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NEWSLETTER 20-2012 ________________________________________________ NOTIZIE DALLEUROPA E DAL MONDO LA SITUAZIONE È DEL TUTTO CHIARA. DIFFONDETE! Sulla nostra Terra, in quest'epoca, pochissimi stanno dominando e asservendo moltissimi e pochissimi hanno la maggior parte delle risorse finanziarie. Lo strumento principale di questo dominio sono proprio le risorse finanziarie e il controllo sull'emissione del denaro e del credito. Questo controllo si esercita con i seguenti strumenti: La privatizzazione e il controllo delle banche centrali degli stati e dell'UE. Questo processo è avvenuto nel corso degli ultimi decenni. Con ciò gli stati hanno perduto la loro sovranità monetaria; La creazione dei paradisi fiscali e la creazione del denaro dal nulla in alcune banche d'affari lì collocate, ma anche in banche dei nostri stati (USA, Inghilterra, ecc.); I sistemi opachi e non controllabili di registrazione elettronica delle transazioni finanziarie da un soggetto ad un altro, sotto il controllo delle banche più potenti. Dove e quando il potere del denaro non basta per asservire i popoli, vengono usate le varie mafie e gli eserciti, che però sono pagati ugualmente attraverso il controllo sul denaro e sulle finanze. Tutte le popolazioni sono tenute con un livello di denaro molto basso. Manca denaro ovunque, presso i cittadini, le famiglie, le imprese, le banche non colluse con la grande finanza, gli stati. Anche l'alto livello di disoccupazione è uno specchio della mancanza di risorse monetarie, che servirebbero per favorire l'avvio di iniziative economiche virtuose. Al contrario, fuori della vita reale e dell'economia reale, sono presenti masse infinitamente enormi di denaro parassitario, speculativo, dedito solo alla rendita finanziaria e al potere, al parassitaggio e vampiraggio sull'economia e sulle popolazioni. Perfettamente funzionale al potere del capitale finanziario parassitario sono stati tutti i processi della globalizzazione, così come è oggi intesa e come è stata realizzata: totale libertà per i capitali finanziari di spostarsi, alla velocità dei clic dei computer, da un paese all'altro, da una moneta all'altra, da un pacchetto azionario ad un altro, da una impresa all'altra, da un affare all'altro, da una speculazione all'altra, senza curarsi delle conseguenze che questo possa avere sulla economia e sulla vita reali, compresa la salute della popolazione e la vita del nostro pianeta. Tanto più l'economia reale è indebolita e non è più in grado di consentire affari sufficienti per tutte le masse finanziarie speculative, quanto più questo capitale finanziario parassitario si dedica ora ad acquisire tutti i beni della Terra: i terreni produttivi in primo luogo (land grabbing), ma anche le miniere, le imprese e i complessi industriali, le banche, i beni e i servizi pubblici di ogni genere. Di qui le pressioni sugli stati a vendere e privatizzare tutti i beni delle loro popolazioni. I politici di tutti gli stati hanno venduto il loro potere e il potere delle loro popolazioni, alla grande finanza speculativa internazionale. Il potere di per sé starebbe nelle mani della politica, perché essa ha il compito di fare le leggi, ma i politici per incompetenza o insipienza o per corruzione, hanno finito per fare leggi favorevoli al dominio della grande finanza speculativa; hanno ceduto alle pressioni di lobbying della finanza al potere, che certamente dispone di mezzi molto più potenti di quelli della politica.

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________________________________________________

NNOOTTIIZZIIEE DDAALLLL’’EEUURROOPPAA EE DDAALL MMOONNDDOO

LA SITUAZIONE È DEL TUTTO CHIARA.

DIFFONDETE!

Sulla nostra Terra, in quest'epoca, pochissimi stanno dominando e asservendo moltissimi e

pochissimi hanno la maggior parte delle risorse finanziarie. Lo strumento principale di questo

dominio sono proprio le risorse finanziarie e il controllo sull'emissione del denaro e del credito.

Questo controllo si esercita con i seguenti strumenti:

La privatizzazione e il controllo delle banche centrali degli stati e dell'UE. Questo

processo è avvenuto nel corso degli ultimi decenni. Con ciò gli stati hanno perduto la

loro sovranità monetaria;

La creazione dei paradisi fiscali e la creazione del denaro dal nulla in alcune banche

d'affari lì collocate, ma anche in banche dei nostri stati (USA, Inghilterra, ecc.);

I sistemi opachi e non controllabili di registrazione elettronica delle transazioni

finanziarie da un soggetto ad un altro, sotto il controllo delle banche più potenti.

Dove e quando il potere del denaro non basta per asservire i popoli, vengono usate le varie

mafie e gli eserciti, che però sono pagati ugualmente attraverso il controllo sul denaro e sulle

finanze. Tutte le popolazioni sono tenute con un livello di denaro molto basso. Manca denaro

ovunque, presso i cittadini, le famiglie, le imprese, le banche non colluse con la grande

finanza, gli stati.

Anche l'alto livello di disoccupazione è uno specchio della mancanza di risorse monetarie, che

servirebbero per favorire l'avvio di iniziative economiche virtuose. Al contrario, fuori della vita

reale e dell'economia reale, sono presenti masse infinitamente enormi di denaro parassitario,

speculativo, dedito solo alla rendita finanziaria e al potere, al parassitaggio e vampiraggio

sull'economia e sulle popolazioni.

Perfettamente funzionale al potere del capitale finanziario parassitario sono stati tutti i processi

della globalizzazione, così come è oggi intesa e come è stata realizzata: totale libertà per i

capitali finanziari di spostarsi, alla velocità dei clic dei computer, da un paese all'altro, da una

moneta all'altra, da un pacchetto azionario ad un altro, da una impresa all'altra, da un affare

all'altro, da una speculazione all'altra, senza curarsi delle conseguenze che questo possa avere

sulla economia e sulla vita reali, compresa la salute della popolazione e la vita del nostro

pianeta.

Tanto più l'economia reale è indebolita e non è più in grado di consentire affari sufficienti per

tutte le masse finanziarie speculative, quanto più questo capitale finanziario parassitario si

dedica ora ad acquisire tutti i beni della Terra: i terreni produttivi in primo luogo (land

grabbing), ma anche le miniere, le imprese e i complessi industriali, le banche, i beni e i servizi

pubblici di ogni genere. Di qui le pressioni sugli stati a vendere e privatizzare tutti i beni delle

loro popolazioni.

I politici di tutti gli stati hanno venduto il loro potere e il potere delle loro popolazioni, alla

grande finanza speculativa internazionale. Il potere di per sé starebbe nelle mani della politica,

perché essa ha il compito di fare le leggi, ma i politici per incompetenza o insipienza o per

corruzione, hanno finito per fare leggi favorevoli al dominio della grande finanza speculativa;

hanno ceduto alle pressioni di lobbying della finanza al potere, che certamente dispone di

mezzi molto più potenti di quelli della politica.

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Il nostro Mario Monti è uno dei tanti politici che ha venduto l'anima e la coscienza al potere del

denaro e della grande finanza e che la sta servendo, contro l'interesse del popolo italiano e

dell'umanità. Attualmente le popolazioni sono ridotte come pesci in una fossa a cui viene

sottratta gradualmente l'acqua. Avremmo il potere di essere delfini in pieno Oceano, ma

abbiamo scelto di essere pescetti in una pozza a cui viene sottratta l'acqua!

Che fine faremo? Moriremo boccheggiando? Qualsiasi iniziativa economica virtuosa e qualsiasi

stile di vita virtuoso viene reso impotente ad operare un vero cambiamento esteriore, finché

non è risolto alla base il problema finanziario e monetario.

COME MAI CI TROVIAMO IN QUESTA SITUAZIONE?

Come mai ci troviamo in questa situazione di civiltà umana e non riusciamo a uscirne fuori?

Come mai l'evidenza neppure si vede? Sarebbe estremamente semplice risolvere i problemi

attuali e realizzare una civiltà del benvivere per tutti. Ciò che subiamo è lo specchio di quello

che siamo! Ognuno di noi vorrebbe vivere di rendita finanziaria. Le persone che giocano al

lotto e a tutti gli infiniti altri giochi d'azzardo, nonostante la crisi, stanno aumentando! E allora

è giusto essere dominati da chi sa realizzare veramente la più grande rendita finanziaria.

Ognuno di noi, nel proprio piccolo, vorrebbe, se potesse, esercitare il potere e imporre il

proprio punto di vista per il proprio interesse, in famiglia, sul lavoro, fra gli amici, nella

comunità locale in cui vive e nella società. E allora è giusto essere dominati da chi il potere sa

meglio esercitarlo! Ognuno di noi ha accettato il principio dell'economia moderna: dal coltivare

il mio egoismo e dall'egoismo di tutti, ne consegue il bene economico di tutti. Principio

evidentemente falso, ma accettato e vissuto, per cui è giusto essere dominati da chi sa meglio

coltivare l'egoismo.

QUALE E' LA SOLUZIONE A QUESTA SITUAZIONE? E' una doppia rivoluzione!

La rivoluzione interiore: il cambiamento dei propri pensieri, sentimenti, intenti volitivi, il

cambiamento della vibrazione della propria anima e della propria coscienza, del proprio essere

vero. Il fuoriuscire dell'anima dalla melma della volontà di potere, invidia, aggressività,

attaccamento ai beni della Terra, ma anche dalla depressione, sentimento di impotenza,

sfiducia, pessimismo. Fuoriuscire dall'egoismo, dalla centratura su se stessi e sui propri

interessi contro quelli degli altri. Entrare gradualmente nella visione dell'altro e della comunità

come la propria vera ricchezza.

La rivoluzione esteriore: pretendere la statalizzazione delle banche centrali e della BCE e la

riappropriazione della sovranità monetaria da parte degli stati, da usarsi per iniziative

economiche virtuose, a vantaggio delle popolazioni, e non per gonfiare gli apparati statali;

pretendere la piena trasparenza su ogni fatto finanziario e su ogni transazione finanziaria e la

chiusura totale dei paradisi fiscali e delle banche che operano in essi; rinnovare totalmente la

politica, verso un potere diffuso e partecipativo; ciò non è possibile fino a che non vengono

rinnovate la finanza e l'economia, perché oggi le persone non hanno tempo, mentre in una

economia di giustizia e rettitudine sarà sufficiente lavorare mezza giornata per il benessere e

ben-vivere di tutti.

Offrire l'occupazione a tutti, senza alcuna eccezione, perché il lavoro ed il reddito di base sono

un diritto. Rispettare la natura e l'ecologia del pianeta. Migliorare e non distruggere la vita

naturale sulla Terra.

Alcuni link per approfondire:

La dittatura della finanza: abbiamo tradito il vangelo? di Alex Zanotelli;

Sul link trovate la voce "Video Summit" per accedere ai video, e la voce "dispensa

didattica di base": Abbiamo perduto la sovranità monetaria a favore dei

banchieri: per questo siamo nei guai;

La soluzione facile, immediata, definitiva ed unica ai problemi del debito

pubblico e della recessione;

Dal presidente del parlamento europeo la conferma: le banche ci stanno

truffando

Scritto da Loris Asoli – La Terra e Il Cielo - su Rees Marche - maggio 2012)

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NEL BRENTA CORSO DI CUCINA BIOLOGICA

Venerdi 25 maggio inizierà 'Mangiando s'impara: spezie e saperi. L'orto veneto a

tavola!', il nuovo corso di cucina e culture di Fratelli dell'uomo. Ma con due grandi novità:

non sarà solo un corso di cucina, ma anche di orticoltura biologica.

Infatti, prima di cucinare e mangiare, è previsto un passaggio

nell'orto insieme ad Enrico, produttore e proprietario dell'Azienda

Biologica Gaia (che ospita l'iniziativa), per imparare un po' di

orticoltura e raccogliere tutti i prodotti che poi saranno cucinati e

assaggiati insieme.

Consigliabile, quindi, un abbigliamento semplice e adeguato.

Inoltre, il corso sarà arricchito da testimonianze di esperti di

produzione biologica locale che in alcune serate racconteranno il

forte legame tra l'agricoltura biologica e la memoria storica del

territorio.

Date e orari: quattro venerdì a partire dal 25 maggio, dalle 18,30 alle 21,30 (si raccoglie, si

cucina e si mangia, tutti assieme).

Dove: Azienda agricola Biologica Gaia, via Borghetto II, 12A - Presina di Piazzola sul Brenta,

Padova (www.biogaia.info) – *visualizza QUI la mappa stradale*.

Serate a tema: la merenda del contadino, i primi dell'orto, le polente nobili, è nata la prima

frittata o la torta salata.

Iscrizioni: [email protected] oppure telefonare a 380.7985080.

Contributo: € 20,00 per l'intero corso, con ricettario finale.

Sabato 23 giugno evento finale: a cena con il contadino! Una serata molto speciale nella

scelta del menù (biologicamente veneto), della location (candele ma non solo...) e dei cuochi

(un gruppo molto particolare) con visita guidata per grandi e bambini ai campi e ai pollai

dell'azienda, il cui contributo verrà in parte devoluto al sostegno dei progetti in Bolivia e

Senegal di sovranità alimentare di Fratelli dell'Uomo (per info: www.fratellidelluomo.org).

Per chi volesse conoscere l'Azienda Gaia ed Enrico, il suo proprietario, in anteprima, sono

aperte le prenotazioni per la gita in azienda domenica 13 Maggio organizzata dall'Associazione

e gruppo di acquisto solidale Biorekk.

L'Ong Fratelli dell'Uomo ha come finalità di promuovere e sensibilizzare alla eco-sostenibilità

soprattutto attraverso l'organizzazione di eventi e attività nel campo del biologico e della

biodiversità alimentare e culturale. “Da anni - spiega Viviana Cocchi - abbiamo un marchio

registrato di corso di cucina e culture che si chiama 'Mangiando s'impara: spezie e saperi', e

abbiamo organizzato con molto successo più di dieci corsi di cucina multietnica in Veneto,

Lombardia e Toscana”.

(dal Bollettino Bio di Greenplanet - maggio 2012)

LE CRITICITÀ DEL NUOVO OSPEDALE

Da oltre dieci anni la politica locale e regionale è impantana in una stucchevole e ormai

insopportabile discussione sulla futuribile costruzione di un nuovo ospedale, in sostituzione

degli attuali stabilimenti sanitari padovani. Futuribile perché nessuna certezza, soprattutto

quella del finanziamento, è stata trovata e scritta per attuare questo oneroso progetto.

In più occasioni, autorevoli voci della pubblica opinione hanno espresso forti perplessità (dal

sottoscritto condivise) sull’opportunità di focalizzare quasi totalmente l’attenzione dei cittadini

e delle istituzioni locali, sulla realizzazione di un’altra struttura sanitaria a Padova.

In premessa sarà bene fare chiarezza sui tanti (troppi) preventivi di spesa: i balletti sulle cifre

hanno fatto ubriacare la politica. Inizialmente, gli amministratori pubblici locali e regionali e

qualche “interessato” accademico avevano indicato in trecento milioni di euro le risorse

necessarie per costruire il nuovo ospedale, poi sono passati a cinquecento, settecento, un

miliardo e duecento milioni, non escludendo un tetto da due miliardi.

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Ora dicono che “sarebbero sufficienti” settecento milioni. Volutamente utilizzo il condizionale

perché a consuntivo, se sarà costruito il nuovo ospedale (lavori che non termineranno prima di

sei - sette anni), i costi, realisticamente, non potranno essere inferiori al miliardo e mezzo di

euro. Se la Regione non vuole riproporre lo speculativo strumento del project financing, dove

andrà a reperire le risorse per realizzare il nuovo ospedale?

Sono più che certo che a questa domanda non seguirà alcuna credibile e realistica risposta,

perché la sanità, storicamente, soffre della sottostima al proprio fondo nazionale di riparto, e in

Veneto il “dichiarato” pareggio di bilancio 2011, è il risultato delle preoccupanti contrazioni alle

prestazioni ai cittadini e alle dotazioni organiche del personale.

Per continuare a garantire qualità e quantità di prestazioni pubbliche sociosanitarie

(ovviamente adeguandole ai reali fabbisogni), in Veneto e a Padova le priorità, rispetto

all’esaltazione politica sul nuovo ospedale, sono ben altre. Il nuovo piano sociosanitario

regionale dovrà estendere omogeneamente, in tutto il territorio veneto i suoi positivi effetti

riformatori: sui servizi territoriali, sui livelli essenziali sanitari e socio-assistenziali, sulla

prevenzione, sulla riabilitazione, sulla ricerca medico-scientifica, sull’eccellenza clinica, sulle

nuove schede ospedaliere confacenti alla universalistica certezza delle prestazioni assistenziali

e sugli standard “personale – pazienti – ospiti” delle strutture sanitarie e dei centri servizi per

non autosufficienti e disabili.

Alle centinaia di migliaia di persone non autosufficienti e alle altrettante famiglie con congiunti

disabili, la Giunta regionale del Veneto, invece di fantasticare in faraonici ed irrealizzabili

progetti immobiliari in sanità, dovrebbe impegnarsi a finalizzare sufficienti risorse economiche

e professionali: alla domiciliarità, alla residenzialità protetta, all’ADIMED, ai centri diurni

all’assegno di cura, alla riduzione della compartecipazione dei cittadini e al finanziamento del

fondo previsto dalla legge regionale n. 30 del 2009.

Queste sono le priorità della gente, soprattutto in un periodo di forte crisi che sta azzerando il

potere d’acquisto dei salari e delle pensioni; altro che perdere tempo in promesse e in favole

sul nuovo ospedale a Padova.

Franco Piacentini

(da Ecopolis Newsletter - maggio 2012)

MEDICI CON L'AFRICA CUAMM DAL PAPA Maggio 2012 06:41

«Un saluto ai Medici con l'Africa Cuamm, accompagnati

dal vescovo mons. Mattiazzo, riuniti per il convegno

sull'accesso gratuito alle cure per le mamme e i bambini

tra le popolazioni più bisognose dell'Africa sub-

Sahariana.

Incoraggio questa importante associazione missionaria

laicale che da oltre 60 anni svolge una preziosa attività

per il diritto alla salute e la difesa del valore della vita

umana».

Con queste parole il Santo Padre ha salutato mercoledì la folta delegazione di Medici con

l'Africa Cuamm, confluita a Roma da tutta Italia, per ribadire gli impegni assunti con il progetto

quinquennale "Prima le mamme e i bambini" finalizzato all'accesso gratuito al parto sicuro e la

cura del neonato. Nella nutrita delegazione, guidata dal Vescovo Mons. Antonio Mattiazzo,

anche il Sindaco di Padova Flavio Zanonato, il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto

Clodovaldo Ruffato e il Segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e

Rovigo Roberto Saro.

«Abbiamo inteso riaffermare il nostro impegno anche davanti a Papa Benedetto e alla Chiesa

Universale» dichiara don Dante Carraro, direttore di Medici con l'Africa Cuamm. «Euntes curate

infirmos (Mt 10,8) è la scritta impressa fin dalle origini nelle pareti della nostra sede in via San

Francesco. Andare, curare e servire il più povero: è il cuore, l'anima del nostro lavoro.

Non siamo andati a Roma dal Papa per far festa e sventolare fazzoletti. Eravamo lì in tanti per

offrire al Papa i sospiri e le attese di quelle mamme e di quei bambini che non hanno accesso

alle cure e che tante volte muoiono a casa senza assistenza e alcuna dignità».

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Una sfida impegnativa che si muove tra piccoli, grandi numeri: 4 paesi, 4 ospedali principali,

22 centri di salute periferici, 1.300.000 abitanti coinvolti. Un'unica parola d'ordine: "Prima le

mamme e i bambini" per garantire l'accesso gratuito al parto sicuro e la cura del neonato in

Africa. L'obiettivo? Raddoppiare in cinque anni con un impegno di oltre cinque milioni di euro il

numero dei parti assistiti, passando dai 16 ai 33 mila all'anno, in quattro distretti di Angola,

Etiopia, Uganda e Tanzania, per continuare a combattere la mortalità materna e infantile, uno

dei grandi Obiettivi del Millennio stabiliti dalle Nazioni Unite.

Lo stesso impegno è stato assunto su fronte africano il 3 maggio scorso ad Addis Abeba con la

firma dell'accordo per la riduzione della mortalità materna e infantile siglato dal Ministro degli

Affari Esteri italiano Terzi, dal Ministro della Sanità Etiope Tedros Adhanom, dal presidente

della Conferenza Episcopale Etiope Berhane-Yesus e Don

Dante Carraro direttore di Medici con l'Africa Cuamm.

(da iPadova Oggi - maggio 2012)

UNA SERATA PER ASSAGGIARE E CONOSCERE IL RISO “JASMINE”

Nell’ambito della campagna “IO.EQUO”, lunedì 21 maggio alle 20,30 nella sala Cardinal Callegari in via Curtatone e Montanara 4 a Padova, Angoli di Mondo

incontrerà Boonjira Tanruang, direttrice della cooperativa thailandese Green Net, che dal 1994 promuove pratiche agricole e commerciali etiche e rispettose dell’ambiente.

Sarà allestito un buffet di assaggi a base di riso in

compagnia della gradita ospite!

**Segui l'evento anche su Facebook**

Il riso “Jasmine” viene coltivato sulle tipiche colline a terrazza nel nord della Thailandia,

secondo i metodi contadini della tradizione orientale. É conosciuto come riso profumato o riso

Jasmine, e il suo nome thailandese è “Hom Mali” che significa “riso con aroma di gelsomino”

(dall’inglese jasmine = gelsomino).

E' un riso dal chicco lungo, affusolato e molto bianco, che emana un forte e inconfondibile

aroma di gelsomino soprattutto durante la cottura. Il riso Jasmine è una varietà di riso dal

chicco molto cristallino che cede poco amido durante la cottura e questo gli permette di

mantenere i chicchi ben separati. Nella cucina thailandese il riso già naturalmente profumato

viene ulteriormente aromatizzato durante la preparazione con spezie come la cannella, il

cardamomo o il coriandolo e guarnito per esempio con uvetta, pinoli e lenticchie.

(da www.angolidimondo.it - maggio 2012)

FESTA PER I 10 ANNI DE “IL MORARO”

Domenica 10 giugno dalle ore 11.30 alle ore 17.30

presso l’Azienda agricola biologica “Le Saline” - località Prejon – Agna

Alle ore 11.30 Massimo Carlotto presenta “Respiro Corto”, il suo

ultimo libro pubblicato con Einaudi. Partecipano i giornalisti Ernesto

Milanesi e Sebastiano Canetta

Fino alle 13.00 Spritz, cicchetti e assaggi, tanto per cominciare…

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Alle ore 13.15 Pranzo con questo Menu: Cous-cous di pesce e verdure - Gran fritto

dell’Adriatico - Insalate crude di stagione - Pane, vino, acqua

Alle ore 14.30 Laboratorio creativo per bambini/e e ragazzi/e, con le proposte: Con Creta

Mente (manipolazione di creta cruda) e Costruiamoli (realizzazione di sculture, giochi, idee,

con legno, chiodi, martello, colla…)

Alle ore 15.30 Musiche e balli popolari con il gruppo Ande Cante e Bali di Rovigo

Saranno presenti: Millesoli Negozio del commercio equo e solidale di Conselve con caffè

espresso e liquori; Il Pettirosso circolo di Legambiente di Conselve con banchetto

informativo; Lasciateci respirare di Monselice, con banchetto informativo sull’acqua

pubblica, raccolta firme per la proposta di legge sul “Reddito di cittadinanza” e

“riconversione ecologica” del Veneto; Le Saline e lo spaccio El Tamiso di Bagnoli con

prodotti biologici di stagione; Banchetto per la vendita del libro di Massimo Carlotto

Si invita chi può ad arrivare in bicicletta presso l’azienda Le Saline

Si mangia al coperto I fondi raccolti serviranno per finanziare le attività dell’Associazione Il

Moraro di Bagnoli.

Prenotazione entro 6 giugno a Diego allo 049-5344047 – Costo: adulti € 20.00, bambini € 10,00 - Info e-mail: [email protected]

Per arrivare al Prejon: da Bagnoli proseguire verso Agna. A san Siro, 300 metri dopo la

chiesa girare a destra seguendo indicazioni per Prejon: svoltando a sinistra all’incrocio

successivo si incontra la chiesa del Prejon. Le saline sono a 500 metri dalla chiesa, sulla

sinistra.

(dall’ Associazione Il Moraro - maggio 2012)

UN CAMPO PER SALVARE IL CARCIOFO DI SANT’ERASMO Nell’ambito del progetto “SIGMA2” per la gestione sostenibile

dell’ambiente e la biodiversità, finanziato dal Programma per la

cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, due

campi sperimentali sono stati inaugurati nell’isola veneziana di

Sant’Erasmo e a Lio Piccolo, nel Comune di Cavallino-Treporti.

Uno è dedicato alla salvaguardia delle varietà locali del carciofo

violetto veneto e l’altro è concentrato sull’asparago ‘montina’.

L’iniziativa è promossa dalla Regione del Veneto e dall’Azienda

regionale Veneto Agricoltura.

Le due aree di tutela nell’isola di Sant’Erasmo e a Lio Piccolo,

sono state create dal progetto SIGMA2 nelle zone storicamente

vocate a coltivazioni specializzate e di qualità, terre da sempre considerate gli orti di Venezia.

L’obiettivo è principalmente quello della salvaguardia del patrimonio genetico locale di questi

preziosi ortaggi, anche a fronte della sempre più concreta minaccia di un fungo patogeno che

sta iniziando a colpire soprattutto le carciofaie più vecchie e che impone la sollecita adozione di

adeguate tecniche per la costituzione di nuovi impianti per scongiurare la scomparsa di queste

varietà orticole riconosciute come prodotti tradizionali della Regione del Veneto.

«Continua il nostro impegno per la conservazione della biodiversità – spiega Franco Manzato,

Assessore all’agricoltura della Regione del Veneto – che riteniamo sia una straordinaria

ricchezza dei nostri territori, non solo per l’irrinunciabile valore storico, tradizionale e colturale,

ma anche per l’interesse economico rappresentato da quei prodotti di nicchia che hanno un

loro spazio nei mercati orticoli regionali e nazionali e che soddisfano la domanda dei

consumatori più attenti alla qualità, alla genuinità e all’originalità delle produzioni agricole».

(da Le News di Garantitaly - maggio 2012)

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Dal 2011, tra i nuovi Soci de El Tamiso c'é la

Cooperativa Caresà, con la quale stanno crescendo

relazioni e rapporti su vari fronti.

Certamente tra i nuovi soci, l'esperienza più interessante

sul piano sociale, culturale ed agricolo, anche per come

stiano riuscendo ad animare una particolare realtà sociale, come il "Piovese".

Pubblichiamo volentieri la significativa notizia del premio recentemente attribuito dalla Camera

di Commercio di Padova su "Esperienze aziendali di buone pratiche di responsabilità sociale

d’impresa", oltre all'invitare a frequentare il sito della Caresà insieme ad El Tamiso.

ALLA COOPERATIVA SOCIALE CARESÀ IL PREMIO DELL’OSSERVATORIO DEL TERZO SETTORE

Sabato 5 maggio nell'ambito del convegno "Green Economy:

le politiche, gli attori, le opportunità per un futuro

sostenibile" organizzato al Palazzo della Ragione di Padova

dal Comune in collaborazione con il Coordinamento delle

Agende 21 Locali Italiane e la Fondazione Lanza, sono stati

consegnati i premi ai vincitori dell’edizione 2011 del Premio

Osservatorio Terzo Settore Padova, promosso e organizzato

dalla Camera di Commercio di Padova.

Il premio, bandito al fine di facilitare nella provincia di Padova lo scambio ed il raccordo tra

imprese ed organizzazioni non profit, ha assegneto un riconoscimento in denaro per i primi tre

classificati in ciascuna delle tre categorie previste. La cooperativa sociale Caresà è giunta al

secondo posto della categoria C: "Esperienze aziendali di buone pratiche di responsabilità

sociale d’impresa".

PRESTITI FRUTTUOSI DA PERSONA A PERSONA LA FINANZA UTILE AL SERVIZIO DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

Avete un progetto che ha bisogno di un finanziamento? Volete investire un po’ dei vostri

risparmi a sostegno dell’agricoltura bio? Il progetto di collaborazione tra AIAB e la piattaforma

di finanza “da persona a persona” Prestiamoci.it sta partendo!!!!

L’idea di fondo è mettere in contatto chi vuole investire e chi ha bisogno di credito,

incentivando la “disintermediazione” bancaria dei prestiti: le persone (ed i loro progetti) non

sono strumenti passivi del sistema finanziario, ma agenti attivi di una comunità basata su

regole condivise. La piattaforma Prestiamoci.it per ora lavora principalmente sul credito al

consumo, ma ha deciso di aprire, in collaborazione con AIAB, una linea di finanziamento al

settore dell’agricoltura biologica sotto forma di microcredito.

L’obiettivo è costruire uno strumento che permette di innestare meccanismi cooperativi

all’interno di pratiche già presenti nel mondo profit, garantendo la sostenibilità dell’operazione,

e non solo dal punto di vista economico. Costruiamolo insieme! Volete saperne di più?:

Visitate la pagina web Dateci una mano a promuovere l’iniziativa: fatelo sapere a tutti i vostri contatti, sia a coloro

che hanno dei bei progetti “bio” da finanziare sia, per prima cosa, a chi può essere interessato

a investire cercando un guadagno vantaggioso, equo e che va sostenere l’economia reale e le

iniziative “buone, pulite e giuste”. Vi aspettiamo per ogni chiarimento e possibile informazione!

Leggi QUI la presentazione del Progetto “Prestiamoci.it”

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UNA BUONA MENSA PER UNA BUONA SCUOLA - VADEMECUM PER UNA RISTORAZIONE SCOLASTICA BIOLOGICA E SOSTENIBILE

La pubblicazione è stata redatta a conclusione del “Progetto Regionale per la Promozione dei

prodotti dell'Agricoltura Biologica nella Refezione Scolastica e verso i Cittadini”, realizzato in

Friuli Venezia Giulia grazie ai fondi del Piano d’Azione Nazionale per l’Agricoltura Biologica. Il

vademecum riporta, oltre alle esperienze del progetto regionale, tutte le informazioni che sono

necessarie a Comuni e gestori di mense quando intendono operare una scelta sostenibile per la

ristorazione collettiva.

Strumento importante per sostenere le motivazioni e approfondire gli aspetti normativi che gli

amministratori si trovano ad affrontare, ma anche per informare e coinvolgere insegnanti,

genitori e studenti in un percorso che porti verso un’alimentazione sa na e sostenibile.

Il vademecum individua le problematiche (cattive abitudini alimentari e scorretti stili di vita)

che devono indurre i responsabili della refezione scolastica a scelte importanti riguardo alla

qualità degli alimenti ed illustra, in maniera dettagliata, le caratteristiche dei prodotti che

devono trovare posto nella dieta di bambini e ragazzi.

Parte consistente della pubblicazione è dedicata all’analisi del servizio di ristorazione nelle

diverse fasi che lo compongono (approvvigionamento dei prodotti, produzione, trasporto e

somministrazione dei pasti), e del complesso quadro normativo che lo regola, per orientare gli

operatori verso un servizio di qualità ed a basso impatto che consideri con attenzione le

ripercussioni ambientali dei metodi agricoli di produzione, di trasformazione, trasporto e

preparazione degli alimenti.

Scarica QUI la pubblicazione (n.d.r.: …fosse il caso di inviarne copia al Comune di Padova?)

(da Bioagricultura Notizie - maggio 2012)

LA CRISI AGUZZA L’INGEGNO: PRIME BANANE

ITALIANE E AGRIDETERSIVO

Da chi si è messo a coltivare spezie da vendere alla comunità di

immigrati cinesi in città a chi ha realizzato in Italia la prima

coltivazione di banane, ora possibile con il surriscaldamento del Paese,

da chi ha inventato l’agridetersivo per non inquinare a chi la

mozzarella di capra contro le intolleranze sempre più diffuse tra i più

piccoli, fino a chi coltiva la manna (un dolcificante naturale) senza

aspettare che cada dal cielo.

Sono queste alcune novità presentate nell’“Open space della creatività

contadina” all’Assemblea dei giovani della Coldiretti, con le esperienze

curiose e innovative realizzate da giovani agricoltori che hanno

trasformato in idee imprenditoriali le paure degli italiani per i

cambiamenti climatici, l’immigrazione, la salute e l’ambiente.

“L’importanza dei giovani per l’economia è ben evidente in agricoltura, la quale consente di

realizzare qualche cosa di veramente concreto e di esprimere tanta creatività, indispensabile

per superare il difficile momento di crisi”, ha affermato il delegato nazionale della Coldiretti

Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che a dimostrarlo è il fatto che ben il 25 per cento delle

61mila imprese agricole è impegnato ad innovare la propria impresa agricola nei prossimi tre

anni.

E così, se in Sicilia il clima ormai tropicale preoccupa quasi tutti per la imminente siccità, c’è

chi lo sfrutta a proprio favore e comincia a coltivare banane. A Palermo - spiega la Coldiretti -

questo frutto tipicamente tropicale trova davvero un clima adatto per crescere in maestosi

caschi. Nella sua azienda, infatti, grazie al microclima e alla posizione soleggiata, Letizia

Marcenò, che ha sempre voluto puntare sulla diversificazione aziendale, riesce a produrre le

prime banane nostrane.

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Per ora - afferma la Coldiretti - si tratta di una produzione limitata, ma che diventa ogni anno

sempre più interessante anche per l’ottima qualità del frutto. Non mancano le iniziative per

conquistare i tre milioni di immigrati presenti in Italia. Particolarmente innovativo è il successo

registrato nell’impenetrabile comunità cinese in Piemonte, a Carmagnola, da un’azienda che si

è specializzata in coltivazioni, rigorosamente Made in Italy, di prodotti tipicamente cinesi

destinati al consumo fresco e ai ristoranti cinesi della zona.

Tra le tante produzioni - continua la Coldiretti - le più richieste sono il cavolo pakcioi, la tiánguā (particolare zucchina tonda) e la jiǔcài (simile all’erba cipollina) molto utilizzata nelle

preparazioni a base di maiale, particolarmente gradite ai palati orientali, ma anche gustata alla

griglia. In Puglia, invece, Andrea Suriano, giovane imprenditore agricolo di Foggia, ha

cominciato a coltivare prodotti etnici destinati prevalentemente agli stranieri, dallo zenzero al

coriandolo, dalla cannella alla curcuma…..continua QUI la lettura

(da Asterisco Informazioni - maggio 2012)

IL TAVELLO È SALVO DALLA TANGENZIALE. VIENI A FARE FESTA

Domenica 20 maggio dalle 9 alle 19

Grazie ad una mobilitazione costante e determinata di cittadini, associazioni, comitati e

istituzioni locali, durata più di dieci anni, contro il progetto di una nuova strada a scorrimento

veloce, oggi possiamo festeggiare lo stralcio del tratto nord del Grande Raccordo Anulare di

Padova che avrebbe dovuto attraversare la Zona di Protezione Speciale e Sito di Interesse

Comunitario del “Tavello”.

Ci piacerebbe che questa vittoria del buon senso, che per una volta ha visto prevalere il

rispetto delle regole, figlia dell’impegno e della partecipazione popolare contro un progetto che

sin dall’inizio si è voluto presentare come indispensabile e insindacabile, fosse di buon auspicio

ed incoraggiamento per le tante altre mobilitazioni a salvaguardia del territorio tuttora in

corso.

Domenica 20 maggio, associazioni e comitati del territorio,

comune di Limena, società sportive e singoli cittadini

promuovono “TAVELLO E’ …”, una grande festa all’aria aperta

diffusa su tutta l’area del Tavello, per fruire e godere di uno dei

più bei paesaggi agresti dell’area periurbana in ambito golenale.

Dalle 09.00 alle 19.00 tantissime attività e occasioni di svago e

divertimento: visite guidate al Giardino Romantico di Villa

Trieste, escursioni guidate in bicicletta, passeggiate a cavallo,

tour il trenino Tavello Express, nordic walking, gara nazionale di

canoa slalom, giochi nel verde, laboratori per bambini, esibizioni

di musica acustica nelle corti, stand gastronomici, concerto

serale dei Microguagua e tanto, tanto altro…

Si concretizza così lo slogan “Un Tavello per tutti”, che il Coordinamento NO-GRA ha lanciato

all'inizio di questa battaglia. Per il circolo Legambiente di Limena, presente con un suo

banchetto informativo per tutta la giornata, sarà un ulteriore occasione per far conoscere le

proprie idee su sviluppo e mobilità sostenibile, tra cui l'appello – appogiato da un’altra ventina

di associazioni ambientaliste, culturali e degli agricoltori – per la formazione di un “parco

agricolo e paesaggistico metropolitano” tra i fiumi Brenta e Bacchiglione, al fine di riqualificare

paesaggisticamente, economicamente e socialmente questa e le tante altre aree non edificate

dell’area metropolitana, superandone la frammentazione, valorizzando le presenze storico-agro

ambientali, favorendo la riconversione all’agricoltura biologica e di qualità.

Un progetto per ricostruire il paesaggio, salvaguardare le aree agricole dal consumo di suolo

non giustificato da bisogni reali e per rilanciare l’economia attraverso l’agricoltura urbana e

periurbana che veda il coordinamento di tutti i comuni dell’area metropolitana e il

coinvolgimento di cittadini e associazioni del territorio: questo anche attraverso un corretto e

coerente utilizzo di quegli strumenti urbanistici di strategia e programmazione sovracomunale

già esistenti, come il PATI e il PTRC, e creando la massa critica adeguata per accedere anche a

risorse comunitarie.

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Sul futuro dell’area del Tavello si terrà un convegno nella Villa Pacchierotti – all’interno

dell’area del Tavello, dalle ore 09.30 alle 12, dove come circolo locale abbiamo ritenuto

opportuno illustrare il progetto del parco agro paesaggistico metropolitano con l’intervento di

Sergio Lironi, Presidente onorario Legambiente Padova ed autorevole promotore del progetto

stesso. Sono inoltre previsti gli interventi del Prof. Luigi D’Alpaos, Ordinario di idraulica

università di Padova, e della Prof.ssa Maria Rosa Vittadini, Docente di tecnica e pianificazione

urbanistica IUAV Venezia.

Legambiente Volontariato Limena Onlus

(da Ecopolis Newsletter - maggio 2012)

IN EUROPA PIANTE E ANIMALI 'NON BREVETTABILI' Il Parlamento Europeo ha bocciato la brevettabilità di piante e animali ottenuti da procedimenti

biologici. E' stata infatti approvata a larga maggioranza una mozione contro tale brevettazione.

Immediate le reazioni positive anche in Italia. “Non possiamo che esprimere la nostra più viva

soddisfazion”', hanno dichiarato congiuntamente Alessandro Triantafyllidis, presidente

nazionale AIAB, e Vincenzo Vizioli, presidente FIRAB.

La mozione impegna l'Ufficio Brevetti Europeo e la Commissione

Europea a dar corso all’esclusione dalla brevettazione di 'varietà

vegetali e razze animali', così come di 'procedimenti

essenzialmente biologici per la produzione di piante o animali',

come definito dalla Direttiva Europea 98/44/CE.

La mozione era stata depositata al Parlamento Europeo dai gruppi

di Partito Popolare Europeo, Socialisti e Democratici e Gruppo

Verde/Alleanza Libera Europea ed è stata approvata giovedì 10

maggio in sessione plenaria con 354 voti a favore, 192 voti contrari e 22 astenuti. La

risoluzione riconosce che un'eccessiva protezione brevettuale può ostacolare l'innovazione

anziché favorirla ed essere dannosa per i piccoli e medi produttori agricoli.

“Siamo soddisfatti – hanno dichiarato Triantafyllidis e Vizioli - anche per altre decisioni assunte

giovedì dal Parlamento Europeo, quali il rinvio dell’approvazione del bilancio 2010 dell’EFSA

(Autorità Europea di Sicurezza Alimentare) anche in virtù della persistenza di condizioni di

conflitto di interessi magnificate dalle dimissioni di Diana Banati, presidente del Consiglio

d'amministrazione dell'EFSA, rassegnate dopo aver accettato il posto di direttore esecutivo e

direttore scientifico di una fondazione europea finanziata dall'industria agroalimentare e

biotecnologica, l'International Life Sciences Institute, che già rappresentava.

Auspichiamo che questi provvedimenti mettano un argine definitivo al meccanismo delle ‘porte

girevoli’ tra istituzioni di interesse pubblico e aziende o lobby industriali”.

(dal Bollettino Bio di Greenplanet - maggio 2012)

2012: LO SPREAD È PACE, SCHIAVITÙ E FORZA Era una luminosa e fredda giornata d’aprile e gli orologi battevano tredici colpi. […] Un monitor a colori, troppo grande per essere appeso all’interno, era stato affisso al muro. Rappresentava un grafico enorme, più largo d’un metro: la curva di un indice dello Spread, con grossi alti e bassi, linee rudi ma non

sgradevoli (G.Orwell, “1984”)

La tempesta economica non somma semplici alchimie contabili, ma rivela la

crisi profonda di un sistema che non sa più dove piazzare le merci che

produce, non sa più dove creare mercato, inventandosi mezzi e strumenti

per garantirsi profitti.

Sono passati 40 anni dalla prima volta che si è messo in discussione i

“limits to growth”, ma pare che nessuno se ne sia accorto anzi, a tappe

forzate, e a suon di dogmi da estremisti del mercato, continuiamo ad

abbattere picchi (idrocarburi ed altre materie prime, acqua, terre rare, ecc.)

e speranza.

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I Governi europei sono finora stati a guardare, limitandosi ad attuare quell’austerità che

colpisce verso il basso, ma senza intaccare i privilegi di chi è parte in causa nella crisi del

sistema. Non mancano certo gli alibi. I cattivi tedeschi investono da anni in formazione, in

tecnologia e la loro industria continua in processi di innovazione che non ha eguali continentali.

Qualcuno ricorda l’ingegner Palazzetti? Negli anni ’70, in Fiat, aveva progettato Totem

(M.Buono e P. Riccardi, “L’auto permettendo”, Report – 9 maggio 2010 [Video]), un motore di

un’automobile che produce calore ed elettricità per un palazzo intero. In Italia, troppo

preoccupati a pensare agli eco-incentivi ed alle rottamazioni, non se ne fece nulla, mentre i

cattivi tedeschi credettero in quel brevetto investendo, producendo il cogeneratore, e

strutturando una rete per la produzione e distribuzione di energia elettrica prodotta con un

sistema microdiffuso.

Arriva il tempo dello spread. Che voli o cada, diventa una

questione di comodità, mentre la crisi continua ad esser presa

dal lato sbagliato, quello del debito pubblico, anche se è più

opportuno dire facendolo pagare a chi non lo ha contratto,

oppure a chi non ha modo di evitare di pagare perché gli viene

trattenuto alla fonte.

Nel 99% dei casi si tratta della stessa definizione sociale ed il

risultato complessivo è quello di creare una decrescita infelice:

invece di nutrirsi con saggezza e sobrietà ci mettono a pane ed acqua, entrambi molto costosi

se mercificati. Diventano impossibili investimenti, tanto meno quelli (pubblici) che dovrebbero

difendere ciò che è comune.

Tagli, tagli e ancora tagli significano meno formazione, meno futuro, più finanza, ulteriori

svendite: il rapporto debito/Pil peggiora, il fiscal compact condanna la gestione contabile dei

prossimi 40 anni in ulteriori manovre depressive e così via: Grecia docet.

Perché pagare un debito che il 99% di noi non ha contratto? Perché non redistribuire ricchezze

nazionali che sono in mano mediamente al 10-15% della popolazione? Perchè mantenere un

modello che concepisce come unica soluzione la crescita lineare in un sistema che vive di cicli?

Hic Rodhus hic salta: ad urne chiuse il popolo greco premia Syriza, il Front de Gauche ellenico

che raccoglie la protesta sociale divampante nel paese e diventa il secondo partito nazionale.

Non appena il suo leader, Alexis Tsipras, viene incaricato di formare il governo, dichiara ai

vertici Ue e Bce che i termini dell’accordo di salvataggio della Grecia, condotto dall’European

Financial Stability Facility, non sono più applicabili perché i greci hanno bocciato l’austerity di

chi li ha governati finora: “annullare le nuove dure misure come il taglio delle pensioni e degli

stipendi e ripristinare i diritti dei lavoratori“. In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e

due avrebbero potuto fare cinque, ma fino a che ci si manteneva nell’ambito di disegnare un

aeroplano o un fucile dovevano fare quattro. Libertà è la libertà di dire che due più due fa

quattro. Garantito ciò, tutto il resto ne consegue naturalmente....continua QUI la lettura

(da www.informazionesostenibile.info - maggio 2012)

Il carbone è la fonte di energia più inquinante.

È il principale responsabile dei cambiamenti climatici per l’utilizzo che se ne fa nelle centrali per

produrre energia elettrica, e provoca danni irreparabili all’ambiente. L’estrazione, la

combustione, lo smaltimento dei residui materiali del carbone causano impatti devastanti

sull’ambiente, la salute delle persone e il tessuto sociale delle comunità che vivono vicino alle

miniere, alle centrali e alle zone di smaltimento.

Unicredit continua ad investire nel carbone, nonostante lo spettro del cambiamento climatico

stia assumendo dimensioni sempre più inquietanti.

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I costi più pesanti sono pagati dalle persone e dall’ambiente, e non dalle imprese. Negli ultimi

cinque anni l’Unicredit ha erogato più di cinque miliardi di euro in finanziamenti destinati al

settore del carbone. La Banca sostiene alcuni tra i peggiori progetti esistenti, come la centrale

termoelettrica di Šoštanj (TES6) in Slovenia. Unicredit sta finanziando questi progetti

devastanti con le risorse di noi risparmiatori, e le utilizza per alimentare modelli energetici

distruttivi. È giunto il momento di interrompere questa gestione irresponsabile dei nostri

risparmi. Diciamo basta agli investimenti nel carbone, in favore di maggiori finanziamenti per

le fonti rinnovabili e per l’ efficienza energetica. Unicredit investi nel futuro, non nel carbone!

(Guarda il Video)

Chiediamo quindi con fermezza ad Unicredit:

di porre fine ad ogni sostegno a progetti per l'estrazione del carbone e per la

costruzione di nuove centrali termoelettriche alimentate a carbone;

di fissare una volta per tutte limiti sufficientemente ambiziosi di riduzione delle

emissioni e di adoperarsi concretamente per rispettarli;

di aumentare in maniera netta il proprio sostegno alla produzione di energia rinnovabile

e a iniziative volte ad ottimizzare l’efficienza energetica.

Unicredit deve intraprendere questo percorso virtuoso da subito! Un primo passo deve essere il

ritiro del sostegno finanziario alla costruzione della centrale di Solstanj in Slovenia. Le

alternative ci sono. Le conosciamo tutti, anche Unicredit.

(da www.dilloaunicredit.org - maggio 2012)

Non è proprio finita: ecco tre interessanti aggiornamenti su:

Trivellazioni ed esplorazioni off shore in Puglia: la Northen

Petroleum torna all'attacco (dalla Newsletter di Greenme);

Italcementi, di nuovo "STOP!" a Monselice (dalla Newsletter di Altreconomia);

Comunicato Stampa del CAT (Comitati Ambiente e Territorio Riviera del Brenta e Miranese) del 16 maggio 2012 – Sentenza

del TAR del Lazio sull’elettrodotto Dolo-Camin,

e

La cura del cemento è finita. Un ciclo economico fondato sull’edilizia è

arrivato al capolinea. Presentazione del libro “Salviamo il paesaggio” di Luca Martinelli;

+

Incontro pubblico-conferenza stampa il 24 maggio alle 18 nella sala

Consiliare di Piazza Capitaniato a Padova (sotto il volto dell’orologio) sulle due proposte regionali di legge sul reddito minimo di cittadinanza

e la conversione ecologica dell’economia.

per finire con

Nessuno deve essere lasciato indietro dal Blog di Beppe Grillo.