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TIPOLITOGRAFIA JONICA LIBRI - GIORNALI - RIVISTE DEPLIANTS STAMPATI COMMERCIALI RIC. FISCALI - MANIFESTI PARTECIPAZIONI NOZZE - ETICHETTE CARTOLINE - TIMBRI - LEGATORIA TREBISACCE - Via Michelangelo Buonarroti Tel. e Fax 0981 - 57015 MENSILE DELL'ALTO JONIO COSENTINO DI ATTUALITA' ED INFORMAZIONE 0,90 Direzione - Redazione - Amministrazione Tip. Jonica 87075 TREBISACCE (CS) - Italia - Tel. e Fax (0981) 57015 ANNO XXXVI - n. 5-6 GIUGNO-LUGLIO. 2010 EDIZIONE DI TREBISACCE L'Editoriale di Giulio Burgo Federalismo fiscale, si. Ma come? Tutti criticano il centralismo amministrativo, lo Stato centralizzato e centralizzatore e si auspica l’esaltazione delle autono- mie locali. Se il federalismo fiscale ci sarà cosa succederà? Cosa dobbiamo attenderci? Sull’argomento non mancano i dibattiti, le polemiche, le proposte da parte delle forze politiche, dei sindacati, di studiosi di economia, dei Vescovi, degli opinionisti. Noi proviamo a ricordare alcuni "punti di vista" rilevati dai ritagli di giornali: il federalismo non può e non deve essere inteso come separatismo, ma come patto storico tra Nord e Sud; no al federalismo degli egoismi. Bisogna costruire un paese unico, un federalismo solidale che non dovrà accentuare le distanze tra le diverse parti d’Italia; il federalismo fiscale è un obiettivo politico della classe dirigente dell’area sviluppata del Paese che così crede di liberarsi dalla questione meridionale e recuperare risorse per il suo ulteriore sviluppo; il federalismo consiste in una giusta assunzione di responsabilità da parte degli amministratori. Non si è disposti ad alcuna forma di solidarietà con altre Regioni in assenza di un reale riscatto etico, civile, economico di queste territori; un po’ di regole farebbero bene a tutti, il Nord smetterebbe di pagare e il Sud di buttare via i soldi: Non è possibile che da un lato c’è chi paga e dall' altro chi spende. Se andiamo avanti di questo passo avremo sindaci e troppi presidenti di Regione che buttano via i soldi; un appello alle classi dirigenti del Mezzogiorno: devono fare i conti con la realtà, chi butta via i soldi pubblici è bene che riceva qualche calcetto nel sedere; nel Sud non sono affluite più risorse che nel resto del Paese, però quelle ricevute sono state spesso gestite con scarsa efficacia; nel Sud ci sono ferite vecchie e nuove e bisogna creare un’ Italia con la partecipazione di ricchezze diverse, convergenti e complementari. Una cosa peraltro è evidente: il federalismo avrà co- munque un costo e un governo senza soldi non sarà in grado di affrontarlo fino a quando il fabbisogno non si sarà stabilizzato. Il passaggio all’autonomia fiscale e istituzionale se sarà effettivo e non simulato sarà un fatto rivoluzionario e accentuerà la disparità tra Regioni efficienti e Regioni cicala, gran parte delle quali si trovano nel Sud e il livello del reddito disponibile per i meridionali è meno della metà del reddito del Nord. Il federalismo fiscale è tuttora un oggetto misterioso, una scatola vuota. I cittadini hanno il diritto di essere informati sui costi e sui benefici di una novità che avrà inesorabilmente conseguenze importanti per il portafo- glio degli italiani. Amici lettori, cosa ne pensate di questo federalismo "polisemico", cioè che ha più significati a seconda che...? Per quanto sull’incognita del federalismo fiscale sia- no stati versati fiumi di parole e d’inchiostro è da dubitare che la pubblica opinione abbia capito bene di che cosa si tratti. Ci sarà una frattura geografica tra Regioni ricche e Regioni povere dove le differenze sono profonde e con realtà totalmente diverse? Solidarietà e sussidiarietà non possono essere con- trapposte dice la CEI e il federalismo può rafforzare l’unità tra Nord e Sud d’Italia, se equilibrato con le istanze fondamentali sull’unità della Nazione Dio ce la mandi buona Giulio Burgo Federalismo fiscale: Solidarietà o un calcetto nel sedere al Sud dei "cialtroni"? Ci sarà crisi di Governo? Berlusconi apre a Casini e la Lega andrà, indignata, al- l’opposizione? E Fini che, sui grandi temi che costitui- scono il pane e il sangue della democrazia, - in primis quello della libertà di stampa e del diritto dei cittadini all’in- formazione, - tentando, con colpi di coda reiterati e vio- lenti, puntuali e caparbi, di scavalcare a sinistra persi- no i Bersani e i Franceschini, come e dove si porrà nel nuovo quadro politico che andrà a configurarsi? E poi, è immaginabile una Lega fuori dal governo, proprio quando sta per realizzare il suo grande sogno del fede- ralismo? No, Bossi-Berlusconi cam- mineranno ancora insieme a braccetto, anche se, se- gnatamente per Berlusconi, con comprensibili disagi, oppure con “concessioni” e compromessi riequilibranti da entrambe le parti. Sulle “concessioni” lo stesso Bos- si, abituato a parlare chiaro, non ne fa mistero e in una intervista apparsa su La Pa- dania del 2 luglio scorso, alla domanda postagli dal gior- nalista Andrea Accorsi sulle polemiche intorno al lodo Al- fano, ripondeva candida- mente: “Queste sono picco- le cose. Il Presidente del Consiglio deve badare al Pa- ese, deve mandarlo avanti: qualcosa gli devi”. Evidente che il lodo Alfano non è gra- dito alla Lega, ma qualcosa deve ad un Premier che ne sposa la causa del federali- smo. Come a dire che, al di là dei buoni propositi, nulla è cambiato nel nostro panora- ma politico. E’ vero, sembrerebbe a pri- ma vista velleitario che un umile scribacchino di pro- vincia come me, che da qual- che tempo prova ormai di- sgusto per la politica e che, liberamente, ha scelto di mettersi da parte, scriva di alta politica, piuttosto che dei probleni locali; ma, è anche inconfutabilmente vero che i problemi locali riflettono sempre, pesantemente, scelte e strategie politiche ed economoiche di un go- verno centrale che da sem- pre ha ignorato questa no- stra disgraziata contrada del sud, quasi non appartenes- se all’Italia. Perché, quando mette il bavaglio alla stam- Sul diritto dei cittadini di sapere e di Franco De Marco pa, grande o piccola, di de- stra o di sinistra che sia, muore la democrazia; quan- do penalizza pesantemente l’editoria minore uccide la stampa locale, unica voce libera che alimenta una pur labile parvenza di dibattito nel deserto della nostra pe- riferia; e quando taglia defi- nitivamente le rimesse sta- tali agli enti locali, come vuo- le il federalismo, muoiono anche questi nostri paesi che oggi a stento riescono ancora a sopravvivere. Per questo oso scrivere di politi- ca. Perché sono stato diret- tamente chiamato in causa, quale modesto intellettuale da sempre in trincea per la difesa di valori libertari as- soluti che sono a fondamen- to della democrazia. Come me, tutti gli intellettuali, poe- ti, scrittori, artisti, giornalisti, militanti o meno nei vari par- titi, sono nella stessa trin- cea. E’ che abbiamo paura; e ce n’è abbastanza per averne. Delle dittature. Il popolo ha votato il Popolo della Liber- tà e Berlusconi ha diritto di governare; deve governa- re. Ma abbiamo paura pro- prio perché egli sta facendo di tutto per dimostrare che in politica basti inventarsi uno slogan con parole come pace, giustizia, uguaglian- za, parità di diritti e dei dove- ri e, soprattutto, libertà ap- punto, per scippare il con- senso ad un popolo affama- to di queste beatitudini. Sal- vo poi a sputarci su quella libertà che, in definitiva, se- gna il confine del suo stesso potere. Allora, penso alla Storia, a quella historia che docet - e non è un luogo comune - e, seppure come modesto in- tellettuale dell’estrema peri- feria geografica ed umana dell’Italia, non posso non ri- cordare una data storica che ha aperto la porta all’apoca- lisse, quella del 6 novembre del 1926, allorchè Mussoli- ni, soppresse i partiti politici, tranne naturalmente quello fascista, le organizzazioni sindacali e ogni libertà di stampa. Fu la morte della democrazia, foriera di tra- gedie infinite. Eppure, a ben osservare quei tragici avve- nimenti, non può sfuggire che, al di là del delirio nietz- schiano di onnipotenza del Duce, quasi un popolo inte- ro si stringeva compatto in- torno a lui, il popolo che, più tardi, lo avrebbe ancora ap- plaudito fino a spellarsi le mani quando dal balcone di Palazzo Venezia enfatica- mente annunciava la gloria dei destini d’Italia. Dal gior- no dopo, iniziava la cata- strofe e quel popolo pian- geva lacrime talmente ama- re che ancora oggi non si sono asciugate. Come non collegare quel- la data, che segnava anche l’inizio della dittatura, a quanto sta accadendo oggi? Il politico vero, quando sono in pericolo le libertà sulle quali sono state co- struite le grandi democra- zie moderne, insorge e si ribella. Fini ha dimostrato di essere un politico vero, e tanto gli va debitamente ri- conosciuto; Berlusconi non è un politico e si toglie final- mente la maschera mo- strando la classica aurea mediocritas di oraziana memoria. E gli intellettuali? Quelli veri, quelli veramen- te liberi, di destra o di sini- stra che siano, devono ri- scoprire il loro ruolo più au- tentico, che è quello di vigi- lare e lottare perché questo non diventi un Paese “im- bavagliato”. I sintomi del morbo pesti- fero che lentamente, ma progressivamente, sta at- taccando la nostra demo- crazia ci sono tutti. Perché, quando un Premier, tra l’al- tro capo assoluto di un par- tito che si chiama parados- salmente Popolo della Li- bertà, intende mettere il ba- vaglio alla prima libertà con- naturata alla stessa ragio- ne d’essere della democra- zia, quella dell’informazio- ne e del libero pensiero, e goffamente blatera che la libertà di stampa non è un diritto assoluto, non dimo- stra soltanto di non avere abbastanza metabolizzato il travagliato, sofferto e pro- fondo, processo di “progres- so” storico che da quel fati- dico 1926 è stato finalmen- te segnato a fuoco sulla pelle delle democrazie e degli Stati moderni, ma si mette, egli stesso, automa- ticamente al di fuori della storia stessa. Lui, a diffe- renza del “suo” Fini, che invece riconosce che in un grande paese democratico la libertà di stampa non è mai sufficiente e serve un’in- formazione libera, forte e autorevole, non può esse- re, non è, uno statista; e Un anno fa S.E. il Vescovo della nostra Diocesi Mons. Vincenzo Bertolone, inaugurava il Centro Caritas “Adsum” della Parrocchia “Madonna della Pietà” di Trebisacce. Un’iniziativa che si è rivelata interessante, efficace al servizio della comunità. Il Centro, dopo appena un anno, può presentare un bilancio positivo. Molti gli interventi effettuati per le diverse esigenze di persone che hanno avuto bisogno. Sono stati interventi che hanno interessato cittadini di Trebisacce, Villapiana, Plataci, Albidona, Amendolara, Roseto, Francavilla, Cassano allo Ionio, Sibari, Corigliano. Non sono mancati interventi anche per quanti hanno avuto bisogno di recarsi a Bari, Potenza, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Castrovillari, Taranto, Policoro. Tutti gl’interventi sono stati effettuati completamente gratuiti, anche quando è stato necessario spostarsi in luoghi lontani con il treno o altri mezzi pubblici e privati. Non si può non sostenere il Centro “Adsum”. PARROCCHIA “MADONNA DELLA PIETÀ” DI TREBISACCE Feconda attività del Centro Caritas "ADSUM" cont. a pag. 2 sulla libertà della stampa di informare

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TIPOLITOGRAFIA

JONICA

LIBRI - GIORNALI - RIVISTE

DEPLIANTS STAMPATI COMMERCIALI RIC.

FISCALI - MANIFESTI

PARTECIPAZIONI NOZZE - ETICHETTE

CARTOLINE - TIMBRI - LEGATORIA

TREBISACCE - Via Michelangelo Buonarroti

Tel. e Fax 0981 - 57015

MENSILE DELL'ALTO JONIO COSENTINO

DI ATTUALITA' ED INFORMAZIONE

€ 0,90Direzione - Redazione - Amministrazione Tip. Jonica

87075 TREBISACCE (CS) - Italia - Tel. e Fax (0981) 57015

ANNO XXXVI - n. 5-6

GIUGNO-LUGLIO. 2010

EDIZIONE DI TREBISACCE

L'Editorialedi Giulio Burgo

Federalismo fiscale, si. Ma come? Tutti criticano ilcentralismo amministrativo, lo Stato centralizzato ecentralizzatore e si auspica l’esaltazione delle autono-mie locali. Se il federalismo fiscale ci sarà cosa succederà? Cosadobbiamo attenderci? Sull’argomento non mancano i dibattiti, le polemiche,le proposte da parte delle forze politiche, dei sindacati,di studiosi di economia, dei Vescovi, degli opinionisti. Noi proviamo a ricordare alcuni "punti di vista" rilevatidai ritagli di giornali:— il federalismo non può e non deve essere inteso

come separatismo, ma come patto storico tra Norde Sud;

— no al federalismo degli egoismi. Bisogna costruireun paese unico, un federalismo solidale che nondovrà accentuare le distanze tra le diverse partid’Italia;

— il federalismo fiscale è un obiettivo politico dellaclasse dirigente dell’area sviluppata del Paese checosì crede di liberarsi dalla questione meridionale erecuperare risorse per il suo ulteriore sviluppo;

— il federalismo consiste in una giusta assunzione diresponsabilità da parte degli amministratori. Non siè disposti ad alcuna forma di solidarietà con altreRegioni in assenza di un reale riscatto etico, civile,economico di queste territori;

— un po’ di regole farebbero bene a tutti, il Nordsmetterebbe di pagare e il Sud di buttare via i soldi:

Non è possibile che da un lato c’è chi paga e dall'altro chi spende. Se andiamo avanti di questo passoavremo sindaci e troppi presidenti di Regione chebuttano via i soldi;

— un appello alle classi dirigenti del Mezzogiorno:devono fare i conti con la realtà, chi butta via i soldipubblici è bene che riceva qualche calcetto nelsedere;

— nel Sud non sono affluite più risorse che nel restodel Paese, però quelle ricevute sono state spessogestite con scarsa efficacia;

— nel Sud ci sono ferite vecchie e nuove e bisognacreare un’ Italia con la partecipazione di ricchezzediverse, convergenti e complementari.

Una cosa peraltro è evidente: il federalismo avrà co-munque un costo e un governo senza soldi non sarà ingrado di affrontarlo fino a quando il fabbisogno non sisarà stabilizzato. Il passaggio all’autonomia fiscale eistituzionale se sarà effettivo e non simulato sarà unfatto rivoluzionario e accentuerà la disparità tra Regioniefficienti e Regioni cicala, gran parte delle quali sitrovano nel Sud e il livello del reddito disponibile per imeridionali è meno della metà del reddito del Nord. Il federalismo fiscale è tuttora un oggetto misterioso,una scatola vuota. I cittadini hanno il diritto di essereinformati sui costi e sui benefici di una novità che avràinesorabilmente conseguenze importanti per il portafo-glio degli italiani. Amici lettori, cosa ne pensate di questo federalismo"polisemico", cioè che ha più significati a secondache...? Per quanto sull’incognita del federalismo fiscale sia-no stati versati fiumi di parole e d’inchiostro è dadubitare che la pubblica opinione abbia capito bene diche cosa si tratti. Ci sarà una frattura geografica tra Regioni ricche eRegioni povere dove le differenze sono profonde e conrealtà totalmente diverse? Solidarietà e sussidiarietà non possono essere con-trapposte dice la CEI e il federalismo può rafforzarel’unità tra Nord e Sud d’Italia, se equilibrato con leistanze fondamentali sull’unità della Nazione Dio ce la mandi buona

Giulio Burgo

Federalismo fiscale:Solidarietà o un calcetto nelsedere al Sud dei "cialtroni"?

Ci sarà crisi di Governo?Berlusconi apre a Casini e laLega andrà, indignata, al-l’opposizione? E Fini che,sui grandi temi che costitui-scono il pane e il sanguedella democrazia, - in primisquello della libertà di stampae del diritto dei cittadini all’in-formazione, - tentando, concolpi di coda reiterati e vio-lenti, puntuali e caparbi, discavalcare a sinistra persi-no i Bersani e i Franceschini,come e dove si porrà nelnuovo quadro politico cheandrà a configurarsi? E poi,è immaginabile una Legafuori dal governo, proprioquando sta per realizzare ilsuo grande sogno del fede-ralismo? No, Bossi-Berlusconi cam-mineranno ancora insiemea braccetto, anche se, se-gnatamente per Berlusconi,con comprensibili disagi,oppure con “concessioni” ecompromessi riequilibrantida entrambe le parti. Sulle“concessioni” lo stesso Bos-si, abituato a parlare chiaro,non ne fa mistero e in unaintervista apparsa su La Pa-dania del 2 luglio scorso, alladomanda postagli dal gior-nalista Andrea Accorsi sullepolemiche intorno al lodo Al-fano, ripondeva candida-mente: “Queste sono picco-le cose. Il Presidente delConsiglio deve badare al Pa-ese, deve mandarlo avanti:qualcosa gli devi”. Evidenteche il lodo Alfano non è gra-dito alla Lega, ma qualcosadeve ad un Premier che nesposa la causa del federali-smo. Come a dire che, al dilà dei buoni propositi, nulla ècambiato nel nostro panora-ma politico. E’ vero, sembrerebbe a pri-ma vista velleitario che unumile scribacchino di pro-vincia come me, che da qual-che tempo prova ormai di-sgusto per la politica e che,liberamente, ha scelto dimettersi da parte, scriva dialta politica, piuttosto che deiprobleni locali; ma, è ancheinconfutabilmente vero che iproblemi locali riflettonosempre, pesantemente,scelte e strategie politicheed economoiche di un go-verno centrale che da sem-pre ha ignorato questa no-stra disgraziata contrada delsud, quasi non appartenes-se all’Italia. Perché, quandomette il bavaglio alla stam-

Sul diritto dei cittadini di sapere e

di Franco De Marco

pa, grande o piccola, di de-stra o di sinistra che sia,muore la democrazia; quan-do penalizza pesantementel’editoria minore uccide lastampa locale, unica vocelibera che alimenta una purlabile parvenza di dibattitonel deserto della nostra pe-riferia; e quando taglia defi-nitivamente le rimesse sta-tali agli enti locali, come vuo-le il federalismo, muoionoanche questi nostri paesiche oggi a stento riesconoancora a sopravvivere. Perquesto oso scrivere di politi-ca. Perché sono stato diret-tamente chiamato in causa,quale modesto intellettualeda sempre in trincea per ladifesa di valori libertari as-soluti che sono a fondamen-to della democrazia. Comeme, tutti gli intellettuali, poe-ti, scrittori, artisti, giornalisti,militanti o meno nei vari par-titi, sono nella stessa trin-cea. E’ che abbiamo paura; e cen’è abbastanza per averne.Delle dittature. Il popolo havotato il Popolo della Liber-tà e Berlusconi ha diritto digovernare; deve governa-re. Ma abbiamo paura pro-prio perché egli sta facendodi tutto per dimostrare chein politica basti inventarsiuno slogan con parole comepace, giustizia, uguaglian-za, parità di diritti e dei dove-ri e, soprattutto, libertà ap-punto, per scippare il con-senso ad un popolo affama-to di queste beatitudini. Sal-vo poi a sputarci su quellalibertà che, in definitiva, se-gna il confine del suo stessopotere. Allora, penso alla Storia, aquella historia che docet - enon è un luogo comune - e,seppure come modesto in-tellettuale dell’estrema peri-feria geografica ed umanadell’Italia, non posso non ri-cordare una data storica cheha aperto la porta all’apoca-lisse, quella del 6 novembredel 1926, allorchè Mussoli-ni, soppresse i partiti politici,tranne naturalmente quellofascista, le organizzazionisindacali e ogni libertà distampa. Fu la morte dellademocrazia, foriera di tra-gedie infinite. Eppure, a benosservare quei tragici avve-nimenti, non può sfuggireche, al di là del delirio nietz-

schiano di onnipotenza delDuce, quasi un popolo inte-ro si stringeva compatto in-torno a lui, il popolo che, piùtardi, lo avrebbe ancora ap-plaudito fino a spellarsi lemani quando dal balcone diPalazzo Venezia enfatica-mente annunciava la gloriadei destini d’Italia. Dal gior-no dopo, iniziava la cata-strofe e quel popolo pian-geva lacrime talmente ama-re che ancora oggi non sisono asciugate. Come non collegare quel-la data, che segnava anchel’inizio della dittatura, aquanto sta accadendo oggi? Il politico vero, quandosono in pericolo le libertàsulle quali sono state co-struite le grandi democra-zie moderne, insorge e siribella. Fini ha dimostrato diessere un politico vero, etanto gli va debitamente ri-conosciuto; Berlusconi nonè un politico e si toglie final-mente la maschera mo-strando la classica aureamediocritas di orazianamemoria. E gli intellettuali?Quelli veri, quelli veramen-te liberi, di destra o di sini-stra che siano, devono ri-scoprire il loro ruolo più au-tentico, che è quello di vigi-lare e lottare perché questonon diventi un Paese “im-

bavagliato”. I sintomi del morbo pesti-fero che lentamente, maprogressivamente, sta at-taccando la nostra demo-crazia ci sono tutti. Perché,quando un Premier, tra l’al-tro capo assoluto di un par-tito che si chiama parados-salmente Popolo della Li-bertà, intende mettere il ba-vaglio alla prima libertà con-naturata alla stessa ragio-ne d’essere della democra-zia, quella dell’informazio-ne e del libero pensiero, egoffamente blatera che lalibertà di stampa non è undiritto assoluto, non dimo-stra soltanto di non avereabbastanza metabolizzatoil travagliato, sofferto e pro-fondo, processo di “progres-so” storico che da quel fati-dico 1926 è stato finalmen-te segnato a fuoco sullapelle delle democrazie edegli Stati moderni, ma simette, egli stesso, automa-ticamente al di fuori dellastoria stessa. Lui, a diffe-renza del “suo” Fini, cheinvece riconosce che in ungrande paese democraticola libertà di stampa non èmai sufficiente e serve un’in-formazione libera, forte eautorevole, non può esse-re, non è, uno statista; e

Un anno fa S.E. il Vescovo della nostra Diocesi Mons.Vincenzo Bertolone, inaugurava il Centro Caritas“Adsum” della Parrocchia “Madonna della Pietà” diTrebisacce. Un’iniziativa che si è rivelata interessante, efficace alservizio della comunità. Il Centro, dopo appena un anno, può presentare unbilancio positivo. Molti gli interventi effettuati per le diverse esigenze dipersone che hanno avuto bisogno. Sono stati interventi che hanno interessato cittadini diTrebisacce, Villapiana, Plataci, Albidona, Amendolara,Roseto, Francavilla, Cassano allo Ionio, Sibari,Corigliano.Non sono mancati interventi anche per quanti hannoavuto bisogno di recarsi a Bari, Potenza, Catanzaro,Cosenza, Crotone, Castrovillari, Taranto, Policoro. Tutti gl’interventi sono stati effettuati completamentegratuiti, anche quando è stato necessario spostarsi inluoghi lontani con il treno o altri mezzi pubblici e privati. Non si può non sostenere il Centro “Adsum”.

PARROCCHIA“MADONNA DELLA PIETÀ”

DI TREBISACCE

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Periodico indipendentedi attualità ed informazione

Direttore ResponsabileRaffaele GALASSO

DirettoriGiulio BURGO

Franco DE MARCO

REDATTORI:- Nicola Oronzo ACCATTATO- Domenico ALESSIO- Raffaele BURGO- Giuseppe DE MARCO- SARA DE BARTOLO- Aldo DRAMIS- Giuseppe MASSARO- Antonio RAIMONDI- Giovanni TROIANO

Reg. al Tribunale di Castrovillari al n. 44del Reg. della Stampa in data 30-11-77.

La piena responsabilità dei"pezzi" pub-blicati resta all'autore.La riproduzionedegli articoli (anche attraverso le emit-tenti private)va fatta citando la testata.

Stampa: Tip. Jonica - Trebisacce

Direttore Editoriale: Claudia De Fazio

Editore: GESC - CatanzaroTutte le collaborazioni, come le prestazioni direttivee redazionali, sono gratuite, salvo accordi diversa-mente pattuiti esclusivamente in forma scritta.

GIUGNO-LUGLIO 2010

Può apparire retorico e nostalgico difendere antiche tradi-zioni che ai più convinti assertori della modernità sembranouna inutile perdita di tempo. Cancellare, demolire, sembraessere diventata la volontà dominante dei signori del tempo edella memoria. Si possono anche demolire fisicamente queiluoghi ma, nessuno può fermare il ricordo di chi, quei luoghi,li porta dentro di sé. Certo, senza nostalgia non si può amare le cose che incon-sapevolmente abbiamo contribuito a far vivere. E la nostalgiadei luoghi appartiene a coloro che hanno vissuto quel tempo,e che ancora oggi urlano ai sordi la sua straordinaria attualità.Il ricordo del tempo è uno straordinario strumento per costru-ire il futuro. Fermatevi, non uccidete il ricordo dei nostriPadri. Non uccidete il passato ed inevitabilmente anche ilfuturo. Non cedete alla ottusità di uomini senza passato, leragioni della vostra e della nostra storia. Un giorno i vostrifigli vi chiederanno perché. Perché avete accettato che costo-ro, spargessero sale sulle ceneri delle loro rovinose decisioni.Siete ancora in tempo ad impedire che si consumi un orrendocrimine culturale, che si faccia scempio dei luoghi che testi-moniano la nostra storia e le nostre tradizioni. Recuperate, voiche conoscete Trebisacce, la forza delle nostre ragioni edevitate che si porti a compimento un disegno preordinato, edettato solo, forse, da odiose vendette politiche. Ridurre incenere tutta l’area delle pescherie, in nome supremo dellalegittimità e discrezionalità amministrativa, significa cancel-lare per sempre i luoghi della memoria che hanno dato, neglianni, l’opportunità a quei pescatori, con il loro duro lavoro, didare sostegno economico e dignità alle loro famiglie ed allanostra comunità. State uccidendo anche la dignità cosi fatico-samente conquistata, state riportando indietro le lancette deltempo. L’aver rinunciato, colpevolmente, a realizzare il Pro-getto di riordino e riqualificazione delle Pescherie, che avreb-be dato un nuovo decoro all’intera area, fa chiaramenteemergere il senso dispregiativo delle vostre decisioni. Il fineultimo da voi perseguito è l’annientamento e la rinunciafaziosa verso quanto di buono aveva fatto la precedenteAmministrazione. Non si amministra con la faziosità ma conil discernimento e il senso di responsabilità. Potevate, cosicome si sta facendo nelle altre realtà a noi vicine, tentare la viadella conciliazione nel rispetto della legalità e degli interessioggettivi di tutti. Avete il dovere di dire la verità sul perchéavete perduto il finanziamento che avrebbe consentito direalizzare un’opera importante, capace di coniugare rispettodell’ambiente, legalità e diritto al lavoro. Avete preferitopercorrere la via della demolizione con pervicacia inaudita,senza valutare che le vostre scelte avrebbero cancellato persempre speranze, aspettative e lunghi anni di duro lavoro ditutti gli operatori che lì avevano costruito il loro futuro. Nellepiù belle marine d’Italia le attività ittiche si svolgono aridosso del mare in perfetta simbiosi culturale. State cancellando e mortificando sessanta anni di storia e dilavoro, con il pretesto che le attività ittiche devono esserespostate altrove, non si sa bene dove, purchè tutto si compia.Purchè si compia la vostra volontà. Recuperate, in nome dellanostra Trebisacce, le ragioni della nostra storia e delle nostretradizioni che hanno dato lustro e notorietà alla nostra Comu-nità. Diffidate di chi vuole gettarle nell’oblio per impedirci diricordare e di sentirci orgogliosamente trebisaccesi. Ricorda-re vuol dire amare le proprie origini e difenderne le ragioni.Abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli ed alle futuregenerazioni la memoria cara dei luoghi che furono, per tuttinoi, la rappresentazione spaziale del futuro e della speranzaper una Trebisacce migliore. Ciascuno di noi ha lasciato inquei luoghi un pezzo del proprio tempo che non dobbiamomai più smarrire. Aiutateci a ricordare, dando prova tangibiledel vostro ravvedimento.

Dottor. Arch. Remo Spatola

Lettera apertaagli amministratori

di TrebisacceMemorie Cancellate

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Sul diritto dei cittadini di sapere esulla libertà della stampa di informarenon potrà mai fare Storia. Ma, Berlusconi non si sba-razzerà facilmente di Finiperché, se pure non dimo-stra di essere un politico, èperò troppo intelligente pernon capire che ha bisognodi una figura rappresentati-va ed autorevole che facciada argine alle acque turbi-nose del fiume Lega, cherischia di travolgerlo. E allo-ra lo scenario politico italia-no resterà quello di sempre,e si andrà avanti con com-promessi, aggiustamenti erattoppi, il tutto tra scandalie tangenti, appalti truccati ecase signorili impacchettatecon carta tricolore e regala-te magari per il compleannodel politico di turno. Insom-ma, proprio niente di nuovosotto il sole; ma questo pote-vamo anche prevederlo, per-ché fa parte della politica ita-liana, e non solo italiana, con-naturata ormai alla sua es-senza. Quello, epperò, che nonpotevano prevedere è che,nell’orgia del potere, ci sia ingiro nelle democrazie occi-dentali moderne ancoraqualcuno che voglia impedi-re ai cittadini di sapere e allastampa di informare. Unavergogna ed un oltraggio allademocrazia. La protestadella federazione nazionaledella stampa, la mobilitazio-ne dei giornalisti, la solida-rietà della stampa estera,significano che, ormai dap-pertutto, v’è uno stato di al-lerta permanente, perchétante e profonde sono le fe-rite lasciate dalle dittaturesulla pelle dell’Europa. Per-ché qui non si tratta di unproblema di buon governo odi legalità. Si tratta della di-fesa della democrazia e deisuoi valori assoluti. Che poi il giornalismo, ol-

tre che libero, debba esse-re, come dice Fini, forte edautorevole, è ben altro di-scorso. Che andrebbe op-portunamente e seriamenteaffrontato. Perché, se è vero che lalibertà di stampa è un diritto

Quando la verità è anche suf-fragata dalla logica del cuore,essa diventa viva ed è lontanada ogni pregiudizio deleterio. Stavo passeggiando per il mar-toriato e dissestato lungomare,certamente dovuto alla “inquietanatura”, precisamente dalla par-te di via dei “saraceni”, e allun-gandomi di alcuni metri, i mieiocchi furono attratti da un pae-saggio mai visto: un tappeto diterra curata, a mò di “luogo ri-dente” con degli alberi che face-vano da addobbo, invitandomi agodere questa vista ecceziona-le. Orgoglio e dignità per il miopaese, Trebisacce. E offriva nella sua composizio-ne, una oasi di pace e di solitudi-ne. Inoltre aggiungeva, il profu-mo delle onde del mare sotto-stante, e l’aroma degli ulivi nellevicinanze. Mi domandavo, quanta ricchez-za possiede questo mio paese,se saputa sfruttarla. E’ lontanoda me l’agnosticismo mentale, eper questo motivo elogio e rin-grazio la intelligenza fattiva edoperativa, di colui che ha datoprova di lungimiranza, e di sen-sibilità sociale. Esso, certamente invita a chipossiede” nuvolette mentali” didissiparle e invece credere che ivalori di una storia, tracciata sul-le vene di una tradizione di rea-lizzazioni e di manufatti, Trebi-sacce è stata la “maestra”. Ai “forestieri” che si accingonoa visitarlo, con spirito di osserva-zione, il paesaggio offre con elo-quenza, la bellezza di un lembodi terra, dove ancora si eviden-ziano i segnali di una intelligen-za, che ha dato lustro, quale“Perla dell’Jonio” E allora, senza riserve, si in-neggi a ciò che è bello e cheoffre alla mente e al cuore, laespressione di creatività e diimpegno, suggeriti dall’unico Dio. La concretezza dei fatti, incal-za chiunque, a non cedere aigrovigli dei preconcetti o dei falsipregiudizi. Essi intorbidiscono i pensieri, espezzano gli indirizzi di alcunemète. E poi la natura nella suaverginità, offre, a chi crede nelpalpito dell’Universo, a migliora-re il tessuto della propria spiri-tualità e a vedere nel prossimo ilfratello. Lo spazio e la scena, sembra-no invitarti a sostare per riviverecon la memoria storica tutte levestigia del proprio “loco natio”.E se poi allunghi lo sguardo ver-so il mare, l’infinito diventa piùvicino per tuffarti e annegare inesso la zavorra della invidia, dellacattiveria e della maldicenza.

Il salotto… di mare

assoluto in una democraziamoderna, è anche vero cheessere giornalisti significaessere innanzitutto liberi.Quanti di loro possono van-tarsi di esserlo e di metterein pratica l’antica e inossida-bile sentenza di Ammonio

che leggiamo nella sua “Vitadi Aristotele” Amicus Plato,sed magis amica veritas” eche nella traduzione italianasuonerebbe: Sono amico diPlatone, ma più ancora del-la verità?

Franco De Marco

Comunque incontaminato il“salotto di mare”, invita tutti sen-za particolare distinzione di as-setto sociale o intellettuale, adammirare la meraviglia della suasistemazione, e ascoltare le notedell’ amore verso la propria ter-

ra, e quella dei nostri cari. Mi dispiace dell’ironia degli “ir-ritati”, e comunque sappiano cheentrano nella logica della miafede, e che sono anche loro:“figli di Dio”

Ciccio Frangone

Il 19 giugno del 1960 Rocco Tanasi, convolava a nozze conAnna Lo Prete, il primo, grande, unico amore della sua vita. Cinquant'anni sono trascorsi da quel giorno, Rocco e Annasono ancora insieme. Festeggiano le Nozze d'Oro attorniatidai propri cari. Il Tiraccio formula alla coppia felice i più affettuosi auguriper un altro traguardo: le Nozze di Diamante.

NOZZE D'ORO

Giusy Corrado ed Antonio Cerruto hanno detto "si", nelSantuario della Madonna del Castello in Castrovillari.Subito dopo, sposi, parenti ed amici hanno raggiuntoMandatoriccio, dove in un noto ristorante, è stato offertoun lauto pranzo nuziale.Ai due giovani ed alle loro famiglie, gli affettuosi esinceri aoguri da parte del nostro giornale.

NOZZE

HANNO DETTO "SI" Hanno coronato il loro sogno d'amore Leonardo Arvia eLucia De Stefano. Subito dopo la cerimonia, gli sposi hanno offerto ai nume-rosi invitati una lauta cena nuziale in un noto Agriturismo diOriolo. La Redazione del Tiraccio si unisce alla loro gioia edaugura un mondo di cose belle.

*** Nella Chiesa di S. Michele Arcangelo in Albidona, si sonouniti in matrimonio Giuseppe Gentile e Francesca Set-tembrino. Il Tiraccio partecipa alla gioia dei due giovani ed augura unmondo di cose meravigliose.

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La fotografia è forse l’arte chepiù facilmente riesce a raggiun-gere tutti, il suo linguaggio im-mediato, coinvolgente, permet-te a tanti di accostarvisi conentusiasmo. In essa creatività,sensibilità, passione e tecnicasi fondono per rinsaldare il le-game che passa attraverso inostri occhi e il territorio. Segno di una contemporaneitàche si evolve continuamente eci trova pronti a cogliere i segnidei mutamenti, spettatori maanche testimoni del nostro tem-po, affascinati dall’idea che sipossa contribuire anche col no-stro impegno a migliorarci,come qualunque società civilerichiede.La fotografia sembra l’unica lin-gua possibile per salvaguarda-re e trasmette al futuro il pesodel proprio passato.E’ senz’altro certo che l’occhiovede secondo determinate an-golazioni psicologiche e cultu-rali, perché seleziona gli oggettida vedere.Tentare di catturare immagini diuna comunità per farne la ‘sto-ria’ significa ritrovarsi in essa econ essa, confrontarsi, misura-re analogie e differenze conti-nuamente, con ciò che non po-trebbe più tornare ma ritornanegli sguardi della memoria chenon vuole perdere pezzi dellasua identità visiva. Nelle foto-grafie restano impigliate ancheframmenti di ciò che non è piùvisibile.Gli occhi vigili di PasqualinoAdduci e Pino Genise, accomu-nati dalla passione per la foto-grafia, un po’ per diletto e un po’per sensibilità artistica, scruta-no, colgono l’invisibile, cattura-no il bello, denunciano l’invivi-bile, grazie a uno scatto cherestituisce senso e dignità allospazio e al tempo.L’interesse di questi due amiciè rivolto esclusivamente alla fo-tografia e allo studio di qualchetestimonianza del passato diqualche valenza culturale. Pre-diligono il bianco e nero da cui

DUE ARTISTI POLIEDRICI DELLA FOTOGRAFIAsanno trarre straordinari effettidi luci e di ombre che si riscon-trano soprattutto nei particola-ri d’ambiente.E poi queste foto in bianco enero hanno spunti emotivi di-versi. Il riscoprire angoli deinostri centri, i portali dei palaz-zi, le strette vie che si interval-lano con le piazze, scene di vitatranquilla di uomini e donneche prendono il sole ‘nti vici-nanze’ ha contribuito non pocoa riflettere sul nostro centrostorico o di quello che ne èrimasto.Quello che Pasqualino e Pinoinquadrano nel loro obiettivonon sono solo volti da fotogra-fare, gente incontrata di sfug-gita e subito dimenticata, mapersone, protagoniste di unastoria, ed è come se nel mo-mento dello scatto riescono adriassumerla nel suo insieme.Le immagini sono oggetto diuna lettura sempre affascinan-te che, legando il passato e ilpresente trasmettono un se-gno che affonda sempre le sueradici nell’intimo dell’uomo.Un buon fotografo, come Pa-squalino e Pino, sa individuareil luogo migliore in cui porsi.Inquadrare significa includeree al tempo stesso escludere.E’ e deve essere l’ossessionedel fotografo, perennementelacerato tra il desiderio di mo-strare molto per essere capitomeglio e l’esigenza di selezio-nare i particolari, eliminandoquelli superflui. Il significatopiù alto, valendosi del minornumero di informazioni, que-sta la regola d’oro. Ogni singola fotografia, daquesto punto di vista, non ri-guarda solo un dato individuoo un ristretto gruppo di indivi-dui, ma porta il segno di tuttaun’epoca, di una comunità conle sue atmosfere e i suoi valori.Così il viso di un bambino cheguarda il mondo con meravi-glia, o la famiglia vestita a festasulla via della chiesa, due gio-vani sposi il giorno delle noz-

ze, una coppia di anziani curvisotto il peso degli anni, che sem-brano cedere il passo all’ombraincombente della morte, o unfiore in anticipo sulla primavera– c’è sempre un senso di mera-viglia davanti all’insondabilemistero del mondo.I soggetti delle foto sono ‘ordi-nari’, banali, anzi qualche voltanon degni di nota. Ma è proprioattraverso l’atto di prendernenota, l’atto di osservarli, , di iso-larli dal contesto quotidiano chei nostri amici riescono a purifi-carli a liberarli dal superfluo perrivelarli nella loro essenza. Tut-to questo in bianco e nero. Una immagine spogliata di co-lore può essere plasmata nellapurezza della luce e dell’ombrae rivelare tutto il peso e il valoredi quelle luci ed ombre, costrin-gendoci a un modo nuovo divedere il mondo, vederlo in unaluce diversa. Il colore è solo unaaggiunta. Sia che si tratti di unpaesaggio o di un ambiente ru-rale o urbano, di un viso o di unafigura umana, di una mano esco-riata o di un sorriso innocente,della limpidezza dell’infanzia odella contusa saggezza dellavecchiaia, il volto del vero poetadel bianco e nero, capace disfrontare tutto il superfluo daun’immagine per rivelare l’es-senza stessa dell’umanità, re-sterà sempre quello toccante evero, ironico e schivo, asciuttoed essenziale del vero e autenti-co fotografo.Scattare una fotografia non è unpuro automatismo, ma sottin-tende una partecipazione e uncoinvolgimento emotivo susci-tato dai soggetti inquadrati edalla loro localizzazione spazia-le e temporale. Ma se la fotogra-fia può rendere emozioni e sen-timenti e se chi fa storia ha ilcompito di portare alla luce ilpassato anche attraverso i modidi vivere i sentimenti, ecco allo-ra che la fotografia di Pasquali-no Adduci e di Pino Genise deveessere posta sullo stesso pianodella dignità e di validità di qual-siasi documento utile per la ri-costruzione di ciò che è stato.Una foto ti permette di fermarel’attimo fuggente e di riviverloogni volta che la riguardi. Ti faprovare emozioni che forse nonavevi capito, ti lascia trasferirecon una immagine un sentimen-to, ti fa dare libero sfogo alla tuacreatività. Ma solo chi ama lafotografia può capire cosa si-gnifica vedere meno per rivede-re meglio.E’ come guardare attraverso unafessura, prima ti limita lo sguar-

do, ma poi ti allarga l’orizzonte.Una foto è la rappresentazionedi ciò che tu vedi.Ma come pretendi di fotografa-re se prima non impari ad os-servare, e soprattutto a goderedi ciò che osservi? Se non sietecapaci di sedervi accanto ad unruscello per ascoltare quantevoci ha, per indovinare in quan-to tempo quel ramo portato dal-la corrente arriverà davanti avoi, non riuscirete mai a foto-grafare davvero.Fotografare non significa ripro-durre la realtà, ma interpretarla.Significa tradurre il mondo fil-trandolo attraverso la propriaesperienza, la propria capacitàdi elaborare dati sensoriali, lapropria fantasia; a volte foto-grafare significa saper prescin-dere dal soggetto per rappre-sentare un sogno.Per Pasqualino e Pino fotogra-fare significa cercare verità ebellezza: nella trasparenza diuna foglia d’autunno, nella for-ma di una conchiglia sulla spiag-gia, nella curva di una schienafemminile, nelle scalinate cor-rose dal tempo, nel sorriso diun bimbo che ti guarda incurio-sito, nella consistenza di unvecchio tronco d’albero e in al-tre sfuggenti forme della realtà.A volte fotografare rappresentaun valido sistema di comunica-zione. Attraverso le immaginisiamo in grado di creare emo-zioni molto più profonde diquanto non potremmo ottenerecon le più accurate descrizioni.Le immagini sono parte inte-grante del nostro vivere quoti-diano.Le fotografie di Pasqualino ePino diventano ricerca spiritua-le quando fissano il loro obietti-vo sui volti solcati da rugheprofonde come canali dei no-stri vecchi, sulle grida festosedei nostri bimbi, sullo spaziocaldo e accogliente delle no-stre piazze, luoghi di memorie,di incontri e di confidenze, suivisi delle nostre donne scolpitida ricami di gentilezza e di fati-ca, sui luoghi dove è tangibile ilsegno e la presenza di Dio.Anche in tempi come i nostri incui tutto viaggia veloce, in cuinon c’è più tempo per guardareintorno a noi, tempi scanditidalle tecnologie digitali, dallacomunicazione totale, da videoreal time, telecamere e cellularifac totum, la fotografia che persua natura è una forma di co-municazione statica senza mo-vimento né parole, resta, anzidiventa ancor più importante inquanto in grado di esprimersi

attraverso immagini che pos-sono solo evocare determinatisentimenti e stati d’animo, e,non meno importante, immagi-ni in cui ognuno può liberamen-te essere coinvolto emotiva-mente senza essere obbligato-riamente costretto a capire ilmotivo per cui una fotografia èstata scattata; lo stato d’animodell’autore e il messaggio chevoleva dare potrebbe essere de-cifrato in modo diverso da chipoi guarda tale fotografia. Lacosa importante è che il foto-grafo abbia comunque qualco-sa di vero e sincero da comuni-care e svolga onestamente ilproprio ruolo.Con Pasqualino, fotografandonel mondo infinitamente picco-lo, come il mondo degli insetti(una delicata farfalla posata suuno stelo d’erba o su un fiore,un ragno sul muro di una casadi campagna, un millepiedi sot-to un sasso), si rimane stupitidalla bellezza cromatica di al-cuni insetti, dai loro movimenti,dal soffio del vento che posso-no suggerire alla nostra anima,emozioni, ricordi e sentimenti.Non importa cosa fotografare,l’importante è che la fotografiaabbia uno scopo. Personalmen-te, quando vado a ‘zonzo’ a ve-dere posti nuovi e decido direalizzare fotografie, mi lascioguidare dall’istinto, dal sensodel piacere e dalla voglia di farvedere anche agli altri quelloche ho visto in quel momento el’emozione che ho provato.Più fotografi e più impari, piùimpari a guardarti intorno, piùosservi, più ti lasci coinvolgeredai soggetti che ti interessano,più migliora il tuo modo di co-municare con gli altri; non biso-gna avere paura di sbagliare,l’importante è analizzare sem-pre i propri errori, capirli, cor-reggerli.Molti sono convinti che una bel-la fotografia è merito dell’at-trezzatura : non c’è nulla di piùfalso. Sono convinto che la fo-tografia la fa il fotografo e primaancora di scattare. Una bellaimmagine deve esprimere deisignificati, delle sensazioni edelle emozioni e per otteneretutto questo, bisogna non solosaper guardare la realtà che ticirconda, ma anche abituarsi avedere, a sentire, a interiorizza-re ciò che si vuole fotografare.E’ fondamentale, insomma,possedere interesse, sensibili-tà e curiosità.Il sostantivo ‘fotografia’ ha ori-gine da due parole greche: pho-tos = luce e graphos = scritturae significa "disegnare una im-magine con la luce". Per chiama, poi, la fotografia di natu-ra, come Pasqualino e Pino, ènecessario essere attenti os-servatori di come la luce nellesue improvvise trasformazionidi tono, intensità e provenien-za, riesce a modificare l’aspet-to col quale la realtà circostan-te si offre ai nostri occhi. Eccoperché riescono a raccontarci,con semplicità, della bellezzadei luoghi, della ricchezza delleforme e dei colori e a comuni-carci le loro emozioni.La natura è un soggetto meravi-glioso, in grado di fare le foto"da sé". Spesso per ottenere

una foto spettacolare bastereb-be aprire gli occhi su quello checi circonda. Cercare sempre laprospettiva nuova, lo scorcioinconsueto, la luce e le condi-zioni migliori, saper cogliere unriflesso, un raggio di luce, un’at-mosfera particolare che posso-no fare di una foto banale, unagrande fotografia.La capacità di osservare con gliocchi non basta, è necessarioguardare con il cuore e con lamente, unita alla pazienza, soloallora riusciremo a catturare etrasformare qualcosa di bello edi interessante in suggestiviimmagini.Pasqualino e Pino, in recentilavori con lo scrivente, sonoriusciti a fermare il tempo dellanostra infanzia e delle nostreradici e hanno dato volto con leloro immagini a tutto ciò che èstato avvolto per tanto temponel cuore delle vie del silenzio edella memoria.Le loro fotografie, scatenano iricordi, e hanno il potere di cre-are un ponte vertiginoso tral’istante dello sguardo e il mo-mento bloccato dall’immagine.Esse sono al servizio della me-moria, in quanto indagandole,la mente rievoca eventi, impres-sioni ed emozioni legate all’im-magine rappresentata.Le fotografie sono dunque pez-zi di vita, frammenti di un tempopassato in un determinato luo-go, di un episodio accaduto, ri-tagli di esistenza che noi pos-siamo ricucire seguendo un’in-tenzione e approssimandoci auna forma, o facendoci traspor-tare dai ricordi e dalle emozioniche essi risveglieranno in noi.Questi nostri amici sono sem-pre in cammino con le loro mac-chine fotografiche per ripren-dere vicoli, case e scalinate cor-rose dal tempo, bambini che tiguardano incuriositi, donne ailavori che non si fanno più, uo-mini che ritornano dalla campa-gna con l’asinello, attrezzi dilavoro ormai in disuso, anzianiche rubano un raggio di sole.Ogni foto è un incontro con qual-cuno, con un luogo, con qual-cosa e sono foto che generanoemozioni poiché l’obiettivo diPasqualino si rivela custode diun passato da non dimenticare.Le loro foto hanno una forzaevocativa particolare, fotogra-fie che non hanno bisogno dididascalia: basta osservarle,parlano il linguaggio della no-stalgia, della solitudine, dellatristezza, dell’abbandono, dellagioia, di gesti d’amore per nonstaccarci del tutto dall’anima diuomini e cose che stanno ine-sorabilmente scomparendo. Leloro foto sono ricche di vivacitàe di sentimento umano, sonoespressive per la realtà che rap-presentano e per il modo concui questa realtà viene raccon-tata.Vorrei concludere con una cita-zione di Calvino: ‘La fotografiaè un tentativo di inseguire lavita che fugge e quanti più istantidella nostra esistenza riuscia-mo ad immortalare, tanto piùsaremo sicuri che un domaniqualcuno quarderà una dellenostre ormai datate fotografie,raccontando di noi’.

Pasquale Bloisi

PASQUALINO ADDUCI e PINO GENISE

GIUGNO-LUGLIO 2010

CULLA E' giunta, per rallegrare la famiglia del nostro corrispon-

dente romano Ciccio Frangone, una bimba bellissima

dagli occhi azzurri, di nome Matilde. Nata nella clinica

Città di Roma, Matilde ha reso felice: il papà Gianluca

Rotili, la mamma Francesca Frangone, Corrado e Anna

Rotili - Auguri dalla Redazione de "Il Tiraccio".

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9MAGGIO-GIUGNO 2010

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Come fare:1) Cerca nel modulo dichiarazione dei redditi (modello unico, cud,

730) lo spazio Scelta per la destinazione del 5 per mille;2) Metti la tua firma nel riquadro Sostegno delle Organizzazioni

non Lucrative di utilità sociale ecc.;3) Sotto la firma, nello spazio codice fiscale del beneficiario

scrivi il codice della nostra associazione: 02700890789

Il prof. Mario Manera, Dirigentedell’Istituto Comprensivo “ Cor-rado Alvaro”di Trebisacce, Albi-dona ed Alessandria del Carret-to, dopo 12 anni di permanenzanella stessa Scuola, lascia ilservizio per raggiunti limiti di età.Tutto il personale della Scuola,dai docenti di ogni ordine e gradoal personale di segreteria, daicollaboratori agli alunni, Gli vuo-le esprimere un vivo e sentitoringraziamento per la Sua lode-vole opera svolta in tanti anni diservizio attivo in questa Scuolaed il altre dell’Alto Jonio.La Sua è stata un’opera merito-ria che lascia il segno in questaIstituzione; lo lascia per la Suaalta umanità che l’ha accompa-gnato in tutto ciò che era di Suacompetenza; per l’impegno cheha profuso in ciò che consentivaalla nostra Scuola di crescere edi affermarsi; per le tante inizia-tive scolastiche finalizzate ad unadidattica innovativa nei metodi,nei contenuti ed extra, che ci havisti anche protagonisti anche incampo nazionale; per il “buonsenso” e “l’equilibrio” che pone-va in ogni Suo atto.Lascia in noi tutti un po’ di rim-pianto, perché con Lui ci siamotrovati bene nel delicato lavoroche ognuno di noi ha svolto.Il 1° Giugno c. a., gli alunni han-no voluto salutarlo, preparandoappositamente per Lui un mo-mento di intrattenimento con can-ti, recite e tanti messaggi augu-rali. E’ stata la festa per il loroPreside a cui tenevano tanto el’han fatta con preparativi impor-

Il Preside Mario Manera va in pensionedi Angelo Iampietro

tanti per loro, con animosità econ tanta gioia, guidati daalcune professoresse che nehanno curato la preparazionecon dedizione ed impegno. Hanno voluto salutarlo così, delresto è stato il modo più sempli-ce per manifestarGli tutta la sti-ma ed il bene che hanno semprenutrito nei Suoi confronti. Tutti,infatti, hanno trovato in Lui uncontinuo punto di riferimento inogni momento della vita scola-stica e dal quale ricevevano sem-pre una risposta convincente erassicurante; la Sua mitezza edil Suo sorriso benevolo, il piùdelle volte, riuscivano a convin-cere anche l’alunno meno sco-larizzato e non facile da control-lare nel suo sviluppo psico-fisi-co.Il Preside, a fine cerimonia, cir-condato dal calore dei suoi fami-liari, pur nascondendo la Sua

emozione, ha preso la parola rin-graziando gli alunni e dando loroun suggerimento: “Amare la vitae amare il prossimo,…dare sem-pre un aiuto a chi non ce la fa dasolo”. Questi principi, impressinella Sua coscienza come pietremiliari, hanno rappresentato perLui la stella polare della Sua esi-stenza. Non sono mancati i tanti abbrac-ci ad alunni, che, con il loro pro-porsi, hanno consentito questacerimonia. Pregno di emozione è stato l’ab-braccio con i ragazzi diversa-mente abili, con i quali si è sem-pre intrattenuto ed attivato per-ché avessero un’attenzione eduna cura particolari.Egli è stato sempre al loro fiancoe per loro la porta della Presiden-za, già sempre aperta, si spalan-cava a dismisura.Infine ha ringraziato tutti per lasensibilità e la delicatezza diquanto appositamente prepara-to e messo in atto per Lui. Tutto il personale della Scuoladai docenti al personale di segre-teria, dai collaboratori ai presen-ti, si associa agli auguri formulatidai suoi alunni che hanno espres-so con parole semplici e toccanti,manifestando il forte legame distima e fiducia che li ha sempreuniti.Lunga vita e buona salute, caroPreside.Avremo di Lei non solo un buonricordo, ma un continuo punto diriferimento che ci accompagne-rà nel nostro lavoro quotidiano;sarà ricordato dai Suoi alunnicome la Persona serena e sorri-dente che trasmetteva fiducia edinculcava il senso del dovere.Un caro saluto va alle collegheed amiche: la prof.ssa CaterinaRago e la prof.ssa Rosa Giorda-no, che lasciano il servizio attivoed alle quali auguriamo un meri-tato riposo ed un vivo apprezza-mento per l’opera da loro svoltain tanti anni di insegnamento,sempre con lodevole impegno,intriso di tanto buon senso edumanità.Si porgono, infine, gli auguri piùsinceri al sig. Rosario De Gau-dio, impiegato nei servizi di se-greteria, che lascia il servizio peril raggiungimento dell’età pen-sionabile.Grazie Rosario per la tua sinceraamicizia e per la tua continuadisponibilità.

La Class Action non può essereuna prospettiva giuridicamenteadeguata ai problemi dell’Ospe-dale Guido Chidichimo diTrebisacce.A volte, una parola esotica, unoslogan, può colpire o eccitare lafantasia delle persone poco in-formate, o essere usata strumen-talmente.Questo avviene soprattutto se sitratta di un termine straniero, perquella tipologia umana viziata diesterofilia, che pensa che solo daLontano e da Uomini Lontani pos-sa provenire la soluzione dei no-stri problemi. Può essere il pen-siero di chi sottovaluta il proprioprossimo, la propria gente, il pro-prio paese. Ma fortunatamentenon tutti la pensano così. Infatti,una normale Diffida “nostrana”,ha già ottenuto il rinvio a giudiziodi Petramala Franco, Scalzo An-tonio e Carino Pierluigi, ad operadel GUP del Tribunale diCastrovillari, all’udienza tenutasiil 17 giugno scorso.Ed allora come mai, alcuni degliAttori che nel dicembre scorso,nonostante i ripetuti inviti, nonfirmarono la Diffida citata, tenen-dosi di fatto al riparo da uno scon-tro diretto con i responsabili delleazioni contro il Chidichimo,scalpitano ora esibendo questaterminologia anglofona, invocan-do una tardiva Class Action comepanacea per il nostro ospedale?Qual’è lo scopo reale?Come mai, non seguono l’esem-pio di Assopec, Albero della Me-moria e Trapezakion, affiancan-dosi alla Onlus Cittadianzattiva -Tribunale per i Diritti del Malato,costituentesi parte civile nel pro-cedimento penale in corso?In realtà, pur essendo stati invitatia farlo, alcuni di loro hanno rispo-sto negativamente, mentre altrinon hanno risposto affatto!Ancora una volta, nei fatti, al ripa-ro dallo scontro diretto.Ad ogni modo, per non parlareanche noi “per fare aria”, riguardoalla reale consistenza dell’ipotesiClass Action, ci siamo informatisia presso Studi Legali locali enon, ed è emerso quanto segue.La class action nei confronti dellepubbliche amministrazioni e deiconcessionari di servizi pubbliciè stata introdotta con d.lgs n.198/2009 recante “Attuazionedell’articolo 4 della legge 4 marzo2009, n. 15, in materia di ricorsoper l’efficienza delle amministra-zioni e dei concessionari di servi-zi pubblici” e consente ai cittadinidanneggiati da azioni o omissionilesive dei suddetti soggetti la pos-sibilità di agire in giudizio colletti-vamente.Ciò posto, l’esperimento dellaclass action per violazione degliobblighi contenuti nelle carte diservizi ovvero dalla violazione distandard qualitativi ed economicida parte di soggetti pubblici è unostrumento ad oggi sostanzialmen-te inutilizzabile.Inoltre, la conformazione giuridi-ca dell’istituto emergente dal di-ritto positivo la renderebbe co-munque poco efficace nel caso di

LA CLASS ACTION CHE NON C’E’Ma se pur ci fosse, non risolverebbe nulla

specie.Sotto il primo profilo, l’art. 7 dellostesso d.lgs n. 198/2009 contie-ne una norma transitoria ad hocche rende sostanzialmente nonoperante la class action primache siano definiti gli obblighi diservizio e gli standard qualitativida rispettare, nonché prima dellavalutazione dell’impatto finanzia-rio e amministrativo degli stessinei rispettivi settori.Pertanto la “concreta applicazio-ne” della class action alle pubbli-che amministrazioni sarà deter-minata in futuro con uno o piu’decreti del Presidente del Consi-glio dei Ministri che daranno at-tuazione alla norma transitoriaprevista dall’art. 7.In ogni caso, come ricordato,anche se la class action fosseoggi concretamente applicabileavrebbe scarso effetto rispetto alcaso di specie.Per un verso, infatti, la class actionnon tutela in alcun modo i dipen-denti dell’Ospedale i quali nonsono legittimati a proporre unatale azione di difesa che sarebbeprerogativa invece dei soli utentidestinatari dei servizi sanitari.Per altro verso, anche per i citta-dini utenti la class action sareb-be, comunque, poco vantaggio-sa.Innanzitutto, la class action, perespressa previsione legislativa,non consentirebbe il risarcimen-to degli eventuali danni subiti pereffetto dell’azione lesiva dellepubbliche amministrazioni (art. 1,comma 6).Inoltre, la class action non tutele-

rebbe in alcun modo i cittadini difronte alle scelte politiche e/oamministrative che vanno ad in-cidere sulla consistenza delle ri-sorse strumentali e umane a di-sposizione dell’Ospedale che è ilvero nodo della questione.Ciò è confermato espressamen-te dallo stesso d.lgs 198/2009,secondo cui il giudice adito, alfine di valutare la sussistenzadella lesione “tiene conto dellerisorse strumentali, finanziarie, eumane concretamente a disposi-zione delle parti intimate”.In altre parole, la class action nonpotrebbe incidere in alcun modosulla decisione a monte di ridi-mensionare o chiudere l’Ospe-dale, ma potrebbe semmai soloessere proficua nella fase a val-le, garantendo che in base alledotazioni organiche e allo stru-mentario disponibile l’attività sa-nitaria sia efficiente.La class action non può, dunque,incidere in alcun modo sulla sor-te dell’Ospedale, nè sanare leeventuali omissioni o l’inerzia dichi a tempo debito avrebbe do-vuto attaccare in modo più deci-so e tempestivo il lento disegnodi ridimensionamento dell’Ospe-dale Chidichimo che oggi è “al-l’ultimo respiro”.Confusione e protagonismo ri-schiano di portare danno. Non sitratta di salvare un teatrino, maun ospedale: nel nome della sa-lute delle popolazioni dell’altojonio, invochiamo un po’ di op-portuna prudenza.

Assopec, Alberodella Memoria, Trapezakion

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GIUGNO-LUGLIO 2010

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Giornata Mondiale della Biodiversità

DICHIARAZIONE UNESCO "PER UNA CULTURA DELLA BIODIVERSITA”

• La Biodiversità (BD) è un com-plesso dinamico di comunitàdi piante, animali e microrga-nismi e il loro ambiente nonvivente, che interagisconocome un’unità funzionale, cheinclude la diversità all’interno dellespecie, tra le specie e degli eco-sistemi.• La BD ci assicura la vita e ilbenessere, fornisce cibo, ac-qua, medicine, energia, mate-rie prime e tanti altri servizi vitaliper l’umanità, grazie all’energiaproveniente dal Sole e, utilizzan-do gli elementi chimici fondamen-tali, garantisce la produzione pri-maria di materia organica chepermette agli organismi di vivereed evolversi. Il genere umanodeve la propria sopravvivenza eil proprio benessere ai servizi chevengono forniti dagli ecosisteminaturali, i quali producono spon-taneamente dei benefici che sonotalmente importanti per la vitasulla terra, da essere veri e proprisistemi che sostengono la vita.Eppure molteplici attività econo-miche insostenibili, speculative edissipatrici di risorse (agricoltu-ra, industria, urbanizzazione, tra-sporti, turismo, pesca, ecc.), stan-no compromettendo gli habitatnaturali causando così la scom-parsa di molte specie o metten-done a rischio la sopravvivenza.• Il progressivo impoverimen-to della biodiversità determinauna sequenza di reazioni a ca-tena, tale per cui l’impoverimen-to della BD non riguarda sola-mente la scomparsa delle spe-cie, che vengono trasformate inmaterie prime per il sistema indu-striale e il loro sistema di arricchi-mento, ma è soprattutto, un im-poverimento dei sistemi di vitasu cui si basa la sopravviven-za di milioni di persone e pro-voca danni quali la frammenta-zione e Il degrado degli ecosiste-mi, soprattutto foreste, zone umi-de, barriere coralline, bacini idri-ci. I cambiamenti climatici sonolegati a doppio filo alla perdita diBD, che ne aggrava sia le causeche gli effetti , è necessario quantoprima invertire questa tendenza,impegnarsi nell’uso sostenibiledelle risorse e assicurare un’equadistribuzione dei benefici chederivano dalla ricchezza biologi-ca, soprattutto alle popolazioniindigene nei Paesi in Via di Svi-luppo per ridurne la povertà, mi-gliorarne la qualità e la sicurezzaalimentare, avvicinando la cono-scenza e l’ educazione al biso-gno.• La conservazione della BD è unproblema complesso ma essa èl’unica strada percorribile per

La difesa della biodiversità richie-de la diffusione di competenze econoscenze, come anche di va-lori e sensibilità, che non posso-no prescindere da un impegnoforte da parte della scuola, del-l’università e di tutte le sedi dellaformazione e della cultura.Questo è il messaggio contenutonella Dichiarazione “Per unacultura della biodiversità”, chein occasione della Giornata dellaBiodiversità è promossa dallaCommissione Nazionale Italia-na per l’UNESCO con la colla-borazione delle principali orga-nizzazioni che aderiscono al De-cennio ONU per l’Educazione allo

Sviluppo Sostenibile: FAO/ERP(Education for Rural PeoplePartnership), Federparchi, Isti-tuto Superiore per la RicercaAmbientale (ISPRA), Legam-biente, WWF, Società Geogra-fica Italiana, tra gli altri.La Dichiarazione vuole ricordarel’urgenza di arrestare la perditadi biodiversità facendo leva inprimo luogo sul mondo dell’edu-cazione e della cultura, chiamatoa orientare le scelte professionalicome quelle politiche, quelle im-prenditoriali come quelle più sem-plice e quotidiane dei cittadini, ea diventare così un alleato indi-spensabile nella costruzione di

società più lungimiranti e armo-niose, rispettose delle diversitàtutte, siano esse biologiche oculturali.Testimonial d’eccezione dell’ini-ziativa è Marcia Theophilo, poe-tessa brasiliana candidata al Pre-mio Nobel e nota in tutto il mondoper la sua battaglia “poetica” persalvare la foresta Amazzonica.

La Dichiarazione è stata presen-tata il 21 maggio 2010 dallaCommissione Italiana UNESCOin occasione della Conferenzanazionale sulla Biodiversità,nell’ambito del tavolo tematicosulla Green Economy (21 mag-gio, ore 9, Aula Magna del Ret-torato del’Università di Roma“Sapienza”).

“Per una Cultura della Biodiversità”garantire la persistenza dellavita sul nostro pianeta: la con-servazione della BD è quindiun imperativo etico perché rap-presenta non solo un bene dadifendere e da trasmettere allegenerazioni future per il migliora-mento della qualità della vita, maanche un bene in se stesso,che ha diritto alla propria esi-stenza. Pertanto non possiamoche esprimere preoccupazioneper l’allarmante tasso di perditadi biodiversità agricola, compresii suoi servizi eco sistemici, per lafauna selvatica e degli habitat epreoccupazione per la sfida inatto a garantire una produzionealimentare sufficiente e sosteni-bile a livello globale nel contestodi un aumento della domandaper i prodotti alimentari e un largoe crescente uso di prodotti ali-mentari e non alimentari dellecolture per la produzione di bio-carburanti, la bioenergia e altriusi.• La BD interagisce con i saperie le tecniche tradizionali e leidentità dei popoli, contribuen-do così a proteggere e valoriz-zare le diversità culturali. L’edu-cazione alla BD è parte integran-te dell’Educazione allo SviluppoSostenibile, nelle sue numerosedeclinazioni, ha come finalitàeducativa complessiva la forma-zione alla cittadinanza consa-pevole, nell’ambito della qualesia possibile, anche attraversol’adozione di comportamenti –individuali e collettivi • più re-sponsabili, promuovere strategiee strumenti che soddisfino le esi-genze di una migliore qualità del-la vita, senza compromettere gliequilibri ecosistemici.• Le dichiarazioni internazionalisono ormai numerose (la CBD, iMDG, il Piano di Johannesburg,la arta di Siracusa), è giuntoadesso il momento di fare unulteriore passo in avanti, impe-gnandoci a costruire azioniconcrete a partire dai governi edalle autonomie locali, ognunodeve fare la sua parte per assicu-rare un’Educazione alla BD in-tesa come processo culturalee formativo che dura lungo tut-to l’arco della vita, che riguardai giovani come gli adulti, i singolicome le collettività, e che forni-sce competenze e conoscenze,ma anche valori e sensibilità,dunque elementi capaci di orien-tare le scelte professionali, politi-che, imprenditoriali, della ricercama anche quelle quotidiane: iconsumi, il turismo, l’alimenta-zione ecc., e che coinvolge tutti isettori della società. • Una stra-tegia educativa efficace per la

BD dovrebbe prevedere i se-guenti obiettivi specifici: ripen-sare noi stessi nella natura; raf-forzare il ruolo dell’educazione edell’informazione ambientale;migliorare la formazione specifi-ca per gli educatori; favorire ilconfronto, la condivisione e loscambio di buone pratiche fra isoggetti operanti nell’ambito del-l’educazione alla sostenibilità;incentivare l’adozione di compor-tamenti responsabili; facilitare l’at-tivazione di processi partecipati-vi e il maggiore coinvolgimentodelle comunità locali per la co-struzione di un futuro durevole,basato sulla consapevolezza ela partecipazione.• I programmi didattici, nellascuola come nell’università,devono essere in questa prospet-tiva interdisciplinari e multidisci-plinari, perché la perdita di BD

deriva da comportamenti incon-sapevoli e da attività economi-che speculative, non devono per-tanto limitarsi a lezioni teorichema prevedere il coinvolgimentoattivo degli studenti, azioni prati-che, visite, escursioni, campio-namenti ecc. I parchi, le areeprotette sono già oggi i miglio-ri laboratori di cui disponiamoper imparare a capire i sisteminaturali dai quali dipendiamo, ibenefici che questi ci assicuranoe la condotta da seguire per pro-teggerli. E’ necessario, inoltre,costruire nel territorio una reteche mette insieme amministra-zioni, imprese, associazionismo,operatori culturali, media ecc., inmodo da rendere efficace un pro-cesso di “alfabetizzazione” allacultura della difesa della BD ecome imparare ad utilizzarla inmodo sostenibile.

di Cosenza. Il concorso

quest’anno ha avuto come

tema “La Chiesa che vor-

rei” e i ragazzi si sono im-

pegnati in varie opere pra-

tico- artistico-letterarie.

Alla serata sono interve-

nuti: S.E. il Vescovo, il Sin-

daco di Castrovillari, l'On.

Domenico Pappaterra pre-

sidente dell’Ente Parco del

Pollino, l’Assessore alla

Cultura, giornalisti ed auto-

rità varie.

Due ragazzi di Trebisacce

sono stati premiati rispetti-

vamente per la sezione let-

teraria e la sezione artisti-

ca.

Infatti per la sezione lette-

raria si è distinta, con il se-

condo premio la studentes-

sa Alina Di Gesu del Liceo

Classico di Trebisacce,

Prestigiosa affermazioneper due studentesse

di Trebisacce Nella Sala dei Convegni

della Parrocchia San Giro-

lamo a Castrovillari, si è

svolta la 15ª edizione del.

Concorso “Antonio Stinca”,

che come ogni anno ha

coinvolto gli alunni delle

Scuole Elementari, Medie

e Superiori della provincia

mentre per la sezione arti-

stica il primo premio è stato

attribuito alla studentessa

Fiorenza Fazzitta, anch’es-

sa di Trebisacce e frequen-

tante l’Istituto d’Arte di

Castrovillari.

La manifestazione ha

dato risultati positivi soprat-

tutto per la fattiva parteci-

pazione della professores-

sa Giovazzino e dei suoi

collaboratori, che con tali

iniziative è di grande stimo-

lo e sprone ai giovani e

complimenti ai ragazzi che

riescono a mettere in luce

l’immagine positiva del

mondo giovanile.

Petramala Franco, Scalzo Anto-nio e Carino Pierluigi, rinviati agiudizio dal GUP del Tribunale diCastrovillari dr. Cataldo Collazzoall’udienza tenutasi il 17 giugnoscorso.Soddisfazione per l’operato del-la Procura di Castrovillari vieneespressa dalle associazioniAssopec, Albero della Memoria,Trapezakion, Aopca e Tribunaleper i Diritti del Malato, che adicembre 2009 , insieme a Mise-ricordia, Unitre ed APSVacanzieri, avevano demandatoincarico allo studio legale D’Albain collaborazione conl’amministrativista avv. G. Urba-no, di notificare una diffida aidirigenti dell’ASP di Cosenza, ri-tenuti responsabili della sospen-sione della attività dei reparti diChirurgia, Ginecologia ed Oste-tricia consequenziali alla chiusu-ra del blocco operatorio del-l’Ospedale di Trebisacce.Nell’ambito delle indagini con-dotte dalla Procura, partite all’in-domani delle visite dei NAS, laProcura della Repubblica, cheha acquisito al fascicolo del P.M.la succitata diffida, ha contestatoal Petramala, allo Scalzo e alCarino, nelle rispettive qualità diDir. Gen. p.t. ASP Cs, Dir. San.p.t. ASP Cs e Dir. San. p.t. del G.Chidichimo, i reati di cui agli artt.110 e 437 c.p., “perché in con-corso tra loro omettevano di col-locare nel complesso operato-rio, nei reparti di degenza, di

Ospedale di Trebisacce: buon esito per la diffidaprodotta da alcune associazioni locali

Pronto Soccorso e nei Servizidel Presidio Ospedaliero “G.Chidichimo” idonei impianti edapparecchiature destinate a pre-venire disastri o infortuni” , non-ché dei i reati di cui agli artt. 81cpv., 110 c.p., 64 c. I lett. a) e lett.d), 71 c. I e IV lett. a), 273 c. I lett.a) e 163 c. I D.lvo 81/2008 “per-ché in esecuzione del medesimodisegno criminoso ed in concor-so tra loro, omettevano di prov-vedere alla messa in sicurezzadei luoghi di lavoro del citatoPresidio Ospedaliero. InTrebisacce il 4/8/2009 con con-dotta perdurante”. Tali condotteomissive sono state la causaconcreta dell’attuale situazionedisastrosa in cui versa il nostroPresidio Ospedaliero.La Onlus Cittadianzattiva - Tri-bunale per i Diritti del Malato, diconcerto con Assopec, Alberodella Memoria e Trapezakion,ha conferito procura speciale allostudio locale autore della diffida,unitamente all’avv. M. Nardi diCosenza, al fine di costituirsi par-te civile nel procedimento pena-le in corso. L’obiettivo persegui-to è quello di fare giustizia echiedere la condanna degli im-putati anche al risarcimento deidanni subiti dall’intera popola-zione dell’Alto Jonio, nell’even-tuale prospettiva di devolvere lesomme risarcite al ripristino delblocco operatorio.

Assopec, Albero della Memoria, Trapezakion, Aopca

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6 GIUGNO-LUGLIO 2010

Intervista al Grandmaster Parliamo di... rapporto nonno/a-nipote La maggior parte, o me-glio dire, quasi tutti, sonostati o sono, nonni e nipoti.Entrambe queste figurerappresentano due gene-razioni che per motivi sem-pre più futili, rischiano di“perdere” la loro limpida esacrosanta importanza. Vero è, che oggi il nonno,specialmente al nord dellostivale, è “cambiato” moltorispetto al nonno di qual-che anno fa, ma è anchevero che nonostante lo spi-rito e l’aspetto giovanile,conserva sempre all’inter-no di sé, quell’antico e ric-

di Sara De Bartolo Il bambino è consapevoledel fatto che i nonni/e sonoi genitori dei propri genitori,questo per lui vuol dire dop-pia protezione, doppio be-nessere, motivo in più peressere felice. Il bambino ne ha bisognoper crescere, la personaanziana ne ha bisogno per“vivere”…e chi pensate, deidue abbia più tempo a di-sposizione per godere diquesti benefici? Questa sorta di appello èdiretto a quei genitori cheritengono superflua la vici-

quando parlo con te ripetosempre le stesse cose…non mi interrompere…ascoltami, quando eri pic-colo dovevo raccontartiogni sera la stessa storiafinchè non ti addormenta-vi. Quando non voglio lavar-mi non farmi vergognare,ricordi quando dovevo cor-rerti dietro inventandoti del-le scuse perché non volevifare il bagno? Quando vedi la mia igno-ranza sulle nuove tecnolo-gie non guardarmi con quelsorrisetto ironico, ho avutotutta la pazienza per inse-gnarti l’alfabeto. Quando le mie gambestanche non mi consento-no di tenere il tuo passo,non trattarmi come se fossiun peso, vieni verso di mecon le tue mani forti, nellostesso modo con cui io l’hofatto con te quando muo-vevi i tuoi primi passi. Quando dico che vorreiessere morto… non arrab-biarti, un giorno compren-derai che cosa mi spinge adirlo. Cerca di capire che allamia età non si vive… ma sisopravvive, un giorno sco-prirai che nonostante i mieierrori ho sempre voluto ilmeglio per te e che ho ten-tato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tem-

co bagaglio che viene pun-tualmente aperto da chivuole arricchirsi di senti-mento e di buoni propositi.Quest’ultima figura vienechiamata nipote, è propriolui infatti, che gode appieno(molte volte inconsapevol-mente) di quanto una pre-senza, come un nonno/a,può dare. Purtroppo a volte, per cau-sa di “influenze limitrofe” lafigura del nonno viene smi-nuita agli occhi del nipote ea pagarne le conseguenzepeggiori è sempre questoanziano signore che altronon vorrebbe che poteramare. Nipoti si nasce, nonni cisi diventa ed è proprio que-sto cambiamento che in-centiva la preziosità dellapropria esistenza; questoè il pensiero, del tutto com-prensibile, di un nonno/a. I figli, le nuore, i generisono sempre consapevolidi questo pensiero, sannobene anche quanto sia ra-dicato nella mente di unanziano, ma sempre piùspesso fingono di non sa-pere e agiscono in manierasuperficiale danneggiando,a volte in maniera anchegrave, il benessere psico-logico di entrambi i familia-ri. La presenza di un nonno/a nella vita di un bambino èimportantissima perchéaccresce e stimola i buonisentimenti. Non dimentichiamo chel’arricchimento è reciproco,un bambino che ascoltauna fiaba, un racconto an-che di un accaduto, viene aconoscenza di alcune sen-sazioni psicologiche posi-tivie, diverse poi da quelleche potrebbero percepiredai genitori.

nanza di un nonno/a, a queigenitori che ritengono i non-ni poco adatti all’educazio-ne di un bambino e soprat-

tutto a quei genitori chehanno dimenticato che lavita non guarda in faccianessuno e “agisce”, primao poi, allo stesso modo contutti. Chiudo questo mio spa-zio con uno scritto (trattodal web) che ho leggermen-te ridotto, potrebbe sem-brare non del tutto attinen-te al tema ma basta fareuna riflessione più profon-da per comprende che èesattamente il contrario…buona lettura! Se non riesco a vestir-mi… abbi pazienza, ricor-da il tempo che ho trascor-so ad insegnartelo, se

po, dammi un po’ della tuapazienza, dammi una spal-la su cui poggiare la testaallo stesso modo in cui l’hofatto per te. Aiutami a camminare, aiu-tami a finire i miei giorni conamore e pazienza in cam-bio io ti darò un sorriso el’immenso amore che sem-pre avuto per te…. E seproprio non ti va… noncambia niente, ti vogliobene lo stesso.“I nonni possono esserei garanti dell’affetto e del-la tenerezza che ogni es-sere umano ha bisognodi dare e di ricevere”

Benedetto XVI

Siamo onorati di potere ospitaresul nostro giornale il Gran MaestroJesus Potrero, soshi soke Ju JitsuOnkochishin ryu, master kobudo,master teacher self defense, unodei massimi esperti internazionalidi arti marziali tradizionali, al qualeabbiamo rivolto alcune domande,alle quali ha risposto con la con-sueta amabilità.D) Quando ha iniziato la praticadelle Arti Marziali?R) Ho iniziato all’età di 8 anniD) Quali discipline insegna echi sono i Suoi Maestri?R) Nel 1974 inizio la pratica delKung-Fu, nello Judachi FitnessClub (Calle Sagunto, Valencia),sotto la guida di Rafa e Javi. Nel1976 inizio a praticare Jujutsu nel-lo stato di Burjassot (Valencia),sotto la direzione del Maestro Hi-taru Fujita (Yoshin Ryu Jujutsu).Dopo il ritorno dal mio maestro inGiappone ed in seguito alla suamorte, trovo un dojo per praticarejujutsu, il Judo Kensey, diretto dalmaestro Fernando Suay Rico nel-la provincia di Valencia. Questo èil mio primo contatto con la Fede-razione Mondiale Kobudo jujitsu,diretta dai Maestri Robert Clark eGiacomo Spartaco Bertoletti. Nel1984 inizio lo studio del Kobudo diOkinawa con l’insegnante ChoyuHentona e con Anselmo CanoMoya e Angel Duato, sempre aValencia. Un anno dopo insiemeal Ju-Jitsu ed al Kobudo, inizio lapratica del Karate Shotokan conl’insegnante Giner Fernandez Ol-ler, nella palestra Funakoshi in Bu-rjassot (Valencia). Due anni più tardi, studio ancheKick-Boxing e Full Contact con ilMaestro Jose Luis Pepiol nelloShaolin Fitness Chirivella (Valen-cia). Da questo momento fino alcompletamento dei miei studi pres-so l’ Università, mi addestravo dallunedì al venerdì, per tutto il gior-no, senza pausa, per più di 3-4ore; il sabato e la domenica chepartecipavo ad altri corsi e cam-pionati vari.D) Quali sono le differenze piùimportanti tra gli stili moderni equelli tradizionali?R) La differenza tra stile modernoe tradizionale delle arti marzialiconsiste nel fatto che gli stili piùmoderni sono più finalizzati allosport che all’arte, quindi amanomaggiormente lo spettacolo piut-tosto che il livello tecnico e la filo-sofia, pensano di più alla condizio-ne fisica che allo stato mentale,quindi inneggiano all’aggressivitàed all’ambizione di un rapido pas-saggio di grado. Non importa aquale prezzo ed a che livello tec-nico. Gli stili tradizionali danno unsenso morale, filosofico e cultura-le, l’impegno a comportarsi in ma-niera dignitosa, giusta, equa e so-cialmente ineccepibile.“La ambi-ción de poder es una mala hierbaque sólo crece en el solar abando-nado de una mente vacía”.D) Ci può parlare dell’aspettopedagogico delle Arti Marziali?R) Bisogna imparare non soltantoad insegnare, ma anche a pensa-re. Attualmente nelle arti marzialivi è una percentuale molto elevatadi insegnanti che non soddisfano iparametri tecnici, pedagogici edintellettuali richiesti per l’ insegna-mento. Ciò è dovuto, come hodetto in precedenza, al fatto cheorganizzazioni e federazioni, ven-dono, acquistano e rilasciano di-plomi a persone che non soddisfa-no a livello filosofico, conoscitivo epedagogico. Non è sufficiente co-

Jesus Potreronoscere o memorizzare un grandenumero di tecniche, non è suffi-ciente avere un gran numero diallievi e di palestre, in quanto biso-gna essere in grado di impartireagli allievi insegnamenti che li for-mino a livello umano e li facciacrescere da un punto di vista psi-co-fisico. La mancanza di un buonlivello tecnico, pedagogico, filoso-fico e psicologico porta ad un me-todo inefficiente."L’orgoglio alimentato con la men-zogna e l’ipocrisia deve esseredisprezzato."D) Oggi si parla molto di difesapersonale. Ma come deveessere intesa per esseredavvero efficace?R) Credo che qualsiasi siste-ma di difesa è buono, quandoquesta si basa sulla realeesperienza e la capacità ditrasmettere questa esperien-za. Per esempio: se non hai maivolato su un aereo, ma haistudiato, letto e ti sei informa-to molto su questo argomen-to non significa che hai unareale capacità pratica di pilo-tare un aereo.Pertanto, uno dei principi perun’efficace difesa è l’ espe-rienza pedagogica e psicologica.I militari che svolgono il propriolavoro sulla strada appartengonoalla categoria di esperti migliori.Non è sufficiente conoscere tantetecniche in palestra per essereefficaci sulla strada, ma bisognaunire alle qualità tecniche quellepsicologiche per affrontare nelmodo migliore un pericolo reale.

D)Quali princìpi deve seguire unvero Maestro?R ”Lo scopo dell’arte è quello didare alla gente una maggiore con-sapevolezza di sè stessi”. Gli stu-denti devono vedere il loro inse-gnante come portatore dei migliorivalori della società, l’autenticità, lapassione per la conoscenza, laserietà, la disciplina, la generosi-tà, l’autostima, la semplicità, l’iden-tità culturale, il rispetto per la natu-ra, l’apprezzamento delle esteti-che e l’ottimismo per il futuro, cosìcome un filosofo che coltiva lospirito. È necessario che ogni gior-no sentano il bisogno di crescere,di migliorare la condizione umana.Solo così l’allievo, guardando almodello del proprio Maestro, puòaccrescere il proprio desiderio diimparare e andare avanti.D) L’aspetto mentale e spiritua-le è importante nella pratica mar-ziale?R) Certo che sono importanti, inquanto l’aspetto fisico, intellettua-le, culturale ed educativo aumentala ricchezza della persona in quan-

ramento e l’autocontrollo. Attual-mente abbiamo una società in cuivi è una grande aggressività, ealcuni sport da combattimento ge-nerano ciò, non offrono cultura nèuna buona immagine.Molte per-sone sono aggressive a causadella mancanza di autostima, sen-timenti di inferiorità, invidia e gelo-sia. In uno famoso studio si sonoconfrontati tre gruppi di delinquen-ti: un gruppo ha ricevuto formazio-ne sportiva “tradizionale” (tecni-che, meditazione e filosofia), unaltro gruppo ha ricevuto la forma-zione sportiva “moderna” (solo tec-nica) e il terzo ha ricevuto un pro-gramma di esercizi fisici. Dopo seimesi, gli studenti del gruppo eser-cizi hanno evidenziato un aumen-to di autostima, gli studenti delgruppo tradizionale hanno anchemostrato una maggiore stima disé, ma alla pari con una diminuzio-ne significativa di aggressività eansia. Invece, il gruppo modernodel sistema sportivo ha accresciu-to la sua tendenza all’aggressivitàe alla criminalità. Ringraziamo il Gran Maestro Po-trero per la sua disponibilità e perle sue esaurienti e singificative ri-sposte che, di certo, illuminerannole menti di quanti amano le disci-pline marziali. Un augurio sincero acchè possaraggiungere traguardi sempre piùprestigiosi. Raffaele Burgo

to tale ed apporta benefìci allasocietà in generale.D) Ai giovanissimi consiglia dipraticare una disciplina tradi-zionale o uno sport da combat-timento? Come deve essere fat-ta la scelta?R)Le arti marziali orientali hannomolto in comune con altre attivitàfisiche o sportive, ma vi è unadistinzione importante: molti sportoccidentali rafforzano la concor-renza e il desiderio di vincere,mentre le arti marziali asiatichetradizionalmente mettono la loroenfasi sulla conoscenza, il miglio-

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Azienda Agricola - Agrituristica

ACAMPORA

Piazzandosi al secondo po-sto nella sezione Lettura delPremio Lettura Hansel e Gretel(prima edizione 2009/2010), Gi-nevra Serra Cassano ha sfio-rato l’ingresso nell’Albo d’Orodel Premio. La giuria davanti la qualeGinevra e gli altri concorrenti(Sofia Maurelli, AlessandroCaprara (assente per motividi salute), Alice Pesce, Ro-berta Rummolo (vincitriceassoluta del Premio), LauraMarini, Francesca Tocci) han-no letto, era formata da: Fran-cesco Rende (assicuratore),Serena Ginevra Restieri (stu-dentessa), Filomena Bloise(scrittrice), Francesca Rizzu-to (artista), Mimmo Sancineto(artista ed editore), Mariagra-zia Scharnecchia (scrittrice ededitore), Biagio Aino (inse-gnante), Angela Lo Passo(scrittrice), Sara De Bartolo(scrittrice) e Bonifacio Vincen-zi (scrittore, fondatore dell’Iti-nerario Culturale "Il Musa-gete"). Nel Premio vi era anche unasezione dedicata al disegnoriportato sulle cartoline invitodel Premio stesso. La vincitri-ce della sezione Cartolina èstata Nicole Rende, coodina-trice nell’organizazzione delPremio. Questi, i nomi dei bambiniconcorrenti nella sezione Car-tolina: Giordana Lamensa,Francesco De Noia (assente),Carlotta Iuvaro, Caterina Chia-radia e Nicole Rende (vincitri-ce assoluta). La giuria della sezione Carto-lina era formata da: AnnamariaRegina Aino (insegnante), El-vira Aggazio (librofila), TizianaAltomare (artista), Oreste Belli-ni (psichiatra) e Federico Tru-po (artista). Tutto è avvenuto nella salaconsiliare del comune di Tre-bisacce, sabato 19 Giugnodel corrente anno, in presen-za dell’Assessore allo Sport eTurismo, Antonio Cerchiara. La sala era gremita di genteproveniente da Trebisacce,Cerchiara, Castrovillari e Ci-vita che hanno dimostrato,con la loro presenza parteci-pativa, di apprezzare le ini-ziative culturali a favore deibambini. Il Musagete di Bonifacio Vin-cenzi, prova quindi, a sfatareil mito dell’intolleranza alla let-tura da parte dei piccoli cala-bresi. Conosciamo tutti quale è larealtà, dal punto di vista cul-

Ginevra Serra Cassano: rappresentantedella cultura dei bambini trebisaccesi

Ginevra Serra Cassano

Nicole Rende

Roberta Rummolo

turale della nostra regione,basta guardarsi intorno e fareuna piccola riflessione per ar-rivare ad una conclusione nondel tutto positiva eppure, sonoin tanti che si battono affinchétutto questo cambi in qualco-sa di più attento, di più solidale

ma soprattutto di più civile. Una buona civiltà crea unabuona società e questo puòesistere soltanto dove vi èalla base una cultura suffi-ciente a poter spingere lagente alla riflessione. Il messaggio del Premio Let-tura Hansel e Gretel dice tut-to questo e non possiamomostrarci indifferenti davantiad un così forte richiamo. Inballo c’è il futuro culturale dellasocietà dei nostri bambini.Loro partecipano, danno laloro approvazione, s’impe-gnano, gioiscono, si diverto-no, ma allo stesso tempo os-servano, pensano e traggo-no le loro conclusioni, sempli-ci, forse ovvie, ma sicuramen-te vere molto più delle nostre. Tornando alla splendida Gi-nevra, posso dirle di conti-nuare a sperare di entrarenell’Albo d’Oro del Premio, lebasta poco visto le doti chemadre natura le ha regalato. Con il presidente de Il Mu-sagete, Bonifacio Vincenzi,non posso che complimen-tarmi per aver avuto la genia-le idea di coinvolgere nel cam-po culturale-letterario anche ipiù piccoli. Ringraziamenti dovuti ai pri-vati cittadini e agli sponsorche con il loro contributo han-no sostenuto le spese nellarealizzazione dell’evento. Panificio di Michele Capra-ra, Autofficina Autoservice TR W di Aurelio Pietro Antonio– “Bieffe Tessuti” di BellusciAntonella - Pizzeria “Il Can-tuccio” di Rescia Vincenzo e

Antonietta - Agenzia di Viag-gi Tour Operator “Sulle ormedei Greci” di Pietro De Salvo– “Cokito Caffè” di Manna Ma-risa e Angiuli Mimmo - “Don-ne allo Specchio” di MimmaFornito - Coiffeur A.V. di An-tonio Veneziano – “Il Filo diArianna” di Fazzitta Gianni eAntonella - Macelleria di RagoGiancarlo – “Wonderland” diEsposito Stefania e la Profu-meria “Il Regno di Venere”. Grazie anche a VincenzoDelia e a Federico Trupo checon i loro quadri hanno “colo-rato” lo scenario serale delPremio. Ancora un ringraziamentoal Gruppo Rangers di Trebi-

sacce, in particolare al Co-mandante Operativo Massi-miliano Lo Passo il quale hacontribuito attivamente all’ini-ziativa, seguendo la scriven-te in tutte le fasi dell’organiz-zazione. Concludo invitando, chiun-que voglia iscriversi alla se-conda Edizione del PremioLettura che avverrà in Set-tembre /Ottobre, a rivolgersialla sottoscritta recandosi nel-la Redazione “L’Arcobaleno”della Parrocchia Cuore Im-macolato della Beata Vergi-ne Maria, oppure scrivendo [email protected] Grazie e Auguri alla caraGinevra.

Sara De Bartolo

Il 26° TROFEO DELIART- USALT Acli, manifesta-zione Nazionale Acli di“corsa su strada”, si è tenu-ta sul circuito di Trebisac-ce. Il Trofeo 2010 è statovinto da Spingola Miche-langelo della società spor-tiva Baskim Spezzano A.Mentre per gli assolutifemminili è risultata vin-citrice BIANCO FAU-STA della società sporti-va Locorotondo (BA).Ventisei anni e non li dimo-stra. Come sempre la città

26° TROFEO DELIART-USALT Acli 2010

Trionfa Michelangelo Spingola

MICHELANGELO SPINGOLA

FAUSTA BIANCO

SALVATORE NOIAPREMIA

di Trebisacce ha accolto conmolto entusiasmo questagiornata sportiva dedicataall’atletica. Un vero e pro-prio patrimonio sportivo dadifendere e valorizzare: unodegli appuntamenti più lon-gevi di tutto l’Alto Jonio edella Calabria intera orga-nizzato dall’Usalt di Trebi-sacce, società che opera nelterritorio dal 1979.Il TROFEO vanta ventiseianni di continuità grazieall’impegno e alla determi-nazione dei Presidenti del-l’Usalt (Unione SportivaAtletica Leggera Trebisac-ce) Salvatore Noia (onora-rio, tra i fondatori dellagara), Giuseppe Lombardo(pro tempore) e dei diri-genti Vincenzo Delia, Fran-cesca De Nardi, AntonioCataldi, Renato Noia, Pie-tro Civale, Filomena Bru-no, Roberta Ruscelli e An-tonio Catera. La presenza eil coinvolgimento di molteistituzioni a sostegno delTrofeo dimostrano inoltrecome questo sia diventatoun vanto per tutto il territo-rio. Vanno menzionate ilComune di Trebisacce conil suo Assessore allo SportAntonio Cerchiara, l’U.S.ACLI Calabria, Coni, Uffi-cio Pastorale Diocesano,Misericordia Trebisacce,Croce Rossa Trebisacce,Protezione Civile Trebisac-ce, Carabinieri, Vigili Ur-bani, A.O.P.C.A. - MuseoAss. ONLUS “LudovicoNoia” Trebisacce, Coordi-namento Educazione Mo-toria Fisica e Sportiva CSACosenza, Rangers Calabria.La manifestazione, patro-cinata dall’Amministrazio-

ne Provinciale di Cosenza, havisto la partecipazione di cir-ca 300 atleti, provenienti dadiverse località calabresi, na-zionali ed internazionali. Lagara, divisa per categorie si èsvolta su diverse distanze esotto il controllo dei giudicidi gara U.S. Acli Calabria:Campolo Carmelo (nuovoPresidente Regionale ACLI),Presidente Rag. GiovanniManganaro e il gruppo Giu-dici di gara U.S. Acli di Tre-bisacce.La Confraternita Misericor-dia di Trebisacce con il rela-tivo personale medico e lapresenza delle sue ambulan-ze ha curato l’assistenza sani-taria insieme alla Croce Ros-sa.Alla premiazione erano pre-senti, l’assessore allo Sportdel Comune di TrebisacceAntonio Cerchiara, il rappre-

nale US Acli Calabria Car-melo Campolo e il Presi-dente Onorario Usalt prof.Salvatore Noia.Per le gara tra le scuole, alprimo posto si è classifica-to il Liceo Scientifico diTrebisacce seguito dall’IP-SIA di Trebisacce e dallaScuola Media di Villapia-na.Premiazioni effettuate:I primi tre atleti classificatiper ogni categoria sono sta-ti premiati con coppe, tuttigli altri hanno ricevuto unamedaglia ricordo e un pac-chetto con Delizie Divella;Le Istituzioni Presenti, Mi-sericordia Trebisacce, Cro-ce Rossa Trebisacce, Pro-tezione Civile Trebisacce,Comando dei Carabinieridi Trebisacce, Comando deiVigili Urbani di Trebisac-ce, Rangers Calabria, sonostate premiate con targhericordo. La rappresentantedel Coni prof.ssa Cetera hapremiato il Presidente del-l’Usalt Prof. GiuseppeLombardo con la CroceSportiva Coni; il DistrettoScolastico N°29 nella per-sona del Presidente Prof.Mario Gerundino ha dona-to al Responsabile DivellaD’Onofrio Tancredi il Crestdi Rappresentanza del Di-stretto Scolastico, inoltredue targhe sono state con-segnate al Presidente Re-

sentante nazionale U.S.AcliRag. Giovanni Manganaro, larappresentante territorialeCONI prof.ssa Cetera AnnaMaria e il Presidente Regio-

gionale U.S.Acli CalabriaCarmelo Campolo e al Rap-presentante Nazionale U.S.Acli Rag. Giovanni Man-ganaro.

I due presidenti SALVATORE NOIA e GIUSEPPE LOMBARDO

premiano un gruppo della MISERICORDIA di Trebisacce

LA PARTENZA DEL 26° TROFEO DELIART

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OSSERVAZIONI DEL MESE DI MAGGIO 2010

7GIUGNO-LUGLIO 2010

OSSERVATORIO GEOFISICO DI ORIOLOMETEOROLOGIA – Registrazioni computerizzate ON LINE con il sistema MARTE- Collegamento in telemisura con ilCentro Funzionale di Protezione Civile - Ufficio Idrografico e Mareografico di Catanzaro – Dipartimento per i Servizi TecniciNazionali – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Centrale di Ecologia Agraria – Consiglio per la ricerca esperimentazione in agricoltura – Unità di Ricerca per la Climatologia e Meteorologia applicate all’Agricoltura - Roma

Osservazioni giornaliere alle ore 8, 14, 19 - Tempo Medio Europa Centrale (TMEC)

Direttore: Comm. Prof. Vincenzo TOSCANI

Dopo quarant’anni di servizio il Dsga (direttore dei servizi gene-rali e amministrativi) Domenico La Camera, di Amendolara, salutala scuola. E lo fa nel corso di una cerimonia istituzionale e ricreativatenutasi presso l’Istituto comprensivo di Sibari, dove ha trascorsogli ultimi dodici anni della sua carriera. Iniziata da giovane maestroa San Severino Lucano.“Basta una sola parola per descrivere quello che è stato per la scuolaMimmo La Camera: un signore”. Ha esordito così nel suo saluto ilDirigente scolastico Luciano Crescente (già alla guida della scuoladi Sibari ed ora capo d’Istituto al Comprensivo di CoriglianoSchiavonea). Nel corso della cerimonia, il 26 giugno scorso, hanno varcato lasoglia della pensione altre tre figure professionali della scuolasibarita: le insegnanti Domenica Chidichimo di Villapiana, NicolinaVicino di Montegiordano e la collaboratrice scolastica Rosetta DiPinto di Sibari. Tutte con 35 anni di servizio. Per loro come per ilDsga non sono mancati gli onori e gli elogi dell’attuale Dirigentescolastico del Comprensivo di Sibari, Giuseppe Santino Vitola. Presenti, prima al saluto dei pensionandi e poi al pranzo buffetallestito da un catering della zona, numerosi ospiti tra cui gli exdirigenti scolastici della scuola di Sibari: Silvana Palopoli (Ipsia diTrebisacce), Michele Garita (Omnicomprensivo di Altomonte),Domenica Staffa (3° Circolo di Rossano); il sindacalista Uil Fran-cesco Salmena (che ha letto il messaggio di auguri inviato dalDirigente dell’Usp di Cosenza Luigi Troccoli al Dsga La Camera)e l’Istituto comprensivo di Sibari al completo.

Da sinistra: D. LA CAMERA, G.S. VITOLA,N. VICINO, R. DI PINTO, D. CHIDICHIMO

Valori della temperatura in gra-di centigradi.I valori più bassi della temperatu-ra sono stati registrati nella Idecade con media di 11.7 gradi,mentre quelli più alti nella IIIdecade con media di 22.6 gradi.La temperatura media mensilecalcolata è stata di 16.9 gradi °C.Il minimo assoluto della tempera-tura di 8.7 gradi si è verificato ilgiorno 20.Il valore medio mensile della tempe-ratura minima è stato di 12.8 gradi.La temperatura minima non hasuperato 13.2 gradi nella primadecade (giorno 5), 15 nella se-conda (giorno 12), 18.5 nella ter-za (giorno 28).Il massimo assoluto è stato di26.6 gradi il giorno 27.Il valore medio mensile della tem-peratura massima è stato di 20.9gradi.La temperatura massima non hasuperato il valore di 22.4 nellaprima decade (giorno 10), 23.7nella seconda (giorno 12), 26.6nella terza (giorno 27).Abbiamo avuto 2 giorni con tem-peratura massima maggiore di 25gradi.

Escursione termicaL’escursione termica media è sta-ta di 8.1 gradi centigradi.Valori dell’umidità relativa (%).L’umidità relativa dell’aria è datadal rapporto tra la pressione ef-fettiva del vapore d’acqua e lapressione del vapore saturo del-l’acqua, alla stessa temperatura.L’umidità media mensile è statadel 55.9 %.Pioggia caduta (in millimetri).Durante il mese sono caduti 83.2mm di pioggia di cui la maggiorparte nella II decade con 57.4 mm.E’ stato registrato un massimo di4.25 mm nel giorno 20.Abbiamo avuto n. 13 giorni dipioggia ≥ 0.1 mm.Radiazione solare.Durante il mese sono stati regi-strati 37431 Watt/mq di radiazio-ne solare massima.Radioattività naturale.Registrazioni con un contatoreGeiger Muller in milliREM(Roentgen Equivalent Man). Glieffetti delle radiazioni sul corposono cumulativi.Radioattività totale registrata du-rante il mese: 0.65 milliremLa soglia di rischio per l’uomo è

di 50 millirem.Vento (Km/h).E’ stato prevalente il vento da SEcon 24 osservazioni, seguito dalvento da NW con 24 osservazionie da N con 20 osservazioni.La velocità del vento ha avuto unapunta massima di 51.4 Km/h alleore 3,48 del giorno 16.Il valore medio mensile della velo-cità massima è stato di 31 Km/h.Osservazioni speciali.Nebulosità (in decimi di cielo).La nebulosità media mensile è sta-ta di 52. decimi di cielo.Abbiamo avuto giorni 8 di cielosereno, giorni 16 di cielo misto e 7giorni di cielo coperto.Si considera sereno (S) il giorno incui la somma dei decimi di cielo è< 6, misto (M) se la somma ècompresa fra 7 e 24, coperto se è> 24.Altre osservazioni speciali.Giorni con nebbia 4Temporali 4SISMOLOGIARegistrazioni computerizzate conil sistema LOW COST. Trasmis-sione in telemetria e real time conl’Istituto Nazionale di Geofisica eVulcanologia (I.N.G.V.) di Roma.

Terremoti dell’area calabro –lucana (tempo origineGreenwich Mean Time GMT).- Pollino – ore 10:28 del giorno 11 con

Ml = 2.6 Richter – prof. 9.1 Km – Lat.39.744 - Long. 16.213

- Golfo S. Eufemia – ore 06:39 del gior-no 13 con Ml = 2.2 Richter – prof. 9.7Km – Lat. 38.838 - Long. 16.295

- Pollino – ore 19:54 del giorno 19 conMl = 2.0 Richter – prof. 5.1 Km – Lat.39.922 - Long. 16.09

- Pollino – ore 10:29 del giorno 21 conMl = 2.3 Richter – prof. 5.6 Km – Lat.39.791- Long. 16.07

- Golfo di Taranto – ore 19.59 del giorno22 con Ml = 2.1 Richter – prof. 6.1 Km– Lat. 39.854 - Long. 17.49

- Telesismi significativi (tempo ori-gine Greenwich Mean Time GMT)

- Costa del Perù – ore 02:42 GMT delgiorno 6 con Mw = 6.4 Richter - prof.11 Km – Lat. – 17.995 Long. - 70.489

- Ovest del Brasile - ore 16:18 GMT delgiorno 24 con Mw = 6.5 Richter - prof.580 Km – Lat. – 8.072 Long. – 71.569

- Isole Vanuatu ore 17:14 GMT del gior-no 27 con Mw = 7.3 Richter -prof. 20Km – Lat. –13.4 Long. 166.7

- Isole Andaman ore 19:51 GMT delgiorno 31 con Mw = 6.5 Richter - prof.140 Km – Lat. 11.1 Long. 93.8

OSSERVAZIONI DEL MESE DI GIUGNO 2010Valori della temperatura in gra-di centigradi.I valori più bassi della temperatu-ra sono stati registrati nella IIIdecade con media di 15.4 gradi,mentre quelli più alti nella II decadecon media di 30.4 gradi.La temperatura media mensilecalcolata è stata di 21.7 gradi °C.Il minimo assoluto della tempera-tura di 12.3 gradi si è verificato ilgiorno 4.Il valore medio mensile della tem-peratura minima è stato di 17.4gradi.Abbiamo avuto 7 giorni con tem-peratura minima maggiore di 20gradi.La temperatura minima non hasuperato 18.7 gradi nella primadecade (giorno 10), 23.9 nellaseconda (giorno 13), 18.7 nellaterza (giorno 30).Il massimo assoluto è stato di33.3 gradi il giorno 13.Il valore medio mensile della tem-peratura massima è stato di 26.2gradi.La temperatura massima non hasuperato il valore di 28.8 nellaprima decade (giorno 10), 33.3nella seconda (giorno 13), 29.7nella terza (giorno 30).Abbiamo avuto 19 giorni con tem-peratura massima maggiore di 25gradi.Escursione termicaL’escursione termica media è sta-ta di 8.8 gradi centigradi.Valori dell’umidità relativa (%).L’umidità relativa dell’aria è datadal rapporto tra la pressione effet-tiva del vapore d’acqua e la pres-sione del vapore saturo dell’ac-qua, alla stessa temperatura.L’umidità media mensile è statadel 46.1.Pioggia caduta (in millimetri).Durante il mese sono caduti 26.4mm di pioggia di cui la maggiorparte nella I decade con 14.2 mm.

E’ stato registrato un massimo di8.2 mm nel giorno 20.Radiazione solare.Durante il mese sono stati regi-strati 37726 Watt/mq di radiazio-ne solare massima.Radioattività naturale.Registrazioni con un contatoreGeiger Muller in milliREM(Roentgen Equivalent Man). Glieffetti delle radiazioni sul corposono cumulativi.Radioattività totale registratadurante il mese: 0.63 milliremLa soglia di rischio per l’uomo èdi 50 millirem.Vento (Km/h).E’ stato prevalente il vento da -con - osservazioni, seguito dalvento da NW con 31 osservazio-ni, da N con 25 osservazioni e daSe con 14 osservazioni.La velocità del vento ha avutouna punta massima di 60.1 Km/h alle ore 15:04 del giorno 30.Il valore medio mensile della velo-cità massima è stato di 30,3 Km/h.Osservazioni speciali.Nebulosità (in decimi di cielo).La nebulosità media mensile èstata di 4.5 decimi di cielo.Abbiamo avuto giorni 9 di cielosereno, giorni 16 di cielo misto e5 giorni di cielo coperto.Si considera sereno (S) il giorno incui la somma dei decimi di cielo è <6, misto (M) se la somma è compre-sa fra 7 e 24, coperto se è > 24.Altre osservazioni speciali.Grandinate 1.Terremoti dell’area calabro –lucana (tempo origineGreenwich Mean Time GMT).- Piana di Gioia Tauro – ore

13:13 del giorno 5 con Ml = 2.7Richter – prof. 10.2 Km – Lat.38.452 - Long. 16.025

- Golfo di Taranto - ore 10:34GMT del giorno 7 con Ml = 2.4Richter - prof. 9.2 Km – Lat.39.914 Long. 17.306

- La Sila – ore 16:13 del giorno 12con Ml = 2.5 Richter – prof. 10Km – Lat. 39.139 Long. 16.608

- Valle Crati – ore 18:16 del giorno15 con Ml = 2.2 Richter – prof.0.8 Km – Lat. 39.561 Long.16.256

- Golfo S. Eufemia – ore 22:39 delgiorno 16 con Ml = 3.7 Richter –prof. 8.6 Km – Lat. 38.832 Long.16.146

- Valle Crati – ore 02:44 del giorno28 con Ml = 2.5 Richter – prof. 10Km – Lat. 39.465 Long. 16.292

- Valle Crati – ore 03:25 del giorno28 con Ml = 2.0 Richter – prof. 10

Km – Lat. 39.471 Long. 16.307Telesismi significativi (tempo

origine Greenwich Mean TimeGMT)

- Indinosia – ore 03:16 GMT delgiorno 16 con Mw = 7.4 Richter- prof. 20 Km – Lat. –2.27 Long.136.56

- Isole Solomon - ore 05:30 GMTdel giorno 26 con Mw = 6.8Richter - prof. 20 Km – Lat. –10.6 Long. 161.7

- Oaxaca (Messico) - ore 07:22GMT del giorno 30 con Mw =6.5 Richter - prof. 10 Km – Lat.16.53 Long. –97.708

In pensione il Dsga Domenico La Camera

Valori della temperatura in gra-di centigradi.I valori più bassi della temperatu-ra sono stati registrati nella Idecade con media di 7.6 gradi,mentre quelli più alti nella IIIdecade con media di 19.2 gradi.La temperatura media mensilecalcolata è stata di 13.2 gradi °C.Il minimo assoluto della temperaturadi 6.2 gradi si è verificato il giorno 6.Il valore medio mensile della tempe-ratura minima è stato di 9.5 gradi.La temperatura minima non hasuperato 10.3 gradi nella primadecade (giorno 1), 11.2 nella se-conda (giorno 15), 13.1 nella ter-za (giorno 26).Il massimo assoluto è stato di21.7 gradi il giorno 28.Il valore medio mensile della tempe-ratura massima è stato di 17.1 gradi.La temperatura massima non hasuperato il valore di 18.1 nellaprima decade (giorno 10), 17.8nella seconda (giorno 20), 21.7nella terza (giorno 28).Escursione termicaL’escursione termica media è sta-ta di 7.6 gradi centigradi.Valori dell’umidità relativa (%).L’umidità relativa dell’aria è datadal rapporto tra la pressione effet-tiva del vapore d’acqua e la pres-sione del vapore saturo dell’ac-qua, alla stessa temperatura.L’umidità media mensile è statadel 57.1 %Pioggia caduta (in millimetri).Durante il mese sono caduti 74.4mm di pioggia di cui la maggiorparte nella II decade con 54.6 mm.E’ stato registrato un massimo di29.8 mm nel giorno 19.Radiazione solare.Durante il mese sono stati regi-strati 33233 Watt/mq di radiazio-ne solare massima.Radioattività naturale.Registrazioni con un contatoreGeiger Muller in milliREM(Roentgen Equivalent Man). Gli

effetti delle radiazioni sul corposono cumulativi.Radioattività totale registrata du-rante il mese: 0.66 millirem.La soglia di rischio per l’uomo è di50 millirem.Vento (Km/h).E’ stato prevalente il vento daNW con 28 osservazioni, seguitodal vento da SE con 23 osserva-zioni e da N con 18 osservazioni.La velocità del vento ha avutouna punta massima di 51.8 Km/halle ore 15.42 del giorno 5.Osservazioni speciali.Nebulosità (in decimi di cielo).La nebulosità media mensile èstata di 4.8 decimi di cielo.Abbiamo avuto giorni 11 di cielosereno, giorni 12 di cielo misto e7 giorni di cielo coperto.Si considera sereno (S) il giorno incui la somma dei decimi di cielo è <6, misto (M) se la somma è com-presa fra 7 e 24, coperto se è > 24.Altre osservazioni speciali.Giorni con nebbia 7Giorni con foschia 6Alone lunare 1Terremoti dell’area calabro –lucana (tempo origineGreenwich Mean Time GMT).- Crotonese – ore 12:52 del giorno

13 con Ml = 2.5 Richter – prof. 10Km – Lat. 39.32- Long. 17.247

- Crotonese – ore 20:05 del giorno15 con Ml = 3.2 Richter – prof. 5.5Km – Lat. 39.346- Long. 17.222

- Aspromonte – ore 00:35 del gior-no 29 con Ml = 2.3 Richter – prof.46.6 Km – Lat. 38.034 Long.15.845

- Telesismi significativi (tempo ori-gine Greenwich Mean Time GMT)- Indonesia, Nord di Sumatra –ore 22:15 GMT del giorno 6 conMb = 7.8 Richter - prof. 48 Km –Lat. 2.2- Long. 97Isole Salomone - ore 09:40 GMTdel giorno 11 con Mb = 7.1 Richter- prof. 51 Km – Lat. – 10.85 Long.161.15

OSSERVAZIONI DEL MESE DI APRILE 2010

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8 GIUGNO-LUGLIO 2010

VILLAPIANA SCALOVia S.S. 92 - Tel. 0981 59012

MINICRONACANOZZE L’amore di Vanna Brindisi ed il suo Tonio è stato eternato colmatrimonio celebrato nel Santuario Beato Giacomo di Bitetto, tra unacornice di parenti ed amici accomunati da un’intima gioia. Dopo la cerimonia nuziale Vanna e Tonio hanno salutato tutti in unelegante ricevimento presso gli splendidi locali di Fano del Poggio, nellaForesta di Marcadante, vicino Bari. Il Tiraccio augura agli sposi una vita felice illuminata sempre dall’amore.

LUTTI La Nera Parca ha voluto con sé, in giovanissima età, Fabio Bandiera,lasciando attoniti familiari ed amici. Ci stringiamo attorno al papàAntonio, alla mamma Sara, alla sorella Claudia ed ai familiari tutti edesprimiamo tutto il cordoglio del Tiraccio.

*** Si è spenta a Trebisacce, tra il compianto di una folla commossa,Rosa Manera in Mattone. Molti ne ricordano le doti nobilissime di madree di sposa. Il Tiraccio partecipa al dolore del marito Egidio, dei figli Francesco eMassimo, del fratello Franco, dei nipoti e parenti tutti, ai quali vanno lepiù sentite condoglianze.

*** Non è più tra noi Luigi Di Martino. Gran lavoratore ed amante delmare, lascia un vuoto incolmabile in quanti lo conobbero e gli vollerobene. Il nostro giornale è vicino alla famiglia.

*** E’ tornata alla Casa del Padre Ezia De Vita. Donna riservata ebenvoluta da tutti, la ricordiamo come dedita alla sua famiglia con tuttasé stessa. Lascia un grande vuoto nei familiari ed in quanti ne apprez-zarono la bontà. Il Tiraccio è vicino alla famiglia.

***· Non sono più tra noi Ida Cassalia, Giuseppe Fazio, Assunta Sisca. Il nostro giornale esprime il suo cordoglio alle famiglie.

di Osvaldo Pugliese

L'Unificazione dell'Italia e Giuseppe Pignone,

L’Amministrazione Comuna-le di Oriolo (CS), inserendosinel contesto dei preparativi perla celebrazione del 150° anni-versario dell’unificazione del-l’Italia, dopo approfondito di-battito, presieduto dal sindacoAvv. Francesco Colotta, hadato mandato al VicesindacoDr. Alfredo Lombardo, Asses-sore alla Cultura, di provvede-re alla stesura di un appropria-to programma con la relativaCommissione, che, a proposi-to il componente Prof. NinoViscuso invita a essere opera-tiva perché, egli afferma, nonbastano le idee ma occorronoi fatti nell’ espletamento delproprio mandato, e la collabo-razione dello storico di OrioloProf. Vincenzo Toscani, del-l’esperto nella ricerca di repertistorici, documenti e opere d’ar-te, Vincenzo Diego Vicesinda-co nella precedente ammini-strazione, della Prof.ssa PinaBasile, nativa di Alessandriadel Carretto e che svolge attivi-tà di ricerca presso il Diparti-mento di Letteratura, Arte eSpettacolo dell’Università de-gli Studi di Salerno,oltre chescrittrice e che ha pubblicato“La Storia di Oriolo”di GiorgioToscano, testo inedito del XVIIsecolo, ed altre 11 opere im-portanti che hanno messo inluce e/o diffuso avvenimentiaccaduti in Calabria e fatto ap-profondire la vita e le attività digrandi personaggi calabresi;l’ultima sua opera è il diario delbarone–soldato GiuseppeZino: Fatti taciuti o dimenticati.Ricordi degli anni 1848-1849(ma da lui vissuti e relativi allaprima guerra d’Indipendenza).Diario di cui una copia si presu-me sia stata consegnata ad uncittadino di Alessandria delCarretto. Altro collaboratoreindicato è il Comandante dellaStazione dei Carabinieri di Orio-lo, M.llo Capo Rag. Biagio Rus-so per avere la rappresentan-za di Carabinieri e di altri milita-ri della provincia.

E’ calzata a proposito la sco-perta, in questo periodo, daparte di Vincenzo Diego, dellalettera, da noi sconosciuta, diGiuseppe Garibaldi, datata:Napoli, 10 settembre 1860 eindirizzata a Giuseppe Pigno-ne del Carretto, Sindaco diNapoli, Principe di Alessandria(del Carretto) e Marchese diOriolo, dove era nato l’ 8 mag-gio 1813 e, quindi, figlio dellanostra Terra. Scoperta, fruttodi una accurata ricerca storica,che ha avuto buon esito graziealla lettura del testo “La Fine diun Regno” di Raffaele De Ce-sare, uomo politico e giornali-sta, fondatore, con altri, del“Corriere della Sera” e profon-do conoscitore della societàmeridionale, ma occorre preci-sare che detta lettera fu pubbli-cata per la prima volta sul “Cor-riere di Napoli” e gelosamentecustodita dal figlio del PrincipePignone, Carlo. Il periodo storico da proporrenella formazione del program-ma per la cerimonia della com-memorazione del 150° anni-

Marchese di Oriolo e Principe di Alessandria del C.

Il Generale

Giuseppe GaribaldiIl Marchese

versario dell’Unità d’ Italia,che interessa direttamenteanche a noi di Oriolo, va dal27 gennaio del 1857 al 10settembre del 1860, nel cuiarco di tempo il nostro con-cittadino Giuseppe Pignonedel Carretto è stato Sindacodi Napoli, godendo della sti-ma e della fiducia dei re Fer-dinando II di Borbone, pri-ma, e di Francesco II dopo,perché si "occupò della Ca-pitale", come pochi feceronel passato e scrisse, tra l’al-tro, anche il cerimoniale del-la Casa Regnante. Egli fu ilSindaco della transizione trail vecchio e il nuovo ordine,scrisse in una lettera il Mini-stro degli Interni del tempo,Liborio Romano, poi capo delgoverno del nuovo corso, poi,dall’8 settembre 1860, capodel governo del nuovo cor-so, il quale col ministero co-stituzionale del Regno diNapoli e il sindaco, Marche-se di Oriolo, si trovò a fron-teggiare e risolvere una que-stione delicatissima: fare en-trare Giuseppe Garibaldi aNapoli bonariamente ondeevitare scontri difficili e spar-gimento di sangue e di viteumane, consigliando al Redi rifugiarsi nella fortezza diGaeta. Prevalse il buon sen-so e così fu fatto. Il 7 settem-bre 1860, il Pignone assie-me al Comandante dellaGuardia Nazionale, Genera-le De Fauget, si recò a Saler-no, da dove, definiti gli ac-cordi col Generale Garibaldiin una accesa riunione, sipartì per Cava dei Tirreni,alle ore 11:00, per poi pren-dere il treno per Napoli, doveil Generale giunse quasi solo,precedendo le sue stessetruppe. La liberazione dell’Italiameridionale era dunque vir-tualmente avvenuta e Gari-baldi, recatosi incontro a Vit-torio Emanuele II, lo salutò aTeano come Re d’ Italia; erail 26 ottobre 1860. Il compito di Giuseppe Pi-gnone del Carretto era giàterminato, perché il giorno 8settembre, per coerenza,avendo giurato fedeltà al Re,si dimise da sindaco dellacapitale (Napoli). Garibaldiavrebbe voluto far rimanereil Marchese di Oriolo al suoposto per le sue qualità e perriconoscenza, ammirazionee gratitudine. Aveva, infatti,contribuito, sia pure indiret-tamente, al processo di unifi-cazione dell’Italia e avevacontemporaneamente rag-giunto un fine umanitario

evitando scontri di guerra espargimento di sangue, dimo-strando, nello stesso tempo,coerenza e fedeltà al Re. Il no-stro principe di Alessandria eMarchese di Oriolo si spense aPortici nel 1894. I funerali furo-no celebrati in modo solennenella Regia Cappella Monu-mentale del Tesoro di San Gen-naro il giorno 13 luglio 1894.Commoventi epigrafi si leggo-no nella detta Cappella sullaporta della stessa, di fronte altumulo, dal lato destro del tu-mulo, dal lato sinistro del tumu-lo e di rincontro all’ altare. Dopola nomina del nuovo Sindaconella persona di Andrea Colon-na, avvenuta il 9 settembre1860, Garibaldi inviò al sinda-co dimissionario la seguentelettera di cui l’amico VincenzoDiego ne ha fatto dono, in co-pia, e pubblicata negli Atti delGoverno – Estratti dal GiornaleOfficiale di Napoli (1860 - num.2– dall’11 al 12 Settembre): Napoli,10 settembre 1860.

Signore, Il Decreto con cui ho prov-veduto alla nomina del suo suc-cessore nell’ufficio di Sindacodi questa capitale, è stato unomaggio che ho dovuto rende-re alla sua politica delicatezza. Sò che l’opera sua, a giudi-zio dell’universale, è riuscitautilissima al Municipio; e di ciòche la onora io pure le rendograzie. Confido che non sia lon-tano il momento, in cui io possarivederla in qualche pubblicoufficio degno di Lei. Soddisfo poi ad un bisognodel mio cuore, manifestandolela mia viva riconoscenza sulmodo veramente patriottico concui Ella ha adempiuto nel gior-no 7 del corrente alla missioneaffidatale, assieme al Coman-dante della Guardia Naziona-le. Ella così operando ha po-tentemente contribuito, perchéla transizione del vecchio alnuovo ordine di cose, sia stataper ogni classe di abitante diquesta capitale una vera festacivica.

Il dittatoreG. GaribaldiAl signor Principedi AlessandriaGiuseppe Pignone del Carret-to.

La proclamazione del Regnod’Italia avvenne con una leggevotata dal Parlamento a Torinoil 17 marzo 1861 con la quale ilRe assumeva il titolo di Re d’Ita-lia. In considerazione dell’opera-to del nostro Marchese a Na-poli e della fama di cui godeva,il Vicesindaco Dr. Alfredo Lom-bardo e l’ex Vicesindaco Vin-cenzo Diego, al quale espri-

miamo viva riconoscenza perle sue interessanti ricerche, ilgiorno 9 maggio u.s. si sonorecati a Napoli per “lavorarein sinergia”,per ciò che ci lega,in qualche manifestazione perla celebrazione del 150° an-niversario dell’Unità d’Italia.Alla proposta ha fatto seguitola seguente risposta: “

COMUNE DI NAPOLIAssessorato al Turismo,Grandi EventiPari OpportunitàTempi della Città, Rapporticon le MunicipalitàAl Sindaco del Comune diOrioloFranco ColottaProt. n. 1761/U del 10/06/2010

Delegata dal Sindaco diNapoli all’organizzazione deifesteggiamenti del 150° an-niversario dell’Unità d’Italia,sono lieta di apprendere lasua offerta di lavorare in si-nergia con l’AmministrazioneComunale napoletana perpotenziare l’ offerta di eventi. Purtroppo, il programma del-le manifestazioni da tenere aNapoli è stato già redatto.Potremmo, però, prevedere,qualora la cosa vi possa inte-ressare, la presenza di unanostra delegazione alle ini-ziative che eventualmente sisvolgeranno ad Oriolo in ri-cordo di Giuseppe Pignone. Nel ringraziarLa per l’impe-gno teso a valorizzare unaspetto importante della vitadei nostri cittadini, colgo l’oc-casione per porgerLe cordialisaluti.

Valeria Valente

In attesa, si ringraziano ilSindaco, gli Assessori e i Con-siglieri tutti per la volontà diesprimere riconoscenza ainostri concittadini, che hannolasciato il paese natio e sisono distinti nelle loro funzio-ni facendoci onore. Oriolo, 25/06/2010

Osvaldo Pugliese

Giuseppe Pignone

E stato presentato il libro diGigino Odoguardi, il compiantoPrimario del Reparto di Radio-logia dell’Ospedale di Trebi-sacce. Luci e ombre nell’Imaging del-l’Alto Ionio Calabrese: "L’Ospe-dale di Trebisacce attraverso ilDiario del servizio di Radiolo-gia": Sapevamo che esisteva il "ma-teriale" per il libro. Il carissimoGigino, in uno dei nostri incon-tri, ci aveva parlato del suo "pro-getto" al quale stava lavorandocon tanto entusiasmo. Poi lamorte crudele, beffarda, ingiu-sta. Ma il suo lavoro non potevarimanere nel cassetto e beneha fatto la sua famiglia a pubbli-care il libro il cui ricavato dallavendita sarà totalmente devo-luto al Fondo Fidapa per l’ac-quisto della risonanza magneti-ca articolare del servizio di ra-diologia dell’Ospedale diTrebisacce. Il libro di Gigino Odoguardinon nasce a tavolino, ma daun’esperienza vissuta intensa-mente, concreta, sempre solle-citante con sensibilità e intelli-genza. Il libro è la testimonianza del-l’amore di Gigino per il suo la-voro quotidiano per il benesse-re della comunità. Un libro inte-ressante che suggerisce rifles-sioni, che sollecita con forza econvinzione e addita nuove pro-spettive. In ogni pagina del librosi respira la trepidazione diGigino per le sorti del nostropresidio ospedaliero perché nonera mai pago dei risultati otte-nuti e non ignorava le difficoltàche ci sarebbero state per ren-dere sempre più efficiente laRadiologia. Ma Gigino era de-

Gigino OdoguardiUn libro per non dimenticare

ciso, corag-gioso, cam-pione di im-pegno e diazione con-tro la passivi-tà e l’indiffe-renza. GiginoOdoguardi èstato sempreun "romeod’amore" peril suo paese,un amore raf-finato comequello degli

spiriti eletti. Il libro è una puntuale rasse-gna di avvenimenti, di fatti, dipersone, di circostanze, di po-lemiche, tutto ricordato con pun-tuale scansione temporale, conindagini sul campo, condottecon perizia e sistematicità. Un libro scritto con la ragionee con il cuore perché, comescrive lo stesso autore: "questomodesto contributo di storiaumana e sanitaria che è unpezzo importante della nostramicrostoria non vada perduto".Gigino con il suo libro sembrarivolgere a quanti potranno edovranno difendere le sorti delnostro Ospedale l’esortazionedel filosofo Gibran : "Cammina-te, indugiare è da codardi. Nontemete le spine e le dure pietredelle difficoltà. Non restate acontemplare il passato, il futurovi fa cenno". Auguriamo sia un cammino dicorresponsabilità, impegnativoche esalti la responsabilità diciascuno e di tutti. Grazie, Gigino, per il tuo cuoreche traboccava di generosità edi zelo.

Giulio Burgo

Foto Chiaromonte

BAR

Ricevitoria SISAL

di Mario Carlucci

Via Vittorio Emanuele III87075 TREBISACCE (CS) Tel. 0981 51303

L ’Antico Caffè

RICARICHE TELEFONICHE

Adele Valentini