LA SANIT À IN ITALIA

89
LA SANIT LA SANIT À À IN IN ITALIA ITALIA

description

LA SANIT À IN ITALIA. 1978 VERA RIFORMA IN SANIT À COMPETENZA LEGISLATIVA ALLE REGIONI ALTRE LEGGI 1992 n°502. PRIMA DELLA RIFORMA DEL 1978. REGIO DECRETO n°1631 del 1938: - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of LA SANIT À IN ITALIA

Page 1: LA SANIT À  IN ITALIA

LA SANITLA SANITÀÀ IN ITALIA IN ITALIA

Page 2: LA SANIT À  IN ITALIA

2

1978 VERA RIFORMA IN SANITÀ

COMPETENZA LEGISLATIVA ALLE REGIONI

ALTRE LEGGI

1992 n°502

Page 3: LA SANIT À  IN ITALIA

3

PRIMA DELLA RIFORMA DEL PRIMA DELLA RIFORMA DEL 19781978

REGIO DECRETO n°1631 del 1938:ORDINAMENTO DEI SERVIZI SANITARI E

DEL PERSONALE DEGLI OSPEDALI - SALUTE TUTELATA DALLO STATO - NASCONO GLI OSPEDALI

• GENERALI per acuti, per convalescenti, per cronici

• SPECIALI

Page 4: LA SANIT À  IN ITALIA

4

• VENIVANO DETTATE ALCUNE NORME IGIENICO-SANITARIE E LO STATUS DEL PERSONALE• RIMANEVANO ESCLUSI DA QUESTI

ORDINAMENTI:GLI ISTITUTI A CARATTERE SCIENTIFICO,ISTITUTI PER LA CURA DELLE MALATTIE

MENTALI, ISTITUTI E CASE DI CURE PRIVATE (O

DIPENDENTI DA ORDINI RELIGIOSI)

Page 5: LA SANIT À  IN ITALIA

5

QUESTA LEGGE PUR AVENDO PORTATO NOTEVOLI INNOVAZIONI,

EBBE IL LIMITE DI NON COINVOLGERE TUTTI GLI ENTI

CHE SI OCCUPAVANO DI SANITA’E QUINDI INGENERO’

CONFUSIONI FAVORENDO DIVERSITÀ GESTIONALI

Page 6: LA SANIT À  IN ITALIA

6

ANNI ’60LIVELLO CENTRALE • Ministero sanità (istituito

con legge n° 296 del 1958 )

• Consiglio superiore di sanità (organo consultivo)

• Istituto superiore di sanità (organo tecnico scientifico)

LIVELLO PERIFERICO• Medico provinciale• Veterinario provinciale• Ufficiali sanitari comunali• Ufficiali di sanità

marittima, aerea, di frontiera

• Consiglio provinciale di sanità (funzioni consultive)

Page 7: LA SANIT À  IN ITALIA

7

Principale struttura sanitaria:ospedaliospedali

con la legge n°132 del 1968 divenneroENTI OSPEDALIERI

ovvero• “Enti pubblici che istituzionalmente

provvedono al ricovero ed alla cura degli infermi’’

• cioè servizio pubblico

Page 8: LA SANIT À  IN ITALIA

8

DPR 128-129-130/1968DPR 128-129-130/1968

• Ordinamento dei servizi ospedalieri, istituti universitari e stato giuridico del personale

• Attività ospedaliera = pubblico servizio rivolto alla cura ed al mantenimento degli ammalati ricoverati nell’edificio ospedaliero

Page 9: LA SANIT À  IN ITALIA

9

• Alle regioni comincia ad essere affidata competenza legislativa in materia sanitaria

• In questo periodo l’assistenza sanitaria s’incentrava sulla mutualità

Page 10: LA SANIT À  IN ITALIA

10

Le mutuemutue erano nate negli anni ’30• assicurazioni obbligatorie contro i rischi di

malattia• solidarietà dei lavoratori e contributo finanziario

datori di lavoro• il lavoratore acquisiva il diritto all’assistenza

sanitaria e all’identità economica in caso di malattia

• chi non aveva lavoro regolare o era disoccupato era costretto a pagare tutte le prestazioni sanitarie (o era iscritto nell’elenco dei poveri)

Page 11: LA SANIT À  IN ITALIA

11

Le mutue mutue • si occupavano della cura • avevano dato vita a strutture

(poliambulatori) diffuse però in maniera disomogenea spesso in stretta relazione con la disponibilità finanziaria

• non erano nemmeno omogenei i tipi di prestazioni erogate dai vari enti mutualistici

Page 12: LA SANIT À  IN ITALIA

12

…….legislazione non al passo con i tempi…..legislazione non al passo con i tempi….

Page 13: LA SANIT À  IN ITALIA

13

ANNI ’70DPR 4 del 1972

• Trasferimento alle regioni delle funzioni amministrative statali in materia di assistenza

• ed elenca le funzioni trasferite

• è comunque un trasferimento parziale

Legge n° 386 del 1974 • “Norma per

l’estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri e l’avvio della riforma sanitaria”

Page 14: LA SANIT À  IN ITALIA

14

Giornata di degenza PREZZO (retta)

che le mutue dovevano agli ospedali

aumento retta mutue non in grado di far fronte alle spese

Page 15: LA SANIT À  IN ITALIA

15

Dal 1974 diminuzione potere decisionale singoli enti allargato compiti e responsabilità alle regioni

in materia sanitaria

Page 16: LA SANIT À  IN ITALIA

16

Legge n°382 del 1975• Definisce e rafforza i poteri e le

competenze delle regioni in materia sanitaria

Obiettivo affidare i servizi alla collettività (alle volontà

espresse col voto)

• vengono definite anche le funzioni degli enti locali

Page 17: LA SANIT À  IN ITALIA

17

Legge n°349 del 1977• trasferisce funzioni enti mutualistici alle regioni • liquidazione enti mutualistici• nascono le SAUB strutture amministrative

unificate di base • realizzano il diritto all’assistenza sanitaria

gratuita• scelta medico di fiducia• pagamento del medico di base:• non più notule (più visite più compensi)• quota capitaria (quota annua per ogni assistito)

Page 18: LA SANIT À  IN ITALIA

18

DPR n°616 del 1977 Prosegue il trasferimento alle regioni dell’assistenza

sanitaria ed ospedaliera Comprendendo anche le funzioni che riguardano la

promozione il mantenimento ed il recupero dello stato di benessere fisico e psichico

Per le funzioni trasferite le regioni hanno completa responsabilità

Per le altre funzioni il potere centrale si limita ad un indirizzo e coordinamento

Netta distinzione gestione ai comuni

programmazione ed organizzazione alle regioni …le basi per la riforma…

Page 19: LA SANIT À  IN ITALIA

19

Istituzione fondo nazionale ospedalierocontributi dei lavoratori finanziamento integrativo dello statoridistribuzione alle regionile quali distribuivano le quote spettanti ai

singoli ospedali

Page 20: LA SANIT À  IN ITALIA

20

Legge 23 dicembre 1978 n°833Legge 23 dicembre 1978 n°833

Superamento concetto di assistenza suddivisa tra

categorie sociali ed erogata da miriadi di enti

Page 21: LA SANIT À  IN ITALIA

21

garanzia

Tutela sanitaria gratuita ed uniforme a tutta la popolazione

Page 22: LA SANIT À  IN ITALIA

22

PROTAGONISTI Regioni Comuni

Stato programmazione nazionale

Page 23: LA SANIT À  IN ITALIA

23

Salute

Promozione, mantenimento e recupero dello stato di benessere fisico e

psichico della popolazione

Page 24: LA SANIT À  IN ITALIA

24

PREVENZIONE

Page 25: LA SANIT À  IN ITALIA

25

Principi:

• Attuazione art. 32 della Costituzione “la repubblica tutela la salute come fondamentale

diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti-nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”

Page 26: LA SANIT À  IN ITALIA

26

Condizione di uguaglianza di tutti i cittadini in tutto il territorio nazionale di fronte alle prestazioni sanitarie

Tutta l’attività sanitaria viene svolta da una medesima struttura

Superamento del sistema mutualistico con estensione a tutti i cittadini dell’assistenza sanitaria

Page 27: LA SANIT À  IN ITALIA

27

• Introduzione della programmazione

PSNPSN• con validità triennale

sulla base del quale

• Piano Sanitario Regionale

Page 28: LA SANIT À  IN ITALIA

28

riabilitazione• obiettivi attività cura sanitaria

prevenzione

eliminazione cause o fattori che favoriscano l’insorgenza delle malattie

Page 29: LA SANIT À  IN ITALIA

29

• coinvolgimento cittadini nella programmazione e gestione dei servizi sanitari

• integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali

• libera scelta medico curante

Page 30: LA SANIT À  IN ITALIA

30

• definizione delle unità sanitarie localiunità sanitarie localicomplesso di

presidiuffici

servizi• dei comuni-singoli o associati-delle

comunità montane • nel proprio ambito territoriale

Page 31: LA SANIT À  IN ITALIA

31

• assolvono ai compiti del servizio sanitario nazionale

Page 32: LA SANIT À  IN ITALIA

32

L’unità sanitaria locale provvede a:

educazione sanitaria rilevazione e gestione

informazioni (statistiche epidemiologiche finanziarie)

igiene dell’ambiente prevenzione tutela del diritto alla

procreazione libera e responsabile

protezione maternità, infanzia, età evolutiva

medicina del lavoro (infortuni e malattie professionali)

medicina dello sport assistenza: medica

generica e specialistica infermieristica domiciliare ambulatoriale - malattie fisiche psichiche

assistenza ospedaliera riabilitazione assistenza farmaceutica igiene degli alimenti e

bevande polizia veterinaria certificazioni sanitarie

Page 33: LA SANIT À  IN ITALIA

33

ORGANI per IL FUNZIONAMENTO

dell’Unità Sanitaria Locale

• ASSEMBLEA GENERALE• COMITATO DI GESTIONE• PRESIDENTE DEL COMITATO DI

GESTIONE• COLLEGIO DEI REVISORI

Page 34: LA SANIT À  IN ITALIA

34

• COLLEGIO REVISORI DEI CONTI: è stato istituito nel 1982 (legge n° 181), è costituito da tre membri

• uno designato dal Ministro del Tesoro,• uno dalla Regione• e uno con funzioni di Presidente, dal Consiglio

comunale (assemblea dei comuni o comunità montana)

Competenze VIGILARE sulla GESTIONE FINANZIARIA

Esaminare i conti consuntivi - redigere una propria relazione da allegare all’approvazione degli atti suddetti

Page 35: LA SANIT À  IN ITALIA

35

• I servizi dell'Unita' Sanitaria Locale sono:

• 7 Sanitari• 5 Amministrativi• 1 Sociale• 1 Presidio Multizonale di Prevenzione

Page 36: LA SANIT À  IN ITALIA

36

I servizi sanitari sono:1) Servizio di Igiene Pubblica;2) Servizio di medicina preventiva e igiene del lavoro;3) Servizio per la procreazione libera e responsabile, per la

tutela sanitaria e sociale della maternità, infanzia e dell'età evolutiva e per l'assistenza alla famiglia;

4) Servizio per l'igiene mentale e l'assistenza psichiatrica;5) Servizio per il coordinamento dell'attività medica di base,

dell'attività specialistica ambulatoriale e dell'assistenza farmaceutica

6) Servizio per l'assistenza ospedaliera;7) Servizio veterinario.

Page 37: LA SANIT À  IN ITALIA

37

I servizi amministrativi sono:

1) Servizio affari generali, statistica, rilevazione ed elaborazione dati;

2) Servizio per la gestione del personale;3) Servizio per i bilanci e per la

programmazione finanziaria;4) Servizio per le attività tecniche;5) Servizio per le attività economali e di

approvvigionamento.

Page 38: LA SANIT À  IN ITALIA

38

SERVIZIOIGIENE PUBBLICA

• Profilassi malattie infettive• Profilassi e vigilanza su:

edilizia - aria - atmosferica - suolo - acque superficiali - approvvigionamenti acque potabili - produzione, manipolazione, trasporto, vendita e somministrazione delle sostanze alimentari, delle bevande e relativi additivi

• Profilassi e vigilanza degli insediamenti urbani e della collettività

• Tutela sanitaria dell’attività sportiva della popolazione

• Medicina legale e accertamenti, certificazioni

Page 39: LA SANIT À  IN ITALIA

39

SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA E IGIENE

DEL LAVORO

• Igiene e medicina del lavoro• Prevenzione degli infortuni e delle malattie

professionali

Page 40: LA SANIT À  IN ITALIA

40

SERVIZIO PER LA PROCREAZIONE LIBERA E RESPONSABILE, PER LA TUTELA SANITARIA E

SOCIALE DELLA MATERNITA’

INFANZIA E DELL’ETA’ EVOLUTIVA E PER L’ASSISTENZA SANITARIA ALLA FAMIGLIA

Oltre alle attività già indicate nella denominazione assicura:

• l’organizzazione unitaria degli interventi sanitari di prevenzione, cura e riabilitazione e degli

interventi sociali connessi alla tutela della famiglia,• della maternità, • dell’infanzia• e dell’età evolutiva.• Coordina la gestione dell’attività medica di base.

Page 41: LA SANIT À  IN ITALIA

41

SERVIZIO PER L’IGIENE MENTALE E L’ASSISTENZA PSICHIATRICA

• Funzioni di prevenzione, cura e riabilitazione riguardanti la tutela della salute mentale,

• il recupero e l’inserimento sociale dei ricoverati nelle istituzioni manicomiali.

Dipende da questo servizio e fa parte integrante di questo il

• servizio di diagnosi e cura dislocato presso l’ospedale .

Page 42: LA SANIT À  IN ITALIA

42

SERVIZIO PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ MEDICA DI BASE, DELL’ATTIVITA’ SPECIALISTICA

AMBULATORIALE E DELL’ASSISTENZA FARMACEUTICA

• Assicura l’assistenza medica specialistica, medico-generica e infermieristica ambulatoriale e domiciliare e l’assistenza farmaceutica

Page 43: LA SANIT À  IN ITALIA

43

SERVIZIO PER L’ASSISTENZA OSPEDALIERA

• Assicura l’assistenza ospedaliera e l’attività specialistica

Page 44: LA SANIT À  IN ITALIA

44

SERVIZIO VETERINARIO

• Profilassi e polizia veterinaria sugli animali destinati ad alimentazione umana,

• sugli impianti di macellazione e di trasformazione, sugli alimenti di origine animale,

• sull’alimentazione zootecnica e sulle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo,

• sulla riproduzione, allevamento e salute animale,

• sui farmaci ad uso veterinario

Page 45: LA SANIT À  IN ITALIA

45

SERVIZIO AFFARI GENERALI, STATISTICA, RILEVAZIONE ED

ELABORAZIONE DATI

Cura gli adempimenti inerenti • l’attività degli organi dell’USL, • al contenzioso ed agli affari legati alla

gestione del patrimonio assegnato in uso all’USL, in materia di protocollo e archivio.

Da questo servizio dipende il centro elaborazione dati.

Page 46: LA SANIT À  IN ITALIA

46

SERVIZIO GESTIONE PERSONALE

• Tenuta ed aggiornamento delle piante organiche, cura la tenuta e l’aggiornamento dei fascicoli personali

• Cura il completo espletamento delle procedure relative ad avvisi pubblici e concorsi pubblici per l’assunzione del personale.

• Provvede all’assunzione, adempimenti relativi a dimissioni, aspettative dei dipendenti.

• Provvede all’attività necessaria per il pagamento degli emolumenti al personale.

Page 47: LA SANIT À  IN ITALIA

47

SERVIZIO PER I BILANCI E PER LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA

• Cura la predisposizione del bilancio di previsione annuale,

• cura la preparazione del rendiconto generale dell’USL,

• cura la predisposizione dei titoli di riscossione delle entrate ed il pagamento delle spese

Page 48: LA SANIT À  IN ITALIA

48

SERVIZIO PER LE ATTIVITA’ TECNICHE

• Cura la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni immobili,

• cura la manutenzione degli impianti sia a livello termotecnico che a livello elettronico.

• Cura la progettazione di nuove opere edilizie.

Page 49: LA SANIT À  IN ITALIA

49

SERVIZIO ATTIVITA’ ECONOMALI E DI APPROVVIGIONAMENTO

Cura la gestione dei servizi di • cucina, • dispensa, • guardaroba e lavanderia, • dei magazzini, • effettua le piccole spese d’urgenza, • cura la tenuta degli inventari, • cura la predisposizione degli atti riguardanti ogni

acquisto e fornitura. • Provvede agli acquisti in economia.

Page 50: LA SANIT À  IN ITALIA

50

La legge n° 111 del 1991 innova profondamente la struttura organica delle USL

In base alla nuova normativa gli organi dell’USL sono :

• -amministratore straordinario• -il comitato dei garanti • -il collegio dei revisoriViene tolta ogni residua competenza gestionale

all’assemblea dell’associazione dei comuni, rimane solo la funzione di collegio elettorale per l’elezione dei componenti del comitato dei garanti.

Page 51: LA SANIT À  IN ITALIA

51

AMMINISTRATORE STRAORDINARIO• Eletto dal Presidente della Regione (avviso pubblico,

domanda, elenco, commissione valutazione titoli)• Può essere revocato e sostituito in caso di grave

disavanzo, o in caso di violazioni di leggi o imparzialità dell’amministrazione (può intervenire anche il Ministero della sanità)

• La carica è incompatibile con altre cariche pubbliche e con rapporti con l’USL.

• Esercita i poteri gestionali, la rappresentanza legale, bilancio preventivo e consuntivo, piante organiche, convenzioni, piani di attuazione dei piano sanitario.

• E’ coadiuvato dal coordinatore amministrativo, dal coordinatore sanitario e dal coordinatore dei servizi sociali.

Page 52: LA SANIT À  IN ITALIA

52

COMITATO DEI GARANTI

• Numero componenti 5 o 7 • Relazione semestrale agli Enti Locali

sull’attività dell’USL

Page 53: LA SANIT À  IN ITALIA

53

• La legge n° 45 del 2/3/1993 proroga i termini della durata in carica degli Amministratori Straordinari e vengono soppressi i Comitati dei Garanti, le cui funzioni vengono attribuite al Sindaco del comune.

I sindaci nell’ambito della programmazione regionale definiscono

• le linee d’indirizzo per l’impostazione della programmazione delle attività;

• esaminano il bilancio di previsione e il conto consuntivo;

• verificano l’andamento delle attività e le decisioni dell’Amministratore straordinario.

Page 54: LA SANIT À  IN ITALIA

54

IL DISTRETTO• Già dalla 833 si era pensato di creare una

organizzazione all’interno dell’USL cioè si era pensato a strutture tecnico – funzionali per l’erogazione delle prestazioni di primo livello e di pronto intervento.

Page 55: LA SANIT À  IN ITALIA

55

In realtà i distretti non diedero i risultati attesi a causa di:

• complessità modello organizzativo• difficoltà disciplina normativa nei rapporti tra

USL e distretto• difficoltà di attuazione del principio di

autonomia tecnico funzionale• difficoltà di attuazione del lavoro di gruppo ed

integrazione delle competenze• mancato coinvolgimento dei medici di base• insoddisfacente gestione manageriale della

struttura

Page 56: LA SANIT À  IN ITALIA

56

Motivi del fallimento della 833• Accentuata ingerenza

politica• Forte astrattezza• Le Regioni non sono mai

riuscite ad avere quel ruolo predominante che avrebbero dovuto avere

• La partecipazione dei cittadini non diede i risultati sperati

• La spesa era incontrollata ‘’chi più spendeva, meglio gestiva”

• Non è mai stato utilizzato lo strumento della programmazione

• La qualità delle prestazioni non era controllata

• Vi era una disuguaglianza di prestazioni sul territorio

• Non è stata attuata la dipartimentazione

• L’integrazione socio - sanitaria non ha dato i risultati sperati

Page 57: LA SANIT À  IN ITALIA

57

d.lgs. 502/92RIORDINO ‘’SISTEMA ‘’ SANITARIO NAZIONALE

• rafforzamento delle competenze del Ministero della Salute

• utilizzazione dello strumento della programmazione sanitaria (PIANO SANITARIO NAZIONALE)

ORGANIZZAZIONE SERVIZI SERVIZI• regionalizzazione del sistema, che comporta

la perdita di competenze dei comuni e le affida alle Regioni

Page 58: LA SANIT À  IN ITALIA

58

• DETERMINAZIONE PRINCIPI• ORGANIZZAZIONE SERVIZI• ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’

SANITARIE e SOCIALI • CONTROLLO di GESTIONE • VALUTAZIONE della QUALITA’• AUTONOMIA AZIENDALE (EX USL)

Page 59: LA SANIT À  IN ITALIA

59

• Nomina nuovi organi • DIRETTORE GENERALE, Collegio

revisori;• Direttore sanitario, Direttore

amministrativo, Consiglio dei sanitari• Conferenza dei sindaci

Page 60: LA SANIT À  IN ITALIA

60

• Istituzione AZIENDE OSPEDALIERE, ossia la riconversione di ex presidi (ospedali) di USL aventi determinate caratteristiche in aziende autonome

• Trasformazione dipartimentale delle strutture sanitarie

• Obbligo di chiusura del bilancio in pareggio

• Finanziamenti controllati con vincoli tariffari: adozione del sistema del corrispettivo a fronte di prestazioni effettivamente rese

Page 61: LA SANIT À  IN ITALIA

61

• Controllo della qualità delle prestazioni e del servizio erogato

• Introduzione dei concetti efficienza, efficacia, economicità e qualità

• Sperimentazioni gestionali

• Accreditamento delle strutture sanitarie sia pubbliche che private all’erogazione di prestazioni sanitarie

• Sviluppo e definitivo ruolo dei distretti

• Disciplina l’attività libero professionale

Page 62: LA SANIT À  IN ITALIA

62

• Come si può osservare il legislatore ha ripreso alcuni concetti della legge 833/78 rafforzandoli e prevedendo strumenti realistici per l’attuazione.

• Quanto ai fini essi vengono individuati nella ottimale e razionale utilizzazione delle risorse ottimale e razionale utilizzazione delle risorse destinate al S.S.N., nel perseguimento della migliore efficienza del medesimo a garanzia del cittadino, di equità distributiva e del contenimento della spesa sanitaria con riferimento all’art.32 della Costituzione, assicurando a tutti i cittadini il libero accesso alle cure e la gratuità del servizio nei limiti e secondo o criteri previsti dalla normativa vigente in materia.

Page 63: LA SANIT À  IN ITALIA

63

LA DIREZIONE GENERALE• Prima della riforma

502/92PROGRAMMAZIONE

SANITARIA

• dopo

• DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA,

• DEI LIVELLI DI ASSISTENZA

• E DEI PRINCIPI ETICI DEL SISTEMA

Page 64: LA SANIT À  IN ITALIA

64

d.lgs 229/99riforma ter

riforma Bindiin piena sintonia con 833/78 e 502/92....

Page 65: LA SANIT À  IN ITALIA

65

RIBADISCE

La tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività è garantita, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, attraverso il Servizio sanitario nazionale.

Page 66: LA SANIT À  IN ITALIA

66

• vengono definiti dal Piano sanitario nazionale i livelli essenziali e uniformi di livelli essenziali e uniformi di assistenzaassistenza nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse.

Page 67: LA SANIT À  IN ITALIA

67

• Le regioni elaborano proposte per la predisposizione del Piano Sanitario Nazionale con riferimento alle esigenze del livello territoriale

• Il Governo predispone il Piano sanitario nazionale, tenendo conto delle proposte trasmesse dalle regioni entro il 31 luglio dell’ultimo anno di vigenza del piano precedente

Page 68: LA SANIT À  IN ITALIA

68

• Sono posti a carico del Servizio sanitario le tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni sanitarie che presentano, per specifiche condizioni cliniche o di rischio, evidenze scientifiche di un significativo beneficio in termini di salute, a livello individuale o collettivo, a fronte delle risorse impiegate.

Page 69: LA SANIT À  IN ITALIA

69

Sono esclusi dai livelli di assistenza erogati a carico del Servizio sanitario nazionale le tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni sanitarie che:

• non rispondono a necessità assistenziali tutelate in base ai principi ispiratori del Servizio sanitario nazionale di cui al comma 2;

• non soddisfano il principio dell’efficacia e dell’appropiatezza, ovvero la cui efficacia non è dimostrabile in base alle evidenze scientifiche disponibili o sono utilizzati per soggetti le cui condizioni cliniche non corrispondono alle indicazioni raccomandate;

• in presenza di altre forme assistenziali volte a soddisfare le medesime esigenze, non soddisfano il principio dell’economicità nell’impiego delle risorse, ovvero non garantiscono un uso efficiente delle risorse quanto a

modalità di organizzazione ed erogazione dell’assistenza.

Page 70: LA SANIT À  IN ITALIA

70

Le prestazioni innovative per le quali non sono disponibili sufficienti e definitive evidenze scientifiche di efficacia possono essere erogate in strutture sanitarie accreditate dal Servizio sanitario nazionale esclusivamente nell’ambito di appositi programmi di sperimentazione autorizzati dal Ministero della Sanità.

Page 71: LA SANIT À  IN ITALIA

71

Ne risulta che a differenza della precedente normativa viene superato il concetto di un Servizio basato sulla programmazione idealistica dove il bisogno era il punto focale ed il servizio offerto seguiva il seguente iter:

bisogno, risorse economiche, risposta assistenziale, privilegiando invece una programmazione realistica dove le risorse sono anteposte ai bisogni.

Page 72: LA SANIT À  IN ITALIA

72

Ruolo fondamentale assume il P.S.N.(piano sanitario nazionale) di durata triennale

adottato dal Governo, nel quale sono contenuti:

• i livelli essenziali di assistenza sanitaria, i livelli essenziali di assistenza sanitaria, • le aree prioritarie di intervento, le aree prioritarie di intervento, • la quota capitaria di finanziamento, la quota capitaria di finanziamento, • i progetti-obiettivo, i progetti-obiettivo, • i criteri e gli indicatori di verifica ecc… .i criteri e gli indicatori di verifica ecc… .

Page 73: LA SANIT À  IN ITALIA

73

• Viene istituita e disciplinata una Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria regionaleregionale con la quale viene riconosciuto un ruolo ai Comuni molto più incisivo, regolato da legge regionale, prevedendo un loro più diretto inserimento sia nella programmazione, anche a livello regionale, delle attività sanitarie e socio assistenziali, sia di controllo e verifica.

Page 74: LA SANIT À  IN ITALIA

74

• I Sindaci tramite la Conferenza, hanno un potere di verifica dei risultati conseguiti dai Direttori Generali, sono sentiti dalla Regione nel caso si voglia revocare un Direttore Generale nel caso di gravi motivi e disavanzi, ecc. e possono chiedere direttamente la revoca degli stessi nel caso di manifesta inattuazione sulla realizzazione del piano attuativo locale.

Page 75: LA SANIT À  IN ITALIA

75

• Seguendo le linee dettate dal P.S.N. le Regioni adottano i P.S.R.(piani sanitari regionali) che devono rappresentare il piano strategico degli interventi sanitari volti alle esigenze della popolazione di quella determinata Regione.

Page 76: LA SANIT À  IN ITALIA

76

• L’affermazione delle Aziende quali “enti strumentali della Regione”: (definizione non accolta dal precedente decreto)

• L’azienda USL deve predisporre l’organizzazione occorrente all’erogazione delle prestazioni in materia sanitaria e garantire che il livello di assistenza assunto quale parametro uniforme del piano sanitario nazionale sia effettivamente raggiunto nell’ambito territoriale di sua competenza.

Page 77: LA SANIT À  IN ITALIA

77

Gli ORGANI delle aziende sanitarie sono 2:il Direttore Generaleil Collegio Sindacale

Page 78: LA SANIT À  IN ITALIA

78

• Il DIRETTORE GENERALE (ORGANO) è il responsabile della gestione complessiva efficiente delle risorse quanto a modalità di organizzazione ed erogazione dell’assistenza.

• Viene nominato dalla Regione con contratto di diritto privato della durata non inferiore a 3 anni e non superiore a 5, e si avvale della collaborazione di un Direttore Amministrativo e di un Direttore Sanitario, da lui nominati, e del Collegio di Direzione.

• Inoltre si avvale della consulenza del Consiglio dei Sanitari.

• I Direttori Generali sono sottoposti sul loro operato, a verifiche regionali. A tal fine sono sentite in merito anche le Conferenze dei Sindaci (per la Regione Emilia Romagna chiamasi Conferenza Sanitaria territoriale).

Page 79: LA SANIT À  IN ITALIA

79

-Il Collegio Sindacale (ex Collegio dei Revisori)

• Il Collegio Sindacale (ORGANO) è composto da cinque membri e dura in carica tre anni.

• I membri sono nominati: 1 dal Ministero del Tesoro, 1 dalla Regione, 1 dal Ministero della Salute, 1 dalla conferenza dei Sindaci, 2 dalla Regione.

• Per quanto riguarda le Aziende ospedaliere Universitarie: 1 è nominato dalla Regione, 1 dal ministro del tesoro, 1 dal ministro della Salute, 1 dal ministro dell’Università, 1 dall’Università

Page 80: LA SANIT À  IN ITALIA

80

• Il Collegio :• verifica l’amministrazione dell’azienda sotto il profilo

economico;• vigila sull’osservanza della legge;• accerta la regolare tenuta della contabilità e la

conformità del bilancio alle risultanze dei libri contabili ed effettua periodicamente verifiche di cassa;

• riferisce almeno trimestralmente alla Regione i risultati, e semestralmente invia una relazione alla conferenza dei sindaci.

In generale si può affermare che vigila sulla regolarità amm. va e contabile e sulla gestione economica, finanziaria e patrimoniale.

Page 81: LA SANIT À  IN ITALIA

81

IL DISTRETTO• Come abbiamo visto nella valutazione dei motivi di

fallimento della L.833, la mancata affermazione dei Distretti (anche se non in tutte le Regioni) rientrava tra queste cause.

• Pertanto il legislatore sia con il D.lgs 502/92 e s.m. e ancor di più con il D.lgs 229/99 ha voluto rafforzare questo strumento al fine di garantire alla comunità un servizio che sia in grado di accogliere le richieste sanitarie e sociosanitarie dei cittadini.

• La riforma Ter prevede che con legge regionale si disciplini l’articolazione in distretti delle ASL, e che spetta alle Aziende stesse, attraverso l’atto Aziendale, individuare i propri distretti.

• Compito del Distretto dotato di risorse definite (popolazione minima 60.000 abitanti) è quella di assicurare alla popolazione servizi di assistenza primaria delle attività sanitarie e socio sanitarie.

Page 82: LA SANIT À  IN ITALIA

82

• Il Distretto oltre a garantire l’assistenza primaria, il coordinamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, e l’erogazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, ha il compito di coordinare l’attività dei servizi specialistici e ambulatoriali con le strutture ospedaliere, di erogare prestazioni socio-assistenziali, di erogare servizi agli anziani ed ai disabili, la tutela della salute donna, infanzia e famiglia, la prevenzione e la cura della tossico dipendenza e HIV ecc….

• La caratteristica importante è che trattasi di un centro unitario e non parcellizzato, nel quale sono erogate prestazioni e servizi e dove il cittadino trova un punto di accoglimento della domanda.

Page 83: LA SANIT À  IN ITALIA

83

Il Distretto è gestito da un Direttore nominato dal Direttore Generale. Inoltre è previsto anche un Comitato dei Sindaci del Distretto con funzioni di programmazione e verifica delle attività.

Page 84: LA SANIT À  IN ITALIA

84

AZIENDA USL DI FERRARA

L’ambito territoriale dell’Azienda USL coincide con la provincia di Ferrara.

• Questo territorio è suddiviso in 26 comuni , compreso il capoluogo Ferrara , a loro volta raggruppati in 3 Distretti Sanitari:

• DISTRETTO OVEST che comprende i comuni di Cento, Bondeno, S. Agostino, Poggiorenatico, Mirabello, Vigarano Mainarda.

• DISTRETTO CENTRO-NORD che comprende i comuni di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, Copparo, Berra, Ro, Formignana, Tresigallo, Jolanda.

• DISTRETTO SUD-EST che comprende i comuni di Portomaggiore, Argenta, Ostellato, Codigoro, Comacchio, Lagosanto, Migliarino, Migliaro, Massa Fiscaglia, Mesola, Goro.

Page 85: LA SANIT À  IN ITALIA

85

• Al distretto compete l’erogazione attraverso apposito dipartimento delle cure primarie Il Dipartimento delle Cure Primarie è lo strumento organizzativo che governa l’erogazione dell’assistenza sanitaria di primo livello a tutta la popolazione di riferimento.

Le cure primarie comprendono:• -assistenza di medicina

generale e infermieristica;• -assistenza domiciliare;• -assistenza specialistica

ambulatoriale;• -assistenza farmaceutica;• -assistenza residenziale e

semiresidenziale;• -assistenza consultoriale per

la donna, i giovani e la famiglia;

• -assistenza pediatrica all’infanzia e all’adolescenza;

• -assistenza sanitaria alle persone ricoverate in strutture per anziani e adulti portatori di handicap.

Page 86: LA SANIT À  IN ITALIA

86

Le prestazioni erogate dai distretti sono le seguenti:

• assistenza sanitaria di base;• guardia medica;• medicina specialistica ambulatoriale• assistenza infermieristica (ambulatoriale e domiciliare);• assistenza alle persone anziane (ass. domiciliare, ass.

residenziale e semiresidenziale in strutture protette);• consultorio familiare (maternità responsabile,

contraccezione, interruzione di gravidanza, prevenzione tumori sfera genitale femminile);

• pediatria di comunità;• servizio sociale (tutela dei minori, handicap in persone

adulte, servizi per gli anziani).

Page 87: LA SANIT À  IN ITALIA

87

• I primi punti di riferimento per ricevere prestazioni, o per avere un orientamento e le necessarie informazioni, sono costituiti dall’ambulatorio del medico di famiglia o del pediatra e dal poliambulatorio. Il medico di famiglia e il pediatra di libera scelta garantiscono l’assistenza medica di base, direttamente e attraverso la richiesta di attivazione del servizio infermieristico territoriale, di consulenza specialistica o di ricovero ospedaliero. I medici di base operano in collegamento con i servizi sanitari di base.

Page 88: LA SANIT À  IN ITALIA

88

• Il dipartimento nelle aziende sanitarie, secondo un’autorevole dottrina (Guzzanti) è costituito dall’unione di varie unità che pur mantenendo la loro autonomia, indipendenza e responsabilità, come quella di ciascuno dei membri che le costituiscono, adottano un comune codice di comportamento gestionale, clinico assistenziale, didattico e di ricerca.

• Il d.lgs 502/92, ma soprattutto il d.lgs 229/99 rappresentano il punto di arrivo di un lungo e travagliato processo di un modello organizzativo capace di superare il rigido schema strutturale dell’organizzazione interna dell’ospedale suddiviso ancora in divisioni, sezioni e servizi affini e complementari rappresentato dall’ordinamento interno dei servizi ospedalieri risalente al r.d. 30.09.1938 n. 1631.

Page 89: LA SANIT À  IN ITALIA

89

Il dipartimento deve essere visto come un modo nuovo e diverso di amministrare e

gestire il servizio sanitario rispetto al passato, nel quale si afferma il valore della

collaborazione e della integrazione delle competenze e delle responsabilità, della valorizzazione e del coinvolgimento delle professionalità, dell’uso in comune delle

risorse umane e strumentali verso fini programmati e comuni.