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Storie e testimonianze di un territorio che si rimbocca le maniche Intanto dal Governo in arrivo 6 miliardi per iniziare a ricostruire RIPARTE L’AZIENDA EMILIA E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A Territori “Terre di Romagna”, una voce al territorio Settori Automazione industriale il comparto vola Brevetti Proprietà industriale patrimonio da proteggere N° 5 2012 Opportunità Continuità produttiva e “attrattività” Ambiente Con GAIA Bologna si fa verde contro i gas serra

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Storie e testimonianze di un territorioche si rimbocca le maniche

Intanto dal Governo in arrivo 6 miliardiper iniziare a ricostruire

RIPARTE L’AZIENDAEMILIA

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Territori“Terre di Romagna”,una voce al territorio

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N° 52012

OpportunitàContinuità produttivae “attrattività”

AmbienteCon GAIA

Bologna si fa verdecontro i gas serra

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EDITORIALE

Approvata definitivamente dalParlamento nel novembre2011, con voto bipartisan, lalegge 180 che ha introdotto

in Italia lo Statuto delle Imprese vaconsiderata uno dei più significativiprovvedimenti varati nella legislatu-ra ormai al termine. In un Paesecome il nostro che nello scenarioeuropeo vanta la più alta densità diPmi, questa legge individua il per-corso di attuazione dello “SmallBusiness Act” comunitario. Allostesso tempo, declina i principi gene-rali dell’articolo 41 della nostraCostituzione, introducendo per laprima volta una normativa specificain materia di tutela della libertàd’impresa e di riconoscimento delsuo ruolo sociale. Prendendo a riferimento le indica-zioni della “Carta europea dei dirit-ti delle Pmi” (in particolare il princi-pio “think small first”) lo Statuto siprefigge di liberare le potenzialitàdell’imprenditorialità diffusa, di cuisi riconosce il fondamentale apportoper lo sviluppo dell’economia e del-l’occupazione. Tende, più in genera-le, a semplificare la vita agli impren-ditori e a promuovere lo sviluppodella persona, attraverso il lavoro,svolto sia in forma autonoma ched’impresa. A tal fine vengono fissateuna serie di linee guida alle quali sidovrà attenere l’azione dellaPubblica Amministrazione e cheorienteranno le iniziative del legisla-tore in materia di attività imprendi-toriale.Lo Statuto persegue la valorizzazio-ne del potenziale di crescita, di pro-duttività e di innovazione delleimprese e l’adeguamento dell’inter-vento pubblico alle esigenze dellemicro, piccole e medie imprese. LaPubblica Amministrazione deveessere vicina alle imprese, sia almomento della loro nascita chenella vita di ogni giorno. Le si richie-

de, di conseguenza, semplificazionedelle procedure, ma anche capacitàdi ascolto e di dialogo, attenzione,disponibilità alla ricerca di risposte esoluzioni.Un modo di operare condiviso dalsistema delle Camere di commercio,da tempo impegnate ad attuare,soprattutto attraverso la demateria-lizzazione degli adempimenti a cari-co delle imprese, percorsi di sempli-ficazione amministrativa. Basti pen-sare alla Comunicazione Unica,attraverso la quale le Camere diCommercio hanno dimostrato che èpossibile far collaborare proficua-mente tra loro le pubbliche ammini-strazioni. Non a caso, nella legge180 sono delineati ampi spazi diintervento del sistemacamerale per contri-buire alla riduzione oall’eliminazione deglioneri formali e buro-cratici delle varie tipo-logie di attivitàimprenditoriale.Lo Statuto si presenta,quindi, come un tas-sello importante per lacostruzione di un ambiente favore-vole al rafforzamento della competi-tività del nostro tessuto produttivo.Obiettivo che si ritrova alla base delPatto per la crescita sostenibile,intelligente e inclusiva promosso afine 2011 dalla Regione Emilia-Romagna. Nella stessa direzione simuove la legge regionale sulla sem-plificazione.La legge 180, in definitiva, segna unpassaggio storico riaffermando lacentralità dell’impresa nello svilup-po dell’intera società. Perché senzal’impresa non c’è crescita, non c’èlavoro, non c’è futuro. Esattamentele cose di cui oggi abbiamo più biso-gno per restituire fiducia a un Paesedisorientato. Ogni grande cambia-mento impone comportamenti diforte discontinuità con il passato,nuove idee, progetti di grande respi-ro perché possa essere aperta unanuova fase di sviluppo. Ciò che nelsegno della coesione e della solida-rietà è avvenuto in Emilia in rispostaai drammatici eventi sismici di mag-gio dimostra che è possibile, pur difronte a grandi difficoltà, rialzarsi eriprendere il cammino

PMI, meno vincoli e oneriper liberare le potenzialità

Quasi un anno fa è stato approvato lo Statuto delle imprese Un passaggio importante a cui dare piena attuazione

Una legge di principi generalinecessarianel Paese dell’impresa diffusa

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* Presidente Unioncamere Emilia-Romagna

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SOMMARIO

24 SETTORIAutomazione industrialeil comparto volaDI ROSSELLA PRESSI

26 IMPRESEPrimi sui Motorisbarca in BorsaDI STEFANO CATELLANI

28 INDAGINETagli agli enti localiL’allarme di CnaDI CLAUDIA GRISANTI

QUADERNI&DOCUMENTIIl sistema agro-alimentaredell’Emilia-Romagna

30 AMBIENTEAlberi, gli alleatinella lotta ai gas serraDI ROSSELLA PRESSI

32 BREVETTIProprietà industriale,Patrimonio da proteggereDI GIUSEPPE SANGIORGI

34 RICERCAPiacere, siamo ricercatoriEd ecco cosa facciamoDI MICHELA SUGLIA

36 STORIEIl gelato artigianalesi merita un museoDI GIORGIA MAZZOTTI

38 IMPRESEWienerbergerLaterizi a prova di sismaDI MARGHERITA STELLA

40 Le piastrelle “green”nate dai vecchi televisoriDI ROSSELLA PRESSI

42 ENERGIAFotovoltaico più efficientegrazie a BlackMagicDI MARGHERITA STELLA

43 SPECIALE P.I.Emilia-Romagna,una terra di inventori

54 FINANZARapporto banca/impresaNuovo ruolo del Confidi

55 FLASH EUROPA

1 EDITORIALEPMI, meno vincoli e oneriper liberare le potenzialitàDI CARLO ALBERTO RONCARATI

4 IN BREVE

6 PRIMO PIANORicominciaredopo il terremotoDI NATASCIA RONCHETTI

10 Per la riscostruzioneobiettivo semplificareDI GABRIELE GIRONE

12 OPPORTUNITÀContinuità produttivae “attrattività”DI AUGUSTO ZANOTTI

14 INNOVAZIONEDemocenter-Sipediventa FondazioneDI GIACOMO QUADRI

18 INNOVAZIONE“Talento delle Idee”vince un modeneseDI CAROLINA VACCARI

19 Ecco Emilia, l’auto solarenata a Castel San PietroDI MICHELA TURRA

20 TERRITORI“Terre di Romagna”,una voce al territorioDI GIUSEPPE SANGIORGI

23 “Cervia città del sale”al taglio del nastroDI MARIA BALDINI

Anno XVIII - n. 5 - 2012

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi

Coordinamento redazionaleContesto Comunicazione srl Giuseppe Sangiorgi

Segreteria di redazione

c/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051-637.70.26Fax 051-637.70.50e.mail: [email protected]

Foto Voli società cooperativaVia Ciamician 4, 40127 Bologna

Progetto grafico e impaginazione Contesto Comunicazione S.r.l.via Zucconi, 9041100 ModenaTel. 059-34.63.18Fax 059-29.29.842e.mail: [email protected]

Concessionaria per la pubblicitàLabanti e NanniResp. Sabrina Nanni Cell. 338/2902445 Fax 051/[email protected]

StampaGaleati Industrie Grafiche S.r.l.Via Selice, 187/18940026 Imola (Bologna)Tel. 0542/646711 - Fax 0542/646706 e-mail: [email protected]. galeati.it

Autorizzazionedel Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994

Foto di Antonio Naia, Studio7am.it, per gentile ùconcessione di AboutPharma and Medical Devices

Chiuso in redazione il 28 settembre 2012

Storie e testimonianze di un territorioche si rimbocca le maniche

Intanto dal Governo in arrivo 6 miliardiper iniziare a ricostruire

RIPARTEL’AZIENDAEMILIA

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

Territori“Terre di Romagna”,una voce al territorio

SettoriAutomazione industrialeil comparto vola

BrevettiProprietà industriale

patrimonioda proteggere

N° 52012

OpportunitàContinuità produttivae “attrattività”

AmbienteCon GAIA

Bologna si fa verdecontro i gas serra

Mensile dell’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna

Una risposta rapida, “quick respon-se”: è l’obiettivo dei codici QR (Qrcodes), la novità che la redazione diEconerre propone ai lettori. Il servizio,abbinato ai principali articoli dellarivista, permette un approfondimentoaccessibile tramite smartphone:basta inquadrare il codice e si apre laporta di accesso a contenuti aggiun-tivi – inseriti in pagine internet speci-fiche – che arrivano direttamentesullo schermo via web. È uno stru-mento ulteriore per offrire ai nostrilettori un’informazione ancora piùcompleta, aggiornata e puntuale.

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Naturopati, comunicatori, tri-butaristi, periti in infortunisti-

ca stradale, clinical monitors,osteopati, chinesiologi. Sono soloalcune delle molteplici attività eser-citate da professionisti non regola-mentati in Albi e Ordini che opera-no in Emilia-Romagna, ed ora tro-vano piena rappresentanza nelsistema Cna.È stata costituita infatti la nuovaarticolazione del sistema CnaProfessioni, che ha incluso sotto la

propria sigla 24 Associazioni inrappresentanza di altrettante cate-gorie professionali (con altre tre èstato avviato il percorso di affilia-zione) e rappresenta l’evoluzionefinale dell’esperienza già condottada Cna per costruire politiche dirappresentanza adeguate alle attesedella vasta platea delle professioninon regolamentate, per le qualirichiedere norme che ne difendanola specifica area di intervento daesercizio improprio, abusivismo ein taluni casi anche da precarietà.In Emilia-Romagna i professioni-sti delle associazioni coinvoltesono circa 900 e si aggiungono ai2.800 professionisti già presentinel sistema CNA di questa regio-ne, per un totale di 3.700 sogget-ti rappresentati. Cna ProfessioniEmilia-Romagna ha già predi-sposto pacchetti ad hoc per i pro-fessionisti, a partire da specificiprodotti finanziari. Tramite ilConsorzio Unifidi offre garanzieanche per i non regolamentati. Einsieme a Banca Marche finanziaalle imprese i costi sostenuti perusufruire delle prestazioni di pro-fessionisti convenzionati.

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ELETTRONICASHOPPINGTEDESCOPER MARPOSS

L’azienda bolognese Mar-poss, leader nella fornituradi apparecchiature di misu-ra elettronica, ha acquisito il100% di Dittel Messtech-nik GmbH, azienda tedescadi Landsberg am Lech, neipressi di Monaco di Baviera.Fondata nel 1959, sviluppae produce sistemi intelli-genti di controllo e correzio-ne dei cicli di lavorazione sumacchine rettificatrici.Dopo l’acquisizione diARTIS nel 2008, di SANtec

nel 2011 e di Brankamp loscorso Febbraio - aziendetedesche operanti nellostesso settore di Dittel -questa nuova operazioneporterà alla creazione di unpolo che ricoprirà una posi-zione di leadership a livellomondiale in un mercatocomplementare a quellotipico di Marposs.

BOLOGNANASCE LA RETE DELLE IMPRESE ANTINCENDIO

Tredici aziende italiane cheoperano nel mondo del-l'antincendio e della sicu-

rezza hanno costituito aBologna, nella sede diUnindustria, il Gruppo Ser-vizi Rete di Imprese per laSicurezza. Promotore dellaRete è CEA Estintori diCastenaso (Bo) afiancatada imprese che operanoin ogni parte del Paese,tra cui le regionali APAAntincendi (Parma); ISQ(Forlì-Cesena); Retra(Ravenna). Complessiva-mente, le aziende dellaRete occupano 210 perso-ne e sviluppano un fattura-to di 20 milioni di euro epuntano ad accrescere lacapacità innovativa e lacompetitività sul mercato.

STAMPAFAENZA GROUP ACQUISTABAZZI+MORETTI

Faenza Group Spa haacquisito il ramo industria-le della milanese GraficheBazzi+Moretti. La storicaazienda lombarda rappre-senta da oltre 95 anniun'eccellenza della stampadi qualità, grazie anche agliimportanti investimenti inricerca e sviluppo attuatiper attrarre i nomi dellegriffe italiane ed estere piùimportanti del fashion,della gioielleria e dell’auto-motive.

Faenza Group SpA, capita-nata da Claudio Rossi, hasedi a Faenza, Milano,Bologna, Treviso, Roma eParigi. E' un punto di riferi-mento per l’offerta di servi-zi per la comunicazionemulticanale: stampa, edito-ria, packaging, cartotecni-ca, media communication.

Unisce 24 categorie dai comunicatori ai tributaristi

Cna Professioni ER, una voce fuori dagli Ordini

Fedele alla sua missione di promozione della cucina di casanel mondo, Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica

con sede a Forlimpopoli, sta creando una rete internazionale.A Manila, capitale delle isole Filippine (che esprimono una tra-dizione gastronomica che mette insieme la Malesia, la Cina ela Spagna) è stata aperta una nuova scuola di cucina nel nomedi Pellegrino Artusi. L’iniziativa fa parte di un progetto di piùlargo respiro che coinvolge, tra gli altri, la Regione Emilia-Romagna, l’Ambasciata Italiana a Manila, e prevede la crea-zione di una Scuola di Cucina con biblioteca, ristorante e ven-dita dei prodotti italiani, che diffonda in tutta l’area asiatica lafilosofia artusiana.

Il nuovo progetto di Casa ArtusiScuola di cucina nelle Filippine

Il cartellone di eventi di “Emilia-Romagna è un Mare di Sapori”

(realizzato dall’Assessorato regio-nale all’agricoltura, in collaborazio-ne con i Consorzi di tutela dei pro-dotti tipici e con il sostegno di APTServizi e Lepida Tv) ha toccato leprincipali località della Riviera coin-volgendo quattro province: Ferra-ra, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.Il via è stato a Villa Torlonia, a SanMauro, nel ricordo di GiovanniPascoli, nel centenario della morte.Protagonisti i prodotti tipici e, conessi, la storia, la cultura e l’identitàdel territorio. Nell’edizione 2012novità come l’originale set fotogra-fico di “Ma mi faccia il Sapore!”, le“Degustazioni esclusive” con spe-ciali “Ospiti d’Onore” e il gioco al“peso-Forma” e alcune importan-ti conferme: le serate di “Fuoco almito”, in omaggio al “re dei for-maggi” il Parmigiano Reggiano edi “Tramonto DiVino”, dedicato aigrandi vini dell’Emilia-Romagna,“Sapore di Sale” a Cervia, la“Sagra della Vongola” a Goro,“Sapori DaMare” a Comacchio.

EventiIl cartellone per un Mare di Sapori

IN BREVE

MarketingAl via il consorzio Kiwifruit of Italy

Premio Ok Italia Carpi e Sorbara,nasce il colosso del Lambrusco

Oltre 1.300 soci, quasi 500.000quintali di uva lavorata, 20

milioni di euro di fatturato, 5 stabili-menti: si presenta con questa impor-tante carta d’identità il nuovo colos-so cooperativo vitivinicolo modene-se, nato dalla fusione tra le Cantinedi Carpi e di Sorbara. Una realtà cheda sola produce un terzo delLambrusco Dop e Igp presente sulmercato. L’integrazione tra questedue cantine, aderenti a Confcoope-rative Modena garantirà interessan-ti prospettive di sviluppo sia sul ver-sante produttivo che commerciale.Di particolare rilievo la partnershipcon il Gruppo Bautista Martì, leaderdella commercializzazione del vinoLambrusco in Spagna: con il vinofornito dalle cantine sociali modene-si la società iberica imbottiglia e col-loca ogni anno circa 12 milioni dipezzi. Il nuovo progetto di collabo-razione prevede la realizzazione diun nuovo e moderno centro diimbottigliamento all’interno dellostabilimento di Sorbara. La cantinapunta poi a conquistare nuovi mer-cati, come Stati Uniti e Brasile.

AGRO-ALIMENTAREMAXI CONSORZIOAGRARIOPER L’EMILIA

Entro il 2012 i ConsorziAgrari di Modena e Bolo-gna (giù uniti nel CAIP) equello di Reggio Emilia sifonderanno in un’unicasocietà, un player di primopiano che potrebbe esten-dersi anche a Parma ePiacenza. Sinergie in que-sto senso sono attivate neimangimi e nella distribu-zione dei petroli. Il poloModena-Bologna, che nel2011 ha realizzato un fat-turato aggregato di 366

milioni di euro (+1,2% sul2010) con l'utile di eserci-zio che balza a 10,6 milio-ni. Il CAIP, guidato dal pre-sidente Gabriele Cristoforie dal direttore AngeloBarbieri, ha quote di parte-cipazione nella SIS-SocietàItaliana Sementi di Bolognae nella Eurocap Petroli.

ORTOFRUTTALA COOP CEPAL INCORPORATA DA AGRINTESA

Definita la fusione traAgrintesa, la cooperativaleader italiana dell’ortofrut-ta e del vino con sede a

Faenza, e la coop ortofrut-ticola Cepal di Lugo, checonta 300 soci ed unpotenziale produttivo di200mila quintali di prodot-to. L’operazione porterà aduna maggiore razionalizza-zione del piano industrialedi Agrintesa con la chiusu-ra e la dismissione dellostabilimento centrale diCepal a Lugo dando peròla possibilità ai soci dellacooperativa di conferire inuno degli stabilimenti diAgrintesa sul territorio e aloro più vicino. Verrannomantenuti esclusivamente i

centri di ritiro di Voltana eBelricetto. La lavorazionedel prodotto è localizzatanegli stabilimenti di Bagna-cavallo, Faenza e Castel-franco Emilia.

TRASPORTIARTONI SBARCA IN REGNO UNITO E IRLANDA

Artoni, azienda leader nelsettore dei trasporti e dellalogistica, ha annunciato unnuovo collegamento conRegno Unito e Irlanda. Èun ulteriore tassello per lacompleta copertura del ter-ritorio continentale attra-

verso il servizio ArtoniEurope che raggiunge ben28 Paesi. Grazie a procedu-re operative integrate estandardizzate e tracciabi-lità informativa Artoni con-segna in Europa con tempidi resa certi, customer ser-vice multilingue, gestionepratiche doganali e sistemainformatico per monitorareattraverso il web lo statusdelle spedizioni 24 ore su24, 7 giorni su 7.

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Nove tra le principali realtà nazio-nali del settore - Spreafico,

Naturitalia, Salvi-UNACOA, Gran-frutta Zani, Frutta C2, Orogel Fresco,PempaCorer-Terremerse, Minguzzi,Consorzio Kiwigold – concentrateprevalentemente in Romagna, Emi-lia e Veneto, hanno dato vita aKiwifruit of Italy. Il consorzio rappre-senta più di 1 milione di quintali diKiwi Hayward, pari ad oltre il 20%dell’intera produzione italiana, mal’intenzione dei soci fondatori è cre-scere ulteriormente e rapidamente,aprendo le porte ai migliori produt-tori ed esportatori nazionali in gradodi rispettare i requisiti richiesti. I prin-cipali obiettivi di questa nuova realtàsono, da un lato, la definizione dinorme minime di qualità comuni perla produzione e la commercializza-zione del kiwi per aumentarnecostantemente il livello qualitativo emigliorarne l’immagine verso i con-sumatori e, dall’altro, la realizzazionedi campagne commerciali e promo-zionali coordinate indirizzate preva-lentemente verso i nuovi mercati edi paesi oltre Oceano.

Il progetto “Opportunità di business in Russia per le impreseemiliano–romagnole dell’industria meccanica” promosso da

Regione Emilia-Romagna e Sistema camerale regionale, attra-verso Promec Modena e Unioncamere ER e il supporto deldesk di Mosca ha accompagnato dieci aziende alla fieraAutomechanika. Le imprese che hanno partecipato hannoavuto la possibilità di un contatto diretto con potenziali partnerrussi e internazionali. La fiera è stato il secondo step del pro-getto, che rientra nell’ambito del Programma pluriennaleregionale BRICST 2011-2013) avviato con un’iniziativa di for-mazione sul mercato. Passaggi successivi saranno l’organizza-zione di incontri b2b a novembre alla fiera Eima 2012 (quar-tiere fieristico di Bologna) dove sarà ospitata una delegazionedi buyer russi. Ancora incontri b2b alla manifestazione fieristi-ca Autopromotech, a Bologna nel mese di maggio 2013. Sonovolati in Russia: Della Concordia Ugo di Molinella, Enne Effe diPianoro e Smp di Castel San Pietro Terme dalla provincia diBologna; le parmensi Sma Serbatoi di San Prospero e Astrolynedi Lemignano di Collecchio; Vitobello Ricambi da Longiano(Forlì-Cesena); le reggiane F.lli Menabò di Cavriago, BarbieriRubber di Reggio Emilia, Mondolfo Ferro Nexion Group eCormach di Correggio, Intec di S.Ilario.

Dieci imprese alla fiera Authomechanika Nuovi spazi

per la meccanica in Russia

Tante aziende che ripartono.Con fatica. Ma anche deter-minate, con la tenacia tipicadegli imprenditori emiliano

romagnoli. Il terremoto che ha deva-stato l’Emilia il 20 e 29 maggio nonè purtroppo ancora solo un bruttoricordo. Ma il sistema produttivo,pesantemente colpito, si è rimesso in

moto. E scema semprepiù la paura che le mul-tinazionali presenti conpropri stabilimenti, trail Modenese e il Ferrare-se (le aree maggiormen-te danneggiate) possanofare fagotto. L’ultimocaso, in ordine ditempo, è quello dellamultinazionale svedese

Gambro Dasco, colosso del biome-dicale, che continuerà ad investiresul territorio. Entro il prossimo annoil gruppo scandinavo ricostruirà lostabilimento di Medolla, in provin-cia di Modena. Realizzerà un sito adalta efficienza energetica. Un buonsegnale, secondo l’assessore alleAttività produttive Gian CarloMuzzarelli, che ha incassato la firmadel verbale d’impegno, sottoscrittoanche dai sindacati. «L’azienda –dice Muzzarelli – ci ha illustrato lelinee generali di rilancio della ricercae della produzione, anche per gli sta-bilimenti colpiti dal sisma per fare inmodo che anche in futuro lo stabili-mento di Medolla resti un centrostrategico della rete della ricerca edella produzione della multinaziona-

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PRIMO PIANO

le del biomedicale. Naturalmenteguarderemo con grande attenzioneal tema della salvaguardia e dellosviluppo dell'occupazione che saràun metro per valutare le prospettiveeffettive del rilancio. Ad un primoesame, pare che con gli investimentiannunciati l'azienda possa ritornarealla situazione precedente al sisma eanche rafforzarsi e rilanciare la pre-senza sul territorio e sui mercatiinternazionali». Proprio il distrettobiomedicale di Mirandola e Medol-la era stato messo in ginocchio dalsisma. Il cui conto è salatissimo,secondo la stima effettuata dallaRegione, al termine di una ricogni-zione nei territori colpiti: per le soleimprese, tra danni alle strutture edanni generati dai mancati introiti

Il sistema produttivo si è rimesso in moto. Anche la Gambro Dasco non lascerà Medolla

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LE RISORSE

Sul finire di settembre sono arrivati i primi321,775 milioni previsti dal Decreto legi-

slativo 74 per le aree colpite dal sisma. Unaprima quota, significativa, dei 475 milionistanziati per il 2012 a favore dell’Emilia-Romagna. Serviranno per poter pagare effet-tivamente tutti quegli interventi che sonostati programmati in base alle ordinanze dalCommissario per la ricostruzione, VascoErrani, assieme al Comitato istituzionale com-posto da sindaci e presidenti delle Provinceinteressate. Ossigeno, dunque, per opere essenziali per ilterritorio: si va dai ripristini e dai moduli per lescuole al piano per l’avvio della ricostruzionedei municipi e dei beni monumentali, dalleopere provvisionali ai moduli abitativi tempo-ranei, fino alla gestione delle tendopoli. Nonsolo: questi fondi serviranno ai Comuni per

liquidare ai cittadini il contributo per l’auto-noma sistemazione (il cosiddetto Cas) chenella prima fase ha riguardato 14.327 nucleifamiliari distribuiti in 51 comuni, per com-plessivi 9,6 milioni. Erano già stati messi a disposizione circa 2,5milioni con risorse stanziate dallo Stato per laprima fase dell’emergenza. A fine settembrecon un atto della Protezione civile sono statitrasferiti ai Comuni gli ulteriori 7 milioni chemancavano all’appello. I fondi sono statimessi subito a disposizione delle amministra-zioni locali, che con propri atti di assegnazio-ne potranno provvedere alla liquidazione deisingoli nuclei familiari. E fin dai primi giorni diottobre, sulla base delle richieste dei Comuni,saranno avviate le procedure per trasferire lerisorse relative anche alla seconda fase delCas, quello operativo dal 1 agosto

A fine settembre è arrivata la prima trance di finanziamentiDal governo i primi 322 milioni per le aree colpite

Ossigeno per le opere essenziali

per l’interruzione forzata dell’atti-vità, ammonta a qualcosa come oltre5 miliardi. Numeri che salgono aoltre 11 miliardi se si prendono inconsiderazione anche i danni com-plessivi, tra scuole, abitazioni, ospe-dali. Di fronte al dramma del crollodei capannoni o dell’inagibilità deglistabilimenti gli imprenditori hannoperò reagito con fermezza. AlbertoMantovani, presidente di Mantova-nibenne, storica azienda di Mirando-la, leader di mercato nella progetta-zione, produzione commercializza-zione di attrezzature destinate alleimprese che operano nel settore delmovimento terra, ha scelto di mette-re in sicurezza al 100%, adeguando-lo alle normative antisismiche, il pro-prio stabilimento, un capannone dicirca 9500 metri quadrati che hasubito danni perimetrali. “Quasi 3milioni – spiega Mantovani – soloper quanto riguarda la struttura.Senza contare gli impianti elettrici, letubazioni: tutto distrutto. Mentrenon so ancora se le macchine utensi-li sono utilizzabili”. Oltre 50 dipen-denti, due stabilimenti all’estero –uno in Cina, uno in Bulgaria –

Mirandola – In luglio ha messo asegno un incremento di fattura-

to del 10%. Solo poche settimaneprima, con il magazzino ridotto amacerie, gli uffici inagibili, la camerabianca non più utilizzabile – soprattut-to con la morte del fondatore e ammi-nistratore dell’azienda, MauroMantovani - sarebbe stato impensabi-le. Invece Aries, impresa biomedicale diMirandola, ce l’ha fatta. A dispetto dellutto, della devastazione provocata dalterremoto. E’ stata aiutata dalla solida-rietà. Di altre imprese, dei clienti, tra gliospedali e le case di cura con i qualicopre l’80% del territorio nazionale.Pochi giorni dopo la scossa del 29maggio i 26 dipendenti, tra impiegati,operai e dirigenti, si sono riuniti intornoal tavolo con la vedova e il figlio diMauro Mantovani, travolto dallemacerie. Ed entrambi, sia la signoraMaria Luisa Locatelli sia MaurizioMantovani, non hanno avuto dubbi.“Ci hanno detto: questa è la nostraseconda casa, andiamo avanti”, ricordail responsabile marketing dell’azienda,

Massimo Trentini. Non è stato facile. Lamerce è stata collocata in un magazzi-no preso in affitto a Poggio Rusco, inLombardia. Un’altra azienda biomedi-cale di Nonantola, la B2 System, hateso loro una mano mettendo a dispo-sizione una parte della propria cleanroom. Gli uffici sono stati collocati intre container. “Ma senza la disponibi-lità piena di tutti i dipendenti, che sisono adattati a fare qualsiasi mansionee hanno condiviso subito il progetto diriprendere l’attività, la Aries non ce l’a-vrebbe mai fatta”, dice Trentini. Oggidieci dipendenti, tutte le mattine, per-corrono 40 chilometri di strada per rag-giungere la camera bianca diNonantola, altri si dirigono ogni giornosu Poggio Rusco. Lavorano disseminatisul territorio, infaticabili. Mentre gliordini continuano a fioccare. Un andiri-vieni arrivato praticamente alla fine.Perché la Aries ha contestualmentefatto partire la fase della ricostruzione.Ed entro breve tutti potranno entrarenei nuovi uffici e nella nuova camerabianca

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LA STORIA

La ripresa dell’azienda biomedicale di Mirandola

Aries ce l’ha fatta l’attività prosegue e gli ordini arrivano

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PRIMO PIANO

Mantovani ha voluto garantire con-dizioni di massima sicurezza primadi riprendere l’attività in 6mila metriquadrati di capannone (una partedella produzione, in questa fase, l’hatrasferita negli stabilimenti esteri,dove ha collocato temporaneamenteanche manodopera della sede diMirandola). Per gli uffici dovràattendere il supplemento di verificadella stabilità. Ma non ha mai avutodubbi sulla necessità di rimettersi inmoto. “Ho cercato di fare le cosebene – prosegue – e non in fretta,volevo garantire la massima sicurez-za. La voglia di ripresa tra le impre-se è scattata subito, soprattutto perchi ha subito danni di minore entità.Ora mi auguro che il governatoreVasco Errani abbia dalle istituzionie dallo Stato tutto il sostegno neces-sario a mantenere l’impegno delrisarcimento dell’80% del danno”.Un impegno sottoscritto da Gover-no e Parlamento con l’inserimentonella legge sulla spending review di6 miliardi destinati alle imprese ealle popolazioni colpite dal sisma,che potranno ottenere il contributoa fondo perduto. “Ho piena fiducia

– dice Mantovani – ma per ora nonabbiamo ancora nulla in mano”. DaBruxelles potrebbero arrivare nuoviaiuti, dopo la proposta avanzatadalla Commissione Europea per unostanziamento di 670 milioni di euro.Proposta che per Errani è il ricono-scimento “dell’importanza strategicadella nostra regione per tutta l’eco-

nomia italiana.“Sapremo gestire questi fondi, comeogni risorsa destinata alla ricostru-zione, con la trasparenza e l’efficien-za necessarie in questa difficile faseper la nostra comunità”. La velocitàcon la quale Errani, in qualità dicommissario straordinario per laricostruzione, ha emesso le ordinan-

L’OBIETTIVO

Ricostruire, ma in sicurezza. Quindisenza infiltrazioni mafiose, ma anche

senza lavoro nero. E due sono state in que-ste ultime settimane le iniziative significati-ve su questo versante. La Prefettura diBologna ha promosso, innanzitutto, l'elen-co delle imprese "non soggette a tentatividi infiltrazioni mafiose". "Uno strumento -spiega una nota della Prefettura - che siinserisce nell'articolato pacchetto di inter-venti a favore delle popolazioni colpite dalsisma del 20 e 29 maggio, e mira a raffor-zare le misure di prevenzione delle ingeren-ze della criminalità organizzata negli inter-venti di ricostruzione nelle zone interessate,agevolando, in particolare, i soggetti aggiu-dicatari nella scelta degli operatori econo-mici cui conferire i subappalti, e realizzan-do, in tal modo, un sistema premiale per leimprese virtuose".

Nell'elenco possono iscriversi le impreseche esercitano alcune attività ritenute mag-giormente esposte a rischio di infiltrazionemafiosa: trasporto di materiali a discaricaper conto di terzi; trasporto e smaltimentodi rifiuti per conto di terzi; estrazione, forni-tura e trasporto di terra e materiali inerti;confezionamento, fornitura e trasporto dicalcestruzzo e di bitume; noli a freddo dimacchinari; fornitura di ferro lavorato;autotrasporti per conto di terzi; guardianiadei cantieri. Per l'iscrizione alla lista, il titolare o il legalerappresentante dell'impresa dovrà presenta-re la richiesta alla Prefettura, insieme al certi-ficato di iscrizione alla Camera di Commer-cio, specificando per quale attività richiedel'inserimento nella lista. Lo stesso titolare olegale rappresentante, dovrà segnalare tem-pestivamente eventuali variazioni degli

assetti proprietari o gestionali dell'impresa.Per contrastare il lavoro nero, poi, l’ordi-nanza numero 46 del 24 settembre delCommissario Errani ha inserito l’obbligoche le imprese impegnate nella ricostruzio-ne siano iscritte alle Casse edili dei territoriinteressati dagli interventi. L’ordinanzadispone – in relazione all’esecuzione ditutte le opere edili, di committenza pubbli-ca e privata connesse ai danni derivati daglieventi sismici del 20 e 29 maggio scorsi -che le imprese edili affidatarie o sub-appal-tatrici dei lavori sono tenute, fin dall’iniziodei lavori stessi, all’iscrizione e all’obbligodel versamento dei previsti accantonamen-ti alle Casse edili dei territori interessati dailavori invece che in quelle di provenienza.L’obbligo prescinde dalla durata dei lavori eriguardano anche interventi di durata infe-riore ai 90 giorni

Le iniziative per escludere le infiltrazioni mafiose e il lavoro nero Priorità alla ricostruzione. Ma in piena sicurezza e legalità

Aiutare le aziende colpite dal terremoto?Una possibilità arriva dalla vetrina vir-

tuale www.facciamoadesso.it, il portale cheespone i prodotti di imprese danneggiatedal sisma per facilitare l’incontro con chi èdisposto ad acquistare dai negozi o dagliartigiani colpiti dal terremoto. Un social business che funziona, una vetrinaon line dove si possono selezionare merci edove le aziende e i commercianti, alle presecon le difficoltà causate dal sisma, possonoproporre la vendita di propri beni, anchedanneggiati o usati, acquistabili da singolicittadini, imprese, associazioni pubbliche oprivate. per le aziende terremoto.L’iniziativa, senza fini di lucro, è nata da ungruppo di realtà emiliane che hanno rapida-mente condiviso il bisogno di fare qualcosadi concreto mettendo a disposizione volon-tariamente e gratuitamente le proprie com-petenze professionali. “La chiave di Facciamoadesso.it - spieganoBeppe Leoni e Alberto Franchini di ‘e:2’ conMassimo Azzolini di ‘Redturtle’ - sono “lerelazioni”il sito non fornisce un servizio di e-commerce, cioè di vendita diretta online, mastimola chi vende e chi compra a incontrarsi,o almeno ad accordarsi a voce. Sono le sto-rie la parte più interessante del portale”. Storie da raccontare - aziende famigliari conle radici indietro di generazioni, altre nate daesperienze di solidarietà e assistenza, coo-perative sociali, autentiche eccellenze deltessuto produttivo locale, artigiani e com-mercianti - e con la necessità di riallacciare ilfilo di relazioni e rapporti nati attorno all’e-sercizio quotidiano delle loro attività.Il progetto ha ottenuto l’approvazione e ilsostegno dell’Assemblea legislativa dellaRegione Emilia-Romagna, che garantisce latrasparenza e correttezza dell’iniziativa, inquanto, anche, titolare del dominio, del por-tale e del trattamento dei dati oltre che lasua natura totalmente non-profit. “L’aiuto alla ricostruzione del territorio passadalle persone, dalle famiglie e dalle attivitàeconomiche che con il proprio lavoro crea-no le risorse necessarie per ripartire. - spie-

ga il presidente dell’Assemblea legislativa,Matteo Richetti – Per questo va sostenuto ildiritto di chi vuole ripartire puntando primadi tutto sulle proprie forze attraverso unaforma operativa e intelligente come que-sta”.Proprio Matteo Richetti ha ritirato il premioE-Gov 2012, organizzato dalla MaggioliEditore, assegnato al sito facciamoadesso.it,perché, si legge nella motivazione è “tipicoesempio di come la tecnologia, con stru-menti semplici, possa fornire in tempi rapidirisposte efficaci alle esigenze delle zone col-pite duramente dal sisma”. Il portale rientrafra le iniziative ritenute maggiormente inno-vative nella sezione “Cittadini più coinvolti”(“Un governo più aperto”, “Servizi all’uten-za più intelligenti” e “Una gestione più effi-ciente e semplificata” le altre del premio). E-GOV, giunto all’ottava edizione, permetteogni anno di selezionare i migliori progettisviluppati dalle pubbliche amministrazioni,in grado di portare benefici a favore delleloro strutture e verso i cittadini-utenti. Sono circa 70 le aziende su facciamoades-so.it. I pagamenti si fanno direttamente alvenditore alla consegna e il portale raccoglieanche le storie di aziende e artigiani deposi-tari di esperienze e conoscenze antiche.L’iniziativa ha il patrocinio delle Province diModena e Ferrara, della Camera di com-mercio di Modena, dei Comuni di Carpi eFinale Emilia, il sostegno di aziende comeVodafone e Ibm ed è supportata dalle asso-ciazioni di categoria, da associazioni per ilvolontariato di Modena, dal Forum terzosettore, Emiliamo, Fiordirisorse, FocuslabM.S.

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ze per rimettere in moto le aree col-pite, è apprezzata dalle associazionidi categoria. “Non possiamo chedare una valutazione positiva suitempi con i quali le istituzioni e lapolitica hanno affrontato l’emergen-za e la ricostruzione”, confermaRoberto Bonora, direttore dell’asso-ciazione degli industriali di Ferrara(circa 500 imprese associate).“L’inserimento nella legge sullaspending review dei 6 miliardi dicontributi a fondo perduto destinatialla ricostruzione – prosegue Bonora– è stata la vera svolta. E anche ilmeccanismo messo a punto, con ilcoinvolgimento delle banche e dellaCassa Depositi e Prestiti, funziona”.Ma la più grossa preoccupazione,ora, è un’altra. Riguarda tutte leaziende che, essendo nelle aree terre-motate ma non avendo subito danni,dovranno comunque adeguarsi allenuove normative antisismiche, senzapoter accedere a nessun tipo di finan-ziamento. Preoccupazione che tienecon il fiato sospeso tutte le imprese icui stabilimenti sono stati realizzatiprima dell’entrata in vigore delle nor-mative stesse. “Questo problema, –dice Bonora – deve essere assoluta-mente risolto. Parliamo di centinaiadi capannoni e di investimenti ingen-ti. Quindi o le aziende che si trovanoin queste condizioni vengono esenta-te dall’obbligo di adeguamentooppure si elimina il combinatodisposto che lega il contributo aldanno”

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IL PROGETTO

www.facciamoadesso.it, per promuovere il social business

Una vetrina on line per i prodottidelle imprese danneggiate dal sisma

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PRIMO PIANO

Per spingere la ricostruzione eripartire l’essenziale è chearrivino i finanziamenti. Maè solo uno dei fronti. L’altro,

tanto sentito quanto importante, è lasemplificazione. Perdere tempo,aspettare settimane per un permessorischierebbe, infatti, di disperderequel patrimonio di coraggio e deter-

minazione che costitui-sce la terra sotto i piediper ogni strategia futu-ra. Anche su questo laRegione e il sistemadegli Enti locali stannocercando di compiere inecessari passi avanti.L’ultima realizzazione sichiama Mude, acroni-mo che sta per Modellounico digitale per l’edili-

zia. Una porta elettronica attraversocui i professionisti, incaricati dai cit-tadini che abbiano avuto l’abitazionelesionata dal sisma, possano espleta-re tutte le pratiche edilizie necessarieper gli interventi e per il contributo ailavori. Un sistema realizzato pervolontà del Commissario delegatoVasco Errani in accordo con l’Asso-ciazione nazionale Comuni italiani.Il sistema, in prima istanza, sarà uti-lizzato per le domande di contributoai lavori di riparazione degli immo-bili con esiti di inagibilità tempora-nea o parziale (di norma B e C daclassificazione Aedes). In concreto,con questa porta elettronica i profes-sionisti possono predisporre ed inol-trare per via telematica tutta la docu-mentazione allo scopo richiesta.D’altro canto, i Comuni possonointeragire, sempre per via telematica,con i professionisti, le banche e lastruttura Commissariale.Il “sistema informativo per la rico-struzione” consentirà un puntualemonitoraggio da parte della struttu-ra Commissariale dell’avanzamentolavori e una costante relazione con

tutti gli attori coinvolti (professioni-sti e banche). Il sistema permetteràinoltre un valido supporto delle atti-vità del Gruppo interforze ricostru-zione Emilia-Romagna (Girer), cheha il compito di rafforzare l’attivitàdi prevenzione e di contrasto alla cri-minalità organizzata nelle aree delterritorio emiliano-romagnolo colpi-te dal terremoto. Il sistema è già atti-vo: professionisti privati e tecnici deiComuni possono utilizzarlo in modocompleto.La piattaforma tecnologica è statarealizzata con il supporto tecnico delCsi Piemonte, struttura informaticache per conto della Regione Piemon-te, della Provincia e del Comune diTorino, già collabora per la costru-zione condivisa del Modello unicodigitale per l’edilizia previsto dallalegge 80 del 2006. Un’attività sanci-ta dagli accordi di cooperazione traEmilia-Romagna, Piemonte eUmbria deliberati dalla GiuntaRegionale nel 2011. Il “sistemainformativo per la ricostruzione”utilizza quindi la piattaforma tecno-logica “Mude Piemonte”, già funzio-nante da circa un anno per alcunetipologie di procedimenti edilizi, per-sonalizzata sulle specificità delledomande di contributo, in attesa diessere implementata dai sistemi

informatici dell’Emilia-Romagna. Ma passi avanti si stanno tentandoanche verso i cittadini, per apriresempre più le porte del sistema dellaPA. In Regione Emilia-Romagna dalprimo ottobre è partita così una lineatelefonica dedicata ai cittadini e alleimprese per dare risposte sui dubbi ele necessità legate al dopo sisma ealla ricostruzione. È il numero verde:800407407. Per fornire risposte aiquesiti, l’Ufficio relazioni col pubbli-co della Regione assicura nuovi oraridi apertura: la mattina, dal lunedì alvenerdì, dalle 9 alle 13 e il pomerig-gio, dal lunedì al giovedì, dalle 14,30alle 16,30. Sarà anche a disposizionel’email [email protected].“Anche questo servizio indirizzato acittadini e imprese fa parte dell’im-pegno che tutta la Regione e i suoidipendenti stanno cercando di offri-re, con professionalità, alle popola-zioni e alle imprese colpite dal terre-moto, per aiutare lo sforzo dellaricostruzione”, sottolinea l’assesso-re regionale all’OrganizzazioneDonatella Bortolazzi. Fino ad oggisono arrivate all’Urp, sul sisma,circa 1400 domande di cittadini,imprese e associazioni via via piùcomplesse (prevalentemente viatelefono, al 70%, e via email). Tra itemi più richiesti: i contributi per laricostruzione, gli elenchi delle ban-che, le assunzioni di personale, ilbando sul servizio civile volontario,l’inizio dell’anno scolastico, il con-tributo per l’autonoma sistemazio-ne, i criteri per l’assegnazione deglialloggi sfitti, la procedura di rimo-zione macerie, il ripristino dellelinee elettriche, la rimozione rifiutispeciali e pericolosi, l’elenco dimerito degli operatori economici, iticket sanitari, la sospensione deipagamenti utenze e tributi, le esen-zioni e le agevolazioni fiscali per laricostruzione, la cassa integrazionein deroga, le donazioni

Il Mudeè una piattaforma

per tutte le praticherelative a interventi

e contributi

Un Modello unico digitale per l’edilizia e un numero verde per quesiti legati al sisma

Per la ricostruzioneobiettivo semplificared

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Donatella Bortolazziassessore regionale

all’Organizzazione

Dopo l’intesa siglata a lugliocon i rappresentanti dellaCommissione europea, èstata formalizzata a tempo

record la “riprogrammazione” delPor Fesr 2007-2013 per affrontare,coerentemente con gli obiettivi delProgramma, le emergenze del doposisma. Tre le nuove “Attività” inseri-

te, la prima, “Sostegnoagli investimenti delleimprese nell’area colpi-ta dal sisma” (Asse 2), èfinalizzata a mantenereil livello di competitivitàdel sistema economico,sostenendo la ripresa elo sviluppo delle impre-se che operano nell’a-rea. Un territorio, infat-ti, quello interessato dai

gravi fatti sismici dello scorso mag-gio, “in cui sono insediate punte dieccellenza dell’industria italiana alivello internazionale – biomedicale,ceramica, agroalimentare – e anellifondamentali della catena di fornitu-ra di molte filiere produttive, tra cuiquelle della meccanica”.Un futuro possibile, tuttavia, nellamisura in cui la produzione non siferma, nella misura in cui le impresecontinuano a trovare questo territo-rio “attraente” in termini di spazidove investire, lavorare, e vivere.Questo l’obiettivo più di breve perio-do formalizzato nelle due nuove

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OPPORTUNITÀ

Dal Por Fesr un bando per l’organizzazione temporanea delle attività produttive

Continuità produttivae “attrattività”

Dopo terremoto:a tempo record

l’Europa formalizzala riprogrammazione

dei fondi strutturali

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Attività inserite nell’Asse 4 delProgramma Fesr, e che si sono subitotradotte in un bando regionale per leimprese – a cui si affiancano le mani-festazioni d’interesse rivolte aiComuni – per contribuire a sostene-re i costi degli spostamenti tempora-nei delle attività, in attesa di poterriaprire le sedi non appena rese agi-bili, e l’allestimento di aree destinatealle stesse attività economiche e diservizio.Nove i milioni destinati ai privati,attraverso procedura di bando valu-tativo, con presentazione delledomande a partire dallo scorso ago-sto. Un milione andrà ai Comuni perattrezzare le aree, attraverso manife-stazioni di interesse che dovrannoessere presentate alle Province. “È laprima volta che viene realizzato unbando mettendo a disposizione risor-se a fondo perduto – sottolinea l’as-sessore regionale al Turismo eCommercio Maurizio Melucci – perpermettere soluzioni temporanee inattesa della sistemazione definitivadelle attività. È un’attenzione parti-colare che la Regione dà per mante-nere vivo quel senso della comunità edell’identità che è alla base del lavo-ro che si sta facendo con la ricostru-zione. Le modalità e i contenuti delbando – aggiunge Melucci – sonostate discusse e condivise con le Pro-vince e le associazioni di categoria,

che ne hanno condiviso l’impianto”.“Il nostro obiettivo – spiega MorenaDiazzi, direttore generale Attivitàproduttive, Commercio, Turismo – èquello di mantenere alta la competi-tività del sistema economico dellearee colpite dal sisma, favorendo larivitalizzazione delle attività econo-miche e dei servizi. Per questo ilnuovo bando, dedicato a chi esercitaun’attività economica con caratteri-stica di piccola e media impresa nellearee terremotate, darà sostegni allarilocalizzazione anche temporanea inaree, zone o strutture individuate daicomuni interessati”.La seconda e ultima “call” del bandodestinato ai privati si è chiusa il 1°ottobre mentre scadevano il 15 set-tembre i termini per la presentazionedelle manifestazioni d’interesse daparte degli enti locali per l’individua-zione delle aree. In base ai primi datia disposizione, sono 776 le impresedei comuni colpiti la cui domanda dicontributo è stata ritenuta ammissi-bile, mentre sono 21, complessiva-mente, le manifestazioni di interessepervenute alle 4 Province per quantoriguarda gli interventi pubblici. Inbase alle domande presentate e allasuccessiva valutazione di ammissibi-lità, viale Aldo Moro ha già impe-gnato 9,2 milioni di euro per il con-tributi alle imprese – i cui progettisono stati tutti finanziati negli impor-ti massimi previsti dal bando – men-tre per il finanziamento delle areetemporanee la spesa ammissibilesfiora 1,4 milioni di euro.Hanno partecipato al bando le per-sone fisiche o giuridiche e i loro con-sorzi – compresi gli studi di profes-sionisti associati – e le associazionitemporanee di piccole e medie impre-se che esercitano un’attività econo-mica nei comuni colpiti dal terremo-to. Il contributo va da un minimo di5mila euro a un massimo di 15mila ecopre fino all’80% delle spese

Maurizio Melucci,assessore regionale

al Turismo e Commercio

sotto, Morena Diazzidirettore generaleAttività produttive,

Commercio, Turismo

IL PROGETTO

Il Salone dell’edilizia, in programma aBologna dal 19 al 21 ottobre 2012,

lancia il manifesto “Ricostruiamol’Italia” e dedica un importante Forum altema della ricostruzione dopo il recentesisma che ha colpito la nostra regione.L’iniziativa è promossa da BolognaFiereinsieme alla Regione Emilia-Romagna ead Aster, che mette a disposizione lecompetenze e il know how sviluppatoall’interno della piattaforma Costruzionidella Rete regionale dell’Alta tecnologia.Sullo sfondo, non solo i gravi fatti sismi-ci che hanno interessato l’Emilia-Romagna, ma anche il terremotodell’Aquila del 2009 e le numerose cala-mità naturali che hanno colpito nel

tempo anche altri territori italiani, “ren-dono indispensabile – spiega il manife-sto – una svolta radicale nella cultura,nella progettualità e nelle politiche per ilsettore dell’edilizia”. Scopo del Forum,impostare una “riflessione rigorosa sullagestione delle fasi di ricostruzione, pertrasformare l’emergenza nella capacitàdi proporre nuovi modelli e processiinnovativi della filiera delle costruzioni”.Un cambio di mentalità che passa ingran parte dall’innovazione e dal soste-gno alla ricerca, come dimostrano adesempio le innovazioni sviluppate – nonda oggi – all’interno della piattaformaCostruzioni per il monitoraggio dellastabilità degli edifici. Mentre alla neces-

sità di mettere in campo un nuovomodo di progettare a livello produttivoe abitativo si accompagna l’urgenza diriqualificare il patrimonio edilizio – resi-denziale, produttivo, ma anche storico-artistico – esistente.Numerose le adesioni già pervenuteall’iniziativa “Ricostruiamo l’Italia” daparte del mondo produttivo, istituzio-nale e associativo italiano. Dagli entilocali all’Ance, dalle Università agliordini professionali degli Ingegneri,degli Architetti e dei Geometri.Presentato il 3 agosto, il manifesto e ilForum è aperto a nuove adesioni daparte di altre realtà produttive, sociali,culturali e associative

BolognaFiere, Regione Emilia-Romagna e Aster lanciano il “manifesto” per la ricostruzione e per una nuova cultura della progettualità nel settore dell’edilizia

“Ricostruiamo l’Italia”, appuntamento a Saie 2012

DOPO IL TERREMOTO

http://imprese.regione.emilia-romagna.ithttp://fesr.regione.emilia-romagna.it

Rialzarsi, ricostruire, ripartire. Per un territorio più sicuro, più forte, più competitivo. Tutti i provvedimenti per le imprese sui siti:

C O S T R U I A M O I N S I E M E I L F U T U R O

TUTTELE INFORMAZIONI

ALLE IMPRESE

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INNOVAZIONE

Diventa Fondazione e punta inalto. Democenter-Sipe punta,per la precisione, a portaresul territorio 36,5 milioni di

euro per l’innovazione in tre anni.Un obiettivo sicuramente ambizioso,tanto più perché formulato oggi, nelpieno di una crisi economica che nondà tregua da ormai un triennio e

pochi mesi dopo unsisma che ha messo inginocchio una parteimportante del tessutoimprenditoriale locale.Ma anche un obiettivocredibile, per i risultatiche finora il centro èstato capace di raggiun-gere e, ancor più, percambiamento realizza-to.

“Con la trasformazione in Fondazio-ne - spiega il neo presidente ErioLuigi Munari - Democenter-Sipe

sarà sempre più a servizio delleimprese, per valorizzare i risultatidella ricerca e trasformare le idee chenascono in azienda in innovazionicapaci di farsi valere sul mercato glo-bale, grazie anche allo straordinariobacino di competenze che si trovanella nostra Università, che deveessere reso sempre più accessibilesoprattutto alle piccole e medieimprese”.L’imprenditore sassolese – già allaguida di Lapam Federimpresa e pre-sidente di Zincosider, realtà cheopera nel settore metalmeccanico,con 25 dipendenti – è stato nomina-to dai soci fondatori insieme alnuovo Consiglio d’amministrazioneche coerentemente con la missiondella neonata Fondazione che vuolerendere la ricerca sempre più dispo-nibile alle aziende, comprende duedocenti universitari e due imprendi-tori.

Oltre al presidente fanno parte delnuovo Consiglio il vicepresidenteAndrea Landi, presidente dellaFondazione Cassa di Risparmio diModena e docente dell’ateneomodenese; Cesare Bisoni, presiden-te del corso di laurea in Economiaaziendale dell’ateneo di Modena eReggio Emilia; Andrea Bozzoli,amministratore delegato di HPE;

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Erio Luigi Munarinominato

nuovo presidente insieme

al nuovo Cda

Primo obiettivo, portare sul territorio 36,5 milioni di euro in tre anni per l’innovazione

Democenter-Sipediventa Fondazione

Un corso di laurea (quasi) tutto ininglese e un nuovo laboratorio di

elettronica, dotato di 12 postazioni, forni-te tra l'altro di oscilloscopio, multimetro esoftware per la progettazione e la simula-zione. Uno strumento per permettere,anche così, una migliore formazione deglistudenti. Sono le due novità per il nuovoanno accademico per il Dipartimento diingegneria dell'informazione dell’ateneodi Modena e Reggio Emilia, che ha sedepresso il Campus di Ingegneria EnzoFerrari.Il nuovo programma del corso di Laureamagistrale in Ingegneria elettronica pre-vede l'insegnamento tutto in inglese per

la maggior parte delle materie, in partico-lare per tutte le attività di ricerca svoltedai docenti. Un modo per valorizzare lecompetenze esistenti nell’Università eaiutare i ragazzi a inserirsi meglio, dasubito, in una comunità internazionale distudio e ricerca. Ma non è questa l'unicanovità del Dipartimento presentata conl’anno nuovo.In ateneo è stato inaugurato, infatti, illaboratorio “Claudio Canali”, dedicatoalla didattica di base e avanzata nellediscipline elettroniche, con particolareriguardo alla strumentazione, all'automa-zione industriale e alle telecomunicazioni.Canali, scomparso prematuramente nel

2005, è stato fin dal 1992 docente diElettronica a Modena, realizzando quasi400 lavori scientifici nel laboratorio, cheera per lui il cuore della propria attività.Un salto di qualità che può contare subasi solide: durante la giornata di illustra-zione delle novità è stata presentataanche dall'amministratore delegato LucaBidinelli la start up R-Sens, nata dallecompetenze sviluppate in ateneo, e sonostati accesi i riflettori anche su alcuni pro-getti di ricerca in corso di svolgimentopresso i laboratori Elecom, che vedonocoinvolte piccole imprese ma anche gran-di nomi dell'imprenditoria nazionale edinternazionale dell'elettronica

ATENEO

Il Dipartimento inaugura un corso di laurea in inglese e un nuovo laboratorio di elettronicaUnimore, un salto di qualità per Ingegneria dell’informazione

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Giuliana Gavioli, direttore Qualitàe Ricerca di BBraun Avitum e caposezione Biomedicale per Confindu-stria Modena.Con la trasformazione in Fondazio-ne, Democenter-Sipe ha affiancato alConsiglio d’amministrazione l’atti-vità di un Comitato tecnico scientifi-co che – previsto dal nuovo statuto –fornirà supporto ed orientamentistrategici per le attività. Ne fannoparte cinque rappresentanti dell’ate-neo e 5 del tessuto produttivo. Allapresidenza è stato chiamato il rettoredell’ateneo di Modena e Reggio AldoTomasi.“Le competenze dei nostri diparti-menti e i risultati ottenuti dai nostriricercatori – spiega il rettore – costi-tuiscono opportunità d’innovazione

L’EVENTO

Trentaquattro imprese a lezione d’innova-zione, le une dalle altre. L’iniziativa, orga-

nizzata dalla Fondazione Democenter-Sipe siè svolta al Museo Ferrari e ha coinvolto pic-cole Srl accanto a grandi nomi, da Ferrari aLamborghini, da Acantho a Tellure Rota, dallaMedica di Medolla al portabandiera dell’auto-motive ‘verde’ Landi Renzo. Una giornata traimprenditori, suddivisi in tavoli, con un facili-tatore e una videografia per animare il con-fronto e imparare dalle rispettive esperienze.“Il nostro obiettivo – spiega il presidente diDemocenter-Sipe Erio Luigi Munari – è farcrescere la capacità di collaborare, uno deitratti distintivi del nostro tessuto produttivo,oggi indispensabile per mettere in circolo legrandi competenze che ogni impresa ha svi-luppato al proprio interno anche sui temi del-l’innovazione. Confrontarsi e imparare gli unidagli altri e aprirsi al mondo, anche grazie ainiziative come questa, è fondamentale peraccelerare i processi di crescita”.La giornata al Museo Ferrari è stata organiz-zata da Democenter-Sipe insieme aConfindustria Emilia-Romagna Ricerca eReggio Emilia Innovazione nell’ambito delsecondo bando Distretti della Regione, che

vedrà imprese diverse lavorare insieme sualcuni temi fondamentali per lo sviluppo futu-ro già individuati, accompagnate da equipe diricercatori universitari.Le 34 imprese del territorio, dopo una breveintroduzione, si sono suddivise in cinque tavoliper avviare il confronto. Ogni gruppo potevacontare sull’aiuto di un facilitatore e sugli sti-moli di un questionario per riflettere sui fatto-ri di competitività e di una videografia: unaserie di interviste tratte da You Tube con cuigrandi nomi dell’imprenditoria, da Ducati adAlessi, raccontano le proprie esperienze e lescelte compiute per accelerare i processi d’in-novazione.Al termine ogni gruppo ha sintetizzato i risul-tati del lavoro con un breve intervento filma-to. I diversi contributi, durante il pranzo, sonostati montati in un unico video che nel pome-riggio è stato posto al centro di un dibattitoche ha coinvolto tutte le imprese in sedutaplenaria. “È stata un’esperienza diversa dalsolito convegno, capace di mobilitare le ener-gie e capacità migliori delle nostre aziende –spiega Munari – un’esperienza molto apprez-zata da tutti i partecipanti, che vedremosenz’altro di replicare in futuro”

L’iniziativa al Museo Ferrari ha coinvolto 34 aziende

Lezioni di innovazione:le imprese imparano le une dalle altre

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e di stimolo per il nostro tessutoproduttivo che devono essere residisponibili per le imprese. IlComitato tecnico scientifico, nelquale lavoreremo insieme, sarà lasede giusta per consentire la defini-zione di scelte e di azioni capaci diavvicinare concretamente questoobiettivo, importante non solo per ilsistema Modena ma anche per ilfuturo dei nostri giovani laureati ericercatori più appassionati”.Del Comitato tecnico scientifico chesi è insediato in questi giorni, oltre alpresidente Aldo Tomasi, fanno partePaolo Bonaretti di Aster, ClaudioMigliori di Progel Engineering,Antonio Petralia di Eurosets,Benedetto Sampaolo di SCE, RinoValmori di Agop e i professori

Foto: © Gaia Levi

Foto: © Gaia Levi

dell’Università di Modena e ReggioEmilia Angelo Oreste Andrisano,Rita Cucchiara, Sergio Ferrari,Gianluca Marchi e Sergio Valeri.“L’altissima e riconosciuta professio-nalità e competenza delle persone checon me costituiscono il nuovoConsiglio e che siedono nel Comitatoscientifico – ha spiegato Munari -sono la migliore testimonianza delruolo forte e concreto che la nostraFondazione vuole giocare per il futu-

ro dell’economia locale, a partiredall’Area Nord così duramente colpi-ta dal sisma”. Un impegno che è statoarticolato, durante l’estate, in unPiano triennale che sarà in queste set-timane sottoposto all’Assemblea deisoci per divenire la guida dell’azionedel centro nel prossimo triennio.Tutta l’attività della Fondazione saràorientata alle imprese. A questodovranno servire anche le commessein arrivo dagli Enti territoriali, adesempio, o i progetti europei.L’obiettivo ultimo sarà sempre ecomunque l’innovazione dell’impre-sa. Anche e soprattutto il rapportocon l’Università – divenuto in questianni, in cui Democenter si è trasferi-to all’interno del Campus di ingegne-ria, sempre più stretto – è finalizzatoa questo. Tre, concretamente, i filonidi attività: il trasferimento tecnologi-co, la creazione d’impresa e la valo-rizzazione delle risorse umane, con

un’attività di alta formazione chedeve crescere.Lungo questa parabola dovrà cresce-re anno dopo anno l’incidenza degliintroiti dalle attività a mercato, masoprattutto la Fondazione dovrà esse-re capace di portare risorse sul terri-torio, sempre finalizzate all’innova-zione del tessuto produttivo. La basedi partenza è buona: nel triennio2009-2011 grazie all’azione diDemocenter sono arrivati alle impre-se 14,8 milioni, cui si aggiungono200mila euro per start up e spin off;all’Università di Modena e Reggio3,7 milioni; alle istituzioni del territo-rio 900 mila euro. In tutto 19,6milioni. Una base da cui laFondazione vuole partire per arriva-re, in tre anni, a quota 36,5 milioni,arrivando quasi a raddoppiare lerisorse per le imprese, da 14,8 a 25milioni e facendo ‘volare’ quelle perle start up e spin off a 3,5 milioni

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INNOVAZIONE

BANDO

Cinquecentomila euro per le imprese delbiomedicale. Un finanziamento che

servirà per sostenere l’innovazione di pro-cessi produttivi e prodotti ed avere cosìmaggiori possibilità di agganciare la ripre-sa. L’opportunità arriva da un bando gesti-to per conto della Regione dallaFondazione Democenter-Sipe. Ogni pro-getto dovrà coinvolgere almeno tre impre-se, favorendo così anche l’aggregazione eil lavoro in rete. Per fare domanda c’ètempo fino al 30 novembre. “Fare rete e investire sull’innovazione –spiega il presidente della FondazioneDemocenter-Sipe Erio Luigi Munari – sonole due direzioni principali lungo cui il nostroterritorio deve investire per ripartire. Valeper tutti ma ovviamente a maggior ragio-ne per il distretto del biomedicale, che oltrealla crisi sconta le gravi difficoltà legate alsisma ma che proprio in questi mesi hadato prova di avere la qualità e il coraggionecessari per vincere questa sfida. Il nostrocompito, anche con questo bando, èsostenere concretamente questo sforzo”.Sono sei le linee di ricerca per le quali le

imprese interessate possono candidarsi alavorare. Un pacchetto di proposte chedefinisce la frontiera lungo cui si sta muo-vendo il settore: si va dallo studio di mate-riali biocompatibili a sensori di ultimagenerazione, dai test automatici per leapparecchiature per la dialisi a nuovi siste-mi per sterilizzare attraverso irraggiamen-to. Su questi temi le imprese devono lavo-rare per accrescere la propria competitività.Il bando le aiuta a farlo mettendo a dispo-sizione 84mila euro per ogni progetto chesarà approvato per ciascuna delle sei lineedi ricerca. Il finanziamento servirà soprat-tutto per assumere per un anno nelleaziende vincitrici fino a tre giovani ricerca-tori, che porteranno le proprie competenzenelle imprese. La domanda deve esserepresentata, come accennato, da raggrup-pamenti di almeno tre piccole e medieimprese oppure tra una grande impresa ealmeno quattro pmi.La Fondazione Democenter-Sipe è già allavoro nel distretto con due progetti d’in-novazione, finanziati sempre dallaRegione, ormai prossimi ad essere ultimati.

B. Braun e Lean hanno dato vita alLaboratorio ICL (Integrated CompoundingLab) per produrre in ambiente ospedaliero,nella fattispecie presso l'AUSL di Modena,composti farmacologici personalizzati per iltrattamento di patologie complessemediante somministrazione endovenosa.Un’operazione che finora veniva effettua-ta in modo manuale, quindi non facilmen-te controllabile, ripetibile e veloce.Bellco e Medica Spa con il progetto FAREstanno realizzando, invece, nuove tecnolo-gie di filtrazione del sangue che superino ilmuro dell’albumina, ovvero che riescano atrattenere le sostanze nocive senza privareil sangue dei fattori nutritivi, permettendocosì un rapido miglioramento e una stabi-lizzazione del paziente ad esempio nel casodi insufficienza renale grave o acuta, che siverifica anche in contemporanea disfun-zione di altri organi. La piattaforma tecno-logica realizzata dal laboratorio sarà messaa disposizione delle imprese del distrettobiomedicale mirandolese, offrendo solu-zioni sino ad ora reperibili soltanto all’e-sterno

Un bando gestito dalla Fondazione Democenter-Sipe per conto della Regione

Cinquecentomila euro per le imprese del biomedicale

BBraun, Laboratorioin allestimento

Foto di Antonio Naia,Studio7am.it,

per gentile concessione

di AboutPharma andMedical Devices

Si fa presto a dire start upquando l’ostacolo principaleper i “cervelli” made in Italyresta l’accesso ai fondi per la

ricerca e la promozione dell’innova-zione. Fa quindi piacere sapere cheviene da Fiorano Modenese unadelle aziende vincitrici della selezio-ne locale del Talento delle Idee,

concorso indetto daUniCredit e dai GiovaniImprenditori di Confin-dustria per valorizzarele migliori idee impren-ditoriali innovative inItalia. Riconoscimentoche premia l’eccellenzanell’innovazione e,soprattutto, apre uncanale diretto per ilfinanziamento e la pro-mozione concreta delleidee imprenditoriali. Ad attirare l’attenzionedella giuria, è stato l’im-pianto per il recupero e ilriutilizzo di smalti cera-mici proposto dall’a-zienda di Giacomo Usai,30 anni, di FioranoModenese. Suo il pro-getto rivolto alla com-mercializzazione di unmacchinario con com-ponenti meccaniche,

elettriche, elettroniche e idrauliche,di dimensioni contenute, che permet-te di abbattere le polveri aerodisper-se durante la lavorazione della cera-mica.Forte di un diploma in chimica e didieci anni di esperienza nel distrettodi Sassuolo, Usai ha messo a puntoun impianto in grado di recuperaregrandi quantità di materia prima chepuò essere rimessa nel processo diproduzione limitando notevolmentele emissioni inquinanti. Il suo utiliz-zo, inoltre, diminuisce la necessità disospendere la produzione per il

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lavaggio degli impianti e elimina icosti di smaltimento dei rifiuti,abbattendo i costi complessivi diproduzione. “Il mio prodotto – spie-ga Usai - è già brevettato in 8 nazio-ni che valgono il 92 per cento dellaproduzione mondiale di ceramica.La sfida era riuscire a commercializ-zarlo su vasta scala puntando ai mer-cati emergenti e in espansione”. Dopo diversi riconoscimenti ottenutial Salone internazionale delle inven-zioni di Ginevra e al terzo Saloneinternazionale delle Invenzioni delMedio Oriente, infatti, GiacomoUsai si è trovato, come tanti impren-ditori “innovativi” a confrontarsicon l’esiguità di risorse per la ricercaindustriale. Una spinta decisiva gli èarrivata quindi dal riconoscimentodi UniCredit attraverso il concorso“Il Talento delle idee” che ogni annocerca e premia le realtà più innovati-ve nelle diverse regioni italiane. “Una vetrina che mi ha consentito diottenere uno stand gratuito –aggiunge Usai – allo Smau di Milanoe a R2B di Bologna. Due manifesta-zioni di primo piano dove il mioimpianto ha attirato la curiosità diimprenditori stranieri. Dopo Cersaiee di Tecnargilla sto lavorando pro-prio sugli accordi e i contatti presiproprio in nelle diverse fiere”.Il “Talento delle idee” non è soloun’iniziativa di vetrina per Unicredit.

Le aziende uscite dalle selezioni loca-li, infatti, si aggiudicano l’accesso afinanziamenti dedicati, percorsi diformazione, con master ad hoc; epercorsi di tutoraggio che vedonoimpegnati i professionisti dell’istitutonell’affiancare gli imprenditori nelpercorso di crescita. Inoltre, UniCre-dit si impegna a seguire le aziendeselezionate nel contatti con societàclienti del gruppo bancario e consoggetti istituzionali utili a livellonazionale e nel processo di interna-zionalizzazione. Senza contare che aitre vincitori della selezione nazionalevanno tre consistenti premi in dena-ro: 25mila euro per il primo classifi-cato, 15mila per il secondo e 10milaper il terzo. Ossigeno puro per chi faricerca industriale. “L’innovazione è una delle chiavi persuperare la crisi – sottolinea LucaLorenzi, responsabile di TerritorioCentro Nord UniCredit – Le aziendeche premiamo rappresentano l’eccel-lenza da sostenere e accompagnarenello sviluppo del business. Un impe-gno che il nostro gruppo perseguecon iniziative come il Talento delleidee e progetti specifici quali “Uni-Credit per l’Italia” che mette a dispo-sizione circa 9 miliardi per l’areaCentro Nord (su 40 totali per l’Italia),e punta ad accompagnarne 15milanel percorso di internazionalizzazioneper valorizzare il Made in Italy”

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Ha convinto la giuria il suo impianto

di recuperoe riutilizzo

di smalti ceramici

Giacomo Usai

Al centro foto di gruppo dei premiati a

“Talento delle idee”edizione 2012

INNOVAZIONE

Il progetto di Giacomo Usai è primo nel concorso di UniCredit e Giovani di Confindustria

“Talento delle Idee” vince un modenese

Un’auto ecologica, che puòaprire la strada a nuove pos-sibilità di ricerca e produzio-ne. E’ Emilia, macchina nata

a Castel San Pietro, nei locali dellaMetal Tig, oggi grafitecompositi.it,per mano anche della vicina e com-paesana Carrozzeria Augusta e dellaTbe di Budrio, che fa componenti eautomazione per l’industria. Insiemealle tre piccole imprese hanno scom-messo su questo mezzo non inqui-nante l’Università di Bologna, con iprofessor Claudio Rossi e AndreaZucchelli, rispettivamente del Dipar-timento di ingegneria elettrica e delDipartimento delle costruzioni mec-caniche, nucleari, aeronautiche e dimetallurgia della facoltà d’Ingegne-ria e l’Ipsia Aldo Ferrari di Maranel-lo, i cui studenti, guidati dal docenteFilippo Sala, hanno ideato la solarcar. Sponsor a vario titolo la Regio-ne, la Saima Avandero di Modena,altre realtà, e, oggi, Assomotora-cing. Da questo pool tutto emiliano-romagnolo – denominatosi Ondasolare – ha preso vita, in anni dilavoro, una macchina che si alimen-ta esclusivamente ad energia solare.Nel tempo sono state create Emiliaed Emilia 2, mentre Emilia 3 è incorso di realizzazione e parteciperàalla gara World Solar Challenge del-l’ottobre 2013, tremila chilometrida Darwin ad Adelaide. La vettura,monoposto, ha una forma allunga-ta ed elegante, vanta 401 celle foto-voltaiche al silicio, sei metri quadra-ti di pannello solare e venti chili dibatteria, ed è realizzata in fibra dicarbonio, kevlar e nomex. La velo-cità oraria media dell’ultima natasarà maggiore dei settanta chilome-tri di Emilia 2 – racconta MauroSassatelli della grafitecompositi.it -con la novità delle quattro ruoteimposte dal regolamento della com-petizione. Se la volta precedentel’auto non è riuscita a portare a ter-

mine il percorso perché incappa-ta in un incendio prima e nella piog-gia poi “l’importante – aggiungeSassatelli –è stato partire: in unagara di 3000 chilometri da percor-rersi su strada in 7 giorni, il con-fronto, più che con gli altri concor-renti, avviene col territorio e conl’ambiente”. La performance è statacosì soddisfacente che le 23 personecoinvolte nella trasferta australianahanno deciso di dare un futuro alprodotto: “La nostra ricerca prose-gue – afferma Sassatelli - perché itempi sono maturi per scommetteresu un’auto elettrica realizzata confibra al carbonio e materiali scelti,in grado di assicurare prestazionipiù performative delle macchinecomuni. Noi artigiani puntiamosulla qualità, piuttosto che sulnumero. Abbiamo lavorato a que-sta nuova versione di Emilia, pre-sentandone il modello a Rimini alconvegno aeronautico dell’Airet(Air excellence techonologies).Accanto a noi abbiamo adessoAssomotoracing(Associazione culturale storia e tecni-ca del motorismo da competizione)che può garantire importanti partner-ship grazie ai suoi contatti con azien-de nazionali e internazionali, tantoche per la parte elettronica, in parti-colare il motore, ci saranno buoneevoluzioni”. Nella macchina credeun buon pezzo di Emilia-Romagna:dalla Ferrari, che ha concesso aMaranello l’omonimo Museo per la

presentaz ione ,regalando visibilità

al veicolo; alla Regione,sostenitrice del progettofin dal 2003, quandonacque intorno allacreazione di una biciclet-ta, portata alla kermesseaustraliana del 2005,per esito un ottimo terzoposto; ad Assomotoracing, la cui sedeè a Castel San Pietro. Esempio di sinergia tra piccoleimprese del territorio, istituzionilocali, tecnici, professionisti emondo della ricerca, Emilia rappre-senta un importante passo avantinel settore meccanico automobilisti-co verso il traguardo dell’energiapulita. A una delle aziende chel’hanno realizzata, la Metal Tig srlgrafitecompositi.it, ha già cambiatola vita: “Dieci anni fa facevamosolo saldatura, adesso la prevalenzadel nostro lavoro è con la fibra alcarbonio, materiale duttile, usato inausili per disabili, oggetti di arreda-mento, strutture meccaniche”. Perla Tbe e la Carrozzeria Augusta lavocazione è rimasta quella origina-ria, ma l’orgoglio di avere contri-buito a portare all’estero un’autoelettrica italiana aggiunge valore allavoro di sempre. “Le soluzioniadottate in Emilia-Romagna nonavrebbero potuto essere concretiz-zate in nessun’altra situazione –conclude Sassatelli – qui è così chefacciamo ricerca noi piccoli”

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“Onda solare” è il pool al 100% emiliano-romagnolo che l’ha realizzata

Ecco Emilia, l’auto solarenata a Castel San Pietro

Dopo anni di lavorovede la lucel’auto alimentataesclusivamente aenergia solare

Un racconto ed anche un ritrat-to della Romagna, del suospirito e del suo fascino mul-tiforme, dei suoi valori e delle

motivazioni turistiche, enogastrono-miche e culturali, delle proposte diviaggio, di vacanza e di esperienzenella “terra del buon vivere”, pertutte e quattro le stagioni dell’anno.

È in questa formula cheidentifica il “Piano dimarketing del territorioallargato” nato dallavolontà delle Cameredi commercio di Forlì-Cesena e Ravenna direalizzare un’azionecomune e sinergica dipromo-commercializ-zazione per lo sviluppodelle eccellenze locali.

“Terre di Romagna” è il brand cheidentifica il progetto di promozioneintegrata di cui si è appena conclusala programmazione dell’ultimo deitre anni previsti da specifica conven-zione siglata dopo una precedente

fase di sperimentazione iniziale.L’idea è di dare un’unica voce allaRomagna, attraverso un’attività dallemille sfaccettature.Varie sono state le iniziative all’estero.A Francoforte, all’Enoteca “InCanti-na”, spazio riservato all’enogastro-nomia emiliano-romagnola, sonostati illustrati progetti turistici e sera-te di degustazione con incontri b2bche hanno messo in contatto unatrentina di aziende italiane e una ven-tina di operatori tedeschi.A Londra, lo chef stellato Theo Ran-dall ha interpretato alcune ricetteartusiane con un menù ad hoc perconcludere un evento che ha coinvol-to 7 operatori italiani e 18 inglesi.Sempre nella capitale del RegnoUnito si sono svolte cene dedicate allaRomagna nel ristorante Italy diCockfosters e due eventiall’enoteca “Vini Italiani”in South Kensinton.Nel dodicesimo anno dalgemellaggio tra Forlimpo-poli, città natale di Pellegri-

no Artusi, e Villeneuve Loubet, paesedi origine del grande cuoco franceseAuguste Escoffier, in occasione dellaXX edizione della fiera-mercato“Fêtes Gourmandes”, Casa Artusi eil Comune di Forlimpopoli hannorealizzato nella località francese un“Villaggio Romagnolo” con un cor-ner dedicato alla promozione turisti-ca del territorio e la presenza di azien-de che, coordinate da Cna, hannoesposto prodotti enogastronomici emanufatti. A Zurigo, in collaborazio-ne con la Camera di commercioItaliana per la Svizzera e la società dicomunicazione “Go-Italy” è statalanciata una campagna per la promo-zione di pacchetti turistici mirati. In Italia ed in Romagna, stand pro-mozionali allestiti con produzionienogastronomiche, creazioni dell’ar-

tigianato locale e degusta-zioni, hanno dato visibilitàal progetto in occasione dieventi di vario genere: dal-l’arte, allo sport, al costu-me. Così è stato per le

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TERRITORId

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Un brand delle eccellenze locali

in un piano di marketing

dell’interno territorio

Terzo anno del progetto promosso dalle Camere di commercio di Forlì-Cesena e Ravenna

“Terre di Romagna”, una voce al territorio

I PARTNER

Il coordinamento e la collaborazione tragli enti pubblici ed organismi privati

promotori, legati da un percorso comunee condiviso, sono elementi centrali delpiano di marketing che ha nei Club diprodotto i soggetti di riferimento sul ter-ritorio per la vendita. Assieme ai due enti camerali di Forlì-Cesena e Ravenna, sono numerosi i part-ner: dai Comuni di Bagno di Romagna,Castrocaro Terme e Terra del Sole,Cesena, Cesenatico, Forlì, Forlimpopoli,Galeata, Modigliana, San Mauro Pascoli,

Santa Sofia, Savignano sul Rubicone, poiCervia, Ravenna ed l’Unione dei Comunidella Romagna Faentina (che coinvolgeFaenza, Solarolo, Casola Valsenio, RioloTerme, Brisighella e Castelbolognese),alla Fondazione Cassa dei Risparmi diForlì, ed alle Provincie di Forlì-Cesena eRavenna, fino al Parco Nazionale delleForeste Casentinesi, Monte Falterona eCampigna. Il progetto utilizza due sog-getti attuatori per la realizzazione opera-tiva delle attività: Casa Artusi e AptServizi Emilia-Romagna

Un percorso condivisotra enti pubblici e organismi privati

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mostre al Museo San Domenico diForlì, al Mar di Ravenna, aiMagazzini del Sale di Cervia (antolo-gica dedicata al pittore GiuseppePalanti, fondatore di Milano Maritti-ma) e nelle kermesse Sportur BicycleShow (Cervia), fiera Ciclo&Ventoper la “Nove Colli” (Cesenatico),“Fondo del Capitano” gara ciclistica(Bagno di Romagna).Luoghi di attrazione sono stati glieventi con grande partecipazione dipubblico come, ovviamente, la FestaArtusiana a Forlimpopoli, e il Si FestSavignano Immagini Festival. Il Terminal Crociere di Porto Corsiniper l’arrivo di una delle navi ammi-raglia della compagnia Royal Carib-bean, la “Celebrity Silhouette”, èstata allestita una tensostrutturadove pubblico e crocieristi hannopotuto accedere ad una mostra mer-cato di prodotti tipici, agroalimenta-ri e artigianali e ricevere materialeinformativo. E’ stata l’occasione perl’inaugurazione ufficiale del PuntoInformazioni per il turismo e per lamobilità interadriatica realizzatodalla Provincia di Ravenna nell’am-bito del progetto Adrimob. A Cesenatico, alla kermesse Tra-monto DiVino all’interno di Emilia-Romagna è un Mare di Sapori’ si ècelebrato lo Squacquerone, il for-maggio appena entrato tra le Dopregionali. La Romagna è stata illu-strata e raccontata nelle maggiori

località italiane: a Roma al Circolodella Stampa Estera, a Ferrara nella“Borsa del Turismo 100 Città d’ar-te”, a Napoli per la Borsa Mediterra-nea del Turismo ed a Milano doveall’Università statale si è svolta latavola rotonda “La scienza in cucinae l’arte di mangiar bene. L’opera diPellegrino Artusi oggi”, con la parte-cipazione di storici, esperti di cucinaitaliana, giornalisti, nutrizionisti elinguisti collegata alla mostra “100,120, 150: Pellegrino Artusi e l’unitàitaliana in cucina”. Sono stati organizzati educationaltour mirati per giornalisti ed opera-tori turistici, provenienti da Polonia,Germania, Gran Bretagna e Svizze-ra, finalizzati a creare contatti com-merciali.“Il bilancio dell’esperienza trascorsaè positivo. – sottolinea il presidentedella Camera di commercio di Forlì-Cesena, Alberto Zambianchi – E’stata innovativa la modalità di valo-rizzazione in una unica espressione diidentità territoriale e da questo puntodi vista si è anticipato, già dal 2009,una linea di promozione sinergica diarea vasta, verso cui si procederàsempre più. Il marchio “Terre diRomagna” può essere uno strumen-to per aiutare le nostre aziende a cre-scere anche sotto il profilo delle per-centuali di export”. Il sistema camerale si è posto in cabi-na di regia per portare avanti un pro-gramma di opportunità aperte aglioperatori economici in grado di farrisaltare al massimo l’offerta turisticain tutti i suoi segmenti. “Si è consolidato un programma dimarketing integrato del territorio,dei suoi prodotti e delle eccellenze neipiù svariati aspetti. - dichiara il presi-

dente della Camera di commercio diRavenna, Gian Franco Bessi – E’ unorizzonte ampio in cui le iniziativesono attuate in sinergia con Club diprodotto e associazioni di promozio-ne turistica ed enogastronomica delterritorio romagnolo. Questa colla-borazione è uno strumento di condi-visione e potrà essere allargato all’in-tera Romagna”.Tra le linee di sviluppo del pianomarketing sono in cantiere la regi-strazione marchio “Terre di Roma-gna”, azioni di web promotion,comunicazione on-line e presenza neisocial network ed il potenziamentodel sito internet (www.terrediroma-gna.org) che è già un buon strumen-to di visibilità così come la guida car-tacea, stampata in migliaia di copiein italiano, inglese, tedesco e france-se, che è un punto di riferimento perle offerte commerciali.È già un’idea a stato avanzato lacostruzione del “Parco del Nove-cento. Luoghi, paesaggi, protagoni-sti nelle Romagna”. Si tratta di unpercorso culturale per la promozio-ne di itinerari e pacchetti turisticiintegrati tra territori delle provincedi Forlì-Cesena e Ravenna. Il perio-do considerato è il Novecento stori-co, da inizio secolo al 1945. I luo-ghi sono città, manufatti urbani eindustriali, monumenti, chiese,musei, biblioteche, fondi e archivi,luoghi di eccedi, attentati. I paesag-gi sono sia quelli urbani che i par-chi naturalistici, giardini urbani ebotanici, terme, colonie marittime.I protagonisti sono grandi perso-naggi storici capaci di creare unlegame forte con il territorio d’ori-gine, divisi in aree tematiche: cultu-ra (arte, letteratura, scienze); politi-

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TERRITORI

IL PROGETTO

Èla chiave di accesso alle principali attra-zioni artistiche, culturali e monumentali

delle province di Forlì-Cesena e Ravenna. Sichiama Romagna Visit Card ed è il pass-par-tout per visitare con agevolazioni di diversotipo (ingressi gratuiti, sconti o facilitazioni) uncircuito selezionato di oltre 40 siti turistici.Nato dall’esperienza biennale della Cardturistica della Provincia di Ravenna, una delleprime in Italia, il biglietto unico per visitare laRomagna è uno strumento all’avanguardia,indispensabile per i turisti (ma anche per iresidenti) che vogliono vivere una vacanzaalla scoperta dei tesori di un territorio e dellesue peculiarità, grazie all’offerta variegata eintegrata che propone. Rende più appetibile la permanenza nel ter-ritorio perché rappresenta anche una mappadelle principali attrazioni, che comprendesoluzioni specifiche per spostarsi tra unluogo e l’altro all’interno di un itinerario idea-le, e spazia dalla storia all’arte, dalla culturaall’enogastronomia, fino alle terme ed ai per-corsi naturalistici. Grazie all’iniziativa delle Province di Forlì-

Cesena e Ravenna (nell’ambito del PORFESR 2007-2013 Emilia Romagna – Asse 4)e delle rispettive Camere di commercio nel-l’ambito del piano di marketing territorialecongiunto, insieme alla Direzione Regionaledei Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, si è dato vita ad un’offerta turisti-ca integrata innovativa in regione che ha laparticolarità di un prezzo contenuto, appena10 euro, ed una validità ampia, un anno, checostituisce un motivo in più per tornare nellevarie località. Il pacchetto permette di entra-re gratuitamente in una trentina tra musei,palazzi storici, pinacoteche e basiliche delravennate e del forlivese; mentre sono unadecina i siti che riservano il titolo d’ingressoridotto. Sono previsti poi gadget e servizi,agevolazioni in esercizi commerciali, struttu-re ricettive e attrazioni, parchi tematici.In più, c’è anche la possibilità di portare acasa il sapore del territorio: all’interno del kitRomagna Visit Card c’è anche un couponper ritirare una bottiglia di vino MerlotSangiovese “Rubicone” IGT Terre Cevico edun tagliando per ricevere in omaggio un pro-dotto della gastronomia locale nelle sediCoop.La card romagnola è anche uno stru-mento per favorire il lavoro di ricerca e pro-grammazione di operatori ed amministrato-ri: grazie alla progressiva introduzione deilettori di card, si potranno, infatti, conoscerei comportamenti dei turisti nella fruizione delterritorio e, attraverso la registrazione al sitoweb www.romagnavisitcard.it, la loro profi-lazione.Diventa quindi uno strumento di fidelizza-zione per il turista oltre a servire come trac-cia - grazie al patrimonio di dati di consumo

e fruizione dei serviziterritoriali offerti- per definire le strategie divalorizzazione del territorio.“Sono state vendute circa 1200 card. Per oraè un prodotto di nicchia, riservato ad un turi-sta a forte interesse culturale, che ha tempoa disposizione per visitare il territorio – affer-ma Alberto Rebucci, dirigente attività pro-duttive e politiche comunitarie dellaProvincia di Ravenna - C’è però un elemen-to per cui vale la pena di insistere: da un son-daggio, la novità incuriosisce, interessa ed èapprezzata, così come è gradito il kit. Certooccorre aumentare la vendita oltre aRavenna dove la card è conosciuta, e soprat-tutto, andare incontro ad una utenza che èsempre più attenta alla spesa e valuta in basealle esigenze. Nel medio periodo – notaRebucci - è necessario rendere lo strumentosempre più personalizzabile da parte del turi-sta grazie alle applicazioni ed ai softwareofferti dalla moderna tecnologia. Inoltre èauspicabile un’estensione al territorio rimine-se per permettere ai visitatori di scopriretutte le ricchezze della Romagna”

ca, vita civile-religiosa e sociale. Coerenti e in stretta sinergia con ilPiano di marketing territoriale sonoi progetti “In Famiglia” marchio dicertificazione che ha lo scopo divalorizzare le strutture turisticheche offrono servizi alle famiglie conbambini e “Romagna da gustare”,un’iniziativa volta alla promozioneed al consumo dei prodotti tipici delterritorio nelle strutture di acco-

glienza della costa e dell’entroterraromagnolo. In estate, all’ufficio Iatnei pressi del casello autostradale diCesena nella prima domenica delmese, è stato sperimentato “agostoda gustare”: ai cittadini ed ai turistidi rientro dalle località balneari èstata offerta un’alternativa per unacena veloce con la possibilità didegustazione e acquisto dei prodot-ti della tradizione romagnola

Il circuito promozionale permette di visitare oltre 80 attrazioni turistiche con un unico biglietto

Romagna Visit Card, il passaporto per la vacanza

All’indirizzo www.romagnavisitcard.it si trovano le informazioni sulla card, con elenco dei siti turistici e le principaliinformazioni di accesso. Il portale, consultabile anche da mobile, èdotato della funzione di geo-localizzazione peruna più immediata individuazione dei siti.

Con il completamento dell’ope-ra di consolidamento dellesponde sul porto canale traPonte Cavour e Ponte Ospe-

dale e l’inaugurazione della relativapista ciclabile, si avvia alla conclusio-ne il progetto “Cervia città del sale”,che ha visto la completa riqualifica-zione del percorso che corre lungo ilcanale di collegamento tra le saline, lazona dei Magazzini del Sale e dellaTorre S. Michele – nel cuore del cen-tro storico di Cervia e nel perimetrodel Parco del Delta del Po – e il PortoCanale di Cervia, fino allo sbocco almare.Al taglio del nastro, al PonteOspedale S. Giorgio, sono intervenu-ti il primo cittadino di Cervia,Roberto Zoffoli, il presidente dellaProvincia di Ravenna, Claudio Casa-dio, e l’assessore al Turismo e Com-mercio della Regione Emilia-Roma-gna, Maurizio Melucci. Ambiziosol’obiettivo del progetto, che ha inte-ressato un tratto di porto canaleprivo di sponda da un lato e con ban-chine in cattivo stato di manutenzio-ne, mentre la strada parallela, inten-samente trafficata, non permetteva iltransito in sicurezza per pedoni eciclisti.L’intervento è consistito nella costru-zione delle banchine mancanti, harecuperato spazi dal dirupo arginaleeseguendo nel contempo una regola-rizzazione della sezione utile delcanale e, sopra le banchine costruite,ha realizzato un percorso ciclo-pedo-nale protetto e strutture di finituradotate di sistemi di ormeggio pernatanti a motore e da diporto. Lapasseggiata sul lungo canale è così dicollegamento all’analogo percorso inarea pedonale ed è separata, con unabarriera di sicurezza in legno, daltraffico veicolare. Sull’altra spondasono state ricostruite le parti deterio-rate della banchina in prossimità delPonte Ospedale e sono state rinnova-

te le barriere a protezione della pistaciclopedonale.Il percorso si inserisce in una rete piùampia di collegamenti ciclabili epedonali a livello provinciale per lavalorizzazione dei punti di particola-re pregio storico e ambientale di que-sti territori. Il progetto ha visto ancheil ripristino dei percorsi storici, con ilposizionamento di cartelli informati-

vi che evidenziano i punti identitari estrategici per conoscere la “città delsale” sotto due punti di vista: ilprimo, Cervia come “città di proget-to”, nel suo rapporto privilegiato conl’acqua, intesa come saline, mare ecanale; l’altro, che conduce il visitato-re fino ai luoghi legati all’altro gran-de protagonista della città, il mare.Un terzo percorso stori-co-culturale è stato pro-gettato specificamenteper i bambini.Il costo complessivo delprogetto “Cervia cittàdel sale” è stato pari a1.900.000 euro, di cui950mila finanziati dalPor Fesr e il resto dalComune di Cervia

Percorsi naturalisticie storici dalle saline ai Magazzini del Sale,nel centro storico, fino al Porto Canale

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Concluso il progetto di riqualificazione realizzato grazie a 950mila euro di fondi europei

“Cervia città del sale”al taglio del nastro

IL FOCUS

Proprio le acque antistanti i Magazzini delSale hanno ospitato, a poche settimane

dall’inaugurazione del progetto “Cervia cittàdel sale”, la 21ª edizione del Palio della Voga,la popolare sfida a colpi di remo fra i marinaidi salvataggio della costa. Organizzata dalComune, in collaborazione con laCooperativa bagnini, la competizione attiraogni anno sul Porto Canale migliaia di turisti.Dopo una settimana ricca di eventi dedicati alsalvataggio, alla scuola di voga, alla sicurezzae all’intrattenimento, si sono dati battaglia imigliori specialisti del remo.Il Palio nasce nel 1992, quando alcuni mari-nai promossero una sfida dal sapore del tuttolocale. Oggi questa “singolar tenzone” haraggiunto un prestigio di livello nazionale,

con le Marinerie più blasonate in acqua – daVenezia a Pesaro – e tanti riferimenti alla sto-ria. A salire sul gradino più alto del podio èstato, per il terzo anno consecutivo, il raven-nate Giovanni Greco, affiancato da EleonoraDe Donato, che si è piazzata prima – per laseconda volta – nella categoria femminile.Il Palio della Voga, che ha confermato i“bizantini” campioni indiscussi in questa spe-cialità, si accompagna quest’anno al calenda-rio di eventi previsti nell’ambito della manife-stazione “Milano Marittima – Cent’anni dibellezza”. Archiviata l’estate, il prossimoappuntamento è al convegno internazionale“Milano Marittima 100”, in agenda il 25 e26 ottobre, dedicato ai territori e alle archi-tetture per il turismo balneare, dalle prime“città giardino” ai progetti contemporanei dirigenerazione delle aree costiere in Italia e inEuropa

Palio della Voga, bizantini di nuovo sul podio

Torna la sfida a colpi di remo

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Mentre la crisi fa sentireancora forte la sua strettac’è un settore che sembraviaggiare in un’altra

galassia: è l’automazione industria-le. Dopo aver fatto registrare nel2010 un +19% rispetto all’annoprecedente, questo comparto loscorso dicembre ha bissato il risul-

tato chiudendo il 2011a +18% rispetto al2010. “I dati di consun-tivo 2011 dell’automa-zione industriale – spie-ga Giuliano Busetto,Presidente di ANIE-AssoAutomazione asso-ciazione di riferimentodel comparto – mostra-no un settore che hasaputo reagire in

maniera molto positiva alla crisi del2009. In chiusura del 2011 il com-parto ha evidenziato una crescitadel fatturato totale del 18% a valo-ri correnti, a fronte di un incremen-to già sostenuto evidenziato l’annoprecedente (+19% la corrisponden-te variazione su base annua nel2010). In conseguenza di questetendenze, l’industria italiana forni-trice di tecnologie per l’automazio-ne e misura ha potuto recuperarepienamente i livelli pre-crisi, espri-mendo un volume d’affari comples-sivo vicino ai 4mld di euro”. I motivi della crescita sono vari. Ilmercato di sbocco del settore del-l’automazione è rappresentato per il50% dalle macchine automatiche,siano esse di imballaggio, ceramica,plastica, tessile e utensili, ambiti dicui l’Italia è leader indiscussa graziealla costante innovazione che l’au-tomazione offre e alle soluzioni tec-niche all’avanguardia utilizzate dainumerosi costruttori i cui mercati diriferimento sono la Cina, il SudAmerica e la Germania, primo mer-cato di riferimento europeo. Il buon

andamento del comparto da un latoè quindi direttamente correlato aquello altrettanto positivo delleesportazioni di macchine automati-che raggiunto da molti costruttoriitaliani, da sempre area di eccellen-za del Made in Italy. Ma non sareb-be corretto legare tutto il compartoalle sole macchine automatiche che,soprattutto in Emilia Romagna,fanno pensare a farmaci, cosmetici,sigarette e tè. L’automazione industriale, racchiu-de infatti tutto quell’insieme di fun-zionalità grazie alle quali non solo ilprodotto viene confezionato, masoprattutto viene realizzato e resofunzionante. L’automazione si trovainfatti a monte della lunga stradache il prodotto percorre prima diarrivare a disposizione del consu-matore. Ed è talmente diffusa – eormai fondamentale – che è impos-sibile trovare nella vita quotidianadi ciascuno qualcosa che non sialegato all’automazione: è una hid-den technology, una tecnologianascosta, senza la quale il mondo,come lo conosciamo oggi, non esi-sterebbe. Lo sa bene chi opera da

anni nel settore come l’emilianaBonfiglioli. Nata nel 1956, l’aziendaprogetta, costruisce e distribuisceuna gamma completa di motoridut-tori di velocità, sistemi di aziona-mento e motoriduttori epicicloidaliper l’industria e l’automazione maapplicabili anche alle macchinemovimento terra e nel settore delleenergie alternative. Organizzata in4 Business Unit – Industrial PowerTransmission Solutions (motoridut-tori di velocità), Industrial Mecha-tronic Drive Solutions(azionamen-ti), Regenerative & Phovoltaic Solu-tions(inverter per il settore fotovol-taico) e Mobile & Wind Solutions(riduttori per macchine operatricimobile e settore wind) – laBonfiglioli ha chiuso il 2011 con unfatturato di 710mln di euro (controi 600mln del 2010). In alcune azien-de quindi i numeri sono ancoramigliori di quelli del comparto.“Nella nostra azienda – dichiaraMarco Bertoldi, Sales ManagerIndustrial Mechatronic Drive Solu-tions della Bonfiglioli – il trend deglianni scorsi per quanto riguarda lesoluzioni di automazione è ben

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Con un volume d’affari di 5 miliardi,il settore ha reagito

bene alla crisi del 2009

Come nell’anno precedente, anche il 2011 si è chiuso con un +18% rispetto al 2010

Automazione industrialeil comparto vola

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superiore ai dati del comparto dif-fusi lo scorso maggio. Nonostantele difficoltà che il mercato domesti-co evidenzia, nell’anno in corso ivalori di fatturato dei nostri servosistemi, composti da servo aziona-menti, motori brushless a riduttoridi precisione, sono leggermentesuperiori a quelle del 2011. Graziea nuove opportunità che stiamo svi-luppando con nuovi clienti –aggiunge – siamo certi di poterchiudere il 2012 con valori superio-ri al 2011, in controtendenza airisultati nelle applicazioni più tradi-zionali”. Tra i motivi del successoc’è la qualità del prodotto italianoma non solo questo. “La necessitàdi differenziare la proposta italiana,ed europea, da quella provenienteda paesi emergenti è legata almiglioramento continuo delle pre-stazioni e della flessibilità di mac-chine ed impianti. Il raggiungimen-to di quell’obiettivo è prevalente-mente legato al sistema di controlloche deve evolversi continuamente eaccrescere la sua potenza e capa-cità. Questo trend – spiega Bertoldi– incrementa la percentuale sulvalore complessivo della fornituraelettronica ed elettromeccanica dicontrollo ed di azionamento sultotale installato, generando oppor-tunità di crescita per le aziende cheoffrono le soluzioni di automazionee controllo a discapito di quellelegate alla fornitura di prodotti“passivi” ai fini della prestazionefinale”

L’EVENTO

Molto attenta all’andamento del com-parto dell’automazione è Messe

Frankfurt, il più grande ente fieristico tede-sco, che tra le tante manifestazioni incalendario organizza da oltre vent’annianche la fiera di riferimento del settore del-l’automazione.Questa fiera dal 2011 ha la sua versioneitaliana: si chiama “SPS/IPC/DRIVES Italia”e si tiene a Parma alla fine di maggio (laprossima edizione, la terza, è prevista dal21 al 23 maggio 2013). Ad organizzarla è lafiliale italiana di Messe Frankfurt, che gesti-sce annualmente un giro d’affari di circa20mln di euro. Un evento molto verticaleche proprio per questo viene consideratoormai strategico ed imperdibile per tutti gliaddetti ai lavori: rispetto alla prima edizionedello scorso anno infatti, gli espositori sonocresciuti del 40% (erano presenti tutti i for-nitori italiani e stranieri di automazione, perun totale di 420 aziende), lo spazio esposi-tivo del 30% e i visitatori del 34% (sonostati oltre 14.500). Una fiera nata perrispondere alle esigenze sempre crescenti diknow-how e di innovazione che sono allabase della competitività dei costruttori ita-liani nel mondo in cui manager, ingegneri,progettisti, programmatori hanno potutotrovare le risposte alle proprie esigenze etutte le novità tecnologiche per aumentarela produttività delle proprie macchine odelle proprie linee di produzione. “Siamosoddisfatti di come il comparto sta rispon-dendo a questo evento. In un momentoparticolare come questo, è sicuramente unsegnale di positività che speriamo possafare bene all’economia nazionale” hadichiarato nel giorno dell’inaugurazioneDonald Wich che di Messe Frankfurt Italiaè l’AD. “Alla prima edizione avevamo quasitutti i protagonisti del settore - aggiungeFrancesca Selva, Vice President Marketingdi Messe Frankfurt e Direttore di SPS - maquest’anno non manca nessuno, segno cheil nostro è diventato un appuntamento danon perdere. Un momento di incontroimportante per tutti gli addetti ai lavori”. Grande importanza viene data anche all’in-

contro tra università impresa o, detto in atritermini, tra domanda e offerta. E’ nato conquesto obiettivo “Linking University”, unospazio speciale nel quale le aziende posso-no rendersi conto di cosa i ricercatori uni-versitari delle facoltà di ingegneria possonofare per far crescere le aziende che operanonel campo dell’automazione. L’obiettivo èchiaro: in un comparto come quello dell’au-tomazione, in cui a farla da padrone è l’in-novazione intesa nel senso più ampio deltermine, il valore aggiunto rappresentatoda un apporto accademico può essere vistocome un vero e proprio asso nella manica.“Da un lato ci sono le Università italiane –spiegano i vertici di Messe Frankfurt – cherisentono di una assenza sempre maggioredi fondi per la ricerca, e dall’altro ci sono leimprese italiane che soffrono per la diffi-coltà di investire nella ricerca, una carenzache si ripercuote sull’innovazione e la com-petitività. Mettendo insieme le due esigen-ze è evidente che la soluzione di una è difatto anche quella dell’altra. Ecco il perchédi Linking University, una piattaforma diconfronto tra atenei e imprese, ma soprat-tutto un rapporto virtuoso che favorisca unflusso economico e di competenze tra que-ste due realtà”

La “SPS/IPC/DRIVES Italia” organizzata da Messe Frankfurt

A Parma in maggiola fiera di riferimento del settore

Il futuro del web? “È Local!”. Lapensa così Alessandro Reggiani,giovane imprenditore modeneseche ha portato alla quotazione in

Borsa la società Primi sui Motoriannunciando al mondo della finanzache i servizi Internet in chiave Localsaranno il business del futuro. Lapiattaforma per i servizi che Primi sui

Motori vuole svilupparenasce dalla volontà dicoprire in maniera siste-matica la fascia bassa delmercato PMI (le piccolee medie imprese) ovverola maggioranza dellepartite Iva italiane. Il sito Local si caratteriz-za perché ha una unastruttura molto snella,in quanto non fa uso di

database, ma nonostante ciò con-sente di gestire (da apposito pan-nello admin) news, fotogallery, pro-dotti a catalogo e altro ancora. Alsito internet Local si abbinano servi-zi di posizionamento appositamentestudiati per le esigenze delle aziendecon business localizzati. Il sistema èperfettamente integrato con i socialnetwork come Facebook e Twittered è uno strumento attivo di marke-ting off line e on line. Gli agenti chepromuovono Primi sui Motori e inuovi servizi web oriented in Italiasono già un’ottantina e crescerannomolto in fretta.È questo, in estrema sintesi, il busi-ness plan che ha portato Primi suiMotori alla quotazione. Il core busi-ness, infatti, ovvero i servizi di SEO,Search Engine Optimization, per fartrovare facilmente il sito internet del-l’azienda che si rivolge a PSM, cresceanno dopo anno. “Vogliamo cresce-re ancora – ha commentato Reggianidopo l’avvio delle contrattazioni inBorsa – puntando sui clienti in arealocale, quindi sviluppando una retecommerciale di agenti orientata su

clientela di piccole dimensioni (sonogià 5000 le aziende clienti di Primisui Motori) e investendo nell’inge-gnerizzazione di prodotti e servizicon una fascia di prezzo compatibilecon clienti piccoli che non hanno unsito Internet oppure che lo hanno manon lo usano attivamente”.I numeri dei bilanci danno ragione aReggiani: il bilancio 2011 evidenziaun fatturato di 11,5 milioni, in cre-scita del 18% rispetto al 2010 (9,8milioni) e con un risultato netto sem-pre in terreno positivo (42mila euronel 2011) con l’Ebitda nel 2011 al20%. Una crescita che è iniziata nel2008 e che in tre anni ha fatto regi-strare un CAGR del 73%. Essere alprimo posto nelle ricerche è un fatto-re competitivo importante e

Reggiani con il suo team ha costrui-to molte storie di successo che valgo-no il 75% del fatturato totale diPSM. Alessandro Reggiani, presiden-te e socio fondatore, nel 2007, diPSM, è affiancato in consiglio diamministrazione da Paolo Prati,Simone Vaccari, Andrea Rovatti eLeonardo Pagni. La Borsa è il secondo step di svilup-po nel mondo della finanza straordi-naria perché due anni fa Reggiani haaperto il capitale al fondo EquilybraCapital Partners che aveva rilevatouna quota del 20%. Il CFO di PSM,dal settembre 2009, è Lino Amideiche ora dovrà guidare la nuova fasedi investimenti e crescita post quota-zione. Al debutto in Borsa non pote-va mancare il sostegno di Barbara

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Secondo Reggianii servizi web

in chiave Localsono il business

del futuro

L’imprenditore modenese Alessandro Reggiani lancia la piattaforma di servizi internet

Primi sui Motorisbarca in Borsa

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FOCUS

L’importanza del posizionamento sui motori di ricerca

SEO: tre lettere che fanno businessCon il termine posizionamento sui motori di ricerca

(SEO, Search Engine Optimization) s'intende l'ac-quisizione di visibilità tra i risultati che vengono eviden-ziati digitando determinate parole chiave, partendoovviamente dal nome dell’azienda e dal settore di appar-tenenza. Più specificamente il posizionamento è l'opera-zione attraverso la quale il sito viene ottimizzato percomparire nei risultati in una posizione il più possibilefavorevole e rilevante.Il valore creato è notevole: la prima posizione in SERP diGoogle corrisponde ad un CTR (percentuale di click perpagine viste) del 38%. La seconda 21% e la terza 11%.E poi si va a scemare: la prima posizione in seconda pagi-na ha un click throught dello 0,66%, ovvero ogni 1000viste meno di 7 persone entrano. In un mercato che,anche in Italia, finalmente, conferisce sempre maggioreimportanza al web, è fondamentale incrementare lapubblicità dell'azienda su internet. Questo potrebbe,infatti, tradursi in una crescita dei clienti e del volumed’affari. Non solo. Avere un buon posizionamento sui

motori di ricerca è un'importante conquista a favore delweb marketing. Un sito web posizionato sulla primapagina si rivela utilissimo per attività commerciali chenecessitano di maggiore visibilità e accessi. Primi suiMotori (PSM) è entrata in questo mercato tra i pionieriitaliani e oggi sono spuntate altre aziende che offronoservizi di questo tipo ma per ora la leadership di settore,il vero Web marketing specialist. rimane emiliano anchegrazie alla specializzazione in Keywords advertising (payper click). È una nuova linea di attività che consiste nel-l’acquisto di uno spazio promozionale sul motore stessoassociato alla ricerca di parole chiave precedentementestabilite. L’acquisto dello spazio maggiormente visibileavviene attraverso un meccanismo d’asta che tieneconto della puntata sulla parola (comunemente chia-mata bid) e della qualità complessiva dell’azione pubbli-citaria data dal CTR (rapporto tra impressioni e click degliutenti) e dalla qualità della pagina alla quale si rimanda.Nella prestazione di tale servizio la società è partner cer-tificato di Google AdWords

Lunghi, responsabile Pmi di BorsaItaliana, che da tempo segue conattenzione “è significaticvo chePrimi sui Motori abbia sceltoAimItalia Mercato Alternativo deiCapitali come strumento di crescitae di accesso ai capitali. L’auspicio peril futuro è che si prosegua in questadirezione, e sempre più piccole emedie imprese si avvicinino allaBors”.Il flottante post quotazione è del14,02% con una capitalizzazionepari a 24.814.438 euro. Equilybrarimane con il 15,9%, GiuseppeMarmo detiene il 6% mentre il58,4% rimane alla Syner.it che è diReggiani al 92,5% e per la rimanen-te quota è di Daniele Mariano. Nelprocesso di quotazione (prezzo diquotazione a 22 euro con l’assegna-zione di un warrant per ogni azionesia ai vecchi che ai nuovi soci) Primisui Motori è stata assistita nell’ope-razione da Integrae Sim in qualità diNominated Adviser (NOMAD) eGlobal Coordinator, da Ambromo-biliare S.p.A. come consulente finan-ziario, da NCTM Studio LegaleAssociato in qualità di consulente

legale, dalla Società di revisioneFausto Vittucci & C. e da IR Top inqualità di consulente Media Rela-tions. Banca Finnat Euramerica è lospecialist.Dopo un ottimo debutto la stradadella quotazione anche per Primi suiMotori si è rivelata complessa e lequotazioni risentono delle straordi-narie turbolenze che i mercati azio-nari e dei warrant (PSM ha due stru-menti quotati, le azioni ordinarie e iwarrant 2012-2015). L’accoglienza,il primo giorno (il 26 luglio), è statapositiva con un + 13,59% e primoprezzo a 24,99 euro ma nelle sedutedella prima settimana di quotazioneil segno meno è diventato prevalente.Oscillazioni verso il basso a parte,che fanno parte della vita di unasocietà quotata, la foto di gruppodavanti a Palazzo Mezzanotte, lasede di Borsa Italiana, per il teamdella società modenese Primi SuiMotori rimarrà certamente tra iricordi da conservare ma per lacomunità finanziaria dell’Emilia-Romagna, dopo gli anni del boomcon oltre 40 aziende nel Listino diMilano con quotazioni anche a

Londra e Parigi, rischia di rimaneresolo “un flash” isolato visto che nonsono previste, al momento nuoveIPO, nuovi processi di quotazione inBorsa anche se le grandi manovresono in corso con l’ingresso nel capi-tale di Fondi (Private Equity e altreformule) almeno in una decina diaziende emiliano romagnole. Se arri-veranno in Borsa è difficile dirlo. Piùsemplice prevedere che non ci sannoaltri Listing nel 2012

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INDAGINE

Per salvare la finanza pubblicalocale, malgrado il taglio deitrasferimenti statali, esisteun’altra strada rispetto

all’aumento delle tasse. Per mante-nere inalterato il livello dei servizi econtinuare a investire, le ammini-strazioni pubbliche locali devonofare una loro “spending review”,

ovvero ripensare ilmodo con cui fornisco-no i servizi e dismettereparte del proprio patri-monio. È quanto auspi-ca Gabriele Morelli,segretario regionale diCna.In effetti, quello diMorelli è un invito anon aumentare la pres-sione fiscale in un

momento di profonda crisi econo-mica. “Ai cittadini dell’Emilia-Romagna, che è tra le regioni piùvirtuose, vengono chiesti sacrificipesanti. Poiché le operazioni di rior-ganizzazione delle amministrazionilocali richiedono tempo, è probabi-le che nel breve ci sia un aumentodella tassazione e un innalzamentodella pressione fiscale su cittadini eimprese”, dice Morelli. Certo, i bilanci regionali non sono

floridi. Il decreto legge n. 95 sullarevisione della spesa pubblica, tra-dotto in legge all’inizio di agosto, èsolo l’ultimo capitolo del taglio aibilanci delle Autonomie locali. Unostudio, commissionato da Cna regio-nale al Centro Studi Sintesi, stimache il contributo dell’Emilia-Roma-gna al risanamento dei conti pubbli-ci nazionali ammonti a circa 463milioni di euro nel 2011, a 1.048milioni di euro nell’anno in corso e a1.330 milioni nel 2013. Secondo lostudio, l’impatto delle manovre è peril 2012 vicino allo 0,8% del Pilregionale. Colpiti i bilanci di tutte leAutonomie locali: in dettaglio, 469milioni per quanto riguarda laRegione, 106 milioni per le Provincee 473 milioni per i Comuni. Molte amministrazioni locali hannogià reagito a questa situazionetagliando gli investimenti e cercandodi mantenere inalterato il livello deiservizi. “Per verificare quale sia statol’impatto dei tagli, abbiamo esami-nato il bilancio della Regione eabbiamo visto che diminuiscono lespese per investimenti”, osservaMorelli.Una possibilità per far quadrare iconti è l’aumento delle tasse locali,fino al tetto massimo consentitodalla normativa. Lo studio di Sintesifa qualche ipotesi: si potrebbe peresempio unificare l’aliquota dell’ad-dizionale regionale Irpef all’1,73%.per tutti i redditi, anche quelli piùbassi. La Regione potrebbe anche

incrementare l’aliquota ordinariadell’Irap di 0,92 punti, arrivandocosì al 4,82% e ottenendo, secondouna stima approssimativa, un mag-gior gettito di 441 milioni di euro. IComuni hanno invece a disposizionel’addizionale comunale Irpef. Se tuttii Comuni dovessero portare l’aliquo-ta allo 0,8%, l’addizionale potrebbeportare ulteriori 195 milioni di euro.Anche l’Imu potrebbe portare altreentrate. Ma con quale effetto? “Unaumento della tassazione porterebbeulteriori difficoltà, perché i cittadinitenderebbero a diminuire i consumi,le imprese si troverebbero ad avereoneri maggiori invece di avere unadiminuzione della pressione fiscale”,spiega Morelli. Per questo, sostiene Cna, è impor-tante rivedere la spesa pubblica. “Alivello nazionale la revisione devecambiare impianto: la riduzione deicosti deve incidere sulle strutture,non sugli investimenti e sui servizi.Questo significa ridurre i livelli digoverno, per esempio diminuire gliuffici decentrati del governo distri-buiti sul territorio”. La revisionedella spesa pubblica però ha risvoltianche locali: “Prima di ridurre i ser-vizi, bisogna concentrare le strutture,sapendo che i risparmi così consegui-ti si hanno in un lasso di tempomedio, non subito dopo. Il problemadel costo non è infatti rappresentatodal sindaco o dal consiglio comuna-le, bensì dalle strutture burocrati-che”, dice il segretario regionale diCna.L’altro punto della spending reviewregionale è valorizzare il patrimoniopubblico. “Abbiamo società chevedono partecipazioni di enti locali,come Hera o altre, anche a livello diComuni e Province. Abbiamo giàchiesto uno sfoltimento, realizzatosolo in parte: la Regione ha giàcominciato a operare prima e più dialtri”

Aumentare le tasse?Sarebbe un errore.

Meglio ridurre i livellidi governo e valorizzare

il patrimonio pubblico

Tra manovre e spending review, Emilia-Romagna ‘tassata’ per oltre 1 miliardo di euro

Tagli agli enti localiL’allarme di Cnad

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Una stima del contributo richiesto dalle manovre finanziarie e dalla spending review al comparto delle Autonomie locali in Emilia Romagna (valori in milioni di euro)

2011 2012 2013 2014REGIONE EMILIA ROMAGNAManovra d’estate 2010 347 390 390 390Manovre d’estate 2011 49 106 106Decreto "salva Italia"Decreto "spending review"* 30 42 42Totale manovre 347 469 539 539(*) stimeFonte: Centro Studi Sintesi

Quaderni&documenti

I

Il volume “Il sistema agroalimentaredell’Emilia-Romagna - Rapporto 2011”edito da Maggioli, inserito nella collanaEmilia-Romagna Economia, è frutto deldiciottesimo anno di collaborazione tral’Assessorato Regionale Agricoltura el’Unione Regionale delle Camere diCommercio. E’ realizzato dall’Istituto diEconomia Agro-alimentaredell’Università Cattolica di Piacenza,diretta dal professor Renato Pieri edall’Osservatorio Agroindustriale dellaRegione, coordinato dal professorRoberto Fanfani dell’Università diBologna.

Il sistema Agro-Alimentaredell’Emilia-Romagna

Un 2011 che ha consolidato irisultati positivi del 2010 sia

per quanto riguarda la produzionelorda vendibile (+1,8% pari a unvalore di 4,3 miliardi di euro), cheper quanto riguarda l’export conun + 10%, a conferma dell’eccel-lenza delle produzioni emiliano-romagnole. In calo tuttavia i reddi-ti delle aziende agricole, con undato medio del -3%, conseguen-za soprattutto del forte aumento(+4,5%) dei costi intermedi. E’quanto emerge dal Rapporto2011sul sistema agroalimentaredell’Emilia-Romagna promosso daUnioncamere e Regione Emilia-Romagna.

Diversificato l’andamento deidiversi comparti. In flessione le

colture orticole (-6,7%), frutticole(-22,1%) e quelle industriali (-7,1%), bene invece i cereali(+12,7%), il compatto zootecnico(+8%) e il vino che è cresciuto del12%, nonostante la generaleriduzione delle superfici, grazieall’ottimo livello qualitativo delleuve e dei vini. Bene la produzionedi latte (+6,2%). In aumento, peril Parmigiano Reggiano, sia la pro-duzione (+6,8%), che i listini(+20%). In calo l’occupazioneagricola(circa 4.000 unità inmeno), in aumento fino a quasi5,5 miliardi il credito agrario, cherappresenta il 12,6% del creditoagrario nazionale e il 3,2% delcredito totale della regione. Aconferma delle difficoltà finanzia-rie, cresce anche il credito agrario

in sofferenza. Secondo Unionca-mere, l’industria alimentare regio-nale nei primi nove mesi del 2011è cresciuta dello 0,9% in terminidi produzione e dell’1% in termi-ni di fatturato. L’export è aumen-tato del 10,3% delle esportazioniraggiungendo i 4.896 milioni dieuro. Si conferma la questione delricambio generazionale. Sui 73mila titolari di azienda agricolaquasi 15 mila sono over 75 anni epiù di 16 mila hanno un’età com-presa tra i 65 e i 74 anni. La pre-senza di giovani resta limitata: ititolari di azienda agricola entro i39 anni sfiorano l’8%.Acquistano dunque una rilevanzacentrale le due classi intermedie(40-54 e 55-64 anni), pari al 50%del totale.

Rapporto 2011

A lato un momentodella presentazione

del Rapporto Agro-Alimentare

Quaderni&documenti

II

1. Aspetti dello scenariomondiale. Crisi delleeconomie occidentali.Volatilità dei prezzi,sicurezza alimentare,responsabilitàdella politica.

Tra recessione e crescita. Il 2011ha dato ragione ai pessimisti, aquanti ritenevano che la ripresadell’anno precedente fosse solomomentanea, e che la crisi dell’e-conomia mondiale innestata dallevicissitudini del sistema finanziariointernazionale degli anni 2008/09fosse destinata a trasformarsi inuna crisi a W, così che alla reces-sione determinata dalla crisi finan-ziaria avrebbe fatto seguito, dopola parentesi di una breve ripresa,un secondo peggioramento del-l’economia mondiale a causa del-l’aumento, a livelli ormai insoste-nibili, dei debiti sovrani e dei defi-cit di bilancio di importanti paesidel mondo occidentale. Alla suabase è in misura determinantel’improvviso e rapido sviluppodelle tensioni sui mercati finanziarideterminato dalle crescenti diffi-coltà di alcuni paesi dell’Europadell’euro nel finanziare il propriodebito sovrano, e dalle carenze delsistema bancario europeo.

L’economia mondiale è stata con-traddistinta in misura non menonegativa da un secondo fenome-no: una nuova eccezionale impen-nata dei prezzi internazionali dellematerie prime alimentari. La diffe-renza è che in questo caso i piùcolpiti sono stati molti dei paesi invia di sviluppo e tra essi alcunidegli stessi paesi emergenti.Secondo la FAO, per garantire l’a-limentazione dei 9 miliardi di per-sone che nel 2050, tra meno di 40anni dunque, abiteranno il piane-ta, la produzione mondiale di ali-menti deve aumentare del 70%;nei paesi in via di sviluppo la pro-duzione alimentare deve anzi rad-doppiare. Questo obiettivo deveinoltre essere raggiunto senzaaccrescere in misura sensibile, nonpiù del 10-12 per cento, la super-ficie coltivata del pianeta alloscopo di potere meglio assicurareil controllo del cambiamento cli-matico, la protezione dell’ambien-te e la conservazione dei livelli dibiodiversità necessari. L’enormedivario tra questi due obiettivi nonrappresenta tuttavia una sfidaimpossibile. La terra suscettibiled’essere messa convenientementea coltura si trova pressoché total-mente nei paesi in via di sviluppo,dove è possibile rimediare al basso

livello di produttività delle loroagricolture alle enormi perdite diprodotto successive al raccoltoderivanti dall’assenza delle neces-sarie infrastrutture di mercato

2. Le politichecomunitarie e nazionali

Lo scenario comunitario, nel corsodel 2011, non evidenzia segnali dicrescita particolarmente positivi el’UE si trova al centro dell’attenzio-ne mondiale per la tenutadell’Euro. Il PIL cresce dell’1,4%nell’area Euro e dell’1,5% nell’UE-27, mentre nel 2010 le due areeevidenziavano risultati leggermen-te superiori: +1,9% e +2%, rispet-tivamente. Nella seconda partedell’anno, la situazione economicaè peggiorata a causa sia della ridu-zione della crescita mondiale cheper le tensioni e le crisi dei debitisovrani. Lo scenario macroecono-mico del 2011 evidenzia una situa-zione di forte difficoltà, rispetto aimercati finanziari, tale da metterein discussione, per la prima voltadalla sua istituzione, la sopravvi-venza stessa della moneta unica.La ricerca di soluzioni a tali criticitàha portato, all’inizio del 2012, alladefinizione ed approvazione dimisure per la stabilizzazione deideficit e debito degli Stati Membri,come il “Fiscal Compact” e il“Firewall europeo” (con 500miliardi di euro destinati al fondopermanente European StabilityMechanism).Durante il 2011 è proseguito ilprocesso di definizione del bilanciodell’UE. Per quanto riguarda laPAC, gli stanziamenti ammonte-ranno, nell’intero periodo 2014-2020 e a prezzi costanti 2011, a371,7 miliardi di euro (di cui 281,8al primo pilastro e 89,9 allo svi-luppo rurale). Sostanzialmente sicongela la spesa PAC in termininominali, che si traduce in unariduzione in termini reali: il pesodella PAC sul bilancio UE passereb-

Sintesi Rapporto 2011(*) a cura di Stefano Boccaletti, Fabio Boccafogli e Paola Varini

Quaderni&documenti

III

be dal 39,4% attuale al 36,2%.Le proposte di revisione dellaPAC, per il periodo 2014-2020,riguardano i pagamenti diretti ele misure transitorie per il 2013, ilsostegno allo sviluppo rurale e ilsuo finanziamento, l’Organizza-zione comune di mercato unica ele misure per la fissazione di aiutie restituzioni ad essa connessi, lagestione, il monitoraggio e ilfinanziamento della PAC (regola-mento orizzontale) e il sostegnoal settore vitivinicolo. Una rile-vante novità, introdotta con loscopo di rendere più mirati isostegni, è che i pagamenti ver-ranno erogati solamente agli“agricoltori attivi” e a coloro chehanno ricevuto nel 2011 almenoun titolo all’aiuto in base al regi-me attualmente in vigore. Inoltre,gli Stati Membri non concederan-no aiuti agli agricoltori se l’impor-to annuale è inferiore ai 100 euroo se la superficie ammissibile del-l’azienda è inferiore ad 1 ettaro.Un’altra proposta, riguarda l’in-troduzione di un massimale (tettoo capping) per i pagamenti diret-ti erogati alle grandi aziende: ifinanziamenti decurtati verrannodestinati al secondo pilastro.Sono previste importanti novitàper la politica di sviluppo rurale.Scompaiono i 3 Assi (prerogativadell’impostazione attuale) e ven-gono ridotte da 40 a 27 le Misure,che saranno suddivise e contenu-te in sei priorità specifiche. I Pianidi Sviluppo Rurale saranno adot-tati a livello di Stati Membri o diRegioni, in modo da poter adatta-re la politica di sviluppo rurale alleesigenze dei singoli territori. Loscenario nazionale: nel 2011, ilsettore agro-alimentare risentefortemente della crisi in atto, regi-strando un calo del -1,7% dellaproduzione alimentare, dovutoprincipalmente ad una riduzionedei consumi di quasi -2% (-8%negli ultimi 4 anni). La posizioneitaliana rispetto al budget dellaPAC, ha portato il Governo italia-no a discutere, a Bruxelles, i para-metri per la ripartizione del futurobudget agricolo tra Stati Membri.L’indicazione è che tale ripartizionenon sia unicamente basata sul cri-

terio della superficie, molto pena-lizzante per l’Italia, ma che tengaconto anche della PLV, del valoreaggiunto e dell’occupazione. Lariformamanca, inoltre, di un riferi-mento specifico alle produzioni diqualità certificata, che non vengo-no valorizzate, mentre si proponel’attivazione di una componentevolontaria per il sostegno a taliproduzioni a discrezione degli StatiMembri o delle Regioni.

3. Produzione e redditivitàdel settore agricolo

Dopo il consistente aumento del2010, i redditi agricoli nell’Unio-ne Europea hanno continuato acrescere in modo rilevante anchenel 2011, con un +6,5%misuratocome valore aggiunto al costo deifattori per unità di lavoro.L’incremento dei redditi è statoregistrato in 19 Paesi Membri:L’Italia evidenzia un buon incre-mento dei redditi (+11,5%), chefa seguito ad una riduzione nel2010 del 3,3%. La crescita deiredditi agricoli nel 2011 è il risulta-to dell’effetto congiunto di unincremento dello stesso in terminireali (+ 3,7%) e della riduzionedegli occupati in agricoltura (-2,7%).Nel 2011, la produzione agricolaitaliana cresce in modo consisten-te di oltre il 7%, attestandosi adoltre 49 miliardi di euro a prezzibase e al netto delle attività secon-darie, dopo un incremento piùcontenuto dell’1% nel 2010. Nel2011 l’agricoltura dell’Emilia-Romagna conferma i risultati posi-tivi dell'anno precedente, con unaproduzione lorda vendibile stima-ta in oltre 4,3 miliardi di euro, increscita dell’1,85%, grazie soprat-tutto all’andamento favorevoledei prezzi delle principali commo-dities a livello internazionale. Lestime provvisorie dei principaliaggregati economici dell’agricol-tura emiliano-romagnola (ottenu-te elaborando le informazioni dellabanca dati contabili della Regione)evidenziano, nel 2011, una relati-va stabilità dei ricavi (pari a 4,5miliardi di euro e in leggero pro-gresso, +1,7%, rispetto al 2010),

confermando il recupero di livelliproduttivi adeguati, dopo laparentesi del tutto negativa del2009 (tabella 3.3). Dal momentoche anche i costi intermedi hannoripreso progressivamente adaumentare (+4,5%), attestandosisui 2,2 miliardi di euro, la combi-nazione dei trend dei ricavi e deicosti intermedi ha determinatouna dinamica del valore aggiuntoin lieve flessione rispetto al 2010 (-1%), ma in decisa crescita rispettoal 2009 (+23,3%).Anche le stime della redditivitàdelle aziende agricole regionali(effettuate su un campione diaziende della rete di contabilitàagraria, RICA) evidenziano comenel 2011 la dinamica dei costiabbia del tutto vanificato il purapprezzabile miglioramento delvalore della produzione. La cresci-ta dell’1,7% dei ricavi non è statasufficiente a compensare l’aumen-to dei costi intermedi (+4,5%)relativi in particolare a materieprime energetiche (+12,3%), ali-mentazione animale (+9,4%) enoleggi e trasporti (+8,2%),determinando una leggera flessio-ne, pari all’1,6%, del valoreaggiunto. Nel corso del 2011 si èosservato, inoltre, un tendenzialeaumento anche delle remunera-zioni del lavoro, sicché il redditonetto aziendale ha subìto una fles-sione del 3% rispetto all’annataprecedente. Si evidenzianocomunque andamenti diversificatidei redditi in relazione ai vari com-parti agricoli.

4. Le produzioni vegetali

Nel corso del 2011 le produzionivegetali hanno fatto registrare unasensibile flessione della PLV (-3,3%) rispetto al 2010. Se la

performance dei cereali è apparsasoddisfacente, soprattutto per lacrescita delle quotazioni di alcuneproduzioni, che hanno garantitol’incremento della redditività delcomparto (+12,7%), le altre col-ture hanno risentito di una flessio-ne diffusa delle quotazioni di mer-cato, che ha spesso contribuitoalla contrazione della PLV rispettoal 2010. Orticole e frutticole, afronte di buoni risultati produttivi,hanno visto flettere anche marca-tamente le quotazioni delle coltu-re principali, con marcate riduzionidella PLV per i due comparti(rispettivamente, -6,7% e -22,1%). Prendendo infine in con-siderazione le colture industriali, laforte contrazione nella perfor-mance produttiva generale (-20%) ha influenzato la redditivitàdel comparto (-7,1% rispetto al2010).

5. Le produzionizootecniche

Nel 2011 la zootecnia emiliano-romagnola ha manifestato nelcomplesso una sensibile crescitadella produzione in valore, supe-riore all’8%, derivante da ten-denze diversificate tra i vari com-parti produttivi. Nel caso dell’avi-coltura si osserva un aumentocontemporaneo delle quantità edei prezzi, cosa peraltro nonnuova negli anni recenti, a testi-monianza dello stato di salute diun comparto che ha ancora pro-spettive di crescita. Un fenome-no simile, ma per cause diverse,si osserva nel caso della zootec-nia da latte, che aveva vissuto unanno 2010 in crescita tumultuo-sa dei prezzi; il 2011 ha portatoall’attesa reazione dei produttori,che avevano spazi di crescita

2009 2010 2011- Ricavi 3.965 4.389 4.463- Costi intermedi 2.158 2.138 2.235- Valore aggiunto 1.807 2.251 2.228

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Agricoltura, Economia itti-ca, Attività faunistico-venatorie.

Tabella 3.3 - Stima dei principali aggregati economicidell'agricoltura emiliano-romagnola (milioni di euro)

Quaderni&documenti

IV

consentiti dal recente aumentodel tetto produttivo, in un regi-me di prezzi che, a livello medio,mostra ancora un modestoaumento, ma in realtà nel corsodell’anno hanno innestato unasensibile tendenza decrescente.Nel caso delle produzioni di suinie bovini da carni, a seguito dellecondizioni di mercato insoddisfa-centi degli ultimi anni si è assisti-to ad un ridimensionamento pro-duttivo, che caratterizza anche il2011; a fronte della minoreofferta i prezzi appaiono in que-st’anno in ripresa, anche se que-sto recupero viene in buonamisura vanificato dall’aumentodei costi di alimentazione: un po’per tutti i comparti zootecnici,ma in modo particolarmente evi-dente nel caso dei suini, infatti, ilrapporto prezzi/costi sta metten-do a dura prova gli allevatori.

6. Il credito e l’impiegodei fattori produttivi

La consistenza del credito agrarioin Emilia Romagna, a fine settem-bre 2011 è pari a 5.482 milioni dieuro e rappresenta il 12,6% delcredito agrario nazionale e il 3,2%del credito totale della regione(tabella 6.1). Di tale credito, 1.447milioni di euro si riferiscono allacomponente di durata inferiore a1 anno, 754 milioni di euro allacomponente di durata intermediacompresa fra 1 e 5 anni, infine,3.281 milioni di euro si riferisconoalla durata superiore ai 5 anni;questa tipologia di credito è quel-la nettamente prevalente in tuttele province, avvicinandosi o supe-rando il 60% del credito agrario.La consistenza del credito agrariocresce rispetto a quella in essere12 mesi prima. A conferma delle

difficoltà finanziarie, cresce ancheil credito agrario in sofferenza.Per quanto riguarda l’andamentodel mercato fondiario, in regionecontinua ad essere sostenuto l’in-vestimento in terreni agricoli, conuna domanda concentrata suaziende di medie e grandi dimen-sioni, a fronte di un’offerta limita-ta; la ridotta attività di compra-vendita ha contenuto l’aumentodei prezzi dei terreni, che hannosegnato modesti incrementirispetto al 2010 (figura 6.1) , annorecord per le quotazioni. La scarsamobilità fondiaria ha determinatoinoltre un maggiore ricorso all’af-fitto, con canoni crescenti, compli-ci anche gli investimenti nel setto-re delle agro-energie.Nonostante il mancato rinnovodegli incentivi alla rottamazione, ècontinuata anche nel 2011 laripresa degli investimenti in mac-

chine agricole. All’aumento delletrattrici, che appare correlatoanche alla regolarizzazione dellepratiche relative al 2010, si è con-trapposto, però, un ulteriore crollodelle mietitrebbiatrici.Si conferma ancora una volta l’in-cremento delle spese sostenuteper l’acquisto dei beni intermedi,nonostante il tentativo degli agri-coltori di contenere l’impiego dimezzi tecnici per la nutrizione e ladifesa delle colture e per l’alimen-tazione animale. Relativamente aiprezzi, i costi produttivi sono statipenalizzati dai rincari di mangimi efertilizzanti, e dall’aggravio deicosti energetici.

7. L’industria alimentare

Analizzando l’andamento del-l’industria alimentare regionalesi nota che nel 2011 l’incremen-

Tabella 6.1 - Il credito agrario in Emilia-Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2011

Bologna Piacenza Parma Reggio E. Modena Ferrara Ravenna Forlì Rimini Emilia R ItaliaConsistenza, in milioni di €

Credito totale 49.310 7.994 16.474 23.677 26.510 7.683 14.245 15.332 12.661 173.884 1.948.041Credito totale in sofferenza 1.922 474 720 1.292 1.625 775 463 861 677 8.809 99.523Credito agrario 654 575 604 604 697 538 844 810 157 5.482 43.558Credito agrario in sofferenza 62 33 68 22 46 24 15 26 4 301 3.407Credito agrario/HA SAU (€) 3.765 4.860 4.809 5.911 5.466 3.026 7.227 9.029 4.429 5.139 3.380Credito agrario soff./HA SAU (€) 356 281 539 216 364 138 128 290 113 282 264

Confronti, in %Credito totale (Prov./ Emilia R.) 28,4 4,6 9,5 13,6 15,2 4,4 8,2 8,8 7,3 100 Emi/Ita 8,9Credito agrario (Prov./ Emilia R.) 11,9 10,5 11,0 11,0 12,7 9,8 15,4 14,8 2,9 100 Emi/Ita 12,6Credito agrario /credito totale 1,3 7,2 3,7 2,5 2,6 7,0 5,9 5,3 1,2 3,2 2,2Credito agr. soff. /credito tot. soff 3,2 7,0 9,4 1,7 2,9 3,2 3,2 3,0 0,6 3,4 3,4Credito totale soff./credito tot. 3,9 5,9 4,4 5,5 6,1 10,1 3,3 5,6 5,3 5,1 5,1Credito agrario soff./credito agr. 9,5 5,8 11,2 3,7 6,7 4,6 1,8 3,2 2,6 5,5 7,8

Variazione 2011/10, in %Credito totale 5,2 4,8 2,6 8,2 6,0 4,6 7,9 -3,4 6,2 4,9 13,7Credito totale in sofferenza 34,9 33,5 32,6 19,2 41,1 44,1 36,6 77,2 30,9 36,8 39,9Credito agrario 11,7 11,7 3,4 6,4 8,7 9,4 32,9 10,7 9,4 12,0 11,8

dic.2010/sett.2010 4,4 3,8 1,3 5,3 4,6 6,7 22,6 4,6 8,1 6,8 4,9mar.2011/dic.2010 -0,1 1,8 1,0 3,5 1,5 -0,4 5,1 1,9 -3,8 1,8 3,1giu.2011/mar.2011 4,8 3,8 -1,2 0,1 0,4 1,4 1,2 2,0 3,5 1,6 2,1sett.2011/giu.2011 2,3 1,4 0,8 -2,3 2,5 1,5 2,0 2,2 1,7 1,4 1,3

Credito agrario in sofferenza 31,9 3,6 52,6 53,9 14,2 22,2 28,0 24,6 5,0 28,1 34,5Tasso di variazione 2007-2011, in %

Credito totale 6,3 4,6 3,0 8,1 4,9 4,4 5,6 4,2 4,6 5,5 6,9Credito agrario 7,5 9,4 5,0 8,8 5,0 5,4 12,8 11,3 8,0 8,2 5,6

Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne e Statistiche on line.*Da giugno 2011 i dati sul credito includono anche la Cassa depositi e prestiti; tuttavia ciò non determina variazioni di rilievo nel risultato finale per cui si può accetta-re il confronto con le rilevazioni dei trimestri precedenti. Solo in una regione l'effetto è particolarmente rilevante; non considerandolo tale regione, la variazione2011/2010 scende a 7,1%.

Quaderni&documenti

to su 9 mesi è stato pari allo0,9% in termini di produzione eall’1,0% in termini di fatturato.La situazione di circa un decen-nio è comunque caratterizzatada una fluttuazione graduale econtenuta in un intervallo divariazioni non superiore a 2punti percentuali.Fatturato realizzato all’estero:non sono disponibili dati chedirettamente descrivano ladimensione del fenomeno mapossiamo fare qualche conside-razione in proposito (tutti dati

relativi ai primi 9 mesi): exportmanifatturiero +4% e alimentare+3,5%, ordinativi manifatturieri+2,1% e alimentari 0,2%; questiultimi, ma di provenienza estera,ammontano rispettivamente a+3,1% e +3,2% e i mesi di pro-duzione in portafoglio sono pas-sati da meno di tre a circa 9, tuttequeste indicazioni portano adeterminare che la quota di fat-turato estero non può che essereulteriormente aumentata, men-tre possiamo solo auspicare chesia cresciuto il numero delle

imprese che si rivolgono versoaltri mercati: certamente non dimolto poiché l’aumento dei mesidi produzione programmatamolto maggiore di quella degliordinativi fa supporre che sianole imprese già internazionalizzatead avere accresciuto le esporta-zioni.Nel 2011 risultano iscritte negliappositi registri delle Camere dicommercio dell’Emilia-Romagna48.690 imprese manifatturiere,delle quali 4.938 (il 10,1%)appartengono al settore alimen-

tare e delle bevande. Le informa-zioni, relative ai tre anni dall’in-troduzione della nuova classifica-zione Ateco, seppure ancoralimitate iniziano ad abbozzareandamenti o evoluzioni. Lavariazione 2011 su 2009, per l’a-limentare, è +0,8%, mentre peril manifatturiero totale si registrauna contrazione pari al 2,0%.La tabella 7.8 descrive la situa-zione dei singoli comparti dell’a-limentare e ci consente di notarecome le società di capitale abbia-no quote elevatissime in attività

V

Tabella 7.8 - Evoluzione del numero delle unità locali di imprese attive iscritte nel "Registro delle Imprese"delle Camere di Commercio in Emilia-Romagna per comparto di attività e forma giuridica; 2011

Forma giuridica 2011 Quota singola forma giuridica sul totale Quota compartosu totale

Alim e Bev.capitale persone indiv. altre totale var. capitale persone indiv. Altre

% 2011/09Unità Locali di Imprese artigiane

10.1 Carne 75 213 355 1 644 -2,4 11,6 33,1 55,1 0,2 17,510.2 Pesce 1 2 3 0 6 20,0 16,7 33,3 50,0 - 0,210.3 Conserve vegetali 5 30 14 0 49 -2,0 10,2 61,2 28,6 - 1,310.4 Oli e grassi vegetali 3 8 7 0 18 - 16,7 44,4 38,9 - 0,510.5 Lattiero caseario 18 109 138 0 265 -1,9 6,8 41,1 52,1 - 7,210.6 Molitoria 6 52 28 0 86 -1,1 7,0 60,5 32,6 - 2,310.7 Prodotti da forno e farinacei 112 1.235 1.020 3 2.370 2,8 4,7 52,1 43,0 0,1 64,510.8 Altri prodotti 27 54 68 0 149 22,1 18,1 36,2 45,6 - 4,110.9 Mangimistica 3 25 7 0 35 -7,9 8,6 71,4 20,0 - 1,011.00 Bevande 9 16 25 0 50 -5,7 18,0 32,0 50,0 - 1,411.02 di cui: vini 7 9 4 0 20 -16,7 35,0 45,0 20,0 - 0,511.07 acque e bibite 1 0 1 0 2 -33,3 50,0 - 50,0 - 0,1

Alimentare e delle Bevande 259 1.744 1.665 4 3.672 1,8 7,1 47,5 45,3 0,1 100,0Manifatturiera 3.732 12.036 19.538 40 35.346 -2,6 10,6 34,1 55,3 0,1Alim. e Bev. / Manifatt. 6,9% 14,5% 8,5% 10,0% 10,4%

Unità Locali di Imprese industriali10.1 Carne 547 102 59 91 799 -0,9 68,5 12,8 7,4 11,4 28,010.2 Pesce 18 5 2 1 26 -18,8 69,2 19,2 7,7 3,8 0,910.3 Conserve vegetali 144 30 7 72 253 10,5 56,9 11,9 2,8 28,5 8,910.4 Oli e grassi vegetali 28 9 3 0 40 2,6 70,0 22,5 7,5 - 1,410.5 Lattiero caseario 181 41 12 239 473 -1,7 38,3 8,7 2,5 50,5 16,610.6 Molitoria 61 25 7 12 105 -5,4 58,1 23,8 6,7 11,4 3,710.7 Prodotti da forno e farinacei 258 95 50 13 416 8,1 62,0 22,8 12,0 3,1 14,610.8 Altri prodotti 304 32 22 6 364 -0,5 83,5 8,8 6,0 1,6 12,810.81 Di cui: prod. di zucchero 13 0 0 2 15 -25,0 86,7 - - 13,3 0,510.9 Mangimistica 91 16 1 19 127 6,7 71,7 12,6 0,8 15,0 4,511.00 Bevande 171 32 13 32 248 8,3 69,0 12,9 5,2 12,9 8,711.02 di cui: vini 89 21 12 27 149 3,5 59,7 14,1 8,1 18,1 5,211.07 acque e bibite 41 3 0 2 46 21,1 89,1 6,5 - 4,3 1,6

Alimentare e delle Bevande 1.803 387 176 485 2.851 1,9 63,2 13,6 6,2 17,0 100,0Manifatturiera 20.380 2.443 2.108 1.112 26.043 1,0 78,3 9,4 8,1 4,3Alim. e Bev. / Manifatt. 8,8% 15,8% 8,3% 43,6% 10,9%

Fonte: Nostre elaborazioni su dati Infocamere.

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VI

dove il livello di concentrazionesettoriale è molto spinto, ovverola numerosità aziendale è ridotta:Acque e bibite (70,6%), Pesce(55,6%), Mangimi (55,3%),Altri prodotti (52,8%), Bevande(51,6%), e Zucchero (50,0%); èelevata la presenza di questaforma societaria anche nel com-parto delle Conserve vegetali(46,3%) e degli Oli e grassi

vegetali (45,0%).La localizzazione geograficadelle imprese dell’industria ali-mentare emiliana attribuiscediversi primati: se ci riferiamo alleimprese alimentari, la provinciadi Parma, con 1.074 ragionisociali, quota il 22,6% del totaleregionale, seguono Modena(17,5%), Reggio Emilia (13,1%)e Bologna (12,6%); quattro pro-

vincie rappresentano circa i dueterzi (65,8%) delle imprese indu-striali della Regione.

8. Gli scambi con l’estero

I primi dati, ancora provvisori, suimportazioni ed esportazioniregionali e nazionali di prodottiagro-alimentari, evidenziano per il2011 un marcato peggioramentodel saldo commerciale con l’este-ro rispetto all’anno precedente,specie in ambito regionale. Aprezzi correnti le importazioniagro-alimentari regionali aumen-tano del 16,6%, contro il 10,3%delle esportazioni, raggiungendorispettivamente i 6.058 ed i 4.896milioni di euro. Il saldo per i soliprodotti agro-alimentari, quindi,sempre negativo in valore assolu-to, risulta in forte crescita: nel2011 si attesta a -1.162 milioni dieuro (tabella 8.2.a), rispetto ai -759 milioni di euro dell’annoprima e ai -550 milioni del 2009;in soli 2 anni, in valore assoluto, èpiù che raddoppiato (+111,3%). Idati del 2011, così come quellidell’anno precedente, sembranoconfermare la crescita dell’inter-scambio di prodotti alimentari,che ha caratterizzato l’Emilia-Romagna nel periodo 1999-2008, ed inducono a considerareil crollo verificatosi nel 2009 comeun semplice incidente di percorso:a prezzi correnti, il valore diimportazioni più esportazioni èpassato negli ultimi 13 anni da5.600 a 10.954 milioni di euro.Le informazioni disponibili sull’im-portanza relativa dei prodottiagro-alimentari sul totale degliscambi, permettono di conferma-re una sostanziale differenza tra lasituazione regionale e quellanazionale. In Emilia-Romagna, nel2011, in valore le importazioniagro-alimentari rappresentano il20,2% delle importazioni totali,mentre le esportazioni incidonosolo per il 10,2%; a livello nazio-nale, invece, le importazioni agro-alimentari hanno un ruolo decisa-mente meno rilevante, con quoteoscillanti, negli ultimi anni, attor-no al 9-10% (poco meno dellametà del dato regionale), come

pure le esportazioni, per le quali,tuttavia, la distanza rispetto aldato regionale appare menoforte: la loro quota percentuale alivello nazionale oscilla attorno al7-8% e vale l’8,2% nel 2011. Nelcorso dell’ultimo quadriennio, inparticolare, si interrompe un feno-meno di fondo in atto già dallafine del secolo scorso – è questal’anomalia del 2008-2011 – chevedeva i prodotti agro-alimentariperdere parte della loro rilevanzasugli scambi complessivi, sia alivello regionale che nazionale, esia dal lato delle esportazioni chesoprattutto da quello delle impor-tazioni. Invero, i dati del 2011sembrano evidenziare una ripresadi questa tendenza solo sul frontedelle esportazioni.

9. La distribuzionealimentare al dettaglio

L’Emilia-Romagna si confermacome una delle realtà distributiveleader a livello nazionale: i datirelativi alla densità dei punti ven-dita moderni evidenziano come lasuperficie di tutte le tipologieabbia ormai superato i 260 mqogni 1000 abitanti, di cui ben 205mq fanno riferimento ai due for-mati principali (super e ipermerca-ti). Nonostante una situazione disostanziale saturazione del mer-cato, il dato relativo al 2011 regi-stra un’ulteriore crescita dellasuperficie di vendita (+4,3% incomplesso), crescita che ha inte-ressato quasi tutte le province,con la sola eccezione di Ferrara.Questa crescita si deve essenzial-mente allo sviluppo degli iper-mercati (+6,4%, con ben quattronuove aperture) e dei supermer-cati (+4,9%, con un saldo positi-vo tra aperture e chiusure di 13nuovi esercizi).

10. Le politiche regionaliper il settore

Sotto l’aspetto finanziario, le diffi-coltà del bilancio regionale sisono aggravate nel 2011 per ilsusseguirsi di ben tre manovregovernative nella seconda partedell’anno, che hanno riguardato

2011* Var. % 2011/2010*import export saldo import export S.N.(a)

EMILIA-ROMAGNACereali 527 42 -484 57,6 96,6 2,8Legumi ed ortaggi freschi 151 97 -54 12,5 4,4 -3,6Legumi ed ortaggi secchi 15 9 -7 -7,1 1,6 4,1Agrumi 13 8 -5 -8,1 -8,4 -0,2Altra frutta fresca 71 446 375 10,4 -6,9 -3,8Frutta secca 60 12 -48 19,6 11,1 -2,1Vegetali filamentosi greggi 0 0 -0 -15,1 54,7 27,3Semi e frutti oleosi 261 11 -250 -26,8 0,3 2,2Cacao, caffè, tè e spezie 98 13 -84 31,7 12,8 -3,5Prodotti del florovivaismo 33 46 13 5,5 1,0 -2,1Tabacco greggio 0 0 -0 n.s. 0,0 3,4Altri prodotti agricoli 27 53 26 10,1 56,7 16,6Animali vivi 104 14 -90 1,4 5,2 0,8Altri prod.degli allevamenti 31 22 -8 -28,5 -46,5 -14,4Prodotti della silvicoltura 40 11 -29 1,1 34,2 8,7Prodotti della pesca 46 32 -14 1,0 5,8 2,2Prodotti della caccia 5 6 1 116,0 75,7 -10,1Settore primario 1.481 822 -659 11,1 0,2 -4,8Derivati dei cereali 118 522 404 0,2 4,2 1,2Zucchero e prod. dolciari 394 53 -341 121,4 10,1 -18,8Carni fresche e congelate 1.294 445 -849 2,0 6,8 1,8Carni preparate 49 548 499 -11,6 5,5 2,9Pesce lavorato e conservato 661 60 -601 17,1 11,6 -0,7Ortaggi trasformati 107 380 273 2,9 1,8 -0,4Frutta trasformata 100 173 73 32,3 11,4 -7,8Prodotti lattiero-caseari 392 549 157 24,3 21,4 -1,1Olii e grassi 608 247 -361 39,8 50,3 2,9Mangimi 456 101 -355 8,1 35,8 6,3Altri prodotti alimentaritrasformati 183 509 326 6,0 17,1 4,0Altri prod. non alimentari 41 75 34 24,2 18,9 -2,0Industria alimentare 4.403 3.663 -740 17,6 12,5 -2,2Vino 26 311 285 82,8 16,2 -5,3Altri alcolici 117 60 -57 38,2 7,1 -11,8Bevande non alcoliche 31 41 10 35,5 9,4 -10,3Bevande 174 411 238 42,8 14,1 -8,9Industria Alimentaree Bevande 4.577 4.074 -503 18,4 12,6 -2,5Totale BilanciaAgroalimentare 6.058 4.896 -1.162 16,6 10,3 -2,7Totale BilanciaCommerciale 29.925 47.934 18.008 13,1 13,2 0,0

Tabella 8.2.a - Scambi con l’estero di prodotti agro-alimentari in Emilia-Romagna per principali comparti nel 2011 (milioni di euro a prezzi correnti)

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in modo particolare le Regioni. Iltotale delle risorse disponibili per ilsettore agricolo, risentendo forte-mente di questa situazione, scen-de da 105milioni nel 2010 a pocomeno di 86 milioni di euro nelbilancio del 2011, con una previ-sione ancora più preoccupanteper il 2012, con soli 54 milioni dieuro. L’entità del taglio operato acarico della Regione Emilia-Romagna è stata di 340 milioni dieuro per il 2011 e di 390 milioniper il 2012, in questo importo ècompreso l’azzeramento delleassegnazioni a titolo di coperturadelle spese per l’esercizio dellefunzioni trasferite dallo Stato(DPCM Bassanini). Dall’analisidegli stanziamenti effettuati nelcorso del 2011 e delle previsioniper il 2012, sono immediatamen-te rilevabili le consistenti ricadutesul bilancio regionale (tabella11.1): le nuove risorse regionalipresentano una diminuzione del20% circa nel 2011 (7 milioni dieuro) e di un ulteriore 5% nel2012 (1,5 milioni). Anche daglistanziamenti 2012 emerge che,con una disponibilità di risorse“libere da vincolo” di 37,3 milionidi euro (inferiore di 19,5 milioni aquella del 2010), ben 18,5 milionisono assorbiti dai cofinanziamentiregionali del PSR e delProgramma Operativo FEP, con-fermando l’assoluta priorità rive-stita dal PSR.La Regione nel 2011 ha continua-to ad operare per lo sviluppo delleazioni che favoriscono una “agri-coltura contrattualizzata”, a cuimaggiore importanza è stata dataanche a livello comunitario nel-l’ambito delle proposte di riformadella PAC e dell’OCM unica. Inparticolare, sono stati favoritiaccordi e contratti quadro, adesempio per il grano duro, lepatate da consumo fresco, il panea Marchio QC e il pomodoro daindustria. Inoltre sono state soste-nute le azioni volte a migliorarel’integrazione di filiera, anche conla possibilità di costituireOrganizzazioni Interprofessionalidi carattere regionale o di circo-scrizione economica e di allargarel’operatività delle OP ad altre

regioni. A luglio 2011 sono stateapprovate le modifiche ai criteri diattuazione della L.R. 4 del31/03/2009 “Disciplina dell’agri-turismo e della multifunzionalitàdelle aziende agricole”, chehanno introdotto molte novità.Dall’analisi dei dati contenuti nel-l’elenco provinciale degli operato-ri agrituristici, emerge che leaziende agrituristiche attive al 31dicembre 2011 sono 1.022, conun incremento rispetto all’annoprecedente del 2,7%, evidenzian-do una certa flessione rispetto altasso di crescita degli anni prece-denti.

11. Gli interventia favore dell’agricolturaregionale

Gli aiuti destinati al sostegno e allosviluppo dell’agricoltura regionalenel quadro degli interventidell’Unione Europea ammonta-no, nel 2011, a 559 milioni dieuro, rispetto ai 672 dello scorsoanno (-17%) e ai 710 milioni del2009 (-21%). I finanziamenti inquota Unione Europea sfiorano i485 milioni di euro.La progressiva riduzione è dovutaquasi esclusivamente alla fortecontrazione degli interventi riferitiallo Sviluppo Rurale e in particola-re a quelli dell’Asse 1.L’importo complessivo dei paga-menti per la PAC mercati e soste-gno al reddito, effettuati entro il15 ottobre 2011 dall’Agrea, datadi chiusura dell’esercizio ammini-strativo dell’ente pagatore, è statodi quasi 476 milioni di euro ed hainteressato 54.860 beneficiari, conun aumento sia degli importi(+4,8%) che dei beneficiari(+2,7%) rispetto alla campagnaprecedente.Il premio unico aziendale risultal’intervento più rilevante dellaPAC, di cui hanno beneficiato50.568 aziende della regione, perun totale di quasi 359 milioni dieuro, in aumento rispetto all’an-nata precedente in termini diimporto (+2,1%) e per il numerodi beneficiari (+3%).Lo Sviluppo Rurale (il cosiddetto“secondo” pilastro) è passato dai

236 milioni di euro del 2010 ameno di 133 milioni del 2011, Idispositivi di regolamentazionedei mercati nel 2011 ammontanoinvece a 124,5 milioni di euro,circa il 22% del totale, con unacontrazione del 9% rispetto al2010, in conseguenza soprattuttodel disaccoppiamento totale per ilraccolto 2011 del pomodoro daindustria e della frutta trasformata,che da soli portavano 36 milioni dieuro nelle casse dei rispettivi pro-duttori. Nel 2011 sono stati liqui-dati per la prima volta i premi rela-tivi al sostegno specifico per laqualità del latte prodotto nell’an-no 2010 a norma dell’art. 68 delReg. (CE) n. 73/2009 che consen-te agli Stati Membri di concedereun sostegno specifico per determi-nate tipologie di coltivazione e/odi allevamento. L’importo unitarioè ammontato a 5,3455 euro pertonnellata e in regione sono staticomplessivamente erogati circa5.400.000 euro.

12. La valorizzazionedei prodotti agro-ali-mentari di qualità

A livello regionale, sono prose-guite, nel corso del 2011, le azio-ni di sostegno alle produzioniagro-alimentari certificate, siaquelle legate al territorio d’origi-ne (DOP, IGP, DOC, DOCG eIGT), che quelle ottenute conmetodi produttivi rispettosi dellasalute e dell’ambiente, quali leproduzioni biologiche e integrate.Per quanto riguarda l’agricolturabiologica, per valorizzare il siste-ma produttivo è stato promossoun Osservatorio sul Biologicoche, tramite l’adesione di diversioperatori economici, permette dimigliorare la conoscenza del set-tore, favorire la programmazionee rendere più efficaci i controlli.L’Emilia-Romagna conta, al 31dicembre 2010, 3.585 operatoribiologici attivi (erano 3.503 l’an-no precedente).A fine 2011, le Denominazionid’Origine (DOP e IGP) registrateche comprendono, del tutto o inparte, il territorio dell’Emilia-Romagna sono ormai 34.

Nell’ottobre 2011 si è aggiunta,infatti, la IGP Coppa di Parma e almomento risultano in corso diistruttoria comunitaria altreimportanti denominazioni.LoSquacquerone è diventato Dop aluglio 2012 portando a 35 ilnumero. L’insieme delleDenominazioni d’Origine regio-nali costituisce ancora, in terminieconomici (valore alla produzio-ne), la quota principale del totalenazionale, attestandosi oltre il40%. Secondo le stime della fon-dazione Qualivita, si elencano,infatti, ben cinque denominazionifra i primi dieci prodotti per fattu-rato alla produzione: GranaPadano, Parmigiano Reggiano,Prosciutto di Parma, AcetoBalsamico di Modena,Mortadella Bologna. Sebbenealcune di esse non siano prodotteesclusivamente in Emilia-Roma-gna, il solo fatto che tali denomi-nazioni rappresentino in valorealla produzione quasi 5 milioni dieuro, cioè circa il 63% del totaledel fatturato alla produzione delleDOP e IGP, fornisce indizi impor-tanti circa lo spazio che la nostraregione occupa in questo settore.Ad oggi le imprese emiliano-romagnole aderenti al sistemaproduttivo di almeno una DOP eIGP sono 6.390, un numero inlieve contrazione rispetto all’annoprecedente. Di queste, 5.416sono aziende agricole, mentre974 sono trasformatori e 177aziende agricole svolgono siaattività di produzione che di tra-sformazione.

13. Attività e progettidel sistema cameraleper la filieraagro-alimentare

Ilmonitoraggio della filiera agro-alimentare. L’Unioncamere italia-na, con la fondazione Tagliacarnee l’Università di Bologna, ha rea-lizzato la mappatura dei distrettirurali e agro-alimentari di qualità,inquadrati dal decreto legislativo228/2001 come strumenti dellaprogrammazione territorialeregionale. In collaborazione conla Regione e l’UPI, il sistemacamerale si è avviato all’indivi-

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duazione, in via sperimentale, didistretti gastronomici sui quali farconvergere un’azione concertatadi soggetti pubblici e privati.Un altro riferimento a livellonazionale è il sistema informativoExcelsior, indagine congiuntasvolta da Unioncamere eMinistero del Lavoro, che esami-na la situazione del mercato dellavoro e fornisce informazioni suiflussi occupazionali e sui fabbiso-gni professionali, anche per l’a-gricoltura e l’industria alimentare.Con l’indagine 2011 è stataeffettuata la ridefinizione dell’u-niverso delle imprese agricole condipendenti. Per il 2011, in primoluogo si evidenzia uno stockcomplessivo di 48.540 dipenden-ti medi impiegati presso le impre-se regionali nel corso del 2011, dicui 18.360 stabili, pari al 37,8 percento del totale. A livello nazio-nale questa quota risulta sensibil-mente inferiore, pari al 26,8 percento (tabella 13.1).La certificazione dei vini di qua-lità e i prodotti a denominazioned’origine. Con il d.lgs. 61/2010 èstata adottata la nuova disciplinain materia di controllo della filieradei vini a denominazione d'origi-ne e Igp. Il decreto ha profonda-mente modificato le attività e lecompetenze relative ai controllinel settore vitivinicolo. Con tempidiversi, il provvedimento ha, tral’altro, soppresso l’albo degliimbottigliatori. Successivamenteha trasferito ad Agea la compe-tenza per la certificazione delleuve rivendicate dai conduttoriper la produzione di vini a D.O. eIgp, a partire dalla vendemmia2011. Infine ha previsto con ildecreto attuativo dell’11 novem-bre 2011 che siano le regioni gliorgani preposti alla tenuta deglielenchi dei tecnici ed espertidegustatori dei vini a D.O. e chele commissioni di degustazionedei vini a D.O. e la certificazionedei vini a D.O. siano gestite dagliorgani di controllo autorizzati dalMIPAAF a decorrere dal primogennaio 2012. Nel 2011, le 15Commissioni di degustazioneoperanti presso le Camere dicommercio hanno rilasciato certi-

ficazioni di idoneità per quasi 785mila ettolitri di vino a denomina-zione d’origine, verificati partitaper partita prima della loroimmissione al consumo, attraver-so il prelievo di oltre 5 mila cam-pioniProgetti integrati per la valoriz-zazione all’estero dei prodottitipici e di qualità La strategiapromozionale nel 2011 ha indivi-duato come mercati di riferimen-to l’Europa (Austria, Danimarca,Finlandia, Irlanda, Norvegia,Regno Unito, Svezia), Far East(Hong Kong, Singapore, Taiwan)ed America Latina (Brasile eMessico).Nel corso del 2011 sono statiorganizzati quattro importantimomenti di incontri B2B in Italia:due workshop per i prodotti ali-mentari e il vino, rispettivamentepresso il Castello di Formigine(Mo) e presso lo Sheraton Hotel aFirenze, e due missioni in entratain occasione di Vinitaly” a Veronae presso l’Ente Fiera di Parma.Complessivamente, agli incontrihanno partecipato 132 operatoriesteri e 144 imprese. E’ stata pro-mossa la partecipazione delleimprese regionali a due eventifieristici internazionali di settoreall’estero, “I.F.E.” di Londra e“Hofex”a Hong Kong, con ilcoinvolgimento della Regione,Unioncamere, C.C.I.A.A. edEnoteca dell’Emilia-Romagna.Sempre nell’ambito di Deliziando,sono state avviate alcune campa-gne promozionali sul mercatobrasiliano, con particolare focusal comparto wine, e sono prose-guite alcune attività di co-marke-ting inerenti ai prodotti enoga-stronomici regionali d’eccellenzacon la catena austriaca WEIN &CO. Sono state intraprese iniziati-ve formative ed informative rivol-te ad operatori vitivinicoli interes-sati al Brasile e a studenti di scuo-le alberghiere scandinave.La borsa merci telematica. LaBorsa merci telematica italiana(Bmti) è stata impostata sull’e-sempio della borsa valori. Operacome mercato telematico regola-mentato dei prodotti agricoli,agro-alimentari ed ittici, attraver-

so una piattaforma di negoziazio-ne connessa ad internet che con-sente lo scambio quotidiano econtinuo delle merci e delle der-rate agricole. Si fonda su un siste-ma di contrattazione ad asta con-tinua, per assicurare efficienza erazionalità ai mercati e determi-nare, in tempi rapidi e in modotrasparente, i quantitativi scam-biati ed i prezzi realizzati.Il riscontro da parte degli opera-tori è positivo: si è giunti a scam-bi per un valore di oltre 486milioni di euro nel 2011, con unincremento del 33,9% rispetto aiquasi 363 milioni di euro toccatinel 2010, nonostante la difficilecongiuntura economica interna-

zionale. Le operazioni registratesono risultate 19.257 nel 2011 ehanno fatto segnare una lieveriduzione del 4,2 per cento, dopoche lo scorso anno erano presso-ché triplicate. Quella dei cereali edelle coltivazioni industriali costi-tuisce la categoria merceologicaoggetto principale delle contrat-tazioni in termini di valore, che hagenerato il 64,3 per cento delvalore degli scambi, per un con-trovalore complessivo di quasi313 milioni di euro con un incre-mento del 62,6 per cento.

Emilia-Romagna ItaliaDipendenti medi (1) 48.540 533.330di cui stabili (2) (valore assoluto) 18.360 142.900di cui stabili (percentuale sul totale) 37,8 26,8

Imprese che assumeranno in forma stabile 7,0 5,0Movimenti di dipendenti stabili previsti per l'annoEntrate (valore assoluto) 730 11.500Entrate (var. percentuale) (3) 4,0 8,1Uscite (valore assoluto) 500 11.210Uscite (var. percentuale) (3) 2,7 7,8Saldo (var. percentuale) 240 300Saldo (valore assoluto) (3) 1,3 0,2

Assunzioni di dipendenti stagionaliValore assoluto (4) 38.180 493.510Unità lavorative standard (5) 22.500 307.600

IndiciTasso di ingresso totale (6) 47,9 59,8Tasso di ingresso stagionale (7) 46,4 57,7Quota assunzioni stagionali sul totale (8) 98,1 97,7

1) Valore medio dei dipendenti stagionali - espresso in ULS (unità di lavoro stan-dard) – e dipendenti stabili presenti in azienda l'anno precedente a quello di rife-rimento. (2) Sono convenzionalmente considerati stabili i lavoratori agricoli cui ildatore di lavoro garantisce almeno 151 giornate annuali (2 dei 4 trimestri di unanno) di effettivo lavoro. (3) Tasso riferito al totale dei dipendenti stabili dell'annoprecedente. (4) Valori assoluti arrotondati alle decine. A causa di questi arroton-damenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. (5) L’unitàlavorativa standard è data dal rapporto tra il numero di giornate complessive deglistagionali e il numero di giornate lavorative standard (convenzionalmente ugualea 150). (6) Assunzioni stabili e stagionali (in termini di ULS) rispetto ai dipenden-ti medi dell'anno precedente (percentuale). (7) Assunzioni stagionali (in termini diULS) rispetto ai dipendenti medi dell'anno precedente (percentuale). (8) Quotapercentuale in termini di lavoratori.

Fonte: Unioncamere - Ministero del lavoro, Sistema informativo Excelsior, I fabbi-sogni professionali e formativi delle imprese agricole per il 2011.

Tabella 13.1 – Il mercato del lavoro in agricoltura. Risultati principalidella rilevazione Excelsior delle intenzioni di assunzione da parte delleimprese. Anno 2011

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AMBIENTE

Melo da fiore, sambuco,ciliegio, frassino e moltialtri tipi di alberi presto simoltiplicheranno in città.

Si chiama GAIA, Green AreasInner-city Agreement, il progettopartito a Bologna a ottobre 2010con l’obiettivo di compensare partedelle emissioni di gas serra emesse

dalle aziende con nuovialberi piantati sul terri-torio. Il tutto realizzatoattraverso una partner-ship tra pubblico e pri-vato in un’ottica di co-responsabilità checoniuga competitivitàeconomica e sostenibi-lità ambientale. Trentamesi (il progetto termi-na ad aprile 2013) per

coinvolgere le aziende e dare unnuovo aspetto, più verde e più sano,ad alcune zone della città consen-tendo al contempo di mettere apunto un sistema di governanceambientale applicabile per il futuro. L’idea parte da lontano e cioè daquando la Commissione europea,nel 2009 ha approvato il finanzia-

Un’idea del Comune di Bologna

Trenta mesiper coinvolgere

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mento di 210 progetti per il pro-gramma LIFE+ (2007-2013), ilFondo europeo per l’ambiente. Tra iprogetti, che riguardavano interven-ti nei settori della tutela della natura,della politica ambientale e dell’infor-mazione e comunicazione, 56 eranoitaliani e tra questi, due – tra cuiGAIA – erano del Comune diBologna. Alla base del progetto lavolontà di affrontare due problemiambientali distinti grazie ad unapolitica integrata: i cambiamenti cli-matici (effetti di mitigazione e diadattamento della forestazioneurbana) e la qualità dell’aria (poten-ziale di depurazione delle piante). Partner del Comune di Bologna inquesta avventura che in poco più didue anni dovrebbe portare a pianta-re 3mila alberi sul territorio comu-nale, il 10% in più rispetto a oggi,sono Ibimet-CNR (Istituto diBiometeorologia), Impronta Etica(associazione per la ResponsabilitàSociale d’Impresa), UnindustriaBologna e Cittalia (la fondazione diricerche di ANCI). Il costo totale delprogetto si aggira sul milione e200mila euro di cui 600mila finan-

ziati dall’Ue e la restante parte a cari-co dei partner anche sottoforma divalorizzazione del personale. Fondamentale per la riuscita delprogetto dovrà però essere il contri-buto delle aziende ed è proprio perattirare la loro attenzione che ilComune da un lato offrirà strumen-ti innovativi per ridurre la loro car-bon footprint (cioè la quota di inqui-namento) generando beneficiambientali e sociali a livello locale edall’altro cercherà di instaurare unpercorso di accountability e traspa-renza che permetta di comunicarealla comunità locale gli impegniassunti, i risultati ottenuti e i benefi-ci ambientali prodotti.Il gruppo pilota che avrà il compitodi testare procedure e fronteggiareeventuali criticità che possono verifi-carsi nelle prime fasi di un nuovoprogetto si è già costituito: ne fannoparte Coop Adriatica, Aeroporto“G. Marconi”, Enel, Unipol, Hera,Manutencoop, M.Casale Bauer e LaPerla. Nel loro ruolo di apripistacontribuiranno a tre progetti: ilprimo riguarda Villa Angeletti inzona Navile, il secondo ha per

Con il progetto GAIA nuove piante compenseranno parte delle emissioni delle aziende

Alberi, gli alleatinella lotta ai gas serra

oggetto il cortile di Palazzo d’Accur-sio in pieno centro cittadino, il terzoinvece riguarda la zona industrialeRoveri.A Villa Angeletti, parco pubblico chesi sviluppa per oltre 8 ettari e ospitauna lunga fascia di vegetazione natu-rale, già utilizzata per didattica natu-ralistica e sede di numerosi eventi,concerti e manifestazioni, sono statimessi a dimora circa 30 tra acericampestri, carpini, frassini, prugni emeli. A Palazzo d’Accursio l’inter-vento consiste invece nella ripavi-mentazione e piantagione di 15 albe-ri nel cortile dove si trova il pozzoper trasformare lo spazio in un luogopolivalente aperto e fruibile dai citta-dini anche alla sera. Infine, in zonaRoveri, il primo passo prevede lamessa a dimora di 80/100 alberi sui780 totali previsti per l’intera area. La scelta degli spazi sui quali interve-nire, così come la scelta delle speciedi alberi da piantare, è stata fattasulla base di indicazioni precise. Trale zone di proprietà del Comune diBologna, sono state selezionate accu-ratamente quelle che avevano adisposizione un’area residua peraccogliere degli alberi. Per quantoriguarda gli alberi invece il CNR haselezionato, su basi scientifiche eattraverso test in laboratorio, tra lespecie inserite all’interno del regola-mento del verde del Comune diBologna quelle più idonee ad assor-bire la CO2 che al contempo nonfossero loro stesse impattanti e nonfossero fonte di allergie

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IL PROGRAMMA

Ventitre milioni di euro per l’ambientedell’Emilia-Romagna. A metterli sul

piatto, entro il 2013, è il Programma trien-nale di tutela ambientale, uno strumento perlo sviluppo sostenibile che nasce oltre diecianni or sono. Era, infatti, il 2001 quando perla prima volta la Regione Emilia-Romagnaistituì per tutto il proprio territorio un Pianodi Azione ambientale per un futuro sosteni-bile. Definito e attuato in accordo con leProvince, il Piano contiene la descrizione deiprincipali problemi ambientali della Regione,la definizione degli obiettivi, i campi di inter-vento, gli strumenti, gli attori coinvolti nellasua attuazione, l'indicazione delle risorsefinanziarie disponibili e le modalità di gestio-ne. Oggetto di confronto e condivisione conle principali istituzioni, associazioni di impre-sa, ambientali e sindacali della regione, ilPiano intende dettare le politiche da attuarsiin tutti i settori (non solo in quello ambienta-le) nel quadro degli indirizzi dell'Unioneeuropea (VI Programma quadro) in materiadi ambiente. Due gli obiettivi strategici tra loro intercon-nessi assunti dal Piano: da un lato la neces-sità di ridurre la vulnerabilità del sistemaambientale garantendo la sicurezza del terri-torio, dall'altro promuovere comportamentiproattivi e responsabili nei confronti dell'am-biente da parte di tutti i cittadini, dei produt-tori e dei consumatori. In cabina di regia, asovrintendere la programmazione, gli asses-sori regionali e provinciali insieme ai dirigen-ti dei principali servizi ambientali della regio-

ne e delle province. Il più recente Piano inordine di tempo contiene le linee di indirizzofino al 2013. Le risorse a disposizione deltriennio ammontano, come accennato, aoltre 23 milioni di euro.Questi fondi saranno utilizzati per operareprincipalmente in diverse direzioni: conser-vazione della biodiversità, riduzione dei rifiu-ti e ottimizzazione della gestione, esigenzeterritoriali (interventi la qualificazione di areeambientalmente compromesse, interventiper la qualità delle acque e interventi per laqualità dell'aria). “Le risorse – ha spiegato inoccasione dell’approvazione del Piano l’as-sessore regionale all’ambiente e riqualifica-zione urbana Sabrina Freda – sono disponi-bili fin da subito per interventi che potrannopartire, laddove Province e Comuni sianopronti, per centrare obiettivi coerenti con lestrategie di salvaguardia dell’ambiente e dicrescita sostenibile di questa Regione e conquanto ci viene chiesto dall’Europa”. Dei23,6mln disponibili, 6,3 saranno program-mati direttamente dalla Regione, mentre laquota più rilevante, pari a 17,3mln è stataripartita a livello provinciale (in base a criteriche considerano oltre all’estensione del terri-torio anche la popolazione residente, le pre-senze turistiche e universitarie) per cofinan-ziare, in collaborazione con gli Enti locali,interventi specifici sui territori.A Bologna, gli oltre 2,9mln di euro destinatidalla Regione, saranno utilizzati per 13 inter-venti per la riduzione e ottimizzazione dellagestione dei rifiuti e la qualità dell’acqua

Il Programma triennale di tutela ambientaleDalla Regione 23 milioni di euro

per l’ambiente entro il 2013

Questa la ripartizione per singola provincia

Province % di ripartizione Importo totale per ProvinciaBologna 16,95 2.935.532,01Modena 12,80 2.216.802,93Parma 12,24 2.119.817,80Reggio Emilia 10,77 1.865.231,84Ferrara 10,66 1.846.181,19Forlì-Cesena 10,27 1.778.637,98Piacenza 9,75 1.688.580,36Ravenna 9,52 1.648.747,18Rimini 7,04 1.219.241,61TOTALE 100 17.318.772,90

cesso al credito delle imprese e ridur-re i costi. Due gli strumenti finanzia-ri: in capitale di rischio, tramite lacostituzione di un fondo mobiliare ditipo chiuso (solo per brevetti), cheandrà ad investire nel capitale dirischio delle Pmi innovative; attraver-so la concessione di una garanziareale su portafogli di esposizioni cre-ditizie, che si articola in due linee diintervento, una riservata ai “modellie disegni” (le banche selezionate perla gestione dei finanziamenti sonoMediocredito Italiano - GruppoIntesa Sanpaolo e Unicredit), l’altraai “brevetti”. I finanziamenti potran-no essere concessi fino ad un impor-to massimo di 3 milioni di euro, condurata fino a 10 anni e nessunagaranzia personale o reale saràrichiesta all’impresa. Gli interventi per accrescere la cono-scenza e il valore della ProprietàIntellettuale, incentivandone l’utiliz-

traffazione – Uibm ha stanziatofinanziamenti fino a circa 75 milionidi euro complessivi per favorire l’ac-cesso al credito delle imprese, speciepiccole e medie, che intendono por-tare sul mercato prodotti e progettiinnovativi. Con il Fondo, il Mise,attraverso la compartecipazione dellerisorse pubbliche in operazioni finan-ziarie progettate, co-finanziate egestite dagli intermediari finanziari,si pone l’obiettivo di rafforzare lacapacità competitiva delle Pmi sti-molandone la propensione alla valo-rizzazione economica dei titoli diproprietà industriale.Possono accedere ai finanziamentibancari anche imprese non diretta-mente titolari di un brevetto o di undisegno, ma che partecipano ad uncontratto di rete dedicato. Il Miseinterviene con 57,9 milioni di europer ridurre il rischio per l’intermedia-rio finanziario al fine di favorire l’ac-

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BREVETTI

Il patrimonio immateriale dell’im-presa, un tesoro che va promossoe protetto attraverso strumentiadeguati. Oggi più che mai, in

una fase perdurante di crisi e di fron-te ad una concorrenza agguerrita, ilvalore reale di un’azienda non è rap-presentato solo dalle strutture fisiche,le attrezzature, i macchinari o da ciò

che è materiale, maanche dai cosiddettibeni intangibili: ilknow-how, i marchi, ibrevetti, le innovazioni eil design. E per imbocca-re con decisione questastrada le opportunitàoggi ci sono: i finanzia-menti del Governo inquesta direzione – pre-sentati in una recente

iniziativa del sistema camerale – sonodavvero ingenti e interessanti.La tutela della proprietà industrialeha un ruolo fondamentale, in unmercato sempre più globale, nelfavorire il successo e la competitivitàdelle piccole e medie imprese. Lavalorizzazione degli asset immateria-li va quindi incentivata in modo con-creto, con strumenti informativicome il seminario “Contributi asostegno della proprietà industriale”organizzato da Unioncamere Emilia-Romagna per fornire informazionioperative sulla presentazione delledomande ai finanziamenti attraversocui il Ministero dello SviluppoEconomico intende agevolare gliinvestimenti in innovazione. L’obiet-tivo, in un momento particolarmentedifficile, è aiutare le imprese a rima-nere competitive sul mercato. È unascommessa sulla ripresa economicabasata sulla capacità innovativa del-l’imprenditoria italiana. Attraverso il Fondo Nazionale perl’Innovazione (Fni) il Ministero delloSviluppo Economico (Mise), Direzio-ne Generale per la Lotta alla Con-

Tra le opportunità vi sono ingenti finanziamenti

messi a disposizione dal Governo

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rgi La valorizzazione dei beni intangibili al centro di un seminario organizzato da Unioncamere

Proprietà industrialePatrimonio da proteggere

Il seminario è stato organizzato

nell’ambitodelle attività

di Enterprise Europe Network, creata per

aiutare le imprese a cogliere opportunità

e vantaggi dei mercati esteri.

attraverso la valorizzazione economi-ca di un brevetto in termini di reddi-tività, produttività e sviluppo di mer-cato. L’ente gestore è Invitalia.Quindi, Disegni + (15,5 milioni dieuro), ente gestore Ministero delloSviluppo Economico, che si articolain: premi per la registrazione, perincrementare il numero di domandedi registrazioni nazionali, comunita-rie ed internazionali di nuovi disegnie modelli; incentivi per la valorizza-zione economica dei disegni e model-li, per potenziare la capacità compe-titiva delle Pmi attraverso la valoriz-zazione di nuovi disegni e modelli intermini di produttività, redditività,sviluppo di mercato.Infine, Marchi + (4,5 milioni di euro),gestito da Unioncamere Italiana, cheprevede agevolazioni per favorire l’e-stensione di marchi nazionali a livel-lo comunitario ed internazionaleattraverso l’acquisizione di servizispecialistici da parte delle micro, pic-cole e medie imprese con sede legaleed operativa in Italia.La misura di intervento intende sup-portare le Pmi nella tutela dei marchiall’estero garantendo la qualità dellescelte strategiche.Le agevolazioni possono arrivare aun tetto massimo dell’80% dellespese ammissibili sostenute, 90% per

i marchi depositati in Russia e Cina.In particolare, il bando prevede lapossibilità di finanziare, con un tettomassimo per ogni impresa richieden-te di 15 mila euro, una pluralità diattività quali: la progettazione di unnuovo marchio; le ricerche di ante-riorità e l’assistenza per il deposito,l’assistenza per l’acquisizione delmarchio depositato o registrato alivello nazionale e per la concessionein licenza del marchio; le tasse didomanda e di registrazione pressol’Uami (Ufficio per l’armonizzazionedel mercato interno) e/o Ompi. Ladomanda di agevolazione, che riguar-da le attività svolte dopo la pubblica-zione del bando (7 maggio 2012) e ladata di presentazione della richiesta,può essere depositata tramite PEC oraccomandata A/R e deve essereaccompagnata dalla documentazionerichiesta, come da istruzioni e modu-listica reperibili on-line al sitohttps://www.progetto-tpi.it/P42A0C3S1/Bando-Imprese.htm

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zo economico, sono promossi anchedel sistema camerale. “La tutela dellaproprietà industriale è un fattorestrategico – dice il presidente diUnioncamere Emilia-Romagna,Carlo Alberto Roncarati – per pro-teggere la creatività ed il genio italia-no nel mondo contro le azioni dicontraffazione che procurano ungrave danno all’economia nazionalein termini di riduzione della competi-tività delle imprese, di sicurezza, dimancate entrate fiscali. Le Camere dicommercio, d’intesa con il Ministerodello Sviluppo economico, sostengo-no le imprese affinché tutelino le pro-prie invenzioni e il proprio brand siaa livello comunitario che internazio-nale”.Il Ministero dello Sviluppo Economi-co mette a disposizione delle Pmidiversi incentivi in conto capitale percomplessivi 50 milioni di euro, previ-sti nel cosiddetto “pacchetto innova-zione”, su tre linee.Innanzitutto, Brevetti + (30,5 milionidi euro), che è comprensiva di duepunti. Il primo consiste in premi perla brevettazione, per incrementare ilnumero di domande di brevettonazionale e l’estensione di brevettinazionali all’estero. Il secondo è rela-tivo ad incentivi per potenziare lacapacità competitiva delle imprese

Enrico Maccallini Direzione Generale per la Lotta alla ContraffazioneUfficio Italiano Brevetti e Marchi

IL SOSTEGNO

Il sistema camerale svolge un ruolo importante nellatutela giuridica della proprietà intellettuale e nella pro-

mozione della ricerca e della cultura brevettuale, sia perla naturale prossimità con il mondo delle imprese, che perle crescenti responsabilità attribuitegli in materia dal legi-slatore. Nelle Camere di commercio sono presenti gliUffici Brevetti e Marchi, a cui sono assegnati diversi com-piti per garantire alle imprese un accesso diretto.“Il rafforzamento della competitività delle imprese – sot-tolinea il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Ugo Girardi -– passa attraverso la valorizza-zione economica degli asset immateriali, incentivandol’immissione di prodotti innovativi sul mercato”.A questo riguardo, Unioncamere Emilia-Romagna hacoordinato e finanziato un Dvd, ideato da Eurosportello,Azienda Speciale della Camera di commercio di Ravenna,

che raccoglie modalità utili per aiutare le imprese ad inno-vare, brevettare e tutelare la proprietà industriale.Attraverso interviste ad esperti, imprenditori e rap-presentanti delle istituzioni, il Dvd vuole atti-rare l’attenzione degli operatori economi-ci sull’importanza di queste tematiche. Le imprese interessate possonorichiedere gratuitamente il Dvdpresso la Camera di commercio diriferimento. E’ possibile anche con-sultare i video interventi dei relato-ri che illustrano la genesi del FondoNazionale Innovazione e l’impor-tanza strategica dello strumento, idettagli delle pratiche di finanziamen-to e le FAQ sul canale YouTube

Il valore dell’innovazione e la tutela della Proprietà Industriale in un Dvd multimedialeIl ruolo delle Camere di commercio

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In settembre a Bologna e Cesena l’iniziativa “I ricercatori parlano alla città”

Piacere, siamo ricercatoriEd ecco cosa facciamo

“Noi ci siamo, non siamo fan-tasmi ed ecco quello che fac-ciamo”. Sulla falsariga di que-sto slogan, più di un centinaio

di ricercatori dell’Università diBologna hanno invaso strade e scuo-le per portare la ricerca in piazza. Lohanno fatto fino a settembre con l’i-niziativa 'I ricercatori parlano alla

città': incontri, giochi,cacce al tesoro, visiteguidate aperte a tutti nelcapoluogo emiliano econ un’appendice aCesena. Missione – pos-sibile – mostrare concre-tamente ed in modo ori-ginale cosa si fa ognigiorno nelle aule e neilaboratori dell’ateneopiù antico d'Europa.

Il 15-16 settembre in occasione dellamezza maratona Run Tune Up èstato inoltre possibile conoscere davicino 5 tra i progetti innovativi pre-miati dal bando 'Inventare il Futuro –Tecnologie digitali al servizio dellacollettività' organizzato dall’Univer-sità di Bologna, con il supporto dellaFondazione del Monte di Bologna eRavenna. Le idee presentate propon-gono soluzioni a problemi reali chespaziano dalla salute al patrimonioartistico, dall’informazione all’intrat-

tenimento. Si va dal Braille Cartridge,il prototipo di una nuova stampanteBraille, a E.W.A.R. (Edutainmentwith augmented reality), il primovideogioco ambientato nel passato,che proietta il giocatore nella realtàdel patrimonio storico bolognese, ametà tra una “caccia al tesoro” e una“avventura grafica”. Queste iniziative sono tasselli in piùverso la divulgazione scientifica el’applicazione pratica di uno degliobiettivi dell’università, spessodimenticato: la ricerca e lo studiodevono essere utili alla società e allacittà in cui operano. Lo ricorda pureil rettore Ivano Dionigi citando ilpiano strategico di ateneo 2010-2013che prevede espressamente, tra i com-piti degli accademici, la divulgazionedel sapere. “Stiamo facendo il nostrodovere. - sottolinea il rettore - Conquesta iniziativa cerchiamo di passa-re dal laboratorio alla piazza, daipochi ai molti, in un Paese che soffredi denutrizione scientifica e in cui ilmondo accademico è fuggito dalladivulgazione”. Così quasi un anno faun bando ha chiesto ai ricercatori dilambiccarsi il cervello a caccia di un’i-dea interessante e originale su comerendere comprensibile e magariaccattivante, il proprio lavoro. Anchea dimensione di bambino, perché no.Dopo un mese erano 51 le propostedi cinque grandi aree tematiche pre-sentate da gruppi di studiosi. A sele-zionarle una commissione presiedutadal prorettore alla ricerca DarioBraga che, tenendo conto del conte-nuto scientifico e della fattibilità intermini di budget, ne ha scelte dieci.Tanti sono stati gli appuntamenti: dalgioco sulla legalità perduta permostrare agli studenti le ricadutedella corruzione sull’economia e lasocietà pensato dal dipartimento discienze statistiche, all’itinerario fra lepietre e i segreti di Bologna accompa-gnati da geologi e laureati in scienze

ambientali. Oppure la visita alla torredella Garisenda, off limit da tempo eche invece è stata svelata nei suoi det-tagli storici e tecnici da un team diingegneri in versione Cicerone.Ancora, la simulazione della raccoltadei coralli e dell’analisi dei datiambientali in acqua. Per farlo, alcuniricercatori si sono immersi in unavasca trasparente con il pubblicofuori a osservarne il lavoro.Applicare la storia, le tecnologie mul-timediali e la geografia è stato il com-pito della caccia al tesoro per vie diBologna. Guidati da ricercatori deldipartimento di ingegneria civile,ambientale e dei materiali e seguendouna cartina del 1702 rielaborata inversione digitale, il pubblico si èmosso tra luoghi e monumenti dellacittà che non esistono più scoprendoanche come sono cambiati nei secoli.Non sono mancate le iniziative per ipiù piccoli e per gli anziani. Ai primi,a maggio a Cesena, si è ispirata lamostra fotografica e l’incontro orga-nizzati da psicologi ed educatori persmontare uno degli stereotipi piùcomuni, per cui i bambini non devo-no giocare con le bambole. Alla terzaetà ha pensato, invece, un progettofirmato dal dipartimento di elettroni-ca, informatica e sistemistica per inse-gnare agli anziani a usare le nuovetecnologie, dai lettori Mp3 aglismartphone fino alla Wii. I progetti contano sul contributodella Fondazione del Monte di Bolo-gna e Ravenna, circa 50 mila euro. Ilresto si basa sulla 'manodopera'volontaria dei ricercatori. “Il loroentusiasmo è stato tanto - evidenziaBraga - e nonostante sia lavoroaggiuntivo rispetto alla ricerca classi-ca”. Entusiasmo più spirito di rivalsa,probabilmente per “uscire da unclima negativo che hanno vissutonegli ultimi anni. Sembra quasi chevogliano dire al Paese: 'Noi ci siamoe siamo importanti, guardateci!'”

RICERCA

Oltre centostudiosi

dell’Alma Materhanno portato

la ricerca in piazza

per il Paese e legati a questa produ-zione artigianale. Ora il GelatoMuseum Carpigiani vuole compiereun passo in più, mettendo a sistemae dando maggiore visibilità all’inizia-tiva. La ricostruzione della storiainternazionale del gelato è stata affi-data a Luciana Polliotti, storica eautrice di biografie sul tema. La

diversi dell’edificio, spazio di rappre-sentanza e fulcro intorno al quale sisnoda l’esposizione. Il Gelato Museum Carpigiani si pre-senta come il primo al mondo conuno sguardo storico ampio e com-plessivo, che va a ritroso per centi-naia di anni ricostruendo le vicendedi un prodotto nato come curiosità elusso fino a diventare fiore all’oc-chiello diffuso della gastronomia ita-liana. Un percorso interattivo vadalle origini del gelato a oggi, offren-do tre livelli di lettura: evoluzione delgelato nel tempo, storia della sua tec-nologia produttiva, luoghi e modi diconsumo del gelato. Sono 24 lepostazioni multimediali, oltre 20 lemacchine originali esposte e 10milale immagini storiche dell’archivioCarpigiani.Finora, in questo ambito, esistevanosolo tentativi più limitati e vari, fattidi piccoli musei o collezioni sparsi

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Èil primo museo dedicato astoria, cultura e tecnologiadel gelato artigianale: si chia-ma Gelato Museum Carpi-

giani ed è realizzato ad Anzola(Bologna) dalla Fondazione Bruto ePoerio Carpigiani, nata in aprile2012 proprio per diffondere cono-scenza e know-how di questo ali-

mento. A suggellare l’a-pertura tre giorni diinaugurazione: dal 27al 29 settembre convisite guidate, work-shop didattici, degusta-zioni di gelato. Le saledel museo sono stateottenute riconvertendouna porzione di oltre1.000 metri quadratidello stabilimento Car-

pigiani, in modo da valorizzare ilcarattere industriale inserendo unpatio-giardino, che collega ambiti

Tre giorni di eventi per festeggiare l’apertura del Gelato Museum Carpigiani ad Anzola

Il gelato artigianalesi merita un museod

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Un progettounico al mondorealizzato dalla

Fondazione Bruto e Boerio Carpigiani

STORIE

L’ECCELLENZA

Sono raddoppiate in due anni le iscrizioni alla Gelato Universitydi Carpigiani. Nata nel 2003, la scuola si avvale di una tren-

tina di maestri della Carpigiani con esperienza pluriennale spessointernazionale o tecnologi alimentari. Quest’anno è partito ilprimo corso organizzato con l’Università di Bologna, polo diRimini. Nel 2009 le persone iscritte ai corsi per imparare il mestie-re del gelataio artigianale erano, infatti, 6mila, balzate a 12milanel 2011 con un ulteriore incremento del 40% già registrato agiugno 2012. La scuola di gelateria più famosa del mondo ha avviato nel 2011il progetto Gelato Pioneers per affiancare gli aspiranti nuovi gela-tai non solo nell’apprendimento dell'arte artigianale, ma anchenel supporto per l'apertura di un esercizio. L'iniziativa pionieristi-ca avviene in sinergia con Praxi, società di riferimento internazio-nale nella consulenza e nella formazione, col sostegno delnetwork globale della Carpigiani che - come leader mondiale

nella produzione di macchine da gelato - può supportare i GelatoPioneers ad aprire la propria gelateria ovunque. “La sfida è duplice – dice l’amministratore delegato di CarpigianiAndrea Cocchi – ed è quella di portare nel mondo la cultura delgelato artigianale e realizzare il sogno di tanti italiani, sviluppan-do un modello di start-up chiavi in mano, in un momento in cuila crisi mostra che per avere successo nel lavoro occorre innanzi-tutto investire su se stessi e sui valori della propria terra”. Il progetto Gelato Pioneers non è improvvisato. In Germaniasono attive oltre 2.500 gelaterie italiane; secoli di emigrazionehanno portato in vari paesi del mondo (Brasile, USA, Argentina)i prodotti e il frutto dell'ingegno italiano. E nel mondo sono 12 lefiliali della Gelato University, collocate oltre che in Italia ovunquec'è una sede della Carpigiani: in Australia, Nuova Zelanda,Brasile, Stati Uniti, Emirati Arabi, Cina, Giappone, Germania,Olanda, Regno Unito, Francia

Al via quest’anno il primo corso organizzato con l’Università di BolognaGelato University, iscrizioni raddoppiate in 2 anni

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Polliotti racconta come il GelatoCarpigiani Museum si snodi lungouna traiettoria suddivisa in cinquegrandi aree: quella che va dai pozzidi neve al sorbetto (XII mill a.C. –XIII sec. d.C.); la nascita di un nobi-le mestiere (XVI – XVIII sec); l’asce-sa e diffusione mondiale del gelato(XIX – XX sec); il passaggio dalghiaccio e sale alle nuove tecnologie(1900-1950); l’unione tra gelatieri eproduttori italiani che fa del gelatoun fiore all’occhiello del made inItaly (1950-1985).Ogni area tematica approfondiscevarie sfaccettature come i passaggidall’uso alimentare a quello strumen-tale del ghiaccio; le testimonianze sulprogenitore del sorbetto attraverso ilritrovamento di ricette del XI secolo;l’importanza del gelato nei banchettia Corte o nei monasteri. Tra i repertiricette straordinarie, come quella sulgelato al tartufo di Francesco Leo-nardi del 1808 oppure le due ricettedi gelato di pane risalenti alla fine delSettecento. Sono Caterina de’ Medicie Cosimo Ruggieri, celebre alchimi-sta e astrologo, che portano a Parigiil Rinascimento fiorentino e proba-bilmente anche il sorbetto. Italianapure l’invenzione del cono per facili-tare il consumo del gelato per le stra-de. Il tipico contenitore viene brevet-tato a Washington D.C. nel 1903 daVittorio Marchioni, un italiano origi-nario del Cadore. La scienza e la tecnologia portanoinnovazioni nei laboratori dei gela-tieri: dalla Motogelatiera automaticaai più sofisticati mantecatori deldopoguerra. La prima macchinaindustriale per gelato è dell’aziendaCattabriga, di Bologna, proprietariadal 1927 del brevetto del mantecato-re automatico. Non può mancarel’autogelatiera progettata da BrutoCarpigiani (1903-1945), tecnico eprogettista, a cui si devono innova-zioni tecnologiche e prototipi. Bruto

I DATI

“Emilia-Romagna tra le regioni italianecon il più alto rapporto tra gelaterie e abi-

tanti. Lo rivelano i dati raccolti dall'Ufficiostudi di Confartigianato. In Italia l'incidenzadelle gelaterie artigiane sulla popolazione èpari a 62 aziende ogni 100mila abitanti,mentre nel territorio emiliano-romagnolo siarriva a quota 69, al pari con Friuli-VeneziaGiulia e superata solo da Liguria (88 gelate-rie) e da Valle d’Aosta e Sardegna (entram-be con 79 gelaterie ogni 100mila abitanti). Alivello generale l’incidenza è più alta al NordEst (67 gelaterie ogni 100mila abitanti) eNord Ovest e Centro (66 gelaterie). NelMezzogiorno, invece, questo indicatorescende a 58 gelaterie ogni 100mila abitanti.Importante l’aumento del numero dellegelaterie artigiane: nel 2011 sono 37.787con 87.992 addetti con una crescita rispettoal 2010 del 2,3% (pari a 858 gelaterie inpiù). Dall'analisi di produzione e consumi digelato in Italia emerge che la spesa annuadelle famiglie si attesta a 2.026 milioni dieuro, con una crescita dell’1% rispettoall'anno precedente. “L’aumento del numero di gelaterie artigia-ne – sottolinea il presidente dei Gelatieri diConfartigianato Loris Molin Pradel – confer-ma che gli italiani continuano a preferire laqualità e la genuinità del prodotto. Non esi-ste limite alla fantasia dei gelatieri artigianiche sono riusciti ad inventare oltre 270 gusti

di gelato. Ma quella del gelato artigiano èuna ricetta semplice: latte, uova, zucchero efrutta rigorosamente freschi, senza conser-vanti ed additivi artificiali, e lavorati secondole tecniche tradizionali senza insufflazioned’aria”.Numero delle gelaterie e consumi cresconoinsieme. La rilevazione di Confartigianatomostra gli emiliani sono tra i più golosi conuna spesa in gelati pari a 179 milioni all'an-no (l’8,8% della spesa nazionale), inferioresoltanto a Lombardia (392 milioni di eurol’anno, 19,4% del totale nazionale), aVeneto e Lazio (184 milioni di euro, 9,1%del totale) e Piemonte (183 milioni di euro,9% del totale). A livello provinciale il consu-mo di gelati vede Bologna sesta in Italia conuna spesa annua di 43 milioni. La battonosolo la Capitale, dove la spesa annua perconi e coppette si attesta a 134,6 milioni,Milano con 133,9 milioni di euro, la provin-cia di Torino (95,7 milioni), seguita da Napoli(72,4 milioni) e Brescia (48 milioni).Se dai consumi ci si sposta alla produzione,la classifica delle regioni con il maggiornumero di gelaterie artigiane vede l'Emilia-Romagna attestarsi al 5° posto con 3.047imprese pari all’8,1% nazionale. La precedo-no la Lombardia (5.882 imprese, pari al15,6% nazionale) il Lazio (3.768 imprese,10%), la Campania (3.448 imprese, 9,1%) eil Veneto (3.225 imprese, 8,5%)

I dati sul settore raccolti dall’Ufficio studi di Confartigianato

In Emilia-Romagna record di gelaterieSono 69 ogni 100mila abitanti

ci lavora già all’inizio degli anni ‘40per renderla più igienica, rapida edefficiente. Il disegno e il prototipovedono la luce poco prima della suamorte, nel 1945. L’anno seguente ilfratello Poerio Carpigiani (1911-1982) fonda la Carpigiani e da quiparte la diffusione della cultura e delbusiness del gelato artigianale nelmondo.Il museo è in via Emilia Ponente 45 adAnzola Emilia, a meno di quindici chi-lometri del capolouogo in direzionenord-ovest. Ingresso gratuito, ma solosu prenotazione (tel. 051 [email protected])

Foto d’archivio Carpigiani: macchina soft alla fiera di BolognaIl Gelato Museum Carpigiani è entrato nella “World Record Academy”

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IMPRESE

La sede italiana è a Mordano,dove la provincia di Bolognadiventa Romagna, ed è ilnumero uno a livello mondia-

le dei laterizi. La Wienerberger vienedavvero da lontano, in tutti i sensi,essendo nata a Vienna nel 1819.Oggi è anche il più grande produtto-re di tegole in Europa, conta ben 230

stabilimenti in 30nazioni su tre continen-ti: Europa, America eAsia, con un fatturatodi oltre 2,023 miliardidi euro l’anno. Masoprattutto con unacapacità d’innovarecontinuamente uno deiprodotti più tradiziona-li e antichi del mondo. Edi garantire una mag-

giore sicurezza, come testimonia quelche accaduto durante il sisma del 20-29 maggio scorsi.In Italia l’azienda è presente con 4stabilimenti e la sua sede legale eamministrativa si trova a Mordanovicino ad Imola. I materiali in argillacotta, core business dell’aziendaaustriaca, sono caratterizzati da ele-

Dopo il terremoto ha monitorato

gli edifici realizzati con il suo prodotto

Porotherm Bio Plan

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vate performance qualitative e dauna forte orientamento eco-sosteni-bile. Grazie a queste proprietà, unnumero sempre crescente di architet-ti e progettisti sta riscoprendo lepotenzialità del laterizio, un materia-le con una lunghissima tradizionealle spalle, ma in grado di asseconda-re i linguaggi architettonici contem-poranei e le più innovative esigenzequalitative.Il laterizio, come protagonista asso-luto del materiale da costruzione,caratterizza da sempre l’estetica enon solo, del nostro Paese. La suacostante attualità risiede nella capa-cità che hanno avuto i produttori diadattarlo nel tempo, migliorandonele prestazioni e rendendo la suamessa in opera ancora più semplice,ma comunque diversificata in basealle esigenze. Una corretta progetta-zione presuppone un processo com-plesso il cui risultato dipende danumerose variabili. Nonostante illaterizio abbia profonde radici stori-che, rappresenta un elemento assolu-tamente attuale nella nostra vita quo-tidiana, in quanto è in grado di esse-re progettato con elevate performan-

ce qualitative, soprattutto per quan-to riguarda i valori di resistenza mec-canica rispetto alle sollecitazionisismiche.Naturalmente la qualità dei materia-li va associata alla regolarità morfo-logica e costruttiva dell’edificio, inmodo che le azioni prodotte dalsisma siano contrastate in modoomogeneo: una configurazione rego-lare, priva di sbalzi esuberanti, esoprattutto simmetrica, resistemeglio ai terremoti. “Si sono cosìsuccedute, negli ultimi decenni –spiega il presidente dell’Associazionenazionale degli industriali dei lateriziLuigi Di Carlantonio – generazionidi prodotti e sistemi che hanno indi-rizzato, o seguito, l’evoluzione dellanormativa di riferimento. In partico-lare, il drammatico ripetersi dei terre-moti, come è da attendersi, ha sem-pre costretto la regolamentazione

Il più grande produttore di tegole in Europa ha la sede italiana a Mordano (BO)

WienerbergerLaterizi a prova di sisma

IL GRUPPO

Wienerberger nasce nel 1819 ed è ungruppo internazionale quotato in

borsa. La sua sede centrale è a Vienna. Alivello mondiale il gruppo è il primo pro-duttore europeo di mattoni faccia a vista esecondo negli Stati Uniti, nei blocchi inlaterizio termico è al primo posto nelmondo e nelle tegole in cotto è al secondoposto in Europa. Il suo fatturato supera i

2,023 miliardi di euro l’anno. Ad oggi ilnumero di stabilimenti è di 230 in 30nazioni diverse, collocate in 3 continenti(Europa, America, Asia). Anche nel nostropaese, l’azienda è leader nella produzionedi materiali in argilla cotta ed è presentecon quattro stabilimenti: Mordano (BO),sede legale ed amministrativa, Villabrunadi Feltre (BL), Gattinara (VC) e Terni

Wienerberger è il primo produttore europeo di mattoni faccia a vistaUn colosso da oltre 2 miliardi di fatturato l’anno

sismica a continui cambiamenti neltentativo di dare sempre più sicurez-za ed affidabilità agli edifici: è noto,ad esempio, come le “NormeTecniche per le Costruzioni” del2008 non abbiano ancora raggiuntouna definitiva stabilizzazione, pro-prio in quanto alla ricerca di un con-tinuo perfezionamento legato allarichiesta di requisiti sempre più spin-ti, per regolamentare prodotti e siste-mi sempre più performanti.” Dopo il terremoto dello scorso 20maggio, Wienerberger ha iniziato amonitorare alcuni edifici realizzaticon il suo prodotto Porotherm BIOPLAN sul territorio interessato, perosservare come avevano reagito alsisma. Tra questi c’è un’unità immo-biliare di Finale Emilia (Modena) rea-lizzata dal geometra Ubaldo Bega. Sitratta di una residenza unifamiliarecomposta da due piani fuori terra. Lamuratura utilizzata è portante rettifi-cata e la parete è un monostrato sem-plicemente intonacato con intonacotraspirante. La costruzione, nono-stante si trovasse nell’epicentro delterremoto che ha scosso l’Emilia,assieme ad altri edifici realizzati inmuratura portante rettificata, non hariscontrato nessun tipo di danno. Ilmotivo della forte resistenza della

struttura è dovuto all’utilizzo dimateriali di elevata qualità e allacostruzione dell’edificio. Da tempo impiegati in numerosiPaesi europei, i blocchi a incastroPorotherm BIO PLAN sono blocchi“rettificati”, cioè elementi con faccedi appoggio superiori e inferiori per-fettamente planari e parallele.Questo prodotto è composto dablocchi realizzati con argilla e farinadi legno, ideali per un ambiente bio-compatibile che assicura risparmioenergetico nel tempo. I blocchiPorotherm BIO PLAN, scelti anchedal proprietario della villetta diFinale Emilia, sono elementi idoneialla realizzazione di murature por-tanti (anche in zona sismica) e dipareti di tamponamento. Inoltre iblocchi Porotherm BIO PLAN con latasca riempita di malta sono confor-mi ai requisiti per la progettazionealle azioni sismiche, in quanto garan-tiscono una percentuale di foraturanon superiore al 45%, con i settidisposti continui e rettilinei parallela-mente al piano del muro. Per i blocchi rettificati PorothermBIO PLAN le prove di laboratoriohanno dimostrato le eccezionalicaratteristiche di resistenza meccani-ca delle murature. La resistenza acompressione ha superato di oltre il30% quella dei muri in blocchi adincastro e malta di analoghe caratte-ristiche meccaniche ma di spessoretradizionale. Nella normativa citatain precedenza viene inoltre introdottala Marcatura CE, che codifica inmaniera precisa e univoca i controllida effettuarsi sui prodotti da costru-zione in stabilimento. Tutta lagamma Porotherm di Wienerberger ésottoposta al sistema di attestazionedella conformità 2+ grazie al quale èpossibile inserire il proprio prodottoin Categoria I, ovvero il livello quali-tativo e prestazionale di certificazionepiù alto e costante nel tempo.Oltre ad assicurare elevate perfor-mance di resistenza meccanicaWienerberger è anche molto attenta agarantire standard qualitativi di can-tiere sempre più alti, sia dal punto di

vista della posa in opera che presta-zionale. In questa prospettiva,Wienerberger ha ideato il SistemaPorotherm DRYFIX, grazie al quale èpossibile accelerare notevolmente leoperazioni di posa, eliminare i pontitermici e garantire la massima puliziain cantiere rispetto all’uso tradiziona-le della malta. L’adesivo PorothermDRYFIX extra associato ai laterizirettificati Porotherm BIO PLAN,offre a tutti gli attori del processoedile un metodo innovativo ed effica-ce ideale per le opere di ristruttura-zione.La realizzazione di murature di tam-ponamento con il Sistema PorothermDRYFIX è particolarmente adattaalle opere di ristrutturazione, inquanto limita al massimo i disagicausati da polvere e attrezzatureingombranti. E’ quindi molto utile intutti quei casi di logistica complicata,in cui siano necessarie operazioni dicantiere non invasive. L’adesivo offremolti benefici: consente, infatti, uncomodo fissaggio a presa rapida epermette di ridurre significativamentei tempi di costruzione, garantendo unrisparmio di oltre il 50% su tempi diposa rispetto alle murature tradizio-nali. Inoltre funziona persino in pienoinverno anche a basse temperature(fino a -5°). Utilizzando l’adesivoPorotherm DRYFIX extra non è piùnecessario trasportare pesanti sacchidi malta e movimentare le ingentiquantità di acqua per preparare l’im-pasto della malta: basta semplice-mente avvitare la bomboletta e l’ade-sivo è pronto per essere utilizzato inmodo semplice e immediato. Nel corso dell’autunno Wienerber-ger offre l’opportunità a tutte lerivendite del territorio nazionale diprovare direttamente i vantaggi delSistema Porotherm DRYFIX nelcorso di veri e propri “Open-day”.Durante questi appuntamenti attra-verso simulazioni di posa sarannomesse in evidenza in modo pratico econcreto le potenzialità di questoprodotto. Le date degli Open-daysono sul sito di Wienerberger Italiawww.wienerberger.it

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Raccolta monitore televisoria tubo catodico

Macinazionedei vetri

Miscela dei vetriottenuti con le argilleceramiche

Piastrelle LEED

Separazionedel tubo catodicodalle parti in plasticae metallo

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IMPRESE

Bastano 30 vecchi televisoriper rivestire le pareti di unappartamento di 70 metriquadrati. Non è la nuova

frontiera del decoupage, ma GlassPlus, un progetto innovativo grazie alquale il vetro dei vecchi televisori atubo catodico ormai in disuso vienelavorato fino ad essere trasformato

in gres porcellanato, ilmateriale con cui sonorealizzate le piastrellecomunemente utilizzateper pavimenti e rivesti-menti.Il procedimento ideatoda ReMedia, tra i prin-cipali Sistemi collettiviitaliani no-profit per lagestione eco-sostenibi-le di tutte le tipologie

di RAEE (Rifiuti ApparecchiatureElettriche ed Elettroniche), pile eaccumulatori e impianti fotovoltaici,è semplice: il vetro ricavato dai tele-visori a tubo catodico giunti a finevita non finisce in discarica ma vienerecuperato e incorporato in un inno-vativo impasto ceramico destinatoalla realizzazione di piastrelle, per-mettendo così di avviare le frazionivetrose contenute nei vecchi apparec-chi, a un riciclo sostenibile dal puntodi vista ambientale ed economico. Il motivo è semplice. Il vantaggioambientale nasce dal fatto che tratta-

ReMedia è il sistema collettivo

no profit per la gestione sostenibile

dei rifiuti Raee

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re correttamente il vetro del tubocatodico significa ridurre contempo-raneamente le emissioni di CO2, iconsumi energetici e la diffusione inatmosfera di polveri inquinanti.Quello economico, invece, nasce per-ché sostituire parzialmente le materieprime tradizionalmente utilizzate nelsettore edilizio permette di ridurre icosti per la produzione dell’impasto. “Il boom dei televisori con schermo acristalli liquidi e plasma – spiegaDanilo Bonato, direttore generale diReMedia – sta segnando il declinodel mercato dei televisori con tecno-logia CRT (Cathod Ray Tube) e ali-mentando di conseguenza, e in modoconsiderevole, il flusso di ritorno diquesti prodotti. I numeri sono davve-ro importanti già se pensiamo al2012, anno in cui il progetto prevedela commercializzazione delle piastrel-le in grandi volumi. Quest’anno,infatti, si stima una raccolta di circa75mila tonnellate di tv e monitor,pari a circa 25mila tonnellate divetro pannello”. Le prospettive sono davvero interes-santi: “Se l’intero quantitativo venis-se utilizzato nel progetto – spiegaBonato – si potrebbero rivestire83mila appartamenti con un rispar-mio del 20% di materie prime rispet-to all’utilizzo di piastrelle tradiziona-li e una riduzione delle emissioni diCO2, nelle fasi di estrazione e tra-

sporto delle materie prime, pariall’81%”.Il boom del flusso di ritorno dei tele-visori CRT raggiungerà il picco nel2013. Il problema principale nellosmaltimento di questi rifiuti è relati-vo alla frazione vetrosa, che rappre-senta complessivamente circa la metàdel volume di un intero televisore. “Ilprogetto – prosegue Bonato – natocome risposta concreta all’esigenzadi smaltimento del crescente quanti-tativo di vetro CRT, naturale conse-guenza della situazione del mercato,ha notevoli benefici sia per il settoreedilizio, sia per quello dei RAEE”.Senza contare che grazie a GlassPlusviene sviluppata una collaborazioneunica ed innovativa fra due settoriindustriali molto importanti inEuropa quali il settore ceramico equello del riciclo.Operativo dall’ottobre 2010, il pro-getto è stato fin da subito inserito inEco-innovation, un programmaeuropeo parte dell’Entrepreneurshipand Innovation Programme (EIP)che supporta piani d’innovazioneeco-compatibile di rilevanza europeacon lo scopo di evitare o ridurresostanzialmente gli impatti ambien-tali in termini di rischio ambientale,inquinamento, utilizzo delle risorsemateriali e dell'energia. “Gli obiettiviche ci poniamo – conclude Bonato –sono, da un lato, garantire un merca-to in crescita e capace di assorbiregrosse quantità di vetro CRT e, dal-l’altro, creare valore all’industria delriciclo dei RAEE, riutilizzando unarisorsa e scongiurando il rischio delladiscarica”.Il prodotto ottenuto con il progettoGlass Plus, grazie al suo elevato con-tenuto di materie post-consumo,aggiunge ai benefici ambientali - dirisparmio di materie prime, di CO2 edi energia - anche la possibilità diacquisire crediti per la certificazioneLEED (Leadership in Energy and

Il procedimento Glass Pluss ideato da ReMedia per ottenere gres porcellanato

Le piastrelle “green”nate dai vecchi televisori

Environmental Design), sistema statu-nitense di classificazione dell'efficien-za energetica e dell'impronta ecologi-ca degli edifici universalmente ricono-sciuto e che si sta diffondendo in tuttoil mondo divenendo lo standard defacto del costruire sostenibile. L’utilizzo di questo tipo di piastrellepermetterà al progettista dell’edificiodi ottenere fino a 2 punti LEED, ilmassimo per quanto riguarda il con-tenuto di materiale riciclato “post-consumer”. La piastrella infatti, con-tenendo fino al 20% di vetro CRTderivante da tubo catodico, risultacostituita da materiali di riciclo post-consumo, mentre la maggioranza deiprodotti che concorrono al raggiun-gimento dei crediti LEED vengonorealizzati con il riciclo di materialepreconsumo (scarti di produzione). Insieme al consorzio ReMedia sonocoinvolte nel progetto altre realtà. Diqueste, due sono emiliano-romagno-le e fanno parte del Gruppo Concor-de, una delle più importanti realtàimprenditoriali del comparto cerami-co internazionale che racchiude diecimarchi di successo e opera attraverso

dieci sedi produttive in Italia, dueall’estero e filiali commerciali indiversi paesi. Si tratta della Meta diModena, leader nelle forniture diimpasti ceramici atomizzati per l’in-dustria della ceramica, e la Refin diReggio Emilia, che produce piastrellein ceramica e gres porcellanato. Ed è proprio dalla Refin che arrivaqualche dettaglio in più sulle nuovepiastrelle ottenute con il metodoGlass Plus. A partire dal costo: “Ladifferenze di costo tra una piastrellaWood2 tradizionale 60x60 e unaWood2 con certificazione Leed –spiegano dall’azienda – è veramenteminima. La prima costa 59 euro almetro quadro, la seconda costainvece 64 euro”. Per il consumatoreinoltre non dovrebbe essere difficiletrovarle. “Le piastrelle – precisanoin Refin – sono acquistabili in tuttala rete di rivenditori ceramiche Refindistribuiti in tutta Italia”. Per quan-to riguarda invece la risposta delmercato a questo nuovo prodotto èpresto per dirlo. “Wood2 è stata presentata per laprima volta al Cersaie 2011 ed è

entrata in produzione a metà dicem-bre dello scorso anno. È quindi pre-sto per avere una stima della diffusio-ne di questa piastrella ma – afferma-no in Refin – grazie alle sue caratteri-stiche che soddisfano pienamente glistandard per l’edilizia sostenibile det-tati dalla certificazione Leadership inenergy and environmental design econsentono di massimizzare i creditiottenibili per la categoria materiale erisorse, pensiamo che possa avereuna buona accoglienza”

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SETTORE

Scivola in Italia, arranca in Europa, vola in altri Paesi delmondo. Ha luci e ombre la situazione di mercato per la

ceramica italiana, così come è stata fotografata durante l’ul-tima edizione di Cersaie, il salone internazionale del settoreappena conclusosi a Bologna. Nel primo semestre 2012,infatti, le vendite hanno fatto registrare un meno 0,56%,fermandosi a 2,405 miliardi di euro. Un risultato che nascon-de, però, andamenti fortemente divergenti tra mercatonazionale e, per certi versi, europeo e il resto del mondo. Il mercato nazionale, che vale per il settore il 21,2% dellevendite totali, si è fermato a 501 milioni, facendo registrarerispetto al primo semestre 2011 una flessione del 16,2%.Una brusca frenata non controbilanciata dai risultati ottenu-ti nel vecchio continente, che complessivamente ha segnatoun arretramento dell’1,4%, con una quota pari al 42,4%delle vendite totali. Un andamento, quest’ultimo, chenasconde però performance ben diversificate.Il mercato più in sofferenza – com’era facile prevedere – èstato quello greco dove la discesa ha raggiunto il 40,9%,anche se la quota sulle vendite totali si ferma all’1%. Moltomale anche Portogallo, Irlanda e Spagna, con flessioni tra il

25 e il 16%. Andamenti ben controbilanciati dalla Germaniache, con una quota del 10,5% delle vendite totali, ha messoa segno un più 9%, superata solo dall’Austria (più 13,6%,con una quota del 2,7% sulle vendite totali).Tutti positivi i risultati ottenuti dall’industria italiana negli altricontinenti. Il balzo più contenuto – anche se pur sempre adue cifre – si registra in Asia con l’11,2%, con un balzo del43,7% nell’area del Golfo. L’Africa ha chiuso con un più16,5% mentre le Americhe si sono attestate a un aumentodel 18,4%, con gli Stati Uniti – forti di una quota dell’8,4%- a più 17,8%. I mercati di Australia e Oceania, infine, sonocresciuti nei primi sei mesi del 2012 del 20,3%.Alla vigilia di queste performance – a fine 2011 – l’Italiamanteneva comunque una quota considerevole del merca-to mondiale delle piastrelle in ceramica. Guardando ai metriquadri prodotti il nostro Paese raggiungeva, infatti, il 20,8%,superata solo dalla Cina con il 29,5%. Analizzando invece ilvalore della produzione le posizioni si invertono drastica-mente e l’Italia risulta il primo produttore mondiale, con unaquota del 36,8%. Seguono la Cina, con il 20,1%, e laSpagna con il 14,9%

In flessione il mercato italiano ed europeo. Tutti positivi i risultati negli altri continenti

Luci e ombre per la ceramica italiana

Ha ‘radici’ modenesi BMSolar,lo spin off toscano che si pro-mette di rivoluzionare il mer-cato del fotovoltaico. Sua è,

infatti, la tecnologia BlackMagic, unottimizzatore per impianti fotovol-taici in grado di aumentare l’efficien-za dei pannelli solari fino al +80%.Un risultato raggiunto insieme ai

propri partner. Ovveroalla sassolese Coge-nergyLab e a Bioecolab,l’Agenzia per lo svilup-po e l’energia sostenibi-le di Modena.CogenergyLab, in parti-colare, progetta, realiz-za e gestisce impianti diproduzione di energiacon particolare specia-lizzazione nel settore del

fotovoltaico. Insieme a Cogenergy eBioecolab Alessandro Caraglio,CEO di BMSolar, organizza conve-gni, seminari e giornate formativededicate alla progettazione di edificia “Energia Quasi Zero” e allagestione dell’efficienza energetica.BMSolar collabora anche con ilmondo scientifico ed istituzionale efa parte del Polo Tecnologico di Pon-tedera Pont-tech e del Polo dell’Inno-vazione Green della Toscana. Come vive la crisi un’azienda comeBMSolar? Secondo AlessandroCaraglio: “la crisi dei mercati non èl’apocalisse ma un momento di tra-sformazione in cui nascono nuoviscenari e nuove riflessioni. Per i mer-cati che si basano sul prezzo la crisipuò essere fatale, ma se si tratta dimercati di qualità le posizioni si pos-sono addirittura rinforzare. BMSolarha trovato proprio in questo periodomaggiori spazi per i suoi sistemiavanzati, considerando che la specu-lazione nel settore delle energie alter-native nascondeva in molti casi pro-blemi tecnologici intrinseci”. Nessuna bacchetta magica, servono

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ENERGIA

propone la soluzione per ottimizza-re la produzione di energia degliimpianti fotovoltaici, con incre-menti fino al +80%. La qualitàtutta italiana del servizio e del pro-dotto è a disposizione di installato-ri, produttori di pannelli, ma anchedi progettisti e privati desiderosi dicogliere tutti i vantaggi della tecno-logia fotovoltaica. BMSolar ha rice-vuto anche diversi riconoscimentiinternazionali: BlackMagic è statoscelto per rappresentare le eccellenzeitaliane nel Cleantech: nel 2010 havinto il premio ”Italia degli Innova-tori” al Shanghai Expo, mentre nel2011 ha partecipato al CleanTechInnovation Exhibition in Hangzhouin Cina e al TechConnect World aBoston.BMSolar ha recentemente rinnova-to il proprio sito web, arricchendo-lo di informazioni e approfondi-menti dedicati alla tecnologiaBlackMagic. Oltre a mettere in evi-denza le caratteristiche e i vantaggidel prodotto, offre un supportomirato ai privati, alle aziende e aitecnici del settore, che possonorichiedere un preventivo sui costidei pannelli “ottimizzati” con latecnologia BlackMagic. BMSolaroffre una consulenza ad hoc, chetiene conto delle unicità di ogni sin-golo impianto, della tipologia dipannello, dell’anno di installazionee della potenza dell’impianto stes-so

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La tecnologia messa a punto dallo spin off BM Solar insieme a due partner modenesi

comunque tempo e pazienza: “Lastrategia di BMSolar non dà fruttiimmediati – ammette Caraglio – madetermina una crescita costante cheimpenna proprio nei momenti dicrisi. Non abbiamo mai propostoprodotti per un periodo limitato edal carattere speculativo. Il nostropunto di forza è un orientamentomolto forte alla ricerca e allo svilup-po. Tutto questo ci ha permesso diraggiungere in pochissimo tempo ilfatturato di Epik, l’azienda da cuiproveniamo, permettendo all’interogruppo di raddoppiare le entrate”. Ma vediamo da vicino le caratteristi-che specifiche del BlackMagic.Questa tecnologia rappresenta un’e-voluzione nel settore fotovoltaicoperchè per la prima volta introduce,tra pannello e inverter, un’intelligen-za artificiale di controllo e ottimizza-zione che evita le perdite intrinsechedegli impianti fotovoltaici e aumental’efficienza del sistema. Applicabilesu impianti nuovi e preesistenti,BlackMagic permette di aumentarela potenza dell’impianto stesso. Può essere impiegato con tutti i tipidi pannelli e inverter presenti sulmercato in installazioni fotovoltai-che residenziali, commerciali e aterra. Esiste una versione junctionbox da pannello fotovoltaico, perun’integrazione totale con i pannel-li stessi in fase di fabbricazione.Con il BlackMagic, interamenteideato e prodotto in Italia, BMSolar

Fotovoltaico più efficientegrazie a BlackMagic

Alessandro Caraglio, CEO di BMSolar

Coinvoltela CogenergyLab

di Sassuolo e l’agenzia Bioecolab

di Modena

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Inserto redazionale

Emilia-Romagna, una terra di inventori

Nel primo semestre 2012, l’Emilia-Romagna è la quarta italia-na per domande di marchi (2.699) e seconda per quelle di

brevetto depositate (669). La provincia più creativa per numerodi marchi depositati è Bologna (900), seguono Modena (491),Ravenna (232), Ferrara (227), Rimini (227), Reggio Emilia (190),Parma, (156), Forlì( 142), Piacenza (104). Per quanto riguarda i brevetti, a guidare la classifica delle provin-ce con maggior ingegno ci sono sempre Bologna (360) eModena (168), seguite da Reggio nell'Emilia (45), Parma (41),Rimini (32), Piacenza (18), Forlì (16), Ferrara (10), Ravenna (9).Questa la statistica sulla base dei dati Uibm (Ufficio italiano bre-vetti e marchi che fa capo al Ministero dello SviluppoEconomico), presentata in occasione del primo Salone dellaProprietà industriale, organizzato da Senaf, che si è svolto alCentro Congressi Palacassa delle Fiere di Parma a fine settembre.L’appuntamento che, tornerà a settembre 2013, si ripromette didiventare un punto di riferimento annuale per l’aggiornamento,la formazione, la consulenza ed il trasferimento tecnologico inmateria di proprietà individuale ponendo a confronto tutti gliattori in gioco: imprese, professionisti, istituzioni ed enti di ricer-ca per trovare risposte ai dubbi in materia di protezione e finan-ziamento delle idee. Dall’indagine presentata, emerge il primato emiliano-romagno-lo nella tutela della proprietà industriale che si riconduce all’altapropensione a brevettare dell’industria meccanica locale, princi-pale settore di specializzazione della regione. Qui infatti, sonopresenti ben cinque distretti della meccanica: l'imballaggio epackaging a Bologna, le macchine agricole e per l'industria cera-mica di Modena e Reggio Emilia, la food machinery di Parma ele macchine del legno di Rimini.Peraltro, il confronto fra i depositi nazionali italiani e quelli comu-nitari evidenzia ancora una attenzione “preferenziale” delleimprese verso il marchio italiano. Dalla lettura dei datidell’Osservatorio di Unioncamere Dintec sui brevetti e marchicomunitari nel 2010, infatti, a fronte di 56.000 depositi nazio-nali effettuati (primi depositi, rinnovi e marchi collettivi), il ricor-so al marchio comunitario si ferma a 6.750 domande. Anche se, sul lungo periodo, la proiezione europea è in crescita:tra il 1999 e il 2010 sono state depositate all’Ufficio perl’Armonizzazione del Mercato Interno (UAMI), 59 mila doman-de di marchio comunitario provenienti dall’Italia, che, con unapercentuale dell’8,3% si piazza al quinto posto tra i Paesi delG12.Mentre nel caso dei marchi la crisi non ha inciso (tra il 2009 e il2010, l’incremento delle domande italiane sottoposte all’Uami èstato di oltre l’8%), la difficile congiuntura ha rallentato il ricor-so alla brevettazione di quasi il 6%.

Peraltro, nel periodo 1999-2010 le 44.477 richieste di brevettodell’Italia all’European Patent Office rappresentano il 3,2% diquelle pubblicate dall’EPO stesso e permettono al nostro Paesedi occupare l’ottava posizione fra i Paesi del G12 e dei BRIC.Crescendo ad un tasso medio annuo del 3,2%, l’Italia si posi-ziona all’ottavo posto tra i Paesi del G12, davanti alla GranBretagna (+2,1%) e alla Germania (+3,1%). Infine, per quanto riguarda le domande di design comunitariodepositate tra il 2003-2010 presso l’UAMI l’Italia con 76.229richieste nel periodo (tasso di variazione annuo pari a 7,4%) siposiziona al secondo posto, dopo la Germania.

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Bugnion: come tutelare la creativitàGiocare la carta della tutela delle privative industriali permet-

te alle imprese di esportare di più e di ottenere miglioriperformance per fatturato e redditività. Questo dicono diverseanalisi statistiche, confermando come questa sia una via che puòconsentire all’azienda di superare questo momento di crisi edessere comunque vincente sui mercati.“Si pone ancora di più l’accento sulla necessità di proteggere laproprietà intellettuale – commenta l’ingegner Leonardo Firmatidell’ufficio Bugnion di Bologna - L’imprenditore cerca di concen-trare gli sforzi su un prodotto performante e quindi è chiara l’esi-genza di tutelarlo. La brevettazione è un segno tangibile delgrado di innovazione dell’azienda, determina un vantaggio nellacommercializzazione dei prodotti. Soprattutto, si mette in cas-saforte un valore dell’azienda, una ricchezza che gli investitoriesteri valutano perché sinonimo del grado di innovazione. E’ unasset fondamentale per internazionalizzare”.A cosa sta portando questa crisi profonda?“A rendere sempre più necessaria, per le aziende, la diversifica-zione e la selezione dei mercati. Le domande di brevetto europeostanno aumentando per questo motivo, per cercare una tutelapiù ampia. Poi la scelta se tutelare o meno in un Paese si fa con-siderando se si hanno spazi di mercato o concorrenti importanti.L’affacciarsi con i propri prodotti in aree emergenti come Brasile,India, Russia accanto alla Cina, comporta ovviamente la conse-guenza di una tutela in questi Paesi per avere l’esclusiva su pro-dotto-bene. Mettere al riparo il proprio brand diventa quasi unapolizza assicurativa sulla vita dell’impresa”. Quando si parla di mercati emergenti, si pensa innanzitutto adaziende che cercano uno scudo per proteggersi dall’aggressivacompetizione della Cina.“Dobbiamo superare il luogo comune che in Cina si copia tutto.C’è stata di recente una sentenza rivoluzionaria per un prodottoche segna una inversione di rotta. Inoltre, sta cambiando il con-testo di riferimento, ci sono sempre più aziende italiane che lavo-rano con consociate create in Cina”. Tra le regioni più attive nella brevettazione, spicca l’Emilia-Romagna. Come mai secondo Lei?

“E’ una mappa geografica realistica – conferma Firmati - legataall’alta propensione a brevettare dell’industria meccanica locale,articolata in settori in cui le aziende, diverse leader mondiali,hanno capito sulla propria pelle l’importanza della brevettazioneed hanno avuto la capacità di difendere la propria posizione”.Molte piccole imprese non sono abbastanza consapevoli dei peri-coli che derivano dalla pervasività di Internet e dalla possibilità dicopiare prodotti e design direttamente online e non hanno fattodel tutto propria la cultura di prevenzione del prodotto. Da qui gli interventi ed i bandi per stimolare la propensione dellePmi a presentare domande per la tutela dei titoli di proprietàindustriale, fattori determinanti per l’acquisizione di un vantaggiosui mercati. “L’iniziativa a incentivo e supporto della tutela della proprietàindustriale – osserva Nadia Adani, consulente degli uffici Bugniondi Modena e Reggio Emilia - consente di rafforzare la culturad’impresa su questi temi. Rappresenta anche una boccata d’ossi-geno per le imprese, stimolate a spingere sul pedale dell’innova-zione. Il costo della registrazione può essere non indifferente, mai vantaggi economici poi arrivano nel tempo”.Come giudica l’attenzione a queste misure da parte delle imprese? “Dal nostro osservatorio, di assistenza e supporto, notiamo unbuon riscontro. E’ un’opportunità per proiettarsi all’estero nelmomento in cui l’obiettivo minimo per poter operare è ottenereun marchio comunitario. Presidiare quest’area investendo è l’uni-co modo per guardare avanti e uscire dalla crisi. Bugnion – pre-cisa Adani - assiste l’impresa in tutti i passi dalla valutazione del-l’oggetto del prodotto da commercializzare, fino alla sua tutelanei paesi di interesse anche con l’assistenza legale nelle vertenze.Lavorando nel settore da 40 anni, Bugnion ha sviluppato reti dicorrispondenti selezionati che presentano le stesse caratteristichedei collaboratori interni, una vasta gamma che si adatta alle diver-se tipologie di assistenza, ed in grado di dare risposte immediate.Scegliere il collega in loco più qualificato è sicuramente è unpunto di forza”

Buignion S.p.A. è fra i leader in Italia e in Europa nel setto-re dell’Intellectual Property. Ha sedi in Italia (nella solaEmilia-Romagna è a Bologna, Modena, Parma, ReggioEmilia, Rimini), in Spagna e Germania.

Nadia Adani, consulente degli uffici Bugnion di Modena e Reggio Emilia

Leonardo Firmati dell’ufficio Bugnion di Bologna

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Marchi comunitari ed internazionali: strumenti per combattere la crisi

L’esperienza e le indicazioni dello Studio Torta In un periodo come l’attuale, di particolare congiuntura econo-

mica, il tessuto produttivo nazionale, costituito da migliaia dipiccole e medie imprese che rappresentano il “polmone” fonda-mentale per il successo della grande industria e del made in Italy,si trova ad affrontare situazioni economico/finanziarie difficili checomportano scelte imprenditoriali sempre più attente al rappor-to costo/benefici. Un aiuto per supportare gli strumenti per lo sviluppo e la tuteladelle eccellenze nazionali, quali ad esempio marchi, brevetti, desi-gn, denominazioni di origine, è dato dal recente bando di age-volazione alle imprese emesso dalla Direzione Generale per lalotta alla contraffazione - UIBM ed Unioncamere, che facilita laregistrazione di marchi comunitari ed internazionali (gestitidall’UAMI di Alicante e OMPI di Ginevra) con costi e tempi ridot-ti rispetto a singoli depositi nazionali.Giuridicamente, un marchio è un segno che serve a distinguere iprodotti e i servizi di un’impresa da quelli di altre. Tre possono essere le ragioni prevalenti per decidere di investirenella registrazione di un marchio e coincidono con le sue piùimportanti funzioni: identificare l’origine di prodotti e servizi;garantire una qualità costante dei prodotti-servizi contraddistintidal marchio, che si presenta come lo specchio degli sforzi assun-ti da un’impresa per portare sul mercato prodotti/servizi di undeterminato livello qualitativo; comunicare e promuovere i pro-dotti/servizi che contraddistingue.Un marchio può diventare uno dei beni patrimoniali più impor-tanti di un’impresa, un asset sul quale sviluppare nuovi investi-menti e i progetti.La registrazione è il solo strumento giuridico che permette diacquisire diritti di esclusiva certi su un marchio stesso, di combat-tere in maniera efficace ipotesi di contraffazione e di uso impro-prio ed al contempo di promuovere i valori alla base di un’ideaimprenditoriale.Il marchio comunitario è valido nei 27 Paesi dell’Unione Europeaper 10 anni ed è rinnovabile per ulteriori periodi di uguale durata.Il titolare di un marchio comunitario ha il diritto esclusivo di uti-lizzare il marchio e di vietare a terzi su tutto il territorio

dell’Unione, l’uso e la registrazione di marchi identici/simili perprodotti e/o servizi identici o simili.Ha quindi la possibilità di vietare:• l’apposizione del marchio comunitario registrato sui prodotti

o sul loro confezionamento; • l’offerta, l’immissione in commercio o l’immagazzinamento

dei prodotti a scopi commerciali utilizzando il marchio comu-nitario registrato;

• l’offerta o la fornitura di servizi sotto la copertura del marchiocomunitario registrato;

• l’importazione o l’esportazione di prodotti coperti dal mar-chio registrato;

• l’uso del marchio nella corrispondenza commerciale o nellapubblicità.

Il valore del marchio comunitario è anche nella semplicità dell’iter,da seguire per ottenerne la registrazione: un’unica domanda,un’unica lingua procedurale, un unico centro amministrativo(l’UAMI) ed un unico fascicolo da gestire.Anche la procedura di registrazione del marchio internazionale èsemplice e veloce: il deposito viene, infatti, effettuato pressol’OMPI svizzero (WIPO in inglese) designando uno o più Stati traquelli che ad oggi, più di 80, hanno sottoscritto la Convenzionedi Madrid. Tale forma di deposito, semplificata ed unica per piùPaesi, evita la necessità di sottostare alle procedure previste dallenormative locali, accompagnate da burocrazia complessa ecostosa.La differenza sostanziale tra il marchio internazionale e quellocomunitario è che la registrazione internazionale dà origine ad unfascio di registrazioni soggette alle procedure di esame propriedei singoli Stati scelti. Al contrario, il marchio comunitario è caratterizzato dal principiodi unitarietà per cui il suo titolare può disporne giuridicamentecon riferimento all’intero territorio della Comunità, non potendoprevedere dei frazionamenti. Marchio internazionale e comunitario rappresentano quindi stru-menti importantissimi ed imprescindibili maggiormente da tene-re in considerazione grazie ai possibili finanziamenti disponibili

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Va avanti il progetto del brevetto unico europeoIl commento di Marco Brunacci

Il progetto comunitario che porterà all’istituzione di un unicoBrevetto valido in tutta la Comunità Europea fa progressi.

Recentemente è stato sciolto il nodo riguardante la città in cuiavrà sede il Tribunale preposto a decidere sulle future vertenzegiudiziarie: sarà Parigi. E’ l’ingegner Marco Brunacci, esperto del settore, della Brunacci& Partners ad informare sugli sviluppi della procedura.Ma anche Londra e Monaco di Baviera avranno sedi distacca-te.Nei mesi scorsi, il Brevetto Unico Europeo ed il relativo proces-so di istituzione ufficiale avevano subito un arresto a fronte deldisaccordo tra Gran Bretagna, Francia e Germania sulla sceltadella città che ospiterà il Tribunale del Brevetto Unitario, ossia lacorte alla quale ci si dovrà rivolgere per far valere i propri dirit-ti brevettuali e che deciderà in merito alle cause di nullità e dicontraffazione.Per tale importante scelta, Gran Bretagna, Francia e Germaniaavevano rispettivamente proposto Londra, Parigi e Monaco diBaviera (dove ha sede l’Ufficio Brevetti Europeo) e nessuno deitre paesi sembrava intenzionato a rinunciare alla propria candi-datura. Ma la necessità di far procedere i lavori ha avuto ilsopravvento e, nel summit di Bruxelles del 28-29 giugno, haportato ad una decisione piuttosto accomodante per tutti i trepaesi. In pratica, la sede centrale del Tribunale Unico sarà Parigi,mentre a Londra e a Monaco di Baviera verranno istituite sedidistaccate che saranno responsabili per tutti i casi brevettualiriguardanti la chimica e la farmaceutica (a Londra) e l’ingegne-ria avanzata (a Monaco di Baviera).A meno di ulteriori rallentamenti burocratici, è dunque preve-dibile che il progetto venga ratificato in tempi brevi e che già apartire dall’anno 2014 si possa usufruire del nuovo strumentodel Brevetto Unico per proteggere le invenzioni in 25 dei 27paesi membri dell’Unione Europea. A tale proposito ricordiamoche Italia e Spagna sono gli unici due stati UE che non hannoancora aderito in quanto il sistema del Brevetto Unico si fon-

derà sul principio del “trilinguismo” (ovvero i brevetti potrannoessere depositati in inglese, francese e tedesco) e i governi diRoma e Madrid ritengono che ciò risulterà penalizzante neiconfronti delle società italiane e spagnole. I vertici dei restanti paesi europei, così come buona parte delleassociazioni industriali italiane, si augurano che prima o poiItalia e Spagna si uniscano al sistema unitario ma, anche qualo-ra ciò non dovesse accadere, è certo che il nuovo BrevettoUnico costituirà un utilissimo strumento sfruttabile anche dalleaziende italiane per ottenere, con un solo atto, la protezione intutti i 25 paesi aderenti.Il futuro Brevetto Unico, infatti, è strettamente correlato ma dif-ferente dall’attuale Brevetto Europeo. Un Brevetto Europeo,una volta concesso, diventa un fascio di brevetti da convalida-re nei singoli paesi d’Europa in base alle vigenti legislazioninazionali che, in diversi casi, impongono di tradurre il testo bre-vettuale nella lingua locale. Il Brevetto Unitario, invece, unavolta istituito avrà automaticamente validità in tutti i paesi ade-renti, riducendo enormemente le spese di traduzione e di man-tenimento in vita.Si prevede, in definitiva, che le aziende europee che fondano lapropria attività imprenditoriale sull’innovazione tecnologicapotranno contare su una riduzione complessiva delle spese dibrevettazione di circa il 70-80% per la registrazione di un bre-vetto a livello europeo. Una svolta veramente epocale chepotrà cambiare il volto del sistema brevettuale del nostro con-tinente

Brunacci & Partners è una società di consulenza in ProprietàIndustriale (IP), specializzata nell’ottenimento, mantenimento,valutazione e tutela di beni immateriali. La sede principale aModena, con domicili professionali ad Assisi (Perugia) e Monacodi Baviera.

Marco Brunacci ed il suo gruppo al lavoro

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Inserto redazionale

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SPECIALE PROPRIETÀ INTELLETTUALE

R & A: soluzioni per ripensare l’impresa

“I paradigmi del fare impresa cambiano ogni giorno.Quest’espressione, a lungo condivisa solo da chi si

“misurava” con i mercati esteri, seguendo una propria natu-rale predisposizione, oggi è patrimonio comune di ogniimprenditore”. Così Davide Roncuzzi, presidente dellaRoncuzzi & Associati, inquadra l’evoluzione dell’impresa difronte ad un mercato in continuo movimento.La necessità di cambiare spinge sempre più verso l’interna-zionalizzazione per superare una sempre minore vitalità delmercato interno, e verso l’integrazione delle proprie capacitàtecnologiche e produttive con altri che operano nella stessafiliera.La spinta si sente forte nei collaboratori più dotati di visioneprospettica, il cui bagaglio di conoscenze è essenziale per rag-giungere gli obiettivi aziendali.La dimensione delle imprese è però spesso troppo esigua perattirare validi collaboratori, competere con i concorrenti este-ri e dimostrare quella solidità che interessa gli investitori, oquella credibilità che apre le linee di credito bancario. “La credibilità si costruisce più facilmente quando, oltre adimostrare ottima capacità tecnica ed un solido bilancio, èpossibile assumere posizioni di rilievo nella propria filiera pro-duttiva. Ma la scelta di integrarsi con i concorrenti – eviden-zia l’esperto ravennate - sconcerta ancora la maggior partedegli imprenditori, abituati ad escludere il confronto con chiopera nello stesso settore, per il timore di fornire gratuita-mente spunti di crescita e perdere l’esclusività del propriopatrimonio di conoscenze”.Come si lega questa dinamica a brevetti, i marchi, i modelli didesign, strumenti della Proprietà Industriale? Secondo Roncuzzi “Lo scenario è costituito principalmente da

aziende di media e piccola dimensione che non tutelano leproprie invenzioni, le forme attribuite ai propri prodotti, isegni impiegati per distinguere la propria produzione e servi-zi; da imprenditori che giustificano questo atteggiamentosostenendo che <Investire nella Proprietà Industriale è un inu-tile spreco. Per fortuna che c’è internet, dove pubblichiamotempestivamente le nostre invenzioni> In questo modo, per-dono definitivamente ogni possibilità di sfruttarle economica-mente in modo esclusivo”.Questo approccio è appena accettabile quando l’aziendamuove i primi passi, la sua tecnologia è percepita come inno-vativa, il mercato è acerbo ed i collaboratori dimostrano uncoinvolgimento che sfiora la devozione assoluta. Fatalmente,queste condizioni sfumano appena il settore tende alla matu-rità: il gioco si fa più duro, il tasso di innovazione diminuiscee diventa sempre più difficile mantenere un cospicuo tasso dicrescita.Quindi, osserva il presidente di R&A, “Disporre di un “giardi-netto” di esclusive sulle tecnologie di punta, sulle forme checonferiscono gradevolezza ai prodotti e sui marchi che sinte-tizzano l’identità aziendale e ne comunicano i valori facilita lagestione ordinaria. Specie nei momenti transitori legati allacrescita ed ai flussi dei collaboratori strategici in cui l’aziendainevitabilmente rallenta. E si rivela essenziale quando l’azien-da è costretta all’inattività per i motivi più vari ed a lasciare ilcampo libero per un tempo indeterminato a concorrenti diogni specie, con il rischio di perdere il proprio mercato di rife-rimento”.La chiave di volta è delimitare accuratamente i propri punti diforza in un portafoglio di brevetti modelli e marchi.“Otre a permettere di contrastare i contraffattori anche insituazioni di limitata produttività – rimarca Davide Roncuzzi -consente di discutere liberamente le idee più originali e poten-zialmente profittevoli con i propri collaboratori ed i potenzialipartner, senza preoccuparsi se questi sono, o si trasformeran-no, in agguerriti concorrenti, mantenendo la certezza di esse-re e restare gli unici abilitati a sfruttare tali idee in condizionidi esclusiva nei territori di proprio interesse”.

Un team per la tutela delle idee “Si è imposta all’attenzione per l’offerta di servizi innovativinel campo dell’intellectual property-right, rivelando unastraordinaria apertura all’acquisizione di competenze molte-plici…” Questa la motivazione del riconoscimento Excelsa diConfindustria Ravenna a Roncuzzi e Associati S.r.l., tra lerealtà premiate nel 2011. R&A è nata nel 2004 per supportare le aziende partendo dallatutela delle idee. Conta su collaboratori esperti in settori tra-sversali, e corrispondenti stranieri in oltre 60 Paesi

Davide Roncuzzi, presidente della Roncuzzi & Associati

SPECIALE PROPRIETÀ INTELLETTUALE Inserto redazionale

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Pionieri della cultura brevettuale: testimonianza di Barzanò & Zanardo

Proprio nel cinquantesimo anniversario del distretto biomedi-cale mirandolese, il sisma ha messo in crisi uno dei comparti

più attivi di tutta l’Emilia-Romagna e d’Italia. Barzanò & Zanardo, società di consulenza nel campo della pro-prietà intellettuale, si unisce alle testimonianze a favore di unarealtà industriale che ha contribuito alla crescita della produtti-vità nazionale. Lo fa attraverso l’ingegner Silvia Cataldi che haavuto l’opportunità di conoscere bene il distretto biomedicaleavendo svolto la tesi di laurea in Ingegneria Elettronica ad indi-rizzo biomedico proprio sulle apparecchiature per dialisi prodot-te in una delle aziende mirandolesi leader nel settore, con laquale ha poi collaborato nel primo anno post laurea.“E’ doveroso ricordare come cinquant’anni fa, Mario Veronesiabbia avuto il grande merito di portare la dialisi in Italia, ed inparticolare a Mirandola. Nelle sue visite negli istituti clinici comerappresentante farmaceutico, prestando attenzione alla com-plessità della procedura di sterilizzazione dei tubi in lattice riuti-lizzabili, allora impiegati per le trasfusioni, prese consapevolezzadei notevoli rischi di contaminazione. Intuì così che prodotti usae getta sterilizzati all’origine avrebbero potuto rappresentareuna innovazione di successo. Veronesi avvia così, nel 1962, una produzione artigianale nelgarage della sua abitazione ed è il 1966 quando decide, insiemead un gruppo di amici e collaboratori meccanici ed elettrotecni-ci, di imitare il funzionamento del primo rene artificiale america-no non coperto da brevetto quindi liberamente riproducibile dachiunque.Quella brillante intuizione è stata rafforzata negli anni ’80 dalmoltiplicarsi del numero di imprese che ha attirato l’interesse diinvestitori stranieri e di grandi multinazionali del settore. Ciò hadato luogo a fenomeni di marcata concentrazione industriale, edal potenziamento del distretto biomedicale che fino al 29 mag-gio scorso contava circa 292 imprese attive con un impiego diquasi 5 mila addetti ed un fatturato di oltre 850 milioni di eurosecondo dati di Consobiomed.L’Osservatorio sul settore biomedicale nel distretto mirandolese(comprendente i Comuni di Mirandola, Medolla, Concordia,Cavezzo, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero),rileva che cinque sole province sviluppano oltre la metà delle

esportazioni complessive del territorio nazionale. La più impor-tante è proprio Modena, che con un valore superiore ai 306milioni rappresenta il 19,3% dell’export italiano. Grazie a que-sto importante contributo, l’Italia è l’ottavo esportatore mondia-le di strumentazioni mediche e apparecchiature elettromedicali,con una quota intorno al 3%. Solo per fare un confronto anchecon gli altri Paesi, gli Stati Uniti sono il primo paese esportatore,con una incidenza del 27%, seguiti a distanza da Germania eGiappone, con quote del 15% e del 7% circa.Al di là di questi dati economici, va sottolineato che in Italia esi-stono circa 50.000 persone dializzate le quali, per poter conti-nuare a vivere, richiedono costanti cure mediche rese possibilidalle apparecchiature e dispositivi frutto della capacità inventivaed imprenditoriale del capitale umano mirandolese fortementespecializzato.Per questi motivi è importante per l’Italia intera sostenere nellaricostruzione questo comparto e scongiurare l’eventualità chevenga parzialmente o integralmente trasferito fuori dai confininazionali italiani”

Barzanò & Zanardo fondata nel 1878, opera con cinque sedi(Roma, Milano, Torino, Biella, Vicenza e Rimini) sul territorionazionale per soddisfare le necessità di consulenza di realtàindustriali e commerciali sia italiane che straniere. Offre servizidi consulenza in tutti i settori della Proprietà Intellettuale.

Tavole del primo brevetto di Mario Veronesi, IT19690031044 depositato il 27marzo 1969 dal titolo “Unità laminare per dialisi”.

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Nuove preziose risorse per leimprese emiliano-romagno-le: Fidindustria ER e 10gruppi bancari operanti sul

territorio hanno firmato un accordoche mette a disposizione delle impre-se un plafond di oltre 130 milioni dieuro per rilanciare l’economia localee costruire insieme un rimedio con-

creto contro il creditcrunch.“Il ruolo del Confidi inquesto delicato momen-to storico - spiega il pre-sidente di FidindustriaAlessandro Volta - deveevolvere da ente mutua-listico che esprimegaranzia, a partner atti-vo delle imprese nelsostegno del proprio

lavoro quotidiano. Siamo chiamati asostenere lo sviluppo dell’economiareale - prosegue Volta - e intendiamoassolvere al nostro ruolo con tutta lacompetenza e la passione che dasempre ci contraddistingue, pergarantire al tessuto imprenditorialedel territorio l’adeguato accesso alcredito bancario”.In Emilia-Romagna è evidente unaflessione degli impieghi effettuati dalsistema bancario, in generale, e con-seguentemente anche sull’ operatività

FINANZA

imprenditori in tutte le fasi di investi-mento e predisposizione del businessplan – afferma Emanuel Danieli,direttore generale di Fidindustria ER– Ed è per questo che il nostro sup-porto in termini di analisi e forma-zione dell’impresa gioca un ruolofondamentale nel rapporto banca –impresa, e diventa parte integrante diogni investimento industriale.Garantire un finanziamento è solo laprima parte del lavoro che intendia-mo svolgere. La vera innovazione delnostro servizio è mettere le impresein condizione di capire la propriacapacità di rimborso del debito chevanno a contrarre".Sosteniamo una gestione d’impresaconsapevole: nello slogan diFidindustria risulta chiaro quale sial’intento e lo spirito con il quale siintende affrontare questa e tutte lecrisi che verranno. Saper creare orga-nizzazioni di lavoro che funzionano èsicuramente una sfida importante eancora tutta da giocare: la collabora-zione attiva fra confidi, banche edimprese, la consapevolezza del pro-prio ruolo e dell’importanza cheesprime all’interno di questo ecosi-stema, sono l’obiettivo più importan-te al quale siamo chiamati per espri-mere un cambiamento vero che sap-pia riscrivere il futuro della nostraeconomia

Risorseper rilanciare

l’economia localee contrastare

il credit crunch

130 milioni a supporto delle imprese dell’Emilia-Romagna

assistita da garanzia. Un quadropreoccupante che Fidindustria inten-de affrontare con la forza della colla-borazione del sistema bancario. Eccoil pool, Animati dal comune obietti-vo di garantire l’opportuno sostegnoal tessuto produttivo regionale, unpool di istituti bancari - Banca diBologna, Banca di Piacenza, BancoPopolare, BNL, BPER, Cariparma,Cassa di Risparmio di Cento,Federazione Banche di Credito Coo-perativo, Unicredit, Unipol Banca -hanno raccolto la call-to-action diFidindustria.I finanziamenti destinati alle impresedel territorio, saranno assistiti da unagaranzia minima del 50%, prestatada Fidindustria a valere sul Fondo diCogaranzia Regionale istituito dallaRegione Emilia-Romagna: viene pre-vista un’ampia gamma di prodotti acopertura di esigenze sia di breve chedi medio periodo.Ma la grande innovazione delplafond consiste soprattutto nellemodalità con cui Fidindustria e lebanche collaboreranno per agevolarel’accesso al credito delle imprese emi-liano romagnole: l’accordo prevedeinfatti una costante interazione fra lereti operative del confidi e delle ban-che, oltre ad una significativa sempli-ficazione dell’iter di delibera e perfe-zionamento dell’operazione, garan-tendo alle imprese risposte brevi ecommisurate alle specifiche esigenzecreditizie.Inoltre, va evidenziata la possibilitàdi abbinare alla richiesta di finanzia-mento le agevolazioni, in abbatti-mento tasso o a copertura del costodella garanzia, attive a livello territo-riale, derivanti dagli accordi in esseretra Fidindustria ed Enti Locali oAssociazioni di Categoria.L’impegno del confidi non si riduce alsolo sostegno mutualistico delleimprese verso le banche: “Oggi piùche mai è necessario supportare gli

Rapporto banca/impresaUn nuovo ruolo del Confidi

Inserto redazionale

In alto, Emanuel Danieli,

direttore generale di Fidindustria ER

Sotto, Alessandro Volta

presidentedi Fidindustria ER

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Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con le Cameredi commercio della regione, nell’ambito delle attività della reteEnterprise Europe Network,, organizza incontri d’affari a EIMAINTERNATIONAL Esposizione Internazionale di Macchine perl’Agricoltura e il Giardinaggio nelle giornate di giovedì 8 evenerdì 9 novembre, con operatori e buyer provenienti dallaTurchia e dalla Russia. Eima International è la fiera di riferimento del settore della mec-canizzazione agricola e si compone di quattro saloni, EIMAGreen: tecnologie, macchine e attrezzature per il giardinaggio ela cura del verde; EIMA Componenti: componentistica, prodottiper il primo impiego, per ricambi e accessori; EIMA Energy: mac-chine operatrici e sistemi per la conversione energetica delle bio-masse; EIMA Mia: tecnologie per l’agricoltura multifunzionale.I settori merceologici della fiera sono: macchine per la lavorazio-ne del terreno la semina e la concimazione; motori; macchineper l’irrigazione; macchine per le industrie agrarie; macchine pergli allevamenti; macchine per la protezione delle piante e dellecolture; macchine per la bonifica e la forestazione; macchine perla raccolta; trattrici, motocoltivatori, moto agricole e motozap-patrici; macchine per la prima lavorazione e la conservazione delprodotto; macchine per il trasporto del prodotto; componentisti-ca, accessori e parti di ricambio; piccoli attrezzi motorizzati e amano e macchine per l'agricoltura per gli allevamenti e per la

pulizia delle stalle.L’iniziativa è completamente gratuita ed è rivolta alle aziendeemiliano - romagnole che espongono a EIMA e/o associateFederUnacoma.Per partecipare agli incontri è necessario registrarsi inserendo unadescrizione sintetica dell’azienda e i principali servizi/prodottiofferti o ricercati in lingua inglese sul www.b2match.com/eima2012entro il 19 ottobre. All’atto della registrazione occorre indicare ilSupport office (IT-Unioncamere Emilia-Romagna). Sulla basedelle richieste d’incontri formulate dalle imprese iscritte all’even-to, verrà elaborata un’agenda di appuntamenti. Gli incontrisaranno realizzati prioritariamente presso gli stand degli esposito-ri o in alternativa nello spazio EIMA lounge dedicato alle delega-zioni straniere.

Per informazioni e assistenza nella procedura d’iscrizione:Laura Bertella/Paolo Montesi - Unioncamere Emilia-Romagna e-mail: [email protected] tel: 051 63 77 045/041www.ucer.camcom.it

FLASH EUROPA Unioncamere Emilia-Romagnawww.rer.camcom.it/flash_europa

RELAZIONE SULLA GESTIONE DEIRIFIUTI URBANI NEGLI STATI MEMBRI

La nuova relazione sulla gestione dei rifiutiurbani negli Stati membri evidenzia l’esi-stenza di profonde differenze nell'UE. Larelazione classifica i 27 Stati membri in basea 18 criteri, attribuendo bandiere verdi,arancioni e rosse per voci quali totale deirifiuti riciclati, tariffe dello smaltimento deirifiuti, violazioni della normativa europea.La tabella dei punteggi costituisce unodegli elementi di uno studio in corso fina-lizzato ad aiutare gli Stati membri a miglio-rare le prestazioni nella gestione dei rifiuti.In base alla classifica stilata i Paesi virtuosisono: Austria, Belgio, Danimarca,Germania, Paesi Bassi e Svezia. Gli Statimembri che presentano i maggiori deficit diattuazione sono: Italia, Bulgaria, Cipro,Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta,Polonia, Repubblica ceca, Romania eSlovacchia, con carenze quali politichedeboli o inesistenti di prevenzione dei rifiu-

ti, assenza d’incentivi alle alternative alconferimento in discarica e inadeguatezzadelle infrastrutture per il trattamento deirifiuti. Secondo uno studio recente dellaCommissione, una piena attuazione dellalegislazione UE sui rifiuti consentirebbe dirisparmiare 72 miliardi di euro l’anno,incrementando di 42 miliardi di euro il fat-turato annuo del settore che gestisce i rifiu-ti e del settore del riciclaggio e creandooltre 400.000 posti di lavoro entro il 2020.Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/12/888&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en

NUOVE NORME SULLA RACCOLTA E IL TRATTAMENTO

DEI RIFIUTI ELETTRONICI

Dal 13 agosto è entrata in vigore la diretti-va 2012/19/UE sui cosiddetti RAEE (rifiutida apparecchiature elettriche ed elettroni-che). La direttiva introduce nuove disposi-zioni per il miglioramento della raccolta, del

riutilizzo e del riciclaggio dei RAEE e ponenuovi ambiziosi obiettivi per i Paesi mem-bri, che avranno tempo fino al 14 febbraio2014 per recepirla nelle legislazioni nazio-nali con i necessari adattamenti. Tra lenovità principali: l’estensione del campo diapplicazione della normativa, che prevededa subito l’introduzione dei pannelli foto-voltaici e successivamente l’allargamento atutte le apparecchiature elettriche ed elet-troniche; l’ampliamento dei target di rac-colta annui; il contrasto alle esportazioniillegali di RAEE dall’Unione europea; ilmiglioramento delle prestazioni ambientalidi tutti gli operatori coinvolti nel ciclo divita delle apparecchiature elettriche edelettroniche; l’impulso alla progettazione eproduzione di apparecchiature che potran-no facilitare la riparazione, l’aggiornamen-to, il reimpiego e il riciclo; la semplificazio-ne delle procedure di gestione per i produt-tori e i soggetti della filiera. Viene introdot-to un nuovo modo di calcolare i tassi di rac-colta che non saranno più basati sui chilo-grammi di rifiuti per ogni abitante, macome quantità di RAEE raccolti in rapportoalla media delle apparecchiature nuoveimmesse sul mercato nei tre anni preceden-

Notiziedall’Unione Europea

INCONTRI D’AFFARI AD EIMA INTERNATIONAL8-9 NOVEMBRE 2012, BOLOGNA FIERE

Normativacomunitaria

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ti. Questo comporta un innalzamento degliobiettivi di raccolta: entro il 2016 si dovran-no raccogliere 45 tonnellate di RAEE perogni 100 tonnellate di nuovi apparecchielettronici immessi sul mercato. Per il 2019la quantità sarà pari a 65 tonnellate. Inoltreè prevista l’introduzione del ritiro “unocontro zero” per i RAEE di piccole dimen-sioni. Questo significa che gli esercizi com-merciali oltre i 400 m2 di superficie dovran-no ritirare gratuitamente i piccoli elettrodo-mestici anche senza l’acquisto di un pro-dotto nuovo equivalente. Sono anche state definite norme più seve-re per evitare che i RAEE vengano esporta-ti illegalmente all’estero, alimentando unsistema di trattamento e smaltimento neipaesi in via di sviluppo che in molti casi nonrispetta le benché minime condizioni sani-tarie e ambientali. Un ulteriore progresso previsto è la riduzio-ne degli oneri amministrativi grazie all’ar-monizzazione degli obblighi nazionali inmateria di registrazione e comunicazione. Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/12/898&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=it

NUOVO BANDO SMART CITIES AND COMMUNITIES

AND SOCIAL INNOVATION

Il Ministero dell'istruzione, dell’università edella ricerca (MIUR) ha pubblicato unnuovo bando per la presentazione di ideeprogettuali per “Smart Cities andCommunities and Social Innovation”. I contributi assegnati sono pari a 655milioni di euro (di cui 170 milioni di contri-buto nella spesa e 485 milioni per il creditoagevolato). Il bando è aperto a imprese,centri di ricerca, consorzi, società consortilied organismi di ricerca con sedi operativesu tutto il territorio nazionale. Le idee progettuali dovranno proporreinterventi e sviluppare modelli per risolvereproblemi di scala urbana e metropolitananegli ambiti individuati dal Ministero dell’i-struzione, dell’università e della ricerca(sicurezza del territorio, invecchiamentodella società, tecnologie welfare ed inclu-

sione, domotica, giustizia, scuola, wastemanagement, tecnologie del mare, salute,trasporti e mobilità terrestre, logistica last-mile, smart grids, architettura sostenibile emateriali, cultural heritage, gestione risorseidriche, cloud computing technologies persmart government). La partecipazione delleuniversità e del sistema pubblico di ricercadeve essere non inferiore al 20% .Ogni singola idea progettuale può esserepresentata da un numero massimo di ottoproponenti e il relativo costo complessivonon può essere inferiore a 12 milioni dieuro né superiore a 22 milioni di euro. Leattività devono essere completate entro il30 dicembre 2015. Una quota della dota-zione finanziaria, pari a 25 milioni di euro,è destinata ai giovani di età non superioreai 30 anni per progetti di innovazionesociale.La scadenza per la presentazione delle pro-poste è il 9 novembre 2012, mentre i soliprogetti di innovazione sociale potrannoessere presentati fino al 7 dicembre 2012.Rif.: http://www.istruzione.it/web/ricerca/dettaglio-news/-/dettaglioNews/viewDettaglio/21306/11213

Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]

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