INFORMAZIONE PREVIDENZIALE
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INFORMAZIONE PREVIDENZIALE
Gestione ex Inpdap
Previdenza obbligatoria e complementare: conoscere per
comprendere, comprendere per scegliere

Inps gestione ex Inpdap - D.C. Previdenza -
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LE PENSIONI OBBLIGATORIE DEI DIPENDENTI PUBBLICI
I SEZIONE

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La disciplina pensionistica: le principali normeDpr 1092/1973 - testo unico in materia di previdenza del personale civile e militare dello Stato (contiene le regole che si applicano ancora oggi con riferimento particolare al
calcolo delle quote di pensione maturate fino al d.lgs. 503/1992)
Rdl 680/1938, legge 1035/1939, legge 965/1965, legge 274/1991 - principali leggi contenenti le regole che si applicano ancora oggi con particolare riferimento al calcolo delle quote di pensione maturate fino al d.lgs.
503/1992 per gli iscritti alle casse degli enti locali, dei sanitari, degli insegnanti elementari delle scuole parificate, degli ufficiali giudiziari
Decreto legislativo 503/92 (riforma Amato) - innalzamento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia e di anzianità e rideterminazione della base di calcolo del trattamento pensionistico
Legge 335/95 (riforma Dini Treu) - introduzione del sistema contributivo (prestazione in funzione dei contributi versati) e inasprimento dei requisiti di accesso alle pensioni di anzianità
Legge 449/97 (finanziaria 1998) - ulteriore inasprimento dei requisiti di accesso alla pensione di anzianità (omogeneizzazione con le regole dei privati)
Legge delega 243/2004 (legge Maroni) - ulteriore innalzamento età del pensionamento dal 2008 (scalone)
Legge 247/2007 (legge Damiano) - passaggio graduale (scalini) ai nuovi limiti previsti dalla riforma Maroni e istituzione del requisito della “quota” (età + anzianità contributiva)
Legge 102/2009 (manovra 2010) - innalzamento graduale dell’età pensionabile delle dipendenti pubbliche e previsione di una meccanismo di adeguamento dei limiti di età per il
pensionamento all’incremento della speranza di vita
Legge 122/2010 (manovra 2011) - innalzamento rapido dell’età pensionabile delle dipendenti pubbliche, allineamento triennale dell’innalzamento dell’età pensionabile e dei coefficienti di
trasformazione, decorrenze posticipate di un anno della pensione (finestre mobili) ricongiunzione solo onerosa dei periodi presso più regimi
D.L. 201/2011 - nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia e anticipata

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4ANNO ETA’ ANZIANITA’ CONTRIBUTIVA2012 66 ANNI 20 ANNI2013 66 ANNI E 3 MESI 20 ANNI
ANNO ETA’ ANZIANITA’ CONTRIBUTIVA2012 66 ANNI 20 ANNI2013 66 ANNI E 3 MESI 20 ANNI
ANNO DONNE UOMINI2012 41 ANNI E 1 MESE 42 ANNI E 1 MESE2013 41 ANNI E 5 MESI 42 ANNI E 5 MESI2014 41 ANNI E 6 MESI 42 ANNI E 6 MESI
ANNO ETA’ ANZIANITA’ CONTRIBUTIVA EFFETTIVA
2012 63 20 ANNI2013 63 E 3 MESI 20 ANNI
2014 63 E 3 MESI 20 ANNI
Pensione di VECCHIAIA – SISTEMA MISTO
Pensione di VECCHIAIA – SISTEMA CONTRIBUTIVO
La pensione non deve essere inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. Si prescinde da tale importo con 70 anni di età, con almeno 5 anni di contribuzione effettiva.
Pensione ANTICIPATA – SISTEMA MISTO e CONTRIBUTIVO
Chi cessa dal servizio con il sistema misto sulla quota di trattamento relativa alle anzianità contributive maturate antecedentemente il 1 gennaio 2012 è applicata una riduzione percentuale pari ad un (1) punto percentuali per ogni anno di anticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni. La riduzione è elevata a due (2) punti percentuali per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto a due anni (ovvero rispetto ai 60 anni di età).
Pensione ANTICIPATA – SISTEMA CONTRIBUTIVO
L’ammontare della prima rata di pensione non deve essere inferiore ad un importo soglia mensile, quantificato per l’anno 2012 in misura pari a 2,8 l’importo dell’assegno sociale.

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5I tassi di sostituzione senza e con previdenza complementare (dopo riforma Monti-Fornero)
Tassi di sostituzione lordi - pensionamento a 68 anni con 37 anni di contribuzione senza la previdenza complementare
La riduzione dei tassi di sostituzione dipende in misura significativa dalla revisione triennale dei coefficienti di trasformazione (che diventerà biennale a decorrere dal 2019)
Fonte: Ragioneria generale dello Stato – Le tendenze di medio lungo periodo nel sistema pensionistico e socio sanitario – aggiornamento 2011 – scenario di base
\
Anno di pensionamento 2010 2020 2030 2040 2050 2060Anni di contributi alla previdenza complementare
0 10 20 30 37 37
Tasso di sost. a 68 annisenza complementare al lordo
74,00 71,20 68,90 66,00 65,10 63,60
Tasso di sost. a 65 anni(Ante-Fornero)
68,7 62,6 58,4 55,5 54,8 53,7

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LE PRESTAZIONI DI FINE LAVORO DEI DIPENDENTI PUBBLICI
II SEZIONE

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Le “liquidazioni” dei dipendenti pubblici
Pensare alla pensione richiama quella che è chiamata comunemente “ la liquidazione” anche nel pubblico impiego, vale a dire le prestazioni di fine servizio. Esse entrano in gioco sia per la determinazione del reddito disponibile, quando si è pensionati, sia nella scelta dell’adesione ad una forma pensionistica complementare
Analizziamo in sintesi i diversi trattamenti che, alla cessazione del rapporto di lavoro, vengono erogati ai dipendenti pubblici e che si possono classificare in due tipologie:
Trattamenti di Fine Servizio (indennità di buonuscita – indennità premio di servizio – indennità di anzianità) – Consistono in una somma di denaro “una tantum” corrisposta al dipendente al momento della cessazione dal servizio
Trattamenti di Fine Rapporto - Come il tfs, consiste nel trattamento “una tantum” che il dipendente consegue alla cessazione del servizio, ma ha natura e modalità di calcolo diverse.

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I trattamenti di fine servizio - L’indennità premio di servizio (IPS)
E’ disciplinata dalla legge 8/3/68, n. 152 e s.m. Destinatari: riguarda i dipendenti di ruolo, sanitari e salariati degli EE.LL., dipendenti di Regioni, Province, ASL,
Consorzi comunali, provinciali e Comunità montane Retribuzione di riferimento: voci fisse e continuative più la indennità integrativa speciale Finanziamento della prestazione: contribuzione la cui misura è pari al 6,10 % dell’80 % della retribuzione di
riferimento Calcolo : la prestazione è pari a un quindicesimo dell’80 % della retribuzione di riferimento dell’ultimo anno
moltiplicato per gli anni utili (ivi compresi quelli riscattati), computando per anno intero la frazione di anno superiore a sei mesi (trascurando quella uguale o inferiore)
(Retribuzione Annua + 13°) x 80%
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TASSAZIONE
defiscalizzazione di € 309,87 (£ 600.000) per ogni anno di servizio
quota esente del 40,98% (IPS)
tassazione in funzione del reddito di riferimento
CALCOLO IPS
x anni servizio

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Il trattamento di fine rapporto (TFR) Che cos’è: consiste in una somma di denaro corrisposta al dipendente alla risoluzione del rapporto di lavoro il cui
diritto sorge al termine di un servizio pari ad almeno 15 giorni continuativi nel mese, regolato dall’art . 2120 del codice civile (settore privato) esteso al settore pubblico con l’Accordo quadro Aran – Sindacati 29/07/1999 e dal Dpcm 20 dicembre 1999
Destinatari: i dipendenti del settore privato e pubblico. Nel settore pubblico riguarda i dipendenti a tempo determinato con contratto in corso al 31/05/2000 ovvero assunti successivamente e i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato a decorrere dal 1°/1/2001
E’ costituito da accantonamenti annui di quote del 6,91% della retribuzione utile. Gli accantonamenti vengono annualmente contabilizzati e rivalutati con l’applicazione del tasso dell’1,5% in misura fissa e del 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo Istat. La rivalutazione è applicata agli accantonamenti maturati fino al 31/12 dell’anno precedente e non opera per gli accantonamenti dell’anno in corso.
TASSAZIONEGli accantonamenti, in fase di accumulo sono esenti da imposizioneLe rivalutazioni sono tassate con aliquota sostitutiva dell’11% In fase di erogazione: - La quota rivalutazioni è esente da imposizione- La quota accantonamenti è assoggettata a tassazione separata con
aliquota media degli ultimi 5 anni d’imposta.
CALCOLO TFR Quote Annuali del 6,91% x 100%
Stipendio Tabellare + 13° + Acc.

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LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE DEI DIPENDENTI PUBBLICI
D.LGS 124/93
III SEZIONE

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11 La previdenza obbligatoria e complementare- principi fondamentali- qualche differenza
Previdenza complementarePrevidenza obbligatoria
1. Automaticità della prestazione ..
2. Obbligo diretto per lo Stato di previsione e assicurazione
3. Iscrizione obbligatoria
Complementare al I pilastro non alternativo alla pensione pubblica concorre ad assicurare un adeguato tenore di
vita dopo il pensionamento
Capitalizzazione individuale i contributi, versati e investiti, sono restituiti
(con i relativi rendimenti) al lavoratore sotto forma di prestazione
Adesione libera e volontaria ogni lavoratore può decidere se e dove
aderire, in piena consapevolezza e autonomia

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L’adesione ad una forma pensionistica complementare
… Tipologie di forme pensionistiche complementari …
Il mercato della previdenza complementare è costituito da diverse tipologie di forme pensionistiche complementari cui è possibile aderire:
Fondi pensione negoziali/chiusi/contrattuali (attivi 41) istituiti dai CCNL
Fondi pensione aperti (attivi 81) istituiti da Banche, SGR, SIM, Assicurazioni
Fondi pensione preesistenti (attivi 411) al D. Lgs. 124/93
PIP “nuovi” (conformi al d.lgs. 252/05) (attivi 75) istituiti da Assicurazioni

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Il dipendente pubblico e l’adesione ad una forma pensionistica
I dipendenti pubblici possono aderire a:
al fondo pensione negoziale (ai sensi del decreto legislativo n. 124/93 e da altre norme speciali) istituito dalla contrattazione di comparto o categoria
forme pensionistiche individuali (Fondo aperto e Pip) , mediante contribuzione volontaria a totale carico dell’aderente (in questo caso al pari di un privato cittadino ferma restando l’impossibilità di devoluzione del Tfr e del contributo datoriale)

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Le forme pensionistiche complementari – Il fondo negoziale
Contribuzione definita
È definita l’entità della contribuzione ma non l’ammontare delle prestazioni, che dipendono da diversi fattori fra i quali:
gli anni di contribuzione i rendimenti l’entità della contribuzione la rendita che si sceglierà al termine della fase di accumulo

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Gli Organi sociali del Fondo negoziale
Assemblea dei delegati, organo che esprime la volontà degli associati (approvazione bilancio, variazioni statutarie, elezione organi di amministrazione e controllo ecc.)
Consiglio di Amministrazione, organo esecutivo (stipula convenzioni, indirizzo per strategie di investimento finanziario e per l’organizzazione del fondo, predisposizione bilanci ed informative, ecc.)
Collegio dei Revisori, con funzioni di controllo sull’attività del Fondo
Presidente, eletto in seno al Consiglio di amministrazione (presiede il Cda e rappresenta il fondo)

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Le fasi del ciclo di gestione del fondo pensione
1. La raccolta dei contributi ed il loro accumulo
2. La gestione delle risorse accumulate
3. L’erogazione delle prestazioni

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17La contribuzione a un fondo pensione di un dipendente pubblico e le implicazioni per il TFS-TFR
La principale voce di finanziamento della previdenza complementare è il TFR, il dipendente pubblico in regime di TFS che voglia aderire ad un fondo negoziale può farlo solo esercitando l’opzione per la trasformazione del TFS in TFR. Inoltre il lavoratore versa un contributo pari all’1% della sua retribuzione e altrettanto fa il datore di lavoro.
L’opzione, in base all’accordo quadro Aran sindacati del 2 marzo 2006, era esercitabile fino al 31 dicembre 2010, con nuovo accordo del 29/03/2011 tale opzione è prorogata al 31 dicembre 2015.
Il passaggio dal TFS al TFR
Si effettua il calcolo del TFS maturato fino al momento dell’adesione e lo si trasforma in TFR. Successivamente viene rivalutato annualmente dall’Inpdap del 75% del tasso di inflazione e dell’1,5% fisso.
Al fondo viene destinata la quota dell’accantonamento di Tfr, che matura dopo l’adesione, nella misura prevista dalla contrattazione (di norma pari al 2%) che è versata al fondo pensione (al momento della cessazione)
La restante quota di TFR non destinata a previdenza complementare (di norma pari al 4,91%), rivalutata anch’essa, è corrisposta al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro, unitamente all’importo di TFR derivante dalla trasformazione del TFS spettante sino all’adesione
Per incentivare l’adesione alla previdenza complementare è previsto che l’Inpdap accrediti ai dipendenti iscritti alle proprie gestioni del Tfs un contributo pari all’1,5% della base contributiva utile del Tfs

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L’IPS, l’opzione e la previdenza complementareDopo il D.L. 185/2012
31/05/2016 data
cessazioneRIV. Il TFS maturato
all’opzione si rivaluta del 1,5% + 75% indici istat fino alla cessazione
TFR 4,91% del TFR = quote
annuali del 4,91% del 100% della retribuzione + 13° + Accessori
FONDO
- 2% del TFR- 1% o + a carico del LAVORATORE- 1% a carico del DATORE
- 1,5% su base TFS “regalo della Stato”
20/03/2013 data
OPZIONETFS Q1
TFS calcolato sulla retribuzione alla data di
opzione (vecchie modalità)
-Alla Cessazione al lavoratore viene liquidato un TFR dato dalla somma del TFS (maturato all’opzione) + TFR (4,91%)-La restante prestazione verrà erogata dal “FONDO”

Facciamo un esempio Lavoratore dipendente di un Comune assunto il 2 gennaio 1990
attualmente con qualifica D2 cadenza quinquennale a partire da oggi passerà di qualifica (dopo 5 anni D3 – al
10° anno D4 – al 15° anno D5 e al 20° anno D6) Inflazione annua 2% medio costante In caso di adesione a PERSEO
Contributo datore 1% Incentivo 1,5% su base IPS = 1,2% su base TFR Rendimento Perseo in linea con la rivalutazione del TFR (2%*75%+1,5%=3%)
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Calcoliamo l’IPS
Retribuzione utileAnni di servizio 38.145,57
42IPS lorda 38.145,57*80% = 30.516,46/15 = 2.034,43*42
=85.446,08
Quota esenteAbbattimento imponibile
309,87*42= 12.972,5485.446,08*40,98% = 35.015,80
Imponibile fiscale 85.446,08-12.972,54-35.015,80= 37.457,73
Calcolo aliquota media:Reddito rapportato annoCalcolo IRPEF per scaglioniAliquota media
(85.446,08-35.015,80)*12/42 = 14.408,658.605,62 8.605,62*100/37.415,73 = 23,00%
IRPEF dovuta 37.415,73*23,00% =8.605,62
IPS netta 85.446,08-8.605,62 = 76.840,46
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Calcoliamo il TFR
Retribuzione alla cessazioneAnni di servizio
38.145,57 42
TFR:IPS all’opzione + rivalutazioni lordeAccantonamentiRivalutazioni al netto dell’imposta
47.759,8440.583,4010.918,25
Quota già tassata 10.918,25
Quota esente 309,87*22 = 6.817,14Abbattimento d’imponibile 47.759,84*40,89% = 19.529,00
Imponibile fiscale 40.583,40+(47.759,84 -19.529,00 - 6.817,14) = 61.952,10
Calcolo aliquota media:Reddito rapportato annoCalcolo IRPEF per scaglioniAliquota media
61.952,10*12/42 = 17.700,604.179,004.179,00*100/17.700,60 = 23,61%
IRPEF dovuta 61.952,10*23,61% = 14.626,87
TFR netto 10.918,25+47.759,84+40.583,40- 14.626,87 = 84.634,62
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Il TFR, l’adesione e la previdenza complementare
31/05/2016 data
cessazioneRIV. Il TFR maturato
all’opzione si rivaluta del 1,5% + 75% indici istat fino alla cessazione
FONDO
20/03/2013 data
adesioneTFR TFR maturato fino
all’adesione alla Previdenza Complementarelavoratore
- 6,91% del TFR( tutto)
- 1% o + a carico del LAVORATORE- 1% a carico del DATORE
-Alla Cessazione al lavoratore viene liquidato un TFR pari a quello maturato alla data di adesione RIVALUTATO fino alla data di cessazione-La restante prestazione verrà erogata dal “FONDO”

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1%Calcolato sulla retribuzione
utile al TFR
Lavoratore Amministrazione
1,50% della retribuzione utile all’IPS
Solo per i lavoratori che hanno esercitato l’opzione per il TFR
incentivo
1%Calcolato sulla retribuzione
utile al TFR
• 2% per i lavoratori già in servizio al 31.12.2000
• 6,91% per i lavoratori neoassunti successivamente al 31.12.2000
TFR
La contribuzione (schema riassuntivo)
FONDO

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L’opzione per il TFR e la previdenza complementare - Il reale e la posizione figurativa
Contributo datore di lavoro
Fondo pensione
TFR
Contributo del lavoratore + eventuale
contribuzione aggiuntiva
Quota aggiuntiva 1,5%(solo optanti)
Contribuzione versata periodicamente
Accantonamenti figurativi versati alla cessazione

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25Il fondo pensione e la gestione finanziariaDopo l’adesione gli iscritti destinano a previdenza complementare i loro contributi e il tfr. Queste risorse non vengono messe in un salvadanaio e restituite così come sono alla fine della vita lavorativa ma sono investite da soggetti abilitati alla gestione quali banche, imprese assicurative, Società di gestione del risparmio, società di investimento mobiliare per ottenere un rendimento che punta ad essere mediamente pari o superiore quello assicurato dal tfr con le sue rivalutazioni (benchmark ombra).
- La definizione del benchmark
E’ il riferimento per individuare la ripartizione degli investimenti nel lungo periodo delle risorse finanziarie tra le diverse classi di attivoIl benchmark è anche il parametro attraverso il quale valutare i risultati della gestione finanziaria
Il CdA individua il benchmark di riferimento nell’ambito dell’asset allocation strategica
- L'asset allocation è l’attività di investimento delle risorse nei vari strumenti finanziari ( azioni, obbligazioni, titoli si stato etc) :
strategica: indica la ripartizione generale delle risorse tra le varie classi di attivi (azioni, obbligazioni, titoli di stato etc) in rapporto anche ai comparti di investimento presenti nel fondo secondo un orizzonte temporale di medio/lungo periodo. La scelta di istituzione di uno o più comparti di investimento e delle loro caratteristiche rientra in questa attività. È tipica degli organi di amministrazione del fondo.
tattica: è quella che considera (con orizzonti temporali anche di breve) la situazione di mercato e che consiste nell’acquisito e nella vendita dei singoli titoli (azionari , obbligazionari etc), selezionati tenendo conto dei vincoli e delle linee guida dell’asset allocation strategica. È attività tipica del gestore finanziario.

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I criteri di gestione
Una efficiente gestione delle risorse disponibili per gli investimenti risponde ai seguenti criteri:
contenimento dei costi diversificazione gestione efficiente del portafoglio massimizzazione dei rendimenti netti

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Il fondo pensione e la gestione finanziaria
I Fondi possono avere più linee di investimento
Si ha il multicomparto quando un fondo pensione prevede più comparti d’investimento con differenti profili di rischio-rendimento
Gli investimenti sono classificati in base alle seguenti categorie: obbligazionario puro (solo obbligazioni con esclusione dell’investimento in azioni); obbligazionario misto (è consentito l’investimento in azioni, che assume carattere residuale e comunque non superiore al 30 per cento); azionario (almeno il 50 per cento del comparto è investito in azioni); bilanciato (in tutti gli altri casi)
Comparti garantiti sono le linee di investimento dei fondi pensione in cui si prevede la restituzione del capitale versato o la corresponsione di un rendimento minimo. Devono essere obbligatoriamente previsti nei fondi pensione per recepire i flussi comparti destinatari del TFR conferito con modalità tacite

I costi (valori % - fonte: COVIP)
2 anni 5 anni 10 anni 35 anni Prestazione finale
FPn 1,0 0,6 0,4 0,2 100
FPa 2,0 1,3 1,2 1,1 - 17%
PIP 3,6 2,4 1,9 1,5 - 23%
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I costi di Perseo
-Quota d’iscrizione una tantum € 2,75-Quota associativa annuale € 16,00 – successivamente la quota associativa sarà stabilita dall’Assemblea dei rappresentanti dei soci-Commissioni di gestione finanziaria sono prelevati direttamente dai rendimenti

I rendimenti (valori % - fonte Covip)29
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 31/2012 20052012
FPn 7,5 3,8 2,1 - 6,3 8,5 3,0 0,1 8,2 29,21FPa 11,5 2,4 - 0,4 - 14 11,3 4,2 - 2,4 9,0 20,66PIP: - - - - 24,9 16,3 5,2 - 5,7 8,9 -5,64
TFR 2,6 2,4 3,1 2,7 2,0 2,6 3,5 2,9 23,99

Un’occhiata ai rendimenti del montante figurativo presso l’Inps - gestione ex Inpdap - aggiornamento 2012
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Andamento paniere fondi pensione da Gennaio 2002 Fonte Inps ex Inpdap
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Il fondo pensione, la gestione finanziaria e i presidi di controllo
Controlli InterniLa Commissione di vigilanza sui fondi pensione – Covip
Unica autorità di vigilanza sul settore dei fondi pensione per: Specificità del risparmio per fini previdenziali Peculiarità del rischio previdenziale Pluralità degli attori in campo (disomogeneità) Differenza tra i fondi pensione e gli altri intermediari
finanziari e assicurativi
I suoi poteri di vigilanza :- Esercita il controllo sulla gestione tecnica, finanziaria,
patrimoniale, contabile- Verifica il rispetto dei principi di trasparenza- Verifica il rispetto dei criteri di individuazione e
ripartizione del rischi
Controlli Esterni Del consiglio di amministrazione sui gestori finanziari Del responsabile del fondo Del collegio dei revisori sulla gestione degli amministratori Dell’assemblea (indiretto) in sede di approvazione del bilancio e di
elezione dei componenti degli organi di amministrazione e controllo Della banca depositaria. I compiti
Custodire il patrimonio Controllare tutte le operazioni disposte dal gestore, con
riferimento– alle leggi generali e di settore– alle prescrizioni dell’Autorità di Vigilanza– agli statuti e alle convenzioni di gestione
Eseguire tutte le operazioni che incidono sul patrimonio– acquisti e vendite– pagamenti e riscossioni– consegna e ritiro titoli– stacco cedole e dividendi– distribuzioni, sottoscrizioni e rimborsi
Calcolare i valori dei titoli in portafoglio e della quota

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Come si alimenta il conto pensionistico del lavoratore
Conto individuale
Quota TFR
Quota datore di
lavoro Quota lavoratore
Trasferimenti altri fondi
Il patrimonio del fondo è suddiviso in quote. La quota è l’unità di misura della posizione individuale oltre che del patrimonio del fondo . Il numero delle quote si incrementa in funzione delle contribuzioni successive che affluiscono sul conto e diminuisce in funzione delle prestazioni erogate e dei trasferimenti in uscita eseguiti.Il valore della quota varia in funzione dei rendimenti realizzati per il periodo di riferimento. Si può quindi sinteticamente dire che il patrimonio individuale (posizione) dell’aderente si incrementa in ragione dei versamenti mensili e della variazione positiva del valore quota
Rendimenti gestione finanziaria

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33CHI E’ PERSEOA seguito della sottoscrizione, il 14 maggio 2007, dell’accordo istitutivo il 21/12/2010 è nato Perseo Già autorizzato all’attività da COVIP – adesioni dal 15/09/2012Riguarda un bacino di potenziali aderenti di circa 1.300.000 lavoratori, suddivisi in circa 700.000 per la Sanità ed in circa 540.000 per Regioni ed Autonomie locali
• Adesione consentita a dipendenti tempo indeterminato, anche part-time;• Adesione consentita a dipendenti a tempo determinato, anche part-time ed ogni altra tipologia di rapporto
di lavoro flessibile, di durata pari o superiore a tre mesi continuativi;• Possono iscriversi al fondo i lavoratori dipendenti delle Organizzazioni sindacali firmatarie dell’ accordo
istitutivo del FondoQuota iscrizione (una-tantum) a carico sia del datore di lavoro che dell’aderente;Quota associativa annua, a valere sulla contribuzione, determinata annualmente dal C.D.A.;Contribuzione: trattenuta mensilmente dalla busta paga pari all’1% (modificabile) sull’imponibile TFR ed ulteriore 1% a carico datore lavoro;Accantonamenti TFR e quote aggiuntive: una quota di TFR, ovvero l’intero TFR a seconda che si tratti di dipendente cosiddetto ‘optante’ già in servizio al 31/12/2000 o di dipendente a tempo indeterminato in TFR assunto dopo il 31/12/2000 o a tempo determinato con contratto in corso al 30/5/2000 o successivo; Il lavoratore può versare un’aliquota di contribuzione a proprio carico più elevata rispetto a quella definita dalle fonti istitutive, secondo le misure stabilite dal Consiglio di Amministrazione.
Perché PERSEO, essendo un fondo pensione di “natura negoziale”, si rivolge esclusivamente a: i dipendenti pubblici ricompresi nei comparti delle Regioni, delle Autonomie
Locali e del Servizio Sanitario Nazionale, e tutti coloro, comunque richiamati nell’Accordo istitutivo
il personale appartenente alle aree dirigenziali delle Regioni e delle Autonomie Locali
il personale appartenente alle aree dirigenziali sanitarie III e IV i dipendenti delle Camere di Commercio
I Segretari provinciali e comunali potranno aderire una volta sottoscritto un apposito accordo di adesione
Inoltre l’accordo istitutivo prevede che possono aderire anche i dipendenti dei settori affini lavoratori dipendenti di Enti ed organizzazioni regionali ed interregionali,
nonché ANCI, CINSEDO, UNIONCAMERE, personale dipendente da case di cura private e personale dipendente dalle strutture ospedaliere gestite da enti religiosi, personale dei servizi esternalizzati secondo l’ordinamento vigente, personale dipendente di imprese del privato e del privato sociale eroganti servizi socio – sanitari, assistenziali ed educativi.
L’adesione dei settori affini è condizionata dalla sottoscrizione di appositi accordi di adesione e sempreché almeno una delle parti che hanno sottoscritto l’accordo istitutivo di Perseo costituisca soggetto firmatario di detti accordi di adesione
I dipendenti delle organizzazioni sindacali firmatarie dell’Accordo istitutivo del Fondo Perseo

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Le Prestazioni I° parteQuali tipologie di pensione complementare
• Prestazione pensionistica di vecchiaia: 5 anni di partecipazione al Fondo ed età pensionabile del sistema pensionistico obbligatorio
• Prestazione pensionistica di anzianità: cessazione attività lavorativa, 15 anni di partecipazione al Fondo ed età inferiore di 10 anni al massimo rispetto a quella prevista per la pensione pubblica di Vecchiaia
• La liquidazione del maturato può essere richiesta in rendita o in capitale nella misura max del 50%; se la rendita che si ricava dalla conversione del montante è inferiore all’assegno sociale, può essere richiesto tutto in capitale

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E’ il momento del pensionamento: le rendite offerte
Al momento del pensionamento il lavoratore ha diritto alla pensione complementare:Vitalizia rivalutabileLe rendite più diffuse, oltre la vitalizia, sono:
ReversibileCerta per 5 o 10 anniContro - assicurataCon maggiorazione per non - autosufficienza (LTC)

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Le altre prestazioni II° parte•Le anticipazioni
- Prevista l’anticipazione della posizione presso il fondo (non di quella presso l’Inpdap), con 8 anni di iscrizione, per spese sanitarie, acquisto e ristrutturazione prima casa per lavoratori o figli- Possibilità di anticipazioni per congedi formazione e parentali- Possibilità reintegrazione (ricostruzione della posizione “anticipata” mediante versamenti aggiuntivi)
I riscatti per perdita dei requisiti di partecipazione o premorienza- Se si smette di lavorare senza aver raggiunto il diritto alla prestazione può essere chiesto il riscatto di tutto il maturato (liquidazione entro 6 mesi)- In caso di decesso, la posizione stessa viene riscattata dal coniuge, dai figli, dai genitori a carico. In mancanza di tali soggetti o di diverse disposizioni del lavoratore la posizione rimane al Fondo contrattuale
- In caso di decesso, la posizione va agli eredi per gli iscritti a forme pensionistiche individualiIl trasferimento
- Possibilità di trasferirsi ad un’altra forma dopo un periodo di permanenza minimo di 3 anni (elevato a 5 anni nei primi 5 anni di vita del Fondo)

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La previdenza complementare del dipendente pubblico - Regime fiscale
della contribuzione Regole vigenti con il d.lgs. 124/93
I contributi versati sono deducibili dal reddito imponibile entro il limite più basso tra:
il 12% del reddito complessivo
l’importo assoluto di € 5164,57 annui
il doppio del TFR versato a previdenza complementare
dei rendimenti
Imposta sostitutiva dell’11% applicata sul risultato netto di gestione del fondo, annualmente maturato

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La previdenza complementare del dipendente pubblico - Regime fiscale delle prestazioni
EROGAZIONE IN CAPITALE REGIME FISCALEFino ad 1/3
del montante finaleA TASSAZIONE SEPARATA (FAVOREVOLE)Viene applicata solo sui contributi già dedotti. Esclusi dalla base imponibile rendimenti e contributi non dedotti
Maggiore di 1/3 ma minore di 1/2
A TASSAZIONE SEPARATA (MA NON FAVOREVOLE)L’imponibile include i rendimenti ma esclude i contributi non dedotti
EROGAZIONE IN RENDITA REGIME FISCALE Con riferimento a quella parte di montante che viene corrisposta sotto forma di rendita
A TASSAZIONE ORDINARIA Viene applicata solo sui contributi dedotti. Esclusi dalla base imponibile rendimenti e contributi non dedotti

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La previdenza complementare e le regole sulla comunicazione obbligatoria e volontaria
Obbligatoria
A favore degli iscritti Statuto/Regolamento, Nota informativa, Bilancio, Comunicazione Periodica, Progetto esemplificativo
personalizzato, comunicazioni al momento dell’erogazione delle prestazioni, comunicazioni relative a particolari eventi, quando ricorrenti
A favore dei potenziali aderenti Statuto/Regolamento, Nota informativa, Progetto esemplificativo standardizzato
A favore del mercato (trasparenza) Bilancio, Nota informativa
Volontaria
l’insieme integrato e coerente di strumenti, messaggi e canali ulteriori (siti, web, brochure ecc.) rispetto a quelli previsti dalla comunicazione obbligatoria messi a disposizione dai fondi

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IV SEZIONE
L’Inps gestione ex Inpdap e l’avvio di PERSEO

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• Acquisisce le adesioni e ne gestisce eventuali aggiornamenti degli elementi variabili
• Gestisce le posizioni individuali attraverso: l’acquisizione da uniemens di servizi e retribuzioni l’accantonamento e la rivalutazione delle quote di Tfr destinate a
Previdenza complementare
• Effettua i conferimenti – in quanto ente previdenziale - del montante al Fondo alla cessazione dal servizio dell’aderente con soluzione di continuità iscrittiva
Il ruolo dell’Inps gestione ex Inpdap: le attività obbligate
Cosa fa l’Istituto

Il modulo di adesione:Sezione dati dell’iscritto
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Il modulo di adesione: Sezione dati dell’attività lavorativa
43
43

Il modulo di adesione: linea investimento
44
44

Il modulo di adesione:Sezione dati dell’amministrazione
45
45

ADERENTE
INPS
DATORELAVORO
FONDO
INVI
A A
DES
ION
E CA
RTAC
EA
TRASMETTE ADESIONE CARTACEA
TRASMETTE AD
ESION
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MA
COMUNICA EVENTI
Adesione cartacea

ADERENTE
INPS
DATORELAVORO
FONDO
INVI
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E
TRASMETTE ADESIONE CARTACEA
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ESION
E
INVIA D
MA
COMUNICA EVENTI
Adesione online
PORTALE INPS
SERVIZIAGLIENTI
ATTIVAAD
ESION
E
TRASMETTE FLUSSO TELEMATICO ADESIONI
CONSEGNA ADESIONE COMPLETA
PORTALEFONDO
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LE VALUTAZIONI E LE SCELTE DA FARE PER LA PIANIFICAZIONE PREVIDENZIALE
V SEZIONE

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49Elementi generali di valutazione per la convenienza della previdenza complementare
Disponibilità del contributo datoriale
Nel caso in cui si scelga, infatti, di non aderire a previdenza complementare tale contributo non è reso fruibile in alcun modo;
Deducibilità fiscale della contribuzione
La contribuzione è deducibile fiscalmente dal reddito complessivo del lavoratore, senza alcun adempimento formale da sostenere;
Quota aggiuntiva dell’1,5%
Esclusivamente per i cosiddetti “optanti” iscritti alle gestioni Tfs dell’ex Inpdap è previsto il versamento aggiuntivo della quota a carico dell’Inps - gestione ex Inpdap dell’1,5% sulla retribuzione di riferimento del TFS
Rendimento, nel medio lungo periodo, presumibilmente superiore a quello del TFR

Facciamo due conti …
50
Lavoratore in TFR
Verso a Perseo 1% - il mio contributo 6,91% - il mio TFR
Ricevo 1% - contributo datore
In totale
Verso 7,91%
Ricevo 1%
Guadagno il 12,64%
Risparmio totale 8,91%

51
Facciamo due conti …Lavoratore in IPS
Verso a Perseo 1% - il mio contributo 2% - il mio TFR
Ricevo 1% - contributo datore 1,2% - incentivo
In totale
Verso 3%
Ricevo 2,2%
Guadagno il 73,3%
Risparmio totale 5,2%

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Inps – gestione ex InpdapNucleo di Competenza Previdenza Complementare
Regione Veneto
Gestione ex Inpdap