n26 1 CENACOLO AM G · occhi nuovi. C’è una canzone di Claudio Baglioni contenente questa frase:...

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CENACOLO GAM 1 G n ° 26 - Novembre 2007 «IL REGNO DI DIO SOFFRE VIOLENZA... E SOLO UNA GIOVENTÙ D'ASSALTO LO PUÒ CONQUISTARE» (cfr. Mt 11,12) Periodico mensile religioso a cura della Comunità Consacrati del GAM-GIOVENTÙ ARDENTE MARIANA - Aut. Trib. di Benevento n° 31 del 14-09-2004 Direttore responsabile Don Pasquale Maria Mainolfi - Spedizione in abbonamento postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1 comma 2- DCB - Benevento CENACOLO G AM SOMMARIO DI DON CARLO: ANCHE IL MIO CORPO... P .2 VITA GAM: ESPERIENZE PP .4-6 UN INVITO DELLA MADONNA: P.7 I nostri santi Vi sono vari modi per vivere, come vi sono diverse scelte di vita. Ogni vita ha un valore immenso, anche la meno apparente, e per narrarla bisognerebbe descrivere innumere- voli giornate simili l’una all’altra e distinte per impercettibili sfumature. Ma la vita sfuggirebbe comunque. Don Carlo e Don Bruno, due poinieri del GAM, hanno vissuto nella verità e nella strabiliante serietà di ogni singola vita. Come raccontarli? È rimasto quello che hanno lasciato, quello che hanno imparato vivendo, quello in cui hanno creduto e soprattutto ciò che Dio ha voluto far conoscere del mistero della loro esistenza nascosta in Lui. Sicuramente hanno saputo scegliere. In silenzio, senza clamore, questi due uomini hanno deciso di oltrepassare “la barriera del suono”. Hanno scelto la santità, fidandosi di Dio, totalmente, accogliendo il suo disegno nella loro vita. C’è sempre un istante (che a volte può dispiegarsi lungo il corso di mesi o di anni) in cui l’uomo è chiamato a scegliere, a decidere, e spesso la decisione più importante non è il cosa fare ma il come vivere: non si situa nella sfera dell’agire, ma dell’essere, il resto è conseguenza. I santi hanno detto sì, hanno saputo rischiare accogliendo sul serio un annuncio di gioia, il Vangelo, che può sembrare assurdo nelle vicende del nostro vecchio mondo. Solo quando scegli di viverlo, o meglio di lasciarlo vivere attraverso la tua vita, esso ti si fa chiaro illuminando ogni cosa. Guardiamo solo alla corsa al potere, alla violenza, al piacere cercato per se stesso; essa sembra inevitabile oggi. Eppure qualcuno cambia rotta, impastando la sua vita con quel “Lievito” che fa fermentare tutto. C’è chi sceglie di fidarsi, oltre l’assurdo, di ciò che Gesù ci ha detto e che resta soprattutto un incredibile messaggio di gioia che cambia tutto il modo di vedere e di vivere, anche se la vita in apparenza rimane quella. La nostra storia, ogni uomo, ha un disperato bisogno di senso, ha quindi bisogno dell’Unico che può «aprire i sigilli», svelare il segreto nascosto, Gesù Cristo, e ha bisogno di vederlo nei nuovi santi che il mondo attende, senza forse saperlo. La nostra è una generazione privilegiata, una generazione di poveri, incapaci di ascesi, ma assetati d’amore da morirne. È arrivato il tempo in cui la terza parte della Parabola degli invitati alle nozze sta per realizzarsi. Nei tempi che sono gli ultimi, vediamo che la sala delle nozze rimane vuota, perché fintanto che manca un invitato non potrebbe esservi pienezza. Dio invia i suoi messaggeri per spingere ad entrare nella sala del banchetto i poveri che incontreranno. La terra ha bisogno di questi santi, i santi degli ultimi tempi, dei santi malgrado loro, dei santi malgrado il mondo, dei santi malgrado tutto. Don Carlo e Don Bruno lo sono stati. Ora tocca a te. La GMG 2008 “In questo momento, nel quale la presenza viva di Cristo risorto in mezzo a noi alimenta la fede e la speranza, sono lieto di annunciare che il prossimo Incontro mondiale della gioventù avrà luogo a Sydney, in Australia, nel 2008. Affidiamo alla guida materna e premurosa di Maria Santissima il cammino futuro dei giovani del mondo intero”. Con queste parole Benedetto XVI, prima della preghiera dell’Angelus recitata insieme ad un milione di giovani nella spianata di Marienfeld a Colonia il 21 agosto 2005, ha rivelato la sede della prossima GMG. La capitale australiana ospiterà dal 15 al 20 luglio 2008 migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Non mancheranno i ragazzi italiani, per i quali Sidney 2008 rappresenta anche la seconda tappa del cammino pastorale dell’Agorà dei giovani. Per informazioni più dettagliate e articolate sulla prepara- zione della GMG2008 vi potete rivolgere al Centro GAM (riferimenti a p.8)

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  • CENACOLO GAM 1

    Gn°26 - Novembre 2007

    «IL REGNO DI DIO SOFFRE VIOLENZA... E SOLO UNA GIOVENTÙ D'ASSALTO LO PUÒ CONQUISTARE» (cfr. Mt 11,12)Periodico mensile religioso a cura della Comunità Consacrati del GAM-GIOVENTÙ ARDENTE MARIANA - Aut. Trib. di Benevento n° 31 del 14-09-2004

    Direttore responsabile Don Pasquale Maria Mainolfi - Spedizione in abbonamento postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1 comma 2- DCB - Benevento

    CENACOLOGAM

    SOMMARIODI DON CARLO:ANCHE IL MIO CORPO... P.2VITA GAM:ESPERIENZE PP.4-6UN INVITO DELLA MADONNA: P.7

    I nostri santiVi sono vari modi per vivere, come vi sonodiverse scelte di vita. Ogni vita ha un valoreimmenso, anche la meno apparente, e pernarrarla bisognerebbe descrivere innumere-voli giornate simili l’una all’altra e distinte perimpercettibili sfumature. Ma la vita sfuggirebbecomunque.Don Carlo e Don Bruno, due poinieri delGAM, hanno vissuto nella verità e nellastrabiliante serietà di ogni singola vita. Comeraccontarli? È rimasto quello che hannolasciato, quello che hanno imparato vivendo,quello in cui hanno creduto e soprattutto ciòche Dio ha voluto far conoscere del misterodella loro esistenza nascosta in Lui.Sicuramente hanno saputo scegliere. Insilenzio, senza clamore, questi due uominihanno deciso di oltrepassare “la barriera delsuono”. Hanno scelto la santità, fidandosi diDio, totalmente, accogliendo il suo disegnonella loro vita.C’è sempre un istante (che a volte puòdispiegarsi lungo il corso di mesi o di anni) incui l’uomo è chiamato a scegliere, a decidere,e spesso la decisione più importante non è ilcosa fare ma il come vivere: non si situa nellasfera dell’agire, ma dell’essere, il resto èconseguenza.I santi hanno detto sì, hanno saputo rischiareaccogliendo sul serio un annuncio di gioia, ilVangelo, che può sembrare assurdo nellevicende del nostro vecchio mondo. Soloquando scegli di viverlo, o meglio di lasciarlovivere attraverso la tua vita, esso ti si fa chiaro

    illuminando ogni cosa.Guardiamo solo alla corsa al potere, allaviolenza, al piacere cercato per se stesso;essa sembra inevitabile oggi. Eppurequalcuno cambia rotta, impastando la sua vitacon quel “Lievito” che fa fermentare tutto.C’è chi sceglie di fidarsi, oltre l’assurdo, di ciòche Gesù ci ha detto e che resta soprattutto unincredibile messaggio di gioia che cambia tuttoil modo di vedere e di vivere, anche se la vitain apparenza rimane quella.La nostra storia, ogni uomo, ha un disperatobisogno di senso, ha quindi bisogno dell’Unicoche può «aprire i sigilli», svelare il segretonascosto, Gesù Cristo, e ha bisogno divederlo nei nuovi santi che il mondo attende,senza forse saperlo.La nostra è una generazione privilegiata, unagenerazione di poveri, incapaci di ascesi, maassetati d’amore da morirne.È arrivato il tempo in cui la terza parte dellaParabola degli invitati alle nozze sta perrealizzarsi. Nei tempi che sono gli ultimi,vediamo che la sala delle nozze rimanevuota, perché fintanto che manca un invitatonon potrebbe esservi pienezza. Dio invia isuoi messaggeri per spingere ad entrare nellasala del banchetto i poveri che incontreranno.La terra ha bisogno di questi santi, i santi degliultimi tempi, dei santi malgrado loro, dei santimalgrado il mondo, dei santi malgrado tutto.Don Carlo e Don Bruno lo sono stati. Oratocca a te.

    La GMG 2008“In questo momento, nel quale la presenza viva di Cristorisorto in mezzo a noi alimenta la fede e la speranza, sonolieto di annunciare che il prossimo Incontro mondiale dellagioventù avrà luogo a Sydney, in Australia, nel 2008.Affidiamo alla guida materna e premurosa di MariaSantissima il cammino futuro dei giovani del mondointero”.Con queste parole Benedetto XVI, prima della preghieradell’Angelus recitata insieme ad un milione di giovani nellaspianata di Marienfeld a Colonia il 21 agosto 2005, harivelato la sede della prossima GMG.La capitale australiana ospiterà dal 15 al 20 luglio 2008migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Nonmancheranno i ragazzi italiani, per i quali Sidney 2008rappresenta anche la seconda tappa del camminopastorale dell’Agorà dei giovani.Per informazioni più dettagliate e articolate sulla prepara-zione della GMG2008 vi potete rivolgere al Centro GAM(riferimenti a p.8)

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    ANCHE IL MIO CORPOPER LA RISURREZIONE

    di Don Carlo

    Gesù... mostrò loro le mani e il costato(cf Gv 20,20).

    B isogna partire dal concetto chel’uomo è un corpo animato, nonun’anima incarnata. Il corpo è l’uomoresponsabile (secondo S. Paolo esecondo S. Giovanni) di ciò che fa, diciò che vive; il corpo è tutta la sua interasituazione, la sua totalità, la suapersonalità. Questo corpo attualmente sitrova sotto il controllo, sotto l’animazione(dice S. Paolo) della psiche, cioèdell’anima, della vita. Ma dopo larisurrezione sarà sotto il controllo, sottol’animazione del Pneuma, dello SpiritoSanto; riceverà allora la sua formadefinitiva.

    San Paolo nel capitolo 15 della primaLettera ai Corinti specifica i quattrointerventi di Dio.Dalla corruzione il corpo passaall’incorruttibilità; dalla miseria passaalla gloria; dalla debolezza passa allapotenza; e dal corpo psichico (sotto ilcontrollo della psiche, dell’anima, dellavita) passa al corpo sotto il controllodello Spirito Santo, spiritualizzato.Corruzione è il processo di distruzione,di deterioramento, di logorìo. Lacorruzione è una schiavitù che alienal’uomo; è la lentissima mortalità di ognigiorno che ghermisce ciascuno di noi.L’incorruttibilità è la libertà pienarealizzata, è la prossimità a Dio.La miseria è il disonore, la distruzionedell’uomo. La gloria è la luce di Dio chetrasforma totalmente l’uomo.La debolezza è il vivere separati da Dio,è la tendenza a marciare contro Dio oalmeno senza Dio. La potenza è una

    piena salute di fronte alla malattia, è lavita con Dio.Tutti i templi-persone individuali,diventano nella risurrezione un unicoTempio dello Spirito Santo. Ecco lameraviglia che opera il Signore: unatrasformazione radicale, totale. Ilsoggetto interiore rimane lo stesso, mal’espressione corporea viene cambiata.L’uomo è un corpo animato, nonun’anima incarnata. Il corpo condensatutto l’universo, è un microcosmo.

    Importanza della morte, annientamen-to totale, che dà la maturazione piùpiena della nostra vita divina. A somi-glianza di Gesù, la Kénosis, l’annienta-mento produce l’espansione piena ditutte le luci dello Spirito Santo in noi. LoSpirito santo distrugge la morte,distrugge il peccato, dà la risurrezione edà la vita divina della Grazia.L’uomo esteriore si deteriora, si logoragiorno per giorno, ma l’uomo interioreacquista una maturazione, uno splendo-re sempre più potente. Ed è nella morteche avremo il massimo splendore,perché nella morte c’è lo svuotamentototale, la massima distanza dal centrodel proprio io.S. Francesco di Sales diceva che ilnostro io egoista muore cinque minutidopo la morte. Esagerava. Nella mortenoi avremo la fiammata più grande dellosplendore. Interverrà allora la potenza diDio, quella potenza che sul Sinai sirivelò attraverso i lampi, i tuoni, i fulmini,in una tempesta di fuoco. È la Penteco-ste dello Spirito Santo che rinnova lafaccia della terra.

    7 NOVEMBRE.VENTOTTO ANNI DOPOAccostare l’universo con amoreTrasformare tutto in amore era il segreto di S. Teresina del Bambino Gesù,che Don Carlo sentiva molto vicina per la sua piccolezza interiore e il suototale abbandono al Padre.Anche lui guardava tutto e tutti con uno sguardo di amore, con gli occhi stessidi Dio che è Amore. «L’adorazione incessante che è l’estasi dell’amore –disse – è accostarsi a tutto l’intero universo con un unico atteggiamento:l’amore». Egli vedeva in tutto e in tutti le tracce di Dio e a questo sguardo difede orientava le anime.«Quando ci incontrava di sfuggita lungo i corridoi o nell’orto – dice unaclaustrale – aveva sempre una parola di attenzione per santificare ciò che sistava facendo. Era una parola breve, detta sottovoce, una Parola di Gesùadatta alla circostanza che dava subito un colpo d’ala. Un giorno mi chiesese avevo scoperto il mio nome nuovo; gli dissi di no e lo pregai di dirmelo luida parte del Signore. Il giorno dopo venne con un foglio “ Per me Cristo” epuntando il dito su una frase mi pregò di leggere e aggiunse: “Lei si chiameràSuor T. del nascondimento. Le piace?” Ancora adesso ricordo questo nomecome un piccolo programma di vita».

    Circa vent’anni dopo il suo passaggio nell’estremo Oriente, alcuniMissionari esprimono dei ricordi incancellabili di Don Carlo e dei suoiscritti. Ecco la testimonianza di uno di essi:«Da molto tempo leggevo con avidità i suoi articoli e opuscoli: vi trovavo lìdentro tutto lo spirito evangelico. Quando potei incontrarlo personalmente – emi accadde un’unica volta – non mi colpì nulla di nuovo in lui: era veramentequell’uomo di Dio – un vero Sacerdote – che io conoscevo già attraverso lesue pubblicazioni. Ero pure a conoscenza del Movimento Gam e di comeaveva saputo infondere nei giovani l’amore alla preghiera sulla Parola di Dio.Questo era il punto centrale di Don Carlo, con l’amore alla Madonna. Unanno mi sono scritto alcuni punti del Gam per farne un programma diapostolato». «Adesso lo immagino in Cielo, molto alto, perché ha sofferto... hapredicato, ha praticato… Ma soprattutto perché ha sofferto prove molto dure.Capita sempre così agli uomini di Dio. E questo è quanto viene premiatomaggiormente in Cielo».

  • CENACOLO GAM 3CENACOLO GAM 3

    Verso SydneyOcchi nuoviI veri viaggi di esplorazione non consistononello scoprire nuovi paesaggi, ma nell’avereocchi nuovi. C’è una canzone di ClaudioBaglioni contenente questa frase: «A volte, piùche di un mondo nuovo, c’è bisogno di occhinuovi per guardare il mondo». Questa stessaidea affiorava già in una pagina di quel grandee fluviale romanziere che è stato MarcelProust (1871-1922) con le parole sopraevocate. L’intuizione è felice: le meraviglie nelmondo sono tante, ma ci vuole la meravigliadell’uomo, cioè la sua capacità di vedere e distupirsi, per scoprirle. Ci sono torme diviaggiatori che girano il mondo con l’obbiettivofotografico incollato all’occhio per riprendereogni cosa e che ritornano senza aver ammira-to e capito nulla delle loro esplorazioni inorizzonti nuovi. Così accade anche per la vita.Se hai l’occhio superficiale (ed è naturalmentela vista della mente e del cuore ad essere incausa), trovi attorno a te solo cose e fatti dapossedere e attraversare. Se, invece, saipenetrare con lo sguardo in profondità, eccoche si aprono davanti a te tanti segreti e misteri,tante bellezze e sorprese. Anzi, talvolta quellafelicità che amorosamente cerchi e checonsideri come impossibile, alla fine, è proprioa portata di mano, svoltato l’angolo, nellaquotidianità, negli eventi e nelle persone cheforse i tuoi occhi superficiali non vedono. C’èuna bella frase di Gesù che afferma: «Beati ivostri occhi perché vedono e i vostri orecchiperché sentono» (Matteo 13, 16). Sapervedere - e non guardare soltanto - è un’arte,anzi, è una scelta della mente e della volontàed è questo che dà colore e senso alla vita.

    Gianfranco Ravasi

    L’anno pastorale 2007 / 2008è dedicato alla dimensione interpersonaledell’evangelizzazione. L’obiettivo è quello diproseguire la dinamica estroversa del primo anno, siaa livello di testimonianza e presenza quotidiana negliambienti di vita, sia come iniziative straordinarie dimissione. Il momento centrale del secondo anno èla GMG di Sydney 2008: essa offre ai giovani lapossibilità di approfondire il senso del mandatomissionario per la propria esistenza cristiana, in uncontesto culturale e sociale estremamente stimolante.La partecipazione, fisica o “virtuale”, all’evento diSydney è quindi un passaggio importante per tutticoloro che sono coinvolti nel cammino triennale.Il tema, “Mi sarete testimoni”, evidenzia chemissionarietà è parte costituiva dell’identità cristianadelle persone e delle comunità, chiamati a narrarel’esperienza gioiosa dell’incontro con il Risorto. Lamissione viene vissuta non come “proselitismo, chevuole ‘catturare’ i giovani per appropriarsene, macome una gioiosa comunicazione della bellezza diuna scoperta che si vuole condividere con tutti.

    Scrivo da questo sperduto paese, dove stopredicando un Corso di Esercizi Spirituali a 104Suore: faccio tutto il Vangelo di S. Luca; è ungioiello di luce e di gioia, il Vangelo della gioia,della lode a Dio, della misericordia, della preghie-ra, della povertà.Trascrivo una semplice preghiera che è come unprogramma di vita: “Rallenta la mia corsa, oSignore. Calma il battito del mio cuore acquietan-do la mia mente. Trattieni il mio passo frettolosocon la visione dell’eternità. Dammi, in mezzo allaconfusione della mia giornata, la pace della risur-rezione. Aiutami ad affondare le radici nel terrenodei valori durevoli della vita, così che io possacrescere verso il cielo del mio destino”.

    don Carlo

  • CENACOLO GAM 4CENACOLO GAM 4

    Vita

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    QUELLO CHESTA FACENDOPoco dopo la morte di Rabbi Moshe diKobryn, fu chiesto a uno dei suoidiscepoli: «Per il tuo maestro qual era lacosa più importante?». Il giovane si misea riflettere per un po’, e rispose: «Quelloche stava facendo in quel momento!».Riuscire a fare ogni cosa come se fossela più importante è un esercizio tutt’altroche facile. Eppure è qui la vera spiritualità.Non è nel decollare dal nostro orizzonteterreno quotidiano alla ricerca di chissàquali azioni alte, nobili, supreme emistiche. È, invece, nella fedeltà semplicee appassionata alla vocazione che ti hachiamato in questa casa, in questafamiglia, con queste persone che ognigiorno incrociano la tua esistenza. Certo,il futuro, il desiderio, l’aspirazione sonorealtà anch’esse importanti, ma decisivoè il presente da vivere in pienezza,colmandolo di impegno e di amore. Ètalmente vero questo che i filosofi nonhanno trovato di meglio per definiresimbolicamente l’eternità che compararlaa un attimo presente perfetto. «L’eternità èquando non manca più il presente»,scriveva un grande pensatore latino delV-VI sec. come Severino Boezio. Ecco,allora, la scelta di vita più seria: continuarea camminare nell’oggi, facendo bene ciòche fai, come suggerivano gli antichisapienti romani col loro proverbio Agequod agis, fai quello che stai facendo conrigore e amore.

    ECHI DELLE MISSION

    QUI SICILIA...Grande fervore ed entusiasmo hannocontraddistinto le missioni in terrasiciliana. La Mamma Celeste è stataattesa e accolta ovunque con gioia econ amore. La Madre ci porta neces-sariamente al Figlio, e così è avvenuto.Arrivo della Madonna di Fatima,annuncio della Parola di Dio e ritornoalla vita di grazia nei sacramenti. “Chegioia quando abbiamo scoperto cheavremo vissuto, oltre al giorno, anche lanotte con Gesù, visto che i nostrimaterassini sono posizionati proprio inuna sacrestia a due passi da Lui”-raccontano due protagoniste dellamissione di Galati Marina (ME).Famiglie, giovani, bambini, ammalati,tutti sono stati in qualche modo coinvolti.Anche alcuni giovani che in un primomomento avevano preso in giro imissionari si sono poi ravveduti e sonocorsi al sacramento della Confessione.Nella missione di San Gregorio (CT) lemissionarie hanno appreso che ilparroco aveva incontrato don Carlo nel1976 ed hanno così potuto apprenderealtri particolari sulla sua vita e sulla suasantità. Da sottolineare anche lacollaborazione che i giovani gam hannotrovato nei parrocchiani dei vari paesi, iquali si sono trasformati in veri “angelicustodi” nella visita delle famiglie. Così èaccaduto, ad esempio, a Pisano Etneo(CT) dove c’è stata una mobilitazionegenerale per accogliere nel migliore deimodi la Madonna di Fatima e i suoipiccoli missionari.

    GioventùGioventùGioventùGioventùGioventù:rivestita dell’armatura di Dio, per potersi opporre allper restare in piedi nel giorno della lotta.

    ArArArArArdentedentedentedentedente:annuncia il Vangelo della pace; impugna lo scudo deper estinguere tutte le frecce infuocate del maligno.Incendiata dall’amore di Cristo e trasformata in Lui.

    MMMMMariariariariarianananananaaaaa:difesa dalla spada dello Spirito che è la Parola di Dio.Con Maria che “conservava nel suo cuore” il “gioiosCon Lei, la Mamma celeste, pronuncia il suo “sì” di incondizionata alla volontà del Padre.

    Un cuore…come Maria

    Tutta la storia cristiana testimo-nia di Maria. È la sola donna,appunto perché Madre nostradinanzi alla quale anche gliuomini peggiori si levano lamaschera e si mostrano così

    come sono, senza infingimenti.La sua immacolatezza non fa

    paura. È Madre, non la si teme,perché Lei ci comprende e non si

    scandalizza di nulla.

    Maria è esaltazione di Dio,perché specchio della benevolen-

    za che Egli ha avuto per ogniuomo.

    QUI PUGLIA...Tutto all’insegna del sacrificio il lavorosvolto quest’estate in Puglia. Sì, perchésono stati presi di mira i luoghi divilleggiatura, nella fattispecie marini,dove nei periodi più caldi si addensanoturbe di individui delle più diverseestrazioni e provenienze. E l’esperien-za per noi, giovani missionari, è statasenza dubbio impegnativa ma, nelcontempo, esaltante. Quando ci si trovadavanti a moltitudini e l’ambiente sipresenta abbastanza ostile o indifferentesembra che in noi le energie si moltipli-chino. Sarà uno dei tanti ineffabili effettidello Spirito Santo.Così è accaduto, ad esempio, a TorreVado e a Torre Pali e Pescoluse (LE).Le folle presenti lungo le spiagge cihanno obbligato a fare largo uso delmegafonaggio, sia inoltrandoci tra gliombrelloni con le trombe a tracolla siapercorrendo continuamente il lungoma-re col pulmino. Tre giorni di verabattaglia! Nella giungla degli ombrellonici siamo imbattuti nelle situazioni piùvarie. Eh, sì! C’erano credenti, tiepidi,atei, indifferenti, seguaci di false religioni,ecc. La difficoltà più grande l’abbiamoincontrata nel cercare di captare la loroattenzione e nel cercare di farciascoltare, sommersi dal rumore delmare e dal vocio di grandi e piccoli.La gioia più grande comunque cel’hanno offerta i bambini, per i qualiabbiamo animato diversi cenacoli. Èstata ammirevole la loro partecipazione.Così descrive l’esperienza l’autrice deldiario della missione di Marina diGinosa (TA): “Davvero un momento digioia e di allegria che in poco tempo hacoinvolto interi lidi, basti pensare che lemissionarie hanno utilizzato la radiodella spiaggia per annunciare l’arrivodella Mamma Celeste in mezzo a loro”.

  • CENACOLO GAM 5CENACOLO GAM 5

    Ciao, sono Nadia, ho sedici anni e faccio parte del GAM daquasi tre anni.Quest’anno grazie alla Mamma ho avuto la fortuna dipartecipare al mio primo campo missione GAM. Trovo chequesta sia stata una dell’esperienze più belle della mia vita.All’inizio e fino a qualche giorno prima di partire io non dovevoneanche venirci in questo campo per una serie di problemi.Così mi sono affidata alla Mamma Celeste dicendo: «CaraMamma metto nelle tue mani questo campo e tutti i mieiproblemi. Gestiscili tu come meglio puoi. Sia fatta la tuavolontà». Così dicendo qualche giorno prima della partenzaho saputo che potevo partire senza problemi! Continuoancora oggi a ringraziare la Mamma per avermi dato lapossibilità di partecipare a questa meravigliosa esperienza.Appena sono arrivata ho visto un sacco di ragazze pronti perincominciare cariche di gioia, ragazze provenienti da variezone ma con un solo scopo: quello di evangelizzare ed an-nunciare la parola di Dio ad ogni creatura.I primi tre giorni di campo li abbiamo utilizzati per prepararciinsieme alla Mamma alla missione, tre giorni molto densi ericchi. La sera facevamo la serenata alla Mamma dove io hopotuto dare la mia testimonianza. Nell’ultima sera di campoabbiamo fatto una cosa a mio parere bellissima! Cioè quella discrivere una letterina alla Mamma che poi dopo una breveprocessione saranno state bruciate in modo che arrivinosubito in cielo. Questa cosa mi ha colpito molto, così non hoperso tempo e ho scritto la mia letterina, ho riempito tre fogli,penso che quella è stata la miglior preghiera che abbia maifatto in vita mia, avevo tante cose da dire e ringraziare!Così sono stata mandata a S. Gregorio; lì siamo stateaccolte con grande gioia dal parroco della parrocchia e daaltre persone.Fin dal primo giorno abbiamo cominciato ad andare aConsacrare le famiglie, un esperienza bellissima all’inizio

    ONI ESTIVE 2007

    LA PAROLAA QUALCHEPROTAGONISTA“Cosa mi è piaciuto della missione?Tutto! L’amore per Gesù unisce tutte lerazze, tutte le età, tutte le classi sociali,facendoci sentire tutti fratelli di sangue”.

    Maria Antonietta -missione Marina di Ginosa (TA)

    “Questa è stata una missione anche perme particolare...alla fine, dopo averspiegato perchè consacrarsi, mostra-vano che volevano da Dio, per mezzodi Maria, tanta MISERICORDIA.Giuseppe – missione Torre Vado (LE)

    “Se il mondo vi odia sappiate che haodiato me prima di voi. Non temete: sonocon voi” –dice Gesù. Grazie, Mamma,per questa missione di sacrificio,preghiera e soprattutto tanta gioia.Impossibile descrivere a parole ciò che ilmio cuore prova. Solo Dio può vedere,scovare sin nel profondo del cuore.Serena – missione Galati Marina (ME)

    In particolare ricordo un bellissimoquartiere dove ci hanno accolto moltocalorosamente. Infatti in ogni casa ciaspettavano con larghi sorrisi e conmeravigliosi altarini pieni di fiori,candeline...Alcuni bambini ci hannoaccolto addirittura con le fiaccoline e unasignora con l’Ave Maria diSchubert...Poi bisticciavano tra di loroper averci nelle loro case...”

    Grazia Maria – missione San Gregorio (CT)Questa missione è stata fantastica. Lacosa che mi ha colpito è stato il pianto diogni persona all’arrivo della MammaCeleste nella propria casa.

    Chiara – missione di Castanea (ME)

    non tutti ci hanno aperto, ma noi non ci siamo persi d’animo,abbiamo continuato a bussare casa per casa. Nei giorniseguenti la situazione si è ribaltata, le persone ci aspettava-no sulla soglia della porta o affacciati al balcone che cichiamavano, è stata una grande emozione vedere questepersone piene di felicità all’arrivo della Madonna e scoppia-vano in lacrime, oppure vedere bambini che l’aspettavanosorridenti con le fiaccole accese. L’esperienza più forte èstata quando siamo andati a casa di una signora che avevaperso il figlio di 30 anni da poco, vedere questa signora cheappena ha visto la Madonna non smetteva più di piangere, lìho capito cos’era il vero dolore. Io a vederla mi si sonoriempiti gli occhi di lacrime e ho cominciato a dirle parole diconforto che non so come siano uscite dalla mia bocca.Continuavamo a passare di casa in casa le persone cifacevano trovare addirittura l’altarino pronto con le candele e ifiori e alla fine non ci volevano più lasciare andare, nonfacevano altro che continuare a baciare la statua e a pregare.Quante persone in quei giorni hanno partecipato alle funzioni inChiesa. In questa missione ho capito molte cose, ho capitoquando sia importante e utile evangelizzare la parola di Gesùagli altri. Mi ha aiutato anche ad approfondire il mio rapportocon i Sacerdoti, ho capito che nei momenti più bui dove haiproblemi e difficoltà puoi sempre rivolgerti a loro che sonosempre pronti ad ascoltarti e a darti una mano.Questa missione mi ha cambiato molto, il GAM mi hacambiata molto. Da quando faccio parte del GAM non sonopiù la stessa. Non riesco più ad immaginarmi senza ilGAM. La sera prima che vado a dormire ringrazio Maria eGesù per la giornata, e ogni mattina non mi alzo dal letto seprima non ho detto la preghiera e non affido la mia giornata aloro. Ormai ho imparato a mettere tutto, anche le più piccolecose nelle loro mani. Grazie.

    Nadia (Linguaglossa)

    Mi ha cambiato

    le insidie del male;

    ella fede

    so messaggio”.adesione

  • CENACOLO GAM 6CENACOLO GAM 6

    Stare a contatto con i missionari delGAM, è stata senza dubbio una delleesperienza più belle ed emozionanti chesi siano mai fatte nella nostra parrocchia.Pur essendo una comunità costituita dapoche persone, la nostra Lappano, neitre giorni in cui la statua della Madonnadi Fatima ci ha fatto visita insieme airagazzi che l’hanno accompagnata, si èriempita di gente trepidante all’idea disalutare la “Mamma per eccellenza”anche solo per un istante, di gentecommossa che si accontentava di quelsorriso che Lei sembrava rivolgere achiunque La guardasse. Chi come noiha avuto la fortuna e la possibilità dipartecipare da vicino alle attività deigiovani missionari, facendo visita allefamiglie per la consacrazione al cuoreimmacolato di Maria, assistendo aicenacoli di preghiera o anche semplice-mente stando insieme a loro, ha potutorendersi conto di quanto, in qualunquecircostanza, la vicinanza al Signore siamotivo di gioia, serenità e vero diverti-

    (da: La Sicilia - 27 agosto 2007)Grande gioia a Pisano per l’arrivo dellaMadonna pellegrina di Fatima, condottanella frazione etnea da dieci giovani delGAM (Gioventù Ardente Mariana):Luigi, Marino, Martin, Marco, Pietro,Graziano, Giuseppe, Gianluigi, Giusep-pe Davide, Alessio Fucile (seminarista)e da due sacerdoti: Don Giovanni DiDomenico e Don Biagio Comparato.La Madonna è stata accolta dalparroco, padre Giuseppe Meli, dalsindaco Delfo Patanè, e dall’assessoreGiuseppe Samperi.«La Madonna pellegrina di Fatima - haspiegato don Giovanni - gira per ilmondo secondo i dettami dati da Luciadalla Madonna nel corso di una delleapparizioni. “Fatemi una portantina econducetemi dai miei figli”. Queldesiderio della Vergine viene esauditodal GAM, che si avvale di giovani benpreparati nella fede e secondo i dettamidi Giovanni Paolo II, che invitava i

    NELLO SBANDAMENTO DI TANTISSIMI GIOVANI,AFFASCINATI DA IDEOLOGIE MALSANE,

    IL GAM VUOLE ESSERE COME UNA ROCCAFORTEDI RESISTENZA ALLA PRESSIONE SATANICA E

    UNA CORAGGIOSA AFFERMAZIONEDELLA PROPRIA FEDE.

    mento. Sì, perché il desiderio diconoscere la parola di Dio e di farlaconoscere agli altri attraverso lapreghiera, la riflessione o ancoraattraverso il canto è occasione didivertimento, di rapportarsi con ragazzie ragazze come noi, ragazzi fantasticiche portano avanti gli insegnamenti diGesù con assoluta dedizione e gioia divivere. Ognuno di loro singolarmente hadato il suo contributo. Con la simpatia, lacordialità e l’allegria che licontraddistingue nel trasmettere lamisericordia e l’amore infinito di Dio,sono riusciti a farsi voler bene e aconquistare il nostro affetto con estremafacilità. Si sono rivelate persone affabili,sempre disponibili e di una generositàinfinita, persone stupende che hannolasciato un segno veramente importantenella nostra comunità e alle quali va ilnostro abbraccio e il nostro più sinceroGRAZIE!

    Alessandra, Martina e Manuela

    LA MADONNA DI FATIMAPELLEGRINA DI PACE E DI

    AMORE A LAPPANO giovani a compiere opere dievangelizzazione».Innumerevoli gli incontri di riflessione, lemeditazioni, le preghiere, i cenacoli pertutte le età che si sono svolti nella chiesaSan Giuseppe di Pisano, capaci dilasciare un segno profondo nella piccolacomunità che ha quindi salutato laMadonna pellegrina in partenza per altriluoghi, con una fiaccolata e l’offerta diletterine scritte dai fedeli che poi sonostate bruciate.

    Enza Barbaglio

    Zafferana. Commozione per la visitadella statua di Fatima a Pisano

    Il dottor Albert Schweitzer era solito dire che, a chiunquemanifesta la volontà di vivere, dobbiamo lo stesso rispettoche abbiamo per il nostro attaccamento alla vita. Seinvitiamo una persona a vivere, dobbiamo accettare quellapersona così com’è. Dobbiamo ascoltarla quando ci parladei suoi sogni senza distruggerli con le nostre obiezioni.Soprattutto dobbiamo vedere quanto c’è di meglio inquesta persona e lasciare che queste sue qualita siaffermino e crescano. Perché la crescita è la veracaratteristica di ogni creatura vivente: la vita è un alberoche cresce, non una statua.L’invito a vivere è l’invito a crescere, a essere se stessi, aessere felici. Ma è anche l’invito a sperare. «Una personavive» dice Jourard «finché sa che la sua vita ha un senso eun valore, finché ha una ragione per cui vivere. Nonappena il senso, il valore e la speranza scompaiono dallavita di una persona, questa comincia a smettere di vivere;comincia a morire».

  • CENACOLO GAM 7CENACOLO GAM 7

    Un cuore cheannunciaIncendia tutti i cammini della terra conil fuoco di Cristo che porti nel cuore.

    Chi annuncia il Vangelo diventa collabo-ratore dello Spirito Santo nel creare lanuova civiltà dell’amore.

    Il Regno di Dio esige coraggio, violenza.Il coraggio è un dono dello Spirito Santo.

    Ognuno di noi è responsabile di rendereil mondo migliore di come l’ha trovato.Non c’è che la forza del Vangelo che pos-sa lievitarlo e trasformarlo.

    Chi è appena toccato dal Raggio di Luceche è Gesù, diventa a sua volta unasorgente luminosa.

    o a darci per vinti e a battere in ritirata, condizionandocia vicenda come il sole e il gelo condizionano uncampo verde».L’influenza di ciascuno di noi può essere profonda.Che uso ne facciamo? Certe persone, scrive lopsicoterapista Sidney Jourard «hanno la provatacapacità di riuscire a trasmettere agli altri inviti perentoria considerare la vita senza scopo e senza speranza.Hanno il potere di indurre gli altri a “darsi per vinti”, a“sottomettersi”, a “rinunciare”». Può darsi che questepersone si trovino a dover affrontare difficoltà di cui nonsono responsabili, o che siano state influenzatenegativamente da genitori che non avevano il coraggiodi affrontare la vita. Quale ne sia la ragione, sonopersone fredde e insensibili; hanno il potere di ucciderei sogni, paralizzare le speranze, soffocare la felicità. Lecose belle avvizziscono sotto il loro sguardo critico, leimprese meritorie si riducono in nulla, la fiduciascompare per lasciar posto alla paura.Tutti conosciamo persone come queste, e la loropresenza ci distrugge. C’è, per esempio, la giovanesposa che si sforza d’imparare a cucinare mentre ilmarito la ricompensa con frasi come: «Non ce la faraimai!» o «Perché non ci rinunci?». O c’è l’insegnanteche accoglie il tema originale e intelligente di unoscolaro rimproverandogli la brutta scrittura o qualche

    Racconta Whitman, uno psicologo:«Accadde quando ero bambino in un paesino dellaNuova Scozia, nel Canadà. Una madre di famiglia cheabitava poco lontano da noi morí. Il marito, spessoubriaco, non era in grado di aver cura dei figli; perciòuna donna del paese ne prese uno con sé. Vedova,povera, senza istruzione, la donna aveva tuttavia unagrande riserva di amore e di energia da prodigare aquel ragazzetto spaurito e scontroso, il quale, quasi daun giorno all’altro, cominciò a cambiare, a crescere ea rifiorire. Ma c’era una cosa che l’ostacolava: per noibambini era un estraneo e quindi nessuno volevagiocare con lui.Un giorno, la donna che gli faceva da madre cisorprese che giocavamo, mentre lui se ne stava indisparte, piangendo sconsolato. Gli disse di andare acasa, poi si rivolse verso di noi: “Questo è troppo!”gridò. “Quel bambino conta pure qualcosa. È adessoche si decide se diventerà qualcuno, e ogni volta chegli vedo fare un piccolo passo in avanti, voi loricacciate indietro. Non volete che viva?”.Sono passati molti anni, ma non ho dimenticatoquell’episodio. Fu il mio primo contatto con unaprofonda e dolorosa realtà: che al mondo c’è chicostruisce e c’è chi distrugge. Possiamo aiutarci avicenda od ostacolarci, invitarci a vivere e a crescere

    La Madonnaci invita avivereviverevivereviverevivereLe persone con cui entriamo incontatto condizionano in modoprofondo la nostra esistenza. Mamentre alcune hanno il potere diuccidere i nostri sogni e di soffocare lanostra felicità, altre riescono ainfonderci un senso di entusiasmo, disperanza, di amore. Quella che più cientusiasma è la Mamma Celeste.

    errore di ortografia.Ma che dire di quelle meravigliose e indimenti-cabili persone che ci invitano a vivere? Quandostiamo con loro ci sentiamo piú importanti,come rinnovati. Ci sommergono con un’ondatadi energia, ci stimolano a valorizzare in pienoquelli che siamo o possiamo diventare.«Da ragazzo, - scrive ancora Whitman - avevouna maestra straordinaria, che insegnava contanto entusiasmo e tanto amore che nessunodei suoi scolari l’ha mai dimenticata. Quandoleggeva in classe i nostri componimenti, lavedevamo illuminarsi in viso, la sentivamotrattenere il respiro per il piacere, ridere, perfinopiangere. Quel che più conta, incoraggiava ilminimo barlume di originalità che vedeva in noi.E quando ci muoveva qualche critica, lo facevain modo costruttivo, dicendo: “Questo possiamomigliorarlo ancora. Possiamo andare più afondo”».Frederick Buechner racconta di un pomeriggiod’inverno, quando entrò nella classe in cuiinsegnava, proprio mentre un tramonto di fuococominciava ad accendere il cielo sopra glialberi neri di fuliggine. Preso da un impulsoimprovviso, spense le luci e mostrò agli studentilo spettacolo del «cielo in preda al fuoco, quasifosse la fine o l’inizio del mondo». Nessunorise, nessuno fece dello spirito, nessuno chieseperché lo avesse fatto. Restarono tutti in silenzioai loro posti per più di 20 minuti, finché il fuoconel cielo si estinse. Fu - ricorda Buechner - unalezione indimenticabile, svolta in perfettacomunione con gli allievi.Come possiamo definire un simile dono?Jourard dice che queste persone ci «anima-no»; ci salvano dallo scetticismo, dalla stan-chezza, dalla perdita di ogni interesse. Vinconol’apatia che si impadronisce di noi con ilpassare degli anni. Dando un senso a tutto: allagioia, alla tragedia, perfino alla morte. Sonopersone benedette. La più alta è «la benedettafra le donne».Non vorremmo noi tutti essere come Lei: degliispiratori di vita?

  • CENACOLO GAM 8

    CENACOLOGGGGGAMCasella Postale 6882100 - Benevento

    Tel/fax: 0825/966152e-mail: [email protected] Internet: www.cathomedia.com

    CENACOLO GAM 8

    Ti scrivo per dirtiNapoli, 20 ottobre 2007

    “Eccomi, sono la serva del Signore,avvenga di me quello che hai detto”(Lc 1,38)

    Carissimo mons. Comastri,

    a poche ore dalla sua visita inquesta vivace città, ho appreso congioia la notizia che il prossimo 24novembre il Santo Padre terrà unconcistoro durante il quale le faràdono della dignità cardinalizia.Conoscendo la Sua Persona credoche sta già vivendo questomomento dal di dentro, lì doveancora una volta, come quelgiorno a Nazaret, una creaturapronuncia con amore il suo si alPadre.Mi permetto di lasciarle questascintilla di S. Teresa di Lisieux: Laperfezione consiste nel fare la suavolontà, nell’essere ciò che Eglivuole che noi siamo.Ringraziando il Buon Dio ognigiorno per la Sua bellatestimonianza di fede e per il Suoapostolato gravido di amore, leassicuro la mia preghiera e quelladei nostri bambini, giovani,famiglie, sacerdoti e sorelle.Ci benedica tutti.

    Don Marco CarluccioLa Comunità Consacrati del GAM

    I Bambini, i giovani e le famigliedel Movimento GAM

    CARO AMICO,chi ti scrive è un tuo coetaneo,che da circa 2 anni ha intrapreso un cammino vocazionale nellaComunità di Formazione del Movimento G.A.M. a Napoli.L’8 febbraio del 2006, decido di lasciare la mia famiglia e entrarepresso la Comunità dei Consacrati del GAM. Il mio camminoformativo è stato ricco di tanti momenti gioiosi e anche altri diripensamento, di crisi e anche di fallimenti; tuttavia in questimomenti ho esperimentato la Presenza del Signore, che con ilSuo Amore dava risposte alle mie domande, certezze ai mieidubbi, pienezza ai miei vuoti e forza alle mie debolezze.Ti starai chiedendo il perché di questa mia lettera, noi non ciconosciamo, forse hai sentito parlare di me, o ci siamo incontratiqualche volta presso qualche missione. Ti scrivo, come fratello,come amico: il Signore ha bisogno di te, della tua vita, delle tuemani, dei tuoi occhi, dei tuoi piedi, dei tuoi doni e anche delle tueimperfezioni, affinché tu possa continuare il Suo progettto di amorenel mondo. Ti starai chiedendo: “perché proprio a me?”. Anche iomi ponevo la stessa domanda, anche Samuele, anche Pietro,anche Paolo, anche don Carlo (iniziatore del movimento), e anchetutte quelle persone che sono state chiamate a seguirlo in modoparticolare.Il grande Giovanni Paolo II, il Papa dei giovani, ci ha lasciato tantibellissimi messaggi, diretti e profondi. Tra questi ti ricordo il Suomessaggio al Giubileo dei giovani del 2000: “È Lui che cercatequando sognate la felicità. È Lui la bellezza che tanto vi attrae. È Luiche vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette diadattarvi al compromesso.È Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorreb-bero soffocare”.Oggi il Signore cerca anche TE e vuole parlare al tuo cuore, vuoleaffidarti un progetto che insieme con Lui potrai realizzare se, faraidella preghiera il linguaggio per dialogare con Lui e con i fratelli. Sesenti dentro il tuo cuore questo desiderio, non permettere che il buio ele ombre della paura possao spegnere la fiamma che è in te.Ti auguro di essere attento ascoltatore della voce di Dio e che latua vita sia pienezza della Sua grazia.Grazie per aver condiviso con me queste poche righe.

    Licodia18 luglio 2007

    Sono Pina dalla Sicilia (da unpiccolo paesino).TI SCRIVO PER DIRTIsono una vostra abbonata dalNovembre 2006. Questo mese,purtroppo, non mi è arrivato (ilMessalino), ho aspettato con tantasperanza, ma fino adesso... ormai ilmese è finito, non arriva più. Viprego di farmi avere quello diAgosto. Questo mese ho sentito unvuoto: ormai è un amico, è la paroladi un compagno che ogni giorno misostiene e mi guida per tutta lagiornata.Il mio desiderio più grande è quellodi crescere spiritualmente. Non sonomolto brava nelle parole, vorrei diretante cose ma mi rimangono nelcuore e non escono dalla bocca.Prego il Signore nostro Dio dimettermi davanti alla mia strada unapersona, amici, con i quali possocrescere e confrontarmi per potermicosì sbloccare, e con molta semplici-tà annunciare la Parola di Dio,parlarne senza pudore, con sicurez-za. Intanto ringrazio Dio per avermifatto conoscere il Messalino (tramitemia cognata di Mondragone). Sòche non basta leggere, ascoltare, efar rimanere tutto per sé, ma donarloagli altri, e confrontandosi c’è lacrescita.Intanto vi ringrazio già da ora,continuate a mandarmi il Messalino,è molto importante, è la mia linfa.Che Dio vi benedica per quello chefate. Grazie.

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