NAPOLI, È IL MOMENTO DELLE SCELTE · È IL MOMENTO DELLE SCELTE. Ora che Benitez ci ha salutati,...

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Periodico di approfondimento sportivo regionale Periodico di approfondimento sportivo regionale COPIA OMAGGIO - Anno XII n° 16 - Venerdì 5 giugno 2015 N N A A P P O O L L I I , , È È I I L L M M O O M M E E N N T T O O D D E E L L L L E E S S C C E E L L T T E E

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Periodico di approfondimento sportivo regionale Periodico di approfondimento sportivo regionale

COPIA OMAGGIO - Anno XII n° 16 - Venerdì 5 giugno 2015

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Ora che Benitez ci ha salutati, destina-zione Madrid, è tempo di programma-re il futuro in casa Napoli.De Laurentiis, nella conferenza stam-pa d’addio di giovedì scorso dello spa-gnolo, ha fatto capire che è tutto anco-ra ‘work in progress’, sia per quantoriguarda scelta del nuovo allenatore,sia su chi sostituirà Bigon nel ruolo didirettore sportivo, giacchè quest’ulti-mo pare destinato a prendere il postodi Sogliano al Verona ‘per motivifamiliari’.Partendo dalla questione riguardantel’allenatore, il Presidente del Napoliha esternato nella conferenza stampache era a conoscenza dell’addio diBenitez già in estate, allorchè lo spa-gnolo rifiutò di rinnovare il propriocontratto col Napoli ‘per motivi fami-liari’. E’ notizia delle ultime ore circail viaggio che De Laurentiis ha fatto inSpagna per andare a trattare e a formu-lare un’offerta ufficiale all’attualeallenatore del Siviglia, Unai Emery,

vincitore con la squadra spagnoladelle ultime due edizioni della UefaEuropa League. Lo spagnolo sembraessere la prima scelta del Presidente:Emery, però, ha ancora un anno dicontratto con il Siviglia e non gli man-cano offerte dall’Inghilterra (WestHam e City), ha preso tempo e daràuna risposta al più tardi entro lunedìprossimo. Dunque, nonostante sisapesse che Rafa avrebbe lasciato aprescindere la panchina azzurra, per lasua sostituzione si è ancora in altomare.Anche la scelta del nuovo direttoresportivo è in stand-by: per Bigon nonsono mancate numerose stoccate daparte del patron del Napoli, con cui halavorato per ben sei lunghi anni. DeLaurentiis ha parlato di ‘palle’ e di‘competenza’ sul mercato, qualità che,a detta sua, sembrano essere mancateal buon Riccardo. Non ci piace onesta-mente l’idea di attaccare Bigon e ren-derlo l’unico colpevole di alcuni dei

fallimenti del Napoli in sede di merca-to negli ultimi anni: l’ex team mana-ger della Reggina ha senza dubbionumerose colpe, non solo nelle sceltedei calciatori di quest’ultimo anno, maanche di quelle passate, di fatti nonricordiamo, eccetto Cavani, colpidegni di questo nome. Senza dilungar-ci in inutili e noiose liste, e sottoli-neando come il potere decisionale diBigon sia stato quanto meno limitatonella sua esperienza partenopea, èdoveroso però sottolineare una cosa:l’ormai ex direttore sportivo azzurroha mille colpe, ma si è sempre mostra-to persona equilibrata anche nelle suedichiarazioni, senza aver mai sentito ilbisogno di vendere fumo ai tifosi.Cosa questa che non si può dire delsuo ormai ex presidente... De Laurentiis, a questo punto è chiaro,è alla ricerca del nuovo allenatoresenza aver prima riempito il vuotolasciato da Bigon: una cosa quantomeno paradossale, ma in linea con

quelle che sono le ambizioni delPresidente e il suo ruolo di padrepadrone sempre più imponente nellaSSC NapoliFatto il punto della situazione in casaNapoli, alcune doverose osservazionisono necessarie: date le perdite dovu-te alla mancata Champions per dueanni di fila, che rappresentano di fattoil maggior introito per la SSC Napoli(oltre ai diritti Tv), ci sarà quasi ine-luttabilmente un ridimensionamento.Ebbene, rivolgiamo un invito al presi-dente del Napoli: quella di circondarsidi persone valide, di delegare ad essealcune funzioni, ruoli e decisioni, inmodo da rendere più ‘snella’ la socie-tà. Ma soprattutto di uomini cheabbiano voglia e capacità di lavorare aNapoli e per il Napoli, che voglianolasciare il segno, che il capoluogocampano non rappresenti per loro solouna meta di passaggio: Napoli ha biso-gno di gente innanzitutto affamata.Chi vuole andare, vada...

OBIETTIVO NAPOLI

Quale futuro dopo l’addio di Rafa: qualche osservazione e un invito a De Laurentiis

di Giuseppe Di Marzo

THE DAY AFTERTOMORROW

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L’EDITORIALE

aLo dico subito e senza giri di parole:Rafa Benitez a Napoli ha fallito. E iltonfo è nei numeri, incontrovertibili einsindacabili. Più di ogni altro opinio-nista o esperto di settore, sono i dati adare un senso a quello che è successo.Statistiche implacabili nel giudizio,spietate nelle conclusioni. Finali diCoppa Italia ed Europa League clamo-rosamente toppate, quinti in campiona-to. Specchio fedele di quello che è unvero proprio fallimento. E mentre Napoli si lecca le ferite, nontroppo lontano da qui , a Madrid, c’èchi alza calici di Champagne per un“sogno” che sta per iniziare, a corona-mento di un carriera ricca di successi.Una Coppa Italia e una Supercopparappresentano solo un magro bottinoper un pubblico, quello partenopeo,secondo a nessuno per affetto e calore.Piccole consolazioni che diventanopoco o nulla rispetto ad un futuro dareinventarsi e alle incognite da soppor-tare.PIU’ VENTI “Dobbiamo migliorarela fase difensiva, i gol subìti sono trop-pi”. Era il 18 luglio 2014, Val di Sole,e Benitez puntava l’accento sulla scar-sa attitudine della sua squadra a difen-dere. Un atto dovuto dopo un campio-nato chiuso al terzo posto, dietro soloa Roma e Juve ma con ben 39 reti alpassivo, 53 in tutte le competizioni.Numeri che già allora sembravanoeccessivi. Ma fu il primo impegno sta-gionale, quel maledetto preliminare diChampions contro l’Athletic Bilbao, asuggerirci che purtroppo la misura nonera colma. Dai quattro gol subìti con-tro gli spagnoli fino ad arrivare alle 54reti prese in campionato, 73 in totale.

Più 20 rispetto allo scorso anno, un gologni 7,09 tiri degli avversari (peggiosolo il Parma). Un’enormità.MENO QUINDICI Rispetto all’annoscorso, il Napoli ha chiuso il campio-nato con ben quindici punti in meno,63 a 78. Pesano e tanto i punti persicon squadre di media e bassa classifi-ca: dal Chievo all’Udinese, dalCagliari al Parma. E non possono nonessere citate in causa le evidentiresponsabilità della società di DeLaurentiis nel non aver fornito i rinfor-zi necessari, centrocampo e difesa in

primis, ad una rosa che nonostantetutto avrebbe dovuto quantomeno assi-curare ai propri tifosi l’accesso ai pre-liminari di Champions League. Lecolpe in tal senso sono evidenti e nonpossono che ricadere sul neo-tecnicodel Real Madrid.NON CAMBIO MAI Ma forse l’a-spetto che ha deluso più di tutti è statoil suo integralismo nel modulo. Unaincomprensibile mancanza di realismotattico alla luce delle difficoltà sulcampo. 4-2-3-1, dogma assoluto.Incapacità assoluta di leggere le situa-

zioni in corso di match che getta nonpoche ombre sulle sue reali capacità digestione in panchina. E forse non saràesattamente come diceva sir AlexFerguson, tecnico di ventennale suc-cesso al Manchester United ( “Benitez? Uomo stupido e fortunato,basti vedere i suoi successi colLiverpool e Chelsea”), ma quello cheè certo è che in Italia e a Napoli, né itifosi interisti né quelli partenopei sisono accorti del suo presunto talento.

Angelo Gallo

Cronaca di un fallimento annunciato targato Benitez

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Non ci sono tempi supplementari stavolta, le prove d’appello si sono esaurite… Acta est fabula… Lo spettaco-lo è finito, è andata com’è andata, quella prova di cuorein extremis è mancata e il Napoli ha scritto apertis verbis“FALLIMENTARE” sulla sua stagione! Degno epilogodi un percorso catastrofico che ha progressivamentesbrindellato ogni obiettivo, ogni proposito, ogni illusione.Da domenica sera… (ma forse già da un bel po’ di tempo)si è aperto il toto-colpe … e se per taluni le principaliresponsabilità dell’ andamento infelice di quest’ annatasono da attribuire a Benitez, per altri alla dirigenza e peraltri ancora ai giocatori, visto “che sono loro che scendo-no in campo e che hanno il dovere di buttarla dentro”. Perquanto mi concerne, cercando di guardare obiettivamenteal di là dell’ amarezza e della frustrazione per l’ ignobilefiasco azzurro, mi sento salomonicamente di ripartire itorti tra le parti risalendo, con l’ intento di individuare leorigini e le cause di una stagione tanto penosa e disconti-nua da sembrare irreale, al disastro del San Mamés chedecretò l’ arresto del sogno europeo ai preliminari diChampions. Napoli, a mio parere, è stata bistrattata edumiliata, anzitutto da un padre padrone che si ostina a noncapire, o a non voler capire … fate voi, che cinema e pal-lone sono universi paralleli e che dispotismo, arroganza,presunzione, uscite infelici e sistemi da saltimbancosarebbe stato meglio circoscriverli ad altri ambiti, ad altrisettori meno seri e a cui barzellette, farse e carnevalatepiù facilmente si addicono e in cui più agevolmente sontollerate; è stata crudelmente raggirata, abbindolata da unfalso profeta che, facendo leva sui sentimenti della gente,prima si è intrufolato con destrezza nei loro sogni e nelleloro speranze, ergendosi a paladino degli “oppressi” edegli “emarginati”, spacciandosi per crociato, supereroe,modello, esempio, simbolo e veicolo di riscatto, per poitradire, attraverso un operato a dir poco criticabile, desi-deri e aspettative, volando poi, traboccante di irrispettosagioia, all’ indomani del naufragio della nave da egli stes-so condotta, verso mete più alte e consone al suo venera-bile curriculum e alla sua encomiabile persona … lascian-do però ad altri i frammenti del suo nocivo transito, comeil più classico degli Schettino; ed è stata delusa, disillusa… dai suoi beniamini … da coloro che hanno l’ onore e l’

onere di portare a spasso i colori del suo cuore, il privile-gio di poter sentire sulla pelle la gloria del passato e ildovere di lottare per difendere e innalzare la sua storia.Napoli è stata sporcata … E se adesso c’è rabbia, c’èrisentimento non si offenda nessuno … Sono sentimentilegittimi da parte di chi nei colori azzurri ha riposto le suesperanze e la sua fede. Mi si chiede di individuare oggi, a seguito di un’accurataanalisi complessiva della stagione azzurra, gli atleti chemaggiormente si sono distinti. L’ imbarazzo è forte inquesto caso, poiché ci si rende conto che tanti, troppi,sono stati gli elementi determinanti …ma in negativo …E se alla fine della fiera, da tutto questo sfacelo qualcunomerita di essere salvato, quel qualcuno si chiama DriesMertens, il folletto belga che, specie nell’ ultimo scorciodi stagione, ha fatto vedere le cose migliori, ha messo incampo il cuore, ha creato occasioni e gioco, ha spronato isuoi, ha evidenziato quella tanto invocata cazzimma cheraramente si è vista negli occhi e nei polmoni del teamdiretto da Benitez; quel qualcuno si chiama ancheChristian Maggio … il veterano terzino che non sarà untop player … No di certo … Ma la cui tenacia, la cui voli-tività ha riscaldato i cuori e acceso qualche sorriso; e quelqualcuno si chiama persino Manolo Gabbiadini, ennesi-mo talento deprezzato e relegato a panchinaro dal guruneo merengue che, pur di non rinunciare ai suoi spessoinutili e nocivi pupilli, ha lasciato l’ ex Samp a fare quasisempre da spettatore, nonostante la sua efficacia, la suaincisività e la sua continuità di rendimento che ha potutopalesare solo subentrando. Purtroppo quel qualcuno nonsi chiama e non può chiamarsi Callejon, solido, continuo,estremamente positivo, migliore atleta della passata sta-gione, non pervenuto in quella appena terminata, anche seper volere del suo mentore, titolare inamovibile e quindiuomo in meno in campo. Quel “qualcuno” non sono pur-troppo i centrocampisti né tantomeno i difensori, la cuiinabilità ha troppo spesso ridicolizzato i colori azzurri.Certo, in un modulo come quello “predicato” dal profetadel 4-3-2-1, il reparto difensivo resta sovente troppo espo-sto e diventa perciò fragile, ma questo non giustifica glisvarioni (di casa in quel reparto della squadra partenopea)e dei difensori e degli estremi difensori, ennesima nota

dolente di questa agghiacciante stagione per fortuna con-clusasi: Rafael prima e Andujar poi, ne hanno fatte tal-mente tante che a contarle ci si perde, e di ciò le colpe nonle attribuisco esclusivamente a loro, ma soprattutto a chiha pensato bene di privarsi in estate di quel Pepe Reinache oltre ad essere un top player nel suo ruolo, è personacarismatica e leader dello spogliatoio, e che equilibrio estabilità aveva dato, nel corso dell’ annata precedente, adun reparto reso dall’ integralismo beniteziano sostanzial-mente effimero. Quel qualcuno infine (e purtroppo) nonsi chiama Gonzalo Higuain, leader tecnico ma non dicuore, campione indiscusso e dalle innegabili qualità chepurtroppo però non hanno giovato tantissimo al Napoli diquest’ anno: troppe le amnesie, troppi gli errori in faserealizzativa, alcuni anche determinanti, altri dettati dallarabbia e dalla deconcentrazione. Il cammino del pipita èstato discontinuo, capace di esaltarti con i suoi prodigi ecapace allo stesso modo di affossarti con i suoi colossalierrori sotto porta … Vale per lui pressappoco lo stessodiscorso fatto per Calletì … i due campioni sono sembra-ti le ombre degli energici e poderosi condottieri dellascorsa stagione. Se tanto mi da tanto riconduco il tutto adun discorso di motivazioni … Dopo Bilbao tutto è cam-biato … La stagione del Napoli è cominciata e finita alSan Mamés, molti di noi lo presumevano, chi dovevaprevederlo e correre ai ripari non lo ha fatto, vuoi per ine-zia, vuoi per disinteresse, vuoi per altre questioni che nonstiamo qui ad elencare, fatto sta che il progetto Napoli èfallito, si riparte da zero e con un vuoto enorme da colma-re … La speranza è quella di riuscire a “conservare”almeno i top player, dando loro garanzie, soldi, promesse… Quel che si deve insomma! Oggi c’è poca voglia diparlare e il futuro sembra un buco nero … fino a un annoe mezzo fa avevamo un gap, minimo, con la Juve da col-mare … quel gap non è più minimo e per colmarlo ades-so ce ne vuole! Bisogna lavorare a 360° e ripartire subito,prima di Dimaro, prima degli altri, prima di tutto …Napoli merita rispetto, franchezza, lealtà e se qualcunoquesto ancora non lo ha capito farebbe meglio a farsi daparte andandosi a cercare un altro pollo da spennare.

Tilde Schiavone

IL PAGELLONE

Non brillano le stelle e si salvanogli atleti “scartati”da Rafa Benitez

di Tilde Schiavone

STAGIONE FUNESTA

BERLINO 2015

Juventus e Barcellona si contenderanno sabatosera la Coppa dei Campioni, il più prestigiosotrofeo europeo per squadre di club. Bando aicampanilismi più estremi (mezza Italia tiferàBarcellona, mezza Spagna tiferà Juve), va dettoche il calcio italiano avrebbe estremo bisognodell’affermazione di un proprio club a livellocontinentale. In Europa League Napoli eFiorentina avrebbero potuto affrontarsi in finale,ma così non è stato; ora ritenteranno la scalatainsieme alla Sampdoria, la Lazio andrà inChampion’s passando però per i preliminari,mentre per Juventus e Roma, rispettivamente 1°e 2° classificata, l’accesso alla massima compe-tizione è diretto. La Juventus si appresta a giocare la sua ottavafinale: due vittorie, cinque sconfitte. I successisono datati 1985 e 1996, decisi entrambi daldischetto. Nella maledetta finale di Bruxelles fuPlatini a realizzare il penalty per un fallo suBoniek commesso da Gillespie ma cominciatofuori area, undici anni dopo a Roma nella lotte-ria dagli undici metri, bianconeri tutti a segno(Ferrara, Pessotto, Padovano, Jugovic) pergli olandesi fatali gli errori di Davids e Silooy.La gara si era chiusa sull’1-1, Juve in vantaggiocon Ravanelli e raggiunta dal finlandeseLitmanen. Vittoria vendetta nel ricordo della finale del1973, a Belgrado, quando Rep al 4° batté Zoffpermettendo così al club di Amsterdam di alza-re la coppa. Dieci anni dopo ancora lacrimebianconere quando Zoff fu beffato all’8° (se

sabato la Juve non prenderà gol nei primi diecisarà già a metà dell’opera) da un tiro partito dalontano tutt’altro che irresistibile. Una vignettamolto efficace ritrasse Felix Magath su unabicicletta nell’atto di “scippare” la coppa ad una“vecchia signora” che camminava sotto bracciocon Gianni Agnelli. Questo per dire che fu una sconfitta del tutto ina-spettata: bianconeri con tutti favori del pronosti-co avendo lasciato per strada avversari del cali-bro di Standard Liegi, Aston Villa (il club diBirmingham era una signora squadra) e, insemifinale, i polacchi del Widzew Lodz, exsquadra di Boniek, ma finirono battuti dal semi-sconosciuto Amburgo. Un momento, l’HSV nonera certo l’ultimo arrivato, quell’anno vinse il

titolo in Germania per la seconda volta consecu-tiva, e se ci si mette il portiere Uli Stein in sera-ta di grazia vuol dire che era propriodestino…L’Amburgo di oggi, però, non è nean-che pronipote di quella squadra essendosi salva-to dalla retrocessione per il rotto della cuffia. Ancora un giustiziere tedesco nel 1997, ilBorussia Dortmund, e Juve sconfitta 3-2: dop-pietta di Riedle, per lui un passato nella Lazio, eRicken. Il momentaneo 2-1 fu siglato da DelPiero. Un anno dopo, nella finale di Amsterdam, il goldel montenegrino Predrag Mijatovic battéPeruzzi ma soprattutto ridiede la Coppa al RealMadrid dopo oltre un quarto di secolo. Juveancora sconfitta nel 2003, a Manchester, nellafinale tutta italiana contro il Milan: scialbo 0-0dopo i supplementari, quindi rigori e tiro decisi-vo di Andriy Shevchenko.Sabato sarà l’ottava finale anche per ilBarcellona che però ha alzato il trofeo quattrovolte: la prima volta nel 1992, a Wembley, con-tro la Sampdoria. Tempi regolamentari chiusi areti bianche fino alla punizione bomba diRonald Koeman al 112°. Seconda affermazionenel 2006, a Parigi, contro l’Arsenal. Risultatofinale 2-1, inglesi in vantaggio con Campbell,raggiunti e superati nel finale, e nel giro di quat-tro minuti, da Eto’o e Belletti. Nel 2009 è già la macchina infernale messa suda Guardiola che all’Olimpico di Roma liqui-dò 2-0 il Manchester Utd di Cristiano Ronaldoper poi concedere il bis due anni dopo a Londra.

Quel Barcellona, che la Gazzetta dello Sportdefinì come “la squadra più forte di sempre”batté i Red Devils 3-1 con le reti di Pedro,Messi e Villa. Quasi indolore il momentaneo 1-1 siglato da Rooney. Certamente era un altroBarcellona quello che nell‘86 si fece pararequattro rigori dal romeno Helmuth Duckadam(uno bloccato a terra) per una finale che vide laprima vittoria di una squadra dell’Est, la SteauaBucarest; 2-0, risultato inaudito per una garadecisa ai rigori. Senza dimenticare l’umiliante4-0 rifilato dal Milan nel’94 (doppietta diMassaro, perla di Savicevic e poi Desailly). Precedente tra Juventus e Barcellona nellaCoppa Campioni 1985-86; bianconeri fuori alsecondo turno (vigeva il vecchio regolamento)battuti 1-0 al Camp Nou, rete di Julio Alberto enon andati oltre l’1-1 a Torino. Blaugrana avan-ti con lo scozzese Steve Archibald cui risposePlatini. Simbolo negativo di quella sconfitta ilgiovane attaccante Marco Pacione rimasto mar-chiato a vita per i gol mangiati sottoporta.Tralasciando la Coppa delle Coppe con la Juvedi Maifredi eliminata nelle semifinali del’91 (3-1, 1-0), piemontesi e catalani non si incontranodal 2003 nei quarti di finale di Champion’sLeague. Andata a Torino, 1-1, vantaggio diMontero, pari di Saviola. Juve corsara al CampNou, avanti con Nedved ma raggiunta da XaviHernandez prima del 2-1 firmato da Zalayetanel secondo supplementare (114°).

Antonio Gagliardi

Champion League: Juve e Italia nella stessa... Barca

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I PRONOSTICI

di Mariano Potena

GIULIO TEDESCHI: IL BARCAVINCERÀ SOFFRENDO

“Senza Champions, il mercato del Napoli saràdifficile. Callejon è seguito da diversi club inglesi”

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La redazione di PianetAzzurro ha contattato l'Agente Fifa,Giulio Tedeschi, per provare ad interpretare il futuro del Napolie per chiedergli un pronostico sulla finale di Champion's.Dopo due stagioni, Benitez ha lasciato la panchina delNapoli, come giudichi l’operato del tecnico spagnolo in que-sti due anni?“Dunque, Benitez era arrivato a Napoli con il marchio di vincen-te. Ma vincente soprattutto per la sua mentalità europea, capacedi fargli alzare quasi ogni anno una coppa importante. Ora lungida me il pensare che Benitez fosse obbligato a vincere l’EuropaLeague ma valutando “oggettivamente “ i risultati statitisticidegli ultimi due anni, la squadra in due anni è involuta sotto ilprofilo del gioco e mi sembra questa stagione, anche sotto l’a-spetto della fame e della cattiveria agonistica. Il Napoli chiudedietro la Fiorentina solo perché ha perso troppi punti in partiteabbordabili. E di questo, io accuso l’allenatore in primis.Francamente Benitez va a Madrid ma arriva dopo un grandissi-mo Carlo Ancelotti. Non pensi di trovare già la strada spianatali. In molti più bravi di lui hanno fallito con i Blancos”. Secondo te, Unai Emery potrebbe essere il tecnico giusto periniziare un nuovo ciclo?“Sicuramente Emery continuerebbe nel solco scavato dallasocietà azzurra di dotare questo napoli di internazionalità fin dalsuo coach. Emery con il Siviglia ha creato un “miracolo” calci-stico bello a vedersi perché il suo Siviglia gioca un bel calcio, eche funziona. L’Europa League non si vince per caso. Di certo

non per due anni di fila. A Napoli e al Napoli serve a mio pare-re un allenatore dalle spalle grosse, capace di sopportare unapiazza calorosa a volte anche troppo , e in quest’ottica diciamoche Emery potrebbe essere già abituato al tifo bollente spagno-lo. Ovviamente c’è da vedere quello che può essere l’impatto diun allenatore che in italia non ha mai allenato e tutto sommatogiovane, sulla nostra serie A. Ma infondo, se non lui, nomi inter-nazionali di primo piano sono comunque a secco di esperienzaitaliana, vedesi Klopp (difficile) e Pellegrini in uscita dal City.Quindi, perché non dare fiducia ad un fresco vincitoredell’Europa League?” Per il mercato in uscita, è vero che Callejon sarebbe vicinoall’Atletico Madrid?“Sì, ho sentito anche io questa voce. Non ho contatti diretti inSpagna con i Colchoneros ma so invece che lo seguono con inte-resse diversi club in inghilterra. Il ragazzo è stato voluto daBenitez. Cosi come Albiol e Higuain. Questo è un po il problemaquando sostanzialmente un allenatore fa il mercato da se e poiva via. Ora ci saranno diverse situazioni in uscita pendenti cheandranno regolarizzate tra calciatori e società partenopea”.Per quanto riguarda invece Higuain, ci sono tante offerte perl’argentino, ma ci sono le possibilità che rimanga al Napoli?“Anche qui le possibilità sono in evoluzione. Si è incrinato il rap-porto con Higuain , reo ad avviso di molti , di essere mancatoagli appuntamenti importanti della stagione, vedi i 4 rigori sba-gliati. Per me è assurdo criticare l’argentino, alla fine con 13

assist e non so quanti gol, è il più decisivo degli azzurri questastagione. I fischi per un attaccante fanno male, immagino peruno come lui che comunque sa di aver fatto il massimo. In piùlascia Benitez, lascia Bigon, il Napoli non va in Champions. Cisono possibilità che voglia andarsene. Il problema sarà trovareun acquirente disposto a spendere almeno 40 milioni di Euro.Altrimenti credo che difficilmente si possa parlare di Higuainlontano da Napoli”. Il Napoli non è riuscito a qualificari ai preliminari diChampions, cosa ti aspetti dal mercato del club azzurrosenza i 50 milioni della qualificazione?“Sarà un mercato difficile. Il centrocampo del Napoli va rifattototalmente, poi a seconda di chi arriverà in panchina, bisogneràcapire su cosa investire. Penso però che se quest’anno il Napoliha chiuso il bilancio con un passivo di 20 milioni, questa sessio-ne estiva , senza Champions quindi come hai ricordato tu senzai circa 50 milioni di proventi derivanti dall’accesso in Europa,sarà difficile investire su dei top players. Il mercato potrebbeessere fatto sacrificando una pedina importante dall’alto valoreeconomico, (Higuain, Callejon?) e reinvestendo totalmente lacifra incassata per buoni giocatori ed occasioni dell’ultimominuto”. Sabato a Berlino andrà in scena la finale di Champions,Barcellona-Juventus, qual’è il tuo pronostico?“Barcellona. Vince soffrendo ma vince. Quei tre la davanti sonoper me troppo per qualsiasi difesa”.

Il sistema garantisce almeno una terzina vincente centrandoil pronostico della partita base e almeno tre delle altre gare.

IILL SISTEMASISTEMA PERPER LELE SCOMMESSESCOMMESSE

La partita base 6 partite in 4 terzineUruguayGuatemala 117764-18212

Le altre partiteModenaEntella U

1

17917-3

ParaguayHonduras 117764-18220

ArgentinaBolivia 117764-18222

PescaraBologna 17917-8

BarcellonaJuventus 1H17818-1

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota18212 URUGUAY 1 1,178 PESCARA 1 2,451 BARCELLONA 1 H 2,70

...vinci 77,40 euro

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota18212 URUGUAY 1 1,173 MODENA UNDER 1,621 BARCELLONA 1 H 2,70

...vinci 51,15 euro

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota

18212 URUGUAY 1 1,1718220 PARAGUAY 1 1,6518222 ARGENTINA 1 1,22

...vinci 23,55 euro

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota18212 URUGUAY 1 1,173 MODENA UNDER 1,628 PESCARA 1 2,45

...vinci 46,45 euro

Finiti i campionati più importanti in Europa, l’at-tenzione degli sportivi si concentrerà sulla finaledi Champions e sui playoff e playout di serie B.Nonostante si respiri un certo ottimismo presso itifosi bianconeri, l’impresa della Juventus appa-re ardua, se non impossibile. Il Barcellona anostro modesto avviso è una delle squadre piùforti di sempre e crediamo che lo dimostreràanche sabato…Il Bologna, dopo aver rubacchiato il passaggioalla finale all’Avellino, si appresta ad affrontareun Pescara rigenerato dalla cura Oddo. Gli

abruzzesi ci sembrano in un momento miglioredi forma e di gioco, il fattore campo dovrebbefare la differenza in questo match di andata.Spareggio salvezza sempre in serie B, con unModena favorito sull’Entella dopo il 2-2 del-l’andata. Agli emiliani potrebbe andar beneanche un pareggio, crediamo che in questa garasi vedranno pochi gol.Sfide amichevoli nel Mondo in vista della 44ªedizione della ‘Copa America’ che andrà inscena dal 11 giugno e il 4 luglio in Cile. Tra levarie partite di preparazione ci piacciono le vit-torie di Paraguay, Uruguay e Argentina

rispettivamente su Honduras, Guatemala eBolivia.Ricapitolando il tutto, puntando € 10,00 sullasestina secca si incasserebbero € 265,00.Per chi volesse divertirsi e provare a vincere,magari anche sbagliando una o due partite,invece, sotto proponiamo come al solito ilnostro sistema a rotazione con capogioco.Buon divertimento con le scommesse diPianetAzzurro e ricordate che il gioco è vietatoai minori e può causare dipendenza patologica.

Vincenzo Letizia

Barcellona strafavorito sulla Juventus

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