N° XXXIX LUGLIO 2015 - La Santa Sede · di vivere l’uno al servizio dell’altro». “La Terra...

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N° XXXIX LUGLIO 2015 «Signore Dio nostro, Hai scelto l’Oriente per mandare il tuo unico Figlio e compiere l’opera della sal- vezza. Colei che hai scelto affinché parto- risse il tuo unico Figlio, la Vergine Maria, è anch’essa una giovane ragazza d’Orien- te. È in Oriente che è cresciuto, ha lavo- rato, ha scelto i suoi apostoli e i suoi di- scepoli. È in Oriente che ha trasmesso la tua volontà e i tuoi insegnamenti, dove ha fatto miracoli e prodigi. È in Oriente che ha offerto la sua vita. È in Oriente che ha accettato di soffri- re, di morire e di risorgere. È dall’Oriente che è salito al cielo per sedersi alla tua destra. Ti preghiamo di accordare ai tuoi figli in Oriente le forze necessarie affinché siano rafforzati nella fede e nella speran- za dei tuoi santi apostoli. Amen». Sant’Efrem il Siro* * Sant’Efrem il Siro, nato a Nisibi, nell’at- tuale Turchia, verso il 306, è venerato nelle Chiese orientali come anche in Occidente. È stato proclamato Dottore della Chiesa da Pa- pa Benedetto XV nel 1920. Questo grande teologo è uno dei più grandi poeti di lingua si- riaca. Morì il 9 giugno 373 ad Edessa, dove visse per dieci anni, dopo avere contratto la peste assistendo i malati. preghiamo insieme ai nostri fratelli d’oriente L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale Gli atti del Gran Magistero UNA TERRA CHE CONTINUA A PORTARE FRUTTI DI SANTITÀ PER TUTTI I SUOI ABITANTI III IL P APA ALLE CARMELITANE DEL MEDIO ORIENTE E ALLE SUORE DEL ROSARIO V L’OSTENSIONE DELLA SACRA SINDONE A TORINO VI LETTERA DEL P APA AL GRAN MAESTRO VII LA RIUNIONE DI PRIMAVERA DEL GRAN MAGISTERO IX LE VISITE DEL GRAN MAESTRO XI RIUNIONE ANNUALE DEI LUOGOTENENTI EUROPEI XI P ARTNERSHIP CON “V ATICAN INSIDERXIII L’Ordine e la Terra Santa La vita nelle Luogotenenze ALLA RICERCA DI UNA NORMALE VITA QUOTIDIANA: LA SFIDA DEI RIFUGIATI IN GIORDANIA XIV LA PRIMA MESSA PER LA FESTA DI NOSTRA SIGNORA DONNA DI V ALORE CELEBRATA A TEL A VIV XV FRA SUSSIDI SCOLASTICI E MURI DA NON COSTRUIRE: LA SFIDA DELLE COMUNITÀ CATTOLICHE IN TERRA SANTA XV L’ APPORTO DEI LAICI E DELLE FAMIGLIE ALLA VITA DELLA CHIESA XVIII A TRIESTE UN CONVEGNO SU GIOVANNI P AOLO II E LA TERRA SANTA A UN ANNO DALLA CANONIZZAZIONE XIX GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME 00120 CITTÀ DEL VATICANO E-mail: [email protected] info.oessh.va

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N° XXXIX LUGLIO 2015

«Signore Dio nostro, Hai scelto l’Oriente per mandare il tuo

unico Figlio e compiere l’opera della sal-vezza. Colei che hai scelto affinché parto-risse il tuo unico Figlio, la Vergine Maria,è anch’essa una giovane ragazza d’Orien-te.

È in Oriente che è cresciuto, ha lavo-rato, ha scelto i suoi apostoli e i suoi di-scepoli.

È in Oriente che ha trasmesso la tuavolontà e i tuoi insegnamenti, dove hafatto miracoli e prodigi.

È in Oriente che ha offerto la sua vita.È in Oriente che ha accettato di soffri-

re, di morire e di risorgere. È dall’Oriente che è salito al cielo per

sedersi alla tua destra. Ti preghiamo di accordare ai tuoi figli

in Oriente le forze necessarie affinchésiano rafforzati nella fede e nella speran-za dei tuoi santi apostoli.

Amen». Sant’Efrem il Siro*

* Sant’Efrem il Siro, nato a Nisibi, nell’at-tuale Turchia, verso il 306, è venerato nelleChiese orientali come anche in Occidente. Èstato proclamato Dottore della Chiesa da Pa-pa Benedetto XV nel 1920. Questo grandeteologo è uno dei più grandi poeti di lingua si-riaca. Morì il 9 giugno 373 ad Edessa, dovevisse per dieci anni, dopo avere contratto lapeste assistendo i malati.

preghiamo insiemeai nostri fratelli

d’oriente

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

UNA TERRA CHE CONTINUA A PORTARE FRUTTIDI SANTITÀ PER TUTTI I SUOI ABITANTI III

IL PAPA ALLE CARMELITANE DEL MEDIO ORIENTEE ALLE SUORE DEL ROSARIO V

L’OSTENSIONE DELLA SACRA SINDONE A TORINO VI

LETTERA DEL PAPA AL GRAN MAESTRO VIILA RIUNIONE DI PRIMAVERA DEL GRAN MAGISTERO IXLE VISITE DEL GRAN MAESTRO XIRIUNIONE ANNUALE DEI LUOGOTENENTI EUROPEI XIPARTNERSHIP CON “VATICAN INSIDER” XIII

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

ALLA RICERCA DI UNA NORMALE VITA QUOTIDIANA:LA SFIDA DEI RIFUGIATI IN GIORDANIA XIV

LA PRIMA MESSA PER LA FESTA DI NOSTRA SIGNORADONNA DI VALORE CELEBRATA A TEL AVIV XV

FRA SUSSIDI SCOLASTICI E MURI DA NON COSTRUIRE:LA SFIDA DELLE COMUNITÀ CATTOLICHEIN TERRA SANTA XV

L’APPORTO DEI LAICI E DELLE FAMIGLIEALLA VITA DELLA CHIESA XVIII

A TRIESTE UN CONVEGNO SU GIOVANNI PAOLO IIE LA TERRA SANTA A UN ANNO DALLACANONIZZAZIONE XIX

GRAN MAGISTERODELL’ORDINE EQUESTREDEL SANTO SEPOLCRO

DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

info.oessh.va

II N° XXXIX - LUGLIO 2015

Come indicato dalle pagine “rinnovatee migliorate” della nostra Newsletter,durante le recenti settimane primave-

rili hanno avuto luogo vari incontri impor-tanti: la riunione del Gran Magistero e deiLuogotenenti Europei, entrambe a Roma e,ancora più recentemente, quella dei Luogo-tenenti del Nord America a Quebec.

Oltre ad offrire ben accolte opportunità diinterazione sociale, queste sessioni sono fon-damentali per metterci tutti al corrente ri-guardo agli eventi, le opinioni e i suggeri-menti dei nostri membri sparsi nel mondo. Èanche importante, per noi al “quartier gene-rale”, la possibilità di raccontare le attività ei piani e di spiegare gli sviluppi che si sonoverificati negli ultimi mesi.

È interessante sottolineare che nessunpartecipante a queste riunioni riceve un sala-rio dall’Ordine ad alcun livello... sono tuttivolontari! I partecipanti sono regolarmenteanimati e sinceri nei loro scambi. Sospettoche nelle conversazioni informali si compiatanto quanto nelle spesso lunghe sessioniformali.

In questo sforzo, un merito speciale va ri-conosciuto al Professor Agostino, il nostroincredibilmente laborioso e appassionatoGovernatore Generale, ai nostri competentie attenti nel discernimento Vice Governatori

Generali Giorgio Mo-roni Stampa e PatrickD. Powers, e al nostrosaggio e molto espertoAssessore, l’arcivesco-vo Antonio Franco.Spero che il loro gran-de impegno nell’inco-raggiare una comuni-cazione aperta da tuttele parti possa spingerei nostri Luogotenenti a compiere ogni sforzo,da parte loro, per riportare le informazioniin maniera precisa ad ogni singolo membro.

Dobbiamo soprattutto essere uniti nellafervente intenzione di mantenere vivo ilVangelo di Gesù Cristo nella Sua Terra San-ta. I nostri buoni risultati nel raggiungere ilnostro scopo possono essere misurati con leparole recentemente indirizzate dal Nunzioapostolico in Israele, arcivescovo GiuseppeLazzarotto, alla nostra attiva Commissioneper la Terra Santa:

«Non c’è nessun’altra organizzazione, as-sociazione o ordine nella Chiesa Cattolicache abbia fatto più dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusalemme per la TerraSanta».

Per questo rendiamo grazie a Nostro Si-gnore e ad ogni singolo e generoso membro.

La riflessione del Gran Maestro

Il Gran Maestrodell’Ordine delSanto Sepolcroinsieme aiLuogotenentidel NordAmerica aQuebec loscorso giugno2015 (ilresoconto diquesto incontrosarà ospitatonella nostraprossimaNewsletter).

III N° XXXIX - LUGLIO 2015

A Piazza San Pietro domenica 17 mag-gio si sentivano parlare tante lingue esi vedevano tanti colori. Fra questi,

quelli delle bandiere palestinesi. La gioia dichi è accorso e, in particolare, della delega-zione di circa 3.000 pellegrini venuti diretta-mente da tutto il Medio Oriente, era palpabi-le. Fra le quattro sante canonizzate, due diesse, Mariam Bawardi e Maria Alfonsina Da-nil Ghattas, sono figlie della Terra Santa e leprime due sante palestinesi dei tempi mo-derni. Fondatrici rispettivamente del Carme-lo di Betlemme e della Congregazione delleSuore del Rosario di Gerusalemme, le duesante hanno vissuto il loro cammino verso lasantità nella seconda metà del XIX secolo(Mariam Bawardi morirà giovanissima nel1878) fino agli inizi del XX secolo (Maria Al-fonsina Ghattas verrà a mancare nel 1927).

In piazza anche il presidente palestineseMahmoud Abbas che il giorno precedenteaveva incontrato Papa Francesco. Durante illoro colloquio, come comunicato da una no-ta ufficiale, «è stata manifestata grande sod-disfazione per l’intesa raggiunta sul testo diun Accordo comprensivo tra le Parti circa al-cuni aspetti essenziali della vita e dell’attivi-tà della Chiesa cattolica in Palestina, che sa-rà firmato in un futuro prossimo»*.

Durante l’Omelia, il Santo Padre ha ricor-dato la «docilità allo Spirito Santo» di Ma-riam Bawardi che «l’ha resa anche strumen-

to di incontro e di comunione con il mondomusulmano» mentre, parlando di Maria Al-fonsina Danil Ghattas, ha sottolineato comeabbia «ben compreso che cosa significa irra-diare l’amore di Dio nell’apostolato, diven-

I cristiani palestinesi, arrivati come delegazionea Roma, si sono lasciati trascinare dalla gioiadurante la celebrazione del 17 maggio 2015,rendendo così omaggio alla testimonianza delleloro compatriote canonizzate: Santa Mariam eSanta Maria-Alfonsina.

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Una terra che continuaa portare frutti di santità

per tutti i suoi abitantiReportage della canonizzazione delle prime due

sante palestinesi dei tempi moderni:Mariam Bawardi e Maria Alfonsina Ghattas.

* L’accordo globale fra Santa Sede e Palestina,concluso il 13 maggio, è stato siglato venerdì 26 giu-gno. Nel testo si riconosce chiaramente “lo Stato diPalestina”. Oggetto di discussione da una quindicinad’anni, quest’accordo bilaterale riguarda principal-mente l’attività della Chiesa Cattolica e il suo ricono-scimento giuridico nei territori palestinesi, ed espri-me l‘auspicio per una risoluzione del conflitto traisraeliani e palestinesi nel quadro della soluzione deidue stati.

tando testimone di mitezza e di unità. Ella cioffre un chiaro esempio di quanto sia impor-tante renderci gli uni responsabili degli altri,di vivere l’uno al servizio dell’altro».

“La Terra Santa è fecondae porta frutti di santità!”

Ma cosa significa oggi essere figli dellaTerra Santa e qual è il frutto spirituale chequesto felice evento può donare ai cristianipalestinesi e a tutta la comunità cristiana?

Il Patriarca Latino di Gerusalemme,Mons. Fouad Twal vede questo evento comeun momento spiritualmente forte per la suaterra: «Nel mezzo di tutte le difficoltà che cisono, Mariam e Marie Alphonsine sono unaluce sul nostro cammino, un invito a nonscoraggiarsi e a mantenere gli occhi fissi sulnostro obiettivo e sulla nostra vocazione pertutti in quanto cristiani: la santità. Se la Ter-ra Santa oggi, talmente straziata da violenzae divisioni, talvolta ci sembra sfigurata, lenostre due sante vengono a restituirgli il suocarattere sacro. Come se Mariam e Marie Al-phonsine, con il loro esempio, ci dicessero:

sì, la Terra Santa può essere feconda e puòdare frutti di santità». Sua Beatitudine prose-gue parlando dell’eredità delle due nuovesante: «È un messaggio di speranza e d’amo-re. Un messaggio d’incoraggiamento allasantità attraverso la via dell’umiltà, dellasemplicità» (è possibile leggere l’intervistaintegrale che ci è stata rilasciata da Mons.Fouad Twal sul nostro sito ufficiale http://in-fo.oessh.va come anche sul nostro sito par-tner Vatican Insider al link http://vaticaninsi-der.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/ar-ticolo/oessh-40929/).

Le parole del Patriarca trovano eco nellafestosa celebrazione che ha visto riunita sa-bato 16 maggio, presso la Basilica di SantaSabina in Roma, la delegazione provenientedalla Terra Santa in senso largo, insieme avari devoti delle nuove sante, fra cui alcunimembri dell’Ordine del Santo Sepolcro pro-venienti da vari paesi.

L’arcivescovo Maroun Lahham, Vicariopatriarcale per la Giordania del PatriarcatoLatino di Gerusalemme, commenta con ar-dore, prima di entrare alla veglia di preghie-ra: «Queste due sante ci insegnano che l’ulti-

Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro a Piazza San Pietro durante la canonizzazione delle duesante palestinesi.

V N° XXXIX - LUGLIO 2015

ma parola non è mai la sofferenza, non èmai l’abbandono, non è la croce bensì la glo-ria, la resurrezione e la luce. Il Calvario nonè l’ultima parola ma la porta verso una vitamigliore».

In mezzo alla folla c’è chi distribuisce i li-bretti per la liturgia e le bandiere. Fra di loroIbrahim, giovane dottore che vive e lavoraaccanto a Ramallah. Racconta di essere «fie-ro che ci siano due sante che vengono dallaterra di Gesù e questo è un messaggio per ilmondo intero: la nostra terra è ancora viva».Alla domanda su cosa pensa che il futuro ab-bia in serbo per lui, risponde: «Sto studiandotedesco perché voglio specializzarmi nel miomestiere ma voglio continuare a lavorare perla mia gente e aiutarla».

Il messaggio di Mariam Bawardi e MariaAlfonsina Ghattas è un messaggio destinatoa risuonare con forza non solo all’internodella Chiesa. Conclude il Patriarca Twal: «Es-se sono, grazie alla ricerca della loro saggez-za e il loro messaggio divino, un modello diperfezione sia per i cristiani che per gli ebreie i musulmani. Il loro nome, Marie, Mariam,comune alle nostre tre tradizioni, è anche unsegno per il nostro tempo, come se potesseroparlare alle tre popolazioni senza distinzio-ne». E.D.

Un’immagine delle due sante palestinesi incompagnia della Beata Vergine Maria Regina diPalestina: insieme vegliano sulla Terra Santa esu tutti i suoi abitanti.

Il giorno dopo la canonizzazio-ne, Papa Francesco ha ricevuto

in udienza le figlie spirituali diMariam Bawardi e Maria Alfonsi-na Ghattas che oggi portano avan-ti l’eredità delle due nuove sante.Il Santo Padre le ha esortate a«pregare per i cristiani perseguita-ti, cacciati via dalle case, dalla lo-ro terra e vittime della persecu-zione “con i guanti bianchi”».

Il Papa alle Carmelitane delMedio Oriente e alle Suore del Rosario

VI N° XXXIX - LUGLIO 2015

«La Sacra Sindone ci mostra il voltoed il corpo martoriato di Gesù e,allo stesso tempo, ci porta a pensa-

re al volto di ogni persona sofferente ed in-giustamente perseguitata. Ci trascina nellastessa direzione del dono d’amore di Gesù»,ha detto Papa Francesco il 21 giugno, dopoessersi raccolto davanti a questa icona di «unamore più grande» (Gv. 15, 13) esposta nellacattedrale di Torino. Durante la messa, cele-brata nello stesso giorno in piazza Vittorio,ha messo in luce «l’amore fedele» del Padremisericordioso che «ricrea tutto» e del qualeGesù è «il volto». Il cardinale Andrea Corde-ro Lanza di Montezemolo, Assessore d’onoredell’Ordine del Santo Sepolcro, ha partecipa-to a questo pellegrinaggio del Santo Padre,tre giorni prima della chiusura dell’Ostensio-ne straordinaria della Sacra Sindone, accom-pagnato da Pier Carlo Visconti, Consultoredel Gran Magistero.

Il Gran Maestro dell’Ordine del Santo Se-polcro si era recato a Torino, il 25 e 26 apri-le, subito dopo l’inaugurazione dell’Osten-sione, per raccogliersi davanti alla Sacra Sin-

done e pregare per le intenzioni degli abitan-ti della Terra Santa in comunione con tutti imembri dell’Ordine nel mondo.

In occasione dell’inaugurazione del-l’Ostensione straordinaria, il 18 aprile, l’Or-dine è stato invitato a partecipare ad una tra-smissione su “Rai Internazionale”, che la do-menica viene seguita nei cinque continenti.Mons. Antonio Franco, Assessore, è stato in-tervistato da Suor Myriam Castelli sulla “spi-ritualità della Risurrezione” e contempora-neamente Padre Davide Neuhaus, Vicariopatriarcale per la comunità cattolica diespressione ebraica in Israele, è intervenutoin diretta dalla Terra Santa.

Durante l’Ostensione della Sacra Sindone,il Servizio Comunicazione del Gran Magiste-ro dell’Ordine ha creato una partnership conle Edizioni Terra Santa: tramite un’applica-zione, che permette di scaricare gratuita-mente un e-book per Smartphone ed iPad sugoogle play (“il mistero della Sindone”), èstato possibile far conoscere ai pellegrini chesono andati a Torino la missione spiritualedell’Ordine.

l’Ostensione della Sacra Sindone a Torino

“ICONA D’AMORE”La Sacra Sindone ci fa vedere ilvolto di tutti coloro che sonoperseguitati : questo, in sostanza, ciòche Papa Francesco ha detto dopoessersi raccolto davanti alla SacraSindone a Torino lo scorso 21giugno. Secondo quanto detto dalSanto Padre durante la preghieradell’Angelus, dopo la Messa aPiazza Vittorio, nella capitalepiemontese, questo misteriososudario è «un’icona dell’amore» diCristo. L’immagine lì impressa delcorpo di un uomo martirizzato,torturato e crocifisso, «spinge versoil volto di ogni persona sofferente eingiustamente perseguitata», einterroga la coscienza di ognunosulle nostre complicità personali conil male nel mondo di oggi.

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VII N° XXXIX - LUGLIO 2015

Gli atti del Gran Magistero

Al Nostro Venerabile FratelloEdwin Frederick Cardinale O’BrienArcivescovo Emerito di BaltimoraGran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Siamo lieti di volgere a lei, Nostro Venerabile Fratello, la Nostraattenzione mentre si prepara a celebrare il giubileo d’oro della suaordinazione sacerdotale con spirito di gratitudine e lode. Infatti, sonopassati cinquant’anni da quel memorabile giorno – il 29 maggio 1965 – incui, dopo aver diligentemente terminato gli studi filosofici e teologici alseminario arcidiocesano di Saint Joseph a Dunwoodie, venne ordinatosacerdote.

L’occasione di questo felice giubileo Ci offre la lieta opportunità diricordare le varie fasi del suo percorso pastorale, prima nella suaarcidiocesi nativa di New York e poi fra i soldati in Vietnam così comeall’interno degli Stati Uniti d’America. Successivamente ha studiato aRoma presso l’Università Pontificia di San Tommaso d’Aquino dove haconseguito un dottorato in teologia morale. Ritornando nella suaarcidiocesi, ha assiduamente portato avanti i suoi vari compiti pastoralimentre svolgeva il ruolo di Vice-Cancelliere. Ha poi mostrato il suo grandetalento in veste di Direttore della Comunicazione dell’Arcidiocesi e disegretario privato dell’Arcivescovo di New York. Negli anni successivi, si èdedicato alla prudente e saggia formazione dei sacerdoti, prima comerettore del Seminario di Saint Joseph a Yonkers e poi come rettore delPontificio Collegio Nordamericano a Roma.

Avendo riconosciuto le sue abilità e il suo zelo sacerdotale, SanGiovanni Paolo II l’ha innalzata al rango di Vescovo e l’ha nominataAusiliare di New York il 6 febbraio 1996. Dal 1997 al 2007 ha svolto ilruolo di Ordinario dell’Arcidiocesi per i Servizi Militari degli Stati Unitid’America, predicando instancabilmente le verità salvifiche agli uomini edonne arruolati, considerando attentamente le circostanze del tempopresente. Nel 2007, il Nostro Venerabile Predecessore Benedetto XVI l’hanominata Arcivescovo Metropolitano di Baltimora, dove per quattro anniha guidato il popolo sulla strada della verità e della santità. Lì ha fattograndi passi nel portare avanti la nuova evangelizzazione e ha avuto

Lettera del Papaal Gran Maestro

particolare cura nel promuovere vocazioni al sacerdozio e nel sostenere ilrinnovamento delle scuole cattoliche. Ora, mentre svolge dal 2011 lefunzioni di Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme, sempre fedele al suo motto episcopale “Pastores dabo vobis”,si occupa con cura della vita spirituale di questa antica e venerabileassociazione. Il 18 febbraio 2012, Papa Benedetto XVI l’ha elevata allaposizione di Cardinale così mostrandole la sua particolare gratitudine efiducia.

Anche Noi non possiamo ignorare l’energia e la competenza che hamesso a disposizione dei vari dicasteri romani, in particolare laCongregazione per le Chiese Orientali, la Congregazione per l’EducazioneCattolica e degli Istituti di Studi, il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace e ilPontificio Consiglio Cor Unum. Riconosciamo anche il suo zelo e la suafedeltà verso il Magistero della Chiesa e il suo fervore nel compiere qualsiasiincarico le venga affidato. Sia nei suoi incarichi sacerdotali sia in quellipastorali, ha sempre assegnato un’importanza primaria al benesserespirituale di coloro che serve, come anche di quelli con cui lei serve.

In uno spirito di carità fraterna,quindi, siamo estremamente felicidi unirCi a lei nel rendere grazie aDio, il dispensatore di tutti i buonidoni, e di elogiarla per il suofruttuoso ministero.

Estendiamo a lei, NostroVenerabile Fratello, i Nostri piùsinceri auguri che il Buon Pastore,attraverso l’intercessione della BeataVergine Maria, vegli su di lei con lasua cura e protezione. Mentrecelebra questo anniversariospeciale, desideriamo impartirle laNostra Benedizione Apostolica cheestendiamo anche a tutti coloro chesi uniranno a lei per ifesteggiamenti. Allo stesso tempo,chiediamo a lei e a tutti loro dipregare per Noi così che possiamodiligentemente portare avanti ilministero petrino che Ci è statoaffidato.

Vaticano, 5 maggio 2015,il terzo del Nostro Pontificato

VIII N° XXXIX - LUGLIO 2015

IX N° XXXIX - LUGLIO 2015

Durante questa sessione di primaverasi è trattato l’argomento della vitaspirituale dei circa 30.000 membri

dell’Ordine, così come le contingenze mate-riali legate alla loro missione di sostegno alleistituzioni cattoliche in Terra Santa.

Il cardinale Edwin O’Brien, Gran Mae-stro, ha aperto i lavori salutando la presenzadel nuovo Cerimoniere Mons. FortunatoFrezza, celebre biblista, auspicando che conil suo aiuto si sviluppi una maggiore spiri-tualità nell’Ordine. Ha proseguito afferman-do la volontà di continuare a visitare le Luo-gotenenze, essendosi già recato in 26 paesi epreparandosi a compiere ancora una dozzinadi viaggi prima della fine dell’anno, in parti-colare per procedere alle Investiture. Si èinoltre dichiarato disponibile a rispondereagli inviti che gli saranno rivolti.

Il Governatore Generale, Agostino Borro-meo, ha ricordato che nessun Gran Maestro,finora, aveva viaggiato tanto per incontrare imembri dell’Ordine là dove essi vivono, cer-cando di favorire i legami con i responsabilidelle Chiese locali, come avverrà nel mesedi ottobre in occasione della prima riunionedei Luogotenenti dell’Asia e dell’Oceania, inAustralia, insieme ai vescovi che rivestono lacarica di Gran Priore nelle Luogotenenze.Tracciando un veloce bilancio degli ultimimesi, il Governatore Generale si è inoltrerallegrato dello sviluppo dell’Ordine in Let-tonia e nella Repubblica Ceca, così comedella positiva chiusura dei conti del GranMagistero.

Il Patriarca Latino di Gerusalemme,

Mons. Fouad Twal, ha parlato poi del grandeavvenimento che rappresenta la canonizza-zione a Roma il 17 maggio 2015 di due reli-giose palestinesi, Mariam Bawardi e MariaAlfonsina Ghattas, con la partecipazione diuna delegazione di circa 3.000 pellegrini pro-venenti dalla Terra Santa.

Ha poi sottolineato l’importanza di nondimenticare la difficile situazione degli abi-tanti di questo territorio, in particolare lecondizioni disperate nelle quali vivono i su-perstiti dei bombardamenti dell’estate 2014a Gaza, così come il dramma dei profughidella Siria e dell’Iraq rifugiatisi soprattuttoin Giordania. Il Patriarca si è anche rallegra-to del fatto che, dopo una lunga lotta proce-durale, l’Alta Corte di Giustizia israeliana ab-bia invalidato il tracciato del muro di separa-zione che avrebbe tagliato in due la valle diCremisan, permettendo a 58 famiglie cristia-ne di Beit Jala di evitare così l’espulsione(vedere articolo pag. XV).

Il dibattito è proseguito per parecchie ore,a porte chiuse, su un argomento delicato: ildebito inatteso che affligge l’Università diMadaba, fondata con il sostegno di due papi,San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, nelregno Hascemita di Giordania. Mons. Anto-nio Franco, Assessore dell’Ordine, ha analiz-zato i fatti a nome della Commissione istitui-ta alcuni mesi fa dalla Segreteria di Stato del-la Santa Sede per studiare il problema. Hamesso in luce la buona gestione accademicaattuale dell’istituto, spiegando la presenzadel debito con gli investimenti di partenza dicui non si è riusciti ad onorare il pagamento.

La riunione di primaveradel Gran Magistero

I membri del Gran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcrosi sono riuniti a Roma, insieme al Gran Maestro,

il 21 e 22 aprile 2015, esercitando così la loro missionedi coordinamento delle attività delle 63 Luogotenenze e

Delegazioni Magistrali ripartite in tutto il mondo.

Durante questa riunionedel Gran Magistero è stataformulata una lettera per iLuogotenenti, per tenerliinformati della decisionepresa dalla Santa Sede disostenere l’Università connuove garanzie, attraversouna Fondazione Vaticana,precisando l’assenza di re-sponsabilità da parte del-l’Ordine in merito a questasituazione ma facendo ap-pello alla solidarietà deisuoi membri nell’interessedella Chiesa universale.

La riunione ha poi ripre-so gli interventi all’ordinedel giorno. L’Amministrato-re generale del Patriarcatoha illustrato diverse esigen-ze in Terra Santa, come l’al-loggio delle famiglie a Ge-rusalemme, l’accoglienza dei migranti, iltrattamento degli insegnanti, e l’accompa-gnamento pastorale dei giovani, molti deiquali vorrebbero partecipare alla GiornataMondiale della Gioventù di Cracovia nel2016.

Con 67 parrocchie e 43 scuole per 90.000fedeli cattolici di rito latino (42.000 in Gior-dania, 30.000 in Israele e 18.000 in Palesti-na), il Patriarcato Latino di Gerusalemme fafronte a numerose sfide, da Cipro alla Gior-dania, passando per Israele e i territori dellaPalestina. Per affrontarle l’Ordine del SantoSepolcro offre il suo sostegno ogni anno a di-versi progetti, oltre all’aiuto mensile versatoal Patriarcato per le istituzioni come, adesempio, le scuole.

Il presidente della Commissione TerraSanta, Thomas MacKiernan, ha redatto unrapporto su questi progetti, dopo la visita sulcampo effettuata nel marzo scorso. L’Ordineha aiutato nel 2014 il centro per i Migranti aTel Aviv, la scuola di Mafraq, la parrocchiadi Zarka e la scuola di Na’our. Tra le nuoveproposte per il 2015, l’Ordine contribuirà a

finanziare una casa d’accoglienza per bambi-ni nella parrocchia di Jaffa in Galilea, unospazio multiculturale al Centro Nostra Signo-ra della Pace in Giordania, ed un centrod’accoglienza per i profughi in una chiesaparrocchiale di Amman.

Il Gran Magistero, che gestisce le dona-zioni provenienti da tutte le Luogotenenze,ha avuto un bilancio migliore dell’anno pre-cedente, con 10,981 milioni di euro in totale,come ha riportato il Consultore Ing. PierCarlo Visconti. Pierre Blanchard, da partesua, ha descritto la gestione patrimoniale de-gli investimenti e dei titoli dell’Ordine al ser-vizio delle istituzioni del Patriarcato Latinodi Gerusalemme.

Infine il Cancelliere Ivan Rebernik ha in-formato i membri del Gran Magistero sulleultime novità riguardanti il settore della co-municazione dell’Ordine, dando notizia dellacreazione di un nuovo sito internet, attual-mente in corso di realizzazione. Ha altresì in-formato i presenti sul lavoro intrapreso nel-l’Archivio Centrale dell’Ordine per una mi-gliore conservazione della documentazione.

X N° XXXIX - LUGLIO 2015

Moduli abitativi per accogliere i rifugiati in fuga da altri paesi del MedioOriente in una parrocchia giordana del Patriarcato Latino.

L’11 e 12 maggio 2015, una trentinadi Luogotenenti europei dell’Ordi-ne del Santo Sepolcro hanno te-

nuto la loro riunione annuale alla pre-senza del Gran Maestro, il cardinale Ed-win O’Brien, e dei rappresentanti delGran Magistero. La riunione ha avutoluogo presso la sede dell’Ordine, situataa Palazzo Della Rovere a Roma, vicino aPiazza San Pietro.

All’apertura dei lavori il Gran Maestro hasalutato il nuovo cerimoniere Mons. Fortu-nato Frezza, incaricato di sostenere la vitaspirituale dell’Ordine,così come i nuoviLuogotenenti dellaGermania e del Porto-gallo e il DelegatoMagistrale della Letto-nia, paese dove loscorso novembre han-no avuto luogo le pri-me Investiture. Haproseguito sottoline-ando poi la sua volon-tà di continuare a visi-tare i membri dell’Or-dine in tutti i conti-nenti, anche per con-

Riunione annualedei Luogotenenti europei

XI N° XXXIX - LUGLIO 2015

Le visite del Gran maestro

Dall’8 al 10 maggio il cardinale O’Brien si è recato in Svizzera, a Disentis, per presie-dere la cerimonia di Investitura di nuovi membri. Più recentemente, ad inizio giu-

gno, il Gran Maestro ha partecipato alla riunione dei Luogotenenti americani che ha avu-to luogo a Quebec.

Nel mese di settembre Sua Eminenza visiterà varie Luogotenenze per le Investiture:Scozia (5 settembre), Svezia (7 settembre), Slovenia (12 settembre) e Stati Uniti Northwe-stern (20 settembre). Sempre nello stesso mese, il cardinale O’Brien presenzierà almeeting delle Famiglie con il Santo Padre a Filadelfia.

tribuire a mobilitarliin favore dei cristianid’Oriente, molti dei quali hanno trovato rifu-gio nelle parrocchie del Patriarcato Latino diGerusalemme, in particolare nel Regno Ha-scemita di Giordania.

Il Governatore Agostino Borromeo ha pre-so poi la parola rispondendo innanzitutto adun libello che i Luogotenenti avevano rice-vuto nei giorni precedenti, a proposito del-l’hotel Colombus. Chiarendo la situazione, ilGovernatore ha ricordato i fatti, spiegandoche, sin dal 2001, in osservanza agli statutidell’Ordine, i Gran Maestri che si sono suc-ceduti hanno deciso di accrescere la “riser-va” finanziaria per la manutenzione e restau-razione dell’intero edificio del Palazzo DellaRovere, di cui una parte è affittata alla socie-tà alberghiera Hotel Columbus da circa 50anni. Quest’ultima dovrà prossimamente li-berare i locali e la prossima locazione, previ-sta con un’altra società, dovrebbe permette-re sia di coprire tutte le spese del Gran Ma-gistero sia di produrre dei benefici in favoredella Terra Santa. La trasparenza di questeoperazioni è dunque totale, come ben dimo-strato dal Governatore che, avendo precisato

le cose, ha deciso a ti-tolo personale di per-

donare i suoi accusatori e di tendere loro lamano nella prospettiva del prossimo Giubi-leo della Misericordia. Unanimemente i Luo-gotenenti hanno assicurato al Gran Maestroe al Governatore il loro esplicito sostegno.

Dopo questo chiarimento, il CancelliereIvan Rebernik ha parlato della crescita nu-merica dell’Ordine, presentando le statisti-che dell’anno precedente e rallegrandosi deiquasi 300 nuovi membri che hanno raggiun-to l’Ordine, compensando i decessi registra-ti. Ha anche parlato degli sforzi di comunica-zione realizzati in questi ultimi mesi, in par-ticolare grazie alla decisione di creare unnuovo sito internet del Gran Magistero incinque lingue, in collegamento con i servizidella Santa Sede.

L’Ingegner Pier Carlo Visconti ha, da par-te sua, esposto il bilancio finanziario delGran Magistero, mostrando che le offerte so-no state più sostanziose nel 2014 e PierreBlanchard ha fornito dettagli ai Luogotenentisulla gestione degli investimenti e dei titoli.

Il Presidente della Commissione Ter-ra Santa del Gran Magistero, Thomas

I Luogotenenti europei riuniti a maggio 2015presso Palazzo Della Rovere.

McKiernan ha insistito sulla necessità di unasilo per il Vicariato San Giacomo, al servi-zio dei cattolici di espressione ebraica inIsraele, prima di descrivere i tre progetti rea-lizzati nel 2014 in Giordania, ovvero i lavorinella parrocchia di Mafraq, in quella di Zar-ka Nord, e nella scuola di Na’our. I progettiper il 2015 sono relativi alla parrocchia diJaffa di Nazareth, in Israele, e alla scuola at-tigua, al Centro Nostra Signora della Paceche accoglie i profughi in Giordania, e allaparrocchia di Marj Al-Hamam, ad Amman,dove sono stati allestiti dei campi per i pro-fughi del Medio Oriente. «Nessun’altra orga-nizzazione fa quanto voi per la Terra Santa»ha detto Mons. Giuseppe Lazzarotto, Nunzioapostolico in Israele e a Cipro, oltre che De-legato apostolico a Gerusalemme e in Pale-stina, ricevendo i membri della Commissio-ne Terra Santa.

La discussione con i Luogotenenti ha infi-ne portato all’auspicio di vedere emergerepiù progetti di ordine pastorale. Ciò sarà no-tificato al Patriarcato di Gerusalemme, inquanto è il Patriarcato che invia al Gran Ma-gistero le richieste di sostegno per i progetti,molti dei quali, per la verità, sono legati alcapitale immobiliare detenuto in Giordania,paese del Medio Oriente attualmente piùstabile per i cristiani.

La questione del reclutamento ha occupa-to una parte della riunione, avendo i Luogo-tenenti affermato il loro desiderio di raffor-

zare la qualità della vita cristiana dei mem-bri, uomini e donne, affinché, con la loro te-stimonianza, l’Ordine possa svilupparsi an-cora lontano dalla mondanità, badando adallontanare definitivamente coloro che cer-cano gli onori e le medaglie per accoglieremeglio i candidati umili e generosi, sincera-mente devoti a Cristo e impegnati nella loroChiesa locale. «La difficoltà non sta nel tro-vare i candidati, la difficoltà sta nel trovarebuoni candidati», ha riassunto un nuovoLuogotenente. Tutto sarà fatto, ormai, per ilrinnovamento evangelico dell’Ordine, nellospirito del Pontificato di Francesco.

Il dibattito è continuato intorno alla que-stione del considerevole debito dell’Univer-sità di Madaba, in seguito alla comunicazio-ne inviata ai Luogotenenti dopo la riunionedel Gran Magistero tenutasi alla fine di apri-le. Mons. Antonio Franco, Assessore dell’Or-dine, ha ricordato la decisione della SantaSede di salvare questa università fondata inGiordania con l’appoggio di due Papi, preci-sando che l’Ordine, pur non avendo alcunaresponsabilità in questo problema, è invitatoa partecipare a questa azione attraverso unaFondazione Vaticana. I membri dell’Ordine,grazie alle loro relazioni, potranno aiutare laProvvidenza di Dio a ristabilire progressiva-mente l’equilibrio finanziario di questa uni-versità che è vista, nel Regno Hascemita diGiordania, come un’istituzione che impegnala Chiesa di Roma. F.V.

Il Servizio Comunicazione del Gran Magistero dell’Ordine del Santo Sepolcro è, da alcunesettimane, partner del sito Vatican Insider, dove le nostre notizie sono diffuse in inglese,

in italiano e in spagnolo. La lettera del cardinale O’Brien per il tempo pasquale, per esempio,è stata pubblicata online anche su questo sito. Si tratta di un sito laico, attento agli insegna-menti di Papa Francesco, animato dal giornalista de “La Stampa” Andrea Tornielli. Per comuni-care non potevamo restare isolati. Lo scorso autunno, la sede del Gran Magistero aveva accol-to un simposio diplomatico, organizzato in collaborazione con Vatican Insider, alla presenzadel cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede: l’avvenimento, riportato sullaNewsletter di dicembre, ha segnato l’inizio della collaborazione con questo sito (http://vatica-ninsider.lastampa.it).

Partnership con “Vatican Insider”

XIII N° XXXIX - LUGLIO 2015

XIV N° XXXIX - LUGLIO 2015

La Giordania era già divenuta negliscorsi anni la casa di 30.000 rifugiatiiracheni. Dall’avanzata dei militanti

dell’ISIS verso Mosul e la Piana di Ninive,circa 17.000 nuovi rifugiati hanno bussatoalle porte del Regno Hascemita che ha con-cesso loro dei visti di ingresso grazie alla ge-nerosa disponibilità del re Abdallah II. Sitratta di uomini, donne ed intere famiglieche si sono viste private dei propri beni eche, in molti casi, sono perseguitate a causadella loro fede cristiana.

Le sfide da affrontare una volta arrivati inGiordania sono varie: dal trovare un postodove stabilirsi, all’occuparsi delle procedurenecessarie per i documenti, fino a cercare disuperare il trauma e ricominciare, passo do-po passo, a vivere una vita normale. È nelquadro di questo sostegno necessario a chiha perso tutto e sta cercando di rimettersi inpiedi che l’Ordine del Santo Sepolcro, in col-laborazione con il centro del Patriarcato Lati-no di Gerusalemme “Nostra Signora dellaPace” ad Amman, ha finanziato delle attivitàspeciali per i rifugiati che sono lì accolti.

Il 18 aprile è stata organizzata una gita aPetra con visita guidata, pranzo e passeggiataa cavallo incluse, per le varie decine di rifu-giati ospitati al Centro. Padre Ala’ Alamat,direttore del Centro “Nostra Signora dellaPace”, ha sottolineato: «L’importanza di taleiniziativa si trova nel voler rilanciare in que-ste famiglie la speranza e rafforzare il lorocoraggio».

La Luogotenenza del Portogallo ha preso acuore direttamente la realtà dei giovani diqueste famiglie e il loro bisogno di essere

reinseriti il prima possibile in un contesto dinormalità. «Se si pensa per un momento alturbine di emozioni di cui soffre un bambinosottratto dal suo ambiente – spiega il Luogo-tenente per il Portogallo Nuno Michael Ga-briel Rafael Maria de Bragança van Uden – èchiaro che bisogna non solo nutrirlo e vestir-lo ma anche sostenere la sua stabilità emoti-va. L’educazione, nel senso di insegnamento,ma anche della scansione regolare degli im-pegni, come ritrovarsi in classe, avere unprofessore e fare parte di un progetto: tuttociò è uno strumento che permette a questigiovani di rimettersi sulla strada della vita».

Presso il Centro di Amman sono quindistati attivati grazie al sostegno della Luogote-nenza portoghese dei corsi di inglese, infor-matica ed educazione fisica per i ragazzi chehanno dunque avuto la possibilità di ritro-varsi sui banchi di scuola. Il progetto stadando buoni risultati aiutando i giovani a ri-conquistare gradualmente fiducia nell’avve-nire.

L’Ordine e la Terra Santa

Alla ricerca di una normalevita quotidiana: la sfida

dei rifugiati in Giordania

I rifugiati, sui banchi di scuola, seguono deicorsi. È un modo per ridare loro fiducianell’avvenire.

Spesso in Terra Santa la testimonianzaofferta dalla comunità cristiana e lacomplessità delle situazioni nelle quali

la Chiesa si trova a dover operare sono duefacce della stessa medaglia.

Claudio Maina, Direttore del Segretariatodi Solidarietà per le Scuole e le Istituzioni inTerra Santa che assiste le scuole non gestitedalla Custodia di Terra Santa o dal Patriarca-to Latino*, esterna in un’intervista pubblica-

La prima Messa per la Festadi Nostra Signora Donna di Valore

celebrata a Tel Aviv

Fra sussidi scolastici e murida non costruire: la sfida delle

comunità cattoliche in Terra Santa

Il 9 maggio Mons. Boulos-Giacinto Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele ha presiedutoper la prima volta la Messa della Festa di Nostra Signora Donna di Valore nel centro che è

stato recentemente inaugurato per i cattolici di espressione ebraica e migranti a Tel Aviv, gra-zie anche al cospicuo sostegno dell’Ordine che ha preso a cuore la realtà di questi fedeli e lanecessità di un centro che li accolga. Centinaia le persone che hanno partecipato alla Messache è stata accompagnata da inni nelle varie lingue parlate nel centro: tagalog, konkani, cinga-lese, ebraico. Dopo la toccante omelia di Mons. Marcuzzo sulla figura della donna di valorenel libro dei Proverbi (Prov 31,10-31) e di Maria, il termine della celebrazione e i dovuti rin-graziamenti da parte del Padre gesuita David Neuhaus, Vicario patriarcale per i cattolici diespressione ebraica e responsabile della Pastorale per i Migranti, la festa è proseguita con unpasto condiviso in fraternità.

* Il Segretariato di Solidarietà fu stabilito dallaCongregazione per le Chiese Orientali nel 1977, surichiesta delle agenzie facenti parte della ROACO(Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali). Dipendedalla Delegazione Apostolica a Gerusalemme e la-vora in stretto rapporto con le rappresentanze pon-tificie, principalmente a servizio delle scuole catto-liche della Terra Santa (Palestina, Israele, Giorda-nia e Cipro) che non vengono gestite dalla Custo-dia di Terra Santa o dal Patriarcato Latino.

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ta integralmente sul sito Vatican Insider(http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mon-do/dettaglio-articolo/articolo/oessh-41340/) lesue preoccupazioni riguardo alla situazionenella quale versano le scuole cattoliche inTerra Santa. È evidente la «grave preoccupa-zione che pesa sulle scuole in Israele per laminaccia da parte del Ministero della Pub-blica Istruzione di ridurre drasticamente i fi-nanziamenti, o al fatto che in Palestina fino-ra non è stato possibile creare un fondo pen-sioni per gli insegnanti». A ciò si aggiunge ilcalo della frequenza in queste scuole di bam-bini cristiani. Dei 56.000 bambini che loscorso anno hanno frequentato una scuolacattolica, il 48% sono cristiani mentre gli al-tri sono in maggioranza musulmani ma si re-gistra anche la presenza di qualche druso edebreo. Maina commenta: «C’è da domandar-si il perché, dal momento che il calo è attri-buibile solo in minima parte all’emigrazione.I motivi sono molteplici e non si può certogeneralizzare. Tuttavia, se guardiamo le fascemeno abbienti, spesso è l’onere della rettascolastica ad allontanare i cristiani e a orien-tarli verso le scuole pubbliche». È proprioper arginare questo fenomeno – aggiungia-mo noi – che l’Ordine fornisce massicci aiutialle scuole del Patriarcato Latino di Gerusa-lemme, una parte dei quali è utilizzata perpagare gli studi a ragazzi e ragazze prove-nienti da famiglie in difficoltà.

“Le scuole cristianenon sono in vendita”

Il 27 maggio, l’Ufficio delle Scuole Cri-stiane in Israele ha indetto una manifestazio-ne di fronte al Ministero dell’Educazione aGerusalemme per protestare contro la politi-ca discriminatoria che da tre anni a questaparte il Ministero sta esercitando a dannodelle scuole cristiane che si sono viste pro-gressivamente ridurre le sovvenzioni statali,mentre le scuole che accolgono studentiebrei continuano a riceverle nella loro inte-rezza. Il 1° settembre scorso era stata previ-sta una giornata di sciopero, annullata quan-do il Ministero si era dimostrato pronto a ne-

goziare. Da allora una commissione è statacreata che, dopo otto mesi di lavoro, si è pro-nunciata proponendo alle scuole cristiane didiventare parte del sistema pubblico perden-do così la possibilità di portare avantiun’educazione cristiana. Di fronte a questaproposta non soddisfacente, un gruppo dicirca 700 persone si è riunito per manifesta-re al suono di slogan come “Non mettete lemani sulle nostre scuole” e “Le scuole cri-stiane non sono in vendita”.

Claudio Maina racconta qualche esperien-za di vita quotidiana nelle scuole cattolichein Terra Santa e sottolinea come l’educazionepermeata di valori cristiani sia uno strumen-to importante per favorire la convivenza e ildialogo. La scuola delle Suore del Rosario aGaza, ad esempio è un’oasi di pace: in unacittà dove ancora si vedono le conseguenzedel conflitto «religiose e insegnanti si inge-gnano a trovare i modi per aiutare i bambinia superare i traumi del conflitto e recuperareuna normalità di vita. Oppure penso a unascuola della Giordania, frequentata per lopiù da musulmani, che ogni anno in occasio-ne del Natale mi invia una busta con unasomma di denaro, frutto di piccole rinuncedegli allievi, perché possano essere aiutati al-cuni dei loro coetanei più poveri. O ancora auna scuola di Haifa, in Israele, dove nel cor-tile si possono ammirare grandi murali cheillustrano i motti: amare tutti, amare per pri-mi, amare i nemici... Ogni mattina allievi einsegnanti sono invitati a scegliere insiemeuno di questi motti e metterlo in pratica du-rante la giornata».

XVI

Le scuole cattoliche in Terra Santa favorisconoil dialogo interreligioso e la cultura dell’incontro,al servizio della pace. Per esempio, nel cortiledi una scuola di Haifa ci sono delle frasi suimuri per imparare ad amare l’altro (qui vediamogli insegnanti e gli studenti che cercano dimettere in pratica quotidianamente questi“consigli” attraverso il gioco).

Una battaglia vinta contro il Muro

Un’altra situazione difficile da affrontarein Terra Santa è quella della barriera di sepa-razione. Su quel fronte è con grande gioiache il 2 aprile è stato accolto, dopo nove an-ni di contese legali, il verdetto finale dellaCorte Suprema israeliana sulla costruzionedel muro nella valle di Cremisan (che avreb-be causato la separazione di due case religio-se salesiane e l’espropriazione di terreni ap-partenenti a 58 famiglie cristiane) che è statodefinito «dannoso per la popolazione locale eper i monasteri della valle». Inoltre, i giudicihanno sottolineato che «il tracciato del Mu-

ro, come suggerito dal Ministero della Dife-sa, non è l’unica possibilità che permetta digarantire la sicurezza nuocendo il meno pos-sibile, conforme alla Legge AmministrativaIsraeliana». Come riportato dal Patriarca Fo-uad Twal durante la sessione di Primaveradel Gran Magistero, quest’ottima notizia èda considerarsi «una grande vittoria per lademocrazia in Israele» – visto che i giudicisono stati coraggiosi nel prendere questa de-cisione richiedendo all’esercito di considera-re percorsi alternativi per il muro – comeanche per la comunità locale che «dalla peti-zione del 2006 si è riunita ogni venerdì percelebrare la Messa in questo luogo».

Il muro previsto nella Valle del Cremisan non verrà costruito, grazie ad una coraggiosa decisione presadai giudici israeliani che hanno scelto di ascoltare le argomentazioni della popolazione locale.

XVIII N° XXXIX - LUGLIO 2015

In vista del prossimo Sinodo sulla Famigliadi Ottobre 2015, dedichiamo una breveriflessione alla vita laicale all’internodell’Ordine e, in particolare, all’importanzadelle famiglie.

Era il 1988 quando Giovanni Paolo IIpubblicava l’esortazione apostolicaChristifideles Lai-

ci nella quale il ruolodei laici all’internodella Chiesa Cattolicaveniva sollecitato.«Con questa Esortazio-ne i fedeli laici sonoinvitati ancora unavolta a rileggere, a me-ditare e ad assimilarecon intelligenza e conamore il ricco e fecon-do insegnamento delConcilio circa la loropartecipazione al tri-plice ufficio di Cristo»:sacerdotale, profeticoe regale. (CL 14) LaChiesa nella sua interezza è chiamata a lavo-rare nella vigna del Padre e in questa missio-ne che le è stata affidata «i fedeli laici hannoun posto originale e insostituibile: per mezzoloro la Chiesa di Cristo è resa presente neipiù svariati settori del mondo, come segno efonte di speranza e di amore». (CL7)

L’Ordine del Santo Sepolcro, in quanto

Istituzione laicale posta sotto la protezionedella Santa Sede, sente particolarmente pro-pria questa chiamata. Durante la sua visita aRoma per la Riunione dei Luogotenenti Eu-ropei, Helene Lund, Delegata Magistrale perla Norvegia dal 2013, ha condiviso con ilServizio Comunicazione del Gran Magisterodell’Ordine qualche pensiero a questo pro-

posito: «La maggior partedei fedeli nella Chiesasono laici e siamo chia-mati a testimoniare lanostra fede e a partecipa-re alla missione dellaChiesa. Per questo, lavo-rare con altri laici ed es-sere in un Ordine com-posto per la maggior par-te da laici ma sostenutodall’aiuto dei sacerdoti, èuna benedizione e inco-raggia le persone ad in-terpretare la propria vitaquotidiana alla luce dellavoro della Chiesa»*.

Sposata e madre didue figli, Helene considera il legame con laTerra Santa un “affare di famiglia” vissuto incomunione sia con il coniuge che con i figli

L’apporto dei laici e delle famigliealla vita della Chiesa

La vita delle LuogotenenzeLe Luogotenenze sono invitate a contattarci per condividere le proprie esperienze

all’indirizzo: [email protected]

Una testimonianza della Delegata Magistrale della Norvegia, Helene Lund.

La Delegata Magistrale per la Norvegia,moglie e madre di famiglia, qui duranteuna recente riunione di lavoro al GranMagistero dell’Ordine.

* L’intervista a Helene Lund, Delegata Magi-strale per la Norvegia, sarà pubblicata integral-mente su Annales 2015, la rivista internazionaledell’Ordine.

“Giovanni Paolo II, luce della Terra Santa” è il titolo del convegno organizzato dalla De-legazione di Trieste dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme nel de-cimo anniversario della morte Papa Wojtyla. L’appuntamento si è svolto sabato 16

maggio nella chiesa di San Michele del Carnale. L’Arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, Ro-berto Vitale, Delegato di Trieste dell’Ordine, ed Enzo Livia, storico della Terra Santa, hanno acce-so i riflettori sulle tracce lasciate nel mondo dal Pontefice che venne dall’Est e, attraverso ricordipersonali, hanno raccontato l’amore di Giovanni Paolo II per la Terra Santa, per l’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ma soprattutto hanno parlato dell’uomo delle GiornateMondiali della Gioventù ricordando, nel primo anniversario della Canonizzazione, il Papa diven-tato Santo. «Karol Wojtyla è stato senz’altro uno dei pontefici più amati della storia della Chiesa –spiega Roberto Vitale – nonché una delle figure più influenti del XX secolo. Un uomo che ricor-do, nell’ottobre del 1978, affacciato al balcone di San Pietro, dopo la sua elezione, invitare i fede-li a correggerlo se non si fosse ben espresso nella lingua italiana. Un uomo umile dalla grandeforza comunicativa, mai venuta meno neppure durante la sua lunga malattia».

A Trieste un convegnosu Giovanni Paolo II e la Terra Santa

a un anno dalla canonizzazione

XIX N° XXXIX - LUGLIO 2015

con i quali la coppia sta organizzando unpellegrinaggio per il prossimo autunno. Sul-l’importanza della vita familiare commenta:«Credo che sia importante, quando si reclu-tano nuovi membri, invitarli a riflettere sui

loro legami familiari. L’appartenenza all’Or-dine deve essere qualcosa che unisce ed èimportante avere il sostegno del proprio co-niuge per far in modo che ciò diventi unabenedizione per la famiglia». E.D.