N 7 ( luglio 1959 )

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Direttole Resp e ptop . ALFONSO D! GIOVANNA Redattore FRANCO LA BARBERA Stampo Scuòla Grafica D. Orlon* - t»l 81277 - Palanco Direzione - Redozione - Amminis lozione Puma Baldi Centallis 6 - tel. Ili - Sambuca di Sicilia .Autor Tribunale di Sciavra n. I del 7 ■ i • 19S9. Abbonamento annuo L. 300 Benemerito L. 500 Sostenitore L. 1.Q00, Servitevi del cc. p. 7 8724 Una copia L. 30 LA VOCE di Sambuca Anno 1 • n. 7 • Luglio 59 mensile di vita cittadina Sped. Abb. Post. IH gruppo I II I T A ’ If E D IT A DA PC Urge altrontare con sereno realismo I problemi della nostra Sicilia Umili VCnlin rllbt IL nostro popolo chiede più Il 29 giugno. Festa dei SS. Pietro e Paolo, il Santo Padre ha indirizzato al mondo la Sua prima let tera Enciclica : « Ad Petn Cathedram ». La prima Enciclica di Giovanni XXIII costituisce un documento di indubbia importanza non solo per quanti accettano, senza ri serva, il magistero della Chiesa, ma per tutti coloro i quali, vivendo in un mon do laico ma permeato da secoli dall'azione della Chie sa, non possono ignorare nè trascurare gli insegna- menti che provengono dal la Cattedra di Pietro. L'Enciclica, appunto per chè destinata ad un vastis simo pubblico, doveva toc care ed ha toccato oltre ai problemi di natura e di portata universali anche al tri particolari e persino con tingenti : perchè nella vita quotidiana dei popoli tutto è strettamente collegato, ed anche questioni apparente mente secondarie^ possono essere illuminate da massi me eterne. Nessuno quindi potrà mi nimizzare la portata della Enciclica, anche quando es sa scende dalle considera zioni di alta teologia ad ar gomenti più modesti di na tura politica ed economica, e alla considerazione dei rapporti intemazionali e so ciali. Molta parte del do cumento pontificio riguar da il prossimo Concilio E- cumenico al quale il Santo Padre attribuisce una gran de importanza storica e me diante il quale, il Suo cuo re di Padre, spera realiz zare l'unità, la concordia e la pace. La Enciclica comprende quattro parti : la prima par te è dedicata alla «Verità», dalla quale discendono gli altri benefici a cui tende la .morale cristiana, cioè la carità e la pace. La secon da parte riguarda l’unità, la concordia e la pace come conseguimento della « veri tà, piena integra, sincera ». che deve a ccomunare gli uomini, le classi sociali i popoli. La terza parte tratta, in modo specifico V « Unità della Chiesa », I motivi di un tale auspicio, che per noi è speranza, sono nella infallibilità della preghiera del Cristo, alla vigilia del la morte, che ha per og getto l’unità della Chiesa, da Lui istituitai Unità del le comunità separate, unità di regime, unità di culto, sicuri presupposti d'una o- perosa pace dell’anima. Nella quarta ed ultima parte, il S. Padre conclude con una patema esortazio ne ai Pastori della Chiesa, al Clero, ai Religiosi, alla Azione Cattolica, agli afflit ti e ai tribolati, a tutte le categorìe di persone che vivono nella Chiesa e fuori della Chiesa, ripetendo le parole dell’Apostolo Paolo. « Tulto ciò che è vero, tut to ciò che è onesto, tutto ciò che è giusto, quanto è puro, quanto è amabile, tutto ciò che dà buona fa ma, tutto ciò che è virtuo so e degno di fede, sia og getto dei vostri pensieri » Questo in sintesi il con tenuto della Enciclica che merita essere meditata se riamente, sia per la quan tità dei temi elevatissimi affrontati, sia perchè detta ta da Chi brama che la ve rità sia vita nella realizza zione dell'Unità e della con cordia dei popoli per il raggiungimento della pace universale. OPERE E MINORE SPRECO DI MILIARDI Il DODICI UNI DI IUT0N0HII SONO STITE FIHE TUIE COSE Olili U INCHE MOLTE IURE SOPEIELOf. N O M E I MILLE MILIARDI SPESI I DIS0CC0P1II SONO SEMPDE (00 MIU MDLIE UMICHE «SUINO 10GURI MENTRE D E M I ED ASSESSORI SI COSTRUISCO») PILffil E VILLINI I DISPETTO DEIU MISERI». da « L’amico del popolo » Mentre ferveva la campa gna elettorale alcuni grandi giornali accusavano aperta mente ì siciliani di nutrire sentimenti tutt’altro che te neri verso il nord e di ri tenerlo anzi responsabile — diretto o indiretto che fos se — della miseria ancora esistente in Sicilia e di a- vanzare al governo di Ro ma richieste sempre più pre tenziose, Non spetta a me dire se la Sicilia ha effet tivamente dei risentimenti verso le regioni più progre dite e verso Roma oppure no; stabilire questo punto non mi sembra di grande necessità perchè non è chia rendo questa sfumatura che il grande problema della Sicilia potrà essere risolto. Piuttosto conviene mettere a nudo alcuni punti fonda- mentali che serviranno se condo me, a rendere più SI VA 11 VACANZA PROBLEMI DILLA SCUOLA L’Isututo delle Scuole Medie < i Gioacchino Viscosi » ha chiu so un altro anno di intensa at tività- Un consuntivo generico si può desumerlo dai frutti raccolti in prima sessione; pochissimi i morti, discreto il numero dei feriti, numeroso il gruppo dei vittoriosi; uscendo fuori di me tafora i respinti, i rimandati, i promossi. Una percentuale di promossi e licenziati che conforta e in coraggia, e, data la serietà di chi presiede e del corpo inse gnanti, fa pensare che la Scuo la Media, ha ottimi allievi. Un plauso vada alla Signora Preside, Dott, Concetta Bella Di Giorgio e ai suoi diretti colla boratori nell’insegnamento, che si sono prodigati, con abnega zione e alto senso del dovere, nell'arduo compito dell’educa zione scolastica. Per il nuovo anno si prospet- tan delle fresche speranze* cir ca 50 ragazzi hanno sostenuto gli Esami di Ammissione e col nuovo anno 1959/60, frequen teranno la 1 . Media. Ma un fat to strano ci porta a fare delle serie considerazioni; su 50 a lunni nuovi, il 50% è costitui to di ragazzi importati, ra gazzi che vengono da Monte vago, S. Margherita, Giuliana A prima vista ciò costituisce motivo di orgoglio: Sambuca centro scolastico dei paesi vici niori! Ma non può sfuggire, neppure al superficiale osserva tore, lo squilibrio del confronto tra il numero degli alunni di casa, i Sambucesi, che hanno l’istituto ad pedes e quello dei forestieri che affrontano sa crifici per venire a frequentare e che battono i nostri frequen tanti con la proporzione del 50%! Tanto dire- giuocare in casa ed essere sconfitti con un pareggio! E si badi che non tan to sono aumentati i forestieri, quanto piùttosto sono scemati i sambucesi nella frequenza del le Scuole Medie. E’ vero che il nuovo Istituto dell’Awiamen- to, al suo terzo anno di apertu ra, ha assorbito parte di una percentuale, in altri tempi più accettabile e confortevole, ma l’Awiamento non può assorbi re gli elementi che, attraverso A la Scuola Media, si caratteri/- W zano in uno speciale indirizzo# del tutto diverso. Ed è un er rore avviare ragazzi che potran no avere innanzi a sè un avve nire ricco di mille prospettive, per un sentiero determinato <1 poche possibilità. Con ciò, si badi, non si vuole tirare acqua al mulino del la tino o del tradizionale sentiero delle scuole a sistema classico, ma vogliamo che si rifletta che l’avviamento dovrebbe essere la scelta esclusiva per quei ra gazzi che, a giudizio o ad in tenzione dei genitori, seguiran no, in avvenire, determinate pro fessioni, saranno cioè determi nati ad unum sin dal primo an no di insegnamento piùttosto che liberi di scegliere tutti i rami possibili, tosto che raggiunta la licenza media, resi più maturi, scelgano quello che più loro ag* grada, l’insegnamento classico o quello professionale superiore. Il fatto che all’Avviamento si entra con la licenza di V E- lementare, senza il fastidio del l’esame di ammissione, che non c’è il latino, e le lettere, secondo quanto erroneamente si crede, non hanao un peso eccessivo, non dovrebbe essere l’argomen to più valido a far preferire lo Avviamento Professionale anzi ché le Scuole Medie. Quindi si scelga pure PAvviamento, ma no* come si sceglie una accor ciatoia. per arrivare più facil mente e più presto, ma come una strada forzata che non am mette altra scelta, per quegli alunni che non hanno o non possono avere altra possibilità o determinate capaciità; ma sviare le finalità argomentando che tanto la Scuola Media quan to l’Avviamento sono la stessa cosn, è un grave errare che un giorno ••'non può essere scevro da conseguenze irreparabili! 'STRANEZZA Pubblichiamo una lettera per venuta al signor XJ da parte dell’ERAS, Ente presso il quale aveva protestato per il fatto di essere costretto a pagare delle tasse per un terreno che ha già avuto espropriato da diversi an ni e che, con buona pace di tut ti, riposa sotto le acque del la go Carboi. « Con riferimento al reclamo da Lei avanzato a questo Ente avverso l'iscrizione nei ruoli e- sattoriali del carico di imposte gravanti sui terreni espropriati per la costruzione del Bacino del Carboi, si comunica quanto segue : Questo Ente affinchè l’onere delle imposte sui terreni occu pati non continuasse a gravare sugli ex proprietari già privati del reddito, si è interessato af finchè l’intendenza di Finanza di Agrigento emettesse i decre ti n, 10742 dell’t i/ 6 / 9 5 7 n, ( 12245 del 15/6/1957; 112246 dell’u/6/957 con i quali venne disposto che per il carico delle II.DD. gravanti sui terreni in oggetto a partire dall'esercizio finanziario 955-56 in poi venis se escusso l’ERAS, Successivamente ai sensi del- l’art. 43 del 8/10/931 questo Ente ha provveduto a far effet tuare dall’Ufficio Tecnico Era riale di Agrigento il declassa mento dei terreni occupati poi ché sottratti alla libera dispo nibilità dei proprietari e non più suscettibili di utilizzazione economica e perciò esenti dal pagamento di imposte fondia rie. Allo stato attuale nessun ca- (continua in quarta pag.) comprensibili da una parte lo stato d’animo delle po polazioni siciliane e dall’al tra la situazione politica ve nutasi a creare in Sicilia negli ultimi mesi. Tutti sanno che in Sici lia fra il 1947 il 1958, Sta to e Regione hanno speso qualcosa come mille miliar di; una cifra senza dubbio elevata che ha permesso al la Regione di fare dei pas si avanti nella via del pro gresso e che è servita a da re all’isola delle opere tal volta gigantesche e a risol vere in parte il problema delle infrastrutture. Pure no nostante questo denaro ab bondantemente uscito dalle casse dello Stato e della . Regione e nonostante gli sforzi che gli uomini di buona volontà hanno fatto per migliorare sempre più le condizioni dei cinque mi lioni di abitanti, molti pro blemi non sono stati risolti e altri lo sono stati in ma niera approssimativa. In principio ho parlato di prendere il coraggio a due mani e di affrontare il pro blema dalla parte più scot tante perchè solo così fa cendo è possibile far aprire gli occhi a tutti coloro che non credono all’esistenza di un problema siciliano e che, ignorando o fingendo di i- gnorare le vere cause della recente crisi politica che ha trascinate} Pisola alle soglie della perdizione, potrebbe ro perservare nell'errore.. Confermo perciò che «1 problema della Sicilia va e- sposto con coraggio, chia rezza e onestà. Si è detto che i siciliani nonostante questi benedetti mille miliardi spesi in do dici anni nell’isola, non so no contenti e che avanzano al governo centrale continue pretese ritenute inaccetta bili. E’ qui che si confonde la forma con la sostanza. La verità è che i siciliani non vogliono miliardi mi opere. Non è un gioco di parole; è inutile osservare che le opere si creano con i miliardi e che solo con questi è possibile risolvere i grandi problemi che agi tano la vita di una regione depressa come la Sicilia, Ba sta una domanda del resto, per dimostrare il contrario; questa: Come mai, con u- na cifra, rispettabile di ben dodici zeri, taluni problemi vitali non sono stati ancora risolti? Prendiamo ad esempio il problema più importante in senso assoluto, ossia quello della disoccupazione. Bene : dal 1947 ad oggi decine dì migliaia di disoccupati han no trovato lavoro più o me no stabile sia nelle opere pubbliche sia nelle indu strie; eppure il numero dei disoccupati oggi è tale e quale era dodici anni fa: 650 mila; il che significa che l’incremento demogra fico si è rivelato e si rivela più veloce dell’industrializ- zazione. Altro problema di primo piano: il caro-casa, terribi le croce per il 90% dei si ciliani. Negli ultimi dodici anni sono stati costruiti nel la regione 115.000 nuovi va ni di abitazione (equivalen ti a circa 30 mila case po polari); un numero vera mente cospicuo se preso a sè, ma che diventa poca cosa quando si considera il fatto che nello stesso perio do le famiglie di nuova co stituzione ( matrimoni ) rii tutta Pisola sono state cen tinaia di migliaia. Accanto a questi grossi problemi non ancora risolti ve ne sono altri, forse me no scottanti ma tuttavia e- gualmente preoccupanti: la annosa situazione delPindu- stria zolfifera estrattiva che da lustri si mantiene - con P «ossigeno», il quasi falli mento dell’ente per la rifor ma agraria che doveva tra formare l’economia dell'iso- sola e altre deficienze mi nori. Vero è che il tenore di vita è migliorato in molte zone dell’isola, che il reddi to medio pro-capite è sali to e che molte cose, a con fronto di dodici anni fa, so no cambiate in bene. Deci ne di migliaia di famiglie siciliane, oggi, possiedono la automobile, il televisore, !1 frigorifero e possono per mettersi dei lussi che quin dici anni fa erano giudicati vere e proprie utopie; ope-> rai che una volta stentava no a vivere, oggi possiedo no la motoretta, spesso l’u tilitaria acquistata a rate, possono mettere da parte qualche lira e il loro bilan cio familiare ogni fine mese quadra perfettamente. Que sto, senza dubbio, sta a di mostrare che un certo mi glioramento economico-so- ciale si è avuto, che la re gione ha fatto dei passi a- vanti, che qualcosa insom ma si è fatta, che tanti pro blemi sono stati risolti. Ma da qui all’affermazione che che la miseria in Sicilia è scomparsa o sul punto di scomparire e che Pisola è di ventata una specie di «pae se della cuccagna» ce ne vuole.

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ANNO I - luglio 1959 - N. 7

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Direttole Resp e p t o p . ALFONSO D! GIOVANNA

Redattore F R A N C O L A B A R B E R AStampo Scuòla Grafica D. Orlon* - t»l 81277 - Palanco

Direzione - Redozione - Amminis lozione Puma Baldi Centallis 6 - tel. Ili - Sambuca di Sicilia.Autor Tribunale di Sciavra n. I del 7 ■ i • 19S9.

Abbonamento annuo L. 300 Benemerito L. 500 Sostenitore L. 1.Q00,

Servitevi del cc. p. 7 8724 Una copia L. 30

LA VOCEdi Sambuca

Anno 1 • n. 7 • Luglio 59 m e n s i l e d i v i t a c i t t a d i n a Sped. Abb. Post. IH gruppo

I I I I T A ’ I f E D I T A ’ D A P C Urge altrontare con sereno realismo I problemi della nostra Sicilia

Umili VCnlin rllbt IL nostro popolo chiede piùIl 29 giugno. Festa dei

SS. Pietro e Paolo, il Santo P a d r e ha indirizzato al mondo la Sua prima let­tera Enciclica : « Ad Petn Cathedram ».

La prima Enciclica di Giovanni XXIII costituisce un documento di indubbia importanza non solo per quanti accettano, senza ri­serva, il magistero della Chiesa, ma per tutti coloro i quali, vivendo in un mon­do laico ma permeato da secoli dall'azione della Chie­sa, non possono ignorare nè trascurare gli insegna- menti che provengono dal­la Cattedra di Pietro.

L'Enciclica, appunto per­chè destinata ad un vastis­simo pubblico, doveva toc­care ed ha toccato oltre ai problemi di natura e di portata universali anche al­tri particolari e persino con­tingenti : perchè nella vita quotidiana dei popoli tutto è strettamente collegato, ed anche questioni apparente­mente secondarie^ possono essere illuminate da massi­me eterne.

Nessuno quindi potrà mi­nimizzare la portata della Enciclica, anche quando es­sa scende dalle considera­zioni di alta teologia ad ar­gomenti più modesti di na­tura politica ed economica, e alla considerazione dei rapporti intemazionali e so­ciali. Molta parte del do­cumento pontificio riguar­da il prossimo Concilio E- cumenico al quale il Santo Padre attribuisce una gran­de importanza storica e me­diante il quale, il Suo cuo­re di Padre, spera realiz­zare l'unità, la concordia e la pace.

La Enciclica comprende quattro parti : la prima par­te è dedicata alla «Verità», dalla quale discendono gli altri benefici a cui tende la .morale cristiana, cioè la carità e la pace. La secon­da parte riguarda l’unità, la concordia e la pace come conseguimento della « veri­tà, piena integra, sincera ». che deve a ccomunare gli uomini, le classi sociali i popoli.

La terza parte tratta, in modo specifico V « Unità della Chiesa », I motivi di un tale auspicio, che per noi è speranza, sono nella infallibilità della preghiera del Cristo, alla vigilia del­la morte, che ha per og­getto l’unità della Chiesa, da Lui istituitai Unità del­le comunità separate, unità di regime, unità di culto, sicuri presupposti d'una o- perosa pace dell’anima.

Nella quarta ed ultima parte, il S. Padre conclude con una patema esortazio­ne ai Pastori della Chiesa, al Clero, ai Religiosi, alla Azione Cattolica, agli afflit­ti e ai tribolati, a tutte le categorìe di persone che

vivono nella Chiesa e fuori della Chiesa, ripetendo le parole dell’Apostolo Paolo. « Tulto ciò che è vero, tut­to ciò che è onesto, tutto ciò che è giusto, quanto è puro, quanto è amabile, tutto ciò che dà buona fa­ma, tutto ciò che è virtuo­so e degno di fede, sia og­getto dei vostri pensieri »

Questo in sintesi il con­tenuto della Enciclica che merita essere meditata se­riamente, sia per la quan­tità dei temi elevatissimi affrontati, sia perchè detta­ta da Chi brama che la ve­rità sia vita nella realizza­zione dell'Unità e della con­cordia dei popoli per il raggiungimento della pace universale.

OPERE E MINORE SPRECO DI MILIARDII l DODICI U N I DI IUT0N0HII SONO STITE F I H E T U I E COSE O lili U INCHE MOLTE IU R E SOPEIELOf. N O M E I MILLE MILIARDI SPESI I DIS0CC0P1II SONO SEMPDE (00 M IU MDLIE UM ICHE «SUINO 10GURI MENTRE D E M I ED ASSESSORI SI COSTRUISCO») P I L f f i l E VILLINI I DISPETTO D E I U MISERI».

da « L’amico del popolo »

Mentre ferveva la campa­gna elettorale alcuni grandi giornali accusavano aperta­mente ì siciliani di nutrire sentimenti tutt’altro che te­neri verso il nord e di ri­tenerlo anzi responsabile — diretto o indiretto che fos­se — della miseria ancora esistente in Sicilia e di a- vanzare al governo di Ro­ma richieste sempre più pre­

tenziose, Non spetta a me dire se la Sicilia ha effet­tivamente dei risentimenti verso le regioni più progre­dite e verso Roma oppure no; stabilire questo punto non mi sembra di grande necessità perchè non è chia­rendo questa sfumatura che il grande problema della Sicilia potrà essere risolto. Piuttosto conviene mettere a nudo alcuni punti fonda- mentali che serviranno se­condo me, a rendere più

SI VA 11 VACANZA

P R O B L E M I DILLA SCUOLAL’Isututo delle Scuole Medie

<i G ioacchino Viscosi » ha chiu­so un altro anno di intensa at­tività-

Un consuntivo generico si può desum erlo dai frutti raccolti in prim a sessione; pochissim i i m orti, discreto il numero dei feriti, num eroso il gruppo dei vittoriosi; uscendo fuori di me tafora i respinti, i rim andati, i promossi.

Una percentuale di promossi e licenziati che conforta e in coraggia, e, data la serietà di chi presiede e del corp o inse­gnanti, fa pensare che la Scuo­la Media, ha ottim i allievi.

Un plauso vada alla Signora Preside, D ott, Concetta Bella Di G iorgio e ai suoi diretti colla­boratori nell’insegnam ento, che si sono prodigati, con abnega­zione e alto senso del dovere, nell'arduo com pito dell’educa­zione scolastica.

Per il n uovo anno si prospet- tan delle fresche speranze* cir­ca 50 ragazzi hanno sostenuto gli Esami di Am m issione e col nuovo anno 1959/60, frequen­teranno la 1. M edia. Ma un fat­to strano ci porta a fare delle serie considerazioni; su 50 a lunni nuovi, il 50% è costitui­to di ragazzi im portati, ra­gazzi ch e vengono da M onte­vago, S. M argherita, Giuliana A prima vista ciò costituisce m otivo di orgoglio: Sambuca centro scolastico dei paesi v ici­niori! Ma non può sfuggire, neppure al superficiale osserva­tore, lo squilibrio del confronto tra il numero degli alunni di casa, i Sambucesi, che hanno l’istituto ad pedes e quello dei forestieri che affrontano sa­crifici per venire a frequentare e che battono i nostri frequen­tanti con la proporzione del 5 0% ! Tanto dire- giuocare in casa ed essere sconfitti con un pareggio! E si badi che non tan­to sono aum entati i forestieri, quanto piùttosto sono scem ati i sambucesi nella frequenza del­

le Scuole Medie. E’ vero che il nuovo Istituto dell’A w iam en - to, al suo terzo anno di apertu­ra, ha assorbito parte di una percentuale, in altri tempi più accettabile e confortevole, ma l’A w ia m en to non può assorbi­re gli elementi che, attraverso A la Scuola Media, si caratteri/- W zano in uno speciale in dirizzo# del tutto diverso. Ed è un er­rore avviare ragazzi che potran­no avere innanzi a sè un avve­nire ricco di mille prospettive, per un sentiero determ inato <1 poche possibilità.

Con ciò, si badi, non si vuole tirare acqua al m ulino del la­tino o del tradizionale sentiero delle scuole a sistema classico, ma vogliam o che si rifletta che l’avviam ento dovrebbe essere la scelta esclusiva per quei ra­gazzi che, a giudizio o ad in­tenzione dei genitori, seguiran­no, in avvenire, determ inate pro­fessioni, saranno cioè determ i­nati ad unum sin dal prim o an­no di insegnam ento piùttosto che liberi di scegliere tutti i rami possibili, tosto che raggiunta la licenza media, resi più maturi, scelgano quello che più loro ag* grada, l ’insegnam ento classico o quello professionale superiore.

Il fatto che all’Avviam ento si entra con la licenza di V E- lem entare, senza il fastidio del­l’esame di ammissione, che non c ’è il latino, e le lettere, secondo quanto erroneam ente si crede, non hanao un peso eccessivo, non dovrebbe essere l’argom en­to più valido a far preferire lo A vviam ento Professionale anzi­ch é le Scuole Medie. Quindi si scelga pure PA vviam ento, ma no* com e si sceglie una accor­ciatoia. per arrivare più facil­mente e più presto, ma com e una strada forzata che non am­m ette altra scelta, per quegli alunni che non hanno o non possono avere altra possibilitào determ inate capaciità; ma sviare le finalità argom entando che tanto la Scuola Media quan­

to l’Avviam ento sono la stessa cosn, è un grave errare che un giorno ••'non può essere scevro da conseguenze irreparabili!

' S T R A N E Z Z APubblichiamo una lettera per­

venuta al signor XJ da parte dell’ERAS, Ente presso il quale aveva protestato per il fatto di essere costretto a pagare delle tasse per un terreno che ha già avuto espropriato da diversi an­ni e che, con buona pace di tut­ti, riposa sotto le acque del la­go Carboi.

« Con riferim ento al reclamo da Lei avanzato a questo Ente avverso l'iscrizione nei ruoli e- sattoriali del carico di imposte gravanti sui terreni espropriati per la costruzione del Bacino del Carboi, si com unica quanto segue :

Questo Ente affinchè l’onere delle imposte sui terreni occu­pati non continuasse a gravare sugli ex proprietari già privati del reddito, si è interessato af­finchè l’ intendenza di Finanza di Agrigento emettesse i decre­ti n, 10742 dell’ t i / 6 / 9 5 7 n,( 12245 del 15/6/1957; 112246 dell’ u / 6 / 9 5 7 con i quali venne disposto che per il carico delle II.DD. gravanti sui terreni in oggetto a partire dall'esercizio finanziario 955-56 in poi venis­se escusso l’ERAS,

Successivam ente ai sensi del- l’art. 43 del 8/10/931 questo Ente ha provveduto a far effet­tuare dall’ Ufficio Tecnico Era­riale di A grigento il declassa­m ento dei terreni occupati poi­ché sottratti alla libera dispo­nibilità dei proprietari e non più suscettibili di utilizzazione econom ica e perciò esenti dal pagam ento di im poste fondia­rie.

Allo stato attuale nessun ca-

(continua in quarta pag.)

comprensibili da una partelo stato d’animo delle po­polazioni siciliane e dall’al­tra la situazione politica ve­nutasi a creare in Sicilia negli ultimi mesi.

Tutti sanno che in Sici­lia fra il 1947 il 1958, Sta­to e Regione hanno speso qualcosa come mille miliar­di; una cifra senza dubbio elevata che ha permesso al­la Regione di fare dei pas­si avanti nella via del pro­gresso e che è servita a da­re all’isola delle opere tal­volta gigantesche e a risol­vere in parte il problema delle infrastrutture. Pure no­nostante questo denaro ab­bondantemente uscito dalle casse dello Stato e della . Regione e nonostante gli sforzi che gli uomini di buona volontà hanno fatto per migliorare sempre più le condizioni dei cinque mi­lioni di abitanti, molti pro­blemi non sono stati risolti e altri lo sono stati in ma­niera approssimativa.In principio ho parlato di prendere il coraggio a due mani e di affrontare il pro­blema dalla parte più scot­tante perchè solo così fa­cendo è possibile far aprire gli occhi a tutti coloro che

non credono all’esistenza di un problema siciliano e che, ignorando o fingendo di i- gnorare le vere cause della recente crisi politica che ha trascinate} Pisola alle soglie della perdizione, potrebbe­ro perservare nell'errore..

Confermo perciò che «1 problema della Sicilia va e- sposto con coraggio, chia­rezza e onestà.

Si è detto che i siciliani nonostante questi benedetti mille miliardi spesi in do­dici anni nell’isola, non so­no contenti e che avanzano al governo centrale continue pretese ritenute inaccetta­bili. E’ qui che si confonde la forma con la sostanza. La verità è che i siciliani non vogliono miliardi mi opere. Non è un gioco di parole; è inutile osservare che le opere si creano con i miliardi e che solo con questi è possibile risolverei grandi problemi che agi­tano la vita di una regione depressa come la Sicilia, Ba­sta una domanda del resto, per dimostrare il contrario; questa: Come mai, con u- na cifra, rispettabile di ben dodici zeri, taluni problemi vitali non sono stati ancora risolti?

Prendiamo ad esempio il problema più importante in senso assoluto, ossia quello della disoccupazione. Bene :

dal 1947 ad oggi decine dì migliaia di disoccupati han­no trovato lavoro più o me­no stabile sia nelle opere pubbliche sia nelle indu­strie; eppure il numero dei disoccupati oggi è tale e quale era dodici anni fa: 650 mila; il che significa che l’incremento demogra­fico si è rivelato e si rivela più veloce dell’industrializ- zazione.

Altro problema di primo piano: il caro-casa, terribi­le croce per il 90% dei si­ciliani. Negli ultimi dodici anni sono stati costruiti nel­la regione 115.000 nuovi va­ni di abitazione (equivalen­ti a circa 30 mila case po­polari); un numero vera­mente cospicuo se preso a sè, ma che diventa poca cosa quando si considera il fatto che nello stesso perio­do le famiglie di nuova co­stituzione ( matrimoni ) rii tutta Pisola sono state cen­tinaia di migliaia.

Accanto a questi grossi problemi non ancora risolti ve ne sono altri, forse me­no scottanti ma tuttavia e- gualmente preoccupanti: la annosa situazione delPindu- stria zolfifera estrattiva che da lustri si mantiene - con P «ossigeno», il quasi falli­mento dell’ente per la rifor­ma agraria che doveva tra­formare l’economia dell'iso- sola e altre deficienze mi­nori.

Vero è che il tenore di vita è migliorato in molte zone dell’isola, che il reddi­to medio pro-capite è sali­to e che molte cose, a con­fronto di dodici anni fa, so­no cambiate in bene. Deci­ne di migliaia di famiglie siciliane, oggi, possiedono la automobile, il televisore, !1 frigorifero e possono per­mettersi dei lussi che quin­dici anni fa erano giudicati vere e proprie utopie; ope-> rai che una volta stentava­no a vivere, oggi possiedo­no la motoretta, spesso l’u­tilitaria acquistata a rate, possono mettere da parte qualche lira e il loro bilan­cio familiare ogni fine mese quadra perfettamente. Que­sto, senza dubbio, sta a di­mostrare che un certo mi­glioramento economico-so- ciale si è avuto, che la re­gione ha fatto dei passi a- vanti, che qualcosa insom­ma si è fatta, che tanti pro­blemi sono stati risolti. Ma da qui all’affermazione che che la miseria in Sicilia è scomparsa o sul punto di scomparire e che Pisola è di­ventata una specie di «pae­se della cuccagna» ce ne vuole.

B U C A P A E S ES A Ml o t i e o t o Demografico mese di Giugno

N ati n el m ese d i g iu g n o \ rin a to A n n a M a ria d i G io v a n n i Di P rim a G a s p a r e d i A n to n in o D am iano M a ria d i F ra n cesco Russo F e lice d : G iu sep p e r a r a n t in o B a ld a s s a re d i G io v a n n i C icio B a ld a ssa re d i A u d en zio G a g lia n o C a lo g e ro d i E p ifan io B a rrile B a ld a s s a re d i V in cen zo P u ccio C a lo g e ro d i B a ld a ssa re

Nati fuori Comune registrati nel mese di giugno 1959 n. 5

Cannuscio Giovanna d: Giuseppe a Sciacca Malarvicmo Maria di Ignazio »Cusenza Salvatore di Antonino a RegalbutoArbisi Salvatore di Pasquale a SciaccaCalcagno Gaspare di Nicolò >>

Da notare che f nati del mese di giugno, in Sam­buca, sono tutti maschietti! Conseguenze di « au­guri di figli maschi »!

Morti n. 2 Cicio Gaspare fu Salvatore Sparacino Giuseppe fu Francesco

Immigrati con i familiari N. 4 Corda Giuseppe proveniente da Ostia Raimondi Carmelo » da PalazzoloDi Leonardo Antonino » da Brooklyn

Emigrati con i familiari N. 13 Mangiaracina Calogero emigrato a BariDi Verde Placido e famiglia a Vaprio D'Adda Cusenza Giovanni a SciaccaIndelicato Giuseppa a MontevagoGiacone Antonino di Ant a SciaccaCampisi Filippa fu Ant. a Menfi

Nati 14 Emigrati 13Morti 4 Immigrati 4

popolazione al 31. 5. 1959 8.034 » al 30 6. 1959 8.037

aumento pop. 2 Famiglie 2.385 Maschi 3.973 Femmine 4.064 Sposati nel mese di Giugno

Incardona Francesco con Montalbano Rosa Diana Giuseppe con Femminella Elisabetta Gigliotta Giovanni con Guzzardo Caterina Mule Stefano con Lo Giudice Maria Mangiaracina Girolamo con Giglio Santa Salvato Giuseppe con Ferrara Francesca

G IR O N Z O L A N D OIncidenti - Strìsce zebrate - insetticida

V A R I E . . . .

Movimento Demografico mesN ati n el m ese d i g iu g n o

ili G io p oA rm a to A n n a M a ria d i G io v a n n iDi P rim a G a s p a re d i A n to n in oD a m ia n o M a ria d i F ra n cescoR u sso F e lice d i G iu sep p eT a r a n tin o B a ld a s s a re d i G io v a n n iC ic io B a ld a ssa re d i A u d en zioG a g lia n o C a lo g e ro d i E p ifan ioB a rr ile B a ld a s s a re d i V in cen zoP u ccio C a lo g e ro d i B a ld a ssa re

N a ti fu o ri C o m u n e re g is tr a ti n e l m ese d i g iu gn o1959 n. 5

, Cannuscio Giovanna d : Giuseppe a SciaccaMalarvicmo Maria di Ignazio »Cusenza Salvatore di Antonino a RegalbutoArbisi Salvatore di Pasquale a SciaccaCalcagno Gaspare di Nicolò »

Da notare che i nati del mese di giugno, in Sam-buca, sono tutti maschietti! Conseguenze di « au­guri di figli maschi »!

Morti n. 2Cicio Gaspare fu SalvatoreSparacino Giuseppe fu Francesco

Immigrati con i familiari N. 4Corda Giuseppe proveniente da OstiaRaimondi Carmelo » da PalazzoloDi Leonardo Antonino » da Brooklyn

Emigrati con i familiari N. 13Mangiaracina Calogero emigrato a BariDi Verde Placido e famiglia a Vaprio D’AddaCusenza Giovanni a SciaccaIndelicato Giuseppa a MontevagoGiacone Antonino di Ant a SciaccaCampisi Filippa fu Ant. a Menfi

Nati 14 Emigrati 13Morti 4 Immigrati 4

popolazione al 31. 5. 1959 8.034» al 30 6. 1959 8.037

aumento pop. 2Famiglie 2.385Maschi 3.973Femmine 4.064Sposati nel mese di Giugno

Incardona Francesco con Montalbano RosaDiana Giuseppe con Femminella ElisabettaGigliotta Giovanni con Guzzardo CaterinaMule Stefano con Lo Giudice MariaMangiaracina Girolamo con Giglio SantaSalvato Giuseppe con Ferrara Francesca

In Via Roma, sulla Piazzetta della Vittoria è stato aperto un nuovo Bar dal Sig. Pendola Giu­seppe & figli. — — — -

La Piazzetta si adorna dèi va­riopinti colori degli ombrelloni e dei tavolinetti, dando un a- spetto civettuolo alla piazza del m onum ento ai caduti.

Il 15 giugno, alle periferie di Sambuca, Montalbano Paolo, che assieme al fratello era a bordo del suo m otorscooter, cozzava contro un trattore pe­sante. Per fortuna i due scon tristi hanno riportato lievi con­tusioni, solo un grande spa­vento!

Il 13 Giugno il nostro concit­tadino Audenzio Giovinco si è unito in matrimonio con la Si gnorna Liliana Graziano, nella Chiesa Parrocchiale di S. A n to­nio, 1005 Ferguson Street, m R ockford ILL.-USA. Alla novel­la coppia, nostri abbonati, gli auguri più cordiali da parte de LA VOCE.

Il 30 giugno si sono uniti in m atrimonio, nel Santuario della Madonna dell'Udienza la Sig na Ins Franca Ferrara e l ’ins. Giu­seppe Cipolla. I novelli sposi hanno ringraziato i convenuti al Cinema Elios.

Il giorno 2 luglio, al Palazzo Com unale, si è riunita la Com ­missione esaminatrice per il Co missione esaminatrice p e r 1 i Concorso di un applicato all’a- nagrafe.' com e già annunziato

in uno dei nostri precedenti nu­meri

Tra 1 partecipanti è stato di­chiarato vincitore del Concorso CAvv. Giorgio Ciraulo.

Sono in corso i lavori per lo impianto di un distributore di benzina AGIP, che sorgerà di fronte al mulino S■ Maria Da tem po si era in attesa di un nuovo distributore...! Ora si è in attesa di conoscere chi ne sarà il titolare!

Sotto il patrocinio dell'Azien­da Autonom a di Soggiorno e Turismo di Sciacca Terme, sa­rà aperta nel prossimo agosto, una personale del nostro con cittadino Gianbecchina.

Nei modernissimi locali delle Terme figurerà la più recente produzione del nostro artista, al quale, in anteprima, porgia riio gli auguri de « LA VOCE *.

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Il 2 2 giugno, nel centro di Corso Umberto, all'incrocio di Via Roma-Via Pietro Caruso, ve­niva investito da una bicicletta il Sig. Marino Biagio, dal cicli­sta Sparacino Giuseppe di Bal­dassare. L’urto violento faceva ruzzolare il Marino' sull’asfalto per la lunghezza di parecchi metri. Veniva subito soccorso dai presenti e portato a casa, dove 1 medici ne hanno pro­gnosticato la guarigione entro50 giorni s,c.

L’incidente, che ha suscitato timori e com menti tra 1 citta­dini, ci pone di fronte alla ri­soluzione di un problema che, con la comprensione delle auto­rità e dei cittadini, possiamo facilm ente risolvere. Il tratto di Corso Um berto che va dall’al­tezza di Via Beccadelli a Via Purgatorio, è il più congestio­nato di tutta la cittadina ?, quasi, a qualsiasi ora.In modo particolare i pedoni hanno il piacere, nelle prime ore del mattino, di intrattener­si a scambiare quattro chiac­chiere con i primi amici che incontrano, andando a fare la spesa, proprio sul quadrato piò pericoloso: all’ im bocco di Via Roma e di Via P, Caruso. Ora­mai le strade, anche dei piccoli centri, sono divenute altrettan­to pericolose com e quelle delle metropoli e non siamo più al tempo delle carrozze che si fa­cevano' largo a suon di frusta ! Pertantb i cittadini siamo pre­gati di' servirci del marciapiedio della Piazzetta della Vittoria, se ci viene il ticchio di chiac chierare o il bisogno di parlare con qualcuno proprio in quel punto.

Ora sottoponiamo l ’altro a- spetto del problema al Sig, Sin-

E R R A T A ., C O R R IG E

Tra coloro che hanno man­dato delle offerte per la fe­sta della Madonna dell’U - dienza e stato dimenticato il Sig. MONTALBANO PAO­LO fu Salvatore che, dalla Inghilterra, ha mandato L.10.000.

La narrazione: «Come fu salvato il volto deE’Imma- colata della Madonna della Udienza », compreso nel n. 6 del nostro giornale, è di Santi Affronti.

O PE R E PU B B LIC H E

Il Tecnico Comunale, Ing. Maggio ci ha gentilmente fornito le seguenti notizie riguardanti una vasta at­tuazione di opere pubbliche, alcune già date in appalto, altre approvate, altre allo stato di progettazione.

Opere di imminente ese­cuzione e già appaltate:

VIA MARCONI - Fognature e pavimentazione per l’im­porto di 20 959 000. Ditta ap­pai tatrice: Morreale di Sciac­ca.

VIA FRATELLI COSTANZA- Fognature e pavimentazio­ne per l’importo 3333.000. Ditta appaltatrice: Bellia di Menfi.

VILLETTA COMUNALE: rin­ghiera di tralicciato di fer­ro stirato, per l’importo di1600,000. Ditta appaltatrice: Giovanni Catalano di Sam­buca.Frana Cicala - Pavimenta-

daco, o achi per lui, perchè provveda a zebrare il quadra­to in parola. Le zone a strisce Zebrate ricorderanno ai pedoni che devono servirsi solo di qud tratto per passare da un mar ciapiede aH’altro, e metteranno d’avviso 1 velocisti del pedale, delle motorette, dell’accelerato­re che in quel punto devono ral­lentare. A proposito di strisce,i posteggi vengon.o utilizzati ne! massimo disordine Si era prov­veduto a zebrarli Fatica spreca­ta! Invece di usare economica calce perchè non usare biaccj con olio di lino? Se' ne fanno tante spese utili(?>. questa con le altre?

Avete notato agli angoli dei­le vie certi cespugli appesi?

A dire il vero non se ne ve­devano dal passato ventenniol A che cosa servono? Ma come, non lo sapete? A uccidere le m ,osche!.. quando le mosche abboccano! Cose dell’altro mon­do! Tuttavia abbiamo appreso che forse, forse, un pò di in­setticida, per le strade, sarà va ponzzato col sistema, più ag­giornato. delle pom pe'

L’ i 1 luglio il caro Can. Don Girolamo Salvato compiva il suo 50 di Messa, essendo stato ordinato T u luglio 1909. Una Messa d’oro, celebrata nel silen­zio e nel raccoglimento, circon­dato da soli amici e parenti, la comunità dei fedeli di Sambuca, celebrerà, il 50ennio di Messa del Can. Salvato il 30 settembre p.v.

Per intanto al nostro caro don Girolamo, porgiamo gli auguri più fervidi per una Messa di diamante,

zione Vicoli Saraceni (1.000 mq) - Allontanamento fo­gnature Via S. Croce - Im­porto 4.440.000 - Legge Mi­lazzo - Opere urgenti - 7 - 3 - 1959 che prevede il fi­nanziamento prò capite (L 500) ai Comuni con popola­zione inferiore ai 15.0000 a- bitanti, Saranno iniziati al più presto, essendo la som­ma già a disposizione

Opere approvate, in atte­sa della Registrazione dei Decreti presso la Corte dei CC.PIAZZA NAVARRO - BAL­DI CENTELLIS - TERRAZ­ZO BELVEDERE - importo9000.000.

VIA ROSARIO - Approvata e stanziata - importo nove milioni.

VIA BONADIES 1 Pavimen­tazione e sistemazione fo­gnature - Importo 9.000.000,

VIA S. LUCIA - Pavimenta­zione e sistemazione fogna­ture. Con somme dell’Asses- sorato ai Lavori Pubblici; da Via Astrologo a Via Marco­ni con Cantiere, per l’im­porto. quest’ultimo tratto, di6.000.000.

VIA CACIOPPO - Pavimen­tazione e sistemazione fo­gnature - Somme approvate e stanziate - Importo Lire6.600.000

VILLETTA C O M U N A LE -S i­stemazione interna - In li­nea - Importo 2.300 000.

EDIFICIO SCOLASTICO : SCUOLE MEDIE - Somme stanziate - Progettazióne ap­

provata e dal Genio Civile e dal Provveditore al LL PP. Importo 52 000.000 In atto il Comune sta cotrattando un Mutuo con la Cassa DD. PP. Si tratta in base alla Legge 589 - L. Tupini

Inoltre sono al lavoro due importanti progetti:

SISTEMAZIONE DI TUTTA LA RETE DI STRADE IN ­TERNE E DEL CENTRO A - BITATO - Progetto di mas­sima, presso u Ministero dei LL. PP per l’importo di201.860.000 - Legge 184- 15. 2. 1953.

COSTRUZIONE di tutta la

rete fognante, compreso lo impianto di depurazione per l’importo di complessivi L200.000.000 Di detta somma è stato assegnato un primo stralcio di 25.000.000, - M i­nistero LL. PP e Cassa per il Mezzogiorno

Sistemazione Strade Comu­nali:

Bevalo Amaro sino a Via Stazzone e Via Orfanotrofio- con Cantiere di Lavoro per l’importo di 5.314.000.Con fondi del bilancio co­munale:Sistemazione Spiazzo Santa Croce - Costruzione fogna­tura Cort/le Viviano e Via Concerie - Costruzione fo­gnature Via Castello - Co­struzione fognature Via Be­valo Amaro - con delibera­zione sono state approvate per detti lavori L 350.000.

A ttu a lm e n te è in c o rso d icostruzione il IV 0 lotto di loculi, al Cimitero. Ditta Giambalvo Pietro - Importo L 9.187.000 In totale saran­no costruiti N, 350 loculi,

C A S E

Sono stati dati in appalto ad una Ditta di Palermo, i lavori per la costruzione di10 alloggi popolari, per o- perai agricoli e industriali

ARRIVI

Si trovano a Sam buca, per trascorrere un breve periodo di vacanze tra i familiari, ì Sìgg Vetrano Antonino e gentile Si­gnora — proveniente da Calu­met City, Cim ino Pietro e gen­tile Signora — proveniente da Brooklin.

PARTENZE

£’ ripartita per Calum et C i­ty, dopo brevi vacanze trascor­se in famiglia e dopo avere spo­sato, in seconde nozze, il Sig Diana Giovanni, la Sig.ra Fem ­minella Elisabetta assieme alla figlioletta Pana Azara.

LA MADONNA DELIA CIFRASabato, 11 luglio, è arrivata

la Madonnina della Gilra, pro­veniente da Sciacca, in visita presso l ’ Associazione France­scana di Sambuca, accolta alle porle del paese da un fo lto nu­mero dì fedeli, presenti tutte le organizzazioni parrocchiali e preceduta da un lungo corteo di m acchine e di m otoscooters la Madonnina veniva portata in processione nella Chiesa di S. M ichele, sede delle Associa­zioni Francescane. Nella matti­nata del 12. la Madonnina ven­ne portata nel Santuario e da qui, nel pomeriggio, accom pa­gnata da un'immensa folla, ve-

in base alla Legge n 33 I 95 5. 1956 - Importo 20.000.000. GESTIONE INA CASA, confondi dello Stato. Sono sta­ti stanziati 15 000.000 per la costruzione di case popolari. In atto si sta contrattandoper l’acquisto dell’area, in Via Archi.

Avendoci alcuni ragazzi § goivani chiesto a che punto tanno le cose per il campo sportivo, abbiamo rivolto la domanda all'Ing Magigo!

Il campo sportivo prevede una spesa di 10 000 000. Al­lo stato attuale la Regione interviene con la concessio­ne del 60% sull’intero im­porto. cioè per 6 .000.000: gli altri 4 milioni dovrà appro- tarli il Comune II Comune sta stipulando un mutuo con il CONI per potere appron­tare il 40%. Si prevede che l’inizio dei lavori non sarà lontano come si potrebbe credere'

Ci auguriamo che tutti ■ progetti passati in rassegna e che sono allo stato dì ap­provazione o in attesa del­la Registrazione alla C. dei C C vengano in esecuzione al più presto! Allora solo potremo dire che Sambuca prenderà un altro volto, il volto di una autentica cit­tadina!

Si apprende che è stato approvato e finanziato il progetto per la costruzione di un abbeveratorio in con­trada Sparacia. Somma L,2,500.000. L’appalto sarà da­to quanto prima

In seguito alla dichiara- razione di inabitabilità del 1° piano dell’Edificio delle Scuole Elementari, è stato presentato un progetto della somma di L. 2.700.000, agli Assessorati dei LL PP. e della P. I. Si prevede la si­stemazione dei tetti, delle gronde e della cornice e dell’antico, e parte del pa­vimento del pianterreno, in alcuni punti avvallato per circa 15 cm

In tal modo si ovvierà, rendendo efficienti tutte le aule, al sistema dei turni delle ore scolastiche

niva portata alle porte del pae­se da dove partiva per Partan- na, seguita da num erosi sam- hucesi ch e a bordo di m acchine rendeva omaggio alla celeste Regina.

LAUREE

Con viva soddisfazione ap­prendiam o ch e la nostra concit­tadina e conreadattrice Fanny Giam balvo, nella recente ses­sione estiva, ha conseguito la laurea in Filosofia, con la bril­lantissima votazione di 110, lo­de e diritto alla pubblicazione della tesi.

Ha trattato • « La Metafisica dì N ietzsche », studio di estre­mo interesse, anche perchè non oggetto di studio da svariati lu­stri.

Relatore il chia/m o Prof Ca­ramella, Conr/ri i chia/m i Proti Albegiani e Sciacca.

Il nostro caro am ico Rori A- modeo. ha conseguito presso la Università di Firenze la laurea in Scienze P olìtiche e Sociali. co l massimo dei voti e la lode

Si è laureala presso 1‘Ateneo di Palermo in Lettere e Filoso­fia, con ottim i voti, la sigra Ca­terina C ioccio Costa.

A tutti vadano gli auguri de « LA VOCE».

La voce di Sambuca Pag. 3

S T O R I A ♦ ARTE ♦ A T T U A L I T ÀI NOSTRI MEDAGLIONI

SUOR VINCENZAOgni anno, il 25 luglio,

nella vecchia Matrice, dove riposano le spoglie mortali di Vincenza Maria Amorelli, si celebra una solenne Mes­sa e un Te Deum di ringra­ziamento, per ricordare il cessato colera del 1837. La circostanza è ricordata dal nostro popolo sotto il titolo di « Festa del Bambino di Suor Vincenza ». perchè per

.intercessione della Serva di Dio, il Bambinello Gesù, u- na piccola e graziosa imma­gine di cera, venerata e con­servata in questa Matrice, e portata in processione, in quella calamità, miracolava l’intera cittadinanza dal ter­ribile morbo. Esistono in que­sto archìvio delle testimo­nianze del prodigio che do­veva passare alla storia co­me il miracolo più grande che Iddio abbia elargito a questo suo popolo per mez­zo dell'umile sua Serva, Vin- za Maria Amorelli.

Chi era Vincenza Amorel­li? Figlia di un modesto bar­biere sambucese che abitava nei pressi della Chiesa del Purgatorio, una figlia del po­polo.

Nacque il 17 ottobre del 1737 da mastro Epifanio A - morelli e da Natala Gurre- ra P iù tardi i suoi biografi vedranno in questa data un segno della predilezione di­vina, in quanto il 17 ottobre ricorre la festa delle stim­mate di S. Francesco di As­sisi, stimmate che la stessa Suor Vincenza avrebbe pro­vato nelle sue carni, come risulta dalle testimonianze raccolte e conservate in que­sto archivio.

Veniva battezzata, appena nata, nella Chiesa dell’Ospe- dale. succursale della Par­rocchia Matrice, dal Sacer­dote Don Ambrogio Garga­no .per incarico dell’Arcipre­te Parroco che allora era don Rocco Amodei, e le ve­niva imposto il nome di Vin­cenza Maria, in onore della Madonna dell'Udienza e di5 Vincenzo Ferreri, partico­lari protettori, durante la difficile gravidanza, di don­na Natala che rischiò la morte.

La casa di mastro Epifa­nio era una nidiata di bimbi:6 femminucce e maschietti, in tutto 13 figliuoli! Una famiglia patriarcale che vi­veva di lavoro e di bontà!

La piccola Vincenza trovò, in tale ambiente, l’atmosfe­ra adatta a fare sbocciare le più belle virtù. E, contra­riamente a quanto potrebbe credersi, dato il numero ec­cezionale dei componenti del­la famiglia, mentre ciò non distolse Vincenza di alimen­tate la santità, la mise nel­le condizioni di esercitare, sin da piccola, quelle virtù cristiane che, nel regno del­la famiglia trovano la pri­ma palestra di allenamento e di prova. Per questo la sua carità fiori in modo parti­colare ed eminente! A soli 8 anni aveva una tale spic­cata sensibilità verso i po­veri. ed a lenirne le mise­rie. che. secondo quanto a f ­ferma don Calogero Ferrara si privava di quello che le toccava a tavola, una mo­desta tavola di operai- per darlo ai poveri. A so lilo an­

ni. il suo confessore, Don Baldassare Panepinto. la ri­teneva già matura per ac­costarsi 3 volte la settima­na e nei giorni di precetto, cosa rara e straordinaria per quei tempi, al Sacramento della Eucarestia.

A 12 anni, nel 1749, en­trava nel Collegio di Maria, per consacrarsi alla vita di perfezione. Ne usciva 2 an­ni dopo e poi vi entrava suc­cessivamente, a causa di u- na malattia che. dopo pochi anni, le avrebbe definitiva­mente precluso l’accesso n quel dolce luogo di solitudi­ne e raccoglimento, dove la sua anima, assetata di san­tità, anelava segregarsi per unirsi al suo Dio Comincia a questa il doloroso calva- dio di Vincenza Amorelli, un calvario lungo di circa 70 anni e colmo di indicibili sofferenze Per 8 anni è co-

sretta ad astenersi persino dal cibo in d isp e n sa b ile e vi­ve con la sola comunione e poche bevande. Il 1 marzo 1764, giovedì grasso, nelle sue mani, sui suo: piedi e nel suo costato fanno com­parsa le piaghe di Gesù Crocefisso, sulle cui soffe­renze quotidianamente me­ditava. n 4 settembre 1786. dopo circa 11 anni dalla morte della madre, il fra ­tello, P. Michelangelo, Cap­puccino, fa trasferire la so­rella in una nuova abita­zione, sita presso S. Michele, in quella via che, dopo pren­derà il nome di Amorelli appunto, in omaggio a Suor Vincenza

Poco è lo spazio in queste colonne per potere, anche in sintesi, dire tutto sulla vita, sulle virtù, sugli innu­merevoli episodi di santità che si intessono attorno al- sua umile e gracile perso­na. Quando sarà sul punto di rendere l’anima a Dio. tre stelle lucentissime bril­leranno sulla sua fronte: le virtù teologali, Fede. Spe­ranza e Carità; le campane delle Chiese di Sambuca suo­nano da sole e sul suo volto esamine continuerà a splen­dere il colore della vita.

Era il 7 Aprile 1834! La po­polazione al misterioso suo­no delle campane appresa la notizia, si riversa in Lar­go S Michele e in Via A- morelli. iniziando un com­movente pellegrinaggio at­torno alla salma della San­ta scomparsa. Si perche ta­le era ritenuta Vincenza mentre era in vita, e tutti ora vogliono vederla per la

ultima volta e baciare al­meno le sue vesti.

Fu cosa impossibile pro­cedere subito alla tumula­zione, avvenuta parecchi fa- timosi giorni a causa del delirio della popolazione che, piangendo e pregando, pro­clamava Vincenza M. San­ta. Dovette intervenire l’au­torità ecclesiastica. H Vica- cano Generale d’allora Mar­co Antonio Indelicato, ne ordinava subito la sepoltu­ra e, con lettera del 6 mag­gio 1824, una sepoltura spe­ciale: una doppia cassa con chiavi, e autorizzava a rac­cogliere tutte le notizie pos­sibili sulla vita di Suor Vin­cenza Dopo pochi giorni il10 maggio dello stesso anno» si dava inizio all’indagine sulle sue virtù

Il suo corpo giace nella cappella del SS. Sacramen­to per perpetuare- nei suoi resti mortali, quella adora­zione perpetua, in umile at­teggiamento sempre da lei tributata in vita, a Gesù Eu­carestia. Suor Vincenza A- morelli è la figura più ge­nuina e rappresentativa del­la storia centenaria della fe­de della nostra cittadinan­za. E ciò è vero anche per10 studioso profano che si interessa alle tradizioni e al­la storia, é fede per noi cri­stiani che in Vincenza A- morelli vediamo non sola­mente la donna delle eroi­che virtù ma il baluardo della nostra difesa, la pro­tettrice del nostro popolo che Iddio si è degnato be­neficare per le mani giunte, per le ginocchia piegate, per11 martirio vissuto dell’umi­le figlia di mastro Epifanio Amorelli.

A.DG.

ASSISTENZA SOCIALE

Nella qualità di delegato della categoria degli Arti­giani di Sambuca e nell'in­teresse della collettività ho pregato il Direttore del no­stro mensile « L a Voce di Sambuca» affinchè mi con­sentisse di inserire in un angolo del giornale quelle notizie che possono interes­sare la categoria degli arti­giani alla quale mi onoro di appartenere. Voglio dare Un riassunto delle «enorme speciali » sulla pensione a- gli artigiani, approvate re­centemente dalla Camera dei Deputati, avvertendo che a- vranno valore di legge non appena saranno approvate dal Senato e firmate dal

’NA CASA... (di li tanti]Cadi la nivl; din tra nu c’è vampa è sempri fermu lu lasagnaturi Appizzata a lu muru c’è na stampa:Otellu ’nsemi a Jagu tradituri; quattru duri di carta cu ’na lampa c supra un quadra di lu Redenturi.. . . Lu cori é grossii! Ma picchi si campa? un lettu... un pani, e etneu crlaturi!

CALOGERO ODDO

L U G L I O

Presidente della Repubblica.E* da notare attentamen­

te che sono state chiamate « norme speciali », perchè, per tutto quello che questa legge non dispone, l’assicu­razione di cui si tratta è re. golata dalle norme del regio decreto-Legge 4 10. 1935, N. 1827 e successive modifica­zioni e integrazioni, ossia dalle norme della Previden­za Sociale per 1 lavoratori subordinati.

1 ) I soggetti all'assicura­zione obbligatoria sono: i ti­tolari di impresa artigiana, soggetti alla assicurazione contro le malattie (anche se non sono assistiti dalla Cassa Mutua Artigiana per­chè hanno optato per una altra assistenza), e i loro familiari coadiuvanti. Per « familiari coadiuvanti » si intendono: il coniuge, i fi­gli, i nipoti in linea diretta, agli ascendenti, i fratelli e le sorelle, i quali lavorano abitualmente e prevalente­mente nell’azienda. Figli e nipoti, fratelli e sorelle, se sono apprendisti s’intendo­

no esclusi, in quanto già co­perti di assicurazione per la legge sull’apprendistato. Per essi paga lo Stato e i con­tributi che lo Stato versa per gli apprendisti delle bot­teghe artigiane valgono agli effetti della pensione come tutti gli altri versamenti di contributi.(Ecco un altro vantaggio di questa legge che non va trascurato).

2) Gli oneri assicurativi eil concorso dello Stato. La misura del contributo è quel­la prevista per la classe 3* della tabella A allegata alla legge 20. 2. 1958 N. 55 (L. 44. m ensili) La misura del con­tributo dovuto per l'adegua­mento delle pensioni è sta­bilito in L. 600 mensili peril primo anno; per gli altri quattro anni successivi ver­rà determinato, annualmen­te, con decreto del Presiden­te della Repubblica, H con­corso dello Stato sarà, per il semestre 1° gennaio-30 giu­gno 1959, di L. 2,5 miliardi. Per gli esercizi finanziari

(continua in quarta pag.)

cose impopoLflRiLuglioa l su olo g u a r d a stese b ion de m essi!T u tto è f in ito !,., e d orm o no i covon i co m e g u e rrie r i ch e , p e riti a l cam po, a tte n d o n o p ie to s a se p o ltu ra !S p u n ta u n co n vo g lio In fo n d o a la tra zz e ra : un c u o re b a tte : u n m oto r c h e ro m b a!O tr e b b ia tr ic e barco^Tante e p ia . so sta e ra c c o g lie i p ro di f ig li a P a n !C e n e re e te r r a s ia n o sa n g u e e ca rn e, e p a g lia e p u la , p o lve re n e l v en to !U n a m ole un c r iv e llo e poi u n a m ad ia!S i sca ld i il fo rn o :so n teso le m a n in e e g ra n d i g li occh i!O d o ra il p a n e con l’o d o r d el tim o, p o r ta to giù , d a l Conso. qui a b ru c ia re ! Q u an d o di lu g lio n on c ’è n u lla più. solo un p u gn o di ce n e re è la p u la e p o lve re s a r à la c a rn e e il sa n g u e !S o l la s p e ra n za , c h e ris o rg e ra n n o le sp ig h e a l s o le a n c o r f r a ta n te lu n e, r è sta n el ra m p i d e v a s ta ti e b ru lli!

A. » .

Una Legge Regionale — 18 gennaio 1949; N. r — prevede la costituzione di un Ente, E- SCAL, per la costruzione di ca­se per i lavoratori : « manuali salariati senza tetto. »

Fu così costituito un altro Ente ancora e ancora una nuo­va sigla è venuta ad infastidireil sillabario delle cose strane.

Come abbastanza noto, an­che Sambuca ha avuto la for tuna (?) di avere costruite, in contrada Archi, tre palazzine, per 6 famiglie.

Il Comune, a norma della stessa Legge, ha dovuto acqui­stare l’area fabbricabile e le ca- sine sono venute sù.

In data 15/10/1958, fu pub­blicato un manifesto in cui si notificava il bando di concorso, lì sebbene Sambuca sia uno dei Comuni in cui esiste la crisi della casa, nessuna domanda fu presentata, per via di certe du­re condizioni inaccettabili da parte di braccianti che per me­

tà dell’anno sono disoccupati Prorogato il termine del ban­do, dopo opera di persuasione, furono presentate 4 domande

Venuto qualche settimana fa un funzionario deH'ESCAL. re­se note più a fondo le onerose c strane condizioni di locazio­ne, i 4 braccianti hanno rinun­ziato alla «casa popolare». Per­chè? L’Art. 2 della Legge sopra­citata, dice che « le case ven­gono destinate agli assegnatari, in locazione, o con patto di fu­tura vendita e di riscatto ». I a ESCAL è ancora al primo pun­to « in locazione >•, e pretende affittare ai lavoratori, a un prez­zo stabilito, a quanto pare, non in base ai prezzi correnti in paese, ma in rapporto ai biso­gni che l'ESCAL ha per pagare burocrati, tecnici e c c .- In tal modo, per le cave in parola, si pretende un canone di locazio­ne non di scom puto, di L. 95° ° mensili, oltre im pianto acqua

(continua *n 4 pmginm)

Pag. 4 La Voce di Sambuca

Il Teatro Com unale è la tra­ve nell’occh io dei SamDucesi, i quali talvolta badiamo di più ai piccolo pelo, anzicchè allo incom bro più grosso.

Oggi quel grazioso Teatro sim bolo dello sviluppo intellet­tuale, al quale erano pervenuti i nostri antenati della « belle epóchc è il grande rudero ut- m enticato che inesorabilmente si avvia alla distruzione.

Sorto tra il 1840-1850, nel pe­riodo in cui sorgevano il Poli­teama e il Massimo di Palermo, il Bellini dì Catania, il S. Carlo e l’O pera, nel periodo più ful­gido dell'Opera Linea Italiana, è stato per Sambuca il m onu­mento più rappresentativo del­lo sforzo dei Sambucesi dì ede- quare la propria cittadina alle m anifestazioni più sublimi de), l’arte e al progresso sociale. F se proprio da simili m anifesta­zioni si giudica il livello di c i­viltà di un paese, è o vvio che, dall'inerzia é dal poco spìrito di valorizzazione e di aggior­nam ento del patrim onio del apssato, si giudica la decaden­za m orale e civile di un’intera popolazione.

Noi non sappiamo com e stanno le cose tra il Com une e gli ultimi impresari che hanno tenuto aperto il Teatro Com u­nale, ma il padrone di casa,

SPORT

L’U-S LEGA com unica: —

Nella prima metà d'agosto a- vrà svolgim ento a Sambuca un torneo di calcio, riservato alia categoria juniores, per la dispu­ta della « I COPPA CARBOI • Parteciperanno al torneo quat­tro squadre: LABOR. FOLGO­RE. OLIM PICA e STELLA AZ

Il torneo è organizzato dalla U S . L E G A in collaborazione colla Associazione Turìstica Pro « A D R AG N A-CA R BO I ».

N ello stesso periodo si terrà l'Assem blea generale dei soci, si procederà al rinnovo delle ca­riche sociali ed infine alla aper­tura della sede sociale.

Volendo dar vita ad un in tenui attività sportiva il Consi­glio Direttivo della LEGA invi­la 1 cittadini a rispondere gene­rosamente alla campagna per u soci sostenitori » che sarà al più presto lanciata.

TA CCU IN O PAPINIANO

(da * Il Sacco dell'Orco » di (> Papinii

AMICI

u Gli am ici non sono altro che nem ici coi quali abbiamo con­

cluso un arm istizio non seni pre onestam ente osservato. « poy $5

HJMO li SPERANZA

- Non è senza significato il fa t­to ( he due grossi redditi dello ttoto siun dati dal tabacco e dal lotto, cioè dal fum o » dal­la tperan/a : ambedue narro t k i dello spirito di natura »o luttuoso e quttii immateriale .

ULTIMI PRECAUZIONI

« <Juando dico bene di qualche èuho mi ftrepongo unuom en te di evitare ch e quel tale po* «a. per cólto, dif bene di tue -

M f tt»

La lancia dell'Emiro

pensiamo, sia sempre nel suo diritto quando provvede a che la casa non venga demolita e che, anzi, sia resa più bella. Com e sconosciamo in che sta­to attualmente si trovi; ma ci risulta che lo stabile fa pena sotto tutti i punti di vista La sistemazione e l'apertura del Teatro Com unale aprirebbe per la gioventù sambucese merav; gliose prospettive; potrebbe na­scere, data la ripresa delle quo­tazioni della prosa, « Il Piccolo Teatro di Sambuca», palestra di educazione intellettuale e mo rale per tutti.

Si potrebbe obiettare che pri­ma si deve pensare a cose più interessanti e più utili e poi .a* rà il caso di occuparci anche del Teatro!

Un infortunato che ha un ar­to spezzato e la faccia sfregia­ta ha bisogno e dell’ortopedica, e della medicina plastica. Non si può pensare solamente a sal­dare le ossa, rattoppando alla meglio la faccia.

A guarigione avvenuta avre­mo un uomo con le ossa a po­sto, ma mostro.

Ebbene, Signor Sindaco, La preghiamo di dirci! qualcosa in merito al nostro caro Teatro c quali intenzioni ha l'Ammini- s trazione per riaprirlo al pub­blico, rimesso a nuovo, in un prossimo domani.

L'EMIRO

lo mondaSfótetiòcki nel Ili eco

S erv izio e lico ttero :V allo n e P isciaro (S am b u ca) Z o tta C ielo (A d rag n a )al 2000.....

A q u an to p a re a q u es ta sp eran za è d o vu to il to ta le a ccan to n am e n to dei la vo ri! o « t

L o tta p er la co n cessio n e del n u ovo d istrib u to re A G IP

Guai ai Vinti!o

Nella Valle di Menfl.... critiche a Danilo Dolci

... per certi menfitani Dolci è amaro

• • o

I sospiri dell’espropriato del Carboi:< Quando quel dì verrà ch'io entro nella cassa possa veder di g ià sospesa la mia tassa! »

« • •II sospiro di chi attende la strada di Adragna: « Finire i giorni miei,di botto con vorrei p r im a ch e la cu ccag n a fugga v ia d i A d ra g n a! »

© •# •

1 sosp iri di ch i a tten d e la concessione d e lla pesca:<< Q uando di b a tte r fin irà il mio cuore, u n a cosa vo rre i veder, d a pescatore: ch e fin a lm e n te E R A S-R E G IO N E m i d ian o fa c o ltà d i cacciagio ne.

non di p en n u ti bipedi canori, q u elli son ro b a ra ra di baroni: m a di p escare un pesciolino solo, giù..;, nel C arboi p ria ch e a l d e l m’in vo lo! »

/

p iu to 5 a n n i d i e tà , q u e s ti v erre b b e ro ad a v e re la p e n ­sio n e tr a 15 a n n i, q u an d o cioè son o s o tto i l p a tro c ìn io d e l cu sto d e d e l c im itero !

Ebbene, in d e ro g a a lle d i­sp o sizio n i g e n e ra li, è s t a b i­l i t a u n a n o rm a tr a n s ito r ia p e r c u i c h i h a r a g g iu n to o su p e ra to ì 65 a n n i d i e tà , b a s te rà c h e v ersi 12 c o n tr i­b u ti m en sili (o ssia u n a s o la a n n u a lità ) ; c h i h a 64 a n n i ne d o v rà v e r s a r e 24, è co sì v ia .

A T T E N Z IO N E ! p e r p o te re u s u fru ire d i q u e s ta s t r a o r ­d in a r ia a g e v o la z io n e e n e ­c essa rio e sse re is c r it to a lla

M u tu a d i m a la tt ie , d a ll 'a n ­n o 1957. o p p u re d a l 1958.

P e r c h i r is u lte r à iscritto a lla M u tu a n e l 1959, l 'a c q u i­s iz io n e d e l d ir it to a lla p e n ­s io n e s a r à r ita r d a to d i d ue a n n i.

P o ic h é p e r t r a t ta r e tu tti g li a r g o m e n ti in e r e n t i a lle n o rm e c h e d is c ip lin a n o la p e n sio n e , o c c o rr e m o lto s p a ­zio , c h e è a p p u n to q u ello c h e m a n c a , m i r is e r v o d i c o n tin u a r e l a d iscu ss io n e , a t ito lo in fo r m a tiv o p e r i m iei c o lle g h i, n e l p ro ss im o n u ­m ero

Santi Affronti

CASE IMPOPOLARI(continuazione da pag. 3)

e rispettivo contatore.In paese non esistono ca ie

in affitto di sim ile taglia, neo­pure, in Corso Um berto.

Le case continuano a rim a­nere chiuse. E’ stata concessa una sola abitazione ad un la- votare, dei 4, che vi abita co­me guardiano delle tre palazzi­ne, senza retribuzione, ma s i tem po stesso senza onere di pa­gam ento.

Non volendo discutere circa la tecnica logistica usata, mol to discutibile, c i preme far pre­sente. a chi di com petenza, la irrazionalità dell’Ente ESCAL

che, sem bra essere nato più che per dare case ai lavoratori, per tener su l ’Ente stesso e la con­nessa burocrazia. N on è strano tu tto ciò? Perchè non si danno le case applican do l ’a ltro com ­ma d ell’A rt. 2, ch e d ic e : «. .ca­se da destinarsi-, o con patto di riscatto...» per un periodo, magari lungo di 30 anni, e con un canon e ch e non superi le L 4.500 o 5000. mensil?

A qual fine ora quelle case restano chiuse, destinate ad in vecchiarsi e distruggersi, prima di essere abitate, d op o essere costate 15 m ilioni?

E' vero allora ch e, in Sicilia, o ltre ad essere poveri, non si sa spendere bene il denaro!

f )

S (1 IMI li A MEDIA: I NI Oli (ISSI" A) Abruzzo Giulia media 7 x/% Bongiovì Francesca Buscemì Maria di Francesco Di Prima Calogera G azzardo Maria.Incardona asqualina Maggio Caterina... media 8 Montaleone Antonina Palermo Grazia Pendola Rosa Sciamè Caterina Sciurba Catezrina Verde Maria Teresa

1“ B) Accidenti VincenzoCalandruccio GiuseppeCarlino GioacchinoCollctti SalvatoreDi Giovanna CristoferoFerrare Girolam oFranco Maria Anna... media 8G ullotta QuintinoLicata GiuseppeMaggio MartinoGaglianello Giovanna

11“ A) Campisi Calogera'Marc hi sotta Michela Pirola Caterina Ricotta Letìzia media 8 Sciamè Caterina Sparacino Maria media 8

II* B> Bonsignore M atteo Ferraro Girolam o M aggio VitoMunisteri Alberto, media 8 Primiero Salvatore

LICENZA MEDIA

A ffronti GiuseppeAm odeo BaldassarcClraulo Anna., media 8Di Giovanna Aurelio... media 8DI Simone Ella... media 8Ferrara AntoninoMuniMcri ( alogeni .media 8M\ini*terl Cornetta., media ìfVàPuccio (ihiteppeKl/zuto AntoninoSalina Ntfotò.., m n lu RSavona AntoninaSelame Maria Antonina,Tlrone NkroKi Vinti Maria Attedio Carmela

AMMISSIONE ALLA S. M.

Abruzzo Lorenzo Alesi Filippa Arcusi Caterina Bilello Giovanna Bileilo Maria Bono Vincenzo Cacioppo Gaetano Calcagno Giuseppa Campisciano Antonino Carlino Santo Catalanotto Gaspare Giaccio Pietro C iaccio Santa Cicio Giulia Correnti Vittorio D'Angelo Audenzio Di Giovanna Vincenza Ferina Antonina Gigliotta Francesco Guasto Nina Guzzardo Biagio Guzzardo Rosalia La Gumina Giovanna La Manno Giorgio Lamberta Angela La Rocca Salvatore Maggio FaraMangìaracina Marghenta Marchese Salvatore Marchisotla Caterina Margani Salvatore Montalbano Giuseppe Mulè Antonina Palemri Maria Pancucci Giuseppina Pernicìaro Maria Randazzo Vincenzo Sacco Giorgio Scaturro Giuteppa Schilleci ('aterina Sriurba Frantevi)Serra Nicolò Tlrone Giovanni Tumminello Fanny Ventireimiglia Gaetano

q d ìffióndG t#

M VOCI II U M N U

LA MSjOl AGLI AMGlffi(con tinu az ione d a p a g . 3 )

successivi verrà stabilito con legge.

3) Le quote di pensione, all’inizio, ossia per gli arti­giani i quali versano una sola annualità, o poche an­nualità di contributi, sarà di .L. 65.000 all’anno (5.000 lire mensili per 13 mensilità), successivamente, ossia per coloro che andranno in pen­sione dopo avere versato un certo numero di annualità di contributi, la pensione aumenterà progessivamente.

4 ) L’età pensionabile: 65 anni gli uominL 60 le don­ne. Il limite di età per il conseguimento della pensio­ne di vecchiaia (per la pen­sione di invalidità valgono le norme generali) è stabi­lito, come sopra, per gli uo­mini al compimento del 65° anno di età e per le donne al 60°.

E’ Chiaro che per le d o n ­ne, mentre v ien e a n tic ip a ta d i 5 anni l’età p en sio n a b ile , v ien e a n ch e rid o tto l ’ a m ­m o n ta re d e lla pensione a n - n u a -b a se a i se n si d e lla Leg­ge 4. 4 . 952 N, 218, o ssia in c o n fo rm ità a lle d isp o sizio n i v ig e n ti p e r i la v o r a to r i su ­bordinati.

5) Il tr a tta m e n to sp e c ia le a g li A rtig ia n i. L a le g g e g e ­n e ra le p e r i la v o r a to r i s u ­b o rd in ati s ta b ilisc e c h e il d ir itto a lla p en sio n e s i a c ­q u ista q u an d o , o ltre ad ave­re r a g g iu n to il lim ite d i età p en sio n ab ile , si verifichino p e r l’assicurato queste altre due co n d izio n i: a> siano tra­sc o r ti almeno 15 anni dalla data iniziale dell’asalcura­zione, b> risultino versati 0 accreditati in tuo favore, almeno 180 contributi men­sili (o 780 settimanali. 0 15 annuì .) Se si dovesse ap ­p licare questa norma fftne* rale agii artigiani «anziani», cioè quelli che hanno com-

STRANEZZE(continuazione da pag• 1)

rico di 11.DD. dovrebbe grava­re sui terreni occupati, nè in testa agli ex proprietari nè in in testa all’Ente.

Pertanto Ella dovrà reclam a­re per la cancellazione dai ruo­li o per eventuali rimborsi pres­so 1 com petenti Uffici distret­tuali delle imposte non essendo questo Ente responsabile delle richieste di pagam ento avanza­te dalle esattorie im poste.

IL COMM. STRAORDINARIO (Dr Rosario ì.entini)

Tale lettera ci illumina un poco sul « haillame » che regna sovrano nei meandri oscuri del­

la burocrazia, m ostro tentaco­lare ch e tu tto prende sotto di sè im prim endogli una lentezza ch e e indice di inciviltà e che è causa di sperperi e di danni a carico dei cittadini.

A ll ’Intendenza di Finanza, U f­ficio chiam ato in causa dalla ERAS, chiediam o co m e mai ed in virtù di quale sortilegio un cittadino deve contin uare a pa­gare le tasse per un terreno ch e non possiede più da un p ezzo , com e mai, e questo è an cor più strano, un cittadino c h e ha a-

1 vuto cancellata d ietro ricorso la tassa da pagare dopo qualche anno la vede ricom parire.

Tale appunto segnaliam o al M inistero d elle Finanze, affin ­ch è sappia quale inappuntabili- tà regna negli u ffic i!

ILRipristino della doppia c o p ­

pia, arrivo-partenza di dispacci Riceviam o dalla Direzione Pro­vinciale delle PP, TT la se­guente inform azione :

Corrispondente de « La V o ­ce di Sambuca » — Sam buca di Sicilia.

Con riferim ento alla precorsa corrispondenza mi è gradito partecip arle chc, con e ffe tto im em diato, è stata disposta, in aggiunta a quella esistente, la attuazione di un'altra coppia di dispacci, da e per codesto cen ­tro, e precisam ente quella in partenza alle ore 13 per Paler­

m o e A grigen to e qu ella in ar­rivo a lle ore 9, da Palerm o A- grigento, am bedue a m ezzo del­l ’autocorriera d ella D itta F-lli G allo .

Il D irettore Provinciale F / to Dr. D i Benedetto

C o n soddisfazione la popola­zion e acco glie la n otizia, da tan to attesa! N oi rivo lg iam o un grazie sen tito al D r. Di Benedet­to ch e co n d inam ica volon tà ne ha so llec ita to l’a ttu azion e, se­co n d o q u an to prom essoci nella sop racitata precorsa corrispon­denza.

(N. D. R.)

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