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1 Azione Performatica Terapia del corpo politico e produzione di soggettività Caterina Mengotti

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    Azione Performatica Terapia del corpo politico e produzione di soggettivit

    Caterina Mengotti

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    Azione Performatica. Terapia del corpo politico e

    poetica della singolarit

    Caterina Mengotti

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    Libro Libertario

    Quest'opera distribuita con Licenza Creative Commons

    Attribuzione 4.0 Internazionale.

    copyright Caterina Mengotti

    [email protected]

    www.azioneperformatica.wordpress.com

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    Immagine di copertina: La A di Can Franquesa, Barcellona

    Indice

    1-Figure del corpo politico pag. 6

    2- Territori corporei pag. 32

    3- Assemblaggio corporeo pag. 55

    4- Processo formativo pag. 78

    5- Micropolitica performatica pag. 103

    6- Clinica del fuori pag. 118

    7- Il paradigma clinico-performatico sperimentale

    della schizoanalisi pag. 129

    Riferimenti bibliografici pag. 139

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    Figure del corpo politico

    Il nostro lessico politico ricorre a metafore quali braccio

    della legge, organi dello stato, corpo-nazione.

    Ma il corpo politico non solo una metafora. E un agente di

    trasformazione, un vero e proprio soggetto politico di azio-

    ne. In una fase storica in cui tutti gli spazi sono saturati, par-

    tire dal corpo un modo possibile per le persone e per i

    gruppi di infondere una nuova vitalit ai movimenti sociali.

    Ma il nostro corpo politico in sofferenza, essendo la sua

    stessa natura occultata. Il corpo politico diventato ora il

    corpo di genere, ora il corpo etnico, ora il corpo omosessua-

    le. C stato un proliferare di corpi nellarena politica che,

    se da un lato ha messo in discussione un immaginario socia-

    le secondo cui cera un modello di corpo cui corrispondeva

    un modello di cittadinanza, dallaltro si persa la coscienza

    di quale sia la natura politica del corpo.

    Il corpo politico in virt della sua capacit di dare espres-

    sione al potere istituente del soggetto.

    Il potere istituente del soggetto , in prima istanza, una

    cartografia delle forze corporee, che diventa assemblaggio

    corporeo, che diventa movimento di deterritorializzazione,

    che diventa azione performatica, che diventa macchina da

    guerra, che diventa moltitudine, che diventa soggettivit

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    autogestionaria .

    E il potere istituente del corpo a essere oggi atrofizzato,

    disattivato, indebolito ed per la riabilitazione di tale pote-

    re che agisce la terapia del corpo politico.

    Linconscio somatico

    Il primo a mettere in pratica una terapia del corpo politico

    stato il medico Groddeck, coetaneo di Freud.

    Nel testo Il libro dellEs Groddek fa dellEs un corpo politi-

    co. Latto stesso di attribuire a tale corpo un linguaggio un

    atto di riconoscimento politico. E proprio in virt del fatto

    che siamo animali dotati di linguaggio a far s che la dimen-

    sione del politico sia costitutiva della nostra soggettivit.

    Groddeck, la cui fama stata occultata dallascesa di Freud,

    stato il padre della medicina psicosomatica contempora-

    nea. Egli curava quei corpi che non avevano alcuna cittadi-

    nanza e, per questo non potevano neanche ammalarsi. Le

    manifestazioni patiche dellEs non erano infatti riconducibili

    alle malattie organiche osservabili, n erano curabili attra-

    verso le terapie tradizionali. In realt Groddeck non aveva

    alcuna intenzione di fare terapia del corpo politico. La sua

    psicosomatica era un intervento di tipo medico. Ma possi-

    bile oggi cogliere le implicazioni politiche del suo lavoro. Egli

    ricondusse delle espressioni fantasmatiche, allucinatorie,

    deliranti del soma alla dimensione del simbolico, aprendo

    quindi lo spazio per una cura del corpo che andasse oltre il

    modello meccanico o igenistico del tempo. Groddeck si di-

    scostava anche da un altro esponente significativo degli al-

    bori della psicoanalisi, Joseph Breuer. Se Breuer stava spe-

    rimentando prima lipnosi e poi il modello catartico, per poi

    tornare allipnosi, Groddeck invece cominciava a usare

    linterpretazione e la ricostruzione metaforica per dare

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    ascolto al sintomo.

    Ma ci che rilevante per il procedere di questo testo

    riconoscere che il primo corpo politico della modernit

    lEs e la prima terapia del corpo politico fu, appunto, ricono-

    scere che lEs ha un linguaggio.

    LEs di Groddeck era un corpo che non trovava cittadinanza

    neanche nella coscienza dello stesso io che abitava quel

    corpo. Era un corpo abbandonato, puro flusso deterritoria-

    lizzato che la psicoanalisi comincer, da Freud in poi, a cu-

    rare con lintento di territorializzarlo, di condurlo entro gli

    ambiti della civilt, dei valori etici della metafisica occiden-

    tale e delle regole di convivenza regolate dalla morale

    borghese.

    Ai giorni doggi, la psicosomatica gode di un rinnovato inte-

    resse, ma la sua valenza politica rimane assolutamente

    ignorata. Se da un lato la psicosomatica si propone come

    alternativa non riduzionista rispetto alla medicina conven-

    zionale, di fatto la psicosomatica opera applicando una logi-

    ca binaria riduzionista, riportando la causa di un sintomo

    fisico a un evento psichico scatenante, secondo un sistema

    di riferimenti simbolici posti fuori dal campo sociale. Per

    certi aspetti, contribuisce ad alimentare la convinzione che

    la salute sia una questione individuale/molare e non

    collettiva/molecolare.

    Alla fine dellOttocento e allinizio del Novecento il corpo

    politico ancora non-corpo. Pu esistere solo come Es. I

    primi pazienti che sono sottoposti al trattamento proto-

    psicoanalitico di Breuer, di Groddeck e di Freud sono sog-

    getti che ancora non hanno incorporato i valori del contesto

    in cui vivono, soggetti che manifestano anomalie espressive

    non inscrivibili nella grammatica del tempo.

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    Il corpo bioenergetico

    La vera e propria terapia del corpo politico inizia con la ri-

    bellione a Freud di Wilhelm Reich. Discostandosi dal mae-

    stro, Reich tent una sintesi tra psicoanalisi e marxismo e

    ipotizz che la rivoluzione politica dovesse partire dalla libe-

    razione della sessualit.

    Reich si interrog sui processi psichici che fanno s che le

    persone arrivino a desiderare la repressione del loro deside-

    rio. Egli ipotizz che una cultura sessualmente repressiva e

    colpevolizzante rispetto al piacere sessuale avesse

    lobiettivo di favorire la governabilit sui corpi delle persone

    da parte dello Stato.

    Alexander Lowen, paziente e studioso di Reich, ne port

    avanti le ricerche e istitu la psicoterapia bioenergetica. Lo-

    wen ide un metodo di lavoro psico-corporeo con i pazienti

    che prevede sia la manipolazione delle rigidit muscolari,

    delle contratture e dei tessuti connettivi che bloccano la

    respirazione, sia classi di esercizi che le persone possono

    praticare per liberare la respirazione, lenergia vitale e le

    tensioni che indeboliscono il corpo.

    La psicoterapia bioenergetica sviluppata da Lowen che ri-

    prende le ricerche di Reich sulla relazione fra repressione

    sessuale e controllo politico sinscrive nel modello biopoliti-

    co teorizzato da Foucault.

    Il corpo interiorizza il sistema gerarchico di potere. Sotto-

    mettersi allautorit prima di tutto acquisire una certa

    forma corporea. Allo stesso modo, proporsi come autorit

    significa assumere una certa postura, un certo modo di

    guardare, di parlare, di occupare lo spazio.

    Indubbio il contributo che Reich e Lowen hanno avuto nel

    proporre una visione della salute che prendesse in conside-

    razione il contesto socio-politico della persona. Allo stesso

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    tempo, la pratica bioenergitica stata e continua a essere

    una pratica efficace di empowerment personale e dei grup-

    pi. Tuttavia, deve essere anche ricordato che le scuole di

    psicoterapia bioenergetica in Italia, e allestero, riconosco-

    no come autorit scientifica di riferimento il manuale stati-

    stico diagnostico dei disturbi mentali (DSM V) dellAmerican

    Psychitratic Association. La psicoterapia bioenergetica ha

    abdicato al suo ruolo di analizzatore e si limita ad agire en-

    tro i limiti di ci lo Stato definisce, attraverso le politiche

    sanitarie, come salute mentale, normalit e benessere. In

    altri termini, non ha pi alcuna ambizione a mettere in evi-

    denza le contraddizioni sociali, ma si limita ad agire per for-

    nire alla societ un soggetto che si adegua a ci che c, af-

    frontando in un setting privato la questione dello stress,

    dellansia, della depressione. Se la prescrizione a essere per-

    formanti, pronti, competitivi, veloci nel raggiungere gli

    obiettivi, capaci di realizzare le proprie aspirazioni produce

    malessere, le opzioni sono due: o si potenzia il soggetto,

    affinch sia in grado di soddisfare questa prescrizione, o lo

    si cura nel momento in cui non la soddisfa e si auto-esclude

    dalla sfera pubblica. A questo oggi si ridotto lambito

    dintervento della psicoterapia bioenergetica.

    Questa considerazione non nega limpatto positivo sul pote-

    re istituente del soggetto che la pratica bioenergetica conti-

    nua ad avere. Semplicemente, la dimensione politica della

    bioenergetica viene ignorata dai professionisti che la prati-

    cano, talvolta anche causando danno ai pazienti.

    Le persone che attraverso la bioenergetica attivano il loro

    potere istituente rischiano di precipitare in un disagio mag-

    giore di quello che le aveva portate originariamente a ricer-

    care la bioenergetica, se non trovano la possibilit di trans-

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    durre il loro potere istituente in un progetto di soggettivit

    autonoma allinterno della societ.

    Foucault distingue due forme di potere esercitate sul corpo:

    il potere disciplinare e il biopotere.

    Il potere disciplinare agiva attraverso dispositivi di sorve-

    glianza e di punizione per isolare i criminali, le prostitute, gli

    alienati in istituzioni chiuse come le prigioni, i manicomi, gli

    ospedali. Stabilendo una netta demarcazione fra chi sta

    dentro e chi sta fuori, lo Stato definiva ci che era normale

    da ci che non lo era, chi era cittadino da chi non poteva

    reclamare questo status. Il potere disciplinare regolava gli

    spazi e agiva educando il corpo alla docilit, per regolare la

    vita sociale verso la produzione di un soggetto ideale. Il po-

    tere disciplinare, inoltre, serviva per connettere lindividuo

    allo stato-nazione, nei primi anni del capitalismo. Come ab-

    biamo visto, lEs era quel corpo che n stava dentro n sta-

    va fuori. Non aveva un territorio n reclamava alcuna forma

    di cittadinanza. Man mano che lEs acquisisce un linguaggio,

    diventa anche visibile come corpo. Il potere disciplinare che

    controllava il corpo dellindividuo allinterno di spazi rego-

    lamentati diventa gradualmente biopotere, un potere che

    controlla la vita a livello di popolazione, attraverso progetti

    estensivi come la salute pubblica, le cure mediche per tutti,

    la medicalizzazione della vita. Dal corpo docile che viene

    controllato attraverso il sorvegliare e punire (scuole, prigio-

    ni, istituti di recupero sociale) si passa al corpo sociale go-

    vernato dalle politiche della salute e del lavoro. Quando i

    segmenti della societ pi debole non beneficiano di politi-

    che sanitarie, la mobilitazione politica diventa mobilitazione

    per richiedere assistenza, riconoscimento di diritti di citta-

    dinanza, inclusione. Investire in politiche per la salute diven-

    tava per lo Stato una questione di legittimit. Rivendicare

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    interventi di salute pubblica per determinati segmenti della

    popolazione (ad esempio, gli orfani, le prostitute con sifilide,

    ) significa rivendicare cittadinanza.

    Il corpo politico quindi diventa il corpo della salute.

    Man mano che il biopotere si intensifica, aumentano le te-

    rapie psico-corporee che ambiscono a sottrarre il corpo alla

    governabilit. Ma, quello che ancora manca, una chiara

    relazione fra corpo, potere, salute, lavoro.

    Il biopotere infatti deve produrre, curare e preservare in

    buona salute corpi da lavoro: corpi che devono lavorare in

    fabbrica, corpi che devono collaborare nella modernizzazio-

    ne dellagricoltura, corpi che devono sostenere il consoli-

    damento del capitalismo. Il biopotere il potere dello stato

    sociale: i lavoratori accettano di vendere la loro forza lavoro

    in cambio di sicurezza, salute e igiene ambientale, mentre lo

    stato si garantisce un corpo sociale da impiegare nello svi-

    luppo industriale. E qui che si innesta la sintesi di psicoana-

    lisi e marxismo di Reich. Diventava necessario pensare a una

    possibilit per le masse di sottrarsi al biopotere, rivendican-

    do quindi il diritto allautogestione dei propri corpi. Le prime

    lotte femministe sono lotte per il controllo sulla riproduzio-

    ne: possibilit di accedere ai metodi contracettivi, possibilit

    di interrompere la gravidanza, reclamare lautonomia della

    sessualit femminile rispetto al desiderio del maschio e alla

    funzione riproduttiva.

    Il corpo politico entra nella sfera pubblica e la terapia del

    corpo politico si diffonde come pratica molecolare per

    lemancipazione della soggettivit.

    LEs era corpo - non corpo che sfuggiva al potere disciplina-

    re. Il corpo bioenergetico il corpo che si ribella al potere

    biopolitico.

    Nel 1947 entra in scena un altro corpo. La sua avventura

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    scorre parella a quella del corpo bioenergetico, ma rimane

    circoscritto allambito artistico. Nellopera radiofonica Per

    farla finita con il giudizio di Dio, Antonin Artaud d parola

    al corpo senza organi.

    Se la governabilit del corpo favorita dal suo essere un

    organismo, i cui organi agiscono in modo integrato, svol-

    gendo le loro funzioni, sincronizzandosi rispetto ai processi

    specifici, allora per sottrarsi al potere necessario diventare

    un corpo senza organi, corpo che sfugge allorganizzazione

    anatomica e, corrispondentemente, alla sua integrazione

    nel corpo sociale attraverso la medicina.

    Il corpo senza organi non si ribella solo al biopotere. Ci

    contro cui si mobilita il CSO anche liscrizione morale sul

    testo-corpo che avviene attraverso lincorporamento, un

    processo di acculturazione che investe la dimensione corpo-

    rea e affettiva dellesperienza.

    Il corpo come luogo di resistenza al biopotere

    Il corpo espressivo

    La prospettiva dellincorporamento avanzata dal sociologo

    francese Bourdieu, propone una visione del corpo come

    qualcosa di situato, contestuale e intessuto nel corpo socia-

    le. Il corpo la prospettiva da cui abbiamo accesso al mon-

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    do, il nostro canale privilegiato di conoscenza, ma anche

    ci che contribuisce a configurare il sistema di relazioni di

    potere. Il corpo a un tempo ci che perpetua e ci che

    resiste alle disparit politiche.

    Il corpo socialmente costruito attraverso lassimilazione

    dellhabitus, ovvero di quel sistema di principi, comporta-

    menti, gusti ed estetiche in cui siamo immersi in quanto

    componenti di un campo sociale. Tuttavia, il processo di

    incorporamento non n disciplinato, n interiorizzato.

    Non viene incorporato meccanicamente, ma possibile

    proprio in virt della funzione ermeneutica della corporeit.

    Lacculturazione quindi prevede sempre un certo livello di

    agency, da intendersi come la possibilit per un soggetto

    (individuale o collettivo) di agire sulla realt.

    Il concetto di agency fondativo della politica dei movimen-

    ti sociali del post-modernismo. Molte delle pratiche che so-

    no state messe in campo dopo il venir meno delle tassono-

    mie sociali trovano il loro riferimento ideologico nella teoria

    dellhabitus e dellincorporamento. La rivendicazione della

    propria soggettivit politica e lespressione della propria

    differenza avviene attraverso la manipolazione della sfera

    corporea e della dimensione estetica.

    Terapia del corpo politico, in relazione allincorporamento,

    rimanda alle molteplici possibilit espressive che si sono

    diffuse negli ultimi anni novanta e nei primi anni del duemi-

    la: arti terapie espressive, teatro terapia, danza terapia, mo-

    vimento rituale, pittura libera Ma, anche: tatuaggi, body

    art, piercing, yoga, meditazione

    Un proliferare di tecnologie corporee che offrivano un si-

    stema di segni con cui comporre una corporeit contro-

    egemonica rispetto a quella dominante wasp (white anglo-

    saxon protestant) .

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    La terapia del corpo politico si fa primariamente attraverso

    le arti performative della danza contemporanea e del teatro

    sperimentale, i principali veicoli di rivendicazione delle dif-

    ferenze.

    In questi anni negli Stati Uniti vengono istituiti corsi di for-

    mazione in somatic psychology, che hanno il loro fulcro

    proprio sulla teoria dellincorporamento e dellagency e che

    fanno della terapia una pratica attraverso cui favorire

    lespressione della creativit.

    Allincorporamento come processo di acculturazione segue

    la performativit, di cui parla Judith Butler. Facendo specifi-

    co riferimento al corpo di genere, Butler afferma la differen-

    za fra il sesso, biologicamente attribuito, e il genere, per-

    formativamente appreso e attuato. Ogni corpo sessuato si

    trova ad agire in un campo sociale impregnato di norme,

    regole e prescrizioni rispetto al comportamento cui attener-

    si. C un certo modo di camminare, di stringere la mano, di

    sedersi, di sistemarsi la cravatta che performa la soggettivit

    di genere di un uomo bianco in un ruolo manageriale. C un

    certo modo di atteggiarsi, di ancheggiare, di muovere la te-

    sta che performa il divenire donna di una ventenne che sfi-

    la con le amiche in citt di fronte ad un locale alla moda.

    Secondo Butler, il livello di agency, quindi le possibilit di

    soggettivizzazione, sono limitate dal sistema di norme cultu-

    rali, di valori estetici e di aspettative gender specific.

    Terapia del corpo politico significa quindi liberare il corpo da

    copioni prescritti e promuovere il maggior grado possibile di

    agency. I movimenti sociali agiscono per trasformare i codici

    culturali, per esempio il tipo di abbigliamento da indossare

    sul luogo di lavoro.

    Ma ci che rilevante nel portare avanti un discorso sul

    corpo politico il fatto che la prospettiva

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    dellincorporamento-performativit ha una relazione con il

    lavoro, le cui implicazioni non sono ancora state del tutto

    esplicitate. Sia la divulgazione delle arti performative e della

    body art da un lato, sia la proliferazione di arti terapie non

    cliniche ma, appunto, espressive, contribuiscono a creare

    una nuova forza lavoro da offrire al capitalismo, nel passag-

    gio dalleconomia industriale alleconomia della conoscenza.

    Creativit, libera espressione, ricerca di modi originali attra-

    verso cui affermare la propria individualit, appartenenze

    collettive definite da mode, stili di vita, gusti ed estetiche

    contribuiscono a creare la forza lavoro del cognitariato, per-

    sone con competenze nellambito del digitale, della grafica,

    della moda, del design, delle arti visive, del teatro e della

    danza, dei processi culturali da un lato e della comunicazio-

    ne multimediale dallaltro.

    Proprio le riflessioni e le pratiche, sia sociali che terapeuti-

    che, che si diffondevano per favorire lemancipazione della

    dimensione corporea della soggettivit e il potenziamento

    delle capacit espressive individuali, contribuivano a fram-

    mentare il corpo sociale, indebolendo proprio quelle perso-

    ne e quei segmenti sociali che intendevano sostenere.

    Il semiocapitalismo ha bisogno di persone che siano state

    educate a sfuggire lorganizzazione del cambiamento sociale

    attraverso categorie unificanti e che siano invece motivate e

    indirizzate verso la gratificazione dei propri gusti.

    Il cognitariato/precariato comprende una popolazione che

    non ha coscienza della dimensione collettiva del suo deside-

    rio. Ogni persona crede di essere isolata nella ricerca del suo

    benessere, del suo consolidamento nel mondo del lavoro.

    Ognuno dentro di s crede di essere pi speciale dellaltro,

    pi originale, interessante: alla fine prenderanno me, si

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    dicono i lavoratori delle professioni creative, della

    conoscenza e dellinformatica. E non si rendono conto che

    tutti quelli nella loro condizione formulano lo stesso pensie-

    ro.

    Soprattutto, non sono coscienti che chi regola il mercato del

    lavoro interviene proprio su quei meccanismi.

    Ma quel pensiero-desiderio prenderanno me provoca uno

    sballo troppo forte per poter essere ricondotto entro il prin-

    cipio di realt. Certo, qualcuno viene preso, qualcuno lo tro-

    va il lavoro che desidera. Qualcuno trova il modo di soste-

    nersi e di fare ci che gli piace, ma cosa ha conquistato in

    termini di rappresentanza istituzionale? E proprio questo il

    fatto: tale rappresentanza non interessa, quando diventa

    possibile divertirsi, esprimersi, impegnarsi in qualcosa in cui

    si crede, attivarsi per la propria auto-realizzazione

    Manca, oggi, la coscienza del potere auto-istituente della

    soggettivit.

    Il corpo senza organi di Deleuze-Guattari rischia di diventare

    organi senza corpo, macchina repressiva del desiderio, o un

    proliferare di espressioni soggettive di individualit, carne

    per il semiocapitalismo.

    Ma il concetto filosofico di corpo senza organi , piuttosto,

    una domanda: che cosa pu un corpo?

    Il pensiero filosofico infatti procede secondo movimenti in-

    consueti ed estranei al concatenamento logico-discorsivo

    del senso comune. Deleuze e Guattari dicono corpo senza

    organi per chiedersi: Che cosa pu un corpo? Si tratta di

    una domanda filosofica e, in quanto tale, una domanda

    aperta. Quello che un corpo pu, non pu essere detto co-

    me opinione. Bisogna partire da una ricostruzione dei pro-

    cessi storico-culturali, politico-economici. Oppure, come

    propongono Deleuze e Guattari, si possono aprire dei campi

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    di indagine, delle piste di ricerca, delle linee di fuga dal pen-

    siero corrente e dagli accadimenti storici, per creare qualco-

    sa di nuovo.

    Se vero che levoluzione del corpo senza organi ha preso

    le direzioni citate sopra, possibile ipotizzare

    uninvoluzione del corpo senza organi?

    Pu il corpo senza organi diventare corpo etico, moltitudi-

    ne, macchina da guerra, corpo tecno-sociale e arrivare a

    esprimere il potere auto-istituente del soggetto?

    Quale terapia del corpo politico necessario inventare, per

    sostenere questo movimento?

    Le terapie corporee citate fino ad ora, appunto, terapie psi-

    cosomatiche o psicocorporee, pur avendo implicazioni poli-

    tiche, rimanevano, e tuttora rimangono entro lambito della

    medicina. Quando dichiarano di agire fuori dallambito me-

    dico, si propongono come strumenti per migliorare il benes-

    sere personale, la postura, lefficienza corporea. Non riven-

    dicano alcuna implicazione politica.

    E con lopera di Antonin Artaud e con il progetto del teatro

    della crudelt che il corpo politico entra in scena. La terapia

    del corpo politico , in realt, per la produzione del corpo

    politico.

    La terapia del corpo politico produce un corpo individual-

    collettivo, simulatore performatico di singolarit, macchina

    da guerra, moltitudine. La funzione del corpo politico

    creare un territorio per la cittadinanza del divenire minori-

    tario. Tale cittadinanza rivendicher un nuovo concetto di

    salute e un nuovo ideale di lavoro.

    La terapia del corpo politico una pratica etica-estetica, che

    non pretende di fondarsi sul paradigma scientista dei saperi

    psi, ma aspira a riabilitare il potere auto-istituente del sog-

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    getto.

    Proporre una terapia del corpo politico come azione

    performatica significa ripartire da pratiche corporee gi dif-

    fuse. E possibile attingere ai modelli descritti nelle pagine

    precedenti, per radicalizzare la loro prospettiva e

    riattualizzarla.

    Parlare di performativit significa riconoscere che un corpo

    sempre situato in un campo sociale pregno di un sistema

    di norme, valori, estetiche. Secondo questa prospettiva, la

    cittadinanza un comportamento appreso attraverso

    lincorporamento di tale sistema di norme, che vengono poi

    performate nella sfera pubblica. La performativit la

    possibilit di modificare il concatenamento semantico e di

    creare nuovi codici attraverso cui definire lappartenenza a

    un gruppo.

    In ogni caso, il paradigma incorporamento-performativit

    inscritto entro un modello di apprendimento della cittadi-

    nanza del divenire maggioritario. La performativit rivendica

    equal opportunities for diversity, ambisce a conquistare la

    sfera pubblica e a diffondere movimenti che possano artico-

    larsi con il divenire maggioritario.

    Lazione performatica radicalizza la performativit, poich

    intende deterritorializzare la sfera pubblica, fino ad arrivare

    a destituirla. Intende innestare una pratica di cittadinanza

    del divenire minoritario che sia contro-egemonico rispetto

    al divenire maggioritario. Lazione performatica non mette

    in scena nulla, non rappresentazione di questioni sociali ai

    fini di sensibilizzare lopinione pubblica o fare pressione sul-

    le istituzioni. Lazione performatica movimento istituente

    del soggetto autonomo.

    La performance esprime, rende visibile, attua quel movi-

    mento.

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    Maggioranza suppone uno stato di dominazione, non linverso. Non si

    tratta di sapere se ci siano pi zanzare o mosche che uomini, ma in qua-

    le modo luomo abbia costituito nelluniverso un campione rispetto al

    quale gli uomini formano necessariamente (analiticamente) una maggio-

    ranza. () Non bisogna tuttavia confondere minoritario in quanto dive-

    nire o processo e minoranza come insieme o stato. 1

    Cosa definisce allora la specificit dellazione performatica?

    Non si tratta di istituire una minoranza, non si tratta di ri-

    vendicare diritto di cittadinanza per una minoranza, n di

    costruire sistemi di rappresentanza che possano essere in-

    clusivi di tale minoranza. Si tratta di abilitare una cittadinan-

    za del divenire minoritario, di fare del divenire minoritario

    una pratica di cittadinanza che deterritorializza la sfera

    pubblica, sottrae i corpi al capitalismo cognitivo e produce

    un nuovo corpo tecno-sociale.

    Lazione performatica geofilosofica, per andare oltre la

    dicotomia stato nazione/ordine globale, andare oltre le an-

    tinomie del diritto pubblico/privato.

    Non esiste il privato in s e per s, non esiste il pubblico in

    s e per s. Tutto ci che c il comune. Nel capitalismo

    cognitivo tutto ci che c comune perch solo ci che

    messo in comune pu generare profitto. Il comune non il

    terzo collocato fra il pubblico e il privato, ma la categoria

    del politico che sar istituita dal campo istituzionale, di cui il

    privato e il pubblico saranno determinazioni possibili, oltre

    la dicotomia pubblico/provato.

    Il campo istituzionale diventa spazio collettivo di produzione

    del comune, non tanto del comune in quanto bene, che

    dato, ma del comune in quanto istituto giuridico.

    1 Gilles Deleuze, Felix Guattari, Come farsi un corpo senza organi,

    Roma, Castelvecchi, 1980, pp. 230-231

  • 21

    Listituzione giuridica del comune deve passare attraverso

    azioni performatiche di micropolitica prefigurativa che sov-

    vertono legemonia neoliberale del concetto di propriet.

    La propriet privata potr essere mantenuta, ma il suo am-

    bito di libert sar definito dal comune.

    Lazione performatica-terapia del corpo politico non larte

    performatica in quanto tale, neanche nella sua variante di

    attivismo artistico. A prescindere dalle intenzioni (siano esse

    consapevoli o meno), le forme di attivismo che non metto-

    no in discussione il concetto di sfera pubblica, contribuisco-

    no a legittimare lAltro maggioritario. Il modo in cui il capita-

    lismo si rinnovato in semiocapitalismo, e si perpetua come

    tale, attraverso la proliferazione di pratiche artistiche,

    espressive, culturali che rendono visibile laltro-minoritario

    allaltro-maggioritario. Ma il concetto politico di sfera pub-

    blica, proprio perch il luogo della rappresentanza, non

    pu contenere un altro come contro-forza da cui farsi met-

    tere in contraddizione. Quando laltro-maggioritario vede

    laltro-minoritario, gi attivo un processo di assimilazione

    e di omogeneizzazione. Laltro-minoritario pu co-esistere

    con laltro-maggioritario solo se ne accetta il sistema di

    norme civiche che regola il meccanismo della rappresentan-

    za. Ci che caratterizza la politica liberale, in ultima istanza,

    lidea che la differenza non sia qualcosa dirriducibile, ma,

    attraverso la comunicazione deliberativa, possa essere in-

    clusa.

    Le strategie estetiche della contro-cultura, quali la ricerca di

    autenticit espressiva, la decostruzione dei codici culturali e

    la riarticolazione degli stessi, cos come il rifiuto di categorie

    totalitarie e riduzioniste, sono ormai assimiliate nel modo di

    produzione del semiocapitalismo. La critica artistica diven-

    tata una delle componenti costitutive della produzione capi-

  • 22

    talistica: da un lato produce la soggettivit creativa, eman-

    cipata, generativa di idee, immaginari e figurazioni da cui il

    semiocapitalismo attinge come forza lavoro. Dallaltro,

    impedisce che tale forza lavoro si coaguli in una soggettivit

    collettiva autonoma, contribuendo quindi alla frammenta-

    zione delle identit collettive e alla dispersione dei corpi.

    Pu fare questo sostituendo il desiderio come fattore politi-

    co con la gratificazione estetizzante, particolare e individua-

    listica, di ogni aspetto dellesistenza. Limperativo cui le per-

    sone sono chiamate a rispondere devi essere originale,

    devi comunicare in modo da catturare lattenzione, devi sta-

    re bene, devi cercare quelle esperienze estetiche che ti grati-

    ficano. E importante discernere che anche le forme di atti-

    vismo apparentemente pi radicali rischiano di essere una

    forma di appagamento delirante e allucinatorio del deside-

    rio. E a questo incrocio di rotte che sinnesta lazione

    performatica. Non si tratta di dare un giudizio storico-

    politico su tali movimenti di contro-cultura e di critica, ma di

    cogliere le energie che tali movimenti hanno reso disponibili

    a fare una proposta, che pu essere colta o meno.

    Lideologia neoliberale propone il pluralismo come valore,

    ma riconosce che non tutte le prospettive possono essere

    accolte, incluse, articolate. Ci sono dei limiti empirici, conte-

    stuali, temporali che impediscono che il variegato spettro

    delle differenze siano rappresentate nella sfera pubblica.

    Tuttavia, attraverso un processo continuo di negoziazione,

    ascolto reciproco, rispetto delle diverse istanze avanzate, si

    pu arrivare a unestensione sempre pi ampia della citta-

    dinanza. E operativa la convinzione che sia possibile rag-

    giungere un consenso universale attraverso la ragione deli-

    berativa. Anche lideologia post-moderna, seppur critica

    della ragione deliberativa, si fonda sulla convinzione che sia

  • 23

    possibile rendere visibile laltro-minoritario e ricevere diritto

    di cittadinanza preservando la propria differenza. E per

    andare oltre questa fiduciosa convinzione (o questa falsa

    coscienza!) che la terapia del corpo politico, come azione

    performatica, intende mobilitarsi.

    Il modello performativo ha esaurito il suo ciclo storico di

    efficacia. Affermare che la sfera pubblica non data ma

    socialmente costruita, affermare che la sfera pubblica non

    uno spazio neutro , ma un campo sociale in cui sono attive

    forze egemoniche e contro-egemoniche non produce pi

    azioni efficaci di cambiamento sociale. Le esibizioni

    performative delle espressioni artistiche, anche quando af-

    fermano di rivendicare la visibilit dellaltro-minoritario, in

    realt sfruttano tale discorso per istituirsi entro lordine

    egemonico. Lestetizzazione della politica ha avuto, e sta

    avendo, come conseguenza il fatto che il corpo ha perso

    ogni capacit di rendere visibile ci che il consenso intorno

    allordine istituito dei significati occulta. In virt di tale ca-

    pacit, si dice che il corpo opera come analizzatore.

    Svuotare il corpo di tale capacit comporta che il corpo non

    pi analizzatore, ma simulacro che viene immediatamente

    preso dentro il sistema comunicativo regolato dai

    significanti.

    La terapia del corpo politico da intendersi come una

    pratica etica-estetica. E pi simile quindi a una forma di

    attivismo artistico che a una metodologia clinica; avviene

    nella sfera pubblica e non nello spazio privato dello studio

    di psicoterapia corporea/psicosomatica, n nello spazio

    privato sociale delle associazioni che promuovono il benes-

    sere della persona. Al tempo stesso, lazione performatica si

    propone di rivelare linconsistenza di tale differenziazione di

    spazi. La sfera pubblica , in realt, il campo istituzionale

  • 24

    dove coesistono soggettivit idiosincratiche. Il campo istitu-

    zionale l dove il soggetto attua il suo potere istituente, lo

    esprime e lo performa, ovvero inventa la forma attraverso

    cui immetterlo nel divenire minoritario.

    La prospettiva pu anche essere ribaltata. Il setting del lavo-

    ro corporeo sempre e comunque un microcosmo in cui

    possono manifestarsi le configurazioni di potere che

    regolano i rapporti sociali nella sfera pubblica. Per questo,

    lazione performatica scardina i confini fra le tre sfere

    (privato, pubblico, privato sociale), per aprire invece il terri-

    torio del campo istituzionale, lunico territorio in cui possa

    trovare radicamento il potere istituente del soggetto.

    La terapia corporea un processo attraverso cui si accom-

    pagnano le persone o un gruppo a prendere coscienza e a

    enunciare la dimensione politica della propria corporeit.

    Tale implicazione politica , in ultima istanza, il potere isti-

    tuente del soggetto. Enunciare tale potere ha implicazioni

    etico-estetiche e cliniche. E un atto politico perch afferma

    limmanenza mutuale delle identit politiche e la

    successione storica come ripetizione delluniversalit del

    singolare.

    C ovviamente qualcosa da riaffermare del modello per-

    formativo. Lincorporamento pu essere incorporamento

    della struttura gerarchica del potere. Pu essere

    incorporamento delle norme civiche che regolano il discorso

    dellaltro maggioritario. Pu essere incorporamento delle

    strutture strutturanti la soggettivit. Da una prospettiva di

    terapia del corpo politico, tale incorporamento si definisce

    interiorizzazione delle identificazioni. La performativit si

    definisce invece come reiterazione. Decostruire, disfare,

    smantellare gli ingranaggi dellinteriorizzazione pu essere

    uno degli ambiti dintervento della terapia del corpo politi-

  • 25

    co, anche dellinteriorizzazione delle forme di coercizione

    allespressivit.

    Innestandosi alla biforcazione del modello

    dellincorporamento-performativit, la terapia del corpo

    politico differenzia interiorizzazione da incorporamento,

    reiterazione da performativit. Mette in atto quindi dei

    dispositivi di auto-alterazione per favorire lincorporamento

    della biodiversit soggettiva e la performativit del potere

    istituente.

    E c qualcosa da riproporre del modello bioenergetico.

    Un corpo bioenergetico un corpo sano, vitale, attivo, resi-

    stente, performante. Ma, abbiamo visto, non necessaria-

    mente un corpo politico. Anzi, la dimensione di analizzatore

    del corpo viene clinicizzata dalla psicoterapia bioenergetica

    e fatta oggetto di manipolazione, ai fini di re-incorporarla in

    un corpo-organismo-organizzato-accorpato al corpo sociale.

    Il corpo bioenergetico sopporta bene lo stress da lavoro, la

    competizione e la sfida. Al tempo stesso, fa della salute una

    questione di energia, potenza, vigore, senza tener conto che

    la salute sempre salute di una persona rispetto ad un am-

    biente. La ricerca della salute individuale spesso comporta

    la rinuncia ad agire sullambiente. Rispetto a un ambiente

    inquinato dal punto di vista affettivo, relazionale, sociale

    bisogna agire potenziandosi, dominandolo, estraniandosi.

    La contraddizione sempre fuori, non mai dentro.

    Quando lanalizzatore parla, lintervento terapeutico diven-

    ta pi intenso e le influenze dellambiente esterno sempre

    pi marginali.

    Si prenda il caso del bambino con disturbo

    dellapprendimento. Comincia a manifestare anomalie del

    comportamento, tic, smorfie, suoni, movimenti inconsulti.

    Si rivede la diagnosi e si aumenta la terapia sul bambino.

  • 26

    Si attuano comportamenti finalizzati a indurre un mutamen-

    to nel bambino, la terapia sistemica lo definirebbe paziente-

    designato. Mentre invece una prospettiva del corpo politico

    prevedrebbe di intervenire sul campo e, quindi, sul corpo

    docente e sul sistema classe, per enunciare il fantasma

    dellinconscio istituzionale: quali i posizionamenti che nega-

    no le enunciazioni, di cui il bambino registra lincongruenza?

    Della bioenergetica rimane attuale il concetto di

    radicamento e lidea che il radicamento sia necessario per

    contenere la dispersione del pensiero in un contesto am-

    bientale in cui il flusso dei segni sempre pi accelerato.

    La scissione mente-corpo tornata a essere un rischio

    effettivo. Se tale scissione veniva originariamente interpre-

    tata come reazione difensiva dellorganismo rispetto a un

    trauma, oggi tale scissione non pi causata da un trauma,

    ma diventata la condizione della maggior parte delle per-

    sone, sottoposte a una pressione temporale che impedisce

    al corpo di compiere la sua semiosi.

    Al tempo stesso, il radicamento, affinch sia efficace,

    richiede che ci sia un territorio in cui il soggetto si possa

    radicare. Lintervento per il radicamento quindi non pu

    riguardare lo schema affettivo-motorio, la respirazione e la

    corazza, ma deve prendere in considerazione il campo di

    forze in cui il soggetto va radicandosi. Radicarsi significa

    crearsi un territorio in un campo istituzionale e le implica-

    zioni politiche devono essere prese in considerazione.

    Anche il corpo politico ha una sua filogenesi. Ai tempi in cui

    fu introdotta la bioenergetica, i corpi erano costretti

    dallarmatura caratteriale e da schemi di movimento rigidi e

    limitati. Oggi il tessuto connettivo del corpo tende a essere

    troppo lasso, le fasce muscolari non ben integrate e i

  • 27

    movimenti fluidi, scoordinati, disorganizzati. Anche per la

    diffusione delle nuove droghe e di pratiche collettive di

    transe metropolitana, oltre che per il diffondersi di pratiche

    corporee catartiche, i corpi di oggi tendono ad aver bisogno

    di essere configurati, di trovare i confini, di sviluppare

    propriocezione, di dotarsi di schemi di movimento, a partire

    dallincorporamento dello spazio e del tempo. Non pi

    tanto necessario intervenire per disinibire, ma, piuttosto per

    inibire, nel senso positivo di accompagnare un corpo ad

    apprendere come contenere i flussi affettivi, percettivi, sen-

    soriali in modo che trovino il tempo di affiorare al subcon-

    scio per essere poi elaborati, processed. Il lavoro in bioener-

    getica diventa quindi un lavoro di addestramento

    dellattenzione in funzione dello sviluppo

    dellimmaginazione cinestetica.

    Dellinconscio somatico rimane attuale la lezione di Grod-

    deck che fa presente come il corpo sia, per sua natura, schi-

    zofrenico. Il corpo politico un corpo schizofrenico. La

    terapia del corpo politico non intende curare la schizofrenia,

    ma, al contrario, liberare il corpo da ogni tentativo di bloc-

    care il processo schizofrenico.

    Il movimento istituente del processo corporeo segue lo

    stesso flusso del movimento deterritorializzato del processo

    schizofrenico. Dotare lEs di un linguaggio significa, ai tempi

    di Groddeck, riconoscere al corpo una dimensione politica,

    dare diritto di cittadinanza a quelle espressioni soggettive

    che non trovano ospitalit neanche dentro lio. Oggi si tratta

    di riconoscere che il corpo politico deve essere prodotto, a

    partire dal movimento della coscienza schizo.

    Tale movimento pu essere bloccato dalla diagnosi medica,

    oppure pu essere accolto, ascoltato, lasciato libero di scor-

  • 28

    rere, come pensiero dellimmanenza.

    Citando direttamente la fonte, leggiamo:

    la parola schizofrenia, che viene usata da qualche tempo con molto ru-

    more, ma con scarsa comprensione, vuol dire soltanto che tra il regno

    dellanima del ventre e il regno dellanima del petto posta una barriera.

    ()La sede della separazione non il cervello, bens il diaframma; non

    esiste scissione nellambito del pensiero, ma solo tra la sfera dellanima e

    del ventre da un lato, e quella del cuore e del capo, dallaltro. () E nor-

    male che tale separazione compaia quotidianamente, a ogni ora, in cia-

    scuno di noi. ()

    E ancora, si legge:

    ogni essere umano tende a un altro essere umano, ma ne rifugge non

    appena gli giunto troppo vicino. Non si tratta di una unione fra due indi-

    vidui, ma sempre e soltanto di un avvicinamento; cos per i singoli uomi-

    ni, per i popoli e per le razze; cos avviene anche nei reciproci rapporti

    delle parti che costituiscono luomo, le cellule, i tessuti, gli organi, il capo,

    il petto, il ventre.

    Innumerevoli esperienze quotidiane ci testimoniano che lEs delluomo, in

    particolari condizioni, considera il contenuto dellanima del ventre come

    opposto alla natura dellanima del petto e del capo; lo sente perfino ostile

    e pericoloso. 2

    E una citazione interessante, che apre diverse linee di

    interpretazione. Innanzitutto, normale che ci sia una frat-

    tura, una scissione fra ventre e petto. Il diaframma, apren-

    dosi e chiudendosi, regola il dinamismo della vita psichica.

    Groddeck non esclude che tale scissione possa portare a

    disturbi patologici, ma si muove in un continuum salu-

    te/patologia, tale per cui i confini fra le due condizioni pos-

    2 Georg Groddeck, Il linguaggio dellEs, Milano, Adelphi, 1966,

    p.147-149)

  • 29

    sono essere continuamente rinegoziati e ridefiniti. In altri

    termini, non ci sarebbe una condizione di schizofrenia fissa

    e statica, ma un movimento schizo di diverse intensit.

    Data questa considerazione, possiamo aggiungere che la

    cura della schizofrenia non ricomporre la scissione, ma,

    piuttosto, aprire le linee nel piano corporeo tali per cui il

    movimento possa scorrere, crearsi le sue traiettorie, decen-

    trarsi. Possiamo aggiungere che se una forma di ricomposi-

    zione possibile, lo solo a partire da pi centri. Non c

    nel nostro corpo un solo centro, ununica forma possibile di

    organizzazione, ma ci sono pi centri e pi possibilit di

    composizione del movimento. Le linee scorrono dai centri

    alla periferia e dalla periferia ritornano verso i centri, ma

    deviando, biforcando e piegando memorie. Infine,

    Groddeck, come pi volte affermato, non parla di corpo po-

    litico. Tuttavia, egli stabilisce un parallelo fra ci che accade

    in ambito politico, delle dinamiche delle alleanze e dei con-

    flitti fra gli stati e le nazioni, e ci che accade fra le parti del

    corpo: sia gli stati e le nazioni, sia i corpi e le parti del corpo,

    cercano di ridurre le distanze spaziali con i propri simili, e,

    non appena avvertano la prossimit, tendono a isolarsi e a

    chiudersi. Ma se queste forze idiosincratiche che si muovo-

    no nellEs seguono lo stesso movimento delle forze che re-

    golano i sistemi di alleanze e conflitti fra gli stati e i flussi

    delle popolazioni attraverso le nazioni, allora la terapia del

    corpo politico di oggi non governare questo flusso, ricon-

    durlo a un centro, ma, piuttosto, liberarle, affinch produ-

    cano un corpo politico collettivo che possa deterritorializza-

    re la sfera pubblica del mercato globale.

    Laltro minoritario non pu ricevere diritto di cittadinanza

    dallaltro maggioritario, a meno che l'universale singolare

    della ripetizione non sia assimilato. A differenza delle forme

  • 30

    espressive che sispirano al modello dellincorporamento-

    performativit, che, come stato detto, ambiscono a creare

    una sfera pubblica stratificata, attraversata da flussi cultura-

    li contro-egemonici, teatro di forme di dissenso

    Lazione performatica produce un corpo politico come

    ripetizione delluniversalit sigolare del soggetto auto-

    istituente. Questa ripetizione non pu avvenire nella sfera

    pubblica n dellideologia neoliberale, n della critica

    post-moderna. Lazione performatica piuttosto una tattica

    per la de-istituzionalizzazione della sfera pubblica e linnesto

    di un movimento istituente della cittadinanza del divenire

    minoritario. Lazione performatica produce un corpo politi-

    co, analizzatore delle contraddizioni interne allegemonia

    neoliberal, attuando le istanze idiosincratiche del processo

    corporeo, a livello individuale, collettivo, transnazionale.

    Pi specificamente, lazione performatica enuncia la falsa

    coscienza di una teorizzazione del mercato come regolatore

    razionale di domanda-offerta, in cui la managerializzazione

    dellamministrazione della sfera pubblica nasconde una isti-

    tuzionalizzazione del potere finanziario transazionale. Solo

    creando un altro territorio, non pi sfera pubblica ma

    campo istituzionale, sar possibile riprendere la lotta sociale

    per lauto-istituzione di un soggetto autonomo. Allora, nel

    campo istituzionale, sar possibile rendere visibile il modo

    in cui il desiderio come fattore politico stato sostituto dal

    godimento. Ci che governa il capitalismo cognitivo non

    sono tanto i meccanismi di auto-regolazione del mercato e

    la razionalit delle formule matematiche che analizzano i

    flussi finanziari, ma il controllo sulla vita della mente, quindi

    sul pensiero, sulla memoria, sullimmaginazione, attuato a

    tutti i livelli dellorganizzazione sociale. Per questo vogliamo

  • 31

    produrre un corpo politico, radicato nel campo istituzionale,

    capace di aprire linee di fuga, deterritorializzarsi e creare

    nuovi mondi possibili, risvegliando limmaginario radicale

    del potere istituente.

    Oggi il senso di colpa non pi vissuto in relazione a

    unautorit morale, non pi senso di colpa rispetto a un

    giudizio etico, ma il senso di colpa nel processo di

    auto-istituzione del soggetto. C un senso di colpa nel mo-

    mento in cui ci si confronta con lautorit, con chi riveste un

    ruolo decisionale e fa valere il suo potere. Qual il vissuto

    corporeo di un cittadino o di un gruppo di cittadini che ri-

    vendica uno spazio collettivo, che lotta per sottrare un edi-

    ficio, un territorio, alla speculazione finanziaria? Qual il

    vissuto corporeo di quei gruppi o di quelle individualit che

    stanno facendo stewardship e sono accusati di occupare

    spazi, di violare la legge e di infrangere la propriet privata?

    Il corpo che rivendica il comune avr un corpo politico,

    individual-collettivo, una moltitudine di singolarit. Questo

    corpo da prodursi ed da istituirsi come soggetto di dirit-

    to, in virt della sua stessa insopprimibile esistenza.

  • 32

    Territori corporei

    Disagio di cittadinanza

    La terapia del corpo politico muove da una visione della

    salute non pi tanto, o non pi solo, come assenza di

    malattia, ma anche, e soprattutto, come possibilit per un

    corpo di generare biodiversit soggettiva. La salute nel

    corpo.

    La salute una condizione di potenzialit espressiva in

    attuazione. Un corpo che ha la potenzialit di esprimere ci

    che lo affetta un corpo vibrante, sensibile, polisemico.

    Anche quando salute mentale, si rimanda comunque a

    una risonanza corporea di un disagio mentale. Non si pu

    parlare di sofferenza psichica se non si parla anche del

    modo in cui tale sofferenza si manifesta a livello somatico.

    Un corpo espressivo un territorio generatore di

    biodiversit soggettiva.

    Ma come si esprime un corpo? In che modo la biodiversit

    soggettiva pu generarsi da un territorio-corpo e trovare

    espressione in una pratica collettiva di cittadinanza?

    La terapia del corpo politico una pratica collettiva di

    auto-cura da un disagio che non trova definizione nei

    manuali di medicina.

    Viviamo un disagio di cittadinanza ogni volta che il nostro

  • 33

    divenire non trova appartenenza. E opprimente trovarsi

    senza uno spazio in cui poter semplicemente essere, al di l

    dei ruoli codificati e dei comportamenti prescritti.

    Ogni ambiente in cui si svolge la nostra esistenza ci propone

    delle sequenze di comportamento, a partire dall'attribuzio-

    ne di ruoli che hanno la funzione di ricondurre la nostra

    molteplicit ad un'unica forma accettabile.

    In casa siamo mariti, mogli, genitori, figli, fratelli, sorelli,

    suoceri... Recitiamo i nostri ruoli ripetendo e attuando ci

    che abbiamo osservato nelle nostre famiglie di origine,

    contribuiamo a codificare comportamenti stereotipati che

    osserviamo e che a nostra volta proponiamo alle persone

    che abitano nel nostro quartiere. In molti casi ci compor-

    tiamo come le famiglie che vediamo in televisione. In altri

    casi, ci mettiamo d'impegno a essere una famiglia modello,

    secondo quelli che sono le istruzioni dei manuali di psicolo-

    gia.

    Ma c' una parte del nostro essere che sfugge tutto questo,

    che si sottrae alla codifica, che reclama altro. C' in noi un

    corpo senza organi, libero flusso del desiderio, territorio

    senza confini, un corpo rizoma che anela a congiungersi con

    altri corpi per comporre un corpo collettivo.

    Quando il nostro corpo senza organi non trova altri corpi

    con cui fare corpo collettivo, quando il nostro divenire

    soggetto non trova altri soggetti in divenire con cui legarsi,

    implicarsi, annodarsi, quando il nostro desiderio viene bloc-

    cato dai comportamenti stereotipati, siamo in sofferenza.

    Soffriamo di un disagio di cittadinanza quando non abbiamo

    un territorio da abitare, quando non abbiamo uno spazio in

    cui sperimentare, quando non abbiamo il tempo per stare,

    sedimentare, crescere, respirare.

  • 34

    Dalla sofferenza pu nascere un'idea, una visione, un

    movimento propulsivo che ci porta ad agire per modificare

    l'ambiente, per creaci un territorio. Dal disagio di

    cittadinanza possono sorgere nuclei umani di resilienza

    sociale che si attivano per creare ambienti generativi di

    biodiversit soggettiva, spazi in cui il nostro divenire sogget-

    to pu diventare una pratica di cittadinanza minoritaria, di

    confine, trasformativa.

    Come ascoltare il disagio di una persona, di un gruppo, di

    una comunit in modo da evitare l'istituzionalizzazione di

    tale disagio e tradurlo invece in un'azione generativa di una

    nuova realt?

    Come interpretare un disagio di cittadinanza e collaborare a

    fianco delle persone che vivono tale disagio, in una

    prospettiva di espressione, potenziamento, soggettivizza-

    zione e non di contenimento?

    Per istituzionalizzazione di un disagio si intende quel pro-

    cesso tale per cui fenomeni che sono considerati "interfe-

    renze" rispetto al governo della realt sono codificati come

    degrado sociale, emarginazione, malattia mentale, disordi-

    ne, ribellione o, al meglio, pressione. Si pu tracciare un

    continuum che va da situazioni estreme in cui si verificano

    atti di violenza, di vandalismo, di miseria esistenziale fino ad

    arrivare a un altro estremo in cui anche l'azione di un

    gruppo di persone che chiede un dialogo con le amministra-

    zioni per far presente istanze, necessit, bisogni o per avan-

    zare richieste e proposte considerato disturbante, una

    fastidiosa interferenza con cui necessario interagire ai fini

    della costruzione del consenso. L'istituzionalizzazione del

    disagio la negazione da parte delle istituzioni, ma anche

    da parte delle persone la cui professione le investe di un

    ruolo istituzionale, della natura sistemica, strutturale e

  • 35

    trasversale del disagio e la riconduzione dello stesso a un

    fenomeno governabile attraverso la pianificazione, gli inter-

    venti di rete, i dispositivi progettuali, le metodologie di

    consultazione.

    Per "contenimento" di un disagio si intendono quelle azioni

    intraprese dalle istituzioni, dalle amministrazioni e dai

    professionisti incaricati, finalizzate a ricondurre il disagio a

    una situazione di governabilit, in modo da sottrarre alla

    critica la componente sistemico-strutturale (interessi eco-

    nomici, gerarchie di potere, speculazioni finanziarie, processi

    di acculturazione... ) che interviene nella produzione del

    disagio. A monte del contenimento del disagio, sta una

    scelta politica finalizzata a bloccare il movimento istituente

    di una persona, di un gruppo, di una comunit, per

    preservare la struttura gerarchica dei processi decisionali e

    il controllo delle decisioni che riguardano l'allocazione delle

    risorse.

    La cittadinanza del divenire minoritario

    L'azione performatica azione del divenire minoritario.

    Inventa movimenti, immagini, comportamenti che fanno

    saltare le semiotiche significanti, aprendo linee di fuga dalle

    identit binarie uomo/donna, mente/corpo; istituzio-

    ne/gruppo... L'azione performatica azione attraverso cui

    una persona o un gruppo agiscono per l'espressione del

    proprio movimento istituente differenziale.

    Oltre la dialettica istituente/istituito, l'azione performatica

    intende listituente non tanto come una forza che delegitti-

    ma listituito per istituire qualcosa di nuovo, ma come un

    movimento che piega listituito per reimmetterlo nel diveni-

    re. La funzione dellazione performatica creare un territo-

    rio esistenziale nuovo per il propagarsi delle differenze.

    L'azione performatica anche l'espressione del movimento

  • 36

    istituente della soggettivit autogestionaria.

    La soggettivit autogestionaria in s non n individuale n

    collettiva, bens trans-individuale. L'azione della soggettivit

    autogestionaria avviene attraverso il gruppo soggetto,

    ovvero attraverso un gruppo che sia in grado di riflettere

    sulle sue modalit operative interne. I gruppi

    auto-organizzati e auto-gestiti non sono necessariamente

    espressione di una soggettivit autogestionaria. Ci sono

    anche gruppi autogestiti che rimangono assoggettati. Ci

    che fa la differenza l'applicazione del metodo da parte del

    gruppo nel rapporto con le istituzioni. I gruppi che operano

    come movimento di cittadinanza attiva, rivendicando, non

    mettono in discussione l'autorit e l'organizzazione

    gerarchica dei processi decisionali. E quando un gruppo

    preme per la de-istituzionalizzazione e innesta un

    movimento istituente che diventa possibile parlare di

    gruppo-soggetto. Questo non pu prescindere

    dallinvenzione di un linguaggio inedito, che possa

    enunciare ci che stato occultato.

    Con il nostro corpo creiamo un territorio. Il modo in cui

    camminiamo, la nostra postura, lo sguardo, il tono della

    voce, la piega della testa, l'arco delle sopracciglia. ...

    "Mamma, perch fai quella faccia?", dice il bambino. Chie-

    de: che cosa sta accadendo? In che territorio mi trovo? Che

    animale devo diventare per abitare questo territorio?

    La terapia del corpo politico ha un fine politico, pi che te-

    rapeutico. Si propone di produrre singolarit, ma intende

    anche arginare la dispersione, ricondurre la biodiversit

    soggettiva a una pratica collettiva di cittadinanza del diveni-

    re minoritario, fare corpo politico per diventare una molti-

    tudine che possa sottrare la sfera pubblica allegemonia

    neoliberale e la riterritorializzi, diffondendo un nuovo

  • 37

    linguaggio. Creare un territorio politico significa diffondere

    un nuovo linguaggio. Inventare una nuova sfera pubblica,

    performativa, transnazionale, una cittadinanza del divenire

    minoritario, una moltitudine, e un corpo simulatore-

    performatico macchina da guerra che lotta per legemonia

    un flusso di comunicazione dissidente collettiva. Una

    sfera pubblica transnazionale, territoriale. Non nella rete,

    non fatta di social network, ma di isole In grado di compe-

    tere con il capitalismo in termini di velocit. Un corpo

    simulatore-performatico che diventa una macchina da guer-

    ra, che diventa una moltitudine, che diventa un flusso di

    comunicazione dissidente che deterritorializza la sfera

    pubblica internazionale e va istituendo un nuovo territorio

    di azione. Non ci pu essere azione politica infatti se non c

    un territorio. La terapia del corpo politico come pratica di

    incorporamento, semiosi del processo formativo corporeo

    per la produzione di soggettivit transitoria, nomadica e

    essa stessa destinata a destituirsi, trasformarsi, divenire

    altro. La terapia del corpo politico non una pratica rivolu-

    zionaria, non una strategia politica. E una forma di

    resistenza ecosofica, una tattica e una fase transitoria.

    Diventer, nel tempo, il paradigma ecosofico che rivoluzio-

    ner la psichiatrica, le politiche della salute e il concetto

    stesso di lavoro, agendo su molteplici piani; terapia del cor-

    po politico, per contenere gli effetti della dispersione,

    dispersione causata dalla fine di un certo modo di pensare e

    istituire il lavoro; terapia della dispersione causata dal venir

    meno delle categorie sociali di classe, genere, razza,

    meta-categorie che riconducevano la molteplicit alluno.

    Lazione performatica terapia del corpo politico, fin tanto

    che agisce per riabilitare limmaginario radicale del potere

  • 38

    istituente della soggettivit autogestionaria.

    Dal corpo-panico al corpo politico, corpo simulatore-

    performatico, moltitudine che deterritorializza la sfera

    pubblica, istanze idiosincratiche diventano cittadinanza del

    divenire minoritario. Ricomporre la dispersione, senza

    tornare a categorie riduzioniste, ma abilitando il molteplice.

    La cittadinanza del divenire minoritario diventa performati-

    va, nel senso che enuncia e, enunciando, attua, istituisce,

    il diritto al lavoro felice, il lavoro sottratto al morto capitale

    e restituito alla vita.

    Il corpo politico simulatore performatico il corpo che

    produrr un nuovo corpo tecno-sociale, una macchina da

    guerra in accelerazione.

    Lattributo politico del corpo nella capacit del corpo di

    produrre la salute. La salute una virtualit del corpo.

    Non del corpo in quanto tale; del corpo fabbrica ecosofi-

    ca di biodiversit soggettiva.

    Conoscere il corpo, comprendere il corpo, significa aprire

    una sperimentazione a partire dalla domanda: Che cosa

    pu un corpo? E perch pu qualcosa che il corpo

    produce salute, il corpo deve poter qualcosa, per diventare

    sano. La salute non come condizione data, n acquisita

    attraverso lintervento esterno, ma la salute come divenire

    del corpo.

    Il modello biopolitico espropria il corpo della salute.

    Il modello disciplinario non considera la salute come una

    questione del corpo, ma come una questione del corpo

    sociale. E il corpo sociale che deve essere mantenuto sano.

    Nelle societ primitive e nelle formazioni dispotiche, la salu-

    te non questione del singolo corpo, dellindividuo. Non

    un

  • 39

    diritto politico. La salute una questione del corpo sociale.

    Le istituzioni sono i codici che regolano la produzione

    sociale di salute e malattia e la distribuzione della cura.

    La figura dello sciamano, luomo medicina, cura attraverso il

    suo corpo lintero corpo sociale. Cura il corpo del malato,

    che viene considerato come parte del corpo sociale. Ci

    accade anche nelle formazioni dispotiche. Nel capitalismo la

    salute viene considerata qualcosa di astratto. Cos come il

    lavoro astratto, anche la salute astratta. E astratta

    proprio nel senso che viene estratta dal corpo sociale.

    E astratta nel senso che viene formalizzata dal modello

    quantitativo della scienza positivista. E astratta nel suo di-

    venire diritto della persona, in quanto privata e non pi cor-

    po sociale. Anche se la rivendicazione per il diritto alla salu-

    te avviene attraverso la mobilitazione di un soggetto collet-

    tivo, il portatore di salute il corpo-individuo.

    E qui si innesta il biopotere. E, come ribellione al biopotere,

    il corpo individuale si scompone in una molteplicit di

    dividualit. Non diviene molteplicit ma proliferazione di

    dividualit, contribuendo, nel ciclo, al consolidamento del

    potere arbitrario, tale per cui lautorit rispetto alla

    questione della salute e della malattia diventa qualcosa che

    riguarda i centri di ricerca delle multinazionali farmaceuti-

    che da un lato, e i manuali statistico-diagnostici dallaltro.

    Ogni aspetto della nostra esistenza pu venire

    medicalizzato. Da un lato, la medicalizzazione invocata

    come liberazione dallo stigma sociale, dallaltro, contesta-

    ta come svuotamento della dimensione esistenziale, nega-

    zione della vita. Allora, pensare alla salute, il divenire sano,

    non tanto come a un processo di guarigione, n come al

    risultato di una cura, ma come a un processo di produzione

    di eterogeneit, come espressione di potenza di esistenza,

  • 40

    ma anche il divenire sano come un desiderio di salute, quin-

    di come un movimento, un flusso evolutivo. Pensare anche

    alla guarigione come ad unevoluzione aparallela. Salute

    molecolare, senza pi distinguere corpo e mente. Non sia-

    mo nella dimensione della psicosomatica, ma della schizoa-

    nalisi.

    Il corpo politico in quanto produce salute, salute come

    potenza di esistenza. Il corpo politico in quanto pu essere

    affettato e pu affettare altri corpi. Ma, anche, il corpo

    politico perch il suo generare salute, come movimento del

    desiderio, avviene sempre in un campo istituzionale, pu

    avvenire solo l dove limmaginario radicale e limmaginario

    sociale si intersecano, nel campo istituzionale.

    La psico-analisi dellinconscio agisce per ricondurre la

    potenza di esistenza alluno, larchetipo-re, e riportare il

    movimento schizo allorigine, alla fine arrivare a chiedere

    protezione allAltro egemonico. LEdipo postula linconscio

    come triade e regola i rapporti di forza fra il molteplice, per

    ricondurre il molteplice alluno, per ricondurre la differenza

    allAltro.

    Dare diritto di cittadinanza alle parti del corpo deterritoria-

    lizzate, significa anche dare diritto di cittadinanza ai connet-

    tori, alle figure che sfuggono agli archetipi, ma sfuggono

    anche la codifica sociale. La funzione delle istituzioni nelle

    societ primitive era quella di sussumere limmaginario

    radicale nellimmaginario sociale. La codifica delle istituzioni

    teneva limmaginario sociale ancorato a quello sociale.

    Le localizzazioni psichiche quando rilasciano lenergia psi-

    coide degli archetipi, emettono dei connettori. Che territo-

    rio trovano questi connettori? Il nostro corpo organizzato,

    prodotto in modo da espellere i connettori; larmatura, la

    corazza caratteriale, gli schemi posturali, le fasce, le espres-

  • 41

    sioni facciali sono tali da segmentare il corpo. Tutto il nostro

    corpo segmentato. La segmentazione funziona per

    sovrasignificare, ci che sta dentro la linea istituito, ci

    che sta fuori sovrasignificato. La terapia del corpo politico

    applica levoluzione parallela, un divenire altro per fare

    corpo politico con la manifestazione patica, per designificar-

    la.

    La psichiatria funziona come dispositivo di controllo a

    servizio del capitalismo cognitivo. Controllo della vita della

    mente, quindi controllo del pensiero, dei flussi di pensiero e

    di come i pensieri si propagano nel corpo. La terapia del

    corpo politico non salute mentale radicale, non neanche

    salute olistica, ma designificazione della manifestazione

    patica. Considera le manifestazioni patiche come snodi della

    singolarizzazione, linee di deterritorializzazione che non

    devono essere ricondotte al centro, ma che hanno la

    potenzialit di creare nuovi territori. Ma questo possibile

    superando la concezione della sfera pubblica che postula

    una pratica di cittadinanza come civitas, come

    incorporamento-performativit dei valori dellAltro egemo-

    nico. Non si tratta di dire: il panico che assale sempre pi

    persone nello svolgimento della vita quotidiana sta al

    panico dei mercati rispetto agli andamenti della borsa.

    Tantomeno, il panico dei mercati causa il panico nella socie-

    t. Il panico (cos come depressione, sindrome bipolare,

    ecc.) rappresentano il limite del capitalismo, il blocco. E tale

    blocco riguarda, continua a riguardare, il potere istituente

    del soggetto che il capitalismo da un lato ha bisogno di

    produrre, dallaltro deve bloccare.

    Lalbero genealogico dellinconscio

    Edipo larchetipo sovrano che governa lalbero

    genealogico dellinconscio.

  • 42

    Il complesso di Edipo ha la funzione di controllare che il

    nostro processo di individuazione, il dispiegarsi delle forze

    psichiche non vada in direzione della molteplicit, ma vada

    in direzione delluno. E per un divenire maggioritario del

    soggetto. Lindividuazione deve avvenire attraverso un

    processo di assimilazione allaltro egemonico.

    Nella schizoanalisi, invece, lindividuazione un processo di

    divenire minoritario, di disgiunzione delle parti, di scompo-

    sizione dellaggregato io, dellassemblaggio corpo, del con-

    catenamento enunciativo soggettivo. Per poter essere

    scomposti i soggetti devono prima essere prodotti, ma

    una produzione che tale in quanto scomposizione, non in

    quanto istituzione. Listituzione istituisce luno che diventa

    lAltro egemone cui le parti del s devono essere ricondotte.

    La psicoanalisi istituisce lautorit come Altro egemonico,

    che dentro il campo sociale, ma costituisce il punto di

    arresto del processo di deterritorializzazione.

    In che termini lEdipo ancora attivo? E ancora attivo come

    dispositivo tale per cui la differenza, invece di istituirsi per

    s e da s, chiede allistituzione di essere riconosciuta e

    inclusa.

    La linea si quindi spostata: la proliferazione di differenze

    che articolano identit collettive per competere nella sfera

    pubblica proponendo un discorso culturale contro-

    egemonico non pu pi essere considerato un movimento

    radicale, ma deve essere considerato un modo di far politica

    inscritto entro laccettazione dellassiomatica neoliberal.

    Il corpo politico perch il corpo produce salute, salute

    come potenza di esistenza.

    La salute non ancora potenza di esistenza. Solo un corpo

    politico pu esprimere salute come potenza di esistenza,

  • 43

    come evoluzione creativa. Neanche il corpo del modello

    incorporamento-performativit potenza di esistenza.

    E corpo depotenziato rispetto alla sua capacit di significa-

    zione. E comunque assoggettato alla dittatura del signifi-

    cante, collocato ancora dentro il modello della rappresenta-

    zione.

    La performativit come reiterazione e rappresentazione non

    la performance del performatico, come espressione e in-

    venzione.

    Il capitalismo deve sfruttare il movimento istituente del

    soggetto, ma deve anche evitare che tale movimento diven-

    ti auto-istituzione. Il teatro dell'Edipo il dispositivo che

    regola il processo di soggettivizzazione, il modo in cui il sog-

    getto dispone e organizza la molteplicit che ha in s. Il pro-

    getto della psicoanalisi governare il processo di soggetti-

    vizzazione, produrre il soggetto attraverso l'Edipo, ovvero

    assimilare la differenza che il soggetto produce nel suo

    movimento di auto-alterazione ad un Altro egemonico.

    Il soggetto tale perch in relazione ad un Altro che lo

    istituisce e lo istituisce assimilandolo. La schizoanalisi

    propone invece di destituire il soggetto, ripartendo da ci

    che era disponibile nel setting prima di Freud: l'Es, il corpo

    senza organi, il flusso deterritorializzato del desiderio. La

    schizoanalisi propone il processo di individuazione psichica,

    la genesi di singolarit nel divenire altro del soggetto. In

    questo divenire altro, il soggetto una fase del processo di

    individuazione e, in quanto tale, qualcosa che deve essere

    superato. C' un divenire minoritario nel processo d indivi-

    duazione che il soggetto riconduce a s. Liberare questo

    divenire minoritario dall'assoggettamento al soggetto una

    frattura interna che apre a una nuova inserzione nel

  • 44

    processo di individuazione, per la genesi di singolarit. Ma la

    singolarit non l'individuo, sempre espressione di una

    molteplicit. La singolarit individuazione di una moltepli-

    cit-rizoma.

    Apparentemente, lEdipo ha perso valenza. Demolito scien-

    tificamente, difficile da pensare in termine di nevrosi da

    inibizione, o di nevrosi da repressione sessuale. Difficile

    pensare allEdipo in termini universalistici. Eppure, sembra

    pi universale e pi attivo che mai. Man mano che si

    estende il progetto della globalizzazione e legemonia

    neoliberal, lEdipo diventa una macchina astratta,

    dispositivo impersonale di autoregolazione dei flussi,

    organizzatore della nostra vita psichica, del modo in cui si

    stratificano gli affetti.

    Perch uno dice sono depresso? Linsorgere di una mani-

    festazione patica ha origine nel corpo, quando una deterri-

    torializzazione corporea viene bloccata, ricondotta entro un

    territorio. Dire panico, depressione, ansia, mania, sindrome

    bipolare, sindrome borderline, significa gi aver bloccato

    una deterritorializzazione corporea identificandola con un

    affetto. Ma questo affetto transindividuale, non mai solo

    della persona che lo vive; del campo di forze che

    attraversano la persona. E lo stesso per quanto riguarda

    comportamenti devianti, sono sempre e comunque espres-

    sioni corporee che sono tanto pi patologiche quanto pi

    si distanziano dallincorporamento dei valori della civitas.

    Nella prospettiva della terapia del corpo politico, linsorgere

    della manifestazione patica va considerata sullo sfondo del-

    la sfera pubblica, il set in cui vengono incorporati e perfor-

    mati i valori del patriarcato neoliberal. La terapia del corpo

    politico non fa una critica dei valori, ma fa corpo politico con

    le manifestazioni patiche, designificandole e riarticolandole

  • 45

    in un corpo collettivo del divenire minoritario. Non si tratta

    di rilanciare una militanza di anti-psichiatria, n di attivismo-

    artistico, contribuendo a consolidare la linea di segmenta-

    zione fra lAltro maggioritario e laltro minoritario. Si tratta

    di fare corpo politico con laltro minoritario, di lasciarsi de-

    territorializzare dallaltro minoritario, divenire altro in se

    stesso.

    Non c pi il complesso di Edipo, perch il soggetto ormai

    edipico.

    La psicoanalisi ha portato a termine il suo compito, essendo

    ormai lEdipo il dispositivo che regola il legame

    soggetto/istituzione. Il soggetto tale perch Edipizzato. E

    lEdipizzazione del soggetto si completa con

    lincorporamento del corpo sociale della legge. La recente

    pubblicazione del DSM V, anche se criticata dagli psicoanali-

    sti, in realt il compimento del progetto della psicoanalisi.

    Istituisce la salute come espressione della soggettivit

    edipica. La persona sana il soggetto edipizzato, che accet-

    ta di ricevere una diagnosi e di diventare un caso clinico.

    Anche se la psicoanalisi critica questa de-umanizzazione/

    oggettivizzazione del vissuto, in realt, la matrice operativa

    comune. Non si discute su cosa sia salute e cosa sia malat-

    tia. Il sintomo c. Allora, si discute sulla cura: farmaco o

    psicoanalisi? Ma, dalla prospettiva della terapia del corpo

    politico, la domanda da formulare, piuttosto, come pu

    avvenire lincorporamento dellEdipo? Pu avvenire

    lincorporamento dellEdipo senza produrre malattia?

    Lincorporamento dellEdipo avviene segmentando il corpo

    senza organi, tracciando linee rigide fra salute e malattia.

    Come si riconosce una persona depressa? La postura, curva,

  • 46

    il petto incassato, la testa piegata, landatura lenta, la voce

    che fatica a uscire, lo sguardo spento. La depressione il

    corpo del depresso. La mania il corpo del maniaco. La di-

    pendenza il corpo del dipendente. E, al tempo stesso,

    perch qualcuno dice: mi sento depresso, sono ansioso, ho

    un attacco di panico, sento delle voci Dove qualcuno ha

    imparato ad associare un certo flusso di affetto ad una

    parte del corpo, dove qualcuno ha imparato a pensare che

    un certo comportamento sia proprio della depressione, o

    dellansia, o della mania, fino a comporre affetto-corpo-

    comportamento in un aggregato esistenziale che viene

    preso come gi dato?

    Perch nessuno si interroga sul campo sociale come sfondo

    dal quale si viene a comporre quellaggregato esistenziale?

    La schizoanalisi si pone questa domanda. La terapia del

    corpo politico si interessa di quel campo sociale; analisi

    delle linee che dal campo sociale vanno a segmentare il cor-

    po senza organi, componendo un aggregato corporeo di

    affetto-comportamento-pensiero che viene giudicato salute

    o malattia.

    Perch giudicato?

    Perch sempre pi nel parlare comune alimentato dalla

    psicologia, la salute sembra essere una questione di virt e

    la malattia una questione di vizio: puoi cambiare la tua vita,

    diventa ci che sei, guarisci i conflitti interiori e sarai sano,

    impara a perdonare e non soffrirai pi di mal di testa.

    Controlla la fame emotiva e vedrai che il tuo corpo ti dir di

    cosa ha bisogno

    Ma, soprattutto, lincorporamento dellEdipo depoten-

    ziamento di esistenza. Il giudizio morale stato sostituito

    dal giudizio clinico. La diagnosi, proprio per la sua assoluta

    oggettivit, cos a-scientifica da essere un giudizio, una

  • 47

    valutazione aleatoria soggettiva. Il procedimento diagnosti-

    co inverso al procedimento scientifico: non c unipotesi

    che deve essere verificata; ma c qualcosa che gi stato

    verificato e che viene usato per corroborare valutazioni

    soggettive. Ma, ovviamente, si nega che siano valutazioni

    soggettive perch, appunto, si dice, mistificazione, che ci

    che si osservato. Senza tener conto che ci che si osser-

    vato, lo si osservato gi applicando un metodo di osserva-

    zione che fa un calco della realt.

    Il fatto che non sia pi possibile essere senza sintomo diven-

    ta la forma del nuovo potere arbitrario sui corpi.

    Senza sintomo

    La vita come zo la vita dentro la vita. In greco si distingue

    la vita come bios, vita in generale dalla zo, la vita come

    singolarit. Il biopotere potere sul bios, sulla vita intesa

    come ciclo di vita di un individuo, di un gruppo, di una

    popolazione. Ma il potere arbitrario sulla vita dentro la

    vita.

    La vita che scorre dentro la vita, come forza pura, quella vita

    che il fantasma della macchina.

    Senza sintomo perch il sintomo continuamente evocato,

    tutto sintomo di qualcosa, noi ragioniamo in termini di

    sintomo. Tutto il nostro discorso una sintomatologia;

    perch questo sintomo di questo che sintomo di quello,

    in un rimando infinito. Il sintomo rimanda a qualcosa, ma, al

    tempo stesso, ci cui rimanda che lo fa essere sintomo

    (siccome c questo, e questo c), allora questo un

    sintomo di questo e, quindi, quel sintomo c. Questo il

    potere arbitrario. Questo il modo in cui funziona

    lassiomatica della psichiatria, da cui derivano tutte le

    assiomatiche di regolazione del corpo sociale. Ma, al tempo

    stesso, il sintomo anche auto-indotto come blocco del

  • 48

    processo di deterritorializzazione. Meglio avere un sintomo

    che essere deterritorializzati! Indursi un sintomo un modo

    per rendersi riconoscibili, per inscriversi in unassiomatica.

    Avere un sintomo diventa necessario per individuarsi. Se

    nella societ del controllo non ci sono pi individui, ma

    dividualit, indursi il sintomo una possibilit per indivi-

    duarsi, per ricomporre la dispersione.

    Ma il capitalismo ha gi superato la linea, gi diventato un

    sistema decodificato di appropriazione in cui non c pi

    alcuna capacit di codificare. Il sintomo diventato una

    copia della copia, un simulacro. Per questo il soggetto-Edipo

    senza sintomo, ma il sintomo ritorna come copia del

    sintomo, sintomo che viene evocato, auto-indotto,

    suggerito, attribuito, performato e diagnosticato.

    Senza sintomo perch il sintomo non ha un referente empi-

    rico, ma ha valore in quanto il significante in un discorso,

    permette il processo di identificazione simbolica, senza il

    quale ci sarebbe il deserto. O il vuoto o il soggetto Edipico.

    Non per questo il sintomo-simulacro non ha effetti!

    Ma come vengono accolti e interpretati questi effetti? Ven-

    gono sovrasignificati o vengono designificati?

    Il corpo rizoma delleconomia della conoscenza non un

    corpo senza organi. Non il corpo che ha incorporato la

    gerarchia del potere, i valori dellideologia egemone e che

    attua il comportamento prescritto dallorganizzazione

    sociale dei ruoli. E un corpo deterritorializzato, espressivo,

    rizomatico. Ma anche un corpo-sintomo, il corpo del

    soggetto-Edipo, corpo segmentato in linee di salute e di

    malattia; qui sto bene, l sto male.

    Il soggetto-Edipo diventa corpo Edipo, poich lEdipo

    funziona come dispositivo di regolazione dei flussi di affetti,

    li aggrega in vissuti emotivi, stati mentali, pensieri, identifi-

  • 49

    cazioni simboliche. LEdipo nel corpo cattura il potere

    istituente del soggetto, orientandolo in direzione dellauto-

    istituzione: io. Ma il potere istituente del soggetto non

    per istituire qualcosa, per disarticolare listituito. Il potere

    istituente del soggetto segue il movimento della dialettica

    negativa, riassorbire nel divenire ci che pretende istituirsi

    come qualcosa che perdura, di fisso e di stabile. Il movimen-

    to positivo del potere istituente non per istituire qualcosa,

    ma per abilitare la molteplicit, oltre il soggetto stesso:

    non-io.

    Il soggetto -Edipo del capitalismo cognitivo il soggetto in

    salute, senza sintomo. E un soggetto ideale, fittizio, pura

    astrazione. Al tempo stesso, lidentificazione simbolica con

    questo soggetto ideale funzionale allautoistituzione del

    soggetto, in quanto punto di arresto del movimento

    istituente del processo di individuazione. Il punto di arresto

    non pu che produrre un sintomo, che gi copia del sin-

    tomo, simulacro.

    La schizoanalisi tutta una demistificazione del sintomo,

    ma, anche, un riportare il desiderio verso il desiderio di un

    mondo. Perch il desiderio non mai desiderio di qualcosa,

    non neanche desiderio astratto, ma desiderio di un mon-

    do.

    La genesi di manifestazioni patiche sono le forze di anti pro-

    duzione del capitalismo, che sono altres necessarie al capi-

    talismo per perpetuare la produzione, avendo ormai rag-

    giunto il limite dellappropriazione. Ma, appunto, ricondurre

    le manifestazioni patiche a sintomi, inscriverle in un discor-

    so di salute, mentale, fisica, olistica, non importa cosa, a

    questo punto non fa differenza, significa rinunciare a vedere

    in queste manifestazioni il germe della biodiversit sogget-

    tiva.

  • 50

    Lazione performatica non una messa in scena di qualcosa,

    non rappresentazione, invenzione di forme che non pos-

    sono essere pensate a priori. La composizione dellazione

    performatica processuale, immanente. Nellazione

    performatica accade qualcosa di inatteso, non pianificato.

    Non n improvvisazione, n esecuzione di copione. E la

    graduale composizione di un assemblaggio macchinico di

    inconscio, campo istituzionale, corpo senza organi, che

    genera unecceit, un accadimento, inserzione nel divenire.

    Avanza unidea della salute che non muove dalla coppia

    binaria salute/malattia, pertanto la salute non disordine

    ricondotto ad un ordine. Si tratta di tracciare linee di salute

    non secondo la veridicit scientifica, ma secondo le

    coordinate del desiderio. Nella prospettiva schizoanalitica la

    malattia non qualcosa di esterno che accade, non qual-

    cosa di estraneo che si insinua nel corpo. E un flusso che

    attraversa il campo sociale e che interseca un corpo, un

    corpo che in quel momento pu essere affettato. Essere

    affettato, come perdita della salute, depotenziamento, ma

    la possibilit di essere affettato anche massimo grado di

    potenza. E la condizione da cui diventa possibile incontrare

    alleati poetici con cui produrre un corpo politico.

    Linconscio istituzionale

    Secondo lideologia neoliberal, la funzione della sfera

    pubblica quella di distribuire gli interessi dei gruppi sociali

    in organizzazioni, ai fini di riarticolare lutile individuale con

    linteresse di un gruppo. Attraverso la ragione deliberativa, i

    gruppi competono per acquisire egemonia nella sfera

    pubblica, negoziando la propria capacit di influenzare i

    processi decisionali e ricercando collettivamente di raggiun-

  • 51

    gere il consenso per la realizzazione del bene comune.

    Questa ideologia sostenuta da una concezione delle istitu-

    zioni come rete di organizzazioni. In quanto reti di reti, le

    istituzioni contengono sempre un surplus, la loro capacit di

    dare rappresentanza, proponendosi come il contesto

    allinterno del quale avvengono le interazioni fra gli attori

    sociali. Le istituzioni quindi, sono rappresentative in quanto

    contengono le regole, le norme, i codici e i valori che

    regolano linterazione nella sfera pubblica. Le istituzioni

    spingono il soggetto a uscire dallimmaginario per entrare

    nel registro simbolico del reale. La loro funzione diventa

    quella di educare alla sublimazione di quelle passioni che

    altrimenti rischierebbero di deteriorare il tessuto sociale:

    avidit, avarizia, lussuria, vanit.

    Le i