in realtà ne è soggetta eccome! Per esempio, guardate il sole mentre tramonta, è una palla rossa-arancio uniforme, ma se lo osservate in quello stesso istante con un telescopio ne vedrete le sue caratteristiche: una palla di plasma da cui vengono espulsi anelli di fuoco, onde di calore, esplosioni immani, tempeste solari e tanti altri fenomeni che ne fanno quella palla rosso-arancio apparentemente ferma e levigata. Bisogna guardare le cose per quello che sono, non per quello che crediamo che siano.

Tutto questo è moto perpetuo, perché tutto è in movimento costante, muta e cambia forma continuamente proprio per effetto di questa legge. Questo movimento è una parte di Dio, e quando si parla di Dio si entra nell’eterno, cioè dove tutto è sempre esistito e sempre esisterà.

L’essere umano deve allontanarsi dai concetti di spazio-tempo e iniziare ad osservare le cose col cuore e con l’anima, altrimenti si negherà la possibilità di conoscere la verità e di poter vivere in armonia col tutto.

Ed è proprio la mancanza di armonia tra gli uomini, che predomina nella nostra era, che genera un effetto vibrazionale negativo sulla Terra, portandola a reagire, anche se indirettamente, contro di noi. Indirettamente, perché la Terra per curarsi muove delle forze potentissime e distruttive per gli esseri che la abitano. Le frequenze che gli umani trasmettono alla Terra hanno degli effetti anche sul cosmo, cosa che potrebbe indurlo a reagire contro la Terra con conseguenze terribili. Dobbiamo iniziare a pensare e a comportarci come se

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noi e la Terra facessimo parte di un corpo unico, perché è poi di questo che si tratta, di una comunità costituita da noi umani e da tutti gli altri esseri viventi che popolano questo pianeta, il quale è un componente del cosmo. Per questi motivi sarebbe il caso di intervenire e sistemare le cose, creando un equilibrio che faccia sì che l’universo smetta di vederci come una minaccia, così da scongiurare le sue eventuali reazioni contro la Terra e di conseguenza contro di noi, mirate a toglierci di mezzo.

È bene tenere presente che l’universo è un essere vivente a tutti gli effetti, alla stregua del corpo umano, e come il corpo umano può attivare le sue difese immunitarie contro quegli elementi, viventi e non, che possono mettere a repentaglio il proprio equilibrio elettromagnetico minando la sua salute. Non dimenticate che ogni cosa e ogni essere vivente di questo universo ha un campo elettromagnetico e trasmette onde, che interagiscono tra loro e con quelle dell’intero universo, e che ogni trasmissione comporta una ricezione di pari frequenza; per questo motivo è buona cosa mantenere un comportamento d’amore, perché ciò che facciamo nell’arco di tempo in cui la nostra anima cerca di esprimersi dentro questa forma organica, come vi ho già spiegato nei capitoli precedenti, avrà ripercussioni non solo in questa vita, ma anche nella prossima, se non addirittura in quelle successive.

Ci sono cose che non si possono spiegare, perché sono molte le persone che, non essendo pronte ad ascoltarle e a comprenderle, potrebbero reagire malissimo, anche violentemente. Quando gli umani saranno pronti, non ci sarà più bisogno di seguire le rivelazioni dei maestri spirituali per comprendere la verità, la troveranno da soli. Una guida saggia non presenta ai suoi seguaci la risposta, li guida fino a che non l’hanno raggiunta loro stessi.

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Mentre scrivo queste cose mi chiedo come sia possibile che l’essere umano, nonostante l’intelligenza e la capacità di provare compassione che lo contraddistingue da quasi tutti gli altri esseri viventi, non riesca a trovare quell’equilibrio sociale che tanto desidera per raggiungere la serenità. Le persone sono separate da un dislivello di pensiero immenso, mentre è risaputo che, uniti, si affronterebbe meglio tutto. Se così fosse nella società non esisterebbero più insicurezza, incertezza e paura, che sono purtroppo gli ingredienti principali dell’ansia, della depressione e delle malattie che ci affliggono.

L’essere umano deve comprendere che tutto ciò che compone l’universo è partito da un unico punto, perché tutto quanto era unito e concentrato in quel punto. Tutto era una cosa sola che si è improvvisamente separata materialmente, ma non energeticamente. E noi umani facciamo parte di questo processo: eravamo una cosa sola, unica, smembrata dal Big Bang insieme a tutto ciò che era contenuto in quel nucleo, ma energeticamente siamo rimasti collegati sia tra noi che con il resto del nucleo. Tutto è praticamente un’immensa comunità come lo sono i centomila miliardi circa di cellule che compongono il corpo umano, le quali vivono al suo interno come se fosse il loro universo.

Le cellule sono le più piccole strutture organiche viventi al cui interno vi è un nucleo, che è anche l’organo più complesso dell’intera cellula. Da esso partono tutti gli ordini che regolano la sua vita e di conseguenza quella dell’essere umano. Ma non è da considerarsi il cervello, lo è invece la membrana nucleare, la quale analizza e traduce i segnali derivanti dall’ambiente esterno per formare le proteine adatte.

Una volta che si conosce tutto questo c’è da chiedersi: che senso ha continuare a cercare dei motivi che ci portino ad adottare dei comportamenti utili solo a metterci gli uni contro

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gli altri? Noi dobbiamo stare uniti, non separarci, perché in questo modo andiamo contro la natura stessa, che ci vede uniti fin dalla notte dei tempi. L’universo è all’interno di uno spazio immenso che ha ricevuto da un essere superiore una piccola sfera colma di vita che, come una pesante palla gettata in un immenso oceano, ha creato onde incisive viventi che si sono e si stanno espandendo tuttora nella sua infinita totalità per un tempo per noi eterno.

Durante l’espansione di ciò che era dentro a quella sfera colma di informazioni viventi si è creata una ragnatela indistruttibile, la cui estensione è pari a tutto l’universo. Da quel punto si è espansa e in quel punto ritornerà, come fosse condizionata da un respiro interno divino. Purtroppo l’uomo moderno ha perduto la cognizione di tutto ciò ed è finito per creare separazione. Quando comprenderemo tutto questo e lo sentiremo, non solo mentalmente, ma anche spiritualmente, vivremo tempi felici, sereni e uniti gli uni con gli altri. Come si fa a non desiderare e volere tutto questo!

L’essere che ha creato la vita nel nostro universo non è da confondere con Dio, perché quello stesso essere esiste grazie a un essere ancora più grande, che ha gettato a sua volta nel suo universo una sfera simile. Dio è ovunque, dentro e fuori ad ogni cosa, e la coscienza è la Sua identità. Scientificamente e quantisticamente parlando quella pallina era l’equivalente di un quanto di luce, particella creata da un collasso della funzione d’onda avvenuto volutamente nella mente di uno di questi esseri e gettata nello spazio infinito. Questa capacità l’abbiamo anche noi, ma non è questo ciò che prova la nostra derivazione divina e che ci dona capacità divine, ma bensì la nostra coscienza.

Noi umani dobbiamo anche renderci conto che non siamo la specie vivente più importante del pianeta solo perché siamo

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i più evoluti. Tra noi e gli altri esseri viventi che abitano la terra non c’è nessuna differenza riguardo la sofferenza e l’emissione di frequenze; l’unica cosa che ci differisce dai nostri coinquilini sono le capacità di consapevolezza delle nostre potenzialità mentali, che purtroppo spesso ignoriamo di avere.

Per farvi capire che cosa intendo, provate a prestare attenzione alle reazioni che animali, ma anche vegetali e insetti, hanno di fronte a sollecitazioni emotive uguali e confrontatele tra loro; noterete che esse produrranno effetti molto simili, e vi garantisco che le frequenze che emetteranno saranno le medesime di noi umani qualora ci trovassimo nelle stesse situazioni. Ecco perché bisogna rispettare tutte le specie viventi.

È chiaro che è giusto che ognuno gestisca la propria vita come meglio crede, l’importante è che le scelte che fa non ledano o condizionino negativamente la vita altrui, perché ogni essere vivente ha un suo spazio dove solo lui ha diritto di muoversi. Quando qualcuno, per un qualsiasi motivo, dilata il proprio spazio personale, invade automaticamente lo spazio di un altro, condizionandolo, senza rendersi conto che questo suo comportamento danneggerà anche sé stesso, perché, e non mi stancherò mai di dirlo, per effetto della Legge di Risonanza: “ciò che fai agli altri lo fai a te stesso”.

Con tutti i libri, riviste e documentari che parlano di fisica quantistica, chi un po’ mastica questa materia sarà sicuramente al corrente che tutto è vibrazione e tutti gli esseri aventi un’attività cerebrale neurologica possono creare onde quantiche; figuratevi che onde potenti possono generare e trasmettere degli esseri pensanti, che hanno la capacità di controllare e manipolare le proprie emozioni come noi umani! L’uomo ha davvero le potenzialità di fare cose incredibili, e sono convinto che un giorno riuscirà a sfruttarle al massimo.

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Ma finché non riflettiamo sulle nostre scelte e azioni e iniziamo ad agire in base a sani e rispettosi principi, saremo ancora lontani dal rendere questa cosa possibile.

In questa società, dove il sistema sociale si basa esclusivamente sull’economia e non sulle persone e sui valori della vita di ogni altro essere abitante su questo pianeta, le vibrazioni che trasmettiamo e, di conseguenza, riceviamo dai nostri simili, saranno sempre dannose per la nostra psiche e di conseguenza per il nostro organismo.

Ecco perché si rende necessario dominare i pensieri, incanalando così le onde di frequenza di uscita e di entrata nel modo giusto. Le stesse parole emettono frequenze, non solo a causa delle onde sonore generate dal passaggio del fiato mentre attraversa le corde vocali, ma anche e soprattutto per il loro significato; è quest’ultimo che crea l’emozione che verrà trasmessa dal cuore per poi espandersi nel cosmo. Per questo è molto importante riflettere prima di parlare. Inoltre dovete sapere che il danno provocato da emozioni negative scaturite dalle parole trasmesse, ha più effetto su chi le ha pronunciate che su chi le ascolta.

Ma può esserci anche il rovescio della medaglia: le parole positive hanno effetti analoghi su chi le pronuncia e su chi le riceve. Questo fenomeno è di tipo attrattivo, da non confondere però con la “legge di attrazione”, in quanto questa non è una legge, ma solo una conseguenza della “Legge di Risonanza”. È chiaro che su questi due punti si è creata tra i cultori del mondo quantistico un po’ di confusione, che spero di aver chiarito in queste righe.

È essenziale che sappiate anche questa cosa importante: esiste, ma non ufficialmente, anche la “Legge del Destino”, la quale permette a ogni essere vivente di decidere il destino della propria esistenza, da non confondere però

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con il “destino della propria fine”; questo è deciso da Dio, perché il momento della nostra fine è vincolato alle leggi che governano l’universo e che dipendono da una serie infinita di coincidenze, capaci di generare tutti gli incastri necessari ad originare una vita. La morte è semplicemente un passaggio da uno stadio ad un altro, dove l’unica cosa che cambia è la forma della materia.

Vi sono vari tipi di frequenze che vengono trasmesse dagli organismi viventi, e si possono evidenziare anche dal loro comportamento e atteggiamento, oltre che dalle vibrazioni. Per capire meglio questa cosa bisogna sapere che le vibrazioni, in questo caso “frequenze trasmesse emotivamente”, si dividono in quattro gruppi: Vibrazioni Ansiose (paura, terrore, insicurezza e incertezza); Vibrazioni Tristi (lutto, abbandono, depressione, chiusura con una persona che amavate profondamente); Vibrazioni Distruttive (rabbia, odio, invidia, superbia e violenza); Vibrazioni Creative (gioia, serenità, altruismo, ospitalità, amore in ogni sua forma, compassione).

Tra queste onde vibrazionali quelle che mi interessano maggiormente sono quelle creative. Analizzeremo la loro diffusione in funzione alla formulazione di un pensiero quantico. Ora provo di spiegarvi come funziona il loro processo creativo. Immaginatevi un oggetto, o una situazione, che desiderate moltissimo (moto, auto, barca, una casa, un bel lavoro, o altro), che subisce una specie di processo di sublimazione al contrario, cioè il passaggio da aeriforme a solido: dallo “spazio vuoto” dell’universo verranno prelevate le particelle atomiche e sub-atomiche, che serviranno a comporre ciò che desiderate, quindi a materializzare e rendere tangibile ciò che è invisibile e impalpabile. E tutto questo avviene a causa delle onde di frequenza che ognuno di noi

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ha la possibilità di trasmettere in modo controllato, perché ne siamo consapevoli.

Potete capire quindi che possiamo usare la nostra consapevolezza umana per formulare pensieri volontari in grado di attrarre nella nostra vita non solo oggetti, ma anche situazioni e risultati migliorativi che ci stanno a cuore, i quali, rendendoci più felici, innalzeranno anche, di conseguenza, il campo vibrazionale terrestre. Naturalmente tutto ciò nel rispetto della volontà e dello spazio altrui, con il quale non dobbiamo mai interferire, onde evitare di entrare in un conflitto vibrazionale che produrrebbe conseguenze opposte.

Per capire meglio questo concetto vi spiegherò in modo approfondito, come funziona e gli effetti che ha su ogni cosa esistente nell’universo una legge di cui ho accennato più volte durante la stesura di questo libro: la Legge di Risonanza.

Tanto per iniziare, come ho spiegato qualche pagina addietro, ogni essere vivente, (animale, vegetale, minerale ed organico) ha una propria frequenza (campo) personale unica e irripetibile, che crea uno schermo ellittico che circonda tutto il corpo. Quando uno di questi esseri viventi o elementi si avvicina ad un altro essere o elemento, anche di struttura molecolare e atomica diversa, i due campi possono attrarsi o respingersi, come funziona con le calamite, che sono corpi che generano un campo magnetico: se messe vicino, a causa della loro identica onda elettromagnetica trasmessa dal rispettivo campo, si respingono. Al contrario, se avvicinate due campi di frequenze diverse e che si accoppiano bene si attireranno; alcuni elementi potrebbero attirarsi fino a diventare un corpo solo, giacché i due campi sono compatibili.

Possiamo prendere, come esempio di questo fenomeno, la vita dei santi.

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Sapete perché i santi avevano capacità divine e guaritrici? Perché sono state persone che, a causa delle esperienze profonde, grandi sofferenze e durissimi sacrifici che hanno contraddistinto e segnato la loro vita, sono riusciti a vibrare su frequenze che hanno permesso a queste eccezionali persone di connettersi su dei livelli vibrazionali divini, dove vibrano entità potentissime. La vibrazione di cui parlo è quella della compassione pura che, come una potentissima calamita, ha connesso il campo elettromagnetico di queste persone con le più alte entità energetiche celesti, le quali, trasmettevano a quei corpi organici, ma umanamente eccezionali, le loro frequenze e capacità guaritrici. C’è chi ha avuto la fortuna di avere a che fare con queste persone e ne hanno portato il ricordo e i segni per tutta la vita.

Per capire quando si ha a che fare con una persona speciale, basta lasciarsi trasportare dalle emozioni che si provano quando gli si sta vicino. Ci sono persone, animali e esseri di altra natura che è meraviglioso conoscere e doloroso perdere; per questo motivo, quando si ha la fortuna di conoscere o avere a che fare con qualcuno di loro, bisogna farne tesoro, perché sono veri e propri doni del cielo.

I bambini, di cui ho parlato anche nel terzo Capitolo, sono anch’essi esseri che hanno una forza attrattiva notevole; è così positiva che la loro mancanza, anche se solo di un giorno, si sente molto, nonostante che a volte qualche ora di distacco possa far ricaricare volentieri le batterie di genitori e nonni. Lo dico, chiaramente, sorridendo.

Avete notato quanto fanno in fretta i bambini a fare amicizia tra loro? Ditemi cosa vieta agli adulti di fare altrettanto con altri adulti! Cosa li frena? Osservare come questi cuccioli affrontano le situazioni è di grande insegnamento, e non mi stancherò mai di dirlo: dai bambini c’è tanto da imparare,

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perché sono semplici, diretti e pieni di entusiasmo. I bambini sono poco razionali e molto istintivi, ma altamente intuitivi. Nel loro cervello la parte spirituale e quella razionale, riescono a collaborare tra loro così bene che i loro atti istintivi, a volte, ci disarmano, è questo che li rende fantastici.

L’essere umano adulto si pone tante domande e vaga, anche per una vita intera, in cerca di risposte prendendo vari percorsi che non fanno altro che portarlo a perdersi ancora di più, ignaro che per raggiungere la comprensione di una cosa non è sempre necessario riempirsi di conoscenza, a volte bastano alcuni dati e poche informazioni. Il risultato dipende da alcuni fattori: dal giusto momento, dalla mente e dal suo stato psicologico e dall’ambiente in cui si trova in quel dato momento; ed ecco che, come per incanto, arriva la risposta, quella illuminazione che gli fa comprendere un determinato concetto, una vera serendipità, cioè aver trovato una cosa mentre ne stava cercando un’altra.

Quando troverete le risposte che giacciono dentro di voi vedrete chiaramente cosa differenzia l’essere umano dagli altri esseri viventi, capirete di essere entità organiche aventi capacità divine; entità in grado di controllare le proprie vibrazioni, mettendovi in condizioni di sviluppare il potere di condizionare in modo positivo e costruttivo l’ambiente intorno a voi; e per ambiente intendo tutto: persone, animali, piante, aria, acqua… tutto.

Avete notato come il regno animale sia spesso uguale al regno umano?

Ci si rapporta con gli altri nello stesso modo con cui gli altri si rapportano con noi. Infatti, sia tra gli animali sia tra gli umani, se si viene aggrediti, ci si difende in modo aggressivo. Questo tipo di azione-reazione, a volte sostituita dalla scelta di ripiegare nella fuga o nel nascondersi, accomuna tutto il regno animale e ha una sua logica razionale.

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Ma un essere umano spiritualmente evoluto, che sta perciò usando principalmente l’emisfero cerebrale destro, quello intuitivo, sa bene che si potrebbe ottenere un risultato migliore e più duraturo se, consapevole degli effetti che le vibrazioni hanno su ogni essere e sull’ambiente, usasse le sue emozioni per emettere onde di frequenza tranquillizzanti, rilassanti, colme di compassione. Con queste sue onde condizionerebbe positivamente il campo vibrazionale dell’aggressore o degli aggressori, oppure di coloro che hanno cattive intenzioni, ma che ancora non hanno messo in pratica.

Questo fenomeno lo si può osservare anche nella vita di tutti i giorni, quando si entra in contatto col campo di un’altra persona: il disagio o il benessere che si prova è dovuto ad un’azione elettromagnetica legata alla “Legge di Risonanza”. Bisogna aggiungere che questa legge permette ad alcuni esseri viventi di condizionare col proprio campo vibrazionale il campo di altri esseri; questo succede perché uno dei due campi è più debole dell’altro. Un esempio di quello che vi sto dicendo lo si può vedere mettendo due diapason distanti l’uno dall’altro una qualche decina di centimetri; fatene vibrare uno e in pochi attimi inizierà a vibrare anche l’altro emettendo la stessa frequenza. A seconda di come il nostro campo vibra potremmo riuscire ad entrare in contatto con delle forze eteree molto potenti. Ma questo fenomeno di trasmissione vibrazionale sonoro dove il primo diapason condiziona col suo suono (vibrazione) il secondo, finendo così per farlo suonare (vibrare) alla medesima frequenza, avviene in egual maniera anche se i diapason sono di numero maggiore; uno può condizionarne tanti. Possiamo assistere a qualcosa di simile nei gruppi o nelle squadre di gioco o lavorative, nel mondo politico, religioso, militare o altro: c’è un trascinatore tra loro, che emette una frequenza più incisiva, una frequenza dominante.

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Ora, conoscendo questo fenomeno e soffermandoci un attimo a riflettere, non è difficile realizzare che qualora si trasmettessero frequenze buone si condizionerebbe il campo di chi trasmette frequenze non buone, perché la frequenza positiva, soprattutto se parliamo di quella compassionevole, prevale su tutte le altre frequenze, non solo su quelle cattive, ma anche su quelle buone, perché è la frequenza più potente in assoluto. Quando l’essere umano trasmetterà questa frequenza, scompariranno dalla faccia della terra: violenze, omicidi, stragi e ogni tipo di atto criminoso.

Certo che, sapere tutto questo, non basta a togliere la paura della morte, soprattutto quando si vedono vite spegnersi in età giovanissime o in modi assurdi, come se la vita non avesse alcun valore, quando invece ne ha tantissimo. La vita è la cosa più importante in assoluto e su questo mi soffermo un attimo, perché è un argomento delicatissimo e importantissimo, che val la pena approfondire.

La maggior parte di persone sono convinte che la vita sia un dono, altre che si nasce solo per soffrire, in attesa del giorno in cui si morirà; niente di più sbagliato.

La vita non è un dono, è un fenomeno che avviene per leggi divine e per un fine universale, che la maggior parte di esseri umani non comprende a causa dell’errato modo con cui usa il cervello, cioè soprattutto il suo emisfero sinistro, quello razionale. Così facendo non permettono all’altro emisfero di comunicare loro le informazioni utili a dissipare i dubbi che li attanagliano e li fanno vivere in modo limitato e non si nasce per soffrire, come certe persone pensano, si soffre perché l’uomo vive separato dal tutto, andando così contro natura. La sofferenza, qualora arrivi, è stata per molti illuminati la scintilla che li ha portati alla comprensione di concetti che sono le fondamenta da cui si innalzano i pilastri della

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consapevolezza. La sofferenza, se accettata, se vissuta con dignità e priva di lamentele diventa un mezzo efficacissimo per ascendere a piani eterei potentissimi.

Vi sarete chiesti un’infinità di volte il perché si nasce e si muore. E magari, anche durante la lettura di questo Capitolo, nonostante la spiegazione che ho dato riguardo al moto perpetuo e a come lega questi due fenomeni, continuate ad avere le idee ancora poco chiare. Allora cercherò di spiegarvelo in modo scientifico-spirituale; unendo questi due percorsi dovrei riuscire a rendere più chiara la risposta.

Ormai sapete che l’universo è composto da materia ordinaria, materia oscura ed energia oscura; sapete anche che la loro percentuale è del 4,9% la prima, circa il 27% la seconda e il 68% la restante, e che in loro ci sono tutti i componenti per creare forme di vita materiali ed energetiche. Manca però un tassello: quello che spiega il perché si crea la vita. Il motivo sta nel fatto che l’energia e la materia, o meglio, le entità energetiche e le entità materiali, per potersi esprimere, devono completarsi e per farlo è necessario che si uniscano.

Noi umani siamo esseri fatti di materia ed energia e composti di un cervello che lavora sia a livello organico (materiale) che energetico (spirituale), allora perché usiamo solo una parte del nostro potenziale e ragioniamo solo in modo materiale? Perché quando ci arrivano alle orecchie notizie o concetti nuovi, che non conosciamo o troppo innovativi, li giudichiamo come sciocchezze?

La risposta è che siamo abituati ad analizzare le cose con concetti conosciuti; ciò che non conosciamo tendiamo a rifiutarlo a prescindere. Abbiamo sopito o perduto conoscenze che gli antichi avevano. Prima dell’avvento della tecnologia e della sua pretesa di usare la scienza come unico strumento razionale per spiegare i fenomeni del cosmo, essi usavano

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molto l’emisfero destro del cervello, facoltà che abbiamo ampiamente perduto. L’uomo antico aveva coscienza delle energie universali, perché le percepiva; e viveva in sintonia con la natura. Poi ha perduto la facoltà di ascoltare il proprio intuito.

Ma così non ci si evolve, non si cresce, si rimane rinchiusi in un limbo di ignoranza. Io non ci sto, è per questo che ciò che imparo lo divulgo, perché desidero che anche voi sappiate che c’è altro al di fuori della nostra vita materiale. Mettete da parte opinioni e congetture e aprite la vostra mente al tutto, guardate le cose con desiderio di conoscere, non soffermatevi davanti alle prime spiegazioni o realizzazioni, andate a fondo e scoprirete cose eccezionali e quanto immenso valore ha la vita, allora vedrete che non si morirà più in modo assurdo e che nessuno si permetterà più di togliere la vita ad un’altra persona. Ricordatevi che, come espresso nel primo Capitolo, tutti nasciamo da un punto e in quel punto ritorneremo.

Quando guardate una creatura appena nata avete di fronte un essere vivente proveniente da una vita conclusa.

Alcune correnti spirituali sono convinte che dal momento della morte al momento della nuova nascita trascorra un arco di tempo terrestre di trecento anni. Io non mi esprimo in merito perché ognuno vive le proprie esperienze personali spirituali, anche se non si può negare né confutare la veridicità di questa affermazione. Ma alla fine di tutto non ha molta importanza, in quanto il tempo è relativo ed è una convinzione umana creata per comprendere concetti utili per il percorso della nostra vita e per analizzare e comprendere concetti scientifici cosmici. I trecento anni terrestri o meglio ancora, umani, potrebbero essere in un altro spazio tempo convertiti in pochi

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secondi. Potremmo parlarne per ore e accendere un dibattito interessante, ma che alla fine non ci porterebbe a nulla di concreto in questo momento e in questo contesto letterario.

La vita, la morte, la vita, la morte, la vita, la morte e così via, in un continuo e perpetuo resettarsi; ogni volta che si nasce si lascia ciò che di materiale si ha assimilato nella vita precedente, quell’esperienza servirà solo per alimentare, a fini evolutivi, la propria anima e il proprio corpo. E ciò che si è registrato durante ogni ciclo vitale, rimarrà in eterno dentro a quegli elettroni e fotoni che, liberatesi nell’universo, potranno essere attratti da impulsi di frequenza derivanti dai ricordi di altri esseri umani e non, che sono stati emotivamente in contatto tra loro. Queste meravigliose particelle sono l’equivalente delle scatole nere installate nei velivoli e nei natanti, che al loro interno memorizzano tutta la vita del mezzo a cui sono appartenute. Allo stesso modo gli elettroni, dopo la morte del corpo fisico, possono essere attratti da onde di uguale frequenza emesse da persone o animali che hanno desiderio di interagire con l’entità da loro rappresentata. Il processo si attiva tramite un pensiero emozionale, che li riconduce a momenti vissuti insieme a quell’entità quando ancora era in vita.

Queste particelle, che sono ciò che rimane dell’essere materiale di cui facevano parte, sono anche ciò che viene definito “spirito intelligente”, ma non sono l’anima; lei, eterna, rinascerà in un altro corpo materiale, perché questo è l’unico modo che ha per esprimersi. E ogni volta, quando il corpo in cui ha dimorato raggiunge la morte fisica, ritorna dove tutto ha origine, e dopo un periodo di inattività nel brodo primordiale, verrà richiamata da un altro essere vivente (fatto di materia) e con caratteristiche adatte a contenerla. Ciò che determina il tipo di corpo di cui l’anima farà parte dipende

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dalle esperienze vissute nella vita precedente e, anche se verrà privata dei ricordi di quella esistenza, non le verranno resettati i progressi evolutivi o involutivi, conseguenti alle emozioni provate e alle azioni compiute, che determineranno le prove da superare nella nuova vita.

Credere o non credere non cambierà le conseguenze che la nostra breve esistenza terrena produrrà, i dati informativi trasmessi e ricevuti attraverso le onde quantiche, quindi complete di informazioni sia luminose che emozionali, verranno registrati negli elettroni, alcuni dei quali, dopo la morte fisica, si staccheranno dal proprio atomo e viaggeranno eternamente nell’etere. Queste particelle diventeranno spirito intelligente e si muoveranno nell’universo come in una danza vivente eterna. La consapevolezza di questa esistenza rimarrà per sempre nella mente cosmica; quando l’anima, sarà richiamata dalla schiuma quantica, per unirsi ad un quantitativo di materia, vibrante alla medesima frequenza e per riprendere il viaggio nella prossima vita, il suo destino sarà determinato dalle frequenze conseguenti alle azioni compiute nella precedente esistenza. Questa è la spiegazione scientifica della definizione: “Questo è ciò che Dio ci riserverà nel momento in cui ci troveremo davanti al varco e passeremo dall’altra parte”.

Diventa quindi importante vivere con rispetto verso tutti gli esseri viventi, perché tutto ciò che in questa vita si semina non si raccoglierà necessariamente in questa vita, ma lo si potrebbe raccogliere in quelle successive. “Non fare agli altri ciò che non vuoi che sia fatto a te stesso e fai agli altri ciò che vuoi sia fatto a te stesso”. Questa è una delle leggi che fanno parte dell’etica della reciprocità ed è la più importante che Dio abbia emanato. Determina il tempo della raccolta, perché, quantisticamente parlando, siamo continuamente soggetti alla

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Legge di Risonanza, la quale prevede che “ciò che trasmetti, ricevi, e ciò che dai e fai ti verrà restituito”. Quest’ultimo concetto, nonostante se ne parli in ogni ambiente spirituale, non è citato nelle scritture religiose, ma è di grande valore morale. È un’ottima regola per una convivenza pacifica, che consente di vivere bene nel presente, che è l’unica fase reale del tempo. Ciò che rende certi momenti della nostra vita emotivamente indimenticabili dipende da una serie di ingredienti che, e questo lo dico per i più nostalgici, senza alcuna ombra di dubbio non troverete mai più, né ora né mai. Quindi è inutile cercare di riproporre un evento o di rivivere un’avventura di cui si ha avuto già esperienza in passato, con la speranza di riaccendere antichi focolai emotivi meravigliosi, che però si sono spenti da tempo, ma che continuano ancora oggi a trasmettere segnali calorosi. Oltre a non riuscire a rivivere le stesse emozioni, rischiereste fortemente di compromettere le antiche emozioni dell’evento originale che le ha generate. Lasciate i ricordi come stanno, non cercate di manipolarli, perché ogni ricordo ha un suo tempo. I soli viaggiatori del tempo sono i quanti di luce, e ciò che creano quando si muovono è irripetibile.

Lo sapevate che un quanto di luce può viaggiare avanti e indietro nel tempo? È questa sua capacità che permette a certe persone di avere visioni a distanza nel tempo e preveggenze; fenomeni ritenuti, fino a pochi anni fa “paranormali”, ma che, con l’avvento della fisica quantistica, hanno trovato una spiegazione scientifica, che vede il quanto di luce come una particella con capacità incredibili: essa può essere sia materia e quindi presentarsi sotto forma di particella, che energia, mostrandosi come un’onda.

Queste particolarità che il fotone possiede fa emergere varie domande interessanti, una di queste è la seguente: assodato che noi siamo esseri fatti di materia, quindi composti

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da un insieme di atomi, i quali sono formati a loro volta da particelle chiamate elettroni, che sono in grado, se eccitate elettromagneticamente, di produrre il quanto di luce, ora, che le nuove scoperte scientifiche hanno dimostrato come il fotone può essere ovunque nello spazio e nel tempo, si può sapere che cosa è la vita esattamente?

La vita è un impulso dell’universo, una delle sue infinite espressioni.

Ai giorni nostri non sono solo cambiate le possibilità di guardare verso il futuro, sono cambiate proprio le frequenze negli esseri umani; lo prova l’ingrandimento della ghiandola pineale, chiaro segnale evolutivo.

L’epifisi o ghiandola pineale, che Cartesio vedeva come sede dell’anima, è una ghiandola endocrina delle dimensioni e forme di un pinolo, appartenente a quella formazione del sistema nervoso centrale conosciuta come “epitalamo”, zona avente funzione olfattiva. È posizionata al di sopra del cervelletto, quasi al centro della scatola cranica, e permette di avere proprietà intuitive, per questo è conosciuta come “terzo occhio”, anche se erroneamente, in quanto il “terzo occhio” è da attribuire alla ghiandola pituitaria, la quale si trova nell’asse che divide i due emisferi cerebrali, cioè in mezzo agli occhi, ma all’incirca una decina di centimetri più indietro.

A livello organico le cellule di questa ghiandola sono sensibili alla luce e producono un ormone la cui funzione è quella di regolare il ciclo “sonno-veglia”: la “melatonina”, La polpa che è all’interno della pineale, calcifica. Per evitare che questo avvenga è importante bere acqua priva di fluoro, in quanto questo elemento tende proprio a cristallizzare la polpa.

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Capitolo sestoLa mente cosmica

Mostriamoci per quello che siamo e agiamo come desideriamo, perché davanti al Suo sguardo siamo nudi e

Lui vede chiaramente le nostre vere intenzioni.

La mente umana cosmica è una mente serena, che agisce in simbiosi con l’universo. È una mente consapevole ed equilibrata, frutto di un lavoro di collaborazione tra le due entità che compongono l’essere umano (l’anima e il corpo) che ha avuto inizio nella notte dei tempi, l’istante della sua origine. Il processo è composto da due passaggi informativi: quello organico, derivante dalle esperienze personali ed esperienze vissute dai propri antenati, poi trasmesse alle generazioni future tramite DNA fino a raggiungere la generazione attuale; e quello spirituale, derivante da una crescita dello spirito, frutto di un’evoluzione organica dell’emisfero cerebrale destro, quello intuitivo, e della ghiandola pineale.

La base di una mente serena sta nel vivere la propria vita senza inganni, perché se inganniamo il prossimo danneggiamo anche la nostra mente creando uno squilibrio elettromagnetico, ammalando di conseguenza il nostro corpo, inquinandone anche lo spirito. I danni derivanti da un comportamento ingannevole, falso e disonesto causa in una persona il timore di venire ingannata a sua volta, come se subisse ciò che sta

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seminando. Un ladro ha sempre timore di venire derubato, e non credo sia un bel vivere.

Tutti gli esseri viventi sanno distinguere cosa è giusto e cosa è sbagliato, anche se a volte e in certe circostanze i dubbi possono venire, perché ogni essere vivente ha le proprie esigenze e i propri obiettivi, e molto spesso sono differenti, quindi ciò che è giusto per uno non è detto che lo sia per un altro. Dentro ad ogni mente esiste una sorta di campanello silenzioso, ma molto acuto, che ci avvisa sulla correttezza o meno di ciò che facciamo. Gli animali si nutrono uccidendo altri esseri viventi. I carnivori si nutrono di erbivori; gli erbivori, di verdura e frutti; gli insettivori, che possono essere mammiferi vari o uccelli, si nutrono di insetti e lombrichi; gli insetti, gli animali più popolosi della terra, si nutrono di tutto. Capite da qui che ogni essere per vivere si alimenta di altri esseri, è un processo che fa parte della catena alimentare e non sono perciò da giudicare come atti ingiusti perpetrati verso altri esseri, saremmo alla follia se credessimo veramente a questo!

Per capire che anche in questa apparente freddezza nell’interruzione di una forma di vita da parte di un altro essere vivente si nasconde un grande equilibrio e rispetto per la natura e la vita stessa, vi basta guardare il comportamento di un ragno: tesse la tela grande quel tanto che basta per permettergli di catturare cibo a sufficienza. Se non fosse così e si comportasse come molti esseri umani, stenderebbe una ragnatela molto più grande, in modo da assicurarsi cibo in abbondanza, con la conseguenza di lasciare marcire le carcasse di cui non si nutrirà, togliendo cibo ad altri animali o insetti; un vero spreco e un comportamento assurdo, molto lontano dai concetti della natura.

In questo comportamento dell’aracnide è impossibile non

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notare il rispetto che ha verso di essa, cosa che non può far altro che farlo vivere equilibratamente, con conseguenze positive per la sua salute a livello sia organico che energetico, con ripercussioni positive sul suo processo evolutivo. Nel suo caso siamo di fronte ad un comportamento di tipo istintivo, cioè ricevuto da un ordine derivante dalla natura stessa.

Noi umani forse non abbiamo perduto nella lontana preistoria questo comportamento automatico, noi eseguiamo le nostre azioni con consapevolezza, acquisita da esperienze passate. Ma se vengono condizionate dall’egoismo, dall’ingordigia, dall’ego e dalla mancanza di rispetto, portano ad un indebolimento, dapprima psichico, poi morale, ed infine fisico. Chi viene condizionato dall’ego non si rende conto che vive in una comunità e che, col suo comportamento, la danneggerà, pagandone egli stesso le conseguenze.

Se vogliamo stare bene dobbiamo trovare equilibrio nelle cose che facciamo, come agiamo e come reagiamo alle circostanze. Se viviamo in modo sereno, l’inganno non entrerà nella nostra vita, perché la frequenza che il nostro corpo trasmette permette di ricevere solo frequenze identiche, in questo caso serene.

È come se il nostro corpo si muovesse dentro a una sorta di bolla, che possiamo definire “campo”, la quale permette l’accesso al suo interno solo a ciò che vibra alla stessa frequenza, funzionando alla stregua di un cancello, che può essere aperto solo da un raggio elettromagnetico di determinata frequenza. Questa bolla ci proteggerà da ogni impurità, da ogni problema e da ogni malattia, perché se trasmette una frequenza equilibrata, manterrà, contemporaneamente, in perfetto equilibrio elettromagnetico il nostro corpo.

È importante non farsi condizionare dagli eventi, dai problemi che la vita ci pone, dagli imprevisti a volte belli a volte

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brutti, dalle tentazioni, dalla rabbia, dal rancore e soprattutto dall’invidia, in modo da rimanere su quelle fantastiche frequenze. Per farlo vi basta evitare di pensare a cose che non vi fanno stare bene, cercare di lavorare sulla mente in modo da nutrirla di pensieri positivi, creatori emozionali di frequenze curative e benefiche.

Se sarete determinati e manterrete una frequenza equilibrata nulla potrà scalfirvi, perché il tipo di bolla che vi siete creati vi proteggerà da ogni negatività. E vi dirò di più, questa vostra bolla trasmetterà intorno a voi frequenze che condizioneranno in modo positivo e anche curativo chi vi sta vicino. Diventerete una fonte inesauribile di bene.

Purtroppo esiste anche il rovescio della medaglia, cioè può avvenire il contrario; è sufficiente che vi comportiate male che trasmetterete frequenze non buone e vi circonderete di un campo (bolla) negativo, che condizionerà altrettanto negativamente chi vi sta vicino. Tutto è nelle vostre mani; come deciderete di vivere e che comportamento adottare nei confronti vostri e del prossimo dipende da voi. Questa è la legge divina del libero arbitrio, che ci rende unici responsabili di noi stessi. Diventa quindi inutile rivolgersi al prossimo o a Dio esprimendo il proprio disappunto e magari giudicandolo colpevole delle nostre azioni o dei nostri problemi.

È vero che Dio non interferisce nei problemi o nelle disgrazie che colpiscono le sue creature, ma c’è una bella differenza dal non intromettersi all’esserne la causa.

Sta a noi concentrare l’attenzione su cose positive, che possono essere immagini, persone, animali, piante, ecc. così che le nostre emozioni siano serene e trasmettano frequenze positive e quando si può, conviene evitare situazioni che fanno emergere dal passato emozioni non piacevoli, altrimenti attireremo nella nostra vita situazioni identiche. Mentre vi sto

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spiegando questa importantissima cosa mi viene in mente una conferenza tenutasi un paio di anni fa.

Era una conferenza spirituale dove alcune persone del pubblico venivano invitate dalla presentatrice a raggiungerla sul palco o ad alzarsi in piedi per raccontare una o più esperienze personali tragiche, che avevano lasciato un segno indelebile nella loro vita, e di come le avessero affrontate aggrappandosi alla fede.

La cosa mi trasmise una serie di vibrazioni che non mi piacquero per niente, anche se chi ha fede e agisce amorevolmente, onestamente e costruttivamente in nome di essa ha tutto il mio rispetto e la mia comprensione. Conoscendo però il potere delle emozioni e quindi delle vibrazioni che esse trasmettono, ero consapevole che ogni persona che stava parlando di quelle esperienze avrebbe trasmesso onde dannose sia per sé stessa che per il pubblico, perché per effetto della legge di risonanza quelle frequenze trasmesse avrebbero coinvolto tutti i presenti e attirato nella loro vita situazioni, cose, eventi, persone o altri esseri viventi, aventi un campo di uguali frequenze, con le conseguenze che potete immaginare. Sarebbe invece stato meglio e più saggio che si fosse parlato di esperienze piacevoli, quelle che lasciano un segno nostalgico nei cuori di chi le ha vissute e trasmettono, in chi ascolta, sensazioni ed emozioni positive.

Quando parliamo del nostro passato, che sia prossimo o remoto, stiamo andando ad estrarre delle immagini dalla memoria, il luogo della nostra mente in cui custodiamo i ricordi e dove gli psicoanalisti, psicologi e psichiatri vanno a cercare, insieme al paziente, gli elementi per comprendere un dato comportamento o malessere del paziente.

I ricordi sono fatti di luce come i sogni, infatti spesso il sognatore va ad attingere del materiale dal serbatoio dei

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ricordi. L’unica cosa che li differenzia tra loro è che i ricordi vengono vissuti consciamente e da svegli quando uno stimolo, come può esserlo una melodia, una foto o una situazione, ha portato quella persona a prelevarli dal serbatoio della propria memoria. I sogni, invece, emergono spontanei, magari perché scatenati da un evento vissuto durante la giornata e richiamati dall’oceano dell’inconscio.

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Capitolo settimoI sogni

Sono certo che molti di voi hanno letto qualcosa, su libri, articoli o riviste, riguardo il significato dei sogni; a me è capitato nell’arco della mia vita di leggere, in libri differenti, la spiegazione di vari sogni miei o di alcuni miei amici, riscontrando numerose incongruenze, sia nella modalità della spiegazione, sia nel collocamento dei soggetti presenti nel sogno. Vista l’importanza dell’argomento, prima di proseguire voglio chiarire una cosa; io non mi invento nulla e non mi ritengo nemmeno un maestro delle teorie di cui parlo, ma sono una persona molto attenta, oltre che curiosa, e che non lascia mai nulla al caso; per natura amo andare in fondo alle cose per comprenderne il significato, mistico o psicologico che sia, potete vedermi come un ricercatore.

Devo anche dire che ho avuto la fortuna di venire a contatto con persone molto profonde, sia spiritualmente, che mentalmente, di grande cultura e umanità, provenienti dal mondo della scienza, della filosofia, degli sport marziali, della meteorologia, della medicina, della psicanalisi, della teologia, dell’astronomia e della psichiatria. Gli incontri con questi luminari non sono avvenuti per caso, nulla avviene mai per caso; aver incrociato la loro vita mi ha alimentato per anni di conoscenza, comprensione e ulteriore curiosità, fino a farmi raggiungere un buon grado di consapevolezza e comprendere il vero valore e significato della parola “compassione”.

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Ora, dopo questa parentesi personale, vi posso dire con certezza che i sogni hanno varie origini, da quella intuitiva, a quella organica, fino ad arrivare a quella psicologica:

Origine intuitiva: è un sogno colmo di dati informativi (le immagini contengono dati informativi perché composte di “quanti di luce”, cioè pacchetti di energia, ovvero, informazioni vibrazionali) provenienti da una fonte divina che dimora in un determinato luogo dell’universo e diretti al sognatore.

Origine organica: per origine organica si intende quei sogni causati da problemi digestivi, magari dopo una grande abbuffata o una serata dove si è mangiato pesante o alzato il gomito, oppure da disturbi dell’umore o da problemi di salute. Questo tipo di sogni si trasformano il più delle volte in incubi, perché il malessere li amplifica, li condiziona e li distorce enormemente e, quasi sempre, negativamente.

Origine psicologica: questa origine è quella che interessa maggiormente il mondo onirico, perché dai sogni si può risalire alle cause di tanti disturbi, che possono essere fisici, psichici, comportamentali, psicologici o neurologici. Dovete sapere che tutto ciò che viviamo durante la giornata viene filtrato e registrato nella memoria cerebrale. A seconda di come il sognatore vive e affronta la giornata registrerà il tutto, e questo tutto verrà filtrato durante il sonno, emergendo, a fine analisi, a seconda di come è stato analizzato dalla parte mentale conscia. Lo psicoanalista ha il compito di analizzare ciò che è stato registrato e filtrato, ma che non è stato ben analizzato dalla parte conscia della mente. Noi conduciamo la nostra vita a seconda di come filtriamo e registriamo l’ambiente che ci circonda.

Le immagini che ci appaiono in sogno hanno un proprio significato, diverso per ogni persona.

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Sognare un animale, una casa, dei numeri, un essere umano o un determinato oggetto può avere un significato differente, a seconda del sognatore.

Quando si parla del mondo onirico si entra infatti in dimensioni e realtà difficilmente concepibili e spiegabili, pochi sanno farlo, tra questi pochi vi è una branca della scienza che ne ha le capacità: quella della psicanalisi e della psicologia. Questi studiosi della psiche, per essere in grado di analizzare il linguaggio dei sogni e tradurne il significato, devono acquisire le basi e tutta la struttura che portano alla conoscenza della parte più misteriosa del nostro cervello: l’inconscio.

Carl Gustav Jung, Sigmund Freud e Alfred Adler sono i tre pilastri su cui poggia tutta la struttura della conoscenza del mondo psicoanalitico. I loro studi hanno portato a scoperte che sono diventate le basi da dove si è costruita tutta la struttura, che ha permesso a neurologi, psicoanalisti, psicoterapeuti, psicologi e psichiatri di raggiungere un livello di conoscenza altissimo del cervello. Ma chi erano questi tre giganti della mente?

Non mi dilungherò molto sul dirvi chi sono, perché riguardo a Jung, Freud e Adler si trovano informazioni ovunque, sia in rete che negli scritti scolastici e universitari, perciò vi dirò solo il necessario. Iniziamo da chi ha per primo creato le basi del concetto onirico, Sigmund Freud (6 maggio 1856 - 23 settembre 1939), neurologo e psicoanalista austriaco, creatore della psicoanalisi e autore di una splendida e famosa opera: L’Interpretazione dei Sogni, dove ha cercato di spiegare le modalità di funzionamento di questo fenomeno psichico legato al sonno.

Freud, come molti altri grandi studiosi e scienziati, non si basava solo sulle teorie, lui faceva esperimenti per reperire le prove necessarie ad avvalorare un suo concetto o una sua scoperta. Studiava, non solo la mente e il funzionamento

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del cervello di un individuo, ma anche il comportamento, l’atteggiamento, le posizioni che teneva in determinati momenti, la postura, il linguaggio e anche la scrittura. Dai suoi studi si scoprì il funzionamento e la derivazione, nonché le cure, di molte malattie neurologiche, psichiatriche e psicologiche.

Purtroppo, come succede ai giorni nostri ed è successo in passato ad altri luminari della scienza, della medicina e della fisica, anche le teorie e le scoperte di Freud sono da sempre riprese e dibattute in modo dubbioso, sia in ambito medico-scientifico, che in quello accademico, filosofico e culturale, che a volte mette in discussione l’efficacia terapeutica della psicoanalisi.

Carl Gustav Jung (26 luglio 1875 - 6 giugno 1961), psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero, è il creatore della “psicologia analitica”. Egli concepì il concetto di “inconscio collettivo”, studiando i simboli e le forme manifestati istintivamente da popoli e culture di ogni parte della Terra, arrivando a formulare la teoria degli archetipi, tramandati, di generazione in generazione, fin dai primordi della civiltà umana. Grazie anche al padre teologo, nonché pastore protestante, e alla cugina, che conosceva il mondo dell’occulto, Jung ha avuto modo di scrutare nella psiche umana, studiandola sia da un punto di vista spirituale profondo, che da un punto di vista medico.

Jung, fin da piccolo, mostrò un carattere chiuso e introverso, decisamente asociale e solitario; il suo amore per la lettura filosofica, religiosa e spirituale lo accompagnerà per tutta la vita e saranno gli ingredienti che, insieme agli studi sul funzionamento della psiche umana, lo porteranno a diventare il grande scienziato che tutti conosciamo. Le conoscenze acquisite avvicineranno Jung al mondo

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della fisica quantistica fino a farlo lavorare insieme a luminari come Wolfgang Pauli. Sarà proprio insieme a lui che il concetto di “sincronicità” troverà la sua maggiore espressione, infatti, fu proprio da questo concetto di Jung che Pauli scoprì il “Principio di Esclusione”, che nel mondo quantico, dalle indagini eseguite sulla porzione dell’universo a noi conosciuto, significa che due fermioni di uguale energia quantica non possono occupare contemporaneamente lo stesso spazio. I fermioni (nome scelto in onore del suo scopritore il fisico Enrico Fermi), insieme ai bosoni, formano le due classi di particelle della statistica quantistica, famiglia che include le tre particelle componenti l’atomo (protoni, neutroni ed elettroni), quindi la materia ordinaria. Pauli e Jung si conobbero nel 1930, quando il primo entrò nello studio del secondo come paziente e continuò ad andarci per quasi quattro anni, in quell’arco di tempo diventarono grandi amici e colleghi di lavoro, in ambito fisico-quantistico. La loro collaborazione fu determinante per approfondire le scoperte in merito ai quanti di luce.

Ritengo Carl Gustav Jung uno scienziato completo, perché non era solo un uomo di medicina e di scienza, ma anche un uomo di grande spiritualità, qualità che lo hanno portato ad essere un genio completo e assoluto, uno scienziato a 360 gradi. Per me uno dei più grandi di sempre.

Nel 1907 conobbe Sigmund Freud, tra loro ci furono lunghissimi e numerosissimi scambi di conoscenze e vedute psichiatriche, ed essendo entrambi conoscitori e studiosi della psiche umana decisero di scrivere un libro insieme. Circa cinque anni dopo, a causa di disaccordi riguardo le teorie psicoanalitiche, i due scienziati si separano, ma non il loro lavoro, che sarà ininterrotto fino alla fine dei loro giorni.

Alfred Adler (7 febbraio 1870 - 28 maggio 1937) fu

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psichiatra, psicoanalista, psicologo, psicoterapeuta austriaco e conoscitore anche della filosofia. I suoi studi sulla psiche umana furono improntati a comprendere l’integrazione sociale e i sentimenti che creavano quel legame magico che unisce due persone in un forte senso di amicizia. Essendo concentrato sulla psicologia individuale, diede particolare attenzione al mondo femminile, che considerava molto evoluto. Come ogni persona, che sceglie il proprio percorso di studio o di lavoro, spinto da esperienze personali giovanili, Adler decise di prendere la strada della medicina a causa dei suoi stessi problemi di salute, dovuti al rachitismo, che ne compromisero l’attività fisica. Adler e Freud incrociarono le loro strade nel 1902, ma le loro teorie entrarono più volte in forte disaccordo.

Adler fu uno dei fondatori del gruppo psicoanalitico di Vienna e nel 1906, diventò presidente e rappresentante internazionale della società viennese, a quei tempi una delle più acculturate al mondo. Il suo primo lavoro, in campo psicologico, culminò con la pubblicazione, nel 1907, di un saggio che riguarda lo studio sull’inferiorità degli organi. Lavorò anche in campo pedagogico ottenendo ottimi risultati.

I lavori di questi grandi personaggi e le loro scoperte, in materia di psiche umana, rimarranno pietre miliari per il mondo della medicina, psichiatria, neurologia e psicologia; i loro rami di studio hanno ispirato il lavoro di numerosissimi medici, e, anche se fondamentalmente diversi tra loro, hanno permesso di fare passi da giganti nel mondo della psiche e della neurologia.

Ma ora entriamo nell’anima dell’argomento che dà il titolo a questo Capitolo: “I sogni”. Questi filmati onirici, che sembrano tanto dei cortometraggi, spesso illogici e con trame inspiegabili, sono composti da quanti di luce (fotoni), creati da impulsi elettromagnetici prodotti dal cervello e dalle

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emozioni che, il dormiente, ha provato durante la giornata appena trascorsa, ma anche da fattori ambientali, da esperienze vissute, o magari da incontri avvenuti in tempi passati.

Le emozioni hanno bisogno di essere espresse in qualche modo, uno di questi modi sono i sogni, che si verificano durante il sonno, soprattutto durante le fasi R.E.M. (Rappid Eye Moviment, Movimento Rapido degli Occhi), quando nel cervello dominano le onde Theta e il loro numero può variare da quattro a cinque.

Per comprendere cosa ci vuole comunicare l’inconscio tramite un determinato sogno è necessario analizzarne ogni elemento: come si presenta al sognatore e i sentimenti che lo accompagnano. Ogni elemento può avere un significato diverso a seconda della persona che lo sogna; ad esempio, una tigre può avere per un individuo un significato diverso da un altro individuo, dipende dalle esperienze fatte con quell’animale.

I sogni sono un insieme di immagini, spesso disordinate e incomprensibili, questo perché il mondo onirico ha una derivazione costruttiva inconscia, cioè derivante da quella parte profonda e misteriosa del nostro cervello, che comunica col conscio in modi ancora piuttosto sconosciuti e che è stato, ed è tutt’ora, motivo di studi e interesse da parte del mondo della medicina, della neurologia, della psichiatria e della psicanalisi.

Proviamo ad entrare in questo argomento in modo più energico. Per comprendere meglio questo linguaggio fotonico usato dall’inconscio è importante conoscere un pochino l’encefalo, l’organo che è racchiuso dentro alla nostra scatola cranica. Questa meraviglia è l’organo principale del S.N.C. (Sistema Nervoso Centrale) ed è costituito dal cervello, dal tronco encefalico e dal cervelletto. Di queste tre parti, quella che interessa a noi è il cervello, la parte più importante del

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S.N.C e la più studiata dalle neuroscienze; da lui prende vita la mente, con le sue funzioni cognitive e psichiche, il ramo studiato dalla psicologia e psicanalisi.

Il pensiero e la coscienza hanno sede nella corteccia cerebrale, la quale, negli umani, a differenza degli altri mammiferi, è molto più sviluppata a livello di dimensioni ed è la struttura più vasta del cervello. Gli altri due sottostrati sono: quello limbico (dei mammiferi) e quello rettiliano (il più antico e sede degli istinti primari).

Il cervello ha due emisferi, quello sinistro, che pensa ed elabora i dati, la parte razionale per intenderci, e quello destro, che è creativo, intuitivo e spirituale. I due emisferi sembrano separati, ma in realtà sono collegati da una specie di fibra muscolare conosciuta come “corpo calloso”. Questa fibra permette lo scambio di informazioni tra i due emisferi e tra il conscio e l’inconscio. Fino a pochissimi anni fa, vari studiosi del cervello, pensavano che la memoria iniziasse ad immagazzinare dati dall’età di tre anni. Qualche altro psichiatra dei giorni nostri, conoscitore delle neuroscienze e studioso di fisica quantistica, ha scoperto che la memoria inizia il suo lavoro di immagazzinamento già dai primi mesi di vita; scoperta che ha permesso ulteriori passi avanti nella conoscenza di questo fantastico organo.

Visto che i sogni sono un’elaborazione del cervello vi spiegherò cosa sono e come funzionano il conscio e la parte più profonda della mente: l’inconscio. Partiamo dal conscio; questa parte del cervello è colei che ci permette di essere o divenire consapevoli di noi stessi e dell’ambiente che ci circonda. È la parte che riceve gli impulsi informativi derivanti dall’inconscio e dall’ambiente circostante, elaborandoli a seconda di come è venuta a conoscenza di quelle informazioni e di come ha vissuto le esperienze racchiuse in esse.

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L’inconscio è la parte che contiene i pensieri, le emozioni e la sezione istintiva e comportamentale inconsapevole dell’essere umano e animale. Sigmund Freud spiegava che i processi psichici inconsci non condizionano solo il comportamento, ma anche il pensiero. Carl Gustav Jung, essendo anche uomo spirituale, era convinto, con giusta ragione di causa, in quanto le scoperte quantistiche avvalorano questa sua ipotesi, che le antiche pratiche spirituali sciamaniche fossero un’espressione della parte spirituale della loro mente, la quale aveva le capacità di estrarre dai pazienti le informazioni che erano situate nel profondo del loro cervello, nell’inconscio, rendendole visibili. Platone vedeva l’inconscio come la parte sapiente, che era nascosta nell’anima. Gottfried Wilhelm von Leibniz, matematico, filosofo, scienziato e magistrato tedesco (1646-1716), anch’esso vissuto nel secolo dei grandi filosofi e scienziati, sosteneva che dentro di noi esistono già delle idee inconsce, che possono essere risvegliate dalle esperienze e che, perciò, non si creano dal nulla.

Per come la vedo io, noi vediamo rappresentata in sogno la realtà, ciò che abbiamo registrato durante le esperienze vissute nel corso della nostra vita, ecco perché i sogni di ogni persona hanno un significato diverso nonostante siano simili. Una mente registra, analizza e filtra a modo proprio le esperienze vissute e le dà un significato o una spiegazione personali, le quali influenzeranno le proprie scelte e di conseguenza la propria vita.

Durante il sonno non solo vengono analizzate o prese in causa le esperienze vissute durante la giornata o altro, ma subentrano anche fattori organici come una cattiva digestione, l’assunzione di un bicchierino di troppo, uno stato di salute cagionevole o, e qui entriamo nel mondo spirituale, una ricezione di messaggi divini derivanti da spazi

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e tempi a noi oscuri, che arrivano al dormiente soprattutto nel momento in cui sta uscendo dalla fase del sonno, poco prima del risveglio vero e proprio, quando nel cervello sono attive le onde Theta, le stesse che agiscono durante la fase R.E.M. Nel mondo della psicologia e della scienza ci sono vari pensieri, alcuni molto discordanti tra loro, uno di questi ipotizza che la vita sia una sorta di illusione e che viviamo in un contesto olografico costruito dalla mente e creduto dalla persona come reale.

A questo punto mi viene da pensare che se così fosse ci deve essere comunque una mente creativa vivente, un pensatore che crea quella realtà olografica; cioè tutto è irreale tranne il pensatore. Quindi quando Cartesio coniò la sua illuminante frase “Ego cogito, ergo sum, sive existo” (Io penso, dunque sono, ossia esisto) potrebbe non avere pensasto che lui è sì, realmente esistente, ma tutto ciò che gli appare è frutto di una sua proiezione mentale olografica.

Pensieri rivelatori e riflessioni spirituali e scientifiche profonde e rivelatrici, che hanno segnato quei tempi e condizionato il sapere che è arrivato fino ai giorni nostri, sono stati partoriti da filosofi, pensatori e scienziati vissuti tra l’inizio del 1400 e la fine del 1600; e le scoperte scientifiche del mondo dell’astrofisica, dell’astronomia, della chimica e della medicina hanno fatto balzi enormi in avanti tra il 1700 e gli inizi del 1900. Da allora ad oggi di strada ne è stata fatta tanta, scoprendo anche che vi sono fasi, durante l’esistenza di questo universo, che producono un solco nel suo vuoto quantistico, determinando i cambiamenti e, in tutto ciò, anche la mente di cui dispone l’essere umano ha un suo ruolo.

La mente umana ha capacità incredibili, per questo è importantissimo conoscere il funzionamento del nostro organo principale, il cervello, che non solo agisce tra il conscio

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e l’inconscio, ma anche tra la materia e l’energia, grazie al campo elettromagnetico che lo avvolge e lo impregna, il quale è modulabile su quattro tipi di onde conosciute: Onde Delta, Theta, Alpha e Beta. Ognuna di queste onde è la manifestazione dell’attività elettrochimica del nostro cervello che avviene nell’arco di ventiquattro ore.

Esse influiscono sullo stato emozionale della persona e si presentano in determinati momenti della giornata. Le onde Delta, vibrano su una frequenza che oscilla da 0,5 a 4 Hz. Queste onde sono attive durante il sonno più profondo o uno stato meditativo assoluto, fasi di coma e fasi di incoscienza tali da permettere all’organismo di rigenerarsi o autoguarirsi.

Crescendo di frequenza arriviamo alle Onde Theta, che oscillano da 4 a 8 Hz. La loro frequenza si evidenza quando la persona è in uno stato meditativo cosciente, oppure durante il risveglio e nelle varie fasi R.E.M. del sonno, ma anche in un momento di grande concentrazione.

Le Onde Alpha, variano da 8 a 14 Hz. Esse sono attive quando la mente è vigile, ma rilassata: una mente serena, distesa, intenta a visualizzare un obiettivo non stressante, concentrata, ma in modo rilassato, dove i due emisferi cerebrali cooperano sincronicamente.

Infine ci sono le Onde Beta, le cui frequenze oscillano da 14 a 30 Hz. Queste onde sono attive quando la persona è sveglia, quando si è impegnati mentalmente e fisicamente. Durante la loro fase la concentrazione è altissima e l’attività cerebrale è al 100%, attenta a ricevere ed elaborare le informazioni provenienti dall’ambiente e dalle situazioni che si stanno vivendo.

Recentemente, grazie all’aiuto di apparecchi moderni in grado di rilevare frequenze cerebrali più alte e più basse, gli studiosi hanno scoperto che il nostro cervello è in grado di attivare anche frequenze più basse delle Onde Delta, a cui

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hanno dato il nome di Epsilon, e frequenze più alte delle Onde Beta, cioè superiori ai 30 Hz conosciuti, che arrivano a raggiungere picchi che vanno ben oltre i 90 Hz e, in alcuni rari casi, hanno toccato i 100 Hz, i 200 Hz e perfino i 300 Hz. Gli studiosi hanno chiamato questi due tipi di onde: Onde Gamma, Onde Supergamma e onde lambda. Vari scienziati e spiritualisti avevano intuito l’esistenza di tali potentissime frequenze, unica spiegazione dei fenomeni legati alla sfera soprannaturale, spirituale e quantistica. Queste onde hanno il potere di interagire con la materia e di connettere, colui o colei che le riesce a produrre, su piani eterei, che vanno ben oltre il livello di materia in cui noi viviamo.

Ora che sappiamo anche questo ci sarà più facile trovare risposte ad antiche domande e, soprattutto, che cosa succede dentro questa nostra scatola cranica durante lo stato di veglia e durante il sonno.

Dopo avere acquisito questa nuova conoscenza, che ha fatto emergere l’esistenza di queste tre nuove onde di frequenza, diventa più sensata la teoria che spiega cosa può succedere durante la fase onirica, la quale ci può permettere di sintonizzarsi su frequenze particolari che ci mettono nella condizione di ricevere anche messaggi provenienti dallo spazio più profondo e diretti proprio a noi. Questi messaggi non vanno sottovalutati, ma ascoltati, perché se li avete ricevuti significa che una dimensione divina vi ha ritenuto pronti a riceverli.

Come si fa a distinguere un sogno intuitivo da uno proveniente dall’inconscio?

Per prima cosa, come vi ho già accennato sopra, i sogni intuitivi affiorano durante il dormiveglia, cioè durante quell’arco di tempo che intercorre tra il termine della fase profonda del sonno e il risveglio. Sono come brevi filmati che

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vi dicono cosa dovete fare o a cosa stare attenti, sono messaggi da prendere in seria considerazione, perché, se li avete ricevuti, un motivo c’è senz’altro. Ma può succedere anche che, in quel dormiveglia magico, vi troviate in condizioni di connettervi e scambiare informazioni con un’entità.

Il sogno proveniente dall’inconscio è diverso, perché è come un filmato spezzettato in più fasi, ognuna diversa dall’altra. In questo caso l’inconscio sta comunicando alla parte conscia del sognatore un suo stato d’animo, una sua preoccupazione, la possibile soluzione a uno o più problemi che lo riguardano. Saperlo ascoltare e tradurre ciò che sta dicendo, potrebbe essere di grande aiuto per migliorare la propria vita.

Quando mi capita di analizzare il sogno di qualcuno cerco di farmi dire le sensazioni che provava durante il sogno e le emozioni che sta provando mentre me lo racconta; lo faccio sforzare di ricordare più parti possibili, in modo da avere tutti gli elementi necessari per formulare un’analisi. Ho notato che, quando insisto nel far loro ricordare ciò che hanno sognato, spessissimo emergono elementi o spezzoni che inizialmente non si ricordavano per niente.

Questo avviene anche quando uno psicoanalista cerca, insieme al paziente, di andare a scavare nei meandri più profondi della mente: possono riaffiorare ricordi sopiti, che a volte risalgono anche alla primissima infanzia, talmente antichi da stupire il paziente stesso. Questi lavori di introspezione e di ricerca dei dati più nascosti, che hanno segnato il corso della vita di una persona, sono utilissimi al fine di trovare le cause di problemi irrisolti che a volte affondano le proprie radici proprio in antichi disagi. Comprendere le cause del malessere può essere decisivo per trovare la soluzione più appropriata.

Dovete vedere la parte inconscia della mente come una spugna, a cui nulla sfugge, da qui potete riuscire ad estrarre

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tutto ciò che avete registrato. Perché, ricordatevi, tutto ciò che viviamo dal primo giorno di vita viene sonoramente registrato, fotografato e videoregistrato dal nostro cervello, e sapete cosa prova questa mia teoria? Il fatto che i pensieri e i ricordi sono immagini, quindi elementi fatti di luce, e la luce è composta da quanti, i quali, essendo pacchetti di energia, imprimono dentro di sé i dati informativi derivanti dagli impulsi elettromagnetici prodotti dalle emozioni dell’individuo, fin dall’inizio della sua esistenza, e tutto ciò che viene registrato può essere visualizzato.

Ora voglio provare di spiegarvi, alcuni metodi che gli psicoanalisti usano per conoscere, insieme al paziente, il suo “inconscio” e il suo “io”. Un metodo è quello di immaginare di entrare, assieme allo psicoanalista, dentro una stanza completamente buia, armati di una sola torcia. Immaginate, nella vostra mente, il cono luminoso che essa emette e che vi permetterà di illuminare solo la piccola area colpita dal raggio di luce. Mentre ci addentriamo nella stanza, la quale rappresenta il nostro cervello, illumineremo solo alcuni punti alla volta, evidenziando la forma, la posizione degli oggetti e gli arredamenti che la compongono. A sinistra vediamo dei quadri appesi alla parete, in basso una poltrona, più a destra un divano, poi ci giriamo dall’altra parte e illuminando punto per punto la parete vediamo altri quadri, poi un orologio a pendolo, una scrivania e subito lì vicino una cassettiera.

Continuando la perlustrazione e puntando la torcia sul pavimento vediamo di che colore è e di che materiale è composto, se di lastre di marmo, di mattonelle o di parquet. Poi dirigiamo il fascio di luce di fronte a noi e lì vediamo che c’è la finestra, la quale è nascosta da due tendine azzurre alla cui destra vi è un particolare comodino, dove, sopra, ci sono la rubrica telefonica e il telefono. Concludiamo il giro guardando il soffitto, ed ecco

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che vediamo che è di tinta diversa dalle pareti che lo circondano e che ha un lampadario fatto a gocce. A questo punto sappiamo come è composta quella stanza e cosa troveremo al suo interno. Finalmente la conosciamo davvero.

L’altro sistema d’azione usato dagli psicoanalisti è immaginare la nostra mente come fosse un puzzle da comporre, pensiamo magari a un’immagine di alta montagna. Per prima cosa si apre la scatola e si mettono tutti i pezzi sul tavolo, dopo di che li si suddivide in vari gruppi simili per colori, infine si inizia a montare pezzo per pezzo; a destra ci sono montagne colme di pini, di fronte troviamo le Dolomiti, a sinistra vediamo la collina fatta di vaste distese di erba verdissima e in basso un ruscello con acqua limpidissima.

Man mano che la composizione prende forma inizierete a vedere chiaramente come è fatto il puzzle, dove sono posizionate le immagini degli oggetti e che disegno, nella sua totalità, rappresenta. Saprete perché se camminate in certi punti vi bagnate i piedi, che se andate avanti troverete un ostacolo enorme perché vi sono le montagne rocciose, che se vi avviate verso sinistra camminerete su un terreno soffice e rilassante e che, se invece andrete a destra, vi troverete soffocati o protetti da boschi di pini.

In sintesi, usando entrambi i sistemi, avrete chiaro come è fatta la vostra mente e quali sono le vostre caratteristiche. Potete provare ad utilizzarli per conoscervi meglio e comprendere perché soffrite di certi disturbi o perché vi comportate in una data maniera.

Una volta che conoscerete bene voi stessi, sarà più facile conoscere gli altri, perché l’individuo più difficile da conoscere è il proprio.

Ora che abbiamo più chiaro il concetto di personalità, possiamo fare degli esempi di sogni simili tra loro fatti da

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individui con personalità differenti, non dimenticando che la personalità non è solo una caratteristica del nostro ego, ma anche una parte di noi che si forma durante il percorso della nostra vita. Sono le esperienze che forgiano il nostro carattere e la nostra personalità. Ora, per comprendere meglio ciò che vi sto spiegando, prenderemo ad esempio i casi di tre persone: Stefano, Marta e Claudio.

Stefano, è il titolare di un negozio di scarpe, aperto, molti anni fa, grazie ad una vincita al totocalcio, ma che ora, purtroppo, sta vivendo, come tanti altri servizi commerciali, una fase di grande crisi. Stefano è anche un appassionato di bicicletta da corsa. Pochi mesi fa, questa sua passione, ha subito una brusca frenata, perché è stato colpito da un lutto famigliare: la sorella è rimasta vittima di un incidente stradale mentre era alla guida della sua moto.

Claudio è un poliziotto motociclista con la passione per la vela; non molto tempo fa, uscì illeso da una situazione che lo vide coinvolto in una sparatoria con due malviventi, che fuggivano su una moto da cross. L’agente li raggiunse e li speronò, cadendo insieme a loro rovinosamente, ma riuscì ad evitare che la loro fuga potesse diventare pericolosa per i passanti. Ripresosi, dopo alcune settimane di cure e terapie, ora si sente pronto a rientrare in servizio.

Infine abbiamo Marta, sarta di professione e appassionata per i viaggi in moto, ne fa vari durante l’anno, insieme al suo fidanzato; recentemente ha ereditato una fortuna da uno zio ricchissimo.

Una notte tutti e tre fanno lo stesso sogno, che li vede vincitori di una motocicletta messa in palio in un gioco a premi.

Proviamo adesso ad analizzare per ognuno di loro questo sogno, partiamo da Stefano. Nel suo caso la vincita sta ad evidenziare una cosa realmente avvenuta che lo rese felicissimo

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all’epoca, ma ora, quella felicità, teme possa essere minata tragicamente dalla crisi lavorativa che ha colpito anche il suo negozio. Il sogno in questo caso viene vissuto con inquietudine; la moto vinta si può paragonare ad un fato avverso: rappresenta il mezzo che ha portato via per sempre la sorella, ma anche la crisi lavorativa che lo sta facendo soffrire al pari di un lutto.

Analizziamo ora il sogno di Claudio. Nel suo caso la vincita di una moto sta a significare che il suo stato psichico e fisico è in ottime condizioni ed è pronto a rientrare in servizio in sella ad una moto identica a quella con cui era caduto; l’altra, a causa dei seri danni riportati, è finita in rottamazione.

Che dire invece del sogno fatto da Marta; questo è il più semplice, perché il sogno diventa realtà, in quanto, Marta, avendo ereditato una somma importante di denaro, può permettersi di esaudire il suo grande desiderio di continuare a viaggiare in sella alla sua moto: la moto vinta indica la possibilità di fare tanti altri chilometri, per tanto altro tempo ancora, se non addirittura molti di più, visto che essendo diventata ricca potrebbe benissimo permettersi di non lavorare, acquisendo così molto più tempo da dedicare a questa sua grande passione.

Vedete come sono diversi tra loro i significati di questo unico sogno! Ogni cosa o evento che sogniamo è analizzabile a sé, perché ogni persona ha avuto le proprie esperienze e, anche se possono sembrare simili, se non addirittura identiche, è diverso, da persona a persona, il modo in cui vengono vissute psicologicamente, emotivamente e spesso anche fisicamente.

Sognare un mezzo di trasporto (non solo una moto, come nei sogni di Stefano, Claudio e Marta, ma anche un’auto, una bicicletta, un treno, un autobus ecc.), può essere anche interpretato come il modo in cui si percorre la strada della propria vita e come la si conduce.

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Potete capire, dai brevi esempi di cui vi ho parlato, come l’interpretazione dei sogni possa essere complicata e quante sfaccettature è necessario considerare, per arrivare ad una deduzione corretta del significato, che non e mai possibile senza una stretta consultazione tra il sognatore e l’esperto o il terapeuta.

Visto che in questo Capitolo si parla di sogni e metodi rilassanti, non posso tralasciare una cosa importantissima, e cioè che i sogni sono condizionati nella loro costruzione mentale non solo dalle esperienze vissute durante la giornata o in tempi precedenti a quel giorno, ma anche dalla stanchezza, dallo stato d’animo e dal nervosismo del dormiente.

C’è una cosa che ci può venire in aiuto per far sì che il nostro sonno sia sereno: la respirazione Ki, o più semplicemente Trend Autogeno, un tipo di respirazione che permette all’organismo di prelevare dall’aria, durante l’inspirazione, una quantità di ossigeno quattro o cinque volte maggiore rispetto al normale atto di respirazione. La migliore ossigenazione porta all’intero organismo, quindi ad ogni organo, benefici eccezionali come il potenziamento delle difese immunitarie, il rilassamento muscolare e mentale, la rigenerazione e riparazione più veloce dei tessuti organici, muscolari e scheletrici danneggiati, maggiore energia e resistenza alle fatiche e allo stress: quindici minuti di respirazione Ki consentono un recupero di energie equivalente ad un’ora di sonno; inoltre questa pratica risulta essere anche un ottimo antinfiammatorio e antidolorifico.

Gli eritrociti, che non sono altro che i globuli rossi, hanno il compito di trasportare le particelle di ossigeno in ogni punto del corpo umano. Immaginate quando la quantità distribuita è quattro – cinque volte maggiore, il beneficio per l’organismo!

Molti, a differenza degli orientali e soprattutto delle

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popolazioni asiatiche, non conoscono le proprietà guaritrici dell’ossigeno. E molti non sanno come si effettua la respirazione Ki, il cui termine non significa altro che respirazione energetica. Altri, nonostante ne siano venuti a conoscenza, faticano o addirittura non riescono a metterla in pratica, andando in iperventilazione, con conseguente giramento di testa e tachicardia.

Ora cercherò di insegnarvi il procedimento corretto, affinché sortisca i suoi effetti benefici sul corpo e la mente, evitando l’iperventilazione, che, come vi ho appena spiegato, dipende da una pratica errata di questo esercizio.

Perché sia efficace è necessario praticarla ogni giorno, almeno una volta, ma se si riuscisse a farla due volte al giorno, magari appena svegli e prima di coricarsi, sarebbe perfetto.

Per prima cosa, nel caso decidiate di farla una volta al giorno, scegliete un orario e cercate di mantenerlo. Seconda cosa, spegnete TV e radio e, se non potete spegnere il cellulare, attivate l’opzione muto o vibro. Terza cosa, prima di procedere alla respirazione, cercate una posizione comoda; la maggior parte delle persone che la praticano si mettono nella classica posizione birmana (seduti a gambe incrociate), appoggiando il dorso delle mani sulle ginocchia.

È una posizione buona, ma non per tutti, in quanto se si soffre di problemi di schiena e posturali si rischia, durante le fasi di respirazione, di non mantenere una posizione corretta della colonna vertebrale. Per questi motivi io prediligo la posizione sdraiata, con le ginocchia piegate a formare un triangolo retto, e distanti tra loro quanto un palmo aperto della mano. Le braccia vanno aperte fino a formare una croce (posizione vetruviana del busto) e i palmi delle mani devono essere rivolti verso l’alto. Infine ci si rilassa un attimo, si chiudono gli occhi, ci si concentra sulla respirazione cercando

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di preparare la mente e il corpo; ora si può dare inizio al procedimento respiratorio.

Si inizia inspirando dal naso, lentamente e profondamente, fino a riempire i polmoni al massimo, dopo di che trattenete il respiro per tre secondi, poi espirate lentamente dalla bocca fino ad espellere completamente l’aria che avete nei polmoni (per “completamente”, intendo “fino a non averne più”). In questa ultima fase vi dovete sentire come se foste un involucro di nylon che ricopre un alimento fino ad accartocciarsi a tal punto da non lasciare nessun residuo di aria al suo interno rendendolo sottovuoto. Le labbra servono per regolare l’uscita dell’aria; non cercate di controllarla fisicamente, cioè con i muscoli addominali o del torace, creereste tensione.

Ripetete il tutto per venti volte, sempre lentamente e senza creare tensione, poi, dopo il ventesimo respiro, buttate fuori tutta l’aria e inspirate in modo normale. Dopo tre, quattro respiri eseguiti normalmente aprite lentamente gli occhi, lasciate uscire le lacrime che molto probabilmente si creeranno, guardatevi un attimo intorno, come si fa quando ci si sveglia, e il procedimento è finito. Ora, se volete, potete alzarvi o rimanere sdraiati a godervi quello stato di rilassamento fantastico che si raggiunge al termine di questa tecnica respiratoria.

Durante la respirazione Ki, esattamente nel momento in cui avete espulso tutta l’aria e state per inspirare, lasciate che prima si rilassi l’addome, poi procedete all’inspirazione. Questo serve per evitare tensioni addominali che possono influire negativamente sul procedimento. Un’ultima cosa, durante l’inspirazione è facile che vi venga da sbadigliare; non è un problema, continuate ad inspirare anche se il ritmo aumenta improvvisamente di velocità durante lo sbadiglio, l’importante è che, quando avrete raggiunto il culmine

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dell’inspirazione, tratteniate il respiro quei tre secondi richiesti dal procedimento.

La respirazione Ki da ottimi benefici anche nei casi di dolori muscolari dovuti a traumi o infiammazioni. In questo caso il procedimento è lo stesso, ma cambia la posizione in cui eseguite la respirazione, cioè dovete mettervi nella posizione che vi reca più dolore alla zona sofferente. So che non è facile, ma per esperienza personale vi posso garantire che è di grande aiuto. Chiaramente, in concomitanza, potete usare pomate antinfiammatorie o, nei casi più severi, antidolorifici e antinfiammatori in pillole o punture. Non ostinatevi ad evitare a tutti i costi l’uso di medicinali qualora ve ne sia veramente bisogno; quando servono, servono, l’importante è che ne parliate sempre prima col vostro medico, non usate il metodo “fai da te”.

Si possono abbinare alla respirazione Ki anche esercizi di ginnastica, come l’allungamento muscolare, quella per intenderci che si usa in aerobica, yoga, aikido, kung fu, ballo artistico, ecc. Nel caso in cui invece si stiano vivendo periodi di tensione e nervosismo, si può praticare la respirazione Ki, per cinque minuti, al bisogno. Qualora si venisse colti da un momento di ira si può usare un altro ottimo esercizio che aiuta a scaricare l’energia in eccesso. Mettetevi in posizione eretta, di fronte ad una parete (possibilmente robusta: di cemento o mattoni), divaricate le gambe leggermente e, mantenendo da essa una distanza che vi consenta di tenere le braccia ben distese, appoggiatevi le mani ed iniziate ad eseguire delle flessioni, come quelle che si fanno normalmente a terra, spingendo con tutta la forza che avete, come se la vostra intenzione fosse di sfondare la parete.

Un metodo, che non sono in tanti a conoscere, consiste nel camminare scalzi sull’erba per cinque minuti. Esso è

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utilissimo anche per scaricare l’elettricità che assorbiamo ogni giorno dal contatto quasi costante con gli apparecchi elettrici che si usano, sia negli ambienti lavorativi (fabbriche, uffici, laboratori, ecc.), che in casa (i tanti elettrodomestici che adoperiamo quotidianamente). È possibile che dopo qualche ora vi sentiate un po’ fiacchi, non preoccupatevi… è segno che avevate accumulato molta carica.

Tornando per un attimo al beneficio che si ha nel praticare esercizi di ginnastica, è giusto sapere che l’attività fisica fa bene all’organismo, perché arricchisce il corpo di ossigeno, muove la circolazione sanguigna, stimolando il sistema cardiocircolatorio e respiratorio, e aiuta il sistema nervoso a scaricarsi dalle tensioni accumulate durante la giornata, portando benefici anche agli organi digestivi.

Ma il miglior metodo per stare bene, la migliore cura per mente, corpo e spirito, è avere un obiettivo. Se non lo avete cercatelo e ponetevelo, perché è uno stimolo che vi nutrirà dentro, attiverà nel vostro DNA molti più bastoncini, quelli che io chiamo “tastiere del pianoforte”, portando beneficio in ogni angolo del vostro essere e rendendovi felici per ciò che state facendo.

Uno stato di grazia è un momento di calma assoluto, un breve segno tangibile di equilibrio elettromagnetico del

corpo.

Visto che i sogni sono condizionati dalle informazioni che percepiamo dall’ambiente, dalla società in cui viviamo e dalle esperienze, è il caso di aggiungere altri consigli utili per dormire più sereni, così che si possa affrontare meglio la vita. Uno di questi è saper guardare ogni cosa dal lato positivo. Dovete sapere che ogni oggetto, situazione, essere umano o

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essere vivente può essere visto o vissuto in modo positivo o negativo; scegliere cosa essere e cosa vedere dipende da noi stessi. Per stare bene è sufficiente allenare la mente a guardare le cose, le situazioni e le persone dal lato positivo. Qualora sia possibile vi consiglio, per esempio, di evitare immagini televisive o notizie radiofoniche, di violenza e sofferenza, altrimenti rimarremo vittima di tanta negatività e successivamente, a causa delle cattive vibrazioni assorbite, ci trasformeremo in carnefici. Ricordatevi che gli esseri umani, come vi ho già spiegato, funzionano come un diapason: emettono ciò che hanno assorbito come in un contagio virale dagli effetti immediati.

Esistono anche aiuti naturali per calmare i pensieri e portare gli stati d’animo alla serenità, qualora ci si sentisse irrequieti o ansiosi; uno di questi aiuti viene dai fiori di Bach, una miscela floreale adatta anche per affrontare disturbi fisici. Edward Bach, il medico britannico che ha scoperto le potenzialità energetiche che si trovano nei fiori, dosava la sua cura in base alle esigenze di ogni paziente, prendendo in considerazione le emozioni e la personalità di quest’ultimo.

Questa cura alternativa, floriterapica, utilizza le energie racchiuse nei fiori. Da essi, tramite una procedura particolare, viene prelevato il siero che, collocato in boccette munite di contagocce, verrà usato in base alle sue specifiche proprietà, per curare i disturbi dei pazienti. L’acqua di cui è composto ogni fiore racchiude una sua memoria ed energia, ecco perché, nonostante molti non ne siano convinti, questo tipo di cura può funzionare.

Il più famoso studioso delle straordinarie proprietà dell’acqua e stato Masaru Emoto, noto scienziato e scopritore dei poteri in essa racchiusi. Egli ha studiato la capacità dell’acqua di trasformare le proprie molecole, influenzata

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dalle onde emozionali che percepisce o riceve, lasciando all’umanità un dono immenso. La sua scoperta prova la veridicità degli studi del Dott. Bach riguardo le proprietà mnemoniche e curative racchiuse nell’acqua, elemento di origini extraterrestri indispensabile per lo sviluppo della vita. La sua stessa derivazione conferma l’esistenza di altre forme di vita nell’universo.

I giudizi in merito alle qualità terapeutiche che i fiori possiedono sono vari; c’è chi ne è convinto e chi invece pensa che i suoi benefici siano causati da un effetto placebo. Personalmente, avendo io stesso provato questa terapia e conoscendo profondamente la mia persona, so di essere un tipo difficilmente suggestionabile; sono perciò convinto che i suoi effetti terapeutici siano reali e che l’effetto placebo, qualora ci sia, li possa semplicemente amplificare, nulla più. Praticamente i due effetti non si ostacolano, anzi collaborano e rendono la terapia a tutti gli effetti più efficace.

Un secondo aiuto viene dalla musica: ci sono melodie stupende create apposta per calmare lo spirito e la mente. Ma ci sono anche melodie e canzoni che hanno contrassegnato buona parte della nostra vita, se non addirittura tutta, e ogni qualvolta ci capita di ascoltarle, hanno la capacità di trasportare la nostra mente e le nostre emozioni indietro nel tempo, facendo riemergere dei ricordi collegati ad esse, così da farci rivivere emotivamente certe fasi della nostra vita. Non esiste un unico tipo di musica o frequenze rilassanti che abbiano lo stesso effetto su tutti; la musica giusta è quella che fa sentire bene la persona che l’ascolta, relativamente al momento che sta vivendo, fosse heavy metal, raggae, punk rock inglese, melodia irlandese, araba, italiana, asiatica, ecc.

Avete notato come siano cambiati sia i testi che le melodie delle canzoni dagli anni Settanta agli anni odierni? La gente,

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negli anni Settanta, aveva poco denaro, ma tanta gioia di vivere ed era piena di entusiasmo e speranze per il futuro; guardava avanti e vedeva all’orizzonte gli obiettivi che si prefiggeva.

In quegli anni, il morale, era alimentato positivamente proprio dalle enormi e numerose possibilità di scegliere il proprio futuro. Le emozioni che la gente provava, soprattutto riguardo alle relazioni sentimentali, erano fortissime e così coinvolgenti da portare gli amanti a compiere veri e propri colpi di testa, come scappare di casa e crearsi una nuova famiglia, lasciandosi i genitori e il passato dietro le spalle, per guardare al futuro, armati solo di amore e speranza. Dico “solo” perché ai giorni nostri non si riesce a guardare avanti senza prima aver fatto due conti e avere una certa sicurezza economica. Ma il nutrimento emotivo di quegli anni valeva molto di più di tutto il denaro o le certezze materiali di cui potremmo disporre ora. Una prova di come viveva e vibrava la gente degli anni Settanta lo si percepisce dalle meravigliose, uniche e irripetibili canzoni. I cantautori e gruppi musicali di quel periodo magico sembravano avere un talento innato nel comporre melodie e scrivere testi.

Un terzo aiuto possiamo trovarlo nelle immagini impresse nelle fotografie, filmati e video riguardanti il nostro passato che ritraggono la famiglia, gli amici, gli amori o i luoghi che abbiamo visitato, o dove abbiamo trascorso una parte o tutta la nostra vita. Sta a noi andare a cercare in queste tracce visive ciò che ci serve per fare emergere dal passato emozioni positive, curative per lo spirito. Uno spirito sereno, felice e motivato, aiuta a mantenere l’organismo in salute e, nel caso sia ammalato, a ristabilirsi.

Musica e immagini sono cibo per il nostro spirito e la nostra mente così come per il nostro organismo. Tutto ciò nel rispetto dell’individualità: ciò che fa bene per una persona non è detto che sortisca lo stesso effetto per un’altra. Ogni individuo è un

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essere unico, con caratteristiche uniche, con un’alimentazione personale e una risposta altrettanto personale alle immagini e alla musica. Non è detto che un tipo di melodia adatta solitamente alla meditazione o al rilassamento abbia lo stesso effetto per tutti.

Quello che sto cercando di dirvi è di non farvi condizionare da tutti i consigli che sentite in giro o nei canali d’informazione. Ascoltatevi e traete sempre le vostre personali conclusioni! La vostra mente, il vostro corpo, il vostro spirito e le vostre emozioni vi guideranno in modo sicuro nella scelta di ciò che vi serve. Nessuno meglio di voi stessi sa di cosa ha bisogno, nessuno! Fate attenzione anche a come agite nella quotidianità: le azioni che mettiamo in pratica hanno delle conseguenze, non solo nella nostra vita sociale, ma anche sul nostro stato di salute, perché ogni azione causa in noi, ma anche negli altri, delle emozioni che agiscono sullo spirito e sul corpo e, se sono positive possono contribuire a mantenerci in salute, ma quando sono negative, o in disarmonia con la nostra personalità, possono anche arrivare a farci ammalare.

In particolare le azioni d’amore e i gesti concreti motivati da un senso di compassione, lasciano un segno positivo nel prossimo, alimentando lo spirito sia di chi li compie che di chi li riceve. Chi si adopera per aiutare il prossimo, gli animali, la natura e la propria famiglia lascerà un segno indelebile ed eterno nei cuori e nelle anime di chi ha ricevuto i suoi gesti d’amore.

Intorno a noi c’è tutto l’occorrente per essere felici o infelici, sereni o irrequieti; siamo circondati dalla vita, in ogni sua forma, sia materiale che energetica. Non dovete temere la morte, perché la vita ha sempre il sopravvento. Basta guardarsi intorno che si vede ovunque la sua voglia di venire alla luce. La possiamo notare tra le increspature dei marciapiedi, tra i

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cornicioni di vecchi e nuovi palazzi, tra i muretti che fanno da bordo alle strade: sto parlando di quelle piantine selvatiche che, insieme a piccoli fiori di vari colori e muschio, lottano per emergere da quel poco materiale argilloso e terroso, dando prova di quanto sia potente la forza della vita.

I luoghi che ne sembrano privi sono, in realtà, pieni di essa, anche quando non la si vede o non la si vuole vedere. Ma se vi lasciate trasportare dal silenzio della solitudine e usate appieno i vostri cinque sensi sono certo che sentirete qualcosa.

È importante rendersi conto che la vita è in ogni cosa, ciò che differenzia, per esempio, un albero da un cavallo, è la loro struttura atomica e molecolare, nulla più, perché entrambi provano delle sensazioni, entrambi provano sofferenza e gioia, entrambi hanno voglia di vivere, entrambi vengono dal campo di punto zero, entrambi sono una delle infinite bolle quantiche create in quel luogo ed emerse in forma materiale, entrambi escogitano pensieri nuovi per sopravvivere, entrambi sono esseri di Dio che, entrando nella catena alimentare, nutriranno altri esseri. In natura esistono 92 tipi di atomi e oltre 40 milioni di molecole, questo evidenzia l’esistenza di tante diversità, ma prova anche che sono solo razze che hanno tutte una funzione della medesima importanza, tutte lo stesso valore vitale, in quanto sono esseri viventi.

Non ha senso credere che un animale è differente da una pianta, ha però senso avere rispetto di entrambi, cioè nutrirsene in modo equilibrato evitando rimanenze, quindi sprechi; e nel caso si tratti di animali da allevamento, bisogna farli vivere in strutture che permetta loro una crescita serena fino a quando giungerà il momento di sopprimerli, facendolo nel modo più indolore possibile.

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Capitolo ottavoSocietà, mass media, credenze e condizionamenti; un mondo in agonia

Oramai, da più di venti anni, stiamo vivendo in un contesto sociale davvero difficile e confuso, non solo politicamente e nei rapporti con gli altri, ma anche nella vita personale. Il business e la voglia di controllare il prossimo sono malattie umane fortemente presenti nella società odierna. Le ultime due generazioni, cioè noi e i nostri figli, motivano la propria vita a raggiungere freneticamente obiettivi il più delle volte superficiali, che producono una felicità a tempo determinato e non portano a ciò di cui ogni essere umano ha veramente bisogno: raggiungere la tanto agognata serenità.

Per poter vivere a ritmi sempre più frenetici e rendere al massimo col minimo sforzo e nel minor tempo, l’essere umano si è circondato di beni materiali, che non sono altro che un’espansione del proprio corpo, alcuni utili e migliorativi sullo stile di vita, come per esempio i mezzi di trasporto e di comunicazione o le innovazioni a livello energetico, molti altri, e sono i più agognati, spesso totalmente superflui, atti solo a definire uno status sociale agiato. Ma questa continua lotta per ottenere un maggior benessere economico e per migliorare il proprio stile di vita, in realtà non fa altro che peggiorarlo e allontanarci, sempre di più, da quella tranquillità che tanto desideriamo.

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La maggior parte di noi segue dei preconcetti, definiti proprio dalla società in cui vive, non rendendosi conto che ciò pregiudica ogni decisione presa e ogni giudizio espresso, in merito agli eventi e alle persone che ci circondano. Siamo come teleguidati, e siamo noi a permettere che ciò avvenga, perché siamo pigri, sia mentalmente che spiritualmente.

La nostra frequenza di base deriva dalla nostra anima, la quale ha origine dal campo di punto zero, e ci accompagnerà in ogni corpo di cui lei farà parte durante il viaggio evolutivo. Le frequenze create, invece, dalle emozioni, che la nostra mente fa produrre al nostro cuore, sono modulabili e sono condizionate dall’ambiente, dalla società e dalle situazioni che viviamo. Occorrerebbe quindi prestare molta attenzione e tentare di non farci influenzare troppo da stimoli esterni.

Le persone, invece, sono talmente condizionate dalla società, dall’ambiente e da quello che i mezzi di informazione ci vogliono far credere, che arrivano perfino a negarsi la possibilità di vivere come effettivamente vorrebbero, incapaci di analizzare le cose per quello che sono realmente.

Tutto ciò ha reso questa società strana, volubile e a volte incomprensibile, generando enormi contraddizioni e creando confusione tra la gente, opinioni distorte e moltissimi pensieri negativi che, invece di unirci, creano separazione e, di conseguenza, malessere e insicurezza.

Gli stessi credi religiosi o orientamenti politici sono il più delle volte frutto di influenze esterne, da parte della famiglia o della società: le persone, il più delle volte inconsapevoli del condizionamento subito, pensano che le proprie idee e opinioni, siano giuste, e per questo motivo sono convinte che la gente debba ascoltarli, seguirli nei loro insegnamenti e magari servirli, arrivando a volte, come possiamo osservare in certi comportamenti che sconfinano in atti terroristici violenti,

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addirittura al fanatismo. Questo peccare di superbia è una delle maggiori cause di tensione, nervosismo, preoccupazione e divisione sociale. Per evitare questi inutili e dannosi disagi sarebbe sufficiente che ogni individuo seguisse le proprie idee senza condizionare o giudicare quelle altrui, a meno che non siano gli altri a volerlo.

Per rendersi conto di quanto questa società sia divisa basta ascoltare le motivazioni che spingono varie persone a diventare vegetariani, vegani, carnivori, onnivori o di seguire determinate diete estreme. Certo, non si può negare il diritto, che ogni persona ha, di scegliere come nutrirsi o di pensarla come vuole, libera dai giudizi altrui riguardo i suoi pensieri e le sue scelte. Ma purtroppo il più delle volte la realtà è ben lontana dal consentirci di godere di questo sacrosanto diritto.

Il metodo con cui affrontiamo le varie divergenze è una delle maggiori cause del malessere che ha invaso questa società, perché evidenzia la mancanza di sensibilità, comprensione e rispetto nei riguardi del prossimo. Viviamo in un mondo già abbastanza complicato, cerchiamo di non complicare ulteriormente la nostra vita e la vita di chi ci sta intorno con comportamenti antisociali!

Nella società odierna la gente, invece di cercare di trovare un punto di incontro, come sarebbe più logico e saggio fare, rimane sulle proprie posizioni, trasmettendo in questo modo frequenze contrastanti, che creano di conseguenza separazione. Quello che la maggior parte di persone sembra non capire è che viviamo tutti sullo stesso pianeta, un minuscolo puntino azzurro posizionato nell’universo. Basta guardare le foto fatte dalle sonde più lontane per rendersi conto di quanto siamo “quasi” insignificanti, a confronto delle maestosità immense che popolano il cosmo. Ho detto “quasi”, perché nonostante viviamo su una briciola del cosmo, questo minuscolo puntino

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chiamato Terra trasmette una sua frequenza, riconosciuta come “Risonanza di Schumann”, che è di 7,83 Hz variabile, la cui onda raggiunge ogni angolo dell’universo. Questa frequenza non è solo condizionata dai fulmini, ma anche dal nostro comportamento. Proprio così, la terra subisce gli effetti del nostro comportamento, ma non solo a livello fisico per via dei danni che gli stiamo provocando con l’inquinamento e lo sfruttamento indiscriminato delle sue materie prime, ma anche per le frequenze negative che trasmettiamo.

Non ci rendiamo conto che le regole che ci sono nell’universo sono le stesse che albergano in noi. Noi siamo l’equivalente di un microcosmo, e per comprendere meglio quanto il macrocosmo e microcosmo funzionino nella medesima maniera, si possono prendere come esempio e paragone i batteri e gli umani. Entrambi agiscono usando tutte le risorse disponibili, che il loro ambiente gli offre: per i batteri l’ambiente è il corpo umano, mentre per gli esseri umani l’ambiente è il pianeta Terra. Qualora le risorse non siano più sufficienti dopo aver trasformato tutti gli elementi rimasti in elementi sfruttabili ed avere utilizzato ogni risorsa possibile, non resterà altra scelta: i batteri saranno costretti ad abbandonare il corpo per invadere un altro corpo, e l’uomo dovrà abbandonare il pianeta e cercarne un altro con caratteristiche simili.

Questo, quando va bene! Perché in realtà, la maggior parte delle volte, i batteri seguono la sorte del corpo che hanno annientato. Idem per gli umani, i quali, visto la difficoltà di trovare, in tempo, un pianeta con le stesse caratteristiche della Terra e la mancanza dei mezzi necessari a raggiungerlo, sarebbero costretti a perire insieme a lei.

La popolazione mondiale oggi è letteralmente bombardata dai mezzi di informazione. Oltre ai continui messaggi

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pubblicitari mirati a creare bisogni insistenti, essi trasmettono notizie negative, cariche di odio, violenza, indifferenza, cinismo, divisione, invidia, ingiustizia e qualunquismo.

Questo è un altro dei motivi per cui stiamo vivendo in tempi così incerti, dove prevalgono la paura, l’ansia, la rabbia, l’ingiustizia e l’insicurezza. Quando vi capita di seguire programmi televisivi di attualità e di ascoltare i diversi pareri che gli ospiti espongono, avrete sicuramente notato quanto nervosismo e aggressività contraddistinguono le frequenze emesse dai loro cuori. Mentre ciò avviene, costoro guidano i pensieri, le parole e i giudizi di tutti i presenti, proprio per effetto della “Legge di Risonanza”, richiamando onde energetiche di pari frequenza, influenzando negativamente con la loro interazione gli eventi prossimi della vita di tutte le persone che stanno assistendo alla trasmissione. Le frequenze a cui siamo sottoposti e su cui ci fanno rimanere sintonizzati, producono in noi emozioni negative: quelle appunto che proviamo ogni qualvolta seguiamo un programma di informazione di questo tipo (TG, certi programmi culturali, dibattiti politici, ecc.). Come insegna appunto la “Legge di Risonanza”, il campo di frequenza di una persona può contagiare i campi di frequenza di tante altre persone e esseri viventi, sia positivamente che negativamente, a seconda delle onde che trasmette. Per dirla in parole semplici ciò che riceviamo, trasmettiamo, e viceversa; non è difficile perciò tirare le conclusioni su cosa stia causando nella società tutto questo malessere, che genera infelicità, preoccupazione e pessimismo per il futuro.

Ma la cosa che mi preoccupa maggiormente è che la gente sembra nutrirsene volentieri, a volte addirittura soffre se non riceve la dose giornaliera di notizie negative, come tossici in cerca della dose di eroina.

Questa trasmissione di frequenze si verifica anche tra le

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persone e le piante: il vegetale percepisce immediatamente le intenzioni di chi gli sta vicino o di chi l’accudisce.

Sull’effetto di queste vibrazioni voglio dilungarmi un altro po’, perché, se non se ne comprende bene il potere, a nulla sarà servito questo libro. Avete notato quanti problemi di salute, incidenti, disgrazie, ingiustizie, guerre, attentati, omicidi e violenze di ogni genere stanno avvenendo, le cui vittime principali sono gli anziani e i bambini, gli esseri più deboli? C’è chi dirà che queste cose sono sempre successe e che ora ci si fa semplicemente più caso, perché coloro che gestiscono i mezzi d’informazione sembrano andare a scovare ovunque questo genere di fatti di cronaca. In parte è così, ma solo in parte, perché, anche per via dei grandi mezzi di comunicazione, l’essere umano non si può dire che sia all’oscuro del significato di un’azione: è proprio vedendo le azioni fatte da altri che può provarne emotivamente le conseguenze e valutarne gli effetti. Quindi, non si può più dire che quel dato individuo non sapesse cosa stesse facendo, in quanto non sarebbe giustificabile. È questo che rende più inconcepibili certi fatti.

Di questi tempi l’ignoranza vive solo nelle menti di coloro a cui fa comodo essere ignoranti. Sta a noi scegliere cosa ascoltare, cosa guardare, quali consigli e strade seguire.

Mentre intorno a noi, tra gli altri esseri viventi, la situazione vibrazionale è rimasta invariata dalla notte dei tempi, ora, ogni giorno, il pianeta deve fare i conti con le nostre vibrazioni distruttive, accompagnate da un pessimo comportamento verso l’ambiente.

Il cambiamento delle persone ha influenzato la vita di tutto il pianeta, sia a livello geologico che climatico. L’umore negativo, le incertezze e le paure hanno generato nell’essere umano delle vibrazioni angoscianti; le peggiori, perché sono distruttive. Queste vibrazioni trasmettono onde che non influenzano solo

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il nostro pianeta, ma bensì tutto il cosmo. Lui stesso riceve chiaramente ciò che trasmettiamo e di conseguenza reagisce trasmettendoci a sua volta ciò che ha ricevuto.

Come vi ho spiegato in precedenza, ciò che trasmettiamo sono onde elettromagnetiche. Esse, come la luce e i raggi gamma, viaggiano alla velocità di trecentomila chilometri al secondo. Questo significa che le conseguenze delle nostre frequenze sul cosmo possono dare i loro effetti dopo giorni, settimane, mesi se non addirittura anni, dipende dalla distanza in cui si trovano le particelle atomiche e sub-atomiche che, vibrando ad una frequenza analoga a quella da noi trasmessa, saranno attratte nel nostro campo e viaggeranno fino a raggiungere il punto da dove è stato trasmesso il segnale, cioè la nostra persona. Per dirla in modo semplice, le emozioni che sono alla base dei nostri comportamenti, attraggono nella nostra vita coincidenze, situazioni, cose, persone, eventi, animali, e altro, in grado di generare in noi emozioni identiche a quelle che abbiamo trasmesso, magari, molto tempo prima.

Provate ad immaginarvi cosa può ritornare a chi commette atti di criminalità, come la violenza su donne e bambini, stupri, omicidi, infanticidi, stragi, spaccio di sostanze nocive, se non addirittura letali, percosse sui più deboli, come gli anziani, rapine e furti; perché chi ruba non ruba solo valori in denaro, ma anche ricordi, magari di qualcuno a noi caro che abbiamo perduto o di situazioni passate emozionanti. Mi vengono i brividi solo al pensiero di ciò che in futuro riceveranno a causa delle onde colme di dolore e rabbia che, le azioni di questi farabutti, hanno provocato nelle loro vittime.

Con tutta la frenesia e confusione, che si sono create nel nostro mondo, molte persone cercano di ritrovare la pace e l’armonia perdute, avvicinandosi alla spiritualità. Per avvicinarsi a un cammino spirituale e comprendere i valori

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universali molte persone si affidano alla guida di un guru. Ciò non è sbagliato, ma si deve fare attenzione a non creare ulteriore confusione. Chi segue i suoi insegnamenti rischia di essere condizionato da opinioni e congetture non proprie e di ritrovarsi a cambiare più volte la guida spirituale e a perdersi ancora di più.

In tanti sprecano energie, cercando all’esterno una verità di cui sono già in possesso, ignari che essa è già dentro ognuno di noi. Allora prendono strade spirituali varie e le cambiano come si cambia un’auto, che inizialmente ha destato interesse o è piaciuta, ma che poi non ha più soddisfatto le richieste sperate.

Alla stessa stregua, molte persone, dimostrano di non aver ancora trovato le risposte che stanno cercando e, per trovarle, saltano senza sosta, da un’esperienza ad un’altra, tra maestri, ambienti spirituali e ambienti religiosi, credendo di poter trovare la propria quiete attingendo dalle esperienze altrui. Vi invito a cercare dentro di voi, per trovare la conoscenza che già avete. È sufficiente lasciare aperto il cuore e svincolare la mente da ogni pregiudizio e preconcetto; quelli di voi che saranno pronti troveranno le risposte. Quindi, se vedete che cambiate spesso guida, soffermatevi a riflettere, perché più girerete nel tentativo di trovare quella giusta e più vi perderete.

Nel mondo, le persone e i maestri spirituali che hanno raggiunto l’illuminazione, si contano sulla punta delle dita, altri non sono riusciti a raggiungere quel grado di consapevolezza pura, ma sono sulla strada e, nel tempo, la loro saggezza li condurrà a quella meta. Ogni guru ha raggiunto il suo livello spirituale per cause personali diverse da altre, ecco perché molte persone non sempre trovano, da un solo maestro spirituale, le risposte che stanno cercando. I guru sono persone come tutte le altre che, però, hanno ascoltato il loro cuore e accolto

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i messaggi intuitivi provenienti da forze celesti, che solo uno stato emotivo, mentale e spirituale aperto, può consentire di ricevere. Solo alcune persone attivano inconsapevolmente le loro potenzialità, spesso in seguito a esperienze personali forti, ma tutti ne siamo dotati e, intraprendendo un percorso spirituale di crescita personale, basato su di un lavoro introspettivo costante, che può durare anche tutta la vita, si può arrivare ad attivarle in modo consapevole.

I maestri, riconosciuti come “guide spirituali”, indicano il cammino e accompagnano coloro che vogliono conoscere le vie che portano alla verità, e di vie ve ne sono varie, potete credermi.

Diffidate di chi vi dice che ve n’è una sola e che, magari, la sua è quella giusta. Ogni persona, per raggiungere quell’ambita meta, segue un proprio percorso, con i propri tempi e i propri mezzi, e non importa come e quando lo farà, perché ci riuscirà sicuramente. Man mano che ogni individuo raggiungerà la conoscenza ultima sarà spinto emotivamente e spiritualmente ad informare e guidare chi ancora non è riuscito a raggiungere quel grado di conoscenza, ma è pronto per farlo.

Non basta, però, trasmettere al prossimo ciò che abbiamo imparato dai nostri maestri, bisogna aggiungerci anche l’esperienza personale, altrimenti vuol dire che non abbiamo capito il significato di tutto ciò. Ogni cosa che si apprende da un guru equivale a salire un gradino di un’immensa scalinata. Ogni scalino corrisponde ad una consapevolezza acquisita, che ci consentirà di affrontare il gradino successivo. Ma quando, un passo alla volta, avremo raggiunto il livello di massima conoscenza del nostro maestro, non dobbiamo fermarci. Questo è il momento di aggiungere ai suoi insegnamenti le nostre deduzioni, così che la salita non si arresti. Dove termina il maestro deve proseguire l’allievo, perché sarà dal livello di

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consapevolezza raggiunto in ogni vita, che la nostra anima ripartirà nelle esistenze successive; da lì continuerà la salita: il passato ci servirà per vivere il presente e formare il futuro. Per questo è molto importante non rimanere ancorati al passato, altrimenti, il presente e il futuro, sarebbero la sua fotocopia e ciò significherebbe rimanere fermi.

Ma non è sempre facile mantenere un percorso coerente a sé stessi. Per farvi capire come ci si perda con niente, vi racconto una cosa che ho visto in un programma scientifico che stavano trasmettendo alcuni giorni fa in TV.

In quel programma, dove parlavano di premorte e di come funziona il cervello in certi stadi o situazioni, uno scienziato neurologo stava effettuando esperimenti ottici per scatenare nel paziente sano, la cavia del test, la sensazione di distaccamento dal corpo. Il sistema progettato da quello scienziato è senza alcun dubbio ingegnoso, anche se la natura stessa ci può fornire tutti i mezzi per effettuare questo esperimento in modo immediato e a costo zero. Basta sdraiarsi a pancia in alto su un prato o una spiaggia e posizionare le braccia a piacere, dopo di che concentrare l’attenzione verso il cielo cercando di proiettarvisi. Vi posso garantire che con questo tipo di meditazione avrete attimi in cui non capirete dove è il vostro punto di appoggio, se in cielo o in terra, come se foste capovolti.

Capite come l’essere umano si perda nel cercare di comprendere dei concetti facilmente reperibili in natura!

Vi faccio alcuni esempi: un guru, per entrare nella parte, si veste in modo da trasformare il suo aspetto in una figura riconoscibile come tale dalla società in cui vive, ma lo fa spesso di proposito, consapevole dell’effetto che produce sulla gente.

È quasi assurdo, ma la sua scelta di assumere quell’identità

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specifica è la giusta strategia per portarlo a raggiungere l’obbiettivo che si è posto, cioè essere ascoltato. Questo stesso meccanismo si verifica anche tra i suoi seguaci, però in modo inconsapevole; essi seguono e ascoltano chi dà loro l’impressione di essere ciò che appare, in questo caso una guida spirituale.

Un maestro d’orchestra viene visto e raffigurato, nell’immaginario collettivo, con i capelli un po’ lunghi sul davanti e sudati, che sbattono sulla fronte spinti dal brusco movimento causato dall’interpretazione della musica prodotta dall’orchestra, che lui stesso sta dirigendo. Un pugile viene immaginato e rappresentato con il classico naso schiacciato e i lineamenti del volto spigolosi e ben marcati, in modo da trasmettere la sensazione di un atleta dal carattere duro e dalla personalità aggressiva e combattiva. Tutte le figure umane che ricoprono un determinato ruolo sono riconoscibili dalle sembianze, che le sono state appioppate negli anni. Praticamente la si può vedere come: “etichettatura di una persona a seconda del ruolo che ricopre”.

La prova di ciò che dico la potete trovare ovunque: dai vocabolari figurati, ai fumetti; questo è uno degli archetipi di cui parla Carl Gustav Jung. Così facendo, però, diamo per scontata la personalità di chiunque fin dal primo momento che lo vediamo, negandoci la possibilità di conoscerlo per quello che è realmente.

Molti studiosi dello spirito, uomini della chiesa compresi, parlano dell’essere umano come un essere che cela nel suo corpo una sorta di energia personale e unica chiamata in vari modi a seconda del “credo” di chi ne parla. Nelle teorie filosofiche viene riconosciuta in più modi: psiche o psyché, spirito, energia o soffio vitale. Nel “credo religioso”, invece, la si conosce col nome di “anima”, che deriva dal greco

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“anemos” (soffio). Non si può non notare come, anche in questo contesto, filosofia e religione vadano a braccetto.

Sarebbe saggio cercare nelle persone questo aspetto nascosto, che è la vera essenza di ogni individuo.

Invece abbiamo creato una società davvero complicata, deviata, confusa e incerta, dove l’immagine prevale sul contenuto, e se non iniziamo ad adoperarci, usando un comportamento condito di sani principi e dedicato al prossimo, non miglioreremo le condizioni in cui siamo finiti proprio a causa del nostro comportamento sbagliato e separante.

Provate ad immaginarvi come sarebbe un mondo dove vi potete fidare del prossimo e contare su di esso per ogni cosa! Staremmo meravigliosamente bene! Allora ditemi, perché la maggior parte delle persone continua a fare di tutto per evitare che ciò avvenga? Ho la risposta: il motivo sta nel fatto che in questo sistema sociale si è condizionati di più da ciò che è negativo che da ciò che è positivo! Per rendervene conto vi basta osservare da cosa sono attratte la maggior parte di persone: notizie colme di negatività trasmesse dai mezzi di informazione, notizie riguardanti le disgrazie altrui, i discorsi maligni e invidiosi nei confronti di qualcuno, le trame perpetrate nei confronti di altre persone, le violenze che ogni giorno non mancano mai di segnare in modo indelebile la nostra sensibilità e la nostra psiche.

Per capire se negatività e positività sono forze di uguale entità o meno basta soffermarsi un attimo a riflettere su cosa ci motiva ad andare avanti, nonostante che nella vita affrontiamo più momenti brutti che belli. La risposta la troverete subito, come l’ho trovata io: la forza per andare avanti è determinata dalla grande energia che i pochi momenti di gioia ci donano, questa energia positiva è l’equivalente di un grande generatore e una potente motrice. Questa è la prova tangibile che

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“positivo” è più potente di “negativo”.Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che tutte le cose e

le situazioni possono essere viste da un punto di vista positivo o negativo, a seconda di chi, come e quando vengono prese in considerazione e attivate. Il problema maggiore sta proprio in questa divisione. L’essere umano tende a dividere il positivo e il negativo, il bene e il male, arrivando così a classificare ogni cosa in base ad un concetto di separazione. Invece è l’unione di queste due forze, o possibilità, che ci permette di vivere bene, perché sono loro a creare movimento perpetuo in ogni essere del cosmo.

Siamo esseri psicologicamente sensibili, viviamo da migliaia di anni in un contesto in cui non stiamo bene, un ambiente che ci fa soffrire, afflitto da guerre, sottomissioni, dittature, omicidi; ma siamo noi che lo abbiamo creato e continuiamo a mantenerlo tale! È chiaro che qui c’è qualcosa che non va, perché non riesco a spiegarmi come si possa desiderare di vivere serenamente, come la maggior parte di persone esprime di volere, e poi non adoperarsi nel modo giusto, quel modo che permetterebbe di raggiungere quell’ormai effimero obiettivo.

Perdere tempo nel cercare cosa ha causato tutto ciò non serve a niente, è invece importante interrompere questo modo di agire e cambiare comportamento, creando nuovi obiettivi comuni costruttivi, seguendo la strada del buon senso. Per fare questo è necessario avere il giusto grado di conoscenza e sapienza rendendoci conto che ogni essere di oggi, domani sarà già diverso. Sì, avete capito bene: tutti gli esseri organici, quindi anche noi, mutano in tempi variabili, ma brevi, a causa della sostituzione delle cellule, le più piccole strutture organiche viventi. In un corpo umano ve ne sono all’incirca 100.000 miliardi e ognuna di loro ha un sistema respiratorio,

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nervoso, circolatorio, endocrino, riproduttivo ed evacuatorio.Alcuni nostri organi, infatti, le cambiano in pochi giorni e altri

in alcune settimane, cioè le vecchie cellule vengono sostituite da cellule nuove, da loro stesse riprodotte. Questo significa che ognuno di noi tra qualche settimana sarà stato completamente sostituito da un altro essere con le stesse caratteristiche, ma fondamentalmente diverso, perché composto da cellule di nuova generazione. Quella persona che fino a ieri era magari di indubbia moralità, tra alcune settimane potrebbe essere l’opposto.

Un motivo in più per riflettere prima di giudicare e condannare qualcuno.

Molti grandi uomini di pace di fama internazionale, ne hanno dato e ne danno tutt’ora ampio esempio. Tra loro anche scienziati che, soprattutto nel campo della fisica, dell’astrofisica e della fisica quantistica, hanno segnato la storia del nostro mondo scientifico. Persone immense, non solo per il loro operato e le loro scoperte, ma anche per il loro pensiero filosofico, per la loro indubbia moralità spirituale e per il rispetto che hanno dimostrato verso tutti gli esseri viventi. Nonostante i loro fini onorevoli, le scoperte e le invenzioni di questi ultimi, sono state spesso usate dai governi per fini miserevoli, come guerre e genocidi. Ma questi grandi uomini e grandi donne, non avevano pregiudizi verso le persone di nazionalità differenti e non soffrivano di alcuna forma di razzismo.

Ai giorni nostri, così come è già successo nel passato in altre realtà, il caos migratorio a cui stiamo tutti assistendo, ha prodotto idee razziste e creato azioni xenofobe. Ma dobbiamo fare attenzione e, prima di giudicare duramente, analizzare il vero motivo che crea questi episodi, non sempre motivati dall’intolleranza razziale. Sicuramente anche la mal gestione dello sconsiderato e disorganizzato flusso migratorio, a cui

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stiamo assistendo, che ha messo in seria difficoltà sia gli immigrati che i cittadini, è un motivo di rabbia e insofferenza, e a questo si potrebbe porre rimedio, attuando un piano di intervento meglio organizzato.

Ora, dopo settant’anni dalla fine del secondo e ultimo conflitto mondiale, il cinismo, l’egoismo e il qualunquismo hanno preso il sopravvento sui valori umani, imperversando in gran parte del mondo. Ma torneremo sui nostri passi, perché l’essere umano non è fatto per vivere nell’incertezza e nell’ingiustizia. I segnali ci sono già e l’onda quantica è già partita da più punti. Dobbiamo prepararci, perché i cambiamenti, anche se saranno positivi e costruttivi, muoveranno acque torbide, e il fatto non passerà inosservato, perché le conseguenze di questo movimento saranno inizialmente devastanti. Ma non mollate, abbiate fede e pazienza.

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Capitolo nonoPreconcetti e pregiudizi

Questo Capitolo è forse il più importante di tutti, perché mette in luce le cause che condizionano la nostra vita e ci tolgono la libertà di vivere nella realtà. So che può sembrare strano quello che ho appena detto, ma le cose stanno proprio così: la maggior parte di persone vive in una realtà artificiale, creata da preconcetti e pregiudizi di un albero sociale solido, che ha radici antichissime, i cui rami hanno occupato ogni spazio del mondo in cui viviamo. Preconcetti e pregiudizi costruiti dall’uomo con l’intento di sopire le proprie paure e insicurezze.

Ciò ha creato un mondo artificiale, fatto di opinioni e congetture, che danno l’illusione di poter crescere in sicurezza. Non ci accorgiamo che, invece, non solo hanno creato una gabbia resistentissima, ma hanno anche condizionato e trasformato il pianeta e tutto ciò che c’è in natura. Perciò, appena succede qualcosa di diverso da ciò che ci si aspetta, si va in crisi e si entra totalmente nel panico, con la conseguenza che si cercano soluzioni che, invece di migliorare la situazione, la peggiorano ulteriormente.

Inoltre c’è un secondo, ma non minore, problema: la mancanza di quell’unità sociale intesa come un comune senso di appartenenza e di fratellanza. Viviamo in un mondo in cui ognuno protegge il proprio orticello senza pensare

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che questo orticello fa parte, insieme agli altri orticelli, dello stesso pianeta, e che la sofferenza e i problemi delle altre coltivazioni possono condizionare le proprie, perché tutto è connesso. Il qualunquismo e l’avidità che dominano in modo incisivo sulla vita dell’uomo, soprattutto in questi ultimi tre decenni, sembrano aver preso fissa dimora nella nostra società. La cosa che più mi stupisce è che ogni essere umano vorrebbe vivere serenamente, ma sembra faccia il possibile perché questo non avvenga.

È importante prestare attenzione nell’osservare le cose, così da vederle per quello che sono veramente, anziché, come fa la maggior parte delle persone, vederle per quello che possono sembrare all’apparenza, rischiando di cadere in confusione. Ho spiegato ampiamente questa cosa nel capitolo precedente: se si vuole cambiare vita, bisogna uscire dagli schemi che legano preconcetti e pregiudizi, invece di mantenerli attivi.

Ma cosa si intende per preconcetti e pregiudizi?!Per rispondere a questo è necessario spiegarvi come si

creano, in modo che possiate capire che l’errore che porta l’essere umano lontano dalle verità, è la creazione di archetipi, da cui appunto derivano i preconcetti e i pregiudizi, che possono influenzarlo fisicamente, mentalmente e spiritualmente.

Proverò di fornirvi alcuni esempi di ciò che intendo con questi aggettivi.

Si potrebbe creare un preconcetto, per esempio, quando un bambino per la prima volta conosce il fuoco. Se si ustiona, vedrà il fuoco come una cosa negativa e lo giudicherà tale per il resto della sua vita, a meno che un buon genitore non gli insegni che il suo potere ustionante è l’effetto collaterale di un elemento indispensabile per l’uomo, che può essere controllato, basta conoscerne la sostanza e il comportamento

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per usarlo positivamente senza incorrere in incidenti seri e dolorosi.

Un chiaro preconcetto lo si vede ogni volta che una squadra sportiva debole ne affronta una forte; i primi vivranno la sconfitta ancor prima dello scontro, determinando così la vittoria della seconda.

Un altro esempio di preconcetto lo si vede nella tendenza ad associare nomi altisonanti, magari tratti da personaggi o località famose, che hanno fatto la storia a squadre sportive, corpi militari, marchi pubblicitari, nomi di persone, ecc. con la convinzione che ciò possa donare loro più importanza agli occhi degli altri. In questo modo, però, non si tengono in alcun conto le reali caratteristiche dei destinatari, che invece, possono essere totalmente differenti. Tale atteggiamento non è affatto casuale, il più delle volte è una scelta consapevole volta a creare un condizionamento, da parte di chi, avendo ben capito come funziona il mondo degli umani, si è semplicemente ben integrato. Costoro hanno capito che la nostra società funziona davvero così e cercano di trarne vantaggio. Ma se si guarda da un punto di vista meno limitato, si può vedere che, il nostro pianeta, in realtà, non è altro che un minuscolo puntino, soggetto alle leggi che governano nell’universo, al quale siamo intensamente e inesorabilmente connessi. Con il nostro sistema di vita chiuso e limitato, ci ritroviamo inconsapevolmente rinchiusi dentro una gabbia sociale in cui, chi effettua manovre condizionanti incentrate solo sul proprio egoistico bisogno materiale, diventa parte dell’elemento stesso che compone le sbarre.

Se si guarda la vita, non solo con gli occhi materiali, ma anche con quelli spirituali, non può sfuggirci la verità delle cose, perché stiamo analizzando ciò che ci è di fronte con entrambi gli emisferi cerebrali, quello razionale e quello

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spirituale. Così, ciò che credevamo di conoscere, prende una forma più chiara, mettendoci di fronte ad una realtà oggettiva, che ci permette di valutare la vita in modo saggio e corretto.

Un altro pregiudizio molto diffuso nella nostra società riguarda il legame fra il titolo di studio e l’effettiva competenza.

Mi è capitato varie volte, in questi ultimi vent’anni, di incontrare persone che mi hanno chiesto di che natura fosse la mia laurea o titolo di studio, visto la buona conoscenza degli argomenti che stavo trattando. Ho sempre chiarito subito che la mia cultura non ha una derivazione scientifica, ma che fin da piccolo ho sempre letto molto e osservato attentamente e profondamente quello che mi circonda, il che, sommato alle esperienze che ho vissuto fin dai primi anni di questo mio percorso sulla Terra, mi ha reso molto sensibile e ha innalzato la mia vibrazione personale su frequenze tali da permettermi di ricevere segnali e informazioni da zone energetiche eteriche più elevate.

Credete che questa mia spiegazione, essendo un dato di fatto, potesse essere sufficiente a far sì che quelle persone si fidassero delle mie parole? No, per niente, perché purtroppo i pregiudizi nei confronti di chi non ha un passato scolastico importante sono prevalenti, determinando una maggiore stima e fiducia verso coloro che derivano da un trascorso di studi professionali di alto livello, indipendentemente dal concreto livello di conoscenza realmente acquisito da questi ultimi. Nel mio caso, per esempio, sono stati i risultati di studi autodidattici, le mie opere letterarie, l’esperienza pratica acquisita dalla collaborazione con studiosi degli argomenti di mio interesse, nonché le conferme ottenute dai successi nell’utilizzo delle mie conoscenze nella relazione di aiuto verso gli altri, che mi hanno portato ad acquisire una approfondita conoscenza

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delle varie materie che ho trattato in questo testo, e ad ottenere giudizi positivi sulla mia persona e sul mio operato.

Frequentando biblioteche, studiando numerosi testi che spaziano dalla psicanalisi alla medicina, dalla meteorologia all’astrofisica, oltre a discipline sportive marziali e grazie al confronto con amici provenienti dal mondo della medicina e della psicanalisi, ho tratto le nozioni che mi sono servite per arrivare fino a qui e per ampliare la mia consapevolezza e la mia cultura.

Iniziai ad avvicinarmi allo studio dopo la maggiore età, quando la curiosità iniziò a crescere ogni giorno di più, trovando grande stimolo negli scritti di importanti studiosi e scienziati, notando, con sommo stupore, che si potevano trovare informazioni molto importanti, utili per avvicinarsi alla comprensione delle cose. Da allora non ho più smesso di leggere, di informarmi, di studiare e di progredire mentalmente e spiritualmente.

Ciò non toglie quanto sia importante una buona istruzione scolastica, ma per comprendere appieno e a fondo le cose non basta. Quello che ci rende realmente ricchi è elevare il nostro livello di coscienza. Perciò è necessario prendere consapevolezza di sé, dei meccanismi universali che regolano la nostra vita, quella di tutti gli esseri viventi e quella del cosmo, sia a livello energetico che fisico e spirituale. Per fare ciò non è sufficiente conseguire lauree e titoli di studio. Il mondo è pieno di studiosi di ogni settore che non sono andati oltre a ciò che hanno appreso nel mondo scolastico-universitario. A volte ci si fossilizza in schemi e concetti stereotipati senza più approfondire e andare oltre, e questo è assolutamente limitante.

A cosa serve imparare se poi non si cresce culturalmente! Noi dobbiamo comportarci come i bambini, che tramite

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ciò che apprendono durante i primi anni di vita sviluppano nuove strategie di sopravvivenza. Non si può non notare la furbizia che si cela dentro alle menti dei nostri cuccioli; loro ci osservano, ci studiano e poi elaborano dei comportamenti che a volte spiazzano anche noi grandi. Questo è il vero apprendimento. Perché nel crescere lo perdiamo? Sono davvero pochi gli esseri umani che mantengono tale apertura, e sono quelli che, eternamente bambini nel cuore, fanno, con le loro scoperte, progredire la razza umana.

Nelle conferenze e seminari a cui ho preso parte come partecipante non ho potuto non notare quante persone dopo un po’ inizino a sbadigliare e a perdere interesse nell’argomento che si sta trattando. Questo succede quando si cercano delle risposte veloci, nella speranza di raggiungere immediatamente il risultato sperato, ma non esistono strade brevi a domande esistenziali. Questo comportamento, al contrario, allontana dalla comprensione profonda ciò che serve per arrivare a soluzioni efficaci per il proprio benessere. Alcune persone si ritrovano perciò a vagabondare tra seminari e conferenze come nomadi, senza mai riuscire a trovare le risposte adeguate e la via giusta. Forse intuiscono che c’è qualcosa di eterno e spirituale dietro a tutto, ma non sono ancora pronte a comprenderne i concetti, perché sono ancora in balia delle loro opinioni e di congetture partorite dai preconcetti e pregiudizi di questa società.

Sapete che è proprio a causa di preconcetti e pregiudizi che abbiamo creato tanta divisione tra gli esseri del nostro pianeta! La conseguenza di questo comportamento condiziona il nostro stato d’animo creando disagi, sofferenza, irrequietezza, ansia, insicurezza e paura del presente e del futuro. Senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, questo malessere emozionale genera e trasmette, attraverso il corpo, onde vibrazionali negative, pregiudicando proprio il futuro! Il conseguente effetto

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domino sta rimbalzando fra tutti gli esseri viventi che popolano il nostro pianeta, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Ma non solo, come vi ho già accennato nel Capitolo precedente, anche la Terra subisce i nostri stati emozionali negativi, assorbendoli tramite il suo campo elettromagnetico, che in acronimo è conosciuto come ELF (Campo Elettromagnetico Terrestre). Questo campo circonda tutto il nostro pianeta. È interessante notare che, dagli studi effettuati, è risultato che questo campo non è condizionato solo dai fulmini. Esso viene eccitato e condizionato oltre che dalle loro scariche (gli studi condotti, prima da Nicola Tesla e successivamente da Schumann, hanno notato delle oscillazioni di frequenza durante questi fenomeni elettrici, da qui il nome di “Risonanza di Schumann”), anche da tutto ciò che trasmette onde elettromagnetiche intense, compreso quelle prodotte dagli esseri umani, come si notò l’11 settembre del 2001, quando le torri del World Trade Center di New York subirono l’attacco terroristico che le fece crollare.

Quel giorno, i macchinari che sono soggetti a sollecitazioni elettromagnetiche, ebbero alle nove e trenta, l’ora del disastro, un picco notevole di onde a bassa frequenza, riconosciute dagli esperti del settore come “frequenze create da uno stato emozionale impaurito”. Quando invece si ha uno stato emozionale prodotto da azioni d’amore le frequenze si alzano notevolmente; non vi dico poi di quanto, quando lo stato emotivo è in preda alla compassione! In questo caso i picchi ad alta frequenza sono piacevolmente impressionanti.

Ora, se ci si ferma un attimo a riflettere, è facile comprendere cosa sta causando il cambiamento negativo del nostro pianeta: sono le frequenze di rabbia, invidia, paura, incertezza, insicurezza e odio, che noi umani, come un diapason molto potente, gli stiamo trasmettendo. Stiamo

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parlando di frequenze negative, distruttive e spaventose, che causano nella Terra un malessere totale che si esprime a livello geologico e meteorologico in modo disastroso. Di conseguenza è chiaro che il nostro pianeta inizia a vederci come una minaccia per la sua sopravvivenza, ed è evidente che, se non la smettiamo di comportarci senza amore nei suoi confronti, lui cercherà di liberarsi di noi.

C’è anche da dire che la Terra è soggetta, come tutti gli esseri viventi, a cambiamenti, quindi è normale che avvengano modificazioni geologiche e atmosferiche, ma se noi la trattiamo male i suoi cambiamenti saranno molto più repentini e violenti e saranno contro di noi; la temperatura crescerà ulteriormente, e geologicamente la Terra tornerà, come è stato in passato, ad essere invivibile.

Su questo pianeta c’è vita perché il suo stato geologico e climatico lo permettono, ma la situazione sta cambiando notevolmente, e va sempre peggio. Per fortuna il nostro splendido pianeta possiede un campo con una frequenza meravigliosa (7,83 Hz) e, nonostante il nostro continuo interferire negativo, le variazioni causate da fulmini e da altre interferenze elettromagnetiche o plasmatiche derivanti dal sole, per ora si mantiene ancora su frequenze accettabili per il nostro organismo. La frequenza della Terra è salutare per l’essere umano, è per questo che sarebbe il caso di trasmetterle onde benefiche anziché negative.

Ricordatevi che, come il diapason con frequenza più incisiva ha la meglio sulle frequenze degli altri diapason, anche noi, se solo riuscissimo a controllare le nostre emozioni in modo costante riusciremmo a mantenere una frequenza che ci potrebbe permettere di entrare in risonanza con il campo elettromagnetico terrestre, con conseguenze benefiche sulla nostra salute.

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In vita siamo noi a determinare il corso del nostro destino, tramite i nostri pensieri e le nostre azioni, cosa che ci rende responsabili non solo di noi stessi, ma anche degli altri esseri viventi.

Quando l’essere umano comprenderà l’importanza dell’agire come una comunità; quando capirà che siamo tutti parte di un “uno” e smetterà di combattere contro sé stesso; quando sentirà che è indispensabile creare una società sintonica, inizierà a stare bene. Ma finché produrrà armi e continuerà perciò ad uccidere sé stesso e a far del male alla Terra succederà che, per effetto della legge di risonanza, arriverà ad un punto di non ritorno. In quel momento la Terra e l’intero universo si muoveranno contro di noi e non avremo nemmeno modo di difenderci, perché tutte le risorse e le possibilità saranno state sprecate, bruciate. Soccomberemo tutti ponendo definitivamente termine all’esistenza della razza umana.

Mi auspico che prima che ciò accada riusciremo a renderci conto di come stanno le cose. Basterebbe comprendere che il nostro corpo e l’universo funzionano alla medesima maniera, agendo sul primo comunicheremmo istantaneamente al secondo che abbiamo compreso la verità e che le nostre intenzioni verso il creato sono cambiate. In questo modo potremmo assistere al cambiamento.

Ma per fare questo bisogna uscire dall’ignoranza, dalla falsa visione delle cose ed usare entrambi gli emisferi cerebrali affinché comunichino tra loro, in modo da analizzare le cose profondamente, sia sul piano eterico che su quello materiale. Per aiutarvi vi posso dare qualche importante informazione: la Terra è abitata da quasi sette miliardi di esseri umani e un numero ancora più grande di altri esseri viventi organici (animali, insetti e pesci).

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È come se fossimo diventati troppi per questo pianeta! Le sue risorse sono sfruttate oramai al massimo e stiamo raggiungendo il limite, siamo vicini alle riserve. Come tutti sappiamo sono gli esseri umani ad aver creato questa situazione. Col nostro modo di vivere abbiamo sfruttato le risorse come se fossero infinite, usando la Terra come discarica. Quindi siamo noi sotto processo, con giusta causa aggiungo.

Non è, però, poi così difficile trovare una soluzione. Per mettere le cose a posto è sufficiente capire dove sbagliamo e adottare le contromisure. In fin dei conti sette miliardi di persone non sono un’esagerazione per questo pianeta, se lo si trattasse con più rispetto. Se le unissimo tutte in un unico punto, lo spazio che occuperebbero sarebbe l’equivalente dell’Emilia Romagna. E tutto lo spazio rimanente? Molte parti della terra sono occupate da oceani, mari, laghi e fiumi, e altre da deserti di roccia e sabbia, ma su questi ultimi qualcosa si può fare, si possono adottare metodi di irrigazione, di ripopolamento animale e vegetale, dargli vita e trasferire molti popoli in quelle zone.

La mia non è mera utopia, è provato che si può fare, lo hanno già fatto in varie regioni del mondo dove dominava il deserto e la siccità. Tutt’ora continuano a farlo, allargando questo metodo su varie superfici del pianeta.

Certo stiamo parlando di un’opera molto onerosa, ma perlomeno vedremmo i nostri soldi ben investiti e, forse, saremmo più motivati e sereni nel dover pagare delle tasse per un progetto così sano e onorevole. Se si agisse per la felicità delle persone e di tutti gli esseri viventi, compreso la nostra Terra, non si farebbe altro che trasmettere frequenze positive che, come un effetto domino, coinvolgerebbero e contagerebbero tutti. Poi, per risonanza, tornerebbero sotto forma di effetti positivi a coloro che hanno trasmesso tali frequenze.

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Provate ad immaginare quanto sarebbe meraviglioso! Non è impossibile da mettere in atto, basta la volontà, basta che qualcuno inizi a farlo, se sarà continuativo diventerà incisivo e, come un diapason con frequenza dominante, si influenzeranno anche le frequenze degli altri esseri umani, animali e vegetali, alimentando così anche il nostro spirito.

Il problema dell’essere umano sta anche nelle parole, le usa troppo e senza prima riflettere. Non si può non notare quante parole girano nell’umanità, utili solo a creare dubbi e confusione.

Le parole girano in abbondanza ovunque: nel settore della medicina, della politica, delle religioni, delle scienze e in tanti altri, anche tra i vari predicatori, che comunque in buona fede cercano, con la loro esperienza personale, di trasmettere a chi li ascolta determinati concetti e modi di affrontare la vita. In ogni settore c’è chi insegna ciò che ha imparato o scoperto; alcuni sono meritevoli di essere ascoltati, altri no, perché convinti di essere i soli portatori dell’unica “via” che porta alla comprensione. Questi maestri, in realtà, mettono chi li ascolta su un percorso unico. Questo atto di superbia è dannosissimo per un corretto cammino, perché non vi è solo una “via” che porta alla conoscenza, ve ne sono tante, una adatta ad ogni persona.

La “verità”, invece, è una soltanto, e non è impossibile trovarla tramite un maestro se egli ha un modo di indicarla consono a chi lo sta ascoltando, ma il più delle volte non è così, perché la “via” per la “verità” è già dentro ad ogni essere umano, e finché la persona non è pronta non la vedrà, fosse anche guidato da Gesù in persona. Una buona guida potrebbe riuscire ad indicarla, ma non vuol dire per questo che quella guida sia colei che ha il monopolio della “via” che porta alla verità, nessuno ce l’ha.

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In noi vi è racchiusa la conoscenza istintiva di come sopravvivere appena venuti alla luce e la conoscenza intrinseca di cosa siamo e da dove veniamo: esseri dell’universo fatti di materia ed energia. Questi due elementi sono guidati dai nostri due emisferi cerebrali, quello spirituale e quello razionale; il primo comunica captando segnali e messaggi intuitivi dall’ambiente e dal profondo del cosmo, e il secondo comunica e apprende tramite i cinque sensi. Se non li usiamo entrambi è normale che non si arrivi a comprendere molte cose.

L’essere umano non ha le idee chiare nemmeno sul bene e sul male, non sa esattamente né chi sia l’uno, né chi sia l’altro, inconsapevole che sono due facce interscambiabili di una stessa medaglia, perché entrambe possono essere l’una e l’altra a seconda della situazione che si sta vivendo e di chi ne è coinvolto. Prendiamo ad esempio Paradiso e Inferno: molte persone sono convinte che quando moriranno finiranno in uno dei due posti; niente di più lontano dalla verità. Il Paradiso e l’Inferno li troviamo quando siamo in vita, esattamente nell’ambiente in cui cresciamo.

Ciò che seminiamo lo raccogliamo qui, vita dopo vita, nulla rimane in sospeso; ciò che lasciamo interrotto in questa vita riprende appena iniziamo la vita successiva. Siamo su una linea tratteggiata per l’eternità, la cui fine è un nuovo inizio e dove il tempo e lo spazio non hanno alcun valore. Su questa linea si può andare avanti e indietro all’infinito. Significa che possiamo evolverci o regredire sia materialmente che spiritualmente, perché materia e anima sono soggette a questo fenomeno divino. Il motivo per cui l’anima ha bisogno della materia è per potersi esprimere, mentre la materia ha bisogno dell’anima per essere manovrata. Facendo l’esempio di un mezzo e il suo conducente, il primo è il corpo materiale e il secondo è l’equivalente dell’anima. Insieme si completano e

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formano un piccolo universo personale, che ha la possibilità di comunicare col Tutto, di cui fa parte. Comprendete questo e avrete già fatto un grande passo avanti.

Nella nostra società odierna si vuole avere tutto sotto controllo, anche il destino. Vi dico questo perché proprio in questi ultimi anni ho avuto amici che hanno fatto un esame del sangue mirato ad individuare i “marcatori”, tracce che possono predire l’insorgenza di eventuali tumori; lo stesso che fece Angelina Jolie, la quale, dopo aver saputo che aveva l’87% di possibilità di sviluppare un cancro al seno e all’utero contro il 13% di possibilità di non svilupparlo, ha deciso di fare affidamento all’87% e di togliersi tutto. E qui io mi infervoro, perché pensando ai miei amici, che hanno eseguito lo stesso esame con un esito, che per alcuni di loro è stato positivo, mi chiedo: cosa accadrà loro adesso, dopo che sono venuti a conoscenza di questa diagnosi? Conoscendo l’effetto del pensiero emotivo sulla materia, in questo caso del proprio corpo, non potevo non pormi questa domanda.

A uno di loro hanno praticamente predetto all’85% l’insorgenza di un cancro allo stomaco. Ora ditemi voi: cosa dovrebbe fare questo mio amico? Un trapianto di stomaco e sostituirlo con un altro prima che si sviluppi il male? Non contando che esiste un 15% di possibilità che non si sviluppi! Siamo di fronte a un dilemma serissimo, in quanto questo mio amico ora teme di svilupparlo, anzi, ne è quasi certo! Sapete cosa significa essere al corrente di questa probabilità? Che probabilmente si ammalerà, perché per effetto quantistico le sue emozioni creeranno questa realtà. Questo è un esame che io non farò mai.

Capisco che prevenire lo sviluppo di una qualsiasi malattia sia cosa della massima importanza e rendo onore a quei medici e studiosi che si adoperano per aumentare le nostre possibilità

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di vita e di salute. Ma noi non siamo solo fatti di materia, ma anche di energia, cioè di onde; le quali sono condizionate dai pensieri emotivi, soprattutto quelli continuativi causati dalle preoccupazioni. Ciò significa che coloro che hanno fatto quell’esame e ricevuto esito positivo saranno ancora più a rischio di sviluppare il male, diminuendo notevolmente le possibilità che questo non avvenga.

Come ho spiegato ampiamente nel quarto Capitolo, secondo la teoria descritta dal biologo Charles Darwin, l’evoluzione avrebbe una tempistica lunga anche milioni di anni. Si è però provato che esiste la possibilità che la mente accorci questo processo a pochi anni, mesi, settimane, giorni, ore e addirittura minuti, dipende da come viene stimolato il cervello. Questo significa che la mente umana può attivare un processo che modifica i geni in breve tempo, a seconda dei bisogni dell’individuo. È importante sapere che se a una mente gli si fa credere che una malattia non esista, per lei non esisterà. Ma se lei penserà che esista, anche se magari in quel momento non è ancora attiva o presente, la creerà; questo è l’enorme rischio che si corre.

Funziona come la paura: la maggior parte delle persone che sente parlare dell’arrivo di un enorme caldo o freddo, inizia a risentirne fisicamente, anche se magari nessuno dei due è ancora arrivato! Vale anche per le informazioni che riguardano l’inquinamento, la situazione sociale, economica, alimentare, sanitaria e altro; siamo bombardati da notizie solo negative. Ma come volete che stia una mente nutrita solo di questo!! C’è altro, credetemi! Basta guardarsi intorno e osservare la natura per darvi prova delle molteplici possibilità di stare bene che ci vengono donate.

Ricordatevi che il nostro cervello ha due emisferi, uno spirituale e l’altro razionale, che possono interagire tra

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loro, basta solo che glielo permettiate. Ciò vi consentirà di fare cose incredibili. È necessario però che questi due emisferi siano mantenuti attivi. Le scoperte riguardanti la teoria quantistica, in merito alle possibilità che abbiamo di condizionare la materia consapevolmente (l’hanno anche gli animali, ma inconsapevolmente), sono relativamente recenti; di conseguenza, dopo tanti anni in cui si è usato soprattutto l’emisfero sinistro, cioè quello razionale, non si può pretendere di poter gestire quello destro in modo sufficientemente controllato.

Ci vorrà pratica, e tanta, ma ora che lo sapete potete iniziare a metterla in atto; allenatevi mentalmente più che potete, ma in modo sereno e rilassato, aiutandovi con respirazioni profonde e controllate, con sedute di meditazione leggere che potete fare anche da soli, e nutrite la vostra mente di immagini piacevoli e notizie positive. Evitate soprattutto di parlare troppo dei vostri problemi e delle cose che vorreste cambiare nella vostra vita, fatelo e basta.

La vita è la conseguenza di un pensiero creativo.

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Conclusioni

La fede è l’alimento più nutriente con cui Dio ci sfama.

La parte dove si scrivono le conclusioni è di norma quella più corta, ma gli argomenti trattati in questo libro sono talmente tanti che ho dovuto dilungarmi un po’. Uno di questi argomenti mi sta particolarmente a cuore, riguarda le scelte che una persona fa con l’intento e la speranza che l’obiettivo che si è prefissata venga raggiunto. Nelle scelte importanti della propria vita, che possono riguardare il lavoro, la casa, la famiglia, oppure le relazioni amorose è importante seguire la propria natura e il proprio cuore. Ma se si decidesse di optare per una scelta razionale, magari più conveniente, o più remunerativa e magari priva di rischi, ottenere il risultato non basterà a vivere quell’esperienza in modo positivo e sereno; al contrario si entrerebbe in contraddizione, perché le frequenze emesse dal cuore non sarebbero in sintonia con quelle generate dalle scelte razionali della mente, fredda e materiale, che, nei suoi calcoli, non ha tenuto conto delle vere aspirazioni dell’anima, e quindi non vi sarebbe risonanza tra loro.

Padre Pio, San Francesco, Sant’Antonio, San Biagio, Santa Caterina da Siena, Santa Lucia e in generale il resto dei santi erano persone che avevano proprietà curatrici, queste loro capacità erano doti quantistiche guidate dalla fede, cioè dalla consapevolezza che queste persone avevano di Dio e del Suo operato. Ma ci sono anche persone con identiche doti quantistiche,

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che però non derivano dalla fede o da percorsi spirituali, ma da percorsi scientifici. Infatti sono sempre più numerose le persone che, avendo conosciuto la teoria quantistica, sono in grado di manipolare la materia per raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Ciò che permette a questi individui di fare questo, è lo studio approfondito e la comprensione dei meccanismi che legano le leggi universali energetiche alla materia vivente, che ha consentito loro di raggiungere un elevato grado di consapevolezza.

Entrambi i percorsi sono degni di rispetto, anche se mi capita sempre più spesso di sentir rinnegare l’esistenza di Dio o di sentire parlare di Lui senza rispetto. Noto al contrario grande riverenza verso facoltosi imprenditori, medici o professori di fama indiscussa.

A mio avviso sarebbe opportuno riflettere prima di giudicare. Dio esiste da prima dell’inizio dei tempi e continuerà ad esistere anche dopo, è Lui che avvolge e impregna ogni cosa; trovo perciò enormemente sbagliato e ingiusto un comportamento irriverente nei Suoi riguardi. Merita il più grande rispetto, se non altro per l’immensa bontà che lo contraddistingue da sempre.

Un’altra cosa che dobbiamo comprendere è che, noi umani, siamo parte della natura, non la sua totalità. Dico questo perché ci sono persone, nel mondo scientifico e non solo, che cercano di imitare o ricreare alcuni fenomeni naturali e la vita, ignorando che, questo loro gesto, presuppone grande superbia e presunzione. Io la considero anche una perdita di tempo, perché per capire come funziona la natura basta osservarla, ascoltarla, viverla ed essere consapevoli che noi siamo una parte di lei e funzioniamo alla medesima maniera.

La natura è la migliore scuola per tutti noi. Nelle scuole classiche impariamo le basi, ma per evolversi, sia culturalmente che spiritualmente, è necessario imparare tramite la natura e

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tramite le proprie esperienze, perché ciò che apprendiamo a scuola, o dai testi, non sono solo informazioni tratte da studi di varia natura, ma anche esperienze trasformate ed elaborate da persone, con i loro rispettivi punti di vista. Ecco perché ritengo che la migliore scuola la troviamo in ciò che questo pianeta ci offre e nelle interpretazioni che noi stessi elaboriamo dalle nostre esperienze.

Una parte di conoscenza, per di più importantissima per la sopravvivenza, si cela dentro ad ogni specie animale: i cuccioli cercano le mammelle della madre perché sanno istintivamente che lì trovano il loro nutrimento. Nelle femmine la si può vedere quando queste diventano madri: sanno per istinto come prendersi cura del cucciolo, dentro di sé sanno esattamente come e cosa fare per accudirlo, svezzarlo, crescerlo, proteggerlo e curarlo; tutte situazioni molto delicate e importantissime.

Nei maschi c’è l’istinto di inseminazione e protezione della prole e della compagna. La stessa cosa avviene per le questioni spirituali; dentro ad ogni essere esiste una consapevolezza, che magari non è ancora stata analizzata per motivi evolutivi, ma che però, latente, manda degli impulsi continui che, vita dopo vita, guideranno la nostra anima fino al raggiungimento della sua illuminazione.

Il mio percorso spirituale è iniziato in tenera età sull’impulso della mia sete di conoscenza, dapprima inconsapevole, che mi ha permesso di giungere, dopo tanti anni e con una progressiva evoluzione, ad un elevato stato di consapevolezza, che continua incessantemente a crescere, alimentato da una continua quotidiana scoperta di me stesso e del mio vero ruolo in questa esistenza.

Ciò di cui sono convinto, e che sento nel mio cuore, è che, quali esseri divini, abbiamo già in noi quelle informazioni

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che ci permetteranno, se sapremo superare il bieco egoismo dettato dalla nostra mente razionale, di divenire consapevoli di come stanno realmente le cose e di unirci così in un tutt’uno. Solo l’unità nell’amore incondizionato e compassionevole ci donerà pace e serenità in questa vita, consentendoci di elevare le nostre frequenze a tal punto da ricevere i messaggi provenienti da livelli eterici più elevati. Una volta oltrepassata la soglia materiale, questa evoluzione ci porterà verso ciò che Dante aveva definito “empireo” e lo gnosticismo “pleroma”, cioè il “regno dei cieli”, dove dimorano le anime pure e le più alte potenze celesti, al cui culmine dimora Dio.

Sono convinto che quando arriveremo alla fine di questa viaggio ci accorgeremo di essere tornati all’inizio.

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