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1 INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA LA SCELTA DELL’ARGOMENTO: QUATTRO “REGOLE OVVIE” Nel suo libro Come si fa una tesi di laurea, Umberto Eco ricorda le quattro “regole ovvie” per la scelta dell’argomento: 1) Che l’argomento risponda agli interessi del candidato (sia collegato al tipo di esami, alle sue letture, al suo mondo politico, culturale o religioso); 2) Che le fonti a cui ricorre siano reperibili, vale a dire a portata materiale del candidato; 3) Che le fonti a cui ricorrere siano maneggiabili, vale a dire a portata culturale del candidato; 4) Che il quadro metodologico della ricerca sia alla portata dell’esperienza del candidato. Tenendo conto di queste regole, è opportuno che l’argomento della tesi sia di carattere circoscritto. È preferibile concentrarsi su un problema specifico, di modo che nella tesi sia possibile dire tutto su quell’argomento. È inoltre importante chiarire secondo quali angolature verrà affrontato il tema prescelto: - avanzamento delle teorie precedenti; - rassegna retrospettiva dei contributi proposti; - approccio comparatistico; - … La scelta dell’argomento deve tener conto dell’indirizzo di studi e del curriculum scelto. La tesi triennale in lingua inglese, letteratura anglo-americana, culture e letterature comparate può configurarsi come segue: 1. un commento critico-letterario a uno o più testi; 2. un lavoro di carattere lessicografico, anch’esso opportunamente commentato; 3. una relazione concernente aspetti letterari, linguistici e/o storico-culturali particolarmente rilevanti di un’esperienza di stage o di tirocinio svolti dal candidato, con adeguato commento; 4. una relazione concernente un particolare periodo o movimento storico-culturale osservato attraverso testi letterari, linguistici o culturali particolarmente esemplificativi; 5. una ricerca a carattere monografico su un autore contemporaneo di lingua inglese; 6. un lavoro di documentazione su supporto audiovisivo o informatico di materiali di carattere linguistico e/o storico-culturale di diversa natura; 7. la traduzione dall’inglese all’italiano di un testo specialistico, accompagnata dall’illustrazione dei criteri metodologici seguiti e dei problemi riscontrati nel corso del lavoro; 8. l’elaborazione di un glossario ragionato relativo a un linguaggio specialistico e la traduzione di un testo esemplificativo. 9. la traduzione dall’inglese all’italiano di un testo letterario. La traduzione dovrà essere accompagnata dall’illustrazione dei seguenti elementi: - le peculiarità linguistiche e stilistiche del testo tradotto; - i criteri seguiti nella traduzione; - i riferimenti al contesto storico-letterario del testo tradotto. Per le tesi in Lingua inglese dovrà comunque essere redatta una sintesi in inglese da includere in appendice alla tesi.

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INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA LA SCELTA DELL’ARGOMENTO: QUATTRO “REGOLE OVVIE” Nel suo libro Come si fa una tesi di laurea, Umberto Eco ricorda le quattro “regole ovvie” per la scelta dell’argomento: 1) Che l’argomento risponda agli interessi del candidato (sia collegato al tipo di esami, alle sue letture, al

suo mondo politico, culturale o religioso); 2) Che le fonti a cui ricorre siano reperibili, vale a dire a portata materiale del candidato; 3) Che le fonti a cui ricorrere siano maneggiabili, vale a dire a portata culturale del candidato; 4) Che il quadro metodologico della ricerca sia alla portata dell’esperienza del candidato. Tenendo conto di queste regole, è opportuno che l’argomento della tesi sia di carattere circoscritto. È preferibile concentrarsi su un problema specifico, di modo che nella tesi sia possibile dire tutto su quell’argomento. È inoltre importante chiarire secondo quali angolature verrà affrontato il tema prescelto: - avanzamento delle teorie precedenti; - rassegna retrospettiva dei contributi proposti; - approccio comparatistico; - … La scelta dell’argomento deve tener conto dell’indirizzo di studi e del curriculum scelto. La tesi triennale in lingua inglese, letteratura anglo-americana, culture e letterature comparate può configurarsi come segue: 1. un commento critico-letterario a uno o più testi; 2. un lavoro di carattere lessicografico, anch’esso opportunamente commentato; 3. una relazione concernente aspetti letterari, linguistici e/o storico-culturali particolarmente

rilevanti di un’esperienza di stage o di tirocinio svolti dal candidato, con adeguato commento; 4. una relazione concernente un particolare periodo o movimento storico-culturale osservato

attraverso testi letterari, linguistici o culturali particolarmente esemplificativi; 5. una ricerca a carattere monografico su un autore contemporaneo di lingua inglese; 6. un lavoro di documentazione su supporto audiovisivo o informatico di materiali di carattere

linguistico e/o storico-culturale di diversa natura; 7. la traduzione dall’inglese all’italiano di un testo specialistico, accompagnata dall’illustrazione dei

criteri metodologici seguiti e dei problemi riscontrati nel corso del lavoro; 8. l’elaborazione di un glossario ragionato relativo a un linguaggio specialistico e la traduzione di

un testo esemplificativo. 9. la traduzione dall’inglese all’italiano di un testo letterario. La traduzione dovrà essere

accompagnata dall’illustrazione dei seguenti elementi: - le peculiarità linguistiche e stilistiche del testo tradotto; - i criteri seguiti nella traduzione; - i riferimenti al contesto storico-letterario del testo tradotto.

Per le tesi in Lingua inglese dovrà comunque essere redatta una sintesi in inglese da includere in appendice alla tesi.

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La tesi specialistica in lingua inglese per la comunicazione (livello base e avanzato) può configurarsi come segue: 1. critical discourse analysis (CDA) di testi specialistici realizzata preferibilmente con l'ausilio di

strumenti di linguistica dei corpora. Per testi specialistici si intendono testi relativi al mondo dei media e della comunicazione: testi giornalistici, pubblicitari, audiovisivi (film, fiction, documentari, programmi radiofonici e televisivi), discorsi pubblici, contenuti web, intesi nella loro componente linguistica;

2. traduzione dall’inglese all’italiano di un testo specialistico, accompagnata dall’illustrazione dei criteri metodologici seguiti e dei problemi riscontrati nel corso del lavoro;

3. elaborazione di un glossario ragionato relativo a un linguaggio specialistico e la traduzione di un testo esemplificativo.

Per la tesi dovrà comunque essere redatta una sintesi in inglese da includere in appendice alla tesi. IL PIANO DI LAVORO È consigliabile fare un piano di lavoro, che verrà modificato, magari più volte, in corso d’opera, ma che costituisce un punto di partenza che chiarisce obiettivi e struttura del lavoro. Questo metterà ordine alle vostre idee e faciliterà la ricerca del materiale. LA RICERCA DEL MATERIALE Il problema della reperibilità delle fonti deve essere affrontato al momento della scelta dell’argomento per avere le basi della ricerca bibliografica. Uno dei modi di affrontare la ricerca bibliografica tiene conto dei seguenti passaggi: 1. dopo aver individuato l’argomento d’indagine, fissare sulla carta abbozzi d’idee (suscettibili di

trasformazioni anche radicali in corso d’opera) su obiettivo, metodi e strumenti d’indagine; 2. individuare le informazioni disponibili sull’argomento (lo stato dell’arte), cioè le opere che

costituiscono il fondamento teorico e conoscitivo dell’argomento costruendosi una bibliografia di partenza;

3. individuare il luogo della ricerca bibliografica. Il problema della ricerca bibliografica è di risoluzione più facile se l’argomento d’indagine viene scomposto analiticamente. Per esempio, se l’argomento d’indagine sono i personaggi femminili nelle commedie shakespeariane, individuerò la disciplina (teatro), il settore (teatro inglese del Cinquecento) e i termini utili alla ricerca con i rispettivi sinonimi (Shakespeare, commedia, Cinquecento, teatro elisabettiano, politiche di genere …). Una volta reperiti i documenti, si deve evitare che l’informazione bibliografica vada persa o che ne risulti poco agevole il recupero. Di seguito vengono forniti alcuni suggerimenti per gestire le notizie bibliografiche raccolte: 1. creare per ogni indicazione bibliografica utile la relativa notizia bibliografica, registrandola in

un archivio personale; 2. indicare nella scheda bibliografica i dati necessari per rintracciarla (collocazione e

localizzazione); 3. indicare gli elementi bibliografici essenziali per poter identificare il materiale (autore, titolo,

luogo di edizione, casa editrice, anno di edizione, altre informazioni eventuali). L’archivio personale può essere ordinato secondo un criterio adatto al tipo e all’argomento di ricerca (alfabetico, tematico, cronologico …).

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in alto a destra la collocazione

Kellner, Douglas Media Culture. Cultural Studies, Identity and Politics Between the Modern and the Postmodern London and New York, Routledge, 1995

Esempio di scheda bibliografica

La ricerca bibliografica viene facilitata dal servizio di prestito interbibliotecario, presente anche nella nostra università, che rende accessibili fonti presenti in biblioteche anche molto distanti.

Dove cercare il materiale Luoghi fisici Biblioteche. Per individuare la biblioteca d’interesse ci si può orientare individuando le funzioni esclusive o prevalenti della biblioteca (lettura, studio, ricerca, …) e il livello di specializzazione delle raccolte. Online sono disponibili molti elenchi di biblioteche, che nella maggior parte dei casi rimandano anche a cataloghi elettronici. Tra questi:

Virtual Library, la sezione relativa alle biblioteche del Cilea, consultabile all’indirizzo http://www.cilea.it/index.php?id=biblioteche

AIB (Associazione Italiana Biblioteche), che fornisce un elenco di biblioteche online e offline consultabile all’indirizzo http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm

Biblioteche italiane, l’elenco delle biblioteche italiane realizzato dal Politecnico di Torino http://wwwbiblio.polito.it/it/documentazione/biblioit.html

Spazi virtuali OPAC (Online Public Access Catalog). Gli OPAC sono cataloghi che raccolgono e archiviano i titoli e i dati identificativi relativi ai materiali presenti presso tantissime biblioteche in tutto il mondo, secondo un criterio di schedatura standard che permette di effettuare ricerche in diverse modalità (per autore, argomento, titolo, localizzazione, ecc.). Gli OPAC contengono l’equivalente dei cartoncini compilati a mano o a macchina presso le biblioteche tradizionali. I principali sono:

il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), la rete delle biblioteche italiane gestita dall’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche). Attraverso il Servizio Bibliotecario Nazionale è possibile identificare i testi di particolare interesse per la propria ricerca, individuare le biblioteche che possiedono tali testi ed eventualmente accedere alla scheda anagrafica della singola biblioteca, accedere ai cataloghi locali per informazioni aggiuntive sulla disponibilità del testo, sapere se di quel documento esiste una copia digitale, accedere al servizio in linea di prestito o riproduzione se la biblioteca partecipa al servizio ILL SBN. L’indirizzo è http://www.iccu.sbn.it/moduli/poli/poli.jsp?s=5. Aderiscono a SBN biblioteche statali (tra cui le due Biblioteche nazionali centrali di Firenze e Roma), comunali, universitarie, di accademie e istituzioni pubbliche e private operanti in diversi settori disciplinari.

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il MetaOpac Azalai Italiano (MAI), nato dall’esperienza congiunta del repertorio degli OPAC italiani curato dall’AIB e del Catalogo bibliografico virtuale delle università lombarde curato dal Cilea. Si affianca ai due più ampi cataloghi collettivi italiani (SBN e ACNP) e offre all’utente la possibilità di iniziare il proprio percorso di ricerca nel patrimonio bibliotecario del nostro Paese anche da un terzo vasto aggregato di collezioni, scelte preferibilmente fra quelle non incluse in SBN e ACNP e dotate di OPAC autonomi interrogabili via Internet. L’indirizzo è http://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm

il portale multilingue Internet culturale, gestito dall’ICCU, che offre un sistema di accesso integrato alle risorse tradizionali e digitali di biblioteche, archivi e altre istituzioni culturali italiane. Permette sia la ricerca nel catalogo SBN, sia l’accesso a ulteriori servizi. In ogni scheda analitica è, infatti, possibile individuare, oltre alle localizzazioni dei documenti ricercati, anche i relativi servizi a cui è possibile accedere, tra cui prestito interbibliotecario, formato digitale, catalogo locale, anagrafe delle biblioteche italiane. Inoltre è possibile consultare simultaneamente gli altri cataloghi italiani e stranieri che utilizzano lo standard ISO 23950 (Z39.50). La ricerca può essere effettuata sull’elenco predefinito dal sistema oppure su altri cataloghi, sempre conformi allo standard, individuati e scelti dall’utente. L’indirizzo è http://www.internetculturale.it.

Per le ricerche di anglistica è molto utile anche la consultazione del catalogo Copac, che fornisce accesso gratuito ai cataloghi online delle più importanti biblioteche nazionali e universitarie britanniche e irlandesi (compresi quelli della British Library, di Londra, e della Trinity College Dublin Library, in Irlanda) ed è disponibile all’indirizzo http://www.copac.ac.uk.

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COME INTERROGARE UN OPAC COSA FARE Inserire una parola o una stringa di parole negli appositi spazi scegliendo il campo di interesse:

AUTORE o TITOLO (se conosciuti) SOGGETTO (se si conosce l’argomento) Attenzione: il soggetto si basa su vocabolari

controllati che potrebbero non contenere il termine scelto da chi effettua la ricerca (su molti OPAC non ci si attiene al soggettario ma si usano termini più semplici)

CLASSIFICAZIONE (se la si conosce) CONSIGLIO: Se si conoscono autore e titolo in genere è sufficiente digitare il cognome dell’autore e la prima parola del titolo (senza l’articolo) COSA NON FARE Non riempire troppi campi contemporaneamente. In questo modo si restringe troppo la

ricerca. Se uno dei termini è inesatto la ricerca non dà risultati. Per evitare risultati “ridondanti” e quindi inutili non digitare i seguenti campi da soli:

o Editore o Luogo di pubblicazione o Lingua

Quando si ricerca una parola in qualsiasi campo, evitare termini di tipo comune. Se si ottengono troppi risultati, la maggior parte dei quali non sembrano interessanti, piuttosto

che scorrerli tutti conviene effettuare una nuova ricerca utilizzando dei termini più specifici: scegliere parole meno comuni per i titoli e i soggetti, specificare l’autore (eventualmente anche il suo nome se il cognome è piuttosto comune), utilizzare più campi contemporaneamente.

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INSERIMENTO DEI TERMINI DI RICERCA Nelle ricerche per parole omettere preposizioni, articoli e congiunzioni. Non è importante indicare maiuscole o minuscole, segni diacritici, apostrofi, trattini, punteggiatura (che non vengono comunque considerati).

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Web. Si raccomanda un approccio prudente e ponderato con l’informazione offerta in rete e di valutarne sempre la paternità intellettuale. Tra le informazioni reperibili online che possono tornare utili per la ricerca bibliografica ci sono le raccolte digitali di testi e le banche dati che raccolgono articoli pubblicati in riviste (anche se di queste ultime alcune sono consultabili solo a pagamento). Tra le raccolte digitali di testi segnaliamo:

Liber Liber I testi sono scaricabili immediatamente e gratuitamente all’indirizzo http://www.liberliber.it/biblioteca/index.htm

Project Gutenberg Più di 20.000 testi scaricabili integralmente e in modo gratuito all’indirizzo http://www.gutenberg.org

The Oxford Text Archive Archivio prodotto e gestito dall’Università di Oxford, che fornisce l’accesso a più di 2.500 risorse scaricabili integralmente e in modo gratuito all’indirizzo http://ota.ahds.ac.uk

Inoltre, sono disponibili online (in modo gratuito o a pagamento) gli archivi dei maggiori quotidiani e periodici inglesi e americani, oltre che delle principali emittenti radiotelevisive. Numerosi siti istituzionali, sia inglesi che americani, forniscono documenti ufficiali. In appendice ne vengono riportati degli elenchi.

Tra le banche dati di periodici segnaliamo:

l’Archivio Collettivo Nazionale delle Pubblicazioni Periodiche (ACNP) è il catalogo collettivo integrato dei periodici italiani e stranieri posseduti da biblioteche italiane e contiene le descrizioni bibliografiche di oltre 128 mila diverse testate di pubblicazioni periodiche (italiane e straniere, sia cartacee che in formato digitale) possedute da biblioteche situate su tutto il territorio nazionale. È accessibile gratuitamente all’indirizzo http://acnp.cib.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/fp.html.

Jstor (Journal storage), promosso da un consorzio di biblioteche e università, riproduce integralmente in formato immagine già numerose annate retrospettive di oltre 600 importanti periodici accademici, a partire in alcuni casi dal XVII secolo e fino a pochi anni indietro (in genere dai 3 ai 5) rispetto a quella corrente. I testi degli articoli sono in genere disponibili in formato PDF e HTML. Il servizio è a pagamento ed è consultabile all’indirizzo http://www.jstor.org.

Il Periodical Contents Index (PCI), dell’editore Chadwyck-Healey, è disponibile sia nella versione con i soli riferimenti bibliografici sia full text e comprende più di 4.500 testate. È consultabile all’indirizzo http://pci.chadwyck.com.

In ambito italiano, la Biblioteca Nazionale Braidense ha allestito un’emeroteca digitale che contiene già un milione e mezzo di pagine provenienti da 261 testate italiane di interesse storico e culturale dell’Ottocento e del Novecento. È consultabile all’indirizzo http://emeroteca.braidense.it.

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Per ulteriori informazioni sulla ricerca bibliografica in rete si rimanda ai seguenti testi: Fabio Metitieri e Riccardo Ridi, Biblioteche in rete. Istruzioni per l'uso (Roma-Bari, Laterza, terza edizione riveduta e aggiornata, maggio 2005), disponibile integralmente anche in rete all’indirizzo http://www.laterza.it/bibliotecheinrete Marco Calvo, Fabio Ciotti, Gino Roncaglia e Marco A. Zela, Biblioteche in rete, in Internet 2004. Manuale per l'uso della rete (Roma-Bari, Laterza, ottobre 2003), pp. 383-423.; disponibile anche all’indirizzo http://www.laterza.it/internet/leggi/internet2004/online/07_temi_07.htm

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Particolarmente utili i siti delle seguenti LIBRERIE ON-LINE per l'acquisto di libri (nuovi, usati o scontati) via Internet (l’acquisto è in genere effettuabile con pagamento in contrassegno o con carta di credito) e per una ricerca bibliografica il più aggiornata possibile (da non sostituire alla ricerca bibliotecaria, ma da intendersi come utile integrazione). Internet Bookshop (IBS) Una delle più grandi librerie online nate in Italia. Oltre 230.000 libri in catalogo (anche stranieri) e migliaia di DVD, con sconti periodici e spesso con consegna gratuita. BOL Una delle più grandi librerie online insieme a IBS. Parte del gruppo editoriale Mondadori. Propone in vendita anche libri inglesi e americani. Webster Una delle più grandi librerie online. In vendita anche DVD e libri in inglese. Unilibro Offre un’ampia scelta, compresi testi universitari e libri in lingua straniera. Si possono acquistare anche CD, DVD, videogiochi. Libreria Universitaria Libreria online dedicata a studenti ma non solo, ha disponibili in catalogo anche romanzi, fumetti, musica, DVD e videogame. DeaStore Un ampio catalogo, che è possibile sfogliare grazie a una articolata classificazione per categorie. Hoepli Il negozio online fa capo alla libreria milanese, che vanta oltre 150.000 titoli (in italiano e in altre lingue) di varie case editrici presenti in magazzino. ARPA Book Una libreria nella quale è possibile acquistare e scaricare e-book nei formati PDF e LIT, oltre naturalmente alle edizioni cartacee. Il catalogo non è ancora non molto ampio. Amazon Disponibile nella versione americana (Amazon.com) e inglese (Amazon.co.uk). Il più grande bookstore su internet, con oltre cinque milioni di titoli (per lo più stranieri) in catalogo. Offre una funzione preziosa denominata look inside o search inside che consente di ‘aprire’ il libro cercato e guardare al suo interno (indice, capitoli, estratto...), molto utile per valutare quanto sia effettivamente interessante un testo ai fini della propria ricerca. Barnes & Noble Oltre all’acquisto di numerosi libri cartacei tramite carta di credito, questa libreria online permette il download (a pagamento) di centinaia di e-book. Era Cartacea Tratta libri antichi e moderni, in particolare i testi fuori catalogo, esauriti, o rari.

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MediaMinimaBooks Catalogo interessante. Il Narratore Vende audiolibri appartenenti a diverse tradizioni letterarie, filosofiche e religiose. Tra le iniziative: l'Audio Antologia della Letteratura Italiana in file audio digitali. Rivisteria Catalogo con decine di migliaia di libri e possibilità di ricerca per editore, parola chiave, titolo, argomento, ecc. SopraTUTTOLIBRI Novità, classifiche e libri in offerta, ma anche rarità bibliografiche. CDBox Non solo musica e video, ma anche libri, in italiano ed in inglese, nuovi o usati. Edit Collega 70 librerie italiane e ha un catalogo di oltre 300.000 titoli. Scontalibro Libri nuovi in vendita col 50% di sconto. Si tratta di “remainders”, ossia di titoli non più nei listini ufficiali delle case editrici ma ancora pubblicati, oppure di libri in giacenza. http://www.libribook.com/ Grande libreria di “remainders” (libri scontati fino al 50%)

Altre interessanti librerie online facenti capo ai singoli editori:

Meltemi Molti testi di grande interesse per gli studenti universitari. Consente di guardare al loro interno con la funzione di ricerca di Google Books oppure di scaricare indice e un capitolo di esempio in formato PDF. Liguori Offre la possibilità di acquistare on demand (in formato elettronico) testi a prezzi molto accessibili. Bollati Boringhieri Novità e ristampe dell’anno esclusivamente della Bollati Boringhieri. Libreria Guida Centinaia di migliaia di titoli di ogni genere, fra i quali 60.000 libri antichi. Baldini & Castoldi In vendita tutti il libri dei cataloghi Baldini & Castoldi, Zelig e La Tartaruga. LA STESURA La struttura di una tesi è generalmente formata da frontespizio, indice, introduzione, capitoli, conclusioni, sintesi in inglese (nel caso di tesi triennale in Lingua inglese o di tesi specialistica), bibliografia. Eventualmente possono essere inseriti anche allegati e un’appendice. L’elaborato deve presentarsi graficamente uniforme e tutte le cartelle (pagine) devono essere numerate. Una cartella può presentare testo, infratesto e note a piè di pagina.

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FRONTESPIZIO Il frontespizio dovrà indicare: - Università degli Studi di Teramo; - Facoltà di Scienze della comunicazione; - Corso di Laurea in …..; - Titolo della tesi; - Nome del relatore; - Nome del laureando; - Anno accademico cui afferisce la sessione di laurea. N.B. Al termine del presente documento (pag. 13) viene allegato un esempio di frontespizio. INDICE L’indice riflette la struttura del testo e deve indicarne la suddivisione riportando introduzione, parti, capitoli, paragrafi, sottoparagrafi, appendici e allegati (se presenti), bibliografia con il riferimento alla pagina corrispondente. STRUTTURA DELL’ELABORATO Obbligatoria è l’articolazione in capitoli, l’introduzione e le conclusioni, mentre le altre componenti (parti, allegati, appendici, …) vengono usate a scelta discrezionale dello studente, tenendo conto del contenuto della tesi. L’introduzione deve presentare le motivazioni per la scelta dell’argomento, la dichiarazione d’intenti, gli obiettivi, il metodo della ricerca, la presentazione della struttura e dei contenuti dell’elaborato, lo stato dell’arte e gli studi precedenti inerenti la ricerca affrontata. Le conclusioni riportano un breve riassunto di quanto sviluppato nel testo, concentrandosi in particolare sui risultati raggiunti dalla ricerca. Se pertinente all’organizzazione del lavoro, la tesi può essere suddivisa in parti (Parte prima, Parte seconda …). Questa suddivisione può essere utile qualora si tratti un argomento specifico che sia preceduto da una presentazione più generale del contesto di riferimento che ne inquadra il problema. La numerazione dei capitoli è continua, anche se il lavoro è strutturato in parti. È utile organizzare il testo in paragrafi e in sottoparagrafi nel caso in cui vengano fatti frequenti rimandi intratestuali. Per identificare un paragrafo si utilizza il richiamo a tutte le componenti superiori fino al capitolo (es. 6.3.2. è il sottoparagrafo 2 del paragrafo 3 del capitolo 6). Le appendici e gli allegati generalmente contengono documenti riferiti alla ricerca che si ritiene opportuno riportare e che appesantirebbero il corpo della tesi o le note (interviste, questionari, tabelle, immagini, grafici, ecc.). Essi sono indicati con una numerazione cardinale (es.: Appendice 1). La bibliografia deve essere presente alla fine dell’elaborato e ha lo scopo di rendere agevole al lettore l’identificazione ed eventualmente il reperimento delle fonti di suo interesse. Tutte le voci inserite in bibliografia devono avere un riferimento nel testo e devono essere state consultate (non citare di norma sulla sola base di riferimenti trovati in letteratura).

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CITAZIONI E NOTE A PIÈ DI PAGINA Le citazioni bibliografiche vengono inserite per indicare l’origine di un’affermazione, di un dato o di una figura, per avvalorare la tesi esposta o per segnalare una critica alla stessa, per rimandare a fonti che trattano gli aspetti menzionati. La citazione deve essere il più possibile analitica per permetterne la verificabilità. Le citazioni brevi o che non richiedono particolare risalto vanno incorporate nel testo con virgolette di inizio e di fine (“…..”). Le citazioni ampie (superiori a 4 righe) o d’importanza rilevante possono essere messe in infratesto in corpo minore (dimensione 10), precedute e seguite da una riga di spazio che le separi dal corpo del testo, senza virgolette. Il testo citato può anche avere dei margini superiori al corpo del testo (rientro di 0,5 cm a destra e a sinistra). Le omissioni all’interno di citazioni vanno indicate con tre puntini all’interno di parentesi quadre [...], separate dal testo con uno spazio. Dopo la citazione viene posto il richiamo di nota in apice utilizzando il comando inserisci - note a piè di pagina. Il richiamo viene messo dopo le virgolette o le parentesi, ma prima dell’eventuale segno d’interpunzione. Per le citazioni all’interno della citazione si utilizzano gli apici semplici (‘…..’). Le note a piè di pagina riportano generalmente: - la fonte della citazione; - informazioni aggiuntive rispetto a quanto detto nel corpo del testo; - la traduzione di una citazione. La numerazione delle note deve essere progressiva, e non ricominciare da 1 al capitolo successivo.1 Le citazioni in nota saranno realizzate secondo il modello proposto di seguito (l’uso del maiuscoletto per il nome e cognome dell’autore è facoltativo).

Modello di citazione in nota 1. Il Nome, puntato (completo solo in caso di omonimia), e il Cognome dell’Autore;

2. il Titolo dell’opera, in corsivo;

3. il Numero del volume (nel caso di opere divise in tomi);

4. il Nome e il Cognome dell’eventuale prefatore o curatore;

5. la Città seguita dalla virgola;

6. la Casa editrice separata con una virgola dall’Anno di edizione;

7. l’eventuale riferimento al numero di pagina. Esempio.2 Le opere straniere tradotte in lingua italiana saranno citate preferibilmente col titolo originale. La città sarà indicata sempre in lingua originale e secondo le trascrizioni correnti. La traduzione italiana sarà fornita tra parentesi quadre. Esempio di testo con versione tradotta.3

1 Per l’impostazione delle note si può seguire questo esempio. Non lasciare spazi o righe vuote tra le singole note. Nel testo principale, il numero di riferimento della nota segue la parola cui si riferisce oppure il segno d’interpunzione, senza alcuno spazio. Le note, con funzione strettamente esplicativa, vanno impiegate solo se effettivamente necessarie e stese con la massima brevità. 2 O. CALABRESE, L'età neo-barocca, Roma-Bari, Laterza, 1987, pp. 3-7. 3 H. K. BHABHA, The Location of Culture, London and New York, Routledge, 1994 [trad. it. I luoghi della cultura, Roma, Meltemi, 2001]

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TABELLE E FIGURE Figure (immagini, grafici, ecc.) e tabelle devono essere richiamate almeno una volta nel testo e vanno inserite non appena vengono citate per la prima volta per consentirne una lettura immediata. Le figure e le tabelle provenienti da altre pubblicazioni sono corredate dall’indicazione della fonte. Le figure devono essere numerate in ordine progressivo. Ogni figura deve essere corredata da una didascalia illustrativa del significato. Le tabelle vanno numerate indipendentemente dalle figure, ma con lo stesso criterio. Ogni tabella deve avere un titolo.

ABBREVIAZIONI Le abbreviazioni più usate sono: es. esempio cap., capp. capitolo, capitoli cfr. confronta (confer) cit. citato ed. edizione fig., figg. figura, figure etc. eccetera p., pp. pagina, pagine vol., voll. volume, volumi seg., segg. seguente, seguenti trad. traduzione op. cit. nell’opera citata (opere citato) Id. Idem ‘il medesimo’, quando si rimanda a un autore già citato nella nota

immediatamente precedente Ead. Eadem ‘la medesima’, quando si rimanda a un’autrice già citata nella nota

immediatamente precedente Ibid. ibidem ‘nello stesso punto’ è parola latina, accentata sulla seconda sillaba, e si usa

quando si ripete in nota il rimando non solo alla stessa opera (perché allora si dispone di op. cit.), ma anche alla stessa pagina dell’opera citata nella nota precedente

AA.VV. autori vari et al. et alii ‘e altri (autori)’, quando di un lavoro di più autori se ne cita solo il primo BIBLIOGRAFIA Esistono diversi criteri di registrazione di una bibliografia. Essi rispondono alle specificità dell’ambito disciplinare e dell’argomento scelto e alle preferenze personali di chi scrive. Tuttavia, ci sono alcune norme comuni a tutte le bibliografie: - a differenza delle citazioni delle fonti in nota, nella bibliografia viene indicato prima il

cognome e poi (talvolta separato da una virgola) il nome per esteso o l’iniziale puntata del nome;

- l’elenco dei testi segue l’ordine alfabetico per cognome dell’autore; - in presenza di più opere dello stesso autore si segue l’ordine cronologico di pubblicazione; - se si tratta di un curatore, viene indicato di seguito al nome, tra parentesi, “a cura di”, per

es. Giglioli Pier Paolo (a cura di), Linguaggio e società, Bologna, Il Mulino,1973.

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- fermo restando l’ordine alfabetico, le opere singole precedono le opere di più autori e le opere di più autori precedono gli “a cura di”;

- la bibliografia selettiva può essere divisa in sezioni (es. opere dell’autore, saggi critici, sitografia; oppure: studi storici, studi linguistici, dizionari, siti internet consultati; bibliografia generale, bibliografia dell’autore; ecc.);

- gli elementi di un’opera che devono essere indicati sono: cognome, nome, titolo, luogo di edizione oppure, se sprovvisto, “s.l.” (senza luogo), casa editrice oppure “s.e.” (senza editore), anno di pubblicazione oppure “s.a.” (senza anno); in alcuni casi sono necessari anche il nome del traduttore, gli estremi del volume miscellaneo, della rivista o del quotidiano da cui è tratto il saggio/articolo;

- i siti internet consultati, in ordine alfabetico, riportano tra parentesi la data di consultazione del sito, per es. http://www.unite.it/didattica/welcome.html (12/05/2006).

Per quanto riguarda la bibliografia di tipo tradizionale, che è quella suggerita per le tesi, si incontrano numerose varianti. Premesso che la bibliografia deve essere l’indicazione chiara e coerente delle fonti, riportiamo qui di seguito alcune possibilità.

Opere monografiche Ci si atterrà in linea di massima al seguente criterio: cognome e nome dell'autore, titolo dell’opera in corsivo, luogo e data di pubblicazione in tondo, indicazione del numero del volume in cifra romana (quando si tratti di opera in più volumi). Esempio: CALABRESE OMAR, L'età neo-barocca, Roma-Bari, Laterza, 1987.

Nel caso di eventuali edizioni di un’opera successive alla prima si riporta generalmente l’anno dell’edizione originale tra parentesi quadra. Esempio: PALMER FRANK R., Modality and the English Modals, London, Longman, 1990 [1979].

Riviste Il titolo del saggio viene indicato in tondo tra doppie virgolette e seguito da virgola. Il titolo della rivista andrà in corsivo seguito dal numero dell’annata in cifre arabe e, tra parentesi, dall’anno di pubblicazione nonché, dopo la virgola, dall’indicazione delle pagine. Esempio: ULRYCH MARGHERITA e ROSA MARIA BOLLETTIERI BOSINELLI, “The State of the Art in Translation”, Textus 12 (1999), pp. 219-241.

Miscellanee Per i volumi miscellanei, per gli Atti di convegni e per le enciclopedie ci si atterrà a quanto già detto per le opere in generale. Per i saggi contenuti in volumi miscellanei, il titolo del saggio viene indicato in tondo tra doppie virgolette e seguito da virgola. Il titolo del volume andrà in corsivo preceduto da in e dal nome del curatore, se diverso dall’autore del saggio, e seguito dai dati di pubblicazione (luogo, casa editrice e anno) nonché, dopo la virgola, dall’indicazione delle pagine. Esempi: DERRIDA JACQUES, “Des tours de Babel”, in J. F. GRAHAM (ed.), Difference in Translation, Ithaca and London, Cornell U.P., 1985, pp. 165-248 [trad. it. A. Zinna, in S. NERGAARD (a cura di.), Teorie contemporanee della traduzione, Milano, Bompiani, 1995, pp. 367-418].

HILL LESLIE, “The Trilogy Translated”, in Beckett’s Fiction: in Different Words, C.U.P., Cambridge, 1990, pp. 59-78;

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FORMATTAZIONE E DIGITAZIONE DEL DOCUMENTO Dopo l’apertura di un documento di testo, si procede alla formattazione dello stesso (impaginazione, carattere, paragrafi, ecc.) con gli appositi comandi. Per comodità faremo riferimento al programma Word. Impostazione dei margini della pagina dal menu File, comando Imposta pagina. È importante ricordare che è necessario un rientro maggiore (generalmente di 0,5 cm) per il margine della costa. Definizione del carattere dal menu Formato, comando Carattere. Si consiglia una dimensione 12 e il carattere Times New Roman. Definizione del paragrafo dal menu Formato, comando Paragrafo; alla voce allineamento selezionare giustificato; scegliere l’interlinea, che consigliamo di 1,5 per esigenze di leggibilità e di comodità per eventuali correzioni a penna. Per inserire il numero di pagina, scegliere Inserisci – Numeri di pagina e selezionare le opzioni preferite. Esiste la funzione di correzione automatica, che può essere attivata/disattivata utilizzando i comandi Strumenti – Opzioni correzione automatica. Si raccomanda la massima attenzione nella digitazione di citazioni in lingua diversa da quella italiana e di nomi propri, che potrebbero essere distorti dal correttore automatico. Letture di riferimento:

Centanni M., Daniotti C. e A. Pedersoli, Istruzioni per scrivere una tesi, un paper, un saggio (Milano, Bruno Mondadori, 2004)

Lesina R., Il nuovo manuale di stile. Guida alla redazione di documenti, relazioni, articoli, manuali, tesi di laurea (Bologna, Zanichelli, 1994)

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LOGO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE CORSO DI LAUREA/LAUREA MAGISTRALE IN

XXXXXXXXXXXXXXX

TESI DI LAUREA

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

Relatore/Relatrice Laureando/a Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx

Anno Accademico 2006/07

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VERIFICHE FINALI DA EFFETTUARE PRIMA DELLA STAMPA DELLA TESI

Battitura del testo i segni di punteggiatura sono seguiti, ma non preceduti da uno spazio bianco; le note sono numerate progressivamente e disposte a piè di pagina; l’esponente di nota è un

numero piccolo in alto che si scrive, senza spazio, a destra della parola a cui si riferisce e prima di eventuali segni d’interpunzione;

i segni d’interpunzione si scrivono dopo le virgolette (tranne i punti esclamativi e interrogativi, se appartengono al testo riportato tra virgolette);

linea bianca prima (doppia) e dopo (semplice) il titolo del paragrafo. Presentazione della tesi la pagina ha allineamento giustificato; capitolo e titolo del capitolo sono centrati; i titoli dei paragrafi sono allineati a sinistra; i titoli di capitoli e paragrafi non sono seguiti dal punto fermo; per i titoli di capitoli e paragrafo può essere usato il grassetto; l’interlinea è di 1,5; i caratteri sono in corpo 12 e le note e le citazioni ampie in corpo 10; l’esposizione è

articolata in capoversi. Impaginazione della tesi dare uno sguardo d’insieme alla numerazione in capitoli (eventualmente in numeri romani) e

in paragrafi (in cifre arabe; eventuali sottoparagrafi in cifre arabe); le pagine sono numerate progressivamente. Per le tesi stampate in fronte-retro, il numero di

pagina è a sinistra sulla pagina pari, a destra sulla pagina dispari; la formattazione è omogenea (margini laterali, superiore e inferiore; interlinea; corpi e

caratteri); i titoli di capitoli e paragrafi nell’indice corrispondono a quelli usati nel testo; l’indice delle tavole e delle illustrazioni è compilato; revisione del frontespizio.

Bibliografia identificazione bibliografica completa e coerente; ordine alfabetico (e cronologico quando siano presenti più volumi dello stesso autore); eventuale distinzione tra letteratura primaria e secondaria o sezioni;

Organizzazione complessiva della tesi e impostazione dell’indice frontespizio; indice dei capitoli e dei paragrafi; eventuale indice dei grafici e delle illustrazioni; introduzione o premessa; testo.

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INDIRIZZI WEB DI ALCUNI QUOTIDIANI, PERIODICI ED EMITTENTI RADIOTELEVISIVE

INGLESI E STATUNITENSI

http://news.bbc.co.uk BBC News http://www.cnn.com CNN http://abcnews.go.com ABC News http://www.thetimes.co.uk the Times (online/newspaper ed.) http://www.observer.co.uk the Observer http://www.guardian.co.uk the Guardian http://www.independent.co.uk the Independent http://www.dailytelegraph.co.uk Daily Telegraph http://www.ft.com Financial Times http://www.mirror.co.uk Daily Mirror http://www.sundaymirror.co.uk Sunday Mirror http://www.the-sun.co.uk the Sun http://www.nytimes.com New York Times http://www.washingtonpost.com Washington Post http://www.nypost.com New York Post http://www.nydailynews.com New York Daily News http://www.newsday.com Newsday http://www.usatoday.com USA Today http://www.boston.com/globe Boston Globe http://www.chicagotribune.com Chicago Tribune http://www.latimes.com Los Angeles Times http://www.sfgate.com San Francisco Chronicle http://www.marketing.haynet.com Marketing Magazine http://www.xnc.co.uk Xtreme New Commercials http://www.time.com Time http://www.newsweek.com Newsweek http://www.economist.com the Economist

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INDIRIZZI WEB DI ALCUNI SITI ISTITUZIONALI INGLESI E AMERICANI

Regno Unito:

http://www.royal.gov.uk (Monarchy) http://www.number-10.gov.uk (Prime Minister) http://www.conservatives.com (Conservative Party) http://www.labour.org.uk (Labour Party) http://www.parliament.uk (Houses of Parliament) http://www.parliament.the-stationery-office.co.uk/pa/ld/ldhome.htm (House of Lords) http://www.parliament.the-stationery-office.co.uk/pa/cm/cmhome.htm (House of

Commons) http://www.parliament.the-stationery-office.co.uk/pa/cm/cmhansrd.htm (Hansard -

House of Commons Daily Debates) http://edmi.parliament.uk/edmi/ (Early Day Motions) http://www.stats.bris.ac.uk/~guy/Research/Politics (analysis of Early Day Motions) http://www.britpolitics.com

Stati Uniti:

http://www.whitehouse.gov (White House) http://home.nyc.gov/portal/site/nycgov (New York City Mayor)

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CITAZIONI

Le citazioni bibliografiche servono per avvalorare la tesi esposta o per segnalare una critica alla stessa, per rimandare a fonti che trattano gli aspetti menzionati. La citazione deve essere il più possibile analitica per permetterne la verificabilità. N.B.:

- sono vietate citazioni da Wikipedia o da altri siti Internet di nessun valore scientifico o culturale - è vietato copiare interi pezzi da internet o da testi cartacei. Si può invece parafrasare e inserire una citazione più o meno lunga dal testo consultato (ma mai da Internet) Le citazioni brevi:

- vanno incorporate nel testo con virgolette di inizio e di fine (“…..”). Le citazioni ampie (superiori a 4 righe) - vanno messe all'interno del testo in corpo minore (dimensione 10), precedute e seguite da una riga di spazio che le separi dal corpo del testo, senza virgolette e senza rientro prima riga. Il testo citato va rientrato a sinistra e a destra di 0,5 cm (margini nella sezione 'Paragrafo' del menu 'Formato'). Le omissioni all’interno di citazioni brevi o ampie vanno indicate con tre puntini all’interno di parentesi quadre [...] separate dal testo con uno spazio. IMPORTANTE: Dopo la citazione viene posto il richiamo di nota in apice utilizzando il comando inserisci - note a piè di pagina. Il richiamo viene messo dopo le virgolette o le parentesi, ma prima dell’eventuale segno d’interpunzione (vedi esempio di tesi alla fine).

NOTE A PIÈ DI PAGINA

Riportano generalmente: - la fonte della citazione; - informazioni aggiuntive rispetto a quanto detto nel corpo del testo, anche sottoforma di nuova citazione tra virgolette; Il numero di riferimento della nota può anche non seguire una citazione, ma una parola o un nome - rispetto ai quali si vogliono fornire fonti, spiegazioni o approfondimenti - o concludere un ragionamento del quale si è debitori a tale o tal altro testo e del quale magari si vogliono fornire elementi aggiuntivi. Impostazione: grandezza font 10; interlinea singola. La numerazione delle note deve essere progressiva, e non ricominciare da 1 al capitolo successivo.

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Modello di citazione in nota

1) OPERA MONOGRAFICA:

Il Nome, puntato, e il Cognome dell’Autore (magari in maiuscoletto)

il Titolo dell’opera in corsivo, seguito dalla virgola

la Città, seguita dalla virgola

la Casa editrice, seguita dalla virgola

l'Anno di edizione, seguito dalla virgola

il riferimento al/ai numero/i di pagina (p. se si tratta di una pagina singola, pp. se si tratta di più pagine, seguito da punto

Esempio: O. CALABRESE, L'età neo-barocca, Roma-Bari, Laterza, 1987, pp. 3-7. 2) SAGGIO O ARTICOLO IN VOLUME A CURA DI…:

Il Nome, puntato, e il Cognome dell’Autore (magari in maiuscoletto), seguito da virgola

il Titolo del saggio o dell'articolo tra virgolette ("…."), seguito da virgola e poi da in

il Nome, puntato, e il Cognome del Curatore della raccolta da cui è stato tratto il saggio o articolo che si è citato, inserendo (a cura di) tra parentesi tonde dopo il cognome del curatore. Virgola

il Titolo della raccolta in corsivo, seguito da virgola

la Città seguita da virgola

la Casa editrice seguita da virgola

l'Anno di edizione, seguito da virgola

il riferimento al/ai numero/i di pagina (p. se si tratta di una pagina singola, pp. se si tratta di più pagine

Esempio: J. DERRIDA, “Des tours de Babel”, in S. NERGAARD (a cura di.), Teorie contemporanee della traduzione, Milano, Bompiani, 1995, p. 367.

3) SAGGIO O ARTICOLO IN RIVISTA

Il Nome, puntato, e il Cognome dell’Autore (magari in maiuscoletto), seguito da virgola

il Titolo del saggio o dell'articolo tra virgolette ("…."), seguito da virgola e poi da in

il Titolo della rivista in corsivo, seguito da virgola

il numero della rivista

la data della rivista (anno e, se c’è, stagione o mese) tra parentesi, seguita da virgola

il riferimento al/ai numero/i di pagina (p. se si tratta di una pagina singola, pp. se si tratta di più pagine)

Esempio: M. ULRYCH, R. M. BOLLETTIERI BOSINELLI, “The State of the Art in Translation”, Textus, 12 (1999), pp. 219-221.

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ABBREVIAZIONI comunemente usate nelle NOTE: cfr. confronta (si usa per indicare al lettore di consultare tale o tal altro testo per trovarvi approfondimenti o maggiori indicazioni). Ex: Cfr. O. Calabrese, L’età neobarocca… cit. citato: a volte si trovano citati altri autori/testi all'interno dei testi consultati. Nel caso li si voglia citare di seconda mano, va riconosciuta la fonte, per cui si scriverà: Ex: Cit. in O. Calabrese, L'età neo-barocca, Roma-Bari, Laterza, 1987, p. 3 op. cit. nell’opera citata (opere citato): si usa quando il testo che riportiamo in nota è stato già precedentemente citato, per cui possiamo omettere di ripetere il titolo dell'opera Ex: O. Calabrese, op. cit., p. 4 Ivi (no corsivo) Sostituisce nome dell’autore e titolo dell’opera quando si rimanda al testo di un autore citato nella nota immediatamente precedente. Ex: Ivi, p. 4 Ibidem (corsivo): si usa quando si ripete in nota il rimando non solo alla stessa opera, ma anche alla stessa pagina dell’opera citata nella nota immediatamente precedente p., pp. pagina, pagine vol., voll. volume, volumi seg., segg. seguente, seguenti trad. traduzione es. esempio cap., capp. capitolo, capitoli FORMATTAZIONE E DIGITAZIONE DEL DOCUMENTO

- margini: dal menu File, comando Imposta pagina. È importante ricordare che è necessario un rientro maggiore (generalmente di 0,5 cm) per il margine della costa. - carattere: dimensione 12, Times New Roman. - allineamento giustificato; interlinea 1,5 - rientro prima riga di ogni paragrafo, tranne titoli di paragrafi e citazioni lunghe: 0,5 - numero di pagina: scegliere Inserisci – Numeri di pagina e selezionare le opzioni preferite.

Segue ESEMPIO di TESI

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Capitolo 2

LE RIVISTE DI MODA

2.1. Il mondo delle riviste femminili

Nel decidere cosa indossare, come truccarsi, quale acconciatura dare ai propri capelli e come

curare il proprio corpo, le donne partecipano a un sistema di creazione dei significati che le invita a

rispondere ai messaggi inviati loro dai media. La moda, infatti, non è soltanto quella mostrata dalle

vetrine dei negozi ma anche, e soprattutto, quella comunicata dai media che creano continuamente

modelli e immagini da imitare, costruendo e diffondendo ogni volta nuove identità, attraverso un

'bombardamento' di informazioni.

Dalla televisione alle affissioni pubblicitarie, dalla radio a Internet, un ruolo primario nella

comunicazione della moda è sicuramente svolto dal giornalismo periodico. Le riviste rappresentano

delle fonti d’aggiornamento essenziali per le donne: dopo essere entrate nelle loro case, vi restano a

lungo e vengono lette in più occasioni. Esse, infatti, vengono cestinate raramente dopo una prima

consultazione: a volte si aspetta di comprare il numero successivo per farlo o vengono conservate

proprio per essere confrontate con quelle nuove. Molto spesso, invece, accade che, per semplice

mancanza di tempo, le si tenga in serbo per approfondire particolari articoli con più calma. In

questo senso, si può affermare che, tra i vari media, la rivista costituisce quello più fedele.

Sfogliandola velocemente si coglie il senso generale e ci si lascia la possibilità di riaprirla e di

tornare sugli argomenti di maggiore interesse quando si avrà più tempo. Non si può dire altrettanto,

invece, per la televisione, in quanto cambia scaletta ogni giorno, non permettendo così di assimilare,

di rivedere - se non nella prevedibile ripetizione di uno stacchetto pubblicitario di grido - o di

mantenere fisso nel ricordo un fatto di moda, sia esso una nuova collezione di abiti, un nuovo

cosmetico o altro.

Citando le parole di Jane Reed (1982), Oliver Whitehorne sostiene che tra ogni lettrice e la

propria rivista si instaura una sorta di amicizia, poiché c’è contatto e scambio comunicativo: “A

magazine is like a club, which must flatter its readers, making them think they belong and are

welcome in the club”1.

La donna trova nel giornale le risposte alle proprie domande e curiosità, quesiti che il giornale

stesso spesso crea, risultando per lei un confidente che non si smentisce mai oltre che il produttore

di quei valori di consumo in cui ella crede:

1 O. Whitehorne, Cosmo Woman. The Word of Women’s Magazines, Kidderminster, Crescent Moon, 1997, p. 1.

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Magazines are intermediaries between consumers and consumer-producers. Magazines produce and reproduce ‘hierarchies of value in their fields’, they are continually sorting out what is meaningful or valuable and what is not, what is ‘in’, what is ‘out’, what is desired, what is loathed, what the reader must have. Magazines require that their readers be skilled consumers, able to decode a plethora of commodity ads often advertised as little bits of bodies each with their own range of products2.

Ma sarebbe lecito chiedersi, prima di passare ad analizzare il ruolo delle riviste di moda nella

società odierna e di capire come le attuali lettrici leggano o decodifichino i suoi messaggi, cos’è

esattamente una rivista?

Il Collins Concise Dictionary la definisce “a periodic paperback publication containing articles,

fictions, photographs, ecc”: si tratta di una pubblicazione periodica, scritta e illustrata, relativa a un

campo più o meno determinato e specializzato di interessi.

Il primo elemento da notare è la frequenza di uscita sul mercato: le riviste, infatti, vengono

pubblicate a intervalli di tempo regolari che possono essere settimanali, mensili, bimensili o

trimestrali.

Un secondo aspetto riguarda, invece, il formato: il termine paperback indica il carattere tascabile

di un libro. In questo senso, la rivista si contraddistingue per la comodità con cui è possibile

leggerla in ogni genere di occasione, dalla sala d’attesa del dottore ai momenti di relax, dai luoghi

pubblici a quelli privati.

Inoltre, il materiale con cui viene realizzata una rivista può variare: il tipo di carta utilizzato per

una pubblicazione settimanale, ad esempio, è, nella maggior parte dei casi, inferiore rispetto a

quello usato per una pubblicazione mensile. Ciò può anche avere un effetto sulla connotazione del

giornale: una carta pregiata, ad esempio, suscita nel lettore una sensazione di raffinatezza e di

eleganza, producendo così una certa attrattiva.

L’ultima caratteristica derivante dalla definizione del Collins si riferisce al contenuto: per

indicarne la varietà dei temi trattati e dei prodotti offerti, Linda McLoughlin (2000) definisce la

rivista “a storehouse of information”3 e, nonostante il format subisca cambiamenti nel corso degli

anni, questa eterogeneità è una delle sue peculiarità più stabili.

Nel mondo dei periodici, in ciascun periodico, c’è sempre un’enfasi sul prossimo numero, sul

prossimo prodotto, sul prossimo evento; in poche parole, sulla novità e sul futuro. Come tutti gli

altri media, anche le riviste sono costruite sul desiderio. I contenuti che esse offrono esistono

soltanto se il pubblico vuole acquistarli e se intende farlo anche in futuro, contando sulla

sorprendente prevedibilità del prodotto scelto: “The ‘same but different’. The phrase, ‘the same but

different’, describes accurately most (all?) media products, whether they are radio, television,

2 Ivi, p. 2. 3 L. McLoughlin, The Language of Magazines, London and New York, Routledge, 2000, p. 2.

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newspapers, ads, ‘women’s magazines’ or CDs. The ‘same but different’, just dressed up

differently”4.

Una volta trovata la formula vincente, ossia il giusto mix di pubblicità e lavoro di redazione, i

media non fanno altro che produrre variazioni della stessa combinazione provata e testata. In questo

senso, ciascuna rivista ripete lo stesso materiale in una varietà di modi; il contenuto varia ma non

più di tanto. Al riguardo, Oliver Whitehorne afferma che ciò è dovuto al carattere conservatore del

pubblico:

Readers (or any media consumer) are seen as being very conservative, so media producers change formats and content gingerly. Magazine production follows a simple formula, defined by Braithwaith and Barrell thus: “The magazine has to deliver what the reader wants and expects. If it does not, there is always another magazine which produces the formula a reader likes”5.

Descritti gli aspetti generali della rivista, si può ora tracciare un elenco degli elementi che la

compongono, tenendo presente che ciascuno di essi corrisponde a una strategia messa in atto dal

produttore per attirare l’attenzione dei lettori. Primo tra questi è sicuramente la copertina (front

cover): il design della cover rappresenta lo stile della rivista, il suo codice di leggi, che ogni

consumatore interpreta in modo particolare. La McCracken (1996) sostiene che “the cover serves to

label not only the magazine but the consumer who possesses it”6. La copertina, cioè, ricopre un

ruolo fondamentale nel formare le diverse aspettative che i lettori si creano riguardo all’acquisto e

al consumo di una rivista. Essa costituisce il primo impatto, quello per cui, restando attratto, un

consumatore decide di comprare un giornale al posto di un altro. A tal proposito, Liz Jones,

redattore della versione britannica di Marie Claire dal 1999 al 2001, scrive: “Nowadays, when the

average time spent choosing a magazine and lifting it off the shelf is about three seconds, the covers

make or break a magazine. You need lots of cover lines (the phrases like “Great sex today!”

promoting articles in the magazine), and they all have to be compelling”7.

Di certo, un fattore che contribuisce a tale scelta è il titolo (title), ossia il nome della rivista che

appare in copertina: scritto sempre a caratteri cubitali, esso rappresenta un modo per evocare

particolari associazioni nella mente dei lettori. In genere, i redattori ne scelgono uno corto - in modo

da facilitarne la memorizzazione - e, contemporaneamente, a effetto - di modo che colpisca chi lo

legge. Alcuni titoli sono criptici, come nel caso degli acronimi, e richiedono ai lettori un certo

lavoro per comprenderne il significato; altri, invece, forniscono informazioni riguardo al contenuto

o al target. 4 O. Whitehorne, op. cit., p. 80. 5 Ibidem. 6 E. McCracken (1996), cit. in L. McLoughlin, op. cit., p. 5. 7 L. Jones (2001), cit. in D. Gauntlett, Media, Gender and Identity. An Introduction, London and New York, Routledge, 2002, p. 187.