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Il terremoto del 20 e 29 maggio ha portato nel cuore produttivo della regione morte e distruzione. Ma grazie al coraggio di imprese e famiglie questa terra è pronta a ripartire. Con il sostegno di tutti EMILIA, LA FERITA E IL CORAGGIO E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A Brasile Un nuovo mercato dove l’economia corre Settori Sostenibilità, ecco la frontiera dell’edilizia Innovazione Research to Business, l’Emilia-Romagna riparte dalla ricerca N° 3 2012 Incredibol La creatività diventa impresa Congiuntura Bankitalia racconta una ripresa ancora troppo lenta

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Il terremoto del 20 e 29 maggioha portato nel cuore produttivo della regione

morte e distruzione. Ma grazie al coraggio di imprese e famiglie questa terra

è pronta a ripartire. Con il sostegno di tutti

EMILIA,LA FERITAE IL CORAGGIO

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

BrasileUn nuovo mercato dove l’economia corre

SettoriSostenibilità, eccola frontiera dell’edilizia

InnovazioneResearch to Business,

l’Emilia-Romagnariparte dalla ricerca

N° 32012

IncredibolLa creativitàdiventa impresa

CongiunturaBankitalia

racconta una ripresaancora troppo lenta

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EDITORIALE

Iterremoti del 20 e del 29 maggiohanno colpito non solo il cuoreeconomico dell’Emilia ma quellodel Paese. Hanno messo a dura

prova il sistema produttivo, la ricercae i luoghi della conoscenza: imprese escuole. Hanno colpito una partenevralgica del nostro territorio, quellache nonostante la crisi stava cercandoattraverso la qualità e l’innovazione –del biomedicale e della meccanica, manon solo - di non perdere la sfida dellacompetizione globale e trainare ilresto dell’economia italiana.Consapevoli di questo ora iniziamo laricostruzione, senza mai venir menoal nostro principale obiettivo che èquello di tenere coesa la comunità e ilterritorio. E per procedere verso que-sto obiettivo, abbiamo deciso di lavo-rare ad una fase di transizione che sicolloca tra l’emergenza dei primi mesie il concreto avvio degli interventi diricostruzione secondo le priorità cheabbiamo individuato: le scuole, leimprese, le abitazioni e il patrimoniostorico artistico. Assicurare una rapida messa in sicu-rezza degli stabilimenti per consentirealle aziende di ripartire celermente è,dunque, una priorità. E lo abbiamofatto creando le condizioni per rico-struire e investire attraverso un accor-do con il sistema bancario per l’acces-so al credito agevolato e garantendoammortizzatori sociali per chi, tra lealtre cose, ha perso anche il ‘luogo’ dilavoro.Inoltre, da subito, con un Protocollod’intesa sulla legalità abbiamo volutodare un segnale politico chiaro dilegalità, appunto, e di trasparenzanella ricostruzione puntando ad evita-re che in questa fase si inneschinodeviazioni del mercato, un passo fon-damentale per contrastare sul territo-rio le possibili infiltrazioni della crimi-nalità organizzata. L’intesa, sottoscrit-ta da tutti i soggetti del mondo pro-duttivo e istituzionale, rafforza le

misure e le azioni previste dalle leggiregionali e potenzia soprattutto leattività di controllo e vigilanza sugliappalti: sia per la fase di esecuzionedelle opere che per la verifica deirequisiti delle imprese affidatarie,subappaltanti e subfornitrici. La crea-zione di una “white list” aperta con inomi delle imprese edili che operanocon criteri di legalità sarà il punto diriferimento per i cittadini e le stazioniappaltanti per affidare i lavori di rico-struzione.Insieme alle imprese, le scuole. Comedetto fin dai primi giorni del sisma, lapriorità è assicurare il regolare avviodel prossimo scolastico per oltre 16mila studenti. E lo stiamo facendocon la realizzazione di 28 edifici sco-lastici prefabbricati perun totale di circa 600aule. Costruzioni alter-native alle scuole gra-vemente danneggiateche saranno finanziatecon oltre 56 milioni dieuro e con un pro-gramma straordinarioche prevede, oltre allestrutture provvisorie,anche gli interventi di sistemazionedegli edifici meno danneggiati.E poi c’è il tema delle risorse. Se quel-le fin d’ora messe in campo o previstenon saranno sufficienti ne chiederemoaltre così come ho evidenzio già all’in-domani dell’emanazione dei diversiprovvedimenti del Governo e delParlamento. Però le norme lascianoirrisolte molte questioni importanticome il tema del differimento dei ter-mini per gli adempimenti fiscali e tri-butari, i vincoli del patto di stabilitàper gli Enti locali con i conseguentiproblemi di cassa, il tema del creditod’imposta per quanti investono nellaricostruzione, solo per fare alcuniesempi. Ora occorre una legge nazio-nale per la ricostruzione adeguata-mente finanziata nel tempo, come delresto si fece in passato in occasionisimili. Perché dall'emergenza allaricostruzione c'è un'unica grandeazione per il rilancio dell'economia edel lavoro, oltre alla rinascita dellacultura e all’affermazione della nostraidentità storica. Per questo servonorisorse adeguate e regole definite chediano certezza e sostegno a questanostra azione

Coesione, chiave di volta per la ricostruzione

L’Emilia ha bisogno di un impegno straordinario per far ripartire imprese e scuole nella sicurezza

Serve una leggefinanziata nel tempoin modo adeguatoper garantirele opere necessarie

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* Presidente Regione Emilia-Romagna

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SOMMARIO

26 OPPORTUNITÀFondi europei: giovani,imprese, ricostruzioneDI CLAUDIA GRISANTI

28 Una regione“libera” dall’amiantoDI AUGUSTO ZANOTTI

QUADERNI&DOCUMENTICongiunturaEmilia-Romagna1° trimestre 2012

29 INDAGINERipresa (troppo) lentain Emilia-RomagnaDI NATASCIA RONCHETTI

EXPORT

32 Brasile, mercatoche vale un mundialDI GIUSEPPE SANGIORGI

34 INCHIESTALa creativitàdiventa impresaDI SARA SCHEGGIA

36 SETTORIEdilizia ecosostenibile,missione a LondraDI CAROLINA VACCARI

38 STORIECCC, un secolo di vitadai birocciai all’AVDI MILENA SALA

40 OLTRE LA CRISIRob-Carsoluzioni in movimentoDI MILENA SALA

FINANZA42 Fidindustria ER:

al fianco delle impreseDI ENRICO VINCENZI

SPECIALE45 Logistica leva competitiva

e motore per lo sviluppo

55 FLASH EUROPA

1 EDITORIALECoesione, chiave di voltaper la ricostruzioneDI VASCO ERRANII

4 IN BREVE

6 VANNO E VENGONO

PRIMO PIANO

8 L’Emilia-Romagnae la sfida del dopo sismaDI GIACOMO QUADRI

12 Le Camere lancianol’operazione ripartenzaDI GIUSEPPE SANGIORGI

14 Scuola al via il bandoper 28 nuovi edificiDI ANTONIO MINGUZZI

16 FOCUSL’Emilia-Romagnariparte dalla ricercaDI MARCO CASAMENTI

19 Sicurezza degli edificiRicercatori al lavoroDI MARCO CASAMENTI

22 In Emilia-Romagnal’ospedale diventa “smart”DI MARIA BALDINI

24 Finanza innovativaper la crescitaDI MARCO CASAMENTI

Anno XVIII - n. 3 - 2012

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi

Coordinamento redazionaleContesto Comunicazione srl Giuseppe Sangiorgi

Segreteria di redazione

c/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051-637.70.26Fax 051-637.70.50e.mail: [email protected]

Foto Voli società cooperativaVia Ciamician 4, 40127 Bologna

Progetto grafico e impaginazione Contesto Comunicazione S.r.l.via Zucconi, 9041100 ModenaTel. 059-34.63.18Fax 059-29.29.842e.mail: [email protected]

Concessionaria per la pubblicitàLabanti e NanniResp. Sabrina Nanni Cell. 338/2902445 Fax 051/[email protected]

StampaGaleati Industrie Grafiche S.r.l.Via Selice, 187/18940026 Imola (Bologna)Tel. 0542/646711 - Fax 0542/646706 e-mail: [email protected]. galeati.it

Autorizzazionedel Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994

In copertinaFoto: Voli società cooperativa

Chiuso in redazione il 7 luglio 2012

Il terremoto del 20 e 29 maggioha portato nel cuore produttivo della regionemorte e distruzione. Ma grazie al coraggio

di imprese e famiglie questa terraè pronta a ripartire. Con il sostegno di tutti

EMILIA,LA FERITAE IL CORAGGIO

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

BrasileUn nuovo mercatodove l’economia corre

SettoriSostenibilità, eccola frontiera dell’edilizia

InnovazioneResearch to Business,l’Emilia-Romagnariparte dalla ricerca

N° 32012

IncredibolLa creativitàdiventa impresa

CongiunturaBankitalia

racconta una ripresaancora troppo lenta

Mensile dell’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna

Una risposta rapida, “quick respon-se”. è l'obiettivo dei codici QR (Qrcodes), la novità che da questonumero la redazione di Econerre pro-pone ai lettori. Il servizio, abbinato aiprincipali articoli della rivista, per-mette un approfondimento accessibi-le tramite smartphone: basta inqua-drare il codice e si apre la porta diaccesso a contenuti aggiuntivi –inseriti in pagine internet specifiche –che arrivano direttamente sulloschermo via web. È uno strumentoulteriore per offrire ai nostri lettoriun’informazione ancora più comple-ta, aggiornata e puntuale.

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Nella splendida cornice delCastello di Bianello si è svolta

la premiazione della terza edizionedel Concorso enologico “Matildedi Canossa-Terre di Lambrusco”,abilitato dal Ministero delle Politi-che Agricole Alimentari e Forestali,che ha lo scopo di far conoscere lamigliore produzione del vino Lam-brusco.Il Concorso è promosso e organiz-zato dalla Camera di Commerciodi Reggio Emilia con il patrociniodella Regione Emilia-Romagna,

della Provincia di Reggio Emilia edel Comune di Quattro Castella incollaborazione con l’AssociazioneEnologi Enotecnici Italiani e l'As-sociazione Italiana Sommelier,Consorzio Vini Reggiani, Consor-zio Marchio Storico dei Lambru-schi Modenesi, Consorzio Volon-tario Lambrusco Mantovano Doce Consorzio Tutela Vini Colli diParma Doc. Introdotti dal noto cri-tico enogastronomico e conduttoretv Edoardo Raspelli, i rappresen-tanti delle 26 aziende produttrici(l’elenco dei premiati è sul sitowww.concorsolambrusco.it)hanno ritirato il Diploma di meritorelativo ai migliori 55 vini selezio-nati ed inseriti nella Guida.“Siamo sulla strada giusta, di pun-tare sulla qualità del vino italianopiù esportato al mondo. – dice ilpresidente Enrico Bini - Il Lambru-sco è un patrimonio e rappresentaun biglietto da visita. Attraversoquesta Guida, tradotta in quattrolingue e supportata da un sitointernet rinnovato, promuoveremoil meglio del Lambrusco tradizio-nale in ogni occasione, in Italia eall’estero”.

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MECCANICASHOPPINGIN EUROPA PER COMECER

A poco più di un anno dal-l’ingresso del Fondo Italia-no d’Investimento (con il33%), Comecer SpA azien-da ravennate di Castelbolo-gnese, realizza la suaseconda acquisizione inter-nazionale, rilevando il ramodelle lavorazioni specialilegate al piombo della BritaTrade, società appartenenteal gruppo Brisk Tabor.L’operazione si inquadranella strategia di Comecerdi rafforzare le proprie com-

petenze riguardo alle lavo-razioni speciali richiestenella produzione delle pro-prie attrezzature indirizzateal settore della medicinanucleare. In aprile Comecer(Costruzioni MeccanicheCertificate) ha acquisito il100% della VeenstraInstruments, società belgatra i principali player euro-pei del settore. Comeceresporta l’80% dei volumi,ha sedi commerciali aMiami e Mumbai e ha incalendario due nuove aper-ture.

SCEPARTNER DELLA CINESE XIN DA YANG

Sce, impresa capofila nellacreazione della prima espe-rienza di parco tecnologicoa Modena, ha firmato uncontratto per la costruzionedi componenti per veicolidestinati alla mobilità citta-dina a completa trazioneelettrica con un’aziendacinese, la Xin Da Yang diLinyi (nella provincia delloShandong). L’azienda diBaggiovara ha progettato ilBms (Battery managementsystem), un circuito elettro-

nico per il controllo e lagestione della batteria allitio. Il sistema consente diottimizzare il rendimentodella batteria controllando-ne corrente, tensione etemperatura delle celledurante le fasi di carica(caricabatterie) e scarica(impiego del motore).L’apparecchiatura è statascelta da Xdy confrontan-dola con altri quattro com-petitor internazionali. È stato siglato anche unaccordo per la formazionedi un centro di ricerca Xdy-Sce in cui si svilupperannostudi destinati alla mobilitàecocompatibile.

REGGIO EMILIAIL GIGANTE APPLEACQUISTA REDMATICA

Il colosso informatico ame-ricano Apple (77 miliardi dieuro di fatturato) ha acqui-sito la Redmatica, start-updi Correggio, nel Reggia-no, specializzata in softwa-re per la gestione e la crea-zione di musica digitale.L’azienda, fondata nel2004 da Andrea Gozzi,crea e commercializza pro-grammi per i professionistidella musica digitale comesoftware per il campiona-mento, organizzazione e

Premio Matilde di Canossa

L’eccellenza del Lambruscoal castello di Bianello

Con l’edizione 2012, la Camera di commercio di Ferrara hariproposto il premio Fedeltà al Lavoro e Progresso

Economico, appuntamento che si rinnova dal 1950. Sono staticonsegnati 134 riconoscimenti, dei quali 25 alla Fedeltà alLavoro e 103 (27 artigianato, 34 agricoltura, 26 commercio,4 industria e 12 servizi). Sono stati attribuiti anche cinquepremi speciali. A Piacenza, per la 35a edizione (la prima sisvolse nel 1952) sono stati 78 i premiati (6 aziende, 40 titola-ri di impresa, 21 dipendenti messisi in proprio e 11 dipenden-ti) per lo più in rappresentanza di piccole e medie impreseoperanti in diversificati settori economici del piacentino.

Fedeltà al lavoro e Progresso Economico Premi a Ferrara e Piacenza

Alcune giovani studentessedella provincia di Forlì-

Cesena hanno avuto l’opportu-nità di conoscere “dal vivo”come si lavora nelle imprese gra-zie al Girls’ Day, giornata mon-diale di orientamento dedicataalle ragazze di seconda media.L’iniziativa è stata promossa dallaCamera di commercio Forlì–Cesena tramite il ComitatoImprenditoria Femminile, con lacollaborazione delle associazionidi categoria e il patrociniodell’Ufficio Scolastico provinciale. Le ragazze hanno visitato gli uffi-ci, i magazzini, i locali di produ-zione, affiancate da un tutor cheaveva il compito di informare espiegare le funzioni e i ruoli deicollaboratori, i compensi, il rego-lamento, le problematiche, i pro-getti: tutto questo per far vivereun’esperienza di lavoro e tra-smettere una visione globale diprocedure, tempistiche e moda-lità. Le studentesse, hanno infinecompilato un questionario suquesto singolare stage formativo.

Forlì-CesenaGirl’s Day, alla scopertadel lavoro

IN BREVE

Enrico Bini ed Edoardo Raspelli

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Camera di RavennaDa 150 anni a fianco dello sviluppo

LavoroIntermediazionenuova frontieraper Ifoa

Ifoa, centro di formazione e servi-zi delle Camere di commercio, è

stato riconosciuto dal Ministero delLavoro e delle Politiche Sociali sog-getto autorizzato a svolgere atti-vità di intermediazione tra doman-da e offerta di lavoro, ed è statoiscritto nell’Albo Informatico delleAgenzie del sito ministerialeClicLavoro. Con questo servizio di ricerca eselezione del personale, Ifoa puntaa favorire giovani alla ricerca dioccupazione, donne che voglionoreinserirsi nel mondo del lavoro,adulti motivati a cambiamenti pro-fessionali, persone che beneficianodi ammortizzatori sociali e in mobi-lità. L’attività si articolerà nelle fasidi raccolta dei curricula dei poten-ziali lavoratori, orientamento pro-fessionale, progettazione, forma-zione finalizzata all’inserimento,consulenza orientativa e bilancio dicompetenze. Infine gestione del-l’incontro tra domanda espressadalla azienda e offerta di curriculaadeguati ai profili professionalirichiesti. www.ifoa.it

mixaggio di suoni tra cui leapplicazioni che interagi-scono con i programmiprofessionali di sound. edi-ting della Apple comeLogic e GBSampler Mana-ger.

PARMACLAI RILEVA IL PROSCIUTTIFICIO BIZETA

Nel cinquantesimo annodalla sua fondazione lacooperativa Clai Imola,leader nella produzione dicarni e salumi (200 milionidi fatturato annuo), haacquisito il 50% di Bizeta

di Langhirano nella zonadel prosciutto di Parma. Lacooperativa imolese guida-ta da Giovanni Bettini haperfezionato la collabora-zione con Nino Barazzoni,proprietario di un’aziendache, al pari di Clai ha sapu-to coniugare cultura, tradi-zione artigiana e tecnolo-gia per valorizzare almeglio la qualità dei salumi

italiani. L’accordo, in quotaparitetica tra le due azien-de, permetterà di realizza-re decisive sinergie nei pro-cessi industriali e commer-ciali, rappresentando (perentrambi) un’importanteopportunità strategica peraccelerare il processo dicrescita nei segmenti dimercato d’alta gamma edestero.

NAUTICACANTIERI ROSETTI, NUOVO CONTRATTOINTERNAZIONALE

Rolls Royce, azienda lea-der globale nei sistemi dipropulsione, ha firmatoun contratto da 18 milionidi sterline (oltre 22 milionidi euro) con i cantieriRosetti di Ravenna per laprogettazione e costruzio-ne di un sistema integratodi propulsione e manovraper unità navali addettealla gestione di sistemi diancoraggio di piattaformepetrolifere. L’unità saràcostruita per entrare a far

parte della flotta dellaAugusta Offshore. È ildodicesimo contratto fir-mato da Rolls Royce concantieri Rosetti.

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Con la tavola rotonda “Cameradi commercio di Ravenna, 150

anni tra sviluppo e innovazione”,l’ente camerale di viale Farini haavviato le iniziative promosse per laricorrenza. L’istituzione della Camerarisale infatti al 31 agosto 1862. “Inquesti 150 anni – dice il presidenteGianfranco Bessi – l’ente camerale èstato al fianco dell’economia del ter-ritorio e del suo tessuto sociale. Hacontribuito a superare altre crisi, acreare sviluppo, a sostenere l’innova-zione”. Tra le iniziative per l’anniver-sario: un’edizione speciale delPremio Ambiente, una pubblicazio-ne che ripercorre le tappe dell’ente,un evento in collaborazione conUnioncamere, il Premio Fedeltà allavoro e una iniziativa con MilanoMarittima che sta festeggiando i 100della fondazione.Alla tavola rotonda hanno parteci-pato Carlo Alberto Roncarati, presi-dente di Unioncamere Emilia-Romagna e Patrizio Bianchi, Asses-sore della Regione Emilia-Romagnacon delega scuola università ricercae lavoro.

All’età di 85 anni è scomparso a Mario Bertolini, commer-cialista, presidente dal 1961 al 1986 della Camera di

commercio di Parma, posizione da cui si prodigò per dare vitaa iniziative finalizzate allo sviluppo del sistema industriale par-mense.A lui si deve il trasferimento dalla sede della Camera di com-mercio da via Cavestro all’attuale in via Verdi, e la creazione,insieme all’Unione parmense industriali, di “Parma alimenta-re”, un consorzio che si occupa tuttora di far conoscere i pro-dotti sui mercati internazionali. Fu un grande sostenitore delrilancio delle Fiere e seguì la nascita dell’aeroporto “Verdi” edell’interporto Cepim.Fu tra i promotori di “Parma couture”, il consorzio per la pro-mozione dell’industria della moda parmense. Bertolini ricoprìanche l’incarico di presidente di Unioncamere Emilia-Romagnadal 1979 al 1985, oltre che di Aida Italia ed Aida International,l’associazione per la distribuzione alimentare. Uomo di grandecultura ed apertura mentale, Bertolini ha saputo interpretare esostenere la rinascita dell’economia regionale ed è stato unsicuro riferimento per gli imprenditori, che hanno trovato in luiuna persona attenta, equilibrata, di grande correttezza, capacedi esercitare il proprio ruolo con impegno e determinazione.

Già presidente della Camera di ParmaAddio a Bertolini

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AGROALIMENTARE

Nuovo vertice per il cda di Reggio Emilia Fiere. Alla presidenza è stata chiamata LisaFerrarini, numero uno di Assica (associazione dei produttori di carni). Vice è RiccardoSimonini. Gli altri tre membri del consiglio sono Giulio Castagnoli, Paolo Lusenti eMirco Salsi. Ravenna Holding, la società che detiene le partecipazioni azionarie delComune di Ravenna e parte di quelle dei Comuni di Cervia e Faenza, ha il nuovo cdaguidato dal presidente Carlo Pezzi, che chiude in anticipo il suo mandato comeamministratore delegato di Romagna Acque. L’assemblea dei soci (Comune, Autorità Portuale, Provincia, Camera di commercio diRavenna) di Agenda, agenzia per la Darsena, ha nominato il nuovo cda compostoda Andrea Maestri (presidente), Vittoria Sbrighi e Stefano Zunarelli. Nel direttivo di Assaeroporti entra Armando Brunini direttore generale di Sab, chegestisce l’aeroporto di Bologna.

Tampieri all’AgeaSegrè al Caab L’ex assessore regionale all’Agricol-tura Guido Tampieri è stato nomi-nato direttore generale dell’Agea,agenzia che eroga i fondi dell’Unio-ne Europea ai produttori.Nazario Bettelli va al timone del-l’organizzazione interprofessionaleOrtofrutta Italia. Andrea Segrè -preside della facoltà di Agraria – è ilnuovo presidente del Caab, ilCentro agroalimentare di Bologna,dove succede ad Alberto MaffeiAlberti. Il Consorzio Agrario pro-vinciale di Piacenza nomina presi-dente Marco Crotti e vice FilippoRonda. Ainpo (associazione pro-duttori orticoli) conferma FilippoArata. Enzo Malanca succede adAlbino Ivardi Ganapini al vertice diAlma, scuola internazionale di cuci-na di Colorno che conferma l’ a.d.Riccardo Carelli. Paolo Tanararesta alla guida del Consorzio delprosciutto di Parma.

A Reggio Emilia presidenza a Lisa Ferrarini

GuidoTampieri

CristianCamisa

VANNO E VENGONO

CREDITO

Dardanello rieletto presidente,Carlo Alberto Roncarati vicario

Ferruccio Dardanello è stato con-fermato con voto unanime presi-dente di Unioncamere – l’ente cherappresenta le Camere di commer-cio italiane - per il triennio 2012-2015. Ad affiancarlo e comporrela squadra di governo otto vicepre-sidenti tra cui Carlo Alberto Ron-carati, presidente della Camera dicommercio di Ferrara e di Union-camere Emilia-Romagna, che svol-gerà la funzione di vice presidentevicario.Bruno Filetti, numero uno dellaCamera di commercio di Bologna,è entrato nel Cda di Tecnoholding,società per le infrastrutture delsistema camerale.Andrea Benini è il nuovo compo-nente di Giunta della Camera dicommercio di Ferrara, in rappre-sentanza del settore cooperazione.Benini, presidente di LegacoopFerrara, è subentrato a MircoDondi, dimissionario per i nume-rosi impegni associativi.Lorenzo Giberti, componente dellaGiunta della Camera di commerciodi Reggio Emilia con delega perInnovazione, Formazione, Scuola eUniversità, è il nuovo presidente diIfoa, l’Istituto di formazione e ser-vizi alle imprese del sistema dellaCamere di commercio.

CAMERE PMI

Camisa a Confapi Piacenza,Mantelli presidente onorario

Cristian Camisa sale alla presiden-za di Confapi Piacenza (250 picco-le e medie imprese) dove Pier MariaMantelli diventa presidente onora-rio. Due i vice: Armando Schiavi eGianni Rabaiotti.In Confartigianato, a Ravenna, con-fermati i numeri uno Franco Poletti(settore trasporti e logistica) - viceMarco Gennari e Davide Servadei(artigianato artistico) - vice Anto-nietta Mazzotti. Marisa Testa è lanuova presidente di Cna Imola.

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FIERE ED ENTI

GiulioMagagni

Lisa Ferrarini

Ferruccio Dardanello

Lorenzo Giberti

Bruno Filetti

Magagni confermatopresidente FbccGiulio Magagni, presidente di IccreaHolding (Gruppo Bancario Iccrea), èstato riconfermato alla testa dellaFederazione delle Banche di CreditoCooperativo dell’Emilia-Romagna,affiancato da due vice presidenti:Pierino Buda e Secondo Ricci. È iniziata l’era di Luciano Gobbi alvertice della Banca di Piacenza cheha designato quale presidente onora-rio il predecessore Corrado SforzaFogliani.Nuovo vertice per Carimonte Hol-ding (che controlla il 3,01% diUnicredit): presidente GianluigiSerafini, amministratore delegatoDomenico Livio Trombone.Ottavio Righini, presidente dell’As-sociazione Amici della BancaPopolare di Ravenna entra nel con-siglio di amministrazione dell’istitu-to di credito del gruppo Bper.Luca Cotti è chiamato a condurreAgrifidi Emilia.

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Gasperoni al verticedi Legacoop RavennaElio Gasperoni succede a GiovanniMonti al vertice di Legacoop Raven-na. Scelti come vicepresidenti ElenaZannoni e Lorenzo Cottignoli. IlCircolo Cooperatori ravennati ha rin-novato i vertici: presidente ClaudioSangiorgi e vice Giuseppe Morgagni.Il ravennate Davide Vernocchi restaalla presidenza di ApoConerpo, la piùgrande organizza-zione di produttoriortofrutticoli ita-liana ed europea.

Confindustria Emilia-Romagnasceglie Maurizio MarchesiniIl bolognese Maurizio Marchesini,eletto alla guida di ConfindustriaEmilia-Romagna ha confermato tuttii componenti del Comitato di presi-denza scelti dal predecessoreGaetano Maccaferri, nominato vice-presidente nazionale. La squadra ècomposta dai vicepresidenti RiccardoBertolini (Modena), Alberto Lunardini(Parma), Paolo Maggioli (Rimini),Massimo Ratti (Piacenza), CristinaGherpelli (numero uno regionalePiccola industria), Giorgia Iasoni (presidente regionaledei Giovani imprenditori) e dai tre consiglieri delegatiGino Cocchi, Andrea Farina e Savino Gazza.Al confermato presidente Pietro Ferrari nella squadra diConfindustria Modena si affiancano come viceRoberta Caprari, Vincenzo Cremonini, Elena Salda,Sergio Sassi e Valter Caiumi (nuovo). Completano ilConsiglio direttivo: Riccardo Bertolini, GiuseppeMolinari, Gianluca Sghedoni (nominati dalla Giunta),Vittorio Fini (past president) e Stefano Betti (AnceModena). Delegati: Massimo Galassini per il distrettodi Modena e Giovanni Arletti per Carpi.Giampolo Ghiretti è il nuovo presidente del GruppoGiovani dell’Upi Unione Parmense industriali dove suc-cede a Giusy Sassi.In Confindustria Rimini, confermaper Alessandro Formica alla guidadel Gruppo Giovani, mentre RemoLucchi è il nuovo presidente dellaPiccola Industria. Fabio Tarozzi èstato eletto presidente dell’Acimac,succedendo a Pietro Cassani. Fabio Bulgarelli è stato designatoalla guida della Cassa Edile di Ferrara(Ance), dove prende il posto diSergio Ambrosone. Gianbattista Baccarini, presidente Fiaip (FederazioneItaliana Agenti Immobiliari Professionali) provincia diRavenna, diventa il numero uno per l’Emilia-Romagna.

RICERCA E UNIVERSITÀ

Agenas sceglie Bissoni,Des Dories all’Ausl RavennaGiovanni Bissoni, per 15 anni asses-sore alla Sanità dell’Emilia-Roma-gna, è stato nominato alla guida diAgenas, l’agenzia per i servizi sanita-ri regionali.Andrea Des Dories all’Ausl Ravennasuccede come direttore a TizianoCarradori passato alla direzionegenerale della sanità e politiche socia-li della Regione al posto di MariellaMartini, chiamata al timone dell’Ausldi Modena. Mandato rinnovato ai vertici dell’A-zienda Usl di Piacenza per AndreaBianchi e dell’Ausl di Bologna perFrancesco Ripa di Meana. Nuovidirettori: Giulietta Capocasa all’Ausldi Forlì al posto di Licia Petropula-cos, chiamata all’Azienda Ospedalie-ro-Universitaria di Modena. Mario Cotti ancora numero unodell’Aiop (Associazione italianaospedalità privata) regionale con ivice Guido Nigrisoli e Bruno Biagi(nuovo), mentre per la provincia diModena Roberto Giusti è subentratoa Paolo Toselli.

INDUSTRIA

COMMERCIO E TURISMO

Ugo Margini riconfermato alla Confcommercio di ParmaA Parma, nuovo mandato in Confcommercio per Ugo Margini, che è anche presidente regio-nale. A Ferrara invece riprende la guida Giulio Felloni, affiancato dai vice Franco Vitali e MarcoAmelio. Patrizia Rinaldis rimane al timone dell’Associazione Albergatori di Rimini, mentreTommaso Berni succede a Ivano Neri alla presidenza di Riccione Congressi. Vice Rita Leardini.Luciano Correggi riconfermato al Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano che chiamacome vice Domenico Tornei.

Maurizio Marchesini

Alessandro Formica

SANITÀ

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GiovanniBissoni

Erio Luigi Munari succede ad Alberto Mantovani alla guida di Democenter-Sipe. L’imprenditore sassolese, numero uno di Lapam Federimpresa, è statonominato dai soci fondatori insieme al nuovo consiglio d’amministrazione delcentro di trasferimento tecnologico. La poltrona di numero due va ad AndreaLandi, che oltre a essere docente alla Facoltà di Economia presiede laFondazione CariModena. Gli altri consiglieri sono Giuliana Gavioli AndreaBozzoli e Cesare Bisoni, espressione del mondo accademico e produttivo. IlComitato tecnico scientifico, che supporterà l’azione di Democenter-Sipe, èformato da cinque rappresentanti delle imprese e altrettanti docenti dell’ateneomodenese e reggiano, ed è presieduto dal rettore Aldo Tommasi. Come diret-tore generale resta Enzo Madrigali.Nuovi pro-rettori all’Università di Bologna. Il rettore Ivano Dionigi ha nomi-nato Emilio Ferrari (pro-rettore vicario), Guido Sarchielli (per la Romagna),Gian Luca Fiorentini (didattica), Dario Braga (ricerca), Patrizia Tullini (perso-nale), Sandro Sandri (bilancio), Roberto Nicoletti (delegato agli studenti),Carla Salvaterra (relazioni internazionali).

Democenter-Sipe, Munari alla guidaNuovi pro-rettori all’ateneo di Bologna

COOPERAZIONE

Elio Gasperoni

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PRIMO PIANO

in particolare la cassa integrazione,sarà inevitabile per almeno 12-15mila persone. Un evento che hacolpito tanto l’agroalimentare quan-to il biomedicale, il tessile come lameccanica, in una delle aree trainan-ti non soltanto per la regione ma perl’intero Paese.“Ora inizia la ricostruzione”. Il com-mento del presidente Errani – nomi-nato commissario all’emergenza dalGoverno – al varo del Decreto del 3luglio sintetizza bene lo spirito concui l’Emilia ha saputo affrontare que-sta prova. Senza cedere allo sconfor-to, senza perdere la capacità e lavolontà di rimboccarsi le manicheper fare il possibile, subito. Unadeterminazione che – tanto più inquesta fase economica generale – hadato l’esempio al Paese. Ma senza un

“Ora inizia la ricostruzione”.Dal giorno del primo terre-moto, il 20 maggio, non èpassato neanche un mese e

mezzo. Ma l’Emilia, come sintetizzail presidente Errani, è già pronta perripartire, grazie alla volontà di rim-boccarsi le maniche da parte diimprenditori, famiglie e comunità

locali. Uno sforzo chein queste settimane hacoinvolto e mobilitatotutta la società emilia-no-romagnola e chefinalmente ha trovatonel Governo una rispo-sta positiva, con i primi2,5 miliardi di risorse –comunque insufficientirispetto alla primaconta dei danni, alme-

no 5 miliardi – stanziati dall’ultimoDecreto, datato 3 luglio.Il terremoto che ha colpito l’areanord della nostra regione, una vastazona compresa tra le province diFerrara e Modena, è stato un eventotanto inatteso quanto violento.Dopo la scossa del 20 maggio, il 29altre due sopra il quinto gradohanno colpito nuovamente un terri-

Con il secondo Decreto del Governo in campo 2,5 miliardi di euro per la ricostruzione

L’Emilia-Romagnae la sfida del dopo sismad

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torio che in poco meno di un mese hasubito oltre 1.800 scosse, con picchidi oltre 160 al giorno. Ventisettesono state le vittime, decine i feriti. Al7 luglio scorso, secondo i dati dellaProtezione civile, erano 11.147 lepersone assistite, 10.853 in Emilia-Romagna, di cui 8.039 ospitate neicampi tenda, 428 nelle strutture alcoperto e 2.386 in strutture alber-ghiere. Gli immobili controllati – al 5luglio – erano 22.786, di cui 8.289inagibili e 1.436 inagibili per rischioesterno, oltre a quasi 5mila tempora-neamente o parzialmente inagibili. Pesantissimi i danni anche all’econo-mia: è stata Confindustria a offrireuna prima stima, 5 miliardi di euro,appunto. Sono state, infatti, oltre35mila le imprese danneggiate. Ilricorso agli ammortizzatori sociali,

Per le Pmigià operativo

il Fondo di garanzia, con coperture

fino all’80%

LA SCHEDA

Gli eventi sismici hanno interessato,sia pure con diversa intensità, 52

comuni appartenenti a sei province(Modena, Ferrara, Bologna, ReggioEmilia, Mantova e Rovigo). Nel DecretoLegge 6 giugno 2012, n. 74 (Gazzettaufficiale n. 131 del 7.6.12), l’articolo 8,primo comma (in aggiunta a quanto giàdisposto dal D.M. 1 giugno 2012),sospende fino al 30 settembre 2012 i ver-samenti riferiti al diritto annuale, le san-

zioni amministrative per le imprese chepresentano in ritardo, purché entro il 31dicembre 2012, le domande di iscrizione,compresi i bilanci, nelle Camere di com-mercio, le denunce relative al REA, ilMUD, le richieste di verifica periodicadegli strumenti di misura e il pagamentodelle relative tariffe. Viene inoltre sospesoil termine per il pagamento del diritto diiscrizione dovuto all’Albo nazionale deigestori ambientali

Adempimenti sospesi fino al 30 settembre

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Uniti nella tragedia. Per scoprire, in fondo,alcuni tratti di fondo dell’essere emiliani.

Con la voglia di ripartire subito che si accom-pagna alla richiesta dignitosa, ma ferma, diuna mano pubblica capace di dare risposte intempi certi. Così l’assessore alle Attività pro-duttive Gian Carlo Muzzarelli fa il punto sul-l’emergenza. Con l’ambizione di dare risposteall’altezza, ma anche di guardare oltre, peruna comunità che ha anzitutto bisogno dipensare – e ripensare – il proprio futuro. Nella tragedia del sisma sono emersi alcunitratti distintivi del nostro tessuto produttivoe delle nostre comunità, che possono essereda stimolo a tutto il Paese. Quali l’hannocolpita di più?“Il fatto che, paradossalmente, gli emilianinon chiedano ‘nulla’. Nulla se non tre cose:saldo immediato dei crediti verso la Pubblicaamministrazione, prestiti a tassi accettabili,per lo meno quelli con cui le banche si fannofinanziare dalla Bce. E infine una sospensionedell’Imu e dell’Irap per il 2012, che per chi hala fabbrica distrutta è davvero il minimo”.Danni per 5 miliardi di euro, secondo leprime stime. I distretti sono cambiati, ma lereti tra le imprese resistono.“L’imprenditorialità è parte fondamentale diquesta terra. C’è chi, ancora prima di rico-struire casa propria, pensa a ricostruire la fab-brica. Un atteggiamento che accomunaimprenditori, artigiani, lavoratori ed è, a benguardare, la stessa logica di fondo che hareso la nostra regione, in questi anni, prima inItalia per numero di contratti di rete, un indi-catore formidabile della voglia, e della capa-cità, di rispondere insieme alla sfida del cam-biamento”.Quanto tempo ci vorrà per tornare al 19maggio?“Il nostro impegno preciso è quello di esseresemplici e rapidi. La sfida per il ‘pubblico’ –Regione, Governo, Unione europea – è quel-la di dare risposte nel più breve tempo possi-bile, e saremo certamente, e giustamente,giudicati dalla capacità di saper dare questerisposte. Nello specifico dei distretti colpiti, ein particolare quello del biomedicale – ma

anche tessile, agroalimentare, meccanica – lapriorità è mettere in condizioni le imprese dicontinuare a produrre. Senza cedere un milli-metro sulla sicurezza, vigilando, come laRegione fa da tempo, sul pericolo di infiltra-zioni mafiose. Ma senza fermarsi, perché ilmercato non aspetta”.Lei ha dichiarato che il decreto è un passoimportante, ma non sufficiente: cosa siattende ora dal Governo? “Gli interventi sulle case e sulle scuole eranoi più urgenti. E la risposta del Governo è statapronta. Ora però dobbiamo sapere dare, conla stessa velocità, risposte a questo pezzo dieconomia che vale 30 miliardi di euro, quasi2 punti di Pil italiano. Quello che chiediamoal Governo è di dare una mano all’Emilia-Romagna perché l’Emilia-Romagna possatornare ad aiutare l’Italia, e l’Europa, adaffrontare la sfida del cambiamento. La rico-struzione richiede per gli imprenditori colpitidal terremoto regole certe e provvedimentiadeguati. Stiamo lavorando per la ripresa, eseguendo passo passo gli interventi delParlamento, sollecitando a migliorare ildecreto del Governo laddove necessario. Ègiusto evidenziare quanto di buono già otte-nuto, grazie all’impegno della RegioneEmilia-Romagna, se passeranno gli emenda-

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supporto concreto anche questavolontà sarebbe, prima o poi, fru-strata. Per questo la Regione, gli Entilocali, le Camere di commercio sisono mobilitati da subito per dareuna mano e agevolare in tutti i modipossibili la ricostruzione e la ripar-tenza, cercando da subito interlocu-tori ad alto livello nel Governo, maanche nelle altre Regioni e nella stes-sa Unione europea, che ha consenti-to la riconversione di propri fondiper far fronte all’emergenza.Un primo Decreto è arrivato il 7 giu-gno. Il secondo, ben più consistente,il 3 luglio. Quest’ultimo ha ripartito,infatti, 2,5 miliardi di euro ai territo-ri colpiti dal terremoto. “Con il prov-vedimento del Governo – ha spiega-to Errani – possiamo concretamenteavviare gli interventi secondo le prio-rità che abbiamo individuato: lescuole, le imprese, le abitazioni e ilpatrimonio storico artistico”. Ini-ziando dalle scuole, per assicurare ilregolare avvio del prossimo annoscolastico per oltre 16mila studenti.Il Decreto firmato il 3 luglio prevedeche le risorse siano ripartite per il95% all’Emilia-Romagna, per il 4%alla Lombardia e per l’1% al Veneto.

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L’INTERVISTA

Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alle Attività produttive

“Dobbiamo essere semplici e rapidi. E avere il coraggio di guardare oltre”

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PRIMO PIANO

Basterà? Certamente no, ma “se lerisorse non saranno sufficienti, cosìcome è prevedibile – puntualizzaErrani – ci batteremo affinché nevenga previsto lo stanziamento dialtre”. Il provvedimento entra nelmerito, in particolare, di quel che sifarà per le abitazioni private. “Nelleprossime settimane – ha proseguitoil Presidente – definiremo le moda-lità e i meccanismi per realizzare unadistribuzione equa delle risorse”. Ilsostegno potrà arrivare fino a unmassimo dell’80% del costo soste-nuto per riparare i danni. Per l’agricoltura, grazie a un accordotra le Regioni, verrà potenziata ladotazione del Programma regionaledi sviluppo rurale, applicando unprelievo ai Programmi di ciascunaRegione, mentre a sua volta ilGoverno si impegnerà a garantire ilnecessario cofinanziamento. In tuttoarriveranno così 135 milioni in più.“Un gesto concreto e importante disolidarietà tra territori – ha com-mentato l’assessore regionale all’a-gricoltura Tiberio Rabboni – cheaiuterà un settore tanto importanteper la nostra economia quandoduramente colpito dal sisma”.Il Governo nelle prossime settimaneprovvederà a realizzare un appositodecreto che, come per le abitazioni

menti presentati. In base al lavoro concorda-to con il Parlamento verrà prorogato di ulte-riori due mesi il blocco delle imposte (da set-tembre a novembre), e la detassazione delleplusvalenze per l’assicurazione. Due puntiessenziali: il primo per dare respiro agliimprenditori, il secondo per non danneggiarechi si era già messo in regola con le assicura-zioni evitando così di costringerlo a un’impo-sizione fiscale ingiusta. Chiediamo però alParlamento altre modifiche al Decreto: inparticolare, e innanzitutto, la detassazionedel credito d’imposta per nuovi investimenti,che rappresenterebbe una misura fondamen-tale per sostenere il miglioramento sismico ditutte le imprese della zona. È importante, peruna ripresa concreta e celere delle attivitàproduttive, che risorse e provvedimentiaccompagnino passo passo i nostri imprendi-tori”.Semplificazione: su questo tema gli impren-ditori si aspettano tanto dalla Regione e dalsistema degli Enti locali. Che cosa è statofatto e cosa si sta pensando di fare?“Da qualche mese in Emilia-Romagna lasemplificazione è legge. E sono previste san-zioni per la Pubblica amministrazione chenon rispetta i tempi. Certo, in questa faseserve uno sforzo in più. Perché il rischio veroè quello delle delocalizzazioni, soprattutto daparte delle aziende multinazionali che pure,fino ad ora, sono rimaste qui”.Come spiega questa scelta? “Perché il nostro è un territorio attraente, edeve continuare ad esserlo. Non soltanto dalpunto di vista economico, della convenienzaa produrre, ma anche per le competenze, iservizi, il welfare. Avere saputo dare anche inquesta fase una risposta di sistema ha fatto ladifferenza. Certo, sarebbe sbagliato abbassa-re la guardia”.La Regione ha costruito la Rete alta tecnolo-gia, che unisce e mette a disposizione delleimprese il sistema della ricerca: che aiutopuò venire da tutto ciò alle imprese colpite? “A pochi giorni dalla tragedia si è svolta lasettima edizione di Research to Business. Unamanifestazione che abbiamo fortementevoluto, nonostante l’emergenza. Perché giàoggi, e ancora di più nei prossimi mesi, cidovremo porre il problema del ‘dopo’. Ed èproprio nella Rete dell’alta tecnologia, che faperno sul sistema dei tecnopoli, che stannoprendendo corpo alcune innovazioni che

possono giocare un ruolo chiave anche esoprattutto per la cultura della sicurezza.Penso al sistema, messo a punto dai ricerca-tori dell’Università di Bologna, per la misura-zione in tempo reale dello stato di salute degliedifici. Penso, ancora, ai sistemi sviluppati daltecnopolo di Ferrara per intervenire in modoefficiente e non invasivo sul recupero delpatrimonio culturale, che rappresenta laprima vittima, dopo il lavoro, di questa trage-dia”.Come si sono mossi gli istituti di creditorispetto agli imprenditori locali? “Le banche hanno messo a disposizione dellefamiglie e delle imprese colpite dal terremotoun plafond per finanziamenti a condizioni difavore per oltre 1,2 miliardi di euro. A ciò siaggiunge una misura di moratoria delle ratedei mutui e dei finanziamenti fino al 30 set-tembre. La risposta è stata relativamentepositiva. Naturalmente, possiamo e dobbia-mo fare di più, anche su questo fronte, evi-tando, come purtroppo si legge in questigiorni, che quello che vale in teoria non trovirisposte all’altezza, nella pratica, quando l’im-prenditore che vuole ripartire si presenta infiliale. Un ruolo in questo senso potrannogiocarlo anche i consorzi fidi, a cui la Regioneha offerto in questi anni un supporto costan-te dato il loro ruolo sempre più importante alpari del sistema bancario”. Cosa significa “guardare oltre”?“L’Emilia-Romagna ha tutte le risorse perripartire e ce la possiamo fare puntandoancora una volta sulla coesione sociale, sullavalorizzazione delle eccellenze, sulla ricerca el’innovazione. Pochi giorni fa abbiamo pub-blicato nuovi bandi per le imprese e presen-tato i risultati delle misure messe in campo daun anno a questa parte, tra cui per esempio ilbando ricerca, chiuso il 15 maggio, che atti-verà investimenti per oltre 200 milioni di euroe metterà al lavoro 1.000 persone di cui ingran parte giovani ricercatori. Già a novembre avevamo disegnato unnuovo percorso, che si chiama Patto per lacrescita, intelligente, sostenibile, inclusiva,quindi il nuovo Programma Attività produtti-ve e Ricerca, 180 milioni di euro per le impre-se. Il percorso tracciato è quello giusto, lesfide si fanno ora più grandi, forse più grandidi noi. Ma potremo dire – come Istituzioni,come comunità – di avere fatto fino in fondola nostra parte”

L’INTERVISTA

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civili, specificherà gli interventi per leimprese, per le quali fin dal primomomento sono state già attivatenumerose misure. Già con il primoDecreto era prevista la concessionedi credito agevolato alle imprese suun Fondo di rotazione della CassaDepositi Prestiti e sul fondo di garan-zia MedioCredito Centrale. Il Fondodi garanzia per le pmi è accessibilealle micro, piccole e medie impresedei comuni colpiti. Il Fondo – acces-sibile a titolo gratuito – offre garan-zie per un importo massimo di 2,5milioni di euro per singola impresa,a copertura dell’80% delle spese perla ricostruzione degli immobili e alripristino degli impianti. Sempre con il primo Decreto veniva-no rinviati a settembre i versamentiper Irpef, Ires, Iva, Irap, addizionaliIrpef regionali e comunali e Imu eprorogato al 31 dicembre il paga-mento delle rate dei mutui e lasospensione degli adempimenti pro-cessuali e dei termini per i versamen-ti tributari e previdenziali.Il primo Decreto aveva varato misu-re per agevolare la delocalizzazionetemporanea delle aziende, obiettivoper il quale saranno resi disponibilianche 10 milioni di euro provenientidai Fondi strutturali Por Fesr, in basead un accordo comunitario.

Le banche, da parte loro, hannomesso a disposizione delle famiglie edelle imprese colpite dal terremoto inEmilia-Romagna un plafond perfinanziamenti a condizioni di favoredi oltre 1,2 miliardi, oltre a unamoratoria delle rate dei mutui e deifinanziamenti fino al 30 settembre.Per l’area colpita dal terremoto sisono mobilitate anche Università ed

enti di ricerca, che ospiteranno gra-tuitamente i ricercatori delle impreseche hanno sede nei comuni colpiti ehanno messo a disposizione le pro-prie competenze per ricostruire insicurezza e ncon la massima rapidità.Il consorzio Spinner, da parte sua, hafinanziato 4 assegni di ricerca suitemi della ricostruzione e finanzieràcompletamente - e non solo al 50%come avviene solitamente - 30 borsedi ricerca per le imprese del territo-rio.Già in campo anche il mondo came-rale. unioncamere ha reso disponibi-li 2 milioni dal Fondo nazionale persostenere le imprese danneggiate. LaCamera di commercio di Ferrara hastanziato, tra le varie misure,700mila euro di contributi a fondoperduto per il riavvio delle attivitàeconomiche colpite dal sisma e hamesso in campo un fondo rotativoper il pagamento dei crediti vantatidalle imprese verso la Pubblicaamministrazione.La Camera di commercio di Bolognaha reso disponibile da parte sua circa1 milione per le imprese danneggiate,mentre quella di Modena è riuscita astanziare 1,5 milioni che saranno uti-lizzati secondo modalità in corso didefinizione. Supereranno 1 milionedi euro le risorse che la Camera dicommercio di Reggio Emilia metteràa disposizione

LA SCHEDA

La Camera di commercio di Ferrara ha attivato “Voglia di ricominciare” il portale, dicarattere prevalentemente solidaristico, che vuole essere un importante mezzo di

comunicazione e strumento di soccorso. Approntato con la finalità di aiutare le imprese,il portale, accessibile all’indirizzo www.fe.camcom.it/earthquake, si propone di facilitarel’offerta di immobili, attrezzature e servizi che, in questi momenti, risultano particolar-mente difficili da reperire. Alla stessa piattaforma, in connessione, fa riferimento laCamera di commercio di Reggio (www.fe.camcom.it/reggioemilia). Per accedere all’e-lenco delle disponibilità di aree e capannoni per le aziende colpite dal terremoto, Dal sitodella Camera di commercio di Modena si accede all’area creata su internet dal ConsorzioAttività Produttive (che comprende 13 Comuni della provincia di Modena oltre al capo-luogo). All’indirizzo www.capmodena.it si trova un'apposita banca dati on-line per tuttele offerte di immobili da destinare alle imprese colpite dal terremoto che hanno la neces-sità di trovare locali da utilizzare temporaneamente durante la fase di ricostruzione o dimessa in sicurezza delle loro aziende.

Un portale per ricominciare

A sinistrala mappadelle zone colpitedal terremoto

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rgi Un pacchetto di misure concordate tra Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia

Le Camere lancianol’operazione ripartenza

Rimettere in moto l’economiadelle aree devastate dal terre-moto, dove è tangibile il desi-derio di tornare quanto

prima alla normalità e la voglia diricominciare della popolazione edegli imprenditori.Va in questa direzione “l’operazioneripartenza immediata delle attività

economiche”, il pacchet-to di misure comuniconcordate tra le Came-re di commercio di Bolo-gna, Ferrara, Modena eReggio Emilia, assiemeall’Unioncamere Emilia-Romagna, a sostegnodelle imprese colpite dalterremoto.“Gli effetti disastrosi deiripetuti eventi sismici

costituiscono uno sfregio ad unarealtà economica fra le più solide edevolute d’Europa, che rappresental’1,9% del Pil italiano ed il 3,9% del-l’export. – sottolinea il presidente diUnioncamere Emilia-Romagna, CarloAlberto Roncarati - Non c’è settoreche non lamenti ferite profonde e dif-ficili da rimarginare. Le imprese sonoprovate, ma animate tuttavia dagrande volontà di reazione. A questa

istanza, il sistema camerale vuolerispondere con un segnale concreto edare il suo contributo, in coordina-mento con l’impostazione degli inter-venti pubblici di ricostruzione, percorrispondere con tempestività emassimo impegno alle esigenze prio-ritarie delle imprese”.Le Camere di commercio delle areeinteressate dal sisma hanno stanziatocifre importanti che, unite ai 2 milio-ni di euro di fondi individuati livellonazionale, si ipotizza potranno arri-vare a sfiorare i 10 milioni di risorsea disposizione per iniziative di sup-porto alle imprese.Le iniziative per la ricostruzione, avalere sui fondi gestiti dalle quattroCamere di commercio delle aree col-pite dagli eventi sismici sulla basedegli interventi di solidarietà decisidall’Unioncamere nazionale, saran-no innanzitutto destinate a coprire ilreperimento delle risorse finanziarieper le esigenze immediate (fino a 24mesi) di ripartenza delle imprese col-pite dal terremoto. Le linee di intervento camerali sonoarticolate su due tipologie di destina-zione dei finanziamenti, che coinvol-gono a livello territoriale i consorzifidi dei diversi settori economici, a

cominciare dalle quattro struttureoperanti come intermediari finanzia-ri vigilati. La prima, consente l’ulteriore sospen-sione o l’allungamento dei finanzia-menti in essere in base alle modalità,condizioni e tempistiche del prestitooriginario. Le imprese potranno insostanza prolungare, senza costiaggiuntivi, la durata dei prestiti inessere assistiti da garanzia dei confidi,attraverso la stipula di nuovi con lestesse caratteristiche, ma con duratafino a 7 o 10 anni, mantenendo lecondizioni di costo. Con la seconda,vengono assicurati finanziamenti a24 mesi per coprire le esigenze diprima necessità per riavviare l’atti-vità, inclusi gli interventi sul magazzi-no e quelli immediati di messa insicurezza delle strutture ai fini dell’ac-quisizione della certificazione provvi-soria di agibilità sismica.Nel definire il piano di interventi, larete delle Camere di commerciodell’Emilia-Romagna ha adottato uncriterio di complementarietà e inte-grazione rispetto alle direttrici delProtocollo sottoscritto con la Regio-ne, banche, consorzi fidi, associazio-ni imprenditoriali per sostenere ilcredito e gli investimenti per leimprese. “Il sisma esige una rispostaconcreta e coordinata, mediante laquale aiutare le aziende a riprendereal più presto le attività - osservaMaurizio Torreggiani, presidentedella Camera di commercio diModena, nel cui territorio sono statecolpite un terzo delle attività impren-ditoriali - Le imprese rappresentanonon solo un fatto economico, maanche sociale: dietro ognuna ci sonotante famiglie, degli imprenditori edegli occupati. Mi auguro che attra-verso questa operazione il nostrosistema produttivo messo così a duraprova possa trovare gli strumenti piùopportuni per tornare alla norma-lità”

Per le imprese il mondo cameralelocale e nazionale

ha stanziato 5,7 milioni di euro

PRIMO PIANO

Sopra, Carlo Alberto Roncarati

presidentedi Unioncamere

Emilia-Romagna

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PRIMO PIANO

Un bando di gara europeo per28 edifici scolastici prefabbri-cati. Un secondo bando peraltri 26 edifici pronto a parti-

re. E via libera ai lavori per rimetterein sesto i 152 plessi scolastici risulta-ti temporaneamente o parzialmenteinagibili. Sono questi gli interventiche in meno di un mese l’Emilia-

Romagna ha posto sullarampa di lancio. L’obiettivo? “La scuolaè centrale nella nostracomunità – ha spiegatol’assessore alla ScuolaPatrizio Bianchi – e noi,tutti insieme, il 17 set-tembre vogliamo inostri figli sui banchi”.Anche sul fronte delica-tissimo e decisivo dell’i-

struzione l’Emilia-Romagna si èdistinta in queste settimane per laqualità della risposta che è riuscita amettere in campo. Il segreto? Esserecapaci – anche in questo caso, anchein questo campo – di fare davverosistema. Di lavorare insieme per unobiettivo comune, chiamando a rac-colta le energie di tutti, dall’UnioneEuropea al volontariato.Subito dopo il sisma sono statemesse in campo 12 squadre di esper-ti delle 4 università emiliano-roma-gnole che insieme ai tecnici dellaProtezione Civile nazionale e regio-nale hanno verificato in tempi dav-vero rapidi gli edifici, per valutare sepossono essere recuperati o se devo-

no essere ricostruiti. Parallelamentesi sono trovate soluzione tampone,per garantire il regolare svolgimentodi esami e scrutini.L’esito delle verifiche è stato impieto-so. Nelle province interessate soltan-to il 45% dei 429 plessi ad uso sco-lastico è agibile senza interventi, il38% lo può diventare con provvedi-menti. In valore assoluto, 191 sonorisultati agibili, 152 temporanea-mente o parzialmente inagibili (esitiB e C), 9 temporaneamente inagibilie da riverificare in modo piùapprofondito (D) , 65 inagibili (E) e12 inagibili per rischio esterno (F).La situazione peggiore? Sicuramentenel modenese, dove è agibile imme-diatamente solo un plesso su tre.In particolare dei 199 plessi scolasti-ci verificati nella provincia di Ferrarasono 100 quelli agibili, 60 quellitemporaneamente o parzialmenteinagibili, 32 inagibili e 5 inagibili perrischio esterno. Nel modenese, su149 edifici scolastici verificati, 53

sono agibili, 67 parzialmente o tem-poraneamente inagibili, 23 inagibili e6 inagibili per rischio esterno. Nellaprovincia di Bologna su 54 strutture,22 sono agibili, 25 temporaneamen-te o parzialmente inagibili e 7 inagi-bili, mentre in provincia di ReggioEmilia su 27 totali sono 16 quelleagibili, 7 quelle temporaneamente oparzialmente inagibili, 3 quelle inagi-bili cui se ne aggiunge 1 inagibile perrischio esterno.Il doppio sisma del 20 e 29 maggioha danneggiato anche alcune sediuniversitarie, soprattutto Ferrara,dove sono stati evacuati quattro stu-dentati e sono stati dichiarati inagibi-li anche cinque centri di formazioneprofessionale. E proprio dall’Univer-sità è ripartito lo sforzo per ricostrui-re: “Abbiamo coinvolto – spiega l’as-sessore Bianchi - gli atenei per indivi-duare le soluzioni più innovative perla ricostruzione. I nuovi edifici nonsolo dovranno tenere conto dellasicurezza sismica ma anche della

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Dopo il terremotosolo il 45% dei 429

plessi controllatiera rimasto agibile

senza interventi

Sono partiti anche i lavori per 152 plessi temporaneamente o parzialmente inagibili

Scuola, al via il bandoper 28 nuovi edifici

Patrizio Bianchi (Formazione e Lavoro)“Abbiamo coinvolto gli atenei per individuare le soluzioni più innovative per la ricostruzione.

La scuola è centrale nella nostra comunitàe noi, tutti insieme, il 17 settembre

vogliamo vedere i nostri figli sui banchi”

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sostenibilità ambientale”.Poi sono iniziati i confronti con l’U-nione Europea, per individuare pro-cedure sicure quanto tempestive perraggiungere l’obiettivo. Il commissa-rio per la ricostruzione Vasco Erraniha incontrato i commissari europeiTajani e Hahn. Poi il 16 giugno ha fir-mato l’ordinanza che coordina gliinterventi su scuole e strutture per laprima infanzia e dà mandato ai sin-daci e presidenti di Provincia a proce-dere alla messa in sicurezza, incre-mentando la “capacità di resistere alsisma” con opere di rafforzamento.Questa prima serie di interventiriguarderanno 152 plessi scolasticiche, in base alle verifiche, sono statigiudicati temporaneamente o par-zialmente inagibili (esito di agibilitàB o C) e che, quindi, si punta a farriaprire a settembre con l’inizio del-l’anno scolastico. Mentre 9 tempora-neamente inagibili sono da riverifica-re in modo più approfondito (esitoD). E per quelli inagibili in mododefinitivo? Con tre nuove ordinanzela soluzione ha iniziato a prospettar-si. È partito così, con il bando di garaeuropeo per 28 costruzioni alternati-ve alle scuole gravemente danneggia-te, il programma straordinario per laprogettazione e realizzazione distrutture scolastiche provvisorie.Il bando di gara europeo per 28 edi-fici scolastici prefabbricati - che sarà

finanziato con 56 milioni e 420 milaeuro - è pubblicato sul Bollettinoufficiale della Regione Emilia-Romagna, sul Bollettino ufficialedell’Unione Europea, sulla GazzettaUfficiale e sul sito di Intercent-ER. La gara prevede la costruzione disoluzioni alternative per le scuole chenon sono riparabili in tempi breviperché gravemente danneggiate equindi lungamente inagibili. Si trattadi 28 edifici prefabbricati – per untotale di circa 600 aule e dove previ-sti anche servizi accessori - costituitida strutture durature ed energetica-mente efficienti. Sono localizzati: tre in provincia diFerrara (Bondeno, Mirabello ePoggio Renatico), quattro in provin-cia di Reggio Emilia (due a Rolo,Reggiolo e Fabbrico), tre in provinciadi Bologna ( Pieve di Cento, Gallierae San Giovanni in Persiceto), diciottonel modenese (Cavezzo, Concordia,Camposanto, tre a Castelfranco, tre aMirandola, due a Novi, due SanFelice sul Panaro, San Possidonio).Gli edifici potranno essere realizzaticon strutture portanti in legno, inacciaio, in cemento armato pre-fab-bricato o in pannelli portanti in poli-stirene e successivo getto in calce-struzzo espanso.A partire dalla data di pubblicazione(il 5 luglio), le imprese avevano 15giorni di tempo per presentare le

offerte per realizzare gli interventi:ciascuna impresa può partecipareall’offerta per otto lotti ma essereassegnataria al massimo di tre lotti.Le offerte pervenute sono in corso divalutazione da parte di una appositaCommissione, in cui saranno coin-volti anche i tecnici di Comuni eProvince su cui insiste l’opera, cheprocederà secondo il criterio dell’of-ferta economicamente più vantaggio-sa, in base alle disposizioni previstedal ‘Protocollo d’intesa di legalità perla ricostruzione delle zone colpitedagli eventi sismici del 2012’, siglatoil 26 giugno scorso. Le imprese che si aggiudicheranno gliinterventi avranno, secondo la com-plessità e l’importo dell’opera, dai 7ai 15 giorni di tempo per presentare ilprogetto esecutivo: i cantieri dovran-no essere aperti dopo ferragosto econclusi nell’arco di uno o due mesi aseconda dell’intervento.Nelle prossime settimane sarà predi-sposto un apposito bando per gli edi-fici scolastici danneggiati dal terre-moto per i quali si prevedono lavoridi sistemazione che richiedono nonoltre nove mesi di tempo: sarannoutilizzati moduli provvisori in affitto,prevedendo sia il montaggio sia losmontaggio. Questi interventi riguar-dano 26 strutture scolastiche di cui:7 nel ferrarese, 3 nel bolognese, 2 nelreggiano e 14 nel modenese

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IL CASO

Apiù di un mese dal lancio dell'iniziativa disolidarietà “Adotta una scuola”, orga-

nizzata dell'Ufficio scolastico regionale, simoltiplicano le donazioni anche in tempo divacanze.L’idea è semplice: un indirizzo mail [email protected] per mettersi in con-tatto direttamente con una scuola terremota-ta e fare la propria donazione, in denaro (dai50 euro raccolti durante la festa di fine annoai 10.000 dell’azienda del territorio), intempo di vacanze (colonie, soggiorni estivi),in libri e personal computer. Sono già quasi 200 le adozioni, spesso un

vero e proprio gemellaggio, con la scuoladestinataria dell’intervento. Molti gli inter-venti dall'estero: scuole tedesche, olandesi,giapponesi, associazioni di italiani in Svizzera,istituzioni europee. Tante anche le scuole ita-liane di ogni ordine e grado, le associazioni eanche singoli cittadini. Inoltre sono attivealtre due inziative dei gruppi editorialiZanichelli e Rcs libri che contribuiscono adaiutare gli studenti e le scuole sostituendogratuitamente i libri di testo danneggiati opersi. Sul web tutte le informazioni per sape-re come fare: Rcs_libri zone terremotate;Zanichelli_libri zone terremotate

Prosegue l’iniziativa di solidarietà

“Adotta una scuola” non va in ferie

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FOCUS

“L’Emilia-Romagna ripartedalla ricerca”. Così l’assessoreregionale alle Attività produt-tive, Gian Carlo Muzzarelli,

durante il taglio del nastro della set-tima edizione di Research to Busi-ness, il salone della ricerca industria-le e del trasferimento tecnologicoche si è tenuto a Bologna il 6 e 7 giu-

gno scorsi. “Il nostroprimo pensiero in que-ste settimane – sottoli-nea Muzzarelli – va atutti i cittadini colpitidal terremoto che hasconvolto l’area norddell'Emilia-Romagna:assicurare sicurezza achi lavora e possibilitàdi riprendere nel mino-re tempo possibile l’at-

tività di lavoro e impresa è il primoe fondamentale obiettivo. A maggiorragione per noi R2B è un appunta-mento importante – ha sottolineatoMuzzarelli – in quanto l’imprendito-rialità è parte fondamentale di que-sta terra: qui ricerca e innovazionesono un processo continuo, radicatonel modo di essere imprenditori

Oltre 4.800 visitatori alla settima edizione di R2B. Parola d’ordine: “guardare avanti”

L’Emilia-Romagnariparte dalla ricerca

Tante le novitàal salone, che ha visto

la partecipazionedi 250 espositori

tra cui 70 start up

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degli emiliano-romagnoli, e sonofacilitate anche dal supporto dellaRegione e in particolare dalla Reteregionale dell’Alta tecnologia, con laPiattaforma Costruzioni che potràgiocare un ruolo chiave nella rico-struzione e nella messa in sicurezzadel patrimonio edilizio esistente”.Il market place internazionale delleidee, dei risultati e dei prodotti dellaricerca industriale. Il luogo di incon-tro tra ricerca e impresa, tra doman-da e offerta di tecnologia e innova-zione, con l’obiettivo preciso difavorire nuove opportunità di colla-borazione e di business tra univer-sità, laboratori di ricerca e mondoproduttivo. Questo è Research toBusiness, la cui settima edizione, perla seconda volta realizzata in colla-borazione con Smau, va in archiviocon oltre 4.800 visitatori, 250 espo-sitori – di cui 70 start up – su 5milametri quadrati di aree espositive,oltre a una nutrita agenda di incon-tri di alto livello, 26 tra convegni eworkshop.Al salone è andato in scena il megliodella ricerca al servizio dell’impresa,un panorama oramai consolidato, in

Emilia-Romagna, che fa perno sullesei piattaforme tecnologiche dellaRete regionale dell’Alta tecnologia esul sistema dei tecnopoli per la ricer-ca industriale e il trasferimento tec-nologico. L’occasione ideale per pre-sentare le numerose iniziative realiz-zate in Emilia-Romagna con il sup-porto determinante dei fondi euro-pei, per sostenere la nascita di impre-se innovative, l’incontro tra ricerca eimpresa, la messa a punto di stru-menti finanziari innovativi. Fino aipercorsi di internazionalizzazione ealle opportunità della green eco-nomy, filo conduttore di diversi stru-menti di programmazione regionale,tra loro integrati, tra i quali il Pianoenergetico regionale, il Programmaper la ricerca industriale, l’innova-zione e il trasferimento tecnologicoe, naturalmente, il Programma Fesr.“La Regione Emilia-Romagna si èpresentata a questo salone con unanovità importante – ha osservatoMuzzarelli – e cioè l’approvazionedel Programma per le Attività pro-duttive e Ricerca 2012-2015, chevuole sostenere concretamente, con180 milioni di euro in tre anni, l’im-

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pegno delle imprese a essere semprepiù competitive”.

La Regione al fianco di giovani e imprese

Tra le varie misure a R2B hannooccupato un posto d’onore – nell’am-bito di workshop dedicati – i risultatidel secondo bando “Dai distretti pro-duttivi ai distretti tecnologici”, concui la Regione ha messo in campo12,5 milioni di euro per finanziare 16programmi per altrettanti distrettiproduttivi, che daranno vita a untotale di 93 reti di impresa, per oltre300 aziende collegate e altrettantiricercatori occupati. Mentre la primaparte del 2012 è andata in archiviocon un nuovo bando, finanziato confondi Fesr, dedicato in modo specifi-co alle start up innovative, e un ulte-riore bando “ricerca”, pubblicato amarzo, che si è chiuso con oltre 100domande presentate e investimentiattivabili per oltre 200 milioni dieuro, che porterebbero alla creazionedi un migliaio di posti di lavoro di cuiun terzo ricercatori e addetti allaR&S. Oltre alle opportunità regiona-li, implementate anche grazie allerisorse europee, a R2B è stato presen-tato il nuovo bando nazionale dedi-cato ai Cluster tecnologici, con l’in-tervento di Mario Calderini del mini-stero del-l’Istruzione, Università eRicerca.

Le start up incontrano ‘big’ e venture capitalist

Tra le novità da segnalare per questaedizione di R2B, c’è Start2Business,l’iniziativa ideata per promuovere losviluppo di relazioni di business trastart up e progetti di impresa innova-tivi, da un lato, e imprese consolida-te, dall’altro. Nei due giorni dellafiera sono stati organizzati appunta-menti di affari one-to-one tra aziendeconsolidate e 25 start up selezionatetra un panel di più di 60 start up. A Start2Business da quest’anno si èaffiancato anche Start2Pitch, ovverola possibilità per un numero ristrettodi start up selezionate di presentare ilproprio progetto imprenditoriale aun pubblico di potenziali finanziatori

e sostenitori presenti al salone.Mentre oramai consolidata è l’inizia-tiva Start2B, che offre alle nuoveimprese un’area espositiva dedicatacon l’opportunità di entrare in con-tatto con potenziali clienti, finanzia-tori, partner.Anche nel 2012 – e per il quarto annoconsecutivo – è stata proposta l’inizia-tiva speciale Innovat&Match, orga-nizzata da Simpler nell’ambito dellarete Enterprise Europe Network: duegiorni di incontri bilaterali tra azien-de, centri di ricerca e università perconoscere potenziali partner tecnolo-gici, produttivi, commerciali e pro-muovere quindi al meglio i propriprodotti e servizi sul mercato interna-zionale.

Convegni, premied eventi speciali

Ampio, a R2B, il panorama di conve-gni e workshop, tra cui ha assunto unrilievo particolare, per l’edizione2012, l’incontro “Il marketplace dellafinanza per la crescita e l’innovazio-ne”, evento di lancio del progetto,coordinato da Aster, “Marketplacedella finanza e del credito”, una piat-taforma unica di incrocio domanda-offerta di credito e finanza a supportodella nascita e dello sviluppo di impre-se e di progetti imprenditoriali inno-vativi. Quindi il Forum internaziona-le sulla meccanica, prima puntata diun nuovo format destinato ogni annoa porre l’accento su una dellePiattaforme tematiche della Rete altatecnologia: agroalimentare, costru-zioni, energia e ambiente, ict e design,scienze della vita e, naturalmente,meccanica e materiali, il principalesettore dell’economia regionale perrilevanza economica, tasso di interna-zionalizzazione, vocazione all’export. Quindi l’energia, “il problema dei

problemi”, nella lettura data daVincenzo Balzani nella sua lectiomagistralis. “Se opportunamentegovernata e sostenuta da innovazionitecnologiche – ha spiegato Balzani –la transizione dall’era dei combustibi-li fossili all’era delle fonti rinnovabilici permetterà di avere un’economiapiù forte, un ambiente più sano,nuovi posti di lavoro, servizi più eco-nomici e più efficienti e, soprattutto,un mondo più equilibrato e più giu-sto”. Fino al convegno “Design difiliera, il ruolo del progetto nel siste-ma produttivo emiliano-romagno-lo”, organizzato da Adi (Associazio-ne disegno industriale) per dare vocea un settore che continua a rappre-sentare un carattere distintivo eun’eccellenza del Made in Italy.Protagonisti a R2B, anche quest’an-no, i premi. Come il PremioInnovazione Ict, promosso da Smauper sottolineare i migliori casi di suc-cesso di aziende ed enti della Regio-ne Emilia-Romagna che hannoinnovato con successo il propriobusiness attraverso le tecnologiedigitali. Mentre la giornata conclusi-va del salone ha visto il lancio, tral’altro, della Start Cup-Spinner2013. “Pur con il pensiero ai tragiciavvenimenti di queste settimane – hasottolineato Fabio Rangoni, presi-dente di Aster – il nostro mestiere èquello di guardare avanti. Sappiamoche è la cosa più importante per lenostre imprese e per il futuro dell’in-tera comunità regionale”

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Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive)“R2B per noi è un appuntamento importante:

l’imprenditorialità è parte fondamentale di questa terra. Qui ricerca e innovazione sono

un processo continuo, radicato nel modo di essereimprenditori degli emiliano-romagnoli”.

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La terra trema, la ricercarisponde. Così, a pochi giornidal terribile sisma che ha col-pito l’Emilia-Romagna, la

Rete regionale dell’alta tecnologia siè presentata a Research to Businesscon un’innovazione capace di dareuna risposta all’esigenza di sicurezzadegli edifici, sempre più pressanteanche per chi non è stato diretta-mente colpito dalla tragedia. A svilupparla il Ciri (Centro interdi-partimentale di ricerca industriale suedilizia e costruzioni) dell’Universitàdi Bologna, parte del tecnopolo diBologna e “nodo” della piattaformacostruzioni, diretta e coordinata dalprofessor Marcello Balzani. “Tuttol’impegno – osserva Balzani – ora èrivolto per affrontare le situazioni diemergenza e la messa in sicurezza.Nei prossimi mesi, però, la piattafor-ma costruzioni opererà per incenti-vare e valorizzare un processo diriqualificazione strutturale di tutta la

filiera al fine di affrontare il temadella ricostruzione, del recupero edel restauro con modalità innovati-ve, in cui la ricerca e il trasferimentotecnologico possano finalmente con-tribuire a proporre e sperimentaremetodologie e modelli di interventosul patrimonio culturale, abitativo eproduttivo”.

Dal ponte di Manhattan alle scuole bolognesi

Concretamente i ricercatori del Cirihanno progettato un sistema che,qualora applicato agli edifici, rilevasubito i danni da forti scosse. In pra-tica il sistema permette di otteneredati in tempo reale sulla stabilitàdella struttura – una casa, una scuo-la, un capannone – prima e dopo lascossa. Il test è stato eseguito addirit-tura sul ponte di Manhattan, a NewYork, una struttura soggetta a fortis-

sime vibrazioni causate dall’attraver-samento del metrò. Tecnicamente ilsistema si chiama Shm (Structuralhealth monitoring) e si basa su parti-colari sensori in grado di misurare larisposta di una struttura dopo unaforte sollecitazione. Una tecnologiagià nota, ma perfezionata dai ricerca-tori del Ciri e resa meno costosa einvasiva. Tanto che laProvincia di Bologna hagià dato il via libera adalcuni progetti pilotanelle scuole e negli edifi-ci pubblici del capoluo-go.A produrre il sistemasviluppato dall’AlmaMater è poi un’aziendaromagnola, con sede aLugo: la Teleco, leadereuropeo delle antenne mobili per icamper. “Il sistema – spiega LorisVincenzi, ricercatore del Ciri che halavorato al progetto sotto la guidadel professor Marco Savoia – aiutanella diagnosi immediata sullo statodi salute di un edificio, ma può servi-re anche a sapere quando le accelera-zioni hanno superato una certasoglia”. Ovviamente il lavoro non èfinito, con ulteriori elaborazioni deidati necessarie per affinare il sistemae una collaborazione già avviata, infase di test, nientemeno che con i col-leghi della Columbia University.

Patrimonio artisticoal sicuro con Teknehub

Sono diversi i laboratori della piat-taforma costruzioni al lavoro – nonda oggi – per mettere a punto solu-zioni per il restauro, la messa in sicu-rezza e la riqualificazione del patri-monio industriale, civile e artisticodell’Emilia-Romagna, quest’ultimoaltra grande vittima delle scosse delmaggio scorso. Come Teknehub,

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Dati in real timesulla stabilitàdegli edifici:l’innovazionedel Ciri di Bologna

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Piattaforma costruzioni della Rete dell’alta tecnologia al fianco dei territori colpiti dal sisma

Sicurezza degli edificiRicercatori al lavoro

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LA STRATEGIA

Un addetto su due del manifatturiero,in Emilia-Romagna, lavora nella

meccanica. Un settore che contribuisceal 57% dell’export regionale, e per oltreil 70% al suo saldo attivo. E parte pro-prio da qui il nuovo format di Researchto Business destinato ogni anno a porrel’accento su una delle sei piattaformetecnologiche della Rete alta tecnologia.Sei in totale – agroalimentare, costruzio-ni, energia e ambiente, ict e design,scienze della vita e, naturalmente, mec-canica e materiali – le piattaforme tecno-logiche che fanno perno sulla Rete regio-nale dell’alta tecnologia e che corrispon-dono ad altrettante filiere produttivestrategiche per il futuro dell’economiaemiliano-romagnola. Così, al settimosalone della ricerca industriale e del tra-sferimento tecnologico, ha preso avvio il“Forum internazionale sulla meccanica:sistemi di produzione e mobilità sosteni-bile”. “Siamo di fronte a sfide completa-mente nuove – ha osservato il direttoredi Aster, Paolo Bonaretti, introducendo ilForum – abbiamo bisogno di fare massacritica e la meccanica è il cuore di questopercorso. Organizzarsi per piattaformesignifica mettere insieme cluster di ricer-catori e cluster di imprese, e la storicaframmentazione del nostro sistemaimprenditoriale può anche essere l’occa-sione per arrivare a una ricomposizionedi filiera”. Primo step di lavori al Forum,l’inquadramento degli scenari attuali efuturi per un settore chiave per l’indu-stria regionale, sia per peso specifico sia

per potenzialità. “Molte imprese mecca-niche emiliano-romagnole – confermaBonaretti – esportano oggi fino al 95%della propria produzione, con forti lega-mi con le imprese tedesche e percorsi diinternazionalizzazione già avviati nell’a-rea Bricst”. Uno scenario in profondo eulteriore mutamento – per esempio ildimezzamento in soli quattro anni dellaconvenienza a delocalizzare nelle econo-mie emergenti – che ha visto al Forum lapresenza di grandi aziende e attori inter-nazionali interessati a saperne di più sulleprospettive di sviluppo del settore, par-tendo dalle imprese grandi e piccoleall’avanguardia in tutto il mondo, pas-sando per i laboratori di ricerca che, inparticolare tra Bologna e Modena, ope-rano al servizio di questa filiera all’inter-no dei tecnopoli e in stretto raccordo conle Università. Dopo la sessione introdut-tiva – che ha visto la relazione di MartynBriggs, di Frost & Sullivan, dal titolo“Disegnare oggi il futuro: tendenze glo-bali e competitività”, il forum è prose-guito con due sessioni parallele dedicateai temi emergenti dei sistemi di produ-zione e della mobilità sostenibile. Duesessioni che hanno visto gli interventi diesperti internazionali provenienti datutto il mondo, dalla Spagna agli Usa,fino alla Cina. A farla da protagonisteanche le aziende, tante delle quali – daFerrari a Vm Motori, Landi Renzo eMagneti Marelli, per quanto riguarda lamobilità – hanno le radici lungo la viaEmilia

Un nuovo format per approfondire scenari e prospettive delle sei piattaforme

A R2B va in scena il Forum internazionale sulla meccanica

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FOCUS

uno dei quattro laboratori del tecno-polo di Ferrara che annovera, tra ipropri principali ambiti di lavoro, gliinterventi nei settori legati alle meto-dologie e tecnologie avanzate per ilrestauro, la conservazione e diagno-stica dell’architettura e dell’operad’arte. Ma anche alla conservazionee gestione del patrimonio culturale eambientale, fino alle metodologie diindagine non distruttive di interventosui beni culturali. “Intervenire sull’e-sistente o, ancora, costruire meglio –spiega il professor Marcello Balzaniche, oltre a coordinare la piattaformacostruzioni, è anche responsabilescientifico di Teknehub – non signifi-ca spendere di più: il sisma pone l’ur-genza su tematiche che la piattafor-ma tratta da tempo e cioè cercare diintrodurre una cultura del progetto,sia che si tratti di nuove costruzionisia di recuperi”.

Sensori hi-tech per i centri storici

Tutto questo a Research to Businessdove, tra il 6 e il 7 giugno, si è dataappuntamento l’eccellenza dellaricerca regionale al servizio dell’im-presa. Le novità e i prototipi pre-sentati in fiera da laboratori e spinoff Made in Emilia-Romagna spa-ziano infatti in tutti i settori.Dall’energia-ambiente alle scienzedella vita, dai nuovi materiali all’a-limentare, fino all’ict, con applica-zioni ancora una volta interessantiper il dopo-sisma. Come quella svi-luppata dalla start up Beesper –spin-off di Henesis srl, che vanta trai propri clienti Toyota e Rete ferro-viaria italiana – che propone tutti ivantaggi delle reti di sensori wire-less. Molteplici le applicazioni pos-sibili. In fiera si è visto in azione unprototipo realizzato in collabora-zione con Uretek – leader nel setto-re del consolidamento dei terreni –in grado di effettuare in modo rigo-roso ed economicamente moltovantaggioso monitoraggi su larghis-sima scala – ad esempio su intericentri storici per individuare even-tuali fessure pericolose negli edifici– e di correlare quindi in temporeale il comportamento della strut-tura a sollecitazioni e vibrazioni

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C’è l’Ausl di Forlì, che haavviato il “Piano specialesangue”, per automatiz-zare completamente l’in-

tero processo di gestione delle trasfu-sioni, dal farmaco agli emocompo-nenti, dalla prescrizione alla sommi-nistrazione. Ma anche l’Aziendaospedaliera di Reggio, che propone

una sala operatoria hi-tech non solo nelleattrezzature, ma anchenel processo gestionale:il personale, grazieall’informatizzazione,può accedere in ognimomento a tutte leinformazioni sulpaziente, dalle patologiealle terapie, dagli esamiai referti, per massimiz-

zare efficienza e ridurre burocrazia etempi. Questi due dei progetti pre-miati a Research to Business, il salo-ne internazionale della ricerca indu-striale e del trasferimento tecnologi-co, nell’ambito dell’iniziativa “SmartCity Roadshow”, realizzata da Smauin collaborazione con l’Anci(Associazione nazionale comuni ita-liani). Città più intelligenti, quindipiù efficienti e vivibili: questa l’ulti-ma frontiera, con molte delle bestpractice individuate che hanno leproprie radici lungo la via Emilia. La premiazione delle migliori prati-che è avvenuta a margine del conve-gno “Le città intelligenti: opportu-nità per le imprese del territorio”, alquale hanno partecipato, tra gli altri,rappresentanti delle più importantimultinazionali dell’informatica qualiIBM e Cisco System, mentre per glienti locali a rappresentare le istanze,le problematiche e i progetti deiComuni c’era il sindaco di Torino,Piero Fassino: “Il primo problemache si pone, parlando di città intelli-genti – ha osservato il primo cittadi-no torinese – è la replicabilità e la

standardizzazione dei progetti.Quindi, un nuovo rapporto tra pub-blico e privato e il superamento defi-nitivo della verticalizzazione delleprocedure nell’amministrazione pub-blica”.Tradotto, perché le città diventinodavvero smart – ben 2.500 i progettirealizzati dalla sola IBM in giro per ilmondo, troppo pochi dei quali inItalia – è necessaria, ha spiegatoFassino, “l’interdisciplinarietà traamministrazioni, e sperimentare leproposte innovative che stanno nelleimprese, andando oltre la logica delbando pubblico”. Proprio quantostanno facendo, pur in un quadronormativo e di risorse ancora deltutto inadeguato, le altre due “pre-miate” dall’evento bolognese: il Cnaf(Centro con sede a Bolognadell’Istituto nazionale di fisicanucleare), che ha sviluppato un pro-getto all’avanguardia per il “building

management” e l’aumento dellapotenza di calcolo delle banche dati;quindi la stessa Unione dei Comunidella Bassa Romagna, premiata peravere portato a termine un progettoall’avanguardia di informatizzazionee standardizzazione nella gestionedei documenti comunali.

Business plan competitionStart Cup-Spinner 2013

Ospedali e Comuni, dunque, che inEmilia-Romagna fanno da apripistaper la realizzazione concreta delle“smart cities”, altra faccia dellamedaglia di un percorso – la valoriz-zazione delle idee innovative, il soste-gno alle start up, la collaborazionetra ricerca e impresa – che a Researchto Business fa il paio con il lanciodella nuova edizione della Start Cup– Spinner 2013, la business plan

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Quattro i progettipremiati in regione.

Intanto, al via l’edizione 2013

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Consegnati a R2B i premi ai progetti più innovativi per lo sviluppo di “città intelligenti”

In Emilia-Romagnal’ospedale diventa “smart”

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competition volta a sostenere lanascita di nuove imprese sul territorioregionale che propongano nuovi pro-dotti, processi, metodi e servizi inno-vativi sul mercato. Nata nel 2010dalla collaborazione tra le Start Cupregionali promosse dalle Universitàdi Bologna e Modena e Reggio e laSovvenzione Globale Spinner 2013 –il Programma della Regione Emilia-Romagna finanziato dal FondoSociale Europeo (FSE) e dedicato allaqualificazione delle risorse umanenegli ambiti della ricerca e dell’inno-vazione tecnologica – l’edizione diquest’anno vede un ampliamentodella partnership, con il coinvolgi-mento di tutte le Universitàdell’Emilia-Romagna e il supportodelle associazioni imprenditoriali. L’obiettivo? Presentarsi ancora piùforti all’appuntamento con il PNI,Premio Nazionale per l’Innovazione,

in agenda a Bari il 30 novembre pros-simo e che vedrà in concorso tutte lemigliori idee d’impresa uscite vincitri-ci dalle singole competizioni dissemi-nate sul territorio nazionale. Quattrole categorie (scienze della vita, Ict esocial innovation, agro-food &cleantech, industrial) e in palio unfinanziamento a fondo perduto delvalore di 25mila euro per sostenere lafase di start up.

Premio Innovazione Ict Emilia-Romagna

Grande spazio hanno ricevuto, allasettima edizione del salone interna-zionale della ricerca industriale e deltrasferimento tecnologico, i ricono-scimenti alle aziende più innovative.Come il Premio Innovazione Ict Emi-lia-Romagna, promosso da Smau perpremiare i migliori casi di successo diaziende ed enti della Regione Emilia-Romagna che hanno innovato consuccesso il proprio business attraver-so le tecnologie digitali. L’iniziativa siè conclusa con la premiazione di 6realtà locali – Aeffe Group (Rimini),l’Azienda ospedaliera di ReggioEmilia, Conad Centro Nord (ReggioEmilia), Smeg (Reggio Emilia),Gruppo Amadori (Forlì-Cesena) e Ica(Bologna) – che hanno realizzato pro-getti di utilizzo di tecnologie digitaliottimizzando le risorse e riducendo icosti interni, con, ad esempio, l’ado-zione dei sistemi di virtualizzazione,digitalizzazione, cloud computing edei sistemi di comunicazione e colla-borazione. Protagonisti della matti-nata, accanto alle imprese, rappre-sentanti delle istituzioni e del mondoeconomico regionale e nazionale, dal-l’assessore alle Attività produttivedella Regione Emilia-Romagna, GianCarlo Muzzarelli, agli esperti di NetConsulting che hanno illustrato come

“l’innovazione tecnologica e la ricer-ca industriale siano un elementodistintivo dell’Emilia-Romagna e unapriorità per supportare concretamen-te le imprese del territorio a compete-re sul mercato globale”.

I visitatori votano la migliore start up

E sono stati proprio i visitatori diResearch to Business – oltre 500 ivotanti – a scegliere la start up chesi è presentata con maggiore entu-siasmo e partecipazione in fiera.Prima classificata, Sgnam, start upbolognese, parte della reteEmiliaRomagnaStartUp, che operanel campo dell’Ict e propone inno-vativi servizi nel settore della risto-razione e delle consegne a domicilio– tra cui la “Sgnam Card” e la pos-sibilità di effettuare ordini diretta-mente da Facebook – con promet-tenti prospettive di espansione nelsettore della telefonia. Quindi ilprogetto “Intervista”, sostenuto daSpinner e realizzato da “Comuni-Chiamo”, altra start up bolognesecon sede a Monte San Pietro: unasorta di blog on line – disponibileovviamente su tutte le piattaforme,pc, tablet e smartphone – persegnalare i problemi tipici di uncomune o di una città, dai marcia-piedi all’illuminazione, dalla segna-letica alle strade, dalle risorse idri-che ai parchi e agli edifici pubblici,fino a eventuali episodi di degradourbano. Infine “Ecopoliscs”, unasorta di “multinazionale cooperati-va” – anch’essa sostenuta dallaSovvenzione Globale Spinner 2013– che propone, avvalendosi dell’e-sperienza di professionisti prove-nienti da diversi Paesi e settori, pro-getti di sviluppo locale integratorivolti a città o interi territori e con-testi produttivi, per la valorizzazio-ne del patrimonio storico-artisticoe lo sviluppo di nuove forme di par-tecipazione democratica. Tutti ivincitori “eletti” dai visitatori dellafiera hanno ricevuto un tablet e lapossibilità di partecipare al pro-gramma Moebius, che è andato inonda su Radio24, per dimostrare atutta Italia l’entusiasmo e la passio-ne per il proprio lavoro

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A sinistra premio innovazione

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Da un lato, 3,6 miliardi dieuro, di cui 2,1 destinati inmodo specifico alla messa apunto di strumenti finanziari

innovativi per lo sviluppo delle pminella direzione dell’innovazione edell’efficienza. Dall’altro, ben 80miliardi, di cui 3,7 destinati – nelsolco di Horizon 2020 – al sostegno

delle piccole e medieimprese con capitale dirischio e garanzie peroffrire opportunità con-crete al di là del tradizio-nale canale bancario,sempre più stretto nellamorsa di Basilea 3.Sono i programmi Cip eCosme, presentati aResearch to Businessdurante il convegno

“Marketplace della finanza e del cre-dito per la crescita e l’innovazione”.Strumenti comunitari che si sono tra-dotti ad oggi, per l’Italia, in ben 6miliardi di garanzie di cui hannobeneficiato 170mila pmi, mentre perl’Emilia-Romagna il totale degli“impieghi” supera i 2 miliardi, tragaranzie e investimenti.

L’Europa al fianco delle piccole emedie imprese, dunque, che assom-mano il 97% del totale delle attivitàproduttive ma accedono solo al 20%dei finanziamenti tramite il tradizio-nale canale bancario. Uno scenarioche potrebbe cambiare anche graziealla nuova piattaforma “Made inEmilia-Romagna” per far incontraredomanda e offerta di credito, presen-tata da Aster al settimo salone dellaricerca industriale e del trasferimentotecnologico.Imprese innovative a caccia di credi-to. Giovani ricercatori che scelgonodi tentare la strada dell’autoimpren-ditorialità. E dall’altra parte banche,operatori finanziari, assicurazioni,fondazioni e istituzioni. Due mondidistanti, che da oggi, in Emilia-Romagna, potranno dunque incon-trarsi grazie alla piattaforma, che sipropone di essere “un luogo di incon-tro tra operatori finanziari, da unlato, e imprese innovative, dall’al-tro”. Duplice l’obiettivo: porsi qualestrumento determinante per la cresci-ta delle imprese regionali e stimolarel’apertura del capitale regionale aimercati finanziari. In concreto, unapiattaforma aperta, sostenuta da unsito web e organizzata secondo logi-che di filiera, dove un vero e proprio“organismo di advisoring” – compo-sto da imprenditori leader del settore,soggetti della finanza e del capitale dirischio, istituti di credito, assicurazio-ni e consorzi fidi con esperienza inanalisi degli investimenti – studierà iprogetti presentati dalle imprese edesprimerà un giudizio sulla loro“finanziabilità”.Strumento di supporto, la Rete altatecnologia dell’Emilia-Romagna, chepotrà fornire indicazioni sullo “statodell’arte tecnologico” dei progetti. Insostanza, a coloro che passano l’esa-me – per potenzialità di crescita, livel-lo di innovatività, qualità del businessplan – sarà concesso il credito per

l’avvio o lo sviluppo dell’impresa o,comunque, saranno “certificate” lequalità del progetto presentato, atte-stati di cui gli operatori finanziari chepartecipano alla piattaforma si impe-gnano a tenere conto nell’erogazionedi eventuali crediti o garanzie.Destinatari? Le start up, natural-mente, ma anche spin-out di impre-se già costituite che hanno bisognodi capitali adeguati per lo sviluppodel nuovo prodotto o processo pro-duttivo, con un attenzione specialealle reti d’imprese, in una regionecome l’Emilia-Romagna che vede ilpiù alto numero di “contratti direte” a livello nazionale.A coordinare la piattaforma – che èstata presentata al salone insieme aiProgrammi Cip e Cosme in unincontro, a cui è seguita una tavolarotonda, moderato dalla giornalistadi Radio 24 Debora Rosciani – saràAster, già “regista” della Rete regio-nale dell’alta tecnologia. Un eventodi lancio che ha rappresentato ilpunto d’arrivo di un percorso diascolto e confronto partito già aottobre 2011, per definire gli stru-menti possibili per sostenere, anchee soprattutto sul fronte del credito,lo sviluppo delle imprese innovativedell’Emilia-Romagna.Un progetto ambizioso che ha tro-vato in Research to Business la sua“cornice” naturale, con la presenzaanche quest’anno, in fiera – accantoai laboratori della Rete regionaledell’alta tecnologia, delle imprese,delle start up e dei centri di ricerca –di alcuni tra i maggiori “venturecapitalists” internazionali. Imprese acaccia di credito, ma, perché no,anche credito a caccia di imprese sucui valga la pena investire. Con lanuova piattaforma che si pone comefulcro, insieme al nuovo portaleEmiliaRomagnaStartUp, per unacollaborazione attiva tra tutti glistakeholder

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Intanto, muove i primi passi a R2B

il “Marketplacedella finanza

e del credito”

FOCUS

Dai Programmi Cip e Cosme dell’Ue oltre 80 miliardi per l’accesso al credito delle pmi

Finanza innovativaper la crescita

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OPPORTUNITÀ

Offrire, grazie ai fondi struttu-rali, un’opportunità concretaalle attività produttive emilia-no-romagnole colpite dal

sisma, contribuendo a una prontaripresa dell’attività economica. Conquesto primo punto all’ordine delgiorno la Regione Emilia-Romagnaha aperto il Comitato di Sorveglianza

del Por Fesr, che si è svol-to il 19 giugno scorso aBologna.Predisporre nuovi inse-diamenti, anche tempo-ranei, per le imprese.Sostenere in modo parti-colare quei distretti –biomedicale in primis,ma anche alimentare,meccanica, ceramica,tessile – che rappresenta-

vano, e devono continuare a rappre-sentare, un’eccellenza economicanazionale e internazionale. Questa laproposta della Regione, che discuteràcon la Commissione europea le misu-re concrete da mettere sul tavolo peroffrire una risposta immediata alleimprese coinvolte.In concreto, le proposte di modificariguardano l’Asse 2 del Programma,“Sviluppo innovativo delle imprese”.In campo, ha osservato MorenaDiazzi, Autorità di Gestione del PORFESR 2007 2013 e direttore generaleAttività produttive, Commercio,Turismo della Regione Emilia-Romagna, ci saranno “risorse specifi-che per il sostegno agli investimentinelle aree colpite dal sisma”. Ad esse-re “riprogrammato”, nelle intenzionidi viale Aldo Moro, è anche l’Asse 4del Por, che sostiene la valorizzazionedel patrimonio ambientale e cultura-le e, più in generale, l’attrattività delterritorio. Priorità assoluta, qui,“all’allestimento di aree temporaneeper ospitare le attività produttive col-pite”, quindi una forma di contribu-to alle imprese che scelgono di rilo ca-

lizzarsi in quelle aree. “Abbiamobisogno – ha osservato MorenaDiazzi – di essere rapidi e ‘semplici’.Faremo tutto il possibile per semplifi-care le procedure, soprattutto dalpunto di vista dei tempi. Il nostroobiettivo prioritario è ricreare le con-dizioni affinché le imprese e le filiereproduttive trovino conveniente ope-rare in questo territorio, un obiettivoche si raggiunge solo mantenendo unadeguato livello di servizi anche dalpunto di vista del welfare”.A seguire, il Comitato di Sorveglian-za ha fatto il punto sugli obiettivi rag-giunti nei primi sei mesi di quest’an-no dove, un posto di primo piano, èandato alle misure per il sostegnoall’autoimprenditorialità innovativa.Dopo il bando “nuove imprese” –chiuso a fine 2011 con un centinaiodi domande presentate – si è avviatoda poche settimane (15 maggio) ilnuovo bando “start up innovative”,che mette in campo 2,5 milioni dieuro, elevabili in corso d’anno, persostenere l’avvio di nuove imprese adalto contenuto di innovatività e cheallo stesso tempo garantiscano, nei

propri piani di investimento, unincremento certo e misurabile dell’oc-cupazione stabile. “Con questa misu-ra – ha sottolineato l’assessore regio-nale alle Attività produttive GianCarlo Muzzarelli – forniamo, ai gio-vani che vogliono mettersi in gioco, lerisorse per il ‘decollo’ dell’impresa. Eallo stesso tempo sosteniamo il pro-getto dei tecnopoli, essendo la colla-borazione con strutture di ricerca trai criteri premianti previsti dalbando”.Una linea strategica – innovazione,impresa, coesione sociale – già pro-posta nel 2011 con il bando “innova-zione-reti”, che aveva ricevuto quasi1.600 adesioni, e che entra ora in faseoperativa con 130 milioni di euro diinvestimenti innescati grazie ai 29,4milioni di contributi erogati. In tutto399 progetti finanziati, proposti inbuona parte da giovani e donne, conun incremento dell’occupazione sti-mato in 450 unità. E sono già 170 lenuove imprese parte della reteEmiliaRomagnaStartUp, il primoportale interamente dedicato allacreazione d’impresa innovativa e

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Proseguono intantoi risultati “ordinari”

su sostegno a ricerca,innovazione, start up

e green economy

Al Comitato di Sorveglianza del Por Fesr 2007-2013 le proposte per il dopo-sisma

Fondi europei: giovani, imprese, ricostruzione

Seduta plenaria del Comitato

di sorveglianza del Por Fesr

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sostenuto dal Programma Fesr. Men-tre Ingenium Emilia-Romagna II – ilfondo di capitale di rischio lanciatonel 2011 con un plafond di 14 milio-ni, 7 dei quali provenienti dal Por Fesr– è stato potenziato grazie alla firmadi una convenzione con Aster e allacreazione di un “Info Desk” presso ilCnr-Area della Ricerca.News positive anche sul fronte greeneconomy, con la pubblicazione deirisultati del bando per la rimozionedell’amianto e l’installazione di pan-nelli fotovoltaici sugli edifici: 214progetti grazie ai quali sparirannodai tetti dalle imprese emiliano-romagnole 208mila mq di manufat-ti pericolosi, sostituiti da pannellifotovoltaici per oltre 23.200 kWh dipotenza. Mentre partirà a luglio –dopo la conclusione dell’iter diaggiudicazione – il nuovo fondorotativo per il finanziamento dellagreen economy. Progressi anchesulle Aree produttive ecologicamen-

te attrezzate, dove tra convenzionigià firmate e che saranno perfezio-nate nei prossimi giorni – ammonta-no a una trentina quelle riguardantigli interventi energetici finanziati dalProgramma – si arriva a un totale diquasi 32 milioni di euro di fondieuropei concessi, per 42,6 milionicomplessivi considerando anche gliinterventi ambientali sostenuti diret-tamente dalla Regione.L’intero sistema dei tecnopoli per laricerca industriale che fa perno sullaRete regionale dell’Alta tecnologia siè poi dato appuntamento, alla setti-ma edizione di Research to Business.Un’occasione ulteriore per far cono-scere a imprese e ricercatori le oppor-tunità dei fondi strutturali, che avran-no a loro volta un ruolo determinan-te anche nella fase di ricostruzioneper il dopo-sisma, grazie in particola-re alle innovazioni sviluppate neilaboratori della piattaforma Costru-zioni per il monitoraggio della stabi-

lità statica e dinamica di scuole, ospe-dali, case private, edifici storici.Infine, per il patrimonio culturalesono diversi i progetti conclusi nellaprima parte del 2012 nell’ambitodell’Asse 4 del Programma. Su tutti,l’inaugurazione della Casa museoEnzo Ferrari, avvenuta a marzo, conampia partecipazione di pubblico estampa internazionale, accorsa pervedere l’avvenieristica ed ecocompa-tibile struttura realizzata nel cuoredella Motor Valley emiliana. Gli stes-si progetti di valorizzazione e qualifi-cazione del patrimonio ambientale eculturale – in tutto 38, per 41 milionidi euro di contributo – sono stati pro-tagonisti del festival AllegroMosso,che ha portato in Emilia-Romagna, amaggio, 6mila i giovani musicistiprovenienti da tutta Europa, per oltre400 concerti che si sono tenuti, inmolti dei luoghi riqualificati grazie alPor Fesr, in 25 località della costa edell’entroterra

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produttiva in Emilia-Romagnasaranno liberati da manufatti inamianto. In testa, a livello provincia-le, Piacenza, con quasi 54mila metriquadrati “bonificati”; segue Bolo-gna, con 43mila, e Reggio Emilia,quasi 32mila. Sul fronte risparmioenergetico, si stima un minore consu-mo annuo superiore ai 6 milioni ditonnellate equivalenti di petrolio,con il capoluogo che gioca la partedel leone – con quasi 1,8 milioni diTEP risparmiati – seguito a brevedistanza da Reggio Emilia ePiacenza, attorno agli 1,1 milioni atesta. Grazie poi ai pannelli fotovol-taici realizzati, si arriverà a unapotenza installata di 23.257 kWh,con grandi benefici in termini di ridu-zione delle emissioni e di risparmiosul costo della bolletta energetica.“Questo bando è solo il primo passo– ha rilevato Muzzarelli commentan-do la misura – nella direzione dellatrasformazione dell’intero patrimo-nio edilizio pubblico e privato emi-liano-romagnolo da ‘energivoro’ a‘energetico’, in linea con le previsionicontenute nuovo Piano triennale del-l’energia e nel Patto per la crescitaintelligente, sostenibile e inclusiva”

Meno amianto sui tettidelle nostre imprese, piùenergia pulita, con gran-de vantaggio per l’am-

biente e per il portafogli. Si conclu-de con la pubblicazione delle gra-duatorie il bando per la“Concessione di contributi finaliz-zati a favorire la rimozione dell’a-

mianto dagli edifici, lacoibentazione degli edi-fici e l’installazione dipannelli solari fotovol-taici”, destinato allepiccole e medie impreseemiliano-romagnole. Asostegno dell’iniziativa,la Regione ha messocomplessivamente adisposizione oltre 13milioni di euro, stan-

ziando risorse aggiuntive rispetto ai10 milioni inizialmente previsti.Obiettivo del bando – che rientratra le attività stabilite dall’Asse 3 delPor Fesr 2007-2013 – era favorire epromuovere la qualificazioneambientale ed energetica del sistemaproduttivo regionale attraverso laqualificazione ambientale dei luoghidi lavoro, con la rimozione e losmaltimento dell’amianto, maanche con la realizzazione di inter-venti finalizzati al risparmio energe-tico nella climatizzazione degli edifi-ci e alla produzione di energia tra-mite impianti fotovoltaici.I risultati della misura sono statipresentati nelle scorse settimane dal-

l’assessore regionale alle Attivitàproduttive, Giancarlo Muzzarelli.In totale sono 286 le domande pre-sentate, per 214 progetti ammessi afinanziamento fino a un importomassimo di 150mila euro per impre-sa. Progetti che attiveranno investi-menti per oltre 87 milioni di euro, afronte di un contributo pubblicopari all’intero ammontare dellerisorse impegnate (13.084.363,9euro). “Investimenti molto impor-tanti – ha osservato Muzzarelli – chesi tradurranno in nuova occupazio-ne, un risultato, di questi tempi, par-ticolarmente significativo”.Nel dettaglio degli interventi ammes-si, 214 riguardano la rimozione distrutture in cemento amianto, per7,1 milioni di investimento e quasi 3milioni di contributo pubblico con-cesso. Sono invece 160 gli interventidi coibentazione, per 8,6 milioni diinvestimenti e 3,5 di contributo.Infine, i 214 interventi per l’installa-zione di impianti fotovoltaici, chevedono investimenti superiori ai 71,3milioni, per 6,6 milioni di contributoconcesso.In base ai progetti presentati, oltre208mila metri quadrati di superficie

OPPORTUNITÀ

In tutto 214 i progettiammessi a finanzia-

mento.Grazie ai “pannelli”, poi, nuova potenza

installata per 23,2 MWh

Grazie al bando, spariranno dai tetti delle aziende oltre 208mila mq di manufatti pericolosi

Una regione“libera” dall’amiantod

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Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive)“Questo bando è solo il primo passo nella direzionedella trasformazione dell’intero patrimonio edilizioemiliano-romagnolo da ‘energivoro’ a ‘energetico’,in linea con le previsioni contenute nuovo Pianotriennale dell’energia e nel Patto per la crescita”.

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Quaderni&documenti

I

Unioncamere Emilia-Romagna: “La crisi di origine internazionale è acuita dagli eventi sismici chehanno colpito la struttura produttiva. E’ necessario far frontecomune tra istituzioni e associazioni di rappresentanza per sostenere la volontà di ripresadi cittadini ed imprese”

Confindustria Emilia-Romagna:“Crescenti difficoltà del quadroeconomico italiano ed europeo. Gli effetti del sisma rendono ancora più complessa la ripresa.Occorrono misure strutturali ingrado di alimentare la domanda e agire nel medio lungo termine”

Intesa Sanpaolo: “Il credito alleimprese passa in rosso a marzo: è necessaria una più stretta collaborazione tra banche e imprese, per crescere, internazionalizzare e innovare”.

CONGIUNTURA IN EMILIA-ROMAGNA“Fatturato, produzione e ordini in calo.

Rallenta l’export”

Nel primo trimestre 2012 sisono accentuati i segnali

negativi emersi alla fine dell’annopassato. Fatturato, produzione eordini sono risultati in deciso calo.Rallentano, ma riescono ancora acrescere, le esportazioni e gli ordi-ni esteri. La tendenza negativainteressa tutti i settori, in particola-re l’industria del legno e del mobi-le e quella della moda. Le piccoleimprese, meno orientate al com-mercio estero, subiscono i con-traccolpi più duri. L’industria insenso stretto dell’Emilia-Romagnaè entrata in un nuovo ciclo reces-sivo, anche se per ora menodrammatico rispetto alla pesantecaduta del 2009, quando la pro-duzione accusò una flessione del14,1 per cento rispetto all’annoprecedente. Sono le imprese diminore dimensione a pagare il

prezzo più elevato alla crisi.Sono queste alcune indicazioniche emergono dall’indagine con-giunturale relativa al primo trime-stre 2012 sull’industria manifattu-riera, realizzata in collaborazionetra Unioncamere Emilia-Roma-gna, Confindustria Emilia-Roma-gna e Intesa Sanpaolo. La produzione dell’industria insenso stretto dell’Emilia-Romagnaè diminuita del 3,5 per centorispetto all’analogo periodo del2011, dopo il -0,4 per cento deltrimestre precedente. Il fatturato a valori correnti hasubìto una flessione tendenzialeprossima al 3 per cento. Tuttinegativi gli andamenti settoriali. Al calo di produzione e fatturato,non è rimasta estranea la doman-da che ha accusato una flessionedel 3,6 per cento, consolidando il

trend negativo degli ultimi tremesi del 2011. Le esportazioni hanno rappresen-tato l’unica nota positiva con unincremento dell’1,7 per cento,rispetto allo stesso periodo del2011, nonostante un lieve rallen-tamento nei confronti del trime-stre precedente. “I dati congiunturali mettono inluce l’impatto della crisi del debi-to sovrano in alcuni Paesi dell’eu-rozona anche nell’economiadell’Emilia-Romagna – dice il pre-sidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Carlo Alberto Ronca-rati – e confermano la fase reces-siva nella quale è entrata l’indu-stria regionale. Ci aspettano ancora mesi difficili,una crisi di origine internazionaleacuita dagli eventi sismici chehanno duramente colpito la strut-

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Quaderni&documenti

II

tura produttiva dell’Emilia: neicomuni maggiormente interessatidal terremoto si concentra oltrel’11 per cento del PIL regionale edil 13,4 per cento dell’export emi-liano-romagnolo proviene daquesti territori. Ciò nonostante –aggiunge il presidente Roncarati –bisogna guardare avanti. Se, daun lato, il terremoto sta mettendoa dura prova il nostro tessuto eco-nomico, dall’altro sta rafforzandoil senso di appartenenza e lo spiri-to di collaborazione, da sempre ilvero valore aggiunto di questaregione. La volontà di rialzarsi e diripartire prontamente manifestatada cittadini ed imprese vienesostenuta in questa fase da inter-venti mirati e tempestivi delleIstituzioni, a livello nazionale eregionale. In questa situazione, èdel resto necessario ancora di piùfar fronte comune tra Istituzioni -ele Camere di commercio sonoimpegnate in prima fila- e associa-zioni di rappresentanza, per sup-portare le imprese in modo dagarantire l’immediata ripresa delleattività produttive colpite dalsisma. Se ognuno continuerà afare con il massimo impegno lapropria parte sono certo chel’Emilia-Romagna sarà ancora unavolta un esempio a cui fare riferi-mento”.

“I dati dell’indagine – dichiara ilpresidente di Confindustria Emi-lia-Romagna, Maurizio Marche-sini – confermano che il quadroeconomico dell’Emilia-Romagnaè allineato con le crescenti diffi-coltà del contesto nazionale edeuropeo. Le indicazioni dellenostre aziende confermano che il2012 resterà un anno negativo incui l’export, che pure in terrenopositivo sta fortemente rallentan-do, è sempre meno in grado dicompensare a livello aggregato ledifficoltà della domanda interna edegli investimenti. Le aspettativepessimistiche registrate ad inizio2012 si stanno pertanto confer-mando”.Questa fotografia di sintesi è ilrisultato di situazioni molto diffe-renziate: vi sono aziende e settoriche continuano ad avere perfor-

mance positive, come la meccani-ca strumentale e le macchineutensili, mentre resta particolar-mente pesante la situazione deicomparti più legati alla domandainterna e ai consumi delle famiglie,come l’edilizia e settori collegati.Anche la situazione del creditoresta particolarmente critica. Il cre-dit crunch si è ulteriormenteaccentuato, nonostante i tassiabbiano smesso di salire; le ban-che denunciano difficoltà di rac-colta e tendono a diminuire gliattivi. “La ripresa – sottolinea il presiden-te Marchesini – si allontana. Inpiù, i recenti eventi sismici hannocolpito un’area ad altissima voca-zione manifatturiera e cruciale perlo sviluppo industriale del Paese,rendendo se possibile ancora piùimpegnativo il percorso di ripresa. Le politiche di bilancio improntateal solo rigore, invece di stabilizzareil ciclo, stanno facendo avvitare suse stessa l’intera economia euro-pea. È indispensabile cambiarestrategia, mantenendo la barradritta sul risanamento, con misurestrutturali che agiscano nel tempoe nell’immediato cerchino di ali-mentare la domanda”.

Il credito in Emilia-Romagna,secondo l’analisi del Servizio Studidi Intesa Sanpaolo, ha continuatoa indebolirsi nei primi mesi del2012, in linea con la tendenzanazionale. Il complesso dei presti-ti, dopo essere cresciuto del 4,8%in media nel 2011, nel primo tri-mestre 2012 è risultato invariatorispetto allo stesso periodo di unanno prima. Come già osservato nell’ultimaparte del 2011, nel primo trime-stre 2012 è proseguito il decisoindebolimento dei prestiti alleimprese che a marzo hannosegnato una leggera contrazione(-1,5% a/a in linea col datomedio nazionale di -1,1%), dopo20 mesi di crescita. I prestiti allefamiglie hanno confermato unrallentamento più moderato egraduale, ma hanno segnato amarzo 2012 un minimo del tassodi crescita, dell’1,9% a/a rispettoal 3,4% di fine 2011. I prestiti alle

famiglie dell’Emilia-Romagnasono cresciuti leggermente menodella media nazionale (+2,4%a/a nel primo trimestre 2012rispetto a +3,1% del dato nazio-nale); quelli alle imprese sono alli-neati (-0,2% medio trimestraleper l’Emilia Romagna, -0,3% ildato nazionale). A questi numeri si aggiunge lacontinua emersione delle soffe-renze. Il tasso di decadimento deiprestiti è stabilmente sopra il 2%dalla fine del 2009 (2,2% a fine2011 per l’insieme del settore nonfinanziario dell’Emilia-Romagna).“I fattori determinanti allo svilup-po degli impieghi, – affermaAdriano Maestri, direttore regio-nale di Intesa Sanpaolo – cioè lacrescita dei fatturati, gli investi-menti e l’aumento degli stock dimaterie prime, registrano tuttisegni negativi, ampiamente supe-riori al pur negativo andamentodel credito, segno evidente di unulteriore peggioramento dellaqualità degli impieghi delle ban-che. Sulla dinamica del creditopesano una pluralità di fattori: ladebole domanda dovuta allarecessione e alle prospettive quan-to mai incerte, il livello elevatodelle sofferenze che obbliga a unavalutazione molto attenta delmerito di credito, le difficoltà diraccolta delle banche e i vincolipatrimoniali ad esse imposti, parti-colarmente stringenti in una fasedi congiuntura economica negati-va Da questa impasse se ne puòuscire attraverso una più strettacollaborazione tra banche eimprese che non si limiti solo alcredito, ma si estenda anche all’e-quity, per far crescere di dimensio-ne le imprese, farle internaziona-lizzare, farle investire in ricerca. E’nei momenti di difficoltà che siavviano fasi di forte cambiamentostrutturale. Ancor più in questaregione, le banche si impegnanoad accompagnare lo sforzo straor-dinario di ricostruzione dai dannidei terremoti e di ripartenza delleattività produttive, nel segno tan-gibile della rapida ripresa di unforte tessuto sociale ed economicoche non si lascia abbattere dallecalamità.”

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Quaderni&documenti

III

ProduzioneÈ diminuita del 3,5 per centorispetto all’analogo periodo del2011, ampliando il calo dello 0,4per cento rilevato nel trimestreprecedente. Il calo produttivo delle piccole emedie imprese è stato determi-nato da tutte le classi dimensio-nali, in particolare la piccoladimensione fino a 10 dipendentiche ha accusato un decrementotendenziale pari al 4,5 per cento,a fronte del trend moderatamen-te positivo dei dodici mesi prece-denti (+0,4 per cento). Nellemedie imprese, tra 10 e 49dipendenti, la produzione è dimi-nuita in misura più contenuta (-3,2 per cento), ma anche in que-sto caso c’è stata una inversionerispetto al trend caratterizzato daun aumento dell’1,8 per cento.

Le imprese più strutturate, da 50a 500 dipendenti, hanno risentitoanch’esse della sfavorevole con-giuntura, evidenziando una dimi-nuzione produttiva del 3,3 percento, anch’essa in contro ten-denza rispetto al trend (+2,5 percento). E’ da sottolineare chequesto andamento è maturato inun contesto di crescita dell’ex-port, sottintendendo forti diffi-coltà sul mercato interno.In ambito settoriale le maggioridifficoltà hanno interessato leimprese legate al legno e allamoda, con cali della produzionerispettivamente pari all’8,6 e 5,0per cento. Se per la moda puòavere influito la riduzione deiconsumi, per il legno può averegiocato un ruolo importante lacrisi dell’edilizia, dato che granparte delle imprese del campione

è impegnata nella produzione diporte, infissi, serramenti, ecc.Un’altra diminuzione piuttostoaccentuata ha interessato l’etero-geneo gruppo delle “altre indu-strie” (tra queste chimica, cera-mica, carta-stampa-editoria), lacui produzione è scesa del 6,3per cento, a fronte del profilopiatto rilevato nei dodici mesiprecedenti. Il sistema metalmec-canico ha mostrato una relativatenuta, grazie al maggiore gradodi apertura all’export. Le indu-strie meccaniche, elettriche emezzi di trasporto hanno limitatoil calo della produzione a -1,5 percento, che sale al 2,4 per centonelle industrie dei metalli, checomprendono larghi strati dellasubfornitura meccanica. Perentrambi i comparti c’è stato unarresto della fase positiva che

CONGIUNTURA DELL’INDUSTRIAIN SENSO STRETTO

FATTURATO, ESPORTAZIONI, ORDINI1° trimestre 2012

Andamento della produzione industriale, tasso di variazione tendenziale

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto.

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IV

durava dalla primavera del 2010.L’industria alimentare che di soli-to appare impermeabile ai ciclicongiunturali, ha invece accusa-to uno dei cali più pronunciatidella produzione dal 2003 (-2,9per cento), interrompendo lafase di crescita in atto dall’estate2010.

FatturatoÈ stata rilevata una flessione ten-denziale a valori correnti prossi-ma al 3 per cento, che si èaggiunta alla diminuzione dello0,1 per cento degli ultimi tremesi del 2011. Sotto l'aspetto dimensionale, èstata nuovamente la piccoladimensione fino a 10 dipendentiad accusare la diminuzione piùsostenuta (-4,2 per cento),aggravando il calo dello 0,4 percento rilevato negli ultimi tremesi del 2011. Negli altri ambitidimensionali, sono state registra-te diminuzioni delle vendite piùridotte, tra il 2-3 per cento, che sisono tuttavia distinte anch’essenegativamente dal trend espan-sivo dei dodici mesi precedenti.In ambito settoriale gli andamen-ti meno negativi sono stati rileva-ti nelle industrie alimentari e dellameccanica-elettricità e mezzi di

trasporto, con diminuzionirispettivamente pari all’1,4 e 1,5per cento, in contro tendenzarispetto al trend dei dodici mesiprecedenti. Il sistema moda hareplicato (-3,5 per cento), l’anda-mento negativo dell’ultimo tri-mestre 2011 (-3,0 per cento),con un peggioramento rispettoal profilo piatto dei dodici mesiprecedenti (-0,2 per cento). Leindustrie del legno e mobilihanno accusato la flessione piùpronunciata (-8,5 per cento),evidenziando un netto peggiora-mento nei confronti del trend (-1,7 per cento). Note negativeanche per le industrie dei metalli(-2,8 per cento) e per l’eteroge-neo gruppo delle “altre indu-strie” (-4,5 per cento).

EsportazioniRispetto all’analogo periodo del2011 c’è stato un incrementodell’1,7 per cento, pur in calorispetto al trend dei dodici mesiprecedenti (+3,4 per cento). La maggioranza dei settori hacontribuito alla crescita in unarco compreso fra il +0,3 percento delle industrie dei metalli eil +5,4 per cento di alimentari ebevande. L’unica eccezione hariguardato il settore del legno e

mobili, il cui export ha subito unaflessione 7,0 per cento, a frontedel trend moderatamente positi-vo dei dodici mesi precedenti(+0,6 per cento).Sotto l’aspetto della dimensione,il contributo maggiore all’evolu-zione della domanda estera èvenuto dalle imprese più struttu-rate, da 50 a 500 dipendenti(+2,5 per cento), a fronte dellasostanziale stasi delle piccoleimprese fino a 10 dipendenti(+0,2 per cento) e del moderatoaumento di quelle medie (+1,0per cento). Ogni classe dimen-sionale ha tuttavia dato chiarisegnali di rallentamento nei con-fronti del trend dei dodici mesiprecedenti.I dati Istat relativi all’export deiprimi tre mesi del 2012 hannoconfermato la tendenza espansi-va emersa dalle indagini delsistema camerale. Il valore delleesportazioni dell’industria insenso stretto emiliano-romagno-la è ammontato a quasi 12miliardi di euro, vale a dire il 7,4per cento in più rispetto a unanno prima (+5,7 per cento inItalia). I soli prodotti metalmec-canici, che hanno costituito circail 55 per cento dell’export dell’in-dustria in senso stretto, hanno

evidenziato un aumento pari al6,7 per cento, che è stato traina-to dall’ottimo andamento diautoveicoli, rimorchi e semiri-morchi (+20,7 per cento). L’unicanota negativa del compartometalmeccanico ha riguardato leapparecchiature elettriche eapparecchiature per uso dome-stico non elettriche, il cui exportè diminuito del 15,0 per cento. Ilsistema moda è cresciuto a tassisoddisfacenti (+14,1 per cento),mentre la filiera agro-alimentareè aumentata dell’8,5 per cento,superando di circa un punto per-centuale l’incremento medio. Iprodotti della lavorazione deiminerali non metalliferi sonoapparsi in leggera ripresa (+4,1per cento), dopo la stasi del2011. Si è un po’ arrestata lacorsa dei prodotti chimici (+2,9per cento), mentre sono tornati acorrere i prodotti farmaceutici(+9,1 per cento), dopo il magrorisultato del 2011 (-1,6 percento). Male il legno (-6,0 percento) e i mobili (-1,5 per cento).

Ordini totaliOgni settore ha subito diminu-zioni, che hanno assunto unaparticolare rilevanza, tra -5 e -9per cento, nel sistema moda e

Fatturato Fatturato Produzione Ordini OrdiniEstero Esteri

(1) (1) (1) (1) (1)Emilia-Romagna -2,9 1,7 -3,5 -3,6 1,5 Industrie

alimentari e delle bevande -1,4 5,4 -2,9 -1,7 3,7 tessili, abbigliamento, cuoio, calzature -3,5 0,8 -5,0 -5,6 -1,5 del legno e del mobile -8,5 -7,0 -8,6 -8,7 -8,8 trattamento metalli e minerali metalliferi -2,8 0,3 -2,4 -3,2 0,7 meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto -1,5 1,9 -1,5 -2,3 2,7 Altre manifatturiere -4,5 2,4 -6,3 -4,8 1,1

Classe dimensionaleImprese minori (1-9 dipendenti) -4,2 0,2 -4,5 -5,1 0,0 Imprese piccole (10-49 dipendenti) -2,9 1,0 -3,2 -3,6 0,8 Imprese medie (50-499 dipendenti) -2,5 2,5 -3,3 -2,9 2,1

Nord-Est -3,9 1,7 -4,6 -5,3 0,3Italia -4,5 1,6 -5,4 -5,7 0,9

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente.Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto

Produzione, fatturato, ordinativi ed export nel I trimestre 2012. Emilia-Romagna

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nel legno e mobili, a conferma diun primo trimestre che per que-sti due settori è apparso decisa-mente negativo. Le industriedella meccanica-elettricità e deimezzi di trasporto hanno vistoscendere gli ordini del 2,3 percento, a fronte di un trend disegno contrario (+2,4 percento). L’industria alimentare ha eviden-ziato una relativa maggioretenuta, con una diminuzionedell’1,7 per cento, anch’essa incontro tendenza rispetto al trendmoderatamente espansivo deidodici mesi precedenti (+0,4 percento). Per quanto concerne la dimen-sione, sono state le imprese piùpiccole, fino a 10 dipendenti, aregistrare il calo più accentuatodegli ordini (-5,1 per cento), inlinea con quanto descritto pre-cedentemente per produzione evendite. La diminuzione più con-tenuta ha riguardato la dimen-sione da 50 a 500 dipendenti (-2,9 per cento), la cui maggioreapertura all’export ha consentitodi diluire il trend negativo delmercato interno.

Ordini esteriSi ha un incremento tendenzialedell’1,5 per cento, in controten-denza con l’andamento com-plessivo della domanda segnatoda una diminuzione del 3,6 percento. Tra i settori di attività sisono distinte le industrie alimen-tari, il cui incremento del 3,7 percento è apparso in leggera acce-lerazione rispetto al trend (+3,3per cento). Il sistema metalmec-canico, che vanta una delle piùelevate propensioni all’exportdell’industria in senso stretto, haevidenziato aumenti che sonoinvece risultati più contenutirispetto al trend, in particolare leindustrie dei metalli. I segninegativi hanno riguardato leindustrie della moda (-1,5 percento) e, soprattutto, quelle dellegno e mobili (-8,8 per cento). Tra le classe è stata la dimensio-ne da 50 a 500 dipendenti a trai-nare l’aumento (+2,1 per cento),a fronte della crescita zero delle

piccole imprese e del moderatoaumento di quelle medie (+0,8per cento).

Mercato del lavoroPer quanto concerne l’occupa-zione alle dipendenze dell’indu-stria in senso stretto, secondol’indagine Istat sulle forze dilavoro il quarto trimestre del2011 si è chiuso in Emilia-Romagna con una crescita del3,9 per cento rispetto all’analo-go periodo del 2010 (+2,3 percento in Italia), che è equivalsa acirca 18.000 addetti.Per quanto riguarda gli ammor-tizzatori sociali, lo sfasamentotemporale che intercorre tra larichiesta di Cassa integrazioneguadagni e la relativa autorizza-zione Inps, fa si che i primi tremesi del 2012 possano avereereditato situazioni riferite agliultimi mesi del 2011, ed è quin-di necessaria una certa cautelanella valutazione dei dati.Occorre inoltre sottolineare chenon tutte le ore autorizzate ven-gono effettivamente utilizzate.L’arrivo di commesse inaspettatedopo la richiesta di Cig è tra lecause più frequenti di questasituazione. Ciò premesso, la sfavorevolecongiuntura ha comportato unaumento delle ore autorizzate diCassa integrazione guadagni dimatrice anticongiunturale del-l’industria in senso stretto, pas-sate dai quasi 2 milioni dei primitre mesi del 2011 ai 2 milioni e135 mila del 2012.La crescita, pari al 10,4 percento, ha avuto il concorso dellamaggioranza dei settori, con una

sottolineatura particolare per leindustrie tessili e chimiche-petrolchimiche-gomma e mate-rie plastiche. Le uniche eccezionihanno riguardato i settori ali-mentare e pelli-cuoio-calzature,con riduzioni rispettivamentepari al 7,8 e 15,0 per cento.L’industria metalmeccanica hasuperato 1.100.000 ore, confer-mando nella sostanza il quanti-tativo dei primi tre mesi del2011.Le ore autorizzate per interventidi carattere straordinario (esclu-so le deroghe), la cui concessio-ne è subordinata a stati di crisioppure ristrutturazioni, riconver-sioni ecc. sono invece diminuitedel 35,0 per cento rispetto aiprimi tre mesi del 2011, con ilconcorso di tutti i settori, fattaeccezione per l’industria dellacarta-stampa-editoria le cui oreautorizzate sono cresciute del5,8 per cento. Nel caso degliinterventi straordinari, l’interval-lo di tempo che intercorre trarichiesta e autorizzazione Inps èsignificativamente superiore aquello che si registra relativa-mente alla cig ordinaria, che è disolito compreso di norma trauno, massimo due mesi.Pertanto i primi tre mesi del2012 potrebbero avere riflessosituazioni che appartengononella sostanza all’anno prece-dente ed è quindi maggiore lacautela da adottare nell’analisidei dati. Anche gli interventi inderoga hanno dato segnali dirientro, ma in misura più conte-nuta rispetto a quanto registratoper gli interventi straordinari.Nei primi tre mesi del 2012

sono stati rappresentati da circa4 milioni e 719 mila ore autoriz-zate, vale a dire il 5,0 per centoin meno rispetto all’analogoperiodo dell’anno precedente.Tra i settori, alla flessione del18,0 per cento del sistemametalmeccanico si è contrappo-sto l’aumento del 50,8 per centodelle industrie della moda.Per riassumere, nel primo trime-stre 2012 la Cassa integrazioneguadagni ha autorizzato nel suoinsieme all’industria in sensostretto dell’Emilia-Romagnacirca 11 milioni e 677 mila ore,vale a dire il 18,5 per cento inmeno rispetto allo stesso perio-do del 2011. Per quanto riguar-da la posizione professionale, laflessione della componente ope-raia è apparsa più ampia (-20,3per cento) di quella impiegatizia(-12,0 per cento). In ambito set-toriale l’industria metalmeccani-ca ha registrato un calo del 20,1per cento, mentre il sistemamoda ha lamentato una crescitadel 16,4 per cento, dovutaall’impennata delle ore in dero-ga.

Registro delle impreseIl saldo fra iscrizioni e cessazionidell’industria in senso stretto –non sono considerate le cancel-lazioni di ufficio che esulano dal-l’aspetto meramente congiuntu-rale – è risultato negativo per691 imprese, in misura piùampia rispetto al passivo rilevatonell’analogo trimestre del 2011(-347). La consistenza delle impreseattive, pari a fine marzo 2012 a49.442 unità, è apparsa in dimi-nuzione dell’1,1 per centorispetto allo stesso periodo del2011. Sotto l’aspetto della natu-ra giuridica, le forme societariecontinuano a rafforzarsi mentresi riducono quelle di persone. Lesocietà di capitale e le “altresocietà” hanno accresciuto laconsistenza delle imprese attiverispettivamente dello 0,7 e 3,0per cento, a fronte dei cali dellesocietà di persone (-3,2 percento) e delle imprese individua-li (-1,5 per cento).

V

Emilia-Romagna Nord-Est ItaliaFatturato -2,9 -3,9 -4,5Fatturato estero 1,7 1,7 1,6Produzione -3,5 -4,6 -5,4Ordini -3,6 -5,3 -5,7Ordini esteri 1,5 0,3 0,9

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto

Congiuntura industriale in Emilia-Romagna. Tasso di variazionesullo stesso trimestre dell’anno precedente. 1° trimestre 2012

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VI

Il 2012 è iniziato molto male dalpunto di vista economico, ma i

dati sono ancora parziali e legatialla prima parte dell’anno.Purtroppo le certezze, pure disegno negativo, sono confermatenei dati definitivi del 2001. Tra lemicro e piccole imprese si respiraun clima di pesante recessione perl’andamento negativo di quasitutti gli indici economici. Male ilfatturato, ordini e commesse.Aumentano i costi e non si assu-me. Questo il quadro evidenziatoda TrendER, l’Osservatorio con-giunturale della micro e piccolaimpresa (da 1 a 19 addetti) realiz-zato da CNA Emilia Romagna eBanche di Credito Cooperativocon la collaborazione scientifica diIstat sui bilanci di 5.040 impreseassociate in regione. TrendER rileva come nel secondosemestre 2011 si sia del tuttointerrotta la breve fase di ripresaavviatasi timidamente a inizio2010. C’è un calo tendenziale delfatturato complessivo (-3,2%),trascinato dal ridimensionamentodella componente interna delladomanda (- 3,5%), in particolare,dal ridimensionamento del fattu-

rato conto terzi (-4%). Il fatturatoestero prende invece a cresceredecisamente (+ 19,4%), ma il suoridotto peso sul complessivo,compensa solo in minima parte ilcalo della domanda interna. Nonbene anche gli investimenti. Adun lieve aumento di quelli inimmobilizzazioni materiali(+2,4%) fa da contraltare un deci-so calo per macchinari e impianti(-7%). Il livello complessivo degliinvestimenti resta comunque infe-riore del 18%. Sul piano delle spese, continuanoa crescere a ritmo notevole quelleper consumi (+7,2%) mentreriprende a calare la spesa per retri-buzioni (-4,7%) a conferma diuna flessione dell’occupazione.Relativamente all’andamento permacrosettori e settori, si aggravala recessione nelle costruzionidove il fatturato registra a fineanno un -10,5%. Dopo duesemestri consecutivi di crescita, ladinamica tendenziale del fattura-to, riprende a calare nei servizi (-1,1%). Solo il manifatturiero pro-segue anche nella seconda partedel 2011 il processo di ripresa delfatturato, ma a ritmo progressiva-mente meno elevato. Tra le atti-vità manifatturiere, in diminuzioneil sistema moda (-2,8%). Anchenei servizi, l’andamento del fattu-rato è in calo, e in particolare perle riparazioni veicoli (-3,3%). Insostanziale stagnazione anche itrasporti che segnano un -0,3%.Le imprese dunque sono quasi altappeto e cresce un diffuso pessi-mismo. E’ questo lo stato d’animoche prevale tra i piccoli e mediimprenditori dell’Emilia-Romagna,come attesta un sondaggio effet-tuato su di un campione di Pmiassociate a CNA effettuato

dall’Istituto Freni Ricerche eMarketing di Firenze alla fine delmese di aprile. Per ripartire occor-re lavorare per lo sviluppo e dareossigeno alle imprese. Ma 2imprenditori su 3 non vedonouna via d’uscita prima del 2013-2014. E i motivi ci sono tutti: nes-sun segnale di ripresa dell’attivitàper oltre il 65% degli intervistati, ilcalo pesante dei consumi (73%),la scarsità di liquidità e l’entità deicrediti non riscossi (77%).Pressoché azzerate le prospettivedi ripresa e le attese sono tutte disegno negativo.L’emergenza è reale. “E’ in attouna nuova fase recessiva i cuieffetti sono visibili a partire dalridimensionamento del tessutoproduttivo - sottolinea GabrieleMorelli, segretario CNA EmiliaRomagna - Le nostre imprese ce lastanno mettendo tutta ma sonoconsapevoli che se non ripartonoinvestimenti e lavoro, da sole nonpossono farcela. Come CNA cistiamo impegnando fortementesul fronte del credito che resta l’e-lemento di maggiore criticità. Perquesto motivo abbiamo messo alprimo posto tra le richieste avan-zate alla Regione, interventi peraffrontare la crisi di liquidità delleimprese. Inoltre, abbiamo sotto-scritto con i più importanti istitutidi credito in Emilia Romagna, unaconvenzione che, per i nostri asso-ciati, mantiene i tassi sul credito abreve, estremamente contenuti.Al Governo chiediamo di metterein campo in fretta misure efficaciper lo sviluppo, coniugando alrigore fin qui espresso, equità esviluppo. Le piccole imprese sonoallo stremo; non possiamo lasciar-le sole, se vogliamo dare un futu-ro al Paese”.

PER MICRO E PICCOLE IMPRESE, UNA SOLA PAROLA: RECESSIONE

I DATI DI TRENDER L’OSSERVATORIO DI CNA E BCC IN COLLABORAZIONE CON ISTAT

Indagine sul secondo semestre2011: in calo commesse e fatturato. Non c’è lavoro e manca liquidità. Fermi gli investimenti. Aumentano costie imposte, in calo l’occupazione.Imprese quasi al tappeto. Tra gli imprenditori cresce il pessimismo: “così non si va da nessuna parte”

Gabriele Morellisegretario

CNA Emilia Romagna

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SCEGLI LA BCC PER I TUOI INVESTIMENTI.FRUTTERANNO PER TE ED ANDRANNO A FINANZIARE LE FAMIGLIE, LE IMPRESE, LE ASSOCIAZIONI, GLI ENTI LOCALIDELLA TUA COMUNITÀ. IN UNA PAROLA,LO SVILUPPO DEL TUO TERRITORIO.

Banche di Credito Cooperativodell’Emilia Romagna

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tiLo racconta l’ultimo rapporto di Bankitalia sull’economia regionale

Ripresa (troppo) lentaanche in Emilia-RomagnaIl futuro è ancora incerto, l’Emilia-

Romagna resta lontana da unaripresa stabile e duratura. E scon-terà anche i pesantissimi effetti del

terremoto. L’ultimo rapporto diBanca d’Italia sull’economia regiona-le mostra che a brillare è solo il turi-smo, sostenuto dalla componentestraniera. Continua la stagnazionedel settore delle costruzioni, strettonella morsa della crisi del mercatoimmobiliare e dal crollo delle operepubbliche, bloccate dal patto di stabi-lità che vincola gli enti locali. Tra leimprese camminano quelle con unaforte vocazione all’export, trainatedalla vivacità della domanda prove-niente da oltreconfine. Annaspano leaziende che si rivolgono al solo mer-cato domestico. In una settantina di pagine la bancacentrale fotografa il sistema produtti-vo regionale ma anche l’andamentodel credito, confermando che le ban-che nell’erogazione di prestiti tendo-no a essere sempre più selettive: bene,quindi, le aziende reputate solide, indifficoltà, invece, le imprese con unaredditività minore e un più elevatolivello di indebitamento. Qualche numero per mettere a fuocoil sistema regionale. La crescita delProdotto interno lordo è rallentata,fermandosi a un modesto incrementodello 0,8%, contro l’1,9 del 2010. Asua volta l’industria è penalizzata daun calo degli ordini, con una perditadello 0,6%. E se il fatturato nonmostra comunque cedimenti, con unvolume d’affari che fa un balzodell’8,1%, crollano gli investimenti,diminuiti del 5,5%, a conferma dellaforte prudenza delle imprese a frontedi prospettive ancora molto incerte. Il settore maggiormente in crisi conti-nua ad essere quello delle costruzioni,che perde fatturato (-4,6%) e investi-menti (-5,1%), e si confronta anchecon un dimezzamento degli appaltibanditi, diminuiti di ben il 40%.

Mentre il turismo continua a viaggia-re con grandi numeri e un aumentodel totale delle presenze, cresciutedell’1,6%, anche le vendite al detta-glio segnano il passo, con un calodell’1,6%.La stretta creditizia è confermata: incalo dello 0,3% gli impieghi a favoredelle imprese, stessa percentuale perle famiglie, con previsioni tutt’altroche rosee, visto che Banca d’Italiastima un calo complessivo dei presti-ti pari al 2,5%. Il credit crunch noninteressa però tutte le imprese. Adessere penalizzate sono le aziendeclassificate ad alto rischio, sulla basedel rating assegnato dalla Centraledei bilanci. Al contrario le impresecaratterizzate da un basso livello dirischio hanno usufruito di un aumen-to del credito pari al 7%. Del resto anche la raccolta è diminui-ta, con una perdita secca dei depositidelle aziende, che sfiora il 4%. “Purrimanendo su livelli elevati nel con-fronto internazionale – spiegano aBanca d’Italia –, in Emilia-Romagnasi è interrotta la crescita del rapportotra ricchezza totale delle famiglie e

reddito disponibile, anche a causadella decelerazione dei prezzi degliimmobili”. E a partire dal 2013entreranno in vigore le nuove regoledi Basilea 3, che impongono alle ban-che di rafforzare la patrimonializza-zione, con una conseguente maggioreselettività nell’erogazione di prestiti.L’Emilia-Romagna si conferma terzaregione italiana, dopoLombardia e Veneto,per numero di impreseesportatrici, che sono23mila. E la forte voca-zione all’export del siste-ma produttivo è statasostenuta da una cresci-ta della domanda prove-niente dall’estero, anchese in rallentamento nelcorso della secondaparte del 2011, con un più 13,1%.Quanto ai bacini commerciali leaziende hanno prima di tutto benefi-ciato della crescita dei Paesi dell’areaBricst, con un balzo di circa il 20%.Sui mercati europei, invece, ladomanda, seppure in aumento, risul-ta meno dinamica. Francia, Gran

Brilla il turismo,corrono le impresevocate all’exportma arranca chi vende in Italia

INDAGINE>>

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INDAGINE

Bretagna, Germania, continuano adessere i principali sbocchi, ma per lepiccole imprese resta la difficoltà dipresidiare i bacini esteri.Tra i settori profondo rosso, ancora,per le costruzioni. In questo casooltre che con la perdita di fatturato, leaziende si confrontano con prospetti-ve che per il 2012 restano pesante-mente negative. La banca centrale ha

analizzato un campione di impresedel settore con almeno venti addetti:oltre la metà, lo scorso anno, ha subi-to un forte arretramento. Dato con-fermato da Ance, l’associazionenazionale dei costruttori, che denun-cia una diminuzione degli investi-menti in costruzioni pari a oltre il5%. La contrazione si rileva sia nel-l’edilizia privata, a causa della forte

crisi del mercato immobiliare, sia nel-l’edilizia pubblica, che paga il prezzodi una limitata capacità finanziaria.Per uscire dalla strettoia della scarsitàdelle risorse pubbliche per le infra-strutture sono aumentati gli interven-ti in partnership tra pubblico e priva-to, operazioni che l’anno scorsohanno interessato il 24% del merca-to regionale delle opere pubbliche.Una quota rilevante ma non destina-ta, secondo l’analisi di Banca d’Italia,ad aumentare. Le difficoltà si riflettono sull’occupa-zione, nonostante un aumento dello0,5% del tasso di occupazione, cre-scita trainata dalla componente fem-minile. Ma sono soprattutto i nume-ri sul ricorso agli ammortizzatorisociali a manifestare ancora unavolta impietosi la stagnazione delmercato del lavoro. Certo, l’Emilia-Romagna riesce a contenere la cassaintegrazione rispetto ad altre aree delPaese, ma ha chiuso comunque l’an-no con 80 milioni di ore di Cig chehanno riguardato quasi 50mila lavo-ratori. Su questo fronte la situazioneè migliorata rispetto al 2010 (unadiminuzione del 30%), ma dal primosemestre di quest’anno non sono arri-vati segnali positivi. Nell’industria enei servizi si assiste, infatti, a una fuo-riuscita di manodopera, pari allo0,8% nel manifatturiero e allo 0,2 nelterziario. Aumenta però la precarietà:nel 2011 le nuove posizioni di lavorosono state prevalentemente regolatecon contratti a tempo determinato.Con il risultato che l’EmiliaRomagna riesce comunque a conte-nere, rispetto alle altre regioni italia-ne, gli effetti della recessione, madeve comunque confrontarsi con untasso di disoccupazione che quest’an-no arriverà a superare il 7%

IL CASO

Oltre una novantina di aziende. Un girod’affari di un miliardo. Questo, alme-

no, prima del terremoto che ha devastatoparte dell’Emilia. Il distretto biomedicale diMirandola, nel modenese, è in ginocchio. Èuno dei più importanti d’Europa, un fazzo-letto di un sistema produttivo d’eccellenza,che annovera una rete di piccole e medieimprese e grandi multinazionali. “Abbiamo stimato che il terremoto allenostre aziende provoca una perdita di 20milioni di euro alla settimana”, dice MariaGorni, presidente del consiglio di ammini-strazione di Ri.Mos., e del consorzioConsobiomed, che associa una trentina diaziende. Numeri da far tremare ii polsi, perquesto distretto ad altissimo contenuto diricerca e innovazione che aveva appenafesteggiato il 50esimo anniversario. Unaricorrenza che avrebbe dovuto esserefesteggiata da numerose iniziative lungotutto l’arco dell’anno, tra mostre e conve-gni. Tutto annullato, ora le imprese cercanosolo, tra mille difficoltà, di riprendere l’atti-vità produttiva. Quasi tutte hanno subitogravi danni. Chi non ha visto crollare ilcapannone, si trova comunque con uno sta-bilimento inagibile. Per gli oltre 5mila addet-ti del distretto cassa integrazione e posto dilavoro a rischio. “Solo il 20% delle imprese – spiega Gorni –è riuscito, a poca distanza dal sisma, a farripartire l’attività. La situazione è drammati-ca. Siamo tutti scossi, cerchiamo di nonricorrere, per quanto si può, agli ammortiz-zatori sociali. E si cercano soluzioni provvi-sorie di fortuna come tensostrutture doveriorganizzare l’attività. Molti stanno ancoracercando di salvare un po’ di merce. Tanti

delocalizzano, in attesa di poter tornare aMirandola, dove non si trova un capannoneagibile. Vanno nel Mantovano, nelBolognese. Mirandola è una distesa di tendedove gli imprenditori cercano di sopravvive-re, di rimettere in moto l’azienda. L’Asl ci stadando una mano ma la situazione è diffici-lissima”.Per ora le multinazionali, che nei giorniimmediatamente successivi alla scossa sem-bravano pronte a fare i bagagli per trasferi-re altrove l’attività, non sono in fuga. “Maabbiamo bisogno che le istituzioni e ilGoverno non si dimentichino di noi”, diceGorni. “Il terremoto è stato devastante e ilsettore biomedicale è particolarissimo. Ognivolta che produciamo, se lo facciamo in unanuova sede, dobbiamo procedere nuova-mente con la certificazione. Nei prossimimesi dovremmo capire meglio come e inche modo proseguire, alla luce del decretoche impone l’adeguamento delle struttureproduttive alle normative antisismiche. Perora lottiamo per riprenderci. Ma ci sonoancora tante aziende ferme”

Ma le multinazionali non abbandonano il territorioBiomedicale, il sisma ha colpito

un distretto da un miliardo di euro

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EXPORT

Catturare la domanda e con-quistare spazi di mercato lad-dove l’economia galoppa. E’una necessità per le imprese

per andare oltre la crisi e superare lastagnazione.Il Brasile, sesta economia mondiale,porta di ingresso del Mercosur - ilmercato comune dei Paesi dell’A-

merica Latina- corri-sponde a questo iden-tikit: un bacino inesau-ribile di materie prime,Pil in costante aumen-to (+3,2% nel 2012 e+4,5% nel 2013 secon-do stime Ice), debitopubblico basso (37%del Pil) e un avanzo pri-mario tale da spingere ilgoverno alla creazione

di un fondo sovrano. Il Paese verde-oro sta vivendo unafase di solidità politica e di forte svi-luppo economico, sostenuto daimportanti riforme in campo sociale,

Nel Paese verde-orola crisi non arriva:

nel 2012 il PIL crescerà del 3,2%,

del 4,5% l’anno dopo

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con l’ascesa della classe media ed unaconseguente forte propensione alconsumo interno, tanto da essere unadelle principali mete per il commer-cio internazionale e per gli investi-menti delle imprese, ovviamentecomprese quelle tricolori. L’interscambio tra Italia e Brasile saleanno dopo anno, tanto che nell’ulti-ma decade è aumentato del 125%.L’Italia è diventato l’ottavo partnercommerciale del Brasile, secondo, tragli europei, solo alla Germania, gra-zie forse anche di un feeling partico-lare fondato su forti affinità cultura-li: su 193 milioni di abitanti, 25 sonooriundi italiani.Un Eldorado degli affari insomma, acui l’Italia si è approcciata di recentecon una missione di sistema promos-sa dai Ministeri dello Sviluppo eco-nomico e degli Affari Esteri in colla-borazione con le Regioni, il supportodell’Ice e dell’Ambasciata italiana inBrasile e la partecipazione della retedelle Camere di commercio.

A sbarcare nel “Paese del futuro”sono state circa 230 imprese, porta-bandiera delle diverse filiere produt-tive italiane d’eccellenza, alla cuivalorizzazione era indirizzata l’inizia-tiva inserita nella rassegna promozio-nale del Made in Italy denominata“Momento Italia Brasile 2011-2012”.Il Brasile è stato individuato comePaese prioritario, anche in considera-zione della possibilità di trovaresinergie collegate allo svolgimentodella Coppa del Mondo di Calcio nel2014 e delle Olimpiadi nel 2016,grandi eventi sportivi che fanno davolano ad importanti programmi disviluppo infrastrutturale. La formuladella missione, fondata su un’azioneistituzionale comune, ha puntato sulprotagonismo dei territori: ad ognu-na delle Regioni partecipanti (Mar-che coordinatrice), ha fatto capo l’or-ganizzazione e il coordinamento delsettore produttivo di riferimento. Ilfulcro è stato a San Paolo, porta diingresso all’economia del Paese, dovesi è svolta una sessione plenaria uni-ficata di presentazione del SistemaItalia e delle opportunità di collabo-razione commerciale, imprenditoria-le e di investimento ai principali ope-ratori economici e alle istituzioni.La missione ha toccato poi Curitiba,Belo Horizonte, Santos e San JosèDos Campos dove si sono svolte ses-sioni parallele composte da incontribilaterali con controparti locali sele-zionate ed iniziative promozionali inbase ai settori d’interesse e agli ambi-ti di specializzazione delle Regioniitaliane (agroindustria, legno/arredo,moda, aeronautica, automotive, edi-lizia, agroalimentare, innovazionetecnologica, nautica).La Regione Emilia-Romagna è statacapofila nazionale per le impresedella filiera agroindustriale con focusa Curitiba nello Stato del Paranà. “Il sistema Italia si è presentato con

Missione emiliano-romagnola nel Paese sudamericano emergente

Brasile, mercato che vale un mundial

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una dinamica nuova – sottolinea l’as-sessore regionale alle Attività produt-tive, Gian Carlo Muzzarelli – Il Bra-sile è un Paese a cui l’Emilia-Romagna guarda con attenzione pernumeri ed opportunità. Le aziendeemiliano romagnole già stabilmentepresenti sono 54 con uffici di rappre-sentanza, distributori e stabilimentiproduttivi”.L’Emilia-Romagna si è impegnata inun’azione di diplomazia economica ein affiancamento alle attività impren-ditoriali. Nella missione, insieme allaRegione, diversi altri attori: Confin-dustria Emilia-Romagna, Confarti-gianato Modena, Centro ServiziOrtofrutticoli (Cso) di Ferrara, Caabdi Bologna, Comune di Ravenna e leUniversità di Bologna e Parma. Oltre alle tappe del programma uffi-ciale, la Regione ha accompagnatoalcune imprese anche a Laguna eJoinville nello Stato di SantaCatarina. Le 30 imprese regionalipartecipanti - le filiere più rappresen-tate, meccanica (43%), agroalimen-tare (26%), abitare-costruire (14%) –hanno avuto l’opportunità di cono-scere il mercato brasiliano, le sue isti-tuzioni, le sue regole, fare incontricon le aziende locali e porre le basiper future collaborazioni commercia-li e produttive in una realtà non faci-le. Non poche sono infatti le proble-matiche con cui confrontarsi: lentez-za delle procedure e della burocrazia,sistema fiscale complesso e stratifica-to, stringente politica doganale. Iltema più spinoso è quello dei daziall’importazione (a protezione delleproduzioni locali) che possono arri-vare all’80% del valore del prodotto.Quindi per avere successo e superareuna concorrenza agguerrita, una logi-ca di sola vendita di prodottidall’Italia può non può essere suffi-ciente. La strategia del governo brasi-liano è di attrarre partner e progettiche possano coinvolgere il nascentetessuto di Pmi locali. Meglio quindipensare ad un modello misto di ven-dita e produzione, attraverso jointventure e accordi commerciali conimprese locali. Possono essere vincen-ti progetti imprenditoriali di ampiorespiro basati su relazioni stabili eaccordi istituzionali. Sotto quest’ulti-mo aspetto, la Regione Emilia-Romagna ha sviluppato da tempo

azioni di collaborazione nell’ambitodella cooperazione decentrata conlo Stato del Paranà, 10 milioni diabitanti, quinta economia delBrasile.La missione di sistema è stata l’oc-casione per rafforzare la partner-ship con il Paranà: è stata infattisiglata una intesa (ad integrazionedel protocollo di collaborazione fir-mato nel 2009) per scambi di espe-rienze nel settore agroalimentare,incentrata su agroindustria, infra-strutturazione, servizi e assistenzatecnica nel comparto ortofrutticolo.“La firma e il potenziamento didiversi accordi sono la dimostrazio-ne concreta che la collaborazionepuò svilupparsi ulteriormente. –commenta l’assessore Muzzarelli –Passiamo alla fase operativa raffor-zando il fondamentale asse agroin-dustria e creando nuove opportu-nità nella meccanica agricola”.A Curitiba, la firma dell’accordo haconcluso due giorni intensi conincontri istituzionali con il Consoleitaliano, alla Fiep (Confidustria) eFecomercio (rappresentanza deicommercianti), con il vice Governa-tore del Paranà ed i Ministri dell’In-dustria e Agricoltura. Nel program-ma anche un seminario tecnico bila-terale sulla filiera agroindustria e la

visita al Tecpar, il parco tecnologi-co. Il Paranà è il secondo maggioresportatore di prodotti agricoli, masono ancora non adeguate la catenadella conservazione-trasporto sulunghe tratte e la filiera di trasfor-mazione agroindustriale. Opportu-nità potrebbero prendere forma perla fornitura di tecnologie all’avan-guardia nelle linee di lavorazione dimagazzino e nel packaging.Il Caab, mercato ortofrutticolo diBologna, è stato preso a modello.“Riteniamo l’esperienza interessan-te sotto l’aspetto della logistica edella fornitura di alimenti – osservaNorberto Ortigara, ministro dell’A-gricoltura del Paranà – per riorga-nizzare e ristrutturare il Ceasa, ilcentro ortofrutticolo di Curitiba”

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IL PROGETTO

L’esplorazione del mercato verde-oro è proseguita con la partecipa-

zione alla prima edizione della fiera“Sial Brazil” a San Paolo, dove sonostate protagoniste 16 aziende emilia-no-romagnole. Una cospicua presenzache conferma le potenzialità ricettivedel mercato brasiliano e consolida l’at-tività di incoming svolta negli ultimianni da Deliziando, il progetto di pro-mozione e valorizzazione dei prodotti evini regionali a qualità regolamentatasui mercati esteri promosso daRegione, sistema delle Camere di com-mercio dell’Emilia-Romagna ed Union-camere regionale, con i Consorzi di

Tutela e l’Enoteca Regionale comepartner operativi. A buyer, operatori specializzati e pubbli-co sono stati proposti i prodotti compre-si nel paniere di “Deliziando”.Al Sial sono stati coinvolti gran parte deisoggetti che in Emilia-Romagna fannoattività di promozione per il food&wine:le Camere di commercio ed Unioncame-re con l’Assessorato all’Agricoltura,Enoteca e consorzi tutela, il sistema fieri-stico attraverso Fiere di Parma in accor-do con l’Assessorato alle Attività produt-tive, oltre al Consorzio export PiacenzaAlimentare. Per la prima volta l’Ice erapresente nello stand regionale

Coinvolte 16 imprese dell’Emilia-RomagnaDeliziando sbarca in Brasile

“Vista da Vicino” il magazine televisivo della Giunta regionale, ha dedicato due puntate al Brasile. I video sul sito www.inform.er.it, documentano gli accordi firmati con lo Stato del Paranà e raccolgono le testimonianze degli imprenditori emiliano-romagnoli.

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chiamo, che si occupa di crowd-sourcing; Italica Edizioni, casa edi-trice di saggistica sulla culturapopolare italiana. Le 14 “aspiranti imprese” sonoinvece: Laboratorio di arti graficheclassiche e contemporanee, cheaggiorna al 2.0 le antiche tecnichedi stampa; Manoteca, arredamentofatto a mano; Sfera cubica, coope-rativa di produzione e promozionemusicale; Edgelab S, progetti traarchitettura, design e ingegneria;Tesla Consulting, start up di serviziinformatici e cyber-intelligence;Seiperdue Snc, audiovisivo sul web.E ancora: Youtool design out of thebox, piattaforma on line per il desi-gn; Wunderkammer, collettivo cheopera anche in co-working; D-hand_design a mano; Elecktrochic– Art you wear, accessori e gioielliin materiali elettronici. Infine cisono: Ginger: Gestione idee nuove egeniali in Emilia-Romagna, piat-taforma di raccolte fondi per ideedei cittadini; Minimess.tv, tv suinternet per bimbi; Millewatt stu-dio, comunicazione hi-tech sul web,Proget-art, arte e architettura

Cineteca di Bologna (grazie al con-tributo della Regione e il supportodi Aster) e affidati ad altre impresevincitrici posti gratuiti nei corsi dispecializzazione di Fondazione AterFormazione. L’obiettivo è vederequesti giovani, tra qualche anno, acapo di società di successo. Per le “neo-imprese”, in ordine dipunteggio, sono stati scelti: LesLibellules, atelier di abiti sartorialiper bambini; Bottega Finzioni,scuola di scrittura per cinema e tvfondata da Carlo Lucarelli; RenStudio, che ha lanciato fumetti sulweb; Ciclostile Architettura, cheidea riqualificazioni attraverso l’ur-banistica partecipata; Comuni-

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INCHIESTA

Non è un paese per creativi?Bologna prova ad esserlo.Attraverso il bando Incredi-bol! L’Innovazione creativa

di Bologna, il Comune ha scelto 20tra imprese appena nate o aspirantitali, con base soprattutto a Bolognama anche nel resto della regione,garantendo sostegno economico e

manageriale. Un modoper tendere una manoalle professioni in cui èla creatività a fare ladifferenza, le stesse chein fase di start uphanno bisogno di unaiuto prima di potercamminare sulle pro-prie gambe. A vinceresono stati i progettigiovani dietro ai quali

si sono fiutate le idee migliori: labo-ratori artigianali di arti grafiche,atelier di abiti sartoriali o web tvper bambini e architetti dediti allariqualificazione urbana partecipata.Incredibol! offrirà loro spazi, con-sulenza in tema di business e pianidi sviluppo, fondi (10mila euro intutto) e supporto promozionale.Un’attività resa possibile grazieall’appoggio di Comune e Fondazio-ne Carisbo, in collaborazione conBam! Strategie culturali, Provincia diBologna, Regione, Università, Emi-lia-Romagna Startup e Arci. Al bando 2012, diretto a impresedella cultura del materiale, come ildesign, e alla creatività in generalein ambiti artistici, storici e musicali,hanno partecipato 148 progetti: unbuon incremento rispetto ai 92 del-l’anno scorso. Due le categorie: leneoimprese, tra cui sono state scel-te 6 società su 19, e le aspirantiimprese, dove a vincere sono statein 14 su 129. Nelle scorse settimane sono stateavviate le consulenze a due start updell’audiovisivo, promosse dalla

148 i candidati,dalla piattaforma

di idee geniali,alla web tv

per bambini

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Le start up vincitrici del bando Incredibol!: idee giovani che guardano lontano

La creativitàdiventa impresa

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rinnovabili e dell’ edilizia ecososteni-bile – dichiara Giuseppe Paoletti,vicesegretario generale della Cameradi commercio italiana per il RegnoUnito - sta continuando a crescere. Iprodotti italiani in questo camposono particolarmente apprezzati, siaper la ricerca tecnologica sia per ildesign e l’estetica. Si tratta di mirareai Paesi con maggiore potenziale dicrescita, non potendo più contare,esclusivamente, sul mercato interno.Per questo servono efficaci piattafor-me di vendita, che assicurino risulta-ti e contatti chiave. In un mercatoestremamente competitivo e su unascala globale, le Pmi devono esseredisposte a investire direttamente nel-l’internazionalizzazione, contandosu collaborazioni con agenzie e par-tecipazioni a manifestazioni interna-zionali che garantiscano risultati,visibilità, contatti e, quindi, realipossibilità di penetrazione nei mer-cati, più che attendere l’assistenzadell’ente pubblico nazionale”.Un invito che l’Emilia-Romagnasembra aver colto in pieno. A Lon-dra ha portato materiali innovativi,componentistica, soluzioni per il

Aziende emiliano-romagnolein vetrina all’edizione 2012di Ecobuild, la fiera interna-zionale dell’edilizia ecososte-

nibile tenutasi a Londra. Rilevante,rispetto alla quota di espositori ita-liani, la presenza di realtà regionalidell’indotto legato alla produzionedi materiali per l’edilizia. Una scelta

non casuale per il setto-re edile dell’Emilia-Romagna, già proietta-to al dopo congiunturaeconomica con strategiedi sviluppo in chiaveinternazionale.Ecobuild, infatti, è lapiù grande manifesta-zione mondiale in mate-ria di edilizia ecososte-nibile ed energie rinno-

vabili e, sotto il profilo degli scambicommerciali, è la prima nel RegnoUnito. A Londra, associazioni d’im-prese e distretti industriali, architet-ti e amministrazioni regionali negliultimi anni sono andate a mostrarele innovazioni e le eccellenze messein campo per la ricerca e lo svilupponel campo energetico e dell’edilizia

ecosostenibile: dalle ultime novitàpresentate da ConfindustriaCeramica, ai progetti dell’AgenziaCasa Clima ai sistemi di certificazio-ne. L’edizione 2012 di Ecobuild hapermesso di rilanciare su scala mon-diale le esperienze italiane nel campodell’ecosostenibilità, aprendo agliespositori una corsia preferenzialeper le prossime edizioni di Ecobuildin Cina, India e Australia, i mercatiemergenti per l’edilizia green. Settorecon margini di crescita importanticui stanno guardando con interessele imprese emiliano-romagnole piùdinamiche.A coordinare la presenza di aziende“nostrane” è la Camera di commer-cio italiana per il Regno Unito(Icciuk). Nel 2011 è riuscita a porta-re oltre Manica più di 100 esposito-ri italiani, la maggiore rappresentan-za, per un solo Paese, a una manife-stazione che coinvolge in media1.300 partecipanti da ogni parte delpianeta e che, quest’anno, per laprima volta, inaugura le edizionicinese e indiana, a Shanghai (è stataad aprile) e Mumbai (a settembre).“L’export italiano nel settore delle

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SETTORI

Imprese e distrettiindustriali

protagonistial padiglione

italiano

Aziende dell’Emilia-Romagna in vetrina a Ecobuild 2012. Per reagire alla crisi innovando

Edilizia ecosostenibile,missione a Londrad

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risparmio di materiali e costi oltreal rispetto dell’ambiente e l’eccel-lenza del comparto regionale. Nonè un caso. Il mercato britannico èdivenuto molto attraente, maestremamente competitivo e biso-gna usare la testa per conquistarlo.“Il governo britannico - aggiungePaoletti – sta stimolando ricerche einvestimenti sulle rinnovabili appli-cate a tutti i settori dell’economiacon meccanismi per promuovere eincoraggiare l’adesione alle tecno-logie verdi. La tendenza verso ilgreen building ha subito un’accele-razione. Tali azioni avranno senso,però, se si potrà sviluppare unaricerca su base europea, con conse-guenti ricadute sulle industriemanifatturiere di esportazione”.L’Inghilterra, per esempio, sta pun-tando decisamente sul solare foto-voltaico, mentre la Scozia vuolediventare un hub europeo dell’eoli-co - soprattutto offshore - e di fontiche sfruttino, per esempio, l’ener-gia delle maree. Ecobuild è quindiuna piattaforma privilegiata perconiugare know how e risorse, efavorire un’industria europea dellerinnovabili. Non è casuale che, perl’edizione 2012, gli spazi espositivisiano stati “bruciati” a tempo direcord dalle richieste. Segno che leaziende italiane hanno ben chiaro iltrend del mercato. Il 2012 ha supe-rato i dati già ottimi 2011: 55milavisitatori per il padiglione italianocon più di 100 aziende (erano 16nel 2010) su oltre 1.300 metri qua-drati di superficie espositiva tramateriali da costruzione e accesso-ri (37,8% degli spazi), energie rin-novabili (21,6%) e Interior design(8,1%). Una strada, quella dellarigenerazione urbana, su cui glioperatori edili chiedono di muover-si con decisione. “Sono interventiche possono dare un forte contri-buto al settore, anche se non abreve termine – concorda GabrieleBuia, presidente regionale di AnceEmilia-Romagna – ma dobbiamostringere i tempi per essere prontiquando la congiuntura sarà piùfavorevole iniziando dal semplifi-care e rendere più omogenee leregole in materia di rigenerazioneurbana e introducendo un sistemadi premialità”

L’ANALISI

Scommettono sui mercati internazionali leaziende emiliano-romagnole volate

all’Ecobuild di Londra. Aziende come le reg-giane Graniti Fiandre, Nilo, Alubel, ma anchela Metalarch da Bologna. Trasferta oltreManica per Edilteco Group di San Felice sulPanaro (Modena), da un trentennio produt-trice di malte leggere termoisolanti a base diinerti superleggeri. Nata e cresciuta comeimpresa familiare (Paolo e Carlo Stabellini), èdivenuta una fucina di prodotti innovativi perl’edilizia con stabilimenti produttivi in Italia,Francia, Belgio, Argentina e Spagna. Oggiconta una sessantina di dipendenti e un fat-turato di 21 milioni (dato 2010), di cui il 65%derivante dall’export, ed è sempre più orien-tata verso i mercati internazionali. Nel 1981con le malte a intonaci leggeri termoisolanti abase di polistrene espanso vergine, rivolu-zionò il mercato edile. Vanta tuttora la piùimportante e moderna linea di produzione diprodotti premiscelati per la realizzazione disottofondi ed intonaci isolanti e forte del pro-prio know how collabora con aziende di tuttoil mondo realizzando produzioni locali sulicenza e componenti speciali. La tecnologia avanzata nel solare è invece neldna della SistemiFotovoltaici.com di Cesena.Nata nel 1978 dall’idea di Alberto Emiliani,Alessandro Valletta e Marco Lucchi (cui si èaggiunto nel 1989 Carlo Battistini), oggi èun’azienda che “coltiva energia”. “È unnostro nuovo sistema brevettato, che rende il6% in più rispetto al sistema fisso”, sottoli-nea Alberto Emiliani. “In più l’impatto visivoè contenuto e rende l’impianto integrato conl’ambiente rurale”. L’installazione degliimpianti fotovoltaici sul terreno avviene conuna struttura di sostegno a inclinazione varia-bile, con la tecnica e le attrezzature utilizzateper l’impianto di vigneti e frutteti, senzanecessità di basamenti o zavorre. Una solu-zione non invasiva che abbatte costi accesso-ri di installazione e facilita “l’inseguimento”del sole. Nel 2010 l’azienda ha installato il2% del fatturato nazionale di impianti foto-voltaici e punta a crescere ancora: oltre 40 lesue squadre di elettricisti specializzati nelmontaggio.A Londra è andata anche TeTa Ecoliving,azienda di progettazione di Reggio Emilia

forte di un team di esperti nel campo dell’e-dilizia a risparmio energetico, acustica, ter-motecnica ed elettronica. Opera in tutti i set-tori delle rinnovabili realizzando impianti“chiavi in mano” con soluzioni che si con-centrano sul rapporto fra uomo, ambiente,tecnologia ed energia. TeTa offre geotermia,fotovoltaico, solare a cogenerazione, demoti-ca, passando per interior design e progetta-zione di giardini e, soprattutto, un sistemacostruttivo innovativo per il territorio italianonel campo dell’edilizia residenziale: ilMetalframing, un metodo brevettato ingrado di sfruttare al massimo la potenzialitàdell’acciaio. Un prodotto ad alta praticità,resistenza al fuoco, prestazione antisismicaed elevata performance acustica e termica.“Il tradizionale modo di costruire e progetta-re - spiega Andrea Azzali, presidente di TeTaEco Living - non è più in grado di far fronteall’alta qualità richiesta dall’utenza e allemolteplici esigenze del mondo delle costru-zioni”

Edilteco Group, Sistemi Fotovoltaici e TeTa EcolivingIn vetrina tre casi di successo

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Tutto inizia cento anni fa. Era il1912 quando otto cooperativecon 400 soci, birocciai e sca-riolanti, costituirono il

“Consorzio fra le cooperative dibirocciai, carrettieri e affini dellaProvincia di Bologna”. All’indomanidell’approvazione della legge che isti-tuiva la figura giuridica del Consor-

zio fra Cooperative, uti-lizzarono quella norma-tiva innovativa perpoter crescere autono-mamente, per partecipa-re direttamente alle garepubbliche ed evitarequindi il lavoro insubappalto.Il primo bilancio delConsorzio che compiequest’anno un secolo di

vita fu di 300 mila lire (corrispon-denti circa a un milione di euroattuali) e la prima importante acqui-sizione nel 1914 fu l’appalto noven-nale di manutenzione delle strade diBologna. Oggi, dopo aver attraversa-to situazioni critiche ed altre più for-tunate, l’allora Consorzio di biroc-ciai è diventato uno dei più impor-tanti soggetti imprenditoriali del set-tore delle costruzioni con 300 soci edun fatturato che da anni si attestaoltre il miliardo di euro.Nel corso del suo secolo di vita,aveva cambiato nome nel 1946 eancora nel 1979 quando, dopo l’uni-ficazione con i consorzi delle coope-rative di produzione e lavoro diModena e Ferrara, assunse la deno-minazione attuale: Consorzio Coo-perative Costruzioni. Il CCC è unbuon testimone delle crisi e delle fasidi sviluppo del Paese: ha vissutomomenti difficili, sia per le condizio-ni economiche di contorno, sia per itravagli che periodicamente hannoinvestito il corpo sociale. Tuttavia, lasolidarietà della base sociale e l’at-taccamento alla funzione consortile,

Nato nel 1912, il consorzio cooperativo affronta la crisi forte dei valori di sempre

CCC, un secolo di vitadai birocciai all’AV

hanno fatto sì che ogni volta il Cccne sia uscito risanato e più forte diprima.Per quanto attiene ai dati economici,il Consorzio ha archiviato un 2011difficile con un utile di soli 500milaeuro, con un ‘portafoglio lavori’acquisiti destinato a garantire neiprossimi anni una produzione percirca 1.650 milioni di euro (nel 2010erano 1.579 milioni di euro). Ma,cifre a parte, qual è il futuro del CCCe, in generale, del settore dellecostruzioni?“Il consorzio – dichiara PieroCollina, ventunesimo presidente, incarica dal 1998 - vive la situazione digrave crisi del settore delle costruzio-ni come tutte le altre imprese e, ope-rando prevalentemente in Italia, e nelsettore pubblico, è fortemente condi-zionato dai vincoli posti dal Patto diStabilità. Il problema che si apre nel-l’immediato futuro è legato alla com-pressione del mercato ed alla restri-zione del credito. E’ ormai scontatoche il budget delle acquisizioni predi-sposto nel dicembre 2011 sarà forte-mente ridimensionato, ma anche leprospettive per il 2013 non sonomolto rassicuranti”.Pur tuttavia, da un semplice Consor-

zio provinciale fatto per la volontà dilavoratori determinati, oggi per laconvinzione delle cooperative asso-ciate e dei suoi lavoratori il CCC siappresta a nuovi traguardi, miglio-rando ulteriormente la qualità dellasua funzione, a fronte dei mutamen-ti economici e sociali, che hanno con-traddistinto i 100 anni trascorsi e,soprattutto, di quelli che verranno.Cent’anni nel corso dei quali la coo-perazione si è affermata anche comeidea imprenditoriale valida, competi-tiva, sempre eticamente rigorosa erispettosa delle regole che governanola vita del nostro Paese, verso ilquale, nel corso dei 150 dell’Unità diItalia, il secolo di vita del Consorzioha sicuramente portato un piccolocontributo alla crescita economica eal miglioramento delle condizionisociali.Significativo è stato il ruolo del CCC

di M

ilena

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L’utile si è ridotto a 500mila euro, ma al Consorzio

non mancano i progetti per il futuro

STORIE

Anni ’30: La famiglia

di un capocantiere di opere stradali.

Sono il padre, la madre e i fratelli

di Vincenzo Martino, per molti anni

presidente della Coop Costruzioni, associata al CCC.

Foto da Archivio Ferri/Roversi

Al centro,la terza torre

della Regionerealizzata da CCC

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nelle opere infrastrutturali, fra lequali sono da segnalare la realizza-zione della Direttissima Bologna-Firenze degli anni trenta del XX seco-lo e l’Alta Velocità del XXI secolo,per non parlare di strade, ponti, case,interi quartiere, scuole. Nell’ultimodecennio l’impegno del Consorzio siconsolida in campo nazionale con larealizzazione di grandi opere a retecome le linee Alta Velocità Milano-Bologna e Roma-Napoli, con qualifi-cati restauri quali quello del Teatroalla Scala di Milano e quello (ancorain corso) della Galleria degli Uffizi diFirenze. Tra i cantieri di prossimoavvio figura la costruzione e gestionedi un’infrastruttura a trasporto rapi-do di massa collegamento tra l’aero-porto Marconi e la stazione centraleferroviaria di Bologna.“Il progetto del people mover – spie-ga il presidente – è una infrastrutturainnovativa, adatta ad un pubblicoprevalentemente di ‘viaggiatori’, chepuò essere un forte aiuto ai collega-menti con alcuni punti nevralgicidella città come la stazione ferrovia-ria e l’aeroporto del capoluogo emi-liano, ed è prevedibile che possa con-centrare su quest’ultimo più passeg-geri delle città vicine che, anche gra-zie all’alta Velocità, vedono ridotti i

tempi degli spostamenti. Ci auguria-mo, pertanto, di arrivare a breve aduna conclusione del percorso autoriz-zativo della monorotaia, allo scopodi contribuire alla crescita della cittàe, non ultimo, alla creazione di occu-pazione”.“Il CCC – conclude Collina - non sisottrarrà all’impegno ad affrontare ledifficoltà dei prossimi anni. Cambie-ranno le persone, ma i fondamentalietici, i principi di base, la sua moder-nità, nonostante gli anni, sarannol'involucro che aiuterà i futuri diri-genti cooperativi e consortili a man-tenere alti i valori della tradizionecooperativa. Da qui, la fiducia che l’i-dea cooperativa si svilupperà anchenei prossimi decenni e che quindianche l'importante funzione consorti-le sarà confermata e valorizzata daisuoi soci”

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IL FOCUS

Il Consorzio Cooperative Costruzioni harealizzato importanti lavori in project finan-

cing ed occupa un posto di rilievo fra i princi-pali player nazionali, in questo specifico com-parto, che ha consentito a cooperative picco-le, medie e grandi di sperimentarsi – anche inalleanza con imprese private – sulla finanza diprogetto sulla base delle migliori pratiche dimercato. A 12 anni dall’introduzione del project finan-cing nella legislazione nazionale dei lavoripubblici può essere delineato un primo bilan-cio dell’utilizzo in ambito regionale di questoistituto che è stato utilizzato in una ampiagamma: dai progetti di ampia valenza socia-le e piccolo taglio quali asili nido, scuolematerne, residenze per anziani, piscine edattrezzature sportive agli impianti per la pro-duzione di energia da fonti rinnovabili; dalleinfrastrutture per il trasporto rapido di massa,ai parcheggi, ai porti turistici, dal social hou-sing agli studentati, agli ospedali, ai cimiteri;ai grandi progetti come le autostrade.La Regione, i Comuni capoluogo di provin-cia, le ASL e le Aziende Ospedaliere, maanche i piccoli Comuni, gli enti pubblici eco-nomici, fino alle Provincie che sono rimaste in

generale più ai margini, si sono attivate persoddisfare i bisogni ed offrire servizi qualifica-ti ai cittadini utenti in un decennio che è statocaratterizzato dal contrarsi progressivo deivolumi della finanza locale.“Ma l’avvio lento dell’applicazione delproject financing e l’esplodere della crisi suimercati finanziari con le conseguenze sulmercato del credito e del private equit - affer-ma Massimo Cavrini, direttore attività com-plesse del CCC - non hanno permesso dicogliere il massimo risultato possibile a bene-ficio dell’economia regionale e delle comu-nità locali”. Tuttavia, il project financing non può essereletto solamente come una modalità per rea-lizzare opere pubbliche ovvero come contri-buto al Pil regionale. “Esso – precisa Cavrini -determina anche un contributo al migliora-mento alla vita del cittadino utente attraver-so l’erogazione di servizi di qualità, crea occu-pazione in una certa misura stabile nelmedio-lungo termine ed infine ha quale rica-duta la diffusione di una cultura economico-finanziaria e tecnica superiore che promuovee qualifica gli operatori economici e laPubblica Amministrazione”

Una modalità per realizzare le opere sempre più diffusaIl project financing in Emilia-Romagna

Piero Collinapresidente del Consorzio

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sport, con piccoli contributi allerichieste di numerosissime società,ma anche la cultura, sponsorizzandomostre, iniziative teatrali, pubblica-zione di riviste e cataloghi, e infine ilsociale, sostenendo iniziative disanità e welfare, oltre alle adozioni adistanza. Questo impegno costante,Betti lo ha espresso a lungo anchenell’attività amministrativa, comeassessore comunale e come dirigentedella Cna.Nel contesto dei festeggiamenti per i30 anni Rob-Car ha organizzato unconvegno sulla sicurezza nello spo-stamento delle merci nella convin-zione che la prevenzione degli infor-tuni sia fondamentale per la crescitaeconomica e sociale. Tra le principa-li causa di incidenti e infortuni inambito lavorativo c’è l’uso impro-prio delle attrezzature di solleva-mento. L’uso corretto del carrelloelevatore concorre a ridurre quindi

Una lunga crescita nell’attivitàd’impresa e nel saldo legamecon il territorio. Rob-Car,l’azienda lughese leader nella

movimentazione e nella logisticadelle merci di strada ne ha fatta dal1982, quando Mario Betti diedeconcretezza all’idea imprenditorialeche oggi coinvolge tutta la famiglia.

Attualmente la compa-gine sociale è costituitaoltre che dal fondatoreMario, anche dai figliYlenia e Valentino.“Festeggiare trent’annidi attività è sicuramenteun traguardo, ma rag-giungerlo con la consa-pevolezza che ciò che siè costruito avrà unfuturo, riempie di sod-

disfazione – osserva Mario Betti –gratifica sapere che sono i figli a darecontinuità ai sacrifici e alle aspettati-ve di una vita”. Rob-Car, superando anche momentidi difficoltà, oggi dà lavoro a unaquindicina di addetti. Nel 2011 hafatto segnare un fatturato record,superando quota 2,7 milioni di euro.“Lo sforzo di una vita non si appa-ga solo con il raggiungimento degliobiettivi, ma esistono momenti diincontro che solidificano le tracceche ognuno di noi cerca di lasciare”,aggiunge Betti. “Il lavoro fine a sestesso è indispensabile, ma se questimomenti non si possono condivide-re con gli altri, rimangono privi disostanza. È importante avere unbilancio fatto non solo di traguardiproduttivi, ma anche di tracce sulterritorio”.In questo trentennio la Rob-Car si èdistinta non solo per il lavoro svoltoo per il servizio offerto, ma perchéimpegnata nel sostenere la comunitàlocale, tanto da rappresentare unesempio di impresa socialmenteresponsabile nel promuovere lo

L’azienda lughese di logistica festeggia i 30 anni e avvia una partnership con Toyota

di M

ilena

Sa

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Grande attenzioneal tema della sicurezza

per contrastarel’uso improprio

delle attrezzature

Rob-Carsoluzioni in movimento

un fattore di rischio. ToyotaIndustrial Equipment, azienda lea-der mondiale nel settore dellamovimentazione e della logistica (7mila carrelli venduti all’anno sulmercato italiano e 155mila nelresto del mondo), che investe forte-mente nella ricerca della sicurezza enella formazione, ha trovato inRob-Car il partner ideale e in sin-tonia di valori per avviare unaccordo commerciale che è forierodi mutui vantaggi. Un contributoalla comunità e insieme una sceltasignificativa di un nuovo inizio, diuna ripartenza.“Con questo accordo alziamo illivello della nostra offerta”, con-clude Betti. “Scegliere Rob-Car-Toyota per un cliente vuol direpoter accedere a un full-service chemette al riparo dalla superficialità edal pressapochismo, garantendosisicurezza e risparmio”

OLTRE LA CRISI

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Fidindustria ER conferma lapropria presenza al fiancodelle imprese emiliano roma-gnole. In un contesto econo-

mico finanziario caratterizzato dallaforte congiuntura negativa interna-zionale, l’Assemblea dei soci diFidindustria Emilia Romagna haapprovato all’unanimità il bilancio

2011, a quasi due annidi distanza dall’iscri-zione nell’elenco spe-ciale ex art. 107 deltesto unico bancario. IlConfidi non si è rispar-miato ed ha prodottoun notevole sforzototalmente orientato alsupporto delle impresedel territorio, agevo-lando l’erogazione delcredito a particolaricondizioni, anche gra-zie all’utilizzo delFondo di CogaranziaRegionale stanziatodalla Regione Emilia-Romagna.All’Assemblea, nellaprestigiosa sede delMuseo del PatrimonioIndustriale di Bolognahanno partecipatonumerose imprese,

banche, Associazioni di categoria,rappresentanti dell’Assessorato alleAttività Produttive della RegioneER e della Camera di commercio diBologna. Appena prima, l’Assem-blea Straordinaria aveva sancito lafusione per incorporazione di CofimModena: un fondamentale passo inavanti verso la massima integrazio-ne e sinergia tra i confidi territoriali.Nel 2011 Fidindustria ha conferma-to il proprio ruolo di Confidi garan-te delle imprese del territorio, soste-nendo senza indugio il tessutoimprenditoriale locale duramenteprovato dalla negativa congiuntura

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FINANZA

banca/impresa, attraverso un sup-porto costante in termini di analisi eformazione dell’azienda verso unacorretta e consapevole gestione dellapropria capacità di rimborso.Per il triennio 2012 - 2014 Fidindu-stria ha predisposto un piano indu-striale vigoroso che poggia su trepunti fondamentali: una congruapatrimonializzazione per mantenerei requisiti richiesti da Banca d’Italia,un nuovo modo di gestire le relazio-ni con le banche attraverso accordispecifici e concreti, una costanteriorganizzazione interna e l’obietti-vo di massima integrazione e siner-gia con i confidi territoriali.“Il valore di un confidi - sottolineaStefano Borchini, presidente delConsiglio di Sorveglianza - risiedenella salvaguardia della prossimitàe nel mantenimento di un’ap-profondita conoscenza, anche peril tramite delle strutture delle asso-ciazioni territoriali d’appartenen-za, con le imprese affidate. Durantela crisi, i finanziamenti alle impresesi sono deteriorati più rapidamen-te. Questo è il nostro mestiere enoi, con le nostre debolezze e lenostre incertezze, proviamo a farloogni giorno, consentendo alleimprese l’accesso al credito allecondizioni migliori”

Nel 2011 oltre 150milioni di finanziamenti

Sono 147 i nuovi iscritti, per un totale

di 3.280 soci.

di E

nric

o V

ince

nzi Approva il bilancio 2011 e getta le basi per un nuovo rapporto con le banche

economico finanziaria: l’anno pas-sato registra di fatto una perditapari a circa 1.5 milioni di euro, afronte delle insolvenze registratesulle garanzie prestate dal Confidi alsistema bancario. Ciò nonostante, sono stati mante-nuti i volumi registrati nel 2010,anche a fronte degli effetti della crisisulla stretta creditizia verso leimprese. Dal punto di vista operati-vo, Fidindustria ha erogato nel2011 oltre 150 milioni di finanzia-menti, con un incidenza dell’83%sulle richieste presentate pari a 190milioni di euro; inoltre registra 147nuovi iscritti, in crescita del 3%rispetto al 2010, per un totale di3.280 soci aderenti al Confidi.“Su 44 confidi vigilati ben 29 hannodichiarato nel 2010 perdite per com-plessivi 25 milioni – spiega il presi-dente di Fidindustria, AlessandroVolta – contro un utile di soli 6,5milioni registrati dai restanti 15.Nell’attuale contesto, solo il 9%delle imprese dichiara un fatturato2012 in crescita, mentre il costo deldenaro è in costante aumento già dalsecondo semestre 2011, e le opera-zioni di investimento lasciano ilposto alle numerose richieste diliquidità e consolidamento”.Un quadro preoccupante che Fidin-dustria intende affrontare con laforza della collaborazione del siste-ma bancario: il Confidi ha recente-mente siglato un accordo che mettea disposizione delle imprese unplafond di oltre 120 milioni di europer rilanciare l’economia locale ecostruire insieme un rimedio concre-to contro il credit crunch. Sono 9 igruppi bancari che hanno aderito alplafond: Banca di Bologna, Banca diPiacenza, Banco Popolare, BNL,BPER, Cariparma, Cassa di Rispar-mio di Cento, Federazione Banche diCredito Cooperativo, Unicredit. Unnuovo modo di gestire il rapporto

Fidindustria ER: al fianco delle imprese

Alessandro Voltapresidente

di Fidindustria

A destra, Stefano Borchini,

presidentedel Consiglio

di Sorveglianza

Inserto redazionale

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Inserto redazionale

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Leva competitiva e motore per lo sviluppo

Logistica, mobilità delle merci, intermodalità, innovazionetecnologica nell’autotrasporto, sostenibilità: è sulla

migliore combinazione possibile di questi fattori strategiciche si gioca il futuro di un mercato di estrema rilevanza ed incontinua evoluzione. Le aziende chiedono agli attori dellafiliera logistica-trasporti la capacità di disegnare percorsi diintegrazione.

Non cercano più soltanto un fornitore, ma un partner innova-tivo e flessibile nell’offerta dei servizi in grado di aiutarle amigliorare la capacità competitiva, elemento indispensabileper affrontare l’internazionalizzazione. La recessione ancorain atto rende infatti evidente come il processo produttivo sialegato in modo determinante alla migliore organizzazione deitrasporti e della logistica.

Ciclat, quale ruolo per le cooperative?

SPECIALE LOGISTICA E TRASPORTI

Quando si parla di logistica inevitabilmente si deve toccare iltema del trasporto, aspetto che si configura come la vera

chiave di volta tenuto conto che assorbe circa il 50% dell’interocosto della mobilità della merce.La difficoltà in Italia si legge nelle cifre: la media del costo dellaconsegna in Europa è del 16%, mentre in Italia è al 20%.Secondo Domenico Greco, presidente della cooperativa CiclatTrasporti, presente sul mercato dell’autotrasporto merci perconto di terzi da circa trent’anni, partner logistico per la distribu-zione, si possono sintetizzare alcuni precisi punti che generanole criticità e sono causa di una minore competitività delle azien-de italiane. “Innanzitutto – sostiene Greco - una scarsa diffusio-ne dell’outsourcing logistico. Sebbene il nostro paese sia il quar-to più grande mercato logistico europeo il ricorso alla terziariz-zazione delle attività logistiche è relativamente poco diffusorispetto al resto del continente”. Va comunque ricordato che il tessuto produttivo del nostro

paese è costituito principalmente da piccole e medie imprese cheesprimono una domanda di logistica molto frammentata e per-sonalizzata basata quasi esclusivamente sul fattore costo.“Quindi – aggiunge Greco - una scarsa diffusione e standardiz-zazione di sistemi informatici e telematici per la logistica. Ancora,una mancata ottimizzazione tra gli attori delle supply chain. InItalia, anche per ragioni storiche, è sempre prevalso un approc-cio di chiusura dell’azienda verso i suoi business partner congrandi difficoltà nello scambio di informazioni fra gli attori dellastessa filiera logistica. Infine, una elevata incidenza dei tempi diinattività del trasporto. L’assenza di coordinamento tra interlo-cutori logistici e commerciali delle aziende genera ricaduteimportanti sui tempi di sosta che comportano inefficienze; emaggiorazioni di costo”. In Italia nel largo consumo la media è di tre ore di attesa controesattamente la metà degli altri paesi europei.“Altro dato che costituisce un grosso gap da recuperare – rimar-

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SPECIALE LOGISTICA E TRASPORTI

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ca il presidente di Ciclat -riguarda il costo dell’impresa di auto-trasporto”. Il benchmarking realizzato dal comitato centrale del-l’albo evidenzia che in Italia il livello fiscale sul risultato econo-mico delle imprese oscilla dal 51 al 53% mentre va dal 43 al 51per la Francia dal 40 al 48% per la Germania dal 26 al 33% perl’Ungheria e la Spagna, nostri principali competitor, per non par-lare della Slovenia e della Polonia.Questo è il complicato scenario, reso ancor più difficile dall’a-scesa del costo dei carburanti assolutamente non compensatidalle tariffe che la committenza riconosce, in cui si muovono isoggetti che compongono la filiera dell’autotrasporto.“Il gap fra i costi italiani e quelli europei – osserva Greco - vienein gran parte coperto dai trasportatori i quali devono sopperirealla differenza del costo del gasolio alla carenza delle infrastrut-ture ai maggiori oneri burocratici esclusivamente con la propriadisponibilità e con la buona volontà tipica dei padroncini e degliautotrasportatori”.Questa caratterizzazione trova un comune denominatore: lastretta dipendenza della rete dei trasporti dalla organizzazionelogistica, dalla qualità dei servizi di trasporto, dalla ottimizzazio-ne dei processi di scambio.“Purtroppo, nella maggior parte dei casi, gli operatori legati aiprocessi produttivi e quelli legati al consumo hanno finito percostruire un proprio modo autonomo, propri sistemi e logiche digoverno organizzativo dei processi senza instaurare una logicacollaborativa lungo la filiera della logistica”.Poiché la variabilità dei costi viene scaricata sull’ultimo anellodella catena, l’autotrasporto cerca di farvi fronte introducendotutti gli elementi di flessibilità che il mercato e la tipicità dell’im-presa italiana può offrire.

“Prestare la propria opera come autotrasportatore per un gros-so operatore logistico mette in condizione il trasportatore stessodi essere e di restare un numero – considera Greco -Diversamente la cooperativa mette in condizioni il socio di esse-re protagonista e parte attiva della vita aziendale”.In questo nuovo contesto il padroncino è ormai un concettoradicato che riflette la necessità di saturazione e l’accorpamentodi merci e di aziende differenti, mentre ai committenti, che per-dono progressivamente l’operatività, restano le scelte strategi-che, la regia lungo la catena, il grado di terziarizzazione, l’ope-ratore e la logica retributiva.“L’essere e lo stare coordinati in un gruppo di lavoro – concludeil presidente di Ciclat Trasporti - consente sicuramente di guar-dare allo sviluppo della logistica e parlare di mobilità delle mercie non solo di autotrasporto”

Oltre il 55% delle merci trasportate sul contesto nazionale si muo-vono sul corto raggio (ossia originano e destinano entro i 50 km.)e la percentuale arriva al 70% in Emilia-Romagna. Su questo seg-mento si riscontra una diffusione dell’utilizzo di veicoli in contoproprio per la gestione diretta dei trasferimenti da parte delleimprese. E’ quanto emerge dall’indagine “Trasporto delle mercisulle brevi distanze e logistica collaborativa” curata dall’IstitutoTrasporti e Logistica e presentata di recente alla Camera di com-mercio di Ravenna, che l’ha promossa assieme alla Provincia, alleistituzioni locali e alle Associazioni del trasporto.Degli oltre 469.000 unità veicoli adibiti al trasporto merci, inte-stati a residenti in Emilia-Romagna, oltre il 91% risulta immatri-colato in conto proprio. Questa presenza si concentra soprattut-to nella fascia dei veicoli leggeri (inferiori a 3,5 tonnellate). Ilconto terzi è limitato quindi a meno del 10% delle unità totali.Questo fenomeno, in parte dovuto alla forte polverizzazione deltessuto produttivo imprenditoriale regionale, ha favorito la diffu-sione di un modello di trasporto non ottimizzato. Così, ad unapolverizzazione della domanda corrisponde una frammentazionedell’offerta di servizi di logistica. Ciò, secondo l’indaginedell’Istituto Trasporti e Logistica, ha dato vita al proliferare di unsistema di gestione dei trasferimenti delle merci, che genera inef-ficienza perché utilizza in maniera eccessiva la risorsa trasporto efavorisce un incremento dell’incidenza dei costi del servizio acausa della mancata possibilità di avvio di processi di integrazio-

ne tra le imprese. Questa modalità sarebbe in grado di sfruttarele sinergie derivanti dal consolidamento su più ampia scala e dauna maggior propensione alla terziarizzazione delle attività “noncore”.Ampi margini di miglioramento si intravedono attraverso l’avviodi progetti di innovazione e razionalizzazione della supply chain,trainati da imprese focali in grado di stimolare l’implementazionedi una gestione ottimizzata dei flussi di alimentazione e di coin-volgere tutti gli attori della catena della subfornitura. Per questo,l’analisi svolta dall’Istituto Trasporti e Logistica ha voluto metterein luce i benefici ottenibili dall’attivazione di sinergie tra doman-da ed offerta, in grado di rappresentare una politica vincente perimprese, operatori della logistica e territorio, primo destinatariodelle ricadute benefiche dovute alle minori emissioni inquinanti ealla riduzione del tasso di congestione sulla viabilità urbana edextra-urbana.La ricerca è nata dalla volontà di indagare la domanda di tra-sporto generata dal tessuto produttivo locale per comprendere ledinamiche di gestione del processo di approvvigionamento, perverificare il livello di integrazione a monte ed a valle, per analiz-zare il modello di gestione dei trasporti, il grado di efficienza e illivello di servizio, per esplorare le filiere maggiormente vocate alconto proprio ed infine per stimolare l’avvio di processi di aggre-gazione e progetti innovativi in grado di incidere sull’ottimizza-zione dei flussi di trasporto di corto raggio

Trasporto delle merci su brevi distanze e logistica collaborativa

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Inserto redazionale

Morini Rent è una delle principali realtà ita-liane nel settore del noleggio commerciale.L’autonoleggio in franchising ha le propriebandiere nella presenza sul territorio, nellavasta gamma di automezzi e nella flessibilitàdei servizi. Conosciuta per i veicoli commerciali, MoriniRent ha tra i suoi punti di forza anche ilnoleggio di auto e minibus, per privati edaziende.Il cliente-tipo è costituito da persone chehanno bisogno di un veicolo sostitutivo perun fermo-mezzo o di uno o più furgoni perfronteggiare un inatteso picco di lavoro.Attualmente Morini Rent è presente sul ter-ritorio italiano con 28 filiali operative dinoleggio in 7 regioni e 20 province. InEmilia-Romagna, Morini Rent è a Bologna,Modena, Parma, Reggio Emilia. Oltre alle auto ed i minibus, i clienti possonotrovare tutte le tipologie di veicoli commer-ciali guidabili con patente B, in grado di sod-disfare le più svariate esigenze. Nelle filiali

lavorano veri e propri consulenti nel settoredel trasporto commerciale che possono offri-re a tutti i clienti consigli ed informazioni suiveicoli commerciali. La forza di Morini Rentsta anche nell’innovativa formula Pluriflexy,la soluzione di noleggio plurimensile checoniuga i vantaggi economici e le comoditàdel “tutto compreso” tipici del lungo termi-ne con l’elasticità e la semplicità del brevetermine. Con il noleggio Plurifexy il clienteha a disposizione un veicolo sempre nuovo econtrollato con un unico canone mensile,che può essere sospeso in ogni momentosenza preavviso: per esempio, nel mese diagosto quando la quantità di lavoro cala,senza il pagamento di penali e soprattuttosenza l’obbligo di tenere il veicolo noleggia-to fino a scadenza. Con questa formula, secambiano le esigenze di trasporto, al clientebasta chiamare la filiale e chiedere un veico-lo diverso. Per Morini Rent non esiste il concetto diaccessori o servizi extra: nelle tariffe sono

compresi guide supplementari, carrellinoporta oggetti, corde, catene da neve, barreappendiabiti. Basta richiederle in filiale. Sonosoluzioni che cercano di venire incontro alleaziende che cercano flessibilità nel gestire inmaniera snella il proprio business. La politicadi Morini Rent è di supportare le aziende: perrafforzare questa scelta, ha iniziato a raffor-zare relazioni con associazioni di categoria edorganizzazioni di imprese. Morini Rent continua a crescere: ha infattiaperto nuove filiali, ultime a Reggio Emilia eFirenze Osmannoro, ed offre nuovi posti dilavoro. Per avere maggiori informazioni, calcolareun preventivo e richiedere una prenotazione,chiamare il numero verde 800 526811 o visi-tare il sito www.morinirent.com

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SPECIALE LOGISTICA E TRASPORTI Inserto redazionale

Italsempione S.p.A è diventato un importante punto di riferi-mento per tutte le aziende, di qualsiasi settore merceologico,che operano con la Cina, dove ha saputo costruire con grandeabilità un network capace di assistere la propria clientela inogni fase del processo produttivo, di creare sinergie tra i diver-

si operatori, di ottimizzare i costi del trasporto erazionalizzarne le diverse fasi. Attore di rilievointernazionale nel settore trasporti e logistica,Italsempione S.p.A è presente con oltre 20 uffi-ci operativi in tutti i principali porti e aeroportidella Cina, con strutture condotte da personaleitaliano a Shanghai, Hong Kong, Shenzhen eBeijing, che fungono da supporto e coordina-mento delle attività logistiche nonché punto diassistenza e consulenza per tutta la clientela, Italsempione S.p.A. organizza e gestisce qual-siasi tipo di trasporto via mare e via aerea, dalfull container al groupage, seguendo tutte lefasi del trasporto dall’imbarco allo sbarco allosdoganamento e alla successiva distribuzione.

Per meglio assistere la clientela dell’Emilia-Romagna,Italsempione S.p.A. ha costituito presso la piattaforma diCampogalliano (Modena), un terminal di distribuzione, dotatodi magazzino doganale e di deposito di temporanea custodia,dove settimanalmente vengono scaricati numerosi container

groupage provenienti dai porti di Hong Kong, Shanghai,Shenzhen, Qingdao, Ningbo Xiamen e Foshan.Attraverso lo svolgimento delle operazioni doganali grazie alleproprie filiali in tutti i principali porti e aeroporti italiani con per-sonale qualificato, e utilizzando sistemi informatici all’avan-guardia in collegamento on line, Italsempione S.p.A. offre nellastruttura di Campogalliano servizi di controllo qualità all’attodel ricevimento, magazzinaggio di merce allo stato estero enazionalizzata, preparazione ordini, imballo, etichettatura emarcatura, emissione documenti e trasporto con l’incasso deicorrispettivi, usufruendo del proprio sistema di distribuzione inItalia e in Europa.Le armi vincenti di Italsempione S.p.A. sono servizi sempre piùveloci, regolari e a buon mercato, informazioni in tempo reale,assistenza e consulenza in materia doganale, sono Più di 700 anni fa Marco Polo fu il primo far conoscere la Cinaall’Occidente, oggi Italsempione S.p.A. ha creato un ponte tral’Oriente e l’Italia

Italsempione si rafforza in Cina

L’Assemblea dei soci di Interporto Bologna SpA ha approvato ilbilancio d’esercizio 2011 che registra un utile prima delle impostedi 214.412 euro, un EBITDA di 8,1 milioni 8,1, un EBIT di 3,3, euna significativa contrazione dei costi operativi di -56% rispetto al2010.Il 2011 è stato un anno positivo per l’Interporto di Bologna che haregistrato un traffico merci totale di 4.813.246 tonnellate(+22,39% rispetto al 2010), di cui 2.797.678 movimentante sugomma e 2.015.568 su ferro (+30% rispetto al 2010) con unnumero di treni di 5.510 (+34,8% rispetto al 2010).Sono anche iniziati i lavori che porteranno nelle prossime settima-ne all’apertura del secondo gate dell’Interporto anch’esso provvi-sto di tecnologia Interpass per i controlli degli accessi.“Un anno di passaggio, questo è stato per noi il 2011 – afferma ilpresidente Alessandro Ricci Un anno di preparazione al 2012 chevedrà il concretizzarsi di tanti progetti e iniziative frutto di studi ericerche che l’Interporto ha sostenuto e sostiene unitamente alpotenziamento degli appuntamenti promozionali che hanno vistola nostra infrastruttura promossa a Monaco di Baviera, Istanbul,Parigi, Mosca e Shanghai”.Per lo sviluppo, l’ Interporto di Bologna ha individuato specifichelinee di indirizzo principali, che consistono tra l’altro nel consolida-mento della rete dei collegamenti ferroviari, nell’allargare il peri-metro dei servizi offerti per lo sviluppo delle attività intermodali,nel proseguimento del processo di attrazione di operatori logistici

e del trasporto. Un processo di integrazione e di costituzione diuna rete nella direzione dettata dalle politiche della UnioneEuropea, prevede poi la collaborazione con altri interporti, nazio-nali ed europei, oltre all’incremento della partecipazione a proget-ti e iniziative internazionali. Infine il dialogo con il territorio: con glienti locali (Università e Camera di Commercio di Bologna) e leassociazioni di categoria (Unindustria, Cna) per incentivare solu-zioni innovative per la logistica attraverso una strategia di colla-borazione

Interporto Bologna spa: la road map dopo un anno di passaggio

Gian Marco UcciBranch Manager

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SPECIALE LOGISTICA E TRASPORTI Inserto redazionale

La società Porrini rappresenta un importante punto di riferi-mento in ambito regionale e nel nord Italia per tutte le

aziende che necessitano di servizi nel mondo dei trasporti edella logistica. La passione e la professionalità hanno semprecontraddistinto l’operato di tutte le attività del gruppo di

Campogalliano (Mo) che offre una vastagamma di servizi personalizzati per le imprese. Èper far fronte alle nuove esigenze del mercatoche il trasporto cambia volto e da semplice stru-mento di collegamento acquista i caratteri di unservizio puntuale, veloce e sicuro. Il punto di forza della Porrini Srl, infatti, è lacapacità, grazie ad uno staff dedicato di profes-sionisti, di condividere con i propri clienti l’orga-nizzazione e la gestione dei servizi di trasportoattraverso l’assistenza immediata, il problemsolving e l’attitudine ad accompagnare chi spe-disce la propria merce verso soluzioni ad altovalore aggiunto.

Il “sistema espresso” dell’azienda offre diverse possibilità dipersonalizzazione ovvero il coordinamento ed il supporto allagestione del traffico merci in outsourcing, la consulenza logisti-ca sul traffico esistente, l’interfaccia informatico tramite l’acces-so dedicato ai propri dati e la gestione telematica dei servizi.Grazie a queste soluzioni, il cliente può sentirsi “unico e privile-giato”.Come ribadisce Massimo Porrini, amministratore del Gruppo,“il potenziamento dei servizi informatici e lo sviluppo costantedi software avanzati, rendono il mondo del trasporto totalmen-

te adattabile alle esigenze operative dei nostri clienti”. L’azienda propone soluzioni Edi (Electronic Data Interchange)come reportistica dettagliata, avvisi automatici ed interfaccia-mento con i gestionali dei clienti, a cui viene data la possibilità dicontrollare tutti i dati relativi ai servizi commissionati nel modo piùsemplice ed immediato. Offre inoltre, l’opportunità di effettuarestatistiche, esportazione dati e stampe di tutto ciò che è presen-te nei gestionali operativi aziendali, per garantire un controllofunzionale ed efficace.

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Con la nuova “App” per Ipad Porrini Hd sca-ricabile gratuitamente sull’AppStore, è possi-bile accedere a tutti i servizi aziendali, ai datidei trasporti in mobilità per il cliente e richie-dere info commerciali in tempo reale.L’obiettivo è cavalcare l’onda dell’innovazionetecnologica quale strumento di ottimizzazionedei servizi. Porrini esprime un modo praticoed innovativo di intendere il trasporto.Un mondo, il trasporto, che non è fatto sol-tanto dall’immagine di autocarri ingombrantie fumosi, che viaggiano sulle strade percor-rendo instancabilmente centinaia di chilometri, ma dalla sinergiadi forza-lavoro e innovazione tecnologica in un connubio vin-cente. “Il nostro core business – commenta Massimo Porrini - ètutto questo” di Raffaella Marinaccio Ufficio Marketing

Porrini: “lasciati trasportare in un mondo migliore”

Saper integrare in modo virtuoso la ricerca dell’economicitàcon lo sviluppo sostenibile. E’ la direttrice lungo la quale le

scelte produttive, commerciali e finanziarie di una impresa pos-sono avere una apertura al futuro e si possono trovare le solu-zioni per reggere la sfida competitiva e continuare a generareprofitto.La sostenibilità si può applicare in modo concreto nelle impreseattraverso un concetto di pianificazione. Convinta del valorefondamentale della salvaguardia dell’ambiente come patrimoniodi tutti, Chimar ha scelto di utilizzare per la produzione di imbal-laggi solo legno proveniente da foreste gestite in modo respon-sabile, legale e sostenibile. In questo modo, sostengono i verticidell’azienda di Limidi di Soliera “si creano le condizioni per pro-durre imballaggi anche in futuro”. Con uno specifico program-ma informatico in Chimar si progettano gli imballaggi per svi-luppare una struttura che permetta di ridurre al minimo gli spes-sori di legno utilizzati ottenendo minor consumo di materieprime, di energia, di peso da trasportare e quindi una maggioreeconomicità produttiva. Recentemente anche in ambito energe-tico è stato realizzato un importante progetto installando nellostabilimento di produzione di Chimar un innovativo impianto dicogenerazione da biomassa. Bruciando i residui delle lavorazio-ni, legno e cartone, l’impianto produce energia elettrica ed ener-

gia termica e rende indipendente da questo punto di vista lo sta-bilimento con un consistente abbattimento dell’emissione diCO2. “Le scelte strategiche di Chimar – osserva il presidenteGiovanni Arletti (nella foto) – nascono dalla convinzione chel’impresa debba tornare al centro del processi di sviluppo edessere il luogo in cui si crea ricchezza e dove si produce valoreper la società. Il ruolo dell’imprenditore che si assume l’onere eha il coraggio di intraprendere deve essere maggiormente valo-rizzato –aggiunge Arletti - in modo che anche i giovani sianodisposti a mettersi in gioco, animati non solo dalla realizzazionedi un profitto, ma anche dal desiderio di realizzare un sogno perloro e per il futuro di tutti”

Chimar, sviluppo sostenibile leva per il futuro

Massimo Porrini

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SPECIALE LOGISTICA E TRASPORTI Inserto redazionale

Om Still: l’industria meccanica sul Po è diventata “grande”

Anni ’60, Luzzara, poco lontano dal fiume Po: nasce un’a-zienda meccanica che produce contenitori metallici e picco-

li sistemi di sollevamento a cui viene dato il nome di Pimespo(Piccola Industria meccanica sul Po). Mentre nello stabilimentoOM di Brescia si producono auto e autocarri, la Piccola industriameccanica sul Po inizia a produrre carrelli elevatori da magazzi-no. Il nome Pimespo, seppure non più utilizzato è ancora rico-nosciuto in tutto il mercato: il carrello retrattile Recu, ad esem-pio, rappresenta un pezzo di storia per molti magazzini in Italia.Nel corso del tempo, la OM PIMESPO cambia il proprio model-lo di business e la struttura societaria, entrando prima a farparte del gruppo Fiat, poi di Iveco. Negli anni ‘80 la società siconcentra sulla produzione di carrelli elevatori: gli ottimi risulta-ti raggiunti attirano l’attenzione del gruppo Linde che nel 1992la rileva da Iveco ma ne preserva il marchio, ormai molto notoe apprezzato. Oggi parte del gruppo Kion, OM ha recentemente siglato unafusione con STILL: le due aziende operano ora in Italia con ilnuovo logo OM STILL e, soprattutto, un’unica gamma di pro-dotti, caratterizzati da una nuova livrea. La fusione rappresen-ta una grande opportunità per i clienti, che possono ora bene-ficiare della più solida e capillare rete di vendita e assistenza sulterritorio italiano e, soprattutto, attingere da un catalogo pro-dotti ampio e completo, che comprende il meglio delle soluzio-ni logistiche proposte da OM e STILL.Nonostante tutti questi mutamenti, lo stabilimento di Luzzara –di proprietà del gruppo Still –rimasto fedele al proprio modelloproduttivo, costruisce carrelli da magazzino sempre più sofisti-cati e con volumi in continua crescita. Grazie alla qualità dei car-relli prodotti ed alla competenza dei dipendenti che vi lavora-no, lo stabilimento ha nel tempo aumentato i volumi ed è oggiper la produzione e lo sviluppo di carrelli elevatori a timone l’in-tero gruppo Kion. In Italia questi prodotti vengono commercia-lizzati con il marchio OM STILL. Per far fronte a tutta la doman-da del mercato europeo, lo stabilimento è stato ulteriormenteampliato nel 2012 e ora conta una superficie coperta di quasi20.000 mq. A breve, l’impianto dovrà inoltre operare su 2 o 3turni per arrivare ad una produzione di oltre 20.000 carrelli ele-

vatori, volumi quasi doppi rispetto a due o tre anni fa. Allo scopo di massimizzare l’efficienza sono inoltre state ridise-gnate le linee di montaggio, implementanti gli ultimi principidella “lean manufactoring”: “La produzione – spiega LorenoLori, head of marketing and intralogistic services OM STILL -inizia solo nel momento in cui si riceve l’ordine. E’ quindi neces-sario che il processo sia estremamente organizzato, flessibile esnello”. Nello stabilimento è stato recentemente installato unnuovo modernissimo impianto di verniciatura, automatizzato ealtamente ecologico.

Fiore all’occhiello della produzione dello stabilimento è certa-mente il transpallet Ecu, disponibile in un’ampia gamma di ver-sioni. Il prodotto è adatto ad ogni tipo di applicazione: dalle piùleggere (Ecu 14 porta 1400 kg), alle più intensive fino a 2000kg, passando per carichi di 1600 e 1800 kg (Ecu 16 e Ecu 18)tipici delle applicazioni più comuni. Recentemente rinnovato, ilnuovo Ecu è caratterizzato da un timone di nuovo disegno:l’impugnatura è stata studiata per ottenere il miglior livello diergonomia possibile e la dislocazione simmetrica dei pulsanti dicomando sul timone rende inoltre possibile utilizzare il carrellocon una sola delle due mani indifferentemente. In alternativaalla chiave di accensione è previsto il tasto “Pincode”, necessitàsempre più diffusa ai giorni nostri. La “Piccola” Industria Meccanica Sul Po è diventata “grande”,ed è oggi polo di eccellenza per la produzione e lo sviluppo dimacchine di carrelli elevatori a timone per un gruppo leader alivello mondiale. “E’ un risultato straordinario, frutto della pas-sione e dell’impegno degli uomini che ci lavorano – concludeLori - è infatti grazie a loro che questo stabilimento non è piùsolo un fiore all’occhiello dell’industria locale, ma un vero e pro-prio modello di eccellenza a livello internazionale”

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Una squadra ancora più forteCon 6 filiali, oltre 50 Concessionari esclusivi e più di 700 officine mobili per l’assistenza

OM STILL dispone della rete più capillare d’Italia.

Una gamma di prodotti e di soluzioni in grado di rispondere sia alle esigenze del magazzino

delle piccole e medie aziende che alle necessità delle grandi realtà intralogistiche.

Più scelta, più servizio e più assistenza: da oggi potete guardare alla nostra

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Il portale “ Your Europe –Business” è un servizio messo a dispo-sizione dalla Commissione europea in collaborazione con leamministrazioni nazionali e costituisce un utile strumento perottenere informazioni pratiche e servizi di consulenza a livelloeuropeo e nazionale per le imprese che desiderano estendere laloro attività ad altri paesi dell'UE.

Nello specifico gli utenti hanno la facoltà di consultare pagineinformative che abbracciano tutte le tematiche riguardanti levarie fasi del ciclo di vita di un’impresa. Attraverso il portale lePMI di tutta Europa possono ottenere risposte a domande suirequisiti di legge, possibilità e vincoli per fare business in ogniStato membro dell'Unione europea e a livello comunitario. Inpiù il portale offre alle aziende una corsia preferenziale di acces-so ai servizi di sostegno alle imprese del Paese di proprio inte-resse. Sul sito è infatti presente una sezione dedicata all'acces-so ai finanziamenti per ciascun Paese. Il portale, inoltre, informagli imprenditori su: diritti e doveri di un'azienda, procedureamministrative richieste, offrendo alle aziende la possibilità discaricare moduli on line e collegarsi a organizzazioni che forni-

scono assistenza e consulenza personalizzate alle imprese. Le informazioni sono disponibili in 23 lingue.

Tra gli altri contenuti del portale:- Sostegno alle imprese - Trarre beneficio dal mercato UE - Vendita di merci- Prestazione di servizi- Espandere l’attività Collaborazione con altre imprese - Succursali e filiali - Fusione tra imprese - Attività imprenditoriali al di fuori dell'UE- Competere attraverso l'innovazione Condividere nuove idee - Ricerca - Tutela della proprietà intellettuale

Il sito di riferimento è: http://ec.europa.eu/youreurope/busi-ness/index_it.htmLe pagine che è possibile consultare contengono anche unaserie di link a fonti esterne di informazioni specifiche.

FLASH EUROPA Unioncamere Emilia-Romagnawww.rer.camcom.it/flash_europa

CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA POLITICA INDUSTRIALE

DELL’UNIONE EUROPEA

L'innovazione industriale è uno dei principalistrumenti utili per migliorare la competitivitàdell’Unione europea. Per questo motivo laCommissione ha indetto una nuova consulta-zione pubblica destinata a fornire un input peril riesame della comunicazione sulla politicaindustriale. Questo riesame si concentreràsullo sviluppo di un numero limitato di nuoveiniziative atte a produrre risultati sostanziali nelbreve-medio termine. I principali obiettivi dellaconsultazione consistono nel discutere su qualipriorità la Commissione europea dovrebbeconcentrarsi nonché raccogliere raccomanda-zioni dalle parti interessate sul miglior modoper promuovere la competitività delle indu-strie europee. Sono invitati ad esprimere lapropria opinione i cittadini dei Paesidell’Unione europea, le associazioni (in parti-colare le associazioni dei consumatori, le asso-ciazioni di categoria ed i sindacati), i membridei governi e delle amministrazioni regionali.Per partecipare alla consultazione è necessario

compilare, entro il 7 agosto 2012, un brevequestionario on-line all’indirizzo:http://ec.euro-pa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=IndustrialPolicy. Il questionario identifica una serie diambiti chiave suscettibili di un eventuale inter-vento politico e chiede il parere delle parti inte-ressate in merito alle opzioni di cambiamento.Rif.: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/indu-strial-competitiveness/industrial-policy/consulta-tions/index_en.htm

VIA LIBERA AI PRIMI PROJECT BONDS

Il Parlamento europeo e il Consiglio hannodeciso di stanziare 230 milioni di euro pergarantire l'emissione di "project bonds" mira-ti a finanziare infrastrutture nei settori dell'e-nergia, dei trasporti e delle tecnologie del-l'informazione e della comunicazione inEuropa. Il budget utilizzerà parte delle risorsedisponibili nel bilancio UE del 2012 e 2013 e,secondo le stime della Commissione, dovreb-be attrarre circa 4,6 miliardi di investimenti pri-vati.Rif.: http://www.europarl.europa.eu/news/en/pres-sroom/content/20120522IPR45590/html/Project-bonds-MEPs-secure-deal-with-member-states-on-pilot-scheme

NUOVA DIRETTIVA SUL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE

NEI PROCEDIMENTI PENALI

Al fine di garantire l’uniformità in tutti gli StatiUE per quanto riguarda la possibilità per i cit-tadini di essere informati in maniera appro-priata dei loro diritti qualora vengano arrestatie debbano rispondere di accuse penali, laCommissione e il Parlamento hanno emanatouna specifica direttiva. La direttiva2012/13/UE stabilisce norme relative al dirittoall’informazione sia dei diritti processuali di cuigli accusati godono nel procedimento penale(diritto a un avvocato; condizioni per benefi-ciare del gratuito patrocinio; diritto di essereinformato dell’accusa; diritto all’interpretazio-ne e alla traduzione; diritto al silenzio), sia dellaimputazione formulata a loro carico.L’informazione deve essere tempestivamentefornita alle persone indagate o imputate ondeconsentire l’esercizio effettivo di tali diritti. Perquesta ragione la direttiva stabilisce che lacomunicazione dei diritti processuali debbaessere redatta in linguaggio semplice e acces-sibile, predisponendone un modello indicati-

Notiziedall’Unione Europea

IL PORTALE "YOUR EUROPE - BUSINESS":UNA GUIDA PRATICA PER FARE IMPRESA IN EUROPA

Normativacomunitaria

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vo. La direttiva infine, stabilisce norme relativeal diritto all’informazione anche per colui cheè arrestato ai fini dell’esecuzione di un man-dato d’arresto europeo; nello specifico è pre-visto che allo stesso sia tempestivamente for-nita un’idonea comunicazione contenenteinformazioni sui suoi diritti. Anche in questocaso è sato predisposto un modello.Rif.:http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012:142:0001:0010:IT:PDF

LIFE+ : INVITO A PRESENTARE PROPOSTE 2012

Obiettivo generale del programma LIFE+ ècontribuire alla formulazione, all’attuazione,all’aggiornamento e allo sviluppo della politicae della legislazione comunitarie in materiaambientale. In particolare, LIFE+ favorisce l’at-tuazione del sesto programma comunitario diazione in materia di ambiente, comprese lestrategie tematiche. Nell’ambito del program-ma possono essere finanziate le seguenti atti-vità: sviluppo e manutenzione di reti, di banchedati e di sistemi informatici collegati all’attua-zione della politica e della normativa comuni-tarie in materia di ambiente; attività operativedi ONG che si occupano prevalentemente

della protezione e del rafforzamento dell’am-biente; formazione, workshop e riunioni e for-mazione; collegamenti in rete e piattaformeper le migliori pratiche; azioni di informazionee comunicazione, comprese campagne di sen-sibilizzazione dimostrazione di approcci strate-gici, tecnologie, metodi e strumenti innovativi.Possono ricevere finanziamenti tramite LIFE+organismi, soggetti e istituzioni pubblici e/oprivati. La percentuale massima del sostegnofinanziario dell'UE è pari al 50% delle speseammissibili. L’importo complessivo per questobando è di circa 277.000 euro. L’importo indi-cativo degli stanziamenti finanziari per perl'Italia è di circa 24.300.000 euro. Il termine perla presentazione delle proposte è il 26 settem-bre 2012. Entro il 2 ottobre l’autorità naziona-le competente trasmetterà le proposte allaCommissione.Rif.: http://ec.europa.eu/environment/life/funding/lifeplus2012/call/index.htm

DA BEI E BNL 325 MILIONI DI EUROPER LE PMI ITALIANE

La Banca europea per gli investimenti (BEI)ha messo a disposizione di BNL un totale di

325 milioni di euro destinati a finanziare PMIitaliane. La prima linea di finanziamento,pari a 250 milioni di euro, è dedicata a PMI emedie imprese. Alle imprese di minori dimen-sioni è riservata una quota pari ad almeno il70% del totale di quest’operazione. Laseconda linea di finanziamento è per leimprese di media capitalizzazione mentre 25milioni saranno dedicati alle reti d’impresa.L'importo complessivo dell'operazione è di100 milioni di euro da stipularsi con diversiistituti di credito italiani. In generale, oggettodei prestiti saranno sia nuovi progetti siaquelli in corso non ancora ultimati. Per quan-to riguarda le PMI, i finanziamenti potrannoarrivare a coprire il 100% dell'investimento(con un massimo di 12,5 milioni di euro perprogetto) e potranno riguardare l'acquisto, lacostruzione, l'ampliamento e la ristruttura-zione di fabbricati; l'acquisto di impianti,attrezzature, automezzi o macchinari; lespese, gli oneri accessori e le immobilizzazio-ni immateriali collegate ai progetti, incluse lespese di ricerca, sviluppo e innovazione e lanecessità permanente di capitale circolantelegata all'attività operativa. Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=BEI/12/68&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en

FLASH EUROPA

Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]

SIDI Eurosportello - CCIAA di RavennaViale L.C. Farini, 14 - 48121 RavennaTel. 0544 481443 - Fax 0544 218731 E-mail: [email protected]

Camera di commercio di BolognaPiazza Costituzione, 8 - 40125 BolognaTel. 051 6093287 - Fax 051 6093211E-mail: [email protected]

Camera di commercio di FerraraLargo Castello,6 - 44121 Ferrara Tel. 0532 783812 - Fax 0532 205100 E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Forlì-CesenaCorso della Repubblica, 5 - 47121 ForlìTel. 0543 713524 - Fax 0543 713502E-mail: [email protected]

PROMEC - CCIAA di ModenaVia Ganaceto, 134 - 41121 ModenaTel. 059 208270 - Fax 059 218520E-mail: [email protected]

Camera di commercio di ParmaVia Verdi, 2 - 43121 ParmaTel. 0521 210241 - Fax 0521 233507 E-mail: [email protected]

Camera di commercio di PiacenzaPiazza Cavalli, 35 - 29121 PiacenzaTel. 0523 386255 - Fax 0523 334367E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Reggio EmiliaPiazza Vittoria, 3 - 42121 Reggio EmiliaTel. 0522 796236/301 - Fax 0522 046453E-mail: [email protected]

Camera di commercio di RiminiVia Sigismondo, 28 - 47921 RiminiTel. 0541 363752 - Fax 0541 363747 E-mail: [email protected]

CONTATTI

Finanziamentialle imprese

Bandi comunitari e appuntamenti

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