Motiv azione.2014 15-2
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MOTIV-AZIONI
Dott.ssa Francesca Di Sipio
Psicologa clinica, psicoterapeuta
Dott. Pasquale Elia
Psicologo, formatore, counsellor
Dott. ssa Roberta Schiazza
Psicologa, psicoterapeuta in formazione
Istituto comprensivo Chieti 4
MOTIVAZIONE
dal latino “Moveo”, atto a muovere, in senso figrato ciò per cui mi muovo, che mi fa progettare, percorrere, trovare soluzioni
Dott.ssa Francesca di Sipio psicologa clinica, psicoterapeuta 347.7504713
www.psicoterapia-chieti-pescara.it
MOTIVAZIONE
Il concetto di Motivazione o Comportamento motivato (pulsione) è stato introdotto in Psicologia dopo gli studi di W. James, C. L. Hull e S. Freud. Con esso si deve intendere tutto ciò che spinge l'essere umano a perseguire determinati scopi. Esso quindi è lo studio del "perché" delle azioni.
MOTIVAZIONE
Tutte le forme di motivazione, siano esse biologiche (p.es. ricerca del cibo) o psicologico-affettive, implicano sempre la mobilitazione di una quantità più o meno grande di energia per il conseguimento di uno scopo (bisogni-desideri). La Psicologia studia le diverse forme di motivazione, ovvero il nesso tra certi comportamenti e l'ambiente.
MOTIVAZIONE
Una motivazione si manifesta quando per una qualsiasi ragione si è perso uno stato di equilibrio, e permane sino a quando l'equilibrio non si è ristabilito. P.es. dopo un certo numero di ore di digiuno intervengono dei meccanismi che ci segnalano la necessità di reintegrare il cibo metabolizzato.
MOTIVAZIONE
Il comportamento motivato è caratterizzato dalla presenza di tre fattori:
mobilitazione di energia (se è molta, la motivazione è molto forte);persistenza (se c'è reiterazione, nonostante sforzi e insuccessi, la motivazione è molto intensa);variabilità (lo scopo non raggiunto, può esserlo modificando il comportamento o i mezzi).In altre parole, la motivazione si riferisce:
MOTIVAZIONE
agli stati di tensione (bisogni-desideri) che
mettono in moto il comportamento,al comportamento strumentale messo in moto da questi stati, agli obiettivi di questo comportamento, volti a soddisfare il bisogno o a ridurre il desiderio. Le motivazioni possono essere classificate in tre categorie:
biologiche, emozioni, sociali (quest'ultima viene studiata dalla psicologia sociale).
MOTIVAZIONE
CHI SONO e COSA VOGLIO
CON CHI SONO e COSA VUOLE
COME MI VEDO COME INSEGNANTE
MOTIVAZIONE
COSA VOGLIO PER LA CLASSE
CHI è LA CLASSE E COME INTERAGISCE CON ME
SETTEMBRE
E’ con Gennaio il momento della pianificazione, della programmazione, in cui si dà spazio ai progetti, ai sogni, alle aspettative, si lavora pertanto non solo con i dati e i fatti, ma anche con le nostre immagini interiori.
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SETTEMBRE
Esse pertanto vengono proiettate fuori e diventano talvolta quelle famose “profezie che si autoadempiono”…semplicemnte perché il pensiero è potente
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PIANIFICARE
OBIETTIVO A BREVE TERMINE (novembre)per essere perseguibile bisogna che sia
Chiaro Realizzabile Espresso in positivo Abbia il pronome io come soggetto
(talvolta anche oggetto)
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PIANIFICARE
OBIETTIVO A BREVE TERMINE
PERSONALE:CON LA CLASSE:CON I COLLEGHI:CON I GENITORI:
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OBIETTIVO A BREVE TERMINE
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PIANIFICARE
OBIETTIVO A MEDIO TERMINE ( gennaio)per essere perseguibile bisogna che sia
Chiaro Realizzabile Espresso in positivo Abbia il pronome io come soggetto
(talvolta anche oggetto)
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OBIETTIVO A MEDIO TERMINE
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PIANIFICARE
OBIETTIVO A LUNGO TERMINE (maggio)per essere perseguibile bisogna che sia
Chiaro Realizzabile Espresso in positivo Abbia il pronome io come soggetto
(talvolta anche oggetto)
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OBIETTIVO A LUNGO TERMINE
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STRUMENTO: IL DIARIO DELL’INSEGNANTE
Esso è pensato come un modo pratico di raccogliere le idee circa gli obiettivi e gli stati emotivi, i punti di forza propri, della classe e i punti di crescita propri e delle classi.Compilandolo, a fine anno avrai una sintesi chiara di ciò che è avvenuto, di come ti sei mosso, di che tipo di esperienza hai fatto.
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IL PATTO D’AULA
Il contratto formativo d’aula, inteso come il processo del prendere accordi tra persone libere, che accettano di assumersi degli impegni volti a raggiungere un determinato risultato. Esso chiama in causa il concetto di negoziazione che presuppone:
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IL PATTO D’AULA
- il coinvolgimento attivo e la messa in comune dei propri pensieri, idee, proposte, obiettivi,…;
- l’agire individualmente o insieme a livello di gruppo classe e a livello di gruppi più piccoli,
concordando e prevedendo un’attuazione sia di un percorso sia il raggiungimento degli esiti;
- l’individuazione di strategie e modalità di monitoraggio e autoregolazione dell’itinerario, di
prese di decisioni e di valutazione dei risultati conseguiti.
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IL PATTO D’AULA
- il coinvolgimento attivo e la messa in comune dei propri pensieri, idee, proposte, obiettivi,…;
- l’agire individualmente o insieme a livello di gruppo classe e a livello di gruppi più piccoli,
concordando e prevedendo un’attuazione sia di un percorso sia il raggiungimento degli esiti;
- l’individuazione di strategie e modalità di monitoraggio e autoregolazione dell’itinerario, di
prese di decisioni e di valutazione dei risultati conseguiti.
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IL PATTO D’AULA
Il contratto formativo è uno dei momenti topici nella realizzazione dell’unità di apprendimento
cooperativa metacognitiva principalmente per tre motivi:
- perché sviluppa motivazione, in quanto chiede ai ragazzi la loro convinta adesione alla proposta
formativa, dopo aver valutato e concordato gli obiettivi, il percorso da fare, le modalità di
valutazione (coinvolgimento attivo dei ragazzi); Dott.ssa Francesca di Sipio psicologa clinica, psicoterapeuta 347.7504713
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IL PATTO D’AULA- perché sviluppa capacità cooperative, in quanto chiede ai ragazzi di discutere e condividere la proposta educativa, entrando nel merito delle scelte e di ciò che è utile per la loro formazione, del “perché”, “come”, “quando” e “per ottenere che cosa” si accetta questa sfida; i ragazzi possono capire che è un’attività importante per imparare cose nuove, utili alla loro formazione, per imparare a lavorare insieme con i compagni, per concretizzare l’aiuto reciproco e diventare tutti un po’ migliori
perché sviluppa capacità metacognitive, perché chiede ai ragazzi di fare una previsione, una
pianificazione, un monitoraggio, una valutazione e una riflessione sul compito. In questo modo
possono aumentare il grado di consapevolezza su ciò che andranno a realizzare, chiarendosi gli
obiettivi, i prodotti da realizzare, i percorsi da compiere, i tempi da rispettare, le modalità di
valutazione,… La chiarezza e la curiosità sono gli ingredienti principali di questo
coinvolgimento attivo
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IL PATTO D’AULA
- perché sviluppa capacità metacognitive, perché chiede ai ragazzi di fare una previsione, una
pianificazione, un monitoraggio, una valutazione e una riflessione sul compito. In questo modo
possono aumentare il grado di consapevolezza su ciò che andranno a realizzare, chiarendosi gli
obiettivi, i prodotti da realizzare, i percorsi da compiere, i tempi da rispettare, le modalità di
Valutazione.La chiarezza e la curiosità sono gli ingredienti
principali di questo coinvolgimento attivoDott.ssa Francesca di Sipio
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IL PATTO D’AULA
La chiarezza e la curiosità sono gli ingredienti principali di questo coinvolgimento attivo
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IL PATTO D’AULA
FASE 1: La condivisione degli obiettivi, delle metodologie e dell’organizzazione
(presentazione, motivazione, coinvolgimento attivo sulla condivisione degli obiettivi formativi
cognitivi e sociali, delle metodologie e dell’organizzazione)
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IL PATTO D’AULA
FASE 2: La condivisione degli aiuti (l’insegnamento strategico, la predisposizione
di modelli, strumenti e materiali)
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FASE 3: La condivisione delle fasi e tempi del lavoro cooperativo metacognitivo
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FASE 4: La condivisione della modalità di autovalutazione di gruppo
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IL PATTO D’AULA
FASE 5: La condivisione delle modalità di valutazione dell’insegnante (che possono coincidere con quelle di previsione e autovalutazione dei vari gruppi)
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FASE 6: La condivisione delle modalità di revisione metacognitiva
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FASE 7: La condivisione delle modalità di esercizio, astrazione e trasferimento delle abilità in altri contesti
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FASE 8: La condivisione delle modalità di accertamento delle competenze individuali
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FASE 9: La condivisione delle eventuali gratificazioni differite
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BIBLIOGRAFIA
A che gioco giochiamo, E. Berne
Nati per vincere, J. James
Ciao… E poi? , E. Berne
Giochi interattivi vol 1,2,3,4,5, AA. VV.
Dialoghi di Platone, Einaudi.Dott.ssa Francesca di Sipio
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