NEGRI NEWS 177 - marionegri.it · NEGRI NEWS 177 Il mercato della medicina sta invadendo la nostra...

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NEGRI NEWS 177 Il mercato della medicina sta invadendo la nostra società. Ormai sembra che ci sia una risposta per tutto: dalla diagnosi alla riabilitazione, passando per la terapia. Si parla di grandi risultati ma muoiono ancora 170.000 persone all’anno di tumo- re, contiamo 4 milioni di diabetici di tipo 2 (il diabete dell’adulto) mentre le malattie cardiovascolari sono in aumento. È vero che l’attesa di vita è oggi migliore del passato, ma non bisogna dimenticare che siamo anche il Paese europeo con una delle più lunghe aspettative di vita. Eppure, abbiamo una gran quantità di far- maci in commercio, oltre 16 mila. Il Servizio Sanitario ne rimborsa ben 44 per un solo prodotto antidolorifico e ben 82 per un solo prodotto antipertensivo. La pubblicità gode di ottima salute Per non parlare di tutti i prodotti che pro- pongono grandi miglioramenti della salu- te. Basti pensare agli integratori alimenta- ri. Siamo bombardati da una pubblicità martellante ed incontrollata che ci mostra prodotti utili per il maschio o per la fem- mina, come pure prodotti che agiscono contro l’invecchiamento, che migliorano le risposte immunitarie, che proteggono il nostro scheletro o il nostro fegato, basta scegliere! Qualcuno può dire che non c’è niente di nuovo perché siamo la società dei consu- mi e la medicina non fa eccezione. È vero, ma la salute è un bene comune che in Italia, grazie al cielo, è sostenuto dal Servizio Sanitario Nazionale, che tut- tavia rischia di divenire insostenibile se continuamente esposto all’attacco del mercato della medicina. Ma questo non è il danno maggiore. Il mercato, con le sue promesse di suc- cesso, finisce per attenuare o per oscura- re un’attività fondamentale che ormai è quasi completamente dimenticata, la pre- venzione. Le malattie non piovono dal cielo, siamo noi che ce le procuriamo con i nostri com- portamenti e poi ci lamentiamo, come se non fossimo noi i responsabili. Ci sono ancora troppi fumatori e troppi consumatori di alcol; addirittura si inizia dopo i dieci anni, da bambini. Abbiamo troppi adolescenti e adulti in sovrappeso. Abbiamo abbandonato la dieta mediterra- nea, mangiamo più del necessario, anche perché molti di noi sono troppo sedentari, davanti alla televisione o ai giochi dell’era digitale. Dormiamo poco e spesso scambiamo la notte per il giorno. Suggerimento ai nuovi politici Tutti sanno che cosa si dovrebbe fare, ma pochi lo fanno, perché oltre al merca- to della medicina c’è il mercato tout-court, che non dispiace allo Stato perché sulle cattive abitudini di vita raccoglie decine di miliardi di euro attraverso le tasse. La mancanza della prevenzione è una delle ragioni che condurrà all’insostenibi- lità del Servizio Sanitario Nazionale. Questo verrà sostituito da sistemi assicu- rativi che riproporranno anche per la salu- te le disparità esistenti fra poveri e ricchi. I nuovi politici, se vogliono rappresentare anche idee nuove, non dovrebbero dimenticare la prevenzione. SILVIO GARATTINI da Oggi, 28/11/2017 Anno XLX - N. 2 - Maggio 2018 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CNS VR MENSILE DELL’IRCCS ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRI www.marionegri.it SOCIETÀ Prevenzione, una parola dimenticata Come in un bazar che si rispetti, al mercato della medicina si può trovare di tutto: prodotti per diagnosi, terapia, riabilitazione, per proteggere lo scheletro, per agire contro l’invecchiamento, integratori alimentari, farmaci per tutti i gusti.A rimetterci la salute è il nostro Servizio Sanitario Nazionale esposto all’attacco del mercato della medicina le cui mirabolanti promesse di successo relegano sempre più in secondo piano la prevenzione.Alla fine il SSN, bene comune condotto alla insostenibilità economica, verrà sostituito da sistemi assicurativi per ricchi e per poveri. Negri News 177, Maggio 2018, pag. 1 In caso di mancato recapito inviare al CMP di Verona per la restituzione al mittente previo pagamento resi IL PREMIO FADOI PER LA RICERCA NO PROFIT Il 22 marzo 2018 a Roma presso il Ministero della Salute, nell'ambito del 5° Convegno Nazionale "La ricerca da Promotori no Profit in Italia", il prof. Silvio Garattini è stato insignito del pre- mio FADOI* per la Ricerca Indipendente con la seguente motivazione: “Per il valo- re dei contributi scientifici e l'instancabile impegno per la promozione della ricerca biomedica nel nostro Paese”. * Federazione delle Associazioni dei DirigentI Ospedalieri Internisti NEGRINEWS 177 ITA:NEGRINEWS 153 IT 18/04/18 17:40 Pagina 1

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NEGRI NEWS 177

Il mercato della medicina sta invadendo lanostra società. Ormai sembra che ci sia una risposta pertutto: dalla diagnosi alla riabilitazione,passando per la terapia. Si parla di grandi risultati ma muoionoancora 170.000 persone all’anno di tumo-re, contiamo 4 milioni di diabetici di tipo 2(il diabete dell’adulto) mentre le malattiecardiovascolari sono in aumento. È vero che l’attesa di vita è oggi miglioredel passato, ma non bisogna dimenticareche siamo anche il Paese europeo conuna delle più lunghe aspettative di vita. Eppure, abbiamo una gran quantità di far-maci in commercio, oltre 16 mila. Il Servizio Sanitario ne rimborsa ben 44per un solo prodotto antidolorifico e ben82 per un solo prodotto antipertensivo.

La pubblicità gode di ottima salute

Per non parlare di tutti i prodotti che pro-pongono grandi miglioramenti della salu-te. Basti pensare agli integratori alimenta-ri. Siamo bombardati da una pubblicitàmartellante ed incontrollata che ci mostraprodotti utili per il maschio o per la fem-mina, come pure prodotti che agiscono

contro l’invecchiamento, che miglioranole risposte immunitarie, che proteggono ilnostro scheletro o il nostro fegato, bastascegliere! Qualcuno può dire che non c’è niente dinuovo perché siamo la società dei consu-mi e la medicina non fa eccezione. È vero, ma la salute è un bene comuneche in Italia, grazie al cielo, è sostenutodal Servizio Sanitario Nazionale, che tut-tavia rischia di divenire insostenibile secontinuamente esposto all’attacco delmercato della medicina. Ma questo non è il danno maggiore. Il mercato, con le sue promesse di suc-cesso, finisce per attenuare o per oscura-re un’attività fondamentale che ormai èquasi completamente dimenticata, la pre-venzione. Le malattie non piovono dal cielo, siamonoi che ce le procuriamo con i nostri com-portamenti e poi ci lamentiamo, come senon fossimo noi i responsabili. Ci sono ancora troppi fumatori e troppiconsumatori di alcol; addirittura si iniziadopo i dieci anni, da bambini. Abbiamo troppi adolescenti e adulti insovrappeso. Abbiamo abbandonato la dieta mediterra-nea, mangiamo più del necessario, anche

perché molti di noi sono troppo sedentari,davanti alla televisione o ai giochi dell’eradigitale. Dormiamo poco e spesso scambiamo lanotte per il giorno.

Suggerimento ai nuovi politici

Tutti sanno che cosa si dovrebbe fare,ma pochi lo fanno, perché oltre al merca-to della medicina c’è il mercato tout-court,che non dispiace allo Stato perché sullecattive abitudini di vita raccoglie decine dimiliardi di euro attraverso le tasse. La mancanza della prevenzione è unadelle ragioni che condurrà all’insostenibi-lità del Servizio Sanitario Nazionale.Questo verrà sostituito da sistemi assicu-rativi che riproporranno anche per la salu-te le disparità esistenti fra poveri e ricchi.I nuovi politici, se vogliono rappresentareanche idee nuove, non dovrebberodimenticare la prevenzione.

SILVIO GARATTINI

da Oggi, 28/11/2017

Anno XLX - N. 2 - Maggio 2018 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CNS VR

MENSILE DELL’IRCCS ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRIwww.marionegri.it

SOCIETÀ

Prevenzione,una parola dimenticataCome in un bazar che si rispetti, al mercato della medicina si può trovare di tutto:prodotti per diagnosi, terapia, riabilitazione, per proteggere lo scheletro, per agirecontro l’invecchiamento, integratori alimentari, farmaci per tutti i gusti. A rimettercila salute è il nostro Servizio Sanitario Nazionale esposto all’attacco del mercato dellamedicina le cui mirabolanti promesse di successo relegano sempre più in secondopiano la prevenzione. Alla fine il SSN, bene comune condotto alla insostenibilità economica, verrà sostituito da sistemi assicurativi per ricchi e per poveri.

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IL PREMIO FADOI PER LARICERCA NO PROFIT

Il 22 marzo 2018 a Roma presso ilMinistero della Salute, nell'ambito del 5°Convegno Nazionale "La ricerca daPromotori no Profit in Italia", il prof.Silvio Garattini è stato insignito del pre-mio FADOI* per la Ricerca Indipendentecon la seguente motivazione: “Per il valo-re dei contributi scientifici e l'instancabileimpegno per la promozione della ricercabiomedica nel nostro Paese”.* Federazione delle Associazioni dei DirigentI Ospedalieri Internisti

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Ma che cos'è questa parola che a stentoalcuni di voi riescono a pronunciare? Mai sentita prima vero? Rimanda a qualcosa di dispregiativo esconosciuto, cachessia... Mentre molti di voi hanno imparato aconoscere cosa sia il tumore, pochi sannocosa sia la cachessia tumorale che spes-so accompagna disgraziatamente la vitadi un'alta percentuale di pazienti oncolo-gici. Si stima che attualmente circa 8 milioni dipersone al mondo ne siano affette.Eppure l'avrete sicuramente vista, datoche una donna su tre e un uomo su duesi ammalano di cancro nel corso dellaloro vita.

Graduale deperimento

Nel mio laboratorio - che porta il nome diquesta sindrome - la studiamo da quandosono rientrata in Italia grazie alla asse-gnazione di un importante finanziamentoda parte della Associazione ItalianaRicerca sul Cancro (AIRC). Rimpatriavo da un periodo di studio post-dottorato di 5 anni ad Harvard MedicalSchool, Boston (USA) dove ho approfon-

dito le mie conoscenze sull'atrofia musco-lare.La parola cachessia deriva dal grecoκαχεξία, composto di κακός, "cattivo", eἕξις, "condizione " e consiste in un gra-duale deperimento corporeo con perditadi tessuto muscolare, adiposo e osseo.Colpisce il 16-42% di chi è affetto dascompenso cardiaco, il 60% di chi hamalattie renali e l'80% di chi ha un tumo-re avanzato. Ma in tutti i casi, la presenza dellacachessia ne accelera il decorso negati-vamente.

Tessuto muscolare

Oltre ad alterare spesso la funzione del-l'organo che colpiscono e a fare metasta-si a distanza, i tumori maligni sono anchein grado di alterare il metabolismo corpo-reo dello sfortunato ospite. Quest'ultimo, seppur si nutra adeguata-mente, assiste a un progressivo dimagri-mento corporeo che gli impedisce di fron-teggiare le terapie antitumorali, moltedelle quali sono debilitanti. Inoltre il paziente con cachessia vede dis-torcersi l'immagine che ha di sè e nello

sguardo sempre più afflitto dei parenti eamici che lo vedono consumarsi in vestitisempre più larghi, trova sempre menoconforto.Il tumore è in grado di "affamare" l'organi-smo, di accaparrarsi non solo il nutrimen-to in entrata impedendo che giunga aglialtri organi, ma è pure capace di depleta-re l'organismo dalle riserve energeticheesistenti sotto forma di tessuto adiposo,muscolare e osseo. Nel mio laboratorio studiamo come pro-teggere il tessuto muscolare da questoprocesso deleterio e scatenato da untumore sempre più padrone del corpoche lo ospita, lo facciamo anche per darepiù tempo al paziente di rispondere alleeventuali terapie esistenti in buona formafisica e non confinato in un letto di ospe-dale perchè non più in grado di deambu-lare.Questa sindrome non può studiarla chiun-que ma richiede un bagaglio culturalemultidisciplinare, arricchito dalla parteci-pazione a congressi in più settori e colla-borazioni e discussioni scientifiche conesperti in altri campi per unire le forze e lecompetenze e contrastarla definitivamen-te. Siccome vi è un coinvolgimento anche delsistema immunitario che nel tentativo diovviare al tumore scatena una rispostainfiammatoria esagerata anch'essa con-tribuendo alla cachessia, anche gli immu-nologi sono di aiuto a comprenderla.Di cosa muore un paziente con tumore?Ve lo siete mai chiesti? Dire semplicemente "è morto di tumore" èalquanto superficiale. In realtà, un collasso cardiocircolatorio,un'insufficienza respiratoria spesso pre-cede la morte degli sfortunati pazienti emolti di essi hanno in corso una caches-sia apprezzabile a occhio. Se l'atrofia muscolare arriva a coinvolge-re organi vitali quali il cuore e i muscolirespiratori, ecco allora che la fragilità chederiva dalla cachessia è diventata morta-le.

Approccio multidisciplinare

Come la possiamo contrastare? Attualmente non esistono terapie in gradodi preservare il tessuto muscolare dall'a-vanzare della cachessia tumorale.Giocare d'anticipo svolgendo un salutareesercizio fisico è consigliato a coloro aiquali è stato diagnosticato un tumore inquanto l'attività fisica sembra ritardare ilprocesso.Medici dello sport dovrebbero entraresempre di più a far parte delle équipes dichi segue pazienti con tumore insieme adesperti della nutrizione.Oncologi medici, immunologi, miologi,medici dello sport, nutrizionisti, e perchèno anche psicologi per il supporto a que-sti pazienti che non si vanno riconoscen-do più in questa malattia che avanza,dovrebbero parlarsi ancora di più di quan-to fanno per unire le forze e trovare unasoluzione o almeno un approccio multidi-sciplinare adatto e personalizzato.

ROSANNA PICCIRILLO

da “Noi cittadini per la sicurezza”Rivista Ufficiale dell’Associazione

Poliziotti Italiani – n°4 - 2017

SALUTE

La cachessia non puòstudiarla chicchessiaLa cachessia consiste in un graduale deperimento corporeo con perdita di tessutomuscolare, adiposo e osseo. Colpisce chi è affetto da scompenso cardiaco, soffre dimalattie renali, ha un tumore in fase avanzata. I meccanismi con cui progredisce. Glistudi in corso su come proteggere il tessuto muscolare prima che l’atrofia coinvolgaorgani vitali per effetto del processo deleterio innescato e alimentato dalla cachessia.Fondamentale un bagaglio culturale multisciplinare. Necessario l’apporto di oncologi medici, immunologi, miologi, medici dello sport, nutrizionisti e psicologi.

UNO SCREENING PER LA FIBRILLAZIONE ATRIALEUNO SCREENING PER LA FIBRILLAZIONE ATRIALE

La fibrillazione atriale (FA) è, tra i disturbi del ritmo, l’aritmia più diffusa, soprattutto nellepersone anziane.Ne sono affette in Europa più di 6 milioni di persone. Nella popolazione degli ultra ottantenni ne soffre più del 10% degli individui. La FA costituisce in molti casi un campanello di allarme di una malattia cardiovascolareconcomitante ed è un fattore di rischio rilevante per l’ictus cerebrale. La FA è purtroppo in una altissima percentuale dei casi asintomatica. È questo il motivo per cui uno screening per questa patologia condotto su una popolazio-ne a rischio è da considerarsi come un importante progetto di prevenzione. A questo scopo è stato condotto un esperimento pilota (1), promosso dai Dipartimenti diRicerca Cardiovascolare e di Neuroscienze dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche“Mario Negri” in collaborazione con l’Associazione Giovani Farmacisti e con l’Ordine deiFarmacisti della Provincia di Lecco.A pazienti di 70 anni ed oltre veniva proposta, dai farmacisti aderenti al progetto, la pos-sibilità di eseguire in farmacia un elettrocardiogramma a singola derivazione della duratadi 30 secondi inviato tramite telemedicina al Dipartimento di Ricerca Cardiovascolaredell’Istituto “Mario Negri” per la lettura. L’86% dei candidati (289 su 335) ha aderito allo studio. In 9 soggetti pari al 3,9% del campione è stata riscontrata la presenza di FA, 3 di loro (1,1%)ignoravano di avere quest’aritmia.I risultati di questo studio segnalano che lo screening della FA in farmacia è fattibile epotenzialmente realizzabile su larga scala nell’ambito di un progetto di prevenzione del-l’ictus cerebrale.

(1) Journal of European Geriatric Medicine, 2018.doi.org/10.1007/s41999-017-0010-6

ARMANDA JORI

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“Day Zero” a Città del Capo, prima città almondo ad affrontare il problema dell’ac-qua. L’11 maggio l’acqua “finisce” e sarà razio-nata, pare, distribuendo taniche da 25 litria testa al giorno (https://edition.cnn.com/2018/02/01/africa/cape-town-water-crisis-intl/index.html), quantità poco soprail valore di 20 litri al giorno stimatodall’Organizzazione Mondiale dellaSanità (OMS) per garantire il fabbisognominimo per l’alimentazione ed igiene per-sonale.Ma l’emergenza che sta affrontando Cittàdel Capo in questi giorni non è sicura-mente l’unica. Le città e i territori stannovivendo trasformazioni profonde, con fortipressioni sull’ambiente. Nel 2016 le“regioni” urbane contano più della metàdella popolazione mondiale, con grossiproblemi come l'urbanizzazione perifericain rapida crescita, ma anche con implica-zioni significative non solo per le condi-zioni di vita, ma per l'ambiente. Questicambiamenti cominciano ad influenzare ilmodo in cui sono progettate le politicheurbane e le pianificazioni territoriali.

Acque superficiali e profonde

Attualmente il 40% delle città ha unapprovvigionamento idrico locale e ledimensioni delle città di oggi produconoeffetti diretti anche sulla falda acquifera. I sistemi di trattamento delle acque refluerischiano di essere sovraccarichi, ridu-cendo la loro efficacia e minacciando diinquinare non solo i corpi idrici superficia-li ma anche le falde acquifere ed il suolo.Le acque reflue, infatti, non solo conten-gono microrganismi e sostanze organichee nutritive in eccesso, ma anche unavasta gamma di contaminanti, tra cui far-maci e ormoni, droghe d'abuso, pesticidi,oligoelementi tossici e metalli, solidisospesi totali (TSS) e molte altre classi disostanze.Grazie a due finanziamenti consecutividella Fondazione CARIPLO all’IRCCSIstituto Mario Negri, è stato possibileeffettuare un vasto studio sulla presenzadei nuovi inquinanti nelle acque di Milanoi cui risultati sono stati pubblicati su WaterResearch (1) e su Journal ofEnvironmental Management (2).Sono state studiate più di 80 sostanze,oggi considerate come potenziali nuoviinquinanti, gli inquinanti emergenti,durante un periodo di 5 anni. Queste sostanze sono state analizzatesia nelle acque superficiali, che in quelleprofonde, dalle tre falde acquifere da cui

preleviamo l’acqua da potabilizzare.Queste nuove sostanze, che sono farma-ci, disinfettanti, creme solari, sostanzefluorurate e plastificanti, oltre a caffeina enicotina ma anche droghe di abuso, sonoormai ubiquitarie e sono state sempretutte rilevate nelle acque superficiali edalcune di esse nelle acque profonde,anche se in tracce.Ogni 1000 abitanti di Milano si scaricanonelle fogne, ogni giorno,mediamente 15 gdei farmaci analizzati, 0,9 g di cremesolari e disinfettanti, 1,5 g di sostanzefluorurate e plastificanti e 1,5 g di droghedi abuso. Gli impianti di depurazionerimuovono queste sostanze in manieraselettiva, eliminandone alcune quasicompletamente ed altre no. Le analisi deifiumi in ingresso nella città, l’Olona, il

Seveso e il Lambro, unite a quelle delfiume in uscita, il Lambro meridionale,hanno infatti mostrato come la cittàmetropolitana alla fine scarichi ogni gior-no nel Lambro meridionale quasi 4 kg deifarmaci analizzati, 700 g di creme solari edisinfettanti, 400 g di sostanze fluoruratee plastificanti e 250 g di droghe di abuso.“

Vulnerabilità

Le analisi in diversi punti hanno permes-so di formulare ipotesi sulla provenienzadi questi nuovi potenziali inquinanti,mostrando che non è esclusivamentelegata agli scarichi urbani, ma anche alleacque superficiali che raccolgono gli sca-richi delle attività zootecniche ed indu-striali.Questi studi sono importanti poiché misu-rano quanto gli acquiferi delle grandi città,delle “regioni urbane”, siano vulnerabili ecome sia importante la conoscenza delloro stato di salute per tutti i processi dipianificazione del territorio e delle risorsedisponibili.

1) Water Research, 131 (2018) p.87–2982) Journal of Environmental Management214 (2018) p. 76-85.

ENRICO DAVOLISARA CASTIGLIONIETTORE ZUCCATO

RICERCA

Acqua einquinamentoLe città e i territori stanno vivendo trasformazioni profonde con forti pressioni sull’ambiente ed effetti diretti sull’approvvigionamento idrico locale e sulla faldaacquifera. Le acque reflue, oltre a microrganismi e sostanze organiche e nutritive ineccesso, contengono una vasta gamma di contaminanti tra cui farmaci e ormoni,droghe d'abuso, pesticidi, oligoelementi tossici e metalli, solidi sospesi totali (TSS). Gli studi dell’IRCCS Mario Negri sulla presenza dei nuovi inquinanti nelle acque diMilano: cinque anni di analisi di 80 sostanze considerate “inquinanti emergenti”.

Nel 1961 il Cav. Mario Negri, mecenate milanese, con di-sposizione testamentaria, promuove la nascita dell’istitu-to che avrebbe dovuto portare il suo nome e ne delineacon precisione i fini statutari: ente privato senza scopo dilucro dedicato alla ricerca biomedica, alla formazioneprofessionale dei giovani ricercatori, alla diffusione dellacultura scientifica nel campo biomedico. Dopo 56 annil’Istituto ancora persegue le linee tracciate dal suo fon-datore, l’impegno nella ricerca come documentano i14.500 lavori pubblicati su riviste scientifiche internazio-nali e i 5.000 lavori di divulgazione, la formazione pro-fessionale con le scuole di specializzazione, di dottorato,di PhD tutte attive al suo interno, la comunicazione conla promozione di convegni, di conferenze, di presenza suimedia per quanto attiene alle problematiche della bio-medicina. Nel corso degli anni molti generosi benefattori hanno destinato le loro ereditàe hanno permesso la realizzazione di nuovi edifici resisi necessari dall’aumento del perso-nale scientifico passato dai 22 iniziali ricercatori del 1963 ai più di 700 attuali e soprattut-to dalla necessità di spazi adatti alle sofisticate attrezzature resesi indispensabili per inuovi settori di ricerca. Nel primo vecchio campus di via Eritrea l’eredità dei coniugiAngelo e Angela Valenti ha permesso la costruzione della “Torre Valenti” e il CentroBorgomainerio per le malattie del bambino è stato voluto dalla sig.ra Borgomainerio ededicato alla memoria della sua bambina morta di leucemia. In tempi più recenti la generosità della signora Cele Daccò ha permesso di realizzare aRanica ( BG ) il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare Aldo e Cele Daccò. Ed ancora a Bergamo nel 2010 è stato inaugurato il Centro Anna Maria Astori per gli studidelle malattie renali, del diabete e dei trapianti d’organo per mantenere il vivo ricordodella benefattrice Anna Maria Astori.Molti altri cittadini con i loro lasciti hanno contribuito alla realizzazione di molte ricercheche l’istituto ha condotto e sta conducendo per trovare cure per le malattie più gravi e perle quali non ci sono ancora terapie efficaci. Individuare una possibile terapia perl’Alzheimer, il Parkinson, il tumore dell’ovaio, i sarcomi, l’ictus cerebrale, le malattie rena-li è tra gli impegni più importanti dell’Istituto. Con un tuo lascito, grande o piccolo che sia,puoi essere partecipe di questo progetto. La strada aperta da Mario Negri può essere per-corsa con grandi o con piccoli passi ma tutti hanno la stessa direzione: il miglioramentodella qualità della vita degli ammalati. I lasciti fatti all’Istituto Mario Negri saranno com-pletamente utilizzati per le ricerche in quanto non sono gravati da tasse di successione.Per qualsiasi informazione o per avere chiarimenti rivolgersi all’ufficio competentedell’Istituto Mario Negri: Tel. 02/3901.4448/4692 E-mail: [email protected]

I TESTAMENTI E I LASCITII TESTAMENTI E I LASCITI

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PRINCIPIO DELLE 3RE DIRETTIVA EUROPEALa direttiva europea (2010/63/UE) sullaprotezione degli animali utilizzati a finiscientifici stabilisce con l’articolo 4 che ititolari all’immissione in commercio di far-maci per uso umano o veterinario debba-no attenersi in tutte le fasi dallo sviluppoalla sperimentazione e produzione deimedicinali al principio delle 3 erre. In altreparole devono documentare di aver utiliz-zato, dove possibile, metodi alternativiall’uso degli animali (Replacement) osiano ricorsi ai test in vivo coinvolgendo ilminor numero possibile di animali(Reduction) o comunque abbiano ridottoal minimo lo stresss (Refinement). In que-st’ottica l’agenzia Europea per iMedicinali (EMA) ha istituito due comitati,uno per i medicinali per uso umano(CHMP) e uno per i medicinali veterinari(CVMP) per promuovere un uso più eticodegli animali attraverso l’implementazio-ne del sopraddetto principio delle 3R.L’EMA ha recentemente pubblicato ilprimo Rapporto riguardante il biennio2016/2017 nel quale descrive le azionipromosse da un gruppo di lavoro(J3RsWG) comune ai due comitati che haredatto nuove linee guida per incoraggia-re la ricerca e la validazione di approccialternativi. Attraverso il monitoraggio deitest sugli animali inseriti nei rapporti diautorizzazione alla messa in commerciodei prodotti medicinali, il comitato garanti-sce che il principio delle 3R sia statoapplicato. Le linee guida prodotte sono

mirate a incoraggiare la ricerca di approc-ci alternativi che soprattutto nel camporegolatorio per l’approvazione di nuovimedicinali possano ridurre l’uso di anima-li garantendo comunque la stessa effica-cia nel prevedere effetti tossici o comun-que indesiderati.I rapporti verranno pubblicati ogni 2 annial fine di informare le case farmaceuticheed il pubblico dell’attività dell’EMA in rela-zione appunto all’implementazione del-l’applicazione del principio delle 3R perun più etico utilizzo degli animali.

MICROBIOMA E ANTIBIOTICIMolti farmaci di largo uso che non sonoantibiotici determinano però modifichedella composizione e della crescita deibatteri intestinali dell’uomo. È quanto èemerso da un lavoro recentemente pub-blicato (Nature 29/03/2018) in cui un teamdi ricercatori ha sottoposto più di 1000farmaci a uno screening in vitro contro 40ceppi di batteri dell’intestino umano. Circail 25% dei farmaci testati ha esercitato uneffetto inibente la crescita di almeno unodei ceppi di batteri considerati. Questieffetti si suppone possano essere indica-tivi della situazione del microbioma invivo, in quanto sono state utilizzate con-centrazioni che si stima siano presenti permolti farmaci nel tratto intestinale.Antidiabetici, inibitori della pompa protoni-ca, antipsicotici, antiinfiammatori non ste-roidei (FANS), e soprattutto psicofarmacihanno determinato cambiamenti nellacrescita di ceppi batterici che si trovanopoi nel microbioma intestinale. Questoeffetto di farmaci non antibiotici può con-tribuire a determinare alcuni degli effetticollaterali dei farmaci medesimi ma gliautori non escludono che possa anche farparte dell’azione stessa del farmaco. Imeccanismi di resistenza dei batteri aifarmaci non antibiotici e agli antibiotici

sembrano essere sovrapponibili e i risul-tati di questo studio suggeriscono quindiche l’utilizzo di farmaci di largo impiegopossa promuovere la resistenza agli anti-biotici. Questi studi in vitro, concludono gliautori, necessitano di un rigoroso ed este-so controllo in vivo attraverso modelli ani-mali, studi farmacocinetici e trials clinici,ma una approfondita conoscenza sull’in-fluenza dei farmaci in generale sul micro-bioma e, a sua volta, dell’effetto deimicrobi intestinali sull’efficacia e la tossi-cità dei farmaci aprirà nuove strade nelridurre gli effetti collaterali dei farmaci, nelmigliorare la loro efficacia, nel riposizio-nare la loro attività come antibatterici emodulatori del microbioma e nel contra-stare la resistenza agli antibiotici.

SIGARETTE FUMATEE RISCHIOUn gigantesco studio pubblicato recente-mente (BMJ 2018;360;3984) condotto suilavori che hanno coinvolto in 21 Paesi piùdi 12 milioni di pazienti ha valutato ilrischio per le malattie coronariche e cere-bro vascolari dipendente dal diversonumero di sigarette fumate in un giorno.Sono stati valutati i consumatori di 1, di 5o 20 sigarette pro die. Si è dimostrato che non vi è proporziona-lità tra il numero di sigarette fumate e ildanno prodotto. Una sola sigaretta produ-ce circa la metà del rischio di quello pre-sente in chi ne fuma 20: per la precisioneil 64% tra gli uomini e il 36 % nelle donne. Che il danno da fumo fosse indipendentedal numero di sigarette fumato era undato già noto ma questi risultati irrevoca-bilmente lo confermano anche per livellipiù bassi di quanto ci si aspettava ed èbene che siano diffusi presso il grandepubblico. Frasi tipo: ”Io fumo solo unasigaretta al giorno, non sono un fumatoree non corro rischi“ vanno dimenticate.Bisogna smettere!

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NEGRI NEWSDirettore Responsabile

SILVIO GARATTINI

IRCCS Istituto di Ricerche FarmacologicheMario Negri - Ente Morale

via La Masa 19 - 20156 MilanoTel. 02.39014.1

Fax 02.354.6277www.marionegri.it

Stampa: Postel SpA RomaIscritto nel registro del Tribunale di Milano

al N. 117 in data 28 marzo 1981Tiratura 32.000 copie

Finito di stampare nel mese di Aprile 2018Per garantire la privacy, in conformità a quanto

previsto dalla legge n. 196/2003 sulla tutela dei datipersonali, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche

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Ricerche in pillole

a cura di Armanda Jori

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