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ESTERO Mercati: rotta verso Guandong e Vietnam ISTITUZIONI Unione di Comuni, la Regione accelera SETTORI Il “Marconi” vuole crescere TURISMO Dare slancio e ossigeno al sistema ECONOMIA EMILIA-ROMAGNA ECONOMIA PATTO PER IL LAVORO: GENERARE SVILUPPO Una sfida vinta. La regione ha raccontato al mondo le sue eccellenze. Direzione di marcia futura: capitalizzare l’eredità e fare ancora squadra L’EMILIA-ROMAGNA VA OLTRE EXPO 2015 Anno XXI- n. 226

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ESTERO Mercati: rotta versoGuandong e Vietnam

ISTITUZIONI Unione di Comuni, la Regione accelera

SETTORIIl “Marconi” vuole crescere

TURISMODare slancio e ossigeno al sistema

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

ECONOMIAPATTO PER IL LAVORO: GENERARE SVILUPPO

Una sfida vinta. La regione ha raccontato al mondo le sue eccellenze. Direzione di marcia futura: capitalizzare l’eredità e fare ancora squadra

L’EMILIA-ROMAGNAVA OLTRE EXPO 2015

Anno

XXI

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Lo avevamo detto nel corsodella campagna elettorale e loabbiamo ripetuto in tutte leoccasioni a partire dall’inse-

diamento della Giunta regionale: illavoro sarà la nostra ossessione.Con il “Patto per il lavoro”, siglatoa fine luglio, abbiamo dato corpo aquesta volontà. E lo abbiamo fattoin tempi rapidissimi, anche se moltinon ci credevano. Adesso si tratta dilavorare, tutti uniti, per dare sostan-za agli obiettivi che il Patto propone,vale a dire il dimezzamento delladisoccupazione entro la fine legisla-tura (nel 2020) e la creazione dioltre 100mila posti di lavoro, met-tendo in campo risorse per quasi 15miliardi di euro, il tutto in un conte-sto di grande attenzione alla legalità.I primi protocolli d’intesa con leimprese del territorio concordati nel-l’ambito del Patto per il lavoro sonopartiti all’inizio dell’estate. Il“mood”, per usare un’espressioneanglosassone, è davvero positivo. La logica del Patto per il Lavoro èchiarissima, è come un’auto da met-tere in moto e da portare a una certadestinazione. Come tanti ingranaggi,la Regione Emilia-Romagna e tutti isottoscrittori del Patto – le istituzionilocali, le università, le parti socialidatoriali e sindacali, il forum delterzo settore – si assumono impegnie responsabilità, ognuno nel rispettodelle proprie competenze, in modoche, una volta girata la chiave perpartire, tutti spingano nella stessadirezione, verso il lavoro.Non era scontato che ci riuscissimo,ma la strada della concertazionecon tutte le componenti dellasocietà regionale si è dimostrataquella da perseguire. E lo abbiamofatto con grande determinazione. Sesi condividono gli obiettivi – e ilPatto è servito a questo – lavorareinsieme non rallenta l’azione di

governo, anzi la rafforza.Le condizioni per riuscirci ci sonotutte, io sono molto fiducioso. Ma,dove non bastasse la fiducia, conta-no i numeri. Nel 2015 l’Emilia-Romagna è la regione che cresce dipiù nell’export, dopo la Lombardia ele prospettive per il 2016 sonobuone. A pagare è soprattutto l’in-novazione, la produzione ad altocontenuto tecnologico, perché è pro-prio lì che passa la strada per la com-petizione globale e, di riflesso, la pos-sibilità di poter redistribuire ricchez-za sul territorio. Expo è stata una sfida vinta, da cuidobbiamo trarre le opportunità perconsolidare uno sviluppo di qualitàche porti buona e piena occupazione.Tra le eredità di Expo,c’è anche il rafforza-mento delle relazioniinternazionali dellaRegione. Su questo siconcentreranno ulte-riori sforzi, su più dire-zioni. Potenziando i rapporticon altri territori , perpromuovere scambi ecooperazione, come la provinciacinese del Guandong e la California,mete di missione istituzionali nel2015.Soprattutto, con un costante e virtuo-so rapporto con l’Unione Europea,utilizzando al meglio – e in manieracompleta – i fondi strutturali. Per ilperiodo 2014-2020 l’Emilia-Roma-gna ha ottenuto 2,5 miliardi di euro,di cui circa la metà da destinare alsettore agricolo e agroalimentare,uno dei settori trainanti per l’econo-mia. La disoccupazione in questaregione scende al di sotto dell’8%, aconferma che si torna a crescere. Eriparte anche la fiducia da parte deicittadini. Questo significa che qualco-sa si sta muovendo. Che la direzioneintrapresa, con il Patto per il Lavoroè quella di una curva di crescita. In prospettiva, nel 2016, c’è un soloobiettivo: trainare la regione e ilPaese intero fuori dalla crisi, ripor-tandole al livello che meritano nelcontesto internazionale. C’è ancoramoltissimo da fare, ma la direzioneè quella giusta. Abbiamo tutte lecarte in regola per riuscirci

Le carte in regolaper dare sostanza al Patto

Obiettivo, 100mila posti di lavoro entro la legislatura. Confortante il dato sulla ripresa, trainata dall’export

Già operativii primi protocolli con le imprese:

“Il confronto rafforzal’azione di governo”

* Presidente della Regione Emilia-Romagna

EDITORIALE

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26 EXPORTVietnam, hub nel Sud EstAsiatico per l’EmiliaDI GIUSEPPE SANGIORGI

28 Guangdong, un mercatoda 106 milioni di abitantiDI FEDERICO GIOVANNETTI

QUADERNI&DOCUMENTISistema Agro-Alimentaredell’Emilia-Romagna

31 PREMIORotta verso l’estero conTemporary export managerDI GIUSEPPE SANGIORGI

32 STORIEDucati e Lambo, vinceil “modello tedescoDI CLAUDIO VISANI

35 SCENARIAutopromotec fotografail comparto autoDI STEFANO ASPREA

36 TERRITORIOUnioni di ComuniLa Regione acceleraDI MICHELA TURRA

38 TURISMODare slancio e ossigenoal sistema turisticoDI ANTONIO ROSSINI

41 Viaggio dell’esperienzasul Grande FiumeDI PAOLO RIGHI

43 AGROALIMENTARESerate con Palletways,tra cinema e cantineDI GIANNA PADOVANI

44 SETTORIL’aeroporto “Marconi”vuole ancora crescereDI ANTONIO ROSSINI

46 FINANZAPer Elite una sestinad’assi emiliano-romagnolaDI STEFANO CATELLANI

49 CREDITOÈ nata Confidi in ReteEmilia RomagnaDI FEDERICO GIOVANETTI

51 AZIENDEOM STILL: da Luzzarala ricetta del successoDI ANNA MARIA CONOCI

52 Guidetti, tecnologieper la gestione dei RaeeDI PAOLO RIGHI

53 AMBIENTEClimate-Kic: la sfida èopportunità di innovazioneDI RAFFAELLA AGOSTINI

54 EUROPACooperazione interregio-nale chiave per l’EuropaDI MICHELA TURRA

55 FLASH EUROPA

1 EDITORIALELe carte in regola perdare sostanza al PattoDI STEFANO BONACCINI

4 IN BREVE

6 VANNO&VENGONO

10 PRIMO PIANOA Expo 2015, tutto il cuoredell’Emilia-RomagnaDI GIUSEPPE SANGIORGI

14 Splendono i “Saperi esapori della via Aemilia”DI ANTONIO ROSSINI

15 Expo, itinerari di businessalla scoperta dei territoriDI ENRICO VINCENZI

18 ECONOMIAConfcooperativeEmilia-Romagna a ExpoDI PAOLO RIGHI

20 Insieme per dimezzarela disoccupazione DI ENRICO VINCENZI

22 RICERCAUn centro d’eccellenzaper nautica ed energiaDI NATASCIA RONCHETTI

Anno XXI- n. 226 (6 nuova serie)

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Morena Diazzi

Coordinamento redazionaleGiuseppe Sangiorgi

Segreteria di redazionec/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051- 637.70.26Fax 051- 637.70.50E-mail: [email protected]

Foto Andrea Samaritani MERIDIANA IMMAGINIVia Andrea Costa, 7- 40134 BolognaTel. 051-6146625

Progetto grafico e impaginazione Alberto Accorsivia Stoppani 3441126 Modenae.mail: [email protected]

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StampaGrafiche Baroncini S.r.l.Via Ugo La Malfa, 4840026 Imola (Bologna)Tel. 0542 - 640980 - Fax 0542 - 641730e-mail: [email protected]

Autorizzazione del Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994Iscrizione al ROC (Registro OperatoriComunicazione) 5304

Chiuso in redazione il 18 Dicembre 2015

ESTERO Mercati: rotta versoGuandong e Vietnam

ISTITUZIONI Unione di Comuni, la Regione accelera

SETTORIIl “Marconi” vuole crescere

TURISMODare slancio e ossigeno al sistema

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

ECONOMIAPATTO PER IL LAVORO: GENERARE SVILUPPO

Una sfida vinta. La regione ha raccontato al mondo le sue eccellenze. Direzione di marcia futura: capitalizzare l’eredità e fare ancora squadra

L’EMILIA-ROMAGNAVA OLTRE EXPO 2015

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SOMMARIO

Periodico dell’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna

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Sale a quota 42 e si consolida il primato in Europa pernumero di specialità alimentari d’eccellenza dell’Emilia-

Romagna con l’ingresso del “Pampapato o Pampepato diFerrara” nell’Olimpo dei prodotti DOP e IGP. L’iscrizionedel tipico dolce natalizio del capoluogo estense nelRegistro comunitario delle Indicazioni geografiche (IGP) èavvenuta con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Uedel Regolamento (Ue) n. 2267/2015, approvato dallaCommissione Europea. Il traguardo è stato centrato grazieall’impegno delle aziende produttrici, con il fondamentalesostegno e coordinamento dellaCamera di Commercio di Ferrara. Il“Pampapato” (o “Pampepato”), lecui origini vengono fatte risalireall’epoca degli Estensi, ritenutodolce ricco e degno di un papa, è unprodotto da forno ottenuto dallalavorazione di farina, canditi, fruttasecca, zucchero, cacao, spezie ericoperto con cioccolato fondenteextra. La zona di produzione è il ter-ritorio della provincia di Ferrara.

Dedicata ai prodotti DOP e DOCdel territorio piacentino: è la

kermesse MiPiace Tipico che si èsvolta nel cuore di Piacenza, aPalazzo Gotico. Una manifestazioneal cui interno si è collocata la nonaedizione del Premio Coppa d’Orodella Camera di commercio avviatonel 2007 su iniziativa del presidenteGiuseppe Parenti. La consegna dei

premi, assegnati al ministro Mauri-zio Martina, al sottosegretario DeMicheli, al giornalista GiangiacomoSchiavi, all’associazione Chef toChef – rappresentata dal presidenteMassimo Spigaroli - che raduna igrandi chef emiliano-romagnoli e aSilvio Ferrari, che ha guidatoPiacenza nell’avventura di Expo2015, è stata preceduta da unmomento di riflessione condotto dalgiornalista Gaetano Rizzuto, sultema “Da Leonardo al CardinaleAlberoni: Piacenza ambasciatrice disapori”. Vini, salumi e formaggiDop, ma anche pomodoro, la vignadi Leonardo e la pizza più grandedel mondo. Questa è la Piacenzaagroalimentare emersa a Expo2015: grandi prodotti di territoriouniti a tradizione manifatturiera cheda secoli scommette su formazionee innovazione.Punto di forza di questa edizione, lasinergia con “Eccellenze in digita-le”, iniziativa avviata grazie allacollaborazione tra Unioncamere eGoogle, che promosso le aziendesui canali social.

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Piacenza: tre giorni per i prodotti DOP e DOC

MiPiace Tipico e Coppa d’Oro

MECCANICASALVATAGGIOCINESE PER LA GOLDONI

Il gruppo cinese Lovol,colosso della meccaniz-zazione agricola da 3,2mld di fatturato, salva laGoldoni grazie a unʼintesalampo che prevede il rien-tro dei lavoratori dallacassa integrazione e laripresa degli investimenti.La soluzione della crisidellʼazienda carpigiana,storica realtà produttivacon circa 270 addetti, èstata trovata grazie allʼin-gresso nella proprietàdella Lovol Arbos Group

spa, società di Calderaradi Reno controllata dallaholding cinese. Lʼintesasiglata in Comune aModena prevede il mante-nimento della produzionea Carpi, anche grazie aifuturi investimenti.

MECCANICAA CORGHI IL TROFEO D’ORO PER L’INNOVAZIONE

Il debutto di “ArtiglioUniformity” - lʼevoluzionepiù avanzata di una seriedi macchine dedicate aigommisti - ha portato aCorghi il premio “TrofeodʼOro per lʼinnovazione”

nella categoria attrezzatu-re da officina. Il riconosci-mento, assegnato allʼa-zienda reggiana a Parigialla fiera Equip Auto 2015,premia lʼennesima inno-vazione sviluppata dallʼa-zienda di Correggio (attivada oltre 60 anni) che portasul mercato il primo smon-ta-gomme al mondo confunzioni diagnostiche. Il

progetto lanciato in part-nership con Università diModena e Reggio Emilia,CRIT e LIAM Lab apre laporta alla “fabbrica delfuturo”.

WELFAREPREMIATE TRE AZIENDE EMILIANE

Sono emiliane tre delleotto aziende premiate daAssiteca, il principalegruppo di brokeraggioassicurativo italiano, perprogrammi di welfareaziendale. Coop Adriaticadi Bologna per il suo por-tale +Xte e per un model-

lo basato sullʼintero spet-tro dei pilastri del welfare.Gima, azienda felsinea diassemblaggio e confezio-namento per il packagingalimentare, per il progetto“Easy Take Away” cheprevede un servizio diristorazione take awayserale, supporta i tempi diconciliazione casa- lavoroe riduce gli sprechi dellamensa aziendale. Cms(costruzioni meccaniche elavorazione conto terzi) diModena ha realizzato ilpiano “Better Factory Bet-ter Life” che sostiene idipendenti del gruppo e lefamiglie con numerosibenefit.

AFerrara Fiere, la 29^ edizione della cerimonia di con-segna agli studenti più meritevoli dei Riconoscimenti

Francesco Viviani, insigne educatore, maestro di tolleran-za che trovò la morte nel campo di sterminio nazista diBuchenwald, dove fu internato per le proprie idee. Unesempio di libertà che la Camera di commercio onora findal 1987. Sono stati premiati 113 studenti (62 ragazzi e51 ragazze) residenti in provincia, che, nell’anno scolasti-co 2014-2015, si sono diplomati con il massimo dei voti.Ben 26 hanno raggiunto il 110 con lode e 6 hanno con-seguito il diploma in scuole fuori provincia, mentrel’Istituto con più alunni premiati (22) è stato il LiceoStatale Ludovico Ariosto di Ferrara.

AGROALIMENTARE

L’IGP al “Pampapato” o “Pampepato” di Ferrara

Da Camera di commercio di FerraraI riconoscimenti

“Francesco Viviani”

IN BREVE

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Premi a progetti greenAd Aster il Best LifeEnvironment

Premio “Paolo Mascagni”Bologna: vince EasysnapTechnology

Quattro milioni di fatturato nel2014, il 95% del quale prove-

niente dall’estero, con una crescitadel 100% rispetto all’anno prece-dente e un trend confermato per il2015. Sono i numeri di EasysnapTechnology, l’azienda di San Govan-ni in Persiceto vincitrice del Premio“Paolo Mascagni” 2015, quarta edi-zione del riconoscimento istituito daUnindustria Bologna, con “Il Restodel Carlino”, in memoria dell’im-prenditore Paolo Mascagni.Il premio è stato consegnato dall’ar-chitetto Elena Zacchiroli Mascagni aChristian Burattini e Andrea Taglini,co-fondatori di Easysnap. Quarantale aziende che hanno partecipato,raccontando la loro storia sulle pagi-ne del quotidiano.

LOGISTICAA CEPIM IL “PREMIO DELL’ANNO”

CePIM, la società cheguida lʼInterporto diParma, ha ricevuto il pre-mio “Il Logistico dell̓ Anno”,edizione 2015. Il riconosci-mento, assegnato ognianno da Assologistica econsegnato allʼa.d. LuigiCapitani, da Carlo Mearel-li, presidente dell̓ associa-zione che raccoglie oltre250 imprese del settore inItalia. Nato nel 1974, ilCentro Padano Interscam-bio Merci Spa è oggi unLogistic Service Provider

che svolge le sue attivitàallʼinterno del distrettointerportuale, in sedenazionale ed internazio-nale.

ALIMENTAREA OROGEL PREMIO PER SPOT CONTRO LO SPRECO

La 47esima edizione delKey Award, riconoscimen-to assegnato alle pubbli-cità più creative, ha vistola cesenate Orogel aggiu-dicarsi il primo premio perla categoria Brand part-nership.Lo spot, ideato in collabo-razione con lʼagenzia di

Rai Pubblicità “Airagency” e la Scuola inter-nazionale di Comics epromosso da campagnaideata da Pubblisole,tocca il tema dello sprecoalimentare, grazie a uncartoon che evidenziacome gli alimenti surgelatisiano la risposta più effi-cace in quanto già lavati,puliti, privi di scarti e facil-mente conservabili.

PERSONE

ADDIO A CAPPELLI POLITICO GENTILUOMO

A 93 anni è scomparso ilsenatore Lorenzo Cappel-li. Laureato in fisica, inse-gnante e preside, parla-mentare per la DC in trelegislature. È stato Sinda-co di Sarsina, in 12 man-

dati (primato europeo), dal1951 al 1994 e poi dal1999 al 2009, con unaparentesi in cui si candidò.Presidente della Cameradi commercio di Forlì, perun biennio, dal 1975 al1976, fu al vertice diUnioncamere Emilia-Romagna, prima di lascia-re perché eletto allaCamera dei Deputati, con-fermato nel 1979. Nel1987 fu eletto al Senato.Scelse poi il ruolo diSindaco a quello di parla-mentare.

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MMhybus e EnvEurope, dueprogetti targati Aster, consor-

zio della Regione Emilia-Romagnaper l’innovazione e la ricerca indu-striale, hanno ricevuto dallaCommissione Europea il premio“Best Life Environment”, riservatoai migliori progetti finanziati dal pro-gramma LIFE (Ambiente e azioneper il clima). Grado innovazione,trasferibilità risultati e capacità dimiglioramenti ambientali, le motiva-zioni alla base del premio. I progettihanno avuto un’ottima performan-ce finanziaria utilizzando il 100%delle risorse messe a disposizione.Mhybus (in collaborazione Regione,START Romagna, SOL spa, ENEA),ha sperimentato miscele di idrogeno(15%) e metano (85%) per il tra-sporto pubblico. EnvEurope (Aster,CNR-ISMAR- Istituto di ScienzeMarine, Corpo Forestale dello Statoe altri 14 centri ambientali) ha con-tribuito all’armonizzazione delleoperazioni della rete europea dimonitoraggio LTER.

Cerimonia nella sede della Camera di commercio diRavenna per l’ottava edizione del Premio Teodorico.

Istituito nel 2000, è rivolto a personalità che si sono distin-te in vari campi, economico, professionale, artistico, socia-le, accrescendo il prestigio della comunità provinciale. I riconoscimenti sono stati consegnati ad Andrea Brando-lini, economista, direttore del Servizio analisi statistichedella Banca d’Italia, Maurizio Marangolo, oncologo difama nazionale, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari,regista drammaturgo e attrice scenografa, fondatori delTeatro delle Albe. Sono state premiate quattro aziendeultracentenarie: Cartolibreria Salbaroli di Passanti Dott.Paolo e C. sas di Ravenna, Chesi Maria Teresa e FarmaciaSansoni di Sansoni Franca e C. snc di Faenza, RivaltaLorenzo di Bagnacavallo, entrate a far parte del RIS-Registro delle imprese storiche, istituito nel 2011 daUnioncamere per i 150 anni dell’Unità d’Italia. L’evento si è chiuso con la consegna di 43 riconoscimentiper il Concorso “Fedeltà al lavoro e progresso economi-co”. Alla CSP S.r.l. di Massalombarda, Menzione Specialeper il progetto WASP che grazie a software 3D e stampan-ti solide, costruisce “case” di ogni forma con materialeecosostenibile.

Ravenna “Teodorico” e RIS per quattroCon il “Fedeltà al lavoro e Progresso Economico”

IN BREVE

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ENTI

AGROALIMENTARE

È Marcello Bonvicini il nuovo presi-dente di Confagricoltura ReggioEmilia. Eletti anche i vice: LuciaZubiani, Giuseppe Bettuzzi e LuigiPeri. Ilaria Calunga sale al timone diConfagricoltura Donna Parma doveprende il posto di Marina DiMuzio,già al vertice regionale.Tiberio Rabboni, ex assessore regio-nale all’Agricoltura, è stato elettopresidente del Gruppo di AzioneLocale (GAL) dell’Appennino bolo-gnese. COPROB – CooperativaProduttori Bieticoli – ha nominatocome direttore generale GiancarloFontana che subentra a StefanoMontanari. L’Organismo Interpro-fessionale Pera ha rieletto GianniAmidei alla presidenza. Il piacentino Luigi Bisi, è il nuovonumero uno di UeCoop EmiliaRomagna, la centrale promossa daColdiretti regionale. Andrea Ferrini è

il nuovo presidente provinciale dellaColdiretti Forlì-Cesena dove racco-glie il testimone di Filippo Tramontialla guida dal 2011. Giorgio Grenzi,è il nuovo presidente della Federpen-sionati Coldiretti. Consorzio Alma-verde Bio: dopo la conferma del pre-sidente Renzo Piraccini arriva lanomina a vice di Stanislao Fabbrino.Agrintesa ha confermato il presiden-te Raffaele Drei e il vice Pier GiorgioLenzarini, a cui si affianca AristideCastellari. Mirco Zanelli nuovo diret-tore commerciale di Apofruit Italia.

Cavicchioli in sella a Modena. Andrei numero uno regionale

Paolo Andrei, presidente diFondazione Cariparma, è il nuovonumero uno dell’associazione traFondazioni, Casse e Montidell’Emilia-Romagna, dove è succe-duto ad Andrea Landi che ha cedutoil timone anche della FondazioneCassa di Risparmio di Modena aPaolo Cavicchioli. Sua vice EnzaRando. Conferma per Alberto Morinicome presidente della FondazioneBanca del Monte e Cassa diRisparmio Faenza, il cui Consiglio diindirizzo è composto dal nuovo viceDavide Servadei e da FrancescoCarugati, Claudia Casali, AlbertoMazzoni, Chiara Venturi, PaoloBontempi. Enrico Ratti si è insediatocome nuovo direttore generale allaFondazione del Monte di Bologna eRavenna. Significativo rinnovo per ilConsiglio d’indirizzo della FondazioneCassa di Risparmio e Banca del

Monte di Lugo, con l’elezione di 6 nuovi componenti:Silvio Bartolotti, Paolo Parmiani, Mario Betti, GuidoNeri, Claudio Tondini, Alberto Dosi.

Gualtieri raddoppia. Bulgarelli a Seta Giuseppina Gualtieri ricoprirà fino al2018 oltre al ruolo di presidenteanche quello di amministratore dele-gato di Tper nel cda composto ancheda Francesco Badia e Giovanni Neri.Nuova compagine per la società ditrasporto Seta: Vanni Bulgarelli (indi-cato dai soci pubblici di Modena) haassunto la presidenza subentrando aPietro Odorici. Il Cda è completatoda altri due componenti di nominapubblica, Daniele Caminati (ReggioEmilia) e Massimo Garibaldi(Piacenza) e due indicati da Herm srl:Giuseppina Gualtieri e Fabio Teti.Nominato direttore generale Rober-to Badalotti.

Bonaccini alla Conferenza delle RegioniIl Governatore della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini è statochiamato a guidare la Conferenzadelle Regioni e delle Province autono-me dopo Sergio Chiamparino.L’Assemblea legislativa regionaledell’Emilia-Romagna ha eletto il con-sigliere Gian Luigi Molinari alla cari-ca di presidente della Consulta degliemiliano-romagnoli nel mondo, dovesuccede a Silvia Bartolini. AlessandroCardinali e Anna Lisa Poggiali(argentina, espressione delle 111associazioni di emiliano-romagnoliall’estero) sono i vicepresidenti. Il senatore faentino Stefano Collina èstato riconfermato nella carica di pre-sidente dell’Associazione italianaCittà della ceramica. Ugo Ravanelli èil nuovo direttore generale della Fieradi Rimini. Andrea Goldstein è statonominato managing director diNomisma, società bolognese di ricer-ca e consulenza economica.

TRASPORTI

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VANNO E VENGONO

FONDAZIONI

ARTIGIANATO

Vanni Bulgarelli

Paolo Cavicchioli

Confartigianato: Granelli bis al regionale. Cna: Zanotti a Forlì-Cesena

Di nuovo eletto alla guida di Confarti-gianato Emilia Romagna il presidenteuscente Marco Granelli.Novità per le Filiere di ConfartigianatoFederimpresa Cesena: al Made in Italy(artigianato artistico, alimentazione emoda) viene chiamato SamuelePascucci, alla Meccanica Mario Picone.Cambio al vertice della Cna provincialedi Forlì-Cesena dove al dimissionarioEnzo Cortesi è succeduto come presi-dente Lorenzo Zanotti avvicendato nel

ruolo nell’area territoriale forlivese da Monica Sartini. ACna Servizi alla Comunità va Imerio Rasponi.Alla direzione di Cna pro-vinciale Ferrara, DiegoBenatti è il successore diCorradino Merli.

Marco Granelli

Tiberio Rabboni

Bonvicini a Reggio Emilia. Rabboni al Gal

Paolo Andrei

Lorenzo Zanotti

Marcello Bonvicini

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Milza guida Aci. Rinnovo in Legacoop RomagnaCambio ai vertici dell’Alleanza delleCooperative dell’Emilia-Romagna, ilCoordinamento regionale tra Agci,Confcooperative e Legacoop, cherappresenta un universo compostoda 3.600 imprese, quasi 3.200.000soci, 250.000 addetti: a Legacoop,che ha guidato da giugno 2013 adoggi, è subentrata Confcooperativecon il suo presidente FrancescoMilza.Ruenza Santandrea, presidente delgruppo cooperativo lughese Cevico, è statanominata portavoce e coordinatrice del settorevitivinicolo dell’Alleanza delle cooperative italia-ne. A coadiuvarla Carlo Dalmonte, presidentedella cantina cooperativa Caviro. Il forlivese Cristian Maretti è il nuovopresidente del distretto Nord Italia diLegacoop Agroalimentare. Succedea Giovanni Luppi, attuale presidentenazionale dell’associazione.Alla testa di Confcooperative Mode-na Carlo Piccinini subentra a Gaeta-no De Vico che lascia dopo 12 anni.Rinnovati i vertici di LegacoopRomagna dove Guglielmo Russo eMario Mazzotti prendono il postorispettivamente alla presidenza e alladirezione delle dimissionarie RuenzaSantandrea e Monica Fantini.L’ex assessore provinciale MassimoGottifredi e già direttore di LegacoopRimini, è stato scelto per guidareLegacoop Turismo dove ha preso ilposto di Maurizio Davolio.A Reggio Emilia: Cinzia Viani presi-dente della coop Unieco, GiordanoCurti nuovo direttore di Cir Food.

COOPERAZIONE

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VANNO E VENGONO

Francesco Milza

Guglielmo Russo

Cambi a Ferrara e Bologna Giorgio Zauli prende il posto di Pasquale Nappi al timone dell’Universitàdi Ferrara. Ivano Dionigi, ex rettore dell’Ateneo di Bologna, dove gli èsubentrato Francesco Ubertini, è il nuovo presidente del consorzio interu-niversitario “AlmaLaurea”, composto da 72 atenei, ricevendo il testimoneda Fabio Roversi Monaco, che rimane presidente onorario.Alberto Zambianchi confermato alla guida di SER.IN.AR. società chesostiene le attività dell’università di Bologna in provincia di Forlì-Cesena.

Il ravennate Antonio Patuelli è statoconfermato alla guida dell’Abi.Movimenti nel Gruppo IntesaSanpaolo: il parmense Erico Verderiè vice direttore di Carisbo doveaffianca il direttore generale LucaSeverini.Bruno Bossina è invece il nuovodirettore generale di Cariromagna

dove avvicenda Mauro Federzoniora direttore commerciale ImpreseDirezione Regionale Intesa San-paolo.Marco Zanella e Marco Nanettinuovi responsabile commercialidell’Area di Bologna e provincia perUniCredit. Al modenese Antonio Rosignoli laDirezione Territoriale Tosco-Emilia-na di BPER Banca. Gianluca Ceronisubentra a Edo Miserocchi, storicodirettore della Banca di CreditoCooperativo Ravennate e Imolese.Coppia ravennate per il consorziofidi dell’artigianato Unifidi EmiliaRomagna: Tiziano Samorè, che suc-cede al ferrarese Sergio Capatti, è ilnuovo presidente, mentre vice èMassimo Mazzavillani.

CREDITO

UNIVERSITÀ

Tiziano Samorè

Carlo Piccinini

Rinnovo per Patuelli. Novità in Intesa Sanpaolo Antonio Patuelli

Fiducia bis a Giorgetti

TURISMO

Federalberghi, l’Unione Emiliano Romagnola degliAlbergatori che aderisce a Confcommercio EmiliaRomagna ha confermato all’unanimità nell’incaricodi presidente Alessandro Giorgetti. La squadra ècomposta anche da quattro vicepresidenti: AmedeoFaenza (Modena) vicario e delega Città d’Arte;Ernesto Baravelli (Cervia) per la Costa; DavideScarazzini (Salsomaggiore), per le Terme; Emio Incerti (Parma) perl’Appennino. La Giunta si completa con Patrizia Rinaldis (Rimini), GiancarloBarocci (Cesenatico) e Rodolfo Albicocco (Riccione). Celso De Scrilli(Bologna) è stato nominato Consigliere Amministratore. Rinnovata la fiduciaa Terenzio Medri nell’incarico di presidente della Consulta RegionaleTurismo di Confcommercio Emilia Romagna.Gli albergatori piacentini hanno un nuovo presidente: a Giovanni Villazzisuccede Ludovica Cella.

Alessandro Giorgetti

Giorgio Zauli Francesco Ubertini

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CAMERE

Postacchini sale al vertice regionale di Confcommercio

Il bolognese Medardo Montaguti èstato eletto presidente nazionaleFedercartolai aderente a confcom-mercio. Vice il faentino Paolo Caroli.Tommaso Tomasi, presidente a Parmadi Fima (Federazione italiana mercantid’arte) Ascom - è stato designato vicepresidente nazionale vicario.La Federazione Italiana Dettagliantidell’Alimentazione di Confcommercio(Fida) ha eletto presidente nazionalela reggiana Donatella PrampoliniManzini che era già vice vicario.L’Assemblea di Confcommercio-Imprese per l’Italia dell’Emilia Roma-gna, ha eletto Enrico Postacchiniquale nuovo presidente regionaledell’Organizzazione che raggruppa le11 Associazioni Confcommercio terri-toriali e le Federazioni di categoriaregionali di settore, in rappresentanzadi oltre 80.000 imprese del Commer-cio, del Turismo e dei Servizi dell’Emi-

lia-Romagna. Succede a Ugo Margini, che ha guidatoper due mandati. Lo affiancano come vicepresidenti:Giulio Felloni (Ferrara) e Augusto Patrignani (Cesena),Alfredo Parietti (Piacenza) amministratore, e MauroMambelli (Provinciale Ravenna) con delega al Turismo.Si rinnovano i Gruppi Giovani Imprenditori diConfcommercio. A Cesena eletto il nuovo presidente,Giorgio Ambrosini, affiancato da Deborah Salvi, BarbaraBabbi, Elena Cecchini, Giacomo Neri e FrancescaGiardullo. A Rimini, scelto Fabrizio Nanni coadiuvato daivice Francesco Mautone e Daniele De Donatis.Ascom Modena per sostituire lo storico direttoreClaudio Furini ha individuato Massimo Gandolfi, giàalla guida di Ascom servizi.Rieletto fino al 2020 il consiglio direttivo della FivaConfcommercio cesenate. Alla presidenza della FivaConfcommercio cesenate rimane Alverio Andreoli, cheè presidente regionale e vice presidente nazionale.

Nuovo direttivo per AICCON

Rinnovata AICCON (Associazione Italiana per laPromozione della Cultura della Cooperazione e delNon Profit), Centro Studi promosso da Università diBologna, Alleanza delle Cooperative Italiane enumerose realtà, pubbliche e private: confermatopresidente Franco Marzocchi, nuovo vice, MauroGiordani. Nel Consiglio anche Guido Caselli (diret-tore Centro Studi Unioncamere Emilia-Romagna), Davide Drei (sindaco diForlì), Stefano Granata (presidente CGM), Giuseppe Guerini (presidenteFedersolidarietà - Confcooperative), Mauro Lusetti (presidente nazionaleLegacoop), Riccardo Milano (Banca Popolare Etica), Roberto Poggiolini (Fon-dazione Cassa dei Risparmi di Forlì), Valter Rusticali (presidente A.G.C.I. –Forlì-Cesena e Rimini), Alberto Zambianchi (presidente Ser.In.Ar.).

Ritorna Tripoli. Arriva Auricchio

COOPERAZIONE SOCIALE

VANNO E VENGONO

COMMERCIO

Enrico Postacchini

Kevin Bravi Filippo Colla

Franco Marzocchi

Giuseppe Tripoli

Medardo Montaguti

Dal Ministero dello Sviluppo Eco-nomico, Giuseppe Tripoli torna allacarica di segretario generale diUnioncamere italiana dove avvicen-da Claudio Gagliardi. Alla guida diAssocamerestero, associazione delle79 Camere di Commercio Italianeall’Estero, va l’imprenditore GianDomenico Auricchio, presidente diUnioncamere Lombardia e FiereParma e vice di Confindustria e

Unioncamere nazionale. Alla Camera di Commercio diBologna, al dimissionario SergioPrati subentrano, alla vicepresiden-za, Domenico Olivieri e al verticedell’azienda speciale CTC, CinziaBarbieri.Al timone del Comitato GiovaniImprenditori e Professionisti dellaCamera di Commercio di ReggioEmilia va Luigi Rocca.

CONFINDUSTRIA

Rinnovo nei Gruppi giovani a Piacenza, Ravenna, Forlì-CesenaIl Consiglio Direttivo di ConfindustriaCeramica ha cooptato Enzo DonaldMularoni (Ceramica Del Conca Spa) edEmilio Mussini (Panariagroup IndustrieCeramiche Spa).Simonetta Monica Talmelli, vicepresi-dente di Unindustria Ferrara, è stata con-fermata presidente del Comitato PiccolaIndustria di Confindustria Emilia-Roma-gna. Cambio al timone dell’Unione Federativadi Confindustria Romagna: Guido Otto-lenghi presidente di ConfindustriaRavenna, ha lasciato il testimone all’o-mologo di Unindustria Rimini PaoloMaggioli che lo cederà ad aprile 2016 aVincenzo Colonna numero uno diUnindustria Forlì-Cesena. Entro il 2017,la fusione darà vita a Confindustria

Romagna.Riorganizzazione delle sezioni di Confin-dustria Modena: conferma di StefanoBonacini (Tessile-Abbigliamento), novitàcon Giuseppe Villani (Alimentare) edEmanuele Orsini (Varie).Si rinnovano i Gruppi giovani imprendi-tori di Confindustria. A Piacenza, FilippoColla succede alla presidenza a GiuseppeConti. A Ravenna, confermato presiden-te Stefano Gismondi, con 4 vice: LiciaAngeli, Federico Fabbri, Gianluca Guerrae Maurizio Minghelli. Per Forlì-Cesena,Kevin Bravi subentra al presidenteuscente Danilo Casadei. Tre i vice: ElenaBabini (comunicazione, immagine e rap-porti istituzionali); Davide Gabrielli(impresa); Michele Montalti (marketingassociativo e bilancio)

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Rivivere l’atmosfera di Expo2015. Una esperienza straor-dinaria in cui si è vista erespirata tanta Emilia-

Romagna, grazie alle sue eccellenzeproduttive, al ruolo di supporto diistituzioni e associazioni, alla parteci-pazione intensa della sua gente.Dall’Esposizione Universale di Mila-

no deriva il patrimoniodi una importante ere-dità di sistema, assiemea maggiori responsabi-lità per dare continuità ecogliere le prossimesfide. Ideale conclusione del-l’avventura milanese èstato il meeting“L’Emilia-Romagna aExpo e dopo Expo”, al

Mast di Bologna, in cui la Regioneha indicato direzione e obiettivi suazioni e iniziative per consolidare irisultati ottenuti e un metodo dilavoro che ha premiato.“Expo è stata una grande opportu-nità, che abbiamo colto - afferma ilpresidente della Regione, StefanoBonaccini - L’Emilia-Romagna èstata giudicata la regione più presen-te per qualità e quantità di proposte.C’è soddisfazione, perché abbiamo

creduto in questa avventura. E’ statoun successo – rimarca il presidente -fondato sull’efficace gioco di squa-dra assieme a imprese, consorzi,associazioni di categoria ed enti loca-li, che si sono alternati per tre mesinella “Piazzetta” dell’Emilia-Romagna raccogliendo tanti apprez-zamenti”.La Regione ha investito sette milionidi euro su alcune direttrici principali.“Innanzitutto, per sostenere un set-tore agricolo e agroalimentare leadereuropeo per il numero di prodottiDop e Igp, ben 42. Con una quotadel 16 per cento del totale nazionale,questa regione è prima in Italia peresportazioni del settore agroalimen-tare, che è la seconda voce del nostroexport superiore ai 50 miliardi dieuro. Dobbiamo continuare a inve-stire sull’innovazione tecnologica escientifica legata ad agricoltura, ali-mentare e cibo con attenzione allaqualità di prodotti, produzioni,ambiente e sostenibilità. Stiamolavorando in questa direzione: lametà dei fondi europei per il periodo2014-2020 è indirizzata al Piano disviluppo rurale, ovvero ben 1,2miliardi di euro su 4,5”.L’altro tema è il turismo.“Abbiamo promosso un progetto

per la promozione integrata della viaEmilia, per raccontare al mondo ivalori delle nostre destinazioni conun nutrito numero di pacchetti stu-diati ad hoc. Un’opportunità di semi-na per il futuro perché questo com-parto possa crescere fino a doppiacifra come elemento costitutivo delPil del territorio. Un settore in cresci-ta durante l’estate e anche a fineanno”Più in generale, un sostegno alle atti-vità produttive.“Abbiamo creduto fin da subito inExpo, dove stati presenti con tutto ilnostro sistema della ricerca e innova-zione. E’ stato un trampolino per ilfuturo: c’è un valore aggiunto, almomento non quantificabile, chederiva dai contatti e dalle commessegenerati per gli anni a venire a favo-re delle aziende che hanno potutofarsi conoscere e incontrare delega-zioni da tutto il mondo, composte daistituzioni e imprese. Nella costruzio-ne di alcuni padiglioni sono stateimpegnate nostre imprese. Grandesuccesso ha avuto il World foodresearch and innovation forum, unapiattaforma sui temi food safety efood security, che proseguirà aParma nel 2016.L’Expo è stata un’occasione irripeti-bile da sfruttare al meglio anchedopo.“Abbiamo seminato molto a livelloeuropeo e internazionale, consoli-dando relazioni già presenti e allac-ciando nuovi rapporti. Il mondochiede sempre più Emilia-Romagna.Nel 2015, la nostra è la secondaregione che cresce di più nell’export

Bonaccini: “Un successo. Ora azioni per capitalizzare l’eredità e cogliere le sfide future”

A Expo 2015, tutto il cuoredell’Emilia-Romagna

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PRIMOPIANO

Nella kermesse la regione

ha raccontato al mondo eccellenze

e punti di forza

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Il presidente Stefano Bonaccini con gli assessori Palma Costi, Simona Caselliil sottosegretario Andrea Rosssi, gli scrittoriValerio Massimo Manfredi e Carlo Lucarelli, il campione olimpionico di sci Giuliano Razzoli e l'ex calciatore Giancarlo Marocchi, sullo sfondo Patrizio Bianchi

Non c’è data per ora, ma promette di essere

l’evento milanese di primavera, la riapertura

dell’Albero della Vita, del Palazzo Italia

e del Padiglione Zero a Rho-Fiera,

simboli di Expo 2015 che dovrebbero

rinascere come spazi per mostre, eventi

e incubatori d’impresa

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e le prospettive per il 2016 sonobuone. Internazionalizzazione signi-fica accompagnare le imprese arafforzare la loro dimensione, maanche favorire l’incoming qualificatoe attrarre gli investimenti esteri conazioni di marketing mirate. Ciòvuole dire valorizzare le relazioni alivello mondiale con Paesi di interes-se prioritario e costruire forti parte-nariati per la progettazione europea.Il futuro passa da qui – aggiunge ilgovernatore - ricerca e innovazioneper sostenere qualità e sostenibilità,ma anche promozione di cultura,turismo, produzioni tipiche e territo-rio su scala internazionale con ilcoinvolgimento attivo di comunità eimprese. Proviamo a fare ancorasquadra per continuare a crescere. –conclude Bonaccini, nel tracciare ladirezione di marcia futura - Expo èstata una sfida vinta. Ora dobbiamotrarre le opportunità per consolidareuno sviluppo di qualità che portibuona e piena occupazione”.

Gli obiettivi futuri Il dopo Expo 2015 dell’Emilia-Romagna punterà sulla seconda edi-zione del World Food Research &Innovation Forum (dopo il debuttoproprio a Milano) in programma nel2016 (9 e 10 maggio) alla fiera inter-nazionale Cibus a Parma, appenariconosciuta città creativa dellagastronomia Unesco, sul progettoFico Eataly World che sarà operativodal 2017 a Bologna, coerente con lestrategie di promozione delle eccel-lenze. Ma anche sulle misure di inter-nazionalizzazione a sostegno diimprese e sistema fieristico, sullavalorizzazione della Food valley,insieme alla Motor Valley e allaHealth & Wellness valley i tre brandfondamentali del progetto turistico“Via Emilia-Experience the Lifesty-le”- nonché sull’integrazione dellepolitiche di sviluppo regionale soste-nute dal Psr, Por-Fesr e Fse con ini-ziative specifiche rivolte alla dimen-sione internazionale. Sono queste leazioni dal 2016 al 2020, per darecontinuità al dopo EsposizioneUniversale di Milano, anche in vistadi Expo 2020 Dubai dove saràaffrontato il tema “ConnectingMinds, Creating the Future”.

PRIMOPIANO

La pasta ripiena più lunga disempre, ben 60 metri, tirata

rigorosamente a mano dai 35 chefemiliano-romagnoli dell’associazio-ne CheftoChef insieme ad altret-tante Mariette di Casa Artusi eSfogline e Rezdore. Sulla lunga tavolata nel Cardo Sud, ilguinness della sfoglia ripiena darecord non poteva esser conclusionemigliore di “Emilia-Romagna in viag-gio verso Expo”, inconsueta “carova-na del gusto” ideata da “Cheftochefemiliaromagna cuochi” e sostenutadalla Regione.Sono state 36 le tappe toccate daquesto viaggio slow partito dal GrandHotel di Rimini e articolato su tre per-corsi: la strada di terra lungo la diret-trice storica della via Emilia, protago-nista il cibo di strada e gli assaggi coni food truck e le bici triciclo all’insegnadella più genuina convivialità popola-re; la via d’acqua dal Mare Adriatico alFiume Po su due motonavi, laPrincipessa e la Stradivari; l’itinerarioverde lungo l’Alta Via dei Parchi, irifugi e i borghi appenninici e la cultu-ra gastronomica della tradizione mon-tanara. Ogni itinerario caratterizzatoda un particolare format gastronomi-co: Street Food d’Autore, CeneStellate e In alta quota.

Fino all’arrivo a Milano a Casa degliAtellani e Vigna di Leonardo per il rac-conto finale e a Expo 2015 per l’attofinale, “Una regione da record, i 50ripieni dell’Emilia Romagna”.Oltre 30 mila le persone curiose discoprire la straordinaria biodiversitàdella regione; decine di migliaia lefoto scattate e postate sui socialnetwork con l’hasthag #cheftoexpo.“I numeri testimoniano del successodi un’esperienza memorabile e digrande visibilità che ha unito enoga-stronomia, cultura, turismo e natura –sottolinea l’assessore regionale all’a-gricoltura, Simona Caselli - Il viaggioproseguirà nel 2016 con nuovo nomee progetto finalizzato a valorizzare ilterritorio. Abbiamo dato un messag-gio che per noi è anche una strategia”Protagonisti di questo evento uniconel suo genere i prodotti tipici Dop eIgp (di cui l’Emilia-Romagna è leaderin Europa con 42 specialità), i vini Doce Docg, la cucina regionale, interpre-tata dai cuochi stellati guidati daMassimo Spigaroli, che hanno delizia-to i gourmet con le loro creazionilasciando un patrimonio di 150 ricet-te esclusive

Il diario del viaggio è raccontato sulsito www.viaggioversoexpo.it

L’EVENTO

Performance dopo la carovana del gusto di 35 tappe

Trionfo da record a chiudere “In viaggio verso Expo”

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PRIMOPIANO

Al centro quindi, il programma“imprese a porte aperte” per favorirel’incoming di operatori professionaliinternazionali, e il piano promozio-nale integrato “Emilia-Romagna.Clusters Go Global” sui temi delfood e del benessere con collabora-zioni internazionali (con Usa, SudAfrica, Cina e Vietnam). La promo-zione internazionale delle eccellenzeculturali dell’Emilia-Romagna nelmondo avrà tra i suoi testimonial, ilmaestro Riccardo Muti e l’OrchestraGiovanile “Luigi Cherubini”, ilRavenna Festival e la Cineteca diBologna.

Numeri e protagonisti La tradizione che sposa l’innovazio-ne. La valorizzazione dell’identità el’apertura al mondo. Questi i messag-gi dell’Emilia-Romagna nella“Piazzetta” sul Cardo, a due passi daPalazzo Italia. Uno spazio dominatodalla grande insegna “Explor ER” edal messaggio “Food for life, food forthe mind” (“Cibo per la vita, cibo perla mente”) che ha invitato il visitato-re a esplorare e scoprire il territorio, isuoi prodotti e punti di forza. Trentuno i protagonisti che hannoanimato la Piazzetta, selezionati tra i79 progetti presentati. Si sono alter-nati durante un periodo di 90 giorni,Comuni e Unioni di Comuni, asso-ciazioni e istituzioni, realtà no profit,università, Camere di commercio con

Unioncamere, offrendo un’immaginesuggestiva e coinvolgente dei territo-ri, della cultura, dell’agricoltura e del-l’enogastronomia, dell’artigianatotipico e dell’industria di eccellenza. Dal mare al Po, dall’Appenino allecittà d’arte, dalle aggregazioni d’im-prese alla cooperazione nel mondo:tutti i territori si sono messi inmostra. Sfogline, chef ed enologi,artigiani, musicisti, personaggi incostume e attori hanno intrattenuto ivisitatori coinvolgendoli con labora-tori, giochi didattici e performance ditutti i generi. Grande successo ha ottenuto il touchwall, uno schermo interattivo diquattro metri per due con 223 iconea comporre la sagoma dell’Emilia-Romagna, pronte ad “aprirsi” sem-plicemente se sfiorate. Un’opera unica, che ha consentito amigliaia di persone di navigare e visi-tare virtualmente il territorio attra-verso un innovativo sistema interatti-vo e itinerari su misura, in un viaggiotra enogastronomia, arte, storia, cul-tura, economia, con la possibilità di

trasferire su dispositivi mobili -smartphone e tablet – le icone prefe-rite. Che grazie a una app sono statetrasformati in audio, rendendo acces-sibili anche alle persone non vedenti eipovedenti, tutti i testi presenti nelloschermo interattivo.Ben 300 mila sono state le visualizza-zioni dei contenuti del touch wall cheora, richiesto e quasi conteso da piùparti, dovrà essere collocato in unluogo strategico, a uso e consumo dichi viaggia in Emilia-Romagna.Durante la Settimana del Protagoni-smo si è aggiunto lo Spazio Emilia-Romagna con lo slogan W the future(Viva il futuro). A far da cornice, le immagini di gran-di personaggi della regione dal passa-to al presente, un’area interattiva peri visitatori, una sala cinema, uno spa-zio incontri. Si sono svolti 74 eventi(più di 10 al giorno) articolati in gior-nate di animazione, convegni interna-zionali; seminari tecnici, presentazio-ni di progetti, conferenze stampa, ini-ziative speciali, spettacoli musicali eartistici.

Bologna raccoglie la sfida per la sostenibilitàagroalimentare con l’International Sustai-

nability & Food Award, premio ideato da Caab(Centro Agroalimentare) in sinergia con l’Am-ministrazione comunale e la Regione Emilia-Romagna per promuovere la ricerca scientifica etecnologica, ottimizzare la distribuzione delcibo, ridurre l’impatto ambientale, stimolare unanuova cultura nel segno dell’educazione ali-mentare. La prima edizione di Bologna Award,collegato al progetto “City of Food” che valo-rizza il patrimonio agroalimentare quale chiave

identificativa della città, si è inserita in un conte-sto strategico avviato con il World Food resear-ch and innovation Forum, a Expo Milano 2015.Proprio qui, nella Piazzetta dell’Emilia-Romagna, sono stati premiati lo scienziatoSalvatore Ceccarelli, grazie alle sue ricerche infavore dello sviluppo agricolo in aree disagiate,in particolare in Siria, e Nama (Northwest atlan-tic marine alliance), organizzazione no profitfondata da pescatori della costa Nord Est degliStati Uniti per promuovere il patrimonio itticocome bene comune del pianeta.

“Questa iniziativa dà visibilità alle migliori intel-ligenze in circolazione su temi dove la nostraterra può rappresentare l’eccellenza” commen-ta l’assessore regionale alle Attività produttive,Palma Costi.I premiati hanno ricevuto ciascuno 10mila eurodestinati a nuovi progetti di sviluppo.“I vincitori – sostiene il presidente Caab,Andrea Segrè, che ha guidato la giuria - testi-moniano come le soluzioni ai problemi alimen-tari siano davvero a portata di mano, bisognasolo investire nelle buone pratiche”

IL PROGETTOSostenibilità agroalimentare: prima edizione all’Expo

Bologna Award per la ricerca scientifica e tecnologica

Il link al sitodell’Emilia-Romagna

dedicato a Expoe sotto al videoExpo: il viaggio

della Regione

Incoming in Emilia-Romagna

25 delegazioni estere hanno visitato

e stretto rapporti con circa 100 aziende

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PRIMOPIANO

Tanti temi ed eventi: la Settimana delProtagonismo dell’Emilia-Romagna a

Expo 2015 è stata una intensa maratona.Subito in vetrina, industria, ricerca e inno-vazione con la mostra delle start up(Alga&Zyme Factory Srl - Ferrara biotec-nologie; Agromet - Modena agrometeo-rologia; Fa.Mo.Sa. - Imola agricoltura diprecisione; Mark One - Cesena progetta-zione di stampanti in 3 D), vincitrici delPremio Expo 2015 selezionate da Aster trale 336 iscritte sul portale regionaleEmiliaRomagnaStarUp. Ma spazio anche a“La cooperazione agroalimentare inEmilia-Romagna. Le radici dell’innovazio-ne” incontro internazionale che ha riunitoi vertici mondiali del settore, a cominciareda Pauline Green, presidente della Co-operative Alliance (284 organizzazioni in95 Paesi per 1 miliardo di soci). . A ricerca e innovazione, parte del patrimo-nio della regione anche grazie alle storicheUniversità, si connette il tema della scuolaaffrontato con un workshop sul modelloformativo che ha contribuito a faredell’Emilia-Romagna la food valley famosanel mondo. A darne dimostrazione praticacirca 180 allievi di 20 Istituti superiori tec-nici e professionali. “È una filiera integrata, che va dall’istru-zione e formazione professionale all’altaformazione – ha spiegato l’assessoreall’Istruzione, Patrizio Bianchi - Per posi-zionare le nostre produzioni nella parte piùalta del mercato dobbiamo valorizzare larete degli istituti tecnici e professionali cheè un punto di riferimento”. L’educazione all’ambiente con video, labo-ratori sensoriali e giochi interattivi sonostati gli spazi dedicati ai gioielli paesaggisti-ci, tra cui due Parchi, il Delta del Po el’Appenino Tosco Emiliano, entrati nellaRete delle riserve “Man and Biosphere”dell’Unesco, alla biodiversità dell’Emilia-Romagna, con le sue oltre 150 specie evarietà tutelate, ai progetti della Rete dieducazione alla sostenibilità (Res) con gliassessori Emma Petitti (sostenibilità) ePaola Gazzolo (ambiente) e la vicepresi-dente Elisabetta Gualmini.

Importanti spunti per far proseguire ildibattito scientifico anche dopo Expo, tra-sformando in proposte concrete le tanteidee emerse sono arrivati da specificiapprofondimenti. Il contributo dell’agricoltura alla riduzionedelle emissioni di gas serra è al centro di“Climat ChangER”, realizzato dallaRegione Emilia-Romagna in collaborazio-ne con alcune grandi realtà dell’agroali-mentare e della GDO.“Il progetto - ha detto l’assessore regiona-le all'agricoltura Simona Caselli - coinvolgeattraverso i suoi partner il 30% delle azien-de agricole regionali e oltre 8 milioni diconsumatori”. La sperimentazione hadimostrato come, applicando specifichetecniche di coltivazione e allevamento, sipossono ridurre in modo significativo dal10 al 25 per cento, i gas responsabili delcambiamento climatico mantenendo lerese produttive e la qualità dei prodotti. Con il piano strategico“World FoodResearch and Innovation Forum” laRegione Emilia-Romagna si è presa caricodell’eredità scientifica dell’Expo e dei prin-cipi sanciti dalla Carta di Milano, per tra-sformarlo in un appuntamento biennalemondiale inframmezzato da un eventostrategico e una piattaforma web perma-nente di condivisione e confronto sui temidella ricerca e sicurezza alimentare. “Inquesti anni l’Unione Europea ha finanzia-to 88 progetti per un totale di 26 milioni dieuro in ambito agricoltura, pesca, prodottialimentari e biotecnologie, pari al 17% deltotale nazionale – ha affermato il presiden-te della Regione, Bonaccini - Un contribu-

to fondamentale è dato dalla nostra piat-taforma agroalimentare della Rete AltaTecnologia, insieme di centri di ricercapubblici e accademici coordinati da Aster,che offre un supporto qualificato per losviluppo di nuovi prodotti e processi, laselezione delle materie prime, la progetta-zione e la validazione di macchine eimpianti per la produzione e il confeziona-mento degli alimenti”.Il turismo, con l’assessore regionaleAndrea Corsini, è stato al centro dimomenti dedicati: la montagna “raccon-tata” in maniera suggestiva con dispositividi realtà virtuale e i campioni olimpici di scie di ciclismo Giuliano Razzoli e RacheleBarbieri; la “Macro regione europeaAdriatico-Ionica”, network di autoritàlocali e regionali di 8 Paesi; i borghi storici,terme, salute e benessere. Nel meeting conclusivo “La sfidadell’Emilia-Romagna oltre Expo” il presi-dente Bonaccini ha incontrato i sindaci e ilnumero uno dell’Anci Daniele Mancaassieme agli assessori Costi e Corsini e alsottosegretario Andrea Rossi. “Insieme potremo continuare a essere unodei territori più avanzati d’Europa e delmondo. Lo abbiamo dimostrato qui” hadetto Bonaccini, mentre Palma Costi haevidenziato “Ai temi di Expo possiamodare risposte grazie alla nostra agricoltura,industria, al manifatturiero, formazione eturismo. Expo ci ha permesso di ragionaresu chi siamo e dove andiamo, continuan-do questo viaggio nel mondo che esprimeuna forte domanda nei confronti dei nostriprodotti”.

IL FOCUS

Settimana del Protagonismo: vetrina efficace. Funziona il sistema partecipativoIn mostra tutti i colori e i sapori

di una terra formidabile

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“Un viaggio alla scoperta delleeccellenze agroalimentari cheha conquistato il variegatopubblico di Expo. E’ il proget-

to “Saperi e sapori della via Aemilia”coordinato da Unioncamere eSistema camerale dell’Emilia-Roma-gna nella “Piazzetta” della Regione. Vincente la qualità dei prodotti, e

soprattutto la formulanarrativa adottata dalle28 imprese, rappresenta-tive del territorio regio-nale, protagoniste dimomenti informatividedicati, assieme a treConsorzi di Tutela:Parmigiano ReggianoDOP, Aglio di VoghieraDOP e Piadina Roma-gnola IGP. “Il pubblico ha ricono-sciuto l’intelligenza el’eccellenza dell’Emilia-Romagna, composta damedie e piccole imprese.– commenta il presiden-te di Unioncamere regio-nale, Maurizio Torreg-giani - Per le nostre

aziende è stata una preziosa occasio-ne per allacciare contatti e relazioni,presentare le produzioni, il knowhow, le innovazioni e la tradizione”. Una originale esperienza divulgativadunque.“È stata vincente la modalità di pre-sentazione, nuova e interattiva, conun pubblico diversificato – confermail segretario dell’Unioncamere regio-nale, Claudio Pasini - Pienamenteraggiunto l’obiettivo di far conoscerei prodotti della nostra terra, che ilpopolo di Expo potrà degustare neltempo sul nostro territorio anche conpacchetti turistici dedicati all’enoga-stronomia di qualità”.Con la brillante e puntuale animazio-ne di Daniele De Leo, agronomoesperto di tematiche agroambientali,

le imprese hanno coinvolto il pubbli-co in un’esperienza emozionale allascoperta dell’Emilia-Romagna, “terracon l’anima”.Durante sei giorni, le meraviglie dellacucina si sono fatte conoscere attra-verso 60 momenti informativi a cui sisono affiancati 75 eventi di spettaco-lo e animazioni che hanno suscitatol’attenzione in maniera attrattiva eludica. Così Pellegrino Artusi, il padre dellacucina italiana, è “resuscitato” nellainterpretazione dall’attore EnricoZambianchi che ha dialogato con l’a-nimatore, letto e declamato ricette.Le maestre sfogline dell’associazionele “Mariette”, hanno insegnato, congesti sapienti rigorosamente a mano,a come preparare pasta fresca, piadi-na e dolci tipici come la ciambellaall’interno del programma “Il bello eil buono” studiato da Casa Artusi,“per coinvolgere il pubblico nellaconoscenza del patrimonio culturaleed enogastronomico dell’Emilia-Romagna” dice Laila Tentoni, vice-presidente del centro di culturagastronomica dedicato alla cucinadomestica italiana protagonistaanche con la #selfieDOP, sessionepratica di fotografia del cibo, labora-tori e la lezione magistrale del profes-sor Massimo Montanari. “ArtusiRemix” è stato il viaggio di suoni e

parole attraverso la cultura del cibodel dj e scrittore Daniele De Michele,“Don Pasta”.Anche la musica e il ballo sono statiingredienti graditi con i suoni dell’or-ganetto di strada e le note della can-zone Romagna Mia, nella versioneclassica di Secondo Casadei e in quel-la più innovativa, per un valzer con“Miss Piadina”. “Una presenza diversa rispetto alledegustazioni – spiega Elio Simoni,presidente del Consorzio diPromozione e Tutela della PiadinaRomagnola – tale da coinvolgere ilpubblico sotto l’aspetto emozionale edel racconto grazie al prodotto sim-bolo dell’identità della Romagna”.è stato Al centro di una serie di even-ti divulgativi invece il ParmigianoReggiano prodotto emblemadell’Emilia (“Qui la meraviglia pren-de forma” sul legame tra la DOP e ilterritorio; “Pianeta ParmigianoReggiano – il racconto della distinti-vità” sulle caratteristiche del formag-gio; “Spakka il kilo”, gioco di anima-zione). “È il legame unico con il territorio -sottolinea il presidente del ConsorzioGiuseppe Alai - il primo punto diforza del nostro prodotto una DOPche è simbolo di sana alimentazione,ma anche di culture e tradizioni uni-che”

Le imprese protagoniste del progetto di Unioncamere Emilia-Romagna

Splendono i “Saperi esapori della via Aemilia”

Animazioni e spettacoli

per far conoscere l’eccellenza

enogastronomica

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PRIMOPIANO

Sotto il link al VideoTermina l'esperienza

di Piazzetta ExplorER: ma è solo l'inizio!

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nostro territorio ed EXPO. – sostieneAndrea Zanlari, presidente dellaCamera di Commercio – NelPadiglione CIBUSèITALIA, in colla-borazione con Parma Alimentare eFiere Parma, abbiamo investito nellapiazza tematica dove abbiamomostrato la vocazione storica allaproduzione di cibo di qualità, lacapacità di essere inno-vativi nel rispetto dellatradizione, ospitando,oltre alle imprese, lestrutture che hanno per-messo al territorio diimporsi come poloa g r o a l i m e n t a r e :l’Università, la StazioneSperimentale IndustriaConserve Alimentari, laBorsa Merci Telematicae ALMA, Scuola Internazionale diCucina Italiana di Colorno”.

WelCome to Reggio EmiliaIl giro del mondo da Reggio Emilia.Per conoscere Paesi stranieri e filiereproduttive direttamente dagli opera-tori. È stata la formula scelta daCamera di Commercio e UnindustriaReggio Emilia che per l’Expo hannoportato in città delegazioni estere conl’obiettivo business.Singapore, Hong Kong, Tailandia eMalaysia, Australia, Canada, Russia,Kazakhstan e Azerbaijan, Cina eGiappone Tunisia, Algeria eMarocco Germania Golfo Persico:sono questi alcuni dei Paesi i cui ope-ratori si sono avvicendati in città perincontri d’affari con le imprese localidi vari settori come meccatronica,componentistica, meccanica agrico-la, agroalimentare, moda. “In concomitanza con Expo abbia-mo rafforzato questo filone di lavoro- sottolinea Stefano Landi, presiden-te camerale – Sono stati realizzaticirca 18 eventi, cifra assai superiore

essere, fino agli Emirati Arabi Uniti,a studiare il modello parmense invista di EXPO Dubai 2020.“Grazie a un efficace modello di col-laborazione tra pubblico e privatosiamo riusciti a massimizzare la visi-bilità del territorio e le specificità deltessuto imprenditoriale – confermaCesare Azzali, presidente del TavoloPARMAforEXPO e a.d. di ParmaAlimentare - Ha vinto la nostra ideadi EXPO diffuso: alla scopertadell’Esposizione Universale abbiamoabbinato le visite nella Food Valley.La vera sfida inizia ora. Istituzioni,mondo imprenditoriale e della ricer-ca scientifica dovranno ancora dia-logare perché la stella di Parmapossa brillare in uno scenario econo-mico sempre più competitivo”.Il progetto collettivo PARMAforEX-PO, coordinato da Parma Alimenta-re, si è concretizzato in un lavoro disquadra con diversi partner: Comu-ne, Unione Parmense degli Industria-li, Camera di Commercio, Univer-sità, e le Fondazione Cariparma, cheha sostenuto le attività di incoming, eMonteparma.“Abbiamo creato un filo diretto tra il

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Lungo la via Emilia:incoming a Parma e Reggio Emilia.

A Modena il festival arti e gusto

Funziona il marketing territoriale internazionale: progetti per dialogare con il mondo

Expo, itinerari di businessalla scoperta dei territori

Parma, riconosciuta in tutto ilmondo come capitale della“Food Valley” per l’eccellen-za delle produzioni agroali-

mentari e la presenza di imprese lea-der, ma anche perché distretto diinnovazione e all’avanguardia nelsettore delle tecnologie alimentari,ha giocato bene la carta dell’Expo ela vicinanza a Milano. Lo ha fatto con “PARMAforEXPO”il progetto di marketing territorialeinternazionale concepito per offrire aterritorio e aziende l’opportunità disviluppare contatti mirati con istitu-zioni, soggetti economici e impresestraniere. Strumento per incentivare rapportidi business è stata l’intensa attività diincoming di delegazioni provenientidai Paesi partecipanti a ExpoMilano 2015. Sono state 30 le dele-gazioni ricevute a Parma per incon-tri istituzionali e visite guidate nelleaziende. In totale, sono stati 435idelegati stranieri, 217 gli incontriorganizzati, e 151 le imprese. DaPaesi in via di sviluppo, grazie all’a-zione di UNIDO, a nazioni arrivatea rafforzare le partnership già in

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PRIMOPIANO

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palinsesto. “Ora puntiamo al dopoExpo con un progetto biennale -dichiara il sindaco di Modena, GianCarlo Muzzarelli - Nel 2016 sarannonumerosi gli eventi, incontri interna-zionali e le possibilità di investimen-to sul territorio. L’obiettivo è creareuna collaborazione tra tutti gli entidella provincia per essere competiti-vi”. Così accanto a Modena, c’eranoCarpi con il fashion, CastelfrancoEmilia con il tortellini e la Pagani, laTerra dei Castelli con i prodotti culi-nari certificati, e la zona montanarappresentata da Fanano.Modena ha firmato anche una dellapiù significative esperienze di “fuori

PRIMOPIANO

Nella foto in alto, inagurazione dei Giardini del GustoDa sinistra Maurizio Torreggiani, presidente della Camera di Commercio, Gian Carlo Muzzarelli sindaco di Modena,

e lo chef Massimo Bottura

Partner dei Giardini del Gusto: Comune, Camera di Commercio, quelle Fondazioni Cassa di Risparmio di Modena, di Vignola e Mirandola e FAMO (Fondazione AgroalimentareModenese), Palatipico, Mismaonda.

Missione compiuta. Piacenza, la “Primo-genita” si è presa una rivincita. Per i sei

mesi dell’Expo, Piacenza ha saputo essere vivae dinamica. Con uno scatto d’orgoglio hadato vita alla Piazzetta, spazio di 78 metriquadrati lungo il Cardo, realizzatadall’Associazione Temporanea di scopo (Ats)“Piacenza per Expo 2015” creata ad hoc da18 realtà del sistema economico, per coglierel’opportunità e coordinare le iniziative di pro-mozione.Una scelta ripagata dairisultati, ma anche dalmodo di “fare squadra”per uno scopo comune:associazioni e istituzionihanno condiviso lo spaziocon le aziende.L’isola piacentina, nell’o-ceano infinito di Expo, è diventata sempre piùla “vetrina” dove, per tutti i 184 giornidell’Esposizione, sono andati in scenamomenti di creatività e originalità. “Branding Piacenza” ha raccontato ogni gior-no la Piazzetta utilizzando i canali tradizionalie social per descrivere la grande partecipazio-ne. Quarantadue aziende a rappresentarsi, 85territori, 430 eventi ospitati, 230 degustazionidi prodotti tipici, tre concerti a Palazzo Italia,uno alla Triennale, 7 food blogger e 9 chef, 66startupper, feste di pizza, pane e gelato.Piazzetta Piacenza ha avuto come fulcro la“Grande Zolla”, una installazione progettatada un gruppo di creativi che, tornata a casa,

sarà ricollocata, magari vicino al nascentemuseo dell’Agricoltura.“Piacenza ha saputo cambiare marcia e pren-dere un ritmo diverso – afferma il presidentecamerale Giuseppe Parenti - Expo è stata unapalestra che ha allenato il territorio e gli hafatto tirar fuori tutte le sue possibilità. Occorrefare tesoro di questa esperienza, a cominciaredal metodo di lavoro, che hanno visto le isti-tuzioni far massa critica”.

C’è l’intenzione di tenervivo il modello Expo. Se Atsva a esaurirsi, il tavolo isti-tuzionale, strumento dilavoro comunitario, potrà“risorgere per eventi citta-dini importanti – dice SilvioFerrari, presidente Ats - Si ècomunicato con semplicità

e forza i valori di una provincia che è un mixdi eccellenze, creando un substrato per guar-dare lontano perché Piacenza ha adottato unsistema di lavoro aggregato tra istituzioni ecategorie economiche”.L’avventura si è chiusa in un luogo simbolo, ilPalazzo Gotico di Piacenza, con una cenabenefica di solidarietà che ha fruttato 20 milaeuro per le popolazioni colpite dall’alluvionedi settembre. “L’immagine festosa di Piazzetta Piacenza–conclude il sindaco Paolo Dosi - sia l’ereditàpiù importante, la testimonianza che siamocapaci di lavorare in squadra con spiritocostruttivo”

L’EVENTOLa vera sfida ora è di non disperdere il patrimonio raccolto

Piazzetta Piacenza: tutti insieme e in squadra si vince

IL PROGETTO

agli incoming del 2014. Sono stati176 gli operatori stranieri ospitatiper 916 incontri b2b e il coinvolgi-mento di oltre 215 imprese”

Vetrina a Modena Tra l’Expo e in città. Modena si ègiocata la partita chiave in termini dipromozione turistica e di valorizza-zione del territorio nella piazzettaEmilia-Romagna a Milano, dove haillustrato le proprie eccellenze. Conlo slogan “Dove tutto diventa arte”Modena è stata protagonista a Expoper due settimane: 24 eventi al gior-no per un totale di 360 di un ricco

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PRIMOPIANO

Molto più di un padiglione. Piuttostoun nuovo format, un modello di

marketing fieristico, un’agorà di dialogo pertessere relazioni di business. “Cibus è Italia”, il più grande tra i padiglio-ni corporate a Expo 2015, organizzato daFederalimentare e Fiere di Parma, con ilsostegno di Cariparma Credit Agricole, si èdistinto per innovazione.Concepito per pubblico e operatori profes-sionali, per valorizzare storia e caratteristi-che dei prodotti italiani, fare business mat-ching, comunicare la “contemporaneità”dello stile alimentare italiano, è stato il soloa raccontare i percorsi di tutte le filiere ali-mentari nazionali grazie alla testimonianzadi 420 tra aziende e consorzi, 1000 marchie migliaia di prodotti.“Cibus è Italia”, vera e propria quinta pen-sata dall’architetto Francesco Di Gregorio,organizzata su 5.000 mq, è stato il teatro dioltre 250 tra workshop, convegni, esposi-zioni, incontri, degustazioni guidate, focus.Sono stati coinvolte 300mila persone.Valore aggiunto, il programma di incomingdi operatori commerciali esteri realizzatocon ICE Agenzia e Mise che ha portato 25

delegazioni estere, 5000 incontri b2b e 200visite nella food valley “Il padiglione è il frutto di una operazioneche, grazie al Ministro Maurizio Martina, haraccolto sul mercato 15 milioni di euro perinvestirli nel supporto al “food Made inItaly” attraverso un programma condivisocon Federalimentare - dichiara AntonioCellie, CEO di Fiere di Parma - Abbiamorealizzato una piattaforma abilitante tradomanda e offerta, creando un format chepotrà essere riprodotto”. Sarà così alla18esima edizione della Cibus a Parma nelmaggio 2016, poi in Asia e negli Usa.Non solo il modello di affari sarà riproposto,perché la struttura stessa diventerà l’ingres-so ovest delle Fiere di Parma. Le opere dei13 street artist, coordinati dal digital story-teller Felice Limosani, che hanno costituitola performance “Cibus Infabula”, divente-ranno una collettiva permanente per i visi-tatori di Fiere di Parma. L’eredità sarà proiettata in altri progetti tracui la creazione di un Osservatorio perma-nente sull’Italian Sounding e di un team perfavorire le sinergie di tutti gli attori nell’atti-vità di incoming dei buyer stranieri.

L’esperienza di Expo sarà replicata a Fiere Parma e all’estero

Cibus E’ Italia, un format da esportazione

Expo”. Per cinque mesi, i GiardiniDucali e la Palazzina Vigarani dicorso Casalgrande, sono diventatisuccursale della esposizione universa-le. La kermesse “I Giardini del Gustoe delle Arti” ha esaltato la vocazionegastronomica del territorio e i suoiprodotti D.O.P. e I.G.P.. e non solo.Il filo rosso del cibo ha cucito insieme425 appuntamenti, in un cartelloneche ha tenuto vicini grandi chef (acominciare da Massimo Bottura, ispi-ratore dell’iniziativa), scrittori, musi-cisti, attori, uomini di cultura e discienza, tra show cooking, spettacoli,lezioni magistrali, mostre, conferenze,film e concerti, laboratori ha coinvol-to un pubblico trasversale per untotale di 150mila presenze (20 mila ituristi). Per la rassegna “Mestieri delcibo” sono state coinvolte, grazieall’impegno dei Consorzi e delleAssociazioni di categoria, 342 impre-se del settore agroalimentare. “Nulla è concesso senza fatica, dun-que abbiamo investito soldi e impe-gno per dire al mondo che Modenaesiste e i risultati non sono mancati –sottolinea Maurizio Torreggiani, pre-sidente della Camera di Commercio -Sulla via Emilia siamo stati quasi gliunici a esserci proposti come propag-gine dell’Expo e a essere così invista”

L’EVENTO

Creare l’area tematica più “verde dell’Expo”,il Salone del Biologico e del Naturale”. E’

stata la sfida, vinta, di BolognaFiere chiamata arealizzare una vetrina mondiale per l’agricoltu-ra biologica e la ricchezza dell’agrobiodiversità:8500 metri quadrati di parco con 300 speciecoltivate in modalità biologico, teatro e padi-glione con mostra per affrontare il tema“Feeding the planet, Energy for Life”. Nel Biodiversity Park i visitatori hanno avutol’occasione di essere protagonisti di percorsiunici e di racconti autentici, dedicati ai granditemi di alimentazione e di futuro del Pianeta,delle sfide globali per assicurare nutrimento esviluppo sostenibile. Il parco si sviluppava su due grandi ambienti.

Uno esterno, il Grand Tour d’Italia, un percorsotra cinque aree climatiche/paesaggistiche (dallapianura con le caratteristiche distese di semina-tivo ai terrazzamenti, dagli alpeggi ai giardinimediterranei) che sintetizzavano la biodiversitàdella penisola, la maggiore a livello mondiale. L’altro al chiuso, dove il viaggio proseguivaattraverso la storia della biodiversità e le eccel-lenze del biologico, nel padiglione dedicato almondo bio e nello spazio auditorium/teatro “Ilcentro della terra”, con attività, incontri, espe-rienze multimediali, intrattenimento interattivoattraverso il web e i social: un’eco universaleper conoscere l’Italia attraverso le sue eccellen-ze paesaggistiche, ambientali, agricole, agroali-mentari, imprenditoriali.

Duccio Campagnoli, numero uno dell’ente divia Michelino, rivendica “Essere stati incarica-ti di declinare uno dei temi di Expo, è statauna responsabilità per BolognaFiere. Siamoorgogliosi di aver fatto un buon servizio intermini di promozione e di immagine allanostra città e alla regione. E’ un successo diimpresa – rimarca Campagnoli -che ha realiz-zato questo anche con un risultato economi-co positivo e senza un euro di contributopubblico. E’ stato un grande lavoro che pos-siamo proseguire per dare un contributo allanuova agricoltura, anche in connessione algrande tecnopolo scienza life style e agroali-mentare italiano che dovrebbe sorgere nell’a-rea Expo”

Duccio Campagnoli: “Ci abbiamo creduto. Orgogliosi di aver fatto un buon servizio”

Biodiversity Park di BolognaFiere, area tematica di Expo Milano 2015

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ECONOMIA

Anche Confcooperative EmiliaRomagna è stata sul palco-scenico dell’Expo, per farconoscere al mondo le pecu-

liarità del sistema cooperativo.Confcooperative Emilia Romagna,che rappresenta 1.700 cooperative,72.300 addetti, 275.000 soci, 13.000milioni di euro di fatturato, insieme

alla Federazione regio-nale della Banche diCredito Cooperativo èstata presente all’Expoper sette giorni, gli stessidella “Settimana del pro-tagonismo” della Regio-ne. Lo spazio espositivoistituzionale di Conf-cooperative era allestitoall’interno di CascinaTriulza, il padiglione

dedicato alla Società civile eall’Economia sociale, situato all’ini-zio del quartiere a poca distanza dalDecumano, il viale lungo 1,5 chilo-metri che attraversava l’intera areaestesa su 110 ettari dove si sussegui-vano ben 80 padiglioni. Con il sup-porto delle moderne tecnologie mul-timediali, un video raccontava la sto-ria e gli obiettivi futuri dell’organiz-zazione, nonché i suoi valori e leimportanti dimensioni economiche.

Nella piazzetta antistante la Cascina,Confcooperative ha organizzato lapresentazione di alcuni prodottiagroalimentari tipici dell’Emilia-Romagna e realizzato interessantieventi per far conoscere al pubblico letradizioni culturali e folcloristiche piùcaratteristiche dei diversi territorilocali con la distribuzione di materia-le divulgativo sull’organizzazione esull’istituto di formazione Irecoop.“L’Esposizione di Milano – sottolineail presidente di ConfcooperativeEmilia Romagna, Francesco Milza –è stata una eccezionale vetrina inter-nazionale per promuovere le più pre-giate eccellenze agroalimentari, unsettore in cui la cooperazione rivesteun ruolo di primo piano con prodot-ti quali il Parmigiano Reggiano, ilGrana Padano, le produzioni vitivini-cole, ortofrutticole e zootecniche”.Non è un caso che l’Emilia-Romagnasia la regione europea che conta ilmaggior numero di produzioni inpossesso della certificazione europeasulla Denominazione di origine(DOP, IGP, STG).“Oltre a questi importanti giacimen-ti del territorio – prosegue Milza – inoccasione dell’Expo abbiamo pro-mosso nel suo insieme il modelloimprenditoriale cooperativo, comestrumento di sviluppo democratico esostenibile ed espressione dell’econo-mia sociale, oltre ai principi coopera-tivi quali la partecipazione attiva, lavalorizzazione delle energie e dellavoro dell’uomo, l’impegno condi-viso”.“Il programma– afferma il direttoredi Confcooperative EmiliaRomagna, Pierlorenzo Rossi – si èsviluppato attraverso numerosiappuntamenti con la presenza di fun-zionari dell’organizzazione regionalea cui si sono alternate le giornate‘dedicate’ alle Unioni provinciali,come Confcooperative Ravenna eConfcooperative Forlì-Cesena. Ai

momenti istituzionali – prosegueRossi – si sono affiancanti poi altriimportanti appuntamenti quali laconferenza internazionale ‘Peace &Food: il modello cooperativo per lacoesione sociale’ organizzata daCoopermondo – Confcooperative inpartnership con la Direzione Genera-le della Cooperazione allo Sviluppodel Ministero degli Affari Esteriall’Auditorium di ascina Triulza. Ocome l’incontro con la Rete Europeadei Giovani Cooperatori, per farconoscere meglio ai giovani europeila realtà cooperativa del nostroPaese”. Oltre al periodo specifico dedicatoall’Expo, Confcooperative ha parte-cipato all’Esposizione già da venerdì18 in concomitanza con il convegno“La cooperazione agroalimentare inEmilia Romagna. Le radici dell'inno-vazione” nel corso del quale è statapresentata la pubblicazione “La coo-perazione agroalimentare in EmiliaRomagna: una storia di successo, unfuturo di sfide” curata dall’Assesso-rato regionale all’Agricoltura insie-me all’Alleanza delle CooperativeItaliane Agroalimentari. “Un volume– conclude Rossi – che raccontacome il cuore dell’Italia agricola edella tradizione cooperativa edagroalimentare sia da semprel’Emilia-Romagna, culla di storie,tradizioni e culture che nella profes-sionalità di tante persone ha trovatole sinergie per uno sviluppo che ponequesta regione ai primi posti inEuropa”

Con le Banche di Credito

Cooperativo e l’Istituto di

formazione Irecoop

Sette giorni a Cascina Triulza, nello spazio dedicato alla Società civile e all’Economia sociale

Confcooperative Emilia-Romagna a Expod

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Pierlorenzo Rossi direttore Confcooperative

Francesco Milza presidente

ConfcooperativeEmilia Romagna

Inserto redazionale

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L’Emilia-Romagna si candidaad essere protagonista diuna nuova rivoluzioneindustriale e fa squadra per

dimezzare la disoccupazione entrola fine della legislatura, mettendo incampo risorse per quasi 15 miliardie tenendo alta l’attenzione sullalegalità. E’ l’obiettivo al centro del

Patto per il Lavoro, sot-toscritto dalla RegioneEmilia-Romagna con leistituzioni locali, le uni-versità, le parti socialidatoriali e sindacali, ilforum del terzo settore.L’impegno è a collabo-rare per realizzare lelinee strategiche, leazioni e gli strumenticapaci di generare svi-

luppo e coesione sociale.“Ci siamo dati l’obiettivo di dimezza-re la disoccupazione da qui al 2020, epassare dall’8,9 al 4,5% – ribadisce ilpresidente Stefano Bonaccini– Questosignifica creare circa 100 mila nuoviposti di lavoro in Emilia-Romagna,attraverso investimenti pubblici e pri-vati. L’occupazione e il lavoro sono gliobiettivi verso cui la Regione ha scel-to di orientare le proprie politiche e ilPatto è l’atto di responsabilità colletti-va di una comunità che individuainsieme la cornice d’azione per uncambiamento strategico”. La sfida della comunità è di essereinnovativa e dinamica. “La Regione farà di tutto per favori-re questo processo, con risorse permettere in movimento il sistema espingere i privati a investire e rende-re più competitive le imprese. – spie-ga l’assessore regionale all’Univer-sità, ricerca e Formazione Professio-nale, Patrizio Bianchi – Proporsi dicreare lavoro oggi vuol dire impe-gnare tutta la società in un percorsodi sviluppo ‘Smart, inclusive esustainable’, come indicato dal Pro-

gramma Europa 2020”.Il Patto parte dall’analisi del quadroeconomico contraddistinto da unanuova rivoluzione industriale e dimercato. Dal 2000, il contesto com-petitivo globale ha generato unacomplessa riorganizzazione dei cicliproduttivi e un crescente bisogno dicompetenze. Un cambiamentoprofondo e strutturale che ha causatouna netta divaricazione tra imprese eterritori che sono stati in grado diinserirsi con capacità di innovazione,e chi invece è rimasto ai margini. La Giunta e le componenti dellasocietà regionale condividono quindile linee di azione con cui ognuno siimpegna a contribuire al rilanciodello sviluppo e dell’occupazione inEmilia-Romagna.Punto di partenza è la convinzioneche la crescita della società e la suacapacità di generare buona occupa-zione si fondino sull'aumento di valo-re aggiunto, agendo su sviluppo e dif-fusione delle conoscenze e delle com-petenze e, quindi, stimolare innova-zione nella produzione e nei servizialle imprese, alla persona e alla

comunità, e investimenti. Centrale èl’affermazione della legalità in ogniambito e relazione di lavoro.Fondamentale l’azione di riordinoistituzionale, oltre che una attuazio-ne delle politiche pubbliche centratesulla condivisione delle scelte strate-giche e sull’integrazione dei fondiregionali, nazionali ed europei, conun sistema di welfare che riduca ledisuguaglianze e migliori la coesionesociale. Il “Patto” viene declinato in rappor-to alle persone, con la creazione diun’Agenzia regionale per il lavoro erafforzamento del sistema educazio-ne - formazione - lavoro, che si puòdefinire ER dual Education; allecomunità con il nuovo welfare elavori sociali, il terzo settore e l’au-torganizzazione sociale; alle imprese,attraverso l’internazionalizzazione,l’attivazione della Legge regionale14/2014, l’innovazione, il rafforza-mento competitivo del sistema pro-duttivo, nuove imprese e sviluppodelle competenze; qualità e investi-menti ai territori attraverso specificipiani per la sicurezza e la manuten-

ECONOMIA

Patto per il lavoro: strategie, azioni e strumenti per generare sviluppo e coesione sociale

Insieme per dimezzare la disoccupazione

Nel quinquennio 15 miliardi di euro per creare circa

100 mila posti di lavoro

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zione - a partire da “una regionesenza amianto” - per la casa, per lamobilità e per l’edilizia scolastica;alla legalità che significa contrastareogni tentativo di infiltrazione nell’e-conomia legale da parte della crimi-nalità organizzata e la negazione didiritti fondamentali nel lavoro, agen-do su appalti, anticorruzione egestione dei beni sequestrati e confi-scati; infine alla semplificazione nor-mativa: avviato il processo di riordi-no istituzionale, si indica una taskforce per realizzare, attraverso il con-fronto con le parti sociali, l'efficien-tamento organizzativo.La Regione Emilia-Romagna nelquinquennio 2015-2020 mette incampo per il lavoro, lo sviluppo delterritorio e la coesione sociale risorseper oltre 15 miliardi di euro.Per le politiche dedicate al lavoro,allo sviluppo delle imprese e dellacultura imprenditiva e alla qualità esostenibilità del territorio, mobilità,risorse strutturali per circa 3,2miliardi, in buona parte dei FondiEuropei gestiti attraverso iProgrammi Operativi Regionali delFESR, FEASR e FSE e del FondoGaranzia giovani (YEI) per circa 2,1miliardi, nonché regionali aggiuntive(240 milioni) e nazionali (900 milio-ni). A queste vanno sommate ledisponibilità per la ricostruzione del-l’area del sisma, stimate in circa 5miliardi, e fondi per la mobilitàsostenibile e le infrastrutture viarie edi comunicazione (7 miliardi)

ECONOMIA

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Una strategia, unitaria e integrata, percostruire un diffuso sistema regionale

dell’innovazione, basato su un investimentosu alte competenze delle persone e relazioniforti tra imprese innovative e strutture di ricer-ca industriale con il coinvolgimento diUniversità, Centri di ricerca e Centri per l’in-novazione. È quanto previsto dal ‘Piano trien-nale integrato’ del Fondo sociale europeo(Fse), Fondo europeo di sviluppo regionale(Fesr) e Fondo europeo agricolo per lo svilup-po rurale (Feasr), approvato dall’AssembleaLegislativa dell’Emilia-Romagna, per le altecompetenze per la ricerca, il trasferimento tec-nologico e l’imprenditorialità. La misura si inserisce negli impegni fissati dal‘Patto per il Lavoro’ per avviare una nuovagenerazione di politiche per lo sviluppo, inte-grate e cofinanziate dai fondi europei parten-do dall’individuazione di ambiti di interventoconvergenti in termini di priorità e obiettivi,procedure e tempi di attuazione. “L’obiettivo– sottolinea l’assessore regionale alLavoro, Patrizio Bianchi - è contribuire a faredell’Emilia Romagna la punta avanzata dellanuova manifattura che si sta ridisegnando alivello globale. Una manifattura, connessa aservizi altamente specialistici, capace di coniu-gare sostenibilità ambientale, produzione diconoscenza e valorizzazione e trasferimentodei risultati della ricerca, e di contaminarecompetenze culturali, creative e tecnologicheper trasformare contenuti in prodotti ad altovalore aggiunto”.In coerenza con la Strategia regionale di inno-vazione per la specializzazione intelligente, ela vocazione imprenditoriale del territorio, ilPiano per le alte competenze “darà una ulte-riore opportunità ai giovani laureati – aggiun-

ge l’assessore regionale alle Attività produttivePalma Costi - in grado di sviluppare presso leimprese progetti di trasferimento tecnologicoattraverso l’uso ‘potenziato’ di strumenti qualiil tirocinio e l’apprendistato di ricerca. Progetticon risultati concreti e immediati, che coinvol-gono un’azienda che chiede di mettere a suadisposizione tecnologie e metodologie perinnovare processi o prodotti”.Gli interventi e le misure si fondano sul raffor-zamento, la specializzazione e la qualificazio-ne di una rete di networking, con punti nodalicollocati all’interno dei Tecnopoli, che pro-muova approcci multidisciplinari dei processidi innovazione. Si va dal sostegno a investimenti in innovazio-ne, sviluppo organizzativo, messa a punto deiprodotti e servizi per la creazione di nuove e lacrescita di piccole imprese, al finanziamentodell’accesso a percorsi di alta formazione, inrete tra le università e le imprese, a formareconoscenze e competenze necessarie allaripresa dei sistemi produttivi con particolareriferimento alle filiere strategiche dell’econo-mia dei territori.“Anche l’agroalimentare ha un ruolo di primopiano – sottolinea l’assessore regionaleall’Agricoltura Simona Caselli - e il Psr ne rap-presenta un importante strumento di soste-gno, specie nella fase di produzione agricola.Tra le novità, i Gruppi operativi per l’innova-zione: partnership tra aziende agricole,mondo della ricerca, della formazione e ope-ratori economici della filiera che dovrannoindividuare le innovazioni necessarie, metterlea punto e trasferirle all’impresa per consolida-re la competitività e la sostenibilità del com-parto agricolo e agroalimentare in un’ottica direte europea”

IL PUNTO

Al via una delle azioni che danno attuazione al Patto per il LavoroPiano triennale integrato, lo strumento di una nuova generazione di politiche

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competenze, che vanno dall’auto-mazione alla meccanica delle mac-chine, dalle tecnologie produttive aimateriali, dalla nautica alla tossico-logia. In particolare quest’ultimolaboratorio vanta le più avanzatecompetenze nelle applicazioni nau-tiche che impegnano i ricercatori incinque macro-aree. Si va dalla pro-gettazione per la nautica alla simu-lazione strutturale, dalla fluidodina-mica alla verifica dell’integrità strut-turale e della qualità con metodinon distruttivi. Un’ampia gamma diambiti di ricerca che fa del tecnopo-lo romagnolo un centro di autenticaeccellenza nell’ambito della nautica,in una città – Ravenna – dove sitrova uno dei più importanti porticommerciali del Paese, il quarto pervolume di merci movimentate dopoquello di Genova, di Taranto e diGioia Tauro.

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Due sedi e un unico comunedenominatore: la ricercaavanzata al servizio delleimprese e dello sviluppo del

territorio. Con il tecnopolo diRavenna e Faenza – la prima strut-tura è ospitata dalla sede decentratadell’Università di Bologna, la secon-da è dislocata nel Parco Torricelli

delle arti e delle scienze– l’Emilia Romagna haun centro di eccellenzaper la ricerca e il trasfe-rimento tecnologiconell’ambito dell’energiae della nautica. È uno dei poli roma-gnoli – gli altri sonoquelli di Rimini e Forlì-Cesena – che compon-gono la rete ad alta tec-

nologia della regione: dieci tecnopo-li, uno per provincia e due nel capo-luogo della regione, Bologna, cherappresentano una delle principaliscommesse dell’ente di viale AldoMoro per la crescita economica deivari territori. Anche la struttura diRavenna e Faenza, realizzata conun investimento complessivo dioltre 14 milioni di euro (dei quali8,5 di provenienza pubblica, trarisorse europee e stanziamenti pro-pri della Regione) è il frutto dellacollaborazione con Provincia eCamera di Commercio, con iComuni di Ravenna e Faenza, conl’ateneo di Bologna e i dipartimentiche gestiscono i centri di ricercaindustriale e il Centro nazionaledelle ricerche. E riflette le vocazioniproduttive storiche del territorioravennate, secondo la filosofia cheha cementato la realizzazione del-l’intera ad alta tecnologia, con seipiattaforme di ricerca che corri-spondono alle caratteristiche dellenove province. A Ravenna, infatti, l’attività diricerca riguarda le costruzioni, l’e-

È il tecnopolo di Ravenna-Faenza, realizzato con un investimento di oltre 14 milioni di euro

Un centro d’eccellenzaper nautica ed energia

nergia e l’ambiente, la meccanica e imateriali. All’interno sono operativitre centri interdipartimentali dell’a-teneo. Ciri Edilizia e costruzioni sioccupa di ricerca avanzata nel setto-re delle costruzioni, dell’edilizia edel patrimonio costruito, compresoquello caratterizzato da interessestorico e artistico (le attività si svi-luppano tra Bologna e Ravenna). Asua volta Ciri Energia e Ambientefornisce una risposta articolata alladomanda di integrazione tra le esi-genze del sistema produttivo e diquello della ricerca, offrendo il sup-porto scientifico e tecnico per pro-muovere l’innovazione nel settoredell'energia, della filiera dei combu-stibili e dei carburanti, dell’ottimiz-zazione dei processi produttivi edelle attività antropiche. Infine, Ciri Meccanica avanzata emateriali copre un ampio spettro di

RICERCA

Di particolare rilievole attività del Ciri

Meccanica Avanzata,a servizio del quarto

scalo portuale italiano

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Faenza, invece, con il laboratorioCertimac-Mitai, è diventato il cuoredella ricerca su materiali innovativie tecnologie per applicazioni indu-striali, e fronte avanzato, con Istec-Cnr, per lo studio delle celle fotovol-taiche di terza generazione. In tutto,tra Ravenna e Faenza, i laboratorisono sette e hanno già all’attivo 14linee di ricerca. Questo grazieall’impegno di una cinquantina diricercatori.La convenzione tra la Regione el’Università di Bologna per il com-pletamento delle opere infrastruttu-rali, destinate alla sede di Ravennadel tecnopolo, ha consentito nelcapoluogo di provincia l’adegua-mento funzionale dei laboratoridedicati a Renzo Sartori, con unaspesa di 800 mila euro. Oggi, oltrealle aree di ricerca, il polo ospitauffici, studi, sale riunioni e lo stessoportale della rete ad alta tecnologia,che oltre a rendere visibili e accessi-bili tutte le dieci strutture dellaregione affianca alle attività di ricer-ca industriale e sviluppo tecnologicoun’offerta integrata e coordinata diservizi per l’innovazione alle impre-se. Un’azione fondamentale perdiffondere sempre di più la culturadell’innovazione tra aziende

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Da quando è entrato in funzione ha sigla-to trenta contratti con le imprese, per un

valore di 1,2 milioni di euro. Un’attività allaquale si accompagna la partecipazione abandi europei per la realizzazione di progettidi ricerca all’avanguardia. Nel tecnopolo diFaenza sono venti i ricercatori impegnati nellevarie aree di attività all’interno del ParcoScientifico e Tecnologico Torricelli, spazio dieccellenza e avanguardia per lo sviluppo el’innovazione dei materialiavanzati e compositi, unavasta area di oltre sei etta-ri strategicamente situatain prossimità dei principalicollegamenti autostradalie di alcuni dei centri pro-duttivi più avanzati dellaregione: qui sono infattioperativi un incubatore diimprese, i laboratori diricerca e gli organismi diformazione, nel futuro èprevisto l’insediamento diaziende hi-tech e di atti-vità di servizio funzionali allo sviluppo delsistema produttivo e del territorio. “Il tecnopolo di Faenza – spiega AlessandraFolli, di Centuria, l’agenzia per l’innovazionedella Romagna che coordina l’attività di diffu-sione dei risultati e favorisce la creazione diconnessioni tra le imprese e i centri di ricerca– ha comportato un costo di 2,5 milioni dieuro, con un cofinanziamento pari al 50% deltotale da parte della Regione Emilia-Romagna. L’investimento ha riguardato tutte

le linee di ricerca. Oggi il centro dispone diattrezzature di ultima generazione ad altocontenuto di innovazione. Stipula contratti diricerca con le aziende e partecipa a progetti dipiù ampio respiro, sia a livello nazionale cheeuropeo”. Il Parco, con il coordinamento del Comune diFaenza, accoglie una rete di protagonisti dellaricerca applicata (l’Istituto di scienza e tecno-logia dei materiali Istec-Cnr, il centro ricerche

Enea), della formazionespecializzata (con il corsodi laurea in Chimica e tec-nologie per l’ambiente e imateriali della facoltà diChimica industriale) e deltrasferimento tecnologicoe dell’innovazione (traAgenzia polo Ceramico eCenturia - Rit). Nel cuoredel polo produttivo dellaceramica artistica, uno deipiù importanti del Paese,l’attività del tecnopolo siarticola sue due assi. Da

un lato c’è il sostegno allo studio e allo svilup-po delle applicazioni industriali dei materialiinnovativi, come metalli e leghe speciali, poli-meri avanzati, ceramici, compositi e ibridi,nanotecnologie. Dall’altro la struttura di ricer-ca svolge un ruolo di cerniera tra il mondodell’imprenditoria e quello della ricerca, per losviluppo delle applicazioni industriali deimateriali innovativi, delle innovazioni di pro-cesso, dell’attività relativa alla realizzazione diprototipi

RICERCA

IL PROGETTO

Materiali avanzati e compositi la principale vocazione della struttura

Faenza, in arrivo l’incubatore hi-tech

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Da un lato c’è la vicinanza con l’ae-roporto, sulla rampa di lancio per

riprendere l’attività. Dall’altro c’è il col-lante con la sede del corso di laurea inIngegneria meccanica e aerospaziale.Con una superficie utile di 1.300 metriquadrati, il tecnopolo di Forlì è statorealizzato dal Comune su un’area diproprietà. Un intervento del costo di3,2 milioni di euro, per la realizzazionedi un edificio ex novo, con il finanzia-mento del 70% dell’importo da partedella Regione, e il resto messo a dispo-sizione dallo stesso comune, dallaCamera di commercio, dallaFondazione della Cassa di risparmiolocale. L’inizio dell’attività di ricerca è immi-nente, la struttura è all’avanguardia,concepita come un grande spazio fles-sibile, con pareti mobili e attrezzatureinnovative. Un gioiello, al servizio delleimprese della Romagna, con tre labora-tori al piano terra dedicati alla ricercanel campo dell’ingegneria meccanica eaerospaziale, nell’ambito di una dellesei piattaforme individuate dallaRegione, in collaborazione con le uni-versità, i centri di ricerca e le associazio-ni di categoria: in questo caso quellache insieme a meccanica e materialicomprende l’agroalimentare – con lasede di Cesena, importante polo perl’ortofrutta e in generale per il food –l’Ict e il design. La grande ambizione è quella di ren-derlo pienamente autonomo, anche sul

piano economico e finanziario, entrocinque anni, secondo il programma disviluppo fissato dalla Regione per larete ad alta tecnologia. Le attività diricerca, anche in questo caso, riflettonole vocazioni produttive del territorio delForlivese e del Cesenate. “In particola-re, nel Forlivese – spiega GianfrancoArgnani, ingegnere del Comune di Forlì– abbiamo un importante polo aero-nautico”. All’interno di ogni area tema-tica del tecnopolo di Forlì è attivo uncentro interdipartimentale di Ricercaindustriale (Ciri). L’attività di ricerca nel-l’ambito della meccanica e dei materialiè divisa in due unità operative, quelladella fluidodinamica e quella delle tec-nologie applicate all’aeronautica, allospazio e alla mobilità. La sede di Forlì comprende anche unaparte dell’area di ricerca relativa all’Ict.A Cesena, invece, sono due le unitàoperative nella ricerca al servizio delleimprese che operano nel settore dell’a-groalimentare, tra innovazione di pro-cesso, salubrità degli alimenti, bioanali-si e microbiologia. A Cesena la sede delTecnopolo è stata realizzata in un’areaadiacente al corso di laurea in Scienze etecnologie alimentari della facoltà diAgraria dell’Università di Bologna. Conuna superficie di oltre 1.100 metri qua-drati, sue due piani, è stata completatain giugno, ed è pronta a partire con leattività di ricerca, in vista della stipuladella convenzione tra Regione,Comune di Cesena e l’ateneo felsineo.Un intervento con un costo che hasuperato i 2,8 milioni e ha richiesto unanno di lavoro. Il tecnopolo di Forlì-Cesena, con quellodi Rimini e di Ravenna e Faenza com-pleta la rete ad alta tecnologia inRomagna. Rimini, con sei laboratori,rientra nell’ambito della piattaformatecnologica dedicata all’energia eall’ambiente, alla meccanica e ai mate-riali ed è stato realizzato con un inter-vento costato 3,3 milioni. Nell’area del-

l’ex macello comunale, occuperà unasuperficie di 1.300 metri quadrati, construtture che rispondono pienamentealle esigenze delle imprese che chiedo-no innovazione tecnologica (l’inaugu-razione è prevista entro la fine dell’an-no). La ricerca sui materiali e sulle tecnolo-gie innovative per la moda fa capo alCiri Mam e impiega 15 tra ricercatori edocenti. “L’attività richiede varie com-petenze, da quelle chimiche e farma-ceutiche a quelle ingegneristiche”,spiega Vincenzo Tumiatti, docenteall’Università di Bologna. “La ricerca siconcentra sulle analisi chimico-tossico-logiche dei nuovi materiali – prosegueTumiatti – anche attraverso test su lineecellulari. Abbiamo già stipulato tre con-tratti con altrettante imprese delRiminese che operano nel settorecosmetico e nutraceutico. Stiamo lavo-rando anche sul filone del packaginginnovativo e ci prepariamo a partecipa-re ai nuovi bandi regionali per l’accessoai finanziamenti europei per la ricerca”. L’altra area di ricerca fa capo al CiriEnergia e ambiente ed è costituita daquattro unità operative nell’ambitodelle bioenergie, delle biomasse, delReach (vale a dire la certificazione deiprodotti chimici per la valutazione ditossicità) e l’ecodesign. “Quest’ultimaunità – spiega il responsabile IvanoVassura – nasce dall’idea della valuta-zione dell’impatto di un prodotto lungotutto il ciclo di vita”. Il gruppo di ricer-ca è costituito soprattutto da chimici ericercatori in Scienze ambientali. “Loscenario in cui ci muoviamo – prosegueVassura – è quello dell’economia circo-lare, affinché i rifiuti di qualcuno diven-tino una risorsa per altri”. Tra le ricerche più innovative del tecno-polo di Rimini, quella che riguarda l’uti-lizzo delle alghe anche in campo ener-getico e lo studio dei processi chimicilungo tutta la filiera per verificare sesono effettivamente green

IL FOCUSForlì, Cesena e Rimini

Dall’aerospazio alle tecnologie innovative per la moda, passando per l’agroalimentare

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Uno spazio economico comunefinalizzato al libero movi-mento di beni, merci, servizi,capitali, investimenti e lavo-

ratori qualificati in una area checonta più di 620 milioni di abitanti,per numero terza al mondo, con unPil complessivo di circa 2.600 miliar-di di dollari.

Dall’inizio del 2016,decolla l’Asean Econo-mic Community (AEC):i leader dei 10 Paesi delSud-Est Asiatico checompongono l’Aseanhanno firmato innovembre a Kuala Lum-pur la dichiarazionecostitutiva della Comu-nità Economica del Sud-est asiatico e l’adozione

dell’agenda 2025, una road mapconcordata.Di questa comunità economica, unadelle porte è il Vietnam, che si candi-da a hub per la produzione ed espor-tazione sui mercati del Sud-EstAsiatico. È un Paese con vocazioneinternazionale, concretizzata in unelevato numero di accordi: gli ultimiper creare una zona di libero scambio

(Free Trade Agreement) con l’Euro-pa, e nell’area del Pacifico (Tpp,Trans Pacific Partnership) che riuni-sce 12 Paesi (esclusa la Cina) produt-tori del 40% del Pil mondiale.L’interscambio con i Paesi dell’Unio-ne Europea ha superato i 35 miliardidi dollari. L’Italia è il secondo espor-tatore e il quarto mercato Ue di desti-nazione dei prodotti vietnamiti. Ilvalore degli investimenti italiani, tri-plicato tra il 2008 e il 2013, offremargini di miglioramento.Cecilia Piccioni, ambasciatrice italia-na ad Hanoi, conferma il peso diquesta parte del mondo “Il Vietnam,offre le cosiddette 3D (“macroecono-mia durevole, consumo domestico,dividendo demografico”) che, insie-me alla rete di accordi di libero scam-bio e alla favorevole tassazione sulreddito d’impresa, operano da cata-lizzatori di Investimenti Diretti Esteri.È una delle più promettenti economiedi frontiera dove investire ora”. È in prima linea l’Emilia-Romagna,che sta costruendo un rapportocontinuativo e strutturato. Nel2015 sono stati fatti altri passiavanti. Il Desk Emilia-Romagna inBinh Duong è una struttura di sup-

porto alle imprese, nata grazie a unaccordo tra Unioncamere eBecamex (agenzia di sviluppo viet-namita), che sarà operativa ancheper tutto il 2016 nel cuore delVietnam del Sud a meno di 25 kmda Ho Chi Minh City, area vocataall’industria meccanica, con il parcoindustriale My Puhoc. “È positiva la scelta di Regione eSistema camerale – sottolinea Clau-dio Pasini, segretario generale diUnioncamere ER – di lavorare conuna progettualità di medio-lungoperiodo”. Il desk pilota sviluppa illavoro già svolto per promuoveregli investimenti, la cooperazioneeconomica, il trasferimento di tec-nologie e la collaborazione in atti-vità di ricerca. “L’Emilia-Romagna è in posizioneall’avanguardia innanzitutto per ilsettore meccanico –ribadisce Bui HuiSon, direttore di Vietrade, l’agenziadi sviluppo del Ministero Industria eCommercio del Vietnam – ma ancheper altri comparti come l’agroindu-stria e il food”. Per il 2016, la Regione Emilia-roma-gna pensa a una missione in Vietnam,come annunciato dal presidenteStefano Bonaccini incontrando unadelegazione guidata dal vice ministrodella pianificazione e degli investi-menti vietnamita, Dang Huy Dong.“C’è un interesse comune a consoli-dare la collaborazione con il Viet-nam, proprio in quei settori strategiciin cui l’Emilia-Romagna possiedeconoscenze e capacità di eccellenza -spiega Bonaccini - Lavoreremo ad unprogramma di progetti a medio elungo termine e a un protocollo checoinvolga le piccole e medie imprese,i centri di ricerca e le università”.Parole condivise dal viceministroDong: “Si può rafforzare la già otti-ma collaborazione specialmente neipunti di forza dell’Emilia-Romagnache possono rispondere alle esigenze

La “stella del Mekong”, è porta dell’area Asean, 620 milioni di abitanti, terza al mondo

Vietnam, un hub di pesonel Sud Est Asiatico

EXPORT

Forte collaborazione con il Paese che cresce

al 6% annuo. Attivo il Desk

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Il valore dell’exportdell’Emilia-Romagna

verso il Vietnam è di oltre

120 milioni di euro, ed è in crescita il

numero delle impreseesportatrici

che hanno toccato quota 617 nel 2014

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EXPORT

produttive del Vietnam. La strada èaperta. Assicuriamo tutto il nostrosupporto”. Le filiere vietnamite necessitano ditecnologia e know how per innalzarela qualità delle produzioni e le impre-se italiane possono giocare un ruoloimportante. “C’è stato un deciso incrementodelle imprese esportatrici verso ilVietnam, pari al 50% dal 2008 -afferma Stefano Landi, presidentedella Camera di commercio diReggio Emilia - Importante è l’impe-gno sulla formazione di ingegneri etecnici vietnamiti, che si esplicitanegli accordi promossi da Unimore.È un passaggio fondamentale peruna collaborazione concreta finaliz-zata allo sviluppo”.Da anni la Regione è impegnata nellacostruzione di solide relazioni con ilVietnam. “Dopo packaging, mecca-nica e food processing – aggiungel’assessore alle attività produttive,Palma Costi - porteremo anche greeneconomy, automotive, ceramiche”,mentre la collega Simona Caselli,assessore all’agricoltura ribadisce lanecessità di “rafforzare la collabora-zione anche nei settori della trasfor-mazione, dell’agricoltura, dell’acqua-coltura”. E anche il modello cooperativoesporta la sua esperienza in Vietnamcon la firma di un accordo traUnioncamere, Legacoop Emilia-Romagna e la Vietnam Coooperati-ve Alliance (Vca) per condividere lebest practice, promuovere rapportidi collaborazione e formare risorseumane. “È un ulteriore tassello - sottolinea ilpresidente camerale Maurizio Tor-reggiani – nella collaborazione traUnioncamere, Regione e Associazio-ni di categoria, impegnate a raffor-zare le relazioni istituzionali inmodo da creare un ambiente favore-

Sviluppare comuni interessi a forme dicollaborazione in diverse aree tecni-

che e tecnologiche per attivare un colle-gamento diretto tra le esigenze delleimprese e le attività formative. È l’Università di Modena e Reggio(Unimore) a rendersi protagonista, con lafirma di due accordi per attivare sinergietra mondo accademico e imprenditorialeitaliano utili a rafforzare la presenza delsistema produttivo tricolore in Vietnam. “Questi accordi - dichiara Alberto Zam-bianchi, vicepresidente di UnioncamereER riflettono e consolidano una presenzaimprenditoriale italiana sensibile e attentaall’integrazione con la comunità locale digiovani studenti e ricercatori, in un since-ro spirito di proficuo partenariato”.Nella città di Binh Duong è stato sotto-scritto un memorandum di intenti tral’Ateneo, Unioncamere Emilia-Romagna,Bonfiglioli Vietnam, Becamex Corpora-tion. Il documento pone le premesse persviluppare partnership in programmi diricerca, attività didattico formative inte-grate, comuni progetti di produzione. A Modena è stato poi firmato un proto-collo d’intesa con Unioncamere Emilia-Romagna che affida all’Ateneo emiliano ilcompito di organizzare tirocini di studentinelle aziende italiane in Vietnam peraccordarli alle esigenze di formare risorseumane con competenze specifiche. “Occorre che il mondo accademico com-

prenda l’importanza di agire a sostegnodelle necessità strategiche delle imprese –commenta il rettore Unimore Angelo O.Andrisano – nella ricerca di nuove oppor-tunità in Paesi emergenti. Questo accordoè un esempio di quanto l’università possafare per favorire processi di cooperazioneinternazionale”. Principale attore, il Dipartimento diIngegneria Enzo Ferrari – DIEF che ospitagià un nucleo di studenti vietnamiti.“Unimore ha profuso molte energie neirapporti con il Vietnam. – afferma il diret-tore del DIEF, Alessandro Capra – È impor-tante lavorare su tre fronti, mobilità di stu-denti e ricercatori, titoli universitari con-giunti e relazioni con le imprese. Dopo unanno e mezzo, cominciamo a raccogliererisultati tangibili”

L’ACCORDO

Due protocolli dall’Università di Modena e Reggio con Unioncamere per il Vietnam

Una più stretta sinergia tra impresa e cultura scientifica

vole per incrementare i rapporti dibusiness.”. Attualmente sono 617 le impreseesportatrici emiliano-romagnole inVietnam, e il valore dell’export è di120 milioni di euro. Le imprese coo-perative occupano una quota pariall’11,9 per cento.“Con questo accordo – aggiunge ilpresidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti – i rap-

porti saranno ancora più fecondi dirisultati”.Per Thien Nhan Nguyen, quintacarica istituzionale. “È un’occasioneper studiare il sistema cooperativo inEmilia-Romagna. Prodotti vietnami-ti di qualità possono essere conosciu-ti, apprezzati e acquistati, anche uti-lizzando le eccellenti tecnologie diconservazione e produzione emilia-no-romagnole”

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Pur nella differenza di dimen-sioni, il Guangdong, è permolti aspetti la Provinciacinese più simile all’Emilia-

Romagna per il dinamismo delle pic-cole e medie imprese, l’elevato livellodi industrializzazione e il forte orien-tamento ai mercati esteri.Prima provincia cinese in termini di

Pil e commercio estero,con una popolazione dioltre 106 milioni di abi-tanti, è il partner privile-giato della Regione Emi-lia-Romagna per raffor-zare una già proficuacollaborazione conopportunità da condivi-dere su una strada giàaperta.

Nel 2015 il Guangdong ha completa-to un piano quinquennale, in cui ilrapporto si è concentrato sull’Emilia-Romagna nei settori della meccanica,del ceramico, moda ed energie. Oggile imprese regionali insediate inGuangdong e censite dall’ICE sonoalmeno 14.Questa partnership proficua può fareun ulteriore salto di qualità sulla basedel Protocollo d’Intesa siglato a mag-gio a Guangzhou dal presidente dellaRegione Emilia-Romagna, StefanoBonaccini con il Governatore dellaProvincia del Guangdong, ZhaoXiaodan, in occasione della missioneorganizzata assieme all’Ambasciataitaliana a Pechino. L’obiettivo delProtocollo è di consolidare un rap-porto di partenariato per realizzareiniziative di scambio e cooperazionenell’ambito del commercio e degliinvestimenti, della sicurezza alimen-tare, della tecnologia, della tutelaambientale, della cultura e del turi-smo. Questo in continuità ai progetti deglianni passati, ma anche con diversielementi di innovazione. La nuovapianificazione del Guangdong per ilperiodo 2015-2020 sarà concentratasul sostegno ai consumi interni e sul-l’innalzamento della qualità della vitae del benessere dei cittadini, conattenzione a sanità, produzione agri-cola e salubrità dei prodotti alimen-tari, ambiente, alta formazione. Temisu cui l’Emilia-Romagna ha sviluppa-to una forte esperienza e vanta puntedi eccellenza.Nel 2016, le imprese e le universitàdella Regione Emilia-Romagnasaranno il cuore di una nuova mis-sione in Guangdong, a cui il presi-dente Bonaccini sta lavorando.“Il nostro è un territorio ricettivo,attento e aperto alle opportunità - hasottolineato il presidente StefanoBonaccini - dobbiamo continuare alavorare per irrobustire le esportazio-

ni. Abbiamo tutte le carte in regolaper essere la locomotiva del Paese e lacollaborazione tra Emilia-Romagnae Guandong può essere una ottimaopportunità per la crescita dellaregione” . Le prospettive sono incoraggianti,come hanno confermato gli incontricon due delegazioni istituzionali e diimprese cinesi. A metà ottobre, il Forum commer-ciale nel settore hotellerie e turismo,promosso dalla Provincia del Guang-dong e dalla Regione insieme aConfindustria Emilia-Romagna e allaFondazione Italia-Cina in occasionedella Settimana di protagonismo delGuangdong al Padiglione Cina diExpo Milano 2015, ha portato aBologna e a Modena oltre 20 rappre-sentanti istituzionali e 70 imprendito-ri per incontri bilaterali. E’ stato fir-mato il Memorandum of Understan-ding da parte di Confindustria Emi-lia-Romagna e CCPIT Guangdong.A dicembre, nell’ambito del progettoGIT – Guangdong Italy Traineeship,promosso da Regione Emilia-Romagna e attuato dalla FondazioneItalia Cina, una delegazione multiset-toriale di imprenditori cinesi haincontrato 25 aziende italiane.“Prosegue il rafforzamento dei rap-porti tra imprese e istituzioni rispettoa diversi temi strategici. - evidenzial’assessore regionale alle Attività pro-duttive, Palma Costi – Ciò consentedi avviare una nuova stagione di rap-porti economico-commerciali, nelcampo dell’agroalimentare e dellamanifattura per le imprese italiane,ma anche per la promozione turisticadel nostro territorio in Cina”

Dopo la firma di protocollo in maggio, delegazioni in visita. Missione nel 2016

EXPORT

La prima provincia cinese

in termini di Pil, è partner

privilegiato

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Guangdong, un mercatoda 106 milioni di abitanti

Al Forum hanno partecipato anche il vice segretario del Governo del Guangdong Li Yiwei,

il presidente della Fondazione Italia-CinaCesare Romiti e CCPIT Guangdong Chen Yanqiu,

il Console Generale della Repubblica Cinese,Wang Dong, oltre al numero uno

della commissione internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna Gino Cocchi.

La città di Ferrara e Heyuan hanno siglato unprotocollo di gemellaggio sui temi dell’acqua,

del benessere e della qualità della vita.

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Quaderni&Documenti

I

Inversione di tendenza per l’agri-coltura dell’Emilia Romagna:

dopo due anni di retrocessione, nel2015 è tornata a crescere, seppurdi poco, la produzione lorda vendi-bile (Plv). Secondo le stime provvi-sorie di Coldiretti regionale, rispet-to al 2014, c’è stato un aumentoattorno all’1% per cento che portala Plv sui 4.150 milioni di euro.Risultati positivi anche sul fronteoccupazionale, dove, nonostante ilcalo delle aziende (–1.500), si è

registrato secondo i dati Coldirettiun aumento di circa 1.000 addetti. L’anno dell’Expo dedicato al gran-de tema dell’agroalimentare –commenta Coldiretti Emilia Roma-gna – ha generato un trend vir-tuoso per l’agricoltura italiana ingenerale ed emiliano-romagnola.Con Expo c’è stata una accelera-zione dei contatti tra agricoltura emondo agroindustriale che lasciaintravvedere prospettive interes-santi per il futuro.

Grande significato assume l’aboli-zione dell’Irap e dell’Imu in agri-coltura, fatto senza precedenti didetassazione nel settore agricolo. Dopo il piovoso 2014, la siccità del2015 ha determinato una riduzio-ne delle produzioni, con problemiper il reddito delle imprese, per cuigli incrementi di prezzo non sem-pre hanno compensato il calo diproduzione, anche per la penaliz-zazione degli alti costi dei mezzi diproduzione, dai mangimi ai conci-

mi, ai costi energetici.A livello produttivo, nel settore deicereali, per il frumento il 2015 èstata un’annata di buona qualità equantità, con risultati positivi per ilduro e discreti per il tenero, con unmercato che dopo un avvio positi-vo è crollato sul finire dell’anno.Negativa la situazione del maisdove ad un calo della produzioneattorno al 13% dovuto alla siccità,hanno corrisposto anche prezzibassi sul mercato.

ANNATA AGRARIA 2015: DOPO 2 ANNI RICRESCE LA PLV: +1%Prime stime sull’anno in chiusura. Diminuiscono aziende, ma cresce occupazione

EMILIA-ROMAGNA: RUOLO GUIDA DELLA FILIERA AGRO-ALIMENTARE

Vale il 5% del fatturato europeo e il 3% per numero di imprese

L’Emilia Romagna è oggi leaderin Italia nella filiera agro-ali-

mentare e nell’industria correlatadella meccanica agro-alimentaree incide sull’area Euro per il 3% intermini di imprese e il 5% per fat-turato. I gap negativi rispetto aicompetitor europei, tassazione ecosto del lavoro su tutti, sonoampiamente compensati da unaforte competitività d’impresa sulfronte dell’innovazione e del farerete. Bene l’export con quasi l’8%del commercio estero regionaleascrivibile a prodotti alimentari.Un’agricoltura e un’industria ali-mentare di qualità che ha risenti-to in misura minore degli effettidella crisi, con prodotti eccellentiche rappresentano il meglio del“Made in Italy”, grandi marchidell’agroalimentare conosciuti intutto il mondo, una rete di centridella ricerca e dell’innovazioneimpegnati sui temi della sicurezzaalimentare, della tracciabilità esostenibilità ambientale.

Sono alcuni dei dati che emergo-no dalla ricerca “La filiera agroa-limentare emiliano-romagnola”realizzata congiuntamente dalCentro Studi di UnioncamereEmilia-Romagna e dalla DirezioneStudi e Ricerche di Intesa Sanpao-lo e presentata a Bologna daClaudio Pasini e Guido Caselli,segretario generale e direttore delcentro studi di UnioncamereEmilia-Romagna, Luca Severini eSerena Fumagalli, direttore regio-nale e ricercatrice di IntesaSanpaolo.In particolare, sono stati realizzatidue focus, il primo sul settore ali-mentare, il secondo sulla filieradella meccanica agro-alimentare.Con oltre 6.600 imprese e 60milaaddetti, l’industria alimentarerappresenta uno dei compartiprincipali della regione, una voca-zione alimentare diffusa che per-corre tutto il territorio regionale.La rilevanza del settore trova con-ferma dal confronto con le altre

regioni dei Paesi area Euro a voca-zione alimentare, quelle francesidi Ile de France, Rhone Alpes eProvenza, le spagnole della Cata-logna e dell’Andalusia, la Lombar-dia. Considerando tutta l’areaEuro, l’alimentare emiliano-roma-gnolo incide per 3% in termini diimprese e per quasi il 5% per fat-turato. Il posizionamento dell’Emilia-Romagna rispetto ai principalicompetitor europei può essere

riassunto in un voto, un 7 inpagella. Il punteggio è determi-nato da risultati economici lieve-mente inferiori ai competitor fran-cesi e spagnoli, in larga parteascrivibili a “zavorre” nazionaliquali il peso fiscale e il costo dellavoro, ampiamente compensatidalla capacità delle imprese diessere in prima fila sulla frontieradell’innovazione, del fare rete edell’internazionalizzazione. Per quanto riguarda le esportazio-

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Quaderni&Documenti

II

ni, nel 2014 sono state 1.788 leimprese che hanno esportato pro-dotti alimentari. Negli anni dellacrisi il commercio all’estero di pro-dotti alimentari ha registrato tassidi crescita apprezzabili, un trendpositivo che trova confermaanche nel primo semestre del2015, +6,3% rispetto allo stessosemestre dell’anno precedente. Con una quota sul totale naziona-le che sfiora il 20% l’Emilia-Romagna è la prima regioneesportatrice italiana, e quasi l’8%dell’intero export regionale siriconduce a prodotti alimentari.C’è un aspetto che la ricerca cer-tifica dati alla mano: esportareconviene. Dal 2008 al 2014 leimprese esportatici hannoaumentato l’occupazione del7,5% e il fatturato del 4,2%.All’opposto, le non esportatricihanno mantenuto invariata l’oc-cupazione, mentre il fatturato èdiminuito del 7%.L’Italia è tra i paesi protagonistidella filiera della meccanica agro-alimentare che comprende lemacchine per l’industria alimenta-re e bevande, dove l’Italia è leadermondiale, le macchine per l’im-ballaggio, con l’Italia seconda nelmondo, e le macchine agricole,terzo posto nel ranking mondiale,evidenziando una buona capacitàcompetitiva anche sui mercati piùlontani geograficamente e cultu-ralmente.In Italia la filiera della meccanicaagro-alimentare si concentra inEmilia-Romagna, regione leaderin questo settore, che si caratteriz-za per la presenza di un tessutoproduttivo innovativo e dove c’èuno stretto legame anche con altrisettori industriali.I conti delle imprese del 2014mostrano una migliore evoluzio-ne del fatturato delle impresedella filiera rispetto alle impresedella meccanica italiana con leaziende del settore che hannosostanzialmente tenuto e supera-to il fatturato del periodo pre-crisi,registrando anche un migliora-mento dei margini; risultato che inparte trova spiegazione dallabuona diffusione di leve strategi-che vincenti (innovazione, inter-

nazionalizzazione).In uno scenario positivo emergeperò un’elevata dispersione delleperformance, che dipende inparte dalle strategie adottate dalleimprese, ma anche dal posiziona-mento dei fornitori lungo la filiera. In prospettiva esiste il tema delrinnovo delle competenze pre-senti sul territorio: la capacità delleimprese di affrontare efficace-mente il ricambio generazionale ela capacità di sostenere la nascitadi nuovi attori economici senzadispersione di know-how e pro-fessionalità.“Intesa Sanpaolo ha sviluppato ilProgramma Filiere, l’innovativoprogetto per far crescere le filiereproduttive di eccellenza del siste-ma imprenditoriale italiano e inEmilia-Romagna l’agro-alimenta-re è uno dei settori prevalenti delprogramma insieme alla meccani-ca e alla moda. - commenta LucaSeverini, direttore regionale diIntesa Sanpaolo - “In regionesono già stati sottoscritti 19accordi di filiera nel settore agro-alimentare su un totale di 42 con-tratti a livello di Direzione Regio-nale. Grazie a questo programma,costruiamo un nuovo modello direlazione impresa-banca metten-do al centro dell’attenzione il rap-

porto tra azienda e fornitori: unlegame fondamentale che tieneinsieme il tessuto produttivo emi-liano-romagnolo e potrà crearericadute importanti per il territo-rio, incrociando i comparti indu-striali più rilevanti e portandobenefici tangibili per migliaia diaziende, dalle più grandi alle pic-cole e medie”. Per Claudio Pasini, segretariogenerale di Unioncamere Emilia-Romagna “Dallo studio anchequale consiglio alle imprese chevogliono esportare. Incrociando idati dell’export regionale conquello mondiale e le previsionieconomiche, è possibile classifica-re i mercati di riferimento in tretipologie. Innanzitutto i mercatidriver, quelli che sembrano offrire

maggiori opportunità, costituitidai Paesi che importano quoteimportanti di alimentari e, allostesso tempo, risultano in fortecrescita e fanno da traino alleesportazioni regionali. I mercati“pit stop” importanti, ma in fles-sione, quindi da monitorareattentamente. – continua Pasini -Si tratta di Paesi “fermi ai box”,mercati che potrebbero inciderenegativamente sull’andamentoexport del settore se la loro ripar-tenza dovesse ritardare a lungo.Infine, i mercati in rimonta, anco-ra marginali in termini di export,però in forte sviluppo. Possonooffrire buone opportunità nelbreve periodo e aspirare, nellungo termine, a diventare dri-ver”.

L’andamento meteo ha pesante-mente condizionato la produzio-ne agricola nel corso dell’annataappena trascorsa. Al di là delleripetute emergenze che hannocoinvolto un po’ tutto il territorioregionale (dall’alluvione di gen-naio nel Modenese in poi), il2014, a causa del susseguirsi diripetute perturbazioni atlantiche,è stato caratterizzato da un inver-no particolarmente mite e piovo-so e da un’estate anch’essa pio-vosa e più fresca della norma.Contemporaneamente, il sovrap-porsi delle produzioni a livelloeuropeo (caso eclatante la frutta),l’andamento negativo delle prin-cipali commodities, insieme agli

effetti dell’embargo russo, hannoportato a una generale flessionedei prezzi . Un mix che ha porta-to a una Plv in calo del 5,9%rispetto al 2013, ma comunquesempre sopra la soglia dei 4miliardi di euro. Percentuali analo-ghe di flessione del valore dellaproduzione agricola si sono verifi-cate a livello nazionale.Secondo i dati del Rapporto2014, tra i settori in controten-denza, per quanto riguarda l’an-damento della Plv, quello dellecolture industriali, quali la barba-bietola da zucchero, la soia e ilgirasole, che ha messo a segno un+38%. Bene in particolare la bar-babietola (Plv in crescita del

45%). Buoni i risultati anche per ilpomodoro da industria (+20%). Per quanto riguarda i cereali lariduzione della Plv si è complessi-vamente fermata al -1%, a fron-te di un andamento a luci eombre. Male sono andati in parti-colare il grano tenero (-15%), ilmais (-6%). Bene invece il fru-mento duro (+60%). Il compartodella frutta ha chiuso il 2014 conun -10% di Plv. Qui ha pesato inparticolare il diffuso calo dei prez-zi dovuto alle sovrapposizioniproduttive e allo stop delle impor-tazioni russe. Nonostante unaumento della produzione e deivolumi, le pere hanno chiuso conun -23%, le pesche con un -

Il valore della produzione agricola

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III

Un’annata segnata dall’ecceziona-le maltempo, dal crollo generaliz-zato dei prezzi all’origine e dalleconseguenze dell’embargo russo,ma nella quale l’agricoltura emilia-no-romagnola ha comunquetenuto, attestandosi sui 4,094miliardi di produzione lorda vendi-bile, un valore che è in linea conl’andamento degli ultimi cinqueanni. Bene anche l’export di pro-dotti agroalimentari che nel 2014,con un risultato di 5,5 miliardi dieuro, consolida il buon andamentodel 2013. Il comparto agroalimen-tare emiliano-romagnolo ha unvalore di 25 miliardi di euro (stimasu dati Federalimentare) e dà lavo-ro a 130 mila persone (65 mila inagricoltura e 68 mila nell’industriaalimentare). Questi i dati di sintesi della presen-tazione del Rapporto 2014 sulSistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna promosso da Regione eUnioncamere“Crediamo che l’agricoltura, l’a-groalimentare, l’agroindustriaabbiano grandi potenzialità e siano

una delle filiere strategiche percreare nuovo lavoro – sostiene ilpresidente della Regione StefanoBonaccini, - metà dei 2,5 miliardidi euro che potranno arrivare inEmilia-Romagna nei prossimi seianni, grazie alla programmazionedei Fondi europei, fanno riferimen-ti al Programma di SviluppoRurale, valorizzando ricerca edinnovazione, qualità, giovani, tute-

la del territorio, a partire dal favori-re i territori più fragili, quali la mon-tagna. È’ stata una grande soddi-sfazione avere ricevuto, primaRegione europea, il via libera daBruxelles al nuovo Psr. Ora lavore-remo per tradurre questo impor-tante risultato in fatti concreti”.“Pesa l’instabilità dei prezzi checondiziona molto questo settore esi ripercuote sul reddito degli agri-coltori. – spiega l’assessore regio-nale all’agricoltura Simona Caselli–Questo aspetto deve essereoggetto di un’iniziativa politicaforte, ma anche di un impegno daparte del mondo agricolo a supe-rare quella frammentazione cheancora caratterizza diversi settori.Con il nuovo Psr sono in arrivo 1,2miliardi. Puntiamo su filiere, orga-nizzazione, qualità e programma-zione. Insieme alla sburocratizza-zione, un tema su cui questaRegione è già impegnata comedimostra il lavoro compiuto con ilRegistro unico dei controlli”. Inripresa il credito agrario con unvalore di 5,63 miliardi di euro(+1,1%). In leggero aumento l’oc-cupazione agricola, con un +2,2%per quella femminile.L’export agroalimentareL’Emilia-Romagna ha chiuso il2014 con un valore dell’exportagroalimentare di 5,5 miliardi di

euro, confermando le buoneperfomance del 2013. Tra le prin-cipali destinazioni si confermanoGermania, Francia, Gran Bretagnae Stati Uniti. Per il terzo anno con-secutivo si attenua il saldo negati-vo della bilancia commerciale, chenel 2014 è sceso a – 163 milioni dieuro. Sul podio delle esportazioniemiliano-romagnole ci sono i salu-mi e le carni trasformate (1 miliar-do 199 milioni di euro), i formaggie i prodotti lattiero caseari (609milioni di euro), la frutta e gliortaggi lavorati (500 milioni).Sopra i 400 milioni di euro si collo-cano anche le esportazioni di frut-ta fresca, vino e derivati dei cerea-li. “Il primato dell’Emilia-Romagnanell’export di prodotti agroalimen-tari di qualità, pari al 16 per centodella quota nazionale, è una levadecisiva – ha spiegato il presidentedi Unioncamere Emilia-RomagnaMaurizio Torreggiani, che haricordato in particolare il progettoin collaborazione con la RegioneDeliziando, “uno strumento chemette al centro il cibo come brande supporta le imprese per consoli-darne la presenza nei Paesi emer-genti, la cui espansione economicadetermina una crescente richie-sta”.

Rapporto agroalimentare 2014 Maltempo e prezzi condizionano l’annata agraria, ma il valore della produzione agricola

resta sopra i 4 miliardi. Si consolida l’ export: 5,5 miliardi

24%. Bene l’actinidia con +45%.Il settore degli ortaggi (-8%), haregistrato un forte calo in partico-lare per le patate (-30%). Con ilsegno più le zucchine (35%), gliasparagi (49%), i piselli (41%).Segno meno anche per gli alleva-menti: -7%. Nel dettaglio: carnibovine (-4%), suine (-6%), polla-me (-9%), latte (-7,6%). In flessione la redditività delleaziende. I dati provvisori (elabora-ti sulla base di un campione di145 imprese agricole) danno uncalo dei ricavi dell’8,1% non suf-ficientemente compensato dallariduzione dei costi intermedi (-2,6%).

a nei diversi settori

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IV

Il sistema Agro-Alimentaredell’Emilia-Romagna

RAPPORTO 2014Sintesi

a cura di Stefano Boccaletti

Il volume “Il sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna – Rapporto 2014”, inserito nella collana Emilia-Romagna Economia, è disponibile da questa edizione unicamente on line e non più nella tradizionale versione cartacea.

È frutto del ventiduesimo anno di collaborazione tra l’Assessorato RegionaleAgricoltura e l’UnioneRegionale delle Camere di Commercio. È realizzatodall’Istituto di Economia Agro-alimentare dell’UniversitàCattolica di Piacenza, diretta dal professor RenatoPieri e dall’OsservatorioAgroindustriale della Regione,coordinato dal professorRoberto Fanfani dell’Universitàdi Bologna

1. Economia mondiale e mercati agro-alimentari

Uno sguardo d’insieme. Nel2014 ci si aspettava una crescitacompresa tra il 3,0% ed il 3,7%;invece, per Nazioni Unite (UN) eBanca Mondiale (WB), la crescitadel PIL reale si attesterebbe al2,6%, mentre il Fondo MonetarioInternazionale (IMF) la stima al3,3%, la Banca Centrale Europea(BCE) addirittura al 3,6%. Tra leeconomie avanzate, mentre negliStati Uniti e nel Regno Unito siregistra un nuovo slancio, anchegrazie a politiche monetarieespansive, in Giappone enell’Eurozona la ripresa rimanedebole. L’economia mondiale èancora trainata dai paesi emer-genti e dai Paesi in Via di Sviluppo(PVS), che crescono, a secondadelle stime, del 4,3-4,4%, del7,3-7,4% in Cina, inferiore all’an-no precedente.Nel complesso, anche per il 2015le aspettative sono per una legge-ra ripresa con una crescita, aseconda delle stime, tra il 3,0% e

il 3,5%; un’ulteriore accelerazionedi 0,2-0,3 punti percentuali è pre-vista nel 2016. In ripresa, seppurefaticosa, le economie più avanza-te, con una crescita stimata tra il2,1-2,4% nel 2015, rispettoall’1,6-1,8% del 2014.In Italia, le stime Istat del PIL, chenel 2014 tocca 1.542 miliardi dieuro, parlano di un calo dello0,4%, un segno negativo per ilterzo anno consecutivo (-2,3%nel 2012, e -1,9% nel 2013, peruna perdita di 73 miliardi di PIL,dai 1.615 miliardi nel 2011).

I mercati mondiali dei prodottiagro-alimentari. I mercati si carat-terizzano per una diminuzionecontinua dei prezzi: dalla prima-vera del 2014 l’indice FAO deiprezzi alimentari (base 100 neltriennio 2002-2004) ha continua-to a scendere, fino a raggiungere173,8 punti (una riduzione del18,7% su base annua), una ten-denza che caratterizza tutti i prin-cipali aggregati considerati, adeccezione dei lattiero-caseari, inripresa negli ultimi due mesi.La produzione mondiale di cerea-li dovrebbe raggiungere 2.523milioni di tonnellate nel 2014/15,sostanzialmente invariata rispettoal picco del 2013/14, graziesoprattutto all’aumento di produ-zione del frumento. La domandacomplessiva, in crescita dell’1,8%,dovrebbe attestarsi a 2.461 milio-ni di tonnellate e questo determi-nerebbe un aumento degli stock,che toccherebbero 627 milioni ditonnellate, il livello più alto negliultimi 15 anni.Per quanto riguarda le produzionianimali, ci si attende una crescita(+1,1%) della produzione com-plessiva di carne, mentre i consu-mi pro-capite rimangono stabili a

livello mondiale (42,8 kg/anno),con una crescita della domandacomplessiva. La produzione dilatte dovrebbe aumentare del2,4% nel 2014, raggiungendo792 milioni di tonnellate, soprat-tutto grazie alle performance deipaesi asiatici, dove si concentraanche la crescita della domanda..

2. Le politiche comunitarie e nazionali

L’avvio della programmazione2014-2020 ha condotto alla defi-nizione dei documenti program-matici per le politiche europee etra queste la presentazione degliAccordi di Partenariato, con i qualisi avvia la gestione integrata deiFondi Strutturali Europei (SIE) perla definizione delle strategie di svi-luppo territoriale in linea conquelle di Europa 2020. In talecontesto vengono perseguiti, inuna cornice comune, undiciObiettivi Tematici (OT), con con-centrazioni differenziate per cia-scuno Stato Membro.La definizione della nuova PACper il periodo 2014-2020 ha por-tato gli Stati Membri ad adottarele principali scelte fra i diversi livel-li di applicazione (in percentuale)della suddivisione del “premiounico”. Le diversità tra i Paesihanno riguardato quasi tutti iprincipali aspetti degli interventiprevisti dalla nuova PAC: trasferi-mento tra pilastri, massimo 15%e 25% per uno Stato; regionaliz-zazione; pagamento redistributi-vo; greening; giovani agricoltori;aiuti accoppiati; piccole aziende.Lo scenario nazionale è statocaratterizzato dal processo deci-sionale che ha portato all’appro-vazione del documento “Lanuova PAC: le scelte nazionali”,

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V

che contiene le decisioni sulla suaattuazione. Nell’ambito di unariforma che non è quella desidera-ta, la strategia del MIPAAF è voltaa ottimizzare i fondi UE stimandoche, con l’entrata in vigore nel2015, il calo medio rispetto aipremi attuali sarà circa del 18%,ma con il limite per cui nessunbeneficiario può perdere più del30%. La dotazione finanziariadestinata all’Italia dallaCommissione Europea ammontaa oltre 10,4 miliardi di euro per ilperiodo 2014-2020, a cui vannoaggiunte altrettante risorse delcofinanziamento nazionale per untotale pari 20,85 miliardi di euro in7 anni (+6% rispetto alla pro-grammazione 2007-2013).

3. Produzione e redditività delsettore agricolo

Nel 2014 i redditi agricolidell’Unione Europea (misuraticome valore aggiunto al costo deifattori per unità di lavoro) hannocontinuato a contrarsi, facendosegnare una diminuzionedell’1,7% rispetto all’anno prece-dente e proseguendo nel trendnegativo già verificatosi nel 2013(-1,3%). Sono solo 8 i PaesiMembri che hanno evidenziatoun aumento, mentre nei restanti20 Paesi si è registrata una con-trazione; tra questi anche l’Italia,in cui la riduzione dei redditi si èattestata sull’11%, collocandolain quart’ultima posizione (dopoun 2013 contraddistinto da unaumento di quasi il 9%). La ridu-zione dei redditi agricoli nel 2014è dovuto in particolare alla con-trazione dei valori in termini reali(-4,0%). Anche il valore dellaproduzione agricola diminuisce (-3,4%), per l’effetto congiuntodella forte riduzione della produ-zione vegetale (-6,0%) e dellaflessione più contenuta di quellaanimale (-0,9%). Il calo sia dellaproduzione vegetale che di quellaanimale è dovuto ad una consi-stente riduzione dei prezzi (-9,5%e -2,8% rispettivamente), solo inparte controbilanciata da unincremento delle quantità prodot-te (+3,8% e +1,9%). Anche i

consumi intermedi dei mezzi tec-nici impiegati in agricoltura dimi-nuiscono in termini reali (-3,6%).Nel 2014 l’andamento negativodella produzione lorda vendibile(PLV) agricola regionale si inaspri-sce ulteriormente (nel 2013 erapari al –3%), facendo registrareuna riduzione di quasi il 5,9% eattestandosi attorno ai 4.094milioni di euro, espresso in valoricorrenti. La dinamica, per nienteconfortante, della PLV è statodeterminata dalla flessione deiprezzi alla produzione (esclusigrano duro, riso, alcuni ortaggi,tra cui il pomodoro da industria, el’actinidia) e dai fenomenimeteorologici. L’analisi della red-ditività delle aziende agricoleregionali (ottenuta elaborando idati relativi ad un campione di145 aziende della rete di contabi-lità agraria regionale RICA) evi-denzia nel 2014 risultati estrema-mente negativi rispetto al 2013,in termini sia di reddito nettoaziendale, che di fatturato.L’andamento negativo del reddi-to è stato determinato da unaforte riduzione dei ricavi (-8,1%),non sufficientemente controbi-lanciata da un sostanziale conte-nimento dei costi intermedi (-2,6%) e degli oneri finanziari enemmeno da un leggero incre-

mento degli aiuti diretti al redditoaziendale.

4. Le produzioni vegetali

Nel 2014 le produzioni vegetalihanno fatto registrare una flessio-ne del risultato economico rispettoall’anno precedente (-4%). Icereali presentano una leggerariduzione del fatturato (-1%),mentre è risultato migliore l’anda-mento economico delle coltureindustriali, barbabietola da zuc-chero, soia e girasole, anche se

con un forte ribasso dei prezzi.Situazione difficile anche per lafrutta a causa del calo dei consumie della concorrenza straniera (inparticolare pesche e nettarine) maanche dei prezzi di mercato moltocontenuti (mele). Oltremodo lasituazione del settore ortofruttico-lo è stata aggravata dai provvedi-menti di embargo verso il governoRusso messi in atto dall’Europa. Ilpomodoro da industria, in contro-tendenza, ha presentato un buonrisultato, trainato anche dall’anda-mento del mercato mondiale posi-

Andamento della PLV a prezzi correnti e costanti 1998-2014 (Milioni di €)

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VI

tivo per il trasformato italiano.Il settore vitivinicolo presenta unandamento negativo imputabileprevalentemente al clima sfavore-vole, ma anche la complessità delmercato dovuto ai nuovi paesiemergenti.

5. Le produzioni zootecniche

Nello specifico della carne bovina,l’ulteriore calo delle quantità dicarne uscite dagli allevamentiregionali nel 2014 non fa cheaggravare un bilancio di medioperiodo già fortemente negativo:la riduzione arriva infatti a supera-re il 6% nell’ultimo quinquennio,e addirittura avvicinarsi al 24%nell’arco di 10 anni Dal lato deiprezzi, si osserva sia nel breve chenel medio periodo una miglioreperformance per i prodotti piùpregiati, un andamento invece piùincerto, e negativo nell’ultimoanno, per animali e tagli menoricercati.La produzione a peso vivo deisuini in Emilia-Romagna, chedopo due anni di riduzione si col-locava a fine 2013 ad un livellointermedio tra il 2009 e i 2010, hasubito nel 2014 un ulteriore, nettoregresso, tanto da toccare il livellopiù basso del secolo. Contribuiscea spiegare questo andamentodelle quantità la situazione mer-cantile dell’anno, caratterizzataparticolarmente da un regressodei listini dei suini grassi, anche se

esso è stato in buona misura com-pensato da un sensibile calo deicosti di alimentazione.Gli avicunicoli, capi dal ciclo pro-duttivo breve e quindi con struttu-re di allevamento molto reattivealla situazione mercantile, sonocaratterizzati per un’elevata varia-bilità produttiva interannuale.Negli ultimi 12 anni le produzionidel comparto hanno in effettioscillato circa tra 235 e 275migliaia di tonnellate, senzamostrare una chiara tendenzaevolutiva; così, dopo che nel 2012vi era stata una crescita di 16 milatonnellate, essa è stata quasi total-mente riassorbita parte nel 2013 eparte nel 2014, anno quest’ultimoche ha visto un regresso appenainferiore al 2%Nel complesso la quantità vendibi-le di latte prodotto in Emilia-Romagna, che aveva subito tra il2007 e il 2009 il ridimensiona-mento più netto dall’inizio deldecennio, ha mostrato nel succes-sivo quinquennio una tendenzadecisamente espansiva: il dato di1,921 milioni di tonnellate del2014 rappresenta un progressodell’8,7% rispetto al 2009.

6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi

Il credito agrario. In Emilia-Romagna l’esposizione debitoriadelle imprese agricole nei confron-ti degli Istituti di credito raggiunge,

a fine settembre 2014, una consi-stenza pari a 5.637 milioni di euro(il 12,7% del credito agrarionazionale), in crescita dell’1,1%rispetto al 2013. Dei 160 miliardidi euro di consistenza di creditototale presente nelle banche dellaregione, la quota relativa al finan-ziamento con credito agrario nerappresenta il 3,5%. Di rilievo ilfatto che la crescita della consi-stenza del credito agrario regiona-le negli ultimi dodici mesi, sebbe-ne di modesta entità, si discostanettamente dalla pesante riduzio-ne della consistenza del creditototale regionale, pari a -7,9%. Ilvalore medio per ettaro di SAU èpari a 5.284 euro: nettamentesuperiore rispetto al corrisponden-te valore medio nazionale, che siferma 3.438 euro. Il mercato fondiario.L’investimento in terreni agricoliha confermato nel 2014 la ten-denza riflessiva, evidenziandoquotazioni flettenti in particolareper frutteti, seminativi e vigneti. Labassa mobilità fondiaria continuaad alimentare il ricorso all’affitto,con canoni che si sono mantenutisu valori elevati e tendenzialmen-te stabili.La meccanizzazione agricola. Sievidenzia una marcata regressionedegli investimenti che si sono rial-lineati al dato tendenziale negati-vo osservato da tempo a livellonazionale. La riduzione delle iscri-zioni, correlata principalmente alleincerte prospettive di reddi-tività del settore primario,ha pesato in particolare sulle prin-cipali macchine agricole (trattrici emietitrebbiatrici), ma ha toccato laquasi totalità delle macchine agri-cole, fatta eccezione soltanto perle attrezzature utilizzate per ladifesa delle colture. In merito ai principali mezzi tecni-ci (fitofarmaci, sementi, fertiliz-zanti e mangimi), è stata confer-mata la tendenza al contenimentodei volumi impiegati, in particolaredi concimi azotati e mangimi, chehanno peraltro beneficiato anchedi quotazioni in calo. Il particolareandamento meteoclimatico, inve-ce, ha determinato un maggiorericorso a trattamenti fungicidi. I

prezzi dell’intero comparto deifitofarmaci hanno registrato sol-tanto lievi incrementi. Per lesementi, nel complesso sono stateconfermate le superfici investite,con marcate riduzioni degli impie-ghi di frumento tenero e mais inparte compensati dall’incrementodelle colture industriali; Per quanto riguarda il lavoro, si èevidenziato un andamento occu-pazionale positivo, seppur conte-nuto, con crescita della compo-nente femminile e contrazione diquella maschile. Per contro, è pro-seguito il trend negativo del setto-re autonomo, ove si rafforza peròla presenza femminile.

7. L’industria alimentare

La regione Emilia-Romagna,secondo Unioncamere, presenta,per il 2014, una diminuzione diproduzione e fatturato dell’indu-stria manifatturiera pari, rispetti-vamente, allo 0,6% e allo 0,7%.La produzione e il fatturato del-l’industria alimentare regionalevengono invece raffigurati da un+0,1% e un -0,6%.Nel 2014 risultano iscritte negliappositi registri delle Camere diCommercio dell’Emilia-Romagna45.632 imprese manifatturiere –29.852 artigiane e 15.780 indu-striali -, delle quali 4.920 (il10,8%) – 3.276 artigiane e 1.646industriali - appartengono al set-tore alimentare e delle bevande(tabella 7.6) e delle quali 166 ope-rano nella fabbricazione di bevan-de. Dal confronto dei dati dell’in-tero periodo disponibile emergeuna riduzione della numerositàdelle imprese manifatturiere (-8,15%) mentre quello delleimprese alimentari è complessiva-mente cresciuto (+0,49%) e quel-lo delle bevande si contrae (-10,8%).

8. Gli scambi con l’estero

L’andamento complessivo. Nel2014, il saldo del commercio conl’estero per i prodotti agro-alimen-tari dell’Emilia-Romagna, struttu-ralmente negativo, si attesta a -927 milioni di euro, sostanzial-

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VII

mente stabile rispetto ai -920milioni di euro dell’anno prece-dente. Le importazioni sono statepari a 6.376 milioni di euro, inaumento dello 0,3%, mentre leesportazioni, aumentate solo dello0,2%, hanno raggiunto i 5.448milioni. A livello nazionale, invece, si rile-vano variazioni sempre positive siaper le esportazioni (+2,6%), chesoprattutto per le importazioni(+3,6%). Come conseguenza deldiverso peso delle importazioni(40.046 milioni) rispetto alleesportazioni (34.274 milioni), ilsaldo agro-alimentare a livellonazionale risulta peggiorato di 551milioni di euro, attestandosi a -5.787 milioni di euro. In Emilia-Romagna il saldo delcommercio con l’estero dei pro-dotti del settore primario risultanegativo (-764 milioni) e in nettopeggioramento, per il quintoanno consecutivo, mentre per iltotale dei prodotti dell’industriaalimentare e delle bevande ilsaldo, sempre negativo, dopo ilcrollo evidenziato nel 2011, nel2014 registra un netto migliora-mento per il terzo anno consecu-tivo, che lo riporta su valori (-163milioni) migliori di quelli già buonidi quattro anni prima.La composizione merceologicadegli scambi. Le voci che pre-sentano il deficit maggiore invalore assoluto, con riferimentoai dati del 2014, sono gli “oli e igrassi vegetali e animali” (-897

milioni di euro) tra i prodotti del-l’industria alimentare, e i “pro-dotti di colture agricole non per-manenti” (le coltivazioni annua-li) con un saldo pari a -864milioni. In entrambi i casi nell’ul-timo anno si è registrato un ulte-riore peggioramento, dovutoall’aumento delle importazioni(+1,1% per oli e grassi e +2,1%per le colture annuali) e alla con-temporanea diminuzione delleesportazioni (-9,0% e -5,1%rispettivamente per i due aggre-gati merceologici).

Al contrario, tra i prodotti diesportazione netta l’aggregatopiù importante è quello dei “pro-dotti da forno e farinacei” (con unsaldo per il 2014 di +403 milionidi euro), le bevande (+280 milio-ni, certamente dovuti soprattuttoalle esportazioni nette di vino),nonché a frutta e ortaggi lavoratie trasformati (+250 milioni) e iprodotti delle industrie lattiero-casearie (+204 milioni).

9. La distribuzione alimentare al dettaglio

L’Emilia-Romagna si confermacome una delle realtà distributiveleader a livello nazionale: i datirelativi alla densità dei punti vendi-ta moderni evidenziano come lasuperficie di tutte le tipologie sfio-ri ormai i 270 mq ogni 1000 abi-tanti, di cui ben 206 mq fannoriferimento ai due formati princi-pali (super e ipermercati). In que-sto quadro di sostanziale satura-zione del mercato, il dato relativoal 2014 registra un leggero calodella superficie di vendita (-0,4%in complesso), anche se distribuitain modo disomogeneo sul territo-rio, con circa la metà delle provin-ce che hanno registrato invece untrend crescente. La dinamica com-plessiva delle diverse formuledistributive evidenzia chiaramentecome anche in Emilia-Romagna,come a livello nazionale, l’unicatipologia in crescita sia quella deidiscount (+2,7%, con un saldopositivo tra aperture e chiusure diben 9 negozi). Per il secondo annoconsecutivo, invece, non si regi-stra nessuna apertura di nuoviipermercati, la cui situazione èquindi rimasta assolutamente sta-bile. Calano invece i supermercati(-0,3%), la tipologia di gran lungapiù diffusa, che registrano unsaldo negativo tra aperture e chiu-sure di ben 10 punti vendita, men-tre continua anche in Emilia-Romagna il vero e proprio declinodelle superette (-7,2%), un datosolo leggermente migliore rispettoal quadro nazionale, che mostracome la crisi si sia fatta sentire inmodo più acuto per le strutture dipiccola e media dimensione.

10. Le politiche regionali per il settore

Per quanto riguarda il PSR, nelcorso del 2014 la spesa erogata èstata di circa 174 milioni di euro,pari quasi al 92% della spesaimpegnata (circa 190 milioni dieuro). Nell’intero periodo (2007-2014) la programmazione del PSRha portato ad una spesa comples-siva di oltre 941 milioni di euro suuna spesa programmata di 1.184milioni. Le risorse complessive adisposizione del nuovo PSR regio-nale (2014-2020) ammontano a1,2 miliardi di euro, di cui 203milioni di fonte regionale, con unaumento della spesa pubblica di131 milioni di euro rispetto allaprogrammazione precedente. Nel2014 le molteplici calamità chehanno colpito il settore agricolodella regione hanno provocatooltre 5,7 milioni di euro di danni.Per le aree interessate al sisma del2012, sono già state finanziate nelcomplesso 1.688 domande, pari a122 milioni di euro di contributi.Le risorse complessive iscritte nelbilancio regionale destinate al set-tore hanno subito una flessionedal 2010 al 2014 di oltre il 50%.Per il 2015 la Legge di stabilitàprevede per le Regioni a statutoordinario ulteriori riduzioni e l’as-soggettamento ad un nuovo siste-ma di vincoli del patto di stabilitàinterno. I dati gestionali ed il grado di uti-lizzazione delle risorse del bilancio2014 si confermano di buon livel-lo: la percentuale di utilizzo dellerisorse stanziate si attestaall’88,1%, i valori percentuali diimpegno al 83,5% e quelli dipagamento al 64,9%.Nel 2014 rimane invariato ilnumero delle OP, ma con alcunemodifiche societarie, 1 nuova OPnel settore cerealicolo e 1 cancel-lata in quello suinicolo. I soci ade-renti sono oltre 24.000, con unfatturato complessivo regionale2013 che ammonta a circa 440milioni di euro, a cui si aggiungo-no oltre 194 milioni di euro di fat-turato realizzato dai produttorioperanti fuori regione (fig.11.2).Sul fronte interprofessionale, la

La bilancia agroalimentare Emilia-Romagna 2014Import- Export e Saldo (milioni € a prezzi correnti)

Settore primarioGermania 45%Francia 12%Spagna 10%Paesi Bassi 7%Regno Unito 7%Austria 7%Polonia 5%Svizzera 4%Belgio 3%

Industria alimentaree delle bevandeGermania 2%Francia 4%Regno Unito 7%USA 9%Spagna 11%Belgio 13%Paesi Bassi 15%Austria 17%Svizzera 22%

I principali paesi di destinazione (ER 2014)

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Quaderni&documenti

VIII

Regione Emilia-Romagna haprovveduto alla conferma del rico-noscimento delle OI Pomodoro daIndustria – Nord Italia e Associa-zione Gran Suino Italiano, mentreOI Pera era già stata riconosciuta.Anche nel 2014 l’attività agrituri-stica in Emilia-Romagna confermail trend positivo già fatto registrarenegli ultimi anni, evidenziandouna crescita delle aziende attive dioltre il 3%, raggiungendo così le1.138 unità. Nel corso del 2014 ilPiano stralcio annuale previstodalla L.R. 28/98 è stato attivatocon una disponibilità di risorseordinarie per l’avvio di nuovi pro-getti per oltre 1,1 milioni di euro.Ulteriori 182.500 euro sono statiimpiegati per il proseguimento diprogetti avviati in precedenza. Le politiche per la qualità, cherappresentano una delle prioritàregionale, in virtù delle nuovestrategie politiche comunitarie,sono portate ad arricchirsi e adassumere elementi di tipo ambien-tale, etico e sociale. Gli interventi afavore dei regimi di qualità vengo-no confermati all’interno delloSviluppo Rurale, Reg. UE n.1305/2013 art.16, con la possibi-lità di concedere un sostegno siaagli agricoltori e alle associazioni diagricoltori per coprire le spese dicertificazione per coloro che par-tecipano per la prima volta a regi-mi di qualità, che alle associazionidi agricoltori come contributo allespese promozionali per le attivitàrelative ai regimi per i quali siastato emanato il bando per il

finanziamento. Il settore dell’agricoltura biologicaregionale presenta una forte tenu-ta rispetto al quadro agricoloregionale, come denota la perfor-mance delle aziende del settoreprimario, mentre notevole apparel’incremento del numero delleimprese di trasformazione. Ilnumero delle imprese biologicheemiliano-romagnole, attive al 31dicembre 2014, è di 3.786 e increscita rispetto al 2013 (+2,8%)di cui 3.009 sono le unità operati-ve di produzione vegetale e zoo-tecnica biologica (+1,2%) e 867 leimprese di trasformazione e/ovendita presenti in regione(+8,6%). In Emilia-Romagna le superficidirettamente interessate da impe-gni agro-ambientali finanziatihanno superato i 94.000 ettari,distribuite su un totale di oltre6.500 aziende. La valorizzazionedi tali produzioni attraverso il mar-chio collettivo “QC” (QualitàControllata), nel corso del 2014coinvolge ben 129 concessionarisingoli o associati in particolare nelsettore delle produzioni ortofrutti-cole e funghi.L’elenco delle Denominazionid’Origine (DOP e IGP) registrateche comprendono, del tutto o inparte, il territorio dell’Emilia-Roma-gna, con l’aggiunta delle IGPSalama da sugo e Piadina roma-gnola, salgono a 41. In aumento,grazie all’incremento delle deno-minazioni registrate, il numerodelle imprese attive (6.466) che

partecipano alla produzione dialmeno una DOP e IGP regionale.(tabella 11.12)Le risorse impiegate nel 2014 perla promozione sono state pari apoco meno di 800.000 e tra leprincipali azioni ed eventi ricordia-mo l’ormai consolidato progetto“Deliziando” orientato ai mercatiesteri e “Emilia-Romagna è UnMare di Sapori” per il mercatonazionale.L’attività di vigilanza sulle produ-zioni agro-alimentari regolamen-tate è delegata a particolari entipreposti sui quali la RegioneEmilia-Romagna, in collaborazio-ne con ICQRF, svolge la vigilanzaallo scopo di verificare l’efficaciadel sistema di controllo sulle carat-teristiche qualitative dei prodotti.Sulle 41 produzioni DOP e IGPregionali, i 13 Organismi di Con-trollo hanno svolto più di 15.000attività ispettive; più di 4.800quelle effettuate dagli 11 OdC nelsettore dell’agricoltura biologica.

11. Gli interventi a favore dell’a-gricoltura regionale

Gli interventi dell’Unione Euro-pea si sono attestati, nell’esercizio2014, alla cifra di 530 milioni dieuro di risorse, a fronte di 637milioni di euro di aiuto pubblicocomplessivamente impegnato(comprese le quote di Stato eRegione). In termini percentuali viè stato un incremento del 7,4%rispetto al 2013. Sono aumentati

sia gli impegni relativi allo SviluppoRurale, sia le risorse destinate agliaiuti diretti al reddito attivati attra-verso la Domanda Unica, mentrehanno subito una leggera flessio-ne quelle destinate ai dispositivi diregolazione dei mercati. Per quan-to riguarda invece i pagamentieffettuati da Agrea, l’agenziaregionale ha erogato nel 2014 aoltre 53.000 aziende del settoreagro-alimentare della Regioneaiuti, premi e contributi comunita-ri per un valore complessivo di793 milioni di euro, 238 milioni inpiù rispetto al 2013. Relativamente agli interventi nellearee colpite dalle avversità natu-rali, è importante sottolineare che,purtroppo, la stessa area colpitadagli eventi sismici del 20 e del 29maggio è stata coinvolta ripetuta-mente in più eventi calamitosi,quali l’alluvione del 17-19 gen-naio 2014. A tali avversità laRegione ha fatto fronte, come èavvento nel 2012 e nel 2013, siacon le risorse messe a disposizioneda specifiche Misure previste dalProgramma di Sviluppo Rurale, siaattraverso una serie di ulterioriinterventi come ad esempio l’atti-vazione di specifici fondi della pro-tezione civile nazionale, che con-cedono contributi e agevolazionialle imprese agricole e agro-ali-mentari danneggiate, o attraversoil Fondo di solidarietà nazionale,che prevede aiuti contributivi e/ocreditizi per la ripresa dell’attivitàproduttiva.

Gli interventi UE per l’agricoltura regionale 2014Ripartizione % per provincia

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PREMIO

Il progetto di Unioncamere e Camere di commercio dell’Emilia-Romagna premiato in Europa

Sempre più l’internazionalizza-zione rappresenta una moda-lità fondamentale con cuil’impresa crea valore, remu-

nera le risorse investite, estende ilproprio vantaggio competitivo, acce-de a nuove opportunità e mezzi percrescere. Di questi tempi, è una stra-da obbligata, da percorrere con solu-zioni originali, come l’inserimento inazienda di una figura specializzata (ilcosiddetto Temporary ExportManager o TEM) capace di studiare,progettare e gestire i processi e i pro-grammi sui mercati esteri. Di questa modalità molto si è parla-to nel 2015 per via del bando delMinistero dello Sviluppo Economicoche prevedeva un contributo a fondoperduto sotto forma di voucher,ovvero un sostegno economico acopertura di servizi erogati a Pmi ereti di imprese nella loro strategia diaccesso e consolidamento sui merca-ti oltreconfine attraverso un managertemporaneo per l’estero.L’idea non è però nuova, perché giàsviluppata da tempo all’interno delsistema camerale dell’Emilia-Roma-gna, sulla base dell’esperienza pilotadella Camera di commercio di Forlì-Cesena.Il progetto “Temporary ExportManager” (TEM) camerale non pre-vede un voucher vero e proprio: la

Camera di commercio si fa carico diinviare in azienda un esperto di inter-nazionalizzazione, a cui viene affian-cato un tirocinante, una “risorsajunior”, con l’obiettivo di realizzareun piano di internazionalizzazione.In questo modo, si favorisce l’incon-tro tra i giovani laureati e il mondoproduttivo locale, attraverso l’indivi-duazione di strategie efficaci che per-mettono alle aziende di entrare innuovi mercati. Dal 2011, questamodalità è stata promossa da Union-camere Emilia-Romagna con efficacirisultati: sono state oltre 150 leimprese coinvolte, e quasi 100 juniorexport manager hanno proseguito lacollaborazione con le aziende.Un’intuizione vincente quindi, che haottenuto un riconoscimento ufficialealla nona edizione dei Premi europeiper la promozione d’impresa (Euro-pean Enterprise Promotion Awards -EEPA), che si è svolta nel corsodell’Assemblea Europea delle PMI(SME Assembly) in Lussemburgo.Il progetto “Temporary ExportManager” (TEM) del sistema came-rale emiliano-romagnolo è giunto sulpodio, portando l’Italia alle spalledell’Estonia che ha vinto la categoria“Sostegno all’internazionalizzazionedelle imprese” con l’iniziativa“Games Founder”, un acceleratoredi impresa e sviluppo per start up.

“È un riconoscimento significativo –commenta Maurizio Torreggiani,presidente di Unioncamere Emilia-Romagna - alla progettualità e allacapacità del sistema camerale emilia-no-romagnolo di sostenere le impre-se nei processi di internazionalizza-zione in stretta connessione a istitu-zioni e associazioni imprenditoriali,precorrendo i tempi”. Con il TEM camerale siè cercato di diffonderetra le micro, piccole emedie imprese la cultu-ra dell’internazionaliz-zazione, rispondendoalle esigenze di compe-tenze tecniche espressedalle aziende.“È un risultato che ciriempie di soddisfazio-ne – conferma Alberto Zambianchi,vice presidente Unioncamere ER epresidente della Camera di commer-cio di Forlì-Cesena – Il progetto natodall’esperienza pilota avviata nel2007 da Forlì-Cesena, e declinatopoi a livello regionale, ha offerto unsupporto personalizzato per incenti-vare le strategie delle imprese inte-ressate a consolidare la propria pre-senza sui mercati esteri facendo levasul “fattore umano” quale variabilecompetitiva”.Per il sistema camerale dell’Emilia-Romagna è stata la seconda finaleeuropea consecutiva: nel 2014 il pro-getto “Crescere e competere con ilcontratto di rete” concluse in secon-da posizione. “È una conferma dell’efficacia deiprogetti messi in campo dalleCamere di commercio per la promo-zione dell’imprenditoria. – dice ilsegretario di Unioncamere Emilia-Romagna, Claudio Pasini - La con-cretezza è il tratto distintivo di questeattività basate su precisa program-mazione e ascolto delle esigenze delleimprese

Rotta verso l’estero conTemporary export manager

Coinvolte oltre 150 imprese.Quasi 100 junior export manager entrati in azienda

È possibile rivedere la cerimoniadell’European Enterprise PromotionAwards 2015Luxembourg sul canale You Tube di Unioncamere Emilia-Romagna, dal minuto 25:28Supporting theInternationalisation of Business.

Nella foto a sx,il podio

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Particolarmente rilevante è l’incre-mento delle vendite nei Paesi europeirispetto al 2014. A guidare la classi-fica il mercato italiano (+53%), poiRegno Unito (+37%), dellaGermania (+24%) e Francia (+ 2%).Gli Stati Uniti si confermano primomercato per le moto italiane con il14% prima dell’Italia dove il dato siattesta sul 12%. Un buon risultatoanche nei paesi asiatici: in Cina l’in-cremento è stato del 46%.La Ducati Motor viaggia a tutto gasquindi, anche sulla spinta di unpiano industriale di investimenti per650 milioni di euro e 110 assunzionia Bologna nel triennio 2015-2017.Parte integrante del piano l’aumento

della produttività e del lavoro festivo.I tedeschi di Audi avevano messo sulpiatto incentivi economici sostanzio-si: fino a 300 euro al mese in più inbusta paga, a regime. In cambio,turni di lavoro più lunghi, da 6 a 7ore (pagate 8); revisione del sistemadelle “pause” (sostituendo il riposo afine pezzo con due sole soste di 10minuti per turno). Ancora più impor-tante, produzione a ciclo continuo,tre turni nelle 24 ore, 7 giorni su 7,per arrivare a sfornare 50mila motol’anno. Una vera rivoluzione per i lavoratoridi Borgo Panigale. Un inedito per gliaccordi sindacali nel settore. La trat-tativa è durata diversi mesi e alla fine

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STORIE

La storica fabbrica bolognese,la Ducati di Borgo Panigale, ètornata all’antico splendoredopo il passaggio al Gruppo

Audi. A differenza di tante altreaziende metalmeccaniche, la Ducati“tedesca” è infatti riuscita a scansarela congiuntura sfavorevole crisi chel’Italia sta attraversando dal 2008 e

ha continuato a svilup-parsi e ad assumere (200nuovi posti di lavoronegli ultimi due anni). Le vendite delle mitiche“rosse” a due ruote, nelbiennio 2011-2012 sisono mantenute a livellirecord (oltre 40milal’anno); nel 2013 il caloè stato contenuto al 5%,compensato dal lancio

di nuovi modelli e dal boom nei mer-cati emergenti, e nel 2014 è tornato asalire: 45.100 moto vendute, per toc-care quota 54.800 nel 2015 con laconsegna di 9.683 motociclette in piùrispetto al 2014 (+22%).

Vendite record anche durante

la crisi economica.Il prezzo? Nuovi turni

e lavoro festivo

Investimenti e accordi sindacali innovativi per far tornare le bolognesi agli antichi splendori

Ducati e Lambo, vinceil “modello tedesco”d

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“Con il progetto ‘Desi’ la fabbrica diventa unpezzo della scuola, parte di un sistema for-

mativo diffuso sul territorio che in questo mododiventa maggiormente competitivo”. Così l’as-sessore regionale alla Scuola, Lavoro e Forma-zione Patrizio Bianchi, qualche tempo fa duran-te l’inaugurazione dei due training center ‘Desi’di Lamborghini e Ducati, le due società delGruppo Audi che dal 2014 collaborano con laRegione Emilia-Romagna e il ministerodell’Istruzione per il progetto sociale “DualEducation System Italy”.“Bisogna continuare ad investire in intelligenza– commenta l’assessore – perché solo coltivan-

do l'intelligenza si fa crescere la competitivitàche genera lo sviluppo e crea nuova coesionesociale”. Il Progetto ‘Desi’ è realizzato in colla-borazione con la Fondazione dipendentiVolkswagen, il ministero dell’Istruzione, Univer-sità e Ricerca e la Regione Emilia-Romagna.Lamborghini e Ducati, le due società bolognesidel Gruppo Audi, a partire da settembre 2014hanno offerto a 48 giovani, selezionati in baseal merito e alle condizioni di reddito, la possibi-lità di fare un’importante esperienza scolastica eformativa attraverso un programma ispirato al“sistema duale” tedesco. Dopo la prima fasedidattica a scuola, ora è la volta della sessione

pratica presso i due moderni training centerLamborghini e Ducati. In collaborazione con idue istituti superiori Aldini Valeriani e FioravantiBelluzzi di Bologna, le due aziende hanno svi-luppato un programma congiunto di attivitàdidattica in aula e training on the job, al fine distabilire un doppio percorso che unisca scuola eazienda. “Vorremmo estendere a tutta l’infra-struttura educativa regionale questo sistema direlazione tra imprese e scuole – concludeBianchi – strutturando un’offerta formativaduale, cioè realizzata in gran parte nell’impresa,che coinvolga le scuole ma anche allargando atutti i soggetti formativi”

IL PROGETTO

L’assessore Bianchi: “La fabbrica diventa parte di un sistema formativo per generare nuovo sviluppo”Inaugurati i nuovi training center di Ducati e Lamborghini

Al centro lo stabilimento

Lamborghini

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STORIE

sono stati i lavoratori a decidere,approvando con il 71% a favoreun’ipotesi di accordo che prevede peril reparto Officina (dove si producel’albero motore e a camme delle“rosse”) un ciclo produttivo su 21turni (tre turni quotidiani per settegiorni), lavorando quindi anchesabato e domenica (non negli altrifestivi). Notevole, a fronte dell’au-mento del carico di lavoro e dell’im-plementazione dei turni festivi, ilbeneficio in busta paga, appunto,anche fino a 300 euro in più al mesein base ai turni effettuati. L’accordo, sperimentale, valido finoa dicembre 2015, riguardava gliaddetti dell’Officina impegnati nellelavorazioni meccaniche di precisioneche sono realizzate tutte internamen-te per motivi di eccellenza. BorgoPanigale è l’unico sito produttivodella Ducati: tutte le componentidelle moto partono infatti da qui.L’assemblaggio avviene invece anchein Brasile e in Thailandia. La proprietà tedesca si è anche impe-gnata a investire altri 11,5 milioni dieuro nei prossimi 5 anni a BorgoPanigale per rendere ancor più all’a-vanguardia tecnologica quelle pro-duzioni e consolidare così lo stabili-mento bolognese come centro mon-diale di riferimento. Con la firma del-l’accordo si sono create le condizioniper gli investimenti futuri e unaimmediata ricaduta occupazionalecon 13 nuovi assunti, tutti specializ-zati e a tempo indeterminato. “E’ stato un buon accordo, che con-sente una riduzione di orario di lavo-ro consistente e un rilevante incre-mento delle retribuzioni –commentail segretario regionale della Fiom-Cgil, Bruno Papignani– nel contestodi un approccio e di una mentalitàaziendale positivi, che mirano a coin-volgere i lavoratori e a concordarecon il sindacato la politica industria-le”. Proprio come avviene alla vicinaLamborghini di Sant’Agata bologne-se, anch’essa rilevata dai tedeschi delGruppo Audi, che come e più dellaDucati ha continuato in questi anni ainvestire, a svilupparsi e ad assumere.L’azienda va a gonfie vele, l’occupa-zione in 10 anni è raddoppiata salen-do fino a mille unità, non si ricorda iltempo dell’ultimo sciopero perché la

La Ducati nacque nel 1926 pervolontà dell’ingegnere Antonio

Cavalieri Ducati con il nome di SocietàScientifica Radio Brevetti Ducati.Inizialmente produceva tecnologie per lecomunicazioni radio nello scantinato diun edificio situato nel centro di Bologna,in Via Collegio di Spagna. Tra il 1930 e il1934 la produzione venne ampliata espostata nella villa di famiglia, in ViaGuidotti. Nel 1935 venne realizzato lostabilimento dove hanno attualmentesede la Ducati Motor Holding Spa e laDucati Energia Spa. Durante il secondo conflitto mondiale, laDucati fu obbligata a convertire le pro-duzioni da uso civile a uso militare. Dopol’8 settembre la fabbrica fu occupatadalle truppe tedesche e il 12 ottobre1944 venne bombardata e distrutta.Risorse come fabbrica motoristica nel1946, producendo il mitico “Cucciolo”,un motore monocilindrico di 48 cc concambio a due velocità da applicare comepropulsore ausiliario ad una normalebicicletta. Nel 1954 venne assunto Fabio Taglioni,un geniale progettista romagnolo chesviluppò per Ducati, in 30 anni, oltremille progetti di moto e motori, ma

soprattutto le tecnologie a tutt’oggiutilizzate per il sistema desmodromico,il motore bicilindrico e il telaio a tralic-cio. L’azienda fu poi ceduta alle parte-cipazioni statali e, nel 1985, venne rile-vata dalla Cagiva dei fratelli Claudio eGianfranco Castiglioni. Nel 1996 il51% delle azioni passò al Texas PacificGroup e il decennio successivo fucaratterizzato da forti investimentinelle competizioni sportive, con i suc-cessi nelle gare Superbike a trainare levendite dell’azienda. Nel 2006 il mar-chio Ducati è ritornato in mani italianecon l’acquisto da parte diInvestindustrial Holdings, la finanziariadi Andrea Bonomi, di una quota consi-stente del capitale sociale. Risale inveceal 18 aprile del 2012 il passaggio diDucati Motor Holding Spa allaLamborghini e quindi al gruppo auto-mobilistico tedesco Audi-Volkswagen. Oggi l’azienda ha 1.500 dipendenti nelmondo e circa 1.250 a Borgo Panigale.Recentemente ha aperto due nuovi sta-bilimenti in Thailandia e Brasile. Comples-sivamente produce circa 40mila motoci-clette l’anno. Le mitiche “rosse” a dueruote sono vendute in tutto il mondo: laprima piazza è quella degli Stati Uniti

LA SCHEDA

Ducati, dal “Cucciolo” alla Superbike

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conflittualità ha lasciato il posto allaricerca di soluzioni comuni, e neiprossimi anni anche lo stabilimento ela produzione raddoppieranno dopola decisione di produrre a Sant’Agatail nuovo Suv della Lambo. Lamborghini aggiunge un diamanteal suo anno più prezioso. A maggioscorso la casa di Sant' Agata ha con-fermato la produzione del nuovo Suvdi lusso, Urus. Il terzo modello dellaLambo, Il 2015 è stato anche l’annodell’innovativo contratto integrativoaziendale per Lamborghini e delle

vendite da record: la casa del Toro hasuperato per la prima volta nella suastoria la barriera delle 3mila auto ene ha consegnate 3.245 (+28%). Èrecord assoluto per Lamborghini, chenel 2015. “Un risultato storico nonsolo dal punto di vista commerciale,ma anche sotto il profilo del marchioe dei prodotti - commenta StephanWinkelmann, presidente e ad dellacasa automobilistica - Lamborghiniha raggiunto un eccezionale volumedi vendita e ha fatto segnare nuoviprimati nei principali dati finanziari,confermando la forza di brand, pro-dotto e strategia commerciale. I mer-cati chiave sono Stati Uniti e Cina,seguiti da Giappone, Regno Unito,Medio Oriente e Germania, tutti innetta crescita nel 2015”.A trainare le vendite è il modello adieci cilindri, Huracan Lp 610-4(2.242 consegne). Il 2016 sarà l’annodel terzo modello in uscita dallo sta-bilimento di Sant’Agata Bolognese: il

Suv Urus, che porterà sotto le DueTorri 500 nuovi posti di lavoro e 800milioni di investimenti.Si è parlato quindi di “modello tede-sco”. Un modello che a Bologna esi-ste già: è quello degli accordi siglatialla Ducati e alla Lamborghini. È qui,dove si sperimenta la fusione trascuola e impresa; dove 200 studentidegli istituti tecnici bolognesi si sonomessi in fila per i 48 posti messi adisposizione alla Lamborghini peruna inedita esperienza di scuola-lavo-ro retribuita. È qui dove l’ammini-stratore delegato della Ducati,Claudio Domenicali, ha trovato con isindacati metalmeccanici un accordoche rivoluziona i turni di lavoro econsente all’azienda di mantenere ilprimato sul mercato globalizzato. Èqui, dove imprenditori e sindacatisperimentano, anche in altre aziende(come Gd e Ima), nuove forme diwelfare e di riduzione delprecariato

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STORIE

La “casa del Toro” ha festeggiato nel 2013i suoi primi 50 anni. Secondo il mito, la

“Lambo” di Sant’Agata Bolognese nasce nel1963 da una lite fra Enzo Ferrari e FerruccioLamborghini. Quest’ultimo, già affermato pro-duttore di trattori, caldaie e condizionatori,possedeva una Ferrari 250 GT della quale nonera pienamente soddisfatto. Si rivolse ad Enzoper lamentare il cattivo funzionamento dellatrasmissione e dispensandogli consigli, maFerrari, orgogliosamente stizzito che il clientevolesse insegnargli il mestiere, gli disse: “Chevuol saperne di auto lei che guida trattori?”.Per tutta risposta Lamborghini decise di avvia-re in proprio la costruzione di un’automobileche fosse “perfetta”. L’auto dei sogni fu la mitica Miura, che ebbeun successo strepitoso. Ferruccio Lamborghiniabbandonò poi l’azienda nel 1972, cedendo lamaggioranza delle azioni all’imprenditore sviz-zero Georges-Henri Rossetti. Da allora la fab-brica subì diversi e spesso non fortunati cambidi proprietà. Nel 1978 l’azienda finì in ammi-nistrazione controllata e il 28 febbraio 1980venne messa in liquidazione.

LA SCHEDAFerrari e il mito dell’origine della mitica “Lambo” di Sant’Agata Bolognese

“Che vuole saperne, lei che guida trattori?”Rilevata dai fratelli francesi Patrick e Jean-Claude Mimran, imprenditori dello zucchero,fu poi ceduta al colosso americano Chrysler.Nel 1994 passò a un gruppo indonesianoamministrato dal figlio dell’allora presidenteSuharto. Il 27 luglio 1998 fu infine acquistatadal Gruppo Audi-Volkswagen, che in pochianni l’ha rilanciata con modelli di successocome la Gallardo e la Murcielago. Un’azienda che non conosce crisi, che ha con-tinuato a crescere e svilupparsi puntando sullaricerca, sull’innovazione e sul capitale umano,attingendo dalle scuole professionali e tecni-che, sviluppando programmi di formazione ereclutamento tra i più avanzati d’Italia, trasfor-mando poi la gran parte dei contratti diapprendistato in stabili e proficui rapporti di

lavoro. Tra gli assunti, molti giovani, il 30% didonne e una consolidata reputazione di“luogo di lavoro privilegiato” dove gli operaiguadagnano oltre il 35 % in più della medianazionale del settore e dove le relazioni sinda-cali sono ottime. Nell’ultimo triennio la “Lambo” è cresciuta di300 unità. Oggi i dipendenti sono più di mille,di cui 250 lavorano nel settore ricerca e svilup-po. Produce oltre duemila auto extralusso l’an-no che vende al 95% ai quattro lati del globo:Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania,Inghilterra e Medio Oriente davanti a tutti. Neiprossimi anni lo stabilimento quasi raddop-pierà e l’occupazione salirà di diverse centinaiadi unità dopo la decisione del Gruppo Audi diprodurre a Sant’Agata il nuovo Suv

Lamborghini Aventador SV Roadster

Huracan Lp 610-4

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SCENARI

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Una sosta tecnica per ripartiremeglio. Il Motor Show siferma per un anno e annunciail ritorno a dicembre 2016

con un nuovo format fatto di piùattenzione alla vendita, alla prova sustrada, alla tecnologia con più spazioall’automotive strizzando l’occhioallo spettacolo.Bologna, la porta della Motor valley,terra di motori o culla della motori-stica, dunque pensa a una kermessenuova dove l’appassionato sia prota-gonista e possa testare i nuovimodelli. Qui, in Emilia-Romagna, ilterritorio che più di ogni altro, inItalia, si contraddistingue per il lega-me storico e innovativo con l'indu-stria dei motori.Dati e studi sui diversi ambiti delcomparto in questa regione li produ-ce una fonte autorevole comel'Osservatorio Autopromotec, ema-nazione dell’omonima rassegna inter-nazionale specializzata delle attrezza-ture e dell’aftermarket automobilisti-co, giunta nel 2015 alla 27esima edi-zione. Nell'ultimo appuntamento aBolognaFiera sono stati così presen-tati i risultati di diverse indagini sumolti aspetti del mercato dell'auto.Emerge così che la spesa per la manu-tenzione e la riparazione supera quel-la per l’acquisto di auto nuove. Nel2014 sono stati pagati in regione 2,5miliardi di euro per l’assistenza alleautovetture, pari al 9,32% dei 27,1miliardi spesi a livello nazionale. L’Emilia-Romagna, per questa vocerelativa al proprio parco di2.754.792 auto, si colloca al terzoposto della graduatoria nazionale perregioni. È Bologna la provincia cheregistra, con 595 milioni di euro, laspesa più alta. Seguono Modena(453), Reggio Emilia (315), Parma(262), Ravenna (213), Forlì-Cesena(210), Rimini (178), Ferrara (165) ePiacenza (138).Il trend è omogeneo a quello nazio-

nale: la spesa per la manutenzione ele riparazioni delle autovetture è statalo scorso anno di 27.136 milioni dieuro mentre, considerando il prezzomedio ponderato calcolato dall’Un-rae, nel 2014 per acquistare nuoveauto sono stati spesi 26.394 milionidi euro. La stima dell’OsservatorioAutopromotec è stata elaboratatenendo conto di un modesto incre-mento del ricorso alle officine di ripa-razione degli italiani e del fatto che,secondo l’Istat, i prezzi per la manu-tenzione nel 2014 sono aumentatidello 0,2%, mentre quelli per le ripa-razioni sono saliti del 2,2%. Con ildato del 2014 la spesa per la manu-tenzione e le riparazioni delle auto-vetture in Italia, cioè il fatturato delleautofficine, ritorna a crescere(+1,9%) dopo la pesante contrazionedel 2012 (-10,5%) e l’ulteriore lievecalo del 2013 (-1,1%). Un altro aspetto preso in esamedall’Osservatorio Autopromotecriguarda le revisioni delle auto: nel2014 gli automobilisti emiliano-romagnoli hanno speso 222,5 milio-ni di euro per eseguire quelle obbliga-torie presso le officine private auto-rizzate. La cifra comprende il paga-mento della tariffa fissata per le revi-sioni per complessivi 73,2 milioni dieuro ed il costo delle operazioni dimanutenzione e riparazione necessa-rie per porre gli autoveicoli in gradodi superare i controlli previsti, cioè laspesa per la cosiddetta attività di pre-revisione, che ammonta a 149,3milioni di euro. È Bologna la provincia dell’Emilia-Romagna che registra, con 46,3milioni di euro, la spesa più alta perrevisioni e prerevisioni eseguite nel2014. Seguono Modena (35,8 milio-ni), Reggio Emilia (26), Parma (21,8), Ravenna (21), Forlì-Cesena(20,5), Ferrara (18,6), Rimini(17,6) ePiacenza (14,9).Strettamente legati a questi dati sono

i numeri che riguardano l'età delleauto che circolano in regione: secon-do l'indagine, le automobili in Emilia-Romagna hanno in media un’età di 8anni e 10 mesi. Le province con ilparco circolante più datato sonoFerrara e Rimini (9 anni e 3 mesi),seguite da Forlì-Cesena (per un mesein meno), Ravenna e Modena (duemesi in meno), Piacenza(9 anni), Parma (8 anni e9 mesi), Reggio Emilia(8 anni e 7 mesi) eBologna (8 anni e 4mesi). Questi dati emer-gono da un’elaborazionedel Centro StudiContinental su dati Aci.Si tratta comunque diun'età media inferiore aquella nazionale, dalmomento che la vita delle autovettu-re che circolano in Italia è di 9 anni e11 mesi

Bologna in testa per revisioni e assistenza, ma con età media delle auto più bassa

Autopromotec fotografa il comparto auto

Emilia-Romagna è terza tra le regioni

italiane per l’assistenza alle autovetture

SPESA PER MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DI AUTOVETTURE IN EMILIA ROMAGNA NEL 2014

PROVINCE SPESA (IN MILIONI DI EUROBologna 595Modena 453Reggio Emilia 315Parma 262Ravenna 213Forli'-Cesena 210Rimini 178Ferrara 165Piacenza 138Emilia-Romagna 2529

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L’Unione fa la forza. LaRegione scommette sulleUnioni dei Comuni e, conun programma triennale che

premierà quelle più efficienti, destinaad esse quasi 17 milioni di euro. LaGiunta regionale ha infatti approva-to il programma di riordino territo-riale dal 2015 al 2017, che stanzia

risorse per incentivare,tramite le Unioni, legestioni associate di fun-zioni comunali, in attua-zione della legge21/2012. Le rivoluzioniamministrative territo-riali in atto attraversoaccorpamenti e fusionipuntano a sinergie diservizi a vantaggio della

collettività, con conseguente rispar-mio per la spesa pubblica. Negli ulti-mi anni hanno preso vita, sul nostroterritorio regionale, ben 46 Unioni:queste, insieme ai Comuni capoluo-go, raggruppano il 90% dei cittadiniemiliano-romagnoli, mentre, nellostesso spirito, stanno procedendoanche le fusioni dei Comuni (solo percitare l’ultima, l’Assemblea ha recen-temente approvato il progetto dilegge di fusione dei Comuni diBusana, Collagna, Ligonchio eRamiseto nella provincia di ReggioEmilia). “Un risultato di valore nazionale, adimostrazione che in Emilia-Romagna le riforme si fanno e non sipredicano” il commento della presi-dente del Consiglio regionale

Simonetta Saliera, mentre l’assessoreregionale al Bilancio e Riordino ter-ritoriale, Emma Petitti, sottolineacome “i nuovi criteri previsti garan-tiscano una particolare attenzioneper la montagna e per i processi diallargamento e consolidamento delleUnioni, puntando a premiare sempredi più chi crede e investe in questeforme associative con i risultatimigliori”. “Il lavoro fatto – concludel’assessore – nasce da un processo dicondivisione con le associazioni degliEnti locali: Anci, Uncem eLegautonomie”. Nel dettaglio, le risorse a disposizio-ne superano complessivamente i16,8 milioni di euro, di cui 8,5 dirisorse regionali e le restanti di risor-se statali. La nuova disciplina degli

Programma di riordino istituzionale: incentivi per 17 milioni di euro alle gestioni associate

Unioni di ComuniLa Regione accelera

Efficacia ed efficienzai criteri per ripartire

le risorse. Particolare attenzione dedicataalle Unioni montane

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TERRITORIO

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IL FOCUS

“Mettere insieme realtà così differenti: una bella scommessa”

La “grande” Valmarecchia“È ovvio che c’è da pedalare, perché,

dai linguaggi informatici al modo digestire le cose, ci si può andare a scontra-re con mondi gestionali diversi, ma conun po’ di buona volontà ce la stiamofacendo abbastanza bene, soprattuttocerchiamo di far sì che la gente non risen-ta di questo passaggio in maniera negati-va”. Chi parla è Marcello Fattori, presi-dente dell’Unione di Comuni della

Valmarecchia, che esiste dal 1 gennaio2014. Lui, sindaco di Maiolo, spiegacome l’Unione si componga di dueComunità preesistenti: i 7 Comuni prove-nienti dalla Regione Marche poi confluitinell’Emilia-Romagna, in provincia diRimini, col referendum del 2009, giàfacevano parte della Comunità montanadell’alta Valmarecchia, mentre nella bassavalle i Comuni Sant’Arcangelo,Verrucchio, Poggio Berni e Torriana, oggiPoggio Torriana dalla fusione, agivanocome Comuni della Valmarecchia. “Difatto – illustra – noi in questa fase nonabbiamo fatto altro che fondere i dueEnti, dalle due Unioni ne è nata una sol-tanto. Ma come noi, in una collaborazio-ne a sette, eravamo un organo che ero-gava servizi per conto dei Comuni, altret-tanto erano esperti gli altri. Per i cittadininon è cambiato nulla, anzi, sicuramente

abbiamo migliorato in termini di qualità,perché essendo l’organizzazione piùampia, diamo risposte più precise e pun-tuali. Abbiamo deliberato i servizi dagestire, la vigilanza, l’urbanistica, la piani-ficazione e la protezione civile, l’informa-tica, il catasto e i servizi sociali, che abbia-mo scelto di gestire in forma associata”. Problemi? “I nostri Comuni sono moltodiversi, si va dalla pianura alla montagna,dai 22.000 ai 450 abitanti: fareun’Unione di realtà così differenti è unabella scommessa. Ma io sono fiducioso –conclude il presidente – nessun Comunedeve sentirsi fagocitato da questo nuovoassetto. Bisogna che il Comune grandesolidarizzi con il piccolo, anche se le esi-genze sono molto diverse; ad esempionel Comune montano il vigile ha un ruolomolto diverso da quello che può averealtrove”

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TERRITORIO

Le Unioni dei Comuni emiliano-romagnolehanno età diverse, alcune sono quasi delle

“navi scuola” nel settore: “Dal Friuli alla Calabria,tanti richiedono i nostri dirigenti per fare attivitàdi formazione – dice il 38enne presidentedell’Unione dei Comuni della Bassa Romagnanonché sindaco di Cotignola Luca Piovaccari –perché le Unioni sono realtà che devono gestiretanti servizi, il che comporta difficoltà a livello die-governament. E la nostra Unione, costituitasinel 2008, tra le prime in Italia, rappresenta unesempio: amministra 100.000 cittadini, ai qualiha conferito 28 servizi”. Proprio il presidente Piovaccari e il direttore gene-rale dell’Unione Francesco Frieri si sono recatitempo fa a Gioiosa Ionica, in Calabria, per incon-trare i rappresentanti dell’Unione dei Comunidella Vallata del Torbido. L’incontro è stato un’oc-casione per “esportare” il modello adottato all’in-terno dell’Unione dei Comuni della BassaRomagna e facilitare il percorso di sviluppo deiComuni di quella vallata , alcuni dei quali scioltiper mafia.L’Unione romagnola ha i propri organi, dal coor-dinamento degli assessori, a una Giunta che siriunisce settimanalmente, a un Consiglio rappre-sentativo di tutti i Comuni: questo, rilevaPiovaccari, ha fatto sì che i Comuni più grandi,sulle prime, si siano sentiti privati del loro poteredecisionale, ma poi si è compreso che la nuovaorganizzazione consente più efficienza, con lapossibilità di trasferire personale, di calibrare i ser-vizi. Lo stesso dicasi per i cittadini, che ora, nelnome del risparmio, accettano meglio gli accen-tramenti e la scomodità di non trovare più tuttodappertutto

Unione dei Comuni della Bassa Romagna

I pionieri

L’ANALISI

Tra le Unioni più giovani, c’è l’Unionedei Comuni delle valli Reno, Lavino e

Samoggia, dove solo dal 1° gennaio diquest’anno vengono gestiti insieme iservizi informatici, la protezione civile, iservizi sociali, l’amministrazione del per-sonale e le funzioni montane.“L’obiettivo è rafforzare i servizi – spiegail presidente e sindaco di CasalecchioMassimo Bosso – che i cittadini conti-nueranno a trovare nei singoli comuni,dal punto di vista della razionalizzazioneorganizzativa”. In un territorio di così vasta area e dallediverse caratteristiche, “la strategia èquella di aumentare la collaborazione giàesistente tra i Comuni che, per esempio,fanno parte dello stesso distretto socio-sanitario e quindi, sulle politiche e sui ser-vizi socio-sanitari, hanno da tempo

acquisito un’abitudine e una modalità diconfronto e condivisione. Per i prossimianni, si tratta di sviluppare ulteriormentee in modo sinergico politiche di crescitaeconomica e di interventi sociali. È incorso di elaborazione un progetto peraumentare i servizi da gestire in forma diUnione, oltre a quelli già previsti per il2015”. All’obiezione che nella percezio-ne dei cittadini l’Unione potrebbe esserevissuta come qualcosa di più freddo eburocratico rispetto al Comune, Bossorisponde che “l’Unione è una modalitàper gestire i servizi con modalità piùrazionali e poterli allargare a Comuniche, restando da soli, non avrebberopotuto fruirne: i benefici pertanto saran-no concreti dal punto di vista della tenu-ta e del rafforzamento della qualità deiservizi ai cittadini”

Valli Reno, Lavino e Samoggia

“Consolidare le collaborazioni già esistenti”

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GLI STRUMENTI

incentivi prevede che una quota dellerisorse disponibili (800 mila euro nel2015, in aumento negli anni succes-sivi) siano assegnate sulla base diindicatori di efficacia ed efficienza,individuati da un gruppo di lavoromisto tra Regione e rappresentantidelle Unioni e delle Associazionidegli Enti locali.Le altre quote di risorse saranno cosìripartite: 3,5 milioni nel 2015 (ridot-ti a 3 nei 2 anni successivi) sonodiretti alle Unioni montane; 1 milio-ne per ciascun anno di validità del

Prt è destinata a tutte le Unioni inbase alle singole caratteristicheoggettive (abitanti, estensione terri-toriale e numero di comuni), mentrel’ultima quota di risorse, pari a 3,2milioni nel 2015 (e in riduzione neglianni successivi) è distribuita in baseal numero e alla tipologia delle fun-zioni svolte e ad alcuni ulterioriparametri (come la coincidenza conl’ambito ottimale, i processi di allar-gamento portati a termine o la valo-rizzazione di alcune specifiche fun-zioni)

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Èstata di nuovo molto frequen-tata e affollata di viaggiatori laVia Emilia nel 2015 tanto chesi può davvero dire che volge

al bel tempo il barometro del turismodell'Emilia-Romagna. Tutti positivi i dati in Riviera, nellecittà d’arte, in montagna e nellelocalità termali. Dopo anni di fles-

sione e stagnazione, il2015 ha visto inaumento il movimentoturistico registrato nellestrutture ricettive alber-ghiere ed extralberghie-re dell’Emilia-Romagna,come rilevato dall’Osser-vatorio turistico regiona-le, frutto della collabora-zione tra Regione eUnioncamere.

Complessivamente, l’industria turi-stica dell’Emilia-Romagna ha chiusoi primi nove mesi dell’anno con circa43 milioni e mezzo di presenze turi-stiche, aumentate del 3,6% rispettoai circa 42 milioni registrati lo scorsoanno. Maggiore è poi la percentuale

di incremento degli arrivi, pari al5,8% in più rispetto allo scorso anno(dai 7,3 milioni del 2014 si è passatiai 7,7 dell’anno in corso).“Un milione e mezzo di presenze inpiù sono un dato molto rilevante -sottolinea il presidente della RegioneStefano Bonaccini - Abbiamo scom-messo sul turismo come settore stra-tegico, come volano per creare unanuova e buona occupazione, in cuiaumentare investimenti e posti dilavoro, siamo sulla strada giusta -conferma il presidente - Abbiamoinvestito molto su Expo, grandeoccasione per l’Emilia-Romagna indue direzioni, la filiera agroalimenta-re e la promozione turistica, e siamostati la regione più apprezzata perqualità e quantità. Ora faremo nuoviinvestimenti, per promuovere tutta lastraordinaria gamma di opportunitàche la nostra terra può offrire. E unanuova legge regionale in materia peradeguarci al cambiamento e spingereancor di più sul turismo come ele-mento di aiuto alla crescita. Se oggi ilvalore aggiunto del settore si assesta

all’8,7% del Pil dell’Emilia-Roma-gna, l’obiettivo di legislatura è disuperare il 10%. Insieme a questoserve anche un impegno del Paeseperché l’Italia si promuova nelmondo”.Concorda l’assessore regionale alTurismo Andrea Corsini “Il 2015rappresenta l’anno della ripartenzadell’economia turistica regionale. Ora

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TURISMO

Bonaccini: “Un settore strategico dove aumentare investimenti e posti di lavoro”

Dare slancio e ossigenoal sistema turistico

In aumento tutti i dati di riviera,

città d’arte, montagna

e località termali.

Alla scoperta delle eccellenze dell’Emilia-Romagna e dei suoi tesori: dalla Food

Valley, ineguagliabile enogastronomiaespressione del patrimonio agro-alimentareregionale e dell’intera filiera produttiva, allaMotorvalley con i suoi inimitabili brand dasogno alla Wellness Valley che vuole faredella Romagna il primo distretto internazio-nale sui temi del benessere e della qualitàdella vita, dalla storia e cultura millenariedelle Città d’Arte alla Riviera Romagnola,passando per gli scenari dell’Appenninobianco e del Delta del Po, il benessere ter-

male, un artigianato e un’industria manifat-turiera unici e di altissimo livello e tanto altro:è la Via Emilia. La strada voluta dal console romano MarcoEmilio Lepido nel 187 a.C. e che da 2200anni collega Rimini con Piacenza, dando ilnome all’intera regione, racchiude in sé laproposta di vacanza della promozione turi-stica regionale del 2015: una sorta di “gps”,simbolico navigatore satellitare, che fa da filoconduttore unendo le tantissime eccellenzedel territorio (http://www.visitviaemilia.it).“Via Emilia, Experience the Italian Lifestyle”

è il claim alla base del progetto, una frase dirichiamo per il mercato internazionale chesintetizza i tanti volti della vacanza in Emilia-Romagna, perfetta sintesi tra l’alta qualitàdella vita che caratterizza questa terra e lasua gente, una storia antica e un presente incontinua evoluzione, tra innovazione e tradi-zione, e la ricca offerta di vacanza di unaregione con una forte vocazione ad ospitare,grazie a più di 4.400 alberghi, 25 stabilimen-ti termali, 43 parchi divertimento, 17 stazio-ni sciistiche, 700 tra musei, palazzi e ville sto-riche e tanto altro

LA SCHEDA La Via Emilia nella promozione coordinata da Apt Servizi

Il turismo dell’esperienza attraversa l’Emilia-Romagna

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il nostro obiettivo è farne un asset disviluppo strategico fondamentale.Investiremo 10 milioni per la promo-commercializzazione (attraverso Apte le Unioni di prodotto) sui mercatiinternazionali e nazionali, con unfocus sui mercati tedeschi per coglie-re e rilanciare la ripresa che c’è stata.Dopo la costa e i grandi parchi tema-tici, e una nuova campagna suldistretto dell’Appennino bianco everde, punteremo sulla promozionedelle nostre tre eccellenze: FoodValley, Motor Valley e WellnessValley. Saranno 20 i milioni – con-clude l’assessore - che la Regioneinvestirà per la riqualificazione deglialberghi con specifici bandi”. Anche Maurizio Torreggiani, presi-dente di Unioncamere Emilia-roma-

gna, coinvolta con il rinnovatoOsservatorio turistico, conferma “Isegnali di crescita che arrivano dalturismo vanno a sommarsi a quellidell’industria manifatturiera sospin-ta dall’export”, afferma Torreggiani.“Per l’Emilia-Romagna la sfida èsaper rinnovare l’offerta e trovare leformule migliori per attrarre nuovi

turisti stranieri. La rinnovata colla-borazione tra Regione eUnioncamere, in materia di turismo,mira a mettere a sistema tutti i dati adisposizione per costruire una foto-grafia completa, aggiornata e tempe-stiva e per affrontare le sfide compe-titive di un comparto in continuaevoluzione”.

TURISMO

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Si chiama Open Data Monuments ildatabase fotografico - promosso da

Regione Emilia-Romagna e Apt ServiziEmilia Romagna, in collaborazione con ilMibact (Ministero dei Beni e delle AttivitàCulturali e del Turismo) - aperto a tutti gliutenti del web che cataloga il capitale natu-rale, storico e architettonico dell’Emilia-Romagna. Per la prima volta, una regioneitaliana rende disponibile, liberamente egratuitamente on line, il proprio patrimonioterritoriale per immagini, in un’ottica di con-divisione e diffusione a fini di promozioneturistica.Open Data Monuments si appoggia ad unsemplice motore di ricerca dedicato, accessi-bile dal sito http://www.cittadarte.emilia-romagna.it/, che fornisce agli utenti risultatida parole chiave multiple. La ricerca dell’im-magine può essere effettuata innanzituttoper categoria (ad esempio inserendo nellastringa le keywords monumenti, piazze,palazzi, statue, musei, teatri, manufatti indu-striali, riserve naturali), ma anche per nomespecifico, per posizione geografica, e perautore.Tutte le 7031 immagini - destinate adaumentare di 6 mila scatti con la conclusio-ne della IV edizione di Wiki Loves Monu-

ments - sono disponibili in rete per il freedownload (senza limiti di quantità) e il liberoriuso, trattandosi di foto rilasciate con licen-za di “Creative Commons”, ovvero che neconsente, citandone l’autore, l’utilizzo legalesia da parte di chiunque, privati e operatorieconomici, enti pubblici e mezzi d’informa-zione. Con questa iniziativa Apt e la RegioneEmilia-Romagna confermano l’importanzadel web, vera e propria risorsa collettiva perla diffusione massiva di capitali locali, capacedi rendere libera la conoscenza e promuove-re la cultura.Fondamentale è stato il ruolo di cittadini eturisti, amatori e professionisti dell’obiettivo,oltre che degli enti locali che, attraverso lapartecipazione a Wiki Loves Monuments, ilcontest digitale promosso da Wikipedia, dal2012 hanno effettuato un’attività spontaneadi documentazione fotografica producendoun archivio digitale d’alta qualità e di grandevalore estetico. Su 453 soggetti fotografati, il Museo dellaCattedrale e il Castello Estense risultano piùricercati con 436 e 381 scatti. Proprio la cittàdi Ferrara guida la classifica delle localitàmaggiormente fotografate sull’intero territo-rio regionale, con 1955 immagini presenti inarchivio. Segue Bologna con 1208 foto.

IL PROGETTO

Opportunità di visibilità per territorio e offerta di vacanzaOpen Data Monuments:

il primo foto-archivio digitale regionale

>>

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L’Osservatorio turistico regionale

Poter disporre di dati quantitativi equalitativi omogenei al servizio delfenomeno turismo. È l’obiettivo a cuipunta l’istituzione di un unicoOsservatorio turistico regionale ingrado di superare una condizionetroppo eterogenea derivante dallerilevazioni provinciali, tale da rende-re complessa la lettura e la compren-sione degli scenari scaturiti dai nume-ri raccolti.“C’è necessità di un’analisi scientifi-ca, puntuale e accurata che possainnervare le politiche turistiche diricerca e sviluppo.- sottolinea l’asses-sore regionale al Turismo, AndreaCorsini – Da qui, una nuova fasesulle potenzialità degli osservatorituristici territoriali che permetta disuperare le criticità nel momento incui numeri troppo parziali si sonoprestati anche a strumentalizzazionie si sono rivelati inutilizzabili”. Il nuovo metodo di indagine e anali-si dei dati previsto dall’Osservatorioregionale prevede: la rivalutazioneperiodica delle statistiche ufficiali

provenienti dagli uffici delle provincedell’Emilia-Romagna; l’elaborazionedelle indicazioni fornite da un paneldi oltre 1.300 operatori di tutti icomparti dell’offerta turistica e iriscontri indiretti, come uscite aicaselli autostradali, arrivi aeropor-tuali, vendite di prodotti alimentari ebevande per l’industria dell’ospita-lità, dati sui consumi di energia elet-trica e acqua, raccolta di rifiuti solidiurbani e altri

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TURISMO

La domanda è in continua evoluzione. Ilmoderno viaggiatore è sempre più alla

ricerca di passioni ed emozioni. L’Emilia-Romagna risponde allora guidando

l’ospite sulle tracce delturismo d’esperienza ealla scoperta delle eccel-lenze sulla Via Emilia.Il progetto espresso conuna locuzione in linguainglese “Via Emilia-expe-rience the italian lifesty-le”, è stato il filo condut-tore per lo sviluppo di

nuovi prodotti turistici altamente specializ-zati in grado di intercettare l’interesse deivisitatori di Expo 2015 e oltre. Un brandturistico di promozione e comunicazionelanciato sui mercati internazionali declinatoin un’ottantina di pacchetti per una vacan-

za a 360 gradi, all’insegna del turismo d’e-sperienza.“Questo messaggio di comunicazione chevalorizza la regione attorno al racconto diquesta strada millenaria, la Via Aemilia, dacui si dipartono territori straordinari, conti-nuerà a essere uno strumento in campo –assicura l’assessore regionale al Turismo,Andrea Corsini - con l’obiettivo di far cre-scere l’incidenza del turismo sul Pil regiona-le, portandolo dall’8,7% al 10% e aumen-tare la quota del turismo internazionalesecondo il programma di legislatura. Ciòsignifica aumentare l’economia che ruotaintorno alle imprese turistiche, in modo chegeneri reddito per 12 mesi, attraverso unastagionalità meno marcata”.Come raggiungere questi risultati?“C’è necessità di continuare a innovare iservizi, di aumentare il rango internaziona-

le, di lavorare di più e meglio, di qualificareprodotti turistici maturi e sviluppare poten-zialità in quelli minori. Serviranno più risor-se e politiche - sintetizza Corsini- dedicateall’innovazione di prodotto e alla promo-commercializzazione e dovrà ampliarsi ilmarketing territoriale. Occorre avviare unmodello nuovo di gestione turistica territo-riale. A questo punta il progetto di leggeappena approvato dalla Giunta regionaleche riforma la disciplina dell’organizzazioneturistica regionale, sostituendo la legge7/98, e definisce i compiti degli Enti locali edegli altri organismi interessati allo sviluppodel turismo. Una normativa che dagli ambi-ti di prodotto (mare, terme, Appennino everde, città d’arte) si allarga alle destinazio-ni mettendo al centro il territorio e ciò cheesprime. Integrando al meglio le destina-zioni con i prodotti”

L’ANALISIFunziona il brand via Emilia. Corsini: “Investimenti e riforma legge 7”

Verso un nuovo modello di gestione turistica territoriale

Non solo il paniere di prodotti tipici Dop eIgp, ma anche le produzioni enologiche

emiliano romagnole, assieme alle dimore dicharme della regione, attirano i tour operatorstranieri specializzati in food tourism.La forte identità enogastronomica della regioneè stata valorizzata dalla prima edizione di“Good”, il workshop promosso da Apt ServiziEmilia Romagna, Assessorato Regionaleall’Agricoltura e Unioncamere Emilia Romagnanella splendida Reggia di Colorno dove si sonosvolti 1500 incontri tra i 50 buyer internazionalispecializzati in wine & food tourism e una set-tantina di seller da tutta Italia

L’EVENTO

Prima edizione del workshop alla Reggia di Colorno

Good fa centro

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La sfida, possibile, è di fare delPo e del suo territorio, unadestinazione turistica forte eattrattiva anche a livello inter-

nazionale. Una strategia di valorizza-zione del Grande Fiume che è statarilanciata dalla sesta edizione dellaBorsa del Turismo Fluviale e del Po,la manifestazione, ideata daConfesercenti, che riafferma le poten-zialità di una offerta turistica rivoltaagli amanti della natura e della tradi-zione. L’obiettivo della Borsa è fare sistemaper promuovere l’ospitalità e la cor-dialità di una terra in simbiosi conl’acqua. Un prodotto turistico di nic-chia, eppur in grado di generare unaattrattività che lega più risorse edeccellenze del territorio. La manifestazione è stata occasionepreziosa per promuovere e commer-cializzare le potenzialità turistiche deiterritori fluviali, in un felice connubiotra paesaggio, arte, storia e…gusto.Quattro eductour incentrati suacqua, arte, natura, gusto e bici, unricco calendario di eventi hanno con-sentito a una ventina di TourOperator di sperimentare la capacitàdi accoglienza, oltre che il piacere delsoggiorno, prima di confrontarsi conoltre novanta operatori dell’offertaturistica provenienti dalle regionilungo l’asta del Grande Fiume nelworkshop commerciale B2B, che si èsvolto nel Palazzo Ducale a Guastalla

tornata ad essere, come nella primaedizione, il fulcro della manifestazio-ne.Nello stesso luogo il convegno “Ilfiume Po e il suo territorio: risorsaturistica, ambientale, economica”, hapermesso di fare il punto sullo statodell’arte. Alcuni dati fanno compren-dere il valore del “brand Po”. L’assefluviale del Po bagna 4 regioni(Piemonte, Lombardia, EmiliaRomagna e Veneto), 13 Province e445 Comuni, che nel 2014 hannototalizzato 2,8 milioni di arrivi e 11milioni di presenze (stime del CentroStudi Turistici), con il 74,9% di arri-vi e il 73,7% di presenze nazionali(25,1% di arrivi e 26,3% di presenzestraniere). L’incidenza dei flussi turi-stici in questi comuni dell’Area Po sultotale delle province interessate èstata, nel 2014, rispettivamente del46,6% per gli arrivi e del 57,4% dellepresenze. La capacità ricettiva dell’in-tera area del fiume Po consta di 4.030tra esercizi alberghieri ed extralber-ghieri, per complessivi 107.417 postiletto.“Il moderno viaggiatore è alla ricercadi turismo legato all’esperienza –spiega l’assessore regionale AndreaCorsini - Si può pensare a un nuovocluster che valorizzi il grane fiume dalpunto di vista territoriale e dei colle-gamenti infrastrutturali, con unaofferta che vada oltre la stagionalità,continuando a innovare i servizi”.

Nell’area Po emilianoromagnola (608 esercizitra alberghieri ed extral-berghieri, per 38.887posti letto complessivi)nel 2014 si sono totaliz-zati 5.352.634 presenzee 817.052 arrivi.“Il crescente successo della manife-stazione – commenta il direttore dellaConfesercenti Emilia Romagna,Stefano Bollettinari - è la prova che siè ormai consolidata e che sta contri-buendo a promuovere e a far cono-scere il turismo fluviale, così comeavviene in altri Paesi europei. E’ ilsegnale che ci stiamo muovendo nelverso giusto per stimolare tutte leforze che gravitano intorno al GrandeFiume a fare “sistema” affinché vengaproposto un prodotto turistico Povincente anche sul mercato interna-zionale. Con proposte commercialisempre più significative – concludeBollettinari - questo comparto potràdiventare un asset importante per ilturismo regionale e un prezioso arric-chimento della qualità della nostraofferta, con la valorizzazione degliaspetti ambientali, enogastronomici edella vacanza attiva, sempre piùapprezzati dalla domanda”.Un percorso che proseguirà nellaprossima edizione della Borsa delTurismo fluviale e del Po, in pro-gramma dal 30 settembre al 20 otto-bre 2016

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TURISMO

Borsa del Turismo Fluviale e del Po: archiviata la sesta edizione, si lavora già al 2016

Viaggio dell’esperienza sul Grande Fiume

Nel 2014, nell’area Po

emiliano-romagnolaoltre 5 milioni di presenze

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7 a BORSA DEL TURISMO FLUVIALE E DEL PO 30 settembre

2 ottobre 2016

VIAGGIARE LUNGO IL FIUMETRA ARTE, NATURA E GUSTO

EDUCTOURNELLE TERRE DEL PO

EVENTI E WORKSHOP

Segreteria OrganizzativaTel. 0532 209499 - Fax 0532 [email protected] - www.100cities.it

terre di po e dei Gonzagaeccellenze reggiane

Comune di Guastalla

Arrivederci alla

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AGROALIMENTARE

Il cinema incontra i grandi vininelle cantine di 15 regioniItaliane, grazie a Palletways,società leader in Italia nel traspor-

to espresso su pallet. Per il quartoanno consecutivo, l’azienda guidatada Roberto Rossi ha sponsorizzato larassegna “Cinemadivino”, un dupli-ce percorso, enogastronomico e cine-matografico, che per tutta l’estate haabbinato la degustazione di vini esapori del territorio alla proiezione dialcune delle più belle pellicole di oggie di ieri.“In pochi resistono al fascino digodersi un bel film e un buon calice divino nelle aie e tra i filari dei migliorivigneti italiani – ricorda Rossi, presi-dente di Palletways Italia e Francia econsigliere di Palletways EuropeGmbH. - Per i viticoltori, Cinemadi-vino è un’occasione d’oro per farconoscere i propri prodotti a un pub-blico sempre più vasto. L’idea di pro-muovere le eccellenze del territorioattraverso l’intrattenimento è vincen-te, come dimostra il grande successodelle edizioni passate”.Nata in Romagna nel 2004, l’iniziati-va si è rapidamente sviluppata in tuttala penisola, fino ad abbracciareSardegna, Piemonte, Marche, Abruz-zo, Toscana, Basilicata, Umbria,Puglia, Campania e, da quest’anno,anche Veneto, Friuli Venezia Giulia,

Liguria e Molise. Ogni serata iniziacon la visita guidata della cantina el’incontro con i produttori e proseguecon una cena in loco, organizzata dal-l’azienda o imbastita dal Food Truckdi Cinemadivino, il furgone itineranteche porta nelle cantine lo street fooddi qualità; si passa, quindi, alla degu-stazione di tre calici di vino e infine siassiste alla proiezione della pellicola.“Palletways ha un rapporto specialecon i produttori di vino: basti pensa-re che questo settore vale da solo il30% del nostro fatturato – diceAlbino Quaglia, amministratore dele-gato di Palletways Italia- Non è uncaso se moltissimi produttori cihanno scelto come partner di riferi-mento. Sanno che per crescere e sod-disfare al meglio le esigenze dei pro-pri clienti non hanno scelta: devonorivolgersi a chi è in grado di offrirecertezza nei tempi di trasporto, l’inte-grità di ogni singola bottiglia, flessibi-lità e capillarità nella distribuzione”.Il servizio proposto da Palletways èadatto a gestire sia il trasporto digrandi volumi che la consegna, tipicadi molte cantine, di piccoli quantita-tivi a destinazioni multiple.Permette di raggiungere qualsiasidestinazione in Italia e nel VecchioContinente, grazie a un networkinternazionale che abbraccia 13 PaesiEuropei e, nella penisola, può conta-

re su una rete di 86 concessionaridistribuiti su tutto il territorio nazio-nale. Offre la possibilità di effettuarela spedizione anche in fasce orarieprestabilite, secondo le esigenze dellagrande distribuzione organizzata; in24/48 ore (servizio Premium), oppu-re in 72 ore (Economy), in base all’ur-genza del cliente e sempre a costi con-venienti, grazie a tariffesemplici, calcolate inbase al numero e allatipologia di pallet daspedire.“Cinemadivino è ormaiun appuntamento fisso -commenta Rossi -Siamo felici di sostenereun progetto che ognianno rende più belle leestati di molti italiani,appassionati di cinema e amanti delbuon vino, avvicinandoli ai prodottidi decine di viticoltori”

www.cinemadivino.net

Per il quarto anno sponsor della rassegna incontro tra enogastronomia e grandi film

Serate con Palletways, tra cinema e cantine

Palletways, nata nel 1994 nel Regno Unito, èleader nella distribuzione espresso di merce

pallettizzata in Europa, dove è presente attraver-so cinque Network costituiti da oltre 400 conces-sionari Belgio, Danimarca, Francia,Germania,Italia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi,Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca,Slovacchia, Austria e Spagna.Operativo dal 2002, Palletways Italia è il primoNetwork specializzato nella movimentazione dimerce pallettizzata. Costituito da 90 concessionidistribuite capillarmente sul territorio nazionale, ilNetwork ritira, smista e distribuisce attraverso i trehub di Bologna, Milano e Avellino, oltre 7000pallet a notte

LA SCHEDA

Al vertice nel continente europeo

Cinema divino: per l’azienda di Bologna, 100 serate

in 15 regioni

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SETTORI

L’aeroporto di Bologna è ilsettimo in Italia per numerodi passeggeri (quasi 7 milio-ni, con crescita 4,7% sul

2014+) e il quarto per connettivitàmondiale. Dopo la quotazione inBorsa di metà luglio, guarda ancorapiù in alto. Dell’operazione è statoattore fondamentale la Camera di

commercio di Bolognaguidata da GiorgioTabellini.Presidente, da dove ènata la scelta di quotar-si?“Non potevamo starefermi. E’ un’intuizioneportata avanti condeterminazione nono-stante le difficoltà.L’Aeroporto deve cre-

scere, garantire sempre più efficienzae servizi. E’ una condizione fonda-mentale affinché la nostra area eco-nomica possa essere competitiva.Questo richiede investimenti ade-guati alle esigenze dell’immediatofuturo. La quotazione in Borsa era lastrada più efficiente. Non si possono

fare gli investimenti, di cui un aero-porto strategico ha continuamentebisogno, con finanziamenti bancari oaffidandosi alle disponibilità liquidedi soci pubblici. Appena diventatopresidente della Camera di commer-cio, fu questa la mia considerazione,condivisa e sostenuta dal sindacoMerola e dal presidente dellaRegione Errani e poi dal suo succes-sore Bonaccini che ha portato avantiquesta scelta con determinazione.È stato un percorso lungo avviato adaprile 2014 e concluso a metà luglio2015. Ci sono stati momenti difficilio dubbi sulla decisione di portare inBorsa il “Marconi”?Abbiamo iniziato il road show nelvecchio continente nei giorni peggio-ri della storia dell’Unione europea edell’euro. La campanella che sanciscea Piazza Affari l’ingresso ufficiale diun titolo in Borsa è suonata la matti-na stessa in cui la Grecia era di fron-te alla scelta ultima sulla sua appar-tenenza all’Europa, e iniziavano amanifestarsi concretamente i proble-mi della Borsa cinese. C’erano dun-que forti venti contrari, anche a livel-

Il 2015, l’anno dell’ingresso in Borsa. Tabellini: “Bologna più competitiva e attrattiva”

L’aeroporto “Marconi”vuole ancora crescere

Passaggio necessario

per investimenti strategici e misurarsi

con altri scali

lo locale. Ma siamo andati avanti.Mi permetta dire che il fatto di esse-re un imprenditore mi ha aiutatomolto nel tenere la barra verso l’o-biettivo.Il percorso che ha portato alla quo-tazione ha verificato la solidità delmanagement. Il direttore-amministratore delegato,Nazareno Ventola e la squadra coesae capace che si è costruito attorno,hanno fatto un lavoro straordinario.Sono convinto che questa crescita siauno dei risultati più importanti dellaquotazione. Ciò è stato possibileanche grazie a una serie di partner digrande valore che hanno seguito ognipassaggio dell’Ipo.L’aeroporto non è più in mano pub-blica.L’operazione è stata la prima priva-tizzazione mediante quotazioneavvenuta in questi anni in Italia, incui non è stato previsto né il mante-nimento della maggioranza pubblicané il massimo di detenzione dellapartecipazione ai fini del diritto divoto. Non sono stati previsti dirittispeciali per gli azionisti pubblici. Cosa cambia con il nuovo assetto?Il livello degli investitori istituzionalinazionali e internazionali comproval’effettivo interesse del mercato per lasocietà e testimonia come ne abbianovalutato la serietà e la capacità ope-rativa e credano nei suoi piani di svi-luppo. Ci sono nuove competenze erisorse: condizioni per guardare alfuturo con buone motivazioni.L’arrivo a Bologna di Emirates per ilcollegamento giornaliero con Dubaine è un esempio. Il piano di sviluppo dell’aeroporto sicollega alla città e alle infrastrutture:fiera, parco agroalimentare Fico.Come possono crescere nel futuro? La quotazione del “Marconi” e lavelocità con cui Eatalyworld si staconcretizzando sono auspici impor-tanti per toglierci di dosso quella per-

Sopra,Giorgio Tabellini

Presidente CCIAA

di Bologna

il nuovo Infopoint allestito da

Bologna Welcome e Apt Servizi

Emilia-Romagna nell’area “arrivi”

dell’Aeroporto Marconi di Bologna,

un vero e proprio hub regionale

per i turisti

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SETTORI

Il 2015 è stato ricco di ingressi in BorsaItaliana. A metà luglio si è subito accesa

stella del “Guglielmo Marconi di BolognaS.p.A.” società di gestione dell’aeroportofelsineo che ha fatto il suo ingresso a PiazzaAffari. Il “Marconi” è stata la 70esimasocietà a quotarsi sul segmento STAR delMercato Telematico Azionario, il gruppodelle imprese con capitalizzazione compre-sa tra 40 milioni e 1 miliardo, requisiti par-ticolari di trasparenza, corporate governan-ce e liquidità. Il “Marconi” ha doppiamen-te vinto la sfida. Raramente un debutto èavvenuto in condizioni di Borsa così criti-che. Quando i venti di tempesta sballotta-no i mercati, infatti, le matricole solitamen-te rinunciano a spiccare il volo. L’esordio erafelice fin dall’inizio con il titolo salito del15% fino a toccare un massimo di 6,14euro, contro l’ingresso nel listino a 4,94 erispetto ai 4,5 euro del prezzo di colloca-mento.Al termine della prima giornata di quota-zione il titolo si era attestato a quota 5,95euro : + 32,22%.E’ stata una quotazione di successo per isoci pubblici e per tutto il sistema emilianoromagnolo, premiata dai grandi investitorifinanziari. Con questa valorizzazione, lacapitalizzazione della società è pari a 215milioni di euro. Inclusa la green-shoe,l’Offerta Globale ha riguardato il 42,8% delcapitale sociale post-aumento di capitaleper un controvalore di 69,5 milioni di euro.In fase di collocamento la società ha raccol-to circa 63,2 milioni di euro (esclusa l’op-zione greenshoe), per una capitalizzazionepari a circa 162,4 milioni di euro. “Siamo felici di aver dato il benvenuto ad

Aeroporto di Bologna - ha commentatoLuca Peyrano, responsabile PrimaryMarkets di Borsa Italiana - Le società STAR,grazie ai requisiti di eccellenza che si impe-gnano a mantenere, sono molto apprezza-te dagli investitori internazionali, asset difondamentale importanza per il settoreinfrastrutturale, nevralgico nell’economiadel Paese, che storicamente si è servito distrumenti di debito come mezzo di finan-ziamento. La quotazione di Aeroporto diBologna dimostra che il mercato dei capita-li può rappresentare una valida alternativa eun motore per incrementare la competiti-vità dell’Italia”.E’ andata così in porto “Una operazione -dichiara il presidente Enrico Postacchini -che rafforzerà la società e la renderà piùcompetitiva”.L’amministratore delegato NazarenoVentola, annuncia “un programma di inve-stimenti per i prossimi cinque anni superio-

re ai 120 milioni di euro per sviluppare leinfrastrutture, aumentare la capacità edessere pronti per rispondere alla domandache sta arrivando dal mercato del trasportoaereo. Il 2015 è stato un anno di assesta-mento, mentre il 2016 sarà caratterizzatoda una crescita importante”.La quotazione ha portato i soci pubblici daoltre l’87 al 46% della società. Tra i nuoviazionisti ci sono 40 investitori istituzionali,di cui 22 stranieri, ma anche 481 residentiin Emilia-Romagna e 55 dipendenti delMarconi, che hanno creduto in questanuova rotta dello scalo bolognese.La Camera di Commercio di Bologna detie-ne ora una partecipazione al capitale pari al41,451% (aveva in precedenza il 50,5%). Alle sue spalle, Amber Capital Uk(10,457%), Investindustrial (10,028%),gestore del fondo chiuso Strategic Capital.Quindi il fondo infrastrutturale F2i Sgr(6,883%). (Stefano Catellani)

IL FOCUS

cezione che la città spesso avverte dirincorrere le decisioni importanti. LaFiera è l’esempio di un mondo di rela-zioni economiche che sta cambiandoa livello globale. La visione comples-siva di cosa può diventare è fonda-mentale. Poi devono venire di conse-guenza i piani di investimento e lemodalità di ricerca delle relative risor-se.L’aeroporto meglio connesso con la

città. Si è sbloccato il People Mover,il collegamento su rotaia con laStazione Centrale.I collegamenti sono fondamentali perun aeroporto. Per questo ci siamomossi in questo senso investendoci.Di cosa ha bisogno Bologna per esse-re più attrattiva anche dal punto divista turistico?Del lavoro che sta portando avanticon determinazione Bologna Welco-

me, la società che per la prima voltaè nelle condizioni di poter finalmentegestire con un approccio internazio-nale l’attrattività di Bologna. Far cre-scere il numero dei turisti, scegliere itarget su cui investire e lavorare inmaniera coordinata con gli operatoridel settore, significa portare comples-sivamente la città verso una nuovadimensione culturale di apertura e diaccoglienza

Ricordo della prima giornata “con il botto”: rialzo del 32,22%Una nuova stella sul mercato Star: quel felice debutto di metà estate

L’aeroporto di Bologna ha chiuso l’anno dopo il collocamento record, arrivando al 31 dicembre a 6,1 euro ad azione (+2,6%).

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La via Emilia ha brillato anchenel settimo e ottavo round diselezione del Programma Eliteche Borsa Italiana sta lancian-

do a livello paneuropeo per accom-pagnare le aziende eccellenti che evi-denziano un alto potenziale di cre-scita verso la finanza d’impresa.Nel percorso di formazione avanzata

per scoprire le opportu-nità della finanza, sonoentrate prima la Bertaz-zoni di Guastalla, la pia-centina Raccortubi e lariminese Yalla Yalla,quindi tre bolognesi:Acantho, Plax e Inter-porto.Ingressi che si aggiun-gono al folto drappellodelle emiliano roma-

gnole già entrate in Elite. Giro di boaimportante nella due sessioni, laconsegna della certificazione Elite aBiolchim e La Patria di Bologna,oltre a Surgital di Ravenna chehanno terminato il percorso di for-mazione e avvicinamento alla finan-za e sono pronte per nuove opera-

FINANZA

Sono entrate nel programma Bertazzoni, Raccortubi, Yalla Yalla, Acantho, Interporto e Plax

Per Elite una sestina d’assi emiliano-romagnola

Sono attivi gli Elite Desk,

per promuovere la partecipazione

delle imprese

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zioni di finanza straordinaria. Unattestato che visto in ottica interna-zionale vale da “passaporto” verso igrandi mercati finanziari “Thinking long term”, pensare alungo termine, è il pensiero guida diElite che anima il round di selezionedelle aziende italiane eccellenti chehanno le caratteristiche per avvici-narsi al mondo della finanza d’im-presa, attirare investitori e puntarealla quotazione in Borsa. “Il programma Elite– dice MassimoTononi, presidente di Borsa Italiana– rappresenta uno strumento inno-vativo creato per supportare la cre-scita delle aziende, facilitandone l’in-ternazionalizzazione, il rapporto colsistema bancario e l’accesso gradua-le al mercato dei capitali”. Lanciatain Italia nel 2012 l’iniziativa Elite èstata esportata in Gran Bretagna.“Sul progetto hanno espressoapprezzamento anche la Commis-sione e il Parlamento europeo –aggiunge Tononi - tanto da diventa-re nel 2015 una piattaforma pan-europea di imprese, advisor e inve-stitori che promuovono imprendito-rialità, innovazione e crescita”.Il Programma Elite, sostenuto daConfindustria, rappresenta uno stru-mento di formazione per avvicinarele imprese con obiettivi di sviluppo

organizzativo e manageriale ai mer-cati e agli strumenti finanziari. “Elite - commenta Raffaele Jerusal-mi, ceo di Borsa Italiana - partendodall’Italia, ha saputo creare unmodello di eccellenza dedicato allePmi di tutta Europa, che supportia-mo nel loro percorso di crescita. Ilfuturo dell’Europa è strettamentecollegato alla capacità di valorizzarequello delle sue aziende più virtuosee il programma Elite gioca un ruolocruciale. Siamo certi che diventeràpunto di riferimento per le societàche attraverso questa piattaformapotranno trovare ulteriori stimoli dicrescita. Il prossimo target – conclu-de Jerusalmi - è raggiungere quota1000 in tempi rapidi”.Elite si basa su tre fasi: get ready(preparati), get fit (allenati) e getvalue (ottieni valore) che segnanol’evoluzione della capacità di rispon-dere alle richieste che possono arri-vare da diversi investitori finanziari. I nuovi ingressi dall’Emilia-Roma-gna confermano l’attrattività delprogramma Elite che usufruisce orain regione di desk territoriali.Alla fine del 2010 dalla competenzadi un team di manager con esperien-za nelle più importanti aziende diturismo on-line in Europa è nata aRimini Yalla Yalla. Oggi è la primavera agenzia di viaggi on-line a capi-tale italiano nel mondo e fatturacirca 30 milioni di euro con 30dipendenti, per l’80% donne.Distribuisce alla clientela finalevacanze attraverso il sito internetyallayalla.it e i portali di partner acui fornisce la piattaforma tecnolo-gica e l’infrastruttura di servizio.“Per Yalla Yalla - afferma ManuelMandelli, presidente e a.d. - l’ingres-so in Elite rappresenta una occasio-ne per completare l’organizzazione ela struttura finanziaria al fine disostenere e alimentare le continueevoluzione del proprio business”.

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Fondata nel 1882, è sempre stataguidata dalla famiglia Bertazzoni,giunta oggi alla sesta generazione,l’omonima azienda che conta circa250 dipendenti e una produzione dicirca 200.000 pezzi all’anno, con-centrata nello stabilimento diGuastalla. L’azienda esporta in piùdi 60 Paesi i propri prodotti cheuniscono innovazione tecnologica aun design all’avanguardia. Il fattu-rato ha raggiunto quota 82 milionie sono previsti forti investimenti perpotenziare la capacità produttiva. Ilbrand Bertazzoni si posiziona nellaparte alta del mercato con elettro-domestici che esaltano i valori del-l’azienda. “Con l’ingresso in Elite –rimarca l’a.d. Paolo Bertazzoni -avremo la possibilità di confrontar-ci con le migliori aziende italiane e

di accrescere le nostre competenze”.La Raccortubi punta all’espansionesu scala internazionale partendo dalknow how, tutto piacentino, nel set-tore oil & gas, che risale alle estra-zioni di gas e petroli nella pianuraPadana negli anni del boom econo-mico. Raccortubi vuole creare unpolo di eccellenza, un player che pre-vede di arrivare a 100 milioni di eurodi fatturato nel 2015. Costituita nel1949 come fornitore di raccordi inacciaio, Raccortubi è diventata stoc-chista e produttore a livello mondia-le di prodotti piping utilizzati inapplicazioni critiche. Nel 1988 hafondato la Tecninox, e più di recenteha acquisito Petrol Raccord perestendere la gamma e ottenere valo-re aggiunto. “Per il gruppo Raccor-tubi – sostiene Luca Pentericci,amministratore delegato - Elite è ilriconoscimento delle sue caratteristi-che e valori a livello mondiale. E’ unnuovo punto di partenza verso obiet-tivi sempre più ambiziosi”.Acantho è la controllata di Herache ne gestisce gli oltre 70 collega-menti interni, ma dal 1999 ha allar-gato l’offerta al mercato libero busi-ness, poi anche a quello residenzia-le. Oggi è il maggior operatoreregionale di Tlc con 3700 chilome-tri di rete in fibra ottica, oltre 3.000clienti - imprese, 9.000 punti diaccesso su un bacino di circa duemilioni di residenti (da Modena alla

Romagna) per un fatturato di 50milioni. L’azienda è guidata daRoberto Vancini che riconosce in“Elite una significativa opportunitàper affrontare con maggior consa-pevolezza percorsi di crescita peraprirsi a tecnologie, mercato e terri-torio”.Un esplicito riferimento alla futuraquotazione in Borsa, nel segmentoAim Italia, lo fa Germano Grandi,presidente di Plax, gruppo fondatonel 1958 a Zola Predosa specializ-zato nella progettazione e lavora-zione personalizzata di componentiin plastica nei settori del biomedica-le, dell’information technology e deibeni di consumo. Pur con un fattu-rato inferiore ai 50 milioni di euro,Plax è già internazionalizzata conconsociate in Romania e Cina.Anche Interporto Bologna vede inElite un momento di passaggioverso un nuovo assetto azionario.La società, creata nel 1971 daComune di Bologna, Provincia eCamera di Commercio per realizza-re e gestire a Bentivoglio uno dei piùgrandi nodi intermodali d’Europa, èora in pista per la privatizzazione.Due bandi però sono andati deserti,e gli azionisti hanno dato mandatoal presidente Pietro Spirito di rive-dere il piano industriale, trasfor-mando l’azienda in una società diservizi, più appetibile per nuoviinvestitori

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FINANZA

Borsa Italiana e Confindustria hanno firmato un protocollo per promuoverela partecipazione delle imprese al programma Elite. L’accordo ha portato alla

nascita degli Elite Desk, info-point distribuiti su tutto il territorio nazionale nellesedi del sistema confindustriale. Presso gli Elite desk le aziende possono chiede-re supporto e ricevere informazioni dettagliate su attività ed evoluzione del pro-gramma. Figure chiave sono i referenti territoriali, che possono proporre a BorsaItaliana le candidature di una o più società. In Emilia-Romagna sono tre i Desknelle sedi delle associazioni industriali a Reggio Emilia, Rimini e Modena. “IlProgramma Elite - afferma Valter Caiumi, presidente di Confindustria Modena- avvicina le imprese con obiettivi di sviluppo organizzativo e manageriale aimercati e agli strumenti finanziari. Il protocollo d’intesa con Borsa Italiana ha l’o-biettivo di aumentare il numero di imprese aderenti, per favorirne la crescitainsieme con l’economia nel territorio”

IL FOCUSUn passo per favorire la crescita delle imprese

e dell’economia del territorio

Sono nati gli Elite Desk

Valter Caiumi, presidente di Confindustria Modena

Massimo Tononi, presidente di Borsa Italiana

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FINANZA

Gestione relazioni mercato capitali, costruzione Brand ed Equity StoryIR TOP e Aimnews.it: le strategie di valorizzazione per le imprese

IR, Comunicazione Finanziaria e Media Relations

per le società quotate in Borsa

Milano - Via C. Cantù, 1 - Tel. 02 45473883 - [email protected] - www.irtop.com - www.aimnews.it

Inserto redazionale

Le piccole e medie imprese intenzionate acrescere hanno bisogno di risorse, rela-

zioni, capitali. Si spiega così lo sviluppo diAIM Italia, il listino azionario di Borsa Italianadedicato alle PMI. LʼEmilia-Romagna sidistingue per significativi trend di crescita:nove società quotate con una quota pari al14% del mercato, al terzo posto rispetto allePmi della Lombardia e del Lazio secondoquanto rileva lʼOsservatorio sul mercato AIMItalia di IR TOP, Partner Equity Markets diBorsa Italiana, leader in Italia nella consulen-za direzionale sulla Comunicazione Finanzia-ria e Investor Relations. È un utile strumento di monitoraggio realizza-to da IR TOP che pubblica periodicamente ilreport “AIM Italia: il mercato azionario per lePMI”, con i principali trend ed evoluzioni, e hamesso a punto Aimnews.it, primo progettoonline su AIM Italia. “Lʼobiettivo – dice AnnaLambiase, fondatore e a.d. di IR Top - è offri-re alle società quotate e quotande, agli inve-

stitori istituzionali e retail e ai media di settore,una fonte di osservazione diretta dei risultatieconomico-finanziari e delle strategie relativealle aziende quotate, delle statistiche di mer-cato e delle prossime IPO. Eʼ una visione intempo reale sul “mondo AIM” che dà agliimprenditori che pensano alla quotazionecome strumento di finanza alternativa alcanale bancario, informazioni, competenze estrumenti per un percorso di successo sulmercato dei capitali”. Le novità dalle quotatesono diffuse con la newsletter quotidiana AIMBreakfast, e gli aggiornamenti disponibilianche tramite la APP AIMnews.it. Tra gli ulti-mi progetti lo “sportello AIM” online, dedicatoalle imprese per fornire risposte su “quotabi-lità” e agli investitori per il monitoraggio dellesocietà quotate. Anna Lambiase è autrice della prima analisicompleta su questo mercato, raccolta nellibro “La quotazione delle PMI su AIM Italia egli investitori istituzionali nel capitale” (edizioni

Franco Angeli) che dà un quadro aggiornato,in termini di società quotate, capitali raccolti,politica di dividendi, progetti strategici, inve-stitori istituzionali, practice diInvestor Relations, regole diaccesso e permanenza, e forni-sce le chiavi interpretative delsuccesso del mercato AIM rivol-gendosi ai principali target diriferimento, in particolare gliimprenditori italiani.

Info: www.irtop.com;www.aimnews.it [email protected]

L’AZIENDA

Anna Lambiase a.d. di IR TOP

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IConfidi fanno squadra e si met-tono rete per essere ancora piùcompetitivi al servizio delleimprese.

È stato sottoscritto il contratto direte denominato “Confidi in ReteEmilia Romagna” tra 13 consorzifidi operanti in regione e appartenen-ti a tutti i settori economici.Fanno parte della rete: AgrifidiEmilia, Agrifidi Modena ReggioFerrara, Agrifidi Uno Emilia Roma-gna, Confidi Per le Imprese,Cooperativa di Garanzia fra Com-mercianti Parma, Creditcomm, Fin-terziario, GarCom Piacenza, Confar-tigianato Fidi Cesena, Confartigiana-to Fidi Ferrara, COFIRE ReggioEmilia, Confidi Romagna e Ferrara eUnionfidi Parma.Associano complessivamente circa42.000 piccole e medie imprese, parial 10% delle imprese attive inEmilia-Romagna (dati Unioncamereregionale). Il volume dei finanzia-menti garantiti in essere al 31 dicem-bre 2014 era pari a oltre 1,112miliardi di euro mentre lo stock dellegaranzie prestate in essere ammonta-va a quasi 305,8 milioni.La conduzione della rete è affidataad un Comitato di Gestione di 5membri, con presidente AlbertoRodeghiero, che guida Agrifidi UnoEmilia Romagna.La rete intende essere la risposta allesfide del cambiamento poste dallacomplessità del contesto di riferi-mento per migliorare la qualità deiservizi offerti ai soci, per ottimizzarel’organizzazione consortile e perrafforzare il livello di interlocuzionecon le banche e le istituzioni, senzarinunciare al radicamento territoria-le da sempre punto di forza degliorganismi di garanzia.“Insieme per contare di più è questala sintesi – ha detto Alberto Rode-ghiero – La rete rappresenta unostrumento per guardare avanti, per

continuare ad essere al fianco delleimprese del territorio e sostenernel’accesso al credito bancario, cheresta tuttora problematico nonostan-te le recenti misure adottate dallaBanca Centrale Europea”.Il supporto all’accesso al credito, nelsolco della tradizione dei confidi, èun modo concreto per aiutare leimprese a restare competitive evitan-do che siano intercettate da organiz-zazioni illegali. Sostenere le impresesignifica tutelare il lavoro esistente ecreare, ove possibile, nuove opportu-nità di occupazione.Il percorso del contratto di rete èstato avviato nell’ambito del progetto“Crescere e competere con il contrat-to di rete II” di Unioncamere Emilia-Romagna e sistema camerale a valeresull’accordo MISE/Unioncamere. “L’obiettivo – ha sottolineato Clau-dio Pasini, segretario generale diUnioncamere Emilia-Romagna – èdi accrescere la competitività sulmercato della garanzia attraverso lacondivisione e l'integrazione delknow-how e delle risorse, la creazio-ne di sinergie per la gestione com-plessiva del rischio di credito, siner-gie con i partner bancari, l’indivi-duazione di nuove opportunità dimercato e l’incremento dell'efficien-za. E’ un punto di arrivo ma anchedi partenza di un percorso che soste-niamo con convinzione”. La scelta va nella direzione indicatadal ddl delega per la riforma deiconfidi approvato a inizio luglio dal

Senato e risponde anche all’auspiciodi un rafforzamento e integrazionedel sistema degli organismi di garan-zia operanti in regione espresso dalp residente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini nel suoprogramma di legislatura.Tra le priorità del contratto di retevi è il ricorso alla riassicurazionedel Fondo di Garanziaper le Piccole e MedieImprese gestito dalMedioCredito Centralee agli altri strumenti dicontrogaranzia, comeISMEA.“In questa prospettiva– ha aggiunto Rode-ghiero - chiediamo allaRegione che il Fondodi Garanzia in Emilia-Romagna sia interme-diato esclusivamentedai confidi almeno perimporti al di sotto dei300.000 euro, come datempo avviene inToscana e nelle Mar-che”.L’assessore regionale alcommercio e turismo,Andrea Corsini ha raccolto la solle-citazione assicurando il supportodella Regione a un progetto che èstato veloce ed efficace e “può esse-re da stimolo ad altri settori. LaRegione crede nello strumento deiConfidi e ha confermato nel bilanciole risorse”

La conduzione affidata

a un Comitato di Gestione

di cinque membri

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CREDITO

Tredici realtà che associano 42.000 Pmi fanno squadra. Presidente Alberto Rodeghiero.

È nata Confidi in ReteEmilia Romagna

Il presidente Alberto Rodeghiero

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Quando il pesodiventa leggero.

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Carrello elevatore a forche elettrico RX 60 6,0 - 8,0 tI potenti carrelli elevatori elettrici della nuova serie RX60-60/80, con portate da 6t a baricentro di carico 600mm

a 8t a baricentro di carico 900mm, si presentano come soluzione di altissima effi cienza per il trasporto a zero emissioni

sia all’aperto che al chiuso, persino in ambienti umidi e polverosi. L’incredibile precisione di guida e sensibilità

dei comandi unitamente alla massima velocità di marcia, che raggiunge i 17 km/h, assicurano una elevata capacità

di movimentazione. L’estrema compattezza e maneggevolezza, il prodotto di punta della serie solleva fi no a 8 t con

un baricentro di carico di 900 mm in corridoi di stivaggio di soli 4.999 mm, e l’eccezionale visibilità in tutte le direzioni

rendono gli RX60-60/80 il nuovo riferimento per la movimentazione pesante nei magazzini.

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nuità sia macchine standard che uncontrobilanciato di nicchia, pratica-mente su ordinazione. In pochi anni lo stabilimento haaumentato dell’80% il numero dioccupati e quasi triplicato i volumiproduttivi, arrivando a 21.000 mac-chine l’anno, circa 100 al giorno conun WIP (work in progress) di menodi due giorni. Graziealla qualità dei carrelliprodotti ed alla compe-tenza dei dipendenti chevi lavorano, lo stabili-mento di Luzzara haquasi triplicato la pro-pria capacità produtti-va. Un perfetto esempiodi come il connubio trasaper fare italiano eingegneria tedescapossa dare vita a pro-dotti avanzatissimi eapprezzati dal mercato.E così, per festeggiarequesti risultati, è stataorganizzata una grandefesta, che ha visto lapartecipazione di circa500 persone, tra i dipen-denti e le loro famiglieche hanno potuto visita-re l’impianto, compren-dere il grande lavoroche c’è dietro alla progettazione ealla produzione dei carrelli e capirequanto sia importante il contributodi coloro che lavorano in fabbrica. Dopo la visita della fabbrica è inizia-ta la festa, protagonisti assoluti sonostati i bambini, che hanno potutogiocare e divertirsi nel luogo doveogni giorno le loro mamme ed i loropapà lavorano duramente. Per ungiorno computer e brugole hannolasciato il posto a giostre, scivoli gon-fiabili e spettacoli di magia, trasfor-mando l’azienda in un luogo incan-tato dove a regnare sono le famiglie,e dove si fabbricano sogni

zione e sviluppo dei carrelli damagazzino per tutto il Gruppo. Sottola guida di Meinhard Braun, l’im-pianto produttivo è stato cosìampliato, riorganizzato e ammoder-nato. Sono stati rivisti i flussi logistici, ecosì oggi a bordo linea ci sono i trol-ley attrezzati con tutto quanto neces-sario all’operatore. Buffer e zone distoccaggio sono stati praticamenteaboliti, passando dai materiali abordo linea ai materiali su trolley. Siè al contempo lavorato per aumen-tare la flessibilità delle linee produt-tive, abbandonando la logica “unalinea un prodotto”. Oggi sulla stessalinea è possibile realizzare prodottidiversi, con un takt time inferiore a20 minuti, in questo modo è possibi-le modulare la produzione in funzio-ne della domanda. È stato realizzatoun nuovo e modernissimo impiantodi verniciatura a polvere, che haridotto le emissioni e migliorato iprocessi.Grazie all’ingegnerizzazione di tutti iprocessi, la fabbrica è in grado diprodurre senza soluzione di conti-

Un perfetto esempio del connubio tra saper fare

italiano e ingegneriatedesca

AZIENDE

Polo di eccellenza nella produzione di carrelli elevatori, fiore all’occhiello del gruppo Kion

OM STILL: da Luzzarala ricetta del successo

Testa, cuore e passione: sono gliingredienti per la ricetta delsuccesso dello stabilimentoOM STILL di Luzzara. Ma c’è

di più. A questi tre elementi siaggiunge un altro ingrediente specia-le e insieme fondamentale: la fami-glia. Ed è per questo che “Testa,cuore, passione e… famiglia” è statoscelto come slogan del “family day”organizzato per i dipendenti dell’im-pianto di Luzzara e le loro famiglie,ovvero i protagonisti dei risultati rag-giunti negli anni.Ma non si può parlare di un succes-so senza analizzare il percorso com-piuto per arrivarci. Quando il grup-po teutonico Kion, secondo playermondiale nei carrelli elevatori, decisedi puntare su Luzzara e sull’integra-zione tra lo storico marchio italianoOM e la tedesca STILL, la scelta, eraapparsa allora molto coraggiosa perla crisi in corso, si è dimostrata poiassai azzeccata.Si fa quindi un passo indietro fino al2010 quando lo stabilimento diLuzzara entra a far parte di STILL eviene scelto come centro di produ-

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Sopra, l’amministratore delegato Meinhard Braun segue la produzione industriale. All’altro a.d. Angelo Zanotti lo sviluppo commerciale (Sales & Service)

La festa nello stabilimento di Luzzara

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Periodo positivo per GuidettiRecycling System di Renazzodi Cento, nel ferrarese, chesta invertendo la rotta della

crisi aggredendo con un ufficiooltreoceano il mercato americano.“Andiamo ad Atlanta per inserircimeglio negli Stati Uniti, dove espor-tiamo già oggi un quarto delle mac-

chine vendute in tutto ilmondo”, raccontaMauro Guidetti. L’azienda fondata daGuidetti già dal 1987progetta e realizza varimacchinari per il rici-claggio di cavi elettrici,elettrodomestici, mac-chine per ufficio, mate-riali appartenenti allacategoria Raee (Rifiutida apparecchiature elet-troniche ed elettriche),che rappresentano latipologia di rifiuti in piùrapido aumento a livel-lo globale, con un tassodi crescita del 3-5%annuo, tre volte supe-riore ai rifiuti normali. “I primi anni eravamo

in tre, facevamo tutto, dal lavorod’officina al commerciale, poi nel1991 siamo riusciti a creare la primamacchina compatta, che ci ha datoun bel vantaggio sui nostri concor-renti. Da allora ne abbiamo costrui-te più di 3.000, vendute in tutto ilmondo”, sottolinea orgogliosoGuidetti.

Si chiamano Sincro, Wire Professio-nal, Separatore Robi, PremacinatoriPMG elettrici ed idraulici, e altrinomi sempre contraddistinti dalmarchio Eko. Una gamma completadi macchine dall’inconfondibilecolore verde, che sono in grado direcuperare un vastissimo ventagliodi materiali avendo alla base un pro-cesso di riduzione dimensionale(mediante shredder, granulatori alame, frantoi, mulini a martelli emulini a celle) e successivamentevari sistemi di separazione, tuttirigorosamente a secco e privi diimpatto ambientale, che sono ingrado di separare i materiali in basealla loro dimensione e al peso speci-fico.Quello che in sostanza proponeGuidetti, in chiave ecologica, è lariduzione dell’attività estrattiva dialcune materie prime, come adesempio il rame, che aumentaannualmente di circa il 3% e ha giàraggiunto i 21 milioni di tonnellateannue. Se una quota di rame vienericiclata dai cavi elettrici, si riducesia l’estrazione che lo smaltimento,diminuendo l’impatto ambientale. Rame ma non solo: l’acciaio, l’allu-minio, il vetro, il piombo, sono tantele altre materie che escono “separa-te” dalle macchine Guidetti. I clientisono gli autodemolitori, i produtto-ri di cavo, i rottamai, i cablatori, idemolitori industriali e le aziendespecializzate nel recupero delleapparecchiature elettriche ed elettro-niche.

“Stiamo aprendo importanti sboc-chi commerciali nei Paesi dell’esteuropeo, in Russia, in Corea, inGiappone. Siamo dappertutto. Inquesto periodo di crisi abbiamoampliato l’area coperta con settemi-la metri quadri di capannoni nuovi.Ci piace pensare che, nel nostro pic-colo, rendiamo il mondo migliorecon le nostre macchine. Il recuperodi componenti e materiali consentedi rimettere sul mercato tonnellatedi materie prime, risparmiando cosìle risorse naturali e l’energia neces-saria per la loro estrazione e lavora-zione. I guadagni che si hanno dalriciclaggio sono molteplici, in termi-ni di riduzione dei costi per i cittadi-ni, riduzione emissioni di CO2dovute al trasporto, riduzione diconsumo di materia prima”, spiega,da imprenditore-ecologista, MauroGuidetti.L’azienda oggi si estende su un’areadi circa 40mila mq di cui 15milacoperti. Sono stati fatti ingenti inve-stimenti nell’acquisizione di macchi-nari utili alla filiera produttiva chesuperano il 20% del fatturato, perraggiungere degli standard qualitati-vi alti e risposte tempestive. Ad oggil’80% delle macchine è prodottoall’interno dell’azienda Guidetti.È già partito per la sede di AtlantaAntonio Balestrino, manager checreerà la rete commerciale inAmerica, per brindare a stelle e stri-sce gli imminenti venticinque annidalla nascita dal primo Sincro byGuidetti Recycling System

Dal 1987 sul mercato con soluzioni per il riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche

Guidetti, tecnologie per la gestione dei Raee

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AZIENDE

3mila macchinevendute nel mondo

e prospettive di crescita

negli Stati Uniti

Mauro Guidetti

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to diversi format sia per gli studenti(master level, PhD) sia per i profes-sional (rappresentati imprese, ammi-nistratori pubblici, ricercatori).Tra questi Il Journey, la più grandeSummer School europea sui temidel cambiamento climatico all’in-terno della quale studenti da tutto ilmondo, selezionati con un princi-pio multidisciplinare,affrontano lezioni conesperti internazionali evisite ad aziende leadere start up per conoscereda vicino le opportunitàcommerciali, derivantidalle sfide portate daicambiamenti climatici.Per cinque settimane glistudenti, suddivisi ingruppi di lavoro, si spo-stano in diversi paesi dell’unione efrequentano corsi per elaborarenuove soluzioni e idee di business chepresentano nell’ultima settimana, sfi-dandosi in una pitch competition. Loscorso anno, il Journey ha portato aBologna 100 studenti dalle Univer-sità di tutta Europa che hanno elabo-rato e presentato le loro idee.

Per conoscere tutte le opportunità, iprogrammi e i bandi è on-line il sito:http://www.climatekicemiliaromagna.it/

Università, enti di ricerca, P.A. e imprese per una società

low-carbon

AMBIENTE

Lotta ai cambiamenti climatici: l’Emilia-Romagna partner della più grande comunità europea

Climate-Kic: la sfida èopportunità di innovazione L’Emilia-Romagna, attraverso

il Consorzio ASTER è part-ner di Climate-KIC, la piùgrande comunità europea per

la lotta si cambiamenti climatici e losviluppo di uno società low carbon.KIC sta per Knowledge InnovationCommunity, le comunità avviatedall’EIT (European Institute of Tech-nology) per promuovere l’innovazio-ne in settori strategici. Il riscaldamento globale, l’effettoserra e l’impatto che il modello di svi-luppo industriale hanno sull’ambien-te sono sotto gli occhi di tutti.Invertire la rotta, mettere in camporisorse e competenze per affrontarequella che, di fatto, è un’emergenzaglobale, è una priorità nell’agenda ditutti i paesi dell’Unione Europea.Per questo il partenariato Climate-KIC aggrega università, enti di ricer-ca, pubblica amministrazione eimprese, circa 200 soggetti che ope-rano per mitigare gli effetti dei cam-biamenti climatici e trasformarli inopportunità di sviluppo.Opportunità per le imprese, per iricercatori e per i professionisti che,grazie a Climate-KIC, possono met-tere in campo idee e competenze alservizio di uno sviluppo economico edi una crescita sostenibile.Una delle principali priorità dellaClimate-KIC è quella di incoraggiarela cultura imprenditoriale favorendola nascita di una nuova generazionedi imprese innovative e dinamiche, ingrado di sfruttare commercialmentela sfida del cambiamento climatico.Lo fa attraverso diverse azioni.Il RIC Accellerator Programmesostiene la nascita e lo sviluppo dinuovi business innovativi. Compren-de percorsi formativi per la definizio-ne delle idee d’impresa, contributi indenaro e la partecipazione a compe-tizioni internazionali (Venture Com-petition). Climate-KIC offre inoltre un pro-

gramma di mobilità professionale suitemi della sostenibilità con l’obiettivodi creare una nuova generazione dilow “carbon innovators” (PioneersInto Practice). In questi anni, grazie al programmaPioneers into Practice, professionistidella lotta ai cambiamenti climaticihanno avuto la possibilità di portareinnovazione ad imprese e istituzionidella nostra regione. E’ articolato indue periodi di lavoro-apprendimentodella durata di un mese ciascuno, ilprimo in Emilia-Romagna e il secon-do all'estero accompagnati da work-shop formativi per acquisire ulterioricompetenze. Infine, poiché la leva principale diqualsiasi innovazione è la formazio-ne, Climate KIC ha avviato il pro-gramma Education, che proponepercorsi formativi di alto livello suitemi della sostenibilità e ha sviluppa-

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Sopra, gli studenti del Journey a Bologna A lato Bertrand VanEe

CEO Climate KIC in visita ancora a Bologna

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EUROPA

to al cloud computing per fornire alleimprese contatti esterni con partner,fornitori e sub-contraenti. Perché il95% delle imprese emiliano-roma-gnole sono piccolissime e i loro tito-lari ancora naif, prendono appunti amano: bisogna dunque aiutarli amigliorare la logistica utilizzando l’e-service. Sono stati replicati networkdell’area di Lipsia (dove hanno sedePorsche e Bmw) e fatte visite guidatenel sud della Francia per visionare leesperienze più felici. Insomma, si èandati anche sul concreto.“Il cloud genera soluzioni tecnologi-che per semplificare la vita delleaziende – dice Fabio Cartolano di IbInnovation, Consorzio dell’Interpor-to di Bologna - che ha offerto alleaziende insediate un sistema di logi-stica collaborativa grazie a cui, consuccessive selezioni sul web, si puòpianificare una richiesta di trasportodi merci, ad esempio da Bologna aBrema, tenendo conto del consumodi Co2 e di tutte le variabili possibili. “Prima si inquadra il tipo di richie-sta, poi la si manda alle imprese perun preventivo – spiega Cartolano -Certo, si tratta di un oggetto infor-matico, il cui software si paga solo aconsumo, che non può sviluppareuna sola azienda ma che va condivi-so. Gli imprenditori hanno giudicatointeressante l’approccio, in quantocosì vengono resi fruibili i servizi dicui hanno bisogno”. La messa a punto di questi quattroprogetti, ognuno dei quali ha coin-volto circa cento persone, è termina-ta con la realizzazione di e-book,stampati manuali e linee guida meto-dologiche, oltre a forme cooperativedi conoscenza tramite wiki-book

Servizi nel web, logistica per leaziende, sostenibilità dellaproduzione e del consumoall’insegna della green-eco-

nomy: per favorire la competitivitàdelle imprese aiutandole ad avvalersidi strumenti più adeguati, la Provin-cia di Bologna si è impegnata, in seianni, in quattro progetti di coopera-

zione europea. “Le esperienze compiu-te sono state finanziatecon fondi dell’Ue - spie-ga Marino Cavallo,responsabile UfficioRicerca e Innovazionedella Città Metropolita-na di Bologna - e hannocoinvolto diverse regio-ni europee”. Si va dalprogetto Essence, che

oltre al bolognese ha interessato areedella Polonia, Germania, Austria,Slovenia e Ungheria e si è occupatodella promozione di servizi innovati-vi per le PMI utilizzando le tecnolo-gie dell’informatica per rafforzarnela rete, a Logical, ispirato al cloudcomputing, che punta alla possibilitàdi avvalersi, nella logistica, di risorseesterne all’impresa. Eco-Scp- Med hadiffuso conoscenze e pratiche disostenibilità nell’area del Mediterra-neo (in Italia, Grecia, Francia,Portogallo, Spagna e Cipro), mentre

Mer si è basato sull’attrattività di unmarketing verde quale fattore chiaveper un management di successo. Ilfilo rosso è lo sviluppo dell’e-servicequale chiave di volta nella gestioneaziendale, con fiducia nella greeneconomy, fattore di marketing ecompetitività. “Bisogna rendere attrattive le nostrearee dimostrando a chi vi si insediache può avere servizi migliori chealtrove attraverso la green-eco-nomy” afferma Cavallo a propositodel progetto Mer, che evidenzia leesperienze di parchi ecoinnovativi nelsud della Francia. “Oggi che il con-sumatore sceglie, vota e preferisce iprodotti bio e le bottiglie riciclate –aggiunge l’esperto in riferimento alprogetto Eco-Scp Med- è giustodivulgare alle imprese interessate alconsumo eco-sostenibile le potenzia-lità presenti nel territorio”. Nell’era dei social, sullo stile diWikipedia, nata col contributo ditutti, rete di conoscenze preziose e indivenire, questi progetti hanno scom-messo sull’interattività rispetto allastaticità del libro. Essence ha puntato alla creazione direti di imprese e allo sviluppo di stru-menti adatti ad accrescerne la com-petitività, mentre Logical si è affida-

Realizzati prodotti editoriali innovativi, e-book, stampati,

linee guida metodologiche

Città Metropolitana di Bologna, progetti in network: digitale, logistica, produzione, consumo

Cooperazione interregionalela chiave per l’Europad

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Conoscere le politiche europee del ciclo finanziario 2014-2020,scrivere una proposta progettuale e un budget di progetto.Sono alcuni dei temi che sono stati approfonditi nel seminariogratuito sui finanziamenti diretti dell’Unione Europea che si èsvolto a Modena in due giornate nella sede della Camera diCommercio. L’iniziativa rientrava in un progetto di formazione e informazio-ne sul territorio, giunto alla sua quinta edizione, promosso dalDipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consigliodei Ministri e dall’Istituto Europeo di Pubblica Amministrazione(EIPA) che ha interessato 45 città italiane e coinvolto oltre sei-mila partecipanti. Il seminario di Modena, terza tappa di unnuovo ciclo, era aperto a enti locali e pubblici, cittadini, impre-se, università, Ong, consulenti, interessati alla progettazioneeuropea. Il corso è stato strutturato in due moduli: una prima parte dedi-cata alle politiche europee del ciclo finanziario 2014-2020gestione diretta e alle linee di finanziamento previste dallaCommissione europea; una seconda, operativa, finalizzata afornire indicazioni pratiche su come predisporre il budget diprogetto e proposte efficaci che possano essere finanziate. “I fondi europei – ha affermato il sindaco di Modena, GianCarlo Muzzarelli - possono giocare un ruolo importante per lacompetitività e la qualità della vita di un territorio, ma l’accessonon è un percorso semplice; necessita di competenze speciali-stiche. Bruxelles chiede progettualità complesse, di dimensionetransnazionale, ad alto contenuto di innovazione. Credo chequeste due giornate di formazione, grazie anche alla presenzadi relatori qualificati ed esperti, siano state di grande aiuto ad

accrescere la capacità degli attori del territorio, pubblici, privati,del terzo settore, di accedere con successo ai finanziamentidell’Unione europea”. Parole di sostegno all’iniziativa anche da Maurizio Torreggiani,presidente della Camera di Commercio di Modena: “Congrande partecipazione e interesse abbiamo ospitato questa ini-ziativa ritenendola di particolare utilità nella logica di forniresupporto e assistenza alle imprese. Ritengo infatti decisivo esse-re in grado di cogliere le opportunità di finanziamento e pro-gettuali in ambito europeo. Si tratta in ogni caso di una pro-pensione che a mio avviso dovrà essere rafforzata anche inchiave prospettica, con l’obiettivo di massimizzare gli sforzidelle singole realtà nazionali e locali”.L’Italia è al quinto posto in Europa per progetti approvati nel2013 e al quarto per risorse finanziarie concesse, con 4 miliar-di e 271 milioni di euro. E’ preceduta da Germania (5,5mld dieuro), Gran Bretagna (5,3 mld) e Francia (4,9). Il seminario di Modena è stato organizzato in collaborazionecon Europe Direct Network - Centri Emilia Romagna, EuropeDirect Modena, Centro di Documentazione e Ricerchesull’Unione europea dell’Università di Modena e Reggio Emilia,Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di Commercio diModena, Enterprise Europe Network (EEN), Simpler e reteModenapuntoeu.

FLASH EUROPA Unioncamere Emilia-Romagnawww.rer.camcom.it/flash_europa

COME USARE I FINANZIAMENTI DIRETTI DELL’UE. SEMINARIO TEORICO-PRATICO A MODENA

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ABOLIZIONE DELLE TARIFFEROAMING

Il roaming telefonico tra i Paesi UE verràabolito ufficialmente con decorrenza defi-nitiva dal 30 giugno 2017. Lo ha stabilito inmaniera ufficiale un’intesa raggiunta dalleistituzioni UE (Commissione, Parlamento eConsiglio) per porre fine alla pratica delsovrapprezzo imposto quando si telefona inun Paese diverso dal proprio. L’intesa, prevede anche una clausola di“uso equo” del roaming per prevenireeventuali abusi da parte di chi utilizzasseall’estero il proprio numero per motividiversi dal viaggiare. In questo caso saran-no introdotte clausole di salvaguardia checonsentiranno agli operatori di recuperare icosti. L’abolizione completa dei sovrapprez-

zi del roaming, che scatterà dal 30 giugno2017, verrà preceduta da un primo taglio il30 aprile 2016, quando i tetti attualmentein vigore saranno rimpiazzati da un sovrap-prezzo massimo di 0,05 euro al minuto perle chiamate, 0,02 per gli sms e 0,05 permegabyte per i dati. All’interno dell’accordo sull’abolizione delroaming, sono state inserite anche clausoledi protezione per l’internet aperto e la neu-tralità della rete, gli operatori dovrannoquindi trattare in modo equo tutto il traffi-co sul web, consentendo il rallentamento dialcuni servizi solo in casi limitati come peresempio un cyber-attacco o se si congestio-na la rete. Saranno inoltre consentiti accordi per i ser-vizi specializzati che necessitano un livellodeterminato di qualità di connessione.

Rif.: http://europa.eu/rapid/press-release_ MEMO-15-5275_it.htm

IL BREVETTO UE AI NASTRI

L’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) ha com-pletato i preparativi per il lancio del brevettounico Ue che prevede una procedura unica diregistrazione di un’invenzione in tutti i 26Paesi Ue facenti parte dell’accordo, Italia com-presa. L’Epo ha portato a termine le procedu-re legislative, inclusi gli atti delegati, economi-ci e fiscali al lancio del brevetto. Legalmente,tecnicamente e operativamente è tutto ‘pron-to per lanciare il brevetto europeo. Mancanosolo l’apertura del tribunale unico sul brevettoe la ratifica finale da parte dei paesi membri.L’Italia ha aderito al brevetto unico nell’ottobre2015 dopo una lunga querelle legale che havisto Roma cercare di aggiungere l’italiano alletre lingue ufficiali previste per il brevetto unico- inglese, francese e tedesco. Il brevetto unicopermetterà protezione semplificata delleinvenzioni su tutto il territorio Ue e un tagliodei costi di traduzione e deposito.

Notiziedall’Unione Europea

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FINANZIAMENTI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE INNOVATIVE IN ITALIA

Il Fondo europeo per gli Investimenti (FEI) e ilGruppo BPER, hanno firmato un accordo digaranzia a supporto delle piccole e medieimprese e delle imprese a media capitalizzazio-ne italiane. Si tratta del primo accordo in Italiache beneficia del sostegno del Fondo europeoper gli investimenti strategici (FEIS) nell’ambitodel “Piano di investimenti per l’Europa”. IlPiano verte sulla rimozione degli ostacoli agliinvestimenti, sulla necessità di dare visibilità eassistenza tecnica ai progetti d’investimento esu un uso più intelligente delle risorse finanzia-rie esistenti e nuove e prevede investimenti peralmeno 315 miliardi di euro in tre anni. Ilnuovo accordo permetterà al Gruppo BPER, ein particolare a BPER Banca, Banco di Sardegnae Banca di Sassari, di mettere a disposizionedelle imprese italiane innovative 100 milioni dieuro di finanziamenti erogabili nei prossimi dueanni. I finanziamenti saranno resi disponibili dauna garanzia FEI nell’ambito dell’iniziativaInnovFin-EU finance for innovators, con lacopertura finanziaria derivante dal programmaHorizon 2020.Rif.:www.eib.org/products/blending/innovfin/

IL FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI E IL CREDEM ACCORDO A FAVORE DELLE PMI ITALIANEfondo europeo per gli investimenti (FEI) e ilCredito emiliano S.p.A. hanno firmato lo scor-so 3 agosto la prima transazione COSME inItalia, beneficiando del supporto del Fondoeuropeo per gli investimenti strategico (FEIS)attraverso il quale sarà implementato il Pianoeuropeo per gli investimenti della Commissio-ne europea e della BEI. L’accordo COSME for-nirà Credem di una garanzia che le permetta diincrementare per i prossimi due anni il volumedei propri prestiti e di conseguenza quelli cheverranno concessi alle PMI che altrimenti rice-verebbero un valore minore di prestiti. Si pre-vede che grazie al supporto dell’UE si possasfruttare un portafoglio di 550 milioni di euro abeneficio di oltre 14.000 aziende. Questa è laprima transazione COSME in Italia e la secon-da transazione COSME in Europa grazie alsupporto del FEIS che riflette l’impegno dellaBEI nel rispondere rapidamente alle domandedegli Stati membri, della Commissione euro-pea e del Parlamento europeo a un rapido lan-cio di iniziative concrete, accelerando i prestiti egarantendo operazioni in grado di rafforzare

l’occupazione e la crescita in Europa. Per lePMI o gli imprenditori: è possibile ricercare tra-mite il portale Access to Finance gli interme-diari finanziari per la concessione del prestito.Rif: www.eif.org/what_we_do/guarantees/news/2015/Cosme-efsi-credem.htm

UN NUOVO SOSTEGNO ALLE MICROIMPRESE DA COMMISSIONE EUROPEA E FEILa Commissione europea e il Fondo europeoper gli investimenti (FEI) hanno avviato lamobilitazione di 237 milioni di euro in crediti afavore di 20000 microimprese europee.L’obiettivo è garantire un maggiore sostegno aquelle che rappresentano circa il 90% del tota-le delle imprese europee e che svolgono per-tanto un ruolo cruciale nella creazione di lavo-ro, nella crescita e negli investimenti in Europa.Il finanziamento rientra nel Programma euro-peo per l’occupazione e l’innovazione sociale(EaSI), che ha l’obiettivo di rendere più agevo-le l’accesso alla microfinanza per piccoliimprenditori e microimprese svantaggiate e lacui Garanzia è gestita dal Fondo europeo pergli investimenti per conto della Commissioneeuropea. FEI firmerà una serie di accordi digaranzia con sei istituti di microfinanziamentodi Italia, Spagna, Francia, Romania, Irlanda ePaesi Bassi che consentiranno a coloro chehanno difficoltà ad accedere al mercato dellavoro e ad ottenere finanziamenti un limitemassimo di crediti pari a 25000 euro. Il contri-buto monetario della Commissione a ciò saràdi 17 milioni di euro, mentre l’ammontaregestito dal Fondo europeo per gli investimenti,derivante dalla Garanzia EaSI, corrisponderà a96 milioni di euro. Questi ultimi dovrebberogenerare un effetto leva pari a circa 500 milio-ni di euro di crediti per il periodo 2014-2020 epermetteranno alle imprese sociali di ottenere30800 microcrediti e 1000 crediti in 15 anni. IlFEI, pur essendo un primario fornitore digaranzie nel settore della microfinanza, non siinterfaccerà in modo diretto con le imprese maricorrerà ad alcuni intermediari finanziari localicome istituti di finanziamento sociale e digaranzia e banche che offriranno sostegnonelle modalità previste dalla Garanzia EaSI.La Commissaria per l’Occupazione MarianneThyssen, commenta: “La microfinanza è unostrumento essenziale per promuovere l’im-prenditorialità e contrastare l’esclusione socialee finanziaria”.Il direttore generale del FEI Pier Luigi Gilbertgiudica i 237 milioni di euro “un forte stimoloper i settori raggiunti dalla microfinanza e uncontributo al sostegno di microimprenditorisvantaggiati”.

Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]

SIDI Eurosportello - CCIAA di RavennaViale L.C. Farini, 14 - 48121 RavennaTel. 0544 481443 - Fax 0544 218731 E-mail: [email protected]

Camera di commercio di BolognaPiazza Costituzione, 8 - 40125 BolognaTel. 051 6093287 - Fax 051 6093211E-mail: [email protected]

Camera di commercio di FerraraLargo Castello,6 - 44121 Ferrara Tel. 0532 783812 - Fax 0532 205100 E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Forlì-CesenaCorso della Repubblica, 5 - 47121 ForlìTel. 0543 713524 - Fax 0543 713502E-mail: [email protected]

PROMEC - CCIAA di ModenaVia Ganaceto, 134 - 41121 ModenaTel. 059 208270 - Fax 059 218520E-mail: [email protected]

Camera di commercio di ParmaVia Verdi, 2 - 43121 ParmaTel. 0521 210241 - Fax 0521 233507 E-mail: [email protected]

Camera di commercio di PiacenzaPiazza Cavalli, 35 - 29121 PiacenzaTel. 0523 386255 - Fax 0523 334367E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Reggio EmiliaPiazza Vittoria, 3 - 42121 Reggio EmiliaTel. 0522 796236/301 - Fax 0522 046453E-mail: [email protected]

Camera di commercio di RiminiVia Sigismondo, 28 - 47921 RiminiTel. 0541 363752 - Fax 0541 363747 E-mail: [email protected]

CONTATTI

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Finanziamenti alle imprese

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get a life. outdoors.Tutte le libertà che mi voglio prendere sono le libertà

di cui ho bisogno. L’ossigeno che mi piace respirare è quello di tuttii posti in cui voglio andare. Ecco perché la Volvo V60 Cross Country,

con una maggiore altezza da terra e ruote più grandi,è anche la mia auto off-road. Perché il mondo ha troppe strade

per dover prendere solo quelle più semplici.

THE NEW VOLVO V60 CROSS COUNTRYMADE BY SWEDEN

volvocars.itVolvo V60 Cross Country. Valori massimi nel ciclo combinato: consumo 8,5 L/100Km. Emissioni CO2 198 G/Km.