n SANIT ALESSANDRIA · 2020. 8. 1. · n SANIT ALESSANDRIA 6 Gi¿ tre interventi con mini-accesso...

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42 VENERDÌ 18 OTTOBRE 2019 SANITÀ ALESSANDRIA Già tre interventi con mini-accesso per proteggere il muscolo cardiaco Siamo hub di riferimento di un ospedale di riferimento Oltre a operatori d’eccellenza, servono tecnologie di ultima generazione L’INTERVISTA GIANFRANCO PISTIS «Presto avvieremo un nuovo progetto sulla valvola mitrale» MARCELLO FEOLA - [email protected] La scorsa settimana, la Car- diologia dell’Azienda ospeda- liera ‘Santi Antonio e Biagio’ di Alessandria diretta dal dottor Gianfranco Pistis, ha eseguito - con il dirigente medico di Car- diologia Gioel Gabrio Secco e il responsabile dell’Emodina- mica Maurizio Alessandro Reale - un intervento partico- larmente delicato: una angio- plastica con il supporto di u- n’innovativa pompa cardiaca, capace di sostenere il cuore a un paziente che presentava u- na grave aterosclerosi di tutte e tre le principali coronarie. Dottor Pistis, dottor Secco: perché questa operazione era così complicata? (Secco) Per la base stessa del paziente, che presentava una malattia molto diffusa riguar- dante le tre coronarie princi- pali e, nonostante la giovane e- tà, una debolezza evidente del muscolo cardiaco. Si è perciò scelto di intervenire senza ac- cesso chirurgico, ma tramite un ‘mini accesso’ volto a pro- teggere il cuore, inserendo dal- la gamba una pompa cardiaca capace di mettere a riposo il muscolo per il tempo necessa- rio all’operazione. È stato il primo del genere? (Secco) Quest’anno abbiamo già eseguito tre interventi così: negli altri due, è capitato su un 65enne e su un uomo più an- ziano. Due hanno svolto poi la riabilitazione al ‘Borsalino’, ma tutti sono a casa. Quali tipologie di casi vi tro- vate ad affrontare quotidia- namente? (Pistis) La nostra Cardiologia è centro di riferimento per l’in- tera provincia di Alessandria e quindi abbiamo a che fare con le patologie che si presentano sul territorio. Sicuramente c’è una grossa prevalenza di ma- lattie coronariche, che si ma- nifestano in diversi modi: noi le trattiamo principalmente attraverso l’angioplastica. C’è poi una certa percentuale di pazienti che presenta malattie coronariche particolarmente critiche e complesse e, in tal caso, la stessa angioplastica viene definita complessa. Noi, in generale, sappiamo che i soggetti con funzione di pom- pa molto ridotta sono esposti a rischio maggiore: è il caso della scorsa settimana, quando sia- mo rimasti in sala operatoria circa cinque ore. Proviamo a dare qualche nu- mero del reparto? (Pistis-Secco) Siamo sicura- mente oltre le 2mila coronaro- grafie all’anno, con circa 1.200 angioplastiche e tra le 60 e 80 occlusioni croniche. A livello nazionale, il ‘Santi Antonio e Biagio’ è senza ombra di dub- bio tra i ‘top 20’ come numero interventi. A tutto ciò, bisogna aggiungere una interventistica coronarica in Emodinamica di eccellenza che agisce sulle ma- lattie strutturali del cuore e, in tale casistica, rientrano gli im- pianti di valvola aortica attra- verso un catetere. In pratica, la sostituzione della valvola aor- tica, che fino a qualche anno fa era appannaggio del cardio- chirurgo, oggi da noi viene fat- ta quasi come fosse una coro- narografia, senza tagli sul tora- ce e utilizzando arterie perife- riche per arrivare al cuore, pas- sando la valvola attraverso un catetere. Altri esempi particolari? (Pistis) La chiusura del forame ovale pelvico o di un aneuri- sma ventricolare, mentre pos- so preannunciare che a breve inizieremo un nuovo progetto che non sarà più sulla valvola aortica, ma su quella mitrale: in sostanza, applicheremo un impianto che andrà a correg- gere l’insufficienza mitralica in individui che soffrono di scompensi e, essendo ad alto rischio, non possono essere trattati dal cardiochirurgo. Tutto ciò per evidenziare co- me la nostra sia una Cardiolo- gia capace di muoversi a 360 gradi a livello interventistico per cercare di dare risposta non solo ai pazienti più sem- plici, ma anche a quelli più complessi. Un ruolo che Alessandria rie- sce a svolgere? (Pistis) Siamo hub di riferi- mento di un ospedale di riferi- mento, dove alla capacità e alla perizia degli operatori - di altis- simo livello - si abbina l’appor- to di tecnologie di ultima gene- razione. Ed è possibile farlo perché sia l’amministrazione che la direzione supportano gli operatori, mettendo a disposi- zione strumenti e apparec- chiature all’avanguardia, sep- pur costose, consentendo di salvare vite. E impedendo, allo stesso tempo, che gli alessan- drini siano costretti a spostarsi in altre regioni o, addirittura, in altri Paesi. CHI È Gianfranco Pistis è il direttore della Struttura complessa di Cardiologia dell’Azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio’, alla quale afferiscono la Struttura semplice di Emodinamica e quella di Unità coronarica. La Sc di Cardiologia esegue 1.887 ricoveri ordinari e 229 in regime di Day hospital; la Struttura di Unità coronarica conta 8 posti letto, mentre il reparto di degenza ne vanta 22. La Struttura di Emodinamica effettua invece ogni anno più di 2mila tra esami diagnostici e procedure di interventistica coronarica e strutturale LA STRUTTURA Il nostro ‘viaggio’ all’interno della Struttura complessa di Cardiologia dell’ospedale ‘Santi Antonio e Biagio’: in alto (secondo da sinistra) il dottor Gioel Gabrio Secco, qui sopra una equipe impegnata durante un’operazione di angioplastica foto Ammazzalorso

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42 VENERDÌ 18 OTTOBRE 2019

n SANITÀ ALESSANDRIA

“Già tre interventicon mini-accessoper proteggereil muscolo cardiaco

“Siamo hubdi riferimentodi un ospedaledi riferimento

“Oltre a operatorid’eccellenza, servonotecnologie di ultimagenerazione

L’INTERVISTAGIANFRANCO PISTIS«Presto avvieremoun nuovo progettosulla valvola mitrale»MARCELLO FEOLA - [email protected]

n La scorsa settimana, la Car-diologia dell’Azienda ospeda-liera ‘Santi Antonio e Biagio’ diAlessandria diretta dal dottorGianfranco Pistis, ha eseguito -con il dirigente medico di Car-diologia Gioel Gabrio Secco e ilresponsabile dell’Emodina -mica Maurizio AlessandroReale - un intervento partico-larmente delicato: una angio-plastica con il supporto di u-n’innovativa pompa cardiaca,capace di sostenere il cuore aun paziente che presentava u-na grave aterosclerosi di tutte etre le principali coronarie.

Dottor Pistis, dottor Secco:perché questa operazione eracosì complicata?(Secco) Per la base stessa delpaziente, che presentava unamalattia molto diffusa riguar-dante le tre coronarie princi-pali e, nonostante la giovane e-tà, una debolezza evidente delmuscolo cardiaco. Si è perciòscelto di intervenire senza ac-cesso chirurgico, ma tramiteun ‘mini accesso’ volto a pro-teggere il cuore, inserendo dal-la gamba una pompa cardiacacapace di mettere a riposo ilmuscolo per il tempo necessa-rio all’operazione.

È stato il primo del genere?(Secco) Quest’anno abbiamogià eseguito tre interventi così:negli altri due, è capitato su un65enne e su un uomo più an-ziano. Due hanno svolto poi la

riabilitazione al ‘Borsalino’,ma tutti sono a casa.

Quali tipologie di casi vi tro-vate ad affrontare quotidia-namente?(Pistis) La nostra Cardiologia ècentro di riferimento per l’in -tera provincia di Alessandria equindi abbiamo a che fare conle patologie che si presentanosul territorio. Sicuramente c’èuna grossa prevalenza di ma-lattie coronariche, che si ma-nifestano in diversi modi: noile trattiamo principalmenteattraverso l’angioplastica. C’èpoi una certa percentuale dipazienti che presenta malattiecoronariche particolarmentecritiche e complesse e, in talcaso, la stessa angioplasticaviene definita complessa. Noi,in generale, sappiamo che isoggetti con funzione di pom-pa molto ridotta sono esposti arischio maggiore: è il caso dellascorsa settimana, quando sia-mo rimasti in sala operatoriacirca cinque ore.

Proviamo a dare qualche nu-mero del reparto?(Pistis-Secco) Siamo sicura-mente oltre le 2mila coronaro-grafie all’anno, con circa 1.200angioplastiche e tra le 60 e 80occlusioni croniche. A livellonazionale, il ‘Santi Antonio eBiagio’ è senza ombra di dub-bio tra i ‘top 20’ come numerointerventi. A tutto ciò, bisognaaggiungere una interventistica

coronarica in Emodinamica dieccellenza che agisce sulle ma-lattie strutturali del cuore e, intale casistica, rientrano gli im-pianti di valvola aortica attra-verso un catetere. In pratica, lasostituzione della valvola aor-tica, che fino a qualche anno faera appannaggio del cardio-chirurgo, oggi da noi viene fat-ta quasi come fosse una coro-narografia, senza tagli sul tora-ce e utilizzando arterie perife-

riche per arrivare al cuore, pas-sando la valvola attraverso uncatetere.

Altri esempi particolari?(Pistis) La chiusura del forameovale pelvico o di un aneuri-sma ventricolare, mentre pos-so preannunciare che a breveinizieremo un nuovo progettoche non sarà più sulla valvolaaortica, ma su quella mitrale:in sostanza, applicheremo unimpianto che andrà a correg-gere l’insufficienza mitralicain individui che soffrono discompensi e, essendo ad altorischio, non possono esseretrattati dal cardiochirurgo.Tutto ciò per evidenziare co-me la nostra sia una Cardiolo-gia capace di muoversi a 360gradi a livello interventisticoper cercare di dare risposta

non solo ai pazienti più sem-plici, ma anche a quelli piùcomplessi.

Un ruolo che Alessandria rie-sce a svolgere?(Pistis) Siamo hub di riferi-mento di un ospedale di riferi-mento, dove alla capacità e allaperizia degli operatori - di altis-simo livello - si abbina l’appor -to di tecnologie di ultima gene-razione. Ed è possibile farloperché sia l’amministrazioneche la direzione supportano glioperatori, mettendo a disposi-zione strumenti e apparec-chiature all’avanguardia, sep-pur costose, consentendo disalvare vite. E impedendo, allostesso tempo, che gli alessan-drini siano costretti a spostarsiin altre regioni o, addirittura,in altri Paesi.

CHI È

Gianfranco Pistis è ildirettore della Strutturacomplessa di Cardiologiadell’Azienda ospedaliera‘Santi Antonio e Biagio’,alla quale afferiscono laStruttura semplice diEmodinamica e quella diUnità coronarica. La Sc diCardiologia esegue 1.887ricoveri ordinari e 229in regime di Day hospital;la Struttura di Unitàcoronarica conta 8 postiletto, mentre il repartodi degenza ne vanta 22. LaStruttura di Emodinamicaeffettua invece ogni annopiù di 2mila tra esamidiagnostici e proceduredi interventisticacoronarica e strutturale

LA STRUTTURA Il nostro ‘viaggio’ all’interno della Struttura complessa di Cardiologiadell’ospedale ‘Santi Antonio e Biagio’: in alto (secondo da sinistra) il dottor Gioel Gabrio Secco,qui sopra una equipe impegnata durante un’operazione di angioplastica foto Ammazzalorso