n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

11
N el 1511 le consorelle ed i confratelli nostri predeces- sori, guidati dall’allora Guardia- no Nicola da Strà, commissiona- rono ai giovani fratelli Vecellio la dipintura di alcune scene nella sala capitolare della propria sede sodale, denominata al modo in uso nei domini della Serenissi- ma Repubblica di Venezia, Sco- letta del Santo. Oggi, grazie a quella scelta co- raggiosa quanto lungimirante, possono ancora essere ammirati anche con intento devozionale il miracolo del neonato che parla per testimoniare l’innocenza del- la madre, quello del marito gelo- so, quello del piede riattaccato (opere di Tiziano Vecellio), quel- lo del cuore dell’usuraio (opera del fratello Francesco) e il ritrat- to del Guardiano committente nell’atto di distribuire le focacce benedette (opera congiunta). Animata dal desiderio di cele- brare questo quinto centenario l’Arciconfraternita di sant’An- tonio ha inteso organizzare un convegno di studio, svoltosi in Padova sabato 29 ottobre 2011, con grande partecipazione di pubblico di ogni dove. L’evento, di alto profilo, è stato reso pos- sibile grazie ad un’intensa e fe- conda collaborazione scientifica con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore presieduta dal- Arciconfraternita del Santo Organo dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova Anno LXXVII n. 44 LDA Priore - Settembre-Dicembre 2011 Ecce crucem Domini fugite partes adversae! Vicit Leo de tribu Juda radix David, Alleluja! TIZIANO VECELLIO, Miracolo del piede riattaccato, 1511. V CENTENARIO DI TIZIANO VECELLIO nella sala capitolare della Scoletta del Santo a Padova Il convegno celebrativo continua a pag. 3

description

Notiziario periodico dell'Arciconfraternita di sant'Antonio di Padova relativo al periodo settembre - dicembre 2011

Transcript of n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

Page 1: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

1

Nel 1511 le consorelle ed i confratelli nostri predeces-

sori, guidati dall’allora Guardia-no Nicola da Strà, commissiona-rono ai giovani fratelli Vecellio la dipintura di alcune scene nella sala capitolare della propria sede sodale, denominata al modo in uso nei domini della Serenissi-ma Repubblica di Venezia, Sco-letta del Santo.Oggi, grazie a quella scelta co-raggiosa quanto lungimirante, possono ancora essere ammirati anche con intento devozionale il miracolo del neonato che parla per testimoniare l’innocenza del-la madre, quello del marito gelo-so, quello del piede riattaccato (opere di Tiziano Vecellio), quel-lo del cuore dell’usuraio (opera del fratello Francesco) e il ritrat-to del Guardiano committentenell’atto di distribuire le focacce benedette (opera congiunta).Animata dal desiderio di cele-brare questo quinto centenario l’Arciconfraternita di sant’An-tonio ha inteso organizzare un convegno di studio, svoltosi in Padova sabato 29 ottobre 2011, con grande partecipazione di pubblico di ogni dove. L’evento, di alto profilo, è stato reso pos-sibile grazie ad un’intensa e fe-conda collaborazione scientifica con la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore presieduta dal-

Arciconfraternitadel Santo

Organo dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di PadovaAnno LXXVII n. 44 LDA Priore - Settembre-Dicembre 2011

Ecce crucem Dominifugite partes adversae!Vicit Leo de tribu Judaradix David, Alleluja!

Tiziano Vecellio, Miracolo del piede riattaccato, 1511.

V centenario di tiziano Vecellionella sala capitolare della Scoletta del Santo a Padova

Il convegno celebrativo

continua a pag. 3

Page 2: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

2 3

la Professoressa Maria Giovanna Coletti ed ha go-duto dei patrocini del Comune di Padova e della Veneranda Arca del Santo.L’incontro, da noi promosso, è stato offerto gratu-itamente ed un folto pubblico già dalle ore 15:30 affollava la sala dello studio teologico per laici dove si è svolta la prima parte del pomeriggio di studi. Qui infatti, dopo il saluto delle autorità introdotte dal Priore dott. Leonardo Di Ascenzo (il Vice-Rettore della Basilica - M. Rev. P. Giorgio Laggioni, la Presidente della Fondazione “Tizia-no” e l’On. Andrea Colasio Assessore alla cultura del Comune di Padova) si sono svolte le relazioni abilmente e vivacemente moderate dal Prof. Au-gusto Gentili - ordinario di storia dell’arte moder-na nell’Università Ca’ Foscari di Venezia.La prima relazione, tenuta dal notissimo Prof. Lionello Puppi professore emerito dell’Università Cà Foscari di Venezia, dal titolo “Tiziano a Pado-va nel 1511: Perché?” ha fatto luce sui motivi che indussero l’allora guardiano della Confraternita - Nicola da Strà a chiamare un giovane pittore dell’area veneziana. Fino ad allora, infatti, i pittori che erano stati impegnati nella decorazione della sala capitolare della Scoletta erano stati esclusiva-mente padovani ma dopo le vicende della lega di Cambrai il da Strà volle rendere manifesta la vici-nanza o piuttosto l’adesione politica della Scuola antoniana (ovvero della Confraternita di sant’An-tonio) al governo della Repubblica Serenissima di Venezia e per questo chiamò proprio il Tiziano, che già si era messo in evidenza nella decorazione del fondaco de Tedeschi a Venezia (attuale palaz-zo delle Poste Italiane ai piedi del Ponte di Rialto) e che, non dopo molto tempo, sarebbe divenuto il pittore ufficiale della Serenissima.

La seconda relazione è stata affidata ad Enrico Maria dal Pozzolo professore associato di storia dell’arte moderna nell’Università di Verona. Il suo intervento dal titolo “Gli affreschi di Tiziano nella Scoletta del Santo. Una lettura politica” ha sotto-lineato gli avvenimenti storici d’inizio ‘500 così come sono stati resi nelle diverse opere pittoriche della Scoletta del Santo, che in taluni casi hanno traslato eventi legati alla vita del Santo in eventi che potevano avere una lettura politica di attua-lità in quel momento storico d’inizio ‘500. Alcuni accenni di assoluto interesse sono stati apportati poi sulla decorazione a grottesche del soffitto e delle parastine, che dividono gli affreschi gli uni dagli altri a mo’ di grandi cornici. In particola-re in queste cornici potrebbero riconoscersi ben tre diverse mani: quella del Bottazzo di partico-lare pregio, autore di tutti i quadroni del soffitto, una seconda mano anonima forse più tarda per le parastine vicine alla porta di ingresso e forse anche mani tizianesche proprio nelle parastine che incorniciano gli affreschi del marito geloso e del piede riattaccato, opere mirabili del giovane Vecellio.La terza relazione tenuta dal Rev. P. Ludovico Bertazzo, OFM Conv., già Direttore dei Musei antoniani, ha spaziato sul significato del rappor-to tra arte, soprattutto figurativa, e committenza ecclesiastica. Nel suo ampio discorso il Bertazzo ha avuto modo anche di riproporre alcuni brani dell’agiografia antoniana, che costituiscono le di-dascalie naturali e più compiute delle diverse sce-ne raffigurate nella Scoletta.Infine il più giovane tra i relatori il dott. Elia D’Incà (titolo della relazione: Il fratello di Tiziano. Francesco Vecellio: le sue opere pittoriche, la sua vita) ha presentato la figura del fratello di Tiziano Vecellio, Francesco al quale solo pochissime opere possono essere attribuite con certezza. Molte ope-re a Lui attribuite infatti dovrebbero più corretta-mente essere considerate della bottega tizianesca, nella quale certamente operava anche il fratello, che, nei primi anni di attività pittorica dei fratelli, doveva essere il principale collaboratore di Tizia-no. Tra le opere attribuite è da collocarsi anche l’affresco del miracolo dell’avaro, che campeggia al centro della controfacciata della sala capitolare della Scoletta.Il pomeriggio o forse meglio dire a questo punto la serata è continuata con la visita della Scolet-ta del Santo guidata dal Prof. Leopoldo Saracini della Presidenza della Veneranda Arca del San-to. I numerosissimi presenti, alcuni giunti anche appositamente, riempivano l’intero coro ligneo lungo il perimetro della sala in ben due ordini. Un’immagine commovente e plastica espressione

Arciconfraternita del SantoPeriodico dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova

Direzione, Redazione, Amministrazione:Arciconfraternita di sant’Antonio di Padovac/o Scoletta del Santo - P.zza del Santo, 11 - 35123 PadovaTel. +39-049/8755235 - Fax +39-049/2050013E-mail: [email protected]

Direttore Responsabile:Di Ascenzo dott. Leonardo

Impaginazione e Stampa:Villaggio Grafica srl - 35027 Noventa Padovana (PD)

Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003(Conv. in legge 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 DCB - PADOVA

Registrato presso il Tribunale di Padova il 2 marzo 1972 con il n. 427

Chi non desiderasse ricevere la pubblicazione lo comunichi alla re-dazione.

Contiene I.R.

Ricordati di visitare regolarmente il sito web associativo:

contributi - elemosine - Pagamenti

Per far giungere un proprio contributo economico all’Ar-ciconfraternita del Santo i versamenti potranno essere effettuati a mezzo:

1. Conto Corrente Poste Italiane n. 60584075 intestato a: Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova P.zza del Santo, 11 - 35123 Padova IBAN: IT 96 W076 0112 1000 0006 0584 075 BIC: BPPIITRRXXX

2. Bonifico Bancario Banca Antonveneta - Gruppo Montepaschi “Agenzia Santo” in Padova IBAN: IT 49 N 05040 12197 000000173864 BIC: ANTBIT21202

3. PayPal Con carte di credito o carte prepagate accedendo direttamente al sistema ed usando come mail di destinazione [email protected]

4. Versamento Diretto Presso la nostra sede: Scoletta del Santo - P.zza del Santo, 11 - Padova la mattina di ogni prima domenica del mese o previo appuntamento telefonico al n. (+39) 049.8755235

Si ricorda a tutti che l’Arciconfraternita può ricevere La-sciti ereditari per i quali è necessario specificare come destinatario:Arciconfraternita di sant’Antonio di Padovacon sede in Piazza del Santo,11 - 35123 PadovaCod. Fisc. 92150090287.

La redazione è disponibile a valutare articoli per la pub-blicazione ed invita i lettori ad inviare le proprie doman-de su questioni di carattere ecclesiale al Cappellano o al Direttore, che risponderanno su queste pagine per gli argomenti di interesse più generale.

www.arciconfraternitasantantonio.org

3

La sala dello studio teologico della Basilica patavina, ad-dobbata a festa con le bandiere vaticane ed italiane in oc-casione del 150° anniversario dell’Unità, riempita in ogni ordine di posti.

in questo numero:V Centenario di Tiziano Vecellionella Scoletta del Santo a PadovaIl Convegno celebrativodi Leonardo Di Ascenzo 1

Avviso agli ascrittiAssemblea ordinaria, Cerimonia di vestizione,Festa della Lingua 4

La fede in Gesù:stella cometa che illumina le menti col vangeloe accende i cuori con la caritàdi P. Alessandro Ratti OFMConv 5

Sant’Antonio a Veneziacon il contributo di Claudio Zoccarato 6

Pia Unione Gioventù Antoniana di Foggiacon il contributo di Gaetano Valentini 8

Missioni antoniane 2011dell’Arciconfraternita del Santo - 1a parte 10

Maastricht - Olanda 10

Capizzi - Messina 13

Vita confraternale 17

Nuovi ascritti 18

Sante Messe richieste al P. Cappellano 18

Grazie e benedizioni ai benefattori 19

I numeri della carità 19

Bando 38° Premio della Bontà 20

Nel prossimo numero

Missioni antoniane 2011dell’Arciconfraternita del Santo - 2a parte

Molfetta - Bari

Porto Maurizio - Imperia

Arpino: città di Cicerone

Un confratello sulla cattedra di S. Ambrogio

Page 3: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

Carissimi Confratelli e Con-sorelle, il Signore vi dia

Pace e Bene per tutto l’anno che si apre! Consegnato alla mi-sericordia di Dio l’anno 2011, ci apprestiamo a vivere il 2012. La stella cometa ci guida, fin dai primi giorni della nuova anna-ta, verso la capanna di Betlem-me, a riconoscere il Figlio di Dio fatto uomo per noi. A Na-tale celebriamo la sua umiltà nel farsi come noi, all’Epifania lo riconosciamo, con gli occhi della fede, vero Dio come il Pa-dre, Signore del mondo, della storia e della nostra vita. Precisa sant’Antonio: «la stella simboleggia l’illu-minazione della grazia divina, o anche la cono-scenza della verità…cristo è stella radiosa nell’il-luminazione della mente; è stella del mattino nella conoscenza della verità» (Sermone dell’Epifania).Anche ai Magi, però, è capitato in certi momenti di non vedere bene la stella che indicava loro la via, con il rischio di smarrire la strada. Riferendosi allo smar-rimento della fede, il Papa recentemente ha scritto: «Mentre nel passato era possibile riconoscere un tes-suto culturale unitario, largamente accolto nel suo ri-chiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa ispi-rati, oggi non sembra più essere così in grandi settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte persone» (Motu Proprio Porta Fidei, 2011).Per reagire a questo annacquamento del senso cristia-no di Dio e della vita, come certo sapete, nel 2012 la Chiesa vivrà un’intensa preparazione all’«Anno della Fede», che papa Benedetto XVI ha indetto da Ottobre 2012 fino al Novembre 2013, proprio per rilanciare la Nuova Evangelizzazione, inaugurata dal Beato Gio-vanni Paolo II e per rinnovare la fede e la conoscenza di Dio tra gli stessi cristiani.Come amici di Sant’Antonio, predicatore del Vangelo e apostolo della Fede, non possiamo non prendere a cuore questa iniziativa del Santo Padre. Essa dovrà occupare sia la nostra preghiera che la nostra rifles-sione, per poi sfociare in iniziative comuni o persona-li, che rendano ciascuno di noi attivo evangelizzatore, portatore – nel suo ambiente – della Parola di Gesù e dell’azione dello Spirito Santo.Scriveva ancora Benedetto XVI nel documento citato sopra: «non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta (cfr. Mt 5,13-16). Anche l’uomo di oggi può sentire di nuovo il bisogno di recarsi come la samaritana al pozzo per ascoltare Gesù, che invita a credere in Lui e ad attingere alla sua sorgente, zampillante di acqua viva (cfr. Gv 4,14).

Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio, tra-smessa dalla Chiesa in modo fe-dele e del Pane della vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli (cfr. Gv 6,51). L’insegna-mento di Gesù, infatti, risuona ancora ai nostri giorni con la stessa forza: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la via eterna” (Gv 6,27). L’interrogativo posto da quanti lo ascoltavano è lo stesso anche per noi oggi: “Che cosa dobbiamo compiere

per fare le opere di Dio?” (Gv 6,28). Conosciamo la ri-sposta di Gesù: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato” (Gv 6,29)».La Fede ha certamente due dimensioni: una è la cono-scenza di quanto è stato rivelato per la nostra salvezza e l’altra è l’accoglienza fiduciosa del Dio che si rivela per salvarci. Non c’è amore senza conoscenza e non c’è conoscenza profonda senza amore. Per questo il Papa invita i Cristiani a «esprimere un corale impe-gno per la riscoperta e lo studio dei contenuti fon-damentali della fede che trovano nel catechismo della chiesa cattolica la loro sintesi sistematica e organica. Dalla Sacra Scrittura ai Padri della Chiesa, dai Maestri di teologia ai Santi che hanno attraversato i secoli, il Catechismo offre una memoria permanente dei tanti modi in cui la Chiesa ha meditato sulla fede e prodotto progresso nella dottrina per dare certezza ai credenti nella loro vita di fede». Perciò, come Arcicon-fraternita, dedicheremo in modo speciale gli incontri della Prima Domenica di ogni mese ad approfondire sistematicamente il «Credo», per arrivare preparati all’appuntamento con l’Anno della Fede. Dopo aver ripercorso nel recente passato i momenti dell’anno li-turgico e i fondamenti della preghiera e devozione po-polare, arriviamo ora al cuore del nostro credere, spe-rare e amare. Non dimentichiamo, infine, come ripete il Papa che: «la fede senza la carità non porta frut-to e la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda, così che l’una permette all’altra di attuare il suo cammino…Grazie alla fede possiamo riconoscere in quanti chiedono il nostro amore il volto del Signore risorto». L’esempio del nostro Santo Patrono, fiaccola di Vangelo e fuoco di Carità, ci spinga a diventare an-che noi come astri, vere e proprie stelle comete, che splendono per la luce della certezza interiore e brucia-no per l’ardore dell’amore fattivo e concreto espresso nei fratelli. Ancora tanti auguri!

4

Tiziano Vecellio, Miracolo del marito geloso, 1511.

di una vitalità che l’Arciconfraternita ha saputo far continuare nella storia già dalla seconda metà del ‘200, passando attraverso l’epopea pittorica d’inizio ‘500, fino all’oggi.Il convegno fortemente voluto dall’attuale Consi-glio Direttivo ha consentito non solo di celebrare un evento artistico ma anche di rendere omaggio a tutte quelle consorelle e quei confratelli, che precedendoci nel passato hanno saputo rendere grande nella storia della Chiesa, della città di Pa-dova e di tutto il mondo antoniano il nostro soda-lizio. Un dolce peso di storia, che avvertiamo con senso di responsabilità sulle nostre povere spalle e che nel contempo ci sentiamo onorati di tenere vivo nell’oggi per consegnarlo al domani accre-sciuto del portato della modernità.

Chi vorrà approfondire la visione e la cono-scenza di tutte le bellezze storico-artistiche della Scoletta, nel 2012 troverà pubblicata per i tipi delle Edizioni Messaggero Padova una nuova ampia guida illustrata, prossimamente presen-tata su queste pagine.

la fede in geSù:stella cometa che illumina le menti col vangelo

e accende i cuori con la caritàdi P. Alessandro Ratti, OFMConv. - Cappellano dell’Arciconfraternita del Santo

PieTer Paul rubens, Trionfo della Fede, 1626

5

Avviso A tutti gli Ascritti!AssembleA ordinAriA,

CerimoniA di Vestizione,FestA dellA linguA

domenica, 19 febbraio 2012

ore 8.00Assemblea ordinaria in prima convocazione.

ore 14.00Assemblea ordinaria degli ascritti presso la Sala capitolare della Scoletta del Santo; l’ Ordine del Giorno verrà pubblicato nel sito WEB confra-ternale entro il mese di gennaio 2012. Chi fosse impossibilitato alla partecipazione è invitato ad inviare una giustificazione scritta, che sarà ac-quisita a verbale.

ore 15.00Cerimonia di vestizione con benedizione e im-posizione dei mantelli e dei medaglioni confra-ternali (per chiunque non l’abbia già ricevuta so-lennemente) presso la Sala capitolare della Sco-letta del Santo. Chi fosse interessato dovrà darne tempestiva comunicazione ai recapiti associativi.Alla cerimonia ed alla Cena sociale potranno lo-devolmente intervenire anche amici e parenti.

ore 16.45entrata processionale in Basilica per prendere posto ove ci sarà indicato.

ore 17.00S. Messa solenne in Basilica in occasione del-la “Festa della Lingua del Santo” con a seguire Processione votiva interna.

A seguire Cena Confraternale in locale vicino alla Basilica (costo € 22); chi fosse interessato do-vrà prenotare entro il 14 febbraio contattando la segreteria associativa.

Page 4: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

7

allora alla Veneranda Arca del Santo, custode del Corpo del Santo, il dono di un’importante Reli-quia da utilizzarsi per la consacrazione di questo nuovo altare. La Veneranda Arca, inizialmente non favorevole a soddisfare la richiesta, si dovette

convertire in obbedienza di stato e così un terzo dell’osso dell’avambraccio sinistro del Santo, con grande solennità prese la via di Venezia domeni-ca 9 giugno del 1652, così come rileggiamo dalle parole dello scrittore di memorie patavine Orsato Sertorio nel suo libro “Le grandezze di S. Antonio” (Padova, 1653): “La mattina del 9 giugno i cittadi-ni di Padova al sapere della partenza della Reliquia di sant’Antonio scoppiarono in lacrime di dolore e affetto, pure il cielo sembrò pieno di lacrime, diven-tò scuro e piovoso, i fiumi che dovevano portare a Venezia la reliquia si riempirono così tanto d’acqua che le barche del corteo non passavano più sotto i ponti. Molta gente fu costretta a salire sulle barche per abbassarle e poter avviare il solenne corteo ad-dobbato a festa. Tutti parteciparono, dai poverelli mendicanti al più alto Clero. Si partì dal Portello (ove oggi a memoria è eretto un magnifico capitello dedicato al Santo), lungo il Brenta e il Naviglio, si giunse a Fusina e quindi a Venezia. Lì (la reliquia) fu venerata nella basilica di S. Marco fino al 13 giu-gno, festa del Santo quando fu solennemente tra-sferita nella Basilica della Salute dove si conserva tutt’ora. Ogni anno si organizzava una grande pro-cessione che utilizzava un ponte votivo provvisorio tra S. Marco e la basilica della Salute.”La tradizione votiva al Santo di Padova rimase vi-tale ancora per lunghi anni fino alla caduta della Serenissima.In quegli anni 1652, ‘53, ‘54 il Doge da Molin deci-se di mutare perfino il conio dell’osella veneziana (moneta dell’epoca) raffigurando oltre a S. Marco anche S. Antonio.

7

Sant’antonio a Veneziacon il contributo di Claudio Zoccarato,

Presidente del Circolo Filatelico e Numismatico di Camposampiero

In questa osella del 1654 coniata in argento (9,61 g) con diametro di 35,4 mm si legge al recto la legenda •S•M•V• - GERMINAVIT LILIUM FLOREBIT AETERNO•FR• MOL•D mentre all’esergo la legenda ET NON FULTA NON FLUXA (Inflessibile anche senza appoggi).L’osella celebra indiscutibilmente l’adozione di S. Anto-nio di Padova quale co-protettore della città di Venezia, avvenuta nel 1652. Al recto infatti dietro a San Marco in trono che porge il vessillo al Doge genuflesso è raffigu-rato S. Antonio con un ramo di giglio nella mano destra a simboleggiare che: “il culto di sant’Antonio fiorirà in eterno a Venezia (florebit aeterno)”. Nella legenda del verso, dove arde solitaria una fiamma, è invece eviden-te il richiamo al coraggio indomito dei veneziani, che senza l’aiuto di alleati continuavano a sostenere il peso della terribile guerra contro i turchi a Candia.

La presenza di S. Antonio a Venezia è legata ad un luogo votivo particolarmente significativo

per la città ovvero la Basilica della Madonna della Salute, luogo ove nel 1652 venne edificato un ul-teriore altare votivo dedicato questa volta al San-to di Padova. Le due imprese, quasi coeve, sono il frutto di Voti che la città aveva fatto per ottenere protezioni celesti.

La Basilica di Santa Maria della SaluteTra il 1630 ed il 1631 la città di Venezia fu colpita da una gravissima epidemia di peste al termine della quale si conteranno 80.000 veneziani morti oltre a 600.000 altri cittadini dell’entroterra. Il 22

ottobre 1630, come già era avvenuto per le chiese del Redentore e di San Rocco, il patriarca Giovan-ni Tiepolo con il Doge Nicolò Contarini (entram-bi poi falcidiati dalla peste) fece voto di erigere una nuova chiesa dedicata alla Vergine Maria e di farvi pellegrinaggio ogni anno in occasione del giorno dell’anno in cui la città fosse stata liberata dal contagio pestilenziale.Nel 1631, liberati dunque dalla peste per interces-sione mariana, i veneziani cominciarono i lavori di costruzione della stupenda Basilica affidando-ne il progetto a Baldassare Longhena. Il 28 no-vembre di quello stesso anno già si poté svolgere il primo pellegrinaggio di ringraziamento alla Ba-silica, la cui fabbrica si concluderà solo nel 1687. Questa tradizione è ancora viva e si svolge il 21 novembre di ogni anno, quando, per facilitare i pellegrini, viene realizzato un apposito ponte gal-leggiante, che va dalla riva di San Marco alla Sa-lute, come viene volgarmente indicata la Basilica mariana.

La reliquia del bracciodi sant’AntonioA partire dal 1645, la Repubblica di Venezia entrò in guerra contro i turchi per conservare il ricco regno di Candia (isola di Creta). Con l’intento di ottenere un valido protettore nel Cielo, che soste-nesse lo Stato in quel momento di guerra inter-minabile, il 29 febbraio 1652 il Senato decretò di proclamare S. Antonio di Padova co-protettore della città decidendo nel contempo di erigergli nel nuovo Tempio della Salute, un altare votivo, che sarà dotato nel 1665 di una grande pala di-pinta da Pietro Longhi.Il Doge Francesco da Molin (1646-1655) chiese

Visione della Basilica della Madonna della Salute a Venezia; dietro si scorge l’isola della Giudecca con l’altra chiesa vo-tiva intitolata al Redentore mentre in primo piano si trova la Punta della Dogana.

6

Page 5: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

9

Nei giorni 16 e 17 settembre uu.ss. in occasione della Festa dell’Impressione delle Stimmate a

San Francesco d’Assisi è giunta in pellegrinaggio lungo il Cammino di sant’Antonio la Pia Unione Gioventù Antoniana di Foggia. L’occasione è pro-pizia per conoscere meglio questo sodalizio che proprio quest’anno compie il suo primo secolo di vita ed attività.

La nascita della prima comunità antoniana a Foggia risale ai primi anni del ‘900, quando un manipolo di giovani guidati da Raffaele Tonti, con animo ardente di fede e di devozione verso S. Antonio di Padova, frequentavano la Chiesa del Convento dei Frati Minori in Foggia, dedica-ta a San Pasquale Baylon. Questi giovani, iniziati alla vita cristiana alla luce del messaggio di San Francesco d’Assisi sotto la guida dell’allora Pa-dre Guardiano Fr. Bonaventura D’Augelli da San Marco in Lamis (Fg), spinti e aiutati dalla stessa comunità francescana, fondarono la Pia Unione Gioventù Antoniana. Il nome fu scelto prenden-do spunto tra diversi movimenti francescani tutti sorti alla fine dell’ ‘800 e simpatizzanti dell’ideale francescano: Pia Unione di Sant’Antonio, Gio-ventù Antoniana, Confraternita della Corda di S. Francesco, Amici di S. Francesco.La Pia Unione iniziò a diffondere con zelo il cul-to verso il Santo di Padova e, soprattutto, cercò sempre di operare per il bene, nello spirito fran-

cescano e a compiere opere di misericordia per il sollievo di quanti erano nell’indigenza e nel peccato, cercando sempre di mettere in pratica il Vangelo di Cristo, diffuso e conosciuto profonda-mente dal Santo di Padova tanto da fargli guada-gnare il titolo di Dottore Evangelico.L’iniziativa di quei primi giovani fece presa in molti altri e così il 25 novembre 1911, l’allora Ministro Provinciale della provincia di Puglia dell’Ordine dei Frati Minori – Fr. Francesco Luigi Fasulli in forza di un privilegio apostolico (can. 312 CJC) eresse canonicamente con proprio De-creto la Pia Unione Gioventù Antoniana. S.E. Mons. Salvatore Bella, eletto Vescovo della Dio-cesi di Foggia da Papa Pio X (già ascritto all’Arci-confraternita di sant’Antonio di Padova), in data 31 maggio 1912 approvò il primo Statuto e conce-dette il riconoscimento giuridico di Associazione Pubblica di Fedeli.L’Associazione cominciò il suo cammino dal nul-la, unico patrimonio la Fede in Dio e la protezio-ne del Santo dei miracoli senza alcuna rendita e patrimonio. Allora come oggi le funzioni religio-

se venivano celebrate nella chiesa conventuale ed oggi anche parrocchiale dedicata a San Pasquale Baylon.Superati non pochi ostacoli e sempre animati da fede e carità certi di aver intrapreso la strada giu-sta, il manipolo di giovani uomini fondatori vide ampliare le proprie file con nuove adesioni tan-to da raggiungere l’anno successivo il numero di 104 confrati iscritti al Pio Sodalizio. Quello stesso anno fu organizzata la prima processione cittadi-na del 13 giugno, il giorno dedicato al Santo, ed è certo che in tale occasione si radunò un numero impressionante di fedeli per dimostrare al Santo la pietà popolare.In seguito fu approvata anche l’iscrizione delle donne.Fin dalla fondazione i confratelli hanno indossato un abito nero con camicia bianca, farfallina bian-ca, guanti bianchi, calze e scarpe nere e distintivo del Sodalizio al risvolto della giacca a sinistra.Oggi, la Pia Unione nel suo primo anniversario di fondazione, conta un centinaio di aderenti tra uomini e donne.La Pia Unione ha come fini principali la santifi-cazione di confratelli e consorelle, l’esercizio del culto pubblico del Santo Taumaturgo di Padova, del quale ogni anno ne celebra la festa anche con grandiosità esteriore, inoltre promuove opere di carità fraterna.La vita sociale è regolata da uno Statuto e da un Regolamento Interno ed è guidata da un Presi-dente a capo di un Consiglio Direttivo eletto ogni due anni dall’Assemblea degli ascritti. Antica pre-rogativa delle Confraternite era anche quella di assicurare una dignitosa sepoltura in una tomba decorosa. Scorrendo gli antichi statuti delle Con-fraternite non è difficile rintracciare le indicazio-ni sulle norme di celebrare le esequie dei confrati con l’impegno di fiori, ceri e messe di suffragio.

Molto spesso l’impegno funerario era esteso an-che alla moglie del Confrate pur se in misura ri-dotta circa le messe di suffragio.Nella Pia Unione Gioventù Antoniana è ancora viva parte di questa tradizione, infatti, essa possie-de in concessione quattro Cappelle funerarie nel Cimitero di Foggia, dove vecchi confrati riposano e dove quelli di oggi, troveranno pace domani.Ogni anno nella giornata del 2 novembre l’Assi-stente Ecclesiastico o altro sacerdote celebra la Santa Messa presso le Cappelle funerarie a suffra-gio dei confrati e benefattori defunti.

Per contatti:Pia Unione Gioventù Antoniana di Foggiac/o Parrocchia di San Pasquale BaylonP.zza San Pasquale, 1 - 71121 FoggiaE-mail: [email protected]

Pia Unionegioventù antoniana di foggia

con il contributo di Gaetano Valentini

8 9

Facciata della chiesa dedicataa San Pasquale Baylon in Foggia

L’abito o divisa della Pia Unione

Il gruppo dei confrati di fronte al grazioso Santuario del Noce a Camposampiero (PD), nella prima giornata di pellegrinaggio

Un’immagine storica di una processionein onore di S. Antonio

Pellegrinaggio a Padova, 17 settembre 2011

Page 6: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

11

Tra i compiti del nostro sodalizio, dopo l’eleva-zione al rango di Arciconfraternita da parte

di Papa Leone XIII, di venerabile memoria, vi è anche quello di mantenere relazioni fraterne con i sodalizi antoniani in Italia e nel Mondo. L’anno 2011 è stato particolarmente fecondo in questo contesto non solo per i numerosi pellegrinaggi di confraternite antoniane che abbiamo accolto a Padova, lungo il Cammino di Sant’Antonio, ma anche per alcune Missioni che abbiamo compiu-to presso le sedi di alcuni di questi sodalizi, raf-forzando i vincoli della comune Fede nella Chiesa Cattolica e della comune devozione al Santo di Padova.

Maastricht – olanda8 – 11 luglio 2011

L’Heiligdomsvaartcon il contributo di Maria Pia Olivieri Di Blasi

Nel mese di luglio 2011 ha avuto luogo la seconda missione internazionale nella storia dell’Arcicon-

fraternita del Santo (la prima si svolse nel 2004 verso la Confraternita della Santa Croce di Bastia in Corsica). Meta del viaggio è stata l’Olanda nella città di Maastricht, su invito della locale confra-ternita antoniana, che era precedentemente scesa a Padova in occasione della Processione del 13 giugno 2008.Oggi Maastricht è una bella città moderna, cen-tro del design e della tecnologia, già scelta per la

firma nel 1992 del famoso trattato che ha sanci-to la creazione dell’Europa Unita e a sua volta la nascita dell’Euro. La città, situata in posizione strategica sul fiume Mosa ha conservato la pro-pria cultura cattolica, che la differenzia in modo sostanziale dall’Olanda settentrionale, che aderì invece alla Riforma protestante.La delegazione patavina guidata dal Cappellano il Rev. P. Alessandro Ratti, OFM Conv. era composta dal Priore Di Ascenzo, dalla Responsabile per le Opere Assistenziali Femminili Carla Bianchi Di Ascenzo, dalle Consigliere Antonietta Sambin de Norçen, Maria Pia Olivieri Di Blasi, Michela Bor-toli Carollo e Maria Valeria Morani, dal Confratel-lo Davide Carollo e dalla Consorella Carla Vernier.L’occasione dell’invito sono stati i grandi festeggia-menti settennali, denominati De Heiligdomsvaart, in onore del patrono cittadino: il Vescovo San Ser-vazio, la cui festa liturgica ricorre il 13 maggio.S. Servazio, originario dell’Armenia, visse nel IV secolo d.c. e partecipò attivamente ai concili di

Sardica e di Ravenna. A lui si deve l’evangeliz-zazione di tutta la regione del limburgo posta a cavallo tra gli attuali stati d’Olanda e Belgio, re-gione della quale venne nominato Vescovo con il titolo di Tongres e Maastricht, antica diocesi dalla doppia sede dalla quale sono poi gemmate tutte le diocesi regionali tra le quali quelle di Liegi e Maastricht.

Le venerabili spoglie mortali del Santo sono con-servate e venerate fin dal 1160 nella cattedrale cittadina in un possente e prezioso reliquiario di rame dorato, finemente cesellato con smalti, fili-grane e pietre preziose (denominato Noodkist), che ogni sette anni viene portato processional-mente per la città insieme a tutte le altre reliquie più importanti della Diocesi.La tradizione vuole che S. Servazio sia giunto a Roma, dove in un sogno rivelatore avrebbe otte-nuto da S. Pietro una simbolica chiave d’argento, a simbolizzazione della potestà di perdonare o punire i peccatori ed “aprire le porte del Paradi-so”, come narra il più famoso poeta cittadino del 1100 Henric van Veldeken.

10 11

MiSSioni antoniane 2011dell’arciconfraternita del Santo

Visione del centro storico di Maastricht dal fiume Mosa

Il Noodkist con le reliquie di S. Servazio

Il Parroco della cattedrale di San Servazio mentre consegna la Chiave di San Servizio ai membri della delegazione patavina

I busti reliquiari di Santi Vescovi della città di Maastricht

La chiesa parrocchiale di sant’Antonio di Padova a Scharn – Maastricht (Olanda)

La delegazione patavina all’inizio della grande processione. Da sinistra: Maria Pia, Carla, Davide, Maria Valeria, Michela, Antonietta, P. Alessandro, il Priore e Carla

Page 7: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

13

cizia e stima reciproci. Certamente a Maastricht abbiamo visto una Chiesa Cattolica “di confine” dove continuano a tramandarsi le tradizioni plu-ri-millenarie, che talvolta tuttavia sembrano es-sere solo delle perfette rappresentazioni private oramai dei loro fondamentali e più profondi si-gnificati di Fede e viva Devozione.Ci auguriamo che la presenza del Santo di Pado-va abbia unito la Sua importante intercessione a quella di S. Servazio e degli altri antichi Santi Ve-scovi della Diocesi affinchè la Chiesa locale possa continuare ad annunciare il Vangelo ad una socie-tà sempre più profondamente laicizzata.

capizzi (Messina)1 – 4 settembre 2011

Donata dai Fratiuna Reliquia del Santo

con il contributo di Francesco Sarra Minichello

Il 4 dicembre 2005 si svolse a Capizzi la cerimonia di aggregazione della locale confraternita antonia-na all’Arciconfraternita. Da quel momento il rap-porto dei confrati capitini con Padova è stato un continuo crescendo come testimoniano anche le pagine dei precedenti numeri di questo notiziario.Il 13 marzo scorso i confratelli siciliani hanno lodevolmente portato a compimento un restauro interno del loro oratorio, che ha visto delle nuove realizzazioni quali la mensa d’altare fissa con sti-piti, l’ambone, la sede, un’acquasantiera, il pavi-mento e le vetrate artistiche rappresentanti alcu-

Una graziosa riproduzione di quella chiave è sta-ta gentilmente consegnata, in segno di amicizia, a ciascuno dei membri della delegazione patavina dal Parroco della Cattedrale di San Servazio, che ci ha accolti durante la visita turistica della città.

La locale confraternita antoniana ha sede nella parrocchia dedicata al Santo di Padova nell’im-mediato circondario del centro storico in locali-tà Scharn, la cui chiesa parrocchiale fu edificata nei primi decenni del ‘900 con materiali inviati dall’Italia, per interessamento dell’allora Capo del Governo.La confraternita o Guild è esclusivamente ma-schile (sebbene le consorti siano particolarmen-te presenti nella vita sodale) perché il compito principale è portare a spalla nelle processioni la pesante statua di sant’Antonio, che da quest’an-no è tornata ad essere quella settecentesca, ora restaurata.L’abito della confraternita, analogo per foggia a quello delle numerose altre confraternite cittadi-ne, ha un colore che sta tra l’arancione ed il mar-

A far ali alla processione, alla quale hanno parte-cipato tutte le numerose Guild di Maastricht con elegantissimi e coloratissimi abiti, una folla nu-merosa a tratti assiepata alle transenne, che non ha tardato di accogliere le Reliquie di S. Antonio con scroscianti applausi in più punti del percorso.

Per noi italiani singolare è stata la compostezza delle diverse confraternite in processione e l’or-ganizzazione di tutti i festeggiamenti che hanno coinvolto l’intera città, anche su un piano di ri-chiamo turistico, organizzazione condotta con una ricerca della perfezione formale assoluta. La missione è stata un momento di grazia per aver rafforzato legami di fraternità con i confratelli olandesi, che già hanno annunciato la loro parte-cipazione alla processione del 13 giugno del 2014, che cadrà di venerdì.L’incontro è stato un ritrovarsi caratterizzato da immediata confidenza e voglia di professare pub-blicamente la stessa fede con sentimenti di ami-

rone e si compone di pantaloni larghi a gonna e di una lunga ed elegante casacca sovrastante.La missione si è aperta con una S. Messa concele-brata in latino dal locale Parroco ed assistente del-la confraternita P. Hans e da P. Alessandro, al ter-mine della quale con una certa piacevole sorpresa per i parrocchiani è stato benedetto e distribuito il Pane di Sant’Antonio (portato dall’Italia) ed è stata data la possibilità del Bacio della Reliquia.L’indomani è stato piuttosto impegnativo per la partecipazione in mattinata nel Duomo al Solen-ne Pontificale concelebrato da tutti gli Arcivesco-vi e Vescovi della regione ecclesiastica e quindi per la partecipazione alla grande processione cittadina del pomeriggio (non priva di elementi anche folkloristici), che si è lungamente snoda-ta per le antiche vie cittadine di impianto ancora medioevale.

12 13

L’omaggio a P. Hans di una statua lignea di sant’Antonio di Padova

Al termine della processione

La Guild di S. Antonio di Padova di Maastricht in processione

Le confraternite antoniane con le proprie insegne, la Statua e la Reliquia del Santo di Padova, in processione lungo la riva della Mosa, tra due ali di folla

La consegna del distintivo dorato dell’Arciconfraternita al Pri-ore e al Segretario della Confraternita olandese

Il Priore Leonardo Di Ascenzo ed il Confratello Davide Ca-rollo portano a spalla la Reliquia di sant’Antonio di Padova

Page 8: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

15

ni miracoli del Santo di Padova oltre al restauro delle stazioni della Via Crucis in terracotta, di un vecchio crocifisso in cartapesta, di una stampa litografica raffigurante Sant’Antonio e di alcuni candelabri in legno dorato.Il decoro riconquistato dall’Oratorio ha dato co-raggio al Governatore Domenico Calandra Seba-stianella con il Rev. Sig. Parroco ed Assistente Don Luigi Cardella per chiedere, per il nostro tramite, alla provincia patavina dei Frati Minori Conven-tuali il dono di una Reliquia di sant’Antonio, da esporre alla pubblica venerazione in Capizzi.Così l’1 settembre scorso una delegazione patavi-na guidata dal P. Cappellano con il Priore, l’Am-ministratore Consorella Rosa Milone, la Respon-sabile delle Opere Assistenziali Femminili Carla Bianchi ed il Consigliere Enrico Cassin è volata

da Padova a Capizzi per consegnare il dono che i Frati hanno accordato a quella Confraternita ovvero una preziosissima reliquia “ex cute” del Santo di Padova, prelevata in occasione della ri-cognizione canonica del 1981.Nel pomeriggio dello stesso giorno si sono radu-nate tutte le sette confraternite della cittadina, con autorità civili e militari in un tripudio di colori e di devozione per la processione che ha accolto la Venerabile Reliquia (incastonata in un reliquia-rio argenteo opera palermitana) scortandola dal Santuario di San Giacomo Apostolo (protettore

alla località Cannella, nel mezzo del meraviglio-so bosco di querce del Parco dei monti Nebrodi. Una località dove secondo la tradizione avrebbe sostato per un’intera notte sant’Antonio dopo il naufragio in Sicilia sulla via di Assisi. Lì è stata concelebrata una suggestiva S. Messa all’aperto sull’altare del capitello antoniano.Il resto della giornata è trascorso convivialmen-te tra canti e banchetti agresti fino al rientro in paese la sera, con la sfilata dei cavalli, ornati a festa ed ancora la breve processione del fercolo di Sant’Antonio condotto dal suo Oratorio alla Chie-sa Madre per l’intronizzazione.L’indomani, ormai sabato 3 settembre, nel pome-

cittadino) fino alla Chiesa di S. Maria delle Grazie e quindi alla Chiesa Madre in un corteo solenne e festosao, che ha visto un gran concorso di devoti.Nella Chiesa Madre è stata quindi officiata la pri-ma S. Messa votiva delle missione ed al termine una nuova breve processione ha accompagnato la Reliquia all’Oratorio confraternale dedicato pro-prio a sant’Antonio per la deposizione definitiva.Più tardi per condividere la festa, come di tradi-zione, si è svolta la benedizione del pane, del for-maggio e del vino offerti fraternamente a tutti i presenti.L’indomani i festeggiamenti sono proseguiti con il tradizionale pellegrinaggio a Cavallo dal paese

14 15

Don Luigi Cardella, Parroco di Capizzi, con affianco il Rev. P. Alessandro Ratti – cappellano dell’Arciconfraternita, pro-pone alla pubblica venerazione la Reliquia di sant’Antonio di Padova mentre gli fanno da scorta d’onore i confrati anto-niani di Capizzi

L’interno dell’Oratoriodella Confraternita antoniana di Capizzi

La Reliquia “ex cute” di S. Antonio di Padovaincastonata nell’artistico reliquiario argenteo palermitano,

cimato con la croce ghiandata

La reliquia di sant’Antonio collocata nella nicchia dietro la mensa dell’altare dell’Oratorio della Confraternita antoniana di Capizzi

L’Oratorio di sant’Antonio di Padova in Capizzi, sede della locale confraternita e la piazzetta antistante, luogo della be-nedizione e distribuzione del pane, del vino e del formaggio

La Confraternita del SS. Sacramento precede i reverendi con la Reliquia del Santo

Il P. Alessandro Ratti consegna ufficialmente la Reliquia del Santo al Governatore della Confraternita antoniana di Capiz-zi Domenico Calandra Sebastianella

I membri dell’Arciconfraternita e della Confraternita capitina, di fronte al portone dell’Oratorio confraternale al termine del-la missione

Page 9: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

17

riggio si è snodata la lunghissima processione cit-tadina con il Fercolo del Santo portato a spalla da numerosissimi baldi e volenterosi giovani. Un Fercolo sul quale il Governatore, abilmente ag-grappato, accoglieva i doni che strada facendo i devoti del paese offrivano al Santo, anche dai balconi delle abitazioni. Una giornata conclusasi dopo la Santa Benedizione impartita con la Reli-quia con botti e fuochi d’artificio oltre ad un bel concerto canoro offerto all’intera cittadinanza ed ai numerosi convenuti dai paesi limitrofi.La missione ha avuto termine la domenica mat-tina quando ci si è radunati nell’Oratorio con-fraternale per una S. Messa di ringraziamento celebrata da P. Alessandro Ratti – Cappellano dell’Arciconfraternita al termine della quale si è svolto il Gesto del Pellegrino per la venerazione della Reliquia del Santo, collocata a vista in una nicchia proprio dietro alla mensa d’altare dell’O-ratorio e sotto la statua del Santo. Una nicchia che non era conosciuta ma che è apparsa quando si è messa mano all’intonaco per realizzarla quasi stesse attendendo silenziosamente da anni l’au-gusto inquilino.L’Oratorio della Confraternita di sant’Antonio in Capizzi è ora un piccolo santuario dei Nebrodi (che sarà aperto almeno due volte a settimana) che non tarderà di richiamare devoti che rivol-gendosi all’intercessione del Santo dei Miracoli anche richiamando quello stesso Gesto del Pel-legrino, che si suole fare a Padova nella grande Basilica antoniana, si avvicineranno a Dio nella preghiera.

16

S. Messa all’aperto in località Cannella nel Parco dei Monti Nebrodi

Il Fercolo con la Statua di sant’Antonio di Padova ed i doni dei devoti: oggetti preziosi, denaro e cacio-cavalli

condogliAnze

- Ci uniamo nella preghiera di suffragio alla Comunità dei Frati della Provincia Patavina dell’O.F.M. Conv. per il ritorno alla Casa del Padre del Rev. P. Vittorino Bommarco, nativo dell’isola di Cherso (Pola diocesi di Zara), all’età di 90 anni e del Rev. P. Vergilio Gamboso, autore di numerosissime pubblicazioni su sant’Anto-nio e la sua Basilica, di anni 82. I funerali sono stati officiati nella Basilica antoniana martedì 16 agosto 2011.

- Il nostro abbraccio fraterno giunge anche al Confratello Vincenzo D’Aria – Priore della Con-fraternita antoniana di Martina Franca (TA), che nel mese di settembre ha visto tornare alla Casa del Padre il papà Francesco.

visite e PellegrinAggi

- Bitetto: Il 20 settembre scorso il Priore ha ac-colto la Sig.ra Maria De Marco – Presidente del-la Pia Unione antoniana di Bitetto (BA) a noi aggregata, in visita privata a Padova.

- arpino: nei giorni sabato 8 e domenica 9 ot-tobre è stata accolta per l’annuale Pellegrinag-gio lungo il Cammino di S. Antonio (Campo-sampiero-Arcella-Padova) la Confraternita di sant’Antonio di Padova di Arpino (Frosinone) a noi aggregata.

- Pellegrini e Maletto: domenica 23 ottobre il Priore ha accolto nella sala capitolare della Sco-

Vitaconfraternale

La confraternita antoniana di Arpino (Fr) al termine del Pelle-grinaggio sul sagrato della Basilica patavina

letta del Santo per la recita delle Lodi mattuti-ne e per un’illustrazione del capitolo un gruppo di devoti legati al Messaggero di sant’Antonio, che hanno trascorso una due giorni antoniana affianco ai frati, ripetendo così la felice espe-rienza del marzo 2011. L’occasione è stata par-ticolarmente propizia per l’incontro con alcuni membri della Confraternita antoniana di Malet-to (CT).

- Palagiano: lunedì 3 ottobre il Priore ha accom-pagnato in una visita guidata della Basilica un gruppo di pellegrini provenienti da Palagiano (Taranto), presentati dalla Confraternita anto-niana di Mottola (TA).

AnniversAri

Sabato I ottobre il Rev. P. Cappellano ha presie-duto nell’Oratorio della Scoletta del Santo una S. Messa nel 50° Anniversario del Matrimonio della Consorella Luciana Martin con il marito Nereo.

nAscite

Alla fine del mese di settembre il nostro Confra-tello Sergio Tamiazzo, di Padova, Consigliere, è divenuto nuovamente nonno di due gemelli Da-niele ed Elisa. Le nostre congratulazioni ed i mi-gliori auguri ai nuovi nati.

Da sinistra il P. Alessandro Ratti, la Consorella Luciana Mar-tin, il marito Nereo e quindi il Priore Leonardo Di Ascenzo

Page 10: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

18

Il Prof. Gaetano Thiene, ordinario di Patologia Cardiovascola-re, si congratula con il Priore Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD

nuovi Ascritti

Il Moderatore ha proposto al Consiglio Direttivo, che ha approvato nella propria adunanza del 16 novembre 2011 con voto unanime, l’ascrizione di:1. Susanna Mattoccia, nata ad Alatri (FR) il 19 giugno 1997 e residente a Ferentino (FR), pre-miata nella 37esima edizione del Premio della Bon-tà sant’Antonio di Padova in memoria di “Andrea Alfano d’Andrea”;2. Rev. Don Andrea De Foglio, nato ad Avezzano (AQ) il 2 febbraio 1980 e residente quale Parroco ad Oricola (AQ);3. Rev. P. Giovanni Battista Marino, CP, nato a Massafra (TA) il 29 febbraio 1964 e residente presso il Santuario Madonna d’Itria di Cirò Mari-na (KR), officiato dai Padri Passionisti;4. Dott.ssa Emanuela Merlo Bruni, nata a Tren-to il 6 gennaio 1949 e ivi residente;5. Dott. Bruno Bruni, nato a Tuenno (TN) l’11 giugno 1943 e residente a Trento;6. Sig.ra Vanina Quadrini, nata ad Isola del Liri (FR) il 29 luglio 1972 e residente ad Arpino (FR);7. Sig.ra Maria Demarco, nata a Bitetto (BA) il 20 luglio 1948 e ivi residente, attuale Presidente della locale Pia Unione antoniana;8. Sig. Roberto Gabriele, nato ad Arpino (FR) il 4 marzo 1964 e ivi residente,9. Avv. Giampaolo Maria Guarnieri, nato ad Adria (RO) l’8 settembre 1936 e residente a Pa-dova.

ss. Messe richieste Al P. cAPPellAno e dAllo stesso celebrAte

diPloMi

Nel mese di ottobre 2011 il Priore ha ricevuto il Diploma di Dottore di Ricerca in Scienze Cardio-vascolari presso l’aula magna dell’Università degli Studi di Padova.

consiglio direttivo

Il Consiglio Direttivo si è riunito a norma di sta-tuto sabato 26 novembre 2011 e ha confermato anche per il 2012 in euro 15,00 la quota sociale annuale ed in euro 25,00 la quota di prima ascri-zione.

- di suffragio dei defunti Gisella (2), Calogero (1), Giuseppina (1), Vincenzo (1), Giuseppe (1) e Pietro (1) per volontà di Francesca Ferrantelli di Brescia,

- (1) di suffragio dei defunti Antonio e Gilberto se-condo le intenzioni di Antonia Caroppo di Cerfi-gnano (LE),

- (3) di suffragio del defunto Cesare secondo le intenzioni del Confratello Raffaele Sguazzo di Salerno,

- (1) di suffragio della defunta Domenica Malto-ni, Tornata alla Casa del Padre il 14 novembre 2009, per volontà del figlio Mauro Tombaccini di Cesena,

- (1) di suffragio di Gianluca secondo le intenzio-ni di Gabriella Meroni,

- (1) di suffragio per tutti i defunti secondo le in-tenzioni di Gaetano Manfredi di Foggia,

- (1) di suffragio dei defunti della Famiglia Mei per volontà del confratello Nereo Mei,

- (3) di suffragio di Pantaleo De Marinis, tornato alla Casa del Padre il 26 febbraio 2009, per vo-lontà di Marcello De Marinis,

- (5) di suffragio della N.D. Comm. Luciana Lon-ghini ved. Martini tornata alla Casa del Padre il 26 settembre 2011 per volontà del confratello Mirko Tura di Asiago,

- (1) di suffragio dei defunti Aurora e Cesare Mo-retti per volontà della consorella Luisa Moretti di Milano,

- (3) di suffragio del defunto Mario Tiso per vo-lontà della moglie Teresina Campagnaro Tiso,

- (2) di suffragio dei defunti Angelica Petronio e Carlo Valeri per volontà di Claudio Valeri di Roma.

grAzie e benedizioni Ai benefAttori!La devozione, che ha ispirato loro tanta comprensionee generosità, gli meriterà la benevolenza particolaredel nostro venerato ed amato Santo.

Giorgio Pieretto – alberese (GR), Isolina Varrasso (per salute e felicità fam. Varrasso) – atri, Confraternita della Santa Croce – Bastia in corsica (francia), Attilio Bensi – Belgioioso (PU), Alfia Tomasello – Biancavilla, Nives Elisa Degano – Bologna, Vincenzo Lionello – cadoneghe (PD), Nereo Basso – campodoro (PD), Francesco Gaetano Ca-landra, Francesco Iraci Sareri e Lucia Vincenza Mugavero – capizzi (ME), Primavera Iomelli – casapesenna (CE), Filomena Cimino – catanzaro, Lina Vizzini Castronovo – cesano Boscone (MI), Silvia e Antonio Pareti – cocquio trevisago, Masiero Giuseppe – conselve (PD), Confrater-nita del Gonfalone e della Misericordia – fivizzano, Pia Unione Gioventù Antoniana – foggia, Antonia Giannini – galatina, Fabio Rinaldi – gandino (BG), Sergio Valdo – legnago (VR), Pietro Locuoco – Marina di ginosa (TA), Confraternita di S. Antonio di Padova – Molfetta, Ugo Sal-vatelli Marone – Montegranaro (AP), Claudio Ceccaroni – Montegrimano (PU), Angela Maffeo (per ringraziamen-to) – Montemurro (PZ), Paola Santaniello – napoli, Fran-cesca Dus – oderzo (TV), Luciana Martin con il Marito Nereo (in occasione del 50° anniversario di Nozze), Anna e Dino Artmann Boscolo, Maria Guarda Nardini, Lina Bortoletto, Maria Beatrice Borgatti Meschia, Ugo e Chiara Benettolo, Norma Vianello, Rocco Pagliani, Giulio De Vec-chi, Dino Artmann, Enzo Giacometti e Daniele Scuccato – Padova, Eugenia Vidale – Palmanova, Giovanna Gal-lo – Pavone canavese, Bianca Maria Rottini – Perugia, Famiglia Iacobacci, Fam. del fu Emidio Paolone e Anna Costanza Tarola – Pescina (AQ), Congregazione S. Anto-nio di Padova – Pistoia, Maria Clarice ed Elena Montanari – ravenna, Vito Sorino, Amalia Spagnolo, Maria Letizia Feletti, Onorina Perusin e Petra Blecich – roma, Raffaele Sguazzo – Salerno, Rosa Baldracco Gozellino – Saviglia-no (CN), Donato Di Ascenzo – Selvazzano dentro (PD), Carmelina Di Forti (per grazia ricevuta) – Serra di falco (CL), Bruno Badii – Sinalunga (SI), Vittoria Maria Mazzi e Luigino Pegolo – torino, Andrea Ponteggi – Vasto (CH), Antonietta Lenci – Velletri (RM), Giuseppe Silvestri – Vie-ste, Paolina De Santis – zagarolo (RM), Elena Crosta – zeme lomellina, Domenico Ruoppolo.

Chiunque desiderasse la celebrazione di una S. Messa potrà richiederla inviando i previsti diritti di stola pari ad € 10 per celebrazione, avendo cura di indicare chiaramente nella causale del versamento le intenzioni specifiche.

Beati mortui qui in domino moriuntur!Il P. Cappellano ha celebrato le seguenti Sante Messe (tra parentesi il numero delle Ss. Messe):- (3) di suffragio del Confratello Filippo Santan-

gelo, di Latina, ascritto dal 19 maggio 2002 e tornato alla Case del Padre il 23 marzo 2011,

- (3) di suffragio della Consorella Lydia Tosato, di Padova, ascritta dal 17 dicembre 1998, la noti-zia del cui ritorno alla Casa del Padre ci è giun-ta nel settembre 2011,

- (3) di suffragio del Confratello Nives Degano, di Bologna, ascritto dal 12 agosto 1980, la notizia del cui ritorno alla Casa del Padre ci è giunta nell’ottobre 2011,

- (3) di suffragio della Consorella Gina Pellegrini Benetelli, di Padova, ascritta dal 4 aprile 1973 e tornata alla Casa del Padre il 20 settembre 2011,

- (1) per Gabriele Attilio Maria per volontà di Lea Tremonti di Lorenzago,

- (1) secondo le intenzioni del Confratello Gior-gio Pieretto di Alberese (GR),

- (1) di protezione della Famiglia Vernier,- (9) secondo le intenzioni della dott.ssa Eugenia

Vidale di Palmanova,- (1) per i defunti genitori del Confratello Giorgio

Pieretto di Alberese (GR) per volontà dello stes-so,

- (5) secondo le intenzioni di Antonietta Curcio di Monza (MI),

- (1) di protezione per la Consorella Giuseppina Meneghin di Padova, ascritta dal 3 dicembre 1985, già benefattrice ed irreperibile dall’anno 2008,

- (1) di suffragio del defunto Giorgio Tirindelli per volontà di Maria Antonietta Zanet di Jesolo Lido (VE),

- (1) di suffragio dei defunti Antonio e Donata per volontà del figlio il Confratello Nicola Atto-lino di Taranto,

- (1) di suffragio della defunta Maria Grisaf-fi, Tornata alla Casa del Padre il 10 settembre 2011, per volontà del Confratello Luigi Siniga-glia di Roma,

i numeri della caritàRicordando che un’elemosina fatta ad un povero è un prestito fatto a Dio invitiamo i lettori a sostenere generosamente le Opere Assistenziali e di Apostolato dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova - il Santo dei Miracoli.

Alla data della messa in stampa di questo numero, dal I gennaio 2011 sono stati erogati 90 interventi assisten-ziali rivolti a 61 famiglie per un valore complessivo pari ad € 10.200.

Si ringrazia per il generoso sostegno delle Opere Assi-stenziali antoniane la:

“Arciconfraternita del Santo”, portavoce dell’Arci-confraternita di sant’Antonio di Padova, si sorregge solo con le vostre offerte: invita amici, parenti, vicini a richiederne l’invio, invia la tua offerta attraverso il conto corrente postale allegato alla rivista, intestato a:

Arciconfraternita del SantoP.zza del Santo, 11 - 35123 Padovac.c.postale n. 60584075Quota di prima ascrizione € 25,00Quota sociale anno 2011 € 15,00Benefattore per solo notiziario € 15,00

Page 11: n. 44 di "Arciconfraternita del Santo"

20

abL’Arciconfraternita di S. Antonio di Padova

in collaborazione con

l’Ufficio Scolastico Provinciale di Padovacon i premi

del Santo Padre e del Presidente della Repubblica Italiana

ed i Patrocinidella Conferenza Episcopale Italiana, della Regione del Veneto, della Provincia di Padova e del Comune di Padova

ed il contributo dellaFondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,

con il desiderio di contribuire ad una riflessione dei giovani sul tema del proprio futuro di credenti e cittadinibandisce il:

38° PREMIO DELLA BONTÀ SANT’ANTONIO DI PADOVA

IN MEMORIA DI “ANDREA ALFANO D’ANDREA”

Tema:

QUANDO SOGNO FA RIMA CON IMPEGNO.IL MIO FUTURO DI CREDENTE E CITTADINO IN UNA SOCIETÀ DA TRASFORMARE IN MEGLIO.

REGOLAMENTO

1. Possono partecipare al concorso singolarmente gli alunni delle scuole primarie (già elementari), di quelle secondarie di primo grado (già medie) e diquelle secondarie di secondo grado (già superiori) di lingua italiana ovunque residenti in Italia e nel Mondo.

2. Lo svolgimento può essere esclusivamente di tipo narrativo e deve essere manifestamente frutto di riflessione ed impegno personali, a pena di esclu-sione dal concorso.

3. L’elaborato deve essere scritto di proprio pugno dal concorrente su foglio di carta uso protocollo a righe (scrivendo su ogni riga interamente da sini-stra a destra), in modo leggibile e inviato entro il 25 marzo 2012 a: Arciconfraternita di Sant’Antonio di Padova - c/o Scoletta del Santo - P.zza del Santo,11 - 35123 Padova (ITALY), meglio se per raccomandata con ricevuta di ritorno; farà fede la data del timbro postale.

4. In calce al foglio devono essere scritti in stampatello leggibile, a pena di esclusione dal concorso:- nome, cognome, indirizzo e numero telefonico di casa del concorrente ed eventuale E-mail di un membro della famiglia,- classe, sezione, nome, indirizzo e numeri telefonico e fax della scuola frequentata ed eventuale E-mail della segreteria o di un insegnante.

5. Ogni concorrente accetta implicitamente il presente regolamento e non può partecipare con più di un elaborato.6. I temi resteranno di proprietà dell’Arciconfraternita e non saranno restituiti.7. Verranno premiati i primi tre classificati di ogni ordine di scuola.8. I premiati in passate edizioni del premio non potranno partecipare per lo stesso ordine di scuola.9. Premi:

a) i primi classificati assoluti dei tre ordini di scuole riceveranno le medaglie del Santo Padre e del Presidente della Repubblica Italiana ed il Sigillodella Città di Padova (ove messi a disposizione dalla rispettive amministrazioni);b) alle Scuole dei primi classificati assoluti verrà assegnata una borsa di studio del valore di € 400;c) alle Scuole dei secondi classificati verrà assegnata una borsa di studio del valore di € 250;d) tutti i nove premiati verranno ospitati a Padova, a spese dell’organizzazione, per il fine settimana in cui avrà luogo la Cerimonia di Premiazione;e) ove i vincitori giungessero a Padova in giornata per partecipare alla Cerimonia di Premiazione, senza pernottamento a carico dell’organizzazione,la Borsa di studio verrà aumentata di € 100;f ) a tutti i premiati verrà consegnato il Diploma di partecipazione corredato del sigillo in ceralacca dell’Arciconfraternita;g) a tutti i premiati verrà consegnata una statua in legno scolpito e policromo raffigurante sant’Antonio di Padova.

10. I risultati del Premio saranno pubblicati nel sito WEB della nostra Arciconfraternita non appena approvati dalla Commissione esaminatrice del Pre-mio e saranno comunicati in forma scritta solo ai premiati.

11. La Cerimonia conclusiva, avrà luogo in forma solenne presso la Pontificia Basilica di sant’Antonio in Padova domenica 20 maggio 2012.12. Qualora un premiando non potesse intervenire alla Cerimonia di Premiazione, salvo che per documentati e gravi motivi di salute, il premio verrà con-

ferito alla persona immediatamente successiva nella graduatoria di merito.13. La Commissione esaminatrice del Premio sarà presieduta dal Rev. P. Cappellano dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova ed i deliberati sa-

ranno insindacabili.

SEZIONE PREMIO DELLA BONTÀIl Consiglio Direttivo dell’Arciconfraternita, con il desiderio di porre in evidenza e sostenere meritevoli esercizi di Carità operanti nella so-cietà contemporanea, sarà lieto di prendere in esame documentate segnalazioni di particolari e meritevoli azioni di bontà poste in essere daadulti al fine dell’assegnazione del Premio della Bontà 2012.

Per informazioni: Arciconfraternita di Sant’Antonio di Padova - c/o Scoletta del Santo, P.zza del Santo, 11 - 35123 Padova; Tel. 049.8755235; Fax 049.2050013

E-mail: [email protected] - www.arciconfraternitasantantonio.org

Inse

rto

reda

zion

ale

diA

rcic

onfr

ater

nita

delS

anto

n.44

/LD

APr

iore