N 435 gennaio febbraio 2011

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Sped. InAbb. Posta le Legge 662/96 Art. 2 Comma 20/d 20GS l-" Sig. Puccio Giuseppe Viale P. Togliatti, 5 92017 Sambuca di Sicilia (Ag) * 0 / 1861 > son > > 150 ° annivernario Unità d'Italia Fondatore Alfonso Di Giovanna ANNO LUI - Gennaio - Febbraio 2011 •N. 435 Mensile Socio-Economico-Culturale Nel 150° nell'anniversario dell'Unità I valori risorgimentali dimenticati L'invito rivolto da "La Voce" alle istituzioni sambucesi di ce lebrare il 150° anniversario del- l’Unità d ’Italia, considerati i tra scorsi garibaldini della nostra città, è stato raccolto con entu siasmo dai giovani del Circolo Felicia Bartolotta (vedi articolo a pag.7), dalla Biblioteca Na varro (che ha promosso un con vegno per il 5 marzo) e dal Co mitato per i festeggiamenti di Maria SS. dell'Udienza presie duto dal dott. Vito Renato Mag gio. La risposta al nostro ap pello c’induce a spendere qual che parola sul Risorgimento, che tante polemiche ha susci tato ai nostri giorni tra coloro che ne sostengono la portata storica e coloro che, per smi nuirlo, ne ricordano i plebisciti truccati, i numeri gonfiati, le di serzioni, la qualità dei "cosid detti" patrioti e l'assenza di una partecipazione popolare che giustifichi la condivisione di questo evento. Tolleriamo pure che si ridimen sionino i numeri, che si faccia una lettura critica del Risorgi mento, che si sfrondi della reto rica che a volte lo accompagna, ma di questo periodo contro verso, ci sono molti valori da salvare e, tra questi, il sogno, la tensione verso una meta, l'im pegno, il sacrificio che lo hanno contraddistinto e che hanno consentito a quella che era "un'espressione geografica" di diventare "Italia", ossia una na zione libera e indipendente dove la diversità delle opinioni è considerata ricchezza. Il Risorgimento fu opera dei giovani di quel tempo: Mameli compose l'inno d'Italia a soli 20 anni e morì a 22 anni durante la Repubblica Romana del 1849; Ippolito Nievo a 17 anni parte cipò al primo tentativo insurre zionale. Più della metà dei Mille aveva meno di 20 anni ed Emanuele Navarro che faceva parte della delegazione che in vitò a Sambuca i garibaldini della Colonna Orsini aveva sol tanto 22 anni. Oreste Baratieri appena 19. Le rivoluzioni, nella maggior parte dei casi, le fanno i giovani ---------------------------- (segue a pag. 3) di Licia Cardillo Di Prima Da "I LOVE Sicilia" Intervista a Rori Amodeo Sambuca nel sangue e nella memoria di Margherita Gigliotta "Un rapporto irrisolto, tormentato, contrastato, un amore pieno di ri serve ma tuttavia ineliminabile", così Rosario Amodeo, meglio noto come Rori, vicepresidente esecutivo di Engineering Ingegneria Infor- --------------------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 12) Nuove emigrazioni Là dove vale il merito di Mimma Franco Sono quasi 270 mila i giovani che ogni anno si spostano più o meno stabilmente dalle regioni del Sud dell'Italia e si trasferiscono nelle regioni del Centro -Nord e quasi sessanta mila quelli che ogni anno lasciano la Penisola per andare a vivere all' Estero. E' un "esercito invisibile", fino ad ora nascosto sotto il tappeto dell' indifferenza dai media e dai poli tici. Sono giovani "under 40", la maggior parte laureati e non solo cervelli in campo scientifico, ma anche professori, ingegneri, infor matici, artisti, sognatori, un vero e proprio fenomeno generazionale che coinvolge giovani apparte nenti a classi sociali e culturali differenti. Essi partono da paesi che stanno stretti, che non piac ciono e vanno alla ricerca di mag giori stimoli, in cerca di lavoro, li bertà, cultura, qualità di vita, apertura della società, grado di ci viltà o semplicemente per trovare ------------------------------ (segue a pag. 9) Le interviste de La Voce Don Lillo: la parrocchia diventa laboratorio di Loretta Abruzzo Don Lillo, il 17 ottobre ha fatto in suo ingresso a Sambuca. In certezze e trepidazione hanno accompagnato sia la nostra che la Sua attesa. -------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 5) Filippo Munisteri, funzionario europeo di Mimma Franco M i puoi fare la tua storia culturale? Mi sono laureato in Economia e Commercio a Palermo nel 2003, quindi ho conseguito un master in Economia delle istitu zioni europee presso il Collegio d'Europa di Bruges. Sono -------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 8) Il Cairo nei giorni del caos di Giuseppe Cacioppo Ho incontrato Gabriella Nicolosi al bar, davanti a un bicchiere di birra abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Alle spalle solo una brutta storia finita il 31 gennaio quando è riuscita a ------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 5) il Gusto della Cultura Strada del Vino Terrei^? Sicane o 2001 .2011

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ANNO LIII gennaio febbraio 2011

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Sig.

Puccio Giuseppe

Viale P. Togliatti, 5

92017 Sambuca di Sicilia (Ag)

*

0 /

1861 > s o n > >150° a n n iv e rn a r io U n it à d 'I t a l ia

Fondatore Alfonso Di Giovanna

ANNO LUI - Gennaio - Febbraio 2011 • N. 435 Mensile Socio-Economico-Culturale

Nel 150° nell'anniversario dell'Unità

I valori risorgimentali dimenticati

L'invito rivolto da "La Voce" alle istituzioni sambucesi di ce­lebrare il 150° anniversario del- l’Unità d’Italia, considerati i tra­scorsi garibaldini della nostra città, è stato raccolto con entu­siasmo dai giovani del Circolo Felicia Bartolotta (vedi articolo a pag.7), dalla Biblioteca Na­varro (che ha promosso un con­vegno per il 5 marzo) e dal Co­mitato per i festeggiamenti di Maria SS. dell'Udienza presie­duto dal dott. Vito Renato Mag­gio. La risposta al nostro ap­pello c’induce a spendere qual­che parola sul Risorgimento, che tante polemiche ha susci­tato ai nostri giorni tra coloro che ne sostengono la portata storica e coloro che, per smi­nuirlo, ne ricordano i plebisciti truccati, i numeri gonfiati, le di­serzioni, la qualità dei "cosid­detti" patrioti e l'assenza di una partecipazione popolare che giustifichi la condivisione di questo evento.Tolleriamo pure che si ridimen­sionino i numeri, che si faccia una lettura critica del Risorgi­mento, che si sfrondi della reto­rica che a volte lo accompagna, ma di questo periodo contro­verso, ci sono molti valori da salvare e, tra questi, il sogno, la tensione verso una meta, l'im­pegno, il sacrificio che lo hanno contraddistinto e che hanno consentito a quella che era "un'espressione geografica" di diventare "Italia", ossia una na­zione libera e indipendente dove la diversità delle opinioni è considerata ricchezza.Il Risorgimento fu opera dei giovani di quel tempo: Mameli compose l'inno d'Italia a soli 20 anni e morì a 22 anni durante la Repubblica Romana del 1849; Ippolito Nievo a 17 anni parte­cipò al primo tentativo insurre­zionale. Più della metà dei Mille aveva meno di 20 anni ed Emanuele Navarro che faceva parte della delegazione che in­vitò a Sambuca i garibaldini della Colonna Orsini aveva sol­tanto 22 anni. Oreste Baratieri appena 19.Le rivoluzioni, nella maggior parte dei casi, le fanno i giovani

---------------------------- (segue a pag. 3)

di Licia Cardillo Di Prima

Da "I L O V E Sicilia" Intervista a Rori Amodeo

Sambuca nel sangue e nella memoriadi Margherita Gigliotta

"Un rapporto irrisolto, tormentato, contrastato, un amore pieno di ri­serve ma tuttavia ineliminabile", così Rosario Amodeo, meglio noto come Rori, vicepresidente esecutivo di Engineering Ingegneria Infor-

--------------------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 12)

Nuove emigrazioni

Là dove vale il

meritodi Mimma Franco

Sono quasi 270 mila i giovani che ogni anno si spostano più o meno stabilmente dalle regioni del Sud dell'Italia e si trasferiscono nelle regioni del Centro - Nord e quasi sessanta mila quelli che ogni anno lasciano la Penisola per andare a vivere all' Estero.E' un "esercito invisibile", fino ad ora nascosto sotto il tappeto dell' indifferenza dai media e dai poli­tici. Sono giovani "under 40", la maggior parte laureati e non solo cervelli in campo scientifico, ma anche professori, ingegneri, infor­matici, artisti, sognatori, un vero e proprio fenomeno generazionale che coinvolge giovani apparte­nenti a classi sociali e culturali differenti. Essi partono da paesi che stanno stretti, che non piac­ciono e vanno alla ricerca di mag­giori stimoli, in cerca di lavoro, li­bertà, cultura, qualità di vita, apertura della società, grado di ci­viltà o semplicemente per trovare

------------------------------ (segue a pag. 9)

Le interviste de La VoceDon Lillo: la parrocchia diventa laboratorio

di Loretta Abruzzo

Don Lillo, il 17 ottobre ha fatto in suo ingresso a Sambuca. In­certezze e trepidazione hanno accompagnato sia la nostra che la Sua attesa.

-------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 5)

Filippo Munisteri, funzionario europeodi Mimma Franco

Mi puoi fare la tua storia culturale?Mi sono laureato in Economia e Commercio a Palermo nel 2003, quindi ho conseguito un master in Economia delle istitu­zioni europee presso il Collegio d'Europa di Bruges. Sono

-------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 8)

Il Cairo nei giorni del caosdi Giuseppe Cacioppo

Ho incontrato Gabriella Nicolosi al bar, davanti a un bicchiere di birra abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Alle spalle solo una brutta storia finita il 31 gennaio quando è riuscita a

------------------------------------------------------------------------- (segue a pag. 5)

il Gustodella Cultura

Strada del Vino

Terrei ? Sicane o

2 0 0 1 . 2 0 1 1

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Anno LUI Gennaio - Febbraio 20112 f r t ó c e ,

l Sambuca Paese • Sambuca Paese • Sambuca Paese

La fe s ta d e l l 'A n z ia n o a l l a C a s a P ro te ttaIl 6 gennaio, presso la Casa Protetta "Alfonso Di Giovanna", ha avuto luogo la festa dell'Anziano, voluta dal Presidente Gaspare Stabile, dalla Direttrice Lilla Munisteri e dal Direttore Sanitario Giuseppe Di Prima. La festa è stata il corona­mento di una serie di attività iniziate il 1 5 dicembre nelle quali sono stati coin­volti, oltre agli operatori e al Consiglio di Amministrazione, i familiari degli ospiti della Casa, gli amministratori ed esponenti della comunità sambucese. Un'occa­sione per condividere con gli anziani momenti di gioia.

O r a r i SS . M e sseDi seguito pubblichiamo gli orari delle messe settimanali.Domenica ore 9:00 Casa del Fanciullo, Ore 10:00 Trasferimento, Ore 11:30 e 18:30 Santuario. Ogni mattina a rotazione la messa alle ore 9:00 è nelle se­guenti chiese: Martedì Chiesa dei Vassalli, Mercoledì Chiesa di San Giuseppe, Giovedì Chiesa della Concezione, Venerdì Chiesa del Rosario, Sabato Chiesa di Santa Lucia. Il lunedì pomeriggio ore 18:00 Chiesa di San Michele.

N u o v i la v o r i a i C a p p u c c in iIl 15 dicembre scorso sono stati aggiudicati alla Ditta Perniciaro Giuseppe di Sambuca alcuni lavori di restauro dell'ex Convento dei Cappuccini, oggi Oasi Famiglia Santa Maria di Cana, per l'importo di 82.921,00 euro.I lavori oggetto dell'appalto, che inizieranno nei prossimi mesi, consistono nel completamento del chiostro e di due ambienti al piano terra, contigui al corridoio centrale, nella messa in sicurezza di un'ala del convento non ancora consolidata e nella sistemazione della zona antistante l'ex convento.L'intervento si qualifica come stralcio esecutivo del progetto originario di restauro dell'ex convento, già avviato e che ha interessato, oltre al consolidamento del­l'intero edificio, le opere di rifinitura della Chiesa, delle sagrestie, del corridoio centrale e dei servizi igienici, ambienti già aperti alla fruizione.

" S a p o n a n d o a p r e a S a m b u c a "

"Saponando" apre battenti a Sambuca. Il franchising più famoso di Sicilia con marchio siciliano ha una sede a Sambuca in Piazza Regione Siciliana gestita da Angela Rinaldo e Nino Greco. Al suo interno una ventina di ottimi saponi alla "spina". Risparmio, qualità ed ecologia i tre punti a favore di "Saponando". Au­guri ai gestori!

L 'E n g in e e r in g a c q u is ta la D y n p r o S y s te m a s

Engineering do Brasil, la controllata con sede a S. Paolo del gruppo Engineering, ha raggiunto un accordo per l'acquisizione del 100% del capitale sociale della società Dynpro Sistemas S.A, una delle aziende più dinamiche sul mercato bra­siliano dei servizi, delle soluzioni applicative e dei prodotti IT e punto di riferi­mento per le competenze SAP. Con questo investimento diretto sul mercato brasi­liano, L'Engineering punta a consolidare e ampliare le proprie attività in Brasile e Sud America, in linea con la strategie di internazionalizzazione degli asset in aree innovative e con un potenziale di crescita e sinergie. Costituita nel 2008, Engineering Do Brasil fa parte del gruppo Engineering società con oltre 6.400 dipendenti distribuiti tra Europa e Sud America e ricavi consolidati per 724 mi­lioni di euro (dato fine 2009)

P r o g r a m m a a t t iv i t à L ions C lu b S a m b u c a Be lice

Per il 5 marzo, a Sambuca è previsto un convegno sul "Risorgimento". - Per la fine di marzo, un convegno (organizzato dai dottori: Lia Garofalo, Filippo Sal­vato, Nino Ciancimino e Ignazio Parrino), che avrà quale contenuto "La Preven­zione del Papilloma Virus". - Il 1° e il 2 aprile sarà presente a Sambuca e Santa Margherita l'unità oftalmica mobile, con la quale la dott.ssa Anna Maria Urso e il dott. Giuseppe Cacioppo visiteranno i bambini delle scuole elementari. - Ad aprile un convegno sulla "Costituzione Italiana", in occasione dei 150 anni del­l'Unità d'Italia, convegno organizzato in collaborazione con il Presidente di Zona dott. Vito Bivona.

Is t itu to C o m p r e n s iv o : p r o g e t to L e g a lità

II Preside delH'Istituto Fra Felice, prof. Giacalone, comunica che è stato finanziato dal FSE nell'ambito dell'iniziativa "Le(g)ali al Sud: un progetto per la legalità in ogni scuola" del PON 2010/2011, in partenariato con la Bio-azienda didattica "Casa laboratorio S. Giacomo", che metterà a disposizione lo staff di lavoro e i suoi spazi come centro di esperienze per l'educazione ambientale e l'intercul- tura, al fine di favorire l'apertura della scuola alle sollecitazioni del territorio. L'iniziativa rientra nel "Percorso di Educazione alla Legalità" promosso dal MIUR e dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, in tutte le scuole d'Italia, per sensibilizzare i giovani al rispetto dei valori in cui i magistrati Falcone e Borsellino hanno creduto: il valore delle regole, il ri­spetto delle leggi, l'importanza

della giustizia, il senso della cittadinanza e l'amore verso la Costituzione. Il pro­getto si propone di effettuare un'attività di informazione e formazione, parte in aula e parte "sul campo", su alcune delle più attuali tematiche ambientali fa­cendo vivere e "immergere" gli alunni nelle attività finalizzate alla valorizza­zione e tutela dell'ambiente attraverso il "semplice" vivere quotidiano.

P ro te z io n e c iv ile e l 'e m e r g e n z a N o r d A fr ic aAnche i Volontari della Protezione Civile "Sambuca", coordinati dal Presidente Francesco Guasto, in questo periodo sono impegnati nell'emergenza Umanitaria del Nord Africa, in collaborazione con le altre associazioni della Provincia di Agrigento. Stanno gestendo il Centro di Prima accoglienza di Porto Empedocle dando supporto logistico nello sbarco ed approvvigionamento degli immigrati clandestini che fuggono dalle zone di guerra. Ancora una volta, dopo il terre­moto dell'Abruzzo e il disastro di Giampilieri (ME), i nostri volontari sono chia­mati dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ad occuparsi di grandi emergenze dando prova di alta professionalità e portando alto il nome della no­stra Sambuca.

In c o n tr i a l l 'A u s e r d i R ib e r a

L'11 gennaio Licia Cardillo ha incontrato i soci dell'Auser di Ribera. Franco Mes­sina, responsabile culturale dell'Associazione, l'ha intervistata sulla sua attività letteraria, soffermandosi soprattutto sull'ultimo suo libro "Eufrosina". E' seguito, quindi, un interessante dibattito al quale hanno dato il loro contributo molti dei presenti. L'11 febbraio è stata la volta della prof.ssa Enza Vaccaro che ha intrat­tenuto i soci dell'Auser su "Volontariato: scelta di vita, impegno sociale", cioè sul­l'esperienza maturata in più di venticinque anni di attività all'interno dell'AvulIss e dell'Oasi Cana. Molto coinvolgente e stimolante l'intervista condotta da Franco Messina che ha spaziato sui diversi aspetti dell'impegno personale e familiare a favore dei disabili. I soci dell'Auser hanno rinnovato a Licia Cardillo e ad Enza Vaccaro l'invito a ritornare.

" S a m b u c e s i n e l m o n d o " su F a c e b o o k

Giuseppe Sparacino su Facebook ha fondato il gruppo "Sambucesi nel Mondo" Riportiamo alcuni stralci del suo appello: «L'emigrazione, la lontananza hanno reso sempre più evanescenti i rapporti umani e i legami con la realtà mutante del paese. I nuovi sistemi di comunicazioni facilitano, con un semplice computer, la possibilità di ritrovarsi, d'incontrarci. Certo, il virtuale ha dei limiti, ma i valori no. L'amicizia, i cognomi, i soprannomi, le strade, le facce, le strade, le chiese, i profumi, i sapori della nostra infanzia sono nelle nostre radici e nel nostro cuore. Lo scopo, quindi, è l'amicizia. Per tutto ciò, dico grazie a tutti coloro che accet­tano di far parte di questo gruppo, che collaborano, che sono da stimolo e ad al­tri che aderiranno. Un grazie a tutti per contribuire ad arricchire i rapporti inter­generazionali ed un legame con la nostra Sambuca. Con il desiderio e l'auspicio di fare cosa gradita, un abbraccio a tutti, Pippo Sparacino».

U n a le t te ra d i S c ia m è su V e n e rd ì d i R e p u b b l ic a"Caro Michele Serra, volevo raccontarti della festa dell'8 gennaio nella piazza della Vittoria del mio paese, profondo Sud. Il circolo Felicia Bartolotta Impastato ha organizzato una bella e frugale festa per riflettere sui 150 anni di Italia unita. La Piazza circondata dal tricolore, l'inno nazionale cantato e suonato in aper­tura e chiusura, nel mezzo una lectio brevis sul Risorgimento, una pagina del li­bro Cuore, canzoni e gran finale con lettura e commento degli articoli della Co­stituzione da parte dei cittadini. "Una storia da raccontare, un valore da difen­dere" l'hanno chiamata quei bravi e giovani sinistrorsi.Una discreta partecipazione popolare, il desiderio di conoscere e capire, senza eccessi... patriottardi. Un bel pomeriggio di festa e di sole, nella piazza princi­pale del mio paese, Grazie, Enzo Sciamè Sambuca di Sicilia.Risposta di Michele SerraCaro Sciamè, il tuo resoconto è intenso come un minireportage. Grazie per aver­cene resi partecipi. L'idea di una piazza di paese, in Sicilia, che si anima per ra­gionare sulla nostra storia, e sull'identità nazionale, ci rallegra. Qualche mese fa avevo immaginato che il centocinquantenario avrebbe rimesso in moto insospet­tabili energie civili, prodotto riflessione politica, aiutato i confusi a ritrovare un po' di identità e di coscienza. Credo che che questo stia avvenendo. Un paio di settimane fa sono stato a cena da amici, in una zona a forte presenza leghista, e avevano esposto il tricolore. Ho pensato, di primo acchitto, a un tenace, volonte­

roso simbolo di resistenza, minoritario e spavaldo. Poi mi è venuto in mente che quella bandiera rappresentava la larghissima maggioranza, non

solo degli italiani, ma anche dei settentrionli. Solo che è una maggioranza "in sonno", incapace di farsi valere e di dare corpo ai suoi simboli. Questa timidezza sta scom­parendo nella Sicilia che racconti così, come nel Nord

dove io vivo, da italiano e non certamente da "pa­dano".

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Anno LUI Gennaio - Febbraio 2011

Nel 150° dell’anniversario dell'Unità Presentata l'opera prima di Pippo Bellone

3segue da pag. 1)

I valori r isorg im en ta li d im en ticatidi Licia Cardillo Di Prima

perché a loro appartiene il futuro. Anche la recente rivoluzione al Cairo è opera di un ventiduenne: Mohamed Adel, un programmatore informatico di famiglia borghese che ha lanciato, attraverso internet, la sfida raccolta da milioni di persone che, senza ricorrere alla violenza, hanno costretto alla resa dittatori come Ben Alì e Mubarak. E allora guardiamo al nostro Risorgimento come un modello esemplare, in que­sta nostra società "liquida" nella quale nulla riesce a mettere radici e che dell'interesse personale ha fatto la propria fede, obbedendo soltanto al principio del do ut des. Dei nostri avi che aprirono le porte di Sambuca ai garibaldini e di tutti i patrioti che spesero la vita per un'idea, colpi­scono la gratuità, il mettersi in gioco, lo sprezzo del pericolo e la gene­rosità. Valori che, a distanza di 150 anni, ci restituiscono la temperie nella quale agivano i giovani che risposero all'appello di Garibaldi e, per quanto riguarda Sambuca, i Navarro e i Ciaccio che si diedero da fare per accogliere i volontari - che vagavano senza meta, affamati e la­ceri, per le campagne sambucesi, - e rifornirli di cibo, vettovaglie, ca­valli e denaro. Vero è che i patrioti, con l'unificazione, inseguivano il so­gno del cambiamento, della giustizia sociale, della liberazione dal biso­gno, che nel Sud non si realizzarono, ma al di là delle Alpi, osservatori come George Sand, rilevavano che dalla bocca di Garibaldi non usci­vano «argomentazioni politiche, né le teorie materialistiche dell'inte­resse personale. "Io vi porto il pericolo, la fatica e la morte; vi predico la salvezza dell'anima e non una vita tranquilla. Levatevi e seguitemi!".Ecco ciò che egli dice ai contadini italiani, ed essi si levano e mar­ciano, obbedendo all'appello del­l'entusiasmo». Anche ai nostri giorni, oltre a recuperare i valori dimenticati, avremmo bisogno di modelli positivi che non ci illu­dano con false promesse, ma ci coinvolgano in progetti concreti di cambiamento.Ma questa è un'altra storia!

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"Partire con un treno...

tornare con facebook"di Michele Vaccaro

Partire con un treno.. Tornare con Facebook’ifCUffllutlPippo Bellone

Il 5 gennaio nella sala delle confe­renze di Palazzo Panitteri, a cura del Circolo "Felicia Bartolotta Impa­stato", è stato presentato il libro di Pippo Bellone "Partire con un treno... tornare con facebook" (Roma, 2010).Davanti a un folto e attento pubblico, hanno relazionato Enzo Sciamè e An­tonella Maggio. Moderatore Felice Guzzardo, segretario del Circolo. Ap­prezzati gli interventi della scrittrice Licia Cardillo, dello studente Antonio Giovinco e di Anna Sparacino. Con­clusioni e ringraziamenti a cura del­l'autore.Bellone, sambucese, nato nel 1956, co­stretto a emigrare, con la morte nel cuore, a dieci anni, non ha mai di­menticato il paese natale così come non ha mai cessato di ricordare i com­pagni di scuola e di giochi, gli inse­gnanti, i parenti, i vicini di casa e, soprattutto, la Via Cicerone, dov'era ubicata la sua casa: una stradina, un microcosmo che, seppur vaga­mente, ricorda Via de' Magazzini o Via del Corno di pratoliana memo­ria. Una via che fa insistentemente sentire la sua presenza nel libro e che è il palcoscenico in cui si muove una realtà d'ambiente e di atmo­sfera viva, fatta di semplici cose: i giochi dei fanciulli, le chiacchiere, i rumori, gli odori provenienti dalle varie case, i colori. E' qui, in questa via e tra un dedalo di altre anguste viuzze, tra case scrostate e annerite dal tempo, che Pippo trascorre la fanciullezza facendo le prime espe­rienze umane, intrecciando la propria esistenza con quella di altri per­sonaggi, ben tratteggiati e caratterizzati. In uno stile semplice, conciso ma espositivo, il Bellone coglie i primi e suggestivi ricordi delle manife­stazioni sociali della vita e fa affiorare, con un'adesione nostalgica e commossa, reminiscenze di fanciullesche sensazioni; descrive, anche con dovizia di particolari, piccoli gesti, comportamenti di amichetti, di familiari, di vicini di casa, narra aneddoti, accenna a tradizioni e a mo­notone abitudini che scandiscono l'inesorabile scorrere del tempo, fino a quando il "virus" (ipse dixit) dell'emigrazione contagia pure la sua famiglia: si parte in treno, tra rimpianti e speranze, per non rientrare stabilmente più, se non con facebook più di quarant'anni dopo, ma solo con facebook. Scritto sul filo della memoria e di un autobiografismo per certi versi lirico, il lungo racconto va apprezzato anche per un certo va­lore documentaristico dato che il Bellone non solo fornisce il senso con­creto di uno squarcio di vita sambucese a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma la sua attenzione si appunta anche su caratteristici e co­loriti aspetti del costume.

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Anno LUI Gennaio - Febbraio 2011

Foto del mese: come eravamo

Giovani in erba1Ancoro uno volto lo foto del mese ci porta dentro la Pia Opera "Collegio di Maria" con annessa Fondazione "Donna Concetta Cacioppo", così nella dicitura ufficiale.Un gruppo di adolescenti sono immor­talati nella foto - messaci a disposi­zione della sig.ra Anna Franco Calcara - durante l'anno scolastico 1954/55. Si riconoscono: 10 fila: da Sx Gina Ga- glianello, Teresa Trubiano, Rita Tru­biano, Elia Cacioppo, 2° fila: Rosa Ca­ruso Zummo, Anna Megna, Franca Gia­calone Mangiaracina, Miglorino, Rosa Pendola Azzara, Maria Verde Maggio, Giovanna Arbisi Cacioppo 3° Fila: Graziella Palermo, Maria Bi­lello Bivona, Anna Franco Calcara, Esterina Pirola Di Giovanna, Caterina Li­cata, Sr M. Eucaristica e Sr. M. Virginia

Il 18 febbraio si è laureata presso l'Università degli Studi di Firenze Ilenia Di Giovanna, discu­tendo la tesi : "Lo sviluppo del senso dell'autoefficacia nella scuola, dalla relazione con i bam­bini alla relazione con i genitori". Alla famiglia Di Giovanna, alla neo dottoressa le congratu­lazioni de "La Voce".

***

Il 22 Febbraio, a Milano, Teresa Catalano ha conseguito la Laurea magistrale in "Economia e Management." La commissione ha gratificato la dottoressa con la brillante votazione di 110/110 cum laude dopo aver discusso la tesi "Formare per Cambiare" L'importanza stra­tegica della formazione come leva per il cambiamento organizzativo. Progetto di tesi in colla­borazione di Ferrerò S.P.A. Relatore: chiar.ma Prof.ssa Eliana Minelli. Teresa felice e profon­damente commossa ha vissuto e condiviso questa tappa così importante della sua vita circon­data e sostenuta dalla presenza e dall'affetto dei suoi cari e dall'abbraccio di amici e colleghi. Profonde e sentite le note di affetto che Teresa ha inserito nella tesi di laurea: Desidero rin­graziare i miei genitori che,accompagnandomi in questo mio percorso formativo, mi hanno spronato a fare sempre di più, permettendomi di crescere; a mia sorella, un'amica con la quale ho condiviso pienamente alcuni anni di questo mio percorso, che ha saputo capirmi e incoraggiarmi, i miei nonni in assoluto i miei più grandi sostenitori. Voglio ringraziare anche la Prof.ssa Minelli, che mi ha guidato in questa fase finale, stimolandomi a fare sempre meglio, ed il Dott. Antonelli per la cortesia e disponibilità con cui mi ha fornito suggerimenti utili.Un grazie particolare va ad Andrea, Francesca, Chiara,Valentina, Donato e Gaspare, la mia fa­miglia qui a Milano, e a tutti gli amici.

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La ricetta di Elvira

Chiacchiere al fornoVersote la farina sulla spianatoia e fate la fontana; al centro mettete un pizzico di sale, lo zucchero, la scorza grattugiata del I imone e il lievito per dolci. Sbattete le uova e mettetele all'interno del cratere, aggiungete anche due cucchiai di Mar­sala e il burro a pezzetti. Con una forchetta amalgamate gli in­gredienti, poi continuate con le mani, impastate fino ad otte­nere una pasta liscia e omogenea. Formate una palla, ricopri­tela di pellicola trasparente e lasciate riposare per mezz'ora.Prendete l /3 della pasta, appiattitela con le mani e passatela nella macchina per stendere la pa­sta, o usate il mattarello, fino ad ottenere una sfoglia abbastanza sottile (corrispondente alla pe­nultima tacca della macchina per stendere). Stendete tutta la pasta. Dividete le sfoglie in rettangoli di ì 0 cm di lunghezza e 6 di larghezza circa, usando la rotella tagliapasta. Praticate due incisioni interne per la lunghezza del rettangolo di pasta.Disponete le chiacchiere in un solo strato su una placca da forno, e cuocetele in forno per un quarto d'ora a ì 80°.

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Il 4.1.2011, a Sciacca, è nata Angela di Arianna Ditta e Nicola Bonanno, una bellissima bam­bina che ha portato immensa gioia in famiglia. La Voce esprime vivissime felicitazioni ai ge­nitori, alla nonna materna Elia, alla paterna Angela e agli zii Antonella, Simone e Lillo e alleloro famiglie e augura alla piccola Angela tanta felicità.

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Il primo gennaio, presso l’Ospedale Civico di Palermo, è nato Davide, di Gabriella ed Enzo Sal­vato, un bellissimo bambino che è stato accolto con gioia dal fratellino Luca e dalla sorellina Anna. Dalla redazione de "La Voce", felicitazioni vivissime ai genitori, ai nonni materni Rosa e Mommo Ferraro, ai paterni Maria e Nicola Salvato e al piccolo Davide l'augurio che la vita gli sorrida gioiosa.

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Page 5: N 435 gennaio febbraio 2011

La testimonianza di Gabriella Nicol osi

Anno LUI Gennaio - Febbraio 2011

(segue da pag. 1)

Il Cairo nei giorni del caosdi Giuseppe Cacioppo

tornare in Italia da II Cairo dove da giorni la rivolta stava per trasfor­marsi in una vera e propria guerra civile.Gabriella raccontaci, intanto perché ti trovavi a II Cairo?Come è la tua vita a II Cairo, anzi, come era prima della rivolta?Vivo a II Cairo ormai da oltre un anno e da pochi mesi anche mia so­rella vive lì: entrambe lavoriamo presso la scuola italiana internazio­nale "Leonardo da Vinci". L'esperienza vissuta in Egitto è stata sin da subito entusiasmante, sia per il paese, il quale offre molti luoghi sugge­stivi e di storia, sia per la città, una megalopoli di quasi 20 milioni di abitanti, araba ma allo stesso tempo cosmopolita, caotica e sempre viva, ricca di stimoli e realtà contrastanti.Come avete vissuto questo periodo di rivolte?Abbiamo trascorso i primi sei giorni di rivolta lì a II Cairo. Noi abi­tiamo non molto lontano dalla Piazza Tahrir, centro delle agitazioni av­venute, esattamente dalla parte opposta del Nilo. Il nostro quartiere è abbastanza tranquillo, ma dal nostro appartamento, che si affaccia su una delle vie principali, posso dire che abbiamo assistito ad un pezzo di storia egiziana: continui gruppi di manifestanti che passavano di­retti verso la piazza principale, carri armati, elicotteri, echi di spari, gas fumogeni e fumi che si intravedevano al di là dei palazzi quando qual­che sede di governo andava a fuoco... Dopo le tre del pomeriggio ini­ziava il coprifuoco, quindi si stava a casa, sempre davanti alla tv, per cercare di capire cosa stesse succedendo, e ai telefoni, per comunicare con amici e colleghi e tranquillizzare i nostri cari che chiamavano dal­l'Italia, anche perché in quei giorni internet è stato totalmente bloccato e per un giorno anche tutti i telefonini.Avete mai avuto realmente paura? Vi siete mai sentiti in pericolo?Direi di no, tranne una notte, quella tra il 29 e il 30 quando non ci senti­vamo sicuri neppure a casa: migliaia di detenuti erano fuggiti dalle car­ceri e la città, senza polizia, era in balia di atti di sciacallaggio; uomini e ragazzi facevano i turni per difendere le proprie abitazioni e i quartieri. A proposito, è stato facile tornare?Un'impresa trovare un biglietto. Tutto prenotato. La mattina del 31 siamo arrivati in aeroporto, ma il nostro volo, come tutti quelli del- l'Egyptair, era stato cancellato. Molti miei colleghi hanno dormito lì per cercare un posto o perché non si sentivano sicuri a casa propria. Fortu­natamente, in lista di attesa, siamo riusciti a trovare all'ultimo minuto due posti disponibili su un volo Alitalia in partenza per Roma. L'ambasciata vi ha aiutato?Per niente. Ha messo a disposizione solo l'ospedale italiano per chi vo­leva trasferirvi lì, ma come raggiungerlo? E poi, era davvero sicuro? In realtà, non ha fatto nessun piano di evacuazione adeguato all'emer­genza. Non ha messo voli per il rimpatrio come hanno fatto gli altri paesi, per esempio gli USA, né messo a disposizione altri voli Alitalia, visto che era così difficile trovare posti disponibili per tutta la setti­mana. Pensate di ritornarci ora che la situazione volge al meglio?Sì, aspettiamo il via libera dall'ambasciata e dalla nostra scuola.

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A colloquio con Don Lillo

5(segue da pag. 1)

La parrocchia diventa laboratoriodi Loretta Abruzzo

Come è stato accolto e quali sono gli obiettivi che si è prefissato.Ero già stato a Sambuca circa vent'anni fa, da seminarista. Mi trovo bene e la gente mi ha accolto con entusiasmo però ritengo che sia tra­scorso poco tempo per fare un bilancio. Sambuca è una comunità viva e molto attiva. È mia intenzione far rivivere la fede nelle famiglie; la chiesa deve essere vicino a tutti: bambini, giovani, anziani ed ammalati. Il mio obiettivo principale è quello di predicare il Vangelo. Mi piace es­sere ascoltato durante le omelie e conoscere quali sono i bisogni della gente. Mi impegno per il bene della comunità, per potenziare e svilup­pare tutte le attività necessarie per i giovani e non solo. Abbiamo lavo­rato molto per la realizzazione di un campetto di calcio negli spazi re­trostanti alla parrocchia, fortunatamente è stato finanziato e ora siamo in attesa della concessione dell'area da parte del Demanio.A quale fra gli obiettivi pensa di aver dato una risposta?Mi ritengo soddisfatto di come sono state accolte tutte le iniziative che abbiamo in questi mesi progettato ma di sicuro l'apertura dell'Oratorio è stata la cosa più importante perché costituisce un punto di incontro e di riferimento per i giovani. Stiamo anche lavorando per l'istituziona­lizzazione dell'Oratorio parrocchiale al fine di poterne garantire uno sviluppo duraturo e continuato. Un'altra iniziativa è la costituzione della Consulta pastorale giovanile che rappresenta un inizio di cam­mino di fede per tutti giovani sambucesi.A quanto pare la parrocchia si è trasformata in un laboratorio. È vero?Si, è proprio vero! La parrocchia organizza vari appuntamenti settima­nali e fra questi: il coro ragazzi, i ministranti, i tornei di calcio balilla, corsi di ceramica e laboratori teatrali... tutte attività interessanti. Un successo particolare sta per avere lo "Zecchino d'Oro" con la partecipa­zione di quasi 100 bambini e tutto questo grazie anche alla collabora­zione di molte mamme.Lei trascorre molto tempo con i bambini, dialoga con i giovani....Sono convinto che essere prete oggi, in un mondo che è indifferente alle problematiche, è molto difficile; è fondamentale rompere quest'indiffe­renza magari fermandosi a parlare con le persone che si incontrano e dialogando più possibile con loro. Per questo motivo spesso cammino a piedi, perché è proprio dall'incontro che nasce il dialogo e, allo stesso tempo, l'occasione per predicare la Parola di Dio. Sono un prete che ama vivere in mezzo alla gente e non dietro alla scrivania!! Ho cercato di conoscere tutti e ho già visitato tutti gli ammalati segnalati alla par­rocchia, informandomi anche dell'assistenza medica di cui questi go­dono e con rammarico ho anche constatato la carenza a Sambuca di una struttura sanitaria a breve degenza o comunque bene attrezzata.A proposito di Sambuca, come l'ha trovata?Sambuca è un paese molto bello, accogliente, ricco di storia e monu­menti. Un paese a dimensione d'uomo, dove i rapporti personali sono molto forti. Un paese ricco di chiese ma povero di sacerdoti!! Sin dai primi giorni ho visitato tutte le chiese presenti sul territorio. Ho anche visitato Monte Adranone, restando particolarmente colpito dalla posi­zione geografica. Ho visitato il Lago Arancio, la Torre Cellaro, dove è stata ritrovata la statua della Madonna, la Chiesa di S. Giovanni e le omonime grotte che mi hanno destato particolare interesse, infatti spero tanto nel loro recupero e nella realizzazione di un Parco Naturalistico integrato al sistema dei mulini che si trovano nella zona. A tal proposito sarebbe interessante godere dell'aiuto dell'ente Comune e se necessario anche di tutta la comunità sambucese. Si tratta di un luogo meravi­glioso sul quale io stesso porterò, per quel che posso, la mia attenzione celebrando la messa nel giorno di San Giovanni nella cappella a lui de­dicata, così come si era soliti fare un tempo.E a proposito della Festa della Madonna... ?So che per la comunità è un appuntamento importante pieno di devo­zione ma sinceramente non ho mai partecipato. Pertanto mi riservo di "vedere con gli occhi, capire col cuore e riflettere con la mente!!"

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Mostra presso VAssociazione Libera di

La pittura dinamica di AldoAncora una personale vede impe­gnato il nostro Aldo Cacioppo, giovane talento sambucese che sembra conquistare sempre più consensi e plausi. Dal 12 gennaio, per un mese, le sue opere saranno esposte presso la sede di "Libera" in Piazza Castelnuovo a Palermo.La sua ricerca nel campo del dina­mismo prosegue con risultati straordinari. Il suo, rileva il critico d'arte Claudio Alessandri, è "un mondo vitale, propositivo" pieno di "energia, di forza selvaggia", in continuo divenire che rimane im­presso nello sguardo dell'osserva­tore più di quanto possa rimanere un'immagine fissa.Le figure, che Aldo coglie nel mo­vimento, appaiono sfocate, scom­poste, prive di contorni, così come l'occhio umano le percepisce, ma proprio attraverso la scomposizione, la frammentazione dei colori trasmettono la loro forza dinamica.La Voce si complimenta con Aldo per il prestigioso traguardo ed au­gura ulteriori successi.

Convegni

A Ribera Crispi e l'Unità d'ItaliaIl 26 febbraio, nella Sala Consiliare del Comune di Ribera, ha avuto luogo il Convegno "Francesco Crispi e l'Unità d'Italia". Dopo i saluti del sindaco Carmelo Pace, Licia Cardillo Di Prima ha relazionato sul Risorgimento e ha focalizzato quei valori che dovrebbero essere punto di riferimento per la rinascita delle coscienze e per un rinnovato impe­gno civile e politico degli Italiani.Michele Vaccaro ha ripercorso le varie fasi della cosiddetta "Beffa di Corleone" e si è soffermato sull'accoglienza riservata dai Sambucesi alla Colonna Orsini.Presenti i docenti e gli alunni delle scuole superiori della città che, at­traverso video da loro realizzati, hanno ripercorso la storia di Ribera e l'arciprete Don Pino Maniscalco che ha riservato ai relatori sambucesi una calorosa accoglienza. Il pubblico, alla fine, è stato invitato a visitare la Mostra "Personaggi dell'Unità d'Italia" curata dal pittore Pippo Vac­caro, inaugurata il giorno prima nella sala Convegni del Comune.

L'UNUCI a SciaccaContinua la campagna di sensibilizzazione sulle conseguenze dell'a­buso di alcol e droga promossa daH'UNUCI di Sambuca. Gli organiz­zatori hanno incontrato gli studenti del Liceo Classico Tommaso Fa- zello e dell'istituto Commerciale Arena di Sciacca. A relazionare sugli effetti e sulle conseguenze che l'abuso di alcol e l'uso di sostanze stupe­facenti hanno sulla guida e sulla salute: il tenente Gerardo Procopio, il dottor Giuseppe Di Prima, il dott. Rino Mannello, il dott. Nino Cianci­mino, il dottor Gaspare Viola e il dott. Ferdico del Sert di Sciacca. Alle relazioni è seguito un vivace dibattito che ha dato la misura dell'inte­resse che l'argomento ha suscitato nei giovani studenti.

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Palermo Insieme alla Pergola i nati del '70

Il 30 dicembre, presso la Pergola, i quarantenni sambucesi hanno festeg­giato insieme il loro compleanno. Ad organizzare l'incontro Amodeo Fino, Guzzardo Anna Maria, Munisteri Teresa, Mangiaracina Calogero, Mangiaracina Mirella, Mangiaracina Anna Maria, Franco Mirella, Gi­gliotta Salvatore, Napoli Mariella, Greco Piera. Ecco l'elenco dei parteci­panti alla festa che ha riservato a tutti divertimento e varie sorprese: Ala Caterina, Allegro Accursia, Amodeo Onofrio, Aquilino Giovanna, Ar­mato Antonino, Bonacasa Liboria, Butera M. Antonietta, Cacioppo Li­liana, Cannova Salvatore, Castronovo Valentina, Catalanotto Giuseppe, Catanese Lucia, CiaccioVincenzo, Cicero Giuseppina, Cicio Maria Al­bertina, CipollaVincenzo, Ciulla Francesca, Dattolo Anna, Di Prima Da­vide, Di Rosa Saverio, Don Lillo, Franco Maria, Franzone Maria Auden­zia, Gagliano Matteo, Gagliano Paola, Giarraputo Calogera Maria, Gi­gliotta Salvatore, Greco Piera, Guzzardo Maria Rita, Guzzardo Anna Maria, La Corte Rita Giuseppina, La Genca Maria Antonella, Lo Giu­dice Calogero, Lombardi Pietro, Maggio Giuseppe, Maggio Lidia, Mag­gio Liliana, Maggio Maria, Mangiaracina Anna Maria, Mangiaracina Calogero, Mangiaracina Mirella, Maniscalco Antonella, Maniscalco Da­niela Damiana, Marchese Loredana, Marino Margherita, Marsala An­drea, Milici Nicola, Montalbano Anna, Munisteri Teresa, Napoli Maria, Nuccio Giuseppe, Oddo Luigia, Principato Marisa, Puccio Silvestro, Rizzuto Amia, Salvato Maria Rosa, Santoro Pasqualino, Sciamè Silvana, Stabile Giuseppina, Trubiano Francesca, Vetrano Giuseppe, Sciamè Franco, Mangiaracina Raffaella.

Per abbattere le barriere tra le generazioni

Durante le feste natalizie ho partecipato a qualcosa di insolito che me­rita di essere menzionato. Salvatore Guasto ha avuto un'idea alquanto originale: organizzare una festa da Ruvettu dove i partecipanti erano genitori e figli. Quell' idea un po' bizzarra si è trasformata in un puro divertimento, un terreno di incontro di due generazioni. Avvertivo nei ragazzi lo stesso impeto di vita che ha pervaso e caratterizzato la nostra età: voglia di trasgressione, aprirsi alla vita, aspirazioni, freschezza e bellezza. Nei genitori, la soddisfazione e l'orgoglio, il ritrovare e river­sare nei figli, come in un'immagine speculare, aspettative, sogni, pro­getti che furono propri. Per tutta la durata della festa si sono fusi in­sieme risa, canti, balli ed emozioni. Credo che quella bizzarria, caro Salva­tore, vada ripetuta.

Erina Mulè

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Anno LUI Gennaio - Febbraio 2011 7Nel 150° anniversario dell'Unita d'Italia

Il Circolo Felicia Bartolotta ricorda il Risorgimentodi Nicola Di Giovanna

Nel 2011 si celebra il 150° anniver­sario dell'Unità d'Italia, un evento ricordato dalle grandi istituzioni e non solo. A Sambuca i giovani del circolo "Felicia Bartolotta Impa­stato" hanno accolto l'invito lan­ciato da "La Voce" in merito ai fe­steggiamenti: così, sabato 8 gen­naio hanno inondato Piazza della Vittoria con il tricolore e con la vo­glia di comprendere l’importanza, il valore e il significato dell’unifi­cazione d'Italia. D'altronde, biso­gna conservare la memoria sto­rica, non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale. La mani­festazione ha avuto inizio con l'inno d'Italia suonato da Antonio Giovinco e accompagnato dalla voce di tanti bambini della scuola elementare "Antonio Gramsci". Felice Guzzardo, che ha presen­tato l'evento, ha a lungo discusso sull' importanza di celebrare l'U- nità d'Italia in un momento in cui alcuni movimenti politici vorrre- bero nuovamente la sua separa­zione. Tra i relatori, la prof.ssa Li­cia Cardillo, che ha ricordato l'im­portanza che ha avuto Sambuca nel processo d'unificazione: i lette­rati dell'epoca guidati da Vin­cenzo Navarro ospitarono una co­lonna di garibaldini comandata da Vincenzo Giordano Orsini, che at­tirando l'attenzione dell'esercito

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Borbonico permisero a Garibaldi di entrare indisturbato a Palermo. La prof.ssa Rosa Trapani ha deli­neato un excursus della storia ri­sorgimentale sottolineando che, sin da allora esistevano i movi­menti scissionisti e separatisti, ma che allora come ora solo l'unità nazionale può portare alla crescita del territorio. L'Avvocato Loretta Abruzzo ha tenuto una lezione di diritto costituzionale, spiegando la nascita e le tematiche trattate nelle parti e nei titoli della Costitu­zione italiana. A seguire, la lettura di alcuni dei 139 articoli della osti- tuzione. L'articolo 1 che i giovani hanno fortemente voluto che fosse letto dal Senatore Montalbano

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vità, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere ob­bligato a un determinato tratta­mento sanitario se non per dispo­sizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti im­posti dal rispetto della persona umana]- L'insegnante che ricorda 1' articolo 34 [La scuola è aperta a tutti...] Il parroco che legge l'arti­colo 8 [Tutte le confessioni reli­giose sono egualmente libere da­vanti alla legge...] Suor Bartolo­mea, Pippo, Erina, Francesco, Fi­lippo, Eugenia, Giovanni e tanti altri ancora. Tutti con grande pas­sione, con quei principi racchiusi nel cuore e la voglia che vengano rispettati e attuati. Infine, la prof.ssa Olivia Maggio ha invitato i presenti alla riflessione su cosa vuol dire sentirsi italiano leg­gendo "Il ragazzo calabrese", passo tratto dal "Libro Cuore". Motore propulsore della serata Enzo Sciamè che, coniugando la fantasia del sud con il necessario bisogno di concretezza del nord, riesce sempre a fare emozionare e riflettere. Per finire Antonio Mon­talbano ha letto il discorso di Cala­mandrei ai giovani sulla Costitu­zione. La manifestazione si è con­clusa con l'inno di Goffredo Ma- meli e con il volo di palloncini tri­colore.

Incontri all'Oratorio

A colloquio con i giovaniTra le tante attività organizzate dalla Consulta Pastorale Giovanile di Sambuca, nella giornata del 28 gennaio, presso il salone del Santuario di Maria SS. deH’Udienza, è stato proposto un incontro tra i giovani e la prof.ssa Licia Cardillo, scrittrice sambucese. All’evento hanno parteci­pato tanti ragazzi, che affascinati e incuriositi dalle sue parole, hanno ascoltato con particolare attenzione la sua esperienza di vita, lascian­dosi trasportare dai motivi, le passioni, ma anche le tante fatiche che l’hanno indotta a comporre romanzi di grandi interesse culturale,uno fra tutti, Il Giacobino della Sambuca.Alla ricca narrazione ha avuto seguito un confronto con i ragazzi che hanno posto diverse domande interessati soprattutto su ciò che porta una donna a scrivere di storia locale.La serata si è conclusa con la lettura di un breve passo della sua ultima opera : "Eufrosina"

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8 l « W Anno LUI Gennaio - Febbraio 2011

(segue da pag. 1)

Intervista a Filippo Munisteri Un centro antiviolenzaU n g i o v a n e f u n z i o n a r i o e u r o p e o 1 A p r e " T e l e f o n o A i u t o "

d i M im m a Franco d i M ichele Vaccaro

sempre stato interessato a delle tematiche comunitarie.Cosa ti ha spinto a cercare lavoro fuori dall'Italia?Principalmente il fatto di poter lavorare con colleghi di varie naziona­lità ed estrazioni culturali. E' vero che all'estero i giovani hanno gene­ralmente migliori occasioni di crescita professionale rispetto all'Italia. Inoltre i rapporti coi colleghi sono generalmente molto meno formali che in Italia.Quali le più grosse difficoltà incontrate?Alzarsi la mattina e non vedere il sole neanche col cannocchiale, pen­sando agli amici in spiaggia a Mondello o a Porto Palo.Da quanto tempo vivi a Bruxelles?Dal 2006, sia pure con una piccola parentesi in Lussemburgo. Bruxelles è una bella città, piena di giovani, sicuramente migliore da vivere che da visitare. Sta anche diventando una città molto cosmopolita, con molti eventi culturali (concerti, mostre, teatro) grazie al fatto di essere la capitale dell'Europa unita.Qual é il tuo curriculum professionale?Dopo il master ho fatto degli stages presso la Commissione Europea (Dipartimento per le politiche regionali ) e per la Banca Europea degli Investimenti a Lussemburgo. Poi tre anni e mezzo come consulente presso Deloitte a Bruxelles, che ho lasciato nel Gennaio del 2011. Attualmente dove lavori, quali mansioni hai?Sono funzionario presso la Commissione Europea, dove sono respon­sabile del monitoraggio e della valutazione di progetti di ricerca e svi­luppo co-finanziati dall'Unione Europea. In pratica, mi assicuro che i soldi siano spesi bene e che i progetti producano i risultati attesi.Come sono i tuoi rapporti con i colleghi, con i superiori?Buoni, le persone qui sono molto professionali sul lavoro, ma trovano sempre il tempo per andare a bere una birra. Si fa anche parecchio team-building e attività sportive (dal bowling, al calcetto o alla vela). Come è cambiata la tua vita da quando vivi a Bruxelles?Tanto, ho cambiato lavoro tante volte, mi sono sposato, abbiamo com­prato casa ed abbiamo avuto una bellissima bambina. Ho imparato tre lingue ed ho stretto amicizie con gente sparsa in giro per il mondo. Secondo te, noi Siciliani cosa non sappiamo del Belgio?Che il piatto nazionale è costituito da cozze e patatine fritte accompa­gnate da una crema di aglio e maionese. Che ci sono tre lingue ufficiali (Francese, Fiammingo e Tedesco), ma che a Bruxelles ormai si lavora prevalentemente in inglese.Cosa ti manca dell'Italia e della Sicilia?A rischio di essere banale: la famiglia e il mare, ma per fortuna riesco a tornare abbastanza spesso. Credo che le compagnie low-cost abbiano contribuito ad unificare l'Europa più di molte direttive.Cosa diresti ad un tuo coetaneo siciliano che è in cerca di occupazione? Di non scoraggiarsi e di non pensare che gli altri siano più preparati o più qualificati di noi.Voglia di tornare in Sicilia? Quali i tuoi progetti per il futuro?Per adesso no, magari fra dieci anni...Nel prossimo futuro, un viaggio: Montenegro o Portogallo

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Dopo il convegno tenutosi il 31 maggio 2010 nella sala conferenza di Palazzo Panitteri, è partita a Sambuca una nuova e importante inizia­tiva sociale, quella del "Telefono Aiuto", una sorta di linea amica alla quale ci si potrà rivolgere in situazioni di disagio sociale o violenza so­prattutto tra le mura domestiche. In una realtà dove ancora troppo spesso ci si vergogna a confessare certe problematiche, il Centro Anti­violenza "Telefono Aiuto" segna una significativa svolta storica contro il disagio sociale e ogni forma di maltrattamento costituendo un concreto supporto per tutte le realtà che urlano dolorosamente in silenzio, ossia per tutte quelle persone che, ogni giorno, sono vittime di soprusi e an­gherie, ma pure per tutti coloro che vivono, assistono e sono a cono­scenza di situazioni di maltrattamento e/o violenza intrafamiliare, di­sagio e discriminazioni: lo sportello, infatti, è stato concepito e creato non solo per offrire una linea di ascolto a tutti i disagiati, ma anche, e soprattutto, per fornire un tangibile aiuto a quanti non riescono a de­nunciare situazioni incresciose e a difendersi dall'aggressività di sog­getti disturbati. Il Centro offre a tutti, senza distinzione di sesso, di età e nazionalità, ascolto, sostegno, consulenza psicologica e legale, ospita­lità in emergenza a indirizzo segreto. Il servizio, che è gratuito e garan­tisce l'anonimato, è gestito da personale competente e preparato (psico­loghe, assistenti sociali, educatrici) che, oltre alla propria personale for­mazione, è stato istruito ulteriormente con specifici corsi per essere più preparato a gestire le problematiche dell'utenza. Coordinano e gesti­scono il progetto i sociologi Gior­gio Patti e Antonella Gallo Car- rabba. Il Centro, che è presente an­che in altri comuni della provincia di Agrigento, ha il patrocinio di Enti pubblici e delle Forze dell'Or- dine, è in rete con il Coordina­mento Donne Siciliane e dispone di operatori esperti nel linguaggio dei segni L. D. S. A Sambuca il ser­vizio è attivo il lunedì e il giovedì dalle 15:30 alle 18:00. Il numero verde a disposizione dell'utenza è 800.721.157.

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Page 9: N 435 gennaio febbraio 2011

Anno LUI Gennaio - Febbraio 2011

La disattenzione che danneggia l'economia

Ridateci i parcheggi!La denuncia dei negozianti del Corso Umberto

Questa è la storia di parcheggi ago­gnati, sofferti, ottenuti e ... spariti! Ma soprattutto, è la storia della dignità lesa di una categoria di lavoratori che offrono un servizio alla società, ri­schiando economicamente in prima persona, alla mercè dello Stato e delle persone. Che al mattino alzano la sara­cinesca con mille aspettative, ma sem­pre con la consapevolezza di essere come giunchi al vento. E' vero che i giunchi non si spezzano, ma si piegano sotto il peso delle delusioni, delle ma­leducazioni, delle esose pretese, delle mortificazioni, ma anche dei successi.

Perché una cosa incombe su questi lavoratori: la precarietà connessa al fatto che si dipende per la propria sopravvivenza dagli altri. E qui ar­riva il nocciolo della questione. Quali logiche razionali ( o irrazionali? ) hanno indotto i nostri amministratori ad annullare i parcheggi che ci avevano concesso dopo tante richieste? Essi erano stati voluti non solo da noi negozianti, ma soprattutto dai clienti che si servono nei nostri negozi e che spesso non si fermano perché non trovano posteggio o, cosa più aberrante vengono "prelevati" daH'interno dei negozi dai vi­gili che li invitano a spostare le macchine che, per necessità, hanno la­sciato sui marciapiedi. Chi è responsabile di questo stillicidio? Non chiediamo soldi,né favoreggiamenti, né contributi. Chiediamo soltanto di essere messi in condizione di potere svolgere il nostro lavoro in ma­niera più serena possibile. Un buon amministratore deve ascoltare le esigenze (e non ingiuste pretese) dei cittadini, ma soprattutto deve avere un'innata capacità d'ascolto. Laddove manca ciò, si cade nell'in­curia, nell'apatia e nell'indifferenza, che tanto peso stanno avendo per la rovina del nostro paese. Amministratori, riprendete le redini del no­stro bel ( una volta) paese, fatene un posto civile, iniziando a fare ricom­parire quei parcheggi... spariti!

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Presentato il libro del sen. Montalbano

'Protagonisti della ricostruzione'di Michele Vaccaro

La sera del 24 gennaio 2011, nel Teatro Comunale "L'Idea", è stato presentato "Protagonisti della ricostruzione-L'impe­gno dei Sindaci per il Belice" (Sciacca,Aulino Editore, 2010) del sen. Giu­seppe Montalbano. Alla presentazione sono intervenuti l'on. Michele Ventura, vicepresidente del gruppo PD alla Ca­mera dei Deputati, il sen. Vito Bella- fiore e l'on. Angelo Capodicasa. Ha in­trodotto i lavori Mimmo Triveri, ha moderato Antonella Maggio. Poco prima della presentazione, il Consiglio comunale zabuteo ha conferito all'ex parlamentare l'Arpetta d'Oro di Sam­buca, onorificenza concessa alle figure più rappresentative del paese. Con "Protagonisti della ricostruzione" il sen.Montalbano, riparando a un vuoto sto-riografico clamoroso, ha offerto il suo contributo per far finalmente chiarezza, dopo il drammatico sisma che nel gennaio 1968 sconvolse la Valle del Belice, su quello "che si fece" o "non si fece" per la rinascita, per "uscire dal terremoto". Facendo ricorso a uno stile asciutto, essen­ziale, talvolta tecnico ma comprensibilissimo, Pippo Montalbano ha de­scritto, in particolare, lo scontro che si registrò a proposito della pianifi­cazione dei programmi di ricostruzione fra i sindaci dei comuni belicini e i rappresentanti dei governi regionali e nazionali, le diatribe che si ge­nerarono per l'indennizzo delle abitazioni distrutte, i colpevoli ritardi e gli errori che si commisero rispetto ai più sagaci ed efficienti ammini­stratori del Friuli, che gestirono la situazione post-terremoto in modo più funzionale. Il Montalbano, inoltre, non poteva esimersi dal denun­ziare la latitanza dello Stato, le pastoie burocratiche, la diffidenza dei politici settentrionali verso il martoriato Sud, gli sprechi, la passività, i favoritismi, le clientele, la superficialità della Commissione Parlamen­tare d'inchiesta sul Belice, la piaga della mafia. Interessante, anche dal punto di vista storico, l'Appendice che riporta gli interventi legislativi a favore dei comuni del Belice e di Sambuca.L'onestà intellettuale ha portato l'autore del libro a riconoscere i meriti di altri sindaci e parlamentari che, con lui, portarono avanti con forza e perseveranza la lotta per la ricostruzione (Vito Bellafiore, Epifanio La Porta, Giuseppe Lo Cascio, Pietro Leone, Ludovico Corrao) in quegli anni tortuosi e difficili. Senza retorica: ogni mattone fu una conquista!

----------------------------------------------------------------------------------------(segue da pag. 1)

Nuove emigrazioni

Là dove vale il meritodi Mimma Franco

se stessi in un luogo che gli corrisponda, in ciò favoriti, senza dubbio, dai voli low-cost e dai moderni mezzi di comunicazione, quali e-mail, skype, facebook, che li fanno sentire meno lontani.Dopo le prime difficoltà legate alla ricerca della casa, alla non padro­nanza della lingua straniera, in genere sperimentano diverse regolari posizioni lavorative, anche di responsabilità, selezioni trasparenti e meritocratiche, valorizzazione delle competenze e, all'Estero, prospet­tive di carriera chiare e definite, welfare state più attento ai giovani, senza contare la minor presenza del sistema gerontocratico italiano. Penso che per migliaia di loro, che riescono a trovare un lavoro qualifi­cato e ben retribuito, che vivono e lavorano con successo a Milano, Londra, Parigi, Barcellona, Dublino, Bruxelles, ma anche a Tokio e a New York, in Florida e alle Bermude, dopo un lungo periodo di resi­denza fuori, il paese natale non sarà più in grado di esercitare una forte attrattiva per il ritorno. Molti comuni così vanno lentamente e triste­mente svuotandosi di un inestimabile capitale umano!Anche Sambuca sta sperimentando, purtroppo, il fenomeno dramma­tico e in crescita della fuga dei diplomati e dei laureati e non solo... ma anche dei giovani che scelgono di frequentare le Università dellTtalia del Nord o i Master all'Estero. Chissà quanti di loro ritorneranno?! Co­nosceremo, dalla loro voce, le motivazioni delle scelte, le difficoltà, i successi, i progetti dei nostri giovani sambucesi che, silenziosamente, "vivono altrove".

Page 10: N 435 gennaio febbraio 2011

10 l£\a cura di Salvatore Lombino

Morti: Sagona Vito - Mulè Calogera - Campisi Audenzio - Giudice Erino - Renna ferdinando - Gurrera Anna - Gurrera Leonarda - Ca­cioppo Maria Audenzia - Giovinco Francesca - Cicero Maria Audenzia - Cristina Silvestro - Campisi Angela - Franco Giuseppa - Colletti Angela- Sparacino Calogero - Abruzzo Giuseppa - Gallina Paolo - Maniscalco Leonardo - Indelicato Rosa - Ingoglia Gregorio - Campisi Vincenza.

Matrimonio: Ciaccio Matteo Salvatore e Mosca Mattiuccia

Nati: Cicio Mario di Baldassare e Gulotta Leonarda - Mangiaracina Giorgio di Vincenzo e Benigno Maria - De Carmine Salvatore di Clau­dio e Bellitto Antonella - Maggio Manuel di Michele e Caloroso Gio- vannella - Maggio Milena di Paolo e Coniglio Cristina - Ciaccio Fabio di Giuseppe e Bellitto Maria - Bonsignore Samuel di Filippo e Di Vita Va­lentina - Bonanno Angela di Nicolò e Ditta Arianna - La Spisa Alessia di Giuseppe e Torretta Debora - Di Bella Fabio di Filippo e Maggio Gisella- Pasini Martina di Vincenzo e Munisteri Maria - Oddo Elsa di Salvatore e Cacioppo Liliana - Rinaldo Gian Matteo di Salvatore e Abruzzo.

A questo numero hanno collaborato: Loretta Abruzzo, Giuseppe Ca­

cioppo, Sara Campisi, Licia Cardillo, Consulta Pastorale Giovanile, Ni­

cola di Giovanna, Mimma Franco, Margherita Gigliotta, Margherita In-

goglia, Salvatore Lombino, Mariarita Mangiaracina, Pippo Merlo, Erina

Mulè, Elvira Romeo, Enzo Sciamè, Michele Vaccaro,.

F o to d i: Giuseppe Cacioppo, Antonio Giovinco.

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Sambuca a casa, Sambuca in crisi.Lettera ad una generazione apatica.Che dalla crisi non si esce facilmente è verissimo, ma da casa, cari "picciotti" sambucesi, si potrebbe uscire in un batter d'occhio.Ed io capisco anche il "rintanarsi cronico effetto dei social - network", Ma tutto ciò, buon Dio, non fatelo proprio il venerdì o il sabato sera e nemmeno durante il pomeriggio la domenica, vi scongiuro. Significa voler dare il colpo di grazia alla nostra già umile realtà.Già perché una volta, anzi, qualche annetto fa nel week-end, il nostro paesello si ripopolava un poco, si avvertiva ancora un vago senso di speranza, un barlume di allegria. Nel Corso Umberto I si passeggiava, oggi sembra un miraggio scovare una persona che cammina con i suoi piedi. Sambuca era ancora viva. Adesso, mi dispiace dirlo, non lo è più. Ed è questa piccola differenza che l'ha uccisa. Noi giovani addirittura ci aspettiamo che qualcuno faccia qualcosa di così grande da poter far ri­tornare tutto più vivo.Ma basterebbe uscire dalla vostra crisi, quella esistenziale, per ridare- vita a delle strade che piangono per la loro solitudine. Chattate pure ma per decidere dove incontrarvi e vedervi con i vostri amici. Perché non proviamo tutti a riscoprire il gusto del caffè bevuto seduti dinanzi al nostro compagno di avventure? Svegliatevi da questa apatia generale! Cari amici coetanei, buttate fuori le vostre idee, uscite, date vita al paese e rendetelo unico.Se siete vivi voi è viva anche la vostra diletta Sambuca.Un Sambucese apatico

Ringrazio caldamente chi, con questa lettera, vuole scuotere le nostre menti e le nostre idee. Noi tutti siamo un po’ vittime di questa inerzia da social network ritenuta comoda e rapida, ma non credo che la como­dità porti alla morte se gestita con intelligenza. Occupare il tempo senza impegno significa assuefarsi all’ignoranza, e dilatare il tempo li­bero, riducendo ai minimi termini il tempo di utile impegno. Vivere la vita vera, e sfruttare il tempo libero, non dietro un nik o il rumore ci­bernetico delle ventole di raffreddamento, indurrebbe ad assaporare veramente ciò che dietro un computer si prova solo ad immaginare. Margherita

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Da "I L O V E Sicilia" Intervista a Rori Amodeo

Sambuca nel sangue e nella memoriadi Margherita Gigliotta

matica S.p.A. con sede a Roma, definisce la sua Sicilia.Liceo classico alla Nunziatella di Napoli, una laurea in Scienze poli­tiche e sociali al Cesare Alfieri di Firenze, dove incontra per la prima volta Mammola Maurri (dal loro matrimonio nasceranno Costanza e Tommaso), poi un di­ploma al Centro Europeo dell'Uni- versità di Nancy e in seguito al- l'INSEAD di Fontainebleau. "Siamo negli anni del boom eco­nomico - spiega - ed allora per i neo-laureati trovare lavoro era molto più semplice, ricevevi pro­poste da più parti, dovevi solo scegliere quale strada intrapren­dere". E lui, precursore dell'infor­matica come nuova disciplina tec­nologica, decise di imboccare la via che gli offriva Olivetti, era il 1962: colloquio, corso, assunzione. L'esperienza in Olivetti si rivela fondamentale per il suo futuro, sei anni dopo arriva la multinazio­nale americana Univac, dove Amodeo riveste il ruolo di diret­tore marketing all'interno della di­visione europea, dal 1975 è diret­tore commerciale della ICL Italia, successivamente - siamo nel 1980- amministratore delegato della società mista italo-bulgara Sibicar, tre anni dopo siede sulla poltrona di direttore generale di Cerved S.p A . (Società di informatica delle Camere di Commercio italiane). Nel 1988, insieme al suo socio Mi­chele Cinaglia, arriva la grande svolta con Engineering, primo gruppo di system integration in Italia, leader nell'offerta integrata e completa lungo l'intera catena

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del valore del software con pro­gettazione, sviluppo, servizi di outsourcing, prodotti e soluzioni verticali proprietarie, consulenza IT e strategica. Quella scommessa premia i due imprenditori: dal 2000 la società viene quotata alla Borsa di Milano. Questi i numeri di oggi: 40 sedi, delle quali 3 all'e­stero (Belgio, Brasile e Stati Uniti), 6.500 dipendenti, e tra questi 220 in Sicilia, 724 milioni di euro il fat­turato relativo al 2009.E intanto, per tenersi sempre in al­lenamento, l'instancabile Rosario Amodeo, classe 1936, ha già pronto nel cassetto il suo prossimo libro dal titolo "Il viaggio", nel quale ripercorrerà le tappe salienti dei suoi primi quarant'anni di atti­vità professionale, l'uscita è previ­sta per il 2011.Rori è senz'altro un uomo di grande intuito e determinazione, di vivace intelligenza, appassio­nato di storia, di cultura e di poli­tica, con uno spiccato senso dell'o­spitalità, amabile conversatore, curioso della vita e del mondo. In- somma, un uomo tutto d'un pezzo con le idee abbastanza chiare, ma con un'unica e tenera debolezza, per la quale - come sostiene anche la moglie - ha fatto delle vere fol­lie. Questa fragilità ha radici emo­tive, stiamo parlando del suo buen retiro, perché nella sua vita la memoria occupa un posto di as­soluto rilievo."Cosa rappresenta per me Sam­buca?". Alla domanda si alza dalla poltrona del suo salotto, con passo deciso si avvia verso la li­breria, poi torna a sedersi con un piccolo libro in mano, lo sfoglia, sa già cosa deve leggere: "... paese di mio padre e dei miei avi, fantasma in certe lunghe notti insonni in giro per il mondo, sei nel mio san­gue e nella mia memoria". La ri­sposta ha la musica dei versi di una poesia intitolata "A cu' appar- teni?" scritta dal fratello Leone, prematuramente scomparso nel­l'aprile del 2002, che Rori ha vo­luto raccogliere aH'intemo del vo­lumetto "Nuvole in viaggio" (Edi­tori Riuniti).

L'avventura del buen retiro inizia nel 1972, anno in cui muore l'a­mato padre Tommaso, confinato a Lipari e primo sindaco sambucese dopo il ventennio fascista, perso­naggio noto del Partito Socialista per le sue importanti lotte politi­che e civili. "Il nostro era più che altro un rapporto di testa, più te­nace rispetto agli amori di cuore. Quando mio padre morì andai alla ricerca del suo percorso di vita, avevo voglia di conoscerlo più da vicino, di scoprire ogni sfu­matura del suo carattere, mi tor­narono in mente le nostre vacanze estive, gli amici, gli anni della scuola, questo luogo rappresen­tava senza dubbio il fulcro di tutto. Ma così come me, anche i miei fratelli Wanda, Ada e Leone da tempo ormai vivevano fuori dalla Sicilia, perciò ci interro­gammo sul futuro di quella che era stata la nostra dimora. Capii subito - prosegue - che non avrei mai trovato la forza di venderla, di rinunciare a quel vissuto. Ci sono voluti anni per far crescere la piccola casa paterna, oggi si pre­senta così: con terrazzi colmi di gerani e gelsomini, basilico e pan­ciute giare in terracotta dove fanno capolino delle rose selvati­che che mantengono, come per magia, profumi di antichi ricordi, persino una pergola, dalla quale affiorano pezzi di cielo. E ancora, con la complicità di una scaletta a chiocciola si arriva in un cortile interno di rara bellezza, un giar­dino mediterraneo, che trabocca di alberi di limoni, di fichi e fichi d'india, oleandri, bougainvillée, rampicanti, piante grasse e folti cespugli di odori. Al centro del giardino - un vero paradiso per combattere la calura estiva - un pozzo incorniciato dalle maioliche e una fontana, e poi mosaici di ispirazione araba. Protetto dalle piante, un piccolo parco giochi per i nipoti, l'unica fetta di giardino che quanto prima andrà rimodel­lata visto che Viola, Margherita, Sofia, Bianca, Eugenio e Benedetta stanno crescendo velocemente."La nostra è una famiglia nume­

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rosa, dovevo trovare delle solu­zioni che permettessero di acco­gliere tutti. Perciò ho deciso di ac­quistare, nel corso del tempo, al­cune casette adiacenti, e con un gioco di raccordi, gradini che sal­gono e scendono, pianerottoli che fungono da disimpegno, sono riu­scito a creare degli ambienti co­municanti".Il bello, come in un gioco di spec­chi, si riflette anche all'interno, con soffitti affrescati - uno per tutti lo sbarco di Garibaldi che campeggia sul ballatoio che con­duce allo studio - pavimenti e lampadari d'epoca, mobili antichi e degli straordinari dipinti di Jean Pierre Houél, accanto a quel pia­noforte tanto amato dalla madre Lidia, un'elegante e giovane inse­gnante di origini francesi che il padre Tommaso conobbe nei giorni del confino, che ha tra­smesso ai figli l'amore per la mu­sica e l'arte."Ho speso tante energie in questa che è diventata la mia nuova casa di riferimento".Buen retiro, sì. Ma con la Sicilia ce anche un rapporto di natura professionale, per il suo impegno produttivo l'Università di Pa­lermo gli ha conferito, proprio qualche anno addietro, la laurea honoris causa. "Ho sempre soste­nuto che in Sicilia ci siano delle belle intelligenze, delle teste eccel­lenti. A Palermo abbiamo una sede con degli ottimi professioni­sti che scrivono programmi per il resto del territorio italiano. Dal punto di vista produttivo se si fanno delle selezioni accurate, in un clima di integrità, facendo car­riera per meriti professionali, si può costruire bene. La mia è una constatazione visto che Enginee­ring con questa regione ci lavora da tempo, prima con il Banco di Sicilia e da qualche anno con Sici­lia Servizi, ima società mista con la Regione che si occupa di fornire servizi informatici per la pubblica amministrazione. Bisogna cre­derci nelle regole e rispettarle solo in questo modo ci potrà essere svi­luppo".

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B A N C A D l C R E D IT O C O O P E R A T IV O D l S A M B U C A D l S IC IL IA

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( f t B C CCREDITO COOPERATIVO

B A N C A D l C R E D IT O C O O P E R A T IV O D l S A M B U C A D l S IC IL IA

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CREDITO COOPERATIVO

B A N C A D l C R E D IT O C O O P E R A T IV O D l S A M B U C A D l S IC IL IA

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L'accogliente Sala pubblico della nuova sede

Sabato 12 febbra io è stata inaugu­rata la nuova filiale della Banca di Credito Cooperativo di Sambuca di Sicilia a Contessa Entellina, nella centrale via Morea. Sale così a sei il numero delle agenzie dell'istitu to di Credito, fiore all'occhiello dell'econo­mia locale, un'azienda che, risultati alla mano, è cresciuta notevolmente nell'u ltim o decennio, con l'assunzio­ne di ben 14 giovani leve e la creazio­ne di quattro filiali nei paesi lim itro­fi, a Menfi, Santa Margherita Belice, Giuliana e Contessa Entellina , che si sono aggiunte alla prima, nata a Sciacca nel 1993.L'inaugurazione, che ha visto la par­tecipazione della cittadinanza di Contessa e di un folto numero di Soci della Banca, si è svolta alla presenza del sindaco di Contessa Sergio Parrino, del Papas Giuseppe Borzì, del sacerdote Giorgio Elardi, dei dipendenti e di tutto il Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale della Bcc di Sambuca.La nascita dell'agenzia di Contessa avviene dopo un anno di emergenza sul territorio di un mancante servizio bancario, successivo alla chiusura della filiale di Banca Muova, avvenuta il 19 febbraio dello scorso anno. Da allora il piccolo comune di Contessa è rimasto senza alcuno sportello ban­cario, tra lo sconforto generale degli abitanti. Una sorta di mobilitazione popolare, con una vera e propria rac­colta di firme e l'encomiabile interes­samento deH'Amministrazione comu­nale hanno chiamato in causa la Banca di Credito Cooperativo di Sambuca.

Così ci racconta l'inizio di questa nuova, impegna­tiva avventura il D i r e t t o r e

Generale della Banca, Dr. Ennio Gagliano:

"L'apertura del­l'agenzia di

Contessa Entellina, in effetti, non rientrava fra g li obiett iv i contenuti nel nostro Piano Strategico Triennale 2009/2011.

Eravamo impegnati nello start-up dello sporte llo di Giuliana, recente­mente acquistato dall'Unicredit (ex Banco di Sicilia), il tutto mentre era in atto un'operazione di r inverdi­mento dell'età media del nostro organico aziendale per effetto del­l'assunzione di g iovani dipendenti, da un lato, e per il prepensionamen­to di colleglli meno g iovani dall'al­tro.nella redazione del piano strategico tr iennale , qu ind i, era prevalso l 'orientamento che, prima di ipo­tizzare u lter ior i aperture di agenzie, ci fosse un adeguato periodo di assestamento.Cosa ha de te rm ina to i l cam bia­m ento d i ro tta?Alla notizia che nel comune l im itro ­fo di Contessa Entellina, la Banca nuova, D presente da circa 50 anni con una sua fil iale, avesse improv­visamente deciso di chiudere defini­tivamente V unico sportello presen­te su quella piazza, nessuno di noi è rimasto insensibile.Il Sindaco del Comune, a nome di tutta la cittadinanza, è venuto subi­

to a consultarci per vedere se era­vamo disposti a riempire il vuoto che si stava venendo a creare, aggiungendo anche che la presen­za in loco della nostra banca, cono­sciuta per la serietà e la d isponib il i­tà, sarebbe stata vista con immen­so piacere, sia per la vicinanza dei due paesi e sia per i rapporti di ami­cizia e, in molt i casi di parentela, che uniscono g l i ab itan t i di Sambuca di Sicilia con quelli di Contessa Entellina.Per suggellare l' importanza che rap­presentava per l'intera comunità del paese la nostra eventuale accet­tazione della loro richiesta, g l i abi­tan ti del luogo hanno in poco tempo raccolto centinaia di firme. Una rich ies ta certam ente lu s in ­ghevole que lla dei C on tess io ti ed una sce lta d i co ragg io e se ns ib ili­tà la vostra, cons idera to i l pe rio ­do d i c ris i econom ica m ondia le in a tto .Gli am min istra tori di questa BCC, pur essendo perfettamente consa­pevoli che, malgrado siamo una piccola Banca, dobbiamo quotid ia­

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namente fron tegg ia re , con s t ru ­menti impari, la concorrenza spie­tata di Banche di enormi dimensio­ni , guidate esclusivamente da fred­de logiche di p ro f i t to e presenti sul nostro terr ito rio con proprie agen­zie, hanno ritenuto che una così dignitosa istanza, proveniente da una piccola comunità locale, ubica­ta in uno sperduto posto della Sicilia, e rivolta ad una Banca che fa parte della categoria delle Banche di Credito Cooperativo, non si potesse ignorare.Questa è la logica che ha determina­to non solo la nascita della nuova agenzia di Contessa, ma tutte le azioni che dall'atto della sua creazio­ne hanno ispirato la politica delia BCC sul territorio, in linea con i prin­cipi ispiratori espressi nello Statuto,

all'art. 2, «il miglioramento delle con­dizioni morali, culturali ed economi­che del territorio», senza fini di spe­culazione privata.

E questo è quan­to ha sottolinea­to anche il Presidente della BCC di Sambuca di Sicilia, L ibo rio C a t a l a n o t t o , nel suo breve ma incisivo discor­so, pronunciato

all'inaugurazione della filiale, riper­correndo la storia de ll'is titu to di Credito e annoverando tutte le impor­tanti iniziative di presenza sul territo­rio, come il finanziam ento dell'Eliporto, la Biblioteca Navarriana

che custodisce tesori letterari di grande valore, salvati dH'oblio per ini­ziativa di questa Banca, ed un studio attualmente in corso sulle potenziali­tà delle energie rinnovabili.Grande la soddisfazione espressa dalla cittadinanza e dalla Amministrazione di Contessa Entellina per l'apertura della filiale tanto auspicata, segno questo che, quando un Istituto di credito si muove, non solo come mera istitu­zione creditizia, ma anche con una missione di carattere sociale e cultu­rale profondamente radicata sul pro­prio territorio, la popolazione lo rico­nosce e lo apprezza.

Daniela Bonavia

ALCUNI ISTANTI RACCOLTI DURANTE LTNAUGURAZIONE

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale con il Direttore Generale.

Un momento del taglio del nastro inaugurale. Da sinistra: il direttore generale E. Gagliano, il sindaco, dott. S. Panino, il presidente L. Catalanotto.

Il prospetto della sede sulla Via Morea al n. 61

La cerimonia di benedizione dei locali.

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Corso Um berto I, 4 - Tel. 0 9 2 5 /3 3 7 1 7

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Via Papa Giovanni X X III - Tei. 0 9 1 -8 3 5 6 6 6 6

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Via Morea, 61 - Tel. 0 9 1 /8 3 5 5 5 0 1

dal 1 )2§ di mwlzbs) dMa comunità locate