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ED n.11 - 2011 energia pulita e dintorni NUOVO PIANO ENERGETICO IN EMILIA-ROMAGNA SI PUNTA SULLE RINNOVABILI LEGAMBIENTE REGIONALE “DAL GIAPPONE UNA DURA LEZIONE” LICEO EINSTEIN I RAGAZZI ALLA SCOPERTA DELL’ENERGIA DEL SOLE CELEBRAZIONI 150° LA UBISOL INSERITA TRA I NUOVI MILLE DATI EUROSTAT RINNOVABILI, IN UE SI VA AL RADDOPPIO Dopo il disastro giapponese, in Italia è scattata la moratoria di un anno per le centrali Ma tra 12 mesi cosa succederà? Scongiuriamo i pericoli con il referendum di giugno LA DURA LEZIONE DI FUKUSHIMA AL VOTO PER DIRE NO AL NUCLEARE

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EDn.11 - 2011

energia pulita e dintorni

NUOVO PIANO ENERGETICO IN EMILIA-ROMAGNA SI PUNTA SULLE RINNOVABILI LEGAMBIENTE REGIONALE “DAL GIAPPONE UNA DURA LEZIONE” LICEO EINSTEIN I RAGAZZI ALLA SCOPERTA DELL’ENERGIA DEL SOLE CELEBRAZIONI 150° LA UBISOL INSERITA TRA I NUOVI MILLE DATI EUROSTAT RINNOVABILI, IN UE SI VA AL RADDOPPIO

Dopo il disastro giapponese, in Italia è scattata la moratoria di un anno per le centrali Ma tra 12 mesi cosa succederà? Scongiuriamo i pericoli con il referendum di giugno

LA DURA LEZIONE DI FUKUSHIMAAL VOTO PER DIRE NO AL NUCLEARE

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Il costo del ritardo sugli obiettivi di KyotoL’Italia dal 1° gennaio 2008 ogni giorno accumula diversi euro di debito (8 € al secondo al 18 aprile 2011) per il mancato raggiun-gimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Il contatore nel sito internet del Kyoto Club visualizza in tempo reale la crescita del debito.

AL 18 APRILE 2011 IL COSTO DEL RITARDO DI KYOTO È DI

Un pasticcio all’italiana per favorire il nucleare

Quel che sta succedendo in Italia con le energie rinnovabili ha davvero dell’incredibile. L’unico settore che ha prodotto ricchezza e occupazio-ne in questi anni di crisi, è stato bloccato con un decreto legislativo. Vale la pena di fare un passo indietro e provare a tracciare una breve cro-

nologia. All’inizio dell’anno, le aziende del fotovoltaico, comparto trainante della green economy, avevano dovuto fare i conti con le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico che annunciava lo stop agli incentivi statali per l’energia da fotovoltaico al raggiungimento della soglia degli 8.000 megawatt di potenza installata. Una beffa, visto che si trattava di un limite che sarebbe stato superato in pochi mesi. Dopo le prevedibili proteste, giovedì 3 marzo si è caduti dalla padella alla brace: è infatti ar-rivato il decreto Romani, che ha azzerato qualsi-asi certezza del diritto, bloccando gli incentivi e rinviando la definizione di nuove regole a un ul-teriore decreto. Insomma, il classico pasticcio all’italiana. Ma un pasticcio così clamoroso che le banche internazionali hanno inviato un do-cumento al sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta, per annunciare che una vicenda del genere – indice della totale inaf-fidabilità del nostro Governo - li porterà a bloccare qualsiasi tipo di in-vestimento in Italia, in qualunque settore, non solo nelle rinnovabili. Va infatti ricordato che le imprese del fotovoltaico avevano programmato i loro investimenti basandosi su una legge statale dell’agosto 2010, il cosiddetto Conto Energia, che prevedeva incentivi fino a tutto il 2013 per le famiglie e le aziende che si dotano di energia solare. In sintesi, dopo essersi basati su una legge dello Stato per elaborare investi-menti e assunzioni per i prossimi tre anni, le imprese del fotovoltaico si sono trovate a fare i conti con un orizzonte ridotto a qualche settimana di vita. C’è una spiegazione a tutto questo? Sì, purtroppo c’è: le lobby del nucleare e del petrolio si sono messe in moto. Ma noi restiamo sulle nostre posizioni e tenia-mo duro: il futuro può avere solo un orizzonte, quello dell’energia verde. Basta guardare al resto del mondo, ai paesi europei, alla nostra regione. Come potrete leggere in questo numero di ED. Proprio per dare una corretta informazione sulla follia del nucleare abbiamo organizzato uno stand con Legambiente – che ringra-ziamo - al Paganello di Rimini. Il nucleare è il passato che non tornerà. Anche per questo, vi saluto con un’esortazione: andiamo tutti a votare il 12 e 13 giugno ai referendum. Buona lettura.

Francesco Rinaldi ad Gruppo Ubisol

ed- energia pulita e dintornin.11, marzo - aprile 2011

direttore responsabileGiuseppe Musilli

direttore editorialeMarco Polazzi

realizzazione editorialeRiminimedia

progetto grafico e impaginazioneinèditart - rimini

fotografie: Davide Silvi, Marco Polazzi, Elisabetta Angeli Mauro Baratti e autori vari

stampa digitaleCoop. sociale Cento Fiori o.n.l.u.s. - Riministampa offsetGrafiche MDM - Forlì

ed - energia pulita e dintornibimensile sui temi delle energie rinnovabili, ambiente, ecologia, politiche energetichee ambientali.

Iscritto al Tribunale di Rimini reg. stampa n.18 del 29/09/2009

Edito da Ubisol s.r.l.via dello Stambecco, 6/F47923 Rimini

Stampato su carta riciclata

Questo numero è stato chiuso in redazioneil 18 aprile 2011

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l editoriale

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EDenergia pulita e dintorni

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storia di copertina

Dopo Fukushima, e in vista dei referendum del 12 e 13 giugno, vale la pena di infor-marsi correttamente sull’energia nucleare. Un obiettivo che si sono posti anche i re-

sponsabili di Legambiente.

Per questo, in occasione del Paganello 2011, uno de-gli eventi sportivi più attesi della Pasqua riminese, l’equipaggio del Treno Verde è presente nell’ambito della manifestazione con uno stand informativo orga-nizzato in collaborazione con il Gruppo Ubisol, azien-da riminese specializzata nel fotovoltaico. Due gli sco-

pi precipui della presenza sulla spiaggia di Rimini: promuovere le fonti rinnovabili e ribadire un chiaro e ragionato no alla possibilità di un ritorno al nucleare in Italia.

Il convoglio ambientalista conclude il tour 2011 proprio a Rimini, sostando nella stazione del-la città romagnola dal 20 al 22 aprile. La sua per-manenza è un’occasione importante per portare anche sulle spiagge della riviera romagnola le te-matiche che hanno accompagnato il Treno Ver-

?Giuseppe Musilli

Il Treno Verde di Legambiente porta le fonti rinnovabili al Paganello

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Tappa riminese per il convoglio dell’associazione ambientalista e delle Ferrovie dello Stato Un punto informativo in collaborazione con il Gruppo Ubisol per ribadire il no al nucleare

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Il Treno Verde di Legambiente porta le fonti rinnovabili al Paganello

Tappa riminese per il convoglio dell’associazione ambientalista e delle Ferrovie dello Stato Un punto informativo in collaborazione con il Gruppo Ubisol per ribadire il no al nucleare

de durante tutto il suo viaggio lungo il Belpaese. Lo stand informativo sulle fonti rinnovabili e per il no al nucleare organizzato da Legambiente e dal Gruppo Ubisol è attivo durante tutte le giornate dell’edizione 2011 del Paganello, dal 21 al 25 aprile. “Abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di poter fare un’informazione corretta sulle fonti rin-novabili e per ribadire un deciso e ponderato no al nucleare insieme a Legambiente – spiega Francesco Rinaldi, amministratore delegato del Gruppo Ubisol, l’azienda riminese specializzata nelle energie pulite –. Ormai da qualche anno forniamo energia verde al campionato mondiale di frisbee. Nell’edizione 2010, ad esempio, il punto internet è stato alimentato dai nostri pannelli fotovoltaici e sempre con l’energia solare sono stati ricaricati i telefonini e i computer dei partecipanti. Per il 2011 abbiamo pensato che la forma migliore di energia fosse quella della cor-retta informazione. Per questi motivi è nata l’iniziativa che ci vede impegnati insieme a Legambiente, che ringrazia-mo per la sua preziosa presenza. Come impresa abbiamo delle responsabilità sociali alle quali non possiamo sottrar-ci. Per questo le giornate del Paganello ci vedono impegnati nel fare chiarezza sui vantaggi delle fonti rinnovabili e sui drammatici problemi del nucleare”. Il Treno Verde è la storica campagna di monitoraggio dell'inquinamento acu-stico e atmosferico delle città italiane che Legambiente, insieme alle Ferrovie dello Stato, svolge dal 1988, realizza-to quest’anno con la partecipazione del ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, la collabora-zione di Anci e il contributo di Telecom. Si tratta di un vero e proprio convoglio che viaggia su rotaie con un carico di inizia-tive volte all'informazione e all'educazio-ne ambientale. Il Treno Verde sosta circa cinque giorni in ogni stazione, a seconda dell'itinerario stabilito che varia di anno in anno. È possibile così visitare le sue car-rozze allestite con mostre, plastici, sale vi-deo, sale conferenze, che fungono da veri e propri laboratori di educazione ambientale.

Nove tappe lungo l’Italia Traguardo sulla spiaggia di Rimini

Più di un mese di viaggio, nove tappe lungo l’Italia, quaranta giornate di monitoraggio scientifico degli inquinanti atmosferici e di screening ambientale delle città con più di 20.000 visi-tatori e 10.000 alunni coinvolti ogni anno. Un inedito viaggio quello del Treno Verde di Legambiente che, da oltre vent’anni, con rigore scientifico, convinzione e passione porta le questioni ambientali nelle stazioni italiane. Un viaggio che per il 2011 si conclude sul mare Adriatico, sulle spiagge riminesi gremite a Pasqua dai giovani arrivati da mezzo mondo per partecipare al campionato mondiale di frisbee. Un bel modo per agganciare anche il vagone dell’Italia alle tendenze energetiche dei Paesi più avanzati, che ormai hanno abbandonato la strada del nucle-are per puntare sull’energia del sole, del mare, del vento e della terra.

Contemporaneamente le centraline dell'Istituto spe-rimentale delle Ferrovie dello Stato analizzano cam-pioni d’aria per verificarne la qualità e raccolgono dati sull'inquinamento acustico. L'obiettivo della campa-gna è sensibilizzare l’opinione pubblica e le ammini-strazioni locali sui temi della qualità urbana. Un di-scorso che implica necessariamente un confronto su argomenti come l’effetto serra, i mutamenti climatici, il risparmio energetico, il riutilizzo dei rifiuti, la tutela del nostro patrimonio artistico e culturale. In due pa-role: sviluppo sostenibile.

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Nell’immagine la pubblicazione che celebra il 150° dell'Unità d'Italia con alcuni dei "Nuovi Mille" selezionati da Concita De Gregorio

Selezionati da Concita De Gregorio in occasione delle celebrazioni del 150°

C’è anche un riminese tra “I nuovi Mille” se-lezionati in tutto il Paese in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia. Fran-cesco Rinaldi, il 30enne amministratore del

Gruppo Ubisol, è stato inserito tra “gli italiani che fanno l’Italia”. Si tratta del ristretto gruppo di donne e uomini che Concita De Gregorio, diret-trice de L’U-nità, ha scelto passando al setaccio la na-zione allo sco-po di disegnare una versione contemporanea dei Garibaldini, ossia, per dirla con le sue paro-le, per indicare “gli italiani che fanno l’Italia”.Sono state scelte un centi-naio di persone nei settori vitali della nazione: dall’impresa al volontariato, dalla ricerca alla scuo-la, dallo sport alla cultura. Il riminese Francesco Ri-naldi, il giovane amministratore delegato del Gruppo Ubisol, si trova così a far parte dei Nuovi Mille insie-me al pilota Alex Zanardi e a don Giuseppe Dossetti, fondatore del Ceis (Centro italiano di solidarietà), solo per citare alcuni dei prescelti. Per Francesco Rinaldi, la motivazione della selezione è legata al suo impe-gno da imprenditore: “È l’amministratore delegato del Gruppo Ubisol, un'impresa che lavora nel settore del fotovoltaico e che ha messo in piedi con tre suoi soci (tutti under 30) iniziando a ipotecare le case dei genitori. Fortunatamente, è andata bene, e oggi la romagnola Ubisol è una realtà imprenditoriale di tut-to rispetto. Una bella storia di imprenditoria pulita”. Una scelta che suona anche come un implicito ricono-scimento al ruolo che la green economy ha assunto nel nostro Paese, un settore in cui la provincia di Rimini eccelle grazie al dinamismo delle sue imprese.

Francesco Rinaldi e la Ubisol tra i nuovi Mille che fanno l’Italia

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La pellicola costruisce una drammatica parabola esi-stenziale sull'utopico sogno dell'uomo di poter dominare,

seppur benevolmente, una natura atavicamente spietata e violenta. Lacerante docu-dramma che ripercorre le tredici estati (dal 1990 al 2003) trascorse in Alaska dall'americano Timothy Treadwell, attivista/ecologista animato dall'ossessio-ne di proteggere dai bracconieri una comunità di orsi grizzly. Questo in sintesi il pensiero di Treadwell che si tira fuori da una gioventù difficile segnata dalla dipendenza all'alcool e alle droghe isolandosi nell'A-laska dei grizzly. In compagnia di una telecamera confessa la sua follia: “Voglio essere come loro, pre-ferisco stare con loro che con gli uomini, se morirò quì sarà perchè l'ho voluto io”. Il regista tedesco riba-disce così la sua pessimistica visione del mondo della natura, restituendoci allo stesso tempo tutta l'inno-cenza e la spontaneità di uno spirito umano ingenuo e vitale. Ultimo amico della natura, oltre ogni limite.

Asprissimo documentario che denuncia la fine dei nostri mari e dei loro abitanti. For-temente sostenuto dal Wwf

(che ha partecipato alla produzione), la pellicola in-glese è un viaggio nel mondo della fauna ittica. Nel 2048 non ci saranno più pesci, ma soltanto fango e vermi e ciò provocherà il surriscaldamento del glo-bo, così l'uomo non avrà più non solo di che man-giare, ma neanche di che respirare. La colpa è della pesca selvaggia che fa razzia di molte specie. Qual è il rimedio? Innanzitutto quello di creare delle riserve marine, che permetterebbero il ripopolamento delle acque, ma anche un discorso di coscienza. Davanti a un piatto di pesce sarebbe bene riflettere, non solo sul fatto che fa bene, ma che forse è giunto sui no-stri piatti in maniera illegale. Il documentario offre scene di mattanza, operate proprio sui tonni: rivoli di sangue che scorrono, stanzoni pieni di questi ani-mali. Toccanti inquadrature che ci fanno riflettere sul nostro futuro, un discorso globale sullo sfrutta-mento terrestre cui qualcuno dovrà porre un freno.

Regia: Werner Herzog Paese: Usa Anno: 2006

Regia: Rupert Murray Paese: Gran Bretagna Anno: 2009

GRIZZLY MAN

AL CAPOLINEATHE END OF THE LINE

Ecovisioni ?Annalisa Angeli

impresa e dintorni

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Filo diretto con i clienti

Una mattina di studio per parlare di green economy, di fonti rinnovabili e, in parti-colare, di energia fotovoltaica. I ragazzi della classe IV L del liceo scientifico Ein-

stein di Rimini sono impegnati quest’anno in un'at-tività di studio riferita all'energia fotovoltaica. I 26 giovani, ad integrazione delle lezioni tenute nelle aule scolastiche, nella giornata del 30 marzo hanno visitato gli stabilimenti del Gruppo Ubisol, azienda riminese specializzata nel fotovoltaico. Dopo gli ap-profondimenti teorici curati dagli ingegneri e dai re-sponsabili dell’impresa, Luca Zamagni, Matteo Sarti e Marco Tosi, gli studenti dell’Einstein hanno effet-tuato una visita dell’azienda, dagli uffici ai laboratori. “Abbiamo pensato fosse interessante poter integrare la parte teorica del corso con una visita che portasse i nostri ragazzi a toccare con mano una realtà impren-ditoriale di questo settore – spiega Marco Dall’Agata, docente del liceo riminese che sta curando le attività di studio sul fotovoltaico -. È fondamentale approfon-dire sul campo gli aspetti legati all'organizzazione e alle diverse professionalità presenti in un’azienda del-la green economy, oltre che a mostrare come nasce un progetto di impianto fotovoltaico e l'iter che com-pie dalla progettazione all'istallazione. Si tratta di un

Nuovo decreto sulle rinnovabili Nessun pericolo per incentivi in corso

Cari clienti, nelle settimane seguenti al decreto Ro-mani molti di voi ci hanno chiesto se gli incentivi che già percepiscono possono essere revocati retro-attivamente, mettendo così a rischio il pagamento delle rate dei finanziamenti.Tale rischio è da escludere, anche perché sarebbe una sciagura per il nostro Paese. Tant'è che in una nota in-viata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, l'Associazione banche estere scrive: "Se il decreto non sarà modificato, risulteranno a ri-

I ragazzi dell’Einstein scoprono l’energia del sole

contatto che potrà essere utile ai nostri ragazzi anche per conoscere le nuove opportunità professionali che si stanno aprendo nel mondo del lavoro grazie alla green economy ”.L’iniziativa rientra nelle attività del progetto “Alter-

nanza scuola-lavoro”, curato dall’assessorato alla Scuola della Provincia di Rimini, dalla Cna e dal Ce-scot. Si tratta di un’esperienza didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai gio-vani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l'orientamento.

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impresa e dintorni

schio non solo gli investimenti sulle rinnovabili ma tutti gli in-vestimenti esteri nelle infrastrut-ture: strade, autostrade, ospeda-li. Questo perché, cambiando le regole del gioco in corsa si confermerebbe un rischio di inaffidabilità del legislatore italiano già ogget-to di attenzione da parte delle agenzie di rating". Quindi nessun provvedimento retroattivo e dormiamo sonni tranquilli.

Gli studenti del liceo riminese a lezione con gli ingegneri del Gruppo Ubisol L’esperienza didattica fa parte del progetto “Alternanza scuola-lavoro”

I ragazzi dell’Einstein a lezione nella sede di Rimini del Gruppo Ubisol

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specialisti del soleUBISOL

a cura di Marco Tosi

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rimini e dintorni

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La Regione vara il nuovo piano energetico Si punta su green economy e fonti rinnovabili

Le imprese riminesi delle rinnovabili lancia-no un grido di allarme sul futuro dell'energia verde sul territorio e l’appello viene raccol-to dalla Regione Emilia-Romagna. Lo scorso

12 aprile c'è stata una vera e propria mobilitazione delle imprese locali contro gli effetti del decreto Ro-mani che ha messo in cri-si l’intero comparto delle rinnovabili, causando gra-vi incertezze tra i cittadini sulla portata degli incentivi e creando quindi pesanti ripercussioni sulla filiera imprenditoriale del fotovol-taico. E si tratta, sul terri-torio dell’Emilia-Romagna, di numeri importanti, visto che le sole aziende del foto-voltaico di Rimini e provin-cia rappresentano un fattu-rato di oltre 250 milioni di euro e 500 addetti. Cinque-cento posti di lavoro che a questo punto sono a rischio. L'assessore allo Sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Gian Car-lo Muzzarelli, con il consigliere regionale Roberto Piva che ha organizzato il meeting, ha voluto incontrare direttamente le aziende interessate, in occasione, tra l'altro, della Settimana europea delle fonti rinnovabili. Prima tappa nella sede del Gruppo Ubisol. Nell’oc-casione Muzzarelli ha annunciato che la Giunta ha approvato il nuovo piano energetico regionale 2011-2013, che entro giugno dovrebbe superare il vaglio dell'assemblea regionale. Il Piano, che pre-vede investimenti per quasi 140 milioni di euro in

tre anni, punta con decisione proprio sul risparmio energetico e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Un piano – ha anticipato l’assessore nell’incontro di Rimini - che contiene traguardi ambiziosi, come quel-lo di superare l'obiettivo europeo fissato al 2020 di una produzione energetica da fonti rinnovabili pari al

17%. Muzzarelli ha spiegato come la Regione punti realisticamente ad un range tra il 17% ed il 20%. Saranno messe in campo politiche per agevolare gli investimenti nel settore, anche con l’appoggio del comparto creditizio, esplorando tutte le possibilità di spazi di manovra. “Ma servono risorse in tempi rapidi. Tenete duro - ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli - perché ce la fac-ciamo soprattutto se giochiamo la partita insieme”.L’amministratore delegato del Gruppo Ubisol, France-

L’assessore allo Sviluppo economico dell’Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, e il consigliere regionale Roberto Piva hanno incontrato le aziende del settore verde di Rimini

Da sinistra Francesco Rinaldi, il consigliere regionale Roberto Piva, l'assessore Gian Carlo Muzzarelli e Marco Polazzi.Nella pagina accanto un momento dell'incontro nella sede del Gruppo Ubisol.

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BreviPartito da RiminiJovanotti, un tour a impatto zero

La denuncia in un rapportoI terreni mangiati da colate di cemento

A Misano AdriaticoAllevamento in regola dopo il servizio di Striscia

Una superficie pari a due volte la città di Brescia scompare, ogni anno, tra Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, mangiata dal cemento. Un rapporto di Legam-biente e Istituto nazionale di urbani-stica spiega che, in queste quattro regioni, circa diecimila ettari di ter-ritorio, per la maggior parte agricoli, vengono trasformati ogni anno in spa-zi residenziali, capannoni e nuove infrastrutture.E qualcuno continua a dire che sono le fonti rinnovabili a consumare terreni.

È partito il 16 aprile dal Palasport di Rimini il nuovo tour di Jovanot-ti titolato “Ora in tour Lorenzo Live 2011”. Un tour a impatto zero, grazie alla neutralizzazione del-le emissioni di CO2 dei concerti. In particolare, è previsto un program-ma di sostenibilità ambientale e sociale in Camerun. Saranno piantati circa 12mila nuovi alberi nel villaggio di Mankim, un’area del Camerun con un alto degrado ambientale a causa del taglio illegale e selvaggio di le-gname.

Si è chiusa positivamente la vicen-da sollevata lo scorso febbraio in un servizio del programma televisivo Striscia la Notizia, attraverso il quale si denunciavano le inadeguate condi-zioni in cui venivano allevati decine di ovini ed equini in un fondo nel co-mune di Misano Adriatico. Il Comu-ne, che già prima del servizio tv aveva compiuto accer-tamenti, ha avviato un procedimento amministrativo, al quale ha fatto seguito l’abbattimento da parte dell’alle-vatore delle piccole infrastrutture dell’allevamento.

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La Regione vara il nuovo piano energetico Si punta su green economy e fonti rinnovabili

L’assessore allo Sviluppo economico dell’Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, e il consigliere regionale Roberto Piva hanno incontrato le aziende del settore verde di Rimini

sco Rinaldi, ha avanzato proposte concrete, in parti-colare affinché si voglia considerare l'opportunità “di prevedere un sistema di aiuti economici, a livello re-gionale, a beneficio dei privati che vogliano installare impianti fotovoltaici sul territorio, finanziamenti che vadano ad integrare gli incentivi del Conto Energia,

privilegian-do misure che favo-riscano la diffusione delle fonti rinnovabili tra le fami-glie e le im-prese, pre-vedendo al c on tempo un limite di potenza per le installa-zioni finan-ziabili”. Un modo per t a m p o n a -re, alme-no a livello

regionale, i danni provocati al comparto dal decreto Romani, eloquentemente definito “ammazza rin-novabili”. Proposte che hanno avuto anche il pieno appoggio del consigliere regionale Roberto Piva, che conosce perfettamente le difficoltà delle aziende lo-cali operanti nel settore e ha seguito passo a passo gli ultimi sviluppi. La serata sulla green economy è poi proseguita nella sede della Sgr di Rimini, dove sono stati ulteriormente approfonditi questi temi nell’incontro con i responsabili delle più importanti aziende del fotovoltaico e delle rinnovabili di Rimini.

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emilia romagna e dintorni

La lezione che arriva dal Giappone non ferma la lobby dell’atomo

In questi ultimi mesi, le grandi lobby del nucle-are hanno messo in campo tutte le loro risorse per montare una campagna di false informazioni sulle fonti rinnovabili e sul fotovoltaico in parti-

colare. La ragione è chiara: lo sviluppo dell’energia del sole nel nostro Paese non lascerebbe più spazio, neanche in futuro, alla necessità di realizzare una centrale nucleare.Per tracciare un quadro scientifico sulla diffusione delle rinnovabili e sulle politiche energetiche, abbia-mo posto alcune domande a Lorenzo Frattini, inge-gnere ambientalista e presidente regionale di Legam-biente Emilia-Romagna.

Nel dibattito internazionale che si è creato dopo il disastro di Fukushima, i governi di mezzo mondo han-no indicato nelle rinnovabili l’alternativa alle centrali nucleari. È una strada percorribile? L’Europa, col suo pacchetto clima del 20-20-20, ha già da tempo indicato nelle rinnovabili e nel rispar-mio energetico la strada maestra della propria politica energetica. I risultati raggiunti negli ultimi 10 anni da paesi come la Germania e la Svezia testimoniano come questa strategia sia vincente, sia da un punto di vista ambientale che per la creazione di nuova oc-cupazione.Ci sono già studi accreditati che indicano come tecni-camente realizzabile l’obiettivo del 100% di copertu-ra del fabbisogno energetico europeo da FER entro il 2050. L’incidente di Fukushima è servito a chiarire, a chi se lo era dimenticato, che il nucleare non potrà mai essere una tecnologia sicura. Ma questo even-to ha solo accelerato un percorso di consapevolezza politica che era già in atto, e cioè che grazie alle rin-novabili si può anche fare a meno degli impianti a fonti non rinnovabili, siano l’uranio o gli idrocarburi. Le rinnovabili possono essere una parte importante del mix energetico anche in Italia? Possono costituire una reale alternativa all'energia nucleare?Anche in Italia, nonostante la ritrosia di questo Go-verno, le rinnovabili dovranno essere una componente importante del mix energetico. Non fosse altro per il fatto che ce lo impone l’Unione Europea, e in alterna-tiva dovremmo pagare pesanti sanzioni economiche. Nel confronto tra rinnovabili e nucleare, la vittoria va alle prime sotto tutti i punti di vista. Le rinnovabili sono sicure e non lasciano il problema delle scorie alle generazioni future. Le rinnovabili contribuiscono all’indipendenza energetica del Paese perché sono presenti sul territorio, mentre il nucleare ha bisogno di uranio che in Italia non abbiamo. Per produrre un Terawattora di energia da fonte nucleare servono circa una decina di addetti contro i circa cento per produrre la stessa quantità di energia con l’eolico (si veda al riguardo lo studio Ires Cgil) o di altre fonti rinnova-bili. I costi delle rinnovabili sono conosciuti e stan-

Il presidente di Legambiente Emilia-Romagna: “L’incidente di Fukushima è servito a chiarire che il nucleare non potrà mai essere una tecnologia sicura”

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Circa 400 metri quadrati di moduli fotovoltai-ci per dare energia al mondo della cooperazio-ne. È con questo impianto solare che il Consor-zio Via Portogallo Cooperativa Sociale ha deciso di passare alle fonti rinnovabili. L’installazione è stata realizzata da Progetto Solare nel 2010.Ormai da qualche settimana i 240 moduli posi-zionati sul tetto della sede del consorzio, in via Portogallo a Rimini, forniscono 55,2 chilowatt di picco. Il piano dei moduli è inclinato rispetto

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l’impianto del meseFonti rinnovabili per le coop sociali

no rapidamente calando man mano che si sviluppa il mercato, mentre i costi del nucleare sono incerti e non quantificabili a causa del problema delle scorie. Ad oggi le stesse società di assicurazione o i finanzia-tori hanno bisogno di garanzie statali per entrare nel business del nucleare. La centrale in costruzione ad Olkiluoto in Finlandia (con lo stesso tipo di tecnologia che si vorrebbe realizzare in Italia) ha subito continui slittamenti nei tempi di realizzazione ed enormi au-menti di costi. Infine, il nucleare è legato ad un mo-dello energetico fortemente accentrato e basato sui monopoli, al contrario delle rinnovabili che, per loro natura, sono una fonte democratica e sfruttabile da tutti, anche dalle famiglie.Il Conto energia in Italia ha dato una decisa spinta al fotovoltaico. Vale la pena di sostenere questo tipo di energia? Sicuramente vale la pena sostenerla, perché per rag-giungere alti risultati di utilizzo delle rinnovabili ser-ve un mix energetico che contempli il sole, il vento, l’acqua e le biomasse. Dove non è possibile sfruttare le altre fonti, penso alle città, il fotovoltaico è una tecnologia insostituibile.

Qual è il reale peso del Conto energia sulla bolletta degli italiani?In questo periodo, si sono sentite molte imprecisioni riguardo i costi delle rinnovabili, soprattutto per get-tare sfiducia in cittadini e imprese sugli incentivi. Si dimentica invece che nella bolletta i costi per il de-comissioning delle vecchie centrali nucleari e per so-stenere finte rinnovabili con il famigerato Cip6 sono pesati circa 40-50 miliardi negli ultimi dieci anni de-stinati a petrolieri e produttori di energia elettrica da fonti fossili. Un percorso di decrescita degli incentivi è sicuramente necessario man mano che il mercato e la tecnologia vanno maturando. I metodi utilizzati con l’ultimo decreto governativo sono però sbagliati e dannosissimi per il settore.

all’orizzontale di 10° (tilt) e ha un orientamen-to azimutale a 5° rispetto al sud. I moduli sono stati montati su dei supporti in acciaio zincato in aderenza al tetto, con ancoraggi che salvaguar-dano la tenuta stagna della copertura, resistenti a raffiche di vento fino alla velocità di 120 km/h.“L’impianto fotovoltaico è attivo dal mese di marzo scorso - spiega Alessandro Carlini, presidente del Consorzio Via Portogallo Cooperativa Sociale -. Ci sono due ordini di ragioni che ci hanno spinto a pen-sare alle fonti rinnovabili per la nostra energia. La motivazione principale è quella che nasce da consi-derazioni di impatto ambientale: abbiamo ritenuto fosse giusto contribuire ad abbattere le emissioni di CO2 abbandonando le fonti fossili. Tutto que-sto, poi, sostenuto da un ragionamento di natura economica, visto che grazie agli incentivi del Conto energia l’installazione di impianti fotovoltaici risul-ta conveniente e consente anche dei guadagni”.

Sopra l'impianto di Fukushima; nella pagina a fianco il presidente regionale di Legambiente Lorenzo Frattini

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italia e dintorni

Nel settore edile ormai da qualche anno si va affer-mando una nuova con-sapevolezza: rivolgere

attenzione all’ambiente equivale ad aver cura della sa-lute dell’uomo, oltre che del suo benessere psicofisico. A Bellaria un’esperienza di questo tipo è quella dello stu-dio associato di proget-tazione Area 52, attivo dal 2000 come asso-ciazione di professio-nisti. Ne sono partner fondatori l’architetto Alessia Tonini e i geo-metri Stefano Domeni-coni, Michele Tomassi-ni ed Ermanno Zanotti. Stefano Domeniconi è il responsa-bile del settore risparmio energetico ed è a lui a spiegarci quali sono gli elementi essenziali del lavoro del team di professionisti. Quanto conta il risparmio energeti-co nell'edilizia e che tipo di cultura si sta creando attorno a questi temi?Le normative introdotte in Italia grazie a delle direttive europee, insieme a importanti incentivi a livello fiscale, hanno innescato un meccanismo virtuoso che da un lato ha educato all'innovazione i tecnici e le aziende produttrici, e dall’altro ha invogliato i cittadini a investire in riqualificazione energetica.La nostra Regione ha poi alzato l’a-sticella introducendo il concetto di obbligatorietà in fase costruttiva (o di riqualificazione pesante) dell'in-stallazione di impianti a fonti rinno-vabili sia per l’acqua calda sanitaria che per la produzione di energia elettrica. Questa svolta normativa ha quindi innescato una svolta cul-

Nuova cultura nell’edilizia Il mattone diventa verde

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?Marco Polazzi

turale ancora in pieno fermento, no-nostante le recenti e opinabili scel-te governative che hanno colpito sia le riqualificazioni dell'involucro sia le fonti rinnovabili. In ogni caso, e

lo dico anche in ragione del ruolo istituzionale che ricopro come con-sigliere del collegio dei Geometri laureati della Provincia di Rimini, vi è stata nel nostro territorio una crescita culturale che ha coinvolto il settore tecnico (abbiamo organiz-zato sul tema diversi corsi e conve-gni), ma anche il semplice cittadino. Quanto è importante prevedere nel-la progettazione la possibilità di utilizzare fonti rinnovabili d’energia come, ad esempio, il fotovoltaico?Come accennato, attualmente vi è una duplice importanza: da un lato la normativa ci aiuta in quanto spin-ge anche i progettisti più “recidivi” a confrontarsi con la previsione che stabilisce che ci sia 1 Kwp di ener-gia elettrica prodotta per unità im-mobiliare con rinnovabili; dall’altro vi è un’importanza legata anche al risparmio economico. La possibilità di utilizzare il fotovoltaico spesso si scontra con i limiti del progettista, che volendo trovare delle scorciato-

Progetto Med in ItalyContro il caldo arriva la ecocasa

Per la prima volta il nostro Paese tra i 20 finalisti delle Olimpiadi dell’ar-chitettura green e per la prima volta un’abitazione è pensata per proteg-gere dalle alte temperature più che dal freddo. I due primati coincidono perché il concorrente che fa arriva-re lo spirito del Mediterraneo in una gara molto anglosassone è italiano. Il progetto è di un team di docenti e studenti di due università romane e si chiama Med in Italy. Solar Decathlon, la competizione lanciata nove anni fa dal Dipartimento energia degli Stati Uniti, stavolta si svolge a Madrid.

ie si aggrappa alla deroga. L'istituto della deroga (necessario in taluni casi) è una scorciatoia pericolosa, che può generare la convinzione che si possano “dribblare” le nor-

me.La sfida è quella, invece, di concepire un siste-ma in cui il progettista, insieme all'installatore, possa mettere in campo soluzioni che possano sfruttare la possibilità dell'utilizzo di fonti rin-novabili. Il nostro stu-dio ha progettato e ha in cantiere fabbricati e complessi di immobili (non ultimo il centro ip-pico nella foto, realizzato a Gatteo, ndr) in cui si

è potuto sfruttare al massimo, col-laborando con il Gruppo Ubisol, la possibilità di integrazione edificio-energia fotovoltaica.

Il risparmio energetico è la nuova frontiera per le costruzioni L’esempio dello studio associato di progettazione Area 52

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“Sicurezza innanzitutto”Fukushima, una lezioneanche per la Merkel

“La sicurezza innanzitutto. La catastrofe di Fukushima ha cambiato anche la mia posizione personale sull’energia atomica e i suoi rischi. Anch’io ho imparato”. Angela Mer-kel, cancelleria tedesca, è lapidaria nelle sue dichiarazio-ni alla stampa di inizio aprile. Così la Germania prosegue ancor più decisa sulla strada della conversione energetica. Una scelta, a dire il vero, che il paese ha anticipato nei fatti con la sue politiche degli ultimi 15 anni, accelerando la diffusione delle energie rinnovabili.

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Dati Eurostat: quota sempre più alta nel mix energetico europeo Il primato in Svezia e Lettonia, con un peso attorno al 35%

Le fonti rinnovabili crescono Nell’Ue raddoppio in dieci anni

La quota delle rinnovabili nel mix energetico europeo è raddoppiata in dieci anni. Una progressione che met-

te in crisi anche l’ultima panzana messa in giro dalle lobby italiane dei nuclearisti, che vorrebbero far-ci credere che l’energia prodotta da fonti rinnovabili coprirebbe solo una parte trascurabile del fabbiso-gno energetico di una nazione, e che quindi le centrali nucleari con-tinuerebbero a essere necessarie. Una tesi riportata in grande evidenza, di recente, anche da un quotidiano locale riminese, che ha intervistato un noto nuclearista che ha sparato a zero sul settore del fotovoltaico, sot-tolineandone, tra l’altro, i presunti limiti di produzione energetica. Eccoli, allora, i veri numeri delle energie rinnovabili: nel 1999 rap-presentavano in Europa il 5,4% del consumo interno lordo di energia pri-maria, nel 2009 si è arrivati al 9%.

Interpellanza in ParlamentoWikileaks: “Tangenti per il ritorno al nucleare”

Tangenti per pilotare il ritorno al nucleare in Italia? Il tema è stato sollevato qualche settimana fa da un deputato del par-lamento italiano, Renato Gambursano, che ha interpellato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani in merito ai cablo diffusi da Wikileaks in cui si parla di tangenti legate alla costruzione delle centrali nucleari programmate in Italia. “Escludo in modo categorico di essere a conoscenza di feno-meni corruttivi che coinvolgono i dirigenti del ministero”, è stata la replica di Romani.

I dati statistici sono quelli di Eu-rostat, pubblicati a metà aprile in occasione della Settimana europea

dell'energia sostenibile. Sempre secondo Eurostat, è invece in diminuzione (dal 14,2 al 13,6%) la quota dell'energia nucleare. Ma non basta. Se il 9% di energia da fonte rinnovabile è un dato medio, quando si getta uno sguardo ai sin-goli Paesi europei, allora si scopre

che in Lettonia e in Svezia la cre-scita è stata talmente rapida da far diventare proprio le rinnovabili la principale risorsa energetica. In Lettonia le fonti rinnovabili hanno rappresentato nel 2009 il 36,2% del consumo lordo, mentre in Sve-zia hanno coperto il 34,4% del fab-bisogno nazionale. Il contributo del-le rinnovabili è consistente anche in Austria e in Finlandia (rispettiva-mente 27,3% e 23,2%). I maggiori aumenti proporzionali nel corso del decennio si sono avu-ti in Germania, che ha aumentato di quasi quattro volte la quota (dal 2,4% all'8,5%). Per quanto riguar-da l'Italia, i dati Eurostat ci collo-cano in una fascia intermedia: nel 1999 il concorso delle fonti rinno-vabili risultava pari al 5,7%, salito nel 2009 al 9,5%. Altro che poten-ze trascurabili. Con buona pace di chi si batte per il nucleare raccon-tando frottole sul fotovoltaico.

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?m.p.

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web e dintorni

Le dichiarazioni di SagliaNucleare, nessuno stop “Sospeso per 12 mesi”

Greenpeace“Campagna contro le bugie del Governo”

Sempre online la cam-pagna di GreenPeace, con un sito dedicato: “Vuoi sapere la ve-rità sul nucleare? Ti presentiamo la nostra campagna per smenti-re le bugie del Gover-no, di Enel e del Forum nucleare. La tua partecipazione attiva è fondamen-tale per contrastare il “bombardamento mediatico pro-atomo” finanziato con milioni di euro dall’indu-stria nucleare”.greenpeace.org

Legambiente“Non esiste nucleare sicuro”

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Recente dichiarazione del sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia: “Dopo l’incidente in Giap-pone, il futuro dell’energia nucleare ha subito un colpo fortissimo. In Italia abbiamo deciso di non abbandonare il programma, ma solo di so-spenderlo per 12 mesi”. Vi sembra inutile andare a votare ai referendum del 12 e 13 giugno? Per consultare la dichiarazione di Saglia, basta andare sul sito dell’Ansa. ansa.it

Libro con Kyoto ClubNucleare, a chi conviene?

“Se non serve a ridurre le emis-sioni, non ci rende indipendenti dal petrolio, se è rischioso e co-sta più di altre fonti, incluse le rinnovabili, perché tornare all'a-tomo?”. Sono queste le doman-de che si pone il libro Nucleare, a chi conviene?, di Mattioli e Scalia, Edizioni Ambiente. Te-sto gratuito per soci e sosteni-tori di Kyoto Club.kyotoclub.org

web e dintorni/speciale referendum

L’energia atomica è PERICOLOSA,

COSTOSA eNON SERVE

all’Italia

Rinnovabili ed efficienza: L’ALTERNATIVA

ESISTE GIÀ

Al referendum del 12 e 13 giugno VOTA SÌ PER FERMARE IL NUCLEARE

Legambiente è chiara: “Non esiste nucleare sicuro, l'incidente alla centrale di Fukushima in Giappo-ne ce lo conferma drammatica-mente. Ora più che mai dobbiamo raggiungere il maggior numero di cittadini ed esprimere parere con-trario all'uso dell'energia nucleare nel nostro Paese”. Tutte le infor-mazioni sul sito dell’associazione.legambiente.it

Battaglia contro il nucleare Diamo una mano alla diffusione dei materiali del Wwf

Una proposta per diventare attivista del Wwf, almeno in vista del referen-dum contro il nucleare. L’associazione ambientalista lancia la sua propo-sta attraverso il sito: “Per far conoscere la verità sul nucleare e vincere il Referendum del 12-13 giugno dobbiamo essere in tanti.Vuoi dare una mano al Wwf? Lascia i tuoi dati e sarai coinvolto in prima persona, ti invieremo informazioni e materiali utili per vincere insieme questa battaglia”.Non resta che collegarsi e inserire qualche dato nel sito web dell’associa-zione. O, per lo meno, partecipare al voto del 12 e 13 giugno prossimi.wwf.it

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A cura di Marcello Ceccarelliscaramaz.blogspot.com

Dopo avervi segnalato dove acquistare i salumi, adesso vi suggerisco un posto dove andare a comprare il vino per gustarli. Prendete la strada per Coriano, superate Passano, San Savino, e proprio quando la strada inizia a scendere verso il Conca, girate a destra per Croce di Montecolombo. Percorsi 500 metri vi trovate sulla sinistra l’azienda agrituristica Fiammetta, produttore che da anni ci offre vini rossi e bianchi da uve biologiche.Matteo, Jacopo e Francesco hanno ereditato dal padre la passione per il buon bere e per l’accoglienza che riservano ai loro ospiti, sia quelli che scelgono di passare un paio di giorni nella loro foresteria, sia per quelli che vogliono visi-tare l’azienda e bersi un bicchiere di vino gustandosi il panorama sul fiume Conca. In estate, all’ora del tramonto, quando il sole smette di picchiare e quando solitamente si torna dal mare, la visione è veramente da sogno. Fiammetta produce 7 vini, autoctoni e non, tutti biologici. Secondo me non bisogna fare a meno di assaggiare il Benedictus, il loro sangiovese superiore, il Frajateo, cabernet sauvignon e, nelle torride serate estive, un bel bicchiere di Clarinetto, profumatissimo chardonnay frizzante, ca-pace di farci riappacificare con il mondo!Oltre al vino, l’azienda produce ottimo olio extravergine d’oliva e, da un paio d’anni, anche saponi e creme, tutti a base di sangiovese.

Per info e contatti 0541-28983 oppure 333-1125116www.agriturismofiammetta.it

È TEMPO DI ORTITempo di orti, in campagna, sui terrazzi, nei parchi pubblici, nei terreni incolti, insomma ovunque possiamo piantare pomodori e zucchine è questo il momento giusto per cominciare… con due benefici evidenti ed immediati: produrre per l’autoconsumo verdure genuine senza l’uso di pesticidi e ridurre i chilometri che le stesse verdure percorrono per arrivare ai nostri tavoli. Eccovi, allora due libri usciti in questi ultimi mesi.

Interno 4 Harissa Infoshop – osteriaharissa.blogpot.com

Ecosapori

Ecoletture

Un buon calice affacciati sul Conca

URBI ET ORTIdi J. Vallès ed. Stampa AlternativaOgnuno di noi può creare il proprio orto in un pezzettino di terra, ma soprattutto su un balcone, piccolo o grande che sia, anche se non lo ha mai fatto prima.Lo fa da maestro l’autore di questo libro, che da anni coltiva ortaggi nella sua terrazza.Comincia dalla fisiologia delle piante, continua con l’installazione e la pianificazione dei lavori, inclusi i consigli per il compost e il controllo

dei parassiti, fino alla descrizione degli ortaggi adatti alla coltivazione in contenitore.Il tutto accompagnato da meticolosi disegni. Insomma una guida preziosa per chi insieme ai gerani vuole coltivare anche le melanzane.

ORTI DI PACEdi G. Zavalloni ed. EMINelle scuole, nei centri sociali, nelle carceri, negli ospedali, nelle comunità, nei quartieri si coltivano orti tutti i giorni. In tutti i paesi del mondo, a tutte le altitudini e nelle condizioni più estreme, ci sono orti. L'orto è la misura minima con cui l'umanità si confronta per poter rispondere al bisogno fondamentale e quotidiano di cibo. La rete Orti di Pace è un'esperienza e nel contempo una proposta. L'idea di fondo è quella

di collegarci, di stringere relazioni, di scambiarci esperienze e competenze, coinvolgendoci sia come semplici realtà spontanee, sia come istituzioni. È una sfida che rivolgiamo a tutti coloro che credono e praticano il lavoro della terra come gesto di pace.

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Elfat Salii18 anni

magazziniere

Simona Carlucci22 anniamministrazione

Matteo Sarti25 anniingegnere

Una famiglia che installa un impianto fotovoltaico Ubisol, in un anno risparmia all’ambiente l’immissione di 20 quintali di CO2, l’equivalente di quella assorbita da 4 alberi.

abbiamoenergiada vendereUn grazie alle 500 famiglie e impreseche hanno scelto i nostri impianti fotovoltaici.

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