Navimagazine

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POLIZZA PER UNITÀ DA DIPORTO N AVI B LU N AVI B LU IL METEO DA PERSONA A PERSONA MEIEAURORA NAVIMETEO Le regate e il routage meteo Il resoconto degli skipper Consigli per la crociera estiva Il meteo e le barche plananti IN QUESTO NUMERO Anno 2003 | Numero 2 www.navimeteo.it | [email protected] NAVI AGAZINE ESTATE 2003 NAVI AGAZINE PERIODICO INFORMATIVO PER LA NAVIGAZIONE DA DIPORTO DA PERSONA A PERSONA ESTATE 2003

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A magazine created by Claudio Maria Lerario for Aurora Assicurazione, an Unipol Group insurance company. For this magazine Aliaperte's members provided editorial strategy, graphic design, photo-reportages and many articles.

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P O L I Z Z A P E R U N I T À D A D I P O R T O

N AV I B LUN AV I B LUI L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEO

Le regate e il routage meteo

Il resoconto degli skipper

Consigli per la crociera estiva

Il meteo e le barche plananti

IN QUESTO NUMERO

Anno 2003 | Numero 2

www.navimeteo.it | [email protected]

NAVI AGAZINE

ESTATE 2003

NAVI AGAZINEP E R I O D I C O I N F O R M A T I V O P E R L A N A V I G A Z I O N E D A D I P O R T O

D A P E R S O N A A P E R S O N A

ESTATE 2003

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NAVI AGAZINE

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EDITORIALE NEWS

Ed eccoci al secondo numero del NaviMagazine, quello dedicato alle

crociere e alle vacanze estive.

Abbiamo stampato il primo numero sicuri che sarebbe piaciuto e sarebbe

stato utile ma, mai avremmo immaginato di dover andare in ristampa. E questo

grazie a voi tutti appassionati di mare, grazie agli Agenti Meieaurora che hanno

scelto di specializzarsi nella nautica ed hanno voluto essere presenti ad iniziative

ed incontri dedicati alla navigazione promossi nei diversi porti e città: Pescara,

Sanremo, Rimini, Torino, Milano, Jesolo, Rapallo, Napoli, Ancona, Bari, Palermo.

Senza la pretesa di apparire “rivista”, NaviMagazine si sta arricchendo di

contenuti, di testimonianze, di consigli e di informazioni utili. Oggi NaviMagazine,

oltre che via posta, viaggia anche on line, sul nuovo sito www.navimeteo.it,

allo scopo di poter raggiungere un numero sempre più vasto di naviganti.

In questo numero, in particolare, abbiamo voluto approfondire l’argomento

riguardante la navigazione meteo dei veloci motoryacht, abbiamo analizzato,

attraverso le parole degli sportivi, l’importanza della scelta della giusta rotta

nella vela e abbiamo pensato di realizzare una scheda di consigli per la vostra

crociera mediterranea.

Mi piace l’idea che questa nostra newsletter possa trovare posto tra le vostre

carte nautiche ed i vostri libri di bordo e che anche il vostro equipaggio possa

scoprirla e leggerla con curiosità, magari nella tranquillità di una dolcissima

rada accarezzata dalle brezze costiere. Buone vacanze.

Cesarina Tavani

Anno 1

N° 2 – Estate 2003

Autorizzazione del Tribunale di

Milano n° 284 del 06.05.2003

Direttore responsabileCesarina Tavani

CoordinatoreGianfranco Meggiorin

Segreteria di redazioneAntonella Galbiati

Hanno collaboratoCarla Anselmi

Alessandro Casarino

Paolo Gemelli

Luciana Ingrassia

Giuliano Luzzatto

Franco Manzoli

Progetto graficoClaudio Maria Lerario

www.lerario.net

EditoreMeieaurora Assicurazioni Spa

Corso di Porta Vicentina, 9

20122 Milano

Tel. 02 599.221

Fax 02 599.224.19

Sito internetwww.navimeteo.it

[email protected]

Fotografie, mappe e illustrazioniCopertina (sopra)/pag. 10 – NOAA

Università di Atene (sotto)

Pag. 2/3/13 – Claudio Maria Lerario

Pag. 3 (sotto) – Simon Palfrader

Pag. 6 – Franco Maggioli

Pag. 7 – Giuliano Luzzatto

Pag. 8/9 – John Day

Pag. 15 – Ammiragliato Britannico

Le altre foto sono tratte dall’archivio

Meieaurora Navimeteo.

Navimeteo per le regate d’altura

Gli esperti Navimeteo oltre ad elaborare delle previsioni personalizzate per

i diportisti, studiano le condizioni meteomarine in relazione alle regate d'altura

ed hanno sviluppato una specifica professionalità nell'ambito delle analisi

meteo a carattere locale.

Ciò significa poter essere presenti sul campo di regata in occasione di importanti

competizioni, a fianco dei navigatori ed equipaggi, per poter effettuare delle

valutazioni accurate in tempo reale.

Sempre nel settore delle competizioni sportive, lo staff Navimeteo è oggi

impegnato anche in uno studio preliminare dei campi di regata in vista della

prossima edizione della Coppa America.

Sebbene questo tipo di attività rappresenti un settore molto specifico

dell'applicazione della meteorologia nello sport, limitato a un numero selezionato

di utilizzatori, l'analisi dei modelli di previsione e le verifiche sul “campo di

regata” effettuate attraverso l'osservazione diretta permettono di migliorare

gli standard e le applicazioni dell'informazione diretta ai diportisti.

Paolo Gemelli di Navimeteo durante la sua presenza a bordo del gommone di assistenza

del trimarano Tim di Giovanni Soldini, nel corso del recente “Grand Prix” di Cagliari.

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Continua a pg. 6/7

La partenza

Capri

Lipari

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IL PARERE DEL METEOROLOGO

Il parere del meteorologo sul “routage”

Interagire con gli skipper delle imbarcazioni impegnate in regata, quando

ciò è consentito dal regolamento della competizione, è un aspetto assai

interessante per due ragioni principali: permette al navigatore di acquisire tutta

una serie di informazioni e di dati di cui altrimenti non potrebbe disporre e

che lo confortano nella scelta di rotta; permette al fornitore dell’informazione

di poter avere una costante e puntuale verifica dell’accuratezza delle proprie

indicazioni. Si arriva quindi a definire una strategia di regata, basata sul

confronto e sull’interscambio di informazioni.

Il dato meteo fine a se stesso ha un certo valore ma diventa interessantissimo

quando da esso dipendono le performance del mezzo, infatti ogni barca esprime

determinate prestazioni in differenti situazioni meteo marine. È pertanto

decisivo il raffronto tra le variabili in atto e previste e la scelta di rotta. Questo

è il senso della navigazione meteorologica nella regata d’altura.

Nei racconti di Franco Manzoli e di Giuliano Luzzatto emergono due atteg-

giamenti assai diversi rispetto alla regata d’altura, ma in entrambi i casi la

comprensione del tempo ha avuto un ruolo importante: talvolta l’assenza di

vento può essere ancora più dura da affrontare del vento forte e del mare

formato.

Le scelte di rotta con i venti leggeri sono infatti ancor più decisive; nel tratto

che da Riva di Traiano porta i concorrenti verso Capri, le opzioni che si presen-

tavano erano essenzialmente due: la rotta costiera che, se le condizioni

atmosferiche lo permettono consente di sfruttare i fenomeni di brezza termica,

e la rotta che prevede invece di andare a cercare flussi di aria meno turbolenta

lontano dai rilievi terrestri.

Il routeur parte dai dati statistici, analizza i modelli di previsione del vento

e dello stato del mare, raccoglie osservazioni, dati e immagini ricevute dai

satelliti, in relazione a quella barca che segue una determinata rotta e che

avanza ad una data velocità. In pratica si potrebbe decidere per una rotta più

lunga ma in definitiva più veloce. Questo è il senso di ciò che oggi si definisce

il routage.

Questa tecnica si applica anche al settore marittimo professionale, nei trasporti

navali, quando attraversare l’oceano seguendo una migliore rotta meteorologica,

oltre a rappresentare un fattore di sicurezza, può determinare un significativo

guadagno nei tempi di navigazione e un risparmio nei consumi di carburante.

Certo è che pochi immaginano quanto articolato possa essere il percorso che

consente oggi di fornire una valida opzione a Franco e Giuliano, impegnati

nella loro regata.

Paolo Gemelli

Cotonella Tri vince la regata velica “Roma per Due”

La Roma per Due è una regata impegnativa, 600 miglia nel Mediterraneo con partenza da Civitavecchia e ritorno, dopo

aver effettuato i passaggi di Capri e Lipari che spesso presentano condizioni meteo variabili e difficili da interpretare.

Trattandosi della prima vera regata a cui partecipavo con il mio nuovo trimarano, Cotonella Tri, le incognite sulle prestazioni,

sulla tenuta, sulla capacità di farlo camminare al meglio erano molte. La situazione meteo si presentava, fin dalla partenza,

piuttosto complessa perché un livellamento della pressione ci faceva prevedere venti deboli.

Per questo, nei giorni precedenti lo start, abbiamo esaminato a fondo la situazione con Paolo Gemelli di Navimeteo. Per

la prima parte della regata il dato più evidente era che si sarebbe trovato più vento al largo che sottocosta e, in base a

questo, dopo una partenza avvenuta con debole vento da W, abbiamo subito orzato allontanandoci dalla costa. Come

previsto da Paolo, il vento si è mantenuto buono per quasi tutta la notte e chi ha scelto di navigare sottocosta non ha

trovato le brezze termiche da terra.

Passando “fuori” da Ponza e Ventotene abbiamo avuto solo un paio d’ore di bonaccia ma alle prime luci del mattino

eravamo sul rilevamento di Capri, prima boa del percorso.

Nella fase successiva, per il tratto da Capri fino a Lipari, la previsione indicava vento da SW che poi sarebbe andato

scemando e sarebbe quindi ruotato a ESE; siamo stati costretti perciò a procedere a bordi non allontanandoci troppo dalla

layline fino alle due del pomeriggio quando il vento ha “mollato” del tutto. Non avendo avversari nelle immediate vicinanze,

il fattore determinante per noi è stato mantenere sempre la concentrazione per poter seguire le variazioni e le rotazioni

della brezza e garantirci sempre la massima velocità.

Delfini, albe e tramonti e la magia dell’ora blu.

Con grande piacere ho accettato l'invito di Marco, l'armatore del Genesi 43 Luna Blu II, a partecipare alla “Roma per

Tutti”, con un equipaggio di amici. Siamo i “partecipanti-tipo” di questa manifestazione: barca da crociera in perfetto stato,

tanta passione ma nessun eccesso agonistico. Anche le nostre vele sono quelle in dacron da crociera, a parte lo spi e l'MPS.

Prima di partire abbiamo avuto un colloquio telefonico con Navimeteo durante il quale ci è stata illustrata in modo

accurato la situazione e consigliata la rotta migliore da tenere in navigazione.

Salutati figli, mogli e amici, che un po' ci invidiano, veniamo trainati fuori dal porto. La nostra partenza non è al

fulmicotone, ma la fresca brezza al traverso ci consente di alzare l'MPS (Multi Purpose Sail, un asimmetrico pesante) e

recuperiamo posizioni. La speranza è di una cavalcata sul mare lunga 600 miglia, ma sappiamo che la bonaccia incombe...

Luna Blu II, tra una leggera brezzolina ed un enorme buco di vento ci porta a Ventotene, che vedrà uno stop serale, con

tanto di cena in pozzetto e panorama sullo strapiombo roccioso e sull'isola di Santo Stefano. Aggiungiamoci lo champagne

per festeggiare ben due compleanni a bordo e la crociera è fantastica ma, volevamo fare la regata! Lunga è la notte che

ci porta sotto a Ischia, poi Capri, dove veniamo rilevati dal faro. Vediamo i faraglioni e giù, prua sulle Eolie, con un po'

d'aria, finalmente, mentre Franco Manzoli con il suo trimarano di 40 piedi già gira a Lipari e le barche importanti stanno

avvicinandosi all'arcipelago siciliano. Le notti senza luna ci offrono un cielo stellato unico attraversato da stelle cadenti

luminosissime.

IL RACCONTO DEGLI ABBONATI NAVIMETEO

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I L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEO

Finalmente la sera abbiamo potuto sfruttare il vento da E che ci ha portato a Lipari, traguardo volante che abbiamo

tagliato a metà giornata. La boa di Lipari era posizionata nell’insenatura di Canneto, un’area estremamente ridossata –

forse una delle zone più riparate di tutto il Mediterraneo – e abbiamo penato non poco per arrivare sull’allineamento e

di qui allontanarci. Nella risalita verso il traguardo di Riva di Traiano siamo riusciti a mantenere sempre una buona andatura

anche perché gli esperti di Navimeteo ci fornivano in continuo i dati necessari per non uscire dalla zona di vento.

Oltre le isole Pontine il vento ha ruotato progressivamente a SE e ha rinforzato permettendoci di coprire la seconda metà

della regata in poco meno di trenta ore. Da terra e dai collegamenti radio che siamo riusciti ad avere sapevamo che i nostri

“colleghi” regatatanti stavano soffrendo nell’assenza completa di vento. A conferma di quanto sia bislacco il tempo nel

Mediterraneo, mentre tutti erano disperatamente incastrati nella bonaccia, sulla zona del porto di Riva di Traiano c’erano

venticinque nodi di vento da terra che ci hanno fatto tagliare la linea a ventidue nodi di velocità, rendendo la manovra

di ingresso nel porto alquanto complessa e spettacolare! Chi ha fatto delle regate d’altura sa quanto sia difficile in alcuni

momenti prendere la decisione tattica di andare a dritta o a sinistra e poter contare sul conforto di uno staff di professionisti

a terra che ti aiuta in certe fasi critiche ha rappresentato per me e Francesco una marcia in più.

Forse un pezzetto della nostra coppa per il primo assoluto dovrebbe stare nella sede di Navimeteo a Sestri Levante…

Franco Manzoli

Arrivare a vela in vista delle Eolie è emozionante! Prima appare Salina, poi il pennacchio dello Stromboli. Il vento scema

nuovamente. Pazienza: la bellezza di un tramonto che lascia il posto ai bagliori della Sciara del fuoco val bene un po' di

piatta. La navigazione notturna nell'arcipelago non ha eguali: il mare liscio come l'olio su cui scivola in silenzio la barca,

si sente solo lo "sciacquìo" della piccola onda sollevata dalla prua, la luminescenza del plancton esplode come un'effimera

via lattea riflessa nell'acqua trasparente. Alzo gli occhi: le luci di Salina paiono quelle di un presepe.

Fatichiamo non poco a raggiungere il controllo di Lipari, che gireremo a metà flotta. Non sono di turno ma esco

ugualmente. Ricordo il profumo intenso di glicine dopo quattro giorni in mare. Il vento ha definitivamente mollato, ma il

sole che sorge dietro a Panarea non lo dimenticherò per tutta la vita, così come il branco di delfini che è venuto a farci

visita nell' "ora blu", quando la notte sta finendo ma il giorno non si è ancora dichiarato. Resistiamo nella bonaccia,

aggiornando costantemente i nostri calcoli sulla media da tenere per arrivare in tempo a Riva di Traiano.

Alla fine dovremo cedere e ritirarci, noi come tanti altri. Comunichiamo sul canale di regata il nostro ritiro quando siamo

ancora a 39° di latitudine senza speranze di vento per risalire. La previsione di Paolo Gemelli si è purtroppo rivelata esatta,

anche se noi abbiamo sperato invano in un suo errore!

Giuliano Luzzatto

Delfini, albe e tramonti... | Segue da pg. 5

Cotonella Tri... | Segue da pg. 5

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A HGFEDCB

di Alessandro CasarinoLA NAVIGAZIONE ESTIVA

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CONSIGLI METEO

do o che quel vento sta rinforzan-

do, viceversa se l’onda si fa più

bassa e più lunga il vento che la

genera è in diminuzione.

Consultate il Portolano.

Vale la pena di ricordare che il

portolano, in primis quello ufficiale

edito dall’Istituto Idrografico della

Marina Militare, oltre a rappresen-

tare una dotazione obbligatoria a

bordo delle imbarcazioni contiene

numerosissime avvertenze e consi-

gli legati proprio agli aspetti meteo

delle varie zone descritte. Esso in-

dica i venti di traversia, ovvero quei

venti che rendono difficoltosa la

sosta in un dato porto e fornisce

utili indicazioni relative ai segni

premonitori del tempo nelle diverse

zone di navigazione.

Osservate le nubi.

Riconoscere i tanti tipi di nubi e

associarle ai diversi fenomeni non

è sempre facile. Molto spesso il

cielo si presenta caotico, con nubi

a diverse altezze che si muovono

in modo disordinato. L’importante

è individuare almeno quelle nubi

che hanno un preciso significato.

Si può cominciare a distinguere

tra le nubi a sviluppo verticale (A,

B, C), caratteristiche dell’instabilità

e dei venti più rafficosi e irregolari,

da quelle a sviluppo orizzontale

che spesso si accompagnano ai

fronti caldi (D, E, F, G, H).

Un altro elemento interessante

è osservare il movimento delle nubi

che può essere indicativo del flusso

dominante dei venti in quota. In

effetti, specie in prossimità delle

coste, la direzione del vento al suo-

lo potrebbe risultare deviata dagli

effetti orografici, portandoci a va-

lutare erroneamente le condizioni

di navigazione che ci aspettano. Va

detto che ogni nube, sebbene ap-

paia ferma in cielo, è comunque il

segno di un movimento dell’aria.

Prendete per esempio un altocu-

mulo lenticolare, la nube bianca a

forma di osso di seppia, che si crea

In queste pagine inauguriamo

una rubrica di consigli che, parten-

do dal loro significato meteomari-

no, potranno forse rivelarsi preziosi

quando vi troverete a dover impo-

stare il vostro programma di navi-

gazione.

Osservate le brezze costiere.

La regolare alternanza delle brez-

ze costiere (brezza di terra durante

la notte e brezza di mare durante

il giorno) è un segno indicativo del

perdurare del tempo buono. Se

invece, dopo il tramonto del sole,

non osservate la caratteristica rota-

zione della brezza da terra oppure

se durante le ore più calde la brezza

non soffia dal mare, ciò potrebbe

indicare che si è instaurato o si sta

instaurando un vento di gradiente

(dovuto a differenze di pressione

fra diverse zone).

In quel caso la situazione meteo-

marina è da considerasi in evolu-

zione e il navigante deve cercare

di capire cosa sta accadendo.

Un occhio anche all’umidità.

Sempre per effetto della varia-

zione termica giornaliera e nottur-

na, in condizioni normali si osser-

verà che l’umidità ovviamente

aumenta durante la notte. Per dirla

in parole povere, sulla barca, di

primo mattino si sarà depositata

sulla coperta, sottoforma di micro-

scopiche goccioline, una grande

umidità. Se stranamente l’aria ap-

pare molto secca e la coperta della

barca è perfettamente asciutta,

bisognerà aspettarsi un vento sec-

co, probabilmente un vento “di

caduta” che non proviene dal largo

ma che scavalca i rilievi costieri. Ciò

può accadere ovunque, sui versanti

sottovento di montagne sufficien-

temente elevate. In questi casi i

venti sono per lo più sostenuti,

secchi, e piuttosto irregolari in forza

e in direzione proprio a causa

dell’effetto orografico.

Attenzione, in questo caso parti-

colare l’indicazione del barometro

potrebbe non essere così evidente

come nel caso del classico avvicina-

mento di un sistema depressiona-

rio. L’umidità su valori molto bassi

(30/40%) e il riscaldamento

dell’aria, specie se accompagnati

da cielo terso e buona visibilità,

diventano quindi il fattore meteo

più indicativo dell’arrivo di un ven-

to di caduta.

Non sottovalutate le indica-

zioni dell’onda lunga.

Se vi è dell’onda sul mare, anche

se localmente vi è calma di vento,

è segno che c’è un vento distante

che la genera o che l’ha generata.

L’onda, come sapete, si può propa-

gare anche molto lontano dalla

zona del vento in atto. È importan-

te quindi che il navigante non tra-

scuri l’attenta osservazione del mo-

to ondoso, proprio per poter trarre

utilissime indicazioni sulla direzione

dei venti dominanti. Ricordate che

se le onde si fanno più ravvicinate

e più ripide è segno che il vento

che le ha generate si sta avvicinan-

in genere sottovento ad un rilievo,

a causa di un forte vento che lo

scavalca. Se quel vento non è anco-

ra rinforzato sul mare, il navigante

può comunque dedurre che esso

tenderà a soffiare dalla zona costie-

ra verso il largo.

Esistono nubi di tempo buono,

come i caratteristici cumuli (A) e

addirittura cieli coperti con deboli

piogge associati a condizioni anti-

cicloniche. Se ciò si verifica sul lito-

rale in condizioni di barometro

stabile e assenza di venti, se quelle

nubi basse non corrono, non è il

caso di temere un fronte; è più

probabile che si tratti di condensa-

zione dovuta ad una situazione di

aria molto umida nei bassi strati

che, con il soleggiamento tende-

ranno a dissolversi.

Conoscere il processo che porta

alla nascita di una nube aiuta quin-

di a determinare le ragioni che

hanno portato alla sua formazione

(venti, differenze termiche, conden-

sazione).

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di Gianfranco MeggiorinBARCHE A MOTORE PLANANTI E ROTTA METEOROLOGICA

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DIDATTICA

Barca planante è sinonimo di

velocità e questo, in navigazione,

è per molti versi un reale fattore

di sicurezza.

Navigare su un’imbarcazione ve-

loce significa poter compiere la

propria rotta in tempi brevi, riu-

scendo a cogliere degli intervalli di

tempo favorevole e anticipando un

eventuale peggioramento delle

condizioni meteo marine. Fin qui

tutto bene, ma questa non è altro

che un’interpretazione assai incom-

pleta e poco marina delle reali pro-

blematiche che chi naviga su una

barca planante deve saper prende-

re in considerazione.

Vediamo insieme, in modo sche-

matico, alcuni punti importanti per

capire quando la velocità, dal punto

di vista della scelta della navigazio-

ne meteorologica, è un fattore fa-

vorevole e quando invece rappre-

senta un fattore critico.

Medie elevate attraverso

zone meteo diverse.

Le barche plananti possono, a

seconda delle loro caratteristiche

(dimensione, scafo, propulsione) e

con condizioni meteomarine favo-

revoli, mantenere medie piuttosto

elevate intorno o anche superiori

ai 20 nodi. Per fare un esempio, ciò

significa poter prevedere di com-

piere la traversata da Genova a

Calvi, in Corsica, in poco meno di

sei ore.

Le barche plananti quindi posso-

no spostarsi, in tempi molto rapidi,

da una zona meteorologica

all’altra. Vista la particolarità del

tempo sul Mediterraneo, fortemen-

te condizionato dall’orografia, du-

rante la propria navigazione il di-

portista potrebbe incontrare sulla

propria rotta, anche nell’arco di

poche ore, condizioni meteomarine

molto diverse. Ad esempio si pos-

sono mollare gli ormeggi in una

zona di venti deboli e mare calmo

e ritrovarsi poi, inaspettatamente,

in una zona battuta da venti tesi e

mare mosso. Rifacendoci alla rotta

dell’esempio, nella stessa giornata

succede assai spesso di osservare

sul Golfo di Genova condizioni me-

teo marine molto diverse da quelle

presenti sulla zona di Capo Corso.

Capire quando è il momento

di cambiare rotta.

Vi è talvolta una scarsa predispo-

sizione da parte del diportista a

considerare che anche una barca

planante possa essere sorpresa da

un cambiamento repentino delle

condizioni meteo marine oppure,

e ciò accade più frequentemente,

che le condizioni possano essere

molto diverse in due aree marittime

attraversate dalla stessa rotta.

Ancor più rara, nella pianificazio-

”… io, con la mia barca, navigo

solo quando il mare è buono e,

a 25 nodi di media, impiego appena

quattro ore… per traversare!”

I L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEO

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ne della navigazione a bordo di un

motoryacht, è la valutazione di una

rotta alternativa che permetta di

raggiungere un ridosso quando,

sulla rotta tracciata inizialmente,

le condizioni del vento e del mare

si fanno troppo impegnative.

In pratica si è troppo spesso por-

tati a credere che la situazione me-

teo marina resterà pressoché iden-

tica lungo l’intera rotta.

Queste valutazioni un po’ troppo

approssimative derivano il più delle

volte da una scarsa conoscenza del-

la meteorologia del Mediterraneo,

dalla sottostima di alcune impor-

tanti problematiche della naviga-

zione e, infine, anche da un po’ di

inesperienza.

Con il mare in prua.

Premesso che ogni imbarcazione

ha delle caratteristiche proprie che

la rendono più o meno marina, in

genere si osserva che una barca

planante è davvero veloce e plana

bene con mare “buono” quasi cal-

mo o poco mosso ma se il mare è

mosso e l’onda “contro”, le cose si

complicano notevolmente. Se il

vento e il mare si alzano di prua e

sono contrari alla rotta, già a par-

tire da mare mosso (forza 3 secon-

do la scala Douglas dello stato del

mare, con onda compresa tra 0,5

e 1,25 metri) lo yacht sarà costretto

a ridurre la sua andatura per non

“picchiare” troppo sulle onde e

non sollecitare eccessivamente le

strutture.

La navigazione inizia a farsi

impegnativa.

Vanno considerati poi il disagio

a bordo per tutto l’equipaggio, la

fatica del timoniere che deve agire

su timone e motori per “passare”

in modo morbido le creste, gli

spruzzi e le onde che riducono la

visibilità. Con mare mosso di prua,

inoltre, i consumi di carburante

aumentano notevolmente e natu-

ralmente anche il tempo stimato

della navigazione.

Abbiamo quindi visto che, in una

situazione come quella qui descrit-

ta, lo “scenario” della navigazione

si può trasformare rapidamente.

Naturalmente l’ipotesi vale anche

in positivo, quando le condizioni

di navigazione migliorano. Non va

però dimenticato che per generare

mare mosso, come nell’esempio, è

sufficiente un vento moderato di

una quindicina di nodi (forza 4

della Scala Beaufort ) a conti fatti

poco più di una brezza tesa. Se poi

i venti fossero più forti e il mare

più formato?

Il vento apparente, se contrario

alla rotta, è dato dalla sommatoria

del vento reale con il vento di ve-

locità del mezzo, ragion per cui a

bordo, se si viaggia a 14 nodi e il

vento reale è di 15 nodi, in coperta,

il vento sferzerà a circa 30 nodi…

Certo, se si naviga in prossimità

della costa e con dei ridossi vicini

si può sempre trovare un buon por-

to o una rada protetta, ma se ci si

trova in mare aperto bisognerà

comunque decidere come gestire

le miglia che restano da fare.

A questo punto credo sia utile

schematizzare alcuni tra i punti più

importanti:

1. È determinante poter essere

aggiornati sulle condizioni meteo-

marine in atto e previste sulla rotta

tracciata, potendo contare su dei

dati meteo osservati e su dei bol-

lettini relativi anche alla zona di

destinazione.

2. Non bisogna dare per scontato

che il mare buono al momento di

salpare si mantenga così per l’intera

navigazione. Anche l’equipaggio,

oltre che il timoniere, deve esserne

consapevole.

3. Specie nelle traversate va con-

siderata “critica” una previsione di

venti contrari, anche se di moderata

intensità. Si deve sempre avere

l’accortezza di ridurre la velocità

e, quando necessario, di decidere

un cambiamento di rotta che per-

metta di raggiungere un ridosso

con un’andatura più favorevole o

addirittura portante.

4. Vanno studiate, in determinate

condizioni meteo, le difficoltà di

entrata in un porto e vanno verifi-

cati sul portolano i relativi venti di

traversia (venti che rendono diffi-

coltosa la sosta in quell’approdo).

5. È necessario stimare le ore di

navigazione e i consumi di carbu-

rante anche in funzione di condi-

zioni più impegnative del previsto.

In conclusione, il principio che la

velocità sia un fattore di sicurezza

della navigazione a motore resta

valido purché si consideri che la

velocità stessa impone a bordo di

un motoryacht una più accurata

valutazione delle condizioni meteo.

Ecco perché sono perplesso quan-

do, ad esempio, sento qualcuno

affermare con troppa sicurezza che:

”… io con la mia barca navigo solo

quando il mare è buono e, a 25

nodi di media, impiego appena

quattro ore…per traversare!”.

I L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEO

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Il meteo nel web

Vogliamo segnalarvi in questo numero il portale del Servizio Meteorologico

dell’Aeronautica Militare Italiana: www.meteoam.it.

Gli argomenti sono suddivisi in sezioni che spaziano dalle classiche previsioni

pittoriche (con simbologia grafica) sulle principali località italiane, a sezioni

tecniche dedicate alla nautica, all’aeronautica e alla montagna.

Nella raccolta di documenti è consultabile il bollettino Meteomar con gli

ultimi avvisi per la navigazione e si possono reperire le carte di previsione fino

a 60 ore dello stato del mare e dei venti per i bacini circostanti l’Italia.

Gli utenti più smaliziati potranno interpretare i messaggi Metar e Taf

contenenti i dati aggiornati delle stazioni meteorologiche e consultare le

principali mappe di analisi e previsione del modello ECMWF (European Centre

for Medium-Range Weather Forecasts), sebbene le proiezioni non si spingano

oltre le 24-36 ore. Meritano un’ultima annotazione le immagini Meteosat con

sovrapposte le fulminazioni (scariche elettriche), molto utili per il nowcasting

dei temporali, specialmente durante il periodo estivo.

Ocean passages for the world

Questo volume edito dall’Ammiragliato inglese è probabilmente una delle

guide più interessanti per la determinazione delle rotte attraverso i mari e gli

oceani. Nella pubblicazione NP136 per tutti i mari del mondo vengono prese

in considerazione le rotte più comuni, la lunghezza del percorso e vengono

anche descritte le caratteristiche meteorologiche con interessanti specifiche,

sia per le imbarcazioni a vela che per il naviglio a motore. Non potevano

mancare tabelle e statistiche sulla prevalenza dei venti e carte in grado di

mostrare la differente distribuzione stagionale di diverse variabili atmosferiche.

Ogni oceano viene descritto in modo specifico con dati sulle temperature

nell'arco dell'anno, sulle correnti e onde, sulle traiettorie più frequenti delle

perturbazioni. Il volume offre un'ampia e interessante panoramica nella fase

di pianificazione e di ottimizzazione della navigazione d’altura.

È una pubblicazione ricca di contenuti che rappresenta un vero e proprio

strumento di bordo. Immergersi nelle sue pagine e nelle innumerevoli mappe

permette anche al lettore che sogna la sua “lunga rotta”, di pensare e immaginare

sulla base di dati reali e statistici, uno straordinario viaggio intorno al mondo.

È indubbiamente uno dei regali più preziosi e graditi a bordo per chi ama la

navigazione e i grandi orizzonti.

Informazioni al sito: www.hydro.gov.uk/additional_publications.html.

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RECENSIONI

www.meteoam.it

N AV I B LUN AV I B LU

Il nuovo sito Meieaurora Navimeteo è on-line

È stato varato il nuovo sito www.navimeteo.it. Si tratta di un pratico

strumento interattivo che permette di poter essere informati sulle numerose

iniziative che Meieaurora e Migrazioni stanno realizzando insieme nel settore

del diporto nautico e della marineria.

Le pagine presentano i diversi servizi e il modo per potervi accedere; il

presupposto fondamentale anche in questo caso è sempre quello di poter

comunicare, con chiarezza, da persona a persona.

Il progetto grafico del sito è stato affidato al designer Claudio Maria Lerario

che, oltre a trasferire in immagine e colore la propria passione ed esperienza

per le storie di mare — partendo dal principio che un sito deve essere soprattutto

utile e semplice da utilizzare — ha saputo dare alle pagine una veste sobria,

consistente ed elegante.

L’idea che percorre tutte le pagine del sito è quella del viaggio, visto attraverso

le immagini e i colori di orizzonti, barche, nubi e onde; un viaggio fatto di

parole e di racconti, storie di persone che amano il mare.

Alcune schermate del nuovo sito www.navimeteo.it.