N.2/2008 Informatica Maggiolinews · bimestrale di soluzioni informatiche per la P.A. editoriale...

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news bimestrale di soluzioni informatiche per la P.A. editoriale Polo Informatico Maggioli la più qualificata realtà italiana nel panorama It al servizio della P.A. scenari I piani di sviluppo dell'Ict nella P.A. intervista Provincia di Roma: lavori pubblici con il software ALICE di Eldasoft focus Il rapporto tra P.A. e fornitori. Il riuso di progetti o prodotti nuovi progetti L'outsourcing nel sistema italiano 2 3 5 6 7 N.2/2008 Informatica aggioli M www.maggioli.it/informatica

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editoriale

Polo Informatico Maggiolila più qualificata realtà italiana nel panorama Ital servizio della P.A.

scenari

I piani di sviluppo dell'Ict nella P.A.

intervista

Provincia di Roma: lavori pubblici con il software ALICE di Eldasoft

focus

Il rapporto tra P.A. e fornitori. Il riuso di progetti o prodotti

nuovi progetti

L'outsourcing nel sistema italiano

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Gruppo Maggiolil'Amministratore Delegato

Paolo Maggioli

editoriale

Polo Informatico Maggiolila più quali� cata realtà italiana nel panorama It al servizio della P.A.

Dall’integrazione delle esperienze della sof-tware house del Gruppo Maggioli - Maggioli Informatica Cedaf, Studio K, Eldasoft, Sipal e Bit – nasce il “Polo Informatico Maggioli”, la più qua-lificata realtà italiana nel panorama dell’Informa-tion Technology al servizio della Pubblica Ammi-nistrazione Locale e Centrale.La profonda conoscenza dei processi decisionali ed ope-rativi del settore pubblico ereditata dal Gruppo a cui appartiene, unita alla capacità di sviluppare e integrare sistemi informativi, di pro-porre servizi innovativi e progetti completi sono quindi alla base dell’ampia offerta di qualità che il “Polo Informatico Maggioli” propone ai suoi clienti.Dunque soluzioni standard di grande valore, in linea con le esigenze di tutti i clienti ma anche soluzioni speciali, “tagliate su misura”.Di pari passo all’evoluzione delle acquisizioni in corso nel mondo tra i big dell’informatica, il “Polo Informatico Maggioli” delinea la volontà imprenditoriale di rafforzare una posizione di leadership in questo settore e raggiungere così una massa critica tale per cui è possibile costruire delle economie di scala che sono necessarie per continuare ad investire in prodotti e servizi sempre più competitivi. Mai come in questo momento, una corretta visione delle potenzialità del mercato, unita ad una concreta capacità di analisi dell’installato e pianificazione del nuovo in arrivo, costituisce un asset strategico irrinunciabile per il Gruppo. Un fattore competitivo che fa e farà sempre di più la differenza.La professionalità unita all’esperienza, al radicamento sul territorio e alla passione, è la mis-sion che questa nuova realtà intende rappresentare.Per l’occasione, abbiamo pensato di apportare anche un restyling grafico al nostro Maga-zine al fine di renderne ancora più piacevole la lettura. In questo numero del magazine affrontiamo argomenti molto importanti, quali la crescita della domanda di “outsourcing” nel mercato dell’Ict della Pubblica Amministrazione Locale e Cen-trale, la problematica dell’open source, del FLOSS (Free Libre Open Source Software) e del sof-tware su licenza, cercando di rappresentare il tema nella sua articolazione ed infine l’intervista alla Responsabile Opere Pubbliche della Provincia di Roma, Architetto Rosanna Cazzella, per la gestione informatica dei lavori pubblici grazie al software ALICE – Gare d’Appalto.Il software che consente di gestire l’intero iter e di aggiudicare le gare secondo tutte le modalità di calcolo previste dalla legislazione vigente, definendo automaticamente la gra-duatoria delle offerte e producendo tutti gli atti e i documenti necessari per tutte le tipologie di gara relative a Lavori Pubblici, Forniture e Servizi.

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intervista

Architetto Cazzella, a quali esigenze intende-vate rispondere quando avete deciso di attiva-re un sistema informatico per la gestione delle oo.pp.?L’esigenza primaria era di poter disporre di uno strumento informativo-gestionale in tema di la-vori pubblici unico e condiviso, in grado di ge-stire l’enorme mole di dati e informazioni in gio-co, nel quale far confluire in tempo reale i dati di propria conoscenza e competenza e quindi condividerli. Un sistema che potesse costituire utile suppor-to sia per i responsabili del procedimento di ciascuna opera, sia per gli organi ed uffici con funzioni di controllo, anche per operare più effi-cacemente il monitoraggio costante delle nume-rose opere in programma (circa 350 per trien-nio), garantendo elevati livelli di trasparenza.Ogni servizio era infatti dotato di uno o più stru-menti, più o meno elementari, autoprodotti o commissionati all’esterno, incapaci di dialogare fra loro e fornire informazioni omogenee. Si avvertiva quindi la pressante necessità di met-tere in rete i principali servizi competenti della gestione di diverse fasi nella programmazione e realizzazione di ogni opera: inizialmente ne sono stati individuati 15 (oggi sono oltre 10 quelli tecnici, 3 i servizi amministrativi a questi collegati, l’ufficio espropri, il servizio gare e la ragioneria generale). La necessità operativa primaria era quella di au-mentare in tal modo l’efficienza dei servizi e di

abbreviare nel contempo i tempi di alcune ope-razioni di tipo routinario.

Sulla base di quali parametri è stato scelto il fornitore e come giudicate ad oggi il suo ope-rato?Un gruppo di lavoro interno ha individuato le funzioni principali richieste ed è stata indetta una gara pubblica cui hanno partecipato ditte del settore. La gara è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più van-taggiosa, con la possibilità di attribuire all’of-ferta tecnica fino a 65 punti (fino a 55 punti per la qualità dell'applicativo e aspetti migliora-tivi proposti e fino a 10 punti per il know-how aziendale, curriculum), all’offerta economica fino a 35 punti (fino a 25 punti per il prezzo dell’applicativo e fino a 10 punti per il prezzo medio degli specialisti che avrebbero affiancato l’amministrazione nell'operatività). A distanza di circa 3 anni possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti della scelta operata sia in termini di prodotto che di possibili ulteriori sviluppi dello stesso.

Sono emerse difficoltà nel portare a regime il sistema e se sì, quali e come sono state supe-rate?Il problema maggiore si è dimostrato l'accettazio-ne da parte degli utenti (dirigenti e funzionari in-caricati) di utilizzare lo strumento informatico con sistematicità, sia per la complessità dell'applicativo in quanto tale, sia per la complessa articolazione della struttura operativa dell’amministrazione che ha portato a coinvolgere un numero forse ecces-sivo di addetti non sempre sufficientemente mo-tivati.Ulteriori difficoltà sono emerse, infine, per la richiesta specifica della Provincia di Roma di utilizzare la stessa piattaforma operativa anche in fase di programmazione triennale degli inter-venti.

Provincia di Roma: lavori pubblici con il software ALICE di Eldasoft lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici lavori pubblici software ALICE software ALICE

La Provincia di Roma ha implementato con successi il software ALICE – Gare d’Appal-to per ottemperare alla gestione informati-ca dei lavori pubblici. Ne abbiamo chiesto riscontro alla responsabile del programma delle oo.pp. e di Roma capitale, l’architetto Rosanna Cazzella.

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E’ stata particolarmente curata la fase di affian-camento operativo con personale specializzato della software house e si è di recente avviata la trasposizione su piattaforma web delle principali funzionalità in quanto su tale nuova piattaforma risulta molto più agevole sia la consultazione che l’immissione della maggior parte dei dati. Sulla piattaforma iniziale si continuerà ad operare per attività più specializzate (predisposizione delle schede per l'Osservatorio, richiesta dei codici Cup, ecc.). La realizzazione di collegamenti diretti della banca dati ALICE con la contabilità analitica e con i cru-scotti direzionali del controllo di gestione, attual-mente in fase di affidamento, costituisce senz’altro la molla per un maggiore coinvolgimento di quella dirigenza che fino ad oggi non si è dimostrata par-ticolarmente sensibile al cambiamento.

A distanza di 3 anni quali sono i risultati tangi-bili per l’amministrazione derivanti dall’adozio-ne di un sistema informativo per il monitorag-gio delle oo.pp.?I risultati sono:• una banca-dati di oltre 2.300 progetti che

coprono gli anni dal 2004 al 2008 relativi ai programmi triennali ed elenchi annuali che li comprendono;

• il collegamento con alcune banche - dati inter-ne quali la banca - dati tecnici e imprese, dei beni immobili, della ragioneria generale con l’acquisizione o il collegamento con i dati pre-senti in esse per quanto utili;

• la creazione del programma triennale e dell’elenco annuale dei lavori e l’invio del file relativo al sito del Ministero delle infrastrutture per la sua pubblicazione;

• la predisposizione in automatico delle schede - lavori per il loro invio all’Osservatorio ll.pp.;

• la richiesta/acquisizione dei codici Cup dal Cipe;

• la pubblicazione sul sito web dei lavori appal-tati, dei cantieri avviati e di quelli conclusi negli ultimi due mesi;

• la creazione di diversi “report” di monitoraggio e di alcuni “modelli” personalizzati (determine e delibere di approvazione progetti) prodotti su richiesta di alcuni uffici interni.

Come prevedete una futura espansione del si-stema fin qui adottato?Due sono essenzialmente le linee di sviluppo del sistema ALICE che attengono rispettivamente alla sfera interna e a quella esterna dell’amministra-zione provinciale di Roma, la prima in corso di realizzazione e la seconda già programmata e in corso di cofinanziamento statale e regionale; all'interno:• il collegamento con il sistema dei “cruscotti di-

rezionali” che consenta ai singoli dirigenti dei servizi di monitorare costantemente i propri in-terventi e valutare la propria attività in termini di efficienza ed efficacia, in base a parametri definiti dal controllo di gestione, nell’ambito del sistema permanente di controllo e valutazione anche degli stessi dirigenti;

• il collegamento con la contabilità analitica, sem-pre nell'ambito del sistema permanente di con-trollo e valutazione anche degli stessi dirigenti;e all’esterno:lo sviluppo della comunicazione al cittadino sul sito web, con interfaccia consultabile e in-terconnessione al sistema Gis che consenta di conoscere in tempo reale sia l'attività program-mata che lo stato dei lavori in corso di realizza-zione e la loro collocazione sul territorio.

intervista

Il sistema ALICE di Eldasoft ha accele-rato cambiamenti nei processi organiz-zativi della vostra struttura?Il sistema Alice potrebbe risultare, in tempi più lunghi (3-5 anni) un importan-te elemento di accelerazione nel cam-biamento di alcuni processi organizza-tivi interni, oggi ancora limitato a pochi casi; per alcuni servizi infatti i risultati positivi si sono già da tempo manife-stati e si spera che ciò produca un po-sitivo ‘effetto domino’ su tutti i servizi della Provincia.

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nuovi progetti

L’outsourcing nel sistema italiano

Il mercato privato/pubblico italiano dell’informatica dell’ultimo decennio è stato segnato nel bene e nel male dall’avvento di una forma giuridico – contrattua-le definita outsourcing, nata negli Usa nei primi anni 60, che ha suscitato e suscita tuttora molto interesse, anche se l’impressione che si ricava da alcune inter-pretazioni e applicazioni è che non se ne conosca il significato preciso.

Il termine outsourcing è stato adoperato in molti con-tratti e in una vasta gamma di attività economiche ed imprenditoriali spesso in modo distorto ed im-proprio. Una sentenza della Cassazione ha definito l’outsourcing “il fenomeno che comprende tutte le possibili tecniche mediante cui un’impresa dismette la gestione diretta di alcuni segmenti dell’attività produt-tiva e dei servizi che sono estranei alle competenze di base (il core business). In sostanza l’outsourcer (forni-tore) ha la responsabilità di gestire un intero processo di un’attività produttiva del cliente, assumendo il ruolo di partner e imprenditore. L’obiettivo è sostanzialmen-te l’individuazione di un partner esterno, dotato di competenze e professionalità, in grado di gestire con efficacia ed efficienza un settore aziendale considera-to “no core”.L’approccio delle imprese e degli enti pubblici ha su-bito nel corso degli anni varie trasformazioni ed evo-luzioni tuttavia le finalità principali della stragrande

maggioranza sono in sintesi:- disporre di competenze di professionisti e primarie

aziende del settore;- ottimizzare le strutture e le attività “core business”

del processo aziendale;- riduzione dei costi.Ovviamente, è necessario mettere in rilievo che la natura “intima” della tipologia di outsourcing si è modificata nel corso degli anni passando dall’ester-nalizzazione di funzioni terziarie non strategiche per l’azienda, prevalentemente informativi e logistici, ma di rilevante complessità, all’esternalizzazione d’attività legate alle funzioni strategiche diversificate e non stan-dardizzabili (Itc, progettazione, gestione). In questi casi l’outsourcer regola un rapporto fiduciario e per-sonalizzato con il cliente, analizza e studia col cliente lo stato dell’arte, soluzioni e progetti su misura, deve essere in grado di creare un rapporto fiduciario, saper dialogare e innovare rapidamente. L’outsourcer lavora per creare una vera e propria al-leanza strategica tra partners, nella quale ognuno è impegnato al raggiungimento del massimo livello di utilità organizzativo, tecnico, economico, anziché un tradizionale rapporto contrattuale tra cliente e fornito-re, in cui il ruolo del compratore è nettamente distinto da quello del venditore e il rischio d’impresa connesso al prodotto finale è del tutto a carico del fornitore.Pertanto alla necessità di maggiore efficienza ed effi-cacia dei processi concessi in outsourcing, si è sosti-tuito un modello che richiama i principi dell’impresa a rete e richiede una forte discontinuità organizzativa per adeguare le strutture ai cambiamenti imposti dal-le dinamiche del mercato e affermare le esigenze di riqualificazione e ricollocazione indotte dai cambia-menti organizzativi sopracitati.Il mercato Ict della Pubblica Amministrazione Locale e Centrale vedrà una forte crescita della domanda di “outsourcing” per due ordini di motivi:- le amministrazioni pubbliche sono orientate in modo

crescente a lavorare per obiettivi e ad affermare un ruolo d’indirizzo;

- l’outsourcing può diventare uno strumento e un’oc-casione per ridisegnare il ruolo, le funzioni e le pro-cedure operative delle P.A.

Gli eventi di studio ed approfondimen-to oltre alle campagne promozionali e pubblicitarie dei principali player del mercato italiano non sempre eviden-ziano e fanno emergere con chiarez-za:- la natura giuridico-contrattuale;- gli scopi; - i prodotti e i servizi offerti;- i livelli e la qualità dei servizi;- i benefici tecnico-economici previsti.

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Il recente esito del primo step del bando nazionale di riuso, che sembra non abbia visto una presentazione di progetti e di richieste di co-finanziamenti così ri-levanti, evidenzia che è ancora aperta la ricerca di modelli virtuosi che possano dare impulso ai pro-cessi di innovazione per il mondo della P.A.L. Facendo una schematizzazione del settore del sof-tware si possono distinguere i diversi ambiti:sistemi operativi (es. Linux o windows);• software di base/middleware (data base, application

server, linguaggi di sviluppo, browser, ecc.);• strumenti di produttività (piattaforma di produttività

(office open office, piattaforma di e-mail, piatta-forma di collaboration, ecc.);

• software applicativo.Nel contesto open source, su una stessa piattaforma Linux coesistono sia “software free” che “software a licenza” (esempio del modello Ibm). E’ il mercato che fa la selezione dell’uso di uno o dell’altro a se-conda dei contesti. Chi si appoggia al modello “free software” deve poi decidere come fare la gestione nel tempo delle piattaforme adottate: è un puro business di servizi dove è sparito il mestiere di produttore di software.Mentre nei primi 3 settori si parla di tecnologie tra-sversali, ben diverso è il contesto del software appli-cativo, in particolare nel contesto della P.A.L. Qui non ci sono economie di scala possibili con il resto del mondo perché le diverse impostazioni giu-ridico - normative definiscono dei bisogni peculiari: occorre quindi sviluppare software e, forse, ha ancora un senso avere delle aziende con una identità ed una capacità da produttori. La capacità di fare software si differenzia moltis-simo tra il fare un singolo progetto o pensare al fare un prodotto (parametrizzabile, scalabile, ecc. che comporta un investimento di un diverso ordine di grandezza) ed avendo presente poi cosa accadrà nella gestione nel tempo; sempre in termini di van-taggio per chi acquista un prodotto, è evidente che

un produttore può garantire una affidabilità e delle economie di scala che, difficilmente, possono esse-re garantite nella gestione del singolo progetto fatto ogni volta da un fornitore di servizi differente. Analizzando quanto sta accadendo nel contesto della P.A.L., e a maggior ragione dopo l’esperienza dei pro-getti e-gov fase 1, è evidente che si pone un problema più alto del tema dell'open source che è quello degli open standard. Riteniamo di affermare che il riuscire a garantire lo-giche di interoperabilità tra diversi nodi della rete sia più importante della tecnologia con cui sono fatte le soluzioni installate nei diversi nodi e delle modalità di acquisizione della stessa tecnologia (a licenza o free); il riuscire ad identificare questi standard di interope-rabilità può essere di aiuto per dare basi più solide a chi investe: sia sul lato della domanda che sul lato dell'offerta.In una logica di mercato è prevedibile che coesista-no approcci diversi: di acquisizione di prodotti a licenza, di acquisizione di software “free”, di realiz-zazione di progetti ad hoc, o con un mix variegato di queste diverse modalità.Il Polo Informatico Maggioli ritiene che abbia un senso continuare ad impegnarsi in un ruolo di “Pro-duttore” e continua ad investire per continuare a fornire prodotti a licenza accanto ad una capacità di sviluppare progetti ad hoc. Il nuovo ciclo di investimenti che l’azienda sta por-tando avanti prevede che, per mantenere competiti-vità alla fornitura dei prodotti, si vada a privilegiare la realizzazione di software in “logica open” cercando di perseguire l’obiettivo della portabilità del software e dell'indipendenza del software applicativo dal siste-ma operativo, dal data base, dall’application server, dal browser e dagli strumenti di produttività. Con questa logica si pensa di poter continuare ad of-frire valore nel tempo agli oltre 4000 enti che oggi utilizzano in qualche modo uno o più prodotti del Polo Informatico Maggioli.

focus

Il rapporto tra P.A. e fornitori.Il riuso di progetti o prodotti

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scenari

I piani di sviluppo dell’Ict nella P.A.

Il volume di spesa per l’Ict nella P.A.C. è arrivato a una dimensione non ulteriormente comprimibile. Lo dimostrano gli assestamenti di bilancio che occorre apportare in corso d’anno sui capitoli di spesa che fi-nanziano l’informatica nei Ministeri, per assicurarne il funzionamento, il continuo riproporre da parte della amministrazioni, nei Piani triennali che si succedono, degli interventi che vengono sospesi o cancellati ad inizio anno per mancanza di fondi. La spesa della P.A.C per l’Ict è del resto una delle più basse d’Europa e il trend di crescita della spesa Ict è in Italia ben sotto la media europea (2% nel 2007 e 2008 contro il 2,9%). Ritardare l’innovazione tecnolo-gica significa inoltre accumulare un gap difficilmente colmabile in futuro e aumentare la perdita di credi-bilità della P.A., che conta proprio sull’innovazione per acquisire un ruolo propulsivo nella crescita del Sistema Paese. D’altra parte, gli investimenti in Ict hanno dei ritorni finanziari rapidi e degli effetti di grande impatto, se coniugati con l’innovazione organizzativa e contribui-scono allo sviluppo di un settore d’impresa fondamen-tale per l’Italia.Nel quadro sempre più di “sistema” e per “missione” nel quale si sta orientando l’azione di innovazione del-la P.A.C. e che è alla base della stessa strategia nazio-nale di e-government, può anche essere utileprevedere, accanto ai finanziamenti ordinari, fondi straordinari, finalizzati ad azioni di sistema, trasversali all’intera P.A.C., basati sull’uso di tecnologie Ict.La spesa per l’Ict va razionalizzata: occorre trovare soluzioni “di sistema” che sfruttino economie di scala e che siano condivise tra più amministrazioni. In tal senso il Cnipa, negli ultimi anni, anche a seguito dei dispositivi normativi che gli affidano il Piano Trienna-le 2008-2010 per l’Ict della P.A.C., ha avviato diverse iniziative per razionalizzare la spesa per l’Ict e la lot-ta agli sprechi, che hanno messo a disposizione delle P.A. servizi condivisi di connettività e gestione dell’It (in ambito SPC: hosting, housing, gestione tecnica dei sistemi e delle postazioni di lavoro ecc..), sviluppato il riuso del software applicativo e l’open source, razio-nalizzato l’utilizzo delle infrastrutture It, progettato e messo a disposizione delle P.A. servizi applicativi di tipo “shared services” (ad es. il protocollo informatico), permettendo di conseguire notevoli risparmi di spesa

e migliore efficienza operativa.Perché non è solo importante razionalizzare la spesa della P.A. per l’Ict, ma occorre anche “qualificarla” meglio, nel senso di indirizzarla verso l’innovazione, il supporto al cambiamento organizzativo e cultu-rale delle P.A., il miglioramento della qualità dei ser-vizi resi a cittadini e imprese, che devono essere più snelli, tempestivi e trasparenti; in questo ultimo am-bito bisogna porre nuova attenzione nel potenziare il back office: la qualità dei procedimenti amministrativi come percepita dagli utenti della P.A. dipende infatti solo in parte dalla loro presentazione e molto dalla loro completezza, efficienza, affidabilità, sicurezza, economicità.L’Ict è di per sé uno strumento d’innovazione: questa funzione può essere svolta solo se si riesce ad affian-care alle necessarie risorse finanziarie per la gestio-ne e la manutenzione dei sistemi esistenti altre risorse per gli investimenti, che sono, invece, i primi a essere penalizzati quando si tratta di contenere le spese. Si deve investire in progetti d’innovazione tecnologi-ca, nella diffusione di tecnologie come Pec, gestione documentale, firma digitale, Voip, WiFi e Wi-Max, RfId, che incidono su spese non informatiche di ben altra entità, riducendole drasticamente (spese postali, locali, servizi esterni, ecc.).

Nell’ambito del Piano Triennale 2008-2010 per l’Ict della P.A.C, gli aspetti predominanti rimangono:

• investire sulla sicurezza;• sviluppare i sistemi di gestione della conoscenza;• correlare la programmazione

dell’Ict a quella strategica più generale della P.A.;• armonizzare l’innovazione tecnologica con quella di processo;• valorizzare le risorse umane;• rafforzare la programmazione concertativa.

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